INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

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intervento n°2intervento n°2Diritto / dovere all’istruzioneParliamo di competenze

Diritto / dovere all’istruzioneParliamo di competenze

Formatrice: avv.prof.ssa Silvia Nascetti Direttrice Scientifica D.ANTHEA Group

Formatrice: avv.prof.ssa Silvia Nascetti Direttrice Scientifica D.ANTHEA Group

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Obiettivi e contenutiObiettivi e contenuti

Obiettivi: conoscere la normativa relativa all’obbligo d’istruzione, gli assi culturali e le competenze chiave della cittadinanza, saper progettare percorsi flessibili nell’ottica della verticalizzazione, saper progettare per competenze fondante sugli assi culturali aventi come trasversalità comune la cittadinanza

Contenuti: la normativa relativa all’obbligo d’istruzione, la flessibilità di una programmazione, la programmazione per competenze, la valutazione delle competenze, la certificazione

Obiettivi: conoscere la normativa relativa all’obbligo d’istruzione, gli assi culturali e le competenze chiave della cittadinanza, saper progettare percorsi flessibili nell’ottica della verticalizzazione, saper progettare per competenze fondante sugli assi culturali aventi come trasversalità comune la cittadinanza

Contenuti: la normativa relativa all’obbligo d’istruzione, la flessibilità di una programmazione, la programmazione per competenze, la valutazione delle competenze, la certificazione

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Le competenze nella progettazione

Le competenze nella progettazione

Se vuoi costruire una nave,non radunare persone affinché facciano progetti,si dividano il lavoro, prendano gli strumenti e taglino gli alberi…ma insegna loro la nostalgia per lo sconfinato, infinito mare….e allora costruiranno la nave da soli(Antoine de Saint-Exupery)

Se vuoi costruire una nave,non radunare persone affinché facciano progetti,si dividano il lavoro, prendano gli strumenti e taglino gli alberi…ma insegna loro la nostalgia per lo sconfinato, infinito mare….e allora costruiranno la nave da soli(Antoine de Saint-Exupery)

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FARE SCUOLA PER COMPETENZE FARE SCUOLA PER COMPETENZE

C. Petracca C. Petracca

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SCUOLA E COMPETENZE SCUOLA E COMPETENZE

Il DPR n. 323 del 23 luglio 1998, art. 1:<< L’analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato

tendono ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite >>.

DPR 275/99, all’art. 8:richiede che il Ministro stabilisca: “gli obiettivi specifici di

apprendimento relativi alle competenze degli allievi”. Legge 30/2000, art. 1: Compito del sistema educativo di istruzione e formazione è

quello di “sviluppare le conoscenze, capacità e competenze” Legge n. 53 del 28.03.2003 “ è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono

assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso le conoscenze e le abilità, generali e specifiche…”

Il DPR n. 323 del 23 luglio 1998, art. 1:<< L’analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato

tendono ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite >>.

DPR 275/99, all’art. 8:richiede che il Ministro stabilisca: “gli obiettivi specifici di

apprendimento relativi alle competenze degli allievi”. Legge 30/2000, art. 1: Compito del sistema educativo di istruzione e formazione è

quello di “sviluppare le conoscenze, capacità e competenze” Legge n. 53 del 28.03.2003 “ è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono

assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso le conoscenze e le abilità, generali e specifiche…”

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PERCHE’ PROGETTARE PER COMPETENZE ?

PERCHE’ PROGETTARE PER COMPETENZE ?

MEMORANDUM EUROPEO SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE, Bruxelles

Necessità di modificare i modelli formativi

<< Ciò che conta maggiormente è la capacità di creare e usare conoscenze in maniera efficace e intelligente, su basi in costante evoluzione >>

La conoscenza non è più sufficiente

MEMORANDUM EUROPEO SULL’ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE, Bruxelles

Necessità di modificare i modelli formativi

<< Ciò che conta maggiormente è la capacità di creare e usare conoscenze in maniera efficace e intelligente, su basi in costante evoluzione >>

La conoscenza non è più sufficiente D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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I LIBRO BIANCO UNESCO: J. DELORS, Nell’educazione un tesoro

Dal concetto di abilità a quello di competenza

       Immaterialità del lavoro<<… la sostituzione delle macchine al lavoro umano ha

l’effetto di rendere quest’ultimo sempre più immateriale>> << …la supremazia dell’elemento cognitivo e di quello

informativo come fattori nei sistemi di produzione sta rendendo superata l’idea di abilità professionali e mettendo in primo piano quella di competenza personale…>>

       Dematerializzazione del lavoro<< Anziché richiedere un’abilità… oggi si richiede la

competenza, cioè un misto , specifico per ciascun individuo, di abilità nel senso stretto del termine, … di comportamento sociale, di un’attitudine al lavoro di gruppo, e di iniziativa e responsabilità ad affrontare rischi>>

 

I LIBRO BIANCO UNESCO: J. DELORS, Nell’educazione un tesoro

Dal concetto di abilità a quello di competenza

       Immaterialità del lavoro<<… la sostituzione delle macchine al lavoro umano ha

l’effetto di rendere quest’ultimo sempre più immateriale>> << …la supremazia dell’elemento cognitivo e di quello

informativo come fattori nei sistemi di produzione sta rendendo superata l’idea di abilità professionali e mettendo in primo piano quella di competenza personale…>>

       Dematerializzazione del lavoro<< Anziché richiedere un’abilità… oggi si richiede la

competenza, cioè un misto , specifico per ciascun individuo, di abilità nel senso stretto del termine, … di comportamento sociale, di un’attitudine al lavoro di gruppo, e di iniziativa e responsabilità ad affrontare rischi>>

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A. SOCIETA’ CONOSCITIVA (E. Cresson, Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva, Armando, Roma))

• Obsolescenza della conoscenza

• Insufficienza del bagaglio conoscitivo

• Crescita del potenziale conoscitivo

• Pensiero logico e magico

B. IDENTITA’ STORICA E SOCIALE DELL’INDIVIDUO

• Forme preoccupanti di esclusione

• Senso di appartenenza

C. EDUCARE AD ESSERE NEL TEMPO Rapporto tra formazione umana e lavoro

A. SOCIETA’ CONOSCITIVA (E. Cresson, Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva, Armando, Roma))

• Obsolescenza della conoscenza

• Insufficienza del bagaglio conoscitivo

• Crescita del potenziale conoscitivo

• Pensiero logico e magico

B. IDENTITA’ STORICA E SOCIALE DELL’INDIVIDUO

• Forme preoccupanti di esclusione

• Senso di appartenenza

C. EDUCARE AD ESSERE NEL TEMPO Rapporto tra formazione umana e lavoro

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ASSENZA DI UNA DEFINIZIONE UNIVOCA A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE Organizzazione del lavoro e competenzaFormazione professionale e competenze Scuola e competenza

ASSENZA DI UNA DEFINIZIONE UNIVOCA A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE Organizzazione del lavoro e competenzaFormazione professionale e competenze Scuola e competenza

IL CONCETTO DI COMPETENZA IL CONCETTO DI COMPETENZA

Inglese Francese Italiano Spagnolo Competence Compétence Competenza Competencia Competency Skill Habilité Abilità, destrezza Habilidad Ability Aptitude, compétence Abilità,capacità,ingegno Habilidad,capacidad,

ingegno Expertise Compétence Perizia, competenza Competencia,perizia Capability Capacité Capacità, idoneità Capacidad,

idoneidad, Aptitud

Capacity Aptitude Capacità Capacidad

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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E COMPETENZA

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E COMPETENZA

a. Globalizzazione del mercato del lavoro richiede:1. specializzazione2. polivalenza3. Dinamicità

b. Esigenza di dare visibilità alle risorse professionali (competenze) dell’individuo

c. Nasce un triplice problema:1. Come si rilevano2. Come si certificano3. Quali sono

a. Globalizzazione del mercato del lavoro richiede:1. specializzazione2. polivalenza3. Dinamicità

b. Esigenza di dare visibilità alle risorse professionali (competenze) dell’individuo

c. Nasce un triplice problema:1. Come si rilevano2. Come si certificano3. Quali sono

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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E COMPETENZA

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E COMPETENZA

Economia del sapere (OCSE)

1.   Ruolo cruciale per il suo sviluppo: SAPERE E TECNOLOGIE

2.   Sapere non tradizionale, ma "sapere diffuso, fatto di conoscenze interiorizzate, capaci di dare origine a comportamenti efficaci e competitivi che si basano su competenze cognitive, sociali e contestualizzate” (Petracca, 2003)

3. Un lavoratore che sappia coniugare:Competenze tecnico- professionali

Capacità di carattere generale

Economia del sapere (OCSE)

1.   Ruolo cruciale per il suo sviluppo: SAPERE E TECNOLOGIE

2.   Sapere non tradizionale, ma "sapere diffuso, fatto di conoscenze interiorizzate, capaci di dare origine a comportamenti efficaci e competitivi che si basano su competenze cognitive, sociali e contestualizzate” (Petracca, 2003)

3. Un lavoratore che sappia coniugare:Competenze tecnico- professionali

Capacità di carattere generale

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4. Necessità di riconoscimento e certificazione modelli europei comuni di certificazione Europass- Formazione / Curriculum vitae europeo

5. Risposta italianaAccordo per il lavoro (1996)

<< un sistema di certificazione quale strumento idoneo a conferire unitarietà e visibilità ai percorsi formativi di ogni persona lungo tutto l’arco della vita nonché a promuovere il riconoscimento dei crediti formativi comunque maturati e a documentare le competenze effettivamente acquisite >>.

  <<… per competenza certificabile… si intende un insieme strutturato di

conoscenze e di abilità, di norma riferibili a specifiche figure professionali, acquisibili attraverso percorsi di formazione professionale e/o esperienze lavorative e/o autoformazione, valutabili anche come crediti formativi >> (D.M. 31.05.01 Ministero Lavoro)

4. Necessità di riconoscimento e certificazione modelli europei comuni di certificazione Europass- Formazione / Curriculum vitae europeo

5. Risposta italianaAccordo per il lavoro (1996)

<< un sistema di certificazione quale strumento idoneo a conferire unitarietà e visibilità ai percorsi formativi di ogni persona lungo tutto l’arco della vita nonché a promuovere il riconoscimento dei crediti formativi comunque maturati e a documentare le competenze effettivamente acquisite >>.

  <<… per competenza certificabile… si intende un insieme strutturato di

conoscenze e di abilità, di norma riferibili a specifiche figure professionali, acquisibili attraverso percorsi di formazione professionale e/o esperienze lavorative e/o autoformazione, valutabili anche come crediti formativi >> (D.M. 31.05.01 Ministero Lavoro)

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STRUMENTALIZZAZIONE DELLA SCUOLA?

• La competenza serve per il lavoro o per la vita?

• Analfabetismo strumentale

• Analfabetismo funzionale

• Analfabetismo cognitivoo

PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = democrazia cognitiva• “A che pro andare a scuola se non vi si acquisiscono affatto strumenti

per agire nel e sul mondo? … Sarebbe riduttivo ritenere l’interesse del mondo della scuola per le competenze il semplice segnale della sua dipendenza dal mondo della politica economica. Si assiste piuttosto ad un’alleanza tra un movimento proveniente dall’interno e una richiesta proveniente dall’esterno. L’uno e l’altra sono accomunati dallo stesso dubbio circa la capacità del sistema educativo di mettere le nuove generazioni nelle condizioni di affrontare il mondo di oggi e quello di domani >>

STRUMENTALIZZAZIONE DELLA SCUOLA?

• La competenza serve per il lavoro o per la vita?

• Analfabetismo strumentale

• Analfabetismo funzionale

• Analfabetismo cognitivoo

PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = democrazia cognitiva• “A che pro andare a scuola se non vi si acquisiscono affatto strumenti

per agire nel e sul mondo? … Sarebbe riduttivo ritenere l’interesse del mondo della scuola per le competenze il semplice segnale della sua dipendenza dal mondo della politica economica. Si assiste piuttosto ad un’alleanza tra un movimento proveniente dall’interno e una richiesta proveniente dall’esterno. L’uno e l’altra sono accomunati dallo stesso dubbio circa la capacità del sistema educativo di mettere le nuove generazioni nelle condizioni di affrontare il mondo di oggi e quello di domani >>

PERCHE’ PROGETTARE PER COMPETENZE ?

PERCHE’ PROGETTARE PER COMPETENZE ?

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PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = effetto moda?

<< Gli alunni più dotati di capitale culturale e i meglio sostenuti dalle loro famiglie seguiranno in ogni caso il loro cammino, quale che sia il sistema educativo. Gli alunni “medi” riusciranno a cavarsela, al prezzo di eventuali ripetenze o cambiamenti di percorso. Ma è sul destino degli alunni in reale difficoltà che si può misurare l’efficacia delle riforme. Hanno qualcosa da guadagnare da una definizione dei programmi in termini di competenza?

PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = effetto moda?

<< Gli alunni più dotati di capitale culturale e i meglio sostenuti dalle loro famiglie seguiranno in ogni caso il loro cammino, quale che sia il sistema educativo. Gli alunni “medi” riusciranno a cavarsela, al prezzo di eventuali ripetenze o cambiamenti di percorso. Ma è sul destino degli alunni in reale difficoltà che si può misurare l’efficacia delle riforme. Hanno qualcosa da guadagnare da una definizione dei programmi in termini di competenza? D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = formazione del pensiero

<< Lo sviluppo più metodico delle competenze, a partire dalla scuola primaria e media, può rappresentare una via per uscire dalla crisi del sistema educativo. Sarebbe assurdo, tuttavia, comportarsi come se si scoprisse ora l’esistenza del problema. A scuola, almeno nei settori più attenti, ci si è preoccupati di sviluppare le “facoltà generali” o “il pensiero”, andando al di là della semplice assimilazione dei saperi. L’approccio denominato per competenze non fa che accentuare questo orientamento >>

PH. PERRENOUD (Costruire le competenze a partire dalla scuola)

• Approccio per competenze = formazione del pensiero

<< Lo sviluppo più metodico delle competenze, a partire dalla scuola primaria e media, può rappresentare una via per uscire dalla crisi del sistema educativo. Sarebbe assurdo, tuttavia, comportarsi come se si scoprisse ora l’esistenza del problema. A scuola, almeno nei settori più attenti, ci si è preoccupati di sviluppare le “facoltà generali” o “il pensiero”, andando al di là della semplice assimilazione dei saperi. L’approccio denominato per competenze non fa che accentuare questo orientamento >>

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F. CAMBI (Saperi e competenze)Approccio per competenze = destino della civiltà

<< intorno alle competenze si gioca un confronto importante tra discipline, ma soprattutto si gioca la condizione avanzata della società odierna e la possibilità – da parte di essa- di rispondere ai bisogni globali del genere Homo sapiens attuale. Dalle competenze dipende in buona parte il destino della civiltà e, forse, dell’umanità, che è entrata in una fase biostorica complessa, sofisticata, entropica anche, la quale ha bisogno di un esercizio sociale dei saperi sempre più diffuso e sempre integrato nella noosfera e nella società >>

F. CAMBI (Saperi e competenze)Approccio per competenze = destino della civiltà

<< intorno alle competenze si gioca un confronto importante tra discipline, ma soprattutto si gioca la condizione avanzata della società odierna e la possibilità – da parte di essa- di rispondere ai bisogni globali del genere Homo sapiens attuale. Dalle competenze dipende in buona parte il destino della civiltà e, forse, dell’umanità, che è entrata in una fase biostorica complessa, sofisticata, entropica anche, la quale ha bisogno di un esercizio sociale dei saperi sempre più diffuso e sempre integrato nella noosfera e nella società >>

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J. RESTAK (Il cervello modulare)

Approccio per competenze = bisogno cognitivo

“La maggior parte dei neurologi non pensa più al cervello come a un sistema gerarchico: ci si guarda bene dal dire: questa funzione ha sede qui.

Invece, oggi si pensa che il cervello sia un sistema distribuito composto da tanti elementi modulari collegati.

Ciò significa che il flusso di informazioni in un sistema così congegnato può seguire percorsi alternativi.

Che un percorso prevalga su un altro dipende dalla natura dinamica e mutevole del sistema”.

J. RESTAK (Il cervello modulare)

Approccio per competenze = bisogno cognitivo

“La maggior parte dei neurologi non pensa più al cervello come a un sistema gerarchico: ci si guarda bene dal dire: questa funzione ha sede qui.

Invece, oggi si pensa che il cervello sia un sistema distribuito composto da tanti elementi modulari collegati.

Ciò significa che il flusso di informazioni in un sistema così congegnato può seguire percorsi alternativi.

Che un percorso prevalga su un altro dipende dalla natura dinamica e mutevole del sistema”.

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J. RESTAK (Il cervello modulare)Approccio per competenze = bisogno cognitivo

“Non percepiamo qualche cosa che poi viene pensata o elaborata nel cervello e quindi compresa, ma la percepiamo e la comprendiamo allo stesso tempo.

Questo concetto spazza via tutte le metafore tradizionali – direttori generali, homunculi, centri superiori, aree cerebrali specializzate che comunicano informazioni in tandem, eccetera – a favore di un processo in cui moduli separati interagiscono senza una stazione di controllo centrale”.

J. RESTAK (Il cervello modulare)Approccio per competenze = bisogno cognitivo

“Non percepiamo qualche cosa che poi viene pensata o elaborata nel cervello e quindi compresa, ma la percepiamo e la comprendiamo allo stesso tempo.

Questo concetto spazza via tutte le metafore tradizionali – direttori generali, homunculi, centri superiori, aree cerebrali specializzate che comunicano informazioni in tandem, eccetera – a favore di un processo in cui moduli separati interagiscono senza una stazione di controllo centrale”.

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E. MORIN (La testa ben fatta) Approccio per competenze = bisogno cognitivo

IL PENSIERO CHE INTERCONNETTE rimpiazzerà la causalità unilineare e unidirezionale

con una causalità circolare e multireferenziale, mitigherà la rigidità della logica classica con una

dialogica capace di concepire nozioni allo stesso tempo complementari e antagoniste,

completerà la conoscenza dell’integrazione delle parti in un tutto con il riconoscimento dell’integrazione del tutto all’interno delle parti

E. MORIN (La testa ben fatta) Approccio per competenze = bisogno cognitivo

IL PENSIERO CHE INTERCONNETTE rimpiazzerà la causalità unilineare e unidirezionale

con una causalità circolare e multireferenziale, mitigherà la rigidità della logica classica con una

dialogica capace di concepire nozioni allo stesso tempo complementari e antagoniste,

completerà la conoscenza dell’integrazione delle parti in un tutto con il riconoscimento dell’integrazione del tutto all’interno delle parti

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PENSIERO LINEARE – PENSIERO MODULARE

<< Il pensiero sequenziale è quello in forza del quale giungiamo alle conoscenze concessi a tutti, socializzate…>>

<< Il pensiero modulare è quello delle mappe concettuali, che ciascuno di noi costruisce in modo diverso l’uno dall’altro, a seconda delle associazioni che gli “vengono in mente”, come si suol dire, o meglio di quelle associazioni che denunciano il suo vissuto, le sue conoscenze e preferenze pregresse>>

<< Il pensiero sequenziale è quello che procede come un treno, un vagone dopo l’altro, lungo i binari precostituiti delle operazioni logiche che accomunano tutti noi ….>>

<< Il pensiero modulare è quello che si muove liberamente nel piano e nello spazio e richiama l’immagine della nave e del jet >>

<< Il pensiero lineare ci richiama il LIBRO in cui il testo si struttura in una successione di capitoli, paragrafi e pagine>>

<< Il pensiero modulare ci richiama l’IPERTESTO in cui non vi è sequenza prestabilita e la numerazione delle pagine viene determinata dal soggetto e dal percorso che ognuno sceglie di fare>>

PENSIERO LINEARE – PENSIERO MODULARE

<< Il pensiero sequenziale è quello in forza del quale giungiamo alle conoscenze concessi a tutti, socializzate…>>

<< Il pensiero modulare è quello delle mappe concettuali, che ciascuno di noi costruisce in modo diverso l’uno dall’altro, a seconda delle associazioni che gli “vengono in mente”, come si suol dire, o meglio di quelle associazioni che denunciano il suo vissuto, le sue conoscenze e preferenze pregresse>>

<< Il pensiero sequenziale è quello che procede come un treno, un vagone dopo l’altro, lungo i binari precostituiti delle operazioni logiche che accomunano tutti noi ….>>

<< Il pensiero modulare è quello che si muove liberamente nel piano e nello spazio e richiama l’immagine della nave e del jet >>

<< Il pensiero lineare ci richiama il LIBRO in cui il testo si struttura in una successione di capitoli, paragrafi e pagine>>

<< Il pensiero modulare ci richiama l’IPERTESTO in cui non vi è sequenza prestabilita e la numerazione delle pagine viene determinata dal soggetto e dal percorso che ognuno sceglie di fare>>

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LE TRE TIPOLOGIE DI CONOSCENZA LE TRE TIPOLOGIE DI CONOSCENZA

CONOSCENZE SEMANTICHE

CONOSCENZEDICHIARATIVE

CONOSCENZEPROCEDURALI

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ConoscenzeConoscenze

AbilitàAbilità

Semantiche

Dichiarative

Procedurali

Il saper mettere in pratica ciò che si conosce: Saper Fare

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IL LESSICO PEDAGOGICO: UN PO’ DI CHIAREZZA

CAPACITA’

Appartengono all’ESSERE in quanto PERSONA.

E’ una potenzialità innata che deve essere portata a compimento

ABILITA’

Operazioni concrete dell’agire umano.

E’ un saper fare

Determinano la Competenza

CONOSCENZE

Insieme di informazioni sui contenuti disciplinari appresi e posseduti da un soggetto

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LE TRE CONCEZIONI DI COMPETENZE LE TRE CONCEZIONI DI COMPETENZE

COMPORTAMENTISTA•Sociologia del lavoro•Comportamenti osservabili e misurabili

COGNITIVISTA•N. Chomsky•Competence e Performance

ECOLOGICA o ETNOGRAFICA•Competenza non astratta•Competenza contestualeD.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Page 35: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

ICEBERG(Spencer e L. S. Spencer)

ICEBERG(Spencer e L. S. Spencer)

ConoscenzeAbilità

Tratti Motivazioni

Immagine di sè Ruolo sociale

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ICEBERG COMPETENZA ICEBERG COMPETENZA

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A) TRATTI EXTRAPERSONALI Conoscenze AbilitàB) TRATTI INTRAPERSONALI Carattere Immagine di sé Ruolo sociale MotivazioneC) LINEA DEL MARE Condotte cognitive Schemi logici

A) TRATTI EXTRAPERSONALI Conoscenze AbilitàB) TRATTI INTRAPERSONALI Carattere Immagine di sé Ruolo sociale MotivazioneC) LINEA DEL MARE Condotte cognitive Schemi logici

ICEBERG DELLA COMPETENZAICEBERG DELLA COMPETENZA

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C) LINEA DEL MARE Condotte cognitive Schemi logici

PH. PERRENOUD( Costruire competenze …)

<<La costruzione di competenze è dunque inseparabile dalla costruzione di schemi di mobilitazione intenzionale di conoscenze, in tempo reale, messe al servizio di un’azione efficace. Va da sé che gli schemi di mobilitazione di differenti risorse cognitive in una situazione d’azione complessa si sviluppano e si stabilizzano mediante la pratica. … Gli schemi si costruiscono a seguito di allenamento di esperienze rinnovate, ridondanti e strutturanti insieme, allenamento tanto più efficace quanto più viene associato ad un atteggiamento di riflessione >>

C) LINEA DEL MARE Condotte cognitive Schemi logici

PH. PERRENOUD( Costruire competenze …)

<<La costruzione di competenze è dunque inseparabile dalla costruzione di schemi di mobilitazione intenzionale di conoscenze, in tempo reale, messe al servizio di un’azione efficace. Va da sé che gli schemi di mobilitazione di differenti risorse cognitive in una situazione d’azione complessa si sviluppano e si stabilizzano mediante la pratica. … Gli schemi si costruiscono a seguito di allenamento di esperienze rinnovate, ridondanti e strutturanti insieme, allenamento tanto più efficace quanto più viene associato ad un atteggiamento di riflessione >> D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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CAPACITA’

sviluppata attraverso

COMPETENZE

sostanziate da

ABILITA’

e

CONOSCENZE

CAPACITA’

sviluppata attraverso

COMPETENZE

sostanziate da

ABILITA’

e

CONOSCENZE

MATRICE CURRICOLARE MATRICE CURRICOLARE

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LE COMPETENZE (COMP) LE COMPETENZE (COMP)

<< Un soggetto è riconosciuto competente, infatti, quando, mobilitando tutte le sue capacità intellettuali, estetico-espressive, motorie, operative, sociali, morali, spirituali e religiose e, soprattutto, amplificandole ed ottimizzandole, utilizza le conoscenze e le abilità che apprende e che possiede per arricchire creativamente, in ogni situazione, il personale modo di essere nel mondo, di interagire e stare con gli altri, di affrontare le situazioni e risolvere i problemi, di incontrare la complessità dei sistemi simbolici, di gustare il bello e di conferire senso alla vita >>.

<< Un soggetto è riconosciuto competente, infatti, quando, mobilitando tutte le sue capacità intellettuali, estetico-espressive, motorie, operative, sociali, morali, spirituali e religiose e, soprattutto, amplificandole ed ottimizzandole, utilizza le conoscenze e le abilità che apprende e che possiede per arricchire creativamente, in ogni situazione, il personale modo di essere nel mondo, di interagire e stare con gli altri, di affrontare le situazioni e risolvere i problemi, di incontrare la complessità dei sistemi simbolici, di gustare il bello e di conferire senso alla vita >>.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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COMPETENZECOMPETENZE

Progettazione per competenzeProgettazione per competenze

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-La società come società cognitiva e il conseguente diritto all’apprendimento

-La logica del life-long-learning

- La natura processuale della formazione e con essa il suo sempre, ovunque e comunque - I concetti di apprendimento – centralità del soggetto

- Concetto di competenza - La misurazione delle competenze - Competenze / Standard - Certificazione / Riconoscimento/Crediti

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D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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I luoghi d

el dibatti

to

LavoroLavoro

FormazioneFormazione

IstruzioneIstruzione

Istruzione/FormazioneIstruzione/FormazionePercorsi I

ntegrati

Percorsi Integrati

ISFOL

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CompetenzaCompetenzaISFOLISFOL

Obiettivi: La competenza è costituita da un Mix di elementi, alcuni dei quali, (conoscenze, tecniche operative) hanno a che fare con la natura del lavoro e si possono quindi individuare analizzando compiti e attività svolte; altri invece (motivazione, comunicazione, capacità di problem solving) hanno a che fare con le caratteristiche personali del soggetto-lavoratore e si possono individuare solo facendo ricorso ad un’analisi del comportamento lavorativo dell’individuo e delle sue modalità di “funzionamento”

Obiettivi: La competenza è costituita da un Mix di elementi, alcuni dei quali, (conoscenze, tecniche operative) hanno a che fare con la natura del lavoro e si possono quindi individuare analizzando compiti e attività svolte; altri invece (motivazione, comunicazione, capacità di problem solving) hanno a che fare con le caratteristiche personali del soggetto-lavoratore e si possono individuare solo facendo ricorso ad un’analisi del comportamento lavorativo dell’individuo e delle sue modalità di “funzionamento”

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Definizione / ISFOL

MIXMIX

ESPERIENZECOMPORTAMENTI

CONOSCENZESKILLS

Competenza

Competenza

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G.LE Boterf. De la compètence.Paris

“La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non è riconducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito con la formazione.La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità da mobilizzare) ma nella mobilizzazione stessa di queste risorse : essa non può dunque essere separata dalle proprie condizioni di “messa in opera” … La competenza è un sapere agire o reagire riconosciuto. Qualunque competenza, per esistere, necessita del giudizio altrui. D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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- Esecuzione

- Esigenza unidimensionale - Ripetizione

- Semplicità

-Iniziativa - Esigenze pluridimensionali-Innovazione

- Complessità

Prescrittività stretta

Organizzazione Tayloriana

Prescrittività aperta

Organizzazione “ lavoro completo”

Saper fare

(eseguire una operazione prescritta)

Saper agire

( gestire situazioni complesse e impreviste; prendere iniziative)

C

Il continuo compreso tra il “saper fare” e il “saper agire” Le Boterf 2000

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Quindi è necessarioQuindi è necessario

Com

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1C

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Esigenze proveniente da un mercato semprepiù globale che richiede:

specializzazione, polivalenza, dinamicità

Esigenza di dover dare visibilità alle risorse dell’individuo per una valorizzazione in fase di prima o nuova

occupazione sia di formazione iniziale che permanente

CertificareCertificare le competenzepossedute

IndividuareIndividuare le competenzeda possedere Richieste da un ‘economia

del sapere che sempre piùpretende dalle persone il possesso

di “Un sapere diffuso”

Richieste da un ‘economia del sapere che sempre più

pretende dalle persone il possessodi “Un sapere diffuso”

LavoroLavoro

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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SAPERE DIFFUSOSAPERE DIFFUSO

Competenza situataCompetenza situata

Capacità dell’individuo di agire un insieme di saperi e di risorse rispondenti ad uno stato di cosepercepito in vista di uno stato di cose concepito:

l’obiettivo

Conoscenze interiorizzate capaci di dare origine a comportamenti efficaci che si basano

su competenze

cognitive, motivazionali, sociali e contestuali

LavoroLavoro

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Quindi è un’agire sapientedel proprio sapere

del proprio saper fare

Quindi è un’agire sapientedel proprio sapere

del proprio saper fare

non èla somma delle prestazioni

“ JOB Competence”- Perfomances”

La competenza situata

Ma è “Occupational – Professional COMPETENCE” Cioè il possesso da parte di qualcuno di

un repertorio di abilità, conoscenze e comprensione di ciò che fa e di ciò che lo circonda, un repertorio

che la persona può utilizzare in una gamma ampia di contesti e di organizzazioni.

“attribuzione di significato”

a ciò che

“si apprende”

e a ciò che “si fa”

é

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agire

sapiente

La possibilità/capacità dell’individuo di gestire in maniera autonoma il proprio sapere

implica

l’acquisizione e lo sviluppo

di capacità di analisi delle situazioni

di soluzioni di problemi

di acquisizione ulteriore di conoscenze

di presa di decisioni

La possibilità/capacità dell’individuo di gestire in maniera autonoma il proprio sapere

implica

l’acquisizione e lo sviluppo

di capacità di analisi delle situazioni

di soluzioni di problemi

di acquisizione ulteriore di conoscenze

di presa di decisioni

Competenza strategica

é

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Risoluzione del consiglio Europeo del 3/12/’92- Trasparenza delle Qualifiche professionali

Com

pet

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Com

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Com

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o- 2

Nor

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com

un

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Risoluzione del consiglio Europeo del 15/7/’96- Trasparenza

dei certificati di formazione professionale

Formazio

ne

Formazio

ne

Invitano al “miglioramento della comprensione reciproca dei sistemi di qualifica dei diversi stati membri e delle qualifiche stesse” Perseguono l’obiettivo di pervenire a modelli comuni di certificazione finalizzati al riconoscimento degli esiti formativi o di competenze...Mirano a pervenire a un curriculum vitae europeo

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Com

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Accordo per il lavoro – 1996Si auspica un sistema di certificazione idoneo a

conferire unitarietà e visibilità ai percorsi formativi

Accordo per il lavoro – 1996Si auspica un sistema di certificazione idoneo a

conferire unitarietà e visibilità ai percorsi formativi

Decreto del 31/5/01 – Ministero del lavoroPropone una definizione di competenza

Decreto del 31/5/01 – Ministero del lavoroPropone una definizione di competenza

Legge 196/97 – appredistato e tirocini Legge 144/99:

art. 68 – obbligo formativo art. 69 – percorsi IFTS

DPR 257/2000 – si stabilisce il regolamento attuativo

dell’art. 68 della L. 144/99

Legge 196/97 – appredistato e tirocini Legge 144/99:

art. 68 – obbligo formativo art. 69 – percorsi IFTS

DPR 257/2000 – si stabilisce il regolamento attuativo

dell’art. 68 della L. 144/99

Art . 6Art . 6

Istru

zione

Istru

zione

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Art . 6Art . 6

“ Le conoscenze, competenze e abilità acquisite nel sistema della formazione professionale,

nell’esercizio dell’apprendistato, per effetto dell’attivitàlavorativa o per autoformazione costituiscono crediti

per l’accesso ai diversi anni dei corsi di istruzione secondaria superiore. Ai fini di cui ai commi 1 e 2 del passaggio del sistema dell’istruzione a quelli della

formazione … Con…… intese, criteri e modalità per la valutazione dei crediti formativi e il riconoscimento

del loro valore ai fini del passaggio……………………

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Decreto 3 dicembre 2004

Approvazione dei modelli di certificazione per il riconoscimento dei crediti, ai fini del passaggio dal sistema della formazione professionale e dall’apprendistato al sistema dell’istruzione

Modello A

Riconoscimento dei crediti ai fini del passaggio dalla formazione professionale alle classi dell’Istruzione superiore – eccetto le classi IV e V degli Istit. Professionali ed Ist. D’Arte

Modello B

Riconoscimento dei crediti ai fini del passaggio dalla formazione professionale al sistema dell’Istruzione ai fini dell’ammissione all’esame di qualifica o esame di licenza maestro d’arte

Modello - attestato di qualifica professionale per i percorsi di sperimentali di Istruzione e Formazione Validi sul territorio nazionale

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Formazione/CompetenzaFormazione/Competenza

La formazione – sulla base dei documenti comunitari, nazionali e regionali – è da intendere come il processo

attraverso il quale evenienze ed attività diverse promuovono l’apprendimento di competenze relative

al Sapere, al Saper fare, al Saper essere, al Saper vivere

La formazione si dà sempre e comunque, lungo l’intero arco della vita ed in tutte

le circostanze e in situazioni diverse

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

1)Conoscenza/teoria

(sapericonoscenze situate)

5)Nuova conoscenza

teoria

FORMAZIONE

FORMAZIONE

MO

VIM

ENTO

processo

MO

VIM

ENTO

processo

FINALIZZATO

FINALIZZATOAPPRENDIM

ENTO

éall’

2)Azione

(programmatoria,relazionale,operatività

riflessiva in action)

3)Apprendimento/Cambiamento(modifica configurazioni mentali

acquisizione/sviluppocompetenze

progressivo rafforzamento del sé

4)Applicazione e trasferimento

dell’apprendimento(verifica apprendimento,uso in situazioni diverse)

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Supera la concezione funzionale dell’apprendimento

Evidenzia la valenza formativa (educativa) in grado di fornire gli strumenti atti a intraprendere, nelle diverse fasi della vita, ruoli e funzioni socialmente richiesti, favorendo la crescita delle persone quali cittadini consapevoli

Rapporto Delors 1997

definisce

“i pilastri dell’educazione”:

L’imparare a vivere insieme

L’imparare a conoscere – focus educazione tradizionale - istruzione

L’imparare a fare – che non significa preparare qualcuno a svolgere un compito – focus formazione

L’imparare ad essere Il concetto di educazione

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO

FORMAZIONE

COMPETENZA

Centralità del soggetto:

Bisogni, desideri, aspettative, obiettivi, progetti….

Processo

Attività educativa – didattica

Mediazione culturale – modalità di realizzazione

Risultato del processo

Contenuto del processo

“Ciò che il soggetto, immesso nel processo, ha appreso”D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Il vero nodo delle questioni del formare è rappresentato dalle

questioni dell’apprendere.

Ciò significa che è fondamentale chiedersi

prima

“Come si apprende”

dopo

“Come far apprendere

dall’insegnamento

all’ Apprendimento

Il focus

si sposta

L’attenzione al processo implica la capacità

di capire come gli individui conoscono e come funzionano sul piano razionale e su quello motivazionale durante il processo

del conoscere

Dib

attito psico-

ped

agogico

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Stimolo Risposta

Insegnamento

produzione contenuti

Programma

Lezione frontale

Verifica/valutazione notarile

Ricezione

Riproduzione contenuti

Interrogazione

voto

?

Apprendimento: nesso meccanico

stimolo - risposta

Esclude attività di rielaborazione da parte del soggetto

Comportamentismo

COMPETENZA

Comportamenti osservabili derivati dalla prestazione tutta giocata

sulla ripetitività dell’esercizio

passiva

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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entrata

uscita

Consapevolezza e controllo delle strategie cognitive Valorizzazione di

operazioni quali la percezione, l’attenzione, l’osservazione, la motivazione, la memorizzazione, la metacognizione ……..

IO

Il soggetto è considerato un sistema complesso in grado di selezionare ed

elaborare le informazioni, di prendere decisioni, di interagire con l’ambiente e

assumere atteggiamenti autonomi

CognitivismoCognitivismo

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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CostruttivismoIl modello costruttivista (Piaget, Bruner, Gardner.) considera l’apprendimento come un processo di costruzione attiva di risposte da parte del soggetto.

Da questo punto di vista non è essenziale cosa e quanto si apprende ma come lo si apprende

Un apprendimento è valido se mobilita e ristruttura gli schemi mentali del soggetto e li fa evolvere

Nel modello costruttivista l’obiettivo della valutazione è offrire a studenti e docenti una base per “correggere” il processo formativo

La valutazione non si interessa alla rilevazione del sapere “assimilato”, bensì ai modi in cui lo studente sa usare questo sapere ( di qui l’uso di prove di verifica di abilità e capacità procedurali quali, il problem – solving, il transfert e non l’uso di esercizi che verificano la semplice riproduzione di conoscenze)La competenza non è un semplice sapere e neanche solo un saper fare: è la dimostrazione “in un contesto” di questi aspetti caricati delle connotazioni relazionali, motivazionali … proprie della persona che vi agisce.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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“Durante il cammino cognitivo non sono tanto le performances o le risposte giuste che interessano, né il punto di partenza o di arrivo; quello che interessa

è il cammino, con i processi che l’individuo elabora nelle diverse situazioni” Fabbri., 1990

……….. Quindi la potenzialità dell’individuo, la sua soggettività .... I suoi particolari stili…

Il dinamismo cognitivo, esperenziale, relazionale ed emozionale che

Il soggetto agiscenel processo diapprendimentoper acquisire

attraverso l’uso di proprie strategie

C OMPETENZE

COMPETENZE

Quindi

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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“La competenza

non ha mai solo una dimensione di conoscenza

non è mai puro accumulo di saperi e tecniche

non è mai solo l’espressione di un sapere e di un saper fare riferibili

meccanicamente ad una prestazione” (Bresciani)

Ma ….é l’insieme più ampio delle caratteristiche intrinseche, personali e più profonde dell’individuo, attraverso le quali egli diventa capace di mobilitare, in modo soddisfacente e flessibile, tutte le sue risorse nei compiti e nei ruoli che gli vengono affidati

Motivazioni

Immagini di è – autostima

Senso di autoefficacia.. …

QUINDI

Elementi determinanti

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Conoscenze dichiarativestatiche

Conoscenze proceduralidinamiche

Motivazioni (J. Kuhl)Processo che conduce alla decisione di

agireRisultato delle attese di successo

Moltiplicato per il valore a questoattribuito

SapereSapere

Saper

fare

Saper

fare

Saper

essere

Saper

essere

Gestire , attraverso l’uso di strategie, il proprio apprendimento; controllare, verificare se le risorse di cui si è in possesso possono essere funzionali alla situazione posta dal contesto: operare scelte, gestire il transfert

Agire

SOGGETTO

Sa

Sa fare

Sa essere

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Quindi è necessario porre attenzione

alle strategie per fare in modo che gli individui possano apprendere: agire formativoai processi e alle modalità attraverso cui gli individui operano per apprendere (intelligenze multiple; stili cognitivi; tempi di apprendimento;..)alla qualità formativa dei processi e dei risultati che gli individui realizzano attraverso le attività finalizzate all’apprendimento nel contesto datoalle esperienze precedenti (saperi funzionali, sapere tacito, configurazioni cognitive, affettive…) come contenuto e come spinta all’apprendimentoalla riflessione e all’analisi come condizione per realizzare l’apprendimento e per aver consapevolezza che si sono verificati con l’apprendimento – METACOGNIZIONEall’agire motivato – condizione affinchè l’apprendimento possa realizzarsialla relazione nei contesti - dimensione condivisa e co-costruita degli apprendimenti

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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La competenza è una forma di sapere in

Azione che genera Sapere

metaforicamente un

“saper agire sapiente”

La competenza è una forma di sapere in

Azione che genera Sapere

metaforicamente un

“saper agire sapiente”

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Page 85: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

Area Formazione

Società cognitivaSocietà cognitiva

Diritto apprendimento

Competenza

Sistema integrato

Standard

Società cognitivaSocietà cognitiva

Certificazione

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Sistema IntegratoSistema Integrato

la mobilità orizzontale e verticale tra le diverse filiere del Sistema Integrato passa attraverso:

la definizione di Standard di competenza

L’utilizzo di una metodologia progettuale per U.F.C.

la mobilità orizzontale e verticale tra le diverse filiere del Sistema Integrato passa attraverso:

la definizione di Standard di competenza

L’utilizzo di una metodologia progettuale per U.F.C.

Lo sviluppo dei percorsi integrati richiede che il sistema scolastico ed il sistema formativo mettano in opera esperienze formative che prevedono

Definizione di obiettivi condivisi

Progettazione comune dell’offerta formativa

Certificazione Snodo decisivo per gestire “passerelle”

Quindi

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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La definizione di standard presuppone il concetto di condivisione,

elemento fondante del processo di integrazione.

Lo standard è uno standard minimo, la soglia di accettabilità intorno alla quale:

• si costruisce il confronto . si misurano gli scostamenti

. si mette in atto una pedagogia negoziale•si mette in trasparenza ciò che sta dietro un titolo di studio o a una

qualifica

Definizione/Standard

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Standard FormativiStandard Formativi

L’esigenza di standard formativi risponde ad un insieme integrato di esigenze:

Promuovere la definizione di un sistema di riconoscimento/certificazione che assicuri trasparenza

Creare i presupposti per la capitalizzazione delle competenze acquisite in una logica di crediti a “tasselli” che concorrono a comporre la competenza complessiva di un soggetto

Favorire la trasparenza e la comparabilità dei percorsi formativi delle diverse Regioni

Promuovere e favorire la flessibilità, la modularità e personalizzazione dei percorsi formativi individuali in un sistema di crediti formativi

L’esigenza di standard formativi risponde ad un insieme integrato di esigenze:

Promuovere la definizione di un sistema di riconoscimento/certificazione che assicuri trasparenza

Creare i presupposti per la capitalizzazione delle competenze acquisite in una logica di crediti a “tasselli” che concorrono a comporre la competenza complessiva di un soggetto

Favorire la trasparenza e la comparabilità dei percorsi formativi delle diverse Regioni

Promuovere e favorire la flessibilità, la modularità e personalizzazione dei percorsi formativi individuali in un sistema di crediti formativi

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Standard Formativi

Lo standard formativo costituisce il riferimento per:

La progettazione formativa

La valutazione e certificazione finale in quanto identifica

l’insieme delle competenze di cui verificare il possesso

L’insieme delle competenze minime riferite ad un profilo, che la persona, attraverso un percorso formativo deve acquisire; tali

competenze sono assunte come obiettivi formativi e sono ritenute indispensabili per il

rilascio delle certificazioniD.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Standard Formativi

Percorso Integrato

Area dei linguaggi

Area tecnologica

Area Scientifica

Area Storico . Socio - economica

1. Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi per gestire l’interazione comunicativa

2. Leggere per comprendere ed interpretare

3. Produrre testi di diversi formati, tipologie e complessità

4. Utilizzare per i principali scopi comunicativi ed operativi una lingua straniera

5. Utilizzare strumenti espressivi diversi, tra loro integrati ( linguaggio filmico, multimediale..D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Page 91: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

L’Unità CapitalizzabileL’Unità Capitalizzabile

Modello – Standard di riferimento per il raggiungimento, tramite formazione, di Competenze

Modello – Standard di riferimento per il raggiungimento, tramite formazione, di Competenze

Page 92: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Standard

Page 93: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

La “Progettazione formativa per U.C.”

Richiede

Capacità progettuale

Capacità di tradurre le indicazioni standard contenute nelle UFC (da considerasi come una sorta di pre – progettazione)

in Progettazione formativa contestualizzata

Traduzione in termini didattici delle indicazioni contenute negli standard

Interpretazione dei fabbisogni dell’utenza in rapporto ai diversi obiettivi delle azioni formative

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Page 94: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

Descrizione delle caratteristiche essenzialiche una specifica azione formativa deve avere

per assicurare lo sviluppo di specifiche unità di competenza

Descrizione delle caratteristiche essenzialiche una specifica azione formativa deve avere

per assicurare lo sviluppo di specifiche unità di competenza

U. F .

C.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Page 95: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

Pro

gra

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U.U.

F.F.

C.C.

Standard -Modello

U.U.

C.C.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Programmazione modulare per U.F.C.

•Titolo – abstract (breve descrizione)•Unità Capitalizzabile – insieme di competenze autonomamente significativo (autoconsistente): riconoscibile dal mondo del lavoro come componente specifico di professionalità; identificabile - certificabili dal sistema educativo-formativo quale risultato atteso di un processo di inseg./app.•Risultato atteso – descrizione sintetica del comportamento che ci si aspetta in rapporto al contesto di apprendimento/utilizzo•Attività – serie di operazioni che producono un output: devono essere espresse attraverso una frase sintetica da cui si comprende chiaramente il risultato dell’attività. La descrizione deve iniziare con un verbo di forma attiva e di azione: eseguire, impostare, controllare…..Competenze – ciò che il soggetto è in grado di: “gestire” in situazioni cogenti (mix di conoscenze, skills, comportamenti)

•Prerequisiti – le competenze da possedere per avviare il processo •Contenuti – Gli argomenti/attività •Modalità formative – Metodologie/strategie di intervento•Modalità di Valutazione – Tipologie di verifica•Durata – tempo funzionale al processo

Elementi U.F.C.

Processoformativo

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Titolo Comunicare/Relazionare

U.C. Utilizzare, nei rapporti interpersonali, strategie e stili comunicativi diversificati adeguati al contesto, allo scopo della comunicazione e ai destinatari

Risultato Atteso

Gestire processi comunicativi face to face e a distanza

Attività

Scambiare informazioni, opinioni, idee

Decodificare e codificare messaggi

Individuare il canale funzionale

Competenze

Intervenire in una discussione sapendo scegliere i tempi, le argomentazioni, gli stili..

Ascoltare e sapersi decentrare

Argomentare il proprio punto di vista apportandovi tesi a sostegno

Diagnosticare un contesto comunicativo e saper pianificare una strategia comunicativa

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Prerequisiti Leggere, ascoltare, comprendere semplici messaggi

Contenuti Il testo narrativo

Il testo filmico

….

Modalità formative Brainstorming

STAD

Modalità di valutazione Osservazione dei processi

Cloze ..

tempi 25 h

U.F.C.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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AttivitàScambiarsi

Informazioni, idee …Cooperative learning

STADBrainstorming

Testi diversificatiFilm

Essere in grado di

Intervenire in una discussione sapendo scegliere i tempi, le argomentazioni, gli stiliC

om

pete

nza

Com

pete

nza

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Titolo Diagnosticare

U.C. Diagnosticare le proprie competenze ed attitudini

Risultato Atteso

Diagnosticare le proprie competenze e risorse personali, i propri stili personali ed i propri processi di pensiero

Attività

Identificare le proprie aspettative

Definire un progetto futuro realistico valutando punti di forza e di debolezza

……………………………..

Competenze

Essere in grado di:

Identificare i propri interessi, motivazioni ed apettative

Riconoscere e discutere i propri punti di forza

Fare un bilancio delle proprie esperienze D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Prerequisiti nessuno

Contenuti Immagini di sé e propria identità

Costruire un bilancio

Progetto futuro ed azioni di coping

Modalità formative Momenti di autoriflessione guidata con supporto di materiali predisposti

Attività di gruppo finalizzate al confronto

Brainstorming

Azioni di tutoring

Modalità di valutazione

Osservazione dei processi

Simulazioni

Strumenti strutturati di autodiagnosi

tempi 20

U.F.C

.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

Progettazione di un percorso formativo per U.F.C. - Matematica

. leggere un’informazione Leggere e comprendere diverse forme di rappresentazione

. comunicare Usare un linguaggio appropriato in termini di definizioni, funzioni, ipotesi

padroneggiare simboli e significati

. rappresentare Rappresentare dati, informazioni, funzioni utilizzando diversi linguaggi e strumenti della matematica e dell’informatica

. ragionare Risolvere problemi

Produrre congetture, confutandole o dimostrandole

Competenze Trasversali

Competenze specificheEsser in grado di

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Se la competenza non fosse descrivibile,

formabile e valutabile non sarebbe “dicibile”

quindi non esisterebbe

ASSIOMA

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Certificazione/Competenze

Per certificare un credito occorre

Riconoscere una competenza Attestare

Ogni attestazione acquisisce valore

di credito se costituisce una credenziale esigibile

Ma è tale

IL VALORE è legato ad una verifica della corrispondenza della competenza ad uno standard riconosciuto

SE

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La gestione dei percorsi possibili e le modalità per il loro riconoscimento devono

essere tali da consentire ai partecipanti risultati

MISURABILI,CAPITALIZZABILI,

SPENDIBILIIN UN QUALUNQUE DEI SUBSISTEMI

per:

•Integrare il proprio patrimonio professionale e culturale,

• Non ripercorrere tappe già effettuate•Utilizzare le proprie competenze in contesti di studio e

lavorativi

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Riconoscimento/CertificazioneRiconoscimento/Certificazione

La certificazione di un credito formativo è il riconoscimento ad un individuo del possesso di una competenza spendibile per il proseguimento di un percorso formativo

Il riconoscimento di un credito va inteso come un atto che assume valore sociale/individuale e no legale:Ciò significa che l’ambito di esso è valido e circoscritto ad un ben identificato insieme di soggetti, secondo un protocollo fra essi mutuamente definito, non assumendo valore generale.(IERI)

OGGI – Decreto applicativo

La certificazione di un credito formativo è il riconoscimento ad un individuo del possesso di una competenza spendibile per il proseguimento di un percorso formativo

Il riconoscimento di un credito va inteso come un atto che assume valore sociale/individuale e no legale:Ciò significa che l’ambito di esso è valido e circoscritto ad un ben identificato insieme di soggetti, secondo un protocollo fra essi mutuamente definito, non assumendo valore generale.(IERI)

OGGI – Decreto applicativoD.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Certificazione: implica 3 processi distinti

Certificazione: implica 3 processi distinti

1) verifica/valutazione del possesso delle competenze oggetto della certificazione

2) certificazione delle stesse in quanto atto con il quale un soggetto giuridicamente “responsabile” attesta la disponibilità da parte dell’individuo delle competenze in questione e, in genere, dei criteri necessari per il conseguimento di un titolo o di una parte di esso

3) riconoscimento in quanto atto che assume valore legale. Nel caso in cui tale riconoscimento avvenga in un contesto di impresa esso può dar luogo ad una attestazione.

1) verifica/valutazione del possesso delle competenze oggetto della certificazione

2) certificazione delle stesse in quanto atto con il quale un soggetto giuridicamente “responsabile” attesta la disponibilità da parte dell’individuo delle competenze in questione e, in genere, dei criteri necessari per il conseguimento di un titolo o di una parte di esso

3) riconoscimento in quanto atto che assume valore legale. Nel caso in cui tale riconoscimento avvenga in un contesto di impresa esso può dar luogo ad una attestazione.

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Valutazione

Integrazioneinterazione CompetenzaCompetenza

ObiettiviSoggetto

Valorizza: risorse personaliOccupabilità, crescita professionale e

Formativa del soggetto

ObiettiviSoggetto

Valorizza: risorse personaliOccupabilità, crescita professionale e

Formativa del soggetto

CaratteristicheTrasparente, condivisibile,misurabile

Verificabile, Valutabile, capitalizzabile,Flessibile, rinnovabile

Valore di scambio, trasferibile,certificabile

CaratteristicheTrasparente, condivisibile,misurabile

Verificabile, Valutabile, capitalizzabile,Flessibile, rinnovabile

Valore di scambio, trasferibile,certificabile

Analisi dei Fabbisogni professionali

Analisi dei Fabbisogni formativiContesto

IFTSIntegrati

Edapasserelle

DescrizioneAbilità,capacità,informazioneContesto,azione,conoscenza

Performances,saper fare, saper essere

DescrizioneAbilità,capacità,informazioneContesto,azione,conoscenza

Performances,saper fare, saper essere

Formazionescolastica

Formazioneprofessionale

Mondodel lavoro

Certificazione

Riconoscimento

CreditiD.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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STANDARD

Contenuti disciplinari e materie,

aggregati per profili professionali

COMPETENZECompetenze del soggetto, articolate in competenze

di base, Tecnico professionali,

trasversali

Corsi differenti (per durata,

contenuto, ecc..)

nelle diverse regioni/enti,

anche se mirati agli stessi

profili professionali

Standard minimi omogenei a

livello nazionale

in riferimento alle competenze

professionali

e alle regole generali del sistema

Certificazione/attestazione

generica

riferita alla frequenza a un

intero corso di formazione

Certificazione analitica delle

competenze maturate tramite esperienze

formative anche “parziali” o comunque

acquisite ai fini della loro spendibilità

per il rientro

nel sistema educativo e formativo

CERTIFICAZIONE

Il Cambiamento

DA A

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Formale riconoscimento

di un titolo Messa in trasparenza

delle competenze TRASPARENZA

Impossibilità di capitalizzare

esperienze e/o acquisizioni

“parziali” di competenze

Possibilità di valorizzare e capitalizzare

le competenze per spenderle

in forma di crediti formativi

QUALITA’ DELL’OFFERTA

CREDITI

Definizione di criteri

quadro per l’accreditamento delle strutture

che offrono formazione e per

lo sviluppo della qualità dell’offerta

Scarsa definizione di regole condivise e

di garanzia reciproca tra sistemi Scarsa qualità dell’offerta formativa

Rigidità nell’accessoalla formazione

Flessibilità nell’accesso alla formazione anche

trasversalmente ai diversi Sub sistemi

INTEGRAZIONE

DA A

Cambiamento

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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saperesaperesaperesapere

saper faresaper faresaper faresaper fare

saper come saper come si fa si fa per per

saperesapere

saper come saper come si fa si fa per per

saperesapere

saper come saper come farefare

saper come saper come farefare

saper esseresaper esseresaper esseresaper essere

D.ANTHEA (Silvia Nascetti)

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Le conoscenze di base, si collocano nella prospettiva del soggetto e contribuiscono ad aumentare la probabilità, per gli individui, di inserirsi ( o reinserirsi) positivamente, cioè ad un livello di consapevolezza adeguato, in un contesto lavorativo. Esse costituiscono in genere, nel modello delineato dall’ISFOL, la base di conoscenze “minima” per collocarsi (o ricollocarsi) positivamente in un contesto lavorativo organizzato e permettono di conseguenza anche di creare le condizioni più favorevoli per un adeguato e consapevole esercizio delle competenze altrimenti definite trasversali e tecnico-professionali. I “saperi” permettono anche di fronteggiare situazioni di cambiamento da un ruolo lavorativo ad un altro, da un contesto produttivo ad contesto associativo, ricreativo, formativo.

Le conoscenze di base assumono le seguenti valenze : 1) Hanno un carattere di “trasversalità” poiché si tratta di conoscenze definite e descritte

non a partire da una determinata area di attività specifica, ma a partire dalle dimensioni e dalle componenti fondamentali di saperi (organizzativi, legislativi, economici, linguistici) risultando in questo modo trasversali a diversi settori economici, contesti, ruoli lavorativi, compiti/attività professionali specifiche;

2) Hanno un carattere di “trasferibilità” in quanto patrimonio di conoscenze “aspecifiche” rispetto a determinati ambiti, ruoli, contenuti lavorativi, risultando potenzialmente trasferibili ed utilizzabili dal soggetto anche al variare di condizioni di contesto derivanti da mutamenti relativi all’ambiente di lavoro o ad alcune delle sue componenti;

3) Hanno il carattere di “incrementabilità/sviluppabilità”: trattandosi di conoscenze acquisibili e sviluppabili a diversi livelli e secondo diverse modalità.

Le conoscenze di base, si collocano nella prospettiva del soggetto e contribuiscono ad aumentare la probabilità, per gli individui, di inserirsi ( o reinserirsi) positivamente, cioè ad un livello di consapevolezza adeguato, in un contesto lavorativo. Esse costituiscono in genere, nel modello delineato dall’ISFOL, la base di conoscenze “minima” per collocarsi (o ricollocarsi) positivamente in un contesto lavorativo organizzato e permettono di conseguenza anche di creare le condizioni più favorevoli per un adeguato e consapevole esercizio delle competenze altrimenti definite trasversali e tecnico-professionali. I “saperi” permettono anche di fronteggiare situazioni di cambiamento da un ruolo lavorativo ad un altro, da un contesto produttivo ad contesto associativo, ricreativo, formativo.

Le conoscenze di base assumono le seguenti valenze : 1) Hanno un carattere di “trasversalità” poiché si tratta di conoscenze definite e descritte

non a partire da una determinata area di attività specifica, ma a partire dalle dimensioni e dalle componenti fondamentali di saperi (organizzativi, legislativi, economici, linguistici) risultando in questo modo trasversali a diversi settori economici, contesti, ruoli lavorativi, compiti/attività professionali specifiche;

2) Hanno un carattere di “trasferibilità” in quanto patrimonio di conoscenze “aspecifiche” rispetto a determinati ambiti, ruoli, contenuti lavorativi, risultando potenzialmente trasferibili ed utilizzabili dal soggetto anche al variare di condizioni di contesto derivanti da mutamenti relativi all’ambiente di lavoro o ad alcune delle sue componenti;

3) Hanno il carattere di “incrementabilità/sviluppabilità”: trattandosi di conoscenze acquisibili e sviluppabili a diversi livelli e secondo diverse modalità.

SapereSapere

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L’area del “saper fare” include essenzialmente le competenze tecnico professionali specifiche del settore e dell’area di attività. Propedeutica a questa fase è senza dubbio l'acquisizione di una serie di conoscenze necessarie a sviluppare capacità e abilità operative. Le competenze sono pertanto costituite dai “saperi” e dalle tecniche che vengono ricavate dall’analisi delle attività operative che caratterizzano i processi cui ci si riferisce.

L’area del “saper fare” include essenzialmente le competenze tecnico professionali specifiche del settore e dell’area di attività. Propedeutica a questa fase è senza dubbio l'acquisizione di una serie di conoscenze necessarie a sviluppare capacità e abilità operative. Le competenze sono pertanto costituite dai “saperi” e dalle tecniche che vengono ricavate dall’analisi delle attività operative che caratterizzano i processi cui ci si riferisce.

Saper fareSaper fare

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Per abilità comportamentali e attitudinali (competenze trasversali) si intende un insieme di abilità di ampio spessore, che sono implicate in numerosi tipi di compiti dai più elementari ai più complessi.

La loro individuazione può essere frutto dell’analisi dell’attività del soggetto al lavoro posto di fronte al compito. Tale analisi consente di enucleare tre grandi tipi di operazioni che il soggetto compie, fondate su processi di diversa natura (cognitivi, emotivi, motori):

− diagnosticare (la situazione, il compito, il problema, se stesso, le proprie competenze e attitudini),

− relazionarsi con altri per rispondere alle richieste del compito (comunicare, lavorare in gruppo, negoziare),

− affrontare (la situazione, il compito, risolvere il problema, sviluppare soluzioni creative, potenziare l’autoapprendimento).

Esse rappresentano tre macro competenze caratterizzate da un alto grado di trasferibilità a compiti e contesti diversi, ciascuna delle quali si articola in clusters di competenze più semplici. Il grado di padronanza, da parte del soggetto, dell’insieme di queste competenze non solo modula la qualità della sua prestazione attraverso le strategie che è in grado di mettere in atto, ma influisce sulla qualità e sulle possibilità di sviluppo delle sue risorse (conoscenze, cognizioni, rappresentazioni, elementi di identità) attraverso la qualità delle informazioni che è in grado di raccogliere, delle relazioni che sa instaurare, dei feed-back che riesce ad ottenere e di come sa utilizzarli per riorganizzare la sua conoscenza. Tali competenze trasversali fanno dunque riferimento ad operazioni fondamentali proprie di qualunque soggetto posto di fronte ad un compito lavorativo (e non)

Per abilità comportamentali e attitudinali (competenze trasversali) si intende un insieme di abilità di ampio spessore, che sono implicate in numerosi tipi di compiti dai più elementari ai più complessi.

La loro individuazione può essere frutto dell’analisi dell’attività del soggetto al lavoro posto di fronte al compito. Tale analisi consente di enucleare tre grandi tipi di operazioni che il soggetto compie, fondate su processi di diversa natura (cognitivi, emotivi, motori):

− diagnosticare (la situazione, il compito, il problema, se stesso, le proprie competenze e attitudini),

− relazionarsi con altri per rispondere alle richieste del compito (comunicare, lavorare in gruppo, negoziare),

− affrontare (la situazione, il compito, risolvere il problema, sviluppare soluzioni creative, potenziare l’autoapprendimento).

Esse rappresentano tre macro competenze caratterizzate da un alto grado di trasferibilità a compiti e contesti diversi, ciascuna delle quali si articola in clusters di competenze più semplici. Il grado di padronanza, da parte del soggetto, dell’insieme di queste competenze non solo modula la qualità della sua prestazione attraverso le strategie che è in grado di mettere in atto, ma influisce sulla qualità e sulle possibilità di sviluppo delle sue risorse (conoscenze, cognizioni, rappresentazioni, elementi di identità) attraverso la qualità delle informazioni che è in grado di raccogliere, delle relazioni che sa instaurare, dei feed-back che riesce ad ottenere e di come sa utilizzarli per riorganizzare la sua conoscenza. Tali competenze trasversali fanno dunque riferimento ad operazioni fondamentali proprie di qualunque soggetto posto di fronte ad un compito lavorativo (e non)

Saper essereSaper essere

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A fronte di una richiesta continuamente in espansione e diversificata quale è quella del settore in oggetto, l’operatore che si possa qualificare come “competente e adeguato” deve poter offrire un servizio che testi la propria qualità soprattutto nella risoluzione di problemi e dilemmi naturalmente connessi allo specifico lavoro. In tal senso è possibile distinguere tra “competenze fondamentali”, ovvero come risposta all’esistente realistico e concreto e “complementari” ovvero contraddistinte da spinta innovativa e capacità previsionale.

A fronte di una richiesta continuamente in espansione e diversificata quale è quella del settore in oggetto, l’operatore che si possa qualificare come “competente e adeguato” deve poter offrire un servizio che testi la propria qualità soprattutto nella risoluzione di problemi e dilemmi naturalmente connessi allo specifico lavoro. In tal senso è possibile distinguere tra “competenze fondamentali”, ovvero come risposta all’esistente realistico e concreto e “complementari” ovvero contraddistinte da spinta innovativa e capacità previsionale.

Saper come fare (creatività)

Saper come fare (creatività)

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Page 116: INNOVADIDATTICA / 2009 Istituto Don Tonino Bello - Copertino (LE)

Rappresenta quella capacità e competenza trasversale necessaria per produrre innovazione all’interno del proprio ruolo professionale. Tale competenza rappresenta quelle condizioni strategiche fondamentali per gestire il proprio ruolo in chiave professionale. E’ finalizzata al “vantaggio competitivo”, ovvero finalizzata alla qualità continua della prestazione lavorativa e professionale. Può essere indirizzata all’innovazione del prodotto (ottimizzazione e miglioramento della prestazione tecnico-specialistica) o “di processo” (rinnovamento delle modalità lavorative)

Rappresenta quella capacità e competenza trasversale necessaria per produrre innovazione all’interno del proprio ruolo professionale. Tale competenza rappresenta quelle condizioni strategiche fondamentali per gestire il proprio ruolo in chiave professionale. E’ finalizzata al “vantaggio competitivo”, ovvero finalizzata alla qualità continua della prestazione lavorativa e professionale. Può essere indirizzata all’innovazione del prodotto (ottimizzazione e miglioramento della prestazione tecnico-specialistica) o “di processo” (rinnovamento delle modalità lavorative)

Saper come si fa per sapere (innovazione)Saper come si fa per sapere (innovazione)

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Le 8 competenze “chiave” europeeLe 8 competenze “chiave” europee

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

1. Imparare ad imparare (Costruzione del sé) ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. Organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili e del proprio metodo di studio e di lavoro.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

2. Progettare ovvero formulare progetti (Costruzione del sé). Ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati. Oggi molti di loro vivono senza la consapevolezza della realtà e delle loro potenzialità.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

3. Comunicare (Rapporto con gli altri). Ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. Oggi i giovani hanno molte difficoltà a leggere, comprendere e a scrivere anche testi semplici in lingua italiana.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

4. Collaborare e partecipare(Rapporto con gli altri). Ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. Oggi i giovani assumono troppo spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici, perché non riconoscono il valore della diversità e dell’operare insieme agli altri.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

5. Agire in modo autonomo e responsabile (Rapporto con gli altri). Ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

6. Risolvere problemi(Rapporto con la realtà naturale e sociale). Ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. Affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

7. Individuare collegamenti e relazioni(Rapporto con la realtà naturale e sociale). (cfr. UE): spirito di iniziativa e imprenditorialità). Ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo.

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…le 8 competenze chiave…le 8 competenze chiave

8. Acquisire ed interpretare l’informazione(Rapporto con la realtà naturale e sociale). Ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. Oggi molti giovani sono destinatari passivi di una massa enorme di messaggi perché sono sprovvisti di strumenti per valutarli.D.ANTHEA (Silvia Nascetti)