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METODO DI MCHARG O METODO DELLA MAP OVERLAY

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METODO DI MCHARG

O

METODO DELLA

MAP OVERLAY

I metodi di questa categoria, conosciuti anche come metodi LSA (Land Suitability Analysis, analisi di idoneità territoriale), sono strumenti di progettazione particolarmente utili in contesti caratterizzati dalla presenza di particolari valori ambientali.

Essi possono essere utilizzati sia per determinare la localizzazione ottimale di opere quali strade, impianti per la produzione di energia, insediamenti industriali, attrezzature per la ricreazione nell'ambiente naturale, ecc. sia come strumenti di aiuto alla valutazione della suscettività di usi alternativi dei siti di una regione o ambito territoriale.

Uno dei metodi più noti di questa categoria e' il metodo di McHarg, un metodo fondato su un approccio di tipo ambientalista-scientifico.

I METODI LSA

Dal punto di vista tecnico il metodo di McHarg e quelli che ad esso si ispirano possono essere distinti in quantitativi e qualitativi, che si differenziano tra loro per il modo in cui l'informazione di base viene organizzata ed elaborata per ricavare la valutazione di suscettività.

Nell'approccio quantitativo il planner, con l'aiuto eventuale di esperti di settore, assegna dei punteggi a ogni sottoclasse di ciascuna caratteristica del territorio: questi punteggi sono quindi utilizzati per calcolare un indice aggregato di suscettivitàrelativamente a ogni uso del suolo in ogni elemento (o land parcel) dell'area di studio.

L'approccio qualitativo consiste nel classificare il territorio in tipi ecologici ai quali vengono applicati criteri diretti a stabilirne la suscettività in rapporto agli specifici usi del suolo.

APPLICAZIONE DEL METODO DI MCHARG

McHarg utilizza un metodo nel quale la natura quantitativa dei punteggi non viene direttamente esplicitata.I punteggi sono espressi in termini di toni di grigio (o di colore) assegnati a ciascuna delle sottoclassi di una specificacaratteristica del territorio: piu' scuro e' il tono, meno adatto e' il territorio all'uso del suolo considerato.

Per esempio, volendo valutare siti alternativi per localizzare il tracciato di una nuova autostrada, suoli con pendenze superiori al 10% vengono associati a un tono grigio scuro, suoli con pendenze comprese tra il 2.5% e il 10% a un tono grigio chiaro e suoli con pendenze inferiori al 2.5% a un tono bianco: queste scelte sono coerenti con il fatto che dove la pendenza e' maggiore, la costruzione della strada e' più "costosa" non soltanto dal punto di vista economico, ma anche per la sua interferenza potenziale con il contesto geologico e geomorfologico (rischio di instabilità dei versanti, alterazione del paesaggio, ecc.).

METODO QUANTITATIVO IMPLICITO

METODO QUANTITATIVO: COME FUNZIONA

FASE 1:

Per ogni caratteristica viene disegnata una mappa riportando su un foglio di plastica trasparente i toni di grigio appropriati alle diverse parti dell'area di studio.

FASE 2:

I fogli relativi alle diverse caratteristiche vengono quindi sovrapposti sul piano di un tavolo luminoso ed osservati in trasparenza. L'immagine che emerge e' costituita da un insieme di toni scuri e chiari che rappresentano delle stime qualitative della suscettività aggregata - cioè valutata in rapporto a tutte le caratteristiche - di ogni elemento dell'area di studio: quanto più chiara (trasparente) e' localmente l'immagine, tanto più l'attuale destinazione d'uso dell'elemento considerato e' suscettibile di essere trasformata nella destinazione proposta.

FASE 3:

Mappa di sintesi

McHarg elaborò una mappa per ogni caratteristica, utilizzando tre toni di grigio (uno per ogni sottoclasse). Nelle figure seguenti sono riportate a titolo di esempio 10 delle 16 mappe che si riferiscono ad altrettante caratteristiche.

Un buon esempio di applicazione del metodo e' costituito dall'analisi di un controverso tracciato stradale in Richmond Parkway a New York. Per valutare il "costo" di costruzione della strada in ogni punto dell'area di

studio McHarg selezionò 16 caratteristiche o tematismi territoriali e costruìaltrettante mappe. In ogni mappa era rappresentata una sola caratteristica, (quali la pendenza, il drenaggio superficiale, il drenaggio profondo, l'erodibilità del suolo; la resistenza della base rocciosa e dei terreni

sovrastanti; i costi di acquisizione dei terreni; i siti soggetti alle inondazioni delle maree (normali e eccezionali)).

Alcune mappe consentivano inoltre di identificare la qualità dei siti in rapporto alle loro caratteristiche naturali: (acqua, foreste e fauna selvatica; altre mettevano in evidenza la presenza di valori sociali, storici, ricreativi e immobiliari (abitazioni, edifici pubblici)).

APPLICAZIONE: Tracciato stradale a Richmond Park

Pendenza Drenaggio superficiale

Suscettibilità all’erosioneGiacitura delle rocce Stabilità dei suoli

Drenaggio profondo

Pendenza

zona 1: aree con pendenza superiore al 10% zona 2: aree con pendenza compresa tra il 2,5% e il 10% zona 3: aree con pendenza inferiore al 2,5%

Drenaggio superficiale

zona 1: presenza di acque superficiali (torrenti, laghi, stagni) zona 2: presenza di canali di drenaggio naturale / aree con drenaggio artificiale zona 3: assenza di acque superficiali e di importanti canali di drenaggio

Drenaggio profondo

zona 1: acquitrini salati o salmastri, paludi e aree povere di drenaggio zona 2: aree con ristagno di acqua alta zona 3: aree dotate di un buon drenaggio interno

Suscettibilità all'erosione

zona 1: terreni di sabbia o ghiaia fine in aree con pendenze superiori al 10% zona 2: terreni di sabbia ghiaiosa o melmosi / terreni sassosi in aree con pendenze superiori al 2,5% zona 3: altri terreni con tessuto più fine a topografia piatta

Stabilità dei suoli

zona 1: melme e argille poco stabili e con bassa resistenza alla compressione zona 2: terreni sabbiosi e terreni costituiti da ghiaia finissima zona 3: sabbia ghiaiosa / terreni sassosi

Giacitura delle rocce

zona 1: aree paludose con resistenza alla compressione molto bassa zona 2: sedimenti cretacei / sabbie / argille /ghiaie / scisti zona 3: rocce cristalline /serpentino / diabase

Valori scenici

zona 1: elementi scenici rilevanti zona 2: aree aperte di valore scenico elevato zona 3: aree urbane di valore scenico scarso o nullo

Valori ricreativi

zona 1: spazi pubblici aperti zona 2: aree non urbanizzate potenzialmente utilizzabili per scopi ricreativi zona 3: aree di scarsa potenzialità ricreativa

Qualità delle foreste

zona 1: foreste e paludi di alto valore ecologico zona 2: altre foreste e paludi zona 3: aree non forestate

Fauna selvatica

zona 1: habitat di elevata qualitàzona 2: habitat di media qualitàzona 3: habitat poveri

Valori scenici Valori ricreativi

Qualità delle foreste Fauna selvatica

Sovrapponendo le mappe, McHargottenne una mappa di sintesi che gli permise di identificare due tracciati alternativi di "costo" minimo. Oltre a questa mappa sono state da lui elaborate le due mappe di sintesi seguenti:

La prima e' stata ricavata dalla sovrapposizione di tutte le categorie che si riferiscono ai soli valori sociali;

Nella seconda, ricavata da quella totale con un semplice procedimento di "filtraggio", appaiono due sole classi di suscettività.

Questa mappa, che separa le zone più idonee da quelle meno idonee ad accogliere la sede stradale, e' stata utilizzata da McHarg per identificare le due varianti di tracciato di "costo" minimo.

Nel metodo di McHarg si possono rendere espliciti i punteggi associati alle tre sottoclassi di ciascuna caratteristica –ad esempio, assegnando ad esse rispettivamente i valori 3, 2 e 1 in luogo dei toni grigio scuro, grigio chiaro e trasparente - e procedere quindi ad aggregare (sommare) i valori relativi alle diverse caratteristiche per ogni elemento dell'area di studio. In questo caso e' anche possibile assegnare un "peso"alle caratteristiche, moltiplicando i suddetti valori per un fattore che rispecchia l'importanza relativa di ciascuna caratteristica, prima di procedere a sommarli.

METODO QUANTITATIVO ESPLICITO

CRITICHE

(i) Il metodo e' tecnocratico e non partecipativo (McHarg non ha fiducia nella capacità delle persone di esprimere giudizi validi, ritenendo che i loro sistemi di valori siano troppo influenzati dalle credenze religiose e dalle teorie economiche dominanti).

(ii) Il metodo non fornisce ai valutatori indirizzi e strumenti per determinare i punteggi da assegnare alle sottoclassi delle categorie (gli esperti finiscono per fare riferimento al proprio sistema di valori o, peggio ancora, diventano arbitrariamente interpreti dei sistemi di valori del "pubblico", senza preoccuparsi di svolgere quel ruolo di "educatori" che e' importante quando la mancanza di conoscenze scientifiche e tecniche impedisce alle persone "non educate" di esprimersi in maniera informata e pertinente).

CRITICHE

(iii) La scelta di specifici toni di grigio (o dei valori numerici) da associare alle sottoclassi delle categorie influenza fortemente il risultato finale della valutazione, cioè’ il tono di grigio finale (o il valore dell'indice) che si ottiene per ogni elemento dell'area di studio come risultato del processo di aggregazione.

(iv) Il risultato finale della valutazione e' fortemente influenzato anche dalla scelta delle caratteristiche (in particolare, la decisione di suddividerne una in sotto-categorie cui far corrispondere mappe separate - ad esempio, mappe delle diverse specie animali invece che un'unica mappa della fauna selvatica -equivale ad accrescere il "peso" relativo della caratteristica considerata).

(v) Le caratteristiche dei suoli non sempre rispecchiano tutti gli impatti potenziali di un intervento. In particolare ciò è vero per gli impatti che non sono sito-specifici come, ad esempio, i costi di trasporto, l'inquinamento atmosferico e acustico, il consumo di energia, ecc. che sono influenzati dalla configurazione spaziale dello sviluppo urbano (ad esempio, dal suo carattere disperso o concentrato) e non dall'uso del suolo specifico del sito.

VANTAGGI

Il vantaggio maggiore di questo metodo e' rappresentato dalla sua grande utilità negli stadi iniziali del processo di pianificazione degli usi del suolo, quando un numero grande di configurazioni spaziali alternative devono essere assoggettate a screening per ridurre l'elenco delle opzioni più promettenti.

Quando il lavoro progettuale progredisce verso la definizione e la valutazione di poche alternative, la rappresentazione cartografica dell'informazione diventa meno importante e occorre procedere all'acquisizione di una informazione più dettagliata, compresa quella che si può ottenere con studi specifici ed indagini di campo

Approccio percettivo

• Analisi dei "paesaggi invisibili", dei rapporti tra organizzazione dello spazio, morfologia urbana, modelli culturali e forme di potere economico e politico, dei processi cognitivinei vari gruppi d'età sociali e culturali e dei comportamenti devianti nei contesti urbani di Kevin Lynch

L’approccio percettivo. 1

L’affermazione della teoria della percezione corrisponde ad una radicale alterazione nello schema dell’analisi

territoriale, che si è affermata negli anni ‘60

L’affermazione della teoria della percezione corrisponde ad una radicale alterazione nello schema dell’analisi

territoriale, che si è affermata negli anni ‘60

Da una visione binariaDa una visione binaria

territorioterritorio

comportamento spaziale

comportamento spaziale

ad una visione articolataad una visione articolata

territorioterritorio

comportamento spaziale

comportamento spaziale

uomouomo

L’approccio percettivo. 2L’uomo non è più assunto come una “black box”, un

elemento sconosciuto, una costante inerte nei fenomeni territoriali

L’uomo non è più assunto come una “black box”, un elemento sconosciuto, una costante inerte nei fenomeni

territorialiL’uomo viene assunto come una “white box”, una variabile la cui presenza ed il cui comportamento sono determinanti

nei fenomeni territoriali

L’uomo viene assunto come una “white box”, una variabile la cui presenza ed il cui comportamento sono determinanti

nei fenomeni territorialiTramonta la considerazione dell’uomo come

perfettamente informato, infinitamente sensibile e tale da comportarsi sempre in modo razionale

Tramonta la considerazione dell’uomo come perfettamente informato, infinitamente sensibile e

tale da comportarsi sempre in modo razionaleSi passa da una visione deterministica ad una

visione probabilistica dei fenomeni territorialiSi passa da una visione deterministica ad una

visione probabilistica dei fenomeni territoriali

L’approccio percettivo. 3

Secondo tale visione, il comportamento spaziale dipende dalla comprensione e dalla valutazione individuale del contesto insediativo

Secondo tale visione, il comportamento spaziale dipende dalla comprensione e dalla valutazione individuale del contesto insediativo Tale processo cognitivo dipende naturalmente dal modo in cui l’individuo percepisce l’ambiente in cui operaTale processo cognitivo dipende naturalmente dal modo in cui l’individuo percepisce l’ambiente in cui opera

Diventa quindi essenziale studiare

Diventa quindi essenziale studiare

il modo in cui il mondo reale viene trasformato nell’immagine mentale

dell’individuo

il modo in cui il mondo reale viene trasformato nell’immagine mentale

dell’individuo

gli effetti dell’immagine mentale sulle decisioni comportamentaligli effetti dell’immagine mentale sulle decisioni comportamentali

L’approccio percettivo. 4

Nasce la disciplina finalizzata a indagare il modo in cui il mondo

reale viene trasformato nell’immagine mentale

dell’individuo

Nasce la disciplina finalizzata a indagare il modo in cui il mondo

reale viene trasformato nell’immagine mentale

dell’individuo

Nel 1960 Kevin Lynch pubblica The image of the City, destinato a diventare un riferimento nella teoria

della percezione dello spazio urbano

Nel 1960 Kevin Lynch pubblica The image of the City, destinato a diventare un riferimento nella teoria

della percezione dello spazio urbano

GestaltpsychologyGestaltpsychology

Lynch: l’immagine della città

L’immagine della città è il risultato di un processo di interazione fra la scena urbana e l’osservatore, che

elabora la sua percezione in base alla propria esperienza, alla propria disposizione alla propria cultura

L’immagine della città è il risultato di un processo di interazione fra la scena urbana e l’osservatore, che

elabora la sua percezione in base alla propria esperienza, alla propria disposizione alla propria cultura

L’immagine urbana può variare notevolmente da un osservatore all’altro

L’immagine urbana può variare notevolmente da un osservatore all’altro

Lynch si interessa dell’”immagine collettiva” della città, ossia del quadro mentale che un largo strato della

popolazione porta con sé

Lynch si interessa dell’”immagine collettiva” della città, ossia del quadro mentale che un largo strato della

popolazione porta con sé

Lynch: le qualità percettivedell’ambiente

La figurabilità(imageability)

La figurabilità(imageability)

Capacità di evocare in un osservatore una immagine vigorosa della realtà

Capacità di evocare in un osservatore una immagine vigorosa della realtà

La figurabilità della forma urbana è al centro della teoria di Lynch

La figurabilità della forma urbana è al centro della teoria di Lynch

Sinonimi di figurabilità: leggibilità, appariscenza, visibilità

Sinonimi di figurabilità: leggibilità, appariscenza, visibilità

È la figurabilità a guidare l’orientamento di un individuo, determinando le condizioni per l’assunzione di scelte e comportamenti nello spazio urbano

È la figurabilità a guidare l’orientamento di un individuo, determinando le condizioni per l’assunzione di scelte e comportamenti nello spazio urbano

Lynch: le componenti della figurabilità

Richiesta di descrizioni

Richiesta di descrizioni

Per determinare i fattori della figurabilità, Lynch studiò la comparazione della “immagine collettiva” della città di alcune città americane con la loro struttura effettiva

Per determinare i fattori della figurabilità, Lynch studiò la comparazione della “immagine collettiva” della città di alcune città americane con la loro struttura effettiva

Strumento per il rilievo dell’immagine collettiva delle città fu l’intervista di un esteso campione di osservatoriStrumento per il rilievo dell’immagine collettiva delle città fu l’intervista di un esteso campione di osservatori

BostonBoston Jersey CityJersey City Los AngelesLos Angeles

Richiesta di localizzazioniRichiesta di

localizzazioniRichiesta di

schizziRichiesta di

schizziRichiesta di

percorsiRichiesta di

percorsi

BostonBoston Jersey CityJersey City

Lynch: i risultati della comparazione

percorsipercorsi

Da tale confronto emergono vivide molte differenze, che deformano nella visione collettiva la struttura della cittàDa tale confronto emergono vivide molte differenze, che deformano nella visione collettiva la struttura della città

Sistematizzando tali differenze, Lynch riconosce gli elementi principali che costituiscono l’immagine della città, determinandone la figurabilità della sua forma

Sistematizzando tali differenze, Lynch riconosce gli elementi principali che costituiscono l’immagine della città, determinandone la figurabilità della sua forma

marginimargini quartieriquartieri nodinodi riferimentiriferimenti

È su tali elementi che, per Lynch, l’individuo costruisce la mappa mentale dello spazio urbano

È su tali elementi che, per Lynch, l’individuo costruisce la mappa mentale dello spazio urbano

Lynch: gli elementidell’immagine urbana. 1

stradestrade

I percorsiI percorsi

I percorsi sono i canali lungo i quali l’osservatore si muove (abitualmente oppure occasionalmente)

I percorsi sono i canali lungo i quali l’osservatore si muove (abitualmente oppure occasionalmente)

vie pedonalivie pedonali canalicanali ferrovieferrovie linee di trasporto pubblico

linee di trasporto pubblico

Per molti individui, i percorsi sono gli elementi preminenti della loro immagine urbana

Per molti individui, i percorsi sono gli elementi preminenti della loro immagine urbana

La gente osserva la città muovendosi lungo di essi, e ne relaziona l’immagine ai percorsi che utilizza

La gente osserva la città muovendosi lungo di essi, e ne relaziona l’immagine ai percorsi che utilizza

Lynch: gli elementidell’immagine urbana. 2

rive di fiumi

rive di fiumi

I marginiI margini

I margini sono gli elementi lineari che l’osservatore non percepisce come percorsi

I margini sono gli elementi lineari che l’osservatore non percepisce come percorsi

rilevati ferroviaririlevati

ferroviarimura

urbanemura

urbanefilari di alberi

filari di alberi

limiti dell’edificato

limiti dell’edificato

I margini sono interruzioni lineari di continuità, elementi di separazione fra aree, zone, contesti

I margini sono interruzioni lineari di continuità, elementi di separazione fra aree, zone, contesti

Talvolta i margini sono percepiti come elementi di continuità, sutura, collegamento fra aree

Talvolta i margini sono percepiti come elementi di continuità, sutura, collegamento fra aree

Lynch: gli elementidell’immagine urbana. 3

I quartieriI quartieri

I quartieri sono le zone della città, concepite come elementi bidimensionali in cui è possibile entrare, definiti

da alcune caratteristiche individuanti

I quartieri sono le zone della città, concepite come elementi bidimensionali in cui è possibile entrare, definiti

da alcune caratteristiche individuanti

La maggior parte degli osservatori struttura la propria mappa mentale della città in quartieri, spesso non

coincidenti con le distinzioni storiche, toponomastiche o amministrative riconosciute

La maggior parte degli osservatori struttura la propria mappa mentale della città in quartieri, spesso non

coincidenti con le distinzioni storiche, toponomastiche o amministrative riconosciute

Lynch: gli elementidell’immagine urbana. 4

incroci di strade

incroci di strade

I nodiI nodi

I nodi sono i luoghi strategici puntiformi della città, i fuochi dai quali e verso i quali l’osservatore si muove

I nodi sono i luoghi strategici puntiformi della città, i fuochi dai quali e verso i quali l’osservatore si muove

piazze o luoghi di relazione

piazze o luoghi di relazione

terminali di linee di trasporto

terminali di linee di trasporto

I nodi sono legati al percorso, in quanto ne costituiscono i terminali

I nodi sono legati al percorso, in quanto ne costituiscono i terminali

I nodi sono legati al quartiere, in quanto ne costituiscono il punto focale

I nodi sono legati al quartiere, in quanto ne costituiscono il punto focale

Lynch: gli elementidell’immagine urbana. 5

edificiedifici

I riferimentiI riferimenti

I riferimenti sono gli elementi puntiformi ai quali l’osservatore non ha accesso, ma che gli rimangono esterni

I riferimenti sono gli elementi puntiformi ai quali l’osservatore non ha accesso, ma che gli rimangono esterni

insegneinsegne negozinegozi campanilicampanili alturealture

I riferimenti sono frequentemente utilizzati come indizi di identità di un quartiere, o come elementi di

identificazione di un percorso

I riferimenti sono frequentemente utilizzati come indizi di identità di un quartiere, o come elementi di

identificazione di un percorso

Lynch: la strutturadell’immagine urbana

Tramite i 5 elementi ora definiti, è possibile costruire la struttura dell’immagine urbana, ovvero la mappa mentale

collettiva di un insediamento

Tramite i 5 elementi ora definiti, è possibile costruire la struttura dell’immagine urbana, ovvero la mappa mentale

collettiva di un insediamento Quanto più numerosi sono gli elementi dell’immagine urbana, tanto più la struttura della città risulta dotata di

figurabilità

Quanto più numerosi sono gli elementi dell’immagine urbana, tanto più la struttura della città risulta dotata di

figurabilitàUn insediamento altamente figurabile è in grado di

evocare una vivida immagine nella percezione della collettività

Un insediamento altamente figurabile è in grado di evocare una vivida immagine nella percezione della

collettività

Lynch: Bostondalla forma all’immagine

Lynch: Jersey City dalla forma all’immagine

Lynch: Los Angeles dalla forma all’immagine

Dall’immagine all’immagine collettiva: Boston

Dall’immagine all’immagine collettiva: Jersey City

Dall’immagine all’immagine collettiva: Los Angeles

Lynch: gli effetti della figurabilitàDalla vividezza dell’immagine urbana assicurata dalla

figurabilità scaturiscono nell’osservatore sentimenti di piacere, di soddisfazione, di partecipazione

Dalla vividezza dell’immagine urbana assicurata dalla figurabilità scaturiscono nell’osservatore sentimenti di

piacere, di soddisfazione, di partecipazione

Tuttavia gli elementi dell’immagine urbana hanno la funzione non secondaria di aiutare l’orientamento,

guidando le scelte comportamentali degli individui negli spostamenti da una localizzazione ad un’altra

Tuttavia gli elementi dell’immagine urbana hanno la funzione non secondaria di aiutare l’orientamento,

guidando le scelte comportamentali degli individui negli spostamenti da una localizzazione ad un’altra

La diversa percettibilità degli spazi urbani deforma l’impedenza spaziale fra due luoghi, non più risultante in modo deterministico dalla loro distanza geometrica

La diversa percettibilità degli spazi urbani deforma l’impedenza spaziale fra due luoghi, non più risultante in modo deterministico dalla loro distanza geometrica

Dall’immagineall’analisi urbana:Boston