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65 Capitolo 4 IL LAVORO DI UN ANALISTA TECNICOTATTICO

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Capitolo 4  

IL LAVORO DI UN ANALISTA TECNICO‐

TATTICO 

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Fattori caratterizzanti. Analizziamo  innanzitutto quali sono e quali potrebbero essere  le variabili che caratterizzano e... condizionano il lavoro e la possibilità di collaborazione, di un analista tecnico‐tattico presso una società di calcio.   La  società  stessa.  L'analista/osservatore  è  ancora  considerato  una  figura superflua, anche sotto l'aspetto economico.  La  filosofia  dell'allenatore  con  cui  collabora,  aspetti  caratteriali  personali, tecnici.  Qualità  mentali  della  squadra:    la  predisposizione  all'ascolto;    la consapevolezza che, conoscere in maniera quanto più chiara e dettagliata le "armi" degli avversari, sia un grande vantaggio per il singolo, la squadra, la società; sia in poche parole, un giocatore in più schierato in campo.  Le  richieste  tecnico  tattiche da  catturare ed esporre,  inizialmente  in base alle caratteristiche della squadra allenata.  L’ordine di stesura dell’analisi: 1. caratteristiche fisiche 2. fase di possesso 3. fase di non possesso 4. palle  inattive, ecc.; questa è una serie di parametri che varia a seconda dell’allenatore per cui si lavora.  Gli strumenti a disposizione per eseguire il lavoro.  I tempi a disposizione per eseguire il lavoro. 

 

L’approccio della nuova figura con la società. Purtroppo,  come  già  osservato,  fino  a  quando  non  verrà  compresa  la  vera utilità  che  il  ruolo  rappresenta,  per  una  società  di  calcio  l'analista  tecnico‐tattico rappresenterà solamente un esborso economico supplementare:  In  un momento  di  crisi  come  questo  in  cui  i  costi  incrementano  rispetto  ai guadagni, l'esborso per il Match Analyst  viene letto ancora come una sorta di spreco  piuttosto  che  un  importante  investimento  tecnico,  dettato  dalla necessità per  i  relativi  supporti  logistici e  tecnici  (  sala  riunioni,  lettore DVD, proiettore,  riprese  video  o  contatti  con  televisioni  locali  per l'approvvigionamento  degli  eventuali  filmati  (  per  le  squadre  minori),  e quant'altro.  Teniamo a  ribadire che, nel caso  in cui si  faccia parte già dello staff, e' sotto inteso  e  presumibile  che  il  rapporto  allenatore/analista  sia  consolidato  o quantomeno  il rapporto società e analista stesso sia tale. Ma rimane sempre 

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uno  scoglio da affrontare portare un collaboratore  tale a  figurare  tra  i nuovi costi della società di calcio.  

     La filosofia del mister. Per  filosofia  dell'allenatore  si  intende  quell'insieme  di  ideali,  obiettivi, convincimenti che sono determinanti per il suo modo di agire. Analizziamo  quanto  è  importante  il  rapporto  tra  analista  tecnico  e  il “comandante  della  truppa‐squadra”,  soggetto  responsabile  dell'andamento tecnico  di  una  stagione  e  consapevole  che  alla  prima  serie  di  errori,  sarà sicuramente a rischio esonero.   E' un tecnico moderno, aperto alle innovazioni, ma soprattutto all'ascolto? L'allenatore  e'  un  componente  predominante  nella  gestione  tecnica  e organizzativa  che,  se  esperto  e  navigato,  sa  sicuramente  riconoscere  che  è meglio sbagliare con le proprie idee anziché con quelle degli altri.  E'  per  questo  che  l'analista  tecnico‐tattico,  deve misurare  gli  interventi  e  il proprio lavoro in base al rapporto di conoscenza che possiede nei confronti del mister, senza essere troppo invadente ma allo stesso tempo mostrandosi tanto puntuale  quanto  efficace.  Tra  i  due  soggetti  possono  essere  due  tipi  di “liason”, una preesistente e una no:  1.  vi è un rapporto consolidato dettato da più stagioni trascorse insieme; 2.  si è alla prima stagione insieme e la collaborazione è allo stato embrionale.  A  prescindere,  l'allenatore  moderno  oltre  ad  essere  rivolto  alla  continua ricerca  di  nuove  idee  e  strumenti,  dovrebbe  avere  l'umiltà  di  riconoscere  e valorizzare  la  mansione  di  ogni  singolo  componente  del  suo  staff, dall'allenatore in seconda al magazziniere, dal fisioterapista al segretario, ecc.  E' il piccolo grande lavoro di ogni singolo che porta all'obiettivo finale.   Cosa farebbe un allenatore senza un team manager che organizza le trasferte o  senza un medico  sociale  con  cui  si  consulta  riguardo  lo  stato di  salute dei suoi giocatori? 

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Tra questi,  il  “tattico”,  è un  allenatore  con  esperienza o quanto meno deve avere  le  competenze  tecniche  per  poter  redigere  una  relazione  tanto dettagliata quanto essenziale.   Deve altresì avere un rapporto diretto con  l'allenatore, produrre un continuo scambio  di  informazioni  pur  rispettando  le  gerarchie  ed  avendo  la consapevolezza che è solo lui che stabilisce in che termini, su cosa si baserà e su quali punti deve riflettere il lavoro di analisi tecnico‐tattica.   Un  allenatore  con mentalità  offensiva  sarà  portato  a  richiedere maggiori informazioni sui punti deboli della squadra avversaria;  di contro, un mister difensivista sarà a portato ad avere più input riguardo il modo di attaccare dei futuri avversari. 

 Ma  le  richieste dell'allenatore non dipenderanno unicamente dalla mentalità dello  stesso;  altre  variabili  possono  incidere  sulla  richiesta  di  informazioni, come ad esempio:   la ricerca spasmodica di punti salvezza (anche un punto)  il dover vincere una gara a tutti i costi per non retrocedere 

 e più nei dettagli:  il  fare  attenzione  ai  giocatori  che  se  sanzionati  con  cartellini  gialli,  non saranno presenti nella gara contro la propria squadra;  carpire  qual  è  il  giocatore  fonte  del  gioco  per  fare  in modo  di  non  fargli arrivare palloni. 

 Sono semplici esempi che possono sicuramente far parte di un analisi tecnica più o meno dettagliata.  Rifacendoci  alle  parole  dell'ex  analista  di  Josè Mourinho,  Andrè  Vilas‐Boas (attualmente allenatore del Tottenham Hotspur)  che  riportiamo qui  sotto,  si può  affermare  che  la  nostra  squadra  deve  prendere  informazioni  sugli avversari ma non deve ridimensionare il suo modello di gioco.  

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“Per conoscere un avversario nei minimi dettagli, abbiamo bisogno di vedere quattro  o  cinque  partite,  perchè  dobbiamo  sempre  osservare  se  le  cose accadono  per  caso  o  se  sono  dovute  a  dinamiche  di  squadra  (movimenti programmati in allenamento). A partire dal momento in cui queste dinamiche, collettive  e  individuali,  vengono  riconosciute,  ci  dedichiamo  al  lavoro  sul campo, alla preparazione degli allenamenti, simulando le situazioni identificate nel  gioco  avversario.  Ovviamente  tutti  questi  dati  vanno  presi  con  il contagocce, hanno un peso  relativo, perchè  sebbene  si  tratti di un  lavoro di sintesi e osservazione esaustivo, minuzioso e fondamentale, non dobbiamo mai dimenticarci  che  la  cosa  essenziale  è  sempre  il  nostro modello  di  gioco,  la nostra identità come squadra”.  

 Andrè Vilas‐Boas  

Un  osservatore  incaricato  relaziona  sulla  tecnica  e  la  tattica  di  una  squadra avversaria in base alle esigenze e le richieste di un allenatore ”committente".  Per questo motivo, se egli presenta la stessa analisi a due allenatori diversi può succedere che  laddove uno dei due possa  trarne vantaggi,  il secondo si  trovi davanti a un insieme di dati non conformi alle sue esigenze specifiche.  I due dovranno lavorare in simbiosi: quando l'analista si presta a visionare una squadra avversaria che dovrà essere affrontata,  sa già cosa deve raccogliere. E' per tutti questi motivi che la figura dell'analista è (e dovrà essere in futuro), un  elemento  imprescindibile  nello  staff  tecnico  di  una  squadra  di  calcio, fortemente  voluta  dall'allenatore  in  quanto  spinto  da  una  grande  fiducia  e consapevolezza dei mezzi, dei metodi di lavoro e dell'utilità che  può trarne.   Ma  sarà pian piano  riconosciuta dalla nostra Federazione? Vi  sarà un esame integrativo, sulla base di un diploma di allenatore di Base Uefa B preesistente e almeno un paio d'anni di esperienza in panchina. Un  commentatore vissuto  in Cina  intorno all’anno 1.000, durante  la dinastia Sung, recitava così:  

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“La  completezza  sta  nell'abilità  e  nell'intelligenza.  Se  i  generali  sono  abili  e intelligenti,  il  paese  è  forte  e  sicuro.  I  generali  devono  impiegare  capacità  e sagacia in tutte le operazioni. Per comandare le truppe disporle in battaglia si scelgano comandanti già esperti nelle arti della guerra”. 

Ho Yanxi 

 

Ma è doveroso aprire una parentesi e spezzare una lancia a favore della figura dell'allenatore,  trasformando  questo  commento  in  chiave  “gerachico‐calcistica”:   laddove vengono menzionati i generali, dobbiamo pensare ai presidenti o ai direttori sportivi (che devono essere abili,  intelligenti ed agire con capacità e sagacia; ma soprattutto esperti).  Per paese riferiamoci alla nostra società calcistica o sportiva.  Per comandanti rifacciamoci agli allenatori, preparatori e osservatori, scelti dai generali.  Per arti della guerra, proviamo a pensare all'insieme  tutti gli strumenti e  I mezzi che un allenatore potrebbe disporre nell'esercizio della  sua attività, comprese le risorse umane.  Laddove si parla di  truppe,   superfluo dire che dobbiamo  riferirci ai nostri gruppi di lavoro, ai calciatori. 

 E' sempre concesso a un allenatore poter disporre di collaboratori o mezzi che vadano oltre lo schema della normalità? Fa pensare  (e  sorridere)  l'ultima  frase:  “Per  comandare  le  truppe disporle  in battaglia si scelgano comandanti già esperti nelle arti della guerra”. Tenendo conto che i generali/ds scelgono i comandanti/mister,  consideriamo che:    se l'allenatore sbaglia le scelte, paga l'allenatore;  se  il  direttore  sportivo  sbaglia  la  scelta  dell'allenatore,  viene  esonerato ugualmente  e  solo  l'allenatore,  che magari  non  ha  potuto  lavorare  alle condizioni richieste!!! 

  

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Riteniamo quindi opportuno che  l'analista  tecnico‐tattico  sia considerato alla pari  del  preparatore  dei  portieri  e  del  preparatore  atletico,  oramai  figure “formali” e riconosciute da più lustri e sempre presenti a livelli calcistici medio alti.  Più  di  qualcuno,  vedrà  senza  dubbio  più  utile  un  osservatore  della  squadra avversaria  che  un  collaboratore  tecnico  adibito  a  “maestro  della  tecnica  di base” a livello di prima squadra...  

La (nostra) squadra. E'  interessante analizzare anche  l'approccio e  la  reazione di una  squadra nel momento  in cui viene presentata per  la prima volta  l'analisi tecnico‐tattica di una gara. (con e senza video a supporto). Sappiamo che nel contesto squadra è  impossibile che vi siano 25 ragazzi tutti uguali;  ognuno  ha  il  suo  “ceppo”,  le  sue  origini  culturali,  il  suo  bagaglio  di esperienze,  il proprio modo di agire, vedere, pensare, di provare emozioni di mettersi in gioco; ognuno in sintesi, ha la propria personalità.  E' possibile e naturale  che molti giocatori abbiano già avuto modo, nell'arco della  loro  carriera,  di  partecipare  a  dei meeting  finalizzati  allo  studio  degli avversari. Altri membri del gruppo possono trovarsi alla loro prima esperienza di ascolto. Ma pensiamo a cosa dobbiamo comunicare  loro, noi dello staff mettendo sul piatto un' analisi diretta all'attenzione dei nostri giocatori? E soprattutto: come reagiscono? Sin dalle prime sedute è importante “registrare” da parte nostra, che grado di interesse può suscitare a livello empatico questa novità.   Ripulsione;  negatività;  meraviglia;  attenzione;  positività;  apertura;  partecipazione;  motivazione. 

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 Queste  possono  essere  le  “emozioni”  che  ogni  giocatore  può  provare; sicuramente alcuni di essi avranno già avuto modo di parteciparvi; ma potrebbe accadere che nei confronti di qualche elemento non abituato a questo  tipo di  raduni  che prendono  il nome di  “riunioni  tecniche”,  vi  sia un certo  tipo di  imbarazzo  inconscio, più per  la  solennità dell'evento  che per  la natura dello scopo per cui sono organizzati.  E' importante inoltre, far comprendere al gruppo che la riunione tecnica è una parte  integrante  dell'allenamento:  è  fare  calcio.  E'  un  allenamento  vero  e proprio;  è  preparare  la  gara  con  la  stessa  utilità  che  può  portare  un allenamento  aerobico  del martedì  piuttosto  che  una  seduta  in  palestra  del mercoledì mattina! E' un uomo in più in campo! Il cosiddetto dodicesimo compagno di squadra! In quanto  tale, questo giocatore  in più, va allenato ciclicamente  rendendo  la discussione  relativa alle caratteristiche globali proprie e degli avversari come un  appuntamento  fisso della  settimana,  tenendo  altresì  in  considerazione  le esigenze tecniche e organizzative stabilite dall'allenatore stesso.  I  giocatori  vanno  allenati  ad  ascoltare  e  a  partecipare  attivamente  a  questa importante fase di preparazione alla gara.   Non  ci  si  deve  sentire  preparati  solo  perchè  si  possiedono  dei  preziosi  dati raccolti durante  la visione delle partite:  la professionalità stabilisce che non si deve solo sapere, ma si deve assolutamente saper fare apprendere.  Deve  essere  preparato  l'allenatore  nell'  esporre  con  massima  chiarezza  e catturare l'attenzione dei propri giocatori; a enfatizzare le vittorie scaturite da episodi  studiati  a  tavolino  e  quindi  (pre)visti  nel  corso  dell'esposizione dell'analisi  tecnica  della  squadra  da  affrontare.  Ed  è  da  quel momento  che anche  i  calciatori  più  scettici  cominceranno  a  valorizzare  quei  15/20 minuti spesi durante  la settimana a studiare  le armi e  i punti deboli della compagine “nemica”. Sarà importante renderli partecipi senza però andare a straripare su argomenti che poco hanno a che  fare con  lo scopo e senza oltrepassare  il  tempo  limite concesso  dall'allenatore.  (Se  sarà  lo  stesso  Match  Analyst  ad  esporre,  ma questo lo vedremo più avanti). 

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 Tutto questo si tradurrà in fiducia di ciò che si fa e di chi lo fa fare. Ne  guadagnerà  il  gruppo, ne  guadagnerà  lo  staff  tecnico  a  livello di  stima e autostima.  Le informazioni richieste. Quando un analista  tecnico‐tattico collabora con un allenatore, si abitua ben presto a  seguire un  iter  stabilito di comune accordo nella  stesura dell'analisi notazionale.   Considereremo in questa parte l'aspetto osservativo riguardante la squadra da affrontare nel turno successivo o turni successivi, a prescindere di quelle che saranno poi  le direttive e quindi  le esigenze, di ciascun singolo allenatore:  la “Team Analysis”.  Uno schema guida di una relazione scritta, potrebbe essere così composto:   data e luogo dell'incontro;  tipo di competizione;  terna arbitrale;  condizioni meteorologiche;  fattori ambientali (dimensioni e tipo di terreno di gioco, tifoserie, ecc);  la posizione di classifica delle squadre (se partita di campionato);  formazioni  delle  squadre:  cognome,  nome,  classe  e  numero  di  maglia (codifica dei giocatori);  la  rappresentazione  grafica del  sistema di  gioco  adottato da  entrambe  le squadre a inizio gara  la descrizione delle  caratteristiche  antropometriche dei  giocatori  (statura, corporatura) e un breve sunto sulla prestazione da loro disputata;  l'analisi della fase di possesso;  l'analisi della fase di non possesso;  i cambiamenti di sistema di gioco a gara in corso ed eventualmente, dopo le sostituzioni;  la gestione delle palle inattive a favore;  lo schieramento nelle situazioni di palle inattive a sfavore;  la condizione fisica generale della squadra;  la condizione psicologica  generale della squadra; 

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La segnalazione dei giocatori che si sono maggiormente messi in evidenza in quella gara;  eventuali errori arbitrali che hanno condizionato il risultato;  la  segnalazione  di  dati  statistici  rilevati  con  vari  mezzi  (web,  stampa, conoscenze, ecc), riguardo: i marcatori più prolifici;   i giocatori più sanzionati dal punto di vista disciplinare e/o quelli diffidati;  i risultati delle ultime 6 gare disputate;  il  ruolino  di  marcia  in  campionato  con  bilancio  di  gare  vinte,  perse  e pareggiate (in totale,  in casa e fuori se  la squadra  l'affronteremo  in casa o fuori);  la totalità delle reti fatte e subite. E quelle fatte e subite sia in casa che fuori per gli stessi motivi di cui sopra). 

 A questo già dettagliato resoconto che ora andremo a vedere più nei dettagli, si andranno ad  integrare delle  immagini  video, estrapolate dall'intera gara e ridotte in un filmato che avrà una durata di circa 15', non di più.  Inoltre,  attraverso  un  sistema  di  “lavagna  tattica”  (che  verrà  descritto  più avanti), sarà possibile ricavare dei significativi fotogrammi di azioni di gioco da abbinare alla relazione cartacea descritta poc'anzi.  

Gli strumenti adatti alla raccolta delle informazioni. La  Team  Analysis  è  uno  strumento  finalizzato  alla  raccolta  e  l'analisi  degli eventi comportamentali di un collettivo di squadra o di uno o più giocatori che avvengono durante una gara. Come risultato dovrebbe dare il modello di gioco della squadra. L'analisi  di  una  gara  potrebbe  anche  essere  finalizzato  ad  altri  obiettivi  di ricerca come l'acquisto di giocatori, il test infortuni, la spiegazione di situazioni di gioco.  Attraverso la tab. 2 elenchiamo i principali mezzi di raccolta dati utilizzabili per poter  eseguire  un  lavoro  di  analisi  notazionale  più  o  meno  dettagliata.  E' superfluo affermare che al variare del mezzo utilizzato varierà anche la qualità e la precisione del prodotto finito.   

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GLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA DEI DATI   PRODUTTIVITA' 

La memoria (osservare e ricordare): chi si fida della propria memoria (ma sarebbe meglio dire chi si fidava), si presenta alla partita senza uno strumento utile a lasciare una traccia. E' un metodo che privilegia l'esperienza dell'osservatore. 

Evidenti limiti di qualità e quantità di informazioni: è difficile pensare che novanta minuti di gara possano essere registrati dalla mente umana al fine di eseguire un analisi tecnica soddisfacente. 

Registrazione su nastro audio: è una tecnica poco usata, ma permette all'osservatore di mantenere viva e costante l'attenzione sugli eventi della gara inserendo una serie continua di dati vocali. 

E' un sistema che potrebbe funzionare, ma non così bene in luoghi come stadi sovraffolati in cui il frastuono del pubblico e dei tifosi non consentirebbe una registrazione audio di buona qualità con evidenti limiti nell'approvigionamento delle informazioni. 

Carta e penna: è il metodo più utilizzato, consigliabile utilizzare degli stampati pre‐confezionati da portare alla gara. 

In questo modo si può scrivere in modo veloce riguardo tutto l'incontro. L'unico svantaggio è dato dal fatto che nel momento in cui si sta scrivendo si è costretti a distogliere lo sguardo dagli eventi di gioco, rischiando di perdere dei dati importanti.  

Videocamera/fotocamera: si può filmare tutta la gara. 

Attenzione massima rivolta alle fasi concitate di gioco nella zona in cui è presente il pallone; questa soluzione presenta quindi lo svantaggio di non poter assistere alle fasi tattiche che si verificano nelle zone lontane rispetto allo stesso. Cosa non positiva per l'analisi prettamente tattica. E' consigliabile agire in coppia. 

DVD/file: L'analista riceve  un supporto video già pronto tramite terzi (emittente locale, registrazione tv, ecc.) tramite DVD o file. 

In questo caso il Match Analyst segue la gara dal vivo e successivamente analizza il video ottenuto. Può così integrare una fase scritta sul campo a una video analisi con tempi di riflessione più blandi, in un secondo tempo; Un secondo caso prevede l'analisi da video (su DVD o file), senza osservazione della gara “live”, che comporta un tempo di lavorazione lungo e complessa a causa dei continui “fermo immagine” da utilizzare per poter meglio leggere le situazioni. Anche in questo caso si visualizzeranno solo immagini in prossimità della zona del pallone. 

Tabella 2: Raccolta dei dati 

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Pianificazione e tempi di lavoro. A inizio stagione vengono già stabilite la gare da analizzare: l'osservatore vedrà sempre  le  squadre  avversarie  prima  del  resto  del  gruppo  staff  e  gruppo giocatori. La compilazione di un'agenda di  lavoro avviene dal momento  in cui vengono pubblicati i calendari ufficiali dei campionati (oltre alle manifestazioni parallele ad essi, come la Coppa, ad esempio).  Prendendo  in  considerazione di non voler prescindere dal  supporto video,  si tenga conto che  l'analista può assistere di persona alle gare e  registrare allo stesso  tempo  il  filmato: ma  come  già  descritto  nella  tab.2,  questo  non  lo consigliamo  in  quanto  ne  verrebbe  meno  la  raccolta  degli  appunti  con  la perdita inevitabile di qualche dato importante.  E allora, come agire?   In molti  utilizzano  un  aiutante  “della  domenica”,  che  può  anche  essere  un amico o un altro membro della società, già sotto stipendio ma partecipe alla causa  e  desideroso  di  vedere  il  calcio  da  un'altra  “angolazione".  Noi consigliamo questa soluzione. Non dimentichiamo che il lavoro di osservatore comporta un grosso dispendio di attenzione, tempo e pazienza; si svolge una mansione di responsabilità con il quale bisogna riferire fatti concreti che si dovrebbero realizzare e prevenire nel corso della gara reale.  E' anche assodato che costituisce un ottimo sistema per aggiornarsi e imparare nuove nozioni, in particolar modo sotto l'aspetto tattico. Sbagliare  perseverando,  oltre  a  portare  informazioni  devianti  al  nostro allenatore farebbe perdere ben presto la credibilità. Consigliamo quindi di prendere appunti in modo attento durante l'incontro per poi redigere un lavoro scritto coadiuvato dal filmato dei 90 minuti (procurato o autoprodotto), che può servire sicuramente per un ottima integrazione. Accade  anche  di  aver  la  possibilità  di  procacciarsi  il  filmato  della  gara attraverso  il  “favore”  di  qualche  giornalista  locale,  addetto  alle  riprese  che messo al corrente preventivamente, può spedircelo via e‐mail o scaricarcelo su una chiavetta usb o, posticipando un po' la via del ritorno a casa,  farcene una copia masterizzata alla fine della partita.  

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Occorre  tassativamente  già  sapere dove  si  va  e  con  chi  si dovrà  relazionare onde  evitare  di  rimanere  senza  una  parte  importante  del  nostro  lavoro:  il filmato. Per  gare  osservate  di  categorie  importanti  Serie  A,  B,  Lega  Pro ma  anche qualche  serie  D  è  sicuramente  consigliabile  provvedere  alle  registrazione ulteriore della gara  tramite TV  satellitare  (Sky, Mediaset Premium, Rai Sport Satellite).   Vi  sono  comunque  particolari  accordi  stipulati  tra Aziende  specializzate  e  le società  di  calcio  di  Serie  A  e  B,  con  cui  si  offre  la  fornitura  costante  di registrazioni di partite in base alle richieste eseguite.  L'allenatore può richiedere e ricevere  in nome della società e  in  funzione del contratto, tutte le gare da visionare desiderate; sarà successivamente compito dell'analista a catturare le immagini più interessanti sotto l'aspetto analitico e montarle per giungere al prodotto finale.  (Vi è comunque  la possibilità di ricevere già  i filmati montati, ma questo è un discorso che affronteremo più avanti nel capitolo 8).  Già  da metà  settimana  la  società  provvederà  a  procurare  l'accredito15  per permettere  l'ingresso  allo  stadio  o  campo  presso  cui  si  svolgerà  la  gara  da visionare, senza intoppi. L'arrivo allo stadio deve avere un certo anticipo sul  fischio d'inizio; se  la gara inizia  alle  15.00,  è  consigliabile  non  giungere  allo  stadio  dopo  le  14.30, ma prima:  questo  per  poter  meglio  organizzare  il  reperimento  di  una  buona visuale del  terreno di  gioco, ma  soprattutto per non  rimanere  senza  la  lista delle formazioni iniziali delle squadre fornite dalla società ospitante!  La  lista  è  un  documento  fondamentale  su  cui  si  baserà  l'intero  lavoro dell'osservatore; con essa si potranno avere già le idee chiare nel momento in cui ci saranno delle sostituzioni e dei cambi dei moduli di gioco a gara in corso.  Essa  solitamente  fornisce  l'elenco di  tutti  i giocatori partecipanti alla gara,  la loro data di nascita. Dà indicazione del capitano e in molti casi prevede anche                                                             

15   Sistema  di  ingresso  gratuito  ai  campi  (un  lasciapassare),  riservato  agli  addetti  ai  lavori  (e  non),  e  la  sua richiesta  va fatta da una società all'altra con un certo anticipo per dar modo a quella ospitante di meglio organizzare gli ingressi nel giorno dell'evento 

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la disposizione delle  squadre  in base  al presumibile  sistema di  gioco  iniziale che adotteranno (da controllare, ovviamente). E'  altresì  importante  verificare  che  la  lista  cartacea  delle  due  formazioni combaci perfettamente con quella “recitata” dallo speaker dello stadio o dai media  in un  secondo momento; può  succedere  infatti che vi possano essere delle discordanze che, se non rilevate, possono pregiudicare il lavoro intero. (Si pensi a eseguire una relazione in cui si scambia un giocatore con un altro!).  Nel caso in cui, per determinati motivi si dovesse rimanere senza la lista delle formazioni, si procederà senza scoraggiarsi, alla trascrizione della disposizione delle squadre sui moduli prestampati, tenendo conto solo della numerazione.  Si  avrà  così  sicuramente  l'opportunità  di  avere  informazioni  inerenti  a  quei giocatori  da  noi  non  conosciuti,  chiedendone  lumi  a  qualche  spettatore  in tribuna, magari tra primo e secondo tempo.  In  un  secondo  momento  ci  si  potrà  aiutare  comunque  attraverso  la consultazione web, già poche ore dopo il fischio finale o sfogliando i giornali il giorno successivo, anche se ciò porterebbe a delle perdite di  tempo  rilevanti nell'iter del lavoro.  Per la visione della gara è consigliata una posizione alta e centrale dalla quale, nel  caso  si  debbano  effettuare  delle  riprese,  si  possa  registrare  evitando  la ressa degli spettatori. Negli impianti “importanti”, è preferibile prepararsi nella zona della tribuna stampa, nei posti più alti anche per evitare di creare fastidio a chi vuole vedere la gara ed è situato alle nostre spalle.  Nel caso in cui si debbano “catturare” immagini più mirate, come ad esempio le palle inattive in fase offensiva, è ovvio che la zona dell'area di rigore presso la quale la squadra da visionare attacca è quella difronte la quale l'osservatore dovrà posizionarsi.   Alla fine del primo tempo cambierà anch'egli campo!   Se  l'obiettivo  del  lavoro  è  l'analisi  di  uno  o  più  giocatori,  a  prescindere dall'incontro  tra  le  due  squadre  antagoniste,  la  soluzione  ideale  sarebbe  da individuare nei pressi dei bordi del campo, non in zona troppo alta, né troppo 

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a contatto del terreno di gioco, per distinguere meglio caratteristiche tecniche e caratteriali del/i giocatore/i in questione.  Qualora  l'analista  fosse da solo a  riprendere, quindi senza un aiutante al suo fianco, si consiglia il commento delle riprese significative man mano che viene effettuata la registrazione video, al fine di poter prendere degli appunti vocali. In caso contrario vi è la possibilità di dividere i compiti: il primo prende appunti con carta e penna, il secondo effettua le riprese.  I tempi di consegna dell'analisi. L'efficienza costituisce una delle  importanti caratteristiche di qualsiasi attività lavorativa;  inoltre,  tutti  gli  allenatori  vorrebbero  avere  la  relazione  già confezionata, il giorno successivo alla gara. Si, perchè chi svolge l'attività di allenatore con estrema passione, è portato ad avere la concentrazione sempre lì, sulla squadra, sullo stato di salute dei propri calciatori, su chi di loro è in odore di squalifica, sulla formazione da mettere in campo nella partita successiva.  E  questo  stato  emotivo  “infernale”  scatta  già  dopo  pochi minuti  dal  fischio finale  dell'ultima  gara  disputata:  si  pensa  immediatamente  già  al  successivo impegno, si  tende a scoprire se quei giocatori avversari  in odore di squalifica hanno preso il quarto “giallo” o meno; si vorrebbero avere già notizie in merito allo  stato  di  forma,  all'andamento  della  loro  ultima  partita,  a  come  hanno subito il gol... L'efficienza non sempre  regala velocità e velocità, non sempre può portare a dei risultati impeccabili.   Sappiamo che l'analisi di una gara, sia essa eseguita in cartaceo o integrata da supporto video è un lavoro delicato e determinante.   E' per questo che possiamo affermare che quanto prima viene consegnato  il lavoro tanto prima può  iniziare  il processo di programmazione del successivo impegno  ma,  a  volte,  è  meglio  perdere  qualche  ora  in  più  piuttosto  di presentare una relazione con gravi dimenticanze o inesattezze.  

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Se poi, si riesce a completare un tipo di lavoro che può richiedere dalle quattro  (senza filmato), alle otto ore (se vi è una sola gara da esaminare a video), già per  il  giorno  successivo  alla  gara,  tanto meglio:  ciò  vuol  dire  che  si  è  dei professionisti e si dedica gran parte del tempo alla causa.  E' comunque consigliabile stabilire un giorno e una data  fissa che prevede  la consegna dell'analisi per avere un punto di  riferimento  temporale unico.  (Ad esempio se si gioca alla domenica,  la consegna potrebbe essere effettuata al martedì pomeriggio, prima della seduta e così di settimana in settimana).  Qualora i giorni delle gare fossero soggetti, come accade nelle nostre Serie A e B,  a  numerosi  cambiamenti  di  palinsesto,  si  potrebbe  decidere  di  comune accordo  con  l'allenatore,  di  adottare  una  soluzione  come  questa:  consegna quarantotto ore dopo il termine della gara.  

L'attrezzatura specifica per la video analisi. Cosa serve per eseguire una video analisi? Ci  sono degli  strumenti  strettamente necessari, mentre  altri possono  essere considerati dei buoni optional.  Nel caso si dovesse provvedere anche al filmato, in quanto non si avrebbero alternative per il suo approvigionamento:  la  videocamera,  ovviamente;  potrebbe  essere  sufficiente    anche  una fotocamera  con  la  possibilità  di  eseguire  video.  Ovviamente  occorrerà utilizzare apparecchiature munite di grandangolo, con batterie che possano garantire l'intera durata della partita. Il formato di videocamera più diffuso e che consigliamo è quello a disco fisso.  La  batteria  sostitutiva  a  lunga  durata  (onde  evitare  spiacevoli  sorprese legate  all'eventuale  consumo  dell'unica  batteria  a  disposizione).  E' opportuno ricordarsi di caricarle entrambe prima di recarsi all'evento!  Il treppiede. La qualità del video (e la sua lettura), dipende anche da quanto più  ferma  viene prodotta  la  ripresa.  Il  treppiede  è  lo  strumento  adatto  a questo scopo.   Involucro copri pioggia: può accadere che ci si rechi a visionare una gara in un  impianto  sportivo  che  non  possiede  la  tribuna  coperta  e, malaugaratamente  si  metta  a  piovere...  E'  opportuno  quindi  non dimenticare mai questo determinante accessorio. 

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Per ciò che concerne  le operazioni di selezione o “cattura” delle  immagini e    montaggio, indichiamo quali sono gli strumenti necessari allo scopo:  il software: è elemento  fondamentale. Nel nostro  tutorial presenteremo  il prodotto gratuito dei nostri amici spagnoli di “Longomatch”, dedicato alla video  analisi  sportiva,  di  semplice  utilizzo  ma  al  livello  di  altri  prodotti presenti  in commercio. Tuttavia una “produzione” video  la si può ottenere anche  con  strumenti  non  necessariamente  dedicati  alla Match  Analysis. Esempi  tipici  sono  dati  da  Movie  Maker  e  IMovie,  rispettivamente  per piattaforma Windows e Apple Mac (gratuiti)  Il  personal  computer:  solitamente  occorrerebbe  conoscere  i  requisiti  del software prima di acquistare il pc. Ma con ogni probabilità, chi legge si trova nella  situazione  di  possederlo  già  e  non  ha  nei  suoi  piani  la  volontà  di utilizzarlo,  almeno  inizialmente,  esclusivamente  per  la  video  analisi.  Una macchina con capacità del disco rigido superiore ai 120 GigaByte, con porta usb o firewire16 e masterizzatore può essere più che sufficiente alla causa. E' opportuno  inoltre,  considerare  se  il  pc  lavora  con  sistema  operativo Windows o Apple Macintosh ai fini della scelta del software  Software di masterizzazione: serve a creare copie su DVD della video analisi prodotta; ultimamente però  la trasmissione avviene sempre più attraverso strumenti come “Icloud”, “Dropbox” o “WeTransfer”. Essi sono dei software utilizzabili  gratuitamente  online  che  si  appoggiano  su  dei  server  e permettono di trasferire files anche di notevoli dimensioni da un pc all'altro senza  quindi  l'obbligo  di  dover  creare  un  supporto  fisico  come  il  DVD. Oramai sempre più addetti ai lavori utilizzano questo semplice e immediato sistema di trasferimento dei dati. 

 Come strumenti opzionali ma non strettamente necessari, citiamo:  il proiettore. In teoria ogni video analista dovrebbe possederlo, anche se in società  d'elite  esso  dovrebbe  essere  strumento  già  presente  o opportunamente  fornito allo  staff.   Notoriamente,  se  si è  in  trasferta e  si alloggia  in  certi  tipi  di  strutture  alberghiere  adibite  a  centro  congressi  o munite di sala conferenze, non è escluso che possa essere fornito in loco. Si 

                                                            

16  Letteralmente “cavo di fuoco”. E' un tipo di collegamento via cavo molto simile alla porta USB che permette la comunicazione veloce di dati tra due dispositivi digitali quali videocamere, fotocamere,videoregistratori, hard disk, ecc. 

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consiglia  sempre  un  contatto  telefonico  per  accertarsene,  prima  della partenza. Costituisce comunque, un costo piuttosto limitato.  Puntatore laser: è molto utile a chi deve descrivere l'analisi video (ma anche degli  schemi  alla  lavagna),  per  catalizzare  l'attenzione  dei  giocatori  su specifici punti o momenti delle  immagini  visualizzate. E' altresì  comodo a chi esegue delle presentazioni utilizzando software di presentazione come PowerPoint di Microsoft Office, per  le quali è necessario un cambiamento costante delle slides, un “clicker”: un telecomando che consente di passare da  un  fotogramma  all'altro  a  distanza,  senza  dover  necessariamente digitare sulla tastiera del pc o cliccare col mouse.  

La rilevazione con la videocamera: è meglio un lavoro d'equipe. Se si volesse svolgere  l'analisi utilizzando  la videocamera  in modo  individuale (senza l'ausilio di un aiutante), dovremmo utilizzare due fasi di lavoro:  raccolta dati tramite ripresa video dal campo;  analisi post‐gara a video, in modalità “off‐line”. 

 Come  già avanzato  in precedenza  (tab.2), e'  superfluo affermare  che  se  si è occupati a riprendere, sarà difficile raccogliere appunti manualmente.  In proporzione al livello di rumorosità dello stadio in cui ci si trova si potrebbe tentare di commentare a voce alta riguardo qualche rilevazione importante da non  dimenticare  durante  la  video  ripresa, ma  ciò  è  di  difficile  attuazione  e resa. In relazione ai movimenti da affrontare, un giocatore impegnato in una partita di calcio può essere coinvolto in azioni diverse :  può eseguire movimenti con la palla;  può eseguire movimenti senza palla. 

 Si potrà essere  sicuramente  in grado di  “catturare” un efficace dribbling, un passaggio corto, una disposizione della squadra quando subisce una punizione laterale.   E'  risaputo  che  le  capacità  di  un  giocatore  non  emergono  soltanto  quando compie gesti tecnici apprezzabili (passaggi, tiri, ecc.), ma anche per come egli si muove senza palla in fase offensiva e in fase difensiva, mettendo in campo doti quali ad esempio  l'opportunismo,  l'intuizione,  il tempismo. Anche chi osserva 

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ha  l'obbligo di saper riconoscere nell'arco di una gara quali sono  i movimenti senza  palla  e  quindi  saperli  valutare  (per  poi  comunicarli),  sia    a  livello  di squadra che a  livello dei singoli: d'altra parte  il calcio non si gioca solo con  il pallone tra I piedi!   Abbiamo già focalizzato, nel paragrafo relativo ai rudimenti di tecnica e tattica i movimenti  tattici di  reparto nelle due  fasi, possesso e non possesso che,  in ambito  di  analisi,  solo  l'occhio  umano  competente  può  essere  in  grado  di valutare. Ma a livello individuale, in che modo e su cosa possiamo eseguire dei focus inerenti ai movimenti senza palla?  Proviamo a concentrarci intanto su quali sono questi movimenti: lo smarcamento che può avvenire attraverso:  contromovimento;   movimento sul corto;  movimento sul lungo;  rotazione  L'occupazione dello spazio;  L'interscambio;  la sovrapposizione;  il taglio;  la conversione all'interno del campo senza palla;  l'azione di sostegno;  l'azione di appoggio;  l'azione di pressione;  il raddoppio;  la copertura. 

 Utilizzando una videocamera,  la rilevazione di un movimento del giocatore  in fase  di  possesso  di  palla  è  fisiologico  in  quanto    lo  strumento  insegue ininterrottamente  il pallone dal 1' al 95' minuto. Non è così per  tutti gli altri giocatori che si muovono senza palla. Può capitare per uno, due al massimo tre giocatori  che  rientrano  in una delle  categorie di azioni  sopra elencate e allo stesso tempo nella ripresa video; ma tutti gli altri?  Come  facciamo  a  valutare  la  prestazione  globale  della  squadra  se  il  nostro campo  visivo  è  limitato  alle  possibilità  della  nostra  videocamera?  Si  tenga conto  che  non  c'è  differenza  tra  il  prodotto  della  gara  ripresa  “live”  con  la telecamera e l'osservazione della gara a video su un normale DVD.  

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In  entrambi  i  casi  osserviamo  una  partita  registrata,  con  vista  “limitata”, registrando ciò che succede nei paraggi della palla e  immaginando, ma senza avere  testimonianze  reali,   ciò che  succede o può essere  successo al di  fuori dell'obbiettivo o dello schermo. Abbiamo  in pratica un campo d'osservazione ridotto rispetto a quello di una gara visionata ad occhio “nudo” e ciò comporta limiti importanti nella valutazione collettiva e qualitativa della performance di una squadra visionata.    Tra I  movimenti di squadra di difficile rilevazione, constatati vi sono:    le dislocazioni;   le scalate;  la copertura difensiva del lato debole;   gli interscambi;   le coperture preventive su calci d'angolo e punizioni offensive;   l'assetto  di  difesa  preventiva  con  palla  nella  trequarti  offensiva  o ultraoffensiva;   il comportamento della linea difensiva sui retropassaggi;  la marcatura sui cross;  il movimento a “scappare” in fase di palla “scoperta”, dei difensori;   la dislocazione della difesa su un cambio di gioco avversario;   il movimento lungo‐corto di una punta quando il pallone è in possesso di un difensore pronto al passaggio lungo;  la disposizione offensiva preventiva degli attaccanti nelle situazioni di calci d'angolo e punizioni laterali a sfavore;  la posizione dei centrocampisti e gli attaccanti sul rinvio e rimessa dal fondo del portiere e del portiere avversario;   la capacità delle punte a tenere la squadra corta;  

 Sono solo esempi, ma reali, riguardo  la difficoltà a  immortalare a video tutte queste fasi della gara.  Al di  là delle situazioni di gioco,  la ripresa video rileva difficilmente  se  c'è  un  cattivo  rapporto  tra  giocatori  (non  solo  tecnico, ma anche emotivo), o tra allenatore e giocatori.   Rilevare  e  analizzare  che  un  giocatore  avversario  mostra  uno  stato  di nervosismo perpetuo nel corso di tutta la gara o parte di essa ed è facilmente soggetto a sanzioni disciplinari, è un tassello importante...  

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E'  inutile  affermare  che,  se  avessimo  delle  particolari  esigenze  per  cui servissero  degli  obiettivi  ben  precisi  da  analizzare,  la  gestione  della  video camera  sarebbe  finalizzata  alle  stesse  a  prescindere  dalla  posizione  del pallone.  Consideriamo  quindi  che  la  ripresa  video  è  una  forma  utilissima  di analisi  notazionale;  essa  andrebbe  idealmente  eseguita  attraverso  la collaborazione  di  due  soggetti:  il  primo  che  visiona  la  gara  annotando  sul taccuino  i  parametri  desiderati,  il  secondo  che  esegue  le  riprese  con  la videocamera.  Dove? Quale? Chi? Quando? Utilizziamo questi aggettivi  interrogativi per definire dei quesiti  importanti e scoprire altri aspetti della natura del lavoro di analisi tecnico‐tattica.  

Dove visiona la gara il Match Analyst? E' opportuno, giunti a questo punto del testo, specificare e classificare l'analisi tecnico/tattica in base al punto di vista... dell'osservatore. Come descritto più avanti (fig.3), vi è differenza sostanziale tra il visionare una gara dal campo, dalla tribuna e il visionarla e analizzarla a video. E'  molto  Importante  sottolineare  questo  aspetto  e  questa  prima classificazione. L’analisi di una gara osservata solo a video, senza averla prima vista  sul  campo ma  solo ed esclusivamente attraverso  l'utilizzo del  supporto DVD  o  file,  risulta molto  più  laboriosa  e  richiede  una  grandissima mole  di lavoro sia a livello di concentrazione che di tempo.  Utilizzando  solo  il  video  della  gara  occorrerà  ricostruire  le  disposizioni  delle squadre, stando molto attenti ai numeri delle maglie e fermando  le  immagini ripetutamente  per  poter  descrivere  le  varie  situazioni  di  gioco:  un'attività sinceramente estenuante!  E'  un  lavoro  quasi  artigianale  dover  fermare  l'immagine  ad  ogni  calcio  d' angolo e procedere al computo di tutti i giocatori che attaccano e/o difendono la porta!  E’ sicuramente diverso visionare gara e giocatori dalla tribuna possedendo già le formazioni delle squadre e potendo annotare direttamente su carta ciò che poi  potremmo  solo  ricopiare  sul  nostro  documento  di  lavoro  utilizzando l'eventuale filmato a puro scopo integrativo.   

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 Due principi da considerare per meglio raggiungere gli obiettivi di analisi. 

Quale squadra dobbiamo analizzare? Un'altra distinzione è opportuna per definire cosa andremo ad osservare.  La mansione  della  figura  che  sino  ad  ora  abbiamo  chiamato  Match  Analyst riferendoci all'analisi della squadra avversaria, può essere varia.   Può accadere di dover visionare solo  la squadra avversaria, ma anche solo  la nostra squadra;  in certi casi anche le fasi di gioco, il livello di forma generale, i dati  individuali dei giocatori,  le palle  inattive, ecc., di due squadre nell'ambito della stessa gara che si traduce in Match Analysis vera e propria.  Chi svolge l'analisi? Nel  caso  in  cui  la  squadra  da  visionare  sia  la  squadra  di  appartenenza  o  la squadra  antagonista  contro  cui  gioca,  potrebbe  anche  essere  lo  stesso allenatore  in  seconda  a  soddisfare  questa  esigenza,  visto  che  stando  già  al cospetto della  squadra e a  fianco dell'allenatore,  settimana dopo  settimana, non avrebbe nessun problema  logistico a prendere appunti e relazionare per quest'ultimo, dalla panchina, se non dalla tribuna. Ma non dimentichiamo che il lavoro di analisi non si ferma alla fase di raccolta; vi è anche  la fase di elaborazione, da cui si estrae tutto ciò che può servire al miglioramento della squadra. E questa attività richiede del tempo.  In  taluni  casi dipende molto dalle  idee dell'allenatore, dalla disponibilità  che richiede al  suo  secondo  su come dovrà  svolgere un  lavoro di analisi  tecnico‐tattica  della  propria  squadra.  Riteniamo  con  fermezza  che  l’allenatore  in