[6] · SIGla conta sul lavoro di circa una ventina di colleghi) si fa più evidente è il Congresso...

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Transcript of [6] · SIGla conta sul lavoro di circa una ventina di colleghi) si fa più evidente è il Congresso...

[4] E ora il Congressodi Aldo Caporossi

[6] Tutto nacque in seggiovia…di Costantino Bianchi

[8] La chirurgia entra in scenadi Michele D’Asaro

[11] Un fidanzamento breve. Un divorzio a sorpresadi Giorgio Marchini

[13] Il nuovo da cavalcare per un’informazione a 360 gradidi Julie Ann Karimi

[15] Perché il congresso servedi Julie Ann Karimi

[16] L’artigiano dell’oftalmologiadi Michele D’Asaro

[18] Un grande futuro dietro le spalledi Stefano Gandolfi

Direttore responsabile: Emanuela Franchini

Direttore editoriale: Gian Piero Covelli

Direttore scientifico: Raffaele Migliorini

Responsabile area territoriale: Pier Franco Marino

Responsabile di redazione: Danilo Mazzacane

Supervisione: Alessandra Balestrazzi

In copertina: soci fondatori SIGLA

a cura di Alessandro Franchini

Hanno collaborato: Aldo Caporossi, Carlo Sborgia, Costantino Bianchi,

Emilio Balestrazzi, Giorgio Marchini, Giulia Guglielmann, Julie Ann Karimi, Lucio Zeppa,

Marco Nardi, Stefano Gandolfi

Sede: Via Francesco Eulalio Savastano, 20 - 00192 Roma

Progetto grafico: Studio Franchiniemail: [email protected]

Direttore Marketing: Michele D’AsaroSocial media: Alessandra Gallozzi

Tipografia G.S.G. Grafica Sede: Via Sant’Antonio, 8 - 00060 Capena (RM)

Sede operativa: Via delle case Rosse, 23 - 00131 RomaTel. +39 06 4131880

Pubblicità: 360° in Medicina srlPeriodicità: Trimestrale

Registrazione Tribunale Civile di RomaUfficio Stampa n° 135 del 6 giugno 2014

360° oftalmologia [3]

Il mio Istituto di Oculistica, l’Università Cattolicadel Sacro Cuore e la Fondazione PoliclinicoAgostino Gemelli ospitano questa settimanail 13° Congresso del SIGla e il 1° con il presenteassetto di un congresso SIGla separato dalcongresso AISG.Sulla Società Ita-liana Glaucoma,l’idea, gli obiettivi,le persone, leg-gerete molti det-tagli negli articoliche sono insiemea questo. SIGla quest’annocorre da sola eo n e s t a m e n t espero che prestosi possa trovareuna soluzione di-versa. Il Congres-so però, anchenon volendo, è di-venuto un moti-vo di affermazio-ne di questa So-cietà, che in que-sti anni ha benfatto per merita-re la stima dei no-stri colleghi, dell’industria e so-prattutto dei gio-

vani specialisti.Il Consiglio direttivo e soprattutto il Comitatodi programma hanno lavorato per concertaredei contenuti attuali che aggiornassero sullecose che meritano attenzione e, come è giusto,il grosso del lavoro è stato svolto dall’Istituto

ospitante con idottori TommasoSalgarello, AndreaGiudiceandrea,Gloria Gambini,Umberto De Vico,Luigi Mosca, An-tonio Baldascino eAntonio Villano,ognuno con il suoruolo e insiemeper costruire e farconoscere e inte-ressare il più altonumero di perso-ne che decretasseil successo dellariunione.Congresso SIGlama con tanti sociAISG presenti concompiti attivi, piùpossibile insiemeagli amici di sem-pre.La chirurgia in di-retta, con quasi

E ora il Congresso

[4] 360° oftalmologia

XIII Congresso Nazionale S.I.GLA. - Roma, 15-16-17 giugno 2017

di Aldo Caporossi

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tutti gli interventi rappresentati, è il piattoforte del congresso, con un venerdì 16 giugnoimpegnativo: interventi “bleb”, “blebless”,angolari, filtranti, non filtranti, valvole, shunt,ecc.. i protagonisti con i chirurghi più esperti.Il giovedì il glaucoma dalla A alla Z, una giornatadedicata a chi vuole imparare tutti i razionalidi questa grave malattia dalla semeiologia,alla diagnosi, alla terapia medica, laser e chi-rurgica con l’obiettivo di incentivare la cono-scenza del glaucoma nei giovani specialisti,che abbiamo facilitato e sostenuto in tutte lefasi dall’ iscrizione all’ospitalità.La presenza delle Società monotematiche AIC-CER, SITRAC, SIETO, GIVRE con i loro simposi;il Dry-lab facilitato dalla “Alcon ExperienceCenter”; Simposi di elettrofisiologia, di nuoveterapie mediche, di farmaci equivalenti, deglioculisti ambulatoriali GOAL; i Lunch Symposiadelle aziende (DOC OFTA, Novartis, Santen,

SIFI, Sooft, Visufarma); i Meet-the-Expert, 8incontri pensati per un piccolo gruppo di in-teressati per facilitare la discussione e la co-noscenza; il congresso per Infermieri e Ortottistiper l’approfondimento di questo settore, ge-stito da Eleonora Porretti, la nostra caposala.Tutte le sessioni in Auditorium, le letture ma-gistrali, le tavole rotonde con i migliori espertinazionali ed internazionali, il collegamentocon l’ospedale di Leuven (Belgio) per un in-tervento di glaucoma in microincisionale.Un programma scientifico importante che harichiesto un grosso lavoro, per il quale ringrazioil Consiglio direttivo SIGla, i miei collaboratori,i miei infermieri, tutte le industrie che in unperiodo di “crisi” ci hanno fortemente sup-portato e voglio ottimisticamente sperare diraggiungere il record con il congresso sul glau-coma con più presenze a oggi in Italia.

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La Società Italiana del Glaucoma, SIGla, ha una storia re-lativamente breve ma molto articolata. Prendiamola

larga. Correva l’anno 1999, a fine gennaio, quando risalendoin seggiovia dalla Valletta del Monte Cristallo, a Cortina,Antonello Rapisarda mi sparò questa domanda a bruciapelo:“Perché non facciamo una società del glaucoma?”. Sul mo-mento rimasi piuttosto sconcertato e risposi: “Guarda cheuna società del glaucoma esiste già, e si chiama AISG”.Controrisposta: “A babbo, lo so bene, ma la maggior partedegli oculisti non sa nemmeno che esiste. Andrebbe beneper la società delle mitocondriopatie, ma non va bene peruna società chi si occupa di una malattia sociale, con più di500 mila pazienti noti, e non si sa quanti altri che nonsanno di averlo. L’AISG svolge egregiamente il compito ditenere la nostra oftalmologia al passo internazionale dellericerche più avanzate in materia, ma non riesce a trasmet-terle efficacemente all’oculista di base. Manca di presasull’oculista non superspecialista, che però deve saperecome individuare e come gestire un glaucoma”.Manca di presa… e il cervellino comincia a girare. Durante una settimana bianca, tra risalite in seggiovia eserate davanti al caminetto, di tempo per discutere ce n’è,per cui il progetto prese pian piano forma. Dovevamo co-struire una cinghia di trasmissione tra chi il glaucoma lostudia e chi il glaucoma lo tratta tutti i giorni, spesso senzaavere gli strumenti idonei per farlo. La mancanza di presami suggerì il nome di quello che per quel momento erasolo un gruppo di lavoro allargato, e che divenne il GRIP(Glaucoma Regional Interactive Program). La prima volta citrovammo a Siracusa, un gruppetto sparuto ma agguerritoe pieno di buona volontà, composto da Balestrazzi, Capo-

Il progetto SIGla figlio di un convegno in montagna

di Costantino Bianchi

Tutto nacque in seggiovia…

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rossi, Nardi, Rapisarda Sbor-gia e il sottoscritto.Il GRIP restò attivo sino al2005, anno in cui - visto chel’idea aveva preso piede esi progettava di fare un con-gresso nazionale - fu decisodi fondare una vera e pro-pria società. Anche questavolta mi toccò l’onore di tro-vare un nome “accattivan-te”, ed ecco nata la SIGla.L’atto di fondazione fu fattoa Bari, padrone di casa ilprofessore Sborgia, che ciindicò il bravissimo notaioe si avvalse della collabora-zione di Antonio Mocellin,il quale nel frattempo si eraaggiunto alla lieta brigata,

insieme a Tassinari e Zeppa.Poco è cambiato nella SIGla rispetto allo spirito inizialecon cui fu ideato e messo in piedi il GRIP. La società è ov-viamente aperta a tutti, anche ai superman del glaucoma,ma il core business rimane la presenza sul territorio afianco di tutti gli oculisti “normali” che devono ogni giornogestire pazienti che hanno, o potrebbero avere, un glau-coma.Il momento in cui tutto il lavoro di un gruppo ora abbastanzaampio (tra Consiglio direttivo e Comitato scientifico laSIGla conta sul lavoro di circa una ventina di colleghi) si fapiù evidente è il Congresso nazionale, che - per fortuna -ha sempre riscosso un grande successo, grazie anche al-l’eccellente supporto tecnico che ci è fornito da JaKa. Lamedia delle presenze si attesta oltre 500 e anche quandoil congresso si è tenuto in sedi diciamo poco “appetitose”,non siamo mai scesi sotto i 300 partecipanti.Inoltre la SIGla patrocina e si fa promotrice di tutta unaserie di iniziative sul territorio, l’ultima delle quali è ilMaster per il glaucoma che ha avuto la sua prima edizionenel 2016 a Catania e che si ripeterà quest’anno. Di questodobbiamo sentitamente ringraziare gli sponsor, che hannosempre collaborato con noi per avvicinare al glaucoma ilmaggior numero possibile di colleghi.

L’appuntamento è nello studio del profes-sore Emilio Balestrazzi che ci riceve con il

suo solito garbo e con tanta voglia di raccontareciò che di bello è stato per lui essere tra i fon-datori della SIGla.

Professor Balestrazzi, chi ha avuto l’idea difondare la SIGla?L’idea di fondare la SIGla è dovuta soprattuttoa Costantino Bianchi ed a Antonello Rapisardae fu subito entusiasticamente condivisa daAldo Caporossi, Marco Nardi, Carlo Sborgia,

Giorgio Tassinari, Lucio Zeppa e dal sottoscritto,che ne furono quindi i soci fondatori.

Perché è stata fondata?Le motivazioni per cui questa Società è statafondata, non senza contrasti… esterni, sonomolteplici, ma possono essere riassunte così:si voleva rendere più accessibile a tutti, piùpopolare, meno criptica ed elitaria una materiache fino ad allora era stata riservata, dall’unicaSocietà monotematica del Glaucoma esistentein Italia, a pochi eletti, per lo più appartenenti

Per la prima volta in Italia in un congresso sul glaucoma si assiste agli interventi in diretta

La chirurgia entra in scena

360° oftalmologia [9]

ad alcune regioni ed ad al-cune Scuole universitarie. I congressi di quella Societàerano frequentati da unuditorio spesso limitato ecostituito per lo più daglistessi relatori e dagli spe-cializzandi di quelle Scuole.Gli argomenti trattati ver-tevano principalmente sullesperimentazioni e sull’im-piego clinico dei colliri an-tiglaucoma e su ricerchedi base concernenti la ma-lattia glaucomatosa. Risul-tava evidente fin da allora,come ancora oggi, che ilglaucoma costituiva il set-tore oftalmologico che ave-va meno beneficiato deglienormi progressi tecnolo-gici cui avevano attinto invece a piene manialtre patologie riguardanti il segmento anterioree posteriore oculare.Il primo scopo è stato perciò quello di portarenel congresso molta più chirurgia, come og-getto di discussione e di confronto e soprat-tutto quello di diffondere il principio secondocui il glaucoma va operato quando necessarioe possibilmente presto, prima che la situazionefunzionale, portata avanti per troppo tempocon terapia topica, risulti irrimediabilmentecompromessa. Questo messaggio non è statoancora completamente recepito, ma passiavanti da allora sono stati indubbiamentefatti. Importante è stato poi il contributo dato dal-l’introduzione della chirurgia in diretta che,nonostante tutto, rimane in tutto il mondouno dei momenti più appetibili di un congresso.Essa permette di apprendere direttamentedal chirurgo dettagli di tecnica spesso preziosied è possibilità di confronto per gli oculistipiù periferici.

Dove e quando fu fondata?La SIGla è stata fondata nel 2003 a Siracusa,ospite Antonello Rapisarda, durante una riu-nione tecnico-scientifica, gastronomico-bal-neare, cui parteciparono tutti i soci fondatori,estremamente motivati alla realizzazione delprogetto.

Cosa rappresenta la SIGla oggi e quale esca-lation ha avuto? La SIGla intendeva essere il punto di riferimentoper l’aggiornamento sulla malattia glaucoma-tosa e diventare la sede di confronto per tuttigli oculisti italiani interessati alla materia. Dalladata di fondazione e dal primo congresso or-ganizzato nel 2004 l’escalation della SIGla èstata progressiva ed i numeri che la riguardanola pongono appena dietro SOI ed AICCER esul piano dei congressi italiani più frequentatiinsieme a SITRAC, GIVRE, AIMO ecc.

Professore, cosa è stato fatto fino ad oggigrazie a questa società?

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Fino ad oggi i risultati di SIGla credo siano so-prattutto legati alla diffusione di messaggi dicarattere eminentemente pratico, riguardantiil glaucoma. Questa malattia, a carattere as-solutamente multifattoriale, ha tante più pos-sibilità di essere limitata con terapie medichee/o chirurgiche quanto più risulti preminente,nel singolo caso, l’importanza del suo fattoredi rischio maggiore, l’ipertono oculare. In altreforme, in cui il fattore preminente risulti piùlegato a squilibri vascolari e cioè a vere eproprie forme di neurotticopatie, le nostrepossibilità di intervento si riducono drastica-mente ed è soprattutto a queste forme chevanno rivolti gli sforzi della ricerca nel prossimofuturo.Infine va sottolineato che, seppure la SIGlaabbia raccomandato di eseguire trattamentichirurgici sempre più precoci e sebbene ven-gano proposte, sempre più numerose, tecnichee dispositivi per una chirurgia mininvasiva delglaucoma, le percentuali di successo rimangonosempre le stesse ed il gold standard chirurgicoresta sempre la trabeculectomia, un interventoche ha circa 50 anni! Questo perché, da unlato le tecniche alternative ed i dispositivi perla chirurgia mininvasiva vanno riservati, in al-ternativa alla terapia topica, ai cosiddetti “glau-comicchi”, come li definisce un esperto come

Stefano Gandolfi, cioè glaucomi iniziali, conipertoni modesti, campi visivi ancora non com-promessi ed in cui si cerchi una riduzione deltono oculare di pochi mm.Hg.D’altro canto la chirurgia del glaucoma e so-prattutto la trabeculectomia sono legate atroppe variabili: forme particolari di glaucoma(ad esempio i risultati della chirurgia non sonocerto gli stessi nel glaucoma ad angolo apertoclassico rispetto al glaucoma pseudoesfoliativo,pigmentario ecc.), tecniche o varianti di tec-niche impiegate (ad esempio la trabeculectomiaviene eseguita in tanti modi...), singoli chirurghi,fibrosi cicatriziale postoperatoria variabile neisingoli pazienti, ecc.È anche questo il compito che si deve prefig-gere la SIGla, cioè quello di uniformare perquanto possibile protocolli condivisi derivantida confronti approfonditi. È un dato di fattoche tuttora si operi di glaucoma troppo pocoe forse sempre di meno, sia per l’effettiva im-prevedibilità dei risultati ma anche perchévengono diffusi messaggi talora terroristicicirca presunte gravi complicazioni postope-ratorie che possono in realtà essere ridotte alminimo uniformando il più possibile ed inmodo razionale le tecniche.

Michele D’Asaro

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Uno dei due settori dell'oftalmologia chemi hanno sempre interessato in modo

particolare è stato il glaucoma. Sono cresciutocon un maestro, il professore Luciano Bonomi,che è sempre stato considerato fra i maggioriesperti di questamalattia ed è sta-to naturale perme ereditare isuoi insegnamen-ti e continuare lasua ricerca e lasua attività clini-ca. Per questa ra-gione ho iniziatoa far parte del-l'AISG (Associa-zione Italiana Stu-dio del Glaucoma,di cui Bonomi èstato uno dei fon-datori) e a partecipare a tutti i congressi AISGdal 1982, seguendo le modalità previste dalregolamento per divenire dapprima socio cor-rispondente, poi socio effettivo e infine mem-bro del Consiglio direttivo.A livello nazionale, in un momento storico eper ragioni diverse, venne poi fondata la SIGla(Società Italiana GLaucoma) da oculisti lontanidall'AISG. Veniva quindi a costituirsi un'altrasocietà scientifica nel campo del glaucoma

per accogliere oculisti che si occupassero diquesta malattia. Da subito le due società sidifferenziarono nei loro congressi. Da un latouna società storicamente un poco elitaria, incui erano presenti persone di grande compe-

tenza, ma per certiaspetti carentecome radicamen-to e diffusione sulterritorio. Dall'al-tro una societànata forse proprioper occupare lospazio lasciato li-bero e nella qualeveniva dedicata laprincipale atten-zione al campochirurgico.Verso la fine del2013 iniziai ad ela-

borare un'idea. In nessuna nazione al mondoesistono due società scientifiche nel settoredel glaucoma. Due società, due congressi,due occasioni annuali di incontro con ridon-danza di argomenti scientifici ripetuti, duemomenti che richiedono investimento di ener-gie, sponsorizzazioni, doppie spese...Con l'intento di raccogliere e unificare i maggioriesperti delle due società e fare il punto dellasituazione su elementi non del tutto conosciuti

L’esperienza del primo congresso congiunto AISG-SIGla

di Giorgio Marchini

Un fidanzamento breve.Un divorzio a sorpresa

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o che rimangono controversi ho avuto l'ideadi organizzare il primo Congresso congiuntoAISG-SIGla. Uno sforzo notevole, perseguitocon caparbietà, che ha richiesto quasi dueanni di paziente lavoro di preparazione e or-ganizzazione e passato attraverso il consensodei due Direttivi. Devo ricordare che per questointento mi ha dato una grande mano StefanoGandolfi, mente brillante e caro amico daitempi delle nostre specializzazioni in Oftal-mologia negli anni 80. E finalmente la realiz-

zazione di questo progetto a Verona il 18-20Giugno 2015. Più di 900 delegati da tutta Italia.Un successo di partecipazione mai avuto primada nessuna delle due società. Vale a dire: unitiè meglio. L'idea sembrava molto interessante, ma poiqualcosa si è progressivamente incrinato. An-tonello Rapisarda, con altrettanta pazienza egrande dispendio di energia, è riuscito a or-ganizzare il secondo Congiunto AISG-SIGLA aCatania l'anno successivo, ma erano già presenti

i germi del nuovo divorzio.Quest'anno le due societàhanno organizzato nuo-vamente i loro congressiin date diverse. Forse è più opportuno nonchiedersi perché. Ciascunoè libero di portare le ra-gioni che ritiene più adattea giustificare l'andamentodei fatti. Personalmenteritengo di aver creduto inun progetto ambiziosonon compreso da tutti epenso che le due societàcontinueranno a vivere suun binario parallelo. Pec-cato.

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Professor Carlo Sborgia, lei è stato presidentenel periodo 2006-2008, ci racconti questa

sua esperienza.

Sono stato il primo presidente SIGla 2006-2008 eletto all’unanimità dai soci fondatoripartecipanti inizialmente ad un gruppo distudio nato con finalità di ricerca clinico-scientifica. Il nostro impegno suscitò l’attenzione di alcunecase farmaceutiche che ci suggerirono di coin-volgere la comunità oftalmologica promuo-vendo un congresso nazionale. Vincendo leperplessità di affrontare una nuova gravosaimpresa ci rimboccammo le maniche ed affron-tammo non senza preoccupazione l’organiz-zazione statutaria ed a seguire il primo con-gresso. Seguirono giorni molto impegnativi estimolanti ed ebbi modo in quel periodo diconsolidare una profonda e sincera amiciziacon Costantino Bianchi, segretario di SIGlavera forza motrice del gruppo.

Come ha visto l’evolversi di questa societànell’ambito dell’oftalmologia?Il gruppo iniziale si rinforzò con qualificati of-talmologi e ciò fu certamente favorito dal-

l’assegnazionedel tema di re-lazione sulglaucoma chela SOI affidò aSIGla. Il volu-me “La malat-tia glaucomatosa dalla semeiotica alla terapia”ebbe un lusinghiero successo e contribuì allacrescita della società.

È evidente che SIGla è in continua crescita, esocietà di riferimento per la cura del glaucomain ambito nazionale. Tutto questo arriva alpaziente e come?SIGla ha organizzato nel corso degli anni nu-merose iniziative finalizzate alla formazionee all’aggiornamento degli oftalmologi, ma an-che rivolgendosi direttamente ai pazienti sulterritorio.

Avete intenzione di promuovere l’informa-zione attraverso i più moderni canali di in-formazione per i pazienti glaucomatosi? Il sito SIGla sarà a breve potenziato ed arric-chito, anche con dei tutorial, in modo da poterrendere un contributo più efficace a contrastare

Il primo presidente SIGla racconta l’evoluzione della Società, dai primi passi alle app

Il nuovo da cavalcareper un’informazionea 360 gradi

la malattia così invali-dante se non affrontatanei tempi e modi oppor-tuni. Verrà messa a pun-to anche un’applicazio-ne mobile di facile frui-bilità con tutti i riferi-menti e le informazionidestinata ai pazienti af-fetti da questa patolo-gia.

Professor Sborgia, sifaccia una domanda esi dia una risposta…La domanda che mi fareimi viene spontanea: seicontento di quanto èstato fatto? La risposta è affermativa perchécon il contributo di noi tutti presidenti e con-siglieri abbiamo realizzato una società di ec-cellenza ma anche perché mi ha consentito di

intrattenere rapporti di sincera amicizia connumerosissimi colleghi.

Julie Ann Karimi

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Marco Nardi è stato tra i fondatori di SIGla, in quell’ormai fa-moso convegno che si svolse a Cortina, e nel bienno 2012-

2014 ne è stato anche il presidente. Gli rivolgiamo tre domandesecche.

Cosa le è rimasto di questa esperienza?La Presidenza della SIGla è stata un onore e una esperienza bel-

lissima: in questi anni il Consiglio direttivo ha comin-ciato a porre le basi per dare una dimensione inter-nazionale alla nostra Società. In particolare, mi piacericordare il primo congresso congiunto Italo Israelianoa Tel Aviv che ha confermato l’elevato livello dellaglaucomatologia italiana.

Come ha visto l’evolversi di questa società nell’ambitodell’Oftalmologia?La SIGla è in continua crescita e il recente ingressonella World Glaucoma Association è un riconoscimentoper quanto è riuscita a realizzare in questi anni. Conl’aumento della vita media il peso della patologiaglaucomatosa è poi destinato ad un costante au-mento.

Un congresso nazionale è utile? È un momento fondamentale, non solo per la vita

societaria, ma per un continuo aggiornamento. È questo uncampo in continua evoluzione sia dal punto di vista diagnostico,del trattamento medico e chirurgico. Il Congresso nazionaleallora rappresenta una occasione unica per conoscere le novitàe confrontarsi con i più noti esperti del settore.

Julie Ann Karimi

Marco Nardi, già presidente, insiste sulla necessità di un appuntamento a livello nazionale come momento di confronto e aggiornamento

Perché il congressoserve

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Rincorrendo il dottor Lucio Zeppa, presi-dente uscente del Direttivo SIGla, impe-

gnato tra chirurgia “giocata” e congressuale,riusciamo a strappargli qualche parola dallequali si nota un garbo e una attenzione assolutaa tenere alta la bandiera di questa societàscientifica. Fu lui a organizzare il famoso con-gresso di Avellino del 2014 dove cominciò lasua presidenza e che anticipò il primo congressocongiunto di Verona organizzato dal professoreGiorgio Marchini.

Dottor Zeppa, ci parli di SIGla.La SIGla nasce tanti e tanti anni fa per l’unionedi una serie di amici che hanno voluto fondarequesta società sull’esigenza di rimarcare chel’oftalmologia è una branca eminentementechirurgica. Quindi non fu fondata in contrap-posizione all’AISG, che è l’Associazione ItalianaGlaucoma, ma fu fatta per mettere a fuoco incontinuazione sia gli aspetti medici, sia so-prattutto quelli chirurgici di questa malattia.

Qual è l’importanza di una società come SI-Gla?È importante ricordare che il glaucoma èancora la seconda causa di cecità in occidente,preceduta esclusivamente dalla degenerazionemaculare senile. In tutto il mondo invece è laterza causa di cecità, la seconda è la degene-razione maculare senile, la prima la cataratta.In Italia è stato calcolato che oltre 500 milapersone non sanno di avere il glaucoma. Sono

stati fatti dei grossi passi in avanti sia in terminidi prevenzione che terapeutiche su questamalattia. Dal punto di vista della diagnostica iprogressi sono testimoniati dalle tecniche piùavanzate come la possibilità di studiare beneil campo visivo, gli aspetti morfologici dellatesta del nervo dell’occhio e ancora la possibilitàdi poter effettuare esami elettrofisiologici checi consentono di poter stabilire qual è la strut-turazione della trasmissione degli impulsi ner-vosi e quindi la possibilità di poter valutare almeglio gli aspetti negativi di questa malattianella trasmissione del segnale che dall’occhioarriva al cervello. Dal punto di vista terapeutico con l’arrivo ditante nuove molecole che ci consentono dipoter controllare la malattia. E dal punto divista chirurgico, dalla vecchia ma sempre vali-dissima e non superata trabeculectomia, si èpassati alle tecniche innovative dei cosiddettimicroimpianti che costituiscono quelli cheoggi vengono definiti MIGS (minimally invasiveglaucoma surgery), a quelli che poi sono gliaspetti più avanzati del trattamento del glau-coma terminale con gli impianti valvolari conle tecniche ciclodistruttive. Ecco quindi chequesta società nasce con la prospettiva dimantenere sempre alta l’attenzione su questamalattia riguardo gli aspetti terapeutici spe-cialmente di tipo chirurgico della malattia stes-sa.

Quali sono le differenze tra AISG e SIGla?

Il presidente uscente Lucio Zeppa racconta la sua esperienza

L’artigiano dell’oftalmologia

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L’AISG è un’associa-zione storica in Italiae si è quasi sempree prevalentementeoccupata della ricer-ca di base e di quelloche è l’aspetto te-rapeutico forse piùfinalizzato alla tera-pia medica rispettoa SIGla che, appunto, ha focalizzato sempredi più la sua attenzione su quelli chirurgici. Lanostra società ha organizzato ogni anno con-gressi con la chirurgia in diretta dando l’op-portunità a tutti i partecipanti di poter essereaggiornati e vedere “de visu” le problematichechirurgiche, come affrontare in sala operatoriauna malattia molto insidiosa e quindi faresempre un focus sugli aspetti più particolaridelle tecniche chirurgiche stesse.

Ci fu un’unione tra le due società, ce ne puòparlare?Il passaggio che è stato fatto con il primocongresso congiunto AISG-SIGla è stato proprioquello di tentare di unificare queste duesocietà, questi due grandi temi, poi purtroppoquesto si è potuto realizzare solo a Verona,quando il congresso congiunto fu organizzatodal professore Marchini. Le basi dell’unificazione furono gettate proprioa Verona. Ma a Catania, in occasione del se-condo congiunto, gettarono le basi per divi-dersi. Quali furono state le motivazioni vereper cui questo matrimonio non è stato fattonon sono, per la verità, nemmeno io riuscitoa capirle bene. Fondamentalmente c’è stato un fidanzamentomolto breve, seguito da un matrimonio al-trettanto breve che poi miseramente è fallitoin un divorzio, se così si può dire. Nell’onestà intellettuale che credo di avere,posso dire che probabilmente sono gli uominiche fanno la storia e forse, in questo particolare

periodo storico,sono prevalsi gli in-teressi personali ri-spetto agli interessicomuni di una pro-grammazione di tiposcientifico. Personalmente nonho interessi partico-lari, di mestiere fac-

cio il chirurgo e per carriera non ricopro carichedi tipo accademico, e mi piace definirmi un“artigiano dell’oftalmologia” anche se non di-sdegno ogni tanto di fare un po’ di ricerca perquelle che sono le mie possibilità.

Ci racconti la sua esperienza come presiden-te.L’esperienza di presidente della SIGla è statastraordinaria, aldilà dei rapporti e vincoli diamicizia che avevo già con tanti componentidel consiglio direttivo. Ho avuto la fortuna diintensificarli con il presidente uscente, professorMarco Nardi, al quale va la mia stima, il mio ri-spettoso ossequio e la mia amicizia indelebile. Ho avuto anche la possibilità di conoscere edi approfondire l’amicizia con altre tre persone:Stefano Gandolfi, Giorgio Marchini e soprat-tutto il segretario Tommaso Salgarello, senzail quale veramente non sarei stato capace dipoter condurre a termine questa esperienza. Tommaso è stato una persona che mi è statavicina e che veramente ha saputo fare il se-gretario con la S maiuscola in questo percorso.Stefano Gandolfi con la sua una verve e unaplomb incredibile. Giorgio Marchini, che haavuto la capacità di organizzare e condurre atermine un congresso congiunto, quello diVerona, veramente straordinario, andando al-dilà di ogni più rosea aspettativa.Ora mi auguro che di questi temi associativise ne parli alla prossima riunione del congressoSIGla di Roma.

Michele D’Asaro

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SIGla (Società italiana glaucoma) nasce pocomeno di vent’anni fa come evoluzione di un

progetto, il Grip, che ha nel nome la definizionedella propria “mission” (Glaucoma Regional In-teractive Project): costituire una rete fortementeradicata sul territorio (“regional”) per far interagiretra loro (“interactive”) tutte le componenti coin-volte nella gestione del malato di glaucoma. Isoci fondatori di SIGla ne costituiscono la memoriastorica, e ne garantiscono la coerenza del percorsocon la mission originale. I soci ordinari che, seeletti, possono servire per non più di un triennionel consiglio direttivo, garantiscono dinamicitàalla società. SIGla è la naturale promotrice di iniziative educativee di aggiornamento sul glaucoma, che non siesauriscono nel pur importantissimo momentocongressuale, programmato a cadenza annualein sedi che, a turno, coprano l'intero territorionazionale.È storia recente l'istituzione di un “campus”,programmato a cadenza annuale e della duratadi tre giorni, dedicato al glaucoma e rivolto adun pubblico selezionato di giovani neospecialisti.Altre iniziative sono in cantiere, a riprova di quelladinamicità che è stata, da sempre il “marchio difabbrica” di SIGla (in questo sicuramente debitricealla vulcanica personalità di JAKA, provider cheaccompagna SIGla fin dal suo primo “vagito”).Infine, SIGla si propone come il logico interlocutoreper ogni soggetto, pubblico e privato, coinvolto

nella gestione del glau-coma in Italia. A confer-ma di ciò, la recente par-tnership con la WorldGlaucoma Association, società impegnata nellagestione del glaucoma nel mondo, che legittimal’impegno di SIGla sull'argomento.Il naturale interlocutore con le istituzioni è proprioSIGla perché è l’agente che agisce da trait d’unioncon i territori intesi, non soltanto come colleghiche lavorano nelle singole regioni, ma anchecome amministrazioni regionali che gestisconola sanità sul territorio. E se SIGla deve essere l’in-terlocutore con i vari assessorati, allo stessomodo lo deve essere anche con il ministero dellaSalute, anche se per il momento si procede inordine sparso. Proprio per questo al consiglio direttivo verràproposto e discussa con una modifica allo statuto,o in deroga allo statuto, la possibilità del massimolivello di compliance con l’organizzazione e lestrategie della WGA. Da qui la necessità di strut-turarci, di organizzarci in modo diverso, ancheper quanto riguarda l’idoneità, o meglio la rap-presentatività dei nuovi soci che si iscrivono allaSIGla, cioè persone che sono interessate alla ma-lattia. Anni fa, un noto attore, parlando di se, disse diavere “un grande futuro dietro le spalle”. Credoche una definizione del genere calzi a pennelloper SIGla.

Proposte per un maggiore raccordo con la WGA

di Stefano Gandolfi

Un grande futuro dietro le spalle

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