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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione BOLLETTINO PARROCCHIALE il tempo della conversione Segue a pagina 2 Viene la quaresima Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969. Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL. Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) V iene la quaresima: tempo di grazia e di rinnovamen- to, una specie di primave- ra della chiesa. Sono sei setti- mane che rigenerano la nostra fede e ci fanno crescere come figli di Dio. La quaresima mira a farci rivivere il momento del bat- tesimo quando siamo diventati figli di Dio. Molti anni sono passati da quel giorno in cui abbiamo comincia- to il nostro cammino cristiano. Ogni anno la chiesa ci offre la quaresima, questo provvidenzia- le periodo di rigenerazione e di ripulitura dalle incrostazioni e dalle polveri raccolte durante lʼanno, per essere in grado di rivivere il mistero della Pasqua insieme con Gesù. La quaresima è anche un tempo utile per saggiare i nostri com- portamenti e vedere se le con- vinzioni che ci guidano sono cri- stiane, cioè come quelle di Anno 96, n. 1 - 2 GENNAIO - FEBBRAIO 2009 Alessandro Berri, Lʼultima cena, 1540, particolare - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Castelnuovo Scrivia.

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Viene la quaresima Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione Anno 96, n. 1 - 2 GENNAIO - FEBBRAIO 2009 MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) Segue a pagina 2 Alessandro Berri, Lʼultima cena, 1540, particolare - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Castelnuovo Scrivia.

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, MOLINO, OVA

Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione

BOLLETTINOPARROCCHIALE

i l t e m p o d e l l a c o n v e r s i o n e

Segue a pagina 2

V i e n e l a q u a r e s i m a

Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969.

Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro:Poste Italiane s.p.a. - Spedizione inAbbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/AL.

Direttore editoriale: il parroco Don CostantinoMarostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto CarloDelconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. -Castelnuovo Scrivia (AL)

Viene la quaresima: tempodi grazia e di rinnovamen-to, una specie di primave-

ra della chiesa. Sono sei setti-mane che rigenerano la nostrafede e ci fanno crescere comefigli di Dio. La quaresima mira afarci rivivere il momento del bat-tesimo quando siamo diventatifigli di Dio. Molti anni sono passati da quelgiorno in cui abbiamo comincia-to il nostro cammino cristiano.Ogni anno la chiesa ci offre laquaresima, questo provvidenzia-le periodo di rigenerazione e diripulitura dalle incrostazioni edalle polveri raccolte durantelʼanno, per essere in grado dirivivere il mistero della Pasquainsieme con Gesù.La quaresima è anche un tempoutile per saggiare i nostri com-portamenti e vedere se le con-vinzioni che ci guidano sono cri-stiane, cioè come quelle di

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Alessandro Berri, Lʼultima cena, 1540, particolare - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Castelnuovo Scrivia.

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Cristo, oppure se si sono progressi-vamente mondanizzate, adeguatecioè alla logica del mondo che nonè quella di Cristo.La voglia di emergere calpestandogli altri, la ricerca del nostro piaceree del nostro comodo a danno delprossimo, lʼincapacità di sentire lacompassione per i più sfavoriti,lʼegoismo che ci chiude in noi stes-si e ci rende insensibili ai fratelli, lavoglia di accumulare le cose terre-ne, la paura del futuro e dello stra-niero in questo momento di crisi, ladimenticanza dei valori evangelici:sono alcune delle incrostazioni dacui dobbiamo ripulirci.Che cosa ci aiuterà a compierequesta rinascita? Nel corso della quaresima la chiesacontinua a parlare di “digiuno e dipratiche penitenziali”. Per esserevere e significative, queste pratichedevono essere aggiornate. Oggi lachiesa raccomanda la lettura elʼascolto della parola di Dio; il silen-zio per fare spazio alla Parola; la

lotta contro lo spirito del mondo cheper allontanarci da Dio ci fa assu-mere una mentalità di rifiuto pertutto ciò che parla di Lui; e final-mente la condivisione con i piùpoveri del mondo; la condivisionedelle loro speranze e dei nostribeni. “Se ciascuno pensa solo aipropri interessi, il mondo non puòche andare in rovina.” (BenedettoXVI, Messaggio Urbi et Orbi,S.Natale 2008)Fare comunione con tutti, ad inizia-re dalla nostra Unità PastoraleS.Luigi Orione, aprire le porte delcuore a tutti, aver tempo per tutti,portare i pesi gli uni degli altri: que-sti sono i segni di un cristianesimoautentico. Questo è il camminoattualizzato delle opere di miseri-cordia che Gesù ci ha raccomanda-to e sulle quali saremo giudicati allafine (cfr. Mt 25).Così potremo vivere unʼautenticaquaresima!

don Costantino M.

U n c o n t r i b u t o p e r i l “ t u o ” B o l l e t t i n o

Vi preghiamo, inoltre, di segnalarcieventuali disguidi postali.

Il nostro Bollettino, ormai giunto al suonovantaseiesimo anno di vita, si è molto rin-novato, sia nella veste grafica che nei con-tenuti. In particolare, la scelta di stamparloparzialmente a colori ha comportato unamaggiore spesa. Pertanto, per proseguire emigliorare il cammino intrapreso, è anchenecessaria la vostra partecipazione.

Se volete aiutare il Bollettino poteterecarvi nellʼUfficio Parrocchiale diCastelnuovo, oppure utilizzare il contocorrente postale n° 11692159, intestatoalla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo - viaM. DʼAzeglio n° 9, 15053 CastelnuovoScrivia, causale “PER BOLLETTINO”.Per Alzano e Guazzora rivolgersi agliuffici parrocchiali la mattina dei giornifestivi.Per Molino rivolgersi in Canonica.

Una comunità, se èdavvero autentica,non può ignorare i

bisogni materiali di chi,vicino o lontano, vive neldisagio, e deve quindiavvertire il dovere dimanifestare la propriasolidarietà in terminiconcreti.Alcuni decenni fa, questoaspetto umanitario era dipertinenza del "Carro dellabontà" che, bussando portaa porta, si preoccupava diraccogliere fondi nel periododell'Avvento, per acquistaregeneri alimentari di primanecessità da destinare allefamiglie più numerose o aglianziani soli.Oggi queste espressioni dicarità si sono moltiplicate inproporzione all'affermarsi dinuove povertà che larecessione, il sottosviluppoe una globalizzazione senzaregole favoriscono.Sono perciò parecchi i

gruppi parrocchiali che giàdalla fine di novembre e pertutto il periodo natalizio sisono messi in moto perandare incontro a questa oquella necessità.Cominciamo con la collettaalimentare che, effettuata il29 novembre presso i tresupermercati locali, hapermesso di accumulareprodotti commestibili di variogenere da consegnare alcentro raccolta di NoviLigure per poi essereridistribuiti sotto forma dipacchi dono alle personesegnalate in precedenza.Si è proseguito con l'ormaiconsolidata e sempregradita tradizione delle"Cento torte" che, nellagiornata dell'ImmacolataConcezione, ha ottenutolargo consenso permettendodi devolvere parte delricavato al Congo e parte alCAV di Castelnuovo.Arriviamo quindi ai giornidella novena di Natale,quando sono stati allestitigraziosi mercatini.La vendita delle statuine

dipinte dal gruppocatechistico della primaelementare ha avuto comebeneficiari tre organizzazioniumanitarie: SAVE THECHILDREN, UNICEF,UNHCR. Le decorazioni natalizierealizzate dalle classi quintecon gli ospiti del Centro SanCarlo hanno consentito dicontribuire alle necessità delcentro stesso nellaprospettiva di una duraturacollaborazione con lascuola primaria.Lodevole anche l'iniziativapersonale della piccolaChiara Scaffino che havoluto mettere alla prova leproprie abilità di artista inerba a favore del PiccoloCottolengo di Tortona.Sempre nel corso dellanovena sono stati raccoltipacchi di pannolini per laprimissima infanzia dadonare alla sede CAVlocale.L'artistico presepe attuato inpiazza Vittorio Veneto daalcuni volontari, cui va ilplauso della collettività per

l'indubbia valentiadimostrata, ha attiratonumerosi visitatori le cuiofferte hanno permesso diproseguire la significativarealtà delle adozioni adistanza, come del resto giàaveva fatto la Confraternitadi San Desiderio con unaparte del ricavato dallapesca di beneficenza.Non vanno poi dimenticati idue spettacoli a titolobenefico: il recital dellaCompagnia Teatrale infavore dell'oratorio e ilconcerto del Liturgical SongEmmanuel per la CroceRossa.Il Papa, concludendo il suomessaggio per la GiornataMondiale della Pace, harivolto "a ogni persona dibuona volontà il caldo invitoad allargare il cuore verso lenecessità dei poveri e farequanto è concretamentepossibile per venire in lorosoccorso".Grazie a tutti coloro che conla loro calda generositàhanno dato immediatezza aqueste parole.

Le strade della caritàFranca Chiesa

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"Lʼesperienza serve soprattutto a coloro che non hannosufficiente intelligenza e spirituale intuizione; anche se, aben guardare, per potersi servire dellʼesperienza occorreproprio intelligenza e spiritualità”. Oblòdi R. C. D.

Molti sono gliaforismi e lemassime che

illustrano il valoredellʼesperienza,indicandone lʼutil itào lʼinefficacia. Adesempio, Virgilio hapositivamente detto:“Credete a chi haprovato”; alcontrario c' è unproverbio cinese, mipare, che afferma:“Lʼesperienza è unpettine che vienedato ai calvi”,oppure è statoosservato che“Lʼesperienza è ilnome che ciascunodà ai propri errori”(Oscar Wilde). Altri– forse con maggiorequilibrio – hanno

definito così ilvaloredellʼesperienza: “Lasera si diventa piùaccorti per il giornoche è passato, manon mai abbastanzaaccorti per il giornoche può venire”(Friedrich Ruckert).La vita è insostanza unacontinua sfida,ricerca e conquista,davanti alla qualenessuno si puòsentirecompletamenteall'altezza. Quindise è innegabilelʼaccrescimento chepuò derivare daicasi della vita, èaltrettantoindispensabile – per

trarne qualcheinsegnamento – lanostra capacità dilettura, impegno eassimilazione. Ma,soprattutto, èfondamentale perognuno di noi(anziani, giovani,esperti, colti, pratici)conservare un certospirito autocritico eduna certa umiltà difondo: perchédavanti alleimprevedibili sfidedel domanidobbiamoconsiderarci tuttiabbastanzaimpreparati, seppursereni, aperti edisponibili adaffrontare confiducia i nuovi

problemi. Certo èche noi credentidovremmo potercontare – seabbiamo sufficientecapacità di ascolto -anche sullo spiritodi Sapienza. Perché“Se uno desideraanche unʼesperienzamolteplice, essaconosce le cosepassate e intravedele future, conosce lesottigliezze deidiscorsi e lesoluzioni deglienigmi” ( Libro dellaSapienza, 8,8);inoltre Dio dona lasapienza percomprendere “ilprincipio, la fine e lametà dei tempi”(Sap. 7,17).

Il primo gennaio 2009 alle ore16.00 in un incantevole paesag-gio invernale imbiancato dallaneve, è stata celebrata dalParroco Don Costantino nellachiesa di San Giovanni Battista inOva, una Santa Messa di inizioanno.Come sempre gli abitanti delluogo ed il custode hanno contri-buito allʼordine e alla pulizia dellachiesetta ornandola con fiori esempreverdi.Oltre a questo primo momento,vanno ricordate le altre occasionidi preghiera che si terranno nelcorso dellʼanno: il LunedìdellʼAngelo allʼapertura dellanuova stagione primaverile, il

mese Mariano a maggio con larecita serale del S. Rosario, il 24giugno per la ricorrenza del tito-lare della parrocchia (SanGiovanni Battista), per dare il ben-venuto allʼestate e ad una buonastagione agricola ed infine il 7ottobre per la festa della Madonnadel Rosario, patrona della frazio-ne. Ormai da parecchi anni, in que-sta giornata autunnale, si svolgeanche una tipica manifestazioneche coinvolge adulti e bambinicon giochi a premi, piccole espo-sizioni, gare, animazione estands gastronomici; in serata ilVescovo ed il Parroco guidanouna suggestiva processioneallʼaperto, che parte dalla chiesadella Maretta, attraversa le stradi-ne di campagna rischiarate dafiaccole e candele e si conclude in

parrocchia con la Santa Messa.Il ricavato di questa festa e leofferte raccolte durante tutte lecelebrazioni, sono sempre utiliz-zati per i restauri necessari(soprattutto del tetto) e per la futu-ra installazione del nuovo orolo-gio sul campanile.Va ricordato inoltre che grazie alsacrestano, il signor Piero, lachiesa è aperta ogni giorno dalleore 07.00 alle ore 18.00, per chivolesse trascorrere un momentodi preghiera, di raccoglimento oper fare un semplice saluto allaMadonna.Partecipare e vivere queste espe-rienze, aiuta a riscoprire meglioil mondo “semplice e contadino”dal quale la maggior parte dellagente della nostra comunità pro-viene e sentire ogni volta un piz-zico di nostalgia.

Vita pastorale a Ova

Alessandra Formaiani

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Preghiera, digiuno e carità sonole “categorie” di questo tempoforte in cui la Chiesa ci invita a

riappropriarci della relazione colSignore. Le riflessioni che seguonoci dicono come non sia solamenteun invito della Chiesa ma piuttostouna necessità dellʼuomo, quella diavere uno spazio quotidiano dimeditazione in cui metterci “in cam-mino”. Talvolta, non è importanteconoscere subito la meta, importan-te è non stare fermi e la quaresimapuò essere un periodo in cui ripren-dere, nella quotidianità dei gesti, ilnostro cammino.A proposito della quaresima, il papaRatzinger, nel 2008, ha invitato adun digiuno "particolare", non tantoincentrato sugli "alimenti" quantosulle abitudini: "Serve un digiunodalle immagini e dalle parole.Abbiamo bisogno di un po' di silen-zio. Abbiamo bisogno di uno spaziosenza il bombardamento perma-nente delle immagini, di crearcispazi di silenzio per riaprire il nostrocuore".Tre amici, dopo aver abbracciata lavita monastica, si erano interrogatisull'opportunità di continuarnel'esperienza. Due decisero di inter-romperla per occuparsi: il primo diriconciliare le persone che nonandavano d'accordo, l'altro di visita-re i malati, il terzo invece avevadeciso di rimanere nel deserto.Dopo un poʼ di tempo, i primi due,delusi dalla vita attiva, ritornaronodall'eremita e gli riferirono i disin-ganni e le delusioni provate.L'eremita, dopo essere rimasto unpoco in silenzio, prese una bacinel-la e vi gettò dell'acqua, quindi invitòi due a specchiarsi dentro. In unprimo momento, essendo l'acquaagitata, i due non poterono spec-chiarsi, ma appena l'acqua fuimmobile, videro chiaramente i trattidel loro volto. L'eremita commentò lʼazione sim-bolica con queste parole: "Chi èimmerso e impelagato nell'agitazio-ne del mondo, non può vedere ipropri peccati, se invece rimanenella solitudine, può vedere se stes-

so e passare dalla conoscenza disé alla conoscenza di Dio".Lo scrittore francese Daniel Pennac(intervistato durante il “Festivalet -teratura” di Mantova 2008 a propo-sito dellʼuscita del suo ultimo libro“Diario di scuola”) afferma, con unafrase apparentemente paradossale,che i giovani hanno “bisogno diannoiarsi”. Evidentemente il termi-ne “noia” è qui usato in senso posi-

tivo e provocatorio. Secondo loscrittore, non esiste più il piacere ditrascorrere qualche ora in solitudi-ne. Eʼ necessario, invece, stare solicon se stessi per riflettere e creareil proprio “mondo interiore”; leggen-do un libro o ascoltando musicaintelligente. La noia è necessaria e si confà airitmi dellʼuomo; cʼè bisogno dipause.In unʼintervista alla radio ilCardinale Carlo Maria Martini, illu-strando il periodo in cui fu capodella chiesa milanese, raccontavadi come, in incognito, accompagna-to dal suo autista, una volta la setti-mana, si recasse in montagna acamminare. Sosteneva di aver con-sigliato questa pratica, salutare peril corpo e per la mente, a tutti i

Vescovi e i suoi collaboratori pressolʼArcidiocesi. Infatti, una volta termi-nata lʼescursione, la mente risultascaricata dai pensieri vorticosi epressanti; le cose si guardano daprospettive diverse; nuove propostesono affiorate e nuove soluzioni sipossono mettere in atto; un vero eproprio ritiro spirituale costruttivo. Ilmiracolo è compiuto dallo stare insolitudine, dallʼavere poche cose

con se, dallʼessere a tu per tu con lanatura, dal toccare con mano lagrande fatica della vita e la meravi-glia del creato che brilla di luce stra-ordinaria davanti ai nostri occhi.La Quaresima può (Dio ci lascialiberi) essere occasione, spunto erichiamo per rallentare il ritmo econcentrarci sui principi basilari del-lʼesistenza. Se non ci fermiamo inpreghiera, se non facciamo silenzio,non possiamo metterci in ascolto ecapire i bisogni profondi del nostroessere né tantomeno cogliere imodi in cui il Signore ci chiede diglorificarlo. Come da una bottigliache sta sotto una fontana, ad uncerto punto versa lʼacqua, così, seci saremo riempiti dellʼamore di Dio,saremo capaci di offrire carità veraai nostri fratelli.

Gianluigi Zeme

Quaresimaoccasione per fare silenzio

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Sono passati solo una decina dʼanni dalla primarappresentazione del presepe vivente aCastelnuovo ed è ormai diventata una tradizione

conosciuta nei paesi della nostra zona quasi come ifuochi artificiali di San Desiderio.Il gruppo dei volontari, sin dai primi di novembre, si èmobilitato per trasformare i giardini di Piazza VittorioVeneto in una Betlemme di duemila anni fa. Il mirabilerisultato del grande impegno non ha mancato di sugge-stionare tutte le persone venute in visita durante lequattro rappresentazioni che ci sono state nel periodonatalizio. Ogni anno possiamo ammirare i personaggi,le botteghe e le capanne percorrendo i sentieri che ciriportano alla magia del Natale.Oltre ad essere una rappresentazione di tipo folcloristi-co (nel senso migliore del termine) può essere unʼocca-sione per meditare sul vero significato del Natale esulla forza spirituale del messaggio religioso. In quellanotte importante nasce Gesù, che si fa uomo per noi,ed è giusto rappresentare questo avvenimento ognianno, riportando in scena le immagini della natività.Le luci, nella notte della vigilia, e la neve, durante ilpomeriggio dellʼEpifania, hanno donato unʼatmosferaparticolare al presepe, quasi fiabesca.Se tutto ciò è stato possibile dobbiamo dire grazie aivolontari che, con pazienza e capacità, hanno costruitomaterialmente il presepe; un altro grazie lo dobbiamoagli oltre 60 figuranti che, nonostante il freddo pungen-te di un inverno dʼaltri tempi, hanno interpretato la loroparte con entusiasmo, regalando un sorriso a tutti i visi-tatori. Don Costantino, Don Fabrizio e Don Fernandosono stati un poʼ come gli angeli custodi del presepe,seguendo le varie rappresentazioni tra la gente escambiando parole con tutti coloro che ne avevano ildesiderio.In occasione dellʼultima rappresentazione abbiamoavuto la gioia di ospitare una troupe del Tg4 diMediaset che ha girato delle immagini. Il servizio televi-sivo è stato mandato in onda, su rete nazionale, perben tre volte illustrando il presepe di Castelnuovo edelogiando lo sforzo di tutti i volontari; sottolineando cheil ricavato andrà a favore di 5 adozioni a distanza.Anche il presepe porta in alto il nome della comunitàinterparrocchiale e di Castelnuovo ed è segno cheviviamo in un paese attivo, con molta voglia di fare. Nondobbiamo spegnere questo entusiasmo, anzi dobbia-mo continuare ad alimentarlo.Tutti possiamo dare una mano e non solo per il prese-pe; è giusto sentirsi utili ed è giusto collaborare. Lefeste sono passate ma questo non significa che dob-biamo fermarci. Approfittiamo della vitalità della nostracomunità.Molte realtà nel paese hanno bisogno di forze chesostengano i nostri progetti, non tiriamoci indietro. IlSignore ci ripagherà di tutto quello che di buono riuscia-mo a compiere!

Pietro Zeme(Gaspare, il Re Magio)

Il presepe viventeuna realtà positivaper il nostro paese

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Natale

La presenza del BambinoGesù sulla Terra è la

prova dellʼ amore di Dio perlʼumanità, Ha osservatoPapa Benedetto XVI nellʼomelia della Messa di mez-zanotte: troppo grande peressere accettato nella vestedivina, Dio si è umiliatoassumendo forma umana.Un bambino povero e indi-feso, che vive i primimomenti di vita in un ricettodi animali. Saranno ormai pochi aricordare che un tempo, neipaesi di campagna, comʼera Castelnuovo, i centri diritrovo invernali erano lestalle, dove gli animali sup-plivano alla scarsità di com-bustibile; in quei locali umidie scarsamente illuminati dalumi a petrolio si rinsaldava-no i rapporti reciproci e sigettavano i semi per la for-mazione di nuove famiglie.Non era un mondo miglioredellʼ attuale. E neppure piùbuono. Mi raccontavano imiei vicini di casa che pro-prio in una stalla si era sfo-gata lʼira dʼun focoso agri-coltore contro lʼabitante delcortile dirimpetto che conti-nuava a provocarlo, e laforca che stava usandolʼaveva trasformato, moder-no Ulisse, contro il malvagioPolifemo. Noi ragazzi, conquel poʼ di cultura classicache allora si studiava giàalla scuola media, li vede-vamo protagonisti dʼunanuova Odissea…Sul Natale mi ero espressoin modo pessimistico. Hosbagliato. I tentativi di ren-dere più civile la festa sonostati favoriti dalla perduran-te preoccupazione per ilfuturo, con legislatori egovernanti indecisi, diso-rientati da qualcosa difficileda dominare. Fuori Europa,in diverse parti si vive unostato di guerra. Quella vera,

truce, impietosa, dove apatire sono gli innocenti,soprattutto bambini. E auccidere i bambini si delin-que due volte. Moderato losfarzo esterno, la gente èstata quasi spinta a ritrovar-si attorno a quel bambino,che gridava, voce dellʼEterno Padre, “pace agliuomini che Egli ama”. Persentire parole di vita, ci si èritrovati in Chiesa. La nove-na ci ha preparati a capire ilmistero del Natale. IlPresepe vivente ha stimola-to la riflessione. Centratosulla grotta di Betlemme,senza esteriorità, ha pre-sentato quadretti di quel-lʼumile vita dei personaggi,che furono presenti allʼevento.I simboli dellʼaltro natalequei rossi arrampicatori suscale a corda verso le fine-stre esterne degli edifici,sono apparsi sbiaditi. Nonhanno impedito di poteresprimere un “Grazie”allʼamico, ma anche allosconosciuto prossimo checi siamo trovati vicino. Una televisione nazionale èstata presente, ed ha comu-nicato allʼ Italia che un grup-po di volontari ha lavoratoper mesi, per ricordare visi-vamente la nascita delRedentore. Con una nobilemotivazione, raccoglierefondi per alleviare le soffe-renze dei bambini in difficol-tà. In qualunque zona delpianeta.Esprimo la mia gratitudine,e lo devono fare tutti icastelnovesi, agli operatori,preparatori e comparse.San Francesco, quandoinventò il Presepio, era ani-mato dallo stesso spirito. Lapiazza antistante lʼingressodella rappresentazione, erafino a qualche tempo fadedicata al Poverello diAssisi, e, a lato, dove oggisorge lʼ Ospedale, sorgevauna chiesa ed un conventodi francescani. Non è im -possibile, anche se non esi-

stono documenti a testifi-carlo, che il Fondatore nonvi abbia fatto una visita…Non è stato meno motivan-te il Presepe meccanico inparrocchia. Non posso tut-tavia aggiungere qualcosaalla presentazione che, unanno fa, Elisa ha redattoper questo giornale. Cʼ èuna tradizione dʼ arte perchi è nato e vissuto nellaContrada Zibide: chiaman-do arte tutto ciò che muoveil cuore dello spettatore ene ravviva i sentimenti.Arte è una rappresentazio-ne teatrale, quale quellache il gruppo “Recitiamoinsieme” ci ha proposto inuna serata prenatalizia. Gliattori sono stati davverobravi. Hanno permesso alpubblico di entrare nellaparte che presentavano,lasciando alla fine gli spet-tatori dispiaciuti, perché…era già finito.Un altro messaggio per ilnostro Natale.

Concerto di Natale della Corale “Bandello”

Quando si parlò dimomenti difficili, auspi-

cammo per la CoraleBandello si trattasse dʼunaeclissi, non di un tramonto.Così è stato. Il “Concerto diNatale”, ritornato nella suasede naturale di san Rocco,ha convinto i presenti. Difronte al pubblico una“squadra rinnovata”.Diranno gli esperti musicofi-li che il “Te Deum” diCharpentier di tre anni orsono era di un livello un poʼpiù elevato. Capita ad unasquadra di calcio dal glorio-sissimo passato di trovarsiretrocessa nella serie infe-riore. Reagisce, risale lachina, tornerà grande. LaCorale Bandello, che ha trai sostenitori una VenerandaSignora (la Confraternita di

San Desiderio) e si onora diessere un tassello impor-tante della Parrocchia diCastelnuovo, rinasce con lʼimpegno degli anziani e ladisponibilità dʼun manipolodi giovanissime voci, chenon sono speranze, ma giàcertezze. Cʼ è posto per tutticoloro che, in possesso dibuona voce, vogliono pro-vare la gioia di cantareinsieme. Don Fernando, ilnostro amico sacerdoteargentino, osservò, parafra-sando Santʼ Agostino, che“Chi canta in coro, prega…tre volte”. La presentatriceCristina ha concluso il suointervento con un invito alprossimo “Concerto diNatale”, nel 2009. Non au -gurio, ma volontà di conti-nuare. La Corale chiede diessere compresa ed amata.

Un confratello alle Quarantore

Èlʼultimo giorno dellʼanno. Nella Chiesa di

san Rocco si conchiudonole Quarantore.Una tradizio-ne secolare, che si è man-tenuta con il passare deidecenni. Dalle gelate deglianni trenta e quaranta delsecolo scorso siamo passa-to al tepore voluto e realiz-zato dal Maestro EmilioArzani nel 1983, anno in cuilʼoratorio è passato dallʼabbandono alla piena effi-cienza. Ne potrei illustrarelʼevoluzione nei minimi par-ticolari, lʼho vissuta dai primimomenti. Ma non ho la stof-fa dello storico.Ci sono tanti fedeli alla fun-zione finale. Trovo un postonellʼangolo, sotto lʼeffigie diSantʼ Antonio abate. Se lastatua potesse parlare,avrebbe molto da dire sullastoria delle Confraternite,che da tre divennero una,tra le immaginabili polemi-che (e la lotta comune con-tro il Prevosto dʼ allora Pio

c r o n a c h edi L. Stella

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Benedetto; i castelnovesinon cambiano nel tempo!);e come si sia salvata tra letre chiese proprio SanRocco.Mi rivedo ragazzo alleprese con la cassettinadelle offerte, complicatanellʼ accesso, al punto che igrandi mi autorizzarono asostituirli, perché piccolaera la mia mano, ed entra-va…Si comincia con il canto deivespri. È sempre un proble-ma per chi li ricorda in lati-no, ed è tentato ad unaduplice traduzione simulta-nea (italiano-latino-italiano).Comincia la santa Messa.La data del 31 dicembre hasempre un certo fascino.Negativo. Prevale il rim-pianto del passato nei con-fronti dei progetti per il futu-ro.Sono stato per un decen-nio ministrante allʼ altare.Inizialmente più per dovereche per fede; dovevo sosti-tuire lo zio sagrestano,richiamato alle armi. Vissicosì tra i confratelli. Si ritro-vavano la domenica a can-tare lʼUfficio della Madonna.Durante la celebrazionedella messa. Tanto, in lati-no, chi la capiva? Ancheloro cantavano in latino…Feste importanti le Qua -rantore alla fine dellʼanno,la SS Trinità; al giorno deimorti la commemorazionedei confratelli defunti. Ilvenerdì santo lʼimponenteprocessione con il Cristomorto.Poi la chiesa fu chiusa edabbandonata. Vi rientrai difrodo, contro il volere delParroco lontano e con lʼau-torizzazione del suo vicarioDon Bruno. Invasa da unesercito di piccioni, presen-tava tuttavia la veste deigiorni di festa, le tendinebianche ai lati dellʼ altare ela vela rossa stesa sul coro.Mancavano solo due angelidi legno, un tempo ad alispiegate ai lati del presbite-rio. Come avessero potuto

prendere il volo non so, leali erano rimaste sui sedilidel coro. Si parlò dellasituazione; qualcuno si rim-boccò le maniche e tre annidopo il Vescovo Bongianinoriconsacrava il tempio. Èstoria di ieri.Siamo arrivati al “Te Deum”.In latino, altra nostalgia perun passato ormai trascorso.Anche il 2008 è entrato nelmondo dei ricordi. Ma nonsi deve essere tristi. MarcoTullio Cicerone, un perso-naggio del mondo romanoche tutti conoscono, in unasua opera dʼelogio della“Vecchiaia” scrisse che glianni trascorsi sono un patri-monio che nessuno puòportarci via. Consoliamoci.

1908: Don Orione a Messina

Rivivere la storia dʼunodei più tragici avveni-

menti della storia italianadel secolo XX può sembra-re poco interessante ad unsecolo di distanza.Oggi stiamo attraversando

un momento difficile, nelquale, se ciascuno pensasolo a sé, ai propri interessi,il mondo è destinato allarovina. È un pensieroespresso dal Papa nel suomessaggio natalizio.Secondo i più autorevolimezzi di comunicazione,Papa, Vescovi, popolo cri-stiano potrebbero smetteredi proclamare principi cheriguardano una piccola mi -noranza di credenti. Questodopo anni in cui furono o sicredettero protagonisti. Maera forse diverso il pensierodominante nellʼItalia risorgi-mentale nei rapporti con laChiesa?Nel 1908 era papa Pio X.Poco considerato da certapubblica opinione, come loera stato il suo predecesso-re Leone XIII. Il 22 dicem-bre un diffuso settimanalesatirico si era permesso diirridere la devozione deicattolici al Bambino Gesù,chiedendo a lui, comeprova della sua esistenza,…un terremoto. Il giornodopo, trenta secondi discosse telluriche cancella-rono dalla carta geografica

Messina e Reggio Calabria.Un caso. Il nostro non è unDio vendicativo. La cacciatadei Progenitori al Paradisoterrestre, il Diluvio, la distru-zione di Sòdoma e Go -morra sono stati provvedi-menti punitivi, ma giusti,commisurati alla gravitàdelle trasgressioni. Nel generale caos susse-guente, mentre i politici lati-tavano, due Santi (ma nonsapevano di esserlo) simisero immediatamente allʼopera per organizzare i soc-corsi alle popolazioni colpi-te. Pio X chiamò a sé unquasi sconosciuto pretino diTortona (noi poi scoprimmoche sua madre era statabattezzata a Castelnuovo) elo spedì ad aiutare i super-stiti. Senza aiuti finanziari.Dovette pagarsi anche ilbiglietto del treno. Ciò chefece nei tre anni successiviè il più bel miracolo dʼ unsanto. Seppellire le vittime,recuperare i feriti, assisterei sopravvissuti. Tra lʼ indiffe-renza generale di buonaparte della nazione.Quando lʼ invidia non fece dipeggio nei suoi confronti.“Era il caso di cercare unresponsabile a Tortona,quando siamo tanti e braviqui in meridione?” si osser-vava in certi ambienti eccle-siastici. E se i preti vi si met-tono, non sono secondi anessuno nel demolire chicompie, cristianamente, ilsuo dovere. Aveva un man-dato ricevuto dallʼ alto, cuidoveva rispondere conobbedienza. Don Orione(perché era lui il prete diTortona) fece tutto quantoera nelle sue possibilità. Poiritornò tra noi, pronto arispondere Presente! adogni necessità. Mʼè sem-brato giusto ricordarlo qui,nella sua Cafarnao, dovesapeva di trovare amici,quando era assillato daqualche problema. Che seppe sempre risolve-re da Santo.

c a s t e l n o v e s i

Michele Mainoli, Servus Dei Luigi Orione, olio su tavola, 1986.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 8 Gennaio - Febbraio 2009

G u a z z o r a

In Parrocchia a Guazzora la festa delle “100 torte”,da qualche anno, sta diventando un appuntamentofisso a cui la popolazione aderisce con entusiasmo

e generosità, in collaborazione con la Parrocchia diCastelnuovo Scrivia. Infatti anche lo scorso 8 dicem-bre, giorno dellʼImmacolata Concezione, oltre ad unasolenne celebrazione in onore della Madonna, prece-duta dalla tradizionale novena, si è svolta la venditadelle torte confezionate dalle famiglie del paese. La statua della Madonna Immacolata era ornata dirose bianche, offerte come ogni anno dalla famigliaAngeleri Giulio, Domenico e Francesco, la quale haprovveduto anche a offrire il gasolio per il riscalda-mento della Chiesa, dono molto prezioso. Dopo la Messa, animata dal coro parrocchiale eaccompagnato alla tastiera da Paolo Fumagalli, sonostate vendute n. 35 torte ed il ricavato di Euro 525.00 è stato devoluto per i profughi del Congo e per il Centrodi Aiuto alla Vita di Castelnuovo. Come è noto, il Centro aiuta le giovani madri in difficoltà, residenti nella nostraUnità Pastorale “S.Luigi Orione”, ovvero Castelnuovo S., Alzano S., Guazzora, Molino dei Torti e Ova.

D i c e m b r e FESTA DELLE “100 TORTE”8

Questʼanno la solennità del Natale è stata prepara-ta spiritualmente sia con la novena, guidata daivolontari e partecipata da un numeroso gruppo di

fedeli, ma anche dalle litur-gie delle 4 domeniche diAvvento, rese più significa-tive per la presenza attivadei bambini del catechismo.Guidati dalla catechistaAdele Damaschi, a turno,Beatrice, Giulio, Samuele,Simone e Virginia, con lapresenza assidua di Giu -liano, hanno animato i varimomenti della Messa con lapresentazione del cartello-ne da loro stessi allestito,con letture e con commentiinerenti al tema dellʼAv -vento di Gesù.La S. Messa della Natività,celebrata da Don Fernandoalle ore 22,30 del giorno 24dicembre, è stata solenniz-zata dai canti del coro,accompagnato alla tastiera da Paolo Fumagalli. Durantela S. Messa del giorno di Natale, celebrata da DonFabrizio alle ore 10,30 è iniziata la raccolta dei pannolini,portati idealmente a Gesù Bambino nel presepio, ma con-cretamente devoluti al Centro di Aiuto alla Vita diCastelnuovo Scrivia. La raccolta è proseguita durante la

Liturgia del 26 dicembre celebrata dal diacono Ernesto,durante la Messa di domenica 28 dicembre celebrata daDon Costantino e durante la Messa di Capodanno. Il 6

gennaio, festa della E -pifania sono stati totalizza-ti n. 16 pacchi di pannoliniche, insieme a quelli rac-colti in Parrocchia aCastelnuovo, sono statiportati nella sede delCentro. Questʼanno il pre-sepio, contrariamente aduna lunga tradizione chelo ha sempre visto allestitoallʼinterno della grottadella Madonna di Lourdes,ha trovato posto, in formaridotta, ma ugualmentesignificativa, ai piedi dellamensa eucaristica rivoltaverso i fedeli. Il motivo delcambiamento è stato de -terminato dallʼimprovvisainagibilità della grotta, cheè stata chiusa in attesa dei

lavori di ristrutturazione. Ciò non ha impedito la presenza,in Parrocchia, della tradizionale atmosfera nataliziadeterminata dalle luci del piccolo presepio, dai fiori, dagliaddobbi e dalle illuminazioni esterne offerte, queste ulti-me, dallʼAmministrazione Comunale. Tutto questo, natu-ralmente, insieme alla luce dei cuori!

Il Santo Natale e le festività

Il presepio in Parrocchia

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A l z a n o

La centenaria grotta della Madonna di Lourdes, fatta costruire nellʼanno1909 da Don Carlo Balladore, sacerdote guazzorese, per grazia ricevuta,nelle ultime settimane dello scorso dicembre ha improvvisamente manife-

stato il peso degli anni ed è stato necessario, per ragioni di sicurezza, tran-sennarla. Appena le condizioni atmosferiche lo consentiranno, inizieranno ilavori di messa in sicurezza e di restauro che comprenderanno la sostituzionedellʼimpalcatura e il ripristino del particolare materiale che compone la grotta. Conoscendo la radicata e assidua devozione dei guazzoresi vicini e lontani allaVergine di Lourdes, nonché lʼaffetto e la vicinanza che hanno sempre dimostra-to per la Grotta, la Parrocchia auspica che un ulteriore sforzo economico vengacompiuto per salvare un bene tanto caro ai fedeli. Naturalmente, come sempreè avvenuto in questi anni per i diversi lavori di restauro, verranno espletatetutte le richieste per ottenere eventuali finanziamenti che, insieme alle offertedei fedeli, consentiranno lʼespletamento dei lavori. Con la speranza di poter inaugurare allʼinizio della prossima stagione estivauna grotta rimessa a nuovo e restituirla al culto della popolazione.

Nonostante lʼinagibilità della grotta, anche questʼanno la festa dellaMadonna di Lourdes è stata solennizzata domenica 8 febbraio con la S.Messa celebrata da Mons. Vescovo.

Salviamo la grotta della Madonna di Lourdes

Sabato 20 dicembre il Piccolo Coro parrocchiale di AlzanoScrivia, unitamente alle corali di Molino dei Torti e Gerola,hanno tenuto il quarto concerto di Natale. Nonostante il tempo

inclemente un buon numero di persone si è recato nella chiesa parroc-chiale per ascoltare le corali e ringraziarle per i momenti di dolcez-za e tenerezza donati a tutti dai canti natalizi che sono stati proposti.Al termine del concerto il diacono Ernesto ha ringraziato i presenti, frai quali i sindaci di Alzano e Molino dei Torti, invitando le comunità par-rocchiali di cui i cori erano i portavoce a lodare Dio oltre che con ilcanto anche testimoniando con coerenza lʼinsegnamento evangelico.Un momento di fraternità ha concluso la serata che tutti si sono augu-rati venga riproposta per il prossimo Natale.

Concerto di Natale

Domenica 21 dicembre, presso il salone S.O.A.M.S si è tenuto, comeconsuetudine da alcuni anni, il pranzo degli anziani over 75. Questabella e simpatica iniziativa, voluta dal Sindaco Pier Angelo Cisi, riu-

nisce gli anziani alzanesi che oltre ricordare i tempi passati colgono lʼoc-casione per scambiarsi gli auguri di buone feste. La Parrocchia questʼan-

no era rappresentatada don Fernando,sacerdote argentinovenuto in supporto,per il periodo natali-zio, alla nostra unitàpastorale. A donFernando il Sindacoha fatto dono di unpiatto decorato con lostemma del Comunedi Alzano.

Pranzo degli anziani

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“Ogni presepe è un invi-to semplice ed elo-quente ad aprire il

cuore e la mente al mistero dellavita” (Benedetto XVI). Seguendoquesta frase noi catechisti abbia-mo deciso di allestire un presepedurante la novena di Natale; lanovena è un periodo di attesa e diriflessione per la venuta di Gesùquindi, oltre a portare allʼaltare ivari personaggi, abbiamo pensa-to di far loro unʼimmaginaria inter-vista. Ha iniziato la secondamedia che ha portato allʼaltare leinsegne delle strade simbolo delcammino e della direzione cheogni credente deve intraprendereper giungere alla meta. Il secondogiorno la seconda elementare haportato la capanna per testimo-niare così la necessità per tutti diavere diritto a una casa e di cre-scere in un ambiente sereno efamiliare. La terza elementare, laterza sera, ha proposto il bue,lʼasinello e la mangiatoia, chesono personaggi minori ma ciricordano che Dio si serve dellepersone più umili, ritenute di pococonto, per trasmettere il suo mes-saggio. La sera dopo abbiamoincontrato la quarta elementareche ha presentato la stella come-ta e le luci nelle case per simbo-leggiare la luce che ci guida nellaricerca della fede e ci indica lanascita del Messia, vera luce delmondo. Con la prima mediaentrano in scena i popolani cherappresentano lʼumanità in cuiGesù si è calato e si è fatto uomoper la salvezza di tutti. È stata poila volta della quinta elementare

con i pastori: persone sempliciche guidano, dirigono e proteggo-no il gregge e lo conducono dovecʼè acqua fresca e verdi pascoli.Gesù non è forse il nostro BuonPastore? Ai giovani del dopo cre-sima è stato affidato il compito di

interpretare i pensieri dei Re Magie di re Erode. I Magi sono isapienti, coloro che cercano laverità, disposti a intraprendere unlungo cammino per trovarla equando la trovano sentono unagrande gioia nei loro cuori. ReErode, invece, come tutti i poten-ti, fa una ricerca meticolosa nonper conoscere la verità ma perpaura di dover rinunciare a tutti isuoi beni terreni e per questoreprime col sangue ogni eventua-le minaccia. I piccoli delle primeelementari, aiutati dalle loromamme, portano gli angeli chesono la corte dʼonore di Dio, gliannunciatori e messaggeri della

gloria, della pace, della salvezzae della gioia. Infine alla terzamedia è stato riservato il compitodi rappresentare Maria, Giuseppe

e Gesù: il cuore del presepe.Oltre a illuminare la fantasia deibambini, il presepe serve ancheagli adulti perché, in un mondo incui le divisioni e le contraddizionisembrano farla da padroni, la rie-vocazione della nascita delSalvatore riesce ancora ad uniree toccare il cuore di tutti. La miasperanza è che la Luce emanatada quella povera mangiatoia tra-sformi chiunque le si accosti intestimone, annunciatore e apo-stolo di pace e speranza. Seanche una sola anima sarà a talpunto riscaldata da quella Luce,lʼimpegno dei nostri bambini nonsarà profuso invano.

Cecilia Sacco

Trovarono Maria, Giuseppe e il

Bambino che giaceva nella mangiatoia

«»

(Lc 2.12)

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 11Gennaio - Febbraio 2009

Eccoci, siamo qui con un foglio bianco tra le mani, cercando di trasmettervi le nostre emozioni dopo una set-timana di pellegrinaggio OFTAL. Pellegrinaggio dove si incontrano migliaia di persone che molto probabil-mente non incontreremo mai più, o chissà forse si! Ma una cosa ci accomuna e ci fa sentire fortemente

uniti, ed è la luce di speranza di quella grotta.La classica domanda che ci viene fatta quando si torna dal pellegrinaggio è: allora? Come è andata Lourdes?”Cosa si può rispondere a una domanda del genere? Come si fa a descrivere una settimana in cui percepisci unastrana elettricità nellʼaria, come fai a dire che è bellissimo donarsi agli altri? Ci dispiace ammetterlo ma chi nonha provato non capisce!Lourdes è una cosa chenon puoi spiegare, non cisono parole per dire chepassare la notte davantialla grotta è una delle cosepiù belle; che di notte inSantuario cʼè un silenzioche nemmeno se si è solia casa propria si riesce adottenere, un silenzio toc-cante che riesce a farciriflettere e a farci piangere.La malattia non è vista condolore, ma come sintomodi un umano vivere. Altradomanda, “perché andatea Lourdes?” Ci andiamoper aiutare, ci andiamo perdimenticare un quotidianomateriale, per riscoprirevalori dimenticati, e perrenderci conto che i nostriproblemi sono nulla semessi a confronto conquelli di migliaia di personeche il problema se lo portano addosso cucito come un vestito, ci andiamo per cercare per quanto ci è possibile,di alleviare una sofferenza a persone che sono state meno fortunate di noi. Si, perché se con una carezza, unsorriso o semplicemente il fatto di essere al fianco, ci permette, di accendere una piccola fiaccola, nellʼora buiadi qualcuno, non si è vissuto invano! Ed eccoci di nuovo a Lourdes, dove ancora una volta, siamo richiamati daquella magica voce, la stessa che esattamente 150 anni fa, incantò una ragazza di nome Bernadette. Una vocedi una meravigliosa Signora vestita di bianco che le chiese cortesemente se per 15 giorni fosse andata alla grot-ta. E da allora, a oggi la processione di migliaia di persone non solo, non si è mai interrotta ma è andata adaumentare sempre di più. Certo è un viaggio faticoso, lungo e certamente non mancano i disagi. Ma quando sitorna a casa dopo questa settimana vissuta nella preghiera e nel servizio, si respira unʼaria di famiglia unita tuttaparticolare. Don Paolo fa notare che nel nostro pellegrinaggio, seguiti dalla guida buona e saggia che è il VescovoMons. Martino Canessa, e con il coro giovani che per questo 150° hanno composto un nuovo inno OFTAL, citan-do una frase cara al fondatore Mons. Rastelli : “Lourdes senza gli ammalati è nulla, con gli ammalati è tutto”. Esulla base di questo motivo tutti abbiamo vissuto il nostro impegno particolare.Il pellegrinaggio diventa così la grande carica interiore di tutto un anno, per tutti!!!

Il gruppo OFTAL castelnovese

Eccoci, siamo qui...

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Il libro “San Rocco e la sua Confraternita” èstato scritto dal sottoscritto su cortese invitoe con impegno economico da parte dei

responsabili della Confraternita e in particola-re di Francesco Massone, eccellente collabo-ratore. Mi pare doveroso un ringraziamentoper avermi voluto affidare la stesura di questapubblicazione, nonostante i valori di vita che ciproponiamo di perseguire, e che hanno moltipunti in comune, non traggano motivazione dapresupposti simili.Il volumetto di 88 pagine, ricchissime di bellefoto, è finalizzato soprattutto a far da guida achi vuole conoscere meglio le bellezze artisti-che contenute in questa chiesa, guida inseritafra alcune notizie storiche, spesso inedite, e, inparticolare, con la narrazione della vicenda,ormai lunga 25 anni, della rinata Confraternitadi San Desiderio, che riaprì la chiesa al culto il27 agosto 1983.Il volumetto ha visto il contributo di lavoro e diidee di Walter Arzani che mi ha aiutato nellʼim-paginazione di testi e di fotografie, oltre a for-nirmi utili suggerimenti grafici.La stampa è stata curata dalla TipografiaDIEFFE.Qualcuno mi ha chiesto il perché di questa miadisponibilità a narrare le vicende delle chiese.Ma è semplice! Si ama un luogo, una piazza,una strada, un paesaggio, un fiume, un viotto-lo di campagna, una chiesa e lo si difendestrenuamente se ad esso è collegato qualco-sa, un aspetto anche piccolo della nostra vita,una vicenda, un ricordo.

Un libro a 25 anni dalla riapertura di “San Rocco”

Particolare della tela La Natività della Vergine: una “grottesca” cesellata sul bacile ai piedi del letto.

È difficile amare ciò che non ci emoziona, ciò che non ci richiamavolti cari, ciò che non ha radici nella nostra infanzia, ciò che nonsi conosce. In particolare la chiesa di San Rocco è per me uninsieme di ricordi legati alla mia giovinezza, quando abitavo a cin-quanta passi dal suo sagrato, un legame che si è poi approfondi-to quando pian piano ho scoperto di quante splendide opere dʼar-te sia scrigno.

Antonello Brunetti

m. o.

Un anno fa è stata ricordata FulviaBernardini e nel corso della sera-ta sono stati raccolti 1500 euro da

consegnare alla famiglia del palestineseKhamal Al-Qaisi, grande amico dellapace e di Fulvia, prematuramente scom-parso.La moglie, Lucia, ha inviato a don WalterFiocchi di Alessandria, il seguente mes-saggio:“Caro don Walter, grazie al vostro aiutosto lavorando con la Cooperazione di

Gerusaleme part time. È un lavoro saltu-ario, ma qui si naviga a vista. I ragazzisono la mia forza, ritrovo in loro tantecose di Khamal, per Kaled è un modello,Kader, inconsapevolmente, gli ras-somiglia in maniera incredibile.Ringrazio tutti voi per lʼaiuto che mi dateper consentire ai miei figli di proseguirenegli studi, tutti voi della associazionepace e anche i tanti amici che ci sonovicini pur vivendo in paesi lontanissimi,in giro per la Provincia di Alessandria.”La lettera prosegue con riflessioni diLucia, tra le quali:

“Sono palestinese e noi palestinesi nonabbiamo paura della morte. La morteper noi è come lʼombra, ci segueovunque andiamo; più forte è il sole, piùscura è lʼombra; più amiamo la vita piùaccettiamo la morte” … “Ora sento sgor-gare dai miei occhi mille gocce di pietà abagnare la cenere delle distruzioni e undesiderio di salvezza anche per il miotorturatore, forse vittima di ferite piùantiche e profonde di quelle che lasciasul mio corpo. Prima cercavo i suoi occhiper accusarlo, adesso vedo attraverso ilsuo cuore e perdono”.

Dalla Palestina per Fulvia

DOMENICA 5 APRILE, ore 21nella chiesa di San Rocco

verrà presentato il nuovo libro castelnovese

SAN ROCCO E LA SUA CONFRATERNITA

Nel corso della serata vi saranno quattro interventi, intervallati dauna breve esibizione della Corale “Beato Stefano Bandello”.Il libro, solo per questa occasione, verrà diffuso con prezzoscontato. Il ricavato servirà per proseguire nelle adozioni a distanza e per ilrestauro dellʼantica statua lignea raffigurante SantʼAntonio.

SIETE INVITATI A PARTECIPARE

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M o l i n o d e i T o r t i

Ringraziamento

Siamo grati a Gian Carlo Zorzetto, che con tanta disponibilità e capacità haprocurato otto torce (offrendo lavoro e materiale) per il servizio liturgicodei chierichetti nella Santa Messa della Notte di Natale.

La celebrazione è stata viva e sentita, con tanta solennità e partecipazione.Ringraziamo i chierichetti e Don Patrizio. Parve in quella Notte di ritrovarci insie-me in una …Cattedrale (quasi).

Offerte per lavori nella Chiesa e per le campane(le offerte si intendono in euro)

Gian Carlo Torti 40. - I familiari di Carlo Faveri 150. - Famiglia di Piero Fantato50. - Sei coppie di sposi nel 45° di matrimonio 100. - Moglie e figlio di FrancoCantelli 300. - I familiari di Paolo Torti 70. - Vittorio Traverso 30. - La Corale,ricordando Fabrizio e Cristiano 50. - I familiari di Emilio Curone 200. - MaestraRosy ricordando i suoi cari 50. - P.A. 100. - I settantenni 70. - I sessantenni60. - Famiglia Soldini 100. - Le mamme della scuola dellʼ infanzia 100. - Linae Gildo Novello, nel 50° delle nozze 100. - Dott. Piera Rizzotti 150. – La moglieAnna Maria e la figlia Cecilia, ricordando Luigi Belvedere 200. - FamigliaBelvedere, in ricordo di Luigi 50. – I figli di Pierina ed Emilio 55. - Alessio ePaola 20. - Anna Maria e Mamma, ricordando Ermes 80. – Lina Trotta, ricor-dando Salvatore 30. - Franca Merlo, ricordando Piero 100. - Famiglia TinoBalduzzi 80. - Geom. Achille Granellini 100. - I coscritti di Luigi Belvedere60. - Famiglia Remo Torti 50. - Maria Angela Granellini 60.

Tutte le pratiche burocratiche sono concluse, le Soprintendenze hanno, dopo relativo sopralluogo, espresso pare-re favorevole caldeggiando lʼiniziativa poiché considerano lʼorgano seicentesco di Castelnuovo un bene artisticoe monumentale di grande pregio nel panorama della Provincia di Alessandria. Sono state inoltrate, con ampia e

dettagliata documentazione, le domande di contributo e sono stati affidati gli incarichi ai restauratori. La spesa complessiva per lʼintervento è di 204.000 euro (IVA compresa). Si presume che metà dei costi verràcoperta da contributi esterni (di cui daremo comunicazione). Questo impegno di spesa riguarderà i prossimi tre anni,ossia il tempo richiesto dalla ditta DellʼOrto-Lanzini di Dormelletto – Novara (lapiù rinomata in Piemonte insieme a quella dei fratelli Marzi), a partire dallosmontaggio fino alla restituzione di uno strumento musicale di grande comples-sità (circa 1600 canne) e muto da qualche decennio.Le voci dellʼintervento, oltre al restauro specifico dellʼorgano, riguardano ilrestauro ligneo della balconata, la pavimentazione lignea dei due locali, il rifaci-mento e la decorazione delle parti murarie, lʼassistenza edile, lʼopportuna impal-catura allʼinterno della chiesa e la messa a norma dellʼimpianto elettrico.I lavori di restauro dello strumento musicale verranno seguiti e controllati da dueesperti, quali la dott.ssa Letizia Romiti (docente presso il Conservatorio diAlessandria) e da Giuliano Bassi, componente della Commissione economicaparrocchiale. Sono già stati presi accordi con alcuni organisti per concerti da effettuare a lavo-ri conclusi e soprattutto per garantire un utilizzo costante dello strumento duran-te le celebrazioni.Ricordiamo che quanti contribuiranno alle spese verranno citati in unalapide da collocare nella stanza dei mantici e sul libretto che nel 2012 illu-strerà storia, caratteristiche e metodologie di restauro.

La Commissione lavori della Parrocchiale

Nel libro di BrunoCONTIGIANI “Viverecon lentezza – piccole

azioni per grandi cambiamenti”leggo questo interessantespunto di riflessione.“Giuseppe Guin… nel suo libro“Meglio arrivare secondi”,racconta dellʼinutilità dellaricerca esasperata delsuccesso. E dedica il suo libroʻa chi si sta rovinando la vitaper tentare di arrivare perprimoʼ… La filosofia perriuscire a vivere felice, glielʼhatrasmessa Alfredo, pescatoreda scoglio, che nelle lunghesere passate in riva al lago,con in mano la sua canna dapesca di bambù, scruta i gruppidi cavedani e sorrideguardando il primo, il più bello,il più snello, il più capace, il piùdeterminato, il migliore: quelloche, per sua sfortuna,facendosi largo fra tanti,abboccherà” (pag. 91).Mi viene in mente questafamosa frase di Pier AngeloSOLDINI: “Chi perde salva ilmeglio di sé stesso. Se è unuomo” (“Il giardino diMontaigne”). Che non è uninvito ad essere per forzaperdenti, ma un “profeticosussurro” per ricordarci che lanostra umanità – se lʼabbiamo– ci mette sempre al riparodallʼamarezza di qualunquesconfitta e dallʼorgoglio diqualunque vittoria. Il “burattino”vive soltanto del suo ruolo(senza quello, neppure esiste).Lʼuomo, invece, è sempre oltreogni possibile parte e ruolo.

R.C.D.

Accordi

Tutto deciso per il restauro dellʼorgano

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Suffragio Defunti

Elsa Olezza Pisa, ricordandoGiovanni 50. - Lina Baretta, ricor-dando Mario Saetti 30. - N.N.100. – Rita Spinola 10. - Sig.raTorti, ricordando il marito Luigi 20.- Famiglia Lombardi 20. - Classe1948 50. - FamigliaStringa/Pelletta 50. - Angela 20.– N.N. 50. - Classe 1934 50. -Giancarlo Bassi 50. - AgneseAlfarano 30. - N.N. in ricordo diSilvana Bassi 20. – Giulietta eGinevra ricordando Nonna Maria20. - Rosetta Aschieri, ricordandoGiampaolo 50. – N.N. ricordandoAngelo Saccomanno 20. – MariaRivabella 40. - Enrico Cicciarella50. - M. Eufemia Lanzillotta 30. -Sig.ra Cialotti, ricordando il maritoGiuseppe 50. - N.N. ricordandoGiovanna Palmas 30. - N.N. 100.- Famiglia Curone 100. - MariaConcaro Trovamala 100. - AnnaGhislieri 60. - Carla Zerba 50. -N.N. 150. - Elvira Masino 30. -Stefania Zerbinati 20. - GesuminoStaltari 50. - Maddalena DiGaetano 15. - Francesca Arona,ricordando Pietro 100. - AldoGoggi, ricordando Dino 50. -

Famiglia Basiglio, ricordandoMamma Carolina 150. - N.N. 15.- Anna Simonelli Siro 15. - AnnaMaria Traschio 50. - N.N. 20. -Piero Portaluppi, ricordandoLiliana 50. - Bruno Barbero, ricor-dando Liliana Pisa 20. - Coscritti1972, ricordando Michela e Danilo60. - Famiglia Curone, ricordandoFrancesca 50. - FamigliaConcaro, ricordando Pierina ePaolina Varsili 100. - Gatti/Deidda50. - Vittorio Pisa in ricordo diLiliana Pisa 20. - Maria EdeSantafede 50. - N.N. ricordandoCarlo 25. - Giovanni Testa 50. –N.N. 15. – Cairo 100. - Bice eMario, ricordando Liliana Pisa 30.- Rita Spinola 20. - Ines edAngela Scacheri 50. - LuiginaGavio 25. - Giuseppe Curone,ricordando Bianchina 20. - N.N.30. - N.N. 50. - Famiglia Ferrari20. - Isabella Carretto 50. -Moglie e figlie, ricordando NerinoZambelli 50. - Anna Verga 30. -N.N. 20. - N.N. ricordandoMariuccia 20. – Bonizzoni 30. -Maria Teresa Novelli 30. - PinoCivelli, ricordando Mariuccia 30. -N.N. 100. - Maria Pisa 20. - CarloRossi 50. - Francesca Bensi 50. -

Angela Grassi 50. - Familiari diGian Pietro Sottotetti 100. – RosaMarangoni, ricordando il maritoLorenzo 20. - Ida Torti 50. - N.N.30. - Anna Curone 60. - FamigliaGaravelli, ricordando Giuseppe50. - Angiolina Campiglio, ricor-dando il marito Damiano 30. -Maria Stringa 200. - Pietro Torti120. - Francesca ed Alessandro,ricordando zie e nonna 100. -N.N. 20. - Teresa Valente 50. -N.N. 15. - Alessandro Curone 15.- Pierluigi Ricci 80. – FamigliaRicci, ricordando Ugo eMariangela 50. - FamigliaSaccomanno 25. - FamigliaBassi, ricordando Alice Nobile eMario Guglielmone 50. - N.N. 15.- Famiglia Torti, ricordandoVirginio 30. - GiovannaCanobbio, ricordando Francesco30. - Coscritti classe 1927 100. -Luigi Grassi 50. - Alessia Cairo,ricordando Nonno Remo 50. –Famiglia Carpi gnano/Balduzzi,ricordando Rina a FrancescoCarpignano 50. - FamigliaBasiglio 20. - N.N. 100. - M.Clara Balduzzi Pranzo 100. -Famiglia Balduzzi, ricordandoAngelo 100. - Famiglia Marras

Ci scusiamo per eventuali errori e omissionidal 18 novembre al 31 dicembre 2008, in euro

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 15Gennaio - Febbraio 2009

TORNATI AL PADRELuigi Curone (14.6.48 – 18.11.08)Liliana Pisa Portaluppi (31.5.40 – 30.11.08)Carolina Rossi Basiglio (13.10.22 – 30,11,08)Francesca Dodda Curone (5.7.24 – 1.12.08 )Rosetta Stringa Mattioli (27.11.08 – 14.12.08)Giuseppe Cosimo Campo(22.10.50 - 19.12.08)Angelo Camillo Balduzzi (1.1.41 – 26.12.08)Paride Massone (4.12.11 - 29.12.08)Adolfo Bassi (4.9.16 - 30.12.08)

I defunti nel 2008 sono stati 69.

C a s t e l n u o v o S c r i v i a

BATTESIMI16 novembreFabiana Massara21 dicembre Giulio MandirolaFanny Trovamala

I battesimi nel 2008 sono stati 20.

20. - Annunziata Campo, ricordan-do Giuseppe Cosimo 100. - Classe1940 100.

Lavori

Cecilia Orsi 100. – ComitatoChiesa della Croce 100. - Coscritti1932 200. – Coscritti 1943 (scalino)100. - Coscritti 1958 (scalino) 100.- Coscritti 1938 (scalino) 100. -Piero Portaluppi (scalino) 100. -Classe 1931 (scalino) 100. -Classe 1938 80. - Classe 1930(scalino) 100. - Gianni e Piera,ricordando Luigi Curone e MammaFrancesca (per restauro organo)50. - Armando Santi (organo) 100.- Classe 1926 (scalino) 100. -Associazione Carabinieri in conge-do 60. - Selene (per la Chiesa par-rocchiale) 150 . – N.N. (organo)150. – N.N. per restauri nellaChiesa parrocchiale 1500.

Nota: la classe 1963, a rettifica diquanto riportato nel numero prece-dente del Giornale, ha offerto 300euro, nel ricordo delle care amichescomparse Emilia, Elia e Daniela.

Bollettino (Giornale dellʼUnitàPastorale San Luigi Orione)

N.N. 20. - Elvira Masino 20. -Classe 1958 150. - Pietro Torti 30.- Armando Santi 20. - N.N. 15. -Giovanni Testa 30. - Fanny Scabini30. - Pietro Leva 25. - Aldo Leva25. - Michela Pisa 40. - Anna 30.

Oratorio

Barbero/Santafede 30. - Zanchetta– Rossi ricordando Angela LaBruna Balduzzi 35. - Studio Ferrari(riunioni condominiali) 120. -Chiara – Gregorio – Lorenzo (com-pleanno) 90. - Giovanni e Gianluca60. - Rosetta Aschieri 50. -Condominio Smeraldo 1 – 2 20 . –Camilla Bloise 100. - Carlo e PietroZeme (cucina) 50. - 2° corso perfidanzati (cucina) 260. - SergioValdata (riunione condominiale)125. - N.N. 50. - Gruppo Famiglie50. - Alice ed Arianna Zinzi (com-pleanno) 100. - Gioele Di Gaetano(compleanno) 50. - Animatori(cucina) 20. - Classe 1933 (cuci-na) 160. - N.N. 50. - FamigliaStringa (cucina) 50. - Enrico Babic

TORNATI AL PADREFara Giovanna in Quarleri di anni75, il 17 gennaio

A l z a n o S c r i v i a

G u a z z o r a60. - S.S. 200. - Comitato SanDamiano (cucina) 200. - N.N. 30.- Famiglia Setti/Milanese (cucina)200. - Compagnia Teatrale“Recitiamo insieme” (cucina) 598.- Mario Brugi (cucina) 1000. -Condominio Dʼ Azeglio 30. –Alessandro e Margherita (cucina)490.

San Rocco

Famiglia Testa 50. - FamigliaSottotetti, ricordando Gian Pietro100. - Renza e Renata, ricordandozia Rosetta 30 - Dolci Giuseppina,in memoria di Zanchetta Luigi 20 -Crivellari Antonietta, pro adozioni adistanza 30 - Pacquola Nicoletta,pro adozioni a distanza 30 -Chichino Franca, per i fiori di S.Rocco 20 - N.N. in ricordo diPeppino Torti 50 - Una consorella,pro adozioni a distanza 30 -Cassinelli Carla, pro adozioni adistanza 20 - Piccinelli Maria, proadozioni a distanza 10 - FasanaroFeliciano, pro adozioni a distanza30 - Un confratello, pro adozioni adistanza 30 - Maria e Ada Orsi, insuffragio defunti della famiglia 30 -Dolci Giuseppina, Maria e Ada Orsi,in suffragio di Pisa Liliana 45 -Classe 1928, in ricordo di StringaRosetta 110 - Fam. Pengo /Chizzoniti, in suffragio dei familiaridefunti 60.

Varie

Maria Stringa – Renata e RenzaRossi per Centro San Rocco 30. -N.N. per i poveri 20. - Diversi, perComunioni a domicilio 140. -Stefano Ventura (Santuario delleGrazie) 50. - Giuseppina Baroni(Santuario delle Grazie) 50. - Anna(Santuario delle Grazie) 200. -M.T. (Santuario delle Grazie) 25. –Famiglia Trovamala (Santuariodelle Grazie) 25. - N.N. per i pove-ri 55. - N.N. per Santuario delleGrazie 30. – Adriana e MariaRossi, per la Madonna di Lourdes25. – Famiglia Zerba-Pagella, inoccasione del battesimo diGiovanna 200. - Coldiretti Ales -sandria, in occasione della Giornatadel Ringraziamento 50, - N.N. peri poveri 50. - Gruppo AVIS. 50. –Famiglia Trovamala, in occasionedel battesimo di Fanny 50.

TORNATI AL PADRECervetti Angioletta ved. Gavio dianni 82, il 7 gennaio

BATTESIMI25 gennaioMassimiliano Rizzo

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 16 Gennaio - Febbraio 2009

Sempre fedeli al nostro Statuto che propone atti di carità e di solidarietà, pervivere il nostro cristianesimo in modo autentico, questʼanno abbiamo deciso diaumentare il numero dei confratelli ma in un modo particolare, guardando lon-

tano, sempre animati dal nostro spirito missionario.Abbiamo adottato a distanza Neema e Sinoj.La bimba vive a Bukavu, nel Burundi, ha nove anni e frequenta la 2° elementare.La mamma abbandonata dal marito che ha seguito i militari nella guerriglia che tor-menta quella terra, è molto povera ed ha un altro bambino. Ci siamo impegnati ad aiutare Neema fino al compimento degli studi.Sinoj invece è un piccolo Indiano proveniente da una famiglia indigente; con il nostroaiuto frequenterà la scuola e si toglierà dalla strada.Vi presentiamo anche Vianney Kyeyura il “nostro” seminarista al quale, per cinqueanni, offriremo una borsa di studi che gli permetterà di arrivare allʼordinazione sacer-dotale.Ci sembra una cosa molto bella donare un nuovo sacerdote alla Chiesa anche per-ché “la messe è molta ma gli operai sono pochi”.Ormai queste persone fanno parte della nostra famiglia confraternale e gli vogliamogià bene.Li sosterremo anche con la preghiera, giorno per giorno, con la speranza che ungiorno, ci vengano a trovare.Sarebbe una cosa bellissima!Senzʼaltro ci metteremo in corrispondenza con loro e, quando avremo notizie, vi ter-remo informati.

La Confraternita di San Desiderio

Confraternita, comunità multietnica

Proposta di adozione a distanza

Durante lʼultima Assemblea Generale della Confraternita, si è pensato di volerestendere lʼiniziativa anche a tutti i Confratelli ed i parrocchiani che, a livellopersonale, ritengono di voler dare il proprio contributo per far sì che il numero

di bambini in adozione possa aumentare.Sarà sufficiente anche una piccola offerta, che, insieme a tutte le altre, permetterà diraggiungere la cifra necessaria (€ 310,00) per lʼadozione di uno (o più) bambini sfor-tunati.

Lo potrai fare rivolgendoti al Priore LELIO SOTTOTETTI, al TesoriereFRANCESCO MASSONE, o al Parroco DON COSTANTINO.GRAZIE DI CUORE!!!

Parrocchia di Castelnuovo ScriviaRisultato delle votazioni per lʼelezione del Consiglio Pastorale per il triennio 2009 - 2011

Sono risultati eletti (tra parentesi il numero di voti): Balduzzi Taverna Renata (73), Zeme Pietro (65), Stella Renato(50), Sacco Cecilia (47), Pasquali Helenio (44), Pengo Claudio (38), Quaglia Elvis (37), Spinetta Marcello (32), SpinolaMario (31), Zeme Gianluigi (30), Isetta Paola (28), Gavio Santini Luisa (27), Villani Mirco (26), Stella Lino (25), FiorentinoSalvatore (25). Non eletti: Scaffino Giuseppe (25), Bloise Tonino (24), Scaffino Capelli Silvana (24), Villani Alessio (24),Bassi Giuliano (21), Cairo Alessia (21), Curone Alessandro (19).I suddetti membri verranno integrati dai seguenti nominativi: per la parrocchia di Guazzora, Fabrizio Damaschi, MarioDel Pero e Angiola Medagliani Balladore; per la parrocchia di Molino dei Torti, Vittorio Traverso, Marirosa Torti Cantellie Emilietta Novelli Greco; per la parrocchia di Ova, Piero Formaiani. Per la parrocchia di Alzano, si dovrà aspettare la nuova nomina dei suoi rappresentanti.

Agli eletti va l'augurio per un proficuo lavoro a servizio della nostra Unità Pastorale S. Luigi Orione.