21.09.2014 La Nuova Venezia - La start up SOLWA premiata in Europa

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La start up SOLWA premiata in Europa

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di Eleonora Vallin◗ TREVISO

Lotto Sport consolida l’utile esi avvia a chiudere il 2014 conun fatturato in salita del 5%.Andrea Tomat torna in pista eriporta l’azienda oltre il pareg-gio, un anno prima delle previ-sioni. Stando infatti al Pianod’impresa, Lotto avrebbe do-vuto chiudere con il segno piùsolo quest’anno, ma dai datidel conto economico 2103, re-si pubblici dal Registro impre-se in questi giorni, è evidentel’anticipo di dodici mesi sullestime. Lo scorso anno si èchiuso per l’azienda di Trevi-gnano con un fatturato di 273milioni e un risultato netto po-sitivo per 2,28 milioni rispettola perdita di 7,6 milioni del2012.

«La cautela è d’obbligo. Ilcontesto economico è ancoradifficile - precisa Tomat - masiamo riusciti a performaremeglio accelerando un proces-so iniziato tre anni fa». Le ven-dite? Meglio in Italia che in Eu-ropa e nel mondo. «Il commer-cio mondiale è in contrazioneda almeno quattro anni – spe-

cifica il presidente – la crescitadel 12% del 2009, Cina esclu-sa, oggi è scesa al 2%. Molti Pa-esi emergenti stanno soffren-do. Per questo abbiamo acce-lerato sul mercato nazionale eavviato prima qui che altroveun riorientamento di prodot-to con ottimi risultati che pre-

sto arriveranno, come un’on-da, su altri Paesi». In sintesi: ef-ficientamento della struttura,concentrazione su core busi-ness running e tennis, maggio-re attenzione al tempo liberograzie alla linea Lotto Leggen-da «che sta dando buone sod-disfazioni e ottimi riscontri di

mercato». «Oggi siamo moltoimpegnati nel rilancio in Euro-pa - dice Tomat - specie inSpagna, Francia e Inghilterra.In UK, a metà del 2014 abbia-mo firmato un accordo conun partner locale molto im-portante. L’Inghilterra è unmercato complesso ma ancheprofittevole. Oltre a questo, cistiamo muovendo a 360 gradi.L’internazionalizzazione nonè più una scelta, ma un mododi vivere ed essere». Il mercatoItalia oggi copre il 25% dellevendite; quello europeo valecirca il 30% e il resto è fattura-to in Paesi del Far East, MedioOriente e America. L’aziendasta investendo molto anchenell’evoluzione distributivadei canali. «L’e- commerce è ilpiù immediato ma c’è in attouna profonda trasformazionedei negozi tradizionali. Oggil’articolo sportivo è in concor-renza con altri segmenti comel’abbigliamento, il calzaturie-ro, il monomarca, il grandeMall, l’outlet. E noi puntiamosu tutti: su una moltiplicazio-ne delle opzioni di acquistodel cliente. Questo significacomplessità ma è una sfida».

Sono 280 i negozi monomarcaLotto nel mondo, di proprietàl’azienda ne gestisce cinque.Ma grandi ricavi arrivano oggidalle royalties, in aumentodell’1,9% gestite dalle piatta-forme a Hong Kong e negliEmirati Arabi. Quantoall’aspetto patrimoniale

l’azienda nel 2103 ha portatocirca 2 milioni di equity inazienda per rafforzare il capi-tale oggi di 11,76 milioni. Laposizione finanziaria nettaconsolidata è infine di 66 mi-lioni di euro nel 2013 in miglio-ramento di 7 milioni di eurosui 73 milioni del 2012.

Nogara-Mare, project bloccato dal MoseDopo gli scandali la Regione frena. Chiari (A4 Holding): Brescia-Padova, traffico in aumento del 2%

Un sistema di garanzie cheesclude professioni una voltadette liberali, le cooperative diservizi, i lavoratori a progetto –il mondo di oggi e di domani,insomma. Non a caso il mag-gior numero di iscritti il sinda-cato nel suo complesso – e laCgil in particolare – li ha tra ipensionati. Senza nulla toglie-re alle necessità di tutela e dirappresentanza dei pensiona-ti – e dei lavoratori del pubbli-co impiego, l’altra grande riser-va di iscritti ad un sindacatoche per sua natura si occupapiù di percorsi di carriera ched’altro – non è da questi mon-

di e da questi ambienti che cipossiamo aspettare l’innova-zione, la modernizzazione, ilcambiamento, le riforme.

Non a caso il sindacato è di-ventato lo specialista dei no:perché vive delle garanzie delpresente, non delle proiezionisul futuro e sulle prossime ge-nerazioni. Per questo negli an-ni passati è stato tra gli attoriche con maggiore responsabi-lità hanno prodotto, con lacomplicità della politica,l’esorbitante aumento dellaspesa pubblica e la deriva fuo-ri controllo di un inefficientelavoro pubblico che tutti noioggi paghiamo. E poi è diven-tato il principale ostacolo aqualsiasi riforma: fosse per ilsindacato, non avremmo avu-to alcuna riforma della scuola,della sanità, del pubblico im-

piego, del lavoro, della pubbli-ca amministrazione... E nonsolo le riforme al ribasso, le ri-duzioni di tutele, che si capi-rebbe: ma tutte quelle che met-tono in discussione lo statusquo, le inerzie, i diritti acquisi-ti (di pochi). Col risultato che ilcompito che meno il sindaca-to sa fare è proprio quello dellarappresentanza degli interessigenerali, che pure la tradizio-ne confederale rivendica co-me propria.

Il sindacato è diventato ungrande soggetto conservatore.Che, di per sé, non è una paro-laccia: conservare i diritti, peresempio, è cosa buona e giu-sta. Ma ha finito, anche incon-sapevolmente, per farlo a spe-se di altri, finendo per essereassimilato, agli occhi dellapubblica opinione, alle peggio-

ri corporazioni. In questo qua-dro, la polemica sull’articolo18 – spesso ideologica da am-bo le parti – diventa un detta-glio.

Chi scrive non può essere so-spettato di ostilità preconcettanei confronti del sindacato.Quello di operatore sindacaleè stato il mio primo lavoro atempo pieno, cui ho dato il me-glio delle mie energie giovanilie del mio impegno. Lì ho impa-rato che il sindacato è unagrande scuola di democrazia euna straordinaria prassi di soli-darietà. Ma lì ne ho conosciutoanche le storture e i limiti: l’in-capacità di pensare oltre i pro-pri recinti; l’incomprensionedella necessità di valorizzare ilmerito, la qualità; l’eccesso diideologismo; la difesa di com-portamenti indifendibili; la bu-

rocratizzazione; l’intreccioprofondo delle carriere sinda-cali con quelle politiche, che fi-niva per importare nel primole storture della seconda (e cheha avuto il suo apice quandodue sindacalisti – Marini e Ber-tinotti – hanno avuto in manola seconda e la terza carica del-lo stato: un simbolo di deca-denza e di debolezza, non diforza).

Il sindacato provi a rifletteresul perché il suo stesso nomesia diventato un aggettivo per-

cepito come negativo (“avereuna mentalità sindacale”,“parlare in sindacalese”, ecc.).E perché sia così inviso allapubblica opinione: in partico-lare proprio quella che dice divoler rappresentare – i più de-boli e meno garantiti nella sca-la sociale. E forse potrà comin-ciare a capire perché, da trop-pi anni – decenni, ormai – nonesercita più quella funzioneche gli è propria, che a livellomicro (aziendale) e localespesso svolge ancora (tutelan-do i più deboli, con sacrificipersonali di chi si iscrive e cor-rendo anche dei rischi per chici lavora) mentre invece, in ter-mini di rappresentanza gene-rale, ciò non accade più: ed èuna perdita per tutti.

Stefano Allievi©RIPRODUZIONERISERVATA

l’opinione/segue dalla prima

Ceneri di cari estintibrevetto polesano

La start up Solwapremiata in Europa

Lotto sulla via del rilancio«Italia meglio dell’estero»L’azienda di Trevignano verso il consolidamento dell’utile e ricavi 2014 su del 5%Tomat: «Commercio mondiale in flessione, acceleriamo sul mercato nazionale»

Andrea Tomat, alla guida della trevigiana Lotto Sport

◗ VERONA

Traffico in ripresa sulla Bre-scia-Padova, mentre la Valda-stico Nord attende il Cipe e laNogara Mare sconta una so-stanziale situazione di impas-se. Questo il bilancio dello sta-to dell’arte di Bruno Chiari, di-rettore generale di A4 Hol-ding, già Serenissima: Spa conpartecipazioni nel settore del-le infrastrutture, immobiliare,reti tecnologiche e mobilità,controllata per oltre il 50% daIntesa San Paolo attraverso lecontrollate Reconsult (45%)ed Equiter Spa (6,5%). Dopo iprimi buoni segnali d’inizio2014 (+2,68%), Chiari confer-ma anche nei sette mesi un

+2% nel numero dei veicoli suBrescia-Padova e Valdastico.Una crescita «abbastanza uni-forme» che comprende auto etraffico pesante. «Il recupero èstato più intenso nei primi me-si dell’anno, poi un po’ ha ral-lentato» chiosa il manager.Tra i nervi scoperti più sensibi-li, quella dell’allungamento aNord della Valdastico oltrePiovene Rocchette osteggiatodai trentini. La partita dovreb-be arrivare sul tavolo del Cipe«entro fine mese» anticipa ilmanager. «Solo allora avrem-mo maggiori certezze - ribadi-sce -. E’ assai verosimile pen-sare che Trento non darà l’ok.La procedura di dissenso pre-vede tuttavia che il ministro

Lupi invii comunque la propo-sta al Consiglio dei ministri,sentita la Commissione com-petente, per l’approvazionedel progetto. Se dovesse arri-vare l’ok in questo step si po-trebbe bypassare Trento per-ché la Valdastico è già in leggeObiettivo. Quindi, possiamoragionevolmente pensare chein circa 90 giorni di tempo sipossa arrivare a una definizio-ne. Ovviamente noi speriamodi chiuderla prima». Entro fi-ne anno invece terminerannoi lavori per l’apertura di altri25 chilometri di asfalto dellaValdastico Sud verso Rovigo.Per completare il tratto reste-ranno però esclusi 7 km inter-medi, tra Noventa Vicentina e

Agugliaro, che si prevede ven-gano completati tra mag-gio-giugno del 2015. È inveceferma la Nogara Mare, il cuitracciato si dovrà svilupparedall’A22 del Brennero fino alcomune di Adria (Ro). «La ga-ra è stata vinta - dice oggiChiari - ma poi tutto si è raf-freddato e bloccato. La Regio-ne ci ha chiesto degli appro-fondimenti burocratici per lavalidazione delle carte. Insom-ma, non è ancora stato fattol’affidamento che si ipotizza-va a primavera». “Colpa” delloscandalo Mose ma non solo.L’intero sistema dei project inRegione è stato frenato dallatangentopoli esplosa a giu-gno, Nogara Mare compresa.E il famoso Polo unico delleautostrade? «Inizialmentec’erano stati degli approfondi-menti - conferma il dg - ma ilprogetto è complesso e perora lo vedo ancora lontano dacompiersi». (e.v.)Un tratto dell’autostrada Brescia-Padova

SOGGETTO CONSERVATORE

Fosse per Cgil, Cisl e Uilnon avremmo riformadella scuola, della sanitào del pubblico impiego

SINDACATOSPECIALISTADEL «NO»

Guardare in cielo e immaginarvi ipropri cari non sarà più solo unsemplice auspicio. Si chiama Sweetfly in the sky (dolce volo nel cielo) ilmodo più originale per disperderein cielo le ceneri del caro estinto. Ilbrevetto mondiale arriva dallaMaZa snc, una ditta di ArquàPolesine che ha creato un sistemaper disperdere le ceneri dei defuntiattraverso i fuochi d'artificio. Ilprogetto nasce da due imprenditoripolesani, un impresario funebre,Alessandro Zanirato, e unimprenditore specializzato in fuochipirotecnici, Vincenzo Martarello.Dopo un anno e mezzo di studi eprogettazione tecnica è statobrevettato un sistema che utilizzaun tubo contenente le ceneri e unacentralina che permetteletteralmente di “sparare” il fuocopremendo un bottone. «Sweet fly inthe sky - dicono alla MaZa - vuoleessere un modo originale e unico perdimostrare, anche nel dolore per laperdita del proprio caro, affetto eamore». Questo scoppiettante“saluto” al caro estinto è rivolto aun target di clientela medio-alto: ilcosto da aggiungere a quello deltradizionale funerale va dai 1500 ai10mila euro.

ARQUà

Una «storia di successo» madein Veneto è pronta arappresentare l’Italia aBruxelles martedì prossimo allaprima edizione del premioEnterprise Europe NetworkAwards 2014. È Solwa Srl, startup insediata al Parco Vega diVenezia, risultata una delle trefinaliste dell’evento promossodalla commissione Ue perpremiare i migliori casid’impresa in Europa. Sotto iriflettori un sistema a rete checomprende, oltre alla giovaneazienda, anche VenetoInnovazione e EurosportelloVeneto. Nata da un’intuizione diPaolo Franceschetti durante ilsuo dottorato di ricercaall’Università Cà Foscari, Solwaha brevettato un modulo-serraalimentato da pannelli solariper depurare l’acqua salata einquinata, e renderlapotabile. Sperimentata per laprima volta a Trujillo, in Perù, ea seguire in Africa, Palestina,Emirati Arabi, oltre che in Italia(l’istallazione è per l’esercitoitaliano), Solwa è stata testatain diversi contesti ambientali eclimatici con ottimi riscontri.

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DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 LA NUOVA Veneto economia 15