50961 A LA FINE DEL MONDO 14759 UOMO- 25...

La fine del mondo uomo

1

14759 MAGGIO 29 20011

LA FINE DEL MONDO di Dario Fo Primo atto

SCENOGRAFIA “LA FINE DEL MONDO” SCENOGRAFIA: solo elementi scenici verticali: tralicci, piloni, pali in gran numero, sistemati prospetticamente all'infinito. In scena non c'e' anima viva. Da un altoparlante appeso ad un traliccio esce la voce di un uomo, amplificata con effetto d'eco. TROVAROBATO 3 PELLICCE vestiti borsona gufo imbalsamato rete matrimoniale boiler con allacciamento bidone dell'immondizia


2

chitarra.. da dove la prende? Tenda? Fucile Coperta letto Stufa, pentole piatti Mettere nomi eloisa aberardo Sedie - Occorrenete x preparare tavola Guepiere e indumenti intimi gabbietta... scenografia si spegne il semaforo... l'orologio gira veloce VOCE MARCO: C'è nessunoooo? Se mi sentite rispondete... sono qui... sotto il palo giallo... vicino al posto dov'era l'ufficio postale... Rispondete!... C'è nessunoooo... È incredibile, pazzesco!... (Entra in scena un uomo) No, no... io dico che non è vero... ma ho pestato di già la testa contro un palo un paio di volte... mi son fatto un male bestia senza svegliarmi... allora dico che forse è così... quello che vedo in tutti 'sti pali... questi calcinacci... e il silenzio, sono veri... Porca d'una... Macchè non ce la faccio manco a bestemmiare... Porco... No... non mi viene. Vuoi vedere che se n’è andato via anche il Padreterno? Ma cosa è successo... dove sono andati a


3

finire tutti quanti? Sono cinque giorni che li cerco... sono andato nel punto dove si trovava la stazione per vedere se trovavo qualcuno in partenza... c'erano solo le rotaie... tutte vuote, non una macchina, un locomotore... un vagone... mi son messo a gridare... gridare... poi ho visto su una panchina una valigia... era questo registratore sul quale sto registrando... Ho pensato: invece di sprecare la voce mi metto a gridare qui dentro e poi faccio andare il nastro... C'è nessuno? Se mi sentite rispondete... Mi chiamo Marco Antoniutti... Marco Antoniutti... professione: incaricato del Comune per la verifica alle condutture sanitarie sotterranee... insomma sono un’addetto alle fogne guardafogna. Ero sotto al terzo sotterraneo... cloaca trecentodieci, quando ho sentito come una scossa di terremoto... ma leggera... come se venisse di lontano. Lunga lunga... non ci ho fatto manco caso... poi quando un paio d'ore dopo sono uscito... mi sono visto davanti questo bello spettacolo! Ma cosa è successo? Una bomba atomica? Cento bombe atomiche? Un magazzino di bombe atomiche? Scherziamo... sarei crepato anch'io che ero sottoterra dieci metri sì e no, dentro la cisterna di decompressione del


4

depuratore centrale... Porca di una... Peccato non mi riesce più di tirar moccoli... ma davvero saran mica volati tutti quanti in cielo... Che sia stata la fine del mondo? Che abbiano fatto l'appello come ho letto in quel libro di chiesa... Eh già, hanno fatto l'appello... e io non ho sentito perché ero là sotto... chi c'è c'è, chi non c'è non c'è... e per quello mi hanno piantato qui da solo? Porca di una... Ecco perché non riesco più a bestemmiare... ormai il mondo degli uomini è partita chiusa... finita... il Creatore non se ne deve più occupare, è andato in ferie... Dio ha chiuso, è come se non ci fosse più... e se non c'è più, come fai a bestemmiare una cosa che non esiste più? Non si può... Né lui né la sua mamma. Porca d'una... ma non c'è nessuno, proprio nessuno più... sono rimasto solo! Se mi sentite... venite verso il posto dove prima c'era l'ufficio postale.

Rivolgendosi al registratore

E piantala di sbraitare, che tanto non ti sente nessuno... Siamo rimasti soli! REGISTRATORE: (rispondendo) Beh, io ci ho ancora speranza.


5

Marco: Che speranza? REGISTRATORE: Magari ti hanno voluto fare uno scherzo... sai com'è la gente: quando può fare uno scherzo a qualcuno... Si sono messi d'accordo: "Andiamo via tutti, poi quando lui esce, stiamo a spiare la faccia che fa e ridiamo... ridiamo da schiantare... Ah, ah!". MARCO: Sì, e per rendere più credibile lo scherzo, hanno distrutto tutte le case... tanto, casa più, casa meno... tanto il 30 per cento di quegli alloggi è rimasto tutto sfitto. REGISTRATORE: No certo, come scherzo sarebbe un po' troppo costoso... Beh, forse un'epidemia, sai come al tempo della peste, che tutti scappavano e andavano sulle montagne per non beccarsi il bacillo. MARCO: E le case, chi se l'è beccate? Il bacillo? Dico, ti rendi conto che non è rimasto più un mattone? Tutto volatilizzato... Solo pali e qualche trabiccolo... come questo dal quale parli tu. REGISTRATORE: E allora se non c'è il bacillo? MARCO: Senti, ho letto su un libro di fantascienza una storia dove tutti gli uomini partono per un nuovo pianeta su una specie di arca di Noè, un'astronave enorme... REGISTRATORE: E chi l'ha fatta l'astronave, i russi o gli americani?


6

MARCO: Tutti e due su progetto giapponese. REGISTRATORE: E perché? MARCO: Perché la terra è invasa dai marziani, e allora i terrestri l'hanno bruciata e se ne sono andati. REGISTRATORE: Se ne sono andati. MARCO ... E mi piantano qui... l'unico uomo in bocca ai marziani? MARCO: No, i marziani se ne sono andati anche loro. REGISTRATORE: Come lo sai? MARCO: Beh immagina... che ci stanno a fare i marziani in mezzo a questo deserto? REGISTRATORE: Già, e io, che ci sto a fare io? MARCO: Ah bella trovata, mi incido la risposta sul magnetofono per fingere un dialogo... per farmi coraggio... e guarda qui, il risultato è che lui, la replica, è il primo a scoraggiarmi. REGISTRATORE: Ma vedrai che presto gli uomini torneranno alle loro case: cioè, dove erano le loro case... e ti correranno incontro... ti abbracceranno... soprattutto le donne... quante donne... MARCO: Ecco, quello che mi fa rabbia è che se ne siano andate anche loro, le donne. REGISTRATORE: Resisti, fatti coraggio... coraggio...


7

MARCO: Va a dar via el gnao ti e il tuo coraggio! (Dà un calcio al registratore) REGISTRATORE: Ahio! MARCO: Oh scusa!

Il Registratore fa strani suoni a velocità raddoppiata, come un pianto, poi si calma e si sente della musica. È l'introduzione di una canzone cantata da una donna.

MARCO: Che canzone da matti... chissà chi l'ha incisa... Beh, con permesso... io vado a vedere se trovo qualche gatto da far cuocere questa sera... Sempre gatti... gatti... chissà perché poi solo i gatti si son salvati oltre a me... gatti e topi da fogna... (chiamando) Micio... micio... (esce di scena). Dal fondo entra una donna addobbata come un Robinson Crusoe, compreso il fucile. Si ferma davanti al registratore.

DONNA: Ecco dove era andato a finire il mio registratore… io vorrei sapere chi è quell'animale che l'ha portato fin qui!

Sul fondo attraversa la scena l'uomo


8

MARCO: Micio... micio... toh... toh... la carnina... ecco bravo adesso fermati lì che ti mollo una legnata sul cranio... (gli punta contro il fucile) DONNA: Se fai solo il verso di legnare il gatto, ti inchiodo... MARCO: (allibito) Ehi... ma... una donna! DONNA: Beh perché? MARCO: Una donna... una donna... sei tornata con l'astronave... fatti vedere... bella bella... una donna... pure bionda... una donna bionda... non mi avete abbandonato... abbracciami... no... no aspetta aspetta che prima mi pettino... mi metto un po' a posto scusa, e tu togliti tutto questo armamentario che hai addosso! DONNA: Ehi ma che ti piglia... uomo!, aspetta, non essere impaziente. Prima regola: non perdere la testa, mantenere la calma. MARCO: Accidenti! Porca di una... sento che posso perfino bestemmiare! (Apre un rubinetto che scende dal palo, si lava sguazzando tutto intorno) Ma allora è la vita... il Signore è tornato... Porco d'un... sette giorni, sette giorni forse dieci ed eccola qui! DONNA: Senti, quando la pianti hai finito


9

di fare lo scemo? MARCO: Hai ragione sono scemo... scemo dalla contentezza... adesso finisco e poi ti abbraccio. (fa per lavarsi anche i piedi: è scalzo?) Come sei bella... no i piedi è inutile, non servono all'abbraccio... eccomi pronto... Sei pronta tu? Adesso ti faccio un abbraccio con bacio annesso che vedi! DONNA: Se ti provi ti accoppo come è vero... come è vero... non so più cosa c'è più di vero... ma di sicuro ti accoppo, se solo mi sfiori con un dito! MARCO: Beh, ma perché? Che ti succede? DONNA: Che succede a te, dico io! MARCO: Ma come? È logico mi pare... dieci giorni che non vedo nessuno... sono quasi disperato... e incontro una che parla, che è viva come me... una donna… è logico che ci si debba abbracciare, anche se tu fossi stata un uomo. DONNA: Beh allora aspetta di incontrare un uomo. MARCO: Perché, ne hai visto qualcuno tu? DONNA: No nessuno... in dieci giorni, sei il primo che incontro. MARCO: Meno male. Sai perché?... Meno male dico che non ne hai incontrati altri prima di me, mi sarebbe spiaciuto. Tu non credi, ma adesso l'idea che io e te siamo rimasti soli al mondo, mi fa quasi piacere...


10

Un uomo e una donna... soli... come in quelle storie sui naufraghi... unici superstiti lui e lei nudi, che prima sulla nave manco si conoscevano. Approdando nudi sull'isola sconosciuta... Soltanto che tu sei vestita... anzi assomigli a Robinson Crusoe... Io sono il tuo amico Venerdì... il selvaggio... Ci stai? DONNA: Ti saluto! (Fa per uscire) MARCO: Come mi saluti... ci siamo appena incontrati... Oeh, che permalosa! Perché ho detto che assomigli a Crusoe... scherzavo... Se vuoi proprio saperlo, ti trovo molto simpatica... anzi bella... insomma mi piaci. DONNA: E tu a me non piaci affatto! MARCO: Beh, mi spiace... mi spiace... ma purtroppo ti dovrai accontentare. DONNA: Perché? MARCO: Dico, se in dieci giorni, in due, non abbiamo trovato nessun altro, vuol dire che sono l'unico uomo, nel senso di maschio, rimasto... quindi prendere o lasciare. DONNA: Lascio. (Prende il Registratore) MARCO: Come lasci. Un momento che fai? Quella è roba mia... DONNA: No, mi spiace ma è mia... l'avevo messa al deposito bagagli della stazione ( L’UOMO TROVA VALIGIA SU PANCHINA) , ci sono tornata e non c'era


11

più. MARCO: Beh, ma di registratori come questo ce ne sono tanti.. DONNA: Sì ma su questo c'è incisa la mia voce... (mette in funzione il registratore) Senti?

Si sente la voce della donna che canta.

MARCO: Sei tu che canti lì? DONNA: Sicuro. MARCO: Sei cantante? DONNA: Perché, una per cantare dev'essere cantante? MARCO: No, ma almeno intonata. DONNA: Beh, ti saluto! MARCO: Ti sei rioffesa? Dove vai? DONNA: Non so. MARCO: Ma dico, io scommetto che tu sei matta... Ma come? Stai dieci giorni sola come un cane... incontri uno vivo che parla... che insomma... uno vivo ecco... e lei come se niente fosse! Come mi avesse incontrato sul tram all'ora di punta... Buon giorno, buona sera. Ma che sei, cosa hai nel cervello, al posto del cuore? DONNA: Senti, non cominciamo con i sentimentalismi da intellettualoide. Con le


12

solite tiritere per incastrare il povero coglioncione, l'uomo rimasto solo... che vorrebbe comunicare... ma non può per via che la donna gli sfugge, perché non capisce i suoi bisogni... della convivenza.. l'alienazione... MARCO: Ma chi se ne frega dell'alienazione... non so manco cos'è l'alienazione! DONNA: E anch'io me ne frego dell'alienazione, non ho nessun bisogno di comunicare... sto bene sola... questo è il mondo che ho sempre sognato, tutto vuoto... tutto silenzio... solo io che parlo... io che mi ascolto, che mi condivido... Ieri ho trovato uno scantinato anzi, un sotterraneo, dev'essere una specie di banca frigorifera delle pellicce... sono stata a provarmi pellicce tutto il giorno... mi pareva di impazzire! MARCO: Non ti pareva… sei impazzita! DONNA: Poi, mi sono seccata, ho preso queste tre... toh se vuoi te ne presto una. MARCO: Ma fammi il favore, sono da donna. DONNA: Ormai, che ti importa... tanto non ci sono né uomini né donne. MARCO: Come sarebbe... io e te... non siamo... DONNA: No, non siamo. Dal momento che


13

io non voglio più fare la donna nel senso sessuale fisiologico a pronto servizio... tu come uomo non esisti più, non hai più un senso se non amorfo. MARCO: E va bene, accetto, giusto perché di notte fa un po' frescolino... non per l'amorfo però... prendo questa, ti spiace? (L’indossa). DONNA: Ma figurati, dentro quel frigorifero ce ne sono a migliaia. MARCO: Come mi sta? DONNA: Tira un po' sul dietro... ma basta scucire le pences... MARCO: Mi sembro un orso in cattività.

La Donna ride.

MARCO: Ehi, ma sei capace pure di ridere... Ah allora vedi che non sei la brutta musona che mi volevi far credere... Dai, sta qua... ti giuro che non ti tocco... tanto per farmi compagnia... si parla, si ride... e si tira tardi. DONNA: Nooo! T'ho detto che voglio stare sola... e poi ho da fare... c'è un posto dove una volta c'era la più grossa gioielleria della città... avevano la cassaforte nei sotterranei... chissà che non riesca a trovare


14

un qualche chilo di brillati. MARCO: Beh, ti accompagno... DONNA: Adesso basta! T'avverto: io adesso me ne vado, se da questo momento ti fai vedere un'altra volta non voglio scuse, ti accoppo! MARCO: Beh, ma può darsi… per caso... DONNA: Ho detto che non voglio scuse... ti accoppo! (Esce, portandosi appresso il registratore) MARCO: Beh peggio per te, stronza impellicciata! Vai, vai pure... ma poi non venirmi a cercare, perché è facile che non mi trovi più! Disgraziata, pure il registratore m'ha portato via... e adesso con chi dialogo faccio i dialoghi io? DONNA: SEMBRA USCITA DI SCENA INVECE PARLA ANCORA Acchiappa qualche gatto come ho fatto io e parlaci insieme... invece di ammazzarli... MARCO: E che mangio... i topi? DONNA: Che topi?... Ci sono i topi? MARCO: Come no, ce ne sono a migliaia... DONNA: Io non ne ho ancora visti... è vero che con me avevo tre gatti... poi due mi sono scappati... Beh, mi fai paura con la storia dei topi... prenderò un sacco di gatti... e me li terrò tutti intorno... MARCO: Un allevamento di gatti da guardia...


15

DONNA: Sicuro. MARCO: E poi allevi delle civette per difenderti dai pipistrelli? DONNA: Pipistrelli? E dove mai li hai visti i pipistrelli? MARCO: Ma dico, dove sei stata tutti questi giorni? DONNA: Nei magazzini sotterranei della Rinascente... a provarmi i vestiti e la biancheria fine... MARCO: Giorno e notte... DONNA: No, di notte dormivo. C'era una specie di hangar con più di cento letti, avevo messo la sveglia... ogni ora ne cambiavo uno... MARCO: Un letto all'ora? DONNA: Sì,

MARCO: Ma sei proprio matta... (Si sente lo stridio di un pipistrello) Un pipistrello!... Un altro ancora... Sono in anticipo 'stasera... quanti, guarda quanti... DONNA: Ma dove vengono? MARCO: Da sotto terra... è tutto bucato, una groviera... ci sono delle gallerie, grotte... Fin da quando la città era abitata... con tutte le sue luci, il fracasso, stavano al largo, uscivano, ma per svolazzare in periferia, nelle campagne... adesso vengono in centro anche loro... come i brianzoli e i


16

comaschi alla domenica. DONNA: Andiamo a ripararci in qualche posto. MARCO: Andiamo... Andiamo?! Come dire che devo venirci anch'io? DONNA: Oh sì, ti prego! Non vorrai farmi lo scherzo di lasciarmi sola... non si lascia una donna sola in balia dei pipistrelli... MARCO: Ah ma che balorda! Sentila... Quando ero io che stavo per impazzire... chi se ne frega... ma adesso... DONNA: Sì, sì, hai ragione... sono stata un po' carogna... ma ecco... Mamma che paura! Mi fanno un ribrezzo... andiamo via di qui! MARCO: Ma no, stai tranquilla, questo è l'unico posto dove non vengono. DONNA: Perché? MARCO: Non te lo dico, se no tu fai altrettanto e mi pianti qui come volevi far prima. DONNA: No, te lo giuro su tutto quello che vuoi, ma dimmelo. MARCO: Te lo dico se mi abbracci e mi baci. DONNA: Sì ti abbraccio e ti bacio ma sbrigati! MARCO: No aspetta, non così, dall'inizio. DONNA: Come dall'inizio? MARCO: Eh sì, cara, voglio abbracciarti con la stessa felicità che avevo appena ti ho


17

vista… con lo stesso slancio e siccome tu hai rovinato tutto, bisogna che ricostruiamo... Ecco tu vai laggiù... DONNA: Ci sono i pipistrelli! MARCO: Allora stai li, io vado là... dove ero appresso al gatto, come hai trovato prima... DONNA: Oh no, non lasciarmi sola... mamma... MARCO: E stai buona, lì non vengono i pipistrelli... DONNA: Ah sì? Giura! MARCO: Giuro... Ecco io faccio miao e tu mi punti il fucile... Pronti via... miao miao... DONNA: Se tocchi il gatto ti inchiodo! MARCO: No, aspetta. Non sono ancora pronto con lo stato d'animo... non mi sento bello angosciato com'ero prima del miao. Un attimo che mi preparo: sono solo, dieci giorni che non vedo nessuno... DONNA: Ma sei proprio scemo! MARCO: Zitta... Porco d'un porco... sono solo... l'unico uomo rimasto sulla terra senza nessuno... solo! Non c'è più speranza! Ecco, ci sono... sono convinto... miao... miao... micio... micio vieni che ti do una legnata! Dai forza con la battuta! DONNA: Ma va morire ammazzato te e la tua battuta! MARCO: Oh, una donna! Una donna!...


18

Abbracciamoci... abbracciamoci... DONNA: E va bene, abbracciamoci. Anzi no, non mi va, ci ho ripensato. MARCO: Ma che carogna! Allora non vuoi sapere la ragione per cui i pipistrelli se ne stanno lontani da questo posto? DONNA: No, non sono curiosa. MARCO: E io te lo dico lo stesso, guarda su quel palo lassù... DONNA: Che è? MARCO: Un gufo. DONNA: Un gufo?... Un gufo? Che carino! MARCO: Carino? Con quei due occhioni gialli così vicini che paiono due lanterne gialle da spiritato. DONNA: Gufo gufino... E com'è che sta fermo, eh? Sta dormendo con gli occhi aperti? MARCO: Per forza è imbalsamato. DONNA: Imbalsamato? Poverino, e dove l'hai trovato? MARCO: In un mucchio di spazzatura, volevo buttarlo, ma poi ho scoperto che teneva lontani i pipistrelli. DONNA: Dove si dorme? MARCO: Giusto, dove si dorme? DONNA: Domando a te, dove hai dormito fino adesso? MARCO: Ah un po' qui un po' là, per terra, avvolto dentro una coperta, il gufo sul palo


19

a farmi da guardia. DONNA: Ah no, ah no... mi dispiace ma io sul duro non ci dormo. MARCO: Si potrebbe andare alla tua Rinascente sottoterra... DONNA: No, c'è troppo umido lì sotto! MARCO: Adesso che ci penso, dietro se vuoi c'è una rete... ma è una rete, anche se è per dormire, come dire... matrimoniale, a due piazze. DONNA: Benissimo. MARCO: Non ti disturba? DONNA: Affatto. MARCO: Benissimo... allora vieni a darmi una mano... Tu, su che fianco dormi? DONNA: Ah io non dormo sul fianco quasi mai... sempre sulla schiena... MARCO: Sì, ma dico, da che parte preferisci dormire? DONNA: In mezzo. MARCO: (ridendo) Ah, ah, in mezzo, buona questa! Ma dico nel nostro caso se tu dormi in mezzo io dove mi metto? DONNA: Per terra. MARCO: Come per terra? DONNA: Eh sì, scusa, hai sempre dormito per terra in questi giorni? E adesso perché dovresti dormire sul letto? MARCO: Ma che discorsi... Prima ero solo, mi sentivo più isolato di un verme solitario,


20

avevo altro da pensare io che di star comodo... ero disperato, così solo, mi sentivo più disperato di una bestia, ma adesso che ci sei tu, è tutto un altro discorso... sono di nuovo un uomo che sta al mondo... contento di starci... e voglio dormire comodo! Quindi, siccome la rete è la mia o si dorme assieme... o per terra ci dormi tu! DONNA: Non ti scaldare per carità... d'accordo... io dormo sulla destra... MARCO: Ah sí? Bene... io sulla sinistra... DONNA: E in mezzo ci mettiamo il fucile! MARCO: Per la miseria, hai paura che ti tocchi? DONNA: Sì! Piuttosto, e se piove? MARCO: Beh, se piove andremo sotto il letto, ci metto sotto la cerata... ma credo che non pioverà... guarda che cielo... mai visto una nuvola in questi giorni... Hai notato che le stelle sono diventate più grandi? DONNA: Sì e sono anche più gialle... chissà cosa è successo? MARCO: Credi che sia stata un'atomica? DONNA: Mah, io non me ne intendo di queste cose un po' scientifiche, ma credo che ci sia stato piuttosto un cataclisma... MARCO: Un cataclisma... Già, ma che tipo di cataclisma? DONNA: Che so... un uragano.


21

MARCO: Un uragano che fa sparire le case, ma lascia in piedi i pali... i tralicci... insomma solo le cose verticali? In dieci minuti!! A proposito dov'eri tu al momento della scossa?... (La donna inizia a spogliarsi) Ma che fai? DONNA: Mi spoglio, non vedi?... Ma tu voltati per favore . MARCO: Ti spogli? DONNA: Perché ti spiace? MARCO: No, no, anzi... spogliati, spogliati pure. DONNA: E tu non ti spogli? MARCO: Io? DONNA: Sì, dico non verrai a letto vestito... MARCO: No, no, anzi... beh, sì mi spoglio ma voltati per favore. DONNA: Hai già mangiato tu? MARCO: No, ma non ho fame... e tu? DONNA: Io ho già mangiato... Senti non si potrebbe avere un po' d'acqua per lavarsi in un recipiente un po' grande? MARCO: Subito... abbiamo acqua calda e fredda e il bagno eccolo qua. La vuoi molto calda o tiepida? DONNA: Calda? MARCO: Sì, abbiamo tutto, ho creato dal nulla tutto io. Ho trovato questo boiler... DONNA: E l'energia elettrica per farlo


22

andare? MARCO: L'ho fatta io... Ho trovato un generatore quasi nuovo qui sotto, nel sotterraneo, poi ho trovato una cisterna con la nafta quasi piena, al secondo piano qui sotto, ho fatto l'allacciamento dalla cisterna al generatore... ho messo in moto, ho fatto l'allacciamento dal generatore al boiler, ho acceso il tutto... DONNA: Che Padreterno! MARCO: (portando un bidone dell'immondizia su ruote) Infatti il settimo giorno mi sono riposato. DONNA: Bene... me lo riempi... non troppo calda. Grazie... Ti dirò che in fondo adesso son contenta di averti trovato... MARCO: Grazie! DONNA: Sei abbastanza simpatico... MARCO: Grazie mi fa ‘abbastanza’ piacere... DONNA: Cosa stavi dicendo prima? MARCO: Quando prima? DONNA: Ah sì... mi chiedevi dov'ero al momento della scossa. MARCO: Sì... già, dov'eri? DONNA: Non lo crederesti mai... ero in una tomba. MARCO: Una tomba? A far che? DONNA: A fare la morta. MARCO: Come sarebbe: a fare la morta?


23

DONNA: Ma sì, ero morta... almeno mi avevano creduta morta. MARCO: Incredibile! DONNA: Eh sì, te l'ho detto... Non ci credi, eh? MARCO: No, no, ci credo. E poi? DONNA: Poi mi sono svegliata... Mi sono trovata in una cassa con le mani in croce, una coroncina di perle tra le dita... vestita di bianco… tutto seta naturale... scarpette di raso, tacco basso... il cuscino di fiori... tanti fiori... MARCO: Chiusa dentro? DONNA: Sì. Oh è stato terribile... credimi! In una tomba di famiglia e dire che io sono contro la famiglia, anche come tomba. MARCO: In una tomba di famiglia? È stato terribile ritrovarsi così in famiglia. DONNA: Dopo... non so quante ore dopo... per fortuna in borsetta avevo dei biscotti e qualche scatola di tonno. MARCO: Ti avevano seppellita in bianco con i biscotti e il tonno? DONNA: Eh sì, ti dirò che anch'io sono rimasta un po' sorpresa. C'era anche un thermos con del caffè. MARCO: Già, per tenerti sveglia. DONNA: Ormai mi ero rassegnata... poi c'è stata una scossa come un brivido... la cassa si era è scoperchiata, la tomba si era


24

scoperchiata e dalla tomba avvolta nella bandiera sono uscita io. MARCO: Nella bandiera? Ma non eri vestita di bianco? DONNA: Di bianco... di rosso, di verde... sono uscita... tutte le tombe scoperchiate e vuote... ma io sola ero tornata a vivere in un mondo senza più nessuno. MARCO: Certo che devi aver provato anche tu un bello shock... Una disperazione! DONNA: No, no, nessuna disperazione... anzi una grande felicità... Era tutto mio! Quello che c'era intorno era solo mio... Trovavo un negozio o meglio in un sotterraneo i magazzini di un negozio... e potevo scegliere, prendermi tutto... cambiarmi d'abito. Dieci volte al giorno. Buttare un paio di scarpe dopo averle portate per dieci minuti... adoperare una pelliccia di Astrakan come un asciugamano... MARCO: Va bene, ma è una soddisfazione, un gioco che può durare un giorno... ma dopo... DONNA: Macchè giorno. Può durare una vita! Se hai trascorso una vita a desiderarle... E a nessuna donna è capitata la fortuna che è capitata a me... morta in servitù... ritorna in vita padrona!


25

Esce dal bagno infilandosi una pelliccia. Esce e torna con una camicia da notte e vestaglia ricchissima

MARCO: Per la miseria che bella! Sembri... non so neanche io che sembri... DONNA: Mi sta bene vero? Peccato che dentro quella borsa si sia un po' stropicciata. MARCO: Eh sì, è un peccato... adesso ti metti sotto le coperte si stropiccia del tutto... io se fossi in te eviterei. DONNA: Te la toglieresti? UOMO : Sì. DONNA: Beh, allora bisogna che ti faccia un discorso definitivo... Avanti vieni a letto, sbrigati e stammi a sentire... è inutile continuare a fare i giochetti. Tu che vorresti da me? Su, su, parla chiaro... tanto qui siamo soli... che più soli di così si muore. MARCO: Beh... ecco... DONNA: Vorresti fare all'amore? MARCO: Sì, tanto per gradire... DONNA: Beh, toglitelo dalla testa... MARCO: Ma perché? DONNA: Non voglio io! Ma stai tranquillo, non è perché tu mi faccia schifo, anzi te o Paul Newman... per me è lo stesso... io ho chiuso... ne ho la nausea io... e dal momento che posso vestirmi, mangiare e bere, senza dovermi sdraiare


26

con nessuno... MARCO: Perché prima ti toccava di sdraiarti per mangiare? DONNA: Qualche volta, purtroppo, mi è toccato lasciarmi andare. MARCO: Il solito ricatto? DONNA: Eh sì! Per riuscire a beccarmi un lavoro, un impiego... per un posto a sedere davanti a un computer e telefono, m'è toccato distendermi su un letto con materasso a due piazze. Ultimamente ero impiegata alle pubbliche relazioni. Sa che sono? MARCO: Beh! Più o meno... Cosa sono? DONNA: È un lavoro molto interessante. In poche parole, mi toccava scorrazzare in giro per la città qualche grosso papavero multinazionale in visita d'affari. MARCO: Ah, impiegata al tempo libero! DONNA: Eh sì. Mi toccava intrattenerli, capisci? Pranzi, cene, tv tutto pagato dalla ditta. Comportarmi da persona vivace, spiritosa, carina e soprattutto, disponibile. MARCO: Pure gli straordinari! DONNA: Sì. Specie con quelli delle Commissioni estere, che poi, erano loro che ti davano il punteggio, e a punteggio basso, licenziamento in tronco per scarso rendimento davanti all'ospite straniero. MARCO: Che lavoro patriottico... È per


27

quello che poi ti hanno seppellita nella bandiera? DONNA: Che bandiera? MARCO: Quella bianca rossa e verde.. con la quale sei uscita dalla tomba. DONNA: (ride divertita) Ah Ah! E tu ci hai creduto? MARCO: Perché, non è vero? DONNA: Ma no, l'ho detto così per ridere. MARCO: Hai detto per ridere della tomba e della bandiera? DONNA: Sì. MARCO: E pure del tonno? DONNA: Sì, di tutte e due... Ma andiamo... abbocchi proprio subito... ma mi vedi io che mangio biscotti e tonno nella cassa e poi esco tranquilla e me ne vado a spasso avvolta nella bandiera... come uno dei fratelli bandiera... ah ah, ci sei cascato! MARCO: E allora dov'eri al momento del disastro? DONNA: E tu dov'eri? MARCO: Io ero in una fogna. DONNA: Anche tu? MARCO: Come anche tu? DONNA: E sì, io ero in una fogna. MARCO: E come mai? DONNA: Come mai tu? MARCO: Ma io... è il mio lavoro... sono addetto al controllo delle condutture... ero


28

dentro la cisterna del depuratore. DONNA: Sei ingegnere? MARCO: Sì ingegnere capo del comune... depuratore. DONNA: Però!... Io invece non so... MARCO: Cosa non sai? DONNA: Non so cosa mi sia successo... come mi sia trovata là sotto... mi sono svegliata... ero lì. MARCO: Anche tu nel depuratore? DONNA: Sì... MARCO: Ecco perché si era intoppato. E sì.. tu intopperesti una centrale elettrica.. ah ah DONNA: Grazie del complimento! Sì, cioè no. Ma non ho intoppato nulla… Ero in un sotterraneo, ma non ricordo come ci sia arrivata. MARCO: È ben strano... ma come lo spieghi? DONNA: Non me lo spiego affatto... son tante le cose che non mi spiego... e intanto ho perso il filo... cosa ti stavo dicendo? MARCO: Che non vuoi fare l'amore con me. DONNA: Ah sì ecco... MARCO: No, no scusa prima ti voglio dire una cosa io... io non me la prenderei, né insisterei con te se fossimo al punto di dieci giorni fa... con non so quanti milioni di


29

uomini sulla terra, per non parlare delle donne... e allora uno dice ci sta, non ci sta, ognuno ha diritto di gestire la propria sessualità, come non detto, sarà per un'altra volta, siamo in un paese di emancipati, amici come prima... ma adesso qui siamo rimasti in due... noi soli... come Adamo ed Eva. DONNA: Adamo ed Eva scampati in una fogna! MARCO: Si vede che l'umanità non meritava altro che rinascere da lì... ma il fatto è che deve rinascere... è un nostro dovere! DONNA: Far l'amore per dovere? Questa non l'avevo mai sentita! E poi dovere verso chi? MARCO: Beh, non so... verso l'umanità... DONNA: Ma se l'umanità è finita, non c'è più. MARCO: Ma noi, siamo l'umanità, no? DONNA: Allora è un dovere imposto da noi? MARCO: Sì. DONNA: Cioè da te... MARCO: No. DONNA: Perché io non me lo impongo... quindi sei padrone tu di fare quello che ti pare... ma non con me! E poi guardami in faccia e sii sincero... ti importa proprio di


30

far figli, o è tutt'altro che mi chiedi... siamo sinceri. MARCO: E come faccio a saperlo in verità se tu mi tieni così... io so che tu... ecco... insomma... io ti sposerei anche subito... DONNA: Ah vai a chiamare il prete... allora, corri! MARCO: Purtroppo per te non frequentavano le fogne, quelli. DONNA: Guarda che sei buffo... talmente scoperto nel modo di cacciar frottole che fai tenerezza... Andare a tirar fuori il dovere della continuazione della razza! E perché dovremmo continuare una razza come la nostra, poi? Razza di carogne, che si sono sfruttati, scannati, imbrogliati a vicenda, avvelenata l'acqua, l'aria, perfino la roba da mangiare, insozzato tutto, perfino l'amore, insozzato ogni rapporto con la gente, insozzata la giustizia, che si è data da fare solo per sbattere in galera gli innocenti e mettere in libertà i criminali mafiosi. E poi tutte le trappole, i massacri, i giochi infami dei politici-politicanti e i generali mascalzoni: una razza d’ipocriti che ha inventato corruzione, violenza... E poi la polizia normale, speciale, con le relative galere e manicomi per mettere ordine contro quelli che non stanno al gioco. Una macchina del progresso che ti accoppa sul


31

lavoro… quando c'è, migliaia di uomini e di donne. La società della morte, che però predica la vita, con la santa associazione per la difesa del fanciullo, difesa del neonato, del prenato e della puerpera. Santi protettori del feto e dello spermatozoo, associazione dei padri di famiglia... delle vedove intransigenti... e delle battone vergini. E io dovrei collaborare a far rinascere una boiata schifezza del genere? MARCO: Beh.. ma ha avuto anche dei meriti 'sta boiata che tu disprezzi tanto… ha dato dei grandi scienziati, medici illustri, poeti... DONNA: Già dei santi... martiri e navigatori! Ci risiamo: la solita carovana dei bla-bla infami per incastrarti, farti crepare per la salvezza dello Stato, le istituzioni, la patria! Sgobbare per l'avvenire della nazione, tirare la cinghia perché siamo tutti nella stessa barca... e noi dobbiamo remare! Peccato, peccato che non so fare pernacchie... noi salviamo la barca e intanto c'è chi ci mette le bombe sotto il sedere, e patatrac, ha fatto saltare tutto per aria! MARCO: Per la miseria, l'unica donna che si è salvata a 'sto mondo è pure sovversiva e libertaria! DONNA: E adesso basta, abbiamo chiacchierato fin troppo, non parliamone


32

più... cerchiamo di dormire... e stai al tuo posto sennò finisci male. MARCO: Figurati... dopo i discorsi che hai fatto... m'hai smontato che manco se mi fai la baiadera, guarda... Porco giuda! Quanto mai t'ho incontrata, se mi dovevi` far diventare più triste e disperato di prima... dico invece di aiutarci... a tenerci un po' su col morale... fa schifo qui ma che me ne importa di là. Quasi quasi torno nelle fogne e non ci mi vedi più! DONNA: Scusami, hai ragione... forse ho esagerato... sono stata un po' troppo cattiva. Ma cosa ci posso fare se non mi va... Non mi va! Neanche se tu fossi l'arcangelo Gabriele che mi svolazza intorno... Dai facciamo la pace... non fare il bambino. MARCO: Sei tu che non vuoi farlo il bambino... io per me ci starei anche subito. DONNA: Ah, ah, sei proprio simpatico! Senti dammi quel trabiccolo, ci ho inciso una canzone... se non me l'hai cancellata... te la voglio far sentire. MARCO: Ma quando l'hai incisa? DONNA: L'altro ieri alla Rinascente... Il registratore l'ho trovato là e anche la chitarra per accompagnarmi... eccola, ascolta, non è male. (aziona il registratore VA A BATTERIA?)


33

CANZONE UN PO’ LUNGA… (canta a tempo di rap)

“Sono rimasta sola...

sono l'orfana di tutto il mondo...

però non me ne importa niente...

non fabbricate un orfanotrofio per raccogliermi... per carità...

state comode opere pie, istituti per la difesa della giovane...

non c'è bisogno di difendermi…

non c'è più nessuno che mi vuole male... dal momento che non c'è più nessuno che mi voglia offrire il suo bene...

sono sola e sono contenta...

l'amore del mio prossimo è la cosa che mi spaventa di più.

Da quando sono nata non hanno fatto che difendermi dalle brutte compagnie... dai cattivi pensieri. Dall'educazione sbagliata... difendere il senso della famiglia... Il senso della proprietà... il buon costume, la morale, la mia salute... la mia castità. E ogni volta che qualcuno veniva per difendere un mio bene dopo mi trovavo sempre con qualche virtù in meno.


34

Per carità basta... non voglio essere più protetta da nessuno!

Non ho più niente che valga la pena di essere amato.

Voglio star sola, volermi bene da sola, amarmi come il prossimo mio... anzi di più.

Buio.

Le luci si riaccendono. Nel letto vediamo addirittura una staccionata messa a divisorio. L'uomo si sveglia e si imbatte nel traliccio.

MARCO: Eh che esagerata! Perché non hai messo addirittura il filo spinato, già che c'eri! Ehi, dormigliona... dico, parlo con te... Posso? Posso affacciarmi o ci vuole il passaporto? (Si affaccia al traliccio e trova il letto vuoto) Ehi! Dove se n'è andata?... Sei lì dietro la tenda? Ehi... tu... per la miseria come si chiama... manco come si chiama so... Macchè non c'è... Dovevo immaginarmelo, ha tagliato la corda... e già, ha fatto finta di starci... e poi zac!, ha tagliato la corda! Che imbecille... ci sono cascato proprio come un... ma guarda che gentile il registratore me l'ha lasciato... perché se provava a staccarlo magari


35

faceva rumore... Grazie tante.

Dà un calcio al registratore che si mette a funzionare facendo sentire la voce incisa della donna.

VOCE: Non te la prendere... per carità... stai tranquillo che torno... volevo svegliarti, ma dormivi così della grossa. Me ne vado a fare un giretto per i negozi... ma torno prima di sera... ad ogni modo per scaramanzia mi porto via il gufo. MARCO: Per la miseria, il mio gufo! VOCE : Ma in cambio ti lascio il fucile... MARCO: Beh meno male... VOCE: Io so dove trovarne un altro. MARCO: Dov'è sto fucile? E dove l'hai nascosto? VOCE: Cerca sotto il letto. MARCO: Non c'è niente! VOCE : No, non lì. MARCO: Pardon... VOCE: Sotto la coperta del letto. L'hai trovato? MARCO: Sì grazie. VOCE: Ti lascio in custodia i miei vestiti... Ti sarei molto grata se per il ritorno mi preparassi qualche cosa da mangiare... ma per carità niente gatti. MARCO: A proposito, hai sentito come miagolavano questa notte?


36

VOCE: Sì, l'ho sentito, mi hanno tenuta sveglia fin quasi all'alba. MARCO: Io ero già sveglio per conto mio... VOCE: Che versacci! Sembrava che parlassero. Ce n'era uno, una gatta di sicuro, che... Beh tanto per cominciare, 'stanotte mi riempio le orecchie di cera. Ti saluto. MARCO: Ciao... torna pre... che scemo... ci stavo quasi cascando. Per la miseria che nottata... 'sti maledetti gattacci... ma ti dico io se sono versi da fare... ma... sporcaccioni! Chissà le porcherie che si dicono... depravati! E a un povero disgraziato con una donna vicino... gli tocca di... di... ma io ne accoppo subito una mezza dozzina... sensuali viziosi, arriva il castigo! (Guarda verso la quinta e si blocca sgomento) Oheu! La miseria... chi è... cosa arriva adesso? Che bestia è... orcocane... io taglio la corda... (Si arrampica sul traliccio)

Arriva dentro BRUTTA DIDASCALIA… Entra in scena un tipo tutto intappato con bombetta e frak che guida uno di quei tricicli con barchetta a forma di cigno, per i gelati, suonando la trombetta classica dei gelatai.


37

VEDI SE TI VA MEGLIO QUESTA Entra in scena uno strano personaggio a cavalcioni di un triciclo da gelataio a pedali. La navetta del baracchino è a forma di cigno con tanto d'ali e lungo collo terminante con classico cranio e relativo becco. L'uomo ha il viso nascosto da una maschera antigas. Una girandola di piccoli petardi esplode intorno al cranio del cigno, un getto di fumo variopinto esce da sotto la sella del trabiccolo; indossa una tuta d'argento. Il busto è protetto da un giubbotto antiproiettile, porta guantoni da motociclista, pinne da sub, sulle spalle porta bombole da sommozzatore innestate alla maschera. Scende dal triciclo e si avvicina, meravigliato, agli oggetti di scena

UOMO CON TRABICCOLO: C'è nessuno? Rispondete... Un letto?... un registratore...

Dall'alto del traliccio:

MARCO: Ehi gelati...


38

UOMO CON TRABICCOLO ALTRO: Chi è? MARCO: Gelati, parlo a te... lascia stare quella roba... monta sul trabiccolo e scompari! UOMO CON TRABICCOLO: Ma chi parla... Un uomo!! MARCO: Sicuro... tre minuti di tempo e sparo! ALTRO: Un uomo... evviva!.. Ho trovato un altro che vive... non sono più solo! Fatti vedere, dove sei? MARCO: Sono qui e adesso menare... fare fagotto di qui è zona privata! (scende dal traliccio) ALTRO: Ma che dice... abbracciamoci! Stavo per impazzire... sono dieci, undici giorni che cerco qualcuno e non avevo proprio più speranza! Lascia che ti abbracci! MARCO: Sta indietro, vizioso! ALTRO: Ma come... non sei contento anche tu di scoprire che non sei solo? MARCO: Io no... non sono contento no! Io sto bene da solo... A me l'umanità fa schifo! Questa razza di moralisti, di leoni e di poeti, di avvelenatori, di naviganti e di battone vergini... via... via... prima fate i poliziotti, sparate sulle opere pie... distruggete il patrimonio zootecnico per mezzo degli alti


39

ideali e poi venite qui a chiedere l'abbraccio incestuoso! Via, via! ALTRO: Ma sei impazzito? È logico, stava per succedere anche a me... ma io ti curerò. MARCO: Via o ti accoppo! (Mostra il fucile) ALTRO: No, non me ne vado! Non voglio più restare solo! Se penso a quello che ho passato... preferisco finire ammazzato! MARCO: E va bene, caro gelati, mettiti lì che ti servo subito. Preferisci sul cranio o nello stomaco? ALTRO: Né l'uno, né l'altro. Che diritto hai tu di uccidermi? MARCO: Senti gelati, mi hai scocciato! ALTRO: E smettila di chiamarmi gelati... sono un ufficiale io! MARCO: Un ufficiale? ALTRO: Sicuro... un ufficiale superiore... (estrae dal trabiccolo un cappello) ecco il mio cappello. MARCO: Generale? ALTRO: Sicuro! MARCO: Ah, ma allora è tutto un altro discorso. ALTRO: Lo sapevo che avremmo cominciato a ragionare. MARCO: Un generale... rappresentante dei responsabili, e corresponsabile egli medesimo dell'accaduto!


40

ALTRO: Come responsabile? MARCO: Chi ha schiacciato il bottone? ALTRO: Che bottone? MARCO: Il bottone! Non fare lo gnorri... il bottoncino che ha combinato il patatrac! ALTRO: Ma che c'entriamo noi... semmai i russi e gli americani... MARCO: E voi o disgraziati invidiosi... quando piagnucolavate... con le braccia rivolte all'America... "Mamma dammi il missile... il missile con l'ogiva... la testata termonucleare... Mamma voglio i polaris!" Una nave senza i polaris è come la figlia della serva. ALTRO: Ma che dici... io, io... MARCO: Tu sei una faccia di bronzo lo so... un menomato da cottolengo, che come al solito per costituzione professionale non ha mai voluto capire un cacchio. ALTRO: Non le permetto di offendermi! A parte che io ero di servizio tecnico ai radar all'aeroporto. MARCO: Appunto, eri uno di quelli che dico io... per infantilite criminale vi siete messi a giocare ai bottoni... chi ha più bottoni da schiacciare ha vinto. E adesso finalmente t'ho beccato! Vendico il macello di gente innocente... ma incosciente... che ci ha rimesso le penne per causa vostra...


41

ma anche per causa propria... per ottusità e leggerezza... da tira a campà... Tutti pistola che ad ogni "Guarda che quelli giocano con le nostre teste..." facevano la scrollatina di spalle e sorrisino da ottimismo del suonato: "Ma no, sono esagerazioni... dico quei generali mica sono più quelli di una volta... delle barzellette. Sono dei tecnici assistiti da scienziati... ce l'avranno anche loro un cervello, non saranno così incoscienti!". Sì, sì, lo sono e anche di più. Ma dico, avrete letto sui giornali che per dieci volte sono andati a rischio di far nascere il quarantotto? E adesso tocca a me far giustizia. Avanti, al muro... spalle al muro, ho detto! ALTRO: Ma per la miseria... un momento... non è vero... io non sono quello che credi... io sono un ladro... MARCO: Un generale ladro? ALTRO: Sì. MARCO: No, non mi freghi... generali ladri o comunque disonesti non ne sono mai esistiti... specie se lavorano negli aeroporti... ALTRO: Capisco l'ironia! Ad ogni modo, io sono stato arrestato. MARCO: No? ALTRO: Sì, mi hanno fatto il processo. MARCO: In Italia?


42

ALTRO: Sì e mi hanno pure condannato. MARCO: In Italia? ALTRO: Sí, e mi hanno pure sbattuto in galera. MARCO: In Italia? ALTRO: No, in Svizzera. MARCO: Ah, mi pareva. ALTRO: Ero scappato in Svizzera. MARCO: Ah, mi pareva bene che eri scappato. ALTRO: Il nostro governo aveva chiesto l'estradizione, e allora, io sono riscappato dalla Svizzera. MARCO: E sei andato in America del Sud? ALTRO: No, in Italia. Mi sono ripresentato, hanno rifatto il processo e mi hanno assolto. MARCO: Fine del primo atto. ALTRO: Poi, mi hanno riassunto. MARCO: Sempre come generale? ALTRO: Superiore. Mi hanno riassunto all'archivio schedatura del Centro spionaggio di polizia. MARCO: Pure la spia. ALTRO: Sì, con l'incarico di appropriarsi di tutte le schede segrete del Contro-spionaggio particolare dell'esercito. MARCO: Corpi separati. ALTRO: Tutto il malloppo stava raccolto nei sotterranei blindati di una banca


43

privata... MARCO: Ah! ALTRO: Erano giorni che con tutto il mio gruppo stavamo trivellando in una cloaca adiacente, a 15 metri nel sottosuolo. Ci restavano pochi centimetri per sfondare la parete, quando: buum! Una scossa terribile, e ci è crollato tutto addosso. Tutti i miei colleghi sono rimasti sepolti nel crollo. Io, l'unico superstite... Solo io mi sono salvato. MARCO: Che scalogna! ALTRO: Ballando come impazzito sono entrato nell'enorme cassaforte... c'era un mucchio alto così di biglietti di banca... guarda, guarda (li estrae dal cigno) e adesso non valgono più niente... mi servono appena per come materasso... e ci accendo le sigarette... Ma sì, sì, forse hai ragione, è meglio farla finita, tanto la mia vita è stata tutta un fallimento... Speravo ancora, adesso che ti ho incontrato, di poter ricominciare a vivere da uomo, in mezzo ad altri uomini, senza imbrogli... senza gradi... ma tu, non solo non mi vuoi con te... ma peggio, mi vuoi accoppare... e allora senti fai come ti pare... Spara! MARCO: No, non ti sparo... e ti dirò, accetto che tu rimanga... però ad una condizione: se ti metti addosso questi (indica gli abiti della donna).


44

ALTRO: Che roba è? Ma sono vestiti da donna! MARCO: Sì, roba molto fine. ALTRO: Ma perché dovrei… è per umiliarmi? Vuoi umiliare in me il militare? MARCO: Ma neanche per idea... voglio vedere come stai... anzi, dopo scendiamo insieme qui sotto... c'è un deposito troveremo delle parrucche... pomate, cosmetici... vedrai come ti trasformo... Bisognerà farti la depilazione... ALTRO: Ho capito, sei un vizioso. MARCO: Niente affatto! Ohe! pochi scherzi, a me piacciono le donne e basta. ALTRO: Ma non avendo altro di meglio, costringi me a mascherarmi per chissà che quale mostruosità. MARCO: Ma piantala, che mostruosità e mostruosità! Senti, se ti va è così, se no... te l'ho detto, tagli la corda. ALTRO: Voglio sapere la ragione di questo trasformismo che mi imponi. MARCO: No, non te lo dico. ALTRO: Ho il diritto. MARCO: E va bene, te lo dico... ma poi ti giuro che se non fai la donna ti ammazzo senza neanche dire beh. Voglio che tu faccia la donna, perché con me vive una donna vera... e siccome quella donna nessuno me la deve portare via... vestito da


45

donna, truccato da donna, sei fuori concorrenza... Va bene? ALTRO: Ah, è per questo, ma ti assicuro che per quanto mi riguarda non è mia abitudine prendere le donne degli altri. MARCO: Taci spia! ALTRO: Te lo giuro sul mio cappello! MARCO: Allora ti credo, ma siccome quella non è la mia donna... perché con me non ci sta... ancora... non vorrei che ci ripensasse e vedendoti... non si sa mai, capito? Allora siamo d'accordo... ci stai o no? ALTRO: Veramente per un militare... sia pure ladro... MARCO: E spia... ALTRO: È una tale degradazione... MARCO: Ma che ti frega... stai a fare ancora le questioni di dignità con tutto 'sto cimitero... La dignità, la morale, la logica, tutta roba morta col mondo, caro... Ehi, sveglia! ALTRO: Hai ragione... e poi pur di stare in compagnia, sarei disposto a morire. Tanto vale vivere da donna. MARCO: Può essere la volta che trovi la tua strada. ALTRO: Andiamo, dov'è questo frigorifero di bellezza? MARCO: Di qua, vieni con me.


46

ALTRO: Aspetta che volto il triciclo. MARCO: Ma non avevi un altro trabiccolo meno ridicolo da portarti in giro? ALTRO: Sì ma questo mi serve per tener lontano quelle bestiacce... vedono questo cigno e credendolo chissà che... scappano. MARCO: Ah, hai paura anche tu dei pipistrelli? ALTRO: Macchè pipistrelli. MARCO: Dei topi allora. ALTRO: No, dei gatti. MARCO: Dei gatti? Un generale che ha paura dei gatti? ALTRO: E vorrei vedere, per poco non mi sbranano... saltavano fuori da tutte le parti, saranno stati duecento. MARCO: Duecento gatti?! Assalito da duecento gatti? Ma non farmi ridere. ALTRO: Ma dico, possibile che da te qui non siano mai venuti? MARCO: No... mai... anzi, sono io che faccio una fatica bestia ad acchiapparne qualcuno da fare arrosto. Scappano che è un piacere... ALTRO: Strano, è evidente che ci deve essere qualche cosa che li tiene lontani... forse è quel semaforo... quell'occhio rosso... chissà... MARCO: Dove mi metto io, qui dentro? (entra nel trabiccolo) Gelati, avanti


47

pedala!... Aggredito da duecento gatti che venivano avanti cantando, magari... a plotoni affiancati. ALTRO: Proprio, sembrava proprio che cantassero... e viaggiavano allineati... ecco... ecco... guardali... i gatti! MARCO: Ma per la miseria! Ma sono gatti tedeschi quelli! (Si sente miagolare a tempo di marcia) Pedala! Pedala che li voglio vedere da vicino. ALTRO: Io preferirei star lontano... MARCO: Roba da matti! Gatti in marcia! Roba da matti!

FINE PRIMO ATTO


48

SECONDO ATTO

DONNA: (da fuori scena di dentro) Via, state lontane bestiacce! Guiuiiii... guiuiii... guardate che il gufo vi mangia! (Si sente soffiare "miao") Aiuto... Aiuto... gattacci... vi sparo, eh! (Spara) Ecco l'hai voluto... Aiuto!..

Numerosi gatti attraversano la scena.

MARCO: (da fuori scena) Dove sei... dove sei? DONNA: Sono qui... aspetta che arrivo. MARCO: (entrando in scena) Via, via brutte bestie!.. Via! (Tira Lancia petardi. Ha E’ armato con un'aquila imbalsamata appesa che con ad un filo alla quale riesce a far sbattere le ali come se fosse viva. (Urla alla donna:) Vieni qui sotto al semaforo... della luce rossa hanno paura. DONNA: (entra in scena) Maledetti! MARCO: Stai calma, vedi che tagliano la corda. DONNA: Sporcaccioni! Sarà una mia impressione forse… ero terrorizzata! MARCO: Sai che prima ne ho visti che marciavano e cantavano?


49

DONNA: Ma m'è sembrato che mi gridassero certe parolacce! Mai visti dei gatti così sguaiati... d'uno scurrile! MARCO: Scurrile? Cosa vuoi dire? DONNA: Mah, non so, una parola che m'è venuta così... ma credo proprio che sia pertinente al valore del... per la miseria ma come parlo?! MARCO: Appunto sembri una maestra! DONNA: Non so com'è... mi escono di quelle parole! MARCO: Beh, anche a me... me n'è uscita una poco fa! Anzi un pensiero... Una frase che ho sentito chissà dove, forse chissà quanti anni fa... e track, di colpo m'è tornata in mente. DONNA: Mi hai preparato qualche cosa da mangiare? MARCO: Beh, sì. Ho trovato del riso... del lardo e qualche scatola di verdura... t'ho fatto una specie di risotto coi piselli... ma ho paura che sia venuta una porcheria. DONNA: Beh, il profumo non è male... ci hai messo il sale? MARCO: Macchè, quando tu sei arrivata io ero andato appunto a cercarne, l'unica roba salata che ho trovato sono delle aringhe. DONNA: Vorrai mica metterle nel risotto? Ma quanto ne hai fatto di... è almeno per tre persone questo.


50

MARCO: Infatti abbiamo un ospite. DONNA: Un uomo... hai incontrato un altro che se l'è scampata? MARCO: Non un altro... ma un'altra. DONNA: Una donna? MARCO: Beh, diciamo che è una donna... DONNA: È molto brutta? Dov'è? MARCO: È andata a cercare il suo bagaglio e a cercare di farsi bella. Sai... appena ha saputo che c'era un'altra donna... è andata... di corsa... Ma che fai? DONNA: E me lo chiedi anche, andiamo, potevi dirmelo subito che c'era qualcuno... guarda tu... sono qui conciata come una barbona, chissà cosa dirà cosa penserà di me!. MARCO: Ma cosa deve dire... deve solo andar a nascondersi... brutta com'è! DONNA: Non esistono donne brutte. A parte che quelle brutte sono le più severe nel giudicarti quelle... chissà che bel vestito avrà... Dove sono i miei? MARCO: Li ho dati a lei. DONNA: Ma perché, scusa, come ti sei permesso? MARCO: Poveraccia, non ne aveva. DONNA: Era nuda? MARCO: Beh, sì, quasi... allora... DONNA: Sì, certo, hai fatto bene... È ben fatta di corpo?


51

MARCO: Chi? Quella? No. DONNA: Se l'hai vista nuda. MARCO: Se ti dico che pareva un uomo... tu non ci credi... se non fosse stato perché aveva i seni... DONNA: Grandi? MARCO: Nooo... Non so, non ci ho fatto neanche caso. DONNA: Dite sempre così voi uomini: ‘non so, non ci ho fatto caso’... e poi invece, chissà come te la bevevi. MARCO: Che bevevo... (tra sé, gongolante) Gelosa, gelosa. DONNA: Intanto gli hai dato i miei vestiti... Già mi vien voglia di andarmene e di lasciarvi qui a... mica voglio portarvi il moccolo... MARCO: Ma non dire sciocchezze... se vuoi guarda, appena arriva le dico di filare e chi s'è visto, s'è visto. DONNA: Ma neanche per idea... se l'hai invitata... MARCO: Dico, non sarai gelosa, spero! E poi s'è autoinvitata. Ad ogni modo appena la vedrai, ti prego, non sbottargli a ridere in faccia. DONNA: Sbottargli... perché? MARCO: Ma se ti dico che pare un uomo... ha perfino della peluria, qua (toccandosi il mento) la barba, un naso... una voce da


52

sergente maggiore... ti dico, guarda, un travestito. DONNA: Come si chiama? MARCO: Adele… mi pare... Piuttosto tu, come ti chiami? Sai che non mi hai ancora detto il tuo nome... DONNA: Mi chiamo Eloisa. MARCO: Eloisa? Che strano nome. DONNA: Non ti piace? MARCO: Sì, molto. DONNA: E tu come ti chiami? MARCO: Abelardo. DONNA: Abelardo... Abelardo... Ehi dico, manco tu scherzi a stranezze. Abelardo fa venire in mente una pecora... Abelardo... Una pecora lardosa che bela... ecco!

Si sente suonare la tromba.

MARCO: Eccola... Ammazzala! Arriva sul cigno dei gelati. ALTRO: (entra sul trabiccolo dei gelati, bardata come nella sua entrata iniziale) Scusate il ritardo, ma non vi dico con quei gattacci... adesso non hanno più soggezione manco del mio cigno... MARCO: Ecco qua, ti presento Adele. ALTRO: Aspetta, aspetta che mi strappo


53

tutto. (si toglie casco ecc) MARCO: Accidenti come ti sei intappata. DONNA: Ma si può sapere che mi hai raccontato, è molto graziosa invece... ALTRO: Grazie per il complimento... lei sì, che è carina. MARCO: Ti assicuro che pare un'altra, completamente trasformata. DONNA: S'accomodi. ALTRO: Grazie per l'abito che m'ha indirettamente prestato. MARCO: Ma che vi state a dare del lei... siamo qui come trogloditi... ‘trogloditi’ non l'avevo mai detto... Ad ogni modo non è proprio il caso di sfoderare il cerimoniale... datevi del tu e ciccia. ALTRO: Volentieri... come hai detto che ti chiami? DONNA: Non l'ho detto... ad ogni modo io mi chiamo Eloisa. MARCO: Ecco siediti qui... Eloisa lei e io Abelardo. ALTRO: Oh che buffo. MARCO: Adesso tira fuori anche tu il fatto della pecora lardosa... e siamo a posto... t'avverto solo di andarci piano. ALTRO: No, dico: è strano il caso che insieme abbiate i nomi di due famosi amanti... MARCO: Amanti... oh, racconta... racconta,


54

speriamo che il destino si ripeta! Allora com'è andata con gli amanti? ALTRO: Si sposarono. MARCO: Benone. ALTRO: Ma non poterono mai coronare il loro amore... perché... lui fu castrato, pardon... scusami cara... m'è scappata... volevo dire evirato. DONNA: Ma figurati! MARCO: Cosa vuoi che glien'importi, tanto il fattaccio è toccato all'Abelardo... E allora? ALTRO: Allora niente... lei è rimasta forzatamente casta, è entrata in convento e lui pure. MARCO: Ah no, ah no, speriamo davvero che non si ripeta 'sta storia. DONNA: Si ripeterà... per quanto mi riguarda, vedrai che si ripeterà... MARCO: Tiè! (Fa gli scongiuri) DONNA: Accidenti, quante cose sai... sei professoressa tu? MARCO: No, è generale. DONNA: Come?! MARCO: Chi? DONNA: Cosa chi? MARCO: Chiedevi che mestiere faceva suo marito e io ho risposto generale. DONNA: Era un militare? ALTRO: No, ispettore generale delle


55

ferrovie! DONNA: Meglio così... ti giuro che anche come moglie di uno di quegli irresponsabili che hanno combinato 'sto massacro... (Assaggia il cibo) Accidenti com'è sciapo. MARCO: Che è?... DONNA: Insipido, sciocco. MARCO: Come parli... ALTRO: Io ho del sale qua, aspettate. (Va verso il trabiccolo) DONNA: Cosa m'hai raccontato che pare un travestito, che era qui e là... è un fior di bella donna, te lo dico io... curata pulita... Senti, dal momento che sei in ansia di ripopolare, dammi retta, fatti sotto... un'occasione come questa è facile che non la trovi più. ALTRO: Accidenti, dove s'è cacciato, scusate eh... MARCO: Ma neanche per idea... non è il mio tipo. A me piaci tu e basta. DONNA: Grazie, ma qui è chiuso... quindi dammi retta... buttati! Se vuoi ti preparo io il terreno. MARCO: Ma per carità! DONNA: Sì, sì. Una donna riesce a convincere un'altra più facilmente di quanto non si creda. (nel frattempo il generale travestito ha estratto dal trabiccolo un tavolo pieghevole ecc. appronta la tavola


56

per il pranzo. POSSIAMO ANCHE TROVARLI Già IN SCENA? VEDI TU.) ALTRO: Ecco il sale, è un po' umido. DONNA: Va benissimo cara... siediti qui... prego... Come state bene insieme... fate una coppia stupenda. ALTRO: Ma non è certo merito mio... C'è anche del formaggio, del pepe e dei dadi... sapete ho con me tutta una scorta. DONNA: Ma tu guarda... davvero un tesoro... proprio donna di casa è! ALTRO: In verità mi piace molto stare in cucina. (Lentamente si abbassa la luce) DONNA: Senti, non prendertela... forse faresti meglio a scioglierlo a parte il sale. ALTRO: Oh sì certo, non prende amaro, così... accidenti com'è diventato buio in fretta... accendi la luce... Ma tu guarda, proprio il caso di dire... è calata la notte... proprio buio di colpo. (Si sente un miagolio) Oh ma quei gattacci... che impressione! MARCO: (a parte) Dì, generale, non ti pare di darci un po' dentro troppo sul femminile... la miseria pari un 'recchione! ALTRO: Ma fammi il piacere... cosa devi sapere tu di come si fa o non si fa la donna... io faccio come mi viene... Se non ti va dimmelo che la pianto subito, sai. DONNA: Scusate... ci faccio sciogliere anche un dado?


57

MARCO: Sì, sì, sciogli. ALTRO: Me ne vado. MARCO: Calmati adesso... e scusa il nervosismo... ma quella matta vuole convincerti a fare, come dire... a diventare mia moglie. ALTRO: Ah no, e non ci sto... son sempre un militare per dio! MARCO: E stai buono... appunto, l'unica salvezza è che tu svicoli... dì che hai fatto un voto... dì quello che vuoi... insomma, che uomini nisba. ALTRO: Lascia fare. MARCO: Però parla bene di me... Guarda che se scantoni c'è sempre pronto il cannone... t'inchiodo! Però se riesci a farmi combinare... ti regalo una pelliccia! ALTRO: Che gentile. DONNA: Vedo che andate d'accordo. ALTRO: Sì, sì, il nostro Abelardo è molto simpatico... certo a dire il vero tu Eloisa lo sei molto di più... scusami Abelardo. MARCO: Vacci piano… ALTRO: Ma devo dire la verità... è così bella... io non ho ancora capito perché tu non gli faccia la corte. UOMO : Gliela faccio, stai tranquilla. ALTRO: Non gliela sai fare... io al tuo posto... se fossi uomo... ti dico la verità... DONNA: Come sarebbe? Che discorsi stai


58

facendo Abelardo! MARCO: Dico che se qui ci fosse un uomo che ti fa la corte io lo stendo! DONNA: Eh no, tu non stendi nessuno!

Si sente un miagolio come di cento gatti e una risata gattesca.

MARCO: Ma che succede? State comode... vado a darci un'occhiata io. DONNA: Non andare troppo lontano. ALTRO: Sì… non lasciarci sole e indifese per carità! MARCO: Tu stai solo attento a non sbandare! (Esce di scena) ALTRO: Senz'altro le tengo compagnia fin che torni. DONNA: Non avrai intenzione di star via un pezzo... (Alzando la voce) Abelardo... Abelardo… guarda se risponde! (Prende l'aquila e il fucile) ALTRO: Però che cotta si è preso per te ! DONNA: Ma no è solo infatuazione... erano dieci giorni che non vedeva nessuno, ha incontrato me... e puff gli sono sembrata Eva... Se avesse incontrato te, sarebbe stato lo stesso. ALTRO: Non credo... Scusa ma ho qui la


59

guepierre che mi sta stringendo... DONNA: Fa un po' vedere... ah cara, è un modello vecchio quello... sfido, con ancora le stecche! Vieni qui che te ne do una delle mie, le ho trovate oggi. Avanti vieni qui e spogliati. ALTRO: Ma no, non è il caso... DONNA: Non fare complimenti, per carità. MARCO: Se avete bisogno sono quassù... DONNA: Abelardo, non ti vedo... che fai? ALTRO: Non insistere... vieni, prima si finisce di mangiare. DONNA: Ma dopo arriva quel seccatore... sai cosa ti dico, io me la voglio provare... vieni aiutami. (Fa per spogliarsi) ALTRO: Dopo... scusami... ma ho appetito. E lascia stare anche tu, fai venire tutto freddo. DONNA: Uffa, e va bene, lasciamo correre. ALTRO: Oh così, brava! Se molto simpatica sai... anche a me... però ti devo dire che esageri a trattarlo così male quel ragazzo... in fondo è gentile... e non fa neanche schifo. DONNA: Ah, ah, non fa neanche schifo... se ti sente lui, che crede di essere chissà chi! ALTRO: Non mi pare che si dia arie, io al tuo posto me lo prenderei. DONNA: E tu mettiti al mio posto e prenditelo... te lo cedo volentieri.


60

ALTRO: Grazie, ma non posso... non saprei che farmene. DONNA: Perché? ALTRO: Ho una disfunzione che... insomma non posso frequentare uomini. DONNA: Ma tu guarda!.. Beh allora confidenza per confidenza... ALTRO: Hai una disfunzione anche tu? DONNA: No, ma forse è qualcosa di peggio... la disfunzione io l'ho nella testa... sono traumatizzata... ecco... dall'idea ... ALTRO: Di restare incinta? Ti capisco. DONNA: No, no, non è quello... almeno, non è solo quello. Non posso neanche sopportare l’idea che un uomo mi tocchi. ALTRO: Come, neanche così? (Le cinge la vita) DONNA: No, se tu fossi un uomo urlerei. ALTRO: Ah... ma allora è davvero grave. Ma come t'è successo? Non è che per caso sei... come dire... diversa? DONNA: Perché, se anche fosse, avresti qualcosa contro? ALTRO: No, per carità... io sono apertissima. DONNA: Beh... a te posso anche dirlo... il fatto è che io al momento del patatrac mi trovavo ricoverata in un manicomio... ALTRO: In un manicomio? DONNA: Sì, ero andata fuori da matta. Una


61

crisi che non ti dico: urlavo, piangevo, scappavo appena vedevo qualcuno. ALTRO: Oh, è terribile, povera figliola! DONNA: Il fatto è che non potevo più sopportare il contatto con la gente, specie con gli uomini, capisci? ALTRO: Come mai? Che ti era successo? DONNA: Eh, è stata una brutta storia. Bastardi, se li potessi avere sottomano. Mi avevano inviata a una festa. Tutta gente per bene, professionisti, perfino qualche intellettuale. Poi mi sono stati addosso in non so quanti. ALTRO: Violentata? DONNA: Sì. ALTRO: Maledetti! DONNA: Già, maledetti. Ma il più maledetto e bastardo è stato il giudice che quando ho fatto denuncia e mi ha interrogato nel suo ufficio, mi ha chiesto subito se avevo provato piacere e se... insomma, in un modo o nell'altro, avevo come dire... ALTRO: Goduto? DONNA: Sì, mi ha chiesto proprio così. ALTRO: Che mascalzone! Deve essere stato un bel trauma, poverina! DONNA: Già, non mi sono mai sentita così disperata e sola. Così ho cominciato anche a bere, ma è stato peggio. Ho tentato perfino


62

di uccidermi. ALTRO: E per salvarti ti hanno portato in manicomio?... DONNA: Proprio così. Mi sono svegliata legata a un letto di contenzione. In una cella sotterranea. Mi sono messa a urlare, a chiamare. Non rispondeva nessuno. Poi ho sentito una gran scossa, una cosa terribile. Si è sfondato il pavimento, il letto è andato a pezzi e mi sono trovata libera. E pensa che strano: appena uscita all'aria aperta... il primo impulso che ho avuto è stato quello di correre a mettermi addosso dei bei vestiti, e poi, ancora più strano... ero serena, per la prima volta. ALTRO: Anch'io ho provato una strana sensazione... come mi si fosse schiarito qualcosa. DONNA: Certo, qualche cosa si deve essere ribaltato con quel cataclisma. Degli esemplari si sono salvati però... una matta, un fognaro... e tu... Tu dov'eri? ALTRO: In una fogna. DONNA: Anche tu? Una donna così distinta... come mai? ALTRO: Eh, sapessi... DONNA: Certo, certo, devi averne passate anche tu povera donna... mi fai molta tenerezza sai... tu non ci crederai, ma sento quasi di volerti bene... permetti, ti do un


63

bacio. (Si sente uno scoppio) Oh mamma! Ma che avrà da sparare quello?! ALTRO: Qualche gattaccio... (Si sente uno strano verso) Hai sentito?! DONNA: Che ha detto?! ALTRO: Non mi hai beccatoooo! DONNA: Pressappoco… ALTRO: Ti sei accorta anche tu che quelli parlano? DONNA: Altroché... io avevo un gatto che mi portavo dietro in quella gabbietta... io gli parlavo tanto per illudermi d'essere in compagnia... ad un certo punto ho scoperto che, senza volerlo, io gli avevo insegnato a parlare... perché mi ha detto: "Ehi bionda, fammi uscire perché sono stufo di fare il canarino...". Io figurati, l'ho mollato subito terrorizzata... Chissà com'è che hanno imparato a parlare 'sti gatti. A dire la verità anch'io ho imparato a parlare, a dire parole nuove, addirittura intelligenti. Pensa mi capita perfino di avere delle idee... e certe cose che prima mi facevano battere il cuore, fremere di sdegno o di passione, adesso mi fanno solo sorridere. ALTRO: Anche a me… DONNA: Io sono addirittura rinsavita, chissà se sono guarita del tutto? ALTRO: Beh, per esserne sicura non ti resta che provare.


64

DONNA: Con quell'Abelardo... no... no, forse con un altro. ALTRO: Con un altro? Senti, se hai pazienza e se mi aiuti... forse te lo trovo. DONNA: Un altro scampato? ALTRO: Sì, DONNA: Dov'è? ALTRO: Tu non pensarci. DONNA: Ma com'è? ALTRO: Ecco fai conto... pensa a me uomo. DONNA: Tuo fratello? ALTRO: Sì... Ti va? DONNA: Non so, bisognerebbe vedere... ALTRO: Ah senti, se fai la schizzinosa allora... DONNA: E va bene non faccio la pìttima. ALTRO: Brava, allora bisogna agire subito. DONNA: Che dobbiamo fare? ALTRO: Accopparlo. DONNA: L'Abelardo? ALTRO: Sì. DONNA: Così a freddo? ALTRO: È l'unica soluzione. DONNA: Non me la sento... In fondo... ALTRO: In fondo che? DONNA: In fondo niente... ma ecco io di sparargli... proprio io... ALTRO: Non devi sparargli tu... e nemmeno io... facciamo una trappola...


65

mettiamo il fucile qui con una corda... così quando arriva... inciampa e pam!... sei libera! (Di colpo la luce si schiarisce: è l’alba chiaro) Ma che succede? DONNA: Già sembra che qualcuno abbia acceso la luce di colpo... anzi il sole! ALTRO: Possibile che la notte sia già finita, in un ora nemmeno? DONNA: Guarda... è l'alba... il sole sta nascendo a vista d'occhio! ALTRO: Accidenti sale, sale... sembra un palloncino! DONNA: Ma come può succedere una cosa simile? Roba da pazzi! Però è molto bello! ALTRO: A me fa paura. MARCO: (dal di dentro) Ehi, Eloisa? Dove siete? DONNA: Siamo qui. MARCO: (entra in scena) Buongiorno ragazze. ALTRO: Salve. MARCO: Siete già alzate vedo... buongiorno. DONNA: Ma che alzate, non si è andate neanche a dormire... è stata così corta la notte. MARCO: Ah non è stata solo una mia impressione, che fosse passata un po' in fretta. ALTRO: Troppo in fretta, come può


66

essere... Perché? DONNA: Guardate il sole è già quasi a picco. ALTRO: Roba da non crederci! MARCO: Sentite, non parliamo di cose da non credersi... io son qui che mi domando se non ho dormito e se le cose pazze che ho visto non le abbia invece sognate. ALTRO: Che cosa hai visto? MARCO: Credo di intuire cosa sia successo. Dite un po' non vi sembra anche a voi di essere più leggeri... come dire sospesi? ALTRO: Sì, a me sembra di fare meno fatica a muovermi... mi sento come dire... DONNA: Anch'io mi sento come dire... levitata. Ecco, levitata è la parola giusta, anzi proiettata... sì proiettata è più giusta. MARCO: Hai detto bene, noi siamo tendenzialmente proiettati... come a dire sospesi. ALTRO: Perché? MARCO: La terra sta girando su se stessa a una velocità tre, quattro volte superiore al normale. Dio come parlo bene! E sapete perché? Perché l'asse d'inclinazione della terra... a causa dell'esplosione di chissà quale bomba o serie di bombe, si è spostato - Dio come parlo bene... - facendo subire un'accelerazione spaventosa al moto


67

rotatorio della terra stessa... Di colpo tutto quello che si trovava sulla crosta del globo... case, uomini, animali... track!, è stato proiettato fuori nella stratosfera. Avete capito? Dio come ho parlato bene! DONNA: È spaventoso! Deve essere stata una cosa terrificante... noi ci siamo salvati per il solo fatto che eravamo molti metri sotto la crosta terrestre. ALTRO: E perché non si sono salvati quegl'altri che lavoravano sotto la terra? MARCO: Credo che ci abbia salvati il trovarci in una sospensione gassosa... della fogna che ha neutralizzato il magnetismo centrifugo. ALTRO: È incredibile! Ecco perché con noi si sono salvati solo i topi, i gatti e gli altri animali che abitavano le fogne in quel momento. È spaventoso! MARCO: È spaventoso ! DONNA: Sì, certo, è spaventoso il fatto di essere stati salvati dal marciume. MARCO: Ma no, dico che è spaventoso il fatto... che io riesca a capire tutte queste cose... sono diventato talmente intelligente che mi faccio schifo! ALTRO: Stai tranquillo, anche a noi fa lo stesso effetto. MARCO: Ci credo che ti fai schifo... ALTRO:... evidentemente l'espansione


68

tendenziale di tutto ciò che sta in superficie (la luce si abbassa lentamente: è il tramonto) dicevo... questa espansione favorisce le circonvoluzioni cerebrali... e forse sono cresciute le dimensioni della nostra testa... (cerca di infilarsi il cappello da generale) infatti a me non va più bene il cappello. DONNA: Ecco peraltro la ragione del susseguirsi così rapido delle giornate e delle notti: la terra gira più forte su se stessa... e di conseguenza più velocemente attorno al sole, capite? Io capisco... mi faccio paura. ALTRO: Anche a me fa un po' spavento e dispiacere; per una donna non fa mai molto fine essere così perspicace... fa poco femminile. DONNA: Scusate ma ho sonno, è già due notti che non dormo. Ma sapete che adesso capisco anche che se la terra gira così in fretta attorno al sole... anche le stagioni sono più brevi, quindi adesso stiamo entrando nell'inverno... ecco perché le giornate sono così corte. MARCO: Ma anche le notti sono corte... quindi non quadra e poi non fa freddo e non nevica... DONNA: Meno male, forse sono ancora un po' tarda. ALTRO: Sentite ne parliamo domani...


69

adesso dormiamo... dormiamoci sopra. DARIO CE FANNO? SI STENDONO TUTTI E TRE NELLETTO?

Musica.

Si sentono miagolii umanizzati PROVENIENTI dall'esterno:

Le sagome controluce di due gatti – in verità si tratta di pupazzi mossi a burattino – sono spuntate da dietro una carcassa metallica.

VOCE DONNA GATTO: Bel morettino... sono libera se vuoi... vengo via a poco... su, vieni sui tetti con me! VOCE UOMO GATTO: Ma non ci sono più tetti! VOCE DONNA GATTO: Sì, ce n'è ancora uno... se vieni con me vedrai. Non ti piace miagolare? VOCE UOMO GATTO: Lo sai che è proibito... Attenzione scappa c'è la buon costume! VOCE DONNA GATTO: Vieni, qui non ci vedranno. VOCE UOMO GATTO: Come sei morbida... VOCE DONNA GATTO: Zitto! Ecco se ne


70

sono andati. Guarda la luna... è al primo quarto. VOCE UOMO GATTO: Che bella, mi fa venire addosso una cosa... una voglia di graffiare... Pare che metteranno il coprifuoco... DONNA GATTO: Quando? UOMO GATTO: Quando ci sarà la luna piena... e chi verrà trovato in giro a miagolare in quella notte, verrà messo al rogo. DONNA GATTO: Non si può più vivere... Ma ci si può ancora amare di nascosto. UOMO GATTO: Non mi piace l'amore di nascosto. DONNA GATTO: Ma è per la morale.., e poi le cose proibite... ci fanno diventare sudicioni. Prima eravamo una razza sana, pulita... Scappiamo, guarda, è già l'alba! La luce salendo illumina i personaggi nel letto MARCO: Sveglia è giorno! DONNA: Io ho ancora sonno... buongiorno... sbaglio o è stata ancora più breve questa notte? MARCO: Sì molto più breve. DONNA: Che ne sai tu? MARCO: Non ho dormito.


71

DONNA: Non avevi sonno? MARCO: Altroché, ma c'erano due gatti che parlavano... lì dietro... facevano certi discorsi... DONNA: Di che parlavano? MARCO: D'amore... però lei deve essere stata una di quelle... DONNA: Batteva insomma. MARCO: Sì e ad un certo punto ne sono passati quattro del buon costume. DONNA: Incredibile, una gatta prostituta! MARCO: Questo è niente... avessi visto quello che ho visto io ieri... da far venire i capelli bianchi! DONNA: Ah sì? Racconta, intanto io preparo qualcosa da mangiare... Non hai fame? MARCO: Altrochè! ALTRO: Anch'io ho fame... Buongiorno. CORO: Buongiorno. ALTRO: Accidenti... potete dire buonasera... guardate... il sole tra poco tramonta. DONNA: Oheu! Sbaglio o i giorni e le notti si stanno accorciando sempre di più? ALTRO: Se andiamo avanti di questo passo... DONNA: Ho paura. MARCO: Guardate è già notte di nuovo... e io ho già sonno... e mi tocca andare a letto


72

senza mangiare. DONNA: Ma guarda che incosciente... qui sta succedendo chissà che, e lui dorme... Sveglia! Qui bisogna fare qualcosa! MARCO: E che ci vuoi fare... che sono io, Giosuè... che fermo il sole? DONNA: Ma no, almeno cerca di spiegarci il fenomeno. MARCO: Certo che se gira sempre più forte... è probabile che ad un certo punto ci vediamo scaraventati nella stratosfera anche noi. DONNA: Bisogna subito tornare nella fogna. ALTRO: Ha ragione torniamo... facciamo fagotto. MARCO: No, aspettate... DONNA: Ma tu sei matto... noi andiamo! MARCO: Ma no calmatevi... forse ho capito la vera ragione del fenomeno. È semplicissimo... i giri più veloci sono dovuti al fatto che il tragitto ellissoidale o elittico, descritto dal nostro pianeta nel suo nuovo percorso, si è esteso dilatandosi in una sola direzione (disegna SU KE COSA?) o su di un solo asse (disegna) quindi, al momento del ritorno, la curva che la sfera è costretta a compiere, è di sezione breve. DONNA: Quindi quasi strozzata.


73

MARCO: Esatto. DONNA: Mamma mia, capisco tutto! MARCO: Ecco perché la terra in questo punto gira così vorticosamente su se stessa. DONNA: Non vedi che è di nuovo giorno... Buongiorno. MARCO: Buon giorno. ALTRO: Buon giorno a tutti. DONNA: Vuoi dire allora che fra non molto le giornate e le notti torneranno normali? MARCO: Sì ALTRO: Ma a che punto saremo adesso, secondo voi? MARCO: Dunque, in questo momento... si dovrebbe essere in questa posizione, più o meno... quindi arriveremo all'equinozio d'inverno... Cioè tra quindici giorni circa... Ancora quindici giorni di questo spegni accendi... Macchè... già che ci sei riaccendi che è notte... buonanotte a tutti allora, perché fra quindici giorni... i giorni non durano che alcuni minuti ormai... quindi fra mezz'ora neanche, saremo all'equinozio... e fra due ore alla normalità. DONNA: Meno male! MARCO: Se non sbaglio, prima però, dovremo arrivare a delle giornate di 5 secondi... in quel momento conviene legarci o andare sottoterra.


74

ALTRO: Ho capito, l'avevo detto che si tornava nelle fogne. MARCO: No, basta legarci, ho già calcolato... la rotazione ci farà raggiungere una diminuzione di peso pari a 25 penaton... ho detto penaton?!... Cos'è il penaton? Un valore, peso, gravità, pari a solo due, tre chili a testa. Quindi basta che ci leghiamo per scaramanzia, a qualche cosa di conficcato al suolo.

Sul fondo passano sagome di gatti che attraversano la scena correndo Passaggio di gatti.

DONNA: Guarda come corrono quei gatti, sembrano impazziti. MARCO: Se tutto va bene fra poco ne vedremo parecchi svolazzare per aria come foglie... basta si alzi un po' di vento... ALTRO: Eh già, cosa vuoi, un gatto verrà a pesare sì e no un grammo. MARCO: Su da bravi, leghiamoci a 'sti pali (Si legano a vicenda)

Musica.


75

DONNA: Ah, ah, i gatti e i topi che si rincorrono fra le nuvole! Ah, ah, certo che sarà valsa la pena d'essere scampati... è tutto così assurdo e meraviglioso! MARCO: Io per me, non mi meraviglio più di niente... dopo quello che ho visto fare dai gatti quella notte che me ne sono andato in giro da solo. ALTRO: Che hai visto, racconta! MARCO: Sono arrivato dalle parti dello stadio... e c'era l'arena piena zeppa di gatti... e ogni gatto portava un topo... e lo buttava nel mezzo... ALTRO: Morto? MARCO: No, tutti vivi... tutti topi vivissimi al centro del campo... e loro, i gatti, sulle gradinate. DONNA: Che maledetti! Li hanno messi come cristiani al circo per divertirsi e massacrarli tutti insieme, non è così? MARCO: No, non è così... Li hanno radunati lì per allevarli. Sicuro... li hanno divisi per razze... selezionati insomma, e poi dentro in tanti piccoli box... e giù da mangiare a ingrassarli... a farli accoppiare... maschi e femmine... far razza, in poche parole come i veri allevatori di maiali e di bovini... Hai capito? DONNA: Sì, ho capito. MARCO: No, dico hai capito... non vanno


76

più a caccia di topi, li allevano, e poi al momento giusto... li manderanno al mattatoio... parte per mangiarli freschi... altri per metterli sotto sale... prosciutti, ecc... ALTRO: Si stanno civilizzando insomma. MARCO: Proprio, l'hai detto, gatti civili... E come tutte le società in marcia verso la civiltà, subito si sono messi a fare i razzisti. DONNA: I razzisti, in che senso? MARCO: Ce l'hanno con i gatti neri... dicono che sono causa di discredito per la razza soriana.... perché porta jella... e come presunti jettatori... li hanno rinchiusi in campi di concentramento... e quei pochi ai quali è permesso di circolare ancora... perché hanno qualche macchia bianca... se li pescano ad attraversare una strada... non ti dico, li linciano sul posto! DONNA: Per la miseria, stanno andando proprio verso la civiltà... MARCO: Ma la cosa che mi ha fatto più impressione, sai cos'è? DONNA: Cos'è? MARCO: I vestiti... vanno in giro vestiti! ALTRO: Ma che stupidi, cosa se ne fanno se hanno la pelliccia. MARCO: Già, ma la stanno perdendo. DONNA: Impossibile... MARCO: Ne ho visto uno... uno nudo che


77

faceva il bagno... Non ti dico che schifo! Era proprio nudo... senza pelliccia, come un coniglio spellato! ALTRO: È logico, anche noi da scimmie col pelo, diventando civili l'abbiamo perso.

Il buio e il chiaro accelerano, si sente cantare una strana canzone, una nenia... si spegne il semaforo... l'orologio gira veloce.

DONNA: Che è questa musica ? MARCO: Lo so io che è... è una specie di nenia liturgica... sono anche religiosi... fanatici... bigotti sono... Ho visto un funerale. Una cosa! Dieci topi drappeggiati di nero che tiravano uno scatolone delle scarpe con dentro il defunto... e tutti dietro che gli urlavano, che si strappavano i baffi... si mordevano la coda, strappandosi ciuffi di pelo. ALTRO: E che gridavano? MARCO: "Dannati saremo, perché abbiamo peccato... dannati saremo per la nostra impudicizia. La nostra sensualità morbosa, lasciva, scandalosa, promettiamo fratelli..."

Se sente una voce.


78

VOCE: ... la libidine insana che ci ha portati ad essere il simbolo della mollezza e della sensualità... ALTRO: Da dove viene? DONNA: È qua, è qua... Venite a vedere, qua sotto c'è un sotterraneo! ALTRO: Da questa fessura si vedono... si saranno adunati almeno 2000 gatti! DONNA: Tutti vestiti di nero... con anche il cappuccio nero... È spaventoso! ALTRO: Fammi sentire cosa dice quel fanatico! VOCE: ... ed ora tutti in ginocchio... ormai è la fine del mondo... e prepariamoci! È questo il giusto castigo per non avere tenuto fede alla disciplina spirituale dettataci dal Satapò! DONNA: Chi è 'sto Satapò? MARCO: È il dio dei gatti. VOCE: ... quanti di noi possono dire in coscienza di essere stati buoni soriani? Tu forse... e tu... e tu... GATTI: No, siamo peccatoriiii! Tutti dannati saremoooo!( VOCE: ...Forse se veramente sincero si dimostrerà il nostro proposito di migliorare... il grande spirito di Satapò ci farà il dono della vita... i giorni torneranno


79

ad essere lunghi come prima GATTI: (applauso) Sì, sì... saremo veri soriani! VOCE: Giuriamo allora GATTI: Giuriamo! VOCE: Giuriamo di difendere l'unità della famiglia soriana! Istituiremo per questo l'unione dei gatti-padri di famiglia... soriana... perché vigilino sulla morale... e la difesa dei valori assoluti. Fonderemo una associazione per la difesa del neo-gatto... case per le giovani madri... sotto l'egida delle gatte-pie... Dobbiamo lottare con tutte le nostre forze... contro quei cosidetti gatti-pensatori o liberi-gatti... - fortunatamente quattro gatti - che vorrebbero buttare fango sui sani principi e sull'ordine e nell'anarchia topara. (Si sentono applausi e grida) DONNA: Per la miseria... io gli butto una bomba. ALTRO: Ma che dici... bisogna invece ascoltarli... ci fa capire cosa dovevamo essere noi prima che scoppiasse il cataclisma. MARCO: Per la miseria... urge un giuramento solenne anche da parte nostra, il primo che dice ancora "salvezza dei valori assoluti", sarà punito con la depilazione rapida e totale, compreso il superfluo delle parti intime.


80

DONNA: Bravo! MARCO: Idem per chi dirà... "in difesa della morale corrente"... via, depilato con cerotti a strappo! E per la frase "salvaguardia dell'ordine contro il disordine anarchico", impiccagione per gli orpelli genetici a un pennone vistosamente imbandierato. DONNA: Bravo! ALTRO: Giusto, giustissimo... ma che serve. Se penso quanta gente s'è mandata ad accoppare per niente... con queste stupide parole... Solo adesso mi rendo conto del pericolo che è la retorica... E pensare che io stesso me ne sono valso... che imbecille! MARCO: Già adesso te ne accorgi... un po' tardi, eh generale? DONNA: Ma che dici? Perché l'hai chiamato generale? MARCO: No, dicevo... è generale... è un fatto comune a tutti, il rendersene conto dopo... DONNA: Che strano, adesso la luce è bassa ma costante... non c'è più l'accendi-spegni di prima. MARCO: Stiamo arrivando all'equinozio... evidentemente giorno e notte si susseguono così in fretta che non si distinguono più. ALTRO: Bisogna sacrificarci... non può


81

finire così l'umanità... farci sostituire dai gatti... è indegno! DONNA: Già, e chi si sacrifica... solo io. ALTRO: No anch' io . DONNA: Ma se hai detto che non puoi avere figli? ALTRO: Ti ho detto una palla. MARCO: Se parli ti accoppo. ALTRO: E accoppami... che mi importa... io sono un uomo! DONNA: Cosa? ALTRO: O meglio ero... perché da un po' di tempo non so più nemmeno io chi sono. DONNA: Un uomo?! ALTRO: Sì mi sono travestito... anzi lui mi ha fatto travestire! MARCO: Spia! ALTRO: Ma adesso non serve più... perché ho deciso che voi due dovete unirvi per procreare. DONNA: Ma chi ha deciso... ALTRO: Io ho deciso... per la salvezza... per la continuazione. (Punta contro Abelardo il fucile) MARCO: Riecco il generale. DONNA: Generale? MARCO: Sì, da uomo era generale, ed ecco che il vizio di dare ordini ritorna a galla. ALTRO: Do ordini per il vostro bene. MARCO: Senti, per quanto mi riguarda non


82

devi insistere... mi inviti proprio a nozze... quindi molla il cannone! DONNA: È davvero un fanatico... prima voleva accoppare te... per darmi in NN STO CAPENDO Più NULLA pasto a suo fratello, che poi era ancora lui... MARCO: Adesso è pronto ad accoppare te... per compiacere me... Volevi ammazzarmi? ALTRO: Sì, sì, è vero... ma ero ancora un essere bestiale... ora però sento che mi sto avviando verso la perfezione... non ho più gli stupidi egoismi dell'uomo comune... ne morbosità... sensualità... ho superato tutto... tutto in me è ormai spirito e amore... ma questo amore mi impone di salvare almeno la vostra continuità... la mia ve la sacrifico... Avanti abbracciatevi! DONNA: Non abbraccio niente io... generale, hai finito di dare ordini! MARCO: Ehi disgraziati... non vi metterete a sparare con me di mezzo? Entra in scena una donna SECONDA DONNA: Degli uomini e delle donne... è proprio vero allora!! Un uomo e due donne... incredibile... ditemi che siete veri! DONNA: Chi è?


83

MARCO: Una donna! ALTRO: Una donna! MARCO: Vieni, vieni avanti... SECONDA DONNA: Che gioia avervi incontrati... ma che fate... perché siete armati, non avete ancora imparata la lezione? Ancora si pensa ad uccidere? Basta, incoscienti! Buttate le armi ed abbracciamoci! MARCO: Sì, sì abbracciamoci! SECONDA DONNA: Accidenti, si vola via qua! (afferra una grossa pietra) MARCO: Ehi generale... guarda qua che boccone... butta giù quella roba, che è? SECONDA DONNA: È per non farmi portare in aria di nuovo... ho fatto una tale fatica a scendere. ALTRO: Perché hai provato a volare? DONNA 2: Sì è bellissimo... stupendo... sono scesa solo perché ho visto voi... e ho pensato di venire a vedere se vi abbisognasse .. MARCO: Altrochè che ci abbisogna... ci abbisogni te... per il nostro generale. DONNA 2: Per chi? MARCO: Per lui... non farci caso se è vestito da donna, in verità è un uomo. ALTRO: Vi ringrazio, ma ecco... non posso accettarla... non si offenda signorina.


84

Si leva un vento sempre più forte.

MARCO: Cosa? Cosa? Ma roba dell'altro mondo... avresti il coraggio di voltare le spalle a 'sto po' po' di sventola... brutto degenerato, ecco quello che sei! DONNA: Ha ragione... sei pure vigliacco e ipocrita: prima pretendi che io mi sacrifichi... e io stavo già per accettare... MARCO: Stavi per accettare... davvero? KE SUCCEDE? DARIO? DONNA: Stai attento, ma che fai... se mi stacchi... va finire che parto come un palloncino... MARCO: Come sei leggera... davvero è straordinario... DONNA: Tienimi per carità! MARCO: Ah sì non ti mollo di sicuro... ma adesso ti faccio vedere io come si condiscono gli ipocriti... avanti spogliati da quei vestiti! ALTRO: Oh no... sto tanto bene così... MARCO: (al generale) Spogliati ho detto, chiedi scusa alla tua ragazza e falle vedere che non sei un verme piagnucoloso ma un uomo... per la miseria! ALTRO: No, no... Ma volete capire sì o no


85

che non mi importa più niente? DONNA: Cosa non ti importa? ALTRO: Non mi importa più di continuare... me stesso... non mi sento più fatto di carne... non ho desideri... d'amore... di amplessi, mi sento talmente staccato da queste cose... dal mondo ma non sentite anche voi... l'afflato? DONNA: L'afflato... Oh finalmente una parola che non capisco. ALTRO: Un'ansia di sospensione incontenibile... Oh sapeste la fatica che faccio a trattenermi qui con voi. MARCO: Ma che ti prende... ma stai impazzendo? A parte dico se è il modo di offendere, umiliare una ragazza così... dolce... DONNA 2: Vi ringrazio di esservi ricordati di me... che esisto e che potrei anche avere dei pareri, dei gusti... Nessuno che mi abbia chiesto ti va... non ti va... come fossi un vitello da prendere o lasciare. MARCO: E sì scusa, ma qui non c'è tanto da scegliere... ecco al massimo potresti preferire me... ma io sono già occupato con lei. DONNA: Ha ragione... devi scusarci proprio... L'abbiamo trattata davvero come un vitello... E poi anche tu... chi ti ha detto che io abbia accettato?


86

MARCO: Ma se poco fa... DONNA: Poco fa ho detto che quasi ti accettavo... ma adesso... Per carità non voglio essere causa di un nuovo litigio, dico solo che grazie al cielo non siamo più al tempo delle imposizioni... ognuno deve fare quello che gli pare... se lui vuol volare... lasciate che voli. MARCO: Volare? ALTRO: Sì volare... voglio provare, ne ho una voglia terribile... tu che l'hai provato, è bello vero? DONNA 2: Non si può dire quanto sia bello... anch'io la penso come te. Non ho nessun desiderio di tornare ad essere una donna... soltanto una femmina... o meglio una femmina del maschio... No, per nessuna ragione al mondo. ALTRO: Non chiedetemi di legarmi ad un palo, per rimanere attaccato alla terra... no, è talmente dolce il richiamo del vuoto... dell'andare sospesi... librati... senza più pensieri... senza problemi... MARCO: Ma dove andate così librati? DONNA 2: Che importa dove, importa l'incanto... la magia... la catarsi completa... l'abbandono... DONNA: Sì, avete ragione, anch'io provo questo desiderio... di lasciarmi andare, di rotolarsi... nel niente... nelle parole, come


87

un poeta... MARCO: No no, Eloisa, tu no... Non hai ancora capito che è come un lasciarvi annegare... che andate a cancellavi?! DONNA 2: Sì, cancellarsi, in una musica però! Andiamo.... vieni laggiù in quello spiazzo... ci basterà correre un po'... ci solleveremo con facilità e finirà tutto il male... invidie, odio, passioni... MARCO: Ma tu guarda? Cos'hai dietro... sono due piccole ali! DONNA 2: Sì, mi sono spuntate poco fa... mentre volavo... ALTRO: Anche a me... che strano... mi stanno spuntando... DONNA: Anche a me... piccole, sembrano di gallina. MARCO: A me no... niente... neanche da gallina... Però senti un pò: 'sti due spuntoni che sono? DONNA: Eh sì, cominciano... DONNA 2: Stiamo diventando angeli... fra poco queste ali non saranno più così striminzite... diventeranno enormi. ALTRO: È meraviglioso, tutti angeli... guardate... guardate lassù, è uno degli scampati... guardate che ali! VOCE: Ehi salve... venite anche voi... è meraviglioso! MARCO: Io no... non voglio... non voglio


88

diventare un angelo... me ne frego di essere un angelo! DONNA: Non ti basta? Vuoi diventare arcangelo... così subito? Aspetta di fare carriera! MARCO: No, voglio rimanere un uomo... non voglio svuotarmi... rotolarsi nelle parole senza senso... sentirmi leggero... No, pesante! Magari violento, carogna, ma uomo... Voglio odiare per poter voler bene! ALTRO: E tu, dai a noi dei pazzi... Addio! Resta pure a fare la pietra, noi andiamo. MARCO: Aspettate... legatemi... legati prima... DONNA: Non mi odiare se ti lascio pure io... ma non ce la faccio... mi sento così ubriaca... non posso fare a meno... perdonami... MARCO: No... non perdono!!! Non perdono a nessuno... a nessuno... Via! Via! Andate voi! DONNA 2: Muoviamoci!... Fra poco... non ce la faremo più ad alzarci... Appena il sole spunterà normale... ritorneremo ad avere il peso di sempre... ALTRO: Allora precipiteremo... DONNA 2: No, saremo talmente lontani... MARCO: Lontani dove? ALTRO: Che ti importa? MARCO: Hai ragione non mi importa.


89

DOVE SONO SPARITI GLI ALTRI?

L'uomo resta solo sul fondo. Si sentono le voci:

VOCI: Ecco qui va bene... teniamoci per mano! Forza corri... corri! Si vola... È meraviglioso... Ehi Abelardo... ci vedi... addio...

Torna Eloisa.

DONNA: Abelardo... MARCO: Che fai, sei caduta? DONNA: No, sono tornata... Aiutami... aiutami a restare... ma sento che tu hai ragione... e poi da solo il tuo gesto non significherebbe niente... proprio niente. MARCO: Grazie... se non tornavi tu, stavo per sciogliermi... stavo per scappare con voi. DONNA: Ecco, scappare, hai detto la parola giusta... mi sembrava di scappare. La cosa più difficile è proprio quella di rimanere... rimanere attaccati alla terra... Il sole, guarda... di nuovo come prima... Che bello è il caldo... È finito! VOCE GATTO: Siamo stati perdonati... Grazie o spirito... Ora torniamo alle nostre


90

case... alla vita... ma ricordiamo ora i nostri giuramenti... usciamo alla luce... il mondo è nostro... in marcia!

Si sentono urla e passi.

MARCO: I gatti! Me ne ero quasi dimenticato! Ecco che vengono, Marciano inquadrati! Presto, il fucile, le bombe, dai spara! DONNA: No, no, basta, basta con la violenza! MARCO: Ma quelli ci vengono addosso. Dobbiamo difenderci. DONNA: Guarda! Hanno alzato bandiera bianca! Vogliono parlamentare... MARCO: Ecco il capo. Che volete? Avanti parlate! GATTO: Umani! Non abbiamo nessuna intenzione di attaccavi, di creare blocchi divisi e contrapposti. Si potrebbe arrivare a un compromesso. Governare insieme per superare la crisi e ricostruire. MARCO: Compromesso?! Unità nella diversità?! No, per carità, via, vieni scappiamo, figurati, un'altra volta con il compromesso!?!

KE TIRATA! E’ DA STAMANI.. FINITOOOO. E’ BELLISSIMA!

franca


91

FINE

50961 A LA FINE DEL MONDO 14759 UOMO- 25...

Documents

Transcript of 50961 A LA FINE DEL MONDO 14759 UOMO- 25...