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Numero 82 • Gennaio 2004 Anno 10/2003 per le nostre parrocc Questa Immagine è disponibile come copertina 1ft c hlU$O: ASI per Il vostro bollettino parrocchial e. Ordine minimo: 100 copie. Rlchfederla è facile: Tal. 800-781318 (f1CJfl'I8IO verde) Fax 8QJ.791 375 (1'ItJITIeIO veroe) e-maIl: setVlzlodiellti@ed/ZJorJ-obeIlO com

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Numero 82 • Gennaio 2004

Anno

10/2003

per le nostre parrocc ~------~------~

Questa Immagine è disponibile come copertina 1ft c hlU$O: ASI per Il vostro bollettino parrocchiale. Ordine minimo: 100 copie.

Rlchfederla è facile: Tal. 800-781318 (f1CJfl'I8IO verde) Fax 8QJ.791 375 (1'ItJITIeIO veroe) e-maIl: setVlzlodiellti@ed/ZJorJ-obeIlO com

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EDITORIALE

Un nuovo anno, una nuova speranza CorllÌJlcia un nuovo anno, e con esso ci inohriamo, ÌJl modo pil1 deciso, nel XX} 0

secolo. Quanro più ci allontaniamo elal secolo precedente, tanto pi"ll avvertiamo una sensazione strana, come un bisogno di scroUarci di elosso gli errori che ci st.anno alle spalle e eli vivere l'avvel1rura umana con una lucidità ed una sag­gezza inedite , con un cuore tìnalmente liberato dagli inclurimenti e daUe gret­tezze passate. Comincia un nuovo anno, e già nel primo giorno, posto sOtto la protezione della Sant~l Madre di Dio siamo il)Vi[ati a pregare per la pace.Ad invocare Dio per la pace, ma anche a sognada, ad immaginarla a costruirne almeno un pezzetto, lì dove ci troviamo a vivere. Il rema di quest'anno ci sembra quanro mai arma.le: in questa 3 la giornata mondiale deUa pace supplichiamo il nostro Dio perdlé gli organismi inrernazionali diventino lU10 st.rumento efficace per la compren­sione tra i popoli e per una maggiore giustizja. La terra - ce ne siamo resi conto da tempo - non può essere abbandonara aU'ar­bitrio dei potenti cii turno, :lì loro interessi ai loro disegni. Gli uomini e le nazio­ni devono sentirsi vincolati ad tUl diriHo internazionale, ad un 'etica internazio­nale, fondata su alcuni valori fondamentali e su alcuni interdetti altrettantO chia­ri. E per questO, oggi più che mai, gli organismi internazionali elevono ritrovare consenso e forza, per essere operatjvi ed efficaci . La pace, in effetti , 11011 è un bene. qualsiasi, ma un requisitO fondamentale per L'l dignità umana e per lo sviluppo dei popoli. Un dono cii Dio ma anche un impe­gno per l'uomo, per ogni uomo. Buon aIUlo!

sac. Roberto Laurita

- - ---

LA: SELEZIONE DEL MESE

Sculture in legno dall'Alto Adige La Val Gardena, ai piedi delle Dolomiti, è conosciuta ormai a livello mondia­le per la sua tradizione secolare di scultura su legno. Questa attività artigia­nale è praticata da più di 400 anni, secondo tecniche trasmesse di genera­zione in generazione. I modelli che qui presentiamo sono stati realizzati in un laboratorio di Ortisei.

Santa Famiglia "Michelangelo"

Rif. Form. L~o 92001 6cm Acero 92003 12cm Frassino 92004 16cm Frassino

Rif. Form. Legno 92102 12cm Frassino 92103 16cm Frassino

Richiederli • facUe 'Y

100-781378 100-791375

Naturale €8.90 € 24.80 € 49.50

Dipinta € 39.50 € 79.80

Scolpito artisticamente su legno e dipinto

accuratamente o mano.

IL CALENDARIO

Intenzione di preghiera suggerito dal papa

"Perché gli uomini si riconoscono come membrl dell'unico famiglia di Dio e cessino Ifa di loro le guerre, le Ingiustizie e le dlscrimlnozJoni".

3 70 Giornata mondiale per lo pace "Organismi intemazionali: via 0110 poceH

. .- • • Epifania del Signore

Seffimana di preghiera per i"unità dei cristiani

Il n~1rO ...-:nuio è ~1ato idealo c .fliluppato per ogul ruthità pa.~1oraJc a Unllura limitala.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: Sac. Robeno l..aurila. lIalia Telefono: Q.134 /861 l6 Po.~t"': EDIZIONI OBEI..IA. B.P.I5

F-676W L. Wan17-enauIFranl:Ìa) Abbonantenti: Te!.: 800-781378

Fax: 800-791375 (numeri verdi) email: edillons.obelia@online.(r

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• • • tmmagznz per le nostre Pa'rrocchie

l° gennaio 2004

Maria, Madre di Dio

Anno C

Le 2, 16-21

MARIA, MADRE DI DIO .'1°82

Chiamati ad essere nuovi Anno nuovo, uomo nuovo: è questo il signific:lto di L'Imi anùdu inni che ~'engono cantati :ili'inizio dci nuovo anno, Lasciamoci alle spalle l'uomo del p:!S.';;!.lO, l'uomo vecdtio d1e ben conosciamo! Ma l'uomo nuovo con cui si apre il nuovo anno, l'uomo che viene offerto come esempio, "è una dOlma: Maria, la Madre di Gesù! È UIU donna semplice. una madre ebrea,sottomessa alle leggi del suo popolo, È la nuova Eva chç cì viene donata per far nascere il nuovo Adamo! Maria, __ una donlla che lungo i secoli è stata corninuamcme dipinta e ri cli p ima , vista ogJu volla in modo sempre nuovo: nelle minìarure c nclle icone. negli affreschi c nelle sculture_ Una donna - lo si capisce subito - COstallteIDente al1wle, come se_ in Css:l l'eteroità si fosse ripiegata su se Stcss:.t perché Mma potesse anìngere aUa SlU sorgente e vi~'ere un istame l'ape· ru:unenre presente. Maria è, per ciascuno eli noi, un invito ad essere sempre nuovi, sempre arruali, perché legati a qutJJ'evento suaordin.1.­rio . a qudJ'oIJen.a eli grazia che fa battere i OO~\ri cuori, Uomini in perpetua novità perché ogni giorno e aò ogni istante possono -dare illa luce" Dio: noi, neUo spiri· to , come lei l'ha fano nellA c.vne, Uomini chia· mati a vivere [empi mlovi, in modo nuovo. attingendo a queU'e renlÌ['1 che ci rag­giunge ncl profondo del çllore. NOli è LUla re:ùG. impossibile: Maria cc )0 dimostra,

Jenn Devr/eudt

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Mc<-r«.., L"Ll'LA CO(H'l.U-tc<- JL [)fi.-z.«.., c...t.u.t:c... 0Ò1lLl.-LIILO J~ H..O~, ~J'L Lu.e~-l::o M.U.OVO c...l1..l1..0,

c... -!:rOVCO-1A e ~ i·b·c...J"- c.f...e r-0r-!:c... c... Cì~ Ì-L.

MARIA, MADRE DI DIO

Dopo aver visto Gesù, i pastori riferirono ciò che del bambino

era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si sruplrono deUe cose che I pastori dicevano. Maria, da parte

sua. serbava tutte queste cose med1tandole nei suo cuore.

I mistici ed i poeti hanno furto a gara nel parlare di Maria, per trovare le parole più belle, i titoli più nobili. Maria conserva probabilmenre nel suo cuore tutte queste testimonianze di amore,

tarda il venire, noi possiamo attingere aJ.ti sua pazienza, e anendere - senza lma parola - che dalla notte fredda e buia si levi la Luce gioiosa del Verbo di Dio che è diventato un piccolo bambino. Jerm Devrl~ndJ

Roberlo lAurlla

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• • • zmmagznz jJer le nostre parrocchie

4 gennaio 2004

2a domenica dopo Natale

Anno C

Gv 1,1-18

In lui, Gesù di Nazaret, nel suo volto

gli uomini hanno potuto vedere la luce di Dio.

In lui, Gesù di Nazaret, nelle sue mani

. gli uomini hanno potuto avvertire il calore di Dio.

In lui, Gesù di Nazaret, nelle sue parole

gli uomini hanno potuto accogliere

la speranza che Dio vuole piantare

sulla terra..

Robert.o Lilurlfa

2a DOMENICA DOPO NATALE

Dio nella nostra carne

N°82

L'inverosimile, l'inimmaginabile è di­ventato realrà. La perfezione di Dio, la bellezza e la forza della sua Parola eterna ha assun­Co la carne di un uomo, la fragilità e Li debolezza della nosua carne umana. Ancora una volta ci veniamo a trovare davanti ad W1 Mistero, quel Mistero dell'Incarnazione che contempliamo a partire dal giorno di Natale. Ma non si l!dU.,l di un terribile rompi­capo, o dì una porta duusa. Questo è un Mistero d'An1ore: troppo beHo per essere descrino, [TOPPO profondo per essere completamente sondato, trop­po grande per essere abbracciato con le nOStre povere braccia. Un Mistero a cui abbandonarsi, con fi­ducia ...

Roberto lnurlta

1"- lui, ~(~(~o f«-tb '''-0»1.0,

no ~ vcni..u..Iff.O Òneruh J u.",-u »-u..ov"- v~-l::u.

ucL u..J.1...«- ~ ~c. u..ru ~ re t"uJ-1..%. ~. Roberto Laurlta

Piccolo bambino, tenero e fragile, adagiato nella mangiatoia tu sei il Figlio di Dio, fano uomo per condividere in rutto e per tutto, la nostra condizione wnana. Piccolo bambino, bisognoso di nmo e indifeso,

[li sei il Figlio di Dio venuto a salvarci, a guarirci dai nostri mali, a trasmetterei la vita di Dio. R. Lal/ri/n

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6 gennaio 2004 Epifania

del Signore

Anno C

Mt 2, 1-12

EPIFANIA N'82

Una nuova strada Una nascita produee sempre dei cw\J)iamenù profondi: in una coppia di sposi si orienta. la propria vita. in modo nuovo: io uoa famigLb l'ullÌlllo arrivato impone la sua presenza.

Anche la nascita di Gesù. ~ di. là di quello che ha provocato nella sua. f:uniglia. ha generalo grandi ripercus.sioni e conseguenze. Per l'edere questo avveniInenro i pastori si sono messi in cammino, neUa !lone, e l magi hanno abbandonato il loro [>3.ese per raggiungere Bellemme.

L.'i -Casa de.! Pane" (= Betlemme) ha accolto il P:me disceso dal cit:lo. Nella Cragilit.ì. di un Bambino Dio rivekrà la sua potenz..'l. L'l su~ presenza sulla [erra verrà c:ul1.llt:l e :acclamaI] d:..gli angeli.

Nulla sarà più come prima, ognuno verrà interpellato, ilil più piccolo al piil gr.mde. passando per i magi.Venuti da. Oriente,essi [;u-anno ritorno ~ casa ma [lcr un'allra via. come per mostrare Il loro desi­derio di c:unbiamcnto ... La manifCSLwone dì Dio. la fC1)t:J dell;i SlJ.'l Epif:Ul.ia. h:1 ~perlO e a.prirà anco­ra una nuova strada ... Oggi U bambino Gesù JlIende anche lIIe perché desidera crescere con me e in me!

Alaln DOllius

RtitCL-re ferl1tLL O l1tLeHer~L Ll1.- CCL-l1tLl1tLLl1.-O? Per !.eÒire L... !.tAL... li. 4"-' ~ (,ti 06Co.- !.ee~p_el"e orCo.-.

EPIFANIA

Ed ecco la stella, che l magi avevano visto nel suo sorgere. Ii precedeva, finché

giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Eotnti nclla casa,

vjdero il bambino con Maria, sua madre., e prostratlsl lo adorarono.

Poi aprirono j loro scrigni c gli offrirono In dooo oro, incenso e mlrra.

Alt/in 00111115

Sono anch'io un cercatore di Dio? Anch'io, come ì magi, sono chiamato ad osservare, a scoprire, a mettermi in cammino ... Ma per diventare un testimone vivente di questa Buona Novella dell'Incarnazione, devo manifestare il mio interesse per il Regno di Dio! Un Regno che comincia continuamente, , .

Alaill DOlliU5

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11 gennaio 2004 Battesimo

del Signore

Anno C

le 3,15-16.21-22

"'<>82

Nelfuoco dello Spirito Il bauesimo di Gesù rivela il suo mistero e la ~ua identità. E nelio stesso tempo rin­via ogni uomo alla sua vocazione originale, personale. In effetti, ognuno di noi è chiamato a ricevere lo Spirito Santo, spirito di adozione, e ad intendere questa paro­la inaudita:uTll sei il mio Figlio prediletto/la mia Figlia pre-diletta , in te ho posto tutto il mio amore~ . Nel fuoco dello Spirito Gesù viene afferrato, con.$aCf3.l0,

missione p rofetica , sacer­dorale e regale, nell'an­nuncio del Vangelo, nell' offena della nostra vita, nel servizio dci fratelJi. Non lasciamo che il dono di Dio déperisca in noi: riarr\laliz·

Ne.1.su.o butte.\LJ1t..O c,t:.-SÙ ~L ~~;.fest", COI11...e.

. il fred:e(L Je;s(i- U-OnLi-ai-~oluf.",(e COl-\. (OY'O. M.", eÒ(i. è uH..cke i..L fiÒ(~

cf1..e vLve f.t..1't..~ CO~J.1...i..oJ-1...e e u.n.' i..H..ii'1'LLt~ U.J.1...LCC,- COl"\.. ;.( PuJt"C.,

BATTESIMO DEL SIGNORE

Quando nmo il popolo fu battez7..ato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesiroo, stava in preghle.ra, il cielo si aprì. e scese su di lui lo

Spirito Santo In apparenza corporea, come di. colomba, e vi fu una voce

dal clelo: 'Tu sei il mio Figllo predilelto, in te mi sooo

compiaciuto~ .

MOl1S. OJris!ia/l. Kra/;z

Fratello e Figlio! TI battesimo di Gesù non è tUl avvenimento episodico, accanto a molti altri: è rutta l'esistenza di Gesù che è battesimale! Attraverso le sue parole e le sue azioni, attraverso il dono della sua vita, con la sua mone e risurrezjone, egli testimonia la sua identità eli frateUo universale e di Figlio eli Dio. Conformando i slloi atteggiamenti e le sue scelte alla volontà del Padre, egli annuncia il Regno di giustizia e di amore promesso agli uomini e inaugura la nuova creazione, nella qua­le siamo invitati a trovare e a prendere posro.

.lI:Ions. QJrlstial1 Kra/z

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• • • tmmagtnt per le nos!YC par rocchie

18 gennaio 2004 2a Domenica

Ordinario

Anno C

Gv 2, 1-11

20 DOMENICA ORDINARIO

Lo Sposo è arrivato! Chi partecipa ad lUla festa di nozze lo sa bene: non si può misurare il tempo. Chi ha fretta, chi ha poco tempo a dis­posizione è meglio che lasci perdere. GestI che partecipa ad una festa di nozze a Cana dimostra di essere un Messia che ama stare con la gente, ché non è affannato, alITO

preso dal bisogno di predic-are, di aJl11W1Ciare, di converti­re ... Chi sa cosa vllol di.re far festa capisce bene che non si può brindare con l'acqua! E quella festa di nozze sarebhe proprio finita miserJ.01eote, se tutti avessero constatato che il vino era finito ... Gesù che cambia l'acqua in vino si rivela un Messia compassionevole, dle 11...'1 a cuore la gioia e la festa degli uomin.i ... Ma Cana non è solo questo: Il, in quella festa di nozze, avviene qualcos'altro. Gesil si rivela come lo Sposo aaeso, dle finalmeme è arrivato. Queslo sarà solo un anticipo, ma dopo la sua marre e risurre'ljone porran­no cominciare le nozze eterne, l'alleanza di amore tra

Dio e l'Ufllanirà! Vi sembra serano, a questo punto, che i francesi chja-mino l;i fede degli sposi, "alliance Calleal1'l..a)? Non è nell'alleanza tra Dio e gli uomini che trova seoso e sostegno l'alleanza tra due sposi? R. !.fl/lr/lp

1\'''82

Ne( ~«-O Ò"'n1.e "'l11..Ore D~o J1..OH.. 5~ c....CCOJ1..tU1..tc.... J~ t-"-l""-Ò0J1..c....IAe ~[.sH.O y-or-0to c....c( H.H..c.... vi

ÒJ1.."- .~ce(b,

2a DOMENICA ORDINARIO

Ci fu uno sposallzio a Cana di Galilea. VcnulO a mancare il vino, la

madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino".

E Gesù rispose: ~Che ho da fare con le, o donna? Non è ancora giunta la mia ora".

La madre disse ai servi: "Falc quello che vi d1.rà".

Lo c..o».5i.A.e.rc.... com.e H.J-1...c...., ~t-0.)c.....

Lo Spirito unisce Nelle nostre comunità vi sono temperamenti diversi e competenze molteplici. Per orientare le energie degli uni e degli altri verso la concordia

lHarcel Melzger

Marcel.Helzger

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• • • tmmagtnt per le 110str e parrocchie Al'lnée C 30 DOMENICA ORDINARIO

25 gennaio 2004 3a Domenica

Ordinario

Anno C

Le 1,1·4; 4, 14-21

La Buona Novella è per me, oggi Mi senro povero, Signore, quando sento mancare le forze e non riesco a vivere come desidero, quando rui stanco a lorrare da solo, quando sono incapace di tendere la mano.

Mi scnto prigioniero, Signore, quando le mie mani si chiudono a pugno, quando il mio peccato mi incatena e mi impedi.s<:e di muovermi. quando le mie paure d.i.m.inuiscono la mia liberu.

Mi semo come un cieco, Signore, quando mi copro gli occhi per non dover guardare la verità bene in fuccia, quando cammino senza avere il COl".lggio di alzare gli occh.i verso la luce, quando continllo a muovenni in una regione di tenebre.

Donami, Signore, oggi la tua Parola: la tua Buona Novella sia sorgente di vita per ogni mio giorno. Cbrisline Relnbofl

I12J )603

le {ne t-"-rok. Si-Òore. ~o"-o I-L"- ~o(e t-"r i- »1-LeL ~,A"-L: rtieki-k-rk-ltLo eJ

k-b be((tieon-o ~ l1tLi-u, vi-tu,. 30 DOMENICA ORDINARIO

Gesù, aperto il rotolo del profeta Isaia, vi trovò il passo dove era sçrit­

\0: ~Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato

con "unzione, e ml ha mandato per annunz.Jare al poveri un lieto

messaggio, per proclamare ai prigionierlla llberazlone e al ciechi

la vista; per rimettere in libertà gli oppressi. e predicare un anno

di gr.uia del Signore".

Cbrislll'le RelJ1boll

L'((oggi» è davanti a te!

Non dimenticarti che «il tuo oggi»

è il bene più prezioso che hai.

Vivi, ama e su felice oggi.

O giorno di ieri è già appassito e il domani deve ancora nascere. Ma (' «oggi" è nelle tue mani: abbine cura!

O:Jl'istlJle Relnboll

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• • • tmmagznz p",. I. , 1I fJ!ilr. p l1 rrncchi

M ariti, Madre di D io

T uni quelli che udirono, !>i srupirono deUe cose çht.~ i paslori dicevano. Maria. da p;lrIl' ~ll:l . "erbava rune que.~le cose medilandole Ild suo cuore.

Qu:tndo nmo il popolo fu baucz7A,ro t:

mcntre Gl'sìl, ricevuto andJC lui il b:u· re imo, slava in preghiera, il cicJo :ii :tpii e ces ' su di lui lo Spirito Santo in appa· reoz.., corpo('("a . come di colomb:!, c vi fu una voce dal cid\J: ''Tu sd il mio figlio prt:diJcno, in Il' mi sono compiaciuto" .

Epifania

2a Dome"ica dt)po Nnl.aie

,Ij#t., ,

E il Verbo sì feet· l'arm' c vcnne ad :tbi­lare in mezzo a ooi: t: noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigc.:nilO dal P:1dre , pieno di g.r;t7.ia e di verità.

•• I I •

2a Domenica O,.dl,ulrlo

Maria dice ai servi: "{:tIC quello dle vi di..cin

• Vi erano là sei gi-,m' di pietra per la purificazione dei giudei. E Gesù disse loro: -Riempire d ':Kqlla le giare, poi attingete e pOrlale'm: al mac~(ro di tavC}­

la. Ed essi gliene ponarono.

Battesimo di Gesù

IMMAGINI DOMENICALI

Al vcelere la steUa, i magi provarono una gr;lOcus.sillla gioia. Entrati neU:l GI~a, vitlt:ro il bambino con Maria sua maùn::, t; proslr:ltisi lo ador.trono. Poi aprirono i loro s<:rigni e gli offrirooo in dono oro, in ce nso t: mirr::t.

3a Domenica Ordilla,-;o

"Lo SpirifO del Signore è sopra di I1)C;

per qu<::sw mi ha consacraro con l'un· zionc c mi ha manclaw per a.nnunziare ai povcri un liero messaggio, per pr(}­cJamarc ;li prigionieri la li!x:r:t:Lione e a.i c.ie· chi l" \hla: per ri ­metlt're in liber· ù, gli oppressi. e pn::dk;1· re un an­no di grazi:1 del SigoC}-

re."

I /

PER LE CELEBRAZIONI

Aiuto ai poveri

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• • • tmmagznt per {" ,ws{re parrocchie Gennaio 2004 VIAGGIO NEI PAESI DELLA BIBBIA

Viaggio nei paesi della Bibbia I paesi di clIi ci parla la Bibbia sono situati in una vasta regione che oggi viene cruamata Medio Oriente. Ad ovest troviamo l'Egitto, il Nilo dei faraoni e le loro piramidi. Ad est l'Assiria e Babilonia con il Tigri e l'Eufrate che offrono delle pianure fertili ed i celebri giar­dini pensili. In mezzo il paese di Canaan, che diventerà la terra del popolo d'Israele. La sua posizione ne fa un nodo di comunicazione, ma anche un luogo di scontri, ogni volta che un impero della regione vorrà conquistare l'altro. Prima di percorrere dettagliatamente i luoghi più importanti, vi proponiamo il percorso deU'Esodo, riletto in chiave cristiana. Thierry Larcber

1F=======================7===~=~=-~=' 81J )I\(l1

o ~'vI

J..'

Schiavitù <J ~ Schiavitù "-dei peccaro

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Mar Mediterraneo

Deserto di Sur

Kades O

140 anni nel deserto 11 nostro pellegrinaggio sulln I~rra

in Egitto ~.."... \

v"vt, \ Egitto

1 se,.penll li / Le tenlaz;o,,; ~

/ ~~

\ ~a nUtnlln

'\" EUCLl risl'ia

\ l nostr; idoli

( '\

1 V'itello d'oro

"- II dono del/.a Legge )

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su/Sfila; II dCllo delle Bentlhulini

e della Legg/ ~/~!ll'AmOre

~" " , . . ,

Sinai

Paese di

Maclian

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• • • 'lmmagtnt per le nos/·re parrocchie Gennaio 2004

,v"82

L'Hortus Deliciarum L'Horrus DeLici:mJm riserva un grande spazio alla vita di san Giovmni BatLista. Qui sopra potete vc(!.::re, in \In 'unio inuna­gine, due episodi deUa da.nz;i di Salome, la figlia di Erooiade.

A destra si vede la giovane che danza: non si tratta di una dan-7.a sensuale, come spesso si ritiene, ma piurrosto di una danz:a acrobalÌca . Dietro 1:1 uyola si vede la stessa giovane mentre

domanda a sua madre guale ricompensa può domandare. Noi sappjamo bene ciò che avviene subito dopo .

I mestieri del Rinascimento

Lo scenario è cosliruilO da una lavola regale al tcmpo del Me­

dioevo.

Possiamo dis[ingtlere facilmeme degli scienziati. dei commercianti c<.I artjsti di diverse discipline.TImi mcstieri d)e in epOCl pagana erano collocati sono la pro­

tczione di Mercurio. Tn epoca cristiana si parLa invece di Sam'Albeno, San Fran· cesco d 'Assisi, San l.uca o Santa Cecilia . Fronçuis Amo/d

Gregorio di Nazianzo (330 circa - 390)

Festeggiato il 2 gennaio

Nato a Nazìanzo, in Cappadocia, va a studiare ad Atene. Viene ord inaco prete nel 362 da suo padre, vescovo <li Na· zianzo, e quindi raggiunge Basilio nel suo convento. Nel 378 <liventa vescovo di Costantinopoli (; deve lottare contro l'arianesimo . Le sue omelie suJ.Ja Trinità faranno di lui W)o dei Padri della Chiesa. Poiché la sua. elezione viene contesta­ta, fini.rà per ritirarsi in Cappa.docia .

Raimondo di Peiiafort (1175-1275)

Festeggiato il 7 gennaio

Nato vicino a Barcellona, compie i suoi studi di diritto a Bologrul .A 47 anni en· tra nell'Or<line dei Domenicani . Diventa consigliere del papa Gregorio [X e quindi maestro generale dell 'Ordi­ne. Di riromo in Caralogna, svolge un'in­tensa anività eli predicarore, soprattut­to presso i musulmani . Muore centenario, lasciando un'opera considerevole, soprattutto in materia di dirino canonico e di teologia.

82JJ904

Timoteo (morto nel 97) Festeggiato il 26 gennaio

NalO molto probabilmente a Lisrra (in Asia Minore) da lill padre pagano e da una madre ebrea, quando Paolo passa per la sua città (verso il 47) si convene al cristianesimo. Quando Paolo tornerà , diventerà il suo compagno fedele, nonostante la sua salute piuttosto fragi­le e il suo carattere particolare. Sarà co­ffilillque con lui fino a Roma, dove Pao­lo viene tenuto prigìoniero. A Timoteo Paolo affida la Chiesa di Efeso e gli invia ben due leaere.Viene lapidalO e poi tini· to a colpi di bastone perché aveva volu· 10 distogliere gli desini da una fesca pagana. Viene festeggi aro insieme a Tiro, un altro compagno eli Paolo . RL0905

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• • • zmmagznz pe!' i l' nostre parrocchie

'~. I ,."1

18-25 gennaio

.... ~. i' J .'

Gennaio 2004 GIORNO DOPO GIORNO

l° gennaio

GIORNATA MONDIALE

DELLA PACE

Organisml internazionali: via alla pace

SETIIMANA DI PREGHIERE PER L'UNITÀ

DEI CRISTIANI

GIORNATA MONDIALE A FAVORE DEI MALATI DI LEBBRA

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Stelle da m

an

gia

re

~Epifania rap

presen

ta un

a bella o

ccasion

e per far festa assiem

e ai tuo

i familiari e ai tu

oi

amici. Ti p

rop

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go

un

a ricetta mo

lto sem

plice p

er prep

arare delle stellin

e alla cann

ella.

Ti se

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o: 3 a

lbu

mi d

i uovo. 1 pizzico di sale, 2

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ro per glassare. i cu

cchia

io di cannella,

il succo

di mezzo lim

one. 350 gr di m

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te. un po' di zucchero.

In una terrin

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to un pizzico di sale. A

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fino ad otte

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i la cannella. il succo

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rle.

Me

scola

bene. Qu

ind

i abbassa l'imp

asto

sullo

zucchero. fino

ad ave

re una m

assa di circa 1 cm d

i speso sore. R

itaglia le stelle

. serve

nd

oti di una

ap

po

sita fu

stella

e me

Uile

.su un rip

ian

o

da forno. Utiliu

a la m

assa bri!la

nte

che

avevi m

esso nella cioto

la e glassa le

stelle

serve

nd

oti d

i un pennello. Lascia se

ccare

le stelle

pe

r

circa d

ue

ore. c5b q

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di cu

ocile

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nel forn

o p

er

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20 min

uti a

180° {la glassa de

· ~

ve resta

re b

ian

ca}. ~

Preghiera: La m

ia stella e la m

ia luce G

esù bambino. che sei fra le braccia di M

aria, sei tu la m

ia stella e la mia luce.

Quando le m

ie mani si chiudono

e non vogliono condividere, quando i m

iei occhi si volgono altrove per non vedere, quando il m

io cuore si rifìuta di aprirsi, fa' brillare in m

e, Gesù,

la tua stella e la tua luce.

Quando la paura m

i blooca, quando la noH

e della tristezza si abbaHe su di m

e, quando le lacrim

e Inondano il mio volto,

fa' brillare in me, G

esù, la tua stella e la tua luce.

Quando la gelosia m

i soffoca. quando il desiderio di vendeH

a e la cattiveria sporcano il m

io animo,

quando l'orgoglio mi allontana dai m

iei amici.

fa' brillare in me, G

esù, la tua stella e la tua luce.

Riv

ista

m

en

sile

pe

r I rag

azzi

N°46 G

en

na

io 2

00

4

Te

.tl, Ch

,ln!n

" lIuln

bo

lr

stella

Gesù nacque a B

etlemm

e di Giude<l, al te

mp

o d

el re E

rode. Alcuni M

ag

i giu

nse

· ro d

a oriente a G

erusalemm

e e do

ma

nd

ava

no

: "Dov'è Il re dei G

iudei che è nato? A

bb

iam

o visto sorgere lo

sua stella.. e siamo venuti per a

do

rarlo

" ... Ed

ecco lo stella, che avevano vlsto nel suo sorgere, Il precedeva, finché giunse e si

ferm

ò sopra II luogo dove si fTovava Il b

am

bin

o. A

l vedere lo stella.. essi provarono una grandissim

a gioia. Entrati nella casa, vid

ero

il ba

mb

ino

con Ma

ria sua m

adre, e prostratlsl lo

odorarono. Poi a

priro

no

I loro scrigni e gli offriro

no

In dono oro, Incenso e m

lrra. (M

fttleo '1. 1_12)

Page 14: 2004

~ ",' ""

Cari am

ici, l'E

pifan

ia è pro

prio

un

a bella festa ed

io son

o felice d

i viv

erla assieme

a voi. Perch

é po

ssiate capirla m

eglio

, vi spieg

herò

alcun

e paro

le diffi­

cili del v

ang

elo d

i 09

gi ...

LO:

Ero

de:

All'e

po

ca d

ella

na

scita di G

esù è il re de

lla

Giu

de

a e vive

a Ge

rusa

lem

me

. V

ien

e ch

iam

ato

"Ero

de

il Gra

nd

e", m

a è un u

om

o ca

ttivo, g

elo

so e sa

ng

uin

ario

. È

talm

en

te cru

de

le che non ha e

sitato

a far

uccid

ere

alcu

ni

me

mb

ri d

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sua

fam

iglia

che rite

ne

va p

erico

losi.

Se

vuo

i a

vere

un

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io

di

qu

esta

cru

­d

eltà

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sta ch

e tu le

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as­sa

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li inn

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ntì. Lo tro

vi nel van

ge

lo d

i M

atte

o (ca

pito

lo 2, d

al v. 1

6 a

l 18

).

Alcu

ni m

agi:

Si tra

tta d

i stran

ieri, ce

rtam

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te d

eg

li aslro

· logi, che ve

niva

no

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ll'Ara

bia

o da Ba

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alla

Persia. Il va

ng

elo

non ci dice

qu

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llo ch

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r noi, è ben altro

: qu

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olo

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ro che,

da più vicino

o da

più lon

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o. si m

etto

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pe

r cerca

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Ste

lla:

È la ste

lla che ha in

dica

to la stra

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ai magi,

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o d

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te.

Un

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lla è un

seg

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po

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mm

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n'in

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ire, una g

uid

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rde

rsi. È anche un p

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Co

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i magi, a

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re a

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mirra:

I ma

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i preziosi. Lo

ro, ch

e se

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re g

ioie

lli, è il regalo che si offre

ad

un

re. L

ince

nso

è una resina preziosa, che

viene da

ll'Ara

bia

. Lo si bru

cia nel T

empio, in

onore di D

io. È d

un

qu

e un re

ga

lo o

fferto

a D

io, Infin

e la

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ch'e

ssa una resina

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ba

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a dell'E

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ia La stella h

a gu

idato

i mag

i dall'O

riente. A

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e noi abb

iamo

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o di seg

ni p

er camm

i­n

are verso

Gesù

. Per q

uesto

ti pro

po

ng

o di co

struire u

na g

hirlan

da, la g

hirlan

da dell'E

pi­fan

ia.

Ti servono: 8 fogli di carta di diversi colori (oro, argento, rosso, arancione, giallo chiaro e giallo scuro ... ), un paio di forbici, una cordicella o un nastro piuttosto lungo.

Segui bene le indicazioni e le im

maginì che vedi qui:

• Ritaglia gli 8 fogli di carta colorata per ottenere 8 quadrati di

1 O cm

di lato. • P

iega il foglio in due e poi in quattro. • P

artendo dall'angolo sinistro, in basso, ripiega il foglio già pie· gato fino a form

are un cono. o R

itaglia di sbieco sul tratteggio, poi torna a dispiegare: ora la tua stella è term

inata, • Q

uando le 8 stelle sono pronte, scrivi su ognuna di esse una lettera della parola EP

IFAN

IA.

o Poi, dall'allra parte della stella, scrivi il nom

e di una persona che per te costituisce un segno, una guida che li aiuta ad andare avanti sulla strada che porta a G

esù. o Q

uindi attacca le stelle ad un naslro o ad una cordicella ed avrai una magnifica ghirlanda di stelle!

V1L L

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Page 15: 2004
Page 16: 2004

Apprezzate e affermate

Immagini per meditare Un regalo di quaJità al termine di una celebrazione. Un richiamo e un invito alla meditazione e alla preghiera che scivola facilmente nel libro dei canti o nella Bibbia.A tergo delle immagini non si trova nessun testo perché voi possiate - se lo volete - personalìzzare questo dono con un messaggio.

" Una luce" Rif.: Il 125

, Risvolto bianco -' '" per un'eventuale \.. stampa

~

'''Croce sul tramonto"

Rif.: Il 309

390 Conf. di 25 immagini: € •

A partire da SO imm.: 3% di sconeo A partire da 100 imm.: 5% di sconto A partire da 200 imm.: 8% di sconto A partire da 500 imm.: 10% di sconeo

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Formato: 7,4 X 10,5 cm Carta 200 gr

Adesivi

"Una rosa è sbocciata" Rif.: Il 140

Testo a tergo:

"Vieni, Spirito santo!" Rif.: Il 227

Indicara per funerali e messe di suffragio.

Il sole si mUlerà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore. giorno grande e splendido. Alfi degli Aoostoli 2. 20

"lo sono la luce"

Rif.: Il 224

/ndicaro per funerali e

messe di suffragio

l Queste due immagini -'" ~ sono fo rnite _ \ con un testo Q tergo

L-- --Testo a lergo:

Sono venuto nel mondo come la luce pe'rché chiunque crede in me

non rimanga nelle tenebre. G IOV8nll! 12. 46

AI fine di personalizzare 'la vostra corrispondenza parrocchiale e i vostri pacchi-regalo.

N~,.t~~·~O~_~~~ .... )( Q

"'" E E

"La stalla" Rif.: 20615

"II miracolo" Rif.: 20611

12 adesivi per fogljo

"L'Annuncia.zione" Rif.:10 614

"Foresta" Rif.: 20612

A partire da IO fogli: € 1,78 al foglio A partire da 15 fogli: € 1,68 al foglio

Offerta valida anche !)er scelta mistal

Richiederli è facile: .. Il.. fl ..." • . . - . - ..

"Una luce" Rif.: 206 ·13

Page 17: 2004

Numero 83 • Febbraio 2004

. Anno

11/2003

• •

per le nostre parrocc ---------'

Questa Immagine è disponibile come copertina [II chlU$(): A5l per Il vos1To bolleHlno parrocchiale. Ordine mlnimo: 100 copie.

R/chieder/o è facile: TeI. 800-781378 (tUn8IO vetde1 Ffg 800-791375 {numero V81d8J e-moJI' $J8MzioclJenti@edlzJ~ CXV7I

Page 18: 2004

EDITORIALE

Dal carnevale alla Quaresima -n p(l ' saggio bru o si direbbe: ~ono così diversi tra loro! Carnevale e

si.nonimo di allegria di spensieratezza, di clivertime nro, di scherzi: la Quaresima richiama immediatamente una faccia triste, seria, severa, Carne\ ale \ 101 dire: mettere in tavola cibi gustosi e dolci a non fil ùre , la Quaresima è tempo di digiuno e, il venerdl. di astinenza dalle c~IJ'ni Carne ... aIe e imnugine cii lilla vita a briglia sciolta, senza regole : la Quaresima divenra il momento in cui riprendere coscienza deLlt: leggi di Dio leggi da risperrare anche quando costa. Ma sono proprio COSI diversi? Forse lo sbaglio sta nell'aver hmo della Quaresima una caricarura del Cristi'lnesimo. E se ìnvece. questo tempo di grazia, fo 'e proprio per ritrovare la vitaHtà perduta? Se tosse un'occa­sione per ritrovare l'armonia e La pace la gioia di lu) rapporto autentico con Dio, con se stessi, con gli aLtri e - perché no? - anche con il proprio corpo! Ma allora la Quaresima non de\e essere presentata com un inverno, ma come la primavera c1ella nostra esistenza! Buona Quaresima allora!

Icona­croce Le opere d'arte risalgono al 16° secolo e sono esposte al museo bizan­tino di Atene.

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Rif.: 92 250

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di impressione speci

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Più € 7,80 per spese di spedizione e di imballaggio

IL CALENDARIO

Intenzione di preghiera suggerita dal papa

2---=-=

"Per la coesistenza pacffica tra cnsl!anl, ebrei e rntruImani in Terra Santa".

Glomata pe! lo vita.

Giomato Intemaz:lonale del molato.

Mercoledì delle CeneIi

Il ... "Ire, ,,","Ui., è Malo i<l.,alo ., ~ilu ... ""o I",r ~I aUltian ._'(orale " lini .... " lùuilala.

Per comunicare con IMMAGINI J1F.R r~E NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: MC. Robeno l..aurita, Italia TelefuDo: 1143-1. 86116 Pu~"I: EDIZIO ') OBELI B.P.lli

F-67610 La Wantzcn.l0lFran=) Abbonanwnti : Te!.: 800-78137 .

Fax.: 800-791375 Cnwnt!ri ~C!IÙ.IJ ... 'mlIil: ediaòns.obclia(n IlIlIÌne.lr

Page 19: 2004

• • • zmmagznz per le nostre parrocchie.

l° febbraio 2004

40 Domenica Ordinario

Anno C

Le 4,21-30

4a DOMENICA ORDINARIO N"8J

I profeti non sono mai del luogo lo sai bene: non è fucile essere profeti: quando gli alni chi.lcchierano, loro parlano_ E qu;mdo Si parla in modo chiaro e vcritiero si sconvolgooo tante abitudini e privilegi ,si disgustano coloro che contAno. Parlare vuoi dirt: correre dei rischi: rischiare l .. propri .. reputazione, il proprio posto. il

proprio lavoro.Talvolm rischiare anche la peUe. Quelli che stanno al potere non amano i profeti. Basta che tu osservi ciò che accade, O tentano di occllperarl.i, per farli diventare docili. O tentano di sopprimerli. di furli tacere. E hanno mille modi per farlo. Ma se è tenibile vedere un profeta ucciso. è ancor peggio vederlo recuperal0_ AllOr:l tu. profeta, se Dio li chiama. _. parla! Ma non f:trti mai addomesticare! R. Rlber

Se iC t-rofetc<- tc<-ce, hdfi ri.»t14.->1-Ò

0>11J t-ri.g0>1-i.eri. Je(~

"-oHe Je( ~iLeJlU,LO 40 DOMENICA ORDINARIO

I ---f---,

I I I I

Gesù disse agli abitanti di Nazaret: "DJ certo voi mi citerete il prover­bio: Medico, cura te stesso. QuantO

abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche quI, nella tua

patrla!~. Poi aggiunse: "Nessuu profeta è bene accetto in patrla~.

L'assenza del maestro ;fa nascere il profeta

È bene per voi che io me, ne vada, diceva Gesù. Proprio perché egli è partito, lo Spirito Santo è venuto ad abi­tare il cuore degli apostoli ed essi sono diventati profeti. Prima di loro è toccato ad Etiseo vedere il suo maestro Elia salire al delo su un carro di fuoco, come dice la Scrit-tura ...

Solo allora anche lui è diven­tato profeta. Bisogna che il maestro se ne vada perché il discepolo si riveli e nasca il profeta.

RobL>rl Rlbel' 8LOJ05

Robf:rl Riber

Page 20: 2004

• • • - - - .. . tmmagtnt

per le nostre parrocclpe Anno C 8 febbraio 2004 50 DOMENICA ORDINARIO

8 febbraio 2004

8.C0201

5a domenica ordinario

Anno C

Le S, ,."

Prendi il largo! Prendi il largo e abbandona la terra delle certezze, che ti imprigiona nel passato. Dio t'invia nel mondo per far sof­fiare un vento di novicà. Prendi il largo e abbandona le vecchie abitudini, che ti impediscono di muoverti. Dio t'invia nel mondo per aJUlwKiare una primavera di libertà. Prendi il largo e abbandona rutti i dubbi che oscura­no la rua vita quOtidiana. Dio t'invia nel monòo per donare colori nuovi ad agrO giorno che viene. Prendi il largo e abbandona tutto ciò che ti trat­tiene ai bordi della strada. Dio t'invia nel mondo e vuole fare di tc un uomo coraggio­so, che non ha paura di usare le scarpe e di mettersi in vjaggio. Prendi il largo: Dio è g11. in cammino e ti precede. Non aver paura dei rischj: egli ti farà sentire la sua presenza rassicurame.

LucSleln

Se ti. fuCL Je(["- P"-ro~ cii Dw "-vra.L

nLi-([e ~te((e H-e( ci-eL Je[~ v~t~

5a DOMENICA ORDINARIO

Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allonta­nati da me che sono un peccatore'. Grande stupore, infatti, aveva preso

lui e quelli che C:L.u10 con lui. Gesù gli disse: "Non temere; d'ora in poi saraI pescalore d1 uomln.i".

Sfrontatezza e follia Dio rimette in movimento l'uomo, an­che quando è affaticato dal duro lavo­ro. Gli domanda l'impossibile, quando il possibile sembra già stato fatto. Dio ha questa audacia, questa sfrontatez­za! L'uomo accetta di riconùncìare quan­do tutto sembra ormai perduto. Si affi­

da ad una parola di speranza, anche se vive nel tempo del dubbio. L'uomo ha questa audacia, è capace di questa fol­lia! La sfrontatezza di Dio e la follìa dell' uomo possono donare a questo mon­do una luce di Speranza!

LucStein

Luc Sleill

Page 21: 2004

• • • tmmagz'!lt per le nostre parrocc/ut!

15 febbraio 2004 60 Domenica

Ordinario

Anno C

Le 6,17.20-26

60 DOMENICA ORDINARIO ;V"83

La vera gioia Come si fa ad essere felìcì quando si è poveri, affamate trisri e si subisce ogni gene­re di ingiustizia? Come si fa ad essere infeuci quando si è negli agi e si gode di una posizione sociale che tutti invidiano? Qual è la logi.ca? NelrAr.\rico Testamento la riuscita e la ricchezza erano considera(j i segni esteriori della riconoscenza di Dio verso il credeme. E ora, invece, diventerebbero i segni di

un allontanamento e di una mancanza di fede? Gesù continua a denunciare le nostre false sicure'LZe, il nostro fal-

D O O

so benessere. le nostre false gioie. La vera gio­ia si vive dal momento in cui si accoglie nella propria vita il Cristo, dal momemo in cui c'è comunione.Stiamo be­ne attenti perché il no­stro modo di vivere

può allontanarci da questa gioia. Cerchiamo di aver sete di que­sta comunione.

Ben.

l~ rtl u-rre~ io JlLe è il eo"'"'-tLl'I'Le",d:o J.e((.e >'Lo~t ... e ~ee(te tCi-.l.~"-te.

JJen

L'amore ti f~ risorgere Tu risusciti ogni volta che ti liberi da una situazione malsana, da lU1a rela­zione che ti degrada, dal desiderio del potere, del denaro ... tu risusciti ogni volta che compi la scelta dell'Amore. Risusciti ogni volta che vivi nel modo migliore il presente che ti è donato, sen­za preoccuparti del dopodomani. .. ogni volta che compi la scelta della fiducia.

~Beati vol quando gli uomini vi odie- Ben

ranoo e vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno

11 vostro nome come scellerato, a causa del FigIlo dell'uomo.

Rallegratevi in quel glorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cleli".

Page 22: 2004

• • • tmmagtnt P'7 Il! "ostrl! parrocchie

22 febbraio 2004 70 Domenica

Ordinario

Anno C

Le 6,27-38

70 DOMENICA ORDINARIO

È chiaro! Quando la misura di ognì rapporto sl:mbra c:ssere qudb del ,'dare pèr ricevere' nel rapporu buoni e dell'aocchio per occhio" nd rJpporti calth'i, ecco la proposta che Gesù f:t ai suoi discepoli. ma andll· a tUlti gli llol1lini:~Aruate anche i nemki, f,uc: loro dci bene e pregme pCf 10m", .\-1:1 allora è chiaro! [na cosa del genere è scandJJosa cd i.rreale! Proprio per quesro, però, vale I:l l'm:! di gu:rnJa.rla in faccia ... Quanto al male riconosciuto come m:l.k, e quindi da denunciare, ciò cile è in causa è il noStro anegg.iamemo nei con.fronti di dli lo commçrtt:. Possiamo rimanere all'imer· no dell,a sua logica oppure sorprcnd<.:rlo spczz .. 1ndola ... Entrare ncUa spirale dd male in cambio di male o us(.'Ì.rne ... [~1....--ciare che l'odio ci abiti oppure: accogJkre in noi solo la bootà ... Ma qual è 1:1. scdra che di't alla vita lKfsonak ed interpcrsonale un vcro a\'vc· nire?

) .. /II Berlfa

S3J J.JOJ

Va. m..onlo M.-teo e ~en.z,M.- 1"'i-fe1"'l.:m_ea.h

eel"C."- Ji...~er",-t"-m.e'1.:I::e ·hS(L e fi-ò(Le Ji- Du..

7a DOMENICA ORDINARIO

Gesù dl~sc alla rol.1..'1: ",\. chi ti per­cuote sulla guancia, porgll anche

l"al.tta. Da' a chiunque ti chJede; e a chi prende del tuO, non richiederlo. Ciò che voJelc gli uomln.l faccLUlO a

voi, anche voi fatelo a loro-o

jean-/14arle 8edez

Ma chi è l'uomo? C'è l'apparenza e la realtà, quello dle l'uomo sembr.\ e quello d1è t. Già l'Antico Testamento sottoline:\va che andle nel pitl malvagio dei re bisognava rispettare l'WlZÌone del Signore. Silll Paolo ci ricordi dle in Gesù Cristo rutti gli

uomini hanno ricevuto questa un:tione. Sono figli di Dio, amati da Dio, chiama-

Cristo ci fornisce dei criteri molto

semplici: siamo persone d1e giudi­(.--ano e condannano o che donano e per­donano?

jeaf/·,I!(/rle Bede:z 83jJ.105

Page 23: 2004

• • • zmmagznt per l e noslre parrocchie

25 febbraio 2004 Mercoledì

delle Ceneri

Anno C

Mt 6, 1-6.16-18

MERCOLEDì DELLE CENERI (>,'"83

Ceneri e risurrezione! Gesù si è facto cenere, rivestendo la nostra umanità, tino a morirne. Ma in lui, nel mi­s[ero della Pasqua, il Padre ha trasfonnato le ceneri in albero di vita.1\mo il percorso di Quaresima Con..<;lste nel seguire Gesù in questo ilinerJrio, accogliendo lo Spirito di risurrezione dle agirà anche in noi, per trasformare le nostre ceneri in ftori di prima­vera. La trasformazione è gii avvenuta in noi, ma come in germe: lo Spirito di vifa ci è stato donato, l'acqua del Battesimo ha fecon-daco le nostre ceneri, l'olio pro- y fumato del Battesinlo e della #-..V Cresima ba illuminato i no- ~ J7 stri voltì. Questo ci cook- h . risce già un'aria da risor- .f ti, ravviva[a ad ogni Eucaristia. Questo è il tempo della crescita e dei fmtti: la risurrezione deve anco­ra fare il suo lavoro per trasformare le nostre ceneri, ogni giorno. Ed è proprio qUCSl.'\ la specia­lità della Quare· sima.

83_0501

83_o503

L eLe»1.o.)~ac ... .)~ r-..... c....~ c....~cke. c....Je.ruuio c • .LLe. lA~ck~~-te. Jo»1.e.~~c.G.L~ re. .....

~ ~erv~~~ COH1..U-.H-i.-ttA-ri.

e (e ricki~te d.ei frfi.-te((i fiiL foveri. ivlarc~1 M"tzger

Gesìl disse ai suoi ruscepoli: ~GuardaIevi. d.1l praticare le vostre buone opere

davanti agll uomini pcr essere da loro ao:uniratl ... Quando dunque fai l'elemosI­na, non suonare la lTOmba davanti a te,

come fanno gll ipocriti nelle siruIgoghe c nelle strade. Quando invece [U fall"e1e­

mosina non sappIa la ma slnlscra ciò che fa la tua destra. perché la nla elemosina

resù segreta".

Preghiera, elemosina e digiuno

Preghiefi\, elemosina e digiuno: queste tre realtà, evocate da Gesù, rappresen­tano tre ambiti del comportamento umano, cioè l'artenzione a Dio, La relazio­ne con gli altri e la cura deUa propria persona. Quali sono i nos(ri atteggiamenti al proposito? Che cosa cerchiamo? Desideriamo agire 50[[0 lo sguardo del Padre che è nei cieli, prendere delle iniziative che gli piacciono, cioè ispirate dallo Spirito, vogliamo compiere delle azioni che permettono al Cristo di rea­lizzare la sua opera di salvezza attraverso le nostre mani? Morcel Melzgel"

Page 24: 2004

• • • tmmagz"!lz per le no,trl! POYYQ d "

29 febbraio 2004 la Domenica di Quaresima

Anno C

Le 4, 1-13

l a DOMENICA DI QUARESIMA

Chi è il nostro maestro? Ecco un tempo d)~ d \;en<:: o[fcno per f.tn; li punto: quali sono le nostre tcm.,zioni? Chi dirige b nostra vita? Si r:lcconr.:t che un vilJa:!.tio C .. I C $ì vicino ili:! santità me il di~volo dovcrw inventare un metodo ouovo. In un primo tcmpo as unse uo'apparenla mollO diaholiCl pC1'l"h'; \"\Itti In rico .. nosces...;ero. Poi, in gnrI pompa., Im'it!) .gli abil:mtl a compiere il bene. SraV3 selllprt:" ,"ic:inu alla chiesa c li supplicava di and:lrt:" a. prcg-;lI:e. Pt:r non oblx:di~ al diavolo gli abitami dci villaggio si mlSt:To :I fare il comr.uio di quello cile egli donllnd:Jv,L fu Il loro gran<..le sbaglio e la v ilforia. dd IDak. Noi non possiamo ~Sscre orknl.aLl ù;,,] rifiuto di questo o di quello, ma da. un sì a Din. Non ]J()~~ì:lml) essere ossessionati dal m:!.1c e d:!.1 bi~ 19no di ritill .. tarlo. pcrché in questo caso il nJ:llt l' il .~1I0 rifiuto finirebbero <.:oU·csst::rc· I nostri Illileslri. E noi non abbiamo me un solo M;lt:~Lro, il Cri:;"(o. Ciò dle ci salva t: La fede. lIludt'r.;i ùr (;trcl"!;t da soli. di riuscire :l liberar.;i U:tJ m.1h: con le !10~t re fi)17 ' L: il peggiore dei mali. Non sono l noslri ~t-"r-/j <.:he ci sal .... ano, (11.a raZione 1- ruplice e lib ' rJIllt:, di Dio in noi. uo Dio cbe Uince lo noi ~econd(j i ~il <.:he gli diciamo. Abbiamo qUarartl:l ~orni pt:r fan: iJ pUlito c n :rificare chi è v<:.'r.10lt:Dte il uoS!.ro ma '~t!'u, ..

". ~ .

B~oSt."- t~i..c.ol·,,("-r~i.. cke. -tI A

"- f:.ut-b..l,",,-e((i.. c..k..e. r,.c... i..1'1.c.o,.,{,~"-±o 4tiM

~(J~""voL er""1"-e(L cke co"'-o~cev"" WLe5(W ("" B~~~u... C<.H1...0.sccre Lc r"«"~o Le Ji D i_o -SCJo"LZ,"- co..lu..c...re i..L Vv-[,o ,Li D i..o I",-~Ht. .se ,Ave co.. Jo1...U U.u. .

l a DOMENICA DI QUARESIMA

Dopo il batteslmo, Gesù, pieno di Spirito Santo, fu condotto dallo

Spirito ncl de:scno dove, per quaranla g,lornl, fu tcnlato da

dlavolo. Dopo aver esaurito ogni specIe di tent:a7Jone, il diavolo si allootanò ili! lui per rltonure al

tempo fissato.

.lenTI Dt>vl"/cllrll

Solo tamore di Dio salva Il cristiano non è uno che ama la sofferem.H e la cerca, e quesro neanche duran .. te la Quaresima. La sofferenza non salva. È ['amore di Dio che s..LlVil. Ma rifiut .. 1Ie la sofferenza talvolta signLf:ìca rmutare di amare ~ Dio, di amare il proprio prossimo. Agire da cristiani non significa fuggire o cerclre la soffe­reQ7.2: caouninare die .. tro a Gesù sìg:oifica af· fromare la strada, in qualunque modo si presenti ..... E quando la strada diventa un lago ...

je<l11 De/lJ"leudl

SJJ)(j{}5

Page 25: 2004

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

- - ~- - - - - - -- -

10 febbraio 2004 4a Domenica Ordillario

Allora Gesù disse agli abitanti di Naza­ret: "Di certo voi mi citerete il prover­bio: Medico, cura te stesso, Quanto ab­biamo udico che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella ma parria!", Poi aggiunse: "Nessun profeta è bene acce([o in patria",

7a Domellica Ordinario

Gesù disse alla folla:~A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ri leva il manteUo, non rifiutare la tunica, Da' a chilmque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo, Ciò elle volere gli uomini facciano a voi, anche voi fate­lo a loro",

Mercoledì delle Ceneri

8 febbraio 2004 5a Domenica O,'di1lal-lo

Simon Pietro si gerrò alle ginocchia di Gesù, dicendo: ~Signore, aUomanati da me che sono un peccatore n, Grande stupore infaui aveva preso lui e tutti quelli che erano .insieme con lui, Gesù disse a Simone: "Non cernere: d'ora in poi sarai pescatore di. uomini",

25 febbraio 2004 Mercolem delle Ceneri

Gesù disse ai discepoli:uGuardatevi dal prdticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro amntirarL Quando dunque fai r elemosina, non suo­nare la tromba davanti a te, cOme fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e neUe strade

per essere lodati dagli uomini, Quando invece ru fui l'elemo~ina, non

sappia. la ma sinistra ciò dle

fa la tua de­stra, perché la tua elemosina resti segrera" ,

Minist:ranti

IMMAGINI DOMENICALI N°83

6a Domenica Ordinal"io

"Beati voi quando gli uomini vi odie­ranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vo­sIro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo, Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vo­SIIa ricompensa è grande nei cieli",

1 a DOllumica Quaresima

o

Dopo il suo battesimo, Gesù, pìeno di Spirito Santo, fu condorlo cL1UO Spidto nel deseno dove, per quarama giorni, fu [entaro dal diavolo, E dopo aver esauri­lO ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato,

PER LE CELEBRAZIONI

Ministranti

Page 26: 2004

• • • zmmagtnt per le nusf"re />0770.·"11 ie. DOMENICHE DI QUARESIMA: PRIME lETIURE

1 a DOMeh,ica di Quaresima

Dt 26, 4-10

II saCt:rdOIC prenderà la cesta dalle rue manJ t: la deporrà davanti all'alta(\; dci Signon: ruo Dio c ru pronunccmi quc· <;\<.; parole davanti al Signor<: ILIO Dio: ,\Ilio padre era un Ara01eo errante ... 01<1, ccco, io pre..'<:nto le primizie dei mur.1 del suolo che tu, Signore, mi hai d3\O.

BJ JJ81.12 2a Domenica di Quaresima Gn 15,5-12.17-18

Poi Dio coodusse Abrarn r·uorl e gli dis­se:"Guarda lo cielo c conIa le sleUe, se riesci a contarle" e soggJ unse: "Tale sarii la rua discendenza'·. 1~g1i credcne al Si· gnore. che glielo accn.:ùitò come gjU5li­

zia.

3a Domenica di Quaresima

Es- 3, 1-15

1'''83

Or., Mosi': slava pascolanJo il grq.:gt: di Tetro, suo suocero, sacerdolc di MaJian, c conJllssc il besriame oltre il Je.scno c arrivò al manIe tli Dio. l'Oreb. L'angdo del Signore gli apparve in lLn.1 f!allllll:l

di nloco in mC7.20 a un roveto. Egli guardi) ed ecco: il roveto ardcva nel fuoco, ma quel raveto non sI consuma· va: Il Signor<: vide dlC si era avvicinalO per \etlcrc e Dio lo dtiamò dal rovctQ e ùis~L·\los(:, Mosè!". Rispose:- Eccomi! ~ .

IU()8().J 4a Domenica di Quaresima Gs S, 90.10-1 2

tU ONO- 5a Domenica di Quaresima Is 43,16-21

Si accamparono dunque in Gàlg..1b gli lsradili e celebrarooo la pasqua al qwmordici del mese, aUa sera, nelli slcppa di Gt-rico. 11 giorno dopo la pasqua mangiarono i prodoni deUa rcg,ionc, azzimi c frumento abbrustoLico in qudlo Stesso gior­no. La manna cessò il giorno dopo, come- c:.'isi ebbero mangia­tO i prodonj dclJa terra; in queU'anno mangi;lrono i frutti deUa terra di C:ma.an.

/

Cmì tlicc il Signore che oferì un:, .~(ra(h nd mare e un St:n· tilTU in mezzo ad acque possenti ... Ecco, faC<.io una C05.:L nuo­va: proprio ora germogl.b, non \·c ne accorgete?

Page 27: 2004

• • • zmmagznz In: r hr /lQ:; /re parrocchù' 'Febbraio 200.if ' VIAGGIO NEI PAESI DElLA BIBBIA

\ 8.>

Le migrazioni dei patriarchi I racconti sui patriarch.i COl1ÙnCÌano col capi­tolo 11 clelia Genesi. Appartengono alla tradi­zione orale ed è piuttosto difficile distingue­re ciò che appartiene reaJmente alla stOlia. Tuttavia gli storici comunemente ammettono che le migrazioni siano cominciate verso il 1800 a. C. a causa di sposramenti importanti che a quell'epoca avvennero neUa valle deU' Eufrate. E questo è corroborato da alcuni in­dizi sulla società dell'epoca, reperibili nella Bibbia.

I patriarchi più importanti sono:

Abramo: suo padre abbandona La città di Ur per risalire la ricca valle dell'Eufrate. È arri­vando a Carran che Abramo riceve la chiama­ta e la promessa di Dio (Gn 12). Egli allora raggiunge Sichem, prima eli soggiornare, as­sieme a Lot in Egitto a causa di LUla carestia. Di rilorno si stabilisce a Mamre, vicino ad

Ebron. L'Antico Testamenro ci ricorda anche r episodio eli Sodoma e di Gomorra. Abramo ha due figli: Ismaele (nato dalla sd"Ùava) e Isacco (nato dalla moglie, Sara).

Isacco: risparmiato da Dio mentre stava per essergli sacrificato, Isacco prende in rnogllie Rebecca. Vivranno soprattutto a Beer-Sheba, ai bordi delle terre colt.ìvate.Avranno due ge­melli: Esaù e Giacobbe . U secondo usurperà la benedizione del padre al figlio primogerllilo.

Giacobbe: è riconosciuro come l'antenato delle tribù che hanno formato il popolo d'Israele. I raccont.i mostrano come egli sia nomade: talora a 5ichem o a BeteI, altre volte presso il Giordano, al guado di Yabbok. Gia­cobbe ha due moglie: Lìa e Rachele.Avrà do­dici figli che sono gli antenati delle dodici t.ribù d'Israele .

Tbierry Lllrdwr

TURCHIA ~ AfP"'

----_ .. -_ ... .. ,..

Mar Mediterraneo

/' . :"/IAleppo

eHamat

SIRIA Deserto di Siria

• Damasco ,(' r ,.1 ,

Acor ; .,,~' .~ ,,-' \ r /' ì

" , , '.; enùeJ. ... ··' \

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Assur

IRAQ

IRAN , ,

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, Olor- . Sodoma ~., .... --- -' '.-. -. _ Siche~. ila ok ~.-

Betel. ds..o Gomorra __ ,' -' •..• -. _'. Salem .-." -_o

Ebron - ,(. '-,

G ~ , \ era' . -.- .

( ~eer- heba \. ARABIA SAUDITA 1~I\AE~~ GIORDA.'.\

',$1'-. :" ~ NIA ..--4:d'- ' /

'. \ , . ,

\

Page 28: 2004

• • • tmmagtnt PCI' le nosfl'e />arrocch ù'

Biagio (IV secolo)

Festeggiato il 3 febbraJo

Vescovo di Scba...qe, in Armenia, si ri tira in Ull luogo isolato. Poiché sì rifiuta di S:lCrifiorc agli idoli, viene sottoposto a tortura e poi decapitato. La Leggenda racconta che i crist.iani e andlc gli ani" mali andavano alla sua grona per f-arsi benedlre. Avrebbe: anche guarito un ragazzo che stava per morire, soffocato da una spina di pesce. Sarebbe stato torturJto con dei penini di ferro. Per queste ragioni è considerato il patrono dqpi animali, ùei cardatori e viene invocatO comro i mali della gola.

UOOJ

Febbraio 2004 IL NOSTRO PASSATO N"S3

n Tempio di Gerusalemme Colei dlt: h~ <lisc~~10 ~~~~~~~~~~~~~~~~~[~1fq l'HuMus Dclici,1runl ha

r:lppresenl:tlo in modo molto espressivo Il Tem­pio di Gerus~lklllme. in

rum:: le SUl: conlponenti. Tutt'attorno 5i n ;de il po" ,polo, uomirti c donne in,

sieme. In allO il ~ S;mlO dci $:uni- che conli~nc l'Are..!

deU'Alkanz.l e che Ì:: chiu­

so d1 un vdo. Più In bas­so, il "S;mIO" con In l~vol~ dei pani (kUa proposi.lio" nt: e il candt'!lerc ~. sellt'

br.lcda.l\.m;, CjIK'.';I:l JY.IMe

del Tempio t: cilL'ondau da un muro. Nd cortile si Ln"v:1no 1';11· t:lfC dei sacrUìc:i c: Il ~MlIre di bronLO -, un f!"\ndc b:,·

cile d'acqw per Il' :tblu· z.ioni.

Si entra in CJlIl'~IO com"

plesso :m r:lve.rS(I la . rOM a

Bella". /:'..tmold

Veronica (I secolo) Festeggiata localmente

il 4 febbraio

Secondo una tradl'ljone d1e non può essere verificata, una donna di nome Veronica (nome che può essere staro formato a partire dal gn:co~vera icooa­che vuoi dire "autentica immagine) avrebbe asciugato con un vdo il volto di G<..'"Sù lungo la via dci calvario. L'im­magine di questo volto, coperro di su" dare e di sangue, s,arebbe rimasta im" pressa ne) lino. Molre riproduzioni di tale immagine circolarono più rardi in Europa. Una leggenda fa di Ve.ron.ica la sposa di Zaccheo,assicmc al quale essa sarebbe andala ad evangelizzare l'Aqui­t:mL1.. UQllJ

Girolamo FmiHani (morto nel 1537)

Festeggiato 1'8 febbraìo

Era un nobile veneziano. Pieno di com· passione per )'infan7ja abbandonata, fondò a Snmasca (\'icino a lkrgamo) I.a -Congregazione dei Chierici Rq.:olari­(ancor oggi ch.iamati -SOO:u."dli·'). Questa cOl1gregaziooe è dt:dilJ. all'edu· Guione ùella gioventù e si occupa 1.11

panicolan:: ùei r.tg;tZ7j senza famigJia,

Page 29: 2004

• • • tmmagznt per i YlO,; /"'!. PtJI'7fJcch à! Febbraio 2004 VIVERE LA QUARESIMA

~LUJOJ

Il programma della Quaresima è racchiuso in poche parole: "Cambia[e vita". I profe~

ti, Giovanni il battista e Gesù stesso hanno continllato a rivolgere ai loro contemporanei queste espressioni: "Convertitevi~ Fate peni­tenza! ... ".

Durante la Quaresima questo tema ritorna più volte, con insistenza, in particolare nei brani evangelici.

Rendendosi conto di aver preso una strada sbagliata, il figlio prodigo ritorna da suo pa­dre:" Padre - dice - ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre non gli dà neppure il tempo di finire; è talmente con­tento di aver ritrovato suo figlio che organiz­za LIlla grande festa (Lc 15, 1-32,Vangelo della Quarta Domenica di QuareSll11a, anno C).

Sorpresa in flagrante adulterio, una donna viene condotta dm'-anti a Gesù. Non dice ruen-

,\ 8. ,

te, ma il suo silenzio è pil:1 eloquente di tutte

le parole di pentimento. Gesù la perdona:"Va' - le dice - e d'ora in poi non peccare più~" (Gv 8, l-l I, Vangelo deUa Quinta Domenica di Quaresima, anno C).

Durante un pasto, al q uale Gesù è stato invi­tato, lma donna di cattiva reputazione mani­fesGl nei riguardi dj Gesù un'immensa tene­rezza. Proprio perché ha mostrato molto a.more, Gesù le perdona i suoi numerosi pec­cati:"La tua fede ti ha salvata. -le dice - Va' in pace" (Lc 7, 50).

Sia.mo tutti peccatori. Dio attende da parte nostra solo lm gesto per perdonarci.

L'imposizione deUe ceneri ci richiama a questa realtà. Solo Dio può trarre dalle cene­ri del nostro peccato Wla nuova vita. Solo Dio può liberarci dal male e fare eli noi crearure libere e felici.

Rov('r(o '-mlrl"'l

Page 30: 2004

Un congegno: "E

ssere felici"

Essere felici: è q

uello

che D

io vu

ole p

er og

nu

no

di noi, è qu

ello ch

e dev

e leg­g

ersi sul vo

lto di ogni cristian

o. T

i p

rop

on

go

di CQ

struire un piccolo co

ng

egn

o ch

e man

ifesterà tutto

qu

esto. ~

Ti serve: un foglio di cartoncino. le forbici, dei ~c:===:::=:::::::>~~

Pre

hiera:

pennarelli o dei pastelli colorati. una coro ~ ([l::::>

dicella o un filo di lana, dei ba· stoncinl di legno. ~

g 1.

Ritaglia

nel ca

rton

cino

alcu-~I

ni cerchi. <>:

2. Disegna su una faccia del cerchio un vo

lto so

rridente e sull'a

ltra un

volto

triste o piangente.

3. Atta

cca ogni \/olto a

ll'estre

mità

di un bastoncino di legno. servendo·

ti di una cordicella. 4. Fissa una cordicella anche al centro del bastoncino p

er p

ote

r cone­garlo ad un allro bastoncino.

Ora puoi sb

izzarrirti a collocare nel tuo congegno m

olti personaggi che rappresentano i tuoi am

ici o i tuoi familiari.

Beati q

ue

lli che ascoltano lo p

aro

la

di D

io e lo mettono

in pratica. G

razie, Signore, per il tuo amore,

che mi accom

pagna, mi riscalda il cuore

e mi rende felioe in ogni m

omento della vita.

Grazie, Signore, perohé m

i insegni ad essere con quel che possiedo e

001'1 quello che sono.

Grazie, Signore, perché m

i aiuti a rendere felici gli altri, attraverso i consìgli che posso regalare, attraverso i servizi che posso com

piere e con il m

io ascolto.

Solu~ioni: Am

algam

a: Beati. profetI. discepoli, poveri.

Riv

ista m

en

sile p

er i

rag

azzi

N°47 F

ebbraio 20

04

Tu

tl: Thle

rry lote

h,,,

Beati voi!

disceso da

lla m

on

tag

na

con gli apostoli, sì

I un

I . C

'era una gra

n m

oltttu

din

e d

i gente. Alzati g

li occhi verso i discepo-

Gesù dicevo: "B

eoti voi poveri, perché vostro è il regno di D

io. Beati voi che

ora evete feme, perché serete saziati. B

eati voi che ora piangete, perché ride

re­

te. Beati voi q

ua

nd

o g

li uo

min

i vi od

iera

nn

o e v'insulteranno a causa del F

iglio d

ell'u

om

o. R

allegratevi In qu

el g

iorn

o p

erch

é g

ran

de

è lo vostra ricom

pensa nei delL M

a g

ua

i a voi, ricchi, perché avete già

lo vostra consolazione. G

uai a voi che ora

siete saz~ perché avrete fam

e. Guai a voi che o

ra ridete, perché sarete a

fflitti e pia

ng

rete. Guai q

ua

nd

o tutti g

li uo

min

i dira

nn

o b

en

e d

i vol ... ". (L

uca G, T7-2G

)

Page 31: 2004

~ , ,

Ca

ri am

ici,

la Q

uaresim

a si avv

icina. C

i pre

pare

rà alla g

ran

de fe

sta

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ua.

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i di \/oi nOn p

iace far festa, eSS

ere felice? Gesù

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rop

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din

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iamo

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nifica.

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rola

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li· cita

". E il d

iscorso

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appena letto

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ina

passa sotto

il nome d

i "di­

scorso

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lle

Be

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din

i"' p

erch

é

Gesù

co­m

incia

più volte

con la parola "Be

ati" ...

Gesù

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seg

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e

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dip

en

de

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ue

llo che si

po

ssied

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ricco o p

ove

ro) né d

a q

ue

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o con­te

nto

). La

vera

disg

razia

non co

nsiste

ne

l ma

nca

re

Ora

. p

er

esse

re

felici. b

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na

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sé. il

biso

gn

o di

esse

re

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il b

isog

no

di 010 che co

nso

la e che

pe

rdo

na

. G

esù ci insegna che la vera

felicita

non di·

pe

nd

e d

alla

ricchezza o da

lla g

ioia

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iam

o sulla te

rra e ci p

rom

ette

che

la vera

fe

licità a

tten

de

inn

an

zitutto

colo

ro che han·

no fame. che so

ffron

o. che so

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pe

rseg

uita

· ti. È

la no

stra rico

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en

sa nel re

gn

o di D

io.

Dis

ce

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i qu

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e cosa o nel so

f­frire

, m

a ne

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r trop

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erch

é a

llora

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n si

ha più biso

gn

o di nien­

te. No

n si ha nem

-m

en

o

fam

e

e se

te

di D

io e

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ore.

DlscìpuLUS Q

ue

sta

pa

rola

vie

ne

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latin

o

"discip

ulu

s" che sign

ifica "a

lun

­n

o". Il d

iscep

olo

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i che

se­gue vo

lon

taria

me

nte

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p

er

form

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zie

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sue

parole. ai su

oi g

esti e

/o ai su

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scritti. C

om

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lta. O

gg

i tocca

an

che

a te sce

glie

re d

i seg

uire

Gesù p

er essere suo

disce

po

lo o

pp

ure

di

me

lterti p

er

un

'altra

stra

da

, pe

r ese

mp

io quella del denaro. M

a

atte

nto

: corri il risch

io che la

tua felicita

sia d

i bre

ve d

ura

ta.

Pro

feta

: Q

ue

sto

term

ine

è di

orig

ine

greca:

"pro

" C

che vuo

i dire

"da

van

ti") e "fem

i" (che

vuoi d

ire "p

arla

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e "co

lui che p

arla

a no

me

di D

io".

Il pro

feta

viene chia

ma

to d

a D

io ed è colui

che po

rta al p

op

olo

la sua parola. una pa

ro­

la che ved

e il p

assa

to, m

a sop

rattu

tto in

ter­

pre

ta

il p

rese

nte

e

cog

lie

le conseguenze

che si pro

du

rran

no

nel futu

ro. Il

pro

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sa che b

isog

na

con

vertirsi p

er e

ssere

fed

eli a

Dio. G

esù vien

e sp

esso

ricon

osciu

to co

me

un p

rofe

ta.

An

che

nel testo

di o

gg

i eg

li pa

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me

un p

rofe

ta. In

cora

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ian

do

colo

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e sono nel

biso

gn

o e rim

pro

vera

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o q

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lli che si son

o

messi p

er una stra

da

sba

glia

ta. Le p

erso

ne

di so

lito lo

asco

ltan

o e g

razie

a lui mo

lti camo

bia

no

vita e sono sa

lvati.

La ricetta

de

lla fe

licità

P~eparazione: Mettere in una grande te

rina: I Kg d'am

ore, 50

0 g

r di gioia (Gal

5,

22

), aggiungere 100 g

r di pazienza,

100 gr di bontà, 100 g

r di benevolenza,

una gran quantità di fede, 100 gr di dol­

cezza e 2

50

gr di

dominio

di sé. N

on dim

enticate qualche spruzzo di simpatia,

un pugnetto di umiltà, una presa di spe­

ranza, una

misura

consistente di buona

volontà, 4 cucchiai di prudenza, un

bel po' di oarità,

un pacchetto di tolleranza

(Ef 4. 2: 9

all4

8. 5: Pr 11. 12: G

b 19, 17). M

escolare bene fìno ana gioia

perfetta.

Versare su un piatto di buon um

ore e far cuocere nel forno della fraternità, quindi servire.

Buon appetito

e che Dio vi

benedica!

I:am

alg

am

a

Per p

assare un mo

men

to d

iverten

te, cerca ora di tro

vare, serv

end

oti delle definizioni, le

paro

le del Vangelo co

rrispo

nd

enti. Ti av

verto

: dovrai rimettere le lettere nel g

iusto

ordine!

• Gesò chiam

a ognuno di noi ad esserlo: E T

BA

I

• È attraverso di loro che D

io si rivolge a noi: O R

P T

E I F

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ati a seguire Gesù: I C

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i destinatari del Regno: V

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Icone

Per realizzare queste icone di grande qualità è stata utilizzata una tecnica di impressione. elaborata e perfezionata per oltre IO anni. Più di 50 operazioni di stampa sono necessarie per rendere !'intensità e la luminosità dei colori autentici ed evitare ogni traccia di sgranature. Gli effetti dorati sono ottenu­ti dall'aggiunta manuale di sottilissimi fogli d'oro.

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Numero 84 Marzo 2004

Anno C

12/20 3

• •

per le nostre parroc __ ----------'

Questa Immagine è disponibile come copertina I" chlUIO: A5) per Il vostro bollettino parrocchiale. Ordine minimo: 100 copte.

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All'insegna della misericordia

Questa Quaresima (dell'anno C) è chiaramente un annuncio di misericor­dia. Nella pazienza del vignaiolo (3a domenica). nell'abbraccio tenero ed esultante del padre (4a domenica), nel gesto di Gesù che sfida coloro che sono pronti a lanciare le loro pietre e rimanda libera l'adultera (Sa dome­nica) noi possiamo intravedere la bontà di Dio, la sua disponibilità a perdonare, ad accogliere, a ridare vita. Il perdono è, come dice la parola stessa. un dono superlativo, eccezionale, immeritato. Ognuno di noi, quando riconosce il proprio peccato e ne prova un sincero dispiacere, awerte come una grazia, e una grazia grande, l'essere riammesso alla comunione con Dio e con i fratelli. Ognuno di noi, quando contempla la croce di Cristo. può ben misurare gli effetti devastanti del male, della cattiveria, del rifiuto di Dio, ma anche la potenza dell'amore che arriva a sacrificarsi, ad offrirsi fino in fondo. È la grazia u a caro prezzo": un tesoro prezioso che non può essere trattato con sufficienza o dilapidato in modo insensato. Chi ha sperimentato su di sé questa grazia, chi ha ricevuto guarigione e forza dalla misericordia di Dio diventa, a sua volta, un operatore di riconci­liazione. È vero: non si è disposti a perdonare, se non si è convinti di aver ricevuto un perdono abbondante quanto immeritato da parte di Dio. Questa Quaresima vuole portarci su questa strada: strada di grazia, strada di conversione, strada di vita, awentura di un cuore pacificato, che sa dif­fondere e costruire pace.

.kc,.~~ sac. Roberto Laurita

LA SELEZIONE 'DEL MESE

CD-ROM con i numeri 82-83-84 della Rivista "Immagini per le nostre parrocchie" Ecco finalmente il CD-ROM di "Immagini per le nostre parrocchie" . che reca immagini e testi dei numeri di gennaio. febbraio e marzo 2004. Per facilitare l'utilizzo delle immagini accanto ad ognuna di esse figura un numero di catalogazione. Le immagini sono nel for­mato EPS (vettoriale), TLFF (bitmap) e GIF (bitmap utilizzazione più facile di TIFF), il che permette una facile utilizzazione da parte di lUtti i software. [ [,esti sono nel fonnato "testo" (TXT). Il CD-ROM è compatibile ~ìa con ì PC che con Macintosh.

TRE POSSIBILITÀ:

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NB: • 11 CD-ROM vre1le fOn/ilo assieme alla nllista: 11011 può essere vmduto separalamellte. • Arriva oglli tre mesi: il prossimo sarà assieme al numero di giugno 2004.

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IL CALENDARIO DEL MESE:

Per tuffo il mese di marzo Intenzione di preghiera suggerita dal papa: "Per il rispetto delle terre. delle culture, delle trodtzrol'\l e del diritti cei popoli autoctoni e la realizzazione di un'aulern;co armonio tra essi ele società nelle quali vivono".

Dal 3 al 6 marzo a SMgUo (Spagna) Seminano intemozionale agonizzalo dall'Istituto SloliCo Domenicano (Roma). Temo: I domenicani e l'Inquisizione modema in Spagna. In f1)rtogaUo e In America.

24 marzo Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri.

n nQ5li'O ...,...,-b;lo è !<tal .. idEato c !niluppnlo per ogni aUirilà pastorale a tirotura, UmltalA.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redu.ione: Sac. Roberto Laurita. balia Telefono: &13·" /86116 Posta: EDIZIONI OBELIA. B.P.15

F·67610 LaWanl2enau(Fl1Incia) Abbonamenti: Thl.: 800-781378

Fax: 8(}()·791375 (numel; \'erdi) email: editiolls.obelì[email protected]

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• • • zmmagznt per le n"s/re jJa1.,-occhic All1l0 C 7 marzo 2004 20 DOM E N ICA ~-='-~"-""".......,~--'

20 DOMENICA DI QUARESIMA

Pietro e i suoi compagni videro la gloria

di Gesù e i due uomini

che sravano con lui . Le 9, 28b-36

/,<"'84

... E bello per noi stare qui ..

51. dobbi..'IItlo anunenerlo: tUlTi noi abbiamo sperimcnt:uo quei momenti meravigliosi in cui vom::mrno che runo si [em13ssc e resta.'iSe così per sempre.

Momenti di giO~1, di picneua, incontri si~i.fiC:Ilj,,;, esperienze di luce. di frJlemi~ dlt accendono il cuore.

Momenti qu<lSi magici. in clii rutto acquista senso e i dubbi sembrano scomparsi. inghiOtliti dalla fiducia e dalla speram..a.

Sì, per ognuno di noi c'è st:ItO un momeTabor in Oli ;!1)biAmo sentito Dio vicino e ognuno si è trovato di Crome alla tentazione di fcmlmi. di l'CStare.

di blocctrC runo.

"'la la luce ci è stala donaCI proprio pcr andare avanti, per scendere d.1.l monle c raggiungere La collin:l del Calvario. Quando arriva roscurièl solo la Parol:! ci accompagna c guicL1 i nostri passi.

. , I ' j / '. \; \ I 1/ // / R.l.auri/a

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\ .... ~1! .. " ~~ ~~ --~------~ ._--- ___ o

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cke. L.»'Lfortu. ~e. S"-Òe (u. "1..ot±e?

ALLiu.-l'tLO vi-~-f:o lu.- (<<-ce e l«-~-f:o • CL

2a DOMENICA DI QUARESIMA

Mt:Dtre Gesù pregava, 1/ suo volto cambiò d'aspe no e la sua veste divenne caod.ida e :lfolgoral;lte. Ed CCCQ due uomini parlava.-no con luè er;wo Mosé ed lilla., apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartlta che avrebbe portato a compi· mento a Gerusalemme. PIetro e i ~"Uo; compagni videro la gJorL.1. dl Gesù ed I

due uominl che stavano con lui

Roberto Lauri/CI

Ecco la nostra missione La nostra fede in Gesù è confermata da Mosé e da Elia.

Gesù infatti è proprio colui che è SL1.[O annunciato dai profeti. A noi il compito di proclamarlo con voce alta e forte,

a tempo e fuori tempo, oggi e domani. Thtti i giorni della settimana! E anche dopo la Quaresima... A. Donius

84j;!{)5

Page 36: 2004

• • • tmmagznz per le nostre parrocchie Anno C 14 marzo 2004 30 DOMENICA QUARESIMA

30 DOMENICA QUARESIMA

«Padrone, lascìalo ancora quest'anno e vedremo

se porterà frutto per l'avvenire;

se no, lo taglierai». Le 13, 1-9

Ma cos'ho fatto io al buon Dio? Quando accadono delle catastrofi, quando sopravviene una disgrazia, quando la morte ci strappa tma persona cara ... noi cerchiamo spontaneamente un colpevo­le e, mol[Q spesso, il colpevole designato è proprio Dio! "Perché) Perché proprio a me? Che cos'ho fatto per mericarmi tutto ques[Q?". Nel vangelo Gesù non risponde a questi interrogativi, ma invita .. ,alla cooversio­ne, cioè a cambiare il nostro sguardo e il nostro cuore.Allora capiremo "dall'inter­no" che Dio non ha crea[Q il male e la sofferenza, che non si rallegra della morte di qualcuno. Egli accompagna l'uomo con una presenz,. colma d'amore e gli indi­ca la via della vita.

Mgr OJr!slùm KralZ

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tu- r"--z'LelU-."-- J-i- Div ~ ~-6A"-OrJi~Y~r.erek~ i( ~K.O ,,--,,"-ore rer "'-OL

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[,J,U~u.- u.-((u.- r-0rt:u.- JeL l'l.O~ho cu-orc. M l' Christian Kratz

30 DOMENICA QUARESIMA Ua tale dl5Se al vigoalolo: "Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti ~-u questo fico, n'la non ne trovo. Tagl1alo. Perché

deve sfruttare Il terreno?". Ma Il vigna.lolo rispose: "Padrone, !ascIalo ancora

qu~r'anno, finché ;0 gli zappI anorno e vi mena il concime e vedremo se porte:r .... frutto per l'avvenlrc; se no, lo taglieraJ".

Gesù è la risposta Gesù è la risposta di Dio allo scandalo del male: in lui il Creatore si impegna, accanto all'uomo, assume la condizione umana fino in fon­do, accetta di subire la passione e la morte per amore.,. E noi abbiamo l'audacia di credere e di testimoniare che la tomba si è aperta, che una speranza è possibile, che ad ogni uomo che accon­sente all'amore è offerto un futuro... Mgr OJl1slinn Kralz

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• • • tmmagznt per le aostre /JarroccJl1é Anno C 2"1 marzo 2004 40 DOMENICA DI QUARESIMA

4a DOMENICA DI QUARESIMA

Lo mandò nei campi

a pascolare i porci ...

Le 15, 1-3.11-32

Banchetto di riconciliazione "Padre, ho peccaro contro il Cielo c contro di te .. . ": ecco cosa riconosce il .figlio prodigo nel vangelo di questa domenica. Confessioni come queste non mancano nelle nostre liturgie: "Signore, pietà ... Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi ... Anche a noi, peccatori, ma fiduciosi oella ruainfinita misericor­dia . .. Rirnc[[i a noi i n.ostri debiti. .. Non guardare ai nostri peccati. .. Signore, io non san degno . . . ". Sono ru((e parole che fanno parte integrante delle celebrazioni. E

ogni voi (a, dopo averle intese, il Padre ci ìnviw aJla tavola del suo Figlio, il cui sa.ngue è stato versaw per

la mol(iluditle, in remis­sione dei pecca(i . L" Eu­

caristia è un ban.­chetto dì ricon­ciliazione che ci unisce a Cristo e :Ilio stesso tem­

po ci purifica.

Marcel Melzger

84 0302

Dw fe(;Lcle, "-Oi-. ti-~e~~~ f"""-z, i-e re .. ( ... te ....... r .. a """" ....... L>1- CM:L CL k"'L u-cco(i:L O

cLoro iL "'-.o.d:ro BU-H~i-,,"-o: ('E"-c~rti~. ,\-farcel Melzger

4a DOMENICA DI QUARESIMA n figlio gli dlsse-: -Padre, ho pecatto

conU"O U Cielo e. contro di te; non son più degno di essere chiamalO tuo I1glio".

M2 il padre cfisse. al servi:

Riconciliazione: missione essenziale La riconciliazione è una missione essenziale per le nOStre comunità . Fin dagli ini7J, Dio sresso si è impegnato in quesm progetto e lo realizza di domenica in domenica, nelle nostre assemblee, invitandoci a partecipare attivamente, "menendo sulla nos(ra bocca la parola della dconciliazio­ne (San Paolo), quella che ci viene ispirata dal­lo Spirito della Pace.

/l-Iorcel Melzger

S4jl.105

Page 38: 2004

• • • zmmagznz J>E:Y le nostre parrocc,-"h l""e __

50 DOMENICA DI QUARESIMA

«Chi di voi è senza peccato,

scagli per primo la pietra contro

di lei». Gv B, 1-11

5a DOMENICA DI QUARESIMA Gli scrlbl e i farlscl gli conducono una

. donruo. sorpresa in ad.u1.terlo e, postala io rnCD"-<J, gli dicono: "Maestro, ncllil Legge Mose cl ha ordinato dilapidare donne

come qucsta. Tu che ne dici~~. Ma Gesù, chiruuosi, 51 ru1se a scrivere col

dito pc:r terra. Poi disse Jo/"O: "Chi di voi è senza

peccato, scagli per primo la pielr.l. contro di lei".

Non giudicare! lo non mi stanco mai di giudicare, facendo cadere la lama inesorabile della mannaia ... Cì sono i buoni e ci so­no i cauivi! Per questo mi mostro in­

transigente. Mi accomento delle appa­renze, però. Parlo senza sapere, senza conoscere il cuore dell'alITO. Ma allora ho proprio dimenticata dle Gesù stesso si guarda dal giudicare?

Nessun errore, commesso dal mio pros­simo, può sfugg.i.rmi. Piombo su di essi come un fulco sulla preda. Il mio stesso sguardo condanna. 11 mio cuore è più duro della roccia e il mio giudizio senza pieuì.. Ma penso proprio di essere senza peccam, tanto da avere il coraggio di lanciare la prima pietra?

I difeLti degli altri li conosco a memo­ria. Così so dle sono in errore. Pronun­cio parole che li feriscono e li umiliano. Non lascio loro nessuna possibiliGi.

50 DOMENICA DI QUARESIMA ;\'''81

Come una gazz..1. pettegola, ripeto dice­rie senza riflettere. Ma allora sto proprio ignorando che oon posso amare Dio se odio il mio fra­

tello?

Signore, ru pe rdorù , sempre. E non ti stanchi mai di ridare vira. Vieni a ri­schiarare iJ mio cuore e (rasfonnami dall'interno. Non pernlelrere che mi

dimentichi di te. C. Rei71boli 84_IN02

Cbrlsttne Relnboll

Gesù è il nostro modello GeSl\ non ha concLanruuo nessuoo: non dimentichiamolo!

Gesù non giudica. Gesù non rinchiude nes­suno nel suo peccato. Allora, facciamo lo

stesso anche noi ...

Cbrisline R.eillbofl

Page 39: 2004

• • • tmmagznz per II! nostre pa.rr()cchic A1l1l0 C Marzo 2004

7 marzo 2004 2a Domeulca Qtlaresb1ta

E, mentre GeSti pregava, il suo volto cambiò d'aspcno e la sua veste dlvenne candida e sfolgorame. Ed ecco due uomiui parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi neUa loro gloria, c parlavano della sua dipartita dlt: i1\ttbbe pona· ro Il compimento a Gen.l..alcmme. Pie­tro c:: i siloi com· pagni videro la sua gloria e i due uo­mi rli che S14V""JJlO {;on lui.

21 marzo 2004 4a Domenica Quaresima

Il Oglio gli disse: "Padre, ho peccaTO contro il Cielo e Conlro <.li te; non sooo più degno di eS$er chiamato mo figlio'. Ma U padre:: disse ai servi: PreslO, por· tale il "jreUo gras­so, ammaZ7.atclo, mangiamo e f;lc­dama fesla, per­ché questo mio figlio cr:! morro ed è tornatO In vi· ra, era perduto ed è stato ritro­varo'.

Annunciazione

,\ 84

14 marzo 2004 3a Domenica Quaresima

Un tale disse al suo .,.,igna.iolo: uEcco, san tre

annj che:: vengo a cercare frutti su que­sto fico, ma non ne trovo. Tagliai 0_

28 marzo 2004 5a Domenica Quaresima

Perché deve SITuIL1.fe

~ il terreno?" J"L. quc·

ç:' .; gli rispose: lladro-~ -\ ne, lascialo ancora

-Ar quest'armo tìnché io gli zappi :ntomo e vi mena i.l concime e

vedremo se por· teid fruno (1(:r l'avvenire: se no, lo taglier.ti".

Allora gJj scribi e i farisei conducono a Gesll U1ll donm sor· presa in adulterio e gli dicono: "Maestro, Mosè, acUa Legge:, ci h:l comandato di lapidan: donne come questa. Tu cbe ne di·

Attività con i bambini

ci?". Gesù, clJinatosi, si mise a scrivere co) di· to per [e:rrd. E siccome insistevano neU'!nlcr-

rogarlo,mò il capo t: disse loro: -Ch.i di

voi è senza pecca· to, scagJJ p\:r primo la pie·

tr'J. contTO di lei".

PER L~ CEL_EBRAZIONI

Una Chiesa che vuoI comunicare

Page 40: 2004

• • • tmmagtnt pn le nostre parrocchie Marzo 2004

N'S1

Dalla fine dell'Esodo a Salomone L'occupazione della terra di Canaan da parte delle tribù uscite dall'Egitto rimane piuttosto oscura . li libro di Giosué (successore di Mosé) ci racconta una guerra di conquista rapida, mentre il libro dei Giudici, in modo più verosimile, ci mostra invece le tribù, provenienti dal deserto sorto la guida di Mosé, che si installano un po' alla volta nelle regioni più montuose del centro, prima di creare dei lega­

mi con le altre zone più abitate. Nello stesso libro noi scopria- UJ)6fJ2

mo anche dodici "giudici" (specie di capi tribù) che combat­terono contro i Cananei e i Filistei Ci più conosciuti sono: Gecleone,Jefte, Sansone, e una donna, Debora). Ad un certo punto le tribù del centro si diedero un re, Saul, per lottare contro la dominazione dei Filistei.Alla sua morte, verso il 1010 a.c., divenne re di Giuda Davide. Sotto di lui le tribù si riunirono in un solo regno, la cui capita­le sarà Gerusalemme. Il suo successore, Salomone, vi fece co­stmire il tempjo e il palazzo del re. Il potere di lsraele si svi­luppa . Ma nel 932 il figlio di Salomone, Roboamo, non riuscirà a mantenere unito il suo regno.

Fenicia

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Nomi delle tribù Regioni

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Ruben Simeone Efraim

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d~zft§ N e fta li Dan Gad

.,. Manasse Beniamino Aser

"Noi siamo arrivati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero

un paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti" (Nm 13, 27)

Page 41: 2004

• • • tmmagtnl, per le nostre parroccb.i:e

19 marzo San Giuseppe

Giuseppe, uomo giusto, le strade di Dio

sono spesso indecifrabili e noi uomini rimaniamo smarriti

Marzo 2004

di fronte alle sorprese che Egli ci riserva.

Giuseppe, uomo giusto, tu' provi rispetto per Maria anche se non sai spiegarti ciò che è accaduto in lei

e per questo decidi di licenziarla in segreto,

senza fare chiasso, senza portare su di lei la vergogna e il disprezzo.

Giuseppe, figlio di Davide, attraverso di te

Gesù, il figlio di Dio, entra a fur parte della discendenza del grande re

e in lui si realizzano le antiche promesse.

Giuseppe, figlio di Davide, m accogli la volontà di Dio

anche quando si rivela in modo misterioso,

anche quando ti chiede di svolgere un ruolo inedito accanto a Maria e al figlio che sta per nascere da lei. R. Laurita

SAN GIUSEPPE - ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

25 marzo Annunciazione

del Signore

Maria, il vangelo non ci dice dov'è avvenuto l'incontro tra te e l'angelo Gabriele.

Cosa stavi facendo? Eri intenta a pregare?

Oppure stavi svolgendo lma delle mille mansioni,

talora faticose, di una donna di casa del tempo?

Non lo sapremo mai ...

Ma in fondo , che importa! L'importante è tutto fi,

in quelle parole semplici e grandi che Luca ci ha trasmesso.

L'importante è quell'aIUlunclo, inatteso e magnifico,

al di L1 di qualsìasi sogno. L'importante è la wa risposta,

fiduciosa e generosa: [li sei stata disponibile

al progetto di Dio, disponibile a fare la sua volontà,

a lasciarti coprire

N'84

dalla sua ombra. R. Lal/dla

Page 42: 2004

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Marzo 2004 VIVERE LA QUARESIMA

"Ciò che la preghiera domanda con insistenza,

il digiuno l'ottiene, la misericordia lo riceve in

dono. Preghiera, misericordia, digiuno: tre realtà

che ne costituiscono una sola e che si vivifica­

no reciprocamente. Il digiuno è ìnfatti l'anima

della preghiera, la misericordia è la vita del

digiuno. Nessuno può dissociarli: essi ignorano

la separazione. Chi ne possiede solamente uno

e non ha contemporaneamente gli altri, non ha

nulla. Colui che prega, dunque, digilma; colui

che digiuna, pratichi anche la misericordia,

ascolti colui che gli rivolge una richiesta, lui che

desidera essere ascoltato quando domanda.

Apra l'orecchio a Dio colui che non chiude il

suo orecchio a chi lo supplica. Colu.i dle digiu­

na, comprenda il digiuno: si lasci commuovere

dall'affamato, lui che vuole che Dio sia sensibi­

le alla sua fame; faccia misericordia, lui che

spera misericordia". San Pietro Crlsologo

N"R4

Perché digiunare? Tra tutti gli appanenenti aUe religioni vi sono uomi­ni e dOMe che digiunano. Perdlé? A dle scopo? La

risposm è complessa e le ragioni si aggiungono l'una all'altra . In sintesi si può dire così:

Si digiuna: • per prepararsi ad lID avvenimento importante, per

mettersi totalmente in anesa, lasciandosi afferrare daJ desjderio di ciò dle sta per accadere;

• per perlezionare il dominio dì sé, per pennettere allo spirito di assicurare meglio il suo ruolo di gui­da, di cocchiere di quei cavalli bizzarri e sfrenati che sono i bisogni e gli istinti, per verificare e con­solidare l'amlOnia tra corpo e anima;

• per scoprire, col proprio corpo, la fame dei poveri e donare ai poveri l'equivalente di ciò che abbiamo rifiutato a noi stessi, per coltivare in sé lilla genero­sità efficace e un'anenzione pelmanente nei con­fronti di coloro che hanno bisogno;

• per attestare cile "l'uomo non vive di solo pane" e che l'amore di Dio e dei fratelli è per lui un cibo fondamentale.

Abbiamo detto tutto? Probabilmente no. Resta sempre da medicare -comlIDque - un bel proverbio marocchino: "C'è geme che digiuna, ma .fu solo provvista. di fame".

Page 43: 2004

• • • tmmagtnt per le nostre parrncr/j J('

Simboli dell' agricoltura nel XVI secolo

L1 rC'alt:', pero, dovev';l esser<'

molto mc::nO id iJ!iac) ..

Cirillo di Gerusalemme (315 circa - 386)

Festeggiato il 18 marzo

Naro a Gerusalc:mmc, quando viene eletto vescovo di Gcmsalemme è già lIDO speci:llisl..' ddla formazione reli­giosa degli adulti. Le sue celebri "Calechesl" erano desti­nare ai cmectlmeni. Per tre volt(; gli Ariani riescono a farlo cacciare. ma ogrU volta egli ritornerà. È stato prodaroato dottore deUa CJue­sa nel 1882,

Marzo 2004 . __ ~~~_ll NOSTRO PASSATO

Dopo la morte di Gesù Non si lf':lru qui di pcesent:ue la sePOllur,l dd Cri­Sin, ma piUIIOSlO di una sceua. imm:JgiJlJla cb misi; OiÌCJlt;lIl, che ci n) Slr.\ alcuni per - m aggi più \icini a Gesù. raggrupJY.lLÌ allomo al suo corpo. che è SI aiO

app<:ml Slal'C;1l0 U:ùl:t croct'.

C è Milli a,la m;I(.In'. elle tiene sulle sue gino<.:chia,l~l

l ' ' 1:1 C i l peno dci suo figlio.AcCJJ1to a lei Gi, '\'d Il I Ii.

che ba cb. La L1lJJlO dci nueslro, le due M:uic (NI3dda·

Icn~ e ~alome) e due uomini. Giuseppe d'Arim:tlca I.: Nk:odt.:ITIo che hllrulO :ts..<;lilltO il compilO ili coUu­

care il <.:orp" neU;t IOlnl)a.

Turibio (1538-1606)

Festeggiato localmente il 23 marzo

Naro in Spagn.a, viene nomi(l::110 presi­denre del Tribw1ale dell'Inquisizione a Granada, pur essendo ancora un laico_ Nel 1580 è elerto arcivescovo di Lim<J. capitale deUa colon.ia spagnola del Pe­m. Ordinaro prete e poi vescovo, r'J.g­giunge la sua c1ioct.'si, dove tent., (Il confortare e sostenere le popolazioni indie, sfruttate dai coloni, Si impegna nella riforma elci clero e fonda alcuni seminari. La sua azione pastorale può esser<:: pa· ragonata a quella eli San ClrlO Borro­meo in Ha lia. ' -I_()8iJ.I

Fr,mçois "rllllltl

Annunciazione del Signore Festeggiata il 25 marzo

Mari., è fidanzala a Giuseppe:, un ani· gi:U10 di Nazaret, quando l'angelo Ga· briele le appare. Egli le annuncia che, sono razione deUo Spiriro, diventerd madre di un bambino dle sarà chiama· to "Figljo deU'Alrissimo~ e il C1Ù regno "nol1 avrà mai fme". In altre parole l'angelo le annuncia la nascita del Messia, d'te: gli ebrei atren­devano da molto tempo. Con la semplicirà e la generosità dle la cararrerizzano, Maria dice di "sì" al pro­getto di Dio.

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rega

con

tu

tto

il cuore.

~,,­

Puoi

ricopiare questa

preghiera e

decorare il

c:---

lesto

nel mo

do

che più ti piace, usando i colo

ri e ~

facendo anche dei dise

gn

i. Se vuoi, puoì cam

-

~

biare qualche parte del testo e renderlo più -~

personale; è la tua preghiera. Così. quando

D~ ~

nei avrai voglia. chiuderai la porta della tua '7

cam

era. volgerai il tuo sguardo verso Ge-

sù, gli ap

rirai il tuo cuore e le

gg

era

i piano

>' __

~:::_----------;:.

piano questa preghiera. È

il tem

po che l

regali a Dio

per vivere

come un fig

lio della luce.

Preghiera: E

ccomi, S

ign

ore

! So bene, S

ignore, quando mi trovo nel deserto ...

quando la cattiveria awolge il m

io cuore, quando la voglia di vendicarm

i lo indurisce, quando la gelosia lo aw

elena, allora. S

ignore, io mi allontano da te ...

Ma tu

continui a valermi bene

e a fendermi la m

ano.

Eccom

i, Signore: voglio tornare da fel

Eccom

i, gignore: voglio accogliere la tua Parola e vivere nella gioial

90

bene. Signore, qual è il m

io pecoato ... quando chiudo le m

ie mani per non dare nulla.

quando faccio finta di non vedere, quando la m

enzogna esce dalla mia bocca.

allora. Signore, io m

i allontano da te ...

Ma tu

continui a valermi bene

e a fendermi la m

ano.

Eccom

i, Signore: voglio tornare da tel

Eccom

i, Signore: voglio accogliere la tua Parola

e vivere nella gioial

( ,

c

(

No,n te

nte

rai

il Sig

no

re

Dio

tuo

!

Riv

ista

m

en

sile

pe

r ra

ga

zzi

T •• II: C

h,lU

lne R

eln

bo

ll

&.0

0

con fe, gigno~, nel

i1eserto.

Do

po

Il ba

ttesim

o, G

esù, pie

no

di S

pirito

Santo, si o

llon

tan

ò d

al G

iord

an

o e

fu con

do

tto d

allo

Sp

irito nel d

ese

rto dove, p

er q

ua

ran

ta g

iorn

i, fu te

nta

to d

al

dia

volo

. (Luca 4

, 1.13)

Page 45: 2004

~

Ca

ri am

ici,

la Quare"im

a è cominciata! È

un tempo per volgerei verso G

esù, per cambia·

..... il nostro cuore, per convertirci, per vivere maggiorm

ente da fratelli ed aiu·

. '--_ .. _---tare i più poveri. P

er aiutarvi a vivere meglio la Q

uar'$Sim

a voglio spie· garvi alcune parole .

Deserto

: Q

ua

nd

o a

ttrave

rsiam

o il d

ese

rto, q

ue

llo che

si p

rese

nta

ai n

ostri o

cchi è un

pa

esa

gg

io

arid

o, se

cco, d

eso

lato

, bru

ciato

da

l sole. Pe

r q

ue

sto vive

re nel d

ese

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ifficile.

Ne

l pa

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di G

esù, la Pa

lestin

a, i lu

og

hi d

sertici n

on

ma

nca

no

. M

a il d

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rto è a

nch

e un lu

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o di sile

nzio

, un lu

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o di in

con

tro con D

io.

Ne

lla B

ibb

ia M

ose

ed Elia h

an

no

inco

ntra

to

Dio

nel de

serto

. Gesù, d

op

o il b

atte

simo

va

nel de

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pe

r fare

silen

zio nel su

o cu

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, p

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ttere

, pe

r de

cide

re, p

rima

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ino cia

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ission

e.

Qu

ara

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gio

rni:

Ne

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bia

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ntria

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m

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vo

lte

qu

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me

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Esso Indica un te

mp

o d

i pre

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rece

de

qu

alco

sa d

i Imp

orta

nte

. E a

nch

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pro

va

in cui

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de

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i g

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de

. Se

leg

gi l'A

ntico

Te

stam

en

to. sco

· p

rirai ch

e il

po

po

lo d

'Israe

le rim

an

e 4

0

anni nel de

serto

prim

a d

i en

trare

nella T

erra p

rom

essa

. E

ved

rai

che

E

lia ca

mm

ina

pe

r 40

gio

rni p

rima

di a

rri· va

re alla m

on

tag

na

di Dio

. N

el va

ng

elo

di o

gg

i Ge

sù p

assa

40

g

iorn

i nel de

serto

.

Diav

olo

: La p

aro

la, che vie

ne

da

l gre

co, vu

oi d

ire

lette

ralm

en

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colo

", "in

ciam

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", "im

pe

dim

en

to". C

hi è il d

iavo

lo, a

llora

?

Un

o sp

irito ca

ttivo che vu

ole

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dirci

di in

con

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Dio

, di

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rgli

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i fa

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la sua

volo

ntà

.

La

Qu

aresima:

È un te

mp

o p

er rin

no

vare

il no

stro cu

ore

, pe

r rip

ulirlo

e gu

arirlo

, pe

r cresce

re e vo

lge

rsi ve

rso la luce.

Du

ran

te la Q

ua

resim

a i cristia

ni d

ecid

on

o d

i sb

ara

ua

rsi d

i tutto

qu

ello

che oscu

ra la lo

ro

vita, di tu

tto ciò

che

spo

rca il lo

ro cu

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. È

il tem

po

in cui rime

ttersi in ca

mm

ino

, ano che se

la strad

a è d

ura

, difficile

. Ma

Ge

non ci lascia soli: cam

min

a a

ccan

to a n

oi. ci

aiu

ta, ci in

seg

na

a cresce

re.

Co

s'è, d

un

qu

e, la Q

ua

resim

a?

40

gio

rni p

er

pre

pa

rarci d

eg

na

me

nte

al ma

ttino

lum

ino

so

e gio

ioso

de

lla P

asqua!

Co

nv

ertirsi: V

uoi dire

cam

bia

re m

od

o d

i vivere

, cam

bia

re

il cuo

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no

varsi, rim

ette

rsi in ma

rcia se·

gu

en

do

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e g

iusta

... C

i cap

ita così sp

esso

di pre

nd

ere

strad

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t· tive

.. Q

ua

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sto a

ccad

e, noi ci

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nta

nia

mo

da

Gesù,

ren-d

iam

o d

uro

il n

ostro

cuo

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chiu

dia

mo

g

li o

cchi

sul l' a

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io ..

Acce

ttan

do

di co

nve

rtirci noi d

ecid

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o d

i cam

bia

· re

il no

stro m

od

o di ve

de

· re le cose, il n

ostro

cuo

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no

stro co

mp

orta

me

nto

e ci p

rop

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iam

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i vivere

la n

stra vita

lascia

nd

oci illu

min

re da

lla lu

ce d

i Cristo

, da

l suo

V

an

ge

lo.

Per q

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sto G

esù

si ;:..;;;~~~~:::~

op

po

ne

al

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volo

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iun

ge

di ta

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" ce

re:

arrive

sem

· §I p

re

a vin

cerlo

, sa

:! sem

pre

sup

erio

re a lui.

Un

brico

lag

e

Ci so

no

mille

modi p

er arricchire il tu

o cu

ore e cam

biare illu

o sg

uard

o. O

gg

i ti pro

po

ng

o

di fare un

picco

lo lavoro.

Ti serve; una piccola scatola, forbici, alcuni fogli di carta colorata.

Hai 40 giorni per cam

biare il tuo modo di vivere! E

bbene, ogni giorno scegli di compiere una buona

azione, di cambiare qualcosa nella tua vita. O

gni mattina, quando ti svegli, scrivi su un piccolo foglio

una decisione. P

er aiutarti un po' ti do qualche idea: · o

ffrire un sorriso

· regalare un po' del tuo tempo a qualcuno per aiutarlo

· trovare il tempo per ferm

arti e pregare · rispettare la natura · o

ffrire la tua am

icizia Cl chi è solo o preso in giro · ecc.

Durante la giornata penserai a quello che hai scrittO~-;:;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;~;;;;;;~;;;;;;;;;;;;;::;11

e cercherai di mettere in pratica quello che ti sei

proposto, A

lla sera torna a prendere in mano il tuo foglio.

Se sei riuscito a dare più fuce alla tua vita e a

quella degli altri, ti propongo di prendere un fa· glio colorato, di ritagfiarvi un fiore e poi di depor. lo nella scatola. G

iorno dopo giorno, la tua scatola si riempirà di

fiori di colori e form

e diversi. C

osI. quando arriverà il giorno di Pasqua, potrai

costruire una corona e inco1larvi tutti i fiori che

hai. Questa corona, appesa alla porta della

tua cam

era, ti

ricorderà che è bello volgersi verso

Dio!

Page 46: 2004
Page 47: 2004

Per la Prima Comunione e la Cresima Ciondoli in vero legno di ulivo

Croce dagli angoli a punta

Rif. 91772 91773

Croce greca

Fonn. I es. <b20 a da 50 es.

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Tutte le croci sono fomite assieme ad

un laccetto girocollo.

Colomba e ramo di ulivo

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Pane e vino Lo Spirito Santo

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Page 48: 2004

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Page 49: 2004

• Una speranza che non viene meno Il corso degli eventi era stato rapido e drammatico: in poche ore era stata decisa la sorte di Gesù. E, una volta ottenuto il consenso del procuratore rornano, la condanna a morte sulla croce era stata eseguita, Quel sogno a cui i discepoli e le donne avevano creduto, sernbrava per sernpre infranto . Quell'annuncio di gioia che aveva acceso i loro cuori ora sembrava quasi un'illusione, una dolce illusione, niente di piu . E allora cosa andavano a fare le donne, all'alba di quel primo giomo dopo il saba­to? Compivano un gesto di pietà, di affetto, di tenerezza verso Gesù. Portavano a termine Quell'unzione del suo corpo con oli profumati che non avevano potuto fare, come volevano, quel terribile venerdi. Andavano ad un sepolcro, andavano ad ungere il corpo di un morto, andavano a mostrare il loro amore per lui. Il sepolcro, però, è aperto. Il corpo del morto r'lOn c'è più. E l'annuncio che ricevo­no, inaudito e insperato, è formulato quasi con un mezzo rimprovero: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato . Ricordatevi quello che vi aveva deno ... .. . Sì. è vero, egli si era affidato totalmente al Padre e sapeva che il Padre non lo avrebbe abbandonato ... ma sembrava che, nonostante tLltto, a vincere fosse stato l'odio, il rifiuto, la cattiveria, la violenza, la morte. E invece no. Era solo un'appa­renza. Il messaggio di Quel giomo coglierà tutti di sorpresa: così le donne non saranno credute e il loro apparirà come un vaneggiamento. Non è facite, infatti, oggi come duemi!a anni fa, accogliere questa speranza . All'apparenza il Crocifisso è solo uno sconfitto, mentre è lui il vero Vincitore. All'apparenza la violenza spazza via tutto, in modo inesorabile, ed è invece l'Amore la vera forza che cambia la storia . Buona Pasqua a tuttil

1. c, , ~Lc~1o sac. Roberto Laurita

LA SELEZIONE DEL MESE

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IL CALENDARIO DEL MESE:

Per tutto il mese Intenzlone di preghiera suggerita dol papa "Pe!ché siano promosse. con uno CUlO porti­colore, uno solido pieporozìone del candldo· ti al Sacramenlo dell'Ordine e la formaziOne permanente de ministri OIdlnotI".

, l aprile Pasqua di Risurrezione Vrtlorlo sullo morte e segno dI speranza.

23 e 24 aprile 100" anniversario dello nascita del podle Yves Congor. 1801090. artefice del rinnovamento della Chiesa e protagonista det Concilio Ecumenico Vaticano Il

PADRE CONGAR

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Page 50: 2004

IMMAGINI

DOMENICA DELLE PALME

4 aprile Anno C - le 22. 14·23.56

UBenedetto colui che viene, il re,

nel nome del Signore".

Le 19, 38

R5JII0-I

Via via che avanzava stendevano i loro mantelli sulla

strada. Era ormai vicino alla dis­cesa del monte degli Ulivi, quando

tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò

a lodare Dio a gran voce: "Benedetto colui che

viene, il re, nel nome del Signore!".

Ma erano sinceri? Erano veramente sinceri quel giorno, quando fecero festa a Gesù che entrava a Gerusalemme, cavalcando un asino? Era aureotico Utoro cnrusiasmo quando steo­devano i mantelli suDa strad.1. al suo pas­s,,"ggio, quando lodavano a gran voce Dio per tuno quello che avevano ponno ve­dere' È proprio così volubile la folla) Og­gi prodama:U[knederro colui che viene, il re, nel nome del Signore!" e fra poco, con la sressa dererm..i.llazione, gridecl: "Via, crocifiggilo!". E Gesll non si accorge di nulla? Come mai, lui che tante volte ha tacitato quelli

DOMENICA DELLE PALME"

che volevano diffondere i suoi miracoli, ora lascia fare? Questo entusiasmo, probabìlmente, è vero. Ed è l'ennlSiasmo dci poveri, di

queUi ebe riconoscono in Gesù il Messia povero e umile, che viene non come un generale forte e potente, ma ncUa rolcez-7..<1, neUa misericordia, per portare la pace. Di lì a poco, però. a farsi sentire saranno gli alrri: i capi dei sacerdori, gli am111li. quelli che non sopponano pill Gesù. Oggi. intaoto, è un momento di festa, e Gesù non vuole ÌJnerroolpere la gioia ùei poveri ... Roberto wurita

Co l",-~ cke vÙo .... e "'- t-01"t"'-1"e

"'-tie1"~C01"Ju.. e t-"'-ce

~ J~fo.d:o 4.l'1..Cke c~ f"-òl"'~e iL rl~ez,z,o,

Verso la croce ...... Gesù sa bene che entrmùo a Gerusalemme si avvicina alla croce, ad una fme dolorosa e terribile. Eppure non si tira indietro. Non si lascia illudere dalle grida di esultanza, così come non si lascerà abbattere daUe grid.1 di odio, che invocano la sua morte. È venuto per amore e andrà fmo in fondo, costi quel che cosri. Perché dli ama veramente accetra anche la nudi­tà più tremenda e La soffere117 .... 1 più atro­ce, Perché clli ama sa sacrificarsi.

Robeno L1.urita

Il. Lrmrlltl

Page 51: 2004

I~~INI . l/mA' f) ..

GIOVEDì SANTO 8 aprile

Anno C - Gv 13,1-15

Poi versò dell'acqua ne( catino e cominciò a lavare

i piedi dei discepoli. Gv 13,5

Pietro disse a Gesù: ''Non mi laverai mai i piedi!".

Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò,

non avrai parte con me",

GIOVEDì SANTO_

Sc vI-Loi. cc..fi-re L'Allwre li Dio

H_<H'- U.ver ~ • ..t"1'u. li._ rLccvel'C c.i.ò cke e!::p_ ti. cLH-u..

Perc.kl eÒ[i. LH.~ ~e»Lr-re;J J~ (~J~ 0;SH.~ ~Hti~.

Quella sera ... Quella sera c'è uno sguardo oscuro e chiuso dle mostra cosa avviene quando un uomo tradisce. È come se la none cadesse completAmente per la prima volta. Non cerca più gli occhi di Dio, le uniche stelle che bril11.no nel cielo, per­cilé il suo cuore ha rifiuC:lro la luce. Quella sera c'è però ;u1Che un geslO che rivela cosa sia l'Amore. Un telo :lftomo alla cintura, ed ecco Dio che si piega per divent.'lre un servitore. Questo telo somi-

,\'5J!202

L.\le'"

glia già a quello che verrà usato per la sepolrura, teLo del dono totale. Perché Dio ha scelro di mostrareiJ clllmioe della tenerezza a colui dle sa dire sì aUa luce. Quella sera c'è anche una Parola cile si fissa per sempre su questa terra. E diven­ta pane per il cammlo.o. Pane dle dà fOI7;1, vino che dà gioia. Dio si fa. comu­nione. E sceglie di raggiungere il culmine deUa solidarietà per colui che sa dire sì alla luce. L/.Ie Steil1

Lasciarsi trasformare ... Anche noi, qualche volta, siamo testardi, proprio come Pietro. E resistia­mo alla Parola, per paurA che essa ci imprigioni. Ma ci sono anche quelli che, come Pietro, accettando di lasciarsi trasformare, scoprono che questa Parola libera dlll'egoismo e dalla viltà, che fa vivere e d-uama ad esplorare orizzonti nuovi. Acce[ciamo anche noi, allora, di essere trasformatLAbbiamo rutto da guadagnare!

LliC Stein

Page 52: 2004

I M.MAGIN I

VENEROìsANTO 9 aprile

Anno C - Gv 18.1-19.42

Giuda prese un distaccamen­to dì soldati e delle guardie

fomite dai sommi sacerdoti ... Gv 18,3

XI-'1304

Gesù disse alla madre: ''Donna, ecco il tuo tiglio!".

Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!".

Dopo questo disse: "Ho sete".

E dopo aver ricevuto l'aceto, disse:

"'lutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò.

1

VENERDì SANTO_

La via della croce GestI non l'ha cercata la croce, non l'ha volma a rurti i costi, per dare compimento ad una salt'! dì disegno prestabilito. Non è del rutto corretto dire che "Gesù è mOr1O~: Gesù, infarti, "è stato ucciso". Nella sua morte c'è um carica di cartiveri,ì, di odio, dl violenza, che non possono es.sere ignof"'J.te. Ma Gesù non si è sotti.mo a questa sofferenza: è andato fino in fondo. Testimone fedele, ha donato runo quello che aveva, tutto il suo amore, tutta la su,'l vita.

Per amore C'è una sofferenza estrema che consiste nel sentirsi abbando­nato da tutti, e particolarmente da coloro che si ama. Gesù, durante tutta la sua viu ter­rena, ha vissuto una relaz.io­ne unica e filiale con Dio. Ed è per questo che, al momento della morte, la solitudine che prova è ancora più lerribile. Ma per amore degli uomini,

Gesù ha affrontato anche questo.

Beo

Roberto Laurlltl

R. UlUrilO

Page 53: 2004

LITlTRGIA DELLA LUCE o "LUCERNARIO" Nel buio della notte, nel profoodo dell'oscurità, risuooa un grido: "Crisro, luce del mondo~ e si leva, in risposta, un camo dì lode, un camo di gioia e di vita: "Rendiamo gr.we a Dio!"

S5J).lOJ

LITVRGIA BATTESIMALE

Discenda su di noi quest'acqua che cl r-tgenera, in Cristo, ad una vita nuova. Discenda su di noi quest'acqtUl cbe fa di noi, nella fede, dei figli di Dio e ci introduce in una nuova famiglia. Discenda su di 710i quest'acqua che ci lava da ogni male e scbiude davanti a noi gli orizzonti di un'esistenza pasqzUlle.

VEGLIA PASQUALE_

LITURGIA DELLA PAROLA

85J}4{)2

VIU{ Parota risuona, Parola antica, ma sempre viva.

V'la Parola cbe tmccia la storia di Dio con gli uomlni:

storia di creazione storia di liberazione,

storia di alleanza, ma anche storia

di Infedeltà e di tradimento. storia di un Amo!'/?

che nOll si an-e-nde mai e in Cristo, Crocifisso e RiSOTtO, raggiunge

ogni uomo e ogni donna.

LITURGIA EUCARISTICA Sulla tavola poniamo pane e vino.

Perché lui, Gesù. ha spezzato la sua vita come un pane.

Perché lui, Gesù, ha doru!co tutto se S1CSSQ, il suo stesso sangue.

E ora quel pane diventa per ognuno di noì,

invitato al bancheno, Pane della fraternità,

Pane della gioia, Pane deUa vita. E quel vino è ormai

Vmo della festa, Vmo dell'alleanza eterna.

Page 54: 2004

DOMENICA DI PASQUA

11 aprile Anno C - Gv 20, 1-9

Simon Pietro entrò nel sepolcro

e vide le bende per terra.

Gv 20,5

Maria di Magdala andò da SimoD Pietro

e dall'altro discepolo, queUo che Gesù amava,

e disse loro: "Hanno portato via

il Signore dal sepolcro e non sappiamo

dove l'hanno posto!",

85-,)504

Percorso pasquale Credere che Gesù è risono non è affatto evidente. Le strade della fede sono talora lunghe e diverse t,.l loro. Lo è stato per i primi discepoli e la stessa cosa vale anche per noi. Maria Maddalena incol1lrò Gesù Su.lL1 stra­da deUa fedeltà: cercava il corpo del Mae­stro LlIltO amaca per onorario ancora.

DOMENICA DI PASQUA_

Pietro, che l'aveva rinnegato,lo trovò suUa strada del perdono e del desiderio: scopri· rà i segni sconvolgenti, attendendo iJ mo­mento dell'incontro. Giovanni, il discepolo amato, saprà legge­re questj segni alla luce delle parole deUa Bibbia e di Gesù. Risch.iarato da quesla lu­ce, egli vede e crede, Jean-}yfaric Ber/ex

CI·~.sglA.l-1..~ cke v~.VOYLLJ (e,- (01'., fele e .~eH1..i.H.IAH.o

(lA "Ltc..-; ecco ~ !.ÒJtL c..-u.teM.tLcL

J.e( Crti-l::o Risol,,-l::O!

Percorso pasquale ... di oggi! Doris era vicina alla morte. Per tutta

la vira lei, l'anziana signof'..l. aveva 10t(a[O perché fossero riconosciuti i diritti fondamenrali delle donne. Aveva messo il suo dinamismo a servizio dei derelitti e partecipato artivamenre - ta..lvolta in modo pro­vocarorio - alla vita della sua par­rocchia. Ora Doris stava morendo. E lo sapeva perché aveva doman­dato che interrompessero quelle cure che rutti già ritenevano inutili. "Ho paura di m01'ire" - diceva. Ma aggiungeva: "Cerco di immagì­

nare l'aldilà. Credo molto sempli­

cemente che si è assieme a Dio e che deve essere bello".

Jean-Marle Bede:::

Page 55: 2004

IMMAGINI

2a DOMENICA DI PASQUA

85J1601

18 aprile Anno C - Gv 20, 19-31

Come il Pac\re ha mandatO me,

anch'io mando voi. Gv2D,21

fl5J)604

Poi Gesù disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito

e guarda le mie mani; stendi la tua mano

e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo,

ma credente!", Rispose Tommaso:

"Mio Signore e mio Dio!".

20 DOMENICA DI PASQUA_

Ognuno di noi è Tommaso ... Sì, abbiamo un bel dire che noi crediamo,

SCfl'l.a problemi ... Chi non ha avvertico, pom .. 1.

o poi, il desiderio di toccare) di çedere? Chi

non ha invidiato Tommaso che - lui almeno - I~l poruto verificare di persona!

Ma a noi, dlC non abbiamo visto Gesù in carne ed ossa, non. rimane dunque nient 'altro

da fare che "credere senza aver vi-sto~? No, anche noi possiamo

vedere qualcosa. ma dei '"se­gni". Lo dice l'evangeUsla

proprio al tennine del vange­lo di oggi:"Qucsti segni sono stali scrillÌ perché ere-

diate che Gesù è il Cristo e il Figlio di Dio".

Sono i v:Ulgeli, clunque, a offrirei la possibili­tà di "menere il dito". come Tommaso. Sono i vangeli dle ci offrono un'esperiema VÌ\'a del

Risorto. Sono i vangeli d}e ci fanno "toccare" ed -udire" Gesù. Sono essi dle ci conducono, poco alla VOIL1, alla beatirudinc dcUa fede .. ,

Perché - non dobbiamo dimenticarlo - Tom-1l}<L<;O dle dubìla è and\c il primo a f31"{" la Stili professìone di fede, la pill semplice, L1.

pitl sintetica e i;l più schkrn.:"Mio Signo-re e mio Dio'· .

R. Lauri(C/

... e tutto da credere li nostro modo di immaginare le scene evangeliche spesso non tiene como del testo s~esso. Così molte volte abbiamo visto Tommaso rappresenrato mentre mene il StiO dito nelle pia­ghe o nel costato di GeSll. Ma il vangelo non djce che l'ahbia fatto . E, al posto di questo contatto - negato del resto

a Maria Maddalena - ci ri- ._ /

porta la sua professione II( I di fede. ~

'! Non dimentich.iamo, poi, che quando Gesù Il scompare non c'è .l più niente da vede- I

I

re ... e tutto da crede- ~

re! Jean Devrienu(

85_()6()J

T","uttcd'" CLve:V« .Le.;' r ·..-L"-CLr-é e ,,,,,. ~ .. c:.. L'Òiec.,'t i..L Ct"'~to t. Ve.~U.to CL Jer-o,Are. "'--H.. ,~o' Ji.. a.m.ore l'I.e.L .suo CM.Ot"'e..

Co~"ì. è. J;.vc,,!d::., "" 1",,' 'ne ... " r;s,L e IIU'({'" r';~' v~v,,!

Page 56: 2004

IMMAGINI

1 .~

3a DOMENICA DI PASQUA

25 aprile Anno C - Gv 21, 1-19

Gercarono la rete e non poterono più rirarla

su per la gran quantità di pesci. Gv 21,6

Gesù disse ai discepoli: "Gettate la rete dalla parte

destra della barca e troverete"_

La gettarono e non potevano più tirarla

su per la gran quantità di pesci.

30 DOMENICA DI PASQUA_

ALLe. Me.I~c. JcLL-. '(.~"LC'Ll"", C~IlC(U' >1.oi Il.O~5i.'''1I10 '-;.COllù~CC_re-

;L Rùo"b, "(I-C S ~e:..z.,. iJ~.--."c: CU-J1...~11'LO e L JiU-»LO ~( 5 ~re r-el"l u.e~to ÒU-l'tJe cLJ1...o!

85_o703 A. DoIJI/~'

Una bella prova di fiducia! All'indomani della passione erano stan­chi e delusi ... Turto sembrava svaniro nel nulla: rimane· va una sola immagine, quella di Gesù. mano, sulla croce. I suoi gesti e le sue parole non sembrava· no aver più alcun valore. La felicità che avevano gustala, la gioia di una grande missione: apparteneva tutto al passato. La pagina era stata voltata per sempre, ao·

che se si trattava di una pagioa eccezio­nale! Oggi i discepoli gettano le loro reti senza convinzione e senz,1. speranza, e del resto non prendono Dulia. Ma la presenza di Gesù Ri~mo è come un'onda che risv<:glia la passione degli uni e degli alni. nmo ricomincia ad ani­marsi c a vìvere, e la voglia di seguire Cristo riempie di nuovo il cuore dei te­scimoni fedeli.Alleluia! Alt/tu Donlus

La sincerità della spoliazione Nulla può essere nascos[Q quando si è nudi: la nUcll[à ci mene davanti alla realtà. Essa ci aiuta a presentarci davanti al Signore così come siamo e non come ci piacerebbe essere.

Alain Donius

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IMMAGINI 1plllt" f} ~

Domenica. delle Palme

Vi:! via che Gesù aV=lfl:i'~1.Va, slcndt:v:lOo j loro mantelli suUa slrJcL1."lùm la folla dei discepoli, esultando, comin<..iò a loda­re Dio a gr:l n \'oce:" Benedetto colui che v iene, il re, nel nome del Signore!'".

G'illda, preso un distaccamenro di soldati <:: delle guardie far· I]j(e dai sommj sacerdoti e dai farisd, si recò in quel luogo con l:mteme, torcc e armi. G<:sÌl si fece innanzi e disse loro: 'Chi cerCHe?". Gli risposero: -G<'""SII, il Nv.a.re.no". Disse loro Gesìl: "Son() iol".

IMMAGINI DOMENICALI.

GI.Qvem Salito

Pietro di~e a Gesù:-Non mi la\'cr.u mai i piecli!r. Gli rispose GeslcSe non li laverò, non aVTai parre con roe".

11 primo giorno dopo il sabmo, di buon roanino, le donne si recarono alla LOmb:l, pon:rndo COI1 se gli aromi che :lvevano pn:(Y.tr.lto. Trovarono la piel"r.l rotolala via d;lI sepolcro: ma, entrate. non trovarono il corpo del Signore Gesù.

Page 58: 2004

I!MAGINI

Domenica di Pasqlla

Usò allor;I Simon Pit:tm insit::· me all'alt ro disc~polo. t: si recnono al se polt:ro. Giuns<: al sepolcro t: vi entrò c vide le bende p~r Ieri";!. e il suùmo, che gli era sella posto sul capo, nonpt:r (~rfa con le bende,ma picg.'lIo in un luogo a pan:e.

2a Domenica di Pasqlla

Vennt: Gesù t: dj~~l' a TOnl1l1:!so:"Meni. qua il [UO dito c guar­da It: mie Olaoj; ~tenJi la t u;'! Duno. c:: menil:1 nel Olio costaro;

t: non esst:re più incrt:dulo, ma credenre!". Ri.sposeTolUffi;1W: "Mio Signore t: mio Dio!".

'.-_'i'JO-I

IMMAGINI DOMENICALI_

3 a Do»umicfI d i Pasqua

Gesù disse ai di~c[1()li: ~C;ert:m: lJ retc dalla p:me destr:l della h,tfCI c u·on'l"l'tt". L:I gettarono e non potc .... JllO più u­r:lrla SII per la gran quanùtà di pesd.

Pasqua Professione di fede battesimale Cresima

Page 59: 2004

DaU

a fine d

eU'E

sod

o a S

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mo

ne

85 1(}(J2 L

e rappresentationi di Uaallo

presentano come U

JI Dio con le corna.

Nel 932 S

alomone m

uore e av­viene una divisione: le tribù del C

entro e del Nord si separano

da Roboam

o (figlio di Salomo­

ne) per form

are il regno d'Israe­le.

Esse

pren

do

no

co

me

re G

eroboamo. Le buone relazioni

con i vicini, Fenici ed

Aram

ei, favoriscono lo sviluppo econo­m

ico e un'jnf1uenza sia cultura­le che religiosa. N

ell'880 la ca­pitale è Sam

aria. Il regno, però, soffre di un'instabilità cronica.

In du

e secoli si succederanno ben 19 re. I rapporti con i regni vicini conducono a dei m

atri-m

oni con principesse straniere e alla diffusione di culti pagani, soprattutto

quello cii

Baal

e A

starte. Elia, e poi Eliseo, punta­

no il dito contro questa adesio­n

e al paganesimo che rappre­

senta 1m' infedeltà nei confronti

del Dio d'Israele.

Verso il 750, A

mos ed O

sea de-

AI tem

po di A

mos i poveri erano oppressi:

le loro condizioni erllno simili a quelle degli

ebrei durante la schiavitù in E

gitto.

nunciano anche le conseguen­ze

di queste religioni

pagane nella vita sociale (ritorna la leg­ge del più forte).

le trnppe assire. I notabili ver­ranno deportati in

Assiria, m

en­tre in

Samaria saranno condot­

te popolazioni

straniere p

er provocare

W1

a m

escolanza tra popoli.

mie

ny Larch~r

Nel 722 Sam

aria cerca di libe­rarsi, m

a viene conquistata dal-

LIBAN

O

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Page 60: 2004

ID IM,MAGINI .I/mlt·", IL NOSTRO PASSATO_

85_1101 85_' 102 ------~--------~~&-~~~~--------

V Ascensione - secondo l'Hortus Deliciarum VediaJllo Gesù, in piedi, su un montice.Llo: si trova de.ntro una mandor­la. sorrerta da due angeli. Altri due angeli, co/J le mani copene da un velo, compiono un gesto di grande venerazione davami a lui. Gesù reca

in mano un gonfalone, la cui asta è sormontata da una croce. In basso scorgiamo Maria, .od gt:sw d dI' o raOle. con accanto due angeli, e gli untliti apostoli.

La Vergine con i medaglioni delle sette gioie

Anselmo (1033-1109)

Festeggiato il 21 aprile

Naro ad Aosta, diventerà monaco nel monastero del I3ec-Hellouin, di cui sar'à poj abate. Si scontrerà con gli inglesi e lotterà per l'indipendenza della Ch.ie­$.1..

La sua opera è considerevole: egli è, lra l'altro, ['aUlore della uprova ontologica" dell'esistenza di Dio.

È rOppO~1:0 di un'altra rappresentazione, molto più diftiJS;l., della Vergine dd secte dolori. U penultinlo medaglione mostrA,

secondo la versione dei vangeli apocrifi, l'incontro tra

GeStl Ri~n() e sua Madre.

Luigi-Maria Grignion di Montfort (1673-1716) Festeggiato il 28 aprile

Ordinato prete nel 1700, fonda - assie­me a Maria Luisa Trichcl, la congrega­zione ospedaliera delle "Figlie della sa­pienza", dle si occuperà poi anche di insegnamento. Predicatore itineranre, dà vita più tardi alla UCompagnia di Maria" che riunisce preti e C3(ech.isti. Scrive un gran numero di Cantici ed anche un "Tratraro sulla vera devozio­ne alla Vergine".

Fmnçois Amold

Pio V (1504-1572)

Festeggiato il 30 aprile

Antonio Ghislieri nasce in una povera famiglia della Lombardia e a 15 anni entra nell'ordine dei Domen.icani. Eser­citerà delle responsabilità nell'ambito dell'Inquisizione prima di essere eleno papa nel 1566. Uomo dalla vira sempli­ce. asslUnerà il compilO di realizzare le riJomle del Concilio di Trento. Fa tradurre dal latino il Catechismo Ro­mano, restaura il Breviario e il Messale e crea la '·Congregazione dell'Indice". Sllscìra inoltre una coalizione di stati carrolici che fermerà l'avanzara rurra in Europa.

Page 61: 2004

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asqua! Cristo è risorto!

Ha fa

tto rotolare via la pietra

che chiudeva il nostro cuore perché anche noi potessim

o aprirci alla Buona Novella.

E P

asqual Alleluia. C

risto è risorto!

Ci fa uscire dall'oscurità de

i nostri peccati perché anche noi possiam

o sooprire la vera vila. E

Pasqu

a I Alleluia, C

risto è risorto

l

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lnoia: Cristo è risorto

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Sign

ore, tu che sei la luoe

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:;.--,:"Ino che conduce al tu

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giorno dopo Il saboto, Maria di M

àgdala si recò al sepolcro di buon m

attino, qu

and

'era ancora buio, e vide che lo pietra era stata

ribaltata dal sepolcro. Corse allora e an

da Sim

on Pietro e dall'altro

discepolo, quello che Gesù am

ava, e disse loro: "HannO

' portato via Il Si­gnore do

l sepolcro e non sappiamo dove l'h

anno po

stal". U

scirono allora l due apostoli e si recorono 01 sepolcro. Slm

on Pietra entrò nel sepolcro e vide

le ben

de per ferro, e \I sudario, che gli era stato posto sul cap

o, non per terro con le bende, m

a pie

ga

ta In un luogo o p

arte. A

llora errtrò anche "altro disce­polo, e vide e credette.

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Page 62: 2004

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esù (Le 7, 3

6).

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cifission

e e a

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r Lazz:a­ro, p

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rti. G

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ha vio

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finitiva

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la

mo

rte: essa non a

vrà più p

resa

su di lui. Ma

la sua vitto

ria sulla m

orte

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li la con

divid

e

con noi e ci invita

a segu

irlo n

ella

vita

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r­na.

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di M

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nifica

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mira

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losa

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sso e

ssi ave

van

o p

otu

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cele

bra

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zione e

d e

sprim

ere tu

tta la

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pro

prio

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delta Pasqua e

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pa

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gio

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· verso il m

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assando da

ll'oscu

rità del se

po

lcro alla luce

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lla vita

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li ne esce libe

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er vive

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pre

acca

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al Padre suo. C

om

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osè

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nch

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li non e

ffettu

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invita

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che

noi a se

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irlo p

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vivere

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rna

me

nte

nel regno di D

io,

Allelu

ia: V

ien

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nifica

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ine

che trovia

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ll'inizio

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i. Per il p

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re nei can

ti e nei po

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i tu

tta ta grandezza e la bellezza d

ell'a

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io, in u

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In latin

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Page 63: 2004

Per la Prima Comunione e la Cresima Ciondori in vero legno di ulivo

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Page 64: 2004
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• Tempo pasquale: primavera della Chiesa

Il sentiero che conduce dalla Pasqua alla Pentecoste è un percorso di primavera, Non di una primavera agli inizi, che deve lottare contro gli ultimi freddi dell'inverno, ma di una primavera elle va, sicura , incontro aWestate, verso la stagione del raccolto e dei frutti turgidl di sapore,

È una primavera per il cristiano che ha vissuto intensamente l'itinerario della Quaresima e si è aperto con gioia alla speranza della Pasqua. Una linfa e un entusiasmo nuovo scorrono nelle sue vene: egli awerte che la sua esistenza è stata strappata una volta per tutte alla morte e a tutto ciò che la mortifica,

È una primavera per le famigl ie, destate a rapporti nuovi di comunione, di con· divisione. di fratemità, Pensiamo alle famiglie che parteciperanno intensamente alla Prima Comunione o alla Cresima di un figlio, Pensiamo ai tanti matrimoni che vengono celebrati in questo mese. Non è stupendo vedere un raga220/una ragam che accoglie con gioia il dono dell'Eucaristia. un/una giovane che riceve 1\ dono dello Spirito e si impegna in un cammino personale di ricerca? Non è eccezionale raccogliere la promessa d'amore che un uomo e una donna si fanno davanti a Dio e alla comuni tà?

È una primavera anche per tutta la comunità cristiana spinta verso orizzonti nuovi, animata da un nuovo coraggio e dal desiderio di una testimonianza più viva, Viviamola con gioia questa primavera!

Jac.. ~~I;, sac. Roberto Laurita

LA SELEZIONE DEL MESE

Cartoncini-ricordo Questi magnifici carloncini ricordo faranno lo felicità di padrini e madrine, come pure dei ragazzi.

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Per tutto il mese Intenzione di preghiera suggerita dal papa

"Pe!ché lomigllo. fondalo sul matnmonIo o un UOITIO e uno donna. sia riconoSciu o

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Page 66: 2004

IMMAGINI

40 DOMENICA DI PASQUA

Domenica 2 maggio Anno C - Gv 10, 27-30

"lo e il Padre siamo una cosa sola"

In quel tempo Gesù disse:

Gv 10, 30

"lo sono il buon Pastore..

Le mie pecore ascoltano la mia voce

e io le conosco ed esse mi seguono".

Il 40 DOMENICA DI PASQUA_

Seguendo Gesù, il buon pastore ... Essere cristiani, oggi, significa vivere wl'inrimità reale e continua con Gesù, il buon Pastore. Questa conumiolle nasce dall'ascolto della Parola, viene coltivata nel silewJo delia preghiera, si sperimenta nelle celebrazioni liturgiche e in pani­colare nella partecipazio-ne aU'Eucaristia. Ma essa si rivela anche qllando si porta verso il Padre il grido degli uomini e de.Uc donne del no­stro tempo, con i quali si è solicl1.li. Lo stesso dinami­smo ci conduce a riconoscerei mem­bra vive del buon J>;!$wrc, oggetto del-

la sua artenzione carica di amore, dliama­ti a diventare - a nostra volla - paStori, fra­telli, amici, guide e compagni eli strada -oggi e per retemi[.~ - di l'uni coloro che incrociamo per i sentieri del mondo.

Mons. Cbrìslinn Kralz

ck~ u.c.c.e1±u. J~ rlA~tU.re. ~c.o[to clLu. c.ku~m.u.t"-JcL 5i601~e e li l~i.st0.J.el"V~? C(1-~ u.c--ce.1±c~ li fu.l"'e.

!eUco.- ~u.u. v~tu. u.»- JoJtU) Jr ~l11..Ore! MoJ1S. C Krot:

Vieni, anche tu sei invitato! il Dio che Gesù ci rivela non è una divinità impersonale, 1m principio astratto, una figu.ra inaccessibile o Wl garante della morale ... Gesù ci parla di uo padre amorevole al quale ogni uomo può affidarsi, perché "nessuno può strapparlo dalla mano del Padre". il buon Pasrore ci conduce per sentieri di risurrezione

~erso l'incred~bile _~ mconrro con Il -_~ Dio dellil Vita .............. _~-

che ci invita all' appuntamento con l'eterno Amore ...

MO)1s. ChriSfian Kr.lIZ

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5a DOMENICA DI PASQUA

Domenica 9 maggio Anno C - Gv 13,31-35

"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate

gli uni gli altri~. Gv 13,34

Gesù disse ai discepoli: "Vì. do un camandamento nuovo:

che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amaro,

casÌ amatevi anche voi gli uni gli altri. da questo tutti sapranno che siete miei discepoli".

Gli animatori delle comunità La prima lenura ci rife.risce che. gli APOSlOli "designarono" degli anziani. 11 verbo greco utilizzaro è quello délle ordina­zioni. Il seguito del r{"sto ci fa capire cosa comporta questa "design:lzione: il digiuno e la preghiera della comunirà e poi un'invocazione. al Signore per affidargli questi "anziani". In effeHi all'origine della parola "p("ere" c'è pro­prio questo termine:'·ar17iani". Da quesr'ini7Jativa, che qui prendono Paolo e Barnaba, e che altrove è stara seoz'alrro adotra-

Sa DOMENICA DI PASQUA_

ta da altri Apostoli, viene quel Va5lO dinamismo t di chiamare, continuatO lungo i secoli, attraver-so il quale sono stati costimiti nelle comwurà degli animatori, incaricati di presL1re la loro vo­ce, le loro mani, il loro asco I lO , la loro accoglien­za mi.sericordiosa, tutte le loro risorse al buon Pastore che t: Cristo,

JHarcel Metzger

Dio Ylo\. ti (oc(ic...,~ ~I- (C<- ~t.u.oVC<- C, e.rHS c.. (eltua.e ,

~ tM-c. tr""enz.c. i..1'L m.ez.Z.O C.;S[i. M-Ol1'Li.I'Li., ,LoYlO offerto "- l«.e((i c.ke C<-1ttC<-Yl .. ") te e. i Lro f~c ... te([~,

Un'eterna novità Prima di metterlo lui stesso in pratica, fino in fondo, donando la sua s[essa

vita, Gesù offre ai suoi discepoli il coman.damento nuovo, quello dell'amo­re reciproco. Questa sua parola costituisce uno dei suoi insegnamenti che rimane maggiormente impresso nella memoria. QuantO alla sua realizzazione, però, resta sempre molto da

fare, tanto che questo coman­damemo rislùra pere·nnemen­te nuovo!

Marcel Melzger

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I MrMGINI

60 DOMENICA DI PASQUA

Domenica l 6 maggio Anno C - Gv 14, 23-29

\

• • ~,

, . ~

. .. Lo Spirito Santo che il Padre manderà

nel mio nome. Gv 14, 26

Nell'ora in cW Gesù passava da questo mondo

al Padre, disse: "Se uno mi ama, io e il Padre nUo

prenderemo dimora presso di lui".

60 DOMENICA DI PASQUA_

Tu sei il Dio di ogni amore Mio Dio, ru sei il Dio della renereu..a ed io ti amo per queslO. Se guardo il mio fralello senza giudicarlo. se asciugo le lacrime: che colano sul suo viso, se oso un gesto eli affetto per consolare la sua pena, anch'io, Signore, conosco la gioia della rua lcnerer.La.

Mio Dio, ru sei il Dìo dell:l vjta ed io ti amo per questo. Se c(edo elle anche le oscurità piil dense sono altr:lVersate dalla luce, se sfuggo alle re.ti della paur:l e conservo

Mio Dio, tu sei Il Dio dell'amore ed io ri amo per questo. Se la felidrà inonda il mio volto e fa nascere il sorriso, se il mio cuor(' brucia dal desiderio di amare, se condivido liberamcnte il mio amore senza nessun calcolo, anch'io, Signore, conosco la gioia del ruo anlOre.

CbrJsltne Reirrboll

la mia digniL1., se 10ltO per proseguire . . ~.~

la lIlla ~lrada, nonostaflte la '-'" L,..i.,.. ~. solirudine, anch' io, Signore, • ~. . conosco la gioi;] della rua vita. \ .

Mio Dio, ru sei il Dio deUa luce ed io ti amo per questO. Anche se il mio cuore è cieco e si rifiuta eli vedere, se i miei ocdti sono spenti e si chiudono dl.vanti all 'asprezza quoticliana della mia esistenza, basta che io mi ap'" lentamente :U11. fiducia e alla bontil e anch'io, Signore, conosco la gioia della tua luce.

e. 1.~mC~»-~C~h1.OÒ(i- fekLi.: ~ J1..Oitr~ vih-.. cG.ve»-te.,At-. .~i.t... be.((e ....

<. R~/nboli

Ama! Ama sempre,

ama dovunque, ama senza misurare,

Non pemirti mai d'amare con mno il tuo essere .

L'amore che avrai donaro darà vira ad un

raccolto profumato di felicità .

Chrisline Reinboh

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IMMAGINI

ASCENSIONE Domenica 23 maggio

Anno C • Le 24, 46-53

86JJ.40J

.. . si staccò da loro e fu portato verso

il cielo.

Le 24, 51

Gesù apparve ai suoi discepoli e disse loro:

"CosÌ sta scritto: il Cristo dovrà

patire e risuscitare

dai morti il rerzo giorno. Di questo voi siete testimoni. E io

manderò su di voi

quello che il Padre mio ha promesso".

Il ASCENSIONE _

Testimoni Testimoni: parola impegnativa. Non si tratta solamente di riferire quello che si è visto e udito. C'è una trasformazione che percorre la nostra esistenza, una spemnza che tra­

sfigura la nostra vita, lU} incontro con la misericordia e la gruia di Dio che lascia un'or­ma indelebile. Testimoni, dunque, significa riuscire a far percepire lUtto questo. Attraverso le parole e le opere, nelle scelte di ogni giorno, con uno srile nuovo di vita.

____ Ma non è una mis­sione quasi impossi­bile' Certo, non è co­sa di poco como. Ma propria per questo Gesù ci dona il suo Spirito: Spirito che sostiene, consola, in· coraggia, riveste di potenza. Testimoni: non solo un impegno, un com­pilO, una m.issione, ma anche una nuova possibilità, grazie al

dono dello Spirito .

Roberto Laurlla

'1-0 '1- (~C~"- i- 's«.o i.., »tM.- ~ C4.-nco r r-i-iL V~CLJ1..O

"- loro e "-C[ 0ÒL «'01'"-0.

R/.,(lIIrlla

Am ., atlll.

Un grido, un'invocazione che percorre tutta la nostra esistenza. Un desiderio che diventa realtà solo quando rinunciamo ad ogni istinro

di possesso e ci abbandoniamo all'amore eli Dio. E questo solo lo Spirito lo rende possibile ...

R. Wl/rifa

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IM.MAGINI 1II1g;,::o {}J

PENTECOSTE Domenica 30 maggio

Anno C - Gv 14,15 ... 26

lo pregherò il Padre ed egli vi darà

un altro consolatore ...

Gv 14,16

Gesù diceva ai discepoli: "La parola che voi ascoltate non è

.wa, ma del Padre che mi ha mandato.

Queste cose vi ho deno quando ero ancora tra di voi.

Ma il Consolatore, lo SpiritO Samo che il Padre manderà nel mio

nome, egli v'insegnerà ogru cosa e vi ricorderà tuno ciò che io vi ho

detto".

PENTECOSTE _

Vivere ~econL (o Sririto: ~) ,AtG<..IAe. ~'-e.( C~lO IAe. u ~ ~o co G<..C{~e..s.o r-er .se.H1.rre_ ...

R/1J1lnlrl

Guarda: lì è lo Spirito! La discesa dello Spiriro non è solo un evemo del pas.saro. È qualcosa che accade ancor oggi. E possiamo rendercene conto di persona. Per questo siamo pierti di speranza: Dio è in mezzo a noi!

Lo Spirito è come il vento: si vedono solo i suoi effeui. Ma bisogna avere occh.i buorti per riconoscerli.

Lo S[1irito è in noi. Sforziamoci di ascoltarlo. Lasciamo che costruisca in noi la sua dimora. Cerchiamo di essere docili alle sue richieste. Beli

Emozione e rigore L'Amore ha dei principi. L'l Parola ha bisogno di tma base solida per esse­re messa in pratica. I buoni sentimenti non bastano ... si esauriscono subi­to. E l'emozione dura solo un istante. La rigidità smarrisce l'essenziale, ma non si può neppure aiutare solo per il piacere di aiutare. Se vogliamo resi­stere ed andare avanti dobbiamo mettere insieme emozione e rigore. L'Amore ci domanda di compiere un lavoro su noi stessi. Non siamo soli, però: lo Spirito veglia e sostiene.

Ben

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IMMAGINI

4a DOfllel/irll di Pasqua

G"'sil dj~sc - Le mit: .pecore ascol!;l' no la mi;! vo('e e io le ('ono:;co cd l· ... ~t:

mi seguono. lo t10 loro la vita cl\::rna -.

• 'iò_I){j<).l

Ascensione

Gesù db~t' :li .~u()i di­

sceroli: "Così ~'ta scrit­IO: jl Cristo t1(wrJ patire t: risuSCil:U(> dai moni il lcrm g.iorno ... Di que­sto voi ~iC! c ( c~in}onL

E io nlandcrò su' d i voi CJueLlo d\(: il Padre mio ha promesso".

IMMAGINI DOMENICALI_

5n Domenica di Pasqllll 6n Domenicn di Pnsqllfl

GeSti t1isst::"Se lino mi ama. osS<::rVCr.1

Gesù disse ai di. .. cepoli: -Vi do un co­m:mòamento nllO\'O; che vi ami:m: gli uni gli allri ... D;I questo rutri s:.lpr.mno che !.iete miei discepo li ... - .

Pentecoste

la mia parola t: il Padrl' mio lo amcr.-I t: noi

verremo a l\li t: prcndlTè'mO t1imorJ pr('~ ... o t1i lui~.

Gesù disse ;ti suoi dì· 5<:eroLi: -L:l parol<l che voi ascollale non è mb, ma dd p'ldre che mi ha m:md:ltù. Queste cose vi ho detto quando ero :mcor.1 Ira voi. Ma il Consol<llOre, lo Spirito Sal1lo che il Padre Olan· dcr.-I nd mio nome, egU v'insegnerà ogni cosa e vi ricoruerà [tIno ciò ch<.: vi ho t1etto~.

!

I

_________________________ PER LE CELEBRAZIONI_

Pellegrinaggio dei ragazzi Maria Accoglienza

Page 72: 2004

Il Regno d

i Giu

da Il R

egno di Giuda non è solo

molto più m

ontuoso del Regno

d'Israele, ma anche m

olto più piccolo.

E

tuttavia, benché

men

o ricco e più isolato, attira anch'esso

su di

sé le

brame

a Geru

salemm

e per più di quat­

tro secoli. Nel 735 il re A

caz si dichiara vassallo

dell'Assiria, e

proprio per questo si attira le critici1e

del profeta

Isaia. Nel

722 il Regno diventa una pro-

espansionistiche delle potenze vincia assira e nel 701 G

emsa-

vicine. Per sua fortuna con

osce una

grande stabilità

interna. C

osì la dinastia di Davide regna

lemm

e viene

cinta d'assedio.

L'assedio viene tolto solo dopo

il pagamento di un pesante tri­

,---

--------------, buta.

Nel 622 il re G

iosia

molti prigionieri in esilio.

arriva a ricostituire l'uriltà tra Israele e G

iuda e

si lancia,

con il sostegno

di G

eremia, in una

ri~

forma religiosa. Pur­

troppo m

uore in

battaglia, nello scon­tro

con il

faraone N

ecao. Ma nel 597,

nonostante il tenta-

Nabucooonosor fa disttuggere gran p

ane del tem

pio di G

erusalemm

e.

tivo di alleanza con

/'E

gitto, N

abucodo­nosar arriva

fino a

Gerusalem

me e con­

duce il re Ioachin, i notabili

ad alcuni

sacerdoti

(tra cu

i E

zechiele) in

esilio

a Babilorila. N

el 587 il re Sede­eia tenta una rivolta, m

a l'eser­cito eli N

abllcod

onosor ritorna:

il tempio di G

erusalemm

e vie­n

e incendiato ed lU

l gran nu­

mero di

ebrei viene cond

otto

in esilio. In

esilio molti diventa­

no agricoltori o comm

ercianti e son

o obbligati a vivere la loro fede senza un tem

pio e senza W

l re. T

hierry Larche,.

~. ~

Beer-S

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Egitto

, ,

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Page 73: 2004

IMMAG,INI

Paconllo (292 ca.-348) Festeggiato il9 maggio

Nato nell'Alto Egitto, da genitori paga­ni, si converte al cristianesimo in erà adulta. Prende dunque come guida spi­riruale un eremita e nel 325 si ritira in un luogo deserto, vicino a Tebe. Affluiscono a lui alcuni dìscepoli e si forma una comunità. Per queslO Paco­mio scrive, in copeo, una regola dle ci è gilU1ta solo nella versione Latina, attra­verso Girolamo. Alla sua morte erano già sei i mO[la5te­ri sorri secondo la sua regola.

Metà del XIII secolo: immagini di una

festa parrocchiale.

IL NOSTRO PASSATO_

, .... '1) (),wr2

EHortus Deliciarum NcU·originale dcU·Hornls Deliciarum qucst:l immagulc è coUocara davanti al giovane re SaloJnone dle parla della sapienza. 1 due giovani qui faftìgurali si dj~·enollo a tirJ.re ddle corde dlC muovono due Iìgul"ÌJlc <.li cava· lieri in combanimenro. Con il ~uo gesto Salomone dice: "n gioco delle marioneuc JnoS!.r.J chia.ramente la \'3.ni~ delle v:l.nità". Qucsl·unmagine ci pre.'ienla un;I delh: più anI ichc fonne di gioco delle marionette.

Solange (morta nell'880) Festeggiata localmente

iliO maggio

F.Amold

Nata nei pressi di Bourges (FranCia), conduce al pascolo le sue pecore. Poi­d1é vuole consacrarsi al Signore, fa il vOlO di verginità. Ma la sua bellezza alti­ra l'anenzione di un giovane nobile della regione del Poirou me la doman­da in sposa. Solange rifiuta. Il giovane insiste e la rapisce, cercando di abusa­re di lei. Alla fine la uccide, tagliandole la testa. L'l. leggenda racconta che So­lange prese la testa tra le sue mani e andò fino ad una chiesa che reca OnTIai

il suo nome. È la patrona della diocesi di Bourges.

86J)IJ().I

Ivo (1253-1303) Festeggiaro localmente

il 19 maggio Di origine francese, studia teologia a Parigi. Ordinato prete, viene nominato parro­co a Tréguier e diventa giudice eccle­siastico a Rennes. Assume la difesa dei poveri e degli oppressi. Per questa ragione è diventato il patro­no degli awocali c delle persone di legge. Il suo ClÙ[Q è molto popolare e la sua tomba un luogo di pellegrinaggio. II giorno della sua festa ha luogo una processione chiamaUl ~il perdono dei poveri M

Page 74: 2004

IMMAGINI TEMA: VEGLIA DI PENTECOSTE_

,'} , •. ;'.!

Noi ti invochiamo, Spirito di Dio, cambia la nostra vita. Togli il nostro cuore di pietra e metti un cuore di carne. Ridesta, con il tuo soffio vitale, la fiamma smorta della nostra fede. E rinnova con la tua potenza tutta la faccia della terra.

Venga in noi la tua tenerezza: allora sapremo offrire a tutti Wl amore pieno di cordialità

e ricco di attenzioni. Venga in noi la tua meraviglia:

nel grigiore quotidiano sapremo distinguere

tutta l'armonia e la bellezza che vi hai disseminate.

Venga in noi la tua pazienza: troveremo il tempo per ascoltare etti ci sta accanto e per accogliere ogni persona che domanda il nostro aiuto. Venga in noi il tuo coraggio: allora non ci spaventeremo davanti a nessun male.

Venga in noi la tua luce: pellegrini sulle strade della vita,

ti sapremo riconoscere quando passi a visitarci

e ci offri i segni della tua azione. E venga in noi la forza

per seguire il vangelo di Gesù: allora potremo camminare sui suoi passi

e annWlciare al mondo la sua buona notizia. Robcno L1urila

Page 75: 2004

m IMMAGINI TEMA: PRIMA COMUNIONE_

SUBITO DOPO LA COMUNIONE Che cosa ti dirò, in quesro giorno così splen­dido, appena ti avrò ricevuto? Ti parlerò cos1: • Gesù, io ti conosco: ricordo le tue parole e

i tuoi gesti di bontà e di miseòcordia. Tu hai portaro a tutti il liero annuncio della salvezza.

• GeSti, io ti voglio bene: voglio essere nlO amico, un amico fedele che ti ascolta e si impegna a vivere secondo la tua Parol.a.

• Gesù, ricordati di quelli che mi vogliono bene: dei miei genirori, dei miei fratelli e delle mie sorel­le, dei catechisti, degli insegnanti, dei preti, degli allenatori, di ami quelli che soffrono ...

Roberto Lauri/a

DAVANTI AL CERO PASQUALE Gesù, siamo qui, rutti assieme, attorno a questo cero pasquale che ci dona la sua luce.

Sei tu, Gesù, questo cero che non si spegne mai, questa luce che illumina la nostra vita.

Fa' che da oggi in poi ognuno di noi si impegni a donare un po' della tua luce nella vita di ogni giorno, regalando a chi lo incontra una parola o un gesto di bontà, un sorriso di amicizia.

Ro[)eJ10 Laurita

ATTORNO ALEALTARE

Page 76: 2004

IMMAGINI

MAGGIO, MESE DI MARIA La tua fede, Maria, ci stupisce ancor oggi. E anche noi, come Elisabetta, proclamiamo insieme: "Beata tu, che hai creduto".

Beata tu, Maria, che ti sei fidata di Dio: quando Egli chiede di partecipare al suo progetto di amore, non lascia mancare mai il sostegno della sua presenza.

Beata tu, Maria, che ti sei lasciata prendere per mano da Lui e ti sei lasciata condurre nei momenti deUa gioia e in quelli deUa tristezza, nei giorni del dubbio e in quelli del dolore.

Beata tu, Maria, che ti sei abbandonata a Dio e ti sei lasciata coprire dalla sua ombra: hai permesso che Egli agisse in te, nel tuo corpo e nel tuo cuore e facesse di te la Madre del Messia, la Madre del Figlio di Dio.

m VARIAZIONI _

&UIOI

Maria, ravviva la nostra fede: allora anche noi apriremo la bocca per cantare le meraviglie che Dio compie per i suoi servi. Roberto l.iJlII'lIa

Page 77: 2004

La frase nascosta E

limina tu

tte le parole che trovi qui accanto e aU

a fine resterà una frase molto im

portante pe

r la tua vita I (Fai attenzione: le parole sono in verticale, In orizzontale ed anche in d

iag

on

ale

):

Pre

hiera: Sono tuo figlio, m

io Dio!

Tu mi am

i come un Padre am

a i suoi figli. S

empre. S

misuratam

ente.

Anche se qualche volta io m

i allontano da te ed ascolto la voce della caH

iveria ... A

nche se qualche volta dalla mia bocca escono

parole appuntite come frecce, che fanno m

ale ... A

nohe se qualche volta sono prigioniero del m

io egoismo

e non vedo neppure quelli che mi stanno aocanto ...

fu continui a volermi bene.

Per questo vorrei stringert! tra te mie bracoia

e cantarti tuHa la m

ia gioia!

So

lu:ù

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o, La fr.o .

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r 1 rag

azzi

Ascoltai

GesìJ cl paria

di un gregge a cii un buon

Pos+oro ...

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lo sono il b

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astore!

Gesù

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astore. Le mie

pecore asco

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o la

mia

voce e lo le conosco ed esse m

i seguono. lo do loro

la vtta ete

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te e nessuno le ra

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cosa sola". (O

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Page 78: 2004

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nd

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bene e la segue con a

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Il Cristo

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la sua vita

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r noi, pe

r amore.

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La v

ita e

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È la vita

senza fine,

nella gioia, acca

nto

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io. E

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re p

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re con lui,

pe

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stico!

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Gesù si è fa

tto u

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licità e ne!la

po

vertà

. Lo si ved

e fin d

all'in

izio, q

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mo

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che eg

li è ven

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vita, a fa

rsi pro

ssimo

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gn

un

o di noi.

Gesù ci è d

iven

tato

un po

' alla volta

fam

ilia­

re: con

oscia

mo

la sua vita

, le sue pa

role

, i suoi in

con

tri, i suo

i ge

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Dio

Padre, invece, può se

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rarci un p

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tana, qu

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te: n

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bene. nessuno poi l'ha

ma

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nch

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i fin dai lem

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razie

a Gesù, il suo F

iglio, noi perÒ p

ossia

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ntità

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adre, p

ien

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on

tà, ed è vicin

o

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di noi pe

rché

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o i suoi fig

li! C

i ama e vuole la n

ostra

felicità

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ta più se

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re, in m

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isura

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Un

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La festa della mam

ma è o

rmai vicina. P

repara una lettera in cui esp

rimi tu

tto il b

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e le vuoi, tu

tta la tua g

ratitud

ine e la tu

a gioia.

Un

brico

lag

e

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gi ab

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o sco

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Dio ci v

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di noi è imp

ortan

te ai suoi occhi: q

uale ch

e sia la no

stra età, il no

stro asp

etto fisico, il co

lore della n

ostra pelle ... N

oi siamo

tu

tti suoi figli ed egli è il n

ostro

Pad

re per sem

pre.

Oggi li propongo di costruire il lu

o albero genealogico. D

omanda al papà e alla m

amm

a i nomi e i

cognomi dei tuoi nonni. dei tuoi bisnonni, dei tuoi zii e delle tue zie ... S

coprirai così una grande fami·

glia, composta di persone m

olto diverse tra loro. C

iascuna di esse, tuttavia. ha i[ suo po­sto. ed un posto im

o p

orta

nte

! Ispirati a[ disegno che vedi qui accanto ...

zJo F

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Chiudi gli occhi e

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io ... assieme ad

un

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o di ragazzi co

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op

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re accanto

a te, men

tre ti parla e ti asco

lta. Ora prendi m

atita e pastelli e com

incia a

diseg

nare,.,

Page 79: 2004

Per la Prema Comunione e la Cresima Ciondoli in vero legno di ulivo

. , .

Croce francescano (Tali) Croce dogI; ongoli o punto

Ril. 91 723 91722 91721 RH. 91738 91 724 Form. 28mm 33 mm .10mm Form. 15mm 24mm l es. € 1,49 € 1,55 € l,59 1 es. € 1,35 € 1,45 do 20 es. € 1,29 € 1,35 € 1,39 do 20 es. € 1,15 € 1,25 do 50 es. é 1,05 € 1,15 € 1,19 do 50 es. €O,99 € 1,05

Pone & villo Croce greco

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Ciondoli

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Lo Spirito Son/o

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• Due feste del tutto particolari

La testa della Trinità e quella del Corpo e Sangue del Signore ci attendono ogni anno, subito dopo la Pentecoste e sembrano fatte apposta per dare conclusione al tempo pasquale e per immetterci nel tempo ordinario e nella vitalità dell 'estate.

Sono due solennità molto diverse tra loro: la prima piuttosto riservata, la seconda segnata da manifestazioni pubbliche, da processioni. Eppure tutte e due sembra­no affidare a noi, che stiamo per assaporare le vacanze, un messaggio importan­te.

Ci ricordano che la nostra relazione con Dio è ... alla prova dell'estate. E in effetti le vacanze non sono il tempo in cui dimenticarsi di lui. fare come se non esistesse, vivere con ritmi che l'ignorano. C'è una comunione di vita e di amore, con il Padre, il Figlio e lo Spirito, che è iscritta nel profondo della nostra esistenza cristiana.

E c'è anche un pane e un vino, il Corpo e Sangue di Cristo, che nutrono di domenica in domenica la nostra fede, il nostro impegno, la nostra speranza. Dovunque ci troviamo, rinunceremo a cercare un luogo in cui essere invitati alla tavola della Parola e del Pane? Manderemo a monte il suo invito? Lasceremo cadere l'appuntamento con Lui?

O accadrà addirittura il contrario e le vacanze diventeranno tempo ritrovato per incontri ed esperienze che ci awicinano a Lui?

kc-.~Io.... sac. Roberto Laurita

NB: In questo numero abbiamo preparato ai nostri Lettori una sorpresa che speriamo gradita: ben 4 facciate in più, stampate sul retro di ogni domenica. Si tratta di una proposta concreta di testi per la celebrazione dell'Eucaristia (per chiedere perdono; una pista per l'omelia; carovana di invocazioni) e di una preghiera breve da fare in famiglia . Attendiamo reazioni e suggerimenti ...

CD- OM con i numeri 85-86-87 della RMsta "Immagini per le nostre parrocchie" Ecco finalmente il CD-ROM di "Immagini per le nostre parrocchie". che reca immagini e testi dei numeri di ~Iprile. maggio e giugno 2004. Per facilitare l'utilizzo delle immagini accanto ad ognuna di esse figura un Llumero di catalogazione. Le immagini sono nel for­mato EPS (vettori aie), TlFF (bitmap) e GIF (bìtmap. utilizzazione piìl facile di TrFF). il che pennette una facil e utilizzazione da parte di Illt[i i software. I resti sono nel formalO "teslO" (TXT). Il CD-ROM è compatibile sia con i PC che con Macinrosh.

TRE POSSIBILITÀ:

• Il solo abbonamento alla rivisla:

• L'abbonamento cumulativo (rivista e tutti j CD-ROM):

• L acquisto di un CD-ROM su ordinazione per gli abbonati aUa rivista:

NB: - Il CD-ROM ~'iel/e fOri/ilo assieme alla rivista: /1011 può essere l'eJ1dll/O separa/ali/eme. -Arri~'a oglli tre mesi: il prossimo sarà assieme a/numero di se/Jembre 2004.

leI.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde)

e-mail: [email protected]

IL CALENDARIO DELL'ANNO 2004:

Per tutto il mese Intenzione di preghiera suggerita dal papa:

'Perché i criS1ioni prendono coscienza dello loro responSobllrtà di testimoniare l'Amore di 010 od ogni persona".

13 giugno Solennità del Corpo e Sangue del Signore.

27 giugno Giomata per lo carità del Papa.

11 u~1:ro ...,....wo è ..tnlo Idealo c .YiInpV"lo ller ugni aUhitia ..,...1"""'" " riruJur" lilnilala.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE P.'\RROCCHIE

R .. dazione: Sac. Roberto I~ ... uril<t. hAlE:! Telefono: 0<13'1/86116 Posla: EDIZIONI OBEUA. B.I~ 15

F-67610 L" Wantzcnau (Fnmci:,) Abbolla.t1\ellli : l H .: 80H-781378

Fax: 800-791375 (Ilumeri verdi) em .. il: ediriolJs.obeli;)@ online.ir

Page 82: 2004

IMMA§INI

55.MA TRINITÀ Domenica 6 giugno AnnoC-Gv16, 12-15

"Lo Spirito dirà tutto ciò che avrà udiro e vi annunzierà le cose

future" Gv 16,13

Gesù disse ai discepoli: "Quando verrà lo Spirito di verità, egli mi glorificherà, perché prenderà del mio

e ve l'annunzierà. Tutto quello che il padre

possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve

l'annwlZierà" .

Il 55.MA TRINITÀ_

Trinità: chi è Dio? Per prima C05.1 dobbiamo riconoscere che Dio è 31 di là di mITO dò che noi pos­siamo dire e immaginare di Lui. Ma allora? Da noi possono venire soLo interrogativi. Da Lui la Libera rivelazione del suo volro. Le tracce di questa progressiva manife­stazione di Dio le troviamo nella Bilibia, ma anche neUa nostra esperienza perso­

poteme, che diventa il Padre pieno di amore, Poi cì viene rivelato il Figlio predi­!eno, nel quaLe anche noi possiamo diven­t;U"e figli di Dio. Tnfme CoLui che cosrimisce la loro e[ema vila, La loro eterna gioia, la loro eterna creatività e la loro unj[à: lo Spirito Santo. All'origine di t1.lIto, dtmque, non c'è lU1

Dio solitario, ma un Dio Unico, nale.C'-osì ci vengono alle lab­bra deUa parole per de­signarlo. Dapprima il CreatOre, 1'0nni-

,,;:~~~-_ che è comunione di

J.M. Rcc/ez

l (~"'~ e ~(L-Ho ee,""",,,,-o o~o.

Cki-~~ ro e011-O~ee! Ciò che sorprende ... . . . non è che ci sia un Dio, ma che Dio ci ami e ci ami fino a quesco punto. Allora bi50gna credere che veramente l'amore e la vita costituiscono un tutto. Nessuna vita è possibile senz.,1. amore, nessun amore è vero se non c'è dono dì ViL1.. Capire, aUora, perdlé c'è un solo comandamento: AmaJ

Jean-Marie Bedez

87JJ!IJ5

j,\I,Herkz

Page 83: 2004

1~8GINI

CORPO E SANGUE DEL SIGNORE

Domenica 1 3 giugno Anno C - Le 9, llb-17

Gesù prese j cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi

al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli. Le 9,16

Gesti prese i cinque palÙ e i due pesci e, levati gli

occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli

perché li distribuissero alla folla.. Tutti mangiarono

e si saziarono.

n corpo di Cristo Nel deserto, al tempo deUa tentazione, Gesti si era rifiutato di cambiare le pietre in pane ... Sarebbe stato un miracolo per lui, per sfuggire alla fame. per evitare di vivere fino in fondo quella fragilità e quel­la debolezza che concraddistinguono l'avvenrura lunana. Ora invece è propòo lui che decide, contro il parere dei Dodici, di sfu­mare quesca foUa che, afferrata dalla sua parola, si è ad­dirittura diment;­CaL1. del cibo. Po­chi p~Uli e due pe­sci diventano così il pumo di parten­za di una condivi­sione che ,dllegra e sazia ognuno. E rurtavia questo è solo un segno. Il pane vero che Gesù vuole of· frire è se stes-

06~ Me,H"'- è ~( r~fL:_HO tc .. .-e,1..<)

CORPO E SANGUE DEL SIGNORE_

so, la sua v(ca. QueUa viTa offerta, di gior­no in giorno. Quella vira donata, senza nulla tra[(enere per sé. Quella vita spezzata perché tutti. possano averne pane e diventare un corpo solo.

Roberto Laurifa

Je ((' i.l1U.'-e>._~ "- e ",-",-i.",,-ò"dit",-Ji."'-e

Je( fi.S i.o ve ,~o ; ( P,.,[,~ "e( (o 5 l'; ';<0.

87_0203 ) De"rl(!l!rll

Pane spezzato, per la vita del mondo Invitati alla cen .. L del Signore, noi riceviamo jJ suo Corpo, abbiamo parte alla sua vita. È come se nelle nostre vene fluisse il suo sangue, come se la no­

stra vira venisse dilatata, portata a pienezza dalla sua vira. Dall'Eucaristia, dunque, sgorga una forza nuova che trasfigura la nostra esi­

stenza e quella del mondo inte­

ro.

Le nostre ferite vengono guari­te, le nostre risorse vengono poste al servizio di un progetto

di amNe e di solidarietà. Non c'è più spazio per l'egoismo,

per la grettezza, per la cauive­ria. Quel Pane ci rende simili a

Cristo, ci trasforma Ì1l lui. Roberto Laurita

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IM.MAGINI

12a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 20 giugno Anno C - Le 9, 18-24

Gesù ordinò loro severamente

dì non riferido a nessuno.

'.:11 . .

Le 9, 21

Gesù diceva a tutti:

"Se qualcuno vuoI venire dietro a me, rinneghi

se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria

vita, la perderà".

120 DOMENICA ORDINARIO_

Sdaggi ehi · , on O .•• mc esta ... nsposte. L'identità di una persona è essenz.iale nella Tuttavia Gesù con le sue parole e con i conoscenza dell'altro . Ma per poter idemi- suoi gesti annunciava piurrosto l'ordina.rio fìcare bisogna ascoltare e osservare. Diso- di una comunione con il Padre, il suo goa trovare il tempo di frequent<1re, di amore per il monclo, per gli uomini, la slia stare insieme, di condividere la vita quoti- capaciti di perdonare c di ricominciare. diana. Le folle che segllivano Gesù si fer- Oggi Gesù mi pone qllcsra domanda:"Chi mavano facilmente ai segni esteriori. Cer- sono io per te?" . cavano lo scraordinario, l'eccez.ionale: i mi- Lascia.mo che sia il nostro cuore a rispOJl­r:tcoli. le guarigioni e gli alr.ri segni. dere! / 1. DOTlillS

l' c.u.c.«.l-istu ... ,L m c..".i.ecJ c. »ti.. 0fr (L' .. ro~~~(,t.Li.t~

"\ ai. c.oJ-t.O~c.e}"e. »Lel}·i.o ~dì.1.. € I-LJ'L te»>-t-n .LL ~~(b ~..1i..t-e",--"J,~le .

A J),m/JJ:S

Voglia di etichette ... Troppo spesso e troppo facilmente noi avvertiamo il bisogno di meHere

sull'altro un berretto, un'etjchetta. Vale per la politica e anche per la religione. L'etichetta ci amoraza a classificare alcuni trJ. i buoni

e altri tra i cattivi ... Secondo dei criteri personali, che vengono raramente verlficati. È così: prendere o lasciare!

Ma allenti, anche gli altri mettono su di noi delle etichette ...

A1aio Doni\Js

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13a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 27 giugno Anno C - Le 9,51-62

"Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indierro è adatto per il

Regno di Dio~ _ Le 9,62

87Jl.IOI

il Regno di Dio

Un uomo disse a GesÙ:

'1"i seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi conge& da quelli di casa".

Ma Gesù gli rispose: '"'Nessuno che ha messo

mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto

per il Regno di Dio".

Il 13a DOMENICA ORDINARIO_

Seguire Gesù, in modo radicale Un cristiano non è innanzinlllo qU::lk:uno che "sa", d1e ha imparato il Vangelo, che conosce la dottrina e acconsente a credere quello che insegna la Chiesa. E non è nep­pure uno che osserva scrupolosamente una legge religiosa, senza commettere nessun peccato. Un cristiano è fondamentalmente uno che si è lasciato af[er{"are dallo Spirito di Dio, che è stato toccato aUa radice del proprio essere dal M.IOCO di 1m amore e dle ha deci­so di mettere i suoi passi su quelli di Gesù, riconos(."Ìuto come Salvatore. AI di là dei discorsi e dei comport;lmenti, L1 fege è La storia di un'alleanza d'amore tra Dio e 1'110010.

Giorno dopo giorno la grazia di Dio e la Ij­bertà umana si con.iugano, camminano in-

Mom-. C. Krat:r

87J)40J

MOlIs.. C }.:rrJJ.z

Essere cristiani: una scelta quotidiana! Ci fu un tempo in cui si era "namralmeme" cristiani: per nascita, per abitudine, per tra­dizione ... Oggi essere cristiani dipende da una scelta perso­nale difficile. Ed ogni giorno bisogna tornare a scegliere Gesù come nostro Maesrro e nostro Amico, come il com­pagno di strada della. nostra esistenza che ci illumina, ci sostieoe e ci conduce verso la vita.

Mo}"/s. Christian Kra/z

Page 86: 2004

IMMAGINI

SS.IIU'1 Trinità

Gesù dicev:l ai disct:poli: "Qu:Jndo verr.ì. lo Spirito di "enr;l. egli oti glorifichcGI.Tulto quello che il padre possiede è mio: per questo ho detro che prcnder3 del mio e ve rannUJ12ic6".

Gesù dice";1 a tUlli: "Se quakllnu vlIol venire dietro a me. rinneghi se ... tC'Sll. prenda la sua crol:e e mi segua. Chi vorrà ..,,,,tlvare )a propria viU. la pader:I".

IMMAGINI DOMENICALI_

COlpO e Sanglle del SigllOl'e

Gesù prese i cinque pani c i due pesci c. levati gli ocdl.i al cielo, li bcowjssc. Ii spezzò c li diede ai discepoli perché li distribuissero alla roll:l. Tut li mangiarono c si s..1· ziarono.

13 a Domenica O,.~II"arJo

Un uomo di ... ,c ~l (;CSll: -'li st:guirò, Signore, ma prim;l la.scia che io mi congeui da quc.:lli di casa", Ma Gesù gli nspose:-Ncs­Sllno dll' ha mcsso rn;lIlO alrar.J.trO c poi si volge indietro, è addno pt:r il. Ikb'11U di Dio",

__________________________ PER LE CELEBRAZIONI_

Battesimo dei bambini Trinità Concerto

Page 87: 2004

La

do

min

azio

ne p

ersia

na

e q

ueU

a ellen

istica

A p

artire dal 539, per d

ue seco­

li, i re persiani si mo

strano

tol­leranti verso gli esiliati di origi­n

e ebraica. Questi p

osso

no

co­m

inciare a far ritorno, a gruppi, n

el lo

ro

paese.

Zo

rob

abele

con

du

ce L

U1

0 di questi g

rup

pi

e fa ricostruire il T

empio nel

515 L

'aramaico è la lingua ufficiale

dell'impero e in P

alestina pren-

~Quanw a tc, E

sdra, con

la sapien

za dci

tuo Dio, che ti è sram

data, stabilisci m

agistrati c giudici, a

i qu

ali sia affidata

l'amm

inistrazio

ne della giustizia p

er

tun

o il popolo" E

sd 7, 25

de

il p

osto

dell'ebraico.

Gli

scambi com

merciali e culturali

son

o

quindi facilitati. Neem

ia sarà incaricato di ricostruire le m

ura di Geru

salemm

e e di re­p

rimere gli abusi sociali, m

en­tre il sacerd

ote E

sdra unifica le leggi d'Israele e fissa

la Torah

sulla base del Pentateuco.

Nel 334, A

lessandro, re di Ma­

cedonia, co

nq

uista

l'Asia

Mi­

nore, l'Egitto e

tutto

il Medio

Oriente. O

rmai è la lingua gre-

ca che si diffonde dO

VlU

1que, insiem

e aUa cultura ellenistica.

Uno dei successori di A

lessan­d

ro,A

ntio

co Iv, re di Siria, per­

seguiterà gli ebrei. Nel 167 egli

fa co

llocare

all'intern

o

del

Tem

pio di

Geru

salenu

ne u

na

statua

di

Zeus:

qu

esto

atto

sacrilego fa scop

piare un'insur­

rezione guidata, tra gli altri, da

Giuda M

accabeo. Q

uesti arriverà a liberare Geru­

salemm

e nel 164. In Palestina

va così al po

tere la dinastia de­gli A

smonei. V

i resterà fm

o al 63 a.c.

Tb

ien

y f.a

rdJe

I'

To

lemaid

e (A

cco)

MO

din

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eSeffo

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5cito

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Gerico

• G

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Page 88: 2004

IMMA§INI (j/llgllo IJI TEMI: IL BATIESIMO_

òUJ7VI

Credo

Page 89: 2004

Giustino 000 ca. - 166)

Festeggiato il lO giugno

Naro a Nablus, in Palestina, proveni­va da lilla famiglia greca pagana. Studia con impegno le fiJosofi.e clell'epoca, ma nessuna sembra ri­spondere alla sua ricerca di verirà finché scopre la fede cristiana. Sì mette allorti ad insegnarla e a di­fenderla, Apre una sCllola a Roma e pubblica diverse opere (apologie e dialoghi) nei quali accosta la filosofia e il cri­stjanesimo. Muore martire (decapi­taro) sotto l'imperarore Marco Aure­lio.

IL NOSTRO PASSATO_

Ama come Lui ti ama perché amm"e così significa ricevere la sua gioia, un tesoro

Più prezioso di qualsiasi altra cosa.

}ean-François Régis 0597-1640)

Festeggiato il 16 giugno

Naro a FoJ1tcouverte, vicino a Car­cassonne, in Francia, entra nella Compagnia di Gesù nel 16J6 e di­venta prete nel 1630. Si dedica allo­ra aU'evangelizzazione della regio­ne del Vi va rais , del Velay e del fo­fez.Approfitta dell'inverno, quando gli agricolwri hanno più tempo, per raccoglierli ed invita.rU alla com'er­sione. Fonda a Le Puy, nonostante l'opposizione dei suoi superiori, un rifugio per prostitute pentite. Muo­re a Lelollvesc, di polmonj(e, e subi­to la città dìvenra meta di pellegri-

Cirillo di Alessandria (380 ca - 444)

Festeggiato il 27 giugno

Diventa patriarca diAIessandria nel 412, dopo essere stato eremita. lo seguito ad un conflino tra cristiani ed ebrei, farà espellere questi ultimi dalla cinà.. Lot[J concro l'eresia di Nestorio, che sostiene l'esistenza in Gesù di due persone: l'umana e la divina. L'eresia verrà condannata al conci­lio di Efeso nel 431. Maria allora sarà chiamata la TI1eo­tokos (in greco: la Madre di Dio). Viene proclamato dottore della Chiesa nel 1883.

Page 90: 2004

IM~GINI

il coraggio dei primi passi Non può sperare in un giardino colui che non pianta il primo albero.

I sordi non udranno mai la parola se il libro resta chiuso.

Gli umili non conosceralUlO la gioia se vengono dìmentìcati alla soglia delle feste.

I tiranni manterranno il loro potere, se i sudditi saralUlO ancora servilì.

L'innocente cadrà sempre nei tranelli, se nes­suna voce demmcerà la frode del tribunale.

C'è un tempo per ogni cosa ... C'è un tempo per passeggiare in calnpagna e un ternpo per esplorare il proprio mondo interiore.

Un te1npo per andare a trovare un amico e 'un ternpo per isolarsi nella propria stanza.

Un telnpo jJer accogliere gli altri e un tel"npo per ascoltare se stessi.

Un te'mpo per costruire la casa della cOlnunità e un ten~po per edificare un eren~o.

TEMA: PAROLE IN VACANZA_

Mai un solo cieco guarirà, se ha paura dì credere nell'impossibile .

Ogni avventura com..incia con i priIni passi.

Un te1npo per essere figli e un tel1'tpo per essere padri.

Un tempo per nascere e un telnpo per generare.

Un ten'tpo per ribellarsi al potere e un telnpo per distruggere i propri idoli.

Un telnpo per applaudire l'orchestra e un tel1zpo per ascoltare l'uccello sconosciuto cbe canta nel nostro cuore.

Un tempo per leggere libri e giornali e un te1npo per decifrare la propria. sto-na personale.

Un telnpo per unire la propria voce alla canzone C01nune e un telnpo per canticchiare il proprio ritornello.

Un temjJo per condividere la notte degli u01nini e un te1npo per call1111inare da soli nelle proprie tenebre.

Un telnpo per aspettare [,alba di un 'urn.anità nuova e un telnpo per sorprendere i prilni segni dell'aurora.

C'è un telnpo per ogni cosa, purché sia il te1npo della. verità, della speranza, dell'a1n o re.

Page 91: 2004

Qu

ale

espressione si trova

ne

lla B

ibbia? A

, Man

gia

re p

an

e d

uro

. B

. Av

ere

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an

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el forn

o.

C. V

en

dere

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me p

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e fre

sco

. D

, Gu

adag

narsi il p

ane co

i sud

ore d

ella fron

te.

Risp

osta: G

er.esi 3.1

9

Pre

gh

iera

: Cibo d

i vita e

tern

a

Og

ni d

om

enica, all'o

ffertorio

, il p

rete

. pre

sen

tan

do

il p

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ice qu

esta

p

reg

hie

ra: "B

en

ed

etto

sei tu, S

ign

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io d

ell'un

iverso

, dalla tu

a b

on

ab

bia

mo

ricevu

to q

uesto

pan

e, fru

tto d

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dell'u

om

o; lo

p

rese

ntia

mo

a te, p

erc

ne

div

enti p

er n

oi c

ibo

di v

ita ete

rna",

Pro

va ora a co

mp

leta

re fa p

reg

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ra ch

e ti p

rop

on

go

sullo

stesso

mo

de

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do

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ge

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i og

gi, rin

gra

zian

do

Dio

pe

r tutti q

ue

lli che ti aiu

tan

o a vive

re e a

crescere.

Benedetto sei iu, Signore, D

io dell'universo,

tu che spezzi il pane per coloro che hanno fam

e,

tu che offri il tuo amore a coloro che sono soli,

tu ohe .......... " ..... ,.,., .................. , ......... ,., ... ..

Re

vu

e m

en

su

elle

po

ur le

s e

nfa

nts

N

'51 Giu n

o 2

00

4

Tutti

• •

e SI S

alla

rOn

O

-.

Gesù

prese a pa

rlare

alle folle

de

l regno di Dio. Il giorno com

inciava Cl declinare e i D

odici gli si aw

ldn

aro

no

dicendo: "Congeda la folla" p

er­

ché vada nei villaggi e nelle compagne dintorno per a

llog

gia

re e trovar

cibo, poiché qui siamo In una zona deserta". G

esù disse loro: "Dategli voi

stessi da

mangiare". M

a essi risposero: "Non a

bb

iam

o che cinque pani e due

pesci, a meno che non andiam

o noi CI comprare viveri per tu

fto questa gente".

C'erano In

fatti circa cinquem

ila uominI. G

esù allora prese i cinque pani e i d

ue

pesci e, levati gli occhi al d

elo

, li benedisse, li spezzò e li diede ai disce­

poli perché Il distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e sI saziarono e delle

pa

rti loro avanzote furono po

rtate

via dodici ceste. (Luco 9, 11-17)

Page 92: 2004

Cari am

ici, la fe

sta d

el Co

rpo

e San

gu

e d

el Sig

no

re c

he

cele

bria

mo

og

gi h

a u

n sig

nific

ato

mo

lto sim

bo

lico.

Ma i sim

bo

li no

n $

on

o se

mp

re co

sì facili da co

pre

nd

ere

. A

llora, seg

uitem

i: fare

mo

un

viag

gio

nel p

assa

to

per sc

op

rire il se

nso

dei g

esti c

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om

pia

mo

og

gi.

[I gio

rno

com

inciav

a a declin

are

... : E

cco ciò

che

è acca

du

to: G

esù

ha par­la

to a

lla fo

lla lu

tto il g

iorn

o d

el R

eg

no

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i Dio

, Ha

an

che

gu

arito

mo

lti ma

lati.

Tuttì

era

no

talm

en

te stu

piti d

elle

sue p

aro

le e d

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arig

ion

i op

era

te che

no

n

si e

ran

o

ne

mm

en

o

acco

rti de!

tem

po

che

pa

ssava

e si era

no

ad

dirit­

tura

dim

en

ticati d

i ma

ng

iare

. E

d e

cco ch

e p

er di

più si

trova

no

in u

na

zon

a d

ese

rta. lo

nta

no

da

lle case e

daUa p

ossib

ilità di tro

vare

cibo_

--

Il dese

rto:

Sa

i ce

rtam

en

te

che 11

de

serto

è un

luo

go

in cui fa

mo

lto ca

ldo

di g

iorn

o e

mo

lto fre

dd

o d

i no

tte. È

un luo

go

in cui

si trova

mo

lto d

ifficilme

nte

da

ma

ng

ia­

re e

da

be

re.

Ne

lla B

ibb

ia il

de

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vie

ne

spe

sso p

rese

nta

to co

me

il luo

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d

ella

ten

tazio

ne

. ma a

nch

e d

ell'in

con

­tro

con

Dio

. In effe

tti nel de

serto

non c'è n

essu

na

po

ssibilità

di n

asco

nd

ersi

agII occh

i di D

io. La luce è così fo

rte

che

attra

versa

le

no

stre m

asch

ere

e

Un

a g

alle

tta "m

iraco

losa

" Il

pan

e è

simb

olo

di a

bb

on

dan

za e

di felicità.

Qu

an

do

ci

trov

iamo

insiem

e. a

pa-~.

sto,

in famig

lia o co

n gli am

ici, è ~"'~_/~."." .. ~~=:::::

un

a gio

ia spezzarlo

insiem

e. Da seco

li esso

è asso

cia

to a

nch

e alla celeb

razion

e di g

rand

i feste

. In

alc

un

e reg

ion

i esiste

la tradizio

ne d

i deco

rare

il pan

e

co

n la ra

pp

rese

nta

zio

ne d

el miraco

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ella mo

ltiplicazio

ne (co

n cin

qu

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ni e d

ue p

esci). È q

uello

ch

e ti p

rop

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go

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gg

i perc

hé tu

po

ssa

po

i con

div

idere il risu

ltato

del tu

o lav

oro

con

alcun

i inv

itati.

Ti serve: della p

asta

di pane (po

trai ch

ied

erla

al tuo

forn

aio

op

pu

re co

mp

rarla

in un g

ran

de

magazzino. co

nfe

zion

ata

in sacch

etti). un uovo, un fo

glio

di carta

e una mati­

ta, u

n paio di fo

rbici, un m

atte

rello

, una forch

etta

e un col­te

llo (in plastica, p

er non fa

rti male) p

er rita

glia

re le d

iverse

fo

rme

. C

om

incia

col lavo

rare

la pasta pe

r am

mo

rbid

irla, D

isegna e poi rita

glia

un

mo

de

llo sulla carta, nella grandezza che pre"

ferisci. S

ten

di ora la pasta a

iuta

nd

oti col m

alte

re(lo

. C

olloca il mo

de

llo che hai p

rep

ara

to sopra la pasta e ritaglia

il con

torn

o sulla p

asta

stessa. Ora

de

po

ni ciò che hai o

tte­

nu

to su una te

glia

imb

urra

ta, se

rven

do

ti de

lla fo

rche

tta.

Puoi co

nfe

zion

are

anche una treccia

che collo

che

rai sul con·

torn

o della pasta. P

repara anche dei picco

li pani e dei pesci che me

ttera

i al cen

tro

de

lla tua realizzazione. Lascia riposare tu

tto p

er 30 m

inu

ti. a tem

pe

ratu

ra a

mb

ien

te.

Spennella la pasta con del tu

orlo

d'u

ovo

me

scola

to a

ll'acq

ua

pe

r evita

re che si scre­

po

li e pe

r con

ferirle

un bel colore. Ora

me

tti tutto

in fama p

er u

n'o

ra alla te

mp

era

­tu

ra di 280°.

Lascia raffre

dd

are

, me

ntre

pre

pa

ri la tavola pe

r la tua fam

iglia

o pe

r j tuo

i invita

ti. Ti

au

gu

ro una buona co

nd

ivision

e di q

ue

sto pane "m

iraco

loso

". No

n d

ime

ntica

rti di pre­g

are

Dio, p

rima

di ma

ng

iarlo

. così come ha fa

tto G

eSll,

leva

nd

o g

li occhi al cielo

prim

a

'''"""'''_. ~~

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Page 93: 2004

I nu

me

ri P

er noi, o

gg

i, i nu

meri h

ann

o un sig

nificato

"matem

atico", C

osi im

pariam

o

ben

pre

sto a co

ntare, a fare le ad

dizio

ni, le so

ttrazion

i. le mo

ltiplicazio

ni ... E

sa

pp

iam

o q

uello

ch

e p

ossiam

o a

cq

uista

re co

n 2 o co

n 5 eu

ro. A

I temp

o d

i G

esù, e

nelle ep

och

e preced

enti, i

nu

meri av

evan

o in

vece so

prattu

tto u

n

sign

ificato sim

bo

lico. N

ella Bib

bia. allo

ra, il2 sig

nifica "il d

op

pio

", cioè ,'ah

· b

on

dan

za e add

irittura la so

vrab

bo

nd

anza. II 1

0 in

dica ciò

ch

e è co

mp

leto,

com

e le dieci d

ita delle m

ani e i d

ieci com

and

amen

ti (Es 2

0), o an

cora le die­

ci p

arole d

ella creazion

e (Gn

1 l. Il 5, in

vece, ev

oca q

ualco

sa di in

com

pleto

.

Se o

ra -

do

po

qu

esta

spiegazioni sui nu

me

ri· leg

gi il b

ran

o e

van

ge

lico che ti abbia·

ma p

rop

osto

po

trai ca

pire

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cor m

eg

lio Il m

iraco

lo di G

esù.

Qu

ello

che ti piace C

i son

o sta

te d

elle situazio

ni in cu

i stavi ta

nto

ben

e, eri ta

nto

co

nte

nto

, ch

e n

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ti sei nep

pu

re a

cco

rto d

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po

ch

e p

assa

va (u

na g

iorn

ata

di gioo

chi, u

na g

ita c

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i gen

itori o co

n gli am

ici ... ). Pro

va a ra

cco

nta

re

con

un

dise

gn

o o co

n a

lcu

ne frasi u

na d

i qu

este

situazio

ni.

@ 1

\ '/

A,;] ''P

>_

Ora

ti pro

po

nia

mo

tre a

ttività che ti p

erm

ette

ran

no

di conoscere e di rico

rda

re m

eg

lio il va

ng

elo

di ogg

i.

Osserva bene!

Co

me h

a fa

tto G

esù

co

n il cib

o

ch

e e

ra

a d

ispo

sizion

e, cerc

a

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ch

e tu

di d

ispo

rre in mo

do

eq

uo

le

co

se

ch

e

trov

i su

q

uesta

tov

aglia, rip

artita in

16

qu

adrati.

Risp

etta

q

ue·

sta

rego

la: o

gn

i elem

ento

d

ev

e e

ssere

a co

nta

tto al·

men

o

con

u

n

ese

mp

lare

d

egli

altri d

ue

elemen

ti. C

osì b

isog

na c

he u

n ce­

sto sia v

icino

-in o

riz· zo

ntale o

in verticale -

co

n

un

p

an

e e

un

p

e-

\ ~:::;~~~~~~~e:~::!!~~~~~;: sce.

Ce

rca o

ra di co

mp

leta

re la to

va·

glia

ag

giu

ng

en

do

al po

sto g

iusto

tut·

to q

ue

llo ch

e è n

ece

ssario

.

Un

po

' di vo

cab

ola

rio

Pro

va a

trov

are

e a mette

re in

sieme le c

op

pie

di p

aro

le c

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ai inco

ntra­

to n

el van

gelo

e nelle sp

iegazio

ni c

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no

state

date

. Ad

esemp

io: F

olla

-C

ristiani. O

gn

i paro

la è stata

scritta

su p

ezzi di te

rraco

tta c

he so

no

stati

spezzati. S

ai p

erc

hé? A

ntic

am

en

te il sim

bo

lo e

ra p

rop

rio q

uesto

: un

seg

no

d

i rico

no

scimen

to. Q

uan

do

si faceva

un

'alleanza

si spaccav

a

in du

e u

n

og

getto

ed

og

nu

no

dei c

on

traen

ti ne p

orta

va co

n sé

un

pezzo

. Qu

an

do

ci

si ritrov

ava. o

gn

un

o tirav

a fuo

ri il suo

pezzo

: era

un

mo

do

per farsi rico

­n

osc

ere

e p

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Page 94: 2004

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cere

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me.

Page 95: 2004

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Page 96: 2004
Page 97: 2004

L

• Vacanze: una necessità e una grazia!

Sì, [o sappiamo bene tutti, per esperienza diretta: le vacanze le sogniamo già da molto tempo, ne proviamo il bisogno, la necessità. Chi afferma di non fare mai vacanza è, tutto sommato, una persona pericolosa. Perché le vacanze rappresentano una sorta di cura disintossicante. Perché ci permettono di ritrovare ritmi vivibiti, a misura d·uomo. Perché ci liberano da tante scorie che si sono accumulate nel tempo e ci permettono di respirare a pieni polmoni l'aria frizzante dell'awentura, della libertà, della festa ... Le vacanze, tuttavia, non sono solo una necessità: sono una vera e propria grazia. un dono, un regalo che apre la nostra esistenza a possibilità inedite. Esse, infatti, diventano il luogo naturale per nuovi incontri. significativi. Esse offrono l'occasione per una parola nuova, autentica e profonda, che scandaglia e raggiunge zone mai raggiunte. Oltre la banalità di tanti contatti superficiali. Oltre i pregiudizi e i sospetti che ci impediscono di considerare la realtà con occhi nuovi, colmi di benevolenza e di simpatia.

Con questa speranza nel cuore, auguriamo a tutti: Buone vacanze!

Jac,.~~iQ sac. Roberto Laurita

"IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE" una rivista da far conoscere

agli amici e ai collaboratori pastorali! Dal me-se scorso la redazione ha compiuto una scelta coraggiosa: ben quattro facciate in più per donare a voi, lettori, suggerimenti concreti per la liturgia della domenica. Non si tratta solo di un'aggiunta alle pagine di sempre: è il " taglio" di tutta la rivista che ne riceve nuovo slancio. Per noi questo è solo l'inizio di un contatto che vorremmo sempre più ricco e fecondo: è quanto ci chiedono insistentemente gli operatori pastorali . Naturalmente. per essere sicuri di aver imboccato bene la nuova strada contiamo sui vostri pareri . sulle vostre valutazioni. sulle vostre proposte ... ma vorremmo anche rag­giungere . tramite voi . un numero sempre maggiore di lettori per estendere la cerchia di coloro che ci conoscono e ci apprezzano. Ecco perché siamo lieti di preséntarvi dUé proposte: • indicateci il nome e l'indirizzo di una persona che ritenete interessata alla nostra rivi­

sta e noi le invieremo un esemplare in omaggio; • offrite l'abbonamento alla rivista ad un operatore pastorale e riceverete in dono un

regalo·sorpresa.

o Inviate una copia omaggio di "IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE" a:

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LE NOSTRE PARROCCHIE" a:

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IL CALENDARIO DELL'ANNO 2004:

Per tutto il mese di luglio Intenzione di preghiera suggerito dal papa:

"Per coloro che si tlovono in vacanza perché Il riposo Il aiuti o ritrovare in Dio lo loro armonio Interiore e od aprirsi agii altri con amOre".

Dal 23 al 27 luglio od Anglet (Francio)

Raduno degli seout europei. Temo: VIVere lo crttadinanzo europeo.

U nostro "" ... ixi" è .. 1mlo id"",lo " ,. ... ilnppalo .>et' ogni aUh iH, .>lJSIor alc a tlralllra Ilmiùtta.

Per comunicare con IMMAGIN I PER LE NOSTRE PARROCCH.IE

Reda;,ione: Sac. Rol>crlo Laurita. Italia Telefono: 0434 ! 86I 16 Post.a: EDIZIONI ORELIA. 1!.P.15

jl·6i61O I~ Wanl7.enau(Francia) Abbonamenti: Tel.: 80l).7813i8

Fax: 800·7M375 (Ilumeri verdi) email: [email protected]

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IMMAGINI Il1gJin I).:j

14a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 4 luglio Anno C - Le 10,1-12.17-20

"Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi"

Le 10,3

81COIOI

"La messe è molta, ma gli operai sono pochJ. Pregate dunque il padrone

della messe perché mandi operai per

la sua messe".

Il '40 DOMENtCA ORDINARIO.

n ciclo della mietitura II regno di Dio somiglia alla crescita del grano. Per secoli Dio aveva seminato pa­zientemente la sua parola. Prima attraver­so i profeti, poi mediante il suo Figlio, Gesù. chicco di grano deposto nella terra. Aru-averso la risurrezione questo chicco ha portaco un fnnto :lbbondante perché ha suscitaro un'umanità nuova, il Popolo di Dio. A! momento atluale le messi sono abbon-

danti e il Regno di Dio è vicino a noi per­ché è deposto sulla tavola della nostra chIesa per la "frazione del pane". Il grano mktuto è diventato pane. Il pane è stato spezzato e, donala neUa comunione, ci fa panedpare alla Pasqua di Gesù. Diventa in ognuno di noi un seme di vita, agisce in noi e d prepar:! per la mietitura della risurrezione.

MaYCel Melzger

l,,- croce. e.re.... H..J1...0 .strI--l.WLeJ1...to J.~ m.orte.,

m..c... ore ... ~ J.i..ve..·t.:t,,-t"- L'o ri-Sl'1...e. J.i.. H..J1..."- J1...l--l.ov"- vi..-b... te.r •

"U..J1...u- C re"--~ LO l"Le n..u..oV"--.

Messaggeri di pace Domandando ai discepoli di non portare nulla con sé, Gesù li libera da mno queUo cile potrebbe distrarli e distogliere i loro ascoltatori clalI'uniC'l cosa preziosa da annunci.are e da trasmettere: la pace di Dio. Bisogna dlmque partire in missione discretamente, senza una dotazione trop­po duaSSOS-c1, per­dlé la sola dotazio­

oe che conta è que­sta pace dle ci vie­ne aftidata ne:JJe ce­lebrazioni domeni­

ca.li perché la por­tiamo a n.ltri.

M:ucel Mctzgcr

HICOI05

Page 99: 2004

I~GlNI I./Iglin f) j

15a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 11 luglio AnnO C - Le lO, 25-37

Un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto

lo vide e n'ebbe compassione. Le 10,33

Un samarltano, che era in viaggio, passandogll accanto lo vide c n'ebbe

compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò

le ferlte, vcrsandovi olio e vino, pollo portò a

una locanda.

15a DOMENICA ORDINARIO.

Signore, chi è il mio prossimo? Signore, chi è dunque il mio prossimo? Come faccio a riconoscerlo?

E se fosse quesro :mzi.ano. solo, dallo sguardo triste. che viene abbandonato a se stesso per m:lI1canz:a di tempo? Si, Signore, è lui il mio prossimo; il mio sorriso e un abbraccio: ceco Il mio !):t.:SlO dl bont?l.

E se fosse questo mendlcante, r:tnnicchL,ta ndJ..a sua ml.>eria, Ignor.Ito da qualsiasi sguardo, che 1\.1 come su;) unica ricch= la pove:n.à? Sì, Signore. è lui il mio prossimo: lLna sguardo pIeno dl affi:.-tto: ecco il mio gesto dl bontà.

E se fosse questo amico, abb:uruto da troppe pene e che non ce la fa più a portare la su;) croce? Sì, Signore, è lui illUio prossimo; una lacrima asdugat.a., W1a parola di speranza: ecco il mlo gesto di bontà.

E se fosse quesro bambino milito. disteso sul suo lena di sof(crenz:l, con gli occhi colmi di paur:l c di sp<T:m2.1? Sì, Signore, è lui il mio prossimo; W1a tenera carezza d'amore: ecco il mio gesto di bontit.

E se fosse questo giovane, depresso e abbatruto d:!. Il'Oppi f;ùlimenli. che non h.a più il gusto di YÌVere e di b:mersi? Sì, Signore, è lui il mio prossimo; una parola che infonde coraggio: ecco il mio gesro di bont:i.

Cbrlsllnf! Rl!lnbo/r

C'è. f.Ut. [joiM. J1..e( L...re cke. I-t.e.( 1~i.c.eveY'e. LC4- vLk ~ CO~L breve. ,.

Jtt.OJt Ji..m.eJthc.a-1"h J~ JoJ1..U-1"e.

Donare ... un pi1astro della nostra vita Un proverbio sufi dice:" Quello che

doni è sempre ruo, queUo che tlI

conservi per te è perduto per sem· pre". Questa realtà, conosciuta da

tempo, rimane spesso dif1ìcile <l.

vivere. Abbiamo un bel dirci che il

chicco di fnunenro deve essere de·

posto nel profondo della terra e de­

ve morire per produrre frutto. Noi

abbiamo paura deUa morte, perché

non abbiamo molta fiducia nella no­

stra risurrezione. Cerchiamo di agire

da genitori amorevoli e responsabili

che un giorno lasciano partire i loro figli perché portino, a [oro volla,

fruno. C Re(l1bolt

CR"'"IJu!1

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IMMAGINI

16a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 18 luglio AnnO C - Le lO, 38-42

Marta aveva una sorella, di nome Maria, la qua1e, seduta­si ai piedi di Gesù, ascoltava

la sua parola. Le 10,39

S,[COJOI

Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu Il preoccupi e ti agiti per mohe cose.,

ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria

si è scelta la parte mlgliore, che non le sarà tolta".

16a DOMENICA ORDINARIO.

Se tu ti dessi un po' da fare! Vi sono dei giorni in cui c'è una vera e propria fuga in avanti. Ogni scusa è buona per pan.ù"e. per andarsene. L'importante è non essere qui, non lasciarsi bloccare. Non c'è più posto per appuntamenti. Nessuno spazio vuoto sulle nostre agende carid1e di impegni. Ci si dà da fare come se si volesse fuggire da qualcosa. Ma ci sono anche altri giorni in cui si rimane in contemplazione, affascinali da un'immagine, da una persona, da un maestro. Sì bevono le sue parole, lo si divorJ. con gli ocdù e niente conta più al di fuori di lui. Gesti ci dice sorridendo: Se tu ri dessi un po' da fare! Oppure: Se tu cercassi J'esStnziak, invece di coro rere dierro al su· perfluo!

Roberl Rlber

U coraggio di scegliere Non è per niente facile essere qui, pur avendo voglia di fuggire.

Non è nemmeno facile andare all'essenziale quando il superfluo si presenta così seducente. Restare qui. quando c'è bisogno. E partire quando è necessario. Non è facile, e tuttavia bisogna scegliere. E scegliere significa sempre sacrificarsi.

Robert Rilicr

R.Rf/x-r

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IMMAGINI I.II.~II{J f)·i

17a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 25 luglio Anno C ~ Le 11, 1- l 3

Padre,

sia sanUficato, Il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni

giorno Il nostro pane quotidiano. e perdonacll nostri peccati. perché anche noi perdoniamo

ad ogni nostro debitore. e non ci indurre in tentazione.

"Quando pregate, dire ... "

Il.UJ4()l

Le 11, 2-4

"Ebbene lo vi dico: Chiedete e vi

sarà dato, cercate e troverete,

bussate e vi sarà aperton

170 DOMENICA ORDINARIO.

n coraggio di chiedere Quando, in preda al dubbio, non hai più il coraggio di andare avanti, abbi il coraggio di chiedere a Dio di fare un po' di strada insieme a te. Quando, privo di punIi di riferi· mento, hai l'impressione di essere smarrito in mezzo a questO mondo. abbi il coraggio di chiedere a Dio un raggio di luce d1C ti permena di ritrovare il giUSto sentiero. Quando sei divorato dai dispiaceri e non vedi nessuna via d'uscita a rutti i ruoi pro­blemi, abbi il coraggio di chiedere a Dio di portare il 1110 fardeUo assieme a te. Quando sei abitalO e abmtruto dallo S{:oraggiamento, abbi il coraggio di chiedere a DIo un chia­rore di speranza che li permena di superare le situazioni più diffici­li. Perché il ruo Dio ri­melle in piedi, Icnde una mano per soccor· n:rll e fa rifiorire la vi(a and1!': nei deser[j piil aridi. Perdle il tuo Dio rido­ru forza e coraggio t: f3 rinascere la Spcrnnz..'l nel cuore di colui d1C

osa chiederla..

LIJC Stein

-_ .. ~

Le parole di Dio nella nostra vita

I.Sl<>In

Meniamo l'umiltà al centro della nostra vita e abbiamo il coraggio, di ramo in camo, di levare gli occhi verso l'alto e verso l'orizzonte lomano. Iscri­viamo l'Amore nei nosrri cuori e porriamo pierre di pace e di fraternità per la costruzione di un mondo nuovo. CoUochiamo la solidarietà e la condivi­sione al centro della nosu"a esistenza e impariamo i gesti che infondono

coraggio e ponano consolazione. Disponiamo i nostri cuori al per­dono ed offriamo ad ognuno la

~~~~ considerato e rispettato.

\ Lue Ste111

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J./Iglio 04

14a Domenica Ordinario

L

. .. "L messe è molTa, ma gli operai sono pochi. Pregate dun· que il padrone della messe perdlé mandi operai per la sua messe".

160 Domenica Ordillario

Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è: bisogno. Marla si è sce\la la parte migliore, che non le sarà tolta".

IMMAGINI DOMENICALI.

15a Donumicn Ordinario

Un samarit.ano, che era in viaggio, passando-gli accanto [o vide e n'ebbe compassione.

Gli si fece vicino. gli fasciò le ferile, vero s..l.Ildovi olio e vino, poi lo portò ad una locanda.

170 Domenica Ordinario

"Ebbene io vi di­co: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi saril aperto".

Festa parrocchiale Matrimonio Preghiera

Page 103: 2004

Israele so

tto

il do

min

io ro

ma

no

N

el 63

a.C

la G

iudea diventa

una provincia romana.V

errà affi­data ad E

rode il grande, u

n paga­

no

crud

ele

e san

gu

ina

rio, che

avrà tuttavia il m

erito d

i com­

pie

re a

lclUli grandi la

vori, tra cu

i l'ingrandim

ento

delTem

pio.A

lIa sua m

orte il regn

o verrà diviso tra i suoi figli. N

el 6 d. Cla

Giudea viene collo­

cata sotto

la diretta amm

inistra­zione d

i un

procuratore. Quello

dell'epoca si

chiama

Ponzio

Pilato.

Ne!

66

, però

, sotto il reg

no

di

Nerone, sco

pp

krà una violenta

ribellione, che si co

nd

ud

erà in

mo

do

tragico. Nel 7

0 T

ito, figlio deU

'imp

era

wre

Vespasiano

, coo

­quista G

erusalemm

e e distrugge il T

empio. P

er molti eb

rei è il m

om

ento

deUa schiavitù e della

dispersione. L'ebraism

o si rior­

ganizza attorno ai farisei. N

el 13

2 scoppia u

na nuova in­

surrezione, guidata da Bar K

ok­ba. V

iene soppressa nel 135.

Verso il 250 e, più tardi, tra il 290

e il 300 d.C

awen

go

no

le gran­dì persecuzioni dei cristiani.

Masada, u

ltimo

b<lluardo della resistenza degli zclotL

B/JJ)6U

1

Uno dci segnI della p

resenza ro

man

a è lo svio

lup

po

delle vie di co

mu

nlcazjo

nc, dJ c

ulle

strad

e costituiscono un

elemen

to im

po

rtante.

SOlo sotto C

ostantino la situazione cam

bia real­m

ente. Egli

convoca il concilio

di N

icea nel

325, si stabilisce

a Bi­

sanzio e

permette

la co

struzio

ne

d

i basi­

liche cristiane. la T

erra S

anta diventa

la m

eta di m

olti pellegrinaggi. N

el 614 i Persiani con­

quistano Gerusalem

me

e massacrano i cristia­

ni.

Gerusalem

me

verrà ripresa nel 6

30

da Era­

clio.

nJlerr)' L

arch

er

....... •

IOV

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filod.froo O

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Page 104: 2004

IrMMG1NI '_II,::III) (}-j TEMI: PELLEGRINAGGI.

811 0701 &~ 0702

xxJfl04

AITENZIONEI PELLEGRINI -r

.\','UJ7U7

Page 105: 2004

IMMAGIM

Ogni mattina il tempo che fa dentro di noi

è molto più importante del tempo che fa all'esterno.

(Fynn)

Quando non si trova la

pace dentro di sé è inutile

cercarla altrove.

(F. de Lo Rocbefo Il CCl u Id)

Il NOSTRO PASSATO_

88j)8()}

Rischiare è cercare una felicità più grande per gli altri. c. Slnger

Camillo de LeWs 0550-1614) Festeggiato 1114 luglio

NatO a Chieti, dapprima soldato, si con­verte ed entra neU'ordine dei france­scani. Diventa infermiere a Roma, e di fronte alla siruazione disastrosa dei ma· lali negli ospedali, crea la Congrega­zIone dei chierici regolari per i malati, più nota $0[[0 il nome di Camilliani. Il loro segno distintivo è una croce rossa sull'abilO nero. Diventerà prete nel 1584. È il patrono del malat.i e di (unl coloro che operano nel campo della

Marta (1 o secolo) Festeggiata il 29 luglio

Abitava a Beta.nia, assieme al fratello Lauaro e alla sorella Maria. Thni erre ebbero del forti legami di amicizia con Gesù. Riceveva spesso Gesù in casa sua, [n

una di quesre occ:lsloni si lamenrerd con Gesù perché Milria, seduta ai piedi di GesLl, non l'aima.I"la Gesù le rispon­deri!. che Maria ha sceho la parte migliore. È la patrona delle casalinghe, delle colf e di quanti si occupano di cu-

Pietro Crlsologo (406-451) Festeggiato il 30 lugllo

Nato ad [mola, verrà nominato vescovo di Ravenna. Nelle sue disCllssioni con l'eretico EUliche dìfenderà il [11010 preminente di Roma c l'insegnamento del papa Leone Magno. La sua parola e/"'..t mollo asco)tllt:l, Del resto "Crisologo" significa "parola d·oro". Non parlava trOppo a lungo, per paura di annoiare.

Page 106: 2004

IMMAGINI J.//,::flo f)·i

Ascoltare, nonostante il rumore Lasclaml slare. Signore,

non bai visto la data sul calendario? Avrò fil1almente qualdJe giorno di vacanza.

Al/om lasciaml stare, lasclaml -rIposare,

Non hai visto che Il mio padrone mi ha regalato un telefonl.no?

Tu sal cbe cI'ede che lo g/i apparlenga e cbe tutt'al più tm qualche giorno mi chiamerà gfcL

Allora lasclmnl sUll'e. lasclaml riposare,

Non bai sentito quel giovane, poco fa/ Da qualche tempo appartiene alla mLLI stessa associazioIl e.

J; tanto entusiasta cbe vorrebbe che cl ~-i t1vvasse tltnhe durante le vacanze.

AI/Orti lasciami sfare. Lasclami riposare.

Non vedi tuno quello che faccio In parroccbla? Tra I" corale e la clItec!Jesi per i giovani,

non riesco neppure a star {/ietro al-ritmo delle riunioni. Allora /t/sciami stare. lasclaml rlpO~·tlre.

Come? NOTI ti sento bene ... Cosa slai dicendo? TlI 11-011 sei il mio padrolle,

né un ragioniere che tiene Il conto dltl/UO quello che faccio e delle mie riunionI?

Tu non mi cblaml perché lo ti dia allro tempo, ma perché trovi la pace accanto a re?

Allora, se ~ così, non mi lasciare, Signore. Ho bisogno di abbandonannl tra le tue braccia

per ritrovare serenità e gioia.

Thleny Larcher

88-,)901

TEMA: PAROLE IN VACANZA.

~~ !, ;~ 'I

~} \ \: , ;,

1- '

All'inizio di un nuovo giorno È bcllo. Signore, aprire gli occhi

811-,)902

e contemplare la luce che irrompe neU:l mia stanza.

È bello aprire le fmestre e specchiarmi nel tuo ciclo limpido.

È bello aprire le bràccia per salutare quelli che inconrro sulle scale di casa.

È bello aprire il cuore e ritrovare d'incanto lln3 frescllczza nuova clle percorre lUna la mia esIstenza.

È bello, Signore, aprirmi a ce ed accogliere i doni che deponi con discn:zionc nel grembo dclla mia vita.

Roberto L:lUrit:l

Al termine di una nuova giornata Abbiamo fatto tardi, Signore, perdJé era così bello rimanere accanto al fuoco e ascolte/re parole fraterne che sgorgavC/nn dal profondo del/a nostra anima.

Abbiamo fatto tardi, Signore. perché era dolce lasciarci cullare dal vento e dal rumori della none ed abbandon~rcl al silenzio dJe Invadeva ogni cosa.

Abbiamo fatt.o tarcl.!, Signore, ma om siamo qui per dirti Il nostro gmzle:grazle per queste ore. grazie per tutti gli IncontrI, grazie per ['allegria e ogni bmndel/o di poesia dJe dissemini a piene malli. E perdonaci se nOI1 siamo stali capaci di amarti e di ama l'cl come ci ha Insegnato Gestì.

Roberto u/llrfl~

Page 107: 2004

Quale espressione si trova nella B

ibbia? A

. Ren

dere

un

cattiv

o serv

izio a

c.

B. S

erv

ire d

ue

allo ste

sso te

mp

o.

D. E

ssere

a cav

allo

di u

n'a

ttrvità

.

~ ~~~~d

-R

ispo

ste: M

alleo 6. 2

4

Preghiera: S

ignore, vog

lio d

irti grazie! P

er 91i amici che rendono bella la m

ia vita,

per tutta

l'alle

gria

che portiamo dentro

e pe

r la g

ioia

di sta

re insiem

e. G

razie. Signore!

Per ogni festa che organizziam

o. p

er lu

tto q

ue

llo ch

e sa

pp

iam

o fa

re

insieme, p

er i canti e i giochi.

Grazie. S

ignore!

Per la gioia di accogliere

e di essere accolti a braccia aperte, p

er tu

tte le parole buone

che do

nia

mo

e riceviamo.

Grazie, S

ignore!

E se a

rriva qualche b

aru

ffa

e ci capita di allontanarci gli uni dagli a

ltri, che la forza del tuo perdono ci ridoni il g

usto

dell'amicizia sincera.

Gra

zie anche p

er questo. S

ignore!

Riv

ista men

sile p

er I ra

gazzi

N"52 Lu

lio 2

00

4

Te

sti: C

h.,I.U

n .. R

"lnb

olt

Signore, n

on

ti importa ... ?

Gesù entrò In un villaggio e una donna, di nom

e Malia, lo accolse nella

sua casa. Essa aveva una sorella, di nom

e Maria, lo quale, sedutasi al piedi

di Gesù, ascoltava lo sua parola; M

alia invece era tutta presa dai molti ser­

vizi. Pertanto, fattasi avanti, disse:: "Signore, non ti curi che m

ia sorella mi ha

lasciata sola a servire? Dille dunque che m

i aiuti". Ma G

esù le rispose: "Marta,

Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per m

otte cose, ma una sola è lo cosa di cui c'è

bisogno. Maria si è scette lo palie m

igliore, che non le sarà tolta". (Luc~ IO. 3

8-4

2)

Page 108: 2004

Bu

on

gio

rno

, amici!

Og

gi sc

op

rirem

o u

n b

el testo

, ch

e ci p

arla

dell'a

cog

lienza ... P

er farv

i meg

lio c

om

pre

nd

ere

la paro

la

di G

esù

, vi spie

gh

erò

alc

un

e fra

si.

Marta

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An

che

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eg

li amici, p

rop

rio

com

e te; M

arta

e sua sore

lla M

aria

. e il

loro

frate

llo Lazzaro

sono tra

q

ue

sti. T

alvolta g

li a

mici di

Gesù

sono felici di in

vitarlo

a m

an

gia

re

con loro, di asco

ltarlo

, di pa

rlarg

li. di fa

r festa

... No

n sono cose che

pia

ccion

o anche a te

?

Maria a

sco

ltav

a la su

a p

rola:

Ma

ria.

la so

rella

di

Ma

rta,

inve

ce di o

ccup

arsi del p

asto

. si sie

de

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di di G

esù. No

n

vuo

le

pe

rde

re

ne

pp

ure

una

pa

rola

di Gesù: vuole co

no

sce·

re qu

ello

che gli sta

accaden­do,

qu

ello

che

pensa, q

ue

llo

che passa pe

r il suo cuore. Le

pia

ce sta

re

ad a

scolta

re G

esù che

pa

rla

di q

ue

llo che

fa, di

qu

ello

che vede, di

qu

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che p

rova

...

Marta

era

tutta

pre

sa

dai m

olti serv

izi: È

Ma

rta che p

rep

ara

la casa, è lei che si o

ccup

a del pran­

zo. E

fa di

tutto

p

erch

é

Ge

si ~ se

nta

bene acco

l-~'

".

8 ) < U

na cop

ia

trop

po

ra

pid

a

Gu

arda:

Lu

ca h

a cerc

ato

di co

pia

re

il d

iseg

no

d

ella prim

a pag

ina,

ma

ha

dim

enticato

6 p

articolari.

Aiu

tami a

trov

arli e a fin

ire la cop

ia ...

". 4

7'

'49

" "

" ;, ."

a ~

~ ·sz ,/,

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".

". 3,6

29 "

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."

". '2

J

~; '3

1

". "

" ? 6

-: '1

0

'H

". Il disegno m

isterioso H

o ap

pen

a tro

vato

ta

nte

n

u-

meri

e v

icino

ad

esse

alcun

i tra

tti di imm

agin

e. Cre

do

ch

e

colleg

and

o q

ueste

cro

cette

si sco

prirà q

uello

ch

e il d

isegn

a-to

re h

a vo

luto

nasco

nd

erei ...

Page 109: 2004

Brico

lag

e

Og

gi. in p

ien

a e

sta

te, ti p

rop

on

go

di o

rgan

izzare

un

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om

pi g

li an

ni

tu

o u

no

d

ei

tuo

i am

ici?

S

e si.

hai

trov

ato

l'o

ccasio

ne g

iusta

. A

ltrimen

ti pu

oi se

mp

re riu

nire

i tuo

i am

ici p

er il p

iacere

di s

tare

insie­

me

!

Perch

é l'invito riesca, ti pro

po

ng

o tre lavorelti utlll p

er deco

rare la tavola;

Dei p

orto

tova

glio

li orig

ina

li T

rova del

carton

cino

forte, che

arro

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rai p

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rne

dei po

rta­

tova

glio

lI. Circo

nd

a o

gn

i po

rta­

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glio

lo con d

ella

rafia

(o del· la lana o della co

rda) p

er dargli un a

sp

etto

orig

ina

le.

Poiché

siam

o

in e

state

. cerca

nel tu

o

gia

rdin

o o in un p

rato

tutto

qu

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che

pu

ò se

rvire a d

eco

rare

i po

rtato

-vagliall: una pium

a, un fiore, dell'erba, una ghianda. della corteccia, dei ram

et­ti ...

Pu

oi a

nch

e se

rvirH d

i un be

l sasso

lino

. di un b

asto

ncin

o d

i can

ne

lla o d

i tan

ti altri

be

gli o

gg

etti. A

ttacca

qu

esti o

gg

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n la

rafia

o dire

ttam

en

te sul ca

rton

cino

. V

ed

rai: re

alizze

rai q

ua

lcosa

di m

era

viglio

so! F

a' in mo

do

che

og

ni in

vita

to a

bb

ia

un po

rtato

va

glio

lo d

iverso

e no

n d

ime

ntica

re d

i dirg

li che

pu

ò p

orta

rse

lo a ca

sa:

è il tuo

reg

alo

pe

r og

ni a

mico

, a ricord

o d

ella

festa

.

Dei la

mp

ion

i orig

ina

li P

ren

di d

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elo

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elle

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gu

rie: ta

glia

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oi sca

vali,

pe

r tog

liere

la po

lpa

. Qu

esta

ti servirà

pe

r fare

un

'ecce

llen

te

ma

ced

on

ia!

Ora

tag

lia su

lla sco

rza d

el m

elo

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gu

ne

de

lle

\

verra

nn

o fu

ori d

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simp

a-

/ ,/

figu

re g

eo

me

trich

e d

iverse

: ~ ~

tiche

e inso

lite la

mp

~

) d

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rofu

ma

te: ba-

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!\ :Jt{

can

de

la.

~

Dei se

gn

ap

osto

P

ren

di a

nch

e o

ra u

n c

arto

ncin

o p

iutto

sto fo

rte, d

i colo

ri div

ersi (p

er­

ch

é n

on

un

co

lore

div

erso

per o

gn

i inv

itato

?) e d

eco

ralo

su u

na fa

ccia

: co

n u

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ium

a, u

n fio

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nch

e u

n b

asto

ncin

o d

i can

nella

, un

sasso

li­n

o c

olo

rato

.. , A

I cen

tro sc

rivi il n

om

e d

el tu

o in

vita

to (se

usi u

n p

en

na-

rello d

ora

to o a

rgen

tato

. l'effe

tto sa

rà m

iglio

re.,.),

Ecco, co

n q

ue

sti lavoretti. facili d

a re

alizza

re, la tu

a ta

vola

è o

rma

i pro

nta

pe

r acco

glie

re i tu

oi a

mici.

§ -, •

Page 110: 2004

Un g

ioco

R

acco

nta

ai tu

oi a

mic

i la sto

ria d

i M

arta

e M

aria

. P

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ivid

ete

vi

in

gru

pp

i di tre

perso

ne. O

gn

un

o sc

eg

lie il su

o ru

olo

: un

o fa

la parte

di

Marta

, un

o q

uella

di M

aria, un

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Gesù

.

Ra

pp

rese

nta

te la sce

na

, intro

du

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do

de

i nu

ovi d

ialo

gh

i: che

cosa avre

sti vog

lia

di d

ire a M

aria

se face

ssi la pa

rte d

i Ma

rta?

E se fa

cessi G

esù

, che cosa

vorre

s­ti d

ire a M

arta

e Ma

ria?

Sco

prire

te se

nz'a

ltro d

elle

cose

inte

ressa

nti. S

crivi le fra

si che

no

n vu

oi d

ime

ticare

:

to e perch

é l'incontro riesca. Natural·

men

te ha b

isog

no

di molto tem

po

per

prep

arare q

ualco

sa di

bu

on

o

e p

er fare

in m

od

o

che

tutto

aw

en

ga

nel m

od

o m

iglio

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a tu

tti qu

esti p

rep

rativi la o

ccup

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o ta

lme

nte

che

no

n ha

più il pia

cere

di stare

, com

e sua sa

rei·

la, accan

to

a G

esù,

per asco

ltarlo e

pa

rlarg

li.

"Marta

, tu

ti pre

occu

pi e

ti ag

iti p

er m

olte

co

se ... ":

Ma

rta e

ra m

olto

occu

pa

ta. D

esid

era

­va

ch

e G

esù

fosse

co

nte

nto

di sta

re

tra lo

ro, ch

e il p

ran

zo fo

sse g

usto

so e

la casa

acco

glie

nte

. A

vrà

pe

nsa

to a

nch

e aJla

tova

glia

, a

i p

iatti. a

vrà c

erc

ato

de

i fiori ...

Com

e acco

glie

re?

Ma

p

er

fare

tu

tto

be

ne

. co

ntin

ua

a

corre

re su

e giù

pe

r la casa

...

"Maria

si è scelta

la parte

mig

lio.

re, c

he n

on

le sarà

tolta

": G

esù

cerca

di fa

r cap

ire a M

arta

che

['e

ssen

ziale

n

on

sta

n

ell'a

gita

zion

e e

ne

ll'affa

nn

o,

ma

n

ell'a

tten

zio

ne

e

ne

ll'acco

glie

nza

. C

erto

, è

imp

orta

nte

d

arsi d

a fa

re p

er p

rep

ara

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o.

Ma

qu

an

do

si acco

glie

un am

ico, n

on

c'è

solo

il pra

nzo

.

Trovare

il te

mp

o

pe

r sta

re

con

u

na

p

erso

na

cara

, asco

ltarla

. pa

rlarle

, es­

sere

a sua

disp

osizio

ne

pe

rché

si sen

­ta

"a ca

sa su

a": e

cco co

s'è la co

sa p

imp

orta

nte

. E

d è

pro

prio

qu

esto

che

G

esù

vuo

i far co

mp

ren

de

re a M

arta

.

Cerc

a d

i farti v

enire a

lcu

ne id

ee per p

rep

ara

re l'acco

glien

za di u

n am

ico

ed

av

ere

del te

mp

o p

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re co

n lui. A

d esem

pio

: org

an

izzare

un

pran

zo

ch

e si p

pre

para

re p

er tem

po

.

Fare p

osto

a Dio: m

a com

e? R

ifletti: co

sa p

uo

i fare

per sc

eg

liere

la parte

mig

liore e fa

r più

po

sto a

Dio

nella tu

a v

ita? A

d e

sem

pio

: ap

ren

do

più

spesso

il van

gelo

per asco

l­ta

re la p

aro

la d

i Gesù

...

Page 111: 2004
Page 112: 2004
Page 113: 2004

Vuoi i con are Gesù? Le sue parole ed i suoi gesti ti rivelano il suo volto autentico 311 inc.ontri, 31 momentli delta vita di Gesù, contraddistinti da un gesto e da parole significa­

tive, l'itinerario di un mese da passare ossierne a lu il. Per conoscerlo meglio, per andare al di lò dell'immagine che ti sei co­struit'a nell' infanzlla. Per incontrare il Gesù autentico, talvolta scomodo, esigente, ma capoce di cambiarti lo vito. 31 episodi per laccostarti a lui, per scoprire 'lo SUQ identità, per awici­narti o lui che cont'inua a farsi in­

contro a te, 09'9i. 3', preghiere che costituiscono

uno risposto che viene dal cuore, uno sorta di pista dii decollo da cui può partire il tuo dialogo personale con lui. 31 momenti di un unico itinera-rio in cui lasciarsi prendere per marno dai testi evangellici e sentire il sapore buono dello misericordia, dello compassio­ne e dell'amore, di uno vita pieno da cui possiamo essere raggiunti.

don Roberto Laurito

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Page 114: 2004

• Dall'estate all'autunno, tempo di partire e di tornare ...

L'estate ci ha stordito con la sua folgorante bellezza. Abbiarno provato il gusto di awenturarci per sentieri di montagna, di immergerci nell"acQua del mare. Ci siamo lasciati awolgere dalla calura. Stesi su un prato abbiamo contemplato un cielo terso, senza confini. E nella notte i nostri occhi hanno visto brillare le stelle e hanno riconosciuto, una ad una, le diverse costellazioni.

Per uscire dai ritmi imposti dalla vita quotidiana siamo partiti. carichi di sogni, di attese, di speranze ... e di cartine geografiche. Realizzati i nostri progetti, trascorsi giorni di incanto, ricchi di scoperte, ora è tempo di tornare.

Tornare a casa, alla vita di sempre per vivere il tempo dell"autunno: stagione di frutti. momento di ripresa, di nuovo slancio. Occasione per trasmettere esperienze nuove, per ricordare incontri che ci hanno rigenerato il cuore. Possibilitè d'I innestare nelle occupazioni abituali un modo diverso di conside­rare la realtà, di inserirvi spezzonl di quella saggezza e di quella fraternità che ha percorso la nostra estate.

A tutti voi che state per partire, a voi che siete già sulla strada del ritorno, auguriamo di vivere al meglio gli ultimi scampoli dell'estate e delle vacanze. VI attende un nuovo autunno perché mettiate a frutto le esperienze e i doni che vi sono stati fatti.

sac. Roberto Laurita

C D -RO M con i numeri 88-89-90 della Rivista "Immagini per le nostre parrocchie"

Ecco finalmcnlç il CD-R.ol'vl di "Irnlllag ini per le nosu'e parnxxhic". Chè reca immagini e le. ti dei numeri di luglio. agosto c sC\(0mbrc 20(')4. Per facilitare l'uliliz2.0 delle immagini accanto ad ngnuna di e. se fig ura un Ilumcr di c<lta logaz.ione. Le iLllltlagi.ni sono nel f r­Illal EPS (v Itoriale). TocF (bilmapl e GI F (hillTlap. urilizz<lzione più facik di TIIT-l. il che pcrmeUe una facile utiliz.zaz.ione da pane di lutti i software , l lesli ~(m nel formato "tC$\(I" (TXTI. Il CD-ROM è compatihile !:ia con i PC che con Macill\n~h.

TRE PO ' lBILITÀ:

• U solo abbonamento ana rivista:

• L'abbonamento cumulati\'o (ri\ista e lulti i CD-RO O:

• L'acqu' lo di un CD-ROM u ordinazionI: per gli abbonati alla rivi. .. la:

11: -II CD-ROM l'ielle fomi/o assieme lilla rivista: 111m pila essere l'elltlI1Il1SCpllrtl/111l1el1/e. -Arriva ugni Ire mesi: il prossimu sarà ll.\·sicme a/ nllmero di dicembre 2004.

Tel.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde)

e-mail: [email protected]

IL CALENDARIO DELL'ANNO 2004: Per tuffo il mese di agosto Intenzione di preghiera suggerita dal papa:

"Perché l'Unione Europeo ott1ngo nuovo linfa dal suo poi rimonio cristiano".

Per tutto Il mese di settembre Intenzione di preghIera suggerita dal papa:

"Perché gn onzloni siano riconosciuti come risof:so prezioso per lo soclefò· .

15 agosto Assunzione dello Vergine Mario,

Dal l 6 a I 19 seffembre a Czestockowa (Polonia)

PellegrinaggiO Inlemazlonole dell'AssociaZIone -Aiuto allo Chiesa In d ìfflco/lò·.

Il no .......... ","n1~Jo I: ",11110 Idealo " ~dluPI .. II., per oJ/u1lll.ih iiò pa .. 1oml" n tll-Illnn. IImilnlIl.

Per comunicare con I~IMAGI I PER LE NOSTRE P. RROCCHIE

R.:,dazinne., Sae. Roberln LllUrÌlH. 1[.,1/,1 Tcldnno: 0 '13'1 / 1:«>116 1\l~ la : !-:mZIONl O IlEI.I>\. n.r~ 15

F-lj/lil' f La\\wm!fl<IU(!:r.\/ld 3) bbonOlmenrA : l \,l., SI.I(l .. 7 13711

r .lx: l' l:STo {numeri "crdil cm:Jil: ~abcl •• (i, onhne. r

Page 115: 2004

IMMAGINI Agosto 04

18a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 10 agosto Anno C - Le 12. 13-21

"Così è di chi accumula tesori per sé, e non

arricchisce davanti aDio" Le 12, 21

O>

Uno della folla disse a Gesù: "Maestro, di' a mio fratello

che divida con me L'eredità".

Consumare di più per essere felici? È quello che ci propone, in modo più o meno sofisricaro e scoperto, la pubblicità. Compra que­sto o Quel prodono e risolverai i tuoi problemi. Acquista questo o queU'oggetto eli marca e sod­disferai il tuo bisogno di apparire, di U"ovarli a tuo agio, di essere apprezzato e invidiato. Come se bastasse riempire la propria vita di og­geul per raggiungere la pienezza ... Come se l'acClunulo di beni fosse in grado di colmare la sete che ci porriamo dentro ... Chimera che si rivela ben presro ingannatrice. Le promesse non vengono per niente mantenute. Anzi, ci si viene a U"Ovare in una siru37Jone peg­giore. Il bisogno crescente di consumare, l'avj­dirà,]'an.sia di rendere sempre più consistente la propria ricchezza fa dimenticare qualcosa dì ben più grande e vitale: le attese più pro­fonde, i desideri più significativi, le do­mande fondamemali.lì.nto ciò che ci conduce all'incontro con Dio e ad una relazione autentica con gli alm. Così., con le mani ingombre, ci si ri­

trova più soli e af1àmati che mai. .. Roberto LaurI/a

S9j)} 02

Dio non si compra La nostra relazione con il denaro mette allo sco­perto la nostra paura di morire. Si crede, infatti, che esso possa metterei al riparo da Ultro.

Per alcuni bisogni come nutrirsi, vestirsi, divertir­si .. .Ia cosa può essere vera. Ma non sarà il dena­ro a "conservarci". Una

grossa somma di euro non è un lasci.1.pllSsare per la vita eterna. Ben

III 180 DOMENICA ORDINARIO"

n~}l

Page 116: 2004

• tgIlS/{) (}q

19a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 8 agosto Anno C - Le 12, 32-48

Perché dove è il vostro cesoro, là sarà anche il vostro cuore.

Le 12, 34

"Siate pronti, con la cintura ai fianchi

e le lucerne accese, siate simili a coloro

che aspettano il padrone quando torna dalle nozze."

g 190 DOMENICA ORDINARIO_

Paradossi delle vacanze Nel bel mezzo delle vacaoze il vmgdo ci parla di seJVizio; un'occasione per apprezzare di più coloro che rendono agevoli le nostre ferie)

Ma il v:lI1gelo ci parla anche di un p:idrone dlC si mene a servire ... i suoi se,,'i, c questo padrone finisce per assumL""tt il volto di Dio!

Un Dio, dunque, che non viene per fursi servire, ma che si meHe a servizio!

Come se onorare, curare. far crescere. fossero CUlle incombenze del muo oacurali per lui,la sua gioia ...

E questo Dio ci esort:l a f:lre come Lui promellt: b. sua felicid a queW che si componano come Lui. PJ.r.\dossale, vero?

jeutl·Marle flede::

~"--n1.o e c.OM'Le "--rr~ver~ "u~((-"- ""-~ va", i( fi(5(W Je(('<co"w?

Fa' bene quello che devi fare Un giorno un uomo importéUlte, sempre stressato, domandò ad un mona­co: "Ma qual è il segreto della vostra serenità?", "Voi", rispose il monaco. "Quando fate una co­sa pensate già a quel­lo che dovete fare do­po. lo, invece, quan­do mangio, mangio, quando prego, prego, quando lavoro, lavo­ro, quando dormo, dormo ... ".

jeal"l-Marie Bedez

Page 117: 2004

1MhY\~INI Agosto ()j

ASSUNZIONE DelLA VERGINE MARIA

Domenica 15 agosto Anno C - Le l, 39-56

Una donna vestita di sole, con la lWla sotto i suoi

piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.

Ap 12,1

"Grandi cose ha farto in me l'Onnipotente

e Santo è il suo nome: digene:razione in generazione

la sua misericordia si stende su quelli che lo temono".

n ASSUNZIONE-'

n tuo corpo non è destinato alla morte! Ho sentito per l'clUlesima volta Lill intellettua­le parlare del cristianesimo e del suo odio nei confronti del corpo e deUa vita! È vero: ci so­no stati degli eccessi. Ma Dio ci avrebbe dona­to un corpo perchè lo odiassimo? E poi non è la Bibbia ad affemlare che è Dio non ci ha fatti per la morteì? Un corpo amalO da Dio, dunque, un corpo che non è destinalO alla morte: è questo il messag· gio dell' Assunzione, che ci parla di glorifica­zione del corpo! Cos~ siamo mtt; invitati ad amare il nostro corpo come l'ama Dio. A sperare per esso un avvenìre, e 1m avvenire umano, perché Maria non è né una dea, né una superdonna. Tra lei e ooi c'è il suo "Oat", il suo sì perma· nente a Dio, e i molti modi in cui noi, invece, renrumo di evitare questo sì. Ma le noStre sbandate non riescono a mettere in crisi l'amore di Dio: il suo perdono non teme i no­stri peccati. Un giorno, dopo essere passati arrraverso la morte, anche noi potremo giungere alla gloria. .leali Devrie71dl

Vl1.-~rl1.V IU1_k JotU1..C<- ~rI'LV~ r~o Ow.

€ LT-t.e.L ~rl1.o tu.& (c... c.rec...::.i.oH.e. ~O~rL,.r.. e Ji.ce:

U Ecco, -iL l1-O j ho ti aio ~ te..-r-e.r fnire.! "

). OI!/'YiI?/lOI

Se l'uomo non avesse peccato ... Non consideriamo Maria come lU1 essere Lunano

estraneo alla nOStlà condizione. DUfiS Scoto, morto verso il 1306, ce lo ha ricordalO:~Se l'uomo non

avesse peccaco, il mondo intero sarebbe srato

imeramenle glorificato, appena cre aro M •

le tombe ci ricordano il nostro dolore di uomini e donne: nulla può sottrarci

CI questa pena. Ma l'assunzione di Maria ci offre una certezza: un

giorno vedremo scompa-

Page 118: 2004

IMMAGINI .Igusto Oq

21a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 22 agosto Anno C - Le 13, 22-30

89J!4()J

Sforzatevi di entrare per la porta

stretta. Le 13,24

Un tale chiese a Gesù: "Signore, sono pochi

Quelli che si salvano?".

1'1 21 a DOMENICA ORDINARIO_

Allargate ... aggirate ... evitate ... Se mi lascio condurre dalla pubblicità c dai prodo[[j m.iracolosi che mi propone non ho nessuna voglia di incendere altre parole.

Se mi bscio sedurre dalla fucilità e mi cengo lontano da ogni sforzo la parola di Gesù non troverà accoglienza.

Se mi lascio invadere da uno spirito di indifferenza, uno spiritO disincantatO e chiuso ad ogni parola nuova, risulta del [U[[o inutile ascoltare ed accogliere.

Oggi GestI nù apre UI1A parla stretta, sconvolge le mie certezze e le mie sicurezze c mi propone un orizzoll(e nuovo.

Una porta SQcc!ùusa è un chiarore di speranza, anche se la sua larghezza impedisce di passare quando ci si porta dietro un carico troppo grande e troppo pesame ...

A noi la possibilità di vivere il passaggio nelle condizioni migliori perché esso si realizzi. ..

A Iil in DunillS

Un vestito da sogno Durame l'estate un vestito da sogno è viva­mente consigliato! Un abito leggero che favorisca i movimenti, che mi levi di dosso iJ peso della giomata, che mi aiuti a canuni­nare in nJtta libertà ... Sono il mio cuore, la mia anima e il mio corpo che lo reclamano. Ma dove posso trovarlo?

Alnin Do"lus

--------

/l/)onI'L>'

Page 119: 2004

I~GINI . ·Igusto () j

22a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 29 agosto Anno C - Le 14,10.7-14

Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa

di uno dei capi di farisei per pranzare... Le 14,1

-

• • "Quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,

ciechi, e sarai beato perché non hanno

da ricambiarti. Riceverai infatti

la tua ricompensa Alla risurrezione dei giusti.,.

22a DOMENICA ORDINARIO •

Vivere le Beatitudini assieme a Gesù! Cerch.iamo di nOll pl"I;.·llc!crt abbagli: il CristO non pr<::t<::mJe affano di dare una kzione di galateo a quelli che lo circondano. Non è nelle sile intenzioni trasmetTere un codi­ce eli comporlamento e ancor meno si prefigge di far evirare lIna figuraccia se. per di· sgrazia, il padrom' di ("<lsa invira a retrocedere di lino o piì.l posti. .. No, la sua rifkss.ionc mir:l a ricordare agli invitilli - c di riflesso a [Uni co!onJ che conosceranno qllCsro episodio della vita di Gesti - che Dio disapprova il modo di b­re degli orgo­gliosi, di colo­ro che si ett­

dono arrivali. Solo gli wnili e i poveri <1i Cllore trova-110 grazia ai suoi occhi.

Moos. C Kr(lb:

(f' [)

(

t "LC .. 'L~fe_d:t,-elll.) (' ''''lOt'C 6 ....... (.tr~ao c( i. Di., .

n Vangelo è un motore e non uno specchio ...

.. \Ioll ..... C Krvl/:

Non possiamo togUere dal vangelo quello che ci risuJra scomodo, né ridur­lo ad uo.,1. raccolta di pezzi scelti in conformirà alle nostre considerazioni

wn'111e. Il vangelo domanda di essere preso neUa sua [otal..it:à: non è farro per blandire il nostro egoismo, per approvare le nostre meschinerie, per sono­scrivere le nostre tendenze ... ma piurrosto

per condurci oltre, per incit:arci al supera­

menw, per insegnard 1m nuovo modo

di vivere e ili ama· re, secondo la nostra voca7jo­

ne eterna di lÌ­

gU e figlie di Dio ...

MOlIs. C Kmlz

Page 120: 2004

IMMAGINI

J 8a Domenica Ordinario

Uno dcUJ foUa disse a Gesù: "'Maestro, di' a mjo ff3leUo che divida con mc l'crt:diLà".

OrdJ1wrio

J 9a Dome"ica Ordinario

(J/@\ ,': : ~ ~;

\ \ )

"Siate pronti. con la cintura ai filnchi e le lucerne accese; siat~ simili a coloro che aspenano il padrone quando [Orna dille nozze ... ",

IMMAGINI DOMENICALI.

Assullzlone di ,';farin

"Grandi cose ha rano in me ['Onnipo­(entc e S:lJltO è il suo nome: di genera­zione in gener.l7Jone la sua misericor· dia ... ".

22(1 Domenica OrdirlUrlo

Un ralt: gli chiese:uSignore,sono POdll queUi che si salvano?".

"Qu:mcto dai un b:mcheno, lnvita poveri. storpi, zoppl, ciechi. (; sar..ti beato perché non hannu da ricambiani. Riceverai i.nfar­ti la rua ricompensa alla risurrezione dei giusti".

__________________________ PER LE CELEBRAZ10Nl_

/ ,

.~-:'.

Vacanze Estate Assunzione

Page 121: 2004

La

Pa

lestin

a

al te

mp

o d

i Gesù

P

alestina è un

nOID

e che deriva

da «Filistei". Il term

ine si estese

dapprima a C

anaan e poi, sotto il

dominio

romano, venne ad

indicare il territorio che si tro­vava tra il M

ar Mediterraneo e il

fiume

Giordano,

lungo circa

20

0 km

e largo da 50

a 10

0 k

m,

a seconda delle zone. D

al pu

nto

di vista del rilievo ci troviam

o davanti a situazioni di­verse. L

ungo la costa, ad ovest, ci

sono delle

pianure fertili.

Subito

do

po

ci im

battiamo in

una zona collinosa, propizja alle coltivazioni. Il resto del paese, invece, è percorso da d

ue cate­

ne eli montagne (da 6

00

a 120

mt

di altezza),

separate

dalla valle del G

iordano, quasi deser­tica. Q

uest'uJtima co

stimisce la

più

profonda depressione del m

on­do:

basti pensare

che

il M

ar M

orto si trova a 400 m

r al d

i sotto del livello del m

are. La stagione delle piogge va da o

ttob

re ad aprile. P

er il resto

dell'armo il clim

a è secco. A

ll'epoca di G

esù la

Palestina

era divisa

in

molte

province: J'Idum

ea, la Giudea, la S

amaria,

la G

alilea, la P

erea, J'Iturea, la D

ecapoli (un

insieme di 10 cit­

tà che ctipendevano direttamen­

te dal proconsole eli Siria) e du

e città libere: A

scalon e Gaza.

Se osserviamo la cartina ci ren­

diamo co

nto

di quanto sia ltm­

go il

perco

rso

tra N

azaret e

Betlem

me

e p

ossiam

o

an­ch

e constatare co

me

Gesù,

nel suo

min

i­stero

, abbia

praticam

ente

percorso tutta

la Palestina.

Th

len

y L

al'ch

er

I LA PALESTINA I

Page 122: 2004

IMMAGINI -Igosto 0'1

S'i 08f)J

Camice

I •

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,/

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89J)8()J

/

Calice

Ciborio o pisside

TEMI: OGGETII LITURGICI.

Leggio

Ampolline

Tu rib 010

Altare antico (modeUo del pa.."'-SaIO)

Page 123: 2004

IMMAGINI Il NOSTRO PASSATO_

.... 89_-_IJ9O_ I __ ,:9-=- '-09_02 __________________ --. '9J)9{)j Dfrett<I .... , è eppena mori O ID

IIecchie scimmia che 8118\18mo ... PoS$lamo compHlme 0,,'/>11 .... O

dobbiamo aspeflllre ohe tomi IIlI? ~_--'7 Bono I r-agazzi ohe 01 mandano

uno foto dalle loro vacanze?

No, è ìl mIo capo che vuole che rlentrl

prima dalle ferie ...

Udla (lO secolo) Festeggiata localmente

il 3 agosto Era una commerciame di tessuti che abitava a Filippi. Importava le merci dalla cirLì di Ti a tira (Turdl.ia) da elli proveniva. Assieme ad un gruppo di donne incon· trò Paolo e l'ospitò in Casa sua. Fu w)a delle prime cristiane d'Europa. È la patrona dei commerciami di tessu· ti e dei timori.

89J1905

Giovanna-Francesca FrémiOl di Chantal (1572-1641) Festeggiata il 12 agosto

Nata a Digione. sposa il barone di Chan· lal ed ha sei figli. Dj\"enl:tla vedova, in· conu-a Francesco di Sales, all'epoca ve­scovo di Annecy.Assieme a lui fonda nel 1610 la Congregazione deUa Visir:az.io­ne, coniugando insieme vita cOOlempla· (iva e servizio ai poveri e ai malati. L'innov:vjone inconlferJ, però, forte opposizioni e alla fine la Congregazione domlinl.itarsi alla vila contemplativa,

89_Q9i)O

Vedi. don. anche qui gli operai non erano

molto rapidi...

Bernardo da Chiaravalle (1090-1153)

Festeggiato il 20 agosto

Naro nel castello di Fonranc-les-Dijon. da famjgJia nobile, arriva :t 22 anni all'abbazia di uteaux, insieme ad alcu· ni compagni, lo seguito viene inviato a Chiaravalle per fondarvi un'abbazia che trovern ben presto lino sviluppo considerevole, Predicatore, consigliere ricercato, fondatore di abbazie, percor­re conrinu.,menre le Sll.lde dell'Euro­pa, j\>lori.f.i spossato <W1a fatica a Cllia· raval le , [N_1.l907

Page 124: 2004

IM.MAGINI . Igosto (Jq

Chi è libero da qualsiasi odio non ha

bisogno di W1.3 spada.

Mabatma Gmulhi

Dio ci conosce uno per uno, ma il nostro vicino 1le sa alleora di più!

Rischiare vuoI dire cercare di rovesciare l'egoismo, a partire dal proprio. c. Si71ger, Risques

L'uomo che abbandOlul le sue liherlà peJ° avere maggiore sicurezza, Jl.()ll merita né liberlà, né sicurezza. &:lIjnmln FraHkll"

m VARIAZIONI •

Conto alla rovescia Cinque giorni, ancora SDlo cinque giDrni ...

ed iD gettD Il'1 ultimD sguardo ~'1I questo mognifico paesaggio che bo davanti.

Le valige SDno pronte, la giDrnaLa sarà lunga, interminabile come le cDde .\'ll/l'autostrada.

QllLlttlYJ giorni, allCDra SDlo quattro giorni ... e butto la biancheria nella lava/rice.

Spalanco le finestre ctl sole, ma non trovo più l'aria parLico/m'e deUe lIacanze.

Tre glo7"ni, DI/COrti solo tre glol71./ . . . e mi metto In au/o, COlf la lista della spesa In mano.

La giornata sarà lunga, più lunga delle file d'attesa alle casse dei supermercati

e in Più ho paura di dimenticore qualcosa d'importante.

Du.e gi01'tli, anCO'm solo due giorni ... e io cro/Jo sotto il peso delle lettere e delle cblamate Lelefonlcbe.

Ci si scambia impressioni ed esperienze Con familiari, collegbi ed amiCi: 11 passato recente è molto vivo,

mentre la nuova settlma.na Incombe a/l'ori=ol1l~.

Un giorno, ancora SolD Wl g{orno .. . hD lo slomaco dJluso. Provo il piacere di ritrovare g/l amici, ma anche l'angoscia di dover riprend"'l°e la vlla di sempre.

E tuttavia llIW cosa rhnane, intatta. Tu mi sei vicino, sempre presente nel cuore della mia vltCl. 'flJitJTT)' Larcber

Page 125: 2004

Qu

ale

espressione si trova

ne

lla B

ibbia? A

. Far fe

sta a q

ualcu

no

. B

. Qu

ella sorà

la tua fe

sta.

C. N

on

si il mai v

isto a

d u

na te

sta sim

ile. D

. No

n è s

em

pre

festa

.

~ L----===:.~~~%'

Risp

osta; L

uca 15, 32

Preghiera: S

ignore, tu ci inviti! Tu che hai m

an

gia

to m

olte

volte

con i tuoi ap

osto

li e che non e

sitavi ad occupare l'u

ltimo

posto, insegnam

i ad essere acco

glie

nte

com

e sei sta

to tu.

Tu che doni il tuo

pane agli affa

ma

ti e che ci in

viti a fare lo stesso. insegnaci ad a

prire

il cuore ai più poveri e ai dim

en

ticati.

Tu che ogni domenica ci in

viti alla tavola di Dio

pe

r ricevere la tua Parola e il tu

o P

ane, insegnaci a co

nd

ivide

re i d

on

i di ogni giorno.

Rjs

po

ste

: La frase cancellata: Ch

i si um

ilia sara e

sa

ltato

' La frase nascosta: Passa più avanti

Riv

ista

me

nsile

pe

r i ra

ga

zzi

N°53 A

go

sto 2

00

4

Tutti so

no

invitati!

Un sabato G

esù era entrato In casa di uno del capi del farisei per pranzare. O

sservando come gli Invftati sceglievano I prim

i posti, disse loro uno parabola: "Q

uando sei Invitato a nozze da

qualcuno, non mettertl al prim

o posto, perché non cl sia un aitro Invitato più ragguardevole di te e colui che ha Invitato te e lui venga a d

irti: Cedigli Il posto! A

llora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quan­

do

sellnvltoto, va' a metterfl all'ultim

o posto, perché venendo colui che ti ha Invitato ti dica: A

mico, passa più avanti. A

llora ne avrai onore davanti a tu

tti 1 comm

ensali. P

erché chiunque st esalta sarà umiliato, e chi si um

ilia sarà esaltato", (w

CII1

4, \...11)

Page 126: 2004

Bu

on

gio

rno

, am

ici!

Il tes

to d

i og

gi c

i pa

rla d

i inv

itati a

d u

n

ba

nc

he

tto e d

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ro c

om

po

rtam

en

to.

Ge

ci s

pie

ga

ch

e a

nc

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Dio

ci in

vita

. V

ed

iam

o a

llora

co

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po

ss

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o ris

po

nd

erg

li e p

arte

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are

alla

su

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ioia

.

t:ora

de

l pa

sto

: S

e mangi alla m

ensa de

lla scuola. hai

già sicura

me

nte

osse

rvato

qu

ello

che a

ccad

e in q

ue

ste o

ccasio

ni. S

pin

ton

i e g

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itate

da og

ni p

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pe

rché

og

nu

no

pensa so

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ue

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re un buon

po

sto e sta

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o agli a

mici.

Il vangelo di og

gi ci m

ostra

Gesù m

en­tre

osse

rva con a

tten

zion

e q

ue

llo che

cap

ita a

ttorn

o a lui, ad un b

an

che

tto, in

gio

rno

di sab

ato

. Ed è p

rop

rio p

er q

ue

· sto

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nta

qu

esta

pa

rab

ola

.

Co

nd

ivid

ere

un

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sto

: A

ll'ep

oca

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li ab

itan

ti della P

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ng

iare

insie

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do

pe

r fare

alleanza. Pe

r essi con

divi­

de

re il cibo. m

an

gia

re lo ste

sso pane,

sign

ificava

ave

r pa

rte alla ste

ssa vita.

Era il se

gn

o di u

n'a

micizia

du

revo

le.

Quando facevano una festa, q

ue

sta duo

rava pa

recch

i gio

rni e la casa si riem

­piva di in

vitati.

Es

se

re in

vita

ti a no

zze:

Ne

ll'An

tico T

esta

me

nto

il

ma

trimo

nio

era

acco

mp

ag

na

to

da m

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ifesta

zion

i di gioia. so

pra

ttutto

al mo

me

nto

in cui la sposa a

rrivava

alla casa de

llo sposo.

La festa

du

rava

sette

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rni.

Nel N

uo

vo T

estamento il C

risto è pre­

~ sen

tato

com

e lo

spo

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nisce

~' a

ll'um

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ità in

tera

e che invita

alla fe-

sta eterna.

Lo vediamo, p

er e

sem

pio

, alle nozze di C

ana, qu

an

do

Gesù tra

­sfo

rma

l'acq

ua

in vino, e non in un vino q

ua

lsiasi, m

a in un vino

ecce

llen

te.

Attra

verso

qu

esto

prim

o segno i d

isce­

poli com

incia

no

a scop

rire chi è G

esù.

Un

a ricetta E

cc

o u

n d

olc

e fa

cile

da

rea

lizzare

, pe

r fare

un

po

' di fe

sta

co

n i tu

oi a

mic

i.

Ingredienti: 100 g di cioccolato. 50 g di margarina. 150 g di b

iscotti secchi (rid

otti in

briciole), 2 cucchiai di miele.

Preparazione: R

iduci in piccoli pezzi il cioccolato. Me

ttili in una casseruola con la mar­

garina e il miele. S

calda a fuoco lento e mescola bene p

er am

algamare. A

ggiungi i b

iscotti secchi sb

riciola

ti e mescola ancora bene. R

icopri uno stam

po

con della carta d

'allu

min

io ben unta. V

ersa il contenuto della casseruola e disponilo in modo eguale

serve

nd

oti di un cucchiaio. S

e vuoi, ora puoi deco-rare il dolce con del cioccolato fuso.

Me

tti il tutto

nel fri-~"-'~~~~~~~~~~~

go

rifero

. Q

uindi ritaglia in piccoli q

ua

dra

ti e servi agli in­vita

ti. B

uon appetito!

Il diseg

no

misterio

so

Ho

ap

pe

na

trov

ato

tutta

un

a s

erie

di p

icc

oli tra

tti. Cre

do

ch

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olle

ga

nd

li si sc

op

rirà q

ue

llo c

he

il dis

eg

na

tore

ha

vo

luto

n

as

co

nd

ere

i.

Page 127: 2004

Brico

lage

t:es

tate

è te

mp

o d

i va

ca

nze

, di rip

os

o e d

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ll'aria

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iù c

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sie

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rop

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iliari e

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rop

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ici. E

cc

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attiv

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he

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i pre

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i rico

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re q

ue

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om

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ti forti.

Realizzare u

na

tava

glia

Ti serve: d

el te

ssuto

o una tova

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di ca

rta (d

i tinta

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ica e p

refe

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en

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ra), d

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lore

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atto

sia a

l tessu

to ch

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rta, d

ei tim

bri d

i form

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(po

trai c

ostru

irten

e tu

stesso

usa

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o d

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spu

gn

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pp

i di sug

he

ro), d

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elli e d

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li stracci e un g

rem

biu

le p

er non sp

orca

rti.

Pre

pa

razio

ne

: Pe

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Page 128: 2004

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rpo

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bia

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Dio

ch

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i. In M

atte

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eslJ cl dice: "Mo

lti d

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i". Me

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nte

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ttavia

è

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prio

queJlo che ha fatto

Gesù.

Pa

olo

ce lo ricorda:

"Eg

li, che

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con

dizio

ne

divin

a, ha u

milia

to se ste

s­so

assu

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nd

o

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nd

izion

e

di u

no

sch

iavo

". C

osì. la sera de

l giovedì santo, quan­d

o m

an

gia

con i suo

i a

po

stoli j'U

ltima

C

ena, egli lava loro

i piedi, un com

pito

rise

rvato

ag

li "ultim

i" e dice

loro

: "Vi

ho dato

l'ese

mp

io p

erch

é così fa

ccia·

te anche voi".

Dio

ci do

ma

nd

a di a

iuta

re e di se

rvire

i no

stri amici. tu

tti i no

stri amici. inve­

ce di

cerca

re d

i e

ssere

am

mira

ti d

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essi o di dive

nta

re un "p

iccolo

cap

o".

~~~ ~d~~ -)(

---------------------

--'-'~--~c_.~~--// f f

/

Page 129: 2004

23a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 5 settembre Anno C - le 14, 25-33

Diranno:"Costui Ha ìniziato a costruìre, ma non è stato capace di finire il lavoro".

Le 14, 3D

"Chi non porta la propria croce

e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo".

230 DOMENICA ORDINARIO.

La scelta migliore Ogni domenica ci offre l'occasione di femlarci, di fare il punto e di accogHere ancom una volta l'invito a compiere la scelta migliore. È il momento per valutare i propri pro­getti,come il costruttore d1e vuole edificare Ulla [oITe. Non è mai troppo tardi per sco­prire davanti a Dio i propri limiti e per farli propri e per ringraziarlo di questO o quel vantaggio che abbiamo potuto procurare a noi stessi,ma soprarruno agli altri. È anche il momento per scoprire l'aspetto positivo deUe proprie rj.nunce perché in effetti si rinuncia a qualcosa per raggiungere qualcos'altro. l.a caniva scelta consiste proprio nel rinunciare ad un vantaggio per finire col guadagnare uno svantaggio. Ma il Cristo non può proporci che ]a scelta migliore perché è lui stesso che è la no­stra scelta, a partire dal bacresimo. lv/areel Metzger

Un frutto dello Spirito

WU30J

L'apostolo Paolo si era trovaro in una siruazione imbarazzante: uno schiavo era scapparo dal suo padrone e si era rifugiato da lui. Paolo non pareva Iibe­rado, né eliminare la schiavitù da1Ia società del suo tempo, ma pareva invita­re i padroni a considerare i loro sdliavi in modo diverso e cioè ti trattarli da fratelli.

È l'effetto deJ11. ~'ag­gezza crisriana, un fruno dello SpirilO.

Marcel )I.·!ell.ger

90JlOS

A_

Page 130: 2004

IMMAGINI

24a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 12 settembre Anno C • Le 15. 1-32

" ... perché qllé:Sto mo fratello era morto ed è

tOrnato in vita, era perduto ed è S(:1[O ritrovato". Le 15,32

"Così vi dico, cl sarà più gioia in cielo

per un pece,llore convertito, che per novantanove giust.i

che non hanno bisogno di conversione".

Perduto e ritrovato Andfìo $Ono pcnlulo. SignOR:. qu;mdo la trisrC7.:t.a oscura il mio volto

c l:! ffiJ.IlCan7,;l di c..:orag,l:io mi impedi>-('c

t..Ii aJ= gli occhi Wrs<) la luce.

Anch'io sono perduto, Signore, quando ):, collLTJ l" il r:lncore sfigurano i miei \.r.ntl

e =bi;lOo il mio sgu:udo.

Ancb'io sono pcrdulO. iguore. qll:mdo le mie p:twlc feriSçolJO

t: le mie crilicht· demoliscono scnZ3 lasciare aperto nessuno spir"JWio.

,\-1:.1 io ti nr!"Ovo, Signort:, qu.mdo il sorriso c I:i gioia

/wl , •

Il 240 DOMENICA ORDINARIO.

di vivere ilillmill:lJ1o i micJ ocebl in uno scoppio di risa.

Ti riIIOVO. :jignort:. qu,mdo [rovo 1:1 f0r7~1 di f.m: il primo passo c di tendere la mano. per amore, solo pn amore.

Ti riLrovu, Signore. qu:tndo tu mi accogli. senz:a condi7j..,ni,

sp:ù:mando Il: tue..: gr.mdi br.:lccb di p:ulrc.

ClJriSlh'e ReiTlboll

CR"II/bal!

Donare ... ecco un pilastro della nostra vita Non ci accad~ mai, siate­ne certi, di essere rifiu-rati da Dio. Egli ci ac­

coglierà e ci amerà

sempre. Perché il suo cuore di pa­dre è molto più

gr.mde dì quello che noi possiamo immaginare.

Cbr!stille RefI/voli

\

Page 131: 2004

IMMAGINI

25a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 19 settembre Anno C -le 16.1-13

Non porete servire Cl Dio e al denaro.

Le 16, 13

90 1504

"Se non siete stati fedeli Nella iniqua ricchezza.,

chi vi affldern quella vera? Non potete servire a Dio e ai denaro".

25a DOMENICA ORDINARIO_

n denaro, un cattivo padrone Il denaro risch.ia di f.m::: di noi degli Oj..',gctli: ()Kt:~'l ti di piacere,oggeni di lusso,oggeni in vcndit.1. Così ci sono delle donne o~gc;no (; degli uomini oggerto. Un vero e proprio

sconvolgimento ddb re-altil. una sorta di perversione de.U· esi:,{enl.:'1.

PCl"chi' qU:lodo si è un uomo, una donna. non si pllÒ diventare oggerto di mercato, di transazio­

ni.

Ma oggi, purtroppo. si può comprare ntrto perdlé runo è:: in vendita.Andle le realtà uma­ne! Così si arriva a vendere la propria immagine. il proprio look, la propria presenza. E i padro­nl ciel denaro riescono ad assiClirJrsi tuni i poteri. anche qllel.lo di mettere un uomo in

ginocchio. Gesù cj dice;"Non si può servire a due padroni". O si sceglie quello che ci rende un oggeno o quel.lo che ci insegna a divem;ue un soggeuo. Tr.! il top model e l'icona la scdt.:t è inevitabile!

Robèl1 Rlb~'T"

9{)j502

90-,50 '

R. Nlf.wy

n coraggio di una scelta D denaro è un vero servirore CJllando è ;tI servizio di quelli che non ne hanno, quando li aiuta a ritrovare la loro dignirà. dignirà di donne e uomini liberi. Uomini in piedi, non coscreru a restare in ginocchio. Roocrt Riocs

Page 132: 2004

IM,MAGINI

26a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 26 settembre Anno C - le 16, 19-31

"Padre Abramo, abbi pier:\ di me ... Perché quesra

fiamma mj rortura" Le 16,24

"Padre, ri prego di mandare 1..a.zzaro a casa di m.io padre,

perché ho cinque fratelli. Li ammonisca.

perché non vengano andl'essi in questo luogo

di tortura".

In 26a DOMENICA ORDINARIO.

Quel che conta è altro ... A Dio non intercss.l quante b:In(;l)nOlt:: hlli in \:L"CI. m:l Ij domand.a di condhiden:: con clli (; nt:l bisogno. A Dio non imeressano glj abiti coslosi che indossi, m3 li domanda di vestire chi non h:1 neppure un:1 C":lmici,1 di ricambio. ;\ Dio non inreressano i p,ù;ll'.zi in CIIi allogp .. i. ma [i

domanda di accogliere chi e scn7";1 un ICITO pcr ripa­rarsi. A Dio non interessano le ravok im­bandire a cui [j siedi, ma ti dom:ln­da di far posto a dli si trova !r()J)­

po spesso davanti ad un piarto vuoro. r\ Dio oon inreressa rul· IO queUo che hai, rutto qucUo che li re.nde fie­ro, ma ci domanda S(·m· plicemCQre di essere uoa mano lesa verso il mo frareUo, di essere tU)

raggio di luce per que­St.:l terra.

LIIC Sll'in

9CU 602

Far sorgere il giorno _ {-./

NeUa parabola del ricco e del povero La7J..aro, Gesù ci apre gli occhi sulla real­tà di queslO mondo, un mondo in cui la

none deU'egoismo sembra coprire ogru

cosa. Gesù non vuole spaventarci, eVOCln­

do quello che ci può an('ndere dall'alt.rA

parte. lnten·

de piutto-

SlO mo­strare; co­me sia possibile far sorgere il giorno. Sì, noi possiamo far sorgere il gionlo se trasmettiamo a tmti coloro che incon­triamo deUe ragioni per amare, per vivere e sperare. l./Ie Slelli

LS/t·ù,

Page 133: 2004

IMMAGINI Sdlembre lJ.1

U 7àl

5 settembre 2004 23a Dam e li/ca Ord/naTlo

"'Chi non pona i:I propria croce c non viene dietro di mc, non può es--<:<':fI: mio discepoJo~.

9fU70J

19 settembre 2004 25(/ Domellica Ordillario

"Se non siete: sfati fedeli neU'injqu:l ricd1ez7..a, dti vi affiderà quella VerA! Non potete servire a Dio c al denaro".

IMMAGINI DOMENICALI.

Q(U7Q2

12 settembre 2004 24(1 Dome ttica Ordil/ario

"Vi dico cbe ci sa6 pill gioia in cielo per un pecC:llort'" con· venito,che per novam .. wove giuSli cht: non hanno bisogno di conversione" .

26 settembre 2004 26a Domenica Ordi'larlo

'"' Pad re, ti prego di manùare LV.za["() a casa di rttio pad.re, pc r· d1é ho clnque fr-,tteUi. LI :unmonlsca, perché non vengano anch'essi in questo luogo eli tOrl1lenro~.

__________________________ PER LE CELEBRAZIONI_

91'-1705

Nuovo anno scolastico Messa con i fanciulli Autunno

Page 134: 2004

Prim

i spo

stam

en

ti di G

esù

I vangeli non ci

trasmettono

ma

ci troviamo p

rincipalmen~

tul resoconto chiaro e detta-

te in G

alilea. È lì che G

esù fa gliato dei viaggi di G

esù. E tut-

ritorno, dopo essersi recato da

tavia noi siamo in grddo di di-

Giovanni B

attista per ricevere

stinguere due periodi. NeI pri-

il battesimo ed

essere passato ,--=

-----''-

------'-

----

attraverso il deserto.

.. Il

La

/on

ta"a

di N

aza

rel, cbe o

gg

i è cb

i.am

ata

<7afollt(//lQ

di M

aria

",

Le

rive d

el/a

go

di T

/ber/a

de.

A questo punto anch'

egli si mette a predi­

care, m

a contraria­

mente a G

iovanni il B

attista no

n attende

d1e la gente vada da

lui, ma

lui stesso

si sposta, raggiungendo le città e i paesi. Q

uesta predicazione itinerante

ha co

me

centro Cafarnao

e i

dintorni. G

esù è attorniato da poveri e d

a malati e

si fa

degli am

ici tra

gli esattori delle taS

­

se, i pescatori e quel­li che farisei e scribi solitam

ente evitava­

no. T

hien

y Larcher

Jarmu

k

GA

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Seffo

ris.

4.Gt:sÌlIÌ!O

ma

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Page 135: 2004

IMMAGINI ,\cUClI/vre 1M TEMI: OGGETTI LITURGICI.

'XU'JOJ

Messale

Patena Ostensorio

Calice con purificatoio

Tabernacolo

Page 136: 2004

IMMAGINI St:II~'mbl"t' n·i

Ecco perché non oi sono più soldi

Per comprarmi un nuovO computerl

©

IL NOSTRO PASSATO.

Buongiorno ~ign(), parroco. \ p91TOcchiAni voi ellUn() chp ,i ilO ~ f rl .ad un i no" Fo !:Sera pi ù cau~ di inqulnli""lnfo. cosi abbiamo penlUifo

o quos t'l mano di f-tIlSporlO.

Perohé ieri la prof mi ha detto che sono

testardo come un

Gilles (6° O 70 secolo) Festeggiato localmente

U lO settembre

Un:l legge!l<l:1 parla di questo monaco che \'issc ndl::l fore~[a, assieme :.Id lln:! cerva. rcr sfllggire :tUa popolari l?! che gLi procur.IV'1Il0 i suoi nwncwsi mir;\­coli. Un re venne un giorno a c:!ccia 1lC'lb furesta e scopri il legame che uni­va la cerva al monaco. l'-'lef:lvigJi:tto. fe­ce cost.ruire il monastérO <li San Pietro e San Pri\J.lo. GiHes è il p;urono dei forestali e degli ccolog j~ ti

Pietro claver 0580-1654) Festeggiato

il 9 settembre

Compie i suoi studi a B:u-ceUona e poi entra tra i Gesuiti.Viene inviato inAme· rio, nella Nuo\,;:J Gr.mata (Colombia). 001'0 che Bartolomeo Je Las Casas aveva lorrato contro la schiavitl\ degli indi. i coloni avevano impOrtato in queUe terre degli schiavi neri. Pietro scopre la loro triste situazione e si rnene al loro servizio. Verrà chiamato Ml'apostolo dei. neri".

9O_! 006

Padre Pio da Pietrelcina (1887-1968) Festeggiato il 23 settembre Naro in una furniglia conr.adin:l, a Pit::lrc1ci­n:l, rilllam: impn:ssionato dai C..appuccini. dlC percorrono le campagne. Enlr.t tra lo­ro od 190., e vic:ne or<.linato prete nel L 910. Una malalTia ~1ra.na lo perliegllil:t. A [Xln:ire dal 1916 risieder:ì nel convelHO di San Giovanni Rowndo. Nel 1918 lppaio-110 sul suo corpo le summatc. l;l SlLl vila fu ulterarntnle spòa [Iella cc.::k:br.tzion(· deUa Mt·ssa c:: nelle Confessioni. L:I folla ven.iva da molto 10Dlano per incomrarl.o. È stato canonizzato nel 2002. YtI_20t.J7

Page 137: 2004

IMMAGINI VARIAZIONI.

,~~_!_IO_I ____________________________________ ~ ,~~~_IO_! ____________________________________ ~

Noi non possiamo parlare di grandi scoperte o di enormi progressi

finché sulla terra ci sarà un baJllbino infelice. Alve," flInsteln

La felicità noo sta nella conoscenza, ma nella sua ricerca..

EdgllrAlltm Pm.'

La giovinezza è come ilmosto: nOli si lascia imp rig io Ilare. Deve per forza

ferllwlltare e traboccare. ,ll(/r';" /.tll,'m

L'uomo preferisce cambiare 1/ mOlldo intero

plllN.osto che le sue abitudini. FJ ... ...",JOrlf Dm,('

Un uomo intelligente è come un ago: la sua testa gU evita di andare troppo lontano.

~ J)

Page 138: 2004

Quale espressione si trova nella B

ibbia? A

. Getta

re il d

en

aro

dlllin

finestra

.

C. G

ettare a te ... ra la verità.

B. G

etta

re v

ia un

a co

lla do

po

l'altra

.

D. N

on bu

ttare

più

nlen

le, Il cortile è p

ieno

.

~

'------:BiW~;;;;;;a7, .' R

isDo

sl!!: Daniele 8. 12

Preghiera: S

ignore, tu mi accogli ...

È vero, S

ign

ore

. talora mi a

ccad

e

di allontanarmi da te ...

Allora sono triste

e scoraggiato. H

o fatto baruffa e sono arrabbiato. H

o me

ntito

ed imb

rog

liato

. H

o voglia di nasconderm

i. M

a tu, S

ign

ore

, mi a

ccog

li e m

i apri le braccia, tu m

i stringi forte

al tuo

petto!

È vero, S

ign

ore

. talo

ra m

i accade di a

llon

tan

arm

i da te ...

No

n ho più voglia di se

gu

irti. C

ritico e d

em

olisco

ogni cosa. le m

ie parole feriscono. sono g

elo

so ed h

o voglia

di fuggire via da tutti... M

a tu, Signore, m

i accogli e m

i apri le braccia. tu m

i stringi forte

al tuo pe

tto!

Risp

osla

: Lo

spe

cchio

ing

an

na

tore

: Un

a p

ietra

è scom

pa

rsa, u

n'a

ltra h

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la sua com

pa

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na

p

ietra

è sta

ta ca

po

volto

. Un

a fo

glia

è scom

pa

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ella

pia

nta

), l'esp

ressio

ne

de

l pa

dre

(sop

raccig

lia)

è sco

mp

arsa

cosi co

me

le p

ieg

he

al c

en

tro d

el ve

stito. La

tun

ica d

el

pa

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è in

crocia

ta in

sen

so

con

trario

,

Riv

ista

m

en

sile

pe

r i ra

ga

zzi

N'54 Setto 2

00

4

1 ... 1: C

hrllU

ne

Il.lnb

oll

Mio

è torn

ato in vita!

=-

Un uom

o aveva due figli. Il più gJoyane disse ai padre: Padre, damm

i lo parte del patrimo­

nio che mi spetto. E

11 padre divise tra loro le sostanze. Dopo non m

otti giornI, Il figlio, raccol­te le sue cose, parti per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Q

uando ebbe speso tutto, 51 mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo

mandò nel cam

pi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che m

allQlavano i

pord; ma IleSSIJno gliene dova. A

llora rientrò in se stesso e si Incamm

inò verso lo casa di suo padre. Q

uando eta ancora lomono Il podre lo vide e cam

mosso gli carse Incontro, gli si gettò al collo e lo

badò. Il figlio gli disse; Padre, no peccato contro Il Cielo e contra di te; non sono più degno di esser

chiamato tuo figlio. M

a Il padre disse al servi: Presto, portate qui Il vestito più bello e rlY6Stitelo., .per­ché questo m

io figlio era morto ed è to

rna

to in vito. Il figlio m

aggiore si trovcrvo nel campI. AI ritorno,

vedendo come Il padre aveva accolto 11 fratello, si arrabbiò, e non voleva entrare. (u...:.16, n-31)

Page 139: 2004

Bu

on

gio

rno

, am

ici!

Og

gi in

co

ntria

mo

un

lun

go

testo

ch

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arla

d

ella

gio

ia d

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glie

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uan

do

si ritrov

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ualc

osa

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rezio

so, c

he si e

ra p

erd

uto

, si e m

olto

co

nte

nti! P

er farv

i cap

ire m

eglio

q

uello

ch

e G

esù

vu

ole d

irci, vi o"ro

alc

un

e

spieg

azion

i.

Ered

ità: T

utto

il

de

na

ro

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mu

lato

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tutti

i be

ni ch

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erso

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cqu

istato

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ura

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la

sua

vita

(ca

sa,

mo

bili., ,)

co

stitu

isco

no

un "p

atrim

on

io",

Ta

lvolta

si tra

tta d

i un

a g

ran

de

fo

rtun

a.

Qu

an

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un

a p

erso

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mu

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tut·

to

il su

o

pa

trimo

nio

vie

ne

tra

· sm

esso

ai figli e a

lla fa

mig

lia.

È q

ue

llo ch

e si ch

iam

a e

red

ità.

Ma

pu

ò a

ccad

ere

che

un

a p

er·

son

a d

ecid

a d

i divid

ere

i suo

i be

­~i tra

i figli p

rima

de

lla m

orte

. E

qu

an

to

racco

nta

il

testo

d

el

van

ge

lo: il fig

lio d

om

an

da

al pa

­d

re

la p

arte

di

ere

dità

che

gli

spe

tta,

La tua

pre

gh

iera

illustra

ta

Og

gi, p

er illu

strare

lo splen

did

o to

sto d

el figlio

perd

uto

e ritrov

ato. ti p

ro­

po

ng

o d

i ricop

iare la pre

gh

iera

su u

n g

ran

de fo

glio

. Atto

rno

al testo

dise­

gn

a d

ei med

aglio

ni c

he illu

strano

tutti gli "a

llon

tan

am

en

ti" ch

e tu

con

sci. E in b

asso

, do

po

la pre

gh

iera

. raHig

ura la g

ioia d

el ritrov

amen

to, la

gio

ia dell'acco

glien

za e del p

erdo

no

.

Ap

pe

nd

i qu

esto

fog

lio alla p

orta

della tua

camera p

er rlco

rda

rti. ogni gio

rno. che D

io,

è come q

ue

sto padre e che non ti abbandonerà m

ai. Egli sarà sem

pre pro

nto

pe

r a

ccog

lierti. a braccia a

pe

rte.

La

birin

to

Aiu

ta il figlio

pro

dig

o a ritro

vare

la strad

a c

he c

on

du

ce alla c

asa

di su

o

pad

re.

" '\ •

Page 140: 2004

Un

'ide

a

Do

po

av

er le

lto e c

om

pre

so il te

sto, ti p

rop

on

go

di sc

rivere

, a tua v

olta

, il

seg

uito

della

storia

... Ti se

i sen

z'a

ltro a

cco

rto c

he l'e

van

gelista

no

n

racco

nta

co

me v

a a fin

ire. Il fig

lio m

ag

gio

re è ta

lmen

te a

rrab

bia

to c

he

si inie

stard

irà e

farà

a m

en

o d

i parte

cip

are

alla

festa

? O

pp

ure

finirà

col

co

mp

ren

dere

qu

ello

ch

e p

rov

a

suo

p

ad

re e

parte

çip

erà

alla

su

a

gio

ia, feste

gg

ian

do

il ritorn

o d

el fra

tello

?

Prova ad

imm

aginare ...

Tocca a te

gio

care

: ti pro

po

ng

o. assiem

e ai tuo

i amici. di d

istribu

ire a ciascuno

un fog

lio di ca

rta. O

gn

un

o co

ntin

ue

il ra

ccon

to a m

od

o suo. im

ma

gin

an

do

il finale d

ella

storia

. Poi, a tu

rno

. og

nu

no

leg

ge

rà q

ue

llo che ha scritto

. Vi sa

ran

no

ce

rtam

en

te d

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sorp

rese

...

Po

treste

anche sceg

liere

insieme la sto

ria che vi p

iace

di più e costru

ire una se

rie

di scen

ette

, am

bie

nta

te in lu

og

hi d

iversi.

~ P

otre

bb

e e

sserci d

ap

prim

a la scena che ra

pp

rese

nta

la

pa

rten

za del

figlio

. d

op

o che ha rich

iesto

la sua pa

rte di e

red

ità .

• Un

a seconda scena ra

ffigu

rere

bb

e la sua vita

diso

rdin

ata

. e U

na terza

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strere

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e la sua triste

zza, q

ua

nd

o si tro

va in

felice

e senza denaro, lo

nta

no

da suo pa

dre

... P

oi ci sare

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e la scena d

ell'in

con

tro.

E l'u

ltima

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e co

nsa

crata

al figlio

ma

gg

iore

e alla sua reazione. D

op

o q

ue

sto tu

tto è da in

ven

tare

".Tu

, che cosa avre

sti fatto

al suo po

sto?

Brico

log

e

Ti p

rop

on

go

di re

aliz

zare

il gio

co

delle

sette

famig

lie.

Pre

nd

i de

l carto

ncin

o co

nsiste

nte

(pe

r evita

re d

i rovin

are

su

bito

le carte

, g

io­

can

do

l. Dise

gn

a o

gn

i serie

su 5 carte

dive

rse.

Ese

mp

io: P

er la p

rima

serie

po

treb

be

esse

rci la fa

mig

lia riu

nita

(i d

ue

figli e il

pa

dre

), il figlio

che dice

al pa

dre

il suo de

side

rio d

i lascia

rlo, la d

ivision

e d

ell'e

re­

dità

, il padre che gu

ard

a p

artire

il figlio

e infin

e il fig

lio che se

ne va tu

tto co

nte

to ...

La seconda serie

(altre

5 carte

) po

treb

be

raffig

ura

re la vita

diso

rdin

ata

del figlio

, lo

nta

no

dal padre. Hai se

nz'a

ltro d

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idee al pro

po

sito.

Se

vi me

ttete

insieme, tu

ed

i tuo

i amici. a

vrete

un m

ucch

io di id

ee

e po

trete

dise

gn

are

le scene. Q

uando le carte

saranno term

ina

te, p

otra

i g

ioca

re insiem

e ai tuo

i am

ici.

\a fami~\ia

Q

"eredità

Page 141: 2004

Lo spe

cchio

in

ga

nn

ato

re

Ero

sed

uto

n

ella

m

ia

stan

za e p

en

sav

o ai g

io­

chi c

he v

olev

o farti co

no

­sc

ere

, qu

an

do

h

o g

uar­

dato

nello

specch

io c

he

av

ev

o d

i fron

te.

Qu

al è

stata

la mia so

rpre

sa nel­

lo

sco

prire

ch

e

il d

ise-9

no

della p

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ag

ina,

ch

e v

i era

riflesso

, se

bra

va

co

nte

nere

d

eg

li erro

ri.

Cre

do

che qu

esto

spe

cchio

m

i abbia

ing

an

na

to,

com

e

qu

an

do

si cred

e che la vita

a

ltrove

sia mig

liore

. G

ua

rda

. ho ricop

iato

il dise­g

no

esa

ttam

en

te co

me

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spe

cchio

. Trovi a

nch

e

tu de

gli e

rrori?

=

Un

a v

ita d

isord

inata

: C

on

tutto

il de

na

ro ch

e h

a rice

­vu

to da su

o p

ad

re, il fig

lio si dà

alla

pa

zza g

ioia

, sen

za m

isura

re

sp

ese

... 11 d

en

aro

gli s

co

rre tra

le

m

an

i: co

mp

ra

tutto

q

ue

llo

che

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iace

, senza riflette

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senza pe

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om

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i. In q

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sto m

od

o

la fo

rtun

a ch

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ave

va sco

mp

are

rap

ida

me

nte

.

Le c

arru

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È un fru

tto d

olcia

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rod

otto

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a un a

lbe

ro ch

iam

ato

carru

bo

. S

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di so

lito p

er n

utrire

gli

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ima

li e in pa

rticola

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aia

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atu

ralm

en

te

ma

ng

iare

ca

rru­

be

no

n sig

nifica

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un pra

nzo

d

i festa

...

I ~-=--

)

Rito

rnato

in v

ita: Il fig

lio ha la

sciato

la sua casa

. S

uo

pa

dre

ha fa

tto d

ifficoltà

a so

pp

orta

re q

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sta a

ssen

za, p

ri­vo

di qu

alsia

si no

tizia.

Co

sì pe

r lui q

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l figlio

era com

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fosse

"m

orto

" ... An

che

se

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p

artito

, co

mu

nq

ue

, a

nch

e

se e

ra lo

nta

no

, il pa

dre

con

tinu

ava

a p

orta

re q

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l figlio

nel cuo

re,

ad am

arlo

con tutte

le forze

e a sp

era

re nel su

o rito

rno

. Q

ua

nd

o il fig

lio rito

rna

a casa

è co

me

se rito

rna

sse in

vita. co

­m

e se to

rna

sse ad

esse

re "vi·

vo":

la g

ioia

ch

e

pro

va

ne

llo

string

erlo

tra

le su

e b

raccia

è im

me

nsa

!

"Pad

re. h

o p

eccato

co

ntro

il cie

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on

tro d

i te":

Il pe

ccato

con

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ell'a

llon

ta­

na

rsi d

a

Dio

, nel

cred

ere

ch

e

lon

tan

o da

lui si

po

ssa

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re

più

fe

lici, p

libe

ri d

i a

gire

co

me

si vuo

le. senza fa

re a

tten

­zio

ne

a nu

lla e a n

essu

no

. E

cco q

ue

llo ch

e h~

pe

nsa

to

il fig

lio: lo

nta

no

da mio

pa

dre

sa­rò

più fe

lice,

po

trò o

rga

nizza

re

me

glio

la mia vita

com

e m

i pa

re

e pia

ce, p

otrò

spe

nd

ere

e dive

r­tirm

i a

pia

ci me

nto

, senza

che

n

essu

no

me

lo imp

ed

isca.

Page 142: 2004
Page 143: 2004

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Page 144: 2004

N" 91 • 07/2004

Page 145: 2004

• Tempo di progetti, tempo di missione ...

Ottobre: con la riaperlura delle scuole, che cominciano a funzionare a pieno ritmo. awiene anche la ripresa delle attività pastorali. Le parrocchie. un po' soplte duran­te la pausa estiva. riprendono le loro attività abituali. I cristiani riprendono a trovar­si. a progettare, a discutere, ad affrontare i problemi della vita quotidiana. a lanciare iniziative nuove. E, proprio in Questo mese, mentre le chiese. svuotate dal caldo e dalle ferie. tomano a riempirsi, veniamo invitati a celebrare la Giornata Missionaria Mondiale. Un'occasione da non perdere per aggiustare la nostra rotta e per domandarci: Dove stiamo andando? Che cosa ne abbiamo fatto del Vangelo di Gesù? Lo stiamo veramente annunciando, a parole e a fatti? Qualsiasi progetto pastorale non può sfuggire a questi interrogativi. Perché la "missione" non è una realtà portata avanti da pochi eroi (miSSionari e missionarie. volontari e volontarie) ma un obiettivo costante della Chiesa. Che cosa farsene di una Chiesa che non sa più testimoniare il Vangelo? A che cosa serve una comunità cristiana volta solo a conservare l'esistente e priva ormai della forza straordinaria di quella parola capace di cambiare i cuori e l'esistenza quotidiana? Piantata lì, sul finire di ottobre, la Giornata Missionaria Mondiale diventa una sosta obbligata per un salutare esame di coscienza. ma anche per ricevere Il benefico scossone che ci riservano tuttì coloro che, di giomo in giorno, accettano la fatica e la gioia di vivere la Buona Novella, Qui, vicino a noi o in terre lontane, da poveri tra i poveri. scommettendo la loro vita sulla speranza accesa da Gesù.

1.c.~~to sac. Roberto Laurita

La selezione del fllese Un po' di colore nella

vostra corrispondenza! Queste immagini discrete e delicate

daranno una nota di colore alle vostre lettere. Si trotto di fogli di corta

adotti olle fotocopiatrici e ai ciclostili di ogni genere.

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IL CALENDARIO DELL'ANNO 2004:

Per tutto il mese di ottobre IntenzIone di preghiera suggerita dal papa

·Pe rcr.è l co11ofic lo ,ino-omericonl sano vo lidomen1e presen1l nello vita nazlonole e nel mezzi dJ comunicazione sociale".

Dal 9 al 17 oHobre a Bangkok (Tllallondia) Congresso m ondiale dell'Unione Cattolico Inlemazionale dello Stampa. Temo: "le sfide del mezzi di comunico· zlone in un'epoca di p luralismo c ultura le e reflg oso; per un nuovo ordine sociale. per lo g iustizio e lo poce".

24 ottobre Glomo10 Missionario Mondiale

n Il....0-0 M:.·dd" t: !daio Id.:alo c: mluPINllo I",r ogni IIw,'itil ~ora1c a iir"'"r11 1;"'lilutl ..

Per comunicare L'On IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redozione: Sae. Robeno IA~\Iril:l. lralìa Telefouo: 0434 J 86116 ''osla: EDIZIONI OBEUA tl.PoI:;

F-67610 La Wamzerulu (Fr.mci:lJ Abbonamenri: ·leI.: 80lY78 1378

l'ax: SOrJ-791375 lnumeri \'enti) ermil: Wilions.obelilt{ti;onlineir

Page 146: 2004

IMMAGINI Ollovn' ().;

27a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 3 ottobre Anno C • le 1 7, 5- 1 O

"Non gli dirà pjuttosto: Preparami

da mangiare .. "?H Le 17, 8

n Signore disse ai d.iscepoU: "Se aveste fede quanto

un granellino di senapa., potreste dire a questo gelso:

SU sradlcato e trapiantato nel mare, ed esso vi

ascolterebbe" .

Il 270 DOMENICA ORDINARIO.

Converti il tuo cuore Non carichiamoci sulle spalle tutti i pro­blemi del mondo. E non prendiamoci per i salvatori deU'umanità. Di salvato-re ce n'è uno solo: è GeStI Crisro. E non ci domanda ([j trasformarei in

super-eroi per cambiare il corso dd· la storia. Ci ha deno, invece, di cam­biare inOa.nzlturto i noslri cuori. Solo una vera conversiont" ci permette di riconoscere il nostro posto nd mon­

do. Sfor,liamoci di svolger(: il nostso ruolo nel modo pill onesto, Con gioia e bene­yolenza. E allora il mondo cambierà.

Beli

Non confondiamo volontà e fede Non possiamo proprio confondere la fede con la volontà.

Aver fede noo sigrùfica avere un,., volomà di ferro.

QueUo d1e ci serve è piuttosro una fede forre. L'l volontà dev'essere messa al servi7jO deUa fede,

Così essa la sostiene, la rende fedele e le consente di mettere in pr-atica ... Ikn

9'-0105

Page 147: 2004

IMMAGINI OItolm' 01

28a DOMENICA ORDINARIO

Domenica la ottobre Anno C - Le 17, 11-19

Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro,

lodando Dio a gran voce. Le 17, 15

Gesù disse al Samaritano: "Alzati e va';

la tua fede ti ha salvato".

Il 280 DOMENICA ORDINARIO"

Nove più WlO Erano dicci, UIÙU - al di là delle diversirà - dalla stessa sofferenza, daI..la stessa esdusione c dalb.

ste-ssa speranza. Dopo avet" incontrato GestI, si ritrovano lUlti guariti. Nove compiono le pratiche necessarie per es­sere reintegrari nella comunità d'origine: di· ventano di nuovo puri, ritrovano la vita di

sempre e Si rinchiudono nd

loro mondo. Solo il samaritano, l'ereuco, torna indietro con il cuore colmo di riconosce.nza verso Gesù e canla la bontà di Dio. Solo lui, in· fani. è e.nlr.110 nel mondo nuovo: quello dclla

tenerezza di Dio, d1C si è rivelam in Gesù Cristo . Ecco perché se lurti sono guarili solO lui è salvato. jean-Marle EMe:::

cke CO~"' ri-ve~ ii- r-i-~ ~ feJ:e? 1 [1"i.J-1.Ò~%..U:-..-m.e.J'Lto O f.u.. ... i.ck~tit~?

J. .. H. BeLla

Per una Chiesa cattolica ... .. . cioè unjversale! È proprio questo il primo significato del termine "carro­lico ~. Quando preghiamo "per la gloria di Dio e la salvezza del mondo" pro­damiamo che la

gloria di Dio è la vita del mondo, eioè salvezza e vi­ta per tuttì.

Ecco quello che dovrebbe (enerei lontani da ogni serra risma e da ogni ripìego egoj­stico su noi stes­si.

Jean-Marie Bede:

9/_0205

Page 148: 2004

()flolJrc rJ./

29a DOMENICA ORDINARIO

Domenica l 7 ottobre Anno C • le 18, 1·8

C'era in una citL1. un giudice, che non temeva Dio ...

e una vedova che andava da lui.

Le 18, 2-3

"E Dio non farà giustl7.la ai suoi eietti che gridano giorno c notte verso di 1u1?U fard a lungo aspettare? lo vi dico

che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà,

troverà la fede sulla terra?".

290 DOMENICA ORDINARIO"

"ll Figlio dell'uomo d ...." quan o verra ...

Fra i lemi cht: oggi \"t:O!:!QOO ignorati pe.rcllé P;l!>'>3U di mocl.1 c'è queUo del ritOmo <li Cri'lo e del giudizio. Ma che CI )S' t' la Ane dci mondo' "-I t' m re S~U\l' :\gu~lino as..'tisleV"J. al s:lCdlt"ggio cb p:mc dei Vmd.ali, si dice dll' un uomo :;; :;.ia nlt.'"$SO a grid:u""("; -È b , fUle dtL moodo-. M3 sanCAgosUno gli :wrcbbc risPQsro:"No. " ;;,-,1.0 1;\1 fme di un mondo!", BLo:;ogn:J. riconoKcrc chc Il nostro credo :lffemla che noi :1\{cnùiamo la fme del mondo e il ritOmo dci Salv·,Horc. -Fi· ne dci mondo"? ma come comprenderla? Quand'C: che 1;1 srori:! de,::1i uomini vl·dr;. :tpparire 13 p:J.[()13 -(me"? C~ una prima l'l·

sposw: qU;l.Odo lo scopo, la IlnaJJr:1 di questo mondo sarà scafa raggiunl.1.Ma quando aUol"<l1 Innmzirucro 'J partire dali;! risurrezione di Cristo ... Vinl:! la mom::. sal Val:! ogni CreJI Ur.I ,

I:i [UlC del mondo sarà giunta. E dò chc conti­nua è solo la dolce venUla deUc gt"Jl c roslta di Dio. Valuto a ccrC:\fC la SU:I gloria I?rcs.~) il Figlio risorto, Dio Don è confin;t(O :1 residcn7~1

coall3 nel tempo. Egli allU c V;Vl' nell'cremo presente di Colui che è. che era G che vien I;:: : non in tl"t: tempi. lJla in un solo slando. che e­puro amore. Il Figlio ddl"uomo, quando ru.u.~dlerà ~lIomo

a ooi. nell":mima di coloro che uoi incroci:UllO qui e b. incontrerà la nOSl.r'J (Qde? ·[è.:rribik dOffiand.a pcrdlé coUoe;( la full" dci mondo c il giorno cile gìudlzio aLI ogni isl;uHe deHa nc>· SIr.l vita.

A.,.IHU1.cU..re. (c... !ULr<> L... ~1. 01)"'-;'

oC~LoI-t..e 0r-r.od:uH.C".. c l-1.ùH. o~r.o.iul1.c.. ~C01..%.C ... J.i.'lCot.ti.c.c...rc. erte.

~ t"-ro~ ~ "-I1-cke ~iLel-Uw. j Ot'/.rl'!IIdl

Pregare senza stancarsi ... Ma fisicamente possiamo riuscirei? Un antico Maestro ci fa da guida e ci ricorda che pregare non significa parlare. E pregare non è neppure lacere. Pregare significa lasciare dle Dio parli" Dio in noi, attraverso di noi, per noi, nel profondo di noi. Inutile lacere se Dio reclama la no­stra voce per la SlL1 Parola! Inutile parlare se noi toglia­mo la parola al Verbo. Dobbiamo aSCOILc1.re il can­ro di Dio in noi e divenL1-re una cassa di risonanza, un amplificatore del mor­morio d'amore delle tre Persone divine presenti in

noi e U"a noi.

J. DeVTicndl

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IMMAGINI (JI/olln' () I

30a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 24 ottobre Anno C - Le 18, 9-14

o Dio, ti ringrazio che non sono

come gli a!rri uomini ... Le 18,11

CD r

VI fJ.lM

Q,,~

n fariseo pregava cos'è "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini,

ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Oig.iuoo due

volte la settimana e pago le decime di quanto possJedo".

300 DOMENICA ORDINARIO.

La preghiera ... lUl momento di verità1 Senu voler criticare uno e difendere l'al·

tro,senza merterli l'uno contro L"alt.ro, cer­chiamo eli accogliere questa parabola di Gesù come un messaggio d'amore, di pace e dì verilà. Questi due uomini, lIDO fariseo e l'allro

pubblicano, con ì loro atlcggi:lmenli ci aiutano a vederei chiaro. È evidente cht: ognuno può riconoscersi nel rilr:mo dell'uno come in queUo de.l\'aJuo.

[n effetti, quando pregh.iamo che cosa ilidamo? Qual è l'arresa e la speran7,..'1 che for­muliamo? Confessiamolo: è più facile par.l.gooarei agli

a.l!ri. definire il bene meHen­dolo a confrooro coo il. ma­le ... Gesù ci mene in guardia da un pericolo reale, quello dl menerei davanti agli :tIm. di considerarci al di sopra dc­gli altri ... queUo di lasciare i condurre d:ùla nostra giOo

91J>-I02

ria.. . queUo di prendere il posto dci Signore Dio! Prinu di affermare troppo rapid'lOltnte: • [o non sono come gli altri-, cerchiamo dì sapere come Dio ci vede e come risd:l.ia-010 di essere giudicati in profondità?

A/alli DoTlIIIS

9JJ).JQ,l

Un mormorio nel profondo del cuore Ciò che è giusto agli occhi di Dio sembra un'ingiustizia agli occhi degli uomini. Ma il silenzio generel. sempre una speranza e uoa presenza! Dio mi parla nel cuore e non aU'orecchio... Alai" DonllLS

91J)·J(l5

Page 150: 2004

IMMAGINI (J/I"I)J'/' () j

31 a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 31 ottobre Anno C - Le 19, 1-10

"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo

fermarmi a casa ma ~ Le 19,5

Gesù rispose a Zaccheo: "Oggi la salvezza è entrata

in questa casa, perché anch'egli è figIlo dl Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è

venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

31 a DOMENICA ORDINARIO.

"Oggi devo fermarmi a casa tua" Dopo la venuta di Gesù nell1 nostra uro:Ulilà, il luogo deUa presenza di\'~1 è cambia· to. Non è più in un sanruarìo o in un tempio che GeSti vuole risiedere: è nel cuore dell'uomo che egli vuole- abitare! Quando Gesù dice a Zaccheo:-Oggi devo fermarmj a casa [\Ia~,è ad ognuno di noi che si rivolge, Gesù ci ha rivelato un Dio che ama ("uomo e continua a sollecitare la sua crealu!"".! per pa­[er offrirgJi una

sU'aordinaria vi· cinanza, una [e·

nerezza incredi· bile. Egli si dona a ooi [oralmen­te e gratuita­mente, atte n­dendo la rispo­sta d'amore del­la noStra liber­tà.

i""OI/S. C. Kratz

c,cJ.; .. (te ... l''C..EfjH ,~I:.o Z".aJ,eo (;.~ Lv 'c re.. (~("(" n.\~b~Le c vl-t.(.,u=.rt:.r)~L:

reI"' l"i.v ... l'"Ò{i CJ1.l etY .. , I,ollo.d·(4l1.te. i.I 5110 rc,,,t..,

"-l'L "-01-11-0 Jeòo Ji ~~e1"e CO-WLU.-to! Mon.s. C. Kmr:

Gesù aspetta la tua risposta Incontrare Gesù trasforma la vita. Nessuno può uscire indenne da una tale esperienza che ci obbliga ad una deci~ione radicale: prendo o 00 sul serio quest'invitO che bmda il mio cuore, m'i lascio raggiungere e amare, decido

- nonostante le mie debolezze - di sce· gliere il Signore Ge·

sù come ospile e compagno di srra­da?

Mons. C Kmlz

Page 151: 2004

IMMAGINI

9U)()()!

3 oHobre 2004 27ft Do1lleJ1lca Ordl"arlo

Il Signore disse ai discepoli: KSe aveste fede quanro uo granellino di SCIUpa, potreste di.rc a qucsro gelso: Sii sradica­IO (' IJ.tpiantalo od mare, ed esso vi a.scollerebbe ~.

24 ottobre 2004 3 0a Domellica Ordil/arlo

It fariseo pregava co::.; u-a sé: -o Dio. lÌ ringrazio che non

sono come gu altri uomini, l:i­dri, ingiusti, adulteri, e neppW"C come questo pubblicano. Digiu­no due ~olrc b senimana e pago le decime di quantO possiedo".

Festa del ringraziamento

IMMAGINI DOMENICALI.

9!JJ6(Jl 9 /-')60_1

10 ottobre 2004 1 7 ottobre 2004 2& Domenicn O,.dhla,.io

lana: ~AIZ3li c \'a'; la fua fede lÌ ha salva­to!",

29a Domellica Ordinario

"E Dio non farà giustizia ai suoi e1t:llÌ

cbe gridano giomo e nOrTe verso di lui? Vi dico dK: fari loro giusli.7ja proma­mente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verr:l. lJ'Overà la fede sulla terra?~,

31 ottobre 2004 3 1(1 Domenica Ordillario

Gesù rispose a Zacdleo:"Oggi hl _~alvcaa è entrata in quesra casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio deU' uomo infarti è venuto a cercare e a salvare ciò che era rerdmo".

Posta Telefono

Page 152: 2004

Sp

osta

men

ti di G

esù:

secon

da

serie Q

uanto a questa seconda se­rie

di spostamenti

di G

esù non possiam

o accertare una successione precisa. D

el re­sto non possiam

o nemm

eno supporre che G

esù abbia la­sciato la G

alilea subito dopo aver appreso cbe G

iovanni il B

attista era stato

messo

in

prigione e poi decapitato,dal m

omento che lui stesso era

ricercato dalla polizia di Ero­de. Le

sue parole e

i suoi gesti, non sem

pre conformi

alla religione ebraica, provo­cavano

scanclalo. Egli andò

dunque in un primo m

omen­

to a Cesarea di Filippo, dove

i discepoli gli testim

oniaro­no la loro fedeltà e dove G

e­sù com

inciò a parlare della sua passione. C

i fu poi l'episodio della Tra­

sfigurazione, situato tradizio­nalm

ente SlÙ

monte T

abor. G

esù tornò

quindi a Cafar­

nao, passando per la

Deca­

poli.

~~

:;::;:-~

UI am.!

per u

na

clttll dal

suo

lo arid

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•• • ••

MO

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GclS

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• Poi ci fu un

primo viaggio a

Gerusalem

me: trn

gesto co­raggioso, data la sorte riser­vata a m

olti profeti in quella

città. Gesù parlò nel tem

pio e si fece nuovi nem

ici. Lasciò

quindi la città, attraversò il

Giordano e si recò nella Pe­

rea. Passò là, com

e poi ad E

fraim, nel deserto di G

iuda, alarne settim

ane. Poi tornò lrn'lùtim

a volta

Gerusalem

­m

e, passando per Gerico e

Betania.

77Jierr)' um

;!Je-r

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Geru

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e al te

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3. Sul ", .. n

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Page 153: 2004

IMMAGINI ()fIo")"c fJ I

Giusto (morto nel 381) Festeggiato Ioc. il 14 ottobre

Naia a Toumus, è dapprima diacono :1 Vien· ne (in Frnncia). Nel 3S0 divema vescovo di [jone. Un uomo impa17ilO. che OleJUva

colpi di spalla attomo a lui, venne un gior·

no a rifugiarsi nella cattedrale. GillslO si mette a parlamenl:.lrC con la foUa ostile ed

accetta di la.sciare nelle sue mani l'uomo a pano che venga giudicato con giuslizia. Ma essi lo tinceranno t: poi lo trJ.SCinerJru1o in giro per i piedi. Giusto si ririn aUO{d io un monastero deU'Egitto. Dopo la morte, il suo corpo verrà ripOrtAlO a [jone. 91 _o805

HUMOUR - SANTI ..

7)A 1UAII"Jb U Slli)"1. sI

"I.#.b'rt' c.d1'J1. U Q~ ~bJl"1. il 6""u ""n

",."i)'1'LM.

jI1A U IfIDEf1b ~flLU "Jl "blf ,,~IAn. li!

f11A=ASA" 7Jub'd!

'P"t~e66e ln~luIJ'JHl Ll Hl4JU",. u6J'''

~a:; ,l ""

Giovanni da Capistrano 0386-1456)

Festeggiato il 23 ottobre

Nato in Sicilia, è dapprima un giurisl:! di gran fama. Entra poi tra i francescani e, a partire daJ 1430, rifom1<1 il suo ordine e fonda il terz'ordine regolare di San Francesco. Predicatore molto popolare, viene inviato nell'Europa Ccntmie da.] papa Eugenio IV.

La sua memoria è ancora molto viva sulle rh'-e del Danubio. Le sue lotte per l'unità. de\l.:J. Chiesa gli vaJsero il titolo di "apostolo deU'Europa unita". Q!jJ$(}6

Crlspino e Crispiniano (morti verso i128S) Festeggiati il 25 ottobre

La leggenda narra che questi due fratelli

c:ùzolai vennero da. Roma a Soisson. Ave·

vano molm pietà verso i poveri. e per Que· sto fabbricavano loro delle c:alzature gra­tuitamcme. !nveOl2.rOno la ~boccia di san Cri spino .. , una boniglia la più rotonda pos­sibile d1e, riempita d'acqua viene COUOG1·

la davanti ad una candela, per meglio ri· partime la luce. Questo ritrovato aiutò molto le ricamatrici di Soisson. Morti co­me martiri sotto l'imperatore Massirn.iano, ~ sono considemti i protettori dei calzolai. 2;.'

Page 154: 2004

IMMAGINI Ol/o/})"C' {J I

È meglio accendere una lampada che arrabbiarsi per il buio.

Prl)/;eroio cinese

Ascolta il vento che \iene dal largo, ti lUonnora: Sì, è possibile credere che ci è nsel"Vato un avvenire,

senza che il passato si incolli alle nostre dita, come un rimorso che non smnisce mai.

VARIAZIONI.

CJI JJI)02

È più facile spaccare un nucleo d'atomo cbe io.frangere un pregiudizio. A H/llslrlu

In ogni comunità in cui regna la gioia il cielo irr01npe sulla terra.

Page 155: 2004

Quale espressione si trova n

ella

Bibbia?

. i

i B

.

C. E

ssere avv

olto

dal m

anto

della g

iustizia.

D. R

end

ere giu

stizia a qu

alcun

o.

l

" t::=::=:~~~ -' >

Risp

oste

; Isaia 61. lO.

;;

Tu, O

Padre, m

i am

i vera

me

nte

... P

adre, lo so che tu m

i ami.

Rivolgi a m

e la tua parola. E

io camm

inerà fiducioso. G

ette

rò il m

ale lontano da me.

Atte

nd

erò

i segni della tua presenza. R

isponderò alla tua voce. E

sprim

erò

nel can

to la m

ia gioia.

PREGARE

Riv

ista

me

nsile

pe

r I ra

ga

zzi

N°55 O

ttob

re 2

00

4

resll: T

hl.'1

)1

lo«

!>."

Dio farà

ai suoi ~Ietti prontam~nt~

Gesù raccontò al discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza

stancarsi: "C'era In una città un giudice, che non tem

eva 010 e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fam

mi

giustizia contro Il mio O

\IVersario. Per un certo tem

po egli non volle; ma poi disse tra sé:

Anche se non tem

o 010 e non ho nspeHo di nessullO

, poiché questa vedova è cosl molesta le

farò giustizia,. perché non venga continuamente a Im

portunarmi". E

Il Signore sogglunse: ''A

vete udito dò cne dice 11 giudice disonesto. E 010 non farà giustizio al suoI eietti che grida·

no glomo e notte verso di lui, e Il farà a lungo aspettare? VI dico che farà loro giustizia pron·

tamente. M

a Il Figlio dell'uomo, quando verrèt troverà lo fede sulla terro?". (u..:.. 18. l.al

Page 156: 2004

Bu

on

gio

rno

, amici!

Og

gi G

esù

si rivo

lge a

no

i co

me h

a fatto

co

n

j suo

i amici, se

rven

do

si di u

na p

ara

bo

la.

Esam

iniam

o d

a v

icino

il vo

cab

ola

rio d

i qu

esto

te

sto, p

er riu

scire

a cap

ire m

eglio

il messa

gg

io

del S

ign

ore

.

Ved

ov

a: A

I te

mp

o di

Gesu la vedova e

ra !'im

­m

ag

ine

di una donna in

di fesa.

Senza

ma

rito. senza un p

ad

re p

er i suoi fig

li. senza riso

rse. p

ove

ra e a

bb

an

do

na

ta a

se stessa. A

gII occhi della leg

ge

eb

raica

ma

ltrat·

tare

una vedova o un orfa

no

era con

si· d

era

to un crim

ine

(Es 22. 22

-24

). Dio

viene

spe

sso

rap

pre

sen

tato

co

me

il

dife

nso

re d

elle

ved

ove

(Dt 10. 1

7-1

8).

Pro

prio

pa

rche

ha ben pre

sen

te q

ue

sta

rea

ltà,

Gesù

sceg

lie

qu

esto

e

sem

pio

che m

ostra

l' atte

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iam

en

to d

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li uo·

mini e d

i Dio

verso

i più d

eb

oli e i lo

ro b

isog

ni.

Leg

ge:

Qu

esto

term

ine

de

sign

a

l'insie

me

d

ei

com

an

da

· m

en

ti di

Dio

O

egge di

Mo

o le

gg

e

de

ll'Alle

· anza). M

osé

Il ha

ricevu

ti e li ha tra

sme

ssi al suo po·

polo. La

parola in

dica

anche i libri in cui so-

no co

nte

nu

ti q

ue

sti co

ma

nd

am

en

ti. Essi

reg

ola

no

In

mo

do

~. d

etta

glia

to le

rela

zio­

~ n

i d

eg

li u

om

ini

tra

.. loro

e con Dio.

Ma

,

Ma

rion

ette

C

ostru

isciti d

elle mario

nette

e p

otrai d

iver­

tirti con

i tuo

i amici a ra

pp

rese

nta

re q

uesta

sto

ria e ra

cco

nta

rla a

i tuo

i cari. com

e ha

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Gesù_

TI serve: Ca

rton

e, scotch

, colla. forb

ici. fili di lana e p

ezze

lli di tessu

to. o

pp

ure

pennarelli e pa

stelli co

lora

ti. alcuni bastoncini di legno.

l_Traccia una sagom

a (secondo Il m

odello

che vedi ra

ffigu

rato

) sul cartone e ritaglia la.

2.Disegna

il vo

lto

della m

arionetta. isp

iran

do

ti a

quello che sai su questo o quel personaggio del vange-lo di oggi (consulta le spiegazioni che sono sta

te appena

-' >

forn

ite).

3.lncoHa i fili di lana per fare i capelli e il tessuto p

er I vestiti, op-

~' pure colora il cartone. 4.F

lssa i bastoncini con dello scotch o con la colla. lasciando che una buona p

arte

di essi fuoriesca In basso. S

.Costrulsci con lo stesso sistem

a molte m

ario

ne

tte 01 giudice. la vedova. la folla

. G

esu ... ).

Eccoti p

ron

to per anim

are questa storia e p

er renderla plu viva.

-ii , •

Page 157: 2004

Brico

lag

e: U

na

"ruo

ta d

ella

vita"

"C

'è u

n m

om

en

to p

er

tutto

e

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mp

o p

er

og

ni c

osa

sotto

il cielo ... " si le

gg

e in

un

libro

~~~'t'._-,

della B

ibb

ia. Ti p

rop

on

go

du

nq

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i iIIustra-

~

re q

uesta

frase

e l'in

vito

di G

esù

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reg

are

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nza

sco

rag

gia

rsi, in

o

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i m

om

en

to

della

vita, rip

arte

nd

o il tu

tto in

tre d

ischi ~ S

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.I'---r-.-~ ch

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rese

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no

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nd

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he ci circo

n-~

da, l'an

no

liturg

ico e ,'a

nn

o so

lare

.

Ti serve: 1 fo

glio

di carta

colo

rata

, 3 pezzi di ca

rton

cino

rigid

o, 1 fe

rma

glio

(com

e

qu

ello

che

vedi ne

ll'illustra

zion

e), d

elle

riviste, co

lla, fo

rbici e p

en

na

relli.

-,­,-

1. Rita

glia

tre d

ischi di d

iam

etro

dive

rso

(pe

r esem

pio: cm 5

0 -

65 -8

0 o

pp

ure

10

-20 -

30) nei pezzi di ca

rton

cino

rigido.

2. Incolla

la ca

rta co

lora

ta p

er avere un

bel fondo, di p

refe

ren

za chiaro.

3. C

ollo

ca

I tre d

ischi

l'un

o

sull'a

ltro,

il più

gra

nd

e al di so

tto. Il più g

ran

de

corrisp

on

de

a

ll'an

no

solare.

Scrivi

le d

iffere

nti

stag

ion

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rima

vera

, e

state

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o,

inve

rno

). N

el

mezzo colloca il d

isco d

ell'a

nn

o litu

rgico

CA

v· ve

nto

, Na

tale

, Qu

are

sima

, Pasqua, A

scensio­ne, P

en

teco

ste, ecc,). Il più p

iccolo

è riserva

to

a te!

4. F

issa l'in

siem

e al

centro, se

rven

do

ti di un

gra

nd

e fe

rma

glio

(fatti a

iuta

re da

un a

du

lto

pe

r pra

ticare

un foro

al cen

tro di ogni d

isco),

5. La tu

a "ru

ota

della vita" o

ra è p

ron

ta p

er

essere illustra

ta lu

ng

o tu

tto l'anno. C

ol passa­re dei g

iorn

i e dei mesi p

otra

i dise

gn

arvi quel­

lo che

corrisp

on

de

al

mo

me

nto

che

vivi, o

inco

llarvi delle fo

to p

er co

nse

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il rico

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attività

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cora

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pre­ghiere.

Il gio

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elle

pa

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A

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l

Page 158: 2004

Per a

iuta

re la

me

mo

ria

e la rifle

ssion

e

Rileg

gi il te

sto e

van

gelic

o e p

otra

i rispo

nd

ere

a qu

este

tre d

om

an

de:

,. Che cosa d

ecid

e d

i fare 11 giu

dice

?

a. Dice

che non ha tem

po

pe

r la qu

estio

ne

. b. S

i fa beHe degli uom

ini e non rispe

tta 010.

c. Rende g

iustizia

alla vedova.

2. Che cosa fa D

io quando cl rivolgiamo a lui?

a. Ci fa asp

ettare b. R

ende giustizia a coloro che gridano a lui giorno e no

tte.

c. È m

olto

occupato e ci ascolta solo quando ha tempo.

3. P

erché Gesù racconta questa sto

ria ai suoi discepoli?

a. Perché com

prendano l'importanza della preghiera.

b. Perché si co

mp

ortin

o com

e il giudice della storla. c. P

erché com

pre

nd

an

o q

ua

nto

010 am

a gli uom

inI.

-- ...... \

-.i

/ ~~ ---

se si vuo

le a

pp

licarli scru

po

losa

me

nte

n

on

ci si de

ve d

ime

ntica

re il più im

po

r­ta

nte

: am

are

Dio

e am

are

tutti i n

ostri

frate

lli e sore

lle. G

esù ci spin

ge

a rea· g

ire ad una tendenza le

ga

lista, che ci

allo

nta

na

da

Dio, e ci p

rop

on

e di an­

nu

ncia

re la

leg

ge

de

llo S

pirito

e de

ll' a

mo

re di D

io p

er tu

tti gli u

om

ini.

Il giu

sto:

Ne

lla B

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Page 159: 2004

I BAMBIN SCOPRONO LA BIBBIA Uno straordinario viaggio nella storia sacra Un montaggio di immagini realizzate espressamente per i piu pie­cìnì. In accompagnamento. ad ogni immagine. un testo affasci­

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Un complemento ideale: un beffo di accompagno­mento da Ieggefe e coklmre

Questo libretto riunisce e commento In sintesi le diapositive e le reproduce con disegni in bianCO e nero che il bombino dovro colorare. In questo modo avro lo possibili/o di conoscere lo meraviglioso storia di No/aie.

Ma com'è nato veramente questo mondo?

Venti diapositive che iUustTOno lo creazione del mondo secondo lo Bibbia. per i piu piccol .

In un secondo testo. lo creazione è spiegata secondo le leorie scientifiche. per adulti o adolesc"enll. Le due versioni vengono messe a confronlo/.

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• Vita e morte, ringraziamento e invocazione ...

l( mese di novembre è come un tessuto prezioso in cui si altemano fili di colori diversi : il fi lo della vita e quello della morte, uniti insieme da uno sguardo di saggezza e di speranza; il filo della lode e del ringraziamento e Quello dell'invocazione. collegati dalla meclesima fede e dall'unico amore.

Vlla e morte: realtà spesso considerate opposte l'una all'altra. Eppure è proprio attraverso la morte che si accede ad una vita nuova. etema. Ed è davanti alla morte che si comprende e si apprezza maggiormente la vita, che se ne coglie il valore. il senso. la grandezza.

Lode ed invocazione, ringraziamento per i doni della terra, per ia vita luminosa di tu tti I santi e supplica per tutti i nostri fratelli che stanno vivendo il tempo della purificazione, prima di approdare alla gioia e alla pace di Dio. Stati d'animo differenti. ma che trovano nella nostra relazione con Dio la loro sorgente e la loro ragione.

Il mese di novembre è un mese di preghiera intensa e tuttavia pacata. Come le preghiere sommesse, bisbigliate In cimitero, con gli occhi rivolti ad una fotografia che ci riporta alla memoria un volto amato. Come il Rosario recitato ancora a sera, nel tepore delle nostre case, per affidare alla Vergine coloro che hanno lasciato un segno prezioso nella nostra esistenza. Il mese d1 novembre è un mese che costituisce quasi un placido approdo, da tran­sitare a velocità. moderata, prima di immetterci nel fiume gagliardo deJl'Awento.

Juc.~~ Sac. Roberto Laurfta

La selezione del mese Ecco quattro immagini per celebrare con dignità e gusto il Giorno dei fedeli defunti.

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IL CALENDARIO DELL'ANNO 2004: Per tuffo il mese di novembre Intenzione di preghiera suggerito dal papa: "Per 1uttI quelli che sono o seNlzJo dello m issione perché si ricordino sempre che l'efficacia dell'evangelizzazione sgorgo dallo santità personale e dall'unione Intimo con Cristo'.

1° novembre Festa di tuItt I Santi: Uno g iomato per celebrare I sa nti e per sentirsi chioma Il 0 110 san!HÒ.

14 novembre Giornata del Ringrozlamenfo

Il "ost."" .... T\uio è liÙlI o Id~ nl .. ., .. iJ.IIl'P"lo po:r oglll .:tilhih' ,,"'<1oml., " ilrllln .... 1;,. ... 11,,1 ...

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I!MAGINI SOI'emb/'C' 01

Tunl I SANTI Lunedì 10 novembre

Anno C - Mt 5,1-12

Prendendo allora la parola, li ammaesrrava

dicendo, .. M/S,2

Beati i poveri in spmro ... Beati gli affiitti .. .

Beati i miti .. . Beati quelli che hanno fame

c sete deUa giustizia ...

Beati i misericordiosi."

Beati i puri di cuore ...

Beati gli operatori di pace .. , Beati i perseguitati per causa deUa

giustizia ... percbé di essi è

il Regno dei cieli.

Il TUnl I SANTI"

Una religione per la felicità La parola -beali" è.; fr<:C)lIL'lltc ndl::! Bibbia così COllle ndlt: nostre celebrazioni. EJ i: spesso proclamata m:'Ut: kttllft:, j\Ja con la fesra di t\llti i S;uui ne f'acci;uno VCr.U1IC1lIC

una buona provvìsra, C'è la bc:uirudine degli apostoli: .-;lIlJa montagna della tr,l~(ìgllr;l­zione (l..c 9.33), dopo b professione di fede di Pietro (MI 16. [7) e di Tomlll:lSo (Cv 20.29). C'è anche l:! bC:ltiludinc di coloro che ascoltano Gcsìl:"Bcati coloro cile :1S(:ol·

mI10 la p:u-ola di Diu'" (lA Il,28). E ci sono adùlritrur<l coloro elle sono beni. mentre

li si consider:a degli infelici (vedi le Ik.lIirudiui c11L' si k:ggollo in questa feSL1. tli rurti i S:1mi). E poi siamo b<::1li tuffi

noi dle partecipiamo alle celebrazioni dt'!1' Eu· C:I risti J: beHi per­d1é iovilali alla Ceoa del Signore! (IL' 14. IS:Ap 1').9)

Marcl'l . .\Jelzger

91JII02

N.J(" r'rcs,~CYE~ C.H: ,,,·;~tci Cl'~ Jt<J L 1" Leo rJ.~m.oLJ1.S ~e,,"-e

L YLYL e L mvrtL.

Non è troppo tardi! Consideriamo la folla dei marriri, che sono accanto a Dio. Prima del martirio alcuni

di essi erano dei persecutori, come Paolo, ma poi si sono convertitL Altri hanno rinnegaro Cristo per Wl momento, come Pietro. lnsomma, prima del loro mani­rio non erano tanto pitl samj di

noi.Abbiamo ancora delle possi­

bilirà, dunque: non è mai troppo tardi per accogliere la santità d1e lo Spirito di Dio semina in noi durante le celebrazio­ni Marcel Metzger

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IIMMAGINI Xo/'cmlJrc I)·i

GIORNO DEI MORTI

Martedì 2 novembre Anno C

Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiUllque

vede ìl Figlio e crede in lui abbia la vira eterna. Gv 6,40

Venite, benedeni del Padre mio,

ricevete in eredità il Regno preparato per voi

fin daUa fondazione del mondo. Mr 25, 34

GIORNO DEI MORTI.

A tutti voi: grazie! Vorrei riYQlglTt' qllOUl flrc~hitT,1 :I nmi voi dlc avele bsd;JI~' qut:.'i la rio~Ir;1 ICrr:!

c orJ siclc nel mis[n;o~o silenzio di Dio . ..... """':=-.. ----------~----­GrJ7je perché la \,OSI..-;l \,i(;1 h:J ~q~llato l:I. nùa. GrJzic per runo quello chc mJ avete dOllaro di, bello t: di gmnuc. Gr.vjc per i gt:51 i e le paroll: che mi, avere reg..1Iato.

c,r:tl'Je per il vostTO amure, lln:sente per scmpre nel Illio cuure.

c,r.17jt: per la luce dci VUS(11) l'olto t' 1:1 limpidcZ7.;1 dd VOSI.f(\ ~j:: lIardo.

Gr,lZ:it: per runo quello che ho pOluto It:ggere nel profondo dd \'o~'ri ocdu. Graz.Ìl" [JeT i :>e:nrit'ri IX'R·ur..1 inskme, per le lunglw IrJv~~r.-;II('. ulvolLa fJticost: c dure, cile ;Ibhiamo a~"lJto la fO\'tUna di :lff1"l'l1llatc insieme. Gr.tZie per il VOSLrO Lworo, b V(l~lrn )Y.lzie= e il, \"o~ro COr.Jggio.

Gr.v.ic per le \"0511"'(: ris:1 (: Il: \'l>~trc I;icrirue. Gr:lZic and\e per Il· VO~Irt; csiwzionì, Il- paure e gr.'lzit:' ~ ncht· peI il VOSlTO e.rr.u:t:, Gr.uic per run.l I dubbi c mdlc per gli sbagli. "\1((0 questo fu p;trtc.: dda vita. Il VO:.1TO p~o è irrimelliahilmellle vuoto e la VOSlril aSS(:n7~1 mi fa male.

Mi mancate oggi e mi maIlChl'n'lC ancor piil domani .,

Grazie di avermJ oato il coral!.,ttio di andare anco!";! avanti. diretto verso Colui che mi attende sUU':ùtrJ nV:I,là dove ora voi COlloscere già 1:1 Pace, l'AmoR' c: la GioÌ:\. OJr/sfil/e Re/nunll

As~i.eWLe,"- tuth, i. fr~tc((L C (e. ~ore((e. Je~H.b.

f"'·"'u-.",o LL l'''r,,L, i.","wLlo Ji. coLoro cke Ck-»L»Li-Jtt..ti..l1.-0 ver~o ~ lu.ce.

La festa della vita Noi non fesreggiamo la morte, ma

piunosro la vira di tutti quelli che ci precedono e che sono già (fa le braccia del Signore della Vita!

ClJrlstlne Rclnl;ofl

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IMMAGINI Xrl/'('wIJlt, (J'I

32a DOMENICA ORDINARIO

Domenica 7 novembre Anno C - le 20, 27-38

Che poi i morri risorgono, lo ha indicaro anche

Mosé a proposiro del rovero ...

Le 20,37

Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosé

a proposito del roveto, quando chiama il Signore:

Dio di Abramo, Dio di Isacco e

Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti,

ma dei vivi,

Perdere la faccia Ci sono mohi. modi di perdcrè 1:1 faccia: 1:1

ma.lattia, lA disoccu pxdollt: , un lurto improv· \;.50. LI \·it:l viene ~pinla in \l1l·~JIr.l dimeno

sione e si ha !"in.1 prt:.SSionc cl i Ilon t'S$eft pi ù nulta. O mep).io. si i: <jU,ÙL'O$.'\, ma non :.-i l: più qualcuoo. Morire signlfica perdere la

f:!Cela, per "ultima volla.

320 DOMENICA ORDINARIO.

E rutl:IvjJ FrJnçoise Dolw afkrrnalo';:J, con

cmo/.jon(·: Ceno. quanclo si muore- si perde

la r~Kci;) . 0)3 è per ritro .... are la f.tc:ctl di Dio.

A.'i..',ie.mc: :J qudJi che amiamo Iloi s;m:mo lr.lsfigur.lti cd avremo un volw di luce.

l\-rché -il nostro Dio non è il Dio dei morti. ~..,. nl:J dci vi,vi- . "--- .Roberl Rlbc,.

--------"'--.. \t\~--~.....".."';"A",!>a.. - -~

?:._IJ'!VJ

Pe..- c.k~.se... cJ.. ... t:-c1\ J.e,·c .. ci .s1 ... I·ì~ .\tu r ·ol .... ~ ÒlY~H.tI .C c..( tC.'-'''~'LC Jc.( ~IILnL;.>10 .

Pc.r cki. .sc .. .sr.c.rr.rc. e...vve'-'·'L ci;' cf\.(: 'lO" l'''\(~ JlC'"IILe.HO lllunr ... S'Le...rc .

Pe .. c.ki . .sc .. (.IIU' • .re

~( T otJ\1'LeH-te A(t .. " ~ c...~" .. tc...t",- J~ cu.ore. A'./lIJx:r

li peggio è nemico del!' amore Non bisogna nu.i disperare, nella vita tutto è possibile! E anche le cose m.igliori. Troppo spesso si prevede solo il peggio. Come se qualcuno ci

arrendesse per punirei. Ma quesro Dio che punisce _~ --

noo è il nostro Dio. Perché, a]trimemi, come f1~J{ . .1

porremmo dire che è vera· r ' ... " ~~'.r. /", ~ /q! ~ J. r ,\ ~ ~<I v

mente buono? ..,.,.. ~ .<'; ... ~" 6~_

Roocn Ribcr V " ~ Il .~: ...

\ . \

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ImMAGINI \'nrelllbre O·i

330 DOMENICA ORDINARIO

Domenica 14 novembre Anno C - le 21, 5-19

Vi saranno fatti terrificanti

e segni grandi Del cielo. Lc21,11

Sarete odiati da rotti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello

dci vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime..

III 330 DOMENICA ORDINARIO"

Rendere testimonianza Non spavcnt.'lrevi tlJvanri :1 quesm mondo che .'i incrina in ogni senso. Siate proD! i ;1

rendere [estimon ian 7 .. 11 dci la spc:r,1n Z:l dle è in voi: gli 110m ini hanno Tanto bisugno di uno slancio nuovo. Non spaventatevi c!<lv;tmj a qllCSLO monùo che non S~I più ti" dle p;mc g1.lardart: pcr veder 50rgere i.l sole. Siale pronti a rendere resLimoni;mZ<1 del!;:! luce che è in voi: g.1i uomini hanno tamo bisogno di punti ili riferimento. Non spaventatevi davanti a queslo mondo che chiude gli occhi sllllc:: disuguaglianze. Siate pronti a re n cltTt: leslimonianza de! desickrio di verità che è in voi: gli uomini hanno tamo bisogno di scoprire i sentieri deUa giuslizia. Non spaventarevi daV<lllli ;r qucsto mondo dlt., ha su.:lIo il campo dell'egoismo. Sialt:

pronti a rendere Tesrimonianza dell'amore che è iJ1 voi: ~i uomJni hanDO tanto biso­gno di imparano' di nuovo iJ sig.nifi· cal'O deUa solida rinà.

Lue Sleln

Se.. c..re1.i. .t.elt-~ Vi.tC4, ~e r ... ~t"~ a tuo C.B."1"e c.Jl.c.. ~"-\"'"olc ...

"-0"- c<-vrc<-i ti~ "-"-((.c<- J.c: te»Lere L »..e~~u..l'Lo ...

Guardare al futuro con fiducia Ancbe oggi, come nel vangelo, si seme parl:lre di caraclismi e di carastro­fi, di guerre e di carestie. Come se iI mondo non fosse per nulla cambialO,

come se gli uomini non aves­sero appreso la lezione che viene daUa storia. È più che mai necessario co­S(ruire un mondo in cui regna­no la pace e la solidarietà. È più che mai l'ora Lii volgere verso il fumro uno sguardo fiducioso perché Dio accom­pagna quelli che lasciano le loro paure ai bordi deUa stra­da ... Llle Sleln

02JJJO

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IM,MAGINI iVOl't'l1lbre O-i

CRISTO RE Domenica 21 novembre

Anno C - le 23, 35-43

Uno dei malfattori appesi aUa croce lo insultava ...

ma l'altro lo rimproverava . Le 23,39-40

L'altro malfattore gli wsse: "Gesù) ricordati di

me quando entrerai nel tuo regno".

E Gesù gli rispose: "In verità ti dico,

o~ sarat con me nel paradiso".

-. CRISTO RE"

Mi piace questo re Non voglio nessun altro re al suo posto. Perché mi piace questo re faWco agli occhi degli uomini, ridol[o a carne che soffre. l grandi lo scherniscono, ma i piccoli )0 pian­galla. C'è chi continlla a tenlarlo per affemlare di aver r-agìone:"Sta per morire, lui che si è proclamato Figlio di Dio ... ~. Attendono un intervento divino, e non si accorgono che Dio è proprio sono i loro occhi. È Il. neU 'onnipotenza del suo amore ,

non Vu.o( Ji.re e.Hcl"c ~one..rl4.:f:o ,LLL.. .)offercl'L.1.,l4.- e ,L..(L.. l11..ori:e.

lliO/m',o

Prendere coscienza Perché il buon ladrone è S(aro salvaro? Non aveva Wl passato da .. . malvi­venre? Che cosa lo ha reso buono? In primo luogo la coscienza di queJJo che ha fatto: riconosce il male com­piuto, E poi il

suo sguardo, ri­volto verso Ge­sù. Egli vede in quell'uomo luui­

liaw il suo re. E lo sceglie , La sua conversio­ne è cosa mtta ...

Ben

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IM,MAGINI

10 DOMENICA DI AWENTO

Domenica 28 novembre Anno A - Mt 24, 37-44

Perciò anche voi state pronri, perché neU'ora che non

immaginare,il Figlio dell'uomo verrà. MI 24,44

Y.jJO.!/

~,

t-

I Anche voi state pronti, perché nell'ora che non

immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

10 DOMENICA DI AWENTO.

Attendiamo il tuo ritorno La storia umana non l.' ciclica. c dunque non è vero che non c'è nuU:l di nuovo ~OlfO il sole. No, per noi c'l: un fururo. Noi auendiamo qualcuno: il Signore GesÌJ Cristo. Davanti a noi. dunque. lIon c't- il peggio. ma il meglio. Il nostro tempo <..Ii o.t-:~i, qu<::sro tempo che pas-S4. è il momento deU:l fedelt:1. di wu fedeltà ICn.,Cl'.

)l'fllI·J!{/rle fkdez

A "'-c ke ~ e "'-o "'- c~ "'~tei:k .. 'lo t~~ ",-~",-i:e L.He.. v~i:",

Le.- vaU. cJ ; v;.ve..,t~ ~~ c..~ re:{±c..~\ . .> T{.e.-Lco~c.. cLe... l'\..ù; ..

Attendere ... ma come?

j..,I/.JJNle

Prima del diluvio, ciò che ha condotto alla perdizione non è S!.aro il falto che umangia ... -ano e bevevano, prendevano moglie e mariro~ ... ma che vive­

vano runo ciò nella spensierarezza e nel compromesso con quello che allo­ra regnava sulla rerra: l'ingiustizia, [' omicidio, la violenza ...

Atrualmenre non capit.a forse anche a noi di vi\~ere neUa stessa srensieratev..a e nello sresso compromesso' "Vegliare - ti dice il Crisro - Stare pronli~.

)..,IJ. Sedez

---.~--

Page 168: 2004

10 novembre 2004 Turri i Smul

"Beati i poveri in spiriro- .. beati gli af­mu i ... beati i mil i. _ . bea ti q ueLli che han­no mOle e sete di giustizia ... beati i mis­ericordiosi. .. beui i puri di cuore ... be:tti gli operatori di pacc ... beati i persegui­lali. .. perché di essi e il regno dei cieli".

14 novembre 2004 3311 Domenica Ordinario

"Saretc odi:ui d:! runi per ClU$..1. del m io nome. ~1:J. ne mrucno lIn GI pella dci Vostro c:tpo [)CM. Con b vostJ':! perse, VCTJn7~1 s..1.l\'CfelC k \'05t[(: :mimè".

92JJ707

Commemorazione dei fedeli defunti

2 novembre 2004 Giorno dei Morti

"Questa infani è la volollt:t ùcl Padre mio. cue chiunque vede il Pigho e crede in lui abbia I::J. vi.ta eterna; io lo risliscite­rò nell'ultimo siomo~.

21 novembre 2004 CrisUJ Re

Uno dei maltmori gli (jisse: "Gesù ricordati di me quando entrerai nL"1 tuo regno", Gesù gli rispO$e:ulo vcril~ li di­co. oggi sarai con mc nel par;ldiso·'.

Incontri di catechismo

Il IMMAGINI DOMENICALI.

7 novembre 2004 3211 Domeuicn Ordinano

"C he poi i morLi risorgono. lo ha indi-cato anche Masi: a proposito del rove· to, quando chiama il Signore: Dio cii Abramo. Dio di lsacco. Dio di Giacob­be. Dio noo è Dio dei morti. ma dei vivi; perdlé rurti vivono per lui",

28 novembre 2004 1 Il DlTmenica di Avvento

"Perciò ancbe voi state pronti, perché ncU'orn cile 0011 immag\n:llc il Figlio dell'uomo ver6~_

Cristo Re

Page 169: 2004

Le case ebraiche

Prima di affrontare la seconda

serie di spostamenti da parte

di Gesù

, osserviamo un po' il

modo di vivere dell'epoca e

cominciam

o dalla

vita del

villaggio. La

maggior

parte della popolazio

ne, infutti, vive in

villaggi O

in piccoli

rag­gruppam

enti di case. Le abita­zioni, spesso

modeste, sono

costruite con IU

1 impasto di

argilla e

carme

oppure con

dei

mattoni

di argilla,

nei quali, plim

a della cottura, è

St.1t.1 mescolata della paglia.

Le mura vengono im

biancate ~,

Una lam

pada co

n la calce. L

e case ha

tU1

0 la

@, lId o

l.io

,~======================~fo~nm~a~di~'~w~,~gran~~d~e~q~u:adra~~to~,

t. .".

-,

~, ,~----------------------------~

diviso in due da una differenza

di livello: in basso la stalla che

diventa

laboratorio o sala da

gioco quando gli animali sono

nei cam

pi; in alto, invece, W

13

cucina, lilla sala da pranzo e la cam

era. Per le case più ricche si utiliz­zano le pietre e la calcina. Le stanze sono collocate attorno ad un cortile centrale. il tetto è

~.

... ~d - ....

o

." .

a terrazza, fatto d

i travi incro­ciate e di ram

agl.ia, il tutto rico­perto di fango ben pigiato. L

'insieme,

comunque,

deve essere

consolidato tutti

gli anni, prim

a della st.1gione delle piogge.

La terrazza

serve a

prendere il fresco, a dorm

.ire, a fur seccare i legum

i o rnamrare

i fruttj, talvolt.1 a cucinare e

anche a pregare. n

Jù?

rJY L

arch

e/'

~ G'> O

z m

••

Page 170: 2004

IMMAGINI AWENTO - SANTI.

INNO PER IL TEMPODIAVVENTO

Dio splendente di luce tu creasti la volta dei cieli,

Il UlO braccio gtùcla I 'wùverso. 1\1 piega la nostra rigidità,

fa' brillare la tua luce nei nostri cuori, apri i nostri occhi,

porta calore nei nostri cuori freddi e fa' dle ti possìamo lodare e ringraziare.

accendi col tuo fuoco la nostra preglùera. Levati come giudice delle nazioni, liberaci dalle nostre miserie, donaci sempre il tuo amore

L'annonia del mondo era stata sconvolta e noi vivevamo nella sofferenza. Tu hai fatto risplendere la speranza accordandoci la salvezza.

e la tua protezione.

o Sole dle sorgi, splendente di luce, nato da Maria,

Lode, onore e gloria, a Dio, il Padre, e al nostro Salvatore, allo Spirito Consolatore cantiamo con voci di gioia.

Dio di bellezza, rivestito di gloria, ilhunina con 11 tua bontà (Libera traduzione dell'Inno

"COJulif.or alme sidel'uJJ1J.» la terra che giace nell'ombra della notte.

Willibrord (658-739) Festeggiato locaJmente

il 7 novembre

Originario della Nonhumbria (lnglli!­te rf<l) , divenra monaco e viene ad evangeli.zz:!re la Frisia. Divencalo arcivescovo di Urrechl , Carlo Martello lo sostiene e la sua azione si esrende dalle Fiandre meri­dionali ftno alla Germania settenrrio­nale . Ogni anno. il martedì dopo Pente­cosre. viene fesreggiato solennemente nella ci((à di Echteroacb, ave ba luogo una celebre processione danz.tnre.

Giovanni Scoto Eriugena (1270-1308)

Festeggiato 1'8 novembre (è beato)

Nato in Scozia. entra nell'ordine fran­cescano e divenra filosofo e teologo . Insegna ad Oxford, Parigi e Colonia. Secondo lui le chiavi dell'lmiverso sono l'assolma libert~ di Dio e la po­[enza del suo amore e non la sua verirà e la sua legge. Contrariamente al pensiero tomisra, afferma che nell'uomo il (1rimaro sper­ra alla volonrà (e non alla ragione). Contribuì alla [omlU)azione della teo­logi..'l ddl'Immacolata Concezione.

Giovanni Berchmans (1599-1621)

Festeggiato il 26 novembre (e i.l 13 agosto in Belgio)

Nato nel Brabante. entra a 17 anni nel noviziato gesuita di l\'lalincs. Alun.no brillante e srudioso, si sfora di SOllomertere l'imélJigenza allo spiriro. Prosegue i suoi srudi a Roma e si se­gnala per un gIdnùe rispetto della rego­la. un buonumore costame, la sua devo­zione alla Madonna e la sua disponibi­lità nel servizio dei frarelli. Muore a 22 an.ni, dopo una breve ma­lattia .

Page 171: 2004

IMMAGINI .\'ol'C'ml11"c! o..;

Ti addormenti per risvegliarti. Muori per vivere.

(Testo trovato su una piramide eglzlc17Ul)

Soffio ogni volta che muore un uonzo di uzler,to perché è la terra e ".on il cielo, ad averne maggiormente bisogno, (G. C Llchtel1beli!.)

Sulla strada

VARIAZIONI_

C.1mminanrno da tanti anni , 1"uno acc:lnto aU'ahr:t, spesso mano nella ll1:lilo.Avevarno affrontato la pioggia , il velUO, la neve e il sole cocenle . Avev:uno lonato co.ntro la faml: , la $ete, l:.t Slaocheua, il dubbio c lo sfi­nimenro. Ci sosreuC\-,uno reciproc:ulIcnte . [ spartivamo insieme: mite le

gioie, quelle che ci offrivano le contrade attraversate, qllelle che ci donavano tanli incontri, quella di s:tpere che il nostro scopo erd nobile e grande. Poi una sera, ferntandomi, non li ho piìt visto. E tunavi:t Don avel'amo CO!ileggiato :.Jlcun burrone, né iocoo.lr.1I0 alcun lupo o pericolo di sona. Ti ho ce rcato e chiamatO, ho griUalo a Iwl.go il tuO nome. Poi sono stato sopraffattO dali:!. fatica e d:ula pe:na. Mi sei apparsa in sogno e il [liO sguardo era più dolce che mai.AJlora ho capico cile 1\I l'a· vevi raggiunto lo scopo ... AI risveglio non erO più triste perché sapevo che anch 'io. un giorno, ;\vrei r.lggi·

unto quel [r.lguardo. NeU 'attesa di qllell' ora continuo a CUTI·

m.io'.) re ... iUullun:uo dal tuo volto.

Sì, 1: possibile

impegnarsi con UJl entusiasmo

ouovo,

basta non

aningerc fona dalle droglu

di ogni genere proposte:

qui o là.

Page 172: 2004

Quale espressione si trova nella B

ibbia? A

. Ch

i do

na ai p

ov

eri, pre

sta a D

io.

8. E

ssere

po

vero

co

me G

iob

be.

D. C

ad

ere

su q

ua

lcu

no

C

. Esse

re p

ov

aro

di c

uo

re.

co

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ertà

del m

on

do

.

~._' il V

),

~

'-.

{ ))

",.

-p

:::.,

L _·--'C-==·=--~~O _

_ ~--'_/?ID",;g~~;r;· ;;;;;;;;'"';:-i!'

Risp

osta

: Malieo

5. 3

Preghiera: A

nch'io mi sento piccolo ...

An

ch'io

mi se

nto

piccolo. Sig

no

re.

qu

an

do

mi se

nto

sma

rrito.

lon

tan

o da q

ue

lli che amo,

pe

r una strad

a to

rtuo

sa ...

An

ch'io

mi se

nto

piccolo. Sig

no

re.

qu

an

do

mi se

nto

frag

ile e debole.

i miei occhi si p

erd

on

o nel buio

ed io sono incapace di alla

rmi verso la Juce ..

An

ch'io

mi se

nio

piccolo, Signore.

quando le forze mi abbandonano.

qu

an

do

son

o p

rigio

nie

ro della paura

e mi m

anca il cora

gg

io ...

Ma

mi se

nto

gra

nd

e. invece. S

ign

ore

q

ua

nd

o posso a

bb

an

do

na

rmi tra

le braccia

d

i colo

ro che am

o. e la

sciarm

i aw

olg

ere

da

l loro

affe

tto.

Mi se

nio

gra

nd

e. S

ign

ore

. q

ua

nd

o faccio nascere la gioia e l'a

lleg

ria sui vo

lli, q

ua

nd

o il sole fa ca

nla

re il m

io cuore

e mi ve

ste a fe

sla.

Mi se

nio

gra

nd

e, S

ign

ore

, q

ua

nd

o tu sei ta

lme

nle

vicino

a me

che mi viene voglia di ca

nla

re,

qu

an

do

scop

ro che sei lu

il vero leso

ro della m

ia vita!

Ris

po

ste

: Per a

iuta

re la m

em

oria

e lo riflessio

ne

; I c: 2c: 3

b,c •. ls

!cch

eQ

e il suo me

stiere

: un

a borsa.

un

a p

en

na

e un

a p

erg

am

en

a. -

Le

pa

rofe

de

l vpn

ge

lo: ta

sse. A

bra

mo

, restitu

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nd

ere

, uo

mo

, me

tà.

Riv

ista

m

en

sile

pe

r I rag

azzi

N'56 N

ov. 20

04

Tu

tl: C

h,I.!!n

. Re

lnb

olt

scendi subito!

Gesù arrivò o G

erico. C'era lì un uom

o di nome Zaccheo, capo del pubblicani e

ricco. Cercava di vedere quale fosse G

esù, ma non gli riusciva a causa della folla,

poiché era piccolo di statura. Alloro corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un

sicomoro, poiché doveva passare di là. Q

uando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo

e gli disse: <<Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarm

i a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia, V

edendo ciò, tuffi morm

oravano: «E' andato od alloggiare da un peccatore!». M

a Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, lo do lo metà dei

miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tonto». G

esù gli ri­spose: «O

ggi lo salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abram

o; Il Figlio dell'uom

o infatti è venuto a cercare e o salvare ciò che era perduto». (luoo 19. 1·10)

Page 173: 2004

Ciao

, amici m

iei! O

gg

i co

no

scere

mo

un

uo

mo

di n

om

e Z

acch

eo

. È

un

o d

ei più

ricchi a

bita

nti d

ella città

di G

eric

o

e sta p

er fa

re u

n in

co

ntro

strao

rdin

ario

... P

er farv

i cap

ire m

eglio

ciò

ch

e a

ccad

e vi

spie

gh

erò

alc

un

e p

aro

le d

ifficili.

Gerico

: E

una grande città

della P

alestina, non m

olto

lon

tan

o da G

erusalemm

e. D

ai un

'occh

iata

alla cartina della Pa·

lestina e vedrai il luogo preciso in cui sta

pe

r accadere uno strao

rdin

ario

incontro.

Pu

bb

licano

: Z

accheo è un ebreo,

come

tutti gli

ab

itan

ti de!la città di G

erico. La sua a

ttività

è quella

de

ll'esa

ttore

delle

imposte: raccoglie

il denaro che gli

ebrei sono costre

tti a pagare all'im

­p

era

tore

di Rom

a. È dunque al servi­

zio dei Rom

ani. lavora pe

r lo stranie­ro che ha occupato il suo paese. G

li a

bita

nti

di G

erico

so

spe

ttan

o

che Z

acch

eo

sia un ladro e che si arric­chisca alle loro spalle.

Un

figlio

di A

bram

o:

Do

po

l'inco

ntro

di Gesù con Z

accheo tu

tto è cam

biato: Zaccheo è tra

sfor­

mato,

desidera cam

bia

r vita e così

decide di restitu

ire quello che ha ru­

bato e di donare con

generosità._. P

er Gesù Z

accheo non è più al servi­zio

dello straniero,

ma

è un

vero ebreo. un "fig

lio di A

bra

mo

".

Ab

ram

o è colui

che ha cred

uto

pe

r prim

o in Dio_

Zaccheo

ormai

fa p

arte

di

questa bella

e gra

nd

e fam

iglia di

Abram

o: com

e lui, anche Zaccheo ha d

ovu

to

affro

nta

re

un g

ran

de

ca

mb

iam

en

to

nella sua vita pe

r pa

rtire a

ll'inco

ntro

con D

io.

Il Fig

lio d

ell'uo

mo

: Q

ue

sto tito

lo che G

esù si attrib

uisce

è p

iutto

sto stra

no

... C

irca 160 anni prima della venuta di

Gesù,

il p

rofe

ta

Daniele aveva

an­nunciato che sarebbe a

rrivato

un in­via

to del

Signore e che si

sarebbe chiam

ato "il Figlio d

ell'u

om

o".

Sarebbe ve

nu

to sulla te

rra p

er giudi­

care le ge

nti con giustizia e rinnova­

re il mondo.

Chiam

ando se stesso "Figlio d

ell'u

mo",

Gesù

ci fa

capire che

è un

uomo com

e ciascuno di noi. che vive, parla

ed am

a com

e noi,

ma

che è anche l'in

viato

di Dio

che insegna la stra

da

della

giustizia, che

sostie

ne

coloro che so

ffron

o, che salva coloro

che sono

sma

rriti e mo

stra

loro

la stra

da

della vita.

Lascia che il tuo

cuo

re ti isp

iri libe

ram

en

te

Perc

hé tu

ti po

ssa ric

ord

are

di q

uesto

merav

iglio

so in

con

tro tra

Gesù

e Z

accheo

. e sop

rattu

tto p

erc

hé n

on

ti dim

entich

i di p

ote

r inco

ntra

re a

nch

e

tu G

esù o

gn

i gio

rno

in mo

lte occasio

ni, ti p

rop

on

go

di rico

piare la p

re­g

hie

ra e d

i illustrarla a m

od

o tu

o. P

uo

i an

ch

e scriv

erla sul tro

nco

del tu

o

alb

ero

della v

ita ... Ap

pen

di q

uest'a

lbero

su u

na p

are

te d

ella tua c

am

era

e, q

uan

do

lo d

esideri, leg

gi q

uesta

pre

gh

iera

per se

ntirti p

iù v

icino

a Gesù

co

me Z

acch

eo

che, p

er m

eglio

ved

ere

Gesù

, no

n h

a esita

to a salire su

un

alb

ero! V

edi: tu

tto è p

ossib

ile, an

ch

e q

uan

do

si è picco

li!

Page 174: 2004

g , . , >

Brico

lag

e: U

n a

lbe

ro

Ti p

rop

on

go

un

lav

ore

tto in

tere

ssan

te p

er illu

strare

la storia

ch

e a

bb

ia­

mo

ap

pen

a a

sco

ltato

.

~1'lQ!lQ: a

lcun

i fog

li di ca

rton

cino

di colo

re d

iverso

, a

lcun

i fog

li di co

lore

vivace

, altri d

i colo

re scu

ro, d

ella

colla

e un pa

io d

i forb

ici.

Fa

bb

riche

rai un a

lbe

ro che sarà il tu

o sico

mo

ro ...

Rita

glia

accu

rata

me

nte

il tuo

alb

ero

sul c

arlo

nci·

no

: fa' u

n tro

nco

e un

gra

n n

um

ero

di ram

i (osse

r-

va

be

ne

il m

od

ello

che

trovi su

qu

esta

pa

gin

a).

Sui fo

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rla rita

glia

de

lle g

ran

di F

oglie dalla fo

rma

allu

ng

ata

(com

e q

ue

lle di un sico

mo

­ro

).

..::"'§-z~

Ed ecco

qu

ello

che ti pro

po

ng

o di fare:

~ ~

alla fine di og

ni g

iorn

o p

ren

di un fo

glio

co

lora

to e scrivici q

ue

llo ch

e h

ai vissu

to,

sen

tito.

fatto

du

ran

te la

gio

rna

ta.

Forse

hai fatto

un piacere a qu

alcu

no

o sei sta

-to

testim

on

e di un

bel g

esto

op­

pure hai

pro­n

un

ciato

del­le p

aro

le be­

ne

vole

. che

volevano con-fo

rtare

q

ua

lcu­

no, m

a fo

rse

ti è ca

pita

to anche di

essere sg

rad

evo

· le. di a

ver rifiu

tato

un a

iuto

... tocca a te vedere! Q

ua

nd

o hai te

rmin

ato

at­tacca il foglio ai tu

o albero.

Co

si. un po

' alla volta

, il tuo

alb

ero

creo sce

e verrà

d

eco

rato

con fo

glie

dai

mo

ltep

lici colo

ri. scuri O

chia

ri .. È

l'al­

be

ro della tu

a vita

!

Per a

iuta

re la

me

mo

ria e la

riflessio

ne

R

ilegg

i il testo

ev

an

gelic

o e

po

trai risp

on

dere

a qu

este

tre d

om

an

de:

1. Perché Z

acch

eo

sale sull'a

lbe

ro?

a. P

er racco

glie

re dei fru

tti. b. P

er sorve

glia

re g

li acq

uisti d

ella

ge

nte

e far p

ag

are

loro

le tasse. c. P

er ved

ere

Gesu.

2. Perché G

esù vuole an

da

re in casa di Z

acch

eo

?

a. Per m

an

gia

re g

ratis.

b. Per g

ua

rirvi la ma

dre

di Zaccheo.

c. Perché Z

acch

eo

è un figlio

di Ab

ram

o co

me

tutti g

li eb

rei.

3. Che cosa d

ice Z

acch

eo

a Gesù?

a. No

n ho te

mp

o p

er rice

verti in casa m

ia . b. D

on

o 18 m

età dei miei beni ai p

ove

ri . c. S

e ho rub

ato

CI qu

alcu

no

91i restitu

isco q

ua

ttro vo

lte ta

nto

.

Risp

oste

a pa

gin

a 8

Za

cche

o e il suo m

estie

re

OsseN

a b

en

e g

li og

getti ra

ffigu

rati q

ui so

tto_

Co

rrispo

nd

on

o tu

tti ad

u

n m

estie

re.

Qu

ali son

o g

li og

getti d

i cui Z

acch

eo

ha b

isog

no

per il su

o?

-

Page 175: 2004

Piccoli e g

rand

i nell'o

mb

ra e nella luce

È g

ià m

ezzo

gio

rno

e Z

ac

ch

eo

è a

nc

ora

su

l sic

om

oro

. Me

ntre

as

pe

ttia­

mo

ch

e G

es

ù

pa

ss

i, s

em

bra

ch

e il

so

le v

og

lia

gio

ca

rci d

eg

li sc

he

rzi. T

rov

a le

6 d

iffere

nze

ch

e c

i so

no

tra Z

ac

ch

eo

su

ll'alb

ero

e l'om

bra

ch

e

vie

ne

pro

ietta

ta.

j /'

Le paro

le del van

gelo

C

om

pleta

le frasi. aiu

tan

do

ti con

il testo d

el va

ng

elo.

Zaccheo era un esattore delle _

__

_ _

Anche lui era un lìglio di _

__

__

_ D

ecide di __

__

__

__

__

il quadruplo. G

esù gli dice di __

__

__

__

dall'albero. G

esù si designa col nome di "lìglio dell' _

__

_ ".

Zaccheo regala ai poveri la _

__

_ dei suoi beni.

Risp

oste

a pa

gin

a 8

Un

sic

om

oro

: È

un alb

ero

che cresce

nella reg

ion

e

de

ll'Eg

itto e che so

mig

lia ad un pla­

tano. P

uò dive

nta

re m

olto

gra

nd

e e

sup

era

re) 2

0 m

etri di altezza. I suoi

rami,

dalle foglie

allungate. fanno

E tu, che cosa farai?

mo

lta o

mb

ra in q

ue

sto p

ae

se in cui fa

mo

lto caldo. I p

rimi ram

i del sicom

ro son

o bassi e Z

acch

eo

pu

ò d

un

qu

e

arra

mp

icarsi fa

cilme

nte

su qu

esto

al­b

ero

pe

r rag

giu

ng

ere

una certa

altez­za e ce

rcare

di ved

ere

Gesù.

Za

cc

he

o h

a d

ato

ai p

ov

eri la

me

tà d

ei s

uo

i be

ni e h

a re

stitu

ito il q

ua

­d

rup

lo d

i qu

ello

ch

e a

ve

va

rub

ato

. Tu ch

e c

os

a v

uo

i fare

pe

r i po

ve

ri e p

er q

ue

lli ai q

ua

li ha

i fatto

qu

alc

he

torto

?

Ele

nc

a q

ui d

i se

gu

ito le

ide

e c

he

ti ve

ng

on

o in

me

nte

:

Page 176: 2004

I segnalibro Ecco dei segnalibro molto belli che avre­te il piacere di regalarvi e di regalare. Potete scegliere tra una confezione di 5 segnalibro con la stessa immagine (Rif. : da 20701 a 20705) oppure una confezione che raggruppa la serie completa (Rif.: 20751).

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spese di spedizione € 5 .. 90

"IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE" una rivista da far conoscere

agli amici e ai collaborator,i pastoraU!

A partire dagli ultimi numeri la redazione ha compiuto una scelta coraggiosa: ben quattro facciate in piu per donare a voi, lettori , suggerimenti concreti per la liturgia della domenica. Non si tratta solo di un'aggiunta alle pagine di sempre: è il ·'taglio" di tutta la rivista che ne riceve nuovo slancio. Per noi questo è solo l'inizio di un contatto che vorremmo sempre più ricco e fecondo: è quanto CI chiedono insistentemente gli operatori pastorali. Naturalmente, per essere sicuri di aver imboccato bene la nuova strada contiamo sui vostri pareri , sulle vostre valutazioni, sulle vostre proposte ... ma vorremmo anche raggiungere - tramite voi - un numero sempre maggiore di lettori per estendere la cercllia di coloro elle ci conoscono e ci apprezza­no. Ecco perché siamo lieti di presentarvi due proposte: • indicateci il nome e !'indirizzo di una persona che ritenete interessata alla nostra rivista e noi le

invieremo un esemplare in omaggio; • offrite l'abbonamento della rivista ad un operatore pastorale e riceverete in dono un regalo-sorpresa.

o Inviate una copia omaggio di "IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE" a:

D Voglio regalare l'abbonamento a "IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE" a:

Cognome: ..................................................... .

Nome: ......... .............. .................................... . Via: ............................................................... . ........................................... n" ..................... . C.a.p.: ........................................................... .

Citta: ........ .............. ....................................... .

Ecco il nome e l'indirizzo a cui inviare la fattur:a dell'abbonamento (66.-€) e il regalo-sorpresa:

Cognome: ..................................................... . Nome: .......................................................... ..

Via: ................. .. ...... " ...................... .. ......... ... .

. .......................................... n° .................... .. C.a.p.: .......................................................... ..

Citta: ............................................................. .

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