7 punti per l' Europa

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1. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE Questo punto rappresenta chiaramente un' alternativa all' Europa cos com' oggi. Descrive quindi uno scenario futuro, successivo all' uscita dall' Eurozona. 2. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE L' Europa, pensata, nata come Comunit oggi un' unione esclusivamente finanziaria e monetaria. Le politiche finanziarie sono diventate la priorit rispetto a qualsiasi politica sociale finalizzata al reale e tangibile benessere dei cittadini europei. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE 3. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE L' Europa ormai propriet di banchieri privi di scrupoli, il cui unico interesse quello di consolidare e rafforzare il potere finanziario a discapito di quello politico. Abbiamo cos un' Europa di serie A e una di serie B. I cittadini non sono tutti uguali, non hanno tutti gli stessi diritti e le stesse opportunit. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE 4. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE I paesi maggiormente penalizzati dagli effetti di uneconomia rallentata dai vincoli imposti dall' Europa e della crisi che ne derivata sono Italia, Francia, Spagna, Grecia e Portogallo. Tutti paesi che si affacciano sul Mediterraneo. I paesi che oggi rappresentano il sud dell' Europa. Un' alleanza politica, sociale ed economica una manovra concreta per riaffrancare questi paesi troppo spesso definiti fanalini di coda. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE 5. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE La moneta attuale ha un valore troppo alto sul mercato dei cambi. Tale valore penalizza paesi come il nostro, che, svalutando in maniera controllata la propria moneta, potrebbero meglio affermarsi sul mercato internazionale. Un euro2 che aderisce meglio alle esigenze di popoli che contribuiscono ad accrescere il valore del mondo con arte, cultura e bellezza. ALLEANZA TRA I PAESI MEDITERRANEI PER UNA POLITICA COMUNE 6. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO Il deficit di bilancio pubblico (o disavanzo pubblico) lammontare della spesa dello Stato che non viene coperta dalle entrate. In termini pi concreti, uno scenario di deficit pubblico sta a significare che lo Stato spende pi di quanto incassa, generando un disavanzo di bilancio. 7. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO Anche se il deficit statale viene misurato in termini assoluti, indicando il suo ammontare in euro o nella moneta in cui espresso, gli economisti preferiscono valutarne le dimensioni relative, rapportando il deficit al Prodotto interno lordo del paese. Tale rapporto costituisce il parametro essenziale con cui sono valutati gli Stati Membri dell'Unione Europea, che rientrano nell'eurozona, per il rispetto del Patto di stabilit e crescita. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO 8. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO Nel 2012 l' Italia, che prima aveva un rapporto deficiti/pil superiore al 3% rientra per la prima volta nei parametri imposti dall' UE. Il parametro del 3% rispettato anche nel 2013. Ma a quali costi? INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO 9. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO A fronte di una situazione di ristagno della nostra economia e a causa della crisi mondiale, l' ultima volta che il PIL italiano ha registrato un incremento rispetto all' anno precedente stato il 2011. Poi ha iniziato a calare. Se il PIL cala, bisogna che quindi calino anche le spese, affinch il rapporto tra il PIL e il disavanzo tra spese ed entrate resti al di sotto del valore del 3%. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO 10. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO Se cala la spesa pubblica, calano di conseguenza anche gli investimenti. Senza investimenti e senza nuove attivit produttive leconomia italiana, fatta da sempre da piccole realt competitive per innovazione di prodotto e di processo, rischia il tracollo. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO 11. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO In Europa ed in Italia il Movimento 5 Stelle vuole escludere dai vincoli di bilancio gli investimenti in innovazione e nuove attivit produttive. Pi forza e pi valore ai giovani e agli imprenditori, pi forza e pi valore alla creativit, nostra vera ricchezza nazionale. INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E NUOVE ATTIVIT PRODUTTIVE ESCLUSI DAL LIMITE DEL 3% ANNUO DI DEFICIT DI BILANCIO 12. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Nei primi nove mesi del 2013 chiudono i battenti 32.500 stalle e aziende. Abbiamo 36.000 nuovi disoccupati. 13. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Se da una parte le aziende italiane chiudono, dall' altra il 30% degli alimenti consumati nel nostro paese importato. Importiamo il 59% di "pomodoro fresco", il 50% del grano per il pane, il 40% del grano per la pasta, il 40% del latte, il 40% della carne, l'80% della soia. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 14. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Siamo quindi al paradosso. L' Italia diventato un Paese non sostenibile dal punto di vista alimentare. Contemporaneamente tonnellate di prodotti italiani vengono mandati al macero, tutti quei prodotti che restano invenduti nei campi e nelle aziende agricole italiane perch non competitivi con i prodotti stranieri sul nostro mercato interno. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 15. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI In sostanza i prodotti per lalimentazione nazionali consumati nel nostro territorio dovranno essere avvantaggiati fiscalmente rispetto agli stessi prodotti provenienti da Paesi della UE. Se produco un chilo di riso in Lombardia o dieci arance in Sicilia, quel riso e quelle arance dovranno poter essere consumati in Italia al posto di riso proveniente dalla Romania o arance del Portogallo. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 16. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Per fare in modo che questo avvenga, le nostre aziende, devono avere quegli sgravi fiscali, finanziamenti e aiuti che servono affinch riescano a tornare competitive sul nostro mercato. Dobbiamo mettere mano alle normative comunitarie che hanno un impatto sulle normative nazionali e locali. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 17. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Dobbiamo impedire che i campi vengano abbandonati prima e poi regalati alle multinazionali per lo sfruttamento intensivo. Dobbiamo raggiungere la sovranit alimentare. I fondi destinati all' agricoltura stanno via via diminuendo a vantaggio dei fondi destinati ad altri settori, come quello delle infrastrutture. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI 18. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI Le normative europee vengono sempre pi concepite per le produzioni industriali, per le zone urbane e non per quelle rurali. Andiamo in Europa ad invertire la rotta. FINANZIAMENTI PER ATTIVIT AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO FINALIZZATE AI CONSUMI NAZIONALI INTERNI