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Il contesto in cui le imprese com-petono è in continuo e marcato mutamento: la figura professionale dell’ingegnere è oggi sempre più spesso chiamata ad affiancare ai tradizionali ruoli tecnici conoscenze in ambiti di natura più ampia, come quelli economici, finanziari e di ge-stione. Il corso di laurea in Ingegne-ria gestionale nasce per rispondere a questa esigenza ed è pensato per formare professionisti in grado di comprendere la complessità dei processi produttivi e ammini-strativi delle imprese, di progettarli, organizzarli e gestirli in chiave innovativa. L’ingegnere gestiona-le persegue quindi l’integrazione tra temi di ingegneria, economia, finanza, statistica, ricerca operativa, organizzazione, pianificazione, programmazione e controllo (tecnico, economico, finanziario).La SUPSI offre agli studenti del corso in Ingegneria gestionale la possi- bilità di costruire un rapporto diret- to e interattivo con i docenti e di sviluppare competenze teoriche e pratiche d’eccellenza, grazie ad una collaborazione continua con le aziende locali. Infatti, le attività di tesi di bachelor vengono svolte sempre con aziende del territorio, su problematiche reali e contingenti, dove il risultato atteso rappresenta un contributo concreto al funziona-mento ottimale dell’azienda stessa.

È poi importante ricordare come rapportarsi alle esigenze del mondo industriale, già durante la fase dello studio, sia di fondamentale impor-tanza per la ricerca e l’inserimento nel mondo del lavoro stesso.La figura professionale dell’ingegnere gestionale, formata congruente-mente con i vincoli e le aspettative connesse alla dinamicità dell’evo-luzione organizzativa e tecnologica, trova naturale collocazione in ambiti professionali diversi: ricopre un ruolo insostituibile all’interno delle imprese manifatturiere, dove trova giusta collocazione nell’area degli approvvigionamenti e gestione dei materiali, dell’organizzazione ed automazione dei sistemi produt-tivi, nella pianificazione, gestione e controllo dei processi produttivi, nella pianificazione e gestione di sistemi logistici, nella valutazione degli investimenti, nella gestione del rischio in ambito finanziario ed industriale.

Responsabile del corso di laureaPaolo Pedrazzoli

Corso di laurea in

Ingegneria gestionaleVisita il sito

www.supsi.ch/dti/bachelor/ingegneria-gestionale.ch

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Dario AlliataStefano BernasconiAlberto BombelliMarco BradaniniLorenzo CattaneoFabio CavalloGianluca CelsoSteven CeresolaSara CervoneFrancesca CrupiStefano FerrariMichele FolettiLuca Galeno Andrea GalganoLeandro GiacomettiAthos GuanziroliDavide MacarioFabio MoltoniAlex MontiLuca Osmetti Giovanni Perri Demian RihsMarco SerafinMattia StädlerMarco TagliabueJacopo VivianiMiroslav VujanovićGiulia Zanovello

Laureati 2016

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AbstractL’adozione di soluzioni di Unified Communication e Collaboration (UCC), nonostante gli stringenti vin-coli di bilancio, si sta dimostrando sempre più strategica per consenti-re alle aziende di mantenere un van-taggio competitivo rispetto ai propri concorrenti; questo perché l’evolu-zione tecnologica, la maturazione del VoIP, la diffusione del video e del

IM come nuovi strumenti di comu-nicazione stanno rendendo tangibili i principali benefici della comunica-zione integrata ovvero un migliore rapporto con il cliente, l’ottimizza-zione dei processi interni e l’adozio-ne di nuove forme di organizzazione del lavoro che da una parte permet-tono la riduzione dei costi aziendali e dall’altra garantiscono un mino-re impatto sull’ambiente evitando

continui trasferimenti.La comunicazione integrata quindi non è più soltanto un insieme di stru-menti tecnologici ma piuttosto una strategia aziendale per l’integrazio-ne dei propri processi interni. Questi motivi hanno spinto l’interesse ad approfondire questa strategia azien-dale cercando di analizzarne poten-zialità, criticità e sviluppi futuri.

AbstractIl lavoro è stato svolto con l’obiettivo di ideare l’interfaccia di un software gestionale programmato su misura per una piccola azienda.L’interfaccia risultante dal lavoro, realizzata in Visio, è intuitiva, im-mediata e di facile utilizzo, riporta una sintesi delle scadenze da af-frontare durante la giornata ed una pratica barra di navigazione laterale per muoversi agevolmente all’inter-no del software web-based che la impiegherà.

Quest’ultimo sarà programmato ed implementato per diventare un tool di base da cui lavorare, riducendo al minimo il numero di strumenti in-formatici utilizzati.Il software è suddiviso in tre parti: gestione operativa, sviluppo com-merciale e prestazioni aziendali.Quest’ultima parte è stata concepi-ta con lo scopo di avere una misu-ra quantitativa delle performance dell’azienda, a questo scopo sono stati scelti alcuni KPI chiave; la nor-mativa UNI 11155 è stata un valido

supporto, che ha permesso di sele-zionare gli indicatori in modo effi-cace.L’utilizzo di strumenti come l’IDEF0 ha permesso una descrizione det-tagliata dei processi aziendali e dei problemi che sono riscontrati nelle fasi di ogni processo, consentendo di riflettere sulle possibili cause e solu-zioni; inoltre ha reso possibile l’indi-viduazione di uno schema comune, attraversato da ogni processo con le dovute variazioni.

Obiettivi– Effettuare un’analisi sul livello di maturità raggiunto

dagli strumenti UCC all’interno delle aziende ticine-si, con l’obiettivo di individuare, attraverso un’analisi Swot, le aziende meglio predisposte ad adottare que-sta nuova tecnologia.

– Mettere in luce le criticità presenti nelle aziende che possono ostacolare la diffusione di questi strumenti.

– Questa ricerca sarà poi utilizzata da Swisscom per studiare strategie maggiormente mirate per proporre il proprio prodotto nelle aziende.

ConclusioneA seguito dell’analisi svolta sul campione rappresen-tativo ticinese è possibile valutare, partendo dai dati raccolti, un trend sul livello di maturità raggiunto dalla Unified Comunication. Sulla base sia dei singoli elementi analizzati sia dello studio comparativo, si può facilmente notare come sia ancora decisamente limitato l’utilizzo di tecnologie UCC all’interno delle aziende nel Canton Ti-cino e come non sia stato ancora raggiunto un adegua-to livello di maturità per quanto concerne l’utilizzo delle soluzioni di comunicazione e collaborazione presentate da Swisscom. In particolare, i problemi maggiori risulta-no essere legati a fattori quali l’età e la cultura digitale, nella misura in cui si manifesta un insufficiente interesse verso l’adozione di tecnologie e l’adattamento a sistemi di comunicazione più evoluti, mostrato soprattutto da parte dei silver surfer, ma anche da un numero elevato di digital migrants.

Obiettivi– Creare di un’interfaccia software da cui eseguire, in-

terrogare e mantenere sotto controllo la maggior parte delle attività aziendali. Questa interfaccia deve quindi riportare le informazioni più rilevanti, le sca-denze della giornata e permettere di svolgere le attivi-tà in modo fluido e flessibile.

– Di conseguenza si vuole ridurre il numero di strumenti informatici impiegati in azienda.

ConclusioneL’obiettivo del progetto è stato raggiunto con succes-so, culminando nella creazione di un’interfaccia prati-ca e funzionale da usare come tool di base per il lavoro quotidiano; questa interfaccia riporta le informazioni più importanti non appena si accede al programma online e le approfondisce man mano che si scende di livello nel software. Si sono inoltre individuate/confermate le problemati-che ricorrenti per ogni processo, evidenziando il modo in

cui vengono affrontate e gestite nonchè fornendo, dove possibile, alcuni suggerimenti per la risoluzione.In seguito al lavoro eseguito in Emergee, è emerso uno schema generale nel quale confluiscono tutti i processi:◆ Sviluppo commerciale◆ Marketing e vendite◆ Gestione ordini◆ FatturazioneIl software ideato permette di muoversi all’interno di questo modello a seconda delle esigenze del singo-lo processo e delle modalità di lavoro degli impiegati in ogni area.L’individuazione di uno schema di questo tipo, inoltre, sarà utile per semplificare il progetto di certificazio-ne ISO 9001 che Emergee sta svolgendo, dal momento che parte del lavoro consiste nell’estrapolare la struttura dell’azienda e dei suoi processi.

The future of unified communication & collaboration

Software gestionale personalizzatoAzienda startup

Dario Alliata Stefano BernasconiRelatoreClaudio Rolandi

RelatoreMarco Morfino

PartnerSwisscom

PartnerEmergee Sagl

Ingegneria gestionaleIngegneria gestionale

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AbstractIl tema della sicurezza sul lavoro è da sempre uno dei temi cruciali che ogni azienda, piccola o grande che sia, si trova a dover affrontare. Ogni datore di lavoro, infatti, deve per legge garantire la sicurezza dei suoi lavoratori adottando tutti i provve-dimenti necessari per salvaguardare

e assicurare la salute fisica e psichica dei propri dipendenti, e provveden-do affinché tutte le persone impie-gate in azienda siano sufficiente-mente informate ed istruite circa i pericoli connessi alle loro attività.Il progetto descritto in questo lavoro sviluppato all’interno di un’azienda da sempre attenta alle problemati-

che dei lavoratori, è incentrato pro-prio sull’individuazione dei pericoli di uno specifico processo industriale e alla valutazione dei rischi associa-ti, utilizzando strumenti forniti da un organo assicurativo come Suva: il portfolio dei pericoli ed il risk as-sessment.

AbstractIl progetto si propone di rimoder-nare il Centro Collaudi dell’Ufficio Tecnico di Camorino introducendo innovazioni gestionali e tecniche nell’organizzazione odierna.Attualmente il Centro Collaudi di-spone di un modello di produzio-ne basato sullo scheduling fisso di piccoli lotti che vengono lavorati in team. Questo modello produttivo non si addice alla realtà del centro

poiché troppo rigido, ed è quindi stato rimpiazzato da un metodo di produzione flessibile adattato alla domanda di capacità produttiva va-riabile.Per abilitare una maggiore flessi-bilità è stato necessario ottimizza-re e ristrutturare le sequenze delle operazioni, e introdurre innovazio-ni tecnologiche mirate come il lift a doppia cesoia e il prova-giochi a bordo fossa di collaudo.

Il nuovo metodo di produzione a flusso variabile costituisce un im-portante cambiamento di paradig-ma produttivo, abbassa i tempi medi di collaudo del 25% e al contempo recupera il 20% della produttività grazie alla flessibilità dei nuovi con-cetti di layout e produttivi.

Obiettivi– Stesura di un “piano delle misure” atte ad attenuare la

gravità e a smorzare la probabilità di accadimento de-gli eventi infortunistici. Tutto questo grazie all’applica-zione di strumenti come il portfolio dei pericoli e il Risk Assessment che consentono l’individuazione dei peri-coli e forniscono delle linee guida per la valutazione, stima e riduzione dei rischi.

– Una volta appresi i principi e la terminologia riguar-danti l’ambito della Salute e Sicurezza sul Lavoro e presa familiarità con la documentazione di HSE-Risk Assessment, il lavoro prevede lo sviluppo di uno stru-mento tecnico-operativo, che l’azienda utilizzerà per individuare e monitorare sistematicamente i pericoli oltre a velocizzare la redazione e l’analisi della docu-mentazione.

ConclusioneIl lavoro svolto ha evidenziato come, per aziende qua-li Riri l’impegno dedicato alla riduzione degli infortuni si basi sull’utilizzo di strumenti gestionali con un occhio ri-volto costantemente al miglioramento continuo in per-fetta linea con i principi del ciclo di Deming.Dopo una fase iniziale finalizzata ad apprendere i passi da seguire per la preparazione di una documentazione di HSE-Risk assessment, si è passati alla redazione di un documento riguardante un processo aziendale vero e proprio, per il quale sono stati individuati i pericoli an-nessi, è stata effettuata una valutazione del rischio delle attività più critiche e sono state proposte delle misure atte a ridurre gli infortuni.A completamento del lavoro sono inoltre state messe a disposizione le competenze informatiche per la creazio-ne di uno strumento tecnico-operativo in grado di age-volare l’azienda nell’individuazione e nel monitoraggio dei pericoli aziendali.

ObiettiviL’obiettivo di tale lavoro consiste nel proporre, al Dipar-timento delle istituzioni, molteplici varianti di layout e produzione con lo scopo di migliorare l’attuale sistema produttivo permettendo di coprire le esigenze del mer-cato collaudi ticinese aumentando la capacità produtti-va dell’intero impianto di circa il 20% rispetto all’attuale situazione. Per raggiungere tale obiettivo è stata effettuata una dettagliata analisi dello stato attuale (AS-IS) dell’in-tero sistema produttivo prendendo in esame tutti gli aspetti che avrebbero potuto inficiare sulle performan-ce dell’Ufficio tecnico. Successivamente, prendendo in considerazione i risultati emersi dall’analisi AS-IS, sono stati studiati tre possibili nuovi concetti di produzio-ne che comprendono non solo miglioramenti a livello di layout ma anche produttivi. Infine i tre concetti sono stati valutati e comparati utilizzando appositi KPIs defi-niti e decisi con la supervisione del committente. Inoltre, al termine di ciò, sono state proposte alcune migliorie riguardanti il sistema produttivo in generale che com-prendono aspetti di Visual Management e gestione del personale.

ConclusioneL’analisi effettuata del sistema produttivo ha permesso di evidenziare le lacune e le inefficienze produttive che hanno, in seguito, portato all’identificazione ed elabora-zione dei vari concetti di layout proposti. Le soluzioni presentate sono state ideate tenendo in considerazione sia aspetti produttivi sia logistici in modo tale che le varianti non andassero ad influenzare nega-tivamente le prestazioni globali del sistema produttivo. Ciò è stato possibile grazie all’utilizzo del software di si-mulazione Arena Rockwell che ha permesso di valutare e confrontare i diversi concetti identificando il layout mi-gliore mediante l’utilizzo di appositi KPIs.Grazie all’utilizzo di tre macro-categorie di valutazione, è stato possibile valutare le diverse varianti tenendo in considerazione anche l’aspetto lavorativo/sociale de-gli operatori, tema da non sottovalutare e di rilevante importanza oggigiorno. Inoltre, i risultati ottenuti per-mettono al committente di avere una visione chiara e ad ampio spettro sulle varianti in modo tale da avere a disposizione tutte le informazioni utili per effettuare la miglior scelta di layout.

Progettazione di un modello di Risk Assessment Valutazione e quantificazione di concetti produttivi alternativi in seno all’Ufficio tecnico della Sezione della circolazione a CamorinoAlberto Bombelli Marco BradaniniRelatore

Paolo PedrazzoliRelatoreAlessandro Fontana

Ingegneria gestionaleIngegneria gestionale

PartnerRiri SA

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AbstractIl progetto prevede l’analisi e la veri-fica dell’organizzazione della Supply Chain e in particolare della logisti-ca, dell’azienda Scheuing Sport AG – Level. L’azienda è intenzionata a modificare il proprio modello di bu-siness attraverso l’ingegnerizzazio-ne dei processi gestionali, produttivi e distributivi. Partendo da queste considerazioni, lo studio affronterà

con un approccio integrato diversi aspetti: ◆ analisi e valutazione della situa-

zione attuale considerando l’at-tuale layout, la sua efficacia ed efficienza, la struttura dei processi attuali e gli attuali costi riguar-danti la Supply Chain;

◆ progettazione del nuovo modello di Supply Chain definendo i pro-cessi e i flussi relativi ai materiali

e alle informazioni, eventuali va-rianti della Supply Chain a livello operativo, tattico e strategico e i costi per un possibile futuro cam-bio di gestione vendite con siste-ma on line diretto (B2C) da affian-care all’attuale canale di vendita B2B.

Obiettivi– Analisi dell’attuale Supply Chain e degli spunti di mi-

glioramento a medio e lungo termine. – Ottimizzazione dei costi dei processi riguardanti l’in-

tera Supply Chain attuale tramite miglioramenti e modifiche del modello di business.

– Definizione di un sistema di misurazione e controllo delle prestazioni dei processi (efficienza ed efficacia), con la definizione di un sistema di indicatori.

– Analisi dei fabbisogni dei clienti. – Analisi del nuovo canale di vendita B2C online.

ConclusioneIl mercato riconosce un valore aggiunto ai guanti Level. Per gestire un portafoglio prodotti così ampio è stato adottato un sistema per ottimizzare la gestione dei di-versi modelli considerando la profittabilità dei medesi-mi. Partendo dalla creazione delle famiglie di prodotti il sistema offre un supporto decisionale al management evidenziando le azioni da intraprendere per un’efficace gestione strategica del portafoglio prodotti in consi-derazione dei diversi segmenti di mercato. La proposta avanzata di modificare la rete distributiva, spostando il centro distributivo, consente all’azienda, attraverso so-luzioni con impatti sia strategici sia operativi, di benefi-ciare di un risparmio di costi (18% sui costi di trasporto, 24% sui costi logistici) abbinato ad una diminuzione del 12% del lead time e del 12% del GWP. Infine, dai risultati dell’analisi di investimento in un nuovo canale di vendita B2C online da affiancare in parallelo al consolidato B2B, si deduce che si tratterebbe di una scelta vantaggiosa sia a livello economico sia a livello strategico.

Analisi e ottimizzazione della Supply Chain in Scheuing Sport AG

Lorenzo Cattaneo RelatoreGianpiero Mattei

PartnerScheuing Sport AG – Level

Ingegneria gestionaleIngegneria gestionale

AbstractIl lavoro prende in esame un’azien-da leader nell’assemblaggio e nel-la commercializzazione di pompe nebulizzatrici destinate al mercato farmaceutico, con sede produttiva in Ticino. Le attività effettuate mi-rano a ridurre la difettosità dei pro-dotti realizzati attraverso un’attenta analisi delle possibili cause, così da migliorare la qualità dell’output at-

traverso interventi da attuarsi sia nei processi aziendali sia di concer-to con i principali fornitori aziendali, nell’ambito di percorsi condivisi di miglioramento continuo.

ObiettiviScopo del progetto è il miglioramento della qualità dei prodotti e delle produzioni aziendali, con focus su un particolare insieme di articoli, prevedendo interventi congiunti azienda-fornitore atti a mitigare le cause delle difettosità. Tale obiettivo lo si raggiunge estendendo ed adattando a vantaggio di un fornitore strategico le prin-cipali strategie e procedure interne atte a perseguire il miglioramento continuo.

Più puntualmente, il progetto persegue i seguenti obiettivi:– scelta e selezione dei prodotti su cui effettuare l’analisi, – quantificazione e caratterizzazione delle non confor-

mità derivanti dai singoli componenti analizzati,– individuazione e collocazione (lungo il processo pro-

duttivo interno o del fornitore) delle cause di tali non conformità,

– sviluppo di soluzioni di miglioramento ad hoc atte ad eliminare le cause delle non conformità precedente-mente riscontrate,

– monitoraggio e verifica della bontà delle soluzioni proposte, con quantificazione tecnico-economica dei benefici derivanti.

ConclusioneIl progetto ha permesso di:– caratterizzare più dell’80% dei difetti sui prodotti ri-

conducibili a componenti provenienti dai fornitori, – individuare, analizzare e descrivere il 70% delle cause

di non conformità rilevate su tali prodotti e compo-nenti,

– sviluppare innumerevoli ed eterogenee proposte di miglioramento che permettono di ridurre a meno dell’1% i costi legati alle non conformità.

Il progetto ha dunque sviluppato e testato una meto-dologia, applicata ad un insieme circoscritto di prodotti e componenti e svolta in interazione con un particola-re fornitore. Le procedure approntate potranno esse-re tuttavia facilmente estese sia ad altri prodotti sia ad altri soggetti della supply chain, con l’obiettivo di ren-dere il miglioramento continuo una strategia pervasi-va adottata dall’intera catena di fornitura a benefici del cliente finale.

Estendere i principi del miglioramento continuo ad un fornitore strategico: un caso applicativo dal settore farmaceuticoFabio Cavallo Relatore

Marzio SorliniPartnerAptar Mezzovico SA

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AbstractOggigiorno la gestione ottimizzata della logistica aziendale rappresenta indubbiamente un enorme vantag-gio per tutte quelle aziende che rie-scono ad accedervi. Perciò, oltre alla gestione della logistica esterna, una buona, se non ottima, gestione del-la logistica interna, può agevolare di

molto le attività delle imprese che si trovano ad essere un anello di una catena produttiva più vasta.L’ottimizzazione, per esempio, dei processi riguardanti il magazzino, può senza dubbio favorire l’efficien-za della produzione consentendo la corretta gestione di materiali ormai inutili. Il progetto di diploma svolto

presso Schindler SA Locarno è lega-to a questa tematica infatti consiste nell’ottimizzazione del flusso dei materiali all’interno del sistema pro-duttivo.

Obiettivi– Ottimizzazione della procedura di destinazione nei

magazzini dei materiali nuovi e di quelli soggetti a cambio di fornitore o ad aggiornamento di versione. (a tutt’oggi in azienda non esiste una metodologia scientifica per suddetto processo).

ConclusioneDopo una dettagliata analisi della situazione attuale, tramite la raccolta di informazioni e la mappatura dei principali processi in gioco sono stati identificati i fabbi-sogni di processo e si è svolta un’analisi accurata dei dati estratti da SAP. Grazie a tutto ciò, è stata definita una proposta di miglioramento che infine è stata valutata sulla base dei fabbisogni di processo. La proposta TO-BE comprende: un modello per la scelta del magazzino di destinazione per i materiali nuovi, l’integrazione del re-parto FDA con l’anagrafica materiale e un formulario da inviare al fornitore per la compilazione parziale dell’ana-grafica. Tramite il confronto, sulla base della copertura dei fabbisogni, è emerso in modo evidente che la propo-sta TO-BE risulta veramente efficace rispetto al modello attuale AS-IS.La soluzione individuata consente a chiunque il corretto stoccaggio del materiale, evitando innumerevoli sprechi.Nonostante tutte le difficoltà riscontrate, è stata un’ esperienza unica, che mi ha permesso di toccare con mano il reale funzionamento di un’azienda e i problemi che la caratterizzano giorno per giorno.

Ottimizzazione del modello per lo stoccaggio dei materiali

Gianluca Celso RelatoreGianpiero Mattei

PartnerSchindler Elettronica SA

Ingegneria gestionaleIngegneria gestionale

AbstractLa fabbrica digitale è considerata la prossima rivoluzione industriale, e il suo arrivo sta cambiando le regole del gioco per aziende di tutte le di-mensioni. Se in passato l’obiettivo dei sistemi di produzione automa-tizzati è stato quello di ridurre l’er-rore umano, questa volta lo scopo è quello di aumentare la produttività grazie al supporto dei dati, raccolti ovunque e disponibili con facilità.

Anche chi finora non si è interessa-to ad introdurre elementi digitali in produzione si sta rendendo conto della necessità di evolvere in questo senso. Le PMI della nostra regione non fanno certo eccezione e no-nostante la difficile situazione con-giunturale che scoraggia importanti investimenti, potrebbero presto es-sere costrette ad un importante rin-novamento tecnologico. Lo scopo di questo lavoro di tesi,

svolto presso TE Connectivity Solu-tions GmbH con sede a Bioggio (“TE Bioggio”), é quello di proporre un piano di miglioramento finalizzato alla di-gitalizzazione della fabbrica da implementare in azienda con l’o-biettivo di massimizzare la creazio-ne di valore e contribuire ad un in-cremento dell’efficienza necessaria per affrontare le fluttuazioni della domanda.

ObiettiviObiettivo finale del lavoro è stato quello di fornire un piano che potesse supportare l’azienda nel processo di digitalizzazione della fabbrica. A tal fine, sono stati per-seguiti i seguenti obiettivi di dettaglio:– Mappatura dei diversi tipi di flussi informativi tra i re-

parti aziendali, suddivisi in base al media utilizzato.– Analisi dettagliata dei moduli cartacei in uso e loro

raggruppamento in classi in base a caratteristiche e problematiche comuni.

– Sviluppo di una roadmap di digitalizzazione azienda-le con orizzonte temporale fissato al 2020. All’inter-no di essa, per ogni categoria di documenti si sono identificate delle soluzioni digitali che permettessero di mettere a disposizione dati strutturati, facilmente accessibili e aggiornati in tempo reale, comportando inevitabilmente una riduzione dei consumi di carta. Al contempo si è voluto puntare sulla riduzione degli sprechi e l’aumento dell’efficienza, necessaria per far fronte all’instabilità della domanda.

– Implementazione delle prime soluzioni pilota: la digita-lizzazione delle richieste di materiale al magazzino e del-le ispezioni dimensionali durante il processo produttivo.

ConclusioneI primi risultati ottenuti dall’implementazione delle proposte mostrano principalmente un miglioramento dell’efficienza, che si tradurrà in un’aumentata produt-tività. I benefici delle proposte successive, mirate prin-cipalmente all’utilizzo di moduli digitali, si estendono dai reparti produttivi agli uffici, soprattutto per quando ri-guarda la riduzione delle tempistiche di immissione ed elaborazione dati. Il processo di digitalizzazione avviato inoltre costituirà una buona occasione per la revisione dei processi attuali.Infine, l’integrazione dei dati oltre che migliorare la collaborazione e l’efficienza risulterà fondamentale in un’ottica di Business Intelligence, la cui introduzione rappresenterà l’ultima fase della roadmap proposta.

Proposta di un piano per la digitalizzazione della fabbrica: il caso TE

Steven Ceresola RelatoreDonatella Corti

PartnerTE Connectivity

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AbstractMicro-Sphere SA è un’azienda che lavora per conto terzi nelle attivi-tà farmaceutiche e in altre attività come medical device, nutraceuti-ca e prodotti naturali. I clienti sono sempre più esigenti e i servizi hanno sempre una richiesta più consisten-te. Data la buona situazione attuale dell’azienda, si è deciso di potenziare la presenza in un mercato nel qua-le l’azienda già opera per mandato, il mercato nutraceutico, utilizzan-do la tecnologia dell’emulsione e le

capsule di gelatina molle. Lo scopo finale di questo lavoro di diploma è stato quello di elaborare e fornire alla Micro-Sphere SA una serie di proposte valide per capire come af-frontare questo nuovo mercato e, in particolare, come organizzare al meglio la struttura aziendale. Al fine di identificare lo scenario ottimale per l’azienda, si è svolta un’analisi dei ricavi, dei costi e degli investimen-ti attesi. Il lavoro è stato suddiviso in quattro parti, partendo con una breve analisi della situazione attua-

le, una della situazione futura, per poi analizzare il mercato e condurre successivamente l’analisi economi-co-finanziaria che ha preso in con-siderazione un orizzonte tempora-le di cinque anni. L’analisi è basata sull’utilizzo degli strumenti classici di analisi degli investimenti quali Net Present Value e Pay Back Time valu-tati per due scenari futuri identificati insieme all’azienda: creare una Busi-ness Unit per i prodotti nutraceutici o creare uno Spin-Off indipendente dall’azienda.

Obiettivi– L’obiettivo principale del lavoro di diploma è quello di

condurre un’analisi di mercato ed economico-finan-ziaria per supportare l’azienda Micro-Sphere SA ad entrare nel mercato dei nutraceutici nei prossimi anni.

– L’analisi degli investimenti prende come riferimento due scenari: quello di aprire una nuova Business Unit e quello di creare uno Spin-Off che sia indipendente dall’azienda. La tesi si propone quindi di fornire all’a-zienda un supporto per il processo decisionale basato su un’analisi di dettaglio dei due scenari futuri ipotizzati.

ConclusioneDall’analisi dei due scenari identificati, l’analisi economi-co-finanziaria porta a vedere come è più conveniente quello che prevede l’apertura in azienda di una Business Unit dedicata ai prodotti nutraceutici. A parità di volu-mi di vendita e comunque considerando che in entram-bi i casi serve affittare un nuovo capannone, la maggior convenienza deriva dalla possibilità di utilizzare molte risorse in condivisione con l’azienda esistente.

Sull’orizzonte temporale considerato, si ottiene un Net Present Value di circa 1’400’000 CHF e un Pay Back Time di poco più di un anno. Seppur inferiori, anche i risulta-ti ottenuti valutando lo scenario relativo alla creazione di uno Spin-Off sono positivi con un Net Present Value di circa 400’000 CHF e Pay Back Time di circa due anni e mezzo. Dal punto di vista del capitale, solo nel caso di apertura dello Spin-Off sarebbe necessario accedere a un prestito bancario, mentre nell’altro caso l’azienda po-trebbe finanziare completamente il progetto con capi-tale proprio.In conclusione si può notare come l’entrata nel mercato nutraceutico sia ampiamente consigliabile all’azienda. Visti i risultati dell’analisi degli investimenti converrebbe partire dalla creazione di una Business Unit, per poi riva-lutare, a distanza di qualche anno, l’opportunità di ren-dere indipendente questa parte del business.

Creazione di uno Spin-Off partendo dal reparto di ricerca e sviluppo di un’azienda farmaceutica

Sara Cervone RelatoreClaudio Rolandi

PartnerMicro-Sphere SA

Ingegneria gestionaleIngegneria gestionale

AbstractIl lavoro di tesi proposto è stato rea-lizzato in collaborazione con l’Istitu-to CIM e consiste nell’analizzare due scenari: 1. Applicazione dello Standard OH-SAS 18001/ISO 45001, norma volon-taria e garanzia di cogenza alle nor-mative nazionali.2. Autocertificazione, cogenza alle normative nazionali vigenti.Lo scopo è supportare la direzione nella decisione di continuare ad in-

vestire per rinnovare la certificazione secondo la “normativa” OHSAS 18001/ISO 45001, che stabilisce i requisiti per un sistema di gestione salute e sicu-rezza o rimanere cogente alla legge sul lavoro (LL) e alla CFSL 6508. Dall’analisi finale del progetto risulta evidente che una ri-certificazione (il rispetto dei requisiti OHSAS 18001 o ISO 45001), in funzione del miglio-ramento continuo, consente di ot-tenere un plus di benefici rispetto alla semplice cogenza che invece

assicura il rispetto dei soli requisiti minimi richiesti dalle leggi vigenti per la sicurezza dell’intera orga-nizzazione e non volge lo sguardo verso alti standard di gestione o alla competitività aziendale. Si conclude che la certificazione è un beneficio per l’Istituto e per i suoi collabora-tori, dimostrato dai risultati ottenuti nel primo anno e quindi si consiglia dopo tutte le analisi svolte e i dati raccolti una ri-certificazione allo scadere dei 3 anni.

Obiettivi– Identificare e analizzare i processi sviluppati nell’Isti-

tuto CIM durante il periodo di tempo che va dal 2013 fino al 2015 che hanno portato alla certificazione “OH-SAS18001 – OCCUPATIONAL HEALTH AND SAFETY ASSESSMENT SERIES”.

– Attraverso un’analisi SWOT evidenziare Punti Forti, Punti Deboli, Opportunità, e Rischi dei due scenari va-lutati e dove possibile valutare le risorse e quantificare i costi impiegati per ottenere i risultati oggi tangibili.

– Sulla base di questa analisi si dovrà concludere se è effettivamente un beneficio certificarsi rispetto alla gestione cogente, motivando un eventuale rinnovo della certificazione nel periodo 2018-2021 secondo la normativa che definisce gli standard internazionali dei sistemi di gestione di salute e sicurezza ISO 45001 e preparandosi ad eventuali adattamenti, poiché nel 2017 è prevista la pubblicazione della nuova norma che sostituirà l’OHSAS 18001.

ConclusioneSi può affermare che l’oggetto della tesi rientra tra gli elementi che vanno ad ampliare la reputazione dell’I-stituto ICIMSI (il primo ad essersi certificato tra le SUP svizzere), dove vengono formati dei professionisti e svi-luppati progetti di ricerca applicata. È, quindi, auspicabile che l’Istituto miri ad un aggiornamento costante in ogni ambito, Salute e Sicurezza compreso e che tale aggior-namento sia tangibile per coloro i quali sono portatori di interessi (studenti, collaboratori e partener di progetto). Nel nostro caso la certificazione si presta a tale scopo.

Certificarsi nuovamente secondo la ISO45001/ (OHSAS 18001) al termine del triennio 2015-2018 per l’ICIMSI è opportuno? Francesca Crupi Relatore

Sara Vignati

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46 47Ingegneria gestionale

AbstractL’azienda si occupa di macchine per estrarre acqua dall’aria e, attual-mente, sta incrementando la linea di prodotti offerti. Contestualmente agli sforzi progettuali, necessita di potenziare gli strumenti commer-ciali allo scopo di aumentare la pro-pria penetrazione nel mercato.A tal fine occorre snellire e stan-

dardizzare il processo di sviluppo prodotto e il processo di elabora-zione della Documentazione Tecni-ca in modo da ottimizzare le risorse aziendali. Parallelamente è necessario appro-fondire l’analisi dei rischi per ottem-perare agli obblighi di legge e svilup-pare uno strumento economico per ottimizzare la proposta di vendita.

Obiettivi– Standardizzare il processo di progettazione del prodotto.– Standardizzare il processo di elaborazione della Do-

cumentazione Tecnica.– Valutare le normative e le direttive che regolano la va-

lutazione dei rischi e applicarlo al macchinario ammi-raglia dell’azienda.

– Studiare l’attuale file utilizzato per la presentazione del-le offerte e integrarlo con alcuni indicatori economici.

ConclusioneI risultati raggiunti durante il lavoro di diploma sono:– Sviluppo di una metodologia di elaborazione del-

la Documentazione Tecnica integrata nel processo di progettazione del macchinario in grado di ridurre i tempi di elaborazione della Documentazione Tecnica e standardizzare i contenuti per le applicazioni future.

– Strumento per la valutazione dei rischi utile per ot-temperare agli obblighi delle normative vigenti e per le analisi future.

– Aggiornamento dell’attuale proposta di vendita trami-te lo sviluppo di uno strumento economico con indica-tori di valutazione degli investimenti (NPV, PBT, IRR).

Standardizzazione del processo di elaborazione della Documentazione Tecnica e potenziamento degli strumenti tecnico-commerciali dell’azienda SEAS SA

Stefano Ferrari RelatoreGianpiero Mattei

PartnerSEAS SA

Ingegneria gestionale

AbstractCollaborando con il reparto che si occupa della gestione impian-ti presso SBB, il progetto intende identificare gli impianti produttivi più critici per l’azienda e studiarne i punti deboli che ne penalizzano la disponibilità. Tale analisi porterà all’elaborazio-ne di un percorso di miglioramen-to che si focalizza su un’efficiente

gestione della manutenzione e sulla corretta gestione dei pezzi di ricambio.Durante l’intero processo sarà di fondamentale importanza intera-gire con altri reparti, come quello manutentivo o operativo.

Obiettivi– Valutare il maggior numero di impianti e identificare

quelli maggiormente critici attraverso un metodo og-gettivo che prenda in considerazione i fattori di valu-tazione più adatti.

– Analizzare i modi di guasto degli impianti più critici, identificando cause ed effetti, e avanzando delle pro-poste di miglioramento presentando un’analisi finan-ziaria che mostri il rapporto costo benefici.

– Analizzare lo stato attuale del magazzino pezzi di ri-cambio e migliorarne la gestione, valutando strumenti quali i Barcode.

ConclusioneQuesto lavoro ha permesso di avere un quadro generale sullo stato attuale degli impianti e ha fornito delle im-portanti indicazioni di priorità d’intervento. La valutazio-ne si è rivelata essere un importante strumento da usare per strategie d’investimento future.Le analisi eseguite hanno fornito indicazioni rilevanti sui modi di guasto e sulle loro cause. L’iter procedura-le seguito risulta essere vincente e potrebbe essere uno standard da seguire per future analisi.Sono state infine gettate le basi per una futura efficace gestione del magazzino.

Analisi impianti produttivi in SBB. Dalle fonti di criticità ai metodi di gestione

Michele Foletti RelatoreMarzio Sorlini

PartnerSBB CFF FFS

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48 49Ingegneria gestionale

AbstractIl presente lavoro si è realizzato in collaborazione con una giovane, dinamica e innovativa azienda che intende emergere nel mercato glo-bale nell’ambito biomedicale. Il lavoro ha avuto come fondamen-to un’analisi dei processi aziendali, mappando i flussi sia dei materiali che delle informazioni, individuando le aree critiche potenzialmente mi-

gliorabili in termini di costi e tempi di processo. Tale visione ha permesso di sviluppare un sistema di contabi-lità industriale (implementato su un foglio di calcolo) per tutti i prodotti offerti dall’azienda (ben 54).Il sistema sviluppato offre una sem-plice e solida struttura di costo che permette di analizzare i costi unitari per ogni famiglia di prodotto e con la possibilità di modificare, nell’e-

ventualità, ogni voce e avere una vi-sione dei vari impatti e del margine operativo che l’azienda possiede.

Obiettivi– Sostenere e supportare la realtà aziendale che sta af-

frontando una fase di forte evoluzione, apportando competenze economico-gestionali.

– Fornire un sistema di calcolo per la contabilità indu-striale dei costi di produzione, che permette di: i) iden-tificare e monitorare le diverse componenti del costo di prodotto, ii) supportare le decisioni relative al mix produttivo, iii) analizzare scenari futuri di investimen-to considerando ad esempio innovazioni di processo, iv) analizzare e comprendere gli impatti di diversi as-setti relativi alla Supply Chain.

– Suggerire delle priorità d’investimento identificando le aree di miglioramento più promettenti.

ConclusioneL’azienda è stata in grado di accertare quantitativamen-te gli impatti delle diverse voci di costo. Le due voci di costo più impattanti ricoprono insieme più del 50% dei costi di produzione di ogni prodotto, con il volume pro-duttivo previsto per il 2016. Con il capitale d’investimen-to a disposizione è stato possibile presentare all’azienda una visione della convenienza di questi ultimi, tramite strumenti di analisi degli investimenti come NPV, PBR

e IRR. Dimostrando che unicamente analizzando un prodotto dei circa 54 offerti, si avrà un risparmio di circa 35’000 CHF all’anno. Tramite l’analisi degli investimenti un altro dato importante ai fini degli obiettivi aziendali, si è presentato con un innalzamento dei margini operativi dei prodotti, in particolare per la famiglia dei granulati, che si sono avvicinati notevolmente al 70%, partendo da una percentuale circa del 30%.Con l’ausilio della contabilità industriale di produzione è possibile avere una visione dei costi nel presente e quindi utilizzarlo nelle decisioni di breve termine, ma soprattut-to, permette all’azienda di valutare l’impatto di decisioni strategiche che riguardano la struttura del prodotto, del processo e dell’intera Supply Chain.

Sistema di supporto decisionale in contesto start-up nel settore biomedicale

Luca Galeno RelatoreGianpiero Mattei

PartnerIBI SA

Ingegneria gestionale

AbstractIl progetto, realizzato in collabo-razione con OpenLab Group SA, ha l’obiettivo di identificare le criticità all’interno del modello di business aziendale che causano una limitata integrazione della start up nel mer-cato ticinese. L’analisi si suddivide strettamente in due fasi ovvero la prima consiste nel ricostruire l’a-

zienda attraverso lo strumento del Business Model Canvas e valutare il modello attraverso un’analisi fi-nanziaria con la finalità di capire i risultati della società. La seconda fase consiste in un’analisi dettaglia-ta all’interno del Business Model in funzione delle best practices. I risultati hanno evidenziato le pe-culiarità della start up ma anche

tutte le criticità che ne limitano il business. In funzione dei problemi riscontrati si sono effettuate delle proposte di miglioramento. Infine si sono definite delle proce-dure standardizzate per i processi interni aziendali realizzando inoltre dei tools di supporto con l’obiettivo di portare importanti benefici alla start up.

Obiettivi– Aumentare i ricavi aziendali attraverso l’analisi dell’at-

tuale modello di business e la definizione di una nuova strategia.

– Proporre una metodologia gestionale ai fini di ridurre i costi dovuti ad una mancanza di organizzazione e ge-stione dei processi interni tramite la progettazione di una procedura standardizzata per la realizzazione dei corsi.

– Sviluppare una serie di tool a supporto dell’azienda per l’analisi finanziaria e il calcolo della profittabilità dei servizi proposti.

ConclusioneIn funzione delle analisi effettuate e delle criticità iden-tificate si sono implementate delle vere e proprie pro-cedure per la gestione del processo di progettazione dei corsi. L’utilizzo di queste metodologie permetterà, prima di tutto, una diminuzione delle tempistiche di proget-tazione con un conseguente impatto positivo sui costi aziendali. Inoltre, supporteranno l’azienda nelle decisioni strategiche come per la selezione e il monitoraggio dei fornitori. Il fatto di standardizzare le attività operative e definire degli strumenti per le decisioni strategiche per-metterà all’azienda ulteriori vantaggi. Seguendo delle attività definite indipendentemente dal corso che si in-tende progettare vi sarà inesorabilmente un migliora-mento del livello qualitativo dei servizi offerti. Molto im-portante è il tool realizzato che permette la calcolazione della profittabilità in quanto tiene conto di tutti i costi che OpenLab Group Sa deve affrontare per mantenere vivo il proprio business. Un miglioramento futuro po-trebbe essere quello di migliorare la sicurezza all’interno del layout aziendale implementando i principi del Visual management e delle 5 S.

Analisi dell’attuale modello di business della start up OpenLab Group SA e proposte per il miglioramento della gestione delle attività operative aziendaliAndrea Galgano Relatore

Roberto KlausPartnerOpenLab Group SA

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50 51Ingegneria gestionale

AbstractQuesta tesi illustra le attività svolte da un azienda farmaceutica per in-formatizzare la gestione dei processi di qualità e il sistema di trattamento e archiviazione dei documenti di ri-levanza regolatoria. L’introduzione di tale cambiamen-to deve essere compiuta nel pieno rispetto delle norme di riferimento,

mediante un iter di convalida strut-turato a seconda delle peculiarità del software selezionato. Le man-sioni del candidato tesista riguar-do al progetto sono state suddivise fra operazioni direttamente legate all’implementazione dell’applicati-vo (studio sulla configurazione del software, relazioni con il fornito-re, modifiche e migliorie) e attività

volte all’avanzamento dell’iter di convalida del sistema (stesura e ap-provazione della documentazione di convalida).

ObiettiviI risultati conseguiti durante il periodo di permanen-za in azienda presso il reparto di assicurazione quali-tà (responsabile del progetto) includono il pieno rag-giungimento degli obiettivi concordati secondo la pianificazione delle tempistiche preventivata, la fruttuo-sa collaborazione con il fornitore del software, l’effetti-vo progresso nell’iter di convalida accompagnato dalla documentazione annessa, un’analisi dei dati storici ine-renti le procedure prese in esame e un’analisi del rischio associata al cambiamento che ha sottolineato aspetti rilevanti correlati all’introduzione dell’applicativo nel si-stema aziendale.

ConclusioneLo svolgimento del lavoro di tesi da parte del candidato tesista ha permesso di comprendere meglio aspetti le-gati alle dinamiche concernenti le aziende operanti nel settore farmaceutico, di affrontarle sul piano pratico all’interno di un gruppo di lavoro e di offrirne attraverso questa tesi una sintesi ragionata.Per quanto concerne la permanenza in azienda, il can-didato tesista ha potuto conoscere una nuova realtà produttiva differente dalle passate esperienze lavorative (nel campo dell’elettronica) ampliando così il personale bagaglio di conoscenze. Tra queste, ha avuto un parti-colare rilievo l’apprendimento di molte dinamiche con-cernenti l’assicurazione e il controllo qualità in ambiente regolamentato, che ha fornito una integrazione pratica della formazione teorica ricevuta nel corso degli studi.

Implementazione e convalida di un software per la gestione di processi e documenti di qualità in ambito farmaceuticoLeandro Giacometti Relatore

Marco SilvestriPartnerCerbios-Pharma SA

Ingegneria gestionale

AbstractSecondo una definizione da voca-bolario, con Economia s’intende “una gestione razionale di risorse disponibili per un determinato uso”. Da alcuni anni, in diversi contesti produttivi e non, si va afferman-do un’applicazione olistica di tale definizione. Infatti, non basta più produrre per generare profitto, ma contenere il consumo di energia e risorse naturali (o, quantome-no, mitigarne lo spreco) sono di-ventati assiomi imprescindibili per qualunque soggetto economico che intenda competere sui mercati internazionali. Normative sempre più stringenti e richieste sempre più

pressanti da parte dei consumatori portano gli imprenditori più oculati ad utilizzare la razionalità non tanto e non solo per un’efficiente alloca-zione della risorsa monetaria, ma anche per un uso equo e ragionato di qualunque altro fattore produttivo.In tale ambito si sente sempre più frequentemente parlare di green economy, concetto talmente ampio da includere ambiente, risorse, po-litica, scelte economiche, strumenti fiscali, tecnologia, infrastrutture, consumo e stili di vita. L’azienda committente utilizza im-pianti produttivi di recente costru-zione per lavorazioni di normalizza-zione mediante trattamento termico

di profili in acciaio a geometria qua-drangolare, prevalentemente desti-nati al mercato edile. Il processo è, per necessità tecnologiche, piuttosto energivoro: i trattamenti di norma-lizzazione vengono effettuati in forni alimentati a metano che operano ad elevate temperature. I fumi emessi dal processo sono dunque essi stes-si ad elevate temperature e la loro re-immissione in atmosfera neces-sita di post-trattamenti che ne con-sentano il raffreddamento. Già oggi l’impianto è dotato di un sistema di recupero termico dai fumi che, tut-tavia, ne sfrutta solo parzialmente il potenziale.

Obiettivi– Individuazione dell’alternativa tecnologica più sosteni-

bile che consenta un recupero energetico (termico e/o elettrico) efficiente ed efficace dai fumi di processo.

– Il lavoro è incentrato sulla comparazione, basata su un cruscotto (sviluppato ad hoc) di indicatori eterogenei, di tre possibili scenari d’investimento, confrontati ed analizzati sotto il profilo tecnico (per ponderarne la fattibilità), energetico ed ambientale, ed economico così da fornire input quantitativi alla decisione d’inve-stimento.

ConclusioneIn una realtà costantemente alla ricerca di soluzioni tec-niche che migliorino la qualità della vita, riducendo i costi della produzione e massimizzando i profitti, l’argomento energia spazia a 360 gradi.Nel quotidiano, il concetto di fonte energetica, di con-versione, di conservazione, di trasferimento di energia sono un tutt’uno con il problema fondamentale del re-cupero energetico e dell’impatto ambientale.Questo lavoro ha cercato di prospettare una forma di conservazione di un’energia prodotta convertendola in un’altra fruibilità come enunciato nel Primo principio della termodinamica.

Scelta sostenibile di un impianto di recupero d’energia dai fumi di un processo di lavorazione dall’acciaio Davide Macario Relatore

Marzio SorliniPartnerGeneral Forni

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52 53Ingegneria gestionale Ingegneria gestionale

AbstractL’azienda committente produce componentistica elettronica desti-nata ai mercati mondiali. Da alcu-ne analisi preliminari effettuate, è emersa la possibilità (e necessità) di migliorare le performance di alcuni processi critici adottando, in par-ticolare, un approccio consono ai princìpi del Lean Manufacturing. Il presente progetto ha come obiet-tivo l’individuazione e la quantifi-

cazione di opportunità di migliora-mento di carattere metodologico, tecnologico ed organizzativo, in-cludendo anche iniziative di TPM (Total Productive Maintenance) e di MDI (Managing for Daily Improve-ment), integrando quanto già rea-lizzato dall’azienda in alcuni reparti produttivi. Il lavoro dovrà prevedere un’analisi iniziale in grado di defi-nire la rilevanza dei diversi processi con riferimento ai parametri tipici

del Lean, seguita da una scelta con-certata del focus d’intervento e da una fase di sviluppo delle idee. Una formalizzazione quantificata delle proposte di miglioramento chiu-derà il progetto, consegnando alla direzione aziendale un efficace stru-mento di supporto alle decisioni che consenta di individuare le priorità d’intervento.

Obiettivi– Analisi d’alto livello dei processi aziendali e stima delle

relative criticità. – Quantificazione delle attività a valore aggiunto e non

a valore aggiunto delle fasi individuate come a mag-giore criticità.

– Formulazione di almeno tre proposte di miglioramen-to per le attività critiche.

– Riduzione di almeno il 10% dei tempi non a valore ag-giunto per le attività critiche alle quali siano applicati i miglioramenti cui sopra si fa riferimento.

– Definizione di un insieme di progetti di miglioramento e proposta di un sistema di valutazione e prioritizza-zione.

– Elaborazione di soluzioni in ottica TPM ed MDI per il miglioramento delle performance aziendali.

ConclusioneGli obiettivi posti dall’azienda committente riguardava-no la riduzione del tempo di attraversamento del siste-ma da attuarsi mediante un miglior sfruttamento delle risorse a disposizione, così da migliorare le performance del sistema riducendone i costi di gestione in ottica Lean. La VSM d’insieme ha permesso di individuare l’area pro-duttiva ove un intervento sarebbe risultato più incisivo e, in accordo con il management, è stata svolta l’analisi approfondita della stazione di finitura: dalla VSM della stazione è emerso che attualmente il tempo di attra-versamento di una produzione (ossia una scatoletta di pezzi) è di 267 minuti. Grazie ai miglioramenti proposti, si prevedono i seguenti risultati: – Riduzione del tempo di attraversamento della stazio-

ne di 79,7 minuti, ovvero del 29,85%; – Benefici economici che si attestano a 97’500 CHF in

cinque anni; – Risparmio di ore lavorative sfruttate per attività NVA

pari a 1’123,75 h in cinque anni; – Riduzione dei fermi macchina relativi alla lavametalli

di 1’200 h in cinque anni.

Miglioramento delle prestazioni di un processo di lavorazione di componentistica elettronica

Fabio Moltoni RelatoreMarzio Sorlini

AbstractL’incremento di domanda di oli speciali da parte del mercato ha ri-chiesto a Sofinol un aumento della capacità produttiva. Per questo mo-tivo è in svolgimento un progetto di ampliamento della raffineria. Que-sto progetto va però a decrementa-re lo spazio dedicato alla logistica di quasi il 90% della superficie sfrutta-bile. Per questo motivo è necessario, attraverso diverse metodologie, de-

finire i fabbisogni produttivi ed ela-borare delle soluzioni sostenibili che permettano di far fronte a questo cambiamento.Il risultato del lavoro è prima di tutto un nuovo Layout del magazzino che permetta di tenere a scorta i mate-riali e i prodotti necessari nel breve periodo. Inoltre sono state elabo-rate nuove soluzioni outsourcing e innovative politiche di riordino per permettere di mantenere il Service

Level richiesto dalla produzione con un’ottima responsiveness.La nuova soluzione proposta ha an-che permesso di migliorare il pro-cesso logistico per quanto riguarda la sicurezza andando a mitigare le intersezioni dei flussi di persone e materiali.

Obiettivi– Proporre soluzioni logistiche che permettano di far

fronte all’ingente decremento di spazio che compor-terà il progetto.

– Rendere sostenibile il cambiamento ◆ Continuare a soddisfare i fabbisogni della produzione ◆ Rientrare nel budget.– Formulare soluzioni realizzabili nel medio/lungo pe-

riodo.– Migliorare il processo logistico attuale sotto l’aspetto

della sicurezza (segregazione flussi materiale/persone).

ConclusioneLo studio sullo scenario attuale ha permesso di rilevare le prestazioni del processo logistico. Ciò ha inoltre per-messo di riconoscere le criticità presenti.L’analisi di Pareto e il calcolo dei tempi medi di perma-nenza a scorta hanno permesso di identificare e classifi-care i prodotti in famiglie distinte. Questa classificazione ha aiutato nella progettazione di soluzioni ad hoc per ogni famiglia di prodotto.Soluzioni che hanno supportato l’elaborazione di nuove politiche di riordino e di un nuovo Layout che è stato in seguito validato.Tutto ciò ha permesso di proporre una valida soluzione per affrontare il cambiamento che comporterà una per-dita di superficie di magazzino.Parallelamente si è riusciti ad integrare nella soluzione un significativo miglioramento della sicurezza del per-sonale che svolge le proprie mansioni.

Analisi, progettazione logistica e interazione PSA

Alex Monti RelatoreAndrea Bettoni

PartnerSofinol SA

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54 55Ingegneria gestionale Ingegneria gestionale

AbstractIn un contesto competitivo com-plesso e dinamico quale quello at-tuale, è essenziale per le aziende essere in grado di adattarsi al cam-biamento, essere flessibili e avere la capacità di rinnovarsi continuamen-te. Da un punto di vista organizzati-vo, una possibile soluzione in questa direzione è l’implementazione di gruppi di lavoro autonomi e autore-

golati (GLAA) che possano adattarsi alle mutevoli esigenze dell’azienda, formando piccole realtà tese verso obiettivi comuni e condivisi. Il mo-tivo dell’implementazione dei grup-pi autonomi e autoregolati è molto chiaro, il capitale umano è la parte indispensabile per la sopravvivenza dell’azienda.Valutata la situazione attuale dell’a-zienda TE Connectivity di Bioggio, si

sono presi come punti di riferimento i target aziendali. I gruppi sono stati analizzati e sono state estrapolate le aree di miglioramento, elaborando obiettivi di sviluppo raggiungibili.L’implementazione è tuttora in cor-so, il lavoro di tesi ha aiutato il ma-nagement ad analizzare se il pro-getto ha preso la via giusta tramite formulari e framework specifici per reparto.

Obiettivi– L’obiettivo primario dei gruppi autonomi all’interno di

TE Connectivity, è la responsabilizzazione dei collabo-ratori, ed il significato è quello di condivisione e delega di potere o autorità ai collaboratori all’ interno dell’or-ganizzazione.

– Aumentare il potere dei dipendenti innalza inevitabil-mente la loro motivazione a svolgere al meglio i propri compiti, dando sfogo alla creatività.

– Per responsabilizzare i dipendenti, è necessario dotarli di tre elementi, che consentono loro di agire più libe-ramente nello svolgimento delle loro funzioni:

◆ Informazioni ◆ Conoscenza ◆ Potere.

ConclusioneLa permanenza in TE connectivity durante lo sviluppo del lavoro ha permesso di consolidare le basi dei grup-pi autonomi e auto-regolati all’interno dei reparti, che dovranno in autonomia fortificare il gruppo e sentire re-almente la necessità di obiettivi comuni e condivisi per operare in autonomia.La problematica fondamentale in azienda è il modo in cui le persone affrontano il cambio di mentalità per essere gruppo, infatti non sono mancati attriti e discussioni.Tuttavia, con l’aiuto delle persone formate per guidare il cambiamento e la giusta attenzione da parte del mana-gement, entro fine anno i gruppi pilota dovrebbero rag-giungere l’autonomia auspicata dal management.Corsi di formazione per il personale, definizioni di obiet-tivi comuni e condivisi, supporto ai collaboratori per attuare il cambio di mentalità e riunioni pianificate per monitorare l’avanzamento delle performance dei grup-pi, sono gli elementi strategici per la giusta implementa-zione di questi gruppi.

Gruppi di lavoro autonomi e auto-regolati

Luca Osmetti RelatoreDonatella Corti

PartnerTE Connectivity

AbstractIl profondo cambiamento del mer-cato dell’ultimo decennio, condi-zionato fortemente dalla situazio-ne macro economica mondiale, ha messo la Mikron di fronte ad una grande sfida, in quanto si trova con-frontata con la forte diminuzione dei margini e dei lead time di consegna richiesti dai clienti. In questo lavoro è stata fatta una mappatura del siste-

ma produttivo e delle performance per far emergere delle inefficienze che possono portare a far aumenta-re i costi ed i termini di consegna. In seguito, sulla base di quanto emer-so, sono state formulate delle pro-poste di miglioramento e dei KPI di valutazione per quest’ultime.

Obiettivi– Mappatura e analisi dello stato AS IS: ◆ Analisi della produzione ◆ Analisi delle operazioni ◆ Analisi del volume di ordini per cella/macchina.– Analisi delle performance del sistema produttivo: ◆ VSM ◆ Analisi code ◆ Analisi flussi ◆ Analisi puntualità.– Identificazione delle principali inefficienze e proble-

matiche e proposte di miglioramento: ◆ Problematiche e reattive proposte per le performance ◆ Problematiche e relative proposte organizzative.– Formulazione KPI per la valutazione delle proposte: ◆ Simulazione impatti delle proposte ◆ Formulazione KPI.

ConclusioneIl lavoro svolto ha permesso di identificare dei punti da migliorare per ottimizzare il processo produttivo e per migliorarne la produttività, cambiando alcune fasi del processo di pianificazione della produzione. Inoltre è stato proposta l’introduzione di un piano di formazione preventiva che permette una maggiore rotazione del personale sulle varie macchine presenti nell’area fab-bricazione. I risultati saranno valutati al termine di un periodo in cui sarà monitorata costantemente la produ-zione. Infine, dopo aver analizzato i risultati delle misure introdotte, saranno formulati nuovi obiettivi per conti-nuare a seguire la logica del miglioramento continuo.

Analisi dello stato AS IS e delle performance del reparto produttivo di un’azienda manifatturiera

Giovanni Perri RelatoreLuca Canetta

PartnerMikron SA

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56 57Ingegneria gestionale Ingegneria gestionale

AbstractIn questo lavoro di tesi viene stu-diato un aggiornamento al sistema informativo di ROLTRA S.A. una pic-cola impresa messicana che opera nel settore dei trasporti logistici su gomma. Inizialmente è stato analiz-zato il mercato messicano con focus sugli aspetti interni ed esterni, da quiverranno ricavate le criticità nell’im-

presa ed evidenziati i gaps fra il servizio offerto e la domanda. Suc-cessivamente sono stati analizzati i processi aziendali ed è stato pro-posto uno scenario di miglioria. Dai risultati delle analisi è stato eviden-ziato un obiettivo chiave per l’azien-da, ovvero l’introduzione di un siste-ma di monitoraggio satellitare della flotta.

Il progetto si è concluso con un’ana-lisi di fattibilità del sistema proposto.Parallelamente alle analisi sono sta-te implementate soluzioni pratiche in grado di ridurre costi e tempi di lavoro e di garantire una maggiore sicurezza nell’ambito lavorativo.

Obiettivi– Riuscire a capire le necessità dell’azienda e metterle a

confronto con il mercato dello stesso settore. – Istruire l’amministrazione aziendale verso le culture

IT proponendo piani d’azione per il miglioramento del loro sistema informativo.

ConclusioneIn seguito ad un’approfondita analisi è stato proposto all’azienda un piano di miglioramento continuo. Il pas-saggio decisivo sarà l’implementazione di un sistema di tracciamento GPS che permetterà di ridurre i costi ope-rativi, i tempi di gestione e incrementare la sicurezza aziendale.

Studio di un sistema informativo per ROLTRA SA de C.V.

Demian Rihs RelatoreMarco Morfino

PartnerRoltra SA

AbstractLa scheda di sicurezza (SDS) è un documento che, per chi vende so-stanze o miscele pericolose, è ob-bligatorio fornire. La SDS raccoglie tutte le informazioni necessarie per la manipolazione delle sostanze pericolose e le raccomandazioni ri-guardanti il loro utilizzo. Attualmente, in Cerbios, vengono scritte in formato Word dall’HSE Manager che raccoglie i dati rilevan-ti e completa le informazioni ripor-

tate nelle sedici sezioni della scheda di sicurezza e dagli R&D Manager (Chimico o Biologico) che fornisco-no tutte le informazioni tecniche necessarie per l’identificazione del prodotto in termini di sicurezza. Una volta completate, vengono in-viate all’addetto della gestione do-cumentaria per finalizzare il docu-mento.Alla conclusione di questo iter, il do-cumento viene scansionato e reso disponibile al reparto logistica per

allegarlo alla documentazione della spedizione del prodotto. Il lavoro è stato svolto attraverso la verifica e l’integrazione della docu-mentazione già presente, come la risk analysis e la proposal, due gap analysis da cui sono emerse le per-sonalizzazioni necessarie.Le ultime operazioni hanno riguar-dato il popolamento del database e la stesura del manuale utente per permettere di formare il personale Cerbios.

Obiettivi– L’obiettivo aziendale è l’installazione e la messa in fun-

zione del software MSDS per una gestione automa-tizzata ed efficace delle MSDS e MSDS semplificate per le materie prime e di supporto, eventuali interme-di e i prodotti. Il software aggiorna automaticamente le normative applicabili alle SDS e permette di poterle tradurre automaticamente in tutte le lingue compre-se nel pacchetto.

– L’obiettivo del mio progetto è stato seguire le varie fasi dell’implementazione del software in modo che avvenga in maniera efficiente, cercando di ottimiz-zare il dispendio di tempo e costi. Per farlo ho dovuto prendere confidenza con il software e confrontare i risultati degli output in modo da trovare le differenze sostanziali tra risultato ottenuto e voluto, stilare la li-sta delle personalizzazioni da far eseguire all’azienda fornitrice prestando attenzione a non sforare con il budget e creare il manuale utente in modo da spiega-re le modifiche attuate e da poter facilmente istruire il personale che andrà ad utilizzar il software fornendo-gli una linea guida.

ConclusioneVerifichiamone il successo attraverso gli indicatori di successo stabiliti: – Tempo: i tempi programmati nel GANTT sono sempre

stati rispettati; – Costo: grazie alle personalizzazioni interne e all’elimi-

nazione dei nice-to-have siamo riusciti a non oltrepas-sare il budget di progetto risparmiando circa 10’000 € rispetto alle previsioni di costo iniziali, incrementando il budget iniziale di 21’000 € piuttosto che 30’000 €;

– SDS risultante il più possibile corrispondente alle esi-genze aziendali: la SDS finale rispetta tutte le richie-ste, effettuate dal personale aziendale, e quelle grafi-che richieste dalla direzione, dopo le personalizzazioni eseguite. Pertanto posso affermare che il risultato è coerente con le aspettative.

– In futuro si potrebbe valutare l’implementazione del modulo per le etichette, scartato durante l’analisi, o del database per le informazioni chimiche delle sostanze.

– È stato scelto un software con un pacchetto esten-dibile ad altre sedi perciò verrà esteso anche all’altra azienda che fa parte del gruppo.

Project management: implementazione software per la gestione delle schede di sicurezza

Marco Serafin RelatoreSara Vignati

PartnerCerbios-Pharma SA

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58 59Ingegneria gestionale Ingegneria gestionale

AbstractQuesto lavoro prende in esame al-cune linee produttive nel settore alimentare e si concentra sull’indivi-duazione e proposta di azioni miglio-rative su tre livelli: (i) a livello organiz-zativo, analizzando le problematiche legate alla gestione del personale; (ii) a livello gestionale, andando ad iden-tificare metodi per il miglioramento della raccolta dati dallo shop-floor e proponendo un pannello di KPI ne-

cessario per il controllo dei processi; (iii) a livello tecnologico, proponendo una soluzione dedicata per il miglio-ramento di una fase critica del pro-cesso.L’azienda e i suoi processi produttivi sono stati schematizzati secondo il formalismo IDEF0 in modo da avere a disposizione una rappresentazione funzionale alla mappatura dei risul-tati ottenuti. Il lavoro si articola par-tendo da una fase di analisi, incen-

trata sulla verifica e aggiornamento dei piani operativi utilizzati in produ-zione. Infine, a completamento della revisione del sistema aziendale di raccolta e analisi dati, si è svolta un’a-nalisi rappresentativa della situazio-ne attuale dei costi di produzione, al fine di elaborare una proposta di in-tervento di ottimizzazione del siste-ma di raccolta e gestione dati oltre a valutare un investimento di ottimiz-zazione tecnologica.

Obiettivi– Individuare alcune possibili azioni di miglioramento e

di ottimizzazione dei processi dell’azienda a seguito delle problematiche emerse dalle analisi mirate su al-cuni reparti / linee / prodotti critici.

– Proporre un sistema di raccolta dati efficace al fine di ottenere delle informazioni sufficienti con le quali ela-borare degli indicatori di performance che permetta-no di mantenere sotto controllo i processi produttivi oltre che migliorarne l’efficienza.

– Verifica di alcuni piani operativi critici laddove sarà possibile raccogliere abbastanza dati riguardanti le tempistiche macchine / operatori nonché di processo in generale, con l’obiettivo di capire l’efficienza attuale del metodo di raccolta e gestione dei dati come pure quali siano realmente le informazioni notevoli da rile-vare e come rilevarle.

ConclusioneDopo la verifica di alcuni piani operativi critici per quan-to riguarda il rilevamento delle tempistiche macchine / operatori oltre che delle quantità / lotti delle singo-le risorse (materie prime) e le difficoltà incontrate in

quest’operazione, si è individuata la necessità di poter-si affidare a un metodo alternativo di raccolta dati che potesse aiutare nell’intento di verificare e aggiornare automaticamente tutti i piani operativi. È stato quin-di concepito un sistema che rilevasse i dati salienti con l’affidabilità necessaria a questo scopo. A questo punto sarà inoltre possibile realizzare un nuovo e interessante pannello d’indicatori di performance per il monitoraggio costante dei processi di produzione.Questo intervento di miglioria riveste un ruolo impor-tante nel favorire e semplificare l’ottimizzazione dei processi produttivi dell’azienda tutta. Un’analisi rappresentativa dei costi di prodotto ha per-messo di confermare che la qualità dei dati presenti a sistema è relativamente bassa, il che si traduce in diffi-coltà di comprensione dello stato effettivo dei processi di produzione e nell’impossibilità di procedere con otti-mizzazioni puntuali e mirate. L’osservazione di una linea fortemente automatizzata ha permesso di identificare una potenziale inefficien-za in un’operazione a non valore aggiunto necessaria, e quindi di valutare un intervento migliorativo in termini di automazione.

Verifica e ottimizzazione dei piani operativi Sandro Vanini SA

Mattia Städler RelatoreAndrea Bettoni

PartnerSandro Vanini SA

AbstractCCS Adaxys AG è un’azienda svizze-ra che opera nel mercato EMS, mer-cato di terzisti altamente competi-tivo dettato da una forte riduzione dei costi produttivi mantenendo nel contempo un’elevata flessibilità (in termini di varianti di prodotto, volu-mi e mix). Da qui è nata l’esigenza di riprogettare due reparti di 2000m2 nella quale ci lavorano 60 persone innovando il più possibile il sistema produttivo attraverso una revisione del layout e applicando le tecniche di lean manufacturing. Sono stati analizzati i flussi di lavoro, le movi-

mentazioni di materiale e persona-le per poi definire un layout in gra-do di ridurne gli sprechi. Dall’analisi sono emerse inefficienze dovute a trasporti, spostamenti, doppie ope-razioni. Tramite le 5S, tool della lean manufacturing si è riuscito a compattare e standardizzare le po-stazioni di lavoro permettendo la creazione di uno spazio libero uti-lizzabile in caso di opportunità di business future. Grazie ai risultati dell’analisi As Is sono stati elabo-rate due alternative di layout, che analizzate hanno permesso di iden-tificare la soluzione migliore che è

stata successivamente sviluppata nel modello To Be. L’assetto pre-sentato nel modello To Be propone un miglioramento delle prestazioni che va ben oltre gli obiettivi iniziali. Il lavoro presenta una roadmap di azioni future atte a perseguire il mi-glioramento continuo e ottimizza-re le prestazioni con prospettive ed investimenti che vanno dal breve al lungo termine. Il progetto è realiz-zato per il 70% ed è attualmente in fase di implementazione.

ObiettiviCon il nuovo layout che punta al miglioramento dell’effi-cienza produttiva si prevede una riduzione di:– Production lead time del 30% [h]– Trasporto materiali 30% [CHF]– Spostamento operatori del 20% [CHF].

ConclusioneAl momento dell’assegnazione del progetto mi sono do-mandato se questo fosse oltre la mia portata e le mie ca-pacità. Analizzando i dati a disposizione e applicando la teoria assimilata durante il percorso di studi sono riusci-to a scomporre un progetto che inizialmente appariva enorme in piccoli blocchi semplificati. Inoltre, un ulterio-re aumento della complessità è stato causato dal fatto che nel corso del progetto sono intercorsi alcuni impre-visti a cui sono riuscito a trovare soluzioni per procedere con la fase successiva. L’assetto presentato nel modello To Be propone un miglioramento delle prestazioni che va ben oltre gli obiettivi iniziali.

Miglioramento efficienza reparti test e box build

Marco Tagliabue RelatoreGianpiero Mattei

PartnerCCS Adaxys AG

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60 61Ingegneria gestionale Ingegneria gestionale

AbstractQuesto progetto di tesi prende le mosse da un’idea imprenditoriale proposta dall’azienda Veragouth SA per estendere il proprio mercato all’ampliamento e sopraelevazione di edifici. Il primo passo dell’anali-si è volto a definire puntualmente il modello di business da imple-mentare e quantificare il mercato potenziale verso cui indirizzarlo. Si è quindi valutato l’andamento del

mercato immobiliare svizzero, de-dicando particolare attenzione alla città di Lugano. La vivacità del mer-cato immobiliare favorisce l’idea di business, in particolare consideran-do il costante aumento del valore dei terreni non edificati e al netto spostamento del mercato verso la costruzione di edifici plurifamiliari. Una volta definito il prodotto è sta-to necessario analizzarne il proces-so di realizzazione, attività che ha

permesso di definire i rischi correlati all’attività dell’azienda. L’ultima par-te di questo progetto è volta a svi-luppare il piano di business per l’a-pertura di un’azienda che parta dalla città di Lugano per espandersi sul mercato nazionale. È stata studiata una struttura aziendale che suppor-ti la realizzazione del numero cre-scente di interventi ed è stata previ-sta la redditività dell’operazione.

Obiettivi– Definizione di un business plan per un’azienda basata

sull’idea imprenditoriale proposta dall’azienda al fine di valutarne la fattibilità.

– Per questo dovrà innanzitutto essere definito un bu-siness model che rappresenti le possibili applicazioni dell’idea, sviluppando una proposta chiavi in mano per il cliente. Dovranno essere definiti i processi di crea-zione del prodotto e i rischi collegati all’attività, per poi prepararne le rispettive strategie di mitigazione.

– Verrà inoltre sviluppato un modello di budgeting per consentire la valutazione delle diverse offerte al clien-te e la previsione di costi e ricavi delle operazioni. Tale modello dovrà poi essere applicato a casi reali sul ter-ritorio sia per validarne l’efficacia, sia per testare l’inte-ro modello di business.

– Infine verrà prodotto il business plan basandosi sui ri-sultati ottenuti dalle analisi precedenti per valutare la profittabilità dell’idea di business e preparare la futura apertura dell’azienda.

ConclusioneI risultati presentano possibilità importanti per l’azienda legate ad un mercato, quello immobiliare, che presen-ta ottimi margini di investimento. L’effettivo succes-so dell’azienda sarà legato allo sviluppo dell’analisi di mercato e alla capacità di escludere, partendo da quelli individuati durante questo progetto, i casi non adat-ti all’intervento. Per proseguire lo sviluppo dell’idea im-prenditoriale l’azienda dovrà ora concentrarsi sulla ri-cerca dei primi edifici che permettano l’applicazione del modello di business studiato per poter avviare le attività della nuova società con chiare opportunità di offerta al cliente. Essenziale sarà inoltre l’individuazione di partner tecnici per l’esecuzione dei vari stadi di costruzione, in particolare per quanto riguarda il risanamento dell’edi-ficio. La collaborazione con questi professionisti esterni permetterà di migliorare costantemente gli strumenti di preventivazione per una valutazione efficace dei margi-ni di operazione.

Definizione e implementazione di un modello di business innovativo. Il caso UP!

Jacopo Viviani RelatoreAndrea Barni

PartnerVeragouth SA

AbstractPer ogni azienda l’obiettivo prima-rio è uno: acquisire e mantenere clienti importanti meglio della con-correnza. L’azienda che più di altre cercherà di trarre a sé clienti a forte valore aggiunto prima o poi otterrà una solida e vantaggiosa posizione nel proprio settore. L’azienda vin-

cente è colei che “sposa” il cliente e non si limita a “sedurlo”. È chiara-mente comprensibile come la leal-tà della clientela sia strettamente vincolata e direttamente propor-zionale alla soddisfazione delle sue necessità. Conseguentemente, il fo-cus delle imprese si è gradualmente sempre più spostato nella direzione

della massimizzazione della soddi-sfazione del cliente. Questo impli-ca necessariamente che da parte dell’azienda vi sia una profonda e accurata conoscenza della clientela, raggiungibile sempre più attraverso strumenti flessibili in grado di fornire informazioni rilevanti e aggiornate in brevi lassi di tempo.

Obiettivi– Analisi e progettazione di una soluzione che sia in gra-

do di fornire all’intera organizzazione le informazioni di maggiore rilievo che riguardano i customer, dove con il termine customer si intendono le banche.

– Consentire ai vari dipartimenti di organizzare e pro-gettare al meglio il proprio lavoro, specialmente qua-lora si verifichino dei cambiamenti significativi e di qualsiasi natura presso il customer stesso.

– Esaminare la situazione iniziale dell’azienda, ovvero gli strumenti che ha attualmente a disposizione per in-terfacciarsi con il cliente.

– Svolgere delle interviste con persone che lavora-no all’interno dei vari dipartimenti del back office, in modo tale da poter comprendere quali siano per ognuno di essi le informazioni più importanti.

– Analizzare diversi tipi di concept di soluzione con lo scopo di individuare la scelta più opportuna in manie-ra tale da poter realizzare diverse interfacce grafiche, che potessero dare una rappresentazione sufficien-temente precisa sia delle funzionalità del sistema ma anche dei ruoli che ogni utente ha all’interno di quest’ ultimo.

ConclusioneDi fondamentale importanza per la riuscita del pro-getto è stato il contributo delle persone interessate da quest’ultimo, in particolar modo quello dei responsabi-li della divisione Client Management, ma anche di tutti coloro che con grande cortesia hanno dedicato il proprio tempo alle interviste necessarie per determinare i re-quisiti funzionali del futuro sistema. Tuttavia la fase più cruciale è stata quella relativa all’elencazione e alla com-parazione dei differenti tipi di concept, questa fase infatti ha permesso di far emergere il concept maggiormente aderente alle esigenze dei vari stakeholders. Il concept migliore è risultato essere un Content Management Sytem (CMS) in grado di fornire informazioni all’inte-ra organizzazione secondo una netta profilazione degli utenti, distinguibili in utenti con privilegi di sola lettura ed «autori» con privilegi anche di scrittura. Il seguente lavoro sarà dunque particolarmente importante per la divisione Client Management poiché sarà uno dei primi tasselli nella costruzione di un strategia più ampia, vol-ta a convincere i vertici aziendali della assoluta necessi-tà di introdurre un sistema di questo genere all’interno dell’organizzazione.

Know Your Customer

Miroslav Vujanović RelatoreRoberto Klaus

PartnerAvaloq Sourcing SA

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62 Ingegneria gestionale

AbstractQuesto lavoro di tesi analizza il re-parto produttivo PID (Produzione IDentoflex) di KERR Dental, con l’obiettivo di supportare l’evento di President Kaizen (evento Kaizen con la partecipazione del presidente del-la multinazionale) al fine di ottimiz-zare il processo produttivo e incre-mentarne l’efficienza.

Nel reparto PID sono prodotti i Po-lishers, dispositivi medici utilizzati dai dentisti in tutto il mondo per la rifinitura di denti a seguito di opera-zioni di ricostruzione. Per l’ottimizzazione del processo sono state introdotte metodologie e tool lean quali le 5S, lo standard work, il visual management e la-beling, precedentemente non ap-

plicate all’interno del reparto. Per ogni cella sono stati introdotti delle standard work tables, indicanti tut-te le procedure e operazioni che gli operatori devono eseguire in ogni postazione e una +QDIP board, utile per la rilevazione di eventuali pro-blematiche in reparto.

Obiettivi– Analisi del reparto di produzione PID (Produzione

Identoflex).– Introduzione dei principi Lean.– Preparazione all’evento president Kaizen.L’evento President Kaizen ha riguardato l’incremento del livello di efficienza del reparto in analisi. Questa ne-cessità è nata per poter soddisfare l’aumento della do-manda di mercato (+ 10% previsto nei prossimi 2 anni). Le metodologie utilizzate per il raggiungimento di que-sto obbiettivo includono essenzialmente principi di Lean production, in modo da snellire il processo produttivo e avvicinarlo gradualmente alla produzione a flusso, favo-rendo anche una ridefinizione del layout, per permettere la formazione di celle di produzione.

ConclusioneIl lavoro di analisi svolto ha favorito un profondo stu-dio e riprogettazione del reparto produttivo in esame. Sono stati utilizzati strumenti e metodologie quali il dia-gramma di Pareto per l’identificazione dei semilavorati alto rotanti, le spaghetti chart per le movimentazioni e le VSM per l’identificazione dei flussi di valore lungo l’in-tero processo produttivo. Per mezzo di essi è stato pos-sibile portare a termine l’analisi AS-IS del reparto, utile a supportare l’evento Kaizen. È stato proprio durante quest’ultimo che sono state apportate numerose modi-fiche al processo: – una ridefinizione del layout con la creazione di nuove

celle produttive;– l’introduzione della logica a flusso;– l’introduzione Visual management.L’obiettivo del progetto di tesi coincideva con l’incre-mento del livello di efficienza del reparto in analisi. Le metodologie utilizzate per il raggiungimento di questo obiettivo sfruttano i principi della Lean production per snellire il processo stesso e avvicinarlo gradualmente alla produzione a flusso.

Applicazione dei principi Lean per il miglioramento delle prestazioni di un reparto di produzione di strumenti odontotecniciGiulia Zanovello Relatore

Paolo PedrazzoliPartnerKerr Dental

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Bachelor of Sciencein Ingegneria gestionale

RelatoriLuca CanettaGianpiero Mattei

Athos GuanziroliLa scelta di intraprendere gli studi accademici in Ingegneria gestio-nale nasce dalla grande curiosità verso i processi aziendali, dalla loro analisi, gestione e ottimizzazione. Lavorando già da diversi anni mi rendevo conto che l’acquisizione di strumenti metodologici e cono-scenze puntuali poteva permet-termi di arricchire e completare l’esperienza professionale che stavo maturando. La possibilità di conciliare gli studi con il lavoro rappresenta una sfida importante, ma mi ha permesso di applicare in azienda quanto trattato a scuola, interiorizzando con spirito critico i temi visti a lezione.

Vincitore del premio TalenThesis 2016

Athos GuanziroliMetodo per analisi requisiti clienti e selezione partner in ambito Unmanned Aerial Vehicle (UAV)

Paolo Pedrazzoli, responsabile del corso di laureaLa tesi rappresenta un esempio d’implementazione di metodi di supporto alle decisioni, applicati in un contesto in rapida evoluzione. Il lavoro svolto permette di apprezzare la capacità dello studente di progettare e sviluppare efficacemente strumenti di supporto, che spaziano dal livello più strategico fino al livello operativo, dimostrando così appieno le competenze dell’ingegnere gestionale. La tesi sviluppa uno strumento di progettazione sistemica per soluzioni dotate di una rilevante complessità tecnica, e, soprattutto, fornisce una piattaforma in grado di integrare competenze tecniche diverse fra loro, promuovendo una interazione collaborativa nel team di progetto e fornendo nel contempo un’univoca ed aggiornata visione dei fabbisogni del cliente e della strategia aziendale.

Abstract Gli enormi sviluppi tecnologici degli ultimi anni stanno radicalmente modificando il settore aeronautico. Svariate indagini di mercato stima-no un forte aumento della domanda legata al settore UAV nonostante le condizioni d’incertezza circa gli standard di sicurezza dovute ad un quadro normativo non ancora completamente definito. É dunque necessario sviluppare know-how specifico e soluzioni innovative che permettano di soddisfare moltepli- ci esigenze dei clienti. La creazione di nuove reti aziendali collaborative che integrino attori con competen-ze diversificate è un fattore di suc-cesso fondamentale. Questa tesi si prefigge di fornire strumenti intu-itivi per supportare la scelta degli attori in funzione delle esigenze dei clienti, della complessità tecnologi-ca e del campo applicativo.

ObiettivoL’obiettivo è proporre una metodo-logia che permetta di strutturare i diversi casi di business, gestendo in maniera efficace le complessità e le specificità del settore UAV. Date le molteplici combinazioni di aspetti tecnologici e di servizio che compongono la soluzione richiesta é necessario definire quali siano le procedure da attuare ed i diversi processi che si vanno ad innescare. Analizzare e capire i principali campi di utilizzo degli UAV permetterà di accompagnare i clienti nella carat- terizzazione di un prodotto e ser- vizio personalizzato. Si vogliono

inoltre classificare e categorizzare tutti i partner e fornitori al fine di mapparli adeguatamente secondo l’importanza e la criticità del loro contributo alla soddisfazione del cliente. In questo modo é possi-bile ottenere un quadro generale sufficientemente dettagliato per costruire in maniera efficiente ed efficace delle Supply Chain speci- fiche per ogni business case. Questi due obiettivi sono fortemente le- gati perché un’efficace catalogazio- ne dei partner supporterà la defi- nizione dei prodotti e servizi disponi-bili, mentre una buona conoscen- za dei clienti permetterà di sceglie-re i partner più idonei alla richiesta specifica.

MotivazioniL’argomento di tesi mi ha affascina-to dal primo momento perché l’ho visto come il connubio perfetto tra la mia passione e la mia esperienza nel campo dell’aviazione e le svariate metodologie di analisi qualitative e quantitative apprese durante il mio iter accademico. Durante i miei studi alla SUPSI ho particolarmente apprezzato l’approccio di risoluzio-ne di problemi complessi attraverso l’integrazione di metodi strutturati e innovativi. Quale ulteriore incorag- giamento alla mia scelta e forte motivazione all’approfondimento di questi argomenti c’è stato si- curamente anche la possibilità di collaborare con aziende come RUAG Aviation, Swiss Helicopter e gli istituti di ricerca IDSIA e ISTePS che rappresentano dei veri e propri

pionieri nell’applicazione di queste tecnologie innovative.

ConclusioniLa metodologia proposta é facile da applicare, coniuga aspetti tec-nologici, di mercato, di supply chain e vari metodi. Campi applicativi, caratteristiche di prodotto e servi- zio, e richieste sono identificati con un sondaggio internazionale. Il QFD permette di priorizzare le esigenze dei clienti e legarle alle scelte tecnologiche. L’AHP serve a valutare i partner ponderando le preferenze del management. La PLI supporta l’identificazione del-le combinazioni possibili, riducendo la complessità.

Caratteristiche di un UAV

La creazione di reti aziendali collaborative è un fattore di successo essenziale

Identificazione delle combinazioni attraverso la PLI

Il mercato droni è in forte espansione