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63. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzione in Commissione: VII Commissione: Lattanzio .................................... 7-00071 2417 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazione a risposta orale: Zanettin ...................................... 3-00241 2420 Interrogazioni a risposta in Commissione: Troiano ....................................... 5-00722 2420 Viscomi ....................................... 5-00723 2421 Lotti ............................................ 5-00724 2422 Interrogazione a risposta scritta: Scalfarotto .................................. 4-01385 2422 Affari regionali e autonomie. Interrogazione a risposta scritta: Capitanio .................................... 4-01388 2423 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta immediata in Commissione: VIII Commissione: Mazzetti ...................................... 5-00729 2424 Morassut ..................................... 5-00730 2425 Vignaroli ..................................... 5-00731 2425 Interrogazione a risposta in Commissione: Mura ........................................... 5-00720 2426 Interrogazioni a risposta scritta: Boniardi ...................................... 4-01377 2427 Melicchio .................................... 4-01383 2427 Beni e attività culturali. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Schullian .................................... 2-00142 2428 Interrogazione a risposta scritta: Lattanzio .................................... 4-01378 2429 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta scritta: Billi ............................................. 4-01373 2430 Pagano Alessandro .................... 4-01387 2431 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Miceli .......................................... 5-00725 2432 Atti Parlamentari 2415 Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. PAG. PAG.

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63. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzione in Commissione:

VII Commissione:

Lattanzio .................................... 7-00071 2417

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interrogazione a risposta orale:

Zanettin ...................................... 3-00241 2420

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Troiano ....................................... 5-00722 2420

Viscomi ....................................... 5-00723 2421

Lotti ............................................ 5-00724 2422

Interrogazione a risposta scritta:

Scalfarotto .................................. 4-01385 2422

Affari regionali e autonomie.

Interrogazione a risposta scritta:

Capitanio .................................... 4-01388 2423

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VIII Commissione:

Mazzetti ...................................... 5-00729 2424

Morassut ..................................... 5-00730 2425

Vignaroli ..................................... 5-00731 2425

Interrogazione a risposta in Commissione:

Mura ........................................... 5-00720 2426

Interrogazioni a risposta scritta:

Boniardi ...................................... 4-01377 2427

Melicchio .................................... 4-01383 2427

Beni e attività culturali.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Schullian .................................... 2-00142 2428

Interrogazione a risposta scritta:

Lattanzio .................................... 4-01378 2429

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta scritta:

Billi ............................................. 4-01373 2430

Pagano Alessandro .................... 4-01387 2431

Giustizia.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Miceli .......................................... 5-00725 2432

Atti Parlamentari — 2415 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.PAG.

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Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta orale:

Fragomeli ................................... 3-00240 2433

Interrogazioni a risposta scritta:

Villani ......................................... 4-01372 2434

Benigni ........................................ 4-01384 2435

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pini .............................................. 5-00732 2436

Interrogazioni a risposta scritta:

Nobili .......................................... 4-01376 2436

Fratoianni .................................. 4-01379 2437

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Fratoianni .................................. 4-01375 2438

Fratoianni .................................. 4-01382 2439

Tonelli ......................................... 4-01386 2440

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Cavandoli .................................... 5-00726 2441

Murelli ........................................ 5-00727 2442

Politiche agricole alimentari, forestali e turismo.

Interrogazioni a risposta orale:

Incerti ......................................... 3-00238 2442

Rizzetto ...................................... 3-00239 2442

Interrogazione a risposta in Commissione:

Mura ........................................... 5-00721 2443

Pubblica amministrazione.

Interrogazioni a risposta scritta:

Pittalis ......................................... 4-01374 2443

Novelli ......................................... 4-01380 2444

Salute.

Interrogazione a risposta scritta:

Borghese ..................................... 4-01381 2445

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pagano Ubaldo ........................... 5-00728 2447

Apposizione di una firma ad unainterrogazione ........................................... 2448

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo ..................................................... 2448

Trasformazione di documenti del sindacatoispettivo ..................................................... 2448

Interrogazioni per le quali è pervenutarisposta scritta alla Presidenza:

Bignami ............................. 4-00075 I

Bignami ............................. 4-00287 II

Borghi Enrico ................... 4-00470 V

Borghi Enrico ................... 4-00608 VI

Cardinale ........................... 4-01243 VII

Ciprini ............................... 4-00362 VIII

Cirielli ................................ 4-00633 X

Comaroli ........................... 4-00318 XI

Giglio Vigna ...................... 4-00259 XII

Golinelli ............................. 4-00664 XIV

Gribaudo ........................... 4-00247 XIV

Grimoldi ............................ 4-00350 XVII

Grimoldi ............................ 4-01075 XVIII

Labriola ............................. 4-00595 XIX

Lorefice ............................. 4-00581 XXI

Meloni ............................... 4-00703 XXIV

Osnato ............................... 4-00555 XXVI

Palazzotto ......................... 4-00597 XXVII

Quartapelle Procopio ....... 4-00454 XXIX

Savino Elvira .................... 4-00838 XXXI

Serracchiani ...................... 4-00194 XXXIII

Tiramani ............................ 4-00609 XXXIV

Zanotelli ............................ 4-00336 XXXVI

Atti Parlamentari — 2416 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

PAG.PAG.

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ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La VII Commissione,

premesso che:

Taranto porta con sé un’identità in-trinseca, che non corrisponde all’apparatodell’impianto produttivo dell’Ilva che ne-cessita, dunque, di essere riscoperta e va-lorizzata in maniera attiva;

l’Ilva – il più grande stabilimentosiderurgico d’Europa – ha certamente rap-presentato in passato un motore per l’in-dotto economico della città di Taranto e ditutta la regione Puglia; di contro, ha peròprovocato negli anni moltissimi spill-overnegativi sul territorio, non solo in terminidi compromissione ambientale e di inqui-namento, ma anche dal punto di vista di undeterioramento della narrazione relativaall’identità della città;

Taranto è chiamata « la città dei duemari » per il suo essere incastonata tra ilMar Grande e Mar Piccolo, a controllo ditutto il golfo che da essa prende il nome.Tale caratteristica l’ha resa protagonista diimportanti vicissitudini storiche. La fonda-zione dell’antica Taras risale al VIII secoloA.C.: sin da allora la città si è subitodefinita come potenza navale a controllodel suo Golfo, affermandosi come una dellecittà più importanti della Magna Grecia enel corso dei secoli la sua potenza è cre-sciuta sino a influenzare la stessa Roma.Con l’Ellenismo, nacque a Taranto un ar-tigianato orafo di altissimo livello, celebrenell’antichità e al giorno d’oggi. Rinvenutinelle tombe di età ellenistica e romana, gliori di Taranto stupiscono ancora oggi per lagrande attualità dei motivi decorativi;

la fervente attività navale nel golfodi Taranto e la rilevanza per il nostro Paeseha fatto sì che il decreto del Presidentedella Repubblica 26 aprile 1977 attribuissead esso la definizione di « baia storica »,nozione sviluppata nell’alveo del diritto in-ternazionale del mare. Tale definizione èassegnata a quelle baie di grandi dimen-

sioni che hanno acquisito negli anni unrilievo strategico per il Paese di apparte-nenza, ed è per questo motivo che si in-tende tutelarle e mantenerle sotto il pro-prio controllo;

il 25 gennaio 2018 il consiglio re-gionale della Puglia ha approvato la leggeregionale n. 2 del 2018 « Indirizzi per losviluppo, la sostenibilità ambientale e lacoesione economica e sociale del territoriodi Taranto » al fine di promuovere e soste-nere il necessario cambiamento delle diret-trici di sviluppo della città. Tra gli obiettiviindividuati vi sono: la valorizzazione delpotenziale di sviluppo e delle risorse locali,anche nell’ambito della blue economy; unarigenerazione territoriale attraverso la va-lorizzazione e tutela delle risorse urbane edel paesaggio; il sostegno alla diffusionedell’innovazione, all’emersione dei talenti edella creatività, agli scambi interculturali,nonché al riuso di spazi e beni pubblici perattività creative, innovative e sostenibili.L’articolo 5 della summenzionata legge de-lega la giunta regionale ad adottare il pianostrategico « Taranto futuro prossimo »;

le linee guida per la definizione ditale piano strategico sono state presentateil 25 luglio 2018, evidenziando la necessitàdi diversificare l’attività produttiva del si-stema di imprese, di rafforzarne la gover-nance, di puntare su di una comunicazionepositiva che valorizzi le eccellenze paesag-gistiche, artistiche e culturali;

la Commissione europea, con il lan-cio dell’Osservatorio della cultura e dellacreatività urbana nel luglio del 2017, haevidenziato come la cultura e la creativitàcontribuiscano allo sviluppo sociale, allacrescita economica e alla creazione di postidi lavoro nelle realtà urbane. Tibor Navrac-sics, Commissario europeo per l’istruzione,la cultura, i giovani e lo sport, ha sottoli-neato quanto sia oggi fondamentale guar-dare al di là dell’idea tradizionale di cre-scita, e benessere socioeconomico ed ap-profondire il ruolo della cultura in cittàdinamiche, innovative e ricche di diversità.Il primo studio dell’Osservatorio, che hacoinvolto per l’Italia Matera e Lecce – cittàche incorniciano geograficamente il peri-

Atti Parlamentari — 2417 — Camera dei Deputati

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metro di Taranto – ha utilizzato i treparametri di vivacità culturale, economiacreativa e contesto favorevole per valutarel’impatto della cultura in ambito urbano:sono senza dubbio questi gli elementi daincentivare per trasformare la cultura e lacreatività in motore di sviluppo anche perTaranto;

oltre agli appelli della società civilerelativi alla effettiva attuazione di tutti ipiani e propositi di bonifica e chiusuradelle fonti inquinanti delle industrie, è sem-pre più frequente un richiamo a porremaggiore attenzione alla sfera culturale, apartire dalla presenza di un cartellone dieventi fino alla definizione di una identitàculturale di maggiore spessore e rilievo.Risulta errato affermare che via sia latotale assenza di tale tipo di dinamismonella città di Taranto: esistono molte atti-vità culturali poliedriche e multisfaccettate,che risentono però dell’assenza di una re-gia univoca e di un quadro organico diprogrammazione e promozione della cul-tura;

la città di Taranto ospita il MuseoMarTa – Museo archeologico nazionale diTaranto – che ha alle sue spalle una storiadi lungo respiro. Istituito come deposito diantichità da parte dell’amministrazione sta-tale alla fine dell’800, nel tempo ha ricevutodonazioni di importanti reperti che sonoentrati a far parte delle raccolte archeolo-giche del museo riconosciuto come centrodi riferimento culturale della città. Oggi ilpersistente incremento delle opere conser-vate è alimentato dalle continue scoperte direperti sotterranei, spesso casuali e nonprogrammati, a testimonianza del passatoglorioso della città;

il MarTa è un’eccellenza internazio-nale per la sua capacità di raccontare at-traverso i reperti la storia della città diTaranto e del territorio. Non si tratta dun-que di un semplice museo, ma di un luogovitale, al servizio della comunità ed in gradodi attrarre interessi al servizio della cul-tura. Per questo all’attività scientifica e diricerca, il MarTa affianca un’intensa atti-vità di valorizzazione, di didattica e diformazione destinata a coinvolgere le più

diverse fasce di pubblico e gli interessi divariegate categorie di stakeholder, facendodel museo un luogo inclusivo ed apertoverso il mondo. Il MarTa ha inoltre reso sinda subito palese la sua vocazione di museoidentitario del territorio, di « museo dif-fuso », la sua volontà di inclusione e didialogo con le istituzioni e di considera-zione delle istanze che dalla popolazionegiungevano;

il Museo MarTa mantiene anche unaspiccata vocazione di più ampio respiro,come ha dimostrato il successo della mo-stra fotografica sul tema della musica ospi-tata la nel mese di giugno 2018 in occasionedella 8a edizione del « Medimex – Interna-tional Festival and Music Conference », te-nutasi per la prima volta proprio nel ca-poluogo ionico. La manifestazione nascecome elemento di connessione dei mondomusicale italiano con la scena internazio-nale, e si sostanzia di numerosi appunta-menti culturali rivolti al grande pubblico –incontri d’autore, mostre, installazioni, con-certi. Le oltre 60.000 presenze del 2018, i200 artisti coinvolti, i 400 operatori – na-zionali e pugliesi – impegnati nelle attivitàprofessionali, le presenze turistiche da soldout per le strutture ricettive della zona,hanno riconfermato Taranto come città ospi-tante dell’edizione del Medimex del 2019;anche a livello istituzionale locale è eviden-ziata la necessità di sfruttare in manieraproattiva le risorse culturali della città,programmando in maniera condivisa atti-vità in campo culturale con ampie ricadutesui settori sportivo ed universitario; pro-prio in relazione alla sua specificità e po-sizione strategica come porta sullo Jonio,Taranto è infatti la sede scelta da diversiistituti universitari – in particolare l’uni-versità di Bari e la libera università MariaSantissima Assunta (LUMSA) – come « metadi ampliamento » dell’offerta didattica, an-che al fine dello sviluppo culturale ed edu-cativo del territorio;

prossima è la riapertura del teatrocomunale Fusco, considerato come « il te-atro di Taranto », mentre è in cantiere lapossibile acquisizione del teatro Verdi daparte del comune. Le istituzioni locali sem-brano mostrare la consapevolezza che più

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teatri vengono aperti, più c’è cultura, e piùTaranto può crescere e creare delle alter-native vere alla grande industria;

quella culturale è una componenterilevante del comparto turistico del sistema-Paese italiano che, adeguatamente valoriz-zata, sostiene e rafforza la crescita e losviluppo nel territorio, rappresentando an-che un elemento di attrazione per risorseeconomiche ed investimenti. La regione Pu-glia, consapevole di tale possibilità, ha im-piegato energie e risorse nella valorizza-zione di tutto il territorio regionale, po-nendo in primo piano il fattore cultura. LaPuglia possiede un vero e proprio « brand »,che contemporaneamente contiene ed esaltatutti i caratteri forti della regione: tradi-zione, cultura, mare, paesaggio, tipicità, mi-sticismo, bellezza;

l’area di Taranto, comprensiva delMar Piccolo e del Mar Grande, è ricca dirisorse culturali – storiche, paesaggistiche,etnoantropologiche e gastronomiche – checontinuano a rimanere nella zona d’ombradel polo industriale dell’Ilva. In tal modo, sireitera l’immagine di un « territorio irre-parabilmente malato », mentre un’adeguatacapacità di raccontare il mare della cittàcome culla di profonda cultura e conteni-tore di un prezioso patrimonio paesaggi-stico – ed inteso, inoltre, come risorsa nelquadro di una blue economy – rappresen-terebbe un elemento imprescindibile per ilripensamento del brand Taranto, curato,miserato e costruito su di una visione disostenibilità a trecentosessanta gradi;

si rende necessaria un’azione cheincentivi il potenziamento del polo univer-sitario della città di Taranto in grado diospitare gli studenti in fuga nelle altreregioni, istituendo corsi in linea con levocazioni culturali ed economiche del ter-ritorio;

lo sport, inoltre, non rimane ele-mento estraneo al mondo della cultura.L’attività sportiva, intesa come momento disocialità e di confronto, incentiva l’accen-dersi di una visione critica nel cittadino,favorendo la crescita di un giovane adultoconsapevole. Inoltre, lo sport è elemento di

aggregazione e di annullamento delle di-versità. A tal proposito, si evidenzia lanecessità di favorire lo sviluppo di infra-strutture che incentivi l’attività sportiva, siaa livello quotidiano che in relazione allapromozione di manifestazioni di più ampiorespiro,

impegna il Governo:

ad adottare tutte le iniziative di com-petenza volte a dare risalto alla vocazioneculturale della città di Taranto, valorizzan-done la forte identità ed esaltandone unanarrazione positiva rimasta a lungo in unazona d’ombra che ha oscurato risorse, me-raviglie culturali e paesaggistiche e da cuirisulta ormai impellente la fuoriuscita;

ad adottare iniziative per incentivarela cultura e la creatività che contribuisconoallo sviluppo sociale, alla crescita econo-mica e alla creazione di posti di lavoronelle realtà urbane in coerenza con laposizione espressa dalla Commissione eu-ropea in materia, e che, in particolare perla realtà di Taranto, è fondamentale incen-tivare la vivacità culturale e l’innovazionesociale come motore di una rinascita cul-turale ed economica;

ad assumere iniziative di consulta-zione e operative, che coinvolgano le asso-ciazioni culturali e tutti gli operatori delrelativo settore, al fine di predisporre ul-teriori programmi di valorizzazione e ri-qualificazione del comparto culturale e cre-ativo – con ampie ricadute sul settoreturistico – per incentivare uno sviluppoeconomico che si strutturi su direttrici di-verse rispetto alla logica delle grandi im-prese;

a promuovere la creazione di unacabina di regia capace di coordinare lediverse progettualità esistenti in ambito cul-turale al fine di rendere organico e orga-nizzato il volto multiforme della culturadella capitale ionica – che comprende sto-ria, tradizioni etnografiche e musicali, ga-stronomia d’eccellenza, bellezze paesaggi-stiche — nonché quelle nate in ambito dirigenerazione e bonifica del territorio, afavore della definizione di una cornice di

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indirizzo e un quadro operativo che ab-biano carattere organico;

ad adottare iniziative per sostenere losviluppo del polo universitario della città,favorendone la sua valorizzazione e cre-scita, e cooperando con le istituzioni regio-nali – come pure con i centri di ricerca –al fine di arginare lo spopolamento giova-nile dell’area e di formare un capitale umanocapace di incentivare le attività creative eculturali, con ampi risvolti sui livelli dioccupazione nelle fasce di età più giovani;

a incentivare e supportare tutte leattività e le iniziative che possano daremaggiore slancio e visibilità alle potenzia-lità della città di Taranto, anche in ambitosportivo;

a considerare la dimensione culturale– intesa nella sua interezza – come unodegli elementi fondamentali nella defini-zione delle iniziative normative, ordinare estraordinarie, relative al futuro sviluppodella città;

a tenere conto che, in un’ottica com-plessiva e generale, la promozione e il so-stegno all’affermazione culturale dell’arearappresentano un elemento di attrattivaper risorse economiche ed investimenti; abeneficio non solo della città di Taranto,ma di tutta la regione e delsistema-Mezzogiorno.

(7-00071) « Lattanzio, Azzolina, Carbonaro,Cassese, Ermellino, Vianello,Villani ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

ZANETTIN. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere – premessoche:

l’Unione italiana tiro a segno (UITS) èstata commissariata con decreto 2 ottobre2017 del Ministro della difesa;

nel decreto è stato nominato commis-sario straordinario l’avvocato FrancescoSoro, fino alla nomina del nuovo presi-dente e comunque non oltre la durata di unanno;

l’anno è decorso senza che siano stateindette le elezioni del nuovo presidente;

varie fonti di stampa segnalano che ilsottosegretario con delega allo sport Gior-getti ha in data 9 agosto 2018 sollecitato ilConi a dare corso alle elezioni delle Fede-razioni sportive commissariate –:

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda attivare, ferma restando l’au-tonomia dell’ordinamento sportivo, affin-ché siano indette con la massima urgenzale procedure finalizzate all’elezione del pre-sidente dell’Unione italiana tiro a segno(UITS). (3-00241)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

TROIANO, ANGIOLA, BOLOGNA, CASA,COSTANZO, D’ARRANDO, LAPIA, LATTAN-ZIO, LOMBARDO, MARAIA, MENGA,NAPPI, NITTI, PARENTELA, ROMA-NIELLO, ROBERTO ROSSINI, SAPIA,SARLI, SPORTIELLO, TESTAMENTO e VIL-LANI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro per la famiglia e ledisabilità, al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

secondo la legge 5 febbraio 1992,n. 104, la Repubblica garantisce il pienorispetto della dignità umana e i diritti dilibertà e di autonomia della persona disa-bile e ne promuove la piena integrazionenella famiglia, nella scuola, nel lavoro enella società e previene e rimuove le con-dizioni invalidanti che impediscono lo svi-luppo della persona umana, il raggiungi-mento della massima autonomia possibile ela partecipazione della persona disabile allavita della collettività, nonché la realizza-zione dei diritti civili, politici e patrimo-niali;

sempre per la stessa legge, articolo 23,l’attività e la pratica delle discipline spor-tive sono favorite senza limitazione alcuna.E le regioni e i comuni, i consorzi di

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comuni e il Comitato olimpico nazionaleitaliano (Coni) realizzano, in conformitàalle disposizioni vigenti in materia di eli-minazione delle barriere architettoniche,ciascuno per gli impianti di propria com-petenza, l’accessibilità e la fruibilità dellestrutture sportive e dei connessi servizi daparte delle persone disabili;

con la legge 15 luglio 2003, n. 189,« Norme per la promozione della praticadello sport da parte delle persone disabili »si individua la Federazione italiana sportdisabili quale Comitato italiano paraolim-pico per l’organizzazione e la gestione delleattività sportive praticate dalle persone di-sabili;

la pratica sportiva più volte ha otte-nuto validazioni scientifiche sul proprioruolo sociale e psicologico per migliorare lecondizioni di vita delle persone disabili equesto può generare risultati positivi perquanto riguarda le politiche di integrazionee di compliance del paziente;

la pratica sportiva si è dimostrataun’azione virtuosa per il contenimento dellespese sanitarie e per l’efficientamento deiservizi socio-sanitari offerti –:

quali iniziative, anche in sinergia conle regioni, le province autonome e con icomuni, si intendano porre in essere persviluppare le politiche dello sport per di-sabili sul territorio nazionale. (5-00722)

VISCOMI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

fin dal 1996 esiste ed è operativa aSoverato (CZ) un’associazione di volonta-riato denominata Edelweiss regolarmenteiscritta nel registro regionale delle associa-zioni di protezione civile;

i volontari dell’associazione Edelweisssono abitualmente formati con un corso di70 ore da 4 istruttori della stessa associa-zione a loro volta formati presso la EscolaPortughesa de Salvamento (Valongo – Por-togallo) e sono tutti in possesso dei D.P.I.,nonché di attrezzature e strumenti per lapiena operatività nell’ambito del settore

Usar (Urban Search And Rescue – ricerca esoccorso in ambiente urbano);

gli istruttori Usar dell’Edelweiss hannoformato altri 32 volontari di associazionicalabresi sempre nell’ambito delle attivitàUsar, creando così il « Team USAR Cala-bria »;

con atto assunto al protocollo, rep.n. 1144 dell’11 agosto 2016, il dirigentedella regione Calabria – dipartimento pre-sidenza – U.O.A. « protezione civile » asse-gnava all’associazione Edelweiss n. 3 ca-mion denominati Usar pesante, con unaserie di strumentazioni altamente sofisti-cate per interventi in caso di calamità;

con lettera del 18 settembre 2018, n.prot. 310966/Siar, il dipartimento presi-denza della regione Calabria, U.o.a. « pro-tezione civile », ha formalmente ricono-sciuto il team Usar Calabria e i 4 istruttoridell’Edelweiss;

più volte è stato chiesto al diparti-mento della protezione civile nazionale ilriconoscimento di detti volontari in ambitoUsar, ma ad oggi non c’è stata una rispostase non quella di dover avviare un primoconfronto con il comando generale dei vi-gili del fuoco rimasto poi sospeso quantoagli effetti;

in caso di una calamità – come quellatristissima di San Pietro Lametino dei giorniscorsi che ha visto la morte di una madree dei suoi due figli – la presenza di 60volontari (soccorritori – logisti – sanitari),completamente autonomi e sempre coordi-nati dai vigili del fuoco, tutti certificati inambito Usar, con D.P.I., strumenti ed at-trezzature, sarebbe evidentemente di vitaleimportanza per la salvaguardia dei citta-dini –:

quali siano le ragioni che impedisconoancora al dipartimento della protezionecivile della Presidenza del Consiglio deiministri di assicurare il pieno inserimento,nonché la piena valorizzazione ed operati-vità, della associazione di volontariato diprotezione civile Edelweiss nell’ambito delleattività Usar;

quali iniziative il Governo intenda adot-tare per garantire che in situazioni critiche

Atti Parlamentari — 2421 — Camera dei Deputati

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le competenze professionali dei predettivolontari possano essere utilizzate nell’in-teresse della collettività. (5-00723)

LOTTI. — Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere – premesso che:

il Ministro delle politiche agricole ali-mentari, forestali e del turismo ha annun-ciato mediante intervista che il Governobloccherà il potenziamento dell’aeroportodi Firenze;

le parole del Ministro rappresentano,ad avviso dell’interrogante, un atto di osti-lità nei confronti della città di Firenze edella Toscana e sono da considerarsi unoschiaffo allo sviluppo e al mondo del lavorodi questo territorio;

nell’area urbana di Firenze vive il 27per cento della popolazione regionale e siproduce il 30 per cento del prodotto in-terno lordo della Toscana e nella Toscanacentrale vive il 40 per cento della popola-zione regionale e si produce la metà circadell’intero prodotto interno lordo della To-scana;

Firenze, pertanto, non è solo una de-stinazione turistica e un attrattore mon-diale, ma si caratterizza anche per essere ilcentro di un sistema produttivo ad altovalore aggiunto e di grande competitivitàinternazionale che spazia dal farmaceutico,alla meccanica di precisione, passando perl’alta moda e l’agroalimentare e il biome-dicale in grado di richiamare sempre piùinvestitori internazionali;

la Toscana è tra le regioni d’Italia chein termini di occupazione ha recuperato dipiù rispetto ai numeri precedenti alla crisie l’aumento dei dipendenti è diffuso a quasitutti i comparti produttivi ed in particolarein quello manifatturiero, in cui spiccano isettori del cosiddetto « made in Italy »;

la regione Toscana ha già espresso ilproprio parere favorevole in vista dellaconferenza dei servizi relativa al master-plan, dichiarando indispensabile l’ammo-dernamento di Firenze ai fini dello svi-luppo della Toscana;

la tesi del Ministro unisce argomentiantiindustriali ad atteggiamenti antifedera-listi, tesi che sorprende se sostenuta da unesponente di un partito che sbandiera spesso– secondo l’interrogante sempre più a torto– la rappresentanza del mondo delle im-prese e dello sviluppo economico e l’auto-nomia dei territori;

appare evidente che alla base delledichiarazioni del Ministro vi sia semplice-mente quella che l’interrogante giudica laspicciola volontà di favorire un territoriorispetto ad un altro per ragioni squisita-mente e cinicamente politiche e partitiche,piuttosto che una strategia di sviluppo perla Toscana;

l’intervento del Ministro Centinaio checon tali dichiarazioni sembrerebbe riven-dicare una titolarità per scelte relative ainfrastrutture evidenzia ad avviso dell’in-terrogante un ruolo alquanto marginale delMinistro delle infrastrutture e dei trasportiche finora si è limitato, come ormai daconsuetudine, a dichiarare una disponibi-lità a valutare tutte le alternative possibili;

a pagina 86 della Nota di variazione alDocumento di economia e finanza si leggetestualmente che « il ruolo di porti e aero-porti è essenziale per lo sviluppo dell’eco-nomia » –:

quale sia la linea ufficiale del Governoin merito all’ammodernamento dell’aero-porto di Firenze e quale sarà la posizioneche assumerà nell’ambito della conferenzadi servizi convocata per il 9 novembre 2018per esaminare il masterplan dell’aeroportostesso. (5-00724)

Interrogazione a risposta scritta:

SCALFAROTTO, ZAN, BRUNO BOS-SIO, FIANO, MICELI, MOR, MURA, MO-RETTO, LACARRA, ROSSI, SCHIRÒ, PRE-STIPINO e CENNI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

si apprende da organi di stampa chein occasione del Coming Out Day, il Mini-stero dell’interno avrebbe censurato unacampagna di comunicazione dell’associa-

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zione Polis Aperta, associazione delle per-sone omosessuali in divisa che dal 2005 sibatte per il pieno riconoscimento, nei varicorpi di appartenenza, dei pieni diritti perle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali etransgender);

tale campagna nasce in occasione dellecelebrazioni del Coming Out Day, giornatain cui si tengono eventi per celebrare ilcoming out ed aumentare e rafforzare co-scienza e consapevolezza nella comunità enel movimento LGBT. Tale giornata è ce-lebrata, oltre che negli USA, anche in Au-stralia, Canada, Croazia, Germania, PaesiBassi, Nuova Zelanda, Polonia, Svizzera eRegno Unito;

la richiesta formale dell’utilizzo deisimboli della polizia di Stato in una cam-pagna di comunicazione web per l’esplicitalibertà di orientamento sessuale si connotacome gesto di prudenza da parte di PolisAperta, dal momento che per l’associazionenon sussisteva obbligo di presentare similerichiesta non essendo previsto l’utilizzo dicanali ufficiali ma semplicemente associa-tivi –:

se il Governo non ritenga assoluta-mente necessario fare chiarezza in meritoalle motivazioni che sono alla base deldivieto dell’utilizzo, richiesto dall’associa-zione, delle immagini di cui in premessa ese non ritenga che ciò possa configurare uncomportamento discriminatorio nei con-fronti della comunità Lgbt, discriminazioneche, ad avviso degli interroganti, potrebbecontribuire ad alimentare il fenomeno delcosiddetto « under reporting », vale a diredella tendenza delle persone vittime di ag-gressioni omofobiche a non denunciare laviolenza subita. (4-01385)

* * *

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE

Interrogazione a risposta scritta:

CAPITANIO. — Al Ministro per gli affariregionali e le autonomie, al Ministro dell’in-terno, al Ministro per la famiglia e le disa-

bilità, al Ministro del lavoro e delle politichesociali. — Per sapere – premesso che:

in attuazione della in convenzione del-l’Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adole-scenza, approvata dall’Assemblea generaledelle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 eratificata dall’Italia ai sensi della legge 27maggio 1991, n. 176, con la legge 12 luglio2011, n. 112, è stata istituita l’Autorità ga-rante per l’infanzia e l’adolescenza, aventefunzioni in materia di tutela dei diritti edegli interessi delle persone minori di età;

la medesima legge 12 luglio 2011,n. 112, prevede che, nel rispetto delle com-petenze delle regioni, delle province auto-nome di Trento e di Bolzano e delle auto-nomie locali in materia di politiche attivedi sostegno all’infanzia e all’adolescenza,l’Autorità garante debba assicurare idoneeforme di collaborazione con i garanti re-gionali dell’infanzia e dell’adolescenza, chele regioni possono pertanto istituire con imedesimi requisiti di indipendenza, auto-nomia e competenza esclusiva in materia diinfanzia e adolescenza previsti per l’Auto-rità nazionale;

la legge istituisce altresì una Confe-renza nazionale per la garanzia dei dirittidell’infanzia e dell’adolescenza, presiedutadal Garante nazionale e composta dai ga-ranti regionali;

sul territorio nazionale operano 16autorità garanti di livello regionale e pro-vinciale, che si aggiungono all’Autorità na-zionale;

la Conferenza nazionale per la garan-zia dei diritti dell’infanzia e dell’adole-scenza nasce, evidentemente, come mo-mento di confronto e di scambio di espe-rienze e di buone pratiche, al fine di assi-curare idonee forme di collaborazione congaranti regionali nel rispetto del principiodi sussidiarietà, espressamente richiamatodalla stessa legge istitutiva;

la legge 7 aprile 2017, n. 47, ha isti-tuito la figura dei tutori volontari dei mi-nori stranieri non accompagnati, uno stru-mento a disposizione dei territori e deigaranti regionali per aiutare i ragazzi, in

Atti Parlamentari — 2423 — Camera dei Deputati

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modo particolare quelli stranieri, a inte-grarsi, fornendo loro tutela anche dal puntodi vista giuridico;

in data 25 giugno 2018 si è svolta la16a Conferenza nazionale per la garanziadei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,nel corso della quale i garanti regionalisono venuti a conoscenza dell’approva-zione del progetto « Monitoraggio della tu-tela volontaria per MSNA in attuazionedell’art. 11, legge n. 47/2017 » portato avantidal Garante nazionale nell’ambito del fondoasilo migrazione e integrazione 2014-2020(Fami);

i garanti regionali e provinciali nonsono stati coinvolti nel progetto e, dopo unarichiesta di essere inseriti in un secondomomento in qualità di partner, i medesimihanno ottenuto una risposta negativa –:

se i Ministri interrogati siano infor-mati di tali fatti e quali iniziative di carat-tere normativo, nell’ambito delle propriecompetenze, intendano adottare affinchésia riconosciuto e garantito un rapporto di« leale collaborazione » istituzionale tra l’Au-torità garante nazionale e le Autorità re-gionali e, di conseguenza, possa costituirsiun rapporto formale di partnership tra tuttele autorità per la realizzazione del progettorichiamato in premessa. (4-01388)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta immediata inCommissione:

VIII Commissione:

MAZZETTI, SILLI e CORTELAZZO. —Al Ministro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare. — Per sapere – pre-messo che:

il distretto tessile di Prato è il primodistretto tessile europeo, con settemilaaziende di altissimo livello nel settore tessile-abbigliamento;

è la capitale mondiale per la produ-zione di tessuti « cardati ecosostenibili »realizzati con fibre riciclate, dando un con-tributo importante in materia di sostenibi-lità ambientale;

non ci sono malattie professionali as-sociate all’attività di selezione e cernita diquesti materiali, sia per il pre-consumo cheper il post-consumo. Da ciò si evince che sitratta di materiali e lavori sicuri;

i controlli effettuati dagli organi pre-posti (Arpat), e da quelli effettuati sul ma-teriale proveniente dal post-consumo, con-fermano la totale sicurezza delle suddettelavorazioni;

detti controlli sono svolti con la tec-nica dei tamponi e i risultati sono negativi.Ciò denota la mancanza di sostanze pato-gene nei materiali e una totale sicurezzaper il rischio biologico, tanto che da trime-strali i controlli sono passati a semestrali;

la direttiva 2008/98/CE in materia dirifiuti (recepita con decreto legislativon. 2015 del 2010), all’articolo 6 recante« cessazione della qualifica di rifiuto », sta-bilisce che « taluni rifiuti specifici cessanodi essere tali quando siano sottoposti aun’operazione di recupero, incluso il rici-claggio, e soddisfano criteri specifici daelaborare conformemente alle seguenti con-dizioni: a) la sostanza o l’oggetto è desti-nata/o a essere utilizzata/o per scopi spe-cifici; b) esiste un mercato o una domandaper tale sostanza od oggetto; c) la sostanzao l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gliscopi specifici e rispetta la normativa e glistandard esistenti applicabili ai prodotti; d)l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto nonporterà a impatti complessivi negativi sul-l’ambiente o sulla salute umana »;

i materiali tessili che nascano dalladismissione di indumenti usati, e che ven-gono trasformati in materiale fibroso peressere utilizzati per la produzione di Filatiprima o Tessuti Cardati poi, soddisfano isuddetti quattro criteri richiesti dalla di-rettiva per essere non più considerati « ri-fiuti »;

anche riguardo all’articolo 5 della di-rettiva, circa la definizione di sottopro-

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dotto, le quattro condizioni da realizzareaffinché un « oggetto » possa essere consi-derato sottoprodotto, sono soddisfatte daisuddetti materiali tessili –:

se non intenda adottare in tempi ra-pidi e certi, iniziative normative volte aspecificare che lo scarto tessile o sottopro-dotto tessile utilizzato e trasformato dalsettore del riciclo tessile, non deve essereconsiderato un rifiuto, ma una materiaprima tessile seconda. (5-00729)

MORASSUT e BRAGA. — Al Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare. — Per sapere – premesso che:

la situazione della gestione del ciclodei rifiuti nella Capitale costituisce un temanon solo locali ma nazionale per la rile-vanza delle ricadute generali che si deter-minano in presenza dei gravi disservizinella raccolta regolare dei rifiuti e del lorosmaltimento, così come comprovato damolto tempo nelle sedi istituzionali e dalleinchieste della stampa;

è acclarato che uno dei problemi, senon il problema principale di tale diffi-coltà, in questo delicato campo dei servizipubblici della città di Roma, deriva da uncronico e non superato limite nella otti-male dotazione impiantistica del territoriodi Roma Capitale sia per il trattamentobiomeccanico, che per lo smaltimento dellefrazioni ultime del ciclo, che per la dispo-nibilità di una discarica di servizio limitataalle quantità non separabili e non ricicla-bili;

tale condizione è stata chiaramenteevidenziata in sede parlamentare dalle con-clusioni del lavoro della Commissione par-lamentare d’inchiesta sulle attività illeciteconnesse al ciclo dei rifiuti e agli illecitiambientali;

lo stesso Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare ha, neiprimi giorni del mese di ottobre 2018, messoin luce il perdurare di una situazione diincertezza e di assenza di iniziativa del-l’amministrazione di Roma Capitale nellalocalizzazione degli impianti necessari per

chiudere il ciclo dei rifiuti e rendere cre-dibile la scelta netta, compiuta dalla stessaamministrazione, in direzione dell’esten-sione della raccolta differenziata e del portaa porta;

in tale situazione appare motivato im-maginare il rischio ravvicinato di una emer-genza rifiuti nella città di Roma anche inpresenza di una vertenza irrisolta tra RomaCapitale e rappresentanze sindacali sul fu-turo immediato di Ama e sul suo bilancioche rende ancor più difficile il buon fun-zionamento dell’azienda –:

quali iniziative il Ministro interrogatointenda assumere, a seguito dell’allarmedei giorni scorsi, per quanto di competenzae d’intesa con le amministrazioni locali, perscongiurare un’emergenza nella Capitale.

(5-00730)

VIGNAROLI, DAGA, DEIANA, D’IPPO-LITO, FEDERICO, ILARIA FONTANA, LI-CATINI, ALBERTO MANCA, MARAIA, RIC-CIARDI, ROSPI, TERZONI, TRAVERSI,VARRICA, VIANELLO e ZOLEZZI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – premessoche:

negli ultimi anni si sono registratenumerose iniziative, poste in essere da pri-vati, finalizzate alla raccolta di bottiglie diplastica tramite cosiddetti « eco-compatta-tori » posizionati su superfici private, adesempio presso punti vendita della grandedistribuzione organizzata, o comunque susuperfici pubbliche;

stanno sempre più diffondendosi ini-ziative di dubbia legalità, da parte di sog-getti privati, che rendono ipotizzabile lacompravendita di rifiuti urbani, conferitidai medesimi privati, senza alcun riscontroda parte dei comuni, delle società di igienepubblica locale o del Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare;

il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare ha affrontatotale questione con due note direttoriali del2015, peraltro di diverso tenore, in cui ha

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rilevato che, fermi restando gli obblighi diautorizzazione previsti dalla normativa vi-gente e di iscrizione all’albo gestori am-bientali, tali bottiglie di plastica sono daclassificarsi come rifiuti di imballaggio ecostituiscono rifiuti domestici e, pertanto,tali iniziative potrebbero esser svolte soloprevio consenso del comune proprietariodei rifiuti, ad esempio mediante la stipuladi un’apposita convenzione, o dai soggettiautorizzati ai sensi della normativa vigente,quali Consorzi di recupero di imballaggi;

l’articolo 198, comma 1, del decretolegislativo n. 152 del 2006 stabilisce che icomuni attuano « la gestione dei rifiuti ur-bani e dei rifiuti assimilati avviati allosmaltimento in regime di privativa ». Talelocuzione si è prestata nel tempo a diverseinterpretazioni;

sarebbe opportuno chiarire la titola-rità della gestione dei rifiuti plastici con-feriti attraverso le iniziative precedente-mente citate, tenuto conto della eventualeprivativa comunale e degli obiettivi di re-cupero e riciclo;

recente giurisprudenza amministra-tiva (Tar Catania 1253/2018), pur ricono-scendosi che l’attività tramite eco-compat-tatori « non rientra nella privativa comu-nale della gestione dei rifiuti » in quantorifiuti avviati a riciclo e non a smaltimento,ha stabilito che, in assenza di « un precisoaccordo giuridicamente vincolante che re-golamenti i rapporti tra impresa privata eComune, l’attività di raccolta di rifiuti diplastica tramite eco-conferitori deve consi-derarsi illegittima, in quanto svolta al difuori del sistema integrato »;

il Ministero dell’ambiente e della tu-tela del territorio e del mare, con il decretodirettoriale 24 aprile 2018, ha riconosciutoCoripet e ne ha approvato il progetto isti-tutivo, che consiste nella gestione auto-noma e diretta dei contenitori in Pet perliquidi alimentari –:

se non intenda adottare le iniziative dicompetenza per fornire orientamenti inter-pretativi volti a chiarire in modo univoco lecondizioni in base alle quali le iniziative ele installazioni citate in premessa possano

essere considerate legittime, nonché in capoa chi sia la responsabilità della gestione deirifiuti plastici conferiti nell’ambito delleiniziative medesime. (5-00731)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MURA. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

la Sardegna meridionale è stata col-pita a partire dal 10 ottobre 2018 da eventiatmosferici di straordinaria portata. Al mo-mento si conta una vittima, alcuni dispersie notevoli danni a infrastrutture viarie ur-bane ed extraurbane, strutture pubbliche eprivate, attività produttive e unità immo-biliari di cittadini che vivono nelle zonemaggiormente colpite;

diventa necessario intervenire rispettoalla situazione emergenziale verificatasi conla destinazione immediata di risorse spe-cifiche da impiegare per il ripristino deicollegamenti viari e al risarcimento deidanni causati;

il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti ha acquisito, attraverso le comu-nicazioni dei comuni sardi e dietro richie-sta dello stesso, l’elenco degli interventiprioritari di manutenzioni e opere ex novoal fine di garantire la sicurezza e un ade-guato riassetto idrogeologico del territorio;

oltre agli interventi emergenziali oc-corre adottare un piano straordinario diinterventi di manutenzioni straordinarie emessa in sicurezza del territorio sardo –:

se il Governo intenda adottare inizia-tive per destinare risorse specifiche, nel-l’ambito del disegno di legge di bilancio peril 2019, alla predisposizione e all’adozionedi un piano straordinario di manutenzionee messa in sicurezza dei territori sardi

Atti Parlamentari — 2426 — Camera dei Deputati

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maggiormente a rischio e più in generale ditutto il territorio nazionale. (5-00720)

Interrogazioni a risposta scritta:

BONIARDI e CECCHETTI. — Al Mini-stro dell’ambiente e della tutela del territorioe del mare. — Per sapere – premesso che:

da anni i cittadini di Bollate, in par-ticolare i residenti a Cassina Nuova, lamen-tano cattivi odori e rumori notturni chederiverebbero dall’attività della Ditta Bitu-mati 2000 s.r.l. di Via Pace;

della vicenda è stata interessata anchel’amministrazione comunale nonché la stessaazienda che avrebbe manifestato la dispo-nibilità a trovare soluzioni condivise perridurre ed eliminare il disagio che starebbeaffrontando la cittadinanza;

per effetto di una serie d’incontri conla cittadinanza e il comune, la società inquestione avrebbe assunto precisi impegniper l’avvio di una serie di lavori della« carenatura » consistenti nel « posiziona-mento di una sorta di cappotto finalizzatoa contenere il problema dei rumori e deicattivi odori », manifestando anche pienadisponibilità nella verifica delle proprie au-torizzazioni anche con sopralluoghi pressola sede operativa, sollecitando altresì i con-ducenti dei camion, nelle fasi di scaricomateriale, a tenere una condotta volta aminimizzare la rumorosità notturna;

permangono, come segnalano i citta-dini, le criticità sia olfattive sia acusticheche durano ormai da anni (infatti, le primesegnalazioni risalgono al maggio 2015) ag-gravate, negli ultimi mesi, anche dalla cir-costanza che la Bitumi 2000 s.r.l. avrebbevariato la produzione di conglomerato dibitume da 60.000 a 200.000 tonnellate an-nue (questo dal novembre 2016, pre-auto-rizzata dalla città metropolitana di Milano)sulla quale il comune avrebbe dovuto mo-nitorare;

il transito di automezzi pesanti, chepercorre la viabilità prossima alla succitatazona, contribuisce a un significativo incre-mento dell’inquinamento ambientale do-vuto al traffico che essi generano e, inoltre,

il nuovo piano di governo del territorio delcomune confinante di Senago prevede l’in-sediamento di un’azienda per lo stoccaggioe smaltimento di rifiuti speciali pericolosi apoche decine di metri da una zona giàfortemente colpita dall’inquinamento –:

se il Ministro interrogato, intenda adot-tare tutte le opportune iniziative di com-petenza, anche promuovendo un interventodel comando carabinieri per la tutela del-l’ambiente, per verificare le problematicheemerse e il livello di inquinamento, nell’ot-tica di garantire la salute e la qualità dellavita dei cittadini residenti nelle zoneinteressate. (4-01377)

MELICCHIO, D’IPPOLITO, ORRICO eNESCI. — Al Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare. — Per sapere– premesso che:

negli anni novanta il depuratore co-munale di contrada Muccone nel comunedi Bisignano venne dato in gestione alladitta WTS. Nel 1992 fu permesso di instal-lare, su un territorio comunale, un ulte-riore impianto per la depurazione di li-quami ad alta concentrazione. Nel 2000viene affidata la gestione alla ditta Consu-leco, che aveva assorbito la WTS, per noveanni. La Consuleco viene autorizzata a eser-citare autonoma attività di smaltimento dirifiuti liquidi e attività collaterali e si con-sente l’utilizzo della capacità residua ditrattamento dell’impianto di depurazionepubblico per depurare reflui pretrattati nel-l’impianto per rifiuti speciali, ormai diven-tato privato, della Consuleco;

nel 2005 la Consuleco presentò unaproposta di ampliamento. Nella nota simetteva in evidenza come parte del refluonon depurato, attesa la presenza di unoscolmatore di piena, fluiva direttamentenelle acque del fiume Muccone;

nel luglio 2007 la polizia provincialedi Cosenza scopriva una sospetta e consi-stente moria di pesci nei fiumi di Bisi-gnano. Nel 2008 un rapporto della que-stura di Cosenza parlava di grave inquina-mento proveniente dai depuratori, paven-tando il disastro ambientale per

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inquinamento dei fiumi Crati e Moccone.Nel settembre 2008, a seguito di questeinformative, un’ordinanza del comune or-dinò il sequestro preventivo del depura-tore. Subito dopo il sindaco revocò l’ordi-nanza. Nel febbraio 2009, a seguito dellevibrate proteste dei residenti, che paventa-vano una situazione di pericolo per la sa-lute pubblica, il comune di Bisignano de-liberava che, a decorrere dal 1° gennaio2010, il territorio comunale di contradaMuccone, sul quale è costruito l’impiantoprivato di depurazione, sarebbe ritornatoimprorogabilmente in pieno possesso delcomune. A settembre 2009 tre avvisi digaranzia venivano notificati al sindaco eall’amministratore unico della Consuleco,nell’ambito di un’indagine riguardante re-ati di natura ambientale connessi alla ge-stione dell’impianto. In particolare sarebbestata contestata la mancata autorizzazionedell’impianto allo scarico dei reflui nel fiumeMuccone. Su disposizione della magistra-tura di Cosenza fu disposto il sequestropreventivo dell’impianto di depurazione pri-vato e si apposero i sigilli allo stesso, la-sciando in funzione solo quello pubblico;

scaduta la concessione e indetta unanuova gara per la gestione degli impianti,nel 2009, la Consuleco non smantellava gliimpianti privati, nonostante le varie diffidee ordinanze. Nel luglio 2011 il comune diBisignano mise in mora la società sullanecessità di dotarsi di un collettore di sca-rico autonomo per il depuratore privato;

a marzo 2016, dopo numerose vicis-situdini giudiziarie, il comune di Bisignanoriprendeva possesso degli impianti di de-purazione comunale con la finalità di tra-sferirli alla ditta Smeco Lazio, aggiudica-taria della gara d’appalto del 2009/2010. Laditta però rifiutava la consegna gestionaledell’impianto e così, in somma urgenza, lagestione veniva affidata alla ditta EMID;

ad aprile 2016 un filone dell’inchiesta« Tempa rossa » evidenziava come i rifiutipericolosi, ai quali erano stati cambiati icodici CER, partivano dal Centro Oli diViggiano per Bisignano, per essere smaltitiin maniera illegittima nel depuratore dellaConsuleco;

i controlli effettuati dall’Arpacal sulleacque reflue del depuratore Muccone del26 agosto 2016 e quelle successive del 16ottobre 2017 certificavano il superamentodei valori rispetto ai limiti previsti, in par-ticolare quelli relativi all’azoto ammonia-cale, ai tensioattivi e escherichia coli. L’au-torizzazione allo scarico, solo provvisoria,era scaduta da 2 anni;

il 5 febbraio 2018, a seguito dellarevoca dell’affidamento in somma urgenzaalla Emid e nelle more del periodo neces-sario a indire una gara ad evidenza pub-blica, nonostante il contenzioso giuridicoancora esistente tra la Consuleco e il co-mune di Bisignano, veniva presa a noleggiouna parte dell’impianto di depurazione dellastessa Consuleco, che possiede il depura-tore privato i cui reflui pretrattati finisconopoi nel depuratore pubblico –:

quali siano gli orientamenti del Mini-stro interrogato circa situazioni come quelladi cui in premessa e se, in particolare, nonintenda adottare iniziative normative perevitare nella gestione degli impianti di de-purazione rischiose sovrapposizioni e con-flitti di interesse, considerato che nel casoin questione la Consuleco, ricevendo i re-flui pretrattati del suo impianto privato, sitrova nelle condizioni di essere controlloree controllato;

se non ritenga opportuno, per quantodi competenza, intensificare i controlli, an-che per il tramite del comando dei cara-binieri per la tutela dell’ambiente, sull’at-tività in corso, con particolare riferimentoai casi già accertati di inquinamento deifiumi Muccone e Crati. (4-01383)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro per i beni e le attività culturali,per sapere – premesso che:

il corridoio Vasariano a Firenze furealizzato in cinque mesi per volere del

Atti Parlamentari — 2428 — Camera dei Deputati

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granduca Cosimo I de’ Medici nel 1565dall’architetto Giorgio Vasari che già avevarealizzato l’attuale Galleria degli Uffizi;

il Corridoio Vasariano è un percorsodi circa 1 chilometro che collega la Galleriadegli Uffizi con Palazzo Pitti. Ad oggi ilCorridoio ha perso la sua funzione origi-naria di passaggio interno tra i due edificied è un piccolo museo a parte rispetto allacelebre Galleria;

una delle cose che colpiscono di piùdel Corridoio Vasariano, oltre alla piacevo-lezza delle opere che vi sono esposte, è lasua posizione sopraelevata e assolutamenteprivilegiata, che consente di attraversarealcuni dei punti più belli del centro storicodi Firenze;

originariamente, infatti, uno dei finidel Corridoio era quello, per la famiglia deMedici, di potersi spostare liberamente dallaloro residenza a Palazzo Vecchio in asso-luta discrezione e sicurezza, potendo guar-dare all’esterno senza esser notati;

preme sottolineare come il CorriereFiorentino, in data 5 ottobre 2018, abbiadefinito il Corridoio Vasariano come il « Cor-ridoio degli sfregi ». Il quotidiano riporta:« Il loggiato del Corridoio Vasariano, quelloche dà su lungarno Archibusieri, è forsel’esempio più impressionante di una scon-fitta del vivere civile. Le colonne, oramai,sono completamente ricoperte da migliaiadi frasi in diverse lingue (inglese, russo,cinese, tedesco, francese, spagnolo ma so-prattutto in italiano), da parolacce, da nomie cuori, da date (che vanno dal 2016 al2018) e da disegni talvolta incomprensi-bili »;

in merito alle scritte sui muri, riportasempre il Corriere: « Frasi che in questianni nessuno ha cancellato perché il log-giato è sotto tutela da parte della soprin-tendenza e né il Comune né gli Angeli delBello possono intervenirci, ma solo gli Uf-fizi che ne sono proprietari »;

Antonio Godoli, curatore del patrimo-nio architettonico degli Uffizi e del Vasa-riano, intervistato sulla questione dal Cor-riere, rassicura, affermando che: « L’ammi-

nistrazione degli Uffizi avverte questo pro-blema, per questo finanzierà i progetti perla ripulitura del loggiato che partirannosubito dopo l’intervento al Corridoio, i cuilavori inizieranno a breve »;

esistono realtà associative a Firenze,come per esempio Angeli del Bello cheraccoglie oltre 3000 volontari, che hannoproprio come mission la cura della città, lavalorizzazione della bellezza e il recuperodel decoro, ma che non possono intervenirenel caso specifico senza particolare auto-rizzazione da parte della Soprintendenza edella Galleria degli Uffizi;

nella speranza che tali atti vandalicipossano essere evitati per il futuro anchesemplicemente con la sistemazione di tele-camere di sorveglianza, tra l’altro già pre-senti ma a giudizio degli interpellanti malposizionate, ci si chiede se il Ministero siaal corrente della grave situazione suespo-sta, in una delle città d’arte più conosciuteal mondo, e come e in che tempisticaintenda ovviare a tale incresciosa situa-zione –:

se vi sia la volontà di trovare unasoluzione, anche dando la possibilità adassociazioni come gli « Angeli del Bello » diintervenire.

(2-00142) « Schullian, Toccafondi ».

Interrogazione a risposta scritta:

LATTANZIO. — Al Ministro per i beni ele attività culturali. — Per sapere – pre-messo che:

il 27 agosto 2018 sono iniziati i lavoriper l’edificazione di 10 villini nell’area delvillaggio neolitico del quartiere di Palese, aBari;

l’area in questione è stata interessatada indagini archeologiche a partire dal 2012,al fine di definire l’estensione e la consi-stenza del deposito archeologico in vistaproprio del progetto di nuove edificazioni auso residenziale;

la direzione generale archeologia delMinistero per i beni e le attività culturaliriportava che il sito è « uno dei più signi-

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ficativi della costa adriatica pugliese inquanto a estensione (4 ettari) durata (VI-IVmillennio a.C.) ». Sebbene tale scoperta fosseritenuta dunque di particolare rilievo ar-cheologico, nel gennaio 2015 la Soprinten-denza ha rilasciato comunque il nulla ostaall’edificazione dell’area;

in una nota inviata dal Soprinten-dente di Bari, Luigi La Rocca, alla dire-zione generale archeologia il 29 agosto 2018,veniva evidenziato che l’indagine archeolo-gica del 2012 (portata avanti fino al 2014)aveva stabilito che il giacimento fosse giàstato compromesso nel suo stato di conser-vazione, oltre che per la costruzione diedifici moderni nell’area limitrofa, ancheda una intensa frequentazione in antico delluogo, a seguito di ravvicinate operazioni dibonifica e rifacimento. Per tali motivi sirendeva complessa un’opera di conserva-zione attraverso restauri duraturi in un’a-rea considerata già fortemente urbanizzatae priva di rilevanza paesaggistica. In talmodo si è determinato l’esaurimento del-l’esigenza di tutela dell’area da un punto divista archeologico;

d’altro canto, tale decisione non èstata condivisa da più fronti: si sono infattisusseguiti numerosi tentativi di sensibiliz-zazione per la salvaguardia dell’area delvillaggio Neolitico, sia da parte di comitaticivici che da parte di attori istituzionalilocali, sia a livello regionale che comunale;

negli ultimi mesi, le indagini archeo-logiche nell’area dell’aeroporto di Palesehanno portato alla luce i resti di una ul-teriore zona soggetta ad antropizzazionerisalente a circa 6000 anni fa: tale scopertalascia intendere l’elevata possibilità che nelterritorio di Palese siano ancora molte learee archeologiche non ancora scoperte eche sia, quindi, necessaria una maggioreattenzione ed un livello più approfondito diindagini archeologiche in tutta la zona in-teressata –:

il 29 agosto 2018 il « Comitato pro-motore per l’Arcipelago Neolitico » – co-mitato civico composto da esperti in ma-teria archeologica, di civiltà classica, geo-logia ed urbanistica – ha rilasciato un

comunicato stampa per richiedere il fermodei lavori per la costruzione delle nuoveabitazioni, proprio per la possibilità che ilvillaggio prosegua ben oltre la ristretta areaindagata, evidenziando anche l’esempio diMatera, dove proprio la sua cultura neoli-tica ha permesso il suo posizionamentocome Capitale della cultura 2019;

il 3 settembre 2018 una delegazionedel Movimento 5 Stelle – sostenuta daideputati Paolo Lattanzio e Michele Nitti,coinvolgendo i consiglieri regionali Anto-nella Laricchia e Gianluca Bozzetti, ed ilconsigliere comunale Sabino Mangano –ha incontrato formalmente il Soprinten-dente di Bari al fine di approfondire ledinamiche relative al sito di Palese e ipossibili sviluppi. In tale occasione è statainoltrata la richiesta di ricezione dell’in-ventario completo dei reperti ritrovati nel-l’area di Palese, a cui la Soprintendenza harisposto il 24 settembre 2018, fornendoquanto richiesto –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti summenzionati e se intendatener conto delle perplessità degli attoriche sostengono il valore culturale del sitodi Palese;

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza delle motivazioni che, secondo laSoprintendenza, ostacolano la musealizza-zione del sito di Palese. (4-01378)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

BILLI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premesso che:

l’A.i.r.e. ovvero l’Anagrafe degli ita-liani residenti all’estero, è stata istituita conla legge 27 ottobre 1988, n. 470, e contieneun mero elenco dei cittadini italiani cherisiedono all’estero per un periodo supe-riore ai dodici mesi;

molti cittadini italiani residenti all’e-stero possiedono almeno un’abitazione inItalia;

Atti Parlamentari — 2430 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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fino al 2013 era possibile, per il co-mune, « considerare direttamente adibitaad abitazione principale l’unità immobi-liare posseduta dai cittadini italiani nonresidenti nel territorio dello Stato a titolodi proprietà o di usufrutto in Italia, acondizione che l’immobile non risulti lo-cato »;

tuttavia, nel 2014 è stata eliminata lapossibilità di assimilazione ad abitazioneprincipale, in seguito all’entrata in vigoredella legge del 23 maggio 2014, n. 80. L’in-troduzione di questa nuova norma ha fattosì che dal 2014 l’immobile venisse conside-rato come seconda casa;

inoltre, la suddetta legge del 2014 pre-vede, al comma 1, che « a partire dall’anno2015 è considerata direttamente adibita adabitazione principale una ed una sola unitàimmobiliare posseduta dai cittadini italianinon residenti nel territorio dello Stato ediscritti all’Anagrafe degli Italiani Residentiall’Estero (A.I.R.E.), già pensionati nei ri-spettivi Paesi di residenza, a titolo di pro-prietà o di usufrutto in Italia, a condizioneche non risulti locata o data in comodatod’uso ». Su tale unità immobiliare « le im-poste comunali TARI (tassa sui rifiuti) eTASI (tassa sui servizi indivisibili) sonoapplicate, per ciascun anno, in misura ri-dotta di due terzi »;

dal 1° gennaio 2015, per gli iscrittiall’A.i.r.e., l’immobile in Italia si può con-siderare come abitazione principale (e diconseguenza esente IMU) solo se si è pen-sionati nello Stato estero di residenza, conpensione rilasciata dallo stesso Stato estero;

se si è pensionati in Italia ma si ri-siede all’estero, tuttavia, non è possibileconsiderare l’immobile come abitazioneprincipale e, di conseguenza, l’immobilenon risulta esente da Imu;

per tutti gli altri soggetti iscritti al-l’A.i.r.e., qualunque immobile posseduto inItalia (abitativo o non abitativo) è di fattoun normale immobile soggetto ad aliquotaordinaria deliberata dal comune in cui l’im-mobile è ubicato;

dal 2016, in applicazione della legge distabilità, sono stati previsti sgravi e agevo-

lazioni per le imposte (Imu, Tasi, Tari) sullaprima abitazione posseduta da cittadini Ita-liani residenti in Italia –:

quante siano le prime abitazioni diproprietà di cittadini italiani e pensionatiresidenti all’estero ed iscritti all’Anagrafedegli italiani residenti all’estero e in chemisura tali proprietari risultino distribuitinei diversi continenti. (4-01373)

ALESSANDRO PAGANO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

già con un’interrogazione della scorsalegislatura (n. 4-16034 del 14 maggio 2012)sono state chieste al Ministro dell’economiae delle finanze pro tempore le motivazioniper cui non si era ancora provveduto al-l’emanazione del decreto ministeriale perla revisione delle tariffe degli estimi cata-stali degli immobili siti nel comune di Fran-cofonte (Siracusa) considerato l’interve-nuto annullamento parziale, da parte delconsiglio di giustizia amministrativa per laregione Sicilia, del decreto del Ministerodell’economia e delle finanze 6 giugno 2002,n. 159, recante la determinazione delle ta-riffe d’estimo e la delimitazione delle zonecensuarie, emanato in attuazione dell’arti-colo 9, comma 11, della legge 28 dicembre2001, n. 448;

con risposta del 19 luglio 2012, (alle-gato B seduta n. 669) l’allora segretarioVieri Ceriani affermava che:

a) con la decisione n. 87/2009, de-positata in data 2 marzo 2009, il giudiceamministrativo ha annullato il suddettodecreto ministeriale nella parte relativa alletariffe del comune di Francofonte, di fattoripristinando, ex tunc, per lo stesso co-mune, la vigenza delle tariffe determinatecon decreto del Ministero dell’economia edelle finanze 27 settembre 1991, emanatoin attuazione della revisione generale degliestimi del catasto edilizio urbano dispostacon decreto ministeriale 20 gennaio 1990;

b) di conseguenza, l’Agenzia del ter-ritorio ha comunicato al comune di Fran-cofonte che avrebbe dato esecuzione a

Atti Parlamentari — 2431 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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quanto statuito con la pronunzia stessa epertanto provveduto a ripristinare le pre-vigenti tariffe, ripristino effettuato e resonoto con comunicato pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale n. 254 del 29 ottobre 2010;

c) l’Agenzia ha evidenziato altresìche la richiesta di revisione degli estimiavrebbe dovuto disporsi, ai sensi dell’arti-colo 37, comma 2, del decreto del Presi-dente della Repubblica n. 917 del 1986 alfine di recepire, previo il previsto pareredella commissione censuaria centrale (co-stituita, ma non ancora operante), i datitecnico-estimativi già elaborati dal gruppodi lavoro congiunto attivato fra il comunedi Francofonte e l’ufficio provinciale diSiracusa dell’Agenzia;

d) all’uopo già il dipartimento fi-nanze aveva individuato nel decreto delMinistero dell’economia e delle finanze, daemanarsi ai sensi degli articoli 28, 37 e 38del citato decreto del Presidente della Re-pubblica n. 917 del 1986, lo strumentogiuridico più corretto per la modifica e laconseguente perequazione delle tariffe d’e-stimo del comune di Francofonte;

e) lo stesso dipartimento aveva inol-tre rappresentato che « assumono rilevanzale Commissioni censuarie di cui agli articoli16 e seguenti del decreto del Presidentedella Repubblica 26 ottobre 1972, n. 650 »,il cui parere obbligatorio, è propedeuticoall’emanazione del decreto. In proposito,l’Agenzia del territorio ha rappresentatoche il procedimento di nomina dei compo-nenti della commissione censuaria cen-trale, all’attualità, non è ancora comple-tato;

per l’interrogante trattasi di un ri-tardo intollerabile e inammissibile, che creadanni agli stessi cittadini, considerata lasituazione paradossale in cui ora si ritro-vano; il comune è stato vincitore del ricorsonel 2009 perché le tariffe degli estimi ca-tastali erano esagerate, eppure, a seguitodella sentenza, le tariffe sono superiorianche a quelle dei cittadini di Siracusa,Palermo, Catania o, addirittura, di Roma odi Milano;

l’adozione del decreto è, dunque, ora-mai improcrastinabile al fine di concludere

la procedura per la modifica e la conse-guente perequazione delle tariffe d’estimodel comune di Francofonte –:

se, al fine dell’emanazione del decretodel Ministro dell’economia e delle finanze,individuato come lo strumento giuridicocorretto per la modifica e la conseguenteperequazione delle tariffe di estimo delcomune di Francofonte, la commissionecensuaria centrale sia stata completata conla presenza di tutti i componenti;

in caso di risposta negativa, quali sianoi motivi dell’eventuale mancata nomina deicomponenti effettivi e supplenti nella com-missione censuaria e quali iniziative di com-petenza intenda intraprendere in tempi ra-pidi ai fini della costituzione della commis-sione predetta e, di conseguenza, dell’ema-nazione del summenzionato decreto.

(4-01387)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

MICELI. — Al Ministro della giustizia. —Per sapere – premesso che:

presso la sezione g.i.p.-g.u.p. del tri-bunale di Palermo, a fronte di una dota-zione in pianta organica di numero 28magistrati, quelli attualmente in serviziorisultano essere solo 17 e, a causa di tra-sferimenti non coperti da nuovi arrivi, talenumero risulta evidentemente destinato adiminuire ulteriormente;

nei giorni scorsi, il presidente dellacitata sezione, dottor Cesare Vincenti, hadiramato una circolare in autotutela con laquale ha invitato i colleghi della sezione aritenere « prioritaria la trattazione dei pro-cedimenti con imputati sottoposti a misurecautelari o per reati di competenza dellaDirezione antimafia o commessi contro laPubblica amministrazione » e quelli ine-renti reati « che hanno prodotto grave dannoalle persone offese, le proroghe delle, in-dagini e le autorizzazioni ad effettuare in-tercettazioni »;

Atti Parlamentari — 2432 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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la dotazione organica della suddettasezione ha, nei fatti, determinato una « di-screzionalità » nella trattazione degli affaripenali, causando uno slittamento - a (unmomento successivo a quello della tratta-zione delle urgenze - dei procedimenti ri-guardanti sequestri, archiviazioni, decretipenali, liquidazioni o richieste di misurecautelari per reati ritenuti di minore al-larme sociale;

a parere dell’Associazione nazionale(Anm) magistrati di Palermo, la situazionedi grave scopertura che investe la citatasezione è divenuta ingestibile, rende « ne-cessario un intervento urgente da parte delConsiglio Superiore della Magistratura perripristinare la piena funzionalità dell’uffi-cio » e obbliga a sopperire alle menzionatemancanze non solo con giudici provenientidalle sezioni civili, ma anche con applica-zioni extra-distretto;

l’Anm di Palermo ha ritenuto, altresì,doveroso precisare che maggiore è la ca-renza di organico in un tribunale, minore èl’interesse di un magistrato a farsi asse-gnare in tale ufficio giudiziario in quanto« quando si crea una grave scopertura que-sta determina una sorta di timore nei ma-gistrati: anche se il posto è importantenessuno ha voglia di andarci considerandoche i carichi di lavoro non saranno gesti-bili. Anzi, si crea un effetto opposto: chi ènelle condizioni di andar via, appena puòfa domanda »;

secondo i dati della direzione generaledi statistica e analisi organizzativa (DG-Stat) presso il Ministero della giustizia, gliaffari penali pendenti alla fine del secondotrimestre del 2017 (con dati aggiornati amaggio del 2018) davanti alla sezione sonooltre 11.800 e al primo trimestre del 2018,il clearance rate (che misura la capacità dismaltire i procedimenti sopravvenuti attra-verso il rapporto tra procedimenti definitie procedimenti sopravvenuti) si attesta adun valore (0,88) inferiore alla soglia del 100per cento determinando nei fatti un au-mento delle pendenze e, quindi, un rating

negativo che incide sulle performance deglistessi magistrati –:

se e quali iniziative, anche di naturanormativa, il Governo intenda promuoverenell’ambito delle proprie competenze, alfine di ristabilire condizioni di normalitàall’interno della sezione g.i.p.-g.u.p. e ga-rantirne una maggiore dotazione organica,all’uopo precisandone i termini diattuazione. (5-00725)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

FRAGOMELI e CARNEVALI. — Al Mi-nistro delle infrastrutture e dei trasporti, alMinistro per i beni e le attività culturali. —Per sapere – premesso che:

il ponte ferroviario e stradale SanMichele è posto a superamento di una goladel fiume Adda e unisce i Comuni di Pa-derno d’Adda (Provincia di Lecco) e Calu-sco d’Adda (Provincia di Bergamo) permezzo di una strada provinciale, posta nellaparte superiore dello stesso, che vede iltransito giornaliero di circa 20 mila veicoli.L’impalcato mediano della struttura è, in-vece, sede della linea ferroviaria Milano -Bergamo (via Carnate), tratta di notevoleimportanza – in termini di utilizzazionependolaristica, sia studentesca che lavora-tiva – che corre a sud della provincia diLecco;

il ponte, bene monumentale che rap-presenta un pregiato esempio di archeolo-gia industriale, è vincolato con specificodecreto della Soprintendenza 14 luglio 1980e, nel 2017, è stato candidato a essereinserito nella lista Unesco del patrimoniodell’umanità;

nel 1992 è stato eseguito un interventodi manutenzione straordinaria allo scopodi alleggerirne la struttura, con istituzionedel divieto di transito agli automezzi diportata superiore alle 3,5 tonnellate. Suc-cessivamente a tale intervento, non sono

Atti Parlamentari — 2433 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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più state eseguite opere di manutenzione oconservazione della struttura;

dall’anno 2012, l’amministrazione co-munale di Paderno d’Adda ha più volteinoltrato a Rfi - Rete ferroviaria italiana,alle province di Lecco e di Bergamo, allasoprintendenza e a regione Lombardia mol-teplici richieste allo scopo di sollecitareinterventi di manutenzione e di conserva-zione della struttura del ponte, ormai pe-santemente compromessa, che non hannoavuto esito positivo;

dal 2015, alcuni deputati del PartitoDemocratico e i rappresentanti degli entilocali interessati, si sono impegnati nel ri-cercare un accordo, con il Ministro com-petente e con Rfi, per il finanziamento diuna serie di interventi manutentivi, ormainon più rinviabili, sulla struttura del ponteSan Michele. Tale accordo è stato final-mente raggiunto nel 2016 e ha portato allaprogettazione di una serie di opere finaliz-zate ad un restauro conservativo dell’interastruttura che prevede, tra l’altro, la sosti-tuzione delle parti metalliche, sia struttu-rali, sia complementari ormai compro-messe; l’investimento complessivo richiestoè di circa 20 milioni di euro finanziati daRfi a cui si aggiungono 1,6 milioni di eurodella regione Lombardia;

a seguito del completamento delle ana-lisi sullo stato del ponte, volto al monito-raggio delle vibrazioni e dei sondaggi erilievi sui terreni di imposta, il 15 settem-bre 2018 è stata decretata la chiusura delponte al traffico automobilistico e ferrovia-rio;

nonostante tale chiusura fosse stataprevista con ampio anticipo, essa sta co-munque causando enormi disagi a migliaiadi persone che utilizzavano il ponte quoti-dianamente –:

se il Governo non ritenga necessariointervenire per accelerare lo svolgimentodella prevista conferenza di servizi, in modotale da giungere quanto prima alla valida-zione definitiva del progetto di restauro,alla successiva attività negoziale per l’affi-damento dei lavori e quindi all’avvio deilavori di consolidamento della struttura del

ponte, allo scopo di avere il minor disalli-neamento tra tempi di chiusura al trafficoe durata dei lavori;

come il Governo intenda monitorarelo stato di avanzamento dei lavori di ripri-stino del manto stradale in maniera tale davelocizzarne la tempistica e consentire, al-meno per la primavera 2019, la riaperturadel ponte al traffico leggero;

se il Governo non ritenga opportunooperare, in sinergia con i soggetti gestoriTrenord e regione Lombardia, per mante-nere inalterata la frequenza e gli orari deitreni, definendo al contempo le tratte deipullman sostitutivi verso la provincia diBergamo, suddividendoli tra quelli per stu-denti e quelli verso la stazione di Caluscod’Adda;

se non si ritenga opportuno fornireinformazioni aggiornate sullo stato di avan-zamento dei lavori ai comuni coinvolti,affinché gli stessi possano comunicare lasituazione delle opere ai cittadini interessati.

(3-00240)

Interrogazioni a risposta scritta:

VILLANI, ANGIOLA, CADEDDU, CIL-LIS, COSTANZO, LATTANZIO, LOMBARDO,MELICCHIO, MENGA, NAPPI, PAREN-TELA e TESTAMENTO. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il tratto autostradale A3 Napoli-Pom-pei-Salerno risultava in concessione fino al31 dicembre 2012 alla Società autostrademeridionali « Sam », facente parte del gruppodi Autostrade per l’Italia;

la concessione in questione prevedevala gestione e la manutenzione del trattoautostradale A3 Napoli-Pompei-Salerno;

in seguito alla scadenza della conces-sione il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti ha indetto la procedura di garacon bando del 10 agosto 2012 avente adoggetto l’affidamento in concessione delleattività di gestione e manutenzione dell’au-tostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno;

Atti Parlamentari — 2434 — Camera dei Deputati

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il bando prevedeva a carico del con-cessionario un importo complessivo di in-vestimenti pari a 799,2 milioni di euro, dicui 410 come valore di indennizzo da ri-conoscere al concessionario uscente, 101milioni per la prosecuzione degli investi-menti in corso alla data di scadenza dellavecchia concessione e 288 milioni per nuoviinterventi di manutenzione straordinaria;

al Ministero delle infrastrutture e deitrasporti sono giunte solo due offerte rela-tive al bando in questione, nello specificoun’offerta è giunta da Sam, già gestore deltratto in precedenza, e un’offerta è perve-nuta da parte del Consorzio italo-spagnoloStabile Sis, controllato per il 51 per centodal gruppo Fininc di Torino;

il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti ha nominato una commissione digara al fine di valutare le offerte pervenute;

la commissione di gara ha deciso diescludere entrambe le società partecipanti;

sia Sam S.p.a. che il Consorzio StabileSis, hanno fatto ricorso presso il Tar Cam-pania contro tale decisione, il quale, attra-verso le sentenze n. 04627 e n. 04620 del2018, ha rigettato i ricorsi;

con nota protocollo n. 2423 del 20dicembre 2012, il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti chiedeva a Sam diprovvedere alla gestione della tratta se-condo i termini e le modalità stabilite dallaconvenzione stessa, nonché di porre in es-sere tutte le azioni necessarie al manteni-mento del livello di servizio, con partico-lare riferimento alla messa in sicurezzadella struttura stradale;

ad oggi, dopo sei anni la tratta auto-stradale è ancora priva di una convenzionein attesa che il Ministero provveda a indireun nuovo bando, non avendo una conven-zione in essere; quindi, nel corso di questianni sono venuti meno tutti gli investimentiprevisti dal bando di gara per un ammon-tare di quasi 800 milioni di euro relativialla manutenzione straordinaria e al com-pletamento degli interventi già previsti nellaconvenzione precedente, tra i quali gli in-vestimenti relativi agli adeguamenti sismici

delle opere d’arte, circa 200 milioni di euro,e la riqualificazione delle barriere di sicu-rezza di primo impatto, circa 20 milioni –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della problematica esposta e qualiiniziative intenda assumere al fine di indireun nuovo bando relativo al tratto autostra-dale A3 Napoli-Pompei-Salerno, in mododa provvedere agli interventi urgenti cheriguardano la tratta citata. (4-01372)

BENIGNI e SORTE. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

il ponte San Michele noto anche comeponte di Calusco o di Paderno è un pontedi ferro a traffico misto ferroviario-stra-dale, che collega Paderno e Calusco d’Adda.Si tratta di uno snodo fondamentale perl’attraversamento del fiume Adda, versoBergamo, da un lato, e verso Monza eMilano, dall’altro;

Rete ferroviaria italiana (Rfi societàpartecipata al 100 per cento da Ferroviedello Stato), con una decisione d’urgenza,lo ha chiuso venerdì 14 settembre 2018,denunciando « aumenti enormi delle dila-tazioni e delle vibrazioni del ponte » e pre-annunciando a prefettura e comuni inte-ressati un fermo di ben due anni per rifarela soletta stradale e la gabbia metallicanella quale corrono i treni. Rfi ha tuttaviaprospettato la possibilità di anticipare lariapertura della strada;

i comuni su entrambe le sponde, inparticolare Calusco d’Adda stanno vivendouna situazione drammatica, in quanto mol-tissimi cittadini hanno attività legate alponte (lavoro, scuola, commercio), che eraattraversato da 30.000 veicoli e da 24.000pendolari ogni giorno. Chi sceglierà il trenodovrà usare dei bus navetta, attivati da Rfiper collegare le due estremità del ponte,impiegando 45 minuti in più;

inevitabile un esponenziale aumentodel traffico sui pochi ponti rimasti (Trezzo,Capriate) per scavalcare l’Adda e andaredalla Bergamasca a Milano o a Lecco. Pe-raltro, i sindaci si stanno attrezzando e

Atti Parlamentari — 2435 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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sono possibili richieste alle prefetture pervietare il traffico per i mezzi pesanti;

la decisione di chiudere la strutturada parte di Rfi ha colto di sorpresa leamministrazioni coinvolte: in una riunionedel 28 luglio 2017, Rfi aveva loro prean-nunziato lavori di ristrutturazione per ot-tobre 2018, senza però fare alcun riferi-mento alla chiusura. Gli amministratori ela popolazione si domandano se la deci-sione di Rfi non sia dovuta ad un eccesso diprudenza, dopo i fatti di Ponte Morandi aGenova, anche in considerazione del fattoche il peso dei convogli ferroviari (ai qualisono imputabili le vibrazioni del ponte) èben diverso da quello del traffico veicolareleggero –:

se non ritenga di assumere iniziativedi competenza nei confronti di Rfi affinchésia valutata la possibilità, nell’ambito deipiù ampi margini di sicurezza possibile, diconsentire il traffico veicolare leggero sulponte di Paderno o, in caso contrario, diprocedere con la massima sollecitudine al-l’avvio delle opere di consolidamento delponte, con particolare riferimento alla ri-messa in esercizio del piano stradale.

(4-01384)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

PINI. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

dopo l’arresto del sindaco di Riace(RC), Domenico Lucano, avvenuto il 2 ot-tobre 2018, il Ministro dell’interno, MatteoSalvini, il 6 ottobre alle 12,01 ha pubblicatosui suoi canali social un video in cui venivaintervistata una persona con la didascalia« se avete 2 minuti sentite cosa diceva que-sto cittadino di Riace parlando del sin-daco »;

dopo qualche ora i media hanno ri-lanciato la notizia che l’intervistato si chiamaPietro Domenico Zucco, ed è stato sotto

processo per reati collegati alla ’ndran-gheta, nonché è stato in affari con VincenzoSimonetti, condannato e arrestato per’ndrangheta e legato al clan Ruga. La re-lazione tra i due è testimoniata dal prov-vedimento del 10 giugno 2011 del giudiceper le indagini preliminari di Reggio Cala-bria, nel quale è riportata l’esistenza di unascrittura privata da Zucco e Simonetti peruna consulenza tecnica presso la Euroser-vizi Magica Coop ARL;

lo stesso Ministro dell’interno ha am-messo l’errore, dicendo che la pubblica-zione del video: « È stata una leggerezza,cercheremo di stare più attenti »;

ad oggi su Facebook il video ha avutooltre 20 mila condivisioni e solo sulla pa-gina del Ministro Salvini è stato visualiz-zato da oltre 800 mila persone, mentre1800 account l’hanno rilanciato su Twitter;

il Ministro dell’interno, Matteo Sal-vini, ha al proprio servizio una struttura dicontrollo e monitoraggio dei dati sulla retee sui social denominata « La Bestia ». Dal2014 alla guida di questo sistema c’è LucaMorisi, spin doctor digital della Lega e re-sponsabile della comunicazione e social me-dia strategist del Ministro Matteo Salvini –:

considerato che nella sua funzione diMinistro dell’interno e vice Presidente delConsiglio rappresenta le istituzioni tutte,nonché le forze dell’ordine, come mai ilvideo sia ancora disponibile ed in bellavista sui canali social del Ministro interro-gato e quali siano le motivazioni che nonhanno consentito la immediata cancella-zione dello stesso. (5-00732)

Interrogazioni a risposta scritta:

NOBILI. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

Federica Angeli è una giornalista ita-liana, coraggiosamente impegnata nelle in-chieste sulla mafia romana;

nel 2013 ha portato avanti un’inchie-sta sul legame tra i vari gruppi della cri-minalità organizzata di Ostia e la pubblicaamministrazione, a cui è seguita un’inchie-

Atti Parlamentari — 2436 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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sta giudiziaria sul racket che si è conclusacon una maxi operazione di polizia chia-mata Nuova alba, in seguito alla quale sonostate arrestate 51 persone appartenenti aiclan Fasciani, Triassi e Cuntrera-Caruan;

Federica Angeli vive sotto scorta per-manente dal 17 luglio 2013, a seguito digravi e reiterate minacce di morte;

il 21 dicembre 2015 le è stato confe-rito dal presidente della Repubblica SergioMattarella il titolo ufficiale dell’Ordine alMerito della Repubblica Italiana per il suoimpegno nella lotta alle mafie;

il suo impegno e le sue battaglie neglianni sono continuate. Infatti, il 25 gennaiodel 2018 l’operazione Eclisse porta all’ar-resto di 32 persone appartenenti al clanSpada a Ostia, arrestate con l’accusa diassociazione a delinquere di stampo ma-fioso;

il 19 febbraio 2018 testimonia nelprocesso contro Armando Spada, imputatoper minacce di morte e violenza privata neisuoi confronti. Le disse: « Se scrivi ti sparoin testa. »;

il 7 aprile 2018, una busta indirizzataa lei, contenente un proiettile, viene reca-pitata alla sede romana del Fatto quoti-diano;

l’11 ottobre 2018, ha vinto un’altrabattaglia: è stato condannato a 4 mesi direclusione Paolo Riccardo Papagni, fratellodel presidente di Assobalneari, accusato ditentata violenza privata ai danni di Fede-rica Angeli, per le affermazioni fatte nel2013 nel tentativo di bloccare un’intervista.« Federica, sei giovane, hai una famiglia.Non è con questa intervista che farai car-riera », « Giornalaia, pensa alla famiglia »,queste sono state le parole utilizzate dal-l’uomo per cercare di « dissuadere » la cro-nista a pubblicare l’articolo. Il risarcimentodi 10 mila euro sarà devoluto all’associa-zione antimafia « NOI »;

invero, nel corso del tempo le minaccea Federica Angeli sono continuate;

il 9 ottobre 2018, durante lo sgomberodi una casa popolare in via Antonio Forni,

a Ostia, occupata illegalmente da un espo-nente della famiglia Spada, la madre diSilvano Spada ha attaccato la giornalista diRepubblica affermando: « Oggi non c’è, c’hapaura. Oggi le aumentano lo stipendio »;

e ancora durante lo sgombero dell’ap-partamento di Vincenzo Spada, uno deinipoti del boss Carmine è stata inseguita einsultata davanti alle divise da Desiré eAlessandra Salera, moglie e cognata di Ot-tavio Spada, in carcere al « 41-bis » permafia: « È una schifosa carogna », « È sottoscorta questa pappona », « Avete i soldi perlei, per questa bastarda »;

gli Spada ora sono nel mirino delloStato e dell’opinione pubblica. E per loro lavera responsabile è Federica Angeli;

per queste ragioni, sarebbe grave sot-tovalutare questo clima di odio e violenzache sta circondando Federica Angeli, checon i suoi tre figli ha deciso di continuarea vivere a Ostia, nonostante i tanti che lehanno consigliato di andare via. Ma per leiandare via significava far vincere la crimi-nalità organizzata –:

se il Ministro interrogato intenda as-sumere ogni iniziativa di competenza pergarantire la sicurezza di Federica Angeli edella sua famiglia, con particolare riguardoad un aumento di protezione dei suoi figliin un momento così delicato. (4-01376)

FRATOIANNI. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

da notizie di stampa del 10 e 11ottobre 2018 si apprende che a Pavia Ca-saPound ha organizzato e svolto delle veree proprie ronde per le strade della città,denominate « passeggiate contro il degrado »;

una trentina di militanti di Casa-Pound, con le loro bandiere, hanno, neigiorni scorsi, attraversato viale Matteotti,percorso i marciapiedi interni della sta-zione e viale Vittorio Emanuele per liberarela città da tutto ciò che loro considerano« feccia », parola da loro utilizzata e chedenota un giudizio preoccupante e inaccet-tabile sulle persone. Considerare gli esseriumani come rifiuti è gravissimo;

Atti Parlamentari — 2437 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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a destare sconcerto e meraviglia èstata la condotta dalla questura che, nono-stante la segnalazione preoccupata del sin-daco della città, ha dichiarato pubblica-mente tramite il vicario del prefetto che,pur non avendo ricevuto preavvisi « La que-stura era informata di queste ‘passeggiatecontro il degrado’, iniziativa nazionale de-clinata a livello locale ». In più il vicario delprefetto ha aggiunto: « Il passaggio nel co-mitato per l’ordine e la sicurezza avvienesolo se il questore segnala una situazione arischio in cui sia necessario coinvolgere leforze dell’ordine e il Comune ». E poi: « Nonsono ronde, ma passeggiate. E in ogni casonon è un servizio di ordine pubblico, ipartecipanti sono semplici cittadini »;

a questo punto ci si chiede, come hagià fatto Mauro Vanetti della Rete antifa-scista, quali siano i criteri in vigore inmateria di ordine pubblico presso la que-stura di Pavia, dal momento che non solonon trova nulla da dire rispetto a questemanifestazioni dal carattere minaccioso maaddirittura le consenta e le tolleri e inqualche modo le giustifichi;

manifestazioni di questo tipo, a giu-dizio dell’interrogante, non hanno nulla ache vedere con la lotta al degrado maservono soltanto a creare una falsa narra-zione strumentale alla diffusione di un climadi odio e paura, individuando nei migranti,negli extracomunitari e nei richiedenti asiloil nemico pubblico da combattere disto-gliendo così l’attenzione dai veri problemisia del Paese che delle città e sperando cosìdi ottenere consenso. Le « passeggiate con-tro il degrado » sono secondo l’interroganteillegittime perché si collocano al di fuoridell’assetto normativo vigente. Non è am-missibile che esponenti di partito si sosti-tuiscano alle forze dell’ordine arrogandosiil diritto di svolgere funzioni di controllo evigilanza. Tutto ciò desta forte preoccupa-zione e richiede un intervento deciso delleistituzioni a tutti i livelli per impedire chetali azioni si possano ripetere, tanto più sea compierle è una forza politica che sirichiama apertamente al fascismo e che fadell’intolleranza e della discriminazione ipropri princìpi, ponendosi così in palese

contrasto con i valori fondativi di libertà edemocrazia della Carta costituzionale;

la loro presenza in forma organizzatae propagandistica può solo creare inutilitensioni e mettere a rischio davvero lasicurezza e l’incolumità dei cittadini chenon hanno bisogno di improvvisare rondedi « pseudo vigilanti » autonominati;

come già sottolineato da diversi pre-fetti, la vigilanza del territorio spetta esclu-sivamente alle forze dell’ordine. È il prin-cipio di base che deve essere rispettato. Leforze dell’ordine si muovono in un contestofatto di regole che non possono esseresoppiantate dallo spirito d’iniziativa diognuno –:

se sia a conoscenza dei motivi per cuila prefettura e la questura di Pavia, adifferenza di altre prefetture, abbiano per-messo lo svolgimento delle « passeggiatecontro il degrado », iniziative che a giudiziodell’interrogante si pongono al di fuori diqualsiasi norma di legge e rischiano dirappresentare un pericolo per la colletti-vità, e dei criteri che hanno condotto avalutare positivamente tali iniziative;

quali iniziative intenda assumere neiconfronti dei vertici della prefettura e dellaquestura di Pavia. (4-01379)

* * *

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

FRATOIANNI e SPERANZA. — Al Mi-nistro dell’istruzione, dell’università e dellaricerca. — Per sapere – premesso che:

da un articolo pubblicato sul quoti-diano La Nuova del Sud l’8 ottobre 2018 siapprende che a Matera le famiglie degliallievi di tre istituti scolastici, a cominciaredal liceo Duni, hanno scritto una lettera-appello indirizzata al prefetto, al sindaco,al presidente della provincia, all’ufficio sco-lastico provinciale, alla regione Basilicata,al rettore dell’ateneo lucano e ai dirigentidell’istituto agrario e del liceo classico di

Atti Parlamentari — 2438 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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Matera per denunciare la situazione diassoluta precarietà che sono costretti avivere gli allievi e le loro famiglie;

dopo l’ordinanza di sgombero impo-sta dal comune per inagibilità della strut-tura che ospita il liceo Duni, non vi èancora nessun riscontro concreto rispettoall’assegnazione, che sia essa provvisoria odefinitiva, della nuova sede;

a trenta giorni dall’apertura dellescuole è ormai acclarata la situazione diprecarietà in cui convivono attualmente treistituti costretti a condividere la medesimasede (agrario, alberghiero e classico);

si tratta di un disagio che inevitabil-mente si ripercuote sulla qualità dell’of-ferta formativa di tutti che risulta compro-messa. Inoltre, l’approssimarsi della sta-gione fredda renderà ancora più disagevolel’utilizzo di alcuni spazi adibiti ad aule, manon dotati di riscaldamento;

il diritto allo studio dei ragazzi deveessere sempre garantito, sia nella qualitàche nella fruizione dei servizi;

a quanto pare, dopo la lettera-appello,la regione Basilicata ha dato disponibilitàper l’utilizzo di una propria sede, seppurcon la garanzia di usufruire di alcuni spaziper i propri dipendenti;

nell’arco di un mese studenti, inse-gnanti, personale tecnico-amministrativosono costretti a cambiare ancora una voltasede – confidando che sia l’ultima – contutti i disagi che tali trasferimenti compor-tano;

in Italia l’edilizia scolastica rappre-senta una vera emergenza, con la maggio-ranza degli edifici non a norma e tecnica-mente inagibili –:

se e con quali strumenti e risorse ilGoverno intenda intervenire per evitareche episodi come quelli in premessa siverifichino nuovamente;

se e con quali strumenti il Governointenda mettere in atto un serio piano diintervento in materia di edilizia scolastica,in modo da dotare il Paese di edifici sicuri,agibili, accoglienti e funzionali. (4-01375)

FRATOIANNI. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca. — Persapere – premesso che:

la legge n. 107 del 2015, cosiddetta« buona scuola », ha stabilito l’emanazionedi « decreti legislativi al fine di provvedereal riordino, alla semplificazione e alla co-dificazione delle disposizioni legislative inmateria di istruzione »;

il decreto-legge n. 59 del 2017 ha de-finito i termini entro i quali il nuovo con-corso abilitante all’insegnamento (Fit) sisvolgerà, stabilendo come prerequisito al-l’accesso il possesso di almeno 24 creditiformativi universitari nell’ambito delle di-scipline antropo-psico-pedagogiche da partedei candidati. Ciò ha comportato che, nelcorso dell’ultimo anno accademico, decinedi migliaia di studenti e laureati sono staticostretti a iscriversi ai corsi per l’otteni-mento dei suddetti crediti e con ogni cer-tezza molti altri lo faranno nel corso del-l’anno accademico che si sta aprendo;

il decreto ministeriale n. 616 del 2017,ha stabilito le modalità di acquisizione dei24 crediti formativi universitari e i settoriscientifico-disciplinari ritenuti utili ai finidel loro ottenimento;

tale disposizione, avendo valore retro-attivo ha interessato anche coloro che ave-vano già conseguito il titolo di laurea ma-gistrale/specialistica sotto un regime con-corsuale abilitante che riteneva sufficienteil possesso del diploma universitario: ildecreto li ha quindi obbligati a sostenereinteramente i costi materiali (tasse d’iscri-zione – 500,00 euro presso gli atenei pub-blici, molti di più presso gli enti privati –trasporti, manuali, e altro) e immaterialirelativi al conseguimento dei nuovi creditiformativi universitari;

l’obbligo di inserire 24 crediti forma-tivi universitari relativi ai settori scientificidisciplinari della psicologia, dell’antropolo-gia, della pedagogia e delle metodologiedidattiche all’interno dei piani di studio hacostretto gli studenti non ancora laureati arinunciare all’approfondimento delle ma-terie delle singole classi concorsuali, com-primendo e compromettendo la loro for-

Atti Parlamentari — 2439 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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mazione specifica e preparazione nell’am-bito delle proprie discipline d’insegna-mento. I laureandi sono stati costretti aritardare il conseguimento del titolo perpoter frequentare i corsi dei 24 creditiformativi universitari prima della laurea;

il decreto-legge n. 59 del 2017, stabi-liva che il concorso abilitante sarebbe statoindetto nel 2018, fatto che non si è verifi-cato e non si verificherà;

il Ministro interrogato, sui Fit e i 24crediti formativi universitari ha più voltedichiarato di voler riformare e semplificareil percorso abilitante, manifestando l’inten-zione di eliminare i 24 crediti formativiuniversitari come prerequisito indispensa-bile per partecipare al concorso Fit, diridurre il Fit in termini di durata, di rive-dere l’entità della retribuzione mensile de-stinata ai vincitori del concorso Fit, dibandire un concorso abilitante entro la finedel 2019 e ogni due anni;

i 24 crediti formativi universitari nonpotranno essere fatti valere in altre sediconcorsuali come invece accade per i nor-mali titoli di studio; centinaia di migliaia dilaureati sono da anni in attesa di un con-corso abilitante, senza la minima idea dicome e quando questo possa svolgersi (ilaureati dopo giugno 2017 non hanno po-tuto nemmeno iscriversi in terza fascianelle graduatorie per le supplenze);

va tenuto conto delle palesi ingiustiziesociali sorte dal provvedimento dei 24 cre-diti formativi universitari e del concorsoFit nei confronti di una generazione giàfortemente colpita dalle riforme attuate inmateria di scuola e lavoro nel corso degliultimi decenni, nonché delle recenti dichia-razioni del Ministro interrogato in questamateria –:

se il Governo intenda adottare inizia-tive per rivedere urgentemente la norma-tiva relativa al Fit, abolendo l’obbligato-rietà dei 24 crediti formativi universitari,risarcendo economicamente gli studenti cheli hanno già maturati in seguito alla pre-sunzione della loro obbligatorietà e fa-cendo valere il percorso in termini di pun-teggio nei futuri concorsi abilitanti;

se si intenda adottare iniziative perrendere il percorso abilitante più snello eveloce, prevedendo una retribuzione men-sile dignitosa ai vincitori del concorso, as-similabile a quella dei docenti già abilitati;

se si intenda indire un nuovo con-corso abilitante in tempi celeri, comunqueentro la primavera del 2019. (4-01382)

TONELLI. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

secondo una notizia diffusa da alcunimedia, la domanda « Come facciamo a cac-ciare Salvini ? » sarebbe stata inserita in uncompito in classe di italiano e scritta sulquaderno di un alunno di prima media diuna scuola di Castel del Rio (Bologna);

a detta del dirigente scolastico, invece,quella domanda sarebbe stata scritta inseguito a un esercizio fatto in classe, la« bottega dei desideri: una pratica didatticafatta all’inizio di un nuovo ciclo scolasticoper far conoscere i bambini tra di loro eall’insegnante ». Ogni alunno esprime undesiderio e trascrive sul quaderno quellidegli altri, per parlarne poi insieme aldocente e conoscersi;

sempre secondo la versione fornitadal dirigente della scuola il presunto temasarebbe stato un desiderio particolare (« cac-ciare Salvini ») espresso da un alunno chel’insegnante, secondo quanto riferito sem-pre dal dirigente avrebbe anche chiesto dinon trascrivere insieme agli altri (tra questifigurano « risolvere la desertificazione » o« guarire le malattie »). Qualche bambinonon l’ha ascoltata e una volta portato acasa il quaderno un genitore ha pubblicatosui social la pagina del quaderno mede-simo;

da questo si è innescata la polemica,lo stesso Ministro Salvini ha scritto su Fb:« Una insegnante di italiano avrebbe chie-sto agli studenti “come facciamo a cacciareSalvini ?”. Non ci voglio credere, verifi-cherò »;

è infatti importante verificare comesono andati effettivamente i fatti, perché se

Atti Parlamentari — 2440 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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fosse appurata l’ipotesi del tema in classe,sarebbe grave, significherebbe che ormai ascuola si strumentalizza la didattica perfare politica e indottrinare le menti deigiovani;

ad Ascoli Piceno, in occasione del 75°anniversario dell’inizio della lotta di libe-razione, il presidente dell’Associazione na-zionale Partigiani d’Italia Pietro Perini hacompiuto quello che appare all’interro-gante un chiaro attacco alle forze politicheattualmente al Governo in relazione allapolitica migratoria, parlando di un nuovonemico chiamato populismo, ma che inrealtà sarebbe fascismo, tutto questo allapresenze di circa 200 alunni delle scuolemedie picene –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa;

se siano state effettuate le opportuneverifiche per appurare come si siano svoltiesattamente i fatti e se sia ipotizzabile unaqualche responsabilità dell’insegnante;

per quali ragioni i dirigenti e i docentipresenti alla manifestazione dell’Anpi nonabbiano preso le distanze dalle dichiara-zioni a giudizio dell’interrogante altamenteoffensive pronunciate dal presidente deipartigiani, evitando così di avallare, con ilproprio silenzio, i contenuti e i toni espressinella suddetta manifestazione. (4-01386)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CAVANDOLI e MURELLI. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali, al Mini-stro per la famiglia e le disabilità. — Persapere – premesso che:

grande sdegno ha suscitato la notiziache l’Inps riconoscerà un sostanzioso in-centivo economico ai medici dell’area me-dico-legale in base a quante prestazioni permalattie e invalidità riusciranno a revo-care;

nel piano delle performance 2018-2020, denuncia l’Anmic, si legge che la loroefficienza sarà valutata anche in base aquanto faranno risparmiare all’Istituto, ta-gliando o abbassando il grado di invaliditàda riconoscere durante le visite di accerta-mento;

per l’Anmic con la determinazionepresidenziale n. 24, riguardante appunto ilpiano delle performance del prossimo bien-nio, il presidente Boeri sembra abbia messouna « taglia » sugli invalidi, abbia dato il viaad una « caccia all’uomo »; l’Anmic ritieneoltremodo scandaloso ed eticamente inac-cettabile « creare un sistema con cui sidanno aumenti di retribuzioni ai medicilegali Inps che negheranno legittimi dirittia cittadini con disabilità »;

sdegno è stato espresso anche dallealtre associazioni che tutelano invalidi edisabili, tra cui l’Anmil;

per il presidente della Fand (la Fede-razione tra le associazioni nazionali dellepersone con disabilità), il rischio è quello diun « risultato aberrante » che porterà ad« un evidente conflitto tra il diritto delcittadino a vedere riconosciuta la propriacondizione di malattia o invalidità ed il purlegittimo incentivo del medico ad ottenereuna retribuzione di risultato » –:

se i Ministri interrogati siano a cono-scenza di quanto riportato in premessa equali iniziative di competenza intendanoadottare in proposito;

se non convengano sull’opportunità –come suggerito dal presidente Fand – diadottare iniziative per ancorare la retribu-zione di risultato al numero di visite effet-tuate, al fine di migliorare i tempi di attesarispetto a quelli necessari oggi per unavisita di accertamento;

se il Ministro del lavoro e delle poli-tiche sociali, in qualità di Ministro vigi-lante, non intenda intervenire affinché l’I-stituto previdenziale ritiri immediatamentela disposizione richiamata in premessa.

(5-00726)

Atti Parlamentari — 2441 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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MURELLI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere – pre-messo che:

l’amministrazione di Castel San Gio-vanni (PC) è allarmata per il progetto ditrasformazione della sede Inps di Castelloin « Punto Inps »;

stando a quanto si legge sul sito del-l’istituto alla voce « Punto Inps », « trattasidi moduli organizzativi caratterizzati daparticolare snellezza e flessibilità, la cuiprevisione offre la concreta possibilità direalizzare il miglior equilibrio possibile trale istanze dei cittadini utenti e i principi diefficienza, efficacia ed economicità che ispi-rano l’azione amministrativa dell’istituto »;

l’amministrazione locale è preoccu-pata, in particolare, per il rischio che tale« economicità » possa tradursi in un orariodi apertura al pubblico più ridotto o inmeno addetti agli sportelli, comunque inuna riduzione di servizi che possa indurrei tanti utenti di tutta la Valtidone – oggi,per l’appunto, serviti dall’agenzia di Ca-stello – a rivolgersi alla sede di Piacenza;

secondo l’assessore al welfare, Fede-rica Ferrari, la soppressione della sede Inpsdi Castello rappresenterebbe un disservizioper i 75 mila abitanti di tutti e 21 i comunidella Valtidone;

oltre agli amministratori hannoespresso la propria contrarietà anche i sin-dacati, convinti tutti che depotenziando Ca-stello e Fiorenzuola (altra sede Inps desti-nata alla trasformazione) si congestione-rebbe l’agenzia di Piacenza;

l’incremento occupazionale registra-tosi a Castel San Giovanni, in particolarenei servizi logistici, dovuto all’insediamentodi nuove aziende, rende peraltro fonda-mentali la presenza e l’operatività dell’a-genzia per tutte le pratiche connesse all’oc-cupazione –:

se trovino conferma le preoccupazionidi cui in premessa, se sia a conoscenza ditale progetto dell’Inps e in cosa consista;

quali siano, nello specifico, le conse-guenze della trasformazione delle citate

sedi in « punti Inps » in termini di ridu-zione di dipendenti, di orari di apertura alpubblico e di servizi offerti e resi agliutenti. (5-00727)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI,FORESTALI E TURISMO

Interrogazioni a risposta orale:

INCERTI. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari, forestali e del turismo.— Per sapere – premesso che:

il Ministero delle politiche agricolealimentari, forestali e del turismo per rag-giungere gli obiettivi di tutela delle risorseidriche ha intrapreso in questi anni mol-teplici azioni e stanziato ingenti risorse perfinanziarie il Piano irriguo nazionale(PIN) –:

se il Ministro interrogato intenda as-sumere iniziative utili ad accelerare l’at-tuazione del Piano irriguo nazionale (Pin),rafforzandone eventualmente la dotazionefinanziaria. (3-00238)

RIZZETTO. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari, forestali e del turismo.— Per sapere – premesso che:

i vini dalla denominazione Collio Go-riziano o Collio Doc, sono prodotti di ec-cellenza del made in Italy, conosciuti anchea livello internazionale, che traggono il loronome dall’area geografica del Collio, unadelle più importanti aree vitivinicole dellaregione Friuli Venezia Giulia;

è stato recentemente segnalato un gravecaso di pratica commerciale ingannevoleche danneggia i produttori dei vini a de-nominazione Collio, posta in essere da un’a-zienda canadese, con sede nella città diMissisagua, che produce una gamma divini, dal Pinot grigio allo Chardonnay, de-nominati Colio Wines;

si tratta palesemente del cosiddettofenomeno dell’italian sounding, attraverso

Atti Parlamentari — 2442 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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il quale viene imitato un prodotto o unmarchio con il richiamo alla presunta ita-lianità dello stesso;

il falso made in Italy produce al no-stro Paese danni per decine e decine dimiliardi di euro, con la vendita di prodottiproposti e venduti sul mercato con simbolio diciture ingannevoli che evocano l’italia-nità degli stessi, sebbene di italiano non siapresente nulla. Ciò avviene in tutto il mondo,dagli Usa all’Olanda, dall’Argentina alla Ger-mania; si ritiene dunque necessario adot-tare urgenti provvedimenti per contrastaretale grave e sleale pratica che adesso stacolpendo i produttori del Collio, che con unduro lavoro nei vigneti, dedizione e com-petenza in cantina, imbottigliano ogni annovini di eccellenza;

per contrastare l’italian sounding, inparticolare, vanno introdotte incisive azionia tutela del made in Italy, che possanoessere efficaci anche al di fuori dell’Unioneeuropea, poiché è proprio oltre tali confiniche risulta ancora più difficile intervenire asalvaguardia delle eccellenze agroalimen-tari italiane colpite dalle pratiche di con-correnza sleale in questione –:

se e quali iniziative il Ministro inter-rogato intenda adottare per tutelare gliinteressi dei produttori di vini a denomi-nazione Collio, che rischiano la perdita diimportanti quote su un mercato strategico,oltre al danno di immagine;

se e quali iniziative intenda promuo-vere per contrastare il fenomeno dell’ita-lian sounding che danneggia il made inItaly agroalimentare, sfruttandone illegal-mente la fama. (3-00239)

Interrogazione a risposta in Commissione:

MURA. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari, forestali e del turismo.— Per sapere – premesso che:

l’eccezionalità degli eventi atmosfericidelle giornate scorse (in particolare, 10 e 11ottobre 2018) ha determinato danni consi-stenti ai territori della Sardegna meridio-nale (Cagliari e hinterland, Costa sulcitana,Sarrabus e Ogliastra);

come rappresentato in queste ore dalleassociazioni degli imprenditori agricoli edegli allevatori, oltre che su infrastruttureviarie urbane ed extraurbane, anche a usoagricolo e case di civile abitazione, si cal-colano danni consistenti (ancora in corsodi quantificazione) a carico del sistemaagricolo sardo (campagne e serre allagate einaccessibili, vigneti e agrumeti prossimi alraccolto distrutti, ovili e aziende agricoleisolate e inaccessibili, perdita di capi bovinie ovini) –:

se intenda adottare le iniziative dicompetenza per riconoscere lo stato di ca-lamità e definire uno specifico piano diinterventi per ripristini, risarcimenti e messain sicurezza della superficie agricola e dellerelative infrastrutture al fine di ridurre illivello di vulnerabilità del territorio.

(5-00721)

* * *

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazioni a risposta scritta:

PITTALIS. — Al Ministro per la pubblicaamministrazione, al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 85 del Testo unico delle leggisull’ordinamento degli enti locali (Tuel), alcomma 1, ribadisce che le norme stabilitedal capo IV dello stesso Tuel e relative allaposizione, al trattamento e ai permessi deilavoratori pubblici e privati, chiamati afunzioni elettive, si applicano anche per lapartecipazione dei rappresentanti degli entilocali alle associazioni internazionali, na-zionali e regionali tra gli enti locali;

lo stesso articolo 85 del Tuel stabili-sce, inoltre, che le spese che gli enti localiritengono di sostenere per la partecipa-zione dei componenti dei propri organi alleriunioni e alle attività degli organi nazio-nali e regionali delle associazioni vanno incarico al bilancio degli enti stessi;

appare dunque del tutto evidente chel’amministratore locale che rappresenti un

Atti Parlamentari — 2443 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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comune all’interno di un’associazione dicui al comma 1 dell’articolo 85 deve esseredesignato con apposito atto di attribuzionedella rappresentanza del comune da partedel proprio sindaco;

appare inoltre del tutto pacifico chel’amministratore locale, designato con ap-posito atto di nomina da parte del propriosindaco, che entrasse a far parte degli or-gani direttivi dell’associazione, per quantoattiene alle attività connesse ad essi, go-drebbe di tutte i benefici di cui all’articolo85 del Tuel, con oneri a carico del comunedi cui è delegato;

all’interno dell’assemblea delle asso-ciazioni possono però essere presenti am-ministratori locali che non sono designaticon atto di nomina del sindaco del propriocomune di appartenenza;

anche nel caso in cui l’amministratorelocale componente dell’assemblea dell’as-sociazione non agisca su indicazione di-retta da parte del proprio sindaco, egli puòcomunque essere eletto negli organi diret-tivi dell’associazione medesima, con il votodegli altri sindaci (o loro delegati) comun-que facenti parti dell’assemblea;

in tal caso, l’amministratore localeeletto a far parte degli organi direttivi del-l’associazione rappresenterebbe comunquei sindaci che, con l’elezione, lo delegano asvolgere attività di gestione amministrativain tali organi direttivi;

per l’intuitivo principio dell’eguaglianzadei diritti, per cui a pari funzione spettapari trattamento giuridico, sembrerebbe deltutto evidente che il componente di organidirettivi delle predette associazioni, pur nondelegato dal sindaco del proprio comune,debba godere dello stesso trattamento inmateria di permessi lavorativi di cui godequalsiasi altro componente degli stessi or-gani, che pure agisca su delega diretta delproprio sindaco;

anche in quest’ultima fattispecie, ap-pare intuitivo come il costo di tali permessidebba comunque ritenersi a carico del-l’ente locale nel quale il lavoratore dipen-dente (da privati o da enti pubblici econo-

mici) esercita il proprio mandato di ammi-nistratore –:

se il Governo intenda adottare inizia-tive per chiarire se l’attribuzione del poteredi rappresentanza da parte del sindacoall’amministratore comunale che deve rap-presentare l’ente nell’ambito di una asso-ciazione tra enti locali debba avvenire at-traverso un decreto di nomina da parte delsindaco stesso o possa comunque realiz-zarsi attraverso un semplici atto di delegasottoscritto;

se intendano adottare iniziative perchiarire se la qualifica di componente degliorgani direttivi di una associazione ricono-sciuta di enti locali anche nel caso riguardiun amministratore locale sprovvisto di de-lega diretta da parte del proprio sindaco,ma, comunque eletto in tali organi daisindaci componenti l’assemblea dell’asso-ciazione, possa godere delle prerogative dicui all’articolo 85 del Tuel e, quindi, fruiredei permessi lavorativi previsti dal capo IV,titolo III del Tuel, alla stessa stregua diquanto viene ammesso per gli assessoritecnici non eletti, ma nominati da un sin-daco;

se intendano assumere iniziative perchiarire se l’attribuzione della rappresen-tanza di un ente locale in seno ad un’as-sociazione di enti locali possa avvenire, conapposito atto del sindaco, anche in capo aun consigliere comunale non appartenenteallo stesso comune di cui il sindaco èrappresentante. (4-01374)

NOVELLI. — Al Ministro per la pubblicaamministrazione, al Ministro della salute, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

il 21 maggio 2018 presso la sede del-l’Aran sono stati sottoscritti i contratti col-lettivi nazionali di lavoro « sanità pub-blica » e « funzioni locali »;

nello specifico, il contratto nazionaledel comparto « salute », atteso da nove annie che coinvolge circa 600 mila lavoratoritra infermieri, operatori sanitari e ammi-nistrativi del servizio sanitario nazionale –

Atti Parlamentari — 2444 — Camera dei Deputati

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non è stato sottoscritto da tutti i sindacatidi categoria: non ha infatti siglato l’accordoNursind;

le ragioni della mancata sottoscri-zione da parte della sopracitata sigla sonoda ricondurre a una pluralità di aspetti, diseguito sinteticamente elencati: un ridottis-simo incremento salariale, peraltro com-pensati dalla cancellazione di fatto delleindennità di turno; l’eliminazione del di-ritto alla pausa mensa per il personaleturnista; la precarizzazione degli incarichidi coordinamento; la deroga al riposo mi-nimo giornaliero e il ritorno allo straordi-nario sostanzialmente obbligatorio;

a seguito della mancata firma il so-pracitato sindacato pare esser stato esclusodai tavoli di contrattazione integrativa edecentrata, nonostante la sentenza n. 231/2013 della Corte Costituzionale abbia san-cito l’incostituzionalità di simili esclusioni;

secondo uno studio del Censis perpoter erogare un servizio in linea con ibisogni dei cittadini ci sarebbe bisogno dialmeno 50 mila infermieri, di cui 20 milanecessari alla copertura dei turni secondole regole sugli orari di lavoro negli ospedalidell’Unione europea, e almeno di altri 30mila per soddisfare la domanda di assi-stenza sul territorio;

uno studio elaborato dalla Federa-zione nazionale ordini delle professioni in-fermieristiche del settembre 2018 con-ferma sostanzialmente la stima indicatadal Censis, quantificata per l’esattezza in53 mila, ricavata dal dato sul lavoro stra-ordinario, svolto dal 40 per cento degliinfermieri; inoltre, lo stesso studio eviden-zia che ogni infermiere assiste in media 11pazienti, quando secondo recenti analisi ilrapporto ottimale tra staff assistenziale epazienti ricoverati per ridurre del 20 percento la mortalità sarebbe di 1 a 6;

il 27 settembre 2018, durante lo svol-gimento delle interrogazioni a risposta im-mediata al Senato, il Ministro della saluteha risposto a un’interrogazione sull’incre-mento degli investimenti nel servizio sani-tario nazionale affermando testualmente:« per quanto riguarda il personale della

sanità, devo rammentare che la legge distabilità per il 2017 aveva previsto, nell’am-bito del Fondo sanitario nazionale (FSN) ilvincolo delle risorse necessarie a garantireil rinnovo dei contratti riguardanti il per-sonale dipendente e convenzionato col Ser-vizio sanitario nazionale, senza tuttavia pre-vedere a tale scopo un incremento dellostesso Fondo. Quindi stiamo lavorando suquesto. Pertanto, in sede di rinnovo deicontratti collettivi nazionali è emersa l’in-sufficienza delle risorse per garantire i be-nefici contrattuali » –:

se risulti che Aran e aziende sanitarieod ospedaliere abbiano escluso dalla con-trattazione decentrata la sigla sindacaleche non ha sottoscritto il contratto collet-tivo nazionale di lavoro-sanità;

se ci sia l’intenzione di ammettere allacontrattazione integrativa il sindacato so-pracitato;

se siano previste iniziative per unospecifico stanziamento di fondi da trasfe-rire alle regioni vincolato a piani di assun-zione, così da riportare l’Italia al pari dellamedia Ocse. (4-01380)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:

BORGHESE. — Al Ministro della salute,al Ministro del lavoro e delle politiche so-ciali, al Ministro dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca. — Per sapere – pre-messo che:

da quanto emerge dai dati di unostudio sulla rilevazione continua sulle forzedi lavoro dell’Istat, condotto per il centrostudi Fnopi, pare che gli operatori cheagiscono nel settore infermieristico si vannospostando verso le età avanzate con il di-sagio di turni impossibili, conseguenza di-retta della carenza di organici, che au-menta e colpisce una popolazione meno ingrado di sopportarla;

infermieri e paramedici sono semprepiù affaticati e stressati dall’incremento di

Atti Parlamentari — 2445 — Camera dei Deputati

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lavoro notturno, in quanto l’accrescimentodel lavoro notturno si registra sempre piùsia in estensione (quota di persone coin-volte), che in intensità (due o più notti asettimana);

i turni riguardano quasi i 3/4 degliinfermieri dei servizi ospedalieri e quasi il60 per cento di quelli degli altri compartidella sanità-assistenza;

dal punto di vista dell’orario di lavoro,i paramedici mediamente lavorano 36,8 oresettimanali nei servizi ospedalieri e 37,2ore negli altri comparti della sanità, ri-spetto alle 37,8 ore della media delle altreprofessioni;

non si registrano differenze in terminidi ore lavorate tra infermieri uomini einfermiere donne, ma il vero problemaresta la vita disagiata tra turni e riposisempre più ridotti, ovvero le condizionilavorative, caratterizzate da maggior faticae stress, soprattutto per quanto riguarda illavoro serale e notturno;

le carenze di organico e l’impossibilitàdi utilizzare un numero di personale suf-ficiente per una diversa turnazione dannoluogo a conseguenze negative sia sui pro-fessionisti che sugli assistiti;

si registrano le differenze di diffu-sione del lavoro a turni nei diversi contestiterritoriali, tra le tre grandi ripartizioni delNord, del Centro e del Mezzogiorno, esclu-dendo per ragioni di significatività infer-mieri e medici dei comparti non ospeda-lieri: il maggior ricorso al lavoro serale enotturno si verifica negli ospedali del Mez-zogiorno (dove quasi tutte le regioni sonoin piano di rientro e quindi hanno il bloccototale del turn over, senza ricambio per gliorganici); ivi lavora di notte almeno unavolta a settimana il 63,6 per cento degliinfermieri contro il 54,8 per cento del Nord;

da quanto emerge dai dati dello stu-dio, l’incremento del lavoro notturno tra il2011 e il 2017 – sia in estensione sia inintensità – coinvolge tutti senza distinzionedi età;

il personale infermieristico quindi af-fronta un disagio che va aumentando e

colpisce una popolazione meno in grado disopportarlo;

negli ultimi due anni si sono persioltre 4.500 infermieri in quella che è unavera e propria emorragia per il sistemasanitario nazionale. La carenza comples-siva attuale è di oltre 20 mila unità perpoter fare fronte alle necessità legate alrispetto della normativa europea su turni eorari di lavoro nelle strutture del serviziosanitario nazionale e oltre 30 mila unitàper rendere efficiente l’assistenza sul ter-ritorio; il suo aumento costante medio di1.700-2000 unità di personale l’anno faragionevolmente ritenere, a legislazione vi-gente, una carenza tra cinque anni stima-bile in circa 30 mila infermieri nelle strut-ture pubbliche e circa 40 mila sul territorioper un totale di quasi 70 mila infermieri;

secondo le regole contrattuali gli in-fermieri non dovrebbero assistere più di 6pazienti ciascuno, ma nel nostro Paese ogniinfermiere ha in carico in ospedale in me-dia 11 pazienti e si raggiungono i 17 inCampania, mentre le situazioni migliori siregistrano in Veneto, Toscana, Liguria eBasilicata, dove ogni infermiere ha in me-dia in carico 8-9 pazienti;

per quanto riguarda l’assistenza sulterritorio, per rispondere ai bisogni di sa-lute degli oltre 16 milioni di cittadini conpatologie croniche o non autosufficienti, laFederazione nazionale degli infermieri hacalcolato la necessità di almeno un infer-miere ogni 500 assistiti, dato che si intenderaggiungere con l’implementazione di unpreciso percorso universitario, oggi attivogià in 9 atenei e che ha portato alla for-mazione di circa 5.400 professionisti « spe-cializzati » (infermiere di famiglia);

le carenze di personale non riguar-dano solo i paramedici ma anche medici,chirurghi e questa condizione si avvertenegli ospedali di tutto il territorio nazio-nale –:

quali iniziative di competenza inten-dano adottare i Ministri interrogati percolmare la carenza di personale (medico,infermieristico e operatori socio-sanitari),presso i vari ospedali italiani, considerando

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anche che la pronta disponibilità infermie-ristica viene utilizzata per colmare le ca-renze, invece che nelle situazioni di emer-genza, come da contratto nazionale.

(4-01381)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

UBALDO PAGANO. — Al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

il contratto d’affitto con obbligo d’ac-quisto sottoscritto a giugno 2017 fra AMInvest Co, la cordata formata da Arce-lorMittal e Marcegaglia, e i commissaristraordinari di Ilva rappresentava il do-cumento cruciale per la cessione dellostabilimento Ilva;

la clausola 19.7 del contratto men-zionato prevedeva che « nel caso in cui icommissari rilevino una non corretta ese-cuzione del piano ambientale » da partedi ArcelorMittal e qualora non ci fosseaccordo fra le parti « si potrà rimettere laquestione controversa alla determinazionedi un arbitro unico, individuato fin da oradalle parti nel professor Maurizio Ono-frio »;

dal contratto si deduce, altresì, lafacoltà in capo ai commissari e all’arbitrounico di addivenire a un’intesa di com-promesso di fatto modificando il pianoambientale;

il professor Onofrio ha condotto nelperiodo compreso tra l’agosto 2013 e ilfebbraio 2015 un’analisi al fine di valu-tare se ci fossero elementi utili per in-dividuare correlazioni tra i picchi di dios-sine rilevati in alcune postazioni di mo-nitoraggio presenti nel territorio di Ta-ranto e l’attività dell’Ilva;

la perizia di cui sopra scagionaval’Ilva, dichiarando che i valori anomali didiossina riscontrati non erano stati de-terminati dalle attività del siderurgico;

la stessa perizia invitava a cercarealtre possibili fonti di inquinamento;

la tesi contenuta nella medesima pe-rizia è stata successivamente smentita dal-l’allora direttore generale dell’Arpa Puglia,Giorgio Assennato, il quale dichiarò uneccezionale aumento dei livelli di diossinerilevato in un impianto di monitoraggiodelle polveri del quartiere Tamburi, « pa-ragonabile ai livelli di inquinamento ri-scontrati nel centro della discarica di Giu-gliano in Campania », confermando di fattoche quei valori di diossina erano compa-tibili con un’unica sorgente presente incittà, ossia l’Ilva;

anche successivamente all’insedia-mento del Governo Conte, il professorOnofrio veniva confermato arbitro unicodi un eventuale contenzioso;

contattati da organi di stampa, l’uf-ficio stampa del Ministero dello sviluppoeconomico ha dichiarato che « visto che ilprofessor Onofrio aveva già prestato con-sulenze per Ilva, per ragioni di indipen-denza » sono stati individuati due nuoviarbitri nei professori Gaspare Viviani eMichele Giugliano;

contattato dagli stessi organi distampa, il professor Giugliano dichiaravadi non essere in alcun modo a conoscenzadella nomina-:

se trovino conferma le dichiarazionirilasciate dall’ufficio stampa del Ministerodello sviluppo economico riguardanti lenomine dei professori Viviani e Giugliano;

nel caso trovassero conferma le di-chiarazioni dello stesso ufficio stampa, sesia ufficialmente avvenuta la nomina deidue nuovi arbitri;

se trovino conferma le determina-zioni del contratto del giugno 2017, inparticolare per ciò che concerne la facoltàdi modifica del piano ambientale in capoall’arbitro/i individuato e al commissariodell’Ilva. (5-00728)

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Apposizione di una firma ad unainterrogazione.

L’interrogazione a risposta scritta Fra-toianni n. 4-01365, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 12 ottobre2018, deve intendersi sottoscritta anche daldeputato Stumpo.

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore:

interrogazione a risposta scritta Sillin. 4-00568 del 27 giugno 2018.

Trasformazione di documenti del sinda-cato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati così tra-sformati su richiesta dei presentatori:

interrogazione a risposta in Commis-sione Rizzetto n. 5-00124 del 10 luglio 2018in interrogazione a risposta orale n. 3-00239;

interrogazione a risposta in Commis-sione Incerti n. 5-00272 del 31 luglio 2018 ininterrogazione a risposta orale n. 3-00238;

interrogazione a risposta orale Beni-gni e Sorte n. 3-00176 del 18 settembre2018 in interrogazione a risposta scrittan. 4-01384;

interrogazione a risposta in Commis-sione Fragomeli e Carnevali n. 5-00562 del28 settembre 2018 in interrogazione a ri-sposta orale n. 3-00240.

Atti Parlamentari — 2448 — Camera dei Deputati

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

BIGNAMI. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’interno, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

il comune di Alto Reno Terme (Bolo-gna) è nato dalla fusione dei comuni diPorretta Terme e Granaglione a seguitodella vittoria del « sì » al referendum svol-tosi l’11 ottobre 2015; il comune di AltoReno Terme è stato formalmente istituito il1° gennaio 2016;

nella relazione di assestamento al bi-lancio del comune di Alto Reno Termedatata 18 luglio 2017, il responsabile delservizio finanziario, nella parte relativa al-l’equilibro della gestione di competenza evi-denziava quanto segue: « Il sottoscritto se-gnala che a fronte di una previsione inse-rita in bilancio di 900 mila euro qualecontributo da parte del Ministero dell’in-terno per la fusione, la somma attribuitaammonta a 851.621 euro; al mancato in-troito di 48.379 euro si può fare fronte conmaggiori entrate derivanti dal recupero elu-sione/evasione tributaria »;

tale circostanza farebbe dunque evin-cere che non vi è certezza assoluta rispettoall’entità dei finanziamenti erogati per so-stenere il processo di fusione dei comuni,ma che tali finanziamenti sono vincolatialle effettive disponibilità statali;

vale la pena evidenziare, in questasede, che i trasferimenti complessivi statalia favore del comune di Alto Reno Terme

sono passati da 1.584.064 euro del 2016 a1.513.064 del 2017, con una differenza di71 mila euro in meno tra un anno e l’altrocome si può rilevare dal sito www.finanza-locale.interno.it;

all’articolo 20 del decreto-legge n. 95del 2012 convertito con la legge n. 135 del7 agosto 2012 « Disposizioni per favorire lafusione di comuni e razionalizzazione del-l’esercizio delle funzioni comunali » si legge:« 1. A decorrere dall’anno 2013, il contri-buto straordinario ai comuni che dannoluogo alla fusione, di cui all’articolo 15,comma 3, del testo unico di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267, e succes-sive modificazioni, o alla fusione per incor-porazione di cui all’articolo 1, comma 130,della legge 7 aprile 2014, n. 56, è commi-surato al 20 per cento dei trasferimentierariali attribuiti per l’anno 2010, nel li-mite degli stanziamenti finanziari previstiin misura comunque non superiore a 1,5milioni di euro.

1-bis. A decorrere dall’anno 2016, ilcontributo straordinario a favore degli entidi cui al comma 1 è commisurato al 40 percento dei trasferimenti erariali attribuitiper l’anno 2010, nel limite degli stanzia-menti finanziari previsti e comunque inmisura non superiore a 2 milioni di europer ciascun beneficiario. Con decreto dinatura non regolamentare del Ministro del-l’interno, sentita la Conferenza Stato-Cittàed autonomie locali, sono disciplinate lemodalità di riparto del contributo, preve-dendo che in caso di fabbisogno eccedente

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le disponibilità sia data priorità alle fusionio incorporazioni aventi maggiori anzianitàè che le eventuali disponibilità eccedentirispetto al fabbisogno determinato ai sensidel primo periodo siano ripartite a favoredei medesimi enti in base alla popolazionee al numero dei comuni originari » –:

quali siano le motivazioni alla basedella riduzione del contributo a favore delcomune di Alto Reno Terme;

quali iniziative siano state eventual-mente intraprese per riequilibrare il con-tributo a favore del comune di Alto RenoTerme. (4-00075)

RISPOSTA. — Con l’interrogazione in esamevengono chiesti chiarimenti in merito aitrasferimenti assegnati per l’anno 2017 afavore del comune di Alto Reno Terme, inprovincia di Bologna, nato dalla fusione deicomuni di Porretta Terme e Granaglione.

In particolare si chiede quali siano lemotivazioni alla base della riduzione delcontributo a favore del citato comune, pas-sato dai 1.584.064 euro del 2016 ai 1.513.064euro del 2017 (con un saldo negativo pari a71 mila euro) e quali iniziative siano stateeventualmente intraprese per riequilibrare ilcontributo.

A tale proposito si ricorda che le moda-lità di riparto dei contributi straordinari,relativi alle fusioni di comuni per gli anni2016 e 2017, sono state rispettivamente pre-viste dai decreti del Ministro dell’interno del26 aprile 2016 e del 27 giugno 2017.

Il primo provvedimento, per l’anno 2016,all’articolo 2, stabilisce che gli importi deicontributi annuali in argomento siano com-misurati al 400 dei trasferimenti erarialiattribuiti agli enti originari per l’anno 2010,nel limite degli stanziamenti previsti ed inmisura non superiore, per ciascuna fusione,a due milioni di euro.

Il secondo provvedimento, relativo al-l’anno 2017, sempre all’articolo 2, stabilisce,invece, che gli importi dei contributi annualiin argomento siano, commisurati al 50 percento dei trasferimenti erariali attribuiti aglienti originari per l’anno 2010, nel limitedegli stanziamenti previsti ed in misura nonsuperiore, per ciascuna fusione, a due mi-lioni di euro.

In applicazione dei criteri individuati conla richiamata normativa secondaria, al co-mune di Alto di Reno sono stati attribuiticontributi straordinari pari a 886.483,72euro per il 2016 e 851.620,99 per il 2017.

La diversa misura dei contributi noncostituisce anomalia bensì la conseguenzadel fatto che le risorse disponibili sono stan-ziate per legge in misura predeterminata,mentre il numero dei nuovi comuni istituitia seguito di fusioni cresce gradualmente.

Gli enti interessati, infatti, sono passatida 37 nel 2016 a 51 nel 2017 e sono previstiin ulteriore aumento per il 2018.

Si informa infine che con decreto mini-steriale del 27 aprile 2018 sono state stabi-lite le modalità di riparto dei contributistraordinari per l’anno 2018, il 21 giugno èstato disposto il riparto del contributo inquestione dal quale risulta che al comune diAlto di Reno, per il 2018, spetta un contri-buto di 903.234,44 euro.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Carlo Sibilia.

BIGNAMI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

la linea ferroviaria Bologna-Porretta,denominata Porrettana, è una infrastrut-tura di importanza strategica e primariaper l’area montana dell’intero Appenninobolognese. Di tale tratta si servono quoti-dianamente centinaia di pendolari che sirecano al lavoro nelle zone centrali dellacittà metropolitana di Bologna;

tale linea, purtroppo, appare sistema-ticamente oggetto di disservizi, guasti edisfunzioni, quali soppressione frequentedi corse senza alcun preavviso, con notevoliritardi accumulati specialmente in orari dilavoro;

con l’ultima ondata di maltempo delmarzo 2018, tra l’altro, si sono verificatinotevoli disagi a causa di una frana veri-ficatasi nella zona di Marano, situazioneche ha costretto Rete ferroviaria italiana(Rfi) a intervenire in situazione di emer-genza con un servizio sostitutivo di pull-man che, tuttavia, è risultato solo parziale;

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risale al maggio 2016 l’annuncio rela-tivo all’accordo siglato tra regione Emilia-Romagna, Rfi, Trenitalia Spa e Tper Spaper un programma di interventi volti amigliorare e potenziare il servizio su questatratta con investimenti pari a circa 9 mi-lioni di euro da realizzarsi in un paio dianni. Alcune azioni sarebbero già in faseavanzata, come quelle relative al migliora-mento dei servizi e della loro accessibilità,al pre-riscaldamento dei treni, agli inter-venti sulle centraline di riscaldamento oltreall’attivazione (già avvenuta) di due nuovitreni, il tutto per un totale di 5 milioni dieuro. Gli altri 4 milioni di euro dovrebberoessere destinati a interventi presso le prin-cipali stazioni della linea dove sono previstinuovi marciapiedi, arredi, ascensori e unanuova illuminazione –:

a che punto siano i lavori di riquali-ficazione e se siano previsti ulteriori inter-venti e investimenti lungo la Porrettanarispetto a quelli citati in premessa;

se il Governo intenda assumere ini-ziative, per quanto di competenza, per pro-muovere il rinnovo completo dell’interoparco mezzi e con quali tempistiche;

quali iniziative di competenza si in-tendano assumere per arginare i fenomenidi dissesto idrogeologico che spesso com-promettono la funzionalità e l’efficienzadella tratta stessa. (4-00287)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto disindacato ispettivo in esame, riguardante lasituazione del servizio ferroviario regionalesulla linea Porrettana, il gruppo Ferroviedello Stato Italiane ha riferito quanto segue.

In merito al rinnovo del parco mezzi, sifa presente che dallo scorso giugno, conl’entrata in esercizio dell’ottavo convoglioETR 350, tutta l’offerta di servizi regionalisulla linea ferroviaria Porrettana prevedemateriale rotabile di nuova generazione; in-fatti, dei 58 collegamenti in orario nei giorniferiali, 48 vengono effettuati con ETR 350 e10 con convogli composti da carrozze adoppio piano Vivalto (destinate ai servizi adomanda più sostenuta).

Quanto ai disservizi segnalati, si eviden-zia che le soppressioni di corse per cause

dipendenti da Trenitalia sulla Porrettana neiprimi cinque mesi del 2018 sono state pariallo 0,5 per cento del totale delle 5800 corseprogrammate.

La possibile percezione di un andamentonon soddisfacente del servizio nella primaparte dell’anno in corso, potrebbe esserestata determinata dalle conseguenze portatedal maltempo nel periodo metà febbraio/metà marzo, oltre che dalla successiva in-terruzione della linea per la frana verifica-tasi nella zona di Marano.

Infatti, sebbene il tratto di linea Bologna-Porretta registri i più alti livelli di puntua-lità rilevati su linee di pari caratteristiche,fino a raggiungere valori del 98,7 per cento,la suddetta frana di vaste proporzioni hadeterminato picchi di disagi sul traffico fer-roviario durante i mesi marzo/aprile/mag-gio.

Pur non avendo interessato direttamentela sede ferroviaria, a causa del restringi-mento della sede dell’alveo del fiume Reno,in corrispondenza della zona franata è statonecessario interrompere la circolazione fer-roviaria dal 10 marzo al 21 maggio 2018.

Durante il periodo di interruzione sonostati eseguiti i primi interventi di messa insicurezza della sede ferroviaria, mentre per ilmese di agosto 2018, durante una interru-zione programmata della linea, sono statipianificati i lavori di sistemazione definitivadella sede. L’importo totale delle opere prov-visorie e definitive che verranno realizzateammonta a circa 2 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece il programmadi interventi di manutenzione straordinariae riqualificazione dei fabbricati di stazione,dal 2016 ad oggi le stazioni della Porrettanasono state interessate da un rilevante nu-mero di interventi.

In particolare, nell’anno 2017, con uninvestimento complessivo che ha superato i6 milioni di euro, sono stati realizzati iseguenti interventi:

miglioramento della accessibilità (in-nalzamento marciapiedi all’altezza di 55 cen-timetri, realizzazione percorsi tattili, abbat-timento barriere con installazione di ascen-sori), miglioramento del decoro (ristruttura-zione del fabbricato viaggiatori, dei sottopassie delle pensiline), miglioramento della sicu-

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rezza e dei servizi (illuminazione, impianti diinformazione al pubblico, installazione wi-fi) nelle stazioni di Torretta e Casalecchio diReno;

ristrutturazione dei fabbricati viaggia-tori di Marzabotto, Pioppe, Corbezzi e in-stallazione degli ascensori a Riola di Ver-gato.

Nel corrente mese è previsto il comple-tamento del rifacimento del Piano regolatoredi stazione a Vergato che interessa i binari,gli impianti di trazione elettrica e di sicu-rezza, con il ripristino del 2° binario erelativo marciapiede (entrambi i marciapiedisaranno innalzati all’altezza di 55 centime-tri), e l’installazione di un ascensore per ilcompleto abbattimento delle barriere archi-tettoniche. L’intervento verrà completato nel2019 con la ristrutturazione del fabbricatoviaggiatori, con un investimento comples-sivo di circa 6 milioni di euro.

Per quanto riguarda, poi, i lavori all’in-frastruttura ferroviaria, nel corso degli anni2016 e 2017 sono stati realizzati:

lavori di ripristino della briglia sulfiume Reno situata al chilometro 67+660della linea Pistoia-Bologna;

lavori di manutenzione straordinariaper la realizzazione di interventi di rinforzostrutturale alla volta della galleria Pian diCasale della linea Bologna-Pistoia;

lavori alle gallerie della linea Bologna-Pistoia nella tratta Porretta-Pistoia, consi-stenti in interventi propedeutici al ripristinodella funzionalità della Canaletto centrale didrenaggio agli imbocchi della galleria Vaionied esecuzione di sondaggi geognostici agliimbocchi delle gallerie Cicerbaia e Pisa-necco.

L’importo totale di tali lavori ammonta acirca 1,2 milioni di euro.

Inoltre, nel corrente mese verranno rea-lizzati:

prima fase di impermeabilizzazione delponte ferroviario sito in corrispondenza delsottopasso di Via Zanardi nel comune diBologna (binari di partenza per Porretta);

realizzazione di un sottopasso ciclo-pedonale con relative rampe di accesso perla soppressione del passaggio a livello alchilometro 118+628;

manutenzione straordinaria al ponteferroviario sito al chilometro 117+252, co-mune di Sasso Marconi;

rinnovo dell’armamento ferroviario incorrispondenza delle gallerie di Riola (chi-lometro 86+600) e Pian di Casale (chilome-tro 81+100). Durante tale attività si prov-vederà anche al rifacimento del manto stra-dale in corrispondenza del passaggio a li-vello sito al chilometro 85+217 della lineaferroviaria.

L’importo totale dei lavori sopracitati am-monta a circa 4 milioni di euro.

Sempre nel corrente mese verranno com-pletati i seguenti interventi tecnologici:

potenziamento del sistema di distan-ziamento treni nella tratta PM Santa Viola -Casalecchio Garibaldi a beneficio della ca-pacità e regolarità del servizio;

attivazione del nuovo apparato di sta-zione a Casalecchio Garibaldi.

L’importo totale dei lavori sopracitati am-monta a circa 4 milioni di euro.

Infine, in merito al rischio idrogeologico,le richieste di finanziamento degli interventidi mitigazione sono acquisite e valutate dagliuffici competenti del Ministero dell’ambientedella tutela del territorio e del mare, seinserite, a cura della Amministrazione re-gionale proponente, nella banca dati Rendis(Repertorio nazionale difesa suolo) dell’Isti-tuto superiore per la protezione e la ricercaambientale (Ispra).

Come precisato dal Ministero dell’am-biente, le suddette richieste sono valutatesecondo le procedure, le modalità ed i criterifissati dal decreto del Presidente del Consi-glio dei ministri del 28 maggio 2015; l’asse-gnazione delle risorse agli interventi inseritinelle programmazioni, effettuata nei limitidelle risorse a disposizione, è disposto tra-mite Accordo di programma sottoscritto dallaregione interessata e dal Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e del mare(articolo 7, comma 2 del decreto-legge 12

Atti Parlamentari — IV — Camera dei Deputati

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settembre 2014, n. 133, convertito dalla legge11 novembre 2014, n. 164).

All’attuazione degli interventi provve-dono i Presidenti delle regioni nella qualitàdi commissari di governo contro il dissestoidrogeologico con i compiti, le modalità, lacontabilità speciale ed i poteri di cui aldecreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, conver-tito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.

In tale quadro, il Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare hariferito che la verifica effettuata nella bancadati ReNDis, riguardante la tratta ferrovia-ria indicata dall’interrogante, ha evidenziatola mancata presenza di richieste di inter-venti di rimozione del rischio idrogeologicoa cura della regione Emilia-Romagna.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

ENRICO BORGHI. — Al Ministro del-l’interno, al Ministro per la pubblica ammi-nistrazione. — Per sapere – premesso che:

con determina n. 67 del 30 aprile2018 l’amministrazione comunale di Belgi-rate ha dettato le condizioni per l’affida-mento dell’incarico professionale di ad-detto alla comunicazione per il comune diBelgirate per l’anno 2018;

il bando di selezione è stato pubbli-cato all’albo pretorio comunale e sul sitodel comune di Belgirate dal 30 aprile al 21maggio 2018;

a seguito dell’esperimento della garadi appalto, l’offerta economicamente piùvantaggiosa è risultata essere quella dellasignora Galluzzo Veronica, con un punteg-gio ottenuto di 63,875 e con un’offertaeconomica di euro 4.200,00;

la commissione di gara ha quindi prov-veduto ad affidare l’incarico professionaledi addetto alla comunicazione per il co-mune di Belgirate per l’anno 2018 allasignora Galluzzo Veronica;

sul profilo personale di Facebook dellasignora Galluzzo Veronica risultano esserestate pubblicate diverse foto inneggianti alnazi-fascismo;

i richiamati post pubblicati dalla si-gnora Galluzzo Veronica, ad avviso dell’in-terrogante risulterebbero essere in contra-sto con le disposizioni di legge vigenti nelnostro Paese che disciplinano il reato diapologia di fascismo;

la posizione di addetto alla comuni-cazione di un’amministrazione locale ri-chiede il possesso, oltre che dei requisitiprofessionali, anche di deontologia profes-sionale e di immagine che non possanoarrecare danno all’amministrazione comu-nale servita;

la comunità Belgiratese ha avuto unruolo fondamentale nella lotta di Libera-zione che ha portato il comune ad essereinsignito di due Medaglie d’oro al valormilitare;

sui fatti sopracitati, a quanto constaall’interrogante, risulta essere stata già in-formata la prefettura del Verbano CusioOssola –:

quali iniziative intenda assumere ilMinistro interrogato, per quanto di com-petenza, in relazione a quanto riportato inpremessa, ed in particolare al fine di tute-lare l’immagine della comunità Belgiratese.

(4-00470)

RISPOSTA. — I fatti richiamati nell’inter-rogazione riguardano la vicenda, avvenutanel comune di Belgirate in provincia diVerbano Cusio Ossola, relativa alla proce-dura per il conferimento dell’incarico pro-fessionale di addetto alla comunicazione delComune stesso.

Il bando relativo alla predetta proceduraè stato pubblicato, da parte del comune, il 30aprile scorso e, il successivo 5 giugno, è statapubblicata l’approvazione del verbale con-tenente l’avvenuta aggiudicazione definitivadell’incarico, per l’anno 2018, alla signoraGalluzzo Veronica.

Al riguardo, come si evince dalla deliberadi Giunta del 14 giugno scorso, « successi-vamente all’aggiudicazione dell’incarico, sualcuni profili Facebook sono state pubbli-cate foto e commenti in cui potrebbe essereinterpretata una correlazione della Galluzzocon le ideologie fascista e nazista. La giunta

Atti Parlamentari — V — Camera dei Deputati

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comunale, venuta a conoscenza di quantosopra, ha immediatamente convocato la si-gnora Galluzzo la quale ha presentato leproprie giustificazioni al fatto che sul pro-prio profilo personale facebook erano po-state determinate foto che fanno riferimentoal nazismo e che il motivo per cui eranostate inserite tali foto non era assolutamentequello di promuovere o assecondare l’ideo-logia nazista ma, bensì, per motivi esatta-mente contrari all’interpretazione data; ciònonostante prendeva atto che, comunque,quanto accaduto creava sicuramente unasituazione di disagio per quanto concernel’immagine del comune e per l’espletamentodell’incarico conferitole ».

Prosegue ancora l’atto di giunta « a se-guito dell’incontro di cui sopra da cui èemersa l’opportunità di non dar corso al-l’incarico e soprattutto per il fatto dellaparticolare sensibilità dell’Amministrazionesull’argomento, la Sig.ra Galluzzo, per iltramite del proprio legale, confermando “con-danna senza se e senza ma dell’ideologiafascista e nazista e di tutti i crimini d’odioperpetuati dai partiti fascisti e nazisti” co-municava, con lettera datata 13 giugno 2018ns. prot. 1775 depositata agli atti, l’inten-zione di rinuncia irrevocabile all’incaricoassegnatole ».

Il comune, come risulta dalla medesimadelibera, – pur prendendo atto delle giusti-ficazioni dell’interessata – ha accettato larinuncia all’incarico; peraltro ancora noniniziato, presentata dall’interessata ritenendo,tra l’altro, di aver « subito un danno diimmagine tale da non consentire l’attiva-zione del rapporto contrattuale ».

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Carlo Sibilia.

ENRICO BORGHI. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Per sapere– premesso che:

il gruppo svedese Perstorp, con sedeitaliana a Castellanza, in provincia di Va-rese, ha rilevato la società Polioli Spa im-pegnandosi in tale occasione a garantire ilivelli occupazionali della società, già gra-vata a partire dall’anno 2014 di rilevantiproblematicità che hanno portato al licen-

ziamento, nel corso degli anni passati, didiverse unità di personale;

a circa un anno di distanza da taleacquisizione, la società svedese ha resonoto la sua volontà di procedere, entro iltermine del 31 luglio 2018, con la chiusuradegli impianti con sede a Vercelli e il con-seguente licenziamento di 72 lavoratori;

tali licenziamenti comporterebbero unnotevole disagio per il tessuto sociale edeconomico del territorio, oltre che interes-sare più di 100 famiglie di lavoratori;

l’amministrazione comunale di Ver-celli si è attivata, in sinergia con l’assesso-rato al lavoro della regione Piemonte e conle rappresentanze sindacali dei lavoratori,per costituire un tavolo regionale di ope-ratività volto a trovare urgentemente unasoluzione alternativa alla chiusura dellostabilimento e che non pregiudichi quindi ilmantenimento dei posti di lavoro;

le rappresentanze sindacali dei lavo-ratori hanno manifestato la loro preoccu-pazione rispetto alla presunta volontà dellaproprietà svedese di rilocalizzare all’esterol’impianto produttivo, dopo averne acqui-sito il portafoglio clienti;

la società Polioli ha come attività d’im-presa il trattamento di prodotti chimici,circostanza questa che rende particolar-mente delicata e importante la gestionedell’impianto produttivo di Vercelli anchedal punto di vista ambientale;

il terreno circostante lo stabilimentorisulta ospitare vasche di stoccaggio chenecessitano di manutenzione e controlloestremamente accurati, attività che, a pa-rere dell’interrogante, non possono esseregarantite con l’adozione del piano di di-smissione dell’azienda come ad oggi pro-spettato –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto esposto e se non ritengaa tal riguardo di adottare ogni iniziativa dicompetenza al fine di tutelare i lavoratoridella società Polioli Spa. (4-00608)

RISPOSTA. — In riferimento all’atto parla-mentare in esame, concernente le vicende

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produttive ed occupazionali della società Per-storp Polialcoli s.r.l. di Vercelli, sulla basedelle informazioni fornite anche dal Mini-stero dello sviluppo economico, si rappre-senta quanto segue.

La società Perstorp Polialcoli s.r.l. haacquisito un ramo di azienda da Poliolis.p.a., una società attiva nella produzione evendita di polioli nello stabilimento di Ver-celli, dopo che quest’ultima ha terminato laprocedura di concordato preventivo. Succes-sivamente a questa acquisizione, le quotedella società sono state interamente acqui-state dalla svedese Perstorp.

Anche dopo il trasferimento del ramo diazienda da Polioli a Perstorp Polialcoli, l’an-damento delle attività è peggiorato conti-nuando a minare la competitività dell’a-zienda. In particolare, la società PerstorpPolialcoli s.r.l. ha evidenziato d’aver avutol’ambizione e la speranza che sia il trimeti-lolpropano (TMP) sia il glicole Neopenyl(NEO) avrebbero avuto risultati migliori unavolta inseriti nel contesto del gruppo e chel’esperienza dello stesso nell’ambito produt-tivo avrebbe potuto ridurre il costo di pro-duzione dei citati prodotti. Tuttavia, nono-stante i tentativi di migliorare l’efficienzacomplessiva del sito, la società ha dovutoprendere atto che lo stabilimento di Vercellinecessitava di investimenti troppo elevatiper poter raggiungere un’operatività reddi-tizia a lungo termine.

Sulla base di siffatta situazione, lo scorso11 giugno 2018, Perstorp Polialcoli s.r.l. haavviato la procedura di licenziamento col-lettivo, per cessazione dell’attività, nei con-fronti di tutti i lavoratori – pari a 72 unità– operanti presso lo stabilimento di Vercelli.

Successivamente, al fine di addivenire auna definizione positiva della vicenda inparola, si sono svolti presso la regione Pie-monte diversi incontri a cui hanno parteci-pato le istituzioni locali, la società e leorganizzazioni sindacali.

Nell’ultimo incontro, tenutosi lo scorso 6agosto, la società e le parti sociali hannosottoscritto un accordo che ha concluso lacosiddetta fase amministrativa della proce-dura di licenziamento. Questo accordo pre-vede il licenziamento di tutti i lavoratori,entro 120 giorni, e la corresponsione agli

stessi di una somma aggiuntiva alle compe-tenze di fine rapporto secondo le intese in-tervenute tra le parti.

Il medesimo accordo prevede, inoltre, chepresso lo stabilimento di Vercelli si insedieràla società Alcoplast s.r.l. che avvierà, contempistiche in via di definizione, una nuovaattività produttiva che consentirà ad almeno45 lavoratori di essere riassunti. PerstorpPolialcoli, inoltre, si è impegnata a richie-dere a Fondimpresa l’attivazione di un per-corso di formazione nei confronti dei lavo-ratori che non riceveranno un’offerta dilavoro da Alcoplast.

In conclusione, nel rilevare che non èstato richiesto dalle parti interessate alcunincontro per l’esame della situazione occu-pazionale, trattandosi tra l’altro di una vi-cenda di rilevanza locale, il Governo assi-cura la massima attenzione in ordine allavicenda posta nell’atto parlamentare in esame.Il Ministero dello sviluppo economico –interessato della questione – ha reso notoche, qualora richiesto, valuterà la possibilitàdi aprire un tavolo di confronto nella sedeistituzionale più idonea.

Il Sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali:Claudio Durigon.

CARDINALE. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari, forestali e del tu-rismo. — Per sapere – premesso che:

le condizioni meteorologiche dell’ul-tima decade di giugno 2018 con pioggeeccezionali e grandinate devastanti hannodeterminato gravissimi danni all’intero com-parto agricolo delle province di Caltanis-setta ed Enna;

particolarmente colpita è la cereali-coltura con raccolti infestati di muffe ebianconature ed una conseguente specula-zione al ribasso del prezzo del grano chepenalizza l’intera filiera;

sono stati colpiti anche i frutteti e lecolture stagionali e vi sono ingentissimidanni a tutto il sistema di viabilità inter-poderale e secondario;

nei comprensori di Mussomeli, Mi-lena, Vallelunga, Villalba, nonché di San

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Cataldo e di Caltanissetta si sta procedendoad una rapida conta dei danni;

le organizzazioni di categoria del com-prensorio hanno avanzato la richiesta alleistituzioni di riconoscimento dello stato dicalamità naturale;

si sa che deve essere la regione acomunicare la richiesta corredata dalla stimadei danni;

molte imprese rischiano il collassopoiché con i raccolti contavano di poterrientrare dalle esposizioni con le banche equesto potrebbe comportare il loro falli-mento;

occorre accelerare i tempi al fine dievitare che le conseguenze siano irreversi-bili per il comparto agricolo delle areeinterne delle due province siciliane –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto riportato in premessa equali iniziative intenda assumere non ap-pena riceverà la richiesta della regione delriconoscimento in tempi rapidi dello statodi calamità per i territori colpiti dalla ano-mala e persistente ondata di maltempo chesta flagellando i territori in questione.

(4-01243)

RISPOSTA. — Rilevo in premessa che, perattivare gli interventi compensativi ex postdel fondo di solidarietà nazionale a sostegnodelle imprese agricole colpite da avversitàatmosferiche eccezionali, è necessario che lecalamità, le colture e le strutture agricolecolpite non siano comprese nel piano assi-curativo annuale per la copertura dei rischicon polizze assicurative agevolate.

Infatti il decreto legislativo n. 102 del2004 e successive modificazioni, stabilisceche per i danni assicurabili con polizzeagevolate non sono attivabili gli interventicompensativi del Fondo; pertanto gli agri-coltori, ai fini di una copertura dai rischiclimatici, avrebbero dovuto provvedere allastipula di polizze assicurative agevolate, tral’altro, da contributo statale fino all’65 percento della spesa premi sostenuta.

Altra condizione per l’attivazione degliinterventi compensativi ex post, è la pre-

senza di una incidenza di danno sulla pro-duzione lorda vendibile superiore al 30 percento.

Premesso quanto detto, in data 24 set-tembre è pervenuta la richiesta per la pro-vincia di Caltanissetta, tuttora in fase diistruttoria.

Qualora saranno riscontrati i requisiti dilegge il Ministero delle politiche agricole,alimentari e forestali e del turismo provve-derà ad emettere il decreto di declaratoria,con il quale potranno essere attivate le mi-sure compensative a favore delle imprese tracui: contributi in conto capitale fino all’80per cento del danno sulla produzione lordavendibile ordinaria; prestiti ad ammorta-mento quinquennale per le maggiori esi-genze di conduzione aziendale nell’anno incui si è verificato l’evento ed in quello suc-cessivo; proroga delle rate delle dipendenti;contributi in conto capitale per il ripristinodelle strutture aziendali danneggiate e per laricostituzione delle scorte eventualmente com-promesse o distrutte.

Infine, compatibilmente con le esigenzeprimarie delle imprese agricole, potrannoessere adottate anche misure volte al ripri-stino delle infrastrutture connesse all’atti-vità agricola, tra cui quelle irrigue e dibonifica, con onere della spesa a carico delFondo di solidarietà nazionale.

Il Ministro delle politiche agri-cole alimentari, forestali e delturismo: Gian Marco Centi-naio.

CIPRINI. — Al Ministro degli affari esterie della cooperazione internazionale. — Persapere – premesso che:

la regione Umbria e il Ministero degliaffari esteri e della cooperazione interna-zionale hanno realizzato un progetto dicooperazione internazionale decentrata de-nominato « Territori Autonomi Palestinesi– Camera Arbitrale Palestinese – PIAC »con sede a Ramallah, così come approvatocon delibera n. 107 del 19 luglio 2010 delMinistero e secondo i criteri di cui allaConvenzione tra il Ministero medesimo –direzione generale per la cooperazione e losviluppo e la regione Umbria (Rep. 1443 del14 settembre 2010);

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come risulta dalla delibera della giuntaregionale n. 239 del 5 marzo 2012, in data17 novembre 2011 veniva firmato un ac-cordo tecnico tra regione Umbria e Svilup-pumbria per l’attuazione del progetto sud-detto che si sarebbe dovuto concludere nel2016;

in base all’articolo 3 del citato ac-cordo tecnico, Sviluppumbria provvedevaad individuare il capo progetto mediante« idonea e specifica selezione da effettuarsitra le figure in possesso dei requisiti iviprefissati, da sottoporre all’assenso dellaDGCS MAE »;

all’esito di tale procedura è risultatoaffidatario dell’incarico di capo progetto ilsignor Moreno Caporalini;

in data 28 febbraio 2012 la direzionegenerale per la cooperazione e lo sviluppo– ufficio III del Ministero degli affari estericomunicava, con una nota (prot. 4013/III/0052762), il nulla osta della direzione ge-nerale per la cooperazione allo sviluppoalla nomina di Moreno Caporalini a capodel progetto « Camera Arbitrale palesti-nese »;

con deliberazione 3 novembre 2016n. 1228, la giunta regionale dell’Umbriadeliberava di « approvare il progetto dicooperazione allo sviluppo denominato“PIAC.2/e.PIAC – Realizzazione del si-stema per la gestione elettronica delle at-tività di arbitrato (e.PIAC) e di uno spor-tello multi servizi per l’assistenza tecnicaagli operatori del sistema economico localein Palestina” sviluppo e prosecuzione delprogetto PIAC-Camera Arbitrale Interna-zionale Palestinese », di « presentare il pro-getto così approvato all’A.I.C.S. (...) ai finidella concessione di un cofinanziamento dieuro 450.000,00 corrispondente al 51 percento del budget complessivo pari a 884.000euro » e di « impegnarsi, in caso di appro-vazione del progetto da parte dell’A.I.C.S.,a garantire il cofinanziamento regionaleprevisto in complessivi 100.000 euro in 1anno » –:

se risulti ancora in corso il progetto dicui in premessa e, in caso affermativo,

quanto e quale personale stia ancora ope-rando in tale contesto. (4-00362)

RISPOSTA. — L’iniziativa territori auto-nomi palestinesi – camera arbitrale palesti-nese – Piac, affidata alla regione Umbriatramite la società Sviluppumbria spa, è stataapprovata del Maeci con atto della direzionegenerale per la cooperazione allo sviluppo(Dgcs) del 22 luglio 2008.

Il progetto, del valore totale di circa 1.2milioni di euro (di cui 920 mila euro sottoforma di finanziamento a dono a favoredella regione Umbria da parte della Dgcs delMaeci e una durata di 30 mesi, è nato dallacomune valutazione da parte di regione Um-bria, università degli Studi di Perugia, Dgcsdel Maeci e le principali organizzazioni delmondo dell’impresa e delle professioni pa-lestinesi (ingegneri, costruttori, avvocati, lecamere di commercio e degli industriali)circa l’utilità di dare vita in Palestina ad unacamera arbitrale internazionale e di renderedisponibili risorse umane e strutture ade-guate alla fornitura di servizi della qualitàpiù elevata possibile, in particolare attra-verso la formazione di professionisti quali-ficati. Tenuto conto del fatto che l’arbitratoè ormai riconosciuto in campo internazio-nale come un efficiente ed efficace mezzo dirisoluzione delle controversie economiche ecommerciali, l’obiettivo generale del progettoè stato quello di concorrere al sostegno delprocesso di institutional building in Pale-stina e dello sviluppo economico e occupa-zionale palestinese, nella consapevolezza chela disponibilità di tutela giuridica, certa edinternazionalmente riconosciuta, sia in gradodi favorire un migliore contesto ambientale(cosiddetto « business environment ») per leimprese locali ed estere che intendano inve-stire ed operare in Palestina. Al 30 giugno2016, data di conclusione del progetto, tuttigli obiettivi fissati per l’istituzione della « ca-mera arbitrale palestinese » sono stati con-seguiti.

Il successivo 7 novembre 2016 la regioneUmbria ha inviato all’agenzia italiana per lacooperazione allo sviluppo (Aics), subentrataalla Dgcs del Maeci nell’istruttoria e nell’at-tuazione dei progetti di cooperazione, la ri-chiesta di cofinanziamento per la realizza-zione di un nuovo progetto denominato

Atti Parlamentari — IX — Camera dei Deputati

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« Piac.2/e.Piac – realizzazione del sistemaper la gestione elettronica delle attività diarbitrato (e.PIAC) e di uno sportello multiservizi per l’assistenza tecnica agli operatoridel sistema economico locale in Palestina ».

L’agenzia non ha dato seguito alla richie-sta, essendo allora in corso di introduzionela nuova normativa che non prevede piùl’affidamento diretto ma un sistema di bandicon procedura comparativa.

L’avviso di procedura comparativa pergli enti territoriali è stato poi lanciato daAics nel 2017. La regione Umbria vi hapartecipato con programma di diverso con-tenuto, sempre in Palestina (iniziativa nelsettore dell’apicoltura « BEE the change.Reinforcement of the honey and officinalplants value chains for the socio-economicdevelopment of Palestine »), risultando ido-nea e vincitrice.

La Viceministra degli affari esterie della cooperazione interna-zionale: Emanuela Claudia DelRe.

CIRIELLI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

in quest’ultimo periodo, all’altezza delviadotto Irno chilometro 54,800, in carreg-giata sud lungo la tangenziale di Salerno, visono dei lavori di manutenzione straordi-naria che riguardano la demolizione e laricostruzione dei cordoli, la rimozione dellevecchie barriere e l’installazione delle nuove« tipo Anas », il rifacimento dei giunti, l’im-permeabilizzazione del viadotto e della pa-vimentazione stradale;

da organi di stampa si apprende chequesti lavori sulla tangenziale, che si pro-traggono da circa due mesi, stanno forte-mente rallentando la circolazione degli au-tomobilisti di Salerno: ogni mattina si re-gistrano lunghe code che iniziano nei pressidell’università di Fisciano;

gli automobilisti sono costretti a per-correre un tratto di strada in cui puòtransitare un solo veicolo alla volta, a causadel restringimento della carreggiata cheprovoca forti rallentamenti e code, accen-

tuati nelle ore mattutine e nelle ore dipunta in generale;

nonostante l’Anas si sia adoperata perconsigliare agli automobilisti la percor-renza di strade alternative, la situazionenon sembra essere affatto migliorata –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti e, considerata lagravità degli stessi, quali iniziative urgentiintenda assumere, per quanto di compe-tenza, per fronteggiare questa situazioneche sta arrecando notevoli disagi ai cittadini.

(4-00633)

RISPOSTA. — In merito alle criticità segna-late, sono state chieste dettagliate informa-zioni alla società Anas che ha riferito quantosegue.

La società ha avviato interventi di ma-nutenzione straordinaria sui viadotti Irno eCristoforo, lungo la strada statale 18 Tirrenainferiore – tratto tangenziale di Salerno.

In occasione dell’evento denominato Lucid’artista 2017-2018 – su richiesta del co-mune di Salerno e d’intesa con gli entipreposti – al fine di garantire la sicurezzadei numerosi visitatori della manifestazione,detti interventi sono stati sospesi.

Sul viadotto Irno, data la contestualeattività di manutenzione sull’adiacente via-dotto Cristoforo, i lavori sono stati avviatinel mese di aprile 2018 per evitare disagiall’utenza, così come richiesto dall’Ammini-strazione comunale salernitana.

Inoltre, Anas segnala che per agevolare ilflusso veicolare connesso all’esodo estivo diagosto ha sospeso le lavorazioni fino al 3settembre 2018, così da garantire la pienafruibilità della tangenziale in argomento;nello stesso periodo ha provveduto all’ese-cuzione di lavori su parti sottostanti il via-dotto Irno, che non interessano quindi ilpiano viabile dello stesso.

Inoltre, Anas ha comunicato che i lavoridi manutenzione straordinaria, per il mi-glioramento delle condizioni statiche di si-curezza del viadotto Irno al chilometro 54,800in carreggiata sud, sono ripartiti nel mese disettembre.

Le attività di cantiere verranno nuova-mente sospese dal mese di novembre 2018,

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come da accordi con il comune e la prefet-tura di Salerno, per l’annuale manifesta-zione delle luminarie denominata « luci d’ar-tista » e riprenderanno al termine della ma-nifestazione, compatibilmente con le condi-zioni meteo e i tempi tecnici per ripristinareil cantiere. La conclusione delle attività èprevista per la prossima stagione primave-rile 2018.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

COMAROLI, BIANCHI, BOLDI, CAVAN-DOLI, COLMELLERE, ANDREA CRIPPA,DI MURO, DONINA, FERRARI, GIAC-CONE, GOBBATO, GOLINELLI, FUR-GIUELE, LOCATELLI, EVA LORENZONI,LUCCHINI, MURELLI, PANIZZUT, RI-BOLLA, TIRAMANI, VINCI, ZOFFILI e LOMONTE. — Al Ministro degli affari esteri edella cooperazione internazionale, al Mini-stro della salute. — Per sapere – premessoche:

la risoluzione n. 25.1 del 1972 dell’As-semblea mondiale della sanità (Asm/Wha)ha risolto il problema della partecipazionein seno ad essa della Repubblica popolarecinese, lasciando insoluto il tema della par-tecipazione di Taiwan;

soltanto il Governo democraticamenteeletto di Taiwan può rappresentare i suoi23,5 milioni di cittadini e assumersi laresponsabilità della loro salute;

se Taiwan non può partecipare all’or-ganizzazione mondiale della sanità (Oms/Who), e se non è inserita nel sistema glo-bale di prevenzione delle malattie, il dirittoalla salute di cui 23,5 milioni di abitanti diTaiwan dovrebbero beneficiare, come tuttele persone e i popoli del mondo, non puòessere pienamente garantito e, inoltre, nonpuò essere conseguito l’obiettivo, stabilitonella stessa Costituzione dell’Organizza-zione mondiale della salute, di ottenere ilpiù alto standard di salute possibile pertutto il genere umano;

proteggere la salute e l’igiene dellepersone, e promuovere interazioni costrut-

tive, è una responsabilità condivisa, siadalla Cina, sia da Taiwan. Da maggio 2016,il Governo di Taiwan ha dimostrato piùvolte la sua disponibilità alla collabora-zione, riconoscendo i fatti storici dei col-loqui del 1992 avvenuti tra gli organismirappresentativi dei due Paesi (la Fonda-zione per gli scambi nello stretto (SEF,Straits Exchange Foundation) e l’Associa-zione per le relazioni nello stretto di Tai-wan (ARATS, Association for Relation AcrossTaiwan Straits)) e ha ripetutamente chiestola ripresa di un dialogo pragmatico tra ledue parti dello stretto. Le attuali differenzepolitiche tra Cina e Taiwan non dovreb-bero, comunque, avere la precedenza suglisforzi globali per il raggiungimento dellabuona salute e del benessere di tutti e pertutti;

la Costituzione dell’Oms stabilisce chia-ramente che il godimento dei più alti stan-dard sanitari è uno dei diritti fondamentalidi ogni essere umano, senza distinzioni dirazza, religione, credo politico e condizioneeconomica e sociale. In considerazione dellasalute e del benessere di tutta la popola-zione del pianeta, l’Oms dovrebbe esclu-dere ogni interferenza politica e accoglierela partecipazione di Taiwan, già fruttuosa-mente avvenuta come « Osservatore » dal2009 al 2016, con pari status nei suoiincontri, nei suoi meccanismi e nelle sueattività, incluse quelle dell’Ams;

durante la 70a Ams nel 2017 diversiPaesi, tra i quali l’Australia, la Germania, ilGiappone e gli Stati Uniti, hanno parlato infavore di Taiwan, sollecitando l’Oms adaccettare la sua partecipazione nell’Ams.Alla 142a sessione dell’Oms executive board,nel gennaio 2018, gli stessi Paesi, e moltialtri con loro, hanno enfatizzato l’impor-tanza della partecipazione di Taiwan nel-l’Ams, evidenziando la preoccupazione chel’assenza di Taiwan dall’Ams crei, come difatto avviene, un vuoto, grave e insensato,nella cooperazione globale per la preven-zione e il contrasto delle malattie e per latutela e la promozione della salute pub-blica;

nel corso della citata sessione del-l’Oms executive board, le affermazioni della

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Cina su questi argomenti sono state esclu-sivamente di natura politica e hanno com-pletamente ignorato la natura, gli obblighie le finalità stesse dell’Oms verso la salutedi ogni essere umano, inclusi i diritti allasalute dei 23,5 milioni di abitanti di Tai-wan –:

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda intraprendere, sia di con-certo con gli altri partner dell’Unione eu-ropea, sia in via autonoma affinché nel-l’ambito dell’Ams e dell’Oms, nel rispetto enell’applicazione dei propri principi, vin-coli e finalità statutarie, si cessi l’ostraci-smo nei confronti di Taiwan e se ne accolgala partecipazione, garantendo così ai suoi23,5 milioni di cittadini diritti sanitari ugualia quelli di tutto il resto della popolazionedel pianeta. (4-00318)

RISPOSTA. — L’Italia e l’Unione europeasono consce dell’utilità della partecipazionedi Taiwan all’Organizzazione mondiale dellasanità (Oms) e all’Assemblea mondiale dellasanità (Ams) per il rafforzamento del sistemasanitario globale. Allo stesso tempo vi è laconsapevolezza che il Segretariato dell’Orga-nizzazione mondiale della sanità (Oms) nonsia in condizione di procedere autonoma-mente ad un invito nei confronti di Taiwanall’assemblea. La partecipazione di Taiwandal 2009 al 2016 è stata resa possibile da unmeccanismo di intesa con la Repubblicapopolare cinese. Tale meccanismo poggiavasul principio della cosiddetta politica « unasola Cina » e sulle risoluzioni n. 2758 del-l’Assemblea generale delle Nazioni Unite en. 25.1 dell’Assemblea mondiale della sa-nità.

Purtroppo, la situazione tra le due spondedello stretto ha fatto sì che a partire dal2017, il meccanismo non sia stato più messoin opera da parte della Repubblica popolarecinese. Di fatto, in assenza dell’attivazionedel meccanismo d’intesa sopra menzionato,né il Segretariato dell’organizzazione né gliStati membri dispongono di margini perassicurare la partecipazione di Taiwan al-l’Ams.

L’Italia attribuisce la massima impor-tanza alla protezione della salute sul pianoglobale. In diverse occasioni di contatto conrappresentanti della Repubblica popolare ci-

nese, non si è mancato di segnalare l’esi-genza di proteggere la salute e l’igiene dellepersone attraverso la collaborazione inter-nazionale. L’Italia continuerà a considerareattivamente insieme ai partner Unione eu-ropea il perseguimento di soluzioni pragma-tiche e compatibili con la politica « una solaCina » che possano consentire la partecipa-zione taiwanese all’Oms e all’Ams.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri e la cooperazioneinternazionale: Manlio Di Ste-fano.

GIGLIO VIGNA, ZOFFILI, MOLINARI,GIACCONE, CAFFARATTO, BENVENUTO,PETTAZZI, MACCANTI, LIUNI, TIRAMANI,GASTALDI, BOLDI, MORELLI, ANDREACRIPPA, RIXI, GUSMEROLI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

nel marzo 2018 sono stati avviati ilavori di rinnovamento del tunnel del monteBianco, su una porzione di 555 metri digalleria, tra il sesto e il settimo chilometro;i lavori prevedono un importante inter-vento di risanamento della soletta dell’im-palcato che sorregge la carreggiata e dividela parte utilizzata dai veicoli dal condottodi aerazione e dai vani tecnici sottostanti;

dai media si apprende che i cantierisono stati organizzati in maniera tale daoperare principalmente in orario notturnoe di riaprire l’infrastruttura ogni mattina,« garantendo la sicurezza del personale dicantiere e degli utenti del traforo », con 27notti di interruzione della circolazione ecinque mattine di domeniche, nonché 2interruzioni prolungate da 30 ore e mezzaciascuna, a cavallo tra domenica e martedì,per un totale di 385 ore di traffico inter-rotto, tra marzo e giugno;

la società di gestione del tunnel rac-comanda agli utenti di informarsi preven-tivamente sulle condizioni di agibilità deltraforo;

tuttavia, le chiusure continue e im-provvise del traforo creano disagi alla po-polazione locale, ai pendolari e ai turisti.

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Inoltre, sulla « Stampa d’Aosta » del 21 aprile2018, il presidente della regione Valle d’A-osta ha lanciato l’allarme di una possibilechiusura del traforo del monte Bianco peralmeno 2 anni, per lavori di rifacimentodella volta, al di là del rifacimento dellasoletta, prefigurando il rischio di un lungostop alla circolazione tra Italia e Francia;

infatti, sembra che, per rispettare isempre più stringenti standard di sicurezza,si renda necessario, a medio termine, in-tervenire anche sulla volta della gallerialunga oltre 11 chilometri. La questione è datempo sul tavolo del Geie-Tmb, l’organismoitalo-francese che gestisce il traforo; ripor-tano i media che, nella discussione, qual-cuno è andato anche oltre, manifestando iltimore che la lunga chiusura del tunnel delmonte Bianco possa diventare definitiva,magari su pressione di amministratori lo-cali francesi o degli ambientalisti transal-pini;

la necessità dei lavori sulla volta vieneconfermata anche da fonti riconducibilialla Società italiana traforo del monte Bianco(Sitmb), che, tuttavia, precisa l’improbabi-lità dell’ipotesi della chiusura biennale deltunnel, considerando anche il danno eco-nomico che ne conseguirebbe;

il problema si sovrappone all’annosaquestione della « seconda canna », ovverodei lavori di raddoppio del traforo, lavoriper i quali la Sitmb prevede un orizzontetemporale di almeno tre anni; l’esecuzionedei lavori di rifacimento della volta in suc-cessione ai lavori del raddoppio della gal-leria eviterebbe l’interruzione della circo-lazione;

sull’ipotesi del raddoppio della galle-ria si è espresso per l’ennesima volta ancheil consiglio comunale di Chamonix, con ungiudizio negativo definendo il progetto come« inaccettabile, in quanto in netta contrad-dizione con tutti gli sforzi fatti da numerosianni dal territorio per limitare l’impattodelle attività umane sulla salute e l’am-biente e costruire uno sviluppo sostenibilelocale » –:

se il Ministro sia al corrente dellecontinue chiusure del traforo del monte

Bianco che comportano ingenti disagi acittadini locali, pendolari e turisti e come ilGoverno intenda risolvere la prospettatachiusura del traforo per un periodo lun-ghissimo di due anni, anche in considera-zione della contrarietà del consiglio comu-nale di Chamonix al raddoppio della galleria.

(4-00259)

RISPOSTA. — In risposta al quesito sullachiusura del traforo del Monte Bianco, sicomunica che i lavori di ripristino su unaporzione di 550 metri della soletta danneg-giata mediante sostituzione con elementi pre-fabbricati sono stati ultimati il 3 luglio2018, in coerenza con il programma deilavori.

L’importo complessivo dell’investimentoè di circa 10 milioni di euro, finanziati al 50per cento da ciascuna delle due società con-cessionarie della costruzione e della gestionedel traforo: SITMB (Società italiana per iltraforo del Monte Bianco) e la sua omologafrancese ATMB (Autoroutes et tunnel duMont Blanc).

La chiusura totale del traforo dalle ore22,00 del 2 luglio alle ore 6,00 del 3 luglio2018 è da considerarsi l’ultima interruzionetotale del traffico per la realizzazione deilavori. Infatti, per eseguire lavorazioni com-plementari, sono previste chiusure, parzialinotturne che consentiranno comunque lacircolazione a senso alternato di marcia eche saranno comunicate con notevole pre-avviso all’utenza autostradale.

Per quanto attiene agli interventi su tuttal’estensione della volta della galleria, sonostate eseguite approfondite indagini relativesia alle condizioni geomorfologiche dell’am-masso roccioso che allo stato di consistenzadelle strutture in calcestruzzo del rivesti-mento della galleria stessa. Tali elementi, orain fase di valutazione, consentiranno la re-dazione di uno studio di fattibilità per unintervento di miglioramento delle condizionistatiche e, successivamente, sarà possibiledefinire la tipologia dei lavori da eseguire ele conseguenti limitazioni di uso dell’infra-struttura.

Infine, l’eventuale realizzazione della se-conda canna – problematica da tempo al-l’attenzione della commissione intergoverna-

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tiva per il traforo stradale del Monte Bianco– potrà avvenire solo a seguito dell’indivi-duazione della migliore soluzione tecnicaper il risanamento della canna esistente,ferma restando la volontà dei due paesicoinvolti.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

GOLINELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro degliaffari esteri e della cooperazione internazio-nale. — Per sapere – premesso che:

la procedura di conversione della pa-tente è destinata ai conducenti in possessodi patente rilasciata da uno Stato dell’U-nione europea o dello Spazio economicoeuropeo che ottengono una residenza ana-grafica o una residenza normale in Italia;

le patenti di guida rilasciate da Statiappartenenti all’Unione europea o allo Spa-zio economico europeo sono equiparatealle patenti italiane e hanno validità finoalla scadenza del documento. Terminato ilperiodo di validità ci si deve rivolgere al-l’ufficio della Motorizzazione civile e richie-dere la conversione della patente estera,che sarà ritirata e restituita allo Stato emit-tente;

per i titolari di una patente di guidanon comunitaria è possibile guidare veicolicui la patente abilita fino ad un annodall’acquisizione della residenza. Dopo unanno è necessario, per poter condurre vei-coli sul territorio italiano, convertire lapatente. Ciò è possibile se lo Stato che harilasciato l’abilitazione alla guida ha sotto-scritto accordi di reciprocità con l’Italia;

ad oggi, gli Stati non appartenentiall’Unione europea o allo Spazio econo-mico europeo che rilasciano patenti con-vertibili in Italia sono circa 25, ma fraquesti non è compresa la Russia –:

se siano in corso trattative preliminaricon la Russia per sottoscrivere accordi direciprocità volti a prevedere la possibilità

di convertire la patente russa sul territorioitaliano. (4-00664)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si forniscono i seguentielementi di risposta.

Al momento non sono in corso procedureper la definizione di un accordo bilateraletra l’Italia e la Federazione russa in materiadi conversione delle patenti di guida.

Si rappresenta, altresì, che nessuna ri-chiesta in tal senso risulta pervenuta a que-sto Ministero dalle rappresentanze diploma-tiche russe direttamente o tramite il Mini-stero degli affari esteri e della cooperazioneinternazionale.

Tuttavia, si esprime la massima disponi-bilità di questa Amministrazione alla coo-perazione e al dialogo futuro sulla materiacon le autorità russe.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

GRIBAUDO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il tunnel del Colle di Tenda in Pie-monte, ultimato nel 1898 è uno dei piùvecchi in esercizio; l’accordo di Parigi del12 marzo 2007 ha previsto la realizzazionedi un nuovo tunnel, i cui lavori sono statiaggiudicati nel 2012 da Grandi Lavori Fin-cosit e sono iniziati il 21 novembre 2013,con previsione di ultimazione entro feb-braio 2020; il cantiere è uno dei più im-portanti del nord Italia, comportando uninvestimento di 176 milioni di euro (al 58per cento pagati dall’Italia, al 42 per centodalla Francia);

dal 2011, il tunnel si può attraversaresolo a senso unico alternato, con attese di27 minuti ai semafori;

nel mese di maggio 2017, la magistra-tura di Cuneo disponeva il sequestro delcantiere a seguito di intercettazioni chehanno comportato l’apertura di un’inchie-sta per furto aggravato e frode in pubblicheforniture, iscrivendo 17 dipendenti di Anase Fincosit nel registro degli indagati;

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nell’estate del 2017 i sindaci francesidella val Roya hanno vietato, con propriaordinanza, il transito dei mezzi pesantioltre le 19 tonnellate sulla Rd6042; taledivieto persiste causando notevoli dannialle potenzialità turistiche delle valli cune-esi, ai lavoratori transfrontalieri italiani ealle numerose aziende italiane con rapporticommerciali sul versante francese; dannirilevanti si registrano anche sul fronte am-bientale;

il cantiere è stato dissequestrato adagosto 2017; si apprende a mezzo stampache sarebbe intercorso fra Anas e Fincosituno scambio di lettere, nei primi mesi del2018, tramite il quale l’impresa appalta-trice trasmetteva un programma di recu-pero del ritardo accumulato dal cantiere;ciò nonostante, il 5 aprile 2018 Anas hascelto di rescindere « in danno » il contrattoa causa di gravi inadempienze; il 6 aprile èstato emesso l’ordine di servizio per richie-dere a Fincosit di mettere in sicurezza ilcantiere, da liberare entro il 30 maggio2018; in caso di ricorso da parte di Fincosito di non accettazione dell’appalto da partedelle altre ditte partecipanti alla gara, letempistiche per la costruzione dell’opera siallungherebbero al punto da decretarnel’interruzione;

i 25 gli operai del cantiere che perquesto motivo rischiano di perdere il la-voro hanno manifestato per protesta neipressi dell’imbocco italiano del tunnel diTenda per vari giorni durante il mese diaprile 2018;

il 4 maggio 2018 in virtù del mal-tempo che ha colpito la provincia di Cuneoè avvenuto l’allagamento di entrambe legallerie; il quotidiano La Stampa Cuneo indata 9 maggio riporta che nel soffitto incemento del Tenda-bis si sarebbe apertauna voragine, dalla quale proviene unacascata d’acqua che allaga la carreggiatasottostante e coinvolge anche il traforostorico, attraverso i by-pass di collega-mento, creando anche alcune « fontane »nelle pareti in mattoni;

appare sempre più forte il rischio nonsolo che l’opera di costruzione del nuovo

tunnel venga interrotta, ma che sia statodanneggiato anche il tunnel originale, congravissime conseguenze per i cittadini, leimprese e gli enti locali –:

quali siano le motivazioni e le graviinadempienze che hanno condotto Anas arescindere il contratto per la costruzionedel tunnel Tenda-bis con Grandi LavoriFincosit;

quali iniziative intenda adottare pergarantire la ripresa dei lavori in tempibrevi e certi per la costruzione del tunnelTenda-bis, collegamento infrastrutturale in-dispensabile per i lavoratori e le impresedella provincia di Cuneo verso le valli Royae Vermenagna, anche tutelando i lavoratorifinora occupati all’interno del cantiere eassicurando la salvaguardia del traforooriginale. (4-00247)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, si comunica quanto segue.

A seguito della stipula del contratto diappalto, Anas ha incaricato la società Atigrandi lavori fincosit (Glf) – Toto costru-zioni generali dell’attività di progettazioneesecutiva, conclusa la quale si è provvedutoa due prime consegne parziali: l’una in data22 ottobre 2012 relativa alle sole opere direalizzazione in territorio francese della pa-rete chiodata 0A10, e l’altra in data 20dicembre 2012 relativa all’opera di presadella sorgente di San Macario.

Tutti i restanti lavori sono stati conse-gnati dalla società Anas a Glf con verbale del21 novembre 2013, pur nelle more dellastipula dell’atto aggiuntivo. In base al con-tratto, i lavori avrebbero dovuto essere com-pletati in 2.280 giorni, perciò entro il ter-mine del 17 febbraio 2020.

Anas evidenzia che, a causa di ritardinelle lavorazioni, sono stati emessi e notifi-cati all’impresa oltre 70 ordini di servizio, 10dei quali di contestazione per la non con-formità delle opere realizzate e altri 12 percontestare il ritardo accumulato.

Si riportano di seguito i passaggi signi-ficativi dell’andamento dei lavori.

Il 12 dicembre 2013, l’impresa ha tra-smesso il programma dei lavori, che Anas harespinto perché non conforme alle disposi-zioni contrattuali. Il 17 gennaio 2014 l’Ati

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ha inviato un nuovo cronoprogramma, nuo-vamente respinto da Anas con nota del suc-cessivo 13 febbraio.

Il 13 marzo 2014 Anas ha poi sollecitatol’impresa a trasmettere un cronoprogrammaesecutivo dei lavori che prevedesse il recu-pero dei ritardi accumulati nella realizza-zione dell’opera di presa della sorgente diSan Macario; tale nuovo cronoprogramma èstato trasmesso da Glf il successivo 17 luglioe approvato da Anas il giorno 25.

Con ordine di servizio del 17 settembre2014, Anas ha ordinato all’impresa di dare ilmassimo impulso alle attività mettendo incampo i mezzi e le maestranze necessarie arecuperare i ritardi accumulati, e ha chiestoun nuovo cronoprogramma esecutivo cheprevedesse la riprogrammazione delle lavo-razioni, nel tentativo di scongiurare unoslittamento dei tempi previsti per la realiz-zazione del nuovo tunnel.

Detto ordine di servizio non è stato ot-temperato; pertanto, perdurando la situa-zione di grave ritardo, Anas ha nuovamentesollecitato ad accelerare le attività incremen-tando mezzi e uomini in cantiere.

A riscontro di tale ulteriore sollecito, l’11novembre 2014 Glf ha trasmesso un nuovocronoprogramma dei lavori, respinto da Anascon nota del 5 dicembre 2014 in quantopalesemente inidoneo a risolvere le segnalatecriticità. Solo il 24 febbraio 2015, a distanzadi oltre un anno dalla consegna e inizio deilavori, l’Ati ha finalmente inviato un crono-programma che prevedeva il recupero deiritardi accumulati, approvato da Anas connota del 20 marzo 2015.

Il successivo 2 aprile Anas ha certificatol’avvenuta ultimazione dei lavori relativi al-l’opera di presa della sorgente di San Ma-cario, avvenuta il 31 marzo 2015, ad ecce-zione del completamento di lavorazioni dipiccola entità non incidenti sull’uso e sullafunzionalità dell’opera stessa, per l’esecu-zione delle quali venivano concessi ulteriorisessanta giorni.

Tuttavia, tale parziale conclusione dell’o-pera non ha sanato i ritardi maturati nel-l’avanzamento complessivo dei lavori, tantoche, con ordine di servizio n. 27 del 14settembre 2015, Anas ha nuovamente con-

testato i ritardi e ha richiamato l’impresa alrispetto delle tempistiche pattuite.

Con nota 29 settembre 2015, l’impresa hapresentato un’ultima versione del programmaesecutivo dei lavori volta al recupero deiritardi maturati, programma poi approvatodalla direzione lavori di Anas con nota dell’11novembre 2015.

Con verbale del 30 settembre 2016 è statapoi disposta da Anas la sospensione parzialedei lavori di scavo della nuova galleria di-rezione Francia, in conseguenza della diffidainviata dalla regione Piemonte a motivo delmancato rispetto della prescrizione n. 1 pre-vista dalla delibera della giunta regionale 20novembre 2007, n. 3-7521.

Risolta tale problematica, i lavori sonoripresi il 19 ottobre 2016 e il termine perl’ultimazione dell’opera è stato prorogato al20 febbraio 2020.

Ciò nonostante, essendosi verificati ulte-riori ritardi, con nota del 19 novembre 2017Anas ha chiesto a Glf di redigere un ulte-riore cronoprogramma con contestuale ri-programmazione compatibile con il nuovotermine contrattuale; a tale richiesta l’im-presa ha risposto inviando programmi re-canti una data di ultimazione successiva aquella già prorogata, che quindi Anas nonha approvato.

Nel corso di numerosi incontri, i verticidella società appaltatrice hanno sempre as-sicurato un pronto recupero della produ-zione, non appena fossero stati superati al-cuni contingenti contesti economici azien-dali, che impedivano il pieno sviluppo delconfermato intendimento dell’impresa al ri-spetto del contratto. Purtroppo, a tali pro-messe non seguiva adeguata risposta.

Alle descritte difficoltà si sommavano glieventi giudiziari che tanta rilevanza, anchemediatica, hanno avuto, riguardanti anchecontestazioni sui lavori eseguiti, che nonhanno sortito effetti positivi né sulla repu-tazione tecnica né sulla capacità finanziariadell’appaltatore.

A seguito del dissequestro del cantiere daparte della magistratura, Anas ha impartitoformalmente puntuali disposizioni su quantol’appaltatore avrebbe dovuto, con tempesti-vità, porre in essere per superare le conte-stazioni conseguenti alle vicende occorse e

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per imprimere una apprezzabile accelera-zione nello sviluppo di attività che coinvol-gono anche interessi di paesi d’oltralpe.

Nonostante la condivisione e le assicu-razioni ricevute, non è intervenuto alcunmiglioramento del processo gestionale e del-l’avanzamento delle opere affidate.

Il 23 gennaio 2018 Anas ha quindi av-viato la procedura di risoluzione contrat-tuale, assegnando all’impresa il termine pe-rentorio di 15 giorni per attivarsi immedia-tamente per integrare tutto il personale ne-cessario a riprendere le lavorazioni su tuttii fronti al fine di recuperare il ritardo,rimuovendo urgentemente tutti i cumuli dimateriale di scavo presenti sul versante fran-cese, e presentando urgentemente la propo-sta di risoluzione della non conformità re-lativa al muro realizzato presso l’imboccofrancese del tunnel, oltre ad altre non con-formità rilevate nella galleria in costruzione.

Le controdeduzioni prodotte non hannofornito elementi nuovi né risolutivi dellasituazione sopra delineata; il 5 aprile 2018 ilcontratto è stato quindi risolto.

Per quanto riguarda la situazione delcantiere, Anas ha fatto presente che il 30aprile 2018 ha iniziato le operazioni per ladefinizione dello stato di consistenza, chesono terminate il 3 luglio 2018 e necessarieper procedere allo sgombero delle aree dilavoro.

Non appena concluso lo stato di consi-stenza, Anas provvederà alla redazione dellostato finale e del collaudo, atti necessari peril riaffidamento dei lavori. A tal fine è incorso la verifica dei requisiti e della docu-mentazione del raggruppamento di impreseclassificatosi al secondo posto nella gradua-toria della gara originaria, per accertare seesiste la possibilità di affidargli l’incarico,con l’obiettivo di poter riavviare i lavori peril prossimo autunno.

In merito al fenomeno di allagamentoverificatosi ad inizio maggio 2018, l’eventoha avuto carattere di eccezionalità per ilcospicuo apporto d’acqua dovuto alle pioggeintense e allo scioglimento delle nevi, moltoabbondanti nei mesi precedenti. Anas sotto-linea che in quel tratto di galleria, perentrambe le canne, sono stati adottati prov-vedimenti atti a mitigare fenomeni di questo

tipo quali l’impermeabilizzazione full rounddella nuova galleria, ovvero impermeabiliz-zazione chiusa su tutta la sezione del cavo,dreni eseguiti dalla galleria esistente perabbassare la falda.

Infine, circa la tutela delle maestranze,Anas riferisce che il contratto con l’impresaGlf non prevedeva alcuna clausola sociale,pertanto, non si può imporre all’impresasubentrante l’impiego del personale prece-dentemente impegnato nel cantiere Ati. Tut-tavia Anas assicura che si farà parte dili-gente con l’impresa subentrante affinché siconcretizzi l’assorbimento del personale trale maestranze dedicate al completamentodell’intervento.

Evidenziate le problematiche emerse el’impegno nella ricerca delle soluzioni pos-sibili, come illustrate, si assicura che ilMinistero vigilerà sul corretto prosieguo del-l’iter a tutela degli interessi del territorio, deilavoratori coinvolti e, soprattutto, a garanziadi un utilizzo trasparente delle risorse pub-bliche.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

GRIMOLDI e RIBOLLA. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

già nella XVII legislatura, con l’atto disindacato ispettivo n. 5-06206 del 259 lu-glio 2015, rimasto privo di risposta, si ri-chiamava l’attenzione del Governo pro tem-pore sulla grave situazione di dissesto eco-nomico dell’Enpapi, l’ente di previdenza diinfermieri professionali, assistenti sanitari,vigilatrici d’infanzia, che esercitano la pro-fessione in forma autonoma, associata o incooperativa;

in particolare, più volte, sin dalla XVIlegislatura, si chiedeva di fare piena lucesulle scelte strategiche, sugli investimenti esulle spese per gli organi statutari effet-tuate dall’Enpapi;

sempre nella XVII legislatura, con al-tro atto di sindacato ispettivo, anch’essorimasto privo di risposta, l’interrogazionen. 4-18950 del 22 dicembre 2017, si rimar-

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cava l’opacità gestionale dell’ente, emersaanche nell’audizione in Commissione par-lamentare di controllo sulle attività deglienti gestori di forme obbligatorie di previ-denza e assistenza sociale del 16 novembre2017;

in quella sede, infatti, la commissioneparlamentare di controllo sulle attività de-gli enti gestori di forme obbligatorie diprevidenza e assistenza sociale ha audito ilpresidente dell’Enpapi, Mario Schiavon, edè stata data pubblicità all’audizione me-diante video; durante l’audizione, con rife-rimento all’affidamento di un incarico dilobbying, veniva chiesto espressamente alpresidente Schiavon se tale incarico fosseretribuito;

a tale domanda il presidente Schiavonrispondeva: « È probabile », nonostante ri-sultasse in realtà affidato a mezzo deter-mina del presidente Schiavon, in data 9novembre 2017, un incarico di lobbying,con un costo di 16.000 euro più Iva –:

se il Governo non intenda assumereogni iniziativa di competenza per proce-dere al commissariamento dell’Enpapi.

(4-00350)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, concernente la richiesta dicommissariamento dell’Ente nazionale di pre-videnza degli infermieri professionali (En-papi), sulla base delle informazioni acquisi-ste, si rappresenta quanto segue.

I fatti richiamati nell’interrogazione inesame a supporto della richiesta di commis-sariamento dell’ente, vanno valutati alla lucedella normativa vigente.

Ciò premesso, per poter assumere daparte della vigilanza statale iniziative in me-rito all’ipotesi di commissariamento di entiprivati di previdenza obbligatoria, occorreche sussistano determinati presupposti.

Al riguardo l’articolo 2 del decreto legi-slativo n. 509 del 1994 specifica in mododettagliato quali siano le condizioni che con-sentono ed impongono il commissariamentoin seno agli enti previdenziali privati.

In particolare:

al comma 4 si prevede la nomina di uncommissario straordinario per il riequili-

brio della gestione in presenza di un disa-vanzo economico-finanziario, rilevato dai ren-diconti annuali e confermato anche dal bi-lancio tecnico;

al comma 6 si prevede la nomina di uncommissario straordinario, al verificarsi digravi violazioni di legge afferenti la correttagestione dell’ente da parte degli organi diamministrazione e di rappresentanza, con ilcompito di salvaguardare la gestione ed av-viare e concludere la procedura per rieleg-gere gli amministratori.

Al momento non risulta che ricorrano lecondizioni dettate dalla normativa vigenteper procedere all’istruttoria per un even-tuale commissariamento.

Si assicura, comunque, che il Ministerodel lavoro e delle politiche sociali, ammini-strazione prioritariamente vigilante sugli entiprivati di previdenza obbligatoria, conti-nuerà a verificare la correttezza dell’operatodell’ente e dei suoi amministratori.

Il Sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali:Claudio Durigon.

GRIMOLDI, BIANCHI, FORMENTINI,RIBOLLA, ZOFFILI, BILLI, CAFFARATTO,COIN, COMENCINI e DI SAN MARTINOLORENZATO DI IVREA. — Al Ministrodegli affari esteri e della cooperazione inter-nazionale. — Per sapere – premesso che:

nei primi giorni successivi al Ferra-gosto 2018, sul profilo Twitter dell’Amba-sciatore italiano a Berna, Marco Del Panta,è comparso un « mi piace » a sostegno delledichiarazioni contro il Governo in carica,espresse da Carlo Calenda, ex ministro delGoverno Renzi e iscritto al Partito Demo-cratico;

tale commento è stato immediata-mente stigmatizzato da parlamentari e rap-presentanti del Governo in carica, in quantoè parso « estremamente inopportuno cheun ambasciatore dello Stato italiano possaprendere posizioni politiche così chiare con-tro l’attuale Governo », come si legge nellalettera aperta all’ambasciatore pubblicatadall’onorevole Simone Billi sul suo sito

Atti Parlamentari — XVIII — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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internet e come sottolineato anche dall’o-norevole Matteo Bianchi su « La Preal-pina »; sulla questione è intervenuto ancheil Ministro Gian Marco Centinaio, che hainvitato il diplomatico a dimettersi qualorasi senta a disagio;

il commento dell’Ambasciatore è statoripreso e rilanciato da testate giornalistichecome « La Verità » e « Ticinonews »;

successivamente, come riportato da« La Repubblica.it » del 20 agosto 2018,l’Ambasciatore Del Panta ha presentato unadenuncia ai Carabinieri contro ignoti per-ché trovino chi ha violato il suo profiloTwitter. Il diplomatico di lungo corso assi-cura di non aver mai condiviso sulla suapagina istituzionale post e commenti diesponenti politici di opposizione come dimaggioranza. E ha inviato una lettera pro-prio alla « Verità » che, per prima, ha dif-fuso la notizia, poi ripresa anche da « Ti-cinonews ». L’ambasciatore ha ben presenteregole e deontologia del suo mestiere checonsiste nel rappresentare il Paese all’e-stero. A prescindere dal Governo che inquel momento siede a palazzo Chigi. Glipiaccia o meno. Per questo, come si puòvedere dal suo profilo, non è solito condi-videre post di chicchessia;

appare quasi superfluo ricordarequanto siano importanti i rapporti tra Ita-lia e Svizzera, con particolare riguardo allearee di confine delle province di Varese,Como e Sondrio, con tutte le questioni chetoccano i territori di confine, tra le quali ladelicata trattativa dell’accordo fiscale suifrontalieri attualmente congelata –:

se il Ministro interrogato sia al cor-rente della vicenda esposta in premessa equali iniziative intenda assumere al ri-guardo, anche tenendo conto delle risul-tanze dell’attività dell’autorità giudiziaria.

(4-01075)

RISPOSTA. — In seguito alla diffusione il19 agosto 2018 sul quotidiano La Veritàdella notizia relativa al like dell’Ambascia-tore d’Italia a Berna, Marco Del Panta Ri-dolfi ad un tweet dell’ex Ministro Calenda,l’Ambasciatore ha immediatamente esclusoil suo coinvolgimento nella vicenda.

Il giorno successivo, appariva infatti sullepagine del citato quotidiano la smentita daparte del diplomatico che dichiarava: « De-sidero precisare di non aver mai messo il mipiace sul tweet dell’ex Ministro. Uso il mioprofilo twitter esclusivamente per fini pro-fessionali, come chiunque può constatare econosco bene il codice deontologico di unfunzionario pubblico ». L’Ambasciatore pro-seguiva sostenendo: « In data odierna hosporto denuncia ai Carabinieri contro ignotiper accesso al mio profilo twitter, al fine diconsentire alle Autorità preposte di effet-tuare le opportune indagini sull’accaduto ».

Nel rispondere ad una richiesta di circo-stanziati elementi sulla vicenda da partedell’Amministrazione, l’Ambasciatore ha ri-ferito di aver appreso solo in data 18 agosto2018 dell’esistenza del suo presunto like dicommento al tweet dell’ex Ministro Calenda.E dato che non aveva mai visto tale tweet,escludeva un suo commento in tal senso.L’Ambasciatore ha confermato di essersiquindi recato il giorno successivo, 19 agosto2018 a sporgere denuncia contro ignoti peraccesso al suo profilo twitter, in modo daconsentire le indagini da parte delle Autoritàcompetenti.

Tenuto conto di quanto sopra, l’Ammi-nistrazione rimane in attesa di ricevere evalutare gli esiti della denuncia formulatadall’Ambasciatore Del Panta.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri e la cooperazioneinternazionale: Manlio Di Ste-fano.

LABRIOLA. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

da notizie di stampa nei giorni scorsisi è appreso che i corsi per nocchiero diporto e tecnico della Marina militare edella capitaneria di porto, a partire dasettembre 2018, sarebbero trasferiti da Ta-ranto a La Maddalena in Sardegna;

sembrerebbe che sia già stato sotto-scritto un accordo secondo il quale subitodopo l’estate circa 700 giovani dovrebberocominciare a frequentare le scuole isolanecon incorporamenti annuali di 160/180 gio-vani;

Atti Parlamentari — XIX — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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tale accordo sarebbe il risultato diuna lunga trattativa tra l’amministrazionedella città sarda e la capitaneria di porto,iniziata sotto il comando del capitano divascello Roberto Fazio e conclusasi du-rante l’attuale comando del capitano divascello Domenico Usai, e sostenuta anchedall’ammiraglio Alberto Bianche;

tale notizia ha colto di sorpresa l’in-tera città di Taranto, in quanto per la cittàesiste da sempre un legame indissolubilecon la forza armata, che trova la sua mas-sima espressione proprio nel monumentosimbolo della Marina, il Castello Arago-nese, custode della storia millenaria edemblema del rapporto inscindibile tra l’i-stituzione militare e quella civile;

inoltre, solo pochi giorni or sono si èsvolto il giuramento solenne degli allievidella Marina militare, cerimonia che dopo17 anni è tornata a rivivere sulla rotondadel lungomare di Taranto. Un evento que-sto che ha consacrato, ancora una volta, illegame imprescindibile tra Taranto e laforza armata;

pertanto, perdere i corsi rappresente-rebbe per la città di Taranto un’ulteriorepenalizzazione sia dal punto di vista turi-stico che economico –:

se le notizie riportate dalla stampacorrispondano al vero e quali siano gliaccordi sottoscritti;

quali siano le ragioni per cui si inten-dano spostare i corsi da Taranto a Mari-nella e quale sia la tempistica;

se si intenda prendere in considera-zione di non trasferire i corsi lasciandoli aTaranto, città già provata per le condizionieconomiche, sanitarie e soprattutto econo-miche, e valutare anche i carichi di spesache sia il Ministero che i militari interessatidovrebbero affrontare in tale eventualità.

(4-00595)

RISPOSTA. — Il trasferimento dei corsi pervolontari in ferma prefissata annuale – tec-nicamente definiti « VFP 1 » – dalla sede diTaranto a quella della Maddalena è un prov-vedimento programmato dalla Marina mi-

litare, di concerto con il Comando generaledelle Capitanerie di porto – Guardia co-stiera, allo scopo di riequilibrare le attivitàdei due istituti di formazione in modo dasfruttarne appieno le capacità in termini dipersonale, infrastrutture ed apparecchiaturedidattiche.

Il provvedimento, infatti, procede nelladuplice direzione di rilanciare, valorizzan-dola, la struttura sarda – anche in attua-zione del protocollo d’Intesa stipulato tral’amministrazione della difesa e la regioneSardegna il 18 dicembre 2017 – e di decon-gestionare, nell’immediato, l’istituto taran-tino, in previsione di un incremento signi-ficativo e permanente in termini di presenzamilitare.

Il ribilanciamento ha avuto inizio dalloscorso mese di settembre 2018, con l’incor-poramento presso la scuola de La Madda-lena delle prime aliquote di VFP 1, e saràlimitato alla sola categoria « nocchiere diporto »: per i volontari a ferma prefissataannuale non è, infatti, prevista la categoria« tecnico di macchine » e, quanto alle altrecategorie e specialità, noti vi sarà trasferi-mento di alcun corso.

Si tratta, in buona sostanza, di 4 corsiannuali di 4 settimane per 160 allievi cia-scuno, per un totale di circa 700 militari ilcui ricollocamento sarà, come poc’anzi ac-cennavo, ampiamente compensato da futuriafflussi che incrementeranno la presenza delpersonale militare nella città pugliese, sia intermini quantitativi che temporali.

In particolare, a Mariscuola Taranto apartire dal 2019 si avrà un incremento intermini di personale VFP 1 (appartenente alcorpo equipaggi militari) e di corsi per sot-tufficiali.

Inoltre, saranno organizzati corsi di qua-lificazione per circa 100 militari apparte-nenti a equipaggi delle unità navali di ma-rine militari di paesi amici da costruirepresso i cantieri italiani, tanto da rendere,per numerosi anni a venire, la scuola sot-tufficiali e il centro addestramento aerona-vale i futuri poli formativi per il personaleestero in tutte le attività che vedranno im-pegnata la forza armata.

In cifre, a Taranto affluiranno annual-mente circa 2500 corsisti a fronte di una

Atti Parlamentari — XX — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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media di circa 2300 dei precedenti quattroanni; in termini temporali, a fronte di undecremento di 3990 giorni di corsi – deter-minato dal trasferimento a La Maddalena –si avrà un incremento di 7170 giorni.

Non ultimo, va ricordato che Taranto, invirtù della propria rilevanza strategica, èstata individuata quale sede di assegnazionedi nave Cavour, e vi saranno assegnate 6delle 10 fregate multiruolo (FREMM) unavolta completato il programma.

Quanto alla questione relativa ai carichidi spesa, non sono previsti oneri aggiuntivia carico del ministero, tatuandosi di ribi-lanciamento che non comporta modificheagli organici del quadro permanente dellescuole.

In conclusione, si può senz’altro ritenereche il complesso dei provvedimenti in iti-nere, così come quelli pianificati nel breve emedio periodo, rendano assolutamente in-fondato ogni timore di una ridotta presenzamilitare nell’area tarantina e del conse-guente impatto sull’indotto economico lo-cale; al contrario, essi andranno senz’altro aconsolidare il ruolo di Taranto quale realtàfondamentale per la nostra Marina militare.

Si evidenzia che comunque, all’atto delreimpiego, si farà anche attenzione alla pro-venienza geografica dei VFP 1.

Il Ministro della difesa: Elisa-betta Trenta.

LOREFICE, PAXIA, SURIANO, SAITTA,TRIZZINO, CHIAZZESE, RIZZO, NESCI,SAPIA, D’ARRANDO, SPORTIELLO,MAMMÌ e SARLI. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

il 6 giugno 2018 il presidente dell’Or-dine dei medici di Catania, Massimo Bu-scema, sarebbe stato denunciato per lesionigravi, perché, dopo aver quasi investito conla sua auto, distratto dal cellulare, un gio-vane commercialista che attraversava lastrada, avrebbe iniziato una colluttazionecon il pedone che sarebbe terminata con ilricovero di quest’ultimo in ospedale perrottura del setto nasale, forte trauma e 30giorni di prognosi;

da notizie di stampa si apprende chela procura della Repubblica avrebbe for-

malmente informato il consiglio direttivodell’Ordine dei medici di Catania che ilpresidente Massimo Buscema sarebbe sot-toposto ad indagine penale;

dopo aver provato (ma senza raggiun-gere il numero legale) il vice presidenteBiondi a convocare una riunione del con-siglio direttivo per assumere le decisioniconseguenti, e dopo aver aspettato, invano,le dimissioni del presidente Buscema alfine di sollevare l’Ordine dall’imbarazzo,cinque consiglieri medici, Emanuele Cosen-tino, Lucio Di Mauro, Rosalia Lo Certo,Alfio Pennisi e Antonio Rizzo, avrebberoattivato quanto previsto dall’articolo 19 delregolamento interno che prevede la possi-bilità di autoconvocare il consiglio direttivoquando viene richiesto da un quinto deicomponenti. Il consiglio è convocato per il28 giugno e l’ordine del giorno prevede-rebbe: la « verifica degli adempimenti » aseguito del procedimento penale a carico diBuscema, la « verifica della legittimità degliatti amministrativi », nonché una « verificaispettiva da parte del Ministero della Sa-nità »;

già negli anni scorsi la stampa avevaposto in luce una vicenda legata al dottorBuscema e ad una villa con parco al centrodi Catania, accatastata come alloggio po-polare, nella quale pare avrebbe tentato dicostruire una piscina abusiva. Tale villasarebbe in comproprietà con la moglie Er-silia Severino, attrice-dipendente statale,che sino a qualche giorno fa è stata con-sigliera comunale a Catania e designataassessore dal sindaco perdente Enzo Bianco;

precedentemente altra vicenda avevacoinvolto il dottor Buscema, quella della« fondazione » che alcuni presidenti dei variordini provinciali avrebbero tentato di co-stituire con la contestatissima previsione di« incarichi a vita » per i presidenti in caricaal momento della costituzione;

altra storia complicata che riguarde-rebbe il dottore è quella legata all’acquistomilionario delle mega ville di via Galermoa Catania da adibire a sede dell’Ordine deimedici di Catania (per la quale i professio-nisti stanno già pagando da 18 mesi) che

Atti Parlamentari — XXI — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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doveva essere già pronta da tempo e di cuinon si ha alcuna notizia; su questo affarepare siano aperti almeno un paio di fasci-coli presso la procura della Repubblica diCatania. Inoltre, dal sito dell’Ordine di Ca-tania dedicato all’amministrazione traspa-rente, risultano pubblicate le « determinepresidenziali » relative agli anni 2017 e2018, mentre sono omesse quelle relativeall’anno 2016, anno dei fatti in questione;

da ultimo in relazione al grave casodella dottoressa aggredita e violentata inguardia medica a Trecastagni, durante latrasmissione de La7 « Non è l’Arena », indiretta nazionale, il presidente Buscema èstato accusato di assoluta inerzia nei con-fronti delle istituzioni, soprattutto in rela-zione all’incresciosa decisione di non costi-tuire l’Ordine dei medici parte civile nelprocesso al violentatore della dottoressaSerafina Strano –:

se sia a conoscenza dei gravi fattiesposti in premessa e se non ritenga didover intervenire presso l’Ordine dei me-dici di Catania, nell’ambito delle funzionidi vigilanza che l’articolo 1 del decretolegislativo del Capo provvisorio dello Stato13 settembre 1946, n. 233, attribuisce alMinistero della salute;

se, nell’ambito della suddetta vigi-lanza, non ritenga opportuno assumere leiniziative di competenza affinché da partedella Federazione nazionale degli ordinidei medici chirurghi e degli odontoiatri siatutelato il decoro della professione medicache, dai fatti esposti, risulterebbe forte-mente compromesso. (4-00581)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto par-lamentare in esame, acquisite le valutazionidella competente direzione di questo Mini-stero, si comunica quanto segue.

Il Ministero si è attivato con nota del 6luglio 2018 presso la Federazione nazionaledegli ordini dei medici chirurghi e degliodontoiatri, chiedendo di fornire ogni noti-zia in merito ai fatti esposti nel summen-zionato atto parlamentare e in merito adogni iniziativa eventualmente già intrapresa.

Con lettera del 16 luglio 2018, la Fede-razione nazionale degli ordini dei medici

chirurghi e degli odontoiatri ha comunicatoallo scrivente Ministero che, a seguito direcenti notizie di stampa riguardanti il pro-fessor Massimo Buscema, con nota del 28giugno 2018 ha chiesto alla procura dellaRepubblica di Catania, notizie « riguardoalla eventuale sussistenza di procedimentipenali a carico dello stesso, onde consentirealla Federazione nazionale degli ordini deimedici chirurghi e degli odontoiatri, entepubblico esponenziale della categoria, le even-tuali iniziative di competenza ».

La Federazione con la medesima letteradel 16 luglio 2018 ha altresì comunicato diessere in contatto con l’ordine dei medici diCatania, « per avere conferma ufficiale dellasituazione in cui versa il medesimo Ordine ».Ha quindi allegato la nota del 9 luglio 2018con la quale l’ordine medesimo ha fattopresente alla Federazione di aver ricevuto« formale lettera di dimissioni dalla carica divicepresidente del professor Antonio Biondi »il quale ha « tuttavia precisato che intendemantenere la carica di Consigliere in senoall’Ordine ». L’ordine ha fatto altresì pre-sente che nel corso della riunione del con-siglio direttivo del 3 luglio 2018, sono statepresentate formali dimissioni dalla carica diconsigliere dei componenti di seguito elen-cati: dottor Emanuele Cosentino, dottor Lu-cio Di Mauro, dottoressa Rosalia Lo Gerfo,dottor Alfio Pennisi, dottor Antonino Rizzo,dottor Pasquale Albanese.

La Federazione ha concluso la citatalettera del 16 luglio 2018, informando loscrivente che « non appena, il quadro dellasituazione sarà chiarito, sarà cura di questaFederazione, svolgere gli eventuali adempi-menti di competenza ad essa attribuiti dallavigente normativa ». Tra gli adempimentiprevisti dalla medesima normativa rientrasenza alcun dubbio ed in maniera congiuntatra Federazione e Ministero, l’attivazione delleprocedure di commissariamento dell’ordine.

Successivamente, in data 20 luglio 2018la Federazione, con nota pervenuta al Mi-nistero solo per conoscenza, ha scritto al-l’ordine dei medici di Catania per infor-marlo di aver ricevuto da questo Ministerorichiesta di notizie in merito ai fatti espostinell’interrogazione parlamentare di cui al-l’oggetto. A tale scopo ha chiesto all’ordine di

Atti Parlamentari — XXII — Camera dei Deputati

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Catania di trasmettere, in tempi ragionevol-mente brevi, la documentazione in suo pos-sesso al fine di dare la più idonea ed infor-mata risposta all’interrogazione parlamen-tare in esame.

In data 23 luglio 2018, è pervenuta aquesto ministero la nota del dottor Lucio DiMauro con cui è stato trasmesso un esposto,indirizzato al Ministro, sottoscritto da cin-que consiglieri dimissionari (dottori Ema-nuele Cosentino, Lucio Di Mauro, RosaliaLo Gerfo, Alfio Pennisi e Antonio Rizzo) chedescrive tutte le criticità che hanno deter-minato le loro dimissioni, chiedendo conte-stualmente l’intervento degli organi di vigi-lanza.

Il 23 luglio 2018 il Ministero ha quindiprovveduto a trasmettere l’esposto in que-stione alla procura della Repubblica di Ca-tania, alla procura della Corte dei conti diPalermo e all’Anac per le verifiche di com-petenza.

Successivamente la Federazione nazio-nale degli ordini dei medici chirurghi e degliodontoiatri in data 27 luglio 2018 – rife-rendosi ad una precedente nota del 24 luglio2018 ricevuta dall’ordine – non in possessodi questo Ministero – ha inviato all’ordinedi Catania e per conoscenza allo scriventeMinistero una lettera concernente le elezionisuppletive di tutti i consiglieri dimissionari,diventati nel frattempo undici.

Con tale nota la federazione ha avallatole elezioni suppletive indette dall’ordine diCatania previste per il mese di settembre.

A seguito dei fatti esposti nella nota dellostudio legale Riccioli pervenuta in data 2agosto 2018, il Ministero tempestivamentecon lettera del 2 agosto 2018, a firma delcapo di gabinetto, ha chiesto al presidentedella Federazione nazionale degli ordini deimedici chirurghi e degli odontoiatri di va-lutare la sussistenza dei presupposti perl’attivazione della procedura di commissa-riamento dell’ente, ai sensi dell’articolo 4 deldecreto legislativo n. 233 del 1946, comesostituito dalla legge n. 3 del 2018, chedispone: « Lo scioglimento è disposto condecreto del Ministro della salute, sentite lerispettive Federazioni nazionali. Con lo stessodecreto è nominata una commissione stra-ordinaria di tre componenti, di cui non più

di due iscritti agli albi professionali dellacategoria e uno individuato dal Ministrodella salute. Alla commissione competonotutte le attribuzioni del Consiglio o dellacommissione disciolti ».

Nel merito, è stato segnalato che dallanota dello studio legale indicato « sembraemergere che, nonostante l’indizione delleelezioni suppletive a seguito delle dimissionidi oltre la metà (11 consiglieri su 17) deicomponenti del consiglio direttivo dell’or-dine dei medici chirurghi e odontoiatri diCatania, l’ordine medesimo continui a ver-sare in una situazione di incertezza chepotrebbe non garantire il regolare funziona-mento amministrativo ».

A seguito di ciò la Federazione nazionaledegli ordini dei medici chirurghi e degliodontoiatri con lettera del 3 agosto 2018indirizzata al Ministero e per conoscenzaall’ordine dei medici di Catania, ha confer-mato da un lato che « in ossequio allanormativa vigente, sono state già indette leelezioni suppletive allo scopo di ripristinarel’integrità del consiglio direttivo dell’ordinedei medici di Catania » e, dall’altro, ha fattopresente che « non sono noti alla Federa-zione elementi valutabili ai fini dell’espres-sione del parere di cui all’articolo 4 deldecreto legislativo. C.P.S. n. 233 del 1946,come modificato dalla legge n. 3 del 2018 ».

In data 29 agosto 2018 la Federazionenazionale degli ordini dei medici chirurghi edegli odontoiatri con lettera indirizzata aquesto Ministero ha fornito « le rispostepuntuali a quanto contenuto nella interro-gazione parlamentare ».

Il Ministero, – dopo aver appreso dagliorgani di stampa del rinvio a giudizio deldottor Massimo Buscema per avere nellasua qualità di direttore del reparto di dia-betologia e malattie endocrino-metabolichedel Cannizzaro, offeso ed insultato un pa-ziente affetto da una grave patologia cheattendeva il suo turno nel predetto reparto,arrivando persino ad impedirgli la necessa-ria visita, – in data 4 settembre 2018, connota a firma del capo di gabinetto ha co-municato alla Federazione nazionale degliordini dei medici chirurghi e degli odonto-iatri e per conoscenza all’ordine di Catania,di ritenere sussistenti i presupposti per l’at-

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tivazione della procedura di commissaria-mento dell’ente, nel rispetto delle vigentinorme, e ha invitato la federazione mede-sima a dar corso agli adempimenti di com-petenza.

In data 6 settembre 2018 sono pervenutealla segreteria del capo di gabinetto del Mi-nistero, le dimissioni del dottor Buscemadalla carica di presidente del consiglio del-l’ordine dei medici di Catania, formalizzate,peraltro, anche alla competente Federazionenazionale degli ordini dei medici chirurghi edegli odontoiatri.

Nel contempo, in data 7 settembre 2018la Federazione ha informato il Ministero, inrisposta alla nota del capo di gabinetto sopracitata, che la procura di Catania ha comu-nicato la sussistenza di una richiesta dirinvio a giudizio nei confronti del dottorMassimo Buscema e che il presidente dellamedesima Federazione ha proceduto a con-vocare lo stesso Buscema ai fini dell’avviodel procedimento disciplinare. Ha comuni-cato, altresì, di aver convocato per la datadel 15 settembre 2018 il comitato centraledella federazione ai fini della valutazionedell’eventuale presenza dei presupposti ne-cessari per l’attivazione della procedura discioglimento del consiglio direttivo dell’or-dine di Catania.

A conclusione di quanto sopra comuni-cato è bene sottolineare che, nel rispettodella vigente normativa, lo scioglimento diun ordine professionale non può mai esseredisposto in via esclusiva dal Ministero dellasalute, attesa la necessità di acquisire ilparere della competente Federazione; inoltreè necessario rimarcare che in nessuna oc-casione, per il passato, si rinvengono casi discioglimento degli ordini professionali suesclusiva iniziativa del Ministero della sa-lute, senza il prescritto parere della compe-tente Federazione nazionale. Ecco perché, aifini delle ulteriori decisioni del Ministero, ènecessario attendere le valutazioni del co-mitato centrale della Federazione che, comesopra riportato, si riunirà il 15 settembre.

Si trasmette a completamento delle in-formazioni la documentazione allegata.

Il Ministro della salute: GiuliaGrillo.

MELONI, LOLLOBRIGIDA, FOTI, RAM-PELLI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO,BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI,CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA,DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI,FERRO, FIDANZA, FRASSINETTI, GEM-MATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLI-CONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO,RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI,TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — AlMinistro degli affari esteri e della coopera-zione internazionale, al Ministro della di-fesa. — Per sapere – premesso che:

il calvario dei fucilieri del Reggimento« San Marco » della Marina militare ita-liana, Massimiliano Latorre e Salvatore Gi-rone, è iniziato ben sei anni fa quandofurono arrestati in India perché accusati diaver ucciso due pescatori locali;

da allora c’è stato un duro braccio diferro tra l’India e il nostro Paese, che intale vicenda, e nonostante quattro Governisuccedutisi, ha drammaticamente mostratotutto il proprio scarso peso nello scacchiereinternazionale;

sin da subito il processo messo incampo dall’India nei confronti dei due fu-cilieri di marina ha fatto emergere dettaglisconcertanti, al limite del ridicolo, dalletestimonianze fotocopia rilasciate da alcunipescatori sopravvissuti, all’allegato n. 46 cheriporta l’autopsia svolta sul corpo dei duepescatori uccisi, che sembrava essersi personei cassetti dei tribunali indiani per rispun-tare poi ad Amburgo, e che prova che iproiettili che hanno colpito a morte i dueindiani non sono quelli in 3 dotazione aimarò;

come riporta Il Quotidiano Nazionale,in un articolo a firma di Lorenzo Bianchi,infatti, le testimonianze di chi avrebbe as-sistito alla morte dei due pescatori si as-somigliano eccessivamente, come se fosserostate scritte dalla stessa persona e oppor-tunamente falsificate in modo da dimo-strare la colpevolezza di Latorre e Girone;

nonostante le prove emerse, il Go-verno indiano continua a dimostrarsi ag-gressivo nel contenzioso dell’arbitrato, men-tre l’Italia ha risposto il 9 marzo 2018 con

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l’ennesima memoria, che si basa sulla giu-risdizione italiana, oltre all’immunità fun-zionale dei fucilieri di Marina;

a tutt’oggi si attende ancora di cono-scere gli esiti della procedura di arbitratointernazionale: l’udienza finale, che stabi-lirà quale dei due Stati ha la giurisdizionesul caso e che si sperava potesse tenersi amarzo, secondo la Farnesina è prevista nelprossimo autunno;

per una strana coincidenza proprio inmarzo cadeva il settantesimo anniversariodei rapporti diplomatici fra Italia e Indiacon tanto di logo celebrativo presentato aDelhi, nel mese di ottobre 2017, in occa-sione della visita del Presidente del Consi-glio pro tempore, Paolo Gentiloni; una visitache avrebbe sancito il disgelo nelle rela-zioni bilaterali dopo la crisi innescata dalcaso marò e che ha portato alla firma di seiaccordi in vari campi con il Premier in-diano nazionalista Narendra Modi;

l’allora Presidente Gentiloni nell’occa-sione aveva sostenuto: « Penso che il pro-blema, che creava difficoltà tra i due Paesi,sia superato »: nulla di più lontano dallarealtà se si pensa all’atteggiamento aggres-sivo dell’India alla Corte arbitrale;

i fucilieri italiani, rientrati in mo-menti diversi in Italia dall’India dove eranotrattenuti, hanno sempre affrontato le al-terne fasi di questa assurda vicenda e ilprocesso con dignità e rispetto delle istitu-zioni, ma il calvario non sembra avere fine;

dall’ultima ordinanza, la numero 4del 12 febbraio 2018, firmata dal presi-dente, il giudice russo Vladimir Golitsyn, siscopre che gli indiani hanno presentatoulteriori « 66 testimonianze e 133 docu-menti aggiuntivi » per sostenere la richiestadi processare i marò a Delhi;

si è al quinto Governo che segue lacausa e si spera che finalmente venga in-serita tra le priorità anche il caso dei marò,ancora intrappolati nell’odissea giudiziariaindiana, dimenticati dalla politica e dalleistituzioni –:

se i Ministri interrogati siano a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e, con-

siderata la gravità degli stessi, quali inizia-tive stiano portando avanti per una positivaconclusione della vicenda dei due fucilieridella Marina militare italiana, facendo va-lere la giurisdizione italiana ed impedendoil sorgere di una crisi internazionale traItalia ed India. (4-00703)

RISPOSTA. — Come noto, il Governo ita-liano ha nominato un collegio della difesacomposto da primari avvocati internazio-nali, esperti di ministeri e dell’avvocaturadello Stato. Le richieste italiane al tribunalearbitrale sono state elaborate sulla base deldiritto del mare e del diritto internazionale.Esse sono focalizzate sulla convinzione giu-ridica che all’Italia spetti l’esercizio dellagiurisdizione sull’incidente che ha coinvoltola nave Enrica Lexie, battente bandiera ita-liana e su cui si trovavano alcuni fucilieridella Marina, fra cui Latorre e Girone, nel-l’esercizio di funzioni anti-pirateria, per contodello Stato italiano. Ogni ulteriore anticipa-zione sulla posizione italiana potrebbe av-vantaggiare la controparte indiana.

Il procedimento davanti al tribunale ar-bitrale de L’Aja servirà a decidere chi fraItalia ed India abbia la giurisdizione a ce-lebrare un successivo accertamento giudi-ziario sulle eventuali responsabilità per ifatti che hanno coinvolto la nave « EnricaLexie » nell’incidente del 15 febbraio 2012. Acausa di un inatteso problema di salute diuno dei giudici, il tribunale ha disposto ilrinvio dell’avvio delle udienze, previsto per il22 ottobre 2018, a data futura, da concor-darsi tra le parti. L’agente del Governo hapresentato le memorie e contro-memorieitaliane, predisposte dal collegio della difesa,nel periodo tra il 30 settembre 2016 e il 9marzo 2018. L’India ha fatto altrettanto.

L’articolato periodo preparatorio si è svoltosecondo un calendario stabilito dal tribu-nale arbitrale con cadenze fissate in basealla prassi internazionale volte a garantireanche, e soprattutto, il diritto di una difesapiena e compiuta da parte dell’Italia. Inparticolare, con riferimento all’ordinanza delpresidente della corte arbitrale Golitsyn ci-tata nell’interrogazione, è stata l’Italia a do-mandare all’India il deposito di ulterioridocumenti, proprio al fine di acquisire ele-menti aggiuntivi per una puntuale difesa

Atti Parlamentari — XXV — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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delle argomentazioni a sostegno della tesidella titolarità italiana della giurisdizionesul caso.

La sentenza del tribunale arbitrale è pre-vista, in base alle regole di procedura sta-bilite dallo stesso tribunale, entro sei mesidalla chiusura delle udienze.

In questa fase dunque non si dibattedella responsabilità penale dei due fucilieri,ma esclusivamente della titolarità giurisdi-zionale: solo nel successivo accertamentogiudiziario potrebbero assumere rilievo provedi natura penalistica. Ciò premesso, conriferimento ai diversi elementi e documentidi dubbio valore probatorio citati nell’inter-rogazione, posso in ogni in caso assicurareche il nostro team legale è ben consapevoledell’impianto probatorio indiano ed ha giàsottolineato con forza davanti al tribunaleinternazionale l’inaccettabilità delle posi-zioni dell’India.

Il Governo, tramite il collegio della di-fesa, continua dunque ad essere fortementeimpegnato, ed estremamente determinato, nelpromuovere e cercare di far valere con lamassima determinazione le proprie tesi giu-ridiche nel corso delle prossime udienze, conl’obiettivo di ottenere il pieno riconosci-mento della giurisdizione italiana.

Quanto all’auspicio dell’interrogante re-lativo ai rapporti tra Italia ed India, la ratiodel ricorso a procedure di arbitrato inter-nazionale è quella di incanalare le contro-versie tra Stati su un binario tecnico-giuridico – ove peraltro l’Italia continuerà adifendere con determinazione assoluta le pro-prie tesi – a prescindere delle più ampierelazioni fra le due parti.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri e la cooperazioneinternazionale: Manlio Di Ste-fano.

OSNATO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro della difesa, al Ministro delle po-litiche agricole alimentari e forestali, al Mi-nistro delle infrastrutture e dei trasporti, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

nell’anno 2009 in Milano, via UlisseSalis, cuore della zona Affori, avevano ini-

zio, all’interno di un’area di circa tremilametri quadrati, i lavori di edificazione diuna palazzina destinata a diventare, tra lealtre, la nuova sede del comando regionaledel Corpo forestale dello Stato;

oltre agli uffici del Corpo forestale,detto progetto prevedeva anche un audito-rium ed un orto botanico che, nelle inten-zioni, sarebbero stati destinati all’uso e allafruizione da parte dei cittadini;

i lavori per la realizzazione della pa-lazzina si sono interrotti nel corso del 2012per mancanza di fondi, e nell’area è rima-sta solo la struttura muraria, nulla piùdello « scheletro » del progetto;

oggi l’edificio, composto di 4 piani, èin completo stato di abbandono, circondatoda sporcizia e degrado e, fatto questo ancorpiù grave, occupato, se non abitato, dasoggetti senza fissa dimora, per lo più ex-tracomunitari;

gli abitanti della zona hanno denun-ciato negli anni l’aumento dei fatti di cri-minalità nella zona, quali furti e atti van-dalici, chiedendo a gran voce un interventopubblico per riqualificare l’area nonchéadeguate misure per garantire maggioresicurezza e tutela nella zona –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e quali iniziativeintenda assumere, per quanto di compe-tenza, al fine di mettere in sicurezza l’edi-ficio e promuovere la predisposizione di unpiano d’intervento volto a completare lastruttura al fine di rendere funzionante gliuffici, come era stato previsto nel progettooriginario. (4-00555)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto disindacato ispettivo in esame, cui si rispondeper delega della Presidenza del Consiglio deiministri, si evidenzia quanto segue.

L’area demaniale individuata per la rea-lizzazione del complesso citato dall’interro-gazione parlamentare in esame, della super-ficie pari a circa mq 3.000, è ubicata in viaUlisse Salis n. 4, nella zona nord del co-mune di Milano. Inizialmente fu redatto unprogetto preliminare dell’intero interventocomprendente la costruzione della nuova

Atti Parlamentari — XXVI — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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sede del comando regionale, del coordina-mento provinciale ed alloggi di servizio delCorpo forestale dello Stato.

Con i primi finanziamenti, inferiori allenecessità, è stato possibile realizzare solo un1° lotto funzionale consistente nella solastruttura in cemento armato dell’edificio delcomando regionale e coordinamento provin-ciale.

Questo Ministero ha successivamente as-sentito nuovi finanziamenti per l’interventoin argomento. Nel frattempo, il Corpo fore-stale dello Stato è stato inglobato nell’Armadei carabinieri, mantenendo per quanto pos-sibile una sua individualità come Corpoforestale dei carabinieri. Il provveditoratointerregionale alle opere pubbliche per laLombardia e l’Emilia Romagna di questoMinistero ha quindi avviato le procedure diaffidamento del progetto esecutivo di com-pletamento, da aggiornare secondo le ultimenormative, mediante procedura aperta.

È stato pubblicato il bando inerente lasuddetta procedura per i servizi di ingegne-ria, che purtroppo deve essere ribadita inquanto nessuna offerta ha superato l’esamedella commissione di gara.

Non appena saranno noti gli esiti dellagara, sarà affidata la progettazione per ilavori di completamento. L’appalto dei la-vori, una volta approvato il progetto prin-cipale, dovrebbe essere quindi pubblicato tracirca sei mesi.

Riguardo ai profili sulla sicurezza per gliabitanti della zona, il Ministero dell’internoha comunicato che un recente sopralluogodel 12 luglio 2018 da parte di agenti dellaPolizia locale di Milano, ha accertato lapresenza di un varco nella recinzione, contracce evidenti di transito attraverso la ve-getazione incolta, in corrispondenza dellostesso. All’interno della struttura, dove non èstata rilevata la presenza di persone, sonostati rinvenuti un giaciglio ed alcuni indu-menti. Di tale accertamento è stato formal-mente informato il competente ufficio deldemanio dello Stato, proprietario dell’edifi-cio in parola.

Agli atti della citata questura non risul-tano esposti in merito all’occupazione abu-siva, da parte di cittadini extracomunitari,

né si registrano incrementi di furti o attivandalici in zona.

Il Ministero dell’interno ha da ultimoassicurato che la situazione resta attenta-mente monitorata dalle Forze di polizia.

Infine, con specifico riferimento alla messain sicurezza del sito, essendo stati interrottii lavori di costruzione del compendio inargomento e constatato che la recinzioneprovvisoria ha subito oltre al deteriora-mento dovuto al tempo anche una serie didanneggiamenti che sono stati effettuati daintrusi, il competente ufficio di questo Mi-nistero – dopo aver più volte provveduto alsuo ripristino, trattandosi di un manufattoprovvisorio non più in grado di garantire lasua funzione, anche ai fini della sicurezzadella viabilità e per la incolumità delle per-sone – il 5 luglio 2018, ha consegnato in viad’urgenza i lavori di realizzazione della re-cinzione definitiva, lavori affidati con appo-sita gara, che presumibilmente saranno con-clusi entro l’autunno prossimo.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

PALAZZOTTO. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale. —Per sapere – premesso che:

un articolo pubblicato sul sito on-linedi Panorama il 1o giugno 2018 racconta lastoria di Marta (il nome è di fantasia perragioni di sicurezza), una cooperante ita-liana che nel luglio 2016 si è trovata alcentro della guerra civile in Sud Sudan,dove insieme ad altri cooperanti ha subitoviolenze, rischiando di morire e oggi sitrova ad essere il testimone chiave di unprocesso che vede imputati 12 soldati su-danesi;

la cooperante racconta di come il SudSudan sia un paese sul lastrico, dove lafame è una delle principali cause di mortee per i militari l’abuso, la razzia, le violenzesessuali su donne e bambine sono all’or-dine del giorno;

il Sud Sudan vede contrapposte in unconflitto civile che periodicamente rie-splode le forze governative di Salva Kiir e

Atti Parlamentari — XXVII — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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quelle di opposizione di Riek Machar, i dueleader che si contendono il comando di unPaese poverissimo dove il prodotto internolordo pro capite non supera i 657 dollari;

Marta, nel luglio 2016, si trovava nelPaese come consulente per una organizza-zione americana che l’aveva ingaggiata percinque mesi per partecipare ai progettiUSAID, l’agenzia statunitense per lo svi-luppo internazionale. In quei giorni però aJuba era scoppiata la guerra civile e icooperanti, invitati dall’ambasciata ameri-cana a far ritorno nel compound e nonuscire, hanno subito l’incursione nelle lorostrutture da parte dei soldati che, sfondatefinestre e porte, hanno eseguito la con-danna di un giornalista sudanese apparte-nente alla tribù opposta, sparato alla ciecacolpendo un cooperante alle gambe, pic-chiato e minacciato di morte i cooperanti eviolentato sessualmente le donne presenti;

con la sua testimonianza, Marta, oltrea denunciare i propri aggressori, raccontadi come il compound fosse insicuro e vul-nerabile e di come, per cinque giorni, avreb-bero chiesto aiuto all’ambasciata ameri-cana e alle loro compagnie di apparte-nenza, senza ricevere risposte se non vanerassicurazioni. Inoltre, non sarebbero statiattivati i protocolli di sicurezza dovuti, cosìcome non sarebbero stati attivati i normalicorridoi di sicurezza per lo spostamentoverso strutture più protette, dove nel frat-tempo avevano trovato riparo gli altri ope-ratori che erano stati evacuati in tempo;

a documentare i fatti di quel luglio,oltre alla testimonianza diretta di Marta c’èil report di Civilians in Conflict sulle vio-lenze in Sudan del Sud contro civili e sullarisposta delle Nazioni Unite che descrivecome le parti del conflitto abbiano ucciso eferito i civili nei campi profughi con fuocoindiscriminato, commesso violenza ses-suale diffusa contro le donne che hannolasciato quei campi in cerca di cibo eattaccato gli operatori umanitari interna-zionali e nazionali;

per i fatti di quel luglio di violenza, èin corso un processo della corte marzialecontro 12 soldati di Salva Kiir. Marta è una

testimone chiave in questo primo processoper massacro civile che può diventare unesempio e un precedente importante pertutte quelle persone che ogni giorno in SudSudan subiscono violenze atroci per manodei soldati –:

se e come il Governo intenda forniremassima assistenza alla connazionale, vit-tima delle violenze ad opera delle miliziegovernative nel Sud Sudan durante l’as-salto al compound dove risiedeva nel luglio2016, testimone chiave nel processo e unicavittima di quelle terribili violenze che haavuto il coraggio di tornare nel Sud Sudanper testimoniare. (4-00597)

RISPOSTA. — L’11 luglio 2016 a Juba, inSud Sudan, la cooperante di nazionalitàitaliana « Marta » è rimasta vittima di vio-lenza sessuale, insieme a sue colleghe dialtra nazionalità, nel corso di un attaccosferrato da uomini appartenenti alle forzearmate governative contro il compound dovele cooperanti erano ospitate.

Per i fatti accaduti l’11 luglio 2016 lagiustizia militare sud-sudanese ha aperto unprocedimento penale contro i presunti re-sponsabili.

L’ambasciata italiana ad Addis Abeba,competente anche per il Sud Sudan, haseguito con la massima attenzione tutte lefasi del giudizio, inviando propri rappresen-tanti in qualità di osservatori a tutte leudienze. La stessa rappresentanza diploma-tica ha inoltre fornito ogni possibile assi-stenza alla connazionale « Marta », soprat-tutto nella fase che ha riguardato la testi-monianza resa dalla predetta innanzi al tri-bunale militare.

« Marta » è stata infatti sentita di personadalla competente autorità giudiziaria il 23agosto 2017. L’interessata è stata accompa-gnata da personale diplomatico italiano nelviaggio da Addis Abeba a Juba e assistita pertutta la permanenza nella capitale sud-sudanese, anche per garantirle vicinanza esupporto morale in una circostanza per leidi certo non facile da gestire. L’allora am-basciatore ad Addis Abeba si è recato a Jubail giorno precedente la testimonianza e hapartecipato a una riunione preparatoria conil procuratore generale sud-sudanese.

Atti Parlamentari — XXVIII — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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L’autorità diplomatico-consolare statuni-tense in loco – al momento dei fatti laconnazionale lavorava per l’agenzia ameri-cana di cooperazione allo sviluppo Usaid -ha offerto il sostegno logistico a « Marta » eal suo accompagnatore, fornendo loro unveicolo blindato per gli spostamenti, ospita-lità nel compound dell’ambasciata e prote-zione armata.

Il processo si è concluso il 6 settembre2018 con una sentenza definitiva, che hacoinvolto undici militari appartenenti allaguardia presidenziale: dieci sono stati con-dannati in quanto riconosciuti rei di stupro,violenze sessuali, furto, insubordinazione eomicidio; un militare è stato invece assoltoper mancanza di prove.

Tempestivamente informata dell’esito delgiudizio dalla nostra ambasciata ad AddisAbeba, la connazionale ha espresso viva sod-disfazione.

La Viceministra degli affari esterie della cooperazione interna-zionale: Emanuela Claudia DelRe.

QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Mi-nistro degli affari esteri e della cooperazioneinternazionale. — Per sapere – premessoche:

il 12 giugno 2018, sull’isola di Sentosaa Singapore, il Presidente degli Stati Unitid’America, Donald Trump, e il leader su-premo della Repubblica popolare democra-tica di Corea, Kim Jong-un, si sono resiprotagonisti di uno storico incontro, il primotra i capi di Stato americano e nordcore-ano, e hanno siglato una dichiarazione diintenti dal valore meramente simbolico,che indica però un importante segnale didistensione e consente l’avvio di negoziatiambiziosi anche per la denuclearizzazionedella penisola coreana;

l’impegno di Trump per impedire laproliferazione nucleare da parte della Co-rea del Nord ad avviso dell’interrogantenon rende più intelligibile la decisione delritiro statunitense dall’accordo vincolanteche si era concluso nel 2015 per impedirealla Repubblica islamica dell’Iran lo svi-

luppo dell’arma atomica; tale impegno, tut-tavia, è da salutare con favore se potessescongiurare il ripetersi delle provocazioni edei test missilistici nordcoreani che, anchenell’autunno 2017, hanno pericolosamentemesso a rischio la pace in estremo orientee nel mondo;

proprio in risposta ai test missilisticiordinati da Kim Jong-un, nell’estate e nel-l’autunno del 2017, il Ministro degli affariesteri italiano pro tempore, Angelino Al-fano, aveva preso la decisione di interrom-pere la procedura di accreditamento del-l’ambasciatore della Repubblica PopolareDemocratica di Corea;

la politica estera dell’Italia riconosceil quadro multilaterale come il primo e piùstabile punto di riferimento, nonché comestrumento per rispondere alle sfide globali,da accompagnare attraverso lo sviluppo deirapporti bilaterali, lungo le direttrici diinteresse prioritario; è da segnalare anchel’apprezzamento della Corea del Sud per lasensibilità ed attenzione dimostrate dall’I-talia per la situazione nella penisola core-ana; è stato inoltre molto apprezzato daparte coreana il fatto che l’Italia sia stato ilprimo paese in ambito G7 nel 2000 adallacciare relazioni diplomatiche con la Co-rea del Nord –:

come intenda operare il Governo nelmutato contesto, per favorire il raggiungi-mento di un accordo per lo smantella-mento del programma nucleare nordcore-ano che sia completo, verificabile e irre-versibile, e se non intenda a tal fine inten-sificare i canali diplomatici con laRepubblica popolare democratica di Corea,anche assumendo iniziative per il riavviodella procedura di accreditamento del nuovoambasciatore nordcoreano. (4-00454)

RISPOSTA. — Nel 2018 con i Giochi Olim-pici Invernali di Pyeongchang, cui ha presoparte anche una delegazione nordcoreana siè registrato una ripresa del dialogo inter-coreano. Successivamente, i Vertici del 27aprile e del 26 maggio 2018 a Panmunjeomtra il presidente sudcoreano Moon Jae-in edil leader nordcoreano Kim Jong-un hannosegnato una tappa importante verso l’allen-

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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tamento della tensione. Un momento chiavenella dinamica negoziale è stato il vertice diSingapore del 12 giugno 2018 tra Trump eKim Jong-un, il primo incontro di un capodi Stato nordcoreano con un presidente sta-tunitense. Al termine del summit di Singa-pore, i due leader hanno firmato una di-chiarazione congiunta che tocca quattro puntisalienti:

impegno reciproco allo stabilimento dinuove relazioni US-DPRK;

impegno reciproco all’istituzione di unregime di pace;

impegno da parte di Pyongyang allacompleta denuclearizzazione della penisolacoreana;

impegno a rinvenire e restituire le spo-glie dei caduti della guerra di Corea.

L’elemento più significativo riguarda laconferma implicita di uno scambio fra ga-ranzie di sicurezza da parte americana edenuclearizzazione della penisola coreana.

Tuttavia permangono numerose inco-gnite e per questo un forte impegno da partedella comunità internazionale continua adessere necessario, soprattutto per le ambi-guità del regime nordcoreano sulla defini-zione di denuclearizzazione; ma anche per lepassate negative esperienze negoziali, carat-terizzate negli scorsi decenni da promessedisattese da parte del regime nordcoreano.

L’Italia ha accolto con favore gli esitidello storico incontro a Singapore tra i dueleader di USA e Corea del Nord, nella spe-ranza che possa rappresentare una tappaimportante verso il raggiungimento di solu-zioni condivise in favore della pace e dellaprosperità nella penisola coreana e, per-tanto, il Governo sostiene gli sforzi dell’Am-ministrazione USA finalizzati a promuovereun dialogo aperto, franco e costruttivo conla Corea del Nord allo scopo di raggiungereuna denuclearizzazione completa, verifica-bile ed irreversibile della penisola coreana.

In parallelo, però le misure sanzionatoriedevono rimanere in vigore allo scopo dimantenere la massima pressione sul regimenordcoreano inducendolo ad avanzare se-riamente nel processo negoziale. Occorre

continuare altresì a tenere elevata l’atten-zione di tutta la comunità internazionale percontrastare i casi, ancora numerosi, di elu-sione sistematica del regime sanzionatorioesistente oltre che di inadeguata applica-zione delle normative vigenti da parte di varipaesi. A tale riguardo è opportuno ricordareil ruolo particolarmente attivo svolto dall’I-talia, riconosciuto e apprezzato da tutti ipartner, quale presidente del comitato san-zioni alla Corea del Nord (Comitato 1718) inseno al Consiglio di sicurezza delle Nazioniunite lo scorso anno.

Riteniamo le sanzioni uno strumento,non un fine in sé. Gli sviluppi recenti sem-brano rivendicare la loro efficacia. Dob-biamo restare concentrati sulla loro appli-cazione. L’Unione europea ha un ruolo im-portante in tal senso. Per tale motivo l’Italiasi è associata con convinzione ed ha accoltofavorevolmente l’iniziativa del Seae di con-durre passi diplomatici verso paesi terzi conl’obiettivo di favorire una migliore applica-zione del sistema sanzionatorio in vigore.Oltre all’« outreach », nuove iniziative sonoin corso di definizione con i partner europeiproprio in relazione al « capacity building »verso i paesi meno dotati di risorse e com-petenze.

In questo contesto il nostro Paese, in-sieme agli Stati Uniti, all’Unione europea eal resto della comunità internazionale, at-tende quindi segnali tangibili e significativida parte della Corea del Nord verso l’obiet-tivo finale che resta la denuclearizzazionecompleta, verificabile ed irreversibile dellapenisola coreana.

Per questo, in attesa di azioni concrete daparte della Corea del Nord, rimangono tut-tora valide le motivazioni che hanno con-dotto il nostro Paese ad interrompere nel-l’ottobre del 2017 la procedura di accredi-tamento del nuovo ambasciatore nordcore-ano a Roma. Quando le condizioni politichelo consentiranno, l’Italia potrà valutare l’op-portunità di procedere all’accreditamento diun nuovo capo missione presso l’ambasciatanordcoreana a Roma.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri e la cooperazioneinternazionale: Manlio Di Ste-fano.

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

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ELVIRA SAVINO e GELMINI. — Al Mi-nistro degli affari esteri e della cooperazioneinternazionale, al Ministro per gli affari eu-ropei. — Per sapere – premesso che:

l’immigrazione è tema al centro deldibattito politico-sociale e prioritario nel-l’agenda di Governo; tuttavia, è fenomenocomplesso che non si presta a risposteriduttive; i migranti sono persone che spessocercano di fuggire da paesi con problemidrammatici come fame, conflitti, violenze etorture, su cui la comunità europea nonpuò far finta di nulla;

la Nigeria, dove vive la più grandecomunità cristiana dell’Africa, è un Paeseda anni colpito dal radicalismo islamico,responsabile ogni anno di centinaia di vit-time per mano dell’organizzazione terrori-stica Boko Haram;

negli anni passati gli scontri tra etniemusulmane e agricoltori cristiani riguarda-vano solo contese per i pascoli, ora i con-flitti assumono la matrice dell’odio etnico ereligioso. La comunità cristiana del Paeselancia l’allarme sul rischio di genocidio, acausa di attacchi violenti dell’etnia musul-mana dei Fulani, armati di kalašnikov, daglieffetti devastanti per le vittime;

come riporta Il Foglio, nell’articolodel 6 luglio 2018, dando voce alla richiestadi aiuto da parte dei vescovi nigeriani con-tro la pulizia etnica in corso, in Nigeria intre anni sono stati assassinati 16 mila cri-stiani e nel solo Stato di Benue circa 500nel 2018; le vittime sono per lo più bam-bini, donne e anziani;

l’ultimo episodio del 23 giugno 2018;che ha spinto i vescovi nigeriani a chiedereaiuto all’Unione europea, è stato l’assassi-nio di più di cento contadini cristiani, nellostato di Plateau nella Nigeria centrale, sem-pre per mano dei Fulani;

molti vescovi, tra cui William AmoveAvenya, attraverso la « Fondazione di di-ritto pontificio Aiuto alla Chiesa che sof-fre » in Italia, avvertendo di non commet-tere gli stessi errori fatti con il genocidio inRuanda dove nel 1994 furono uccisi 1 mi-lione di ruandesi dell’etnia Tutsi dai mem-

bri Hutu al governo, e segnalano la peri-colosa strategia per islamizzare la MiddleBelt nigeriana attraverso i pastori Fulani;tale violenza programmata si presenta comeun altro Boko Haram travestito;

l’Associazione cristiana della Nigeriainvoca da anni una richiesta di interventoda parte della comunità internazionale, pur-troppo inascoltata da un Occidente spessodimentico delle sue radici cristiane e di-staccato verso la tragedia in atto;

è necessario un intervento della co-munità internazionale per fermare lo spar-gimento di sangue in atto e scongiurare ildiffondersi delle persecuzioni contro i cri-stiani in altri Paesi africani;

sono numerose le dichiarazioni daparte dei principali gruppi di monitoraggioe contrasto delle persecuzioni contro i cri-stiani, che denunciano il genocidio e avver-tono come l’equilibrio tra islam e cristia-nesimo in Africa sarà deciso proprio inNigeria;

l’Unione europea è chiamata a inter-venire, anche sulla base del cosiddetto Ac-cordo di Cotonou (un partenariato vigentedal 2000 tra Unione europea e i membri delgruppo degli Stati di Africa, Caraibi e Pa-cifico); l’unione cui intrattiene un costantedialogo politico con la Nigeria sui dirittiumani e i principi democratici, sulla discri-minazione etnica, razziale e religiosa –:

quali iniziative intendano assumere iMinistri interrogati, nell’ambito delle rispet-tive competenze, a livello bilaterale e mul-tilaterale, per favorire dialogo, pace, sicu-rezza, rispetto dei diritti umani e prote-zione dei civili;

se non ritengano di promuovere un’i-niziativa internazionale, per scongiurare ilpericolo di genocidio su base religiosa inNigeria e fermare il terrorismo contro icristiani, affinché non dilaghi in altri Paesi;

se non ritengano di attivarsi nelle sedieuropee affinché l’Unione predisponga azionimirate, sulla base dell’accordo di Cotonou,atte a favorire coesione nazionale, risolu-zione dei conflitti interetnici e religiosi, in

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 15 OTTOBRE 2018

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difesa dei cristiani e dei diritti umani inNigeria. (4-00838)

RISPOSTA. — La tutela e la promozionedella libertà di religione o credo, nonché deidiritti degli appartenenti alle minoranze et-niche e religiose rappresentano temi priori-tari per questo Governo.

L’Italia, anche in coordinamento con ipartner dell’Unione europea e in ambitoNazioni Unite, porta avanti numerose ini-ziative sul tema, al fine di mantenere altal’attenzione della Comunità internazionalesulla situazione delle minoranze religiosenel mondo, inclusi i cristiani, che costitui-scono minoranza in molte delle attuali areedi crisi.

In ambito ONU, anche su impulso ita-liano, il tema della tutela della libertà direligione o credo è oggetto di risoluzionitematiche dell’Assemblea Generale (UNGA) edel Consiglio diritti umani (CDU), promosseannualmente dall’Unione europea. L’Italiasostiene le iniziative in tema di promozionedel dialogo interreligioso, promosse dall’uf-ficio del Consigliere speciale del Segretariogenerale dell’ONU per la prevenzione delgenocidio, Adama Dieng.

In ambito UE, l’Italia ha promosso l’in-serimento della dimensione collettiva dellalibertà di religione nelle « Linee Guida UEsulla Libertà di Religione e Credo », adottatenel 2013, che indirizzano la politica europeanei Paesi terzi in tale materia.

In Nigeria da anni si assiste a conflittietnico-religiosi, che su un substrato di ten-sioni e conflitti endemici interni e regionali,presenza di gruppi terroristici e criminali,vede le comunità cristiane fra le principalivittime di episodi di estremismo violento.

Spesso non si tratta di una discrimina-zione nei confronti dei cristiani in quantotali, quanto piuttosto di violenze da inqua-drare nell’ambito dei conflitti ancestrali peril controllo delle risorse. All’acuirsi delleviolenze ha inoltre contribuito il diffondersidel terrorismo estremista di matrice isla-mica riconducibile a Boko Haram, che dal2009 affligge il nord-est della Nigeria.

La situazione della libertà di religione nelPaese e delle minoranze religiose, in parti-colare i cristiani, è pertanto costantementemonitorata da parte dell’Italia e dell’Unione

europea che sostengono il Governo e lepopolazioni locali nella lotta all’estremismoviolento. Innanzitutto con forti prese di po-sizione politiche: a seguito di episodi diparticolare violenza registrati lo scorso marzo,la nostra ambasciata, assieme alle altre am-basciate dell’Unione europea ad Abuja, hasvolto un’azione coordinata per manifestareallarme per la recrudescenza degli scontrifra pastori e agricoltori, in cui rilevavaaltresì il fattore religioso, spronando il Go-verno del presidente Buhari ad agire conmaggior determinazione per promuovere undialogo costruttivo e perseguire i responsa-bili.

Dal momento che tali episodi di violenzanei confronti delle comunità cristiane sonodovuti principalmente alla precarietà dellasituazione di sicurezza in alcune aree delPaese, l’Italia svolge da anni attività di for-mazione a favore di funzionari di sicurezzanigeriani. Si tratta di iniziative a cura del-l’Arma dei carabinieri, della Polizia di Statoe del Ministero della difesa, alcune dellequali finanziate dalla Farnesina, destinate arafforzare le capacità della Polizia, delleForze armate e di altri corpi dello Statonigeriano in materia di contrasto al terro-rismo e rafforzamento dell’ordine pubblico.

Anche con il sostegno dell’Italia, l’Unioneeuropea ha inoltre disposto un finanzia-mento di 50 milioni di euro a favore dellaMulti National Joint Task Force, costituitada Benin, Camerun, Ciad, Niger e Nigeriaper contrastare l’azione estremista di BokoHaram.

In occasione dell’ultima sessione del dia-logo politico ex articolo 8 dell’accordo diCotonou, tenutasi il 10 luglio 2017, sonostati toccati i temi dell’azione estremista diBoko Haram nel Nord est del Paese e delconflitto fra allevatori (in prevalenza cri-stiani) e popolazioni pastorali (in prevalenzamusulmane). Il Ministro degli esteri nige-riano ha espresso apprezzamento per l’a-zione dell’Unione europea nel campo dell’e-quipaggiamento militare e dell’addestra-mento a favore delle forze di sicurezza ni-geriane. In quest’occasione è stato, inoltre,presentato il piano d’azione, elaborato dalConsigliere per la sicurezza nazionale nige-

Atti Parlamentari — XXXII — Camera dei Deputati

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riano per prevenire la radicalizzazione gio-vanile e de-radicalizzare gli ex combattenti.

Infine, l’Italia è attiva sul fronte dellarisposta all’emergenza umanitaria. Oltre chealleviare le sofferenze della popolazione, taliiniziative hanno per effetto anche di atte-nuare le tensioni tra gruppi etnici e religiosinel Paese per il controllo delle risorse. L’I-talia ha partecipato nel febbraio 2017 allaconferenza di Oslo e il 3 e 4 settembre 2018alla conferenza di Berlino, entrambe sullacrisi della regione del Lago Ciad, area chepatisce un inaridimento progressivo parti-colarmente grave e su cui si innestano leazioni violente di Boko Haram. A Berlino, ilnostro Paese, innalzando il livello del suoimpegno (10 milioni nel 2018), ha stanziato15 milioni di euro da utilizzarsi nel 2019 periniziative di emergenza e programmi di svi-luppo in favore delle popolazioni che vivononei paesi che circondano il bacino del lago.In aggiunta, una quota pari a 1 milione dieuro dell’intervento di emergenza sul canalebilaterale a favore di rifugiati, sfollati in-terni, popolazioni di ritorno e comunitàospitanti del Lago Ciad, è stata destinata allaNigeria.

Desidero, in conclusione, rassicurare l’in-terrogante che l’Italia, anche in coordina-mento con i partner UE, continuerà a pro-muovere sia in ambito bilaterale che mul-tilaterale la libertà di religione o credo,opponendosi fortemente ad ogni forma diintolleranza, violenza e persecuzione reli-giosa.

La Viceministra per gli affariesteri e la cooperazione inter-nazionale: Emanuela ClaudiaDel Re.

SERRACCHIANI. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

in data 8 maggio 2018 le organizza-zioni sindacali dei lavoratori dell’Ente na-zionale di assistenza al volo hanno indettouno sciopero contro il piano industriale2018-2022 che prevede l’introduzione dinuove tecnologie per il controllo del traf-fico aereo ed una conseguente riduzionedel personale in servizio;

attualmente l’Ente nazionale di assi-stenza al volo gestisce il traffico aereonazionale da 4 centri di controllo, che sonoquelli di Roma, Milano, Padova e Brindisi,i quali assistono gli aerei in fase di rotta, eda 45 torri di controllo in altrettanti aero-porti, dalle quali vengono gestiti decolli,atterraggi e movimentazione al suolo degliaeromobili;

il nuovo modello operativo prevede ilconsolidamento, a regime, dei 4 centri dicontrollo sulle due sedi di Roma e Milanoed entro il 2022 i centri di controllo diRoma e Milano, che già gestiscono l’avvi-cinamento sui maggiori aeroporti nazio-nali, assorbiranno anche le attività di quasitutti i centri di avvicinamento dislocati sulletorri di controllo;

tale nuovo piano industriale preoc-cupa, in particolare, il futuro del centroaeroportuale di Ronchi dei Legionari, inquanto se ne prevede la chiusura dellapostazione del radar di avvicinamento, in-stallato nel 2008, che controlla e prende incarico tutti i sorvoli che interessano il FriuliVenezia Giulia e quindi non solo degli ae-romobili che atterrano o decollano a Ron-chi dei Legionari;

l’aeroporto di Ronchi dei Legionari sitrova peraltro in una fase espansiva dellapropria attività, conseguente alla realizza-zione del polo intermodale che congiungelo scalo dell’alta velocità ferroviaria;

inoltre, sono tuttora in corso tratta-tive per individuare un socio industrialeche potrebbe dare ulteriore impulso al traf-fico aereo dell’intera regione e lo stessoscalo regionale è l’unico al servizio deiviaggiatori sloveni e dell’Istria croata;

entro il 2019, ove fosse confermato,tale piano comporterebbe il trasferimentoin altre sedi di un terzo del personale inservizio presso la struttura aeroportualetriestina, con circa 20 controllori e 6 os-servatori meteorologici in meno;

le organizzazioni sindacali hanno ma-nifestato la loro preoccupazione e chiedonochiarimenti sul futuro della stessa strutturaaeroportuale –:

quali iniziative il Governo intenda as-sumere valutando l’opportunità di convo-

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care un tavolo di confronto, coinvolgendoanche la regione Friuli Venezia Giulia, alfine di scongiurare un ridimensionamentoche risulterebbe estremamente penaliz-zante nei confronti di un aeroporto, qualequello di Ronchi dei Legionari, strategicoper l’intero sistema di comunicazioni delnord est. (4-00194)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto disindacato ispettivo in esame, l’Ente nazio-nale per l’assistenza al volo (ENAV) riferiscequanto segue.

Il piano industriale approvato il 12 marzo2018 dal Consiglio di amministrazione de-linea le priorità strategiche in termini diprogetti e investimenti, e rappresenta un’im-portante evoluzione tecnologica e operativache consentirà alla società di gestire il traf-fico aereo con un nuovo modello organiz-zativo, migliorando performance, produtti-vità e competitività e continuando, al con-tempo, a garantire i massimi livelli di sicu-rezza.

Gli investimenti in tecnologia e forma-zione sono molto significativi: infatti il pianoapprovato include investimenti complessiviper circa 650 milioni di euro nei primicinque anni. La realizzazione completa delpiano avverrà in un arco temporale di 10anni, tenendo conto di numerose variabili,tra cui la disponibilità delle strutture stru-mentali alla sua implementazione. In realtà,il piano non prevede ridimensionamenti mauna diversa articolazione delle strutture ope-rative a livello nazionale.

Infatti, il piano non produrrà esuberi néa livello locale né a livello nazionale; ma siprocederà a una diversa distribuzione dellerisorse sul territorio, in linea con quantoaccade già oggi per far fronte alle necessitàdi formazione, sviluppo professionale e di-versa distribuzione dei carichi di lavoro.

Le trasformazioni operative appena de-scritte avranno positive ricadute: per gliaeroporti, fra i quali anche Ronchi dei Le-gionari.

In particolare, questo nuovo assetto ope-rativo è un elemento fondamentale per svi-luppare maggiore efficienza nella gestionedel traffico aereo e per consentire nell’im-mediato futuro una riduzione dei costi delletariffe, creando maggiore attrazione per le

compagnie aeree, a beneficio sia del singoloscalo che del sistema complessivo e delterritorio.

Per quanto concerne il territorio del nord-est, la nuova organizzazione prevede che lagestione degli aeromobili operanti nello spa-zio aereo di Ronchi dei Legionari sia affidataal centro di controllo d’area di Padova (ACCdi Abano Terme); ciò permetterà di fornire ilservizio di avvicinamento integrato con ilservizio di sorvolo in rotta, garantendo l’u-tilizzo della sorveglianza radar per tuttol’orario di apertura dell’aeroporto friulano.

Pertanto, l’intera operazione avverrà senzapregiudizio alcuno della sicurezza e con in-cremento dei livelli di qualità ed efficienzadel servizio reso all’utenza.

Infatti, il centro di controllo d’area diPadova dispone di tecnologia ATM (Air Traf-fic Management) all’avanguardia a livelloeuropeo, già proficuamente utilizzata nellagestione del servizio di avvicinamento neimaggiori scali nazionali.

Inoltre, la nuova organizzazione consen-tirà un incremento della capacità di gestionedi traffico nello spazio aereo interessato pre-disponendo i servizi resi da ENAV in ma-niera tale da garantire le aspettative di cre-scita dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari.

In ogni caso, per quanto riferisce l’Entenazionale per l’aviazione civile (ENAC), ilprogetto di ENAV, configurandosi come unavariazione al sistema funzionale, sarà og-getto di apposita preventiva valutazione deirischi da parte dello stesso ENAC, in ottem-peranza alla normativa europea.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

TIRAMANI, BAZZARO, DARA, PET-TAZZI, COLLA e MURELLI. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali. — Persapere – premesso che:

il gruppo svedese Perstorp - con sedein Italia a Castellanza (VA) - dopo averrilevato dalla Polioli spa la consociata Po-lialcoli srl, insieme con know-how, im-pianti produttivi a Vercelli e 74 addettinell’estate 2017, avrebbe annunciato in que-sti giorni la chiusura dell’impianto e il

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termine dell’attività al 31 luglio 2018, con illicenziamento degli oltre 70 dipendenti ri-masti dopo una prima tornata di decine dilicenziamenti avvenuta nel 2014;

l’attività di produzione verte su Tmp(trimetilolpropano), Tmpde (trimetilolpro-pano dialliletere) e neopentiglicole;

vi sono addetti con profili di altaspecializzazione, ai quali si devono aggiun-gere i lavoratori esterni dell’indotto, per untotale di più di 90 famiglie messe a repen-taglio dalla perdita del lavoro;

il terreno circostante l’apparato indu-striale produttivo è sede di vasche di stoc-caggio che necessitano di manutenzione econtrollo e lo stesso terreno deve essereben monitorato dal punto di vista del po-tenziale rischio ambientale, tenendo contoche potrebbero esservi ingenti costi di bo-nifica nel prossimo futuro –:

quali iniziative di competenza intendaassumere al fine di salvaguardare gli oltre70 lavoratori dipendenti e, di conseguenza,i lavoratori esterni, per i quali il grupposvedese Perstorp ha previsto il termine del-l’attività al 31 luglio 2018;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda adottare per difendere leimprese italiane che spesso, dopo l’acqui-sizione da parte delle multinazionali stra-niere, vengono abbandonate e in molti casiaddirittura chiuse. (4-00609)

RISPOSTA. — In riferimento all’atto parla-mentare in esame, concernente le vicendeproduttive ed occupazionali della società Per-storp Polialcoli s.r.l. di Vercelli, sulla basedelle informazioni fornite anche dal Mini-stero dello sviluppo economico, si rappre-senta quanto segue.

La società Perstorp Polialcoli s.r.l. haacquisito un ramo di azienda da Poliolis.p.a. una società attiva nella produzione evendita di polioli nello stabilimento di Ver-celli, dopo che quest’ultima ha terminato laprocedura di concordato preventivo. Succes-sivamente a questa acquisizione, le quotedella società sono state interamente acqui-state dalla svedese Perstorp.

Anche dopo il trasferimento del ramo diazienda da Polioli a Perstorp Polialcoli, l’an-damento delle attività è peggiorato conti-nuando a minare la competitività dell’a-zienda. In particolare, la società PerstorpPolialcoli s.r.l. ha evidenziato d’aver avutol’ambizione e la speranza che sia il trimeti-lolpropano (TMP) sia il glicole Neopenyl(NEO) avrebbero avuto risultati migliori unavolta inseriti nel contesto del gruppo e chel’esperienza dello stesso nell’ambito produt-tivo avrebbe potuto ridurre il costo di pro-duzione dei citati prodotti. Tuttavia, nono-stante i tentativi di migliorare l’efficienzacomplessiva del sito, la società ha dovutoprendere atto che lo stabilimento di Vercellinecessitava di investimenti troppo elevatiper poter raggiungere un’operatività reddi-tizia a lungo termine.

Sulla base di siffatta situazione, l’11 giu-gno 2018, Perstorp Polialcoli s.r.l. ha avviatola procedura di licenziamento collettivo, percessazione dell’attività, nei confronti di tuttii lavoratori – pari a 72 unità – operantipresso lo stabilimento di Vercelli.

Successivamente, al fine di addivenire auna definizione positiva della vicenda inparola, si sono svolti presso la regione Pie-monte diversi incontri a cui hanno parteci-pato le istituzioni locali, la società e leorganizzazioni sindacali.

Nell’ultimo incontro, tenutosi il 6 agosto2018, la società e le parti sociali hannosottoscritto un accordo che ha concluso lacosiddetta fase amministrativa della proce-dura di licenziamento. Questo accordo pre-vede il licenziamento di tutti i lavoratori,entro 120 giorni, e la corresponsione aglistessi di una somma aggiuntiva alle compe-tenze di fine rapporto secondo le intese in-tervenute tra le parti.

Il medesimo accordo prevede, inoltre, chepresso lo stabilimento di Vercelli si insedieràla società Alcoplast s.r.l. che avvierà, contempistiche in via di definizione, una nuovaattività produttiva che consentirà ad almeno45 lavoratori di essere riassunti. PerstorpPolialcoli. Inoltre, si è impegnata a richie-dere a Fondimpresa l’attivazione di un per-corso di formazione nei confronti dei lavo-ratori che non riceveranno un’offerta dilavoro da Alcoplast.

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In conclusione, nel rilevare che non èstato richiesto dalle parti interessate alcunincontro per l’esame della situazione occu-pazionale, trattandosi tra l’altro di una vi-cenda di rilevanza, locale, il Governo assi-cura la massima attenzione in ordine allavicenda posta nell’atto parlamentare in esame.Il Ministero dello sviluppo economico –interessato della questione – ha reso notoche, qualora richiesto, valuterà la possibilitàdi aprire un tavolo di confronto nella sedeistituzionale più idonea.

Il Sottosegretario di Stato per illavoro e le politiche sociali:Claudio Durigon.

ZANOTELLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

l’incremento degli scambi commer-ciali con i Paesi comunitari ed extracomu-nitari ha determinato l’aumento del nu-mero di imprese e dei relativi veicoli cheesercitano l’attività di trasporto di merci sustrada in territorio italiano;

in conseguenza della particolare con-giuntura economica, l’autotrasporto ita-liano ha denunciato uno stato di crisi an-che cagionato da un aumento della concor-renza estera, che opera a costi ridotti, purin presenza di una rilevante quantità ditrasporto stradale nazionale;

si rende necessario intensificare l’at-tività di controllo sulle imprese estere, af-finché sia garantita la legittimità delle ope-razioni di trasporto internazionale e lacorrettezza dei rapporti di concorrenza;

la prevenzione e l’accertamento degliilleciti previsti dalla legge 6 giugno 1974,n. 298, in riferimento all’esercizio abusivodell’autotrasporto e ai trasporti effettuatisenza licenza o autorizzazione (articoli 26e 46), spettano agli ufficiali e agenti dipolizia e ai funzionari incaricati del servi-zio di polizia stradale, reparto della poliziadi Stato;

accade sempre più frequentemente chele forze di polizia in carico agli enti locali,impegnate sul territorio extra autostradale

nell’accertamento delle violazioni dellenorme di circolazione stradale, si trovino asvolgere attività di controllo sulla legitti-mità dei trasporti di merci su strada, sulleattività di autotrasporto internazionale o dicabotaggio senza per questo trarre alcunprovento dalla sanzione contestata;

l’articolo 208 del decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, al comma 1, prevedeche i proventi delle sanzioni amministra-tive pecuniarie per violazioni delle normedi circolazione richiamate nel medesimocodice della strada siano devoluti allo Statoquando le violazioni siano accertate daagenti dello Stato, ovvero alle regioni, alleprovince e ai comuni quando gli accerta-menti avvengano da parte di agenti deirispettivi enti locali –:

se il Governo non ritenga opportunoassumere le iniziative necessarie affinché iproventi delle sanzioni amministrative pe-cuniarie per violazioni degli articoli 26 e 46della legge 6 giugno 1974, n. 298, sianodevoluti alle regioni, alle province e aicomuni qualora le violazioni siano accer-tate da funzionari, ufficiali ed agenti, ri-spettivamente, delle regioni, delle provincee dei comuni medesimi. (4-00336)

RISPOSTA. — Con riferimento all’atto disindacato ispettivo in esame, preme sottoli-neare che, come già riferito in occasionedella risposta all’interrogazione n. 4-00036,il controllo e la vigilanza sul corretto svol-gimento dell’attività di autotrasporto rap-presentano questioni di massima attenzioneper questo Ministero ed è vivo l’impegno apromuovere tutte le azioni necessarie a con-trastare l’illegalità, anche attraverso un’at-tività di formazione continua degli opera-tori, ivi comprese le polizie locali.

Proprio queste ultime sono state impe-gnate, spesso con ottimi risultati, nell’atti-vità di prevenzione e repressione dell’illega-lità nell’autotrasporto nazionale ed interna-zionale.

Come è peraltro noto all’interrogante, lesanzioni contro l’abusivismo nell’autotra-sporto sono sostanzialmente contenute nellalegge 6 giugno 1974 n. 298.

Per tali sanzioni amministrative pecu-niarie si applica la disciplina generale di cui

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alla legge 24 novembre 1981 n. 689 chenello specifico caso non prevede, analoga-mente a quanto prescritto dall’articolo 208del codice della strada, una ripartizione deiproventi in base all’Amministrazione o entedi appartenenza dell’agente accertatore.

Infatti, il Ministero dell’interno, cui ap-partiene la competenza in materia di con-testazione ed applicazione delle sanzioni, haevidenziato che l’articolo 208, comma 1, delCodice della strada, nella sua attuale for-mulazione rende possibile la devoluzione deiproventi contravvenzionali a favore deglienti locali solo per le violazioni previste dalmedesimo Codice.

Inoltre, il predetto Ministero ha specifi-cato che per effetto della sostituzione inte-grale del comma 4, dell’articolo 60 dellalegge n. 298 del 1974, introdotta dall’arti-colo 52, comma 1, lettera b) della leggen. 120 del 2010 è venuto meno il divieto dipagamento in misura ridotta delle violazionipreviste dall’articolo 26 e dall’articolo 46della medesima legge n. 298 del 1974.

Pertanto, a seguito di tale modifica, per lecitate violazioni è ora ammesso il paga-mento in misura ridotta entro 60 giorni, anorma dell’articolo 16 della legge n. 689 del1981, di una somma pari al doppio delminimo edittale (misura più favorevole ri-spetto al terzo del massimo edittale).

In tali casi, è prevista la devoluzione deiproventi contravvenzionali all’erario ed ilpagamento dovrà essere effettuato mediantemodello F23, completo dei codici dell’atto diaccertamento, del soggetto impostore, di quellodestinatario del pagamento, nonché del co-dice tributo (ovvero 741T: sanzioni ammi-nistrative – multe inflitte dalle autorità giu-diziarie e amministrative) e della relativasomma da corrispondere per la definizionedel procedimento sanzionatorio a titolo dipagamento in misura ridotta.

Il Ministro delle infrastrutture edei trasporti: Danilo Toni-nelli.

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