a cura di P.A. Nicoletti

20
Una legge per i distretti. Come diventare grande impresa rimanendo piccola e autonoma. Il caso Veneto. a cura di P.A. Nicoletti a cura di P.A. Nicoletti

description

Una legge per i distretti. Come diventare grande impresa rimanendo piccola e autonoma. Il caso Veneto. a cura di P.A. Nicoletti. Distretti come strumento di politiche per l’economia. L’interesse della politica per la dimensione locale è recente (anni ‘90) Riferimenti normativi - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of a cura di P.A. Nicoletti

Page 1: a cura di P.A. Nicoletti

Una legge per i distretti. Come diventare grande impresa rimanendo piccola e autonoma. Il caso Veneto.

a cura di P.A. Nicolettia cura di P.A. Nicoletti

Page 2: a cura di P.A. Nicoletti

Distretti come strumento Distretti come strumento di politiche per l’economiadi politiche per l’economia

• L’interesse della politica per la dimensione locale è recente (anni ‘90)

• Riferimenti normativi

- Legge 317/91

- D.M. del 21 aprile ‘93

- Legge 140/99

• Riforma del Titolo V della Costituzione (ottobre 2001)

- Consente la sperimentazione di nuove forme di policy locale

Determinano un approccio top-down (gerarchico)

approccio bottom-up (democratico)

Page 3: a cura di P.A. Nicoletti

L'attenzione verso lo sviluppo localeL'attenzione verso lo sviluppo locale

Legge 317 del 5 ottobre 1991, art. 36● Possibilità di finanziamenti per progetti innovativi tra più

imprese sulla base di contratti di programma da stipulare con consorzi di sviluppo industriale

Decreto Ministeriale del 21 aprile 1993 (Decreto Guarino)● Identifica i parametri da utilizzare per l'identificazione delle aree

su cui attivare gli interventi;

● Sistemi Locali del Lavoro definiti dall'Istat nel rispetto di indici statistici

Legge 140 dell'11 maggio 1999● Introduzione del concetto più ampio di “sistema produttivo locale”

Page 4: a cura di P.A. Nicoletti

DEFINIZIONI

• la classica definizione è che il distretto industriale rappresenta un’entità sociale con specifiche tradizioni e cultura localizzata in un dato territorio (ben individuato e delimitato), caratterizzata dalla compresenza di una comunità di individui portatori di saperi comuni e di imprese, tra loro in una sorta di confusione;

• un’organizzazione territoriale, ovvero un territorio organizzato.

• Le caratteristiche che si riscontrano in un distretto sono allora: una storicità, un prodotto forte, una crescente divisione del lavoro tra le imprese locali, una progressiva accumulazione di conoscenze e competenze, una produzione e riproduzione di capacità organizzative imprenditoriali e la propagazione di una conoscenza specializzata e condivisa all’interno del sistema.

• Il risultato della spontanea concentrazione di una tipologia di imprese, specializzate in un settore di produzione specifico, in una certa area geografica..

Page 5: a cura di P.A. Nicoletti

• all’articolo 36 della legge n. 317/1991, “Interventi per lo sviluppo delle piccole e medie imprese”, i distretti industriali sono definiti come: «un’area territoriale locale caratterizzata da una elevata concentrazione di piccole imprese con particolare riferimento al rapporto tra la presenza delle imprese e la popolazione residente, nonché alla specializzazione produttiva dell’insieme delle stesse imprese».

• il distretto industriale diventa quindi equiparabile a un sottoinsieme del sistema produttivo locale: «Si definiscono Distretti Industriali i sistemi produttivi locali caratterizzati da una elevata concentrazione di imprese industriali nonché dalla specializzazione produttiva».

• il comma 366 della Legge finanziaria 2006. stabilisce che i distretti sono:

«libere aggregazioni di imprese articolate sul piano territoriale e sul piano funzionale, con l’obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori di riferimento, di migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nella produzione, secondo i principi di sussidiarietà verticale ed orizzontale, anche individuando modalità di collaborazione con le associazioni imprenditoriali».

Page 6: a cura di P.A. Nicoletti

La questione

• Accesso al credito agevolato, bilancio consolidato, bond credito e obbligazioni di distretto, ulteriori misure sul piano fiscale quali la tassazione unica ed agevolazioni amministrative (semplificazione), trovano difficilissima applicabilità perché non si è in grado di individuare un’autorità distrettuale riconoscibile in tutte le diverse norme regionali.

Manca un soggetto giuridico certo e determinato

Finanziaria 2006

Page 7: a cura di P.A. Nicoletti

PROPOSTA

Raggruppamento Temporaneo Imprese

Vincolate dalla progettualità condivisa

Page 8: a cura di P.A. Nicoletti

nel Venetole pmi rappresentano il 99,9% di tutte le imprese presenti

L’ultima analisi ISTAT pubblicata il 16.12.2005 (sul censimento del 2001) collocava in Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Marche il 67% di tutti i distretti industriali rilevati. Il centro–nord annoverava l’83% dei distretti

Nel 2003 a fronte di poco più di 4.700.000 residenti, erano registrate quasi 450.000 imprese. Una ogni 3 famiglie; una ogni 10 abitanti.

Gli impiegati nelle imprese dei sistemi distrettuali era circa il 25% del totale, concentrati per un 90%, nelle regioni del centro-nord.

Nel nord est, considerata l’area maggiormente caratterizzata da questo sistema organizzativo della produzione, si rilevava una percentuale di addetti maggiore del 35% all’interno delle imprese dei distretti rispetto a tutti gli impiegati nella stessa area.

Page 9: a cura di P.A. Nicoletti

Il percorso del VenetoIl percorso del Venetodagli anni ’90 al 2003dagli anni ’90 al 2003

• Individuazione “ufficiale” dei distretti veneti con DCR n. 79 del 1999;

• Biennio 2001-2002: costituzione di un tavolo tecnico comprendente operatori dei distretti, associazioni di categoria, CCIAA, Università (Ve e Pd), consulenti;

• 2003: Legge Regionale 4 aprile 2003, n.8 “Disciplina dei distretti produttivi e interventi di politica industriale locale”

- Introduce un nuovo modello di sviluppo locale, alternativo e soprattutto innovativo;

- Intercetta risorse locali attraverso processi di partecipazione dal basso e di co-progettazione dello sviluppo locale;

- Volontà di cambiare stile politico: dalla non regolazione e assegnazione di finanziamenti “a pioggia” a politica redistributiva che legittima l'attore politico regionale.

Page 10: a cura di P.A. Nicoletti

Le politiche regionali per i distrettiLe politiche regionali per i distrettile due “filosofie”le due “filosofie”

• Logica Top-down (gerarchica)- È la Regione a identificare in base a parametri statistici le aree (distretti) su cui avviare gli interventi- Contrattazione programmata/Comitati di distretto

• Logica Bottom-up (aggregativa)- Focus su capacità attori locali (imprese/istituzioni) di definire una programmazione condivisa (Patto di distretto)- Autoproposizione/autocandidatura dei distretti- La dimensione territoriale (S.L.L.) si allarga all’ambito regionale- Distretto come rete regionale di imprese capaci di fare “massa critica“ e affrontare le sfide della globalizzazione

Page 11: a cura di P.A. Nicoletti

La “seconda stagione” dei distrettiLa “seconda stagione” dei distrettil’attuale situazione normatival’attuale situazione normativa

Mantengono un’impostazione Top-down:Top-down:- Lombardia- Piemonte- Liguria- Friuli Venezia Giulia- Toscana- Marche- Abruzzo- Lazio- Campania- Basilicata

Attuano un’impostazione Bottom-up:Bottom-up:- Veneto

- Sicilia

- Puglia

Page 12: a cura di P.A. Nicoletti

La Legge Regionale 4 Aprile 2003, n.8La Legge Regionale 4 Aprile 2003, n.8I principiI principi

• Logica Bottom-up (democratica)- No: parametri statistici e individuazione d'autorità;- Si: autoproposizione e autocandidatura;- Dialogo imprese/istituzioni locali per essere squadra, cioè

comunità capace di avviare programmi strategici condivisi;- Focus sulla dimensione cooperativa: distretto come rete

permanente di collaborazione;- Patto di distretto essenza della nuova logica: è il punto di vista

degli attori sociali ed economici che si aggregano localmente per soddisfare bisogni comuni.

• Bandi aperti per progetti- Ai bandi partecipano aggregazioni di imprese individuate all'interno

dei sottoscrittori il Patto di distretto;- Si finanzia l'aggregazione d’imprese.

Page 13: a cura di P.A. Nicoletti

Nel distretto i soggetti…Nel distretto i soggetti…

- diventano complementari;

- diventano capaci di collaborare usando un linguaggio comune;

- creano centri di eccellenza sulla filiera;

- formano squadra;

- migliorano la presenza sul mercato;

- si scambiano conoscenze e si pongono tra loro in complementarietà nell’offerta dei prodotti.

Page 14: a cura di P.A. Nicoletti

Aspetti innovativiAspetti innovativi

Non è determinato dal vincolo territoriale locale;

Non vi è individuazione d’autorità, ma su autoproposizione;

Non si erogano contributi diretti alle singole imprese ma al sostegno di progetti condivisi;

Ha una durata determinata (3 anni);

Strumento nato con la piena partecipazione di tutte le rappresentanze regionali.

Page 15: a cura di P.A. Nicoletti

Il Distretto non è:Il Distretto non è:

Una associazione di categoria; Una nuova sovrastruttura organizzativa tra le esistenti associazioni; Un modo per garantire finanziamenti ad aggregazioni privilegiate di imprenditori; Un nuovo centro di costo di denaro pubblico.

Page 16: a cura di P.A. Nicoletti

Gli interventi finanziatiGli interventi finanziati

La Legge regionale veneta consente di finanziare progetti con un contributo a fondo perduto pari al massimo al 40% della spesa ammessa definita da bando per ciascuna tipologia di intervento (misura);

Le linee di finanziamento (misure finanziate):1- Realizzazione osservatori, centri studio, banche dati; 7- Costruzione laboratori tecnici,

centri di prova;2- Ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico; 8- Adozione ICT e realizzazione

software;3- Creazione e promozione marchi di distretto; 9- Realizzazione infrastrutture di

distretto;4- Implementazione portale di distretto; 10- Servizi logistici di distretto;5- Promozione: cataloghi prodotti, materiali multimediali; 11- Risparmio energetico

ed energia pulita.6- Fiere e Showroom in Italia e all’estero;

I progetti si sviluppano nell’arco di tempo di vigenza del Patto di sviluppo, concludendosi entro il termine di cessazione del Patto.

Page 17: a cura di P.A. Nicoletti

Riepilogo situazione finanziaria bandi distretti/metadistretti

* Contributo erogato: dato definitivo solo per bando 2003.

0 €

2.000.000 €

4.000.000 €

6.000.000 €

8.000.000 €

10.000.000 €

12.000.000 €

14.000.000 €

16.000.000 €

18.000.000 €

20.000.000 €

22.000.000 €

24.000.000 €

26.000.000 €

28.000.000 €

30.000.000 €

32.000.000 €

Bando 2003 Bando 2004 Bando 2005 Bando 2006 Bando 2007 Bando 2008

STANZIAMENTO

RICHIESTA CONTRIBUTO

CONTRIBUTO IMPEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO*

Page 18: a cura di P.A. Nicoletti

Contributo economico regionalenel triennio di attività

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

6.000.000

7.000.000

8.000.000

9.000.000

10.000.000

11.000.000

12.000.000

Mis.1 Mis.2 Mis.3 Mis.4 Mis.5 Mis.6 Mis.7 Mis.8 Mis.9 Mis.10 Mis.11

Bando 2003Bando 2004Bando 2005Bando 2006Bando 2007Bando 2008

Risparmioenergetico

Osservatorio

Ricerca Innovazione

Marchi

Portale Materiali divulgativi

Fiere e showroom

Centri di prova

Software

Infrastrutture

Servizi logistici

Euro

Page 19: a cura di P.A. Nicoletti

Distretti produttivi del VenetoDistretti produttivi del VenetoRiepilogo delle attività economicheRiepilogo delle attività economiche

Totale bandi attivati 6Totale progetti ammessi e finanziati 627

quote contributo

Totale progetti liquidati a saldo 132 € 15.848.540Totale progetti consegnati 171 (max erogabile) € 20.286.543Totale Rinunce 73 € 9.105.637Totale Revoche41 € 5.354.098Totale Progetti in corso di esecuzione 210 € 38.907.267

Totale Stanziamento impegnato € 96.110.275

Page 20: a cura di P.A. Nicoletti

Giunta Regionale del VenetoASSESSORATO ALLE POLITICHE DELL’ECONOMIA,

LO SVILUPPO, LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

Legge Regionale 4 Aprile 2003 n. 8Legge Regionale 16 Marzo 2006 n. 5

Direzione Sviluppo Economico, Ricerca e InnovazioneDirezione Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione

Ufficio Distretti ProduttiviResponsabile Ufficio: dott. Pier Antonio Nicoletti, 041 279 5837

[email protected]