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30 GIORNI Diffidare dalle imitazioni Perché l’Asu non convince nessuno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIO ISSN 1974-3084 ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV Anno VIII - N. 1 - Gennaio 2015 Anniversario LA MAFIA DEGLI ORMONI Farmaco COSTO, LEGALITÀ E CONCORRENZA Enpav LA LEGGE DI STABILITÀ 2015 Fnovi Young UN NUOVO PROGETTO GIOVANI

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IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIOISSN 1974-3084

ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAVAnno VIII - N. 1 - Gennaio 2015

AnniversarioLA MAFIA

DEGLI ORMONI

FarmacoCOSTO,

LEGALITÀ ECONCORRENZA

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DI STABILITÀ2015

Fnovi YoungUN NUOVOPROGETTO

GIOVANI

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Sommario30Giorni | Gennaio 2015 |

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22 36Editoriale5 La politica dei comunicati

di Gaetano Penocchio

La Federazione6 Illuminiamolasalute e gli Ordini

di Massimo Brunetti, Dino Gissara edEva Rigonat

7 Gli Asu sostituiranno il veterinarioufficiale?a cura del Comitato Centrale Fnovi

8 Ciò che distingue il medicoveterinariodi Luigi Zicarelli

9 Il costo del farmaco veterinario: Fnoviincontra Fofi, Ascofarve e Aisa a cura di Fnovi

12 Paradossi eticidi Cesare Pierbattisti

14 Progetto “Fnovi Young” ai blocchi dipartenzaa cura dei I giovani veterinari

La Previdenza16 Il IV Rapporto Adepp sulla previdenza

privataa cura della Direzione Studi

18 Mutui a tasso agevolato, prestiti e altriservizi bancaridi Danilo De Fino

21 Fondi europeidi Sabrina Vivian

22 Legge di Stabilità 2015a cura della Direzione Studi

ORDINE DEL GIORNO24 Gli uomini sandwich

di Laurenzo Mignani

25 25 anni insiemea cura dell’Omv di Foggia

26 Una immunologa veterinaria italianain Sveziadi Giovanni Tel

NEI FATTI28 Noi siamo Karel Van Noppen

di Ernesto Mantovani

29 L’attività zooiatrica nelle operazionimilitari di pacedi Lorenzo Tidu e Alberto Prandi

INTERVISTA31 Attività ordinistica e impegno politico

di Federico Molino

FARMACO33 Antimicrobico-resistenzadi Alessandra Vallisneri, Eva Rigonat

LEX VETERINARIA36 La professione veterinaria nei

procedimenti giudiziaridi Daria Scarciglia

38 Non è vietato armarsi di sgabellodinanzi alle ingiurie di un collegadi Maria Giovanna Trombetta

FORMAZIONE42 Dieci percorsi Fad

a cura di Lina Gatti e Mirella Bucca

IN 30GIORNI44 Cronologia del mese trascorso

a cura di Roberta Benini

CALEIDOSCOPIO46 Europass: l’importanza del

Curriculum Vitae in formato Europeoa cura di Flavia Attili

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Le competenze degli esperti a disposizione

di tutti

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fnov

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Mandaci il tuo quesitoTi risponde il Gruppo di Lavoro sul Farmaco

Le risposte su www.fnovi.it

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EDITORIALE

di Gaetano PenocchioPresidente Fnovi

Le cose del mondo vanno difretta, specialmente intempo di crisi quando ingioco non è solo il destino

di un Paese, ma anche il sensodella vera politica, quella fattadi impegno razionale, disegnostrategico, interesse generale,organizzazione delle azioni conse-guenti. Insomma una politica che ciazzecca poco con velocità, decisioni-smo e semplificazione. E che non silascia manovrare da una pseudocul-tura di carattere lobbistico per servirei propri interessi. Quella dei giorni nostri, invece, so-

miglia alla politica che Karl Kraus de-scrive nella commedia “Gli ultimigiorni dell’umanità”. Nell’affollata an-ticamera del Ministro degli Interni, aSarajevo, poche ore dopo l’assassinioche avrebbe dato il via alla primaguerra mondiale, un addetto stampaliquida così gli agitatissimi giornalisti:“Si stanno prendendo delle decisionie redigendo un comunicato”. Alla do-manda quali decisioni, risponde: “Di-penderà dal comunicato”. E veniamo a noi. A fine marzo i nuovipresidenti degli ordini eleggeranno ilnuovo comitato centrale della Fnovi.Anche la nostra “democrazia” vive inperenne campagna elettorale: lo scorsoanno gli ordini provinciali, quest’anno

la Federazione e, dopo un anno dipausa, la campagna ricomincerà. Tan-t’è. Ma quando si cerca di elaborareuna riflessione oggettiva sul rapportotra la politica, ordini e società è fonda-mentale affrancarsi dalle “parti” e dailoro (legittimi) interessi “di parte”. Non serve interrogarsi sull’impegnopolitico negli ordini se questo non sadiventare dovere. Anche la politica or-dinistica è fatta da intelligenze, cul-tura, passioni, equilibrio, studio;qualcosa di molto diverso dall’ingoz-zarsi di quotidianità, dall’accasarebeni e idee per poi dilapidarli, daltrionfo della personalità. È qualcosa

di molto diverso dalla gestione delpresente, dell’ordinaria amministra-zione, dal ripiegarsi sulla conserva-zione e sul conformismo. Anche la po-litica ordinistica è il compimento diun dovere permanente, capace di in-terpretare i problemi e le attese. Servedare il giusto valore alle cose, servecoraggio.Il rapporto tra il lecito e l’illecito, tralegalità e illegalità, la riflessione sucosa è moralmente lecito, l’etica dellapolitica, vanno cercati nel fondamentomorale che li ispira. C’è una grandedifferenza tra quelli che vivono per lapolitica e quelli che vivono di politica.A Kraus piacevano i primi, ai secondiriservava lo spazio del ridicolo. ■

LA POLITICA DEICOMUNICATI

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LA FE

DERA

ZION

E ni la Federazione ha aderito al pro-getto, che non prevede oneri, Illumi-niamolasalute che nella persona diMassimo Brunetti, uno dei coordi-natori del progetto, ha tra l’altro di-mostrato, in occasione dell’evento Si-cura 2014, una particolare attenzioneal percorso unico della nostra Fede-razione nel voler istituire una com-missione di ascolto contro le infil-trazioni criminali nella professione enegli Ordini, citandolo nella sua re-lazione “Responsabilità nella sicu-rezza alimentare: controllo ufficiale eoperatori del settore alimentare”.

ILLUMINIAMOLASALUTE

Illuminiamolasalute è un progettopromosso da Libera, Gruppo Abele,Coripe e Avviso Pubblico e ha l’im-portante sostegno di numerose isti-tuzioni fra cui Agenas e Fiaso.

Obiettivo di Illuminiamolasalute èquello di promuovere iniziative for-mative, di monitoraggio, di valuta-zione, di ricerca e cambiamento persostenere un sistema sanitario pub-blico e sociale integro, efficiente, alservizio di tutti i cittadini, che vadaoltre la sola applicazione burocraticadella legge 190/2012 per la preven-zione della corruzione (www.illumi-niamolasalute.it)

La corrispondenza degli obiettivi diIlluminiamolasalute a quelli del si-stema ordinistico di tutela dei citta-dini, ne fa il partner ideale in un am-bito delicato che richiede una crescitaculturale che non può prescinderedalla partecipazione degli Ordini qua-li protagonisti.

OPERATIVAMENTE

In termini operativi la collabora-zione vedrà in una prima fase ac-quisire reciprocamente sui propriportali i loghi e i link delle proprieidentità, le informazioni e comuni-cazioni necessarie ai propri destina-tari, delle azioni di comune interes-

di Massimo BrunettiIlluminiamolasalute

Dino Gissara ed Eva RigonatFnovi

Nel numero di ottobre2014 la Federazione an-nunciava, in tema di tra-sparenza e anticorru-

zione, la volontà di avviare unprogetto che qualificasse gli ordiniquali enti con un sistema di auto-controllo efficace di prevenzione. Gli

strumenti che venivano individuatierano relativi al dettame legislativo,alla creazione di una Carta etica e albisogno di ascoltare la professione.

La realizzazione di questo percor-so, che prevede aspetti formativi,divulgativi e di consulenza, necessi-ta di collaborazioni e di partner qua-lificati, e per conoscenze tecniche, eper sensibilità e per garanzie etiche,al fine di fare degli Ordini e della Fe-derazione ambienti di ascolto e cul-tura della legalità. Per queste ragio-

LA VIA FUTURA SU CUI DOBBIAMO LAVORARE È QUELLA DELPASSARE DALL’ETICA DELLE PROFESSIONI ALL’ETICA COMEPROFESSIONE (DON LUIGI CIOTTI)

Illuminiamolasalute e gli OrdiniLa Federazione aderisce al progettoIlluminiamolasalute per qualificare gli Ordini nelpercorso della trasparenza.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

se. Un comunicato stampa suggelle-rà l’iniziativa.

A seguire la collaborazione vedràlo sviluppo di progetti nazionali elocali di mutuo coinvolgimento periniziative di informazione e forma-zione, in ambito professionale, uni-versitario e civile.

In tempi brevissimi la Federazioneha concordato di sviluppare un pro-getto di formazione rivolto in primaistanza agli Ordini dei medici veteri-nari che, nel coprire il fabbisogno diconoscenze ai fini degli obblighi im-posti dalla normativa sulla traspa-renza, avvii anche, nella scelta del per-corso formativo, quella acquisizionedi consapevolezza che consenta unreale ruolo attivo della professione delmedico veterinario nella prevenzionedella corruzione.

LIBERA: XX GIORNATA DELLAMEMORIA E DELL’IMPEGNO2015, BOLOGNA

Il 21 marzo, a Bologna, l’adesione diFnovi ad Illuminiamolasalute vedràrealizzarsi la prima apparizione pub-blica congiunta.

“Dal 1996 ogni 21 marzo si celebrala Giornata della Memoria e del-l’Impegno per ricordare le vittimeinnocenti di tutte le mafie. Il 21 mar-zo, primo giorno di primavera, è il sim-bolo della speranza che si rinnova edè anche occasione di incontro con i fa-miliari delle vittime che in Liberahanno trovato la forza di risorgere dalloro dramma, elaborando il lutto peruna ricerca di giustizia vera e profon-da, trasformando il dolore in uno stru-mento concreto, non violento, di im-pegno e di azione di pace”.

La giornata, che prevede al matti-no la commemorazione delle vittimedi mafia, vedrà nel pomeriggio, ad unodei workshop organizzato da Illumi-niamolasalute, per l’approfondimen-to sui temi della sanità, Dino Gissaraquale relatore nell’illustrare l’impegnodella Federazione per la professioneveterinaria. ■

a cura del Comitato CentraleFnovi

Si può fare sicurezza ali-mentare con un surroga-to del Veterinario Ufficia-le? L’Azienda Ulss 9 di

Treviso si appresterebbe ad in-serire nella propria organiz-zazione aziendale la figuradell’Assistente SpecializzatoUfficiale (Asu) prevista dal Rego-lamento (Ce) n. 854/2004. L’obiettivodichiarato è di ridurre i costi a caricodegli operatori del settore alimentare,nel corso delle verifiche, nei macelli,sul benessere degli animali, audit e ispe-zioni ante e post mortem. In economia,un bene succedaneo è infatti quelbene che va a sostituire quello di mag-gior valore nella soddisfazione del me-desimo bisogno. Il progetto vedrebbel’Azienda Ulss garantire le attività di for-mazione previste dai regolamenti co-munitari (500 ore di formazione teori-ca e 400 di formazione pratica) con-giuntamente all’Università di Padova(UniPd si è detta estranea all’iniziati-va). Ammessi al corso sarebbero i tec-nici della prevenzione e Sian, i laurea-ti e gli studenti Csisa (Corso di sicurezzaigienico sanitaria degli alimenti). I can-didati con Cv pregresso potrebberousufruire di percorso abbreviato. Giàdopo due settimane, questi profili po-trebbero trovare impiego, sia pure inmodo limitato (ad esempio su unaspecie o in una sola fase delle verifiche).

Le informazioni in possesso della

Fnovi in merito all’Asu sono sufficien-ti ad avviare in tempi rapidi una pro-fonda riflessione su una nuova orga-nizzazione della professione. Secondola Federazione ci sono le condizioni perun percorso che coinvolga i Ministeridella Salute e dell’Università e della ri-cerca, le Università, le articolazioni cul-turali e professionali, che tenga contodel cambiamento dei bisogni.

L’iniziativa di Treviso, secondo glistessi proponenti presenta più di unacriticità: l’individuazione del profilo sa-nitario, i costi accademici, il coinvol-gimento dei dirigenti e gli “ostruzio-nismi di categoria”. Comportamentiquesti ultimi che, così banalizzati daiproponenti, sono culturalmente in-giustificabili. Non di ostruzionismo sitratta. Azioni come quella ipotizzatadall’Azienda trevisana vanno censu-rate in quanto non in grado di bilan-ciare interessi nazionali, regionali e lo-cali ed assicurare politiche di pro-grammazione coordinate. Per la Fno-vi, l’iniziativa eccede i limiti regolatoridi competenza locale: lo Stato ha le-gislazione esclusiva nella determina-zione dei livelli essenziali delle pre-stazioni concernenti i diritti civili e so-ciali, il più rilevante dei quali è la sa-lute, che devono essere garantiti sututto il territorio nazionale. Le stessenorme generali per la tutela della sa-lute, la sicurezza alimentare e la tutelae sicurezza del lavoro sono di com-petenza dello Stato, così come la le-gislazione sull’ordinamento delle pro-fessioni intellettuali. ■

UN PROGETTO DALL’AZIENDA ULSS 9 DI TREVISO

GLI ASU SOSTITUIRANNOIL VETERINARIOUFFICIALE? L’iniziativa eccede i limiti regolatori di competenzalocale.

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LA FEDERAZIONE __________________________________

rebbe di notevole utilità per speciecome quelle avicola e suinicola che fre-quentemente sono colpite da malattieinfettive.

Siamo veramente certi che una pre-coce diagnosi anatomopatologica incampo avicolo non avrebbe anticipa-to quella clinica nel campo dell’in-fluenza aviaria, contenendo i dannieconomici alle aziende avicole e quel-li sanitari all’uomo? Siamo veramentecerti che la Campylobacteriosi non di-penda da un’igiene dei mattatoi chenon è vigilata dai medici veterinari?Quanti sono gli organi di ovini e capriniche vengono accuratamente esaminatie inviati agli Izs e quanti sono gli alle-vamenti allertati per la presenza di pa-tologie? La risposta è una: l’echino-coccosi nell’uomo è ancora presente!È logico ridurre la visita ispettiva ai vi-telloni al solo esame anatomopatolo-gico e non correlare il peso dell’indi-viduo all’età e alla razza del soggetto,che potrebbe essere eccezionale (im-piego di sostanze auxiniche proibite)per l’età di macellazione?

Se la categoria effettuasse metico-losamente queste azioni, non bana-lizzandole con il semplice sequestro edistruzione degli organi, probabil-mente non si parlerebbe di Asu. La no-stra categoria non considera che ilmondo si evolve e che altre figure pro-fessionali approcciano le nostre com-petenze.

Per molte funzioni, soprattutto quel-le terminali, non si può disconoscereche dette figure professionali hanno lenecessarie competenze nel campoigienistico. Ciò che distingue netta-mente il medico veterinario è l’ap-proccio sistemico ed in particolare lasua formazione zootecnica (cono-scenza del suolo, dell’ambiente, del be-nessere animale, delle tecniche di al-levamento e della genetica) di cui le al-tre figure professionali sono comple-tamente carenti e di cui l’igienistanon può fare a meno approcciando latematica ispettiva dei prodotti di ori-gine animale.

Quando daremo una svolta in talsenso? ■

di Luigi ZicarelliDirettore del Dipartimento Università

di Napoli

Ho letto l’articolo “A Tre-viso gli Asu sostituirannoil veterinario ufficiale” econdivido che “Non si

può fare sicurezza alimentarecon un surrogato del Veteri-nario Ufficiale”. Bisogna peròchiedersi da cosa dipendono certiatteggiamenti.

Premesso che escludo che l’Uni-versità di Padova concorrerà a formarei succedanei dei medici veterinari,così come qualsiasi altro Dipartimen-to universitario italiano, sono del-l’avviso che il lavoro svolto dai nostricolleghi nei mattatoi per quanto inec-cepibile sotto il profilo della sicurez-za alimentare non sempre lo è sotto il

profilo della sanità animale. Mi chiedoquanti sono gli organi che i colleghi in-viano agli Izs per i necessari appro-fondimenti? Certamente sono lesioniche non sempre sono correlate a zoo-nosi, ma trattasi pur sempre di lesio-ni che un osservatorio epidemiologi-co, quale è la funzione di un mattato-io, non dovrebbe tralasciare se non al-tro per segnalare all’allevamento di ori-gine la presenza di una malattia sfug-gita alla normale visita clinica in azien-da. Possibile che, ad esempio, non siriscontrino affezioni respiratorie cro-niche?

Purtroppo le segnalazioni sono scar-se o assenti e ciò giustifica la scom-parsa del medico veterinario dallacatena di macellazione di alcune spe-cie. La diagnosi anatomopatologica almattatoio, trasmessa sistematica-mente all’allevamento di origine, sa-

A PROPOSITO DI ASU

CIò CHE DISTINGUE ILMEDICO VETERINARIOServe un approccio sistemico e una formazionezootecnica.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

un ruolo primario ed insostituibile delmedico veterinario in una societàche percepisce l’animale come esse-re senziente, il diritto di accesso allecure deve, giustamente, essere unapreoccupazione del veterinario nei

a cura di Fnovi

La Commissione nella boz-za di valutazione d’im-patto e nelle Consideratadel nuovo Regolamento

comunitario sul farmaco ve-terinario, nell’analizzare tra le va-rie cose, anche le differenti esigenzedel settore veterinario in quanto a fab-bisogno di farmaco rispetto a quelloumano arriva alla conclusione che,date le logiche dei meccanismi di fis-sazione dei prezzi nel settore veteri-nario, completamente diverse daquello umano, queste determinano ilfatto che i prezzi, per i medicinali ve-terinari, siano in genere notevol-mente inferiori a quelli per i medici-nali per uso umano.

Questa affermazione non corri-sponde, per gli animali d’affezione(cani e gatti principalmente), a quan-to accade in Italia, come d’altrondeneppure in Europa, e di cui la Fede-razione è sempre più frequentemen-te informata da parte della profes-sione che lamenta fortemente inveceil fenomeno inverso.

La Federazione nell’intento di ca-pire le ragioni di questa realtà, al finedi valutarne eventuali possibili solu-zioni o margini di miglioramento, hachiamato ad un confronto in via delTritone gli stakeholders della filieradel farmaco che ne determinano ilprezzo, ossia Aisa (Associazione Ita-liana Salute Animale-Federchimica),Fofi (Federazione Italiana Ordini deiFarmacisti) e Ascofarve (Associa-zione Nazionale Distributori Medici-nali Veterinari).

L’incontro ha visto affrontati mol-tissimi problemi per un tema dallemolteplici sfaccettature e dalle non fa-cili risposte per un argomento che in-treccia, nelle sue ragioni di essere,l’impianto legislativo, la ricerca, ilmercato, la rete dei servizi, la dove-rosa valutazione dei comportamentilungo tutta la filiera di tutti gli attorie l’esatta comprensione degli interessitutelati e da tutelare.

Il costo del farmaco non può e

non deve mettere in discussione ilruolo del veterinario. Come più vol-te ribadito su queste pagine, la nostraprofessione è cambiata e sta ancoracambiando.

Nell’assumere la consapevolezza di

LA FEDERAZIONE CONVOCA UN TAVOLO CON LA FILIERA DELFARMACO VETERINARIO

Il costo delfarmacoveterinario: Fnovi incontra Fofi, Ascofarve e Aisa

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confronti dei suoi clienti e pazienti masi deve far carico anche della valu-tazione dell’efficacia e della sicurez-za delle cure.

Per questa ragione, questa pre-occupazione non può limitarsi, inun’analisi a compartimenti chiusi,alla sola valutazione del prezzodel farmaco veterinario per quan-to importante sia, con casistiche avolte clamorose.

LA SPERIMENTAZIONE PER UNFARMACO EFFICACE E SICURO

Qualsiasi farmaco da utilizzare su-gli animali per garantire la tutela del-la loro salute, del loro benessere, non-ché la tutela della salute pubblica dal-le zoonosi, necessita di essere speri-mentato nei luoghi e nei modi previ-sti dalle leggi vigenti. La professio-nalità di un medico veterinario nonpuò e non deve mai dare per scontatoche ciò che è efficace per l’uomo lo

sia anche per l’animale, né per quan-to attiene alle sostanze farmacologi-camente attive, né per quanto attie-ne agli eccipienti o alle vie di som-ministrazione piuttosto che ai do-saggi. Da qui la necessità in veteri-naria di prescrivere per medicinale enon per principio attivo. I costi dellasperimentazione, che si riversanosul prezzo del farmaco in un merca-to che è molto parcellizzato per lamoltitudine delle specie su cui spe-rimentare e molto meno esteso diquello umano, hanno generato neltempo un decrescente interesse del-l’industria per il farmaco veterinario.In una economia di scala non conve-niente, come dimostrato dal rappor-to Ifah1, il rischio di vedere un’assenzadi farmaco per il settore veterinario,si è reso evidente anche al legislato-re europeo che lo ha esplicitato nel-le motivazioni della stesura dellabozza di nuovo regolamento sui me-dicinali veterinari, tentando di porvirimedio.

LEGALITÀ E LEALECONCORRENZA DI MERCATO

Le ragioni della ristrettezza delmercato del farmaco veterinario, edunque del suo alto costo, in un gio-co della domanda e dell’offerta non tu-telato dal calmiere dello Stato, comeavviene invece per il farmaco ad usoumano riferito alle cure dei Lea, sonomolteplici e la Federazione intendesondarle tutte al fine di agire sui mar-gini disponibili di miglioramento, madi seguito preme sottolineare gli aspet-ti che più direttamente coinvolgono ilveterinario.

Il rispetto della legalità tutela nonsolo la salute e il benessere degli ani-mali e la salute pubblica, ma consen-te di riportare il mercato in condizio-ni di reale concorrenza senza danni alservizio Ssn sostenuto dalla fiscalitàgenerale. È necessario che tutti gli at-tori della filiera, medico veterinario,farmacista ma anche medico umanoacquisiscano la consapevolezza che ilfarmaco da somministrare ad un ani-male non può essere deciso in auto-medicazione e deve essere cedutosolo ed esclusivamente nel rigoroso ri-spetto di una prescrizione veterinaria,fatta secondo il dettame normativo os-sia con una ricetta che prescrivacome prima scelta il farmaco veteri-nario specifico, se esistente. I dati medieuropei indicano invece come il fe-nomeno dell’automedicazione, ancheper il tramite delle Farmacie, sia un fe-nomeno estremamente diffuso conuna percentuale altissima, ad esempio,di utilizzo con questa via, di antimi-crobici ad uso umano.

I GENERICI

L’attuale legislazione non favoriscela diffusione della conoscenza deimedicinali generici veterinari posti sulmercato che, a raffronto ormai di unacospicua offerta, hanno un mercatomolto debole. La dicitura stessa di “ge-nerici” in luogo di quella a significato,

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come in altri paesi, di “equivalenti” as-sume un’accezione negativa che non

favorisce la loro diffusione. A questosi aggiunga che i generici veterinari

hanno un nome di fantasia che non lifa riconoscere in quanto tali. La Fe-derazione si sta impegnando per cam-pagne di informazione e divulgazionein merito.

UN POSITION PAPER

Chiariti, nell’incontro, molti altripunti e sfatati molti luoghi comuni percapire, senza pregiudizi, le dinamichee i vari passaggi della filiera dei prez-zi, molti rimangono i problemi da svi-scerare sulla filiera del prezzo, dal-l’industria al veterinario e al suo clien-te, del farmaco per animali d’affezione.Non ultimo quello di valutare, cosa sucui la Federazione sta già lavorando as-sieme ai componenti dell’incontro,l’entità della casistica, in termini qua-litativi e quantitativi, dei farmaci che ve-dono differenze imponenti tra il prez-zo del farmaco veterinario e quello aduso umano (al di fuori del Ssn).

Dal confronto è emersa la necessi-tà di puntualizzare, in un Position Pa-per, gli aspetti condivisi e/o chiariti intema di valutazione del problema delprezzo del farmaco veterinario al pub-blico, arricchendolo di tutti gli ap-profondimenti utili a rispondere alledomande della professione o di chi, ri-volgendosi alla Federazione, volessein questo modo partecipare di un di-battito che, al di là di facili accuse e ba-nali generalizzazioni, fornisca stru-menti utili all’analisi e alla valutazionedi possibili miglioramenti o soluzionidel problema nella consapevolezza chela salute degli animali e il loro benes-sere non passa attraverso la sostitu-zione del farmaco veterinario conquello per uso umano che non può enon deve rappresentare una soluzio-ne. Al contrario, fatti salvi quei casidove non esiste il farmaco specifico ve-terinario, l’apertura ai farmaci umaniè da evitare per motivi di natura far-macologica ed economica, nonché ditracciabilità e di tutela dell’ambiente.

1 http://www.ifahsec.org/2 http://aisa.federchimica.it/ ■

• Dal sito Ifah aperto al pubblico:...i programmi di ricerca e sviluppo necessari perpresentare un nuovo prodotto, dal suo sviluppo fino alla messa in commercio,può costare fino a € 150 milioni (190 milioni dollari) e richiedere dai 5 agli 11anni per essere completato.... I problemi attuali derivano in parte dalla tenden-za ad applicare norme comuni a entrambi i medicinali, per uso umano e vete-rinario, ignorando le principali differenze in termini di requisiti di prodotto, lecondizioni in cui essi sono utilizzati e - soprattutto - la disparità di risorse cheesiste tra le due industrie. Questa tendenza ha imposto oneri crescenti, spes-so inutili, per l’industria della salute animale.

• Dai dati Ifah si può ancora desumere come l’administrative burden sia il dop-pio di quello del farmaco umano ed il doppio di quello veterinario degli Usa (p.file: IEAnConf14).

• La normativa europea può arrivare ad incrementare l’administrative burden del32%. Le ragioni possono essere dovute a richieste di studi o valutazioni o ta-riffe nuove e per gli oneri previsti per mantenere la registrazione. Questi oneripossono essere di tutela o di implementazioni burocratiche piuttosto che dovutiad altri fattori.

• A questo costo si deve aggiungere la tariffa del Ministero per la valutazione deldossier di cui agli artt. 12 e 14 del DLgs 193/06: Nuova Aic - dossier completoe bibliografico - € 13.940 per ogni singolo dosaggio associato ad una forma far-maceutica e ad una presentazione.

• Nel mercato italiano dei farmaci per animali d’affezione, che è di circa 250 mi-lioni di Euro su un totale di mercato per i medicinali veterinari di 539 milioni dieuro (fonte Aisa2) mancano almeno 60-70 milioni di € che derivano dall’uso dimedicinali per l’uomo usati in modo improprio o distribuiti in automedicazione.

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

umana ci troviamo di fronte ad un nu-mero illimitato di paradossi etici.Aborto, eutanasia, accanimento te-rapeutico, informazione consapevo-le non sono che alcuni esempi di si-tuazioni che possono collocare ilmedico in posizione antitetica ri-spetto al giuramento di Ippocrate. In-dubbiamente la vita è colma di pa-radossi per i quali la filosofia e la so-ciologia hanno cercato, spesso inva-no, di trovare delle soluzioni prati-cabili ed il campo sanitario è inevi-tabilmente uno dei più coinvolti, poi-ché in esso si intrecciano innumere-voli problematiche di natura etica esi amministrano salute fisica, psichee sentimenti. E che dire della nostraprofessione? Certo anche noi ci tro-viamo spesso in situazioni parados-sali; ricordate la nostra campagna sul«veterinario nel piatto»? Ebbene haricevuto dai nostri colleghi lodi, maanche critiche, alcune divertenticome la disquisizione sul sesso di chicompare nel manifesto o sulla sceltadei cibi nel piatto, ma si sa che ognicritica può contribuire al progresso

di ogni professione e quindi benvengano le valutazioni positive,negative o singolari che siano.Non poteva tuttavia mancare ilgiudizio esterno alla categoria,ed inevitabilmente sfavorevo-le, delle associazioni animali-

ste più integraliste, che ri-tengono di vedere nella

nostra professione lapresenza di una evi-dente situazione anti-tetica, in particolarerispetto all’Art. 1 delnostro Codice Deon-tologico che recita:

- Il Medico Veteri-nario svolge la pro-

pria attività professio-nale al servizio della

collettività e a tutela del-la salute degli animali e

dell’uomo. In particola-re, dedica la sua opera:

...omissis... alla promozionedel rispetto degli animali e del

di Cesare Pierbattisti Consigliere Fnovi

Con queste parole Aristo-tele, che di filosofia se neintendeva, enunciava ilprincipio della non con-

traddizione nella logica clas-sica, ed apparentemente sembre-rebbe abbastanza ovvioche non si possanoritenere ugual-mente valide leproposizioni

A e nonA, sarebbe come ammettereche esistono due verità contrapposte.In realtà se ciò è facilmente accetta-bile e comprensibile in senso pura-mente teorico, assai diverso è ciò cheaccade nella vita reale dove i para-dossi, soprattutto quelli etici, la fan-no da padroni. In tutte le professioniscopriamo inevitabilmente delle an-

tinomie; se ad esempioprendiamo in consi-

derazione la medi-c i n a

I MEDICI VETERINARI HANNO UNA RILEVANTE RESPONSABILITÀNEI CONFRONTI DELLA SALUTE DELL’UOMO

Paradossi etici«È impossibile che il medesimo attributo, nelmedesimo tempo, appartenga e non appartenga almedesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo»

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

loro benessere in quanto esseri sen-zienti.

Già, perché può apparire contrad-dittorio che qualcuno si occupi sulcampo della salute e del benessere diun essere senziente che dovrà primao poi, inevitabilmente, finire in tavo-la e che, magari, si ritiene venga al-levato in modo non del tutto rispet-toso delle sue esigenze fisiologiche edetologiche. Naturalmente la riprova-zione si estende poi a tutti i colleghi,ovunque svolgano la loro professio-ne: negli allevamenti, nei laboratori,nei macelli, qualsiasi sia la specie ani-male presa in considerazione. Infattile modalità operative possono, sem-pre secondo l’ottica animalista, ap-parire contraddittorie con il soprac-citato articolo. Che dire? Certamen-te oggi la nostra professione ci ponedi fronte a problematiche etiche,spesso di difficile valutazione e so-luzione, è forse lecito pensare che visia una sorta di strabismo nel doversioccupare contemporaneamente del-la salute dell’uomo e di quella deglianimali. In ogni caso siamo assolu-tamente convinti che il benessere de-gli animali, anche di quelli che sonodestinati a finire in tavola, deve e do-vrà essere nel futuro una indiscutibilepriorità; qualcosa si è fatto, c’è ancoramolto da fare e la nostra professioneè, e sarà, sempre in prima linea in que-sta battaglia. D’altra parte chi seve-ramente ci giudica dovrebbe ancheprendere in considerazione quel-l’aspetto del nostro Codice nel qua-le ci viene attribuita una rilevante re-sponsabilità nei confronti della salu-te dell’uomo che, piaccia o meno, ètuttora onnivoro. Oppure dovremmoimmaginare un domani rigorosa-mente vegetariano, nel quale non cisarebbe più posto per maiali, vacche,polli, cani, gatti ed altri animali, vistoche il precario equilibrio della vita suquesto pianeta si regge su regole in-flessibili ed apparentemente crudeli.Chi s’immagina che la soluzione di tut-to sia in un ritorno alla primitiva Ar-cadia, ad un Paradiso terrestre doveconvivono pacificamente gazzelle e

leoni, lavora di fantasia. In realtà ci sa-rebbe un mondo fatto di immensicampi di soia, come in un vecchio filmdi fantascienza, il cui titolo originaleera Soylent Green e che raccontava diun futuro prossimo venturo sovrap-popolato, nel quale animali, prati e fo-reste hanno lasciato il posto ad im-mensi campi di soia, unica fonte di nu-trimento rimasta. Pensate si tratti diuna esagerazione? Non fatevi troppeillusioni, la Cina sta colonizzandomezza Africa, eliminando le colturetradizionali e le foreste a favore del-la monocoltura a riso e soia; l’Ar-gentina sta procedendo sulla stessastrada e quindi non è proprio daescludere un futuro siffatto. Chissà,francamente spero di no. Comun-que, per tornare al nostro problema,dobbiamo considerare che anchechi ci accusa di essere vittime di unparadosso etico, non è proprio esen-te da tale contraddizione. Colui chesi dichiara integralmente animalistadovrebbe non possedere cani, gatti oaltri animali carnivori perché in que-sto caso anch’egli compie una sceltaeticamente discutibile, non dovrebbemai entrare in una farmacia per ac-

quistare farmaci registrati, né ricor-rere ad esami di laboratorio o all’aiutodi un chirurgo, che potrebbe averesperimentato le sue tecniche sugli ani-mali. Mah? Lungi da me il voler pro-porre un giudizio etico, ciascuno hail diritto di manifestare le proprie opi-nioni ed eventualmente incorrere ininevitabili paradossi etici, ma perso-nalmente la penso come Lorenz che,quando il suo cane uccideva un rat-to, diceva: «mi spiace per il ratto, mail cane è mio amico e devo stare dal-la sua parte».

Forse si dovrà giungere ad una so-luzione di compromesso e lo stru-mento potrebbe essere quello della lo-gica sfumata o logica fuzzy, immagi-nata dal matematico Lofti Zadeh,che con geniale intuizione tentò di tro-vare una soluzione alternativa all’ ari-stotelico principio di non contrad-dizione, applicando un meccanismodi polivalenza. In pratica si dovrebbeaccettare il fatto che le proposizioniA e nonA possano entrambe essereparzialmente vere. Come dire che laverità ha molte sfumature e non è det-to che la ragione stia sempre tutta dauna parte. ■

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

a cura dei I giovani veterinari

“Il giovane cammina più ve-loce dell'adulto, ma l'adul-to conosce la strada”.

Ogni strada ha un punto di parten-za. Siamo spesso abituati a considerarela Laurea come tale, un po’ perchéscritto sulla maggioranza dei bigliettidi auguri e un po’ perché dopo di essatutto cambia.

Abbiamo scelto un percorso di vita,scientifico, che a volte durante glistudi sembra già predefinito tra le di-verse aree della nostra professione maa pochi giorni dalla proclamazione ve-niamo assaliti dall'ansia, dalla con-fusione e da quel senso di incer-tezza che ti pervade l'anima perpoi alienarsi nella prima op-portunità economica, spessevolte misera.

Abbiamo raccolto le te-stimonianze di tanti giova-ni colleghi, i disagi, la con-fusione, la rabbia, la fru-strazione e talvolta anche isogni e le speranze, e ci sia-mo rimboccati le maniche.

La crisi e i problemi si ri-solvono con un'ottima orga-nizzazione, lungimiranza el'unione; questo è un mix strate-gico che fino a ora in Campania ePuglia ha portato a risultati straor-dinari.

L’ambizione è quella di marcare dasubito la differenza nel metodo, nel mo-dello, nei contenuti, negli strumenti,nella comunicazione; ambizione certo,

ma anche umiltà, unita alla consape-volezza e al desiderio di provare a farequalcosa “semplicemente” utile per ilnostro Paese.

Non vogliamo mutuare l'esperienzadell'Ordine e farne una copia Young:proponiamo un soggetto non basatosu prodotti e servizi ma sulle persone,sul giovane veterinario di provincia sfi-duciato e che vede il proprio futurolontano da casa.

Fnovi Young:• aggrega tutti coloro che vogliono vi-

vere la professione e non solo eser-citarla;

• promuove idee, iniziative e proget-ti innovativi in tutti gli ambiti;

• sostiene con attività di formazione,studio, marketing e progetti di ri-cerca, reti. Inoltre:

• organizza momenti di incontro e di-

MOTIVAZIONI - FINALITÀ - MODALITÀ OPERATIVE

Progetto “FNOVI Young” ai blocchi di partenzaUna chance per mettersi in gioco.

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______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA FEDERAZIONE

battito;• stimola la cooperazione tra i diver-

si attori delle filiere produttive e ipartner;

• gestisce e aggiorna un portale de-dicato agli utenti della nostra pro-fessione;

• promuove una nuova cultura diprofessionalità, basata sul rilanciodell’immagine e delle potenzialità;

• agevola percorsi innovativi in dire-zione dell’internazionalizzazione;

• incentiva aggregazioni tra profes-sionisti;

• diffonde saperi, conoscenze, com-petenze volte alla creazione di eco-nomie alternative in ambito am-bientale, culturale, produttivo, scien-tifico.È questa la nuova sfida, è questo il

cambiamento.In occasione dei lavori del Consiglio

Nazionale del 7 - 9 novembre 2014 èstato presentato il progetto denomi-nato “Fnovi Young” che si prefigge dicoordinare e portare a sintesi le istan-ze dei Giovani Medici Veterinari Italianial fine di sostenerli nell’inserimento nelmondo del lavoro.

Come illustrato dai portavoce in-

tervenuti a Roma, il progetto intenderaccogliere e coordinare a livello na-zionale le istanze dei giovani con la fi-nalità di dare un contributo qualifi-cante alla loro formazione, favoren-done la crescita intellettuale, profes-sionale e deontologica.

Prevede l’elezione di un “delegatounder 35” per ogni Ordine provincia-le.

Ogni “delegato under 35” elettosarà poi chiamato a individuare i com-ponenti di un organo di coordina-mento e indirizzo nazionale compostoda sette membri che, nei tre anni di du-rata dell’incarico, istituirà commis-sioni su tematiche inerenti la profes-sione veterinaria al servizio della col-lettività e a tutela della salute degli ani-mali e dell’uomo, in una attività si-nergica con le politiche della Fnovi.

Per l’elezione dei “delegati under 35”è stata predisposta una procedura chesi basa su una modalità di voto on-linee per la quale sarà sufficiente accedereal sito www.fnoviyoung.it: tutti gliiscritti agli Ordini professionali dei Me-dici Veterinari, che al momento delleelezioni non avranno compiuto il tren-taseiesimo anno di età, godono del-

l’elettorato attivo e passivo.A far data dal 15 febbraio 2015 ogni

professionista riceverà una e-mail re-cante la password per un login che, se-guendo semplici istruzioni, gli con-sentirà di esprimere la propria prefe-renza. Sarà possibile effettuare il loginuna sola volta e le preferenze non po-tranno essere modificate.

Da questa operatività saranno esclu-si gli “under 35” iscritti all’Ordine diAlessandria i quali hanno già espres-so il loro delegato grazie ad una con-sultazione avviatasi in contemporaneacon le operazioni elettorali per il rin-novo del Consiglio Direttivo.

Fnovi Young è aperto a tutti, purchéarmati di buona volontà, coraggio, in-telligenza ed un pizzico di umiltà,umanità, apertura alle nuove idee. Il di-namismo la prosperità del futuro del-l'Italia è nelle mani dei giovani.

Un'immensa risorsa che credendo inse stessa, come tale, può rappresen-tare un vero e proprio slancio non soloindividuale ma per il paese intero, e al-lora lo vogliamo irradiare con questaforza ed energia positiva che nasce dalsud con talento e creatività.

Noi ci crediamo! ■

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Infatti, ben il 53% del campione hadichiarato di aver scelto la libera pro-fessione per passione, per vocazione

personale, a volte addirittura per mis-sione.

Ciò che occorre è che le professioniprendano coscienza della necessitàdi un nuovo modello, basato non sullacompetizione (che, data la numero-sità degli stessi professionisti, è dive-nuta iper competizione, disgregandoeccessivamente il mercato), ma sullosharing knowledge and skills, sullamessa in comune di competenze,esperienze e, anche, di portafogliclienti.

Ad aprire i lavori, l’intervento delSenatore Massimo Cassano, Sottose-gretario per il Lavoro e le Politiche So-ciali, che ha ribadito la volontà diaprire presto un tavolo tecnico al Mi-nistero per ragionare insieme ai rap-presentanti della previdenza privatadi una nuova idea di futuro, per af-frontare al meglio le sfide che si pro-

filano all’orizzonte.

I NUMERI

Il dato che mag-giormente preoc-

cupa è la curva deiredditi: un calo,solo negli ultimi5 anni, del 15%in media (del13% la flessionetotale tra il 2005e il 2013), conpunte del 30-35%.

Il PresidenteAdepp, AndreaCamporese, ha ri-levato che “Il si-stema paese, cosìstrutturato, rischia

di creare una futuraplatea di poveri. Oc-

corre porsi il problemaoggi, il Governo deve oc-

cuparsi e preoccuparsi, connoi, della costruzione di una

previdenza prospettica, legata al la-voro, al sostegno dei nostri iscrittianche durante la loro vita attiva”.

LA P

REVI

DENZ

A

a cura della Direzione Studi

Lo scorso 11 dicembre,Adepp ha presentato irisultati del suo IVrapporto, foto-

grafia annuale suidati delle pro-fessioni e delleCasse, chequest’annomostra unaplatea chenon si ar-rende allacrisi, mareagisceevolven-do e co-struendoun nuovomodello diprofessione.

“Pur subendoi colpi della crisi,dell’eccessiva tas-sazione, dei ritar-dati pagamenti, i li-beri professionistiitaliani mostrano pas-sione per il proprio me-stiere e fiducia verso il fu-turo”, ha sottolineato l’indagineCensis, “Le professioni in Italia: unaricchezza per l’Europa”, inserita nelreport.

COSTRUIRE UNA PREVIDENZA LEGATA AL LAVORO E ALSOSTEGNO

Il IV Rapporto AdEPPsulla previdenzaprivataStare sul mercato costruendo efficienza.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

Ha concordato Gaetano Stella, Pre-sidente Confprofessioni: “Occorrecreare una serie di misure di sostegnoal reddito dei professionisti. Con-fprofessioni lo ha fatto anche attra-verso i consorzi Confidi cui, a oggi,solo una Cassa (Enpav) ha aderitocome socio sostenitore, sfruttando lapossibilità di creare un fondo speci-fico a favore dei propri iscritti, ma al-tre 3 sono in procinto di iniziare il ne-cessario iter.”

Camporese ha rilanciato sottoline-ando il peso crescente degli obblighiimposti dal Governo alle Casse, checreano anche duplicazioni di attivitànegli enti, con costi gestionali, oltreche economici.

Preoccupa l’allargamento crescentedei gap generazionali e di genere: “C’èancora una scarsa maturità socialenell’accettare le donne che svolganocerte tipologie di lavoro”.

La scomposizione dei redditi, in-fatti, fa emergere un preoccupante di-vario tra i redditi maschili e femminilie l’analisi della serie storica rileva

l’aggravante che tale forbice si staaprendo sempre di più: se, infatti, nel2007 il gap era del 13,8%, nel 2013 è ar-rivato al 14,49%, con punte massimesuperiori al 17% di differenza nel 2010e nel 2011.

La questione è ancor più para-dossale, se si considera la crescentecomponente femminile di tutte leprofessioni: le iscritte alle Casseaderenti all’Adepp sono passate, dal2007 al 2013, dal 33,9% al 38,7% deltotale.

Secondo Gaetano Stella, “Divieneoggi di fondamentale importanza l’in-terazione fra categorie, compresa lacostruzione di studi interprofessio-nali, con competenze trasversali. Lacrisi rende sempre più difficile repe-rire nuovi clienti, occorre agire dallato dell’offerta, costruendo nuoviservizi. Bisogna saper stare sul mer-cato, costruendo efficienza anche conla riorganizzazione manageriale dellostudio.

In Europa - ha continuato Stella -hanno capito che i professionisti

rappresentano una ricchezza. In Ita-lia molti bandi chiedono ancora, perparteciparvi, l’iscrizione alla cameradi Commercio, escludendoci apriori”.

A questo proposito, il PresidenteCamporese ha annunciato l’inten-zione del Sottosegretario per lo Svi-luppo Economico Vicari, di aprire untavolo tecnico sullo sviluppo delleprofessioni e la loro partecipazione aibandi europei. “Finalmente i profes-sionisti avranno un interlocutore isti-tuzionale per affrontare e risolvere lequestioni che, mentre in Europa sonoda tempo superate, nel nostro Paeseancora rappresentano degli ostacolirilevanti.”

Ha concluso Camporese: “Lo sce-nario macro e microeconomico è giàmolto fosco e pesante. Non possiamopermettere che sia il nostro Paese acreare delle condizioni di concor-renza sbilanciate a nostro sfavore neiconfronti del resto d’Europa”.

Il Report completo è disponibile suwww.enpav.it ■

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

BNL GRUPPO BNPPARIBAS

La proposta di BNL è finalizzata alcompleto soddisfacimento delle esi-genze personali e professionali degliassociati in materia di prodotti eservizi bancari, finanziari e assicu-rativi, sia tradizionali che innovativi,considerando tutti gli svariati seg-

menti di mercato. Gli interessati pos-sono usufruire di circa 900 agenzie inItalia che la Banca può offrire ai pro-pri clienti.

L’offerta destinata alle esigenzepersonali si distingue per:• Conto Corrente a Canone conte-

nuto, con prelevamenti gratis sututti gli Atm del Mondo (salvocommissioni di cambio per i pre-lievi in valuta estera) e bonifici on-line gratuiti

• Bancomat e Canali Diretti (Bancavia Internet, Mobile, Telefono) gra-

tuiti• Carte di credito gratis

il primo anno o conmeccanismo di Ca-shBack per la restitu-zione del canone men-sile a fronte di minimesoglie di utilizzo

• Diritti di Custodia sulDossier Titoli e spese dinegoziazione (anchevia TradingOnline) acondizioni speciali

• Prestiti Personali e Mutuia condizioni di favore

• L’esclusiva offerta Priorityper i clienti più esigenti

• La possibilità di portare i pro-pri risparmi in BNL alle mi-gliori condizioni di mercato odi assicurare le Carte, la Casao la Salute

di Danilo De FinoCapo Area Previdenza

Gli associati Enpav da tem-po possono godere diun’offerta, diversificata econcorrenziale rispetto

alle condizioni di mercato,per l’accesso al credito e aiservizi bancari, grazie alle con-venzioni in essere con BNL GruppoBNP Paribas (rinnovata di recente acondizioni ancor più favorevoli), e laBanca Popolare di Sondrio.

PRESENTIAMO NUOVI SERVIZI

MUTUI A TASSO AGEVOLATO,PRESTITI E ALTRI SERVIZI BANCARILe convenzioni con BNL Gruppo BNP Paribas e Banca Popolare di Sondrio.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

CONTATTICENTRO RELAZIONI CLIENTELABNL: numero VERDE 800.900.900

Attraverso il Centro Relazioni Clien-tela BNL è possibile fissare un ap-puntamento in una delle 900 Agenziedel territorio nazionale e ottenere in-dicazioni sull’Agenzia Bnl più como-da rispetto all’indirizzo o alla zona in-dicata dal Veterinario.

BANCA POPOLARE DI SONDRIO

La Banca Popolare di Sondrio arti-cola la propria offerta in mutui e pre-stiti personali a tasso agevolato einoltre concede la possibilità agli in-teressati di aprire un conto correnteonline. La Banca ha realizzato una for-ma innovativa di mutuo, il cui iter sisvolge per corrispondenza, consen-tendo al richiedente di perfezionarel’operazione con semplicità e rapidi-tà, senza doversi recare presso unosportello bancario, in modo da ero-gare i mutui su tutto il territorio na-zionale senza il ricorso alle filiali del-la banca. L’istruttoria delle praticheviene svolta, pertanto, per corri-

PRESTITO PERSONALE PRIMARIACLIENTELA• Tasso fisso agevolato• Importo compreso tra 5.000 e

100.000 euro• Durata da 36 a 120 mesi • Rata fissa mensile posticipata

Mutui• Fino all’80% del valore dell’immo-

bile, senza limiti di importo • Durata massima 30 anni• Tasso fisso e variabile (riduzione ri-

spetto ai tassi ordinari fino a 135bps su tasso fisso e 125 bps su tas-so variabile, secondo durata)

• Rata mensile posticipata

PORTABILITÀSurroga (o portabilità del mutuo

concluso con altro istituto), senzaspese istruttorie e con spese notari-li e di perizia a carico di BNL, alle stes-se condizioni di favore (Tan/Spread)previste per i mutui BNL.

L’offerta destinata al professionistae agli studi professionali si caratte-rizza per:• Conto corrente a condizioni ri-

servate e vantaggiose, con opera-zioni gratuite illimitate

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• Leasing auto, immobiliare, stru-mentale. L’istituto è finalizzato adagevolare la crescita dell’attività. Sitratta di un finanziamento a me-dio/lungo termine per i medici chehanno l’esigenza di acquisire at-trezzature o anche immobili nuoviod usati (costruiti) necessari allosviluppo dell’attività d’impresa.L’importo complessivo è nego-ziabile di volta in volta in funzionedi specifiche esigenze e vi è lapossibilità di una formula mista(immobiliare + strumentale)

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PRESTITO PROFESSIONALEPREMIUM• Tasso fisso agevolato• Importo compreso tra 5.000 e

100.000 euro• Fino a 120 mesi • Rata fissa mensile posticipata

FINANZIAMENTI BUSINESS -PRESTITO CHIROGRAFARIO(NON GARANTITO DA IPOTECA)PER STUDI PROFESSIONALI ETITOLARI DI PARTITA IVA• Acquisto macchinari, ristruttura-

zione immobili, adeguamento deilocali a leggi sulla sicurezza, ade-guamento degli impianti a leggi am-bientali

• Tasso variabile o fisso agevolato• Importo compreso tra 5.000 e

200.000 euro• Durata da 6 a 120 mesi • Rata mensile posticipata

MUTUI PER ESIGENZE PROFESSIONALI• Fino al 70% del valore dell’immo-

bile, senza limiti di importo• Durata massima 10 anni• Tasso fisso e variabile (riduzione ri-

spetto ai tassi ordinari fino a 600bps su tasso fisso e 200 bps su tas-so variabile, secondo durata e ra-ting)

• Rata mensile posticipata

LE AREE DEDICATE DEL SITO INTERNET

Èpossibile reperire la modulistica necessaria e ulteriori informazioni complete eaggiornate sui finanziamenti e i servizi offerti dagli Istituti in Convenzione, nel

nostro Sito (www.enpav.it) nella sezione “Servizi agli Iscritti”,“Convenzioni”.In tale area sono presenti anche le note informative concernenti le convenzioni con

Logos Finanziaria S.p.A., BNL Finance e Banca Popolare Pugliese per i prestiti conla cessione del quinto della pensione.

Per la Convenzione BNL, inoltre, nell’Area riservata agli iscritti del nostro sito In-ternet, è possibile sia scaricare l’offerta completa e dettagliata in merito alle condi-zioni, sia prendere appuntamento nell’agenzia più vicina anche online (è presente unlink nella seconda pagina della brochure).

Nel sito internet dell’Enpav vengono riportate tempestivamente tutte le novità re-lative alle Convenzioni in essere.

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

spondenza ed il suo perfezionamen-to avviene attraverso uno studio no-tarile scelto dal richiedente nella suacittà di residenza.

MUTUI• Acquisto, ristrutturazione o co-

struzione (erogazione a stato avan-zamento lavori) di unità immobi-liari, destinate ad abitazione o adambulatorio

• Tasso fisso, variabile o misto• Importo finanziabile massimo euro

350.000,00, entro il limite del 70%del valore di perizia dell’immobilein caso di acquisto, o del costo dicostruzione (ivi compreso quellodell’area) o della spesa per la ri-strutturazione

• Durata massima 30 anni • Rate semestrali comprensive di

capitale e interessi

CONTATTIUfficio Mutui Sondrio: telefono: 0342/528648 528450 - 528751Fax: 0342/528352 - 528204E- Mail: [email protected]

PRESTITI PERSONALI• Destinatari: iscritti all’Enpav da

almeno due anni, titolari di unreddito imponibile dichiarato nei

due anni precedenti la richiesta eiscritti all’area riservata del sito in-ternet dell’Ente

• Importo: da un minimo di 5.000,00euro a un massimo di 25.000,00euro

• Tasso variabile• Durata: da 2 anni a 7 anni• Rate: trimestrali• La presentazione dell’istanza deve

avvenire in via telematica, attra-verso il modulo di richiesta pre-sente nell’area riservata agli iscrit-ti del sito Internet dell’Enpav

CONTATTINumero verde: 800 039 020e-mail: [email protected]

CONTO CORRENTE ONLINE• Il conto corrente online è destina-

to a tutti gli iscritti ai servizi En-pavOnLine. L’apertura del contodeve essere effettuata direttamentein internet. Il professionista deveaccedere all’Area Iscritti del sito En-pav e seguire le istruzioni operati-ve

• Nessun canone mensile, nessunaspesa di gestione

• Nessun costo per le operazionibancarie, la carta e i prelievi Ban-comat da qualsiasi sportello (finoa 50 prelievi annui), il pagamento

di Mav, Rav e Utenze

CONTATTINumero verde: 800 039 020e-mail: [email protected]

COME RICHIEDERE I MUTUI IN CONVENZIONE

Per quanto concerne la proceduraper poter richiedere i mutui in con-venzione, nel sito Internet dell’Ente(www.enpav.it), è presente un mo-dulo, relativo a ciascuna banca, da in-viare all’Enpav anche a mezzo fax aln. 06/49200357 o per e-mail ([email protected]). L’Ente, dopo averprovveduto all’attestazione di propriacompetenza:• per le domande concernenti BNL,

inoltrerà il modulo al richiedente,affinché possa presentarlo al-l’Agenzia prescelta che avvierà larelativa istruttoria;

• per le richieste riguardanti la BPS,trasmetterà il modello diretta-mente alla banca per i necessariadempimenti.Occorre evidenziare che l’istrutto-

ria finalizzata all’erogazione del mu-tuo è di esclusiva competenza delleBanche, a cui occorre produrre tuttala documentazione necessaria. ■

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

di Sabrina VivianDirezione Studi

Il funzionamento dei fondieuropei è basato su pro-grammi, bandi e su un’atti-vità preliminare di proget-

tazione, su cui riteniamo uti-le fare il punto dalle paginedel nostro giornale.

Partiamo da un principio: i fondi eu-ropei vengono erogati su un criteriostrettamente meritocratico, per fi-nanziare un progetto definito e di in-teresse economico/industriale.

Non stiamo parlando di un finan-ziamento bancario o di un credito,quindi, ma di un aiuto per sostenerele spese di un progetto relativo allapropria sfera professionale e nonstrettamente personale.

Innanzitutto, bisogna fare una di-

stinzione fondamentale tra: 1. FONDI DIRETTI erogati e gesti-

ti direttamente dalla Comunità Eu-ropea

2. FONDI STRUTTURALI (O INDI-RETTI) erogati dalla Comunità, ma ge-stiti dai Paesi membri attraverso iPON (Programmi Operativi Naziona-li) e i POR (Piani Operativi Regiona-li). In Italia vengono gestiti dalle Re-gioni.

Non ci sono caratteristiche cheaccomunino tutti i bandi (diretti o in-diretti che siano): ogni bando stabi-lisce i requisiti che devono avere i par-tecipanti, i paesi che devono esserecoinvolti, le cifre che vengono erogate(compresa la cifra di co-finanzia-mento, ovvero la quota di finanzia-mento che quasi sempre viene ri-chiesta a chi presenta il progetto) e

le caratteristiche che devono avere iprogetti per essere finanziati.

Il finanziamento, infatti, non è qua-si mai al 100%, ma copre una per-centuale delle spese da sostenere.

Per partecipare a un bando (co-siddetta call) di un fondo diretto, è ne-cessario costruire un progetto checoinvolga almeno tre paesi membridell’Unione.

Queste indicazioni, naturalmente,non vogliono sconfortare o dissua-dere dal partecipare ai bandi diretti,ma è necessario prendere coscienzadell’impegno richiesto.

I bandi indiretti, gestiti dalle Re-gioni, finanziano, normalmente, pro-getti di minore entità e che non ne-cessitano di partner stranieri.

Nei numeri precedenti di 30giornie sul sito www.enpav.it vi abbiamo in-formato, ad esempio, di bandi toscani

che finanziavano periodidi tirocinio, di bandi pie-montesi che finanziavanol’acquisto di macchinari edi bandi lombardi che fi-nanziavano la progetta-zione per la partecipazio-ne a un bando diretto.

Occorre sempre e co-munque leggere il bandoper avere informazioni sucosa e quanto viene fi-nanziato, sui documentida presentare e sulle pro-cedure da utilizzare.

Per avere notizie suibandi aperti nella propriaRegione e accessibili ai li-beri professionisti, si pos-sono contattare diretta-mente gli uffici regionali, dinorma l’assessorato al la-voro. ■

NUOVE OPPORTUNITÀ DALL’EUROPA E DALLE REGIONI

Fondi europeiIl criterio di erogazione è meritocratico.

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

a cura della Direzione Studi

La Legge di Stabilità 2015(legge 190/2014), formatada un unico articolo eben 735 commi, contiene

diverse novità di interesseper i professionisti e i loroenti di previdenza.

Vediamo quali sono le novità en-trate in vigore dal 1° gennaio di que-st’anno.

SPESE DI VITTO E ALLOGGIO DEI PROFESSIONISTI

Secondo le nuove disposizioni, di-versamente dal passato, le speseper prestazioni alberghiere e disomministrazione di alimenti e be-vande sostenute direttamente dalcommittente non costituisconocompensi in natura per il professio-nista.

Le nuove regole, quindi, non attri-buiscono carattere di compensi in

natura alle prestazioni e sommini-strazioni, quando queste siano so-stenute direttamente dal commit-tente.

In tal modo, i valori corrispon-denti alle prestazioni e sommini-strazioni acquistate dal committen-te, di cui il professionista ha benefi-ciato per rendere la propria presta-zione, non rilevano né come com-pensi in natura, né come spese perla produzione del reddito.

I professionisti, quindi, da un latonon devono più riaddebitare in fat-tura tali spese al committente,dall’altro non possono considerareil relativo ammontare quale compo-nente di costo deducibile dal pro-prio reddito di lavoro autonomo.

Per il committente, invece, la de-ducibilità del costo sostenuto per ilservizio alberghiero non è più su-bordinata alla ricezione della par-cella del professionista ed è sogget-ta alle regole ordinariamente appli-cabili alle rispettive categorie reddi-tuali.

Le spese di viaggio restano rego-lamentate dalla precedente norma-tiva.

IRAP

Di grande interesse per i MediciVeterinari il comma 21, che introdu-ce nei confronti dei soggetti passiviche non si avvalgono di dipendentiun credito d’imposta Irap, pari al10% dell’imposta lorda determinatasecondo le norme generali (tra l’al-tro sono state abolite le riduzioniprecedentemente previste).

Tale credito d’imposta è utilizza-bile esclusivamente in compensa-zione.

Sono numerosi, infatti, i MediciVeterinari, in particolare i giovani,che lavorano per più strutture (sen-za quindi avvalersi di dipendenti),ma anche i titolari di struttura chesi avvalgono solo della collabora-zione “a chiamata” di colleghi liberiprofessionisti.

NOVITÀ IN ARRIVO PER I PROFESSIONISTI

Legge di Stabilità2015Nuove norme su spese di vitto e alloggio, Irap eregime dei minimi.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

LAVORO

Il comma 118 (che fa da contrap-peso al 21), riconosce ai datori di la-voro privati, con riferimento allenuove assunzioni a tempo indeter-minato (escluso l’apprendistato) ef-fettuate dall’1/1/2015 al 31/12/2015ed in presenza di determinati requi-siti del lavoratore da assumere,l’esonero dal versamento dei contri-buti (esclusi quelli Inail), per un pe-riodo non superiore ai 36 mesi e neilimiti di un importo massimo di8.060 Euro su base annua.

Per molti professionisti potrebbeessere l’occasione, ad esempio, perl’assunzione di personale di frontoffice, sempre più indispensabilenelle strutture, ancorché piccole.

REGIME DEI MINIMI

I commi da 54 a 89 istituiscono ilregime dei “nuovi minimi” (che vie-ne applicato di default alle nuovepartite Iva dall’1/1/2015, mentre lealtre hanno la facoltà di aderirvi,sempre rispettando i limiti di reddi-to) alzando l’aliquota forfettaria do-vuta al 15% (dal precedente 5%).

Il nuovo regime, diversamente dalprecedente che aveva una duratamassima di 5 anni, non ha limititemporali.

Cambiano anche i tetti di reddito(prima 30.000 Euro l’anno) che oradipendono dal codice Ateco (15.000Euro per le attività professionali,scientifiche, tecniche e sanitarie).

Occorre tener presente che nelnuovo regime dei minimi il redditonon viene più calcolato sulla diffe-renza tra ricavi e costi, ma forfetta-riamente, ossia, applicando un coef-ficiente di redditività sul redditocomplessivo, che per i professioni-sti è del 78%, con la sola possibilitàdi deduzione dei contributi previ-denziali versati nell’anno di impo-sta. Sul reddito così calcolato si ap-plica l’aliquota del 15% per Irpef,addizionali regionali e comunali e

Irap.Il comma 54 riconosce la possibi-

lità di accedere a tale regime anchea chi percepisce redditi misti, pur-ché quelli conseguiti nell’attivitàd’impresa siano prevalenti a quellida dipendente.

TASSAZIONE DELLE RENDITEFINANZIARIE

I commi da 91 a 95 introducono afavore degli enti di previdenza ob-bligatoria del 509 e del 103 un credi-to d’imposta pari alla differenza tral’ammontare delle ritenute e impostesostitutive sui rendimenti applicatenella misura del 26% (aliquota cosìelevata per il 2015, dall’articolo 3 delDl 66/2014) e l’ammontare di tali ri-tenute ed imposte sostitutive com-putate nella misura del 20%. La con-dizione è che le Casse investano,fino ad un tetto massimo di com-pensazione di 80 milioni di Euro, in at-

tività di carattere finanziario a mediolungo termine che dovranno essereindividuate con decreto del Mef.

TASSAZIONE DEI DIVIDENDI ECREDITO D’IMPOSTA ENTI NONCOMMERCIALI

Il comma 655 innalza dal 5% al77,74% la quota imponibile ai finiIres degli utili percepiti dagli entinon commerciali e quindi anche dal-le Casse di previdenza dei professio-nisti.

Di conseguenza, la tassazione ef-fettiva sui dividendi sale oradall’1,38 al 21,38%, ovvero il 27,5 del77,74%.

Il successivo comma 656, al fine dicompensare la retroattività della nor-ma al 2014, introduce un creditod’imposta pari alla maggiore Ires do-vuta (esclusivamente per il periodod’imposta 2014) da utilizzare a partiredal 1° gennaio 2016. ■

Lo scorso 14 gennaio, rispondendo a un Question Time (le interrogazioni a ri-sposta immediata) che chiedeva “Quali concrete ed urgenti iniziative e misure

intendesse intraprendere il Governo al fine di agevolare i rapporti dei lavoratori au-tonomi con le pubbliche amministrazioni, migliorarne i regimi previdenziali e assi-stenziali e, più genericamente, garantirne la tutela anche con riferimento alla neces-sità di eliminare le criticità frutto del regime fiscale introdotto dalla Legge 190/14”,il Ministro del Lavoro Poletti ha dichiarato che “il Governo, com’è già stato pubbli-camente dichiarato dal Presidente del Consiglio, ha deciso di intervenire rapida-mente attraverso l’adozione di un testo correttivo.

In questo ambito, per quanto concerne l’impatto fiscale, sarà il competente Mini-stero dell’economia e delle finanze a predisporre le opportune modifiche.

Per quanto riguarda gli aspetti previdenziali, di tutela, di stretta competenza del Mi-nistro del lavoro e delle politiche sociali, confermo il mio impegno ad adottare i ne-cessari interventi e posso anticipare la mia intenzione d’incontrare, nei prossimi gior-ni, le associazioni che rappresentano le figure professionali interessate da questo prov-vedimento, per analizzare la situazione e raccoglierne le opinioni e le indicazioni checi consentano di superare i profili critici che sono emersi.

Quindi siamo intenzionati ad intervenire immediatamente a modificare la situazioneche si è determinata in un senso diverso da quello che il Governo avrebbe voluto.”

Si attendono, secondo i rumors più recenti, interventi entro la fine di gennaio sulnuovo regime dei minimi e sull’aliquota contributiva dovuta alla Gestione Separata Inpsdai lavoratori autonomi non iscritti ad una cassa previdenziale privatizzata, che la Leg-ge di Stabilità 2015 ha aumentato al 38%.

Naturalmente, daremo conto di ogni novità dalle pagine di 30giorni e dal nostro sito(www.enpav.it).

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24 | 30Giorni | Gennaio 2015

uomini sandwich accanto agli incro-ci cittadini più caotici, o striscioniesposti negli stadi durante le partitedi qualunque campionato o dove latua fantasia ti potrebbe portare,….. tupuoi pubblicizzare la tua attività,l’importante, che tutto sia trasparen-te e veritiero.

E se prima il tuo messaggio dove-va in qualche maniera ricevere l’im-primatur dell’Ordine, ovvero un con-trollo preventivo, ora l’Ordine hasolo un potere di verifica ed inoltre,secondo l’Antitrust, non può assolu-tamente ergersi ad organo di regola-mentazione economica di una pro-fessione.

Quindi i furbetti vincono? (sempreche la furbizia sia vincente). Un atti-mo! Dobbiamo sempre e comunquemantenere saldi i doveri di probità, di-gnità e decoro nell’esercizio dellaprofessione, dobbiamo applicare l’ar-ticolato del nostro Codice Deontolo-gico (Giugno 2011). Dobbiamo seguirele linee guida Fnovi inerenti l’artico-lo 54 ed è quello che io richiedo ai di-versi colleghi che si espongono sulweb, anche se è un mestiere duro, an-che se il più delle volte si presentanocon a fianco Principi del Foro, e in me-rito agli annunci dei veterinari a do-micilio (so che è il tuo cruccio prin-cipale), l’articolo 19 del codice de-ontologico enuncia come ben sai: “ilmedico veterinario deve svolgere lapropria professione in ambienti econtesti organizzativi adeguati allacomplessità della prestazione e al de-coro della professione tali da garan-tire il corretto svolgimento dell’atti-vità professionale a tutela del be-nessere animale e della salute pub-blica”.

Sempre a tua disposizione.Laurenzo ■

di Laurenzo Mignani Presidente Omv di Bologna

Caro Collega, è già diver-se volte che mi cerchi te-lefonicamente per co-municarmi la tua disap-

provazione per certi avvisiche diversi nostri Colleghipubblicano su internet tramite siti oblog e nel contempo mi comunichi latua meraviglia nel notare che l’Ordi-ne Provinciale se non il ComitatoCentrale non intervenga ad oscurarequello che tu reputi un illecito amo-rale e deleterio per l’immagine dellaCategoria. Preferisco risponderti,l’antica nostra conoscenza ed amici-zia me lo consente, per iscritto, piut-tosto che tediarti con una lunga te-lefonata nella quale potrei o confon-dermi o perdere il filo, diciamo, logi-co del discorso che ti vorrei fare.

È notorio e chiaro che noi mediciveterinari, permettimelo di ricordar-lo, di una certa età, siamo cresciuti frapaletti di regolamenti ben precisi

che governavano non solo la pubbli-cità ma anche il tariffario minimo ob-bligatorio, consapevoli di attuare,assieme al rispetto del codice deon-tologico di categoria, linee di condottaatte a migliorare il rapporto, in primiscon il cittadino cliente, ma anche fracolleghi. Ebbene, come ti ho già det-to telefonicamente, le cose sono cam-biate.

La materia della pubblicità sanita-ria è stata profondamente modifica-ta dal decreto Legge del 4 Luglio2006, n. 223 dal titolo “Disposizioni ur-genti per il rilancio economico e so-ciale per il contenimento e la razio-nalizzazione della spesa pubblica,nonché interventi in materia di entra-te e di contrasto all’evasione fisca-le”…….in soldoni dal cosiddetto de-creto Bersani. Vale a dire?

Vale a dire che nella maniera chevuoi, vedi blog, o cartelloni, o stri-scioni a seguito di aerei monopostosorvolanti spiagge gremite di ba-gnanti, o fiancate di taxi, se non lu-notti degli stessi, o addirittura tramite

LETTERA DEL PRESIDENTE DELL’OMV DI BOLOGNA A UN SUO ISCRITTTO

GLI UOMINI SANDWICHLa professione si esercita in ambienti adeguati.

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19 Euro invece di 67 per un check up completo per cane o gatto alla Clinica Veterinaria Dottor

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__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ORDINE DEL GIORNO

L’intervento dell’ex presidente Gae-tano Vinciguerra ha fatto rivivere, at-traverso racconti di vita vissuta, al-cuni momenti storici della veterina-ria foggiana.

Una professione in continuocambiamento ed evoluzione - ha ri-cordato il presidente Zaccaria diTaranto - sottolineando l’importan-te ruolo del medico veterinario inmateria sanitaria, agro alimentare,economica e ambientale. Sapere,saper fare e saper essere: è questoil messaggio del presidente a chiha appena guadagnato il titolo dimedico e si appresta a praticare laprofessione. ■

a cura dell’Omv di Foggia

Nella prestigiosa sala del-l’Auditorium Santa Chia-ra, l’Ordine di Foggia hapremiato i medici vete-

rinari iscritti da oltre 25 anni.“25 anni insieme”, questo il titolodella giornata che, lungi dall’essere unnostalgico incontro tra colleghi, è la ce-lebrazione dell’orgoglio di apparte-nenza ad una nobile classe di profes-sionisti. Fiducia, la parola chiave del-l’incontro, perché come ha dichiaratoil presidente Zaccaria di Taranto,“questa è l’occasione per rinnovare lastima nei confronti di chi è iscritto al-

l’ordine da più di 25 anni e gli auguriai neo associati”.

Tra i presenti, oltre a Gaetano Pe-nocchio e Gianni Mancuso, il sinda-co Franco Landella, il prof. GiulianoVolpe, presidente del Consiglio supe-riore per i beni culturali e paesaggi-stici, il direttore generale della AslFoggia Attilio Manfrini, i consiglieriregionali della Capitanata, il vicepre-sidente della Provincia di Foggia, ilcomandante dei Nas Foggia.

Il prof. Giuliano Volpe nella suaLectio magistralis ha parlato dell’im-portante legame fra uomini e anima-li con un riferimento specifico allastoria economica della Capitanata.

EMOZIONANTE MANIFESTAZIONE DELL’OMV DI FOGGIA

25 anni insiemeLa giornata ha visto il suo epilogo nella sede storica del “Circolo Daunia”.

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ORDINE DEL GIORNO __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

un paese che non fosse l’Italia. Dopola laurea la maggior parte del prati-cantato nelle cliniche italiane è gratuitoe spesso logorante dato che il più del-le volte non si riesce ad imparare “re-almente” la professione. La borsa distudio della Facoltà di medicina vete-rinaria di Bologna mi aveva offerto lapossibilità di acquisire esperienza inSpagna nella ricerca e spostandomi aBarcellona avevo anche trovato di-verse possibilità di lavoro remunera-to come veterinaria in cliniche di pic-coli animali. Purtroppo l’Italia non midava la possibilità di imparare e allostesso tempo di avere uno stipendioper mantenermi. In questo senso la leg-ge italiana non ci protegge come neo-laureati in medicina veterinaria men-tre all’estero si riconosce molto di piùla figura del “praticante”.

G.T.: Quali sono state le difficoltàmaggiori che hai dovuto superare?

E.C.: Sicuramente le maggiori diffi-coltà le ho avute spostandomi in un al-tro paese e iniziando la mia carriera diricercatrice. È abbastanza facile im-maginare quanto sia complicato esseresoli in un paese straniero, con un’altracultura e un’altra lingua. Creare la pro-pria “individualità” come persona ecome professionista a 26 anni in un am-biente che non è quello a cui sei abi-tuato non è sicuramente facile. Biso-gna sapersi “acclimatare” e per fortunasono una persona che riesce ad adat-tarsi facilmente. La parte più compli-cata probabilmente è stata accettarela scienza e il mio nuovo cammino diricercatrice come parte della mia vita.Per come sono andate le cose oggiposso dire che non ho scelto io lascienza, ma “la scienza ha scelto me”.Come medico veterinario ero cre-sciuta con l’idea che la mia vita sa-rebbe stata dedicata agli animali, manel diventare ricercatrice ho dovutoaccostarmi a questioni etiche e a vol-te a qualche compromesso profes-sionale a cui non ero preparata.

G.T.: Puoi dirci quale è all’estero ilreale atteggiamento nei confrontidei nostri giovani connazionali?

di Giovanni TelPresidente Omv di Gorizia

Quale gradita sorpresa diquesto scorcio inizialedell’anno, ho avuto mododi conoscere ed iscrivere

al mio Albo professionale Eli-sa Crisci di Gorizia, impegnata davari anni quale ricercatrice immuno-loga e virologa in vari stati esteri. At-tualmente Postdoc nell’Institute ofClinical and Experimental Medicinedella Università di Linköping in Svezia,risulta in possesso di un già ricco ba-gaglio di esperienze professionali ma-turate in Spagna, Belgio, Scozia e Au-stralia. Laureata a Bologna nel 2005, èapprezzata autrice di numerose pub-blicazioni dal 2008 in poi nel suo spe-

cifico campo d’interesse scientifico.Collabora con ricercatori veterinari inEuropa e recensisce per conto della ri-vista Molecular Immunology. In un mo-mento tanto delicato per gli sbocchilavorativi e la crisi contingente che ciattanaglia, il nostro paese continua asfornare talenti che solo in altri paesitrovano la possibilità di realizzazioneed apprezzamento. Ritengo utile averpotuto intervistare questa giovane ebrillante collega, in modo da portarela sua personale esperienza all’atten-zione di tutto quanto il mondo pro-fessionale italiano.

G.T.: Elisa, cosa ti ha spinto a ri-chiedere l’iscrizione ad un Ordine Ve-terinario Italiano?

E.C.: In diversi stati europei per es-sere riconosciuta come veterinariadevo ottenere una «Good standing» ri-lasciata dal Ministero della Salute.Questo documento lo posso otteneredopo l’iscrizione all’Ordine dei Veteri-nari. È un processo burocratico direi ab-bastanza lungo, ma diciamo che è qua-si una tappa obbligata per il ricono-scimento della mia qualifica all’estero.

G.T.: Quali sono state le motiva-zioni che ti hanno spinta a lasciarel’Italia subito dopo la laurea?

E.C.: All’inizio non c’è stata una veramotivazione, ma più che altro la cu-riosità di conoscere realtà diverse e diacquisire esperienza in veterinaria in

INTERVISTA A ELISA CRISCI

UNA IMMUNOLOGAVETERINARIA ITALIANAIN SVEZIALa legge italiana non protegge i neolaureati in medicinaveterinaria mentre all’estero si riconosce la figura del“praticante”.

ELISA CRISCI

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__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ORDINE DEL GIORNO

E.C.: Credo che l’atteggiamento ver-so i ricercatori italiani cambi a secon-da del paese e dell’ambiente in cui citroviamo. Nella mia esperienza pur-troppo ho trovato colleghi che ci defi-niscono “scansafatiche” senza avercimai visto lavorare e solo per il fatto diessere “italiani”, e altri che invece ap-prezzano molto la forma mentis del no-stro paese e la nostra capacità come ri-cercatori. E ovvio che sentirmi inclu-dere in stereotipi di basso livello nonè piacevole, ma per fortuna credo diaver incontrato molte più persone cheapprezzano il mio lavoro e la mia pro-fessionalità insieme all’estro che, cre-do, sia proprio della nostra cultura ita-liana. In generale le persone continua-no ad apprezzare gli italiani per la cul-tura, la creatività, l’empatia, la spon-taneità e la solarità che emaniamo.

G.T.: Una domanda delicata. Ritie-ni congruo il livello di preparazioneimmediatamente post laurea vigen-te in Italia?

E.C.: Credo che l’Università italianaci prepari molto bene ad essere buo-ni “pensatori”. Gli italiani in generalesono ricercatori competenti, ideatorie si adattano facilmente a qualsiasicontesto di lavoro. In questo credo su-periamo colleghi di altri paesi, chespesso si trovano ingabbiati in “pro-tocolli” e regole da cui non sanno di-scostarsi. Direi quasi che noi siamomolto più bravi a “risolvere i proble-mi”. Rimane purtroppo la cronicamancanza di preparazione pratica.

G.T.: Vuoi dirci come è nata la pas-sione per un campo tanto specificoquale l’immunologia?

E.C.: Sinceramente non saprei dareuna risposta. Quando facevo l’Uni-versità ero sempre stata affascinatadalla scienza e l’immunologia avevasempre attratto la mia attenzione,nonostante la vedessi come qualcosadi veramente complicato. In realtà lascelta non l’ho fatta io direttamente,sono stati i miei “supervisors” che mihanno indirizzata verso questa spe-cialità e con il tempo ho imparato adapprezzarla moltissimo. Mi entusiasmo

nel pensare ai meccanismi che portanoil corpo a rispondere a qualcosa checonsideriamo “estraneo”, ma soprat-tutto adoro lavorare nell’ambito del-la vaccinologia e immunoterapia. Perme non esiste sensazione più bella checredere di sviluppare qualcosa che poisarà di aiuto a persone e animali.Forse sono un’idealista, ma mi piacepensare che il mio lavoro serva a“qualcosa di più grande”.

G.T.: Oggi si parla sempre più di“One medicine. One health”. Qualeè il rapporto con la medicina umanain cui l’immunologia applicata su mo-delli animali è tanto indispensabile?

E.C.: Io credo molto in questo con-cetto e credo di essere una rappre-sentazione vivente di tale afferma-zione. Durante la mia carriera ho svi-luppato diverse capacità interdisci-plinari collaborando con ricercatoriumani e veterinari. Io stessa, come me-dico veterinario, ho spesso usato mo-delli animali per ricerche biomedicheumane. Sono una grande sostenitriceche il sinergismo tra ricerca umana eveterinaria possa accelerare e mi-gliorare le scoperte biomediche e fa-vorire la loro efficacia nella salutepubblica. Come immunologa veteri-naria, per esempio, ho sempre soste-nuto l’utilizzo del suino come model-lo per l’immunologia umana. Gli studidi altri ricercatori e anche i miei, mo-strano come tale specie sia facilmen-te extrapolabile per la ricerca umana,molto più dello studio con roditori.Credo che i modelli animali sianomolto utili alla ricerca, ma sono ancheconvinta che siano indispensabili sem-pre e solo quando i modelli in vitro nonriescano a rispondere alle domande.

G.T.: Di quale ricerca scientifica tistai attualmente occupando?

E.C.: Attualmente sto studiando il ruo-lo del complemento nelle infezioni vi-rali sessualmente trasmissibili, qualil’herpes virus di tipo 2 e Hiv. Il gruppodi ricerca dove lavoro (di Marie Lar-sson) sta studiando da diversi annil’Hiv e io ho iniziato una nuova brancadel progetto, focalizzandomi princi-

palmente sull’herpes virus di tipo 2(Hsv2) e osservando i meccanismi concui l’Hsv2 modifica la patogenesi del Hiv.

G.T.: Qualche anno fa Ilaria Capua,virologa dell’IZS delle Venezie, sot-tolineò l’importanza della condivi-sione totale di informazioni fra la ri-cerca biomedica e quella veterinaria.Secondo te stiamo proseguendo suquella strada?

E.C.: Quello che posso dire basan-domi sulla mia esperienza personale èche vari gruppi di ricerca stanno met-tendo in pratica questa condivisione atutt’oggi. Nel mio caso, mentre lavo-ravo in un centro di sanità animale(Cresa, Barcellona) ho collaboratocon un gruppo di ricerca dell’ospeda-le clinico di Barcellona e da questa col-laborazione è nato uno dei miei ultimiarticoli. Allo stesso modo, ho colla-borato con il gruppo di ricerca umanadi Alberto Mantovani (Humanitas, Re-search Hospital, Milano) e anche gra-zie a questa collaborazione ho potutopubblicare un articolo. In entrambi icasi c’è stata una totale condivisionedi informazioni e anche un notevolesupporto tecnico e pratico tra la par-te veterinaria e quella umana.

G.T.: Torneresti in Italia qualora vifosse un’offerta particolarmente al-lettante?

E.C.: So che rispondendo a questadomanda potrei risultare “impopolare”agli occhi di tanti colleghi, come me oc-cupati all’estero, ma personalmentenon me la sento di escludere tale ipo-tesi. Paradossalmente non ho mai la-vorato come ricercatrice in Italia e soche purtroppo la nostra realtà non èdelle migliori. Quindi tornerei per unaposizione che mi permettesse di fare laricercatrice in maniera dignitosa e conmargini di miglioramento. Non so sequesta sia una utopia, ma nonostantetutto, io sarei onorata di contribuire allosviluppo della ricerca nel mio paese.Sono sempre stata orgogliosa di esse-re italiana e adoro il mio paese, con isuoi pregi e difetti, quindi potrei soloche essere felice di fare il mio lavoro nelluogo dove sono nata. ■

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NEI F

ATTI

dese che gestisce il traffico di droga.La sera del 20 febbraio viene fatto

uscire di casa da una falsa richiestadi visita urgente e viene ucciso contre colpi di pistola esplosi a distanzaravvicinata.

Nel 2002 i quattro colpevoli - il si-cario, il commerciante di armi che loaveva assoldato e due allevatori,mandanti dell’omicidio - vengonocondannati a pene comprese fra 25anni e l’ergastolo. Rendono ancorapiù fosco il quadro due suicidi avve-nuti durante le indagini: quello di unveterinario pubblico accusato di es-sersi fatto corrompere dal danarodei trafficanti e quello di un piccolospacciatore coinvolto nelle indaginie principale testimone a carico di unpezzo grosso del traffico di drogaolandese.

Certo, molto è cambiato da queitempi: oggi è in vigore una legislazio-ne coerente, c’è una maggiore con-sapevolezza delle esigenze della sa-lute sia fra i consumatori che fra iproduttori ed è diffusamente sentitoil bisogno di pretendere, da un lato,e assicurare, dall’altro, trasparenzanelle produzioni alimentari.

Ogni Veterinario di Sanità Pubblicasa però cosa potrebbe conseguire al-l’indifferenza dei cittadini e all’isola-mento nelle Istituzioni, in questo pe-riodo in cui la crisi economica mor-de e riaffiorano, purtroppo, le mi-nacce.

Nonostante ciò dobbiamo saperfare ogni giorno scelte coerenti con ilnostro mandato.

Questo farà sì che ricordare oggi ilcollega Van Noppen sia acquisto persempre e non solo facile mezzo perottenere effimeri consensi. ■

di Ernesto MantovaniMedico veterinario, Como

Il 20 febbraio ricorre il ven-tesimo anniversario dellamorte di Karel Van Nop-pen, nostro collega, ucciso

dalla mafia degli ormoni aWechelderzande, nel Belgiosettentrionale.

Nasce nel 1953. Si laurea in Medi-cina Veterinaria nel 1977 a Gand e sisposa con Maria Hendricks, che glidà due figli. Nel 1980 viene nominatoispettore veterinario aggiunto pres-so il macello comunale di Turnhout.

Nel 1988 passa all’Istituto di Con-trollo Veterinario - équipe anti ormo-ni - del Ministero della Salute.

Il gruppo è composto da dodici ve-terinari incaricati specificamente difare ricerche, randomizzate o mirate,

sia nelle stalle che nei macelli, perevidenziare l’uso di ormoni.

Sono gli anni in cui si sviluppa, an-che a seguito della caduta della cor-tina di ferro, il traffico di queste so-stanze illecite prodotte nei paesi del-l’Est, e distribuite in Europa da veree proprie organizzazioni criminali.

In quel periodo si stima che, in Bel-gio, almeno il 25% dei vitelli sia trat-tato con anabolizzanti.

La presenza di correnti di pensieronon sempre contrarie all’uso di que-sti prodotti, la iniziale mancanza dicontrolli efficaci, la lucrosità del traf-fico, i significativi incrementi ponde-rali negli animali contribuiscono daun lato a estendere a macchia d’oliol’utilizzo di sostanze illecite, dall’al-tro a creare un’atmosfera opaca incui si alternano, nei confronti degliispettori, minacce a tentativi di cor-ruzione.

Karel Van Noppen non si piega acompromessi, rifiuta offerte di dena-ro, denuncia fughe di notizie che va-nificano le ispezioni a sorpresa, furtidi campioni avvenuti all’interno de-gli uffici veterinari. Segnala anche lapresenza di un funzionario pubblicoassoldato dai trafficanti, ma il suorapporto non sortisce alcun effetto.

Si insinua che abbia ricevuto bu-starelle nella sua veste di consiglierecomunale.

Van Noppen abbandona nel 1992 ilBelgio e per un anno lavora in Mala-wi. Rientrato in patria prosegue il la-voro nel gruppo anti ormoni del Mi-nistero. Proseguono e si intensifica-no anche le minacce.

Secondo il senatore Willy Van Kuy-pers forse scopre un legame tra itrafficanti di ormoni e la mafia olan-

LA MAFIA DEGLI ORMONI

NOI SIAMO KAREL VAN NOPPENVenti anni fa veniva ucciso in Belgio.

KAREL VAN NOPPEN

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_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ NEI FATTI

merici ma anche di una loro inter-pretazione.

Le attività portate avanti dal Con-tingente italiano nelle missioni fuoriarea, di cui le iniziative del VeterinarioMilitare effettuate nelle aree rurali di Ka-bul e di Farah sono un esempio, sonostate molto apprezzate dai rappresen-tanti delle amministrazioni locali, ma bi-sognerebbe inserire e contestualizzareil lavoro del veterinario militare inprogetti più ampi, come quelli attuatidalle Università o dalla Fao.

DATI RICAVATIDALL’ESPERIENZA DIRETTA ECONSIDERAZIONI SUL SETTOREZOOTECNICO NELLE AREERURALI DI KABUL E DI FARAH

Durante le attività veterinarie con-dotte in 25 villaggi delle aree rurali diKabul e di Farah, effettuate nel con-testo delle operazioni Isaf X e Isaf XIII,è stato possibile verificare diretta-

di Lorenzo Tidu* e Alberto Prandi**

*Centro Militare Veterinario di Grosseto

**Facoltà di Medicina Veterinaria,Università di Udine

In Afghanistan uno dei pro-blemi più sentiti, dagli abi-tanti delle zone rurali edalle amministrazioni lo-

cali, riguarda l’attività zoo-tecnica: in particolare il suo recu-pero e la sua possibile implementa-zione. La tradizione, la cultura e le co-noscenze collegate soprattutto al-l’allevamento ovino, che rappresen-tano un retaggio millenario, si stannoperdendo tra i popoli nomadi e, an-cora di più, tra quelli stanziali dellearee rurali. Queste conoscenze han-no portato, per esempio, a selezionarenel tempo razze di pecore perfetta-mente adattate alle dure condizioniclimatiche e ambientali tanto da ren-derle parte integrante dei delicatiecosistemi esistenti dove ci sono i pa-scoli estivi o nel deserto del Sistan,dove si trovano i pascoli invernali.

Le iniziative portate avanti dalle or-ganizzazioni internazionali, dalla Fao,dalle Università e dal Moal (Mini-stry of Agriculture and Livestock) perimplementare il settore zootecnico inAfghanistan sono rappresentate so-prattutto da progetti che riguardanol’aspetto sanitario e strutturale di que-sto settore produttivo. Per esempio,questi organismi si sono occupati del-la progettazione e messa in opera dicentri di raccolta per il latte, che fa-vorirebbero la vendita nei mercati di

Kabul e Kandahar del latte in ecces-so prodotto nelle aree rurali; hannocondotto dei piani sanitari per l’era-dicazione della Peste Bovina, per ilcontrollo dell’Afta Epizootica, dellaPeste dei Piccoli Ruminanti e del-l’Enterotossiemia dei vitelli e questaattività contribuirebbe a garantireperformance di produzione zootec-nica più elevate.

Il rilancio della zootecnia, come at-tività produttiva, favorirebbe anchealtri settori ad esso collegati, comequello dell’artigianato (tappeti e co-perte di lana annodati a mano1) chedeterminerebbe l’aumento dell’oc-cupazione femminile e così si con-tribuirebbe a migliorare l’Indice di Svi-luppo di Genere (Gdi) che, in Afgha-nistan, è tra i più bassi al mondo.

Le politiche di recupero di attivitàtradizionali come l’allevamento inAfghanistan hanno bisogno di unostudio multidisciplinare che deve es-sere condotto su scale diverse e chedeve tener conto non solo dei dati nu-

LA MEDICINA VETERINARIA MILITARE: IL CONTRIBUTO AL RILANCIO DEL SETTORE ZOOTECNICO

L’ATTIVITÀ ZOOIATRICA NELLEOPERAZIONI MILITARI DI PACEContribuire al rilancio della zootecnia nelle aree rurali dell’Afghanistan, favorisce lapolitica di recupero e di valorizzazione economica delle aree interessate.

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mente le condizioni sanitarie e ge-stionali in cui si trovano gli allevamentilocali avendo avuto la possibilità di vi-sitare un centinaio di greggi ovi-carpinie allevamenti bovini.

Le attività veterinarie nelle opera-zioni militari, come quelle svolte daiMedici a favore degli abitanti dei vil-laggi afgani, per ovvie ragioni di sicu-rezza, devono essere effettuate moltorapidamente; durano, infatti, circadue ore e in questo tempo, il veteri-nario deve rendersi conto delle con-dizioni generali del bestiame presen-te, deve praticare trattamenti pro e me-tafilattici per le principali parassitosigastrointestinali e cutanee ed even-tualmente curare i capi di bestiame bi-sognevoli di terapie specifiche im-mediate. È stato così possibile reperiresul campo preziose informazioni sul-lo stato sanitario del bestiame e sisono potuti effettuare prelievi fecali edematici a campione che hanno con-sentito di fare un quadro concreto sul-le condizioni sanitarie in cui si trova-va l’allevamento del bestiame nellearee rurali di Kabul e di Farah.

In particolare sono stati condottiesami coprologici sui campioni feca-li diarroici di pecore prelevati nei vil-laggi di Luiy Calay e di Nanni Kalay del-la valle di Souroby. Nei villaggi di QaLa E-Abdulrauf, Ruins, Katasang, Ruyne Kuz Miakey sono stati prelevaticampioni di feci dai cortili delle abi-tazioni, in cui erano stabulati dei bo-vini e dai pascoli, in cui erano transi-tati greggi ovi-caprini.

Prelievi fecali sono stati anche ef-fettuati sui greggi dei villaggi di Qat-Eh-Ve-Shah-Aziz e di Sha Toot situati neldistretto di Kabul, a Sud-Ovest del-l’Area di Responsabilità italiana.

A due cavalli del campo profughi diKabul sono stati prelevati campioni disangue ed inviati in Italia per la ricer-ca di alcuni patogeni di interesse epi-demiologico come Anaplsma fagoci-tophilum, Babesia equi e Babesia ca-balli.

Nella gran parte dei campioni feca-li (90%) si è riscontrata la presenza diuova di Nematodirus sp. e di Stron-

gyloides sp. e, in una piccola parte(20%), si è evidenziata la presenza diprotozoi ascrivibili al genere Eimeria.

Il siero equino sottoposto a test sie-rologici presso l’Istituto Zooprofilatticodel Lazio e della Toscana, è risultatopositivo a Babesia equi.

In alcuni capi ovi-caprini, circa il 2%sulla totalità dei villaggi visitati, è sta-ta riferita la presenza di aborto al 3° o4° mese di gestazione e per tale ra-gione si è sospettata la presenza diBrucellosi; nel 10% dei greggi si è ri-scontrata Artrite Encefalite Virale del-la Capra (Caev) per la presenza di ca-pre affette da artrite metacarpale bi-laterale, agalassia e sintomatologia re-spiratoria; nel villaggio di Ramat Habatalcuni capi presentavano stomatite ve-scicolare, mentre a Kuz-miah-khaylle pecore trattate presentavano Oe-strus ovis.

Non sono state riscontrate lesioni ri-feribili ad Afta Epizootica, di contro al-cune capre sia giovani che adulte, nelvillaggio di Shãrs Kal, hanno presen-tato formazioni vescicolari nelle lab-bra riferibili alla Peste dei Piccoli Ru-minanti così come alcune capre, visi-tate ad Alu Ke Hel, presentavano pa-pillomatosi diffuse, che oltre al musosi estendevano anche alla testa e in al-cuni casi alle superfici dei padiglioniauricolari. Alcuni bovini del villaggiodi Run presentarono patologie cutaneedi tipo parassitario riferibili a rognasarcoptica e, in 2 casi, a micosi. Oltrealle patologie riscontrate nelle aree diKabul, si è diagnosticata anche bron-copolmonite verminosa nel 30% dellepecore e nel 10% delle capre.

Dalle osservazioni dirette, avendoavuto la possibilità di lavorare a con-

tatto con i pastori locali, si è potutoinoltre constatare che questi ultiminon sono affatto in grado di contene-re, per il tempo necessario alla som-ministrazione dei farmaci, le pecore,le capre e, ancora meno, i bovini.

La mancanza di capacità di gestireil bestiame si riflette pure nel modo incui vengono stabulati gli animali, cosìcome è confermato dalla letteraturadel settore, e nel modo in cui questivengono ingiustificatamente maltrat-tati. Durante il periodo invernale il be-stiame è, infatti, stabulato all’internodi stalle poco illuminate, polverose incui pecore, capre, bovini e gallinecondividono gli stessi spazi.

I pastori ignorano le modalità di tra-smissione delle patologie, i rimediper prevenire il diffondersi delle stes-se all’interno dell’allevamento.

La cattiva gestione del bestiamenon è evidente solo dal punto di vistadella condizione dei ricoveri ma lo èanche dal punto di vista comporta-mentale: quando ci si avvicina agli ani-mali afgani questi sono terrorizzati esfuggono a qualsiasi tentativo di ma-nipolazione.

AGGIORNAMENTOPROFESSIONALE CONTINUO DIVETERINARI OPERANTI NELLEAREE RURALI DEL DISTRETTO DIKABUL E FARAH

Il progetto di aggiornamento pro-fessionale veterinario, che è statopensato per i veterinari afgani è un pro-gramma e-learning studiato in colla-borazione con l’università di Udine,Istituto di fisiologia veterinaria. Il si-stema che è stato utilizzato dal Vete-rinario di Contingente di Italfor, ha datola possibilità di sviluppare micropro-getti di formazione a distanza (Fad),destinati al target di utenti finali, in que-sto caso i veterinari locali. L’attività, nelconcreto, è stata svolta mediante l’uti-lizzo di videoconferenze integrate conmateriale didattico multimediale di-sponibile su piattaforma dedicata allaformazione a distanza attiva presso

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l’Università di Udine.Il materiale didattico on line aveva

anche la possibilità di vocalizzazionedei contenuti in lingua inglese edera previsto l’utilizzo dell’arabo perrendere le lezioni più agevoli da par-te dei fruitori.

L’iniziativa non ha necessitato diparticolari requisiti tecnici, è stato in-fatti sufficiente disporre di punti di ac-cesso a Internet, già presenti nellabase militare italiana di Camp Invic-ta a Kabul e di Camp Arena a Farah,che erano dotati di postazioni in gra-do di collegarsi in rete.

I contenuti sono stati concordati divolta in volta in base alle esigenze diaggiornamento e di formazione dei ve-terinari civili e customerizzati in baseai prerequisiti degli utilizzatori degliMf e agli obiettivi specifici indivi-duati per l’operatività sul territorio.

In particolare, a Farah era presen-te un veterinario che operava a favoredel Capo Dipartimento per la pro-vincia di Farah del Ministero dell’Ir-rigazione, dell’Agricoltura e dell’Al-levamento afgano, che è stato iden-tificato come fruitore del programmadidattico sulla medicina di laborato-rio. Infatti, questo professionista ave-va a disposizione un laboratorio dianalisi del Dipartimento che non ave-va mai potuto utilizzare prima per in-sufficiente preparazione tecnica.

A Kabul, invece, si è effettuato unprogramma di formazione sulle pa-tologie ginecologiche bovine ad ungruppo di 8 veterinari individuatidal Ministero dell’Allevamento e del-l’Agricoltura Afgano.

Per poter visionare l’articolo com-pleto, inclusi i riferimenti bibliografici,è possibile scrivere al Colonnello Lo-renzo Tidu, Sezione Medicina e Dia-gnostica Cinofila - Ce.Mi.Vet.:[email protected]

1I tappeti annodati a mano dalle donne lo-cali occupavano una nicchia molto im-portante di mercato, tanto che, alla fine de-gli anni ’70, questo settore dell’artigianatoproduceva 20 milioni di $US e rappresen-tava il 9% delle esportazioni totali. ■

INTERVISTA AL PRESIDENTE ANDREA MANDELLI

Attività ordinisticae impegno politicoGli Ordini non sono il sindacato degli iscritti e non sonolobby.

di Federico Molino

Andrea Mandelli, farma-cista e Senatore dellaRepubblica italiana dalmarzo 2013, è presiden-

te della Fofi. Facciamo con luiun bilancio sulla sua attivitàdi parlamentare.

F.M. - Presidente Mandelli, le chie-diamo di tracciare un bilancio diquesti 22 mesi da Senatore, chehanno visto l’avvicendarsi di duepresidenti del Consiglio e di due go-verni.

Lei ha dedicato molto impegno adaffrontare tematiche sanitarie, quan-to la sua esperienza ordinistica,come Presidente di Ordine e Presi-

dente della Fofi, è stata determi-nante per la sua candidatura e uti-le per la sua attività parlamentare?

Andrea Mandelli - Più che un bi-lancio della mia personale espe-rienza in Senato, forse andrebbetracciato un bilancio della situazionedel Paese, e purtroppo non è posi-tivo. L’Italia ha enormi potenzialità,ma finché non si affronta il vero nodoche sta strozzando la nostra econo-mia, cioè le tasse, tutto il resto è de-stinato a rivelarsi poco o per nienteutile. Penso al Jobs Act, ma anche adaltri provvedimenti come il bonus di80 euro. Purtroppo in questo senso,la legge di stabilità è stata un’occa-sione persa. Per quanto riguarda me,non posso che ribadire che essere inparlamento è un onore per chi, come

INTERVISTA

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INTERVISTA ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

me, ritenga l’impegno a favore dellacollettività uno dei doveri civici chediscendono dalla democrazia.

Venendo al secondo aspetto delladomanda, l’esperienza di rappresen-tante di una professione sanitaria hasignificato la conoscenza diretta econcreta di una serie di difficoltà og-gettive di un settore che interagiscecon tutti i livelli della nostra società:la tutela della salute e quindi di un di-ritto fondamentale del cittadino, lavalorizzazione delle persone cheoperano per rendere concreto que-sto diritto e quello delle attività eco-nomiche. Ho cercato di mettere afrutto queste competenze attraversoiniziative legislative che risolvesseroproblemi e criticità oggettive: è ilcaso, per esempio, del provvedi-mento sul ritiro dei medicinali a se-guito di cambiamenti del foglietto il-lustrativo. Chiudere con la praticadel ritiro dei lotti e passare alla con-segna del nuovo foglietto da partedel farmacista ha significato miglio-rare le condizioni e la qualità del la-voro del farmacista, ma anche ri-durre i costi a carico della filiera emigliorare il servizio al cittadino, chespesso rischiava di non trovare infarmacia il farmaco prescritto. Lostesso vale per l’istituzione del dos-sier farmaceutico aggiornato dal far-macista: significa tenere traccia ditutti i medicinali assunti dal pazientea vantaggio della sua salute, ma an-che del lavoro del medico e dell’ot-timizzazione del processo di cura.

F.M. - In merito al disegno di leggesulla riforma degli Ordini profes-sionali, ci illustra il panorama poli-tico delle posizioni in merito?

A.M. - Innanzitutto va sottolineatal’importanza di questo provvedi-mento che pone le basi per un ag-giornamento delle “macchine” ordi-nistiche: abbiamo assistito acambiamenti enormi nel settore sa-nitario ma anche nello stesso con-cetto di professione e professioni-sta, per non parlare del fatto cheormai la dimensione sovranazionale

è sempre più presente.Non sta a me rappresentare le po-

sizioni dei diversi raggruppamentipolitici, una cosa però posso diresenz’altro: nel Parlamento è diffusauna certa diffidenza nei confronti de-gli Ordini, dipinti - a torto - come ilsindacato degli iscritti e, ancora unavolta, una lobby.

Proprio per questo è fondamen-tale che questa riforma arrivi inporto e permetta - fornendo i mezziadeguati alla situazione odierna - didimostrare al paese che un Ordine,un Collegio professionale, sono stru-menti dello Stato a tutela del citta-dino.

F.M. - Quali sono le altre prioritàinerenti le professioni sanitarie chevuole portare all’attenzione delparlamento?

A.M. - Per usare un’immagine col-loquiale, mi sembrerebbe contro-producente mettere altra carne alfuoco: la riforma degli Ordini è già unobiettivo importante ed è meglioavere un solo progetto ma portato acompimento, piuttosto che tanti de-stinati ad avviarsi su un binariomorto. Ne sono convinto, anche se latendenza attuale sembra essere in-vece quella di aprire molti capitoli dicui poi nessuno scrive la conclu-sione.

Ci sono però due aspetti del-l’azione di governo che ritengo deb-bano essere contrastati con forza eche hanno pesanti riflessi su tutte leprofessioni: la tassazione delle casseprevidenziali, che viene ad incideresulla loro operatività nel momento incui - sotto la spinta delle crescenti di-soccupazione e sotto-occupazione -la stabilità economica è già messa arischio; il secondo è la normativa re-lativa all’attività dei liberi professio-nisti - le cosiddette partite IVA - chesono attaccate su due fronti, quellodel trattamento fiscale e quello delprelievo previdenziale.

Questi inquadramenti atipici sonosempre più diffusi e sempre piùspesso riguardano anche le profes-

sioni sanitarie. Ho da subito sottoli-neato la gravità di questi interventi enon intendo lasciar cadere la que-stione.

F.M. - Qual è la sua opinione sulPatto della salute e sulle possibili ri-cadute che questo potrebbe averesul ruolo e funzioni degli Assesso-rati regionali? È reale il rischio chequesti siano indeboliti da un ap-proccio troppo centralista?

A.M. - Sì, il Patto per la Salute puòessere visto anche come un ritorno aun maggiore peso dell’amministra-zione centrale, ma ritengo che questosia un fatto positivo. Mi sembra qua-si superfluo ricordare come ormai siabbia a che fare con 21 servizi sani-tari differenti, con ricadute negativein termini di uniformità di accesso allecure, di destinazione delle risorse edi razionalizzazione della spesa. È evi-dente che la competenza organizza-tiva debba essere attribuita al livellopiù vicino alle esigenze territoriali,non fosse altro che per le specificitàepidemiologiche, ma è ormai indi-spensabile un’istanza di raccordo e diverifica a livello nazionale. ■

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vegno, quali Dg Sanco, Ema, Ecdc, de-lineato il quadro generale della si-tuazione, ciascuno per le propriecompetenze evidenziano come l’Amrnell’uomo sia un problema mondialema come sia anche comune a tutti ipaesi il coinvolgimento ambientale. Ladiffusione degli Am e degli organismiAmr nell’acqua arriva all’acqua po-tabile, di irrigazione e degli ecosistemiselvatici.

I fattori di rischio riconosciuti perla diffusione dell’Amr nelle popola-zioni sono un precedente utilizzo diAm, lo spostamento delle persone ingenerale, dei pazienti e degli operatorisanitari, le pratiche ospedaliere di la-vaggio e disinfezione delle mani nelpassaggio da un paziente all’altro e lapossibilità o meno di isolare pazien-ti Amr.

Il coinvolgimento della medicina ve-

di Alessandra Vallisneri,Eva Rigonat

Gruppo di lavoro Fnovi sul farmaco veterinario

L’antimicrobico resistenza(Amr) è responsabilità ditutti per microrganismiche non hanno frontiere.

Questa la conclusione della Conferenzainternazionale sulla lotta all’Amr volutadal Ministero della salute nell’ambitodel semestre italiano di presidenza, daltitolo ”Combattere l’Amr: armi intelli-genti contro microrganismi intelli-genti” con apporto di relazioni edesperienze nazionali ed europee.

Partecipare ad un simile consesso èporre aspettative per capire e cono-scere il futuro inteso sia come aspet-tative di salute che di strategie da at-tivare, ciascuno per la propria parte eper ciò che rappresenta. Di fatto il con-vegno lascia ancora molti interrogativiaperti ed un bisogno di riflessione an-che in seno, ma non solo, alla profes-sione veterinaria per intravedere conchiarezza il suo ruolo.

CAPIRE E CONOSCERE L’ESISTENTEL’esistente descritto dai relatori

delle due giornate racconta di un pro-blema mondiale, anche se diversa-mente percepito e gestito, che mettea serio rischio la salute umana per ca-renza di farmaci antimicrobici (Am).Farmaci, quelli Am, che non risultanoappetibili per l’industria, data la diffi-coltà a reperire nuove molecole (l’ul-tima data del 1987), la facilità di svi-luppo di Amr, i brevi tempi di utilizzoauspicati, la pressione ad una ridu-zione del loro utilizzo e i costi di pro-duzione.

L’esistente parla tuttavia di possi-bilità di recupero di molte situazioni,come testimoniato dal prof. S. Da-vies per la situazione ospedaliera in-glese che ha visto l’applicazione di se-vere linee guida su tutto il territorio na-zionale, creare una inversione di ten-denza importante negli ultimi 5 anni,o per quella danese con una discesa

dell’Amr del Mrsa (Methicillin-resistantStaphylococcus aureus) al di sotto del1% a successo delle strategie attuate.

Anche la medicina veterinaria vedespiragli di luce nella testimonianza delprof. D. Mevius per i Paesi Bassi chesi sono avvalsi, prevalentemente, del-le risorse umane ed economiche delprivato per il tramite dei veterinari li-bero professionisti e delle associazioniallevatori coordinate nelle loro pro-poste dal governo per raggiungere, inun quinquennio, la riduzione del 50%dell’uso degli Am in zootecnia e cheora si sta interrogando sull’incidenzadelle dimensioni delle grandi aziendein relazione all’uso di Am.

IN EUROPA E NEL MONDOGli organismi impegnati in Europa

nella lotta alla Amr, presenti al con-

RISPETTARE IL CODICE DEONTOLOGICO SIGNIFICA OGGICONOSCERE IL PROBLEMA, GESTIRLO E PORRE LE DOMANDE A REALE TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA

Antimicrobico-resistenza La prossima sfida per la professione.

FARMACO

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terinaria, se ipoteticamente riguardacertamente le terapie su animali d’af-fezione e per le specie ad uso zoo-tecnico, rimane tuttavia, per moltiaspetti, da dimostrare in tutti i paesi,data anche la scarsità di dati e dun-que delle ricerche in tal senso. I po-chi dati disponibili evidenzierebberoinvece come la maggioranza degli Amusati in zootecnia siano relativi amolecole che non pongono problemiin campo umano. A sostegno della ne-cessità di prudenza, nel sostenere uneventuale passaggio diretto da ani-male da reddito a uomo di Amr, sta-rebbe la situazione della Grecia che,assieme all’Italia, detiene il primatoper l’Amr ma con una realtà zootec-nica certamente diversa. La medici-na veterinaria degli animali da redditoè invece, dati alla mano, chiamata incausa per il controllo degli animali dareddito in un concetto di One healthin diverse zoonosi per patogeni chehanno il duplice effetto di trasmetteresia l’Amr che la malattia come Kleb-siella, Mrsa, microrganismi Esbls (ex-tendend spectrum Beta-lactamases)molto complesse e difficili da curareoltre a Salmonella e Campylobacter eda ultimo il Clostridium difficile. Peralcuni di questi, sono chiamati in cau-sa principalmente gli allevamenti sui-ni, di broiler e tacchini. Anche la me-dicina veterinaria degli animali d’af-fezione dovrà dare il suo contributoper un’inversione di tendenza ne-cessaria in tutta Europa che la vedeprescrivere più farmaci Am per usoumano che veterinario.

L’altra professione chiamata lar-gamente in causa assieme a medici emedici veterinari è quella in tutti i pae-si, dei farmacisti (peraltro non pre-senti in aula). I dati europei denun-ciano una vendita del 50% degli Amsenza ricetta, una larga parte deiquali, ad uso umano, venduti peranimali. Questo panorama fa preve-dere per il 2050 costi in termini di sa-nità e mortalità superiore per Amr ri-spetto ai tumori. La gravità della si-tuazione ha dunque indotto l’Europaa comportamenti prudenziali anche

in tema di negoziati in corso per ilTrattato commerciale con gli Usache hanno visto nascere in tema diAmr una cooperazione tra l’Europa egli Usa.

Un dato positivo riguarda comun-que, in Ue, un calo complessivo se-condo l’ultimo rapporto Esvac(15/10/2014), a popolazione animalestabile, del 15% di Am.

STRATEGIE UE

Tutti i vari organismi della Ue, oltreal Who, si sono mobilitati, ciascuno perle proprie finalità e competenze, ad ela-borare proposte e documenti di lottaalla Amr. Per novembre 2015 è statanuovamente indetta la giornata mon-diale sulla Amr. Per allora saranno ne-cessari i dati dei paesi europei al finedi elaborare, a livello di Comunità, pia-ni quinquennali in un’ottica di One he-alth che coinvolgano tutti gli attori; in-dustria, medici, medici veterinari e far-macisti.

Le strategie di Oie-Who si possonoleggere nel Global Action Plan e quel-le della Commissione europea nellaRoad Map europea per l’Amr.

L’agenzia europea per i Medicinali(Ema) con il documento del Comitatodei medicinali veterinari (Cvmp) de-linea le strategie veterinarie per l’Amr2011-2015. Le strategie del Centro eu-ropeo per il controllo e la prevenzio-ne delle malattie (Ecdc), nel campodella salute umana, e dell’Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare(Efsa) si possono vedere congiunte inun unico documento relativo all’Amrnegli animali, negli alimenti e nell’uo-mo.

Da tutte queste analisi, tutte repe-ribili in internet, emerge la certezzache la lotta all’Amr stia in buona par-te nella prevenzione e nell’uso correttodegli Am ma che questi strumenti, aloro volta necessitino non solo di co-noscenze e partecipazione, ma anchee soprattutto di volontà politica di in-tervento e gestione con campagne diinformazione di popolazioni, inter-

venti per la qualificazione universita-ria, per l’aggiornamento professiona-le post-laurea, per gli incentivi alla ri-cerca, per le politiche premianti dicomportamenti virtuosi ma anche ef-ficaci ed efficienti nei controlli. Parti-colarmente sottolineato dai relatori eu-ropei e Oie, il ruolo chiave del veteri-nario, non solo in quanto attiene al-l’uso degli Am ma anche per il con-trollo della diffusione dell’Amr zoo-notiche ed alimentari.

LO STATO DELL’ARTE IN ITALIA

In questo panorama l’Italia si qua-lifica, in ambito umano, con alcune ec-cellenze per modelli sanitari comequello presentato da M.L. Moro del-l’Agenzia Sanitaria e Sociale della Re-gione Emilia Romagna e modelli ve-terinari di valutazione degli alleva-menti per fornire assistenza in campoveterinario, sull’uso degli Am con va-lutazioni di sostenibilità e sul rischiodi soluzioni alternative agli Am e ad unapproccio integrato, presentato daGiovanni Alborali dell’Izs della Lom-bardia e dell’Emilia Romagna. In ge-nerale però l’Italia è costantemente“rossa” sulle cartine geografiche del-la mappatura dell’Amr per Klebsiella,E. coli, Pseudomonas. Mancano i datie la professione medica non sembrareagire alle campagne di informazio-ne sulla prevenzione igienica e sullecorrette prescrizioni. Come in Ue,fortemente sotto accusa l’automedi-cazione mediata dai farmacisti. Per lamedicina veterinaria il dato sembramigliorare con un calo del 13% di uti-lizzo in zootecnia nell’ultimo anno, for-nito però da un dato grezzo riguar-dante la vendita dell’industria in man-canza di dati qualitativi di utilizzo.

Gli interventi di Silvio Borello, di-rettore generale del Ministero della sa-lute, e degli altri relatori italiani evi-denziano come il nostro Paese sia im-pegnato in progetti di informazione eformazione territoriali, come testi-monia anche lo sforzo della Fnovi inargomento. Il Ministero della salute ha

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prodotto linee guida per alcune spe-cie animali quali polli e conigli, la ri-cetta elettronica è nelle priorità di-chiarate del ministro Lorenzin, sonoin atto programmi di ricerca con gli Izsper nuovi e più rapidi metodi di ana-lisi e diagnosi precoce delle patologie,check list che accompagnano il vete-rinario controllore sono state ema-nate.

Le ragioni di questa mappatura in“rosso”, nonostante una situazione na-zionale che è tra le migliori al mondoper possibilità di accesso alle cure inumana e per disponibilità di reti di sor-veglianza territoriali veterinarie diffusee capillari date dagli Izs e dai serviziveterinari del Ssn, vengono ricon-dotte, da molti relatori nazionali, aglieffetti negativi dovuti al particolare im-pianto delle autonomie regionali, purnei suoi molti pregi che non consen-te, in campo sanitario, l’applicazionedi una visione integrata per una stra-tegia di lotta alla Amr a partire dallapossibilità di raccolta stessa del dato(D’Amato, epidemiologo). Se, come af-fermato in sede di convegno, l’Amr è

un puzzle da mettere assieme, quelloitaliano è lontano dall’essere ricom-posto anche se la capacità di visioneglobale dell’Italia non manca, madeve essere tradotta in volontà poli-tica, con strumenti applicativi che dia-no la certezza del diritto. Per la me-dicina veterinaria questo significhe-rebbe, per gli animali d’affezione ve-dere fortemente vincolata la prescri-zione di Am alla tracciabilità construmenti utili ad escludere l’auto-medicazione e, a livello di alleva-mento, veder varato il decreto sul ve-terinario aziendale e riconosciutaquesta figura che, per la sua posizio-ne, è l’unica a poter attuare un pianodi raccolta credibile del dato, inte-grandolo ad un piano di sviluppoaziendale sul modello dei paesi nor-dici e per il quale esistono già ottimesperimentazioni in atto in Italia.

GLI INTERROGATIVI PER LA VETERINARIA

L’Amr è una priorità ed una sfida

che solo un approccio globale può ri-solvere. L’Amr è responsabilità ditutti per microrganismi senza confini.L’Amr è un puzzle da assemblare.

L’Amr è un problema ambientaleper inquinamento delle acque potabili,di irrigazione e degli ecosistemi sel-vatici. L’Amr è l’esempio per eccel-lenza di One health.

Queste alcune delle importanti af-fermazioni fatte durante le due gior-nate di confronto che nel lanciare mol-te sfide, elencare molti problemi eproporre molte soluzioni non sem-brano tuttavia voler affrontare il temacentrale, per la veterinaria. Dimo-strata l’Amr da zoonosi, tutti oraguardano alla richiesta di studi in me-rito alla sua diffusione per via ali-mentare con alimenti di origine ani-male e all’implicazione del sistema al-levatoriale intensivo nell’inquina-mento delle acque con organismiAmr. Al di là dell’incidenza in campoumano che questi studi potranno di-mostrare rimane l’interrogativo, nonaffrontato, di quale sia il bisognoreale di diffusione dell’allevamento in-tensivo che ha reso necessaria la me-dicalizzazione degli allevamenti. I re-latori delle giornate romane sem-brano usare il termine olistico qualesinonimo di One health, sinonimiache non esiste. Il concetto di One he-alth, nel mettere in filiera la saluteumana con quella animale proponesoluzioni di gestione dell’esistenteguardato certo, finalmente, nel suo in-sieme. Il concetto olistico di salute ri-chiede invece un approccio dagli in-terrogativi coraggiosi nella consape-volezza che la somma complessivadegli effetti positivi o negativi delleparti è sempre maggiore di quella del-le singole parti sommate.

Per la professione veterinaria, adem-piere al primo articolo del codicedeontologico che recita “Il medico ve-terinario svolge la propria attività alservizio della collettività e a tutela del-la salute degli animali e dell’uomo” si-gnifica oggi conoscere il problema, ge-stirlo e porre le domande a reale tu-tela della salute pubblica. ■

DG Sanco Europa - Direzione Generale Salute e Consumatorihttp://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/about_us/who_we_are_it.htm

Rapporto congiunto ECDC- EFSA-EMA sul consumo di antimicrobici e antimicrobico-resistenza negli animali, alimenti e uomoJoint ECDC-EFSA-EMA report on consumption of antimicrobials and antimicrobial re-sistance in animals, food and humans (JIACRA)http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCYQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.ema.europa.eu%2Fdocs%2Fen_GB%2Fdo-cument_library%2FPresentation%2F2014%2F03%2FWC500162564.pdf&ei=LuGrVL-wC6H8ywPerIK4Cw&usg=AFQjCNGHye67a4xTL92dbNrfbsPgH_YMJw&sig2=nuqu-JyQWIuYLnRxX0sHS4w&bvm=bv.82001339,d.bGQ

ECDC - © European Centre for Disease Prevention and Control http://www.ecdc.europa.eu/en/Pages/home.aspx

EMA- European Medicines Agency http://www.ema.europa.eu/ema/

OIE-WHO - World Organisation for Animal Health http://www.oie.int/

ESVAC-European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumptionhttp://www.anmvioggi.it/images/IMMAGINE/TERZO_RAPPORTO_ESVAC.pdf

CVMP - Committee for Medicinal Products for veterinary usehttp://www.ema.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/about_us/general/general_con-tent_000262.jsp

EFSA - Autorità europea per la sicurezza alimentare/ European Food Safety Authorityhttp://www.efsa.europa.eu/it/http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/doc/3590.pdf

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di Daria ScarcigliaAvvocato

Nel corso dei procedi-menti giudiziari, ognivolta che si rende ne-cessario il parere di un

esperto, al fine di accertare ifatti sui quali il giudice dovràsentenziare, è possibile ricorrerea consulenti, sia iscritti in appositi albipresso le cancellerie dei tribunali, cheliberi professionisti scelti dal giudicedi volta in volta. Accade con una cer-ta frequenza che al medico veterina-rio venga richiesto di prestare la

propria consulenza in procedimentigiudiziari di natura diversa e, benchéall’atto del conferimento dell’incari-co le indicazioni quanto al compito dasvolgere risultino mediamente chia-re ed esaustive, l’istituto della con-sulenza tecnica è poco conosciuto neisuoi aspetti logico-funzionali.

PERIZIA E CONSULENZATECNICA D’UFFICIO

In prima battuta occorre differen-ziare la consulenza in base al tipo diprocedimento giudiziario: dal mo-

mento che, per molti aspetti, è pos-sibile tracciare un quadro unico, è uti-le riconoscere preliminarmente i trat-ti peculiari dei diversi tipi di proces-so. Quali sono dunque le distinzionitra processo penale, civile ed ammi-nistrativo per il consulente tecnico?

C’è innanzi tutto una terminologiadiversa. Nel processo penale la con-sulenza tecnica è detta perizia; con-sulenza tecnica d’ufficio, o Ctu, nelprocesso civile e amministrativo. Inquest’ultimo, inoltre, accanto allaCtu, il nuovo codice del processo am-ministrativo del 2010 introduce la co-siddetta verificazione, che prevede il

“LA SCIENZA È L’APPLICAZIONE DELLA CONOSCENZA ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA” François - Emmanuel Fodéré, medico e botanico 1764-1835

La professione veterinaria nei procedimenti giudiziariIl ruolo del veterinario nelle operazioni peritali.

LEX

VETE

RINA

RIA

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conferimento, ad una pubblica am-ministrazione estranea al procedi-mento, dell’incarico di formulare unaccertamento tecnico di natura nonvalutativa, più che un giudizio moti-vato sui fatti accertati.

IL BENE TUTELATO

Ma la differenza principale risiedenella natura del bene che ciascun tipodi procedimento intende tutelare. Ilprocesso civile tutela i cosiddetti di-ritti disponibili, che possono esse-re, cioè alienati, vale a dire trasferitiad altri, oppure oggetto di rinuncia daparte del titolare. Riferendoci al-l’ambito veterinario, rientrano inquesta tipologia, ad esempio, le cau-se civili relative ai danni cagionati daanimali così come agli animali, contutti i conseguenti profili risarcitori,talune cause aventi ad oggetto la ne-gligenza professionale da parte delmedico veterinario, le inadempienzecontrattuali derivanti dalla vendita dianimali, eccetera. La natura del pro-cesso civile impone l’onere della pro-va a carico dell’attore, vale a dire del-la parte che promuove il procedi-mento innanzi al giudice. In tal caso,l’attore può richiedere al giudice chedisponga una Ctu, volta ad accertaree provare i fatti per i quali chiede lacondanna della controparte. Tuttavia,il giudice non è obbligato a disporrela Ctu ogni volta che gliene venga fat-ta istanza. Ciò perché la Ctu, cosìcome la perizia tecnica e la verifica-zione, non è un mezzo di prova, ben-sì uno strumento istruttorio finaliz-zato alla valutazione dei fatti su cui siindaga. Quindi, non essendo un mez-zo di prova, le parti di un processo ci-vile non possono fare ricorso alla Ctuper soddisfare l’onere probatorio aloro carico, ma devono fornire algiudice prove a suffragio delle proprieragioni, sufficienti a far ritenere al giu-dice l’opportunità di disporre la Ctu.Analogamente, nel processo ammi-nistrativo, la Ctu o la verificazionepossono essere disposte o meno in-

dipendentemente dall’istanza for-mulata dalle parti. Ciò che è diversonel processo amministrativo è ilbene giuridico tutelato, che non è piùun diritto disponibile, bensì un inte-resse legittimo, vale a dire una utili-tà della vita che un soggetto privatointende difendere o conseguire da unapubblica amministrazione. È l’ambi-to maggiormente frequentato dalmondo veterinario e vi rientrano tut-ti i procedimenti avverso le sanzioniemesse da pubbliche amministra-zioni, i sequestri giudiziari cautelarie conservativi, sia nei confronti deiprivati, che dei veterinari liberi pro-fessionisti e dei veterinari dipen-denti pubblici.

Il processo penale, invece, tutela ilbene giuridico dei diritti indisponi-bili, di quei diritti di cui non si ha ladisponibilità, cui non si è liberi di ri-nunciare e che non possono esserealienati, quali i diritti della persona etutta l’immensa gamma dei diritti al-trui, dalla personalità dello Stato al pa-trimonio dei soggetti pubblici e pri-vati, dall’ordine pubblico al buoncostume, dal sentimento per gli ani-mali all’altrui sentimento religioso,dall’incolumità delle persone alla tu-tela dell’economia. Nel processo pe-nale la titolarità dell’azione giudizia-ria è sottratta alle parti e l’oneredella prova compete allo Stato, nellefunzioni della magistratura. In que-st’ottica, stante la discrezionalità delgiudice quanto all’opportunità omeno di disporre una perizia, va det-to che il ricorso agli accertamenti dinatura tecnica risulta imprescindibi-le in ogni fase procedimentale, sia nel-le indagini preliminari che in fase di-battimentale.

IL RUOLO DEL MEDICOVETERINARIO

Tutto ciò premesso, come amanodire i giuristi, arriviamo alla doman-da che ci interessa davvero: a pre-scindere dalla natura del procedi-mento giudiziario, come deve agire il

medico veterinario investito dell’in-carico? All’atto della nomina, il con-sulente è tenuto a prestare giura-mento, con formula solenne, impe-gnandosi a compiere bene e fedel-mente le funzioni affidategli, al soloscopo di far conoscere ai giudici la ve-rità. Ed è questa la parola chiave.

Verità. Tutti ne abbiamo una no-zione precisa, tuttavia risulta diffici-le darne una definizione. In linea dimassima possiamo dire che rappre-senti il senso di coerenza con i fatti ele cose ma, in effetti, esistono, dellaverità, definizioni assai diverse. Lui-gi Pirandello sosteneva che la veritàha tante facce quante sono le perso-ne che dicono di conoscerla, mentreper Galileo Galilei “la verità è un in-sieme di sensate esperienze e certe di-mostrazioni”. L’uno ci parla di una ve-rità umanistica e l’altro di una veri-tà scientifica. È lecito pertanto par-lare anche di una verità legale rap-presentata da un’enunciazione di fat-ti, rilevanti ai sensi di legge e suffra-gati da prove.

In altri termini, la verità che il con-sulente deve portare alla conoscen-za del giudice deve essere innanzi tut-to una situazione che abbia risvolti le-gali. Che io abbia un cavallo da cor-sa è certamente un fatto, ma di per séirrilevante fino a quando il mio cavallorisulta positivo al doping. Non solo:assunta la rilevanza legale di un fat-to, questo deve essere provato. Vo-lendo sintetizzare al massimo, oc-corre tenere sempre ben presenteche, in ambito legale, senza prove, laverità non esiste. Ed è questo il ter-reno scivoloso su cui deve muoversiil veterinario investito dell’incarico diconsulente, tenuto conto che la con-sulenza che gli è richiesta non è unmezzo di prova, così come sopraspiegato. Il medico veterinario dovràrispondere ai quesiti del giudice e, seavrà necessità di chiarimenti, potràriceverne in ogni momento, ma dovràlimitarsi a fare solo questo. Non po-trà esprimere opinioni, andare oltrele risposte ai quesiti, ricercando altrifatti e circostanze; soprattutto, non

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deve svolgere la propria attività conla finalità di risolvere il processo. In-fatti, la consulenza tecnica, così comeogni altro elemento portato alla co-gnizione del giudice, concorre a com-porre il quadro probatorio solo in pre-senza di un adeguato nesso causale,come in una sorta di caleidoscopio incui si forma un’immagine definita. Unesame autoptico può essere suffi-ciente a determinare la causa del de-cesso, non certo tutte le circostanzedell’uccisione di un animale. La ri-cognizione all’interno di un alleva-mento consente di accertare che siastato violato il benessere animale o di-sapplicata la legge sul farmaco, nonnecessariamente l’individuazione ditutti i soggetti coinvolti. Le analisi dilaboratorio verificano la presenza dicarne di cavallo nel ripieno di lasagneindustriali, ma non l’elemento sog-gettivo del dolo o della colpa da par-te del titolare della produzione ali-mentare.

Talvolta la perizia del consulentepuò rivelarsi più o meno fondamen-tale ai fini di un procedimento giudi-ziario, nel senso che può, da sola, es-sere sufficiente a fornire al giudice glielementi necessari a determinare lerisultanze probatorie.

NELLA PRATICA

Facciamo un paio di esempi. Il pro-prietario di un animale accusa il ve-terinario di non aver precocementediagnosticato una determinata ma-lattia, precisando che il danno deri-vatone alla qualità di vita dell’animaleè stato di grande rilevanza, tenutoconto che, se la diagnosi fosse statameno tardiva, il conseguente inter-vento chirurgico sarebbe stato menodemolitore. Supponendo che la Ctu di-sposta dal giudice dimostri che perquel genere di patologia l’interventochirurgico è il medesimo ad ognistadio della diagnosi, ecco che sidelineerebbero tutti gli elementi perla sentenza di rigetto della domandarisarcitoria formulata dal proprieta-

rio dell’animale.Passiamo ad un altro caso. Il pro-

prietario di un cavallo cita in giudizioil proprietario di un altro cavallo, ospi-tato nella medesima scuderia, sulpresupposto che il proprio animale,risultato positivo ad un ceppo diherpesvirus, sia stato contagiato dal-l’altro cavallo. La Ctu disposta dal giu-dice dimostra che entrambi i cavallisono positivi allo stesso ceppo, manon come sia avvenuto il contagio. Intal caso, a meno che il giudice non di-sponga di ulteriori elementi di prova,dovendo ritenere la Ctu esaustiva soloin parte, non potrà che rigettare la do-manda.

Si comprende bene come il consu-lente sia in realtà un ausiliario del giu-

dice e non una figura a se stante delprocedimento giudiziario. È dal giu-dice che riceve l’incarico, è al giudi-ce che chiede eventuali chiarimentied integrazioni dei quesiti ed è sem-pre al giudice che relaziona sulle ri-sultanze ottenute. Ai periti di parte èfatto obbligo di collaborare con lui.Concorre alla decisione del giudice e,come il giudice, è super partes, al disopra di quelle parti cui competel’onere di cercare ed esibire i mezzidi prova. François- Emmanuel Fodé-ré, medico e botanico morto nel 1835all’età di 71 anni, era solito dire ai gio-vani studenti che la scienza è l’ap-plicazione della conoscenza all’am-ministrazione della giustizia. Nulla daeccepire. ■

SANZIONI DISCIPLINARI NEL PUBBLICO IMPIEGO

Non è vietatoarmarsi di sgabellodinanzi alle ingiuriedi un collegaIl Consiglio di Stato ha annullato la sanzionedisciplinare irrogata a un medico che - provocato da uncollega particolarmente ingiurioso - ha tentato dicolpirlo con uno sgabello dell’ambulatorio.

di Maria Giovanna TrombettaAvvocato, Fnovi

Le discussioni sul posto dilavoro, si sa, sono all’or-dine del giorno. Tuttavia,a volte, queste discussioni

assumono le sembianze divere e proprie baruffe, ricche dioffese, spintoni e sgabelli impropria-

mente branditi come arma, con buo-na pace dei reciproci doveri di rispettoe colleganza.

Questo è lo scenario che ha vistocoinvolti due medici di un reparto diuna struttura ospedaliera in provinciadi Venezia: a seguito della lite, il re-sponsabile del procedimento disci-plinare dell’azienda ospedaliera com-minava nei confronti del medico che

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aveva tentato di colpire il collega conuno sgabello girevole, la sanzione di-sciplinare della riduzione dello sti-pendio nella misura di 1/10 di una men-silità, per la durata di sei mesi. A se-guito di reclamo da parte del medicosanzionato al Collegio arbitrale di di-sciplina, la riduzione dello stipendioveniva ridimensionata e fissata nellamisura di 1/10 della mensilità per la du-rata di un mese.

Non contento del ridimensiona-mento della sanzione, il medico pro-poneva ricorso al Tar Veneto, chie-dendo l’annullamento della sanzionedisciplinare.

A parere del ricorrente, la sanzioneera censurabile sia sotto il profiloprocedimentale, dato che la stessaera stata originariamente comminatadal responsabile del procedimentosenza che questo avesse prima tra-smesso gli atti alla Commissione di-sciplinare, competente, a norma dilegge, ad esprimere una preventivavalutazione dei fatti addebitati al di-pendente nel caso di adozione disanzione che vada oltre la mera cen-sura, sia sotto il profilo sostanziale,nei termini di travisamento dei fatti,posto che nella valutazione deglieventi non si era minimamente te-

nuto conto del comportamento of-fensivo dell’altro medico.

Tuttavia il Tar Veneto, con senten-za n. 1100/2005, respingeva l’impu-gnazione proposta dal medico il qua-le prontamente proponeva appello alConsiglio di Stato.

Finalmente il Consiglio di Stato, consentenza n. 4860/2014, depositata incancelleria il 29 settembre 2014, ha ac-colto tutte le censure proposte dal me-dico ricorrente, sia quelle relativealle irregolarità procedurali del pro-cedimento disciplinare, sia quelle re-lative al mancato accertamento del-l’esatta dinamica dei fatti del litigio.

Difatti, dopo aver annullato in totola sanzione inflitta al medico con la de-libera del Direttore Generale del-l’azienda ospedaliera per aver accer-tato il vizio procedimentale dedottodall’appellante, il Consiglio di Stato hacomunque proceduto a riesaminare ladinamica della vicenda, accertandocosì il travisamento dei fatti operatosia dal responsabile del procedimen-to disciplinare, che dal Tar Veneto.

Il Giudice amministrativo infatti, ri-portando l’intera dinamica della lite,come emersa dall’istruttoria svolta dalcollegio arbitrale, ha sottolineatocome il medico sanzionato fosse sta-

to pesantemente ingiuriato dal suo col-lega, che infatti lo accusava di esserescarsamente capace ed ignorante pro-prio mentre stava effettuando la visi-ta ad un paziente che, sentite tali ac-cuse, se ne andava via, rinunciandoalla terapia che il medico ingiuriato siaccingeva a praticare; a tale episodioseguiva una breve e concitata di-scussione, durante la quale il secondomedico continuava ad inveire e of-fendere il medico ricorrente, il quale,ad un certo punto, esasperato, avevatentato di brandire contro di lui unosgabello girevole, con una mossa deltutto inutile data la stazza molto piùrobusta del collega, che, con unasemplice spinta, lo buttava fuori dalproprio ambulatorio, facendogli per-dere l’equilibrio e facendogli conse-guentemente sbattere rovinosamentela testa contro lo spigolo di un arma-dietto dell’ambulatorio.

Data l’effettiva dinamica della vi-cenda, il Consiglio di Stato non ha dun-que ritenuto condivisibili le conclu-sioni del giudice di prime cure, per cuiil ricorrente avrebbe tentato di colpi-re con uno sgabello il collega, ponen-do in essere una reazione del tuttosproporzionata rispetto agli insulti eal comportamento dello stesso. ■

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1. BENESSERE ANIMALEPROTEZIONE DEGLI ANIMALI IN CASO DI ABBATTIMENTO IN AZIENDA

di Guerino Lombardi(1),Nicola Martinelli(2)

(1)Medico Veterinario, Dirigente Responsabile Crenba* dell’Izsler,(2)Medico Veterinario Crenba*dell’Izsler*Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale

Durante epidemie o focolai di ma-lattie degli animali, in molti casi,è applicato il depopolamento

per contenerne la diffusione. Il rego-lamento Ce 1099 del 2009 stabilisce al-cune disposizioni per la protezionedegli animali durante le fasi di ab-battimento.

In seguito alla conferma della pre-senza dell’infezione da virus dell’in-fluenza aviaria, in un allevamento digalline ovaiole viene disposto l’ab-battimento di tutti gli animali presenti.

L’allevamento è costituito da 4 ca-pannoni con sistema a voliera senzaaccessi all’esterno e sono presenti cir-ca 300 mila galline. Per salvaguarda-re il benessere degli animali vengono,comunque, mantenute la disponibilitàdi acqua e cibo e la ventilazione finoalla fine delle operazioni. Essendo inpiena estate, le operazioni di depo-polamento vengono effettuate du-rante le ore serali e notturne consquadre di operai che si alternanoogni 2 ore. Il metodo di abbattimen-to prescelto è la CO2 alla concentra-zione del 70% in cassoni. Nella foto èraffigurata la fase di allestimento deicontenitori.

2. IGIENE DEGLI ALIMENTITRAPPOLA PER TOPI… E PER MAIALI

di Valerio Giaccone(1)

(1)Dipartimento di “Medicina Animale,Produzioni e Salute” Maps,Università di Padova

Un suinicoltore segnala all’Asl dicompetenza un’emergenza che siè creata nel suo allevamento.

Durante la notte un gruppo di 15 ma-iali, quasi pronti per essere avviati amacello, è scappato dalla porcilaia.Nel vagare per l’allevamento i suinihanno rovesciato un contenitore incui erano contenute esche per topi ec’è il sospetto che alcuni capi abbia-no mangiato alcune esche. Qualecomportamento dovremo tenere perla programmata macellazione deimaiali e per l’eventuale destinazionedelle carni al consumo umano?

FORM

AZIO

NEWWW.FORMAZIONEVETERINARIA.IT

Dieci percorsi fadContinua la formazione a distanza del 2015. 30giorni pubblica gli estratti di altri dieci casi. L’aggiornamento prosegue on line.

Rubrica a cura di Lina Gatti e Mirella BuccaMed. Vet. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna

Ogni percorso (benessere animale, igiene degli alimenti, chirurgia de-gli animali da compagnia e da reddito, farmacosorveglianza negli ani-mali da compagnia e da reddito, legislazione veterinaria, diagnosti-ca per immagini negli animali da compagnia, prodotti della pesca e

clinica degli animali da compagnia) è composto da 10 casi, ciascuno deiquali permetterà il conseguimento di 2 crediti Ecm. I singoli percorsi sa-ranno accreditati per 20 crediti Ecm totali e la frequenza integrale dei die-ci percorsi consentirà di acquisire fino a 200 crediti in un anno.

Si sottolinea che, diversamente dagli anni passati, il sistema Ecm im-pone ai discenti la necessità di partecipare interamente all’offerta for-mativa, maturando i crediti corrispondenti all’attività svolta. È richiestala frequenza all’intera offerta formativa e il completamento di ciascunpercorso tematico (esempio: se si decide di seguire il percorso relati-vo al “benessere animale”, per ottenere i crediti Ecm sarà necessariocompletare tutti i 10 casi riguardanti il “benessere animale”).

I casi di seguito presentati proseguono su www.formazioneveterina-ria.it dal 15 Febbraio.

Sarà possibile rispondere al questionario di apprendimento e di va-lutazione fino al 31 dicembre 2015.

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3. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA COMPAGNIACOLPO DELLA STREGA

di Stefano Zanichelli,Nicola RossiDipartimento di Scienze Medico Veterinarie, Università di Parma Unità Operativa di Chirurgia e Traumatologia Veterinaria

Il proprietario riferisce che Diana, unBassotto a pelo lungo, femmina, di3 anni, di 6 kg di peso, in seguito ad

una brusca caduta dal divano dicasa, improvvisamente, è restio al mo-vimento stando in posizione cifoticacon gli arti posteriori rigidi e distesiin avanti e presenta dolore alla co-lonna vertebrale.

Viene eseguito l’esame obiettivo ge-nerale (Eog) in cui si rileva un au-mento dei valori del polso arterioso,frequenza cardiaca e frequenza re-spiratoria; mentre linfonodi esplora-bili, temperatura e mucose apparen-ti risultano essere nella norma.

In seguito alla raccolta del segna-lamento, anamnesi ed Eog si procedecon l’esame neurologico per stabili-re se vi siano patologie neurologichee per determinare la localizzazioneneuroanatomica.

4. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA REDDITOIL BOVINO NON FA LATTE EMANGIA POCO

di Stefano Zanichelli,Laura Pecorari, Mario AngeloneDipartimento di Scienze MedicoVeterinarie, Università degli Studidi Parma, Unità Operativa di Chirurgiae Traumatologia Veterinaria

Il bovino, femmina, frisona pezzatarossa, di 5 anni, viene riferito pres-so l’Ovud (ospedale veterinario uni-

versitario didattico) di Parma dall’al-levatore poiché ha smesso di mangiarei cereali, mangia poco fieno, ma bevemolto più del solito. Il bovino ha par-torito alcuni giorni prima e la produ-zione di latte si è mantenuta molto bas-sa rispetto alla norma (4-5 litri).

5. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA REDDITOMANGIMI MEDICATI PRODOTTIIN ALLEVAMENTO: RICETTA SÌ,RICETTA NO, SCORTA SÌ,SCORTA NO?

di Andrea SettiMedico Veterinario componente delGruppo di lavoro Fnovi sul FarmacoVeterinario

In un allevamento di suini autoriz-zato a produrre mangimi medicatiper autoconsumo, nonché autoriz-

zato alle scorte di medicinali veteri-nari, il proprietario decide di chiamareil veterinario perché riscontra unproblema nei suini svezzati e messi aterra nel reparto svezzamento, no-tando la comparsa di episodi diarroiciin alcuni soggetti. Il veterinario, alla vi-sita clinica, riscontra diversi animalicon feci diarroiche, acquose e gialle,alcuni con disidratazione e depres-sione del sensorio. All’esame anato-mopatologico il veterinario rileva nelpiccolo intestino anse dilatate ed ipe-remiche, ripiene di un contenuto diconsistenza acquosa e colorito va-riabile, dal trasparente al rosa/viola-ceo. Il veterinario, sospettando un epi-sodio di “diarrea post svezzamento”sostenuta da E. coli, decide di pre-scrivere una terapia di 28 giorni conuna premiscela medicata contenenteOssido di Zinco da miscelare al man-gime, nello stesso tempo procede adinviare un capo con sintomatologia inatto alla locale Sezione dell’Izs, per unaautopsia e relative ricerche diagno-stiche. L’esame anatomopatologicoconferma le lesioni riscontrate dal ve-terinario e la conferma diagnostica ar-riva dall’isolamento di ceppi emoliti-ci di E. coli, come agente eziologico.Terminata la terapia, il veterinario, vi-

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sta la risoluzione dell’episodio mor-boso, testimoniato anche dalla scom-parsa dei sintomi, decide di prescri-vere, per l’acquisto e la detenzione inscorta, un quantitativo della stessa,atto a far fronte ad altri eventuali epi-sodi di tale patologia che solitamen-te si ripresentano una volta che l’E.coli è stato isolato in allevamento.

6. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA COMPAGNIAMODALITÀ DIAPPROVVIGIONAMENTODI SCORTE DI MEDICINALINELLE STRUTTURE DI CURADEGLI ANIMALI

di Giorgio NeriMedico Veterinario libero professionistacomponente del Gruppo di lavoro Fnovi sul Farmaco Veterinario

Come è noto, le strutture veteri-narie (definite dal Codice del far-maco veterinario “impianti di

cura” degli animali) possono essereautorizzate dal Servizio veterinariodell’Asl alla detenzione di scorte dimedicinali. Altresì, il Dpr 309/1990consente a questi soggetti di ap-

provvigionarsi di medicinali stupe-facenti e psicotropi nei quantitativi ne-cessari per il regolare svolgimentodella loro attività.

Le modalità di approvvigionamentodelle varie tipologie di medicinali, tut-tavia, possono essere diverse sia ri-guardo alla tipologia di documentoche è necessario presentare al forni-tore e sia relativamente al soggettoautorizzato a fornire tali medicinali.

7. LEGISLAZIONE VETERINARIAASPETTI PENALI DELLACONDOTTA DEL VETERINARIO:IL REATO DI FALSO IDEOLOGICONELLA CERTIFICAZIONEDELL’IDONEITÀ AL TRASPORTODI ANIMALI

di Paola FossatiDipartimento di Scienze Veterinarieper la Salute, la Produzione Animalee la Sicurezza Alimentare,Università degli Studi di Milano

Un medico veterinario della Asl ter-ritorialmente competente è chia-mato da un allevatore per valu-

tare la condizione di trasportabilità almacello di una bovina, la quale pre-senta una lesione ad un arto, che leprovoca una zoppia.

La visita medica rivela una deam-bulazione con peso non uniforme-mente distribuito sull’arto malato, fa-cilmente riconoscibile per l’evidenteaccorciamento della falcata, cui si as-sociano inarcamento del dorso e dif-ficoltà a mantenere l’equilibrio du-rante il movimento. Spinta ad avan-zare, la bovina non è in grado di man-tenere la stessa velocità del passo del-l’uomo che la guida e tende progres-sivamente a risparmiare l’arto, evi-tandone l’appoggio.

Il medico veterinario diagnosticauna laminite, di gravità tale da pre-giudicare la trasportabilità dell’ani-male, che è incapace di spostarsi au-tonomamente senza sofferenza.

Poiché però, nell’impossibilità dimandare regolarmente la bovina al

macello, la ripercussione economicaper l’allevatore risulta pesante, ilmedico veterinario si lascia convin-cere a certificare una lesione lieve acarico della bovina in oggetto, rife-rendola ad una forma lieve di der-matite interdigitale e omettendo l’in-dicazione della zoppia, così da con-sentirne il trasporto.

All’arrivo nella struttura, il veteri-nario ufficiale operante presso il ma-cello rileva lo stato patologico dellabovina e la sua difficoltà a scenderedall’automezzo. Valutandone i requi-siti di trasportabilità, verifica che lacondizione dell’animale non dipendada un evento traumatico incorso du-rante il viaggio, ma era sicuramentepreesistente al carico. Elemento checontrasta con la certificazione diidoneità che scorta l’animale.

Su tale base, al medico veterinarioche ha redatto la certificazione ri-sultata infedele viene contestato il rea-to di falsità ideologica (art. 479 e se-guenti c.p.).

8. DIAGNOSTICA PER IMMAGININEGLI ANIMALI DA COMPAGNIAQUESTIONE DI GRIGI

di Giliola Spattini(1),Silvia Rabba(2), Swan Specchi(2)

(1)Clinica Veterinaria Castellarano,Castellarano (RE) Consulente Mylav(2)Istituto Veterinario di Novara,Servizio di Diagnostica per Immagini

Narcos, un cane Bassotto Arte-siano, maschio, di 10 anni, vienepresentato alla visita clinica in

quanto il proprietario riporta cheda una settimana il cane si presentapiù abbattuto e parzialmente ano-ressico. Narcos vive in casa, è rego-larmente vaccinato ed è alimentatocon mangime commerciale per caniadulti. In anamnesi non vengono ri-portati altri particolari sintomi o chi-rurgie pregresse.

All’esame clinico Narcos presentaun buono stato di nutrizione, tem-peratura rettale, frequenza respira-

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toria e frequenza cardiaca normali.L’emocromo e le analisi biochimi-che del sangue non mostrano modi-ficazioni. Le mucose sono lievemen-te congeste. Alla palpazione dell’ad-dome si rileva una massa addomina-le, non dolente e non chiaramente ri-feribile ad un particolare organo ad-dominale.

9. PRODOTTI DELLA PESCAANALISI DEL RISCHIO IN UNLAGHETTO DI PESCA SPORTIVACON EMISSARIO

di Andrea FabrisVeterinario Consulente - AssociazionePiscicoltori Italiani - API - Verona

Un laghetto di pesca sportiva per ot-tenere l’autorizzazione sanitaria,ai sensi del D.lgs. 148/2008, deve

presentare l’analisi del rischio relati-vamente alla possibilità di contrarre ediffondere malattie. Detto laghetto, conemissario, è situato in un bacino idro-grafico in cui non insistono altri im-pianti d’acquacoltura. Per svolgere l’at-tività di pesca sportiva vengono im-messi periodicamente pesci gattoamericani (Ictalurus punctatus) e trotairidea (Onchorinchus mykiss); lo statosanitario del laghetto è indetermina-

to. Il titolare del laghetto contatta il me-dico veterinario libero professionistaper coadiuvarlo nella predisposizionedell’analisi del rischio e del piano disorveglianza, alla luce del sopracitatodecreto legislativo e delle norme at-tuative. Il veterinario dell’Asl territo-rialmente competente dovrà validaretale valutazione.

10. CLINICA DEGLI ANIMALI DACOMPAGNIACOSA SI PUÒ NASCONDEREDIETRO LA TOSSE

di Gaetano Oliva,Valentina Foglia Manzillo,Manuela GizzarelliDipartimento di Medicina Veterinariae Produzioni Animali, Università degliStudi di Napoli “Federico II”

Leon è un Pinscher maschio interodi quasi 7 anni. È stato portato avisita perché da circa un mese

presenta tosse: il proprietario riferi-sce episodi di tosse inizialmente spo-radici che poi, con il passare deigiorni, sono diventati più frequenti ecostanti sia di giorno che di notte.Leon vive in appartamento, è rego-larmente vaccinato e sottoposto atrattamenti per endo ed ectoparas-siti. Mangia croccantini di buonaqualità ed esce di casa solo per i bi-sogni giornalieri. Dall’anamnesi sievidenzia che negli ultimi giorni Leonsi mostra depresso, ha meno appe-tito del solito ed è dimagrito. ■

200 CREDITI: COME OTTENERLI

L’attività didattica viene presentata ogni mese su 30giorni e conti-nua sulla piattaforma on line www.formazioneveterinaria.it, dove

vengono messi a disposizione il materiale didattico, la bibliografia, ilink utili e il test finale. Su 30giorni viene descritto in breve il caso esuccessivamente il discente interessato dovrà:1. Collegarsi alla piattaforma www.formazioneveterinaria.it2. Cliccare su “accedi ai corsi fad”3. Inserire il login e la password come indicato4. Cliccare su “mostra corsi”5. Cliccare sul titolo del percorso formativo che si vuole svolgere6. Leggere il caso e approfondire la problematica tramite la biblio-

grafia e il materiale didattico7. Rispondere al questionario d’apprendimento e completare la sche-

da di gradimentoLe certificazioni attestanti l’acquisizione dei crediti formativi verrannoinviate via e-mail al termine dei 10 percorsi formativi.

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a cura di Roberta Benini

13/01/2015> Carla Bernasconi partecipa a Mila-no alla sessione di esami per il rico-noscimento dei titoli di medico ve-terinario conseguiti all’estero.

15/01/2015> La Vicepresidente Bernasconi par-tecipa a Milano ad un incontro con ilPresidente dell’Enci sui cani mutila-ti. I convenuti concordano sull’esi-genza di agire in modo coordinatoper prevenire e contrastare illeciti eabusi delle norme che disciplinanoil divieto di interventi chirurgici ascopi non curativi nei cani di razza,

16/01/2015> Si svolge in via del Tritone l’incon-tro voluto da Fnovi con gli stakehol-ders della filiera del farmaco che nedeterminano il prezzo. All’incontropartecipano i rappresentanti di Aisa,Fofi e Ascofarve. Per la Federazionesono presenti Gaetano Penocchio,Carla Bernasconi, Eva Rigonat e 3 rap-presentanti del Gruppo Farmaco. Il“Gruppo farmaco” - che da anni si con-fronta sulla legislazione del settore eche nel tempo è diventato un formi-dabile strumento di divulgazione e diconoscenza - ha inteso così avviare unconfronto con i principali stakeholderper comprendere le ragioni che con-corrono a determinare il prezzo al det-taglio del farmaco veterinario, così daconsentire ai medici veterinari diavere i giusti strumenti di conoscen-za, oltre che di risposta e relazionecon la propria clientela.> Il Presidente Mancuso rappresentaAdepp al convegno sulle professioniintellettuali a Firenze organizzato dal-la Regione Toscana.

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con particolare riguardo al divietodi conchectomia, anche a tutela equalificazione delle rispettive attivi-tà e rappresentanze.> Il Revisore dei Conti Eva Rigonatpartecipa alla presentazione del “3°Rapporto sui crimini agroalimentariin Italia” curato da Coldiretti, Euri-spes e dall’Osservatorio sulla crimi-nalità nell’agricoltura. L’interessedella Federazione per l’argomento èlegato al ruolo della professione nellediramazioni di tutela ambientale ezootecniche del fenomeno, in cui laprofessione veterinaria può e deveessere chiamata ad esprimere unaprofessionalità insostituibile cosìcome sottolineato dal progetto av-viato dalla Federazione sulla legalità.

cronologia del mese trascorso

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____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ IN 30 GIORNI

> Il Presidente Mancuso partecipa allariunione del Comitato Tecnico Eurel-pro.

21/01/2015> Gaetano Penocchio e Giuliana Bon-di, responsabile del Gruppo di lavorosull’apicoltura, istituito presso la Fe-derazione, incontrano il Dr. Enrico Ma-ria Pollo, Capo della Segreteria delVice Ministro Olivero e la Dr.ssa Ales-sandra Pesce, Responsabile della Se-greteria Tecnica. Un incontro volutocon il fine di analizzare nel dettagliole questioni inerenti il settore. > Il Presidente Gaetano Penocchio par-tecipa ai lavori della Commissione Na-zionale Ecm.> La Fnovi partecipa ai lavori delConsiglio Direttivo del Cup. All’ordi-ne del giorno l’esame delle attività del-l’organismo associativo con partico-lare riferimento ai tavoli tecnici conl’Anac e presso il Ministero della Giu-stizia.

22/01/2015> Fnovi ospita un tavolo di confrontocon le componenti organizzate di ca-tegoria. Sono presenti Gaetano Pe-nocchio, Carla Bernasconi, Antonio Li-mone e Gianni Mancuso. Al tavolo siavvia, tra l’altro, una analisi dell’ini-ziativa relativa alla creazione della fi-gura dell’Assistente Specializzato Uf-ficiale (Asu). All’ordine del giornoanche una riflessione sul nuovo per-corso di laurea in medicina veterina-ria in relazione con quanto previstonella nuova direttiva sulle qualificheprofessionali.> Si riunisce il Consiglio di Ammini-strazione dell’Edilparking Srl, di cui èPresidente il consigliere AlbertoSchianchi.

23/01/2015> Carla Bernasconi per la Fnovi e Gian-ni Mancuso per Enpav, su invito del Di-partimento di Scienze Medico Veteri-narie dell’Università degli Studi diParma, partecipano ad un incontrocon laureandi in medicina veterinariaed i giovani medici veterinari dal titolo

“Ad un passo dalla professione”. L’in-contro, moderato da Stefano Zani-chelli, rientra tra le attività di tiroci-nio obbligatorie.

24/01/2015> Si svolgono i lavori del ComitatoCentrale della Fnovi; all’ordine delgiorno tematiche relative al farmacoveterinario ed all’accesso alla pro-fessione.

26/01/2015> Il Tesoriere Antonio Limone pre-senzia alla riunione dell’Unità di cri-si centrale. All’esame l’influenza avia-ria ad alta patogenicità H5N8 focola-io di Porto Viro e le misure restrittivedisposte con il provvedimento del 22dicembre 2014 prot. n. 27317.> Si riunisce l’Organismo ConsultivoEnpav Investimenti Mobiliari, com-posto da 3 membri del Consigliod’Amministrazione e coordinato dalVice Presidente Scotti.

27/01/2015> Si riuniscono il Consiglio di Ammi-nistrazione e il Comitato Esecutivo del-l’Enpav presieduti da Gianni Mancu-so. Ai lavori partecipa Gaetano Pe-nocchio.> Si riunisce il Consiglio di Ammini-strazione della Veterinari Editori.

29/01/2015> La Vicepresidente Carla Bernasco-ni partecipa ai lavori del Comitato Na-zionale di Bioetica.

> Andrea Setti, componente delGruppo di lavoro sul farmaco istitui-to presso la Fnovi, partecipa per laFederazione ad un incontro aventead oggetto la Proposta di Regola-mento del Parlamento Europeo e delConsiglio relativo ai medicinali vete-rinari nonché la Proposta di Regola-mento del Parlamento Europeo e delConsiglio relativo alla fabbricazione,all’immissione sul mercato e all’uti-lizzo di mangimi medicati e cheabroga la Direttiva del Consiglio90/167/Cee. Il gruppo di lavoro sulfarmaco ha commentato i nuovi re-golamenti con complessive 18 newstutte pubblicate sul portale della Fe-derazione> Il Dr. Luca Marcheggiano partecipaai lavori del Consiglio Direttivo delCup. All’ordine del giorno l’esamedella Delibera Anac n. 8 del 22/01/2015in vista dell'approssimarsi della datadel 31 gennaio per l'applicazione del-la normativa anticorruzione per gli Or-dini e Collegi professionali.> Il Presidente Mancuso partecipa alseminario di “alta formazione” orga-nizzato da Aises.

30/01/2015> Il Presidente Mancuso partecipa allapresentazione del Rapporto Italia2015 organizzato da Eurispes.> Il Dr. Raimondo Gissara, Consiglie-re Fnovi, partecipa al Seminario diapertura del progetto “Sicilia in.....sicurezza” in programma a Licata(Ag). ■

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AGENDA VETERINARIADIC - 1 2 3 4 5 6 7 - DO LU MA ME GIO VE SA - GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG W

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e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Organo ufficiale della FederazioneNazionale degli Ordini Veterinari Italiani -Fnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenza eAssistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l. Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro Arrighi, Carla Bernasconi,Antonio Limone, Laurenzo Mignani,Francesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.Tel. 06.49200229Fax [email protected]

Tipografia e stampaPress Point srl - Via Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Milano)

Mensile di informazione e attualitàprofessionale per i Medici Veterinari

Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n. 196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 30.615 copie

Chiuso in stampa il 31/1/2015

a cura di Flavia Attili

Oggi è indispensabile ave-re un Curriculum vitae.Le possibilità che ci pos-sa servire sono molte-

plici, sia per il giovane lau-reato, che per chi ha già ormaianni di esperienza nella professione,qualunque sia il suo campo. Tenerlocostantemente aggiornato, inoltre, èuna buona prassi, anche per non do-versi trovare a doverci mettere manodi corsa, qualora si scopra che ci ser-va con urgenza, perché si è in pros-simità di una scadenza.

Nella compilazione del proprio cur-riculum, conviene sempre utilizzare ilformato Europeo. Questo ci consen-tirà di poterlo utilizzare anche inambito europeo, in occasione di re-lazioni a corsi accreditati nel sistemaEcm, per i quali è obbligatorio l’uti-

lizzo di questo formato, ed inoltre for-nirà di noi l’immagine di un profes-sionista serio e preparato.

Un consiglio è quello di inserire tut-ta la propria attività formativa, i pro-pri lavori e pubblicazioni. Successi-vamente, in base a chi dovrà essereinviato, sarà semplice togliere le at-tività ritenute non attinenti in quel-l’occasione.

Esiste anche la possibilità di crea-re il proprio curriculum vitae on-line,sul portale dell’Unione Europea, Eu-ropass (https://europass.cedefop.eu-ropa.eu/it/home), realizzato proprioper favorire la possibilità di studiaree lavorare in Europa. Sullo stesso por-tale è possibile anche salvarlo e suc-cessivamente aggiornarlo, o scari-care il modello, modificabile, conuna guida alla sua compilazione. SuEuropass sono anche presenti degliesempi già compilati. Dal 15/10/2014

Europass:l’importanza delCurriculum Vitae informato Europeo

sono inoltre stati apportati dei mi-glioramenti tra cui l’interoperabilitàcon LinkedIn: gli utenti infatti possonoimportare il loro profilo LinkedIn percreare un Cv Europass.

Non omettere di inserire alla fine ladicitura “Autorizzo il trattamentodei miei dati personali ai sensi del De-creto Legislativo 30 giugno 2003, n.196 - Codice in materia di protezionedei dati personali.”, ed ovviamente lapropria firma. L’autorizzazione è mol-to importante poiché vi è il rischioche, il soggetto a cui avete inviato ilcurriculum, sia obbligato a non pren-dervi in considerazione in quanto nonautorizzato esplicitamente al tratta-mento dei dati.

Certamente averlo on-line ci con-sentirà di poterlo avere a disposizionein qualunque momento ed ovunquesiamo, semplicemente collegandosiad internet. ■

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