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ANNO V | #077| LUNEDÌ’ 07 LUGLIO 2014COM

visioni / gianluigi castelliTecnologie e big data, serve salto generazionale

I Big Data sono un trend impegnativo: la loro complessità richiede un salto

generazionale di tecnologie, perché servo-no capacità di apprendimento, di ragiona-mento deduttivo e induttivo e di interazione.

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63 8 10 14 16marketplace mediacompany scenario linkDue film Dryarn per target sportivo

Sportoutdoor Tv è pronta a partire

Gruppo Q8 sceglie Populis Engage

Marketplaces private, un affare?

Su Facebook le 58 identità di genere

Le imprese dell’Ict faticano. Ma resistono

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COVER STORY

In un contesto di crisi eco-nomica conclamata, le 122.608 imprese dell’Infor-mation & Communication Technology faticano ma resistono, soprattutto nelle dimensioni che riguarda-no il capitale umano. I dati ufficiali parlano di 539.483 addetti (regolari e atipici) del settore, con un saldo 2013 fra assunzioni e usci-te appena negativo, sostan-zialmente stabile, e con re-tribuzioni che finalmente recuperano potere d’acqui-sto (impiegati +2,7%, qua-dri +3,1%, unica eccezione i dirigenti con flessione del -0,2%). Luci e ombre che si confermano nei proces-si interni alle aziende Ict: nel recruitment si lamen-tano gap di competenze di-gitali specifiche, sia rispet-

I datI uffIcIalI parlano dI 539.483 addettI, tra regolarI e atIpIcI, del settore, con un saldo 2013 fra assunzIonI e uscIte appena negatIvo, sostanzIalmente stabIle; e con retrIbuzIonI che fInalmente recuperano potere d’acquIsto. mentre nel recruItment sI lamentano gap dI competenze dIgItalI specIfIche

In un contesto dI crIsI economIca conclamata, le 122.608 azIende dell’InformatIon & communIcatIon technology non mollano la presa

Le imprese Ict faticano. Ma resistono

di daniele Bologna

to al percorso di studio dei neo assunti (48,1% dei ri-spondenti) sia nella dispo-nibilità di specifiche com-petenze per manager e professional (oltre la metà dei casi); nella fase di valo-

rizzazione spesso mancano processi strutturati di valu-tazione e carriera, soprat-tutto nelle piccole impre-se, e la formazione subisce da anni tagli di budget con-sistenti. In tutto ciò, la Ri-

forma Fornero è al più va-lutata come ininfluente (58,5% aziende del cam-pione), se non negativa per l’aumento dei costi nel-la gestione della flessibili-tà in entrata. Questi i dati

di partenza che emergo-no dall’Osservatorio delle competenze digitali 2014, realizzato dall’AgID insie-me ad Assinform, Assin-tel e Assinter, unite in una nuova “alleanza” dell’Ict

nata per dare un supporto coeso alla strategia digitale del Paese, che è stato pre-sentato di recente a Mila-no. Le competenze digitali, qui tradotte nel framework europeo e-CF, divengono

la piattaforma di partenza su cui costruire il percor-so di evoluzione digitale di imprese e professionalità all’interno del Programma Nazionale per la Cultura, la Formazione e le Com-petenze Digitali. «Lavora-re uniti per un obiettivo comune è l’idea forte che emerge da questo proget-to - commenta Giorgio Ra-pari, presidente di Assintel -. Siamo riusciti ad attiva-re un dialogo fra pubblico e privato nell’Ict sul terre-no comune della valorizza-zione delle competenze di-gitali, fattore strategico per la vera evoluzione del no-stro mercato. Ora occorre cambiare le regole del gio-co affinché vengano coin-volte attivamente le Pmi diffuse sul territorio, che sono spesso il vivaio del-le competenze più innova-tive». «E’ in atto una pro-fonda trasformazione dei modi di produrre e fare si-stema, basata proprio sul-le tecnologie digitali. È un fenomeno inarrestabile. Allineare le competenze digitali disponibili a fabbi-sogni in continuo diveni-re è oramai condizione es-senziale per fare impresa e creare occupazione». Sono queste, invece, le conside-razioni di Agostino Santo-ni, presidente di Assinform che ha anche sottolinea-to come «Un Osservatorio che permetta di cogliere i trend e la continua tra-

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COVER STORY

sformazione di profili Ict è uno strumento di job-intelligence ormai indi-spensabile. Per le aziende dell’Ict, per le imprese di tutti i settori che innovano con il digitale, per chi nelle istituzioni e nelle imprese si impegna nella valorizza-zione del capitale umano. E per chi ha capito che l’It, ormai, pervade tutte le fi-gure professionali chiave». «E’ necessario partire dal-le persone e dalle loro ca-pacità e competenze per ri-

lanciare il futuro del Paese - sostiene, poi, la Presiden-te di Assinter, Clara Fre-sca Fantoni -, e il settore Ict deve essere, per vocazione e prospettive, in prima li-nea nel proporre una visio-ne chiara e supportata da dati di contesto certi. Per questo costituire allean-ze inedite e precompetiti-ve, come quella avviata con l’Osservatorio delle Com-petenze Digitali, credia-mo sia la strada giusta per raggiungere quei comuni

obiettivi di sistema che sti-moleranno il cambiamen-to, nel mercato, nella pub-blica amministrazione e nella nostra società». In-tanto, i segnali positivi sul fronte retributivo, uniti a un’inflazione stabilmente bassa (+1,2%), fanno recu-perare potere d’acquisto ai lavoratori delle aziende Ict, in particolare agli impie-gati (+2,7%, 27.333 euro) e ai quadri (+3,1%, 52.468 euro), mentre la catego-ria dei dirigenti è in fles-

sione dello 0,2% (98.803 euro). I tre maggiori in-crementi si sono visti nei responsabili commercia-li (quadri, +9,3%), nei key account manager (impie-gati, +8,3%) e nei tecni-ci Erp (+7,8%). E’ in lieve crescita l’utilizzo della re-tribuzione variabile: vie-ne erogata al 66,4% dei di-rigenti (incide per il 16,3% della retribuzione fissa), al 52,6% dei quadri (incide per il 10,6%), al 23% per gli impiegati (incidenza 23%).

Andando più nel dettaglio dei risultati qualitativi del-la survey, emerge che essa è nella metà dei casi legata al raggiungimento di obietti-vi, mentre per un terzo dei casi è discrezionale. A fian-co di ciò, le aziende preve-dono pacchetti benefit oltre a quanto previsto da con-tratto, in particolare per manager (70,8%) e profes-sional (61,3%), legati so-prattutto al fattore “mobili-tà” (portatili, smartphone, tablet, auto aziendale).

Sviluppo e formazioneUn’impresa Ict su due non ha un sistema formale di valutazione delle prestazio-ni dei propri dipendenti: ciò è tanto più vero quanto più piccola è la sua dimensione, e il dato è preoccupante, vi-sto che il 95% delle aziende Ict ha meno di nove addet-ti. La valutazione è centra-ta sulle competenze tra-sversali e gestionali per i manager (57,5%) e su quel-le specialistiche per i profes-sional (56,5%) e i neo assun-ti (81,1%). La formazione è in continuo calo per proble-mi di budget (oltre la metà dei casi), oltre che per la dif-

ficoltà a trovare corsi in li-nea con le esigenze aziendali (per un terzo dei casi). E’ uti-lizzata come leva prevalente per trattenere i neo assun-ti nel 25,5% dei casi. L’altra principale leva per convin-cere a rimanere in azienda è l’ambiente di lavoro, pri-ma in assoluto per tutte le seniority. Il recruiting dei manager avviene utilizzan-do il proprio network pro-fessionale/personale (43,4% dei casi), executive search (34%) e LinkedIn (29,2%). Per i professional sale l’uso di LinkedIn (45,3%) accan-to al network professiona-le (49,1%) e al sito aziendale (43,4%). Diversa la situa-

zione di ricerca per i neo: al primo posto il contatto con scuole e università (53,8%) a cui seguono il sito azienda-le (51,9%) e le auto candida-ture (35,8%). Lo scollamen-to fra le esigenze aziendali e le competenze sviluppate nel percorso di studi è la pri-ma difficoltà di reclutamen-to di nuovi assunti per la metà delle aziende Ict. La mancanza sul mercato di professionalità specifiche è al primo posto per mana-ger (55,7%) e professional (64,2%). Ed ecco i tre più difficili da reperire: account manager (35,8%), software developer (22,6%), business analyst (21,7%).

95% 45,3% 35,8%l’altissima percentuale corrisponde alle aziende ict che hanno in organico meno di nove dipendenti

percentuale riferita a chi utilizza prevalentemente il social network linkedin per trovare professional ict

la percentuale che indica il livello di difficoltà nel recuperare la figura dell’account manager ict

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MARKETPLACE

di giulia Zuffi

Discovery Communica-tion si rinnova con una nuova nomina: Alessan-dro Araimo sarà chief ope-rating officer di Discove-ry Sud Europa. L’obiettivo di Discovery è soddisfa-re la curiosità, coinvolge-re e intrattenere i telespet-tatori attraverso un’offerta di contenuti di alta qualità trasmessi da oltre 200 reti televisive in tutto il mondo. Dovrà curare con occhio vi-gile, le esigenze di sviluppo di una regione che per cre-scita oggi è uno dei mercati più importanti di Discove-ry Networks International. Nel suo ruolo, Araimo sarà responsabile della defini-zione e implementazione della strategia e dello svi-luppo del business, con una particolare attenzione al mondo del digitale in Italia, dove Discovery è terzo edi-tore per share, e in Spagna e Portogallo, dove la me-dia company detiene la le-

adership televisiva del fac-tual entertainment. E qui affiancherà il country ma-nager Fernando Jerez. Ma-rinella Soldi, attuale gene-ral manager Discovery Sud Europa e amministratore delegato di Discovery Italia ha commentato: «Sono lie-ta di affidare il nuovo inca-rico strategico di coo per il Sud Europa ad Alessandro Araimo. Un manager che, con la sua esperienza cross mediale a livello interna-zionale, sono certa saprà sostenere il nostro proces-so di crescita, individuare nuove opportunità di busi-ness e cogliere la nuova sfi-da del futuro del video con-tent». Alessandro Araimo sarà operativo dal prossimo 1 settembre presso la sede di Milano. Classe 1970, Arai-mo si è laureato in Econo-mia e Commercio all’Uni-versità Bocconi di Milano

e alla Essec Business Scho-ol di Parigi, ha ricoperto la carica di direttore genera-le Education, Events and Services del Gruppo Sole 24 Ore. Vanta una notevo-le esperienza consulenzia-le a livello internazionale (Roland Berger, Bain&Co, Value Partners) e manage-riale nel mondo dell’edito-ria, It e telecomunicazioni (Sole 24 Ore, Condé Nast, Fininvest/Mediaset), oltre ad avere ricoperto vari ruo-li di consulenza strategi-ca per importanti editori e produttori televisivi italiani ed esteri (Sky, Viacom, La7, Mtv, Telecom Italia Media, Fox International Channel, Bbc, Endemol, Freeman-tle). Una ventata di ener-gia per il colosso che conta, solo nella regione a lui af-fidata, 23 canali distribuiti sia su piattaforma pay che free to air.

l’obIettIvo del gruppo è soddIsfare la curIosItà, coInvolgere e Intrattenere

Alessandro Araimo nuovo chief operating officer di Discovery Sud Europaun ruolo strategIco per rIspondere alle esIgenze dI svIluppo dI una regIone che per crescIta è attualmente uno deI mercatI pIù ImportantI per dIscovery networks. un’offerta dI contenutI dI alta qualItà, trasmessI da oltre 200n retI

è la fIbra pIù leggera esIstente In natura. InnovatIva traspIrante, dermatologIcamente testata. Insomma, la fIbra Ideale per un utIlIzzo sportswear, nata per Introdurre nell’abbIglIamento tecnIco un nuovo concetto dI comfort. ora, ecco arrIvare Il salto In tvdi Vera Modesto

Dryarn è la fibra più leggera esistente in natura, una microfibra innovativa traspirante, dermatologica-mente testata. Insomma, la fibra ideale per un utiliz-zo sportswear, nata per introdurre nell’abbigliamento tecnico un nuovo concetto di comfort. Dryarn, ne-gli anni, ha rafforzato la propria awareness attraverso campagne stampa, azioni di co-marketing e di sponso-rizzazione, specialmente in ambito sportivo. E ancora una volta sono proprio gli sportivi il target della nuo-va campagna di comunicazione, pianificata sui quoti-diani, sulle principali riviste di settore e, per i mesi di giugno e ora luglio, anche sul mezzo televisivo, in par-ticolare su Sky Sport e sul digitale terrestre grazie al planning su Bike Channel. Running e Bike i due sog-getti degli spot da trenta secondi che sviluppano i con-cetti di comfort, tecnologia e praticità legati a Dryarn.

glI sportIvI sono Il gIusto target dell’operazIone

Confort, praticità e tecnologia fanno da protagonisti nei due film per Dryarn

di Marianna MarcoVich

L’idea creativa nasce dall’insight che gli uomini italiani sono restii a fare il bucato. Di solito si occupano del fai da te e delle piccole riparazioni all’interno della casa, qualche volta aiutano in cucina, ma quando si tratta di fare la lava-trice si inventano ogni genere di scusa per non farla. È più forte di loro. La sfida è stata creare qualcosa per aiutare le donne a convincere i propri uomini a fare la lavatrice, co-municando al tempo stesso che le lavatrici Eco Silence di Bosch e Calgon sono il binomio perfetto per un’esperienza di lavaggio performante e allo stesso tempo piacevole. Dal sito enjoythewash.it le utenti possono personalizzare con la propria foto e nome il video musicale creato per il pro-getto e inviarlo al proprio uomo per farlo ingelosire gra-zie allo charme del ballerino protagonista. Enjoy the Wash è anche un concorso instant win che mette in palio profili premium trimestrali di Spotify e dieci lavatrici Eco Silen-ce Bosch con fornitura di Calgon 2 in 1 gel. «“Enjoy the Wash” rappresenta un interessante esempio di Brand Mu-sic Experience che Fcb Milan ha avuto il privilegio di ide-are e sviluppare in tutte le sue fasi. E’ stato davvero sfidan-te poter lavorare su un progetto così ricco e divertente», commenta Franco Ricchiuti, presidente di Fcb Milan.

“enjoy the wash” brand musIc experIence by fcb

Binomio perfetto per un’esperienza… di lavaggiocon Il sIto dedIcato le utentI hanno la possIbIlItà dI personalIzzare con la proprIa foto e Il nome Il vIdeo musIcale creato per l’orIgInale progettoI commercIal dryarn da trenta secondI vanno In onda anche su sky sport

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COM PANY

sione ha commentato gli ef-fetti dell’acquisizione delle attività di distribuzione di carburanti ed aviazione di Shell Italia, oltre alla soddi-sfazione del Gruppo Q8 per aver raggiunto un obiettivo così importante e strategi-co. Per garantire maggiore visibilità al piano di comu-nicazione concordato con il Gruppo Q8, Populis Engage ha previsto una campagna display sui canali in target di Blogo.it. «La scelta di Q8 per comunicare un’opera-zione così importante come l’acquisizione della rete Shell in Italia è una gran-dissima soddisfazione e un premio non solo ai numeri, ma anche, e soprattutto, alla qualità che Blogo.it è in gra-do di esprimere e mettere a

disposizione dei propri sta-keholder - spiega Luca Mor-purgo, amministratore de-legato di Populis Engage -. Abbiamo lavorato a quattro mani con la struttura edi-toriale di Blogo, che anco-ra una volta si è dimostrata pronta e all’altezza della si-tuazione, per interpretare al meglio le esigenze di Q8 nel pieno rispetto della caratte-ristiche che fanno di Blogo il primo operatore di news libero e indipendente in Ita-lia». «Q8 crede da sempre nel valore della comunica-zione e, in questo ambito, dei nuovi media e di inter-net - dichiara, invece, Mar-cello Damiani, direttore marketing e relazioni ester-ne di Kuwait Petroleum Ita-lia S.p.A. -. La nostra azien-da si è sempre distinta per le sue scelte innovative e, in un momento così impor-tante della sua storia, ha vo-luto confermare il proprio presidio su web e mobile. Il gradimento e il riscontro da parte degli utenti testimo-nia l’efficacia della scelta dei canali e la validità dei con-tenuti proposti».

campagna dI comunIcazIone per Il secondo operatore del mercato petrolIfero ItalIano a seguIto dell’acquIsIzIone della rete shell ItalIa

Gruppo Q8 si affida a Populis Engageentra In campo la concessIonarIa dIgItal dI blogo.It - Il terzo player dI news onlIne In ItalIa In base aI datI audIweb e prIma fonte dI InformazIone partecIpata e IndIpendente nello scenarIo web ItalIano - e IlfattoquotIdIano.It, che sI pone, così, l’obIettIvo dI comunIcare l’operazIone d’acquIsto che ha potenzIato la socIetà suI proprI canalI news e automotIve. prevIstI post, edItorIalI, gallery e vIdeo

editoriali, gallery e video) creati appositamente per Q8 dalla redazione di Blogo.it. Il progetto è stato valoriz-zato anche dalla realizzazio-ne in esclusiva di due video interviste all’amministra-tore delegato di Kuwait Pe-troleum Italia, Alessandro Gilotti, che in questa occa-

di Marianna MarcoVich

Ora che il Gruppo Q8 è di-ventato il secondo operatore del mercato petrolifero ita-liano grazie all’acquisizio-ne della rete Shell Italia, ha deciso di affidare a Populis Engage la propria campa-gna di comunicazione in un

momento importante per la sua crescita. A trent’an-ni dall’ingresso in Italia, in-fatti, il Gruppo Q8 segna un’ulteriore, significativa tappa nel processo di svilup-po, aumentando la rete da 2.700 a 3.500 punti vendita e rendendola più sostenibi-le e innovativa, a vantaggio

dei consumatori e del siste-ma. Un’attenzione all’uten-te finale condivisa da Popu-lis Engage, concessionaria digital di Blogo.it - il terzo player di news online in Ita-lia in base ai dati Audiweb e prima fonte di informazione partecipata e indipenden-te nello scenario web italia-

no - e Ilfattoquotidiano.it, che si pone, così, l’obiettivo di comunicare l’acquisizione della rete Shell Italia da par-te del Gruppo Q8 sui propri canali News e Automotive. La campagna di comunica-zione si è concretizzata con la realizzazione di contenuti multimediali di qualità (post

luca morpurgo

alessandro gIlottI

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345 MILIONI DI PAGINE VISTE

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Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.

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ME DIA

di seBastiano Zeri

Nasce Sportoutdoor Tv, la prima piat-taforma tv e web interamente dedica-ta al mondo dello sport “outdoor”. Flo-riano Omoboni, fondatore del canale e giornalista sportivo, da oltre venti anni realizza e produce format tv de-dicati a quelle discipline che si pratica-no rigorosamente all’aria aperta: dalla vela alla nautica, dal mare alla mon-tagna, fino alla mountain bike e alla corsa, dalle crociere agli sport inver-nali. Destinati a un pubblico di appas-sionati, i programmi di Sportoutdo-or Tv raccontano lo sport e il turismo sportivo dal punto di vista di chi li pratica e di chi vive la natura anche da turista, e con contenuti “premium” sempre freschi, attuali e originali. La realtà odierna di Sportoutdoor Tv è una lente d’ingrandimento su tutto il mondo che ruota attorno alle discipli-ne sportive all’aperto e allo stile di vita ad esse collegato. Oltre agli sport esti-

vi e invernali, l’attenzione di Omobo-ni si rivolge anche al mondo dei viag-gi e del turismo, offrendo un racconto puntuale e panoramico, proposta uni-ca in tv, in onda su una syndacation di oltre 100 tv locali di primaria impor-tanza in tutta Italia, sul circuito Ode-on (177 dtt), Dinamica Channel (249 dtt) e sulla piattaforma web Streamit. «Sportoutdoor Tv nasce con l’inten-to di offrire contenuti di alta qualità a un pubblico di appassionati: i format sono originali. Scritti, realizzati e pro-dotti dal nostro team di video opera-tori professionisti, vanno in onda in chiaro, gratis e in prima serata su di-verse piattaforme televisive del digita-le terrestre e sul web», dichiara Floria-no Omoboni. Che aggiunge: «I nostri programmi raggiungono una tripli-ce copertura nazionale, grazie all’ac-cordo siglato con oltre un centinaio di emittenti locali di primaria importan-za nel territorio di riferimento».

I programmI “Blu Sport”, in onda dal 1999, è dedicato agli even-ti sportivi più importan-ti dell’anno tra cui la mo-tonautica, la vela, lo sci nautico, la mountain bike, i raduni di barche d’epoca.“S4”, in onda dal 2012, è il talk show delle 4S - ovve-ro Sport, Sun, Sea e Snow - dove i personaggi del mon-do dello sport e del turismo discutono dagli studi di Mi-lano degli eventi sportivi più importanti della stagione.“Skionlinetv”, in onda dal 2000, è dedicato al mon-do della neve e alla Coppa del Mondo di sci alpino, con servizi su specialità come lo sci di fondo, lo snowboard, lo sci alpinismo.“Hard Trek”, in onda dal 1997, è dedicato agli sport più duri e faticosi come lo sci di fondo, lo sci alpinismo, la mountain bike, la corsa, il triathlon e il ciclismo.“Skimagazine”, in onda dal 2000 su cento tv locali, è un “the best of” dedicato agli sport e al turismo invernali.“Mondo Crociera”, ogni set-timana, ci si muove nei luo-ghi più belli del mondo, a bordo di navi da crociera.“Supersea” è il program-ma storico di Floriano Omo-boni, nato nel ’95 e giunto quest’anno alla ventesima edizione. Va in onda da mag-gio a dicembre e tratta di mare, nautica e sport ac-quatici.

Il noto gIornalIsta florIano omobonI è fondatore del canale

Novità dal doppio schermo, Sportoutdoor Tv è prontauna lente d’IngrandImento sul mondo dello sport all’aperto

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ANNO V | #077| LUNEDÌ’ 07 LUGLIO 201412

di Vera Modesto

Attualmente è il primo quotidiano digitale italia-no, con oltre 180 mila co-pie medie diffuse secondo i dati Ads di aprile 2014. E inizia la seconda fase del suo piano digitale, varando tra luglio e settembre otto nuovi quotidiani digitali verticali disponibili su ta-blet, pc e smartphone. Per Il Sole 24 Ore la prima no-vità sulla rampa di lancio è il Quotidiano del lavoro: un nuovo servizio di aggiorna-mento online sulle temati-che, appunto, del lavoro re-alizzato dalla redazione di Norme e Tributi del Sole 24 Ore e dagli esperti di Gui-da al Lavoro, arricchito da-gli strumenti operativi del Sistema Frizzera. L’home page del Quotidiano del Lavoro offrirà ogni mat-tina, a partire dalle 6:00, le notizie indispensabi-li per i professionisti, le analisi dei commenta-tori del Sole 24 Ore sui temi d’attualità, l’accesso a tutte le fonti del grup-po in materia lavoristica; e poi la rubrica “Il quesito del giorno”, che ogni mat-tina presenta la risposta a un caso pratico d’attuali-tà tratto dell’“Esperto ri-

sponde” e una sezione de-dicata alla formazione del professionista con video e moduli didattici multime-diali. Inoltre, una newslet-ter quotidiana alle 7:00 del mattino con la panorami-ca sui titoli e contenuti del giorno e una rassegna set-timanale delle sentenze più recenti della Cassazione in materia di lavoro e previ-denza, ciascuna con mas-sima, nota e testo integra-le. Il Quotidiano del Lavoro andrà a completare l’offerta di abbonamento Business Class Lavoro che presen-ta in un unico strumento l’accesso privilegiato a tutti i contenuti del Gruppo 24 Ore in ambito di lavoro e previdenza, dal Sole 24 Ore a Guida al Lavoro, dal Quo-tidiano del lavoro alle ban-che dati, fino ai servizi on-line dedicati.

Tutto su scuola e finanzaScuola24 è invece l’edizio-ne digitale dedicata alla scuola, l’università, la ri-cerca e la formazione che offre ogni giorno il qua-dro aggiornato di tutte le principali novità nel vasto mondo che ruota attor-no all’istruzione, all’inno-vazione e alla formazione del capitale umano. I con-

tenuti di Scuola24, realiz-zati da un team di gior-nalisti ed editorialisti del Sole 24 Ore e arricchiti da commenti di esperti del settore, saranno naviga-bili attraverso tre macro-aree di interesse: Scuola e Its, Università e Ricer-ca, Formazione professio-nale e In azienda. L’altra grande novità in parten-za è la versione rinnovata e arricchita di Finanza24, il servizio online che met-te a disposizione all’in-terno di un unico prodot-to multimediale il meglio della produzione infor-mativa dedicata al merca-to azionario italiano: noti-zie e commenti sui titoli di Piazza Affari realizzati da-gli esperti del Sole 24 Ore, del supplemento settima-nale Plus24 e dell’agen-zia di stampa Radiocor. Con la nuova release si po-tranno consultare le quo-tazioni dei titoli, i bilan-ci e le analisi dell’Ufficio Studi del Sole 24 Ore. L’of-ferta sarà integrata anche con focus sugli appunta-menti centrali della gior-nata di Borsa. Attenzione particolare sarà mostrata ai market mover, ai rumor di mercato, ai report del-le principali banche d’af-

fari, senza tralasciare ap-profondimenti e dossier sui temi caldi del listino. Finanza24 si arricchirà inoltre, a breve, di due nuovi prodotti digitali: Assicurazioni24 e Con-sulenteFinanziario24 . Per quanto riguarda As-sicurazioni24 è uno stru-mento di informazione e di lavoro che si rivolge all’intero mondo assicura-tivo: i 50 mila dipendenti e manager delle compagnie italiane, i 250 mila agen-ti professionisti, gli oltre mille broker assicurativi e un vasto indotto di attuari, risk manager, periti assicu-rativi, avvocati e liquidato-ri. Una comunità di profes-sionisti che nel rigore della testata troverà tutte le noti-zie e le informazioni finan-ziarie, le novità normative, la giurisprudenza e riferi-menti regolamentari, i bi-lanci annuali e trimestrali riclassificati di tutte le as-sicurazioni quotate, non-ché osservatori dinamici sull’andamento del com-parto e una prospettiva in-ternazionale di monitorag-gio delle assicurazioni, con approfondimenti giornali-stici e ricerche delle case di investimenti. Assicurazio-ni24 offrirà anche resocon-

ti dettagliati sulle iniziative delle autorità di controllo e ampi servizi su tutte le at-tività associative. Il gior-nale digitale seguirà gli as-sicuratori con un’agenda aggiornata degli avveni-menti previsti e con servi-zi informativi sulle nomine di amministratori e su tut-te le attività di reclutamen-to. ConsulenteFinanzia-rio24 si rivolge, invece, al grande mondo della con-sulenza finanziaria con un portale suddiviso in quat-tro sezioni. La prima offri-rà strumenti e approfondi-menti che hanno l’obiettivo di aiutare il professioni-sta a gestire la sua attività: l’agenda con scadenze e ap-puntamenti, la rubrica de-dicata ai giri di poltrone

ME DIA

azIonI dI rInnovamento In atto per la prIma testata dIgItale ItalIana, con oltre 180 mIla copIe dIffuse secondo I datI ads dI aprIle 2014

La rivoluzione digitale del Sole 24 Ore: seconda faseal vIa Il quotIdIano del lavoro, scuola24 e la nuova release dI fInanza24. e a settembre 4 quotIdIanI dIgItalI dIsponIbIlI su tablet, pc e smartphone

e alle offerte di lavoro, le schede operative su temi connessi all’esercizio del-la professione, sviluppate con un taglio pratico e di immediata consultazio-ne, il database con leggi, pronunciamenti, senten-ze, prassi, interpretazioni e circolari inerenti la pro-fessione. La seconda sezio-ne metterà a disposizione del consulente dati, ana-lisi e tools per la gestione del cliente. Le sottosezioni dedicate a investimenti, fi-nanziamenti e previdenza sono articolate per appro-fondire le tematiche dei di-versi strumenti finanziari con aggiornamenti in tem-po reale, serie storiche, ta-belle, analisi e commenti che aiuteranno il consu-lente finanziario ad avere costantemente una pano-ramica sui mercati.La se-zione formazione consen-tirà di organizzare corsi interattivi che permetto-

no al consulente di acqui-sire crediti formativi.La quarta sezione sarà carat-terizzata dal flusso di noti-zie che offrirà una finestra sull’attualità e permette-rà di avere subito in primo piano un approfondimen-to sui temi specifici colle-gati alla notizia. Una sor-ta di dossier organizzati, Parole Chiavi della pro-fessione, aggiornati anche con gli sviluppi normati-vi e regolamentari. Non solo leggi e regolamenti approvati, ma anche inter-rogazioni e interpellanze parlamentari su banche, finanza, imprese e Fisco. A settembre sarà la volta dei nuovi quotidiani digi-tali Salute e Sanità, Ener-gia e Ambiente, Agricol-tura e Agroalimentare, Enti Locali e PA, e dell’at-teso debutto di Italy24: il giornale digitale in inglese per gli stranieri interessati a investire in Italia.

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Private marketplaces, dove è l’affare? Te lo dice StevensdI cosa sI tratta veramente? e cosa lI rende così attraentI? ne parla con dovIzIa dI partIcolarI Il general manager InternatIonal del noto gruppo rubIcon project

di MassiMo luiss

Private marketplaces, an-che detti private exchange: è da un po’ di tempo che nell’ambiente, tra i cosid-detti addetti ai lavori, ci si chiede dove stia l’affare. Di fatto, negli ultimi diciot-to mesi abbiamo assisti-to a una rapida diffusione dell’affare, sia in Europa sia nell’area Asia-Pacifico; ma di cosa si tratta e cosa li rende così attraenti? Ce ne parla con dovizia di particolari Jay Stevens, ge-neral manager internatio-

nal di Rubicon Project.

Da dove deriva questo progressivo interesse nei private marketplace?«Per capire il fenomeno, dob-biamo prima fare un passo indietro e capirne le origini. Innanzi tutto, il sistema di of-ferte in tempo reale, “real-ti-me bidding”, si è rivelato più efficiente, trasparente e red-ditizio in termini di mone-tizzazione di inventari inven-duti, rispetto al precedente modello ad network. Inoltre, offrivano un approccio più

moderno, nativo digitale, di vendere spazi pubblicitari per singola visualizzazione, piuttosto che con il vecchio approccio per migliaia. E la fiducia del settore editoriale nella tecnologia è aumenta-ta, poiché era chiaro che fos-se possibile applicare solide protezioni riguardo a quali inserzionisti autorizzare e a che prezzo. In secondo luo-go, sul tema dell’automazio-ne pubblicitaria si è passati da invenduti a inventari pre-mium, con l’evoluzione della tecnologia, passata dalle aste agli accordi uno a uno tra ac-

quirenti e venditori singoli. Rispetto all’approccio “open market” precedente, questo sistema crea i “private mar-ketplace”».

Cosa comporta di speciale l’utilizzo di private marketplace?«Tanto per gli editori quan-to per le agenzie, il valore dei private marketplace è la pos-sibilità di condurre campa-gne e concludere accordi che prima erano riservati a trat-tative tramite ordini di in-serzione cartacei; si è auto-matizzato un processo prima molto laborioso che richie-deva almeno 40 fasi».

Ma a livello operativo quotidiano, quali sono gli effettivi vantaggi?«Tanto gli acquirenti quan-to i venditori traggono van-taggio dalla migliorata effi-cienza e dalla riduzione delle spese di gestione, man mano che i flussi di lavoro digitali sostituiscono la vecchia, fati-cosa combinazione di e-mail, telefono e fax. Per visualizza-re gli sprechi, la spesso cita-ta ricerca di Bionic su questo argomento è tuttora attua-le: per un piano relativo a 10 siti media, sono necessa-rie quasi 500 ore di lavoro

per un acquirente, pari a cir-ca 40.000 dollari di perdita. E la percentuale di manca-ti guadagni dovuta alle spe-se di gestione e di personale è probabilmente anche mag-giore per gli editori. In ter-mini pratici, questa tecnolo-gia consente ad acquirenti e venditori di avere una consi-derevole quantità di tempo in più per concentrarsi su ac-cordi personalizzati, più cre-ativi e più redditizi. Inoltre, libera le risorse, consenten-do loro di gestire un maggior numero di clienti, di uscire dall’ufficio per incontrarli di persona e capirne lenecessità».

Quanto è importante parlare di dati?«I dati sono indubbiamente un altro vantaggio significa-tivo offerto dai private mar-ketplace tanto agli acquiren-ti quanto ai venditori. Più in particolare, gli editori posso-no inserire dati demografi-ci, o acquistare dati di intent senza soluzione di continuità nei propri private marketpla-ce, consentendo agli acqui-renti di svolgere campagne mirate con maggiore accura-tezza e generando guadagni anche maggiori per gli edito-ri. Ovviamente, il tipo di dati

che ciascun editore detie-ne varia considerevolmente a seconda del pubblico e dei prodotti. Ma questa varietà ha reso i private marketplace ancora più attraenti per chi acquista - in quanto offrono possibilità uniche e taglia-te su misura per le loro cam-pagne. I dati hanno trasfor-mato i private marketplace in una nuova possibilità per chi vende di esporre i pun-ti di forza principali dei pro-pri marchi. E le piattaforme tecnologiche che fanno loro da vetrina sono naturalmen-te essenziali per il succes-so - nell’elenco dei requisiti svettano l’adozione da parte degli acquirenti e la possibi-lità per le agenzie di propor-re RFP (richieste di offerta) tramite l’interfaccia».

Tecnologia e ancora tecnologia: il rischio non è quello di sostituire l’interscambio reale tra le singole persone?«Nonostante tutti i discorsi sull’automazione, sarebbe er-rato suggerire che la tecnolo-gia stia sostituendo le perso-ne nel campo pubblicitario. Quando furono introdotti i PC negli uffici, si temette che le macchine avrebbero pre-so il posto delle persone: così come è accaduto per i com-puter, anche l’automazione pubblicitaria è semplicemen-te un mezzo per rendere le persone più efficienti. È vero che alcuni venditori dovran-

no fare uno sforzo per capire come funziona questo spa-zio, ma questo non è diverso da quello che abbiamo visto nel mondo editoriale quan-do le aziende hanno adotta-to processi operativi prima-riamente digitali. Un’altra cosa che non è cambiata è l’importanza delle relazioni personali e degli eventi cui si partecipa fisicamente – alcu-ni, come i nostri Marketpla-ce Summit hanno lo scopo dichiarato di far avvicinare e conoscere acquirenti e ven-ditori, al fine di promuove-re gli accordi tra loro. In al-tre parole, anche quando le macchine possono automa-tizzare gli ordini a livello di visualizzazione, le persone hanno bisogno di parlare le une con le altre, di stringere accordi e di negoziare part-nership, e questo non cam-bierà mai».

In che modo si inserisce una strategia di private marketplace all’interno di una tattica generale?«Gli editori dovrebbero ela-borare le proprie strategie di private marketplace nel contesto della strategia glo-bale di vendita, comprese le vendite dirette – prenden-do in considerazione costi fissi e variabili e classifican-do i propri clienti per valore e volume d’affari – in modo che per ogni attività si pos-sa creare un approccio intel-ligente e mirato.

jay stevens

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LINKsocial mediaSu Facebook 58 identità di genereSvolta “democratica” per Fb. Perché d’ora in poi, nell’im-postare la propria identità di genere sul profilo, si potrà scegliere fra più di 58 varian-ti. Oltre a “uomo” o “donna”, infatti, c’è una categoria che consente di autodefinirsi.

spread digitaleL’Italia perde 10 milioni al giornoSecondo il Censis è quanto “guadagneremmo” azzeran-do il divario con il resto d’Eu-ropa quanto a sviluppo infor-matico delle infrastrutture e dei servizi pubblici digita-li, dell’ecommerce, dei paga-menti online e così via.

influencer marketingQuanto vale la Smart di Rudy?Da un paio di giorni la rete ha un nuovo caso da discute-re. Un progetto definito im-propriamente come “social crowdfunding”, e finito con una casa automobilistica che per un anno regala a un noto uten-te della rete un’automobile.

HUFFINGTONPOST.COM

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The Executive Network

Il quotidiano del marketing in rete

ILSOLE24ORE.COM

MARKETINGARENA.IT

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LINKscenariLa spesa sui social degli americaniSarà per il crollo dell’or-ganic reach su Fb o per l’introduzione di nuo-vi strumenti pubblicitari su Twitter, ma secondo Adage, nel prossimo futuro sarà proprio quest’ultimo il so-cial sul quale i marketers Usa punteranno di più.ADAGE.COM

social appArriva il mobile visual storytellingSi chiama Pixotale la so-cial app lanciata da due ex ingegneri di Microsoft che ha l’obiettivo di connette-re gli utenti e permette-re loro di raccontare sto-rie attraverso le immagini. Dunque, un po’ Instagram, un po’ Medium. TECHCRUNCH.COM

social network

scenari

E su Linkedin c’è anche Barbie

Verso l’“obesità” mediatica?

C’è una nuova star tra i profili del noto business social network. E’ alta, bionda, ben vestita, do-tata di tablet, smartpho-ne, valigetta 24 ore e tut-to quello che può servire a un’imprenditrice. Pote-te anche seguirla, ma dif-ficilmente potrà farvi una raccomandazione, per-ché ha un unico problema: è di plastica. La Mattel ha infatti deciso di apri-re un profilo LinkedIn per il nuovo personaggio del-la più famosa (e longeva) bambola al mondo, Barbie Imprenditrice. Professio-ne dichiarata: Dream In-cubator. Inutile dire che le polemiche non sono man-cate. Ma c’è anche chi la difende. Non pochi.

Ci sono voluti 126 anni dall’invenzione del telefo-no per avere un miliardo di utenti, ma solamente 8 anni per raggiungere la stessa ci-fra di iscritti a Facebook. Il dato in questione mostra, prima di tutto, la capacità di crescita estremamente ra-pida dei meccanismi comu-nicativi contemporanei; ma essendo Facebook solo uno dei tanti strumenti di comu-nicazione a disposizione del-le persone, ci pone anche davanti ad un serio interro-gativo: di fronte al progres-sivo aumento delle possibi-lità di consumo di media da parte degli utenti, siamo di fronte ad una situazione che potremmo definire di “so-vrabbondanza comunicativa permanente”?

DIGIDAY.COM

LINKIESTA.IT

ANNO V | #077| LUNEDÌ’ 07 LUGLIO 201417

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Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012

Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium,

è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale.

Per i possessori di Tv dinuova generazione ecco la magia

dell’alta definizione.

PREMIUM PEOPLE I HIGH PROFILE AUDIENCE

UN TELEVISORE HDPREMIUM PEOPLE HA

L’ DEI

Anticipi e posticipi della Serie A nello splendore dell’alta definizione

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ANNO V | #077| LUNEDÌ’ 07 LUGLIO 2014

LINKcampagne socialiAiutare la fauna con l’advertisingPer “svegliare” anche solo un poco le coscien-ze ecco cinque campagne che usano la fotografia per scuotere lo sguardo e ri-muovere l’indolenza mo-rale sulla condizione e la salvaguardia degli animali.

CLICKBLOG.IT

visioniFujitsu e società più “intelligenti”Interessante video che ci dà la visione di una mul-tinazionale come Fujitsu, intenta a presentare il suo nuovo approccio co-struito intorno all’idea di una “Human Centric In-telligent Society”.

BITMAT.IT

wearable technology

epic win

I 10 elementi top dei Google Glass

Burger King lancia il Proud Whopper

La Gran Bretagna li ha vietati al cinema, mentre negli Usa sono banditi da bar e casino, night club e pub. Ma gli smartglass cercano di farsi largo nel mainstream, al di là dei rischi sollevati in tema di privacy o di salute di chi li indossa in caso d’uti-lizzo intensivo. L’apertu-ra del programma Goo-gle Glass Explorer fuori dagli Stati Uniti dimostra, però, che l’interesse per gli smart glass è rimasto ancora flebile. Ma la we-arable technology (la tec-nologia da indossare) su-scita curiosità. E tanta. Ecco allora quali sono le dieci caratteristiche chia-ve dei Google Glass.

In occasione del Gay Pride di San Francisco, Burger King ha introdotto nei suoi punti vendita il Proud Whopper un “nuovo” panino legato a un video promozionale pubblica-to su Youtube. Si tratta in re-altà del solito panino avvolto da un incarto con i colori del-la bandiera arcobaleno e of-ferto ai clienti senza alcun dettaglio sui suoi contenu-ti. Ad accompagnare la rive-lazione, una frase contenuta nell’involucro color arcoba-leno, visibile solo dopo averlo aperto e mangiato: “We are all the same inside”, siamo tutti uguali dentro. Un idea semplice quanto geniale, for-temente valoriale ed emo-zionante. E, ovviamente, dal successo virale garantito.

ITESPRESSO.IT

LETTERA43.IT

ANNO V | #077| LUNEDÌ’ 07 LUGLIO 201419

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Dopo il programma di IT Transformation del triennio 2010-13, che ha visto, tra l’altro, la costruzione del nuovo Data Center “green”, abbiamo avviato per il triennio 2014-17 un nuovo programma, questa volta chiama-to “Eni Digital Enterprise”, che è articolato su tre macroaree - Digital Corporate, Digital Marketing e Digital Industrial -, con comple-tamento della dematerializzazione, massi-mo livello possibile di automazione e ridise-gno completo dei processi in chiave digitale. Abilitatori tecnologici di questo programma sono i quattro trend - Big Data, Cloud Com-puting, Social e Mobile - che del resto stan-no indirizzando gli investimenti e i proget-ti Ict delle aziende in questo momento. I Big Data, in particolare, sono il trend più impe-gnativo: la loro complessità richiede un salto generazionale di tecnologie, perché servono capacità di apprendimento, di ragionamen-to deduttivo e induttivo e di interazione na-turale tra computer ed esseri umani, a cui

i motori analitici e relazionali che usiamo oggi non possono arrivare. La soluzione può essere, appunto, il cognitive computing. Ho sempre seguito con attenzione il lavoro di ricerca dei laboratori di Ibm e delle univer-sità coinvolte su Watson, il sistema analiti-co di nuova generazione in grado di capire il linguaggio naturale, generare ipotesi, valu-tare, adattarsi e apprendere. E oggi si inizia-no a vedere le prime applicazioni già realiz-zate o potenziali, dalla diagnostica medica al marketing one-to-one, fino alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi. Ci vorranno anni per capire tutte le possibili applicazio-ni, magari anche nella manutenzione “pre-dittiva” dei nostri impianti o per la perso-nalizzazione della “consumer experience” nelle nostre attività di multiutility. L’idea ini-ziale è di divulgare consapevolezza in tutta l’azienda, e di capire gli ambiti più immediati in termini di potenziali ritorni, su cui iniziare a realizzare i primi progetti.

vIsIonIdi Matteo dedè

bIg data e tecnologIe, servesalto generazIonale

GianluiGi Castelliexecutive vice president ict di eni. nato nel 1954, laureato in fisica a indirizzo cibernetico. dopo gli studi svolge attività accademiche presso il dipartimento di scienze dell’informazione dell’università di milano, poi entra in etnoteam, dove resta diciotto anni con diversi incarichi fino ad occupare la posizione di responsabile della divisione di system integration. passa in infostrada, dove ricopre il ruolo di cio, e poi in fiat: nel periodo 1997-2001 opera come cio di fiat auto e come ceo di fiat gsa, società di servizi software del gruppo. approda, poi, al ruolo di cio e di cto di vodafone italia, azienda la cui strategia è focalizzata sull’innovazione dei prodotti e servizi e di cui l’ict è parte integrante. nel 2003 assume la carica di cio del gruppo vodafone, con responsabilità del coordinamento e consolidamento informatico a livello mondo. nel 2006 entra in eni con il ruolo di cio

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spazIo a... 10 luglIo - corso venezIa 47 @ mIlanothe ItalIan way

I valorI unIcI e aggIornatI deglI ItalIanI e del made In Italy: semInarIo organIzzato dal gruppo gfk eurIsko

L’appuntamento è presso gli spazi dell’Unione del Com-mercio, in Corso Venezia, a Milano, il prossimo giovedì 10 luglio. Che l’Italian Way of Life, la qualità dei nostri pro-dotti, l’immaginario legato ai nostri paesaggi e alle cit-tà d’arte siano percepiti all’estero come merce pregiata e ricercata è un fatto ormai acquisito. Ma per definire qua-li siano effettivamente i tratti identificativi e distintivi della qualità italiana la necessità di approfondire rimane fatto-re essenziale per inquadrare al meglio i focus su cui pun-tare. A differenza di altri Paesi che sono più facilmente identificabili con uno stile, una cultura, una città, l’Italia è Paese a cui viene spontaneamente associata un’estrema ricchezza per quanto riguarda sia l’aspetto naturale-pa-esaggistico sia quello culturale e produttivo La domanda che si pone, allora, è: l’Italia possiede tuttora valori uni-ci e attrattivi, spendibili nello scambio reale e simbolico dei suoi prodotti, dei suoi servizi, delle sue esperienze, dei suoi contenuti? In particolare: gli italiani quanto con-tano sulla propria unicità nei progetti che li caratterizza-no; e quanto il Paese è in grado di essere brand ambas-sador del Made in Italy. Questi i temi del seminario, in cui verranno presentati dati inediti di ricerche ad hoc per for-nire numeri certi e insight nuovi alle imprese e al mondo dei media e della comunicazione. Interventi di Paolo An-selmi, Fabrizio Fornezza, Giorgio Licastro, Edmondo Luc-chi, Remo Lucchi, Giuseppe Minoia, Silvio Siliprandi.

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