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Ufficio Stato Giuridico e Trattamento Economico del personale www.uarc.rm.cnr.it Pagina 1 Un itinerario che introduce alla conoscenza della civiltà millenaria della Cina, ma non dimentica gli aspetti più moderni di questa destinazione. Si visitano le quattro mete più classiche: Pechino, la capitale, Xi’an e il meraviglioso sito archeologico dell’Esercito di Terracotta, Guilin, dai dolci paesaggi carsici immortalati dai più grandi pittori cinesi, Shanghai, vibrante motore economico e città avveneristica. ”il mio cielo è il cielo del Guangxi, ha tutti i colori delle perle del fiume Li. Da secoli si specchia nei versi dei poeti e nella felicità dei viaggiatori accolti dal ciliegio in fiore” (Yao Ba poeta di Yang Shuo) 29 APRILE - 9 MAGGIO 2014 (11 giorni – 9 notti) Livello nazionale - fino ad esaurimento posti disponibili iscrizioni fino al 30/01/2014 COSTO DIPENDENTI 1.610,00 (+ tasse aeroportuali e visto) COSTO AGGREGATI 1. 910,00 (+ tasse aeroportuali e visto)

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Un itinerario che introduce alla conoscenza della civiltà millenaria della Cina, ma non dimentica gli aspetti più moderni di questa destinazione. Si visitano le quattro mete più classiche: Pechino, la capitale, Xi’an e il meraviglioso sito archeologico dell’Esercito di Terracotta, Guilin, dai dolci paesaggi carsici immortalati dai più grandi pittori cinesi, Shanghai, vibrante motore economico e città avveneristica.

”il mio cielo è il cielo del Guangxi, ha tutti i colori delle perle del fiume Li. Da secoli si specchia nei versi dei poeti e nella felicità dei viaggiatori accolti dal ciliegio in fiore” (Yao Ba poeta di Yang Shuo)

29 APRILE - 9 MAGGIO 2014 (11 giorni – 9 notti)

Livello nazionale - fino ad esaurimento

posti disponibili

iscrizioni fino al 30/01/2014

COSTO DIPENDENTI € 1.610,00 (+ tasse aeroportuali e visto)

COSTO AGGREGATI € 1. 910,00 (+ tasse aeroportuali e visto)

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L’Ufficio Attività Culturali e Ricreative del CNR, organizza, a livello nazionale IL “TOUR

DELLA “CINA”

dal 29 aprile al 9 maggio 2014 (11 giorni – 9 notti)

Tempio del Buddha di Giada

La Cina, in cinese Zhong Guo, è un paese ancora

ricco di tradizioni derivate dall'antica civiltà imperiale

che, attraverso i commerci lungo la Via della Seta,

introdusse il tè ed il gelso in Europa. La Cina ha ora

raggiunto un progresso economico quanto meno

sorprendente e oggi sono una realtà il lavoro, il cibo,

il vestiario, l’assistenza sanitaria e l’istruzione. Negli

ultimi decenni la Cina ha visto veloci e radicali

cambiamenti, che non sarebbero stati nemmeno

lontanamente immaginabili solo pochi anni prima. Le

donne e gli uomini non si vestono più tutti uguali, con

le tute o le casacche blu; alle biciclette (che

continuano a essere comunque.

tantissime) si è aggiunto il traffico automobilistico caotico e folle, i negozi poveri e spogli sono

diventati centri commerciali con beni di lusso; la comunicazione con gli stranieri (prima

impossibile) è migliorata per la diffusione dell’inglese; le case tradizionali a cortile sono state

sostituite da miriadi di grattacieli.

.

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Fare un viaggio in Cina è sempre una grande esperienza di vita, fra templi, pagode, monumenti e

parchi, città moderne, affollate, trafficate, in veloce cambiamento. La Cina è, per dimensioni, il

terzo paese del mondo;la varietà del paesaggio e degli habitat naturali è immenso: dai deserti della

Mongolia all’altipiano del Tibet, dalle vette dell'Himalaya al Mar Cinese Meridionale e

Orientale. Molti i paesaggi spettacolari: l’altopiano dello Yunnan-Guizhou con gole, cascate,

grotte e pinnacoli calcarei; i laghi salati del deserto di Taklamakan; la torrida depressione di

Turpan, dove la poca pioggia evapora ancor prima di toccare il suolo.

La vastità del territorio determina anche una grande

varietà nella flora e nella fauna, che annovera

animali unici come il panda, il leopardo delle nevi,

l'elefante orientale, lo yak e la tigre cinese.

Dopo il reimpossessamento territoriale e

amministrativo di Hong Kong e Macao, rimane il

problema di alcuni territori contestati, come il Tibet,

Taiwan o alcune isole ricche di petrolio (le isole

Spratly e le isole Paracel sono oggetto di dispute

che, di tanto in tanto, si riacutizzano).

STORIA DELLA CINA

La storia della Cina è la più antica al

mondo; le prime tracce della sua civiltà

risalgono ad alcune centinaia di migliaia

di anni fa. Grazie ai resti fossili

dell’Uomo di Yuanmou, dell’Uomo di

Lantian e dell’Homo Pekinensis che

risalgono rispettivamente a 1.700.000,

800.000 e 700.000 anni fa, si può

affermare che la presenza umana ed i

primi segni di civiltà in Cina, esistevano

già durante il primo periodo dell’Età della

Pietra, in piena età Quaternaria durante

le grandi glaciazioni.

Foresta di Yuanmou

La Storia più antica: le tre dinastie

Anticamente società matriarcale, nel 5000 a.C. divenne patriarcale. Di questo periodo sono note

alcune figure leggendarie: Shi Huang Di (l'Imperatore Giallo, al quale si deve l’Esercito di

Terracotta voluto come monumento funeraio ), la moglie Lei Zu (alla quale viene attribuita

l'introduzione della coltivazione del baco da seta) e il Grande Yu, che avrebbe per primo utilizzato

armi di bronzo.

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La prima dinastia della storia cinese è stata quella degli

Xia, del Grande Yu, ( nonostante pareri discordi sulla sua

reale esistenza) al quale succedettero il figlio Qi e i suoi

discendenti, fino al 1766 a.C. quando la dinastia Shang

si insediò e regnò fino al 1122 a.C.. In questo periodo (età

del bronzo) fu costruita la

nuova capitale, Yin e

venne introdotto l' uso

pittogrammi.

Mausoleo dinastia Xia.

Durante la dinastia Zhou (1122-770 a.C.) ,venne abolita la

schiavitù e il regno venne suddiviso in stati con struttura simile a

quella feudale, che si trovavano spesso in conflitto fra loro.

In questo periodo nacquero i primi caratteri della lingua

cinese. Dal 770 al 476 a.C. (età del ferro) dinastia Chunqiu,

detta 'delle Primavere e degli Autunni': durante questo periodo

si intensificarono gli scontri tra le provincie che costituivano il

regno.

Vaso bronzo,dinastia Zhou

L’epoca degli Stati Combattenti A seguito di ciò, venne smembrato il regno fondato dalla dinastia Zhou ed ebbe inizio un periodo,

chiamato dei Regni Combattenti (476-221 a.C.) durante il quale i dieci principati feudali in cui

era divisa la Cina furono in continua lotta fra loro. Il principe di Qin prevalse e fondò il primo

impero cinese.

Durante tale periodo visse Confucio. Secondo la sua dottrina l'umanità viveva allora una

profonda crisi sociale e spirituale dalla quale si poteva uscire solo attraverso la pratica della virtù e

dello studio. Confucio insegnava il rispetto di alcune virtù fondamentali che si ispiravano alla

lealtà, all'umanità, alla benevolenza, alla reciprocità, come insegna la massima "non fare agli altri

ciò che non vorresti venisse fatto a te". Il pensiero di Confucio ha influenzato e influenza tuttora

fortemente la società cinese.

Qin Shihuangdi

L’unificazione imperiale

Tra il 221 e il 210 a.C. il primo imperatore Qin fondò l'omonima

dinastia, riunificò i territori del nord; anche le unità di misura

vennero unificate e codificata la lingua scritta attraverso il primo

catalogo dei caratteri.

Dalla vita alquanto breve, questa dinastia ha il merito di aver

regalato al mondo lo spettacolo assolutamente mozzafiato

dell'Esercito di Terracotta. L'opera fu voluta dall'Imperatore Shi

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Huang Di (Imperatore celeste della terra e dell'umanità) come monumento funerario. Inoltre ebbe

inizio la costruzione della Grande Muraglia per proteggere il regno.

Tra il 206 a.C. e il 220 d.C. regnò la dinastia Han, durante la quale l'impero iniziò l'espansione

in Asia Centrale, venne aperta la 'Via della seta' che rese più intensi gli scambi commerciali con

le province romane d' Oriente. Venne, inoltre, inventata la carta. In questo periodo il buddhismo

arrivò in Cina dall'India, attraverso le carovane commerciali che

attraversavano l’Asia.

Caduta la dinastia Han l'impero si divise in tre stati

(periodo 220-265 d.C.) e chiamato dei Tre Regni: Wei, (al

nord), Shu (nel Sichuan) e Wu (al sud), venne inoltre

introdotto il buddismo.

Tra il 265 e il 618 si susseguirono altre dinastie, fino ad

arrivare a quella Tang (618-927) fondata da LI Yuan

durante la quale l'impero cinese raggiunse una grande

estensione. Anche la poesia e l'arte ( soprattutto la

ceramica) cinesi vissero un periodo molto fertile. Venne

inventata la stampa ed introdotto l'uso della carta moneta.

Tra il 907 ed il 960 il sud della Cina conobbe uno sviluppo

economico maggiore rispetto al nord.

Cavalli e cavaliere - dinastia Tang (618 Attribuito

al pittore Han Gan (706-783)

La capitale, Chang'an diventò tanto bella da essere presa ad esempio per la costruzione delle città

giapponesi di Kyoto e Nara.

I confini raggiunsero la massima vastità nel 750, cui fece seguito una lenta ma costante contrazione

dei territori sotto il controllo cinese (nel 751 la sconfitta contro gli arabi portò all'islamizzazione

dello Xinjiang). Per via dell'inefficienza della tassazione, le casse imperiali si impoverirono, dando

luogo alle "solite" insurrezioni, che portarono alla caduta della dinastia.

Le 5 Dinastie e i 10 Regni (907 - 959 d.C.) Alla caduta dei Tang fece seguito un periodo di estrema frammentazione politica: nel nord della

Cina si alternarono 5 "Dinastie", mentre al sud coesistettero ben 10 "Regni".

Dal 960 al 1279 regnò la dinastia dei Song del Nord e del Sud. In questo periodo conosciuto

anche come il “ Rinascimento cinese” : furono inventate la polvere da sparo, la bussola,.la

stampa a caratteri mobili ( Bi Sheng ), costruiti in terracotta, ben quattro secoli prima di

Guttember. Si assiste ad uno sviluppo delle arti letterarie e con il perfezionamento del processo di

stampa, all’incremento della diffusione delle grandi opere.

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L’invasione Mongola e la dinastia Ming

Dal 1279 e il 1368 la Cina fu conquistata dai mongoli di Gengis Khan e con il condottiero

Kublai Khan fondata la dinastia Yuan. Per la prima volta il fatto che la Cina era interamente

occupata e governata da gente non cinese. La società fu divisa in 4 classi (per ragioni etniche, non

di ceto): la 1° era rappresentata ovviamente dai mongoli, nella 2° si trovavano i Semu (un premio

per le popolazioni delle regioni occidentali che avevano collaborato coi conquistatori), i cinesi han

del nord appartenevano alla 3° classe mentre in fondo alla piramide sociale si trovavano le

popolazioni del sud (le più ostili al dominio straniero). Le vie di comunicazione interne furono grandemente potenziate (anche per l'introduzione delle

stazioni di posta) e i primi europei si spinsero in Cina; Marco Polo vi compì i propri viaggi. La

religione buddhista conobbe il suo periodo migliore, sia per il moltiplicarsi dei monasteri che

per quello degli adepti. Inflazione, inondazioni e carestie e diffidenza delle popolazioni sottomesse

furono concause della caduta dei mongoli, ma il peso maggiore fu che alla morte di Qubilay si

innescarono feroci lotte per la successione, che in 30 anni portarono alla nomina di ben 8

Imperatori.

L’imperatore Zhang Hongwu Dinastia dei Ming.

Dal 1368 al 1644 con la dinastia Ming fondata dal monaco buddista

Zhu Yuanzhan ( che prese il titolo onirifico di Hongwu )

venne.posta fine al dominio mongolo.

Il fondatore proveniva da una famiglia di contadini poveri: i suoi

obiettivi furono l'espansione produttiva dell'agricoltura e il

miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. Appezzamenti da

coltivare furono distribuiti ai contadini senza terra, mentre si

diversificò e sviluppò la produzione delle colture tipiche del paese: tè, cotone, bambù, seta, nuove

qualità di riso. Durante l'epoca Ming i Cinesi si chiusero sempre più verso il mondo esterno

esaltando i valori della loro cultura tradizionale.

Beijing ( Pechino) divenne la capitale con l'imperatore Yongle e durante il suo impero la Cina

raggiunse il culmine della prosperità (aperture al commercio con i paesi d'oltremare), furono

costruite la magnifica città imperiale (chiamata Città Proibita) e il Tempio del Cielo e restaurata

la Grande Muraglia. Venne, inoltre, redatta una enciclopedia della letteratura cinese.

Alla sua morte i suoi successori di dimostrarono dei totali incapaci, specie nel fronteggiare i

soprusi degli eunuchi, persone avide ma incapaci di gestire la vita dell'Impero. Fu questa debolezza

a favorire prima l'ennesima rivolta interna e poi l'invasione dei mancesi, che segnò la fine della pen

ultima dinastia, nel 1644.

I Quing: L’ultima dinastia imperiale

L'ultima dinastia imperiale della Cina, quella dei Qing (1644-1911), proveniva dalla Manciuria,

una regione ai confini nordorientali del paese. Era dunque una dinastia straniera. Una volta

insediati sul seggio imperiale i Mancesi mantennero nelle loro cariche i funzionari cinesi avviando

una tentativo di collaborazione tra i due popoli. Ma la paura dei Mancesi di venire assimilati e di

subire l'influenza della millenaria e raffinata cultura cinese li spinse a prendere un provvedimento

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che, seppure esteriore, doveva servire a ricordare ai Cinesi chi fossero i veri padroni. A tutti i

sudditi maschi dell'impero fu infatti imposto di adottare un'acconciatura tipica della

Manciuria: la rasatura della parte anteriore del cranio e il codino. Non pochi alti funzionari

preferirono la decapitazione all'accettazione di questa pratica discriminatoria.

Durante l'epoca Qing si verificò un importante aumento della popolazione, dovuto anche ai

progressi nella produzione agricola; si estese il dominio dell'impero in Asia centrale la

Mongolia, l'odierna Taiwan Birmania e Vietnam a spese della potenza russa; fu sottomesso

definitivamente il Tibet (1759).

Permaneva lo stato di isolamento della Cina; gli imperatori volevano evitare qualsiasi processo di

modernizzazione, conservando intatto lo spirito millenario della loro civiltà. Ma le potenze

occidentali, Gran Bretagna in testa, stavano accerchiando il paese e la loro penetrazione

commerciale, militare e culturale avrebbe investito il millenario impero come un ciclone.

Lo scontro con l'Occidente

Con l'Imperatore Qian Long si inaugurò un lungo periodo di pace, ma paradossalmente foriero

di rivolte interne: l'esercito, privo di uno scopo, veniva mantenuto dall'impero con grave dispendio

di denaro, recuperato con le forti tasse sui contadini.

Nel corso dell'Ottocento la Cina fu scossa da una grave crisi con molte facce. Il malcontento

sociale esplose nella rivolta armata contadina dei Taiping (GRANDE Pace), che per circa

quarant'anni attraversò il paese: i ribelli chiedevano una redistribuzione delle terre ma alla fine

furono violentemente repressi. I Taiping avevano come libro sacro una Bibbia tradotta in cinese

ed il capo della rivolta, Hong Xiuquan, si proclamava fratello di Gesù Cristo. I principi egualitari

del cristianesimo avevano avuto presa fra i contadini, sempre primi a risentire delle ricorrenti crisi

economiche, causa prima delle rivolte La rivolta fu la più sanguinosa nella storia della Cina ed

in 15 anni si valuta a 20 milioni il numero totale di morti, più di quelli della prima guerra mondiale.

Molto più grave fu lo scontro con le potenze europee lanciate in una sorta di gara per la spartizione

della Cina. Dopo lo scontro con la Gran Bretagna (1839-42) nella guerra dell'oppio, la Cina fu

costretta a cedere Hongkong che le sarebbe stata restituita solo nel 1997. A quel tempo i Cinesi

facevano largo uso dell'oppio, una droga che veniva introdotta di nascosto nel paese e dal cui

traffico la Gran Bretagna si arricchiva. Sconfitti nella guerra, i Cinesi furono costretti ad aprire i

loro porti agli stranieri e a istituzionalizzare la presenza extraterritoriale in territorio cinese

delle forze armate delle maggiori potenze occidentali .

I tentativi di rafforzamento e di riforma fallirono e questi fattori, assieme all'inettitudine politica

dell'imperatrice Ci Xi, favorirono nel 1900 lo scoppio di una nuova sommossa, nota in Occidente

con il nome di rivolta dei Boxers; gli insorti si ribellavano contro le umiliazioni imposte alla

Cina dagli stranieri. Ma fu proprio un contingente internazionale a sconfiggere i rivoltosi

imponendo alla Cina forti limitazioni della sua sovranità.

Nel 1911 l'antichissimo impero cinese fu abbattuto da una rivoluzione democratica guidata da

Sun Yat-sen, un medico cantonese che da anni si batteva per la rinascita nazionale del paese e la

creazione di una repubblica fondata sui "tre principi del popolo": nazionalità, democrazia,

benessere. Venne fondato il partito nazionalista il GUOMINDANG ( Kuo- Min- Tang) che vide

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a Shanghai il 1 gennaio 1912 l’inaugurazione formale della Repubblica Cinese.

Dalla guerra civile alla Repubblica popolare cinese

Nei primi decenni del Novecento la Cina fu lacerata da una

lunga e sanguinosa guerra civile tra nazionalisti guidati da

Chiang Kai-shek e comunisti. Le continue umiliazioni delle

grandi potenze occidentali ai danni della Cina avevano ridestato

nel paese l'agitazione dei nazionalisti, che intendevano riportare

la Cina al suo ruolo di grande potenza regionale in Asia

frenando l'espansione giapponese. Cresceva intanto nel paese

il peso politico dei comunisti di Mao Zedong. Influenzato

dall'esempio della Rivoluzione russa, ma deciso a impostare la

sua strategia rivoluzionaria sulle specificità della società cinese,

Mao individuò nei contadini, duramente oppressi, i protagonisti

del processo rivoluzionario.

I Signori della Guerra (1916 - 1927) la Cina passò ben

presto in mano ai militari sostenuti dalle potenze straniere, che si combatterono senza

soluzione di continuità (i "Signori della Guerra"). In seguito alla sconfitta nella 1° Guerra

Mondiale, i possedimenti tedeschi in Cina furono dati ai giapponesi e questo provocò dure proteste

della popolazione. Nel 1921 la conferenza di Washington redasse il "Trattato delle 9 potenze",

che spartiva il territorio cinese fra USA, Belgio, Inghilterra, Francia, Italia, Giappone, Olanda e

Portogallo. Il Trattato fu firmato anche dalla Cina. Questa serie di incredibili iniquità, la corruzione

della classe dirigente e l'influenza della Rivoluzione d'Ottobre in Russia portarono alla

fondazione del Partito Comunista Cinese. Tra il 1921 ed il 1927 il Partito Comunista ed il

Guomindang, passato sotto la guida di Chiang Kai-Shek, fecero fronte unito contro i Signori della

Guerra allo scopo di riunificare il paese.

Il decennio di Nanchino (1927 - 1937) Nel 1927 Chiang Kai-

Shek spostò la capitale a Nanchino, dopo aver schiacciato la rivolta

di Shanghai attuata dal partito comunista locale e dall'ala di sinistra

del suo stesso partito. Fu il segno più concreto della rottura coi

comunisti: Chiang Kai-Shek, aiutato da capitali e consigli

stranieri - e favorito dalla morte della carismatica figura di Sun Yat

Sen, cominciò ad attaccarli senza tregua. Nel 1931 i Giapponesi

invasero la Manciuria e vi installarono un governo fantoccio

guidato dall'ultimo Impertaore Puyi.

Tra il 1934 e il 1935, guidata da figure prestigiose come Mao

Zedong, Zhou Enlai, Lin Biao e Zhu De, i comunisti di Mao

accerchiati dai nazionalisti nel Sud, intrapresero una marcia

all'interno del paese di circa 10.000 km, passata alla storia con il

Chiang Kai-Shek, nome di Lunga marcia. Dopo stenti inenarrabili, la marcia si

concluse a Yan'an, dove si affermarono le idee maoiste che propugnavano un modello sociale

basato sull'uguaglianza e collaborazione delle masse e si scagliavano contro il feudalesimo e

l'imperialismo.

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Occupazione giapponese e guerra civile (1937 - 1949) Fu forse il periodo più buio della Cina

contemporanea. Il Fronte unito, ovvero Partito Comunsita e Guomindang, ebbe la peggio

durante i primi anni della guerra contro l'invasore giapponese (in 5 mesi dopo lo scoppio delle

ostilità l'esercito del Sol Levante aveva occupato Beijing, Tianjin, travolsero Nanchino e Shanghai

ed arrivarono a Canton).

Dopo una durissima occupazione, che provocò stragi e orrori disumani, i Giapponesi furono

sconfitti nel 1945 ma dopo una breve tregua nel 1946, cominciò la guerra civile coi nazionalisti

di Chiang Kai-Shek. Il popolo non aveva dimenticato come il Guomindang si fosse impegnato di

più a combattere i "fratelli" comunisti che l'invasore giapponese, osteggiando di conseguenza le

truppe di Chiang Kai-Shek. Addirittura questi ordinò alle truppe giapponesi ancora presenti sul

suolo cinese di contrastare le azioni dei comunisti.

La nuova lotta civile tra nazionalisti e comunisti

si concluse con la vittoria di Mao Zedong: il 1°

ottobre 1949 nasceva così la Repubblica

popolare cinese. I nazionalisti, sconfitti, si

ritirarono sull'isola di Formosa (Taiwan) e

proclamarono una repubblica indipendente dalla

madrepatria.

Un cinese guarda un quadro del leader comunista Mao Zedong che dichiara la formazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

La Cina comunista

Iniziò quindi il gigantesco compito di ricostruire la Cina.

I primi provvedimenti di Mao Zedong furono la distribuzione di terra ai contadini e la

nazionalizzazione delle banche e delle industrie. L'iniziativa privata fu dapprima scoraggiata e

poi praticamente proibita. Sotto la dittatura del Partito comunista, la Cina si avviava a

diventare il più popoloso Stato comunista del mondo, trasformandosi, da preda degli Stati coloniali

europei, in una grande potenza.

Nell'ottobre 1950 la Cina invase la capitale del Tibet riaffermando la sua sovranità sulla regione

e costringendo il Dalai Lama a fuggire. La pratica religiosa buddista fu vietata.

Nel 1952 venne varata la campagna dei "3 contro", ovvero mirata all'estirpazione della

burocrazia, della corruzione e degli sprechi. Nel 1953 fu varato il primo piano quinquennale e

nel 1954 la Costituzione.

Grande balzo (1958) Le differenze di opinione sulla linea economica furono le cause di accesi

dibattiti all'interno del partito. Messa a tacere ogni critica interna, fu lanciato l'ambizioso piano di

superare la Gran Bretagna sul piano della produzione industriale.

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Tutti i mezzi produttivi vennero spinti al limite delle loro capacità di utilizzo (addirittura si

impiantarono improvvisate fonderie nei cortili delle università o delle case) e la collettivizzazione

delle campagne fu portata avanti secondo le comuni popolari. Il piano si rivelò un disastro di

proporzioni immani, mancando tutti gli obiettivi: il controllo centrale si rivelò inattuabile, diverse

calamità naturali devastarono alcune regioni e il superlavoro senza alcun controllo fece il resto. Nel

1961 si contarono tra i 20 e i 30 milioni di morti. Qualche lezione fu imparata: dare priorità ai

contadini ed evitare le forme più esasperate di collettivizzazione. E' in questa epoca che

cominciarono i dissidi fra Mao e altri dirigenti del partito (Liu Shaoqi, Deng Xiaoping, fra

tutti) e che porteranno alla rivoluzione culturale.

FRANCOBOLLI della Rivoluzione Culturale che raffigurano: l'internazionalismo proletario, cinesi

che esultano con Mao (che è raffigurato più alto) e Mao che saluta.

Rivoluzione culturale (1966) Iniziata con un "semplice" articolo di giornale critico nei confronti

del partito, la Grande Rivoluziona Culturale Socialista (poi corretta in Proletaria) iniziò il 1°

Maggio 1966 "contro i Krusciov cinesi". Nelle intenzioni di Mao doveva scoraggiare in Cina il

ripetersi di ciò che era successo in URSS. Con questo movimento le masse diventavano attive

(anche troppo) nel criticare scelte e uomini del partito. Tra il 1966 e il 1969 il movimento venne

gestito prevalentemente dalle Guardie Rosse che, con stolida ferocia, si scagliarono contro i

simboli della cultura tradizionale (saccheggiando e bruciando alcuni tra i templi più belli). Le arti

e i mestieri, la scuola, l'industria e i rapporti personali

vengono messi sotto il controllo dei militari (per evitare il

caos e la guerra civile) e il paese viene chiuso agli stranieri.

Le personalità colpite dalla rivoluzione furono

moltissime, tra cui Deng Xiaoping, condannato ai lavori

forzati. Fiorì il culto della personalità di Mao. Nel 1971

morì in un "misterioso" incidente aereo il capo dell'esercito

Lin Biao, designato successore di Mao. Dalle prigioni o

dall'esilio tornarono molti esponenti politici prima caduti

in disgrazia, tra cui un redivivo Deng.

Raffigurazione di tre giovani Guardie Rosse da un libro di

testo scolastico (Guangxi 1971)

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Il 9 Settembre 1976 morì Mao, evento cui fece seguito l'arresto e il pubblico discredito della

"Banda dei 4" (Jiang Qing, moglie di Mao; Yao Wenyaun; Wang Hongwen e Zhang Chunqiao).

Manifesto di protesta disegnato da un anonimo e affisso

vicino al viale intitolato a Chang'an. Nel disegno satirico,

Deng Xiaoping è raffigurato come un anziano imperatore.

Il resto é storia attuale. Fino al 1997 la scena politica

cinese é stata dominata, nel bene e nel male, da Deng

Xiaoping. E' il momento dell'apertura della Cina ai

capitali e alle imprese straniere (molto saggia la creazione

di Zone Economiche Speciali dove far insediare i nuovi

stabilimenti, attratti anche dal basso costo della manodopera), delle campagne sociali contro

assillanti problemi (criminalità e "inquinamento spirituale", cioé influenze occidentali sui costumi

cinesi) ma anche dell'imperativo "arricchitevi". Una volta arrivato al potere, Deng smantellò

immediatamente il sistema delle comuni agricole per sostituirlo col "sistema di

responsabilità" familiare. Ovvero: più i componenti della famiglia si impegnavano per produrre,

più potevano produrre per se stessi, aumentando la ricchezza personale. In meno di 10 anni il

reddito pro-capite dei contadini salì vertiginosamente, ma non solo: si verificò un incredibile

aumento dei consumi e del tenore di vita nelle città. Fu il momento di lussi alla portata di tutti, ma

anche di disparità, di inflazione e di malcontento. A farsene portavoci furono gli studenti, che nella

primavera del 1989 si riunirono in Piazza Tian'anmen per piangere la scomparsa di Hu

Yaobang, ex segretario generale del Partito Comunista e considerato

"amico degli studenti". Ben presto comparvero rivendicazioni di

maggiore democrazia, libertà di parola, di stampa, di riunione, tutte cose

impensabili per il regime comunista. Nella notte fra il 4 e 5 giugno,

scattò la repressione : i carri armati irruppero nella piazza,

travolgendo un numero imprecisato di persone (sicuramente più di un

migliaio).

Zhao Ziyang, l'unico esponente del PCC che difese i protestanti e tentò

di salvarli. Per questo motivo fu in seguito condannato agli arresti

domiciliari a vita.

L'isolamento internazionale dura pochissimo, grazie all'irresistibile richiamo sulle aziende

occidentali (e quindi sui governi) del gigantesco e potenzialmente ricchissimo mercato interno.

Nonostante sia oramai invecchiato, il potere di Deng Xiaoping non vacilla, anzi: nel 1992 crolla

l'Unione Sovietica e le immagini del crollo economico e delle file per il pane convincono la gente

che é solo la via di Deng al mercato socialista può salvare la Cina. Nella primavera del 1997,

pochi mesi prima del ritorno di Hong Kong alla Cina, Deng muore: gli succede nella presidenza

Jiang Zemin che portò avanti le riforme di mercato introdotte da Deng Xiaoping con il suo

"socialismo con caratteristiche cinesi" mantenendo comunque il PCC alla guida del suo paese.

Il suo governo vide il pacifico ritorno di Hong Kong (precedentemente controllata dalla Gran

Bretagna) e di Macao (sotto il controllo portoghese).

Nei primi anni del 21° secolo, in seguito alle riforme economiche avviate nel paese, le relazioni tra

Cina e Stati Uniti hanno conosciuto un netto miglioramento, dopo il lungo gelo seguito alla nascita

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della Repubblica popolare.

29 e 30 aprile - 1° e 2° giorno : ROMA – PECHINO Partenza dall’aeroporto di Roma/Fiumicino con volo di linea per Pechino delle h. 20:55. Cena e

pernottamento a bordo. Arrivo a Pechino il 2° giorno alle h. 13:10. All’arrivo, incontro con la

guida locale.

Pechino. Centro politico trainante del veloce

sviluppo contemporaneo del Paese, ha avuto un

visibile cambiamento, con quartieri completamente

rinnovati e nuove strutture realizzate per i recenti

giochi olimpici. Ma in certi luoghi si continua a

percepire l’atmosfera di quel passato grandioso ben

simboleggiato dalla Città Proibita, la città nella

città, dove vissero gli imperatori delle dinastie Ming

e Qing con le loro famiglie. Un complesso immenso

e costituito da quasi mille edifici d’architettura

tradizionale cinese, con i tetti a pagoda finemente

decorati. L’ingresso è nella vasta piazza di

Tienanmen, dove si trova anche il Mausoleo di

Piazza Tienanmen Mao, con due statue che sono il perfetto esempio dello stile real-

socialista, e dove vale la pena di fermarsi per osservare la moltitudine di gente che vi passa o i

bambini che giocano con gli aquiloni.

A sud della piazza comincia il quartiere di Quianmen, con l’omonima porta monumentale, una

zona della città scampata ai grattacieli, numerosi vicoli in cui si trovano negozi di tessuti,

alimentari e bancarelle. Nelle vie attorno alla Città Proibita, capita ancora di vedere barbieri

ambulanti all’opera sui marciapiedi e vecchietti che portano a spasso uccellini in gabbiette di

legno.

Partenza per la visita del Tempio del Cielo, Il Tempio del Cielo è visto come il più sacro

dei templi imperiali di Pechino. Edificato

durante la dinastia MING dall’imperatore

Zhuli Il Tempio è circondato da due cinte

murarie: quella esterna ha una parte

settentrionale più alta, rappresentante il

paradiso, e una parte meridionale più piccola

e rettangolare, rappresentante la Terra.

Tempio del Cielo

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Il Padiglione della Preghiera per il Buon Raccolto, splendido

edificio in legno con il tetto a tre livelli decorato con

mattonelle blu che simbolizzano il cielo, il migliore esempio di

architettura Ming.

Costruito nel 1460 in un complesso di altari in marmo e

magnifici padiglioni lignei, dove il Figlio del Cielo, (il

sovrano) , si recava per celebrare solenni riti, pregare per il

buon raccolto e ottenere la benedizione divina. Come il

maggiore antico complesso sacrificale rimasto in Cina, il

Tempio del Cielo è famoso nel mondo per la sua rigorosa

pianificazione, speciale

struttura architettonica e

meravigliosa decorazione, per

cui non solo occupa

un’importante posizione nella

storia dell’architettura cinese,

ma costituisce anche un prezioso patrimonio dell’arte architettonica

mondiale incluso nella lista del patrimonio Culturale Mondiale

dell’ UNESCO. Trasferimento in hotel Grand Mercure Beijing

Central 4* o similare. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e

pernottamento.

Porta del paradiso

1° maggio - 3° giorno: PECHINO

Prima colazione in hotel. Passeggiata nel cuore della città: Piazza Tiannamen, epicentro della

vita politica e sociale, e vera e propria porta della Cina. Delimitata a nord dalla Porta della Pace

Celeste, ingresso imperiale della Città Proibita, e a sud dalla Porta Anteriore che si apre su uno

dei quartieri più animati della città, la grande piazza è abbracciata dagli austeri edifici del Palazzo

dell’Assemblea del Popolo e dal Museo della

Storia della Rivoluzione, mentre al centro la

vista è interrotta dal Mausoleo di Mao e dal

Monumento agli Eroi del Popolo.

Visita della Città Proibita, residenza imperiale

fin dal 1406, durante la dinastia Ming e aperta

al pubblico nel 1949. Dietro le immense porte, si

schiude un mondo sfarzoso, con gli edifici di

governo e residenze private dove si svolgeva la

vita di Corte, fra sale, teatri e giardini.

Il complesso fu eretto per volontà

dell’imperatore Yongle tra il 1406 e il 1420, Città Proibita

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Contiene soltanto 9999,5 sale , mezza in meno rispetto al Palazzo dell’Imperatore di Giada.

Costituita da 800 palazzi distribuiti su una superficie di 720.000 mq, la Città Proibita è talmente

grande da rendere necessario il lavoro costante di una squadra di restauratori.

Pranzo in ristorante locale -

Nel pomeriggio visita del Palazzo d’Estate, detto anche Giardino della Coltivata Armonia, luogo

ideale per il riposo e che fu il ritiro scelto dalla famiglia imperiale. Attorno al grande lago

Kunming si affacciano magnifici palazzi e templi. Sulla sponda nord giace immobile la grande

barca in marmo, voluta dall’imperatrice Cixi e costruita col denaro destinato alla costruzione di

una vera flotta.

Il palazzo d’Estate- Uno degli splendidi panorami del lago Kunming visto dalla Collina della

Longevità.

Rientro in Hotel. Cena in ristorante Tipico. Pernottamento in hotel

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2 maggio - 4° giorno: PECHINO

Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione alle

Tombe Imperiali Ming. Dichiarate patrimonio mondiale

dell'umanità dall'UNESCO nell'agosto 2003, fanno parte

del più generale complesso delle Tombe imperiali delle

dinastie Ming e Qing. Il sito fu scelto dall'imperatore della

terza dinastia Ming Yongle (1402-1424), che trasferì la

capitale della Cina da Nanchino in un luogo a nord-ovest

dell'attuale città di Pechino.

La Tomba Chang Ling, la maggiore

fra le tombe della dinastia Ming

Nel complesso furono sepolti 16 imperatori insieme a mogli e concubine, oltre a inestimabili

tesori funebri, saccheggiati negli anni. L’accesso alle Tombe è

segnato da una piacevole passeggiata lungo la Via Sacra

fiancheggiata da statue in pietra di animali fantastici e di

personaggi di corte. La strada - chiamata anche Via delle figure

allegoricamente strada verso il paradiso, doveva simbolicamente

proteggere il sonno eterno degli imperatori.

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alla Grande Muraglia

per ammirare il tratto di Badaling, a 70 km a nord ovest di Pechino,

con le sue impressionanti scalinate e torri di guardia. L’ambizioso

progetto difensivo, iniziato sotto la dinastia Qin, si snodava per più

di 5.000 km dal passo di Shanhai, sulla costa orientale, fino al passo

Jiayu, nel deserto del Gobi. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

3 maggio - 5° giorno: PECHINO – XIAN

Prima colazione in hotel. In tarda mattinata trasferimento in bus privato all’aeroporto di Pechino in

tempo utile per il volo delle h.12:15 per Xian, la città che fu capitale della Cina durante sei

dinastie imperiali. Pranzo a bordo. All’arrivo (h. 14:25)

trasferimento in centro città per una passeggiata. Trasferimento e

sistemazione in hotel Times Tianlan 4* o similare. Cena e

pernottamento.

4 maggio - 6° giorno: XIAN Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione a 35 km da Xian,

per la visita dell’Esercito di Terracotta, posto nel 3° secolo a.C. a

guardia del tumulo funerario di Qin Shi Huangdi, l’imperatore che

per primo unificò la Cina.

Qin Shi Huangdi

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Come molti altri ritrovamenti archeologici, l’Esercito di Terracotta,

chiamato “l’ottava meraviglia del mondo”, fu scoperto per caso nel

1974 da contadini che, scavando il terreno, si imbatterono in questi

pezzi di terracotta modellata. L’esercito di guerrieri (composto da

circa 8000 pezzi), vestiti con corazze in pietra e dotati di armi, è

rimasto interrato per più di 2000 anni. Dei guerrieri oggi si ammira

soprattutto la bellezza dei volti, diversi l’uno dall’altro. Pranzo in

ristorante. Il pomeriggio è dedicato alle visite dei

monumenti principali di Xian: le

antiche mura; l’antica Moschea,

costruita nello stile architettonico

cinese, testimonianza del carattere

cosmopolita che caratterizza ancora

oggi Xian ed è retaggio del suo importante passato commerciale e

culturale; la Pagoda della Grande Oca Selvatica, simbolo della

città fatta erigere dall'imperatore Gaozong nel 652 per conservare

i testi sacri buddisti portati dall'India dal monaco pellegrino Xuan

Zhuang.

Cena in ristorante tipico. Rientro in hotel. Pernottamento.

la Pagoda della Grande Oca Selvatica

5 maggio - 7° giorno: XIAN - GUILIN Prima colazione in hotel

. Partenza per la visita del Museo Storico Provinciale. Il museo ospita oltre 300.000 oggetti tra

cui affreschi, dipinti, ceramiche, monete, così come bronzo, oro e oggetti d’argento. Il museo

moderno è stato costruito tra il 1983 e il 2001.

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio trasferimento in bus privato all’aeroporto di Xian in tempo

utile per il volo delle h. 18:25 per Guilin , una delle città Cinesi più pittoresche.

La città è situata nella provincia

meridionale del Guangxi, famosa

per la bellezza dei panorami.

Guilin.. Sorta nel 314 a.C. come

piccolo villaggio sulle sponde del

fiume Lijiang. Guilin prosperò

durante la Dinastia Tang e la

Dinastia Song . Nel 1940, la città

prese il suo nome attuale che

significa "Foresta di Cassia" per il

largo numero di queste piante nella

città. Per i Cinesi "le montagne ed i

fiumi in Guilin sono i migliori sotto

il cielo.

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Nel 1981, questa antica città fu inserita nella lista delle quattro città dove era prioritario la tutela

del patrimonio storico e culturale e degli scenari naturali dallo Stato Cinese.

In questa regione, villaggio dopo villaggio si

oltrepassano infinite risaie e lungo le sponde del

fiume è possibile imbattersi nella preparazione di una

tecnica di pesca notturna davvero curiosa. I

pescatori della regione da generazioni hanno

abbandonato le reti da pesca e utilizzano i cormorani

che abitano il fiume e il loro infallibile istinto per

catturare i pesci. Viene legato un lungo laccio intorno

al collo dell’animale per evitare che ingerisca il

pesce pescato che poi viene tuffato nelle acque più e

più volte, finché la barca non si riempie di pesci. In quest’area si può anche visitare il piccolo

villaggio di Yao, dove vive l’etnia Yao (dello stesso ceppo del Laos-Thailandia) famosa per le sue

donne che non tagliano mai iI capelli dall’età di 14 anni.

All’arrivo (h. 20:05), trasferimento in hotel Bravo 4* o similare. Cena e pernottamento.

6 maggio - 8° giorno: GUILIN

Prima colazione in hotel. Di primo mattino,

trasferimento al porto ed imbarco in un battello

per una crociera fluviale sul Li Jiang.

Lasciato il molo di Guilin l’imbarcazione scende

verso sud e quasi immediatamente entra in uno

scenario suggestivo di picchi carsici e di

sorprendenti formazioni rocciose. È questo uno

dei panorami più suggestivi di un viaggio in

Cina. Lungo la sponda del fiume Li, si intravedono villaggi sonnolenti boschetti di bambù e campi

coltivati di riso, bufali d’acqua e pescatori con i cormorani nelle tipiche imbarcazioni. Si

ammireranno i picchi: la Collina del Matrimonio Felice, la Roccia che cerca Marito, il Ragazzo

che prega Guanyin. Gli antichi abitanti di queste aree si sono divertiti ad immaginare, nei picchi

carsici della zona, le

rappresentazioni delle più

disparate attività umane. Il

tratto più bello del fiume è

quello che va dal

pittoresco villaggio di

Xingping all’incantevole e

più turistico paese delle

fate di Yangshuo.

Yangshuo

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La nave da crociera passa tra le formazioni calcaree più impressionanti, come la Collina delle

Cinque Dita e la Collina della Testa di Drago.

Pranzo a bordo. Sbarco nel porto fluviale di Yangshuo e sosta al pittoresco mercato. Rientro a

Guilin. Cena e pernottamento in hotel.

7 maggio - 9° giorno: GUILIN – SHANGHAI Prima colazione in hotel. Partenza per la passeggiata sulla Collina Fubo, che prende il nome da un

famoso generale, che si eleva nel centro della città offrendo dalla sua sommità una vista

spettacolare. Pranzo in ristorante

Trasferimento in bus privato all’aeroporto di Guilin in tempo utile per il volo delle h. 19:50 per

Shanghai. Cena a bordo. All’arrivo (h. 22:05), trasferimento in hotel Courtyard Marriot

Shanghai Puxi 4* o similare. Pernottamento.

8 maggio - 10° giorno: SHANGHAI

Shanghai è la città più popolata della Cina e la terza a livello mondiale. Considerata la capitale

economica del Paese, grazie allo sviluppo degli ultimi due decenni, è un centro economico,

finanziario, commerciale e delle comunicazioni di primaria importanza mondiale. In cinese

Shanghai significa "sul mare", infatti la città si affaccia sul Mar Cinese Orientale ed è

attraversata dal fiume Huangpu. Chiamata anche "Parigi d'oriente", "Regina d'oriente" o anche

"Perla d'oriente.

Tra passato e futuro, Shanghai è pronta ad offrirvi uno scorcio dell’ Asia più emblematica, di

quel territorio che sino a qualche anno fa era annebbiato da politiche soffocanti e che oggi è invece

una regione in continuo fermento. Basta percorrere le vie del centro per rendersene conto, questo

forte e veloce sviluppo è ben rappresentato dai numerosi e moderni grattacieli multiformi del

distretto finanziario del quartiere di Pudong) e da tante e tante strutture iper-moderne.

In quest’area, situata ad est del fiume Huangpu, si trova lo Shanghai Word Financial Center, lo

Science and Technology Museum, numerosi centri commerciali per lo shopping, simboli

inequivocabili di crescita economica e sviluppo quasi invasivo, ma anche il People Square, una

vasta area verde, un tempo dedicata alle corse di cavalli.

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Guardandovi intorno la vista sarà catturata dall’Oriental Pearl TV Tower, una tra le torri più alte

del mondo con i suoi 468 metri di altezza complessiva. La struttura futuristica della torre sembra

quasi essere giunta da un altro pianeta…! Ma è quando il sole cala all’orizzonte che la città

Shanghai vi stupirà per davvero: il gioco di neon colorati che delinea i contorni dei palazzi e lo

skyline della città rende l’atmosfera davvero unica e vi prepara alle notti brave del quartiere

Xintiandi, zona di eccessi, club, ristoranti e

locali d’ultimo grido.

I segni del passato si ritrovano camminando sul

Bund, dove si affacciano edifici déco frequentati

dal bel mondo del Novecento, o per la Città

Vecchia, con gli edifici a pagoda. La cultura di

Shanghai è un mix di Occidente e Oriente, di

vecchio e nuovo, che difficilmente lasciano

indifferenti

giardino di Yuyuann

Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata

alla visita della città: nel dedalo di viuzze della città vecchia, brulicante di negozi e ristoranti, si

trova il Giardino del Mandarino Yu, un pregevole

esempio di architettura del paesaggio di epoca Ming;

altro bell’esempio di architettura tradizionale è il Yufo Si:

il Tempio del Buddha di Giada è stato edificato nel 1882

ed è uno dei templi buddisti più importanti della Cina.

È costituito da varie strutture, tra le quali possiamo

trovare, la Grande Sala, il Padiglione del Re Celeste, la

Sala del Buddha disteso e il Palazzo del Buddha di Giada.

In quest’ultimo ambiente è conservata la statua del

Buddha seduto, probabilmente di origine birmana, scolpita

da un blocco di giada bianca e alta circa 2 metri.

Tempio del Buddha di Giada

Pranzo in ristorante.

Pomeriggio dedicato ad una passeggiata guidata

sul Bund.

La nuova zona di Pudong si arricchisce

rapidamente di edifici futuristici, e il panorama

in continua evoluzione è particolarmente

suggestivo se osservato da Bund. Passeggiata

sul fiume Huangpu, alle cui spalle gli antichi

edifici coloniali, formano un contrasto

affascinante.

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Nel tardo pomeriggio tempo a disposizione per shopping. Rientro in hotel. Cena e pernottamento in

hotel.

9 maggio - 11° giorno: SHANGHAI - ROMA

Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Shanghai in tempo utile per il volo per

Roma (via Pechino) delle h. 08:55. Assistenza per le operazioni di imbarco. Arrivo a Roma alle h.

18:55. Fine dei nostri servizi.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 1.910,00 (per persona in camera doppia)

Supplemento singola: € 390,00

Riduzione 3 ° letto adulto € 40,00

voli di linea Air China Roma/Pechino/Roma voli interni Pechino/Xian – Xian/Guilin – Guilin/Shanghai – Shanghai/Pechino franchigia bagaglio di kg 20 per persona tutti i trasferimenti all’estero in pullman GT sistemazione in camere doppie con servizi privati in hotel 4 stelle trattamento di pensione completa dalla cena del secondo giorno fino alla prima

colazione dell’ultimo giorno, tranne il pranzo del 9° giorno pasti a bordo visite ed escursioni come da programma guida parlante italiano durante tutte le visite guida parlante italiano per tutto il tour ingressi come da programma accompagnatore FUADATOUR dall'Italia (da un minimo di 20 pax) Assicurazione medico-bagaglio Global Assistance e annull.to viaggio /per info sulla

polizza, consultare: www.fuadatour.it

set da viaggio

tasse aeroportuali e fuel surcharge (€ 395,00 circa da confermare all’atto dell’emissione dei biglietti)

visto consolare d’ingresso nel Paese (€ 95,00 circa)

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bevande non specificate ed extra alberghieri personali mance per tutto il tour (€ 40,00 a persona) quanto non indicato alla voce “la quota comprende”

Il contributo a carico del CNR sarà di € 300,00 per i dipendenti partecipanti e loro

familiari a carico su base nazionale.

La restante somma di € 1.610,00 + € 490,00 per tasse aeroportuali e visto, sarà così

ripartita:

€ 350,00 a persona al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario

€ 1.750,000 in 5 rate a mezzo delega con trattenuta sullo stipendio a partire dal

mese di febbraio 2014.

Per eventuali partecipanti aggregati il costo di € 1.910,00 + € 490,00 per tasse

aeroportuali e visto, sarà ripartito come segue:

€ 600,00 a persona al momento dell’iscrizione a mezzo bonifico bancario

€ 600,00 a “ “ entro il 25 febbraio a mezzo bonifico bancario

€ 600,00 a “ “ entro il 25 marzo a mezzo bonifico bancario

€ 110,00 + € 490,00 (T.a.p.t.e visto) entro il 20 aprile 2014 a mezzo bonifico

bancario

N.B. Per gli aggregati eventuali dilazioni di pagamento potranno essere concordate

con Fuada Tour.

Documenti necessari: passaporto con scadenza non superiore a 6 mesi dalla data di partenza.

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Roma FCO AIR China h. 20.55 Pechino h.13.10 (ora locale)

Pechino h 12.15 Xian h.14.25

Xian h 18.25 Guilin h 20.05

Guilin h 19.50 Shianghai h 22.05

Shanghai ( via Pechino) h. 7.55 - Roma FCO h. 18.55

N.B.: Operativo voli da confermare.

Sono possibili partenze anche da Milano e voli di avvicinamento su richiesta e previa

verifica della disponibilità.

Le iscrizioni effettuabili entro il giorno 30/01/2014, dovranno pervenire via fax al numero: 06

4993 3018 e dovranno contenere:

1) modulo di iscrizione firmato

2) copia del bonifico effettuato

3) copia della delega alla ritenuta sullo stipendio

I bonifici dovranno essere effettuati alla società

FUADA TOUR S.r.l.

Presso Banca Nazionale del Lavoro Ag. 1 - Roma

IBAN: IT 19 C 01005 03201 000 000 0 14419.

CAUSALE: “CNR TOUR CINA” Cognome, nome, n. persone prenotate.

previa conferma da parte di questo Ufficio della disponibilità dei posti. Copia del suddetto bonifico

e/o atto di delega dovrà essere trasmesso via fax all’Ufficio al n. 06 4993 3018.

All. 1 Modulo iscrizione

All. 2 Modulo delega