à A t n ni v i aprile 2017 bimestrale di cultura NORDdiTrento · to Nord e non è che gli sbagli...

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| anno XXVIII | aprile 2017 | bimestrale di cultura | politica | attualità | e... in Piazza a GARDOLO NORD di Trento S TA M P A 43 NUMERO C ase e negozi. Soprattutto negozi. Tanti negozi e centri commercia- li. Una montagna di metri quadrati di superficie commerciale anche a Trento nord, tra via Brennero e via Maccani. Questo è quanto risulta dall’illustrazione delle aree riservate alla grande distribuzione pre- viste dalla “Variante al Piano regolatore generale di programmazione del setto- re commercio”, il cosiddetto piano per le grandi superfici di vendita. Boom di ipermercati. Stando alle previsioni, lo scenario prefigura un aumento del 40% delle superfici di vendita rispetto al 2013: vuol dire che a Trento nord potreb- bero essere realizzati ipermercati e centri commerciali con una differenza rispetto al- la situazione attuale: mentre fino ad ora era possibile realizzare negozi al massimo di 1500 metri quadrati, con la nuova variante si potranno aprire spazi anche di 7 mila, incre- mentabili con accordi tra privati e Comune. Le novità di maggior rilievo per la nostra zona è la previsione di grandi strutture di vendita e centri commerciali sull’asse di via Mac- cani, dalla rotatoria (ex Eurocar) all’area ex magazzino Sait e sull’area a nord del nuovo discount MD che comprende il compendio immobiliare ex Minghetti - ex Tecnoplastica di fronte al Bren Center. A n n i d i A t t i v i t à Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009 [email protected] - www.cbe.it Negozi e urbanistica. A questo punto sorge spontanea una domanda: ser- vono a Trento tutte queste strutture commer- ciali? E se sì, a cosa servono? Con tutti i pro- blemi che ci sono non possiamo credere che questa sia la risposta adeguata alla richiesta di riqualificazione di una parte della città che attende da anni una rinascita nel vero senso della parola. Qui è stato costruito tutto senza nessun progetto di sviluppo urbanistico, con il risultato evidente agli occhi di tutti: costru- zioni impattanti e fuori contesto, capannoni industriali abbandonati e nessuna attenzione ai nuovi insediamenti abitativi, dovendo quin- di correre ai ripari solo successivamente e aggiustando la situazione in qualche modo. Cosa serve allora? Non basta il grande parco pubblico di Melta: servono aree destinate a spazi pubblici (assolutamente ca- renti ad esempio a Roncafort), servono piste ciclabili per far muovere le persone in sicu- rezza (Roncafort, ma anche Spini di Gardolo), serve ragionare sul futuro di spazi che po- trebbero essere impiegati per far aumentare la qualità della vita delle persone, non a farle rinchiudere tra migliaia di metri quadrati di negozi. Che tra l’altro avrebbero un’influen- za sulle piccole attività commerciali ancora esistenti, realtà che soffrirebbero dell’arrivo di catene a livello nazionale, più convenienti moncher moncher GAS INDUSTRIALI - MATERIALI PER SALDATURA moncher moncher GAS INDUSTRIALI - MATERIALI PER SALDATURA CONSEGNA a DOMICILIO ORARIO > dal lunedì al venerdì 8.00-12.00 e 14.00-18.00 - sabato CHIUSO Via Bassa, 21 38121 Canova di Gardolo (TN) tel. + 39 0461 1486521 cell. + 39 389 1939137 TRENTO CENTRO DIREZIONE BOLZANO N el 2007 apriva l’autolavaggio al Pioppeto, in Via delle Crosa- re a Gardolo. L’attività rientrava in un progetto di riabilitazione psichiatrica promosso dall’Associazione di auto mutuo aiuto La Panchina, grazie alla quale alcune persone che soffrivano di disa- gio psichico avevano trovato un luogo dove occupare il tempo, lavorando. La Panchina ai tempi aveva fatto un grosso investimento per acquistare l’impianto, mentre il terreno era in concessione dal Comune di Trento. Da gennaio 2017 la Cooperativa A.L.P.I. ha accettato l’invito de La Panchina a prosegui- re con l’attività del Pioppeto ed è subentrata [continua in pagina 2] Nuovi centri commerciali a Trento nord? ed accessibili rispetto ai nostri borghi periferici. Basta fare un giro con la macchina per ve- dere che desolazione è Tren- to Nord e non è che gli sbagli effettuati in passato possano essere cancellati con la solita indifferenza rispetto al senti- re della popolazione. È tempo dell’azione, non più delle pro- messe. Rinaldo Conotter Autolavaggio Pioppeto ...NO grazie!

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| anno XXVIII | aprile 2017 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

e... in Piazza a GARDOLONORDdiTrento

STAMPA43NUMERO

Case e negozi. Soprattutto negozi. Tanti negozi e centri commercia-li. Una montagna di metri quadrati di superficie commerciale anche a

Trento nord, tra via Brennero e via Maccani. Questo è quanto risulta dall’illustrazione delle aree riservate alla grande distribuzione pre-viste dalla “Variante al Piano regolatore generale di programmazione del setto-re commercio”, il cosiddetto piano per le grandi superfici di vendita.Boom di ipermercati. Stando alle previsioni, lo scenario prefigura un aumento del 40% delle superfici di vendita rispetto al 2013: vuol dire che a Trento nord potreb-bero essere realizzati ipermercati e centri commerciali con una differenza rispetto al-la situazione attuale: mentre fino ad ora era possibile realizzare negozi al massimo di 1500 metri quadrati, con la nuova variante si potranno aprire spazi anche di 7 mila, incre-mentabili con accordi tra privati e Comune.Le novità di maggior rilievo per la nostra zona è la previsione di grandi strutture di vendita e centri commerciali sull’asse di via Mac-cani, dalla rotatoria (ex Eurocar) all’area ex magazzino Sait e sull’area a nord del nuovo discount MD che comprende il compendio immobiliare ex Minghetti - ex Tecnoplastica di fronte al Bren Center.

Ann idiAtti

vità

Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessorielettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating.

Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009

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Negozi e urbanistica. A questo punto sorge spontanea una domanda: ser-vono a Trento tutte queste strutture commer-ciali? E se sì, a cosa servono? Con tutti i pro-blemi che ci sono non possiamo credere che questa sia la risposta adeguata alla richiesta di riqualificazione di una parte della città che attende da anni una rinascita nel vero senso della parola. Qui è stato costruito tutto senza nessun progetto di sviluppo urbanistico, con il risultato evidente agli occhi di tutti: costru-zioni impattanti e fuori contesto, capannoni industriali abbandonati e nessuna attenzione ai nuovi insediamenti abitativi, dovendo quin-di correre ai ripari solo successivamente e aggiustando la situazione in qualche modo. Cosa serve allora? Non basta il grande parco pubblico di Melta: servono aree destinate a spazi pubblici (assolutamente ca-renti ad esempio a Roncafort), servono piste ciclabili per far muovere le persone in sicu-rezza (Roncafort, ma anche Spini di Gardolo), serve ragionare sul futuro di spazi che po-trebbero essere impiegati per far aumentare la qualità della vita delle persone, non a farle rinchiudere tra migliaia di metri quadrati di negozi. Che tra l’altro avrebbero un’influen-za sulle piccole attività commerciali ancora esistenti, realtà che soffrirebbero dell’arrivo di catene a livello nazionale, più convenienti

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TRENTO CENTRO

DIREZIONE BOLZANO

Nel 2007 apriva l’autolavaggio al Pioppeto, in Via delle Crosa-re a Gardolo. L’attività rientrava in un progetto di riabilitazione

psichiatrica promosso dall’Associazione di auto mutuo aiuto La Panchina, grazie alla quale alcune persone che soffrivano di disa-gio psichico avevano trovato un luogo dove

occupare il tempo, lavorando. La Panchina ai tempi aveva fatto un grosso investimento per acquistare l’impianto, mentre il terreno era in concessione dal Comune di Trento. Da gennaio 2017 la Cooperativa A.L.P.I. ha accettato l’invito de La Panchina a prosegui-re con l’attività del Pioppeto ed è subentrata

[continua in pagina 2]

Nuovi centri commerciali a Trento nord?

ed accessibili rispetto ai nostri borghi periferici. Basta fare un giro con la macchina per ve-dere che desolazione è Tren-to Nord e non è che gli sbagli effettuati in passato possano essere cancellati con la solita indifferenza rispetto al senti-re della popolazione. È tempo dell’azione, non più delle pro-messe.

Rinaldo Conotter

Autolavaggio Pioppeto

...NO grazie!

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2 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

“A NORD DI TRENTO”Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampan. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008

PROPRIETÀAssociazione culturale “IL GRUPPO”Via Caproni 15, Roncafort (TN)[email protected] - www.ilgrupporoncafort.org

DIRETTORE RESPONSABILEUgo Bosetti

REDAZIONEc/o Anna Mussi (0461.420577)

RESPONSABILE PUBBLICITÀGianni Angelini (0461.993046)

IN REDAZIONERenato Beber, Maria Giovanna Conci,Franco Faes, Alberto Mattedi,Anna Mussi, Luisa Nicolini,Alessandro Serra

TIRATURA/DIFFUSIONE 5000 copie

REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - [email protected]

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socia

zion

i

tacitavano la propria coscienza ad ogni ribasso (330.000 tonnellate, poi 240.000, poi 130.000, poi... bando di gara deserto!). Nelle riunioni set-timanali in cui si decideva la strategia di Nimby Trentino, ci sembravi irrequieto, troppo perfezio-nista, talvolta non riuscivamo a capirti: tu, inve-ce, avevi una visione chiara, eri semplicemen-te dieci o vent’anni avanti. Perché studiavi, ti in-formavi, avevi intessuto una rete di relazioni so-lide e concrete. Facesti in modo che, nel picco-lo Trentino, arrivassero decine e decine di perso-ne esperte e competenti a darci un’informazio-ne capillare e plurima: scienziati, medici, ammi-nistratori, imprenditori, docenti, storici, ambien-talisti veri (voglio qui ricordare, scusandomi con tutti gli altri, personaggi del calibro di Tomatis, Latouche, Connet...).Innumerevoli i convegni, le assemblee pubbliche, le proposte per un pro-getto di trattamento dei rifiuti diverso da quello che veniva propagandato come il solo in grado di risolvere la questione: solo che tu partivi dal-la radice del problema, smascherando enormi conflitti di interesse, mentre i nostri amministra-

tori preferivano la “soluzione finale”. Non ti sei tirato indietro nemmeno quando i problemi toc-cavano il giardino di altri, come Taranto con le acciaierie dell’ILVA. Hai gestito con grande pro-fessionalità il sito web “ecceterra”, raccogliendo documenti, testimonianze, proposte: pur senza una formazione scolastica di tipo umanistico, ti sei dimostrato più umano di tanti, oltre che una penna geniale e sempre rispettosa della nostra bella lingua italiana. La gente di Trento nord ti può ringraziare: con le tue pacifiche e democra-tiche battaglie hai evitato la costruzione del “mo-stro fumante”. La gente trentina ti può ringrazia-re: hai sfidato poteri economici fortissimi per sal-vaguardare il creato e la salute di tutti (incene-ritore, acciaierie di Borgo Valsugana, pesticidi in agricoltura, ...). Chiunque ti può ringraziare: hai dimostrato che un approccio scientifico e un’in-formazione onesta e corretta possono aiutarci nella soluzione dei problemi ecologici. A parzia-le, postumo ristoro, qualcuno ha proposto di de-dicarti una via, qualcun altro l’Aquila di San Ven-ceslao, qualcuno ancora vorrebbe che gli ammi-nistratori pubblici ti chiedessero scusa per quan-to ti hanno marginalizzato in vita (e anche ades-so, considerato come hanno “risolto” il problema del rifiuto indifferenziato!): a me piacerebbe che la SAT ti dedicasse un sentiero in montagna, do-ve la lentezza della camminata permette di riflet-tere e di stupirsi ancora di fronte allo spettacolo della natura. Tu sei lì Adriano, dove spira la brez-za e dove sorge il sole, dove la pioggia risveglia la terra e dove la neve custodisce nuova vita pri-maverile, dove sbocciano fiori e cantano uccelli, dove uomini e donne vivono in armonia. Arrive-derci Adriano!

MaGiCo

NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Ciao Adriano, da qualche settimana te ne sei andato, improvvisamente, sen-za darci il tempo di pensare come sa-rebbe questa terra (questo piccolo,

grande giardino trentino, questo backyard) sen-za di te... Qualcuno più importante e più famoso di noi (Helmut Kohl) ha detto: “Il miglior realista è colui che si pone degli alti ideali e fa di tutto per raggiungerli”; sulle prime magliette che Nimby Trentino vendeva per autofinanziarsi avevi fat-to riportare questa massima, di Margaret Me-ad: “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini, convinti e ben decisi, possa cambiare il mondo”. Tu hai incarnato la sintesi di questi due pensieri: idealista e caparbio, hai messo a di-sposizione del bene comune, con grande gene-rosità, tutte le tue energie, il tuo tempo (hai per-sino rinunciato alla tua attività di geometra), le tue conoscenze, la tua immensa cultura. Ricordo che in una delle prime assemblee pubbliche, or-ganizzate a Roncafort (sede del Gruppo), da cui ebbe inizio la lunga, costosa, articolata, motiva-ta lotta all’inceneritore di Ischia Podetti, esordi-sti così: “Mia nonna mi ha insegnato che non si butta via niente”; il “manifesto” era la foto di un bambino con la faccia schifata, che recitava: ”In-ceneritore? No, grazie!” Con questa immagine e con quella frase semplice e genuina, espressio-ni di un sentire ecologista connaturato nella tua carne, scevro da ogni incrostazione ideologica, riuscisti a conquistare la solidarietà di molti cit-tadini. Non hai mai cercato uno sponsor politico, eppure trattavi di “alta” politica in tempi in cui, coloro che avrebbero dovuto occuparsi di eco-logia (in primis i partiti al governo provinciale e le storiche associazioni ambientaliste), stavano a discutere sulla dimensione dell’inceneritore e

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[da pag. 1 AUTOLAVAGGIO PIOPPETO]

nella gestione dell’impianto. A.L.P.I., acro-nimo di Avviamento al Lavoro su Progetti Individualizzati, è stata costituita a Trento nel 1990 e da più di 25 cerca di creare op-portunità di crescita lavorativa a persone in particolari situazioni di difficoltà. Pertanto le persone deboli e l’inserimento lavorativo ri-mangono gli elementi fondanti anche nella nuova gestione dell’autolavaggio Al Piop-peto. Attualmente in A.L.P.I. lavorano più di 100 persone. Molte delle quali in difficoltà e che attraverso il lavoro cercano un riscatto e una nuova possibilità. Oltre a questa nuova attività A.L.P.I. pro-pone tre settori produttivi, quello storico legato all’industria locale ed ai servizi di assemblaggio e confezionamento in conto terzi, e quelli più recenti, ossia il marchio REDO upcycling legato alla realizzazione di

accessori moda con materiali di recupero ed alcuni servizi in ambito sanitario con particolare riguardo alla sanificazione/ricon-dizionamento di presidi sanitari. La gestione dell’area Pioppeto rappresenta un’ulteriore sfida per la Cooperativa, da trasfor-mare presto in una nuova op-portunità di crescita per tutte le persone coinvolte. La riapertura di gennaio ed i primi mesi del 2017 sono serviti per rimettere in moto un’attività complessa e delicata. Questo pe riodo di riavvio è stato re-so possibile anche grazie al supporto degli o peratori de La Panchina ed alla comunità locale, sempre attenta a valorizzare le at-

per l’economicità. Ma non solo: sono tante le aziende pubbliche e private convenzionate con l’au-tolavaggio. Dal primo marzo si effettuano lavaggi, naturalmen-te interni ed esterni, dal lunedì al venerdì con orario continuato 9.00 - 18.00 e il sabato mattina 9.00-13.00. Per evitare attese è possibile prenotare il servizio al 342.1100507 oppure via mail a [email protected]. Nel corso delle primavera ci sarà anche un momento di inaugura-

zione ufficiale con il lancio del nuovo mar-chio Pioppeto.

Cooperativa A.L.P.I.

tività del quartiere. Sono infatti numerosi i clienti privati che stanno scegliendo il Piop-peto per la sua finalità sociale, per la qualità del servizio effettuato e, perché no, anche

Ciao Adriano!

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3| numero 43 | aprile 2017 |

Attu

alità

Anche il 2016 è stato un anno molto impegna-tivo per i Vigili del Fuo-co Volontari di Gardolo

con ben 436 interventi e momenti di formazione e manutenzione con una media di oltre 4000 ore di la-voro per vigile. Sono 70 le giorna-te di formazione e tra gli interventi principali sono sempre numerose le aperture porte (ben 62!) e i soccorsi tecnici generici (77) e a seguire 30 allagamenti, 20 servizi di manuten-

Il Corpo di Gardolo a sostegnodella comunità. La comunità a sostegno

del Corpo con il 5x1000

La cooperativa La Sfera e l’Agri-birrificio Argenteum insieme per produrre la birra con lo zafferano “Galeorto” coltivato dai detenuti.Abbiamo già raccontato negli scor-si numeri di Galeorto, il progetto di agricoltura sociale promosso dalla nostra cooperativa all’interno del carcere di Trento. Vogliamo continuare a parlarvene per rac-contare, man mano, la sua evoluzione e la nascita di nuovi prodotti ad esso legati.

Questo progetto rientra tra le ini-ziative attraverso le quali la Ca-sa Circondariale di Spini di Gardo-lo supera la semplice animazione

e occupazione del tempo del detenuto, lavo-rando sui bisogni specifici della persona, am-pliandone il bagaglio di conoscenze personali e professionali. L’ ulteriore ambizione è quel-la di portare il progetto anche fuori dalle mura del carcere, facendolo conoscere alla comu-nità attraverso i prodotti realizzati dai detenuti stessi. Stiamo parlando di prodotti belli, buoni

e biologici. Il prodotto più prezioso coltiva-to nelle ampie aree verdi presenti all’in-

terno della struttura penitenziaria è lo zaffe-

rano. La nota spezia ha un ele-vato valore di mercato dovu-to alla particolare lavorazione richiesta per l’estrazione de-gli stimmi dal fiore che avvie-ne manualmente con enorme pazienza e cura. Questa fase è curata dagli operatori de La Sfera e dai detenuti, per que-sto al valore intrinseco del pro-dotto si aggiunge un ulteriore significato simbolico e socia-le che accompagna la spezia dalla nascita del primo fiore di zafferano, si concretizza nelle mani di chi lo coltiva e lo lavora all’interno del carcere e trova completa realizzazione attra-

verso la valorizzazione finale di un prodotto sociale di alta qua-lità. Per poter continuare a re-alizzare prodotti di altissima qualità, è indispensabile inter-cettare le giuste competenze. Per questo La Sfera ha stret-to una partnership con Argen-teum, agribirrificio pluripremia-to di Cortesano che produce birre aromatizzate con pian-te officinali e fiori. Sono Laura Pontalti e Matteo Faccenda l’a-nima di Argenteum, con i quali condividiamo una visione valo-riale comune. Abbiamo dunque deciso di metterci in gioco in-sieme sperimentandoci e dan-do la possibilità allo zafferano coltivato in carcere di “uscire dalle celle”: da questo percor-so è nata Zafferana, una birra artigianale con aroma di zaffe-rano e sapore di responsabili-

tà sociale con marchio Galeorto, la linea so-ciale dei prodotti realizzati con materie prime provenienti dai 9000 mq di terreno biologico coltivato in carcere da sei detenuti con il sup-porto e la guida degli esperiti operatori della cooperativa La Sfera. È proprio la sinergia tra diversi attori spinti a raggiungere un obiettivo comune, la Casa cir-condariale di Spini di Gardolo, una cooperati-va come La Sfera - da poco trasferitasi nella zona di Spini di Gardolo e desiderosa di atti-vare dialoghi e scambi di esperienze con la comunità - e un’azienda d’eccellenza del ter-ritorio, che vede il prodotto finale farsi veicolo di qualità e cultura sociale. Così l’“oro rosso” che ora caratterizza la birra Zafferana, Triple ad alta fermentazione, non pastorizzata e non filtrata con intenso aroma e colore ambrato chiaro, vede aumentare in maniera esponen-ziale il proprio valore (le analisi effettuate sul-lo zafferano Galeorto ne dimostrano già l’al-tissima qualità di partenza).

Elisa Pozza

la sferaSCS – ONLUS

WorkforPeople

La SferaÈ nata ZAFFERANA, la birra aromatizzata allo zafferano del carcere

zione, numerosi interventi di prevenzione, pulizia sede stradale, sopralluoghi ecc ecc... I VVF di Gardolo sono sempre al lavoro, con amore e dedizione, a sostegno della comu-nità ma anche la comunità può sostenere il Corpo donandogli il 5x1000. Alla dichia-razione dei redditi scrivete il codice fiscale 96005990229 nel riquadro delle organizza-zioni di utilità sociale. Contiamo su di voi!

...un saluto a GUIDO

Nei giorni scorsi abbiamo salutato, nella chiesa di Gardolo, il nostro ami-co Guido Marighetti. Con queste foto vogliamo ricordarlo sorridente in due momenti di allegria e di condivisione.Per l’associazionismo “gardoloto” Guido è stato una figura importante e

rappresentativa nelle varie funzioni nel nostro sobborgo.

Nella prima foto Guido a Gardolo con 2 rappresentanti del “Gruppo Donne E.B. BAT-TISTI” e il sindaco di Neufahrn Stefan Bernhard (carnevale del 2000), nella seconda in occasione dell’inaugurazione del Centro sportivo di Neufahrn (primi anni 90).

Cristina e Loredana per il Gruppo Donne E.B.Battisti

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4 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Asso

ciaz

ioni

cente di Rovereto, cedendo, dopo essere stati sempre in vantaggio, proprio all’ultima giocata. Sabato 25 marzo 2017 inizia il campionato pro-vinciale di Ia categoria, campionato di importante valenza sportiva per le so-cietà dilettantistiche trentine le quali hanno l’opportunità, nel caso di qualificazione, di lanciarsi e competere nelle serie superiori.

Il campionato è composto da due gironi di cinque squadre:GIRONE A> Società sportive: ANA TN SUD, RIVA, PEDERSANO, CANOVA e TIONE.ANDATA: 25 marzo RIVA–CANOVA; 9 aprile CANOVA–TIONE; 25 aprile CANOVA–PE-

NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

DERSANO; 30 aprile ANA TN SUD–CANOVA.RITORNO: 7 maggio CANOVA–RIVA; 20 maggio TIONE–CANOVA; 27 maggio PE-DERSANO–CANOVA; 3 giugno CANOVA–ANA TN SUD.GIRONE B> Società sportive: BOCCIA VIVA, TOBLINO, LAGARINA, BORGO VALSUGANA e ROTALIANA.

La Direzione

Canova bocce... prossimi impegni

Numerosi sono i cori presenti in terra trentina: ci sono cori alpini, cori giovanili, cori po-polari, cori di voci bianche. Un

nuovo coro non nasce dall’esigenza di coprire un vuoto, bensì dal desiderio di cantare in un gruppo, sperimentare la propria voce, impara-re melodie nuove.Il Coro Polifonico Emerald è nato a Gardolo poco più di un anno fa, sulla spinta di questo desiderio. Composto da una ventina di perso-ne di tutte le età, dai 18 ai 76 anni, è diretto

dal più giovane del gruppo, diventato maggio-renne nel settembre scorso. Il giovane Michele Weiss, direttore del Coro Polifonico Emerald, ha iniziato lo studio attivo del pianoforte all’e-tà di nove anni. Ha proseguito gli studi alla scuola media “Pedrolli” di Gardolo, nella se-zione musicale, sotto la guida della prof.ssa Francesca Bottura. Dal 2012 frequenta il Li-ceo Musicale annesso al Conservatorio F. A. Bonporti di Trento, sotto la guida del prof. Ro-berto Melini prima e, in seguito, della prof.ssa Nicoletta Antoniacomi. Il repertorio musicale

del Coro Polifonico Eme-rald spazia da canti in lin-gua latina, come “Laudate Dominum” di W. A. Mozart e “Ubi Caritas” di O. Gjeilo, a canti in lingua inglese, come “An Irish Blessing” di J. E. Moore e “Hallelujah” di L. Cohen, senza trascu-rare canti della tradizione popolare come “Signore delle Cime” di G. De Mar-zi. Il coro si cimenta anche con alcune composizioni di Lorenzo Donati, docen-te di polifonia e direzione di coro al Conservatorio

Bonporti di Trento, come “L’Ora di Barga”, il cui testo è tratto dai Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli. Nell’Ora di Barga, canto a cappella, le voci riproducono il suono delle campane, che ram-mentano al poeta la necessità di ritornare nel luogo amato. Il nome di buon auspicio scelto dal Coro, che ha preso lo spunto dal Giardino di Emerald, richiama lo smeraldo, in inglese, gemma verde caratterizzata da tenacità ele-vata e collegata, fin dall’antichità, con la pri-mavera, l’abbondanza, la pace e l’armonia. Ecco i prossimi concerti del Coro Polifonico Emerald: domenica 7 maggio ad ore 20.30

Finita la kermesse del massimo campionato nazionale di società di bocce con l’ultima gara di-sputata sabato 4 marzo 2017,

campionato difficilissimo che ha sancito la retrocessione in serie B della formazione trentina del Canova, sono iniziate le gare di selezione provinciali per la partecipazione ai campionati italiani di categoria ed a fine mese inizia il campionato provinciale di Ia categoria.Domenica 12 marzo 2017, bella presta-zione della formazione del Canova, nella gara di selezione a terne cat. B, organizzata dalla società sportiva ANA TN SUD. La squa-dra del Canova capeggiata da Silvio Cera-nelli, Franco Maggiolo e Pietro Nardozi si è classificata al primo posto battendo in finale Marco Tava, Giuliano Carli e Cristian Franch

della società Boccia Viva di Rovereto, e per-tanto sono titolati a partecipare ai campio-nati italiani che si disputeranno nel mese di giugno a Noventa del Piave.Domenica 19 marzo 2017 è stata inve-ce organizzata dalla società Canova la gara di selezione a coppie cat. B; un’altra buo-na prestazione delle formazioni del Canova dove la coppia di casa Marino Casagranda e Matteo Avesani hanno disputato la finale di gara contro Flavio Ballarini e Giorgio Caz-zanelli della società sportiva Boccia Viva di Rovereto; la vittoria questa volta è andata alla formazione della Boccia Viva. Terzi clas-sificati Giuliano Carli e Cristian Franch sem-pre della stessa società di Rovereto. Quarti classificati Franco Maggiolo e Pietro Nardo-zi, del Canova, i quali hanno disputato una eccezionale partita contro la squadra vin-

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nella Chiesa di Costasavina, frazione di Per-gine Valsugana (Trento) e giovedì 1 giugno ad ore 18.30 al Conservatorio F. A. Bonporti di Trento. Il Coro Polifonico Emerald sta cercando nuovi elementi e sarà felice di accogliere chi desidera cantare con noi; se sei interessata/o, puoi chiamare il direttore Michele Weiss al 340.6597058.

Moira Stefini e Iole Pisetta

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5| numero 43 | aprile 2017 |

Asso

ciaz

ioni St

oria

Non ci sono dubbi: è primavera, e non serve guardare il calen-dario per capirlo. A ricordarcelo sono gli alberi in fiore, i canti

degli uccelli, il rinverdirsi della natura e, non da ultimo, il ripopolamento di giardini e orti che, abbandonati a loro stessi durante tutto il perio-do invernale, tornano ora ad essere meta quo-tidiana del lavorio umano. Dalla fine del noma-dismo, l’attività agricola è divenuta la principale fonte di sopravvivenza dell’uomo. Nel corso dei secoli poi, lo sfruttamento della terra si è fatto intensivo, sempre più meccanizzato, e fino a poco tempo fa è stato considerato in termini quasi esclusivamente produttivi ed utilitaristici. Anche l’avvento della società industriale ha contribuito a mettere in secondo piano il lega-me fra il benessere dell’uomo e l’esposizione all’ambiente naturale, promettendo alle perso-ne prosperità e soldi facili in contesti urbani. Eppure negli ultimi anni qualcosa è cambiato. Sempre di più oggi ci si dedica all’orto e al giar-dinaggio come ad un passatempo piacevole, un hobby che ci permette di evadere dallo stress della vita quotidiana. Questo rinnovato interes-se per la terra e le piante spiega ad esempio la nascita e la diffusione degli orti sociali, non solo nelle periferie dei paesi, ma anche in mezzo ai quartieri delle grandi città, dove ci si ingegna per ritagliare spazi da dedicare a piccole aree coltivabili. Sono nate così delle vere e proprie oasi di verde, giardini di piante aromatiche, zo-ne fiorite di tutti e di nessuno, dove la collabo-razione e lo scambio di prodotti e informazioni fanno da legante fra le persone, favorendo il processo di socializzazione e conoscenza del vicinato. E chi non ha la fortuna di avere un giardino a disposizione si arrangia su balconi e davanzali, pur di non rinunciare al piacere che deriva dal circondarsi di verde. Già nel quinto secolo a.C. Ippocrate, padre della medicina, affermava che “la vita umana, nella salute e nella malattia, fosse profondamente legata alle forze della Natura, e che la Natura, ben lontana dall’essere combattuta e conquistata, doves-se piuttosto essere trattata come un’alleata e un’amica”. Da allora, la storia che ha portato alla moderna concezione del giardinaggio si è sviluppata a grandi tappe. È nel 1300 che, fra le mura di un monastero irlandese, avvengono i primi tentativi di utilizzo della pratica contadi-na come terapia per persone disabili. Alla fine del 1700 Benjamin Rush, fondatore della psi-chiatria americana, dichiara ufficialmente che “scavare il terreno” produce degli effetti positivi sulla salute mentale. Ma bisogna aspettare il

1973 per poter parlare di “ortoterapia” vera e propria, in seguito alla fondazione dell’As-sociazione Americana di Terapia Orticulturale. Nata come strumento di supporto per altre pratiche terapeutiche tese al trattamento e al-la prevenzione dei disturbi mentali, la terapia orticulturale può essere considerata come una forma di intervento diretto al miglioramento dello stato fisico e psicologico dell’individuo. Un termine oggi utilizzato per indicare un’ampia gamma di attività, che vanno dalla produzione di benefici per mezzo del giardinaggio socia-le, della coltivazione di fiori, dei programmi di educazione ambientale per bambini, ai veri e propri interventi di supporto e riabilitazione per individui con difficoltà di apprendimento, disa-bilità fisiche e mentali, problemi connessi all’a-buso di droghe e alcool, fino agli esercizi per contrastare l’invecchiamento. Parlare di terapia orticulturale significa quindi parlare di “riabili-tazione attraverso il contatto con la Natura”. Per secoli psicologi e filosofi hanno analizzato e riconosciuto l’importanza del mondo naturale per il benessere dell’uomo, e sono ormai nu-merose le ricerche che testimoniano i benefici derivanti dall’esposizione ad ambienti “green”. Il giardinaggio in particolare è un’attività prati-cabile nel corso di tutta la vita, e i suoi vantaggi sulla salute sono stati riscontrati in generazioni di giardinieri, caratterizzati secondo uno studio del 2005 da una maggiore soddisfazione di vita e da più alti livelli di benessere e attività fisica. Ma non serve essere giardinieri di pro-fessione, dedicarsi all’orto di casa è sufficiente per sentirsi attivi, rilassati fisicamente e men-talmente, per socializzare con i vicini, e provare poi l’euforia di raccogliere i prodotti del proprio lavoro. Non a caso, il giardinaggio risulta esse-re connesso ad un incremento dell’autostima, dell’orgoglio, della fiducia in se stessi, della soddisfazione personale e del senso di auto-efficacia. Per la maggior parte delle persone, il semplice fatto di trovarsi in un giardino o in un parco svolge una sorta di azione “terapeutica”:

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Il villaggio di Gardolo, attraversato dallo stradone imperiale, fu percorso per secoli da molti illustri personaggi. Purtroppo di ciò si sono conservate poche testimo-

niane scritte, ma una è quella della quale vi parlerò oggi. Con la data 26 ottobre 1857 al capo comune di Gardolo giunse una lettera dall’ Imperial Regia Pretura Politica firmata dal dirigente distrettuale Angelo Zorzi con avver-timento che: “Venerdì 30 corrente di mattina partirà da Salorno Sua Altezza Imperiale la Serenissima Arciduchessa Sofia madre di Sua Maestà Apostolica l’Augustissimo nostro Imperatore e passerà per codesto Comune circa fra le ore 9 alle 10. Viaggiando la stessa nel solito incogniti sono proibiti gli onori co-me sarebbero Archi, spari di Mortaj ad altro. All’incontro Ella farà sorvegliare perché non si fermino carri in sulla strada e che il pas-saggio possa avvenire senza ostacoli”. Dun-que il Capo comune Giovanni Battista Son-tachi (1824-1862) dovette provvedere che il

passaggio mattutino della carrozza imperiale con madre del giovane imperatore Francesco Giuseppe attraverso il villaggio, si svolgesse in assoluta riservatezza, senza alcun festeggia-mento ma nella piena sicurezza. La strada at-traversata dalla arciduchessa fu la medesima strada che oggi da Lavis, attraverso la piazza di Gardolo, conduce a Trento. Forse questo fu l’ultimo passaggio della carrozza con augusto personaggio attraverso Gardolo perché dopo non molto tempo iniziò a funzionare un nuovo mezzo: il treno, che però non passava nel cen-tro del paese.

Barbara Gerlich

Coltivare il benessere conl’orticultura e l’idroterapia

Stare bene NATURALMENTE

il contatto con le piante rilassa i nervi, dà un po’ di tregua ai problemi della vita quotidiana e riallinea lo spirito con quelli che sono i ritmi della Natura. Lavorare in giardino ci “cura” in modi diversi da quelli convenzionali, più antichi, ancestrali, legati alle profonde radici del nostro essere. Un orto, un prato, un albero, una pian-ta in vaso, possono diventare simbolo di vita in grado di suscitare pensieri positivi di gioia, vigore, leggerezza e movimento: di ristabilire almeno temporaneamente l’equilibrio dell’in-tero organismo. Se al benessere psicologico aggiungiamo i benefici fisici, ci si chiede come mai questa attività sia tanto snobbata dai gio-vani e privilegiata solo in età avanzata. Lavorare la terra è un esercizio fisico adatto a tutte le ge-nerazioni: la riduzione del rischio di obesità e di disturbi cardiovascolari, il contrasto del diabe-te, l’abbassamento della pressione sanguigna, il miglioramento della capacità respiratoria e l’aumento del tono muscolare sono soltanto alcuni dei vantaggi che l’attività all’aperto può promuovere, certo a patto che sia svolta con una certa costanza e motivazione. Il contatto con la Natura, infine, sembra produrre benefici anche in termini più cognitivi. Un incremento della memoria, dell’attenzione, della curiosità, della capacità riflessiva e della concentrazione sarebbero il risultato dell’esplorazione di giardi-ni, parchi, e più in generale, di ambienti natura-li, selvaggi ed incontaminati. Il tutto a conferma della teoria di Kaplan (1995), secondo cui l’im-mersione nella Natura, non richiedendo un uso particolare dell’attenzione focalizzata, costitui-rebbe un’occasione per ristabilire e ricaricare proprio quella funzione cognitiva così abusata invece nella vita di tutti i giorni. In sintesi quindi, stare nel verde è un modo per evadere dalla quotidianità, per rilassarsi, ridurre lo stress e contemporaneamente fare attività fisica, ma anche per sperimentare un senso di appar-tenenza a qualcosa di più ampio, per sentirsi parte di un tutto in movimento. Per dirla con le parole di Davis (1998): “Tra uomo e natura c’è un legame profondo; una comunione reci-proca. La negazione di questo legame è fonte di sofferenza sia per l›ambiente fisico che per la psiche umana, mentre il verificarsi di questa connessione svolge funzioni curative per en-trambe le parti”.

Dott.ssa Francesca Melchiori

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6 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

ciclomotori e si incorre in grosse violazioni al Codice Stradale. Questi veicoli possono veni-re dotati di un acceleratore e di un dispositivo commutatore cha varia le suddette caratteri-stiche (in pratica si può viaggiare col motore senza pedalare): le bicilette a pedali diventa-no in questa versione ciclomotori. Come tali sono soggetti ad immatricolazione, ad assi-curazione e possono venire sequestrati dalla polizia, anche perchè privi di targa e libretto. Ad integrazione di quanto detto, si evidenzia che ci sono in commercio anche le biciclette elettriche che sono considerate ciclomoto-ri, dotate di un acceleratore che dà potenza senza pedalare. Vi sono poi i monopattini elettrici, definiti dal Codice Stradale accelera-tori di andatura ( art. 190 C.S ), pur essendo muniti di motore elettrico ausiliario. Questi mezzi non trovano attualmente una precisa collocazione nel Codice Stradale e pertanto non sono veicoli e non possono viaggiare su strada né sui marciapiedi, solo su aree pri-

vate, dove non trova applicazione il Codice della Strada, a velocità mas-sima di 6 Km/h; qualora superino per costruzione detta velocità, secondo normative CE, vanno omologati co-me veicoli a 2 o 3 ruote. Diamo uno sguardo ai microciclomotori elettrici a 2 o 3 ruote, che in base alle varie norme Ministeriali e della Comunità Europea, se superano la velocità di 6 Km/h, sono ricompresi tra i ciclomotori e motoveicoli, non essendo bici a pedalata as-sistita, né per uso di bambini o invalidi. Infine i “Segway human transporte” sono mezzi di locomozione a 2 ruote autobilanciate, usati nelle stazioni, nei parchi anche dai Vigili Ur-bani, questi mezzi non rientrano tra gli acce-leratori di andatura in quanto non funzionanti a propulsione muscolare; attualmente non essendoci classificazione nel codice della strada, sono equiparati ai pedoni, con dei li-miti d’uso: ammessa la circolazione su aree

pedonali, marciapiedi su piste e aree ciclope-donali, con limite di velocità di 6 Km/h e di 20 Km/h su piste ciclopedonali.Consigli: per evitare guai negli acquisti di bi-ciclette a pedala assistita, farsi rilasciare dal venditore una dichiarazione che la bicicletta rispetta le norme di legge e di fare poi verifi-care se ciò è veritiero. Per l’acquisto di questi veicoli, dovrebbero esserci ancora contributi pubblici.

Giovanni Corazza

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SPORT ESTATE INSIEME e JUNIOR SPORT sono proposte di attività estiva diurna ludico, ricreativa e sportiva per bambini/e e ragazzi/e dai 5 ai 14 anni, che l’Associazione Spor-tiva Arcobaleno Basket organizza da diversi anni nel Comune di Trento e nel Comune di San Michele all’Adige (N.B. per San Michele dai 6 ai 14 anni). In particolare Sport Estate Insieme è rivolta ai bambini più piccoli con esigenze di gioco e tanto divertimento sociale e moto-rio, mentre Junior Sport è indirizzata ai ragazzi dalla quinta elementare alle medie che hanno esigenze sofisticate e di carattere più avventu-roso. L’idea ed il progetto sono quelli di trascor-rere assieme una o più settimane (dal lunedì al venerdì) durante il periodo estivo e nell’arco di questo tempo socializzare con nuovi amici, fare attività all’aria aperta, praticare sport, visitare e conoscere qualche posto nuovo della nostra provincia e località turistiche. Il tutto sotto la guida attenta di istruttori provenienti da più di-scipline sportive ed animatori qualificati (istrut-tori qualificati delle F.S.N., laureati in Scienze Motorie, diplomati ISEF e diplomati educatori professionali), motivati, con voglia di stare con i bambini, in modo da offrire un’esperienza sem-

pre nuova, diversificata e nel comples-so polivalente, sia nello sport che nella socializzazione.L’iniziativa, nata per risolvere il pro-blema di quelle famiglie che per varie ragioni hanno la necessità dell’as-sistenza e sorveglianza dei figli durante le fasce orarie di lavoro, ha riscontrato un notevole successo anche fra coloro che desiderano solo far passare delle settimane sportive e dinamiche ai propri figli durante le vacanze estive. Le attività sportive e ricreative proposte vanno dal calcio, al minibasket, alla pallavolo; giornate in piscina, uscite in bicicletta, escur-sioni in montagna; ludoteca, labora-tori manuali ed artistici, incontri con associazioni del posto ed altro ancora come l’aiuto compiti e settimane te-matiche per offrire nuove esperienze. Sono previste diverse opzioni a se-conda delle esigenze famigliari: FULL TIME, PART TIME o la possibilità anche del PART TIME con PRANZO nella sede di TRENTO (Oratorio del

Duomo); unicamente FULL TIME nella sede di SAN MICHELE ALL’ADIGE (Ora-torio). Inoltre sono previsti dei punti di ritrovo esterni alla sede principale di attività per garantire ai genitori una tranquillità e una comodità nell’affidare ad un istruttore dedicato il proprio fi-glio anche vicino casa: POVO in Piazza Manci; TRENTO SUD zona S. Bartolo-meo; GARDOLO in Piazza Libertà.Altre proposte per la prossima estate: A TUTTO BASKET è un camp diurno a GIUGNO dedicato esclusivamente al basket per cinque giorni alla settima-na, con l’occasione di divertirsi con la pallacanestro, di perfezionarsi unendo il tutto ad attività alternative nei mo-menti liberi e di svago. Ti piacerebbe passare un po’ di giorni al mare con i tuoi amici? SEI SULL’ONDA fa al caso tuo e potrai provare un’attività marina a Cesenatico che vuole offrirti l’occasio-ne di divertirti con vari sport ed insieme

fare tanto mare, tanta spiaggia ed attività di animazione serale, camp fra AGOSTO/SETTEMBRE.

Altra proposta per passare qualche giorno di attività sportiva fuori casa a LUGLIO è il TREN-TINO CAMP, sette giorni a Baselga di Piné con l’obiettivo principale di dedicarsi alla pallaca-nestro ma non solo, perché verranno proposte una vasta gamma di iniziative per garantire lo svago e l’approccio al movimento.Altre novità in cantiere per l’estate 2017 saran-no presto inserite sul sito www.piusportper-tutti.it, quindi non esitate a tenere sotto con-trollo la nostra pagina web, potreste trovare delle interessanti innovazioni per far divertite e far muovere i vostri figli non solo in città.

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7| numero 43 | aprile 2017 |

GELSENIUM SEMPERVIRENS

Appartiene alla famiglia delle Lo-ganiaceae. Comprende piante ornamentali. Prende il nome dalla pianta del gelsomino nota perché

estremamente profumata. Alla famiglia delle Loganiaceae appartengono piante estrema-mente velenose a causa del loro contenuto in alcaloidi indolici che hanno proprietà convul-sivante, ipotensiva e depressiva del sistema nervoso centrale. Tutte le parti della pianta sono tossiche compreso il fiore e il nettare. È possibile che le tossine della pianta possano essere assorbite attraverso la pelle se questa presenta tagli. L’intossicazione provoca inca-pacità a usare i muscoli volontari, debolezza muscolare, tremori, vertigini, sudorazione profusa e perdita della parola. Dall’America si è diffusa in tutto il mondo attorno al XIX secolo. Gli Indiani americani la usavano per la pesca perché la pianta paralizzava i pesci infatti è tossica anche per gli animali.

Il rimedio omeopatico Gelsenium è noto per-ché indicato per i disturbi legati all’ansia, an-sia da anticipazione, ipersensibilità psichica in periodi di grande stress come quello di dover affrontare un esame per il quale ci si sente bloccati, come “paralizzati”. La sensazione è quella di non ricordare più niente, hanno stu-diato tanto ma le loro fatiche sono state vane perché nella loro testa c’è solo il vuoto totale. Tremano, soffrono di diarrea e sono enorme-mente stanchi. A questo si possono associare vertigini, cefalea e disturbi visivi con visione doppia. I pazienti che necessitano di tale ri-medio come “costituzionale” sono emotivi, tremanti, timidi, insicuri, inclini alla preoccu-pazione ansiosa che provoca, come già detto, diarrea. Hanno paura della morte, della folla, dei grandi spazi. Sopportano male qualsiasi shock e delusione, come, ad esempio, quel-la di affrontare un esame perché pensano che gli andrà male, oppure evitano di andare

Omeop

atia

Fitoterap

ia

all’ospedale a ritirare le analisi per paura di cattive notizie. Scappano di fronte al pericolo scansando gli appuntamenti con possibile fonte di stress ma non ottengono l’effetto sperato, infatti la loro paura aumenta per cui si com-portano come pavidi. Hanno la sensazione di essere troppo deboli per riuscire a sopportare gli ostacoli e le difficoltà della vita per cui le eviteranno. La sensazione di debolezza, infat-ti, è il disturbo principale di questi pazienti. La debolezza abbraccia tutti i livelli mentale, emozionale e fisico.A livello fisico vi è disfunzione del sistema vegetativo con tremore, debolezza, diarrea, bisogno di urinare. Nei casi gravemente scompensati uno spavento, un dispiacere, una brutta notizia possono deflagrare come un trauma con conseguenze gravi a livello neurologico.Gelsenium può essere somministrato sia co-me rimedio “costituzionale” sia come rimedio delle patologie acute quali la febbre con as-senza di sete che è bassa al mattino e più elevata il pomeriggio e si sviluppa alcuni gior-ni dopo il raffreddamento (Aconitum qualche ora dopo), accompagnata da ondate di brivi-di che corrono lungo la schiena verso l’alto e verso il basso, le braccia spinte in avanti provocano tremore alle mani durante il rialzo febbrile. La fatica e la debolezza muscolare sono accompagnate da tremori generalizzati.Efficace come rimedio per cefalea con sen-sazione di pesantezza o con dolore a fascia o cerchio bollente, quando l’impressione è quella che la testa sia stretta da un legaccio e quando dolgono anche gli occhi muoven-doli lentamente. Oppure per dolore alla nuca esteso al collo o alla fronte. Il mal di testa mi-gliora con la minzione profusa. Chi necessita

di tale rimedio può soffrire di palpitazioni car-diache con disturbi del battito che può essere accelerato o lento. Questi pazienti avvertono la falsa percezione che il cuore possa smette-re di battere se non si è sempre in movimento per cui hanno un bisogno imperioso di muo-versi e balzano in piedi all’improvviso.Gelsenium, riassumendo, è adatto a soggetti giovani dove il sintomo cardine è la debolezza. Questo impedisce una vita lavorativa efficien-

te perché tutto ciò si ripercuote su sintomi a livello muscolare degli arti inferiori dove le gambe sono “deboli”. Il rimedio può agire posi-tivamente in generale sull’ansia di anticipazione per un impegno, sul-le paure e sulle fobie come in caso

di un intervento chirurgico o di una seduta dal dentista o in seguito a uno shock.Queste paure sono spesso accompagnate da tremori. A causa della loro debolezza psichica e delle loro paure, i tipi Gelsenium non con-ducono una vita attiva.

a cura della Dott. Angela [email protected] - cell.3383166787

...nel trattamento del tumore alla prostata

L’ortica è una pianta perenne, diffusa in tutta Europa ed appartenente al-la famiglia delle Urticaceae. Predilige terreni incolti, umidi e fertili (es. corsi

d’acqua, sottobosco, ecc.); può crescere fino a circa 1800 m. sopra il livello del mare. La droga è costituita dalle radici e dal rizoma. Dal punto di vista fitochimico l’ortica contie-ne numerosi principi attivi: polisaccaridi, Sali minerali, tannini, steroli (es. sitosterolo e deri-vati) ed altri composti fenolici (es. scopetolo). In fitoterapia l’ortica viene impiegata con suc-cesso per il trattamento delle malattie infiam-

matorie (es. osteoartrosi, artrite reumatoide, reumatismi extrarticolari), della gotta e dell’i-pertrofia prostatica benigna. Inoltre può es-sere utilizzata in caso di osteoporosi e come coadiuvante nella terapia dell’alopecia andro-genetica e della seborrea. Un recente studio scientifico ha dimostrato che l’estratto di or-tica è capace di inibire l’adenosina deamina-si (ADA), un enzima coinvolto nella genesi del carcinoma prostatico. Sebbene non sia stato ancora possibile determinare le molecole re-sponsabili di questa importantissima proprie-tà farmacologica, i ricercatori ritengono che i fitosteroli ed alcuni composti fenolici pos-sano giocare un ruolo chiave nell’inibizione enzimatica. Bloccando l’attività dell’adenosi-na deaminasi (ADA) si riduce notevolmente la proliferazione delle cellule tumorali; inoltre si ottiene un incremento della risposta alle te-rapie mediche (es. chirurgia, chemioterapia, terapia ormonale, terapia anti-angiogenica, crioterapia, terapia ad ultrasuoni). L’ortica può essere assunta sia sotto forma di estratto (7 ml/die) che di infuso (100 g. di acqua bollente si versano su 5 g di droga, si lascia in infusio-ne 5-6 min., si filtra e si beve 4 volte al gior-no). Dal punto di vista tossicologico l’ortica è una pianta sicura in quanto non sono mai sta-te segnalate reazioni avverse; tuttavia occorre prestare attenzione in caso di ipersensibilità individuale oppure in presenza di edemi cau-sati da insufficienza cardiaca/renale.

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8 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Via Brennero prende nome dall’o-monimo valico di frontiera, 1372 metri di altezza, 80 km da Bolza-no/Bozen, 130 da Trento (come

andare a Mantova) e 30 da Innsbruck. Il no-me “Brennero” compare verso l’anno 1.280 per prima come “Prenner” poi modificato nell’attuale “Brenner” sia per il paese che per il passo. Fa da spartiacque tra i bacini

agli innumerevoli eserciti di ogni dove che ci sono passati. Tra questi quelli dei 66 So-vrani germanici del Sacro Romano Impero che andarono a Roma a farsi benedire dal Papa tra il 960 (anno in cui l’Italia va in do-te alla Germania) ed il 1530: tra questi, nel 1154, Federico I Barbarossa.Nel 1867 alla strada si affiancò la ferro-via da Bolzano a Innsbruck, allora città nei domini di Franz Josef. Nel 1918 il passo assunse ulteriore importanza quando l’ex Tirolo divenne Trentino – Alto Adige con il valico a far da confine internazionale tra Ita-lia e Austria. Immancabile il cippo patriot-tardo con inscrizione declamatoria: «Hucu-sque audita est vox tua Roma parens» ossia “Fin qui, madre Roma, si sente la tua voce”. Lassù però “spreken zi doic” e i bisi per fave si sprecano! Il 18 marzo 1940 fu teatro di uno sventu-rato incontro tra il complessato Adolf Hitler

del mare Adriatico e del mar Ne-ro. Il passo praticamente esiste da sempre, sono solo cambiati i pas-santi ed i loro mezzi di trasporto. Dapprima sentierino appena trac-ciato dei cacciatori neolitici tipo Oetzi (genere “homo sec” a detta del perfido Castelli), poi dai cercatori di metallo, da gen-te in cerca di una terra, regnanti, commer-cianti, pellegrini, militari e, da ultimi i turisti in cerca di “das Land, wo die Zitronen blühen”. I primi a farne una vera strada furono i gene-rali romani di Druso allo scopo di controllare (=toglier di mezzo) i Reti e prendersi le loro terre, la Rezia e la Vindelicia. Tanto per dirvi dell’importanza assunta via via dal valico, i Conti e la Contea del Tiro-lo intascavano per diritti di transito (oggi si direbbe “pedaggi”!) più sbanzeghe d’oro e d’argento di quante ne ricavassero dalle mi-niere di Schwaz e dalle proprietà fondiarie (la cosiddetta “roba”). Tra i viandanti anche i nostri trisavoli che andavano col car tirà dal bò a Salisburgo a prendere il salgemma per salar la polenta, la pasta delle luganeghe, la moia dei crauti e la carne salada. Il valico divenne subito strategico, si pensi

e il confusionario Mussolini cav. Benito. I due, invece di scambiar-si spaghetti con crauti e wuerstel con pizza, crearono un’asse indi-struttibile ma ben sapete com’è finita! Dall’estate 1943, il tratto

ferroviario e stradale tra Verona e Innsbruck subì una micidiale serie di bombardamenti americani poiché su di esso transitavano i rifornimenti tedeschi alla Wehrmacht. Que-sta rispose piazzando tra Innsbruck e Vero-na 525 pezzi d’artiglieria contraerea Flak (2 cannoni a chilometro). A memoria di quel tempo a noi da Gardol restano vari stoi ed il saggio detto “Magna, bevi e godi ma sta lontan dal pont dei Vodi”. Dopo gli Accordi di Schengen del 1º gen-naio ’95 (ora a rischio di tirar le cuoia), il valico diventò un semplice transito in quota. Da allora l’“Alt e favorisca i documenti” non serve più!!! Infine ricordo agli appassionati di gite in moto e camper che lassù termina il tratto italiano della strada europea E45, da Karesuvanto (68° parallelo nord e sol-tanto pezi e nef) in Finlandia a Gela (37° e cannoli e zibibbo a secchiate) in Sicilia per 4.920 complessivi.

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Storia Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie

Spesso abitiamo in vie o piazze in-titolate a persone il cui nome non ci dice assolutamente nulla oppu-re trae origine da toponimi locali

per noi totalmente privi di significato. Un esempio a Trento Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Giarete... Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il “titolare” (con at-tenzione speciale ai Gardoloti!), il perché, il dov’è e il cos’è di una via o piazza di Gar-dolo, Roncafort, Canova ecc... ed il motivo di tanto riconoscimento! Questa volta toc-ca alla notissima via Brennero (ex tochet della Strada Statale 12 dell’Abetone e del Brennero).

a cura di Ugo Bosetti

Nota per i solutori: un asterisco (*) per le parole dialettali di uso comune o diffi-ciline, ad esempio la 13 verticale; due (**) per quelle utilizzate più raramente, come la 38 orizzontale; tre (***), tipo la quasi impossibile 23 verticale, per quelle ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahi-lui, più volte gli “anta”! Grazie per la col-laborazione a Rosy, Marco ed a chiunque volesse segnalarci qualche parola dialet-tale ormai scordata scrivendoci a:> [email protected] < PS: Questi i testi principali utilizzati per la ricerca etimologica: “Vocabolario trenti-no – italiano” di Vittorio Ricci, 1904; “Di-zionario dell’antico dialetto Trentino” di Aldo Bertoluzza, 1997; “Tracce tede-sche nei dialetti trentini” di Giuseppe Osti (www.vivoscuola.it); Vocabolario etimologico Pianigiani (www.etimo.it).

ORIZZONTALI: 1- Eseguire male qual-cosa, pasticciare, (**). 10- Tipo di nuvola molto alta in cielo. 11- Iniziali di una presti-giosissima auto inglese. 12- Ci sono quelli netti e quelli lordi. 14- Albergo. 15- Isola delle Baleari. 16- Nell’arte russa un’im-magine sacra dipinta su tavola. 17- Targa di Aosta. 18 - Un quartiere cittadino come Gardolo (*). 19- Infami, meschini, di poco coraggio. 21- La capitale della Lombar-dia. 22- Tipo di lana pregiata. 25- Decreto Legge (sigla). 26- Chi si sveglia di buon mattino (**). 28- Ragazzino (*). 30- La tele-visione pubblica in Italia. 31- Antico nome della nota musicale “Do”. 32- Pentola per la polenta (*). 33- Targa di Isernia. 34- Due gemelle... di Gigi. 35- Una piccola quan-tità (*). 36- Abete (*). 38- Individuo sem-pre in giro, bighellone (**). 42- Venezia in auto! 43- Profeta della Bibbia. 44- Lab-

CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” a cura di Ugo Bosetti

bro (*). 46- Allo stesso livello, appaiato (*). 47- Chi fa il formaggio nelle malghe. VERTICALI: 1- Scansafatiche (*). 2- Ospiti indesiderati nei nostri capelli (*). 3- Lavora-tori degli orti. 4- Un treno giocattolo. 5- Pic-colo pesce di acqua dolce molto saporito. 6- La santa del 24 dicembre. 7- Convul-sione, colpo di malessere (**). 8- Autore-vole, responsabile, riflessiva. 9- Strumento musicale elettrico tipo il piano. 12- Uomo

male in arnese, poveretto (*). 13- Gioco da cortile di una volta (*). 20- Vuoto (*). 23- Verso minaccioso del cane (**). 24- Ra-dio Frequenza (iniz). 27- Ciuffo di palme e acqua in mezzo al deserto. 28- Donna chiaccherona, molto loquace (**). 29- Tipo di tegola per tetti (*). 32- Prodotto Interno Lordo. 34- Ingorda, abbuffatrice insaziabile (*). 35- Coda (*). 37- Un numero minore di uno. 39- Requiescat In Pace. 40- La so-rella di mamma o papà. 41- Si allunga a Pinocchio (*). 45- Varese.