53. Sartoria Adolfo Caucino di Biella tecnica/materiali ... · di 6 × 6 × 8 cm; 2° gruppo: ......

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Costume della Commedia dell’Arte: Arlecchina Descrizione Il costume (figg. 1-3) è composto da una giacca, una gonna, una sot- togonna, cappello e scarpe. Giacca inv. 24335 (figg. 4-5): è realizzata in un tessuto di raso di seta color avorio, irrigidito da una tela di riempimento, arricciata in vita e svasata anteriormente. È composta da diciotto pezzi, di cui sei costituiscono la parte inferiore; misurano tutti 44 cm in larghezza, tranne quello centrale sul retro che misura 25 cm. È decorata con ap- plicazioni di triangoli in raso verde petrolio e rosa-arancione, rifiniti da una piccola passamaneria in fi- lato metallico dorato (h 0,2 cm), disposti a coppie dello stesso colore e speculari a formare dei quadrati. Se ne contano centosettantuno, di diverse misure, disposti sul davan- ti, retro e sulle maniche. I triangoli sono stati suddivisi per dimensione in sette gruppi. Le misure indicate sono riferite ai tre lati del triango- lo; 1° gruppo: quattordici triangoli di 6 × 6 × 8 cm; 2° gruppo: ven- titré triangoli di 10 × 10 × 14; 3° gruppo: un triangolo di 10 × 16 × 17 cm; 4° gruppo: quarantaquat- tro triangoli di 9 × 9 × 12 cm; 5° gruppo: quarantaquattro triangoli di 10 × 20 × 14 cm; 6° gruppo: due triangoli di 6 × 10 × 8 cm; 7° grup- po: quarantaquattro triangoli di 8 × 8 × 12 cm. Le maniche, leggermente più gon- fie nella parte superiore, sono arric- chite, sulle spalle, da due alette rea- lizzate nello stesso tessuto di raso color avorio e abbellite da un bor- do a tre strisce della stessa stoffa e colore dei triangoli, e precisamen- te due di colore rosa-arancio e una centrale di colore azzurro-verde. La giacca è chiusa da una lunga fi- la di bottoni (ventidue, di cui due 1. Prima del restauro intero, fronte 2. Prima del restauro, intero, retro 3. Prima del restauro, particolare di un lato tecnica/materiali costumi cuciti e composti di varie parti; velluto di seta, raso di seta, saia di cotone, pizzi, passamanerie e decorazioni in metallo dorato, feltro, pelle, cuoio dimensioni varie provenienza Roma, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, già Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari collocazione Roma, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia (deposito) relazione di restauro Lucia Nucci restauro Lucia Nucci, con Sara Corsoni, Giusi Cusimano, Laura Folli, Barbara Santoro con la direzione di Maura Picciau indagini Lucia Nucci, Sandro Sardelli per Labormoda, Prato Sartoria Adolfo Caucino di Biella Tre costumi della Commedia dell’Arte (Cantatrice; Magnifico; Arlecchina) 1909-1911 53.

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Costume della Commedia dell’Arte: Arlecchina

DescrizioneIl costume (figg. 1-3) è composto da una giacca, una gonna, una sot-togonna, cappello e scarpe.

Giacca inv. 24335 (figg. 4-5): è realizzata in un tessuto di raso di seta color avorio, irrigidito da una tela di riempimento, arricciata in vita e svasata anteriormente. È

composta da diciotto pezzi, di cui sei costituiscono la parte inferiore; misurano tutti 44 cm in larghezza, tranne quello centrale sul retro che misura 25 cm. È decorata con ap-plicazioni di triangoli in raso verde petrolio e rosa-arancione, rifiniti da una piccola passamaneria in fi-lato metallico dorato (h 0,2 cm), disposti a coppie dello stesso colore e speculari a formare dei quadrati. Se ne contano centosettantuno, di diverse misure, disposti sul davan-

ti, retro e sulle maniche. I triangoli sono stati suddivisi per dimensione in sette gruppi. Le misure indicate sono riferite ai tre lati del triango-lo; 1° gruppo: quattordici triangoli di 6 × 6 × 8 cm; 2° gruppo: ven-titré triangoli di 10 × 10 × 14; 3° gruppo: un triangolo di 10 × 16 × 17 cm; 4° gruppo: quarantaquat-tro triangoli di 9 × 9 × 12 cm; 5° gruppo: quarantaquattro triangoli di 10 × 20 × 14 cm; 6° gruppo: due triangoli di 6 × 10 × 8 cm; 7° grup-

po: quarantaquattro triangoli di 8 × 8 × 12 cm. Le maniche, leggermente più gon-fie nella parte superiore, sono arric-chite, sulle spalle, da due alette rea-lizzate nello stesso tessuto di raso color avorio e abbellite da un bor-do a tre strisce della stessa stoffa e colore dei triangoli, e precisamen-te due di colore rosa-arancio e una centrale di colore azzurro-verde. La giacca è chiusa da una lunga fi-la di bottoni (ventidue, di cui due

1. Prima del restauro intero, fronte 2. Prima del restauro, intero, retro 3. Prima del restauro, particolare di un lato

tecnica/materiali costumi cuciti e composti di varie parti; velluto di seta, raso di seta, saia di cotone, pizzi, passamanerie e decorazioni in metallo dorato, feltro, pelle, cuoio

dimensioni varie

provenienza Roma, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, già Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

collocazione Roma, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia (deposito)

relazione di restauro Lucia Nucci

restauro Lucia Nucci, con Sara Corsoni, Giusi Cusimano, Laura Folli, Barbara Santoro

con la direzione di Maura Picciau

indagini Lucia Nucci, Sandro Sardelli per Labormoda, Prato

Sartoria Adolfo Caucino di Biella Tre costumi della Commedia dell’Arte(Cantatrice; Magnifico; Arlecchina)1909-1911

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erano mancanti) in ottone dorato, posti al centro, a forma bomba-ta, caratterizzati da piccoli motivi floreali geometrizzati di 2 cm di diametro. Le asole sono realizzate a mano, a punto smerlo, in seta rossa. Allo scollo c’è un colletto a doppio volant, con cannoni in ba-tista di cotone. Riduzione ordito: ventiquattro fili per cm; trama: ventotto fili per cm, torsione Z, un capo. Lo stesso tipo di gale dop-pie rifinisce le maniche. La giacca è inoltre foderata da due tipologie di tessuto. La prima, dalle spalle al punto vita e all’interno delle mani-che, è in saia di cotone color avo-rio torsione Z, un capo. Riduzione ordito: trentaquattro fili per cm; trama: quarantacinque fili per cm; la seconda che va dalla vita in giù è in raso di seta color avorio.

Gonna inv. 24334 (fig. 6): realizza-ta con gli stessi tessuti e decorazio-ni della giacca, la gonna è ampia, arricciata in vita, specialmente sul retro, più liscia e svasata davanti,

con un leggero strascico posteriore. È costituita da sette teli ampi 44 cm ciascuno, e lunghi da 102 cm a 112 cm ciascuno rispettivamente. Si contano novantotto triangoli di tre gruppi di misure diverse. Del primo gruppo fanno parte trenta-due triangoli di 13 × 13 × 19 cm; del secondo gruppo fanno invece parte trentadue triangoli di 16 × 16 × 23 cm e del terzo trentadue triangoli di 19 × 19 × 27 cm. L’orlo inferiore è rifinito da un bordo a tre strisce (h 9 cm) di cui due stri-sce rosse e una interna blu, negli stessi materiali e alternanze delle alette delle maniche. Sul davanti sono presenti una lunga serie di bottoni (ventuno) in ottone dora-to, dal diametro di 2,5 cm, dello stesso tipo di quelli della giubba, che però sono più piccoli, a creare una finta abbottonatura. È fodera-ta con un tessuto in tela di lino ce-rato color avorio, riduzione ordito: ventisei fili per cm; trama: diciotto fili per cm, e una contro-fodera di sostegno, interna e nascosta dalla

4. Dopo il restauro, giacca, fronte 5. Dopo il restauro, giacca, retro

6. Dopo il restauro, gonna

fodera, in tela di cotone a trama larga (riduzione ordito: dodici fili per cm; trama: dodici fili per cm).

Sottogonna inv. 24336: in cotone bianco, a campana, nella parte inferiore è arricchita da una gala arricciata. Circa a metà tra la parte superiore e la gala della sottogonna è inserito un cerchio, in metallo, in maniera da aumentarne la volume-tria e tenerla rigida.

Cappello inv. 24337 (figg. 7-8): è a tesa larga in feltro color grigio ghiaccio, arricchito da un triplo nastro in seta nei colori rosso, verde e giallo, arrotolati morbida-mente tra di loro, chiusi sul retro a formare una grande coccarda le cui code cadono sino all’altezza delle spalle. Rifinisce l’interno del cap-pello un nastro in raso di seta di colore turchino.

Scarpe inv. 24341 (figg. 9-10): le tomaie sono foderate in raso di seta color avorio, con fodera in saia di cotone e soletta in raso di seta e im-preziosite da due grandi fiocchi in raso di seta rossa. I fiocchi, applicati a cucito sulle calzature, sono stati realizzati in twill di seta rosso, mon-tati su una struttura in filo di lega metallica rivestito di filato di cotone e piegato nella forma desiderata. I nastri sono annodati centralmente con un nodo semplice, girato due volte attorno alla struttura. I fiocchi

presentano ognuno sei piegature, bombate e increspate. Le poche cuciture che tengono il nastro an-corato alla struttura in lega e che fermano il nastro stesso al centro nel nodo, sono state realizzate ma-nualmente con filo di cotone rosso.

Stato di conservazioneLo stato di conservazione di tut-ti gli elementi della maschera era pessimo. Su tutte le superfici era presente uno strato consistente di polvere. I problemi più seri erano da attribuire alla depolimerizzazio-ne della fibra di seta, danno dovuto a un processo di degrado chimico-fisico del manufatto, derivati da uno stivaggio non idoneo e/o da esposizione prolungata. Per questo i tessuti risultavano molto secchi e fragili al tatto e le fibre tendevano a polverizzarsi.

Giacca: sulla maggior parte dei tes-suti applicati della parte anteriore si osservava un’evidente perdita del colore originale, a tal punto che alcuni triangoli apparivano di due colori diversi a seconda che il tessuto, durante l’esposizione alla luce, fosse rimasto protetto o esposto: l’originale color petrolio, in quelli più degradati, era diven-tato blu in varie tonalità, mentre quelli color arancio erano virati in un rosa salmone, sconvolgendo completamente l’effetto originale della maschera. Diversi triangoli

7. Prima del restauro, cappello

8. Dopo il restauro, cappello

9. Prima del restauro, scarpe e fiocchi 10. Dopo il restauro, scarpe e fiocchi

erano inoltre scuciti, specialmente in prossimità degli angoli e nella piccola passamaneria che ne profi-la la forma. Sia il tessuto di fondo, sia quello delle decorazioni si pre-sentavano pertanto molto degra-dati e caratterizzati da numerosi interventi precedenti ad ago (fig. 11), realizzati a filze verticali con filati spessi. I vecchi rammendi eseguiti in filato di cotone bianco, due capi, torsione Z, erano molto evidenti, quasi a creare un vero e proprio motivo che alterava la let-tura estetica del manufatto, oltre a lacerare il tessuto originale. Infatti queste cuciture, eseguite in modo disomogeneo, creavano ulteriori tensioni improprie al tessuto, che risultava in alcuni punti abraso, con evidenti slegature di trama e/o ordito, sino alla completa rottu-ra. Il colletto e i polsini in cotone bianco avevano perso la loro for-ma originaria e i volants risultavano schiacciati, deformati e molto pol-verosi, sporchi e ossidati. Le fodere in lino presentavano macchie di colore bruno, dovute all’ossidazio-ne della fibra di natura cellulosica. I bottoni, di cui due mancanti, erano opacizzati da uno strato di sporco di natura lipidica che offu-scava la loro originale brillantezza.

Gonna: si osservava più o meno lo stesso stato di conservazione della

giacca. Si notavano, sparsi su tutta la superficie, dei piccoli deposi-ti incoerenti di colore nero, forse escrementi di mosca, oltre ad altre macchie di colore bruno di piccola e media entità nella parte superiore sinistra del fronte. Erano presenti altre macchie e sgorature sparse su tutta la superficie, oltre al bordo in fondo, molto sporco. Sempre nella parte anteriore si osservavano danni dovuti all’e-sposizione prolungata alla luce, con evidente viraggio cromatico delle applicazioni in raso verde e arancio. Di questi ultimi, mol-ti da arancione erano virati verso il rosa salmone, perdendo anche talvolta la brillantezza originale del tessuto di raso e stravolgendo completamente l’effetto originale della maschera. Alcuni triangoli si presentavano scuciti alle estremità degli angoli e in varie altre parti, specialmente quelli posti più in basso. Sempre nella parte inferiore si osservavano le slegature della tra-ma del tessuto di raso, ancora più evidenti rispetto alla parte superio-re; inoltre, sul retro, erano presenti un piccolo foro e uno strappo. I fi-lati usati per cucire originariamen-te i triangoli, specialmente il giallo e il verde nella parte bassa della gonna, avevano perso colore, forse a causa dell’umidità, tanto che ne era rimasta traccia sul tessuto prin-

cipale. Anche la fodera era molto sporca.

Sottogonna: nella sottogonna si notavano diverse macchie di ossi-dazione della cellulosa, sparse in diversi punti, oltre a qualche pic-cola scucitura e mancanza, e pie-ghe diffuse.

Cappello: era deformato e i nastri che lo decoravano apparivano sco-loriti, frammentari e molto rigidi al tatto. Quest’effetto era dovuto alla depolimerizzazione sia del-la fibra, sia della colla utilizzata nell’intervento di restauro prece-dente, nel quale sono state eseguite anche le cuciture e l’inserimento di supporti di organza celeste. Inoltre si osservavano, sul retro del nastro verde, inserti di tessuto di organza celeste, usata come supporto in un vecchio intervento a cucito e a col-la. La stoffa era stata fissata con nu-merose cuciture, eseguite in modo casuale a bloccare i frammenti. All’interno la cucitura del nastro di colore turchino si presentava per buona parte frammentaria.

Scarpe: mostravano interventi pre-cedenti di restauro sia a cucito che a colla, i primi eseguiti in modo ir-regolare sulla parte anteriore della tomaia e i secondi all’interno delle scarpe; la colla ormai cristallizzata

si presentava di colore bruno e ri-gida.

Fiocchi: lo stato di conservazione risultava pessimo; essi avevano perso la loro forma originaria, con i bordi lisi e consunti. Molte le zo-ne di lacuna e le mancanze; il filo di metallo, che li rende rigidi, era a vista. Laddove il nastro si pie-ga per creare l’ansa, il tessuto era completamente liso e strappato, soprattutto a causa della struttura in filo metallico sottostante che, essendo rotta e arrugginita in alcu-ne parti scoperte dal filo bianco di protezione, aveva contribuito no-tevolmente al deterioramento della seta. Anche le cuciture, realizzate con il filo di cotone di titolo eleva-to, avevano formato strappi dovuti alla tensione delle stesse sul tessuto già debole.

Intervento di restauroSu ogni pezzo è stata eseguita la do-cumentazione fotografica dell’in-sieme e dei particolari prima, du-rante e dopo le fasi di lavorazione, oltreché la documentazione gra-fica, tramite disegni realizzati su pellicola trasparente di Melinex® (fig. 12). Altra operazione uguale per tutti i pezzi, ma con tempi con-trollati, appositamente studiati per ognuno, è stata l’aspirazione tra-mite micro-aspiratore a basso vol-

11. Durante il restauro, parte sinistra della giacca dopo lo smontaggio dei rammendi e dei triangoli

12. Durante restauro, gonna, documentazione grafica

taggio, con punte arrotondate in vetro soffiato sulle sete e i tessuti in genere e con aghi metallici a pun-ta mozza per le parti in metallo. Tutte le polveri sono state raccolte in filtri per essere analizzate. Sono stati fatti anche diversi test di soli-dità dei colori a umido e a secco su parti nascoste o interne delle stoffe da trattare. Inoltre tutte le tinture sono state eseguite manualmente con coloranti sintetici, dopo aver effettuato l’analisi spettrografica al computer del colore originale.

Giacca e gonna: la documentazione grafica (fig. 12), oltre allo stato di conservazione, mirava a contare e definire con numeri i triangoli presenti nella giacca e nella gonna. La numerazione dei triangoli nel-la giacca va da 1 a 171. La giacca, nelle parti anteriore e posteriore, ha quattro dimensioni di triangoli isosceli: due di dimensioni 6 × 6 × 8 cm; ventitré di dimensioni 10 × 10 × 14 cm; quarantaquattro di dimensioni 9 × 9 × 12 cm; qua-rantaquattro di dimensioni 10 × 10 × 14 cm; oltre a un triangolo

scaleno di dimensioni 10 × 16 × 17 cm; nelle maniche ci sono due tipologie di triangoli isosceli: un gruppo di ventidue, di dimensioni 8 × 8 × 12 cm; un gruppo dodici, di dimensioni 6 × 6 × 8 cm. Oltre a due scaleni con dimensioni di 6 × 8 × 10 cm. La gonna ha tre dimensioni di triangoli isosceli: trentadue di di-mensioni 13 × 13 × 19 cm; tren-tadue di dimensioni 16 × 16 × 23 cm; trentadue di dimensioni 19 × 19 × 27 cm. Il totale dei triangoli nella gonna è di novantasei, di cui

quarantotto arancio e quarantotto blu.

Smontaggio dei bottoni: si è reso ne-cessario per poter procedere in tut-ta sicurezza alla loro pulitura senza danneggiare i tessuti limitrofi, e anzi poterne effettuare il restauro.

Smontaggio delle cuciture: nella giacca ha compreso la rimozione su tutti i tessuti in raso dei rammendi presenti mediante l’uso di forbici e pinzette (fig. 13). Si è proceduto quindi alla scucitura del colletto dallo scollo e dei polsini dalla par-te terminale delle maniche. Questi erano ancorati per mezzo di due filze eseguite con filo di cotone mercerizzato bianco a due capi con torsione Z. Si è continuato poi con la scucitura dei triangoli degradati presenti nella parte an-teriore della giacca e, ancora, con la scucitura della fodera median-te la rimozione dell’impuntura a macchina, che univa il tessuto in raso avorio, supportato dalla retina di rinforzo, alla fodera, anch’essa in raso. Nel punto vita sono sta-te rimosse le due filze, finalizzate alla creazione dell’arricciatura e la fettuccia in raso che teneva uniti i seguenti strati di tessuto: fodera in raso, retina di rinforzo e raso del manufatto. La fettuccia era cucita al raso della fodera mediante un piccolo soppunto. Si è continuato poi con la rimozione della fodera e della cucitura a macchina, che sal-dava le diverse parti della giacca. In questo caso essa serviva a unire due strati di raso dell’opera con i due strati della retina di rinforzo. Infine è stata smontata la cucitura a soppunto che collegava le mani-che alla spalla e sono state rimosse le due filze che congiungevano la fodera della manica alla fodera del corpetto (fig. 14).Si è proceduto all’apertura della gonna con la rimozione dei bot-toni: due di essi erano cuciti in basso sulle due strisce arancioni e precisamente la 285 e la 287, come risulta nei grafici. Poi si è effettuato lo smontaggio del bordo inferiore: le tre strisce erano cucite sul lato

13. Durante il restauro, giacca, smontaggio dei vecchi rammendi

14. Durante il restauro, giacca, parte sinistra anteriore, smontaggio degli elementi

15. Durante il restauro, smacchiatura con solventi a tampone

inferiore della gonna, mediante soppunto con filo di cotone colore écru, a tre capi, torsione S, a circa 4 cm dal bordo. La striscia blu era cucita lateralmente sotto le strisce rosse, sotto cui sottendeva di 1,5 cm ca per lato. Le passamanerie erano cucite con filze. La rete sot-tostante il bordo a strisce era in un pezzo unico. Quindi si arrivava alla rimozione della fodera, che era cu-cita a 0,3 cm dal bordo più esterno del raso, e in successione, della re-te di riempimento, che era cucita al raso tramite un punto mosca. Dopo la rimozione dei triangoli si è proceduto alla rimozione dei vecchi rammendi dal raso di seta, sia del tessuto, sia dei triangoli, sia delle strisce. Con un micro-aspiratore a basso voltaggio è stata eseguita una mi-cro-spolveratura generale su ogni parte che componeva l’abito recto/verso, utilizzando augelli in vetro

soffiato. La micro-aspirazione è stata ripetuta su ogni singolo ele-mento dopo aver eseguito lo smon-taggio delle varie componenti, fo-dere ecc., per facilitare le operazio-ni. La prima micro-spolveratura è risultata molto difficoltosa a causa dell’estrema fragilità del tessuto: al contatto si rischiava di trinciare la seta, anche se l’augello era in vetro con i bordi arrotondati. Si è quin-di deciso di ripetere l’operazione, in seguito alla quale il tessuto è risultato meno fragile e molto più brillante. Prima di procedere alla pulitura dei pezzi sono stati effettuati i test di stabilità dei colori a secco e a umi-do, variando tempi e temperature, per individuare il trattamento più valido e meno nocivo. Ogni sin-golo elemento è stato vaporizzato su un foglio di politene tramite vaporizzatore a ultrasuoni a freddo per cercare di reidratare il tessuto

ormai molto secco e vetrino. Sono state quindi eseguite smacchiature sui depositi più evidenti con sol-venti organici specifici (fig. 15). Il colletto e i polsini in batista di coto-ne sono stati lavati per immersione in vaschette poste in loco con una soluzione di acqua demineralizzata e radica saponaria sintetica a pH 7. Accuratamente sciacquati in acqua demineralizzata, successivamente sono stati asciugati su carta assor-bente ed erogatore di aria fredda. La passamaneria e i bottoni, inve-ce, sono stati puliti con bastoncini di ovatta e pannetti umidi e poi asciugati singolarmente. Per poter intervenire in tutta sicurezza e con-solidare il tessuto di raso color avo-rio, si è proceduto con l’apertura di alcune cuciture che impedivano di accedere sul retro del tessuto. Oltre all’apertura della cucitura dell’ar-ricciatura in vita sia della giacca, sia della gonna, che ha permesso

di appiattire il tessuto, sono state rimosse le cuciture delle fodere, eseguite a sottopunto con un filo di cotone bianco a due capi torsio-ne S: quella della rete, inserita tra il tessuto di fondo e la fodera, ese-guita a ‘punto strega’ con un filo di cotone avorio a due capi torsione S e le cuciture, eseguite a macchina, delle maniche della giacca. Inoltre sono stati smontati i triangoli che necessitavano di un intervento di restauro, i quali erano fissati sia al tessuto di fondo, sia alla rete sotto-stante con una cucitura in filato di seta nei colori rosso e verde a due capi torsione Z. Successivamente sono state rimosse tutte le cuciture del precedente in-tervento le quali, oltre a creare ulte-riori danni al tessuto di raso, erano sproporzionate esteticamente, per-ché eseguite con un filato di spesso-re eccessivo che danneggiava, come già detto, il tessuto. Il raso avorio è

16. Prima del restauro, gonna, particolare del consolidamento ad ago 17. Dopo il restauro, particolare del consolidamento ad ago

18. Prima del restauro, gonna, fondo raso 19. Dopo il restauro, gonna, fondo raso

stato supportato con teli di organza di seta naturale, non tinta, su cui si è potuto riallineare via via tutti i fili di trama ed effettuare quindi un consolidamento ad ago, che è stato eseguito con punti posati, distan-ziati uno dall’altro a 0,5 mm e con la fermatura di ogni singolo filo di trama con organzino di seta colore avorio. Questa operazione è stata eseguita sia sulla giacca, sia sulla gonna, ed è risultata molto lunga e delicata (figg. 16-19).

Ripristino cromatico delle applica-zioni in raso color azzurro-verde e rosa-arancio: lo stato di conserva-zione dei tessuti era talmente com-promesso che, per poter restituire una omogeneità cromatica all’abi-to e preservare il tessuto antico, in accordo con la Direzione ai Lavori

si è deciso che la scelta più corret-ta fosse quella di rivestire tutti i triangoli applicati con dei tessuti di raso di seta nuovi, previamente tinti nel colore più simile all’origi-nale. I tessuti esposti, infatti, oltre a essere completamente scoloriti, erano talmente deteriorati a livello molecolare, da non poter reggere un ulteriore intervento ad ago. Si è proceduto disegnando il grafico di tutti i triangoli su Melinex®, nu-merandoli uno per uno, sia sulla giacca, sia sulla gonna, procedendo in contemporanea al loro smon-taggio. Dopo aver liberato i tessuti originali dei vecchi interventi, si è smontata la piccola passamaneria in filato metallico dorato, e si so-no rivestiti o in blu o in arancio i triangoli, a seconda del loro colore originale e mantenendo sotto al

nuovo comunque, a documento, il tessuto antico e l’originale tessuto di sostegno in rete di cotone ina-midata. La nuova seta è stata fissa-ta sul retro del vecchio triangolo, a ‘punto strega’ con un filato di cotone mercerizzato: per l’arancio cucirini n. 100 colore 552, per il blu radix n. 50 colore verde acqua. Infine, è stata nuovamente applica-ta la passamaneria nel perimetro di ogni singolo triangolo per mezzo di un punto filza di 0,2 cm, eseguito con filo di poliestere, n. 100 di co-lore giallo oro scuro. La stessa tipo-logia di intervento è stata eseguita sul bordo delle alette che decorano le spalle e del bordo a strisce della parte inferiore della gonna.

Rimontaggio delle applicazioni in raso color azzurro-verde e rosa-aran-cio: prima di rimontare i triangoli è stata riposizionata la retina ori-ginale in cotone inamidato, sotto al tessuto di raso di giacca e gon-na (fig. 20). Quest’ultima serve per irrobustirne il raso originale e per sostenere quindi il peso dei triangoli rivestiti, che sono stati rimontati sul tessuto di fondo in raso color avorio, sulla traccia delle cuciture originali, eseguendo una filza con filato di seta di colore az-zurro o arancio, sia lungo il peri-metro di ogni singolo triangolo, sia in corrispondenza della sua altezza, centralmente rispetto alla base, in modo da creare un ancoraggio più saldo al manufatto (fig. 21).

Rifacimento dei bottoni mancanti: è stato eseguito, con silicone, un calco del bottone originale che permettesse di crearne una copia in resina epossidica a due compo-nenti al 50% . Successivamente i bottoni in resina sono stati dorati con foglia d’oro (fig. 22). Questi sono facilmente riconoscibili ri-spetto agli originali in ottone do-rato, specialmente sul retro.

Rimontaggio della giacca: il ripri-stino delle cuciture delle fodere è stato eseguito quando il tessuto era ancora in piano e prima di ripro-porre l’arricciatura in vita (fig. 23). Nella parte superiore della giacca la cucitura della fodera è stata realiz-zata seguendo la traccia delle cuci-ture originali, con lo stesso punto di cucitura a soppunto, con cotone mercerizzato bianco, n. 50. Nella parte inferiore con la stessa tecnica sono state ripristinate le cuciture dei lati corti e del lato lungo infe-riore. È stata rifatta l’arricciatura in vita con una filza in cotone merce-rizzato bianco, n. 30. L’arricciatura è molto più ricca perché il tessuto, messo in piano, risulta più spesso che in origine, perché supportato. Successivamente sono stati uniti i lembi della parte superiore, in-feriore e della fodera in raso: i tre strati di tessuto sono stati collegati con due filze a distanza di 0,5 cm, in filato di cotone bianco forte. In-fine è stato riposizionato il bordino di raso color avorio, che serviva a

20. Durante il restauro, giacca, rimontaggio dei triangoli 21. Durante il restauro, giacca, le nuove fermature dei triangoli sulla tela di riempimento nell’interno

22. Durante il restauro, giacca, bottoni originali (in basso), bottoni nuovi (in alto)

coprire queste cuciture, fissato con un soppunto. È stato fatto il rimontaggio delle alette delle spal-le e delle maniche tramite piccola impuntura, con filato mercerizzato DMC, n. 50, oltre che del collet-to e dei polsini, tramite cucitura a soppunto, con filato mercerizzato DMC, n. 50.

Rimontaggio dei bottoni della giac-ca: i bottoni sono stati ricuciti nella loro posizione originale con un fi-lato di cotone bianco mercerizzato, DMC, n. 50.

Rimontaggio della gonna: dopo aver terminato il restauro del tessuto, si è riposizionata la rete originale. Avendo verificato che con lo spia-namento dovuto al consolidamen-to ad ago, il tessuto era cresciuto dimensionalmente in larghezza, sono state eseguite delle diminu-zioni localizzate sulle cuciture dei teli, per riottenere la larghezza di partenza e far tornare così la geo-metria originale. Successivamente si è riposizionata la retina originale per poter ancorare a cucito i trian-goli rifoderati e il bordo a strisce. Si è quindi deciso di rinforzare il cinturino che deve sostenere tutto il peso della gonna, rifoderandolo con un tessuto in taffetà di seta pu-ra a doppio, sia anteriormente, sia posteriormente. Dopo aver stirato la vecchia fodera, questa è stata ricucita al tessuto di seta tramite una fermatura a soppunto, esegui-ta con filo di cotone mercerizzato bianco, n. 50. Sul bordo verticale dove erano cuciti i bottoni, si è messo uno strato di tulle-maline a maglia romboidale, in nylon, completamente trasparente, per ir-robustire il tessuto e poter riappli-care i ventuno bottoni, ripristinan-do così la finta abbottonatura. Le cuciture dei bottoni infatti servono per unire insieme le due parti della gonna. Sul cinturino in vita sono stati poi riapplicati a cucito i due gancetti metallici e sotto, sul bor-do verticale, i due automatici tutti originali che servono per l’apertura e chiusura della gonna.

Sottogonna: è stata micro-aspirata e successivamente lavata a im-mersione con acqua deionizzata e detergente vegetale neutro. Sono state ricucite le parti staccate.

CappelloSmontaggio: dopo la documenta-zione fotografica del fronte e del retro del cappello si è proceduto con la scucitura dei punti che fis-savano i nastri al cappello, eseguiti con un filo di cotone bianco a due capi con torsione Z e quindi alla rimozione del supporto in organza celeste e dei rammendi presenti sul nastro di colore verde eseguiti con filo di organzino di seta.

Pulitura: è stata eseguita una mi-cro-spolveratura generale su ogni parte che compone il cappello rec-to/verso e parti interne, utilizzando augelli in vetro. Per facilitare le operazioni, la mi-cro-aspirazione è stata effettuata su ogni singola parte, dopo aver eseguito gli smontaggi degli ele-menti. La prima micro-spolvera-tura è risultata molto difficoltosa a causa dell’estrema fragilità del tessuto: al contatto con l’augello si rischiava di trinciare la seta, anche se quest’ultimo era in vetro e con i bordi arrotondati. Si è quindi de-ciso di ripetere l’operazione, dopo la quale il tessuto è risultato molto più brillante. Dopo i test di stabi-lità dei colori e delle fibre, come di prassi, ogni singolo elemento è sta-to vaporizzato su foglio di politene, tramite vaporizzatore a ultrasuoni a freddo, per cercare di reidratare il tessuto molto secco e vetrino e per eliminare le deformazioni for-matesi nel tempo.

Protezione con tessuto di organza dei nastri: i nastri di colore verde e rosso, che presentavano uno stato di conservazione pessimo rispet-to al nastro di colore giallo, sono stati inglobati in un sandwich di organza di seta previamente tinta a colore. Il sandwich del nastro verde che presentava una differenziazio-ne della cromia originale, è stato realizzato utilizzando due strati di

organza, una di colore verde-azzur-rognolo e uno di colore verde-gial-lo. Con la somma dei due colori si è riusciti a raggiungere una cromia uniforme per tutto il nastro, e a ri-spettarne le variazioni cromatiche subite nel corso del tempo, a cau-sa dell’azione distruttiva dei raggi UV della luce. L’organza è stata fermata a punto filza con un filo organzino di seta uguale agli orditi del supporto, con piccole filze, sia per tutta la lunghezza del nastro, sia intorno alle lacune. Sul nastro giallo è stato eseguito lo stesso tipo di intervento, ma realizzato solo zonalmente, nelle parti che presen-tavano dei piccoli tagli localizzati.

Rimontaggio degli elementi del cap-pello: il rimontaggio dei nastri nella

loro posizione originale è stato ese-guito a cucito con un filo di seta a due capi torsione Z di colore écru. Il ripristino delle cuciture mancan-ti del nastro turchino che rifinisce l’interno del cappello, è stato ese-guito tramite una cucitura condot-ta a sottopunto con filato di seta blu a due capi, torsione Z.

Scarpe: dopo una pulitura tramite micro-aspirazione, le suole sono state smontate dalle tomaie. Il tes-suto era talmente rovinato e così le foderine interne in seta, che si è deciso di rivestirle con un tessuto in raso di seta dello stesso tipo e colore di quello originale. Per poter risolvere il problema tecnico del ri-montaggio, senza creare strati irre-golari, sono stati smontati tutti gli

23. Durante il restauro, parte anteriore sinistra della giacca dopo il consolidamento del raso avorio

interventi a cucito sulle punte, che creavano spessori. Successivamen-te è stata eseguita su cartoncino la sagoma della tomaia ricalcandola da quella originale e il tessuto nuo-vo è stato supportato con una pelle leggerissima di vacchetta bianca, applicata con film biadesivo acid-free. Quindi la nuova tomaia è stata sovrapposta senza alcun collante su quella vecchia ormai consunta e il tutto è stato rimontato sulla suola originale. Lo stesso procedimento è stato fatto anche per le solette in-terne alla scarpa.

Fiocchi: è stata eseguita la docu-mentazione fotografica dell’insie-me e dei particolari prima, durante e dopo le fasi di lavorazione e grafi-ca, tramite disegni manuali realiz-zati su pellicola trasparente. Prima dello smontaggio è stato realizzato un modello uguale all’originale in nastro di cotone, per facilitare il rimontaggio di quelli originali do-po il restauro. Una volta smontati i fiocchi e separato il nastro dalla struttura metallica, eliminando le vecchie cuciture realizzate con fi-lato in cotone rosso, i nastri sono stati stesi, vaporizzati e stirati. È stato inserito un tessuto di sup-porto in organza rossa per tutta la loro lunghezza. Lacune, lisature e strappi sono stati fermati con punti posati, in filo tratto dal tessuto di supporto rosso. Successivamente è stato posizionato un secondo stra-to di organza rossa sul fronte del nastro, fissato al tessuto originale e al supporto sottostante tramite fil-ze perimetrali, ottenendo così un consolidamento a sandwich. A ulteriore rinforzo sono state ese-guite delle filze alternate sulle zone più deboli. I nastri sono stati poi ri-posizionati sulla struttura in filo di lega, precedentemente ripulita dal-la ruggine e consolidata, andando così a ricreare la foggia originale. Il tutto è stato fissato alla struttura con punti a cucito con filati di seta e cotone rossi. I fiocchi sono poi stati rimontati sulle rispettive scar-pe (fig. 24).

Costume della Commedia dell’Arte: Cantatrice

DescrizioneIl costume era esposto su un mani-chino storico nel Museo Naziona-le delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma ed è è composto da un corsetto, una gonna, corona, velo, calze e scarpe (figg. 1-2).

Corsetto inv. 2135 (figg. 3-4): i tessuti principali del corsetto sono velluto rosso cremisi, ermesino di seta rosa fucsia, raso in seta panna, tela di cotone bianca. Il corsetto, corto e attillato in vita, terminante a punta sul fronte e dritto sul re-tro, presenta una chiusura poste-riore con tredici ganci metallici. Sul davanti lo scollo è profondo e quadrato, sul retro tondeggiante. È in velluto foderato internamente in tela di cotone écru. Le maniche sono composte da tre parti, dispo-ste dall’esterno verso l’interno nel seguente modo: una prima bor-dura decorativa al giromanica con taglio a cinque punte ripetute, in velluto cremisi ed ermesino di seta pura rosa; la soprammanica ampia con taglio tondeggiante, realizzata in gran parte in seta ermesino rosa, bordata in fondo di velluto rosso e foderata internamente in raso panna; la manica corta sopra al gomito, in raso panna, rifinita, alla chiusura, con un elastico e con un merletto meccanico in cotone. Le soprammaniche presentano una contro-fodera costituita da una garza in cotone semirigida, co-munemente utilizzata in sartoria per tale scopo e chiamata ‘panno crudo’.

Applicazioni e passamanerie: sullo scollo è una passamaneria in filato metallico e lamellare in oro esegui-ta a fuselli, alta 4/5 cm a seconda dei punti. Delle pietre verdi sono cucite sulle bordure alle maniche; una grande applicazione in cor-doncino dorato e paillettes dorate e pietre, a motivo floreale, è posta sulla parte centrale delle sopramm-maniche in ermesino di seta. Que-ste sono anche arricchite da ulte-24. Dopo il restauro, intero, fronte

1. Dopo il restauro, intero, fronte 2. Dopo il restauro, intero, retro

riori decori di foglie, con pietre e cordoncino in oro, lungo il bordo in velluto. Il corsetto è rifinito da una passamaneria a vaga forma di ventagli in cordoncino oro e pail-lettes, disposta lungo tutti i bordi, oltre che al giromanica e sul fronte, verticalmente.

Etichette: all’interno, centrale, sul davanti del corsetto, con pun-ti manuali in filato di cotone, è cucita un’etichetta rettangolare, riportante l’iscrizione, in colore giallo su fondo bianco, «SPECIA-LITÀ COSTUMI Caucino Adolfo BIELLA» (fig. 5).

Confezione e cuciture: per l’assem-blaggio del corpetto con la fodera le cuciture sono state eseguite a macchina. Le parti della manica sono state invece cucite a mano,

con filo di cotone mercerizzato ros-so, tramite punti approssimativi e non idonei. Anche tutte le passa-manerie e applicazioni presentano cuciture fatte a mano con filato in cotone giallo ocra.

Gemme: sono di quattro dimensio-ni. Quattro sono grandi, di 2 cm di diametro; tre medie, di 1,5 cm di diametro; sedici piccole, di 1 cm di diametro; ventidue piccolissime, di 0,7 cm di diametro. Inoltre ci sono venti gemme a forma di foglia allungata lanceolata lunghe 1,5 cm e larghe 0,5 cm. Sono presenti paillettes di due di-mensioni di cui alcune di 0,6 cm di diametro e altre di 0,3 cm di diametro.

Gonna inv. 25134: in raso di seta avorio con trame in filaticcio e or-

dito in seta, è costituita da dieci teli increspati in vita, cuciti a macchi-na. Tramite l’esame ottico con un lentino contafili si è osservato che è un raso da cinque. Sulla parte in raso è posto un secondo strato in velluto tagliato di seta colore cre-misi, che da una parte continua si dirama in sette bandelle, che cadono libere sulla gonna stessa. Le parti in velluto mostrano una fodera in taffettà di colore fucsia (riduzione al cm: ordito quaran-taquattro fili, trama quarantaquat-tro fili), mentre, la gonna in raso avorio presenta una fodera in saia bianca di cotone cinzato – riduzio-ne al cm2 trama quarantadue fili, ordito settanta fili – alta 30 cm dal fondo. Tra lo strato di raso avorio e la fodera in saia bianca è presen-te una tela bianca inamidata con trama allargata – riduzione al cm2

di dodici fili di trama e quattordici fili di ordito – che rende più rigida e solida la gonna. La chiusura della gonna è costituita da due nastri in velluto nero tagliato unito in coto-ne, due ganci metallici e due clip metalliche verniciate di nero.

Decorazioni: la gonna in raso bian-ca è decorata in fondo da una pas-samaneria dorata in oro filato e lamellare con disegno a spina, cu-cita solo nel lato superiore in filato di seta gialla a soppunto e lasciata libera in fondo. A 19,5 cm dal fon-do sono poste altre decorazioni a merletto dorato a fuselli costituito da cordoncino centinato posto a forma di zig zag. L’altezza del mer-letto è di 5 cm. A 27 cm dal fondo è posta un’altra passamaneria dorata simile a quella in fondo, con mo-tivo a spina e costituita dagli stessi

3. Prima del restauro, corpetto

5. Durante il restauro, micro-aspirazione della fodera del corpetto: si nota l’etichetta

4. Dopo il restauro, corpetto

6. Prima del restauro, corona, particolare dei perni senza perle

materiali in oro filato e lamellare alta 2 cm, che sottende un bordo a triangoli in raso di seta écru dello stesso tessuto della gonna, su cui sono stati posti dei triangoli isosce-li in tessuto di raso turco, di colore verde smeraldo, al cui interno è presente la stessa tela inamidata di rinforzo di colore bianco.

Bandelle: in velluto. sono decorate sui bordi con una passamaneria di cordoncino e paillettes dorate, la stessa che decora il corpetto. Altre decorazioni in oro applicate for-mano spartiture e motivi di foglie in cordoncino e passamaneria alta 0,5 cm. Dentro le spartiture e sparse sul velluto sono applicazioni di pietre verdi di forma circolare che insie-me alle paillettes formano dei moti-vi floreali. Altre pietre verdi sparse a forma circolare o lanceolata de-corano la superficie. In fondo, sulle punte delle bandelle sono presenti delle nappe dorate lunghe 5 cm, costituite da una struttura portan-te in legno rivestito in filato dorato, da cui parte la gonna in canutiglia dorata. Le bandelle sono foderate in seta ermesino fucsia, la stessa che co-stituisce parte delle maniche del corpetto.

Corona inv. 25138: è in fusione di metallo a motivi a rilievo e pietre vitree, colore verde smeraldo in-castonate e sfaccettate, oltre a di-

ciassette perle dal diametro di 1 cm (fig. 6). È corredata anche da sei piume di struzzo bianche.

Velo inv. 25138: è in tulle di coto-ne a maglia romboidale ricamato meccanicamente a punto catenella pieno in cotone écru e beige a mo-tivi fitomorfi inseriti in volute. Il disegno si sviluppa su due lati con mazzi di fiori, tutto intorno al bor-do con altri fiori e altri sparsi più piccoli, su tutta la superficie.

Calze inv. 25136: sono realizzate ai ferri in maglia di cotone avorio e lunghe fino all’inguine. Presen-tano in alto un bordo ripiegato e cucito, con due fori per far passa-re un nastro che serve per tenerle ferme sulla gamba. Sono cucite sul retro a macchina. Quella sinistra mostra un foro circolare fermato a punto quadro con il lato di cotone, fatto appositamente per far passare il sostegno del manichino.

Scarpe inv. 25143: sono costituite da una suola realizzata in cuoio; in ognuna di esse il tacco a rocchetto è fissato per mezzo di otto chiodi in ottone (fig. 7). Nella parte in-terna sono state realizzate in tela di cotone di colore bianco nella par-te anteriore; nella parte posteriore e nella soletta, invece, in pelle di vacchetta leggerissima, di colore bianco. La scarpa sinistra risulta distinguibile dalla destra per via di un foro eseguito nella parte centra-

le della suola. La parte esterna delle scarpe è rivestita con uno strato di raso di colore avorio e decorato con fiocchi in seta rosa fucsia. Il peri-metro delle scarpe è ornato da una rifinitura ricamata in seta a punto smerlo, di colore avorio e le stesse sono chiuse da un piccolo cordon-cino sempre in seta. Entrambe le calzature mostrano sulla suola il numero di inventario scritto a ma-tita e nella destra anche il numero manoscritto su un cartellino posto sulla parte posteriore.

Fiocchi inv. 25143: applicati sul-la parte anteriore delle calzature, sono stati realizzati con un nastro di raso rosa fucsia, con trama in filaticcio e ordito in seta. Sono annodati centralmente con nodo semplice e presentano quattro ri-piegature, leggermente bombate e increspate, ottenute da un unico nastro. I fiocchi sono fermati alla scarpa mediante dei punti soprag-gitto, eseguiti con filato di cotone di colore fucsia a due capi, torsione Z. Tale fermatura è stata eseguita in maniera sommaria.

Stato di conservazione

Corpetto: in generale lo stato di conservazione può definirsi cattivo (fig. 8). È presente un leggero de-posito di polvere, soprattutto sulle zone in velluto, in prossimità di pieghe e applicazioni. I problemi principali riguardano l’ermesino

in seta rosa fucsia presente sulle soprammaniche, in particolar mo-do la sinistra: le fibre seccandosi si sono irrigidite, di conseguenza si sono creati strappi e numerose lisature, in particolar modo lad-dove il tessuto è stato piegato per lunghi periodi di tempo, oltre che in prossimità delle cuciture delle applicazioni e delle passamanerie, le quali hanno creato una tensione sul tessuto indebolito, lacerandolo. Entrambe le zone in ermesino rosa fucsia sulle soprammaniche hanno subito un discreto degrado foto-chimico, con abbassamento del tono di colore. Sull’ermesino rosa della soprammanica sinistra sono visibili venti strappi, tre lacune di varie dimensioni, dieci tra tagli e lisature; sulla soprammanica destra invece sono presenti venti tagli e cinque lisature. Le maniche in ra-so risultano quasi completamente lacerate e distaccate in corrispon-denza della cucitura interna del giromanica, soprattutto sotto l’a-scella. La fodera in raso panna delle soprammaniche mostra un medio-cre stato di conservazione. L’intera superficie denota la presenza di de-positi di polvere. Sono visibili delle macchie di colore giallo in corri-spondenza delle ascelle, o di sudore ‒ cosa che testimonierebbe l’utiliz-zo del costume ‒ o di ossidazione. Nella parte anteriore centrale del corpetto è presente una macchia di colore bruno di 9 × 8 cm, mentre la parte inferiore mostra tre macchie

7. Dopo il restauro, scarpe e fiocchi 8. Prima del restauro, particolare del degrado nell’ermesino di seta

di sangue, oltre a lacerazioni in più punti. Nella parte sinistra inferio-re è visibile uno strappo di 1 × 0,3 cm che era stato ricucito in modo scorretto, in un precedente inter-vento di restauro, mediante punti a sopraggitto provvisori. Il merletto delle maniche si presenta integro ma ingiallito. Tutte le cuciture che mantengono la passamaneria al tessuto principale sono compro-messe e, in parte, alcune delle cu-citure delle applicazioni.

Gonna: lo stato di conservazione può essere definito cattivo almeno nella parte di seta écru, mentre il velluto è in ottimo stato di conser-vazione, a parte un’alterazione cro-matica che ha subito a causa della luce. Infatti le quattro fasce in vellu-to anteriori sono più chiare rispet-to alle tre posteriori. Alcune pietre verdi erano cadute e altre erano semistaccate. Nella fascia in vita di velluto si evidenziavano tre piccoli fori di 0,2 mm di diametro. Il fon-do della gonna in raso presentava piccole e lunghe macchie di colore ruggine oltre a piccole macchie ne-re di escrementi di mosca. Inoltre sono visibili delle macchie grigie a spruzzo (fig. 9) che interessano una zona di 8 × 4 cm e un’altra di 5 × 5 cm. Nella parte centrale sopra i triangoli verdi e nella zona inferio-re in raso sono presenti numerose abrasioni e rotture e in alcuni punti il tessuto è completamente aperto. Nella parte centrale anteriore del-

la gonna si nota un grosso strappo con perdita della trama che misura 3,5 × 0,3 cm, oltre a un’ulteriore lacerazione di 0,5 × 0,3 cm. Nella parte posteriore alla chiusura sono presenti uno strappo di 3,5 × 0,5 cm e un altro strappo sul quale è presente un vecchio restauro. Le passamanerie presentano entram-be zone di scucitura anche se sono in generale in buone condizioni, a eccezione di una evidente ossida-zione diffusa. I triangoli verdi (fig. 10), inoltre, si presentano tutti completamente deteriorati con lacune, strappi e abrasioni, con trame e orditi slegati e un’eviden-te alterazione cromatica dovuta all’intervento della luce.

Corona: lo stato di conservazione poteva essere definito buono a par-te la perdita di nove perle che sono state sostituite con altre nuove del-lo stesso diametro, simili a quelle originali. Le piume si presentavano molto sporche.

Velo: appariva in ottimo stato di conservazione, anche se molto polveroso.

Calze: lo stato di conservazione po-teva essere definito ottimo.

Scarpe: mostravano un discreto stato di conservazione. Presenta-vano lievi depositi incoerenti di polvere. Le suole evidenziavano in corrispondenza della pianta delle

macchie di colore marroncino. In alcune zone, gli orditi del raso era-no andati completamente perduti lasciando a vista le trame. Le scarpe non erano state oggetto di prece-denti interventi di restauro.

Fiocchi delle scarpe: lo stato di con-servazione era pessimo; laddove il nastro si piegava per crea re l’ansa, il tessuto risultava completamente li-so e strappato; a causa della rottura degli orditi erano presenti slegatu-re delle trame, specie in corrispon-denza delle pieghe che caratterizza-vano la struttura stessa del fiocco; inoltre, alcune trame presentavano dei tagli. Anche le cuciture, realizzate con filo di cotone, avevano contribuito alla creazione di strappi causati dal-la tensione delle stesse sul tessuto già debole.

Intervento di restauroSu ogni pezzo è stata eseguita la do-cumentazione fotografica dell’in-sieme e dei particolari prima, du-rante e dopo le fasi di lavorazione, oltre alla documentazione grafica, tramite disegni realizzati su pelli-cola trasparente di Melinex®. Altra operazione uguale per tutti i pezzi, ma con tempi controllati, appo-sitamente studiati per ognuno, è stata un’aspirazione tramite micro-aspiratore a basso voltaggio, con punte arrotondate in vetro soffiato sulle sete e i tessuti in genere e con aghi metallici a punta mozza per

le parti in metallo. Tutte le polveri sono state raccolte in filtri per esse-re analizzate. Sono stati fatti anche i vari test di solidità dei colori a umido e a secco su parti nascoste o interne delle stoffe da trattare. Inoltre tutte le tinture sono state fatte manualmente con coloranti sintetici, dopo aver effettuato ana-lisi spettrografica al computer del colore originale.

CorpettoSoprammanica: sotto l’ascella, ar-rivando al bordo, è stato possibile mettere in piano la soprammanica così da poter eseguire gli interventi. Sono state rimosse la passamaneria a ventagli e la fodera in raso, al fine di separare dal tessuto principale in ermesino di seta fucsia, la struttura di supporto della soprammanica, composta da una contro-fodera in panno crudo sulla quale erano stati cuciti: il bordo in velluto, le passamanerie e le applicazioni. Le maniche sono state completamen-te smontate (fig. 11), così da poter intervenire sulla soprammanica e sulla manica in maniera corretta e più agevole. Quindi è stata fat-ta una micro-aspirazione fronte-retro, oltre che dei ricami e di ogni componente. Successivamente si è fatta la pulitura delle gemme e della passameria dorata con tamponcini imbevuti di saliva artificiale e suc-cessivo risciacquo con tamponcini imbevuti in acqua deionizzata alla temperatura controllata di 20°C.

9. Prima del restauro, gonna, macchie di colore grigio 10. Prima del restauro, gonna, degrado dei triangoli in seta verde

La parte in ermesino è stata sup-portata con due strati di organza, in due colorazioni diverse, per rag-giungere la giusta nuance di fucsia, per l’intera superficie. I supporti sono stati fissati al tessuto princi-pale tramite cucitura perimetrale manuale a filza, utilizzando filo tratto dal tessuto di supporto stes-so. Le lacune e le lisature sono state fermate ai supporti in organza tra-mite punti posati, eseguiti anch’es-si con filo tratto.L’applicazione con pietre, cordonci-no e paillettes è stata rimossa e sotto a questa è stato inserito un ulteriore supporto di organza, al fine di dare un rinforzo alla zona, la quale deve sopportare il peso dell’applicazione. Sopra all’ermesino originale è stato poi posizionato un ‘velo di Lione’ previamente tinto nel colore fucsia, così da creare un supporto a san-dwich (fig. 12) sul tessuto stesso. Questo è stato fissato tramite cuci-tura perimetrale a filza con filo trat-to. Su tutta la superficie, una volta conclusi gli interventi di applicazio-ne dei supporti, sono state eseguite ulteriori filze a cucito alternate, co-sì da far meglio aderire il velo alla superficie originale. Come ultimo intervento sono stati ricostruiti i ricami ad applicazione (fig. 13) e riassemblate tutte le parti.

Manica: entrambe le maniche in raso panna sono state vaporizza-te con vaporizzatore a ultrasuoni a 25°C e quindi stirate. La zona

del giromanica risultava essere completamente lisa e mancan-te di parte del tessuto, necessario per poterla ricucire al corpetto in modo corretto. Il tessuto in raso mancante è stato integrato con or-ganza di seta panna, cucita tramite filze al raso; le zone lise sono state fermate a cucito con punti posati in seta. Una volta ripristinata la foggia originale della manica sono state ricreate le increspature, come in origine, necessarie al posiziona-mento sul giromanica.

Fodera: le zone della fodera in ra-so presentanti piccole lisature o strappi, sono state supportate con organza di seta panna e fermate a cucito, con filo organzino.Una volta terminati gli interventi si è proceduto con il riconfeziona-mento delle varie parti, eseguendo delle cuciture al giromanica con filato di cotone, cucendo ogni par-te singolarmente al corpetto e non con una cucitura unica come in precedenza, poiché lo strato otte-nuto era ormai troppo spesso.Tutte le cuciture sono poi state co-perte, internamente al giromanica, dalla fettuccia in gròs grain di seta preesistente, cucita sui bordi.

Passamanerie e applicazioni: tutte le cuciture delle passamanerie e delle applicazioni sia sulle maniche, sia sulla parte centrale del corpetto, sono state rifatte o integrate, con filato in cotone giallo ocra.

11. Durante il restauro, smontaggio della sottomanica in raso avorio

12. Durante il restauro, corpetto, dettaglio della manica in ermesino, smontaggio dei supporti a sandwich

13. Durante il restauro, rimontaggio dei ricami staccati

Gonna: per documentazione e pulitura si è proceduto come per il corpetto. La gonna non è stata smontata, a causa dell’estrema fra-gilità del tessuto, ma si è deciso di intervenire con piccoli supporti lo-cali in organza di seta pura. Questi sono stati inseriti dentro le zone di rottura e fermati con cuciture a fil-za intorno ai supporti locali e con punti posati (figg. 14-15). Le zone di passamaneria staccate sono state poi ricucite a soppunto con filato di poliestere n. 100 della Guter-mann, color oro scuro.

Corona: è stata pulita con acqua distillata e tamponcini in ogni componente. Sono state reinserite nuove perle simili a quelle originali e sia le nuove sia le vecchie sono state rincollate sui perni originali con colla bicomponente. Per quanto riguarda le piume que-ste sono state solo micro-aspirate con micro-aspiratore a basso vol-taggio, in quanto la loro estrema fragilità non consentiva altre ope-razioni.

Velo: è stato accuratamente micro-aspirato con micro-aspiratore a basso voltaggio e successivamente è stato lavato ad acqua per immer-sione a temperatura di 20°C, e poi asciugato naturalmente. Alla fine è stato stirato.

Calze: sono state micro-aspirate con micro-aspiratore a basso vol-taggio e successivamente sono state

lavate per immersione, ad acqua e detergente vegetale neutro pH 7 (radica saponaria) alla temperatura controllata di 18°C, poi asciugate in modo naturale e stirate.

Scarpe: si è proceduto allo smon-taggio dei fiocchi dalle rispettive scarpette, quindi è stata eseguita una micro-aspirazione della parte interna ed esterna delle scarpe e dei fiocchi. La micro-aspirazione è stata correlata dai relativi test di pulitura per calcolarne la tempisti-ca e i suoi risultati. È stato inoltre eseguito il rilievo grafico manuale; successivamente si è proceduto al consolidamento ad ago (figg. 16-17). Nelle zone di rottura delle scarpe sono stati inseriti dei sup-porti locali in organza di seta sen-za eseguire smontaggi. I supporti sono stati poi fermati a punto po-sato con filato di organzino écru tramite ago curvo senza ancorarsi alla fodera sottostante in vacchetta di pelle o in cotone. Il bordo in seta a punto smerlo è stato rinforzato con un tulle di poliestere, che risul-ta completamente invisibile.

Fiocchi: i nastri, una volta smontati dalle scarpette, eliminando le vec-chie cuciture realizzate in cotone beige, sono stati stesi e stirati, do-po un intervento di vaporizzazione a ultrasuoni. Le numerose lacune, lisature e strappi sono stati fermati con punti posati in filo tratto sul tessuto di supporto. È stato realiz-zato un supporto a sandwich in or-

16. Prima del restauro, scarpa, particolare della seta 17. Dopo il restauro, scarpa, particolare della seta

14. Prima del restauro, gonna, lacerazione del fondo raso

15. Dopo il restauro, gonna, lacerazione del fondo raso

ganza di seta fucsia, e in crepeline di seta pura detto ‘velo di Lione’, entrambi previamente tinti. Sono stati fissati al tessuto originale con filze in filo tratto, lungo entrambi i bordi. A ulteriore rinforzo sono state eseguite delle filze alternate sulle zone più deboli. I fiocchi so-no stati poi riconfezionati secondo l’originale foggia.

Costume della Commedia dell’Arte: Magnifico

DescrizioneIl costume era esposto su un mani-chino storico nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma ed è costituito da un man-tello, una giacca, un paio di panta-loni, una scarsella, un cappello con parrucca, un paio di calze e un paio di scarpe (figg. 1-2).

Mantello inv. 24504: è realizzato in velluto unito tagliato origina-riamente color vinaccia, con am-pie maniche terminanti in larghi risvolti in raso di seta, caratterizza-ti da trama in filaticcio e orditi in seta, con decorazioni applicate. È foderato in raso di seta rosso por-pora, lo stesso visibile anche sui grandi risvolti alle maniche, cuciti a queste per mezzo di una piccola impuntura meccanica eseguita con filato di cotone mercerizzato di co-lore bordeaux due capi, torsione Z. Il mantello, lungo fino ai piedi, presenta un’apertura frontale per tutta la lunghezza, priva di chiu-sure di qualsiasi genere. Sul fronte si sovrappongono tre ampie pieghe per lato, cucite orizzontalmente in corrispondenza delle spalle; sul re-tro le stesse pieghe sono disposte, partendo dal centro, per un totale di dodici, a coprire tutta la larghez-za delle spalle stesse. Tali piegature conferiscono ampiezza alla foggia del manto. Le maniche sono arric-ciate in corrispondenza della cuci-tura alla spalla, hanno una notevole estensione in lunghezza e larghez-za, in modo da avere, indosso, una caduta sul braccio molto morbida. In basso terminano con un grande

risvolto, la cui ampiezza permette di intravedere la fodera interna in raso di seta porpora. Internamente la fodera presenta lo stesso numero di pieghe dell’esterno, queste sono fermate tramite nastri dello stesso tessuto della fodera, cuciti in corri-spondenza delle pieghe stesse, ogni 8 cm ca. Tali nastri sono posiziona-ti a tre altezze: all’ascella, al torace e al punto vita.

Applicazioni: sui risvolti delle ma-niche sono presenti applicazioni realizzate a ricamo su tulle mecca-nico nero di seta con cordoncino, filo, retina e paillettes a forma di fiore, il tutto in filo metallico color oro, che creano dei motivi vegetali come di fiori e foglie ripetute. La fascia di tulle meccanico è intaglia-ta e i cordoncini in filato metallico sono stati cuciti tra loro per mezzo di punti sopraggitto incrociati, ese-guiti con filato di colore bianco a due capi, torsione S. Sui ricami dei risvolti delle maniche sono anche applicate delle paillettes, incluse all’interno di motivi decorativi floreali stilizzati. La lunghezza del modulo decorativo è di 17 cm ca, il quale si ripete, non completamen-te, quattro volte.

Confezione e cuciture: sono state eseguite a macchina, con filato di cotone rosso bordeaux sia sul vel-luto, sia sulla fodera in raso. Anche le piegature alle spalle sono fermate da cucitura a macchina. Solamente i nastri interni sono stati fermati con punti manuali alla fodera stessa.

Giacca inv. 24505: fa parte con i pantaloni e la scarsella dell’abito e come anche questi due manufatti è in velluto di seta tagliato, tinta uni-ta colore arancio, la cui riduzione al cm conta: orditi sedici fili, trame sedici fili. La giacca è a modello a sacchetto chiusa fino al collo da cinque automatici. A vista ci sono invece dei bottoni in fusione a mo-tivi floreali traforati con finte asole in canutiglia dorata che insieme a un cordone metallico costituisce una sorta di finti alamari. I bottoni in bronzo dorato a rilievo sulla par- 1. Dopo il restauro, intero, fronte

te anteriore sono otto. Il cordone è costituito da un torciglione di una canutiglia circolare con una qua-drangolare. Altri due bottoni e tale torciglione con canutiglia sono po-sti per tutta la circonferenza anche sul bordo delle maniche. Anteriormente la giacca è decorata da una passamaneria alta 0,3 cm posizionata a zig zag, con alle estre-mità piccole pietre di vari colori, giallo topazio, rosso rubino, verde smeraldo. Ogni lato della giacca presenta tredici pietre di forma circolare e diametro di 0,8 cm. Il manufatto risulta, quindi, deco-rato con ventisei gemme colorate. I bottoni, importanti, hanno un diametro di 2,8 cm. Un gancetto metallico chiude lo scollo.La fodera è in rasatello di cotone colore ruggine avente una riduzio-ne al cm: ordito trentaquattro fili, trama quarantadue fili. La torsione dei fili è a Z. All’interno sul centro e dietro, in corrispondenza della piega centrale della fodera della giacca, è cucita un’etichetta rettan-golare, con punti manuali in filato di cotone, riportante l’iscrizione, in colore giallo su fondo bianco, «SPECIALITÀ COSTUMI Cau-cino Adolfo BIELLA».Il colletto è in raso di seta avorio con trame in filaticcio e ordito in seta. Riduzione per cm: trama trenta fili; ordito centoventi fili. Il modello è circoscritto allo scollo rotondo, a due punte. Il colletto è reso rigido da un tessuto interno in retina di cotone inamidata. Le due parti del colletto sono cucite a soppunto tra di loro e una cucitura a impuntura, sia sul retro, sia nel-la parte anteriore, unisce il velluto al colletto in raso. La cucitura che unisce le due parti era in origine eseguita a macchina, come a mac-china era anche l’impuntura tra i due rasi in filato di cotone bianco.

Scarsella inv. 24505: in velluto arancio come l’abito. Nella scarsel-la è presente una passamaneria do-rata a lisca di pesce alta 0,3 cm, che delinea i diversi elementi e quindi il perimetro. È chiusa da una pat-tina costituita da quattro elementi

a punta e nelle due laterali sono presenti due nappe, costituite da diciassette cordoni in canutiglia a sezione rotonda. La fodera inter-na della scarsella è in rasatello di cotone ruggine come quella della giacca, mentre la pattina è foderata in raso di seta rosso fuoco.

Pantaloni inv. 24506: sono mo-dello al ginocchio, chiusi da una coulisse in vita con un nastrino in tela di cotone rosso amaranto. Pre-sentano sui due fianchi laterali la stessa decorazione della giacca con passamanerie applicate e diciasset-te gemme per lato per un totale di trentaquattro.Sul lato destro dei pantaloni è pre-sente un gancetto automatico a distanza di 12,5 cm dalla coulisse, che serve per ancorare la scarsella. La fodera è la stessa della giacca, in rasatello di cotone ruggine.

Cappello o berrettone con parrucca inv. 24510: è a basco in velluto di seta porpora ormai virato in mar-rone, come anche il manto e le scar-pe. Il colore originale si intravede all’interno delle pieghe regolari a cannoncino che, fermate sotto la fodera con un sostegno metallico, danno ampiezza al copricapo. Sul lato sinistro anteriore è presente una decorazione metallica dorata con un motivo di strass alla base, applicata sul tessuto. Il cappello è foderato di pongè leggerissimo di seta, posto su una retina in coto-ne inamidata. Sul retro scende una pattina in cotone beige doppia e irrobustita da stecche a ‘X’ su cui sono cucite delle ciocche di capel-li grigi di un posticcio che fuori-escono sul retro e lateralmente al cappello.

Calze inv. 24509: sono in maglia di cotone rosso amaranto, eseguite ai ferri. Presentano in alto un bordo ri-piegato e cucito, con due fori per far passare un nastro che serve per tenere ferme le calze sulla gamba. Sono cucite sul retro a macchina. Quella sinistra mostra un foro cir-colare, fatto appositamente per far 2. Dopo il restauro, intero, retro

passare il sostegno del manichino, fermato a punto quadro con filato di cotone.

Scarpe inv. 24512: sono semplici babbucce a mocassino, senza deco-razioni, a scollo quadrato; sono in velluto, lo stesso del mantello, e co-me quello hanno subito il viraggio cromatico dal porpora al marrone, come si può ancora vedere nella so-letta interna rimasta protetta e che pertanto non ha subito variazioni cromatiche. La fodera è in pelle marrone chiaro. Le cuciture sono eseguite a macchina con filato di cotone beige scuro. La suola del-la scarpa sinistra contiene un foro circolare per infilare il sostegno del manichino. In entrambe, la suola in cuoio naturale porta scritto ma-nualmente oltre il numero d’in-ventario, anche un secondo nume-ro «c.785», che fa riferimento alla cassa in cui erano conservate.

Stato di conservazione

Mantello: lo stato di conservazione poteva in generale definirsi me-diocre. Sull’intera superficie era presente un deposito di polvere superficiale.Il velluto presenta grandi zone col-pite da degrado fotochimico, dove l’originale colore rosso porpora ha virato, fino a diventare color tabac-co. Nelle maniche erano presenti delle macchie circoscritte di colo-

re bruno e dei piccoli escrementi neri di mosca. La problematica principale era, tuttavia, legata al-la fodera di raso: i risvolti (fig. 3), oltre ad avere zone che, colpite dai raggi ultravioletti, avevano subito un’evidente alterazione cromatica virando verso il rosa, avevano per-so di lucentezza e si presentavano completamente lisi, anche a causa delle tensioni create dalle cuciture dell’applicazione in filato di coto-ne. Sui risvolti erano presenti anche vecchi interventi di restauro ad ago, eseguiti in modo approssimativo con filato non idoneo, che avevano causato ulteriori rotture nel tessu-to e che prevalevano esteticamente addirittura sul tessuto originale. Tali cuciture a filza, eseguite a una distanza di circa 0,5 cm l’u-na dall’altra, con un filo di cotone rosso bordeaux erano state poste verticalmente per tenere gli orditi, ormai completamente sciolti. In fondo, in prossimità dell’orlo, era presente una vera e propria rottura degli orditi che lasciavano a vista le trame e talvolta la tela di riempi-mento. Si era creata così una zona di fragilità e una lacuna di 27 cm ca di lunghezza e 7 cm di altezza.

Applicazione: lo stato di conserva-zione era pessimo. Specialmente negli interstizi dei ricami erano presenti depositi di materiale in-coerente. Il decoro risultava com-promesso in più parti, essendosi

distaccata la cucitura in filo di cotone ocra che lo teneva unito. Le scuciture avevano determinato così la perdita della forma originale del modulo decorativo. Il ricamo si presentava lacunoso in varie zone, infatti le parti in re-te metallica, a riempimento delle foglie, erano in gran parte lacere o cadute, così come perdute sono alcune paillettes. Il motivo decora-tivo in cordoncino metallico do-rato presentava ricuciture casuali e fuori contesto, a sopraggitto in piccoli punti, eseguiti con filato di cotone di colore bordeaux a due capi, torsione Z.

Giacca: lo stato di conservazione appariva discreto; era presente un lieve deposito superficiale di pol-vere maggiormente concentrato in prossimità dei ricami. Il tessuto di fondo mostrava delle macchie di colore bruno di varie dimensioni. Inoltre erano presenti dei depositi coerenti di colore grigio sull’intero manufatto.Le applicazioni metalliche in pas-samaneria dorata mostravano un’e vidente ossidazione, maggior-mente presente nella canutiglia circolare, mentre le gemme erano coperte da un deposito superficiale coerente che ne ha causato l’opa-cizzazione. La fodera era in buono stato. Si evidenziavano solo delle alterazioni cromatiche dovute a un viraggio del colore.

Colletto: lo stato di conservazione era da considerarsi pessimo. Su tutta le superficie era presente uno strato consistente di polvere e pic-cole macchie di colore bruno. I problemi più seri erano da attri-buire alla depolimerizzazione della fibra di seta, danno dovuto a un processo di degrado chimico-fisico del manufatto, da ascrivere a un’er-rata conservazione e/o esposizione. Per questo, il tessuto risultava mol-to secco e fragile al tatto. Si osser-vavano, soprattutto nella faccia an-teriore del colletto (piuttosto che sul verso, rimasto più protetto), numerose slegature dei fili di tra-ma e abrasioni del tessuto di raso, dovute entrambe alla rottura degli orditi. I vecchi interventi prece-denti, costituiti da cuciture in seta, avevano ulteriormente aggravato il degrado. Il colletto si presentava maggiormente liso in prossimità del perimetro e scucito e staccato dalla giacca in più parti.

Pantaloni: lo stato di conservazione si presentava buono. Lievi depositi incoerenti erano presenti sull’in-tero manufatto. Si evidenziavano piccole consunzioni, segni di stira-ture a caldo e piccole macchie di differenti forme e dimensioni di colore nero.La fodera dei pantaloni presenta-va un lieve deposito superficiale di polvere e piccole slegature nella parte inferiore.

3. Prima del restauro, manto, manica destra. Particolare del tessuto di fondo in raso di seta e dei ricami

4. Durante il restauro, pantaloni, micro-aspirazione del velluto con augello in vetro soffiato

Scarsella: lo stato di conservazione era buono. Oltre a lievi depositi di polvere sull’intero manufatto, erano presenti delle macchie nere nella parte esterna in velluto e del-le macchie brune nella fodera della pattina in raso rosso. La passama-neria e i cordoncini in canutiglia

circolare delle nappe si presenta-vano lievemente ossidati. La parte anteriore della scarsella mostrava un’alterazione cromatica che aveva determinato un abbassamento del tono del colore arancio.

Calze: si presentavano in ottimo stato di conservazione, a parte un evidente viraggio cromatico nella parte bassa anteriore dovuto all’esposizione alla luce non con-trollata.

Interventi di restauroPrima di iniziare i lavori di restau-ro è stata eseguita la documenta-zione tramite grafici realizzati su pellicola trasparente, e fotografica dell’insieme e dei particolari pri-ma, durante e dopo le fasi di la-vorazione.

5. Durante il restauro, giacca, particolare della passamaneria prima della pulitura a tampone. Sono evidenti le ossidazioni

7. Durante il restauro, manto, manica destra, particolare del grafico dei ricami

9. Durante il restauro, manto, manica destra, particolare della fermatura ad ago del tulle restaurato sul raso di seta

6. Durante il restauro, particolare della passamaneria dopo la pulitura a tampone

8. Durante il restauro, manica destra, smontaggio del ricamo

10. Durante il restauro, manto, ricamo della manica destra, particolare del ritaglio del supporto in tulle dopo la fermatura ad ago

Su tutti gli elementi ‒ fodere, rica-mi, passamanerie e gemme ‒ è sta-ta eseguita una micro-aspirazione (fig. 4) fronte/retro, calcolando la durata dell’intervento e l’intensità per ottenere il risultato migliore senza tuttavia danneggiare i tes-suti, talvolta molto fragili. Tutte le polveri sono state raccolte in filtri per essere analizzate. Sono stati ese-guiti anche i vari test di solidità dei colori a umido e a secco su parti nascoste o interne delle stoffe da trattare. I ricami applicati, le pas-samanerie (figg. 5-6) e le gemme in tutti gli elementi sono stati puliti con bastoncini di ovatta con saliva artificiale e quindi a umido, con acqua deionizzata e asciugati con pannetto. Inoltre tutte le tinture sono state realizzate manualmente con coloranti sintetici, dopo aver effettuato analisi spettrografica al computer del colore originale.

Mantello Fodera: dopo aver effettuato le pu-liture di tutte le componenti e di tutte le applicazioni, come soprad-detto, si è proceduto alla pulitura a secco con pannetti imbevuti di solventi organici, come tricloroeti-lene, applicati su tutta la superficie. I risvolti delle maniche sono stati smontati, così da poter interveni-re sugli stessi in maniera corretta e più agevole, quindi aperti e stirati.

Si è scelto di girare il risvolto facen-do sì che il tessuto originale, posto nascosto all’interno della manica e pertanto rimasto integro, venisse posizionato all’esterno, fungendo da nuova base integra per il ricamo applicato. Così facendo la parte lisa è rimasta interna al risvolto e quindi non più visibile. Quest’ul-tima è stata tuttavia supportata e coperta con tessuto in raso, pre-viamente tinto nello stesso colore, e poi cucito con piccole filze pe-rimetrali al tessuto originale. Per quanto riguarda la lisatura all’orlo del mantello, è stato inserito un supporto in organza cremisi. Suc-cessivamente sono stati eseguiti dei punti di ancoraggio con lo scopo di tenere fermi gli orditi sciolti.

Applicazioni: dopo aver realizzato i grafici dei motivi (fig. 7) e dopo averli smontati dalle rispettive sedi (fig. 8), i ricami delle maniche sono stati riposizionati su un supporto in tulle nero, con una rete uguale per intreccio e dimensione a quella ori-ginale. Il motivo decorativo è stato ricostruito ad ago. Dopo una prima imbastitura, si è proceduto a cucire, con filo organzino nero, il perime-tro del decoro e le sue parti interne (fig. 9), fissando e aggiungendo i pezzi staccati recuperati, laddove era necessario, ovvero le retine, le paillettes e i cordoncini dorati.

Terminato il consolidamento a cucito, il tulle è stato ritagliato a intaglio (fig. 10), lasciando libere le zone che lo erano anche originaria-mente. Così facendo il nuovo tulle applicato nel restauro resta invisi-bile, pur fungendo da supporto per l’intera applicazione. I ricami sono stati poi riposizionati sui rispettivi risvolti in raso e fissati a questi con filo di organza nero. I risvolti sono stati quindi ricollocati nella loro sede originale e cuciti alla fodera interna della manica a soppunto con filo in seta rosso bordeaux.

Giacca: dopo aver effettuato le pu-liture di tutte le componenti e di tutte le applicazioni, si è proceduto alla pulitura a secco con pannetti imbevuti di solvente organico tri-cloroetilene, applicati andanti su tutta la superficie (fig. 11). Quindi si è proceduto alla rifermatura a cu-cito delle gemme staccate ed effet-tuato il rilievo grafico del colletto della giacca.

Colletto: come primo intervento è stata effettuata la documentazione fotografica e grafica del fronte e del retro del colletto. Successivamen-te si è proceduto allo smontaggio delle cuciture tramite la scucitura dei punti indietro, eseguiti a mac-china, che univano le diverse parti del colletto (fig. 12). Si è poi deciso

di eseguire una micro-spolveratura generale su ogni parte recto/verso, utilizzando augelli in vetro sulla seta. L’azione della micro-aspirazione è stata effettuata su ogni singo-lo elemento dopo aver eseguito gli smontaggi degli elementi tra loro, per facilitare le operazioni. La prima micro-spolveratura è ri-sultata molto difficoltosa a causa dell’estrema fragilità del tessuto: al contatto con l’augello si rischia-va di trinciare la seta, anche se quest’ultimo era in vetro con i bor-di arrotondati. Si è quindi stabilito di ripetere l’operazione, dopo la quale il tessuto è risultato molto più brillante e meno fragile. Ogni elemento è stato vaporizzato alla temperatura di 15°C, dopo essere stato posizionato su un foglio di politene, tramite vaporizzatore a ultrasuoni a freddo, per cercare di reidratare il tessuto molto secco e vetrino. È stato posto un tessuto di organza di seta sotto le fibre che ormai risultavano deformate e che erano state precedentemen-te rimesse in dritto-filo. Il tessuto così ha potuto essere sottoposto a un consolidamento ad ago, che è stato eseguito con punti posati, distanziati 0,5 mm uno dall’altro e la fermatura di ogni singolo filo di trama, realizzati con organzino di seta colore avorio.

11. Durante il restauro, giacca, pulitura dei bottoni e degli alamari a tampone 12. Durante il restauro, colletto e particolare del verso dopo lo smontaggio dei rammendi

Come ulteriore intervento si è pro-ceduto al ripristino della cucitura di unione delle due parti del collet-to eseguita su tre lati con un filo di cotone mercerizzato bianco. Sui lati orizzontali inferiori il col-letto è stato ri-ancorato allo scollo della giacca, sia dalla parte della fodera interna a punto indietro, sia dalla parte del velluto, a sop-punto (fig. 13). Infine le due parti sono state coperte con protezione di tulle ‘maline’ in tinta fermate a soppunto.

Pantaloni e scarsella: i pantaloni e la scarsella sono stati trattati nello stesso modo della giacca (fig. 14).

Cappello: il cappello è stato micro-aspirato e pulito a secco, e così pure i capelli della parrucca attaccata al

copricapo. L’applicazione metal-lica è stata pulita con tamponi a umido e asciugata accuratamente.

Calze: dopo la micro-aspirazione le calze sono state lavate per im-mersione con acqua deionizzata e detergente vegetale e cioè radica saponaria sintetica neutra, a pH 7, alla temperatura controllata di 18°C. L’asciugatura è stata naturale e co-me ultimo intervento le calze sono state sottoposte a una leggera sti-ratura, con intercapedine di pro-tezione.

Scarpe: le scarpe sono state micro-aspirate e pulite a secco con tam-poncini di tricloroetilene.

13. Dopo il restauro, colletto e copricapo

14. Dopo il restauro, scarsella