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ANNO III N. 1 GENNAIO - MARZO 2006 PRESENTAZIONE - Immagine e ruolo di una professione docente nella scuola del divenire (Margherita Biscotti) pag. 2 SPERIMENTAZIONE - La scrittura: Misurazione ed Analisi (Giuseppe Lovero) pag. 4 - La “Mission” della scuola tra complessità e progettualità (Luigi Giulio D. Piliero) pag. 6 - La Dismorfofobia nelle Educazioni (Justina Claudatus) DIDATTICA - Modalità di progettazione delle Unità di Apprendimento. (Rosa Costantino) pag. 8 - Mappe di Unità di Apprendimento (Equipe Pedagogica: Docenti 22° Circolo Didattico “San Girolamo” Bari; Coordinati dall’Ins. Rosa Costantino: Maria De Girolamo, Angela De Girolamo, Camrata Xenia, Annamaria Cristantiello, Anna Tondo, Marta Moretti, Rosanna Cascelli, Maria Gazia De Giorgi ) pag. 9 - Cambi di Paradigma nell’Esplorazione Biostorica (Antonia Colamonico) pag. 18 - Le innovazioni nazionali e i rapporti tra istituzioni scolastiche ed Enti Locali. Il caso del comune di Modugno (Dott. G. RANA, Sindaco del Comune di Modugno) pag. 31 - Cosa possono insegnarci i disabili? (Paolo Giannini) pag. 32 Alcuni momenti fotografici dei “laboratori” scientifici, culturali e di formazione pag. 33 INFORMAZIONE - Notizie sull’IRFOS (Antonio Quarta) - Convegno Nazionale “Cultura e Pedagogia della Riforma” pag. 35 Direttore responsabile VINCENZO SERVEDIO Direttore tecnico ANTONIO QUARTA Responsabile scientifico MARGHERITA BISCOTTI Comitato scientifico In questo numero: PROF. FRANCESCO BELLINO, Ordinario di Filosofia Morale, Etica della Comunicazione e Bioetica- Direttore Dipartimento di Bioetica Università degli Studi di Bari PROF.SSA MARIA SINATRA Ordinario di Psicologia Generale Facoltà Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Bari PROF.SSA MARGHERITA BISCOTTI, Dirigente Scolastico PROF.SSA SANTINA LITURRI, Dirigente Scolastico PROF. COSIMO GUIDO, Ispettore Scolastico Centrale PROF. FRANCESCA SANTOLLA, Dirigente Scolastico PROF. MICHELE INDELLICATO Docente di Etica Sociale e Filosofia Morale presso il Dipartimento di Bioetica, Facoltà di Scienze della Formazione - Università degli Studi di Bari PROF. FRANCESCO PARRELLA, Docente di Pedagogia, Didattica e Normativa Università degli Studi di Bari PROF. VITO LACOPPOLA, Docente incaricato di Diritto del Lavoro, Facoltà di Scienze della Formazione - Università degli Studi di Bari, PROF. ANGELO ROVETTA, Docente a contratto per l’insegnamento di Teoria della Comunicazione c/o la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Cattolica, sede di Brescia; Docente a contratto per l’insegnamento di Pedagogia Sperimentale c/o la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Cattolica, sede di Brescia PROF.SSA ANTONIA COLAMONICO, Biostorica PROF. VINCENZO SERVEDIO, Dirigente Scolastico DOTT. GIUSEPPE LOVERO, Analista della scrittura, specializzato in Psicologia della Scrittura DOTT. GIOVANNI LACOPPOLA, Dirigente MIUR, già Sovrintendente Scolastico per la Puglia; PROF. OTTAVIO DI CILLO, docente di Clinica delle Minorazioni Fisiche e Motorie S.S.I.S. Università degli Studi di Bari, Docente per l’insegnamento di Semeiotica Clinica Università degli Studi di Bari, DOTT. PAOLO GIANNINI Neurologo, Responsabile Unità Multidisciplinare per la disabilità PROF.SSA GABRIELLA D’AGOSTINO, Docente di Istruzione secondaria di II Grado, dottoranda di ricerca Università degli Studi di Bari; DOTT.SSA CATIA COLOPI, docente scuola primaria; PROF.SSA MARIA DONVITO, Docente Scuola di Istruzione Secondaria di II grado PROF. ANTONIO QUARTA docente di Istruzione Secondaria I Grado PROF.SSA MARIA LIBERA PAGLIARO, Docente Istruzione Secondaria di II Grado, Docente a Contratto Università degli Studi di Bari PROF.SSA TRIBUZIO DOMENICA Docente Istruzione Secondaria di I Grado, Docente supervisore tirocinio S.S.I.S. Università degli Studi di Bari. Coordinatori Comitato Scientifico MARGHERITA BISCOTTI ANTONIA COLAMONICO Sped. In Abb. Postale - Registrazione del Tribunale di Bari n. 38/04 del 9-8-2004 - Abbonamento annuale: contributo € 30,00 sul C.C.P. 38409298 intestato a IRFOS onlus - Via Ettore Carafa, 61 - 70124 Bari, specificando la causale del versamento Direzione, redazione e amministrazione: PIANETASCUOLA Via Ettore Carafa, 61 - 70124 Bari – Tel/Fax 080/5563327 Gli articoli di “PianetascuolA” possono essere parzialmente riprodotti per usi strettamente didattici e interni alla propria istituzione scolastica, purchè’ venga citata la fonte. I manoscritti e le fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono RIVISTA TRIMESTRALE DI SPERIMENTAZIONE, DIDATTICA E INFORMAZIONE PIANETASCUOLA FONDATA DALL’IRFOS ABBONAMENTO ALLA RIVISTA PIANETASCUOLA PianetascuolA si riceve esclusivamente tramite abbonamento. L’abbonamento è per anno solare SCUOLE e/o singoli DOCENTI, anno 2006: Contributo di Euro 30,00 per abbonamento. La quota va versta sul c.c.p. n° 38409298 intestata a IRFOS onlus Via Ettore Carafa n. 61 - 70124 Bari. - Causale del versamento: abbonamento (i) alla Rivista di Sperimentazione e Didattica “PianetascuolA” Copia della ricevuta va trasmessa in busta, con affrancatura semplice, alla sede dell’Irfos. Numeri arretrati (se disponibili): contributo di Euro 10 più spese postali cad. Informazioni: lun., merc., ven. ore 17,30-19,30, Via Ettore Carafa,61- Bari Tel./Fax 080 5563327

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ANNO III N. 1GENNAIO - MARZO 2006

PRESENTAZIONE

- Immagine e ruolo di una professione docente nellascuola del divenire (Margherita Biscotti) pag. 2

SPERIMENTAZIONE- La scrittura: Misurazione ed Analisi (Giuseppe Lovero)

pag. 4- La “Mission” della scuola tra complessità eprogettualità (Luigi Giulio D. Piliero) pag. 6- La Dismorfofobia nelle Educazioni (Justina Claudatus)

pag. 7

DIDATTICA- Modalità di progettazione delle Unità diApprendimento. (Rosa Costantino) pag. 8- Mappe di Unità di Apprendimento (Equipe Pedagogica:Docenti 22° Circolo Didattico “San Girolamo” Bari; Coordinatidall’Ins. Rosa Costantino: Maria De Girolamo, Angela De Girolamo,Camrata Xenia, Annamaria Cristantiello, Anna Tondo, MartaMoretti, Rosanna Cascelli, Maria Gazia De Giorgi ) pag. 9- Cambi di Paradigma nell’Esplorazione Biostorica(Antonia Colamonico) pag. 18- Le innovazioni nazionali e i rapporti tra istituzioniscolastiche ed Enti Locali. Il caso del comune diModugno (Dott. G. RANA, Sindaco del Comune di Modugno)

pag. 31- Cosa possono insegnarci i disabili? (Paolo Giannini)

pag. 32Alcuni momenti fotografici dei “laboratori” scientifici,culturali e di formazione pag. 33INFORMAZIONE

- Notizie sull’IRFOS(Antonio Quarta) pag. 34- Convegno Nazionale “Cultura e Pedagogiadella Riforma” pag. 35

Direttore responsabileVINCENZO SERVEDIO

Direttore tecnicoANTONIO QUARTA

Responsabile scientificoMARGHERITA BISCOTTI

Comitato scientificoIn questo numero:

PROF. FRANCESCO BELLINO,Ordinario di Filosofia Morale, Etica della Comunicazione e Bioetica-

Direttore Dipartimento di BioeticaUniversità degli Studi di Bari

PROF.SSA MARIA SINATRAOrdinario di Psicologia Generale

Facoltà Lettere e Filosofia - Università degli Studi di BariPROF.SSA MARGHERITA BISCOTTI,

Dirigente ScolasticoPROF.SSA SANTINA LITURRI,

Dirigente ScolasticoPROF. COSIMO GUIDO,

Ispettore Scolastico CentralePROF. FRANCESCA SANTOLLA,

Dirigente ScolasticoPROF. MICHELE INDELLICATO

Docente di Etica Sociale e Filosofia Morale presso il Dipartimentodi Bioetica, Facoltà di Scienze della Formazione - Università degli

Studi di BariPROF. FRANCESCO PARRELLA,

Docente di Pedagogia, Didattica e NormativaUniversità degli Studi di BariPROF. VITO LACOPPOLA,

Docente incaricato di Diritto del Lavoro, Facoltà di Scienze dellaFormazione - Università degli Studi di Bari,

PROF. ANGELO ROVETTA,Docente a contratto per l’insegnamento di Teoria

della Comunicazione c/o la Facoltà di Scienze dell’Educazionedell’Università Cattolica, sede di Brescia; Docente a contratto per

l’insegnamentodi Pedagogia Sperimentale c/o la Facoltà di Scienze dell’Educazione

dell’Università Cattolica, sede di BresciaPROF.SSA ANTONIA COLAMONICO, Biostorica

PROF. VINCENZO SERVEDIO,Dirigente Scolastico

DOTT. GIUSEPPE LOVERO,Analista della scrittura, specializzato

in Psicologia della Scrittura DOTT. GIOVANNI LACOPPOLA, Dirigente MIUR, già

Sovrintendente Scolastico per la Puglia;PROF. OTTAVIO DI CILLO,

docente di Clinica delle Minorazioni Fisiche e Motorie S.S.I.S.Università degli Studi di Bari,

Docente per l’insegnamento di Semeiotica ClinicaUniversità degli Studi di Bari,DOTT. PAOLO GIANNINI

Neurologo, Responsabile Unità Multidisciplinare per la disabilitàPROF.SSA GABRIELLA D’AGOSTINO,

Docente di Istruzione secondaria di II Grado, dottoranda di ricercaUniversità degli Studi di Bari;DOTT.SSA CATIA COLOPI,

docente scuola primaria;PROF.SSA MARIA DONVITO,

Docente Scuola di Istruzione Secondaria di II gradoPROF. ANTONIO QUARTA

docente di Istruzione Secondaria I GradoPROF.SSA MARIA LIBERA PAGLIARO,

Docente Istruzione Secondaria di II Grado, Docente a ContrattoUniversità degli Studi di Bari

PROF.SSA TRIBUZIO DOMENICADocente Istruzione Secondaria di I Grado, Docente supervisore

tirocinio S.S.I.S. Università degli Studi di Bari.

Coordinatori Comitato ScientificoMARGHERITA BISCOTTIANTONIA COLAMONICO

Sped. In Abb. Postale - Registrazione del Tribunale di Bari n.38/04 del 9-8-2004 - Abbonamento annuale: contributo € 30,00

sul C.C.P. 38409298 intestato a IRFOS onlus - Via Ettore Carafa,61 - 70124 Bari, specificando la causale del versamento

Direzione, redazione e amministrazione: PIANETASCUOLA ViaEttore Carafa, 61 - 70124 Bari – Tel/Fax 080/5563327Gli articoli di “PianetascuolA” possono essere parzialmente riprodotti perusi strettamente didattici e interni alla propria istituzione scolastica, purchè’venga citata la fonte. I manoscritti e le fotografie anche se non pubblicati

non si restituiscono

RIVISTA TRIMESTRALEDI SPERIMENTAZIONE,

DIDATTICA E INFORMAZIONE

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l recente Convegno Nazionalesulla Riforma tenutosi pressol’Aula Magna dell’Università

degli Studi di Bari, con la partecipazionedi autorevoli studiosi del mondo Accade­mico e della Scuola pubblica, ha permessoa tutti noi di riflettere, di confrontarci, dicondividere i diversi punti della legge diRiforma attuata negli ultimi anni nellanostra scuola ,elevatasi in termini di com­petenze e qualità e proiettata verso il successoformativo delle nuove generazioni.In un momento di transizione di confronto,altamente costruttivo, per muoversi in unascuola di qualità che, per reggere alle inno­vazioni e cambiamenti ha bisogno di ride­

finire il proprio ruolo professionale ed edu­cativo, le certezze vengono da chi ha sempredimostrato un impegno attivo nel campodell’istruzione e da quanti hanno operatonel passato lasciando un “patrimonio daapprezzare e custodire gelosamente.Spetta alla scuola recuperare e ri-costruireil ruolo di istruzione e formazione nel nuovocontesto socio-culturale, valorizzando ilrapporto con il territorio, a cominciare conla famiglia, in un’ottica di diritti e doveri,non solo limitandosi ad una lettura e rispostadei bisogni, ma responsabilizzando il soggettoeducando in una prospettiva di educazionepermanente, aiutandolo e sostenendolo arealizzare

2 Presentatazione

Immagine e ruolo di una professionedocente nella scuola del divenire

I

Margherita BiscottiAula Magna dell’Universitàdegli Studi di Bari:(dalla sinistra del lettore)il Dott. G. Rana Sindaco diModugno,la Dirigente scolasticaProf.ssa M. Biscotti,la Prof.ssa G. D’Agostino,il Magnifico Rettoredell’Università degli Studi diBari, Prof. G. Girone,il Chiar.mo Prof. F. Bellino,Ordinario di FilosofiaMorale, Etica dellaComunicazio e Bioetica

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Sperimentazione 3

il” vero progetto che lega la scuola alla vita”.La stessa cultura scolastica deve integrarsicon gli interessi dei discendi affinché essi nonavvertano il distacco troppo netto con i pro­blemi quotidiani sotto la regia attenta di chili guida , in questo percorso di crescita personalee sociale assieme alle “pluralità educative altreche la sostengono e l’affiancano”.Gestire la complessità , significa disporre diun metodo che ci permette di modellizzarla,di organizzarla, attraverso il progetto intesocome processo e non solo come risultato.La sfida della complessità nella scuola dellaAutonomia e della Riforma, può essereaffrontata con successo, solo spostando il” ba­ricentro” del discorso sui livelli essenziali chequesta nuova scuola deve garantire rinnovan­dosi nella ricerca metodologica e didatticaattraverso il necessario sostegno agli obiettividel cambiamento, creando un equilibrio trail piano relazionale-cognitivo e una intera­zione tra le competenze disciplinari sul versantedell’apprendimento.Ne nasce, così, il profilo di un alunno co­sciente, responsabile, portatore non solo didiritti, ma anche di Valori e Doveri.La progettualità e la personalizzazione,determinano un impegno e una responsabilità

, perché non è facile saperein che cosa essere pre­scrittivi e in che modorispettare talenti ed in­clinazioni e, questo lo sipuò fare solo attraversopercorsi personalizzati,dinamici che sappianoorientare e proiettare inuna realtà alternativaoriginale e creativa per

ognuno.Il nuovo docente, non diverso nella suaprofessionalità , agente del cambiamento,ridefinito, per poter essere il professionista coltoche opera in diversi contesti, costituisce il nucleooperativo dell’intera organizzazione fino adeterminare la riproduzione stessa del servizio.Il suo dinamismo li dà carisma, fascino sepiù sa interpretare in maniera creativa il suoruolo, se sa trovare un equilibrio provvisorio,ma significativo, in grado di dare efficaciaalla sua azione e nello stesso tempo riesce adargli autorevolezza .I principi ispiratori della Riforma sonomolto alti ed essenziali , ma spetta, dunque, anoi docenti ed educatori riempire questo con­tenitore vuoto, dotandolo di” un’anima” intermini di competenza, di saggezza e fantasia“, per suscitare nella scuola e nella vita”,attenzioni per lo studio, per i giochi, per lefatiche quotidiane che, possono assumere valoredi “prove”, in grado di dare un senso alla vitacomunitaria e personale, in molti casi apaticae demotivata , se non,ricca di soddisfazioni.

Dirigente ScolasticoProf.ssa Margherita Biscotti

Il coraggio di fare l’impossibile

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La nostra scrittura è paragonabile ad un mosaico:i segni grafici, vale a dire le particolarità che lacaratterizzano, sono paragonabili a tante tessere. Solouna giusta misurazione ed una corretta interpretazionedei medesimi segni possono permetterci di ricostruire,con sufficiente attendibilità, il mosaico dellapersonalità umana. Il tracciato grafico, correttamenteanalizzato, fornisce molteplici indicazioni sul tempe­ramento e carattere dello scrivente.

La Psicologia della scrittura – ha catalogato ben226 segni grafici (es. scrittura “Grande”, “Piccola”,“Chiara”, “Oscura”, eccetera), anche se nella grafiadi ognuno ne troveremo presenti qualche decina,essendo alcuni di essi rari o alternativi fra di loro. Lecaratteristiche grafiche,in alcuni casi, sono rilevateattraverso un apposito misurino tarato al decimillime­tro: per una corretta quantificazione di ciascuna diqueste occorrono dalle 10 alle 50 misurazioni. Permolti altri segni grafici, invece, è sufficiente unamisurazione “estimativa”, cioè basata sul raffrontotra il segno in esame ed altri campioni dello stessosegno graduati secondo una scala crescente, espressa

in centesimi.Raquel Welch: Firma dell’attrice, denotante, tra

l’altro, una marcata tendenza alla vanità edall’estrosità.

Comunque sia, il singolo segno grafico è rapportatoa quella che è la media comune, vale a dire la frequenzamedia solitamente riscontrabile per quel segno nellepersone di sesso maschile o femminile.

Per tracciare un profilo verosimile dello scriventeè indispensabile riuscire a soppesare in manieraadeguata i diversi segni riscontrati, considerandoli,altresì, nelle loro reciproche influenze ed interazioni,per cui una data caratteristica grafica – e le conseguentiimplicazioni a livello caratterologico – può essererafforzata, diminuita o addirittura annullata in virtùdella presenza di una o più caratteristiche grafichesuscettibili d’influenzarla in un modo o nell’altro.Quest’operazione richiede molta attenzione, pazienza,

intuito e capacità di coordinamento, pena il rischiodi elaborare un’analisi imprecisa e viziata da errori.Giovano, all’uopo, schemi e tabelle di riferimento,dautilizzare in maniera mirata e pertinente.

A questo punto possiamo chiederci: cosa puòrivelare di una persona la scrittura? Premesso che laPsicologia della scrittura, correttamente applicata, cipermette di risalire a più di 800 (ottocento!) tratticaratterologici, quali l’ansia, l’emotività, la fedeltà oinfedeltà, il grado di modestia, affettuosità, astuzia,generosità ed abilità mentale dello scrivente, le suecapacità organizzative, di direzione e coordinamentoe tante altre, un’idea in proposito possiamo meglioricavarla leggendo le indicazioni fornite dal seguentereferto grafopsicologico:

“Dalla grafia risulta che l’Intelligenza e’ animatada un interesse piu’ per la globalità (di un ‘idea, diun concetto o di un problema) che per i dettagli, ede’ contraddistinta da un’elevata capacità di analisi edi sintesi. Buone le capacità di razionalizzazione, mala fiducia nei propri mezzi mentali e la sicurezzanell’intendere dovrebbero essere maggiori di quelloche sono.

Gli automatismi intellettivi sono strutturati inmaniera tale da conferire un’accentuato grado dichiarezza alle attività volte all’assimilazione, inter­pretazione e rappresentazione delle idee e della realtà.

Memoria di tipo visivo e sintetico (per ragionamentie consequenzialità).

Possiede uno spiccato senso critico generale eriesce a valutare obiettivamente le resistenze edopposizioni della realtà esterna; verso di questa procedecon vivacità, a tratti con estrosità frammista a puntedi timorosità o diffidenza.

La grafia rivela un senso dell’Io ipertrofico: l’iosi sente importante e destinato ad occupare un ampiospazio nell’ambiente, al giudizio del quale dà moltaimportanza.

Emerge una notevole perseveranza e tenacia e unacerta tendenza a dominare e ad imporsi nei rapportipersonali, in maniera più o meno palese.

Sul piano affettivo la scrivente si rivela alquantocordiale, affabile ed animata da impulsi calorosi masi nota una certa riservatezza e ritrosia ; questa èconnessa ad una forma di timore ansioso verso l’am­biente, magari per la paura di essere giudicata o dinon essere all’altezza. Si coglie una leggeraipersensibilità, anche nel campo sessuale, e la tendenzaa qualche idealizzazione. Assai gelosa dei proprisentimenti, riesce molto bene a captare le manovreed intenzioni nascoste degli altri.

Segni di insicurezza:la scrivente preferisce tastare

4 Sperimentazione

LA SCRITTURA: MISURAZIONE ED ANALISIdi Giuseppe Lovero

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FONDATA DALL’IRFOS

Registrazione del Tribunale di Bari n.38/04 del 9-8-2004

P IANETASCUOLA

RIVISTA TRIMESTRALE DI SPERIMENTAZIONE, DIDATTICA E INFORMAZIONE

P IANETASCUOLA

RIVISTA TRIMESTRALE DI SPERIMENTAZIONE, DIDATTICA E INFORMAZIONEFONDATA DALL’IRFOS

Registrazione del Tribunale di Bari n.38/04 del 9-8-2004

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - Bari

D I D A T T I C AModalità di progettazione delle

unità di apprendimento (R.

Costantino)M a p p e d i u n i t à d iapprendimento (Lavoro di

Equipe Docenti Circolo Didattico

“San Girolamo” Bari)Innovazioni ed Enti Locali (G.

Rana Sindaco Comune diModugno)

SPERIMENTAZIONE

La scrittura: misurazione ed analisi - (G. Lovero)

La “mission” della scuola tra complessità e progettualità - (L. Piliero)

La dismorfofobia nelle educazioni - (J. Claudatus)

Gennaio - Marzo 2006 ANNO III - N. 1

INFORMAZIONENotizie sull’IRFOS (Quarta)

Convegno NazionaleProposte di Formazione

PRESENTAZIONEImmagine e ruolo di unaprofessione docente

nella scuola del divenire(M. Biscotti)

ABBONAMENTO ALLA RIVISTA PIANETASCUOLAPianetascuolA si riceve esclusivamente tramite abbonamento.L’abbonamento è per anno solareSCUOLE e/o singoli DOCENTI, anno 2005: Contributo di Euro 30,00 perabbonamento.La quota va versta sul c.c.p. n° 38409298 intestata a IRFOS onlus Via EttoreCarata n. 61 - 70124 BariCausale del versamento: abbonamento (i) alla Rivista di Sperimentazione eDidattica “PianetascuolA”Copia della ricevuta va trasmessa in busta, con affiancatura semplice, alla sededell’Irfos.Numeri arretrati (se disponibili): contributo di Euro 10 più spese postali cad.lnformazioni: lun., merc., ven. ore 17,30-19,30, Via Ettore Carafa,61- BariTel./Fax 080 5563327

Sperimentazione 5 bene il terreno cercando un appoggio solido primadi procedere e impegnarsi, in questo sospinta da unacerta pignoleria.

Sono presenti, inoltre, tracce di paura sgomentao intimorimento che concorrono a determinaresospettosità e a rafforzare le spinte difensive neirapporti interpersonali.

L’aspetto in questione può avere varie cause,anche remote nel tempo, tra cui un trauma intraute­rino o dei primi anni di vita per fatti o situazionivissute in modo intensamente emotivo e drammatico,talvolta un’educazione troppo restrittiva. Emergepure una marcata tendenza a rimuginare e a ritornarecol pensiero sui dispiaceri sofferti. Anche per questoc’è una predisposizione a forme di somatizzazionea vari livelli (epatobiliare, cefalea e gastrico, peresempio), stante una certa difficoltà a scaricare lareattività per le vie normali e la tendenza ad accu­mulare sacche di energia psichica, col conseguenterischio che le tensioni interiori si riversino sul soma.

A livello psicoattitudinale risultano, tra l’altro,una buona predisposizione per l’aritmetica nonchéun’inclinazione per il commercio. Nelle spese èabbastanza equilibrata ed è dotata di sensodell'economia con tendenza ad imporre la propriavolontà per quanto riguarda l 'accumulo.

Nell'atteggiamento verso il prossimo giocanospinte altruistiche quali la comprensione altruisticae la compiacenza, mentre a queste si oppongono latendenza ad imporsi imperiosamente agli altri ed uncerto rigore comportante la sopravvalutazione delleproprie ragioni. In caso di liti e crisi di convivenza,è indotta a riconciliarsi dall'amore per la concordia,dalla nostalgia affettiva e dal dolore nel vedere altrirattristati per fatti in cui abbia avuto parte. Benchériconoscente a chi manifesti l'intenzione di riconci­liarsi con lei, non assume facilmente per primol'iniziativa della riconciliazione e tende a rinchiudersiin se stesso immusonita”.

Come possiamo notare, la scrittura può rivelaremolto di una persona, sotto il profilo sia intellettivoche affettivo ed operativo (dinamismo e capacitàlavorative), ma naturalmente non tutto: il fatto cheda essa si possa dedurre il comportamento abitualedei soggetto in condizioni di vita normale non vuoldire che ci permetta di prevedere con assoluta sicu­rezza come egli si comporterà in determinate situa­zioni di vita: l’essere umano non è una macchina,esiste il libero arbitrio e la possibilità che, magariin circostanze del tutto particolari ed impreviste,abbandoni i suoi consueti schemi di comportamento,influenzato dalle più diverse spinte e motivazioni.

Dott. Giuseppe LoveroAnalista della scrittura,

Specializzato in Psicologiadella Scrittura e Grafologia

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6 Sperimentazione

La società contemporanea è contrassegnata darapidi e profondi cambiamenti che riguardano tantola sfera economica quanto quella culturale e politica.

L'intensa circolazione planetaria delle merci, dellepersone, delle idee e delle informazioni modifica allaradice la vita sociale nelle sue diverse forme e dilatalo spazio di pertinenza di ogni esperienza individualeai confini dell'intero pianeta.

Si produce, in tal modo, nelle persone la sensazionedi vivere in un "villaggio globale" (Mc Luhan), incui vivono e si scontrano più logiche, più linguaggi,più modellazioni della realtà, più sistemi dicomportamenti e di valori, che impongono una nuovaconsapevolezza rispetto alle modalita di interazionetra le culture in una prospettiva che evolva dal pianodella multiculturalità a quello della interculturalità.

Tale scenario, inusitatamente complesso, presentaimplicazioni problematiche per l'educazione e quindiper la scuola che si trova a gestire la complessità diaspettative, di saperi, di valori sia a livello individualeche sociale. Oggi più che mai, la scuola è chiamataad essere culturalmente forte, competitiva e garantedi una formazione che moltiplica le occasioni diapprendimento, per aiutare ciascun alunno a costruirela propria struttura cognitiva e sociale, in un climaeducativo sereno e costruttivo.

In questo consiste la "mission" della scuola che,in quanto luogo di produzione dei processi formativi,deve individuare nei suoi diversi ambiti progettualied operativi le strategie educativo-didattiche e lemodalità organizzative più efficaci rispetto allelegittime aspettative degli alunni e in raccordo conle esigenze di formazione delle famiglie e del territorio.

Per far questo è necessario che la scuola riconoscala centralità dell'alunno come studente e come personae ponga particolare attenzione alla personalizzazionedei percorsi formativi, attraverso una progettazioneeducativa che garantisca la pluralità di stimoli e diopportunita formative, in linea con gli stili diapprendimento di ciascun soggetto in formazione econ le mutate esigenze della cosiddetta "societàcognitiva" che impone l'interazione con nuovi e piuarticolati saperi.

In tale prospettiva la legge 53/2003 ha predispostole Indicazioni Nazionali per i Piani di StudioPersonalità, individuando in termini tendenzialmenteprescrittivi gli obiettivi generali (O.G.) e gli obiettivispecifici di apprendimento (O.S.A.). Le scuole poi,in regime di autonomia, tenendo conto della quotadi piano riservata alle Regioni, traduconooperativamente gli O.S.A. in obiettivi formativi(O.F.).

Questi dovranno risultare coerenti e pertinenti con

i bisogni formativi concreti degli alunni cheeffettivamente frequentano la scuola e mai ridursi aduna mera elencazione di obiettivi omologati su modellidi riferimento, che spesso sono lontani dalla realtàsocio-culturale in cui si opera.

Anche l'unità di apprendimento (U.A.), che siconfigura come strumento metodologico aperto eflessibile, dovrà modellarsi in rapporto alle potenzialitàed alle competenze dei singoli alunni rilevateattraverso puntuali strategie di anamnesi deiprerequisiti e con prove sistematiche di controllo-verifica degli esiti di apprendimento conseguiti.

Ogni scuola, quindi, deve " sentire " la sua "missioneducativa" come la capacità di saper guidare i proprialunni, con le loro specificità irripetibili, verso lacostruzione del loro successo formativo, inteso comevalorizzazione strategica delle loro potenzialità etraduzione di queste in concrete competenze cognitive,metacognitive e relazionali.

La scuola deve, inoltre, rafforzare i canali dellacomunicazione, al suo interno con tutte le personeche fanno parte dell'organizzazione (alunni, docenti,personale A.T.A.) e verso l'esterno con le famiglie,con le associazioni che operano sul territorio, congli Enti locali.

Una buona comunicazione, infatti, qualifica ilrapporto tra operatori ed utenti diretti ed indiretti eorienta positivamente azioni ed aspettative,contribuendo a creare nella scuola qucl comune sensodell'agire chc c alla base di una cultura organizzativafatta di condivisione, coesione e senso diappartenenza' che suscita dentro e fuori l'istituzionescolastica, fiducia, credito e immagine positiva.

La finalità di tutto questo è quella di creare unascuola a misura di persona; una scuola cioè percepitacome luogo intenzionalmente formativo che possaoffrire a ciascun alunno la possibilita di potersiattestare con la propria autenticita personale, maturatanel conIlonto con gli altri e con la storia.

Appare chiaro che per far ciò è necessario ilcontributo di tutte le risorse professionali che operanonella comunità scolastica, con la specificità dei ruoli,dei compiti e delle funzioni, per condividere le sfide,anche quando appaiono particolarmente difficili eper attribuire un senso profondo, oserei dire " etico",al nostro agire quotidiano.

Prof. Luigi Giulio D. PILIERODirigente Scolastico XIX C.D. di Bari

LA “MISSION" DELLA SCUOLA TRA COMPLESSITA' E PROGETTUALITA'Luigi Giulio D. PILIERO

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Sperimentazione 7

Justina Claudatus

LA DISMORFOFOBIA NELLE EDUCAZIONILa caratteristica essenziale del Disturbo di Dismorfi­smo Corporeo (conosciuto storicamente come dismor­fofobia) è la preoccupazione per un difetto nell'aspettofisico.Il difetto può essere immaginario, oppure se è presenteuna piccola anomalia fisica, la preoccupazione delsoggetto è di gran lunga eccessiva (DSM-IV).Perché parlare della dismorfofobia in ambiente scola­stico? Perché questa distorsione dell'immagine delcorpo insorge di solito durante l'adolescenza. Recentistudi riferiscono che la dismorfofobia colpisce 1%della popolazione negli Stati Uniti (1); sicuramentesono colpiti molto più persone – mancano, purtroppo,degli studi approfonditi di statistica, e soprattutto èun disturbo spesso misconosciuto, perché sottovalutatoo non conosciuto. Secondo il mio parere parliamodel 7-10%, d'altronde nella pratica del chirurgo estetico,del dermatologo o del medico di medicina estetica idati dimostrano che 7-15% dei casi, che si sottopon­gono a consulenza o a trattamenti, sono affetti dadismorfofobia (1). Non dimentichiamo che siamo inun'epoca, ove l'immagine è fondamentale – il bom­bardamento dei mass media sull'aspetto estetico èun'arma a doppio taglio. I casi di dismorfofobiapotranno solo aumentare.Guardiamo da più vicino. Il soggetto affetto da questodisturbo si lamenta di difetti che possono riguardarequalsiasi parte del corpo: i capelli (troppo radi otroppo folti), il volto ( per es. “deturpato” dalla com­parsa di acne, del rossore, di piccole macchie inesi­stenti) , la grandezza (in difetto o in eccesso) del naso,della mascella, dei seni, del pene, delle cosce, deifianchi, della spalla, ecc. L'anoressia e la bulimiarientrano nel disturbo di dismorfismo corporeo. Lapreoccupazione per questi difetti è “intensamentedolorosa”, “tormentosa”, “devastante”. Spesso questisoggetti passano tutta la giornata a preoccuparsi perle “conseguenze atroci” che avranno questi difetti neltempo. Nei casi estremi i soggetti diventano a talpunto ossessivi, che non riescono più a rendere sco­lasticamente, si ritirano dalla società, riversano il loromalessere in maniera drammatica sulla famiglia evivono un tormento psicologico devastante 24/24 ore.La loro mente viene invasa dalla distorsione del difettoche costringe a loro di passare ore ed ore dinanzi allospecchio a controllare se il difetto si è peggiorato.Utilizzano lenti di ingrandimento o illuminazionispeciali per esaminare il difetto, si guardano nellevetrine, si controllano attraverso i paraurti delle mac­chine, nei vetri degli orologi. Possono ricorrere alcamouflage con capelli, occhiali, farsi crescere labarba, imbottire i pantaloni per aumentare le dimen­sioni del pene... Vivono con l'angoscia che rimarranno deformati per

il resto della vita. Crescendo possono evitare di avererelazioni sentimentali, avere difficoltà coniugali odivorziare per il difetto. Frequentemente ricorronoa consultazioni specialistiche ripetute e quando sitrovano dinanzi al medico che minimizza il difetto onon lo riconosce, si disperano ancora di più, perchénon si sentono compresi. Si sottopongono ad interventichirurgici di ricostruzione, che nei casi estremi noncorrispondo alle loro aspettative e non fanno altro chepeggiorare la distorsione dell'immagine corporeo congravi conseguenze psichiche per il paziente, e denuncepenali per l'operatore sanitario.Si sentono socialmente inaccettabili. Possono pensareche gli altri sono lì a notare il presupposto difetto,che questi potrebbero parlarne, deriderli.Braun et al (2) riferiscono che molti soggetti affettidal disturbo di dismorfismo corporeo sono cresciutiin un ambiente famigliare emotivamente freddo,distaccato e non di sostegno, caratterizzato da abusocronico emotivo e/o fisico, non necessariamentesessuale. Nella mia esperienza molti dei miei pazientierano ragazzi, cresciuti su un palcoscenico famigliareche vedeva genitori divorziati o genitori con rapportiinterpersonali molto violenti.Ma perché sollecitare la sensibilità a riconoscere unadolescente affetto da dismorfofobia?Phillips et al (3), studiando i soggetti con il disturbo,hanno visto che nel 78% dei casi vi era stataun'ideazione al suicidio e nel 27.5% almeno un tenta­tivo al suicidio. Altri lavori dichiarano che la dismor­fofobia è la causa nel 4% dei casi di suicidio. Preoc­cupante rimane il fatto che nei casi di tentato suicidio,spesso il soggetto non rivelava i sintomi della dismor­fofobia al medico.Con questo articolo non voglio creare una psicosi trai docenti, ma piuttosto semplicemente segnalare aloro, che nel momento vi fosse un sospetto di dismor­fofobia in un/a ragazzo/a di segnalarlo, perché questisoggetti hanno bisogno di cure farmacologiche epsicoterapeutiche. Non tutti gli elementi arrivano alsuicidio,anzì è una minima parte, ma spesso questodisturbo impedisce a loro di svolgere un'attività socialenormale. Vanno aiutati e compresi.

Justina ClaudatusMedico Chirurgo Dermatologo Psicoterapeuta

Bibliografia:1) Glaser DA, Kaminer MS. Body dysmorphic disorder and theliposuction patient. Dermatol Surg. 2005 May;31(5):559-60; discussion561.2) Brown RJ, Schrag A, Trimble MR. Dissociation, childhood inter­personal trauma, and family functioning in patients with somatizationdisorder. Am J Psychiatry. 2005 May;162(5):899-905.Phillips KA, Coles ME, Menard W, Yen S, Fay C, Weisberg RB.Suicidal ideation and suicide attempts in body dysmorphic disorder.JClin Psychiatry. 2005 Jun;66(6):717-25.

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IRFOS onlusIstituto Ricerca Formazione ScuolaVia Ettore Carafa, 61 - 70124 BARI

Tel. / Fax 080 5563327

PIANETASCUOLA,la Rivista Scientifica

di Didatticae Sperimentazione dei Docenti

8 Didattica

MODALITA’ DI PROGETTAZIONEDELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTOIl presente Piano di Studi Personalizzato, è costituitoda quattro UNITA’ DI APPRENDIMENTO costruiteintorno a quattro NUCLEI ESPERIENZIALI unitaridai quali far scaturire conoscenze ed abilità per ognisingola disciplina nel rispetto delle IndicazioniNazionali:

U.A. n. 1 IO E LA SCUOLAU.A. n. 2 IO E LA FAMIGLIAU.A. n. 3 IO L’AMBIENTE E LA NATURAU.A. n. 4 IO E GLI ALTRI

Dovendo operare in una c lasse pr ima,nell’individuazione e nella formulazione degliOBIETTIVI FORMATIVI (O.F), si è adottato unprocedimento dal basso verso l’alto (botton-up): si èpartiti dai bisogni e dall’esperienza diretta degli alunniper perseguire i traguardi attesi (PECUP, O.G.P.F.,O.S.A.).

Infatti le U.A. riguardano tematiche che richiamanoesperienze normalmente vissute dalla generalità deglialunni al loro ingresso nelle scuola primaria e chesono riconducibili alle diverse aree d’intervento:emotiva, affettiva, cognitiva e relazionale.

Nella costruzione delle U.A., si è preferita unaimpostazione a “MAPPA” (macrostruttura) e nonlineare per evidenziare la natura pluridisciplinare dellestesse e per sottolineare una prospettiva di integralitàeducativa e di unità del sapere nel rispetto del principiodella sintesi e dell’OLOGRAMMA, più volteraccomandato nelle Indicazioni Nazionali.

Nella mappa gli O.S.A. sono stati individuatiapplicando un criterio di flessibilità ed unaformulazione sintetica, mentre le CONOSCENZE, leABILITA’ e le COMPETENZE in uscita, vengonoriportate in maniera più dettagliata, nella tabellaanalitica relativa a tutte le discipline.

La CONVIVENZA CIVILE rappresenta la chiave dilettura di ogni mappa, infatti gli OBIETTIVIFORMATIVI trovano in esse il loro fondamento e laloro legittimazione.

Si vuole precisare che ciascuna U.A. nella fase diprogettazione, non è stata determinata a priori nellasua interezza, pertanto non costituisce un itinerariorigido e completo, ma ha un carattere flessibile, capacedi recepire bisogni nuovi, problematiche socio-culturaliemergenti dall’attualità, per accogliere l’occasionaleemerso dai vissuti dei bambini, per approfondire nuoviaspetti,per integrare o sostituire metodologie e/o

soluzioni organizzative.

Per cui, pur avendo precise cadenze bimestrali, sarannopossibili “anticipi, posticipi, rimandi, ripensamenti”legittimati dalla necessità di meglio contestualizzarenel tempo e nello spazio, le problematiche trattate edi meglio personalizzare i bisogni formativi emersinel gruppo classe.

Presentazione della Prof.ssa Rosa Costantino.

IRFOS onlusIstituto Ricerca Formazione ScuolaVia Ettore Carafa, 61 - 70124 BARI

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PIANETASCUOLA,la Rivista Scientifica

di Didatticae Sperimentazione dei Docenti

Il presente Piano di Studi Personalizzato, è costituitoda quattro UNITA’ DI APPRENDIMENTO costruiteintorno a quattro NUCLEI ESPERIENZIALI unitaridai quali far scaturire conoscenze ed abilità per ognisingola disciplina nel rispetto delle IndicazioniNazionali:

U.A. n. 1 IO E LA SCUOLAU.A. n. 2 IO E LA FAMIGLIAU.A. n. 3 IO L’AMBIENTE E LA NATURAU.A. n. 4 IO E GLI ALTRI

Dovendo operare in una c lasse pr ima,nell’individuazione e nella formulazione degliOBIETTIVI FORMATIVI (O.F), si è adottato unprocedimento dal basso verso l’alto (botton-up): si èpartiti dai bisogni e dall’esperienza diretta degli alunniper perseguire i traguardi attesi (PECUP, O.G.P.F.,O.S.A.).

Infatti le U.A. riguardano tematiche che richiamanoesperienze normalmente vissute dalla generalità deglialunni al loro ingresso nelle scuola primaria e chesono riconducibili alle diverse aree d’intervento:emotiva, affettiva, cognitiva e relazionale.

Nella costruzione delle U.A., si è preferita unaimpostazione a “MAPPA” (macrostruttura) e nonlineare per evidenziare la natura pluridisciplinare dellestesse e per sottolineare una prospettiva di integralitàeducativa e di unità del sapere nel rispetto del principiodella sintesi e dell’OLOGRAMMA, più volteraccomandato nelle Indicazioni Nazionali.

Nella mappa gli O.S.A. sono stati individuatiapplicando un criterio di flessibilità ed unaformulazione sintetica, mentre le CONOSCENZE, leABILITA’ e le COMPETENZE in uscita, vengonoriportate in maniera più dettagliata, nella tabellaanalitica relativa a tutte le discipline.

La CONVIVENZA CIVILE rappresenta la chiave dilettura di ogni mappa, infatti gli OBIETTIVIFORMATIVI trovano in esse il loro fondamento e laloro legittimazione.

Si vuole precisare che ciascuna U.A. nella fase diprogettazione, non è stata determinata a priori nellasua interezza, pertanto non costituisce un itinerariorigido e completo, ma ha un carattere flessibile, capacedi recepire bisogni nuovi, problematiche socio-culturaliemergenti dall’attualità, per accogliere l’occasionaleemerso dai vissuti dei bambini, per approfondire nuoviaspetti,per integrare o sostituire metodologie e/o

soluzioni organizzative.

Per cui, pur avendo precise cadenze bimestrali, sarannopossibili “anticipi, posticipi, rimandi, ripensamenti”legittimati dalla necessità di meglio contestualizzarenel tempo e nello spazio, le problematiche trattate edi meglio personalizzare i bisogni formativi emersinel gruppo classe.

Presentazione della Prof.ssa Rosa Costantino.

FONDATA DALL’IRFOS

Registrazione del Tribunale di Bari n.38/04 del 9-8-2004

P IANETASCUOLA

RIVISTA TRIMESTRALE DI SPERIMENTAZIONE, DIDATTICA E INFORMAZIONE

P IANETASCUOLA

RIVISTA TRIMESTRALE DI SPERIMENTAZIONE, DIDATTICA E INFORMAZIONEFONDATA DALL’IRFOS

Registrazione del Tribunale di Bari n.38/04 del 9-8-2004

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - Bari

D I D A T T I C AModalità di progettazione delle

unità di apprendimento (R.

Costantino)M a p p e d i u n i t à d iapprendimento (Lavoro di

Equipe Docenti Circolo Didattico

“San Girolamo” Bari)Innovazioni ed Enti Locali (G.

Rana Sindaco Comune diModugno)

SPERIMENTAZIONE

La scrittura: misurazione ed analisi - (G. Lovero)

La “mission” della scuola tra complessità e progettualità - (L. Piliero)

La dismorfofobia nelle educazioni - (J. Claudatus)

Gennaio - Marzo 2006 ANNO III - N. 1

INFORMAZIONENotizie sull’IRFOS (Quarta)

Convegno NazionaleProposte di Formazione

PRESENTAZIONEImmagine e ruolo di unaprofessione docente

nella scuola del divenire(M. Biscotti)

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Didattica 9

Mappe di Unità di ApprendimentoLavoro di Equipe Docenti 22° Circolo Didattico “San Girolamo” Bari

Coordinati dall’Ins. Rosa Costantino:Maria De Girolamo, Angela De Girolamo, Camrata Xenia, Annamaria Cristantiello,

Anna Tondo, Marta Moretti, Rosanna Cascelli, Maria Gazia De Giorgi

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Didattica 15

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Didattica 17

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18 Didattica

Cambi di Paradigma nell’Esplorazione BiostoricaDagli Atti del Convegno ON-NS

“SVILUPPI DELLA CREATIVITÀ E RETI DI CONDIVISIONE DEL CAMBIAMENTO”Firenze 21 novembre 2005 – Palazzo Strozzi

Prof.ssa Antonia Colamonico, Biostorica

La pubblicazione dell’intervento di Antonia Colamonico “Cambi di Paradigma nell’EsplorazioneBiostorica” al 3° Convegno Open Network for New Scienze - SVILUPPI DELLA CREATIVITÀ

E RETI DI CONDIVISIONE DEL CAMBIAMENTO - tenutosi il 21 novembre 2005, in occasione dellaSettimana della Scienza, a Firenze presso il prestigioso Gabinetto Scientifico-Letterario Vieusseux - PalazzoStrozzi, vuole offrire ai lettori di Pianetascuola, l’occasione per riflettere, a grandi linee, sugli spazi nuovie vecchi dell’epistemologia e tracciare, così, il quadro del mutamento in atto che sta aprendo alla Societàdella Conoscenza.

Nel corso della Storia tre sono stati i luoghi privilegiati della ricerca: il campo Osservatore che ha postol’accento sull’Uomo e il suo modo di appropriarsi della realtà; quello Osservato, come il campo di ricadutadello sguardo che fa cogliere i mondi dell’oggetto, come il di fronte a sé che si presta all’esplorazionescientifica. Il campo dell’Osservazione, infine, come lo spazio del legame e nel contempo del vincolo letto-lettore, che produce le carte di lettura e le organizzazioni dei significati che fanno da sfondo alle azionistoriche.

Il passaggio da un campo di lettura all’altro ha implicato i salti di paradigma, come le fratture nella lineaevolutiva della Storia che hanno posto nuove dinamiche, con nuove prospettive di futuro: Creatività dellaVita. Secondo gli storici della Teoria della Complessità, siamo nel Medioevo della nuova Civiltà Planetaria,in quanto la riscrittura delle carte d’osservazione si porrà come una forza autopropulsiva che innescheràil take-off della Conoscenza, con la visualizzazione del non ancora immaginato, del non ancora ipotizzato.

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Io vi ringrazio per l’accoglienza straordinaria da parte diquesto Convegno che porta la firma di una Dirigente cheopera sul nostro territorio, Modugno; mi riferisco alla Dott.ssaMargherita Biscotti, unitamente al Chiar.mo prof. FrancescoBellino dell’Università degli Studi di Bari, agli autorevoliRelatori e a tutti Voi presenti così numerosi.

Sarò brevissimo, ma voglio cogliere questa occasione,Patrocinata anche dal Comune di Modugno, cittadina dellaprovincia di Bari, per portare il contributo del Territorio cherappresento all’interno della ricchezza di proposte e di riflessioniche emergeranno in questo consesso.

Vi ringrazio veramente perché questo Convengo potràcontribuire a dare valore aggiunto al nostro impegno diamministratori che non è mai mancato, anche prima che laRiforma sancisse chiaramente ruoli e competenze dell’EnteLocale nel Piano dell’Offerta Formativa delle singole scuolee del territorio, per “una scuola di tutti e per tutti”.

Non vorrei annoiarvi nel riportare alla memoria i nuovicompiti assegnati all’Ente locale nell’ambito dei processiinnovativi che hanno caratterizzato la scuola italiana, primofra tutti l’Autonomia delle istituzioni scolastiche:vLa programmazione dell’offerta formativa integrata

tra istruzione e formazione professionale;vla determinazione del calendario scolastico;vistituzioni, aggregazione, fusione e soppressione di

scuole in attuazione degli strumenti di programmazione;vi servizi di supporto organizzativo di istruzione per

gli alunni in situazione di disagio o in situazione di svantaggio;vEducazione degli adulti;vInterventi integrati di orientamento scolastico;vazioni tese a realizzare la pari opportunità di istruzione;vazioni di supporto tese a promuovere e sostenere la

coerenza e la continuità in verticale e in orizzontale tra i diversigradi di scuole;vinterventi perequativi,vinterventi integrati per la prevenzione della dispersione

scolastica e di educazione alla salute:Né vanno sottaciuti interventi in settori quali:la progettazione dell’offerta formatival’Edilizia scolastica;il piano del diritto allo studio;l’orientamento formativo.Il Comune ha oggi, più che mai, il compito e la responsa­

bilita’ di favorire il rapporto della scuola con il sistemaproduttivo e con il più ampio sistema sociale e culturale in cuiopera; ha il compito di prestare attenzione alla formazionedelle nuove generazioni in vista della formazione di soggettiprotagonisti del proprio futuro, come personale, come cittadini,come lavoratori, come professionisti autonomi.

Pur tuttavia è necessario sottolineare talune limitazioniintriseche alla legge che , se non appianate, rischiano di crearesituazioni di sperequazione di trattamento tra cittadini, asecondo della loro collocazione geografica.

A fronte di una richiesta di impegni economici non indif­ferenti per gli Enti Locali, sono diminuiti i trasferimenti versole casse Comunali; valga per tutti l’esempio dell’anticipo nellascuola dell’infanzia che necessiterebbe della presenza di altrefigure professionali, quali l’Assistente, a carico dei bilancicomunali che in un periodo di recessione economica di certonon sono in grado di sostenere, almeno i Comuni del depressoSud.

Il Comune di Modugno sin dall’emanazione della leggen.53/2003, ha già posto all’attenzione del proprio territorio lanecessità di una condivisione orizzontale dei processi innovativi,nell’ottica di offrire un servizio qualitativamente rilevante peri propri cittadini.

Tra gli interventi organizzativi attuati già da diversi annivoglio ricordare

l’istituzione di un TAVOL PERMANENTE che consentealle Istituzioni scolastiche un confronto diretto con l’Entelocale, con conseguente impegni programmatici e di bilancioa breve, medio e lungo termine;

1.protocolli d’Intesa sulla disabilità in rete tra tutte leistituzioni scolastiche del territorio Comunale, ASLBA3,Associazioni, e Università degli Studi di Bari (prof. Elia)

2.Formazione del personale docente sulle problematichedell’intercultura, della devianza, dei diversamente abili;

3.sostegno alla ricerca e alla sperimentazione mediantefinanziamenti finalizzati;

4.costruzione di un portale per socializzare le attività inrete delle istituzioni scolastiche e del territorio in senso lato;

5.monitoraggio delle attività interistituzionali e dei POFdelle singole istituzioni scolastiche allo scopo di migliorarel’Offerta formativa e il grado di soddisfazione della popolazione.

Una politica, brevemente, di reti , sussidiarietà orizzontale,e di presenza attiva e dinamica dell’Ente Locale, contribuendo,con l’apparato burocratico-professionale, alla soluzione anchedi problemi strutturali-organizzativi propri delle micro unitàamministrative.

Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari:Intervento del Dott. G. Rana

Didattica 31

LE INNOVAZIONI NAZIONALI E I RAPPORTI TRAISTITUZIONI SCOLASTICHE ED ENTI LOCALI.

IL CASO DEL COMUNE DI MODUGNO- Dott. G. RANA, Sindaco del Comune di Modugno -

Dal Convegno Nazionale “Cultura e Pedagogia della Riforma”

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Luca ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno del LiceoClassico, ascolta musica New Age, legge poco,preferibilmente articoli specializzati Hi-Fi, ha moltiamici ma parla a fondo solo con pochi di loro. Spessonon riesce ad esprimere i suoi dubbi, si senteinadeguato e non compreso dai genitori che gli fannosolo “ramanzine” per i brutti voti a scuola o perchéil sabato torna all’alba dalla Disco. Gioca apallacanestro ma in realtà è diventata più un abitudineche un impegno. Alla domanda Come vanno le cosespesso risponde ma non saprei, mi sento depresso,spesso non so che fare, non mi sento soddisfatto delrapporto con gli amici, con i compagni di scuola; sidicono troppe cazzate, nonriesco mai a coinvolgerequalcuno in un discorso chesia un tantino serio; mi sentoconfuso e sai, recentementemi ritrovo spesso a pensarealla morte. Da grande non haidea di cosa fare: il papà èIngegnere ed ha una piccolaatt ivi tà imprenditorialeautonoma; spesso gli dice cosastai lì a perdere tempo, dattida fare nello studio; non vedol’ora che diventi Ingegnerecome me e mi aiuti nellagestione dell’impresa; io allatua età ero sempre sui libri edovevo anche lavorare a seraper mantenermi negli studi,altro che la “Disco” sinoall’alba.Michela ha 16 anni, frequenta il III anno di un IstitutoTecnico Commerciale, ascolta musica classica, lesarebbe piaciuto molto suonare uno strumento ma pervia della “Tetraparesi Spastica” che la costringe suuna carrozzella sin dalla nascita non ha potutosoddisfare il suo desiderio. Ha molti amici con cuiriesce ad esprimere anche i dubbi più profondi e coni quali passa molto della sua giornata nonostante gliimpegni scolastici e della ri-abilitazione. Con i suoiha un rapporto accettabile, anche se non è statosemplici negli anni, e sono stati seguiti da unaPsicologa che ha aiutato la famiglia a superare ledifficoltà derivanti dalla sua disabilità. I voti a scuolasono ottimi, anche se spesso deve superare leperplessità di compagni e docenti per via della presenzadell’Insegnante di Sostegno, che in realtà la aiuta soloin quei compiti in cui l’impossibilità del pieno utilizzodelle mani la limiterebbe gravemente nei confrontidei compagni (ad esempio l’uso del vocabolario). Haimparato negli anni sulla propria pelle quanto siadifficile per gli altri avvicinarla con naturalezza e

semplicità, quanto sia difficile non fermarsi a ciò cheemerge in maniera dirompente al primo saluto: “lacarrozzina, il suo modo di parlare non sempre fluidomaggiormente quando si emoziona, i suoi movimentilimitati ed imprecisi”. Ha imparato ad avere pazienza,ad ascoltare gli altri cercando di “guardare dentro”,di “sentire” l’altro nei suoi vissuti, nelle sue emozioni.Ha imparato a rinunciare a quello che la sua disabilitànon potrà mai consentirle di fare, ma al contempo haimparato quanto può fare per se e per glia altrinonostante tutto.Vorrebbe iscriversi a medicina e fare la Pediatra:sente molto la spinta della maternità, ma soprattutto

ama moltissimo la naturalezzadei bambini, la loro assenza dipregiudizio, il loro faredomande innocenti accettandorisposte semplici e sensate;vive molto un senso diprotezione verso gli altri e lepiacerebbe poter aiutare lascienza a migliorare nellaprevenzione delle malattie,della disabilità. Nella suaclasse, con l’aiuto delle docentidi ruolo, ha guidato un gruppodi lavoro sul tema “LaDiversità”, e gli spunti diriflessione emersi sono statimolto interessanti: è emersoquanto sia importante oggil’esteriorità, soprattutto tra iragazzi; quanto i rapporti sianospesso fugaci, superficiali;

quanto sia difficile accettare i tempi ed i modidell’altro; quanto la “passione” e “l’emozione” sianosempre più ai margini di un rapporto di coppia; quantoi messaggi che arrivano dalla società esigano rapiditàdi ragionamento, decisionalità, lasciando poco spazioal dialogo, delegando sempre più all’informazionequanto dovrebbe essere proprio della riflessione,dell’approfondimento nella ricerca delle proprie fonti.Questa iniziativa è piaciuta molto a Scuola, ed ilprogetto è stato esteso a tutto l’Istituto, decidendo dalprossimo anno scolastico di raccogliere le conclusionidei vari gruppi di lavoro in una unico volume daredigere a stampa.Michela e Luca la scorsa settimana si sono conosciutiad una festa, non hanno ballato ma hanno parlato tuttala sera: l’altro giorno Luca ha chiamato…cosa faistasera, ti andrebbe una pizza?…devo dirti una cosa…

Dott. Paolo GianniniNeurologo, Responsabile

Unità Multidisciplinare per la disabilità

32 Didattica

COSA POSSONO INSEGNARCII DISABILI?

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Didattica 33

Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari: Convegno Nazionale sul tema: “Culturae Pedagogia delle Riforma: la scuola che riflette e contributo dell’Università”. Dalladestra del lettore: Il Prof. F. Bellino, il Magnifico Rettore Prof. G. Girone, la Prof.ssaG. D’Agostino, la Dirigente M. Biscotti, l’Assessore del Comune di Bari, Dott. Martino

Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari: Convegno Nazionale sul tema: “Culturae Pedagogia delle Riforma: la scuola che riflette e contributo dell’Università”.

Alcuni momenti dei “laboratori” scientifici, culturali e di formazione attivatidall’Irfos in collaborazione con il Dipartimento di Bioetica dell’Università degli

Studi di Bari (Chiar.mo Prof. Francesco Bellino)

Dipartimento di Bioetica: una lezione della Dirigente S. Liturri; al tavolo l’Ispettricescolastica Prof.ssa Annamaria Carbonelli e la Dirigente M. Biscotti

Formazione Docenti - Dipartimento di Bioetica: una lezione del Chiar.mo Prof. F.Bellino, docente di Filosofia Morale, Etica della Comunicazione e Bioetica.

Formazione Docenti - Dipartimento di Bioetica: il Direttore Responsabile del Corso,Dirigente M. Biscotti, consegna una targa di ringraziamento per la brillante attivitàdi docente relatore, al Chiar.mo Prof. Michele Indellicato, Docente di Etica Socialee Filosofia Morale

Formazione Docenti - Dipartimento di Bioetica: una lezione della Prof.ssa A. Colamonico,Biostorica.

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L’IRFOS, acronimo di Istituto-Ricerca-Formazione-Scuola,si propone la promozione di attività volte alla libera ricercanel campo della cultura, dell’arte e della scienza e allarealizzazione e diffusione di studi e progetti tendentiall’arricchimento della personalità umana in particolare essapromuove ogni iniziativa finalizzata alla formazione,al1’aggiornamento e alla i qualificazione, anche a distanza,di tutto il personale della scuola e delle altre istituzioni formativeinteressate.

L’IRFOS e un’associazione innovativa, dinamica e modernache, utilizzando l’alta professionalità e il costante impegno delproprio corpo docente, risponde in modo adeguato alle realiesigenze del mondo della scuola e della cultura.

Essendo finalizzata essenzialmente alla ricerca,l’associazione aggiorna continuamente le tematiche scolastiche,ne prospetta soluzioni e approfondimenti e dà le giuste risposteai docenti, in merito soprattutto alla metodologia e alla didattica.

L’IRFOS mediante l’attività di aggiornamento, più cheseguire le mode del momento, si propone di coinvolgere nel

IRFOSNAZIONALE

Antonio QUARTA

progetto di cambiamento gli operatori scolastici, d’inciderein modo sostanziale e positivo sulle loro attività e, di riflesso,sulla società intera.

Collabora con diverse Associazioni che si occupano diricerca e formazione, con il Centro Studi Biostoria ed il mondoAccademico italiano e d’oltre Oceano.

Nel campo della ricerca ha promosso Convegni nazionalie Territoriali tra i quali:E “Le dinamiche relazionali nella didattica di gruppo”,

Università degli Studi, Palazzo Ateneo - Bari patrocinatodal MIUR, Università degli Studi di Bari, Regione Puglia,Provincia di Bari ed altri Enti con la partecipazionestraordinaria del prof. MIKE ARONS, Docente Emeritodella Facoltà di Psicologia della West Georgia University- USA;

E “Mobbing: rilevanza sociale e forme di tutela nel pubblico,nel privato e nella scuola dell’autonomia” (IRFOS,Sindacato Avvocati, AOP, FIS-CAB,), ConvegnoNazionale; Aula Magna della Corte d’Appello di BariPalazzo di Giustizia, con il patrocinio di Ministero IstruzioneUniversità e Ricerca, Università degli Studi di Bari, Ordinedegli Avvocati di Bari, Regione Puglia, Provincia di Bari,Comune di Bari;

E “Alta Formazione e Ricerca”, Facoltà di Giurisprudenzadi Bari, Aula “A. Moro”, con il Patrocinio del MIUR -Ministero Istruzione Università e Ricerca, Università degliStudi di Bari, Regione Puglia, Provincia di Bari, Comunedi Bari, Fondazione “E. Pomarici” e la partecipazione delSottosegretario al MIUR, on.le Stefano Caldoro.

E I° WORKSHOP su “Informatica e Professioni intellettuali”(IKFOS, Sindacato Avvocati, Centro Studi InformaticaGiuridica)

E II° WORKSHOP su “La Riforma del diritto societario”(IRFOS, Centro Studi Diritto fallimentare, AssociazioneAvvocati)

E I° WORKSHOP su “Informatica e Professioni intellettuali” (IRFOS, Sindacato Avvocati, Centro Studi

Informatica Giuridica)E II° WORKSHOP su “La Riforma del diritto societario”

(IRFOS, Centro Studi Diritto fallimentare, AssociazioneAvvocati)

E Convegno Nazione Cultura e Pedagogia della Riforma:la scuola che riflette e il contributo dell’Università edella Ricerca.

Nel anno scolastico 2004-2005 l’IRFOS è stato impegnatonella progettazione, esecuzione e monitoraggio di corsi diformazione per i docenti di qualsiasi ordine e grado di scuolasulle seguenti tematiche:

E “Le dinamiche relazionali nella didattica di gruppo”;E “Ontosofia della Comunicazione tra il corpo docente in sè

e il corpo discente in interazione socio-ambientale”E “La didattica modulare”

AGGIORNAMENTO E RICERCA SULLEINNOVAZIONI NAZIONALI DELLA SCUOLA:

A T T I V I T A ’ D l A P P R O F O N D I M E N T O EFORMAZIONE, IN COLLABORAZIONE CONL ’ U N I V E R S I T A ’ D E G L I S T U D I D l B A R I ,DIPARTIMENTO DI BIOETICA (Chiar.mo prof. F. Bellino):

 Seminario di Studi Provinciale: “La Riforma Moratti, nellascuola dell’Infanzia e nella Scuola primaria”

 Formazione in Servizio: “Misurarsi con la Complessità:progettare e monitorare nella Scuola della Riforma”, Bari23 e 24 marzo 2004, Dipartimento di Bioetica

 Formazione in servizio svolta presso scuole in rete osingole.

 Formazione in servizio: “Costruire una diversaprrofessionalità docente: le funzioni e le competenze deltutor in una scuola di qualità”, Bari Dipartimento diBioetica, Ottobre-Dicembre 2004.

NOVITÀ

A.S. 2005-2006: (già attuato) Formazione in servizio con riconoscimento ministeriale

(è stato chiesto): “Cultura e pedagogia della riforma”; “Coordinare l’equipe docente come gruppo di lavoro: dal

team bulding al team working”.

A.S. 2005-2006: (da attivarsi fine marzo-aprile,iscrizioni aperte) IRFOS - DIPARTIMENTO DIBIOETICA (CHIAR.MO PROF. F. BELLINO)

Formazione in servizio con riconoscimento regionale (èstato chiesto): “La nuova organizzazione scolastica,processi innovativi, progettualità e sviluppoprofessionale: la mediazione dell’insegnamento tracrescita e consapevolezza”.

COME ISCRIVERSI ALL’IRFOSI docenti di qualsiasi ordine e grado di scuola possono

iscrivesi all’IRFOS compilando l’apposito modulo da ritirarsipresso la sede.

L’iscrizione è per anno scolastico e può essere richiesta dalmese di settembre al mese di dicembre di ciascun anno p.v..

Il socio partecipa a tutte le attività promosse dall’Istituto,sia in fase di ideazione sia nella fase di realizzazione; haprecedenza, nelle attività a numero chiuso, alla iscrizione e,se previsto un contributo, uno sconto sullo stesso il cui importoè definito dagli organismi statutari, di volta in volta.

La quota annuale è di Euro 30, da versarsi sul c.c.p. n°38409298 intestato a IRFOS Via Ettore Carafa n. 61 - 70124Bari. Causale: iscrizione socio ordinario.

L’iscrizione dà diritto a ricevere gratuitamente la rivistatrimestrale di sperimentazione e didattica PIANETASCUOLA.

Prof. Antonio QuartaVice Presidente Nazionale IRFOS

34 Informazione

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Informazione 35

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IRFOS in collaborazione con Università degli Studi di BARI NAZIONALE Dipartimento di Bioetica

Chiar.mo Prof. F. Bellino

Propongono il corso di Formazione a.s. 2005-2006LA NUOVA ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA, PROGETTUALITA’ E SVILUPPO PROFESSIONALE:

LA MEDIAZINE DELL’INSEGNAMENTO TRA CRESCITA E CONSAPEVOLEZZA

TIPOLOGIA DEL CORSO: il corso intende affrontare la tematica nella dimensionemetodologica, didattico-educativa a garanzia di una formazione iniziale in servizio e unacontinua AUTOFORMAZIONE del personale docente. IncoraggiareL’AUTOVALUTAZIONE come strategia per usare nuovi strumenti e una nuova metodologia

PROGRAMMA

°TEMA : La comunicazione nellascuola come organizzzione.L’ascolto nella relazione interpesonale

°TEMA : Nuove strategie di intervento e ruoli operativi; coordinamento e tutorato.

°TEMA: Ripensare la formazione: una nuova responsabilità docente- dai bisogni alla progettazionedel PIANO

°TEMA: Ambiente scolastico e AUTOFORMAZIONE: apprendimento cooperativo e le funzionicooperative.Comprensione dei fattori che determinano i comportamenti;Gli aspettinon verbali nella comunicazine

TEMA: Relazione e contesto: la concoscenza come conflittualità nelle relazioni organizzative ecomunicative;Organizzazione nella comnicazione: le dimnamiche di gruppo, analisi di osservazione

PROGRAMMA DEL LAVORO: ore 16 articolate su quattro giorni.

SCUOLE INTERESSATE: scuola primaria e secondaria di 1° e 2° gradoPERIODOE LUOGO DI SVOLGIMENTO: ANNO SCOLASICO 2005/2006 Dipartimento di Bioeticadell’università degli Sudi di BariRELATORI:Prof. Francesco BELLINO, Dipartimento di Bioetica dell’univesità degli Studi di BariProf. Cosimo Guido, Ispettore scolasicoProf.ssa Santina Liturri, Dirigente scolasticoProf.ssa Antonia Colamonico, docente di scuola secondaria, esperta di Biostoria.DIRETTORE DEL CORSO: Dott.ssa Margherita Biscotti, Dirigente scolastico, Presidente RegionaleIRFOS PUGLIA, esperta in processi formativiPROGRAMMA di LAVORO: ore 16 articolate in quattro giorni; ogni giorno sarà svolta unaparte teorica ed una pratica attraverso attività di gruppo gestite da animatori (vedi foglio allegato).

SCUOLE INTERESSATE : scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado.PERIODO di SVOLGIMENTO : anno scolastico 2005/2006, da settembre a maggio.

IL CORSO DI FORMAZIONE E’ STATO RICONOSCIUTO DALL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PERLA PUGLIACON D.D.G. DOTT. G. FIORI , PROT. N. 4134 DEL 11 LUGLIO 2005, PERTANTO I DOCENTICORSISTI FRUIRANNO DELL’ESONERO DAL SERVIZIO. IL DIRETTORE GENERALE HA ALTRESÌ’AUTORIZZATO L’IRFOS A RILASCIARE ATTTESTAZIONE DI PARTECIPAZIONE.IL CORSO E’ A NUMERO CHIUSO E PREVEDE UNA QUOTA-CONTRIBUTO DI EURO 30. HANNOPRECCEDENZA ALL’ISCRIZIONE LE SCUOLE E/O I DOCENTI CHE HANNO COMUNICATO LA PRORIAADESIONE PREVENTIVAMENTE.SEDE DEL CORSO: FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE DELL’UNIVESITÀ DEGLI STUDI DI BARI,DIPARTIMENTO DI BIOETICA (CHIAR.MO PROF. FRANCESCO BELLINO).DOMANDA DI PARTECIPAZIONE : INVIARE RICHIESTA PRESSO IRFOS, ANCHE TRAMITE FAX 080/5563327

1° MODULO

2° MODULO

3° MODULO

4° MODULO

36 Informazione

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IRFOS in collaborazione con Università degli Studi DI BARI NAZIONALE Dipartimento di Bioetica

Chiar.mo Prof. F. Bellino

Propongono il corso di Formazione

“Cultura e pedagogia della Riforma:

Essere docenti oggi tra opportunità di formazione e carriera”.

TIPOLOGIA DEL CORSO: il corso intende affrontare la tematica nella dimensionemetodologica, didattico-educativa a garanzia di una formazione iniziale in servizio euna continua AUTOFORMAZIONE del personale docente.

PROGRAMMA

°TEMA : Il ruolo dei docenti nel cambiamento del sistema di Istruzione e formazione.°TEMA : Nuove strategie di intervento e ruoli operativi; coordinamento e tutorato.

RELATORI :Dott. Giovanni Lacoppola, Dirigente del MIUR, già Sovrintendente scolastico per la Puglia.Dott.ssa Santina Liturri, Dirigente scolastico.

°TEMA: La Riforma tra innovazione e cambiamento: contestualizzarla significa attuarla.°TEMA: La scuola e il contributo dell’Università: collegamento tra la professione insegnante, la ricerca e la società.

RELATORI:Prof. Cosimo Guido, Ispettore scolastico.Prof. Francesco Bellino, Direttore del Dipartimento di Bioetica Università degli Studi di Bari.

° TEMA: Ripensare la formazione: una nuova responsabilità, dai bisogni dei docenti alla progettazionedel PIANO° TEMA: Ambiente scolastico e AUTOFORMAZIONE. Relazione e contesto.° TEMA: Dalla scuola come ambiente di apprendimento alla scuola PERSONALIZZATA.RELATORI:Dott.ssa Margherita Biscotti, Dirigente scolastico, IRFOS PUGLIA, esperta in processi formativi.Prof.ssa Antonia Colamonico, docente di scuola secondaria, esperta di Biostoria.Prof.ssa Savina Covitti, esperta di Didattica Laboratoriale presso il corso di Alta Formazione di Bioeticadell’Università degli Studi di Bari.

PROGRAMMA di LAVORO: ore 16 articolate in quattro giorni; ogni giorno sarà svolta una parteteorica ed una pratica attraverso attività di gruppo gestite da animatori (vedi foglio allegato).SCUOLE INTERESSATE : scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado.PERIODO di SVOLGIMENTO: anno scolastico 2005/2006, da settembre a maggio.

DIRETTORE DEL CORSO: Dott.ssa Margherita Biscotti, Dirigente scolastico, Presidente IRFOSPUGLIA, esperta in processi formativiProf. Francesco Parrella, Docente universitarioIL CORSO DI FORMAZIONE E’ STATO RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’E DELLA RICERCA CON D.D.G. MIUR DEL 15 LUGLIO 2005, PERTANTO I DOCENTI CORSISTI FRUIRANNODELL’ESONERO DAL SERVIZIO. IL MINISTERO HA ALTRESÌ’ AUTORIZZATO L’IRFOS A RILASCIAREATTTESTAZIONE DI PARTECIPAZIONE. IL CORSO E’ A NUMERO CHIUSO E PREVEDE UNA QUOTA-CONTRIBUTO DI EURO 30. HANNO PRECCEDENZA ALL’ISCRIZIONE LE SCUOLE E/O I DOCENTI CHEHANNO COMUNICATO LA PRORIA ADESIONE PREVENTIVAMENTE. SEDE DEL CORSO: FACOLTÀ

1° MODULO

2° MODULO

3° MODULO

Informazione 37

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38 Informazione

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Informazione 39

IRFOS E DIPARTIMENTO DI BIOETICADELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI

PROPONGONO IL CORSODI AGGIORNAMENTO

MISURARSI CONLA COMPLESSITA’:

PROGETTAREE MONITORARENELLA SCUOLA

DELLA RIFORMAOBIETTIVI:© La nuova didattica Laboratoriale: opzionalità

e scelte.© Ipotizzare un percorso e creare una coscienza

di gruppo© Il docente coordinatore Tutor: funzioni principali

e funzioni verso gli alunni.© Confrontarsi sull’operatività. Strategie educative

e formative© TEMA: DALLA SCUOLA DI TUTTI ALLA

SCUOLA PER TUTTI: NUOVI ITINERARIDIDATTICI E ORGANIZZATIVI.

© TEMA: CONFRONTARSI SULL’OPERA-TIVITA’.FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA EDIDATTICA.

OBIETTIVI:© Definire la nuova logica della programmazione:

operare secondo modelli disciplinari.© Elaborare i Piani di Studi Personalizzati e

proget-tare le unità di apprendimento.© Saper elaborare e compilare il Portfolio: finalità

e funzioni. Come certificare i PSP mediante ilportfolio.

© Condividere una nuova valutazione. Indicazionidi percorso.

© TEMA: MISURARSI CON LA COMPLESSI-TA’: PROGETTARE E MONITORARENELLA SCUOLA DELLA RIFORMA

RELATORI:Chiar.mo Prof. Francesco BELLINO, Direttore delDipartimento di Bioetica, Ordinario di Filosofia Morale, Eticadella Comunicazione e Bioetica, Università degli Studi di BariDott.ssa Santina LITURRI, Dirigente ScolasticoDott.ssa Margherita BISCOTTI, IRFOS Puglia,Ricercatrice, Esperta in processi Formativi, Coordinatriceprogetti di Formazione e Aggiornamento docenti.

IRFOS - DIPARTIMENTO DI BIOETICA

PROPONGONO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO

COSTRUIRE UNA DIVERSAPROFESSIONALITA’ DOCENTE:

LE FUNZIONI E LE COMPETENZEDEL TUTOR IN UNA SCUOLA

DI QUALITA’PROGETTARE E MONITORARE NELLA

SCUOLA DELLA RIFORMA

PROGRAMMA

TEMA: L’efficacia dell’insegnamento: il docente,il contesto, la classe.

© TUTORING e metacognizione: insegnare astudiare.

© Il docente coordinatore TUTOR: funzioniprincipali e funzioni verso gli alunni.

© Il TUTOR e la pedagogia dell’ incoraggiamento.TEMA: Il TUTOR e il successo nell’appren-dimento,

nelle organizzazioni e nella vita.

RELATORE:Prof. Francesco BellinoDirettore Dipartimento di Bioetica,Facoltà di Scienze dellaFormazione-Università degli studi di Bari.

TEMA: Orientamento e progettualità: dallaProgrammazione al Progetto: garanzia erispetto degli Stili educativi, coerenza coni documenti, le scelte e i bisogni, produzionedi risultati certificabili.

TEMA: Saper elaborare e compilare il PORTFOLIO:finalità e funzioni.

© La certificazione dei PSP mediante ilPORTFOLIO.

© Certificazione delle competenze evalutazione del comportamento.

RELATRICE: Dott.ssa Santina LITURRIDirigente scolastico

2ª GIORNATA

TEMA:© Gestione del gruppo: dinamiche

comunicative e dinamiche relazionali delgruppo classe.

RELATORE:Docente esperto in tecniche e strategiedella comunicazione didattica.

N.B. In relazione ai bisogni espressi dalle singole IstituzioniScolastiche il Corso potrà essere integrato da altre professionalità,quali Esperti in Tecniche della Comunicazione, nelle dinamiche

N.B. IN RELAZIONE AI BISOGNI ESPRESSI DALLE SINGOLE ISTITUZIONISCOLASTICHE I CORSI POTRANNO ESSERE INTEGRATI DA ALTRE PROFESSIONALITÀ,

QUALI ESPERTI IN TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE,NELLE DINAMICHE DIDATTICHE E PSICOLOGICHE DI GRUPPO,

DIRIGENTI TECNICI, ESPERTI IN MAPPE CONCETTUALI,

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