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IL PUNTO COLDIRETTI SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT N. 32 25 SETTEMBRE 2020 COLDIRETTI Crolla la produzione di olio extravergine Scattata in anticipo la raccolta delle olive ma le prime stime indicano un calo del 22% Occorre sostenere con interventi immediati il settore già colpito dall’emergenza Covid E’ scattata in anticipo per il caldo la rac- colta delle olive in Italia con l’arrivo del primo olio nuovo Made in Italy del 2020, particolarmente atteso in un anno segnato dall’emergenza coronavirus che ha scon- volto produzione e mercati. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldi- retti, Unaprol e Ismea in occa- sione del via alla raccolta delle olive in Italia con la prima spre- mitura della Penisola in Sicilia, a Chiaramonte Gulfi (Ragusa), nel Frantoio Cutrera dove è stato presentato il rapporto “L’olio italiano al tempo del Coronavirus”. Secondo le prime previsioni, la produzione di olio extravergine d’oliva in Italia vede un calo del 22% causato principalmente dalle anomalie climatiche, dal mal- tempo alla siccità, che hanno colpito so- prattutto le regioni del Sud, senza dimenticare gli effetti della Xylella che ha di fatto devastato gran parte degli uliveti del Salento, in Puglia. Anche se bisognerà fare i conti con il clima, che ha favorito una maturazione precoce delle olive al Sud, e con l’anda- mento delle piogge e delle temperature nei prossimi mesi, si stima una produzione na- zionale di circa 287 milioni di chili ri- spetto ai 366 milioni di chili della campagna precedente. A pesare è il crollo dei raccolti nelle regioni del Sud, a partire dalla Puglia, dove si concentra circa la metà dell’intera produzione nazionale, mentre nel Centro Nord i numeri sono un po’ ovunque in netto aumento. L’avvio della raccolta rappresenta un mo- mento importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializ- zate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Eu- ropa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo. Ma l’olio italiano è anche il sim- bolo della Dieta Mediterranea che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2020 su 35 regimi alimentari presi in considerazione da U.S. News & World’s Report’s, oltre che uno dei prodotti Made in Italy più conosciuti al mondo. A livello mondiale il Dipartimento del- l’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) stima una produzione complessiva di poco più di 3 miliardi di chili, in leggero calo nel confronto con la campagna precedente. Ma se si guarda ai principali concorrenti dell’Italia, la situazione è variegata con la Spagna che dovrebbe produrre tra 1,4 e 1,5 miliardi di chili di olio d’oliva, in au- mento rispetto agli 1,25 miliardi dello scorso anno, mentre la Grecia si colloche- rebbe sui 200 milioni di chili, in calo ri- spetto ai 300 mln di chili del 2019. In calo anche la produzione in Tunisia. Il calo produttivo colpisce un settore che ha già pagato un conto salatissimo al- l’emergenza Covid. A pesare è stato so- prattutto il crollo delle vendite per la chiusura del canale della ristorazione, che rappresenta uno sbocco importante per l’olio Made in Italy. Ma la pandemia fa sentire i suoi effetti anche con la necessità di garantire una raccolta sicura con il ri- spetto rigoroso delle norme anti contagio. A incidere sulle imprese olivicole italiane è stato anche il crollo del 44% dei prezzi pagati ai produttori, scesi a valori minimi che non si registravano dal 2014. Un trend causato dalla presenza sul mer- cato mondiale di abbondanti scorte di olio “vecchio” spa- gnolo, spesso pronto a essere spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio, no- nostante sia obbligatorio indi- care l’origine per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comuni- tario n.182 del 6 marzo 2009. Ma i pericoli arrivano anche a li- vello internazionale dalla diffu- sione di sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, dal traffic light inglese al nutriscore fran- cese. “Per sostenere la ripresa del settore ser- vono provvedimenti immediati con mas- sicci investimenti pubblici e privati – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Et- tore Prandini -, a partire da un piano stra- ordinario di comunicazione sull’olio che rappresenta da sempre all’estero un pro- dotto simbolo della dieta mediterranea”. “Un intervento importante sarebbe anche l’estensione del pegno rotativo dai soli prodotti Dop e Igp a tutto l’olio extraver- gine d’oliva 100% italiano – ha sottoli- neato il presidente di Unaprol David Granieri -. Ma più in generale occorre pro- muovere la grande qualità dell’olio extra- vergine Made in Italy ed è in tale ottica che abbiamo promosso assieme a Coldi- retti la Fondazione Evoo School, la prima scuola per diffondere la conoscenza e pro- muovere la cultura gastronomica dell’olio extravergine fra i consumatori e formare professionisti e imprese”.

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IL PUNTO COLDIRETTISETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL SITO WWW.ILPUNTOCOLDIRETTI.IT

N. 3225

SETTEMBRE

2020

COLDIRETTI

Crolla la produzione di olio extravergineScattata in anticipo la raccolta delle olive ma le prime stime indicano un calo del 22%

Occorre sostenere con interventi immediati il settore già colpito dall’emergenza Covid

E’ scattata in anticipo per il caldo la rac-colta delle olive in Italia con l’arrivo delprimo olio nuovo Made in Italy del 2020,particolarmente atteso in un anno segnatodall’emergenza coronavirus che ha scon-volto produzione e mercati. E’ quantoemerge da un’analisi di Coldi-retti, Unaprol e Ismea in occa-sione del via alla raccolta delleolive in Italia con la prima spre-mitura della Penisola in Sicilia,a Chiaramonte Gulfi (Ragusa),nel Frantoio Cutrera dove èstato presentato il rapporto“L’olio italiano al tempo delCoronavirus”. Secondo leprime previsioni, la produzionedi olio extravergine d’oliva inItalia vede un calo del 22%causato principalmente dalleanomalie climatiche, dal mal-tempo alla siccità, che hanno colpito so-prattutto le regioni del Sud, senzadimenticare gli effetti della Xylella che hadi fatto devastato gran parte degli ulivetidel Salento, in Puglia.Anche se bisognerà fare i conti con ilclima, che ha favorito una maturazioneprecoce delle olive al Sud, e con l’anda-mento delle piogge e delle temperature neiprossimi mesi, si stima una produzione na-zionale di circa 287 milioni di chili ri-spetto ai 366 milioni di chili dellacampagna precedente. A pesare è il crollodei raccolti nelle regioni del Sud, a partiredalla Puglia, dove si concentra circa lametà dell’intera produzione nazionale,mentre nel Centro Nord i numeri sono unpo’ ovunque in netto aumento.L’avvio della raccolta rappresenta un mo-mento importante dal punto economico edoccupazionale per una filiera che contaoltre 400 mila aziende agricole specializ-zate in Italia ma anche il maggior numerodi oli extravergine a denominazione in Eu-ropa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio

di 250 milioni di piante e 533 varietà diolive, il più vasto tesoro di biodiversità delmondo. Ma l’olio italiano è anche il sim-bolo della Dieta Mediterranea che si èclassificata come migliore dieta al mondodel 2020 su 35 regimi alimentari presi in

considerazione da U.S. News & World’sReport’s, oltre che uno dei prodotti Madein Italy più conosciuti al mondo.A livello mondiale il Dipartimento del-l’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda)stima una produzione complessiva di pocopiù di 3 miliardi di chili, in leggero calonel confronto con la campagna precedente.Ma se si guarda ai principali concorrentidell’Italia, la situazione è variegata con laSpagna che dovrebbe produrre tra 1,4 e1,5 miliardi di chili di olio d’oliva, in au-mento rispetto agli 1,25 miliardi delloscorso anno, mentre la Grecia si colloche-rebbe sui 200 milioni di chili, in calo ri-spetto ai 300 mln di chili del 2019. In caloanche la produzione in Tunisia.Il calo produttivo colpisce un settore cheha già pagato un conto salatissimo al-l’emergenza Covid. A pesare è stato so-prattutto il crollo delle vendite per lachiusura del canale della ristorazione, cherappresenta uno sbocco importante perl’olio Made in Italy. Ma la pandemia fasentire i suoi effetti anche con la necessità

di garantire una raccolta sicura con il ri-spetto rigoroso delle norme anti contagio.A incidere sulle imprese olivicole italianeè stato anche il crollo del 44% dei prezzipagati ai produttori, scesi a valori minimiche non si registravano dal 2014. Un trend

causato dalla presenza sul mer-cato mondiale di abbondantiscorte di olio “vecchio” spa-gnolo, spesso pronto a esserespacciato come italiano a causadella mancanza di trasparenzasul prodotto in commercio, no-nostante sia obbligatorio indi-care l’origine per legge inetichetta dal primo luglio 2009,in base al Regolamento comuni-tario n.182 del 6 marzo 2009.Ma i pericoli arrivano anche a li-vello internazionale dalla diffu-sione di sistemi di etichettatura

fuorviante, discriminatori ed incompleti,dal traffic light inglese al nutriscore fran-cese.“Per sostenere la ripresa del settore ser-vono provvedimenti immediati con mas-sicci investimenti pubblici e privati – hadichiarato il presidente della Coldiretti Et-tore Prandini -, a partire da un piano stra-ordinario di comunicazione sull’olio cherappresenta da sempre all’estero un pro-dotto simbolo della dieta mediterranea”.“Un intervento importante sarebbe anchel’estensione del pegno rotativo dai soliprodotti Dop e Igp a tutto l’olio extraver-gine d’oliva 100% italiano – ha sottoli-neato il presidente di Unaprol DavidGranieri -. Ma più in generale occorre pro-muovere la grande qualità dell’olio extra-vergine Made in Italy ed è in tale otticache abbiamo promosso assieme a Coldi-retti la Fondazione Evoo School, la primascuola per diffondere la conoscenza e pro-muovere la cultura gastronomica dell’olioextravergine fra i consumatori e formareprofessionisti e imprese”.

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IL PUNTO COLDIRETTI 25 SETTEMBRE20202

Volano gli acquisti di riso degliitaliani che fanno registrare unaumento record del 16% nel2020 spinti dall’emergenzaCovid che ha favorito la prepa-razione casalinga dei pasti maanche una svolta verso il con-sumo di cibi considerati più sa-lutari. E’ quanto emerge da unaanalisi della Coldiretti relativaal primo semestre del 2020sulla base dei dati Ismea divul-gata in occasione dell’iniziodella raccolta del riso in Italiacon il via alle prime trebbiaturesu tutto il territorio nazionale.Un momento importante perl’Italia che è il primo produt-tore europeo di riso, con 4 milaaziende agricole che raccol-gono 1,50 milioni di tonnellatedi risone all’anno, pari a circail 50% dell’intera produzioneUe e con una gamma varietaleunica e fra le migliori delmondo. Si prevede una buonaproduzione di alta qualità, no-nostante i danni causati dalmaltempo in alcune regioni delNord, con un aumento secondola Coldiretti del 4% degli ettaricoltivati che salgono a228mila, di cui quasi l’80%concentrati in tre province(Vercelli, Pavia e Novara).

Dalle risaie Made in Italy na-scono opportunità di lavoro peroltre diecimila famiglie tra di-pendenti e imprenditori impe-gnati nell’intera filiera, senzadimenticare lo straordinarioimpatto sul paesaggio, sull’am-biente e sulla biodiversità con200 varietà, iscritte nel registronazionale, dal vero Carnaroli,con elevati contenuto di amidoe consistenza, spesso chiamato“re dei risi”, all’Arborio daichicchi grandi e perlati che au-mentano di volume durante lacottura fino al Vialone Nano, ilprimo riso ad avere in Europail riconoscimento come Indica-zione Geografica Protetta, pas-sando per il Roma e il Baldoche hanno fatto la storia dellarisicoltura italiana. A preoccu-pare è però, il boom di arrivi diprodotto dai paesi asiatici, con

una vera e propria inva-sione che ha saturato ilmercato facendo concor-renza sleale ai coltivatoriMade in Italy. Lo dimo-stra il caso del Myanmar(la ex Birmania) che nel2020 ha aumentato del44% le esportazioni diriso di varietà Japonica inItalia, secondo un’analisiColdiretti su dati istat re-

lativi ai primi sei mesi del-l’anno, e continua a goderedelle esenzioni tariffarie cheerano state, invece, sospese perla varietà Indica con la deci-sione di applicare la clausola disalvaguardia. Oltre a fare con-correnza sleale ai produttoriitaliani sul paese pesa l’accusadi violazione dei diritti umanied addirittura di “genocidio in-tenzionale” per i crimini com-messi contro la minoranzamusulmana dei Rohingya ed èquindi necessario attivare alpiù presto la sospensione totaledel regime EBA (tutto tranne learmi) attivando al tempo stessoun monitoraggio quotidiano ecoordinato a livello europeodelle importazioni di riso Japo-nica. Ma anche le importazionidal Vietnam sono cresciute del

17% e sono destinate ad au-mentare ulteriormente grazieall’entrata in vigore nell’agostoscorso dell’accordo di liberoscambio con la Ue che com-porta l’ingresso a dazio zero di80mila tonnellate di riso lavo-rato, semilavorato e aromatico.Nell’ambito dei negoziati in-ternazionali per gli accordi dilibero scambio il riso deve es-sere considerato un prodotto“sensibile” dalla CommissioneUe, evitando nuove conces-sioni all’import e rendendo ob-bligatoria a livello europeo inetichetta l’indicazione delPaese di origine in modo da in-dirizzare gli investimenti deifondi comunitari per la promo-zione solo verso il riso colti-vato nell’Unione.Per lasicurezza dei consumatori – af-ferma la Coldiretti – è poi ne-cessario eliminare le soglie ditolleranza per le sostanze vie-tate all’interno dell’Ue con ildivieto all’importazione di pro-dotti agricoli contenenti so-stanze attive non approvatenell’Ue con reciprocità – con-clude la Coldiretti – nelle re-gole sull’uso degli agrofarmacitra i produttori Ue e tra questie quelli dei paesi terzi.

ECONOMIA Superfici coltivate in aumento ma preoccupa l’invasione di prodotto asiatico

Trebbiatura del riso al via, allarme import

Ammasso carni di vitello: domande entro il 7/11Slittano le domande per la concessionedegli aiuti per l’ammasso privato di carnidi vitello di età inferiore a otto mesi. Loannuncia l’Agea. I nuovi termini per lapresentazioni sono fissati dal 14 settembreal 7 novembre 2020. Deve essere presen-tata una domanda per ciascun magazzinoutilizzato per l’ammasso di uno o più lottidi prodotto. Il richiedente – precisa Agea- può presentare più domande di aiuto, inriferimento a ciascun magazzino. Le do-mande devono riguardare il prodotto nonancora conferito all’ammasso e il quanti-tativo minimo ammissibile per ogni richie-sta è di 10 tonnellate. Le domande sonoaccompagnate dalla costituzione di una

cauzione pari a 100 euro per tonnellata diprodotto.Le aziende ammesse sono quelle agricoledi allevamento e/o le imprese, anche informa di cooperativa, di macellazione e/otrasformazione di carni di vitello, allevatie macellati in Italia, di cui abbiano esclu-siva proprietà e che attivino forme di am-masso privato secondo quanto previsto dalDecreto ministeriale 23 luglio 2020.I prodotti ammissibili all’aiuto sono lecarni fresche o refrigerate di bovini di etàinferiore a otto mesi, appartenenti ai codicidoganali 0201 10 00, presentate sottoforma di carcasse o mezzene. Tali carnidevono essere di qualità sana, leale e mer-

cantile, originari da animali allevati e ma-cellati in Italia con requisiti precisi. L’ im-porto complessivo dell’aiuto è di 1.785euro per tonnellata.L’intervento è previsto dalla legge 34/2020“misure urgenti in materia di salute, soste-gno al lavoro e all’economia nonché di po-litiche sociali connesse all’emergenzaepidemiologica da Covid 19”. L’ammassoè finalizzato ad attenuare lo squilibrio traofferta e domanda nel mercato delle carnidi vitelli di età inferiore a otto mesi desti-nate soprattutto al settore alberghiero edella ristorazione , colpito da chiusure eriaperture rallentate, che ha contribuito aprovocare il ribasso dei prezzi.

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IL PUNTO COLDIRETTI25 SETTEMBRE 2020 3

Boom partite Iva in agricoltura: +40%L’agricoltura viaggia in con-trotendenza per quanto ri-guarda l’apertura delle partiteIva nel secondo trimestre del2020. Secondo i dati dell’Os-servatorio sulle partite Iva delministero dell’Economia, Di-partimento delle Finanze,sono state aperte 94.932nuove partite Iva, con unaflessione del 30,7% rispetto alsecondo trimestre del 2019 inconseguenza dell’emergenzaCovid 19. A giugno l’agricol-tura ha registrato un balzo del40%, rispetto allo stesso pe-riodo dell'anno precedente. Sesi considera poi l'intero trime-stre il calo è stato del 4,2%molto più contenuto rispetto

alla media, sempre nel con-fronto con lo stesso intervallotemporale del 2019. Sul piano della distribuzioneper natura giuridica dall‘ Os-servatorio del Mef emergeche il 74,8% delle nuoveaperture si riferisce a personefisiche, il 19,2% a società di

capitali, il 2,7% a so-cietà di persone;“non residenti” edelle “altre formegiuridiche” rappre-sentano complessi-vamente il 3,2% deltotale. La riparti-zione territoriale pre-mia il Nord (40,8%).Ma è nel Sud che a

giugno si registrano i mag-giori incrementi di nuoveaperture.Secondo la classifica per set-tore produttive al primo postoresta il commercio (19,2), se-guito da attività professionali(15,6%) e agricoltura(14,7%).

FISCO Crescita record delle iscrizioni a giugno, campagne in controtendenza rispetto agli altri settori

Ortofrutta: prorogati i piani operativiE’ stato firmato il decreto delMinistero delle Politicheagricole che proroga dal 15settembre al 30 settembre iltermine per presentare le mo-difiche in corso d’anno deipiani operativi delle Op orto-frutticole, limitatamente al-l’annualità 2020.Inoltre sullaGazzetta Ufficiale Ue è statopubblicato il regolamento de-

legato 2020/1275 della Com-missione del 6 luglio 2020,che concede la possibilità disuperare il limite di un terzodel fondo di esercizio da de-stinare alle misure di ge-stione delle crisi e la facoltàdi aumentare l’aiuto finan-ziario fino ad un massimo del70% sulle spese dei pro-grammi operativi, fermo re-

stando il limite del 4,1% sulvalore della produzione com-mercializzata. Si tratta di mi-sure che concedono unamaggior flessibilità per le or-ganizzazioni di produttori ele associazioni di organizza-zioni di produttori ricono-sciute nel settoreortofrutticolo per contrastaregli effetti della crisi Covid.

Dopo l’accordo Ceta pratica-mente raddoppiano nel 2020 leimportazioni di prodotti alimen-tari canadesi in Italia che cre-scono in valore del 77% rispettoall’anno precedente, più di cin-que volte rispetto all’aumentonello stesso periodo delle espor-tazioni di cibo Made in Italy nelpaese dell’acero (+14%). E’quanto emerge da una analisidella Coldiretti sugli effetti dellaccordo di libero scambio tra Uee Canada, peraltro mai ratificatodal Parlamento italiano. Un’ac-cordo che si sta rivelando un ot-timo affare soprattutto per ilPaese nordamericano. A trainareil boom degli arrivi dal Canada-sono il grano e gli altri cerealiche aumentano dell’82% conuna vera e propria invasione chefa crollare i prezzi di quello no-strano nonostante il prodotto ca-nadese non rispetti le stesseregole di sicurezza alimentare eambientale vigenti nel nostroPaese e sia trattato con l’erbi-cida glifosato in preraccolta. Apreoccupare è anche la crescitarecord del 91% delle importa-zioni di carne canadese, vistoche nel Paese nordamericanoper l’alimentazione degli ani-mali è consentito l’uso di deri-vati di sangue, peli e grassitrattati ad alte temperature,senza indicazione in etichetta,un sistemavietato in Europa daoltre venti anni.

IL CASO

Con il Cetaraddoppiano

gli arrivi di grano e carne

canadesi

Condizionalità: le istruzioni per il 2020Pubblicate le istruzioni applicative diAgea sulla condizionalità per il 2020 chedefiniscono sia gli impegni dei cosiddettiCriteri di gestione obbligatoria (Cgo) edelle norme relative alle Buone condi-zioni agronomiche e ambientali (Bcca),sia gli elementi di verifica degli impegniche i beneficiari devono rispettare per nonincorrere in riduzioni o esclusioni dai pa-gamenti degli aiuti comunitari. Tre i settori sui quali Agea calcola le ri-duzioni dei premi: il primo relativo aicambiamenti climatici e alle buone condi-zioni agronomiche del terreno che tratta itemi delle acque, del suolo e dello stock

di carbonio, della biodiversità e del li-vello minimo di mantenimento dei pae-saggi; il secondo concernente la questionedella salute pubblica degli animali e dellepiante che si differenzia in sicurezza ali-mentare, identificazione e registrazionedegli animali, malattie degli animali eprodotti fitosanitari ed infine il terzo cheinteressa l’igiene e il benessere degli ani-mali. Per conoscere le informazioni det-tagliate relative agli impegni da rispettaresi consiglia di recarsi presso gli uffici delCentro di Assistenza Agricola Coldirettiche sono a disposizione per ulteriori chia-rimenti.

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IL PUNTO COLDIRETTI 25 SETTEMBRE 2020

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ECONOMIA Le quotazioni settimanali dai mercati vedono però un arretramento per il frumento

Prezzi agricoli: crescono suini e avicoliSettimana positiva per i prezziagricoli dei suini e delle carnibovine. Rallenta il latte. BorsaMerci telematica ha segnalatoun trend positivo delle carniad agosto in particolare diquelle suine che hanno messoa segno+11,3%.Carni - Sul fronte delle carnibovine, secondo le rilevazionidi Ismea, a Milano segni po-sitivi per vitelli e vitelloni, ne-gativi per le vacche. Lequotazioni di queste ultimesono calate del 4,4% per lerazze da carne extra,dell’1,1% per le razze varieda industria, del 5,9% per lerazze varie I qualità edell’8,3% per la II qualità.Bene invece i vitelli con au-menti del 2,8% per le razze dacarne extra, del 3,7% per lerazze varie di I qualità e del4,4% per la II qualità. I vitel-loni razze da carne extrahanno messo a segno un in-cremento dell’1,5%,dell’1,8% per la I qualità, +5,3% per i vitelloni varierazze I qualità e + 6,6% per laII qualità.A Montichiari giù i baliotti daristallo razze varie I qualità (-8%). In ripresa anche questa

settimana le carni suine. Conaumenti ad Arezzo del 3,6%per le scrofe. Segni positivianche per i suini da alleva-mento :+0.9% i 20 kg, + 1,7%i 30 kg, + 2,4 i 40 kg, +0,6% i65 kg. Per i capi da macello +32% la taglia 115/130 kg e +3,1% (180/185 kg). Stessotrend a Parma con incrementiper i capi da allevamento:+3,2% (100 kg), + 0,6% (15kg), +1,2% (25 kg ), + 1,7%(30 kg), + 2% (40 kg ), +1,1% (50 kg ), + 0,6% (65kg). Per i suini da macello +2,8% (144 kg), +2,6%(156/176 kg), +3,1%(180/185 kg).A Perugia ritocchi per l’alle-vamento da +0,6% a + 2,6% eper il macello da + 2,4 per le

taglie 90/115 e180/185 kg e + 3,8%per 156/176 kg.Dai mercati monito-rati da Ismea si re-gistrano aumenti pergli avicoli ad Arezzocon + 2,4% per lefaraone e + 1,6% peri tacchini. Segni po-sitivi per le uovacon aumentidall’1,4% per le XL

al 2,3% per le S. Stessa situa-zione anche a Firenze con leuova in crescita dall’1,7 al2,3%. In salita ad Arezzo i co-nigli (+1,5%).Latte - Latte spot in lieveflessione a Milano (-0,7%),fermo a Verona.Cereali - Sul fronte dei ce-reali a Cuneo il frumento te-nero estero extracomunitarioè aumentato dello 0,8%, +1,1% l’orzo estero e - 3,8% ilmais. A Milano caladell’1,1% il frumento durobuono mercantile e dell’1% ilduro fino, In crescitadell’1,2% l’orzo.A Bari perdono il 3,2% il fru-mento duro buono mercantilee mercantile e il 3,1% il fino.Per i semi oleosi ad Alessan-

dria colza in crescita del2,6%, a Genova +0,5% perl’olio di semi raffinati di ara-chide,+5,6% per quello di gi-rasole e – 1,8% per il mais.L’ultima rilevazione del 22settembre alla Granaria di Mi-lano segnala un andamentonegativo per i frumenti tenerinazionali ed esteri. In calo ifrumenti duri nazionali fino ebuono mercantile. Giù mais esorgo, su l’orzo.Tra i semi oleosi in salitaquelli di soia.Le Cun - Secondo le ultimequotazioni formulate il 24 set-tembre per i suinetti sono sta-bili i lattonzoli da 7 e 15 kg,in rialzo quelli da 25, 30 e 40kg. Crescono i magroni da50, 65 e 100 kg, mentre non siregistrano variazioni per imagroni da 80 kg.In aumento i suini da macello.Ferme le scrofe da macello. Increscita i listini dei tagli dicarne suina fresca egrasso&strutti.Bene anche i conigli. Per leuova salgono quelle prove-nienti da allevamenti in gab-bia, mentre per le uova daallevamenti a terra unicorialzo per le Medium.

Senza braccianti stranieri crolla il lavoro nei campiIl calo delle posizioni lavorative in agri-coltura dipende dai necessari vincoliposti alle frontiere ai braccianti dal-l’estero che ogni anno attraversano ilconfine per un lavoro stagionale per poitornare nel proprio Paese. E’ quanto af-ferma la Coldiretti nel commentare i datidella Nota trimestrale sulle tendenzedell’occupazione pubblicata da Istat, ilMinistero del lavoro e delle politiche so-ciali, l’Inps, l’Inail e l’Anpal che evi-denzia una contrazione in agricoltura di8 mila posizioni lavorative) al 30 giugno

2020 in confronto alla dinamica deiflussi dei primi sei mesi del 2019. No-nostante il lockdown, nelle campagne illavoro non si è mai fermato ma a pesaresui raccolti è stato il mancato arrivo dibraccianti che non è stato accompagnatoda misure per favorire l’accesso al la-voro degli italiani come l’introduzionedi voucher semplificati per consentireanche a percettori di ammortizzatori so-ciali, studenti e pensionati italiani losvolgimento dei lavori nelle campagnein un momento in cui tanti lavoratori

sono in cassa integrazione e le fasce piùdeboli della popolazione sono in diffi-coltà. Una esigenza che vale anche oggicon l’inizio delle campagne di raccoltadella frutta autunnale e la vendemmia inpiena ripresa della pandemia in Europae il vincolo della quarantena che frenal’arrivo dei lavoratori stranieri. “L’Italianon può permettersi di perdere le grandiopportunità di lavoro che vengono dauno dei settori più dinamici dell’econo-mia” afferma il presidente la ColdirettiEttore Prandini.