2019 #69 e magazine...del Prof. Piero Pozzati, che fu Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso...

37
a pagina 32 Approvate le Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, denominati Fiber Reinforced Cementitious Matrix. >>> LG FRCM per il consolidamento Riscatto della laurea Ecco come funziona per gli Under 45 a pagina 8 a pagina 6 La circolare applicativa delle NTC 2018 è arrivata in Gazzetta Ufficiale; il documento è il n. 7 del 21 gennaio 2019 del Consiglio Superiore dei LLPP, pubblicato nella GU n.35 dell’11 febbraio 2019. La Circolare ha lo scopo di fornire agli operatori del settore, ed in particolare ai progettisti, opportuni chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole ed univoca applicazione delle norme stesse. Come è noto dal punto di vista legale, la Circolare non ha valore di cogenza generale ma fornendo un riferimento interpretativo più autorevole, finisce per assumere spesso il ruolo di una regola Tecnica “de facto”. >>> La Circolare NTC in Gazzetta Ufficiale Finalmente a disposizione le istruzioni per l’applicazione delle norme ISSN 2307-8928 a pagina 4 Il riscatto soft della laurea sarà valido per il diritto e per la misura della pensione, ma soltanto per periodi successivi al 31 dicembre. Servono 5.241 euro per ogni anno di studio. Ultimissime novità su requisiti, domanda e costi. >>> Proliferazione delle normative e tecnicismo Questo era il titolo della storica lezione del Prof. Piero Pozzati, che fu Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università ... Andrea Dari Editore INGENIO L. 1086, DPR 380, Norme Tecniche, Circolare, CVT, CNR, UNI, Eurocodici … troppi riferimenti per i professionisti? 2019 #69 e_magazine

Transcript of 2019 #69 e magazine...del Prof. Piero Pozzati, che fu Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso...

  • a pagina 32

    Approvate le Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, denominati Fiber Reinforced Cementitious Matrix. >>>

    LG FRCMper il consolidamento

    Riscatto della laureaEcco come funziona per gli Under 45

    a pagina 8

    a pagina 6

    La circolare applicativa delle NTC 2018 è arrivata in Gazzetta Ufficiale; il documento è il n. 7 del 21 gennaio 2019 del Consiglio Superiore dei LLPP, pubblicato nella GU n.35 dell’11 febbraio 2019. La Circolare ha lo scopo di fornire agli operatori del settore, ed in particolare ai progettisti, opportuni chiarimenti, indicazioni ed elementi informativi per una più agevole ed univoca applicazione delle norme stesse. Come è noto dal punto di vista legale, la Circolare non ha valore di cogenza generale ma fornendo un riferimento interpretativo più autorevole, finisce per assumere spesso il ruolo di una regola Tecnica “de facto”. >>>

    La Circolare NTC in Gazzetta UfficialeFinalmente a disposizione le istruzioni per l’applicazione delle norme

    ISSN

    2307

    -892

    8

    a pagina 4

    Il riscatto soft della laurea sarà valido per il diritto e per la misura della pensione, ma soltanto per periodi successivi al 31 dicembre. Servono 5.241 euro per ogni anno di studio. Ultimissime novità su requisiti, domanda e costi. >>>

    Proliferazione delle normative e tecnicismoQuesto era il titolo della storica lezione del Prof. Piero Pozzati, che fu Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università ...

    Andrea Dari Editore INGENIO

    L. 1086, DPR 380, Norme Tecniche, Circolare, CVT, CNR, UNI, Eurocodici … troppi riferimenti per i professionisti?

    2019 #69 e_magazine

    https://www.acca.it/bim-management-softwarehttps://www.blumatica.it/page/landingenergyxml/?utm_source=ingenio-magazine&utm_medium=banner-ingenio-magazine&utm_content=banner-centro-pagina-2019&utm_campaign=blumatica-energyhttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttp://www.hsh.info/agues-hsh.htm

  • 2 editoriale

    20 Sisma verticale: modellazione e analisi in ambito professionale sugli edifici esistenti in muratura

    22 Varianti in edilizia: attenzione a quelle essenziali! Le discriminanti e i titoli edilizi

    necessari costruire in acciaio24 NTC 2018 e acciaio: ecco cosa cambia per

    collegamenti saldati, bullonati e con connettori a pioli

    27 Comportamento a fatica di giunzioni bullonate e saldate zincate a caldo

    costruire in calcestruzzo30 Soluzioni Edilmatic per il

    miglioramento o adeguamento sismico degli edifici industriali prefabbricati

    32 Linee Guida per l’Identificazione, la Qualificazione e il Controllo

    degli “FRCM” per il consolidamento: il testo approvato34 Il marchio degli acciai da

    calcestruzzo armato: come identificarlo e cosa ci dice

    architettura37 L’utilizzo del vento nelle

    architetture antiche e moderne

    pavimentazioni40 Progettazione, posa e

    manutenzione dei rivestimenti di pietra naturale

    42 Tipologie e classificazione dei Massetti

    impermeabilizzazioni45 Percorso progettuale per sistemi

    di copertura impermeabilizzatisicurezza48 Coordinamento in fase di

    progettazione tra Committente, Coordinatore e Progettista: ecco quali sono le attività

    50 Prevenzione incendi: cosa prevede la nuova RTV 8 specifica per le attività

    commercialiefficienza energetica52 I sistemi radianti negli istituti

    bancari54 Nuove linee guida ENEA per

    la diagnosi energetica degli edifici pubblici: contenuti

    e procedure54 Costruire Sostenibile: quali sfide per l’edilizia del futuro? Intervista a Nombert Lantschner

    Nuovi strumenti per il Cantiere 4.056 Attraverso un dossier di approfondimento INGENIO

    ha voluto fare il punto su come gli strumenti della digitalizzazione e dell’innovazione stanno trasformando il cantiere tradizionale nel Cantiere 4.0.

    Droni che volano a supporto dello stato di avanzamento lavori, dispositivi mobili sensorizzati per la sicurezza dei lavoratori, robotica e stampa 3D in alternativa alla manodopera e poi il BIM, lo strumento che permette di condividere le informazioni tra tutti gli attori coinvolti nel processo: committente, progettista, impresa, fornitori e manutentori. >>>

    editoriale4 L. 1086, DPR 380, Norme

    Tecniche, Circolare, CVT, CNR, UNI, Eurocodici … troppi riferimenti per i professionisti?

    primo piano6 Circolare Norme Tecniche per le Costruzioni in GU: il testo integrale7 Il “nuovo” regime forfettario

    secondo la Legge di Bilancio 2019. Tutti i dettagli

    8 Riscatto soft della laurea: ecco come funziona per gli

    Under 45! Ultimissime novità su requisiti, domanda, costi

    progettazione strutturale10 Circolare NTC 2018 e azioni

    del vento: nuovi problemi?13 L’impiego di controventi in

    acciaio nei piani orizzontali, per il miglioramento sismico di edifici storici monumentali

    in muratura16 La costruzione di un muro in

    c.a. a protezione di un edificio condominiale da possibili allagamenti

    17 Demolizione e ricostruzione di un tetto in legno in un edificio in muratura:

    la relazione tecnica dell’intervento

    69 gennaio/febbraio 2019

    https://www.logical.it/link.aspx?id=2187&utm_source=ingenio&utm_medium=display&utm_campaign=invito-ai-webinar&utm_content=banner-76x7https://www.mapei.com/it/it/home-page/

  • 4 editoriale 5 primo piano

    MasterEase di Master Builders Solutions è un superfluidificante specifico che impartisce al calcestruzzo una bassa viscosità ed un ottimo mantenimento di lavorabilità migliorandone le proprietà reologiche, facilitando in modo significativo il suo pompaggio, la sua messa in opera e la sua finitura.

    Permette inoltre di ottimizzare la progettazione delle miscele di calcestruzzo contribuendo alla sostenibilità ambientale.

    MasterEase, riduce la viscosità e migliora la reologia del calcestruzzo Additivo per calcestruzzi a bassa viscosità

    Scopri i vantaggi della linea MasterEase sul sito: www.master-builders-solutions.basf.it

    ... di Bologna e maestro indimenticato di molti.Un titolo significativo, che anticipa già quanto Pozzati intendeva sottolineare nel corso della sua relazione, che ci ha lasciato anche in forma scritta, e di cui ricordo una parte:

    “un numero di regole eccessivo comporta vari degli inconvenienti dianzi citati e in particolare: l’impoverimento dell’autonomia e della creatività, in quanto l’opera del progettista è irretita dalle norme; la difficoltà di discernere ciò che veramente conta; la sensazione di avere, al riparo delle norme, responsabilità assai alleviate; la difficoltà non infrequente di rendersi conto dei ragionamenti che giustificano certe regole, rischiando di considerare queste alla stregua di algoritmi, ossia di schemi operativi che, una volta appresi, il pensiero non è più chiamato a giustificare. Ma tra le varie conseguenze, una delle più temibili è l’attenuazione del senso di responsabilità, mentre questa costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo, violando il quale la vita si appiattisce, e si rafforza, attraverso il costituirsi di una società iperorganizzata, il sistema tecnocratico in grado di diventare, come dice Konrad Lorenz, “il tiranno della società umana”, anche perchè la tecnocrazia si giova di un patrimonio di informazioni scientifiche che il singolo non può conoscere se non in minima parte.”

    Andrea Dari Editore INGENIO

    L. 1086, DPR 380, Norme Tecniche, Circolare, CVT, CNR, UNI, Eurocodici … troppi riferimenti per i professionisti?

    link all’articolo >>>

    https://www.master-builders-solutions.basf.it/it-ithttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionistihttps://www.ingenio-web.it/22564-l-1086-dpr-380-norme-tecniche-circolare-cvt-cnr-uni-eurocodici--troppi-riferimenti-per-i-professionisti

  • 6 primo piano 7 primo piano

    La Circolare Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 in Gazzetta Ufficiale: il testo integrale

    Andrea DariEditore INGENIO

    link all’articolo completo >>>

    La Circolare Esplicativa delle NTC 2018Il 17 gennaio 2019, il Ministro Danilo Toninelli ha firmato, su proposta del neo Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP Donato Carlea, il decreto per la pubblicazione della Circolare nella sua versione definitiva. Il testo della Circolare esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 era stato precedentemente approvato dall’Assemblea del Consiglio Superiore dei LLPP in data 27 luglio 2018, con voto n. 29/2017, demandando il Consiglio Superiore ad alcune correzioni.

    Ora il testo definitivo della circolare applicativa delle NTC 2018 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il documento, che di fatto rappresenterà il riferimento per l’applicazione delle Norme

    Tecniche per le Costruzioni 2018, è il n.7 del 21 gennaio 2019 del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, pubblicata nella GU n.35 dell’11 febbraio 2019 (Supplemento ordinario).

    All’interno dell’articolo alcuni primi approfondimenti sui vari capitoli.

    Cosa è la Circolare NTCLa circolare è un documento che ha l’obiettivo di fornire agli operatori indicazioni, elementi informativi ed integrazioni, per una più agevole ed univoca applicazione delle Nuove norme tecniche.

    Il “nuovo” regime forfettario secondo la Legge di Bilancio 2019. Tutti i dettagli

    Angelo GinexEUROCONFERENCE

    Legge di Bilancio 2019: Cosa cambia per il “nuovo” regime forfettarioIl regime d’imposizione forfettario, previsto e disciplinato nella L. 190/2014, è stato profondamente modificato grazie all’intervento della L. 145/2018 (c.d. Legge di Bilancio 2019). Appare d’uopo effettuare una breve ma esaustiva ricognizione di questo istituto, necessaria per precisare e chiarire le novità apportate dal legislatore al fine di estendere la platea dei suoi potenziali fruitori. L’articolo 1, commi 9–11, L. 145/2018, entrato in vigore a partire dall’1 gennaio 2019, ha imposto una rivisitazione dell’articolo 1, commi 54–89, L. 190/2014, prevedendo specificatamente che: • vi sia un’unica soglia di ricavi o compensi per accedere al

    regime forfettario, equivalente ad euro 65.000, con contestuale abrogazione dei requisiti attinenti al sostenimento di spese attinenti a lavoro dipendente e a beni strumentali; ...

    link all’articolo completo >>>

    http://www.csi-italia.eu/https://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22517-circolare-norme-tecniche-per-le-costruzioni-il-testohttps://www.ingenio-web.it/22311-il-nuovo-regime-forfettario-secondo-la-legge-di-bilancio-2019-tutti-i-dettaglihttps://www.ingenio-web.it/22311-il-nuovo-regime-forfettario-secondo-la-legge-di-bilancio-2019-tutti-i-dettaglihttps://www.ingenio-web.it/22311-il-nuovo-regime-forfettario-secondo-la-legge-di-bilancio-2019-tutti-i-dettagli

  • 9 primo piano8 primo piano

    Oltre 10 anni diAETERNUM CAL

    20838 Renate (MB) - Via Sirtori, zona industriale - tel. (+39) 0362 91 83 11 - fax (+39) 0362 919396www.teknachemgroup.com - [email protected]

    Riscatto soft della laurea: ecco come funziona per gli Under 45! Ultimissime novità su requisiti, domanda, costi

    Matteo PeppucciCollaboratore INGENIO

    Decreto sul Reddito di Cittadinanza: il riscatto soft della laurea sarà valido per il diritto e per la misura della pensione, ma soltanto per periodi successivi al 31 dicembre 1995 (cioè da valutare con il sistema contributivo). Servono 5.241 euro per ogni anno di studio

    Novità molto importanti, sul fronte riscatto della laurea, sono contenute nel testo definitivo del decretone su Reddito di Cittadinanza e Quota 100, appena bollinato dalla Ragioneria dello Stato e in imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.Il decretone inserisce la possibilità, per gli Under 45, di effettuare un riscatto soft/flessibile della laurea, cioè a condizioni economiche vantaggiose. Vediamo quali. La novità principale è che sarà possibile, attraverso il riscatto flessibile, riscattare periodi di buco contributivo per un massimo di 5 anni. Sarà cioè il singolo a decidere quanti contributi versare all’Inps per far valere come lavorativi gli anni dell’Università. A contributi minori corrisponderà però una pensione più bassa. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che si potrà andare in pensione 4-5 anni prima, a seconda della durata del proprio corso di laurea.

    Riscatto della laurea: cos’èSi tratta dell’operazione che consente al lavoratore (pubblico, privato, autonomo, a partita Iva, iscritto alla gestione separata Inps) di ottenere, a proprie spese, la copertura previdenziale di periodi per i quali non ha contributi già pagati.A differenza della copertura figurativa, che è gratuita, il riscatto della laurea è sempre a titolo oneroso, anche se agevolato dal punto di vista fiscale perché le somme versate possono essere dedotte dal reddito, ...

    link all’articolo completo >>>

    http://www.teknachemgroup.com/it/teknachem/https://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costihttps://www.ingenio-web.it/22408-riscatto-soft-della-laurea-ecco-come-funziona-per-gli-under-45-ultimissime-novita-su-requisiti-domanda-costi

  • 11 primo piano10 progettazione strutturale

    Tekla Structures 2018 offre processi di modellazione 3D più veloci, dettagli più precisi, un migliore controllo delle modifiche e una produzione più rapida di disegni, oltre ai guadagni in termini di efficienza legati al flusso di lavoro.

    • Revisionimulti-disciplinariconlostrumentodiChangeManagementperil confrontoelagestionedifileIFC

    • Modellazionearmaturedinuovagenerazioneconlaflessibilitàdicreare emodificarelearmaturepergeometrieirregolari

    • Modellazionealgoritmicaintemporealeconil pluginperRhino/Grasshopperemoltoaltro…

    METODI DI LAVORO DI NUOVA GENERAZIONE MIGLIORE COMUNICAZIONE DEL PROGETTO ScoprituttiivantaggidiTeklaStructuressu harpaceas.it

    Il BIM per l’Ingegneria Strutturale

    Rivenditoreesclusivoperl’Italia

    StructuresCircolare NTC 2018 e azioni del vento: nuovi problemi?

    Ennio CasagrandeIngegnere consulente in ambito sismico e idraulico

    Calcolo della velocità di riferimento del vento: a quale documento rifarsi?Il paragrafo C3.3 della Circolare esplicativa alle NTC 2018, riporta la metodologia per calcolare la velocità di riferimento del vento. La formula proposta nel documento approvato, riprende quella già prescritta nelle NTC 2018 [3.3.3] e ripresa totalmente dalla formulazione più generica riportata nel paragrafo 3.2.2 della CNR DT 207/2008.

    In particolare, la formula in questione corrisponde alla relazione 3.4c della CNR DT 207/2008, valida per tempi di ritorno tra 5 anni e 50 anni:

    Il documento del CNR, non si limita a riportare solamente la relazione esplicitata sopra, ma propone anche altre formule, funzione dei vari tempi di ritorno di progetto.

    Su tale ultimo parametro, il paragrafo 2.4.1 della Circolare evidenzia che “Il periodo di ritorno dei sovraccarichi e delle azioni climatiche agenti sulla costruzione non è correlato alla vita nominale di progetto dell’opera” ed inoltre essi “sono definiti indipendentemente dalla

    vita nominale attesa per la costruzione con un preassegnato periodo di ritorno (a titolo esemplificativo: 50 anni per le azioni ambientali, 1000 anni per le azioni da traffico, vedasi § 2.5.2).”

    Con tale specifica, la Circolare “chiarisce” come le azioni ambientali (teoricamente) dovrebbero essere considerate per un periodo di riferimento non inferiore a 50 anni. Stando a quanto riportato, quindi, le strutture temporanee (e.g. tendostrutture, sagre ecc.) oppure strutture con una vita utile ridotta (e.g. serre per l’agricoltura) “dovrebbero” essere calcolate ipotizzando delle azioni ambientali stimate con un tempo di riferimento non inferiore a 50 anni.

    Quanto asserito, potrebbe essere un concetto “apparentemente” corretto, se non altro che la già citata CNR DT 207/2008, al paragrafo 3.2.2 sottolinea la possibilità di rifarsi all’appendice normativa per “la valutazione della velocità di riferimento di progetto vR sulla base di metodi e dati adeguatamente comprovati.” Proprio l’Appendice A del Documento Tecnico CNR, indica come il periodo di ritorno di progetto dipenda “dal tipo delle analisi svolte, dalle proprietà della costruzione e dalla sua vita nominale.” Di fatto, se una struttura deve essere installata per un anno, la succitata relazione A.1 suggerisce di utilizzare come periodo di ritorno di progetto il valore di 10 anni, valore questo in

    https://harpaceas.it/tekla-structures-2018/https://www.ingenio-web.it/22415-circolare-ntc-2018-e-azioni-del-vento-nuovi-problemihttps://www.ingenio-web.it/22415-circolare-ntc-2018-e-azioni-del-vento-nuovi-problemi

  • 13 progettazione strutturale12 progettazione strutturale

    BIM

    LIBERI DI FARE GLI INGEGNERI

    Funzionalità BIM avanzate IMPORTAZIONE DEL MODELLO DA REVIT, TEKLA STRUCTURES, MIDAS, SAP2000, IFC STRUTTURALE, DXF E DWG.

    ESPORTAZIONE NEL FORMATO IFC SIA DEL MODELLO STRUTTURALE CHE DELLE ARMATURE, DEI COLLEGAMENTI IN ACCIAIO E DEI RINFORZI DI STRUTTURE ESISTENTI.

    BIM

    buon accordo con le norme ampiamente utilizzate in vari settori (e.g. UNI EN 13782 e UNI EN 13031).

    A tal proposito, il documento tecnico predisposto dal CNR evidenzia che “Laddove le presenti Istruzioni non forniscano diverse indicazioni, o non sussistano specifiche norme, o non si applichino considerazioni opportunamente motivate e documentate, si raccomanda di attribuire al periodo di ritorno di progetto TR i valori del periodo di ritorno di riferimento TR,0”. Siccome per le strutture temporanee e di nicchia come possono essere le serre, esistendo già delle norme specifiche (in questo caso le UNI EN 13782 e UNI EN 13031) per logica, i parametri da assumere per stimare la pressione del vento sono quelli prescritti nelle specifiche norme.

    Ma la nuova Circolare sottolinea anche che “[…] per ulteriori approfondimenti sui criteri di analisi, costituiscono utile riferimento l’Eurocodice EN-1991-1-4 e le Istruzioni CNR DT207.” Pertanto siamo davanti ad un testo che rimanda ad un documento di comprovata validità (in questo caso il CNR DT 207/2008) ma poi ne modifica alcuni aspetti salienti come il concetto del periodo di ritorno di riferimento.

    Le stesse NTC 2018 al capitolo 12 evidenziano, ancora una volta, come si intendono coerenti con i principi base delle NTC gli Eurocodici, le norme UNI EN armonizzate come le norme esposte in precedenza.

    Sull’utilizzo di norme europee, è bene osservare come un altro Decreto e precisamente il D.M. 28/12/2012 relativo all’Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni, al paragrafo 2 della scheda tecnica n. 39E sotto “Norme tecniche da rispettare” riporta proprio il D.M. 14/01/2008 e la norma UNI EN 13031, segno che tale norma europea risulta completamente recepita.

    Personalmente penso che, per evitare

    problematiche generate da una possibile non chiara lettura della normativa tecnica (NTC 2018), la Circolare esplicativa dovesse approfondire in modo più accurato la definizione dell’azione del vento (e.g. periodo di riferimento di progetto), se non altro rimandando in toto alla consultazione delle CNR DT 207/2008 oppure introducendo delle relazioni esaustive e compatibili con la definizione di vita utile.

    Oltretutto per evitare disguidi connessi all’interpretazione dello stesso documento, al dimensionamento e alla valutazione del progetto da parte degli Enti preposti e dei Collaudatori, la Circolare doveva, in qualche modo, allinearsi alle svariate norme del settore inserendo, a tal punto, dei rimandi diretti sia alle normative europee come le tensostrutture (UNI EN 13782) oppure come le serre ad uso agricolo (UNI EN 13031) sia alle norme nazionali già approvate come il Decreto poc’anzi citato.

    Calcolo dei coefficienti aerodinamici: un nuovo problemaContinuando con l’analisi, è possibile notare come la parte più corposa della Circolare riguardi la stima dei coefficienti aerodinamici. Infatti nel paragrafo C3.3.8 vengono riportate le metodologie per ricavare i coefficienti aerodinamici relativi agli edifici a pianta rettangolare (C3.3.8.1) con copertura piana, a falde, inclinate o curvilinee. Oltre a ciò, al paragrafo C3.3.8.3 troviamo i coefficienti da assumere per edifici alti con pianta circolare, al paragrafo C3.3.8.4 troviamo le coperture sferiche, mentre, ai paragrafi successivi si prescrivono i coefficienti da adottare per tralicci, travi ecc.

    Il caso delle tettoie e l’introduzione del coefficiente di bloccaggioUna novità riguarda, sicuramente, le tettoie (C3.3.8.2), le quali, possono assumere varie configurazioni: a singola falda, a doppia falda o multipla.

    link all’articolo completo >>>

    L’impiego di controventi in acciaio nei piani orizzontali, per il miglioramento sismico di edifici storici monumentali in muraturaFabio CamoraniPolitecnica Ingegneria e Architettura, Università di Modena e Reggio Emilia - Docente di progetti di strutture Fabrizio Rossi Politecnica Ingegneria e Architettura - Modena

    L’uso di controventi in acciaio nei piani orizzontali e la loro compatibilità con le strutture storicheNegli ultimi anni l’utilizzo di sistemi in acciaio, specialmente di tipo reticolare, ha trovato nuova ed ampia diffusione, dopo un periodo in cui l’utilizzo di altri sistemi, in particolare a base di fibre, di varia tipologia, è sembrato prevalere. La memoria si basa su esperienze progettuali e di direzione lavori e prende in esame diversi sistemi di irrigidimento, in particolare nel piano dei solai: reticolari in acciaio, solette in c.a., doppio tavolato in legno. Con riferimento a specifici casi progettuali, in particolare palazzo Sartoretti a Reggiolo, la memoria prende in esame la compatibilità con le strutture storiche, l’efficacia strutturale

    dei vari sistemi, in particolare nei confronti dei possibili meccanismi di primo modo, nonché gli aspetti realizzativi, costruttivi.I metodi di ingegneria strutturale, in particolare sismica, specificatamente dedicati agli edifici esistenti in muratura che si sono sviluppati negli ultimi 30 anni si basano su presupposti ed applicano metodi sensibilmente diversi rispetto a quelli utilizzati per gli edifici intelaiati in c.a. ed in acciaio.Accanto a modellazioni a telaio equivalente, impiegate frequentemente per l’analisi globale degli edifici, si sono affermati metodi quali l’analisi limite (approccio cinematico).

    Tali metodi risultano efficaci per valutare i meccanismi di collasso denominati di primo modo, trattasi sostanzialmente dei meccanismi

    http://www.tecnisoft.it/https://www.ingenio-web.it/22415-circolare-ntc-2018-e-azioni-del-vento-nuovi-problemihttps://www.ingenio-web.it/22494-luso-di-controventi-in-acciaio-nei-piani-orizzontali-e-la-loro-compatibilita-con-le-strutture-storichehttps://www.ingenio-web.it/22494-luso-di-controventi-in-acciaio-nei-piani-orizzontali-e-la-loro-compatibilita-con-le-strutture-storichehttps://www.ingenio-web.it/22494-luso-di-controventi-in-acciaio-nei-piani-orizzontali-e-la-loro-compatibilita-con-le-strutture-storichehttps://www.ingenio-web.it/22494-luso-di-controventi-in-acciaio-nei-piani-orizzontali-e-la-loro-compatibilita-con-le-strutture-storiche

  • 15 primo piano14 progettazione strutturale

    Sistema PENETRON®La vasca bianca REATTIVA… “chiavi in mano” !

    PROGETTAZIONE- Mix design dedicato con additivo a cristallizzazione PENETRON®ADMIX.- Studio della Vasca Strutturale e definizione dei particolari costruttivi.

    ASSISTENZA TECNICA IN CANTIERE- Addestramento delle maestranze.- Supervisione nelle fasi realizzative.

    GARANZIA- Controllo Tecnico di Ente Certificato.- Decennale postuma-Rimpiazzo e posa in opera sul Sistema.

    Il Calcestruzzo impermeabile e reattivo nel tempo,con capacità “self healing” (autocicatrizzazione delle fessurazioni)

    è il “know how” su cui poter contare !

    www.penetron.it

    fuori piano per i setti murari. Essi risultano generalmente quelli di gran lunga i più pericolosi e critici per gli edifici storici, a causa sia dell’assenza di rigidezza nel piano dei solai sia della frequente carenza di incatenamenti di tipo tradizionale. Con riferimento alle numerose esperienze affrontate dagli scriventi si rilevano in genere valori di capacità in termini di accelerazione orientativamente compresi tra 0,03g e 0,05g a fronte di una domanda che nelle zone di 2 e 3 categoria vale circa 0,15g.

    Le possibili soluzioni, i pregi e i difettiLa soluzione tradizionale di introduzione

    Figura 1 – Ex Manifattura Tabacchi di Lucca, Progetto A.I.C.E consulting S.r.l. Progetto di miglioramento sismico e DL Politecnica Modena. Irrigidimenti di piano con reticolari metalliche

    link all’articolo completo >>>

    COSTRUZIONI METALLICHERIVISTA BIMESTRALE PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELL’ACCIAIO

    N.6ANNO LXXNOV/DIC 2018

    COSTRUZIONI METALLICHECOSTRUZIONI METALLICHE

    RIVISTA BIMESTRALEPER LA DIFFUSIONEDELLA CULTURA DELL’ACCIAIO

    ISSN

    0010

    -967

    3 P

    oste

    Ital

    iane

    SpA

    - S

    pedi

    zion

    e in

    Abb

    onam

    ento

    Pos

    tale

    - D

    .L. 3

    53/2

    003

    (con

    . in

    L. 2

    7.02

    .04

    n° 4

    6) A

    rt. 1

    , com

    ma

    1, L

    O/M

    I Pre

    zzo

    a co

    pia:

    € 1

    5,00

    - In

    cas

    o di

    man

    cato

    reca

    pito

    invi

    are

    al C

    MP

    di M

    ilano

    -Ros

    erio

    per

    la re

    stitu

    zion

    e al

    mitt

    ente

    pre

    vio

    paga

    men

    to re

    so

    NOV/DIC 2018

    Puoi ricevere la Rivista in due modi:- Abbonati seguendo la procedura di acquisto sul sito collegiotecniciacciaio.it. L’abbonamento ai 6 numeri della rivista costa € 60 (per studenti e neo

    laureati l’abbonamento è disponibile al prezzo ridotto di € 20)- Diventa socio CTA e oltre a ricevere la rivista Costruzioni Metalliche,

    avrai diritto a partecipare, a quote sensibilmente ridotte ai convegni che si tengono in varie località, al congresso biennale e al ricevimento di materiale informativo.

    La quota associativa individuale per l’anno 2019 è di € 100 mentre quella collettiva è di 250 €

    Per maggiori informazioni:http://www.collegiotecniciacciaio.it

    di catene in acciaio, dotate di efficaci capochiave di vincolamento alla muratura, resta una soluzione molto valida; in molti casi, ad esempio in presenza di edifici o parti di edificio con pianta di tipo basilicale, l’introduzione di catene non risulta però risolutiva, occorre pertanto procedere con l’irrigidimento del solaio nel proprio piano.

    La letteratura tecnica riporta svariate tecniche, tra le tante ci si sofferma su alcune, particolarmente diffuse.

    Il XXVII Congresso del Collegio dei Tecnici dell’Acciaio si terrà a Bologna, a Palazzo Re Enzo, e sarà dedicato al rapporto tra le tre componenti costituenti il CTA. Il titolo di questa edizione sarà “Ricerca, Progettazione e Industria: i nuovi orizzonti delle Costruzioni Metalliche”, richiamando i 70 Anni della prestigiosa Rivista Costruzioni Metalliche. Il Congresso CTA si svolgerà nelle giornate del 3 e 4 Ottobre e, a seguire, una sessione speciale a carattere formativo nella giornata del 5 Ottobre.

    I tradizionali temi accettati per le presentazioni sono:

    Bologna, 3-5 O

    ttobre 2019

    Ricerca-Proget

    tazione-Indust

    ria:

    i nuovi orizzon

    ti delle

    Costruzioni Me

    talliche

    XXVII Giornate

    Italiane

    della Costruzion

    e in Acciaio

    Il Congresso darà lo spazio per una presentazione sullo stato di avanzamento della Ricerca e sulle più recenti Realizzazioni in carpenteria metallica; saranno invitati alcuni studiosi esteri per riportare il loro contributo al miglioramento delle conoscenze per il perfezionamento delle Costruzioni Metalliche. Gli Ingegneri iscritti all’Albo avranno la possibilità di accreditare 8 CFP per le due prime giornate e altri 8 CFP per la partecipazione alla sessione speciale del 5 Ottobre, dedicata all’aggiornamento professionale e formazione con l’intervento di studiosi e progettisti di fama internazionale.

    Ricerca teorica e sperimentaleNormativeRealizzazione di strutturePonti e viadottiSostenibilitàResistenza al fuoco e alla corrosioneCollegamentiIsolamento sismico e dissipazioneStrutture specialiProfili sottiliSismicaRobustezzaMaterialiArchitetturaMonitoraggio e vita utileFatica

    Per informazioni, programma e iscrizioni consulta la pagina:

    collegiotecniciacciaio.it/cta2019/

    28/02/2019 da inviare a [email protected]

    http://www.penetron.ithttps://www.ingenio-web.it/22494-luso-di-controventi-in-acciaio-nei-piani-orizzontali-e-la-loro-compatibilita-con-le-strutture-storichehttp://www.collegiotecniciacciaio.it

  • 17 progettazione strutturale16 progettazione strutturale

    PRODOTTI CHIMICI PER L’EDILIZIA

    SISTEMI IN RESINA PER IL RESTAURODI PAVIMENTI INDUSTRIALIDRACO PER IL RIVESTIMENTO E LA RIPARAZIONE DEI PAVIMENTI

    DRACO Italiana S.p.A. Via Monte Grappa 11 D/E - 20067 Tribiano (MI) · Tel. +39 02 90632917 · Fax +39 02 90631976

    PAVIFIX EPOMALTFASTRIPARAZIONI RAPIDECON SPESSORI DA 2 A 40 MM RE-COATING E RASATURE DURABILI ANCHE IN ESTERNO

    La costruzione di un muro in c.a. a protezione di un edificio condominiale da possibili allagamenti

    Claudio PedalinoIngegnere - Libero professionista Claudio NeriIngegnere - Libero professionistaPaola MarchiòIngegnere - CDM DOLMEN

    L’alluvione a Livorno del 10 settembre 2017La notte tra il 9 e il 10 settembre 2017, su tutta la costa toscana, un temporale lunghissimo, con il vento forte che ha soffiato a raffiche, ha creato danni gravi tra Pisa e Livorno. La situazione peggiore è stata registrata a Livorno dove sono scesi 230 mm di pioggia in 3 ore, più della quantità registrata nei precedenti otto mesi dell’anno. Il bilancio è stato di nove morti, problemi di viabilità lungo le strade in tutta la regione e decine e decine di milioni di euro di danni dovuti a frane e smottamenti nelle zone collinari, esondazioni dei torrenti e allagamenti. Interrogativi sono al vaglio della magistratura che ha aperto un’inchiesta, ancora contro ignoti, per disastro colposo e omicidio colposo. link all’articolo completo >>>

    Alcuni danni dell’alluvioneL’alluvione ha provocato l’esondazione di due fiumi: il Rio Maggiore e il Rio Ardenza.

    Figura 1 – Precipitazioni cumulate tra la sera del 9 e le prime ore del 10 settembre in Toscana. Fonte CFR, rielaborazione Meteo Siena 24

    Demolizione e ricostruzione di un tetto in legno in un edificio in muratura: la relazione tecnica dell’intervento

    Alessio MaranIngegnere, INART Srl

    Intervento di miglioramento sismico di un edificio in muraturaL’intervento riguarda il rifacimento di una copertura esistente con demolizione e ricostruzione di un solaio esistente di un fabbricato di un’abitazione civile.

    L’attuale soletta di separazione tra il sottotetto e la zona di deposito comune condominiale verrà demolita e ricostruita con pannelli di X-LAM per consentire un alleggerimento dei carichi rispetto allo stato di fatto, senza alterare il comportamento di piano rigido.

    Tale intervento viene classificato come “Intervento di Miglioramento” in quanto gli interventi in progetto accrescono la capacità di resistenza

    delle strutture esistenti alle azioni considerate. Il miglioramento sismico è stato analizzato svolgendo le verifiche di vulnerabilità sismica su due modelli di calcolo distinti, uno pre intervento ed uno post intervento.

    http://www.cdmdolmen.it/ingenio/approfondimenti.htmhttp://www.draco-edilizia.it/promo/landingepomalt.phphttps://www.ingenio-web.it/21969-la-costruzione-di-un-muro-in-ca-a-protezione-di-un-edificio-condominiale-da-possibili-allagamentihttps://www.ingenio-web.it/21969-la-costruzione-di-un-muro-in-ca-a-protezione-di-un-edificio-condominiale-da-possibili-allagamentihttps://www.ingenio-web.it/21969-la-costruzione-di-un-muro-in-ca-a-protezione-di-un-edificio-condominiale-da-possibili-allagamentihttps://www.ingenio-web.it/21969-la-costruzione-di-un-muro-in-ca-a-protezione-di-un-edificio-condominiale-da-possibili-allagamentihttps://www.ingenio-web.it/21865-demolizione-e-ricostruzione-di-un-tetto-in-legno-in-un-edificio-in-muratura-la-relazione-tecnica-dellinterventohttps://www.ingenio-web.it/21865-demolizione-e-ricostruzione-di-un-tetto-in-legno-in-un-edificio-in-muratura-la-relazione-tecnica-dellinterventohttps://www.ingenio-web.it/21865-demolizione-e-ricostruzione-di-un-tetto-in-legno-in-un-edificio-in-muratura-la-relazione-tecnica-dellintervento

  • 19 primo piano18 progettazione strutturale

    FRA VECCHIO E NUOVO, SEMPRE SULLA STRADA GIUSTACON MASTERSAP.

    MasterSap is more

    Por

    tfol

    io.is

    .it

    AMV s.r.l. - Via San Lorenzo, 10634077 Ronchi dei Legionari (GO)Tel. 0481.779.903 r.a. - Fax [email protected] - www.amv.it

    Visiona, verificae scarica il demosu amv.it

    C

    M

    Y

    CM

    MY

    CY

    CMY

    K

    20170112_AMV_IngegneriaSismica.pdf 1 12/01/17 15.18

    Descrizione dell’intervento: rifacimento di una copertura con demolizione e ricostruzione di un solaio in XLAM in un edificio in muraturaLe opere realizzate sull’immobile, situato ai piedi del Monte Bianco, consistono nel completo rifacimento del manto di copertura del corpo di fabbrica condominiale e nell’ampliamento, tramite l’inserimento di un frontone, del 20% della superfice dell’unità immobiliare interessata dai lavori.Con un volume totale di progetto di 185,73 mc, sarà così possibile procedere con una revisione degli spazi interni, una più funzionale distribuzione degli stessi e grazie alla realizzazione di un nuovo vano destinato ad ospitare una camera da letto sarà possibile ampliare il servizio igienico e trasformare l’attuale camera in studio.La struttura del tetto per la quale è prevista la demolizione e la successiva ricostruzione, sarà in legno con alcuni elementi metallici non visibili dall’esterno mentre il manto di copertura sarà riproposto in lose e le nuove teste di camino avranno tipologia identica a quelle già presenti nel complesso edilizio.Contestualmente saranno previste alcune altre piccole modifiche esterne consistenti essenzialmente nella diversa disposizione e forma delle aperture poste sul fronte nord.Non sono invece previste modifiche a livello di rivestimenti di facciata.

    Descrizione dell’opera e collocazione nel territorio La presente relazione riguarda il rifacimento di una copertura esistente con inserimento abbaino e demolizione/ricostruzione solaio esistente di fabbricato civile abitazione. La costruzione è ubicata nel Comune di Courmayeur. La costruzione è ubicata nell’area V2 delle zone a rischio valanghe definita a “medio rischio” (le pressioni in questa zona sono comprese in un range di valori compresi tra 0,5 t/m2 e 3,00 t/m2. Le dimensioni di massima della costruzione sono di 8,5 m x 8,70 m in pianta e 12,50 m in altezza circa.

    link all’articolo completo >>>

    http://www.amv.it/https://www.ingenio-web.it/21865-demolizione-e-ricostruzione-di-un-tetto-in-legno-in-un-edificio-in-muratura-la-relazione-tecnica-dellintervento

  • Figura 1 – Sisma verticale e analisi di vulnerabilità sismica degli edifici esistenti in muratura

    21 progettazione strutturale20 progettazione strutturale

    INNOVATION & SYSTEMA different kind of Chemical Admixture Company

    Azienda certificata per la Gestione dei Sistemi Qualità e Ambiente conformi alle norme UNI EN ISO 9001 e 14001

    General Admixtures spaVia delle Industrie n. 14/1631050 Ponzano Veneto (TV) ITALY

    Tel. + 39 0422 966911Fax + 39 0422 969740 E-mail [email protected] www.gageneral.com

    Sisma verticale: modellazione e analisi in ambito professionale sugli edifici esistenti in muraturaFinalmente possibile progettare considerando tutte le componenti sismiche orizzontali e verticale, nel rispetto della Normativa vigente

    Massimo MarianiStudio Ricerche Applicate - PerugiaFrancesco PugiRicerca e Sviluppo di AEDES Software Alessio FranciosoNational Technical University of Athens

    Perchè è importante considerare gli effetti negativi del sisma verticale: le varie fasi dello studioIl ruolo dell’accelerazione verticale nella risposta degli edifici in muratura sottoposti ad eventi sismici è stato evidenziato in alcuni recenti lavori (Mariani, 2017).

    Dopo una campagna di indagine analitica sul comportamento di singoli pannelli murari (Mariani e Pugi, 2018), è stata messa a punto una metodologia specifica per consentire lo studio della capacità di un edificio nei confronti della globalità delle azioni sismiche, incluse quelle dovute alle accelerazioni verticali (Mariani, Pugi e Francioso, 2018).

    Tale metodologia, conforme alla Normativa vigente, è stata inizialmente applicata ad un modello-prototipo di edificio esistente in muratura in pietrame irregolare, mostrando l’amplificazione della vulnerabilità prodotta dalle azioni sismiche verticali.I risultati hanno evidenziato l’opportunità di considerare gli effetti negativi del sisma verticale nei diversi campi operativi di valutazione della sicurezza, sia preventiva sia in ambito di interventi di consolidamento.

    Gli ulteriori sviluppi dello studioIn questo lavoro vengono presentati ulteriori sviluppi:> definizione dell’algoritmo grazie al quale nei

    software ad elementi finiti dedicati all’analisi di edifici in muratura è possibile includere gli effetti del sisma verticale;

    > esempi applicativi analizzati con un software professionale aggiornato secondo le specifiche descritte al punto precedente;

    > confronti sui risultati in termini di capacità e indicatori di rischio sotto ipotesi alternative definite dai contributi singoli o simultanei delle tre componenti sismiche (le due orizzontali e la verticale);

    > studio dell’influenza degli effetti del sisma verticale sul dimensionamento di alcuni interventi di consolidamento, quali gli intonaci armati di nuova generazione.

    Analisi di vulnerabilità ed effetti del sisma verticaleL’analisi pushover studia la risposta delle strutture in base alla resistenza e alla capacità deformativa del materiale, ed assume in generale come presupposto una qualità sufficiente a conferire dignità strutturale alle geometrie murarie considerate. In presenza di collegamenti efficaci fra membrature strutturali (pareti, solai), l’analisi

    pushover viene svolta sul modello globale dell’edificio; in caso di collegamenti scarsi o inefficienti, l’analisi pushover può essere eseguita su singoli paramenti murari, e di fatto assume il significato di analisi del collasso dei paramenti per azioni complanari.

    Cinematismi sono presi in considerazione nelle analisi di vulnerabilità per studiare i possibili distacchi di blocchi di struttura, determinati da debolezze o carenze locali, talvolta da quadri fessurativi rilevati nello stato di fatto. Tali distacchi possono manifestarsi solo in assenza di processi di disgregazione muraria; il loro studio è comunque molto importante perché varie tipologie murarie esistenti (murature di pietrame di buona qualità, di mattoni pieni, blocchi di tufo, ecc.) manifestano un comportamento non disgregativo. In sintesi, generalizzando per le diverse tipologie murarie, un’analisi di vulnerabilità viene eseguita in tre fasi consecutive:1. analisi storico-critica con indagine sulla

    qualità muraria, per evidenziare potenziali disgregazioni e definire adeguati parametri meccanici rappresentativi;

    2. studio dei meccanismi di collasso (catene cinematiche di blocchi rigidi), laddove le caratteristiche della muratura li rendano significativi;

    3. analisi della risposta non lineare per resistenza e deformabilità (pushover), estesa a singole parti (paramenti, macroelementi) o, in caso di

    collegamenti efficaci, alla globalità dell’edificio.Su tutte le fasi insistono gli effetti dovuti al sisma verticale (Figura 1), generalmente negativi: le azioni dinamiche verticali amplificano le possibili disgregazioni e tendono a peggiorare la capacità nei confronti sia dei meccanismi locali che dei comportamenti globali.

    link all’articolo completo >>>

    http://www.gageneral.com/https://www.ingenio-web.it/22185-sisma-verticale-modellazione-e-analisi-in-ambito-professionale-sugli-edifici-esistenti-in-muraturahttps://www.ingenio-web.it/22185-sisma-verticale-modellazione-e-analisi-in-ambito-professionale-sugli-edifici-esistenti-in-muraturahttps://www.ingenio-web.it/22185-sisma-verticale-modellazione-e-analisi-in-ambito-professionale-sugli-edifici-esistenti-in-muraturahttps://www.ingenio-web.it/22185-sisma-verticale-modellazione-e-analisi-in-ambito-professionale-sugli-edifici-esistenti-in-muratura

  • 23 primo piano22 progettazione strutturale

    strutture in materiale composito FRP

    sistemi antisismici e rinforzi strutturali

    w w w . f i b r e n e t . i t

    Betontex Ri-struttura Profili pultrusiReticola Life+H-planet

    Fibre Net S.r.l.Via Jacopo Stellini 3 - Z.I.U. 33050 Pavia di Udine (Ud) ITALY Tel. +39 0432 600918 - [email protected]

    Varianti in edilizia: attenzione a quelle essenziali! Le discriminanti e i titoli edilizi necessariTar Campania: le varianti essenziali sono soggette al rilascio di permesso a costruire del tutto nuovo ed autonomo, rispetto a quello originario

    Matteo PeppucciCollaboratore INGENIO

    Quali sono le differenze tra varianti edilizie in senso proprio e varianti edilizie essenziali?

    Notevoli e soprattutto determinanti per il diverso titolo edilizio corrispondente: ecco perché la sentenza n.204/2019 del Tar Campania (Salerno) fornisce spunti molto interessanti e chiarimenti fondamentali per evitare di incappare in un abuso edilizio.

    L’oggetto del contendere è dato dal ricorso di alcuni comproprietari di un’unità abitativa, secondo i quali il comune aveva illegittimamente assentito, in zona “B” del vigente P. R. G., un intervento di nuova costruzione, con completamento del primo piano (secondo livello) e realizzazione di un terzo livello, con copertura a falda inclinata, in asserita palese violazione delle prescrizioni di zona.

    Nello specifico il progetto in esame era stato assentito con permesso di costruire gratuito (senza oneri di urbanizzazione), quale mero “completamento fabbricato per civile abitazione”; in realtà, sia dalla relazione tecnica d’accompagnamento al progetto, sia dagli elaborati grafici, si desumeva che l’intervento consisteva, tra l’altro, nella sopraelevazione del fabbricato, comportante modifica delle altezze e aumento di cubatura; in particolare, s’era al cospetto di un’edificazione, ex novo, del terzo livello, comportante incremento d’altezza e di volumetria, nonché modifica dei prospetti, posto che il fabbricato in questione si sviluppava su due livelli, con copertura piana a lastrico, di cui il primo, a piano terra, di proprietà aliena, e il secondo, al primo piano, di proprietà del controinteressato.

    link all’articolo completo >>>

    http://www.fibrenet.ithttps://www.ingenio-web.it/22540-varianti-in-edilizia-attenzione-a-quelle-essenziali-le-discriminanti-e-i-titoli-edilizi-necessarihttps://www.ingenio-web.it/22540-varianti-in-edilizia-attenzione-a-quelle-essenziali-le-discriminanti-e-i-titoli-edilizi-necessarihttps://www.ingenio-web.it/22540-varianti-in-edilizia-attenzione-a-quelle-essenziali-le-discriminanti-e-i-titoli-edilizi-necessarihttps://www.ingenio-web.it/22540-varianti-in-edilizia-attenzione-a-quelle-essenziali-le-discriminanti-e-i-titoli-edilizi-necessari

  • 25 primo piano24 costruire in acciaio

    ETA

    EUROPEAN TECHNICALAPPROVAL

    n° 18/0314

    NTC 2018 e acciaio: ecco cosa cambia per collegamenti saldati, bullonati e con connettori a pioli

    FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO

    Le novità del capitolo 4.2.8 delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018Continuano gli approfondimenti sulle NTC 2018. Questa volta il contributo, riguarda le costruzioni in acciaio nell’ambito dei collegamenti saldati, di quelli bullonati e dei connettori a pioli.

    Nell’approfondimento realizzato da Fondazione Promozione Acciaio, e on line sul loro sito, vengono analizzati i cambiamenti per ciascuna tipologia di giunzione secondo le attuali normative. Lo speciale va ad aggiungersi alle già online Frequently Asked Questions relative alle NTC 2018 in generale e al Capitolo 4 - certificazioni e materiale.

    1 - Quali sono le novità per i collegamenti saldati? Per quanto riguarda la saldatura i principali aggiornamenti in questo capitolo riguardano: • al 4.2.1.3 è stato modificato il riferimento

    normativo per l’omologazione degli elettrodi da impiegare nella saldatura ad arco, la normativa alla quale fare riferimento è la UNI EN ISO 2560;

    • al 4.2.8.2.2 è stata aggiornata anche la normativa da utilizzare per la verifica dell’altezza di gola dei cordoni d’angolo indicando la UNI EN ISO 9692 nelle parti 1-2-3 e 4 per le verifiche teoriche;

    • Al 4.2.8.2.4 è stato aggiunto un ulteriore

    http://strutturale.kerakoll.comhttps://www.ingenio-web.it/22067-ntc-2018-e-acciaio-ecco-cosa-cambia-per-collegamenti-saldati-bullonati-e-con-connettori-a-piolihttps://www.ingenio-web.it/22067-ntc-2018-e-acciaio-ecco-cosa-cambia-per-collegamenti-saldati-bullonati-e-con-connettori-a-piolihttps://www.ingenio-web.it/22067-ntc-2018-e-acciaio-ecco-cosa-cambia-per-collegamenti-saldati-bullonati-e-con-connettori-a-pioli

  • 27 costruire in acciaio26 costruire in acciaio

    criterio di verifica per le saldature a cordoni d’angolo, facendo riferimento alla formula 4.1 dell’Eurocodice (UNI EN 1993-1-8).

    2 - E quali per i collegamenti bullonati? Per le unioni con bulloni, par. 4.2.8.1.1 delle NTC 2018, la novità fondamentale è l’introduzione del concetto di assieme Vite/Dado/Rondella, inoltre è stato approfondito il momento di serraggio ed altre caratteristiche delle unioni (alta resistenza 8.8; 10.9; precaricati, coefficiente di attrito per le piastre).

    3 - A cosa si riferisce il concetto di “assieme Vite/Dado/Rondella”, inserito al 4.2.8.1.1 delle NTC?Spiegheremo separatamente le caratteristiche di questi assiemi sia nei collegamenti “precaricati” sia in quelli “non precaricati”, iniziando da questi ultimi. La norma al punto 4.2.8.1 indica che nei collegamenti con bulloni “non precaricati” gli assiemi Vite/Dado/Rondella devono essere conformi a quanto specificato nel § 11.3.4.6.1, nel quale è stabilito che per questa tipologia di assiemi (Vita/Dado/Rondella) i prodotti devono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 15048-1. Si sottolinea che essendo prodotti fabbricati in conformità ad una norma armonizzata si applica quanto specificato al punto A del § 11.1 ovverosia sono prodotti marcati CE. Soltanto gli assiemi viti/dadi sono coperti dalla marcatura CE, viti e dadi fabbricati e testati separatamente e non come un assieme di assemblaggio non possono marcati CE.

    4 - In cosa si traduce essere conforme alla UNI EN 15048-1? In sintesi un progettista, il costruttore e la DL, dovendo usare bulloni a taglio o non precaricati, cosa devono prescrivere, usare e controllare?Questi assiemi sono bulloni “non a serraggio controllato”, ossia “non precaricati” o “bulloni a taglio”. Innanzitutto gli assiemi devono essere marcati CE e prodotti secondo la norma EN 15048-1. La marcatura CE dell’assieme, in giunzioni non precaricate, riguarda la vite ed il dado dello stesso assieme, le rondelle non vengono marcate CE. Inoltre è necessario che il serraggio dei bulloni sia eseguito in accordo alla norma UNI EN 1090-2 ed infine che gli assiemi siano associati come indicato in tabella 11.3.XIIIa delle NTC 2018; in particolare per l’acciaio al carbonio le viti devono appartenere alle classi riportate in tabella. Nella norma non sono definiti requisiti geometrici, ma viene dato come riferimento la norma EN ISO 898-1, come sotto riportato.

    Da sottolineare che le NTC 2018 (approvate prima dell’aggiornamento della UNI EN 15048-1), fanno riferimento ancora agli assiemi con dadi di classe 4, che, a partire della fine del periodo di coesistenza della UNI EN 15048-1, non sono più prodotti in questa classe ne abbinati ad alcun assieme, infatti per i dadi l’attuale norma fa riferimento alle classi 5, 6, 8, 10 e 12 ed alle norme ISO 898-2.

    VITI DADI RONDELLE RIFERIMENTOClasse di resistenza UNI EN ISO 898-1:2013

    Classe di resistenza UNI EN ISO 898-2:2012 Durezze

    4.64; 5; oppure 8

    100 HV min.UNI EN 15048-1

    4.85.6

    5; 6 oppure 85.86.8 6 oppure 88.8 8 oppure 10 100 HV min. oppure

    300 HV min.10.9 10 oppure 12

    link all’articolo completo >>>

    Associazione degli assiemi - Tabella tratta dalle NTC 2018

    Comportamento a fatica di giunzioni bullonate e saldate zincate a caldoAnalisi del comportamento sotto carichi ciclici dei particolari strutturali più comuni nei ponti di acciaio

    Francesco Mutignani, Luigi Mario Viespoli, Filippo BertoDepartment of Mechanical and Industrial Engineering, Norwegian University of Science and Technology (NTNU), Norway

    La zincatura a caldo, sistema di protezione molto diffuso per gli elementi strutturali di acciaio prevalentemente, se non esclusivamente, soggetti a sollecitazioni di natura statica, non ha, per quanto a conoscenza degli scriventi, applicazioni in Italia nel campo dei ponti stradali e ferroviari.

    Un ostacolo all’impiego per tali opere, almeno fino a pochi anni orsono, è stato sicuramente costituito dalla mancanza di studi specifici sul comportamento a fatica di dettagli strutturali zincati a caldo per immersione. Con l’obbiettivo di dare un contributo alla conoscenza della vita a fatica ed alla relativa classificazione degli elementi strutturali e delle giunzioni saldate e bullonate zincate a caldo, gli

    scriventi hanno portato avanti, da oltre un lustro, campagne di indagini sperimentali per analizzare il comportamento sotto carichi ciclici dei particolari strutturali più comuni nei ponti di acciaio.

    Ulteriori importanti informazioni sono reperibili in letteratura tecnica con particolare riferimento a recenti studi condotti dalla società Arcelor e da ricercatori di alcune università tedesche. Sintetizzeremo di seguito separatamente le risultanze salienti delle indagini di laboratorio esperite sia su giunzioni saldate che su quelle bullonate.

    Elementi zincati a caldo e comportamento a faticaGli studi fino ad oggi disponibili in letteratura

    http://www.stadata.com/https://www.ingenio-web.it/22067-ntc-2018-e-acciaio-ecco-cosa-cambia-per-collegamenti-saldati-bullonati-e-con-connettori-a-piolihttps://www.ingenio-web.it/22469-comportamento-a-fatica-di-giunzioni-bullonate-e-saldate-zincate-a-caldohttps://www.ingenio-web.it/22469-comportamento-a-fatica-di-giunzioni-bullonate-e-saldate-zincate-a-caldo

  • 29 primo piano28 costruire in acciaio

    sul materiale base, hanno evidenziato che, mentre la resistenza statica dell’acciaio non è particolarmente influenzata dal rivestimento di zinco, ad eccezione della tensione di snervamento che manifesta un leggero incremento, in condizioni di stress ciclico la resistenza a fatica viene generalmente ridotta.

    L’effetto di un rivestimento galvanico sul comportamento a fatica di elementi strutturali di acciaio strutturale privi di intagli è stato ampiamente investigato in (Vogt et al., 2001) e uno strumento basato sul diagramma Kitagawa-Takahashi è stato impiegato per la previsione della resistenza a fatica dell’acciaio zincato a caldo.

    È stato dimostrato che la resistenza a fatica di un acciaio strutturale non dipende dallo strato di zinco se lo spessore dello stesso non supera il valore soglia di 60 μm.

    Un confronto diretto tra campioni intagliati, aventi la medesima geometria (Figura 1), rispettivamente non trattati superficialmente e zincati a caldo, assoggettati a cicli di carico aventi rapporto R=0 e R=-1 ha evidenziato, in termini di resistenza a fatica, un grado di penalizzazione dovuto al processo di zincatura a caldo per immersione, pari al 25% circa per i provini della presente indagine, indipendente, o quasi, dal rapporto di ciclo R. 60 provini, indeboliti con foro centrale, sono stati realizzati con acciaio strutturale S355 e testati sperimentalmente a fatica.

    Le curve sperimentali riportate nelle Fig. 3 e 4, relative rispettivamente ai campioni non trattati superficialmente ed a quelli zincati a caldo, evidenziano per i secondi una pendenza inversa della curva k leggermente inferiore rispetto a quella dei primi.

    Figura 1 – Geometria del provino link all’articolo completo >>>

    Figura 2 – Immagine SEM del rivestimento zincato dei provini dopo il cedimento a fatica

    Figura 3 – Comportamento a fatica di provini di acciaio S355 non trattati (R=0)

    Figura 4 – Comportamento a fatica di provini di acciaio S355 zincati a caldo (R=0)

    http://www.concrete.ithttps://www.ingenio-web.it/22469-comportamento-a-fatica-di-giunzioni-bullonate-e-saldate-zincate-a-caldo

  • 31 primo piano30 costruire in calcestruzzo

    Parco Oceanografi co, Valencia, Spagna

    Strutture sottili e curve accentuate; lascia che la tua creatività si esprima liberamente senza

    compromettere l’integrità strutturale del tuo progetto. Le fi bre metalliche Dramix® creano

    una rete densa di rinforzo che garantisce una resistenza eccezionale e durevole per ogni

    tua idea progettuale.

    Dramix®steel fi ber concrete reinforcement

    Visita il sito www.bekaert.com/dramix e prendi contatto con il personale locale esperto in Dramix®

    Rivoluziona il progetto del tuo calcestruzzo

    Dramix_Ingenio_A4_RIGHT_IT.indd 1 31/01/2018 8:46:35

    Soluzioni Edilmatic per il miglioramento o adeguamento sismico degli edifici industriali prefabbricati

    Gianmarco Ferrari, Fabio MagnaniEDILMATIC

    La sicurezza dei prefabbricati esistenti nei confronti dell’azione sismica è un tema molto sentito, in quanto la maggior parte dei fabbricati industriali sul territorio italiano sono stati edificati nel secondo dopoguerra seguendo pratiche progettuali distanti dalle odierne concezioni strutturali, soprattutto in quelle zone dove il sisma non veniva considerato come possibile evento. A seguito del sisma dell’Emilia nel 2012, la vicinanza della sede Edilmatic ad uno degli epicentri del sisma ha permesso di capire le latenze degli edifici di questo tipo e i punti nevralgici dove era necessario intervenire per garantire una maggior sicurezza di questa tipologia di realizzazioni. Edilmatic srl ha iniziato quindi a sviluppare con la collaborazione dell’Università degli Studi di Bergamo una serie di soluzioni adatte al miglioramento e alla messa in sicurezza delle strutture prefabbricate esistenti. link all’articolo completo >>>

    Figura 1 – Effetti del sisma 2012 su elementi strutturali di edifici prefabbricati

    Figura 2 – Dispositivi Edilmatic per il miglioramento o l’adeguamento sismico di edifici prefabbricati

    Edilmatic propone una serie di dispositivi che sensibilizzano gli utilizzatori verso l’adozione di connessioni progettate per soddisfare la domanda in termine di forze e spostamenti indotta dal sisma sulla struttura. Le soluzioni proposte si basano su due importanti concetti ripresi in parte dalle linee guida emesse nella fase di emergenza post sisma (“Linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industriali monopiano non progettati con criteri antisismici” redatte con il contributo del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), di Assobeton, del Dipartimento della Protezione Civile e di ReLUIS: Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), quali “duttilità” e “resistenza dinamica” delle connessioni.

    https://www.bekaert.com/en/products/construction/concrete-reinforcement/dramix-steel-fiber-concrete-reinforcementhttps://www.ingenio-web.it/22261-soluzioni-edilmatic-per-il-miglioramento-o-adeguamento-sismico-degli-edifici-industriali-prefabbricatihttps://www.ingenio-web.it/22261-soluzioni-edilmatic-per-il-miglioramento-o-adeguamento-sismico-degli-edifici-industriali-prefabbricatihttps://www.ingenio-web.it/22261-soluzioni-edilmatic-per-il-miglioramento-o-adeguamento-sismico-degli-edifici-industriali-prefabbricatihttps://www.ingenio-web.it/22261-soluzioni-edilmatic-per-il-miglioramento-o-adeguamento-sismico-degli-edifici-industriali-prefabbricati

  • 33 costruire in calcestruzzo32 costruire in calcestruzzo

    per l’Italia è

    Via Zuccherificio, 5/D, 35042 Este (PD) Tel. 0429 602404 - cspfea.net

    Partner

    Aggiornato alle

    NTC2018

    Viale Richard 1 - 20143 MILANO Tel. 02 891741 - harpaceas.it

    Il sofTwAre pIù CompleTo per lA verIfICA dI sTruTTure IN AmbITo sIsmICo

    Linee Guida per l’Identificazione,la Qualificazione e il Controllo degli “FRCM” per il consolidamento: il testo approvato

    Redazione INGENIO

    Con Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Prof. Ing. Donato Carlea) n. 1 dell’8 gennaio 2019, sono state approvate le Linee Guida per l’identificazione, la qualificazione ed il controllo di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica, denominati FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), impiegati per il consolidamento strutturale; il documento è stato positivamente licenziato con Parere favorevole dall’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei LL.PP. n. 20 espresso nella adunanza del 27 luglio 2018.

    Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (FRCM) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistentiI compositi FRCM sono utilizzabili per realizzare “sistemi di rinforzo” esterni di strutture esistenti in

    muratura o in conglomerato cementizio armato. Tali compositi vengono denominati anche TRC (Textile Reinforced Concrete), TRM (Textile Reinforced Mortars) o anche IMG (Inorganic Matrix-Grid composites).

    Dette Linee Guida, in linea con quanto previsto dalle Norme tecniche per le costruzioni, rientrano fra le numerose iniziative adottate dal Consiglio Superiore dei LL.PP. finalizzate ad una sempre migliore garanzia della qualità e sicurezza delle opere e delle infrastrutture, sia pubbliche che private, della prevenzione del rischio sismico e della valutazione e messa in sicurezza del patrimonio costruito esistente.

    Linee Guida FRCM: il campo di applicazione e i materialiRientrano nel campo di applicazione della presente Linea Guida i sistemi di rinforzo FRCM il cui spessore è compreso, nel caso di una singola rete, tra 5 e 15 mm, al netto del livellamento del supporto. Nel caso di più reti lo spessore massimo non può essere superiore a 30 mm.

    Nei sistemi di rinforzo FRCM la matrice inorganica, a base di cemento o di calce, nel seguito denominata anche malta, viene rinforzata con reti realizzate con fibre continue di una o più delle seguenti tipologie di materiali:• acciaio ad alta resistenza;

    • arammide;• basalto;• carbonio;• poliparafenilenbenzobisoxazolo (nel seguito

    PBO);• vetro AR.

    Linee Guida FRCM: le caratteristiche dei sistemiI compositi FRCM presi in considerazione nella Linea Guida costituiscono sistemi o kit, analogamente a quanto previsto dalla definizione di cui al punto 2 dell’art. 2 del Regolamento UE 305/2011.

    Essi possono infatti essere costituiti esclusivamente da: matrice inorganica, rinforzo, eventuali connettori, dispositivi di ancoraggio, elementi angolari, eventuali additivi ed eventuali adesivi, da aggiungere secondo le istruzioni del Manuale di Preparazione e nel Manuale di Installazione.

    Il rinforzo può essere costituito da una rete ovvero da elementi monodirezionali organizzati su un supporto a rete. Nel presente documento, per semplicità, si userà comunque, per i casi suddetti, la denominazione di “rete” o di “tessuto”.

    Il “sistema di rinforzo” in FRCM è realizzato in situ applicando alla struttura da consolidare il composito ed eventuali dispositivi di ancoraggio e/o speciali adesivi atti ad impedire il distacco prematuro del composito dal supporto.

    Può essere qualificato come sistema di rinforzo FRCM una singola rete di rinforzo annegata in uno spessore definito di malta, ovvero più reti in un unico spessore di malta sulla base di modalità definite dal Fabbricante.

    I sistemi di rinforzo FRCM devono essere posti in commercio da un unico Fabbricante, che assume la responsabilità della dichiarazione delle prestazioni, analogamente a quanto previsto dalle definizioni di cui al Regolamento. Nel caso in cui sia necessario regolarizzare il supporto in situ prima dell’applicazione del rinforzo FRCM, il Fabbricante deve riportare sulla scheda di installazione le indicazioni sul tipo di prodotto da utilizzare.

    L’utilizzatore deve essere informato dal Fabbricante che, all’aumentare della percentuale complessiva delle componenti organiche, il sistema FRCM può conseguire un decadimento delle proprietà di permeabilità, durabilità e di comportamento al fuoco.

    Il Fabbricante è tenuto a fornire, in riferimento alla rete presente all’interno della malta, indicazioni utili per il progettista, quali lo spessore equivalente, gli interassi tra i fili/trefoli, nella direzione di trama e ordito e le relative grammature.

    link all’articolo completo >>>

    https://harpaceas.it/midas/https://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvatohttps://www.ingenio-web.it/22346-linee-guida-per-identificazione-qualificazione-e-controllo-frcm-per-il-consolidamento-ecco-il-testo-approvato

  • 35 primo piano34 costruire in calcestruzzo

    Scopri le novitàdell’ultima versione 2.1

    Risolvere i problemi complessi in modo semplice

    Dalla modellazione agli Elaborati graficisotto un unico marchio

    NormativeItaliane, Europee ed Internazionali

    cspfea.net/midas-gen

    2019

    t Novità uMidas Gen 2019 v 2.1

    - Wizard per la progettazione rapida di silos e serbatoi- REVIT 2019 link per il BIM- NTC2018 verifiche complete di pareti e setti

    considerando le zone di bordo- … molti altri aggiornamenti

    CSPFea_DM_21_bis.indd 34 15/01/19 11:31

    Il marchio degli acciai da calcestruzzo armato: come identificarlo e cosa ci dice

    Franco TrevisanIngegnere meccanico, dal 1984 effettua prove sui materiali da costruzione presso il Laboratorio Prove Materiali e Strutture del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste

    Rilievo del marchio sulla “barra”

    Le Norme Tecniche per le Costruzioni richiedono che il Laboratorio incaricato delle prove sugli acciai da calcestruzzo armato effettui il riconoscimento del marchio del prodotto e lo attesti nel certificato conseguente alle prove previste dalle stesse norme. Data l’importanza attribuita a questa attività, si ritiene utile chiarire le modalità di identificazione e alcune implicazioni in merito.

    Il marchio del prodotto “acciai da calcestruzzo armato” ha un’importanza non trascurabile nell’ambito delle costruzioni, in quanto, se è presente il corrispondente attestato di qualificazione nell’elenco del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, significa che il prodotto è stato sottoposto in stabilimento alla procedura di qualificazione definita dalla norma in vigore (D.M. in vigore all’epoca della qualificazione) e che l’istruttoria conseguente ha avuto esito positivo in

    quanto le caratteristiche del prodotto sono risultate coerenti con quanto richiesto dalla norma.Il riconoscimento del marchio, che deve essere effettuato durante i controlli da attuarsi in cantiere e nei centri di trasformazione, permette altresì di associare le caratteristiche dei campioni, rilevate con le prove previste dalla normativa, al prodotto dello specifico produttore/stabilimento. In questo modo è possibile una ulteriore verifica sulla produzione, che si affianca ai controlli in stabilimento previsti dalla norma stessa successivamente alla qualificazione.

    Cosa dicono le NTC 2018 sull’identificazione del prodottoIl riferimento utile per chiarire meglio l’importanza attribuita al riconoscimento del marchio di produzione è una piccola postilla presente sia nelle NTC del 2008 sia nelle recenti Norme Tecniche per le Costruzioni 2018:

    http://www.cspfea.net/midas-gen-fx/https://www.ingenio-web.it/22138-il-marchio-degli-acciai-da-calcestruzzo-armato-come-identificarlo-e-cosa-ci-dicehttps://www.ingenio-web.it/22138-il-marchio-degli-acciai-da-calcestruzzo-armato-come-identificarlo-e-cosa-ci-dice

  • 37 architettura36 costruire in calcestruzzo

    “La mancata marchiatura, la non corrispondenza a quanto depositato o la sua illeggibilità, anche parziale, rendono il prodotto non impiegabile.”Questa affermazione ha come ulteriore conseguenza che il Laboratorio incaricato dei test sul materiale (Laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001) non può emettere un certificato di prova valido ai sensi della Norma.

    Per definire l’identificazione dell’elemento di acciaio da calcestruzzo armato, le NTC 2018 al capitolo 11 porgono il seguente:

    “11.3.1.4 IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI QUALIFICATICiascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebile depositata presso il Servizio Tecnico Centrale, dalla quale risulti, in modo inequivocabile, il riferimento all’Azienda produttrice, allo Stabilimento, al tipo di acciaio ed alla sua eventuale saldabilità.Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi sia da quelli di prodotti fabbricati nello stesso stabilimento ma aventi differenti caratteristiche, sia da quelli di prodotti con uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabilimenti, siano essi o meno dello stesso fabbricante. La marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilità di manomissione.”

    Tranne piccole variazioni nel secondo paragrafo, la sostanza rimane la stessa rispetto le passate NTC del 2008, ovvero si riafferma la necessità che vi sia la rintracciabilità dei prodotti qualificati tramite opportuna e completa identificazione.Tralasciando le parti successive, che chiariscono le modalità attraverso cui espletare la marchiatura ove questa sia o non sia possibile direttamente sul prodotto di acciaio in esame, si vuole evidenziare come venga richiesto in primo luogo il riferimento preciso all’Azienda Produttrice e allo stabilimento di

    produzione, in secondo luogo il tipo di acciaio e la sua eventuale saldabilità.

    L’evoluzione delle normative di unificazione ha apportato un progressivo aumento di dettaglio in merito alla definizione delle modalità espressive in tal senso partendo dalla UNI 707:1921 attraverso la UNI 6407: 1988 fino all’attuale UNI EN 10080: 2005.

    La norma UNI EN 10080: 2005: ecco quali caratteristiche deve avere il marchioEd ecco come la norma più recente UNI EN 10080: 2005 prevede sia rappresentato il marchio.

    link all’articolo completo >>>

    L’utilizzo del vento nelle architetture antiche e moderne

    Stefano AntonelliArchitetto, Docente a contratto Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Roberto BaldoIngegnere, Tecno Piemonte S.p.A. Lavinia Chiara TagliabueArchitetto, Ph.D/Ricercatrice all’Università degli Studi di Brescia, Dip. Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica

    Le architetture del ventoLe attività umane da sempre hanno cercato di comprendere e misurare questo dinamico, affascinante, irriverente e temibile elemento naturale maturando esperienze, strategie e tecniche costruttive fatte di una crescente consapevolezza e volte a veicolare i fenomeni ad esso legati per il raggiungimento di un miglioramento del benessere ambientale, quale mezzo di comunicazione attraverso la navigazione, o quale supporto alle lavorazioni agricole e produttive.

    Veri e propri “manufatti del vento” sono stati realizzati nel corso dei secoli caratterizzando l’immaginario culturale, il significato tecnico e la valenza figurativa del paesaggio.

    Dal principio quali elaborazioni semplici, spontanee ed empiriche hanno successivamente espresso una realtà più complessa e specializzata fino a definire, nel linguaggio contemporaneo, segni urbani sofisticati realizzati attraverso innovativi sistemi tecnologici.

    Dalle torri del vento dell’antica Persia, utilizzati per veicolare il vento all’interno degli ambienti interni, ai mulini a vento europei nel XII secolo, che utilizzano il vento come forza motrice per l’attivazione meccanica, fino alle contemporanee torri residenziali, in cui il sistema eolico è parte integrante degli edifici e consente di generare energia elettrica per mitigare il consumo energetico della costruzione, ingegneria e architettura hanno elaborato un

    http://www.tecnopiemonte.com/https://www.ingenio-web.it/22138-il-marchio-degli-acciai-da-calcestruzzo-armato-come-identificarlo-e-cosa-ci-dicehttps://www.ingenio-web.it/22269-lutilizzo-del-vento-nelle-architetture-antiche-e-modernehttps://www.ingenio-web.it/22269-lutilizzo-del-vento-nelle-architetture-antiche-e-moderne

  • 39 primo piano38 architettura

    AMPLIA LA TUA PROSPETTIVA,ACCENDI LA VISIONEDEL BIM

    SCEGLI COME REALIZZARE IL TUO PROGETTO ENERGETICO: PARTENDO DA REVIT ®,OPPURE DALL'INPUT GRAFICO DI EC700, IL RISULTATO NON CAMBIA

    I dati relativi alle prestazioni energetiche degli edifici sono il risultato di quanto EC700, in conformità alle UNI/TS 11300 e UNI 10349, è in grado di elaborare indipendentemente dal punto di partenza:• inserisci in EC700 i dati necessari alla caratterizzazione dell’edificio attraverso il nuovo

    input grafico con vista 3D; in alternativa• disegna il modello architettonico in Revit® e, mediante il plug-in EC770, esporta in EC700

    i dati per caratterizzare il tuo progetto energetico.

    EC700CALCOLO PRESTAZIONIENERGETICHE DEGLI EDIFICI

    INPUTGRAFICODI EC700CON VISTA3D

    EC770INTEGRATED TECHNICALDESIGN FOR REVIT®

    Vai ai contenuti del sito

    NUOVA VER. 9

    NUOVA VER. 3

    connubio sostanziale in cui la realtà della forma fosse la manifestazione dei principi tecnologici (Figura 1).

    Il tema dell’articolazione formale dell’architettura per accogliere elementi legati al vento ha prodottodiverse elaborazioni compositive. Le torri del vento quali elementi verticali per la captazione atte alraffrescamento passivo degli ambienti1 come nel progetto di Kamal El Kafrawi dell’università del Qatar, Doha, ne è una interpretazione contemporanea. L’effetto camino degli ambienti ha comportato la realizzazione di aperture a diverse

    Figura 1 – Torre del vento, Yazd, Iran | I 12 mulini a vento, Consuegra, Spagna XIV-XIV sec | Strata SE1 building, Londra, 2010

    altezze per favorire un ricambio d’aria naturale (Figura 1).Architetti come Michael Hopkins e Partners, nell’Inland Revenue building a Nottingham e Mario Cucinella negli uffici Guzzini a Recanati ne sono esempi contemporanei. I mulini a vento e le pale eoliche contemporanee disegnano i nuovi territori. Così come i sistemi macro e micro-eolicirappresentano la nuova frontiera di un rinnovato linguaggio tecnico e figurativo con cui ingegneri ed architetti si stanno confrontando nel perseguire i principi di sostenibilità.

    Figura 2 – Torre del vento, Yazd, Iran | Qatar University, Kamal El Kafrawi, Doha, 1985

    link all’articolo completo >>>

    https://www.edilclima.it/software-termotecnica/prog-edile/scheda/770https://www.ingenio-web.it/22269-lutilizzo-del-vento-nelle-architetture-antiche-e-moderne

  • 41 pavimentazioni40 pavimentazioni

    I laboratori TENSO FLOOR, leader nella tecnologia della post-tensione, hanno realizzato la piattaforma ecologica ECO-FLOORTEK.

    Tenso Floor - Via Sirtori, SNC - 20838 Renate (MB) - 0362 91 83 11 - www.tensofloor.it

    10.000 mq senza alcun tipo di giunto di costruzione né di dilatazione assicurano una tenuta perfetta nei confronti del percolato grazie alla realizzazione in AETERNUM CAL, un calcestruzzo ad alte prestazioni, impermeabile e resistente alle aggressioni chimiche.

    Progettazione, posa e manutenzione dei rivestimenti di pietra naturale

    Grazia SignoriMapei SpA, Coordinatore UNI/CT 033/GL 20 Clara MiramontiFunzionario Tecnico Direzione Normazione UNI

    Le pietre naturali sono materiali da costruzione diffusamente impiegati in edilizia e in arredamento in virtù della loro versatilità di utilizzo. Tra i tanti impieghi, i rivestimenti a pavimento e a parete sono quelli maggiormente soggetti alle condizioni di esercizio legate all’ambiente di destinazione: infatti i rivestimenti spaziano dagli interni residenziali, a quelli commerciali, fino ai contesti esterni sottoposti intensamente agli effetti del clima e delle sollecitazioni.

    Utilizzate da millenni grazie alla loro durabilità, pregevolezza decorativa e prestigio, le pietre naturali sono sempre state lavorate e posate da abili artigiani specializzati e in grado di operare a regola d’arte.Venuti meno i magisteri e i prodotti tradizionali, a partire dagli ultimi decenni del XX secolo, è nata l’esigenza di codificare sia il processo di posa, che quello di progettazione.

    UNI 11714-1: la normativa di riferimento per i rivestimenti lapidei di superfici orizzontali, verticali e soffittiDa qui trae origine il lungo lavoro del tavolo UNI preposto, che si è concretizzato nel 2009 con la pubblicazione della UNI 11322 “Rivestimenti lapidei per pavimentazioni - Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione” e nel 2014 con la pubblicazione della UNI 11521 “Rivestimenti lapidei di superfici verticali e soffitti

    - Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione”.

    Pur nella completezza dei contenuti al momento della pubblicazione, il progressivo sviluppo di prodotti innovativi ed avanzati, sia

    da parte dei produttori di pietra naturale, che da quello dei produttori di materiali per l’installazione e la manutenzione, ha spinto il tavolo UNI alla revisione delle citate norme, che sono confluite in un unico documento di più facile consultazione e comprensivo di tutte le tipologie di rivestimento: la nuova norma UNI 11714-1. La nuova norma UNI 11714-1 infatti si intitola “Rivestimenti lapidei di superfici orizzontali, verticali e soffitti – Parte 1 Istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione”, ed è stata elaborata dai membri del GL 20 Pavimenti e rivestimenti lapidei della Commissione UNI/CT 033 - Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio - costituito da produttori di pietra naturale e di prodotti per la sua installazione e manutenzione, associazioni di categoria, laboratori di prova, università, servizi per la progettazione.

    Cosa offre oggi il mercato dei rivestimenti in pietra naturale?Oggi la pietra naturale si propone sul mercato di alta gamma con un’ampia varietà di prodotti: ai formati modulari si aggiungono prodotti personalizzati destinati a interpretare un design prestigioso e una gamma infinita di colori, disegni e finiture superficiali, che donano alla pietra naturale effetti estetici originali.Le nuove tecnologie di processo hanno permesso negli anni di assottigliare gli spessori, rendendo così la pietra più leggera e

    versatile tanto per le nuove costruzioni, quanto per le ristrutturazioni.Insieme alla flessibilità dei formati, le caratteristiche genetiche della pietra naturale determinano - oltre alle caratteristiche tecnico-prestazionali - cromatismi, tessiture e rese estetiche unici, capaci di conferire personalità distintive a ciascun progetto.

    link all’articolo completo >>>

    http://www.tensofloor.ithttps://www.ingenio-web.it/21954-progettazione-posa-e-manutenzione-dei-rivestimenti-di-pietra-naturalehttps://www.ingenio-web.it/21954-progettazione-posa-e-manutenzione-dei-rivestimenti-di-pietra-naturalehttps://www.ingenio-web.it/21954-progettazione-posa-e-manutenzione-dei-rivestimenti-di-pietra-naturale

  • 43 primo piano42 pavimentazioni

    EPOXY SISTEM S.r.l.S.P. Appia (Km. 196,500)81050 Vitulazio (CE)[email protected]

    ISTITUTO ITALIANOPER IL CALCESTRUZZOvia Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

    S.T.PAV. s.a.s.via Masaccio, 13/A31039 Riese Pio X (TV)[email protected]

    ATEF S.r.l.via Cav. Manzoni, 3326866 S.Angelo Lodigiano (LO)[email protected]

    TENSO FLOOR S.r.l.via Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

    TEKNA CHEM S.p.A.via Sirtori, z.i.20838 Renate (MB)[email protected]

    PAIMO S.r.l.via C. Levi, 14/359100 Prato (PO)[email protected]

    una rete di professionistispecializzati in postensione

    la vera pavimentazionejoint-free, no joint-less!

    C

    M

    Y

    CM

    MY

    CY

    CMY

    K

    Tipologie e classificazione dei Massetti

    ENTE NAZIONALE CONPAVIPER

    Il contributo che segue è un estratto del CODICE DI BUONA PRATICA per i MASSETTI di SUPPORTO per INTERNI ed ESTERNI - Rev. 03/2017 redatto dall’ENTE NAZIONALE CONPAVIPER - Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui. www.conpaviper.org

    Definizione di massettoMassetto di Supporto: Strato/i, non strutturale/i di materiale per massetto posato/i in cantiere,direttamente sul relativo sottofondo e ad esso/i aderente/i o non aderente/i, oppure posato/i su uno strato intermedio o su uno strato isolante al fine di raggiungere uno o più degli obiettivi sotto specificati:• ottenere un livello determinato;• ripartire il carico degli elementi sovrastanti;• ricevere la pavimentazione finale.

    Schemi, Tipi e Classi dei MassettiI massetti di supporto si distinguono in base a molti parametri in funzione dei materiali e delle modalità di confezionamento, del tipo di destinazione d’uso e della pavimentazione che dovrà supportare e del ruolo funzionale all’interno del pacchetto di strati che si interpongono tra il solaio e lo strato di finitura.

    Classificazione in base alla posizione• Massetti interni• Massetti esterni

    Tipologia costruttiva• massetti non aderenti (desolidarizzati o flottanti)• massetti galleggianti

    • massetti con riscaldamento/raffrescamento• massetti aderenti

    Classificazione per finitura superficiale• piastrellatura ceramica• parquet e pavimentazioni in legno• rivestimenti resinosi• rivestimenti resilienti e laminati• rivestimenti lapidei

    Tipologia di legante• a base di solfato di calcio (anidrite) (CA)• a base di cemento (CT)

    Classificazione per consistenza• massetto semi-umido• massetto fluido• massetto autolivellante

    Tipologia di confezionamentomassetti tradizionalimassetti preconfezionatimassetti premiscelatimassetti predosati

    Classificazione in base alla posizioneÈ molto importante chiarire la posizione dei

    http://www.tensofloor.ithttps://www.ingenio-web.it/21956-tipologie-e-classificazione-dei-massetti

  • 45 impermeabilizzazioni44 pavimentazioni

    massetti di supporto, ovvero se si tratta di massetti che dovranno operare in ambiente interno chiuso o all’esterno.

    I massetti generalmente sono realizzati per operare in un ambiente chiuso. In questi casi, è importante chiarire se le fasi di realizzazione e maturazione avverranno in un ambiente chiuso, in grado di proteggere l’opera da agenti atmosferici quali acqua, vento, sole …Le applicazioni esterne generalmente consistono in terrazzi e balconi, marciapiedi, piazzali.Per le applicazioni esterne (terrazze sopra vani abitati) occorre tenere in considerazione le norme vigenti in materia di coperture piane riguardanti la corretta stratigrafia per la posa del massetto supporto del rivestimento (strati drenanti, filtranti e di protezione).

    Classificazione in base alla tipologia costruttivaMassetti non aderenti (desolidarizzati o flottanti)I massetti non aderenti sono realizzati interponendo tra il massetto stesso e il supporto, uno strato separatore orizzontale non comprimibile e collocando lungo il perimetro delle pareti e intorno alle strutture in elevazione uno strato di materiale comprimibile. Tale modalità di realizzazione deve consentire di svincolare la pavimentazione dalle deformazioni della struttura portante, quali per esempio assestamenti, contrazioni per ritiro igrometrico, dilatazioni termiche, cedimenti sotto carico.Lo strato separatore, se specificatamente richiesto, dovrà creare una barriera al vapore efficace e durevole che impedisce la risalita di umidità dal sottofondo. Lo spessore minimo nominale del massetto desolidarizzato varia in funzione della destinazione d’uso della pavimentazione, del tipo del sottofondo, del tipo dello strato separatore e della tipologia del massetto e del rivestimento previsto.Questo tipo di massetto, soprattutto quando realizzato in bassi spessori, è normalmente più soggetto a fenomeni d’imbarcamento. Al fine di evitare e/o ridurre il verificarsi di questo tipo di problematiche è quindi importante rispettare gli spessori minimi previsti (vedi 6.3 CODICE BUONA PRATICA linkato a fine articolo)

    e realizzare il massetto mediante l’impiego di prodotti a basso ritiro, con prestazioni meccaniche adeguate (vedi 6.6 CODICE BUONA PRATICA) e/o mediante soluzioni realizzate con appositi sistemi che inducono il massetto ad un micro-frazionamento controllato tale da non danneggiare il rivestimento previsto.

    Massetti galleggiantiI massetti galleggianti sono particolari massetti non aderenti (desolidarizzati) posati su uno strato d’isolamento termico e/o acustico che può essere interposto tra questi e uno strato di compensazione e/o alleggerimento (sottofondo) e completamente separati da altri elementi dell’edificio quali pareti e strutture in elevazione. In questo caso lo spessore del massetto deve essere dimensionato in relazione alle caratteristiche di comprimibilità degli strati sottostanti e può essere prevista un’armatura per favorire la distribuzione dei carichi ed evitare fenomeni di punzonamento.

    Figura 1 – Massetto desolidarizzato

    Figura 2 – Massetto desolidarizzato con strato leggero di riempimento

    link all’articolo completo >>>

    Percorso progettuale per sistemi di copertura impermeabilizzati

    Antonio BroccolinoArchitetto

    Progettazione di sistemi impermeabili in opere nuoveProgettare un sistema impermeabile, contrariamente a quanto in molti pensano non è assolutamente semplice, ma comporta sempre un’analisi pre-progettuale (metaprogetto), che indipendentemente che si stia operando su una copertura nuova o esistente deve essere sempre eseguita e che porterà inizialmente ad uno “schema funzionale”.

    Per maggior chiarezza, si riporta di seguito il percorso progettuale che un Professionista dovrebbe sempre percorrere per definire un sistema impermeabile, in tutte le sue componenti.Lo schema riportato nell’articolo, si riferisce

    soprattutto alle coperture di edifici nuovi e si divide in 8 fasi distinte:1^ fase, Schema Funzionale (assimilabile al metaprogetto):Lo schema funzionale, secondo la Norma UNI 8627- punto 4.1, viene definito come “schematizzazione di una soluzione conforme attraverso l’individuazione di un determinato meccanismo di funzionamento”.

    In parole più semplici, in questa fase, si deve individuare, in accordo con la Committenza, l’oggetto che si intende progettare, che, nel nostro caso, è la