2010 - Francesca Coppola e Sebastiano A. Patanè - Per questo Marzo
-
Upload
sebastiano-agata -
Category
Documents
-
view
212 -
download
0
description
Transcript of 2010 - Francesca Coppola e Sebastiano A. Patanè - Per questo Marzo
Francesca Coppola e Sebastiano A. Patanè
Per questo Marzo (controcanto a Francesca)
Catania 2010
2
© “Per questo Marzo”
di Francesca Coppola e
Sebastiano A. Patanè Catania 2010
A cura di Sebastiano A. Patanè
collana “Controcanto”
per “Le vie Poetiche”
in copertina
Egon Schiele
“Paesaggio”
3
Controcanto
4
5
Per questo Marzo (controcanto a Francesca)
Napoli/ Catania 2010
6
ho mani a festa per questo marzo
pon pon di paglia e zucchero filato,
anni sciolti fra pupazzi di neve
cinque sogni di benessere e caldo
e cravatte dal cuore intatto
28 spesi per un'amica
chiude le porte con un balzo
e le rondini ritornano a casa
7
Risolvi sui bianconeri di un piano, senza balzi
ché questo marzo smeraldo ci ridarà il sorriso
preludio dei fiori Cinquemila i sogni
già spediti ai lunedì di Pasqua e le rondini, amore mio
hanno casa nelle tue mani (feste e ghirlande
sopra i calendari)
Apri, dai, le finestre, àprile…
8
apriti le cerniere
che sbottono le uova
valigia a curva con le ali
fra santuari e non patentati
rispedirò di lamenti al mittente
e truccando le labbra di orgoglio
appenderò tende alle persiane
solletica tutto il sole che posso
nasconditi che ti cerco
Un
due
tre... senza stella.
9
Lascia che tocchi tutti i millimetri
mentre mi trovi al quattordici…
mal nascosto sono dietro i vestiti
cercami
Tende e drappeggi lungo colonne
di orgoglio posticcio
(non scordar di affrancare i ritorni)
e lamenti, bisbigli, sussurri
senza ricorsi e scadenze
per questo marzo senza mimose
Vieni che ti copro le mani
quattro
cinque
sei… la luna
10
e vengo con i raggi sulla schiena
rispondo ai richiami, avvertimi
sono di smeraldo fra i rami
(dimentica le orchidee,
non ti scordar di me)
e i tamburi delle chitarre
al passo dei grilli, il gesso
più la settimana, gomito con vergogna
chiudimi tutte le frazioni
preparami i pianeti, metamorfosi
e rovina, marzo che non ti pieghi
11
Ecco l’alce che ritorna, richiamo smisurato
senza frammentazioni e riuniremo
tutte le chitarre in questo canto
sopra le giunture, nei gelsomini
(le orchidee sono troppo esplicite)
Vorrei trovarti un guado accanto
agli smeraldi, perché tu possa
sorprendere la luce
ed i pianeti…
12
e le sorgenti
e i ricordi.
Per questo marzo racconterò prove
ai creduloni, arrangerò accordi
sui sentieri più insidiosi
e le matite avranno la doppia punta
strano.a.dirsi sono rischi i punti.
C'era l'aria poi il nebuloso
che storia .tu. prendimi il velo
13
Ah le sorgenti! ma quali
se sgorghiamo da noi acque ed anfore
sospesi oltre i palissandri…
Che siano rischi i punti lo sappiamo
mai punto fra di noi! che sia
cerata o ruvida la carta
ti scriverò un verso a doppia punta:
tt’’aammoo
per questo marzo ancora
14
e ancora, àncora
che tu possa ammaccare tutti i spigoli
confortandomi d'acanto e seppia
su amami anche quando creta
non so lavorare i sali e le crepe
marzo sai, apre gioielli, levacappelli
annoda papà ai baffi anche a quei figli
ignoti o stolti
31 giorni di bici e merendine
poi è aprile, aprile...
15
tutte le armonie prima degli spigoli
gl’impercettibili rumori dei chiostri benedettini
le usanze dei garofani e quella preghiera dei gatti
tanto lontana eppur cosi radice
Scegli la rima d’aprile ed apri
dalle suole al cappello
tutto il tuo sorriso
Per questo marzo srotolerò un campo
per farvi crescere, senza secondi fini
betulle…
16
e sono sette i confini delle mimose,
per i valichi a sud di una donna
quante gesta eroiche patite in erba
ancora ignaro dei fischi e presine
giocavi a macchine telecomandate
Meraviglie di liquori e perline
assillavi pelle e poltrone
rinchiudendomi nelle tue moine
zolfo e strega ai piedi del letto
ossimori noi e diamante
17
gemme mai vedute e divani volanti
strega delle tante e una notte
Ignaro già del sud e tutti i cardinali
raggiungevo appena il bordo
lungo il molo di levante
Erano tentativi di libido guidata
Mancavano i telecomandi
armavo salve dai supermercati
rincorrevo cenerentole tradite
zeta e non arriva il verso
oppure tu eri così lontana?
18
ero lontana quanto un petalo dalla corolla.
Vedevi gonne svolazzare altrove ed io
non più distante che dal tuo naso
sfregavo i mignoli sui jeans infreddoliti
Era un marzo, si lo ricordo
ti guardavo sfilare da una tenda
gli occhi sotto il maglione
speravo fili d'erba tra la neve
e invece, l'astro infuocato non fece
mai capolino dalle mie parti
stiravi l'arcobaleno
mentre morivo sulle luci di aprile.
19
20
http://leviepoetiche.blogspot.com/