2015.11.06 Barbieri Interpretazione dei sistemi locali
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Una nuova interpretazione del concetto di sistema locale
Giovanni A. Barbieri
I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità, prospettiveIstat, 6 novembre 2015
Indice
Le attività di ogni giorno modificano lo spazio Più spostamenti quotidiani, meno sistemi
locali Un fenomeno con molte cause Cambiamento e invarianza nei sistemi locali Gli elementi-chiave I sistemi locali come sistemi urbani giornalieri Per una definizione funzionale delle città
I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
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Le attività di ogni giorno modificano lo spazio L’antropizzazione del territorio agisce a diverse scale Gli spostamenti quotidiani delle persone
lasciano tracce che portano testimonianza delle loro interazioni, delle loro relazioni
Siamo ormai abituati a pensarli in termini di big data... Individuano spazi urbani definiti dalle relazioni tra
persone, piuttosto che dall’edificato Individuano aree funzionali, piuttosto che
amministrative
3 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
Più spostamenti quotidiani, meno sistemi locali Tra il 1981 e il 2011 il numero di sistemi locali è
diminuito 955 nel 1981, 784 nel 1991, 686 o 683 (a seconda del
metodo utilizzato) nel 2001, 611 nel 2011 Invece gli spostamenti quotidiani, comunque calcolati,
sono aumentati, particolarmente tra 2001 e 2011 Occupati pendolari da 17 a 19 milioni, +12% Fuori del comune da 7,2 a 8,8 milioni, +23% Connessioni tra comuni da 435 a 539 mila, + 24%
Aumenta anche la durata degli spostamenti
4 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
5I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
Un fenomeno con molte cause Il crescente uso dell’automobile privata, rispetto al ricorso ai mezzi di
trasporto pubblico locale, perché esso rende più facile l’accesso a una pluralità di luoghi di lavoro
La diminuzione dei posti di lavoro nelle attività tradizionali, che spesso erano localizzate in prossimità dei luoghi d’abitazione
La delocalizzazione in periferia dei luoghi di lavoro La crescente diffusione di attività economiche e di professioni a più elevata
retribuzione, che rende possibili spostamenti più costosi e a più lungo raggio
La presenza in una residenza di due o più occupati che lavorano in luoghi diversi, non necessariamente tutti prossimi all’abitazione
La diffusione di settimane lavorative più complesse (ad esempio, il lavoro a turni, le concentrazioni orarie, il lavoro notturno e festivo), che rendono vantaggiosa la flessibilità d’uso implicita nel mezzo proprio
6 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
Cambiamento e invarianza nei sistemi locali Fattori di cambiamento:
Cambiamenti nelle caratteristiche demografiche, sociali e professionali della popolazione
Redistribuzione sul territorio delle residenze e dei luoghi di lavoro Cambiamenti nelle specializzazioni produttive Modificazioni infrastrutturali e funzionali nel sistema dei trasporti e
delle comunicazioni Eppur non si muove!
Le configurazioni spaziali e relazionali permangono nel tempo ↓
I sistemi locali sono oggetti reali
7 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
Gli elementi-chiave
Gli spostamenti quotidiani delle persone tendono a esaurire le loro relazioni sociali ed economiche (o ne sono comunque rappresentativi)
Gli spostamenti tra luogo di residenza e luogo di lavoro sono una proxy accettabile di altri tipi di spostamenti quotidiani (quelli motivati dallo studio, dalla gestione familiare e dal tempo libero)
Gli agenti di questi processi sono in primo luogo le persone e, in seconda battuta, i soggetti sociali ed economici in cui esse si organizzano
L’auto-organizzazione delle attività e delle relazioni definisca sul territorio “celle” auto-contenute e integrate, cioè relativamente impermeabili ai flussi esterni e fortemente interconnesse al loro interno
8 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
I sistemi locali come sistemi urbani giornalieri Travel-to-Work-Areas (TTWA):
Nascono come aree statistiche Auto-contenimento: la quota di spostamenti con origine o
destinazione nell’area che ne varcano i confini è limitata Integrazione: i flussi di pendolarismo quotidiano tra comuni interni
all’area sono in numero elevato Nell’esperienza italiana:
Ricerca dei distretti marshalliani (Influenza di Giacomo Becattini) «il territorio di insediamento del sistema di imprese e di popolazione
ad esso collegato risulta delineato come un sistema urbano giornaliero»
«popolazione e imprese […] insieme alle altre attività quotidiane danno forma ad una “regione” nel tempo e nello spazio» [Sforzi]
9 I sistemi locali: una nuova interpretazioneGiovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015
Per una definizione funzionale della città Urbs vs Civitas
La urbs è fatta di edifici La civitas è fatta di relazioni «cities aren’t structures; cities are people» [Glaeser]
Come dimostrare l’esistenza di relazioni? Tre requisiti:
Auto-contenimento Integrazione Durata
Sotto il profilo empirico, non tutti i sistemi locali individuati soddisfano tutti e tre i criteri Nel 2011, 108 sistemi locali (12,3 milioni di persone in 2.877 comuni) non soddisfano il terzo Gli altri 503 sono l’ossatura urbana del paese, formata da centri di dimensioni diverse, ma
accomunati da un fitto reticolo di spostamenti e di relazioni che individua i luoghi in cui vivono e operano i quattro quinti degli italiani
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