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1 COMUNITÀ IN CAMMINO Edizione speciale - Foglietto interparrocchiale della Vicaria di Cortemilia - Periodico religioso - Red.: Parrocchia di S. Pantaleo, Via della Chiesa, 4 - 12074 Cortemilia (Cn) - Tel. 0173/81081 - Direttore Responsabile don G. Ciravegna - Aut. Tribunale di Alba n. 37 del 7.9.1949 - stampa “l’artigiana” azienda grafica, Alba. COMUNITÀ in cammino Vicaria di Cortemilia

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COMUNITÀ IN CAMMINO Edizione speciale - Foglietto interparrocchiale della Vicaria di Cortemilia - Periodico religioso - Red.: Parrocchia di S. Pantaleo, Via della Chiesa, 4 -12074 Cortemilia (Cn) - Tel. 0173/81081 - Direttore Responsabile don G. Ciravegna - Aut. Tribunale di Alba n. 37 del 7.9.1949 - stampa “l’artigiana” azienda grafica, Alba.

COMUNITÀin camminoVicaria di Cortemilia

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Annunzio natalizioVi annunzio una grande gioia:

oggi è nato, carne dalla nostra carne, il Signore nostro Gesù Cristo.

Annunziatelo anche voi a tutto il mondo:un Virgulto è germogliato dalla radice di Iesse,

una stella è sorta da Giacobbe;è nato il Principe della pace,

il cui regno non avrà fine.

È il giorno della nascita del nostro Salvatore, stabilita dall’altissimo Iddio

prima della creazione del mondo,dallo Spirito preparata con sapiente amore.

È il giorno della nascita temporale dell’eterna Luce,prefigurata dai Patriarchi, promessa dai Profeti,

attesa da Israele, il popolo eletto,da tutto il cosmo ardentemente desiderata.

Oggi da Maria, Vergine e Madre, è nato nel tempo Cristo Gesù,

per condurci all’eterno fulgore del Padre:Dio si è fatto uomo, perché l’uomo divenga Dio.

Oggi è sorto il giorno luminosodella nuova redenzione,giorno dell’attesa antica

giorno della felicità eterna.

Oggi nel cielo gioiscono gli angeli,trema negli inferi il nemico dei genere umano,

sulla terra si rialza l’uomo caduto,lieto per la speranza della salvezza.

Esulti il santo, perché si avvicina alla palma.Esulti il peccatore, perché è invitato al perdono.

Riprenda animo il pagano,perché è chiamato alla vita.

Il Vangelo della Notte di NataleIn quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinòche si facesse il censimento di tutta la terra. Questoprimo censimento fu fatto quando Quirinio era gover-natore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, cia-scuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Gali-lea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città diDavide chiamata Betlemme: egli apparteneva infattialla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi cen-sire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Men-tre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei igiorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primoge-nito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia,perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’eranoin quella regione alcuni pastori che, pernottandoall’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardiaal loro gregge. Un angelo del Signore si presentò aloro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essifurono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro:«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, chesarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, ènato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Que-sto per voi il segno: troverete un bambino avvolto infasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’e-sercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria aDio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomi-ni, che egli ama» (Lc 2,1-14).

Come cantare le tue lodi, santa Vergine Maria?Oggi in te si compie la parola dei Profeti.Tu, vergine hai concepito, vergine hai partorito, vergine rimani per sempre.Gloria a te, Madre di Dio!

Gesù, Salvatore divino,la Chiesa ti saluta festante.Ti adora come il Figlio di Dio,ti ama come il figlio di Maria,

ti ascolta come l’unico Maestro,ti invoca come il Sommo Sacerdote, ti segue come il Buon Pastore,ti attende come il Re dell’universo. Gloria a te, Dio con noi!

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abbiamo voluto noi parroci, an -che a nome delle sorelle del To -docco, aprire questa edizione spe-ciale del foglietto parrocchiale conquesto bellissimo annunzio nata-lizio che con un linguaggio certodatato, ma sempre valido, ci portala bella notizia della venuta delPrincipe della Pace, il “Dio-Salva-tore-tra-noi”: “Non temete: ecco,vi annuncio una grande gioia, chesarà di tutto il popolo: oggi, nellacittà di Davide, è nato per voi unSalvatore, che è Cristo Signore”(Lc 2, 10-11). Poche parole chehanno cambiato la storia, per sem-pre.

Per sempre ci è stato dato un Sal-vatore, Dio infatti non si pente deisuoi doni; per sempre non dobbia-mo più temere perché Dio è connoi, anzi, in mezzo a noi; per sem-pre Dio ha promesso: “sulla terrapace agli uomini che (Dio) ama!

Nel Prologo del Vangelo di Gio-vanni che ascoltiamo nel giorno diNatale, viene ampliato questo an -nuncio con la promessa di farcidiventare figli di Dio: “A quantiperò lo hanno accolto ha dato pote-re di diventare figli di Dio: a quelliche credono nel suo nome, i quali,non da sangue, né da volere dicarne, né da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati” (Gv1,12-13).

Giovanni afferma che non siamosolamente “considerati” figli diDio, ma lo siamo realmente! In unadelle sue lettere ai cristiani del suotempo, Giovanni precisa: “Qualegrande amore ci ha dato il Padreper essere chiamati figli di Dio, e losiamo realmente! La ragione percui il mondo non ci conosce è per-ché non ha conosciuto lui. Carissi-mi, noi fin d’ora siamo figli di Dio,ma ciò che saremo non è statoancora rivelato. Sappiamo però chequando egli si sarà manifestato, noisaremo simili a lui, perché lo vedre-mo così come egli è (1 Gv 3,1-2).

“Da Dio sono stati generati, nonda sangue né volere di carne”, è una

“rinascita” come spiegherà lo stessoGesù a Nicodemo: “Dovete ri-nascere da acqua e da Spirito” (Gv3,5), ossia dal Battesimo.

Ecco cos’è il mistero e il grandedono del Natale: Gesù viene inmezzo a noi per renderci realmente“figli di Dio” tanto da non doverpiù essere considerati “ospiti” ma“concittadini dei santi e familiari diDio” (Ef 2,11-22).

È cosa buona e giusta festeggiareil Natale perché l’amore di Dio hadavvero redento il mondo, chia-mando ogni uomo e ogni donna adiventare la sua famiglia.

Quanta tristezza mette il vederecome il Natale è diventato tuttotranne quello che dovrebbe essere.E quanti cristiani sono ormai diven-tati come “sale senza sapore” e“luce del mondo nascosta”.

Il Vescovo Tonino Bello, chescriveva ogni anno gli auguri diNatale ai suoi diocesani, un annostanco di veder cadere nel vento lesue raccomandazioni di celebrareun Natale vero, di andare al centrodel mistero natalizio, decise di scri-vere – sono parole sue – degli“AUGURI SCOMODI” che viriproponiamo.

Vi dobbiamo avvertire però: sonoparole amare le sue, indirizzate nona noi naturalmente, ma che potreb-bero aiutarci a vivere un Natale piùvero.

Auguri scomodi di Tonino Bello

Carissimi, non obbedirei al miodovere di vescovo se vi dicessi“Buon Natale” senza darvi distur-bo. Io, invece, vi voglio infastidire.Non sopporto infatti l’idea didover rivolgere auguri innocui,formali, imposti dalla routine dicalen da rio.

Mi lusinga addirittura l’ipotesi

che qualcuno li respinga al mittentecome indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora,miei cari fratelli! Gesù che nasceper amore vi dia la nausea di unavita egoista, assurda, senza spinteverticali e vi conceda di inventarviuna vita carica di donazione, dipreghiera, di silenzio, di coraggio.Il Bambino che dorme sulla pagliavi tolga il sonno e faccia sentire ilguanciale del vostro letto duro co -me un macigno, finché non avretedato ospitalità a uno sfrattato, aun marocchino, a un povero dipassaggio.

Dio che diventa uomo vi facciasentire dei vermi ogni volta che lavostra carriera diventa idolo dellavostra vita, il sorpasso, il progettodei vostri giorni, la schiena delprossimo, strumento delle vostresca late.

Maria, che trova solo nello stercodegli animali la culla dove deporrecon tenerezza il frutto del suo grem-bo, vi costringa con i suoi occhiferiti a sospendere lo struggimentodi tutte le nenie natalizie, finché lavostra coscienza ipocrita accetteràche il bidone della spazzatura, l’in-ceneritore di una clinica diventino

Carissimi parrocchiani ed amici

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tomba senza croce di una vita sop-pressa.Giuseppe, che nell’affronto di milleporte chiuse è il simbolo di tutte ledelusioni paterne, disturbi le sbor-nie dei vostri cenoni, rimproveri itepori delle vostre tombolate, pro-vochi corti circuiti allo spreco dellevostre luminarie, fino a quando nonvi lascerete mettere in crisi dallasofferenza di tanti genitori che ver-sano lacrime segrete per i loro figlisenza fortuna, senza salute, senzalavoro.Gli angeli che annunciano la paceportino ancora guerra alla vostrasonnolenta tranquillità incapace divedere che poco più lontano di unaspanna, con l’aggravante delvostro complice silenzio, si consu-mano ingiustizie, si sfratta la gente,si fabbricano armi, si militarizza laterra degli umili, si condannanopopoli allo sterminio della fame.I Poveri che accorrono alla grotta,mentre i potenti tramano nell’oscu-rità e la città dorme nell’indifferen-za, vi facciano capire che, se anchevoi volete vedere “una gran luce”dovete partire dagli ultimi.Che le elemosine di chi gioca sullapelle della gente sono tranquillantiinutili. Che le pellicce compratecon le tredicesime di stipendi multi-pli fanno bella figura, ma non scal-dano. Che i ritardi dell’ediliziapopolare sono atti di sacrilegio, seprovocati da speculazioni corpora-tive. I pastori che vegliano nellanotte, “facendo la guardia al greg-ge”, e scrutano l’aurora, vi diano ilsenso della storia, l’ebbrezza delleattese, il gaudio dell’abbandono inDio. E vi ispirino il desiderioprofondo di vivere poveri che è poil’unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchiomondo che muore, nasca la speranza.

Tonino Bello

a scanso di fraintendimenti vidiciamo che non abbiamo riportatolo scritto di Tonino Bello per rivol-gervi delle accuse, ma con la spe-ranza che scuota un tantino voi,così come molto ha scosso anchenoi.

A voi, rivolgiamo i nostri piùsinceri auguri di un lieto, sereno ebuon Natale, a tutti voi e attraversodi voi, a tutti quelli che in questigiorni di festa incontrerete.

Vogliamo augurare i nostrimigliori auguri a tutti coloro chesono impegnati con noi nelle atti-vità pastorali: Consigli parrocchia-li, ministri della santa Comunione,lettori, cantori, addetti alle puliziee arredi sacri, le persone che apro-no e chiudono le chiese, coloroche raccolgono le offerte e tengo-no aggiornata la contabilità.

Ai catechisti, agli educatori,agli animatori e a tutti coloro chenon riescono a stare con le maniin mano e si danno da fare perorganizzare attività, vanno i

nostri più sinceri auguri. E vogliamo rivolgere i nostri

auguri anche ai signori sindaci e ailoro collaboratori, alle varie ebelle Associazioni di volontariato,agli Alpini, agli amici delle Pro-Loco e a coloro che spesso magaridimentichiamo ma che sempredovremo ringraziare.

Un saluto speciale a mons.Vescovo Marco Brunetti che ciaccompagna come un buon padree pastore, a don Paolo, don Carlo eToio, alle preziosissime sorelle delTodocco, le quali non solo colla-borano con noi nella pastorale, masoprattutto ogni giorno ci accom-pagnano e “custodiscono” con laloro preghiera.

A tutti, Buon Natale. Con gliangeli della notte di Betlemme,cantiamo insieme “Gloria a Dionell’alto dei cieli e pace in terraagli uomini che Dio Ama”.

Don Giampietro, don Gaudenzio, don Tomas

Cari parrocchiani

INNO ALLA VERGINE

Ave Maria, per te la gioia risplende,

Ave Maria, per te il dolore s’estingue.

Ave Maria, salvezza di Adamo caduto;

Ave Maria, riscatto del pianto di Eva.

Ave Maria, tu Vetta sublime a umano intelletto;

Ave Maria, tu abisso profondo agli occhi degli angeli

Ave Maria, in te fu elevato il trono del Re;

Ave Maria, tu porti Colui che il tutto sostiene.

Ave Maria, o stella che il Sole percorri;

Ave Maria, o grembo del Dio che si incarna.

Ave Maria, per te si rinnova il creato;

Ave Maria, per te il Creatore è bambino.

Ave Maria, Vergine Sposa!

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Cari parrocchiani,sta per scoccare l’ora in cui pos-

siamo decidere di “fare la storia”.Esagerazione? No non direi pro-prio. Quando mai si è sentito chequindici parrocchie, più alcunealtre Comunità, si dispongono acamminare insieme, come veri fra-telli e sorelle, superando confini,differenze, sospetti e magari ancheincomprensioni?

Perché dobbiamo metterciinsieme?

È una domanda che ritorna spes-so nei nostri incontri, di solitoaccompagnata da un’altra: “Perchénon possiamo continuare a farecome prima, nella nostra parroc-chia?” La risposta, anzi le rispostepossono essere due:

1. Ce lo chiede lo stesso Gesù,nostro capo e fondatore dellaChiesa, come lui stesso ha moltobene e chiaramente espresso nel -la preghiera sacerdotale, nell’ul-tima cena: “Che tutti siano unacosa sola” e aggiungeva “Co metu, Padre, sei in me e io in te,siano anch’essi in noi una cosasola, perché il mondo creda chetu mi hai mandato. E la gloriache tu hai dato a me, io l’ho dataa loro, perché siano come noiuna cosa sola. Io in loro e tu inme, perché siano perfetti nell’u-nità e il mondo sappia che tu mihai mandato e li hai amati comehai amato me. (Gv 17,21-23).Ogni tentativo di unire è dunquela volontà di Cristo Signore e, alcontrario, ogni tentativo di sepa-rare e dividere, viene dal diavolo(diavolo in senso letterale signi-fica colui-che-divide).

2. Questa è l’era dei laici finalmen-te impegnati a pieno titolo nella

vita della Chiesa, non più comeclienti e discepoli, ma capaci diministerialità e corresponsabilitàper il bene del Corpo mistico cheè la Chiesa, come ribadito anchedal Concilio Vaticano II. Il PapaPaolo VI nel decreto sull’aposto-lato dei laici “Apostolicam Ac -tuo sitatem, scrive nel proemio:“Il sacro Concilio, vo lendo ren-dere più intensa l’attività aposto-lica del popolo di Dio, con vivapremura si rivolge ai fedeli laici,dei quali già altrove ha ricordatoil ruolo proprio e assolutamentenecessario che essi svolgononella missione della Chiesa. L’a-postolato dei laici, infatti, deri-vando dalla loro stessa vocazionecristiana, non può mai venirmeno nella Chiesa. La stessasacra Scrittura mostra abbondan-temente quanto spontanea e frut-tuosa fosse tale attività ai primor-di della Chiesa (cfr. At 11,1 9-21;18,26; Rm 16,1-16; Fil 4,3). I no -stri tempi poi non richiedono mi -nore zelo da parte dei laici; anzi lecircostanze odierne richiedonoas solutamente che il loro aposto-

lato sia più intenso e più esteso”. È a partire dal proprio battesimo– ha affermato il Concilio – che ifedeli laici sono abilitati a com-piere servizi e ministeri nellaChiesa come la distribuzionedella santa Comunione, guidarela preghiera della Comunità inoccasione della veglia dei defun-ti, della Liturgia della Parola,delle Adorazioni, oltre che a que-gli altri compiti ormai entratinella tradizione come il lettore, ilgruppo liturgico, il catechista, lacaritas, ecc…

Insieme è meglio, anzi di più, è “divino”

La carenza dei sacerdoti chemolti considerano un danno, forsenon lo è del tutto. È certamente unsegno negativo perché rivela unacerta sterilità delle nostre comunitàparrocchiali e, questo vorrei proprionon doverlo ricordare, ma devofarlo, una certa sterilità delle nostrefamiglie che non incoraggiano ifigli a consacrarsi al Signore e nonsi preoccupano di coltivare semi divocazione.

DALLE UNITÀ PASTORALIAD ESSERE COMUNITÀ

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Comunque sia,(aggiungere) lacarenza dei sacerdoti ha posto unaquestione sempre presente nellastoria della Chiesa, ma prima d’orapoco considerata proprio a motivodel numero considerevole dei preti:qual è il ruolo dei laici nella Chie-sa? Contemporaneamente occorreanche chiederci quale sia il ruolooggi dei preti nella Chiesa.

Molti autorevoli documenti delMagistero della Chiesa, ma primaancora tutta la Scrittura – che èParola di Dio – attestano il necessa-rio ed essenziale ruolo dei fedelilaici nel cammino della Chiesa, perla loro specifica esperienza dellecose e vicende quotidiane, masoprattutto perché parte integrantedel Corpo Mistico di Cristo.

E anche i laici stessi stanno sem-pre più prendendo coscienza dellaloro corresponsabilità nella vita emissione della Chiesa, fino a pocotempo fa delegata totalmente aPreti e religiosi.

Tutta la storia della Chiesa, con isuoi numerosi santi laici, proposticome modelli di santità e d’impe-gno nell’annuncio del Vangelo,oggi grida: “È tempo di svegliarvidal sonno” (Rm 13, 11). È giuntosenz’altro il tempo in cui noi sacer-doti dobbiamo ricordare il monitodegli Apostoli, quando accorgendo-si di essere impegnati a “fare tantecose” (anche se necessarie comesoccorrere i poveri e i deboli) stava-no venendo meno al mandato delSignore: “Non è giusto che noi tra-scuriamo la parola di Dio per ilservizio delle mense” (At 6,2).

Dalle Unità Pastorali all’Unità Pastorale

La nostra grande Vicaria, capofi-la delle altre della nostra Diocesi,già da tempo sta camminandoinsieme anche se ancora suddivisain quattro Unità Pastorali. Con lesorelle del Todocco, e presto anchecon l’inserimento di alcuni laici,abbiamo costituito un’equipepastorale con il compito di favoriree promuovere un rinnovamento

delle chiese per diventare Chiesa,ad immagine della Chiesa delle ori-gini, descritta in poche, ma efficaciparole da Luca: “Erano assidui nel-l’ascoltare l’insegnamento degli a -postoli e nell’unione fraterna, nellafrazione del pane e nelle preghie-re. Un senso di timore era in tutti eprodigi e segni avvenivano peropera degli apostoli. Tutti coloroche erano diventati credenti stavanoinsieme e tenevano ogni cosa incomune…” (At 2,42-44)

Un tempo molti preti avevanopoco da fare (a volte tutto), oggipochi preti devono fare troppo perpochi. È tempo di cambiare! Il

momento è adesso!!Nei prossimi mesi dell’anno

nuovo ci convocheremo in Assem-blea per pregare, studiare e riflette-re e confrontarci insieme, attornoad un tavolo, per raccogliere le rac-comandazioni di Papa Francesco, eil mandato del nostro Signore:“Andate dunque e fate discepolitutti i popoli” (Mt 28,19) e ancora:“E ho altre pecore che non sono diquest’ovile; anche queste io devocondurre; ascolteranno la mia vocee diventeranno un solo gregge e unsolo pastore” (Gv 10,16).

Don Giampietro

Da TomasSono bastati solo poco più di tre

mesi per scoprire nella Vicaria diCortemilia che la presenza dei gio-vani/giovanissimi è piuttosto signi-ficativa. Sì, ci sono e addirittura contanta voglia di fare qualcosa di belloe di buono per le loro comunità. Manon solo. Hanno il cuore aperto perfare esperienze nuove, sono assetatidi dare un senso alla loro vita, pienidi desideri di felicità, di amore, digioia. Curiosi di scoprire il Dio chesi fa uomo, Gesù di Nazareth, unicoche può riempire e dare senso allanostra esistenza.

Fermandomi ora dopo questiprimi mesi in mezzo a voi devo dire(a voi giovani) che ci siete ed èstato bellissimo tutte le volte quan-do abbiamo avuto occasione di tro-varci. La festa dell’inizio del Cate-chismo, la cena in Oratorio, qualcheserata con i bimbi e i genitori delCatechismo, la gita al Santuario diArenzano, la Tombola di Natale,l’adorazione per i giovani a Scalet-ta, una bella serata a Gottasecca trapizza e un momento di preghiera,san Bovo, un pomeriggio di ritirocon le Confessioni a Niella Belbo,

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una serata con i giovani a Casti-no… e l’elenco potrebbe diventa-re davvero lungo… aggiungereisolo che non ci fermiamo qui!

Ci stiamo già preparando per ilConcorso dei Presepi a SanBenedetto, stiamo organizzandouna serata per tutti a Scalettanella bocciofila, la gita di tregiorni a Vienna a febbraio, un’al-tra gita con i ragazzi dell’UP diCastelletto, Scaletta, Gottasecca,Pezzolo, e si sono già fatti avantianche i ragazzi delle medie chevorrebbero stare insieme per co -noscere meglio Gesù. Vari incon-tri con Azione Cattolica, con laPastorale Giovanile e Vocaziona-le, incontri di Formazione deiCatechisti, degli Animatori, in -contri in preparazione al CampoScuola…

Ovviamente vorrei ribadireanche gli incontri di Catechismoin tutte le UP portate avanti datante persone generose che dedi-cano del loro tempo all’annunciodella Buona Notizia. Senza divoi, lo dico ancora una volta,senza di VOI non sarebbe possi-bile nulla di questo. Senza di voiverrebbe a mancare davveroquel la speranza che portate tuttele settimane ai ragazzi, chiamataGesù, nostro Salvatore.

Grazie di cuore alle sorelle delTodocco che sono state sempredisponibili e pronte accompa-gnandoci sempre con un sorriso,un canto, un abbraccio testimo-niando l’amore che hanno per ilSignore. Un grazie sincero a tutti,piccoli e grandi, per la Vostrapresenza, per il Vostro sostegno eprezioso aiuto nell’annunciare ilregno di Dio. Insieme non solo èpiù bello, ma come dice PapaFrancesco: “Ogni volta che ciincontriamo con un essereumano nell’amore, ci mettiamonella condizione di scoprirequalcosa di nuovo riguardo aDio.” Che l’anno 2017 sia unascoperta continua del Dio dell’a-more.

Don Tomas

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Carissimi ammalati,

voglio mandarvi, con queste miepoche righe, un grande saluto.Come sappiamo Gesù ha dato unapriorità alla cura dei malati, dicen-do: “Guarite gli infermi” (Mt10,7). Ho potuto visitare moltiammalati e sofferenti nelle case - eme ne mancano ancora tanti – madevo ringraziare dell’accoglienzadatami. Sapete bene che non aveteaccolto la mia povera persona ma lapersona di Gesù “Pastore dellevostre anime” (1 Pt 2,25). Ho vistoin voi tanta sofferenza, ma anchetanta accettazione e serenità. Tan-tissimi di voi mi hanno edificato! Ilvero cristiano è quello che siuniforma, con l’aiuto di Dio,all’Uomo dei dolori, che tanto sof-frì per noi da darci un esempio,oltre che salvarci dal peccato edalla morte. Dovete sapere cheGesù ha dato un senso nuovo allasofferenza, gli ha messo dentro unaluce nuova. Quale? Per primo ciaiuta a portare la sofferenza. Secon-do: la sofferenza che viene offerta aLui ti fa partecipare alla Redenzio-ne di tutti gli uomini, anche dei noncristiani. Diceva un grande filosofoPascal, poco conosciuto: “Gesù è inagonia fino alla fine del mondo”.Gesù ha sofferto come Capo, direb-be San Paolo, e noi soffriamo comesuo Corpo che è la Chiesa. Comenon ricordare la parole di una santagrande, la cui fama è riconosciutain tutto il mondo come Madre Tere-sa di Calcutta: “Penso che il mondotragga molto giovamento dalla sof-ferenza della povera gente”. Gesù èstato il più “povero” tra la gente perquesto c’è stato il giovamento dellaSalvezza.Voglio farti partecipe anche deldono di avere – in aiuto al mio mi -nistero pastorale dei malati – altriministri straordinari dell’Eucaristia.I loro nomi sono: sorella Maria, so-rella Giuseppina e sorella MariaPia della Comunità delle Sorelledel Todocco; Maria Piazza, Anna

Boschiazzo e Gino Gallo in Corte-milia; Antonella Lieta in Castino eWanda Bonadeo in S. BenedettoBelbo. Ringraziamo Gesù per que-sto servizio che daranno insieme atutti gli altri che già conoscete.Sono tutti dei piccoli San Tarcisioche portano la luce dove c’è il buiodella sofferenza. Un ringraziamento

a loro e a quanti sono ministri dellaSanta Comunione già da tempo.Nei giorni che hanno preceduto ilSanto Natale 2016 ho celebrato laSanta Messa nelle cinque case diRiposo: San Pantaleo, Mons.Sampò, Santo Spirito, Quisisana eanche nella Residenza per disabilidi “San Giovanni” di Niella Belbo.Ho voluto salutare con affetto, allafine della Santa Messa, tutti gliospiti, con queste tre parole sempli-ci, ma impregnate di affetto e cheora voglio rivolgere anche a te acasa: “V.V.B.: vi voglio bene!”. Ilmio bene è solo un bricciolo di quelgrande bene che Gesù vuole a tuttivoi in modo unico e singolare. Gesùci ha detto “Il Padre celeste viama”. Sì, lo vogliamo credere contutte le nostre poche forze, ma, ilnostro desiderio è così forte che loSpirito Santo l’amplifica, lo dilata elo purifica per renderlo accetto alPadre che sta nei cieli. Non sono ipugni alzati, o armi alzate, che cam-biano il mondo, ma le mani giunte ele sofferenze offerte che lo stannogià cambiando. La Madonna che èstata presso la croce di suo Figlio, èsempre presso la vostra croce gior-no e notte. Vi benedico tutti nelSignore.

Don Gaudenzio Pavan

Cari ammalati

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Una pioggia di grazia si èriversata sui pellegrini chesi sono recati al Santuariodel Todocco durante l’Annodella Misericordia. Diversesono state le proposte, maunico il punto di arrivo:l’incontro di due cuori,quello di Dio con quellodell’uomo.

Stralciamo alcuni pensie-ri dall’omelia di Papa Fran-cesco per la chiusura dellaPorta Santa:

“Quest’Anno della mise-ricordia ci ha invitato ariscoprire il centro, a ritor-nare all’essenziale, a guar-dare al vero volto del nostroRe. Tanti pellegrini hannovarcato le Porte Sante efuori del fragore delle cro-nache hanno gustato lagrande bontà del Signore.Ringraziamo per questo ericordiamoci che siamostati investiti di misericor-dia per rivestirci di senti-menti di misericordia, perdiventare noi pure strumentidi misericordia.

Chiediamo la grazia dinon chiudere mai le portedella riconciliazione e delperdono, ma di saper anda-re oltre il male e le diver-genze, aprendo ogni possi-bile via di speranza. Anchese si chiude la Porta Santa,rimane sempre spalancataper noi la vera porta dellamisericordia, che è il Cuoredi Cristo.

Alla Madre di misericor-dia ci affidiamo! Ogni nostrasituazione, ogni nostra pre-ghiera, rivolta ai suoi occhimisericordiosi, non resteràsenza ri sposta”.

EVENTI DI GRAZIA NELL’ANNODELLA MISERICORDIA

Maggio 2016:

pellegrinaggio

dalla Vicaria

di Cortemilia

Maggio 2016:

pellegrinaggio

da Genova,

i Sacerdoti

della Società

Missioni

Africane

Aprile 2016:

Ritiro spirituale

ragazze

al Todocco

Maggio 2016:

50° Matrimonio

di Rita e Pierino

da San Giorgio

Scarampi

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Giugno 2016: pellegrinaggio da La Morra

Giugno 2016: pellegrinaggio da Ossona (Mi)

Giugno 2016:

Giubileo dei ragazzi al TodoccoGiugno 2016:

Giubileo dei ragazzi al Todocco

Giugno 2016: Giubileo dei ragazzi al Todocco,visita agli anziani in una Casa di riposo

Luglio 2016:

pellegrinaggio degli Alpini

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Luglio 2016:

giornata per i bambini al Todocco15 Agosto 2016:

processione al Colle della Croce

Agosto 2016:

giornata giovanissimi al Todocco

Agosto 2016: Ritiro spirituale ragazze al Todocco

Settembre 2016: l’Ambasciatore argentinopresso la Santa Sede, Rogelio F.E. Pfirter conla moglie Isabel Serantes de Pfirter, in visitaal Santuario del Todocco e ai luoghi natalidi Rosa Vassallo, nonna di Papa Francesco

13 novembre 2016:

Conclusione Anno della Misericordia

Page 12: 3011 16 Cortemilia Vicaria vicaria cortemilia boll · Il Vescovo Tonino Bello, che scriveva ogni anno gli auguri di Natale ai suoi diocesani, un anno ... Auguri scomodi di Tonino

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Il Natale di MartinMartyn Avdeic, un bravo e stimato cal-zolaio, ha avuto una vita familiare infe-lice. Mortagli la moglie, si era dedicatoal figlioletto superstite di tre anni. Maqualche anno dopo anche il figlio morìdopo una breve malattia in giovane età.Martyn, in preda alla disperazione,arrivò a ribellarsi a Dio e smise di anda-re in chiesa. Un vecchio compaesano,molto religioso, lo convinse ad averenuovamente fede in Dio: non è possibi-le per gli uomini giudicare quanto acca-de con la propria mente, in quanto nonci sono noti i disegni di Dio. Martynmutò il suo modo di vivere e, terminatoil lavoro, ogni sera si dedicava alla let-tura e allo studio del Vangelo.

Martyn aveva spesso il dubbio di esser-si preoccupato fino ad allora solo di séstesso e non anche degli altri. Una notteebbe l'impressione che una voce glidicesse che l'indomani avrebbe ricevutola visita del Signore. L'indomaniMartyn si mise a sorvegliare l’usciodella sua casa per poter accogliere consollecitudine il Signore qualora fossegiunto. Mentre era in attesa, Martynvide dapprima Stepanyc, un poverovec chio infreddolito che spalava a fati-ca la neve; Martyn lo invitò a entrarenella propria casa e a rifocillarsi con deltè caldo. Più tardi vide una poveradonna sconosciuta, vestita con abitiestivi, con un bambino in braccio chepiangeva e che lei cercava invano dicalmare; Martyn invitò anch’essi nellasua abitazione, le rifocillò e diede alladonna del danaro per comprare qualcheindumento per lei e per il bambino. Inseguito vide una vecchia venditriceambulante di frutta acciuffare un ragaz-zo che le aveva appena rubato unamela; la vecchia avrebbe voluto chia-mare i gendarmi, ma Martyn si offrì dipagare lui stesso la frutta rubata seavesse lasciato libero il ragazzo.

Scesa la sera, Martyn, un po’ deluso perla mancata visita del Signore, si accinsea leggere nuovamente il Vangelo, quan-do avvertì nella sua stanza delle presen-ze estranee. Vide le brevi apparizionedel vecchio Stepanyc, della donna colbambino, e della vecchia fruttivendolacol ragazzo che aveva rubato la mela,mentre ad ogni apparizione una voce glidiceva: “Sono Io”. Poi il Vangelo siaprì su una pagina dove era scritto:

«Avevo fame, e voi Mi avete dato damangiare, avevo sete, e Mi avete datoda bere, ero un pellegrino e voi Miavete accolto. Quello che avete fatto auno di questi fratelli Miei, l’avete fattoa Me» (Vangelo di Matteo, capitolo 25)Martyn Avdeic comprese che non erastato ingannato dal sogno, che il Signo-re era davvero venuto da lui, e che eglilo aveva accolto bene.

I Concertidel CuoreCantare per la solidarietà

5 GENNAIO

7 GENNAIO

14 GENNAIO

21 GENNAIO

Il Rejoincing Gospel Choir, coro gospel diretto dal maestro Carlo Bianco, offre un viaggio nel mondo della musica religiosa afroamericana attraverso concerti che vogliono trasmettere il messaggio di fede e

amore che il Gospel racchiude.

Cerretto Langhe

Castino

Benevello

CASTINO // 5 GENNAIO ORE 21 // CHIESA PARROCCHIALE

Ospite della serata

CASTINO Coro Amici Miei // 14 GENNAIO ORE 21 // CHIESA PARROCCHIALE

Ospite della serata

CERRETTO LANGHE Coro Sant.ma Annunziata / 7 GENNAIO ORE 21 / CHIESA PARROCCHIALE

BENEVELLO Coro Parrocchiale // 21 GENNAIO ORE 21 // CHIESA PARROCCHIALE

Castino

II

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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La musica e i canti nella loro espressione più bella e coinvolgente.

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5 GENNAIOCastino

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CASTINO // 5 GENNAIO ORE 21 // CHIESA P

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CASTINO // 5 GENNAIO ORE 21 // CHIESA P

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OCCHIALEARR

gio di fede e ge il messaasmettergio nel mondo ge un viafr, oflo Bianco

gio di fede e gio nel mondo

CERRETT

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allotto // All’ore: Aldo Cavettor

7 GENNAIO ORE 21 / taa iao Sant.ma Annunz

he il Gospel re camor

gnatina Borano: Margallotto // All’or

7 GENNAIO ORE 21

hiude.acche il Gospel r

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ACHIESA PPA/7 GENNAIO ORE 21

OCCHIALEARR

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Castino

Castino

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14 GENNAIO ORE 21// o Amici Miei

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CHIESA P //14 GENNAIO ORE 21

dano Ricci.etto da Giorazzi di Lequio Bergae r composto dai bambini

OCCHIALEARRCHIESA PPA

ria azzi di Lequio Ber

OCCHIALE

7 GENNAIO

Castino14 GENNAIO

Castino14 GENNAIO

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Ospite della ser

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21 GENNAIO

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CORSO VICARIALE FIDANZATI 2017inizierà da domenica 29 gennaio. Per info rivol-gersi a Massimo e Roberta Querce (333 1297038)o in parrocchia a Cortemilia.

CONCERTI DEL CUORE (vedi volantino)

CONVOCAZIONE DEI CONSIGLI PARROCCHIALI delle UP per decidere insieme la rotazione delleMesse festive del sabato e domenica. Il primoincontro dei Consigli parrocchiali dell’UP di Cra-vanzana, Feisoglio, Niella e san Benedetto si terràmercoledì 11 gennaio alle ore 20.30 a Feisoglio.Il secondo incontro dei Consigli parrocchiali del-l’UP di Borgomale, Bosia, Benevello e Castino siterrà a Borgomale alle ore 20.30 giovedì 12 gen-naio 2017. Il terzo incontro con i Consigli riguar-da l’UP di Scaletta, Castelletto e Gottasecca; l’in-contro si terrà a Castelletto venerdì 13 gennaio2017 alle ore 20.30. Suggeriamo a tutti i membridei Consigli di arrivare con delle proposte pensa-te circa il dove, a che ora e con quale periodicità.

PROSSIMI APPUNTAMENTI