Edizione · 2016. 9. 17. · Milazzo Giacomo 3A Noto Monica 2A Raniolo Noemi 2E Riahi Jaber 2E...

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NUMERO UNICO ANNO SCOLASTICO 2015-2016 —2 a Edizione ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “L.Radice- Pappalardo”- 91022 CASTELVETRANO (TP) Piazza Martiri d’Ungheria, – C.M..: TPIC84100G – Tel: 0924901445 -- Fax.: 0924902429 [email protected] [email protected] www.icradicepappalardo.gov.it Sommario Legalità Pag. 2-3 Bullismo Pag. 4 Mondialità Pag. 5 Progetti Pag. 6 Musica Pag. 7 Attualità Pag. 8 Giochi e Sport Pag. 9 Storia e ….. Pag. 10 Scuola Primaria Pag. 11 La Redazione di ….... ……notizie in corsa Abate Marika 2D Bellafiore Angelo 2E Bonanno Marica 2D Cassarino Giulia 2E Carrara Christian 2B Costa Giulia 2E Casanovi Samantha 2E Etiopia Federica 2D Giacalone Federico 3G Gioia Samuele 3G Li Causi Chiara 2D Lo Piano Stefano 2B Melito Claudio 3G Milazzo Giacomo 3A Noto Monica 2A Raniolo Noemi 2E Riahi Jaber 2E Riahi Sara 2E Randazzo Giorgia 2B Rusu Em,anuel 2E Salluzzo Giuseppe 2B Vaiana Christian 2B Sciortino Jessica 2E I Docenti Crocetta Armata Enza Lo Grasso Filippo Pacino Gli Alunni Il 1 marzo 2016 ha preso il via il laboratorio di giorna- lismo, lo scopo è quello di dare vita alla seconda edi- zione del giornale d’istituto. Ad animare il laboratorio giornalistico, sotto la guida dei docen- ti Pacino, Lo Grasso e Armata, sono le classi se- conde delle sezioni: A-B-D-E, con la partecipa- zione di tre compagni della 3°G e di un compa- gno della 3°A che anche l’anno scorso si sono cimentati in questa attività. L’idea di partecipare al laboratorio giornalistico è piaciuta molto a tanti ragazzi perché ci arricchisce culturalmente. Ab- biamo avuto il piacere di raccontare agli altri un anno intenso e bello che abbiamo vissuto a scuola tra tante attività, progetti, viaggi; esperienze tutte, per noi ragazzi, significative che hanno reso l’anno scolastico importante per la nostra crescita culturale ma anche umana. In queste giornate di laboratorio giornalistico abbiamo voluto rispolve- rare quest’anno scolastico e ripercorrere le tappe più significative di esso per condividerlo con chi avrà il piacere di leggere le nostre pagine. Buona lettura! 2 a Edizione … Marika Abate, Federica Etiopia, Monica Noto, Giorgia Randazzo LA SCUOLA …. SECONDO ATTO A cura della Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Rosa Barone Eccoci al secondo anno di vita del nostro giornalino di Istituto, che si arricchisce del contributo degli a- lunni della Scuola Primaria. Questo inserimento mi rende oltre- modo orgogliosa del lavoro svolto, perché dimostra che nella nostra scuola si comincia a ragionare con un’ottica verticale, in cui fra diversi ordini di istruzione non vi sono o- stacoli, ma ponti costruiti sulla con- divisione degli obiettivi, sulla co- munità di intenti, sulla sinergia del- le azioni. Insomma una scuola di tutti, attenta a tutte le esigenze dettate dalle di- verse età di nostri alunni, aperta al territorio ed al servizio del territo- rio. Testimonianza viva di questa nostra idea di scuola sono le innu- merevoli attività svolte che hanno ovunque ottenuto consensi unanimi e riconoscimenti, anche a livello na- zionale, facendoci raggiungere posi- zioni di prestigio. I nostri alunni in- fatti, si sono qualificati ai primissi- mi posti in qualsiasi competizione o concorso e ci hanno donato grandis- sime soddisfazioni, puntualmente rese note tramite gli organi di stam- pa online, sui quali siamo stati quasi giornalmente presenti. Inoltre tantissime attività sono state già avviate e saranno continuate nel prossimo anno scolastico, dai rap- porti …………… segue a pag. 10 Con la partecipazione della classe 5 a A del- la Scuola Primaria L.Radice ins. Vitalba Basile

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NUMERO UNICO ANNO SCOLASTICO2015-2016 —2a Edizione

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE“L.Radice- Pappalardo” - 91022 CASTELVETRANO (TP)

Piazza Martiri d’Ungheria, – C.M..: TPIC84100G – Tel: 0924901445 -- Fax.: [email protected][email protected] www.icradicepappalardo.gov.it

SommarioLegalità Pag. 2-3

Bullismo Pag. 4

Mondialità Pag. 5

Progetti Pag. 6

Musica Pag. 7

Attualità Pag. 8

Giochi e Sport Pag. 9

Storia e ….. Pag. 10

Scuola Primaria Pag. 11

La Redazione di …....……notizie in corsa Abate Marika 2D

Bellafiore Angelo 2EBonanno Marica 2DCassarino Giulia 2ECarrara Christian 2BCosta Giulia 2ECasanovi Samantha 2EEtiopia Federica 2DGiacalone Federico 3GGioia Samuele 3GLi Causi Chiara 2DLo Piano Stefano 2BMelito Claudio 3GMilazzo Giacomo 3ANoto Monica 2ARaniolo Noemi 2ERiahi Jaber 2ERiahi Sara 2E

Randazzo Giorgia 2BRusu Em,anuel 2ESalluzzo Giuseppe 2BVaiana Christian 2BSciortino Jessica 2E I Docenti

Crocetta Armata Enza Lo Grasso Filippo Pacino

Gli Alunni

Il 1 marzo 2016 ha preso ilvia il laboratorio di giorna-lismo, lo scopo è quello didare vita alla seconda edi-zione del giornaled’istituto. Ad animare il

laboratorio giornalistico, sotto la guida dei docen-ti Pacino, Lo Grasso e Armata, sono le classi se-conde delle sezioni: A-B-D-E, con la partecipa-zione di tre compagni della 3°G e di un compa-gno della 3°A che anche l’anno scorso si sonocimentati in questa attività. L’idea di partecipareal laboratorio giornalistico è piaciuta molto a tantiragazzi perché ci arricchisce culturalmente. Ab-

biamo avuto il piacere di raccontare agli altri unanno intenso e bello che abbiamo vissuto a scuolatra tante attività, progetti, viaggi; esperienze tutte,per noi ragazzi, significative che hanno resol’anno scolastico importante per la nostra crescitaculturale ma anche umana. In queste giornate dilaboratorio giornalistico abbiamo voluto rispolve-rare quest’anno scolastico e ripercorrere le tappepiù significative di esso per condividerlo con chiavrà il piacere di leggere le nostre pagine. Buonalettura!

2a Edizione … Marika Abate, Federica Etiopia, Monica Noto, Giorgia Randazzo

LA SCUOLA …. SECONDO ATTOA cura della Dirigente Scolastica

Prof.ssa Maria Rosa BaroneEccoci al secondo anno di vita delnostro giornalino di Istituto, che siarricchisce del contributo degli a-lunni della Scuola Primaria.Questo inserimento mi rende oltre-modo orgogliosa del lavoro svolto,perché dimostra che nella nostrascuola si comincia a ragionare conun’ottica verticale, in cui fra diversiordini di istruzione non vi sono o-stacoli, ma ponti costruiti sulla con-divisione degli obiettivi, sulla co-munità di intenti, sulla sinergia del-le azioni.Insomma una scuola di tutti, attentaa tutte le esigenze dettate dalle di-verse età di nostri alunni, aperta alterritorio ed al servizio del territo-rio. Testimonianza viva di questanostra idea di scuola sono le innu-merevoli attività svolte che hannoovunque ottenuto consensi unanimie riconoscimenti, anche a livello na-zionale, facendoci raggiungere posi-zioni di prestigio. I nostri alunni in-fatti, si sono qualificati ai primissi-mi posti in qualsiasi competizione oconcorso e ci hanno donato grandis-sime soddisfazioni, puntualmenterese note tramite gli organi di stam-pa online, sui quali siamo stati quasigiornalmente presenti.Inoltre tantissime attività sono stategià avviate e saranno continuate nelprossimo anno scolastico, dai rap-porti …………… segue a pag. 10

Con la partecipazionedella classe 5a A del-la Scuola PrimariaL.Radice

ins. Vitalba Basile

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Legalità, cosa… perché Sarah Cardinale, Johara Galfano, Federico Giacalone, Samuele Gioia

Ogni anno la scuola dedica una parte considerevole delle attività didattiche ad un temaimportantissimo, valore fondante di tutte le civiltà: la Legalità. Sia che la si veda, sem-plicemente, come rispetto delle regole da inculcare ai bambini, sia che la si considerinella sua accezione più ampia, cioè rispetto della legge, valore da difendere e da tra-smettere alle nuove generazioni, essa è ciò che contraddistingue uno Stato di diritto erende i cittadini veramente liberi e degni di questo nome. Dedichiamo queste due paginedel nostro giornale a ciò che più ci ha colpito; esse, da un lato vogliono rappresentare,oggi, l’impegno di noi giovani a conoscere per affermare, domani, nella nostra vita que-sto grande valore che è la Legalità; e, dall’altro, il nostro grazie a chi con grande sacrifi-cio si impegna a diffonderlo e testimoniarlo nelle scuole incontrandoci direttamente at-traverso seminari di formazione o… in un campo di calcio con una partita di pallone. Ungrazie, ancora, lo vogliamo rivolgere alla nostra Dirigente, che promuovendo,quest’anno, una serie di attività, per noi ragazzi, belle e stimolanti, legate al tema delbullismo e alla giornata della legalità, ci ha dato l’opportunità di approcciarci a questotema in modo attivo consentendoci di fare esperienze significative.

Parlare della legalità, un argomento molto forte, non è semplice, soprattutto alla nostra età, così ci siamo confronta-te per trarre le nostre considerazioni in merito. Ci siamo poste innanzitutto una domanda: Se ti chiedessero di dire

la prima parola che ti viene in mente quando senti iltermine “Illegalità”, quale sceglieresti? Subito sono e-merse parole come: “paura”, “tragedia” e “ingiustizia”.E alla domanda, cosa ti viene in mente con le parole 23 Maggio? La risposta è “Mafia” ed an-cora Qual è il primo nome che ti viene in mente quando senti il termine “Mafia”? Allora e-mergono nomi come: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e don Pino Puglisi, i nomi di quegliuomini, gli eroi dei nostri tempi, che ancor oggi ricordiamo e amiamo proprio per il loro impegnoa favore della lotta contro questo fenomeno, in nome della legalità. Il termine “Mafia” indica unaparticolare e specifica tipologia di organizzazione criminale, generalmente dotata di peculiari ca-ratteristiche. Questo il concetto della famosa forma di illegalità che soprattutto in Italia, era ed è

ancora oggi, la causa dellamorte di moltissime persone.Studiando l’argomento ab-

biamo appreso che oggi la mafia si manifesta sotto diverse forme e che, di regione in regione,cambia nome e caratteristiche. Nel territorio siciliano, ad esempio, la mafia prende il nome di“Cosa Nostra”, in Calabria viene chiamata “’Ndrangheta”, in Campania “Camorra”. Insomma,con questo termine intendiamo qualsiasi forma di criminalità organizzata, che operi non solo alivello nazionale ma anche internazionale. Il 23 maggio, giorno dell’attentato in cui persero lavita il giudice Giovanni Falcone e gli uomini della sua scorta, è stato scelto per ricordare e cele-brare tutte le vittime di qualsiasi forma di criminalità organizzata e perrinnovare l’impegno nella lotta contro di essa, ma è anche occasioneper diffondere tra i giovani i valori in cui loro hanno creduto e per cuihanno perso la loro stessa vita. Noi non li abbiamo conosciuti, abbiamo appreso di loro attraverso i libri, i film e le cronache del tempo,

così abbiamo chiesto a professori, genitori, parenti ed amici di raccontarci di questadata. Queste le parole dei nostri genitori che, con dolore, hanno ricordato quando altelegiornale, il 23 Maggio del 1992 è stata data la tragica notizia della morte del giudi-ce Giovanni Falcone assassinato da “Cosa Nostra”: “La città era come divisa in due:c’era chi piangeva per la sconfitta dello Stato e per la morte del giudice e di sua mo-glie, e dei giovani uomini della sua scorta, ma c’era anche chi sosteneva che si dove-va festeggiare e brindare. Erava-mo in salotto quando sentimmola notizia che fece calare sullenostre facce il velo del silenzio.

Tutti aspettavamo altre notizie nell’assurda speranza che si fossero sbagliati ma…NULLA, era tutto crudelmente vero ; quel dolore si è rinnovato qualche mese dopo, il14 luglio dello stesso anno con l’attentato, sempre a Palermo di Via D’amelio in cuipersero la vita il giudice Paolo Borsellino,collega ed amico di Falcone e gli uominidella scorta” .

Un invito a non dimenticare quelle che sono state e che pur-troppo sono le realtà della nostra terra, l’Italia, e non solo.

Un invito per ricordare tutte quelle persone che, atesta alta, se ne sono andate per donarci la libertà.

Un invito per trasformare, una volta e per tutte,questa società dilaniata dal crimine…

23 Maggio

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21 Maggio al Paolo Marino di Castelvetrano Sarah Cardinale, Johara Galfano, Federico Giacalone, Samuele Gioia

Sabato 21 Maggio, allo stadio “P. Marino” diCastelvetrano si è tenuta l’annuale “Partitadella Legalità” organizzata dall’A.S. Civitasin memoria di Antonio Zanda. L’evento havisto in campo giovani ragazzi delle scuolemedie e delle superiori, al fianco di grandipersonalità quali giudici della Procura di Pa-lermo e Trapani e numerosi poliziotti in pri-ma linea nella lotta alla Mafia. Lo scopo èquello di sensibilizzare la società e i giovanialla giustizia, attraverso una manifestazionesportiva,. Noi, giovani cronisti della redazio-ne di Notizie in corsa, il giornale della nostrascuola, siamo stati presenti attivamente inter-vistando alcuni membri della Procura chevolentieri hanno risposto alle nostre doman-de. E’ emerso il loro impegno verso una co-munità che non sempre riconoscel’importanza del lavoro che svolgono e lafiducia e la speranza nelle nuove generazio-ni. Abbiamo incontrato e si sono prestati allanostra intervista il magistrato della Procuradi Trapani, giudice Viola e il poliziotto Tuto-ne, in prima linea accanto a Manfredi Borsel-lino, commissario di Polizia a Cefalù. Di se-

guito, l’intervista.Cosa rappresenta per voi questa giornata?- Viola: “Per me è ormai diventata un tradi-zione venire a Castelvetrano, principalmenteper la particolare storia del paese e poi per-ché è un’occasione per coinvolgere i ragazziin una piena attività sportiva e sensibilizzarliriguardo a quelli che sono le realtà mafiose”– Tutone: “Il messaggio che trasmettiamotramite lo sport è quello di sensibilizzare chiè più giovane, chi appartiene ad una genera-zione dopo la mia a lottare contro la mafia,contro le organizzazioni criminali. Noi cer-chiamo di farlo quotidianamente perché ap-

parteniamo alle forze dell’ordine, perché si èmagistrati. È chiaro che cerchiamo di sensi-bilizzare chi ancora non ha deciso del pro-prio futuro, del proprio avvenire, del propriolavoro. Io, per esempio, oltre a fare il poli-

ziotto, oltre ad essere un appartenente allaPolizia di Stato, sono anche un educatorenell’ ambito sportivo: sono un ex allenatoredi una società professionistica e l’attuale se-lezionatore della rappresentativa allievi diPalermo in ambito F.G.C. Attraverso questaattività cerco di tenere lontano non il piùpossibile, ma in maniera categorica, i giovanidalle distrazioni che, a volte, per motivi futi-li, per distrazioni possono spesso cadere infacili frequentazioni, in amicizie spesso sba-gliate. Questo il messaggio che oggi mi sentodi dare, insieme ai magistrati, il procuratoredi Trapani dott. Viola, insieme a ManfrediBorsellino, figlio del deceduto magistratoPaolo Borsellino, che per noi è.. per me è ilprimo esempio di una persona che ha dato unsenso alla mia vita, ha dato un senso ai mieicoetanei.

Sul suo esempio abbiamo deciso di seguireuna strada piuttosto che un'altra. Per ricorda-re chi ha dato, chi continua a dare la vita perla legalità”.

Cosa significano per voi le parola legalitàe libertà?- Viola: “Significa rispettare la legge ognigiorno anche nelle piccole cose”- Tutone: “Libertà significa essere liberi discegliere cosa si vuole fare nella propria vi-ta”.Qual è la peggiore forma di criminalità?- Viola: “Sarebbe facile rispondere che è lamafia, per tutte le vittime che ha fatto, in re-altà, il peggior crimine, secondo me, è quellodi negare i diritti altrui”Cosa rappresenta per voi il vostro lavoro,è un sogno realizzato o una vocazione?-Tutone: “Non è né un sogno, né un impe-gno, ma un obiettivo da raggiungere: dimo-strare che si può cambiare”.Temete la malavita, nel senso avete pauranell’affrontare questo lavoro?- Viola: “Non temo particolarmente la mala-vita; certo, il timore che possa accadere quel-lo che è successo a Falcone e Borsellino nonmi abbandona, ma l’importante è fare il miolavoro senza insicurezze. Alla fine, purtrop-po, ogni onesto lavoratore corre dei rischi”.

Abbiamo incontrato il procuratore Viola e ilpoliziotto Tutone sul campo da gioco, insie-me alla nostra Dirigente e ai nostri docentiche ci hanno accompagnati in questa avven-tura; dopo le domande, qualche foto a ricor-

do di questo incontro per noi emozionante eimportante e che volentieri condividiamo coni nostri lettori; li salutiamo ringraziandoli eaugurando loro un forte In bocca al lupo… enon soltanto per l’imminente incontro di cal-cio!!

In occasione del VI Torneodella Legalità, è stato dona-to alle Autorità presentidalla nostra Dirigente,prof.ssa Maria Rosa Baro-ne, il calendario “Contro ilprivilegio e la furbizia. Ilpiacere della legalità”, rea-lizzato lo scorso anno sco-lastico 2014/2015 dagli a-lunni della classe 3^ F edato in ristampa quest’anno

scolastico 2015/16 grazieal contributo del ConsorzioTrapanese della Legalità.di A.Tavormina, S.Lo Verde, G.Risalvato, F.Vitrano, G.Russo

In breveIl 17 febbraio la classe 2B ha partecipa-to, presso il liceo scientifico di Castel-vetrano, alla manifestazione finale delprogetto “La scuola contro tutte le ma-fie”, organizzata dall’I.I.S.S. “CipollaPantaleo Gentile” e dall’istituto Com-prensivo “L.Radice-V.Pappalardo”. Al-la presenza del dott. Luca Girardi, di-rettore dell’Ufficio Scolastico di Trapa-ni, del prof. Enzo Guidotto, presidentedell’Associazione Veneto e di alcunifamiliari di vittime di mafia, abbiamo

assistito ad una serie di interventi, testi-monianze e brevi rappresentazioni. An-che la nostra classe ha partecipato conla proiezione di un corto preparato inclasse sotto la guida della prof.ssaA.Esposito. L’obiettivo dell’incontro ètrasmettere una cultura fondata sullalegalità e sulla giustizia sociale, anchegrazie al confronto con i familiari dellevittime della mafia, con le istituzioni econ gli operatori delle associazioni.Di C.Carrara, S. Lo Piano, G. Salluzzo

LA SCUOLA CONTRO TUTTE LE MAFIE

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La nostra scuola, anche in quest’anno scolastico, ha dato grande attenzione al tema della legalità, sia attraverso l’attività didattica inclasse, sia attraverso l’adesione alle iniziative volte a promuovere nelle nuove generazioni il valore del rispetto delle regole, sia attraver-so la partecipazione a progetti curriculari inerenti al tema.

Bullismo e cyberbullismo Samantha Casanovi

la mia “Scricciola” aveva vinto il 3° posto a li-vello nazionale, sconvolta pensai che avesse sba-gliato persona; io che fino a quel momento erouna ragazza normalissima ero diventata la perso-na in quel momento famosa e forse più felice almondo ….. non mi sembrava vero! La preside micomunicò che dovevo andare a ritirare il premioma …..non era più così normale quando mi dis-sero che dovevo andare a ritirarlo a Roma il 18-03-2016. L’attesa per il giorno della premiazio-ne fu molto estenuante sembrava non arrivaremai; alla vigilia del giorno della partenza eromolto emozionata e non vedevo l’ora di trovarmiall’hotel. Giunta lì ero meravigliata da tutto ciò

Informazione e formazione… tutti insieme al Selinus! Jessica Sciortino, Samantha Casanovi, Giulia Costa

Lo scorso 26 Aprile, la nostra classe, la II Edel plesso “Pappalardo” è stata invitata apartecipare al convegno-formazione, dal tito-lo “Bullismo e Cyberbullismo” svoltosi pres-so il teatro Selinus.Noi ragazzi siamo stati subito interessati eabbiamo accolto l’invito con gioia, perchégià in classe avevamo affrontato ed appro-fondito l’argomento, partecipando con i no-stri lavori al concorso promosso dal Rotaryclub e per il quale la nostra compagna GiuliaCassarino era già stata premiata, aggiudican-dosi il terzo posto nella categoria corto dellasecondaria di 1° grado ed aveva ritirato ilpremio a Roma.A questo evento, al Selinus, ha partecipatomolta gente, la nostra Dirigente, prof.ssa Ma-ria Rosa Barone, i docenti della nostra scuolae di tutte le altre scuole di Castelvetrano, i

rappresentanti dell’UCIIM, professionistivari e genitori, e la nostra cara Giulia.L’argomento bullismo e cyber bullismo èstato affrontato dai vari relatori, sotto diver-si ambiti: educativo, con l’intervento dellaDirigente Scolastica e Presidente regionaledell’UCIIM, prof.ssa C. Di Prima; psicolo-gico, dalla dott.ssa G.Zizzo, Dirigente ASPdi Trapani; ed infine, legale, conl’intervento dell’avvocato F.Moceri Vice-presidente Camera Penale di Marsala; edall’avv. G.Giambrone, Presidente Com-missione legalità Distretto 2110. Anche sela conferenza e la trattazione dell’argomentosi rivolgeva soprattutto ad un pubblico adul-to, tuttavia, gli organizzatori, prof.ssa A.M.Agate, presidente sezione UCIIM Castelve-trano e avv. E.Vivona, Presidente RotaryClub sezione di Castelvetrano, hanno non

solo sottolineato la presenza di noi ragazzi,ma ci hanno anche coinvolti attivamente inquanto, dopo i saluti e la presentazione del-la tematica e degli ospiti, hanno fatto aprirei lavori proprio a noi giovani, con la letturadelle riflessioni sull’argomento da parte del-la nostra compagna della classe terza, Joha-ra Galfano e con la presentazione a metàconvegno del cortometraggio “Scricciola”della nostra Giulia.

…”UNA BELLA SODDISFAZIONE…” Giulia Cassarino

Il 18 marzo 2016, quasi per gioco, mi sonoritrovata a Roma, non per una gita qualsiasima ...un premio! Vediamo come: la miascuola ha aderito ad un progetto promossodal Rotary, dal titolo “Bullismo e Cyberbul-lismo” e noi della classe 2E insieme agliinsegnanti abbiamo partecipato con piacereed entusiasmo. Il progetto prevedeva la pro-duzione di elaborati inerenti al tema da rea-lizzare attraverso diverse tecniche narrative:manifesti, temi, video, scatti; io, Giulia Cas-sarino, ho pensato che cosa potesse provareuna ragazzina della mia età a vivere questo

fenomeno. Presi carta e penna e iniziai ascrivere, è venuto fuori un monologo ,“Scricciola”: una ragazzina vittima di alcu-ne bullette in preda alla paura non sa chefare, ma ad un certo punto decide di ribel-larsi. Quando a scuola presentai il monolo-go all’insegnante, decidemmo insieme difare un video; la mia compagna SamanthaCasanovi si prestò come attrice del monolo-go ed altri miei compagni apparvero nelleriprese che aprono il video; così sotto laguida della prof.ssa Catalano e dellaprof.ssa Armata, realizzammo il corto, mamai mi sarei aspettata di rientrare tra i vinci-tori! Dopo un paio di mesi circa, invece, laDirigente, entrata nella mia classe, mi co-municò che la mia “Scricciola” aveva vintoil 3° posto. Sconvolta pensai che avessesbagliato persona; io che fino a quel mo-mento ero una ragazza normalissima erodiventata la persona in quel momento famo-sa e forse più felice al mondo ….. non mi

sembrava vero! Da quel momento ebbe ini-zio il mio sogno: il ritiro del premio a Ro-ma. Ricorderò per sempre l’attesa per ilgiorno della premiazione, la grande emozio-ne, il Salone d’onore della Guardia di Fi-nanza dove si è tenuta la cerimonia di pre-miazione, il mio nome pronunziato, il pre-mio, l’attestato di riconoscimento, epoi..Roma, la capitale che non avevo finoad allora visitato! Il Colosseo, via dei ForiImperiali, piazza Venezia, il Pantheon, piaz-za Navona, piazza di Spagna, la fontana diTrevi, villa Borghese (dove abbiamo affitta-to una bici a motore assistito, molto simpa-tica) e, infine, la Basilica di S. Pietro a Cittàdel Vaticano. E’ stata l’esperienza più belladella mia vita e credo che sarà difficile dadimenticare. Invito tutti i miei compagni apartecipare ai concorsi della scuola chespesso si considerano superficialmente, in-vece, io sono testimone che si può vincere!

Una piaga sociale che il nostro tempo sitrova a vivere, e che interessa la scuolamolto da vicino, è sicuramente quella delBullismo, in quanto forma di violenza per-petrata da minori su minori indifesi o, co-munque, su soggetti più deboli, che nonsono in grado di reagire. Quest’anno inmaniera particolare, il nostro istituto si èposto in prima linea nella lotta contro que-sta forma di violenza attraverso la forma-zione e l’educazione alla legalità dei gio-vanissimi studenti, proprio per cercare diprevenire, attraverso il sapere el’istruzione, l’insorgere di qualsiasi formadi sopraffazione e di violenza sugli altri,soprattutto se più deboli o indifesi e, lad-

dove ve ne fosse necessità, cercare di capi-re e rimuovere le cause che inducono igiovanissimi a comportamenti di distru-zione ed autodistruzione. Tra le varie ini-ziative (didattiche) in tal senso, la parteci-pazione della scuola al concorso“Bullismo e Cyberbullismo” promosso dalclub Rotary, che ha visto impegnati glistudenti italiani di tutti gli ordini e gradid’istruzione e i cui lavori si sono conclusiil 28 marzo 2016, a Roma, con la premia-zione dei giovani vincitori di tutta Italia, ela conferenza organizzata dalla sezione diCastelvetrano dell’UCIIM e del Rotary,presso il Teatro Selinus, il 26 aprile scor-so.

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Bella ed interessante si è rivelata,in quest’anno scolastico,l’esperienza che la 3°A-3°G-1°F-1°H del nostro Istituto hannocondiviso nell’ambito del proget-to “Un solo mondo un solo futu-ro”, promosso da CEFA Onlus,riconosciuto dal Miur e curatodalla rappresentante della provin-cia di Trapani Maria Scavuzzo.Al progetto hanno aderito gli in-segnanti Armata C., Agueci T.,Leone F., Lo Grasso P., con lapartecipazione del prof. G. Sal-luzzo. I lavori si sono aperti il 26Febbraio, in occasione della Set-timana della Cooperazione Inter-nazionale, con il convegno daltitolo “La provincia di Trapani traguerra e pace: conoscere per es-sere costruttori di pace”,svoltosipresso l’Aula Magna del plessoMedi. Ospiti della manifestazionesono stati personalità illustri delmondo della cultura e della coo-perazione internazionale: il prof.

O. Hamdan, Segretario generaled e l l a s e d e p a l e s t i n e s edell’Osservatorio dei beni cultu-rali ed ambientali in area di crisidell’I.S.FO.R.M., il dott. A. Ba-rone, direttore della “Rotta deiFenici”, il dott. V. M. Corseri,dell’Istituto Euroarabo di Mazaradel Vallo e redattore della rivista“Dialoghi Mediterranei”. I relato-ri hanno parlato di convivenzapacifica e di dialogo tra popoli diculture diverse, alcuni immigrati,ospiti dello SPRAR, hanno testi-moniato la loro esperienza, la Di-rigente, prof.ssa M. R. Barone,promotrice della manifestazione,ha moderato. Noi alunni abbiamopresentato le nostre relazioni, lepoesie e le riflessioni, l’orchestradella scuola ha aperto i lavori conun brano musicale inerente al te-ma, le classi 1°F-1°H hanno chiu-so con il coro diretto dal prof. A.Caracci.Le brochure d’invito e la locandi-na sono state curate dalla 3^ G, ilvideo dalle classi 1^F e 1^ H.

Tra le 25 scuole dellaprovincia di Trapani ePalermo, che hanno ade-rito al progetto del CE-FA, la nostra scuola èstata selezionata perun’attività di gemellag-gio con una scuola della

Tunisia, “Giovan Battista Hodierna”, tramite web, grazie alla piatta-forma GotoMeeting. Il collegamento si è tenuto il 26 maggio, pressoil plesso “V. Pappalardo” e un altro ne seguirà a settembre. Questaesperienza tanto entusiasmo ha generato tra gli alunni che si sonoscambiati riflessioni, tradizioni, abitudini, nella speranza che, pro-prio come hanno detto in occasione dell’apertura dei lavori, le parolepossano trasformarsi in fattivo impegno nella costruzione di dialo-ghi. Forse questo è un piccolo passo….

Le Classi 3G - 3A

Da Castelvetrano a Tunisi….… il web che unisce

Circa 20 anni fa, l’Italia fece unarichiesta di manodopera al gover-no tunisino. Mio padre partì perl’Italia. Cinque anni dopo, tornòin patria per sposare mia madre

che portò in Sicilia con sé. Per leifu più difficile abituarsi. Il fattoche io sia cresciuta in Italia è perme un vantaggio perché mi hapermesso di vivere a contatto conuna cultura diversa, però avvertola lontananza dai miei parenti chenon mi permette di vivere conloro momenti importanti come ilRamadhan. Talvolta in Italia nonmi sento completamente italiana,come pure totalmente tunisina.

Sabrine Khana

Sabrine racconta …...

“Nessuna civiltà si può definire tale finquando cercherà di sopraffare sulle altre.”

Gandhi

Il termine mondialità indica lacooperazione di diverse civiltà inmodo pacifico col fine di con-durre a interessi planetari. Nelnostro piccolo, significa attuaredei comportamenti non pensandoai personali benefici che ne po-tremmo trarre. A noi giovani èaffidata la società del domani.Oggi siamo qui per dedicarequalche ora al nostro futuro, percomprendere che il primo ingre-diente per stare bene è far starebene. Vi sono molteplici cancridella società che la rodono, ren-dendola debole, uno di questi èla disuguaglianza. Poco tempofa, ho ascoltato una conversazio-ne tra due anziane signore che silamentavano degli stranieri cheabitano la nostra città, insinuan-

do che loro tolgono lavoro agliitaliani. Se partiamo da questi

pregiudizi, se iniziamo col vede-re lo straniero come il ladro delfuturo dei nostri figli, se ci mo-striamo restii ad un semplicetentativo di integrazione, nonpossiamo pretendere di eliminarele disuguaglianze e neutralizzareil razzismo. Ritengo che dal no-stro piccolo si può trarre qualco-sa di grande, che una catena èformata da anelli, un palazzo damattoni, un libro da pagine e lasocietà da persone.

Johara Galfano

Poiché le guerre cominciano nel-le menti degli uominiÈ nelle menti degli uomini che sidevono costruire le difese dellapace,Ma che cos’è la pace?La pace è non vivere con la pauraDi andare a ballareDi prendere un aereoDi uscire con gli amiciPace è vivere in un mondo libero,dove non conta il colore,non conta la religione,non conta il posto che occupima conta l’affetto, il rispetto e lasperanza per tutti di avere un fu-turo.

Martina Cascio

Guerra è uso di armi, azioni ter-roristiche, persecuzioni religiose,prevaricazioni di ogni genere,distruzioni, morte, sconfittadell’umanità.

Pace è tranquillità, armonia, concordia, serenità. Oggi moltis’impegnano per un mondo mi-gliore, ma ogni uomo deve primacercare la pace interiore per aiu-

tare gli altri a migliorare la pro-pria esistenza. Come dice PapaFrancesco: “La pace è un donodi Dio, affidato a tutti gli uominie donne per realizzarlo”.

Le Classi 1F - 1H

Giudizi e pregiudizi. Pensieri e Riflessioni ...

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Alcune classi sono state impegnate nelconcorso promosso dall’AIFO “Dai co-lore ai diritti delle persone con disabili-tà”. Abbiamo affrontato l’argomentopuntualizzando, prima, il concetto di

disabilità e, poi, le difficoltà che talecondizione comporta. Poi ci siamo sof-fermati a considerare i tanti problemiche l’ambiente può causare a chi nonriesce da solo ad interagire con esso,ma ha bisogno di ausili vari e ci siamochiesti cosa facciamo per aiutare questepersone: predisporre passerelle per faci-litare l’ingresso ad edifici con scale,ascensori adatti a consentire a chi sitrova su una sedia a rotelle di spostarsida un piano all’altro da solo, parcheggiriservati (sono presenti nelle nostre cit-tà, ma spesso occupati da chi non ne haalcun bisogno!); infine le lotte e le dif-ficoltà affrontate per riuscire ad inserir-si nella società cercando di vivere una

vita più normale possibile. A conclu-sione dei nostri lavori abbiamo raccoltofoto accompagnate da pensieri e rifles-sioni!Tra i partecipanti ricordiamo, la classe3^ F che, guidata dalla professoressa G.Bonanno, ha realizzato un video in cuisono state evidenziate le buone pratichedi inclusione sociale realizzate nel no-stro territorio per i diversamente abili.Interessante è stata anche l’intervista alvicesindaco, avv. Rizzo, che ha illustra-to l’aspetto politico del problema e leprospettive future. Il video è stato cura-to da Paolo Martino con la collabora-zione di Alessio Masaracchio, DavideMeli ed Amy Rizzo. E ancora, i powerpoint “Scopri quando c’è inclusione”realizzato dagli alunni della classe 1^ Cinsieme a Ferreri Sefora, della classe1^ E, coordinati dalla prof.ssa R. DiGregorio; “Caro amico…” realizzatodagli alunni Angelo Bellafiore, GiuliaCassarino, Pio Giordano, Noemi Ra-niolo, Jaber e Sara Riahi, Jessica Scior-tino, Samantha Casanovi, Giulia Costa,Angela Gregorio ed Emanuel Rusu, co-ordinati dalle insegnanti M. Catalano eC. Armata.

Giorgia Randazzo e Monica Noto

Insieme per… un mondo migliore

Quest’anno le classi terze dell’I.C. “L. Radice-Pappalardo” sono state coinvolte in un’iniziativa orga-nizzata dall’associazione culturale FILDIS, nella perso-na della prof.ssa Giovannella Lo Piano. La nostra scuo-la ha partecipato proponendo un insieme di testimo-nianze di nostri parenti che hanno vissuto la secondaguerra mondiale. Abbiamo intervistato i nostri nonnimettendo nero su bianco ciò che ci veniva raccontato eche poi abbiamo proposto. Ricordo al Teatro Selinusl’ansia che ha preso me ed i miei compagni quando sisono verificati alcuni imprevisti che abilmente siamoriusciti a gestire. Quando è arrivato il nostro turno, unnumeroso gruppo di ragazzi è entrato sul piccolo palcocoordinato da me, nella veste di presentatore, e ognunoha raccontato la propria testimonianza. La manifesta-zione si è svolta meravigliosamente con il coinvolgi-mento attivo del pubblico che ha applaudito calorosa-mente i nostri interventi. La Dirigente prof.ssa M. RosaBarone è rimasta molto soddisfatta, ha perfino emanatouna circolare al fine di ringraziare noi alunni perl’impegno. Un ringraziamento agli alunni delle classiIII B, III F, III A e III G che hanno contribuito alla con-cretizzazione di quella che si è dimostrata una splendidainiziativa e ai docenti G. Bonanno, E. Palmeri, C. Ar-mata e E. Lo Grasso per aver seguito gli alunni.

Fausto AgateCoinvolte diverse classi della nostra scuola al con-corso regionale “Arcobaleno della vita”, dal titolo“La valorizzazione della famiglia come futuro del-la società”. Anche noi, Noemi e Jessica, alunnedella 2° E, del plesso “V. Pappalardo” abbiamopartecipato, coordinati dalla prof.ssa F.Mandina.Il lavoro realizzato è stato un cartellone e, tra tutti,il nostro è stato il più votato. Tra gli altri vincitori,S.Ferreri della classe 1^ E, coordinatrice prof.ssaR.Di Gregorio, con il power point “Amici persempre”, ed ancora gli alunni I.Apetroae,R.Chargui, G.Ferrante e S.Fiorillo, della classe 3^E, coordinati dalla prof.ssa F. Mandina. Tutti ab-biamo ritirato premi, targhe e medaglie sabato 28Maggio a Terrasini.

Noemi Raniolo, Jessica Sciortino

Arcobaleno della vita

Appuntamento annuale allaPappalardo, la festa dell’albero ha visto protagonisti glialunni delle prime classi: lapiantumazione delle piantinee poi la festa in palestra coni lavori prodotti dagli alunni,i canti, i balli, la musica.Tema della manifestazionedi quest’anno: “Gli alberi

del nostro territorio”.La classe 1° C, con laprof.ssa Di Gregorio, ha“lavorato” sugli alberi pian-tati a scuola: ulivo e alloro.Il lavoro si è svolto in diver-si momenti: verifica del ter-ritorio, scelta delle piante,ricerca di informazioni e dimateriali ed infine realizza-zione del cartellone. Allafesta dell’albero sono stateinvitate anche le classi quin-te della scuola primaria .

Festa dell’albero

Il 21 Dicembre 2015 laclasse 2 B ha partecipatoall’attività dell’associazio-ne La Rotta dei Fenicipresso il Parco Archeolo-gico di Selinunte. I ragaz-zi, accolti dal prof. Anto-nio Barone, in “omaggio”alla storia di Selinunte sisono esibiti in una

“tavola rotonda” sullaLex Sacra o LaminaPlumbea del V sec. a. C.,un reperto archeologicooggetto di un animato di-battito tra gli esperti. Aseguire, consegna delROAD BOOK per parte-cipare alla “Caccia al te-soro” per immagini, attivi-tà inserita nel SelinunteOrienteering Tour.

Giorgia Randazzo

Archeologia a scuola

Noi alunni della 3^ B, dal 3 al 5 maggio, abbiamoaccolto alcuni studenti marsigliesi del College CoursBastide. Sono stati giorni intensi di attività che cihanno permesso di socializzare, ampliare le conoscen-ze linguistiche e scambiarci informazioni sui rispettivipaesi. La cosa che più ci ha reso orgogliosi è stata lavisita al Parco Archeologico di Selinunte. Qui le gui-de Sandrine e Giusy ci hanno proposto una bellissimaattività di Orienteering in mezzo ai templi. L’ultimogiorno, a Mozia e Marsala, il divertimento non è man-cato: alla visita di un sito archeologico così suggesti-vo abbiamo unito anche il piacere di trascorrere unagiornata all’insegna della condivisione edell’amicizia.

I Gemellaggi Gli alunni della 3B

A conclusione dell’attivitàiniziata lo scorso anno sulprogetto “Scuola Unesco”promosso dalla Rotta deiFenici, avente in particola-re lo studio della zona ar-cheologica di Selinunte,

questo 23 maggio alcunialunni delle classi 3B, 3Fe 3G, accompagnati dallaprof.ssa Palmeri e dallaDirigente, prof.ssa M.R.Barone, sono stati ospitidella scuola partnerdell’iniziativa, l’I.C.Garibaldi/Pipitone di Mar-sala. Bei momenti di con-divisione e di emozioneche speriamo potere ripe-tere anche nei prossimianni!

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Musica e buonumore

La musica alla Pappalardo di Angelo Bellafiore e Marica Bonanno

L’indirizzo musicale, punto di forza del no-stro istituto, guidato dagli insegnanti Antoni-no Lentini, docente di chitarra, FrancescoFederico, docente di flauto, MassimilianoRamo, docente di violino e Serafino Fioren-za, docente di pianoforte, anche quest’annoha coinvolto nello studio dello strumentomolti di noi, trasmettendoci quell’amore perla musica che sicuramente lascerà un segnoprofondo che ci accompagnerà negli annifondamentali della nostra crescita.Tra concerti di Natale e di fine anno i profes-sori sono riusciti a coinvolgere noi studentiin varie attività e a farci conoscere ancora dipiù il nostro strumento. Per sapere cosa pen-sano i giovani musicisti del percorso musica-le di cui fanno parte, abbiamo rivolto alcunedomande ai compagni, per sapere come è ini-ziata la loro avventura e cosa pensano delpercorso, del ruolo che ha assunto la musicanella loro vita, delle attività che svolgonodurante l’anno scolastico. Innanzitutto abbia-mo chiesto come avviene la selezione ecom’è strutturato il corso “Avendo saputoche questa scuola disponeva di un indirizzomusicale molti alunni della quinta elementa-re hanno deciso di iscriversi in questo istitu-to e di farne parte, chi suonando la chitarra,chi il violino, chi il flauto traverso, chi il pia-noforte. Ognuno di noi ha prima scelto lostrumento che avrebbe voluto studiare e hasostenuto una prova ritmica, quindi in basealle capacità di ciascuno i docenti hannostabilito una graduatoria e ci hanno affidatolo strumento da noi scelto”.

Dicono i ragazzi.Per gli alunni di prima media ri-spondono Flavio Errante per lechitarre, Valeria Pisciotta per iflauti e Adriana Spallino per iviolini.Flavio Errante: “Da quest’annoho cominciato a suonare la chi-tarra; questo strumento mi piacemolto e l’ho scelto perché mi ri-tengo molto portato. Come se-condo strumento avrei scelto pia-

noforte. Fino ad ora abbiamo fatto una deci-na di brani e quello che mi è piaciuto di più èstato “Love me tender” che è quello che fare-mo al concerto di fine anno”.Valeria Pisciotta: “Da quest’anno ho comin-ciato a suonare il flauto traverso; questo stru-mento è molto bello anche se avevo scelto ilpianoforte. Questo strumento mi è piaciutomolto da quando ho iniziato a suonarlo, perla sua musicalità e l’intensità del suono”.Adriana Spallino: “Io suono il violino e hoprovato una gioia immensa quando ho inco-minciato a suonare le prime volte. Stiamoiniziando a fare dei brani che poi eseguiremoin gruppo, musica d’insieme. Entrare inquell’aula per me è sempre un’emozione, ioparlo per mee per i com-pagni a mev i c i n i .L’emozioneinizia quan-do comincia-mo a posi-z i o n a r el’arco, manmano sentiuscire quelsuono e tiviene unagrande gioiaperché saiche stai su-perando iltraguardo”.

Agli alunni di seconda media abbiamo do-mandato come è andato il loro primo concer-to e cosa hanno provato. I ragazzi che hannorisposto sono Ludovica Brancati per le chi-tarre, Christian Vaiana per i flauti, FrancescaDe Luca per i pianoforti e Fabiana Lameliaper i violini.Ludovica Brancati dice che il primo concer-to, quello di Natale,è stato molto emozionan-te e che c’era moltissima gente.Christian Vaiana afferma che è stato moltobello e che hanno suonato bene essendosiallenati molto.Francesca De Luca risponde dicendo che èstato molto bello e che erano molto emozio-nati e contenti.Infine Fabiana Lamelia racconta che durantelo spettacolo ha giocato l’emozione e l’ansia,ma grazie alla preparazione avuta è riuscitaa suonare molto bene.Appuntamenti: Quest’anno la nostra scuolaoltre al concerto di Natale, ha partecipato al-la rassegna presso “La Valle dei Templi” diAgrigento. Il concorso si è svolto dal 2 al 6maggio. La nostra orchestra si è esibita il 6maggio insieme alla scuola di CastelfidardoMarche, e alla scuola “Essenico” di Agrigen-to. Ma non è finita qui …...

…… 3 Giugno “L’unicorumore: il mormorio delmare”, rappresentazioneteatrale degli alunni ID-IID-IIIB, a cura dei proff.G. De Simone, P. Anco-na; l’8 Giugno si conclu-derà l’anno scolastico conil tradizionale concerto di fine anno, che si terrà anchequest’anno, nella corte della nostra Scuola Media Pap-palardo, in una nuova cornice scenografica.Infine ricordiamo ancora che in tutte le manifestazionedella scuola la nostra orchestra è stata presente accom-pagnando con la musica gli eventi svolti.

Ultimi appuntamentiChe differenza c'è tra un pianoed una cantante? Mezzo tono!-Come si può far smettere disuonare un pianista? Semplice,togliendogli lo spartito!! E farsmettere un chitarrista? Glie-ne metti davanti uno!

Universo Giovani Samantaha Casanovi, Giorgia Randazzo

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Ai giorni d’oggi, gli adolescenti, tendono aseguire varie mode. Tra queste, la più segui-ta, al momento è la cosiddetta tendenza adessere “EMO”. Chi sono questi Emo? Il ter-mine emo comincia a farsi strada a metà an-ni Novanta ed indicava un genere musicale,il punk rock ed emo venivano chiamati i gio-vani fans di questo genere musicale. Oggi,però, essere emo non vuol dire solo ascoltarequesto genere di musica, ma anche seguireun vero e proprio stile di vita, che, per certiversi, può apparire innocente, per altri, inve-ce, è preoccupante. Gli emo si distinguono,intanto, per il loro abbigliamento particolare,che ricorda molto la festa di Halloween: in-dossano jeans stretti di colore scuro, cinturecon borchie metalliche e magliette larghenere; il loro look è completato da capelli sul-

le spalle, una lunga e asimmetrica frangiasulla fronte che copre un occhio; gli occhi,infine, pesantemente truccati di nero. Moltisono i ragazzi che sono affascinati da questostile di vita degli emo, ma, al di làdell’abbigliamento, a preoccupare sono leloro azioni e i loro comportamenti: per di-mostrare che fanno parte di questo mondo,gli emo compiono diverse azioni: si taglianole vene, si deprimono e vivono la vita da sfi-gati, facendosi trattare male dagli altri; bevo-no, fumano, si drogano... “Se un EMO hasete e si trova di fronte ad una pozzanghera,non esita a bere l’acqua di questa pozzan-ghera indipendentemente da quantoquest’acqua possa essere sporca oppure no”,questo è quello che spiega Bianchi di Castel-bianco (psicologo). L’aspetto più inquietante

degli emo è che molti anni fa il loro scopoera quello di distruggere la società e le sueleggi, oggi tengono ad auto-distruggersi eper questo ricorono al suicidio.

Emo … perché? Giulia Costa, Noemi Raniolo, Jessica Sciortino

Piercing e tatuaggi di Emanuel Rusu

In questa pagina vogliamo trattare di ciò a cui noi ragazzi dedichiamo molta della nostra attenzione: la moda e le tendenze, le abitudini chepiù caratterizzano il nostro modo di essere, guardandoli con i nostri occhi affascinati e curiosi. Il nostro abbigliamento, informale, casual,a volte un po’ stravagante, semplice o estroso, rappresenta il nostro modo di esprimerci: jeans, magliette, leggins, scarpe basse o zeppe al-tissime, trucchi semplici o esagerati, shatush di vari colori… questo e tanto altro siamo noi.

Seguendo alcune passerelle della moda ita-liana ma anche internazionale, ho scopertoche il mondo della moda attingerà per realiz-zare nuovi tessuti dagli scarti alimentari. A-rance, banane, ortiche, alghe…non solo simangiano e si bevono ma verranno utilizzateper vestirci! In Giappone si è realizzato untessuto di banane, lo ‘’jusi’’; la stilista Gra-do Zero ha realizzato una giacca in fibra diortica; dalle alghe marine viene ricavata la

Seacell, altra fibra col quale confezionare ivestiti, inoltre queste fibre sono naturali, an-tibatteriche e antinfiammatorie. Un altro set-tore, sono i tessuti hi tech, fibre artificialiche hanno, però, la capacità di creare effettiparticolari, futuristiche e tecnologiche. Unagrande azienda ha usato una certa percentua-le di PET per produrre tessuti col vantaggiodi ridurre il deposito di queste bottiglie indiscariche. Ancora più tecnologiche sono lecreazioni di vestiti con delle applicazioni per

aiutare l’uomo, per esempio cappelli per nonvedenti che attraverso dei sensori guidano lapersona; guanti per curare tendinite, braccia-letti di pelle per misurare lo stress, sciarpe dilana che suonano musica. La moda oggi è unbinomio di stile e tecnologia. Mi immaginoun futuro di ragazzi che profumano di fruttae forse non ci sarà più bisogno di mangiar-la… la assorbiremo dai vestiti!

Sara Rihai

Dove ci porterà la moda?

Piercing e tatuaggi, sempre più alla moda,sono diventati per noi giovani una vera epropria passione. Amiamo abbellire il nostrocorpo con colori, disegni e orecchini vari. Se

una volta, make up e orecchini erano riser-vati solo al volto e alle orecchie, oggi il“make up” e gli “orecchini” interessano…l’intero corpo! E’ la moda dei cosiddetti ta-tuaggi e piercing. Piercing, o body piercing,è la pratica di forare alcune parti superficialidel corpo quali il lobo dell’orecchio,il sopracciglio, la narice e il setto nasale,

il labbro, la lingua, ecc…, per inserire og-getti di metallo (talvolta ornati con pietrepreziose), di osso, di pietra o di altro mate-riale, al solo scopo di ornare il proprio corpo.I tatuaggi, invece, sono veri e propri disegnifatti su zone più o meno estese o addirittura

sull’intero corpo. I tatuaggi sono destinati adurare nel tempo, infatti la pelle viene incisae vengono introdotte, per mezzo di punture,sostanze colorantinelle ferite. Questa“moda”, di tatuaggie piercing, non ècerto indolore, ma sisa “Chi bella vuoleapparire, dolori epene deve soffrire”come, a ragione, re-cita il proverbio!

I Giochi: ieri e oggi

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Giocare è importante non solo per i bambini, maanche per noi giovani, perché unisce, aiuta aconfrontarsi con gli altri, rilassa fisicamente ementalmente e, soprattutto, fa divertire. Siamocresciuti attraverso il gioco e non solo con i no-stri coetanei ma anche con gli adulti, soprattuttoi nostri genitori: sembra quasi che il gioco sia una forma di dialogo cheavvicina, spesso con molta più facilità delle parole, genitori e figli.Certo, con il tempo abbiamo cambiato i nostri giochi: una volta

c’erano i giocattoli, i giochi di società, un pallone dacalciare o semplicemente un gioco inventato da noi;oggi, invece, abbiamo i giochi molto intriganti checi offre la tecnologia: i videogiochi. Nati nel 1952,si sono diffusi rapidamente fino a diventare stru-menti di uso quotidiano: nei pc, nei tablet e nei cel-

lulari, i videogiochi sono sempre con noi, in qualsiasi momento dellagiornata e siamo capaci di passare ore a giocare con queste macchine.Attenzione però, perché si corre il rischio di allontanarsi dalla realtà,isolarsi dagli altri e di cadere in uno stato di vera e propria dipendenza!

Di Emanuel Rusu

Videogiochi che passione !!!Il mondo dei videogiochi affascina ecattura molti giovani dai 10 anni in su,ma anche gli adulti che giocano e sidivertono a sfidare i propri figli. A noipiacciono questi generi di giochi, nonsolo perché ci propongono quello checi piace, ma anche perché ci “trasportano”in un mondo virtuale,in cui “viviamo”un'altra dimensione e un’altra identità. Tantissi-mi sono i videogiochi in commercio e, sempre, di nuovi ne ven-gono proposti; tra quelli più amati, il calcio, i simulatori di guida,e soprattutto quelli con contenuti di violenza o di guerra. Proprioper orientarsi nella scelta e nell’acquisto dei videogiochi e pro-teggere i minori, l’Italia e molti altri Paesi Europei contrassegna-no le confezioni con un quadrato colorato, all’interno del qualeun numero (dal 3 al 18) indica l’età minima del destinatario delgioco. I colori dei contrassegni sono il verde per videogiochi a-datti a bambini, l’arancione per la fascia dei preadolescenti edadolescenti, il rosso per gli adulti.Prima dell’acquisto… occhio al bollino!

Di Claudio Melito

Lo sport nella vita della scuola do-vrebbe occupare un posto impor-tante, ma, ancora, secondo noi, ètroppo poco il tempo che vi si dedi-ca. La nostra scuola, molto sensibi-le a ciò, organizza diverse manife-stazioni sportive che formano siadal punto di vista educativo checome potenziali atleti. Ad occupar-si delle nostre attività sportive, ol-tre ai docenti di Scienze Motorie,prof. Amato e Costanzo,c’è ancheil prof. F. Rubino:a lui, allenatoredella squadra di calcio della nostrascuola, abbiamo rivolto le nostredomande.Prof. Rubino, da quanto tempoallena la squadra della nostrascuola? E’ felice dei risultati otte-nuti?“Alleno la squadra della scuola dadue anni e sono molto contento deirisultati ottenuti”I suoi giocatori di solito la fannoarrabbiare durante la partita?Che clima c’e’ nel suo spogliato-io?Generalmente non mi fanno arrab-

biare, mi rispettanomolto e nello spo-gliatoio c’è un climaottimo, ognuno ri-spetta il proprio com-pagno.Come fa a sceglierei giocatori dellasquadra scolastica?Chi e’ il miglioredella sua squadra?Per scegliere i gioca-tori, innanzitutto, va-

do a vedere giocare i ragazzi du-rante le ore di Ed. fisica, scelgo imigliori, li faccio allenare con par-titelle amichevoli e poi scelgo chigioca meglio. Non posso dire chec’è un migliore, i giocatori sonotutti bravi, perché il calcio è comeun’orchestra, se manca qualcunol’orchestra non suona bene; lasquadra è la stessa cosa, se mancaqualcuno la squadra non gioca be-ne, quindi sono tutti importanti.Qual e’ il suo pensiero generalesul calcio italiano?Per me il calcio italiano è moltobello perché dall’Italia sono passatimolti campioni come Baggio, Tot-ti, Buffon, Del Piero;il calcio èmolto importante,un ragazzo chenon gioca a calcio non c’è. Il calcioè il mio sport preferito, ma è anchelo sport preferito di molti ragazzi.Comunque sia, da spettatore o daatleta, lo sport è qualcosa che ci fadivertire, ci emoziona, ci aiuta acrescere e quindi…Tutti a fare sport!

G.Salluzzo, C.Carrara, S. Lo Piano

Scuola e sport

L’atleta castelvetranese Loreta Gulotta,sarà impegnata dal 5 al21 agosto per le Olimpiadi 2016 che si terranno a RIO.Dopo una brillante carriera con molte vittorie Loreta si troverà inBrasile per rappresentare l’Italia, la Sicilia e la sua terra, ovveroCastelvetrano.Un evento unico per lo sport italiano perché si tratta della primavolta nella storia che la squadra di sciabola femminile italianaottiene la qualificazione.E allora ad agosto tutti in Brasile a tifare per Loreta.Un In bocca al lupo alla giovane atleta castelvetranese…

Christian Carrara

Orgoglio castelvetranese……LORETA GULOTTA E LA SCHERMA

Il basket è un gioco di squadrae ogni squadra è formata da 5giocatori, di questi due hannoun incarico che li distingue: ilcapitano, che ha il compito distabilire le strategie del gioconegli incontri e il porta palla,che durante l’incontro porta lapalla ai compagni per arrivarealla vittoria. Durante l’incontrocapita che i giocatori si urtino eche qualcuno si faccia male, oche nel prendere la palla ci siscontri con l’avversario: sonotutti falli che se vengono com-messi involontariamente sonotollerati, ma non più di 5 falliper giocatore, se invece il falloè provocato volontariamente ilgiocatore viene espulso. Cometutti gli sport di squadra, infatti,anche il basket si basa sul ri-spetto degli altri, compagni disquadra e avversari, sulla lealtàe sul confronto positivo: nulla èscontato ma si impara continuamente, soprattutto dagli errori

propri e degli altri. Alla fine,dunque, la vittoria può, sicura-mente, fare piacere e gratifica-re, ma quello che veramenteconta è lo spirito di gruppo cheanima la squadra, l’amicizia tranoi giocatori e tanto ma tantodivertimento… parola di gioca-tori!!

Jaber Riahi e Claudio Melito.

Non Solo Calcio !!

Giornata dello sport ... alla Medi

C’era una volta …….. la Giudecca ……….. il Campo d’Aviazione

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Continua dalla prima pagina…di gemellaggio con scuole straniere diTunisi, Gerusalemme e Marsiglia, allecampagne annuali per la protezionedell’ambiente in associazione con Le-gambiente e Marevivo, alla promozionedella Legalità e al contrasto di tutte leforme di violenza su iniziativa del Cen-tro Territoriale di Supporto all’Handicapper la provincia di Trapani che ha sedepresso il nostro istituto, dalla conoscenzae valorizzazione della pedagogia del pa-trimonio culturale con l’istituzione diuna rete di scuole del Mediterraneo incollaborazione con La Rotta dei Fenici,Itinerario Culturale del Consigliod’Europa, all’educazione alimentare perla creazione di uno stile di vita sano esalubre in collaborazione con l’ASP Tra-pani, la Croce Rossa Italiana, le Associa-zioni del territorio, alla valorizzazione

delle eccellenze con la partecipazioneagli esami per la certificazione linguisti-ca Trinity (di cui la scuola è sede) o alleOlimpiadi di Matematica della Bocconie dell’AIPM, alla promozione della crea-tività e dell’espressione culturale tramitela scrittura, la drammatizzazione, le artifigurative, lo sport, la musica grazie allapresenza nella scuola dell’unico indiriz-zo musicale della città e di docenti digrande professionalità.Questi sono i nostri programmi attuali efuturi, questa è la inesauribile e instanca-bile attività scolastica che i professionistiche operano in Istituto traducono in atticoncreti giornalmente. Questa è la scuolacome la intendiamo noi, aperta e solida-le, creativa e inclusiva, propositiva eattenta alle innovazioni tecnologiche edigitali e parafrasando Dante… “che‘ntender no la può chi no la prova”.

La presenza qui a Castelvetranoè attestata quando la famigliadei baroni Tagliavia, per soddi-sfare i bisogni e le esigenze deinuovi ceti sociali, notai, cava-lieri, amministratori, decide difare arrivare famiglie di artigia-ni ebrei. A partire dal 1455 siriscontrano i primi documenti:un atto nel 1471 per la venditadi formaggio, contratti di lavo-ro e un contratto di matrimonio,un processo contro un artigianoebreo di nome Beniamino DeManueli ... Tra le attività eco-nomiche e le professioni prati-cate dagli ebrei ricordiamo ilcommercio, l’artigianato e leattività legate alla lavorazionedella seta e alla concia dellepelli.Nella cartina sono raffiguratidue posti importanti apparte-nenti agli ebrei. Alcuni studihanno individuato in alcuni to-ponimi gli elementi che potreb-bero ricondurre alla comunitàebraica di Castelvetrano, cheforse era composta di sole 12famiglie di cui si sono perdutele tracce nel 1492.I toponimi nel nostro territoriosono: Catena, Conceria e Stellache si rivelano importanti perindividuare i luoghi che furono

della comunità giudaica di Ca-stelvetrano; la chiesa di SantaMaria della Catena potrebbeindicare il luogo della Sinagogaanche l’esame originale dellapianta somiglia a quello dellesinagoghe del tempo, oggi pro-fondamente cambiata dalle nu-merose trasformazioni ediliziesubite. Il piccolo quartiere e-braico si affacciava lungo la viaDenaro nel tratto che va dallaChiesa compreso tra la via C.Vivona e F.La Croce.L’organizzazione di una Giu-decca prevedeva anche altri ser-vizi essenziali come il bagnoper le funzioni rituali e il luogodove effettuare la macellazione.Spesso questi servizi erano po-sti fuori dal centro urbano. Conl’editto di espulsione voluto dalre Ferdinando le comunità ven-nero cacciate dall’isola e le si-nagoghe trasformate in chiese.

Christian Vaiana

Tutti noi a Castelvetrano conosciamo lacontrada Fontanelle, ma non tutti abba-stanza da poterne raccontare ai più gio-vani la sua storia gloriosa, anzi di essa lamemoria si è persa nell’oblio del tempoe forse qualche traccia la si può solo tro-vare nei ricordi dei più anziani.Noi alunni della classe 3G, nell’ambitodel progetto “Un solo mondo, un solofuturo. La provincia di Trapani tra guerrae pace”, abbiamo svolto un lavoro di ricerca e rielaborazione storica su Castelve-trano ai tempi della 2^ guerra mondiale. La nostra città ebbe un ruolo molto impor-tante perché, data la sua posizione nel Mediterraneo, fu dotata di un aeroporto, diun bunker, e anche di edifici che fungevano da caserme per i militari e torri di avvi-stamento. Il codice di guerra era “511” che durante il sopralluogo abbiamo riscon-

trato sugli edifici insieme ai segni diproiettili. La parte più interessante è stataper noi la visita all’ edificio militare e alsuo bunker anti bomba e alle gallerie sot-terranee, ancora oggi in buono stato diconservazione. Ci siamo appassionatimolto a questa vicenda caduta nell’oblio,ne abbiamo rispolverato la memoria affi-dandola ad un video che abbiamo realiz-zato con il materiale raccolto.

Samuele Gioia, Federico Giacalone

Nella nostra cittadina c’è una chiesa me-no nota delle altre, si trova nella piazzaCarlo D’Aragona. Prende il nome diColleggiata dei Santi Pietro e Paolo. Edi-ficata nel 1653 da Diego D’Aragona eStefania D’Aragona Cortez, è addossataalla parte orientale del palazzo Pignatel-li. La Colleggiata ha una collocazioneparticolare, infatti si trova non al pianoterra ma al primo piano dell’edificio. Inquanto cappella palatina doveva averedue ingressi, di cui quello esterno dove-va essere munito di un imponente scalo-ne ornato di pilastri e sormontato da duerampe di scale a semicerchio. L’internoha una pianta semplice con una sola na-vata, tipico questo dell’arte barocca. Adornare gli elementi architettonici, ghir-lande festoni di motivi floreali, due an-

geli musicanti reggenti lo stemma delprincipe Diego. A rappresentare il male:draghi con lingue di fuoco e una grotte-sca dagli arti caprini. Oggi la chiesa èstata oggetto di restauro, rivivono cosìgli stucchi barocchi raffiguranti i motivitipici della scuola stilistica del Serpottache incornicia la finestra sovrastantel’altare.

G.Cassarino

La Cappella Palatina … la Collegiata di S.Pietro

Sabato 14 Maggio alle ore 10.30, si è svolta presso l’Aula Magna“E. Medi” la presentazione del libro Gli Otto Cavalieri del Sole.La Sovrana del Vento, della giovane studentessa di Castelvetra-no Vanessa Reina.Obiettivo dell'evento è stimolare e accrescere negli alunni il desi-derio di leggere e il piacere della scrittura.Erano presenti la Dirigente, prof.ssa M. R. Barone, l’Assessorealla cultura, Dott. Salvatore Stuppia e da moderatrice, la prof.ssa

Maria Pia Tantaro.L'autrice del libroha raccontato la suaprima esperienza discrittrice, EugeniaGrutta, studentessadi Medicina e Chi-rurgia all'Universitàdi Palermo (autricedi Il manuale delleragazze ed Ersea,pubblicati entrambidalla EdiGiò e

Dimmi Che per te è lo stesso, edito daWordmage), ha parlatodell’importanza della lettura e della scrittura da un punto di vistamedico, infine, Stefania Auci, insegnante e scrittrice, (Il fiore diScozia e La rosa bianca) ha fatto un breve excursus sul genereFantasy, da Omero ai giorni nostri. Le tre donne, accomunatedalla stessa passione, sono riuscite a coinvolgere con semplicitàe professionalità i ragazzi, favorendo il dibattito sul fascinodell’ars narrandi.La “mattinata culturale” si è conclusa con la consegna alle scrit-trici intervenute di un calendario della legalità, da parte del Diri-gente Scolastico.

Incontro con i libri

18 dicembre 2015 – Circa cento-venti bambini della scuola pri-maria “Lombardo Radice Pappa-lardo” hanno scelto la chiesa diSanta Lucia per celebrare il Na-tale che, come tutti sappiamo, èla festa del Signore, cantando labellezza di tredici canti natali-zi! Tutti noi, dopo esserci eserci-tati ed essere stati molto incorag-giati dalle insegnanti, abbiamodimostrato molta forza di volon-tà riuscendo a fare un bel con-certo musicale. Il nostro spetta-colo corale è riuscito ad attirare il sindacoed altre personalità, finendo così nella primapagina di Castelvetrano news.Questo concerto è stato molto bello per tuttinoi bambini ed anche significativo, perché

non abbiamo cantato i soliti canti natalizi,ma sono stati scelti dei brani che parlano diamicizia, solidarietà, di accoglienzadell’altro e del desiderio di un mondo mi-gliore in cui tutti, piccoli e grandi possano

vivere in pace. Con questi canti siamo riu-sciti ad affrontare e spiegare i problemi delmondo, facendo capire alle persone che era-no presenti a quell’evento, che tutte le catti-ve azioni che facciamo contro gli altri econtro l’ambiente in cui viviamo hanno del-le conseguenze negative per noi. Il nostrocoro è stato diretto dalla maestra Vitalba Si-gnorello che, alla fine, ha anche cantato ilbellissimo canto “White Christmas”, strap-pando un calorosissimo applauso a tutto ilpubblico presente.

Per noi alunni della scuola “LombardoRadice” è stato davvero un momento

bellissimo ed emozionante!Giuseppe Craparotta

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE“L.Radice- Pappalardo” - 91022

CASTELVETRANO (TP)Piazza Martiri d’Ungheria, – C.M..: TPIC84100G – Tel: 0924901445 -- Fax.: 0924902429

[email protected][email protected] www.icradicepappalardo.gov.it

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Un coro di 120 angeli canta il Natale

Giornata della memoria 2016Anche quest’anno il 27 gennaio abbiamo ri-cordato la Shoah, cioè lo sterminio di tanti po-veri ebrei che vennero maltrattati, perseguitati euccisi nei campi di concentramento. Già daqualche anno abbiamo cominciato a leggeretesti, poesie e testimonianze sull’orrore che èavvenuto in Germania durante la seconda guer-ra mondiale ad opera dei soldati tedeschi diHitler. E noi piccoli non vogliamo dimenticare;perciò abbiamo voluto essere presenti anchenoi al Teatro Selinus alla manifestazione deiragazzi della scuola media del nostro stesso

Istituto Comprensivo. I nostri compagni piùgrandi hanno raccontato com’era la vita a Ca-stelvetrano durante la guerra e hanno raccoltotante testimonianze di persone che hanno vissu-to personalmente la guerra. Tutti quanti ci sia-mo molto interessati ai racconti, ed anche com-mossi pensando a tutte le cose brutte che questepersone hanno vissuto… Noi alunni di quintaabbiamo preparato dei cartelloni con i nostridisegni, in cui abbiamo rappresentato gli aspet-ti della Shoah che più ci hanno colpito. La cosache noi tutti ci auguriamo è che tutto questonon venga mai dimenticato e soprattutto, comedice Primo Levi, CHE NON SI RIPETA MAIPIÙ!

G. Caceci, E. Li CausiMa è vero che tisono successetutte quelle cosebrutte che ci haraccontato lamaestra?

Si, è vero! Abbiamo vissuto dei momenti terribi-li: sono rimasto solo, senza una famiglia e hovisto tante atrocità… Spero che tutto questo nonsucceda mai più! MAI PIU’!!!!

Emergenza Sicurezza !

Girando per Castelvetrano ci capitasempre più spesso di incontrare nu-merosissimi cani randagi. Spesso ipadroni, stanchi di accudirli, li abban-donano per strada, creando molti pro-blemi: portano malattie, sporcano an-che un po’ Castelvetrano.La gente, vedendoli, ha paura; quindii cani si innervosiscono e, per questomotivo, qualche volta diventano ag-gressivi e mordono. Così i bambininon possono giocare all’aria aperta o,peggio, andare in bici. Perciò a Ca-stelvetrano continuano le lamenteledei cittadini e spesso anche dei turisti,per la presenza di cani nel territoriourbano; negli ultimi tempi tante tele-fonate sono state fatte al Comune, manulla è cambiato: i cani si moltiplica-no e il canile non può accoglierli tutti.Che fare? Basterebbe semplicemente

sterilizzarli, la cosa più semplice esensata!Speriamo che il Comuneprenda seri provvedimenti per tutto ilrandagismo che c’è in giro, perché gliabitanti non sono tranquilli. E speria-mo anche che un giorno questi caniben accuditi potranno essere felici!

A. Notarnicola - Leo Voi - M.AlopariP.Favoroso - A.Biundo - A. Tummarello

Che squallore! Passeggiare per certevie del centro storico di Castelvetranoè proprio triste: case così vecchie e di-sastrate che potrebbero crollare da unmomento all’altro… Che tristezza! IlComune dovrebbe autorizzare o co-stringere i proprietari a fare i lavori diristrutturazione, per rendere il paesepiù sicuro e bello da guardare; è unvero peccato abbandonare così case ,palazzi , cortili, ecc… In alcune casesono cresciute anche le piante!Qualche volta si ha l’impressione ditrovarsi in un film dell’orrore contutte queste case di fantasmi!

SOS - Centro Storico!

Via R. SettimoVia G. Puma

di D. CinquemaniH.Polizzi