7x7: il Mito Contemporaneo RacConta

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7x7 Sette artisti x Sette opere in mostra a Milano L’Orto di Leonardo 17 – 22 Aprile 2012 Palazzo delle Stelline Il Mito Contemporaneo RacConta Kan Yasuda Jean Gabriel Coignet Jiménez Deredia Bruno Romeda Robert Courtright Gio’ Pomodoro Bruto Pomodoro

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Il catalogo della rassegna "7x7" dedicato al FuoriSalone del Mobile di Milano.

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7x7Sette artisti x Sette opere in mostra a Milano

L’Orto di Leonardo

17 – 22 Aprile 2012Palazzo delle Stelline

Il Mito Contemporaneo RacConta

Kan Yasuda

Jean Gabriel Coignet

Jiménez Deredia

Bruno Romeda

Robert Courtright

Gio’ Pomodoro

Bruto Pomodoro

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MASSIMILIANO SIMONI

Raccontare la scultura è parlare della nostra antica storia che si perde nella notte dei tempi per approdare al mitologico.

Sette grandi Artisti contemporanei, che a vario titolo, e in tempi diversi hanno interpretato il Mito, partendo tutti da un minimo comun denominatore, la materia: la pietra, e la sua massima espressione, il marmo, con il bronzo sono i protagonisti del nostro Evento di respiro internazionale.

Lo spazio, con le sue rigorose misure, si costella di simboli antichi: l’Hermes Ariete di Gio’ Pomodoro, la Maschera, Basaltina di Robert Courtright. Di dolmen: il Bianco Carrara di Jean Gabriel Coignet e la Colonna, Rosso Soraya di Bruno Romeda. Di armoniosa forma: il Disgiunto Guardiano di Bruto Pomodoro, il Tenpi di Kan Yasuda, il Beso di Jimenéz Deredia.

L’Orto di Leonardo – Milano Plants the Expo Field, diventa ponte tra passato e presente, dove il presente è oggi memoria del futuro … il futuro dell’Uomo è la riqualificazione urbana e spirituale attraverso le arti figurative.

Massimiliano Simoni

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MASSIMILIANO SIMONI

Raccontare la scultura è parlare della nostra antica storia che si perde nella notte dei tempi per approdare al mitologico.

Sette grandi Artisti contemporanei, che a vario titolo, e in tempi diversi hanno interpretato il Mito, partendo tutti da un minimo comun denominatore, la materia: la pietra, e la sua massima espressione, il marmo, con il bronzo sono i protagonisti del nostro Evento di respiro internazionale.

Lo spazio, con le sue rigorose misure, si costella di simboli antichi: l’Hermes Ariete di Gio’ Pomodoro, la Maschera, Basaltina di Robert Courtright. Di dolmen: il Bianco Carrara di Jean Gabriel Coignet e la Colonna, Rosso Soraya di Bruno Romeda. Di armoniosa forma: il Disgiunto Guardiano di Bruto Pomodoro, il Tenpi di Kan Yasuda, il Beso di Jimenéz Deredia.

L’Orto di Leonardo – Milano Plants the Expo Field, diventa ponte tra passato e presente, dove il presente è oggi memoria del futuro … il futuro dell’Uomo è la riqualificazione urbana e spirituale attraverso le arti figurative.

Massimiliano Simoni

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KAN YASUDA

TenpiMarmo Statuario 27 x 16 x 6 cm.

Kan Yasuda nasce a Bibai nell'isola di Hokkaido, la più settentrionale del Giappone, nel 1945. Nel 1969 ottiene ildiploma dall'Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Arriva in Italia per la prima volta nel 1970 con una borsa di studio messa a disposizione dal Governo italiano: studia e si perfeziona sotto la guida del Professor Pericle Fazzini, presso l'Accademia di belle arti di Roma. In seguito allestisce il suo laboratorio in Toscana, a Pietrasanta, cittadina famosa nel mondo per l'estrazione del marmo di migliore qualità, dove attualmente risiede e continua a produrre le sue opere scultoree in marmo e bronzo.

Nato nel 1933 a Brescia, vive e lavora tra l'Italia, la Francia e New York. Dal 1962 ad oggi ha esposto in alcune delle più importanti gallerie del mondo. Tra le collezioni pubbliche: Metropolitan Museum di New York, Kasama Nichido Museum of Art, Banque de Luxembour e il Musée d'Art Contemporain di Nizza.

Colonna Rosso Soraya 98 x 12 x 12 cm.

BRUNO ROMEDA

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KAN YASUDA

TenpiMarmo Statuario 27 x 16 x 6 cm.

Kan Yasuda nasce a Bibai nell'isola di Hokkaido, la più settentrionale del Giappone, nel 1945. Nel 1969 ottiene ildiploma dall'Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo. Arriva in Italia per la prima volta nel 1970 con una borsa di studio messa a disposizione dal Governo italiano: studia e si perfeziona sotto la guida del Professor Pericle Fazzini, presso l'Accademia di belle arti di Roma. In seguito allestisce il suo laboratorio in Toscana, a Pietrasanta, cittadina famosa nel mondo per l'estrazione del marmo di migliore qualità, dove attualmente risiede e continua a produrre le sue opere scultoree in marmo e bronzo.

Nato nel 1933 a Brescia, vive e lavora tra l'Italia, la Francia e New York. Dal 1962 ad oggi ha esposto in alcune delle più importanti gallerie del mondo. Tra le collezioni pubbliche: Metropolitan Museum di New York, Kasama Nichido Museum of Art, Banque de Luxembour e il Musée d'Art Contemporain di Nizza.

Colonna Rosso Soraya 98 x 12 x 12 cm.

BRUNO ROMEDA

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GIO’ POMODORONato nel 1930 a Orciano di Pesaro, nel 1954 si trasferisce a Milano con la famiglia. Nel 1956, alla Biennale di Venezia, espone una serie di argenti dedicati a Ezra Pound e nel 1959 presenta Fluidità contrapposta a Kassel e le prime superfici in tensione a Parigi, dove vince il premio per la scultura della Prima Biennale dei Giovani Artisti. Nel 1964 la Tate Gallery di Londra acquista l’opera One del 1960. Successivamente la Grande Ghibellina del 1965 in marmo bianco viene acquisita dalla Collezione NelsonRockefeller.In questo periodo inizia i Radiali e lavora ai Quadrati. Dopo due soggiorni negli Stati Uniti, nel 1967 esegue Black Liberator ed espone a New York, prima alla Galleria Marlborough, poi alla Martha Jackson, dove nel 1971 presenta i Contatti. Dal 1970, nello studio versiliese di Querceta, realizza opere di grandi dimensioni, in pietra, marmo e bronzo. Nel 1972 inizia i cicli degli Archi e del Sole Produttore – Comune Raccolto. Nel 1974 si tiene a Ravenna la sua prima mostra antologica, seguita, nel 1976, da due importanti personali a Bruxelles e Prato. Nel 1977 realizza ad Ales, in Sardegna, l’opera pubblica dedicata a Gramsci Piano d’Uso Collettivo. Due anni dopo, a Francoforte, inaugura Teatro del Sole – 21 Giugno, Solstizio d’Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe. Nel 1980 espone a Verona una delle sculture più significative, Luogo di Misure. A queste opere seguono, negli anni, molti altri lavori creati per spazi pubblici. Parallela e ininterrotta continua anche l’attività espositiva. Nel 2002 è il primo italiano a ricevere il Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture. L’artista muore a Milano nel dicembre dello stesso anno.

Hermes ArieteMarmo Giallo di Siena60 x 22 x 22 cm.

BRUTO POMODOROBruto Pomodoro nasce a Milano nel 1961. Laureato in biologia, abbandona il disegno scientifico per dedicarsi principalmente alla pittura e alla scultura. La sua ricerca artistica, rigorosamente astratta, affronta gli aspetti più segreti del mondo vivente - dalla genetica all’embriologia, dall’evoluzione ai rapporti fisici delle leggi dell’universo - attraverso un individuale linguaggio simbolico narrativo, basato su un attento studio dei rapporti cromatici, plastici e compositivi. Fra i suoi cicli pittorici – in ordine cronologico - si ricordano le Contemplazioni, gli Elogi del Quadrato, i Codici Algenici e i Disgiunti, opere - queste ultime - volte a interpretare la scomposizione della forma di figure archetipe (moduli multiformi che rappresentano il logo cardine della sua opera) secondo le leggi della termodinamica. Dal 2006 Pomodoro sviluppa i suoi caratteristici Archetipi in chiave tridimensionale, attraverso l’utilizzo di collagés e resine, per approdare alla scultura tradizionale a tutto tondo, sia in pietra che in bronzo, seguendo un percorso coerente con la sua ricca produzione pittorica, in un equilibrato rapporto fra classicismo e modernità.L’artista vive e lavora a Pietrasanta, esponendo dal 1994 le sue opere in numerose mostre personali, pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

Disgiunto Guardiano Marmo bianco Statuario45 x 22 x 20 cm.

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GIO’ POMODORONato nel 1930 a Orciano di Pesaro, nel 1954 si trasferisce a Milano con la famiglia. Nel 1956, alla Biennale di Venezia, espone una serie di argenti dedicati a Ezra Pound e nel 1959 presenta Fluidità contrapposta a Kassel e le prime superfici in tensione a Parigi, dove vince il premio per la scultura della Prima Biennale dei Giovani Artisti. Nel 1964 la Tate Gallery di Londra acquista l’opera One del 1960. Successivamente la Grande Ghibellina del 1965 in marmo bianco viene acquisita dalla Collezione NelsonRockefeller.In questo periodo inizia i Radiali e lavora ai Quadrati. Dopo due soggiorni negli Stati Uniti, nel 1967 esegue Black Liberator ed espone a New York, prima alla Galleria Marlborough, poi alla Martha Jackson, dove nel 1971 presenta i Contatti. Dal 1970, nello studio versiliese di Querceta, realizza opere di grandi dimensioni, in pietra, marmo e bronzo. Nel 1972 inizia i cicli degli Archi e del Sole Produttore – Comune Raccolto. Nel 1974 si tiene a Ravenna la sua prima mostra antologica, seguita, nel 1976, da due importanti personali a Bruxelles e Prato. Nel 1977 realizza ad Ales, in Sardegna, l’opera pubblica dedicata a Gramsci Piano d’Uso Collettivo. Due anni dopo, a Francoforte, inaugura Teatro del Sole – 21 Giugno, Solstizio d’Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe. Nel 1980 espone a Verona una delle sculture più significative, Luogo di Misure. A queste opere seguono, negli anni, molti altri lavori creati per spazi pubblici. Parallela e ininterrotta continua anche l’attività espositiva. Nel 2002 è il primo italiano a ricevere il Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture. L’artista muore a Milano nel dicembre dello stesso anno.

Hermes ArieteMarmo Giallo di Siena60 x 22 x 22 cm.

BRUTO POMODOROBruto Pomodoro nasce a Milano nel 1961. Laureato in biologia, abbandona il disegno scientifico per dedicarsi principalmente alla pittura e alla scultura. La sua ricerca artistica, rigorosamente astratta, affronta gli aspetti più segreti del mondo vivente - dalla genetica all’embriologia, dall’evoluzione ai rapporti fisici delle leggi dell’universo - attraverso un individuale linguaggio simbolico narrativo, basato su un attento studio dei rapporti cromatici, plastici e compositivi. Fra i suoi cicli pittorici – in ordine cronologico - si ricordano le Contemplazioni, gli Elogi del Quadrato, i Codici Algenici e i Disgiunti, opere - queste ultime - volte a interpretare la scomposizione della forma di figure archetipe (moduli multiformi che rappresentano il logo cardine della sua opera) secondo le leggi della termodinamica. Dal 2006 Pomodoro sviluppa i suoi caratteristici Archetipi in chiave tridimensionale, attraverso l’utilizzo di collagés e resine, per approdare alla scultura tradizionale a tutto tondo, sia in pietra che in bronzo, seguendo un percorso coerente con la sua ricca produzione pittorica, in un equilibrato rapporto fra classicismo e modernità.L’artista vive e lavora a Pietrasanta, esponendo dal 1994 le sue opere in numerose mostre personali, pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

Disgiunto Guardiano Marmo bianco Statuario45 x 22 x 20 cm.

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Nato nel 1926 a Sumter, South Carolina, vive e lavora tra New York, la Francia e l'Italia. Ha frequentato la New School for Social Research di New York. Dal 1951 ad oggi ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati. Tra le collezioni pubbliche: Metropolitan Museum di New York, San Francisco Museum of Modern Art, Collezione Thyssen-Bornemisza a Lugano.

ROBERT COURTRIGHT

Maschera Basaltina 40 x 40 cm.

JEAN GABRIEL COIGNET

Nato nel 1951 a Aurec sur Loire, Haute-Loire (Francia). Vive e lavora a Saint-Mary, Charente. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Saint -Etienne. Dal 1979 espone regolarmente in gallerie e musei. Attualmente insegna alla Scuola di Belle Arti di Nantes.

Bianco Carrara45 x 37,5 x 30 cm.

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Nato nel 1926 a Sumter, South Carolina, vive e lavora tra New York, la Francia e l'Italia. Ha frequentato la New School for Social Research di New York. Dal 1951 ad oggi ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati. Tra le collezioni pubbliche: Metropolitan Museum di New York, San Francisco Museum of Modern Art, Collezione Thyssen-Bornemisza a Lugano.

ROBERT COURTRIGHT

Maschera Basaltina 40 x 40 cm.

JEAN GABRIEL COIGNET

Nato nel 1951 a Aurec sur Loire, Haute-Loire (Francia). Vive e lavora a Saint-Mary, Charente. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Saint -Etienne. Dal 1979 espone regolarmente in gallerie e musei. Attualmente insegna alla Scuola di Belle Arti di Nantes.

Bianco Carrara45 x 37,5 x 30 cm.

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Jorge Jiménez Martínez, in arte Deredia, è nato a Heredia, in Costa Rica, il 4 ottobre 1954. Inizia l’attività di scultore negli anni 70. A 22 anni, nel 1976, si trasferisce in Italia. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara e, dal 1980 al 1986, frequenta la facoltà di architettura all’Università di Firenze. Nel 1985 compone le prime Genesi. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1988, 1993 e 1999. Nel 1999, la Fabbrica di San Pietro commissiona la realizzazione della statua di San Marcellino Champagnat, da collocare nella Basilica di San Pietro in Vaticano nella nicchia centrale del transetto di sinistra, progettata da Michelangelo Buonarroti; Papa Giovanni Paolo II la inaugura in occasione del Grande Giubileo: Deredia diventa così il primo artista non europeo presente nel fulcro della Cristianità. In 40 anni, Deredia ha creato opere monumentali per musei e luoghi pubblici in 11 diversi paesi di Europa, Asia, Stati Uniti d’America ed America Latina, e realizzato 34 mostre personali, oltre a partecipare a più di 100 collettive.

BesoBronzo19,7 x 47,2 x 23,6 cm.

JIMÉNEZ DEREDIA

Athena Communications Associazione Culturale Via Ugo Foscolo, 9 – 55 041 Camaiore (Lu)

[email protected]

ElleArteVia Madonnina 256/b2

55047 Querceta (Lu) - ItalyTel. 0584 76 97 38 - Fax 0584 76 74 46

[email protected]

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Jorge Jiménez Martínez, in arte Deredia, è nato a Heredia, in Costa Rica, il 4 ottobre 1954. Inizia l’attività di scultore negli anni 70. A 22 anni, nel 1976, si trasferisce in Italia. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara e, dal 1980 al 1986, frequenta la facoltà di architettura all’Università di Firenze. Nel 1985 compone le prime Genesi. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1988, 1993 e 1999. Nel 1999, la Fabbrica di San Pietro commissiona la realizzazione della statua di San Marcellino Champagnat, da collocare nella Basilica di San Pietro in Vaticano nella nicchia centrale del transetto di sinistra, progettata da Michelangelo Buonarroti; Papa Giovanni Paolo II la inaugura in occasione del Grande Giubileo: Deredia diventa così il primo artista non europeo presente nel fulcro della Cristianità. In 40 anni, Deredia ha creato opere monumentali per musei e luoghi pubblici in 11 diversi paesi di Europa, Asia, Stati Uniti d’America ed America Latina, e realizzato 34 mostre personali, oltre a partecipare a più di 100 collettive.

BesoBronzo19,7 x 47,2 x 23,6 cm.

JIMÉNEZ DEREDIA

Athena Communications Associazione Culturale Via Ugo Foscolo, 9 – 55 041 Camaiore (Lu)

[email protected]

ElleArteVia Madonnina 256/b2

55047 Querceta (Lu) - ItalyTel. 0584 76 97 38 - Fax 0584 76 74 46

[email protected]

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A T H E N Ac o m m u n i c a t i o n s

A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E

MASER iCE. . VP R OD U Z I O N I - A L L E S T I M E N T I - s e r v i z i