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WWW.ROTOOFFSET.IT 48. Festival 2019 DOMENICA 12 MAGGIO TRENTO , Basilica di S. Maria Maggiore · ore 18.00 Chiese aperte - Momenti di musica sacra proposti dalle scuole musicali Coro Giovanile C. Eccher di Cles Direttore: Massimo Chini Stefano Andreatta, pianoforte Coro Voci bianche C. Eccher e G. Gallo Chiara Biondani, direttore Coro Giovanile “Valsugana Singers” Giancarlo Comar, direttore Marco Rinaudo, pianoforte Coro Giovanile “I Minipolifonici” di Trento Stefano Chicco, direttore Coro “En Plein Choeur” della Scuola Musicale Giudicarie e Coro “S. Giustina” di Pieve di Bono Direttore: Florence Marty Orchestra Scuole Musicali Trentine Stefano Chicco, direttore gica del paese.Attinge il suo repertorio dalla musica sacra tradizionale e moderna e può contare su un organico di una trentina di elementi. Può annovera- re, nella sua breve storia, diverse uscite sia in valle che fuori provincia,.Negli anni prende parte ad im- portanti rassegne corali: nel 2013 a Venezia in Coro e nel 2016 al Salerno Festival. Florence Marty ha conseguito la laurea breve in Musicologia presso l’Università di Toulouse le Mi- rail (Francia), il diploma di Studi Musicali presso la Scuola Nazionale di Musica dell’Aveyron, il diploma universitario di pedagogia musicale presso l’Univer- sita Jean Monnet di Saint Etienne insieme al Diplo- ma di Stato di Professoressa di Musica rilasciato dal Ministero Francese della Cultura e ???? È stata insegnante di formazione musicale, musi- ca giocando ed educazione corale presso la scuola Nazionale di Musica dell’Aveyron. Dal 2001 è do- cente di musica giocando, canto, educazione corale ed educazione musicale speciale presso la scuola Musicale Giudicarie. L’orchestra delle Scuole Musicali Trentine è una formazione che si costituisce in base a progetti di produzione che possano coinvolgere in una dimen- sione comune gli studenti frequentatnti le diverse scuole del sistema. L’esperienza riesce particolar- mente stimolante nell’ottica di perfezionare le atti- vità di musica d’assieme che fanno parte integrante del curriculo di studio fissato negli Orientamenti di- dattici provinciali. J. G. Albrechtsberger - Te Deum Laudamus per coro e orchestra (prima esecuzione moderna) Amico di Mozart, stimatissimo da Haydn e, anche se per breve tempo, “maestro di Beethoven”, Jo- hann Georg Albrechtsberger, musicista austriaco nato a Klosterneuburg nel 1736 e scomparso a Vienna nel 1809, appartiene a quella creativa ge- ografia centro-europea con fuoco nel capoluogo dell’Impero, cui si deve il background delle altri- menti impensabili tre corone “classiche”. Inevitabil- mente messo in ombra dalle personalità emergenti della suddetta terna, Albrechtsberger fu protagoni- sta di una intensissima attività compositiva: la pro- fessione di organista (Mozart in una lettera a Costanza del 1769 indicava il suo modo di suonare quale assolu- to modello di riferimento) e di Maestro di cappella, dal 1793 stabilmente presso la Cattedrale di Santo Stefa- no a Vienna, si riflettono in un catalogo di opere assai consistente, principalmente riservato alla musica sacra (oltre 300 numeri) affiancata tuttavia da oltre 500 brani strumentali Di tutto questo patrimonio, solo poche deci- ne di opere conobbero la stampa; il resto rimase, e rima- ne ancora, manoscritto conservato, in gran parte, nella Biblioteca della Gesellschaft der Musikfreunde a Vienna. Se la storia della musica ha trascurato l’Albrechtsberger compositore, non altrettanto dicasi per la sua sapienza contrappuntistica, distribuita a tanti allievi (da Beethoven a Hummel, da Moscheles a Weigl sino al figlio di Mozart Franz Xaver), ma soprattutto consegnata ai posteri at- traverso la pubblicazione di un trattato di composizione - Gründliche Anweisung zur Composition (1790) - tra- dotto e diffuso in tutta Europa, grazie alle successive generazioni di didatti, che, Anton Reicha in testa, riten- nero di servirsene nella prassi educativa. Fra le tante composizioni lasciate manoscritte da Albrechtsberger il Te Deum in Do maggiore per Coro, Organo e Orchestra, scritto nel 1792, è conservato presso la Hungarian Na- tional Library, Budapest. È una pagina di grande effetto emotivo, suscitato da un organico brillante con Trombe, Oboi e Timpani, rispondente al carattere dell’antico te- sto, destinato ufficialmente dalla Chiesa alla liturgia di ringraziamento di fine anno (la sera del 31 dicembre), ma anche al Natale e alla Pasqua. Sin dal Seicento tut- tavia il Te Deum venne associato a cerimonie religiose in occasione di eventi bellici, funzione rimarcata negli anni di Albrechtsberger, segnati dalle guerre napoleoniche. La struttura del Te Deum firmato da Albrechtsberger è condizionata, ovviamente, dal testo. La musica in ogni momento ne traduce il significato, alternando in maniera sapiente potenti strutture omofoniche ad articolate imi- tazioni fugate. L’Allegro maestoso iniziale, riservato alle acclamazioni di gloria (Te Deum laudamus) è scandito da un sontuoso accordo spezzato di Do maggiore e la brevissima imitazione di violini e soprani (te Dominum confitemur) viene subito dimenticata nel lungo passag- gio omofonico costruito sul versetto successivo, Te ae- ternum Patrem. Così pure la triplice proclamazione “San- ctus” vede procedere il Coro a file serrate, sostenuto da un tripudio di note dei violini, trattati in maniera ancor più virtuosistica nel Te gloriosus Apostolorum chorus allo Iudex crederis esse venturus. Figure in arpeggio e note ribattute, tipiche del linguaggio “guerriero” risuonano pri- vilegiate nell’intero movimento, mentre i veloci passaggi di riempimento per grado congiunto dei violini rimandano a un clima “teatrale”. Nella parte vocale, secondo la tra- dizione, il Dio degli eserciti o l’esercito dei martiri solleci- tano l’uso di omofonie e omoritmie, riprendendo le figure ribattute degli strumenti, mentre la salita al Sol acuto dei soprani è doverosamente riservata al “patrem immensae majestatis”. Il secondo movimento esordisce con una introduzione lenta - Grave - sulla supplica del testo (Te ergo quaesumus) sottolineata con il passaggio alla to- nalità minore che ritorna a offuscare il successivo Alle- gro - scritto sul modello del movimento d’apertura con il Coro che espone chiaramente il testo mentre i Violini concertano brillantemente (particolarmente al versetto Fiat misericordia tua) e Trombe, Oboi e Timpani fornisco- no il ripieno - al Miserere nostri, Domine. La chiusa - In te Domine, speravi (batt. 41) - propone l’immancabile esibi- zione di tecnica contrappuntistica, gestita con la perizia di un riconosciuto maestro nell’ars combinatoria, autore, tra l’altro di 240 fughe strumentali. Praticamente assenti dalla Fuga, Trombe e Timpani entrano alle ultime battute, omoritmiche per il Coro, chiudendo la pagina con cerimo- niosa solennità. Antonio Carlini

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48. Festival

2019Domenica 12 maggio

TRenTo, Basilica di S. Maria Maggiore · ore 18.00

Chiese aperte - Momenti di musica sacra proposti dalle scuole musicali

coro giovanile c. eccher di clesDirettore: massimo chini

Stefano andreatta, pianofortecoro Voci bianche c. eccher e g. gallo

chiara Biondani, direttore

coro giovanile “Valsugana Singers”giancarlo comar, direttoremarco Rinaudo, pianoforte

coro giovanile “i minipolifonici” di TrentoStefano chicco, direttore

coro “en Plein choeur” della Scuola musicale giudicarie e coro “S. giustina” di Pieve di Bono

Direttore: Florence marty

orchestra Scuole musicali TrentineStefano chicco, direttore

gica del paese.Attinge il suo repertorio dalla musica sacra tradizionale e moderna e può contare su un organico di una trentina di elementi. Può annovera-re, nella sua breve storia, diverse uscite sia in valle che fuori provincia,.Negli anni prende parte ad im-portanti rassegne corali: nel 2013 a Venezia in Coro e nel 2016 al Salerno Festival.

Florence marty ha conseguito la laurea breve in Musicologia presso l’Università di Toulouse le Mi-rail (Francia), il diploma di Studi Musicali presso la Scuola Nazionale di Musica dell’Aveyron, il diploma universitario di pedagogia musicale presso l’Univer-sita Jean Monnet di Saint Etienne insieme al Diplo-ma di Stato di Professoressa di Musica rilasciato dal Ministero Francese della Cultura e ????È stata insegnante di formazione musicale, musi-ca giocando ed educazione corale presso la scuola Nazionale di Musica dell’Aveyron. Dal 2001 è do-cente di musica giocando, canto, educazione corale ed educazione musicale speciale presso la scuola Musicale Giudicarie.

L’orchestra delle Scuole musicali Trentine è una formazione che si costituisce in base a progetti di produzione che possano coinvolgere in una dimen-sione comune gli studenti frequentatnti le diverse scuole del sistema. L’esperienza riesce particolar-mente stimolante nell’ottica di perfezionare le atti-vità di musica d’assieme che fanno parte integrante del curriculo di studio fissato negli Orientamenti di-dattici provinciali.

J. g. albrechtsberger - Te Deum Laudamus per coro e orchestra (prima esecuzione moderna)Amico di Mozart, stimatissimo da Haydn e, anche se per breve tempo, “maestro di Beethoven”, Jo-hann Georg Albrechtsberger, musicista austriaco nato a Klosterneuburg nel 1736 e scomparso a Vienna nel 1809, appartiene a quella creativa ge-ografia centro-europea con fuoco nel capoluogo dell’Impero, cui si deve il background delle altri-menti impensabili tre corone “classiche”. Inevitabil-mente messo in ombra dalle personalità emergenti della suddetta terna, Albrechtsberger fu protagoni-sta di una intensissima attività compositiva: la pro-

fessione di organista (Mozart in una lettera a Costanza del 1769 indicava il suo modo di suonare quale assolu-to modello di riferimento) e di Maestro di cappella, dal 1793 stabilmente presso la Cattedrale di Santo Stefa-no a Vienna, si riflettono in un catalogo di opere assai consistente, principalmente riservato alla musica sacra (oltre 300 numeri) affiancata tuttavia da oltre 500 brani strumentali Di tutto questo patrimonio, solo poche deci-ne di opere conobbero la stampa; il resto rimase, e rima-ne ancora, manoscritto conservato, in gran parte, nella Biblioteca della Gesellschaft der Musikfreunde a Vienna. Se la storia della musica ha trascurato l’Albrechtsberger compositore, non altrettanto dicasi per la sua sapienza contrappuntistica, distribuita a tanti allievi (da Beethoven a Hummel, da Moscheles a Weigl sino al figlio di Mozart Franz Xaver), ma soprattutto consegnata ai posteri at-traverso la pubblicazione di un trattato di composizione - Gründliche Anweisung zur Composition (1790) - tra-dotto e diffuso in tutta Europa, grazie alle successive generazioni di didatti, che, Anton Reicha in testa, riten-nero di servirsene nella prassi educativa. Fra le tante composizioni lasciate manoscritte da Albrechtsberger il Te Deum in Do maggiore per Coro, Organo e Orchestra, scritto nel 1792, è conservato presso la Hungarian Na-tional Library, Budapest. È una pagina di grande effetto emotivo, suscitato da un organico brillante con Trombe, Oboi e Timpani, rispondente al carattere dell’antico te-sto, destinato ufficialmente dalla Chiesa alla liturgia di ringraziamento di fine anno (la sera del 31 dicembre), ma anche al Natale e alla Pasqua. Sin dal Seicento tut-tavia il Te Deum venne associato a cerimonie religiose in occasione di eventi bellici, funzione rimarcata negli anni di Albrechtsberger, segnati dalle guerre napoleoniche. La struttura del Te Deum firmato da Albrechtsberger è condizionata, ovviamente, dal testo. La musica in ogni momento ne traduce il significato, alternando in maniera sapiente potenti strutture omofoniche ad articolate imi-tazioni fugate. L’Allegro maestoso iniziale, riservato alle acclamazioni di gloria (Te Deum laudamus) è scandito da un sontuoso accordo spezzato di Do maggiore e la brevissima imitazione di violini e soprani (te Dominum confitemur) viene subito dimenticata nel lungo passag-gio omofonico costruito sul versetto successivo, Te ae-ternum Patrem. Così pure la triplice proclamazione “San-ctus” vede procedere il Coro a file serrate, sostenuto da un tripudio di note dei violini, trattati in maniera ancor più virtuosistica nel Te gloriosus Apostolorum chorus allo Iudex crederis esse venturus. Figure in arpeggio e note

ribattute, tipiche del linguaggio “guerriero” risuonano pri-vilegiate nell’intero movimento, mentre i veloci passaggi di riempimento per grado congiunto dei violini rimandano a un clima “teatrale”. Nella parte vocale, secondo la tra-dizione, il Dio degli eserciti o l’esercito dei martiri solleci-tano l’uso di omofonie e omoritmie, riprendendo le figure ribattute degli strumenti, mentre la salita al Sol acuto dei soprani è doverosamente riservata al “patrem immensae majestatis”. Il secondo movimento esordisce con una introduzione lenta - Grave - sulla supplica del testo (Te ergo quaesumus) sottolineata con il passaggio alla to-nalità minore che ritorna a offuscare il successivo Alle-gro - scritto sul modello del movimento d’apertura con il Coro che espone chiaramente il testo mentre i Violini concertano brillantemente (particolarmente al versetto Fiat misericordia tua) e Trombe, Oboi e Timpani fornisco-no il ripieno - al Miserere nostri, Domine. La chiusa - In te Domine, speravi (batt. 41) - propone l’immancabile esibi-zione di tecnica contrappuntistica, gestita con la perizia di un riconosciuto maestro nell’ars combinatoria, autore, tra l’altro di 240 fughe strumentali. Praticamente assenti dalla Fuga, Trombe e Timpani entrano alle ultime battute, omoritmiche per il Coro, chiudendo la pagina con cerimo-niosa solennità.

Antonio Carlini

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Programma

g. Ph. Haendel (1685-1759)Ouverture da “Rinaldo”

B. Chilcott (1955)“A Little Jazz Mass”

Laudario di Cortona - Trasc. m. gozzi“Ave Regina Gloriosa”

“Magdalena degna da laudare”“Dami conforto, Dio et alegranza”

“San Iovanni al mond’è nato”

F. m. Soto (1539-1619)“Nell’apparir del sempiterno sole”

Carola trad. Inglese arr. B. m. Furgeri (1935)“Qui creavit coelum”

J. misek (1976)Pueri hebraeorum

J. Narverud (1986)Lunar lulluby

B. adams (1955)Exultate Justi

W. Hawkins (1949-2010)I’m goin’ up a yonder

J. Busto (1949)Laudate Dominum

D. Forrest (1978)Entreat me not to leave you

g. Verdi (1813-1901)Ave Maria

Ē. Ešenvalds (1977)Only in sleep

J. g. albrechtsberger (1736-1809)Te Deum laudamus per coro e orchestra

(prima esecuzione moderna)

coro giovanile c. eccherIl Coro Giovanile C. Eccher si è costituito nel 1997. Nel 2007 il coro è stato invitato dalla Federazione Cori del Trentino, a partecipare al Festival Euro-peo di cori giovanili tenutosi a Lignano Sabbiadoro, quale rappresentante della coralità giovanile trenti-na. Nel corso degli anni ha partecipato a concorsi nazionali ed internazionali ottenendo premi e rico-noscimenti. L’ultimo importate impegno del coro è avvenuto a febbraio 2018, nella trasferta in America, che ha visto esibirsi il coro in eventi pubblici presso la “Cappella San Paul” alla “Transfiguration Churc”, arrivando anche ad esibirsi all’interno del prestigioso teatro della Charnegie Hall di New York.Il Coro è diretto dal M° Massimo Chini.

massimo chiniSi è diplomato brillantemente in pianoforte presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento sotto la gui-da della prof.ssa Cristina Obber. Ha proseguito gli studi in composizione con Carlo Galante e Cosimo Colazzo, in musica corale e direzione di coro con Paolo Tonini Bossi, in organo con Federico Maria Recchia.Si è perfezionato in numerosi masterclass con docenti di fama internazionale quali Krum Ma-ximov, Nicola Conci, Gary Graden, Lorenzo Donati, Carlo Pavese, Dario Tabbia. Dal 1998 è docente di pianoforte, formazione musicale e corale alla Scuo-la di Musica C. Eccher di Cles e dal 1999 dirige il Coro Giovanile. Collabora con la Federazione Cori del Trentino. Nel maggio 2018 è stato nominato pre-sidente della Servizi Culturali Val di Non e di Sole “C.Eccher”

chiara BiondaniHa maturato la sua esperienza musicale all‘interno del coro de “I Minipolifonici” di Trento diretto dal M.° Nicola Conci.Diplomata in canto lirico, specializza-ta in musica corale, successivamente si è laureata presso l’accademia di musica Bonporti di Trento in direzione di coro sotto la guida del M.° Lorenzo Donati .Dal 1986 svolge attività didattica presso la scuola musicale “C.Eccher” val di Non e di Sole.Nel 2017 ha fatto parte della giuria nazionale del con-corso corale cori voci bianche e giovanili “Garda in

Coro”. Dall‘anno scolastico 1996\97 è direttrice della scuola di musica “C.Eccher” Dal 1990 dirige il coro di voci bianche della scuola di musica “C.Eccher”, dal 2010 dirige l’Ensemble Vocale C.Eccher.

coro voci bianche c. eccherIl Coro Voci Bianche C. Eccher nasce nel 1990 all‘interno dell‘omonima Scuola di Musica, grazie alla notevole rilevanza attribuita al momento vocale-cora-le che da sempre distingue la scuola delle valli di Non e di Sole. La fascia d‘età dei cantori è dai 7 ai 15 anni. Nel corso degli anni il coro ha ottenuto importanti pre-mi e partecipato a eventi e festival internazionali, nel 2018 ha partecipato ad eventi nell’ambito del Napoli-teatrofestival, Carmina Burana di K.Orff in collabora-zione con la corale C. Monteverdi-val di Non.Il Coro è diretto dalla M.° Chiara Biondani

Il coro giovanile “Valsugana Singers” è stata costituito all’interno della Scuola di Musica di Borgo, Levico e Caldonazzo (Trento) nel settembre del 2017.Dalla sua fondazione ha partecipato a concerti e rassegne in numerose località della Valsugana e sul territorio della provincia di Trento, alla manifestazione “Bambino Divino”, organizzata dalla Federazione Cori del Trentino e, nell’aprile 2018, al 6° Concorso Corale Internazionale “Il Garda In Coro” di Malcesine (Vero-na). Il repertorio del coro comprende composizioni sacre, a cappella o con l’accompagnamento dell’or-gano e del pianoforte, gospel, brani pop ed anche canzoni popolari.

giancarlo comar ha conseguito la laurea di secondo livello in Direzione di Coro presso il Conservatorio di Trento ed è inoltre diplomato in “Canto” ed in “Musica Corale e Direzione di Coro” (Conservatori di Verona e Bologna). Ha studiato con maestri come Gary Gra-den, Tonu Kaljuste, Andrè Thomas e Lorenzo Donati. È Direttore della “Scuola di Musica di Borgo, Levico e Caldonazzo” (Trento), presso la quale insegna anche “Educazione Corale” e “Canto”, ed è membro del Co-mitato Tecnico della Federazione Cori del Trentino. È stato chiamato a far parte della giuria in numerosi concorsi corali nazionali ed internazionali.

Il coro giovanile i minipolifonici si è esibito in nu-merosi concerti e festivals europei in Austria, Belgio, Croazia, Germania, Lettonia, Repubblica Ceca e Italia. Nel 2012 ha vinto il I° Premio al Concorso Internazi-onale «Venezia in Musica». Nel 2014 ha partecipato all’VIIIa Edizione dei World Choir Games a Riga, in Let-tonia e ha vinto il I° Premio al Concorso Corale Inter-nazionale “Città di Chivasso”. Nel 2015 si è esibito in diretta radio ORF1, nel 2016 il Coro ha ottenuto due diplomi, oro e argento, al 13° Concorso Internazionale di Bad Ischl, in Austria ed è stato invitato ad esibirsi in alcuni concerti a Vienna, cantando anche nella presti-giosa Festsaal del Rathaus. Nel 2017 il Coro Giovanile si è esibito nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

Stefano chicco, pianista e direttore, dal 1982 inseg-na pianoforte e in seguito orchestra, coro e direzione presso la Scuola di Musica „I Minipolifonici“, di cui, dal 2002, è direttore. Diplomatosi in pianoforte con Loren-za Mascagni, ha proseguito gli studi con Sergio Torri, perfezionandosi con Andrzej Jasinski, Claude Helffer e Alexander Jenner a Salisburgo e Vienna. Ha studia-to direzione d’orchestra e musica da camera con Uros Lajovic e Georg Ebert alla Hochschule für Musik di Vienna. Si è esibito in Italia, Austria, Francia, Islanda, Svizzera, Inghilterra, Belgio, Croazia, Lettonia, Spag-na, Repubblica Ceca. Ha diretto l‘Orchestra Donizetti di Bergamo, l‘Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l‘Orchestra JFutura e altre orchestre giovanili.

Il coro “en Plein choeur” nasce all’interno dei percor-si didattici programmati da SMG, ma con la volontà di creare una formazione stabile, motivata dall’esigenza di migliorare costantemente la tecnica vocale, l’equi-librio delle sezioni, la conoscenza del repertorio. Al gruppo partecipano allievi delle classi superiori e adulti di SMG che, nel ritrovarsi settimanalmente sperimen-tano, di anno in anno, momenti diversi della letteratu-ra musicale corale, spaziando per generi, dal sacro al profano, e periodi storici, dal Seicento agli autori clas-sici e romantici.

La “corale Santa giustina” di Pieve di Bono-Prezzo nasce ufficialmente ad inizio 2011 dalla fusione di due cori parocchiali, da decenni attivi nell’animazione litur-