4/2010 Eco della Rossa

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Anno LVII - 2010 - N. 4 bim. - 24/09/2010 Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60049 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L L ’ECO ’ECO DE DE LA LA ROSSA ROSSA Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale Canonizzazione della Beata Camilla Battista Varano da Camerino Vistosità e virtù www.ecodellarossa.it Dagli scritti della Beata Spezzare pane per tutti i popoli Cari fratelli e sorelle, il mese di ottobre, con la cele- brazione della Giornata Missionaria Mondiale, offre alle Comunità diocesane e parroc- chiali, agli Istituti di Vita Consacrata, ai Movimenti Ecclesiali, all’intero Popolo di Dio, l’occasione per rinnovare l’impegno di annunciare il Vangelo e dare alle attività pastorali un più ampio respiro missionario. Tale annuale appuntamento ci invita a vivere intensamente i percorsi liturgici e catechetici, caritativi e cultura- li, mediante i quali Gesù Cristo ci convoca alla mensa della sua Parola e dell’Eucaristia, per gustare il dono della sua Presenza, formarci alla sua scuo- la e vivere sempre più consape- volmente uniti a Lui, Maestro e Signore. Egli stesso ci dice: “Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21). A ottobre, inoltre, in molti Paesi riprendono le varie attività eccle- siali dopo la pausa estiva, e la Chiesa ci invita ad imparare da Maria, mediante la preghiera del Santo Rosario, a contemplare il progetto d’amore del Padre sul- l’umanità, per amarla come Lui la ama. Non è forse questo anche il senso della missione? Il Padre, infatti, ci chiama ad essere figli amati nel suo Figlio, l’Amato, e a riconoscerci tutti fratelli in Lui, Dono di Salvezza per l’umanità divisa dalla discor- dia e dal peccato, e Rivelatore del vero volto di quel Dio che “ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” . In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare ad offrire segni di spe- ranza e a divenire fratelli univer- sali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli. Queste considerazioni rimanda- no al mandato missionario che hanno ricevuto tutti i battezzati e l’intera Chiesa, ma che non può realizzarsi in maniera credibile senza una profonda conversione personale, comunitaria e pasto- rale. Infatti, la consapevolezza della chiamata ad annunciare il Vangelo stimola non solo ogni singolo fedele, ma tutte le Comunità diocesane e parroc- chiali ad un rinnovamento inte- grale e ad aprirsi sempre più alla cooperazione missionaria tra le Chiese, per promuovere l’annun- cio del Vangelo nel cuore di ogni persona, di ogni popolo, cultura, razza, nazionalità, ad ogni latitu- dine…La Chiesa, infatti, “è in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”. La Chiesa diventa “comunio- ne” a partire dall’Eucaristia, in cui Cristo, presente nel pane e nel vino, con il suo sacrificio di amore edifica la Chiesa come suo corpo, unendoci al Dio uno e trino e fra di noi. Per tale ragio- ne l’Eucaristia non è solo fonte e culmine della vita della Chiesa, ma anche della sua missione: “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missio- naria”, capace di portare tutti alla comunione con Dio, annun- ciando con convinzione: “quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, per- ché anche voi siate in comunio- ne con noi” (1Gv 1,3). Carissimi, in questa Giornata Missionaria Mondiale in cui lo sguardo del cuore si dilata sugli immensi spazi della missione, sentiamoci tutti protagonisti del- l’impegno della Chiesa di annunciare il Vangelo. La spinta missionaria è sempre stata segno di vitalità per le nostre Chiese e la loro cooperazione è testimo- nianza singolare di unità, di fra- ternità e di solidarietà, che rende credibili annunciatori dell’Amore che salva! Rinnovo, pertanto, a tutti l’invito alla pre- ghiera e, nonostante le difficoltà economiche, all’impegno del- l’aiuto fraterno e concreto a sostegno delle giovani Chiese. Tale gesto di amore e di condivi- sione, che il servizio prezioso delle Pontificie Opere Missionarie, cui va la mia grati- tudine, provvederà a distribuire, sosterrà la formazione di sacer- doti, seminaristi e catechisti nelle più lontane terre di missio- ne e incoraggerà le giovani comunità ecclesiali. A conclusione dell’annuale messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, desidero esprimere, con particolare affet- to, la mia riconoscenza ai mis- sionari e alle missionarie, che testimoniano nei luoghi più lon- tani e difficili, spesso anche con la vita, l’avvento del Regno di Dio. A loro, che rappresentano le avanguardie dell’annuncio del Vangelo, va l’amicizia, la vici- nanza e il sostegno di ogni cre- dente. “Dio, (che) ama chi dona con gioia” li ricolmi di fervore spirituale e di profonda letizia. Come il “sì” di Maria, ogni generosa risposta della Comunità ecclesiale all’invito divino all’amore dei fratelli susciterà una nuova maternità apostolica ed ecclesiale, che lasciandosi sorprendere dal mistero di Dio amore, il quale “quando venne la pienezza del tempo… mandò il suo Figlio, nato da donna” (Gal 4,4), donerà fiducia e audacia a nuovi aposto- li. Tale risposta renderà tutti i credenti capaci di essere “lieti nella speranza” (Rm 12,12) nel realizzare il progetto di Dio, che vuole “la costituzione di tutto il genere umano nell’unico popolo di Dio, la sua riunione nell’unico corpo di Cristo, la sua edifica- zione nell’unico tempio dello Spirito Santo” . Cammina, corri, vola nella via di Dio. I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano. Se puoi correre, non camminare. Se puoi volare, non correre, perché il tempo è breve. Tu, o Signore, per grazia sei nato nell’anima mia, mi hai donato la tua luce, luce di Verità, Via per venire a te , vero Paradiso! Nelle tenebre e oscurità del mondo mi hai fatto vedere, udire, parlare e camminare nella tua luce. O dolce Signore, dammi grazia che io ti restituisca amore per amore, sangue per sangue, vita per vita, perché con la mia vita sempre io lodi, benedica e glorifichi te, ed edifichi i fratelli. O Signore, non permettere che mi perda E anneghi nel mare, perché tanto mi hai cercato e tanto ti sei affannato per togliermi dalla tempesta. Ricordati, Gesù mio, quanto ti sono costata cara, ricordati che prezzo pagasti per me sulla croce, ricordati di quello che ho avuto voglia di fare e non di quello che ho fatto! Accoglimi, attirami a Te e in Te, dolce Dio mio, eterno vero e sommo Bene. L’arazzo ufficiale che rappresenta la Beata Camilla Battista Varano e che sarà esposto in piazza S. Pietro nel corso della solenne celebrazione della canonizzazione, domenica 17 ottobre prossimo, è stato realizzato dal pittore polacco Jezy Kumala. Rappresenta la futura santa evidenziandone alcuni tratti caratteristici, allo scopo di aiutare il popolo di Dio a prepararsi alla canonizza- zione. L’ arazzo rappresenta Camilla da Varano, che entrando nel monastero di Urbino nel 1481, divenne Sorella Povera di santa Chiara d’Assisi – come indi- ca l’abito di cui è rivestita – assumendo il nome di suor Battista. Il paesaggio in alto a destra che si vede come scorcio dietro la grata, ricor- da la Rocca Varanesca in cui Camilla visse durante la sua infanzia e adolescenza. Qui si dilettava tra feste, balli e danze come ogni giovane nobile delle corti rinascimen- tali. La corona, cifra delle sue nobili origini (era figlia del Duca Giulio Cesare Varano), che Camilla lascia cadere a terra, è il segno della sua scelta di abbandonare la vita e la logica della corte con i suoi sfarzi e la sua superfi- cialità per seguire Cristo. Nella mano destra Camilla Battista stringe una piuma d’oca, ed è intenta a scrivere: ella è una scrittrice mistica. I libri sullo sfondo richiamano la sua profonda cultura umanistica che, sostenuta e alimentata da una intensa spiritualità, fece di lei una scrittrice memora- bile le cui opere rimangono a tutt’oggi un punto di riferi- mento per studiosi e creden- ti. Lo sguardo di Camilla Battista è rivolto al Crocifisso: è lui il centro della sua vita. Sarà proprio la contemplazione del cuore di Cristo e della sua Passione il fondamento di una delle sue opere più importanti: “I Dolori mentali di Gesù”. Il Signore stesso le chiede di mettere per iscritto il frutto di quella rivelazione. L’aureola è infine il segno del riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, della santità di Camilla Battista. U n a l u c e p e r t e Questo il programma della canonizzazione: * DOMENICA 17 ottobre: PELLEGRINAGGIO A ROMA ore 10.00 a S. Pietro Solenne Rito presieduto da Benedetto XVI * Domenica 24 ottobre: nella Cattedrale di Camerino ore 17.00 Solenne Pontificale di ringrazia- mento Presieduto da S.E. Mons. Angelo Amato, prefetto Congr. Cause dei Santi Arcidiocesi di Camerino - S. Severino Marche “EDUCARE ALLA FEDE, EDUCARE ALLA VITA” TRE-GIORNI DIOCESANA Per Famiglie – Educatori - Giovani CAMERINO – Seminario arcivescovile Venerdì 8 ottobre 2010 (ore 18.00 - 22.00) Sabato 9 ottobre (ore 16.00 - 22.00) Domenica 10 ottobre (ore 10.00 -18.00) * Programma dettagliato presso le Parrocchie Insita nella natura umana è quella tendenza per cui ognu- no che nasce comincia, presto o tardi, a desiderare di essere non solo rispettato dagli altri, ma anche ammirato, stimato e lodato. Per promuovere tale propensione non meno coltiva- ta che istintiva, e poter pian piano riuscire nell’impresa, si è naturalmente portati ad evi- tare tutto ciò che possa essere ritenuto contrario al buon costume o comunque disdice- vole, comportandosi invece, specie in pubblico, in maniera tale da consolidare nella mente del prossimo un giudizio sem- pre più positivo e suadente circa la bontà, il merito e la bravura del soggetto, pronto a riscuotere applausi. Tale bra- mosia di emergere e primeg- giare induce talvolta la perso- na a ricorrere ad una varietà di espedienti, giudicati non poco singolari e stravaganti dall’osservatore riflessivo, del tutto normali invece per chi, abituato ormai a tutto, si trin- cera dietro una parete di mal- celato cinismo. Parliamo di consuetudini già da tempo e largamente in uso, quale l’im- piego indiscriminato di cosme- tici per il trucco; le scarpe dai tacchi alti miranti a far appa- rire slanciata la figura e meno bassa la propria statura; le varie forme di imbottitura intese, per esempio, a dare un aspetto più quadrato e largo alle spalle strette, oppure per far sembrare più ampio e abbondante il petto femminile; il trapianto del cuoio capelluto perché appaiano capelli dove non ce ne sono più; l’uso della parrucca o accorgimenti affi- ni; il ricorso alla lipectomia o alla liposuzione allo scopo di diminuire l’obesità e via dicen- do. Esistono inoltre degli arti- fici più splendidi e sfarzosi, per quanto assai dispendiosi, volti a indurre il prossimo ad ammirarci e onorarci con cre- scente intensità, come quello di indossare sempre e soltanto indumenti con firme dell’alta moda; quello di ornare il pro- prio corpo di gioielli e di oggetti d’oro di grande pregio; quello di disporre di una casa, meglio ancora se più di una - magari in città, in campagna e al mare- tutte in ogni caso lus- suose ed eccezionalmente ele- ganti; quello di possedere e guidare automobili costose, potenti e appariscenti… Orbene, mentre in tutti i casi sopra esposti, nessuno vorrà discutere sul diritto del cittadi- no di impiegare le proprie risorse nell’acquistare e nel mettere in mostra i beni mate- riali come gli pare e piace, nes- suno dall’altro canto vorrà neanche sostenere che simili beni possano costituire parte integrante della personalità o del carattere del soggetto che li possiede e li utilizza. Si tratta infatti di oggetti del tutto estranei alla persona, disgiunti completamente dalle qualità interiori dell’individuo ed avulsi dalla sua essenza. In virtù pertanto dell’enorme divario esistente tra i beni materiali che una persona possa possedere ed i valori morali, intellettuali e spirituali insiti in maniera permanente nel suo animo, appare inam- missibile che degli accessori relativi alla prima categoria possano essere messi sulla bilancia, allorché si giudica il merito obiettivo ed imparziale di una persona. Eppure, quante persone – e non parliamo soltanto dei gio- vani – si lasciano arbitraria- mente impressionare da quello che il prossimo ostenta e di cui fa sfoggio, anziché valutare, per quanto sia possibile, la virtù dell’individuo, le qualità interiori, il merito della vita, la coltivazione del proprio talen- to, le doti dello spirito, la soli- da cultura…: tutti arricchi- menti interiori, inerenti alla persona che n’è ornata, abbel- limenti inalienabili, immuni da imbroglioni e predoni, autentici e stabili ornamenti dello spirito, che rendono la personalità e il carattere del- l’individuo singolarmente bello, attraente e persino affa- scinante! Se è quanto mai auspicabile, e addirittura urgente, l’adozione di un crite- rio che permetta di discernere i valori autentici e duraturi nella vita presente, non è meno impellente la necessità di edu- care le generazioni più giovani alla maturazione delle loro facoltà psichiche e intellettua- li, appunto perché la risultante acutezza di giudizio, riesca a preservarle da innumerevoli e deleterie cantonate, frustra- zioni e delusioni. Senza dubbio gli ammaestramenti più effica- ci e convincenti in materia saranno costituiti dai buoni esempi e dai saggi ammoni- menti delle generazioni più anziane, nella misura, ovvia- mente, in cui simili aiuti e sostegni possono essere ancora reperibili. I Parroci

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Bimestrale di informazione,cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni.

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Anno LVII - 2010 - N. 4 bim. - 24/09/2010Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona

PERIODICO BIMESTRALED’INFORMAZIONE E CULTURA

Contributi per sostenereil periodico

CCP n. 14236608intestato Parroco

Santuario Cuore Immacolatodi Maria

60049 Serra San Quirico Staz.(Ancona)

Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSAMessaggio del Papaper la Giornata Missionaria Mondiale

Canonizzazione della BeataCamilla Battista Varano

da Camerino

Vistosità e virtù

www.ecodel larossa. i t

Dagli scritti della Beata

Spezzare paneper tutti i popoli

Cari fratelli e sorelle,il mese di ottobre, con la cele-

brazione della GiornataMissionaria Mondiale, offre alleComunità diocesane e parroc-chiali, agli Istituti di VitaConsacrata, ai MovimentiEcclesiali, all’intero Popolo diDio, l’occasione per rinnovarel’impegno di annunciare ilVangelo e dare alle attivitàpastorali un più ampio respiromissionario. Tale annualeappuntamento ci invita a vivereintensamente i percorsi liturgicie catechetici, caritativi e cultura-li, mediante i quali Gesù Cristoci convoca alla mensa della suaParola e dell’Eucaristia, pergustare il dono della suaPresenza, formarci alla sua scuo-la e vivere sempre più consape-volmente uniti a Lui, Maestro eSignore. Egli stesso ci dice: “Chiama me sarà amato dal Padremio e anch’io lo amerò e mimanifesterò a lui” (Gv 14,21). Aottobre, inoltre, in molti Paesiriprendono le varie attività eccle-siali dopo la pausa estiva, e laChiesa ci invita ad imparare daMaria, mediante la preghiera delSanto Rosario, a contemplare ilprogetto d’amore del Padre sul-l’umanità, per amarla come Luila ama. Non è forse questo ancheil senso della missione?

Il Padre, infatti, ci chiama adessere figli amati nel suo Figlio,l’Amato, e a riconoscerci tuttifratelli in Lui, Dono di Salvezzaper l’umanità divisa dalla discor-dia e dal peccato, e Rivelatoredel vero volto di quel Dio che“ha tanto amato il mondo dadare il Figlio unigenito, perchéchiunque crede in Lui non vadaperduto, ma abbia la vita eterna”. In una società multietnica chesempre più sperimenta forme disolitudine e di indifferenzapreoccupanti, i cristiani devonoimparare ad offrire segni di spe-ranza e a divenire fratelli univer-sali, coltivando i grandi idealiche trasformano la storia e,senza false illusioni o inutilipaure, impegnarsi a rendere ilpianeta la casa di tutti i popoli.Queste considerazioni rimanda-no al mandato missionario chehanno ricevuto tutti i battezzati el’intera Chiesa, ma che non puòrealizzarsi in maniera credibilesenza una profonda conversionepersonale, comunitaria e pasto-rale. Infatti, la consapevolezzadella chiamata ad annunciare ilVangelo stimola non solo ognisingolo fedele, ma tutte leComunità diocesane e parroc-chiali ad un rinnovamento inte-grale e ad aprirsi sempre più allacooperazione missionaria tra leChiese, per promuovere l’annun-cio del Vangelo nel cuore di ognipersona, di ogni popolo, cultura,razza, nazionalità, ad ogni latitu-dine…La Chiesa, infatti, “è inCristo come sacramento, cioèsegno e strumento dell’intimaunione con Dio e dell’unità ditutto il genere umano”.

La Chiesa diventa “comunio-ne” a partire dall’Eucaristia, in

cui Cristo, presente nel pane enel vino, con il suo sacrificio diamore edifica la Chiesa comesuo corpo, unendoci al Dio uno etrino e fra di noi. Per tale ragio-ne l’Eucaristia non è solo fonte eculmine della vita della Chiesa,ma anche della sua missione:“Una Chiesa autenticamenteeucaristica è una Chiesa missio-naria”, capace di portare tuttialla comunione con Dio, annun-ciando con convinzione: “quelloche abbiamo veduto e udito, noilo annunciamo anche a voi, per-ché anche voi siate in comunio-ne con noi” (1Gv 1,3).

Carissimi, in questa GiornataMissionaria Mondiale in cui losguardo del cuore si dilata sugliimmensi spazi della missione,sentiamoci tutti protagonisti del-l’impegno della Chiesa diannunciare il Vangelo. La spintamissionaria è sempre stata segnodi vitalità per le nostre Chiese ela loro cooperazione è testimo-nianza singolare di unità, di fra-ternità e di solidarietà, che rendecredibili annunciatoridell’Amore che salva! Rinnovo,pertanto, a tutti l’invito alla pre-ghiera e, nonostante le difficoltàeconomiche, all’impegno del-l’aiuto fraterno e concreto asostegno delle giovani Chiese.Tale gesto di amore e di condivi-sione, che il servizio preziosodelle Pontificie OpereMissionarie, cui va la mia grati-tudine, provvederà a distribuire,sosterrà la formazione di sacer-doti, seminaristi e catechistinelle più lontane terre di missio-ne e incoraggerà le giovanicomunità ecclesiali.

A conclusione dell’annualemessaggio per la GiornataMissionaria Mondiale, desideroesprimere, con particolare affet-to, la mia riconoscenza ai mis-sionari e alle missionarie, chetestimoniano nei luoghi più lon-tani e difficili, spesso anche conla vita, l’avvento del Regno diDio. A loro, che rappresentano leavanguardie dell’annuncio delVangelo, va l’amicizia, la vici-nanza e il sostegno di ogni cre-dente. “Dio, (che) ama chi donacon gioia” li ricolmi di fervorespirituale e di profonda letizia.

Come il “sì” di Maria, ognigenerosa risposta dellaComunità ecclesiale all’invitodivino all’amore dei fratellisusciterà una nuova maternitàapostolica ed ecclesiale, chelasciandosi sorprendere dalmistero di Dio amore, il quale“quando venne la pienezza deltempo… mandò il suo Figlio,nato da donna” (Gal 4,4), doneràfiducia e audacia a nuovi aposto-li. Tale risposta renderà tutti icredenti capaci di essere “lietinella speranza” (Rm 12,12) nelrealizzare il progetto di Dio, chevuole “la costituzione di tutto ilgenere umano nell’unico popolodi Dio, la sua riunione nell’unicocorpo di Cristo, la sua edifica-zione nell’unico tempio delloSpirito Santo” .

Cammina, corri, vola nella via di Dio.I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano. Se puoi correre, non camminare.Se puoi volare, non correre, perché il tempo è breve.Tu, o Signore, per grazia sei nato nell’anima mia,mi hai donato la tua luce, luce di Verità,

Via per venire a te , vero Paradiso!Nelle tenebre e oscurità del mondo mi hai fattovedere, udire, parlare e camminare nella tua luce.O dolce Signore, dammi grazia che io ti restituisca amore per amore, sangue per sangue, vita per vita,perché con la mia vita sempre io lodi,benedica e glorifichi te, ed edifichi i fratelli.O Signore, non permettere che mi perda E anneghi nel mare, perché tanto mi hai cercatoe tanto ti sei affannato per togliermi dalla tempesta.Ricordati, Gesù mio, quanto ti sono costata cara,ricordati che prezzo pagasti per me sulla croce,ricordati di quello che ho avuto voglia di faree non di quello che ho fatto! Accoglimi, attirami a Te e in Te,dolce Dio mio, eterno vero e sommo Bene.

L’arazzo ufficiale cherappresenta la BeataCamilla Battista Varano eche sarà esposto in piazzaS. Pietro nel corso dellasolenne celebrazione dellacanonizzazione, domenica17 ottobre prossimo, èstato realizzato dal pittorepolacco Jezy Kumala.

Rappresenta la futurasanta evidenziandone alcunitratti caratteristici, allo scopodi aiutare il popolo di Dio aprepararsi alla canonizza-zione.

L’arazzo rappresentaCamilla da Varano, cheentrando nel monastero diUrbino nel 1481, divenneSorella Povera di santaChiara d’Assisi – come indi-ca l’abito di cui è rivestita –assumendo il nome di suorBattista.

Il paesaggio in alto adestra che si vede comescorcio dietro la grata, ricor-da la Rocca Varanesca incui Camilla visse durante lasua infanzia e adolescenza.Qui si dilettava tra feste, ballie danze come ogni giovanenobile delle corti rinascimen-tali.

La corona, cifra delle suenobili origini (era figlia del

Duca Giulio Cesare Varano),che Camilla lascia cadere aterra, è il segno della suascelta di abbandonare la vitae la logica della corte con isuoi sfarzi e la sua superfi-cialità per seguire Cristo.

Nella mano destraCamilla Battista stringe unapiuma d’oca, ed è intenta ascrivere: ella è una scrittricemistica. I libri sullo sfondorichiamano la sua profondacultura umanistica che,sostenuta e alimentata dauna intensa spiritualità, fecedi lei una scrittrice memora-bile le cui opere rimangonoa tutt’oggi un punto di riferi-mento per studiosi e creden-ti.

Lo sguardo di CamillaBattista è rivolto alCrocifisso: è lui il centrodella sua vita. Sarà propriola contemplazione del cuoredi Cristo e della suaPassione il fondamento diuna delle sue opere piùimportanti: “I Dolori mentalidi Gesù”. Il Signore stesso lechiede di mettere per iscrittoil frutto di quella rivelazione.

L’aureola è infine il segnodel riconoscimento ufficiale,da parte della Chiesa, dellasantità di Camilla Battista.

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Questo il programma della canonizzazione:* DOMENICA 17 ottobre:PELLEGRINAGGIO A ROMAore 10.00 a S. Pietro Solenne Rito presieduto

da Benedetto XVI* Domenica 24 ottobre: nella Cattedrale di

Camerino ore 17.00 Solenne Pontificale di ringrazia-

mento Presieduto da S.E. Mons. Angelo Amato,prefetto Congr. Cause dei Santi

Arcidiocesi di Camerino - S. Severino Marche

“EDUCARE ALLA FEDE,EDUCARE ALLA VITA”TRE-GIORNI DIOCESANAPer Famiglie – Educatori - GiovaniCAMERINO – Seminario arcivescovile

Venerdì 8 ottobre 2010 (ore 18.00 - 22.00)Sabato 9 ottobre (ore 16.00 - 22.00)Domenica 10 ottobre (ore 10.00 -18.00)

* Programma dettagliato presso le Parrocchie

Insita nella natura umana èquella tendenza per cui ognu-no che nasce comincia, prestoo tardi, a desiderare di esserenon solo rispettato dagli altri,ma anche ammirato, stimato elodato. Per promuovere talepropensione non meno coltiva-ta che istintiva, e poter pianpiano riuscire nell’impresa, siè naturalmente portati ad evi-tare tutto ciò che possa essereritenuto contrario al buoncostume o comunque disdice-vole, comportandosi invece,specie in pubblico, in manieratale da consolidare nella mentedel prossimo un giudizio sem-pre più positivo e suadentecirca la bontà, il merito e labravura del soggetto, pronto ariscuotere applausi. Tale bra-mosia di emergere e primeg-giare induce talvolta la perso-na a ricorrere ad una varietàdi espedienti, giudicati nonpoco singolari e stravagantidall’osservatore riflessivo, deltutto normali invece per chi,abituato ormai a tutto, si trin-cera dietro una parete di mal-celato cinismo. Parliamo diconsuetudini già da tempo elargamente in uso, quale l’im-piego indiscriminato di cosme-tici per il trucco; le scarpe daitacchi alti miranti a far appa-rire slanciata la figura e menobassa la propria statura; levarie forme di imbottituraintese, per esempio, a dare unaspetto più quadrato e largoalle spalle strette, oppure perfar sembrare più ampio eabbondante il petto femminile;il trapianto del cuoio capellutoperché appaiano capelli dovenon ce ne sono più; l’uso dellaparrucca o accorgimenti affi-ni; il ricorso alla lipectomia oalla liposuzione allo scopo didiminuire l’obesità e via dicen-do. Esistono inoltre degli arti-fici più splendidi e sfarzosi,per quanto assai dispendiosi,volti a indurre il prossimo adammirarci e onorarci con cre-scente intensità, come quellodi indossare sempre e soltantoindumenti con firme dell’altamoda; quello di ornare il pro-prio corpo di gioielli e dioggetti d’oro di grande pregio;quello di disporre di una casa,meglio ancora se più di una -magari in città, in campagna eal mare- tutte in ogni caso lus-suose ed eccezionalmente ele-ganti; quello di possedere eguidare automobili costose,potenti e appariscenti…Orbene, mentre in tutti i casisopra esposti, nessuno vorràdiscutere sul diritto del cittadi-

no di impiegare le proprierisorse nell’acquistare e nelmettere in mostra i beni mate-riali come gli pare e piace, nes-suno dall’altro canto vorràneanche sostenere che similibeni possano costituire parteintegrante della personalità odel carattere del soggetto che lipossiede e li utilizza. Si trattainfatti di oggetti del tuttoestranei alla persona, disgiunticompletamente dalle qualitàinteriori dell’individuo edavulsi dalla sua essenza. Invirtù pertanto dell’enormedivario esistente tra i benimateriali che una personapossa possedere ed i valorimorali, intellettuali e spiritualiinsiti in maniera permanentenel suo animo, appare inam-missibile che degli accessorirelativi alla prima categoriapossano essere messi sullabilancia, allorché si giudica ilmerito obiettivo ed imparzialedi una persona.

Eppure, quante persone – enon parliamo soltanto dei gio-vani – si lasciano arbitraria-mente impressionare da quelloche il prossimo ostenta e di cuifa sfoggio, anziché valutare,per quanto sia possibile, lavirtù dell’individuo, le qualitàinteriori, il merito della vita, lacoltivazione del proprio talen-to, le doti dello spirito, la soli-da cultura…: tutti arricchi-menti interiori, inerenti allapersona che n’è ornata, abbel-limenti inalienabili, immunida imbroglioni e predoni,autentici e stabili ornamentidello spirito, che rendono lapersonalità e il carattere del-l’individuo singolarmentebello, attraente e persino affa-scinante! Se è quanto maiauspicabile, e addiritturaurgente, l’adozione di un crite-rio che permetta di discernerei valori autentici e duraturinella vita presente, non è menoimpellente la necessità di edu-care le generazioni più giovanialla maturazione delle lorofacoltà psichiche e intellettua-li, appunto perché la risultanteacutezza di giudizio, riesca apreservarle da innumerevoli edeleterie cantonate, frustra-zioni e delusioni. Senza dubbiogli ammaestramenti più effica-ci e convincenti in materiasaranno costituiti dai buoniesempi e dai saggi ammoni-menti delle generazioni piùanziane, nella misura, ovvia-mente, in cui simili aiuti esostegni possono essere ancorareperibili.

I Parroci

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2 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/10

BATTESIMI

VITA DEL SANTUARIO“Mira il tuo popolo, o bella Signora, che pien di giubilo oggi ti onora”

Inaugurazione cappella di Santa Barbara

Un sorso di giovinezza Vincitori beach volley

Piccoli alla ribalta

Il 22 agosto è stato un gior-no indimenticabile. Nella festain onore del “CuoreImmacolato di Maria” la par-rocchia ha organizzato unospettacolo che rappresentavail lavoro svolto nel mese digiugno con il Grest e il grandeimpegno messo per l’Oratorio.

Lo spettacolo è iniziato conun piccola recita “Alice nelPaese delle Meraviglie” poi ècontinuato con la sfilata dove ibambini indossavano lemagliette create da loro stes-si, e per finire, dei balletti chefacevano parte del lavorosvolto nell’oratorio. Durante lospettacolo girava molta ten-

sione tra noi ragazzi, maDonata, Silvia e Don Micheleerano sempre pronti ad inco-raggiarci. A me, come ancheagli altri ha fatto piacere che cisia stato molto pubblico espero che lo spettacolo siastato di suo gradimento per-ché noi ragazzi e gli animatoriabbiamo messo molto impe-gno e molta forza ( e anchemolto tempo ) per creare que-sto intrattenimento. Noi abbia-mo messo l’impegno non soloper il pubblico ma anche perdivertirci tra di noi, e pensoche sia questa la cosa piùimportante.

Ilenia

VANDA GUARNIERIved. ROMANINI

n. 19-12-1918 † 18-6-2010

EGEO PRESCIUTTI1° anniversario

n. 18-8-1932 † 26-4-2009

Per Augusto

“Che cosa gli risponderòquando mi chiederà come haiusato i tuoi doni?”

Queste parole, Augusto, me lehai dette qualche giorno prima diandartene dopo aver affermato diessere sicuro di rincontrarebabbo, mamma e le altre tantepersone che ci hanno volutobene.

Ora la tua risposta l’avraidata, ma di sicuro chi ti ha inter-rogato già sapeva che i doni chehai ricevuto non li hai nascostinella terra, ma li hai utilizzati.

Chi ha vissuto con te da stu-

dente sa che la brillante intelli-genza che avevi l’hai usata perprodurre bei lavori anche per gliamici; chi ti è stato vicino daadulto ha apprezzato la tua labo-riosità, la tua onestà, la tua spon-taneità, il tuo sorriso, la tua alle-gria, il tuo amore per la vita e perle bellezze del creato; chi ti haincontrato durante la malattia sache, dopo il primo comprensibi-le momento di smarrimento, hairitrovato il coraggio e la forzaper vivere pienamente ogniistante.

Il racconto di alcuni gesti disolidarietà fatti nei tuoi viaggi, leproteste per le poche attenzionidi alcune strutture pubbliche neiriguardi dei malati, la ribellionedi fronte all’accanimento tera-peutico e alla mancanza del giu-sto rispetto per le personemorenti e i loro cari mi hannofatto vedere in te fin all’ultimo ilfratello forte e coraggioso che miteneva per mano con affettoquando muovevo i primi passi.

Ringrazio Dio per avermidato te come fratello maggiore eti dico: sarai sempre con me econ i tanti che ti hanno volutobene.

Tua sorella Maddalena

Nel bilancio 2009 del nostroperiodo, notiamo che la crisi siè fatta sentire in maniera pesan-te perché a fronte delle entratedi euro 6.527,00 (meno euro1.468,00 rispetto al 2008)abbiamo uscite di euro 8.146,56(+ 737.00 risp. al 2008) con unpassivo di euro 1.619,56. Mail piccolo capitale accantonatoci permette di restare …a gallacon un attivo residuo di euro2.971,27. Però il futuro non èroseo, soprattutto perché lePoste Italiane hanno deciso di

innalzare di quasi il 500% laspesa di spedizione della stam-pa in abbonamento postale. Sistanno levando voci di protestada tutti i periodici, non solo cat-tolici, enormemente penalizza-ti: ma basteranno a far recederele Poste da questi propositi ?Com’è noto questo giornale sisostiene solo con le offertevolontarie. Quindi grazie a chigià dona e coraggio per chiancora non l’ha fatto!

La direzione

Bilancio ECO ... profondo rossoGiovanissime speranze

Domenica 22 agosto, anotte, si sono conclusi i quattrogiorni di festeggiamenti delSantuario Cuore Immacolato diMaria a Serra San QuiricoStazione. Questa festa parroc-chiale, voluta da don ElvioScipioni, che da decenni siripete per unire la comunità inun momento di gioiosa frater-nità è stata ricca di moltimomenti significativi, primo fratutti il venerdì sera la preces-sione automobilistica dietro lastatua della Madonna. La filadelle auto era davvero lungaquest’anno e ancor più nume-rose sono state le persone cheabbiamo incontrato lungo ilpercorso che ha toccato anchele contrade più lontane di SerraPaese. A solennizzare il pas-saggio del corteo sono statiaccesi fuochi nella campagnaed i vari quartieri hanno illumi-nato le finestre con lampade eceri, segno che la devozione aMaria è sentita e a dispetto diquanto si sente dire la fedevive e illumina la vita di tantepersone. Anche la Messa didomenica nel Santuario, racco-gliendo in un’unica assembleapure la Parrocchia di S.Quirico, è stata molto parteci-pata e al termine è stata inau-gurata la nuova cappella dedi-cata a Santa Barbara, decora-ta dall’artista restauratriceCaterina Prato diSassoferrato. Caterina, valoriz-zando la già esistente statuacentrale della martire, ha ripro-dotto in quattro tele ai lati del-l’altare la tormentata vita dellasanta. Barbara non ebbe timo-re di confermare con coraggiola sua fede in Gesù Cristo,nonostante la fiera opposizio-ne del padre, che diventerà ilsuo carnefice, decapitandola erimanendo però incenerito daun improvviso fulmine dal cielo.E’ divenuta così protettrice deiminatori, dei vigili del fuoco,degli artiglieri, dei marinai, deimilitari, degli architetti, deimuratori, dei campanari ed infi-ne degli artisti sommersi. Unmomento davvero importanteper la comunità riunita nellafesta e tale bella circostanzaha reso ancor più specialequesto giorno. Dopo l’inaugu-razione della cappella, fuori

cominciavano a giungere i boli-di d’epoca del moto raduno: uncentinaio di mezzi fra moto emacchine, che dopo aver fattoil giro panoramico delle collinecircostanti, per farsi ammirare,sono giunti al santuario per labenedizione finale. Il piazzaledella chiesa era gremito digente, segno che la festa riuni-sce, è un momento di incontroanche per quelli che non vivo-no più a Serra, ma si ritrovanosempre con piacere per questaoccasione. Anche il program-ma civile è stato ricchissimo: ilgiovedì festa per i giovani contante bolle di sapone, la seradel sabato la performance diun’applaudita orchestra serra-na e la sera della domenica lasuggestiva sfilata di modalungo la scalinata delSantuario (con modelli…con-soni al luogo). Ma quest’annoper la prima volta il pomeriggiodi domenica è stato animatodai ragazzi dell’ORATORIOche hanno presentato il pro-gramma svolto, durante i mesidi attività. I più piccoli si sonocimentati con la fiaba “Alice nelpaese delle meraviglie”, sfog-giando sul palco bei costumi,cuciti con amore dalle mamme,e una spigliatezza nella recita-zione davvero straordinaria. Lepiù grandicelle invece hannoriproposto i balletti già presen-tati in precedenti incontri dioce-sani di oratorio a Loreto eVisso, aggiungendo qualcheballo in più, come l’immancabi-le Waka,Waka inno dei mon-diali di calcio: non è difficiledire che hanno fatto più bellafigura le nostre gaie ballerineche i superquotati campioniazzurri! Poi sono saliti tutti sulpalco: un nugolo di bambini eragazzi felici che hanno ralle-grato genitori, parenti e tuttinoi, contagiati da tanta spen-sierata allegria. L’impegno, per-ché tutto riuscisse al meglio, èstato tanto. Un grazie a tuttiper la disponibilità e la costan-za che permette a queste festeparrocchiali di rivivere ognianno: sono occasioni in cui cisi sente parte di una grandefamiglia che è la parrocchia,chiamata ad accogliere tutticon amore.

D. C.

Automotoraduno: a riposo ... bolidi e piloti

ALESSANDROMARINELLI16-5-2010

ALESSANDRO MASTROPASQUA - 5-6-2010

VIOLA BROCANELLI4-7-2010

SILVIA MELATTI28-8-2010

Artiste nostrane

Bellezze in passerella

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4/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 3

ATTIVITA’ PASTORALI

Auguri alle giubilari

La Madonna Pellegrina:dal suo “sì” il nostro “sì”

DOMENICA 14 MARZOPellegrinaggio Vicariale alla Sacra Spina

DA S E R R A . . . A C A R P E N OT

Per finire l’estate ... sul Monte Murano

Da tempo si parlava nellenostre parrocchie del pellegrinag-gio per tutta la regione dellaMadonna di Loreto, ma, venerdì10 settembre quando da Apiro èarrivata nella chiesa di SanQuirico è stato per tutti, unmomento intenso. Tante voltesiamo stati a Loreto in gruppo,con la famiglia e qualche voltaanche da soli per raccomandarequalcosa a questa donna straordi-naria che con il suo SI ha cambia-to la storia. Averla però nellanostra parrocchia è stato diverso,accoglierla vicino ai nostri SantiPatroni ci ha fatto sentire un lega-me più forte, e il desiderio diincontrarla nella preghiera è statosorprendente. Arrivata a sanQuirico è rimasta fino al pome-riggio di sabato nella chiesa par-rocchiale poi alla Casa di Riposoper la Messa presieduta dalnostro Arcivescovo. Anziani eammalati, pur vivendo in unastruttura accogliente non sono piùtra le pareti di casa e questamamma venuta da lontano ha cer-tamente ricordato in loro i beitempi della vita famigliare ormaiperduta. Nel SI di Maria all’ange-lo Gabriele, penso che ci siano itanti “si” di speranza e di accet-

ai passanti della vicina viaClementina e della più lontanasuperstrada che qualcosa diimportante si vive in quella chie-sa. E il mattino di lunedì 13 unpiccolo gruppo si è riunito per leLodi; non c’era più la folla, ma èstato un momento ricco di spiri-tualità: essere davanti allaMadonna nel silenzio ha fattoriflettere davvero su quel suo SI,senza indugio, un mistero cosìgrande accettato con una fedeincalcolabile da una giovanedonna dal cuore semplice. Nellapreghiera ci siamo domandati aquanti “si” che ci chiede ilSignore abbiamo risposto concosì tanta generosità e fiducia. Ilpomeriggio di chiusura, pensato ededicato ai piccoli del catechismoè stato forse per noi genitori ededucatori il più bello, proprio per-ché vissuto vicino ai nostri ragaz-zi. Ci ha aiutato nella preparazio-ne della Messa Suor Gina, che giàaveva guidato i nostri ritiri diComunione e Cresima e che iragazzi conoscono bene. Ai cresi-mati sono state affidate le pre-ghiere dei fedeli che hanno sapu-to esprimere, con tenerezza diparole, mentre i più piccoli hannopreparato pensieri e desideri

tazione della situazione di vec-chiaia e malattia vissuta da molti,soprattutto da chi si trova in soli-tudine e abbandono. Poi l’imma-gine della Vergine è passata allaparrocchia di Mergo, accoltaanche lì nella locale casa di ripo-so: molta la gente ad attenderla ead accompagnarla nella chiesaparrocchiale per la solenne cele-brazione festiva. Alla domenica,la statua della Madonna ha tocca-to prima la nuova chiesa diAngeli, poi l’antica e solenneabbazia di Sant’Elena, per sostarenel pomeriggio a Castellaro. Alpassaggio sempre è stata accoltada moltissima gente e con grandegioia, segno di devozione vera.Nel tardo pomeriggio è infinegiunta al santuario mariano diSerra Stazione: è stata salutatacon una partecipata celebrazione,arricchita anche dalla presenzadel coro “Voci della Montagna “di Domo, che al termine ha offer-to all’assemblea dei canti chesono melodiose preghiere. Lasera tutto tace: ma la facciata delsantuario illuminata a festa, dice

rivolti alla Madonna. Prima dellacelebrazione Suor Gina ha spie-gato ai ragazzi la straordinarietàdi Maria, che in età giovanissimaha detto un SI così deciso, para-gonandolo al nostro mondo gio-vanile che invece è spesso ilmondo del NO. Riflessione inte-ressante che ha toccato i ragazzinel profondo: sarebbe tanto piùbello, quando qualcuno ci chiedequalcosa, rispondere con fermez-za “Si lo faccio”, con lo stessoamore di Maria.

Dalla Vergine impariamo adaccogliere il mistero di Dio venu-to a condividere e a cambiare lavita degli uomini, perché dire “si”all’amore non può portare chealtro e infinito amore. Mentre iragazzi con i volti sorridentilasciavano volare via i palloncinicon i loro pensieri, abbiamo affi-dato tutti il nostro cuore a questagrande Madre, che in modo umi-lissimo dovremmo imitare pertrasformare le nostre case in pic-coli grembi materni aperti all’ac-coglienza e all’amore.

D. Cattaneo

• Ogni anno che saliamoal monte Murano, verso lafine di agosto, ci rammari-chiamo alla vista del precariostato di conservazione dellagrande croce metallica, chefu issata sulla cima alla finedi settembre 1970 ed inau-gurata il 28 dello stessomese con una celebrazionepresieduta da Don ElvioScipioni, ideatore del proget-to. E sempre diciamo in coro:“Qui bisogna fare qualcosa!”,almeno per riverniciare lastruttura in più parti attacca-ta dalla ruggine, visto che l’i-dea di illuminarla, da tantiauspicato, appare alquanto

complessa. Passano glianni, non facciamo niente ela stagione successiva tor-niamo a fare lo stesso piantoe gli stessi propositi. Adistanza di 40 anni dal posi-zionamento della croce,vogliamo finalmente prende-re a cuore questo progettodi riverniciatura? Occorreràfare un preventivo di spesa,cercare il finanziamentonecessario e la mano d’ope-ra (magari volontaria) perrealizzare il lavoro. Chi sivuole unire …all’impresa sifaccia avanti. Io ci sto!

Don Michele

Come tutti gli anni l’ultimadomenica di agosto si chiudel’estate con la bella passeggiatasulla cima del Monte Murano,vicino alla croce di ferro ormaimolto arrugginita e che richiede-rebbe un laborioso restauro.Quest’ anno eravamo in molti,forse perché si è sparsa la vocedella bella esperienza.

L’aria era limpidissima e dal-l’alto si scorgevano nitide lecittà, le strade, i paesi e in lonta-nanza il mare: era una visionebellissima che ci ha lasciato stu-pefatti, era valsa la pena soffri-re un po’ l’erta salita!

Seguire la messa da lassù è

molto bello, ci si rende conto diquanto siamo piccoli di fronte aDio, e la preghiera sembra piùsentita nella frescura del tra-monto rossastro.

E infine la merenda insieme:vi assicuro che i panini e i dolcisono più buoni sulla cima, e ilvino dei volontari favorisce l’alle-gria! Ringraziamo tutti quelli chehanno cucinato, che hanno tra-sportato i cibi e le vettovaglie, itanti presenti e Don Michele checi guida sempre con grandesensibilità e pazienza nella pre-ghiera.

Liliana Bernacconi

Alla conquista delle dame ...

Dopo la pausa dello scorsoanno, lunedì 19 luglio il gruppodel camposcuola di Serra SanQuirico è ripartito per una nuovaavventura con meta Carpegnanel pesarese, ai confini con laToscana. Dopo l’esperienza unpo’ negativa di due anni faabbiamo pensato di farci dareuna mano dall’esterno, e qualemano migliore di quella delnostro seminarista MarcoGentilucci che con i giovani cisa fare davvero. Una mano erapoco e Tarcisio, coordinatorediocesano degli oratori, ci haaiutato inviandoci due operatri-ci: Maria di S. Severino e Soniadi Angeli di Rosora in supportoai nostri tre giovanissimi educa-tori: Annalisa, Sara e Paolo. Cisiamo incontrati qualche voltaprima della partenza per orga-nizzare i giochi del campo edefinire l’itinerario di catechesi.Il team è risultato davvero otti-mo e con questa premessa siamopartiti con entusiasmo. I ragazzierano una trentina della scuolamedia, molti cresimati da poco e

altrettanti che frequentano l’ora-torio. Tutto è stato ambientatonel Medioevo, con dame e cava-lieri, trasformando Carpegna in“Carpenot”. Come è ormai con-suetudine, la settimana prevede-va delle belle passeggiate, con loscopo innanzitutto di ammirare ipaesaggi, conoscere nuovi luo-ghi, camminare e…sudare insie-me, sperimentare la gioia di sali-re in vetta, ma anche di stanca-re i ragazzi così da farli dormirela notte. E tutte le sere sono statiorganizzati dei giochi, tenendo iragazzi impegnati con il corpo ela mente, cosicché il sonno pren-deva all’ora giusta il sopravven-to. Tra le attività preparateabbiamo anche inscenato un“giallo” con l’omicidio di donMichele: ogni squadra dovevascoprire il colpevole, superandovarie prove per ricevere indiziutili: serata da brivido (non per ilfreddo…anzi) perché il fanta-sma del morto vagava tra iragazzi per spaventarli. Arrivatidopo una bella scarpinata alSantuario della Madonna del

Faggio, seduti in cerchio in unbel prato abbiamo iniziato ilnostro itinerario di catechesi:“Chi è Gesù per me”. Un picco-lo quiz ci ha introdotto a grandilinee nella vita di Gesù e da quelmomento ogni giorno abbiamoscoperto qualcosa in più di Lui.Abbiamo imparato, come facevaLui, a guardare più in profonditàe non solo a vedere in superficie,ad essere liberi e forti, con ideechiare e non condizionati daigiudizi degli altri. Al ritornodalla visita al vicino Parco fau-

sono volate in una natura bellis-sima e nella visita di interessan-ti monumenti storici come larocca di San Leo, per ricollegar-ci al tempo dei cavalieri. Nellestanze delle torture, la curiositàdei ragazzi era alle stelle, macredo che anche loro, come delresto noi adulti, alla vista di talibarbarie siamo stati felici di con-siderare il cammino fatto dal-l’uomo nel rispetto della persona(purtroppo ancora non semprené ovunque). L’atmosfera delcampo era splendida, i ragazzi

nistico, Marco ci ha fatto sce-gliere un sasso da mettere nellanostra scarpa; abbiamo cosìcamminato per un breve trattocon questo peso. Quanti sono gliostacoli nella nostra vita? Essereliberi significa non portare ilpeso dei pregiudizi, delle mode,ma anche saper portare il fardel-lo delle difficoltà vere e com-prendere chi ha bisogno di aiuto.Una catechesi davvero profondache ci ha fatto scoprire che Gesùera un ragazzo come noi, la suavita non è stata facile, ma il suoè un esempio da seguire e peressere come lui occorre amare inostri fratelli e vivere una vita alservizio degli altri: solo così cisentiremo appagati. Le giornate

erano sempre sorridenti e nem-meno la regola di consegnare ilcellulare dal mattino alla sera èstato più un problema: un grossorisultato davvero se pensiamoche i ragazzi con il cellulareoggi ci convivono notte e giorno.Grazie davvero Marco, perché cihai ridato la fiducia in noi stessi,insegnandoci molto con la tuaparola profonda e con l’entusia-smo della tua vita. Non so direse questa esperienza ha fattomeglio a noi educatori che airagazzi, ma certamente possoaffermare che sono stati giornimeravigliosi vissuti nella sem-plicità dello stare insieme e nelvolerci un mondo di bene.

Donata

Alla scuola di Gesù

Mercoledì 8 settembre, festadella natività di Maria, è statoun giorno particolarmenteimportante e gioioso per lacomunità delle suore Gianellineche vivono nella nostra Casa diriposo. Infatti così suorCristina, superiora della Casa,ha voluto introdurre la solennecelebrazione:

“Oggi viviamo con gioia ungiorno di festa e di riconoscen-za a Dio per 70 e 50 anni divita, donata a Dio e ai fratelli, disuor Natività e suor Antonietta,nello spirito gianelliano inCarità evangelica vigilante. Convoi, Sr Natività, che oggifesteggi anche il tuoOnomastico e Suor Antonietta,diciamo grazie al Signore per idoni che avete ricevuto e perquello che avete seminato intutti questi anni di vita consa-crata e chiediamo al Signoreabbondanza di benedizioni peril vostro tempo futuro. Ognunodi noi ha un posto preciso nelpiano di Dio.

In questa occasione,voglia-mo regalarvi un pensiero signi-

ficativo del grande cardinaleNewman:

“Io sono stata creata perfare o per essere qualcosa percui nessun altro è creato; iooccupo un posto mio nei con-sigli di Dio: un posto che nes-sun altro ha occupato. Dio miconosce e mi chiama pernome. Dio mi ha chiamata perrenderGli un servizio bendefinito: Io ho la mia missio-ne”.

Care Sorelle, 70 e 50 annisono trascorsi…altri comincia-no… vi auguriamo che sianoancora più fecondi di tantobene. A nome delle nostreSuperiore Maggiori e di tutte lesorelle che si uniscono a noi inquesta preghiera: auguri vivis-simi per il vostro giubileo.

Grazie per la vostra presenzanella nostra comunità e per ivostri doni di bene. La VergineMaria vi guidi nel conoscere eamare sempre meglio Gesù edessere così sorgente di acquaviva in questo mondo assetato”.

La Comunitàdi Serra S. Quirico

“A piedi nudi a giocare sui prati ...”

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MARTEDI 2 NOVEMBREore 8,30 - 15

DOMENICA 7 NOVEMBREore 15

DOMENICA 14 NOVEMBREore 15

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4 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/10

LA VOCE DI SAN QUIRICOIN ONORE DEL PATRONO “Io accolgo te ... per sempre”

NOZZE D’ARGENTO

I ragazzi del Cruciani

Un quadro per San Bartolo

Franco, Ugo una preghiera

Nella Pasqua eterna

In ricordo di don Domenico

“Giochi in allegria”

Nel giro di poche settimane la mortesi è portata via due “personaggi storici”del capoluogo: prima Ugo , la cui morte, anche per l’età, non certo anziana, èstata repentina ed inaspettata e poiFranco, da tempo malato, la cui morte,per la sua tempra, è stata altrettantoinattesa (ma c’è una morte alla quale siè completamente pronti?). Serra perdedue personaggi “forti”, simpatici, a volteguasconi, sempre orgogliosamente irri-ducibili nelle proprie idee e convinzioni,ed ora la “piazza” non è più definitiva-mente come prima. E’ il destino di tutti etutto, compresi i Paesi ed i luoghi: cam-biano le generazioni, cambiano gli usi,

cambiano le case, tutto è in continuomutamento… Cosa resta di fermo allorasu cui poggiarsi, quando anche i “forti”se ne vanno? Cosa permette di costrui-re il futuro, pacificati con se stessi, certie speranzosi che il nulla non sia l’ultimoapprodo della vita? Cosa permette dimantenere la rotta senza fare naufra-gio? Occorre una mano da afferrare perattraversare il destino (come i bambininel buio) senza smarrirsi. Che Francoed Ugo possano trovare pace e chi è invita possa trovare quella mano perasciugare presto le lacrime e per cam-minare spediti.

Romeo Ferrini

IVAN STRACCHIOTTI e SONIA MARIA CUICCHI - 13-6-2010

ANDREA GRASSI e MELITA GARAFFA - 19-6-2010

CRISTIAN MANTOVANI e DANILA CUICCHI - 26-6-2010

CARLO LORENZETTI e CLAUDIA ORAZI - 24-8-2010

NOZZE D’ORO

DOMENICO AGOSTINELLI e FIORINA BECCUCCI - 18-4-2010

NOZZE DIAMANTE

QUINTO e TOMMASA PIETRINI - 15-8-2010

Durante i mesi estivi la vitadella comunità parrocchialenon va in vacanza, anche secerte forme sistematichecome il catechismo settimana-le fa una sosta, al pari dellascuola e magari le assembleedomenicali appaiono menofrequentate perché moltefamiglie si muovono in altriluoghi. C’è tuttavia, anche nelperiodo estivo un lavoro eduna presenza significativa chenella zona della nostra parroc-chia gira specialmente attornoad alcune feste con cadenzaannuale, vissute con buonapartecipazione ed entusia-smo. Così è della Festa delPatrono S.Quirico, a metàluglio e della Festa diMadonna delle Stelle, a metàagosto.

Sento di dover ringraziaretutti coloro che con estremagenerosità hanno contribuitoalla realizzazione di entrambigli eventi suddetti, dal lavoropiù umile come può essere lapreparazione delle strutture e

il decoro delle chiese a quellodi maggiore responsabilitànella gestione della cucina aquello dell’animazione dei gio-chi, degli spettacoli e dellealtre varie iniziative. E’ un rin-graziamento generico madoveroso, anche se è noto chein ogni campo occorre la tena-cia e la disponibilità di qualchepersona in particolareper”mandare avanti tutta labaracca”. E speriamo chequeste persone non venganomai meno e non si scoraggino:ne va della vivacità nel nostropaese che rischia di impoverir-si di occasioni di incontro, diproposte…

Al di là degli eventuali ricavieconomici sono circostanzebelle da curare e custodiregelosamente che ci aiutano asentirci famiglia, a crescerenella comunione, che è l’e-spressione più tangibile ( esempre da incrementare)della nostra fede.

Don Michele

Nella festa di S.Bartolo, mar-tedì 24 agosto, ricorrenza ormaitradizionale per la celebrazionenel piccolo omonimo eremo, que-st’anno si è avuta la promessanovità della pittrice serranaNazzarena Cuicchi che ha volutodonare un suo pregevole quadroraffigurante appunto il SantoApostolo, nell’atto di guidare ilsomarello con in groppa Gesù.L’opera andrà ad abbellire laparete destra della chiesa, finoraspoglia. La presentazione e labenedizione del dono hanno dato

inizio alla celebrazione, rallegrataanche dalla lieta sorpresa di unacoppia …d’argento: OraziClaudia infatti e Lorenzetti Carlohanno voluto rinnovare in questachiesina la loro promessa matri-moniale.

La consueta semplice merendaha concluso la calda mattinata,ricca di graditi avvenimenti.

Grazie Nazzarena, augurivivissimi a Claudia e Carlo: SanBartolo con la sua proverbialeschiettezza, avrà sorriso bonaria-mente benedicendo.

AMEDEA AMICUCCIn. 9-10-1923 † 31-7-2010

FRANCO CUICCHIn. 14-2-1931 † 9-7-2010

LIVIO MAIOLATESIn. 10-5-1949 † 12-6-2010

CRISTINO COSTANTINO (BRUNO)n. 23-7-1935 † 6-7-2010

Dall’esigenza di avere unposto in cui ritrovarci e poterconfrontarci e mostrare inostri interessi, noi, un grup-po di ragazzi di Serra SanQuirico abbiamo iniziato aricercare questo luogo nelnostro comune. Ovviamente,come è normale per i giova-ni che vogliono creare unqualcosa di nuovo e di utileper ritrovarsi insieme, le diffi-coltà incontrate sono statetante e la disponibilità assaipoca.

Ci siamo così rivolti allaParrocchia di Serra SanQuirico che, sin da subito,ha deciso di concederci fidu-cia e ci ha messo a disposi-zione una stanza nella qualeci ritroviamo periodicamenteper condividere un pomerig-

gio in compagnia e durante ilquale ogni componente delgruppo può esprimere i pro-pri interessi. Abbiamo decisoinfine di denominarci “Iragazzi del Cruciani” peronorare il luogo e ovviamen-te anche l’ideatore del postoin cui ci ritroviamo nonché didarci un regolamento per ilbuon stare insieme. Un gran-de ringraziamento va quindialla Parrocchia che ci haconcesso fiducia e la nostrapromessa è quindi quella dicontinuare in questo cammi-no in modo positivo come èstato fino ad oggi ed adope-rarci anche per il bene delnostro piccolo paese.

Per “ I ragazzi del Cruciani”:Stefano Brega

Sabato 21 agosto inCattedrale a Camerino sonostati celebrati i funerali di DonDomenico Francesconi che, dagiovane prete negli anni 50,aveva operato come vicariocoadiutore prima di DonCruciani e poi di Don Mattiaccinella Parrocchia di San Quirico,fino al ’58. Poi per lunghissimianni è stato parroco aBolognola, che continuava aservire, finché le forzegliel’hanno consentito, anchequando per motivi di saluteaveva preso dimora a Camerino.Si è spento a 81 anni per malat-tia all’ospedale di Tolentino.Uomo di profonda cultura scris-se a distanza di circa dieci annidalla sua partenza da Serra:“Serra San Quirico le opere e igiorni”, un libro che raccoglievecchi ricordi alla riscopertadelle bellezze serrane.“Un’opera- come egli dice nellaprefazione- rigorosamente sto-rica, ma di facile lettura, dedi-

cata ai giovani, agli studenti e aquelli che sono dispersi nelmondo in terre lontane e stra-niere, ma sentono più viva nel-l’anima la nostalgia del lorocampanile. “ . Ricordava conpiacere e nostalgia Serra edanche i serrani che lo hannoconosciuto e apprezzato conser-vano di lui un grato ricordo.

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4/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5

LA VOCE DI AVACELLINotizie di famiglia Ecologia della testa

e del cuore

C R O C E V E R D E

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore: Donata CattaneoRedattori:

Laura Corinaldesi, Teresa GiorgiEva-Edvige Martorelli

Lucia Scarabotti

Autorizzazione Tribunale di Anconan. 122 dell’8-5-1952

Stampanova - Jesi (AN)Via Abruzzetti, 12

Telefono (0731) 211639-211694Fax (0731) 211694

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Il mondo dei giovani

Corso di primo soccorso

Grazie

Calendario 2011

Lasciate ogni speranza , o giovani

Sono passati alcuni mesidalla scomparsa di miopadre … una scomparsa ina-spettata, veloce, atroce eviolenta; un incidente fataleci ha privato della presenzadella persona che per lanostra famiglia è stata fonda-mentale e continua ad esser-lo. I ricordi tengono vive lepersone e per noi il ricordo èpiù vivo che mai. Durante igiorni che ci hanno accom-pagnato dalla sua scompar-sa alla celebrazione e allasepoltura, tutto il paese diSerra San Quirico, gli amici ei parenti ci sono stati vicinocon tantissimo rispetto edamore … questa è una cosache non dimenticheremo maie state sicuri anche se era-vate tantissimi (veramentetantissimi) vi ricordiamo unoad uno e vi ringraziamo unoad uno. La vostra delicatezzanell’esserci stati vicini si èconcretizzata anche con leofferte che generosamenteavete voluto fare. Siete riu-sciti a racimolare una bellasomma che abbiamo potutodevolvere interamente allaCroce Verde di Serra SanQuirico, con la quale è statoacquistato lo Spenser 170(ventilatore polmonare elet-tronico), macchinario indi-spensabile per soccorrere edare speranza in caso di

condizioni critiche del mala-to. La speranza è che que-sta macchina non possa maiservire a nessuno e chemagari finisca di funzionaresenza mai essere statamessa in funzione (se nonper prova), ma se propriodovesse servire, la speranzaè quella che contribuisca allariuscita positiva e risolutivadell’intervento della CroceVerde di Serra San Quirico.

Dato che le vostre offertesono state generosissime, laparte restante della sommadi tutto ciò che siete riuscitiad accumulare con le offerte(abbastanza sostanziosa),abbiamo deciso di devolverlaalla parrocchia di Lima.

Il vostro generoso contri-buto è speranza, salvezza edimostra che, se uniti, si pos-sono raggiungere traguardiche a volte sembrano imper-vi e difficili. Ringraziare chi èstato gentile, discreto, one-sto e generoso non è facile,anzi mi rimane difficile trova-re le parole per esprimeretutta la mia gratitudine, quin-di utilizzo una sola sempliceparola … GRAZIE … a voltele cose più semplici sonoquelle più incisive. Credonella sincerità, nella serietà,nella coscienza, nel rispettoe nella morale che ogni sin-gola persona ha verso lasocietà … esempio di unacomunità civilmente avanza-ta. GRAZIE a nome mio e ditutta la mia famiglia …

Cristiano Bordi

Tra qualche settimana, sul nostro territorio, inziamo la distribu-zione del calendario 2011. Ringraziamo anticipatamente tutti i cit-tadini che con le loro generose offerte dimostrano sensibilità eattaccamento alla nostra Associzione. Informiamo che l'utile deri-vato da questa iniziativa lo scorso anno, è stato determinante percoprire, in parte, le spese per l'acquisto della nuova ambulanza.Aspettiamo le vostre adesioni per l'impegno nella distribuzione deicalendari sul territorio.

In occasione delle manifesta-zioni per la festa del Patronoabbiamo inaugurato una nuovaambulanza che è andata apotenziare il parco macchine diproprietà dell'Associazione. Lanuova S2 è costata ben80.000,00 ¤: la spesa per l'ac-quisto non è stata coperta né daofferte provenienti da Enti pub-blici o privati, né da Istituti ban-cari né da industriali o altri sog-getti. Abbiamo utilizzato fondiprovenienti dalle raccolte con ladistribuzione dei calendari,abbiamo sacrificato le vacanzeestive coprendo turni di emer-genza 118 contemporaneamen-te a Serra e presso l'ospedale diFabriano con 2 distinte ambu-lanze, ma soprattutto ci siamosacrificati per mesi rinunciandoai meritati riposi occupandoci

di trasporti sanitari diurni e not-turni che altre Croci ben volen-tieri rinunciavano. Sincera-mente è stata dura ma per que-sta volta ce l'abbiamo fatta eforse mai è stato un DONO DEIMILITI come in questa occa-sione. Le apparecchiature e lestrumentazioni all'avanguardiain dotazione all'ambulanza,sono state offerte da famiglieche in occasione di eventi lut-tuosi hanno voluto ricordarecosì i loro cari, tutto a beneficiodella sofferenza. Ringraziamosinceramente tutti per la gene-rosità e sensibilità dimostrataverso la nostra Associazioneche, vale la pena ancora ricor-dare, è patrimonio indispensa-bile per l'intera nostra colletti-vità .

Elvio Evangelisti

E' di questi ultimissimi giornila notizia che il progetto diServizio Civile Nazionale a cuipartecipa la nostra Croce Verde ,“UN ANNO... PER LA VITA”, èstato approvato ma, purtroppo,non rientra tra quelli finanziati. Alnostro progetto sono stati attribui-ti 62 punti, mentre, con le risorseeconomiche a disposizione, sonostati finanziati solo i progetti chehanno conseguito un punteggiominimo di 66 punti.

La situazione del finanziamen-to del Servizio Civile Nazionale ètristemente nota, in soli tre annisiamo passati da 51.273 postifinanziati nel 2007 ai 18.459 postidel 2010, vale a dire che le risorsedestinate dal Governo quest' annoal settore sono poco più di un terzodi quelle investite nel ServizioCivile tre anni fa. Ovviamente dipari passo con la riduzione delfinanziamento si è innalzata lasoglia del finanziamento dei pro-getti, passata dai 49 punti del 2007ai 66 di quest' anno. Nonostante ilmiglioramento dei punteggi deiprogetti e la sempre più efficacequalità della progettazione è evi-dente che il nodo fondamentaleresta la mancata volontà delGoverno di investire nel Servizio

Civile, nonostante le dichiarazionipubbliche di interesse e di volontà,preferendo investire risorse peresperienze di ispirazione oppostacome, l'ultimo esempio in ordinedi tempo, la “mininaja”.

Rispetto al numero di postifinanziabili e quindi sull'andamen-to del Servizio Civile in generaleche rischia di essere sempre piùun'attività per pochi, abbiamochiaramente espresso del malu-more perchè priva i giovani diun'esperienza importante, e lePubbliche Assistenze di un contri-buto determinante.

Tanti giovani serrani e deicomuni limitrofi erano in attesadell'avvio del progetto; purtroppole loro legittime aspettative ver-ranno ancora una volta deluse dalmomento che per il secondo annoconsecutivo il progetto non è statofinanziato.

La Croce Verde di Serra SanQuirico, venendo meno questaindispensabile collaborazione, sitroverà in una situazione chedeterminerà un doloroso rifiuto abuona parte delle richieste di tra-sporto sanitario da parte di cittadi-ni in forte stato di bisogno.

Elvio Evangelisti

La Croce Verde organizzanel prossimo mese un corso diprimo soccorso diretto a tutti icittadini, di qualsiasi età, cheintendono dare il loro contribu-to a favore della nostraAssociazione. Sottolineiamoche, se abbiamo voglia dicompiere delle buone azioni,possiamo trovare tranquilla-mente il tempo per offrire lanostra disponibilità, dalmomento che le proposte pereffettuare trasporti sanitari

arrivano in Associazione tutti igiorni, compresi i festivi, e chegli orari variano per tutto l'arcodella giornata. Molti di noisono in grado di accompagna-re un paziente, insieme ad unmilite ben addestrato, nei vici-ni ospedali di Jesi e Fabriano;non dobbiamo avere paura,quindi rompiamo gli indugi efacciamoci avanti.

Il personale della CroceVerde resta a disposizione perqualsiasi tipo di informazione.

Sarà perché è cresciuta lasensibilità ai problemi dell’am-biente, ma succede semprepiù spesso di intravedere tra icespugli delle nostre stradefrigo, televisori, aggeggi elet-tronici abbandonati magari dinotte da padri o nonni sconsi-derati, che per risparmiare unatelefonata al CIS o qualchespicciolo ,intendono lasciare ailoro figli o nipoti un ambientesempre più degradato e inqui-nato.

Si cerca di scaricare le pro-prie gravi responsabilità dicen-do magari che il sistema–smaltimento non funziona ,oche “lo fan tutti”. E non è perniente vero!

Forse non si sa che i rifiutielettrici ed elettronici sonosempre di più e sono maggior-mente inquinanti…e fannomale alla salute.

Ciò accade soprattutto neipaesi in rapida crescita econo-mica (Cina, Brasile,Sudafrica….)

Nei prossimi 10 anni, con levendite dei prodotti elettroniciin nazioni emergenti, aumen-terà la quantità di rifiuti. Senzapolitiche per raccolta e riciclag-gio, molte nazioni si troverannoin un mare di guai, con graviconseguenze per ambiente,salute e… portafoglio.

La classifica degli inquinato-ri elettronici è guidata da StatiUniti e Cina

Noi, prima usciamo da que-sta iniqua classifica, e meglio èper tutti. Il tempo è scaduto:facciamo il meglio possibile nelnostro piccolo:magari anchefacendo presente, se ci capitaa tiro, agli sconsiderati inquina-tori, la gravità e stupidità delloro gesto.

L’attuale sistema di vita portale giovani generazioni a “lotta-re” contro tanti fattori che ren-dono sempre più difficile la pro-pria esistenza. La difficoltà atrovare un impiego comporta ilprocrastinare la vita nella fami-glia d’origine impedendo quindilibertà di fare esperienze e di“sistemarsi”. Questo crollo dicertezze allontana i giovanidalle istituzioni, determinasmarrimento e solitudine, fanascere pregiudizi. È abitudinedi molti adulti infatti considera-re le giovani generazioni privedi valori morali. Tutto ciò poi èdovuto magari ad una minoran-za di essi che, non avendo possi-bilità o punti di riferimento, simettono alla ricerca di diverti-menti che li spingono oltre ognilimite pur di “far succederequalcosa nella loro vita”. Manon si fa di tutta un’erba unfascio: ci son tanti giovani chehanno sogni, obiettivi, ambizio-ni e anche valori ma si trovano

in difficoltà di fronte ad unasocietà che non ti offre un lavo-ro stabile, che si basa sull’aspet-to fisico e sul “dio-denaro”, chenon ti fa creare un’identità.Anzi, abbiamo un mondo che hatrasformato tutto in oggetti diconsumo, che t’illude, che mer-cifica i sentimenti (vedi TV), incui tutto deve essere a portata dimano... E invece bisogna crede-re in qualcosa e lottare per otte-nerlo. Anche i giovanid’Avacelli hanno bisogno di cer-tezze e di fiducia per poter idea-re qualcosa, per costruire unostile di vita con senso di conti-nuità, a dimensione umana,valorizzando il paese (con indu-strie, attività…) e dando la pos-sibilità di rimanere, “sistemarsi”e lottare per quegli ideali in cuicredono ed esserne appagati.Sarebbe bello avere la possibi-lità di svegliarsi al mattino edessere soddisfatti per quello cheabbiamo costruito.

F. P.

MARIA BUTIn. 9-10-1920 † 29-8-2010

Chi ha avuto voglia di vede-re nel periodo estivo, in cui siera tutti impegnati faticosa-mente a doversi divertire, penala probabilità di sentirsi dichia-rati vecchi, le immagini che,nonostante tutto, la TV e i gior-nali ci presentavano circa lestragi di guerra, le morti perfame, i disastri ambientali el’esodo di milioni di persone incerca di cibo in Cina, inPakistan…?

Chi ha avuto voglia di ascol-tare in quel periodo di stordi-mento collettivo, in cui si mettea tacere il silenzio, il grido diprotesta o di aiuto di tante per-sone in difficoltà nella vita?

Eppure quella lunga fila diumanità sofferente non era vir-tuale. Era vera, reale e interpel-lava duramente la nostraresponsabilità.

Di solito di fronte alle tantedisgrazie umanitarie, dissemi-nate per il mondo, ci si senteimpotenti a tal punto da trovareappropriate giustificazioni per“vedere e passare oltre”; pernon fare altro che un sospiro oun gesto di elemosina.

E’ vero: i problemi sonosmisurati. C’è una cosa che èpossibile fare ed è la rispostapiù efficace: cambiare la nostravita, il nostro modo di pensareil mondo, le cose, le persone, ibeni della terra. Per esempio,recuperare il senso del “bene

comune”. Oggi la ricerca delbene comune è diventata unbene prezioso quanto raro. Lanostra filosofia di vita, lanostra mentalità è vittima dellalogica del cosiddetto liberomercato, oggi sistema unicodominante, anche se (diconoalcuni) “umanizzato”. Il liberomercato parte dall’assunto chela molla dello sviluppo econo-mico è la ricerca individualisti-ca del benessere e vantaggio,nella convinzione che la ric-chezza così accumulata siriversi poi su tutta la società.Ha come metro di valutazionedella ricchezza di un paese ilfamoso PIL che si ottiene som-mando la ricchezza prodotta inun anno dalle imprese e daisingoli dividendola poi tra tuttii cittadini. Questa è la ricchez-za pro capite. Ma lo vedeanche un cieco che questo è uncalcolo che nega il “benecomune”, immaginando unasocietà dove tutti sarebberougualmente ricchi, ma solo perle statistiche. Da noi si è ridot-ta l’arte della politica a son-daggi statistici.

La realtà è ben diversa. E’ lasolita storia dei polli: uno nemangia quattro,un altro tre,unaltro uno,e uno non ne vedeneanche le penne. Eppuresecondo le statistiche,ciascunone ha mangiati due a testa. Procàpite, appunto!.

La teoria politica del benecomune e della fraternità èinvece misurata sulla condivi-sione e sul principio del dono.E’ Gesù che lo ha fatto e l’hainsegnata ai discepoli, già vitti-me allora della logica del mer-cato. “Dovremmo andare acomprare il pane per tutti..machi ci dà i soldi?.”..”Date voistessi da mangiare”. Quel gior-no è stata inaugurata la nuovapolitica della solidarietà con lepersone, nutrita dalla logica deldono e della condivisione.Questa è un frutto “normale”di quelle radici cristiane chediciamo essere le nostre.

* Nel mese di Agosto èmorta presso la casa di ripo-so di Arcevia Clita: era lapersona più anziana delpaese di Avacelli. Era nata lel1914: da sposata, era andataall’estero a lavorare, cometanti altri di Avacelli. Poi eratornata a vivere tra noi. Laricordiamo piccola, minutasalire con un passo sorpren-dentemente agile per la suaetà verso il castello per parte-cipare alla Messa. Ora riposa

aumento di persone di fuori,alla ricerca delle bellezze arti-stiche presenti nell’arceviese.Un turismo diverso che vuolevedere e gode di proposteculturali diverse: la visita alleopere d’arte presenti in chie-sa e la visita alla mostra lostanno a dimostrare.

* Avvertiamo gli avacellanie tutte le persone interessateche ad Avacelli c,è unaBIBLIOTECA che può esserevisitata (basta chiedere alla

presso il cimitero di Avacelli.* Come di consueto, nel

periodo estivo anche que-st’anno, il castello di Avacellisi è rianimato per la presenzadi avacellani ritornati alla lorocasa di origine, dei loro geni-tori. Le persone anziane dimi-nuiscono, ma per quel mira-colo continuo della vita,aumenta il numero dei bambi-ni piccoli, dei ragazzi.

Speriamo che in futuro sipossa tenere in vita il paese,che rappresenta sempre leradici di una famiglia: radici danon dimenticare né strappareper non negarsi un futuro.

* In concomitanza con lapresenza di ospiti in Avacelli,si è cercato di poter offrireoccasioni di divertimento edeventi culturali. Per l’occasio-ne si sono offerte tre serateimportanti di teatro e di musi-ca jazz.

Si è notato un sensibile

responsabile o ad altri) perprelevare libri di ogni generee le ultime produzioni lettera-rie. Si spera di poter offrirealtro di interessante per tene-re sveglie le coscienze degliuomini d’oggi; specie dei gio-vani.

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6 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/10

PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 18,00

LA VOCE DI MERGONuovo Anno Pastorale

Laurea

Tornati alla Casa del Padre

Nozze d’argento

100 anni!!!

Peregrinatio MariaeCentro estivo

Cari amici,siamo all’inizio di un nuovo

anno pastorale, siamo perciò dinuovo chiamati alla ripresa del-l’impegno di evangelizzazionee catechesi, delle attività pasto-rali di carità e di formazionecristiana, ritmate dalla celebra-zione della domenica e deimisteri del Signore lungo l’an-no liturgico. Una scuola deldivino servizio, dove tutti, pic-coli e grandi, con iniziativeadatte all’età e livelli diversi diappartenenza, possono appren-dere come si ama il Signore,

anzi imparare soprattutto quan-to e come Egli ci ha amato perprimo, perché è ben questo ilVangelo, la bella notizia da farconoscere e circolare.

In realtà tutto lo scopo dellenostre fatiche pastorali è voltoad un solo obiettivo: far disce-poli di Gesù tutti! Condurretutti ad essere un’offerta santaper il Signore.

Tutti all’opera, dunque,insieme al vostro Parroco cheha sempre più bisogno di colla-boratori generosi e volenterosi.

Il Parroco

Anche quest’anno, dal 14 al25 giugno, la parrocchia con ilpatrocinio del Comune, ha orga-nizzato il “centro estivo” perbambini e ragazzi.

La partecipazione come neglianni scorsi è stata numerosa,tanto da raggiungere 57 iscrizio-ni. Le due settimane sono tra-scorse allegramente nei giardinidi fronte la Chiesa di Angeli,con giochi di gruppo, fantasiosecreazioni con la pasta di sale,lezioni di ricamo, disegno, pit-tura, tombolate… e in onore deimondiali tante partite di calcio.

L’ultimo giorno è stato tra-scorso a Matelica presso il

“Parco dei dinosauri” così chia-mato per la presenza delle sago-me dei mastodontici animalipreistorici e anche qui il diverti-mento è stato garantito dalparco giochi con tanto di gonfia-bili.

Il parroco e gli animatorihanno assicurato un momento dispiritualità.

Ringraziamenti al Comuneper aver facilitato ancora unavolta lo svolgimento di questabella iniziativa.

Arrivederci al prossimo annoragazzi!! Ci divertiremo ancorainsieme.

Le animatrici

Campo scuola a Macereto

Anche quest’anno il campo scuola della pastorale giovani-le diocesana a Macereto ha visto la partecipazione di alcuniragazzi mergani: Anastasia, Caterina, Elisa, Francesca,Luca, Silvia.

S. CRESIMAChiesa SS. Martino V.e Giovanni Apostolo

10 OTTOBRE2010

ore 11,15

La comunità parrocchialedi Mergo ha vissuto unmomento di fede rinvigoritadalla visita della Madonna diLoreto in pellegrinaggio nellanostra diocesi.

La statua ha sostato nelnostro paese l’11 e 12 set-tembre u.s.

Sabato pomeriggio è stataaccolta nel cortile della casadi riposo dove il nostroArcivescovo, il nostroParroco e numerosi devotierano ad attenderLa.

Dopo una breve introdu-zione del Vescovo ci siamodiretti in processione verso lachiesa parrocchiale per lacelebrazione della S. Messapresieduta da S. E.

Nella tarda serata la sta-tua è stata accompagnata daun corteo di macchine nellanostra Chiesa di Angeli,dove è rimasta fino alle10,30 della domenica per poiproseguire verso l’abazia di

S. Elena.La devozione alla Vergine

Lauretana è molto sentitanella nostra regione e anchenel nostro piccolo paese,vista la grande partecipazio-ne ai vari momenti di pre-ghiera anche da chi hadimenticato la pratica religio-sa.

Gesù sulla croce ci hadonato Sua madre e comeuna tenera madre ha radu-nato intorno a sé i suoi figliper ringraziare Gesù delgrande dono e implorarLaaffinchè interceda pressoSuo Figlio la protezione e laconversione della nostracomunità. Sull’insegnamentodell’obbedienza di Maria“Donna del SI” e “Qualsiasicosa vi dirà, fatela”, mettia-mo il nostro cuore nelle Suemani e sicuramente ci aiu-terà a capire la strada checonduce a Cristo.

G.T.

ERINA PARADISI ved. ORAZIn. 14-11-1926 † 4-6-2010

AUGUSTO SERINIn. 4-5-1951 † 16-6-2010

ELIDE ROSSIn. 3-8-1929 † 11-7-2010

GIANCARLO RIGUCCI6-9-2010

Voglio però ricordarti com’e-ri, pensare che ancora vivi,voglio pensare che ancorami ascolti e che come allorasorridi!Mai mi scorderò di te, persempre tu sarai dentro aipensieri miei; la stella chelassù da guida mi farà ...

Pita

1° ANNIVERSARIO

Il 14/07/2010 presso laFacoltà di Agrariadell’Università Politecnicadelle Marche, CECCHIFRANCESCO si è laureatoin Scienze e TecnologieAgrarie con votazione110/110 e lode discutendo latesi dal titolo: “Analisi dell’al-levamento biologico bovinodella razza Marchigiana inambienti collinari della pro-

vincia di Ancona”.Con i nostri complimenti e

l’augurio che nella vita tupossa avere le stesse soddi-sfazioni che hai meritatoconseguendo questo impor-tante obiettivo.

Congratulazioni! Siamodavvero orgogliosi di te!

La tua fidanzata Silviae la tua famiglia

FERRUCCIO CECCHI e CATIA BELELLI - 31-7-2010

Nato alla grazia

MIRKO GELOSI - 1-8-2010

FRANCESCO CANESTRARI e GIUSI BRAVETTI - 18-9-2010

ROSA ZECCHINI - 13-7-2010

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4/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 7

VARIE ... VARIE ... VARIE ...Premio nazionale al gruppo Loccioni Auto e moto d’epoca

arrivano a Sasso

L’ANGOLO DELLA POESIA

Appuntamentocon il medico

a cura della Dottoressa EDWIGE RIPANTI

Verso Palma di Maiorca

Riceviamo e pubblichiamo

E’ giusto ringraziare

Settembre Alberi

Il treno dei desideri

Settembre è il mese dei ritorni,degli amori illuminati;settembre tira le fila d’estati che ti hanno incendiato il cuore;settembre, come maggio è il mese del sole tiepido, dellecarezze lievi,ma settembre ti conduce,verso i crudi giorni invernalie lo osservi titubantegià nelle foglie che avvizzitecadono dagli alberi;settembre è l’anziano che si muovecon zoccoli di sogno appesantito,ma fiducioso di raggiungereancora traguardi di felicità!

Chistine Keller

Amici alberi, superbi muti protesi verso il cieloaggrappati alla terra come catene.Chiome vellutate ondeggiano alventoForti, maestosi,eppure indifesi come bambini.Basta un nulla per farli sparirecome la nostra vita fragile misteriosa ci lega alla terra e in un attimo si può spezzare ecome gli alberi farci cadere.

Mirella Ortolani

Accoglienza, ospitalità evoglia di promuovere losplendido territorio collinaredel Comune di Serra SanQuirico e di tutti i paesi limi-trofi. Sono questi i valori chedomenica 22 agosto, intornoalle ore 11.30, tutta la comu-nità di Sasso ha promossoper ospitare una tappa delraduno auto e moto d'epocache ormai da diversi annitransita nel caratteristicoborgo immerso nel verde eattento alle più antiche e tipi-che tradizioni. Soddisfazionee spirito d'aggregazione nelfare e negli occhi di chi haorganizzato la merenda dimetà mattina a base di dolci,pizza, bibite e caffè, serviticon dedizione, cura e dispo-nibilità. Dopo lo spuntino, unarigenerante fetta d'anguria etutte le macchine e moto d'e-

poca hanno ripreso il cammi-no verso il pranzo preparato aSerra San Quirico Stazione,sfiorando Ville, una vera epropria perla del territorioserrano. Sole caldo e sorrisihanno raccontato la tecnicapiù giusta di far incontrarestoria, tradizione, costumi etipicità al fine di valorizzare ilrapporto con il territorio,tenendo presente la salva-guardia dell'ambiente. Sassoospita l'evento da diversi annie con piacevole stupore hapotuto costatare il notevoleincremento del numero deipartecipanti che hanno deci-so di condividere l'esperien-za. Un'iniziativa destinata acrescere ancora, che ognianno mostra la capacità dicoinvolgere sempre di piùappassionati e curiosi.

I Sassaroli

La nostra avventura è iniziataqualche mese fa quando noiragazzi di Castellaro abbiamodeciso di andare in vacanza tuttiinsieme; non è stata impresasemplice mettere d’accordo tuttima alla fine si è deciso: Palma diMaiorca con volo dall’aeroportodi Perugia.

Abbiamo pensato a tutto, cer-care un bel posto adatto ai gio-vani, con un maresplendido…ma non abbiamopensato alla cosa più importan-te:come arrivare all’aeroporto?

Il parcheggio non è custoditoe nessuno voleva lasciarci lamacchina, gli orari dei treni noncoincidono con quello dei voli, inostri genitori che lavoravano enon ci potevano accompagnaree in più dove caricare i bagagli diundici persone?

L’unica soluzione è questa,abbiamo pensato: confidare neipulmini di Don Lucio e DonMichele!

Senza nessuna esitazione cihanno detto subito di sì.

Il 26 Agosto, giorno della par-tenza, il viaggio è iniziato proprio

a bordo di questi due mitici pul-mini bianchi carichi di giovanipieni di entusiasmo e di tantevalige…E’ proprio il caso di dire:“Siamo stati guidati dal Signore”.

Certo, al piccolo aeroporto diPerugia non siamo passati pro-prio inosservati scendendo dalpulmino bianco di Don Michelecon scritto”Parrocchia di SerraSan Quirico”, ma noi siamoorgogliosissimi della disponibilitàdei nostri parroci verso noi gio-vani della parrocchia.

Un grazie particolare va inol-tre a delle persone disponibilissi-me Pamela Giacomoni, SandroBragaccini, Corrado Marcelletti eAlessandra Pittori, che si sonogentilmente offerte di accompa-gnarci all’aeroporto e di tornarcia prendere.

La vacanza è andata benissi-mo e Lucia, Gloria, Francesco,Jessica, Antonio, Nadia, Manolo,Daniele, Giacomo, Lorenzo eDaniele ringraziano di cuore DonLucio e Don Michele per il loropiccolo ma essenziale contribu-to.

Lucia

Come promesso eccomi aringraziare, attraverso “L’ecode la Rossa”, chi in occasio-ne della festa del Patrono hasostenuto l’iniziativa da meproposta: i fuochi d’artificio.L’idea è stata accettata dalnostro parroco e da alcunimembri del consiglio econo-mico parrocchiale. La spesaè stata interamente copertadal contributo di alcuni citta-dini ai quali mi sono rivolta edalla piccola iscrizione dellesquadre che hanno parteci-pato ai “Giochi in allegria”(riuscitissimi!). Ritenendomiuna persona corretta sento ildovere di spiegare che né daparte mia, né da parte di chimi ha sostenuto ( e sono statimolti), c’è stata intenzione diprevaricare qualcuno. Si ècercato di movimentare edarricchire, con entusiasmoed allegria la giornata del 18luglio, ricorrenza della festadei nostri patroni, Quirico eGiulitta. Le polemiche che cisono state, personalmente,

non mi toccano, per il sempli-ce fatto che mi gratificano irisultati ed i complimenti.Molti paesani hanno ringra-ziato complimentandosi perl’iniziativa. Venuto meno ilsostegno economico di alcu-ne istituzioni locali (si parladella festa del Patrono!) èdoveroso quindi ringraziare icittadini che hanno compresoed aiutato a far si che la gior-nata della “Festa delPatrono” fosse semplicemen-te più partecipata dai giovani,più ricca di contenuti e nellagioia dello stare insieme. Ungrazie di vero cuore a:Claudia, Primo, Gina, CentroSociale, Maria M:, Rosina,Novella, Rita, Cinzia, Marisa,Gianni, Emanuela, Teresita,Dorotea, Maria P., Cesare,Raffaella, Luciana, Silvana,Bar Le Logge, Elda. Un parti-colare ringraziamento a DonMichele ( che tanta pazienzaci mette!) alla prossima ini-ziativa!

Ciao Elda

L’immagine del toro chedall’arena scavalca le tran-senne e balza sulle gradinateaffollate di spettatori, comeaccaduto recentemente inSpagna, ferendone grave-mente alcune decine, rimarrànegli occhi del Mondo incre-dulo e sorpreso. In Catalognada poche settimane è stataabolita la corrida, non perrispetto alla specie animaledestinata da secoli all’eccidio,piuttosto per gli avversi “sen-timenti” di Barcellona versoMadrid. Qualunque sia ilmotivo, niente più sangue alle“cinque della sera”. In questigiorni il ministro MichelaBrambilla con il prof. Veronesiha dato via ad iniziative eprovvedimenti volti all’aboli-zione dell’uso di animali nellefeste di paese, con grandesoddisfazione di milioni di ita-liani. Già annullati alcuni palie corse! È giunta l’era in cuidobbiamo smettere di diver-tirci attraverso lo sfruttamen-to, la sofferenza, la mortedegli animali. Già cibarsi diloro fu una gravissima azioneda parte dell’uomo (comeammonì Plutarco, 46-120d.C.), ma nell’epoca odiernaqueste pratiche non sono piùammesse sia pure per tradi-zione, cultura, usi e costumi.Forse la corrida, ancoramolto in uso in Spagna,Portogallo, Francia, Americadel Sud, rappresenta il mas-simo abuso che si possa per-petrare nei confronti di unanimale, una creatura sensi-bile alla paura, alla sofferen-za , al dolore come l’uomo. Ilpovero toro entra nell’arenacarico di terrore e di aggres-sività, già ferito da un arpionepenetrato nel collo per anco-rare un nastro colorato. Daipascoli ove è nato, ove è cre-sciuto in libertà, ignaro dellasua sorte, ora calpesta lasabbia tra le incitazioni delpubblico. In questo momentoinizia la tortura e la mattanza,con i picadores che lo ferisco-no ripetutamente, lo dissan-guano, fino alla stoccata fina-le del “famoso” torero checonficcherà la spada tra lescapole per raggiungere ilcuore. È la ricreazione pereccellenza della civileSpagna, paladina di diritti edavversa alle discriminazioni!Per alcuni toreri che stolta-mente hanno sacrificato lapreziosa vita, migliaia emigliaia di poveri animali tru-cidati senza pietà. In Italianiente corrida, ma circhi, giar-dini zoologici, gabbie eacquari. Prigioni per leoni,tigri, elefanti, delfini, quasiogni specie presente. I caval-li utilizzati nei pali delle città

italiane corrono sui selciatidelle piazze frustati senzapietà nell’isteria collettiva.Certamente drogati persostenere il terribile stresspsico-fisico di una corsa dipochi minuti. Nei box ferite,fratture gravissime, decessi.Passiamo all’arte della cac-cia, nata con l’uomo e tutt’orafedele compagna di svago epassione venatoria. In questapratica vi sono riti cui i cultoritengono molto, come la curadei cani e l’amore per la natu-ra. Ma quanti incidenti, quan-te vite stroncate per errore odistrazione! In verità, parlan-do con alcuni cacciatori, hopotuto constatare nuove con-sapevolezze e sane autocriti-che. Che siano i pionieri peruna presa di coscienza ed uncambiamento? Togliere lavita ad una palomba, ad unalepre, un fagiano, un uccelloche sta migrando verso terrelontane, con un micidialeproiettile, non può più acca-dere negli anni duemila, neglianni del massimo progressoscientifico e tecnologico.Dobbiamo salvaguardare lanatura in tutti i suoi aspetti,per il benessere dei nostrieredi, cui non lasceremmonulla, altrimenti.Enunciazioni, dichiarazioni,ambientalismo di comodonon servono; servono fatti edazioni. Sempre vigili in mate-ria di sperimentazione conulteriori miglioramenti dellalegge del 1986, a tutela deglianimali da laboratorio, secon-do le recenti direttive UE el’Italia rimanga comunque ilpaese europeo che offremaggiori tutele e comporta-mento etico. Quanto scrittosia di aiuto a far levare lavoce ad un numero semprecrescente di cittadini. JeremyBentham (1748-1832), filo-sofo e giurista inglese, unodei primi fautori di questeragioni, così scrisse nell’anno1823: “Verrà il giorno in cui ilresto degli esseri animalipotrà acquisire quei diritti chenon gli sono stati negati senon dalla mano della tiran-nia”.

Dopo il Premio Nazionale perl’Innovazione assegnato dalPresidente della RepubblicaItaliana al Gruppo Loccioni loscorso giugno, ancheConfindustria, ha conferito algruppo il Premio Imprese perl’Innovazione, dedicato alleImprese che si distinguono per lacultura dell’innovazione a 360° eper l’eccellenza, per la competiti-vità e lo sviluppo del sistemaPaese. La Ricerca Loccioni è perl’Innovazione. Sono circa 40 oggii giovani ricercatori del GruppoLoccioni, professionisti e scienzia-ti che si dedicano allo sviluppo disoluzioni trasversali integrandotecnologie innovative per poi tra-sferirle ai mercati di riferimento,tenendo sempre alta la tensioneverso il miglioramento continuo.

Salute, energia, ambiente, sicurez-za, comfort: queste le tematichesulle quali vengono create reti dialtissimo livello, community diricercatori orientati allo scambio eal comune obiettivo di migliorarela qualità della vita attraverso l’in-tegrazione di innovazione.

Congratulazioni al neo dot-tore MATTEO LUCHETTAche lo scorso luglio ha conse-guito la Laurea in OperatoreGiuridico d’Impresa, discu-tendo la tesi in DirittoTributario “I poteri istruttoridell’Amministrazione finan-ziaria” e riportando la valuta-zione 100/110.

GIORGIA PIERSIMONI il20 luglio 2010 si è laureatapresso l’Università degli Studidi Macerata , Corso di Laureain giurisprudenza, discutendola tesi su: “ La disciplina tribu-taria delle associazioni spor-tive dilettantistiche”.

Congratulazioni vivissimealla neodottoressa da: i nonniErino ed Elena, il papà Fabio,la mamma Luciana, la sorellaMaria Elena, gli zii e i cugini.Auguri!

Si legge in un libro di storia serrana:“Nella Borgata, ove nei secoli passatinon esisteva che l’antico molino e qual-che raro caseggiato ora invece, chipassa col treno che da Ancona conducea Roma, può ammirare una lunga elinda fila di moderni fabbricati, checominciarono a sorgere dopo la costru-zione della strada ferrata (anno 1865)”.Lo storico continua dicendo che l’arri-vo del treno fu un avvenimento impor-tantissimo, i vecchi raccontavano lameraviglia che suscitò il passaggio delprimo mostro d’acciaio che aveva lafantastica velocità di 25 o 30 chilometril’ora. Folle immense si riversaronolungo la ferrovia il giorno dell’inaugu-razione per ammirare la grande inven-zione di Stephenson: la locomotiva avapore. Che bella invenzione il treno!Ancora oggi nella nostra dimenticatastazioncina fermano vari treni che con-ducono verso il mare Adriatico o versocittà interne e la città eterna: Roma.Quindi, si sono dette alcune amiche diBorgo Stazione (precisamente 6 o 7),sarebbe bello andare al mare aFalconara, insieme, con il treno: sirisparmia, non si inquina, si può chiac-chierare tranquillamente nei vagoni fre-schi di aria condizionata! E qui comin-cia l’avventura estiva del torrido mesedi luglio. Il primo giorno in stazioneuna badante straniera ci diceva che iltreno era stato soppresso, noi ridevamodi lei pensando che non sapesse che losciopero era stato il giorno prima. PoiA.M. pensa di andare a leggere nelmonitor dove era scritto”Treno sop-presso perché rotto”. Non ci scoraggia-mo e aspettiamo un’ora il treno succes-sivo. Salite finalmente in carrozza,chiediamo ad un controllore se il gior-no successivo il treno delle 8,10 cisarebbe stato, egli ci risponde tranquil-

lo:”Mica sono un indovino?”Commentiamo ridendo che Trenitaliaormai si affida a maghi, veggenti e car-tomanti, forse conviene in spiaggiaconsultare l’oroscopo. Qualche giornodopo pronte alle 8:00 per comprare ilbiglietto al bar, ma i biglietti sono esau-riti, ne restano alcuni di più chilometri,li compriamo per paura di una multa,c’è chi protesta che non è giusto, ma èvacanza e non si deve guardare sempreal risparmio! Nel pomeriggio due del-l’allegra brigata, e precisamente S. e D.decidono di ritornare con il treno delle4:30, ma quando provano ad aprire laporta per scendere nella stazione diSerra, questa resta chiusa, il trenoriparte e sono costrette a scendere aGenga dove dovranno aspettare circaun’ora per riprendere il treno che leriporti a casa. Quando successivamentechiedono ad un controllore come maiqualche volta le porte rimangono chiu-se presso le stazioni, risponde serafico:“E, capita!” Non voglio poi raccontaredei vagoni soffocanti dove l’aria condi-zionata “momentaneamente” non fun-ziona, della ricerca disperata dei vago-ni freschi, delle soste in stazione per icontinui ritardi, della macchinetta obli-teratrice che non funziona,… ma anchedelle belle chiacchierate, delle risate,delle barzellette, del “gossip”, dellecucine, delle diete, dei programmi TV…..

Nonostante tutto il mare era bellis-simo, la spiaggia pulita, i gestori genti-li e simpatici, la compagnia allegra espensierata.

Trenitalia permettendo, il prossimoanno ripeteremo l’esperienza perché sisa, ad una certa età…. il sole fa beneper prevenire malanni e migliorare l’u-more!!!

Liliana Bernacconi

Page 8: 4/2010 Eco della Rossa

LA VOCE DI CASTELLARO

8 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/10

Il mio primo campo scuola “Peregrinatio Mariae”

45a Sagra del coniglio in porchetta

Tornati

alla

Casa

del

Padre

20 giugno

Festa dei SacramentiNELLA FESTA DEL PATRONO

75 anni di matrimonio! In ricordo di don Angelo

ERSILIA MARTELLIn. 5-4-1921 † 18-7-2010

ANTONIA PROBANIn. 19-7-1920 † 17-7-2010

AUGUSTO CURZIn. 22-2-1939 † 2-6-2010

La Mamma di Gesù, ancorauna volta ci ha radunati nella Casadel Signore a Castellaro: è giuntanel pomeriggio, come convenuto,noi fedeli L’abbiamo attesa nellaChiesa o nella piazzetta antistante,la Sua effige era trasportata inauto, ed è stata collocata all’inter-no della nostra Chiesa e quindi siè proseguito con la Santa Messacelebrata dal parroco DonMichele e vice Don Giovanni;

Suppongo che in molti parroc-chiani siamo ritornati con lamente ad una precedente “peregri-natio” dei primi anni ’70 con ilparroco di allora Don AngeloProietti. A quel tempo per chiricorda, tutto era più bello, soprat-tutto perché eravamo molto piùgiovani, eppoi perché la santa effi-

gie restò nelle case dei par-rocchiani per un giorno inte-ro, venerata in ciascuna allaluce di cuori devoti, di caseadorne di timore di Dio, esenza tv ed altre distrazioni,le fiammelle dei ceri ed unvasetto di fiori completavanoil succinto arredo. Tutte lesere il parroco provvide a tra-sportare la sacra immagine dicasa in casa con la preghieradel santo Rosario, con paroledi amore e di invocazionedelle Divine benedizioni suogni famiglia ed ogni casa!La eco, il rintocco, il protrar-si di quelle benedizioni ègiunto sino ad oggi! Anche se

sembra un po’ scolorito, sfumato,affievolito…. Oggi dalla stessaChiesa è ripartito potente unnuovo invito di Maria a noi tutti:“Figlioli… venite da mio figlioGESU’….cosa andate cercan-do?.... Quando avete DIO avetetutto!!” Il nostro amato Parroco ciha fatto salutare l’effige di Mariain partenza da Castellaro col belsaluto dell’ Angelus “ AngelusDomini nunziavit Mariae ….”Grazie anche a te fratello Parroco:le nostre parole e canti ed esorta-zioni volano via col vento qui interra, ma gli Angeli le sanno rac-cogliere, una ad una e niente ne èdisperso ma tutto è presentato,ridondante di luce e armonia allasuprema Corte del Cielo!

Fulvio

La sera del 3 luglio a 71 annidopo una lunga e silenziosa malattiadon Angelo Proietti si è spento nellasua parrocchia di Campello sulClitunno (PG). Ordinato sacerdote il28 luglio 1968 fu nominato parrocodi Castellaro, dove rimase dal 1969fino al 1977. Il suo entusiasmo sacer-dotale, che conserverà fino allamorte, lo portò a donarsi totalmentealla sua gente, rendendo vivace ebrillante la piccola comunità.Rientrato nella diocesi di Spoleto,dopo un periodo di impegno nellapastorale vocazionale, nel 1982venne nominato parroco diPissignano. La testimonianza e l’af-fetto, la profonda commozione, nonsolo della sua gente, ma di sacerdotie amici, hanno accompagnato tra lelacrime il suo funerale, presiedutodal vescovo di Spoleto, al quale unasettimana prima di morire donAngelo aveva confidato: “Voglio

offrire la mia vita per la Chiesa, per ipreti, per la mia gente”. DaCastellaro presenti al funerale in pic-colo gruppo, tra le testimonianze diaffetto, espresse al termine del rito,dopo il sindaco ed alcuni parrocchia-ni ha rivolto il suo saluto ancheMariola Paciarotti: “Caro donAngelo, oggi che siamo qui intorno ate per darti l’ultimo saluto vogliamoricordare a tutti che prete sei stato equanto ci hai voluto bene. Quandosei arrivato a Castellaro eri giovane,signorile, intimidito, molto preparatoe pieno di entusiasmo. Tutto il paesehai conquistato con il tuo impegno,la tua operosa volontà, la tua mitez-za e con tanta dolcezza hai avvicina-to tutti i ragazzi, che in te non hannotrovato solo un prete, ma un amico acui confidare ogni segreto. Hai cele-brato il matrimonio di molti di noi,hai condiviso la gioia della nascitadei nostri figli, accompagnato la lorocrescita. No, un prete così, per noiche abbiamo frequentato è difficileda trovare, per me in particolare nelsostenermi nel dolore, quando Enzoha dovuto affrontare la morte. Graziedon Angelo, dal cielo continua avegliare su di noi che ti porteremosempre nel cuore. Grazie Signore peraverlo dato alla sua famiglia, allacomunità di Castellaro e Pissignano,a noi tutti che lo abbiamo tantoamato. Ciao Don Angelo”.

A Castellaro lo abbiamo ricordatoil 10 agosto, nella Festa del patronoS. Lorenzo. Alla celebrazione è statopresente anche mons. DecioCipolloni, ora Vicario pastorale aLoreto, suo amico e compagno distudi.

PRIMA COMUNIONE

Susanna Bravi, Alessia Costarelli, Marco Giacomoni, Matteo Pittori

I CRESIMATI

Federico Bravi, Giorgia Cimarelli, Enrico Giacomoni, LorenzoLoccioni, Giordano Santoboni, Asia Sparaciari, Brian Cesaretti,Giulia Paladini

Quest’anno per le vacanzeestive, mia madre ha iscritto me ei miei fratelli ad un campo scuolaorganizzato dalla parrocchia. Ilgiorno della partenza c’eranotante persone. Era la prima voltache vi partecipavo e dalle “testi-monianze” dei miei fratelli, checi erano andati l’anno precedente,il campo scuola dovrebbe esserefantastico e così si è rivelato.Ogni giorno facevamo un’escur-sione; la più bella per me è statal’escursione a san Leo dove

abbiamo visto il castello: eramolto grande e alto e vi eranodelle stanze con il museo pieno ditorture terrificanti. Della settima-na passata al campo scuola mi èanche rimasto impresso il giornopassato in piscina, dove c’era unavasca più grande ed una un po’più piccola con uno scivolo pic-colo, ma ugualmente divertente.Il campo scuola per me è stataun’esperienza indimenticabile.

Susanna Bravi

Cresima a Sasso

GIUSEPPE RAMPONI e MARISA CERIONI - 8-5-2010

NOZZE D’ORO

“Non sei più un bambino o unabambina, hai l’età e cominci aprendere decisioni, ad assumertiresponsabilità in prima persona,sei tu che hai deciso di ricevere laCresima, d’accordo con i genitorima l’ultima parola è sempre la tua.

Hai fatto una lunga preparazio-ne rendendo più consapevole latua fede, più attiva la tua apparte-nenza alla comunità parrocchiale,hai conosciuto il Vangelo e hai sta-bilito con Gesù un rapporto perso-nale.

La Cresima in nessun mododeve essere per te solo una ceri-monia, una festa, terminata laquale è finito tutto. Al contrario ti sichiede di impegnarti, di inserirti nelgruppo giovani interparrocchiale,di essere presente alla MessaFestiva.

Continua ad essere vivo e ope-rante nella concretezza della tuavita.”

E’ su questi presupposti chedomenica 4 luglio cinque ragazzi diSasso e Sant’Elena hanno ricevu-to il sacramento della Cresima.Tutto il paese è stato coinvoltonella preparazione di questa bellis-sima cerimonia che è andata acoincidere con la festa di SanPietro e Paolo, patroni di Sasso eprotettori di tutta la nostra comu-nità parrocchiale. La festa è inizia-ta in piazza con la banda musicaledi Cupramontana che ha accoltocon la musica l’arrivo del VescovoMons. Francesco GiovanniBrugnaro ed accompagnato in pro-cessione i cresimandi dalla chie-setta alla chiesa parrocchiale dove

si è celebrato il rito dellaConfermazione. La celebrazione èstata molto partecipata da tutti ipresenti, a lungo preparata dai cre-simandi e resa importante dallasignificativa omelia dedicata com-pletamente ai ragazzi e incentratasul significato del sacramento e dei7 doni dello Spirito Santo. La cele-brazione ha assunto ancora mag-giore importanza grazie al coroparrocchiale che con tanto impe-gno e dedizione si è preparato edha accompagnato la splendidavoce di Daniela. Don Lucio poi, havoluto dare un tocco di originalitàai brani, volendo fortemente, insie-me all’organista, anche un ragazzoche suona la tromba, per accom-pagnare le voci del coro. Il paeseintero ha voluto condividere conFrancesco, Katia, Francesco,Riccardo e Luca la gioia di questosacramento e tutti nel loro piccolohanno fatto qualcosa, dall’addob-bare il paese con striscioni e ban-dierine, al canto del coro, a siste-mare la chiesa, fino a festeggiaretutti insieme in piazza con unabbondante rinfresco al terminedella celebrazione. Un ringrazia-mento particolare va a Don Lucioche con tanto sacrificio e dedizioneè riuscito ad organizzare tutto; conla sua originalità ha saputo rende-re questa festa speciale, diversada tutte le altre cerimonie e con lasua intraprendenza ha saputo darevita ad un progetto tanto ambiziosoche sembrava impensabile per ilnostro piccolo paese, ma soprat-tutto un ringraziamento a tutti colo-ro che hanno contribuito in qualsia-

si modo alla realizzazione di que-sta festa e a tutti quelli che congrande fede hanno partecipato allacelebrazione. Il nostro più grandeaugurio è che lo Spirito Santosceso su Francesco, Katia, Luca,Francesco e Riccardo li guidi versoun motivato cammino di fede eun’autentica riscoperta di essa,

facendoli promotori della Parola diDio. Inoltre auguriamo che ilSignore vegli su di loro e sulle lorofamiglie e li accompagni durante laloro crescita e in tutta la vita.

“Signore i nostri ragazzi stan-no camminando verso di te, gui-dali…”.

Lucia

10 AGOSTOper il

“DOLCEDELLA

SOLIDARIETA’”sono state raccolte

EURO 300

GRAZIEdalle donne

di LAYO - PERU’

Nell’ambito della festa delpatrono S. Lorenzo, martedì10 agosto, nella nostraParrocchia sì è verificato unevento più unico che raro: unacoppia ha celebrato 75 (!!)anni di matrimonio. Idue…giovani sposini sonoMontesi Elio ed Elisa, cheappunto 75 anni fa hannoconsacrato il loro amore nellachiesa parrocchiale diCastellaro anche se ora vivo-no a Terni. Lo sposo è sullasoglia dei cento anni, checompirà nel prossimo gennaioe la sposa ne ha 95. Sonoancora vispi e arzilli: hannorisposto per una buonamezz’ora alle domande dellagiornalista di TV CentroMarche, presente per immor-talare questo eccezionaleevento. Elio ed Elisa erano

attorniati dalle famiglie deiloro tre figli, con altrettantinipoti e 5 pronipoti. Tutta lacomunità di Castellaro si èstretta con gioia attorno aquesta “granitica” coppia. Lasolenne concelebrazione èstata presieduta dal cappucci-no fra Gianluca Quaresima,loro parente, che ha invitatotutti a lodare il Signore perquesto straordinario esempiodi fedeltà coniugale, che, intempi così difficili per la vitamatrimoniale, diventa un invi-to per tutti gli sposi ed i giova-ni che si preparano al matri-monio a vedere la vocazionesponsale come un segno del-l’amore fedele di Dio, chechiama a donare non i ritaglidi tempo ma tutta la vita alservizio del suo Regno.

(m.g.)

Festa di Fontegeloni