1/2010 Eco della Rossa

8
Anno LVII - 2010 - N. 1 bim. - 02/02/2010 Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60049 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L L ’ECO ’ECO DE DE LA LA ROSSA ROSSA Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace Custodisci il Creato Padre Matteo Ricci: ponte tra Oriente e Occidente Sobrietà quaresimale www.ecodellarossa.it L’11 maggio del 1610 moriva a Pechino Padre Matteo Ricci, missionario gesuita nato a Macerata il 6 ottobre 1552. A 400 anni dalla morte, non solo la sua diocesi di origine, ma la Chiesa tutta celebra solennemente que- st’uomo eccezionale che ha sapu- to tessere in maniera mirabile il dialogo tra Occidente e Oriente, tra la cultura cristiana e quella cinese, giungendo ad essere sti- mato ed apprezzato, per le sue poliedriche capacità, in quel mondo fino ad allora completa- mente chiuso ad ogni contatto esterno. Scienziato e teologo, missio- nario e matematico, diplomatico e studioso della civiltà cinese (sino- logo): queste in sintesi le attività di Matteo Ricci, uno dei più gran- di missionari che riuscì a penetra- re nella Cina per portarvi il Vangelo di Cristo. Non è martire né (per ora) santo, ma ha realizza- to un autentico miracolo, facendo incontrare due tra le più grandi civiltà del mondo. Di lui è stato scritto” Se l’Occidente ha scoper- to la Cina con Marco Polo, i Cinesi hanno scoperto l’Occidente grazie a Matteo Ricci, uomo del Rinascimento, latore del Cristianesimo e della scienza moderna”. Non portò in Europa i tesori dell’Oriente ma per la prima volta portò alla Cina i tesori dell’Occidente, ad iniziare dalla sua vita, spesa per 28 anni, interamente in Cina per farsi “cinese con i cinesi”. Questa, brevemente, la parabo- la della sua esistenza: nato dun- que, primo di 13 figli, da nobile famiglia a Macerata, lì inizia i suoi studi nella scuola dei Gesuiti, mentre aiuta nella farmacia del padre che lo vuole avvocato. Per questo, all’età di 16 anni, viene mandato a Roma all’Università della Sapienza: non tornerà più nella sua terra d’origine. Ma nella capitale rimane affascinato dalle attività e dalla formazione dei Gesuiti, nel cui ordine entra, nel 1571, contro il volere del padre. Com’è tipico di questi religiosi, Matteo studierà, oltre che teolo- gia, molte discipline umanistiche e scientifiche, in particolare la matematica, assecondato dalle sue doti non comuni. Intanto matura nel suo cuore la vocazione missionaria: i superiori accolgono il suo desiderio e lo inviano in Oriente. Parte da Genova per Coimbra, in Portogallo, pronto a lasciare per sempre l’Europa. A quel tempo i viaggi in mare dura- vano mesi: insieme a 13 compa- gni gesuiti, il 24 marzo 1578, salpa da Lisbona e dopo 6 mesi di navigazione arriva a Goa in India, dove il 26 luglio 1580 viene ordi- nato sacerdote. Due anni dopo gli viene chiesto di passare in Cina: P. Matteo approda a Macao, allo- ra colonia portoghese, ed inizia a studiare il cinese, che in breve imparerà perfettamente, favorito da una memoria straordinaria. Si racconta che più tardi durante una conversazione con degli studenti si fa scrivere 500 caratteri scon- nessi tra loro e dopo una sola let- tura riesce a ripeterli prima in fila e poi a rovescio. Successivamente passa a Sciaochim dove fonda la prima residenza missionaria, accolto benevolmente dal gover- natore e riscuotendo la stima dei La ricorrenza annuale della santa Quaresima è per il cri- stiano coerente un salutare richiamo all’obbligo di rompe- re con il peccato:”Se diciamo di essere senza peccato, ingan- niamo noi stessi e la verità non è in noi” (1 Giov. 1,8). Al gior- no di oggi la stragrande mag- gioranza dei cristiani ripudia decisamente, sia pure con uno scetticismo garbato, ogni e qualsiasi imputazione di inge- nita e connaturale peccamino- sità, principalmente perché, paragonando il proprio com- portamento a quello delle masse, ha potuto riconoscersi “normale”, e in quanto tale, non un cittadino iniquo, tanto meno degno di forca. Eppure la S. Scrittura ci dimostra con chiarezza non meno indubbia quanto fatidica, quanto sia illusorio tale atteggiamento: “Ogni intento del cuore umano è incline al male fin dalla ado- lescenza” (Gen 8,21). Nel limi- tato spazio concesso al presen- te artico, si cercherà di analiz- zare e scandagliare una sola circostanza della vita quanto mai atta ad istigare ai peccati di vario genere, una tentazione cioè, che certamente non sarà considerata tale dalla maggio- ranza delle persone che legge- ranno queste righe, motivo per cui è da ritenersi ancora più pericolosa ed insidiosa. Si trat- ta dell’uso delle bevande alco- liche, uso cioè non proibito da legge alcuna, né quella civile né quella ecclesiastica, tanto meno dalla legge naturale. Anzi nella vita sociale moder- na, specie quella condotta nei paesi cosiddetti ”occidentali” o comunque “industrializzati”, le bevande alcoliche sono pres- soché onnipresenti, largamente offerte e consumate e sostanze piacevoli rinfrescanti e ristora- tive come sono, adibite non raramente a guisa di lubrifi- canti, perfettamente in grado di diminuire in maniera note- vole l’attrito nervoso che emer- ge talvolta nei rapporti sociali ed interpersonali. Indiscusso è che le bibite contenenti alcol rilassano il sistema nervoso, distendono la muscolatura e infondono in tutto l’organismo uno spiccato senso di blando refrigerio e perfino di euforia, durevole e aumentabile secon- do la quantità dell’alcol ingeri- to. E’ altrettanto incontroverti- bile, tuttavia, che l’alcol inde- bolisce la volontà, offusca il giudizio, ottunde le sane inibi- zioni, frutto dell’educazione etica; ma mentre al tempo stes- so assopisce e azzittisce la coscienza, lascia così il sogget- to in preda alle passioni e appetiti, orami del tutto sbri- gliati, imbizzarriti e pronti a galoppare all’impazzata. Pertanto S. Paolo ci esorta a mantenere una costante vigi- lanza e di essere sobri nel vino: “Non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé”(Ef. 5,18). S Girolamo poi ritiene particolarmente temibi- le l’uso dell’alcol nei soggetti giovani: “Vino e giovinezza: doppio incendio di voluttà! Perché aggiungiamo olio alla fiamma? Perché alimentiamo il fuoco a un povero corpo che già brucia?”. Ma l’alcol, lungi dal limitarsi a fomentare fune- stamente la concupiscenza, spalanca altresì le porte all’in- tera gamma delle sregolatezze più pericolose quali la super- bia, l’ira, l’odio, l’avarizia e via dicendo, dando luogo in tal modo a bestemmie, impreca- zioni, risse, zuffe, alterchi, pugnalate e persino uccisioni. Non è possibile dilungarsi in considerazioni, quasi tutte tetre e disastrose, sull’enorme pericolo che crea per i concit- tadini, sia pedoni che autisti, colui che conduce la propria auto sotto l’influsso dell’alcol. Non c’è spazio nemmeno per elencare le potenziali conse- guenze deleterie per la propria salute fisica nel caso dell’abuso di alcol, conseguenze queste sapute e risapute, ma non dovutamente deplorate ed evi- tate. A scanso di equivoci i let- tori, a questo punto, siano avvertiti che con quanto ripor- tato sopra non si voglia soste- nere che gli astemi sino tutti santi perché immuni dalle ten- tazioni! Il voler insinuare ciò sarebbe tanto ridicolo quanto suggerire che i nostri cimiteri siano sprovvisti delle spoglie mortali dei non- fumatori! In entrambi i casi ossia delle con- seguenze dell’abuso dell’alcol e del tabacco, ci parlano piutto- sto le statistiche forniteci dalle varie ricerche scientifiche e la saggezza umana derivante dalle esperienze universali di vita vissuta. Tirando le somme, se durante la Quaresima e nel- l’umile tentativo di preparare degnamente la propria anima alla celebrazione dei misteri pasquali, il cristiano, coerente almeno se non proprio ferven- te, si sforzerà ad assoggettarsi ad un’ autodisciplina alquanto più rigida di quella solita, vigi- lando attentamente che l’uso delle bevande alcoliche non scivoli mai verso l’abuso, il suono delle campane pasquale infonderà in lui una particola- re gioia, non soltanto per la vit- toria del Redentore sulla morte eterna e sul peccato, ma anche per il proprio trionfo riportato sulla tendenza depre- cabile di esagerare nell’uso degli alcolici. Il Signore conce- da tale gioia a tutti! I parroci All’inizio del nuovo anno, desidero rivolgere i più fervidi auguri di pace a tutte le comunità cristiane, ai responsabili delle Nazioni, agli uomini e alle donne di buona volontà del mondo inte- ro. Per questa 43° Giornata Mondiale della Pace ho scelto il tema: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. Il rispetto del creato riveste grande rilevanza, anche perché "la creazione è l’ini- zio e il fondamento di tutte le opere di Dio" e la sua salvaguar- dia diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell’umanità. Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico svilup- po umano integrale – guerre, con- flitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani – non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indi- spensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi "quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve esse- re specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino" …..Vent’anni or sono, il Papa Giovanni Paolo II, dedicando il Messaggio della Giornata Mondiale della Pace al tema “Pace con Dio creatore, pace con tutto il creato”, richiamava l’at- tenzione sulla relazione che noi, in quanto creature di Dio, abbiamo con l’universo che ci circonda. "Si avverte ai nostri giorni – scriveva – la crescente consapevolezza che la pace mondiale sia minacciata... anche dalla mancanza del dovuto sono, in fondo, anche crisi morali collegate tra di loro. Esse obbliga- no a riprogettare il comune cam- mino degli uomini. Obbligano, in particolare, a un modo di vivere improntato alla sobrietà e alla solidarietà, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative. Solo così l’attuale crisi diventa occa- sione di discernimento e di nuova progettualità … Purtroppo, si deve constatare che una moltitudine di persone, in diversi Paesi e regioni del pianeta, sperimenta crescenti difficoltà a causa della negligenza o del rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabi- le sull’ambiente. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricorda- to che "Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli". L’eredità del creato appartiene, pertanto, all’intera umanità. Sembra infatti urgente la conquista di una leale solidarietà inter-generazionale. La solida- rietà universale, ch’è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dove- re. Si tratta di una responsabilità che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future, una responsabilità che appartiene anche ai singoli Stati e alla Comunità internazionale". Oltre ad una leale solidarietà inter-gene- razionale, va ribadita l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati: "La comunità internazionale ha il compito imprescindibile di trova- re le strade istituzionali per disci- rispetto per la natura". E aggiun- geva che la coscienza ecologica "non deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si svi- luppi e maturi, trovando adeguata espressione in programmi ed ini- ziative concrete". Come rimanere indifferenti di fronte alle proble- matiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’au- mento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equato- riali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosid- detti "profughi ambientali": perso- ne che, a causa del degrado del- l’ambiente in cui vivono, lo devo- no lasciare – spesso insieme ai loro beni – per affrontare i perico- li e le incognite di uno spostamen- to forzato? Come non reagire di fronte ai conflitti già in atto e a quelli potenziali legati all’accesso alle risorse naturali? Sono tutte questioni che hanno un profondo impatto sull’esercizio dei diritti umani, come ad esempio il diritto alla vita, all’alimentazione, alla salute, allo sviluppo… L’umanità ha bisogno di un profondo rinno- vamento culturale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costitui- scono il solido fondamento su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi, che attualmente sta attraversando – siano esse di carattere economico, alimentare, ambientale o sociale – plinare lo sfruttamento delle risor- se non rinnovabili, con la parteci- pazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro" …Per guidare l’umanità verso una gestione complessiva- mente sostenibile dell’ambiente e delle risorse del pianeta, l’uomo è chiamato a impiegare la sua intel- ligenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica e nell’ap- plicazione delle scoperte che da questa derivano. Tante sono oggi le opportunità scientifiche e i potenziali percorsi innovativi, gra- zie ai quali è possibile fornire soluzioni soddisfacenti ed armo- niose alla relazione tra l’uomo e l’ambiente. Ad esempio, occorre incoraggiare le ricerche volte ad individuare le modalità più effica- ci per sfruttare la grande potenzia- lità dell’energia solare. Altrettanta attenzione va poi rivolta alla que- stione ormai planetaria dell’acqua ed al sistema idrogeologico globa- le, il cui ciclo riveste una primaria importanza per la vita sulla terra e la cui stabilità rischia di essere fortemente minacciata dai cam- biamenti climatici. È necessario, insomma, uscire dalla logica del mero consumo per promuovere forme di produzione agricola e industriale rispettose dell’ordine della creazione e soddisfacenti per i bisogni primari di tutti…Appare sempre più chiaramente che il tema del degrado ambientale chia- ma in causa i comportamenti di ognuno di noi, gli stili di vita e i Segue a pag. 8 Segue a pag. 8 sapienti e dei “mandarini” (alti funzionari civili e militari) per la sua scienza. Tutto comincia con la presentazione di una sua opera, un orologio a ruote “che sonava per se stesso ad ogni hora, cosa molto bella, mai vista e mai udita in Cina”. Nel 1584 P. Ricci cele- bra in questa città i primi battesi- mi. Una decina di anni dopo ini- zia a vestire alla maniera dei lette- rati cinesi (cosa inimmaginabile per un europeo di allora), con abito lungo di seta deponendo l’u- mile abito dei bonzi, vestito fino- ra: secondo il suo metodo di evan- gelizzazione è convinto che occorre far conoscere il Vangelo a partire dalle classi dirigenti ed dalle persone di cultura: questo renderà più facile la conversione del popolo. Nello stesso periodo pubblica il Catechismo in cinese dal titolo “ Vera dottrina del Signore del Cielo”, nome scelto da P. Matteo per indicare Dio in lingua cinese; il suo catechismo infatti aveva il chiaro intento di conciliare il Confucianesimo, dot- trina ufficiale dell’impero cinese, con il Cristianesimo. Volendo dia- logare alla pari con i letterati cine- si e presentare con autorevolezza la dottrina cristiana capisce che deve diventare conoscitore di Confucio, che i cinesi non consi- deravano un dio, ma un grande pensatore. Così studiò a fondo i testi di Confucio di cui tradusse in latino i “Quattro libri”. Si rende conto che tale dottrina contiene dei valori naturali buoni, che pos- sono essere grandemente arricchi- ti dalla rivelazione cristiana. Come scrive il gesuita P. Sorge “ Il Ricci, immedesimandosi nella cultura cinese, vi colse i semi del Cristianesimo e si impegnò a spiegare ai cinesi che il Vangelo di Gesù non era estraneo alla loro cultura e accettarlo non compor- tava una rinuncia al proprio patri- monio culturale ma un arricchi- mento ed un progresso umano e spirituale. E’ questo un metodo di evangelizzazione che ha anticipa- to di alcuni secoli il cammino pastorale della Chiesa di oggi”. Tale metodo tuttavia procurò al missionario non poche avversità sia da parte del buddisti e taoisti, che egli contrastava vigorosamen- te e sia da altri missionari cattoli- ci, che ritenevano la sua opera evangelizzatrice, poco coraggiosa e portatrice di un cristianesimo non genuino e con scarse con- versioni. Egli difendeva la bontà del suo metodo di “inculturazio- ne”, quello cioè di incarnare il cristianesimo nella cultura cinese e scriveva “Io stimo più questo, che aver fatto diecimila cristiani in più”. Il sogno di Matteo Ricci è arri- vare al cuore della Cina, nella capitale Pechino, “città proibita” in cui vive l’Imperatore Wan-Li. Dopo due tentativi falliti, il 27 gennaio 1601 viene accolto dal- l’imperatore in persona, stupito dei doni europei ( quadri sacri, monete, clessidre, orologi…) che il missionario gli aveva fatto per- venire alcuni mesi prima. In parti- colare rimane ammirato della carta del globo terrestre, disegna- ta dallo stesso Ricci. Gliene ordi- nerà una ristampa e 12 copie per sé. Così i Cinesi, per la prima volta, scoprirono l’esistenza di nuovi Paesi. In premio, gli fu dato il permesso di risiedere a Pechino, cosa eccezionale, anzi ricevette dall’imperatore stesso una rendita fissa: rimarrà a Pechino per circa 10 anni: “Con lui per la prima volta il cristianesimo ottiene la cittadinanza in Cina”. Il 1610, ultimo suo anno di vita, ottiene il permesso di celebrare in pubblico e di costruire una chiesa pubblica cristiana. Durante la Quaresima, come sempre faceva, riceve la visita di migliaia di mandarini, ai quali, benché con grande fatica per le precarie condizioni di salu- te, ricambia la visita nelle loro

description

periodico bimestrale di cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni

Transcript of 1/2010 Eco della Rossa

Page 1: 1/2010 Eco della Rossa

Anno LVII - 2010 - N. 1 bim. - 02/02/2010Sped. in abbonamento postale - art. 2 comma 20/C legge 662/96 filiale di Ancona

PERIODICO BIMESTRALED’INFORMAZIONE E CULTURA

Contributi per sostenereil periodico

CCP n. 14236608intestato Parroco

Santuario Cuore Immacolatodi Maria

60049 Serra San Quirico Staz.(Ancona)

Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSAMessaggio del Papa per la Giornata Mondialedella Pace

Custodisci il Creato

Padre Matteo Ricci: pontetra Oriente e Occidente

Sobrietà quaresimale

www.ecodel larossa. i t

L’11 maggio del 1610 morivaa Pechino Padre Matteo Ricci,missionario gesuita nato aMacerata il 6 ottobre 1552. A 400anni dalla morte, non solo la suadiocesi di origine, ma la Chiesatutta celebra solennemente que-st’uomo eccezionale che ha sapu-to tessere in maniera mirabile ildialogo tra Occidente e Oriente,tra la cultura cristiana e quellacinese, giungendo ad essere sti-mato ed apprezzato, per le suepoliedriche capacità, in quelmondo fino ad allora completa-mente chiuso ad ogni contattoesterno.

Scienziato e teologo, missio-nario e matematico, diplomatico estudioso della civiltà cinese (sino-logo): queste in sintesi le attivitàdi Matteo Ricci, uno dei più gran-di missionari che riuscì a penetra-re nella Cina per portarvi ilVangelo di Cristo. Non è martirené (per ora) santo, ma ha realizza-to un autentico miracolo, facendoincontrare due tra le più grandiciviltà del mondo. Di lui è statoscritto” Se l’Occidente ha scoper-to la Cina con Marco Polo, iCinesi hanno scopertol’Occidente grazie a MatteoRicci, uomo del Rinascimento,latore del Cristianesimo e dellascienza moderna”. Non portò inEuropa i tesori dell’Oriente maper la prima volta portò alla Cinai tesori dell’Occidente, ad iniziaredalla sua vita, spesa per 28 anni,interamente in Cina per farsi“cinese con i cinesi”.

Questa, brevemente, la parabo-la della sua esistenza: nato dun-que, primo di 13 figli, da nobilefamiglia a Macerata, lì inizia isuoi studi nella scuola dei Gesuiti,mentre aiuta nella farmacia delpadre che lo vuole avvocato. Perquesto, all’età di 16 anni, vienemandato a Roma all’Universitàdella Sapienza: non tornerà piùnella sua terra d’origine. Ma nellacapitale rimane affascinato dalleattività e dalla formazione deiGesuiti, nel cui ordine entra, nel1571, contro il volere del padre.Com’è tipico di questi religiosi,Matteo studierà, oltre che teolo-gia, molte discipline umanistichee scientifiche, in particolare lamatematica, assecondato dallesue doti non comuni. Intantomatura nel suo cuore la vocazionemissionaria: i superiori accolgonoil suo desiderio e lo inviano inOriente. Parte da Genova perCoimbra, in Portogallo, pronto alasciare per sempre l’Europa. Aquel tempo i viaggi in mare dura-vano mesi: insieme a 13 compa-gni gesuiti, il 24 marzo 1578,salpa da Lisbona e dopo 6 mesi dinavigazione arriva a Goa in India,dove il 26 luglio 1580 viene ordi-nato sacerdote. Due anni dopo gliviene chiesto di passare in Cina:P. Matteo approda a Macao, allo-ra colonia portoghese, ed inizia astudiare il cinese, che in breveimparerà perfettamente, favoritoda una memoria straordinaria. Siracconta che più tardi durante unaconversazione con degli studentisi fa scrivere 500 caratteri scon-nessi tra loro e dopo una sola let-tura riesce a ripeterli prima in filae poi a rovescio. Successivamentepassa a Sciaochim dove fonda laprima residenza missionaria,accolto benevolmente dal gover-natore e riscuotendo la stima dei

La ricorrenza annuale dellasanta Quaresima è per il cri-stiano coerente un salutarerichiamo all’obbligo di rompe-re con il peccato:”Se diciamodi essere senza peccato, ingan-niamo noi stessi e la verità nonè in noi” (1 Giov. 1,8). Al gior-no di oggi la stragrande mag-gioranza dei cristiani ripudiadecisamente, sia pure con unoscetticismo garbato, ogni equalsiasi imputazione di inge-nita e connaturale peccamino-sità, principalmente perché,paragonando il proprio com-portamento a quello dellemasse, ha potuto riconoscersi“normale”, e in quanto tale,non un cittadino iniquo, tantomeno degno di forca. Eppurela S. Scrittura ci dimostra conchiarezza non meno indubbiaquanto fatidica, quanto siaillusorio tale atteggiamento:“Ogni intento del cuore umanoè incline al male fin dalla ado-lescenza” (Gen 8,21). Nel limi-tato spazio concesso al presen-te artico, si cercherà di analiz-zare e scandagliare una solacircostanza della vita quantomai atta ad istigare ai peccatidi vario genere, una tentazionecioè, che certamente non saràconsiderata tale dalla maggio-ranza delle persone che legge-ranno queste righe, motivo percui è da ritenersi ancora piùpericolosa ed insidiosa. Si trat-ta dell’uso delle bevande alco-liche, uso cioè non proibito dalegge alcuna, né quella civile néquella ecclesiastica, tantomeno dalla legge naturale.Anzi nella vita sociale moder-na, specie quella condotta neipaesi cosiddetti ”occidentali” ocomunque “industrializzati”,le bevande alcoliche sono pres-soché onnipresenti, largamenteofferte e consumate e sostanzepiacevoli rinfrescanti e ristora-tive come sono, adibite nonraramente a guisa di lubrifi-canti, perfettamente in gradodi diminuire in maniera note-vole l’attrito nervoso che emer-ge talvolta nei rapporti socialied interpersonali. Indiscusso èche le bibite contenenti alcolrilassano il sistema nervoso,distendono la muscolatura einfondono in tutto l’organismouno spiccato senso di blandorefrigerio e perfino di euforia,durevole e aumentabile secon-do la quantità dell’alcol ingeri-to. E’ altrettanto incontroverti-bile, tuttavia, che l’alcol inde-bolisce la volontà, offusca ilgiudizio, ottunde le sane inibi-zioni, frutto dell’educazioneetica; ma mentre al tempo stes-so assopisce e azzittisce lacoscienza, lascia così il sogget-to in preda alle passioni eappetiti, orami del tutto sbri-gliati, imbizzarriti e pronti agaloppare all’impazzata.Pertanto S. Paolo ci esorta amantenere una costante vigi-lanza e di essere sobri nel vino:“Non ubriacatevi di vino, chefa perdere il controllo disé”(Ef. 5,18). S Girolamo poiritiene particolarmente temibi-le l’uso dell’alcol nei soggettigiovani: “Vino e giovinezza:

doppio incendio di voluttà!Perché aggiungiamo olio allafiamma? Perché alimentiamoil fuoco a un povero corpo chegià brucia?”. Ma l’alcol, lungidal limitarsi a fomentare fune-stamente la concupiscenza,spalanca altresì le porte all’in-tera gamma delle sregolatezzepiù pericolose quali la super-bia, l’ira, l’odio, l’avarizia evia dicendo, dando luogo in talmodo a bestemmie, impreca-zioni, risse, zuffe, alterchi,pugnalate e persino uccisioni.Non è possibile dilungarsi inconsiderazioni, quasi tuttetetre e disastrose, sull’enormepericolo che crea per i concit-tadini, sia pedoni che autisti,colui che conduce la propriaauto sotto l’influsso dell’alcol.Non c’è spazio nemmeno perelencare le potenziali conse-guenze deleterie per la propriasalute fisica nel caso dell’abusodi alcol, conseguenze questesapute e risapute, ma nondovutamente deplorate ed evi-tate. A scanso di equivoci i let-tori, a questo punto, sianoavvertiti che con quanto ripor-tato sopra non si voglia soste-nere che gli astemi sino tuttisanti perché immuni dalle ten-tazioni! Il voler insinuare ciòsarebbe tanto ridicolo quantosuggerire che i nostri cimiterisiano sprovvisti delle spogliemortali dei non- fumatori! Inentrambi i casi ossia delle con-seguenze dell’abuso dell’alcol edel tabacco, ci parlano piutto-sto le statistiche forniteci dallevarie ricerche scientifiche e lasaggezza umana derivantedalle esperienze universali divita vissuta. Tirando le somme,se durante la Quaresima e nel-l’umile tentativo di prepararedegnamente la propria animaalla celebrazione dei misteripasquali, il cristiano, coerentealmeno se non proprio ferven-te, si sforzerà ad assoggettarsiad un’ autodisciplina alquantopiù rigida di quella solita, vigi-lando attentamente che l’usodelle bevande alcoliche nonscivoli mai verso l’abuso, ilsuono delle campane pasqualeinfonderà in lui una particola-re gioia, non soltanto per la vit-toria del Redentore sullamorte eterna e sul peccato, maanche per il proprio trionforiportato sulla tendenza depre-cabile di esagerare nell’usodegli alcolici. Il Signore conce-da tale gioia a tutti!

I parroci

All’inizio del nuovo anno,desidero rivolgere i più fervidiauguri di pace a tutte le comunitàcristiane, ai responsabili delleNazioni, agli uomini e alle donnedi buona volontà del mondo inte-ro. Per questa 43° GiornataMondiale della Pace ho scelto iltema: Se vuoi coltivare la pace,custodisci il creato. Il rispetto delcreato riveste grande rilevanza,anche perché "la creazione è l’ini-zio e il fondamento di tutte leopere di Dio" e la sua salvaguar-dia diventa oggi essenziale per lapacifica convivenza dell’umanità.Se, infatti, a causa della crudeltàdell’uomo sull’uomo, numerosesono le minacce che incombonosulla pace e sull’autentico svilup-po umano integrale – guerre, con-flitti internazionali e regionali, attiterroristici e violazioni dei dirittiumani – non meno preoccupantisono le minacce originate dallanoncuranza – se non addiritturadall’abuso – nei confronti dellaterra e dei beni naturali che Dio haelargito. Per tale motivo è indi-spensabile che l’umanità rinnovi erafforzi "quell’alleanza tra essereumano e ambiente, che deve esse-re specchio dell’amore creatore diDio, dal quale proveniamo e versoil quale siamo in cammino"…..Vent’anni or sono, il PapaGiovanni Paolo II, dedicando ilMessaggio della GiornataMondiale della Pace al tema“Pace con Dio creatore, pace contutto il creato”, richiamava l’at-tenzione sulla relazione che noi, inquanto creature di Dio, abbiamocon l’universo che ci circonda. "Siavverte ai nostri giorni – scriveva– la crescente consapevolezza chela pace mondiale sia minacciata...anche dalla mancanza del dovuto

sono, in fondo, anche crisi moralicollegate tra di loro. Esse obbliga-no a riprogettare il comune cam-mino degli uomini. Obbligano, inparticolare, a un modo di vivereimprontato alla sobrietà e allasolidarietà, con nuove regole eforme di impegno, puntando confiducia e coraggio sulle esperienzepositive compiute e rigettando condecisione quelle negative. Solocosì l’attuale crisi diventa occa-sione di discernimento e di nuovaprogettualità … Purtroppo, si deveconstatare che una moltitudine dipersone, in diversi Paesi e regionidel pianeta, sperimenta crescentidifficoltà a causa della negligenzao del rifiuto, da parte di tanti, diesercitare un governo responsabi-le sull’ambiente. Il ConcilioEcumenico Vaticano II ha ricorda-to che "Dio ha destinato la terra etutto quello che essa contieneall’uso di tutti gli uomini e di tuttii popoli". L’eredità del creatoappartiene, pertanto, all’interaumanità. Sembra infatti urgente laconquista di una leale solidarietàinter-generazionale. La solida-rietà universale, ch’è un fatto e pernoi un beneficio, è altresì un dove-re. Si tratta di una responsabilitàche le generazioni presenti hannonei confronti di quelle future, unaresponsabilità che appartieneanche ai singoli Stati e allaComunità internazionale". Oltread una leale solidarietà inter-gene-razionale, va ribadita l’urgentenecessità morale di una rinnovatasolidarietà intra-generazionale,specialmente nei rapporti tra iPaesi in via di sviluppo e quellialtamente industrializzati: "Lacomunità internazionale ha ilcompito imprescindibile di trova-re le strade istituzionali per disci-

rispetto per la natura". E aggiun-geva che la coscienza ecologica"non deve essere mortificata, maanzi favorita, in modo che si svi-luppi e maturi, trovando adeguataespressione in programmi ed ini-ziative concrete". Come rimanereindifferenti di fronte alle proble-matiche che derivano da fenomeniquali i cambiamenti climatici, ladesertificazione, il degrado e laperdita di produttività di vastearee agricole, l’inquinamento deifiumi e delle falde acquifere, laperdita della biodiversità, l’au-mento di eventi naturali estremi, ildisboscamento delle aree equato-riali e tropicali? Come trascurareil crescente fenomeno dei cosid-detti "profughi ambientali": perso-ne che, a causa del degrado del-l’ambiente in cui vivono, lo devo-no lasciare – spesso insieme ailoro beni – per affrontare i perico-li e le incognite di uno spostamen-to forzato? Come non reagire difronte ai conflitti già in atto e aquelli potenziali legati all’accessoalle risorse naturali? Sono tuttequestioni che hanno un profondoimpatto sull’esercizio dei dirittiumani, come ad esempio il dirittoalla vita, all’alimentazione, allasalute, allo sviluppo… L’umanitàha bisogno di un profondo rinno-vamento culturale; ha bisogno diriscoprire quei valori che costitui-scono il solido fondamento su cuicostruire un futuro migliore pertutti. Le situazioni di crisi, cheattualmente sta attraversando –siano esse di carattere economico,alimentare, ambientale o sociale –

plinare lo sfruttamento delle risor-se non rinnovabili, con la parteci-pazione anche dei Paesi poveri, inmodo da pianificare insieme ilfuturo" …Per guidare l’umanitàverso una gestione complessiva-mente sostenibile dell’ambiente edelle risorse del pianeta, l’uomo èchiamato a impiegare la sua intel-ligenza nel campo della ricercascientifica e tecnologica e nell’ap-plicazione delle scoperte che daquesta derivano. Tante sono oggile opportunità scientifiche e ipotenziali percorsi innovativi, gra-zie ai quali è possibile forniresoluzioni soddisfacenti ed armo-niose alla relazione tra l’uomo el’ambiente. Ad esempio, occorreincoraggiare le ricerche volte adindividuare le modalità più effica-ci per sfruttare la grande potenzia-lità dell’energia solare. Altrettantaattenzione va poi rivolta alla que-stione ormai planetaria dell’acquaed al sistema idrogeologico globa-le, il cui ciclo riveste una primariaimportanza per la vita sulla terra ela cui stabilità rischia di esserefortemente minacciata dai cam-biamenti climatici. È necessario,insomma, uscire dalla logica delmero consumo per promuovereforme di produzione agricola eindustriale rispettose dell’ordinedella creazione e soddisfacenti peri bisogni primari di tutti…Apparesempre più chiaramente che iltema del degrado ambientale chia-ma in causa i comportamenti diognuno di noi, gli stili di vita e i

Segue a pag. 8 Segue a pag. 8

sapienti e dei “mandarini” (altifunzionari civili e militari) per lasua scienza. Tutto comincia con lapresentazione di una sua opera,un orologio a ruote “che sonavaper se stesso ad ogni hora, cosamolto bella, mai vista e mai uditain Cina”. Nel 1584 P. Ricci cele-bra in questa città i primi battesi-mi. Una decina di anni dopo ini-zia a vestire alla maniera dei lette-rati cinesi (cosa inimmaginabileper un europeo di allora), conabito lungo di seta deponendo l’u-mile abito dei bonzi, vestito fino-ra: secondo il suo metodo di evan-gelizzazione è convinto cheoccorre far conoscere il Vangelo apartire dalle classi dirigenti eddalle persone di cultura: questorenderà più facile la conversionedel popolo. Nello stesso periodopubblica il Catechismo in cinesedal titolo “ Vera dottrina delSignore del Cielo”, nome sceltoda P. Matteo per indicare Dio inlingua cinese; il suo catechismoinfatti aveva il chiaro intento diconciliare il Confucianesimo, dot-trina ufficiale dell’impero cinese,con il Cristianesimo. Volendo dia-logare alla pari con i letterati cine-si e presentare con autorevolezzala dottrina cristiana capisce chedeve diventare conoscitore diConfucio, che i cinesi non consi-deravano un dio, ma un grandepensatore. Così studiò a fondo itesti di Confucio di cui tradusse inlatino i “Quattro libri”. Si rendeconto che tale dottrina contienedei valori naturali buoni, che pos-sono essere grandemente arricchi-ti dalla rivelazione cristiana.Come scrive il gesuita P. Sorge “Il Ricci, immedesimandosi nellacultura cinese, vi colse i semi delCristianesimo e si impegnò aspiegare ai cinesi che il Vangelodi Gesù non era estraneo alla lorocultura e accettarlo non compor-tava una rinuncia al proprio patri-monio culturale ma un arricchi-mento ed un progresso umano espirituale. E’ questo un metodo dievangelizzazione che ha anticipa-to di alcuni secoli il camminopastorale della Chiesa di oggi”.

Tale metodo tuttavia procurò almissionario non poche avversitàsia da parte del buddisti e taoisti,che egli contrastava vigorosamen-te e sia da altri missionari cattoli-ci, che ritenevano la sua operaevangelizzatrice, poco coraggiosae portatrice di un cristianesimonon genuino e con scarse con-versioni. Egli difendeva la bontàdel suo metodo di “inculturazio-ne”, quello cioè di incarnare ilcristianesimo nella cultura cinesee scriveva “Io stimo più questo,che aver fatto diecimila cristianiin più”.

Il sogno di Matteo Ricci è arri-vare al cuore della Cina, nellacapitale Pechino, “città proibita”in cui vive l’Imperatore Wan-Li.Dopo due tentativi falliti, il 27gennaio 1601 viene accolto dal-l’imperatore in persona, stupitodei doni europei ( quadri sacri,monete, clessidre, orologi…) cheil missionario gli aveva fatto per-venire alcuni mesi prima. In parti-colare rimane ammirato dellacarta del globo terrestre, disegna-ta dallo stesso Ricci. Gliene ordi-nerà una ristampa e 12 copie persé. Così i Cinesi, per la primavolta, scoprirono l’esistenza dinuovi Paesi. In premio, gli fu datoil permesso di risiedere a Pechino,cosa eccezionale, anzi ricevettedall’imperatore stesso una renditafissa: rimarrà a Pechino per circa10 anni: “Con lui per la primavolta il cristianesimo ottiene lacittadinanza in Cina”. Il 1610,ultimo suo anno di vita, ottiene ilpermesso di celebrare in pubblicoe di costruire una chiesa pubblicacristiana. Durante la Quaresima,come sempre faceva, riceve lavisita di migliaia di mandarini, aiquali, benché con grande faticaper le precarie condizioni di salu-te, ricambia la visita nelle loro

Page 2: 1/2010 Eco della Rossa

VITA DEL SANTUARIOVITA PARROCCHIALE

2 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 1/10

Immigrazione in Italia: risorsa o minaccia?

Ricordo di Simonetta

BATTESIMO

Anagrafe parrocchiale Nella Pasqua eterna

Benedizione pasquale diversa

Riflettiamo!

BATTESIMIDi Maggio Flavia (12.04) di

Mario e Glenda Gentili; KorieMichela (26.04) di Michael eCelestina Korie; OrtolaniAlessio (14.06) di Luciano eIrene Armas; Cantiani Emma(20.09) di Fabrizio e NancyLuzi; Fabbri Maria Vittoria(25.12) di Giampiero eBrocanelli Antonella.

MATRIMONIMorea Egidio e Madonna

Rosa (10.08 a S.Donato –TA)DEFUNTIPerini Francesco († 04.01);

Brega Giuseppa († 25.02);Ciriaci Cesare († 06.06);Sabbatini Anacleto († 02.07);Scarabotti Filomena daCastelplanio († 31.07); GiorgiElda († 28.08); Marinelli Santada Firenze († 01.09); SpadiniGina († 20.09); MantovaniVincenzo († 08.12); CocilovaMaria († 15.12).

Presepio nel Santuario

27 dicembre: Festa della famiglia

Istantanee festose: da NATALE ... a Capodanno

Fabbri Maria Vittoria - 25-12-2009

Ballando con la befana

MANTOVANI VINCENZOn. 24-11-1926 † 8-12-2009

COCILOVA MARIAn. 28-10-1914 † 15-12-2009

Cara mamma, sono trascorsi 2anni dalla tua scomparsa, ma ècome se tu non te ne fossi mai anda-ta … il suono della tua risata è anco-ra così forte nel nostro cuore…cheriesci a farti sentire. Nonostante tunon sia più con noi, nonostante ciòsiamo state fortunata ad avere tecome mamma…così forte cosìbella, così speciale. Continui arimanere nei nostri pensieri, ogniminuti della nostra vita…. Tivogliamo tanto bene mamma!! Contanto affetto le tue care figlie

Samantha e Giusy

“Generalmente sono di pic-cola statura e di pelle scura, nonamano l’acqua, molti di loropuzzano perché tengono lo stes-so vestito per molte settimane.

Si costruiscono baracche dilegno e di alluminio nelle peri-ferie delle città, dove vivonovicini gli uni e gli altri e, quan-do riescono ad avvicinarsi alcentro, affittano a caro prezzoappartamenti fatiscenti.

Si presentano di solito in duee cercano una stanza con uso dicucina, dopo pochi giornidiventano quattro, sei, dieci. Traloro parlano lingue a noi incom-prensibili, probabilmente anti-chi dialetti.

Molti bambini vengono uti-lizzati per chieder l’elemosina,ma sovente davanti alle chiese,donne vestite di scuro e uominiquasi sempre anziani invocanopietà con toni lamentosi e petu-lanti. Fanno molti figli che fati-cano a mantenere e sono assaiuniti tra di loro.

Dicono che siano dediti alfurto e, se ostacolati, violenti.Le nostre donne li evitano non

solo perché sono poco attraentie selvatici, ma perché si è diffu-sa la voce di alcuni stupri con-sumati dopo agguati in stradeperiferiche, quando le donnetornano dal lavoro.

I nostri governanti hannoaperto troppo gli ingressi allefrontiere, ma soprattutto nonhanno saputo selezionare tracoloro che entrano ne nostropaese per lavorare, e quelli chepensano di vivere di espedientio addirittura di attività crimina-li.”

Questo è il ritratto di unpopolo

Chi sono questi qui?Albanesi?Rumeni? Zingari?Rom?...

No! Questi sono, secondola relazione dell’Ispettoratoper l’immigrazione delCongresso americano nell’ot-tobre 1912, gli italiani immi-grati negli Stati Uniti.

Ogni commento è super-fluo…!

(Dalla Commissione RegionaleMissionaria e Migrantes)

La benedizione pasqualedelle famiglie (non delle case) èun momento forte e tradiziona-le della vita di una parrocchia,che nel trascorrere del tempo siè andato caratterizzando informe diverse. Per esempio nelrito ambrosiano (diciamo nelladiocesi di Milano) è tradiziona-le la visita alle famiglie neltempo di Natale. Da noi in pas-sato si faceva, come molti adul-ti ricordano, quasi sempre neigiorni precedenti la Pasqua, perfar trovare la casa pulita di fre-sco e magari anche la tavolaimbandita, al prete che arrivavacon il secchiello dell’acquasanta e i chierichetti con il cestoper l’offerta delle uova. Restasenz’altro significativa la bene-dizione, in vista della Pasqua,quasi come una preparazionedella famiglia alla festa centraledella comunità, tuttavia oggi,giustamente, si desidera metterein rilievo la benedizione, comeprolungamento delle grandicelebrazioni della SettimanaSanta ed è quindi da preferire labenedizione “dopo Pasqua”,perché nell’acqua “nuova”benedetta nella Veglia pasquale,con la quale si aspergono imembri della famiglia, si inten-de rinnovare la grazia delBattesimo, che è la nostra parte-cipazione alla Pasqua delSignore Gesù. Nel nostro ambi-to, da quando mi sono state affi-date le due Parrocchie di Serra,ho scelto di alternare questavisita, realizzandola in ogniparrocchia, un anno prima ed unanno dopo Pasqua. Diversevolte, anche con altri sacerdoti,mi sono fermato a riflettere sul-l’utilità di questa iniziativapastorale, che indubbiamente ciconsente di entrare in tutte lefamiglie che intendono acco-glierci. E talvolta è l’unicaoccasione per incontrare qual-cuno che magari, come si dice,non frequenta molto la chiesa.D’altra parte avverto con chia-rezza il limite di una visita,spesso frettolosa o in orariopoco felice per incontrare tuttala famiglia. Sono proprio questi

aspetti piuttosto negativi chequest’anno (almeno comeprova) mi spingono a tentareun'altra forma, del resto già inuso in molte parrocchie.

Poiché sono ormai da oltre14 anni in mezzo a voi, pensofondamentalmente di conosceretutte le famiglie, perciò invecedi passare in tutte le case, mipropongo di suddividere ideal-mente la Parrocchia in tantepiccole zone con le quali ritro-varmi ad un’ora opportuna, adesempio verso le 19.00, invitan-do le famiglie a parteciparenella chiesa parrocchiale allacelebrazione della S. Messa:sarà un momento di ascoltodella Parola di Dio, un’ occasio-ne di preghiera e di fraternità. Sipossono pensare, secondo leesigenze della zona, anche adaltri orari, prima e dopo cena.

In questa occasione verràofferto ad ogni famiglia il ricor-do pasquale che quest’annosarà costituito da un agevoleopuscolo sulla vita della BeataBattista Varano, una monacaclarissa della nostra Diocesi,che verrà proclamata santa: è laprima santa diocesana.

Penso di dedicare il mese dimarzo a questo nuovo tipo diincontro. E per il senso dellabenedizione, come prima cerca-vo di spiegare, al termine dellaVeglia pasquale e nelle Messedel giorno di Pasqua, verràdistribuita ai capifamiglia unaboccetta di acqua “nuova”benedetta, insieme ad un for-mulario, con cui la famigliapotrà pregare il giorno diPasqua prima di mettersi a tavo-la, benedicendo i suoi membri.

Chi, per validi motivi, voles-se ancora la benedizione incasa, potrà richiederla e con-cordarla con il parroco.

Una volta organizzato e reca-pitato nelle vostre case il calen-dario di questi incontri, ognunopuò farsi ... ”missionario” invi-tando amici e vicini o ricordan-do loro l’appuntamento. Visaluto con affetto e a presto.

Don Michele

“Se tutti i ragazzi del mondo si dessero la mano ...”

Domenica 24 gennaio aSerra San Quirico abbiamovissuto una giornata dedicataai nostri immigrati: da noi nonsono tantissimi, ma costitui-scono comunque un buonnucleo, considerato l’altonumero delle badanti chelavorano presso gli anziani. Acominciare dal mattino, nellaprima messa al Santuario diSerra Stazione, è stato invita-to Don Elvio Sforza, incarica-to Migrantes per la nostradiocesi. La sua presenza èstata provvidenziale perchéparla ben quattro lingue stra-niere, imparate nel corsodella sua esperienza di

sacerdote all’estero con gliimmigrati e per la sua recen-te attività di cappellano sullenavi da crociera. La celebra-zione è stata animata conpreghiere lette da indiani pre-senti e per tutti abbiamoascoltato il “Padre nostro” ininglese: piccoli passi perconoscere e conoscersi. Mala festa è stata organizzataper il pomeriggio al Teatroparrocchiale: ospite d’onore,come del resto lo scorsoanno, Padre OttavioRaimondo, comboniano diPesaro, che oltre ad unagrande esperienza di missio-ne si occupa specificatamen-

te dei problemi degli immigra-ti nella Marche. Dopo la con-sueta presentazione degliintervenuti che ci hanno rac-contato un po’ da dove ven-gono e perché sono qui inItalia, padre Ottavio ci ha pre-sentato in video, una serie didati statistici sulla immigra-zione, che ci hanno piacevol-mente sorpreso.

Attualmente gli immigratiregolari in Italia sono3.891.295 equivalente al6,5% della popolazionenazionale: forse sembranomolti, ma siamo la nazioneche ne accoglie meno rispet-to alla media dei paesi euro-

da una media del 7% fino adun massimo del 66% di stu-denti provenienti dall’estero.Ecco il motivo dello sloganche ha caratterizzato questagiornata: “Il minore migrantee rifugiato una speranza per ilfuturo”. Siamo ormai arrivatialla terza generazione e tuttiquesti ragazzi saranno quin-di italiani a tutti gli effetti, unavolta raggiunta la maggioreetà. Questi giovani sarannouna parte importante delfuturo, i figli degli immigraticontribuiranno all’Italia deldomani. Cifre davvero inte-ressanti per tutti noi, notizieche a volte non conosciamo,

pei e occidentali. In Canada il25 % della popolazione ècostituita da immigrati. Quasiun terzo degli stranieri (28%)proviene dagli statidell’Unione Europea ed il24% da altri stati europei,quindi il 23% dall’Africa, il16% dall’Asia e quelli prove-nienti dal sud America sonosolo una parte minoritaria(8%). Ma fra le cose interes-santi abbiamo scoperto che alivello di istruzione per quan-to riguarda le scuole medieinferiori siamo da loro supe-rati in percentuale e ancheriguardo all’istruzione supe-riore ed ai laureati non cidiscostiamo molto.Naturalmente gli stranieri quiin Italia svolgono lavori moltoumili, ma questo non vuoldire che il loro livello di istru-zione sia basso. Dal 2003 adoggi sono i bambini e i ragaz-zi che hanno raddoppiato laloro presenza; di fatto 1 neo-nato su 10 è di origine stra-niera. Nelle scuole passiamo

ma che certamente ci aiutanoa rivedere le opinioni suglistranieri che vivono tra noi.Padre Ottavio ha spiegatodettagliatamente la situazio-ne in Italia, in modo chiaro ecomprensibile a tutti. La pre-ghiera e poi la merendahanno chiuso questa interes-sante giornata che abbiamocercato di vivere comemomento di avvicinamento amolti visi che incontriamo perstrada, al supermercato, allamessa della domenica.Imparare a conoscere l’altroè senza dubbio un’esperien-za difficile, ma molto gratifi-cante, perché ancora unavolta possiamo renderciconto di quante cose possia-mo apprendere da chi vieneda mondi diversi, ma che vivetante difficoltà. Ed è nostrodovere aiutarli con compren-sione e gioia nel dono delnostro tempo perché si sen-tano anche qui a casa pro-pria.

Donata Cattaneo

Page 3: 1/2010 Eco della Rossa

1/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 3

ATTIVITA’ PASTORALIRacconti di NataleAlla Casa di Riposo:

Il Natale dei nonni

Appuntamenti

Una giornata particolare

Un piacevole ... tsunami

“La buona notizia viaggiasenza passaporto”, questa lafrase che ha caratterizzato imanifesti per la GiornataMissionaria dei Ragazzi 2010celebrata il giorno dell’Epifania intutto il mondo. Gesù è la BuonaNotizia, una Parola che annunciaad ogni uomo e donna sulla terrasenza discriminazioni di razza ,cultura o religione, che l’amore el’amicizia di Dio sono offerti gra-tuitamente. Oggi in particolarmodo sono chiamati i giovani aprendere coscienza della voca-zione missionaria della Chiesa, edel loro compito come forza gio-vane in prima persona. Viaggiarenon è così semplice, così lenostre due parrocchie di SerraSan Quirico, riunendosi insieme,hanno ospitato per la Messadomenicale il missionarioSaveriano Padre Enzo Tonelli,

sia. Non è un cammino facile, mapadre Enzo, con il suo sorriso ciha assicurato che possiamo far-cela; partendo da questa dome-nica per un anno intero possia-mo credere nel grande amore diDio e donare il nostro tempo aifratelli. Il passo è arduo, ma lalezione ci ha lasciati tutti a boccaaperta: un regalo che ci cambiala vita deve essere altrettantoprezioso.

Diligentemente alla fine iragazzi hanno presentato il sal-vadanaio, consegnato loro primadelle vacanze, con le offertedestinate a migliorare la vita dibambini in difficoltà. Un piccolis-simo gesto che però ha conta-giato anche gli adulti presenti,aprendo una finestra su mondilontanissimi che però possiamoportare vicino nel nostro cuore.Dopo la celebrazione siamo

L’avvicinarsi del Natale nonpuò passare sotto silenzio nelcatechismo parrocchiale. Così,come ormai da vari anni, nelsabato che precede le vacanzenatalizie, tutte le classi si sonoritrovate nella chiesa di SerraStazione per presentare ai geni-tori uno spettacolo, preparato conamoroso impegno dalle catechi-ste durante le settimane prece-denti.

La manifestazione non avevacerto pretese artistiche, ma l’e-mozione è sempre tanta: i localiparrocchiali letteralmente invasidai piccoli attori che ripassavanola loro parte, il coretto che pro-vava i canti per le ultime rifinitu-re, le catechiste che affannatecorrevano qua e là per risponderea mille richieste, i vestiti deiragazzi da sistemare, le mammein ansia la parte loro a dare unamano per gli ultimi ritocchi, ipapà con macchine fotografiche ecineprese per immortalare le“prestazioni” dei figli. Fuori laneve aveva ricominciato a fiocca-re dando un ulteriore toccoall’atmosfera natalizia, ma crean-do anche qualche preoccupazio-ne. Nonostante tutto la partecipa-zione è stata notevole e tuttihanno seguito con attenzione lo

svolgersi delle varie scene prepa-rate dai diversi gruppi: “la storiadi Gesù”, “ il racconto delNatale”,“il quarto re” …il tuttoarricchito da scene, dialoghi,canti…Un momento intenso nelquale i bambini con la loro spon-taneità ci hanno aiutato a interio-rizzare il mistero della Natività.

Poi nell’adiacente sala teatraleuna semplice merenda, con qual-che dolce portato dalle famiglieha permesso di trattenerci ancoraa scambiare due parole e a farcigli auguri, ma sempre con unocchio alla neve che continuava ascendere…

Al termine ad ogni ragazzo èstato consegnato un piccolo pen-siero natalizio (una stellina con laraffigurazione del presepio) e ilsalvadanaio di cartone della“Giornata missionaria dei ragaz-zi” con l’impegno a non lasciarlovuoto, ma a riportarlo nel giornodell’Epifania, con i piccoli rispar-mi che ognuno avrà saputo fare,affinché si realizzi quanto scrittonel salvadanaio stesso “I bambiniaiutano i bambini”. Natale dun-que diventa festa e impegno per-ché la gioia di Gesù che nasce siadiffusa in tutto il mondo e rechianche ai più poveri un sorriso.

m.g.

Avvicinandosi l’atmosferanatalizia, le classi 1° A e 1° Bdella Scuola Secondaria diprimo grado di Serra SanQuirico, hanno deciso di porta-re gioia e compagnia agli anzia-ni della Casa di Riposo delpaese.

Questa è una delle iniziativepreviste dal “Progetto Natale”dell’istituto comprensivo “DonMauro Costantini” volto a valo-rizzare questo speciale periododell’anno e a coinvolgere glialunni in attività in cui sonoprotagonisti e dalle quali posso-no trarre insegnamenti chearricchiscono il loro percorsodidattico e personale. Nei giornidi preparazione le professoressehanno illustrato agli alunni iltipo di lavoro da svolgere: ognistudente doveva scrivere deipensieri legati all’importanzadei nonni, desideri e ricordiriferiti alla figura dell’anziano,così fragile ma fondamentale,tutto ciò inserito nell’atmosferadel Natale… proprio quella incui ci piace pensare che i desi-deri si avverino! Ogni alunno hadonato il proprio testo ad unospite della Casa di Riposo.Tutti gli elaborati sono stati rac-colti in un fascicolo, arricchitocon disegni, colori e brillantini,in ricordo del momento vissuto.Il professore di EducazioneMusicale ha selezionato le can-zoni più belle dedicate alNatale, alla pace, alla speranza

ed in certe mattine per i corridoidella scuola riecheggiavanodolcemente le voci dei bambiniche provavano i cori. Martedì22 dicembre gli alunni delle dueclassi erano finalmente prontiper questa esperienza: si sonorecati a piedi nell’edificio pocolontano; appena entrati nellastanza scelta per l’esibizione, iragazzi hanno notato la felicitàdegli anziani nel vederli, alcunierano malati ma comunquepronti ad ascoltare e sorridere;poco dopo, lo spettacolo haavuto inizio con i canti natalizied i testi che si alternavano.Successivamente gli alunnihanno distribuito agli spettatorii cartoncini colorati con i testied una simpaticissima anziana,la vicaria Suor Ildefonsa MariaBiagioli, ha donato loro deicioccolatini. Era una nonninaspeciale: visto che è stata mae-stra d’asilo, si è commossavedendo tanta gioventù e hafatto un bel discorso sulla vita:“La vita vola, ragazzi, la vitavola!”.

Al culmine di tutto ciò laprofessoressa Serini, a nome ditutti, ha donato un pacco pienodi tante cose buone. Poi i salutied il ritorno a scuola, i ragazzierano emozionati e contenti diaver portato allegria e spensie-ratezza ed ancora oggi ricorda-no quelle parole: “La vita vola,ragazzi…”.

I docenti e gli alunni

MARTEDI DELLO SPIRITOin Quaresima23 FEBBRAIO

2 - 9 - 16 - 23 MARZOore 21.00 c/o Casa di RiposoINCONTRI SULLA PAROLA DI DIO

DOMENICA 14 MARZOPellegrinaggio Vicariale alla Sacra Spina

E’ stata una ventata di fre-schezza,di vita, un incontro bellotra “Alba e Tramonto”. Una casa,dove, di solito le ospiti cammina-no a passi lenti, quasi felpati;dove mai si avverte lo strepito oil vociare, si trasforma per quasidue ore in un incontro di festa edi canti. 30 o poco più le ospiti.Più di trenta i ragazzi della primamedia, A e B che sono venuti adare il “ Buon Natale”; e lohanno dato di “ petto e di cuore”.Sono stati splendidi, anche per-ché non è un incontro di tutti igiorni. E con i ragazzi sono statimeravigliosi gli insegnanti che lihanno preparati per questoincontro. I canti? Di sempre…ma sembravano nuovi per l’at-mosfera creata. E poi il dono:uno scatolone con il panettone, lecaramelle e lo spumante perl’occasione per tutte le ospiti.Ascoltando e osservando mi sonochiesta: perché non organizzarealtri momenti di incontro nelcorso dell’anno? Penso sarebbe-ro momenti di grazia per le per-sone anziane e anche per la for-mazione dei ragazzi; perchè nel-l’incontro tra “ alba e tramonto”c’è sempre uno scambio, un daree avere che è nella natura del-l’uomo, nato per la relazione, congli uomini suoi simili e con Dio.Forse il dramma peggiore perl’uomo moderno è il senso disolitudine e di insufficienza; lamalattia psichica, dell’anziano. E

infatti aumentano i suicidi, chene sono la conseguenza. E alloraben vengano queste occasioni diincontro, di solidarietà, di sere-nità che auguriamo di cuore atutte le persone della terza età.

Qualche bel pensiero deiragazzi? Eccoli:

Buon Natale a tutti i nonni delmondo; senza di voi saremmopersi. Nicola e Jacopo

Nonno Natale, ti prego inondatutti i cuori di amore! Diego

Mi piacerebbe che non ci fos-sero povertà e malattie nelmondo e neanche più guerre. Sait

Ho sempre pensato ai nonnicome agli Angeli Custodi dellaTerra. Letizia

Ci auguriamo che non ci sianopiù guerre, dolore e solitudine.Alessia e Francesca

Buon Natale a tutti i nonni delmondo. Pietro

Desidero andar bene a scuola,non litigare con i miei miglioriamici, e avere la famiglia sempreunita. Elisa

Avere dei nonni è bello perchéci possono insegnare cose chenon si conoscono e ci fanno capi-re le cose belle della vita. Marco

Caro nonno Natale, stai vicinoagli anziani così importanti, macosì fragili. Loro sono la nostramemoria. Non lasciarli mai soli.Marco

Suor Tarquinie le suore di Serra S. Quirico

Serra per il Brasile

A Sasso: Suor Lorella con i giovani

Incontri giovani

L’eco dell’incontro di questasera, 4 gennaio 2010, è statomolto forte ed ampio ed ha colpi-to tanti orecchi, ma soprattuttomolti cuori sensibili. Il tema trat-tato è per una giusta causa: rac-contarci l’esperienza dell’ultimamissione vissuta da cinque nostriamici a Porto Alegre nel CentroSociale Antonio Gianelli SertaoII, e aggiornare le adozioni adistanza che sono molte. Sonopresenti una quarantina di amici,compresi un bel gruppo di giova-ni, spinti dalla presenza di Martache è riuscita, con il suo raccontoemozionato ed emozionante, adintenerire il cuore di molti e, chis-sà , anche a farli partire…Paoloha raccontato e fatto vedere visi-vamente i progressi della favelain oggetto: ha messo in evidenzagli sviluppi di ogni anno, ma nonha trascurato di puntualizzare isacrifici che le Gianelline hannofatto e stanno facendo, grazieanche all’aiuto degli amici italia-

ni della Provincia religiosa diRoma. Un interessante e accesodibattito ha chiuso l’incontro acui è seguito una festosa agapefraterna. Ci siamo lasciati conl’impegno di rivederci, ancorapiù numerosi, quando avremmola gioia di riabbracciare e averetra noi Suor Raquel Pena Pinto.Quel giorno è arrivato prima delprevisto: infatti approfittando delsoggiorno lavorativo a Romaviene a trovarci sabato 23 gen-naio. Madrine e i padrini deibambini, meno fortunati, che leSuore Gianelline accolgono nelCentro sociale di Porto Alegresono stati felici di salutare coleiche se ne “prende cura”. Ci illu-stra accuratamente, con l’aiuto dibelle fotografie, gli ultimi aggior-namenti fatti al Centro ed i pro-getti per un prossimo futuro checontinuano ad essere una sfidacontro tutti e tutto. Le promettia-mo che noi ci saremo sempre perdarle una mano, ma piena….

IN QUARESIMA: Incontri, come in Avvento,di Lectio Divina per Giovani guidati dal nostro Arcivescovo

(ore 21.00)24 FEBBRAIO, a Camerino (Cattedrale)

3 MARZO, ad Esanatoglia10 MARZO, a Pievetorina

17 MARZO, all’Abbazia di S. Elena(Serra San Quirico)

INCONTRI DIOCESANI DEI CRESIMATIDOMENICA 28 FEBBRAIO pomeriggio

Castello di LancianoSABATO 27 MARZO

Insieme ai giovani per la Pasqua a Sarnanoe Festa degli Oratori

19 feb-braio ore21.00 vegliadi preghie-ra nel mo-nastero diS. Chiara aCamerino.

Camil laB a t t i s t a :una luceper te! In questo giorno alle ore12.00 suoneranno a festa lecampane di tutte le chiese ealle 21.00 vengano accesi lumi-ni sulle finestre di tutte le casein segno di festa e di gioia perla notizia della canonizzazionedella Beata Camilla BattistaVarano. Infatti il 19 febbraioprosssimo, Papa BenedettoXVI, dopo il consenso dellaCongregazione per le Cause deiSanti, firmerà il decreto dicanonizzazione della Beata.

Il miracolo (necessario per-ché una persona sia riconosciu-ta santa della Chiesa universa-

le) che ha permesso la canoniz-zazione è la improvvisa e scien-tificamente inspiegabile guari-gione della piccola CleliaOttavini di Camerino, affetta darachitismo.

È questo un evento distraordinaria importanza,poiché è la prima canonizza-zione che riguarda direttamentela nostra Diocesi, con una figliadella nostra terra, pertanto cichiede di essere vissuto conintensità e partecipazione.

Con questa veglia deside-riamo dire la nostra gioia perla santità di Camilla Battista,attraverso la quale la Chiesariconosce in questa donnaun’autentica testimone delVangelo. L’invito che vi rivol-giamo è quello di partecipareperché la tutta diocesi si accen-da di gioia in un’esplosione diluce e di esultanza in questogiorno di grande festa.

Le Sorelle Poveredi Santa Chiara

Festa per la canonizzazione

da poco rientrato dopo oltre vent’anni in Colombia. Non gli abbia-mo chiesto… nessun passapor-to, perché il suo sorriso e i suoimodi tanto famigliari ci hannoconvinto subito. Tanti ragazzi delcatechismo sedevano nelleprime file e così l’attenzione èstata rivolta proprio a loro perchéla giornata li chiamava in causadirettamente. Da poco trascorsoil Natale l’argomento affrontato èstato il “regalo”. Padre Enzo ci hadato uno splendido suggerimen-to per il prossimo anno: regalia-mo e regaliamoci Gesù. E’ unregalo insolito che non si puòcomprare dietro l’angolo, nem-meno nel negozio più alla moda,dobbiamo cambiare totalmente ilnostro cuore ed imparare adamare per poterci donare total-mente. Essere premurosi in fami-glia, a scuola, con gli amici fa dinoi doni d’amore, e chi megliodei bambini possono dimostrarlocon la loro spontaneità e fanta-

rimasti per ascoltare la testimo-nianza missionaria di PadreEnzo, che ci ha parlato dellagioia negli anni passati inColombia. Era stato sempre unsuo grande desiderio partire perla missione e ne serba un mera-viglioso ricordo, specialmentedel rapporto con la gente. Inquell’ambiente tutti volevanoparlare con lui e nonostante ledistanze e le difficoltà per rag-giungere le varie chiese riuscivasempre a ritagliare uno spazioper parlare, per ascoltare, peraccompagnare quelle comunità,in particolare i giovani, cherichiedevano costantemente lasua presenza.

P.Enzo ci lascia questedomande: quale speranza animala nostra esistenza? Quale donovogliamo continuare a fare e aricevere? Certamente non cibasterà il 2010 per rispondere. E’un compito per la vita!

Donata

Page 4: 1/2010 Eco della Rossa

4 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 1/10

LA VOCE DI SAN QUIRICO

Nella Pasqua eterna

Vendesi

N A T A L E A S E R R A

I Papi e la Sacra Spina

Anagrafe parrocchiale

Caro amico Manlio

MONTESI GIUSEPPAn. 19-1-1925 † 11-1-2010

PIERAGOSTINI EMILIOn. 20-3-1925 † 19-1-2010

BREGA ANNA MARIAn. 29-5-1923 † 26-12-2009

BREGA OTTAVIOn. 13-4-1928 † 31-12-2009

Caro amico, te ne sei andato, comeil fragore d’un tuono, lasciandoci,increduli e più soli.

I tuoi amici hai salutato quella seranel passare, nelle vie di Serra, com’eranel tuo stile, gentile, educato.

Grazie caro amico, per la compa-gnia piacevole, scherzosa operosa edisponibile verso tutti. Ricordi di gior-ni passati insieme e che ognuno porteràdentro di sé. Grazie per il lavoro che haidedicato a questa comunità, un esem-pio da seguire, ciao, ciao caro amicoManlio.

GLI AMICIDEL CIRCOLO SOCIALE

POLLI MANLIOn. 26-10-1928 † 13-12-2009

Manlio, fratello nostro nella fede,ricevi anche il commosso e gratopensiero della comunità parrocchiale,che ti ha visto partecipe in tante ini-ziative con disponibilità umile e gene-rosa. Poiché il tuo corpo ora riposalontano, vogliamo che una lapide tiricordi nel nostro camposanto, affin-ché possiamo più facilmente tenertivicino nella mente e nel cuore.Domenica 14 febbraio, a due mesicirca dalla tua improvvisa partenzaper la casa del Padre, ti ricorderemonella celebrazione delle 11.30 a S.Quirico, per dirti ancora grazie. S.Lucia, la cui bella chiesa con tantadedizione hai custodito, ti ha accoltoproprio nel giorno della sua festa: il13 dicembre per te non è stato “ilgiorno più corto”, ma il giorno piùluminoso… Arrivederci!

LA PARROCCHIA

Caro Manlio, la domenica quandosalivo la scalinata per andare allaMessa a S. Lucia ero sicura di incon-trarti. Non eri solo l’ancora di salvez-za per l’apertura della Chiesa, maanche il nostro punto di riferimentoper la celebrazione domenicale.Qualche volta la fretta della prepara-zione ci impediva di salutarti a dove-re con il sorriso che invece ti aspetta-vi, ma non mancava poco dopo il tuorimprovero scherzoso di un padreamorevole. Tanti sono stati i momentiin cui la tua grande disponibilità egenerosità d’animo sono state com-pagne nella vita di Serra San Quirico:non dicevi mai di no ed eri semprepronto per ogni cosa. Anche se inquest’ultimo periodo affiorava un po’di stanchezza, il tuo spirito sempregiovane abbatteva ogni ostacolo. Iragazzi sono stati sempre nel tuocuore e la lunga esperienza nell’ora-

torio di Don Bosco a Roma, credo siastata tra i più bei ricordi della tua vita.I giovani per te, come per me in formapiù modesta, sono sempre stati teso-ri preziosi da custodire. Leggevo neituoi occhi il grande entusiasmo quan-do ti comunicavamo la date del grestestivo e del campo scuola…Scommetto che aspettavi proprioquesta notizia per poter avvicinare igiovani e cominciare a preparare laparte sportiva che tanto ti appassio-nava. Abbiamo condiviso momentidiversi: ricordo con tanta gioia quan-do andavamo insieme a fare la spesaal campo, quanto ci divertivamo acercare di far risparmiare la parroc-chia...scegliendo però al meglio perle nostre bocche da sfamare. Maquello che io non dimenticherò mai èla tua grande saggezza, la tua infinitacalma e pazienza; sapevi semprecome mettere il morso ad un cavallorecalcitrante come me. Nei momentidifficili che abbiamo vissuto insiemesei stato una spalla sicura su cuiappoggiarsi, ascoltare i tuoi consiglimi faceva sentire la pace nel cuore.Grazie Manlio: chi ti ha conosciutonon può dimenticare il bene che haivoluto a tutti noi. Non rivederti con gliocchi non significa non ritrovarti nelcuore, perché sono sicura che tu con-tinui a pensarci e proteggerci vicino aquel Dio che tu hai sempre amato.Proprio per la tua profonda fede hairicevuto il dono di saper amare ilprossimo, ma oggi possiamo dirti cheanche tutti noi, in silenzio ti abbiamovoluto un mondo di bene.

S. Lucia, che con tanta dedizionehai custodito, ti ha accolto proprio nelgiorno della sua festa: il 13 dicembreper te non è stato “il giorno più corto”,ma il giorno più luminoso…

Donata

Amico Manlio, vogliamo ricor-darti con simpatia negli incontri dellelezioni dell’ Università degli Adulti.Amavi ascoltare , con la voglia disapere. Sei stato grande, quandoabbiamo fatto teatro, sapevi interpre-tare episodi di vita , con la tua caden-za romana, proprio come un veroattore, intelligente e ironico. Tutti tiabbiamo voluto bene, ci hai fattodivertire come bambini. Ora è rima-

sto il posto vuoto in quella seggiola,vicino a quella della cara Fernanda.Tutto ciò è molto triste, ci fa medita-re, sul senso della vita così fragile.Siamo impreparati alla chiamata,imprevedibile dal cielo, che ci lascianel rimpianto dei giorni che verran-no. Non ti dimenticheremo amicoManlio ciao ciao.

UNIVERSITÀ DEGLI ADULTI

Tre Papi, per quantorisulta dalla memoria stori-ca, hanno venerato laSacra Spina.

Le prime fonti che atte-stano la presenza dellareliquia a Serra S. Quiricosono del XVI secolo esono proprio quelle cheattestano la visita di PapaPaolo III a Serra il 3 otto-bre del 1539. Di ritorno daLoreto con il suo seguito dicardinali e ambasciatori, ilPapa decise di fermarsiper una sosta di alcunigiorni nel nostro paese;egli sapeva che vi si con-servava una sacra Spinadella corona di Cristo, per-ché era stato precedente-mente qui come legatopontificio della Marca.Recatosi nella chiesamadre, presentò egli stes-so alla sua corte la reliquiacustodita in un reliquiario.Dell’avvenimento dà noti-zia anche la lapide ancoraleggibile nel corridoio d’in-gresso del palazzo comu-nale: “Nel 1539 il 3 ottobreil SS. Signor nostro PapaPaolo III si ritrovò nellaSerra con sette Cardinali eseguito dagliAmbasciatori”. Altra visitapapale alla sacra Spina la

realizzò circa 3 secolidopo, il 18 settembre1841, Papa Gregorio XVI.Giunto anche lui in pelle-grinaggio da Loreto e nonavendo molto tempo amotivo di gravi impegniche lo richiamavano aRoma, domandò che lareliquia gli venisse portatanel Borgo della Stazione,per ammirarla e venerarla.Nella chiesina, posta sullavia Clementina, dedicataalla Madonna di Loreto, alsuo arrivo il ponteficebaciò la veneranda reli-quia, con le sue stessemani la presentò poi aifedeli che nel frattempoerano lì accorsi numerosiper salutare il papa. Ilterzo incontro papale èdei nostri giorni: il 18marzo 1991, PapaGiovanni Paolo II, vennein visita alla nostra Diocesie l’allora parroco, donMauro Costantini, la portòal palazzo vescovile diCamerino, perché il Papala potesse venerare. Ilmanifesto diocesano cheannunciava l’importanteavvenimento riportavaproprio la foto della sacraSpina come simbolo dellanostra vicaria.

Presepio a S. Quirico (... by Marco and Fiorella)

Presepi da tutto il mondo

Natività in piazza

Presepio dell’Istituto Comprensivo

Il tempo di Natale è statocaratterizzato anche quest’annoda varie iniziative, per la cui rea-lizzazione hanno concorso congenerosità varie persone: lacomunità, compreso il parroco, leringrazia tutte con affetto, con lasperanza che il numero di perso-ne da ringraziare…cresca semprepiù. Gran parte della “fatica” èstata ancora spesa per l’allesti-mento dei presepi, che se non hapiù il fascino medioevale delle“Copertelle”, resta sempre unmomento religioso, tradizionale eculturale significativo. LaNatività, quest’anno è stata collo-cata in un locale, gentilmenteconcesso sulla piazza, quasi adaccogliere immediatamente ivisitatori. Molti presepi di varia

provenienza (gran parte di quellirealizzati da Margherita, quellodell’Istituto comprensivo e altrianche internazionali…) sono statiposti nella chiesa di S.Filippo e inuna stanza della casa parrocchia-le.

Interessante poi la partecipataconferenza tenuta dal prof.Massaccesi, sulla realtà sociale epolitica della Palestina. Infine ilconcerto dei canti natalizi nellachiesa di S. Quirico ha concluso,domenica 10 gennaio, le iniziati-ve di Natale, per immergerci concoraggio nel quotidiano a voltefaticoso ma sempre necessaria-mente ricco di speranza, perché“Dio si è fatto uno di noi”.

(d. Michele)

Anniversari di matrimonio

Cori natalizi di casa nostra

La Parrocchia di San Quirico vende:- due locali ad uso magazzino (categoria catastale C2) di circa 60

mq, siti a Serra San Quirico in via Roma 9, formanti unica unitàimmobiliare, ristrutturati;

- due locali ad uso magazzino (cat. Catastale C/2) di circa 60 mq.suddivisi in due piani, siti a Serra San Quirico in via Roma 7, for-manti due unità immobiliari, trasformabili in abitazione, da ristruttu-rare.

La valutazione del primo lotto è di 24.000 Euro, quella del secon-do lotto è di 34.000 Euro. Gli interessati agli acquisti possono invia-re una comunicazione scritta alla Parrocchia San Quirico Corso delPopolo 26, entro il 28 febbraio prossimo. Nel caso vi fossero piùrichieste si procederà alla vendita all’asta.

BATTESIMI Negro Chiaralucia (15.03) di

Roberto e Federici Roberta;Pietrini Maria Vittoria (29.03) diSamuele e Ballarini Michelina;Pesce Oliveira Lara Maria (17.05)di Andrea Pesce e Cristina SosaOliveira di Fortaleza (Brasile);Vennarucci Emma (28.03) diRoberto e Zaharia Alina; CimarelliFilippo (7.06) di Graziano eFerracci Romina; MontevecchioViola (28.06) di Gabriele e TianYurong di Pechino; Ferracci Elena(25.07) di Luca e Marvila Sierra diMonza; Bellocci Jacopo (26.07) diFabrizio e Tania Pastori di SerraDe’ Conti; Ortolani Mark eMatthew (01.11) di Simone eCasella Federica; PiccioniMichele (08.12) di Eraldo e LauriaCarmela.

MATRIMONIPonzetti Emiliano e Loredana

P. Popa (26.04); Tobia Luca ePiccioni Gloria (10.05); PanichelliCristiano e Valentina Adorisio(30.05); Abbate Renato M. eBernabucci Agnese (06.06);Lorenzotti Diego A. e RaggiClaudia (05.07); Maiolatesi

Alessandro e Duca Lucia (29.08).DEFUNTIBucciarelli Sonia († 20.01) da

Roma; Toti Giuseppe († 28.01);Toti Luciano († 06.02) da Roma;Pieragostini Quinta († 12.02);Fava Giancarlo († 12.02);Maiolatesi Giuliano († 03.03) daMilano; Papa Pierina (08.04);Mattiacci Alfredo († 29.04);Meloni Elvira ved. Biagioli (†04.05) da Roma; Impiglia Gartano(† 07.05); Pandolfi Elvira ved.Ferretti († 17.05) da BelvedereO.; Boria Alberto († 01.06);Cuicchi Valentino († 11.06); BregaRosa ved. Tisba († 10.06);Romagnoli Maria Giuseppina(Pina) († 30.07); Sorci Francesco(† 16.08) da Roma; CoticaGiovanna ved. Evangelisti (†27.08); Luchetta Eugenio (†01.09); Mazzoli Enzo († 05.09) daMonterotondo (RM); PieragostiniAmalia ved. Pietrini († 01.10);Cantiani Emnrico († 11.10);Carbini Duilio († 25.10); PaciarottiAttilio († 01.12); Dottori Maria (†01.12); Polli Manlio († 13.12);Brega Anna Maria ved. Impiglia (†26.12); Brega Ottavio († 31.12).

DOMENICA 14 MARZOPELLEGRINAGGIO VICARIALE ALLA SACRA SPINA:ore 10,30: partenza dal piazzale del K 3cammino penitenziale verso la chiesa di S. Quiricoore 11.15: arrivo in chiesa - tempo per le confessioni -Solenne concelebrazione

VENERDI 5 - 12 - 19 - 26 MARZOOre 9.00: ConfessioniOre 9,30: S. Messa e venerazione della Sacra SpinaOre 17,30: Via CrucisOre 18,00: S. Messa e venerazione della Sacra Spina

VENERDI 19 MARZO: 3° venerdì del mese(oltre agli orari sopra indicati)alle ore 11.00: Solenne concelebrazione e venerazioneS. Spina

Veneriamo la Sacra Spina

Page 5: 1/2010 Eco della Rossa

1/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 5

Appuntamentocon il medico

a cura della Dottoressa EDWIGE RIPANTI

LA VOCE DI AVACELLIS. Ansovino Piccole news 2010

Croce VerdeNuovo

direttivo

Sei personaggi in cerca d’autore

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore: Donata CattaneoRedattori:

Laura Corinaldesi, Teresa GiorgiEva-Edvige Martorelli

Lucia Scarabotti

Autorizzazione Tribunale di Anconan. 122 dell’8-5-1952

Stampanova - Jesi (AN)Via Abruzzetti, 12

Telefono (0731) 211639-211694Fax (0731) 211694

Quanti scelgonodi inviare offertecon il bollettinopostale, sono pre-gati di fare il ver-samento con lostesso cognome enome indicato nel-l’indirizzo del gior-nale.

Notizie di famiglia

Se questo è un uomo

“In principio Dio creò ilcielo e la Terra […]. Egli disse:le acque brulichino di esseriviventi, ed uccelli volino soprala Terra, davanti al firmamentodel cielo […] . La Terra produ-ca esseri viventi secondo la lorospecie: bestiame, rettili e ani-mali selvatici. Così avvenne.Dio vide che era cosa buona”(Sacra Bibbia – Libro dellaGenesi). Molti, al cinema,avranno visto il film “HACHI-CO”, la storia dell’amoreincondizionato di un magnificocane di razza Akita per il suopadrone, realmente accaduta inGiappone negli anni ’20. Senzascendere nei particolari dellavicenda, di alto valore educati-vo per le persone di ogni età,questo film è un commoventeinno a quegli abitanti delCREATO che sono gli animali,assolutamente inscindibili,insieme alla natura, dalla vita,dalle vicende, dalla storia delgenere umano. Quante personeogni giorno godono della com-pagnia del proprio cane e delproprio gatto! Quanti volontariin tutto il mondo se ne prendo-no cura insieme alle loro dispe-rate vicende. Ognuno può car-pire per caso l’assoluta meravi-glia di un riccio nel giardino dicasa, di un istrice lungo la stra-da di campagna, di una tortora,una palomba, un agile e brunoscoiattolo; di un cinghiale, sì,

proprio un cinghiale, il vitupe-rato cinghiale che devasta edistrugge le colture, non certoper sua colpa. Un animale affa-mato, con tanti piccoli, costret-to dagli uomini in un contestoambientale che non gli appartie-ne, braccato ed ucciso comeavviene nelle nostre campagne.Il 15 0ttobre 1978, presso lasede dell’Unesco a Parigi, fuproclamata la DichiarazioneUniversale dei Diritti degliAnimali, sottoscritta da emi-nenti scienziati, filosofi, giuri-sti. Un passaggio storico per laciviltà umana, il riconoscimentodel rispetto che si deve lorocome il rispetto stesso tra gliuomini. “Non abbiamo il dirittodi sterminarli o di sfruttarli.Anch’essi provano paura, smar-rimento, dolore, se maltrattati,sottoposti a crudeltà, abbando-nati. Le specie selvagge devonovivere libere nel proprioambiente naturale e riprodursi.Nessun animale deve essereusato per il divertimento del-l’uomo. Le associazioni di pro-tezione e di salvaguardia devo-no essere rappresentate a livellogovernativo, la legge difenderlicome difende gli uomini”.

La sofferenza inflitta è unacostante in tutti i paesi delmondo. Si abbandonino i luoghicomuni e si facciano propriquesti principi: divulgarli,comunicarli ai piccoli comeparte dell’educazione dell’in-fanzia. Sono esistenze chevogliono vivere tra i viventi. Illoro è il diritto alla vita. ScrisseMark Twain (1835-1910): “Segli animali potessero parlare, ilcane sarebbe un franco e since-ro compagno, ma il gatto avreb-be la vera grazia di non dire maiuna parola di troppo”.

Verbale della riunione delnuovo Consiglio Direttivodell’Associazione VolontariCroce Verde ONLUS di SerraSan Quirico.

Il giorno 25 gennaio 2010alle ore 2100, presso la sededell’Associazione VolontariCroce Verde ONLUS di SerraSan Quirico, sita in via Martiridella Libertà n° 8, si è riunito ilgruppo di Soci che, dopo averpresentato le proprie autocan-didature come da regolamen-to, alle votazioni del 12-12-2009 sono risultati eletti per laformazione del nuovoConsiglio Direttivo. La riunioneè stata regolarmente convoca-ta da Emiliano Spaccia in qua-lità di Presidente uscente.Sono presenti: Barnes Derek,Ciriaci Damiano, EvangelistiElvio, Masè Maurizio, MassariMonica, Radicioni Marina,Rezzi Jessica, Teodori Attilio,Torbidoni Andrea.

Come stabilito dal regola-mento dell’Associazione, lariunione è presieduta da ElvioEvangelisti, che nella consul-tazione elettorale ha ottenuto ilmaggior numero di preferenze,il quale designa Jessica Rezziquale segretario verbalizzante.

Nell’ambito della amichevo-le e lunga conversazione i Socielencano una serie di proble-matiche di non facile soluzionecome la carente disponibilità dimiliti nella effettuazione deiturni, l’elevato costo dei tra-sporti, l’inadeguatezza operati-va della sede, la necessità diassunzione a maggiori respon-sabilità da partedell’Associazione nell’ambitodel sistema sanitario locale. Gliinterventi ribadiscono la pienaconsapevolezza dell’importan-za del servizio che viene offer-

to dall’Associazione continua-mente sul territorio a tutti i cit-tadini in difficoltà e concordanonell’effondere tutte le energieperché l’Associazione continuia consolidare il proprio ruolonell’ambito dei servizi sociosanitari locali. Dopo aver nomi-nato due scrutatori nelle per-sone di Barnes Derek e MasèMaurizio, si passa alla votazio-ne a scrutinio segreto per il rin-novo degli incarichi istituziona-li. Dallo scrutinio sono emersi iseguenti risultati:

Presidente: MassariMonica 7 voti, Barnes Derek 1voto, Teodori Attilio 1 voto;

Vice Presidente: TeodoriAttilio 5 voti, Torbidoni Andrea3 voti, Rezzi Jessica 1 voto;

Segretario – Tesoriere:Evangelisti Elvio 7 voti, BarnesDerek 1 voto, Rezzi Jessica 1voto.

Risultano pertanto eletti:Presidente: Massari MonicaVice Presidente: TeodoriAttilio

Segretario – Tesoriere:Evangelisti Elvio i qualidichiarano la loro disponibilitàad assumere i rispettivi incari-chi.

Il Presidente rappresentalegalmente l’Associazione neiconfronti sia dei Soci che ditutti i soggetti, esterni, sia fisiciche giuridici. Il Vice Presidenteassume l’incarico della gestio-ne di tutti gli automezzi e degliapparati radio. Il Segretariocura i rapporti con le varieDirezioni Sanitarie delle ZoneTerritoriali. Per i rimanentiConsiglieri vengono propostedal Presidente neo elettoMassari Monica le seguentifunzioni:

Barnes Derek: responsabileservizi informatizzati (normeprivacy, fatturazioni);

Ciriaci Damiano: responsa-bile protezione civile, serviziocivile, politiche giovanili;

Masè Maurizio: responsabi-le dipendenti, servizi program-mati, 118;

Radicioni Marina: coordina-tore militi e loro abbigliamento;

Rezzi Jessica: coordinatoredella cellula sanitaria e deglieventi di rappresentanza conle altre Associazioni;

Torbidoni Andrea: respon-sabile formazione e della sedeoperativa.

Il neo Presidente MassariMonica propone di assegnarela delega alla firma disgiunta

sui conto corrente bancarioperativi al Vice PresidenteTeodori Attilio e al Segretario –Tesoriere Evangelisti Elvio. IlConsiglio Direttivo approvaall’unanimità le sopraelencateproposte del Presidente.

Il Presidente della riunione,dopo aver augurato a tutti unbuon lavoro, alle ore23.00dichiara sciolta la sedu-ta.

Letto, approvato, sottoscrit-to.

Il SegretarioJessica RezziIl Presidente

Elvio Evangelisti

Arance della salute ...

Continuano gli incontrisettimanali con la Parola diDio: avvengono nei due luo-ghi ormai da tempo stabiliti.L’incontro è per tutti coloroche si dicono cristiani e per icercatori del senso della vita.Ogni MERCOLEDI alle ore21.

Il presepio che ogni annoviene allestito in Avacellivuole essere un presepio nonsolo da vedere ma da guar-dare: quest’ anno era danotare la presenza imponen-te del Calvario con le sue

croci insanguinate e i suoisoldati di ieri e di oggi, accan-to alla grotta della nascita. Sivoleva dire che la scena di unDio che si è fatto piccolo eindifeso è un preludio giàdella croce. La sua nascitarivela un carattere “passiona-le”; manifesta la sua passioneper l’uomo, che l’ha spinto acondividere la sua condizionefino alla morte di croce. Di quila presenza nel presepio diquel corteo di umanità soffe-rente, che va dalla grotta allacima del monte Calvario.

Se leggiamo la Bibbia, tro-viamo che spesso Dio parlae porta avanti il suo progettodi salvezza attraverso situa-zioni storiche e personaggiufficialmente “non addetti ailavori”. E’ la fantasia creativadello Spirito Santo, che riem-pie tutta la terra, che spessogioca “fuori casa”, perchédentro la “sua casa normale”(= la Chiesa) ci sono restri-zioni, attendismi tattici, pauredi dire parole profetiche, “tie-pidezza, come una berretta dinotte”. E’ quello che capitaanche oggi. E allora vale lapena di accogliere con umiltàe gioia questa parola, cheDio- bontà sua- ci mandaattraverso la voce di un profe-ta “insolito e inatteso”:

“ Di nuovo, considerate di

nuovo- se questo è un uomo.-Come un rospo a gennaio,-che si avvia quando è buio enebbia-e torna quando ènebbia e buio,-che stramazzaa un ciglio di strada.- Odoradi kiwi e arance di Natale, -conosce tre lingue e non neparla nessuna,-che contendeai topi la sua cena,-che hadue ciabatte di scorta,-unadomanda di asilo,-una laureadi ingegneria,una fotografia,-e le nasconde sotto i cartoni,e dorme sui cartoni dellaRognetta,-sotto un tetto d’a-mianto, o senza tetto. -Fa ilfuoco con la mondezza, -chese ne sta al posto suo, -innessun posto-e se ne sbuca,dopo il tiro a segno -“ha sba-gliato!”. Certo che ha sbaglia-to:- l’uomo nero dalla miseria

nera,- del lavoro nero, e daMilano, e per l’elemosina diun attenuante - scrivonogrande:NEGRO. - Scartatoda un caporale, -sputato daun povero cristo locale, -pic-chiato dai suoi padroni, -brac-cato dai loro cani, -che invidiai vostri cani, -che invidia lagalera, -(un buon posto perimpiccarsi ), -che piscia coicani, -che azzanna i canisenza padrone, -che vive traun no e un no, -tra un comu-ne commissariato per mafia -e un centro di ultima acco-glienza. - E quando muore,una colletta- dei suoi fratelli aun euro all’ora, -lo rimandaoltre il mare, oltre il deserto -alla sua terra -“a quelpaese!”. Meditate che questo

è stato, -che questo è ora, -che Stato è questo.-Rileggete i vostri saggetti sulproblema- voi che adottate adistanza - di sicurezza, inCongo, in Guatemala, -e scri-vete al calduccio, né di quané di là, -né bontà, roba daCaritas, né Brutalità, roba daaffari interni, -tiepidi, comeuna berretta di notte, -e disto-gliete gli occhi da questa -che non è una donna, -daquesto che non è un uomo -che non ha una donna; - e ifigli, se ha figli, sono distanti.E pregate di nuovo che ivostri nati - non torcano il visoda voi.

Adriano Sofrida “Repubblica”

Presso la nostra località sitrova la chiesa romanica di S.Ansovino, testimonianza di arteromanica. Il suo valore non è daconsiderarsi solo artistico maanche storico poiché rappresental’incontro tra la cultura longobar-da e quella cristiana.Caratteristica per i suoi capitelli,affreschi, sinopie e per lo stem-ma sul portone (croce astile cir-condata da sei palle e incastonatain una nicchia sopra la volta atutto sesto); nei primi secoli del2° millennio era punto di riferi-mento per mercanti e pellegrini,che passavano per questa anticavia di collegamento tra la costaadriatica e Roma. Addossata adessa c’è una casa colonica ormaifatiscente e in parte crollata chemette a rischio anche la stabilità

della chiesa. Il 20 gennaio la RAI3 –TG MARCHE, anche su sol-lecitazione e indicazione del sin-daco di Arcevia, è venuta a rea-lizzarvi un servizio televisivo, dainserire in una rubrica che ha loscopo di segnalare quei beni arti-stici delle Marche che rischianoil degrado e l’abbandono, e cheinvece sono da salvaguardare. Ilservizio può essere visto all’in-terno del programma “TgBuongiorno Regione” (RAI 3ore 19.30 mercoledì 3 o merco-ledì 10 febbraio). Continuiamo asperare che chi ne possiede lacompetenza si muova concreta-mente per salvare questo “teso-ro” del nostro territorio. La par-rocchia, quello che doveva epoteva fare, l’ha fatto.

F. P.

Come ogni anno le associa-zioni locali si stanno organiz-zando per promuovere iniziati-ve atte alla valorizzazione delterritorio. Partendo dalla ormaistorica “festa dell’asparago dimontagna” come sempre ilprimo maggio , alla suggestiva“sogno di una notte di mezzaestate” nel mese di giugno, allaraffinata “degustazione dei pro-dotti tipici” (fine luglio) finoallo spazio dedicato alla nostrapiccola biblioteca e alla mostra“Avacellando” creando unbinomio vincente tra i saporidei prodotti locali e la riscoper-ta delle tradizioni che si sonotramandate nel corso deglianni…Non meno importanti gliappuntamenti con il teatro(spettacoli “Amata terra mia” e

“Parenti serpenti” da proporread agosto e replicare nei teatriquesto autunno ...).

F. P.

Il 15 gennaio 2010 c’è stata unaserata inconsueta e interessante, sot-tratta alle solite serate in casa davan-ti ad una televisione che spessodiventa rumore da sottofondo.Siamo stati invitati in una sala pre-parata per l’occasione ad ascoltarealcuni di noi intenti a leggere per ilpubblico romanzi, racconti, saggi,aforismi e poesie. Questo incontro,organizzato dalla Biblioteca diAvacelli ha dato alla serata un sapo-re diverso e buono. Tutto sommato,ci voleva proprio! Dovrebbe anziessere una necessità. E’ una questio-ne di igiene mentale, di salute, dilibertà. Permettetemi una riflessionesulla bellezza e necessità di leggerelibri: di leggere esperienze diversedalle proprie, espresse da parolediverse, per poter arrivare alla con-sapevolezza di sé.

Immersi in un perpetuo rumoredi fondo, che pochi avvertono e cheinvece tutti dovrebbero temere,nonostante la nuova tecnologiamediatica, viviamo divisi tra undeficit quotidiano di parole e l’afa-sia del linguaggio e dei sentimenti el’esagerazione retorica. L’eccesso,l’urlare sono le uniche modalitàespressive per dire cose semplici. LaTV ne è maestra. Le parole perdonoil loro carico di vita, il loro spesso-re: in tale appiattimento la parte piùgrossa la giocano i mass-media cheriducono lo spazio comunicativoalla…valigia di Charlot: quella dacui fuoriusciva sempre qualcosa e aChaplin non rimaneva che sforbicia-re via i lembi che spuntavano fuori.Il risultato è di rendere incomprensi-bile ciò che si è prefisso di far capi-

re. Tagli e ritagli: alla fine non restaniente che parole stanche, buche,sbrindellate, svolazzanti. Con l’ideadi risparmiare tempo, di velocizzarela comunicazione con l’illusione di“introdurre calore”, le parole vengo-no abbreviate, contratte, semplifica-te rispetto alla realtà intorno a noi,che diventa invece più complessa.Basti pensare all’impiego di abbre-viazioni nel linguaggio ,nella comu-nicazione digitale. Ne rimangonovittime l’ortografia,il lessico masoprattutto la capacità di pensare,dientrare in relazione –non solo stru-mentale- con l’altro,con il mondo.Come antidoto a questa cultura cheporta con sé solitudine,aridità deisentimenti,e insostenibile inconsi-stenza dell’essere, è bello ritornare ascrivere una lettera ed ad averecome compagno di vita quotidianaun libro. Ritornare alla pagina scrit-ta vuol dire rieducarci al silenzio,arallentare il tempo per pensare, amettersi in contatto col propriomondo per coglierne le risonanzeemotive, ad andare oltre la scorzadella realtà della vita del mondo esucchiarne il succo vitale, a diven-tare non clienti o consumatori dellastoria, ma protagonisti consapevoli;a diventare esperti di umanità; adare spessore e consistenza alle pro-prie opinioni; a diventare liberi.

Proprio perché crediamo in tuttoquesto, qui ad Avacelli abbiamoosato aprire una biblioteca: ritenia-mo cosa utile offrire a tutti (anchedei paesi limitrofi) questa possibilitàdi riscoprire la bellezza della lettura.

M. C.

Page 6: 1/2010 Eco della Rossa

6 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 1/10

PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 17,30

LA VOCE DI MERGONatale - Epifania

Adozioni a distanza

Tornata

alla

Casa

del

Padre

A Giancarlo Rigucci

Il catasto nel 1700

Nato alla grazia

Volano le rondini,cadono le foglie,

e la stagione se ne va.Il tempo passa…

Cambino le cose e la realtà…Ma tu sarai sempre qua!

Sei con noi sempre:nella quotidianità,nei nostri ricordi,

nei nostri pensieri,nei nostri cuori.

Continueremo a vederti là,dove ogni giorno

eri abituato a stare.Sei stato unico,

inimitabile…un grandeche ha fatto la storia

della nostra sala gessi.Grazie Giancarlo.

Con affetto i tuoi colleghi

LORENZO CORINALDESI - 13-12-2009

E’ stato presentato in occa-sione della chiusura del-l’anno accademicodell’Università degli Adultidella media Vallesina ilvolume: I catasti e la pro-prietà terriera a Mergo nel1700”. Il volume si articolaprincipalmente in due parti.La prima dopo un brevecenno sulla storia del cata-sto dai tempi antichi fino almedioevo, si sofferma sullevicende che hanno accom-pagnato l’introduzione delcatasto moderno a partiredal ‘700 negli stati italiani ein particolare nello StatoPontificio, di cui viene deli-neato anche l’ordinamentoamministrativo. Una sintesipanoramica utile per capireil funzionamento delle prin-cipali istituzioni di governoe soprattutto delle proble-matiche e delle finalità chehanno accompagnato l’in-troduzione dei catasticome strumento di cono-scenza della realtà agrariae di controllo fiscale. Laseconda parte, dopo unabreve e sintetica introdu-zione sulla storia di Mergo,affronta il tema centrale delvolume, che è quello delladescrizione dei catasti sto-rici locali, partendo daquelli di Serra San Quiricoe dei suoi castelli. Quindiripassa all’analisi e alladescrizione del catasto diMergo dal 1777, di cui for-nisce l’elenco dei proprie-

tari, la destinazione cultu-rale dei terreni secondo lapartizione territoriale inville. In ognuna delle qualivengono elencati i toponi-mi, le case rurali, i patrimo-ni ecclesiastici e la pro-prietà comunale. L’analisi èconclusa da una sintesiche da il quadro generaledelle proprietà e delle col-ture da un’appendice deidocumenti. Un’attenzioneparticolare viene dedicataalla toponomastica, conuna serie di notizie chepermette di ricavare sull’e-sistenza e l’ubicazionedelle chiese più antiche,degli insediamenti e perfi-no sulla destinazione coltu-rale di tutte le Ville. La pub-blicazione è stata finanzia-ta con risorse di privatimolto sensibili ai temi dellacoltura e della valorizzazio-ne territoriale. L’autore rin-grazia pubblicamenteBondoni di Serra SanQuirico, Donzelli Group diAngeli di Rosora e VillaCeleste di Rosora. Per chifosse interessato alcunecopie sono disponibili pres-so i privati che hannofinanziato la pubblicazionee presso la LibreriaCattolica di Jesi, la LibreriaCanonici di Ancona e laLibreria Lotti di Fabriano.Per maggiori informazioni,approfondimenti ed incontripotete contattare l’autore:[email protected]

Appuntamenti parrocchialiPRIMA COMUNIONE - 16 maggio 2010Chiesa parrocchiale ore 11,15

S. CRESIMA - 10 ottobre 2010Chiesa S. Giovanni Ap. e S. Martino V.ore 11,15

Il Natale com’è tradi-zione, si è festeggiato infamiglia e nella comunitàparrocchiale. In quest’ul-tima noi: Debora e Laurainsieme con altre mamme,abbiamo ideato e prepara-to alcune attività per ren-dere più gioiosa l’attesadella nascita di Gesù.

Abbiamo allestito inChiesa con tanto impegnoil presepe, cercando diriprodurre più fedelmentepossibile il paesaggiopalestinese. Inoltre con ibambini che frequentanoil catechismo, abbiamopreparato alcuni cantinatalizi che sono stati ese-guiti con amore e sempli-cità aspettando la SantaMessa di mezzanotte. Ibambini hanno dimostratouna grande serietà nel-l’impegno preso, tanto davincere persino il sonno.Hanno riempito il cuore digioia ai numerosi fedelipresenti: è stato unmomento di unione ecommozione.

I nostri piccoli hannoanimato anche le variecelebrazioni del periodonatalizio, in particolare

quella del pomeriggiodell’Epifania, festa dellaSanta Infanzia, in cuihanno esposto i loro pre-sepi fatti con tanto impe-gno e fantasia; come pre-mio è stata donata lorouna candela, segno di lucedivina.

Come in passato, anchequest’anno c’e stato ilconcorso dei presepi nellevarie famiglie della par-rocchia e la commissioneistituita per valutare ilmigliore (compito piutto-sto arduo) ha premiatocome primo quello dellafamiglia di Duca Laura,poi quello di BraviGiovanni e terzo il prese-pe di Corinaldesi Luca.

Nella stessa celebrazio-ne genitori bambini e par-rocchiani hanno resoomaggio a GesùBambino. Infine dolci pertutti, in un contesto disana allegria e fratellanzache fa riscoprire il verosenso cristiano del Natale,troppo spesso sopraffattodalla superficialità e dalconsumismo.

Debora e Laura

Pranzo di S. Antonio Abate

M. GABRIELA DUCAn. 25-2-1940 † 6-12-2009

Anche quest’anno è stataraggiunta la quota necessa-ria per mantenere l’impegnodell’adozione a distanza: l’i-niziativa “aggiungi un postoa tavola a Natale” per i piùbisognosi e cioè i bambini,ha toccato i nostri cuori etanti sono stati i parrocchia-ni generosi. L’amore cheesprimiamo con l’offerta diqualche euro giunga ai piùbisognosi, così mettiamo in

pratica l’insegnamento diGesù che è venuto in mezzoa noi in particolare per por-tare il “lieto annunzio” aipoveri. Il sorriso di questibimbi che vediamo nellefoto, ci rincuora. Certi divedere il loro volto pieno digioia anche in futuro, ringra-ziamo di cuore tutti coloroche sono stati tanto genero-si.

Rosanna

Cari amici, quando leggerete questa pagina, saremo già all’ini-zio della Quaresima 2010, tempo quanto mai propizio per unarevisione di vita secondo il Vangelo. Fin dal primo dei quarantagiorni ci sentiremo invitare insistentemente dalle parole delSignore e con il segno dell’imposizione delle ceneri: “Ritornate ame con tutto il cuore” (il profeta Gioele), “Lasciatevi riconciliarecon Dio!” (San Paolo). Noi cercheremo di accogliere l’invito delSignore con segni di penitenza (digiuno e astinenza; sempre fina-lizzati a gesti di solidarietà), con una più prolungata preghiera epiù assidua riflessione sulla parola di Dio.

I giorni e gli orari saranno precisati settimana per settimana.Quest’anno la Benedizione Pasquale delle case e delle Famiglie

sarà effettuata in due tempi: il Paese e la campagna prima diPasqua, la zona di Angeli dopo Pasqua, secondo il programmasotto riportato:

1 - Prima di Pasqua (da lunedì 15 marzo a venerdì 26 marzo2010)

LUNEDI’ 15 MARZO: Santa Maria delle Stelle, PalazzoBorgiano, Via Panocchia, Via S. Martino, Via Santa Marciana, ViaCastellaro (fino a Chiappa Gino).MARTEDI’ 16 MARZO: Via Castellaro (da Casini Valentino),Via Colli, Via Fontisa, Via Ravalle.MERCOLEDI’ 17 MARZO: Via la Villa. GIOVEDI’ 18 MARZO: Via Pertini, Via Giovanni XXIII (fino aChiacchierini Lanfranco).VENERDI’ 19 MARZO: Via Giovanni XXII (da TarascioGiuseppe), Via C. Battisti (fino a Bravetti Eliana).LUNEDI’ 22 MARZO: Via C. Battisti (da Castro Carlos Albertoa Marzoli Luigi).MARTEDI’ 23 MARZO: Via C. Battisti (da Serini Augusto), ViaDante Alighieri, Piazza Mazzini, Via delle Mura.MERCOLEDI’ 24 MARZO: Piazza Leopardi, Piazza SanLorenzo.GIOVEDI’ 25 MARZO: Via Roma.VENERDI’ 26 MARZO: Via Roma.

2 – dopo Pasqua (da mercoledì 7 aprile a lunedì 19 aprile 2010)

MERCOLEDI’ 7 APRILE: Via Verga (da Ciattaglia Anna).GIOVEDI’ 8 APRILE: Via Matteotti (da Ceccacci a CesarettiEnrico).VENERDI’ 9 APRILE: Via Matteotti (da Dolciotti Stefano aMarasca G.).LUNEDI’ 12 APRILE: Via Matteotti (da Gentili Gianni), Via C.Colombo, Piazza Garibaldi.MARTEDI’ 13 APRILE: Via Verdi (da Pasquini Ubaldo).MERCOLEDI’ 14 APRILE: Via Tiziano, Via Leonardo da Vinci(da Falappa G.)GIOVEDI’ 15 APRILE: Via R. Sanzio (da Fantini M. a MeloniE.).VENERDI’ 16 APRILE: Via R. Sanzio (da Ferretti Primo), ViaAngeli (da Ricci Giuseppe a Starnatori Amedeo).LUNEDI’ 19 APRILE: Via Angeli (da Rossi Nevio), ViaMontirone.

N. B. – Si osserverà il seguente orario: dalle ore 15,15 alle20,00.

- Il programma sopra riportato potrebbe subire qualche varia-zione per cause di forza maggiore: è opportuno informarsi ancheper telefono:

Ab. 0731.814604 – Cell. 333.7206497.- Le offerte che si usano fare in questa occasione andranno,

come di consueto, nella cassa parrocchiale.- Il Parroco è disponibile a ritornare nelle case dove non trova

nessuno e a concordare giorno e ora più comodi per la famiglia.

Page 7: 1/2010 Eco della Rossa

1/10 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 7

NOTIZIARIO DI CRONACATwirling: grandi progetti per il 2010Il Natale dei piccoli Solidarietà a Serra

Un “mito”

La cucina di Raul

Ringraziamento

Biblioteca comunale

Pellegrini nell’Urbe

Ancora una volta a Roma.“Tutte le strade portano a

Roma” afferma un vecchiodetto che vuole esaltare lagrandiosità e l’importanzadella città “Caput mundi”. Nonci si stanca mai di ammirare estudiare l’immenso patrimo-nio storico, artistico, monu-mentale e religioso della cittàeterna. Questa volta noi “pel-legrini” di Serra avevamo tremete: la mostra di“Michelangelo architetto” inCampidoglio, la visita ai pre-sepi e alla Basilica di SanPaolo fuori le mura. Per visi-tare la mostra diMichelangelo avevamo unabravissima guida che ci haillustrato, con competenza eun linguaggio semplice ecomprensibile, gli schizzi, idisegni, i progetti del grandeartista che, ormai anziano,non potendosi dedicare allascultura e alla pittura, si eracimentato nella difficile artedell’architettura. Abbiamoammirato i progetti per lacupola e la basilica di SanPietro, di vari mausolei esepolcri come quello per ilPapa Giulio II. In seguitosiamo usciti per ammirare labellissima Piazza delCampidoglio circondata daipalazzi sede del Comune diRoma e di vari musei capitoli-ni, qualcuno cercava di vede-re il Sindaco Alemanno, chenon c’era, o la chiesa dove siera sposato Totti (la vicinachiesa dell’Ara Coeli). C’erainvece la famosa statua diMarco Aurelio (una copia) ele enormi statue di Castore ePolluce con i loro cavalli e ilguscio d’uovo dietro perchéfigli di Giove che si era tra-sformato in cigno per amarela bellissima Leda. Anchequesta piazza era stata pro-gettata da Michelangelo: neavevamo visto i progetti origi-nali un po’ diversi perchè lamorte dell’artista non ne per-mise l’attuazione. Dopo una

sguardo fugace alla piccolacappella dedicata allaMadonna di Loreto protettri-ce, a Roma, dei panettieri, unpo’ sentimentale è stata lavisita alla chiesa dedicata aiSS. Quirico e Giulitta. Lachiesa era stata fatta costrui-re dai serrani che erano emi-grati nei secoli antichi e cihanno fatto da guidadue…serrani oggi residenti aRoma. Dentro la chiesaabbiamo ammirato, oltre allamostra permanente dei pre-sepi, un dipinto del martiriodi San Quirico e SantaGiulitta della scuola diCaravaggio e una bellissimavetrata con i due santi.

Dopo aver pranzato, bene,e chiacchierato, molto, abbia-mo fatto un giro (non si sabene perché) a PiazzaNavona dove noi “befane”abbiamo trovato tante banca-relle di “befane” e unaimmensa folla….di genitori ebambini. Saltata per motivi ditempo la visita a San Pietro,ci siamo recati nella maesto-sa basilica di San Paolo fuorile mura: siamo rimasti abocca aperta, era grandiosa,con la facciata decorata amosaici e l’interno immensocon cinque navate e ottantacolonne monolitiche.Abbiamo assistito alla S.Messa, con l’accompagna-mento di un “modesto” (ed èun complimento) coro; abbia-mo poi pregato, non senzaemozione, davanti al sarcofa-go dove sono le spoglie di S.Paolo di circa 2000 anni fa.C’era anche la catena dellasua prigionia e i resti dellavecchia basilica costruita daiprimi cristiani. Infine il ritornoa casa, una sosta per una“contrastata” e povera cena enei discorsi della notte il desi-derio di ritornare a Roma pergodere di altri meravigliosi“gioielli” dell’URBE.

Liliana Bernacconi

I Serrani non sono nuovi adatti concreti di solidarietà eoggi sono chiamati a gestire erisolvere una situazione diemergenza locale. Una famigliadi nazionalità indiana, ricon-giuntasi da poco tempo, sitrova ad affrontare il grave luttodella morte del padre, SarinderSingh, avvenuta il primo del-l’anno. Il giovane trentacin-quenne, regolarmente in Italiada diversi anni e operaio pres-so la ditta Fileni di Cingoli,lascia la moglie Kuldeep Kaur,incinta all’ottavo mese e unabambina di 9 anni Laveleen. Siè pensato ad una raccolta didenaro e ad una “adozione“(dell’importo individuale di10,00 euro mensili per unadurata discrezionale da partedi ogni aderente) che possanoaiutare a sostenere la mammae i suoi figli, in quanto non èpossibile che la signora ritornial suo paese d’origine. La cifraraccolta, che speriamo sia con-grua alle necessità, verrà ver-sata in un c/c. e gestita con lapiù grande trasparenza, Conessa la famiglia potrà contaremensilmente su un minimocontributo economico, atto asoddisfare le più elementariesigenze, al quale si aggiunge-ranno aiuti alimentari e quantonecessario per superare que-sto momento di difficoltà. Ciauspichiamo che, al di là del-l’aiuto materiale ed economico,tutti i Serrani si sentano vicini a

questa signora e ai suoi figliper rendere il loro futuro menodifficile. La Comunità Indiana siè dimostrata molto solidale coni propri connazionali. Siamoconvinti che, seppur dolorosa,questa situazione potrebberappresentare un’occasione diinterazione ed integrazione fraconcittadini di varie nazionalità.L’integrazione, oltre che unarealtà ed una necessità, vavista come una opportunità dicrescita umana e di svilupposociale. Inoltre, per chi dàanche un significato religiosoalla propria esistenza, ilcomandamento “ama il prossi-mo tuo come te stesso” vede inessa la sua concreta e comple-ta applicazione. L’invito a soste-nere questa famiglia di “com-paesani” può essere fatto pren-dendo contatti ed effettuando ilproprio contributo presso:

Le Parrocchie di SerraPaese e di Serra Stazione

“Il Negozietto” e l’EdicolaCerioni in Piazza della Libertà.

Per maggiori informazionisono disponibili i seguentirecapiti telefonici 0731-86004/86774/86254.

Grazie per quanto sarà pos-sibile da parte di ognuno di noi.Naturalmente l’iniziativa èaperta a tutte quelleAssociazioni che caratterizza-no il nostro tessuto sociale e atutti quei cittadini che ritenes-sero di dare un impegno perso-nale.

Gentile redazione dell"Ecodella Rossa", grazie per aver-ci fatto pervenire il giornalinon. 4 dell’ anno 2009 (andatoperduto nella spedizioneregolare). Pensavo di ritirarloalla prossima venuta a Serra,invece...l'ho trovato conimmenso piacere nella nostracassetta postale, apposita-mente inviatoci dalla redazio-ne. Sono quattro pagine pre-ziose che ci permettono dinon perdere i contatti con ciòche avviene nel nostro mera-viglioso paese e sentirci par-tecipi, seppure in minimaparte, del vivere quotidianoche vi si svolge. E' una fine-stra aperta non solo sui luo-ghi, ma anche sulle persone

che hanno fatto parte dellanostra vita e per noi, venendospesso in paese, luoghi e per-sone ancora molto presenti ecare. E' stato ancora più pia-cevole scoprire il sito internetdell'Eco, scorso con aviditàda cima a fondo e nei minimiparticolari; qualora, in futuro,andasse perduto un numeroso dove documentarmi anchese la mia preferenza va allacopia stampata. Ringrazioancora e, insieme alla miafamiglia, mando a tutti voi gliauguri più affettuosi di tantaserenità e salute per il NuovoAnno.

Donatella Menchetti Orazida Ascoli Piceno

Dopo una breve pausa difine anno riprende l’aperturadella BIBLIOTECA COMUNA-LE e del servizio INFORMA-GIOVANI con il consueto ora-rio:

LUNEDI’ 12.00 – 14.00 /15.00 – 18.00, MERCOLEDI’15.00 – 18.00, GIOVEDI’15.00 – 18.00, SABATO 10.00– 13.00.

La Biblioteca, che fa partedel Sistema BibliotecarioLocale della ComunitàMontana dell’Esino-Frasassi,offre importanti servizi, forsenon conosciuti da tutti. Gliutenti, dopo essersi iscritti(naturalmente è gratuito!),possono prendere in prestitofino a tre libri ed hanno unmese di tempo per leggerli. Sipuò leggere, studiare e farericerche anche nella stessaBiblioteca. E’ attivo lo scambiodi libri interbibliotecario, se ilvolume richiesto non è pre-sente a Serra San Quirico. Lamaggior parte del materialelibrario è informatizzato eattraverso l’indirizzohttp://80.19.92.4/SebinaOpac/Opac tutti possono accedere

al catalogo collettivo delSistema. Per incrementare erinnovare il patrimonio dellaBiblioteca periodicamentevengono acquistate le ultimis-sime novità editoriali in sinto-nia con i gusti dei lettori, sem-pre invitati ad esprimere leloro preferenze. Non solo…! Ilservizio Infor-magiovani, cheappunto ha lo scopo di infor-mare e di aggiornare gli utentisulle novità riguardanti il lavo-ro, l’orientamento, la formazio-ne, la cultura e il tempo libero,mette a disposizione un nuovoPC come postazione informa-tica per navigare in Internet. Incontinuità con il percorso giàfatto, il proposito di questonuovo anno è quello di offrirea un gruppo sempre piùnumeroso queste importantirisorse e diffondere l’amoreper la lettura, per lo studio, perla ricerca… per la cultura conun sentito spirito di condivisio-ne.

Per informazioni:tel 0731 818209e-mail [email protected]

Marta

Grande successo per il saggiofinale della LG2 VallesinaTwirling tenutosi il 20.12.09presso il Palazzetto dello sport diMoie. La neo società sportivasotto la guida dei tecniciLoredana Guerro, LauraGramaccioni, Alice Ceccacci eMarta Brega conta ormai più di50 iscritte, nonostante sia natasolo a settembre. Le capacità deitecnici, che hanno saputo rag-giungere grandi risultati nel corsodella loro decennale attività sonouna garanzia per chiunque vogliaavvicinarsi a questo sport ricco distimoli, che solo ora sta iniziandoa uscire dall’anonimato. Unospettacolo emozionante, che ha

La LG2 forte dei successi e delleconferme ottenute finora ha deci-so di cimentarsi in una nuovasfida: aprirsi alle piccole realtàdella Vallesina dove non si prati-cano sport a causa di numerosedifficoltà. Facendosi carico dicosti non indifferenti la LG2 hadeciso di aprire scuole di ginnasti-ca e twirling: a giorni prenderà ilvia un progetto pilota a Serra SanQuirico. Dopo essere state piùvolte contattate da genitori che silamentavano che purtroppo nelpaese non c'era mai nulla per lebambine, la società, grazie alladisponibilità dei loro tecnici, hadeciso di intraprendere questopercorso con ottimismo. "

coinvolto il pubblico venutonumeroso ad applaudire gli eser-cizi eseguiti dalle giovani atlete,dai 3 ai 14 anni, fino alle ragazzegrandi. Anche un gruppo di exatlete, una ventina, si è esibitodurante la manifestazione, diver-tendosi e facendo divertire, adimostrazione che la passione e ilsano spirito sportivo non hannoetà. Complice l’entusiasmo conta-gioso di Loredana Guerro – coleiche fece conoscere e nascere iltwirling in Vallesina - le venti exatlete hanno deciso di proseguiregli allenamenti e di iscriversicome Gruppo al campionatonazionale 2010 insieme aMichela Molinari che parteciperàanche come solista. Inoltre atletedell’LG2, Alice Ceccacci e MartaBrega e l'atleta Giulia Pasquininella specialità solista i serie A.

Confidiamo" dicono Loredana eLaura " che le famiglie risponda-no al nostro appello di iscrivere leloro figlie al corso che si svolgerànella palestra di Serra San Quiricopaese il martedì e giovedì dalle16,15 alle 17,15."

Loredana Guerro e LauraGramaccioni non possono faraltro che esprimere grande soddi-sfazione per i risultati fin qui otte-nuti, grazie anche alla collabora-zione dei genitori delle atlete chehanno sempre partecipato conentusiasmo ed in prima personaalle iniziative della società, dimo-strando oltre alla stima nei tecnicianche un affetto sincero.Annunciamo quindi questa nostranuova avventura a Serra SanQuirico, fiduciose di una rispostapositiva da parte delle ammini-strazioni e dei cittadini.

“Il Natale dei Piccoli” è unafesta nata da un' idea di EldaEvangelisti, che è stata accoltacon grande entusiasmo all'inter-no del Club Juventus DocSerra 2008 e della SerranaA.S.D. 1933. Si è subito comin-ciato a lavorare sulla primabozza e giorno dopo giorno que-sta iniziativa ha preso semprepiù corpo. Il percorso è statoabbastanza impegnativo macome sono solita dire “volere èpotere” e quindi armati di tantabuona volontà siamo andatiavanti. Ciò che volevamo eradare qualcosa a Serra, movi-mentandola. E chi meglio deibambini poteva svolgere questocompito? I piccoli portano gioia,allegria, voglia di vivere e con laloro innocenza riescono semprea farci sorridere. Ci ha fatto vera-mente piacere, nei giorni suc-cessivi la manifestazione, esse-re fermati per strada per riceve-re i complimenti per l'organizza-zione. Credetemi questa è pertutti noi che abbiamo lavorato, lasoddisfazione più grande, per-ché significa che è arrivato a voiciò che volevamo e ciò in cuicrediamo: essere tutti uniti inserenità. Approfitto di questaoccasione per poter ringraziaretutti coloro che ci hanno soste-

nuto economicamente emanualmente (siete stati davve-ro molti): l’Amministra-zionecomunale, le maestre dellascuola dell'infanzia che si sonorese disponibili a collaborare etutti i genitori che hanno accom-pagnato i loro bambini metten-dosi in gioco insieme a loro, pertrascorrere un pomeriggio in unclima natalizio davvero gradevo-le. Volevamo inoltre rendervinoto che la raccolta dei fondieffettuata nell'ambito della festae destinata alla Croce VerdeOnlus per l'acquisto del“Sistema pediatrico di immobiliz-zazione” ha ottenuto dei buonirisultati, non riuscendo però acoprire l'intera spesa. A questoscopo la Sinistra Ecologia eLibertà, la Serrana A.S.D. 1933e il Club Juventus Doc Serra2008, hanno voluto donare larestante somma, affinché il pro-getto andasse a buon fine.Proprio riallacciandomi a quest'ultimo pensiero, volevo afferma-re che indipendentemente daicolori sportivi o politici ai qualiognuno di noi appartiene, in ognisingola persona batte un unicocuore che crede nel bene e nel-l'unità del nostro piccolo ma bel-lissimo paese.

Rita C.

Un libro per ritrovare i sapori perduti ...

“Gattu puzzò, gattu muc-ciolò...” è, più o meno, una delleultime espressioni, tra le più sim-patiche, che ci lascia in eredità ilmito del trasporto pubblico serra-no, giunto alla meritata pensione.

...e già, pensione..!! E qui, unodice: come al solito, ‘sti statali,vanno in pensione così presto, chenon hanno nemmeno iniziato alavorare...guarda com’è giova-ne!!!...poi però, mi soffermo unattimo a pensare, mi ricordo chesono alla soglia degli ‘anta, e mitornano in mente i ricordi di bam-bino, quando alle elementari, insie-me agli storici autisti dei pulmini“Giuà” e “Milio”(la “Guardia”),iniziava a macinare i suoi primichilometri un ragazzotto tutto pepeche ben presto conquisterà la sim-patia di tutti noi bambini.

Negli anni, “Gilbè” a Serra èdiventato un’icona, il simbolo del-

l’autista, una sorta di angelo custo-de dei piccoli da lui trasportati.Inoltre, fa un certo effetto sapereche ha trasportato più o meno rego-larmente due generazioni di bimbi,come nel mio caso: prima me edora mio figlio.

Credo che ognuno di noi con-servi nella propria memoria unaserie di immagini e aneddotiriguardanti Gilberto, consci che ilsuo meritato congedo dal mondolavorativo coincida con una consi-derevole perdita per il serviziocomunale.

Da parte mia, ed ho la presun-zione di rappresentare la maggio-ranza dei cittadini serrani, auguro ate, Gilberto, di goderti nella piùtotale serenità questa pensionefacendo finalmente il nonno: il pic-colo Nicolas si divertirà di certocon un nonno così...

Giorgio Perini

Page 8: 1/2010 Eco della Rossa

LA VOCE DI CASTELLARO

8 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 1/10

LLLL’’’’aaaannnnggggoooolllloooo ddddeeeellll llllaaaa ppppooooeeeessssiiiiaaaaVorrei

La mente più veloce del tempo

BATTESIMO

Matteo Ricci

VARIE ... VARIE ... VARIE ...

NaNatale con i tuoi ...tale con i tuoi ...

Custodisci il Creato

case. Infatti altro caposaldo dellasua opera evangelizzatrice fuquello di coltivare l’amicizia contanti cinesi, i quali lo incontrava-no volentieri, gli davano fiducia,si arricchivano della sua immensacultura…P.Matteo aveva compo-sto in cinese, anni prima (1595)un Trattato sull’amicizia, doveaveva scritto: “Il mondo senzaamicizia sarebbe come il cielosenza sole o come un corpo senzaocchi”. Ai cinesi insegnò che Diochiama gli uomini con il nome diamici.

L’11 maggio 1601, MatteoRicci muore per sfinimento nellasua residenza missionaria aPechino: non ha ancora compiuto58 anni, di cui 28 spesi in e per laCina, che lo conosceva con ilnome di “Li Madou” (il saggiod’Occidente) E’ stato il primo noncinese ad essere sepolto nella

“città proibita”. Per uno scherzo della storia, il

corpo di Matteo Ricci riposa apochi passi dalla scuola che hapreparato i quadri comunisti cine-si. La sua tomba, nel piccolocimitero cristiano, ha resistito a

varie sconvolgimenti rivolu-zionari: è ancora lì, onorata dalpopolo e dalle autorità cinesi, checonoscono Ricci più di noi euro-pei. Nella lapide della sua tombaè scritto in cinese e latino:”Italicus maceratensis”. “Latomba di P. Matteo Ricci ci ram-menta il chicco di grano sepoltonel seno della terra per portarefrutto abbondante. Esso costitui-sce un appello eloquente sia aRoma che a Pechino, a riprenderequel dialogo iniziato 400 anni facon tanto amore e tanto succes-so”.

(Giovannni Paolo II)

Segue da pag. 1

Che bella “CIOPRESA” ( comedice il nostro Claudio) ci hannoregalato Piergiorgio e Stefaniadella Pizzeria “la Capricciosa” diSasso….e si, ci hanno invitati tutti acena il 6 gennaio e noi abbiamoaccettato più che volentieri vistoche non era la prima volta!! Braviveramente gentili. Non si è trattatosolo di pizza, ma balli, canti e alle18.30…mamma mia, è la Befana,al buio, mmmmh che paura!!Abbiamo poi scoperto che, anchese un po’ bruttina, la Befana è stataproprio generosa perché ci haregalato tante caramelle, dolcetti,cioccolate…”io (Claudio) l’ho bacia-ta e ribaciata davanti a tutti, tantevolte e sono stato veramente con-tento anche se sono un timidone!!”.“Emo cenato e scialato” è il com-mento di Roberta che non ha persotempo a fare occhi dolci a un signo-

re a cena lì vicino con la moglie“non sono gelosa” le ha detto Robyper rincuorarla! Che dire: pizza diottima qualità a volontà, bevandegassate, musica…non ci è manca-to proprio niente per trascorrerequesta bella serata all’insegna del-l’allegria. Grazie, grazie di nuovo datutti noi di Rosso di Sera e scusate-ci, se presi dall’entusiasmo, abbia-mo fatto un po’ di confusione!!Approfittiamo inoltre per ringrazia-re: Associazione Arcobaleno dellafam. Morelli, PD di Chiaravalle, PDSerra San Quirico, A.T.G., le signo-re del Negozietto di Serra Paese, ilComune di Castelplanio, l’organiz-zazione dei mercatini del Nataledell’Oceano e di Rosora, l‘AVIS, lacarrozzeria Donzelli, il coro di SerraSan Quirico e tutti coloro che ano-nimamente, ci sostengono nellenostre iniziative.

Da Rosso Di Sera

WW la Befana

modelli di consumo e di produzio-ne attualmente dominanti, spessoinsostenibili dal punto di vistasociale, ambientale e financheeconomico. Si rende ormai indi-spensabile un effettivo cambia-mento di mentalità che inducatutti ad adottare nuovi stili di vita"nei quali la ricerca del vero, delbello e del buono e la comunionecon gli altri uomini per una cresci-ta comune siano gli elementi chedeterminano le scelte dei consu-mi, dei risparmi e degli investi-menti". Sempre più si deve educa-re a costruire la pace a partiredalle scelte di ampio raggio alivello personale, familiare, comu-nitario e politico. Tutti siamoresponsabili della protezione edella cura del creato.

La Chiesa ha una responsabi-lità per il creato e sente di dover-la esercitare, anche in ambito pub-blico, per difendere la terra, l’ac-

qua e l’aria, doni di Dio Creatoreper tutti, e, anzitutto, per proteg-gere l’uomo contro il pericolodella distruzione di se stesso.

Ecco una sfida urgente daaffrontare con rinnovato e coraleimpegno; ecco una provvidenzialeopportunità per consegnare allenuove generazioni la prospettivadi un futuro migliore per tutti. Nesiano consapevoli i responsabilidelle nazioni e quanti, ad ognilivello, hanno a cuore le sorti del-l’umanità: la salvaguardia delcreato e la realizzazione dellapace sono realtà tra loro intima-mente connesse! Per questo, invi-to tutti i credenti ad elevare la lorofervida preghiera a Dio, onnipo-tente Creatore e Padre misericor-dioso, affinché nel cuore di ogniuomo e di ogni donna risuoni, siaaccolto e vissuto il pressanteappello: Se vuoi coltivare la pace,custodisci il creato.

LOCCIONI MARTINA - 8-12-2009

Befana? Si vede no?

Domenica 27 dicembre festagrande nella chiesa di Castellaro:sono stati celebrati gli anniversa-ri di matrimonio del 2009 e lacelebrazione è stata arricchitadai canti eseguiti con bravura dalCoro “Voci della Montagna” diDomo. Verso la fine delle feste

natalizie, il 5 gennaio , simpaticoe tradizionale arrivo della befa-na, che ha distribuito con gene-rosità regali a tutti i bambini(saranno stati veramente tuttibuoni?), chiedendo asilo, dato ilfreddo e…l’età, al calducciodella chiesa.

Milioni di anni fa, Dio creò il tempo e l’uomo,piano piano il cervello umanoprese il sopravvento fino ai nostri giorni.Una scoperta dopo l’altra,un susseguirsi di aggiornamenti che invecchiano il precedente.L’uomo non si ferma mai…Arriva al punto di non registrare più.Il Caos dei nostri giorni…i prezzi arrivano alle stelle,baciano il firmamento…dove Dio c’è…Il giorno arriveràin cui tutto all’inizio tornerà…L’uomo pensa, ma Dio decide…L’acqua dei mari si alzerà e con grande fatica si sopravviverà…

Keller Christine

Vorrei dentro me, l’allegria d’un bambino,l’azzurro mare racchiuso in un fiordaliso,il sole che mi illumini ogni mattino.Vorrei il volo di rondini,davanti alla mia finestra,udire campane tutti i giorniche suonano a festa. Vorrei un’armonia di vitae pace a te donaree la tristezza, il dolore dai tuoi occhifar sparire.

Mirella Ortolani

Segue da pag. 1

Finalmente è Natale! Dipiù a Castellaro! Piccoloborgo sconosciuto, ma maidimenticato da Dio che ciricolma di “doni spirituali” edi bambini sono tutti buoni esono i primi a manifestarela gioia dei doni ricevutidall’Alto. E così dopo “l’ub-bidienza” ai doveri scolasti-ci e famigliari si dilettano acostruire il loro presepio,per rappresentare come inuna foto l’immagine viva diquel giorno Santo, nelquale Dio venne ad abitaretra noi. In compagnia delcaro parroco don Micheleabbiamo fatto visita ad alcu-ne famiglie e scattato le fotoai loro presepi, tutti colloca-ti nella stanza più importan-te e frequentata della casa,corredati dai personaggievangelici. Nel presepe diMatteo abbiamo anche

notato con meraviglia lapresenza di S. Francescod’Assisi, per ricordare chefu proprio lui a Greccio adiniziare questa rappresen-tazione natalizia. Dunque inostri ragazzi, seguendotale mirabile tradizione fran-cescana, hanno costruitonella propria casa la nasci-ta di Gesù che è ben accet-ta a tutta la famiglia e agliospiti. Quando mai uncuore umano, anche il piùindurito, non si è inteneritoal cospetto di un neonato, diuna nuova creatura appenavenuta alla luce! Oggi que-sta creatura è Dio ! Così sipropone a noi l’Altissimo.Dunque seguiamo i senti-menti dei nostri bambini eaccettiamo con gioia que-sta realtà che ogni anno sirinnova.

Fulvio

Alla Messa di mezzanotte

Anniversari di matrimonio

Coro “Voci della montagna” di Domo

17 Gennaio 2010, festa diS. Antonio abate, protettoredegli animali, festa moltosentita a Castellaro, paesecon origini prettamente agri-cole. Un tempo gli animaliallevati rappresentavano laparte essenziale e vitale del-l’economia agricola, la perdi-ta di un solo capo potevasignificare la miseria. Ogginon ho visto alla benedizioneil fieno, una volta presente,non ho visto il solito agnellinoche rappresentava allevatorie pastori(Salòvatoè), inveceho visto il superfluo: qualchecane, dei coniglietti, tuttiassieme non valevano unacartuccia,commercialmenteintendo.

S. Antonio non sei piu’ dimoda! Sei in serio declino.Ricordo tanti anni fa c’era unparroco “di fuori” che nonconosceva la nostra tradizio-ne e vedendo la partecipazio-ne in massa alla festa di S.Antonio abate si aspettavaun’ulteriore partecipazione il13 giugno alla festa di S.Antonio da Padova che inve-ce non ci fu’. Noi per tradizio-ne teniamo anche a S.Antonio da Padova, tanto chegli fu’ intitolata una chiesa,ma S. Antonio abate e’ un’al-tra cosa. Il parroco indignatoperche’ Antonio da Padovaveniva considerato per tradi-zione come un comune santoci rimprovero’ goffamente tragrossolane gaffes e disse “ S.Antonio abate a confronto diS. Antonio da Padova nonvale un fico secco! Quelloprotegge gli animali, quest’al-tro i bambini”. Messa la cosasu questo piano, senza dub-bio aveva ragione, ma ricordoche tanta gente compresomio padre era furiosa… sto’prete non capisce niente,oggisi direbbe straniero che nonsa del nostro passato,lenostre tradizioni. Circa 15anni fa’ con GianfrancoQuattrini don E. ,prete abba-stanza turbolento e di azione,tiro’ fuori la diplomazia , ciincarico’ di recarci presso ilvescovo per invitarlo allafesta di S. Antonio e poi acena con tutti noi; fu un suc-cessone. Ancora rido ripen-sando che io ero addetto alla

diplomazia, le carte da spen-dere erano proprio poche.Passano così gli anni e ven-nero e nuovi vescovi e nuoviparroci, il vescovo non fu piu’invitato o non venne piu’, sicontinuo’ col pranzo diSantanto’. La festa non sifece piu’il giorno del Santo,ma la domenica piu’ vicina.“Santanto’ … quanto ti hannoconfinato in giu’. Il pranzo nonè piu’ conviviale, lo stareinsieme, ma speculazionebella e buona, stessa spesada “Copertelle” o “Pianella” orinomati ristoranti dellaVallesina. Mi debbo spiegare,nella qualità di consigliere

pastorale. Disse zio Ulderico ,una delle anime che si prodi-go’ a ricostruire la chiesa aitempi …”u prete, pè fa comeje pare, c’ja fattu anchi u con-siju pastorale”. Oggi, a qua-lunque titolo si organizza,vedo sempre la stessa gentein cucina, che lavora gratuita-mente. Ma se batte cassa lasupposizione, anche lontana,che qualcuno ci guadagni, èplausibile. Cari miei sui santinon si specula e nelle feste arotazione si deve lavoraretutti.

Per il prossimo anno sperosi inviti il Vescovo, che stringala mano ai vecchietti, che siaun momento pastorale e ivolontari in cucina, mi cimetto anch’io, si dividono lespese, nell’intento di ostraciz-zare ed esorcizzare il dioquattrino.

Giovanni Loccioni

S. Antonio e dintorni

In Quaresima tutti i venerdìVia Crucis

ore 18.00 in Chiesa