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Quaderni del Gruppo Di Ur V NUOVI DIALOGHI SULL'ERMETISMO dedicati a J.M. Kremm-Erz V Dialogo I Ediz.: Ottobre 2007 La Terra Hermetica

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Quaderni del Gruppo Di Ur

V

NUOVI DIALOGHI SULL'ERMETISMOdedicati a J.M. Kremm-Erz

V Dialogo

I Ediz.: Ottobre 2007

La Terra Hermetica

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Ogni quaderno del Gruppo di Ur raccoglie, in forma organica e sintetica, quanto emersonell'omonimo Forum, in relazione ad un determinato argomento. In esso si trovano, perciò, siacitazioni degli autori studiati, sia commenti. I quaderni si devono considerare in continuoaggiornamento, dal momento che l'emergere di nuovo materiale sull' argomento trattato puòrendere opportuna una nuova edizione.

INTRODUZIONE

Questo V dialogo presuppone la lettura dei primi quattro, già pubblicati separatamente. Si èinfatti deciso di non appesantire il documento precedente che li contiene, ma di pubblicare il V,ed altri che dovessero eventualmente aggiungersi in futuro, nel presente file. Come neiprecedenti quaderni, per poter riportare taluni dialoghi privati, pur rispettando la privacy deipartecipanti, si è ricorso ad uno pseudonimo collettivo, che, rifacendosi ad una omonima operaalchimistica, è - l'ormai nota ai lettori - Turba Philosophorum.SOMMARIO: L'Inno al Sole - Versione Parascandolo - Versione originaria Kremmerz -Confronto tra le due. Ancora sul Corpo dei Pari - Il Corpo, La Mensa e il Simposio. SuKremmerz e la Messa Cristiana - Influssi sottili del Cristianesimo - La Mano Agente. SuKremmerz e i Fedeli D'Amore - Dante drogato? - Ancora sull'Ordine Egizio e sul Corpus -L'epoca dei d'Aquino - Lo pseudocorpus della Luxor - Rivista Elixir n° 5 - Il tempo saràgalantuomo. Una nota sul Sacramentario Magico delle Fratellanze Ermetiche.

L'INNO AL SOLE

Abraxa: Durante diversi recenti interventi, è stato evidenziato che, se si vuole che la religiositàclassica politeista riprenda, anche pubblicamente, la sua eterna funzione di guida della civiltàoccidentale, non basta limitarla (sempre pubblicamente) al ristretto ambito degli studi dimitologia e simbologia ove il cristianesimo cercò di circoscriverla. Occorre ricorrere, sempre piùfrequentemente, al rito pubblico. Un aspetto frequente del rito, soprattutto se pubblico, è l'inno. Quello che trascrivo in questo messaggio è il ben noto Inno propiziatorio al Sole interiore,con cui il Maestro Kremmerz inizia i suoi "Elementi di Magia naturale e divina". Nel pienorispetto dello spirito del Pantheon e del Rosacrocianesimo, Kremmerz non esita a mostrare,accanto all'ovvio simbolismo Solare, il corretto (e non prevaricatore) uso del simbolismo delCristo:

" UNUS, POLLENTISSIMUS OMNIUM!

O SOLE, radiante Iddio, padre nostro, tu che crei le forme e dai con l'ombra rilievo alle cosevisibili nell'onda del tuo splendore eterno, illumina della tua luce divina colui che, puro di mentee cuore, leggerà in questo libro le leggi e le pratiche per assurgere alla potestà dei Numi; fa' cheegli intenda e non fraintenda, dagli l'umiltà di sapersi ignorante e la virtù di prescindere dallasorda sensitività della vita terrena affinché, dove la voce della Bestia non lo seduca, senta l'alitodel tuo Spirito fecondo.

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O SOLE, tu che spazzi le tenebre della gran notte dei fantasmi passionali, degli spettri delleconcupiscenze più sfrenate, delle superbe creazioni dell'orgoglio umano, illumina l'ignoranza dicolui che, mondo dai fremiti della voluttà delle cose temporanee, ha sete di verità eterne e fa'che l'idolatra della Bestia, incatenato alla vanagloria dell'ignoranza, senta il tuo raggio divino e siprepari all'avvento del Cristo.

O SOLE, sfolgorante Iddio, perdona a chi mi leggerà in malafede, ai preti mestieranti o ciechi, aidottori di teologia che non intendono la parola del tuo Spirito, ai sapienti adoratori dell'acidofenico, dei microbi e dei sieri, ai critici che non sanno e ai pinzocheri che hanno paura; fa' che ituoi Messaggeri di Luce, angeli alati e demoni cornuti, li convertano all'intelligenza della veritàdelle cose visibili.

Ma tu, che solo ai ciechi nascondi la tua luce, o SOLE, non negare il tuo raggio e la tuaprovvidenza a colui che, leggendo senza la virtù dell'anima e del cuore, voglia una prova solaper convertirsi alla verità. Ma se la PROVA non basta e il tentatore degli Dei, ostinato, ritentaancora una prova senza la fede, sii clemente come sei magnifico.

Perdona alla fragilità dei presuntuosi. Fa' che il tuo demonio rosso non avvampi loro il sanguenelle vene e il cervello non bolla per pazzia, innanzi alle vaganti e fuggevoli immagini dellalussuria dell'inesistente.

Perdona, o SOLE, e risparmia la tua collera terribile ai sofi maligni e ai giullari della sapienzaumana.

Mentre essi negano, il Gallo canta e l'alba della luce delle anime, delle intelligenze, si annunziaall'oriente, di sopra alla catena serrata dei monti altissimi che precludono all'occhio umano lacittà di Dio.

Mentre essi deridono ciò che non veggono, accarezzano le pecore da tondere e i tordi grassi dapelare, cercano le carte monetate, e il paradiso della suburra; frattanto, il Gallo ripete il canto,l'alba diviene aurora, il mondo si risveglia alla luce e lascia i gufi, padroni della lunga notte, nelletane a divorare il cadavere della grande menzogna che li ha nutricati la vigilia.

A chi crede, a chi ama, a chi spera, il senso vero della mia parola, che è la tua legge.

Luigi Parente: La versione del testo che è stata riportata non è l'originale, ma è quella rivista ecorretta dalla C.E.U.R. La versione originale, cioè quella stampata a suo tempo su "Il MondoSecreto" è la seguente (inoltre, a questo link:http://www.giulianokremmerz.it/Redazione/C_Novembre_2005/II_Kremmerz.htm vengonoevidenziate le differenze tra le due versioni):

UNUS, POLLENTISSIMUS OMNIUM!

O SOLE, radiante Iddio, padre nostro, tu, che crei le forme e dài con l'ombra rilievo alle cosevisibili nell'onda del tuo splendore eterno, illumina della tua Luce Divina colui che, puro di mentee cuore, leggerà in questo libro le leggi e le pratiche per assorgere alla potestà dei Numi: fa cheegli intenda e non fraintenda: dagli l'umiltà di sapersi ignorante e la virtù di prescindere dallasorda sensività della vita terrena, affinchè dove la voce della Bestia non lo seduca, senta l'alitodel tuo Spirito fecondo.

O SOLE, tu, che spazzi le tenebre della gran notte dei fantasmi passionali, degli spettri delleconcupiscenze più sfrenate, delle superbe creazioni dell'orgoglio umano, illumina l'ignoranza dicolui che, mondo dai fremiti della voluttà delle cose temporanee, ha sete di verità eterne e fache l'idolatra della Bestia, incatenato alla vanagloria dell'ignoranza, senta il tuo raggio divino e si

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prepari all'avvento del cristo.

O SOLE, sfolgorante Iddio, perdona a chi mi leggerà in mala fede, ai massoni ignoranti, ai pretimestieranti o ciechi, ai dottori di teologia che non intendono la parola del tuo Spirito, ai sapientiadoratori dell'acido fenico, dei microbi e dei sieri, ai critici che non sanno e ai pinzocheri chehanno paura; fa che i tuoi Messaggeri di Luce, angeli alati e demoni cornuti, li convertano allaintelligenza della verità delle cose visibili.

Ma tu che solo ai ciechi nascondi la tua luce, O SOLE, non negare il tuo raggio e la tuaprovvidenza a colui che leggendo senza la virtù dell'anima e del cuore voglia una prova sola perconvertirsi alla verità Ma se la PROVA non basta e il tentatore degli Dei, ostinato, ritenta ancorauna prova senza la fede, sii clemente come sei magnifico. Perdona alla fragilità dei presuntuosi.Fa che il tuo demonio rosso non gli avvampi il sangue nelle vene e che il suo cervello non bollaper pazzia innanzi alle vaganti e fuggevoli immagini della lussuria dell'inesistente.

Perdona, o SOLE, e risparmia la tua collera terribile ai ciechi conduttori della cieca turba, ai Sofimaligni e ai giullari della sapienza umana.

Mentre essi negano, il Gallo canta, e l'alba della luce, delle anime, delle intelligenze si annunziaall'oriente, di sopra alla catena serrata dei monti altissimi che precludono all'occhio umano lacittà di Dio.

Mentre essi deridono ciò che non veggono, accarezzano le pecore da tondere, e i tordi grassida pelare, cercano le carte monetate e il paradiso della suburra fra tanto il Gallo ripete il canto,l'alba diviene aurora, il mondo si risveglia alla luce e lascia i gufi, padroni della lunga notte, nelletane a divorare il cadavere della grande menzogna che li ha nutricati la vigilia.

A chi crede, a chi ama, a chi spera il senso vero della mia parola, che è la tua legge.

Venvs Genitrix: Conoscevo da tempo entrambe le versioni dell'Inno al Sole kremmerziano e,se devo essere sincera, preferisco la versione di Parascandolo (quella postata da Abraxa),rispetto a quella originaria di Kremmerz. Premetto che non ho alcuna simpatia per il C.E.U.R.(1); anzi, con il passare degli anni, mi sono sempre più convinta che, dopo la morte diParascandolo, il C.E.U.R. avrebbe dovuto semplicemente sparire, non avendo Coraggia alcunaeffettiva trasmissione, tanto meno poi per dirigere un presunto ordine osirideo. La miapreferenza ha tuttavia almeno due buoni motivi:- Il sito indicato da Luigi pone l'accento sulla mancanza, nella nuova versione dell'Inno,dell'espressione "massoni ignoranti". A riguardo non si può far a meno di osservare che forseKremmerz, quando lo pubblicò, nel lontano Gennaio 1898, non prevedeva ancora quanti sisarebbero dimostrati ignoranti anche ... tra i kremmerziani. Che così si dovrebbero aggiungerealla lista, assieme agli ignoranti di molti altri ambienti ed organizzazioni. Perchè? perchè gliignoranti sono diffusi un po' ovunque, accanto a persone più valide o più mature.- Un Inno dovrebbe, se non proprio avere un valore eterno, perlomeno possedere un certocarattere di atemporalità. In altri termini, riletto tra alcuni secoli non deve sembrare "datato".Ora espressioni come "massoni ignoranti" o "kremmerziani ignoranti" e via dicendo sonoappunto espressioni "datate", perdendo esse di significato allo scomparire delle corrispondentiorganizzazioni (che non è detto siano eterne!). E' del tutto sufficiente, invece, l'espressione"preti mestieranti o ciechi", dal momento che possiede il significato assolutamente generale diindividui che esercitano un sacerdozio sia religioso, sia iniziatico o presunto tale, senza averereale comprensione di ciò che fanno. Il termine perciò include maestri massoni, kremmerziani evia dicendo, che non fossero all'altezza della loro funzione. Si obietterà che anche altre parolepossono considerarsi "datate", ad es. Cristo. Ma non è così, perchè Cristo significa "Unto","Consacrato", ed è perciò parola che conserverà il suo significato anche dopo l'eventualescomparsa del Cristianesimo e perfino se la memoria del Gesù storico dovesse andare perduta.Per i suddetti motivi e pur con tutto il rispetto per la versione originaria del Maestro Kremmerz,

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preferisco la versione più recente.

(1) A volte ci viene chiesto se sia linguisticamente più corretto dire "la C.E.U.R." oppure "ilC.E.U.R." Dipende a cosa ci si vuole riferire: l'espressione "la C.E.U.R." indica propriamente la"Casa Editrice Universale di Roma", che pubblicò la Scienza dei Magi, mentre l'espressione "ilC.E.U.R." indica il "Centro Ermetico Universale Romano", che gli stava dietro [N.d.U.].

ANCORA SUL CORPO DEI PARI

Sothis_zine: Ho letto, nel quaderno dedicato al Gruppo di Ur, qualche accenno relativo alCorpo dei Pari. Mi inserisco in questo argomento, perchè essendo genovese mi ha sempreinteressato ricostruire la storia dei movimenti esoterici locali. Scarna, purtroppo. Mi sono giàimbattuto, tempo fa, in alcuni documenti di questo "Corpo dei Pari" e questa è la seconda voltache lo sento nominare, anche se i testi di Giammaria si trovano abbastanza diffusamente incittà. Del gruppo o di personaggi avente fatto parte del Corpo nessuna traccia. Qualcuno puòriassumermi a grandi linee la storia e l'operato di questo gruppo, se possibile?Venvs Genitrix: Mai sentito parlare di privacy? La gente che non si pubblicizza vuolevidentemente ... essere lasciata in pace, anche perchè ... è passato tanto tempo! Infatti, ilCorpo dei Pari nacque ufficialmente il 1 Gennaio 1961 e la sua attività si concluse dodici annidopo. Negli anni 1961-67 suscitò la curiosità della stampa e dei liguri, mediante l'affissione dimanifesti di Capodanno (sette in tutto) a Genova e nelle Riviere, sullo stile di quellirosacrociani, apparsi nel Seicento a Parigi. Soprattutto l'ultimo manifesto suscitò un'indagineanche da parte di carabinieri e polizia, che non ne capivano il significato.Gli unici a pubblicizzarsi (ma a Corpo ormai sciolto), oltre al "reggente" Giammaria Gonella (AkZ Ur), sono stati:- la pittrice e scultrice Auri Campolonghi Gonella (Ur Aza), nata a Sarissola (entroterra diGenova), che ebbe per primo consorte Gianfranco Repetto (dei Repetto di Busalla) e comemaestro di scultura Lorenzo Garaventa.- Giorgio Sangiorgio, anch'egli autore di alcuni libri, poi trasferitosi a Bologna.Ermete Fiorentino: Caro Sothis_zine, per ovviare alle varie opinioni e interpretazioni esprimibilisull'argomento, visto che sei di Genova, potresti contattare direttamente Giammaria che, perquanto mi consta, è persona disponibilissima (come lo fu a suo tempo con Del Ponte che sirivolse a lui). A mio parere, i dati storico-anagrafici che riporta Venvs non sono tutti esatti e permia conoscenza e per quanto ha scritto Giammaria, se giustamente si vuole intendere, prima ilCorpo e poi la Mensa (che è durata per 20 anni) non hanno voluto ritirarsi nella privacy, mamantenere una giusta riservatezza. Non fosse altro che per le tematiche all'interno trattate. Benaccetto chi si è accostato al Corpo e alla Mensa con coerenza e sintonia d'intenti, stesso spiritoche anima i sodali del "Symposivm Pontificiorvm" di Firenze. Tutto ciò posso dire in pienaconsapevolezza per averne fatto esperienza diretta.Sothis_Zine: Carissimo Ermete Fiorentino, il tuo è un suggerimento senz'altro giusto, ma nonsaprei come ovviare al fatto di non avere alcuna idea di come poter contattare Giammaria nonavendo alcun recapito nè suo nè di conoscenti. Ripeto ero rimasto incuriosito nello scoprirel'esistenza del gruppo a Genova in passato, proprio perchè oggi, nella scena esoterica locale,nessuno sembra più ricordarsene. Hai la possibiltà di fornirmi qualche indicazione?Ermete Fiorentino: per contattare Giammaria basta fare una ricerca su www.paginebianche.ite troverai indirizzo e numero di telefono. In alternativa puoi provare a rivolgerti alla libreriagenovese Amenothes.Luigi Parente: Mi incuriosisce il riferimento ai soldati del "Symposium Pontificiorum" di Firenze.Di cosa si tratta?Ermete Fiorentino: Sodali, Luigi, non soldati... Le "armate" sono per uomini forti, non perBambini cui piace il Latte.Il Symposivm Pontificiorvm è appunto un simposio i cui partecipanti, con coerenza e sintoniad'intenti, esperiscono la weltanschauung ermetico-alchimica. Esperienza comune, quindi, aquella dei sodali del Corpo e della Mensa.

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Venvs Genitrix: Caro Luigi, probabilmente ti ha incuriosito la forma latina non molto comune.Infatti sono più frequenti espressioni (di altro significato) del tipo:Symposium Pontìficum = Simposio dei Pontèfici oppure Symposium Pontif ìcium = SimposioPontif ìcioinvece Symposium Pontificiorum = Simposio dei Pontif ìci, cioè Simposio degli Uomini delPontefice.Che il "pontefice" in questione non sia quello che siede in S.Pietro a Roma, ma l'ex "reggente"(del Corpo dei Pari) che imbandiva la sua "mensa", non esattamente eucaristica, a Genova, èappena il caso di dirlo.Ermete Fiorentino: Curiosa interpretazione la tua Venus... Comunque sia, SymposivmPontificiorvm significa "Simposio deiPontefici" e a volerne ben intendere il senso è ovvio che non comporta alcuna mediazione allaSophia...Ea: Onde evitare lunghe diatribe linguistiche, consiglio gli interessati a consultare, in privato, ilsempre ottimo "Castiglioni-Mariotti". Oppure, on line, l'eccellente Whitakerhttp://lysy2.archives.nd.edu/cgi-bin/words.exe?pontificiorumove si vede che "pontificiorum" è il genitivo plurale dell'aggettivo pontificius (pontificale,pontificio, appartenente a un pontefice) e non del sostantivo pontifex (pontefice) il cui genitivoplurale è invece "pontificum"http://lysy2.archives.nd.edu/cgi-bin/words.exe?pontificumNessun problema! Tutti possono sbagliarsi. Del resto, si discute assieme anche per correggere inostri errori. Un po' meno comprensibile è perchè coloro che, secondo un precedentemessaggio di Ermete Fiorentino, si considerano non "Uomini forti", ma "Bambini cui piace ilLatte" si attribuiscano poi, falsificando (almeno apparentemente) la precedente modestia, il titolodi pontefice. Ma forse essi vogliono semplicemente intendere tale attribuzione come ... unoscherzoso atteggiamento di "Bambini".Ermete Fiorentino: Ben accetta la correzione: il genitivo plurale di pontifex è pontificum. Ilnome del Gruppo "Simposio dei Pontefici" sta a significare ciò: un simposio è occasioned'incontro, ove sono invitati altri ospiti oltre quelli che hanno partecipato al pasto, per discutereun argomento bevendo; il Symposivm è quindi un "luogo" ove ci si incontra per "bere del sacronettare" condividendo le proprie Esperienze, mettendosi in discussione, comunque orientati allostesso obiettivo.Un po' come questo forum dove come tu dici: <si discute assieme anche per correggere i nostrierrori>. Abbiamo usato il termine Pontefici non per, come tu giudichi, "mancanza di modestia",bensì per significare che l'essere umano, inteso secondo la Grande Ipotesi ermetico-alchimicacome un'individuazione locale e temporanea del Principio, può prendere Coscienza di se' erendersi "Artefice del ponte" fra la sua persona (o maschera del Principio) e la Mente Unica. IlSymposivm Pontificvm ringrazia per l'attenzione ed invita chi interessato ad un contatto arivolgersi in privato allo scrivente all'indirizzo vitriolvm_it@... Luigi Parente: Ringrazio Ea per ladotta precisazione. Aggiungo anche, se mi permettete, una mia riflessione personale:E'curioso che si sia parlato di privacy per un gruppo, quello dei Pari, che decise di venireclamorosamente alla scoperto affiggendo manifesti per tutta Genova! Venvs Genitrix: Nel parlare di privacy, mi riferivo esclusivamente ad esponenti del primissimoCorpo dei Pari, che hanno mantenuto e mantengono un atteggiamento riservato. Se essipotevano essere più o meno noti in un ambiente ristretto di studiosi, non lo erano affatto algrosso pubblico ... nonostante i manifesti. Prova ne è che, dopo l'uscita dell'ultimo di essi, cosìscrisse Il Lavoro di Genova del 20 Gennaio 1967:"CARMESette per dodiciuno ha segnato quattro!Potrebbe fare il paio con l'antico detto genovese 'tre per otto un franco e venti' ed è invece ilprimo 'verso' - chiamiamolo così - di uno stranissimo carme che un privato cittadino ha fattostampare e affiggere nei giorni scorsi a Genova e nelle Riviere: in particolare a La Spezia e aSestri Levante. Le copie stampate sono meno di un centinaio, come è stato accertato daicarabinieri e dalla polizia che da città a paesi della Liguria hanno iniziato indagini, ma hanno

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suscitato più interesse e curiosità che se fossero stati mille o diecimila. Il motivo è semplice: nonsi capisce bene che cosa il manifesto voglia dire. Dire che è ermetico è dir poco e lo stessolettore può constatarlo:'Vinti, dispersi, transfughi - prosegue infatti il carme - non conoscono la via dei consacrati!Questi, conquistata l'investitura, non Misti ma Adepti, Iniziati al Magisterio, dimettono laMaschera e Volti distinti, irrorati di Sole, riflettono nel Grande Specchio'.E' evidente una certa ispirazione confusamente religiosa, mistica, accentuata da unaimpaginazione del manifesto nitida (anche se aggravata da un numero eccezionale dimaiuscole) su uno sfondo rosso cupo. Ma nulla più. Alla tipografia che ha stampato il manifestosi è presentato un signore d'età, che ha dichiarato di chiamarsi Roncallo e che ha fornito unindirizzo falso. Ha solamente chiarito che il testo riguerdava un nuovo movimento filosofico".

Come si può vedere si presero opportune precauzioni, sia nel numero e nel contenuto deimanifesti, sia nelle operazioni di stampa e distribuzione, per salvaguardare la riservatezza. Perquanto riguarda la successiva tendenza di G.Gonella ed altri a pubblicizzarsi, in modo piùesplicito, l'ho indicata io per prima. Aggiungo che condivido pienamente le critiche che Nilius,nel quaderno dedicato al Gruppo di Ur, ha mosso a Gonella. Anzi, ne aggiungerei di mie, inrelazione a certe affermazioni di Gonella, riguardanti l'occultismo partenopeo, del quale egli, inverità, nulla può sapere.Luigi Parente: E' altrettanto curioso, a mio avviso, che si parli pubblicamente di un "simposio" edel suo "reggente", quando la prerogativa di qualsiasi gruppo a carattere iniziatico,para-iniziatico o similare, dovrebbe essere quella dell'anomimato e della riservatezza. Tanto piùper un gruppo concepito come luogo in cui ESPERIRE e non esclusivamente in cui"condividere" (per quanto si possa considerare condivisibile una tale esperienza!) laweltanschauung ermetico-alchimica. Ermete Fiorentino: Cosa sia il Symposivm Pontificvm è stato accennato. Voglio qui precisare,a scanso di equivoci, che:1) tale gruppo non prevede alcun simposiarca o reggente che dir si voglia.2) Giammaria (al secolo Gonella) è del tutto estraneo all'iniziativa.Come già specificato il Simposio è, sì, animato dallo stesso spirito del Corpo dei Pari e dellasuccessiva Mensa, ma rispetto a questi non ha alcun rapporto di "filiazione", "parentela" o altro.Luigi Parente: E' di alchimia che stiamo parlando? Ermete Fiorentino: Ebbene sì!Luigi Parente: Beh, con tutto il rispetto per Giammaria, per i suoi libri e i suoi "simposi", credoche l'Alchimia si collochi ben oltre le pure disquisizioni intellettuali che Giammaria ama fare neisuoi scritti, nelle conferenze, oppure quando si intrattiene piacevolmente con gli amici (parlo peresperienza personale). Ermete Fiorentino: Ripeto: Giammaria è estraneo all'iniziativa. Ciò non toglie che sia un caroAmico. Recita un vecchio adagio "chi ha orecchie per intendere intenda"… E' legittimo che tuabbia un "credo" ed una personale interpretazione.Luigi Parente: L'Alchimia è Arte ed è Scienza, e come tale è PRATICA. Ermete Fiorentino: Affermazione condivisibile.Luigi Parente: La prima regola di questa pratica non è "condivisione", ma SOLITUDINE eSILENZIO.Ermete Fiorentino: Oltre ad avere un credo è legittima una tua obbedienza a deicomandamenti. C'è pure chi afferma che "di ogni verità è vero anche il contrario".

SU KREMMERZ E LA MESSA CRISTIANA

Marco de Berardinis: Gli effetti sottili negativi dell'educazione cattolica, di cui ha parlato ilnostro Ekatlos nel quaderno dedicato al Gruppo di Ur, vertono a mio parere soprattutto sul"senso di colpa" e sul "peccato". Tuttavia, un Iniziato non dovrebbe perdere tempo nel criticareciò che, nella Chiesa, è decadente, ma dovrebbe far di tutto per prodigarsi per quegli impulsi,

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dentro la Chiesa stessa, che tendono a un risanamento... Se poi si conoscesse la legge dicausa ed effetto, si saprebbe perchè il Kremmerz diceva di dire di aiutare il Sacerdote duranteuna particolare fase del Rito della Messa.Pirofilo: Kremmerz (vedi "Angeli e Demoni dell'Amore") dice: " L'iniziato non deve ascoltar lamessa recitata da un prete impuro, non solo, ma assistendo al sacrificio della messa deveseguirlo passo passo, interpretandolo secondo il suo significato vero, e all'Orate fratres gli èlecito, se attivo, di invertire tutta l'anima dell'uditorio al fine della sua intenzionalità; e farcompiere l'operazione della catena fluidica a beneficio della mano-agente".Al fine della sua intenzionalità - che è una con quella del "Capitolo Operante" dell'Ordine("mano-agente") - e non ai fini voluti dal prete!Marco de Berardinis: L'Iniziato puo' tranquillamente servirsi di tutta la "riserva" anche deiluoghi di culto...ai fini che vuole... ma non opererà mai contro il prossimo o in contrasto con leintenzioni di chi opera, ossia del prete pena il flop... Provare per credere. Purtroppo non possoespriemrmi sui fini occulti del "Capitolo operante" della mano-agente e se sono o meno incontrasto con l'intenzione di chi opera in quanto non li conosco. Data però la statura morale delKremmerz, dovrebbero essere sicuramente in linea con quanto nella Chiesa è impulsorisanatore... Pirofilo: Ecco i veri limiti che il battesimo e l'educazione cattolica producono in chi li subisce:una impossibilità vera e propria (tu la chiami "flop") ad attuare qualsiasi cosa esuli dall'angustoorizzonte cattolico. Ma se, come affermi, ti sono ignoti i fini del Capitolo Operante - che certoesulano da quel limitato orizzonte - perchè provi ad attuare - con pericolo di tutti, te compreso -una operatività che ti è ovviamente ignota e alla quale non sei iniziato? Che essa non funzioni èveramente il minimo che ti possa capitare.

SU KREMMERZ E I FEDELI D'AMORE

Ea: Ecco cosa mi è toccato leggere su:http://ansa.it/site/notizie/awnplus/cultura/news/2007-01-30_13045067.html

"Dante drogato? Storico, è probabilePadre di 'Dante detective' parla di libro studiosa inglese

(ANSA) - ROMA, 30 GEN - "Non solo è possibile ma probabile". Così lo storico Giulio Leoni sulfatto che il Divin Poeta abbia consumato stupefacenti. Il professore di letteratura italiana che perMondadori ha scritto tre libri su Dante "investigatore" commenta la prima pagina del "TimesLiterary Supplement" che recensisce il libro di una delle massime dantiste inglesi, BarbaraReynolds. Uno studio di circa 500 pagine che scandaglia minuziosamente la vita e le opere diDante".

Ma certi "professoroni" non lo sanno che l'Amore può mettere l'uomo in particolari stati dicoscienza, senza dover ricorrere agli stupefacenti? Forse bisognerebbe consigliar loro lalettura di Kremmerz.Iogaila: Lettura di Kremmerz? Di cosa parli di preciso?Ea: Se vai al quaderno da noi dedicato ai Fedeli D'Amore, noterai che, eccettuato Nicolò deRossi - il quale parla esplicitamente di pratiche con contatto fisico - gli altri Fedeli, tra i qualiDante, praticano senza contatto, in maniera analoga a quanto indicato da Kremmerz nel saggio"Il Pazzo preludia alla Piromagia" (un capitolo de Il Libro Degli Arcani Maggiori). Lo stessocontenuto è ripreso da Abraxa nel saggio "Operazioni magiche a due vasi" (Intr. alla Magia, Iv.), ove si dice ad es. "Devi desiderare l'anima, l'essere dell'altra, così come si può desiderare ilcorpo di essa". Ciò può ovviamente esser fatto in presenza dell'altra persona o in assenza.Kremmerz e Abraxa descrivono il primo caso. Invece i Fedeli d'Amore sceglievano in genereuna donna "irraggiungibile" (e perciò assente), così da tagliar fuori a priori l'aspetto carnale.Abraxa, peraltro, parla anche delle pratiche con contatto fisico, nel saggio "La magia deicongiungimenti" (Intr. alla Magia, II v.), indicando l'opportunità di farle precedere nel tempo daquelle senza contatto.

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ANCORA SULL'ORDINE EGIZIO E IL CORPUS

Vojnakk: Esistono fonti documentali in grado di fornire indicazioni sul periodo "oscuro" in cui lareggenza dell'O.E. era (stando a quanto riportato nei precedenti Nuovi Dialoghi sull'Ermetismo)nelle mani dei d'Aquino? In particolare, nei meno di dodici mesi di durata della RepubblicaNapoletana, che vide la partecipazione attiva anche di massoni ed ermetisti, che fine fa l'OrdineEgizio e con esso la Schola? Inoltre cosa è possibile sapere sulla enigmatica figura delPontefice Mamo Rosar Amru, jeronimo la cui origine "mitica" mi è nota ma sulla cuiidentificazione, in termini umani, sono alquanto all'oscuro? Lvx120: Mi sono spesso chiesto e giro a voi questa mia ingenua domanda, ovvero: perchèl'Ordine Egizio mantiene, per quel poco che mi è noto ovviamente, una simbologia marcatamente cristiana piuttosto che egiziana?Mi è sembrato, sempre per quel poco che mi è noto ovviamente, che di egiziano ci sia solo il nome. Inoltre: quando si parladi O.E. si cita un qualcosa che ha continuità con Cagliostro o, almeno, che passa per questopersonaggio?Nilius: Domande ... sempre domande. Si consideri anzitutto che di una società esoterica puòsapersi .. solo cio che essa vuole o accetta di far sapere; ed essa normalmente ... si curapoco di storici e curiosi, non avendo bisogno del loro riconoscimento. Questo è particolarmentevero nei periodi - descritti da Sadescan nella prima parte dei Dialoghi- in cui la sua esistenzapuò correre dei rischi. Nonostante si fosse riusciti momentaneamente a diminuire la pressionepoliziesca ottenendo - grazie all'amicizia di Francesco d'Aquino (padre di Tommaso Landolfo edi Paolo) con la regina Maria Carolina - l'allontanamento del ministro Tannucci, le cosepeggiorarono con il "tradimento" di Giovanni Acton che, dopo esser stato chiamato a Napoli(1778) per suggerimento dello stesso d'Aquino, ne divenne oppositore. Francesco d'Aquinovenne allontanato, come ambasciatore, a Londra (1781) e a Parigi (1785) e infine, come vicerè,in Sicilia (Aprile del 1786). Sospettato di mantenere rapporti con il movimento giacobino, morì il9 Gennaio del 1795, apparentemente di morte naturale, ma c'è chi parlò di suicidio. Come chesia, i segreti di famiglia e quindi dell'O.E. erano salvi. L'O.E., pur muovendosi con estrema prudenza come ha detto Sadescan, non aveva certointerrotto la sua attività. Tra le sue emanazioni in ambito massonico, non solo sussisteva laMassoneria Egizia fondata in precedenza da Cagliostro (epoca di Vincenzo di Sangro), maaveva preso avvio il Rito di Misraïm, affidato, tra gli altri, al G.M. Nicola Palomba dei Marchesi diPascarola. Dei suoi rapporti con Vincenzo di Sangro si trova un cenno nel quaderno dedicato alRito di Misraïm. Il G.M. Nicola Palomba non è da confondersi con l'omonimo e contemporaneosacerdote di Avigliano, martire della Repubblica Partenopea.Fortunatamente, riguardo ai significati terreni dei nomi "Mamo Rosar Amru" e "Izar" non è piùnecessaria la riservatezza di una volta. Essi non sono dei comuni ieronimi, ma dei titoli chespettano rispettivamente al capo dell'O.E. e al suo delfino. Tuttavia, storicamente, il MamoRosar Amru per antonomasia fu Antonio Marino, abate di S. Giovanni a Carbonara (area, tral'altro, legata alla nascita della Carboneria napoletana). Essendo Marino un sacerdote, il suonome non veniva mai pronunciato e ci si riferiva a lui unicamente con il suo titolo. Diconseguenza, il suo delfino e successore, Pasquale de Servis, è ... l'Izar per antonomasia.Una stessa pratica può esser trasmessa con simboli di differente origine, cosa che Lvx120 (nonfa le pratiche della Golden Dawn?) sa benissimo. Oltretutto ... non esistono simboli cristiani:sono stati tutti presi a prestito. Detto questo, che tra le emanazioni dell'O.E. ve ne siano anche(ma non solo) di Rosacrociane è cosa nota. Per quanto riguarda invece le pratiche degliambienti interni ... vale quanto detto all'inizio.Vojnakk: Ringrazio Nilius per la sua lunga ed articolata risposta, e per la disponibilità a farechiarezza su alcuni punti per meoscuri. Turba Philosophorum: Il Corpus dell'Ordine Egizio di cui si è discusso in questo forum - se e

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solo se stiamo parlando della stessa cosa - è spiegato e teorizzato in maniera puntuale eprecisa utilizzando una simbologia ed una teologia giudaica e cristiana. Si cita la Genesi,Adamo, Lilith, il Fiume Fison, l'Opera Cristica dal Battesimo al Calvario, la Trinità, GesùBambino, Gesù Re, il Corpo di Cristo e così via. Anche le fasi di Nigredo/Albedo/Rubedo sonoritagliate intorno alla morte e rinascita di Cristo e la presenza di Nomi Divini e di Nomi Angelici diorigine ebraica rientrano nel discorso. Ora se tale simbologia è presa "in prestito" quale era lasimbologia "originale" ? Nilius: Nessun editore possiede il "Corpus dell'Ordine Egizio", non farti turlupinare. Quello a cuiti riferisci - e che è facile trovare in commercio - è il rimaneggiamento della copia del Corpus,sottratta a suo tempo dai Gesuiti, fatto dalla finta Hermetic Brotherhood of Luxor. Se ne èparlato più ampiamente nel quaderno "Considerazioni sullo Spiritualismo Contemporaneo",parte A: Theurgia Sexualis.Turba Philosophorum: Ho letto, nella rivista Elixir n° 5, la seguente domanda di un lettore: "LaC.E.U.R. adoperava il corpus mistificato, oppure possedeva l'originale? ... Come è possibileche Hahajah ... non abbia messo in guardia gli altri dal granchio che avevano preso?Occhi di Ifà: Durante lo svolgimento dei primi IV Dialoghi, abbiamo aspettato che fossero imembri, collegati in qualche modo al C.E.U.R., a dire, se lo desiderano, a che tipo di corpusfacevano riferimento. Tuttora rispettiamo il loro silenzio. L'obiezione riguardante Hahajah(Parascandolo) non ha fondamento, dal momento che non tiene conto che:1) Parascandolo indicò effettivamente taluni "granchi", come dimostrano i suoi carteggi e lostesso tono (vedi il nostro IV Dialogo) dell'Appendice all'Opera Omnia di Giuliano Kremmerz (IIIvol. della Scienza dei Magi), nonchè il suo progressivo distacco interiore da Coraggia e soci.2) La sua precoce fine terrena gli impedì di fare di meglio. Ma ciò che più fa sorridere, in Elixir n° 5, non è tanto la domanda - formulata in maniera assaiingarbugliata - quanto la risposta: un mero elenco di affermazioni, che lasciano il tempo chetrovano. Lasciamo pure che quelle persone pratichino quello che vogliono e come vogliono: IlTEMPO SARA' GALANTUOMO! Ma, mentre Aleandro Tommasi, alla fine di quel genere dipratiche, ebbe il coraggio di ammettere che "gli mancavano i riscontri di una qualsivogliasignificativa e concreta realizzazione come risultato dell’operatività alchemica", ce l'avrannoaltrettanta onestà intellettuale i suoi attuali epigoni?Turba Philosophorum: Permangono le mie perplessità riguardo al rifarsi ad un Egitto, primatravolto dal cristianesimo ed ormai islamizzato e senza continuità con i tempi antichi...Nilus: Non è la prima volta che (vedi il caso del Buddhismo) una forma religiosa o iniziatica sidiffonde fuori dai confini territoriali in cui è nata. Inoltre, in Italia, l'Egittismo non è solo: si è dasempre armonizzato perfettamente con le forme locali della Via agli Dei: la romana, l'etrusca, lagreca, la celtica etc.

Una Nota sul "Sacramentario Magico delle Fratellanze Ermetiche"

Luigi X: Già conoscevo questo gruppo per la sua serietà e il suo spessore, parteciperò coninteresse, intanto potete fare riferimento al materiale presente sul mio sito amatoriale(IniziazioneAntica), resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Turba Philosophorum: L'ho visto: rassomiglia parecchio ai precedenti siti di Vittorio Fincati econtiene analoghe (vecchie e nuove) distorsioni. Ad es., riguardo al Sacramentario Magicodelle Fratellanze Ermetiche, è riportata una pagina sicuramente spuria (non esiste nellaversione originale che, a suo tempo, era acquistabile presso talune librerie autorizzate: ad es.Amenothes a Genova): si tratta di quella che riporta come curatore Caliel. Sipex: Caliel (Luigi Petriccione) fu un importante membro dell'Ordine ma, proprio per questomotivo, si sarebbe guardato bene dal curare quell'opera. Ne furono estranee tanto l'Ordine chele Accademie Kremmerziane ortodosse. Caldeggiatore ne fu invece il C.E.U.R. Prima Ciardielloe poi Petriccione furono incaricati dall'Ordine di osservare da vicino il comportamento delC.E.U.R. e, constatati i suoi errori, ne presero esplicitamente le distanze. La S.P.H.C.I. ha

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pubblicato una lettera di Petriccione a Tommasi (che allora dirigeva il C.E.U.R.) dove il primo sirammarica che sia stato inserito, nel Sacramentario, anche un brano tratto dai Fascicoli riservatidi Miriam. Il C.E.U.R. è attualmente "fuori moda", anche per l'esplicita ed onesta affermazione diTommasi di non aver ottenuto i risultati interiori che si aspettava. Ed ecco qualcuno che (pervendere meglio? o per darsi importanza?) sfrutta il nome di Caliel".