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25-26 NOVEMBRE 2014 MICO - MILANO IAB FORUM 2014 PLATINUM SPONSOR CONTATTACI PER AVERE INFORMAZIONI SEGRETERIA ORGANIZZATIVA IAB FORUM 2014 - WOBI ITALIA TEL. +39. 02 36 52 94 17 - EMAIL: [email protected] Powered by: IABFORUM.IT

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ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014COM

visioni / daniele tomatisUn cambio di paradigma per la business intelligence

Oggi ci troviamo a trattare nuove tipo-logie di dati: si parla spesso del gran-

de bacino dei social network, ma è soprat-tutto dal mondo dell’Internet of Things che sta arrivando una vera e propria rivoluzione.

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63 8 10 12 14marketplace mediascenario company linkFocus.it più agile completo e leader

Finale Mondiali batte SuperBowl

Il TMT ha mosso 500 mld di dollari

Quando l’energia è rivoluzionaria

Perché Tumblr va sfruttato di più

Si aprono nuovi scenari per i nuovi consumatori

Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale.

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COVER STORY

“Trade: nuovi scenari per nuo-vi consumatori”, è stato il titolo della terza edizione del conve-gno Technical Consumer Go-ods, che si è tenuto di recente a Milano. L’annuale appunta-mento con l’elettronica di con-sumo, organizzato da Paola Gallas Networking in collabo-razione con Deloitte e la spon-sorship di Business Company, ha visto l’intervento di esperti del settore che hanno tracciato una precisa analisi di scenario, sulla base della quale esponenti delle più importanti insegne di-stributive e dell’industria han-no impostato il vivace dibat-tito della tavola rotonda. Ad aprire i lavori, Dario Righet-ti, partner Deloitte, che ha rac-contato ciò che accade in sede internazionale. «A livello mon-diale le performance del set-tore dell’elettronica sono po-sitive, con un Q-Ratio di 2,07. Inoltre, la Top 10 dei produt-tori vede in testa due aziende di consumer electronics: Sam-sung e Apple, seguite a bre-ve distanza da Panasonic, che mettono a segno crescite signi-ficative. A farla da padrone nel-la produzione sono gli asiatici, nell’area Asia Pacifico si con-

centrano il 75% della produzio-ne e il 70% delle vendite. Il com-parto, complessivamente, ha messo a segno risultati positivi, con un incremento delle vendite del 9,6%, cui è seguito un incre-mento meno accentuato della redditività, fermo al 7,2%». Ka-tia Cazzaniga, senior researcher di TNS, ha poi presentato i risul-tati di una approfondita ricerca che mette in luce il percorso di acquisto del consumatore, oggi non più lineare, come in passa-to, ma estremamente complesso e articolato.

Percorsi non lineari«Oggi il percorso di acquisto del consumatore è esperienzia-le: lo shopper impara durante il processo. È inoltre importan-te sottolineare che ogni shop-per e ogni esperienza sono uni-che: il processo non è più uguale per tutti. Per questo è indispen-sabile che brand e retailer sap-piano intercettare i bisogni in-formativi del consumatore». Per Cazzaniga è importante di-menticare il vecchio paradigma del “vendere di più” per concen-trarsi sull’obiettivo di “far com-prare di più”. In questo contesto occorre tener conto del fatto che il punto vendita non è sempre l’anello finale della catena, ma

uno dei tanti touch point utiliz-zati. Tra questi, il web sta acqui-sendo sempre maggiore impor-tanza: le persone sono sempre più connesse, in ogni momen-to della giornata, da un nume-ro considerevole di device. «On-line e offline non sono più così distinti - ha ricordato Cazzaniga -, siamo connessi 24 ore al gior-no, non vale più il concetto di prime time valido per la tv. Di-venta indispensabile compren-dere il consumatore e ottimiz-zare la comunicazione, che deve essere mirata e colpirlo nel mo-mento esatto in cui ce n’è neces-sità. Non è più il brand il centro focale, ma lo shopper, nel suo momento di acquisto. Occor-re passare da una logica di in-store marketing a una di shop-per marketing, dove il brand deve necessariamente instaura-re una relazione emotiva con il consumatore». Giorgio Broja-nigo, esperto di e-commerce e membro del consiglio direttivo Aicel, ha introdotto il tema del-la multicanalità. «L’e-commerce non risente della crisi - ha spie-gato - e cresce a doppia cifra in tutti i settori merceologici e in tutti i mercati. In questo l’Ita-lia non è ai primi posti, tutta-via i tassi di crescita sono eleva-ti. L’universo internet nel nostro

paese conta 3,5 milioni di perso-ne e la percentuale di acquiren-ti online, sia occasionale sia con-tinuativa, è elevata e in continuo aumento. Tra aprile 2011 e apri-le 2014 gli acquirenti sporadici sono aumentati del 3,7%, men-

tre gli abituali del 22%. Que-sti ultimi hanno uno scontrino medio più alto e coprono l’89% delle transazioni, generando valore pari al 91% del totale». Tra i dati presentati da Brojani-go, particolarmente interessan-ti quelli legati al mondo CE: il 9,9% degli acquisti online è re-lativo a computer o preriferiche pc e il 5,6% a smartphone & co. «Molti retailer vedono gli acqui-sti online come una minaccia, in realtà l’online influenza for-temente l’offline. Il gioco funzio-na, però, se è il cliente a essere al centro, in un’ottica di mutlicana-lità». E Stefano Magni, corpora-te retail senior manager di Sam-sung Electronics, ha illustrato il

punto di vista delle aziende, rac-contando qual è, per Samsung, la modalità giusta di interagire con i propri partner della distri-buzione. «Il punto focale è che occorre capire il consumatore, oggi sovraesposto a suggestion e insight, ricercati e/o forzati su di lui. Diventa quindi indispensa-bile catturare la sua attenzione, sfruttando anche l’online, per creare traffico sul punto vendita, comprendere il proprio cliente e far sì che ritorni. Il negozio deve aiutare le persone ad arricchire la propria vita, attraverso servi-zi dedicati. Deve essere il mo-tore del coinvolgimento e offri-re un’esperienza unica». Come? Sfruttando la digitalizzazio-

Technical consumer Goods: dibaTTiTo aperTo nel TradeNuovi scenari per i nuovi consumatori

la cross canaliTà, ovvero l’inTeGrazione fra diversi canali, sTa divenTando un elemenTo imprescindibile per il comparTo. nel conTempo deve proseGuire il dialoGo fra indusTria e disTribuzione. menTre la Top 10 dei produTTori vede in TesTa due aziende di consumer elecTronics: samsunG e apple, seGuiTe a breve disTanza da panasonic, che meTTono a seGno cresciTe siGnificaTive

di daniele Bologna

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COVER STORY

ne, la multicanalità e i big data; giocando su istantaneità, geolo-calizzazione e convergenza (di prodotti, servizi e soluzioni), proponendo un’offerta segmen-tata sul target (niche tailing) e garantendo un contatto valoria-le con il brand (ovvero un’espe-rienza, magari customizzata).

Non tutti i canali vanno beneA concludere l’agenda, l’in-tervento di Fabrizio Valente, founder e partner di Kiki Lab, che ha presentato una sintesi dei risultati della recente ricer-ca sulla cross canalità, condotta con Ebeltoft Group. Per Valen-te occorre superare il concetto di mutlicanalità, per passare a quello di cross canalità selettiva: «Non tutti i canali vanno bene, occorre fare una scelta sosteni-bile, anche in base alle proprie risorse ed è necessario integrare i canali tra loro, per non incorre-re in una cannibalizzazione del-le vendite, ma in un incremento delle stesse». Nei dati presentati da Valente, l’Italia si aggiudica il decimo posto sulla base dell’in-dice di cross canalità sviluppa-to da Kiki Lab; valore tuttavia in crescita di 6 punti percentua-li negli ultimi due anni. L’esper-to ha concluso il suo interven-to evidenziando alcuni aspetti chiave della cross canalità: «Il mobile è un device chiave - ha spiegato -, il “clicca e ritira” è un importante generatore di traf-fico, il negozio connesso con-sente di costruire una relazione “adulta” col cliente e i social de-vono essere al servizio delle ven-

dite». Agli interventi dei relatori è seguita una tavola rotonda con esponenti del mondo dell’indu-stria e della distribuzione. Ma-rio Franzino, amministratore delegato di BSH Elettrodome-stici e consigliere di Ceced Ita-lia: «È importante capire qua-li sono gli asset che regolano il rapporto tra retail e industria, che non possono essere orien-tati solo al concetto di pricing. È indispensabile un progetto stra-tegico di integrazione tra indu-stria e distribuzione, per far vi-vere un settore che attraversa un periodo di stanca generale, non solo dal punto di vista dei fattu-rati e della redditività. Serve una nuova cultura che tenga conto dei mutamenti del consumato-re, che non cerca più solo pro-dotto e prezzo, ma anche infor-mazione, consulenza». Claudio Lamperti, vicepresidente e re-sponsabile del Gruppo Elettro-nica di Consumo di Anitec, con-ferma lo stesso problema per il “bruno”: «La distanza tra indu-stria e retail è aumentata: cresce la conflituttalità e l’approccio al

consumatore è disgiunto». Allo stesso tempo Lamperti denun-cia la progressiva perdita di ap-peal dell’elettronica di consumo da parte del consumatore. «In passato si andava nei punti ven-dita per vedere le novità, oggi si va solo per comprare e, per con-tro, ci si trova davanti a un pro-blema di disponibilità: si espo-ne solo ciò che si vende. Ma se si comunica solo la convenienza, allora non serve il negozio, ba-sta l’online. Sono convinto inve-ce che i punti vendita debbano puntare anche su altre attività, in grado di richiamare persone: eventi, feste e party, per esem-pio, prendendo spunto da altri settori». Ha poi preso la paro-la Yves Di Benedetto, ammini-stratore delegato di Dps Group, che ha fatto il punto sullo stato della distribuzione in Italia: «Un terzo della distribuzione italia-na ha cambiato ragione sociale - ha spiegato - ma non per fare sviluppo, semplicemente per so-pravvivere. Le nostre recenti ac-quisizioni hanno avuto questo obiettivo: oggi se le aziende non

crescono e non chiudono nego-zi non possono sopravvivere. Dobbiamo renderci conto che per coprire il territorio naziona-le è sufficiente la metà dei nego-zi che ci sono oggi: l’altra metà deve chiudere, perché il conto economico non regge».

Coperture “sciagurate”Marco Castoldi, presidente del CdA Castoldi (gruppo Euroni-cs), ha aggiunto: «In passato le diverse insegne, per acquisire quote, spingevano molto i pro-pri associati, con aperture ab-bastanza “sciagurate”, non di-sdegnate dai fornitori. E questa è una delle ragioni del fallimen-to delle multinazionali in Italia. Occorre, invece, tener presen-te la peculiarità della realtà ita-liana, fatta di multispecializzati, presenti sul territorio con azien-de di medio-grandi dimensioni, con punti vendita che non han-no nulla da invidiare alle mul-tinazionali». Quanto al tema dell’online e della multicanalità, se Di Benedetto ha evidenziato un aspetto negativo - dato dalla

un momenTo dei lavori del conveGno orGanizzaTo da paola Gallas neTworkinG in collaborazione con deloiTTe e business company come sponsor

forbice di prezzo troppo eleva-ta rispetto al retail tradizionale, dove già i prezzi sono più bassi che in altri paesi - Castoldi è più ottimista: Anche Roberto Oma-ti, direttore generale di Expert Italy, ha sottolineato la partico-larità della situazione italiana: «Nel nostro contesto naziona-le ci sono format che non solo non chiuderanno, ma vivranno un rilancio: siamo convinti che si tratti dei negozi di prossimità, che presentano costi sostenibi-li e hanno superfici non troppo grandi. Nel nostro caso, questo tipo di punti vendita realizzano utili e stimolano nuove apertu-re. Quanto all’online, deve essere un’opportunità per promuovere i negozi, che risponda soprat-tutto all’esigenza di informazio-ne del consumatore». A tirare le fila del discorso Graziano Gi-rotti, direttore responsabile del-la testata Bianco&Bruno, media partner dell’evento: «Finalmen-te stiamo mettendo a fuoco che non si tornerà più indietro e che sul punto vendita occorre in-ventare veramente qualcosa di nuovo. Citando un manager di una grande azienda del food: il mercato di massa, oggi, non esi-ste più. I consumatori sono tut-ti diversi e il mestiere del riven-ditore diventa è più complesso. Distinguersi diventa allora la parola d’ordine. Nel nostro set-tore, negli ultimi quindici anni, i consumatori non hanno mai visto differenze tra le insegne se non nei prezzi dei volantini. Finalmente, oggi, qualcuno co-mincia a differenziarsi anche su altri aspetti».

un coro autorevole con voci in sintonianelle foto, dall’alto in basso e da sinistra a destra, Yves di benedetto (dps Group), claudio lamperti (anitec), GiorGio brojaniGo (esperto ecommerce), fabrizio valente (kiki lab), dario riGhetti (deloitte), stefano maGni (samsunG)

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Focus.it è ancora più agile e completorinnovamenTo imporTanTe per il siTo web del mensile più leTTo d’iTalia, online in una nuova vesTe sTudiaTa per una fruizione oTTimale sia da pc sia da TuTTi i disposiTivi mobile

Contenuti sempre aggiornati, notizie scientifiche in tempo re-ale, immagini di altissima quali-tà e video spettacolari: Focus.it, il sito web del mensile più letto d’Italia, è online da ieri in una nuova veste studiata per una fruizione agile e ottimale sia da pc che da dispositivo mobile. Il

rinnovamento del sito di Focus riguarda il design e la piattafor-ma tecnologica, e rappresenta l’ultimo tassello di un progetto di rilancio del brand Focus av-viato nei mesi scorsi con il nuo-vo magazine (e i suoi speciali), e la nuova app per l’edizione di-gitale. Il nuovo Focus.it si pre-senta ancora più ricco, chiaro e immediato per i suoi utenti,

adatto a valorizzare la naviga-zione da smartphone e tablet e sempre più integrato con i so-cial network: la pagina ufficia-le di Focus conta oggi su Face-book oltre 420mila fan e cresce costantemente anche su Twitter (33.000 follower) e su Google+ (145.000). «Focus.it è un pro-getto ambizioso che unisce l’al-

tissima qualità dei contenuti edito-riali ad una piat-taforma tecnolo-gica d’avanguardia - sottolinea Ro-berto De Melgaz-zi, amministrato-

re delegato di Gruner+Jahr/Mondadori -.

Il nuovo sito, sul cui progetto ha lavorato in questi mesi un team guidato dal direttore France-sca Folda, sarà un ottimo vei-colo per la comunicazione de-gli investitori pubblicitari che potranno contare su importan-ti dati di audience e su un layout delle pagine sviluppato anche per dare rilevanza ai messaggi pubblicitari». I dati di traffico premiano Focus.it: nel giugno 2014 sono stati registrati 1,5 milioni di utenti unici, mentre le pagine viste sono state 11 mi-lioni (dati WebTrekk) con una continua crescita degli utenti da smartphone (con picchi fino al 50%) e da tablet (10%). Lo sviluppo del nuovo sito è stato curato dalla web agency Grup-po36, mentre la campagna di comunicazione basata sul claim “Focus.it sempre con te” è stata realizzata da Zampediverse.

di Marianna Marcovich

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SCE

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riprende quoTa il conceTTo di media company inTeGraTa, vero fuTuro del mercaTo

Oltre 500 miliardi di dollari in movimentodall’inizio del 2013, nel seTTore indusTriale classificaTo con l’acronimo TmT - ovvero TechnoloGy, media & TelecommunicaTions - a livello Globale sonosTaTe compleTaTe, Tra acquisizioni, fusioni, accordi commerciali e parTnership, ben 213 operazioni, per un conTrovalore davvero enorme. e non è finiTa

di luca anelli

gica dei gruppi media, ha per-messo significativi posiziona-menti - sostiene Emilio Pucci dell’istituto di ricerca londine-se e-Media Research -. La fre-nata degli operatori della pay tv crea appetiti nuovi nell’area dell’integrazione broacast-bro-adband e dei servizi internet, dove finora le Telco non hanno fatto molto. A partire da Tele-com Italia». Del resto, l’avvento degli Ott, i cosiddetti over-the top, da Netflix a Yotube, da iTu-nes a Hbo Go, stanno rivolu-zionando il mercato, obbligan-do i broadcaster tradizionali a ripensare le strategie. E nei mesi scorsi sono stati defini-ti due deal epocali. Comcast, il più grande operatore via cavo degli Usa, ha acquistato per ol-tre 45 miliardi di dollari Time Warner Cable, dando vita a un nuovo soggetto multipiattafor-ma in grado di offrire contenuti a 30 milioni di abbonati. Poi, la compagnia telefonica a stelle e strisce AT&T ha messo sul piat-to 48 miliardi per comprare Di-rectTv e dare vita al più grande provider di tv via satellite na-zionale. Nel frattempo, il grup-po Discovery acquisiva il con-trollo (51%) della piattaforma Eurosport. La concentrazio-ne alla quale stiamo assisten-do Oltreoceano suona come un avvertimento e, al tempo stes-so, uno stimolo per gli ope-ratori del Vecchio Continen-te. Nel Regno Unito l’esempio più immediato di questo cam-bio di scenario è rappresenta-to dall’investimento (897 mi-lioni di sterline) fatto da British

Telecom per sottrarre a BSkyB (che ha 10 milioni di abbona-ti) l’esclusiva per la Champions League di calcio. In Spagna la situazione è diversa. Grazie al sostegno del Governo, fina-lizzato alla stabilizzazione del mondo del calcio, della finanza e dell’editoria, Telefonica, inve-stendo più di un miliardo, si è aggiudicata il 100% della piat-taforma Digital+ (1,8 milioni di abbonati), che poi fonderà con MovieStar Tv per dare l’as-salto ai diritti della Liga (il cam-pionato principale) e magari, in futuro, della stessa Champions League garantendo così ai pro-pri 10 milioni di clienti un’offer-ta unica: calcio, MotoGp e For-mula1. Così facendo, il gruppo presieduto da Cesar Alierta ha stoppato le velleità di sviluppo di Canal+ (gruppo Vivendi) e di BeIn Sport, che minacciava-no lo status quo. Ma lo sceicco del Qatar Al Thani, a capo pro-prio di BeIn Sport, è intenzio-

nato a non mollare il mercato iberico. E dopo avere esportato il broadcast (19 canali) in Usa, Canada, Francia, Indonesia, Medio Oriente e Nord Africa, vuole sbarcare, come Rupert Murdoch, in Sud America, ma-gari utilizzando la Spagna come “ponte”. Prima di entrare in Ita-lia e debuttare, novità assolu-ta, in Turchia. però, al Maghreb guarda pure Vincent Bolloré, patron di Vivendi, forte del fat-to che in Francia non ha con-correnza, a parte le tv di Stato. È evidente, quindi, che saran-no le compagnie di tlc le prota-goniste indiscusse. Per questo si guarda con attenzione alle mosse di Vodafone. La compa-gnia guidata da Vittorio Colao, forte della cassa disponibile da 130 miliardi, ha grandi margini di spesa ma non diventerà una media company. Ha iniziato ri-levando per 7,2 miliardi la spa-gnola Ono - che ha la più gran-de rete di nuova generazione che collega 7,2 milioni di abi-tazioni - per rafforzare la presa su un mercato dove conta già 14 milioni di clienti. E sta trat-tando affari in Germania, mer-cato presidiato da anni da Mur-doch, con Sky Deutschland, e dal gruppo Bertelsmann. Pare evidente che il nemico dei te-lefonici sia, in definitiva, il ty-coon australiano di 21 Centu-ry Fox. Fiutando l’aria l’83enne Murdoch ha già avviato l’inte-grazione delle tre Sky in Euro-pa per tagliare costi e puntare proprio sul business dei conte-nuti, che riguarda direttamente le sue Fox e Fox Sports.

Dall’inizio del 2013, nel setto-re industriale classificato con l’acronimo Tmt - ovvero Tech-nology, Media & Telecom-munications - a livello globa-le sono state completate, tra acquisizioni, fusioni, accordi commerciali e partnership, ben 213 operazioni, per un contro-valore che supera di gran lun-ga i 500 miliardi dollari. Il tut-to per ribadire il concetto di media company integrata (tv e tlc) che torna a essere il vero futuro del mercato. Primo ele-mento: Vodafone, numero uno mondiale delle tlc, nell’autunno

carlos slim, numero uno di america mòvil

vincenT bolloré è a capo di vivendi

cesar alierTa Guida le operazioni

della spaGnola Telefonica

scorso, per 130 miliardi di dol-lari, è uscita dal capitale della joint venture americana Veri-zon Wireless, vendendo la quo-ta all’ex alleato Usa. Mentre su scala europea, il 7 luglio scor-so Telefonica è entrata nel capi-tale di Mediaset Premium: 100 milioni di euro per l’11%. Inve-ce, AT&T ha rivenduto a Carlos Slim per 5,5 miliardi di dollari il pacchetto dell’8,2% di Améri-ca Mòvil, sempre a inizio luglio. Quelli citati sono solo alcuni af-fari che fanno dire ad analisti, consulenti, banker e investito-ri che il 2014 è, e sarà, l’anno di un’altra grande rivoluzione del mondo Tmt. Con due elemen-ti distintivi: le Telco hanno per-so ricavi e margini sui servizi tradizionali e diventano prota-goniste assolute del rinnovato panorama di mercato; mentre i contenuti, di qualità o esclu-sivi, sono oggetto del conten-dere. L’attenzione si concen-tra sul calcio. Basti pensare allo scontro sui diritti tv della Se-rie A - gestiti per conto della Lega Calcio dall’advisor Infront - tra Mediaset, prima emittente commerciale per ascolti e pub-blicità in Italia e Spagna, e Sky Italia, branch locale dell’im-pero satellitare pay di Rupert Murdoch, leader in Inghilterra con BSkyB e in Germania con Sky Deutschland. «Il mercato italiano è stato il più dinami-co dal punto di vista dell’aper-tura agli operatori esteri. Le oc-casioni di shopping non sono mancate e in un certo senso la stessa debolezza, o se si vuole l’assenza di definizione strate-

gli operatori guardano con attenzione alle mosse di Vodafone. la compagnia guidata da Vittorio colao, forte di una cassa disponibile da 130 miliardi, ha grandi margini di spesa, ma non diVenterà una media company

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numeri da record per l’ulTima parTiTa della world cup 2014 di calcio

Finale Mondiali batte SuperBowl“Germania-arGenTina” è sTaTo l’evenTo sporTivo più seGuiTo della sToria di facebook. la parTiTa, sul social, ha GeneraTo ben 88 milioni di Tifosi aTTivi e olTre 280 milioni di inTerazioni

La finalissima “Germania-Ar-gentina” è stato l’evento sportivo più seguito della storia di Face-book con 88 milioni di tifosi at-tivi sul social network e oltre 280 milioni di interazioni tra post, commenti e “mi piace”, supe-rando i 245 milioni di interazio-ni del Super Bowl. Tra i paesi più attivi Stati Uniti, Brasile e Argen-tina. I giocatori più chiacchiera-ti su Facebook sono stati Mario Götze per la Germania e l’argen-tino Lionel Messi. Il match con-clusivo che ha incoronato per la quarta volta la Germania cam-pione del Mondo e che porta la Coppa in cima alle classifiche degli eventi più seguiti su Face-book, ha raggiunto 88 milioni di fan sul social network che han-no interagito attivamente su tut-to il globo. In particolare, 10,5 milioni sono stati i fan ameri-cani, 10 milioni il numero delle persone attive in Brasile, oltre 7 milioni in Argentina e 5 milioni in Germania. Alcuni giocatori si sono distinti per la passione e le performance dimostrate in fina-le, appassionando i fan di tutto il mondo e animando le conver-

social della partita, seguito dal goal di Mario Götze durante il secondo tempo supplementa-re. Su Facebook esplode la gioia per la vittoria dei giocatori Lu-kas Podolski e Sami Khedira, che postano un selfie con Ange-la Merkel e ottengono oltre 1 mi-lione di like. Presenti allo stadio anche Ricardo Kakà, che con-divide uno scatto con Pelé rag-giungendo 909.638 di like, e Da-vid Beckham, felice allo stadio con i suoi tre figli per la prima fi-nale tutti assieme che vede oltre 2 milioni di like e 36.604 con-divisioni. Anche il mondo del-la moda e della musica hanno seguito la finale: oltre 3 milio-ni di like e 75.440 condivisioni per Shakira che posta un ine-dito scatto in veste di calciatri-ce direttamente dal Maracana; Adriana Lima si immortala con il calciatore Bastian Schweinstei-ger (174.964 like e 1.951 condi-visioni) e con Rihanna (262.872 like e 2.766 condivisioni); Gise-le Bundchen si prepara la finale (270.940 like e 4.537 condisioni) mentre Heidi Klum festeggia la vittoria (64.396 like e 1.025).

di SeBaStiano Zeri

ME DIA

10milioni, naturalmente. si tratta del numero delle persone attive sul social nel solo brasile a seGuito della finale di calcio

sazioni su Facebook; della squa-dra tedesca i giocatori più com-mentati sono stati Mario Götze, Thomas Müller e Miroslav Klo-se, mentre tra gli argentini pri-meggia Messi, seguito da Javier Mascherano e Gonzalo Higuaín. Il fischio dell’arbitro italiano Ni-cola Rizzoli, che ha decretato la fine del match e ha incoronato la Germania campione per la quar-ta volta, è stato il momento più

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COM PANY

a colloquio con l’amminisTraTore deleGaTo di edison,alessandro zunino

Ora c’è Energy Control, l’energia rivoluzionaria

su pc o aTTraverso smarTphone e TableT con semplici Grafici, confronTi e avvisi personalizzaTi in caso di consumi Troppo elevaTi si scoprono le miGliori abiTudini di consumo e innovaTivi suGGerimenTi uTili a risparmiare. e la soluzione permeTTe anche di enTrare in una communiTy inTeraTTiva

Energy Control vive sul web per consentire in ogni mo-mento il controllo dei propri consumi in tempo reale, sia in chilowattora sia diretta-mente in euro. Su pc o attra-verso smartphone e tablet con semplici grafici, con-fronti e avvisi personalizza-ti in caso di consumi troppo elevati si scoprono le mi-gliori abitudini di consumo e innovativi suggerimenti utili a risparmiare. Ed Ener-gy Control permette anche di entrare in una communi-ty interattiva. Si può visua-lizzare su una mappa dove siano gli altri clienti Ener-gy Control in Italia, con-frontarsi con gli altri con-

sumatori e comunicare per condividere consigli e com-portamenti virtuosi. In oc-casione del lancio del nuo-vo servizio, il Gruppo ha organizzato la Energy Con-trol Week a Milano, dal 11 al 17 luglio: una settimana di porte aperte allo Showroom Energy Control (in Piazza Alvar Aalto, a Porta Nuova) dove sono riprodotti gli in-terni di una casa per dimo-strazioni concrete del nuovo servizio offerto. Ogni sera un evento aperto al pub-blico anima lo Showroom e vede protagonisti impor-tanti ospiti - Gerry Scotti, lo chef Simone Rugiati, Mali-ka Ayane, gli Zero Assoluto

mo la primavera seguente. Sul fronte istituzionale, ce-lebriamo proprio quest’an-no le 130 candeline spente da Edison, con uno spot ed eventi vari».

Dopo la ripresa della campagna che aveva debuttato lo scorso ottobre state preparando qualcosa di nuovo e imminente?«Il 2014 è una stagione par-ticolare anche per via del lancio di Energy Control, di cui dovremmo valutare i risultati prima di spinger-ci eventualmente verso una nuova campagna».

Circolano voci che vi riguardano sul fronte agenzie: possiamo chiarire la situazione?«Lavoriamo con Mec, per quel che riguarda il plan-ning, mentre sul piano cre-ativo abbiamo da poco ter-minato una consultazione a livello europeo che ha con-segnato le chiavi ad Havas

che a breve dovrà valutare le singole strutture dei vari Paesi continentali; quindi, al momento, possiamo solo confermare che la nostra agenzia è Cayenne».

Quanto agli investimenti, saliranno o no?«Il budget in comunicazione nel 2014 è stabile, ma quel-lo dello scorso anno era in crescita e non di poco. Non stiamo certo arretrando».

Quanto conta il digitale nella vostra strategia?«Determinante, come dimo-stra il fatto che siamo always on, ma anche il video virale con cui abbiamo preannun-ciato il nuovo lancio. I nostri planning digitali sono ten-denzialmente a performan-ce. Il target è quello fami-gliare, ma poi le veicolazioni su web cambiano le carte in tavola, dando vita a concetti meno netti, più aperti. Così appariamo sia sui siti di in-formazione sia su quelli più verticali e di settore. E non disdegnamo una strategia video a supporto».

Quali concetti cavalcherete la prossima volta?«Energy Control pone in primo piano il tema dell’ef-ficienza energetica, per una dimensione di consu-mo intelligente. Ci piace-rebbe continuare su questo percorso».

Uno dei momenti meno at-tesi e, ammettiamolo, più temuti dalla famiglia italia-na: l’arrivo della bolletta che rende noto quanto si è con-sumato durante un deter-minato lasso di tempo. Tra bocche spalancate per la sorpresa, sguardi sbigottiti e veementi urla di vero dolo-re, per la maggior parte del-le volte, a scrutare i nume-ri che raccontano di sprechi insensati, non si capisce quasi nulla. Ed è qui che ar-riva Edison, quasi a imper-sonare il ruolo di salvatrice della patria: la soluzione si chiama, non a caso, Energy Control e punta ad aiutare i clienti a rivoluzionare il loro

di davide Sechi

rapporto con l’energia attra-verso la conoscenza e la tra-sparenza delle informazioni.

e tanti altri - in svariate at-tività che valorizzeranno il costante impegno di Edi-son per scoprire una nuo-va energia. Energy Control è disponibile su energycon-trol.edisonenergia.it. Il lan-cio del nuovo servizio è sta-to anche appoggiato da un video virale che si conclude con una strizzata d’occhio “Non scherziamo, la solu-zione c’è”. E il tema dell’effi-cienza energetica potrebbe trasformarsi nel filo condut-tore della prossima strategia dell’azienda. Ne abbiamo approfittato per chiedere lumi all’amministratore de-legato Alessandro Zunino.

Come è impostata la strategia di Edison?«Su due punti: una co-municazione di prodot-to e una istituzionale. Per quel che concerne il primo caso, solitamente debuttia-mo con una nuova campa-gna nel periodo autunnale, intorno al mese di otto-bre, per poi fare un richia-

nella foto qui sopra alessandro zunino, amministratore delegato di edison; incontrato da 360com, racconta nell’interVista i punti salienti delle strategie dell’azienda

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LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.

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ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014

LINKsocial mediaGli analytics di Twitter per tuttiUn anno fa Twitter rendeva disponibili gli analytics solo per gli advertiser e alcuni utenti che potevano vedere poche info. Ora tutte le info sui tweet organici, oltre che quelli sponsorizzati, sono accessibili davvero a tutti.

FRANZRUSSO.IT

strategie di marketingPerché utilizzare la Gamification?Perché sempre più aziende utilizzano la “ludizzazione” per stimolare il rendimen-to delle proprie risorse o la fidelizzazione dei propri utenti e consumatori? Le risposte dovrebbero essere in questa infografica.

INC.COM

social media

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L’opportunità non colta di Tumblr

La comunicazione nel settore Food

Se aveste la possibilità di promuovere il vostro brand su di un sito con 300 milio-ni di utenti la sfruttereste? Se poi aggiungiamo che i 300 milioni sono prevalen-tmente giovani, digitaliz-zati e propensi sopratut-to a condividere contenuti, piuttosto che a crearli, do-vrebbe essere ancora più chiaro che Tumblr è un so-cial media che vale la pena di essere approfondito, so-prattutto in Italia dove, in termini di marketing, è an-cora praticamene scono-sciuto. Forse perché in pochi conoscono le sue ca-ratteristiche o sanno come utilizzarlo correttamente. Ecco allora qualche utile-consiglio per rimediare...

Le aziende del settore del food vivono un momento non facilissimo dal punto di vista delle relazioni ester-ne. Sono sempre di più, in-fatti, le indagini e le cam-pagne di sensibilizzazione portate avanti da attivisti, blogger o associazioni di tutela dei consumatori nei confronti di tanti marchi in-dustriali della trasforma-zione alimentare. E oggi, con il potere dato loro dai social, il danno all’imma-gine di un brand può esse-re davvero notevole. Fermo restando che occorre, in-nanzitutto, il rispetto del-le regole di qualità, meglio sapere anche come difen-dersi da eventuali attacchi social-mediatici.

SOCIALMEDIAEXAMINER.COM

ADAGE.COM

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social mediaCome misurare l’engagement su FbSocialbakers ha appena reso ufficiale un cambio di rotta cruciale rispetto all’abituale engagement rate, quale metrica chiave di misurazione delle per-formance di una pagina. Cosa è cambiato e perché.

second screenOltre 32 mln di tweet per la finaleCon 618.725 tweet in un mi-nuto il fischio finale di “Ar-gentina-Germania” è sta-to il “momento” più twittato di sempre. Ma il record resta al “Mineirazo”, che ne ha to-talizzati 35,6 milioni. Da non perdere la mappa interattiva.

innovazioneStartup in Italia, luci o ombre?In Italia il numero delle star-tup innovative registrate è di 2.284 unità. Si tratta di un sintomo positivo, dovuto in parte alle misure di sostegno pubbliche, o di un dato che esprime quanto ci sia ancora da fare nel nostro Paese?

digital television/2Perché Netflix non arriva in ItaliaL’industria musicale ci è ar-rivata prima: l’offerta legale non ha nulla da invidiare a quella pirata, con soddisfa-zione di tutti. Ma per quella video,si litiga ancora su di-ritti ed esclusive. Altro che banda larga insufficiente...

WEARESOCIAL.IT LASTAMPA.IT

ZDNET.COM WIRED.IT

digital moneyPaypal, e le banche stanno a guardare Paypal ha annunciato la set-timana scorsa che consen-tirà (per ora solo negli Usa) il trasferimento di dena-ro B2B attraverso l’account PayPal entro 24 ore. Vale a dire il 75% più velocemente di quanto fanno le banche.

SMARTMONEY.STARTUPITALIA.EU

digital television/1Chromecast è anche sul mobileEnnesimo colpo di BigG nei confronti di Apple. Google ha infatti annunciato che dal-la prossima settimana il suo servizio di tv digitale sarà pienamente disponibile, come sulle televisioni, an-che sui dispositivi Android.

MASHABLE.COM

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Oggi ci troviamo a trattare nuove tipologie di dati: si parla spesso del grande bacino dei social network, ma è soprattutto dal mon-do dell’Internet of Things che sta arrivando una vera e propria rivoluzione. Pensiamo alle opportunità che possono derivare, in termi-ni di proposta di nuovi servizi, per esempio, dall’analisi dei log nell’utilizzo di una pay tv. E questo cambia radicalmente il paradigma della business intelligence: si passa da una situazione in cui si usavano i dati per misu-rare fenomeni che erano conosciuti a una si-tuazione in cui ci si trova di fronte a dati che bisogna combinare tra loro per scoprire nuovi fenomeni. Quindi, sono le stesse unità di bu-siness a trovarsi in difficoltà perché si tratta di inventarsi nuove opportunità dai dati; ma non solo: fino a poco tempo fa la capacità di analisi in termini di business era di compe-tenza sostanzialmente del top management e del marketing; oggi, invece, interessa altri comparti aziendali, come le operation, la lo-

gistica, la produzione. Quindi, la business in-telligence può assurgere a una sorta di labo-ratorio di R&D per nuovi prodotti e servizi. È chiaro che in questa trasformazione il ruo-lo dei sistemi informativi è centrale, purché questi siano capaci di mettersi in gioco, po-nendosi tra la tecnologia, gli utenti e i partner esterni ossia i software integrator o i software vendor. La vera svolta sta nell’essere in grado di sfruttare questo potenziale assumendo un ruolo trainante nell’implementazione di que-ste soluzioni, mantenendone la governance perché senza di essa si aprono scenari peri-colosi in termini di sicurezza, integrità e qua-lità del dato. E si rischia una ingestibile anar-chia. È indubbio che se la complessità legata alla capacità di domare e gestire la tumul-tuosa mole di dati oggi disponibile è corretta-mente affrontata, la sfida che si apre imme-diatamente dopo, e cioè come trasformare in valore queste nuove miniere di informazioni, è ancora in gran parte da affrontare.

visionidi Matteo dedè

cambio di paradiGma per labusiness inTelliGence

Daniele tomatisattualmente è business unit manaGer business intelliGence & crm di consoft sistemi, incarico che ricopre da oltre due anni. in precedenza svolGeva funzioni di business intelliGence solution manaGer, sempre in consoft sistemi, ruolo ricoperto da Gennaio 2008 fino a dicembre 2011. e ancora prima l’esperienza professionale in consoft era iniziata come proGram manaGer, da marzo 2004 fino a dicembre 2007. altre tappe della carriera riGuardano il Gruppo csc, in qualità di business consultant, dal 2002 al 2004, e un altro biennio come controller all’interno di pininfarina. invece, come assistente alla direzione amministrazione finanza controllo di sipra s.p.a. aveva trascorso un anno, il 1999. il debutto come staGista, presso la chambre de commerce belGo italienne

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spazio a... sTasera ore 19:00 - palazzo pirelli @ milanoaperi-neTwork smau

un’occasione per favorire l’inconTro Tra le imprese del TerriTorio in ambiTo diGiTal e l’inTero ecosisTema

Terzo e ultimo appuntamento estivo, stasera alle ore 19 presso la Sala Pirelli del Palazzo Pirelli di Milano con gli Aperi-Network di Smau e Regione Lombardia: un’occa-sione per favorire l’incontro tra le imprese del territorio operanti in ambito digital e l’intero ecosistema di rife-rimento - startup, vendor Ict, pubblica amministrazio-ne locale - e per condividere e affinare gli strumenti di supporto alla digitalizzazione delle imprese. Ospiti del-la serata sono Zoe Romano, di Officine Arduino, e Carlo Parmeggiani, Direttore Public Sector Sud Europa di In-tel che - moderati da Federico Pedrocchi, di Radio24 -, discutono degli sviluppi attuali e futuri dell’Internet del-le Cose grazie al contributo di due testimonianze d’ec-cezione in questo campo. L’evento sarà, inoltre, l’occa-sione per discutere dello stato di attuazione dell’Agenda Digitale, attraverso il contributo di Oscar Sovani, Re-sponsabile della struttura attuazione delle Agende re-gionali di semplificazione e digitalizzazione di Regione Lombardia, oltre che per fare il punto sui bandi, finan-ziamenti e voucher ancora aperti a supporto delle im-prese del settore “digital” e delle startup. Nell’ambito dell’evento si terrà uno speed pitching, realizzato in col-laborazione con Emil Abirascid, di Startupbusiness, in cui le imprese del digital potranno conoscere le idee di business, pronte per il mercato, presentate in 90 secon-di dalle startup provenienti da tutta Italia.

un’immaGine del palazzo pirelli dove si svolGe l’evenTo

Direttore responsabileDaniele Bologna

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Content ManagerAureliano [email protected]

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Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi

Progettazione grafi cae realizzazione

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