3 febbraio 2013 - Buona Parola

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***************************************************************************************** XXXV GIORNATA PER LA VITA “Generare la vita vince la crisi” Non è forse segno la grave difficoltà nel “fare famiglia”, a causa di situazioni di precarietà che influenzano la visione della vita, suscitano inquietudine e portano a rimandare le scelte definitive e, quindi, la trasmissione della vita all’interno della coppia coniugale e della famiglia? La crisi del lavoro aggrava così la crisi della natalità e accresce il preoccupante squilibrio demografico del nostro Paese: il progressivo invecchiamento della popolazione priva la società dell’insostituibile patrimonio che i figli rappresentano. A fronte di questa difficile situazione, avvertiamo che non è né giusto né sufficiente richiedere ulteriori sacrifici alle famiglie che, al contrario, necessitano di politiche di sostegno, anche nella direzione di un deciso alleggerimento fiscale. Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sulla gerarchia dei valori che emerge nella cultura diffusa. Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, di tutelare le primarie relazioni tra le persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere insostituibile per la crescita della persona e lo sviluppo della società: «Solo l’incontro con il “tu” e con il “noi” apre l’io a se stesso» (Benedetto XVI). Quest’esperienza è alla radice della vita e porta a “essere prossimo”, a vivere la gratuità, educandosi a offrire qualcosa di noi stessi, il nostro tempo e il nostro aiuto. Non per nulla San Giovanni può affermare che «noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (Gv 3,14). Troviamo traccia di tale amore vivificante sia nel contesto quotidiano che nelle situazioni straordinarie, come è accaduto in occasione del terremoto che ha colpito le regioni del Nord Italia. Accanto al dispiegamento di sostegni e soccorsi, ha riscosso gratitudine la grande generosità e il cuore degli italiani che hanno saputo farsi vicini a chi soffriva. Molte persone hanno dato se stesse testimoniando, in forme diverse, «un Dio che non troneggia a distanza, ma entra nella nostra vita e nella nostra sofferenza» (Benedetto XVI) Tutto questo ci sprona a promuovere una cultura della vita accogliente e solidale. Al riguardo, ci sono rimaste nel cuore le puntuali indicazioni con cui Benedetto XVI (Incontro Mondiale delle Famiglie 2012 a Milano) rispondeva alla coppia provata dalla crisi economica: «Le parole sono insufficienti … Che cosa possiamo fare noi? Io penso che forse gemellaggi tra città, tra famiglie, tra parrocchie, potrebbero aiutare. Che realmente una famiglia assuma la responsabilità di aiutare un’altra famiglia». La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare alla vita, l’anelito a fare famiglia in una prospettiva feconda, capace di andare all’origine della verità dell’esistere, dell’amare e del generare. Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi. Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana LA BUONA PAROLA PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110 Radio parrocchiale 88,700 MHz parrocchialazzate.it Anno XVIII – n° 24 – 3 febbraio 2013

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Informatore parrocchiale - Lazzate

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XXXV GIORNATA PER LA VITA

“Generare la vita vince la crisi”

Non è forse segno la grave difficoltà nel “fare famiglia”, a causa di situazioni di precarietà che influenzano la

visione della vita, suscitano inquietudine e portano a rimandare le scelte definitive e, quindi, la trasmissione

della vita all’interno della coppia coniugale e della famiglia?

La crisi del lavoro aggrava così la crisi della natalità e accresce il preoccupante squilibrio demografico del

nostro Paese: il progressivo invecchiamento della popolazione priva la società dell’insostituibile patrimonio che

i figli rappresentano.

A fronte di questa difficile situazione, avvertiamo che non è né giusto né sufficiente richiedere ulteriori sacrifici

alle famiglie che, al contrario, necessitano di politiche di sostegno, anche nella direzione di un deciso

alleggerimento fiscale.

Il momento che stiamo vivendo pone domande serie sulla gerarchia dei valori che emerge nella cultura diffusa.

Abbiamo bisogno di riconfermare il valore fondamentale della vita, di tutelare le primarie relazioni tra le

persone, in particolare quelle familiari, che hanno nella dinamica del dono il loro carattere insostituibile per la

crescita della persona e lo sviluppo della società:

«Solo l’incontro con il “tu” e con il “noi” apre l’io a se stesso» (Benedetto XVI).

Quest’esperienza è alla radice della vita e porta a “essere prossimo”, a vivere la gratuità, educandosi a offrire

qualcosa di noi stessi, il nostro tempo e il nostro aiuto. Non per nulla San Giovanni può affermare che «noi

sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli» (Gv 3,14).

Troviamo traccia di tale amore vivificante sia nel contesto quotidiano che nelle situazioni straordinarie, come è

accaduto in occasione del terremoto che ha colpito le regioni del Nord Italia.

Accanto al dispiegamento di sostegni e soccorsi, ha riscosso gratitudine la grande generosità e il cuore degli

italiani che hanno saputo farsi vicini a chi soffriva.

Molte persone hanno dato se stesse testimoniando, in forme diverse, «un Dio che non troneggia a distanza, ma

entra nella nostra vita e nella nostra sofferenza» (Benedetto XVI)

Tutto questo ci sprona a promuovere una cultura della vita accogliente e solidale. Al riguardo, ci sono rimaste

nel cuore le puntuali indicazioni con cui Benedetto XVI (Incontro Mondiale delle Famiglie 2012 a Milano)

rispondeva alla coppia provata dalla crisi economica:

«Le parole sono insufficienti … Che cosa possiamo fare noi? Io penso che forse gemellaggi tra città, tra

famiglie, tra parrocchie, potrebbero aiutare. Che realmente una famiglia assuma la responsabilità di aiutare

un’altra famiglia».

La logica del dono è la strada sulla quale si innesta il desiderio di generare alla vita, l’anelito a fare famiglia in

una prospettiva feconda, capace di andare all’origine della verità dell’esistere, dell’amare e del generare.

Donare e generare la vita significa scegliere la via di un futuro sostenibile per un’Italia che si rinnova: è questa

una scelta impegnativa ma possibile, che richiede alla politica una gerarchia di interventi e la decisione chiara

di investire risorse sulla persona e sulla famiglia, credendo ancora che la vita vince, anche la crisi.

Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana

LA BUONA PAROLA

PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110

Radio parrocchiale 88,700 MHz

parrocchialazzate.it

Anno XVIII – n° 24 – 3 febbraio 2013

PROGRAMMA DELLA SETTIMANA

- Domenica 3 Febbraio: Penultima dopo l’Epifania

“GESÙ, PASSANDO, VIDE LEVI, IL FIGLIO DI ALFEO, SEDUTO AL BANCO DELLE IMPOSTE,

E GLI DISSE: «SEGUIMI». ” (Mc 2, 13-17)

ORE 7,30 ORE 9,30 ORE 10,45 ORE 15,00

S. MESSA S. MESSA (PIZZI MARIO E ANGELA – VAGO ANGELO, TERESINA, GIANPIETRO) S. MESSA (PER LA COMUNITÀ) VESPERI – PREGHIERA PER LA VITA

ORE 18,00 S. MESSA (GATTI BIANCA, DOGLIOTTI EZIO – PARENTI PRIMO E VAGO MADDALENA)

→ “Domenica insieme” per la Classe 1^ Media in Oratorio Maschile → A suor Luigia un fervido augurio di “Buon Compleanno!”

Il rispetto per la dignità di ogni persona umana, la difesa della vita dal concepimento nel grembo materno al suo termine

naturale, la fattiva promozione di una “qualità” della vita legata inscindibilmente ai fondamentali “diritti di legge naturale e di

giustizia sociale…Tutto questo ci sta davvero a cuore?

Preghiera per la vita Ti ringraziamo, Signore, per la gratuità della vita che doni senza condizioni.

Per intercessione di Santa Gianna B. M., madre di famiglia,

benedici chi accoglie, chi l’apprezza e chi la offre al tuo servizio.

Perdona chi la rifiuta, chi la disprezza e chi la impiega per il male.

Conforta chi la porta come una Croce o si sente vicino alla fine.

Sostieni la perseveranza di chi custodisce, difende e promuove la vita umana.

Infondi la forza del tuo Spirito in tutti i medici, infermieri, volontari

e in coloro che assistono chi soffre nel corpo e nello spirito.

Dona speranza ai genitori che si spendono con infinita pazienza per i figli che stanno per nascere o che devono crescere.

Dona un cuore grande a chi cerca la tua volontà nella propria vocazione. Amen.

- Lunedì 4 Febbraio: Feria (Mc 10, 35-45 )

ORE 10,00 ORE 15,00 ORE 18,00

S. MESSA PRESSO LA RESIDENZA “I GELSI” BENEDIZIONE DELLA GOLA PER I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE CON I GENITORI E I NONNI VESPERI – S. MESSA (RADICE LORENZINA, CARLO E ROBERTO)

- Martedì 5 Febbraio: S. Agata, vergine e martire (Mc 10,46b-52 )

ORE 8,15 ORE 18,00

LODI - S. MESSA (TRAININI ANGELA) VESPERI – S. MESSA

- Mercoledì 6 Febbraio: S. Paolo Miki e compagni, martiri (Mc 11,12-14.20-25 )

ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 20,45

LODI - S. MESSA (PER I CRISTIANI PERSEGUITATI) VESPERI – S. MESSA (MONS. OSVALDO, ADELE, PADRE TERESIO RAITERI, PADRE GERARDO) ITINERARIO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO: “ACCOGLIENZA, CONOSCENZA” - PRESENTAZIONE DELL’ITINERARIO

- Giovedì 7 Febbraio: Ss. Perpetua e Felicita, martiri (Mc 11,15-19 )

ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 21,00

LODI – S. MESSA VESPERI – S. MESSA CORSO BIBLICO “LA LETTERA AGLI EBREI: LA PERSEVERANZA NELLA FEDE” (EB 12,1-13) PRESSO L’ORATORIO DI ROVELLO – RELATORE DON MATTEO CRIMELLA -

- Venerdì 8 Febbraio: S. Girolamo Emiliani (Mc 11,27-33 )

ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 20,30

LODI - S. MESSA (DALL’OCCO FRANCESCO) VESPERI - S. MESSA (CAPUTO AURELIO E FAMILIARI – MONTI GIOVANNI, BAMBINA, LUIGI) I SANTI, CAMPIONI DELLA FEDE: “GIACOMO ALBERIONE TESTIMONIANZA TRASMESSA DALLA RADIO PARROCCHIALE DOPO LA PREGHIERA DEL ROSARIO.

- Sabato 9 Febbraio (Gv 4,23-26 )

ORE 17,30 PREGHIERA DEL ROSARIO ORE 18,00 S. MESSA (RE ANGELA, CARLO E LUIGIA – BONVICINI ALBINA E VITTORIO – PIZZI GIOVANNI)

Oggi parte il pellegrinaggio parrocchiale “Lourdes 2013”.

Affidiamo a don Aldo e al gruppo di pellegrini il nostro grazie alla Santa Vergine e le nostre preghiere per gli ammalati, per ogni

situazione di sofferenza che vive la famiglia, per il nostro Paese affinché riscopra e coltivi con fiducia le proprie radici cristiane,

per la gioventù e per la pace. Con il ricordo nella preghiera auguriamo ai pellegrini “buon pellegrinaggio”.

* Domenica 10 Febbraio

- 32^ Giornata della Solidarietà

PAROLE DIFFICILI CHE ORIENTANO… AL BENE COMUNE

Riesco a capire che essere uomo capace di misericordia, oggi, significa accettare il rischio della carità politica,

sottoposta per sua natura alla lacerazione delle scelte difficili, alla fatica delle decisioni non da tutti comprese, al

disturbo delle contraddizioni e delle conflittualità sistematiche, al margine più largo dell’errore sempre in agguato?

Agli uomini politici va chiesto pulizia morale, una prassi di vita trasparente, scelte rigorose e convincenti; la delega

in bianco non può essere data a nessuno, tanto più se si fregia del nome cristiano. (mons. Tonino Bello)

La politica non è un mestiere, ma un impegno della nostra sostanza di uomini, che devono rispondere del proprio

prossimo. (don Primo Mazzolari)

“Inginocchiati di fronte a Gesù Cristo per restare in piedi di fronte agli uomini”. (Alcide De Gasperi)

Condividiamo le riflessioni sul Vangelo della domenica

(raccolte nel cestino azzurro in chiesa)

Ci sono di conforto queste parole:

“Non angustiatevi, ma rivolgetevi a Dio, chiedetegli ciò di cui avete bisogno e ringraziatelo. E la pace di Dio che

è più grande di quanto si possa immaginare, terrà i vostri cuori e i vostri pensieri uniti a Cristo Gesù”.

(Una famiglia)

Nel racconto del ritorno della Santa Famiglia dall’Egitto a Nazaret, ci ha fatto riflettere in particolare sul

comportamento di Giuseppe: la sua disponibilità all’ascolto, un ascolto attento che lo induce a fidarsi del

progetto di Dio su quel Figlio che gli è stato dato in custodia dal Padre. Giuseppe intuisce che dietro

all’esperienza che stanno vivendo c’è una verità che non appartiene agli uomini, ma a Dio.

“Signore Gesù, oggi la tua Parola ci ha dato un insegnamento per quando siamo provati dalla sofferenza fisica o

spirituale. Vedi, Gesù, quando non sappiamo come uscirne, quando il peso si fa sempre più pesante la fede si

interroga: perché Dio non interviene? E’ un Padre buono, misericordioso, un Padre che ci vuole bene,

perché... Eppure oggi la tua Parola ci ha insegnato che Dio interviene: interviene per dare forza dentro la

fatica, dentro il dolore. Ci dà forza per non arrenderci e rassegnarci di camminare al buio. Nella prova non

c’è tutta la luce che vorremmo per capire tutto e subito, ma piccole luci che ravvivano la nostra speranza e

ci aiutano a proseguire il nostro cammino nella Fede. Signore, ancora oggi Ti rendiamo grazie per la

<<buona notizia>> che ci ha comunicato il Vangelo e ti preghiamo: aiuta e aumenta la nostra fede, la fede

della nostra Comunità, la fede di coloro che l’hanno messa ai margini del loro cammino.” (Una famiglia)

Festa della Santa Famiglia “Il dono della fede… una grazia per la famiglia”

Domenica 27 Gennaio 2013: grande festa per tutte le famiglie della Comunità!

Abbiamo iniziato con la Santa Messa delle ore 10,45 dove le famiglie hanno attinto al vero centro della loro vita:

la fede e l’amore verso il Padre.

Significativa è stata la presenza sull’altare di un gruppo di papà in qualità di …chierichetti e delle mamme che hanno

apparecchiato l’altare durante l’Offertorio.

Poi, dopo un sereno pranzo in Oratorio, nel pomeriggio don Federico ha presentato a tutti noi una coppia di sposi di Busto,

Carmelo e Lucia, responsabili della Pastorale Familiare della nostra Zona IV, che da oltre vent’anni si sono resi disponibili

per i Corsi di preparazione al Matrimonio per fidanzati e altri percorsi di aiuto ai Gruppi familiari.

L’entusiasmo mostrato nel raccontare la loro esperienza ha suscitato nei presenti spunti interessanti e, in particolare,

hanno sottolineato due parole prese dalla lettura che ci è stata proposta: ALTARE e ACCOGLIENZA.

- L’ altare a cui si sono accostati gli sposi nel momento del loro Matrimonio ha reso sacra la coppia e la loro unione.

Da quel giorno tutta la vita degli sposi guarda e deve tendere alla meta comune: l’Amore di Dio che si fa vivo proprio

nell’intimo della famiglia.

- L’accoglienza deve portare gli sposi all’apertura e al dialogo, prima di tutto ai figli e poi a chi si incontra nel cammino

quotidiano operando con semplicità e senza pretese, ma avendo la certezza di aver ricevuto un grande dono da Dio: il suo

Amore. Se il nostro essere sposi lo viviamo come dono, allora lo è già anche per gli altri.

Grazie per questo bellissimo incontro e un grazie anche agli animatori che si sono occupati dei più piccoli.

(Una coppia di sposi)

Il Centro di ascolto fa dell’ASCOLTO il suo MODO PROPRIO di SERVIZIO.

Il suo “fare” prevalente è l’ascolto, cuore della relazione di aiuto, dove chi ascolta e chi è ascoltato vengono

coinvolti, con ruoli diversi, in un progetto che, ricercando le soluzioni più adeguate, punta a un processo di

liberazione della persona dal bisogno.

Dall’ascolto e dall’Accoglienza della persona conseguono le altre funzioni specifiche:

1) Presa in carico delle storie di sofferenza e di definizione di un progetto di “liberazione”.

2) Orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze e una ricerca delle soluzioni più indicate e

dei servizi più adeguati presenti sul territorio.

3) Accompagnamento di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di interlocutori che restituiscano

la speranza di un cambiamento, mettendo in contatto la persona con i servizi presenti sul territorio ed attivando

tutte le risorse possibili.

4) Prima risposta per i bisogni più urgenti, sempre attraverso il coinvolgimento delle comunità parrocchiali e

del territorio.

La Caritas parrocchiale ha ritenuto di riproporre il Centro di ascolto perché siamo convinti che in un’epoca di

impoverimento delle relazioni tra le persone, colui che ha bisogno di aiuto ha primariamente bisogno di essere

ascoltato, di sentirsi persona, di non sentirsi più un estraneo, di sentirsi compreso, senza pregiudizi, senza fretta,

senza facili ricette, in totale riservatezza.

“Il compito immediato di operare per un giusto ordine nella società è invece proprio dei fedeli laici. Come

cittadini dello Stato, essi sono chiamati a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Missione dei fedeli

laici è pertanto di configurare rettamente la vita sociale, rispettandone la legittima autonomia e cooperando

con gli altri cittadini secondo le rispettive competenze e sotto la propria responsabilità”. (dall’Enciclica “Deus

Caritas est” di Benedetto XVI).

Mercoledì 16 gennaio siamo andati a Saronno presso il Centro Giovanna d’Arco per un incontro con il

dott. Fabio Reina, responsabile del Servizio Dipendenze di Saronno (Ser. T.) e psichiatra dello stesso centro sul

tema Psichiatria e dipendenze.

Il dottore ormai da diversi anni coordina le attività di questo Centro per aiutare tutte quelle persone dipendenti

da alcool, droghe, gioco d’azzardo nonché le nuove dipendenze come quelle da abuso di internet.

Per prima cosa ha voluto puntualizzare che queste persone non “hanno il vizio di …” ma una vera e propria

malattia che deve essere curata. Si può rivolgere al Centro la persona stessa che desidera essere aiutata o i

familiari e/o il partner che chiedono consulenze per sé e per il proprio familiare in disagio.

La cosa importante però da sottolineare è che una terapia efficace è quella che coinvolge non solo la persona

che è in disagio ma anche il suo nucleo familiare.

Ha sottolineato come l’Italia sia all’avanguardia in Europa per quanto riguarda le leggi in materia di disciplina

degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza

(D.P.R. 309 del 9 ottobre 1990) e la legge quadro in materia di alcool e di problema alcoolcorrelati

(Legge n. 125 del 30 marzo 2001).

La Lombardia poi e la provincia di Varese sono un’eccellenza per il coordinamento tra i vari settori della

società che sono coinvolti da questi problemi (Pubblico Servizio, società civile, famiglia e scuola).

Tanti sono i progetti avviati a questo proposito (ZERCOCA, CARCERE, CON-T@TTO, M.D.M.A. ecc.).

In particolare il progetto CONT@TTO è uno spazio di ascolto per adolescenti e famiglie, un luogo dove si può

essere ascoltati con riservatezza, avere informazioni, condividere i dubbi sull’uso di sostanze legali ed illegali

(alcol, droghe, farmaci) ed i comportamenti a rischio di dipendenza come internet e il gioco.

La Caritas, a questo proposito deve fare da collegamento, far conoscere alle persone bisognose di questo tipo di

aiuto che è possibile stare meglio ed essere aiutate da persone competenti.

Chi volesse avere ulteriori informazioni può visionare il sito internet www.indipendenze.org.

Ulteriori informazioni possono essere chieste direttamente al Centro di Ascolto.