A S TA M P A ottobre 2015 NORDdiTrento - Il Gruppo ... · Periodico bimestrale iscritto al Registro...

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38121 GARDOLO via Soprasasso, 32 tel. 0461.992105 [email protected] www.otticadonati.it e... in Piazza a GARDOLO | anno XXVI | ottobre 2015 | bimestrale di cultura | politica | attualità | NORD di Trento S TA M P A 35 NUMERO N el numero scorso avevamo accennato alle origini e for- mazione del nostro dialetto. In questo affrontiamo, sen- za la minima pretesa di divulgare certezze, il problema di come scrivere, leggere e pro- nunciare le sue parole. La scrittura è la rap- presentazione grafica della lingua parlata ossia di “suoni” modulati dalla corde voca- li che esprimono un significato. In un senso più ampio “scrittura” è ogni mezzo che per- metta la trasmissione durevole di informazio- ni, si tratti di parole, musica, suoni, grafici, numeri ecc... Il problema diventa trascrivere una “parola - suono” in un “segno grafico” su carta per- ché, specie nella lettura, è facile frainten- dere. Ad esempio con “zendro”: cosa inten- do? Cenere o genero? E che dire delle dop- pie, vero dramma della nostra pronuncia, sì o no? Con “mola” a cosa mi riferisco? A Mol- A n n i d i A t t i v i t à Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009 [email protected] - www.cbe.it le = morbida? Molla = spirale elastica? Molla! = imperativo di mollare)? Mola = pietra dell’arrotino? In termini di suo- no e grafia sono perfettamente ugua- li ma con quattro significati ben diversi: come distinguerli? E “bec” cos’è? Un’e- spressione di disgusto o il maschio del- la capra? Dunque non mancano le difficoltà e ben ne sono stati consapevoli gli studiosi del dialetto, Ricci, Groff e Bortoluzza, i poeti, i commediografi e i semplici lettori. Ec- co alcune loro proposte. Aldo Bortoluzza suggerisce poche ma chiare regole: nessuna doppia eccetto per “S” e “Z”. Una sola S o Z se le dop- pie sono qualificabili come dolci: mole- sin, lazeron, due S o due Z per quelle da con- siderare aspre o secche: assà, pessat, pis- sot, fizza, polizzainer, sbrozzola (e non asà, pesat, fiza..). Raddoppiare le S può aiutarci Choose, change combine” è lo slo- gan dell’edizione 2015 della settima- na europea della mobilità che si è ce- lebrata dal 16 al 22 settembre e che ha visto la partecipazione di sempre maggiori comuni e amministrazioni locali dell’Europa. La libertà di scegliere e l’opportunità di farlo sono i due fattori chiave per l’implementazio- ne di politiche di mobilità sostenibile. Lascia- re a casa l’automobile deve diventare con- veniente e poterne fare a meno una scelta possibile. Anche in Provincia di Trento si stanno muo- vendo diversi soggetti, pubblici e privati, per informare, promuovere, suggerire, coinvol- gere i cittadini e renderli più consapevoli dei danni del sistema di “auto”mobilità e della possibilità di cambiare sistema, con un con- creto vantaggio per la collettività, senza per- dere opportunità e qualità della vita. Scrivere, leggere, pronunciare il DIALETTO a distinguere tra due parole altrimenti uguali: casa - cassa, rosa - rossa, bisi e bissi ecc... Per le altre lettere, non ci sono raddoppi an- che se non mancano equivoci. la cui analisi ha evidenzia- to come la disponibilità a “condividere” sia in net- to aumento in ambiti an- che molto diversi e come la proprietà dell’auto non rappresenti più uno status symbol per i giovani europei che pretendo- no di potersi spostare in modo flessibi- le, ma sono interessati più al risultato che al mezzo. Anche il successo si- gnificativo di alcune esperienze im- prenditoriali di car pooling (www.bla- blacar.it) rappresentano non solo un Ad esempio: con “Bala” cosa intendo? Palla? Sbonza? Bugia? Balla? (impera- tivo di ballare)? Un altro studioso, Vittorio Ricci, sugge- risce nel suo testo al 1904 regole che danno più certezze ma che fatalmen- te complicano la scrittura. Egli utiliz- za accenti gravi per le vocali aperte (ò, è) e accenti acuti per le chiuse (ó, é) e per distinguere tra parole tronche (ve- gnù), piane (sgrìsol) e sdrucciole (ciàce- re, sgàlmere, sguàtorla). Differenzia poi S e Z dolci (rabios - slaizer) dalle aspre (marloss - slozzer) collocando sopra le prime un puntino “e Ż”, il così detto “punto sovrascritto” (peraltro nemmeno presente sulle comuni tastiere!): slaizer diventa slai˙er e slozzer diventa slozer. Utiliz- za poi l’accento aperto come nòss (nostro) [continua in pagina 2] La sfida non è proprio del- le più facili. Lo sanno bene gli operatori della mobilità collettiva e anche gli am- ministratori, che lo scorso febbraio si sono incontra- ti in un convegno su que- sti temi, invitando esperti di livello europeo per riflettere e cercare soluzioni attuabili nel- la specificità del territorio trentino. Due le in- dicazioni che sono emerse dal convegno: da un lato emerge la responsabilità delle politi- che della mobilità. “Se la Danimarca e se Co- penaghen hanno raggiunto percentuali altis- sime di spostamenti in bicicletta non è per- chè i danesi sono “geneticamente ciclisti”, ma è il frutto di un progetto chiaro e di obiet- tivi perseguiti con tenacia e continui investi- menti da parte delle amministrazioni stata- li e locali. I risultati si possono raggiungere, se li si persegue e se ci si crede concretamente” ha detto Marianne Weinreich, l’esperta di mobilità cicli- stica. Ulteriore ottimismo si poteva leggere nelle pa- role di Friso Metz, esper- to olandese di car sharing - SECONDA PARTE - Choose, change, combine: scegli, cambia, combina! “Se la Danimarca ha raggiunto percentuali altissime di spostamenti in bicicletta non è perchè i danesi sono “geneticamente ciclisti” segnale positivo della disponibilità delle per- sone a modificare i comportamenti conso- lidati, ma anche del fatto che per ottenere successo c’è bisogno di una spinta impren- [continua in pagina 2]

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38121 GARDOLOvia Soprasasso, 32tel. 0461.992105

[email protected]

www.otticadonati.ite... in Piazza a GARDOLO

| anno XXVI | ottobre 2015 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

NORDdiTrentoSTAMPA35

NUMERO

Nel numero scorso avevamo accennato alle origini e for-mazione del nostro dialetto. In questo affrontiamo, sen-

za la minima pretesa di divulgare certezze, il problema di come scrivere, leggere e pro-nunciare le sue parole. La scrittura è la rap-presentazione grafica della lingua parlata ossia di “suoni” modulati dalla corde voca-li che esprimono un significato. In un senso più ampio “scrittura” è ogni mezzo che per-metta la trasmissione durevole di informazio-ni, si tratti di parole, musica, suoni, grafici, numeri ecc...Il problema diventa trascrivere una “parola - suono” in un “segno grafico” su carta per-ché, specie nella lettura, è facile frainten-dere. Ad esempio con “zendro”: cosa inten-do? Cenere o genero? E che dire delle dop-pie, vero dramma della nostra pronuncia, sì o no? Con “mola” a cosa mi riferisco? A Mol-

Ann idiAtti

vità

Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessorielettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating.

Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009

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le = morbida? Molla = spirale elastica? Molla! = imperativo di mollare)? Mola = pietra dell’arrotino? In termini di suo-no e grafia sono perfettamente ugua-li ma con quattro significati ben diversi: come distinguerli? E “bec” cos’è? Un’e-spressione di disgusto o il maschio del-la capra?Dunque non mancano le difficoltà e ben ne sono stati consapevoli gli studiosi del dialetto, Ricci, Groff e Bortoluzza, i poeti, i commediografi e i semplici lettori. Ec-co alcune loro proposte.Aldo Bortoluzza suggerisce poche ma chiare regole: nessuna doppia eccetto per “S” e “Z”. Una sola S o Z se le dop-pie sono qualificabili come dolci: mole-sin, lazeron, due S o due Z per quelle da con-siderare aspre o secche: assà, pessat, pis-sot, fizza, polizzainer, sbrozzola (e non asà, pesat, fiza..). Raddoppiare le S può aiutarci

“Choose, change combine” è lo slo-gan dell’edizione 2015 della settima-na europea della mobilità che si è ce-lebrata dal 16 al 22 settembre e che

ha visto la partecipazione di sempre maggiori comuni e amministrazioni locali dell’Europa.La libertà di scegliere e l’opportunità di farlo sono i due fattori chiave per l’implementazio-ne di politiche di mobilità sostenibile. Lascia-re a casa l’automobile deve diventare con-veniente e poterne fare a meno una scelta possibile.Anche in Provincia di Trento si stanno muo-vendo diversi soggetti, pubblici e privati, per informare, promuovere, suggerire, coinvol-gere i cittadini e renderli più consapevoli dei danni del sistema di “auto”mobilità e della possibilità di cambiare sistema, con un con-creto vantaggio per la collettività, senza per-dere opportunità e qualità della vita.

Scrivere, leggere, pronunciare il DIALETTO

a distinguere tra due parole altrimenti uguali: casa - cassa, rosa - rossa, bisi e bissi ecc... Per le altre lettere, non ci sono raddoppi an-che se non mancano equivoci.

la cui analisi ha evidenzia-to come la disponibilità a “condividere” sia in net-to aumento in ambiti an-che molto diversi e come la proprietà dell’auto non rappresenti più uno status

symbol per i giovani europei che pretendo-no di potersi spostare in modo flessibi-le, ma sono interessati più al risultato che al mezzo. Anche il successo si-gnificativo di alcune esperienze im-prenditoriali di car pooling (www.bla-blacar.it) rappresentano non solo un

Ad esempio: con “Bala” cosa intendo? Palla? Sbonza? Bugia? Balla? (impera-tivo di ballare)?Un altro studioso, Vittorio Ricci, sugge-risce nel suo testo al 1904 regole che danno più certezze ma che fatalmen-te complicano la scrittura. Egli utiliz-za accenti gravi per le vocali aperte (ò, è) e accenti acuti per le chiuse (ó, é) e per distinguere tra parole tronche (ve-gnù), piane (sgrìsol) e sdrucciole (ciàce-re, sgàlmere, sguàtorla). Differenzia poi S e Z dolci (rabios - slaizer) dalle aspre (marloss - slozzer) collocando sopra le prime un puntino “Ṩ e Ż”, il così detto “punto sovrascritto” (peraltro nemmeno presente sulle comuni tastiere!): slaizer

diventa slai˙er e slozzer diventa slozer. Utiliz-za poi l’accento aperto come nòss (nostro)

[continua in pagina 2]

La sfida non è proprio del-le più facili. Lo sanno bene gli operatori della mobilità collettiva e anche gli am-ministratori, che lo scorso febbraio si sono incontra-ti in un convegno su que-sti temi, invitando esperti di livello europeo per riflettere e cercare soluzioni attuabili nel-la specificità del territorio trentino. Due le in-dicazioni che sono emerse dal convegno: da un lato emerge la responsabilità delle politi-che della mobilità. “Se la Danimarca e se Co-penaghen hanno raggiunto percentuali altis-sime di spostamenti in bicicletta non è per-chè i danesi sono “geneticamente ciclisti”, ma è il frutto di un progetto chiaro e di obiet-tivi perseguiti con tenacia e continui investi-menti da parte delle amministrazioni stata-li e locali. I risultati si possono raggiungere,

se li si persegue e se ci si crede concretamente” ha detto Marianne Weinreich, l’esperta di mobilità cicli-stica. Ulteriore ottimismo si poteva leggere nelle pa-role di Friso Metz, esper-to olandese di car sharing

- SECONDA PARTE -

Choose, change, combine: scegli, cambia, combina!

“Se la Danimarcaha raggiunto percentuali altissime di spostamenti

in bicicletta non èperchè i danesi sono

“geneticamente ciclisti”

segnale positivo della disponibilità delle per-sone a modificare i comportamenti conso-lidati, ma anche del fatto che per ottenere successo c’è bisogno di una spinta impren-

[continua in pagina 2]

2 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

“A NORD DI TRENTO”Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampan. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008

PROPRIETÀAssociazione culturale “IL GRUPPO”Via Caproni 15, Roncafort (TN)[email protected] - www.ilgrupporoncafort.org

DIRETTORE RESPONSABILEUgo Bosetti

REDAZIONEc/o Anna Mussi (0461.420577)

RESPONSABILE PUBBLICITÀGianni Angelini (0461.993046)

IN REDAZIONERenato Beber, Maria Giovanna Conci,Franco Faes, Alberto Mattedi,Anna Mussi, Luisa Nicolini,Alessandro Serra

TIRATURA/DIFFUSIONE 5000 copie

REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - [email protected]

[da pag. 1 SCRIVERE, LEGGERE, PRONUNCIARE IL DIALETTO]

Via E. Sestan, 29 I 38121 Trento I tel. 0461 821356 I fax 0461 422462 I [email protected]

www.effeerre.tn.it

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o chiuso nóss (noce) per differenziare due paro-le dal suono diverso ma graficamente uguali. Su altri temi invece c’è, passatemi il termine, molta autogestione gra-fica! Ad esempio, come distinguere C e G dol-ci di empac, muc, nu-dic, pioc, spudic da quel-le con C=Ch e G=Gh du-ri di cioc, brodeg, enntrec, morodeg patoc? Alcuni autori lasciano C e G sia per le dolci (nudic) sia per le aspre (patoc), altri aggiungono al-la C o G una “H” in modo da renderle dure (cioch, marodegh, patoc). Bortoluzza, per di-re, non fa distinzioni, Ricci a volte sì, altre no. Difficoltà anche nel rendere il suono SCI di sciapot, iscia, desciavar, scianta e SCE di scet. C’è chi divide S e C con un trattino (-): s-cet, is-cia, des-ciavar, s-ciapot, mis-ciar e chi ci mette la C : sciap, iscia, scianta ecc... Invece per SCI di sciare e SCE di scemo no problem: dalle nostre parti perdono tutti la C diventando SI e SE: siar e semo. Esiste poi una serie di altri segni diacritici (segno aggiunto ad una lettera per modifi-carne la pronuncia o distinguerne il signifi-cato da parole simili): Ç (cediglia=zz), accen-ti gravi (`), acuti (´), doppio gravi (”) e dop-pio acuti (“), circonflressi (ˆ) e anticircon-flessi (ˇ), barre verticali (|), tilde (~), apo-strofi (‘‘’) nonché , ‴, , , , , „ ecc.. dal-la indubbia utilità ma più che bastanti a far-ci tirare il testo dalla finestra. Così, ad esem-pio, “rischioso”: riscios, ris-cios, riscióß.A noi comuni lettori e ai nostri cruciverba bastano le regole di Aldo che, pur non esau-rienti, sono tuttavia di facile applicazione. La migliore cosa resta affidarsi al contesto: leg-gendo un testo col fuoco protagonista è più facile intendere la cenere (zendro=zèndro)

che il genero (zéndro) an-che se potremo avere un genero scansafatiche che non porta mai via la cene-re! Per finire, ri-propongo ai lettori di “misurare” la pro-pria conoscenza - compe-tenza nel dialetto, rispon-dendo a questo giochi-no linguistico: quali tra le seguenti venti parole so-no 1- Proprie del nostro dialetto. 2- Provenienti dal

latino/italiano. 3- Dal tedesco e altre lingue germaniche. 4- Dall’inglese/francese/celti-co/greco o altro ancora.

| Armelinar | Stress || Sacrataifel | Cosindara || Matelot | Sgramusar | | Zuech | Grusa || Braghe | Sgiandon | | Dezipar | Broent | | Cafeter | Zaldo | | Vinzèl | Biot | | Zacada | Gnampo | | Masador | Braz |

Scegliete e segnate a penna con 1, 2, 3, 4, la categoria, tra le 4 proposte sopra, da cui proviene ogni parola e solo “dopo” verificate le risposte a pagina 5!

Ugo Bosetti

PS: Questi i testi principali utilizzati per la ricer-ca etimologica: “Vocabolario trentino - italiano” di Vittorio Ricci, 1904; “Dizionario dell’antico dialet-to Trentino” di Aldo Bertoluzza, 1997; “Tracce te-desche nei dialetti trentini” di Giuseppe Osti (www.vivoscuola.it); Vocabolario etimologico Pianigiani

(www.etimo.it).

ditoriale specifica e chiara. Perché i cam-biamenti siano decisivi sono però necessa-rie politiche della mobilità altrettanto chia-re e decise. Proprio per perseguire questo obiettivo è stato elaborato il disegno di legge provinciale sulla mobilità sostenibile che in-dica obiettivi ambizioni (70% di spostamen-ti sostenibili in 10 anni) e strumenti innovati-vi (multimodalità, gratuità del trasporto pub-blico, partecipazione dal basso alle politiche della mobilità). Presentato in consiglio a feb-braio, il DDL è ora oggetto di studio e media-zione in un gruppo di lavoro misto tra l’as-sessorato ai trasporti e il comitato di cittadi-ni che lo ha promosso. In autunno dovrebbe riprendere la discussione in terza commis-sione legislativa. Nel frattempo anche nel-la stesura dei disciplinari dell’economia soli-dale trentina si stanno definendo i criteri per i soggetti protagonisti della mobilità soste-nibile che verranno presentati il 17 settem-bre. L’obiettivo è incentivare tutte le propo-ste che allarghino per i cittadini le possibilità di scelta alternative all’automobile. Che oggi in Trentino per chi vuole scegliere e cambia-re sono già significative. Vediamole.Il trasporto pubblico rappresenta un’im-portante risorsa. È gestito dalla società pub-blica Trentino Trasporti esercizio e garanti-sce collegamenti su tutta la provincia. Molto servita la linea nord-sud con un treno ogni mezz’ora che garantisce spostamenti molto rapidi da Ala a Mezzocorona. Buono anche il servizio della ferrovia Trento-Malè-Marille-va che serve Rotaliana e valli del Noce ed è multimodale: bici in estate e sci in inverno. Cadenzato è anche il servizio della Valsuga-na. Giunti a Trento con il treno, si può utiliz-zare un servizio urbano discretamente effi-ciente. Qualche problema in più al momen-to lo incontra che si muove nelle zone del Trentino non servite dal treno, a causa della scarsità di corse e in certi giorni e orari del-la loro mancanza. Un ambito su cui il Trenti-no può senz’altro migliorare!

Per quanto riguarda la mobilità collettiva è ormai consolidato il servizio di car sha-ring, (www.carsharing.tn.it) attualmente presente a Trento (con 9 veicoli), a Rovere-to (3 auto), Riva del Garda e Levico Terme. Il servizio permette di rinunciare al posses-so di un’auto e di utilizzarne una della flot-ta quando serve, pagando solo i costi relati-vi a quell’utilizzo.Per quanto riguarda il car pooling il Tren-tino è il luogo della prima sperimentazione di Jungo, il car pooling con imbarco a vi-sta (www.jungo.it), l’evoluzione dell’autostop che garantisce risparmi e sicurezza. E so-no in via di progettazione specifici proget-ti di car pooling per dipendenti PAT e univer-sità e nella comunità di valle delle Giudicarie (www.innovie.it).In tema di mobilità ciclistica, oltre alla im-portante e significative rete provinciale di piste ciclabili adattissime al cicloturismo, l’introduzione del bike sharing provinciale (www.provincia.tn.it/bikesharing) permette una notevole flessibilità a chi si muove con i mezzi pubblici e in alcune tratte può trova-re conveniente, sano e divertente spostarsi con la bicicletta pubblica, magari a pedala-ta assistita.Un punto forte del sistema è la presenza di un’unica card che permette di accedere a tutti i servizi (tpl, car sharing, bikesharing, parcheggio bici) e il sito (www.ttesercizio.it) che, utilizzando le funzionalità di google transit, permette di pianificare il viaggio da luogo a luogo.Nella settimana della mobilità è attivo il con-corso letterario “Senza la mia auto”, per chi vuole sperimentarsi nella scelta di combina-re più mezzi sostenibili e lasciare in garage l’auto, raccontandolo in un diario.

Ma questa è una sola delle molte iniziative, tutte visibili su www.provicia.tn.it.

Fiab Trento

[da pag. 1 CHOOSE, CHANGE, COMBINE: SCEGLI, CAMBIA, COMBINA!]

A P P U N T A M E N T O

MERCOLEDÌ 28 OTTOBREORE 20.30

NELLA SEDE DEL GRUPPODI RONCAFORT

- IN VIA CAPRONI 15 -SI TERRÀ

UNA SERATA INFORMATIVA SUIGRUPPI

DI ACQUISTO SOLIDALIE SI RACCOGLIERANNO

LE ADESIONIPER IL NASCENTE G.A.S.DI RONCAFORT/GARDOLO!

Vi aspettiamo!

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| numero 35 | ottobre 2015 |

Non ci sembra ancora vero, siamo già arrivati al 4° anno del nostro ritrovo. Se penso a come è iniziato mi vengo-

no in mente tutti i nostri dubbi (soprattutto miei) sulla possibilità di organizzare un si-mile evento e sulla riuscita dello stesso. Ci siamo trovati come sempre ai primi giorni di agosto per discutere del menù e quant’altro si potesse rendere necessario.Con la scusa di toccare con mano (gustare) parte della composizione del menù, abbia-mo pensato bene di cucinarlo e quindi di fare noi da cavie. Ci siamo quindi trovati e “provato” il primo e parte del secondo. Dopo questa probante impresa abbiamo deciso il menù: gnocchi al sugo o burro fuso, por-chetta, pasta de luganega e wurstel, polen-ta, cappucci e peperonata, dolci e resentin.Venerdi, nel piazzale di Livio e Luciana ven-gono montati i gazebo concessi gentilmente dagli amici di Gardolo. Il sabato mattina ab-biamo posizionato le tavole con le panche, in modo che Gabriele potesse dare un tocco artistico al tutto. La risposta che abbiamo avuto anche quest’anno è stata ancora una volta di grande soddisfazione nel vedere l’entusiasmo immutato da parte dei nostri amici “Canoveri de soto”. Grande adesione

e partecipazione. Anche don Franco ci ha onorato con la sua gradita presenza.Come ormai di consuetudine abbiamo pre-miato i meno giovani della compagnia, e gli ultimi nati. Abbiamo occupato per due giorni il piazzale di Livio, Luciana e Claudio nonché qualche altra loro struttura, e quindi abbiamo pensato di dare un piccolo omaggio come riconoscenza alla disponibilità, ringraziandoli ancora una volta. Un quarto omaggio ci è sembrato giusto darlo anche a Roberto qua-le macchina trainante dell’organizzazione.Una menzione particolare per Remo, perché se Roberto è la macchina, Remo ne è il car-burante. A valido supporto c’è poi una se-rie di volenterosi che assieme formano una validissima organizzazione. L’omaggio che

4° ritrovo “Canoveri de soto”... 29 agosto 2015

abbiamo preparato per ogni capofamiglia, a ricordo dell’incontro, quest’anno è un gra-zioso misura spaghetti in legno con il nostro logo. Come corollario Luciana ha letto i versi scritti, rigorosamente in dialetto, apposita-mente per l’evento da Barbara.Alla fine siamo contenti nel vedere che tutti si complimentano con noi, per come è tra-scorsa la serata e per come è stata orga-nizzata.Da parte nostra, come più volte ripetuto, dobbiamo ringraziare tutti gli intervenuti, perché senza il loro entusiasmo, il nostro lavoro verrebbe vanificato: grazie ancora “Canoveri de soto”!

Diego

Si è chiusa con un grande successo di pubblico e di critica la mostra “Gar-dolo e la prima Guerra Mondiale” a cura di Alberto Mattedi, Mario Mo-

ser e Jeschkeit Volker per l’Associazione Il Gruppo. La mostra, inserita nelle manifesta-zioni di “Tut Gardol en festa”, è stata allestita

a Casa Pedrolli con il sostegno del comitato comunitario delle associazioni di Gardolo.Attraverso documenti e fotografie straordi-narie, anche inedite, sono venuti alla luce aspetti e situazioni che hanno drammatica-mente coinvolto la popolazione e il territorio di Gardolo negli anni della Grande Guerra.La prima parte della mostra riguarda la “li-nea fortificata” costruita fra Melta e Ronca-fort e che, fra l’altro, causò l’abbattimento di diverse case e la partenza forzata per la Moravia di molte famiglie rimaste senza al-cun sostegno. Un’altra sezione ripercorre, attraverso fotografie inedite, la costruzione del campo di prigionia, dal quale transitarono circa centomila soldati. Chiude la mostra una ricca documentazione sul campo d’aviazione austriaco, i piloti e gli aerei che da Gardolo

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MOSTRA STORICO - FOTOGRAFICA “Gardolo e la prima Guerra Mondiale”

decollavano per le prime azioni di bombar-damento.A margine della mostra, molto interessante la serata, a cura dell’ing. Volker, con la pre-sentazione di foto e documenti sulla “Fortez-za di Trento” e la proiezione del filmato “La Fortezza Invisibile”.

Il Direttivo

BEN TORNADI... CANOVERI DE SOTO!!!

Ma se de novo qua? È za pasà n’an?

Sentime, feme en piazer, l’è meio che ralentan

Se no, deventen veci

E po’, chi lo mete ensema, tut sto ambaradan?

Taca el gas, alza el tendon!

Dai, fa qualcos, endriza quel tavolon!

Tira de qua, mola de la,

per la quarta volta, tut l’è sta preparà

Fiochi de li, fiochi de la

En te sta festa, tut l’è enfiochetà!

Speran che ve piasa, che vaga tut benon,

e che ghe sia, na gioia contagiosa, soto sto tendon!

Ades che se chi, scordeve per en po’, tut el tribolar,

godeve la compagnia, el bever e anca el magnar!

E se anca quest’an, se magnà benon,

diseghelo a sti coghi, che tut l’era bon!

L’è propri bel, vederve chi, tuti soridenti,

ma en pensier, en saludo el va, anca a quei assenti!

L’è quasi finida, no ste a voltar via,

prima ave magnà… e ades ciuciave la poesia!

E pu tardi, quando sarà ora, de nar a vosa casa,

me racomando, porteve dreo qualcosa!

Qalcosa nel ricordo e nell’afet

E magari, pensaghe en pochetin soridendo,

quan che sare nel let.

Canova de soto, 29 agosto 2015

MOSTRA DELLO YOGAa “Tut Gardol en festa 2015”

Con un’esposizione fotografica e una dimostrazione in vivo di al-cune posture, Barbara Holzer, In-

segnante di Yoga a Gardolo e Cavedine con la sua collega Sigrid Königseder ha dimostrato che con il movimento l’uomo può creare un’ espressione artistico-estetica. L’estetica del movimento può essere un contenuto molto interessante nella pratica dello Yoga e ha effetti posi-tivi sulla salute e la rigenerazione gene-rale. Gli effetti salutari sulla schiena e di rigenerazione anche psichica sono stati per il pubblico gli aspetti più interessanti.

Ulteriori informazioni sul sito:http://www.yogatrentino.it/

4 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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Giovedì 10 settembre è stato pre-sentato a Gardolo il nuovo disco del Coro Alpino Trentino.Il titolo scelto per questa incisio-

ne, “Il viaggio continua”, vuole sottoline-are l’attività canora che prosegue ininterrot-tamente dal 1967.Anche il vecchio treno a vapore della co-pertina, protagonista di uno dei brani più

caratteristi del disco, simboleggia proprio il percorso del Coro in quasi 50 anni di storia. L’impegno dei coristi e le capacità inter-pretative del Maestro Franco Tomasi sono espresse nei 19 brani che compongono il disco. Potete trovare il nuovo compact disc direttamente nella nostra sede di Piazzale Groff 10 a Gardolo.Dopo la pausa estiva, il Coro ha cantato a Lardaro, nel forte Larino, per la rassegna “Cori in Trincea”, organizzata dalla Fede-razione Cori del Trentino, nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della gran-de guerra.Il 12 e 13 settembre il Coro è stato invitato a Germering, nei pressi di Monaco di Bavie-ra, per i 15 anni dell’associazione culturale Italo -Tedesca. Sabato sera, in una sala gre-mita ( circa 600 persone) dopo l’esibizione di un gruppo folk bavarese, il Coro Alpino Trentino ha allietato ed emozionato il pub-blico, con alcuni brani divertenti e intensi.

Il Presidente dell’associazione Italo-Tede-sca, ingegner Bruno Diazzi, che ha presen-tato la manifestazione, ha ringraziato più volte il Coro per l’esibizione canora e per l’amicizia che da alcuni anni lega i coristi ai componenti dell’associazione bavarese.Domenica mattina il coro ha improvvisato un concertino su un battello, durante una gita sul Staffelsee che l’organizzazione ha voluto regalare ai coristi.È stata una piacevole giornata in allegria conclusa con “qualche” buona birra, wur-

stel, brezel e tanti tipi di dolci preparati dalle signore dell’associazione tedesca. Per ricordare l’incontro è stato consegnato lo stemma del Coro, che sicuramente sarà esposto nella sede dell’associozione Italo-Tedesca. Per i coristi è stata una trasferta in allegria ed amicizia, ma anche di grande soddisfa-zione per l’entusiasmo del caloroso pubbli-co, nella serata di sabato.

Tiziano Mattedi

NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Cinque Calabrie + duepare questa terra, un ricordo strug-gente delle proprie origini. È il caso di Gregorino Capano, un calabre-se da ben 45 anni a Gardolo. Dalla sua terra si è portato dietro il dia-letto o meglio i suoi dialetti vista la straordinaria complessità linguistica di quella regione trasferendo tutte le sue conoscenze, oltre 50.000

parole di vari dialetti locali, in libri ed in partico-lare in un vocabolario contenitore di tutte le sue ricerche, il “Dizionario delle cinque Calabrie + due”. Oltre a questa realizzazione, Gregorino ha anche scritto poesie e racconti tanto che la biblioteca del Comune di Trento lo considera a tutti gli effetti uno scrittore trentino. Forse la sua speranza di preservare il dialetto calabrese nei tempi è dettata dal troppo amore per la Calabria. Purtroppo, come tutti gli altri dialetti italiani, an-che il calabrese va smorzandosi più o meno velo-cemente, un po’ per via della scuola e dei media un po’ perché ormai il 10% degli italiani... è nato in qualche altra parte del mondo e si acconten-ta di conoscere l’italiano o, tutt’al più, l’inglese (finché non ci penserà il cinese a sommergerci tutti…): a lui con la sua passione per i vocaboli e le parlate calabresi e a noi con i nostri cruciverba mezzi in dialetto il compito di resistere!

Diamo spesso spazio sul giornale al nostro dialet-to, ancora amatissimo e ancora abbastanza par-

lato, seppure diluito, dai giovani. In questa occasione, però, diamo spa-zio anche al dialetto di chi è venuto a vivere e lavorare da noi portando con sé, oltre ad energie per svilup-

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Ciclabile in via Maccaniziali e produttive di Ronca-fort e di Campotrentino alla rete ciclabile cittadina. Buo-na la partecipazione, che ha visto un centinaio di amanti della bicicletta sfilare per ciclabili ove presenti e riappropriarsi per un paio d’ore di strade altresì perennemente occu-pate dalle auto.

Collaborazioni: FIAB-Federazione Italiana A mici della Bicicletta - Associazione Trentino Arco-baleno - Cooperativa Kaleidoscopio, Proget-to Gira la Ruota - Circolo Culturale Sportivo Trentino Trasporti - Associazione “Il Gruppo” Roncafort

Il Comitato per Campotrentino, in occasione della festa di quartiere “Tutti in Campo” ed in coincidenza con la Settimana Europea della Mobilità, assieme all’associazione IL

GRUPPO e ad altre realtà sotto menzionate, si è fatto promotore di una biciclettata per il pomerig-gio di sabato 19 settembre 2015. Nelle intenzioni dei promotori, il percorso ha permesso di cono-scere e valorizzare le vie ciclabili che dal centro cittadino si indirizzano e si sviluppano verso la zona a nord di Trento. Come è compito di cittadi-ni attivi e responsabili, il Comitato ha evidenziato però anche le incoerenze e le criticità, con par-ticolare riferimento alla mancata realizzazione di una pista ciclabile che colleghi le zone residen-

5| numero 35 | ottobre 2015 |

La Sfe

ra

Sfera ChangeUP Per proiettarsi al futuro ed aprirsi a nuovi orizzonti e a nuove contaminazioni di in-novazione sociale La Sfera (Cooperativa so ciale), in occasione del suo ventennale, ha inserito “Sfera ChangeUp”, un bando di concorso per promuovere e sostenere idee innovative di giovani under 28.La cerimonia del 6 giugno (festa del venten-nale di Sfera) è stata anche l’occasione per presentare al pubblico e premiare i 4 pro-getti finalisti del concorso, lanciato lo scorso ottobre e partito in dicembre con l’ammis-sione di otto idee progettuali di 15 ragazzi che hanno partecipato a un percorso di for-mazione e progettazione insieme a un team di esperti e tutor. Ad aggiudicarsi il primo posto e un assegno di tremila euro è stato il progetto GoBeyond, di Elisa Pozza e Silvia Zeni, le quali hanno sviluppato un business plane un’idea strategica volta a sviluppare e implementare all’interno de La Sfera azioni e strumenti di marketing e comunicazione.Tutti i finalisti, inoltre, avranno la possibilità di continuare a lavorare sull’idea progettua-le all’interno della cooperativa grazie ad una borsa lavoro retribuita di sei mesi messa a disposizione da La Sfera. La giornata si è poi conclusa con un momento conviviale per tutti, allietato da un buffet accompagnato da buona musica.

Progetto Carcere Il 2014 è stato dedicato alla progettazione dell’attività presso la Casa Circondariale di Spini di Trento, avviata con aprile 2015. ConSolida, consorzio di secondo livello che rappresenta quasi la totalità di Cooperative di tipo A e B trentine, ha da qualche anno avviato una proficua collaborazione con la Casa Circondariale di Spini di Trento. Ad

inizio 2014 con la Casa Circondariale si è iniziato un ragionamento rispetto alle op-portunità offerte dall’utilizzo delle aree verdi interne alla struttura. Rispetto alle caratteristiche delle aree si è strutturato un progetto di orticoltura e col-tivazione di piante officinali e ricerca di pro-duzioni compatibili su quei terreni. Contestualmente è stato strutturato il pro-getto d’inserimento caratterizzato da una elevata valenza formativa garantita da un percorso di attività in aula e sul campo con il supporto di formatori esterni ed interni. Il personale coinvolto inoltre sarà accompa-gnato da un tutor dell’inserimento lavorativo. Il 2015 ha visto prendere forma e sostanza questo progetto.

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SOLUZIONE DA PAGINA 24 Armelin > da Armeninus ossia armeno, dell’Armenia = albicocca (prunus armeniaca). 2 Stress > dal la-tino “Strictus” (da “stringere”) > strettezza > stress: strettezza, pertugio. 3 Sacrataifel > dal ted. “Sakra-ment teufel = interiezione di stizza. 1 Cosindara > parola trentina = cucitrice, macchina per cucire. 4 Ma-telot > dal francese “Matelot” = mozzo, giovane addetto a bassi lavori sulla nave. 1 Sgramusar > paro-la trentina = vivere negli stenti, patire. Citato da Aldo Bortoluzza. 3 Zuech > dal tedesco “Zweig” al tirolese zuechen > zuech = ramoscello secco. 2 Grusa > dal lat. “Crusta” > Grusta (Grosta)> Grusa: crosta sulla pelle o persona corrucciata. 4 Braghe > dal celtico “Bracae”, pantaloni > brache > braghe. 1 Sgiandon > parola trentina = bighellone, buono a nulla. 2 Dezipar > dal lat. “De-cippus” (palo) > de-cippare > de-zipar: tagliuzzare in malo modo, tagliare la punta. 3 Broent > dal ted. “Brϋhen” > brohen > broent = bol-lente. 4 Cafeter > dall’arabo Qahwa al turco Kahvè all’ italiano Caffè, da cui “cafetér” = consumatore da 10 caffè al giorno. 1 Zaldo > parola trentina = Da “Giallo” > zalt > zaldo = granoturco. 2 Vinzèl > dal lat. “Vincìculum” (vincire): > vinzìcol > vinzèl: vinciglio, fascio d’erba o legna legata. 3 Biot > dal ted. “Bloss” > blot > biot = nudo, spogliato. 3 Zacada > dal ted. “Zacke”(dente) > zacar > zacada = mangiata, scorpac-ciata, morso alla lingua. 1 Gnampo > parola trentina. Fessacchiotto, sempliciotto, forse da “Gnape”. 2 Ma-sador > dal lat. medievale “Mansum”: residenza con poderi e bestiame > mas > masador, colono con a-bitazione e terreno in affitto. 4 Braz > dal greco “Brachion”, braccio > latino bracchium > braccio > braz.

La Sfera...a canestro con Aquila Basket!La Sfera è parte del grup-po degli sponsor ufficiali di AquilaBasket! Cosa significa per noi partecipare a questo progetto? La nostra coope-rativa è fortemente radicata sul territorio e per questo de siderosa di supportare re-altà di successo come quella dell’Aquila Basket. Condivi-diamo con questa squadra valori ed ideali, crediamo nello sport e siamo certi che i migliori risultati non possano che essere frutto di un coor-dinato “gioco di squadra”!

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A Gardolo, in via S. Anna, il sette-centesco palazzo Palazzo Crivelli con riconoscibile impronta tipolo-gica tardo rinascimentale è stato

residenza della famiglia Crivelli, di provenien-za milanese, un ramo della quale si trasferì a Gardolo attorno al 1600.I Crivelli acquistarono il pre esistente edificio a Gardolo al piano ed uno sulla collina del Mon-te Croce, ristrutturandoli, dissodando la colli-na circostante per coltivarla a vite e dal mu-ro perimetrale del podere furono costruiti i 14 caputèi (Capitelli) raffiguranti le stazioni della passione di Cristo che ancora oggi dà il nome alla località; al termine della Via Crucis fecero costruire la “cesòta” con una croce in pietra i cui lavori terminarono nel 1727.I documenti fanno risalire il passaggio di pro-prietà di Palazzo Crivelli all’amministrazione comunale in un periodo di tempo compreso tra il 1883 e il 1896 con l’apertura del pri-mo asilo infantile di Gardolo; da allora il Palaz-zo ha rappresentato per generazioni di “gar-doloti” un importante punto di riferimento co-munitario con la presenza della canonica, del-la biblioteca, della scuola elementare, degli uf-fici comunali, dei vigili del fuoco, degli ambu-latori medici.Dal 2001, ovvero da quando è stato ristruttu-rato, l’Amministrazione comunale ha destina-to il Palazzo ad attività tipiche di servizio socia-le: vivono così la loro quotidianità anziani, pen-sionati, diversamente abili ed operatori sociali. La corte principale interna si presta per la sua ottima acustica a rappresentazioni canore e/o teatrali che vengono promosse regolarmente dalla Circoscrizione; per questo motivo e per far conoscere alla comunità il Palazzo nonché la vita che quotidianamente anima questa bel-la struttura architettonica di Gardolo e valoriz-zare chi la vive, dal 2009 le realtà che col-laborano nel Palazzo promuovono un e-vento all’interno di “Tut Gardol en festa”.

Porte aperte a Palazzo Crivelli

In questi anni si è cercato di variare nelle pro-poste e sono così stati organizzati concerti musicali, mostre artistiche, laboratori di gioco-leria, sulla risata e il respiro, spettacoli di bu-rattini, teatrali, col fuoco e... l’immancabile bar al volo!!!Quest’anno, venerdì 11 settembre, nella cor-te del Palazzo è stato proposto: la mostra “Parole de na volta” e “Cruciverbo ne en dia-let”, attività promossa dal Centro Diurno an-ziani della Cooperativa Kaleidoscopio insieme all’Associazione culturale “Il Gruppo” di Ron-cafort. Questa iniziativa è stata molto apprez-

zata dagli anziani partecipanti, che si sono molto divertiti, e hanno visto valorizzare la lo-ro esperienza e il loro sapere; “Disegniamo i Portici”, laboratorio creativo per bambini insie-me a “L’Allegra Compagnia dei Gazèri”; un’at-tività che, attraverso l’uso di materiali natura-li e di riciclo, ha entusiasmato grandi e picci-ni, realizzando creativamente delle vere pic-cole opere d’arte. I partecipanti hanno ricevu-to un bellissimo omaggio, realizzato dagli an-ziani del Centro Diurno: uno splendido bigliet-to “marmorizzato colorato” a forma di Portico;

la realizzazione del Murales “Portico Crivel-

li”, a cui è seguito “l’aperitivo al volo” promos-so da operatori, volontari e ragazzi del proget-to “Prove di volo” della Cooperativa la Rete.La serata si è conclusa con uno splendido spettacolo di giocoleria con il fuoco realizzato da “L’Allegra Compagnia dei Gazèri”.Era presente uno scultore del legno e come tutti gli anni stand di Cooperative/Volontaria-to che operano nel Palazzo al fine di far cono-scere le attività che promuovono e le possibi-lità di operare come volontari all’interno del-le stesse.

Le realtà che vivono e collaborano alla realiz-zazione di “Porte aperte Palazzo Crivelli”: Associazione Culturale Il Gruppo-Roncafort, A-VULSS, Circolo anziani Il Caminetto, SPES, Co-operativa La Rete “Progetto Prove di volo”, Co-operativa Kaleidoscopio “Centro Diurno/Servi-zi Anziani”, Comitato Comunitario Associazioni Gardolesi e Polo Sociale di Gardolo e Meano (Servizio Attività Sociali - Comune di Trento).

Il Progetto “Defibrillazione pre-coce extraospedaliera” della Provincia Autonoma di Trento è attivo dal 2009 e ha lo sco-

po di formare al primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore semi-automatico (DAE) gruppi di popo-lazione individuati, come prioritari dalle istituzioni preposte. Tali gruppi di popolazione infatti sono, o possono essere, coinvolti a diverso titolo in un’emergenza sanitaria e sono chiama-ti a collaborare con Trentino Emergenza 118. Dal 2009 ad oggi sono state formate circa 800 persone appartenenti a questi gruppi di popolazione. Ad ogni gruppo sono stati consegnati i DAE, in quantità concordata a secon-da delle esigenze e del tipo di attività svolta e in totale sono stati consegnati 143 DAE. Il percorso formativo per ottenere il patentino provinciale DAE pre-vede 20 ore teoriche su tematiche come il sistema di emergenza sanitaria, il BLSD, il PBLSD, i traumi ecc. e un retraining annuale di 2 ore per il man-tenimento delle abilità nell’utilizzo del DAE. Anche i Vigili del Fuoco Volonta-ri di Gardolo hanno concluso lunedì 29 giugno il loro percorso di formazio-ne, ottenendo il patentino provinciale, per il quale verranno dotati del DAE. In tutto sono stati coinvolti 14 vigili che soprattutto sono anche 14 citta-

dini… perché “soccorritore occa-sionale” lo si diventa in qualunque momento. È consolidato infatti che l’esito di un infortuno sia frequen-temente legato alla fortuita pre-senza sul luogo di soccorritori oc-casionali che, nel tempo che inter-corre tra il momento del malore o

del trauma e l’arrivo dei soccorritori, sappiano praticare le principali mano-vre di primo soccorso necessarie. Se anche voi vi trovaste nelle vesti di soc-corritori occasionali, sono quattro le principali regole che vi consigliamo di seguire: 1. VALUTAZIONE: prima di avvicinarvi ad un qualsiasi incidente va-lutate che la zona sia sicura per voi stessi, per non passare da soccorritore a soccorso. 2. DARE L’ALLARME: segnalare tempestivamente un incidente ai servizi specializzati (118, 112, 115) non è soltanto un dovere umano e mo-rale, ma è un preciso dovere del cittadino. 3. LA CHIAMATA DI SOCCORSO: comporre il numero di emergenza 118, attendere la risposta e comunicare NOME, LUOGO DELL’INCIDENTE, VIA, STABILE, NUMERO DEGLI INFORTU-NATI E DESCRIVERE BREVEMENTE COS’È SUCCESSO, NON RIAGGANCIA-RE IL TELEFONO FINO A CONFERMA DELL’OPERATORE. 4. NON ABBAN-DONARE MAI L’INFORTUNATO.

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SaluteLe infezioni respiratorie delle alte vie aeree

teri invadono la mucosa che ricopre le pareti delle cavità nasali, dei seni paranasali e della faringe, attivando i sistemi di difesa meccanici e immunitari di cui siamo dotati. Il muco è un mezzo di difesa che intrappola gli agenti pa-togeni e ne facilita l’espulsione anche grazie alle “ciglia vibratili”, microscopiche ciglia che con un movimento regolare spingono il mu-co e gli agenti aggressivi verso il rinofaringe. Il sistema immunitario, invece, reagisce all’ar-rivo dei germi producendo sostanze chimiche che scatenano l’infiammazione e richiamando speciali cellule che hanno il compito di cattu-

rare e “fagocitare” (digerire) gli agenti patogeni. L’infiammazio-ne della mucosa produce so-stanze ossidanti, i radicali liberi, che possono essere nocivi per la mucosa stessa e sono respon-sabili almeno in parte dei fasti-diosi sintomi che si manifestano durante un’infezione respirato-ria acuta (febbre, dolore, tosse).

Quando sta male soprattutto il nasoIl naso “modifica” l’aria che respiriamo prima che arrivi ai polmoni: esso ha infatti la respon-sabilità di filtrare, trattenendo particelle am-bientali e microrganismi, umidificare e scalda-re l’aria per renderla più idonea a un miglior funzionamento di bronchi e polmoni.

Rinite o rinofaringite acuta (raffreddore comune) - É una malattia virale che si manife-sta con sintomi prevalentemente a carico del naso e della gola. I primi sintomi compaiono a distanza di 2-3 giorni dal contagio. Se non ci sono complicanze a carico di bronchi e pol-moni, i sintomi del raffreddore comune posso-no durare 4-9 giorni. Con la rinite (da virus o allergica) si sta male a causa del naso ostrui-to e della respirazione a bocca aperta che ac-

sol, i lavaggi nasali con soluzione fisiologica, il trattamento con sostanze protettive e capaci di favorire la rigenerazione della mucosa na-sale formando una pellicola sottile (film) con “effetto barriera” nei confronti degli aggresso-ri. Per questo scopo possono essere utili pro-dotti naturali a base di acqua marina, estrat-ti di mirra ed aloe. Per ottenere una sensazio-ne di freschezza e per ridurre la congestione nasale possono essere utili gli oli essenziali di Niaolui, di Eucalipto e di Lavanda che, quan-do vengono inalati o entrano in contatto con le mucose o con la cute, hanno anche un’inten-sa azione antiossidante (azione che neutraliz-za i radicali liberi che danneggiano la muco-sa). L’applicazione di combinazioni equilibrate di queste sostanze protegge la mucosa dall’ir-ritazione, riduce l’eccessiva secrezione nasa-le, facilita l’espulsione del muco e dona una rapida sensazione di naso libero.

ATTENZIONE: I decongestionanti nasali va-socostrittori, pur molto utilizzati, non sono ef-ficaci nell’accelerare la guarigione. Anzi il loro uso abituale può addirittura causare un gon-fiore (edema) reattivo della mucosa che ac-centua il senso di naso chiuso e la difficoltà di respirare. L’abuso di tali farmaci può causa-re lesioni anche gravi alla mucosa nasale ed è vietato nei bambini di età inferiore ai 12 anni.È bene ricordare anche che nelle infezioni vi-rali gli antibiotici non sono di alcuna utilità e che la necessità di terapia antibiotica, dovuta alla presenza di infezione batterica, può esse-re valutata soltanto dal medico. Si sconsiglia pertanto il fai da te o il passaparola.

Nel prossimo numero termineremo di trattare questo argomento.

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Quando si parla di alte (o prime) vie a-eree respiratorie si fa riferimento a quella parte dell’apparato respirato-rio che, comprendendo le narici, le

cavità nasali, la faringe e la laringe, garantisce il passaggio dell’aria verso la trachea, i bron-chi e i polmoni.Dalla capacità di naso e gola di funzionare in maniera adeguata deriva la salute delle parti più basse del nostro apparato respiratorio, in-fatti le prime vie aeree rappresentano un’im-portante prima linea di difesa da batteri, virus e altre sostanze aggressive disperse nell’am-biente in cui viviamo. Sono pro-prio loro, infatti, che, insieme al-la cute e all’intestino, hanno il compito di bloccare l’accesso a-gli agenti esterni potenzialmen-te pericolosi per la salute.Le infezioni delle alte vie respi-ratorie sono le più comuni ma-lattie infettive. Le diagnosi più frequenti sono la rinofaringite a-cuta (o raffreddore comune, in-fi ammazione delle cavità nasali, della faringe e delle tonsille), la rinosinusite acuta (infi am-mazione delle cavità nasali e dei seni parana-sali) e la faringite e faringotonsillite acuta (in-fi ammazione della faringe, dell’ugola e del-le tonsille). È ormai certo, inoltre, che quando c’è un’infezione delle alte vie respiratorie an-che le basse vie sono interessate dall’infiam-mazione, anche se in modo meno intenso. Ciò spiega perché la tosse sia uno dei sintomi più frequenti, fastidiosi e di più lunga durata. Le infezioni delle alte vie respiratorie interessa-no tutte le età: gli adulti e gli adolescenti van-no incontro, in media, a 2-4 episodi per an-no, i bambini a 6-8. Pur essendo, in genere, infezioni benigne, per la loro frequenza cau-sano molto disagio con assenze dal lavoro e da scuola.Cosa scatena un’infezione delle alte vie respi-ratorie? La maggior parte di queste infezio-ni sono di origine virale, mentre i batteri so-no meno frequentemente responsabili (cir-ca il 25% dei casi). Virus e batteri penetra-no nell’organismo con due modalità: attra-verso le piccolissime goccioline di saliva o di secrezioni nasali che vengono espulse da chi tossisce e starnutisce senza coprirsi bocca e naso con un fazzoletto; attraverso le mani portate alla bocca o al naso dopo aver toc-cato superfici contaminate. Una volta penetrati nel naso, virus e bat-

centua la sensazione di gola secca. Talvolta anche gli occhi sono infiammati. Fastidioso è anche il ristagno di muco nella parte alta del-la gola (rinofaringe), lo scolo continuo di se-crezioni mucose (nei primi giorni molto fluido e chiaro e dopo 2-3 giorni più denso ed opa-co) verso le parti basse della faringe. Ciò, sca-tena il bisogno di tossire, con un fastidio che si accentua durante la notte e porta a interruzio-ni frequenti del sonno. Sono molto meno fre-quenti la febbre elevata, i dolori muscolari e il senso di debolezza che sono sintomi più tipi-ci dell’influenza e delle forme parainfluenzali.

Rinosinusite acuta - È un’infiammazione di origine virale che interessa i seni paranasa-li e quasi sempre anche il naso. In genere mi-gliora nell’arco di una decina di giorni ma, nel 2% dei casi, può essere peggiorata da una in-fezione batterica che si sovrappone a quella virale. Perché si ammalano i seni paranasali? I virus causano un rigonfiamento (congestio-ne) della mucosa che blocca la porta di co-municazione (ostio) tra il naso e i seni parana-sali e impedisce alle ciglia vibratili di eliminare il muco. L’ostruzione e il ristagno di muco cre-ano un ambiente molto favorevole allo svilup-po dei virus e batteri, facilitando la persistenza dell’infezione. I sintomi dell’infezione acuta vi-rale e batterica sono molto simili perciò spes-so non è facile distinguere tra le due situa-zioni. Per questo motivo, occorre consultare il Medico se dopo alcuni giorni i sintomi non so-no migliorati o vanno addirittura peggiorando. È necessario il consulto medico anche quan-do è presente scolo purulento (giallo-verda-stro) dal naso o nella gola, o si percepisce do-lore al viso - in corrispondenza della mascella, della fronte, delle aree sopra e sotto gli occhi - che può peggiorare chinando il viso in avan-ti o in posizione supina. Possono essere pre-senti anche febbre, cefalea, ostruzione nasa-le, tosse con catarro, minore capacità di per-cepire i gusti e gli odori.

Trattamento del raffreddore comunee della rinosinusite acuta viralePremesso che occorre innanzitutto valuta-

re, anche con l’aiuto del farmacista, se so-no presenti disturbi che richiedono neces-sariamente di consultare il Medico, per le-nire i sintomi e alleviare il fastidio causa-to dalla congestione nasale possono es-sere utili alcuni provvedimenti quali l’u-midificazione ambientale, i trattamen-ti umidificanti delle mucose con aero-

8 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Storia

Innsbrück (in dialetto tirolese Innschpruckh) è il capoluogo del Tirolo del Nord, uno dei no-ve stati federati austriaci. Dal 1420 al 1918 è stata la capitale della regione storica nota come Principesca Contea del Tirolo di cui fa-ceva parte anche il Tirolo italiano, oggi più noto come Trentino. La città nel ‘500 era chiama-ta in Italia anche Ponteno - Enoponte (Ponte all’Eno) e gli abitanti pontenési (che ne direste di “Innsbrückini”, in rima con Bolzanini e Tren-tini?!). Allungata nel fondovalle dell’Inn a 574 m di altezza e circondata da monti verdissimi spesso incappucciati dal bianco dei ghiacciai, conta quasi 130 mila abitanti, quinta città dell›Austria. Come Trento, è attraversata da un fiume, l’Inn o Eno (in romanico En, in latino Ae-nus, nel primo italiano Inno) un importante af-fluente del Danubio. Ci piovono 856 mm d’ac-qua all’anno (media storica di Gardolo 1054), i mesi più caldi sono luglio, con una tempera-tura media di 18,1 °C (qui 22,4) e agosto che sono anche, ahi loro quelli di Innsbrück, i più piovosi (da noi ottobre).

venne avviato un mercato che nel giro di pochi anni renderà ricca la zona al punto da spingere nel 1239 il duca Ottone II a conferirle il rango di città. Nel 1420 “fregò” il titolo di capitale del Tirolo a Merano e se lo tenne ben stretto fino al 1918 quando, dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, fu privata di Trento e Bolzano passate al regno d’Italia. Nel ‘800 numerosi trentini trovavano lavoro in città, risparmian-dosi le lontane Americhe e i nostri orticoltori,

Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie

È spazzolata dal föhn, un vento caldo di ca-duta da 120 km orari capace di far salire la temperatura, in gennaio, fino 18 °C con gran squagliamento di neve e conseguente messa in secca di sciatori. I primi abitanti furono i Reti seguiti dai Roma-ni. Il loro insediamento si chiamava Veldide-na, i cui resti sono oggi visibili a Wilten uno dei quartieri della città. Le prime notizie sulla Innsbruck di oggi risalgono al 1100 quando

Spesso abitiamo in vie o piazze intitolate a persone il cui nome non ci dice assolutamen-te nulla oppure trae origine da toponimi locali per noi totalmente privi di significato. Un esempio a Trento Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Car-penedi ecc... Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il “titolare” (con atten-

zione speciale ai Gardoloti!) di una via o piazza di Gardolo, Roncafort, Canova ecc.. ed il perché di tanto riconoscimento! Dopo il toponimo (Via) Alto Adige dello scorso numero, ecco (Via)

Innsbrück, la prin-cipale strada dell’In-terporto.

dopo l’apertura della ferrovia del Brennero, ebbero un nuovo redditizio mercato per i loro prodotti agricoli. La città contava già nel 1910 più di 65 mila abitanti (Trento sui 30 mila), era ricca (e lo è!) di soldi e storia per cui non erano mai manca-te occasioni per costruirvi edifici divenuti oggi di rilevante interesse turistico come la Basilica di Wilten, il Goldenes Dachl, il tettuccio d’oro, simbolo della città, la Hofburg la residenza medievale dei Conti del Tirolo, l’Altes Lan-dhaus, l’Altes Rathaus, l’antico Municipio, la MariaTheresienStraße, l’Alpenzoo e il Tiroler Kaiserjägermuseum (museo dei Kaiserjäger tirolesi, trentini compresi), tanto per citare i più conosciuti e visitati. Ha ospitato due volte le Olimpiadi invernali: per l’Italia un’unica me-daglia d’oro, quella del 1976 di Piero Gros! Tutta la città merita una visita: da Trento si tratta di 150 chilometri, più o meno come an-dare a Padova o Brescia. Da notare che per vedersi dedicata una via a Trento, Innsbrück dovrà attendere quasi ot-tant’anni: prima resistenze fasciste e, dopo il ’45, nazionalismi ossessivi avevano impe-dito un tale riconoscimento ad una città che tanta importanza ha avuto nella nostra storia locale.

Passate le surriscaldate e rilassanti vacan-ze estive è arrivato il momento di tornare al-le vecchie usanze: il cruciverba!! Comincia-mo complicandolo sia in grandezza, questa volta 16x13 invece dell’abituale 13x12, sia per parole dialettali veramente dimentica-te: per questa volta quattro, segnalate da ben quattro asterischi. Per le altre rimane valida la classificazione di sempre: un aste-risco* per le parola in dialetto di uso ancora comune, ad esempio il 1 orizzontale; due** per quelle utilizzate più raramente come il 13 verticale; tre***, tipo la 28 orizzonta-le, per quelle ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “anta” e, come detto, quattro**** per quelle del-la serie “chiedete al bisnonno!”. Grazie per la collaborazione a Rosy, Marco ed a chiunque volesse segnalarci qualche paro-la dialettale ormai scordata scrivendola a [email protected]

ORIZZONTALI: 1- Il fratello della... renga (***). 7- Occuparsi dei bambini piccoli, curar-li (****). 15- Girava per i paesi con la “mola”.

17- Lo è il tessuto logorato o sfilacciato (***). 18- Procedimento burocratico per scartoffie. 19- Porta i segnali elettrici dal cervello al cor-po. 20- Tessuto lucido conosciuto in Italia come “raso”. 21- Lo sono aolete, scardole, trote, ton-ni, pescani ecc.. (*). 23- Quantità compresa tra “migol” e “migeninin” (**). 24- Quello più lungo è nella gamba (*). 26- Croce Rossa Italiana. 27- Tremare dal freddo, battere i denti (**). 30- Diso-nesto, infido, ambiguo. 33- Edificio, abitazione, costruzione (*). 34- Simbolo chimico dell’irridio. 35- Escursionisti Esteri. 37- La matematica delle X e Y. 40- Sragionare, vaneggiare (**). 43- Medi-ci specialisti nella riabilitazione fisica. 45- Ogni piccola... a dormir la mena (*)! 46- Strofinare, sgraffignare (*). 47- Raggirato, imbrogliato (**). 50- In estate canta beata nei fossi. 51- Azienda Sanitaria Provinciale. 53- La sera dopo l’altro ieri (*). 54- Indietro, duro di comprendonio (*). 56- Un freddo da far batter i denti. 58- In, den-tro (*). 59- Cantava “Ma il cielo è sempre più blu”(iniz). 61- Macchiolina vezzosa sulla pelle. 62- Il piatto dei maiali. 65- A tirarla troppo si spezza (***). 67- Gioco a spinta oscillante avanti e indietro (**). 68- Si fa aggiungendo acqua alle vinacce spremute (*).

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CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” a cura di Ugo Bosetti

VERTICALI:1- Rende la voce rauca e caverno-sa ma è anche una malattia delle galline (****). 2- Ripido, in forte pendenza (*). 3- Se viene alla schiena, si va in giro storti e “scavezi” (*). 4- Si formano dove c’è acqua in movimento (**). 5- Si-gla internazionale del nostro Paese. 6- Cullare il bimbo nella culla (*). 7- Ci sono quelli alpini, del-la chiesa e dello Zecchino d’oro... 8- C’è quella del tesoro, quella di Lampedusa e quella che non c’è! 9- Modo di mangiare opposto al “Fast Food” (sigla). 10- Accorgersi, notare (*). 11- Let-tera spedita per posta elettronica. 12- Una linea dritta, senza la minima curva. 13- Chi vive negli stenti e chi negli... 14- Moneta d’oro del Suda-frica. 16- Puliti, lindi, lustri (*). 22- Malattia della pelle di animali (*). 25- Li “freghi” una volta sola! (**). 27- Una volta i morosi se ne scambiavano

uno al massimo! (*). 28- Si forma sotto zero, una goccia dopo l’altra (*). 29- Colpevole, respon-sabile. 31- Vagabondo, bighellone, uno trasan-dato (****). 32- Intrecciava vimini (le stroppe) per fare gerli, ceste, minele (*). 36- Edera (****). 37- Insolita, non frequente, particolare. 39- Asti in auto. 41- Concentrata, densa, vigorosa. 42- Lavoro oppure persona o oggetto di cui sfugge il nome (*). 44- Persona goffa, inconclu-dente ed impacciata (**). 46- Compagnia poco raccomandabile(**). 48- Ha quattro gambe ma non sa fare un passo! (*). 49- Non stretto, am-pio. 52- Volo di uccelli (***). 55- Tra el kilo e el deca (*). 57- L’articolo determinativo davanti a parole che iniziano per “z, gn, x, pn, ps”. 60- Il marito di quella che canta quando ha fatto l’uo-vo! (*). 63- Il piccoletto vincitore del festival di Sanremo ‘60 con “Romantica” (iniz). 64- Opera-tore Qualificato. 66- Targa di Oristano.

a cura di Ugo Bosetti