20.26.36_Ferdinand de Saussure
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Ferdinand de Saussure
• Ginevra: 1857 -1913• Corso di linguistica
generale, trascrizione dei suoi corsi a Ginevra (1907-1911) fatta dagli allievi Bally e Sechehaye
• Pubblicato postumo a Losanna nel 1916 (Payot)
• Edizione critica a cura di Tullio De Mauro
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Struttura del Cours di Saussure
• I parte: i principi generali
• II parte: la linguistica sincronica
• III parte: la linguistica diacronica
• IV parte: la linguistica geografica
• V parte: le questioni di linguistica retrospettiva e le conclusioni
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Struttura del Cours di Saussure
• Introduzione:
• riordinamento delle scienze linguistiche
• Identificazione dell’oggetto della linguistica
• Distinzione fra langue e parole
• Distinzione fra elementi esterni (legami culturali, politici ecc) e interni (relativi al sistema) alla lingua
• Rapporto fra lingua parlata e lingua scritta
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– La linguistica di Saussure è una linguistica teorica. Questo significa che cerca di spiegare fenomeni complessi a partire da un nucleo di concetti fra loro collegati.
– Troveremo lo stesso tentativo di interdefinire i concetti che si usano anche in semiotica.
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Focus: l’oggetto della linguistica è sempre da costituire
• Di fronte a una stessa parola, possiamo infatti focalizzare l’attenzione su aspetti differenti:
• - sugli aspetti acustici o della produzione vocalica;
• - sulla corrispondenza fra suono e idea;• - sugli aspetti sociali e quelli individuali;• - sugli aspetti stabili o su quelli della sua
evoluzione…
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• “da qualunque lato si affronti il problema, da nessuno ci si presenta l’oggetto integrale della linguistica; dovunque ci imbattiamo in questo dilemma (…)
• Se studiamo il linguaggio sotto parecchi aspetti in uno stesso momento, l’oggetto della linguistica ci appare un ammasso confuso di idee eteroclite senza legame reciproco” (cfr. Traini p. 24)
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• Quindi la linguistica (come la semiotica) deve sempre costruire il proprio oggetto, e cioè specificare il punto di vista a partire dal quale lo studierà
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LANGUE e PAROLE
• Una dicotomia fondamentale in tutta la teoria linguistica di Saussure:
• Da un lato abbiamo la PAROLE intesa come realizzazione del segno linguistico e quindi atto individuale;
• Dall’altro abbiamo la LANGUE, che è l’aspetto condiviso del linguaggio, e quindi collettivo e sociale.
• La parole è la realizzazione individuale di un segno; la langue è la parte sociale del linguaggio. Per meglio spiegare… cfr.
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Il circuito della comunicazione linguistica tra 2 individui (A e B)
• Nell’atto di comunicazione si può distinguere in A: una fase psichica (associazione dei concetti alle rappresentazioni); una fase fisiologica, dal cervello (impulsi) alla bocca (fonazione); una parte fisica, la propagazione dei suoni (onde sonore) nell’aria; e viceversa da parte di B dall’orecchio al cervello (audizione) eccetera…
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• Nei due cerchi è rappresentata la parte psichica dei due interlocutori, dove si realizza l’associazione di i = immagine acustica con c = concetto e viceversa.
• La linea continua corrisponde ai fatti fisiologici• La linea discontinua corrisponde alla propagazione dei
suoni nell’aria.
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La descrizione del circuito della parole aiuta a porsi tutta una serie di problemi. Vediamoli.
• Quando A parla e B ascolta si svolgono DUE distinti processi :
• 1. A pronuncia (B sente) delle sequenze di suoni dette fonie o fonazioni (eventi fisici che possono essere studiati dall’acustica)
• 2. A trasmette suoni che stanno per (equivalgono a) pensieri, per descrizioni di cose o di stati di cose, esperienze ecc. detti significazioni o sensi.
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Fonie e sensi
• Mentre le fonie sono percepibili, le significazioni non lo sono. Eppure esistono, dato che in linea di massima quando parliamo ci capiamo.
• Non è possibile comunicare un senso direttamente, ma solo per via mediata (tramite una fonia o un segnale equivalente: una scrittura, un gesto).
• Da un punto di vista linguistico, la significazione è ciò per cui sta una certa fonazione, e questo è tutto (cioè non ci preoccupiamo della sua natura).
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Campo di pertinenza di langue e parole
Fonia
(fonazioni)
-
Significante
(immagine acustica)
^
V
^
V > segno
Senso
(significazione)
-
Significato
(concetto)
Parole
(Atto linguistico/
Esecuzione)
Langue
(Classi
/Sistema)
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• Fonia e senso sono tenute insieme da uno stretto legame, da un rapporto di reciproca necessità, anche se le realizzazioni concrete del discorso fanno pensare a una grandissima variabilità acustica e associativa.
• Inoltre, non c’è nessuno rapporto di necessità tra fonie specifiche e sensi specifici (cioè che per significare /mare/ si usi in italiano al parola <mare>)
• Domanda: che cosa lega allora una fonia a un senso? Che cosa le rende simili?
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• E’ ingenuo pensare che ai suoni sia immediatamente e necessariamente connesso un senso.
• Il discorso presuppone una struttura, un sistema di connessioni che sia in grado di spiegare come i suoni possano trasmettere o avere un senso.
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• L’idea di Saussure è che quando A produce una fonia, compie questo atto fonatorio, al quale è addestrato dalla nascita, avendo presente un MODELLO.
• Questo modello è uno schema astratto, che chiama immagine acustica o significante.
• Lo stesso vale per il concetto o significato.
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• Il modello non è individuale ma sociale, appartiene all’intera comunità dei parlanti e non è posseduto o sviluppato da un solo individuo.
• Inoltre, un significante o un significato si contraddistinguono anzitutto per OPPOSIZIONE rispetto agli altri, come un pezzo su una scacchiera (cfr. la nozione di valore).
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Riasssumendo:
• Il rinvio fra fonia e senso non è diretto. La fonia viene riconosciuta come membro di una classe previo ricorso a uno schema (modello), il significante;
• Il senso viene anch’esso uniformato a un modello astratto, cioè a un concetto o significato.
• Fonie e sensi, in quanto atti linguistici concreti, unici, irripetibili, in quanto esecuzioni linguistiche, costituiscono il dominio della parole.
• I significanti in quanto classi di fonazioni e i significati in quanto classi di sensi costituiscono il dominio della langue.
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• La lingua come forma o sistema di segni (unità + regole di combinazione), può essere paragonata, nel gioco degli scacchi, ai tipi di pezzi (il cavallo, l’alfiere ecc.) e alle regole dei loro spostamenti sulla scacchiera.
• Viceversa, gli atti di parole, con cui si realizza il discorso, possono essere paragonati ai singoli pezzi con le loro caratteristiche fisiche e materiali, posti sulla scacchiera in una determinata configurazione.
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• La migliore definizione di un significante è di tipo negativo: /cane/ è un’unità che si riconosce e ha un’identità perché non è /gatto/ né /topo/ né lupo, e in particolare né /rane/ né /pane/ ecc.
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Concludendo:
• Le unità formali della lingua si definiscono in modo relativo, negativo e oppositivo.
“…nella lingua non vi sono che differenze.
Si prenda il significante o il significato, la lingua non comporta né delle idee né dei suoni che preesistano al sistema linguistico, ma soltanto delle differenze concettuali e delle differenze foniche uscite da questo sistema”
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Langue e parole
• Significante e significato sono classi, cioè unità formali e astratte; mentre fonazioni e significazioni sono unità sostanziali, atti linguistici concreti, unici e irripetibili, sono singole esecuzioni della comunicazione.
• La parole è detta anche dominio della sostanza o degli atti linguistici
• I significanti come classi di fonazioni e i significati come classi di significazioni costituiscono il dominio della langue, o anche della forma o del sistema.
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Fonia
(fonazioni)
Significante
(immagine acustica)
Senso
(significazione)
Significato
(concetto)
segno
Parole
(atto linguistico/
esecuzione)
Langue
(classi/sistema)
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Caratteristiche della langue
1. è la parte sociale del linguaggio esterna all’individuo che da solo non può crearla né modificarla
2 è un oggetto che si può studiare separatamente dalla parole (cfr. studio lingue morte)
3 è di natura omogenea, a differenza del linguaggio che complessivamente è eterogeneo
4 è un oggetto di natura concreta, i segni linguistici non essendo astrazioni
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La nozione di “valore”
• Nel testo di Saussure abbiamo due definizioni complementari del valore, uno dei concetti chiave dello strutturalismo:
a. Valore è un’equivalenza fra cose di ordini differenti (idea dello “stare per” che si realizza nel segno)
b. Valore è un’opposizione (differenza) tra cose dello stesso ordine (idea del posto nel sistema)
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La nozione di valore: Metafore
• Gli scacchi (cfr. sopra)• Il denaro:- il valore di una moneta è determinato da un lato
dall’equivalenza con la merce che quella moneta può acquistare
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- Dall’altro dalla relazione di opposizione rispetto agli altri pezzi dello stesso sistema monetario (una moneta da dieci è diversa da quella da cento e così via)
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• Il segno linguistico unisce un concetto e un’immagine acustica (rappresentazione di carattere psichico)
• Significato= concetto; significante= immagine acustica
• Due CARATTERI FONDAMENTALI del segno linguistico:
• l’arbitrarietà del segno (cfr. slide 34 e sgg);• Il carattere lineare del significante
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Il principio di arbitrarietà
• A. la lingua è arbitraria
• B. il segno linguistico è arbitrario
• C. ogni lingua costituisce arbitrariamente il proprio sistema di valori
• D. nel segno non c’è nessun rapporto di necessità logica o naturale fra significante e significato
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• “Il significante, essendo di natura auditiva, si svolge soltanto nel tempo ed ha i caratteri che trae dal tempo: a) rappresenta una estensione e b) tale estensione è misurabile in una sola dimensione: è una linea.”
• I significanti visivi, invece, possono avere simultaneità su più dimensioni.
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Dalla linguistica alla semiotica
• Saussure preconizza l’esistenza di una disciplina generale dei segni che contenga la linguistica generale come una sua parte.
• Leggi def. a p. 32-33
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• “La lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e, pertanto, è confrontabile con la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, i riti simbolici, le forme di cortesia, i segnali militari ecc.
• Essa è semplicemente il più importante di tali sistemi. Si può dunque concepire una scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale (…) noi la chiameremo semiologia”.