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Università degli Studi di Catania Corso di Laurea in Infermieristica Laboratorio Didattico DISPOSITIVI SANITARI PER L’ASSISTENZA 1 I DEFLUSSORI Il deflussore è un dispositivo medico che si applica alle fleboclisi, procedura che consente la somministrazione in vena, con rigoroso controllo della corretta fuoriuscita del flusso, di soluzioni liquide, compresi gli emocomponenti provenienti o da un flacone o da una sacca. Per infusione è possibile somministrare numerosi tipi di sostanze. Vi sono infatti vari tipi di soluzioni disponibili per la somministrazione endovenosa e si definiscono, in linea generale, cristalloidi o colloidi in base al loro contenuto, producendo effetti diversi quando vengono infuse. CRISTALLOIDI: sciogliendo i cristalli , come sali e zuccheri non contengono proteine e soluti ad alto peso molecolare, proprio per questo principio rimangono per breve tempo nello spazio intravascolare prima di diffondersi attraverso la rete dei capillari nei tessuti. Esempi di soluzioni cristalloidi: soluzione fisiologica, destrosio. COLLOIDI: contengono molecole di grandi dimensioni come le proteine che non passano facilmente la membrana capillare, quindi per tal ragione i colloidi restano nello spazio intravascolare per lunghi periodi, aumentando la pressione osmotica nello spazio intravascolare provocando il passaggio del fluido dallo spazio interstiziale e intracellulare allo spazio intravascolare, per questo sono indicati come espansori del volume ematico. Esempi di soluzioni colloidi: albumina al 5% e 20% e i sostituti del plasma. L’erogazione di sostanze per via endovenosa può avvenire principalmente in due modi: 1. In bolo quando il liquido viene iniettato in un' unica dose direttamente in vena; 2. In infusione quando avviene attraverso strumenti appositi, come le pompe infusionali. Questa tecnica è a sua volta distinta in due sottocategorie: -infusione intermittente: impiegata nelle situazioni in cui il farmaco deve essere somministrato per un periodo di tempo intermedio, oppure quando devono essere effettuate somministrazioni a breve distanza l’una dall’altra.

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I DEFLUSSORI

Il deflussore è un dispositivo medico che si applica alle fleboclisi, procedura che consente la somministrazione in vena, con rigoroso controllo della corretta fuoriuscita del flusso, di soluzioni liquide, compresi gli emocomponenti provenienti o da un flacone o da una sacca.

Per infusione è possibile somministrare numerosi tipi di sostanze. Vi sono infatti vari tipi di soluzioni disponibili per la somministrazione endovenosa e si definiscono, in linea generale, cristalloidi o colloidi in base al loro contenuto, producendo effetti diversi quando vengono infuse.

� CRISTALLOIDI: sciogliendo i cristalli , come sali e zuccheri non contengono proteine e soluti ad alto peso molecolare, proprio per questo principio rimangono per breve tempo nello spazio intravascolare prima di diffondersi attraverso la rete dei capillari nei tessuti.

Esempi di soluzioni cristalloidi: soluzione fisiologica, destrosio.

� COLLOIDI: contengono molecole di grandi dimensioni come le proteine che non passano facilmente la membrana capillare, quindi per tal ragione i colloidi restano nello spazio intravascolare per lunghi periodi, aumentando la pressione osmotica nello spazio intravascolare provocando il passaggio del fluido dallo spazio interstiziale e intracellulare allo spazio intravascolare, per questo sono indicati come espansori del volume ematico.

Esempi di soluzioni colloidi: albumina al 5% e 20% e i sostituti del plasma.

L’erogazione di sostanze per via endovenosa può avvenire principalmente in due modi:

1. In bolo quando il liquido viene iniettato in un' unica dose direttamente in vena;

2. In infusione quando avviene attraverso strumenti appositi, come le pompe infusionali. Questa tecnica è a sua volta distinta in due sottocategorie:

-infusione intermittente: impiegata nelle situazioni in cui il farmaco deve essere somministrato per un periodo di tempo intermedio, oppure quando devono essere effettuate somministrazioni a breve distanza l’una dall’altra.

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-infusione continua: impiegata per infondere in modo continuo e per lunghi periodi di tempo.

I deflussori devono rispondere a specifici requisiti e devono essere costruiti in conformità alle Norme di Buona Fabbricazione previsti per i dispositivi medici, possedendo codice CND e numero di iscrizione al Repertorio Nazionale dei Dispositivi.

I materiali usati per la fabbricazione del deflussore deve rispondere alle seguenti caratteristiche tecniche:

• Atossici, come previsto dalla farmacopea ufficiale

• Biocompatibili, in conformità alla ISO 10993

• Sufficientemente trasparenti

• Flessibili e resistenti alla trazione

• Antinginocchiamento

• Sterili, apirogeni in grado cioè di non cedere sostanze del materiale al liquido

PARTI CHE COMPONGONO UN DEFLUSSORE

1.BAIONETTA/PERFORATORE: serve a perforare il tappo del flacone;

2.CAMERA DI GOCCIOLAMENTO: si trova subito dopo il flacone e permette di vedere e controllare il liquido che scende a gocce. Può essere provvista o meno di una presa d’aria con filtro antibatterico;

3. MORSETTO/REGOLATORE DI FLUSSO: dispositivo, solitamente formato da una rotellina, che serve a aprire e chiudere il passaggio del liquido del flacone o regolare la velocità del flusso.

4.CONNETTORE: situato nella parte terminale del deflussore, di solito viene avvitato, ha un cono e nella connessione con l’ago funge da elemento “maschio”( LUER LOCK, connettore particolare dotato di una componente a vite che consente il blocco della connessione e quindi previene possibili disconnessioni tra il deflussore e il rubinetto).

INSERIMENTO DEL DEFLUSSORE

Il deflussore può connettersi alla vena del paziente o attraverso l’ AGO BUTTERFLY o attraverso l’AGO CANNULA.

� BUTTERFLY O AGO A FARFALLA: ha una prolunga che finisce con un connettore “femmina” che va innestato sul connettore “maschio” del deflussore.

� AGO CANNULA: è un catetere venoso periferico, ovvero un presidio sanitario che è utilizzato per l'incannulamento (cateterizzazione) di una vena superficiale periferica, per la fleboclisi o per la somministrazione endovenosa di farmaci. È composto da un tubicino chiamato cannula, in lattice o

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silicone all'interno della quale è inserito l'ago (mandrino) che serve a forare l'epidermide e a facilitare il posizionamento del presidio in vena. Il mandrino viene sfilato una volta completamente inserita e posizionata la cannula, di materiale biocompatibile, che può quindi essere utilizzata per il passaggio di liquidi o farmacie. L’ago cannula è provvisto di un cappuccio a protezione dell'ago, che viene rimosso prima dell'utilizzo. Il suo connettore “femmina” si attacca direttamente al connettore “maschio” del deflussore. Nell’ago cannula, avvitato il rubinetto si può inserire un dispositivo chiamato TAPPO PERFORABILE che permette di essere bucato più volte per iniettare soluzioni e quindi permettere all’ago cannula di rimanere in vena per più tempo.

TIPI DI DEFLUSSORE

DEFLUSSORE CON DIAL A FLO

Dispositivo cilindrico graduato costituito da due cilindri concentrici che possono ruotare sul proprio asse determinando una variazione di un canale in cui scorre il liquido da infondere, la scala graduata all’esterno consente di regolare i millilitri al minuto di liquido da infondere (fig.1). Sono deflussori utilizzati per somministrazioni infusionali venose ad alta precisione di soluzioni elettrolitiche, eparina, insulina, ecc.

L’erogazione va da 5 ai 250 ml/h con la semplice rotazione del dispositivo.

È provvisto di:

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO che può infondere o per MICROGOCCIOLAMENTO o MACROGOCCIOLAMENTO; il deflussore con microgocciolatore fornisce 10, 15, 20 gocce per ml di soluzione, è usato per i pazienti pediatrici e per quei pazienti adulti che richiedono l’infusione di piccole quantità di soluzione o infusione attentamente controllate, quindi somministra una piccola quantità di soluzione per ciascuna goccia. È munito di filtro da 15 micron incorporato per garantire maggiore sicurezza in particolari tipi di infusione; il deflussore con macrogocciolatore, invece, consente la somministrazione di una quantità maggiore di soluzione a una velocità d’infusione superiore poiché la quantità di soluzione per ciascuna goccia è maggiore. È munito anch’esso di un filtro da 15 micron incorporato per garantire maggiore sicurezza dell’ infusione. La camera di gocciolamento è lunga 60mm, ed è costituita da materiale trasparente morbido per favorire la procedura iniziale di deflusso del liquido da infondere e per permettere l’osservazione continua del gocciolamento;

-PERFORATORE di circa 50mm a punta di matita con foro d’ entrata e 3 d’uscita dotato di cappuccio protettivo;

-PRESA D’ARIA con filtro antibatterico 15 micron;

-TUBO TRASPARENTE in PVC di 150 cm;

-RACCORDI TERMINALI;

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NB:NON USARE CON POMPE INFUSIONALI , CON FARMACI NON COMPATIBILI AL PVCE FARMACI FOTOSENSIBILI.

FORMULA PER CALCOLARE LE GOCCIE AL MINUTO:

“X” gtt/min=volume orario x fattore goccia del deflussore

Esempio:

(125 ml) (15 gtt/ml fattore goccia)

fig.1

DEFLUSSORE PER INFUSIONE

Deflussore destinato alla somministrazione di soluzioni infusionali per gravità (fig.2)

È provvisto di:

-PERFORATORE preferibilmente a punta di matita, costituito da materiale rigido indeformabile all’uso a cui è destinato, privo di asperità tali da permettere la perforazione del tappo del flacone o della sacca senza provocare il distacco di frammenti di elastomero;

-PRESA D’ARIA CON FILTRO ANTIBATTERICO per l’entrata d’aria di porosità non superiore a 0,5 micron e provvista di un tappo fisso facile da aprire e richiudere;

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO non rigida e facilmente comprimibile con le dita di materiale

Tempo in minuti

FORMULA PER CALCOLARE VOLUME/ORA

Volume totale÷tempo di

somministrazione=ml (volume)/h

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idoneo per la somministrazione di farmaci, trasparente per permettere il controllo della caduta delle gocce. La camera deve essere munita di filtro in linea;

-TUBO DI DEFLUSSO lungo non meno di 150 cm, diametro di circa 2,5 mm. Il tubo deve essere costituito da materiale plastico per uso medicale trasparente per consentire il rilevamento di eventuali bolle d’aria, deve essere flessibile, resistente alla trazione;

-REGOLATORE DI FLUSSO ROLLER CLAMP capace di arrestare completamente la caduta del liquido o di controllare al meglio la velocità di somministrazione senza danneggiare il tubo;

-RACCORDO TERMINALE porta ago di tipo luer lock “maschio” preferibilmente girevole;

Fig.2

DEFLUSSORE SCHERMATO PER LA SOMMINISTRAZIONE A CADUTA DI

FARMACI CHEMIOTARAPICI FOTOSENSIBILI

È provvisto di:

-PERFORATORE preferibilmente a punta di matita, costituito da materiale rigido indeformabile all’uso a cui è destinato, privo di asperità tali da permettere la perforazione del tappo del flacone o della sacca senza provocare il distacco di frammenti di elastomero;

-PRESA D’ARIA CON FILTRO

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO non rigida, facilmente comprimibile con le dita di materiale idoneo per la somministrazione di farmaci chemioterapici fotosensibili, conformata in modo da permettere il controllo della caduta delle gocce (Fig.3);

-TUBO DI DEFLUSSO lungo non meno di 150-180 cm con diametro di circa 2,5mm. Il tubo deve essere costituito da materiale plastico idoneo per uso medicale, deve essere trasparente per consentire il rilevamento di eventuali bolle d’aria all’interno del dispositivo, ma allo stesso tempo dovrà avere un effetto barriera per fonti luminose che blocchi in modo selettivo le lunghezze d’onda responsabili dell’inattivazione di sostanze fotosensibili;

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-RACCORDO A Y come punto di accesso da utilizzare per la somministrazione di farmaci antiblastici in bolo e.v, oppure come accesso di emergenza o come via di lavaggio;

-FILTRO IN LINEA con porosità di 15 micron e una superficie utile di filtrazione non inferiore a 1 cm;

-REGOLATORE DI FLUSSO ROLLER CLAMP capace di arrestare completamente la caduta del liquido e regolare la velocità di somministrazione senza danneggiare il tubo;

-RACCORDO di tipo luer lock maschio preferibilmente girevole, dotato di tappo protettivo;

(Fig.3)Deflussore ambrato per la somministrazione di farmaci fotosensibili.

DEFLUSSORE PER TRASFUSIONE

È provvisto di:

-PERFORATORE in ABS con cappuccio protettivo

-non vi è presa d’aria

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO di dirca 9 cm di lunghezza e diametro di 19mm, con filtro in nylon di 170 micron (fig.4), il tempo massimo di un filtro per sangue è di 4 ore. Alcune organizzazioni prevedono il cambio di filtro di ogni unità di sangue.

Esistono filtri per micro-aggregati che sono aggiunti al set standard di somministrazione del sangue, creati per rimuovere particelle da 20 a 80 micron per filtrare i micro-aggregati che si formano nel sangue immagazzinato, ed esistono filtri per riduzione dei leucociti, l’immunizzazione HLA è direttamente dovuta al numero di leucociti presenti nei prodotti del sangue. Questi filtri rimuovono il 99.9% dei leucociti presenti nell’ unità di sangue;

-ROLLER CLAMP per regolare il flusso;

-TUBO da 150 cm in PVC morbido;

-RACCORDO A Y con punto d’iniezione in polisoprene (latex-free);

-RACCORDO TERMINALE IN ABS;

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Fig.4 Filtro da 170 micron

Inoltre, parlando delle trasfusioni di sangue è importante sapere che per la somministrazione specifica di:

� Globuli rossi: trasfondere in 4 ore usando filtro da 170 micron con set a Y, è raccomandato filtro per riduzione dei leucociti;

� Piastrine: la trasfusione deve essere rapida(1 unità in 10 minuti) direttamente con siringa o set standard;

� Plasma fresco congelato: serve un filtro standard per sangue; si possono infondere 20 ml in 3 minuti o più lentamente in 4 ore;

� Albumina: 2-4ml/minuto per la soluzione al 5%, 1ml/minuto per la soluzione al 25%(ipertonica); quest’ultima deve essere trasfusa con estrema cautela perché potrebbe provocare sovraccarico di circolo. È fornita in flebo di vetro.

DEFLUSSORE PER IRRIGAZIONI UROLOGICHE

Vengono utilizzati dopo interventi chirurgici per facilitare la pulizia e la rimozione di grumi di sangue, tessuti e sostanze varie che possono ostruire le vie urinarie o per trattare una parete vescicale irritata, infetta o infiammata.

Grazie all’ ampio lume interno del tubo, il deflussore assicura una grande portata delle soluzioni utilizzate durante il lavaggio urologico. (fig.5)

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I deflussori possono essere personalizzati in base alle richieste specifiche (una via, due vie, 2 vie con raccordo a y, 3 vie).

Sono provvisti di:

-PERFORATORI con superficie liscia, rigida e indeformabile, provvisti di cappuccio di protezione, dotati o meno di filtro d’aria in funzione del tipo di contenitore nel quale è contenuta la soluzione fisiologica o medicale che deve essere somministrata. Quelli senza filtro sono usati solo per i contenitori morbidi (sacche di plastica) il cui svuotamento non richiede l’ apporto d’aria dall’ esterno, quelli con filtro consentono il deflusso da tutti i tipi di contenitori;

-REGOLATORE DI FLUSSO o di tipo ROLLER CLAMP (regolazione della velocità del flusso) o di tipo CLAMP (consente di aprire o chiudere il passaggio di soluzioni medicali senza regolazioni intermedie) (fig.6);

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO trasparente in PVC di varie dimensioni che permette il controllo di velocità di flusso, e può essere dotata anche di filtro;

-RACCORDO CATETERE solitamente è conico e “a scalini” per assicurare un collegamento sicuro e stabile ai cateteri;

fig.5 deflussore per lavaggio

urologico. fig.6 Sistema di chiusura CLAMP

1. Deflussore per lavaggi urologici a tre vie è costituito da:

-PERFORATORI collegati tramite un raccordo a Y

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-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO deve essere di circa 190/200 ml morbida alla compressione digitale, trasparente, a macro goccia, munita di filtro d’aria idoneo e resistenti a pressioni fino a 300mmHg;

-TUBO DI RACCORDO E CONNESSIONE devono avere una valvola anti reflusso atta ad impedire la risalita dei liquidi alla camera di gocciolamento e alle sacche del liquido infusionale;

-REGOLATORE DI FLUSSO (o roller o clamp);

-RACCORDO TERMINALE, deve avere un attacco luer lock “maschio”;

Nella confezione deve essere disponibile l’attacco luer lock “femmina”/conocatetere;

2. Deflussore per lavaggi urologici a 1 via è costituito da:

-PERFORATORI con idonea affilatura facilmente adattabile con le sacche di lavaggio;

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO non rigida, facilmente comprimibile con le dita, a macro goccia, munita di filtro di porosità 15 micron;

-TUBO CONNETTORE di lunghezza non inferiore a 150 cm, il diametro deve essere adatto per assicurare un flusso ottimale del liquido;

-REGOLATORE DI FLUSSO ROLLER CLAMP per poter regolare il flusso;

-RACCORDO TERMINALE del tipo cono-catetere, con connettore conico, zigrinato che deve assicurare una tenuta perfetta.

DEFLUSSORE PER NUTRIZIONE ENTERALE

Usati per collegare la sacca contenente la nutrizione enterale con la sonda posizionata sul paziente sfruttando la forza di gravità per la caduta della soluzione (fig.7) o la pressione esercitata dalla pompa di infusione per nutrizione enterale.

Realizzato in materiale plastico, presentano:

- UN CONNETTORE A VITE a pressione o a perforazione per il collegamento con la sacca;

-UN TUBO che termina con un adattatore per il collegamento alla sonda sul paziente;

Lungo il decorso del tubo è in genere posizionato un REGOLATORE DI FLUSSO o un adattatore per la pompa di infusione nutrizionale.

-IL PUNTO DI ATTACCO alla bottiglia o alla sacca deve essere perfettamente compatibile con l’ imboccatura delle stesse, altrimenti non si può usare, quindi il diametro della vite del connettore

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devono essere uguali al collo della bottiglia/sacca.

Se il deflussore ha innesto a baionetta sarà necessario disporre di un tappo perforabile, ma è un sistema sempre meno usato nel commercio.

Alcuni deflussori hanno attacchi universali confezionati insieme agli adattatori per diversi tipi di flaconi (pack, bottiglie di vetro a collo stretto, bottiglie di plastica o sacche a collo largo).

- ROTELLA DI REGOLAZIONE DEL FLUSSO per riempimento e per l’utilizzo di sistema a caduta.

Se si usa la nutripompa, una volta che il deflussore è collegato a questa, la rotella andrà tutta aperta: il flusso è determinato dall’ avvio della pompa.

-SEGMENTO DI ATTACCO ALLA POMPA

-CONO D’INNESTO ALLA SONDA: solitamente con profilo a gradini per adattarsi a sonde di diverso diametro.

Il deflussore va cambiato ogni 24 ore.

NB: I farmaci non vanno mai somministrati con gli alimenti ma a parte; sono preferibili farmaci in forma liquida e dove non è possibile, somministrare le compresse polverizzate con aggiunta di acqua. Irrigare poi con 5 cc di acqua tra un farmaco e l’altro.

fig.7

DEFLUSSORE PER POMPA (nutrizione parenterale)

Dispositivi sterili, usati per la somministrazione di liquidi e farmaci per via endovenosa attraverso una pompa infusionale, che controlla la velocità del flusso alla massima precisione. Sono realizzati in materiale plastico.

Sono costituiti da un tubo collegabile(con sistema a ganci) alla pompa infusionale, con all'estremità distale un sistema di erogazione articolabile con le cannule endovenose. Sono monouso (fig.8).

Specifiche tipologie rientranti nella classificazione

• Deflussore per pompa infusionale con camera in linea con presa d'aria con filtro

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• Deflussore per pompa infusionale con camera in linea con presa d'aria senza filtro

• Deflussore per pompa infusionale con camera in linea senza presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa infusionale con filtro

• Deflussore per pompa infusionale con presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa infusionale con presa d'aria senza filtro

• Deflussore per pompa infusionale senza presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa infusionale senza presa d'aria senza filtro

• Deflussore per pompa trasfusionale con camera in linea con presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa trasfusionale con camera in linea senza presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa trasfusionale con camera in linea senza presa d'aria senza filtro

• Deflussore per pompa trasfusionale con presa d'aria con filtro

• Deflussore per pompa trasfusionale senza presa d'aria con filtro

Fig.8

DEFLUSSORE PER POMPA ELASTOMERICA

È un dispositivo monouso per l’infusione continua di farmaci in soluzione, a velocità costante preimpostata. All’interno del dispositivo si trova un serbatoio in materiale elastico (elastomero) che esercita, sul fluido in esso contenuto, una pressione costante; tale fluido viene spinto lungo una linea di infusione direttamente in vena, sottocute, intorno ad un plesso, in un’articolazione o in peridurale.

L’elastomero è un dispositivo leggero, che sfrutta il principio dell’elastico per infondere i farmaci. Una volta riempito, funziona con il sostegno della pressione interna creata da un palloncino

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elastico(fig.9). Il contenuto è rilasciato attraverso un filtro che controlla la pressione e, di conseguenza, la velocità con cui l’elastomero si svuota.

Esso è progettato per fornire un flusso continuo per un determinato periodo di infusione.

Il dispositivo è costituito da:

-cappuccio/ porta di riempimento

-chiave di regolazione

-custodia esterna con protezione raggi UV

-linea indicatore di volume

-serbatoio elastomerico in polisoprene

-filtro antiparticellare da 5 micron

-tubo antinginocchiamento

-regolatore di flusso

-cappuccio di protezione luer lock con alette

Il deflussore che fa parte del sistema elastomerico è formato da:

-parte tubulare nella quale vi è una valvola aggiuntiva (via d’accesso)

-clamp

-regolatore di flusso

-raccordo luer lock “maschio”

Fig.9

L’infermiere si occupa di:

-verificare giornalmente che l’ elastomero si svuoti regolarmente, prendendo come riferimento il segno di inizio infusione o la scala graduata;

-ispeziona che la soluzione si mantenga limpida quindi controlla visivamente ogni singola

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preparazione al fine di verificare l’assenza di precipitati particelle o corpi estranei;

- verifica la corrispondenza tra quanto prescritto e quanto preparato;

-registrare inizio e fine della somministrazione in modo da verificare l’effettiva durata della terapia;

-tenere il dispositivo vicino al corpo del paziente e se possibile alla stessa altezza del punto di inserzione del catetere di infusione;

-controlla che il punto di infusione non presenti problemi( dolore, tumefazione, sanguinamento segni di infezione);

COMPLICANZE E RELATIVI INTERVENTI DA EFFETTUARE RIGUARDO LA

TERAPIA INFUSIONALE CON ELASTOMERO:

- rottura dell'elastomero: sostituire con nuovo dispositivo -disconnessione del sistema in qualche punto: ripristinare il collegamento

Dolore, tumefazione, sanguinamento nella zona di infusione S.C.

- scarsa tollerabilità locale del farmaco: sostituire più frequentemente il sito di infusione dell'ago

-infezione: sostituire il sistema e variare il sito di infusione

- velocità di infusione troppo elevata: sostituire con un presidio a velocità inferiore

- tessuto sottocutaneo insufficiente :cercare zone di infusione alternative o altre vie di somministrazione

-soluzione precipitata: sostituire l'intero sistema

-tumefazione /granuloma al punto di infusione: spostare la sede di infusione

-occlusione dell'ago per l'infusione : sostituire l'ago o la cannula

-inginocchiamento di un tratto del sistema: ripristinare il corretto deflusso ed evitare curvature dei tubi

-aria nel deflussore :eliminare l'aria aspirando con una siringa

per la somministrazione per via venosa centrale -velocità di infusione troppo bassa: utilizzare un sistema a velocità maggiore(1 - 1,5 - 2ml/ora) -presenza di altre infusioni: posizionare l'elastomero come prima infusione utilizzando un rubinetto o

una rampa

-cannula occlusa : verificare con il medico la possibilità di applicare eventuali protocolli di

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disostruzione

NB. L'ELASTOMERO NON DEVE ESSERE SOSPESO DURANTE L'INFUSIONE DI ALTRI FARMACI per la somministrazione per via peridurale - catetere occluso (una certa resistenza al lavaggio è normale): provare a iniettare sol. Fisiologica con una siringa da insulina - eccessiva resistenza al lavaggio: sostituire il catetere, far assumere diversi decubiti al paziente (seduto, sul fianco). Verificare che non ci sia un inginocchiamento o dislocamento del catetere; verificare che il raccordo a vite del catetere non sia eccessivamente stretto; se il catetere è tunnellizzato provare a esercitare una leggera trazione al punto di uscita del catetere. NB:il paziente con infusione in pompa elastomerica non può viaggiare in aereo perché l'elastomero potrebbe rompersi (salvo diversa indicazione della ditta produttrice); cercare vie di somministrazione alternative per il viaggio. Può essere tenuto in qualunque posizione il paziente lo gradisca ricordandosi però che per un funzionamento ottimale del presidio, il raccordo bianco terminale e il contenitore del liquido devono stare circa alla stessa altezza. Se il paziente ha temperatura sopra i 38°C la velocità di infusione può aumentare lievemente. La velocità di infusione non si può modificare, eventuali variazioni di dosaggio devono essere fatte mediante modifiche della concentrazione dei farmaci. Cosa si può fare con un elastomero:

• Attività fisica non agonistica secondo il proprio grado di affaticabilità

• Dormirci sopra

• Fare la doccia

• Mangiare e cucinare

• Viaggiare con mezzi pubblici

• Guidare

Cosa non si può fare con un elastomero:

• Fare il bagno

• Tenerlo vicino a fonti di calore o esporlo al sole.

DEFLUSSORE PER IRRIGAZIONE AD ALTO FLUSSO

È un deflussore a due vie con raccordo a Y destinato alla somministrazione di liquidi di lavaggio durante gli interventi chirurgici (artroscopia, irrigazione urologica, laparoscopia).

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Università degli Studi di Catania

Corso di Laurea in Infermieristica

Laboratorio Didattico

DISPOSITIVI SANITARI PER L’ASSISTENZA

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È costituito da:

-CAMERA DI GOCCIOLAMENTO, che deve essere di volume adeguato al tipo di deflussore

-TUBOLARI, i due più corti devono innestarsi tramite il raccordo a Y sulla camera di gocciolamento ed essere dotati di due perforatori con capsula protettiva, adatte al collegamento con sacche aventi grossi volumi di liquidi. Il tubo più lungo, posto in uscita alla camera di gocciolamento, deve avere un diametro di almeno 5 mm e deve terminare con raccordo di tipo cono catetere, la lunghezza sarà non meno di 150 cm.

-REGOLATORE DI FLUSSO, si trova a monte della camera di gocciolamento è di tipo clamp, uno per ciascun tubo e di tipo roller sul tubo a valle della camera di gocciolamento.

QUALI PROBLEMI POSSONO INSORGERE DURANTE LA TERAPIA INFUSIONALE

COME AFFRONTARLI

� Comparsa di gonfiore freddo e di bruciore nella zona in cui è stato inserito l’ago cannula. È una situazione che indica che il liquido che si sta somministrando è andato “fuori vena”, quindi rimuoviamo il kit per infusione, tamponiamo il sito dell’inserimento dell’ago cannula con batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante.

� Il liquido del flacone non scende più, provare ad effettuare manovre di estensione o rotazione del braccio del paziente (se l’ago cannula è posizionato sul braccio). Se il flusso non si riattiva, sospendiamo la somministrazione della flebo, rimuoviamo l’ago del deflussore dal tappo perforabile o semplicemente il deflussore dalla valvola.

� Comparsa di sangue dal deflussore, può essere dovuta a un ritorno di sangue conseguente a movimenti del paziente e nel caso in cui il flacone si dovesse trovare in una posizione più bassa rispetto alla sede d’inserimento dell’ago cannula.

� Presenza di aria nel deflussore se il liquido all’ interno del deflussore è sceso completamente ed è quindi entrata dell’aria non vi deve essere motivo di preoccupazione perché la flebo si fermerà automaticamente e l’ariaquindi non entrerà in vena. Se dobbiamo sostituire il flacone vuoto con un altro, chiudiamo il morsetto, sostituiamo il flacone vecchio con quello nuovo, facciamo scendere il liquido nella camera di gocciolamento del deflussore (riempirla circa a metà), rimuoviamo l’ago del deflussore dal tappo perforabile, apriamo il morsetto, far scendere il liquido nel deflussore fino a che non ci sia più aria nel deflussore, chiudere il morsetto, colleghiamo il deflussore forando con l’ago la parte in gomma del tappino oppure connettere alla valvola aggiuntiva. Riapriamo il morsetto secondo la velocità prescritta.

� Arrossamento della zona d’iserzione è probabile che vi sia una flebite in corso. Rimuoviamo l’ago cannula e l’intero set infusionale.

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Bibliografia/Sitografia

BIBLIOGRAFIA

� Fondamenti di assistenza infermieristica, concetti e abilità tecniche di base, McGraw-Hill Education 2011

� Manuale di tecniche e procedure infermieristiche di Taylor. Un approccio al processo del nursing, Piccin-Nuova Libraria 2016

� Terapia e.v notes, guida clinica per le professioni sanitarie, edizioni Minerva medica

SITOGRAFIA

� www.rays.it

� www.gibermedical.it

� www.nestlehealthscience.de/marken/compat

� www.multimedical.it

� www.incpal.blogspot.it

� www.infermieristicamente.it

� www.salute-italia.it

� www.aslromah.it

� www.humanitas.it

� www.starbene.it

� www.docsity.it

� www.pocketstudy.blogspot.it

� www.inrca.it