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numero 1 - Novembre/Dicembre 2007

www.iltrombone.it

Trombone ItaliaM agazine

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ATI: NASCE LA NUOVAASSOCIAZIONETROMBONISTI ITALIANI

INTERVISTA AITROMBONICA

I TROMBONISTIINVADONOAMBRA (AR)

resoconto dellemasterclass

organizzate dalnostro sitonostro sito

MANUALE DIPULIZIA DELLACOULISSE

UN PO' DI STORIASTORIA DELLA KING

STEVE TURRE:FARE MUSICA CON LECONCHIGLIE

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• Editoriale Pag. 2 • Intervista al quartetto Trombonica Pag. 3 • Anteprima corsi Pag. 6 • Piccolo manuale sulla pulizia della coulisse Pag. 9 • Masterclass con Steve Turre: fare musica con le conchiglie Pag. 11 • Lo spartito Pag. 14 • Settimana del trombone ad Ambra Pag. 18 • ATI nuova associazione italiana trombonisti Pag. 20 • Masterclass per ottoni e sax: resoconto Pag. 22 • Un pò di storia: Storia della King Pag. 23 • Mauro Ottolini: nuovo corso Pag. 28 • Biennio di specializzazione ad Aosta Pag. 29 • Sosteniamoci Pag. 30

Trombone Italia Magazine Rivista no profit aperiodica realizzata dallo staff di www.iltrombone.it. Tutto il materiale che troverete all’interno di queste pagine è di esclusiva proprietà degli autori e solitamente è originale e inedito. Vogliate informarci nel caso in cui trovaste del materiale già edito e sotto diritto di copyright, a meno che lo stesso non sia stato chiaramente richiesto all’autore precedentemente. Questa rivista non rappresenta una testata giornalistica perché viene pubblicato senza alcuna periodicità fissa. Non può considerarsi quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. La costituzione italiana non ammette in modo assoluto censure o autorizzazioni particolari per diffondere il libero pensiero che può essere diffuso con ogni mezzo, sempre che chi lo eserciti non contravvenga a nessuna legge. La censura è incostituzionale, vietata dall'articolo 21. Tutti hanno diritto di manifestare libera-mente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

INDICE

DISCLAIMER

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Ed eccoci arrivati al tanto sospirato Numero Uno. Tanto sospirato soprattut-to da chi ha seguito passo dopo passo il progetto della rivista, da chi ha vi-sto nascere e crescere un’idea inizialmente solo abbozzata, forse anche sen-za la convinzione che un giorno si sarebbe tramutata in realtà. La cooperazio-ne telematica di musicisti sparsi un po’ ovunque sul territorio nazionale, la te-nacia e la determinazione dello staff e l’entusiasmo di tutti i collaboratori han-no dunque reso possibile la realizzazione di questo progetto. In qualità di coordinatore della redazione, desidero ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno contribuito a creare questo numero, notevolmente più sostanzioso in termini di contenuti rispetto al precedente numero, rispetto al quale lo staff è cresciuto sia in termini d’organizzazione che di numero. In-somma, il lavoro ferve, nuove idee spuntano in continuazione, l’importanza del portale sta assumendo connotati internazionali. A tale proposito, vorrei se-gnalare il successo riscontrato dal primo campus trombonistico italiano, svol-tosi ad Ambra nel mese di settembre e descritto dettagliatamente nell’apposito articolo presente in questo numero. Perché tale evento è stato tanto importante? Perché ha rappresentato la prova generale per la nascita, o per meglio dire la rinascita, dell’Associazione Italiana Trombonisti. L’organizzazione di queste giornate di studio è stata di un livello qualitativo tale da meritare i complimenti del presidente dell’Associazione Internazionale Trombonisti, che ha potuto tastare con mano l’entusiasmo e il fervore che sta vivendo in questi mesi il mondo trombonistico italiano. Desidero ricordare ancora una volta il ruolo svolto da Mirko in tutto questo: un appassionato trombonista che lavorando febbrilmente ha creato tutta que-sto, sobbarcandosi una dose enorme di lavoro, per di più senza guadagnarci un euro. Concludo segnalando due importanti novità che hanno interessato nell’ultimo periodo il forum del portale web, e cioè la nascita dell’angolo dedicato alla psicologia nella musica, dove una gentilissima psicologa professionista mette a disposizione gratuitamente le proprie competenze per rispondere ai quesiti posti dagli utenti, e dell’area riservata agli ottoni antichi, in cui vengono ana-lizzati tutti gli strumenti ad ottone in uso qualche secolo fa. Due sezioni che consiglio vivamente di consultare. Sib

EDITORIALE

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1. Alex, innanzitutto la ringrazio per aver accettato questa intervista. Ci può pre-sentare brevemente il quartetto "Trombonica"?

Il quartetto è stato formato nel 2003 da Ste-fan Konzett, Simon Seidel, Alex Moling e Ge-rald Klaunzer, tutti diplomati dell’ Università Mozarteum di Salisburgo, dove ci siamo cono-sciuti durante le lezioni del nostro professore Dany Bonvin. Attraverso numerosi concerti il nostro repertorio si è ben presto arricchito notevolmente: dalla musica barocca, eseguita an-che su strumenti storici, fino allo Jazz non c’è un genere che non sia presente nel nostro pro-gramma. Soprattutto musica contemporanea e trascrizioni proprie rappresentano per noi un grande valore. Attualmente i membri di Trombonica sono presenti in orchestre professionali come “Saarländisches Staatstheater Saarbrücken”, “Duisburger Philharmoniker”, “Österreichisches Ensemble für neue Musik” e “Camerata Accademica Salzburg”.

2. Qual è il vostro equipaggiamento strumentale?

Suoniamo tutti con strumenti “Lechner”, un’ impresa artigianale nei pressi di Salisburgo. Nell` azienda, già conosciuta per le sue trombe in azione nelle più grandi orchestre d’ Europa come i filarmonici di Vienna o di Berlino, il giovane Christian Lechner, ricalcando le orme di suo padre, ha iniziato a perfezionare il trombone. Non per ultimo con la nostra collaborazione, nel senso di richieste speciali e desideri ma anche consigli e proposte, è riuscito a sviluppare uno strumento di notevole qualità.

3. Come sono organizzate le vostre sessioni di prove?

Bè, due di noi vivono da poco in Germania, il che ci impedisce di trovarci regolarmente. Quindi le prove si fanno specialmente per ogni progetto, seguendo più o meno tutte lo stesso schema: una mezzoretta di riscaldamento con vari esercizi per esempio arpeggi, legati, stac-cati, scale ecc. E dopo una piccola pausa iniziamo con l’ elaborazione dei singoli brani. Nor-

malmente una prova dura 2-3 ore.

Il fatto di aver studiato tutti nella stessa classe ci ha fat-to crecsere assieme e ci garantisce ora una certa omo-genità sia nell’ articolazione che nell’ espressione, un vantaggio enorme che ci permette di concentrarci so-prattutto sull’ interpretazione del repertorio.

INTERVISTA al quartetto TROMBONICA Intervista al giovane e promettente

quartetto austriaco

Per motivi di spazio editoriale e di tempistica, la recensione del loro interessantissimo CD “Zeitlos” viene demandata al prossimo numero.

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4 4. Nella scelta del repertorio, ritenete sia più importante assecondare i gusti del pubblico, scegliendo per esempio brani conosciuti, oppure esplorare un repertorio poco frequentato, sia nell'ambito delle trascrizioni che in quello delle composizioni originali? Penso che sia l’ uno che l’ altro sia impor-tante. Da una parte il pubblico è sempre grato se nel programma ci sono almeno uno o due pezzi che conosce, dall’ altra parte è anche giusto che noi gli proponiamo dei pezzi nuovi o piuttosto sconosciuti. Trovare qui una buona media credo sia la strada mi-gliore.

5. Qual è il brano (originale oppure trascrizione) che amate maggiormente e per quale motivo? A dire la verità come collettivo non abbiamo un brano preferito. Il nostro repertorio è molto ampio ed ognuno avrà un pò i suoi preferiti. Se davvero dovremmo scegliere penso sia pro-prio la “Danza Slava n. 8” di Antonin Dvorak, trascritto da Simon Seidel., perchè unisce tutta la potenza di un forte fortissimo ad un’ elegante piano e non mancano passaggi sia tecnici che melodici. Insomma dimostra ciò che è possibile fare col trombone. Un’ altro pezzo potrebbe essere “Zwietrobo-Fachnica” che Christoph Wundrak ha scritto apposta per noi. È un brano molto leggiero che sovrappone una melodia jazzistica ad un ritmo folcloristico. Entrambi si possono ascoltare sul nostro cd “Zeitlos”. 6. In Italia solo da pochi anni è in atto una riscoperta del trombone, considerato per decenni strumento di secondaria importanza. Cosa ci può raccontare della situazio-ne in Austria? Forse in Austria ma anche in Germania questa problematica non è poi tanto acuta, perché il trombone è presente in molte formazioni. Iniziando dalle grandi sinfonie per arrivare fino alla musica sacra il trombone trova il suo spazio dappertutto. Un’ altro vantaggio penso sia la cul-tura: qui esiste una quantità enorme di bande musicali, attraverso le quali gli strumenti a fiato raggiungono molte per-sone. Però bisogna ammettere che anche da noi il trombone non compare tra i pri-mi della classe. Penso che faccia parte del nostro mestiere di sensibilizzare la gente per questo meraviglioso strumento e soprattutto per il quartetto di tromboni.

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5 7. Ci può parlare del programma di studio del trombone nel Conservatorio austriaco? Il livello già dal primo anno in poi è mol-to elevato, frutto anche degli istituti mu-sicali che migliorano di anno in anno, così la concorrenza si percepisce già durante le lezioni. Lo studio a sua volta è diviso in due parti: la prima ha una durata di quattro anni, consente una profonda e versatile formazione orientata verso la professione e chiude col “Bachelor”. La seconda approffondisce ed incrementa la formazione artistica per oltre due anni e consente di seguire tendenze artistiche di proprio interesse come per esempio musica antica oppure contemporanea. Alla fine allo studente viene assegnato il titolo “Master”.

8. Quali sono i vostri progetti in cantie-re? Per ora, come già menzionato prima, è un pò difficile di programmare grandi progetti, perchè due di noi suonano in orchestre in Germania ed è piuttosto complicato di trova-re periodi in cui tutti hanno tempo. Tuttavia stiamo contattando vari festival e siamo in attesa di qualche risposta. Il nostro progetto più grande è sicuramente stato la realizza-zione del cd, il quale ci ha dato delle soddisfazioni enormi.

Che differenza c'è fra un trombone basso e una motosega? 1. Il vibrato, nonostante sia possibile minimizzare questa differenza tenendo ben ferma la motosega. 2. È più facile improvvisare con la motosega.

Cos'è un gentiluomo? Qualcuno che sa suonare il trombone ma non lo fa.

È difficile fidarsi di qualcuno il cui strumento cambia forma mentre sta suonando!

Perché qualcuno suona il trombone? Perché non riesce a leggere la musica e schiacciare i tasti contemporaneamente!

Sib

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1° INTERNATIONAL BELGIAN BRASS ACADEMY 5 – 11 Luglio 2008 Tongeren (Belgio) Un progetto di Basilica Festival van Vlaanderen & Belgian Brass 1- Contenuti Il primo “International Belgian Brass Academy”sarà un festival musicale internazionale, che si svolgerà nella splendida città medioevale di Tonger, finalizzato alla musica per ottoni. Una prestigiosa serie di masterclass e recital, combinati a più di una dozzina di concerti raccoglie-ranno il non plus ultra del mondo degli ottoni, in Belgio. Quello che vi offriamo è l’opportunità per 70 (max 120) studenti di approfondire la conoscenza del proprio strumento per una setti-mana, nella situazione ideale e con i migliori musicisti in circolazione. 2- Belgian Brass Academy – un corso estivo senza confronti. Insegnanti di prim’ordine condivideranno il loro tempo e i loro insegnamenti con giovani e motivati musicisti in un corso estivo intensivo. Si terranno inoltre workshops e masterclasses con l’esibizione di gruppi di studenti all’interno della serie di concerti. Oltre ai tradizionali corsi estivi, si terranno lezioni di musica da camera, teoria musicale (armonia,storia della musica), psicologia della musica (affrontare il peso del palcoscenico, vin-cere i concorsi..), questioni fisiche per musicisti (ergonomia, respirazione…) e musica & affari 101. 3- Serie di concerti Ogni giorno offriremo 2 concerti: un piccolo concerto alle ore 18.00, il “recital”, e un concerto su larga scala facente parte della rassegna “Basilica Festival Concert” alle ore 20.30. Recitals I recitals avranno luogo in diverse sale del centro città, per riscoprire le ricche infrastrutture culturali di Tongeren. I nomi di alcuni artisti: Oltremontano, Patrik Sheridan, Roger Webster, Michel Becquet, Fred Mills…. Basilica Festival Concert Nella Basilica mozzafiato di Nostra Signora (inclusa dall’Unesco nella lista dei beni culturali come patrimonio dell’umanità), con una superba acustica, saranno ospitati alcuni dei migliori gruppi di ottoni al mondo. In questa scoppiettante settimana e in questa storica cornice si esi-biranno: i Belgian Brass, Epsilom, Luur Mettals, Jeff nelsen, Reinhold Friedrich & Collegium In strumentale Brugense diretto da Yvan Maylemans; i German Brass e i Canadian Brass. 4- Ma non è tutto… Durante il giorno e dopo i concerti in Basilica, vari gruppi si esibiranno all’aperto, nella piazza del Mercato e nel centro città, spaziando tra i generi: brass band, gypsy brass, salsa bands, gruppi di artisti di strada.. E, non dimentichiamo la birra e il cibo Belgi!! Tongeren è zeppa di posticini Wine & dine, o dove prendere un aperitivo, o dove iniziare o finire una festa! Una cosa è certa: ci sarà tutto quello che riguarda il mondo degli ottoni dal 5 all’11 luglio 2008 a Tongeren.

ANTEPRIMA CORSI Riportiamo di seguito la tra-duzione del libretto di pre-sentazione della manifesta-zione, redatta originalmente in lingua inglese

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7 5- Organizzazione Il Basilica Festival van Vlaandere è iniziato nel 1957 come un festival organistico attorno al famoso organo Le Picard della Basilica di Nostra Signora. Ora, 50 anni dopo, collaborano nella comune manifestazione di Festival van Vlaamnd,le città di Basilica, Anversa, Bruges, Ghent e Bruxells,facendolo diventare il più importante festival musicale delle Fiandre. Situata nel cuo-re della provincia fiamminga di Limburg, Basilica fa accorrere più di 500.000 persone nella prosperosa regione della Mosa e del Reno. Il Basilica Festival van Vlaanderen garantisce l’ascolto di concerti ed esibizioni di alta qualità. Tipiche di questo festival sono le uniche e sto-riche locations e la partecipazione sia di giovani che di esperti musicisti. Il trombettista Manu Mellaerts è riuscito a riunire i migliori ottonisti del Belgio creando il virtu-oso ensamble: i Belgian Brass. 10 ottonisti e 2 percussionisti con un repertorio che spazia da-gli arrangiamenti della musica più conosciuta a nuovi pezzi creati appositamente per questo ensamble. Tenedo sempre a mente le sonorità sinfoniche, e sempre nel rispettoso approccio alla musica in base allo stile. 6- Informazioni pratiche Alcune regole.. - Per partecipare alla Belgian Brass Academy come studente bisogna aver compiuto 18 anni; - Per l’iscrizione compilare il modulo che trovate su www.basilica.be/belgianbrass (disponibile a partire dal 15 Novembre) - Le quote di partecipazione all’Accademia saranno: • 750 Euro per gli iscritti entro il 31/12/2007 • 800 Euro per gli iscritti entro il 15/04/2008 • 850 Euro per gli iscritti dopo il 15/04/2008 La quota include tutte le lezioni, masterclass, conferenze, recitals, concerti, vitto e alloggio. Queste sono solo alcune regole per l’Accademia. Tutti i termini e condizioni saranno disponibili a partire dal 15 Novembre su www.basilica.be/belgianbrass

Due importanti novità sono da segnalare per quanto riguarda il forum del portale web de “Il trombone.it”: nel mese di ottobre infatti sono na-te due nuove sezioni.

La prima delle due nuove sezioni riguarda tutti gli aspetti psicologici correlati mondo della musica (problemi d’ansia, come arrivare preparati ad un’audizione dal punto di vista emotivo, ecc.): una psicologa profes-sionista si presta gentilmente a rispondere gratuitamente ai quesiti po-sti dagli utenti. Un’opportunità da non perdere.

E’ stata poi creata un’area dedicata agli strumenti antichi, che vuole rappresentare una lente d’ingrandimento sugli antenati del trombone e degli altri ottoni, un mondo ancora semi-sconosciuto in Italia, molto svi-luppato in altri Paesi, dove rappresenta materia di specializzazione arti-stica. Da consultare.

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8 Elenco provvisorio degli insegnanti: Tromba: Reinhold Friedrich Franck Pulcini (Ipsilon) Matthias Hoefs (German Brass) Carlos Beneto Grau (Luur Metalls) Jeroen Benwarts (German Brass) Steven Devolder (Belgian Brass) Manu Mellaerts (Belgian Brass) Juanjo Serna Salvador (Luur Metalls) Joe Burgstaller (Canadian Brass) Simon Van Hoecke (Belgian Brass) Steven Verhaert (Belgian Brass) Fred Mills Cornetta Roger Webster Corno Jeff Nelsen (Canadian Brass) Eliz Erkalp (Belgian Brass) Jean-Pierre Cenedese (Epsilon) Rik Vercruysse (Belgian Brass) Manuel Perez Ortega (Luur Metalls) Wolfgang Gaag (German Brass) Euphonio Ben Harmhouts(Belgian Brass) Stef Pillaert (Brass Band Willebroek) Trombone Ben Heamhouts (Belgian Brass) Gene Watts (Canadian brass) Michel Becquet Enrique Crespo (German Brass) Jan Smets (Belgian Brass) Bruno Flahou (Ipsilon) Indlecio Bonet Manrique (Luur Metalls) Trombone basso Uwe Fuessel (German Brass) Geert De Vos (Belgian Brass) Basso Tuba Therry Thibault (Epsilon) Sergio Finca Quiros (Luur Metalls) Stefan Ambrosius (German Brass) Patrick Sheridan Stephan Vanaenrode (Belgian Brass) Contatti Per qualsiasi domanda contattare: Bert Van der Roost Manager Belgian Brass c/o 1st International Belgian Brass Academy Basilica Festival van Vlaanderen Vlasmarkt 4 3700 Tongeren (BE) www.belgianbrass.com www.basilica.be Ufficio: +32 12 23 57 19 Cellulare: +32 478 330 664 E-mail: [email protected]

traduzione di Anna Cornale

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I metodi più efficaci per la pulizia della coulisse, collaudati e consigliati dagli utenti del forum de “Il trombone.it”

Per ogni trombonista è di fondamentale importanza che la coulisse sia in piena effi-cienza e perfettamente scorrevole. Pur mantenendola costantemente lubrificata, può capitare che non scorra perfettamente, che nel cambiare posizione si senta un attrito molto sospetto, e che di conseguenza il movimento non sia continuo ma proceda a scatti. Prima di tutto occorre verificare l’assenza di botte sulla coulisse ed il perfetto allinea-mento dei tubi interni, quelli fissi, che chiameremo “maschio”. Una volta compiuti questi accertamenti, possiamo tirare un bel sospiro di sollievo e concentrare la nostra attenzione sulla parte mobile della coulisse, che chiameremo “femmina”: dobbiamo,cioè, procedere ad una pulizia della parte interna. Solitamente eseguiamo la pulizia ogni volta che lubrifichiamo il maschio, applicando uno straccio o una garza all’apposita astina in dotazione con lo strumento oppure au-to-reperita, per poi far scorrere questo straccio all’interno dei tubi della femmina. Se applicata regolarmente, questa tecnica ci permette di mantenere pulito l’interno della femmina dal vecchio grasso, ma risulta insufficiente in presenza di incrostazioni e di ossidazioni. In questi casi, consigliamo 3 metodi preferenziali: due sono innocui, mentre nell’applicare il terzo occorre prestare molta attenzione, per preservare sia la nostra salute che quello dell’amato trombone. Metodo dell’aceto L’acido acetico presente nell’aceto svolge un’ottima azione disossidante ed è in grado di staccare l’ossido dall’interno delle pareti. Procedere riempiendo la femmina d’aceto e lasciando agire quest’ultimo per alcune ore, ad esempio per una notte intera. Poi si svuota la coulisse, la si pulisce con il solito metodo dello straccio fissato all’astina e la si risciacqua abbondantemente con acqua. Volendo, ci si può avvalere anche del sapone o di polish per ottone. Se necessario, ripetere l’intera procedura una seconda volta. Questo metodo è totalmente sicuro ed innocuo per il trombone e utilizza un prodotto presente in tutte le case, dal costo contenuto e dalla reperibilità immediata. Tuttavia è piuttosto lento, in quanto l’acido acetico necessita di alcune ore per poter eliminare le tracce d’ossido.

PICCOLO MANUALE SULLA PULIZIA DELLA COULISSE

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10 Metodo dell’acido citrico Analogamente all’aceto, è totalmente innocuo, presentando però una maggiore effi-cacia. E’ facilmente reperibile e dai costi contenuti. Offre un riscontro visivo all’azione disincrostante attraverso la generazione di bollicine. Diluire l’acido citrico con circa il 70-80% d’acqua, versare il tutto nella femmina della coulisse e lasciare agire per un tempo sufficiente. Poi risciacquare con una soluzione di bicarbonato di sodio, che essendo alcalina neutralizza gli eventuali effetti corrosivi dell’acido. Metodo dell’acido muriatico Metodo da utilizzare esclusivamente nei casi estremi e con molta, molta attenzione e prudenza. Ad ogni modo, sconsigliamo l’uso di questo acido, in quanto altamente corrosivo e pericoloso, sia per l’uomo che per il trombone. Infatti questo tipo di acido ha la caratteristica di attaccare fortemente il metallo, in particolar modo lo zinco presente nell’ottone. Inoltre , gli acidi corrosivi intaccano pri-ma la parte non ossidata, e cioè quella che non ha bisogno di essere trattata, non la-vorando di conseguenza uniformemente su tutta la superificie. Nel caso in cui si decidesse di utilizzare l’acido muriatico, diluirlo con acqua al 5 per cento (5% di acido, 95% di acqua); versare quindi la soluzione all’interno della fem-mina della coulisse, lasciarla agire non più di due minuti, svuotare la coulisse, passa-re quindi rapidamente con uno straccio secondo il metodo tradizionale dell’astina e concludere con un abbondante risciacquo , utilizzando la soluzione alcalina descritta nel precedente metodo ed ottenuta mischiando all’acqua del comune bicarbonato di sodio. Ricordiamo ancora una volta di prestare la massima attenzione nell’utilizzo dell’acido muriatico. Un’approfondita pulizia periodica dell’interno della coulisse consente di man-tenerla sempre in perfetta forma ed in piena efficienza (botte escluse).

Dal 3 al 8 dicembre 2007 avrà luogo il Concorso Internazionale “Città di Por-cia”, unica competizione italiana ad essere interamente dedicata agli ottoni e giun-ta quest’anno alla XVIII edizione. A rotazione quadriennale si alternano corno, tromba, trombone, tuba. Quest’anno il concorso è dedicato al trombone. Entrato nel 1996 a far parte della Federazione Mondiale dei Concorsi Internazionali di Musica di Ginevra, il “Città di Porcia” vanta giurie formate da esperti altissima caratura artistica, un numero di iscritti in costan-te ascesa e di provenienza da tutti i continenti,, un programma di concorso molto impegnativo. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: www.musicaporcia.it, in cui è anche possibile consultare il regolamento, l’albo dei premiati e la composizione delle varie giurie.

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Quand’ero ragazzo, tutte le volte che Rahsaan Roland Kirk (mitico polistrumentista jazz – ndt) passava da San Francisco suonavo con lui. Ogni volta si presentava con qualcosa di nuovo, un flauto da suonare con il naso, una misteriosa cornamusa nera o altro ancora. Una volta si presentò con una conchiglia conica. Si limitò a soffiare una sola nota con essa mentre percuoteva un gong, come se chiamasse a raccolta, una sola nota ma con un suono così bello che ne rimasi catturato. Volli provare anch’io e dopo aver soffiato una nota esclamai “Ma è meravigliosa, ne voglio una anch’io!”. Nel corso degli anni ho cominciato ad adattarle, perfezionarle e a collezionare tante conchiglie di varia grandezza e intonazione. Devo dire che amo proprio il loro suono, Addirittura cerco nel suono del mio trombo-ne la risonanza delle conchiglie. La caratteristica più peculiare è che quando ascolti il suono di una conchiglia è come ti suonasse da dietro o di fianco così come la senti di fronte. Dexter Gordon ha questo tipo di suono sul sax tenore. In generale compro le mie conchiglie in negozio. La cosa più importante è trovare un esemplare perfetto di conchiglia, che sia cioè in perfette condizioni, più o meno. Le conchiglie trovate sulla spiaggia, spesso sono state erose dal vento, sbattute dall’acqua e rovinate dal sole e per questo difficilmente saranno utilizzabili. Molte vol-te poi si trovano conchiglie sulle quali qualcuno ha fatto un buco per estrarne la pol-pa: una conchiglia bucata è inutilizzabile. Il passo successivo è creare il bocchino. Tagliate la punta della conchiglia con un se-ghetto da metallo, cercando di riprodurre il bordo interno dell’appoggio che normal-mente usate, se siete trombettisti tagliate più vicino alla punta, se invece suonate il trombone tagliate un po’ più distante per avere un foro di diametro maggiore. Fate attenzione a tagliare producendo un foro più piccolo del necessario perché potrete sempre allargarlo per ingrandirlo; se tagliate troppo invece dovrete ricominciare dac-capo con una nuova conchiglia. All’interno della conchiglia troverete una parte centrale (l’apice dell’asse attorno al quale si sviluppano le spire della conchiglia – ndt) che dovrete rimuovere. Usate un cacciavite, una piccola sgorbia o uno scalpellino e un martel-lo leggero. Non picchiate troppo forte, se riuscite ad usare la giusta intensità si staccherà. A que-sto punto procedete rifilando il condotto fino alla fine. Personalmente uso un piccolo trapano che si può usare con una sola mano e che si chiama Dremel®.

MASTERCLASS CON STEVE TURRE: FARE MUSICA CON LE CONCHIGLIE

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12 Dopo aver prodotto un foro che approssima la grandezza del vostro bocchino, usando una lima medio-fine rimuovete i segni del seghetto dal bordo; successivamente con una lima extra-fine arrotondate un po’ i bordi. Prendete un pezzo di cartavetro extra-fine e tenendolo nel palmo della mano strofinate avanti e indietro la conchiglia per rifinire il bordo nel modo che preferite. Un’ ulteriore rifinitura può essere fatta usando una pietra pomi-ce avvolta in un pezzo di stoffa usata. È chiaro che potete suo-nare una conchiglia senza stare a rifinire troppo ma il rischio è quello di non riuscire a suonare nient’altro a causa della deformazione delle labbra sottoposte allo sforzo su di un bordo non adatto: questo è stato uno dei problemi che ho incontrato all’inizio. A volte le conchiglie presentano delle irregolarità all’interno o sembrano sviluppare una superficie troppo sottile. Quando si presentano queste situazioni uso del materia-le plastico per rivestire la parte esterna della conchiglia fino a renderla abbastanza spessa per formare un bordo. Lascio comunque la parte interna naturale, in modo che le labbra tocchino la conchiglia, così facendo ho un po’ di “imbottitura”. Se pro-vate a suonare e il bordo della conchiglia è uguale o inferiore a 1/16 di pollice (1,6 mm – ndt) le labbra resteranno segnate: un bordo così non è tagliente ma resta troppo sottile. Bene, adesso avete uno strumento ma come si fa a suonarlo? Bisogna produrre il suono con le labbra, proprio come fate con un ottone. Potete controllare l’intonazione con le labbra e con la mano infilata nella conchiglia. Con le conchiglie più grandi la variazione non è molto estesa, in genere una terza, raramente una quarta. Con le conchiglie più piccole riesco ad ottenere anche più di una sesta. Si possono ottenere anche degli armonici, in genere una ottava ma con alcune conchiglie più grandi an-che oltre l’ottava. Quando si suona una conchiglia si lavora a partire dalla nota “aperta” (senza ostruire la “campana” – ndt). Questa è la nota principale. Introducendo la mano si ottengono le note discendenti. È bene scegliere una conchiglia che abbia come nota fondamen-tale una di quelle della tonalità del pezzo che suonerete, preferibilmente una delle principali come la quinta o la tonica oppure la settima se il pezzo è un blues. Qualcuna delle mie conchiglie è “stonata” rispetto all’intonazione di un pianoforte. Potete suonare praticamente qualsiasi conchiglia ma quando le avrete tagliate e co-mincerete a suonarle, qualcuna di esse sarà davvero, ma davvero migliore delle al-tre. Quando riesco ad avere una conchiglia proprio eccezionale, anche se “stonata” – ad esempio una che abbia la tonica tra Sib e La – io so esattamente dov’è la giusta intonazione quando ci soffio dentro, se voglio suonare un La introduco leggermente la mano, mentre se voglio suonare in Sib, “tiro” un po’ su l’intonazione con le labbra e inizio da qui. È importante che conosciate l’intonazione di ciascuna conchiglia e per ognuna sappiate trovare il modo per ottenerla.

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13 Io ho due set di conchiglie, uno per la tonalità di Do e per quelle con i diesis, un altro per le tonalità che hanno i bemolle. Nelle tonalità con i diesis uso conchiglie intonate in Mi, Si o Re ecc. mentre in quelle con i bemolle uso quelle intonate in Sib, Lab, Fa ecc. in questo modo posso suonare anche due conchiglie per volta e ottenere delle armonie. Certamente non riuscirete a suonare Giant Steps con le conchiglie. Io credo che il brano armonicamente più complesso che riesco a suonare sia il blues, ma l’uso delle conchiglie dà i risultati migliori nei brani modali o su quelli “vamp” come nella musica latina. I migliori risultati però si ottengono raccontando una storia giocando molto sulla ritmica e su semplici melodie. Durante i miei “assolo” lascio delle pause perché se sto suonando in un registro e voglio cambiarlo, devo avere il tempo di posare una conchiglia e prenderne un’altra. Suonare le conchiglie può aiutarvi a suonare gli ottoni. Si sviluppa molta più resisten-za, più capacità polmonare e si acquista più forza. Di regola, dopo che ho suonato le conchiglie, suonare il trombone è, fisicamente, un po’ più facile. Anche riguardo alla costruzione degli assolo, riuscire a raccontare una storia utilizzando solo le note che ci sono in un intervallo di quarta, aiuta a capire che non è importante quante note si è capaci di fare. Quello che importa è cosa state dicendo. Allora suonare le conchiglie vi aiuterà concettualmente perché se riuscite a suonare in modo semplice, quando lo farete in maniera più complessa saprete ancora esprimere qualcosa.

Definizioni: alterazioni: note sbagliate. battere: ciò che gli studenti di musica fanno gli uni agli altri con i loro strumenti. Il battere si picchia sulla testa ed il levare si picchia sotto il mento. battuta di preparazione: una minaccia fatta ai cantanti, come ad esempio: "Canta!" oppure "Adesso!" o altro ... cadenza: quando tutti sperano che ti fermi, ma tu non lo fai. cantus firmus: la parte che ti danno se sai suonare solo quattro note. crescendo: serve a ricordare all'esecutore che ha suonato troppo forte. direttore: un musicista che è esperto nel seguire molte persone nello stesso tempo. glissando: una tecnica adottata dagli archi per i passaggi difficili. musica: una complessa organizzazione di suoni che è stabilita dal compositore, erroneamen-te interpretata dal direttore, che viene ignorata dai musicisti, il risultato della quale è ignorato del pubblico. p subito: indica un'opportunità, per qualche oscuro strumentista, di diventare un solista. quartetto d'archi: un buon violinista, un cattivo violinista, un ex violinista e qualcuno che odia i violinista, uniti dal fatto che si lagnano dei compositori. recitativo: una malattia che aveva Monteverdi. risoluto: indica all'orchestra che dovrà mantenere ostinatamente il giusto tempo, indipen-dentemente da cosa il direttore cercherà di fare. ritornello: un'opera di Giuseppe Verdi. senza sordina: termine usato per ricordare al suonatore che ha dimenticato di mettere la sordina alcune battute prima. trasporto: l'atto di spostare l'altezza di un brano di musica che è troppo grave per i bassi al punto che diventa troppo alto per le soprano. vibrato: effetto usato dai cantanti per nascondere il fatto che stanno stonando. virtuoso: un musicista dagli alti principi morali (ne conosco uno).

traduzione di Teodorico Zurlo

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Il brano proposto in questo numero è un arrangiamento per due tromboni tenore e basso, ma eseguibile anche con tre tenori, di una singolare fuga a tre voci composta in giovane età dal maestro tedesco Ludwig Van Beethoven. Dopo un maldestro tenta-tivo, da parte del padre, di presentare il piccolo Ludwig come bambino prodigio, il compositore ebbe l'occasione di studiare con Neefe, seguace della linea "sentimentale" di Philip Emmanuel Bach, ma fu solo grazie all'interessamento del gio-vane arcivescovo Maximilian Franz, autentico cultore di musica, che il giovane Bee-thoven, preso dal prelato sotto la sua protezione, ebbe la possibilità di studiare con maestri significativi. Franz inviò Beethoven, nel 1792, quando il compositore aveva 22 anni, a Vienna, dove ebbe lezioni da Haydn, Salieri, e, soprattutto Albrechtsber-ger, eccellente contrappuntista dell'epoca, autore di un trattato che fu considerato per più di un secolo il testo di riferimento. Beethoven non avrebbe più abbandonato quella città fino alla fine dei suoi giorni, e questa fuga testimonia il suo fervente e ap-passionato studio giovanile: sebbene molto canonica nella forma ed elementare nei temi, è facile scorgere nella conduzione delle linee la futura impronta, massiccia e ferma, dell'arte del genio di Bonn.

LO SPARTITO

Quintetto di Ottoni e percussioni dell'Orchestra Regione Toscana Dopo l'estenuante attesa, come una prima donna di teatro, è uscito il primo CD del QUINTETTO D'OTTONI E PERCUSSIONI dell'ORT-ORCHESTRA DELLA TOSCANA di Firenze. Molto apprezzato da musicisti del tipo di David Short e Enrique Crespo, i quali han-no scritto due parole di apprezzamento nel libretto allegato, il CD vede la parteci-pazione straordinaria del famosissimo pianista Andrea Lucchesini che ci offre una speciale versione, arricchita dal fascinoso timbro degli ottoni, di due splendidi pez-zi: Playing Love (dal Pianista sull’Oceano) di E. Morricone e Forest gump di A. Sil-

vestri. Prodotto e distribuito dalla casa di-scografica di Verona "Azzurra" il pro-gramma è improntato sulle più belle colonne sonore da film tanto da es-sere alla portata di tutti. x info: [email protected]

Enrico Crippa

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Trombone tenore 1

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Trombone basso

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Fuga a tre tromboniL. Van Beethoven (1770-1827)

Rivisitata da Enrico Crippa - www.iltrombone.it

(c)iltrombone.it - Trombone Italia Magazine

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2 Fuga a tre tromboni

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Fuga a tre tromboni 3

(c)iltrombone.it - Trombone Italia Magazine

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Si è svolta ad Ambra, dal 17 al 25 settembre 2007, la prima "settimana del trom-bone" organizzata dal sito "Trombone Italia Magazine", in collaborazione con la lo-cale Filarmonica che ha messo a disposizione le strutture dove si sono tenuti i ma-sterclass. L'idea di organizzare un corso multitematico (sia jazz che classica) è partito quasi per caso, ma che ha avuto un successo oltre le aspettative degli organizzatori. Durante la settimana si sono avvicendati docenti di alto livello artistico quali: Mauro Ottolini, che ha tenuto la master sul "Trombone Jazz", Daniele Morandini, Fabiano Fiorenzani e Andrea Conti, che hanno tenuto il campus sul trombone clas-sico nel fine settimana. Come detto, il riscontro dal punto di vista organizzativo, è stato molto buono, ci sono stati circa venti allievi tra tutti e due i corsi, oltre che ospiti di caratura inter-nazionale, come Ken Hanlon (presidente dell'International Trombone Association), arrivato da Las Vegas per assistere al master finale e Early Anderson da New York, noto jazzbonist che ha collaborato con Duke Ellington e molti altri big del jazz ame-ricano. I due corsi sono stati tenuti con modalita' e forma diverse tra di loro. Il primo, con docente Ottolini, è stato improntato su un piano "di gruppo", parten-do da concetti di base, come le scale musicali di base per poi evolvere il discorso anche sul piano storico, con le scale jazz e blues. Grazie al supporto tecnico di Simone Pederzoli, Ottolini ha potuto far suonare agli allievi del gruppo, alcune partiture da lui stesso composte o partiture arrangiate e strumentate al momento.

Molto interessante e d'effetto, il concerto finale, dove sono state eseguite le partiture studiate du-rante la tre giorni di corso. Occasione anche per presentare il suo nuovo lavoro fatto in collabo-razione con altri 10 trombonisti, "Slide Family", un cd di jazz d'a-vanguardia, di cui potrete trovare le recensioni sul sito.

SETTIMANA DEL TROMBONE AD AMBRA (AR)

Prove tecniche di associazione

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19 Il secondo invece, era improntato sulla risoluzione dei problemi individuali, dalla re-spirazione allo studio in profondita' di passi orchestrali o brani solistici. Un fine settimana molto duro, sinceramente, che è stato affrontato molto seriamente sia dai docenti Conti, Morandini e Fiorenzani, quanto dai loro allievi. Ogni trombonista, ha avuto a completa disposizione per ben 3 ore (un ora a rotazio-ne), tutti e tre i docenti, potendo quindi confrontare le modalita' di insegnamento e di interpretazione dei tre docenti. A fine corso, è stato dato come riconoscimento, un attestato di benemerito ai tre do-centi (Conti, Fiorenzani, Morandini) che hanno tenuto il masterclass in maniera total-mente gratuita, donando il ricavato alla futura Associazione Trombonisti Italiana.Tale attestato è stato consegnato anche a Ken Hanlon, per la preziosa presenza e al miti-co Emilio Regoli, ormai diventato nostro "padrino", per le manifestazioni importanti che ha potuto ospitare nel suo paese. Prove tecniche quindi per la futura "Associazione Italiana Trombonisti", tematica gia' in fase di discussione in via telematica, grazie al team del "Trombone Forum" e molti professionisti tra i quali appunto Conti, Morandini e Fiorenzani. Ambra è stata un punto di incontro per conoscere i primi obiettivi da raggiungere per l'associazione e il Presidente dell'ITA, è stato molto chiaro nel dire "La capacita' organizzativa di cui di-sponete, non fa altro che presupporre che l'Associazione nascera' su un terreno mol-to fertile".

Mirko dalle Mulle

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Cari amici, dal 1 maggio 2005 la nostra e-community è cresciuta sino a contare oggi quasi 900 utenti che, per un motivo o l’altro si ritrovano sul nostro spazio virtuale per parlare di musica, trombone, ottoni, o semplicemente per scambiarsi un “come va?” Il lavoro che sin qui è stato svolto sotto la supervisione e la guida dell’impagabile Mirko Dalle Mulle è stato giudicato dal presidente dell’International Trombone Asso-ciation, Prof. Ken Hanlon “semplicemente incredibile e strabiliante.” Vorrei quindi in prima battuta, non tanto fare dei ringraziamenti di rito, ma quanto sottolineare l’importanza dell’apporto totalmente gratuito e disinteressato che ci ha permesso di avere un così alto numero di utenti e una quantità di materiale decisa-mente ampia. Il mio più sentito e sincero grazie va quindi a: Mirko, Enrico, Teodorico, Gianluca, An-drea e tutto il resto dello staff (mi scuso con chi ho dimenticato ma con i nomi non vado affatto forte!). Arrivati a questo punto ci siamo chiesti se non fosse arrivato il momento per fare un salto di qualità, ma come? La risposta è stata: ASSOCIARSI. Così dopo lunghe discussioni e valutazioni di merito si è deciso di procedere verso la fondazione della Associazione dei Trombonisti Italiani. Il primo nucleo fondante include Mirko, me, Enrico, Gianluca, Andrea Conti, Andrea Bandini, Athos Castellan, Marco Borrelli, Alessio Savio, Simone Periccioli, e Angelo Repetti. Lo scopo di fondare l’Associazione è quello di dare forma concreta all’idea di unire

tutti coloro che hanno la passione per il trombone sotto una grande “famiglia”. Q u e s t o è i l c u o r e d e l f i n e dell’associazione: amatori, dilettanti, professionisti, aspiranti…ami il trombo-ne? Questo è l’unico requisito richiesto per far parte dell’ATI.

Nasce la ATI la nuova associazione italiana

trombonisti

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21 Il nostro obiettivo è anche quello di accogliere nella associazione gli euphonisti ed i tubisti per rafforzare il legame tra tutta la comunità nazionale e per un’ovvia prossi-mità strumentale. Se saremo bravi nel rispettare la tabella di marcia, l’Associazione dovrebbe nascere nella futura primavera (2008) e quindi iniziare immediatamente la sua campagna di tesseramento. Inoltre, dopo i masters tenutisi ad Ambra, dove il presidente Hanlon ci ha onorato della sua presenza, il presidente stesso ci ha immediatamente confermato l’assoluta volontà della ITA di accorpare (a costo zero) come “affiliata” la nascente associazione italiana per allargare ufficialmente la comunità trombonistica internazionale. Le quote annuali regolari (studente e socio sostenitore), ancora da confermare saran-no entrambe fissate sotto il tetto dei 20 euro. Brevemente riassumerei così il “programma associativo”: 1- Diffusione della cultura musicale in genere e della conoscenza del trombone 2- Stabilire il riconoscimento internazionale di una realtï¿1⁄2 trombonistica italiana, procedendo con l'affiliazione alla Int. Trombone association 3- Produzione di una rivista digitale di informazione e cultura musicale e trombonisti-ca, catturando l'attenzione di eventuali sponsor per la pubblicizzazione dei loro pro-dotti. 4- Organizzazione di eventi di portata nazionale ed internazionale, come ad esempio il Primo ITALIAN TROMBONE WEEK per oi arrivare ad un International trombone Fe-stival (presunto nel 2012) 5- Fissare convenzioni con i maggiori commercianti di strumenti musicali italiani e non, e con gli organizzatori di masterclass 6- Fissare una convenzione di polizza vita con una compagnia in grado di coprire i soci AIT 7- Proporsi come soggetto riconosciuto a livello sindacale, per estendere la copertura dei diritti ai lavoratori freelance e non solo ad i musicisti dipendenti. 8- Intraprendere iniziative di produzione editoriale inerenti metodi, riviste di appro-fondimento riguardanti il trombone 9- Produzione con sponsor esterni di registrazioni MADE IN ITALY 10- Organizzare eventi di beneficenza es TROMBONE FOR FOOD 11- Laboratorio di riforma programmi ministeriali Detto questo, carissimi amici e colleghi, vi pregherei so-lamente di far circolare il più possibile questa (a mio av-viso) meravigliosa notizia e auguro il più brillante futuro per l’ATI. Non esitate a contattarmi per qualsiasi dubbio e/o sug-gerimento! Grazie e a presto Daniele Morandini

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Si è tenuta tra Seren del Grappa e Arsiè, due piccoli paesi vicino a Feltre (BL) la se-conda edizione dei corsi di perfezionamento musicale organizzati dalla Banda “Città di Feltre”, quest’anno in collaborazione con la Banda Cittadina Comunale di Arsiè. Il corso, strutturato nei giorni di venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 ottobre, ha vi-sto la partecipazione di docenti blasonati come M° Athos Castellan, M° Marco Gerboni e M° Giancarlo Parodi e di oltre 25 iscritti, tra effettivi, uditori e ensemble, divisi nelle 3 classi, rispettivamente trombone (basso e tenore) e tuba, sassofono, tromba e ot-toni. Le lezioni, tenutesi grazie alla concessione dei locali da parte della parrocchia di Se-ren del Grappa e della Banda di Arsiè, hanno trattato argomenti quali la tecnica dello strumento, il repertorio solistico e orchestrale, la musica d’assieme e l’insegnamento stesso visto che tutti gli allievi hanno partecipato,oltre che attivamente come stru-mentisti, anche come uditori delle altrui lezioni, aspetto fondamentale se contiamo che molti di loro svolgono anche la funzione di insegnanti di musica nella propria cit-tà. Importante è stato altresì lo scambio culturale tra i corsisti visto che si trattava di persone dalle più svariate preparazioni (studenti di conservatorio, diplomati e semi professionisti) e soprattutto provenienti da punti estremi dell’Italia come Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli e Sicilia.

MASTERCLASS PER OTTONI E SASSOFONO Seren del Grappa (BL) – Arsié (BL) – 26/27/28-10-07

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23 Grande merito per l’organizzazione di questo corso va dato anche a siti web come www.iltrombone.it o www.latromba.it i quali hanno fatto da grande mezzo pubblicita-rio e grazie ai quali sono venuti a conoscenza dell’evento circa il 50% degli iscritti. Il corso si è concluso con un concerto finale dei docenti M° Castellan e M° Gerboni accompagnati al pianoforte dal M° Ulisse Trabacchin seguito, dopo la consegna degli attestati di frequenza, da una performance di gruppo di tutti gli studenti uniti in una big band che ha proposto un repertorio di quattro standard jazz preparati nelle serate del corso dal M° Castellan. La passata edizione si era tenuta a Belluno con un unico docente ed aveva visto la partecipazione di soli 6 iscritti: contando l’aumento esponenziale delle adesioni e il grande entusiasmo di allievi, docenti ed organizzatori, già si parla dell’edizione 2008, magari con l’aggiunta della classe di clarinetto, con la speranza che questo corso possa diventare un punto di riferimento in un momento dell’anno in cui i master esti-vi sono ormai finiti e i conservatori devono ancora cominciare la loro attività.

UN PO’ DI STORIA: STORIA DELLA KING

Henderson N. White nacque in Romeo, Michigan, il 16 luglio 1873. Da ragazzo Hen-derson era affascinato dal funzionamento delle cose e dal miglioramento. Costruì il suo primo strumento musicale a 13 anni, un violino ricavato da una scatola di sigari cubani, ancora oggi conservato. Cominciando a lavorare nel negozio di Detroit di O. F. Berdan, Henderson sognava un vero, perfetto strumento da banda. Il suo lavoro di riparatore ed il quotidiano contat-to con musicisti gli insegnò la precarietà degli strumenti allora in uso. Ed il suo istinto musicale non era soddisfatto delle loro imperfezioni. Si diede da fare allora affinché il suo sogno diventasse realtà. Subito White si guadagnò una reputazione che andava oltre l’ambito locale. Imparando sempre dai direttori di banda che visitavano quel piccolo negozio di Detroit e studiando in ogni momento libero e sperimentando, in poco tempo in altre città si cominciò a parlare di lui. Quando il negozio di strumenti McMillin di Cleveland necessitò di una persona competente per dirigere la sezione ri-parazione si rivolsero a quel giovane apprendista.

Prima parte

traduzione dal sito www.hnwhite.com

Mirko dalle Mulle

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24 Ma il sogno spronava White. Dopo cinque anni alla McMillin entrò in società con C. H. Berg per la vendita di strumenti importati ma divenne in effetti un negozio di ripara-zione di strumenti. Il negozio si trovava al 13 di Woodland Avenue ed era molto pic-colo. Nel 1893 White divenne l’unico proprietario e così la realizzazione del suo sogno era finalmente a portata di mano, cosicché nel 1894 il primo trombone “King” uscì da quel piccolo negozio. Ma non era “solamente un altro trombone”: costruito con tutto ciò che aveva imparato, mescolando conoscenza con l’amore per l’impresa, quel pri-mo trombone fu una rivelazione per il mondo musicale anche con l’aiuto di Thomas King, un suonatore locale di trombone che aiutò White a perfezionare la sua inven-zione. Ciò che sviluppò fu radicalmente diverso dai modelli prevalenti all’epoca nella campana, nel diametro, nel canneggio; il trombone “King” ricevette consensi da tutti i suonatori di banda. Il primo musicista famoso a suonarlo fu Al Pinard che fece del suo meglio affinché altri provassero il “King”. Dal 1894 al 1908 ogni coulisse fu co-struita da White. I musicisti amavano il trombone King perché la coulisse era sottile, liscia e leggera nel movimento più delle altre. Con il suo successo White presto si tra-sferì e spostò la fabbricazione al 1870 di East 9th Street nell’Erie Building nel 1897.

Hugh E. White fratello di Henderson entrò nell’azienda nel 1903 per organizzare l’ufficio crediti per una gestione efficiente dei conti e, successivamente, rivestì la cari-ca di vice presidente (fino al 1940). La White fu una delle prime ad utilizzare la pub-blicizzazione e ad offrire piani di acquisto a credito. Successivamente F. A. Reynolds divenne sovrintendente della fabbrica. Gli obiettivi di White miravano costantemente allo sforzo di costruire strumenti mi-gliori, della più alta qualità, e acusticamente perfetti. Nel 1909 realizzò l’ufficio ricer-che acustiche e acquistò il più grande quantitativo al mondo di campane. Il tanto tempo richiesto in produzione per realizzare ogni strumento avrebbe consentito pic-colissimi miglioramenti. Non cominciò mai la produzione di uno strumento se non c’era stato prima un grande miglioramento sia nel suono che nella qualità.

Le Regole d'Oro della musica d'insieme Suonate tutti lo stesso pezzo. Fermatevi ad ogni segno di ritornello, e discutete animatamen-te se ripetere o no. Chi stona getti un'occhiataccia ad uno dei suoi colleghi. Accordate con la massima cura prima di suonare. Dopo di che potrete stonare per tutta la sera con la coscienza a posto. Girate le pagine con la dovuta calma. Una nota giusta al mo-mento sbagliato è una nota sbagliata (e viceversa). Se tutti si imbrogliano, eccetto Voi, allora siete Voi ad imbrogliarvi. Cercate di massimizzare il NNPS (numero di note per secondo). Vi guadagnerete l'ammirazione degli incompetenti. Le legature, i coloriti e gli abbellimenti non devono essere rispettati. Servono solo ad abbellire la pagina stampata. Se un passo è difficile rallentate. Se è facile accelerate. Alla fine tutto si aggiusta. Quando vi siete persi del tutto, fermate tutti gli altri e dite: "Forse dovremmo accordare meglio". Se per colpa vostra tutti gli altri si sono dovuti fermare, spiegate dettagliatamente le ragioni per le quali vi siete imbro-gliati. Tutto ciò desta sempre molto interesse. La vera interpretazione è quella nella quale non resta più una sola nota dell'originale. Una nota stonata suonata con timidezza è una nota stonata. Una nota stonata suonata con autorità è una interpretazione. Quando tutti gli altri hanno finito di suonare, non continuate a suonare le note che vi sono avanzate.

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25 Sempre nel 1909 White si spostò dal piccolo negozio al 5225 Superior Avenue di Cle-veland con 3500 metri quadrati di nuovo spazio per il lavoro. Una volta sistemato co-minciò a tenere concerti durante l’ora del pranzo due o tre volte a settimana per per-

fezionare l’intonazione dei suoi artigiani e quindi degli strumen-ti. In alcune occasioni King nel 1908 cominciò ad importare i sax Evette & Schaeffer per venderli come alternativa poco costosa ai sax costruiti in America. Successivamente nel 1910 la Carl Fischer Instruments divenne l’unico distributore degli Evette & Schaeffer e White fu costretto a cercare altro. Scelse di impor-

tare i sax V. Kohlert mentre cominciava a pensare di costruirli in proprio. Finalmente intorno al 1916 White cominciò a produrre i suoi sax e dal 1925 introdusse una nuo-va serie di fiati costruiti a Cleveland (soprani in C, soprani dritti e curvi in Bb, saxello in Bb, alto in Eb, melody in C, tenore in Bb e baritono in Eb). Dal 1917 al 1918 l’intera produzione dei sax fu per il Governo degli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale. I sax prodotti durante la guerra hanno incisa la sigla U.S. o altri tipi di inci-sioni che indicano l’arma di destinazione ( U.S.N. per la Marina, U.S.M.C. per il quar-tier generale dell’esercito). Questi sax furono caratterizzati da molti miglioramenti da parte dell’associato alla King Henry Dreves. Uno di questi fu l’introduzione del Saxello nel tardo 1920 con la testa curva e la campana rovesciata dello stesso angolo di un soprano dritto. Fu nel 1917 che un piccolo edificio fu eretto a fianco dello stabilimento principale per sviluppare una linea di legni. Dal 1920 i legni King, assieme ai fiati e agli ottoni, en-trarono nelle migliori orchestre. Durante questo periodo la forza lavoro della King crebbe ad oltre 200 unità. White non assoldò comuni lavoratori, essi dovevano esse-re abili artigiani con l’amore per il lavoro fatto bene. Ciò consentì a White di offrire una lista di opzioni (in sei finiture) quasi infinita dall’ottone semplicemente lucidato ai modelli per artisti dorati a mano. Produsse anche le custodie per i propri strumenti nonché quelle per altri produttori. Fra la metà e la fine degli anni ’20 White divenne il primo costruttore di strumenti ad introdurre le campane in argento sui King. Pensava che le campane d’argento dei tromboni offrissero un suono migliore e che questo arrivasse più lontano e con poche vibrazioni. La campana “Silver Tone” fu realizzata ed utilizzata su tutta la linea. Oggi le campane “Silver Sonic” e “Silver Tone” sono rinomate per il grande suono e le bel-lissime incisioni.

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26 Il 1920 vide anche la nascita del corno francese. Con il suo tono meraviglioso fu il primo corno francese prodotto in America per interrompere la tradizione e il pregiudi-zio per la produzione straniera. Fu un successo di vendite immediato. Nel 1925 White acquistò la Cleveland Musical Instrument Company fondata nel febbraio 1919 e cono-sciuta per le trombe. L’azienda ebbe successo per lungo tempo e impiegò 15 persone ma, come spesso accade per le nuove aziende, i costi generali e le spese erano trop-po grandi rispetto al volume di vendite che poteva produrre. Per due anni la N. H. White fabbricò strumenti per la Cleveland per aiutarla a soddisfare gli ordini. White vedeva la Cleveland e più tardi l’American Standard come i marchi giusti per coprire il crescente mercato delle bande scolastiche che chiedeva strumenti di qualità a prez-zi bassi, questi strumenti erano offerti ad un prezzo inferiore del 40% rispetto ad uno strumento King. White fu un maniaco del lavoro, ma gli piaceva giocare a carte, pescare e andare alla Cleveland Symphony. Il 17 marzo del 1932 sposò in terze nozze Edna Richert, a quel tempo buyer della sezione abiti. Tutti e due amavano la musica ed il teatro. Edna a-veva una figlia da un precedente matrimonio di nome Cathryn e White subitò adottò la giovane undicenne. Cathryn suonava il clarinetto (un King Silver) ed ogni estate veniva mandata al campo della banda a Cedar Point. Durante l’estate del 1936 fu scattata una foto della banda e White non seppe resistere all’opportunità di pubbli-carla nel n. 9 del White Way News.

Al via il Premio "Roma Jam Session": il Jazz tradizionale alla scoperta di nuovi talenti Al Gregory's di Roma si confrontano i giovani talenti del jazz tradizionale. Oltre 70 le richie-ste di partecipazione da tutta Italia. Il calendario: 20, 21, 28 e 29 novembre; 4 e 5 dicem-bre. Finale il 10 dicembre al teatro delle Muse. Scatta il 20 e 21 Novembre, con le prime serate eliminatorie, la fase finale del Premio "ROMA JAM SESSION". Una sfida tra giovani di non più di trent'anni; solisti, gruppi e can-tanti che si confronteranno sul terreno degli standard che hanno fatto la storia del jazz. I musicisti (saranno 18 le esibizioni) selezionati dalla commissione artistica del Premio – e scelti tra oltre 70 richieste di partecipazione giunte da tutta Italia - si "sfideranno" in sei serate al Gregory's Jazz Club di Roma (le date successive: 28 e 29 novembre, 4 e 5 dicem-bre). Una giuria, composta da grandi nomi del jazz italiano, valuterà le performace e stabilirà chi raggiungerà la finale. Al termine di questa prima fase, infatti, chi avrà superato le elimina-torie si esibirà il 10 dicembre al Teatro delle Muse per la serata finale. Il vincitore del Pre-mio "ROMA JAM SESSION" firmerà un contratto con la Gregory's Jazz Records per la realiz-zazione di un cd. Il Premio "ROMA JAM SESSION" è organizzato da Nuccia produzioni artistiche, con il patro-cino dell'IMAIE, in collaborazione con il Gregory's Jazz Club, e Federculture. L'evento si inserisce tra le attività promosse da BNL - gruppo BNP Paribas a sostegno di Telethon per raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Co-sto biglietti: Eliminatorie – Gregory's Jazz CLub: 8 € Finale – Teatro delle Muse: 12 € Per informazioni su serate e prenotazione biglietti: www.nuccia.it – [email protected]— 06.37.35.17.52; 340.46.90.151

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27 Siccome la signora White lavorava, Henderson la mise a capo dei White Apartments che erano caduti in rovina e la signora White li ripulì velocemente e li ristrutturò. Per molti anni avrebbero lavorato insieme, prima fermandosi ai White Apartments per lasciare Edna, quindi White avrebbe proseguito per la fabbrica. Durante gli anni della depressione e fino all’inizio della seconda guerra mondiale, la H. N. White Company attuò velocemente il suo programma per realizzare una vasta gamma di strumenti musicali. Nel 1934 iniziò la produzione di strumenti a corda con il Big Bass Violin che fu seguito nel 1936 dal King Cello, nel 1938 White creò il Silver Lined Clarinet e finì di sviluppare il Trombonium (trombone a valvole progettato per l’uso nelle bande e orchestre scolastiche). Sempre nel 1934 la H. N. White divenne la prima fabbrica di strumenti musicali ad offrire una assicurazione sulla vita ai suoi 152 artigiani. La politica fu del tipo contributivo con il pagamento del premio da parte sia del datore di lavoro che del lavoratore. Nel 1936 F. A. Reynolds lasciò la King per dar vita alla sua azienda. I primi strumenti Reynolds assomigliavano ai King con alcuni piccoli miglioramenti rispetto al progetto originario. Alla fine degli anni ’40 Reynolds vendette la sua azienda che fu rilevata dalla Norlin. Il 26 marzo del 1940, all’età di 65 anni, White morì improvvisamente. Durante la sua splendida carriera come progettista e costruttore di strumenti musicali Henderson riprogettò 28 strumenti ed ebbe un enorme impatto nella fabbricazione di stru-menti per la sua passione per l’alta qualità ed il suono perfetto.

Edna White Dopo la sua morte Hugh E. White divenne presidente dell’azienda mentre gli eredi lavoravano per il suo controllo. Edna White e la figlia Cathryn insieme controllavano i due terzi della proprietà. Nella metà del 1941 Edna prese il controllo come Presidente mentre iniziava la seconda guerra mondiale. Edna fu la prima donna a rivestire un ruolo di dirigente in un mondo dominato da uomini e molti la videro come un outsider e predissero la fine immediata della H. N. White. Ma molti dimenticavano che Edna aveva una grossa esperienza nel mondo degli affari e sapeva quanto e quando essere autoritaria. Il credo di base di Edna era che la H. N. White avrebbe dovuto avere una qualità superiore seconda a nessuno e questo credo motivò molte delle sue decisioni negli affari. (fine prima parte... continua)

traduzione di Vincenzo Ierace

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Il CDM Centro Didattico MusicaTeatroDanza Organizza per l’anno scolastico 2007/08 Corso di Trombone (e ottoni) e Laboratorio Sperimenta-le di Musica d’Insieme con Mauro Ottolini Il corso prevede lezioni singole di strumento, settimanali o quindicinali, e l’attivazione di un laboratorio sperimentale di musica d’insieme per ottoni, per-cussioni, d.j. e contrabbasso. Inizio corso: novembre 2007. Info: CDM - Centro Didattico MusicaTeatroDanza Telefono: 0464.422655 Fax: 0464.489889 e-mail: [email protected] web site: www.cdmrovereto.it CDM – Centro Didattico musicaTeatroDanza -via Maioliche, 53 c/o Leno Center 38068 ROVERETO –TN - CDM Centro Didattico MusicaTeatroDanza All’alba di questo nuovo millennio e con la caduta di molte barriere, non ultima quella tra i generi "colto" e "extracolto", noi del CDM, con un pizzico di spregiudicatezza ma sostenuti da un'esperienza ormai pluriennale nel campo della didattica, pensiamo ad offrire un ventaglio di proposte che possano soddisfare il desiderio di conoscenza e la curiosità verso tutti i linguag-gi, siano essi musicali che verbali o gestuali. Tutto questo grazie all'impegno che abbiamo perseguito nel tempo di offrire a chiunque lo desideri una formazione il più possibile attenta alle richieste ed alle aspettative individuali nel contesto culturale del nostro tempo, occupan-doci fin dall'inizio di tutti quei linguaggi tradizionalmente trascurati dalle istituzioni musicali (blues, jazz, rock, pop, etnica, elettronica, ambient...).Nel 1987 siamo partiti come scuola di musica moderna, con l'intento dichiarato di operare una piccola rivoluzione nel campo della didattica musicale. Nel 1995 il CDM è diventato anche un centro rilevante per la danza, setto-re intimamente legato alla musica per ovvie ragioni, ma il progetto complessivo, la nostra ambizione insomma, è stata quella di fare convergere tutte le risorse umane e didattiche che hanno a che fare con il campo espressivo umano, nel segno di una completezza formativa. Ecco quindi i corsi di teatro e l’attività di produzione video. Ed ecco anche l'apertura al mondo della musica classica, che crediamo portatore di stimoli nuovi se posto in interazione con il contesto di esperienze "moderne" che sono un po' le nostre origini storiche. Questa imposta-zione, costruita nel tempo, ci sembra oggi ancor più una scelta vincente. Una scelta che ha consentito al CDM di raggiungere e consolidare negli ultimi anni scolastici la ragguardevole cifra di quasi 1000 allievi iscritti nelle varie discipline.

Mauro Ottolini e CDM Nuovo corso di trombone

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T R O M B A Marco Braito . Ivano Buat . Gianluigi Petrarulo

T R O M B O N E Lito Fontana . Giuseppe Grandi . Vincent Lepape . Daniele Morandini

S P E C I A L G U E S T Christian Lindberg

Il Biennio è rivolto a studenti in possesso di diploma di Conservatorio e del diploma di scuola se-condaria superiore oppure in possesso di un diploma accademico di I livello conseguito presso i Conservatori e gli Istituti Musicali Pareggiati. Le domande, con allegato il curriculum, dovranno pervenire all’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta a mezzo raccomandata, fax o e-mail, entro e non oltre il 3 novembre 2007. La selezione dei candidati effettivi avrà luogo il giorno 9 novembre 2007 alle ore 10.00 presso l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta. Ai partecipanti alle selezioni verrà richiesta l’esecuzione di un programma a scelta della durata di 30 minuti e di brani scelti dalla commissio-ne, tratti dal repertorio orchestrale e cameristico. Le lezioni inizieranno a partire dal mese di novembre 2007, organizzate in stages mensili di due/tre giorni consecutivi, e saranno tenute da docenti ospiti di fama internazionale e da docenti interni dell'Istituto Musicale Pareggiato della Valle d'Aosta. La calendarizzazione verrà concordata in seguito all'esame di ammissione. E' prevista l'assegnazione di borse di studio agli allievi più meritevoli.

ISTITUTO MUSICALE PAREGGIATO DELLA VALLE D'AOSTA

Via San Giocondo 8, 11100 Aosta (Italy) tel: +39016543995 fax: +390165236901 e-mail | [email protected] sito internet | www.imaosta.com Per consulenze di carattere organizzativo e didattico è possibile contattare direttamente il prof. Stefano Viola tel. 349 3669986 e-mail | [email protected]

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