2° RAPPORTO CONGIUNTURALE PREVISIONALE DEL...

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2° RAPPORTO CONGIUNTURALE PREVISIONALE DEL MERCATO IMMOBILIARE Secondo volume - Monza e Provincia 2012 In collaborazione con: Progetto a cura di:

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2° RAPPORTOCONGIUNTURALE PREVISIONALE

DEL MERCATO IMMOBILIARE

Secondo volume - Monza e Provincia

2012

In collaborazione con:Progetto a cura di:

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DIREZIONE

CRESME

L. Bellicini

PROGETTAZIONE

CRESME

L. Bellicini

ASSIMPREDIL ANCE – E-MAPPING

R. Mangiavacchi - G. Domenighini - V. Piuma - C. Bolognesi

GRUPPO DI LAVORO

CRESME

Coordinamento: P. Reggio - A. Stemperini

Gruppo di lavoro: S. Baldazzi - E. Campanelli - P. D’Alessandris – C. Levantesi - P. Reggio - A.

Stemperini – M. Tascedda – F. Toso - R. Trinca

ASSIMPREDIL ANCE - MAPPING

G. Procacci – L. Grassi – S. Ricco

Si ringraziano:

- l’Unità Operativa Governo della prevenzione e tutela sanitaria di Regione Lombardia per i dati contenuti

nel paragrafo 3.3 “L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010-2011”;

- L’Ufficio Studi Gabetti per l’approfondimento contenuto nel paragrafo 4.1.2. “ I prezzi delle abitazioni - il

mercato del capoluogo”.

Avvertenza

Si tratta di un documento riservato. Nessuna parte di esso può essere introdotta, inserita all’interno di un

sito Internet, trasmessa in qualsiasi formato o tramite qualsiasi supporto (meccanico, fotocopiatura o

altro) senza autorizzazione scritta da parte di Aie Servizi S.r.l. e CRESME.

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INDICE

1. LO SCENARIO ECONOMICO PROVINCIALE E IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI 13

1.1. L’economia nella provincia di Monza e Brianza 13

1.1.1. Occupazione e imprese 18

1.2. Gli investimenti in costruzioni 22

1.2.1. La dinamica degli investimenti e del valore della produzione nel settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza

22

1.2.2. La struttura del settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza 25

1.3. L’occupazione nel settore delle costruzioni 28

1.3.1. La dinamica delle imprese e degli occupati nei cantieri della provincia di Monza e Brianza 28

1.4.

Il valore diretto, indiretto e indotto del settore delle costruzioni e dell’immobiliare nell’economia brianzola 36

2. INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO E FABBISOGNO ABITATIVO 41

2.1. L’inquadramento demografico 41

2.1.1. L’articolazione territoriale 41

2.1.2. La straordinaria crescita demografica dei primi anni Duemila 43

2.1.3. La centralità dei movimenti migratori 49

2.1.4. Crescita delle famiglie ancora più intensa di quella demografica 53

2.2. Lo scenario demografico decennale 55

2.2.1. L’invecchiamento della struttura demografica 60

2.2.2. Dinamica delle famiglie e domanda primaria 69

2.3. La domanda abitativa decennale 74

2.3.1. La nuova produzione residenziale 74

2.3.2. Il disagio abitativo 74

2.3.3. Elementi di sintesi e stima della domanda residenziale nella provincia di Monza e Brianza 76

2.3.4. Segmentazione della domanda 77

3. LA NUOVA PRODUZIONE EDILIZIA 89

3.1. Il settore residenziale 89

3.1.1. Lo stock residenziale 89

3.1.2. La stima della nuova produzione edilizia residenziale 104

3.2. Il settore non residenziale 105

3.2.1. La stima della nuova produzione edilizia non residenziale 105

3.3. L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010 – 2011 106

3.3.1. I cantieri attivati in provincia di Monza e Brianza 106

4

4. IL MERCATO IMMOBILIARE 109

4.1. Le mappe del mercato residenziale 109

4.1.1. Le compravendite residenziali 110

4.1.2. I prezzi delle abitazioni 113

4.2. Le mappe del mercato non residenziale 123

4.2.1. Le compravendite del settore non residenziale 123

4.2.2. I prezzi del settore non residenziale 127

4.3. Analisi delle erogazioni del credito 135

4.3.1. Il credito all’acquisto 135

4.3.2. Il credito all’investimento 137

5. LA CITTA’ DELLA TRASFORMAZIONE 139

5.1. Trasformazioni urbane e sistema della mobilità 139

5.2. La crescita dell’urbanizzato e il consumo di suolo 140

5

PREMESSA

Claudio De Albertis

Presidente Assimpredil ANCE

Con il 2° Rapporto Assimpredil Ance - CRESME abbiamo voluto offrire ai lettori una visione molto

ampia e articolata delle dinamiche in atto nel mercato immobiliare delle tre Province di Milano, Lodi,

Monza e Brianza.

La complessità delle questioni e l’interazione dei fattori in gioco ha richiesto un lungo e puntuale

lavoro di monitoraggio da parte dell’ “osservatorio permanente sulle dinamiche di trasformazione del

settore delle costruzioni“ che Assimpredil Ance, anche attraverso il gruppo di progetto e-mapping e il

CRESME hanno avviato nel biennio scorso.

Il rapporto contiene, infatti, un aggiornamento dei dati rilevati nel 2011 e ampiamente descritti nei

primi tre rapporti territoriali, uno per ogni provincia di riferimento, dedicati al Mercato Immobiliare, alle

dinamiche insediative, ai volumi delle trasformazioni urbane e alle previsioni urbanistiche.

La fotografia derivante dalla lettura delle serie storiche è stata arricchita con la rilevazione di alcune

variabili integrative che meglio consentono di comprendere le dinamiche attuali e future del rapporto tra

domanda e offerta.

Ne risulta così un documento che mantiene la caratteristica di essere, prima di tutto, uno strumento

di lavoro per gli operatori del settore, per le istituzioni, per chi deve assumere decisioni strategiche.

La puntualità dei dati contenuti nel Rapporto, elemento indispensabile quando si opera ad una

scala di dettaglio come quella comunale, è il risultato: dell’eccellente lavoro di rilevazione diretta sul

campo effettuata dai sistemi informativi territoriali di e-Mapping grazie anche al consolidato rapporto di

collaborazione con il Servizio Interventi Attuazione Strumenti Urbanistici del Comune di Milano e la

U.O. Governo della prevenzione e tutela sanitaria di Regione Lombardia; dello storico patrimonio

informativo dell’Associazione, sotto il profilo della conoscenza del sistema delle imprese di costruzione;

della indiscussa competenza del CRESME che è oggi un punto di riferimento prioritario per chiunque si

occupi a livello scientifico della materia.

Assimpredil Ance ha implementato i propri servizi a supporto delle conoscenze territoriali ed è oggi

possibile tramite Web Mapping accedere ad un sistema informativo georeferenziato unico nel suo

genere; lo strumento è a disposizione degli associati per poter usufruire on-line di informazioni sui

sistemi infrastrutturali, sui PGT, su dati mirati relativi ai contesti territoriali di interesse.

6

Credo che sia indispensabile, in un momento di così profonda crisi, interrogarci sulle cause e

sugli effetti indotti, per poter guardare avanti con la consapevolezza che per rimanere parte attiva della

competizione è necessario cercare di rispondere in tempi brevi e con efficacia alle trasformazioni del

mercato e del contesto in cui ci troviamo ad operare.

Da anni abbiamo fatto della ricerca, dell’innovazione, della cultura della riqualificazione,

dell’attenzione al territorio e delle mutate esigenze del mercato una “to do list” da rispettare e da

arricchire di valore aggiunto.

Bisogna ora ritrovare la voglia e la capacità di accettare nuove sfide, plasmare le nostre realtà

aziendali cosi consolidate in funzione delle esigenze di un mercato che cambia con rapidità e che

diventa sempre più selettivo.

Selezione deve voler dire qualità, risposta ai bisogni, innovazione, equilibrio del mercato:

obiettivi irraggiungibili se non condivisi da tutti i soggetti che hanno il potere di assumere decisioni.

Per questo il 2° Rapporto Assimpredil Ance - CRESME è una occasione di riflessione che ci

auguriamo possa essere basata su letture oggettive dei fenomeni in atto, un punto di riferimento per gli

operatori del settore, per le istituzioni e per tutti i players del mercato.

Come più volte ho ripetuto, serve un progetto politico di rilancio del mercato immobiliare basato

su una visione integrata del settore e del suo indotto, serve una legge economica speciale orientata

alle agevolazioni fiscali e tributarie per la costruzione di abitazioni, in considerazione delle dinamiche di

crescita demografica che si registreranno da qui al 2016, in particolare in questo territorio.

Stiamo assistendo, paradossalmente vista la crisi, ad una fase di accumulazione della domanda

che rischia di generare un problema prioritario, quello di accesso al mercato della casa. Bisogna, da

subito, agire per invertire l’attuale fase ciclica facilitando l’accesso al credito da parte delle famiglie.

Il mercato immobiliare è oggi stretto nella morsa del credito, da un lato quello alle imprese e ai

promotori, che continua a imporre logiche insostenibili per gli investimenti, e dall’altro quello alle

famiglie che impedisce di fatto di soddisfare una domanda crescente.

Gli investimenti nel settore immobiliare sono congelati anche perché, mai come ora, non c’è

certezza del diritto e vi è ancor meno certezza dell’azione amministrativa: servono regole chiare e un

sistema di procedure semplificate, orientate al risultato.

Il settore delle costruzioni è troppo frammentato, troppe imprese per un mercato che si è

ridimensionato e riconfigurato. Bisogna accompagnare le imprese verso nuovi modelli produttivi e

organizzativi, bisogna ricomporre la filiera per recuperare competitività e poter guardare con più

concretezza al mercato internazionale.

7

I dati contenuti nel 2° Rapporto fanno emergere con chiarezza che siamo di fronte ad una crisi

territoriale nella crisi economica del settore: è a rischio il sistema imprenditoriale del nostro territorio

perché qui si gioca una battaglia concorrenziale più dura che in altri contesti per effetto della storica

apertura del mercato stesso.

La concorrenza giocata su una competizione nel rispetto delle regole è un valore, le imprese

storiche e strutturate sanno che innovazione, qualificazione e legalità sono l’unica barriera e protezione

possibile oggi. La crisi rischia di affermare, invece, un sistema che vince sulla non chiarezza delle

regole.

Richiamo, per concludere, una bella frase di Albert Einstein:

“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi può

essere una benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché inevitabilmente porta

progresso. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura.

È dalla crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso

senza essere superato. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. La convenienza delle persone e

dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d'uscita”.

Ringrazio Assoimmobiliare, Unione Artigiani, Legacoop Abitanti e EuroMilano S.p.A. che hanno

creduto nel progetto e con il loro sostegno testimoniano della volontà di trovare insieme “ soluzioni e

vie d’uscita“.

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PREMESSA

Aldo Mazzocco

Presidente ASSOIMMOBILIARE

Ristrutturare e Valorizzare il Patrimonio immobiliare esistente: un giacimento di sviluppo ed

occupazione duraturi per il Paese.

Approfitto di questa opportunità offerta dal rapporto Cresme sulle Province di Milano, Monza

Brianza e Lodi per riproporre anche alla platea degli attori di Assimpredil la proposta di

Assoimmobiliare per una politica economica che possa ridare un duraturo slancio all’attività edilizia.

Dai dati emerge chiaramente come il “rinnovo” sia ormai protagonista costante e sempre più

rilevante dell’attività immobiliare/edilizia e questo ci conforta nelle nostre convinzioni che da più di un

anno stiamo illustrando, a più riprese, nelle sedi istituzionali.

La Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare, sia pubblico che privato, oltre ad essere un’evidente

necessità indotta dalle esigenze di riduzione del debito dello Stato, degli Enti locali, e delle aziende,

può rappresentare anche un’incredibile opportunità di sviluppo e crescita per l’Italia, forse più rilevante

del suo significato di riduzione del debito.

Intervenire sull’Infrastruttura Immobiliare (case, uffici, scuole, carceri, ospedali, etc), significa

alimentare in modo diffuso e capillare la piccola e media impresa dell’indotto edilizio non già per

realizzare prodotto nuovo, forse inutile alla luce dell’evoluzione demografica e della saturazione del

territorio, bensì per rendere più efficiente l’infrastruttura fisica all’interno della quale la popolazione vive,

lavora, consuma e trascorre il tempo libero. Gli investimenti pubblici e privati sul patrimonio

immobiliare, rispetto anche ai pur indispensabili investimenti sulle grandi infrastrutture, presentano

indubbi vantaggi macroeconomici sia in termini di diffusione nel tessuto economico su tutto il territorio,

sia in termini di ritorni di efficienza complessiva della Nazione.

La Valorizzazione dello sterminato Patrimonio Immobiliare Pubblico e dell’altrettanto rilevante

Patrimonio Privato a rischio di obsolescenza, passa necessariamente attraverso due momenti

preparatori senza i quali non si potrà immaginare alcun aumento di efficienza né alcuna ipotesi di

efficace dismissione:

a) una massiccia e strutturale analisi e riorganizzazione dei Patrimoni attraverso precisi processi di

segmentazione degli attivi e di una chiara individuazione delle azioni di Valorizzazione da

implementare;

9

b) una finanziarizzazione dei Patrimoni da perseguire utilizzando le due macrostrutture (Fondi

Immobiliari e Siiq) di possesso e gestione degli immobili di cui l’ordinamento italiano dispone e che

sono, pur con alcune imperfezioni, assolutamente in grado di far convergere sui vari sub patrimoni

immobiliari, preventivamente segmentati e dotati di business plan, i necessari capitali italiani e

stranieri.

Senza capitali internazionali non è infatti immaginabile alcuna azione di riqualificazione e dismissione

su grande scala e senza ricorrere a veicoli standard quali i Fondi Immobiliari e i Reits/Siiq, facilmente

comprensibili e generalmente conosciuti da tutti i grandi investitori internazionali, non è immaginabile

alcuna attrattività del Mercato Italiano verso l’Estero.

Assoimmobiliare nell’ambito della sua azione di promozione di un processo virtuoso che si pone come

obiettivo finale l’efficientazione dell’Infrastruttura Immobiliare del Paese, impiegando risorse in larga

misura internazionali, per le quali è necessaria una messa a punto dei veicoli immobiliari Fondi e Siiq,

ritiene necessario un contributo riformatore che si sviluppi possibilmente lungo tre assi fondamentali:

1) la correzione di alcune distorsioni e di alcuni errori normativi che regolano la costituzione e la

gestione dei Fondi immobiliari italiani e dei Reits italiani (Siiq): sono state avanzate delle proposte

per migliorare, senza impatto sui saldi, la competitività internazionale di questi veicoli;

2) la promozione e l’incentivazione di nuove società immobiliari quotate, (la quotazione è infatti un pre-

requisito necessario delle Siiq), per porre rimedio all’anomala situazione del mercato italiano, che, a

parità di stock con il mercato francese, non offre una profondità di mercato neppure confrontabile

con quella del Paese d’Oltralpe, pur essendo le Siiq non molto dissimili dalle Siic francesi che

rappresentano e si confermano un caso di assoluto successo nel panorama mondiale.

Si segnala a questo proposito una recente pubblicazione francese che testimonia la rilevanza

strutturale che il fenomeno Siic ha avuto e continua ad avere per l’economia francese capace nel

2011 di attrarre più di 12 miliardi di investimenti esteri nel Real Estate a fronte di un disinvestimento

di 2 miliardi sul mercato italiano.

L’azione di promozione e incentivazione della costituzione di nuove società quotate candidate a

diventare Siiq dovrebbe essere perseguita in particolare nei confronti dei grandi soggetti istituzionali

che possiedono grandi portafogli immobiliari (banche, assicurazioni e fondi pensione), che all’estero

hanno saputo dare vita ad un nuovo settore finanziario che ha arricchito anche il listino di borsa in

misura rilevante;

3) qualsiasi finanziarizzazione o dismissione sarà impossibile o inefficace se non accompagnata da

una chiara volontà di ammodernare, principalmente dal punto di vista energetico e funzionale, gli

stock immobiliari esistenti impiegando l’impressionante apparato produttivo italiano operante nel

settore immobiliare - edile. Dare lavoro alle migliaia di piccole e medie imprese capaci di lavorare

sulla ristrutturazione degli immobili genera un ritorno di occupazione e arricchimento infrastrutturale

del Paese di evidente rilevanza anticiclica. Più di qualsiasi grande infrastruttura.

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PREMESSA

Stefano Fugazza

Presidente UNIONE ARTIGIANI

Marco Accornero

Segretario Generale UNIONE ARTIGIANI

Il settore delle costruzioni è uno di quelli che maggiormente sta soffrendo la crisi di questi ultimi

anni. E questo ovviamente vale tanto più per gli artigiani, che spesso sono subfornitori oppure si

occupano delle ristrutturazioni. Ecco perché l'Unione artigiani della provincia di Milano, Monza e

Brianza ha deciso di sostenere questa ricerca, che può diventare un utile strumento, una bussola per

guidare le aziende, anche le piccole e micro.

In ogni settore, infatti, conoscere il mercato, le nuove tendenze, le innovazioni e i possibili sbocchi

può aiutare a capire dove e come muoversi. E oggi nelle costruzioni proprio l’innovazione può far la

differenza. L’eco-sostenibilità, la domotica, le fonti energetiche alternative, il green building, sono solo

alcuni dei settori su cui si sta affacciando l’edilizia “moderna”, rappresentando un valore aggiunto che

sempre di più si trasforma in competitività.

Si tratta di sfide di carattere ambientale e energetico, ma anche sociali e economiche: ecco perché

non basta analizzare il comparto con le sue caratteristiche, ma diventa necessario, proprio come fa

questa ricerca, analizzare a fondo anche la domanda, sia nell’ambito dell’edilizia residenziali sia in

quella non residenziale.

Il settore da tempo, infatti, investe nella ricerca di prodotti e soluzioni, tecnologie e materiali

innovativi perché consapevole della difficile strada da percorrere. Ma questa capacità innovativa non

sempre viene capita, anche dal mercato stesso o dagli stessi interlocutori istituzionali. Non solo,

occorre accompagnare e favorire il processo innovativo con adeguate politiche formative, per avere un

numero sufficiente di operatori qualificati. La qualità del lavoro, infatti, è spesso più importante

dell’efficienza del materiale stesso, anche innovativo.

In tal senso, questo rapporto ha, oltre che un valore conoscitivo, anche un valore propositivo,

consapevoli come siamo del ruolo strategico che il settore delle costruzioni ha nell’economia lombarda

e del nostro Paese: rappresenta a tutt’oggi il 10% del PIL e, quindi, è in grado di fungere da volano per

l’intero sistema economico.

Ecco perché non basta analizzarne le caratteristiche, ma diventa necessario capire a fondo anche

la domanda, sia nell’ambito dell’edilizia residenziali sia in quella non residenziale.

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È evidente che il mondo delle costruzioni risente ed è logorato da anni in cui si sono persi posti di

lavoro, in cui la domanda si è raffreddata, in cui la perdita produttiva è stata costante. È arrivato,

dunque, il momento di ripensare le strategie, di rivedere gli obiettivi, e questa ricerca può aiutare a

disegnare un futuro di ripresa.

Non può bastare, è ovvio, ma non è questo il luogo delle recriminazioni, pur legittime, sull’Imu, sui

pagamenti ritardati, sul fisco che stritola le imprese o altro, anche perché ci sono anche segnali positivi,

come nel caso del decreto Sviluppo, in cui c’è grande attenzione proprio al settore delle costruzioni,

anche sul fronte fiscale.

I risultati di questa ampia analisi, infatti, sono chiari: serve una convergenza di forze per far ripartire

il settore, non sono sufficienti l’inventiva, la lungimiranza o la professionalità di chi lavora. Ognuno deve

fare la propria parte, gli imprenditori, le istituzioni, il sistema bancario, i lavoratori, perché il settore torni

a crescere.

Provincia di MONZA E BRIANZA

13

1. LO SCENARIO ECONOMICO PROVINCIALE E IL SETTORE

DELLE COSTRUZIONI

1.1. L’economia nella provincia di Monza e Brianza

La difficile congiuntura economica continua a caratterizzare l’economia provinciale, che risulta

particolarmente penalizzata nel contesto regionale. Gli ultimi dati relativi alla produzione industriale in

provincia di Monza e Brianza mostrano infatti che il segno è ancora tutto negativo: tra gennaio e

settembre 2012 la produzione industriale si è ridotta del 5%, uno tra i peggiori risultati tra le 12

province lombarde.

Grafico 1.1. - Produzione industriale nelle province

Variazione % gennaio-settembre 2012/gennaio-settembre 2011

Fonte: elaborazione CRESME su dati Unioncamere Lombardia

Osservando la dinamica di più lungo periodo, sono riconoscibili gli effetti della recessione economica

che ha caratterizzato l’economia nazionale e dell’intero sistema economico globale. Confrontando,

seppure impropriamente, la dinamica del PIL regionale, nazionale, con quella della produzione

industriale provinciale, le oscillazioni registrate nella provincia brianzola si muovono nella stessa

direzione rispetto alle altre aree territoriali di raffronto, e sono di queste assai più ampie, in particolare

quando si entra in campo negativo.

Se è vero che in provincia la fase più acuta della crisi si è manifestata con il crollo della produzione del

22% nel secondo trimestre 2009, oggi appare con evidenza che la capacità produttiva è ancora frenata

da una domanda carente.

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LOMBARDIA

SONDRIO

CREMONA

MANTOVA

COMO

MILANO

LECCO

VARESE

PAVIA

MONZA-BRIANZA

BERGAMO

BRESCIA

LODI

Provincia di MONZA E BRIANZA

14

Tabella 1.1. - Dinamiche economiche a confronto

Monza e Brianza

(produzione industriale)

Lombardia

(PIL)

Italia

(PIL)

2009 -12,2 -6,2 -5,5

2010 6,9 4,3 1,8

2011 3,0 0,6 0,4

2012 -4,9 -2,0 -2,3

Fonte: elaborazione Cresme su fonti varie: Istat (Conti Economici Regionali, novembre 2012 per il dato regionale 2009-2011

nonché per la stima 2012 per il dato nazionale); Prometeia (dicembre 2012) per la stima 2012 per la Lombardia; Unioncamere

Lombardia per i dati provinciali

Grafico 1.2. - Dinamica produzione industriale in provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza

Dopo i timidi segnali di ripresa nel primo e secondo trimestre 2011, dalla seconda metà di quell’anno si

è avviata una fase ininterrotta di riduzione della produzione, che ha portato l’indice al di sotto dei livelli

2010. Nel terzo trimestre 2012, dopo essersi ridotta del 4,8% e del 6,3%, la produzione industriale ha

perso ancora il 3,8% rispetto al terzo trimestre 2011. Così in un anno si è ridotta del 5%, e quasi

dell’8% rispetto ai livelli 2008. Il peggioramento dell’attività economica si inserisce in un contesto

globale di deterioramento dell’economia, e in un mercato quale quello brianzolo, a forte vocazione

industriale, l’impatto è particolarmente rilevante. I soggetti più penalizzati sono gli artigiani, che

rappresentano la spina dorsale dell’apparato produttivo. Nel complesso delle attività economiche

rappresentano il 35% del totale, ma nel comparto manifatturiero superano il 60%. Per loro la flessione

della produzione nel terzo trimestre 2012 è del 7,3%, quasi il doppio del calo osservato dal settore

industriale (-3,8%).

Artigiani in particolare, e imprese più piccole in generale: nel secondo e terzo trimestre 2012 quelle con

un numero di addetti compreso tra 10 e 49 hanno registrato i tassi negativi più rilevanti: a livello di

settori sono colpiti soprattutto quelli che più caratterizzano l’apparato produttivo provinciale, ovvero il

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indic

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variazione tendenziale (corretto per giorni lavorativi) indice (2005=100)

Provincia di MONZA E BRIANZA

15

comparto del legno-mobilio e quello della meccanica. Ma il dato più preoccupante, accanto a

produzione e fatturato in calo, è che gli ordini totali presentano ancora un segno negativo senza sosta

dall’ultimo trimestre 2011: -4%, e poi -7,2%, -7,9% e -5,2% nei primi tre trimestri 2012. Un dato tutto

determinato da una domanda interna davvero debole, e che certo scoraggia le aspettative degli

imprenditori.

Grafico 1.3. - Fatturato, ordinativi e produzione in provincia di Monza e Brianza

Variazioni % tendenziali corrette per i giorni lavorativi

Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza

Il fronte estero, tipicamente punto di forza dell’economia locale, è quello dal quale provengono i pochi

segnali positivi nello scenario congiunturale attuale. Nei primi tre trimestri del 2012 le importazioni,

sebbene in negativo, mostrano un tendenziale rallentamento del trend recessivo (dal -11% del primo al

-3% del terzo trimestre), e allo stesso tempo le esportazioni migliorano nel corso dei trimestri il risultato

espansivo rispetto al 2011: dal +4,6% a quasi il 10% del terzo 2012 rispetto al trimestre corrispondente

del 2011.

Un dato incoraggiante certo, sebbene nel terzo trimestre 2012 sia osservabile un rallentamento sia

delle importazioni che delle esportazioni rispetto al trimestre precedente.

I mercati privilegiati per l’interscambio sono sempre più quelli extra UE, che oltre ad essere quelli più

dinamici, vedono anche rafforzata la relativa quota sull’export complessivo: dal 40% del primo trimestre

2010 sale al 47% nel terzo 2012. Ugualmente sul fronte della domanda, le importazioni in provincia di

prodotti da paesi extra UE salgono al 35% del totale, dal 21% del primo trimestre 2010.

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2012

fatturato ordini totali produzione

Provincia di MONZA E BRIANZA

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Grafico 1.4. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza

Variazioni % tendenziali 2012/2011

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat

Grafico 1.5. - Grado di copertura (export/import) a confronto

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat

Grafico 1.6. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza – importi in milioni di euro

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat

-10,8

4,6

-2,0

6,5

-3,3

9,9

-15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

Import Export

1° trim 2012 2° trim 2012 3° trim 2012

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

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1° trim2010

2° trim2010

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4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

3° trim2011

4° trim2011

1° trim2012

2° trim2012

3° trim2012

Monza e Brianza Lombardia Italia

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

1° trim2010

2° trim2010

3° trim2010

4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

3° trim2011

4° trim2011

1° trim2012

2° trim2012

3° trim2012

Import Export

Provincia di MONZA E BRIANZA

17

Grafico 1.7. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza per aree di destinazione

IMPORTAZIONI

ESPORTAZIONI

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat

Il dato relativamente positivo che proviene dal mercato esterno non modifica in maniera rilevante il

quadro complessivo delle aspettative delle imprese che, in base all’indagine congiunturale della

Camera di Commercio di Monza e Brianza, per il quarto trimestre 2012 si collocano ancora in un’area

negativa prevalendo le ipotesi di diminuzione della produzione rispetto a quelle di aumento, sebbene

sia riscontrabile una tendenziale riduzione del saldo negativo.

Grafico 1.8. - Aspettative per l’industria della provincia di Monza e Brianza: domanda interna, domanda

estera, occupazione e produzione

Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

0

500

1.000

1.500

1° trim2010

2° trim2010

3° trim2010

4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

3° trim2011

4° trim2011

1° trim2012

2° trim2012

3° trim2012

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E

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(m

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)

UE extra UE quota extra UE

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1° trim2010

2° trim2010

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4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

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4° trim2011

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3° trim2012

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E

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UE extra UE quota extra UE

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1°Trim2008

2°Trim2008

3°Trim2008

4°Trim2008

1°Trim2009

2°Trim2009

3°Trim2009

4°Trim2009

1°trim

2010

2°trim

2010

3°trim

2010

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2010

1°trim

2011

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2011

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2011

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2011

1°trim

2012

2°trim

2012

3°trim

2012

Sald

o %

aspett

ative d

i aum

ento

e

dim

inuzi

one

domanda interna domanda estera occupazione produzione

Provincia di MONZA E BRIANZA

18

In senso analogo depongono le attese sull’occupazione che è stimata quindi in netto peggioramento

prevalendo le ipotesi di dismissioni future di personale. Solo le aspettative sulla domanda estera

registrano un saldo positivo.

Lo scenario è dunque improntato alla debolezza economica, che risulta diffusa a tutti i settori di attività.

Nel terzo trimestre 2012 la variazione tendenziale è negativa per tutti i settori, e per il settore dei servizi

così come per l’artigianato in tendenziale peggioramento rispetto ad un dato, già negativo, registrato

nel secondo trimestre 2012 rispetto ad un anno prima-

Grafico 1.9. - Gli indicatori della congiuntura in Provincia di Monza -Brianza: produzione industriale del

settore manifatturiero e artigianale e volume d’affari del commercio e dei servizi – variazioni % tendenziali

Fonte: elaborazione CRESME su dati Unioncamere Lombardia, Indagini congiunturali trimestrali

1.1.1. Occupazione e imprese

La critica situazione economica in generale e produttiva in particolare si riflette in un mercato

dell’offerta in difficoltà. Sul fronte del lavoro, la carenza dei dati di fonte Istat (non disponibili ancora per

la nuova provincia di Monza e Brianza) può essere solo parzialmente comata con altre fonti

informative.

In primo luogo i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, elaborati

dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. In particolare quelli sulla previsione di assunzioni mostrano

che nel secondo trimestre 2012 sono previste 1.410 assunzioni, in calo del 4% rispetto al primo

trimestre dello stesso anno, ma soprattutto in controtendenza rispetto ad una previsione espansiva in

Lombardia (+6%) e a livello Italia. Tale segno negativo trova origine nella percezione di una situazione

assai difficile proprio nel settore industriale e delle costruzioni, per i quali la riduzione rispetto alle

previsioni di assunzioni del primo trimestre 2012 è del 36%.

-6,3 -6,0

-7,9 -6,8

-3,8

-7,3

-4,6

-11,8 -14,0

-12,0

-10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

Industria Artigianato Commercio Servizi

2° trim 2012 / 2° trim 2011 3° trim 2012 / 3° trim 2011

Provincia di MONZA E BRIANZA

19

Tabella 1.2. - Assunzioni previste in provincia di Monza e Brianza per settore di attività e forma contrattuale

TOTALE ASSUNZIONI

PREVISTE VARIAZIONE %

1° trim 2012

2° trim 2012

Totale Tempo

indeterminato Tempo

determinato Apprendistato Altri contratti

Monza e Brianza 1.470 1.410 -4,1 1,9 0,5 -38,7 -28,1

di cui

Industria e costruzioni 590 380 -35,6 -5,6 -51,6 12,7 -50,0

Servizi 880 1.030 17,0 6,5 47,3 -41,0 -12,2

Lombardia 27.870 29.600 6,2 -0,5 6,4 25,9 36,6

Italia 152.070 228.190 50,1 -12,2 94,0 5,5 27,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati Sistema Informativo Excelsior

Nella stessa direzione i risultati dell’osservatorio provinciale sul mercato del lavoro, che indicano

un’offerta stagnate nel primo semestre 2012 (+0,3% gli avviamenti), un dato che sconta un brusco -

13,6% per l’industria in senso stretto, un calo anche più importante delle costruzioni. Unico settore in

crescita, il commercio e servizi, ovvero +7,5 rispetto al primo semestre 2011.

Ma il dato più allarmante è quello relativo alle previsioni, che indicano una riduzione del 13% degli

avviamenti nel primo semestre 2013 rispetto al primo 2012, un brusco calo che riguarda ancora

soprattutto l’industria in senso stretto (-13,5%).

Tabella 1.3. - Previsioni di avviamenti

TOTALE Commercio e servizi Industria in senso stretto

1° sem 2008 53.961 35.448 11.751

1° sem 2009 42.897 31.275 7.523

1° sem 2010 44.388 31.349 8.964

1° sem 2011 45.441 30.570 10.558

1° sem 2012 45.574 32.776 9.121

1° sem 2013 39.793 32.382 7.890

Variazione % I 2013/I 2012 -12,7 -1,2 -13,5

Fonte: elaborazione CRESME su dati Osservatorio del Mercato del Lavoro della provincia di Monza e Brianza

Un ultimo dato, quello che riguarda lo stato di salute delle imprese: in base ai dati Movimprese, in

provincia di Monza e Brianza risultano attive 64.464 imprese alla fine del terzo trimestre 2012. Un

risultato stagnate rispetto al trimestre corrispondente del 2011 (-0,03%) e rispetto al precedente

(+0,01%). Certo la situazione in provincia ha caratteri di maggiore tenuta rispetto al dato complessivo

regionale, che mostra una flessione più importante del 2012, e tassi di crescita anche più modesti

rispetto al dato provinciale nei due anni precedenti.

Provincia di MONZA E BRIANZA

20

Grafico 1.10. - Dinamica imprese attive in provincia di Monza e Brianza e in Lombardia

Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese

Un’offerta stagnante in un periodo in corrispondenza del quale si presenta in tendenziale crescita il

numero delle imprese in fallimento, ovvero quelle imprese, iscritte al registro, aventi in corso una

procedura concorsuale non revocata: ne risultano 1.267 nel terzo trimestre 2012, contro le 1.147 del

primo 2010.

Grafico 1.11. - Dinamica imprese in fallimento* e imprese attive in provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese

* Imprese aventi una procedura concorsuale fallimentare non revocata (procedimento di fallimento, liquidazione coatta

amministrativa, concordato preventivo o concordato fallimentare)

Scendendo al dettaglio dei settori di attività economiche, appare con evidenza la difficoltà per il

comparto manifatturiero, che mostra la riduzione più importante, dell’ordine del 2%.

Una flessione che riguarda soprattutto gli artigiani, passati da 6.160 a poco più di 6.000, ovvero -2%, a

fronte del -1,4% delle imprese non artigiane. In questo contesto le imprese attive nel settore delle

costruzioni mostrano anche loro una tasso negativo, dello 0,7% per quelle artigiane e del 2% per

0,6

0,9

-0,03

0,0

0,3

-0,6 -0,8

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1

2010 2011 gen-set 2012

Monza-Brianza Lombardia

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3° trim2012

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Fallite Attive

Provincia di MONZA E BRIANZA

21

quelle non artigiane, tipologia di imprese che nel settore rappresenta poco più del 20% del totale,

contro una media attestata sul 64%.

Tabella 1.3. - Imprese attive in provincia di Monza e Brianza al terzo trimestre 2012 per settore di attività

economica

TOTALE ARTIGIANI Peso

artigiani su totale

Valori

assoluti % sul totale

Variazioni su 3°

trimestre 2011

Valori assoluti

% sul totale

Variazioni su 3°

trimestre 2011

Agricoltura, silvicoltura, pesca

974 1,5 -0,2 69 0,3 -1,4 7,1

Industria 22.558 35,0 -1,3 15.910 68,6 -1,2 70,5

di cui

Attività manifatturiere 9.794 15,2 -1,8 6.035 26,0 -2,0 61,6

Costruzioni 12.610 19,6 -1,0 9.838 42,4 -0,7 78,0

Servizi 40.821 63,3 0,7 7.184 31,0 1,7 17,6

di cui

Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione autoveicoli e motocicli

16.653 25,8 0,0 1.061 4,6 1,1 6,4

Trasporto e magazzinaggio 1.974 3,1 -1,1 1.365 5,9 -1,6 69,1

Attività dei servizi di alloggio e ristorazione

3.168 4,9 2,9 628 2,7 6,1 19,8

Servizi di informazione e comunicazione

1.819 2,8 3,2 158 0,7 12,1 8,7

Attività finanziarie e assicurative

1.602 2,5 1,4 1 0,0 0,0 0,1

Attività immobiliari 5.836 9,1 -0,4 17 0,1 0,0 0,3

Attività professionali, scientifiche e tecniche

3.164 4,9 1,3 425 1,8 2,7 13,4

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

2.267 3,5 2,7 1.030 4,4 7,3 45,4

Imprese n.n. 111 0,2 -1,8 21 0,1 16,7 18,9

Totale 64.464 100,0 -0,03 23.184 100,0 -0,3 36,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese

Provincia di MONZA E BRIANZA

22

1.2. Gli investimenti in costruzioni

1.2.1. La dinamica degli investimenti e del valore della produzione nel settore delle costruzioni nella

provincia di Monza e Brianza

La dinamica e i caratteri relativi al mercato delle costruzioni provinciale si inseriscono in un contesto

economico assai debole, e ne rappresentano proprio uno degli anelli che più di altri sconta la

congiuntura corrente.

I principali indicatori relativi al settore sono sostanzialmente concordi nel delineare per il 2011 e il 2012

uno scenario di forte difficoltà. Partendo dagli occupati nei cantieri, che saranno analizzati meglio nel

paragrafo dedicato, peggiorano nel corso dei primi nove mesi del 2012 il risultato già negativo del

2011. Un dato che se confrontato con quello di fonte Istat relativo alla regione, mostra un settore

provinciale in maggiore difficoltà, pur tenendo presente le diverse fonti e metodologie di calcolo.

Sul fronte del mercato immobiliare il trend è simile, con un netto peggioramento nel 2012, dopo un

2011 stagnante per quanto riguarda il settore residenziale (-18,4%, dopo il -0,4%); per quello non

residenziale gli ultimi dati provinciali disponibili indicano una riduzione del 7% nel 2011, ma il dato

regionale per il 2012 non lascia ipotizzare un risultato migliore per la provincia (-20,9%).

Tabella 1.4. - Indicatori congiunturali sul mercato delle costruzioni

MONZA E BRIANZA LOMBARDIA

2011/2010 2012/2011 2011/2010 2012/2011

Occupati nei cantieri -6,5 -9,8

Occupati costruzioni Istat -3,2 -1,6

Imprese nei cantieri -15,5 -11,3

Imprese Movimprese 1,0 -1,0 0,2 -1,7

Erogazioni all’acquisto di abitazioni 7 -60,2 -6,4 -42

Erogazioni all’acquisto di altri immobili -70 16,7 -36,5 -22,6

Erogazioni per la costruzione di abitazioni -51,5 12,5 -16,8 -20

Erogazioni per la costruzione di altri immobili -77,8 -46,8 -9 -43

Compravendite abitazioni -0,4 -18,4 -2,7 -20,9

Compravendite altri immobili -7,3 nd -2,2 -23

Fonte: elaborazione CRESME su fonti varie

Più ambivalente la dinamica relativa al credito, ma certo il risultato di sintesi non è per una espansione.

Innegabilmente negativo quello per le erogazioni per la costruzione di immobili non residenziali, che

presentano forti riduzioni sia nel 2011 che nel 2012. Le erogazioni per l’acquisto di abitazioni scontano

un calo del 60% nel 2012, dopo una crescita del 7% nel 2011. Ma i livelli sono drasticamente ridotti e

soprattutto il trend è di progressivo peggioramento nel corso dei primi tre trimestri 2012 (da 111 a 78 a

63 milioni erogati rispettivamente in ciascun trimestre). Le erogazioni per l’acquisto di altri immobili così

Provincia di MONZA E BRIANZA

23

come quelle per la costruzione di abitazioni crescono nel 2012, dopo però riduzioni assai rielevanti un

anno prima: per l’acquisto di immobili non residenziali si parla di 47 milioni erogati nei primi tre trimestri

del 2012, contro i 163 del periodo aprile-dicembre 2010; per quelle finalizzate alla costruzione di

abitazioni si scende a 25 milioni nel 2012 a fronte dei 173 da aprile a dicembre 2010.

In base ai dati del Sistema informativo CRESME è stato possibile ricostruire la dinamica e i caratteri

del mercato delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza. I dati di base disponibili hanno però

limitato tale ricostruzione ad un arco temporale recente, che parte dal 2010 e arriva alla previsione per

l’anno 2013.

Tabella 1.5. - Il valore della produzione delle costruzioni in provincia di Monza e Brianza a confronto

Valori assoluti (milioni di euro correnti) Variazioni %su valori a prezzi costanti

2010 2011 2012* 2011/2010 2012*/2011 2013*/2012*

Provincia di Monza e Brianza 2.675 2.666 2.455 -4,3% -10,8% -0,8%

Regione Lombardia 31.312 32.032 33.469 -1,9% 1,2% 0,3%

Nord-Ovest 52.142 53.964 54.442 -0,7% -2,3% -0,4%

ITALIA 175.358 178.123 173.142 -2,6% -5,8% -1,4%

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione

Tabella 1.6. - Il valore della produzione delle costruzioni

Incidenza % provincia Monza e Brianza

2010 2011 2012*

Provincia di Milano – vecchia delimitazione 20,4% 20,5% 20,1%

Regione Lombardia 8,5% 8,3% 7,3%

Nord-Ovest 5,1% 4,9% 4,5%

ITALIA 1,5% 1,5% 1,4%

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione

Si tratta di un mercato che rappresenta circa il 20% della vecchia delimitazione della provincia di

Milano, e pari a circa l’8% del totale regionale.

Come osservato anche con riferimento al dato sulla produzione industriale, anche il settore provinciale

delle costruzioni mostra un trend allineato a quello regionale e nazionale, con una amplificazione delle

oscillazioni negative.

Nel 2010, infatti, il valore della produzione in provincia si è ridotto del 4%, più di quanto è accaduto n

regione (-2%) e nella media nazionale. Ma soprattutto nel 2012 l’ulteriore brusco calo stimato nel

settore in Brianza è superiore al 10%, a fronte di un calo del 2% in Italia e di una sostanziale tenuta in

Lombardia.

Provincia di MONZA E BRIANZA

24

Le prime previsioni per il 2013 indicano che il picco minimo dei livelli produttivi deve ancora essere

raggiunto, e sebbene la fase più acuta della crisi può considerarsi superata, certo nel 2013 per il

settore appare difficile prevedere un trend che non lambisca la stagnazione: si stima dunque un -0,8%,

ancora peggio dello 0,3% che dovrebbe caratterizzare il dato regionale.

Tabella 1.7. - Il valore della produzione in provincia di Monza e Brianza per comparto produttivo

valori assoluti in milioni di euro e variazioni % su valori costanti

Valore della produzione (milioni di euro correnti)

Variazioni % (su valori a prezzi costanti)

2010 2011 2012* 2011/2010 2012/2011 2013*/2012*

Nuovo 856 807 790 -9,6% -5,3% -3,5%

Residenziale 439 385 307 -15,7% -22,5% -1,7%

Non Residenziale 186 191 192 -1,8% -2,8% 0,3%

privato 148 162 156 4,3% -6,3% -2,9%

pubblico 38 30 36 -25,5% 16,3% 14,5%

Genio Civile 231 231 291 -4,1% 21,6% -7,9%

Rinnovo 1.270 1.297 1.145 -1,9% -14,5% -0,3%

Residenziale 918 957 837 0,2% -15,1% 1,3%

Non Residenziale 320 307 272 -8,1% -14,4% -6,7%

privato 288 278 240 -7,6% -16,5% -3,3%

pubblico 32 29 32 -12,8% 5,7% -32,4%

Genio Civile 32 33 35 -1,2% 2,5% 10,2%

Totale Investimenti 2.126 2.105 1.935 -5,0% -10,9% -1,6%

Manutenzione Ordinaria 549 561 520 -1,8% -10,1% 2,1%

Valore della Produzione 2.675 2.666 2.455 -4,3% -10,8% -0,8%

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione

Scendendo nel dettaglio dei vari segmenti di attività, emerge come la crisi abbia colpito prima la nuova

costruzione (-9,6% nel 2011), soprattutto quella con finalità abitative che in un solo anno ha perso quasi il

16%. Nello stesso periodo il rinnovo si riduce ma in maniera assai più contenuta (-1,9%), grazie ad una

attività di manutenzione del patrimonio residenziale che mantiene quasi in pareggio tutta l’attività di

rinnovo.

Nel 2012 invece al perdurare della crisi della nuova produzione si aggiunge il brusco arretramento degli

investimenti in rinnovo, con un tasso negativo del 14-15% per tutto il comparto dell’edilizia, residenziale e

non, in particolare di natura privata.

Per quanto riguarda l’edilizia non residenziale pubblica e le opere infrastrutturale il 2012 rappresenta un

anno di espansione, con un balzo degli investimenti complessivi (nuovo e rinnovo, edilizia e opere a rete)

del 18%. L’espansione riguarda soprattutto i nuovi investimenti (+21%), trainati dall’avvio di grandi arterie

stradali che interessano anche il territorio provinciale. E’ il caso della tangenziale Est esterna di Milano, i

Provincia di MONZA E BRIANZA

25

cui lavori sono stati avviati proprio nel 2012, ma anche dell’estensione a Monza della linea 1 della

metropolitana di Milano (lavori avviati nel 2011), nonché di altri lavori per il potenziamento di autostrade e

ferrovie. Tutti interventi che sostengono livelli alti di investimenti nel settore, principalmente per quanto

riguarda interventi di nuova costruzione, ma anche al miglioramento delle opere esistenti.

La previsione per il 2013, improntata ad una stagnazione, mostra infatti il mantenimento per il settore di

livelli alti. Oltre al rinnovo delle infrastrutture, e alle nuove opere di edilizia non residenziale pubblica, il

rinnovo abitativo in particolare, e tutta la manutenzione ordinaria in generale, rappresenteranno l’ancora

di salvataggio per il settore nel 2013: per la manutenzione straordinaria di abitazioni si prevede una

crescita lieve (+1,3%), ma rilevante se confrontata con la situazione assai più critica per gli altri settori.

Ancora meglio per la manutenzione ordinaria, che potrebbe crescere del 2%.

1.2.2. La struttura del settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza

Le nuove stime del Sistema Informativo CRESME quantificano il valore della produzione per il settore

delle costruzioni nel 2012 in 2.455 milioni di euro, ovvero poco più dell’1% del mercato nazionale, pari a

173 miliardi. Considerando che il mercato regionale è pari a 33,5 miliardi, la provincia di Monza e Brianza

arriva a pesare poco più del 7% (era più dell’8% due anni prima). Il valore della produzione dell’ultimo

anno concluso si ripartisce tra manutenzione ordinaria pari a 520 milioni ovvero il 21% del totale,

investimenti in nuove costruzioni pari a 790 milioni di euro ovvero il 32%, e investimenti in rinnovo pari

a 1.145 milioni di euro, ovvero il 47%.

Dal confronto del dato provinciale con quello nazionale emerge una maggiore vocazione verso gli

interventi sul patrimonio esistente: in provincia lo scorso anno tutto il recupero, comprendente

manutenzione ordinaria e straordinaria, rappresenta il 68% della produzione complessiva del settore,

contro il 64% della media nazionale. E in particolare è la manutenzione straordinaria ad essere

determinante in questa prima caratteristica del mercato brianzolo, dove assorbe quasi il 47% delle

risorse complessive riconducibili al settore, contro il 44% a livello regionale (46% nella media Italia).

In particolare è il rinnovo abitativo che assorbe una quota importante, pari al 34% del totale, contro il

27% in regione e il 26% in Italia.

Un altro carattere distintivo è la bassa incidenza dell’edilizia non residenziale privata, pari al 16%,

ovvero 6 punti percentuali in meno rispetto al dato medio regionale e 3 in meno rispetto alla media

nazionale. Con 1,1 miliardi il comparto abitativo assorbe più del 46% del valore complessivo, un livello

superiore alla media nazionale e a quella regionale, attestate sul 40%. L’edilizia non residenziale, tra

quota pubblica e quota privata, incide per il 18,9% sul totale (464 miliardi), un dato che, a motivo della

Provincia di MONZA E BRIANZA

26

minore incidenza della componente privata, si colloca su un livello inferiore sia rispetto alla media

regionale (26%) che a quella nazionale (24%).

Figura 1.1. - Il valore della produzione nel 2012* - valori in milioni di euro correnti

Provincia di Monza e Brianza

Regione Lombardia

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012

* previsione

Provincia di MONZA E BRIANZA

27

Infine le opere infrastrutturali, con 326 milioni rappresentano il 13% della produzione totale. Si delinea

così una terza caratteristica per il mercato provinciale, che mostra una spesa per opere infrastrutturali

inferiore a quella che in proporzione viene destinata al settore in Lombardia (15%) e a livello Italia

(16%).

Grafico 1.12. - Gli investimenti in provincia di Monza e Brianza nel 2012 - Ripartizione per settori

NUOVA

COSTRUZIONE

790 mln €

RINNOVO

1.145 mln €

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012

* previsione

I 790 milioni di euro che nel 2012 vengono investiti in nuova costruzione si ripartiscono tra edilizia

residenziale, il 39% pari a 307 milioni di euro, opere del genio civile, il 37% pari a 291 milioni, e edilizia

non residenziale, il 24% pari a 192 milioni di euro. In particolare il settore non residenziale si ripartisce

tra pubblico, che comprende investimenti pari a 36 milioni di euro, e privato, pari a 156 milioni di euro.

Per gli investimenti nel rinnovo le proporzioni cambiano. Dei 1.145 milioni di euro investiti il 73% (pari a

837 milioni di euro) riguarda il settore residenziale, il 24% (pari a 272 milioni di euro) il settore non

residenziale e il restante 3% (pari a 35 milioni di euro) le opere del genio civile. Come per la nuova

costruzione anche per il rinnovo la maggior parte degli investimenti relativi al settore non residenziale

riguarda il privato, pari a 240 milioni di euro, mentre per il pubblico si stimano 32 milioni di euro.

Residenziale 39%

Non residenziale

24%

Genio civile 37%

Residenziale 73% Non

residenziale 24%

Genio civile 3%

Provincia di MONZA E BRIANZA

28

1.3. L’occupazione nel settore delle costruzioni

1.3.1. La dinamica delle imprese e degli occupati nei cantieri della provincia di Monza e Brianza

Lo scenario di seguito descritto è quello che emerge dai dati della Cassa Edile di Milano sulle imprese

e gli addetti attivi nei cantieri in provincia di Monza e Brianza nel periodo 2008-2012. Il numero di

imprese riguarda il numero medio mensile di imprese iscritte presso la Cassa Edile di Milano che

inviano la denuncia mensile di manodopera occupata. La denuncia mensile deve riguardare almeno 1

operaio dichiarato con almeno 1 ora denunciata. Il numero di lavoratori riguarda il numero medio

mensile della manodopera operaia che viene dichiarata dalle imprese di appartenenza.

Tabella 1.8. - Dati di raccordo - Imprese nel settore delle costruzioni in provincia di Monza e Brianza

2010 2011 2012*

Imprese attive nei cantieri 1.519 1.409 1.250

Imprese Movimprese 12.566 12.691 12.610

Imprese nei cantieri su totale imprese attive nel settore (%) 12,1 11,1 9,9

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano e Movimprese

* per Cassa Edile dati riferiti al periodo gennaio-settembre; per Movimprese dati al terzo trimestre 2012

Prima di procedere all’analisi dei dati dei cantieri, è utile inquadrare le dimensioni di questo

osservatorio nel più ampio universo delle imprese (fonte Camere di Commercio) attive in provincia. Le

1.250 imprese rilevate da Cassa Edile nel 2012 rappresentano meno del 10% dell’offerta

imprenditoriale rilevata dalla rete delle Camere di Commercio. Un dato non esaustivo dello stato di

salute del sistema dell’offerta provinciale, ma che descrive l’offerta effettiva in risposta alla “domanda”

di lavoro espressa nei cantieri della provincia.

Il dato che emerge è in linea con la difficili congiunture economica e settoriale rilevate nei paragrafi

precedenti: dal 2009 si osserva, infatti, una riduzione pressoché ininterrotta dei lavoratori e delle

imprese attive nei cantieri. Nella media 2009 la riduzione dei lavoratori è stata del 5% (4,1% quella

delle imprese), del 10,2% nel 2010 (stabili le imprese) e ancora del 6,5% nel 2011 (-15,5% per le

imprese). Se confermate le dinamiche osservabili fino a settembre, alla fine del 2012 in numero di

occupati sarà diminuito ancora del 9,8% e le imprese dell’11,3%. Complessivamente dal 2008 il calo è

dell’ordine del 28% per gli operai e per le imprese, con una fuoriuscita complessiva di circa 2.000

addetti al settore.

Al calo degli occupati corrisponde il calo delle ore lavorate, scese a 7,2 milioni nel 2012, ovvero il

12,5% in meno rispetto al 2011, dopo riduzioni del 6,2%, 9,6% e 3,1% nei tre anni precedenti.

Provincia di MONZA E BRIANZA

29

Nello stesso periodo aumenta in maniera sensibile il ricorso alla CIG, che tocca il picco massimo nel

2012: alla fine dell’anno si stima che il numero complessivo di ore di cassa integrazione autorizzate è

cresciuto del 78% rispetto al 2011, in corrispondenza di un numero di ore lavorate che si è ridotto del

12,5%. Il trend del ricorso alla CIG dal 2008 è stato sempre positivo e si arresta soltanto nel 2011

(-35,4%), ma la pausa è del tutto temporanea, come indica un nuovo importante incremento osservato

nel 2012 (+78,4%).

Tabella 1.9. - Dati dai cantieri - sintesi dei risultati della provincia di Monza e Brianza

Medie Mensili Totale

Lavoratori Imprese Ore Lavorate Ore Cig

2008 7.006 1.739 10.014.375 264.768

2009 6.658 1.667 9.391.487 402.248

2010 5.982 1.667 8.494.411 552.631

2011 5.592 1.409 8.234.301 356.857

2012* 5.044 1.250 7.201.398 636.650

Variazione %

2009/2008 -5,0 -4,1 -6,2 51,9

2010/2009 -10,2 0,0 -9,6 37,4

2011/2010 -6,5 -15,5 -3,1 -35,4

2012*/2011 -9,8 -11,3 -12,5 78,4

2012*/2008 -28,0 -28,1 -28,1 140,5

Variazione assoluta

2012*/2008 -1.962 -489 -2.812.977 371.882

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

* stima annua sulla base della dinamica dei primi nove mesi 2012

Tabella 1.10. - Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel

periodo 2008 – settembre 2012 – valore assoluto

Lavoratori Imprese

2008 2009 2010 2011 2012* 2008 2009 2010 2011 2012*

Gennaio 6.795 6.773 5.986 5.586 5.135 1.699 1.683 1.555 1.417 1.301

Febbraio 6.866 6.801 5.958 5.585 5.102 1.707 1.690 1.542 1.410 1.286

Marzo 6.884 6.815 6.050 5.599 5.117 1.720 1.697 1.549 1.419 1.289

Aprile 7.006 6.798 6.053 5.647 5.053 1.745 1.704 1.551 1.428 1.262

Maggio 7.101 6.788 6.094 5.663 5.104 1.760 1.694 1.550 1.433 1.261

Giugno 7.161 6.810 6.090 5.730 5.167 1.777 1.676 1.529 1.434 1.256

Luglio 7.170 6.756 6.056 5.735 5.140 1.763 1.675 1.512 1.432 1.246

Agosto 6.829 6.464 5.771 5.474 4.922 1.707 1.637 1.470 1.379 1.208

Settembre 7.123 6.621 5.963 5.615 4.931 1.763 1.654 1.500 1.401 1.206

Ottobre 7.185 6.595 5.962 5.554 - 1.769 1.651 1.504 1.402 -

Novembre 7.053 6.444 5.971 5.531 - 1.741 1.636 1.508 1.393 -

Dicembre 6.899 6.230 5.828 5.390 - 1.714 1.603 1.462 1.361 -

Media anno 7.006 6.658 5.982 5.592 - 1.739 1.667 1.519 1.409 -

Media gennaio-settembre 6.993 6.736 6.002 5.626 5.075 1.738 1.679 1.529 1.417 1.257

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

Provincia di MONZA E BRIANZA

30

Tabella 1.11. - Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel

periodo 2008 – settembre 2012– variazione percentuale rispetto all’anno precedente

Lavoratori Imprese

2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012

Gennaio -0,3 -11,6 -6,7 -8,1 -0,9 -7,6 -8,9 -8,2

Febbraio -0,9 -12,4 -6,3 -8,6 -1,0 -8,8 -8,6 -8,8

Marzo -1,0 -11,2 -7,5 -8,6 -1,3 -8,7 -8,4 -9,2

Aprile -3,0 -11,0 -6,7 -10,5 -2,3 -9,0 -7,9 -11,6

Maggio -4,4 -10,2 -7,1 -9,9 -3,8 -8,5 -7,5 -12,0

Giugno -4,9 -10,6 -5,9 -9,8 -5,7 -8,8 -6,2 -12,4

Luglio -5,8 -10,4 -5,3 -10,4 -5,0 -9,7 -5,3 -13,0

Agosto -5,3 -10,7 -5,1 -4,1 -10,2 -6,2

Settembre -7,0 -9,9 -5,8 -6,2 -9,3 -6,6

Ottobre -8,2 -9,6 -6,8 -6,7 -8,9 -6,8

Novembre -8,6 -7,3 -7,4 -6,0 -7,8 -7,6

Dicembre -9,7 -6,5 -7,5 -6,5 -8,8 -6,9

Media -5,0 -10,2 -6,5 -4,1 -8,8 -7,3

Media gennaio-settembre -3,7 -10,9 -6,3 -9,8 -3,4 -8,9 -7,3 -11,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

Grafico 1.13. - Dinamica lavoratori imprese attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

Tabella 1.12. - Le ore lavorate nei cantieri della provincia di Monza e Brianza

Ore lavorate

Variazione %

annua CIG autorizzate

Variazione %

annua

CIG/ore lavorate

(%)

2008 10.014.375

264.768

2,6

2009 9.391.487 -6,2 402.248 51,9 4,3

2010 8.494.411 -9,6 552.631 37,4 6,5

2011 8.234.301 -3,1 356.857 -35,4 4,3

Gen.-Set. 2011 6.189.695

252.555

4,5

Gen.-Set. 2012* 5.413.266 -12,5 450.570 78,4 9,1

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

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lavora

tori

Lavoratori Imprese

Provincia di MONZA E BRIANZA

31

Guardando al rapporto tra ore di CIG e ore lavorate complessive, dal 2008 fino a tutto il 2010 è

evidente un progressivo e continuo incremento dell’indice ore CIG/ore lavorate che arriva a superare il

9%. Un indice che, dopo essere sceso nel 2011, raggiunge nel 2012 il livello più alto (9,1% nel periodo

gennaio-settembre).

Grafico 1.14. - Le ore lavorate e l’incidenza della CIG nei cantieri della provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

Tabella 1.13. - La massa salariale nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – settembre 2012

Massa salariale (euro) Somma ore lavorate

2010 2011 2012 2010 2011 2012*

Gennaio 6.412.106 6.531.169 6.346.129 599.011 590.575 563.499

Febbraio 6.324.584 6.640.692 5.353.920 678.374 684.179 540.526

Marzo 7.782.890 7.570.974 6.923.656 835.270 772.475 699.255

Aprile 8.291.097 7.872.468 6.256.270 786.885 728.799 555.277

Maggio 7.636.545 8.218.522 7.479.914 763.484 806.336 718.367

Giugno 7.962.006 7.667.495 7.321.291 794.142 746.218 695.198

Luglio 7.881.314 7.494.490 7.205.542 832.647 773.960 725.295

Agosto 3.144.402 3.505.221 3.361.728 286.092 318.012 299.402

Settembre 7.530.788 7.492.838 6.162.512 791.381 769.141 616.448

Ottobre 7.511.556 7.123.221 789.708 730.983

Novembre 7.550.031 7.532.570 752.171 734.214

Dicembre 6.854.272 6.889.489 585.247 579.409

Media

Anno 7.073.466 7.044.929 707.868 686.192

Gennaio-Settembre 6.996.192 6.999.319 6.267.885 707.476 687.744 601.474

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le imprese hanno provveduto ad

inviare la relativa denuncia

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ore lavorate ('000) ore CIG/ore lavorate

Provincia di MONZA E BRIANZA

32

Tabella 1.14.- La massa salariale nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – settembre 2012 –

variazioni %

Massa salariale Somma ore lavorate

2010 2011 2012 2010 2011 2012

Gennaio -7,7 1,9 -2,8 -9,0 -1,4 -4,6

Febbraio -13,5 5,0 -19,4 -14,9 0,9 -21,0

Marzo -8,1 -2,7 -8,5 -9,4 -7,5 -9,5

Aprile -5,0 -5,0 -20,5 -7,3 -7,4 -23,8

Maggio -10,1 7,6 -9,0 -12,7 5,6 -10,9

Giugno -8,9 -3,7 -4,5 -11,7 -6,0 -6,8

Luglio -11,1 -4,9 -3,9 -13,7 -7,0 -6,3

Agosto 4,8 11,5 -4,1 4,3 11,2 -5,9

Settembre -4,3 -0,5 -17,8 -6,9 -2,8 -19,9

Ottobre -9,4 -5,2 -11,9 -7,4

Novembre -5,7 -0,2 -8,1 -2,4

Dicembre 1,4 0,5 -0,2 -1,0

Media

Anno -7,2 -0,4 -9,6 -3,1

Gennaio-Settembre -8,0 0,0 -10,5 -10,2 -2,8 -12,5

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

Grafico 1.15. - Ore lavorate e retribuzione nei cantieri attivi nella Provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

La presenza straniera nel settore provinciale è assai rilevante, soprattutto in termini di manodopera ma

anche sul fronte imprenditoriale. Nella media degli ultimi quattro anni, gli operai stranieri rappresentano

circa il 45% degli occupati nel settore delle costruzioni, mentre il numero di imprese con titolare

straniero è quasi il 9% del totale. Sia sul fronte dei lavoratori sia sul fronte delle imprese la presenza

straniera fa registrare un processo di lieve contrazione: i lavoratori erano 46,1% nel 2009, sono

diventati 44,9% nel 2010, si sono ridotti a 44,3% nel 2011 e nei primi nove mesi dell’anno hanno

raggiunto quota 43,6%. Le imprese con titolare straniero passano da 8,9% del 2009, a 8,7% del

biennio 2010 – 2011, fino a raggiungere quota 8% nel 2012 (gennaio – settembre).

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(€)

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'000)

ore lavorate ('000) salario orario (€) Lineare (salario orario (€))

Provincia di MONZA E BRIANZA

33

Tabella 1.15.- Numero di lavoratori stranieri attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel

periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale

LAVORATORI STRANIERI

2009 2010 2011 2012*

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

Gennaio 3.093 45,7% 2.677 44,7% 2.446 43,8% 2.187 42,6%

Febbraio 3.106 45,7% 2.662 44,7% 2.440 43,7% 2.186 42,8%

Marzo 3.140 46,1% 2.722 45,0% 2.448 43,7% 2.205 43,1%

Aprile 3.131 46,1% 2.747 45,4% 2.502 44,3% 2.174 43,0%

Maggio 3.148 46,4% 2.777 45,6% 2.524 44,6% 2.206 43,2%

Giugno 3.186 46,8% 2.768 45,5% 2.565 44,8% 2.285 44,2%

Luglio 3.168 46,9% 2.743 45,3% 2.572 44,8% 2.299 44,7%

Agosto 2.967 45,9% 2.555 44,3% 2.427 44,3% 2.176 44,2%

Settembre 3.070 46,4% 2.643 44,3% 2.508 44,7% 2.181 44,2%

Ottobre 3.038 46,1% 2.658 44,6% 2.479 44,6% - -

Novembre 2.939 45,6% 2.680 44,9% 2.461 44,5% - -

Dicembre 2.806 45,0% 2.591 44,5% 2.361 43,8% - -

Media 3.066 46,1% 2.685 44,9% 2.478 44,3% - -

Media gennaio-settembre 3.112 46,2% 2.699 45,0% 2.492 44,3% 2.211 43,6%

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

Tabella 1.16.- Numero di imprese con titolare straniero attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza

nel periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale

IMPRESE

2009 2010 2011 2012*

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

Gennaio 152 9,0% 133 8,6% 118 8,3% 105 8,1%

Febbraio 149 8,8% 132 8,6% 115 8,2% 99 7,7%

Marzo 152 9,0% 133 8,6% 117 8,2% 97 7,5%

Aprile 148 8,7% 129 8,3% 119 8,3% 97 7,7%

Maggio 146 8,6% 135 8,7% 123 8,6% 104 8,2%

Giugno 145 8,7% 136 8,9% 130 9,1% 104 8,3%

Luglio 148 8,9% 133 8,8% 126 8,8% 104 8,3%

Agosto 146 8,9% 124 8,4% 118 8,6% 98 8,1%

Settembre 153 9,3% 130 8,7% 124 8,9% 93 7,7%

Ottobre 150 9,1% 133 8,8% 129 9,2% - -

Novembre 146 8,9% 135 9,0% 125 9,0% - -

Dicembre 138 8,6% 127 8,7% 121 8,9% - -

Media 148 8,9% 132 8,7% 122 8,7% - -

Media gennaio-settembre 149 8,8% 132 8,6% 121 8,5% 100 8,0%

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

Provincia di MONZA E BRIANZA

34

Grafico 1.16. - Dinamica operai attivi nei cantieri per nazionalità (numero indice gennaio 2009=100)

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

Grafico 1.17. - Dinamica imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza per nazionalità

(numero indice gennaio 2009=100)

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

Per quanto riguarda il lavoro parziale, forma contrattuale difficilmente associabile al lavoro in edilizia e

che spesso risponde piuttosto a esigenze di regolarizzazione della manodopera, si osserva un

progressivo incremento del ricorso al part time nella fase iniziale della crisi occupazionale, con una

incidenza dei contratti part-time che dalla seconda metà del 2009 si attesta sul 5,2%. Nella prima metà

del 2010 si mantiene su livelli superiori alla media, per tornare a ridursi negli ultimi mesi del 2010 e

soprattutto nel 2011, quando scende al 3,5%, a motivo di una riduzione di queste forme contrattuali

dell’ordine del 50%, contro tassi negativi dell’ordine del 3% osservabili per i contratti full-time. Nel 2012

tale processo si consolida, e il peso dei contratti part-time scende ancora, al 2,6%. Stessa situazione

per gli operai assunti in forma di apprendistato: nel 2010 si riducono del 14,6% (-9,9% per gli altri

operai), del 14,9% nel 2011 (-6,1% i non apprendisti) e ancora del 21,7% nei primi nove mesi del 2012,

a fronte di un calo del 9,3% per le altre tipologie.

40,0

41,0

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110

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% straniere su totale straniere italiane

Provincia di MONZA E BRIANZA

35

Tabella 1.17- Numero di lavoratori part-time attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel

periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale

PART TIME

2009 2010 2011 2012*

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

Gennaio 280 4,1% 307 5,1% 258 4,6% 150 2,9%

Febbraio 309 4,5% 310 5,2% 244 4,4% 140 2,7%

Marzo 323 4,7% 319 5,3% 234 4,2% 139 2,7%

Aprile 320 4,7% 349 5,8% 216 3,8% 140 2,8%

Maggio 347 5,1% 356 5,8% 200 3,5% 136 2,7%

Giugno 351 5,2% 348 5,7% 190 3,3% 133 2,6%

Luglio 363 5,4% 353 5,8% 183 3,2% 128 2,5%

Agosto 332 5,1% 301 5,2% 167 3,1% 121 2,5%

Settembre 393 5,9% 348 5,8% 167 3,0% 119 2,4%

Ottobre 408 6,2% 323 5,4% 167 3,0%

Novembre 385 6,0% 301 5,0% 166 3,0%

Dicembre 359 5,8% 284 4,9% 160 3,0%

Media 347 5,2% 325 5,4% 196 3,5%

Media gennaio-settembre 335 5,0% 332 5,5% 207 3,7% 134 2,6%

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

Tabella 1.18.- Numero degli apprendisti attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel periodo

2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale

APPRENDISTI

2009 2010 2011 2012*

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

N. % su totale

Gennaio 370 5,5% 290 4,84% 233 4,17% 196 3,82%

Febbraio 373 5,5% 272 4,57% 230 4,12% 193 3,78%

Marzo 350 5,1% 267 4,41% 229 4,09% 188 3,67%

Aprile 339 5,0% 270 4,46% 234 4,14% 191 3,78%

Maggio 339 5,0% 277 4,55% 232 4,10% 185 3,62%

Giugno 317 4,7% 276 4,53% 241 4,21% 185 3,58%

Luglio 300 4,4% 272 4,49% 242 4,22% 178 3,46%

Agosto 278 4,3% 266 4,61% 223 4,07% 164 3,33%

Settembre 278 4,2% 275 4,61% 232 4,13% 162 3,29%

Ottobre 287 4,4% 270 4,53% 231 4,16%

Novembre 292 4,5% 266 4,45% 226 4,09%

Dicembre 285 4,6% 251 4,31% 213 3,95%

Media 317 4,8% 271 4,5% 231 4,1%

Media gennaio-settembre 327 4,9% 274 4,6% 233 4,1% 182 3,6%

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano

(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare

la relativa denuncia

Provincia di MONZA E BRIANZA

36

Grafico 1.18. - Dinamica lavoratori part-time e apprendisti attivi nei cantieri della provincia di Monza e

Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

Grafico 1.19. - Dinamica lavoratori per forma contrattuale attivi nei cantieri della provincia di Monza e

Brianza – (numero indice gennaio 2009=100)

Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori

1.4. Il valore diretto, indiretto e indotto del settore delle costruzioni e

dell’immobiliare nell’economia brianzola

Il settore delle costruzioni non coinvolge gli altri settori economici soltanto in forma diretta, attraverso gli

acquisti sostenuti presso le altre branche dell’economia, pari al 57% secondo le tavole intersettoriali

dell’economia: esso provoca ulteriori effetti sui vari mercati.

Il CRESME ha ipotizzato un modello di stima che porta a quantificare gli effetti diretti e indiretti della

spesa nel settore privato delle costruzioni, tramite un coefficiente di moltiplicazione di 1,7 in provincia.

Ovvero per ogni miliardo di euro investito nel settore delle costruzioni, si producono ricadute pari a 1,7

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part-time apprendisti totale

Provincia di MONZA E BRIANZA

37

miliardi. Nello specifico ciò indica che a partire da un valore della produzione pari a 2,7 miliardi nel

2011, gli effetti diretti e indiretti portano ad una ricaduta complessiva pari a circa 4,4 miliardi. Si tratta di

un coefficiente non distante da quello stimato dall’ANCE, che nel dato medio nazionale, nonché

comprendente anche degli effetti nel settore delle opere pubbliche, è pari a 2,013.

L’ANCE ha inoltre stimato un coefficiente per valutare gli effetti indotti, ovvero quelli attivati dalla spesa

delle famiglie, pari a 1,361. Sommando effetti diretti, indiretti (moltiplicatore pari a 1,7 in provincia di

Monza e Brianza) e indotti (moltiplicatore pari a 1,361), l’impatto complessivo di un miliardo di spesa

investito nelle costruzioni supera i 3 miliardi. Ovvero, i 2,7 miliardi, tra ricaduta diretta e indiretta, salgono

a 8 miliardi.

Questi in estrema sintesi i risultati del modello che, come di seguito illustrato, considera gli effetti

monetizzabili che il settore delle costruzioni induce in altri settori, derivanti dall’immissione sul mercato di

nuovi prodotti edilizi o dalla riqualificazione dell’esistente. Questi effetti sono relativi alle modalità di

accesso al nuovo bene e alla sua fruizione nel corso del tempo.

Accesso al bene - Secondo un modello di stima del CRESME, per l’edilizia residenziale e strumentale

in provincia di Monza e Brianza, mediamente gli occupanti spendono per l’accesso alla fruizione del

bene (allacci telefono, gas, elettricità, e così via; spese notarili; imposte d’acquisto; trasloco;

arredamento, ecc.) poco più di 30mila euro ad abitazione e oltre 50mila euro a locale strumentale.

Considerando una produzione edilizia pari a più di 3.000 abitazioni e 850mila mc non residenziali

ultimati, ciò significa che le quantità nuove edificate nel 2011 hanno comportato ulteriori risorse pari a

poco più di 220 milioni di euro.

Tabella 1.19. - Stima delle risorse finalizzate all’abitabilità di nuovi alloggi e alla funzionalità di nuovi locali

non residenziali in provincia di Monza e Brianza

Spesa media di un nucleo al momento dell’accesso

all’ALLOGGIO

Spesa media ogni 300mc di SPAZIO STRUMENTALE

SPESE AMMINISTRATIVE(1)

10.850 15.500

ALTRE SPESE(2)

19.500 34.800

TOTALE 30.350 50.300

Numero di abitazioni ultimate nel 2011 3.097

SPESA TOTALE riferita agli alloggi (mln di euro) 94

Volumi ultimati nel 2011 (‘000) 854

SPESA TOTALE per locali strumentali (mln di euro) 129

Fonte: Stime CRESME (1) imposte d’acquisto, spese attivazione mutuo, spese notarili (media tra famiglie/imprese utilizzatrici o meno del mutuo) (fonti: www.notai.it,

www.mutuionline.it) (2) trasloco, mobili, articoli d’arredamento, costituzione condominio, servizi anagrafici, ecc, allacci telefono, elettricità, gas.

Provincia di MONZA E BRIANZA

38

Mantenimento annuo - Le risorse attivate dalle nuove edificazioni, tuttavia, non si esauriscono con il

primo anno di occupazione: fra tasse, bollette, e così via, vengono aggiunti mediamente sul mercato

quasi 8mila euro ad alloggio e circa 15mila euro ogni 300 mc di non residenziale. Tali risorse sono

destinate a vari settori economici e istituzionali: dall’industria dell’arredamento, ai prodotti energetici, al

settore delle assicurazioni e alla pubblica amministrazione, per un totale di circa 60 milioni di euro.

Tabella 1.20. - Stima delle risorse connesse all’uso dell’abitazione e di nuovi locali non residenziali in

provincia di Monza e Brianza

Spesa media di un nucleo

per la fruibilità dell’ALLOGGIO

Spesa media ogni 300mc di SPAZIO STRUMENTALE

ONERI FISCALI E ASSICURATIVI(1)

720 1.200

INTERESSI MUTUI (2)

3.000 3.700

CANONE LOCATIVO (3)

1.086 2.824

SPESE DI GESTIONE(4)

3.100 7.300

TOTALE 7.906 15.024

Numero di abitazioni ultimate nel 2011 3.097

SPESA TOTALE (milioni di euro) 24

Volumi ultimati nel 2011 (‘000) 854

SPESA TOTALE (milioni di euro) 39

Fonte: Stime CRESME (1) IMU, Ire, Tarsu, Assicurazione (2) 100.000 euro in media mutuo a vent'anni per l’alloggio e 75.000 euro in media mutuo a dieci anni per il locale non residenziale (3) media fra abitazioni/locali per locazione e per uso diretto (4) telefono, combustibili e energia, abbonamenti radio TV, mobili, articoli d'arredamento, apparecchi, utensileria e servizi per la casa, condominio,

altre spese

In sintesi il lavoro di analisi che è stato condotto indica che, considerando l’intera filiera delle

costruzioni, si può valutare un valore del settore delle costruzioni in oltre 4 miliardi. Al valore iniziale,

rappresentato dal valore della produzione, stimato in 2,7 miliardi nel 2011, si devono aggiungere le

risorse legate all’accesso e al mantenimento del bene, stimate in 120 milioni per il settore residenziale

e in quasi 170 milioni per i locali strumentali. Nonché il valore aggiunto del mercato immobiliare, ovvero

il fatturato del mercato immobiliare al netto degli investimenti in nuove costruzioni oggetto di

compravendita (stimate essere pari al 60% nel settore residenziale e al 27% in quello non

residenziale), pari a 1,4 miliardi. Queste tre voci rappresentano le risorse attivate dal settore delle

costruzioni, ovvero la ricaduta indiretta generata dagli investimenti in costruzioni, pari a poco più di 1,7

miliardi.

La somma di questo valore con quello delle costruzioni “in senso stretto”, determina una cifra d’affari

complessiva del settore delle costruzioni, dell’immobiliare e dei settori indirettamente coinvolti pari a

4,4 miliardi di euro, ovvero un valore superiore di 1,7 volte il dato di partenza.

Provincia di MONZA E BRIANZA

39

Tabella 1.21. - Stima delle risorse attivate dal settore delle costruzioni nel 2011 in provincia di Monza e

Brianza - Importi in milioni di euro

VALORE DELLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI

Nuovo residenziale 385

Nuovo non residenziale privato 162

Nuove opere pubbliche 261

Rinnovo residenziale 957

Rinnovo non residenziale privato 278

Rinnovo opere pubbliche 63

Manutenzione ordinaria 561

TOTALE (A) 2.666

RISORSE ATTIVATE DAL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Valore aggiunto del mercato immobiliare1 1.452

Residenziale 1.153

Non residenziale 299

Risorse aggiuntive per l'accesso al bene di nuova costruzione 223

Residenziale 94

Non residenziale 129

Risorse aggiuntive per il mantenimento del bene di nuova costruzione 63

Residenziale 24

Non residenziale 39

TOTALE RICADUTA INDIRETTA DELLE COSTRUZIONI (B) 1.738

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE + RICADUTA INDIRETTA (A+B) 4.404

Coefficiente moltiplicativo del settore delle costruzioni 1,65

RICADUTA OCCUPAZIONALE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Occupati diretti del settore 29.322

Occupati indiretti - primo livello produttori di materiali 13.328

TOTALE OCCUPATI 42.650

Fonte: Elaborazioni e stime CRESME

(1) Valore degli scambi immobiliari al netto degli investimenti in nuove costruzioni oggetto di compravendita, del 30% degli

investimenti in manutenzione straordinaria e del 10% della manutenzione ordinaria

L’ANCE ha effettuato una analoga simulazione per stimare l’indotto delle costruzioni. Si tratta di un

modello empirico basato sulle tavole intersettoriali pubblicate dall’Istat e relative al 2006, e che

individua per il settore delle costruzioni il più elevato impatto propulsivo sull’economia tra tutti gli altri

settori economici, per effetto di parametri di moltiplicazione rilevanti. In base a tale modello, si stima

che “una domanda aggiuntiva di un miliardo nelle costruzioni genera effetti diretti e indiretti per 2,013

miliardi”, di cui un miliardo nel comparto delle costruzioni e 1,013 nei settori direttamente e

indirettamente collegati all’edilizia, ovvero beni e servizi necessari al processo produttivo delle

costruzioni, che a loro volta attivano settori in modo indiretto.

Provincia di MONZA E BRIANZA

40

I due modelli dunque, benché rispondenti a logiche differenti come vedremo a breve, restituiscono fin

qui risultati non troppo distanti. In ogni caso, con entrambi i parametri di moltiplicazione, il valore

economico è certo rilevante.

Ancora più se si considera il corrispondente impatto occupazionale. Considerando che il settore delle

costruzioni assorbe direttamente e in media 11 occupati edili ogni Meuro prodotto (stime varie condotte

anche sulla base delle tavole intersettoriali dell’economia nazionale), si ottiene che in provincia

l’occupazione diretta del settore delle costruzioni è pertanto di 29mila occupati. A questi si devono

aggiungere gli occupati nel primo livello dell’indotto, ovvero i lavoratori che operano per arrivare al

prodotto finito, che producono quindi nelle fabbriche del cemento, del legno, delle piastrelle, del

metallo. Per questi si stima un rapporto di 5 addetti ogni Meuro. L’occupazione nell’indotto è quindi di

13.000 occupati. Si arriva così a definire una ricaduta occupazionale di quasi 43mila lavoratori. Un dato

che non tiene conto degli occupati coinvolti nelle altre attività che qui si sono considerate per definire

l’indotto ampio delle costruzioni, ma che dà il senso dell’impatto della crisi in un settore in grado di

occupare (o non occupare) più del 2% degli 1,77 milioni di persone che, in base alla rilevazione sulla

forza lavoro, risultano occupati in tutti i settori di attività economica nella vecchia delimitazione della

provincia di Milano (comprensiva dunque di quella di Monza e Brianza) al 2011.

In entrambi i due modelli di stima ci si è spinti fino a considerare gli effetti degli investimenti in

costruzione sui settori direttamente e indirettamente collegati. Ma mentre il modello CRESME si basa

su una simulazione di effetti moltiplicativi che si riferiscono strettamente al settore delle costruzioni,

guardando ai consumi legati all’abitazione o al mantenimento in uso di un immobile non residenziale,

quello dell’ANCE assume un’ottica più ampia, calcolando un effetto moltiplicativo esteso a tutti i settori,

fino a tutti i consumi finali delle famiglie. In base a questo modello, considerando che le produzioni

dirette e indirette remunerano il fattore lavoro con redditi che alimentano una spesa in consumi finali

che a sua volta richiede maggiori produzioni, si produce un effetto indotto, stimato dall’ANCE, in un

moltiplicatore pari a 1,361. Considerando questo ulteriore parametro, è chiaro che l’effetto

moltiplicatore della spesa nel settore sarebbe ancora più rilevante. Applicando il coefficiente di 1,361

ottenuto per stimare gli effetti indotti, ovvero attivati via moltiplicatore della spesa delle famiglie, e

sommandolo all’1,7 ottenuto dal modello CRESME come coefficiente di moltiplicazione diretto e

indiretto, si otterrebbe un effetto propulsivo complessivo pari a poco più di 3 miliardi di euro ogni

miliardo di euro investito nelle costruzioni. I 2,7 miliardi, tra ricaduta diretta e indiretta, salgono a più di 8.

Provincia di MONZA E BRIANZA

41

2. INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO E FABBISOGNO ABITATIVO

2.1. L’INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO

2.1.1. L’articolazione territoriale

La ricostruzione dello scenario storico e previsionale (2011-2020) è stata realizzata con l’applicazione

del sistema informativo Demo-SI, un modello di previsione ideato e realizzato dal CRESME e

finalizzato a definire gli scenari demografici e della domanda abitativa su base territoriale comunale. I

risultati dell’analisi e le valutazioni di scenario per la provincia di Monza e della Brianza verranno

proposti in confronto alla regione Lombardia ed alla macro-area Nord-Ovest, definendo un efficace

quadro interpretativo delle dinamiche in atto e in grado di far emergere gli elementi che caratterizzano

la dimensione regionale.

Cartogramma 1.1. - Struttura insediativa al 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Si farà riferimento all’attuale delimitazione amministrativa della provincia di Monza e della Brianza,

come istituita con l'approvazione della legge n. 146 dell'11 giugno 2004 (Gazzetta Ufficiale n. 138 del

15 giugno 2004 del 14 agosto 2009), staccando 55 comuni fino ad allora compresi nella Provincia di

Milano. L'area si studio quindi, sarà configurata secondo la nuova suddivisione amministrativa,

elaborando specifiche stime per le variabili disponibili solo con riferimento alla provincia di Milano nella

vecchia suddivisione amministrativa.

Provincia di MONZA E BRIANZA

42

Il primo dato che si evidenzia con grande chiarezza scaturisce dall’analisi della dimensione fisica, con

una estensione di 73.224 Km2, le regioni meridionali rappresentano la porzione territoriale più

consistente del Paese. Al secondo posto le regioni del Nord-Est, con una estensione territoriale di

62.310 Km2, seguono con dimensione solo di poco inferiore le regioni del Centro (58.051 Km2) e del

Nord-Ovest (57.950 Km2), mentre le Isole, con 49.801 Km2, costituiscono la porzione territoriale più

piccola. Con una superficie di 23.861 Km2 quindi, la Lombardia rappresenta solo l’8% della superficie

territoriale nazionale e il 41% del Nord-Ovest e la provincia di Monza e della Brianza, con i suoi 782

Km2, rappresenta solo lo 0,3% della superficie territoriale nazionale ed il 3,3% della regione, ma la

forte concentrazione dei fenomeni urbani evidenzia bene il suo ruolo di centralità nel sistema

metropolitano di riferimento.

Grafico 2.1. - Superficie territoriale

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Osservando la consistenza demografica infatti, con gli 850mila residenti al 2010, la provincia

rappresenta quasi il 10% della popolazione dell’intera Lombardia (poco meno di 10 milioni di residenti),

il l’1,4% del dato nazionale, cinque volte il peso in termini di superficie territoriale.

Grafico 2.2. - Popolazione residente al 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

782

23.861

57.950

62.310

58.051

73.224

49.801

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Chilometri quadrati

850

9.918

16.120

11.643

11.950

14.186

6.726

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Migliaia

Provincia di MONZA E BRIANZA

43

Emerge quindi una sostanziale differenza della struttura insediativa, con una densità che raggiunge i

livelli massimi nelle regioni del Nord-Ovest (278 abitanti per Km2), tra le quali spicca la Lombardia (416

abitanti per Km2), mentre il primato assoluto spetta a Milano dove si giunge ai 2mila abitanti per Km

2, ma

notevole è anche il valore della provincia di Monza e della Brianza, pari ad oltre mille abitanti per Km2.

Grafico 2.3. - Densità insediativa

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Questo assetto strutturale, frutto della storia insediativa del nostro Paese, ha evidenziato un netto

consolidamento nell’ultima fase di espansione urbana, nella quale, come già avvenuto nella fase del

boom economico degli anni ’60, protagoniste dello sviluppo urbano sono state proprio le città

economicamente più dinamiche del Centro-Nord, in grado di intercettare sia gran parte dei flussi

migratori internazionali, sia i sempre più consistenti spostamenti interni di popolazione in uscita dalle

aree economicamente più svantaggiate.

2.1.2. La straordinaria crescita demografica dei primi anni Duemila

Il fatto che l’ultima fase espansiva abbia interessato in maniera assai differente le diverse aree

territoriali emerge con chiarezza dal confronto con la situazione rilevata dall’ultimo Censimento della

popolazione e delle abitazioni del 2001. Se con riferimento alle dinamiche nazionali, infatti, la

popolazione residente è passata dai 56.995.744 abitanti del 2001 ai 60.626.442 del 2010, segnando

un aumento di 3.630.698 abitanti in nove anni, pari ad un incremento 6,4%, il dato relativo alle diverse

macro-aree evidenzia notevoli differenze, contrapponendo un Centro-Nord in fortissima crescita ad un

Mezzogiorno con livelli di crescita assai più contenuti.

In particolare, la crescita demografica è risultata più sostenuta nelle regioni del Centro Italia, dove nel

periodo considerato la popolazione residente è aumentata di 1.061.053 unità, pari ad un incremento

del 9,7%, nelle regioni del Nord-Est, dove l’aumento è stato di 991.017 abitanti, pari ad un incremento

del 9,3% e nelle regioni del Nord-Ovest, che hanno segnato una crescita di 1.181.505 abitanti, pari ad

un tasso di incremento del 7,9%.

1.086

416

278

187

206

194

135

0 200 400 600 800 1000 1200

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Abitanti / Chilometro quadrato

Provincia di MONZA E BRIANZA

44

Nelle altre aree del Paese, invece, la crescita è stata assai più contenuta, segnando appena 271.508

abitanti in più al Sud, pari ad un tasso di incremento del 2%, e 125.615 nelle Isole, con un tasso di

incremento dell’1,9%. In definitiva, poco meno del 90% dell’incremento demografico realizzato

nell’ultimo decennio in Italia, 3.233.575 abitanti su una crescita complessiva di 3.630.698, ha trovato

collocazione nelle regioni del Centro-Nord e la Lombardia è risultata una delle regioni più dinamiche,

con una crescita nel periodo di oltre 885mila abitanti, pari a circa un quarto della crescita complessiva.

A livello locale è evidente che la crescita demografica sia risultata più intensa nei contesti territoriali

meno urbanizzati e la provincia di Monza e della Brianza è tra le province lombarde a crescita più

intensa. Tra il 2001 ed il 2010 la provincia, infatti, ha registrato oltre 83mila abitanti in più, pari ad un

10,8% di incremento ed a quasi il 10% della crescita demografica dell’intera regione.

Tabella 2.1. - Dinamica demografica tra 2001 e 2010

Popolazione residente Variazione 2010/2001 Densità popolazione

Abit/Km2 2001 2010 Valore assoluto Valore percentuale

MONZA-BRIANZA 766.631 849.636 83.005 10,8% 1.086,1

Lombardia 9.032.554 9.917.714 885.160 9,8% 415,7

Nord-Ovest 14.938.562 16.120.067 1.181.505 7,9% 278,2

Nord-Est 10.652.177 11.643.194 991.017 9,3% 186,9

Centro 10.889.269 11.950.322 1.061.053 9,7% 205,9

Sud 13.914.865 14.186.373 271.508 2,0% 193,7

Isole 6.600.871 6.726.486 125.615 1,9% 135,1

ITALIA 56.995.744 60.626.442 3.630.698 6,4% 201,2

Fonte: DEMO/SI su dati ISTAT

L’ultima fase espansiva ha privilegiato quindi in maniera particolare i contesti territoriali più dinamici e

propulsivi, realizzando una crescita demografica fortemente correlata alla forza ed all’attrattività

dell’economia locale.

Grafico 2.4. - Variazione percentuale della popolazione tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

La dinamica di crescita, infatti, è riconducibile esclusivamente alla forte consistenza dei flussi migratori

che nell’intero periodo 2002-2010, con riferimento al dato nazionale, hanno definito un saldo netto di

10,8%

9,8%

7,9%

9,3%

9,7%

2,0%

1,9%

0% 2% 4% 6% 8% 10% 12%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Provincia di MONZA E BRIANZA

45

3.337.874 abitanti, pari al 92% della crescita complessiva, bilanciando una dinamica naturale

caratterizzata dal segno meno, che a livello nazionale ha fatto registrare 120.508 morti in più rispetto al

numero di nascite.

Grafico 2.5. - Saldo naturale tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

La centralità dei fenomeni migratori nell’ultima fase espansiva trova conferma nel fatto che proprio le

aree territoriali a più intensa crescita demografica sono caratterizzate da evidenti fenomeni di

invecchiamento strutturale, con un netto sbilanciamento tra nati e morti. In termini assoluti il valore più

elevato si realizza nelle regioni del Nord-Ovest, con un saldo naturale negativo nell’intero periodo di

oltre 118mila unità e di poco inferiore è il dato relativo alle regioni centrali, nelle quali il numero di

decessi supera di quasi 105mila unità il numero delle nascite ed, anche se di entità inferiore, valori

negativi si evidenziano nelle regioni del Nord-Est, dove le morti superano il numero di nascite di quasi

53mila unità.

Grafico 2.6. - Saldo naturale / popolazione residente

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

In un simile contesto la Lombardia e la provincia di Monza e della Brianza si distinguono nettamente, la

consistenza dei flussi migratori nazionali ed internazionali è talmente rilevante infatti, da determinare

un significativo riequilibrio generazionale, giungendo a definire un valore del saldo naturale positivo,

14,9

63,0

-118,6

-52,7

-104,9

137,3

18,3

-150 -100 -50 0 50 100 150

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Migliaia

1,9%

0,7%

-0,8%

-0,5%

-1,0%

1,0%

0,3%

-1,5% -1,0% -0,5% 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Provincia di MONZA E BRIANZA

46

con 63mila nati in più del numero delle morti in Lombardia e 15mila nella provincia di Monza e della

Brianza.

In rapporto alla consistenza demografica, la caratterizzazione del fenomeno risulta più evidente nelle

regioni centrali (-1%) e del Nord-Ovest (-0,8%), mentre risulta meno marcato in quelle del Nord-Est

(-0,5%). Il valore della provincia di Milano, in linea con la Lombardia, si distingue dal contesto generale,

evidenziando una valore positivo (0,7%), solo di poco inferiore a quello delle regioni del Sud (1%). Ma

come si vedrà meglio in seguito, lo scenario previsionale evidenzia una realtà in rapido mutamento

che, mentre per Monza e Brianza come per la Lombardia, sebbene con toni meno accentuati tenderà a

confermare le tendenze in atto, nelle regioni meridionali ed insulari, risentendo in maniera sempre più

incisiva del consistente esodo di giovani verso le regioni più attrattive del Centro-Nord, porterà presto

ad un allineamento verso valori negativi.

Le Isole peraltro, sembrano anticipare questa tendenza, e sebbene siano ancora caratterizzate da

valori del saldo naturale ancora positivi, sono già prossime all’equilibrio tra nati e morti, con un valore

del saldo in rapporto alla popolazione pari ad appena lo 0,3%.

Grafico 2.7. - Saldo migratorio tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Il quadro tendenziale appena descritto trova conferma nell’analisi delle dinamiche migratorie. Il valore

del saldo più rilevante è quello delle regioni del Nord-Ovest, 1,2 milioni di abitanti in più per tra 2002 e

2010 per spostamento di residenza, 800mila delle quali in Lombardia e 70mila nella sola provincia di

Monza e Brianza. Segue il Nord-Est con 1,1 milioni ed il Centro con 968mila. Nelle Isole e nelle regioni

del Sud il valore del saldo migratorio, sebbene positivo, è assai più modesto e pari rispettivamente a

48mila e 24mila unità.

La situazione resta immutata valutando il saldo migratorio in rapporto alla consistenza della

popolazione residente, un indice che rappresenta la rilevanza dei fenomeni migratori al netto

69,9

808,3

1.234,2

1.064,2

967,8

24,1

47,7

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Migliaia

Provincia di MONZA E BRIANZA

47

dell’effetto derivante dalla differente dimensione demografica. Anche in questo caso, infatti, le regioni

del Centro-Nord segnano i valori più elevati, nell’ordine, Nord-Ovest (8,3%), Nord-Est (7,1%), Centro

(6,5%), mentre le regioni meridionali e insulari valori prossimi allo zero.

Emerge quindi con grande chiarezza la centralità dei fenomeni migratori nella definizione degli scenari

demografici con una valore dell’indice 9,1 immigrati un più per 100 residenti.

Grafico 2.8. - Saldo migratorio / popolazione residente

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Le migrazioni interne e con l’estero, quindi, nel boom demografico dei primi anni Duemila hanno

rappresentato l’unico vero fattore di crescita nelle aree più dinamiche del Centro-Nord, con un

incidenza sulla crescita demografica complessiva che va dal 108% del Nord-Est, al 104% del Nord-

Ovest, al 92% del Centro. Nelle regioni meridionali ed insulari, invece, una quota assai rilevante della

crescita demografica, peraltro assai modesta, è da attribuire alla revisione dei registri anagrafici

successiva alle rilevazioni censuarie del 2001 ed alla successiva reimmissione di individui cancellati

dalle liste anagrafiche perché non censiti.

Questa circostanza conferma l’elevata mobilità territoriale della popolazione meridionale, evidenziando

al contempo che una quota consistente delle già deboli dinamiche di crescita riscontrabili dai dati

ufficiali, in realtà rappresenta una componente puramente contabile che pertanto non corrisponde a

movimenti effettivi di popolazione. In tutto il periodo 2002-2010 il valore del saldo riconducibile alle

attività di verifica dei registri anagrafici, denominato dall’Istat “iscrizioni e cancellazioni per altri motivi”,

è risultato pari a 415.334 unità, un valore non certo trascurabile che tra le aree in esame, oltre che

nelle regioni del Sud e delle Isole, è risultato particolarmente rilevante in quelle del Centro.

Nel dettaglio, l’attività di verifica dei registri anagrafici tra il 2002 ed il 2010 nelle regioni centrali ha

determinato la il reinserimento nelle statistiche ufficiali di 193mila abitanti in più di quelli cancellati, gran

9,1%

8,9%

8,3%

7,1%

6,5%

0,2%

0,3%

0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 10%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Provincia di MONZA E BRIANZA

48

parte dei quali solo nel comune di Roma1, e assai rilevante è risultata anche la quota relativa alle

regioni del Sud (114mila), del Nord-Ovest (68mila) e delle Isole (64mila).

Grafico 2.9. - Saldo migratorio / variazione complessiva della popolazione tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Grafico 2.10. - Saldo per altri motivi tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Per valutare la reale portata del fenomeno è tuttavia necessario rapportare la dimensione del saldo

all’incremento demografico complessivo. In questo modo emerge con grande chiarezza l’importanza

che ha assunto al Sud e nelle Isole, dove il risultato dell’attività di verifica ha rappresentato poco meno

della metà della crescita complessiva, mentre nelle regioni del Centro, sebbene rilevante, il valore è

pari ad un più modesto 18,3% ed ancora più marginale risulta per le regioni del Nord-Ovest, dove

rappresenta il 5,7%, mentre per la Lombardia si riduce addirittura all’1,4%. Ma il fenomeno ha assunto

un certo rilievo anche nella provincia di Monza e della Brianza, dove il ritocco al bilancio demografico

ha determinato la cancellazione di 2mila unità, pari al 2,4% della crescita complessiva.

1 A seguito del contenzioso sulla determinazione della popolazione Legale al Censimento dei 2001, l'ISTAT nel bilancio 2006

inserisce 151.423 abitanti.

84,4%

91,4%

104,3%

107,8%

91,6%

8,7%

36,7%

0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

-2

13

68

-24

193

114

64

-50 0 50 100 150 200

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Migliaia

Provincia di MONZA E BRIANZA

49

Grafico 2.11. - Incidenza del saldo per altri motivi sulla variazione complessiva tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

2.1.3. La centralità dei movimenti migratori

Al 2010 la popolazione straniera residente in Italia conta 4.570.317 individui, segnando nell’ultimo

decennio un incremento veramente senza precedenti. L’afflusso di popolazione straniera rappresenta

infatti un fenomeno nuovo per vastità e proporzioni, con un aumento che tra il 2002 ed il 2010 ha

toccato le 3.213.758 unità un più, pari, in termini relativi, ad un incremento del 237%, in grado di

spiegare buona parte dell’accelerazione delle dinamiche demografiche dell’ultima fase espansiva.

Grafico 2.12. - Popolazione straniera residente

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

La popolazione italiana invece è cresciuta di sole 418.942 unità, pari ad una variazione dello 0,8%, ma

considerando le 337.035 acquisizioni di cittadinanza la crescita si riduce ad appena lo 0,1%. In

conseguenza di questo divario tra la sostanziale stabilità della componente italiana e la sostenuta

crescita della componente straniera, l’incidenza sulla popolazione complessiva è passata dal 2,4% del

2001 al 7,5% del 2010.

-2,4%

1,4%

5,7%

-2,4%

18,3%

41,4%

49,2%

-10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

179.757

439.233

1.153.057

1.200.881

1.597.389

1.064.447

64.200

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000 1.800.000

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Migliaia

2001 Variazione 2002-2010

Provincia di MONZA E BRIANZA

50

Grafico 2.13. - Variazione della popolazione straniera residente tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

La dinamica di forte crescita della popolazione straniera nei primi anni Duemila ha interessato la

provincia di Monza e della Brianza (272%) ma anche tutte le altre realtà territoriali, toccando valori di

picco al Sud, dove tra il 2002 ed il 2010 ha segnato un incremento del 281%, nelle regioni centrali

(241%), nel Nord-Ovest (234%), nel Nord-Est (228%) ed anche nelle regioni insulari, dove il fenomeno

è risultato meno rilevante, il tasso di incremento è risultato del 202%.

Tabella 2.2. - Dinamica popolazione straniera tra 2001 e 2010

2001 2010

Variazione Incidenza sulla popolazione

complessiva

Valore assoluto Valore

percentuale 2001 2010

MONZA-BRIANZA 17.269 64.200 46.931 272% 2,3% 7,6%

Lombardia 326.261 1.064.447 738.186 226% 3,6% 10,7%

Nord-Ovest 477.983 1.597.389 1.119.406 234% 3,2% 9,9%

Nord-Est 365.581 1.200.881 835.300 228% 3,4% 10,3%

Centro 338.292 1.153.057 814.765 241% 3,1% 9,6%

Sud 115.159 439.233 324.074 281% 0,8% 3,1%

Isole 59.544 179.757 120.213 202% 0,9% 2,7%

ITALIA 1.356.559 4.570.317 3.213.758 237% 2,4% 7,5%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Per una corretta interpretazione del fenomeno, tuttavia, occorre evidenziare che i valori di incremento

relativi alle regioni meridionali e insulari si definiscono in un contesto in cui il fenomeno risulta di

diffusione assai recente. Al 2001 infatti, mentre al Sud e nelle Isole la presenza di popolazione

straniera era inferiore all’1% della popolazione complessiva, nel resto del Paese superava già il 3%. Il

sostenuto incremento registrato tra il 2002 ed il 2010, quindi, mentre nelle regioni meridionali ha

condotto ad un tasso di incidenza dell’ordine del 3%, nelle regioni del Centro-Nord è giunto a sfiorare il

10%, toccando addirittura il 12,1% nella provincia di Milano.

202%

281%

241%

228%

234%

226%

272%

0% 50% 100% 150% 200% 250% 300%

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Provincia di MONZA E BRIANZA

51

Grafico 2.14. - Popolazione italiana residente

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Altro elemento in grado di influire sulle dinamiche territoriali è costituito dall’andamento della

popolazione italiana, da porre in relazione a due fenomeni principali, le dinamiche naturali, che nel

Centro-Nord caratterizzato da un più avanzato processo di invecchiamento della struttura demografica

evidenziano valori negativi, e le migrazioni interne, che invece assegnano alle regioni meridionali il

ruolo di tributarie ed a quelle centro-settentrionali quello di destinatarie.

Grafico 2.15. - Variazione della popolazione italiana tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Nel bilancio complessivo quindi, emerge una caratterizzazione delle diverse macro-aree. Al netto delle

acquisizioni di cittadinanza, tra il 2002 ed il 2010 la popolazione italiana ha segnato un incremento di

una certa rilevanza solo nelle regioni del Centro (1,6%), un valore che tuttavia va interpretato alla luce

del consistente ritocco operato dall’Istat con riferimento al comune di Roma nel 2006 (circa 150mila

abitanti in più) riducendone considerevolmente la portata effettiva. Una crescita, anche se assai

modesta, si è realizzata nelle regioni del Nord-Est (0,4%), mentre nelle Isole il bilancio segna una

sostanziale stabilità. Nel resto del Paese invece il saldo della popolazione italiana al netto delle

0 2 4 6 8 10 12 14 16

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Milioni

2001 Variazione 2001-2010 2010 al netto acquisizioni cittadinanza

0,1%

-0,4%

2,3%

1,5%

0,4%

1,7%

4,8%

0,0%

-0,5%

1,6%

0,4%

-0,4%

0,9%

4,3%

-1,0% 0,0% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0%

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Al netto delle acquisizioni di cittadinanza Variazione 2010/2001

Provincia di MONZA E BRIANZA

52

acquisizioni di cittadinanza ha segnato un andamento negativo, passando dal -0,5% del Sud, al -0,4%

del Nord-Ovest.

Grafico 2.16. - Incidenza popolazione straniera sul totale

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Soprattutto a causa dei consistenti flussi di immigrazione dalle aree economicamente più svantaggiate

del Paese, la Lombardia fa eccezione nel quadro generale, segnando tra 2002 e 2010 circa 146mila

residenti italiani in più che diventano 76mila al netto delle acquisizioni di cittadinanza (70.140 nel

periodo), definendo un tasso di variazione lordo dell’1,7% che si riduce allo 0,9% al netto dei cambi di

nazionalità.

Tabella 2.3. - Dinamica popolazione italiana residente tra 2001 e 2010

2001 2010

Acquisizioni di cittadinanza

Variazione percentuale

Totale Al netto acquisizioni

cittadinanza

MONZA-BRIANZA 749.498 785.436 3.949 4,8% 4,3%

Lombardia 8.707.341 8.853.267 70.140 1,7% 0,9%

Nord-Ovest 14.458.463 14.522.678 116.710 0,4% -0,4%

Nord-Est 10.290.262 10.442.313 108.833 1,5% 0,4%

Centro 10.555.819 10.797.265 72.490 2,3% 1,6%

Sud 13.795.667 13.747.140 27.241 -0,4% -0,5%

Isole 6.536.972 6.546.729 11.761 0,1% 0,0%

ITALIA 55.637.183 56.056.125 337.035 0,8% 0,1%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Nel contesto lombardo la provincia di Monza e della Brianza si caratterizza per essere tra le più

attrattive, la popolazione italiana infatti, tra 2001 e 2010 segna un incremento del 4,8%, giungendo a

sfiorare al 4,3% al netto delle acquisizioni di cittadinanza. La circostanza dipende da una dinamica dei

movimenti migratori caratterizzata da un consistente afflusso di giovani italiani in età da lavoro

provenienti dalle aree economicamente meno dinamiche del Paese e dalle aree più densamente

abitate dell’area metropolitana milanese.

2,3%

3,6%

3,2%

3,4%

3,1%

0,8%

0,9%

7,6%

10,7%

9,9%

10,3%

9,6%

3,1%

2,7%

0% 2% 4% 6% 8% 10% 12%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

2001 2010

Provincia di MONZA E BRIANZA

53

Tuttavia l’eccezionale incremento dei flussi migratori internazionali ha rappresentato il fenomeno

nettamente preponderante dell’ultima fase espansiva e, mentre nelle regioni del Centro-Nord ha

bilanciato gli effetti negativi dell’invecchiamento strutturale della popolazione autoctona, nelle regioni

meridionali ed insulari ha esercitato una straordinaria azione di riequilibrio del consistente esodo

demografico.

2.1.4. Crescita delle famiglie ancora più intensa di quella demografica

La crescita demografica degli ultimi anni ha trovato riscontro in una crescita ancor più sostenuta del

numero delle famiglie, indicatore di riferimento per la stima della domanda abitativa primaria che

definisce in maniera abbastanza precisa i contorni delle dinamiche del mercato residenziale.

Tra il 2001 ed il 2010 il numero di famiglie residenti in Italia è passato dalle 21.810.676 rilevate

all'ultimo Censimento, alle 25.175.793 delle risultanze anagrafiche, un aumento di 3.365.117 famiglie,

pari ad un incremento relativo del 15,4%, contro una dinamica demografica che nello stesso periodo

ha fatto registrare una crescita del 6,4%.

Grafico 2.17. - Numero di famiglie residenti

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Nella provincia di Monza e della Brianza il numero di famiglie passa da 296.554 del 2001 a 353.746

del 2010, segnando un aumento di 57.192 unità, pari ad un tasso di crescita del 19,3%, assai più

rilevante della media del Nord-Ovest (15,3%). A livello di macroarea, infatti, l’incremento più rilevante si

realizza nelle regioni del Nord-Est e del Centro, dove tra il 2002 ed il 2010 l’aumento in valore assoluto

è risultato rispettivamente di 751.531 e 750.807 famiglie in più, pari ad un incremento del 17,7%. Ma

un netto incremento del numero di famiglie si realizza anche nelle regioni del Sud, dove le 579.520

famiglie in più definiscono un tasso di incremento del 12,2%, e delle Isole, con 333.565 famiglie in più

ed un tasso di incremento che giunge al 14,1%

2.704.558

5.327.794

4.986.229

4.990.318

7.166.894

4.306.626

353.746

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Migliaia

2001 Variazione 2001-2010

Provincia di MONZA E BRIANZA

54

Grafico 2.18. - Variazione del numero di famiglie tra 2002 e 2010

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

L’eccezionale incremento del numero di famiglie è scaturito dall'effetto combinato di due fattori, uno

legato alla dinamica delle migrazioni internazionali, l’altro alle caratteristiche strutturali della

popolazione italiana, la cui distribuzione per età risulta profondamente segnata dal folto contingente di

nati nel baby-boom degli anni '60, che raggiungendo i 30/35 anni tra la fine degli anni '90 e i primi anni

2000, l'età della fuoriuscita dalle famiglie di origine per costituirne una propria, ha rappresentato uno

straordinario fattore di crescita interna.

Grafico 2.19. - Incremento famiglie con persona di riferimento straniera tra 2007 e 2009 e incidenza sulla

crescita complessiva

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Per quanto riguarda il contributo delle migrazioni internazionali, i dati ufficiali relativi all’intero territorio

nazionale dimostrano che tra il 2007 ed il 2009 (unici dati disponibili) l’incremento delle famiglie con

capofamiglia straniero è risultato pari al 40% dell’incremento complessivo.

Tuttavia l’analisi dei dati territoriali evidenzia forti variazioni, segnando un valore di picco nelle regioni

del Centro, dove nello stesso periodo l’aumento delle famiglie con persona di riferimento straniera ha

14,1%

12,2%

17,7%

17,7%

15,3%

17,9%

19,3%

333.565

579.520

750.807

751.531

949.694

653.672

57.192

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Valore percentuale Valore assoluto

48,7%

36,1%

58,4%

39,6%

38,0%

26,4%

25,5%

24.910

41.633

90.958

55.899

60.492

30.726

2.902

Isole

Sud

Centro

Nord-Est

Nord-Ovest

Lombardia

MONZA-BRIANZA

Incidenza sul totale Aumento famiglie straniere 2007-2009

Provincia di MONZA E BRIANZA

55

rappresentato il 58,4% dell’incremento complessivo e un valore assai rilevante si è realizzato anche

nelle regioni insulari, con una quota pari al 48,7%. Meno rilevante ma sempre assai sostenuto il peso

assunto nelle altre aree territoriali, passando dal 39,6% del Nord-Est, al 38% del Nord-Ovest, al 36,1%

del Sud, mentre per la provincia di Monza e della Brianza la quota si riduce al 25%.

La crescita del numero di famiglie quindi, è risultata sostenuta ovunque, anche nelle regioni a

popolazione stabile, questo perché si è trattato di un fenomeno generato dall'evoluzione strutturale

della popolazione italiana, che quando associato a flussi migratori in crescita ha prodotto tassi di

incremento delle famiglie ancora più consistenti. In termini percentuali, infatti, oltre che in Lombardia,

l'incremento delle famiglie ha toccato valori di picco in Umbria (20,8%), Emilia (19,3%), Veneto

(18,4%), Lazio, Abruzzo (18%) e Marche (15,9%) ma, seppur con minore intensità, ha segnato valori

positivi anche in Campania (18,2%) ed in tutte le regioni del Mezzogiorno, dove gli effetti legati

all'evoluzione della struttura per età della popolazione sono risultati più importanti.

2.2. Lo scenario demografico decennale

L’accelerazione della crescita demografica registrata negli ultimi anni in Italia dipende essenzialmente

da due fattori: il fortissimo aumento dei flussi migratori internazionali e, a livello territoriale, dai

consistenti flussi di popolazione italiana che dalle aree economicamente più svantaggiate del Paese

(Sud e Isole) si è spostata verso quelle più dinamiche ed attrattive (Centro-Nord). Da ciò si capisce

quanto gli scenari demografici dipendano dal futuro andamento dei flussi migratori interni e con

l'estero.

L'esercizio previsionale elaborato dal CRESME, quindi, per ognuna delle suddivisioni territoriali in

esame, nonché per la Lombardia e la provincia di Monza e Brianza, assume due ipotesi di flusso

migratorio per la popolazione italiana e straniera. L’ipotesi alta definisce uno scenario di mantenimento

dei flussi migratori ai livelli attuali mentre l’ipotesi bassa uno scenario di riduzione all’80% dei livelli

attuali, sia per i flussi di italiani sia per quelli stranieri.

Nel dettaglio, l’ipotesi alta assume per il periodo 2011-2020 un saldo migratorio per la popolazione

straniera di 357mila unità all’anno, un valore lievemente inferiore a quello del 2010 (397mila unità) che

però tiene conto del probabile ridimensionamento del fenomeno in rapporto sia all’affievolirsi del

potenziale di crescita economica nazionale, sia alla progressiva normalizzazione delle cifre ufficiali con

la riduzione dell’effetto emersione derivante dalla sanatoria del 2002 e dall’adesione di Romania e

Ungheria all’area di libera circolazione (2006), circostanza peraltro confermata dai dati mensili relativi

al 2011. Con riferimento all’ipotesi bassa, invece, la consistenza dei flussi stranieri è ulteriormente

Provincia di MONZA E BRIANZA

56

ridotta a 288mila unità all’anno. La ripartizione dei flussi migratori internazionali per area territoriale

evidenzia bene la forte capacità attrattiva delle regioni del Centro-Nord, destinatarie dell’86,4% dei

flussi nazionali, con un peso della Lombardia che giunge al 23%.

Tabella 2.4. – Ipotesi movimento migratorio (MEDIA ANNUA 2011-2020)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

Ip. Alta 1.174 9.846 10.368 16.151 14.518 -36.720 -9.433 -5.116

Ip. Bassa 2.347 4.923 8.294 12.921 13.066 -25.704 -10.376 -1.799

STRANIERI

Ip. Alta 5.468 80.468 130.369 90.743 87.111 34.654 13.931 356.807

Ip. Bassa 3.281 48.281 104.295 72.594 78.399 20.792 12.538 288.618

TOTALE

Ip. Alta 6.642 90.314 140.736 106.894 101.628 -2.066 4.498 351.691

Ip. Bassa 5.628 53.204 112.589 85.515 91.465 -4.912 2.162 286.819

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Per la popolazione italiana, invece, l’ipotesi alta definisce per il periodo 2011-2020 un saldo di circa

5mila unità in meno all’anno, un valore più contenuto rispetto alle 6mila unità in meno del 2010, definito

in considerazione del fatto che l’indebolimento del potenziale di crescita economica di molti paesi

tradizionalmente destinatari dei flussi di migrazione italiani ne riduce notevolmente la capacità

attrattiva. Con riferimento all’ipotesi bassa, invece, la consistenza dei flussi in uscita è ulteriormente

ridotta a 1.400 unità all’anno.

Grafico 2.20. - Ipotesi movimento migratorio (MEDIA ANNUA 2011-2020)

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

L’analisi dei dati per macro-area tuttavia rende chiaramente evidente che l’area di esodo è

rappresentata dalle regioni meridionali, dove i flussi migratori in uscita (37/26mila unità in meno) sono

-100.000

0

100.000

200.000

300.000

400.000

stranieri ipotesi alta stranieri ipotesi bassa italiani ipotesi alta italiani ipotesi bassa

Provincia di MONZA E BRIANZA

57

addirittura superiori ai flussi di stranieri in ingresso (35/21mila in più), determinando un bilancio

migratorio complessivo di 2/5mila unità in meno all’anno. Anche le regioni insulari, con un saldo

migratorio di italiani pari a 9/10mila unità in meno all’anno, rappresentano una area di esodo interno,

ma in questo caso la consistenza dei flussi internazionali in ingresso (14/12mila) è superiore ai flussi di

italiani in uscita, determinando un bilancio di 4/2mila unità in più all’anno. Quasi il 90% dei flussi

migratori di italiani in uscita dalle regioni meridionali e insulari, 41mila su 46mila unità all’anno, sono

intercettati dalle regioni del Centro-Nord, con un ruolo assai rilevante delle regioni del Centro e del

Nord-Est e dalla Lombardia in particolare nel quadrante Nord-Ovest, per la quale si prevede un flusso

in ingresso di 5/10mila unità all’anno.

Tabella 2.5. – Popolazione residente, scenario Istat e CRESME a confronto

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2010 849.636 9.917.714 16.120.067 11.643.194 11.950.322 14.186.373 6.726.486 60.626.442

Scenario Demo/SI

2020

Ip. Alta 940.992 10.945.917 16.905.781 12.469.919 13.012.626 14.105.645 6.708.246 63.202.216

Ip. Bassa 872.587 10.684.434 16.690.389 12.316.702 12.849.659 13.964.988 6.638.967 62.460.705

Variazione

Ip. Alta 10,8% 10,4% 4,9% 7,1% 8,9% -0,6% -0,3% 4,2%

Ip. Bassa 2,7% 7,7% 3,5% 5,8% 7,5% -1,6% -1,3% 3,0%

Scenario ISTAT

2020

Ip. Alta 10.677.548 17.070.028 12.577.928 12.772.459 14.164.455 6.749.141 63.334.011

Ip. Bassa 10.422.476 16.659.079 12.276.767 12.459.460 13.888.540 6.613.305 61.897.151

Variazione

Ip. Alta 7,7% 5,9% 8,0% 6,9% -0,2% 0,3% 4,5%

Ip. Bassa 5,1% 3,3% 5,4% 4,3% -2,1% -1,7% 2,1%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Secondo le due ipotesi di scenario nel periodo 2011-2020 la popolazione residente in Italia confermerà

dinamiche di crescita e, a seconda delle due ipotesi di saldo migratorio, giungerà al 2020 a valori

compresi tra i 63.202.216 ed i 62.460.705 abitanti, pari in termini relativi ad un incremento rispetto alla

popolazione residente a fine 2010 (60.626.442 abitanti) variabile tra il 4,2% dell’ipotesi alta ed il 3%

dell’ipotesi bassa, un tasso di crescita quindi, che seppur rimanendo assai sostenuto, sarà inferiore al

6,5% registrato nell’ultimo decennio 2000-2010.

Le previsioni per la provincia di Monza e della Brianza invece indicano per il 2020 una popolazione

residente compresa tra 873mila e 941mila abitanti, segnando un incremento rispetto al 2010 variabile

tra il 2,7% ed il 10,8%.

I risultati dell’esercizio previsionale elaborato dal CRESME con riferimento alle suddivisioni territoriali

ed alla Lombardia sono sostanzialmente in linea con le ultime previsioni della popolazione pubblicate

Provincia di MONZA E BRIANZA

58

dall’Istat nel mese di dicembre 2011 che per il 2020 definiscono a livello nazionale un ammontare della

popolazione residente complessiva comprese tra i 63.202.216 dell’ipotesi alta ed i 62.460.705

dell’ipotesi bassa, corrispondente in termini relativi ad un incremento oscillante tra il 4,2% ed il 3%,

mentre per la Lombardia il tasso di incremento previsto dall’ISTAT varia tra il 7,7% ed il 5,1%

segnando qualche uno scarto maggiore rispetto alle previsioni del CRESME, da attribuire

essenzialmente ad ipotesi sui flussi migratori più contenute. Con riferimento alle singole aree

territoriali, invece le principali differenze emergono con riferimento alle regioni centrali, con un

incremento previsto dal CRESME compreso tra l’8,9% ed il 7,5% mentre per l’Istat la forchetta è tra

6,9% e 4,3%.

Per la provincia, invece, non è possibile un confronto con scenari alternativi in quanto le previsioni

ISTAT si limitano al dettaglio regionale.

Grafico 2.21. - Variazione della popolazione residente tra 2011 e 2020

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Le dinamiche di crescita saranno determinate essenzialmente dal consistente aumento della

popolazione straniera, sia come apporto diretto derivante dalla conferma di consistenti flussi migratori,

sia con riferimento al saldo naturale positivo determinato da una struttura demografica con netta

prevalenza di giovani in età riproduttiva.

In particolare, nell’ipotesi alta, con saldo migratorio di 357mila stranieri in più all’anno, con riferimento

al quadro nazionale la popolazione straniera passerebbe dagli attuali 4.570.317 residenti, agli

8.312.309 del 2020, segnando un incremento di 3.741.992 unità, pari ad un tasso di crescita

dell’81,9%, confermando quindi un ritmo assai sostenuto ma pari a meno della metà di quello registrato

nell’ultimo decennio. Per la provincia di Monza e della Brianza invece, le previsioni indicano al 2020

una popolazione residente di origine straniera di 135mila contro gli attuali 64mila, definendo un tasso

di incremento del 109%%. L’incremento sarà più rilevante nelle regioni meridionali (123%) e insulari

-4%

-2%

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

Cresme ipotesi alta Cresme ipotesi bassa Istat Ipotesi alta Istat ipotesi bassa

Provincia di MONZA E BRIANZA

59

(115%), dove però il fenomeno risulta più recente e la presenza di popolazione straniera assai meno

consistente. In ogni caso i tassi di incremento previsti sono pari a circa la metà di quelli registrati

nell’ultimo decennio.

La popolazione italiana, invece, sempre nell’ipotesi alta, con saldo migratorio negativo di 5.100 unità in

meno all’anno, comincerà ad evidenziare una lieve riduzione, da attribuire solo in minima parte alla

consistenza dei flussi migratori in uscita. Le previsioni per il 2020 infatti indicano un ammontare della

popolazione italiana pari a 54.889.908 unità, segnando rispetto ai livelli attuali (56.056.125 residenti),

un calo netto di 54.889.908 unità (-2,1%). Gran parte di questo calo dipenderà dal netto

peggioramento del bilancio naturale da far risalire al processo di invecchiamento della struttura

demografica, ma con riferimento alle aree territoriali, giocheranno un ruolo decisivo anche i flussi

migratori interni da Sud a Nord. Nelle regioni meridionali, infatti, le previsioni per la popolazione italiana

indicano un calo del -4,5% mentre per le Isole il calo previsto è del -3,4%.

Tabella 2.6. – Popolazione italiana residente (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

2002 756.219 8.730.138 14.482.146 10.339.595 10.582.246 13.820.523 6.547.187 55.771.697

2010 785.436 8.853.267 14.522.678 10.442.313 10.797.265 13.747.140 6.546.729 56.056.125

2015 799.029 8.863.506 14.424.366 10.480.832 10.768.391 13.479.520 6.454.554 55.607.663

2020 806.295 8.823.983 14.259.128 10.493.068 10.688.754 13.126.696 6.322.262 54.889.908

Variazione percentuale

2002-2010 3,9% 1,4% 0,3% 1,0% 2,0% -0,5% 0,0% 0,5%

2011-2015 1,7% 0,1% -0,7% 0,4% -0,3% -1,9% -1,4% -0,8%

2016-2020 0,9% -0,4% -1,1% 0,1% -0,7% -2,6% -2,0% -1,3%

2011-2020 2,7% -0,3% -1,8% 0,5% -1,0% -4,5% -3,4% -2,1%

STRANIERI

2002 19.407 378.507 550.939 427.592 381.190 127.076 62.576 1.549.373

2010 64.200 1.064.447 1.597.389 1.200.881 1.153.057 439.233 179.757 4.570.317

2015 99.359 1.593.048 2.218.539 1.669.541 1.740.129 710.833 283.514 6.622.556

2020 134.697 2.121.934 2.646.653 1.976.851 2.323.872 978.949 385.984 8.312.309

Variazione percentuale

2002-2010 230,8% 181,2% 189,9% 180,8% 202,5% 245,6% 187,3% 195,0%

2011-2015 54,8% 49,7% 38,9% 39,0% 50,9% 61,8% 57,7% 44,9%

2016-2020 35,6% 33,2% 19,3% 18,4% 33,5% 37,7% 36,1% 25,5%

2011-2020 109,8% 99,3% 65,7% 64,6% 101,5% 122,9% 114,7% 81,9%

Incidenza su popolazione complessiva

2002 2,5% 4,2% 3,7% 4,0% 3,5% 0,9% 0,9% 2,7%

2010 7,6% 10,7% 9,9% 10,3% 9,6% 3,1% 2,7% 7,5%

2015 11,1% 15,2% 13,3% 13,7% 13,9% 5,0% 4,2% 10,6%

2020 14,3% 19,4% 15,7% 15,9% 17,9% 6,9% 5,8% 13,2%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

60

Per la provincia di Monza e Brianza invece, destinataria di consistenti flussi provenienti da altre aree

del Paese e dalle aree di vecchia urbanizzazione dell’area metropolitana milanese, la si prevede una

crescita del 2,7%.

Il differenziale di crescita tra popolazione italiana e straniera determinerà un sostanziale incremento del

tasso di incidenza della popolazione straniera sul totale, passando, a livello nazionale, dall’attuale

7,5% al 13,2% del 2020. La presenza straniera sarà più rilevante nelle regioni centro-settentrionali,

toccando il 17,9% della popolazione complessiva al Centro e sfiorando il 16% nelle regioni del Nord,

per giungere al 19,4% in Lombardia ed al 14,3% nella provincia di Monza e della Brianza, mentre sarà

del 6,9% al Sud e del 5,8% nelle Isole.

Grafico 2.22. - Incidenza popolazione straniera sul totale

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

2.2.1. L’invecchiamento della struttura demografica

Il processo di invecchiamento della struttura demografica, cioè l’aumento della componente anziana in

rapporto alla popolazione complessiva, è un fenomeno che caratterizza, in maniera più o meno

marcata, tutti i Paesi ad industrializzazione matura. Dipende essenzialmente da due fattori, il primo di

natura strutturale, da porre in relazione alla dinamica delle nascite, che con fasi alterne di crescita e

contrazione ha segnato una impronta indelebile nella struttura demografica; l’altro di natura

ambientale, effetto del progresso scientifico e del miglioramento delle condizioni di salute della

popolazione, tutti fattori che, aumentando la permanenza in vita degli anziani, tendono ad amplificare

gli squilibri generazionali della struttura demografica.

La struttura per età della popolazione infatti, porta chiaramente impresse le ferite dei due conflitti

mondiali, non tanto come perdite di vite umane, quanto, come forte contrazione del numero di nascite,

2,5

%

4,2

%

3,7

%

4,0

%

3,5

%

0,9

%

0,9

%

2,7

% 7

,6%

10,7

%

9,9

%

10,3

%

9,6

%

3,1

%

2,7

% 7

,5%

11,1

%

15,2

%

13,3

%

13,7

%

13,9

%

5,0

%

4,2

%

10,6

%

14,3

%

19,4

%

15,7

%

15,9

%

17,9

%

6,9

%

5,8

%

13,2

%

0%

5%

10%

15%

20%

2002 2010 2015 2020

Provincia di MONZA E BRIANZA

61

evidenziando un netto assottigliamento delle generazioni nate in quegli anni, ma mostra altrettanto

chiaramente le successive fasi di prosperità e benessere che, soprattutto nel corso degli anni ’60,

hanno determinato l’eccezionale incremento del numero di nascite, toccando nel 1964 il picco di 2,7

figli per donna.

Dall’inizio degli anni ’70, tuttavia, il boom demografico ha segnato una netta inversione di rotta,

evidenziando una progressiva e sempre più marcata riduzione del numero di nascite, fino a giungere al

valore attuale di 1,4 figli per donna, assai al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni.

I fenomeni demografici attuali quindi, nella loro componente strutturale, rappresentano il processo

evolutivo di vicende che hanno radici nel passato, la cui interazione con i fenomeni contingenti

determina gli scenari futuri.

È in quest’ottica che va letto e interpretato il processo di invecchiamento strutturale della popolazione,

che solo in parte scaturisce dal consistente incremento delle prospettive di sopravvivenza degli

anziani. L’analisi della struttura per età della popolazione italiana al 2002 mostra con chiarezza sia la

forte consistenza delle generazioni dei trentenni e dei quarantenni, cioè le generazioni nate durante il

baby-boom degli anno ’60, sia la forte consistenza delle generazioni con età compresa tra 65 e 74

anni, cioè delle generazioni nate tra il primo ed il secondo conflitto mondiale. Questo assetto strutturale

spiega sia l’incremento del numero delle nuove famiglie che ha caratterizzato l’ultima fase espansiva,

sia il crescente peso delle generazioni anziane, che tra il 2002 ed il 2010 ha segnato una forte

accelerazione in relazione all’avanzamento nella classe di età successiva delle generazioni nate

durante le due guerre.

Provincia di MONZA E BRIANZA

62

Tabella 2.7. – Popolazione residente per età (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

GIOVANI (0-14)

2002 103.235 1.133.479 1.916.300 1.397.988 1.423.826 2.347.627 1.062.397 8.148.138

2010 110.248 1.183.704 2.188.366 1.613.100 1.602.355 2.137.894 971.507 8.513.222

2015 109.147 1.168.190 2.251.475 1.670.840 1.690.466 2.037.075 942.089 8.591.945

2020 104.118 1.115.709 2.241.220 1.662.556 1.724.450 1.923.261 900.384 8.451.871

Incidenza su popolazione complessiva

2002 13,7% 13,0% 12,7% 13,0% 13,0% 16,8% 16,1% 14,2%

2010 14,0% 13,4% 13,6% 13,9% 13,4% 15,1% 14,4% 14,0%

2015 13,7% 13,2% 13,5% 13,8% 13,5% 14,4% 14,0% 13,8%

2020 12,9% 12,6% 13,3% 13,3% 13,3% 13,6% 13,4% 13,4%

ETA' LAVORATIVA (15-64)

2002 521.900 5.911.872 10.075.123 7.188.732 7.274.721 9.311.487 4.421.540 38.271.603

2010 512.099 5.699.621 10.463.146 7.578.890 7.778.316 9.498.550 4.492.781 39.811.683

2015 508.288 5.565.542 10.680.897 7.851.367 8.068.987 9.383.492 4.433.099 40.417.842

2020 510.832 5.524.875 10.895.866 8.095.912 8.448.843 9.264.843 4.369.519 41.074.983

Incidenza su popolazione complessiva

2002 69,0% 67,7% 67,0% 66,8% 66,4% 66,8% 66,9% 66,8%

2010 65,2% 64,4% 64,9% 65,1% 65,1% 67,0% 66,8% 65,7%

2015 63,6% 62,8% 64,2% 64,6% 64,5% 66,1% 65,8% 64,9%

2020 63,4% 62,6% 64,5% 64,9% 64,9% 65,7% 65,1% 65,0%

ANZIANI (65 e più)

2002 131.084 1.684.787 3.041.662 2.180.467 2.264.889 2.288.485 1.125.826 10.901.329

2010 163.089 1.969.942 3.468.555 2.451.204 2.569.651 2.549.929 1.262.198 12.301.537

2015 181.594 2.129.774 3.710.533 2.628.166 2.749.067 2.769.786 1.362.880 13.220.432

2020 191.345 2.183.400 3.768.695 2.711.451 2.839.333 2.917.541 1.438.343 13.675.363

Incidenza su popolazione complessiva

2002 17,3% 19,3% 20,2% 20,3% 20,7% 16,4% 17,0% 19,0%

2010 20,8% 22,3% 21,5% 21,1% 21,5% 18,0% 18,8% 20,3%

2015 22,7% 24,0% 22,3% 21,6% 22,0% 19,5% 20,2% 21,2%

2020 23,7% 24,7% 22,3% 21,7% 21,8% 20,7% 21,4% 21,6%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

63

Tabella 2.8. – Popolazione straniera residente per età (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

GIOVANI (0-14)

2002 3.935 81.268 115.414 89.576 70.599 21.721 11.492 308.802

2010 12.984 226.910 327.945 242.938 197.576 64.718 29.402 862.579

2015 19.289 319.606 430.461 319.041 296.087 109.614 46.753 1.201.956

2020 25.191 403.068 497.017 362.307 391.031 155.946 63.742 1.470.043

Incidenza su popolazione complessiva

2002 20,3% 21,5% 20,9% 20,9% 18,5% 17,1% 18,4% 19,9%

2010 20,2% 21,3% 20,5% 20,2% 17,1% 14,7% 16,4% 18,9%

2015 19,4% 20,1% 19,4% 19,1% 17,0% 15,4% 16,5% 18,1%

2020 18,7% 19,0% 18,8% 18,3% 16,8% 15,9% 16,5% 17,7%

ETA' LAVORATIVA (15-64)

2002 15.149 289.120 421.604 329.026 297.520 100.836 49.044 1.198.030

2010 50.186 816.996 1.234.908 932.256 923.277 364.434 146.010 3.600.885

2015 78.120 1.235.967 1.731.115 1.305.122 1.386.425 581.949 229.124 5.233.735

2020 105.868 1.651.877 2.065.598 1.541.578 1.831.478 786.701 308.611 6.533.966

Incidenza su popolazione complessiva

2002 78,1% 76,4% 76,5% 76,9% 78,1% 79,4% 78,4% 77,3%

2010 78,2% 76,8% 77,3% 77,6% 80,1% 83,0% 81,2% 78,8%

2015 78,6% 77,6% 78,0% 78,2% 79,7% 81,9% 80,8% 79,0%

2020 78,6% 77,8% 78,0% 78,0% 78,8% 80,4% 80,0% 78,6%

ANZIANI (65 e più)

2002 323 8.119 13.921 8.990 13.071 4.519 2.040 42.541

2010 1.030 20.541 34.536 25.687 32.204 10.081 4.345 106.853

2015 1.950 37.475 56.963 45.378 57.617 19.270 7.637 186.865

2020 3.638 66.989 84.038 72.966 101.363 36.302 13.631 308.300

Incidenza su popolazione complessiva

2002 1,7% 2,1% 2,5% 2,1% 3,4% 3,6% 3,3% 2,7%

2010 1,6% 1,9% 2,2% 2,1% 2,8% 2,3% 2,4% 2,3%

2015 2,0% 2,4% 2,6% 2,7% 3,3% 2,7% 2,7% 2,8%

2020 2,7% 3,2% 3,2% 3,7% 4,4% 3,7% 3,5% 3,7%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

64

Tabella 2.9.– Incidenza popolazione straniera residente per età (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

GIOVANI (0-14)

2002 3,8% 7,2% 6,0% 6,4% 5,0% 0,9% 1,1% 3,8%

2010 11,8% 19,2% 15,0% 15,1% 12,3% 3,0% 3,0% 10,1%

2015 17,7% 27,4% 19,1% 19,1% 17,5% 5,4% 5,0% 14,0%

2020 24,2% 36,1% 22,2% 21,8% 22,7% 8,1% 7,1% 17,4%

ETA' LAVORATIVA (15-64)

2002 2,9% 4,9% 4,2% 4,6% 4,1% 1,1% 1,1% 3,1%

2010 9,8% 14,3% 11,8% 12,3% 11,9% 3,8% 3,2% 9,0%

2015 15,4% 22,2% 16,2% 16,6% 17,2% 6,2% 5,2% 12,9%

2020 20,7% 29,9% 19,0% 19,0% 21,7% 8,5% 7,1% 15,9%

ANZIANI (65 e più)

2002 0,2% 0,5% 0,5% 0,4% 0,6% 0,2% 0,2% 0,4%

2010 0,6% 1,0% 1,0% 1,0% 1,3% 0,4% 0,3% 0,9%

2015 1,1% 1,8% 1,5% 1,7% 2,1% 0,7% 0,6% 1,4%

2020 1,9% 3,1% 2,2% 2,7% 3,6% 1,2% 0,9% 2,3%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Nel dettaglio della provincia di Monza e della Brianza, tra 2002 e 2010, mentre l’onda dei baby-

boomers lasciando il posto alle meno consistenti generazioni successive determinava un calo netto

della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di quasi 10mila unità, la popolazione anziana (64 anni

e più) aumentava di quasi 32mila unità.

Provincia di MONZA E BRIANZA

65

Grafico 2.23. - Incidenza popolazione straniera su popolazione complessiva

GIOVANI (meno DI 15 anni)

ETA’ LAVORATIVA (15-64 anni)

ANZIANI (65 anni e più)

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Italia

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Italia

0% 1% 1% 2% 2% 3% 3% 4% 4%

MONZA-BRIANZA

Lombardia

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Italia

2002 2010 2015 2020

Provincia di MONZA E BRIANZA

66

Il processo evolutivo della struttura per età della popolazione italiana residente in provincia di Monza e

della Brianza emerge con chiarezza dall’analisi di alcuni indicatori che segnano un aumento dell’età

media che dai 41,6 anni del 2002 passa ai 43,6 del 2010, mentre l’indice di dipendenza degli anziani,

che misura l’incidenza della popolazione con oltre 64 anni su quella in età lavorativa (15-64 anni),

passa dal 25,1% al 31,8%. L’indice di dipendenza dei giovani, che rappresenta l’incidenza della

popolazione con meno di 15 anni su quella in età lavorativa (15-64 anni), invece, tra il 2002 ed il 2010

è passato dal 28,5% al 21,5%. La combinazione dei due fattori ha determinato un netto peggioramento

dell’indice generale di dipendenza strutturale (giovani e anziani su popolazione in età lavorativa), che

tra il 2002 ed il 2010 passa dal 44,9% al 53,4%.

Tabella 2.10. – Età media per provenienza (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

2002 41,6 42,7 43,7 43,6 43,5 39,0 39,7 42,0

2010 43,6 44,6 45,4 45,2 45,1 41,4 42,0 43,9

2015 44,8 45,5 46,3 45,9 45,9 42,8 43,4 45,0

2020 45,7 46,3 46,9 46,6 46,6 44,2 44,6 45,7

STRANIERI

2002 29,0 29,1 29,4 28,9 31,1 31,6 31,9 30,0

2010 30,3 30,3 30,6 30,7 32,4 33,2 32,3 31,4

2015 31,6 31,6 31,9 32,1 33,4 33,9 33,0 32,6

2020 32,9 33,0 32,9 33,4 34,6 35,0 34,0 33,6

POPOLAZIONE TOTALE

2002 41,3 42,2 43,2 43,0 43,0 38,9 39,7 41,7

2010 42,6 43,0 44,0 43,7 43,9 41,2 41,8 43,0

2015 43,3 43,4 44,4 44,0 44,2 42,4 42,9 43,6

2020 43,9 43,7 44,7 44,5 44,5 43,5 44,0 44,0

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Il fenomeno, anche se in maniera e intensità diversa, ha interessato tutte le aree territoriali e, peraltro,

lo scenario previsionale, dimostra che si tratta di una tendenza destinata a protrarsi nel tempo. Tra il

2010 ed il 2020 infatti, nella provincia di Monza e della Brianza ci saranno 28mila italiani anziani in più,

mentre i residenti in età lavorativa saranno 1.200 in meno, con una ulteriore riduzione di giovani al di

sotto dei 15 anni pari a poco meno di oltre 6mila unità. L’età media della popolazione italiana quindi

passerà dagli attuali 43,6 anni ai 45,7 del 2020, con un indice di dipendenza degli anziani che giungerà

al 37,5% ed un indice di dipendenza generale del 57,8%.

Provincia di MONZA E BRIANZA

67

Tabella 2.11. - Indice di dipendenza strutturale per provenienza (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

2002 44,9% 47,7% 50,0% 50,7% 51,7% 50,0% 49,7% 50,4%

2010 53,4% 55,3% 57,4% 57,1% 57,5% 50,5% 50,6% 54,8%

2015 57,2% 59,3% 61,2% 60,1% 61,1% 53,1% 53,5% 58,0%

2020 57,8% 59,7% 61,5% 60,1% 61,5% 54,8% 55,7% 58,9%

STRANIERI

2002 28,1% 30,9% 30,7% 30,0% 28,1% 26,0% 27,6% 29,3%

2010 27,9% 30,3% 29,4% 28,8% 24,9% 20,5% 23,1% 26,9%

2015 27,2% 28,9% 28,2% 27,9% 25,5% 22,1% 23,7% 26,5%

2020 27,2% 28,5% 28,1% 28,2% 26,9% 24,4% 25,1% 27,2%

POPOLAZIONE TOTALE

2002 50,8% 46,9% 49,2% 49,8% 50,7% 49,8% 49,5% 49,8%

2010 51,1% 52,2% 54,1% 53,6% 53,6% 49,4% 49,7% 52,3%

2015 53,2% 53,7% 55,8% 54,8% 55,0% 51,2% 52,0% 54,0%

2020 52,6% 52,5% 55,2% 54,0% 54,0% 52,2% 53,5% 53,9%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Il consistente apporto di popolazione immigrata italiana e straniera, quindi, prevalentemente costituita

da giovani in età da lavoro, rappresenta un elemento imprescindibile nell’ottica del riequilibrio dei vuoti

generazionali che caratterizzano la popolazione italiana. Già tra il 2002 ed il 2010 i fenomeni migratori

hanno operato un sostanziale riequilibrio in tal senso, 35mila dei quasi 45mila stranieri in più residenti

in provincia di Monza e della Brianza, infatti, avevano un età compresa tra 15 e 64 anni ed altri 9mila

una età inferiore ai 15 anni.

L’età media della popolazione straniera residente era di 29 anni nel 2002 e di 30,3 nel 2010, con un

indice di dipendenza strutturale generale che dal 28,1% del 2002 è passato al 27,9% nel 2010 ed un

indice di dipendenza degli anziani fermo al 2,14%.

Con riferimento allo scenario previsionale, nell’ipotesi alta (poco meno di 5.500 stranieri in più all’anno)

l’aumento di popolazione straniera in età lavorativa tra 2011 e 2020 ammonterebbe a quasi 56mila

individui e altri 12mila avrebbe una età inferiore a 15 anni, mentre l’incremento degli anziani con più di

64 anni ammonterebbe a circa 2.600 unità. Secondo tale ipotesi l’età media della popolazione

passerebbe dagli attuali 30,3 anni ai 32,9 anni del 2020, mentre l’indice di dipendenza strutturale

resterebbe invariato al 27% e quello di dipendenza degli anziani giungerebbe al 3,4%. Sebbene la

progressiva permanenza determini anche per la popolazione straniera una tendenza all’innalzamento

dell’età media, il differenziale rispetto alle cifre che caratterizzano la popolazione italiana resta ben

Provincia di MONZA E BRIANZA

68

evidente e la cifra di 5.500 stranieri in più all’anno sembra in grado di garantire un sostanziale equilibrio

generazionale, almeno fino all’orizzonte temporale del 2020.

L’età media della popolazione complessiva, infatti, che tra 2002 e 2010 è passata da 41,3 a 42,6 anni,

al 2020 passerebbe a 43,9 anni, 1,8 anni in meno dell’età media calcolata sulla sola popolazione

italiana.

In tale scenario l’incidenza della popolazione straniera sul totale passerebbe dall’attuale 7,6% al 14,3%

del 2020, toccando valori assai più rilevanti nelle classi di età più giovani, che vanno dal 19,5% delle

persone di età inferiore a 15 anni, al 17,2% di quelle con età compresa tra 15 e 64 anni, mentre tra gli

ultrasessantacinquenni l’incidenza sarà del 1,9%.

In definitiva, grazie alla capacità di attrarre, oltre a consistenti flussi migratori internazionali, anche le

migrazioni interne con particolare riferimento ai giovani, le aree del Centro-Nord ed in particolare la

provincia di Monza e della Brianza, sembrano maggiormente in grado di arginare il processo di

invecchiamento strutturale. Le regioni meridionali e insulari invece, meno attrattive rispetto ai flussi

stranieri e fortemente tributarie di giovani in età lavorativa, nel prossimo decennio vedranno perdere la

posizione di vantaggio determinata da un livello di natalità tradizionalmente più elevato.

Tabella 2.12. – Indice di dipendenza dei giovani per provenienza (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

2002 28,5% 19,2% 18,7% 19,1% 19,4% 25,3% 24,0% 21,1%

2010 21,5% 20,8% 20,2% 20,6% 20,5% 22,7% 21,7% 21,1%

2015 21,5% 21,0% 20,3% 20,6% 20,9% 21,9% 21,3% 21,0%

2020 20,4% 20,2% 19,8% 19,8% 20,2% 20,8% 20,6% 20,2%

STRANIERI

2002 26,0% 28,1% 27,4% 27,2% 23,7% 21,5% 23,4% 25,8%

2010 25,9% 27,8% 26,6% 26,1% 21,4% 17,8% 20,1% 24,0%

2015 24,7% 25,9% 24,9% 24,4% 21,4% 18,8% 20,4% 23,0%

2020 23,8% 24,4% 24,1% 23,5% 21,4% 19,8% 20,7% 22,5%

POPOLAZIONE TOTALE

2002 21,8% 19,6% 19,0% 19,4% 19,6% 25,2% 24,0% 21,3%

2010 21,9% 21,6% 20,9% 21,3% 20,6% 22,5% 21,6% 21,4%

2015 21,9% 21,9% 21,1% 21,3% 21,0% 21,7% 21,3% 21,3%

2020 21,0% 21,2% 20,6% 20,5% 20,4% 20,8% 20,6% 20,6%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

69

Tabella 2.13. – Indice di dipendenza degli anziani per provenienza (IPOTESI ALTA)

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

ITALIANI

2002 25,1% 28,5% 31,4% 31,7% 32,3% 24,8% 25,7% 29,3%

2010 31,8% 34,6% 37,2% 36,5% 37,0% 27,8% 28,9% 33,7%

2015 35,7% 38,3% 40,8% 39,5% 40,3% 31,3% 32,2% 37,0%

2020 37,5% 39,5% 41,7% 40,3% 41,4% 34,0% 35,1% 38,7%

STRANIERI

2002 2,1% 2,8% 3,3% 2,7% 4,4% 4,5% 4,2% 3,6%

2010 2,1% 2,5% 2,8% 2,8% 3,5% 2,8% 3,0% 3,0%

2015 2,5% 3,0% 3,3% 3,5% 4,2% 3,3% 3,3% 3,6%

2020 3,4% 4,1% 4,1% 4,7% 5,5% 4,6% 4,4% 4,7%

POPOLAZIONE TOTALE

2002 29,0% 27,3% 30,2% 30,3% 31,1% 24,6% 25,5% 28,5%

2010 29,2% 30,5% 33,2% 32,3% 33,0% 26,8% 28,1% 30,9%

2015 31,3% 31,9% 34,7% 33,5% 34,1% 29,5% 30,7% 32,7%

2020 31,6% 31,4% 34,6% 33,5% 33,6% 31,5% 32,9% 33,3%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

2.2.2. Dinamica delle famiglie e domanda primaria

La previsione dello scenario demografico costituisce la base di calcolo per la stima delle

famiglie/alloggio2, il vero obiettivo per la valutazione dell'andamento della domanda primaria e lo studio

del mercato immobiliare.

La stima del numero di famiglie/alloggio, infatti, muove dai risultati dell’ipotesi previsionale sulla

popolazione residente per classe di età ed in base ai dati censuari ed alle successive pubblicazioni dei

dati anagrafici annuali, definisce sia la quota di popolazione residente in famiglia, sia la percentuale di

residenti in famiglia membri di riferimento di una famiglia, giungendo a calcolare dei coefficienti di

propensione alla formazione di una famiglia per classe di età decennale che applicati ai risultati dello

scenario demografico, definiscono l'andamento del numero di famiglie/alloggio nello scenario

previsionale.

2 La stima del CRESME considera la famiglia/alloggio, cioè un gruppo di individui stabilmente residenti nella stessa

abitazione, una definizione in linea con quella censuaria e più adatta a descrivere le dinamiche della domanda abitativa. Il

dato ISTAT, invece, derivando da dati di fonte anagrafica, è condizionato sia dalle operazioni di verifica post censuaria, sia

dal consistente numero di iscrizioni di popolazione straniera, in gran parte contabilizzata come famiglia monocomponente

indipendentemente dalla reale condizione alloggiativa.

Provincia di MONZA E BRIANZA

70

Partendo dal dato di base quindi, il risultato dell'esercizio previsionale giunge a definire un numero di

famiglie che passerebbe dalle attuali 354mila alle 418mila del 2020, ma considerando la rilevante

consistenza di popolazione straniera e la diffusa abitudine a condividere la medesima abitazione o a

risiedere presso l’abitazione del datore di lavoro da parte di colf e badanti, con riferimento alla

famiglia/alloggio intesa come unità minima della domanda abitativa, il CRESME stima una dinamica

che va dalle attuali 345mila, per giungere nell’ipotesi alta a 405mila nel 2020, maturando nell’intero

periodo 2011-2020 un differenziale netto di circa 60mila famiglie/alloggio, pari a 6mila famiglie/alloggio

in più l’anno.

Con riferimento alle aree territoriali la previsione indica una crescita media annua delle

famiglie/alloggio pari a 64.974 unità nelle regioni del Nord-Ovest, a 64.019 unità nelle regioni del Nord-

Est, a 59.570 nelle regioni del Centro, a 31.643 nel Sud ed a 17.865 nelle Isole. In termini relativi la

crescita sarà più sostenuta nelle regioni del Nord-Est (13,2%), del Centro (12,3%) e del Nord-Ovest

(9,3%), mentre sarà più contenuta al Sud (6,0%) e nelle Isole (6,7%). La Lombardia rappresenterà una

delle regioni più dinamiche, rappresentando circa l’80% della domanda prevista per il Nord-Ovest,

quasi 52mila famiglie/alloggio delle 65mila previste per l’intera macro-area, con un incremento relativo

del 12,5%. La provincia di Monza e della Brianza, peraltro, costituirà oltre un decimo della domanda

complessiva regionale (12%), con un incremento complessivo nel decennio pari al 17,4%.

Tabella 2.14. – Numero di famiglie e numero medio componenti secondo le statistiche ufficiali

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2001 * 296.554 3.652.954 6.217.200 4.238.787 4.235.422 4.748.274 2.370.993 21.810.676

2003 310.411 3.858.736 6.556.419 4.468.831 4.467.299 4.922.048 2.461.505 22.876.102

2004 316.769 3.955.656 6.684.245 4.560.840 4.526.255 5.021.908 2.517.356 23.310.604

2005 322.428 4.016.233 6.761.399 4.632.503 4.597.421 5.059.667 2.549.380 23.600.370

2006 329.517 4.072.207 6.834.553 4.705.759 4.672.812 5.110.364 2.583.922 23.907.410

2007 336.465 4.132.818 6.931.523 4.794.892 4.768.768 5.174.432 2.612.870 24.282.485

2008 342.923 4.203.176 7.029.432 4.879.206 4.856.608 5.235.016 2.640.938 24.641.200

2009 347.858 4.249.155 7.090.689 4.935.998 4.924.601 5.289.771 2.663.983 24.905.042

2010 353.746 4.306.626 7.166.894 4.990.318 4.986.229 5.327.794 2.704.558 25.175.793

Numero medio componenti

2001 * 2,57 2,45 2,38 2,49 2,55 2,92 2,77 2,59

2003 2,52 2,38 2,31 2,42 2,47 2,84 2,69 2,52

2004 2,50 2,36 2,29 2,40 2,46 2,79 2,64 2,49

2005 2,48 2,35 2,29 2,38 2,44 2,78 2,61 2,48

2006 2,46 2,33 2,27 2,37 2,45 2,75 2,57 2,46

2007 2,44 2,32 2,26 2,35 2,43 2,72 2,55 2,44

2008 2,42 2,31 2,25 2,34 2,41 2,69 2,53 2,42

2009 2,41 2,30 2,25 2,33 2,40 2,67 2,51 2,41

2010 2,38 2,28 2,23 2,31 2,37 2,65 2,48 2,39

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

71

Tabella 2.15. – Numero di famiglie/alloggio

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2001 * 296.554 3.652.954 6.217.200 4.238.787 4.235.422 4.748.274 2.370.993 21.810.676

2001 296.839 3.655.711 6.223.833 4.243.035 4.240.007 4.753.538 2.373.728 21.834.141

2002 300.248 3.688.813 6.303.450 4.293.996 4.295.043 4.816.695 2.406.539 22.115.723

2003 306.196 3.774.473 6.451.388 4.393.495 4.397.854 4.897.379 2.450.228 22.590.344

2004 311.647 3.851.291 6.558.182 4.472.852 4.446.238 4.992.521 2.505.193 22.974.986

2005 316.860 3.901.480 6.625.582 4.537.030 4.511.086 5.028.849 2.536.621 23.239.168

2006 323.392 3.948.828 6.691.462 4.604.005 4.578.835 5.078.631 2.570.889 23.523.822

2007 329.585 3.996.957 6.773.350 4.681.115 4.660.346 5.136.551 2.597.282 23.848.644

2008 335.320 4.054.518 6.858.504 4.753.710 4.736.618 5.192.821 2.623.493 24.165.146

2009 339.777 4.090.253 6.911.989 4.804.935 4.797.089 5.244.044 2.645.263 24.403.320

2010 344.839 4.135.029 6.979.438 4.854.094 4.852.240 5.278.581 2.684.198 24.648.551

Numero medio componenti

2001 * 2,57 2,45 2,38 2,49 2,55 2,92 2,77 2,59

2001

2002 2,57 2,45 2,37 2,48 2,53 2,89 2,73 2,57

2003 2,56 2,44 2,34 2,46 2,51 2,85 2,70 2,55

2004 2,54 2,42 2,34 2,45 2,51 2,81 2,65 2,53

2005 2,53 2,41 2,33 2,44 2,49 2,79 2,62 2,51

2006 2,50 2,40 2,32 2,42 2,50 2,76 2,59 2,50

2007 2,49 2,40 2,32 2,41 2,48 2,74 2,57 2,49

2008 2,39 2,39 2,31 2,40 2,47 2,72 2,55 2,47

2009 2,47 2,39 2,30 2,39 2,46 2,69 2,53 2,46

2010 2,44 2,37 2,29 2,37 2,44 2,68 2,50 2,44

Incidenza sul numero di famiglie anagrafiche

2001 * 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

2003 98,6% 97,8% 98,4% 98,3% 98,4% 99,5% 99,5% 98,8%

2004 98,4% 97,4% 98,1% 98,1% 98,2% 99,4% 99,5% 98,6%

2005 98,3% 97,1% 98,0% 97,9% 98,1% 99,4% 99,5% 98,5%

2006 98,1% 97,0% 97,9% 97,8% 98,0% 99,4% 99,5% 98,4%

2007 98,0% 96,7% 97,7% 97,6% 97,7% 99,3% 99,4% 98,2%

2008 97,8% 96,5% 97,6% 97,4% 97,5% 99,2% 99,3% 98,1%

2009 97,7% 96,3% 97,5% 97,3% 97,4% 99,1% 99,3% 98,0%

2010 97,5% 96,0% 97,4% 97,3% 97,3% 99,1% 99,2% 97,9%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

72

Tabella 2.16. – Numero di famiglie/alloggio nello scenario previsionale

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2010 344.839 4.135.029 6.979.438 4.854.094 4.852.240 5.278.581 2.684.198 24.648.551

2015 377.940 4.413.069 7.352.423 5.196.465 5.173.802 5.466.828 2.796.391 25.985.909

2020 404.720 4.653.613 7.629.180 5.494.279 5.447.943 5.595.006 2.862.852 27.029.260

Variazione in valore assoluto

2011-2015 33.101 278.040 372.985 342.371 321.562 188.247 112.193 1.337.358

2016-2020 26.780 240.544 276.757 297.814 274.141 128.178 66.461 1.043.351

2011-2020 59.881 518.584 649.742 640.185 595.703 316.425 178.654 2.380.709

Media annua

2011-2015 6.620 55.608 74.597 68.474 64.312 37.649 22.439 267.472

2016-2020 5.356 48.109 55.351 59.563 54.828 25.636 13.292 208.670

2011-2020 5.988 51.858 64.974 64.019 59.570 31.643 17.865 238.071

Valore percentuale

2011-2015 9,6% 6,7% 5,3% 7,1% 6,6% 3,6% 4,2% 5,4%

2016-2020 7,1% 5,5% 3,8% 5,7% 5,3% 2,3% 2,4% 4,0%

2011-2020 17,4% 12,5% 9,3% 13,2% 12,3% 6,0% 6,7% 9,7%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Tabella 2.17. – Variazione media annua del numero di famiglie alloggio nella serie storica e nello scenario

previsionale

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

1971-1981 38.714 60.290 54.026 55.579 66.050 29.172 265.116

1981-1991 20.827 23.219 26.043 28.285 32.889 17.230 127.667

1991-2001 36.289 47.150 46.544 37.802 38.970 19.702 190.167

2001-2010 52.628 83.214 67.173 67.338 57.894 34.193 309.812

2011-2020 5.988 51.858 64.974 64.019 59.570 31.643 17.865 238.071

2011-2015 6.620 55.608 74.597 68.474 64.312 37.649 22.439 267.472

2016-2020 5.356 48.109 55.351 59.563 54.828 25.636 13.292 208.670

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Dal punto di vista della consistenza della domanda, quindi, sebbene sia confermata una rilevante

crescita, nell’ipotesi alta per la provincia di Monza e della Brianza si prevede un tasso di incremento

sensibilmente inferiore a quello registrato nell’ultimo periodo 2001 e 2010. I rilevanti flussi migratori

infatti, saranno in grado di bilanciare gli effetti del processo di invecchiamento di una struttura per età

segnata dal calo delle nascite successivo al boom degli anni ’60, che pertanto risente in maniera

significativa del defluire dell'onda dei 35/40enni, con conseguente attenuazione della crescita del

numero di famiglie autoctone.

Provincia di MONZA E BRIANZA

73

Grafico 2.24. - Variazione media annua del numero di famiglie/alloggio

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Peraltro, rispetto alla precedente edizione del rapporto gli scenari della domanda hanno visto un lieve

ritocco, passando dalle 6mila famiglie/alloggio l’anno previste per il periodo 2011-2020, alle 5.988

previste nel presente rapporto. All’origine della rivalutazione la pubblicazione dei dati ufficiali sul

bilancio demografico dell’ISTAT per il 2010 con riferimento alla popolazione complessiva ed a quella di

origine straniera, dal quale è stato possibile valutare, contrariamente a quanto previsto nella

precedente edizione del rapporto, un nuovo incremento dei flussi migratori. La vecchia previsione,

peraltro, poteva contare sul solo dato complessivo relativo alla popolazione totale al 2010, operando

una stima sia della popolazione straniera, sia della relativa distribuzione per età per la popolazione

italiana e straniera. La stima attuale, invece, risulta molto più accurata, assumendo il 2010 come anno

base e disponendo delle informazioni complete sul movimento demografico e sulla struttura per età

della popolazione, oltre al dato aggiornato sulla popolazione complessiva riferito a settembre 2011.

Grafico 2.25. - Variazione media annua del numero di famiglie/alloggio

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

1971-1981 1981-1991 1991-2001 2001-2010 2011-2020

5.988

6.620

5.356

3.046

3.749

2.343

6.244

5.271

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

2001-2010 2011-2020 2011-2015 2016-2020

Famiglie/alloggio (Ip. ALTA) Famiglie/alloggio (Ip. BASSA) Serie anagrafica Famiglie/alloggio

Provincia di MONZA E BRIANZA

74

2.3. La domanda abitativa decennale

2.3.1. la nuova produzione residenziale

Con riferimento alla provincia di Monza e della Brianza tra l’ottobre 2001 (data censimento) e la fine del

2010 la produzione di nuove abitazioni è risultata pari a 41.900 unità, con una media annua valutabile

in 4.500 abitazioni.

Per altro verso, analizzando le dinamiche della domanda primaria, con particolare riferimento al

numero di nuove famiglie formatesi tra il 2002 ed il 2010, si riscontra un sorprendente equilibrio. Quasi

42mila nuove abitazioni ultimate a fronte di un incremento di 48mila famiglie/alloggio. In definitiva, sono

state ultimate circa 6.400 abitazioni in meno rispetto a quanto strettamente necessario al

soddisfacimento della domanda generata dalla crescita demografica.

2.3.2. Il disagio abitativo

Se la dinamica delle famiglie fornisce gli elementi di scenario della domanda abitativa primaria, l'analisi

della condizione abitativa consente di individuare quelle aree di disagio alloggiativo che definiscono la

cosiddetta domanda pregressa. Le stime sono effettuate sulla base dei dati risultanti dall'ultimo

censimento della popolazione e delle abitazioni (2001) ma, nel caso specifico, all'epoca della

rilevazione la provincia di Monza e Brianza era parte della provincia di Milano. Per questo motivo, non

essendo disponibili dati dettagliati sulla condizione abitativa nella provincia di Monza e Brianza, le

stime muoveranno dall'analisi dei dati relativi alla provincia di Milano.

La domanda da sistemazione precaria e coabitazione

Rientrano sicuramente nel conto del disagio alloggiativo le 794 famiglie senza abitazione e le 869 che

vivono in altro tipo di alloggio, cioè in un alloggio non classificabile come abitazione, come le roulotte,

le tende, i caravan, i camper, i container, le baracche, le capanne, le casupole, le grotte, le rimesse, i

garage, le soffitte, le cantine e tutti gli alloggi contenuti in costruzioni che non sono edifici. Le due

componenti definiscono una domanda da sistemazione precaria per la provincia di Milano nella

vecchia delimitazione pari a 1.663 abitazioni, con una stima per la provincia di Monza e Brianza di 166

abitazioni.

Provincia di MONZA E BRIANZA

75

Tabella 2.18. - La domanda da sistemazione precaria nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota

relativa alla provincia di Monza e Brianza

Componenti Totale

1 2 3 4 5 6 e più

Famiglie residenti in altro tipo di alloggio 365 143 86 86 91 98 869

Famiglie senza alloggio 583 54 40 42 31 44 794

TOTALE Provincia di Milano 948 197 126 128 122 142 1.663

Provincia di Monza e Brianza 166

Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat

Un altro segmento di disagio è rappresentato dalle famiglie coabitanti, ma bisogna considerare che

non in tutti i casi la condizione di coabitazione è vissuta in maniera problematica. In molti casi, si pensi

al genitore anziano che vive con i figli, o a coabitazioni in unità abitative di ampie dimensioni, nelle

quali esiste spazio a sufficienza per garantire un soggiorno confortevole.

Per effettuare una stima della quota di coabitazioni che esprimono condizioni di disagio alloggiativo,

quindi, si è applicata una quota percentuale crescente in rapporto alla numerosità dei componenti delle

famiglie coabitanti, definendo sia una ipotesi generale sia una ipotesi maggiormente problematica. In

particolare, per l'ipotesi generale le quote percentuali variano dal 30% delle famiglie di un componente

al 80% di quelle di 6 e più componenti; per l'ipotesi del disagio grave, invece, le quote vanno dal 20%

delle famiglie di un componente al 70% delle famiglie di 6 e più componenti.

Applicando queste ipotesi si definisce una domanda originata dalla componente di famiglie coabitanti

per necessità pari a 2.262 abitazioni, con una componente di casi gravi pari a 1.590 abitazioni in

provincia. In questo caso le stime per la provincia di Monza e Brianza definiscono una domanda di 226

abitazioni. Tuttavia, è ragionevole ritenere che la natura stessa della rilevazione censuaria, in presenza

di fenomeni di irregolarità e precarietà alloggiativa, tenda ad una sensibile sottostima del fenomeno.

Tabella 2.19. - La domanda da coabitazione nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota relativa

alla provincia di Monza e Brianza

Componenti

Totale

1 2 3 4 5 6 o più

Famiglie 5.210 903 380 182 42 13 6.730

Quota disagio abitativo

Totale 30% 40% 50% 60% 70% 80%

di cui grave 20% 30% 40% 50% 60% 70%

DISAGIO ABITATIVO TOTALE

Famiglie/alloggio 1.563 361 190 109 29 10 2.262

di cui grave

Famiglie/alloggio 1.042 271 152 91 25 9 1.590

Provincia di Monza e Brianza 226

Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat

Provincia di MONZA E BRIANZA

76

La domanda da affollamento

Un altro segmento di domanda importante deriva dall’analisi della condizione abitativa delle famiglie ed

in particolare dallo studio del livello di affollamento delle abitazioni.

Assumendo come standard abitativo minimo una stanza per ogni componente della famiglia, attraverso

una specifica matrice di affollamento, che fornisce il quadro strutturale delle famiglie residenti per

numero di componenti e numero di stanze di cui è composta l'abitazione, è possibile stimare il disagio

definendo la numerosità delle condizioni di affollamento più o meno grave.

Tabella 2.20. - La domanda da affollamento nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota relativa

alla provincia di Monza e Brianza

Disagio grave

Disagio lieve Sotto-

standard Totale

domanda Stock

abitativo Incidenza

sullo stock

In proprietà 1.006 3.874 8.128 13.008 1.067.856 1,2%

In affitto 1.828 3.620 5.060 10.508 381.867 2,8%

Altro titolo 229 635 939 1.803 87.387 2,1%

Totale 3.063 8.129 14.127 25.319 1.537.110 1,6%

Provincia di Monza e Brianza 2.532

Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat

La domanda da sovraffollamento quindi, calcolata valutando il numero di stanze necessarie a

raggiungere lo standard minimo fissato in una stanza per occupate, per la provincia di Milano nella

vecchia delimitazione è pari a 25.319 abitazioni che in termini relativi rappresenta l’1,6% dello stock

occupato complessivo, mentre la stima per la provincia di Monza e Brianza è di 2.532 abitazioni.

2.3.3. Elementi di sintesi e stima della domanda residenziale nella provincia di Monza e Brianza

La domanda abitativa futura è costituita da due componenti essenziali, la prima, la domanda

pregressa, definita dall’ipotesi di superare le condizioni di disagio alloggiativo in un orizzonte temporale

decennale; la seconda, la domanda aggiuntiva, costituita dalle dinamiche di crescita del numero di

famiglie nel periodo di previsione. In particolare, nella provincia di Monza e Brianza le analisi effettuate

al 2001 consentono di stimare una domanda da disagio alloggiativo (affollamento coabitazione,

sistemazione precaria) pari a 2.924 famiglie/alloggio, ma considerando che tra il censimento del 2001

e la fine del 2010 il numero di abitazioni ultimate (41.856 abitazioni includendo gli ultimi due mesi del

2001) è risultato assai inferiore all’incremento del numero di famiglie/alloggio (48.285 alla rilevazione

censuaria), segnando un deficit di offerta di oltre 6.400 abitazioni, è ragionevole ritenere che le

dimensioni del disagio alloggiativo siano ulteriormente peggiorate rispetto alle stime effettuate con

riferimento al 2001, definendo una stima della domanda residua al 2010 di 9.353 abitazioni

Provincia di MONZA E BRIANZA

77

Tabella 2.21. – Sintesi delle componenti della domanda e stima della domanda complessiva 2011-2020

(famiglie/alloggio)

IPOTESI DI SCENARIO

BASSA ALTA

DISAGIO ALLOGGIATIVO (2001) 2.924

Domanda da affollamento 2.532

Domanda da coabitazione 226

Sistemazione precaria 166

DINAMICA DELLE FAMIGLIE/ALLOGGIO

2001-2010 * 48.285

2011-2020 30.460 59.881

OFFERTA 2001-2010 *

Abitazioni ultimate 41.856

SCENARI DELLA DOMANDA

Domanda residua al 2010 9.353

Domanda complessiva 2011-2020 39.813 69.234

Media annua 2011-2020 3.981 6.923

Fonte: stime CRESME su dati Istat

*Dalla data del Censimento (ottobre 2001)

Tracciando un quadro di sintesi della domanda decennale quindi, considerando complessivamente la

domanda residua al 2010 e la domanda aggiuntiva, per la provincia di Monza e Brianza si definisce un

valore compreso tra le 3.981 abitazioni all’anno dell’ipotesi

2.3.4. Segmentazione della domanda

Nella definizione del nuovo scenario emergono con forza due elementi caratterizzanti: il crescente

ruolo assunto dalla domanda abitativa espressa dalla popolazione straniera; la tendenza al forte

incremento delle abitazioni reimmesse sul mercato per l’estinzione della famiglia occupante, un

fenomeno riconducibile al processo di invecchiamento strutturale della popolazione italiana.

La domanda abitativa straniera

L’analisi della domanda per provenienza della persona di riferimento propone dei dati inequivocabili:

mentre tra il 2002 ed il 2010 la crescita del numero di famiglie/alloggio in provincia di Monza e della

Brianza è stata di 46mila unità con persona di riferimento italiana e 11mila con persona di riferimento

straniera, definendo una ripartizione del 80% per gli italiani e del 20% per gli stranieri, nello scenario

previsionale 2011-2020 si stima una calo delle famiglie con persona di riferimento italiana pari a 38mila

unità nel decennio, mentre quelle con persona di riferimento straniera saranno quasi 22mila in più. Ma

per comprendere bene la dinamica del fenomeno non basta osservare la variazione complessiva del

numero di famiglie/alloggio, frutto del bilancio tra nuove famiglie ed estinzione di famiglie esistenti.

Provincia di MONZA E BRIANZA

78

Considerando il fatto che le estinzioni di famiglie esistenti riguardano essenzialmente la popolazione

italiana, infatti, il dato complessivo risente di una rilevante deformazione.

Tabella 2.22. – Numero di famiglie/alloggio con persona di riferimento straniera nello scenario previsionale

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2010 10.180 164.136 323.787 235.295 231.439 85.004 35.168 910.693

2015 19.572 291.783 540.185 398.023 418.715 161.957 65.480 1.584.360

2020 31.994 452.610 753.006 559.725 653.040 258.921 103.800 2.328.492

Variazione in valore assoluto

2011-2015 9.392 127.647 216.398 162.728 187.276 76.953 30.312 673.667

2016-2020 12.422 160.827 212.821 161.702 234.325 96.964 38.320 744.132

2011-2020 21.814 288.474 429.219 324.430 421.601 173.917 68.632 1.417.799

Media annua

2011-2015 1.878 25.529 43.280 32.546 37.455 15.391 6.062 134.733

2016-2020 2.484 32.165 42.564 32.340 46.865 19.393 7.664 148.826

2011-2020 2.181 28.847 42.922 32.443 42.160 17.392 6.863 141.780

Incidenza variazione stranieri su totale

2011-2015 28,4% 45,9% 58,0% 47,5% 58,2% 40,9% 27,0% 50,4%

2016-2020 46,4% 66,9% 76,9% 54,3% 85,5% 75,6% 57,7% 71,3%

2011-2020 36,4% 55,6% 66,1% 50,7% 70,8% 55,0% 38,4% 59,6%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Nel bilancio della domanda complessiva 2011-2020 il numero di nuove famiglie che si formeranno nel

decennio, desumibile dalla stima per età della persona di riferimento, è pari a 89mila nel decennio,

mentre il numero di abitazioni liberata per l’estinzione della famiglia occupante è stimabile in 29mila,

definendo una crescita complessiva di 60mila famiglie/alloggio. In questo bilancio il numero di nuove

famiglie/alloggio con persona di riferimento italiana è di 68mila mentre quello delle nuove famiglie con

persona di riferimento straniera è di 22mila, cui corrisponde un numero di abitazioni liberate di 30mila

per gli italiani e di sole 60 per gli stranieri. Nell’effettuazione del bilancio complessivo quindi, mentre la

domanda delle nuove famiglie/alloggio viene decurtata di una quota consistente derivante dalle

estinzioni di famiglie italiane, per le nuove famiglie/alloggio con persona di riferimento straniera la

riduzione relativa alla quota di estinzioni di famiglie esistenti è assai più contenuta.

Si tratta tuttavia di una semplificazione che non trova riscontro nelle reali dinamiche del mercato, in

quanto la consistente quota di abitazioni liberata da famiglie italiane non va necessariamente a

soddisfare la domanda di nuove famiglie italiane, ma può, come spesso avviene, soddisfare la

domanda di nuove famiglie straniere, mentre la domanda espressa dalla famiglia italiana è più spesso

orientata al mercato delle nuove costruzioni.

Per avere un parametro più affidabile della crescente centralità delle famiglie con persona di

riferimento straniera sul mercato residenziale, quindi, si può far riferimento alla stima del numero di

Provincia di MONZA E BRIANZA

79

sole nuove famiglie/alloggio per provenienza, al lordo quindi dell’effetto delle estinzioni di famiglie

esistenti. In tal caso le stime effettuate consentono di definire un peso della domanda espressa dalla

componente straniera che va da una media del 13% per lo scenario dei primi anni Duemila, ad un

valore del 25% nello scenario previsionale 2011-2020.

Emerge quindi con grande chiarezza la centralità dei flussi migratori dall’estero non solo in rapporto al

riequilibrio generazionale ed alla tenuta del sistema previdenziale e del welfare più in generale ma

anche dal punto di vista della domanda abitativa e del mercato residenziale. Ma la precondizione

essenziale alla praticabilità di un simile scenario ribadisce con forza la necessità di una reale

integrazione della popolazione straniera nella struttura sociale ed economica del Paese, sia sul piano

occupazionale, sia su quello dei diritti di cittadinanza.

Tabella 2.23. – Bilancio nella crescita del numero di famiglie, vecchio e nuovo ciclo a confronto

MEDIA ANNUA VECCHIO CICLO (2002-2011) MEDIA ANNUA NUOVO CICLO (2011-2020)

Nuove famiglie

Estinzione di famiglie esistenti

Differenziale Nuove famiglie Estinzione di

famiglie esistenti

Differenziale

ITALIANI

MONZA-BRIANZA 7.687 -3.086 4.601 6.776 -2.969 3.807

Lombardia 80.825 -42.349 38.476 72.516 -49.505 23.011

Nord-Ovest 127.381 -78.106 49.275 119.379 -97.326 22.053

Nord-Est 99.709 -54.119 45.590 98.165 -66.589 31.576

Centro 99.099 -54.786 44.313 88.507 -71.097 17.410

Sud 104.889 -59.968 44.921 88.768 -74.517 14.251

Isole 57.972 -29.129 28.843 49.624 -38.622 11.002

Italia 489.050 -276.107 212.943 444.442 -348.151 96.291

STRANIERI

MONZA-BRIANZA 1.144 0 1.144 2.187 -6 2.181

Lombardia 16.683 -39 16.644 28.969 -122 28.847

Nord-Ovest 32.544 -86 32.458 43.239 -318 42.921

Nord-Est 24.087 -39 24.048 32.640 -197 32.443

Centro 24.510 -47 24.463 42.368 -208 42.160

Sud 9.552 -23 9.529 17.470 -78 17.392

Isole 3.692 -8 3.684 6.897 -34 6.863

Italia 94.385 -66 94.319 142.614 -834 141.780

INCIDENZA STRANIERI SU TOTALE

MONZA-BRIANZA 13,0% 0,0% 19,9% 24,4% 0,2% 36,4%

Lombardia 17,1% 0,1% 30,2% 28,5% 0,2% 55,6%

Nord-Ovest 20,3% 0,1% 39,7% 26,6% 0,3% 66,1%

Nord-Est 19,5% 0,1% 34,5% 25,0% 0,3% 50,7%

Centro 19,8% 0,1% 35,6% 32,4% 0,3% 70,8%

Sud 8,3% 0,0% 17,5% 16,4% 0,1% 55,0%

Isole 6,0% 0,0% 11,3% 12,2% 0,1% 38,4%

Italia 16,2% 0,0% 30,7% 24,3% 0,2% 59,6%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

80

Invecchiamento strutturale e scenari della domanda abitativa

Valutando nel complesso la domanda espressa da nuove famiglie italiane e straniere nell’ipotesi alta

dello scenario previsionale 2011-2020, emerge con chiarezza una sostanziale conferma dei livelli dei

primi anni Duemila.

La domanda aggregata espressa dalle nuove famiglie giovani (meno di 35 anni) infatti, dalle 2.700

unità all’anno del primi anni Duemila, passa alle 3mila dello scenario previsionale, mentre quella

espressa dalle famiglie in età matura (35-64 anni) passa da 5mila unità all’anno a 5.800. In definitiva, il

consistente flusso di popolazione straniera attenua gli effetti derivanti dal defluire dell’onda dei baby-

boomers sulla formazione di nuove famiglie autoctone ed il livello della domanda aggregata espressa

dalle nuove famiglie resta sostanzialmente immutato.

La riduzione della domanda complessiva nello scenario previsionale quindi, non dipende dal

rallentamento della domanda espressa delle nuove famiglie, ma dal sostanziale aumento del numero

di abitazioni reimmesse sul mercato per l’estinzione della famiglia occupante, un fenomeno che

rappresenta la conseguenza diretta del processo di invecchiamento strutturale della popolazione

italiana.

Grafico 2.26. - Nuove famiglie ed estinzioni in provincia di Monza-Brianza, vecchio e nuovo ciclo a

confronto

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Il numero di abitazioni liberate per l’estinzione della famiglia occupante infatti, passa da un valore

medio stimato di 2mila abitazioni all’anno nel primo decennio degli anni Duemila ad un valore di circa

2900 abitazioni all’anno. Si tratta di circa 900 abitazioni in più all’anno reimmesse sul mercato o rese

disponibili per l’occupazione dei discendenti diretti, sufficiente ad attenuare la domanda di nuove

costruzioni anche a volume di scambi invariato.

0,29

2,75

3,42

1,83

0,58

1,15

-0,28

-3,77

0,27

2,49

3,35

1,37

0,36

0,99

-0,34

-2,74

-5,0 -3,0 -1,0 1,0 3,0 5,0

Meno di 25

Da 25 a 34

Da 35 a 44

Da 45 a 54

Da 55 a 64

Da 65 a 74

Da 75 a 84

85 e più

Migliaia

2011-2020 2002-2012

Provincia di MONZA E BRIANZA

81

Ma il processo di invecchiamento della struttura demografica non agirà solo nella direzione del

contenimento della domanda aggiuntiva ma porrà in maniera sempre più incisiva problematiche che

attualmente sono percepite solo marginalmente, ma che in futuro potrebbero essere affrontate in

maniera strutturata fino a configurare nuovi modelli di offerta.

Sempre più frequenti saranno i casi di anziani soli o coppie di anziani che vivono in abitazioni non più

adatte alle loro esigenze, abitazioni acquistate per soddisfare le esigenze di una famiglia con figli e

divenute ormai troppo grandi e dispendiose per essere mantenute in efficienza o con troppe rampe ed

altre barriere architettoniche che rendono difficoltosa e poco confortevole la fruibilità.

Oltre alle dimensione tipologico-funzionale ci sono poi da considerare le questioni inerenti la domanda

di assistenza e sostegno allo svolgimento delle attività quotidiane, o di cura e riabilitazione per

l’insorgenza di malattie croniche o traumi post-operatori, problematiche assai diffuse tra la popolazione

anziana che è auspicabile non vengano affrontati e risolti con l’ospedalizzazione, sia per la pressante

necessità di contenere la spesa sanitaria e assistenziale, sia per garantire una migliore qualità della

vita del soggetto interessato.

La formula della residenza assistita, in grado di integrare l’offerta di ambienti confortevoli e funzionali,

appositamente concepiti per soddisfare le esigenze dell’anziano, all’offerta di servizi economicamente

accessibili e personalizzabili in funzione delle specifiche esigenze dei soggetti interessati, stanno già

prendendo piede in alcune realtà territoriali e in futuro potrebbero avere sempre più ampia diffusione.

Ma le soluzioni praticabili possono essere diverse in funzione delle specifiche esigenze e le aspettative

dei soggetti coinvolti, che in molti casi possono temere lo spaesamento derivante dall’abbandono della

zona in cui hanno vissuto per anni e la rete di conoscenze acquisite, mentre in altri casi desiderano

cambiare radicalmente stile di vita per godere in pieno relax gli ultimi anni di vita o avvicinarsi a figli e

parenti senza rinunciare alla riservatezza ed all’indipendenza di una abitazione autonoma. In definitiva

si tratta di un tema assai complesso e articolato ma che costituisce un segmento di mercato dalle

promettenti prospettive.

Provincia di MONZA E BRIANZA

82

Tabella 2.24. - Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni

Età persona di riferimento

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest

Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2002-2012

Meno di 25 266 3.914 6.629 4.580 4.201 3.658 2.410 21.478

Da 25 a 34 2.488 30.087 49.306 34.372 32.807 38.359 19.757 174.601

Da 35 a 44 3.351 37.099 59.916 45.649 47.756 45.588 21.756 220.664

Da 45 a 54 1.370 14.377 24.564 20.765 21.450 17.866 9.221 93.865

Da 55 a 64 359 6.275 10.118 9.566 9.325 6.153 4.517 39.679

Da 65 a 74 989 5.651 9.166 8.674 7.933 2.763 3.980 32.517

Da 75 a 84 -338 -8.321 -14.732 -8.559 -10.206 -14.261 -5.123 -52.881

85 e più -2.739 -33.962 -63.234 -45.407 -44.490 -45.675 -23.991 -222.797

Nuove famiglie 8.822 97.403 159.700 123.605 123.472 114.386 61.640 582.803

Estinzioni di famiglie esistenti

-3.077 -42.283 -77.966 -53.966 -54.696 -59.936 -29.114 -275.678

2011-2020

Meno di 25 294 4.315 7.149 5.069 4.577 3.319 2.221 22.335

Da 25 a 34 2.753 33.098 53.254 38.478 36.080 35.718 18.737 182.268

Da 35 a 44 3.418 36.831 59.442 43.549 48.175 41.152 19.674 211.992

Da 45 a 54 1.833 17.899 28.820 23.561 24.689 18.787 8.752 104.608

Da 55 a 64 583 8.377 7.798 11.648 10.643 6.669 3.997 40.756

Da 65 a 74 1.154 5.496 6.068 8.378 6.519 2.152 3.102 26.218

Da 75 a 84 -277 -9.329 -14.650 -9.646 -12.699 -15.179 -6.213 -58.387

85 e più -3.770 -44.828 -82.906 -57.019 -58.413 -60.976 -32.404 -291.718

Nuove famiglie 8.881 100.520 162.531 130.684 130.683 105.645 56.482 586.025

Estinzioni di famiglie esistenti

-2.893 -48.662 -97.557 -66.665 -71.112 -74.003 -38.617 -347.954

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

83

Tabella 2.25. – ITALIANI - Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni

Età persona di riferimento

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest

Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2002-2012

Meno di 25 247 3.530 5.869 4.044 3.777 3.562 2.350 19.601

Da 25 a 34 2.171 25.269 39.937 27.667 26.818 36.249 18.768 149.440

Da 35 a 44 2.899 30.635 47.641 36.830 38.671 42.115 20.406 185.662

Da 45 a 54 1.131 11.151 18.166 15.927 16.089 15.409 8.407 73.998

Da 55 a 64 278 4.993 7.464 7.283 6.621 5.041 4.153 30.563

Da 65 a 74 961 5.248 8.304 7.958 7.125 2.513 3.888 29.787

Da 75 a 84 -347 -8.426 -14.958 -8.750 -10.343 -14.316 -5.146 -53.513

85 e più -2.739 -33.923 -63.148 -45.369 -44.443 -45.652 -23.983 -222.595

Nuove famiglie 7.687 80.825 127.381 99.709 99.099 104.889 57.972 489.050

Estinzioni di famiglie esistenti

-3.086 -42.349 -78.106 -54.119 -54.786 -59.968 -29.129 -276.107

2011-2020

Meno di 25 255 3.596 5.900 4.200 3.752 3.120 2.101 19.072

Da 25 a 34 2.172 24.768 38.969 28.495 25.849 31.969 16.964 142.246

Da 35 a 44 2.558 25.749 42.246 31.132 32.247 34.711 17.039 157.375

Da 45 a 54 1.379 12.395 21.653 17.804 15.733 14.439 7.329 76.958

Da 55 a 64 413 6.008 5.257 9.018 5.920 4.529 3.280 28.004

Da 65 a 74 1.091 4.687 5.354 7.516 5.005 1.649 2.911 22.435

Da 75 a 84 -296 -9.485 -14.737 -9.767 -12.891 -15.268 -6.251 -58.915

85 e più -3.764 -44.707 -82.589 -56.822 -58.206 -60.898 -32.370 -290.885

Nuove famiglie 6.776 72.516 119.379 98.165 88.507 88.768 49.624 444.442

Estinzioni di famiglie esistenti

-2.969 -49.505 -97.326 -66.589 -71.097 -74.517 -38.622 -348.151

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

84

Tabella 2.26. – STRANIERI – Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni

Età persona di riferimento

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest

Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2002-2012

Meno di 25 19 384 760 536 424 96 60 1.877

Da 25 a 34 317 4.818 9.369 6.705 5.989 2.109 989 25.161

Da 35 a 44 452 6.464 12.275 8.818 9.085 3.473 1.351 35.002

Da 45 a 54 239 3.226 6.398 4.838 5.361 2.457 814 19.868

Da 55 a 64 81 1.283 2.654 2.283 2.704 1.112 363 9.116

Da 65 a 74 27 403 863 716 809 251 92 2.730

Da 75 a 84 9 104 226 191 137 54 23 632

85 e più 0 -39 -86 -39 -47 -23 -8 -203

Nuove famiglie 1.144 16.683 32.544 24.087 24.510 9.552 3.692 94.385

Estinzioni di famiglie esistenti

0 -39 -86 -39 90 -23 -8 -66

2011-2020

Meno di 25 40 720 1.249 870 824 199 120 3.263

Da 25 a 34 581 8.331 14.285 9.983 10.231 3.749 1.772 40.021

Da 35 a 44 860 11.082 17.196 12.417 15.928 6.441 2.635 54.617

Da 45 a 54 454 5.504 7.167 5.757 8.955 4.348 1.423 27.650

Da 55 a 64 170 2.369 2.541 2.630 4.724 2.140 717 12.752

Da 65 a 74 64 809 714 862 1.514 503 191 3.783

Da 75 a 84 19 155 87 121 192 89 39 528

85 e più -6 -122 -318 -197 -208 -78 -34 -834

Nuove famiglie 2.187 28.969 43.239 32.640 42.368 17.470 6.897 142.614

Estinzioni di famiglie esistenti

-6 -122 -318 -197 -208 -78 -34 -834

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Provincia di MONZA E BRIANZA

85

Tabella 2.27. – Incidenza famiglie/alloggio straniere sul totale

Età persona di riferimento

MONZA-BRIANZA

Lombardia Nord-Ovest

Nord-Est Centro Sud Isole Italia

2002-2012

Meno di 25 7,2% 9,8% 11,5% 11,7% 10,1% 2,6% 2,5% 8,7%

Da 25 a 34 12,7% 16,0% 19,0% 19,5% 18,3% 5,5% 5,0% 14,4%

Da 35 a 44 13,5% 17,4% 20,5% 19,3% 19,0% 7,6% 6,2% 15,9%

Da 45 a 54 17,4% 22,4% 26,0% 23,3% 25,0% 13,8% 8,8% 21,2%

Da 55 a 64 22,6% 20,4% 26,2% 23,9% 29,0% 18,1% 8,0% 23,0%

Da 65 a 74 2,8% 7,1% 9,4% 8,3% 10,2% 9,1% 2,3% 8,4%

Da 75 a 84 -2,5% -1,3% -1,5% -2,2% -1,3% -0,4% -0,5% -1,2%

85 e più 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1%

Nuove famiglie 13,0% 17,1% 20,4% 19,5% 19,9% 8,4% 6,0% 16,2%

Estinzioni di famiglie esistenti

0,0% 0,1% 0,1% 0,1% -0,2% 0,0% 0,0% 0,0%

2011-2020

Meno di 25 13,5% 16,7% 17,5% 17,2% 18,0% 6,0% 5,4% 14,6%

Da 25 a 34 21,1% 25,2% 26,8% 25,9% 28,4% 10,5% 9,5% 22,0%

Da 35 a 44 25,2% 30,1% 28,9% 28,5% 33,1% 15,7% 13,4% 25,8%

Da 45 a 54 24,8% 30,7% 24,9% 24,4% 36,3% 23,1% 16,3% 26,4%

Da 55 a 64 29,2% 28,3% 32,6% 22,6% 44,4% 32,1% 17,9% 31,3%

Da 65 a 74 5,5% 14,7% 11,8% 10,3% 23,2% 23,4% 6,2% 14,4%

Da 75 a 84 -6,7% -1,7% -0,6% -1,3% -1,5% -0,6% -0,6% -0,9%

85 e più 0,2% 0,3% 0,4% 0,3% 0,4% 0,1% 0,1% 0,3%

Nuove famiglie 24,6% 28,8% 26,6% 25,0% 32,4% 16,5% 12,2% 24,3%

Estinzioni di famiglie esistenti

0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 0,3% 0,1% 0,1% 0,2%

Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI

Articolazione tipologica della domanda primaria in base alla capacità di accesso al mercato

Il modello di simulazione definisce lo scenario delle famiglie nel periodo 2011-2020 con articolazione

per classe di età della persona di riferimento e partendo dalle classi decennali è possibile definire il

movimento tra nuove famiglie ed estinzione di famiglie esistenti nell’orizzonte decennale di previsione.

Applicando ai dati di flusso delle famiglie l’articolazione in quintili di reddito equivalente netto per età

della persona di riferimento, stimati per la provincia di Monza e Brianza in base ai risultati dell’indagine

Istat sulla distribuzione del reddito in Italia (Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia, Anni

2008-2009), è possibile effettuare una articolazione della domanda primaria insorgente per classe di

reddito familiare medio annuo.

Nel definire la soglia di accesso al mercato delle compravendite di abitazioni sul libero mercato, si è

assunto a base del calcolo un prezzo di 180mila euro, 144mila dei quali finanziati con mutuo

Provincia di MONZA E BRIANZA

86

immobiliare. Nell’ipotesi di calcolo si è assunto che le famiglie con membro di riferimento più giovane

hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti con periodi di rimborso più lunghi. Nell’ipotesi di

calcolo basata su piani di ammortamento per mutui a tasso fisso alle condizioni attuali, per il rimborso

di un capitale di 144mila euro si stima una rata di 900 euro al mese (10.800 euro all’anno) su un

periodo di 25 anni, fino ai 1.550 euro al mese (18.600 euro all’anno) su un periodo di 10 anni.

Tabella 2.28. – Distribuzione delle famiglie nei quinti di reddito equivalente netto (inclusi i fitti imputati),

per classe di età del percettore principale e articolazione della domanda primaria nel periodo 2011-2020

per capacità di accesso al mercato

Classe di età

Quinti

Totale 1° 2° 3° 4° 5°

(17.579 €) (24.944 €) (33.496 €) (45.136 €) (116.403 €)

Meno di 35 anni 20,1 19,0 19,2 21,7 20,0

35 - 44 18,0 17,0 18,1 23,3 23,8

45 - 54 11,7 14,0 17,4 24,3 32,7

55 - 64 7,2 15,2 19,0 23,6 35,0

65 e più 5,4 24,4 25,1 20,4 24,8

Totale 11,6 18,5 20,2 22,5 27,3

Nuove famiglie e estinzione di famiglie esistenti nel periodo 2010-2019

Meno di 35 anni 6.136 5.801 5.844 6.621 6.089 30.472

35 - 44 6.140 5.804 6.171 7.947 8.151 34.181

45 - 54 2.137 2.565 3.186 4.457 5.999 18.329

55 - 64 422 885 1.110 1.376 2.041 5.829

65 e più -1.575 -7.073 -7.251 -5.909 -7.165 -28.930

Totale complessivo 13.260 7.983 9.060 14.493 15.116 59.881

Nuove famiglie 14.835 15.056 16.312 20.402 22.281 88.811

Fonte: stime CRESME su dati Istat

Tabella 2.29. – Definizione delle soglie di reddito minime per l’accesso al mercato residenziale per classe

di età della persona di riferimento

Ipotesi di finanziamento con mutuo immobiliare

Soglie di reddito annuo in €

Durata anni Rata mensile Costo annuo Incid. su reddito

Meno di 35 anni 25 900 10.800 30% 36.000

35 - 44 20 1.000 12.000 30% 40.000

45 - 54 15 1.200 14.400 30% 48.000

55 - 64 10 1.550 18.600 30% 62.000

Dati abitazione standard Valore in €

Prezzo 180.000

Quota finanziabile (80%) 144.000

Liquidità 36.000

Fonte: stime CRESME su dati Istat

Provincia di MONZA E BRIANZA

87

Fissando pari al 30% del reddito la spesa massima sostenibile per il rimborso del mutuo, è possibile

fissare delle soglie minime di accesso al libero mercato residenziale per classe di età della persona di

riferimento della famiglia. Tale soglia varia dai 36mila euro della classe più giovane (meno di 35 anni)

che può beneficiare di un periodo di rimborso più lungo, ai 62mila euro della classe di età più anziana

(55-64 anni). Per altro verso, assumendo pari a 20mila euro annui la soglia di accesso all’edilizia

residenziale pubblica, quindi, è possibile definire tre segmenti di mercato, la domanda di edilizia

sociale, l’area di accesso al libero mercato e il segmento intermedio dell’affitto e dell’edilizia agevolata.

Riproporzionando quindi l’articolazione delle famiglie in quinti di reddito alle soglie di accesso al

mercato, si definisce una ragionevole segmentazione della domanda decennale nella provincia di

Monza e della Brianza per classe di età e target di riferimento. Nel complesso delle quasi 89mila nuove

famiglie/alloggio, circa 30mila saranno in grado di avere accesso al libero mercato, altre 39mila si

dovranno orientare all’affitto o a programmi di edilizia agevolata, mentre circa 20mila saranno le

famiglie costrette a rivolgersi al segmento sociale, il 22,3% del totale. Tuttavia nel bilancio complessivo

occorre considerare anche la quota di abitazioni liberate per la scomparsa dell’anziano occupante,

oltre 29mila abitazioni nell’intero periodo 2011-2020, una parte delle quali, anche se difficilmente

quantificabile, sarà costituita da edilizia residenziale pubblica.

Tabella 2.30. – L’articolazione del mercato per capacità di accesso delle famiglie che esprimono domanda

primaria nel decennio 2011-2020

Domanda sociale Convenzionata/Affitto Mercato compravendite Totale

Famiglie

Reddito fino a

Nuove famiglie

da 20.000 fino a

Nuove famiglie

Reddito oltre Nuove

famiglie

Meno di 35 anni 20.000 € 8.043 36.000 11.163 36.000 11.285 30.492

35 - 44 20.000 € 8.048 40.000 14.509 40.000 11.658 34.214

45 - 54 20.000 € 2.980 48.000 9.607 48.000 5.758 18.346

55 - 64 20.000 € 713 62.000 3.563 62.000 1.558 5.834

65 e più

-28.930

Totale generale

59.955

Nuove Famiglie

19.784

38.842 30.259 88.885

Quota (al lordo del riuso)

22,3%

43,7% 34,0%

Fonte: stime CRESME su dati Istat

Provincia di MONZA e BRIANZA

89

3. LA NUOVA PRODUZIONE EDILIZIA

3.1. Il settore residenziale

3.1.1. Lo stock residenziale

Secondo quanto rilevato dall’ISTAT nel XV Censimento della Popolazione e delle Abitazioni nel 2011 gli

edifici esistenti in provincia sono 122.432 (dati provvisori) ma considerando che il recente dato censuario

non è ancora definitivo e completo, lo stock edilizio viene analizzato dal punto di vista qualitativo (le

destinazioni d’uso, lo stato di conservazione, l’epoca di costruzione, la tipologia di utilizzo e il titolo di

godimento) sulla base dei dati 2001. Nella provincia di Monza e Brianza nel 2001 esistevano 98.286

edifici dei quali l’86,6% aveva un utilizzo prevalentemente residenziale, pari a 85.143 edifici, e il restante

13,4%, pari a 13.143 edifici, era utilizzato per attività differenti (fonte Censimento della Popolazione e

delle Abitazioni 2001). Oggi gli edifici a prevalente destinazione residenziale sono 89.445 e quelli a

prevalente destinazione non residenziale 32.987, secondo quanto diffuso dall’ISTAT nei dati provvisori

che verranno probabilmente rivisti. Rispetto alla regione, la provincia pesa il 6,4% in termini generali,

valore che arriva fino al 7,1% se si considera soltanto il settore non residenziale. Nel Capoluogo ricadeva

quasi l’8% dello stock edilizio provinciale, pari a 7.654 edifici, dei quali 6.394 residenziali e 1.260 utilizzati

con altre funzioni, pari al 16,2% del totale, evidenziando dunque la vocazione non residenziale del

capoluogo.

Tabella 3.1. - Gli edifici esistenti per tipologia di uso prevalente

TOTALE

di cui ad uso prevalentemente

Residenziale Non residenziale

Numero % su totale Numero % su totale

2001

Provincia di Monza e Brianza 98.286 85.143 86,6 13.143 13,4

Comune di Monza 7.654 6.394 83,5 1.260 16,5

Lombardia 1.524.806 1.339.458 87,8 185.348 12,2

Italia 12.774.131 11.226.595 87,9 1.547.536 12,1

2011*

Provincia di Monza e Brianza 122.432 89.445 73,1 32.987 26,9

Comune di Monza n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Lombardia 1.749.267 1.431.627 81,8 317.640 18,2

Italia 14.184.153 11.720.482 82,6 2.463.671 17,4

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 e 2011 (dati provvisori) – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

* dati provvisori

Come emerge dal cartogramma che segue in gran parte dei comuni della provincia, ed in particolare nei

comuni a nord e ad ovest rispetto al Capoluogo, la percentuale di edifici ad uso prevalentemente

residenziale si attesta sul livello medio regionale mentre i comuni adiacenti al capoluogo hanno un mix

Provincia di MONZA e BRIANZA

90

funzionale maggiore. In particolare, a Ronco Briantino la quota di edifici non residenziali raggiunge il

massimo provinciale pari al 24,0%, e in altri quattro comuni cinque comuni ha livelli molto elevati. Si tratta

dei comuni di Sulbiate (19,1%), Meda (18,5%), Lissone (18,4%) e Concorezzo (18,0%).

Cartogramma 3.1. - Gli edifici esistenti nella Provincia di Monza e Brianza ad uso residenziale

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

edifici

Percentuale

edifici res.

Totale

edifici

Percentuale

edifici res.

Correzzana 426 93,4

Cavenago di Brianza 516 83,9

Varedo 1.538 93,2

Carate Brianza 2.437 83,9

Limbiate 3.942 92,7

Monza 7.654 83,5

Camparada 350 92,3

Aicurzio 325 83,4

Bellusco 855 92,0

Seregno 5.377 82,9

Roncello 385 91,4

Concorezzo 1.743 82,0

Carnate 764 91,4

Lissone 4.340 81,6

Ceriano Laghetto 1.196 91,0

Meda 3.168 81,5

Vedano al Lambro 728 90,9

Sulbiate 497 80,9

Briosco 967 90,9

Ronco Briantino 454 76,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

La densità edilizia provinciale è elevata rispetto al livello medio regionale e supera i 240 edifici per km2,

attestandosi a 232 edifici per km2 nel Capoluogo. In particolare, raggiunge valori elevati nei comuni a

nord ovest del Capoluogo, come Nova Milanese pari a 470 edifici/km2, Lissone pari a 466 edifici/km

2,

Seveso pari a 463 edifici/km2, Cesano Maderno pari a 434 edifici/km

2, Sovico pari a 426 edifici/km

2,

Muggiò pari a 416 edifici/km2, Seregno pari a 413edifici/km

2, Verano Brianza pari a 401 edifici/km

2,

Provincia di MONZA e BRIANZA

91

dove d’altra parte è più alta la concentrazione della popolazione. In termini assoluti è Monza il comune

in cui si concentrano la maggior parte degli edifici, pari a 7.654 circa, seguito da Seregno (5.377 circa),

Cesano Maderno (4.972 unità), Desio (4.350 unità) e Lissone (4.340 unità). Il 97% degli edifici esistenti

nella provincia, pari a 94.913 unità, è utilizzato mentre il 3% (circa 3.373 unità) è inutilizzato.

Quest’ultima quota è più contenuta rispetto alla media regionale e nazionale che si attesta

rispettivamente a 4,1% e 5,6%. Dal dato sull’utilizzo degli edifici, disponibile soltanto a livello regionale,

emerge che l’88% degli edifici è utilizzato ai fini residenziali, il 5% per alberghi, uffici, commercio,

industria, comunicazioni e trasporti e il 3% ha un altro tipo di utilizzo.

Cartogramma 3.2. - Gli edifici esistenti nella Provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Tabella 3.2. - Gli edifici esistenti nel 2001

Provincia

di Monza e Brianza Lombardia Italia

v.a. % su totale v.a. % su totale v.a. % su totale

Edifici UTILIZZATI 94.913 96,6 1.461.854 95,9 12.053.490 94,4

abitazione n.d. - 1.339.458 87,8 11.226.595 87,9

alberghi, uffici, commercio e industria, comunicazioni e trasporti

n.d. - 78.753 5,2 424.728 3,3

altro tipo di utilizzo n.d. - 43.643 2,9 402.167 3,1

Edifici NON UTILIZZATI 3.373 3,4 62.952 4,1 720.641 5,6

TOTALE 98.286 100,0 1.524.806 100,0 12.774.131 100,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

92

Tabella 3.3. - Gli edifici esistenti nel 2001 nei comuni della provincia di Monza e Brianza per tipologia di

uso prevalente

Totale edifici

Densità di edifici

Prevalente uso residenziale

Prevalente uso non residenziale

numero % numero %

Agrate Brianza 1.415 125,3 1.200 84,8 215 15,2

Aicurzio 325 128,0 271 83,4 54 16,6

Albiate 839 289,3 734 87,5 105 12,5

Arcore 1.988 213,1 1.767 88,9 221 11,1

Barlassina 987 346,3 847 85,8 140 14,2

Bellusco 855 131,9 787 92,0 68 8,0

Bernareggio 1.243 211,8 1.111 89,4 132 10,6

Besana in Brianza 2.129 135,1 1.931 90,7 198 9,3

Biassono 1.736 357,9 1.509 86,9 227 13,1

Bovisio-Masciago 1.830 372,0 1.558 85,1 272 14,9

Briosco 967 146,3 879 90,9 88 9,1

Brugherio 2.892 279,7 2.557 88,4 335 11,6

Burago di Molgora 516 151,3 454 88,0 62 12,0

Busnago 865 146,9 769 88,9 96 11,1

Camparada 350 218,8 323 92,3 27 7,7

Caponago 564 112,4 484 85,8 80 14,2

Carate Brianza 2.437 244,9 2.044 83,9 393 16,1

Carnate 764 217,7 698 91,4 66 8,6

Cavenago di Brianza 516 116,0 433 83,9 83 16,1

Ceriano Laghetto 1.196 169,2 1.088 91,0 108 9,0

Cesano Maderno 4.972 433,9 4.431 89,1 541 10,9

Cogliate 1.756 252,7 1.573 89,6 183 10,4

Concorezzo 1.743 205,1 1.430 82,0 313 18,0

Cornate d'Adda 1.536 112,5 1.312 85,4 224 14,6

Correzzana 426 169,0 398 93,4 28 6,6

Desio 4.350 294,7 3.689 84,8 661 15,2

Giussano 3.732 363,0 3.222 86,3 510 13,7

Lazzate 1.363 257,7 1.205 88,4 158 11,6

Lentate sul Seveso 2.797 199,9 2.450 87,6 347 12,4

Lesmo 959 187,7 851 88,7 108 11,3

Limbiate 3.942 317,9 3.656 92,7 286 7,3

Lissone 4.340 465,7 3.540 81,6 800 18,4

Macherio 1.022 317,4 879 86,0 143 14,0

Meda 3.168 380,3 2.583 81,5 585 18,5

Mezzago 539 128,3 463 85,9 76 14,1

Misinto 1.115 216,9 936 83,9 179 16,1

Monza 7.654 231,8 6.394 83,5 1.260 16,5

Muggiò 2.275 415,9 1.910 84,0 365 16,0

Nova Milanese 2.730 469,9 2.353 86,2 377 13,8

Ornago 474 81,7 422 89,0 52 11,0

Renate 629 221,5 555 88,2 74 11,8

Roncello 385 122,6 352 91,4 33 8,6

Ronco Briantino 454 150,8 345 76,0 109 24,0

Seregno 5.377 413,3 4.459 82,9 918 17,1

Seveso 3.400 462,6 3.061 90,0 339 10,0

Sovico 1.382 426,5 1.178 85,2 204 14,8

Sulbiate 497 94,3 402 80,9 95 19,1

Triuggio 1.335 159,3 1.174 87,9 161 12,1

Usmate Velate 1.180 118,4 1.035 87,7 145 12,3

Varedo 1.538 317,8 1.434 93,2 104 6,8

Vedano al Lambro 728 367,7 662 90,9 66 9,1

Veduggio con Colzano 633 181,4 559 88,3 74 11,7

Verano Brianza 1.401 401,4 1.255 89,6 146 10,4

Villasanta 1.413 289,0 1.219 86,3 194 13,7

Vimercate 2.627 126,7 2.312 88,0 315 12,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

93

Il patrimonio abitativo regionale rilevato nel censimento del 2011 rappresenta quasi il 16% di quello

nazionale e conta 4,6 milioni di abitazioni. Il 7,9% di queste abitazioni riguarda la Provincia di Monza e

Brianza, con oltre 363 mila unità e in particolare il 15,2% interessano il Comune di Monza (55.144

abitazioni).

La densità abitativa provinciale nel 2001 si attestava a 775 abitazioni per km2 ma sono i comuni intorno

al Capoluogo a presentare valori più elevati. In questa zona si superano le 1.500 abitazioni per km2,

con valori particolarmente elevati nel Capoluogo (1.621 abitazioni per km2) e nei comuni di Vedano al

Lambro (1.669 abitazioni per km2), Lissone (1.548 abitazioni per km

2), Muggiò (1.546 abitazioni per

km2) e Nova Milanese (1.479 abitazioni per km

2) solo per citare i principali. I comuni più distanti dal

Capoluogo presentano valori più contenuti, inferiori a 500 abitazioni per km2. Tra questi si contano sei

comuni con densità abitativa inferiore a 300 abitazioni per km2: Ceriano Laghetto (298 abitazioni per

km2), Roncello (284 abitazioni per km

2), Correzzana (279 abitazioni per km

2), Cornate d'Adda (277

abitazioni per km2), Sulbiate (267 abitazioni per km

2) e Ornago (253 abitazioni per km

2).

Cartogramma 3.3. - Le abitazioni esistenti nella provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Un ulteriore dato utile a connotare il patrimonio edilizio provinciale è l’epoca di costruzione degli edifici.

Sulla base di quanto rilevato dall’ISTAT emerge che circa il 14% delle abitazioni, pari a 49.714 unità, si

trova in edifici costruiti prima del 1945, il 36% (ovvero 130.719 unità) si trova in edifici costruiti tra il

1945 e il 1971, il 26,4% (pari a 95.767 unità) è in edifici costruiti tra il 1972 e 1991, il 10,5% (pari a

Provincia di MONZA e BRIANZA

94

38.140 unità) in edifici costruiti tra il 1991 e il 2001, e il 13% (pari a 48.677 unità) in edifici di nuova

costruzione.

Tabella 3.4. – Le abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione

Prima

del 1945 Tra 1945 e 1971

Tra 1972 e 1991

Tra 1992 e 2001

Tra 2002 e 2011*

TOTALE

Provincia di Monza e Brianza 49.714 130.719 95.767 38.140 48.677 363.017

Comune di Monza 10.117 23.824 14.077 5.491 1.635 55.144

Lombardia 965.354 1.632.363 1.152.177 391.371 478.117 4.619.382

Italia 6.598.536 10.041.265 8.467.734 2.161.345 1.805.842 29.074.722

Composizione %

Provincia di Monza e Brianza 13,7 36,0 26,4 10,5 13,4 100,0

Comune di Monza 18,3 43,2 25,5 10,0 3,0 100,0

Lombardia 20,9 35,3 24,9 8,5 10,4 100,0

Italia 22,7 34,5 29,1 7,4 6,2 100,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 e 2011 (dati provvisori) – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

* dati provvisori

Oltre il 43% delle abitazioni esistenti nel Comune di Monza si trova in edifici realizzati tra il 1945 e il

1971 (pari a 23.824 unità), ma molte sono anche le abitazioni in edifici realizzati tra 1972 e 1991, con

14.077 unità pari al 25,5% dello stock. In edifici storici ricade il 18,3% delle abitazioni, pari a 10.117

unità, l’8,5% (pari a 5.491 unità) si trova in edifici realizzati tra 1991 e 2001 e il restante 3% ricade in

edifici costruiti nell’ultimo decennio.

I comuni a nord del Capoluogo, sono caratterizzati da un’elevata presenza di edifici storici (Renate,

Briosco, Sulbiate, Besana in Brianza, Sovico). I comuni a ovest del capoluogo sono caratterizzati da

una elevata incidenza di abitazioni in edifici costruiti tra 1945 e 1971. Valori superiori al 50% del

patrimonio abitativo esistente si riscontrano ad esempio a Limbiate, Varedo, Ceriano Laghetto. I

comuni caratterizzati da un’edificazione più recente sono Caponago, Camparada, Usmate, Busnago,

Ronco Briantino, Albiate, Cavenago di Brianza e Bernareggio.

Provincia di MONZA e BRIANZA

95

Cartogramma 3.4. - Le abitazioni costruite prima del 1945 nella provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

Costruite

prima del 1945

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

Costruite

prima del 1945

Peso % sul

totale

Aicurzio 842 29,5

Brugherio 12.613 11,5

Camparada 657 28,8

Agrate Brianza 5.137 11,0

Mezzago 1.482 24,3

Nova Milanese 8.593 10,4

Renate 1.482 23,8

Lesmo 2.541 10,4

Briosco 2.215 23,3

Ronco Briantino 1.223 10,3

Sulbiate 1.406 23,0

Burago di Molgora 1.670 10,1

Besana in Brianza 5.741 22,5

Vedano al Lambro 3.305 9,3

Sovico 2.862 21,7

Carnate 3.006 9,1

Cogliate 3.032 21,6

Muggiò 8.453 8,3

Triuggio 3.056 21,3

Limbiate 11.854 7,9

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

96

Cartogramma 3.5. - Le abitazioni costruite tra 1945 e 1971 nella provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

Costruite

tra 1945 – 1971

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

Costruite

tra 1945 – 1971

Peso % sul

totale

Limbiate 11.854 60,7

Busnago 1.771 28,9

Varedo 5.123 51,5

Caponago 1.934 28,6

Ceriano Laghetto 2.108 50,9

Aicurzio 842 28,5

Muggiò 8.453 47,6

Cavenago di Brianza 2.448 28,4

Cesano Maderno 13.308 47,4

Correzzana 702 26,4

Brugherio 12.613 47,0

Sulbiate 1.406 26,1

Barlassina 2.466 46,4

Ronco Briantino 1.223 25,6

Meda 8.540 45,4

Roncello 889 24,4

Nova Milanese 8.593 45,0

Camparada 657 23,3

Monza 53.509 44,5

Burago di Molgora 1.670 15,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

97

Cartogramma 3.6. - Le abitazioni costruite tra 1972 e 1991 nella provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

Costruite

tra 1972 – 1991

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

Costruite

tra 1972 – 1991

Peso % sul

totale

Burago di Molgora 1.670 71,6 Sovico 2.862 27,4

Lesmo 2.541 46,7 Monza 53.509 26,3

Roncello 889 43,6 Aicurzio 842 26,0

Vimercate 10.647 42,1 Carate Brianza 6.556 25,9

Biassono 4.535 40,7 Barlassina 2.466 24,6

Ronco Briantino 1.223 40,6 Limbiate 11.854 23,3

Agrate Brianza 5.137 40,0 Cesano Maderno 13.308 22,6

Vedano al Lambro 3.305 39,3 Camparada 657 21,8

Carnate 3.006 38,6 Albiate 2.454 18,2

Cavenago di Brianza 2.448 38,2 Ceriano Laghetto 2.108 17,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

98

Cartogramma 3.7. - Le abitazioni costruite dopo il 1991 nella provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

Costruite

dopo il 1991

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

Costruite

dopo il 1991

Peso % sul

totale

Caponago 1.934 28,9

Renate 1.482 9,1

Camparada 657 26,2

Seregno 15.733 8,7

Usmate Velate 3.623 24,6

Macherio 2.697 8,7

Busnago 1.771 23,9

Meda 8.540 8,3

Ronco Briantino 1.223 23,5

Limbiate 11.854 8,1

Albiate 2.454 21,9

Veduggio con Colzano 1.717 7,7

Cavenago di Brianza 2.448 21,8

Vimercate 10.647 7,7

Bernareggio 3.461 20,6

Varedo 5.123 6,4

Ornago 1.465 20,0

Lentate sul Seveso 5.911 5,4

Mezzago 1.482 18,8

Burago di Molgora 1.670 3,2

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

99

Il tasso di occupazione delle abitazioni regionale presenta livelli più alti rispetto alla media nazionale: è

pari all’89% del totale delle abitazioni e coinvolge 3,7 milioni di unità. A livello provinciale questo valore

è ancora più elevato, pari a 94,7%, e comprende 297.700 abitazioni. Soltanto il 5,3% delle abitazioni

della provincia (pari a 16.738 unità) sono vuote, a fronte di una media regionale pari a 11,2%. Tra i

comuni della provincia soltanto Albiate presenta un’incidenza superiore al 15% delle abitazioni vuote

(pari al 16,6%) mentre nel comune di Monza sono il 7,0% del totale.

Tabella 3.5. – Le abitazioni vuote e occupate nel 2001

TOTALE

di cui Occupate

(residenti e non residenti) Vuote

Numero % Numero %

Provincia di Monza e Brianza 314.438 297.700 94,7 16.738 5,3

Comune di Monza 53.529 49.808 93,0 3.721 8,2

Lombardia 4.143.870 3.677.775 88,8 466.095 11,2

Italia 27.291.993 21.967.516 80,5 5.324.477 19,5

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Soltanto il 15,9% delle abitazioni occupate da residenti (pari a 47.010 unità) rilevate nella Provincia di

Monza e Brianza è in affitto, e raggiunge il 22,6% nel capoluogo (pari a 11.092 unità). Come emerge

dal cartogramma solo in quattro comuni la quota di abitazioni in affitto supera il 25% dello stock di

abitazioni occupate. In particolare, tra i comuni con le quote più alte di affitto rientrano Seregno (pari a

32,2%), Monza (pari a 31,2%), Veduggio con Colzano (pari a 29,4%) e Muggiò (pari a 25,9%).

Tabella 3.6. – Le abitazioni occupate da residenti per titolo di godimento nel 2001

TOTALE

di cui Proprietà Affitto Altro titolo Numero % Numero % Numero %

Provincia di Monza e Brianza 295.449 229.516 77,7 47.010 15,9 18.923 6,4

Comune Monza 49.156 35.549 72,3 11.092 22,6 2.515 5,1

Lombardia 3.632.954 2.578.958 71,0 788.531 21,7 265.465 7,3

Italia 21.653.288 15.453.656 71,4 4.327.618 20,0 1.872.014 8,6

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Le abitazioni in proprietà occupate da residenti nella provincia sono il 77,7% delle occupate, pari a

229.516 unità, mentre nel Comune di Monza sono 35.549, pari circa al 72%. Tra gli altri comuni della

provincia la quota di abitazioni occupate in proprietà supera l’85% per sette comuni per un totale di

7.130 abitazioni circa.

Provincia di MONZA e BRIANZA

100

Cartogramma 3.8. - Le abitazioni vuote nella provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

Abitazioni

vuote

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

Abitazioni

vuote

Peso % sul

totale

Albiate 2.457 16,6 Villasanta 5.232 3,5

Sulbiate 1.406 9,7 Misinto 1.613 3,4

Caponago 1.935 8,5 Concorezzo 5.753 3,4

Ornago 1.468 8,1 Roncello 892 2,9

Bellusco 2.589 7,8 Ronco Briantino 1.223 2,5

Macherio 2.697 7,7 Arcore 6.708 2,4

Lentate sul Seveso 5.915 7,6 Limbiate 11.859 2,1

Veduggio con Colzano 1.717 7,2 Busnago 1.771 1,8

Aicurzio 842 7,0 Lesmo 2.541 1,7

Monza 53.529 7,0 Ceriano Laghetto 2.108 1,2

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

101

Cartogramma 3.9. - Le abitazioni in affitto nella Provincia di Monza e Brianza

I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI

Totale

abitazioni

occupate da

residenti

Abitazioni

in affitto

Peso % sul

totale

Totale

abitazioni

occupate da

residenti

Abitazioni

in affitto

Peso % sul

totale

Seregno 14.963 32,2 Cavenago di Brianza 2.315 11,3

Monza 49.156 31,2 Sovico 2.721 10,8

Veduggio con Colzano 1.590 29,4 Lazzate 2.418 10,5

Muggiò 8.017 25,9 Cogliate 2.886 10,1

Barlassina 2.292 24,9 Ornago 1.343 9,7

Lissone 13.419 23,7 Camparada 619 9,4

Vedano al Lambro 3.051 23,3 Roncello 866 8,7

Macherio 2.469 23,1 Busnago 1.738 7,9

Desio 13.450 22,7 Correzzana 665 7,7

Vimercate 9.986 21,6 Misinto 1.557 6,7

Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni

Provincia di MONZA e BRIANZA

102

Tabella 3.7. - Le abitazioni esistenti nei comuni della Provincia di Monza e Brianza per epoca di

costruzione Epoca di costruzione

TOTALE

Fino al 1945 Tra 1945 e 1971 Tra 1972 e 1991 Dopo il 1991 numero % numero % numero % numero %

Agrate Brianza 565 11,0 1.892 36,8 2.057 40,0 623 12,1 5.137

Aicurzio 248 29,5 240 28,5 219 26,0 135 16,0 842

Albiate 497 20,3 973 39,6 447 18,2 537 21,9 2.454

Arcore 794 11,8 2.848 42,5 2.255 33,6 811 12,1 6.708

Barlassina 382 15,5 1.143 46,4 606 24,6 335 13,6 2.466

Bellusco 463 17,9 937 36,2 817 31,6 372 14,4 2.589

Bernareggio 504 14,6 1.294 37,4 949 27,4 714 20,6 3.461

Besana in Brianza 1.289 22,5 1.739 30,3 1.733 30,2 980 17,1 5.741

Biassono 618 13,6 1.466 32,3 1.846 40,7 605 13,3 4.535

Bovisio-Masciago 1.025 18,8 2.018 37,0 1.568 28,8 838 15,4 5.449

Briosco 517 23,3 685 30,9 774 34,9 239 10,8 2.215

Brugherio 1.447 11,5 5.934 47,0 3.472 27,5 1.760 14,0 12.613

Burago di Molgora 169 10,1 251 15,0 1.196 71,6 54 3,2 1.670

Busnago 344 19,4 512 28,9 491 27,7 424 23,9 1.771

Camparada 189 28,8 153 23,3 143 21,8 172 26,2 657

Caponago 257 13,3 553 28,6 565 29,2 559 28,9 1.934

Carate Brianza 1.360 20,7 2.675 40,8 1.699 25,9 822 12,5 6.556

Carnate 274 9,1 1.265 42,1 1.159 38,6 308 10,2 3.006

Cavenago di Brianza 284 11,6 696 28,4 935 38,2 533 21,8 2.448

Ceriano Laghetto 348 16,5 1.072 50,9 365 17,3 323 15,3 2.108

Cesano Maderno 2.302 17,3 6.309 47,4 3.008 22,6 1.689 12,7 13.308

Cogliate 655 21,6 1.125 37,1 849 28,0 403 13,3 3.032

Concorezzo 973 16,9 2.268 39,4 1.648 28,6 864 15,0 5.753

Cornate d'Adda 737 19,5 1.300 34,4 1.185 31,3 560 14,8 3.782

Correzzana 125 17,8 185 26,4 263 37,5 129 18,4 702

Desio 2.182 15,3 6.119 42,9 4.595 32,2 1.367 9,6 14.263

Giussano 1.266 14,8 3.566 41,6 2.634 30,7 1.114 13,0 8.580

Lazzate 439 17,1 996 38,9 728 28,4 399 15,6 2.562

Lentate sul Seveso 1.060 17,9 2.596 43,9 1.938 32,8 317 5,4 5.911

Lesmo 265 10,4 849 33,4 1.187 46,7 240 9,4 2.541

Limbiate 938 7,9 7.196 60,7 2.758 23,3 962 8,1 11.854

Lissone 1.966 13,6 5.742 39,8 4.730 32,8 1.989 13,8 14.427

Macherio 509 18,9 1.072 39,7 881 32,7 235 8,7 2.697

Meda 1.312 15,4 3.880 45,4 2.637 30,9 711 8,3 8.540

Mezzago 360 24,3 429 28,9 415 28,0 278 18,8 1.482

Misinto 262 16,2 526 32,6 540 33,5 285 17,7 1.613

Monza 10.117 18,9 23.824 44,5 14.077 26,3 5.491 10,3 53.509

Muggiò 698 8,3 4.022 47,6 2.845 33,7 888 10,5 8.453

Nova Milanese 897 10,4 3.870 45,0 2.661 31,0 1.165 13,6 8.593

Ornago 206 14,1 441 30,1 525 35,8 293 20,0 1.465

Renate 352 23,8 565 38,1 430 29,0 135 9,1 1.482

Roncello 128 14,4 217 24,4 388 43,6 156 17,5 889

Ronco Briantino 126 10,3 313 25,6 496 40,6 288 23,5 1.223

Seregno 2.664 16,9 6.302 40,1 5.394 34,3 1.373 8,7 15.733

Seveso 1.401 19,3 2.993 41,3 2.004 27,6 852 11,8 7.250

Sovico 621 21,7 1.188 41,5 784 27,4 269 9,4 2.862

Sulbiate 324 23,0 367 26,1 468 33,3 247 17,6 1.406

Triuggio 651 21,3 1.152 37,7 856 28,0 397 13,0 3.056

Usmate Velate 523 14,4 1.083 29,9 1.124 31,0 893 24,6 3.623

Varedo 644 12,6 2.637 51,5 1.512 29,5 330 6,4 5.123

Vedano al Lambro 308 9,3 1.239 37,5 1.300 39,3 458 13,9 3.305

Veduggio con Colzano 306 17,8 750 43,7 529 30,8 132 7,7 1.717

Verano Brianza 536 15,9 1.374 40,8 1.070 31,8 386 11,5 3.366

Villasanta 777 14,9 2.043 39,1 1.527 29,2 884 16,9 5.231

Vimercate 1.510 14,2 3.835 36,0 4.485 42,1 817 7,7 10.647

Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Provincia di MONZA e BRIANZA

103

Tabella 3.8. - Le abitazioni esistenti nei comuni della Provincia di Monza e Brianza per titolo di uso

Totale

abitazioni

Densità

abitazioni

di cui Abitazioni

occupate

da

residenti

di cui

Occupate Vuote Proprietà Affitto Altro titolo

N. % N. % N. % N. % N. %

Agrate Brianza 5.139 455,2 4.845 94,3 294 5,7 4.795 3.946 82,3 610 15,5 239 5,0

Aicurzio 842 331,5 783 93,0 59 7,0 773 658 85,1 76 11,6 39 5,0

Albiate 2.457 847,2 2.049 83,4 408 16,6 2.039 1.702 83,5 221 13,0 116 5,7

Arcore 6.708 719,0 6.547 97,6 161 2,4 6.493 5.131 79,0 984 19,2 378 5,8

Barlassina 2.466 865,3 2.322 94,2 144 5,8 2.292 1.677 73,2 418 24,9 197 8,6

Bellusco 2.589 399,5 2.387 92,2 202 7,8 2.384 1.966 82,5 285 14,5 133 5,6

Bernareggio 3.462 589,8 3.270 94,5 192 5,5 3.256 2.726 83,7 360 13,2 170 5,2

Besana in Brianza 5.743 364,4 5.404 94,1 339 5,9 5.348 4.209 78,7 744 17,7 395 7,4

Biassono 4.535 935,1 4.317 95,2 218 4,8 4.280 3.542 82,8 491 13,9 247 5,8

Bovisio-Masciago 5.450 1.107,7 5.206 95,5 244 4,5 5.164 4.024 77,9 780 19,4 360 7,0

Briosco 2.215 335,1 2.069 93,4 146 6,6 2.068 1.650 79,8 254 15,4 164 7,9

Brugherio 12.636 1.222,1 12.136 96,0 500 4,0 12.063 9.837 81,5 1.542 15,7 684 5,7

Burago di Molgora 1.670 489,7 1.574 94,3 96 5,7 1.558 1.217 78,1 251 20,6 90 5,8

Busnago 1.771 300,7 1.739 98,2 32 1,8 1.738 1.490 85,7 117 7,9 131 7,5

Camparada 657 410,6 621 94,5 36 5,5 619 532 85,9 50 9,4 37 6,0

Caponago 1.935 385,5 1.771 91,5 164 8,5 1.761 1.483 84,2 187 12,6 91 5,2

Carate Brianza 6.556 658,9 6.143 93,7 413 6,3 6.102 4.731 77,5 971 20,5 400 6,6

Carnate 3.006 856,4 2.885 96,0 121 4,0 2.845 2.393 84,1 350 14,6 102 3,6

Cavenago di Brianza 2.448 550,1 2.349 96,0 99 4,0 2.315 1.989 85,9 225 11,3 101 4,4

Ceriano Laghetto 2.108 298,2 2.083 98,8 25 1,2 2.080 1.670 80,3 212 12,7 198 9,5

Cesano Maderno 13.312 1.161,6 12.638 94,9 674 5,1 12.576 9.937 79,0 1.647 16,6 992 7,9

Cogliate 3.032 436,3 2.886 95,2 146 4,8 2.886 2.366 82,0 238 10,1 282 9,8

Concorezzo 5.753 676,8 5.558 96,6 195 3,4 5.533 4.388 79,3 822 18,7 323 5,8

Cornate d'Adda 3.783 277,1 3.566 94,3 217 5,7 3.544 2.858 80,6 447 15,6 239 6,7

Correzzana 702 278,6 668 95,2 34 4,8 665 572 86,0 44 7,7 49 7,4

Desio 14.268 966,7 13.540 94,9 728 5,1 13.450 10.226 76,0 2.326 22,7 898 6,7

Giussano 8.583 834,9 8.161 95,1 422 4,9 8.139 6.201 76,2 1.258 20,3 680 8,4

Lazzate 2.563 484,5 2.422 94,5 141 5,5 2.418 2.004 82,9 210 10,5 204 8,4

Lentate sul Seveso 5.915 422,8 5.464 92,4 451 7,6 5.426 4.199 77,4 749 17,8 478 8,8

Lesmo 2.541 497,3 2.498 98,3 43 1,7 2.475 2.020 81,6 291 14,4 164 6,6

Limbiate 11.859 956,4 11.611 97,9 248 2,1 11.576 9.126 78,8 1.622 17,8 828 7,2

Lissone 14.428 1.548,1 13.510 93,6 918 6,4 13.419 10.135 75,5 2.405 23,7 879 6,6

Macherio 2.697 837,6 2.488 92,3 209 7,7 2.469 1.881 76,2 434 23,1 154 6,2

Meda 8.540 1.025,2 8.009 93,8 531 6,2 7.970 6.262 78,6 1.107 17,7 601 7,5

Mezzago 1.484 353,3 1.391 93,7 93 6,3 1.389 1.104 79,5 218 19,7 67 4,8

Misinto 1.613 313,8 1.558 96,6 55 3,4 1.557 1.297 83,3 87 6,7 173 11,1

Monza 53.529 1.621,1 49.808 93,0 3.721 7,0 49.156 35.549 72,3 11.092 31,2 2.515 5,1

Muggiò 8.456 1.545,9 8.045 95,1 411 4,9 8.017 6.013 75,0 1.557 25,9 447 5,6

Nova Milanese 8.593 1.479,0 8.271 96,3 322 3,7 8.236 6.707 81,4 1.017 15,2 512 6,2

Ornago 1.468 253,1 1.349 91,9 119 8,1 1.343 1.153 85,9 112 9,7 78 5,8

Renate 1.482 521,8 1.416 95,5 66 4,5 1.407 1.085 77,1 206 19,0 116 8,2

Roncello 892 284,1 866 97,1 26 2,9 866 738 85,2 64 8,7 64 7,4

Ronco Briantino 1.223 406,3 1.192 97,5 31 2,5 1.184 994 84,0 140 14,1 50 4,2

Seregno 15.735 1.209,5 15.098 96,0 637 4,0 14.963 10.572 70,7 3.406 32,2 985 6,6

Seveso 7.251 986,5 6.977 96,2 274 3,8 6.930 5.583 80,6 847 15,2 500 7,2

Sovico 2.862 883,3 2.728 95,3 134 4,7 2.721 2.280 83,8 247 10,8 194 7,1

Sulbiate 1.406 266,8 1.270 90,3 136 9,7 1.261 1.056 83,7 163 15,4 42 3,3

Triuggio 3.056 364,7 2.897 94,8 159 5,2 2.880 2.379 82,6 289 12,1 212 7,4

Usmate Velate 3.623 363,4 3.437 94,9 186 5,1 3.379 2.850 84,3 359 12,6 170 5,0

Varedo 5.123 1.058,5 4.772 93,1 351 6,9 4.745 3.624 76,4 746 20,6 375 7,9

Vedano al Lambro 3.305 1.669,2 3.112 94,2 193 5,8 3.051 2.311 75,7 538 23,3 202 6,6

Veduggio con Colzano 1.717 492,0 1.594 92,8 123 7,2 1.590 1.139 71,6 335 29,4 116 7,3

Verano Brianza 3.369 965,3 3.240 96,2 129 3,8 3.231 2.588 80,1 388 15,0 255 7,9

Villasanta 5.232 1.069,9 5.050 96,5 182 3,5 5.038 3.988 79,2 793 19,9 257 5,1

Vimercate 10.650 513,7 10.110 94,9 540 5,1 9.986 7.758 77,7 1.678 21,6 550 5,5

Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Provincia di MONZA e BRIANZA

104

3.1.2. La stima della nuova produzione edilizia residenziale

Secondo quanto stimato attraverso l’elaborazione dei dati disponibili nel Sistema Informativo CRESME

le abitazioni esistenti in Provincia di Monza e Brianza nel 2012 sono 367.489 e 155.382 le pertinenze

delle abitazioni (box e posti auto). In un territorio relativamente limitato come quello brianzolo, insiste il

7,8% dello stock regionale, il 4,5% rispetto alla macro-area e l’1,2% a livello nazionale.

Tabella 3.9. – La nuova produzione residenziale nel periodo 2010 – 2012: VOLUME RESIDENZIALI E

NUMERO DI ABITAZIONI – valori assoluti

2010 2011 2012* Variazioni %

2011/2010 2012*/2011

VOLUME DEI FABBRICATI – (migliaia di mc)

Provincia di Monza e Brianza 1.529 1.359 1.170 -11,1 -13,9

Lombardia 17.734 14.098 11.904 -20,5 -15,6

NUMERO DI ABITAZIONI

Provincia di Monza e Brianza 4.002 3.552 3.097 -11,3 -12,8

Lombardia 45.324 35.851 26.202 -20,9 -26,9

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione

Essendo una provincia di nuova istituzione la serie storica disponibile relativamente alla produzione

edilizia copre un arco temporale limitato al triennio 2010 – 2012. In questo periodo si riscontra un

contenimento della volumetria residenziale prodotta: si passa da 1,5 milioni di m3 del 2010 a quasi 1,2

milioni di m3 del 2012 con una riduzione dell’11,1% tra 2010 e 2011 e del 13,9% l’anno seguente. Il

trend provinciale risulta comunque meno negativo rispetto a quello regionale per cui si registra -20,5%

nel 2011 e -15,6% nel 2012. A conferma di questa tendenza il dato sul numero di abitazioni. Se nel

2012 nella provincia di Monza e Brianza sono state realizzate 12,8% abitazioni in meno rispetto al

2011 (pari a 3.097 unità), nell’intera regione la flessione è stata del 26,9%.

Tabella 3.10. – La nuova produzione residenziale in provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – 2012:

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

2010 2011 2012*

Variazioni %

2011/2010 2012*/2011

Nuova costruzione 3.693 3.258 2.782 -11,8 -14,6

Ampliamenti 309 294 315 -5,0 7,3

Totale 4.002 3.552 3.097 -11,3 -12,8

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione

Le nuove abitazioni prodotte riguardano essenzialmente nuovi edifici anche se una quota limitata ma

dinamica, fa riferimento ad ampliamenti di edifici esistenti: gli ampliamenti sono 315 di 3.097, e

nell’ultimo anno sono aumentati del 7,3% (-14,6% la nuova costruzione).

Provincia di MONZA e BRIANZA

105

3.2. Il settore non residenziale

3.2.1. Stima della nuova produzione per il settore non residenziale

Per completare il quadro della nuova produzione edilizia nella provincia brianzola si analizza

brevemente anche il settore non residenziale. Nel 2012 in Provincia sono stati costruiti fabbricati non

residenziali per un volume complessivo di 1 milione di m3, ben il 27,4% in più rispetto allo scorso anno

ma il 13% in meno rispetto a quanto costruito nel 2010. È da notare che l’eccezionale crescita della

volumetria nel 2012, nel contesto generale di crisi del settore, è da attribuire alla realizzazione di edifici

pubblici, probabilmente con destinazione sanitaria.

Tabella 3.11. – La nuova produzione non residenziale nel periodo 2010 – 2012: VOLUME FABBRICATI –

valori assoluti e variazioni %

2010 2011 2012* Variazioni %

2011/2010 2012/2011

VOLUME DEI FABBRICATI – (migliaia di mc)

Provincia di Monza e Brianza 1.263 854 1.089 -32,4 27,4

Lombardia 20.048 17.613 19.623 -12,1 11,4

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012

*previsione

Contrariamente a quanto avviene per il segmento residenziale, le performance provinciali per il

segmento non residenziale nel biennio sono meno positive rispetto alla media regionale: tra 2010 e

2012 infatti la produzione regionale rimane più stabile e segna un -2,1% (-13% a Monza-Brianza).

Tabella 3.12. – La nuova produzione non residenziale nella Provincia di Monza e Brianza per destinazione

d’uso nel periodo 2010 – 2012: VOLUME DEI FABBRICATI

Agricolo Industriale e artigianale

Commerciale e turistico

Altro TOTALE

Valore Assoluto (mc)

2010 35.418 739.288 213.035 275.275 1.263.016

2011 16.683 627.063 142.652 67.832 854.230

2012* 21.195 771.347 131.185 164.949 1.088.676

Variazione % rispetto all’anno precedente

2011/2010 -52,9 -15,2 -33,0 -75,4 -32,4

2012/2011 27,0 23,0 -8,0 143,2 27,4

Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012

* previsione

NB: la ripartizione settoriale per il 2010 e 2011 è basata sull’attività edilizia rilevata nei cantieri attivi nella provincia (Regione

Lombardia), mentre il dato 2012 si basa sui dati Istat relativi ai permessi di costruzione rilasciati nel 2010.

Provincia di MONZA e BRIANZA

106

Dal punto di vista qualitativo oltre il 70% della volumetria prodotta nel 2012 riguarda edifici industriali e

artigianali, con 771.300 m3, seguita a distanza da quella relativa all’uso commerciale che ammonta a

131.185 m3 mentre è molto limitata la nuova produzione destinata al settore agricolo, per cui sono stati

costruiti nuovi edifici per un totale di 21.200 m3. Rilevante nell’anno il volume dei fabbricati destinati ad

altri usi come ospedali, scuole stazioni ferroviarie, i cimiteri, uffici pubblici, che riguardano quasi

165.000 m3 e rappresentano, come detto, il segmento che è cresciuto maggiormente nell’ultimo anno.

3.3. L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010 - 2011

3.3.1. I cantieri attivati in provincia di Monza e Brianza nel 2011

Un approfondimento, qualitativo e quantitativo, sulla produzione edilizia provinciale nell’ultimo anno

riguarda i dati relativi ai cantieri attivati, noti attraverso le notifiche preliminari di inizio lavori e registrati

dalle Casse Edili. Infatti, come previsto dall’ dell’art. 99 comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 i

committenti o i responsabili dei lavori devono trasmettere obbligatoriamente1 alla Azienda Sanitaria

Locale (ASL) e alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) la notifica di inizio lavori in cantiere. I dati

riguardano i cantieri denunciati in provincia di Monza e Brianza (attuale delimitazione amministrativa) e

in Lombardia, con data di inizio compresa tra 01/01/2010 e 31/12/2011.

Tabella 3.13. - Dati riepilogativi dei cantieri attivati nel 2010-2011

Numero cantieri

Media lavoratori

Media imprese

Media durata (gg)

Media importo

Totale Importo

(milioni di euro)

Provincia di Monza e Brianza

2010 3.797 8 4 191 420.522 1.589

2011 3.765 6 3 140 225.989 845

Variazione % -0,8 -28,0 -32,7 -26,8 -46,3 -46,8

Lombardia

2010 61.107 7,1 3,7 171 392.527 23.804

2011 59.476 6,2 2,9 140 216.263 12.819.

Variazione % -2,7 -11,6 -23,1 -18,2 -44,9 -46,1

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Nel 2011 sono stati attivati nella provincia 3.765 cantieri, oltre il 6% dei cantieri attivati in regione, per

un importo complessivo dichiarato di 845 milioni di € pari ad un importo medio di 225 mila €. A livello

regionale nel 2010 sono stati registrati 59.476 cantieri con importo medio di 216 mila €, pari a un

importo complessivo di 12,8 miliardi di €. I cantieri della provincia di Monza e Brianza sono

1 L’obbligo sussiste nei seguenti casi:

- nei cantieri in cui è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più imprese esecutrici;

- nei cantieri che ricadono nella fattispecie sopra descritta, in un momento successivo all’inizio dei lavori;

- nei cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno.

Provincia di MONZA e BRIANZA

107

caratterizzati da una dimensione media e una durata in linea con le medie regionali: in media si

registrano 6 lavoratori e 3 imprese impiegate per circa 140 giorni.

Al fine di definire qualitativamente i cantieri attivati nella provincia, sono stati esaminati cinque aspetti

ovvero il numero di lavoratori, il numero di imprese, l’importo dichiarato, la durata e la tipologia. Il

cantiere che più di frequente si trova è composto da 4 – 5 lavoratori (quasi il 42% dei cantieri),

comprende dalle 2 alle 3 imprese (quasi il 41% dei cantieri) e ha un importo medio dichiarato

compreso tra 30 e 100 mila € (oltre il 35% dei cantieri), con una durata media compresa tra 91 e 365

giorni (il 34% dei cantieri).Rispetto alla tipologia di prevale l’edilizia residenziale con oltre 2.400

cantieri, pari al 64% di quelli rilevati nel periodo di riferimento. Le altre categorie di intervento note

riguardano 416 cantieri non residenziali, 330 cantieri relativi a opere del genio civile e 612 ad altre

tipologie di opere.

Tabella 3.14. – Il numero di cantieri PER NUMERO MEDIO DI LAVORATORI nel 2010-2011

da 1 a 3 da 4 a 5 da 6 a 10 oltre 10 Totale

Provincia di Monza e Brianza

2010 971 1.489 998 336 3.794

2011 1.164 1.560 856 182 3.762

Variazione % 19,9 4,8 -14,2 -45,8 -0,8

Lombardia

2010 14.179 25.356 17.047 4.491 61.073

2011 15.734 25.672 15.199 2.853 59.458

Variazione % 11,0 1,2 -10,8 -36,5 -2,6

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Tabella 3.15. – Il numero di cantieri PER NUMERO MEDIO DI IMPRESE nel 2010-2011

1 da 2 a 3 da 4 a 10 oltre 10 Totale

Provincia di Monza e Brianza

2010 1.066 1.321 1.081 296 3.764

2011 1.305 1.481 814 86 3.686

Variazione % 22,4 12,1 -24,7 -70,9 -2,1

Lombardia

2010 18.653 22.172 16.743 2.940 60.508

2011 21.354 22.286 13.736 1.076 58.452

Variazione % 14,5 0,5 -18,0 -63,4 -3,4

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Provincia di MONZA e BRIANZA

108

Tabella 3.16. – Il numero di cantieri PER IMPORTO DICHIARATO nel 2010-2011

fino a 30.000 da 30.000 a

100.000 da 100.000 a

1.000.000 da 1.000.000 a 10.000.000

oltre 10.000.000

Totale

Provincia di Monza e Brianza

2010 974 1.201 1.244 352 7 3.778

2011 1.223 1.323 1.028 161 4 3.739

Variazione % 25,6 10,2 -17,4 -54,3 -42,9 -1,0

Lombardia

2010 17.177 19.428 20.413 3.397 227 60.642

2011 19.976 20.497 16.955 1.780 69 59.277

Variazione % 16,3 5,5 -16,9 -47,6 -69,6 -2,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Tabella 3.17. – Il numero di cantieri PER DURATA (in giorni) nel 2010-2011

fino a 30 da 31 a 90 da 91 a 365 oltre 365 Totale

Provincia di Monza e Brianza

2010 869 1.111 1.306 511 3.797

2011 1.132 1.297 1.025 310 3.764

Variazione % 30,3 16,7 -21,5 -39,3 -0,9

Lombardia

2010 15.098 19.238 20.253 6.515 61.104

2011 16.616 21.131 17.766 3.962 59.475

Variazione % 10,1 9,8 -12,3 -39,2 -2,7

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Tabella 3.18. – Il numero di cantieri PER TIPOLOGIA DI CANTIERE nel 2010-2011

Residenziale Non

residenziale Genio civile Altro Totale

Provincia di Monza e Brianza

2010 1.029 157 138 2.473 3.797

2011 2.407 416 330 612 3.765

Variazione % 133,9 165,0 139,1 -75,3 -0,8

Lombardia

2010 15.130 3.511 3.793 38.673 61.107

2011 33.821 7.757 7.076 10.822 59.476

Variazione % 123,5 120,9 86,6 -72,0 -2,7

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012

Provincia di MONZA e BRIANZA

109

4. IL MERCATO IMMOBILIARE

4.1. Le mappe del mercato residenziale

In Provincia di Monza e Brianza nel 2012 lo stock edilizio sfiora quota 615 mila unità di cui l’85% (oltre

523 mila unità) riferibili al settore residenziale e sue pertinenze suddivise in 367.489 abitazioni e

155.382 unità destinate ad uso box o posto auto. Anche nelle 47.821 unità classificate come cantine,

soffitte e magazzini sono presenti molte pertinenze o locali accessori alle abitazioni ma, poiché

comprende anche una quota altrettanto significativa destinata ad usi non residenziali, deve essere

considerata una categoria ad utilizzo misto.

Gli immobili per attività economiche sono 44.022 e si concentrano per la quota principale nella

destinazione commerciale (29.153 unità) che, oltre a negozi e centri commerciali, comprende anche i

laboratori artigianali. Gli immobili destinati alla produzione, capannoni industriali e artigianali, sono

8.827 mentre le unità immobiliari ad uso ufficio sono 6.041, valore che tiene conto dei soli immobili di

categoria catastale A10 poiché risulta poco agevole determinare il numero di abitazioni utilizzate come

ufficio senza che sia stata modificata la destinazione d’uso.

Tabella 4.1. – Stock e mercato in Provincia di Monza e Brianza nel 2012

Variazioni % sul 2011 – valori correnti

Fonte: elaborazioni e stime Cresme/Si su fonti varie

Il fatturato del mercato provinciale nel 2012 è pari a 1.622 milioni di euro, di cui 1.339 milioni legati al

settore residenziale e 283 milioni al comparto commerciale. Tra 2011 e 2012 perde il -23,5% del

valore, ma subire maggiormente lo stato di crisi è il settore non residenziale la cui riduzione è pari a -

30,7%, a fronte di un calo del 21,85 del fatturato residenziale. I livelli del fatturato, sia per il segmento

residenziale sia per il commerciale, sono i più bassi del triennio considerato, più bassi anche del 2010.

NUMERO UNITA' IMMOBILIARI 614.713

abitazioni 367.489

box e posti auto 155.382 ABITAZIONI 1.339 -21,8

uffici 6.041

commerciali 29.153 ALTRI IMMOBILI 283 -30,7

produttivi 8.827

magazzini, cantine e soffitte 47.821 TOTALE 1.622 -23,5

ME

RC

AT

O

2012 Variazioni %

M ilioni di euro rispetto al 2011

Provincia di MONZA e BRIANZA

110

Grafico 4.1. - Dinamica del valore del mercato - Fatturato annuo delle compravendite immobiliari

Importi in milioni di euro

Fonte: elaborazioni e stime CRESME su fonti varie

4.1.1. Le compravendite residenziali

Un primo parametro di valutazione del mercato residenziale è l’analisi dell’andamento delle

compravendite. Per la serie storica riferita al periodo 2004 – 2012, i dati sono stati elaborati dal

CRESME a partire dai dati comunali diffusi dall’Agenzia del Territorio1. In particolare, per il 2012 è

stata effettuata una stima annua a partire dai dati pubblicati per il primo semestre. Il primo elemento

che emerge è il calo del 18,4% del mercato provinciale nell’ultimo anno. Tiene meglio il Capoluogo

dove la flessione delle compravendite si attesta a -11%, male il resto della Provincia, dove il calo sfiora

il 20%.

Andando ad ampliare l’analisi emerge che il calo dell’ultimo anno è solo l’apice di una serie negativa

che dura dal 2006. In particolare, dopo la crescita del numero di compravendite nel triennio 2004 –

2006 si osserva un lungo e costante calo del numero di transazioni di abitazioni. Se nel 2006 sono

state registrate ben 15.755 compravendite in tutta la provincia, nel 2012 si arriva a 8.722, ovvero il

44,6% in meno rispetto alla massima espansone del mercato provinciale. Le maggiori cadute nel

mercato riguardano in particolare gli anni 2007 e 2008 quando si perde il 18,7% e il 2011 e 2012 (-

18,4).

1 I dati relativi al numero di transazioni normalizzate (NTN) pubblicati dall’OMI – Agenzia del Territorio sono stati rielaborati

nella seconda metà del 2011 e presentano differenze di entità non trascurabile con un innalzamento del numero di

transazioni e una revisione intensa per l’anno 2007.

1.592

1.712

1.339

375 409

283

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2010 2011 2012

Residenziale Non residenziale

Provincia di MONZA e BRIANZA

111

Il Capoluogo è caratterizzato da un andamento simile a quello del resto dei comuni, pur presentando

una contrazione complessivamente meno acuta tra 2006 e 2012, pari a -29,4%. In particolare il

numero massimo di transazioni si registra nel 2005 con 1.879 compravendite, le quali diventano 1.255

nel 2012.

Grafico 4.2. – Le compravendite di abitazioni nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 – 2012

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio

*stima dato annuale su primo semestre 2012

Tabella 4.2. – Le compravendite di abitazioni nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 – 2012

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*

Capoluogo 1.885 1.879 1.777 1.816 1.420 1.343 1.349 1.410 1.255

Resto Provincia 12.072 13.629 13.977 13.636 11.138 9.585 9.382 9.280 7.462

Totale 13.957 15.509 15.755 15.451 12.558 10.928 10.730 10.690 8.722

Variazioni %

2005 2004

2006 2005

2007 2006

2008 2007

2009 2008

2010 2009

2011 2010

2012 2011

2012 2006

Capoluogo -0,3 -5,4 2,2 -21,8 -5,5 0,4 4,5 -11,0 -29,4

Resto Provincia 12,9 2,6 -2,4 -18,3 -13,9 -2,1 -1,1 -19,6 -46,6

Totale 11,1 1,6 -1,9 -18,7 -13,0 -1,8 -0,4 -18,4 -44,6

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio

*stima dato annuale su primo semestre 2012

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*

Capoluogo Altri comuni Totale

Provincia di MONZA e BRIANZA

112

Cartogramma 4.1. – Le compravendite nel 2011 nella provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio

Cartogramma 4.2. – La forza del mercato nel 2011 nella provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio

Provincia di MONZA e BRIANZA

113

4.1.2. I prezzi delle abitazioni

La determinazione delle quotazioni degli immobili, residenziali e non residenziali, a livello provinciale e

del comune Capoluogo non è semplice essenzialmente a causa delle diverse indicazioni tendenziali

provenienti dalle diverse fonti. La presente analisi dunque, ha l’obiettivo di raccogliere, sintetizzare e

confrontare le informazioni dalle principali fonti ovvero Agenzia del Territorio e OSMI – Borsa

Immobiliare di Milano.

I prezzi rilevati dall’Agenzia del Territorio2

Ripercorrendo la dinamica dei prezzi rilevati dall’Agenzia del Territorio tra 2006 e 2012 a valori correnti,

si osserva una sostanziale stabilità dell’indice sintetico (valore medio delle quotazioni censite per

abitazioni in vendita nelle zone centrali, di semicentro e periferiche nelle diverse tipologie di comuni).

Nel comune Capoluogo il prezzo si attesta su 2.220 €/mq nel 2006 per aumentare leggermente fino a

quota 2.280 €/mq nel 2008, per poi scendere nuovamente fino a 2.190 €/mq nel 2011 e risalire a 2.205

€/mq nel primo semestre del 2012. Nel resto dei comuni della provincia l’oscillazione è maggiore ed a

partire da 1.630 €/mq del 2006, si arriva a 1.705 €/mq nel 2008, per poi scendere nuovamente a 1.660

€/mq nel 2011 e 1.648 €/mq nel 2012.

Tabella 4.3. - Quotazioni immobiliari MEDIE DELLE FASCE BCD - Elaborazione dati comunali. Categoria

residenziale. Tipologia abitazioni signorili, civili, tipo economico, tipiche dei luoghi

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem

Monza 2.221 2.221 2.278 2.282 2.283 2.283 2.239 2.244 2.230 2.221 2.221 2.191 2.205

Resto comuni 1.633 1.655 1.673 1.693 1.706 1.705 1.684 1.667 1.655 1.656 1.660 1.658 1.648

Totale 1.781 1.797 1.825 1.841 1.851 1.850 1.823 1.812 1.800 1.798 1.801 1.792 1.788

Fonte: elaborazione CRESME su dati Agenzia del Territorio

Considerando i prezzi al netto dell’inflazione, emerge come in realtà l’andamento sia stato di netta e

progressiva discesa. Complessivamente tra 2007 e 2012 il valore medio degli immobili si è ridotto del -

11,2% a Monza e del -9,6% nei comuni della provincia. L’andamento negativo nell’ultimo anno si è

ridimensionato sia a Monza che nei comuni.

2 L’analisi dei prezzi qui proposta si basa sui dati dell’Agenzia del Territorio, che effettua una valutazione dei prezzi per le

diverse fasce di comuni secondo una metodologia di rilevazione e aggiornamento ben definita. I prezzi minimi e massimi per

ciascun raggruppamento di comuni e per ciascuna tipologia di insediamento urbano sono quelli “puri” dell’Agenzia del

Territorio, mentre quello medio è stato ponderato sulla base dello stock immobiliare in ogni comune.

Provincia di MONZA e BRIANZA

114

Grafico 4.3. - Trend delle quotazioni immobiliari MEDIE DELLE FASCE BCD nel I semestre

Elaborazione dati comunali. Categoria residenziale. Tipologia abitazioni signorili, civili, tipo economico, tipiche dei

luoghi - valori a prezzi costanti 2005 / numero indice 2006 = 100

Fonte: elaborazione CRESME su dati Agenzia del Territorio

I prezzi delle abitazioni rilevati dalla Borsa Immobiliare di Milano3

La seconda fonte presa in esame è la Borsa Immobiliare di Milano, che fornisce dati sulle quotazioni

medie delle diverse tipologie di immobili residenziali a partire dal 20054. Sebbene il livello medio prezzi

sia mediamente più alto rispetto a quello rilevato dall’Agenzia del Territorio, la dinamica del periodo è

confermata. Nei comuni della provincia tra le tipologie che tengono più il mercato ci sono gli

appartamenti nuovi o ristrutturati che nel 2012 hanno una quotazione media (tra centro e periferia)

ponderata sul numero di immobili, pari 2.112 €/mq. Considerando tale valore al netto dell’inflazione

(valori a prezzi costanti 2005), risulta pari al -10% rispetto al 2007, anno di picco massimo del mercato.

Anche gli appartamenti di recente costruzione (entro i 40 anni) fanno registrare un calo dei prezzi a

partire dal 2007, che complessivamente raggiunge quota 1.544 €/mq (prezzo medio tra centro e

periferia) ovvero il 16% in meno (valori a prezzi costanti 2005) rispetto al 2007. Ma sono gli

appartamenti vecchi a tenere il mercato meno delle atre tipologie. La quotazione media per gli immobili

3 L’analisi dei prezzi si basa sui dati dell’OSMI, che effettua una rilevazione comunale per il centro e per la periferia secondo

diverse tipologie di immobili. Il prezzo medio è stato elaborato sulla base dei prezzi rilevati per ciascun raggruppamento di

comuni. 4 L’analisi delle quotazioni degli immobili basata sulla rilevazione O.S.M.I. - Borsa Immobiliare di Milano dei prezzi dei comuni

della provincia di Monza e Brianza comprende le seguenti tipologie di immobili: appartamenti (nuovi o ristrutturati; recenti

entro 40 anni; vecchi oltre 40 anni); negozi; uffici; capannoni. La rilevazione considera i comuni amministrativi come unità di

campionamento suddivisi in due zone ideali ovvero centro città e aree periferiche. Non potendo sapere il valore che definisce

le quantità vendute tra le varie tipologie di immobile non è possibile calcolare medie pesate ma solo approssimazioni con

medie matematiche partendo dai valori dei prezzi di ogni comune. Le tabelle di sintesi sono il risultato di medie pesate sullo

stock che esemplificano l’andamento dei prezzi degli immobili lungo la serie storica 2005-2011.

75

80

85

90

95

100

105

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Monza Resto comuni

Provincia di MONZA e BRIANZA

115

residenziali con più di 40 anni nei comuni della provincia è di 1.183 €/mq, ma questo valore è il 20%

più basso rispetto a quello del 2007, calcolato a valori costanti.

Grafico 4.4. – Le variazioni percentuali delle quotazioni immobiliari medie delle abitazioni nella Provincia

di Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012 (escluso Capoluogo)

valori a prezzi costanti 2005 / numero indice 2005 = 100

Fonte: elaborazione CRESME ed e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Andando ad analizzare nel dettaglio le quotazioni OSMI emerge qualche differenza tra il

comportamento delle quotazioni in centro e in periferia. A perdere maggiormente valore sono gli

appartamenti posti in periferia, in particolare quelli con meno di 40 anni. Considerando i prezzi a valori

costanti, nel lungo periodo (2007 / 2012) si possono apprezzare le differenze. Per gli appartamenti

nuovi il calo delle quotazioni tra 2007 e 2012 è stato simile in centro e in periferia (rispettivamente pari

a -10,1% la prima zona e -10,7% la seconda). Per gli appartamenti di recente costruzione la differenza

è maggiore: tra 2007 e 2012 -15,2% al centro e -17,2% in periferia. Per gli appartamenti più vecchi

(oltre 40 anni) nello stesso periodo si registra -19,4% al centro e -20,2% in periferia.

Tabella 4.4. - I prezzi medi delle abitazioni nelle aree della Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2005 –

2012

2005 2006 2007 2008 2009 2010

2011 I sem.

2012 I sem.

Appartamenti nuovi o ristrutturati

Centro 2.022 2.128 2.187 2.251 2.238 2.215 2.218 2.214

Periferia 1.839 1.941 1.999 2.045 2.036 2.009 2.015 2.011

Appartamenti recenti entro i 40 anni

Centro 1.570 1.670 1.721 1.751 1.729 1.688 1.681 1.644

Periferia 1.428 1.513 1.549 1.563 1.543 1.501 1.488 1.445

Appartamenti vecchi oltre i 40 anni

Centro 1.256 1.344 1.389 1.396 1.374 1.334 1.317 1.262

Periferia 1.118 1.193 1.230 1.218 1.200 1.163 1.152 1.104

Fonte: elaborazione CRESME ed e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

60

70

80

90

100

110

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Appartamenti nuovi o ristrutturati Appartamenti recente entro i 40 anni

Appartamenti vecchi oltre i 40 anni

Provincia di MONZA e BRIANZA

116

Tabella 4.5. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni NUOVE nei comuni della provincia di Monza e

Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %

I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011

Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza 2.250 1.950 2.200 1.950 -2,2 0,0

Aicurzio 1.925 1.900 1.875 1.850 -2,6 -2,6

Albiate 2.100 1.950 2.000 1.950 -4,8 0,0

Arcore 2.450 2.200 2.425 2.150 -1,0 -2,3

Barlassina 1.975 1.850 1.950 1.875 -1,3 1,4

Bellusco 2.100 2.025 2.075 2.025 -1,2 0,0

Bernareggio 2.050 1.900 1.975 1.850 -3,7 -2,6

Besana in Brianza 2.075 1.950 2.075 1.950 0,0 0,0

Biassono 2.350 1.950 2.300 1.950 -2,1 0,0

Bovisio-Masciago 1.875 1.575 1.900 1.600 1,3 1,6

Briosco 1.950 1.850 1.950 1.850 0,0 0,0

Brugherio 2.725 2.675 2.650 2.575 -2,8 -3,7

Burago di Molgora 1.900 1.775 1.875 1.675 -1,3 -5,6

Busnago 1.950 1.700 1.925 1.625 -1,3 -4,4

Camparada 1.900 1.750 1.950 1.800 2,6 2,9

Caponago 1.950 1.800 1.875 1.725 -3,8 -4,2

Carate Brianza 2.250 2.100 2.250 2.100 0,0 0,0

Carnate 2.100 1.975 2.075 1.950 -1,2 -1,3

Cavenago di Brianza 1.900 1.850 1.875 1.775 -1,3 -4,1

Ceriano Laghetto 1.850 1.600 1.850 1.600 0,0 0,0

Cesano Maderno 2.050 1.800 2.050 1.800 0,0 0,0

Cogliate 1.875 1.700 1.875 1.700 0,0 0,0

Concorezzo 2.250 2.100 2.225 2.075 -1,1 -1,2

Cornate d'Adda 1.950 1.800 1.925 1.775 -1,3 -1,4

Correzzana 1.950 1.800 1.950 1.850 0,0 2,8

Desio 2.300 2.075 2.400 2.150 4,3 3,6

Giussano 2.100 1.950 2.100 1.950 0,0 0,0

Lazzate 1.850 1.775 1.850 1.775 0,0 0,0

Lentate sul Seveso 1.900 1.775 1.900 1.775 0,0 0,0

Lesmo 2.150 1.900 2.150 1.900 0,0 0,0

Limbiate 2.000 1.825 2.000 1.825 0,0 0,0

Lissone 2.350 2.100 2.400 2.100 2,1 0,0

Macherio 2.000 1.850 2.000 1.950 0,0 5,4

Meda 2.050 1.900 2.050 1.900 0,0 0,0

Mezzago 1.950 1.875 1.925 1.850 -1,3 -1,3

Misinto 1.900 1.750 1.900 1.750 0,0 0,0

Muggiò 2.100 1.825 2.100 1.825 0,0 0,0

Nova Milanese 2.250 2.025 2.250 2.050 0,0 1,2

Ornago 1.900 1.700 1.875 1.675 -1,3 -1,5

Renate 1.950 1.800 1.950 1.800 0,0 0,0

Roncello 2.025 1.750 1.975 1.700 -2,5 -2,9

Ronco Briantino 1.925 1.825 1.875 1.775 -2,6 -2,7

Seregno 2.500 2.050 2.500 2.075 0,0 1,2

Seveso 1.950 1.900 1.975 1.900 1,3 0,0

Sovico 2.050 1.950 2.050 1.950 0,0 0,0

Sulbiate 1.925 1.825 1.900 1.825 -1,3 0,0

Triuggio 1.950 1.850 1.950 1.850 0,0 0,0

Usmate Velate 2.150 2.000 2.125 2.000 -1,2 0,0

Varedo 2.000 1.825 2.100 1.900 5,0 4,1

Vedano al Lambro 2.750 2.500 2.650 2.400 -3,6 -4,0

Veduggio con Colzano 1.950 1.850 1.950 1.800 0,0 -2,7

Verano Brianza 2.050 1.950 2.050 1.900 0,0 -2,6

Villasanta 2.675 2.400 2.650 2.375 -0,9 -1,0

Vimercate 3.200 2.850 3.150 2.850 -1,6 0,0

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

117

Tabella 4.6. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni ENTRO I 35 ANNI nei comuni della provincia di

Monza e Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012e variazione %

I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011

Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza 1.650 1.400 1.650 1.400 0,0 0,0

Aicurzio 1.550 1.550 1.450 1.450 -6,5 -6,5

Albiate 1.600 1.450 1.600 1.450 0,0 0,0

Arcore 1.600 1.525 1.575 1.500 -1,6 -1,6

Barlassina 1.525 1.325 1.500 1.300 -1,6 -1,9

Bellusco 1.600 1.500 1.525 1.425 -4,7 -5,0

Bernareggio 1.600 1.500 1.525 1.425 -4,7 -5,0

Besana in Brianza 1.650 1.475 1.625 1.450 -1,5 -1,7

Biassono 1.650 1.525 1.550 1.450 -6,1 -4,9

Bovisio-Masciago 1.450 1.275 1.425 1.250 -1,7 -2,0

Briosco 1.550 1.200 1.500 1.150 -3,2 -4,2

Brugherio 2.150 2.050 2.050 1.950 -4,7 -4,9

Burago di Molgora 1.525 1.475 1.425 1.375 -6,6 -6,8

Busnago 1.450 1.400 1.350 1.300 -6,9 -7,1

Camparada 1.450 1.400 1.400 1.350 -3,4 -3,6

Caponago 1.550 1.450 1.450 1.350 -6,5 -6,9

Carate Brianza 1.800 1.650 1.750 1.600 -2,8 -3,0

Carnate 1.775 1.525 1.725 1.475 -2,8 -3,3

Cavenago di Brianza 1.575 1.375 1.475 1.325 -6,3 -3,6

Ceriano Laghetto 1.325 1.200 1.325 1.175 0,0 -2,1

Cesano Maderno 1.525 1.325 1.500 1.300 -1,6 -1,9

Cogliate 1.400 1.200 1.375 1.175 -1,8 -2,1

Concorezzo 1.650 1.525 1.625 1.500 -1,5 -1,6

Cornate d'Adda 1.475 1.350 1.425 1.275 -3,4 -5,6

Correzzana 1.400 1.300 1.350 1.250 -3,6 -3,8

Desio 1.700 1.500 1.650 1.450 -2,9 -3,3

Giussano 1.600 1.550 1.550 1.450 -3,1 -6,5

Lazzate 1.450 1.275 1.425 1.250 -1,7 -2,0

Lentate sul Seveso 1.400 1.250 1.375 1.225 -1,8 -2,0

Lesmo 1.700 1.600 1.600 1.500 -5,9 -6,3

Limbiate 1.575 1.325 1.550 1.300 -1,6 -1,9

Lissone 1.800 1.550 1.800 1.550 0,0 0,0

Macherio 1.500 1.425 1.500 1.350 0,0 -5,3

Meda 1.600 1.400 1.575 1.375 -1,6 -1,8

Mezzago 1.600 1.450 1.525 1.350 -4,7 -6,9

Misinto 1.400 1.225 1.375 1.200 -1,8 -2,0

Muggiò 1.700 1.375 1.700 1.350 0,0 -1,8

Nova Milanese 1.775 1.500 1.750 1.500 -1,4 0,0

Ornago 1.525 1.350 1.450 1.300 -4,9 -3,7

Renate 1.400 1.250 1.300 1.225 -7,1 -2,0

Roncello 1.625 1.375 1.525 1.275 -6,2 -7,3

Ronco Briantino 1.375 1.300 1.275 1.200 -7,3 -7,7

Seregno 1.750 1.400 1.725 1.375 -1,4 -1,8

Seveso 1.500 1.350 1.500 1.325 0,0 -1,9

Sovico 1.550 1.400 1.500 1.300 -3,2 -7,1

Sulbiate 1.525 1.450 1.475 1.400 -3,3 -3,4

Triuggio 1.550 1.350 1.500 1.300 -3,2 -3,7

Usmate Velate 1.700 1.500 1.675 1.475 -1,5 -1,7

Varedo 1.550 1.325 1.550 1.325 0,0 0,0

Vedano al Lambro 2.150 2.000 2.000 1.900 -7,0 -5,0

Veduggio con Colzano 1.400 1.250 1.300 1.200 -7,1 -4,0

Verano Brianza 1.650 1.500 1.650 1.500 0,0 0,0

Villasanta 1.975 1.750 1.950 1.700 -1,3 -2,9

Vimercate 2.275 1.950 2.250 1.875 -1,1 -3,8

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

118

Tabella 4.7. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni con OLTRE I 35 ANNI nei comuni della provincia di

Monza e Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %

I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011

Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza 1.150 1.000 1.100 950 -4,3 -5,0

Aicurzio 1.275 1.275 1.175 1.150 -7,8 -9,8

Albiate 1.200 1.100 1.200 1.050 0,0 -4,5

Arcore 1.225 1.150 1.175 1.125 -4,1 -2,2

Barlassina 1.200 1.000 1.150 950 -4,2 -5,0

Bellusco 1.225 1.200 1.150 1.125 -6,1 -6,3

Bernareggio 1.250 1.200 1.150 1.150 -8,0 -4,2

Besana in Brianza 1.275 1.125 1.200 1.100 -5,9 -2,2

Biassono 1.325 1.100 1.300 1.100 -1,9 0,0

Bovisio-Masciago 1.125 1.025 1.075 975 -4,4 -4,9

Briosco 1.050 1.000 1.000 925 -4,8 -7,5

Brugherio 1.850 1.775 1.750 1.675 -5,4 -5,6

Burago di Molgora 1.275 1.250 1.175 1.175 -7,8 -6,0

Busnago 1.400 1.300 1.275 1.200 -8,9 -7,7

Camparada 1.050 950 1.050 950 0,0 0,0

Caponago 1.350 1.350 1.250 1.250 -7,4 -7,4

Carate Brianza 1.300 1.150 1.250 1.100 -3,8 -4,3

Carnate 1.450 1.275 1.400 1.225 -3,4 -3,9

Cavenago di Brianza 1.100 800 1.100 800 0,0 0,0

Ceriano Laghetto 1.075 875 1.025 825 -4,7 -5,7

Cesano Maderno 1.300 1.050 1.250 1.000 -3,8 -4,8

Cogliate 1.075 900 1.025 850 -4,7 -5,6

Concorezzo 1.350 1.350 1.325 1.325 -1,9 -1,9

Cornate d'Adda 1.250 1.250 1.200 1.200 -4,0 -4,0

Correzzana 1.050 950 1.050 950 0,0 0,0

Desio 1.400 1.175 1.350 1.125 -3,6 -4,3

Giussano 1.400 1.050 1.300 1.000 -7,1 -4,8

Lazzate 1.125 950 1.075 900 -4,4 -5,3

Lentate sul Seveso 1.175 975 1.125 925 -4,3 -5,1

Lesmo 1.200 1.100 1.100 1.050 -8,3 -4,5

Limbiate 1.275 1.025 1.225 975 -3,9 -4,9

Lissone 1.250 1.100 1.250 1.100 0,0 0,0

Macherio 1.150 1.000 1.100 950 -4,3 -5,0

Meda 1.350 1.100 1.300 1.050 -3,7 -4,5

Mezzago 1.300 1.125 1.200 1.025 -7,7 -8,9

Misinto 1.150 850 1.100 800 -4,3 -5,9

Muggiò 1.325 1.100 1.275 1.050 -3,8 -4,5

Nova Milanese 1.425 1.300 1.400 1.275 -1,8 -1,9

Ornago 1.250 1.250 1.200 1.175 -4,0 -6,0

Renate 1.050 975 1.000 950 -4,8 -2,6

Roncello 1.150 1.100 1.100 1.050 -4,3 -4,5

Ronco Briantino 1.200 1.100 1.100 1.000 -8,3 -9,1

Seregno 1.125 1.000 1.075 950 -4,4 -5,0

Seveso 1.100 1.000 1.050 950 -4,5 -5,0

Sovico 1.150 1.050 1.100 1.000 -4,3 -4,8

Sulbiate 1.150 1.125 1.100 1.075 -4,3 -4,4

Triuggio 1.125 900 1.075 900 -4,4 0,0

Usmate Velate 1.300 1.100 1.225 1.075 -5,8 -2,3

Varedo 1.425 1.025 1.375 975 -3,5 -4,9

Vedano al Lambro 1.800 1.550 1.700 1.500 -5,6 -3,2

Veduggio con Colzano 1.000 900 925 900 -7,5 0,0

Verano Brianza 1.325 1.100 1.150 1.050 -13,2 -4,5

Villasanta 1.400 1.200 1.350 1.150 -3,6 -4,2

Vimercate 1.800 1.650 1.725 1.575 -4,2 -4,5

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

119

L’analisi dell’offerta immobiliare residenziale a Milano secondo l’Osservatorio Prezzi CRESME nel

Comune di Monza

Per il Comune di Monza l’analisi dell’offerta si basa anche sulla rilevazione diretta di annunci presenti

sul mercato. Tale analisi avviene attraverso l’Osservatorio prezzi del CRESME che effettua

sistematicamente l’indagine sui maggiori capoluoghi italiani, ampliata a partire dal 2010 a tutti i

capoluoghi di provincia. Semestralmente vengono valutati gli annunci immobiliari reperiti in via

prioritaria da siti internet specializzati e da riviste del settore sui quali si opera, a campione, la

simulazione della compravendita per determinare il più probabile prezzo finale della compravendita.

La rilevazione semestrale fa riferimento a tutte le tipologie edilizie residenziali (appartamenti, ville,

villini, case a schiera) pertanto il prezzo medio per metro quadro si intende riferito a tutte le tipologie

edilizie offerte in vendita. In quanto prezzo di offerta, è evidente che esso incorpora, tra gli altri

elementi, il livello qualitativo degli immobili posti in vendita nel momento della rilevazione.

Tabella 4.8. - Annunci rilevati nel Comune di Monza – tipologia edilizia: MISTA (appartamenti, ville, villini,

case a schiera)

2011 2012 Variazione % 2012/2011

I sem. II sem. I sem. II sem.

Numero di annunci 288 358 598 606 1,3

Dimensione media (mq) 105 105 108 115 6,5

Prezzo medio (euro/mq) 2.871 2.795 2.777 2.839 2,2

Fonte: Osservatorio prezzi Cresme - luglio 2012

La rilevazione degli annunci nel capoluogo brianzolo parte dal 2011 quando sono stati rilevati 281

annunci fino a raggiungere quota 606 annunci nel secondo semestre del 2012. Trattandosi di una serie

storica molto breve, i principali elementi che emergono riguardano la dimensione media delle abitazioni

in vendita che rimane compresa tra 105 e 115 mq, e il livello dei prezzi che si attesta nel 2012 a 2.839

€/mq in lieve crescita rispetto al semestre precedente (+2,2%).

Tabella 4.9. - Annunci rilevati nel Comune di Monza – tipologia edilizia: APPARTAMENTI

2011 2012 Variazione % 2012/2011 I sem. II sem. I sem. II sem.

Numero di annunci 281 350 565 580 2,7

Dimensione media (mq) 100 102 101 110 8,9

Prezzo medio (euro/mq) 2.836 2.808 2.802 2.870 2,4

Fonte: Osservatorio prezzi Cresme - luglio 2012

Restringendo l’analisi agli appartamenti il trend non varia ma il livello del prezzo medio sale

leggermente nel primo semestre del 2012, attestandosi a 2.805 €/mq.

Provincia di MONZA e BRIANZA

120

I prezzi nel Comune di Monza secondo la Borsa Immobiliare di Milano

Secondo i dati rilevati da OSMI nel comune di Monza nel primo semestre 2012 il valore medio degli

appartamenti è pari a 3.134 €/mq per gli appartamenti di nuova costruzione, pari a 2.069 €/mq per gli

appartamenti con meno di 40 anni, pari 1.741 €/mq per gli appartamenti con oltre 40 anni. Tali

quotazioni sono in calo rispetto a primo semestre dello scorso anno con una variazione negativa pari a

-2% per i nuovi, a -4,7% per i recenti e -4,6% per i vecchi.

Tabella 4.10. - Le quotazioni immobiliari medie5 delle abitazioni nel comune di Monza

prezzi / mq secondo semestre 2010 - 2012 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % 2011 / 2010

Variazione % 2012 / 2011

Appartamenti nuovi 3.225 3.198 3.134 -0,8 -2,0

Appartamenti recenti 2.213 2.170 2.069 -1,9 -4,7

Appartamenti vecchi 1.883 1.825 1.741 -3,1 -4,6

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Tra i quartieri della città, il centro storico è la zona in cui gli appartamenti hanno prezzi più alti e nella

quale si è risentito meno della flessione dei prezzi. La quotazione media degli appartamenti nuovi nel

2012 è pari a 5.200 €/mq, valore in calo dell’1% rispetto al 2011; nella stessa zona appartamenti

recenti valgono 3.350 €/mq e il loro valore si è ridotto del 3,6% rispetto al 2011, e appartamenti con più

di 40 anni valgono 2.675 €/mq, pari al -4,5% rispetto allo scorso anno. Nelle aree dove i prezzi delle

abitazioni sono più contenuti, come ad esempio la zona Cederna – Cantalupo e Sant’Albino, le

residenze di nuova costruzione tengono maggiormente il prezzo mentre quelle esistenti subiscono un

maggiore abbattimento del valore.

Si riportano di seguito le tabelle di dettaglio con la quotazione media degli immobili per ogni zona

urbana.

5 Calcolato come media aritmetica dei prezzi relativi alle sedici aree rilevate da O.S.M.I.

Provincia di MONZA e BRIANZA

121

Tabella 4.11. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni NUOVE nel Comune di Monza

prezzi / mq primo semestre 2010 – 2012 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % 2011 / 2010

Variazione % 2012 / 2011

Buonarroti - San Donato 2.675 2.675 2.650 0,0 -0,9

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 3.300 3.275 3.225 -0,8 -1,5

Cederna - Cantalupo 2.375 2.350 2.325 -1,1 -1,1

Centro storico 5.275 5.250 5.200 -0,5 -1,0

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 3.850 3.825 3.750 -0,6 -2,0

Parco Villa Reale 4.200 4.175 4.075 -0,6 -2,4

Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 2.975 2.950 2.900 -0,8 -1,7

S. Giuseppe - Campania - Romagna 3.350 3.300 3.200 -1,5 -3,0

S. Biagio - S. Gottardo 3.800 3.775 3.675 -0,7 -2,6

S. Carlo - Largo molinetto 3.225 3.200 3.175 -0,8 -0,8

S. Fruttuoso 2.900 2.875 2.825 -0,9 -1,7

S. Rocco - S. Alessandro 2.525 2.475 2.400 -2,0 -3,0

S. Albino 2.375 2.350 2.325 -1,1 -1,1

Taccona - Rondò dei pini 2.550 2.525 2.450 -1,0 -3,0

Triante - Cavallotti 3.650 3.625 3.500 -0,7 -3,4

Via libertà - Stadio nuovo 2.575 2.550 2.475 -1,0 -2,9

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Tabella 4.12. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni RECENTI nel Comune di Monza

prezzi / mq primo semestre 2010 - 2012 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % 2011 / 2010

Variazione % 2012 / 2011

Buonarroti - San Donato 1.875 1.825 1.725 -2,7 -5,5

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 2.250 2.200 2.100 -2,2 -4,5

Cederna - Cantalupo 1.675 1.625 1.550 -3,0 -4,6

Centro storico 3.500 3.475 3.350 -0,7 -3,6

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 2.500 2.450 2.325 -2,0 -5,1

Parco Villa Reale 2.975 2.950 2.825 -0,8 -4,2

Regina pacis - Sobborghi - Mentana 1.925 1.875 1.800 -2,6 -4,0

S, Giuseppe - Campania - Romagna 2.225 2.200 2.100 -1,1 -4,5

S. Biagio - S. Gottardo 2.525 2.475 2.375 -2,0 -4,0

S. Carlo - Largo molinetto 2.300 2.250 2.125 -2,2 -5,6

S. Fruttuoso 2.000 1.950 1.875 -2,5 -3,8

S. Rocco - S. Alessandro 1.775 1.750 1.625 -1,4 -7,1

S. Albino 1.675 1.675 1.575 0,0 -6,0

Taccona - Rondò dei pini 1.900 1.825 1.725 -3,9 -5,5

Triante - Cavallotti 2.525 2.475 2.350 -2,0 -5,1

Via libertà - Stadio nuovo 1.775 1.725 1.675 -2,8 -2,9

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

122

Tabella 4.13. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni VECCHIE nel Comune di Monza

prezzi / mq primo semestre 2010 - 2012 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % 2011 / 2010

Variazione % 2012 / 2011

Buonarroti - San Donato 1.650 1.550 1.525 -6,1 -1,6

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.925 1.875 1.800 -2,6 -4,0

Cederna - Cantalupo 1.475 1.400 1.325 -5,1 -5,4

Centro storico 2.825 2.800 2.675 -0,9 -4,5

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 2.000 1.950 1.850 -2,5 -5,1

Parco Villa Reale 2.500 2.475 2.375 -1,0 -4,0

Regina pacis - Sobborghi - Mentana 1.700 1.675 1.600 -1,5 -4,5

S, Giuseppe - Campania - Romagna 1.850 1.825 1.725 -1,4 -5,5

S. Biagio - S. Gottardo 2.125 2.050 1.950 -3,5 -4,9

S. Carlo - Largo molinetto 1.900 1.825 1.750 -3,9 -4,1

S. Fruttuoso 1.725 1.650 1.575 -4,3 -4,5

S. Rocco - S. Alessandro 1.550 1.475 1.375 -4,8 -6,8

S. Albino 1.500 1.450 1.375 -3,3 -5,2

Taccona - Rondò dei pini 1.675 1.600 1.500 -4,5 -6,3

Triante - Cavallotti 2.125 2.075 1.950 -2,4 -6,0

Via libertà - Stadio nuovo 1.600 1.525 1.500 -4,7 -1,6

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Il mercato del Capoluogo secondo GABETTI

Il mercato di Monza nel primo semestre del 2012, rispetto al secondo semestre del 2011, ha mostrato

quotazioni sostanzialmente stabili, solo con lievi flessioni limitate ad alcune zone e tipologie immobiliari

(nel II semestre 2011 era stata registrata una flessione media del 5%, rispetto al semestre

precedente). I tempi di vendita si sono allungati, attestandosi su una media che varia dai 6 agli 8 mesi,

mentre gli sconti medi concessi dai proprietari in sede di chiusura delle trattative sono aumentati,

attestandosi tra il 15 e il 20%, rispetto alla richiesta iniziale.

Le compravendite realizzate nel primo semestre del 2012 hanno riguardato prevalentemente prime

abitazioni o acquisti per sostituzione nelle zone di Monza Parco e Triante-San Giuseppe,

particolarmente richieste dalle famiglie, grazie alla vivibilità, ai servizi, al verde pubblico e ai

collegamenti con Milano. Per la zona Parco, il budget di spesa medio per un trilocale è di 270-320.000

€, mentre per Triante-San Giuseppe siamo tra i 250 e i 300.000 €.

Le giovani coppie si orientano prevalentemente al bilocale, ma spesso, senza il sostengo economico

dei genitori faticano a concretizzare l’acquisto, spostandosi quindi verso la locazione. In altri casi

scelgono invece i paesi limitrofi, con quotazioni inferiori rispetto a Monza, quali Lissone e Biassono.

Provincia di MONZA e BRIANZA

123

L’isola pedonale del Centro storico è invece richiesta dal target medio alto, alla ricerca di immobili

signorili; le quotazioni per il signorile in buono stato sono di 4.000 € al mq; tali valori possono

aumentare in modo considerevole in caso di particolari soluzioni di pregio ristrutturate, mentre il medio

in buono stato ha quotazioni intorno ai 3.500 € al mq. In zona Parco i valori per le soluzioni in buono

stato hanno valori compresi tra i 3.200 e i 3.500 € al mq.

Meno ricercati, perché più popolari e periferici, quartieri come San Rocco e Cederna. Un appartamento

economico da ristrutturare ha valori intorno ai 1.200 € al mq. Considerato di matrice popolare anche San

Fruttuoso, con l’eccezione di alcune vie (Iseo, Tazzoli, Metauro) dove sono presenti condomini degli anni

’75-80, più apprezzati. Poco richiesti anche i quartieri periferici Sant’Albino e San Damiano. Per quanto

riguarda il mercato locativo si rileva una maggiore trattabilità dei canoni; in zona centrale e zona Parco

per due locali si spendono 600-700 € al mese, che diventano 850-1000 € al mese per i trilocali. I box

hanno prezzi intorno ai 30 mila euro in semicentro, che possono salire a 60-70 mila € in Centro.

4.2. Le mappe del mercato non residenziale

4.2.1. Le compravendite del settore non residenziale

Anche, e ancora più che per il residenziale, i dati relativi al settore non residenziale indicano una crisi del

mercato provinciale nel 2012. I dati considerati diffusi a luglio 2012 dall’Agenzia del Territorio, riguardano

la vecchia delimitazione provinciale di Milano, non essendo disponibili i dati semestrali per la provincia di

Monza. Tra gennaio e giugno dell’anno in corso sono state oggetto di transazioni 2.226 unità immobiliari

non residenziali (produttive, commerciali e terziare), ovvero il 27% in meno rispetto al primo semestre

2011. Il settore più penalizzato è quello produttivo, che ha subito una riduzione del 35,5%; per il

commerciale il calo è stato del 28,4%, mentre per il terziario dell’18%.

Tabella 4.14. - Le compravendite non residenziali nella provincia di Milano e Monza e Brianza* nel primo

semestre 2012

Terziario Commerciale Produttivo TOTALE

I semestre 2011 794 1.751 499 3.044

II semestre 2011 736 1.707 460 2.903

I semestre 2012 651 1.253 322 2.226

Variazioni %

I semestre 2012/ I semestre 2011 -18,0 -28,4 -35,5 -26,9

I semestre 2012/II semestre 2011 -11,5 -26,6 -30,0 -23,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - luglio 2012

* dati riferiti alla delimitazione territoriale della provincia di Milano e Monza e Brianza

Provincia di MONZA e BRIANZA

124

Sulla base del numero di transazioni comunali disponibili per il periodo 2004 – 2011 si può ricostruire

l’andamento del mercato provinciale. Nel 2011 il volume complessivo delle transazioni ammonta a

1.095, che rappresenta il livello minimo rispetto alla serie storica che parte dal 2004. Rispetto al 2005,

ovvero l’anno in cui il numero di immobili compravenduti nella provincia è stato massimo, si registra

una contrazione media del mercato del 40%, che supera il 45% per gli immobili commerciali.

La dinamica negativa del Capoluogo è leggermente più contenuta rispetto alla provincia nel suo

complesso. Nel 2011 le transazioni registrate nel comune sono state 174, il 34% in meno del 2006

(che nel caso del comune di Monza rappresenta il picco massimo registrato tra 2004 e 2011). Anche

nel caso del Capoluogo il 2011 è l’anno di maggiore contrazione del mercato. Il settore che ha

maggiormente risentito della riduzione è il commerciale che in cinque anni perde quasi il 47% del

proprio mercato. Per gli uffici, segmento importante del settore non residenziale, la perdita si attesta a

-20%.

Grafico 4.5. - Le compravendite non residenziali* nella Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 –

2011

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012

*Riferito a uffici, negozi, laboratori, centri commerciali, industria e capannoni

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Capoluogo Altri comuni Totale

Provincia di MONZA e BRIANZA

125

Tabella 4.15. – Il numero di transazioni immobiliari non residenziali nella Provincia di Monza e Brianza nel

periodo 2004 – 2011

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Uffici 295 447 355 376 309 259 268 264

Negozi, laboratori e centri commerciali 1.089 999 972 928 842 695 574 545

Industria e capannoni 337 391 454 415 403 292 336 283

Istituti di credito* 3 7 13 0 5 5 5 3

Alberghi* 0 2 2 0 1 3 3 0

Totale (esclusi credito e alberghi) 1.721 1.837 1.781 1.720 1.554 1.245 1.178 1.092

Totale 1.724 1.846 1.796 1.720 1.560 1.253 1.186 1.095

Magazzini 1.751 1.796 1.772 1.723 1.486 1.402 1.209 1.274

Box e posti auto* 11.786 13.952 13.522 0 12.505 10.506 10.166 10.131

Variazioni % rispetto all’anno precedente

Uffici 51,7 -20,6 5,9 -17,9 -16,3 3,5 -1,2

Negozi, laboratori e centri commerciali -8,3 -2,7 -4,5 -9,3 -17,5 -17,4 -5,1

Industria e capannoni 15,8 16,2 -8,6 -2,8 -27,7 15,4 -16,0

Istituti di credito 133,3 85,7 0,0 0,0 -40,0

Alberghi 0,0 200,0 0,0 -91,7

Totale (esclusi credito e alberghi) 6,7 -3,0 -3,5 -9,6 -19,9 -5,4 -7,3

Totale 7,1 -2,7 -4,3 -9,3 -19,7 -5,3 -7,7

Magazzini 2,6 -1,3 -2,8 -13,7 -5,7 -13,7 5,4

Box e posti auto 18,4 -3,1 -16,0 -3,2 -0,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012

* Dati omogenei a partire dal 2008

Tabella 4.16. – Il numero di transazioni immobiliari non residenziali nel Comune di Monza nel periodo 2004

– 2011

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Uffici 93 81 97 111 74 66 59 77

Negozi, laboratori e centri commerciali 134 129 147 110 113 146 87 78

Industria e capannoni 28 31 20 17 20 20 13 18

Istituti di credito* 1 2 3 0 1 3 1 1

Alberghi* 0 0 0 0 0 0 0 0

Totale (esclusi credito e alberghi) 255 241 263 237 207 231 159 173

Totale 256 243 266 237 208 234 160 174

Magazzini 172 208 173 203 179 118 117 105

Box e posti auto* 1.471 1.630 1.524 0 1.802 1.269 1.306 1.331

Variazioni % rispetto all’anno precedente

Uffici -13,1 20,0 14,2 -33,0 -10,9 -11,0 31,0

Negozi, laboratori e centri commerciali -4,0 13,5 -25,1 2,8 29,3 -40,1 -10,9

Industria e capannoni 12,1 -35,1 -17,4 21,1 -2,6 -33,3 40,1

Istituti di credito 100,0 50,0 200,0 -66,7 0,0

Alberghi

Totale (esclusi credito e alberghi) -5,6 9,5 -10,0 -12,7 11,8 -31,2 8,7

Totale -5,2 9,8 -11,0 -12,2 12,7 -31,7 8,7

Magazzini 20,9 -16,7 16,9 -11,7 -33,8 -1,6 -10,2

Box e posti auto 10,8 -6,5 -29,6 2,9 2,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012

* Dati omogenei a partire dal 2008

Provincia di MONZA e BRIANZA

126

Cartogramma 4.2. – La forza del mercato nel 2011 nella Provincia di Monza e Brianza

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio

Grafico 4.6. – Le compravendite non residenziali nella Provincia di Monza e Brianza nel periodo ’04-‘11

Uffici

Commerciale

Attività produttive

Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012

0

100

200

300

400

500

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Capoluogo Altri comuni Totale

0

200

400

600

800

1.000

1.200

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Capoluogo Altri comuni Totale

0

100

200

300

400

500

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Capoluogo Altri comuni Totale

Provincia di MONZA e BRIANZA

127

4.2.2. I prezzi del settore non residenziale

Le quotazioni non residenziali in provincia sono rimaste più stabili rispetto a quelle residenziali. Sulla

base dei dati resi disponibili dall’O.S.M.I. – Borsa Immobiliare Milano - il settore non residenziale è

stato analizzato per il periodo 2005 – 2012, sulla base di quattro tipologie di immobili ovvero gli uffici, i

negozi, i capannoni nuovi e vecchi.

I negozi rappresentano la tipologia di immobili con la crescita più contenuta tra 2005 e 2012. Il loro

prezzo medio è aumentato del +4,8%, passando da 1.625 €/mq del 2005 a 1.686 €/mq del 2012,

raggiungendo il valore massimo nel 2008 quando per ogni mq si pagava quasi 1.760 €. Se però si

considerano i valori immobiliari al netto dell’inflazione emerge che la variazione del periodo si attesta a

-11,5%. Il prezzo medio nel primo semestre 2012 varia da 1.905 €/mq nelle aree centrali a 1.467 €/mq

nelle aree periferiche.

Per quanto riguarda gli uffici, tra 2005 e 2012 il prezzo medio è passato da 1.512 €/mq a 1.572 €/mq.

Si deve precisare che il dato 2012 è riferito esclusivamente agli uffici di recente costruzione mentre

prima di questa data la quotazione media includeva anche gli uffici vecchi. Anche per gli uffici si assiste

ad un ridimensionamento del mercato con una flessione del -11,3% delle quotazioni tra 2005 e 2012 al

netto dell’inflazione.

Il prezzo dei capannoni industriali è stato analizzato differenziando i manufatti con più o meno di venti

anni. Il costo medio di un capannone nuovo è passato da 882 €/mq del 2005 a 932 €/mq del primo

semestre 2012. Considerando questi valori al netto dell’inflazione si registra una contrazione del

mercato pari -9,9%. In particolare, nel 2012 il prezzo dei capannoni nuovi è compreso tra 922 €/mq

degli immobili nelle aree centrali e 942 €/mq nelle aree periferiche. Il costo medio dei capannoni usati è

circa il 20% più basso rispetto agli edifici nuovi ed è passato da 645 €/mq del 2005 a 670 €/mq nel

primo semestre del 2012, vale a dire -11,3% del valore al netto dell’inflazione. Se si considera però il

valore massimo registrato nel biennio 2007 – 2008, la riduzione supera il -28%.

Provincia di MONZA e BRIANZA

128

Grafico 4.7. – Le variazioni % delle quotazioni immobiliari medie degli immobili non residenziali nella

Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012 (escluso Capoluogo) - numero indice 2005 = 100

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Tabella 4.17. – Le quotazioni immobiliari medie degli immobili non residenziali nelle aree della Provincia di

Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012

2005 2006 2007 2008 2009 2010

2011 I sem.

2012 I sem.

Negozi

centro 1.846 1.932 1.989 1.989 1.971 1.939 1.931 1.905

periferia 1.404 1.506 1.525 1.527 1.517 1.475 1.474 1.467

Uffici*

centro 1.626 1.739 1.787 1.767 1.760 1.728 1.722 1.684

periferia 1.398 1.506 1.540 1.540 1.538 1.503 1.494 1.459

Capannoni nuovi**

centro 869 940 978 978 977 977 977 922

periferia 895 912 936 953 958 946 948 942

Capannoni vecchi

centro 643 940 978 978 977 977 977 687

periferia 646 674 683 687 672 663 661 653

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

* per il 2012 il prezzo riguarda soltanto gli uffici recenti

** per 2012 il prezzo riguarda soltanto i capannoni di nuova costruzione

60

70

80

90

100

110

120

130

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Negozi Uffici Capannoni nuovi Capannoni vecchi

Provincia di MONZA e BRIANZA

129

Tabella 4.18. - Le quotazioni immobiliari medie degli UFFICI nei comuni della Provincia di Monza e Brianza

prezzi euro/mq al primo semestre 2012

Recenti Nuovi

Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza 1.425 1.325 2.250 2.100

Aicurzio n.d. n.d. 1.850 1.850

Albiate 1.700 1.550 2.100 1.950

Arcore 1.450 1.150 2.400 2.150

Barlassina 1.700 n.d. 1.950 1.850

Bellusco 1.675 1.475 2.050 2.000

Bernareggio 1.475 1.350 1.975 1.900

Besana in Brianza 1.750 1.500 2.000 1.900

Biassono 1.600 1.450 2.250 1.850

Bovisio-Masciago 1.525 n.d. 1.900 1.600

Briosco 1.350 1.200 1.850 1.850

Brugherio 2.050 1.925 2.650 2.575

Burago di Molgora 1.200 1.200 1.875 1.700

Busnago 1.100 1.100 1.925 1.625

Camparada 1.650 n.d. 1.800 1.650

Caponago 1.275 1.200 1.850 1.700

Carate Brianza 1.850 1.700 2.200 2.050

Carnate 1.450 1.350 2.075 1.925

Cavenago di Brianza 1.450 1.400 1.875 1.775

Ceriano Laghetto 1.375 1.150 1.850 1.600

Cesano Maderno 1.550 1.225 2.050 1.800

Cogliate 1.500 1.250 1.875 1.700

Concorezzo 1.575 1.450 2.225 2.075

Cornate d'Adda 1.225 1.225 1.925 1.775

Correzzana 1.550 n.d. 1.850 1.750

Desio 1.800 1.550 2.200 2.050

Giussano 1.650 1.500 2.000 1.950

Lazzate 1.575 1.275 1.850 1.775

Lentate sul Seveso 1.700 1.375 1.900 1.775

Lesmo 1.600 n.d. 2.050 1.800

Limbiate 1.600 1.325 2.000 1.825

Lissone 2.000 1.850 2.300 2.000

Macherio 1.550 1.450 1.900 1.750

Meda 1.775 1.450 2.050 1.900

Mezzago n.d. 1.450 1.925 1.850

Misinto 1.500 1.250 1.900 1.750

Muggiò 1.650 1.300 2.100 1.825

Nova Milanese 2.200 1.550 2.250 1.950

Ornago 1.125 1.075 1.875 1.675

Renate 1.350 1.200 1.850 1.800

Roncello 1.500 1.325 1.975 1.650

Ronco Briantino 1.275 n.d. 1.875 1.775

Seregno 1.650 1.300 2.500 2.000

Seveso 1.800 1.700 1.975 1.900

Sovico 1.500 1.450 1.950 1.850

Sulbiate n.d. n.d. 1.900 n.d.

Triuggio 1.375 1.300 1.850 1.750

Usmate Velate 1.300 1.150 2.125 1.975

Varedo 1.550 1.300 2.000 1.825

Vedano al Lambro 1.800 1.500 2.600 2.300

Veduggio con Colzano 1.350 1.250 1.900 1.800

Verano Brianza 1.725 1.500 1.950 1.850

Villasanta 1.500 1.350 2.650 2.375

Vimercate 2.650 2.100 2.975 2.750

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

130

Tabella 4.19. - Le quotazioni immobiliari medie dei negozi nei comuni della Provincia di Monza e Brianza

prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %

I sem. 2012 I sem. 2011 Variazione % 2012/2011

Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza 1.800 1.800 1.750 1.750 -2,8 -2,8

Aicurzio n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Albiate 1.800 1.450 1.800 1.350 0,0 -6,9

Arcore 1.525 1.275 1.450 1.225 -4,9 -3,9

Barlassina 1.800 1.325 1.825 1.325 1,4 0,0

Bellusco 1.750 1.750 1.675 1.600 -4,3 -8,6

Bernareggio 1.550 1.475 1.450 1.375 -6,5 -6,8

Besana in Brianza 1.775 1.550 1.725 1.500 -2,8 -3,2

Biassono 1.850 1.575 1.800 1.500 -2,7 -4,8

Bovisio-Masciago 1.600 n.d. 1.600 n.d. 0,0 n.d.

Briosco 1.400 1.400 1.350 1.350 -3,6 -3,6

Brugherio 2.250 2.300 2.150 2.225 -4,4 -3,3

Burago di Molgora 1.375 1.350 1.300 1.275 -5,5 -5,6

Busnago 1.300 1.300 1.250 1.250 -3,8 -3,8

Camparada 1.750 1.650 1.700 1.600 -2,9 -3,0

Caponago 1.825 1.450 1.725 1.350 -5,5 -6,9

Carate Brianza 2.150 1.650 2.100 1.600 -2,3 -3,0

Carnate 1.575 1.275 1.575 1.275 0,0 0,0

Cavenago di Brianza 1.725 1.325 1.625 1.225 -5,8 -7,5

Ceriano Laghetto 1.525 1.175 1.525 1.125 0,0 -4,3

Cesano Maderno 1.750 1.325 1.750 1.325 0,0 0,0

Cogliate 1.475 1.225 1.475 1.225 0,0 0,0

Concorezzo 2.250 1.800 2.225 1.775 -1,1 -1,4

Cornate d'Adda 1.250 1.300 1.200 1.250 -4,0 -3,8

Correzzana 1.425 1.250 1.425 1.250 0,0 0,0

Desio 1.900 1.475 1.900 1.450 0,0 -1,7

Giussano 1.900 1.500 1.850 1.450 -2,6 -3,3

Lazzate 1.600 1.275 1.600 1.275 0,0 0,0

Lentate sul Seveso 1.625 1.275 1.625 1.250 0,0 -2,0

Lesmo 1.850 1.700 1.850 1.600 0,0 -5,9

Limbiate 1.950 1.400 1.950 1.400 0,0 0,0

Lissone 2.650 1.800 2.600 1.800 -1,9 0,0

Macherio 1.600 1.325 1.500 1.300 -6,3 -1,9

Meda 1.850 1.475 1.850 1.475 0,0 0,0

Mezzago n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Misinto 1.500 1.200 1.500 1.200 0,0 0,0

Muggiò 1.850 1.400 1.850 1.400 0,0 0,0

Nova Milanese n.d. 1.350 n.d. 1.275 n.d. -5,6

Ornago 1.100 1.100 1.050 1.050 -4,5 -4,5

Renate 1.400 1.200 1.350 1.175 -3,6 -2,1

Roncello 1.750 1.225 1.700 1.175 -2,9 -4,1

Ronco Briantino 1.400 n.d. 1.325 n.d. -5,4 n.d.

Seregno 2.700 1.375 2.700 1.375 0,0 0,0

Seveso 1.750 1.325 1.750 1.300 0,0 -1,9

Sovico 1.600 1.400 1.550 1.350 -3,1 -3,6

Sulbiate n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Triuggio 1.400 1.300 1.400 1.300 0,0 0,0

Usmate Velate 1.800 1.300 1.800 1.300 0,0 0,0

Varedo 1.600 1.250 1.600 1.250 0,0 0,0

Vedano al Lambro 2.000 1.700 1.900 1.650 -5,0 -2,9

Veduggio con Colzano 1.400 1.300 1.350 1.250 -3,6 -3,8

Verano Brianza 1.775 1.425 1.750 1.500 -1,4 5,3

Villasanta 1.850 n.d. 1.800 1.700 -2,7 n.d.

Vimercate 2.750 n.d. 2.750 2.550 0,0 n.d.

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

131

Tabella 4.20. - Le quotazioni immobiliari medie dei CAPANNONI nei comuni della Provincia di Monza e

Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012

Nuovi Vecchi

Centro Periferia Centro Periferia

Agrate Brianza n.d. 900 n.d. 700

Aicurzio 900 900 600 600

Albiate n.d. 1.000 n.d. 700

Arcore 850 850 575 550

Barlassina n.d. 1.000 n.d. 625

Bellusco 800 800 n.d. 675

Bernareggio n.d. 875 n.d. 650

Besana in Brianza 1.025 1.000 900 650

Biassono n.d. 950 n.d. 700

Bovisio-Masciago n.d. 875 n.d. 0

Briosco 950 950 850 700

Brugherio n.d. 925 n.d. 725

Burago di Molgora 700 700 625 625

Busnago 700 700 575 575

Camparada n.d. 950 n.d. 700

Caponago 725 725 575 575

Carate Brianza 950 1.050 700 700

Carnate 825 825 650 675

Cavenago di Brianza 825 825 650 600

Ceriano Laghetto n.d. 850 n.d. 525

Cesano Maderno n.d. 900 n.d. 625

Cogliate n.d. 875 n.d. 560

Concorezzo 875 875 700 700

Cornate d'Adda 825 825 675 675

Correzzana n.d. 950 n.d. 700

Desio 850 950 550 675

Giussano 1.000 950 650 650

Lazzate n.d. 950 n.d. 625

Lentate sul Seveso n.d. 1.000 n.d. 750

Lesmo n.d. 950 n.d. 650

Limbiate n.d. 900 n.d. 625

Lissone 1.050 1.150 800 800

Macherio n.d. 950 n.d. 650

Meda n.d. 0 n.d. 550

Mezzago n.d. 800 n.d. 0

Misinto n.d. 875 n.d. 575

Muggiò n.d. 950 n.d. 600

Nova Milanese n.d. 1.000 750 550

Ornago n.d. 775 675 650

Renate 950 975 700 675

Roncello n.d. 825 n.d. 625

Ronco Briantino n.d. 850 n.d. 575

Seregno n.d. 975 n.d. 600

Seveso n.d. 950 665 665

Sovico n.d. 950 n.d. 700

Sulbiate n.d. 875 n.d. 675

Triuggio n.d. 950 n.d. 700

Usmate Velate n.d. 825 n.d. 700

Varedo n.d. 1.000 n.d. 600

Vedano al Lambro n.d. 950 n.d. 650

Veduggio con Colzano 850 1.000 700 650

Verano Brianza n.d. 1.000 n.d. 675

Villasanta n.d. 825 675 675

Vimercate n.d. 900 n.d. 675

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

132

I prezzi non residenziali nel Comune di Monza

Nel Comune capoluogo nel primo semestre del 2012 il pezzo medio degli uffici è pari a 1.789 €/mq,

quello dei negozi è 1.958 €/mq, per i capannoni nuovi la quotazione è 977€/mq e per i vecchi 706

€/mq. Anche per Monza il mercato è in contrazione rispetto allo stesso semestre dello scorso anno:

-3,8% per gli uffici, -2,3% per i negozi, -4,7% per i capannoni nuovi e -5,9% per l’usato.

Tabella 4.21. - Le quotazioni immobiliari medie6 del settore non residenziale nel Comune di Monza

prezzi / mq secondo semestre 2010 - 2012 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % 2011 /2010

Variazione % 2012 /2011

Uffici* 1.895 1.859 1.789 -1,9 -3,8

Negozi 2.017 2.005 1.958 -0,6 -2,3

Capannoni nuovi** 1.028 1.025 977 -0,3 -4,7

Capannoni vecchi 756 750 706 -0,8 -5,9

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

* per il 2012 il prezzo riguarda soltanto gli uffici recenti

** per 2012 il prezzo riguarda soltanto i capannoni di nuova costruzione

La comparabilità dei dati in serie storica per le zone di Monza per gli uffici arriva fino al secondo

semestre 2011 quando il prezzo varia da 2.800 €/mq del centro storico a 1.500 €/mq della zona

Cederna – Cantalupo. Oltre i 2.000 €/mq si collocano i prezzi di due zone ovvero il parco di Villa Reale

con 2.100 €/mq e la zona Triante – Cavallotti con 2.025 €/mq. Meno di 1.600 €/mq i prezzi degli uffici in

quattro zone ovvero Sant’Albino, Cederna-Cantalupo, San Rocco - Sant’Alessandro e via della libertà

– stadio nuovo.

Nel primo semestre 2012 il prezzo di mercato per i negozi varia da 5.100 €/mq del centro storico a

1.375 €/mq della zona di San Fruttuoso. Le zone più richieste per mercato ovvero dove il prezzo degli

immobili commerciali supera il valore medio, sono San Biagio-San Gottardo (pari a 2.275 €/mq),

Triante-Cavallotti (pari a 2.200 €/mq), San Carlo-Largo molinetto (pari a 2.050 €/mq), Cazzaniga-

Ospedale Nuovo e Regina Pacis (pari a 1.950 €/mq). Per tutte le zone la variazione rispetto allo scorso

anno è negativa con il picco maggiore registrato per il centro storico dove il mercato cala del -3,8%.

Il prezzo dei capannoni industriali e artigianali sia nuovi sia usati, non ha una forte oscillazione rispetto

alle zone urbane e, rispetto all’anno precedente, mostra variazioni costanti per tutti i quartieri.

6 Calcolato come media aritmetica dei prezzi relativi alle sedici aree rilevate da O.S.M.I.

Provincia di MONZA e BRIANZA

133

Tabella 4.22. - Le quotazioni immobiliari degli UFFICI nel Comune di Monza

prezzi euro/mq nel periodo 2010 – 2011 e variazione %

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % I sem 2011 I sem 2010

Variazione % II sem 2011 I sem 2011

Buonarroti - San Donato 1.750 1.700 1.675 -2,9 -1,5

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.975 1.950 1.900 -1,3 -2,6

Cederna - Cantalupo 1.550 1.500 1.500 -3,2 0,0

Centro storico 2.900 2.875 2.800 -0,9 -2,6

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.875 1.850 1.850 -1,3 0,0

Parco Villa Reale 2.150 2.125 2.100 -1,2 -1,2

Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 1.775 1.750 1.725 -1,4 -1,4

S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.875 1.800 1.775 -4,0 -1,4

S. Biagio - S. Gottardo 2.025 1.975 1.950 -2,5 -1,3

S. Carlo - Largo molinetto 2.000 2.000 1.950 - -2,5

S. Fruttuoso 1.750 1.700 1.675 -2,9 -1,5

S. Rocco - S. Alessandro 1.650 1.600 1.575 -3,0 -1,6

S. Albino 1.575 1.575 1.550 - -1,6

Taccona - Rondò dei pini 1.750 1.700 1.650 -2,9 -2,9

Triante - Cavallotti 2.100 2.075 2.025 -1,2 -2,4

Via Libertà - Stadio nuovo 1.625 1.575 1.550 -3,1 -1,6

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Tabella 4.23. - Le quotazioni immobiliari dei negozi nel Comune di Monza

prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % I sem 2011 I sem 2010

Variazione % I sem 2012 I sem 2011

Buonarroti - San Donato 1.600 1.575 1.550 -1,6 -1,6

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 2.050 2.025 1.950 -1,2 -3,7

Cederna - Cantalupo 1.400 1.400 1.400 - 0,0

Centro storico 5.300 5.300 5.100 - -3,8

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.825 1.825 1.800 - -1,4

Parco Villa Reale 2.050 2.050 2.000 - -2,4

Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 2.000 1.975 1.925 -1,3 -2,5

S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.875 1.850 1.800 -1,3 -2,7

S. Biagio - S. Gottardo 2.375 2.350 2.275 -1,1 -3,2

S. Carlo - Largo molinetto 2.125 2.100 2.050 -1,2 -2,4

S. Fruttuoso 1.375 1.375 1.375 - 0,0

S. Rocco - S. Alessandro 1.700 1.675 1.625 -1,5 -3,0

S. Albino 1.425 1.425 1.425 - 0,0

Taccona - Rondò dei pini 1.450 1.450 1.450 - 0,0

Triante - Cavallotti 2.325 2.300 2.200 -1,1 -4,3

Via Libertà - Stadio nuovo 1.400 1.400 1.400 - 0,0

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

134

Tabella 4.24. - Le quotazioni immobiliari dei capannoni di NUOVA costruzione nel Comune di Monza

prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % I sem 2011 I sem 2010

Variazione % I sem 2012 I sem 2011

Buonarroti - San Donato 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3

Cederna - Cantalupo 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2

Centro storico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3

Parco Villa Reale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 1.150 1.150 1.075 0,0 -6,5

S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3

S. Biagio - S. Gottardo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3

S. Carlo - Largo molinetto 1.150 1.150 1.075 0,0 -6,5

S. Fruttuoso 1.200 1.150 1.100 -4,2 -4,3

S. Rocco - S. Alessandro 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2

S. Albino 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2

Taccona - Rondò dei pini 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2

Triante - Cavallotti 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3

Via Libertà - Stadio nuovo 1.200 1.200 1.125 0,0 -6,3

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Tabella 4.25. - Le quotazioni immobiliari dei capannoni esistenti nel Comune di Monza

prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua

2010 I sem.

2011 I sem.

2012 I sem.

Variazione % I sem 2011 I sem 2010

Variazione % I sem 2011 I sem 2010

Buonarroti - San Donato 875 875 825 0,0 -5,7

Cazzaniga - Ospedale Nuovo 850 850 800 0,0 -5,9

Cederna - Cantalupo 825 850 800 3,0 -5,9

Centro storico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Grazie - via Lecco - S. Gerardo 850 850 800 0,0 -5,9

Parco Villa Reale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Regina pacis - Sobborghi - Mentana 850 850 800 0,0 -5,9

S, Giuseppe - Campania - Romagna 900 850 800 -5,6 -5,9

S. Biagio - S. Gottardo 900 850 800 -5,6 -5,9

S. Carlo - Largo molinetto 900 900 850 0,0 -5,6

S. Fruttuoso 850 850 800 0,0 -5,9

S. Rocco - S. Alessandro 850 850 800 0,0 -5,9

S. Albino 850 850 800 0,0 -5,9

Taccona - Rondò dei pini 850 850 800 0,0 -5,9

Triante - Cavallotti 900 875 825 -2,8 -5,7

Via Libertà - Stadio nuovo 850 850 800 0,0 -5,9

Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI

Provincia di MONZA e BRIANZA

135

4.3. Analisi delle erogazioni del credito

4.3.1. Il credito all’acquisto

A partire da giugno 2010 la banca d’Italia diffonde i dati sul credito relativi a soggetti localizzati nel

territorio provinciale di Monza e Brianza. La serie storica relativa alle consistenze e alle nuove erogazioni

di finanziamenti oltre il breve termine disponibile è pertanto alquanto limitata, un fatto che d’altra parte

non penalizza l’analisi del mercato provinciale rispetto ad altre realtà territoriali, perché tutta la serie

storica dei dati sulle consistenze di finanziamenti di fonte Banca d’Italia ha subito una serie di rilevanti

variazioni metodologiche che ne limitano la significatività7.

Tabella 4.26. - Consistenze indebitamento all’acquisto in Provincia di Monza-Brianza-– milioni di euro

Abitazioni Altri immobili Totale

Giugno 2010 2.954 521 3.475

Settembre 2010 3.318 681 4.000

Dicembre 2010 3.372 686 4.058

Marzo 2011 3.375 674 4.049

Giugno 2011 3.632 651 4.283

Settembre 2011 3.819 637 4.456

Dicembre 2011 3.833 653 4.486

Marzo 2012 3.904 646 4.550

Giugno 2012 3.764 563 4.326

Settembre 2012 3.392 471 3.862

Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d’Italia

L’ultimo dato disponibile, riferito al mese di settembre 2012, indica un volume complessivo dei

finanziamenti concessi per l’acquisto immobiliare pari quasi a 3,7 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi

riferiti ad abitazioni e 471 milioni all’acquisto di altre tipologie di immobili. Questo livello

complessivamente è il più basso registrato dal settembre 2010 e il segmento più penalizzato in

particolare, è il non residenziale. Rispetto ai primi nove mesi del 2011 il volume dei finanziamenti si

7 Da dicembre 2008 si è verificato il passaggio alla rilevazione dei finanziamenti con durata superiore ai 12 mesi in luogo della

durata di 18 mesi precedentemente considerata. A partire da giugno 2010 le informazioni di Vigilanza sugli impieghi

includono tutti i prestiti cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi

contabili internazionali (IAS). L’applicazione dei principi IAS ha quindi comportato la re-iscrizione in bilancio di attività

precedentemente cancellate e delle passività ad esse associate, con un conseguente incremento delle serie storiche dei

prestiti. Infine, con la progressiva entrata in vigore delle province di nuova istituzione, i confronti temporali per le province

coinvolte non sono più omogenei. E’ il caso della provincia di Milano che nella serie storica desumibile dalla base informativa

pubblica di Banca d’Italia comprende i dati relativi ai comuni migrati nella provincia di Monza e Brianza fino alla prima metà

del 2010, mentre ne risulta priva dopo quella data.

Provincia di MONZA e BRIANZA

136

riduce complessivamente dello 0,4%, pur essendo positivo per il segmento residenziale (+2,2%) ma

fortemente negativo per il non residenziale (-14,4%).

Guardando al flusso delle nuove erogazioni per l’acquisto di immobili la dinamica è alquanto

discontinua. Rispetto a settembre 2011 il dato è negativo sia per quanto riguarda l’acquisto di

abitazioni (-51,5%) sia di altri immobili del settore non residenziale (-40%).

Si osserva un “affollamento” delle erogazioni al secondo trimestre 2010, un dato che risulta certamente

condizionato dal processo di entrata a regime della rilevazione statistica relativa alla provincia di nuova

istituzione.

Grafico 4.8. – Dinamica trimestrale delle erogazioni per acquisto di immobili in provincia di Monza e

Brianza dal secondo trimestre 2010 al terzo 2012 – milioni di euro

Variazioni % tendenziali

Abitazioni Altri immobili

2° trim 2011/ 2° trim 2010 21,6 -88,4

3° trim 2011/ 3° trim 2010 -20,6 -79,8

4° trim 2011/ 4° trim 2010 7,0 61,1

1° trim 2012/1° trim 2011 -0,6 38,3

2° trim 2012/2° trim 2011 -80,0 24,4

3° trim 2012/3° trim 2011 -51,5 -40,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d'Italia

Più significativo invece il dato cumulato: si osserva infatti come a settembre 2012 il livello complessivo

dei nuovi finanziamenti concessi è parti a 299 milioni di euro, di cui 252 relativi alle abitazioni, mentre

nel 2011 il dato complessivo (dei nove mesi) era pari a 673 milioni di euro, di cui 632 relativi al

322

163

107 112

392

130 115 111

78 63

101

45 17 20 12 9

27 27 15 5

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

2° trim2010

3° trim2010

4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

3° trim2011

4° trim2011

1° trim2012

2° trim2012

3° trim2012

abitazioni altri immobili

Provincia di MONZA e BRIANZA

137

segmento residenziale. Nel 2012 risulta dunque, incrementato il livello dei finanziamenti concessi al

settore non residenziale, da 40 a 47 milioni di euro.

4.3.2. Il credito all’investimento

Completa l’analisi del mercato del credito quella riferita a consistenza e finanziamenti per investimenti

nel settore delle costruzioni, riferiti pertanto soprattutto alla nuova costruzione. A settembre 2012 il

volume complessivo dei finanziamenti attivi indica un volume complessivo dei finanziamenti concessi

per investimenti nel settore delle costruzioni pari a 1 miliardo di euro, di cui 680 milioni riferiti ad

abitazioni, altri 315 milioni a fabbricati non residenziali, e soltanto 14 milioni riferiti a opere

infrastrutturali. A differenza di quanto osservato per l’acquisto, la dinamica in questo caso risulta

negativa in tutti i segmenti di attività, anche per le abitazioni, per le quali la riduzione è del 16,4%

rispetto a settembre 2011. La riduzione per le opere del genio civile e per gli edifici non residenziali è

analoga ed è dell’ordine di -19,5% rispetto a settembre 2011.

Tabella 4.27. - Consistenze indebitamento all’investimento in Provincia di Monza e Brianza - milioni di euro

Abitazioni

Edifici non residenziali

Genio civile Totale

Giugno 2010 958 441 17 1.415

Settembre 2010 1.056 434 20 1.511

Dicembre 2010 1.062 438 19 1.520

Marzo 2011 1.029 430 20 1.479

Giugno 2011 993 425 18 1.436

Settembre 2011 975 415 18 1.408

Dicembre 2011 947 401 17 1.365

Marzo 2012 962 381 17 1.360

Giugno 2012 862 326 14 1.202

Settembre 2012 680 315 14 1.008

Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d’Italia

Guardando al flusso delle nuove erogazioni si osservano tassi di riduzione dei nuovi finanziamenti

erogati in tutti i settori di attività: per gli investimenti in abitazioni le erogazioni calano del 37,8% rispetto

a settembre 2011, del 7,5% quelle relative a investimenti nel settore dei fabbricati non residenziali, e

del 44,4% quelli per finanziare la realizzazione di opere del genio civile.

Provincia di MONZA e BRIANZA

138

Grafico 4.9. - Erogazioni per investimenti in provincia di Monza e Brianza dal secondo trimestre 2010 al

terzo 2012 - milioni di euro

Variazioni % tendenziali

Abitazioni Fabbrivati non

residenziali Genio civile

2° trim 2011/ 2° trim 2010 -54,8 -86,2 -99,9

3° trim 2011/ 3° trim 2010 -25,2 -52,1 -99,8

4° trim 2011/ 4° trim 2010 -64,2 -30,4 1.631,3

1° trim 2012/1° trim 2011 144,8 -59,0 -98,9

2° trim 2012/2° trim 2011 -20,3 -66,7 0,0

3° trim 2012/3° trim 2011 -37,8 -7,5 -44,4

Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d'Italia

127

50

71

29

57

38

25

70

46

23

131

30

11 13 18

14 8 5 6

13 6,7 3,8 0,8 0,3

0

20

40

60

80

100

120

140

2° trim2010

3° trim2010

4° trim2010

1° trim2011

2° trim2011

3° trim2011

4° trim2011

1° trim2012

2° trim2012

3° trim2012

abitazioni fabbricati non residenziali genio civile

Provincia di MONZA e BRIANZA

139

5. LA CITTA’ DELLA TRASFORMAZIONE

5.1. Trasformazioni urbane e sistema della mobilità

Il territorio brianzolo, dal punto di vista urbanistico, è stato caratterizzato da un basso livello di

regolazione che ha consentito prima lo sviluppo di tessuti misti residenziali/produttivi e poi la

formazione di grandi zone produttive lineari ai bordi delle grandi strade. Questa provincia sebbene sia

pienamente inserita nel contesto metropolitano milanese, conserva una duplice identità urbana ed

extraurbana. Se il contesto metropolitano porta dei benefici per il territorio brianzolo, esso causa anche

degli svantaggi. La campagna ha perso la sua identità principale, è troppo urbanizzata e ha scarsa

qualità paesaggistica. Questo comporta la necessità da parte degli strumenti di governo del territorio di

precise strategie di riorganizzazione e sviluppo territoriale. A questo scopo gli obiettivi messi in campo

dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) sono “densificare l’urbano, ripulire lo

spazio agricolo di tutte quelle utilizzazioni improprie che lo frammentano e lo inquinano, ridisegnare le

aree di frangia nel loro ruolo di aree di transizione, aumentare significativamente la copertura arborea

attraverso l’implementazione della rete verde, spostare il produttivo verso aree industriali

ecologicamente attrezzate, restituire ai corsi d’acqua il loro naturale spazio di esondazione”.

Tra gli obiettivi del PTCP rientra la riorganizzazione delle reti di urbanizzazione primaria, a

incominciare da una rete stradale che si presenta de-gerarchizzata, al tempo stesso insufficiente

rispetto ai carichi di traffico e pletorica nelle sue ramificazioni imposte dalla dispersione degli

insediamenti, quindi complessivamente poco efficiente e costosa.

La provincia è percorsa da reti di lungo e corto raggio che nei prossimi anni verranno rafforzate nella

direttrice est-ovest, attraverso il sistema viabilistico pedemontano e gronda est ferroviaria per le merci,

nella direttrice nord-sud, tra Milano e la Svizzera, essenzialmente su ferro.

Tra le principali opere per la riorganizzazione della rete stradale c’è la nuova autostrada Pedemontana

rappresenta proprio un elemento per la riconfigurazione dell’intero sistema viabilistico, all’interno della

quale deve essere coinvolta anche la rete ferroviaria. L’importanza di questa infrastruttura consiste

nella sua capacità di rottura della la configurazione rigidamente radiocentrica della rete viaria storica

incentrata sulla polarità di Milano, offrendo un corridoio di collegamento trasversale. Le ricadute della

costruzione dell’infrastruttura sono leggibili a due livelli. I primo, di scala territoriale, legato ad una

migliore accessibilità di Monza rispetto a Varese, Como e Bergamo. I secondo, di scala locale, di

nuova definizione delle gerarchie urbane e di formazione di nuove polarità legate ai nodi della rete.

Provincia di MONZA e BRIANZA

140

Figura 5.1. - Tracciato dell’autostrada Pedemontana

Fonte: http://www.pedemontana.com - settembre 2012

5.2. La crescita dell’urbanizzato e il consumo di suolo

Il territorio antropizzato rappresenta oltre la metà del territorio provinciale con oltre 22 mila ettari,

mentre supera l’80% di quello del Capoluogo con circa 2,7 mila ettari. Oltre la metà delle aree

antropizzate dei comuni della provincia è costituito da tessuti residenziali (continui o discontinui), con

una netta prevalenza delle zone urbanizzate discontinue, a conferma del modello insediativo diffuso

che caratterizza questo territorio. Altro elemento caratterizzante è l’elevata incidenza delle aree per

insediamenti produttivi e reti di comunicazione, che rappresentano circa il 30% delle aree antropizzate.

Nell’intera provincia le aree agricole coprono circa il 35% della superficie, quota che si riduce al 14%

nel comune capoluogo, mentre i territori boscati assorbono il 10% del territorio provinciale.

Grafico 5.1. – L’uso del suolo nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – ripartizione percentuale

Comuni della Provincia Capoluogo

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Urbanizzato 53%

Agricolo 36%

Boschi 11%

Urbanizzato 84%

Agricolo 14%

Boschi 2%

Provincia di MONZA e BRIANZA

141

Il consumo di suolo provinciale è stato analizzato a partire dal lavoro effettuato negli anni ‘90 con il

programma europeo Corine Land Cover, la Regione Lombardia ha realizzato uno strumento di

monitoraggio dell’uso del suolo (DUSAF) omogeneo per tutto il territorio regionale. Il DUSAF è una

banca dati geografica che analizza l’uso del suolo nel periodo 2000 – 2009, articolando la legenda in 3

livelli principali di ambito generale, coerentemente con il Corine, il primo dei quali comprende 5 grandi

categorie ovvero le aree antropizzate, le aree agricole, i territori boscati ed ambienti semi-naturali, le

aree umide, e i corpi idrici, progressivamente dettagliati al secondo e terzo livello.

Tabella 5.1. - L’uso del suolo nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – superficie in ettari

Provincia

Provincia escluso

Capoluogo Capoluogo

1 - AREE ANTROPIZZATE 22.328 19.561 2.766

1.1 - Zone urbanizzate 12.025 10.950 1.075

1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.427 1.321 105

1.1.2 - Insediamento discontinuo 10.599 9.629 970

1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 6.567 5.869 699

1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 1.013 928 86

1.4 - Aree verdi non agricole 2.722 1.814 907

2 - AREE AGRICOLE 13.805 13.347 458

3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.067 4.003 64

4 - AREE UMIDE 16 16 0

5 - CORPI IDRICI 86 84 2

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Per l’insieme delle funzioni urbane il dato medio provinciale è di 266 mq/abitante e si attesta a 143

mq/abitante per le sole funzioni residenziali, facendo emergere una forte propensione alla

concentrazione della residenza. Nel Capoluogo le aree urbanizzate pro-capite sono pari a 288

mq/abitante e quota di tessuti residenziali scende 88 mq.

Grafico 5.2. - L’uso del suolo pro-capite nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – superficie in ettari

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

143

32

69

9

164

48

88 75

47

11

38

5

0

50

100

150

200

Urbanizzato Verde Produttivo Infrastrutture Agricolo Boschi

Provincia Capoluogo

Provincia di MONZA e BRIANZA

142

Sulla base dell’elaborazione dei dati forniti dalla Regione Lombardia attraverso il progetto DUSAF si

possono verificare le principali trasformazioni che hanno interessato il territorio provinciale nel

decennio 2000-2009.

Primo elemento che emerge riguarda le aree antropizzate. In questo decennio, in provincia, le aree

antropizzate sono cresciute di circa il 10%, al loro interno le zone residenziali (tessuto urbano continuo

e discontinuo) del 4,3%. Una crescita particolarmente accentuata si registra per le reti infrastrutturali, in

particolare delle reti stradali, che nel decennio aumentano la loro superficie del 21%. Altra voce in forte

salita all’interno delle aree antropizzata riguarda le aree verdi non agricole che fanno registrare un

+20,1%, in particolare trainate dall’incremento degli impianti sportivi. Si segnala l’incremento anche

delle aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti, pari a +58%, trainato dalla crescita delle

aree di cantiere. A fronte dell’aumento del territorio antropizzato, nel decennio 2000-2009 si registra

una contrazione del territorio agricolo pari a -14%, che vede l’accelerazione del processo di erosione

proprio nell’ultimo biennio quando si riduce del -6,5%.

Nel Capoluogo la dinamica di trasformazione ha una connotazione leggermente differente. Il suolo

antropizzato aumenta del 3,1% nel decennio, e al suo interno i tessuti residenziali (continui e

discontinui) fanno registrare una crescita pari a +1,9%. Anche in questo caso si registra un forte

incremento delle aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti, pari a +39%, trainato dalla

crescita delle aree di cantiere. Si riduce del 15% la superficie destinata all’agricoltura mentre aumenta

leggermente quella boscata (+3,3%).

Confrontando la dinamica di crescita del territorio antropizzato con quella della popolazione, emerge in

provincia un sostanziale allineamento: tra 2001 e 2009 infatti la popolazione è cresciuta del 9,6% e del

2,2% tra 2007 e 2009. Nel Capoluogo invece, l’incremento della superficie utilizzata per fini residenziali

è stato più consistente di quello della popolazione ovvero +3,1%l’incremento di suolo antropizzato e

+1,2% l’incremento di popolazione.

Di seguito si riporta un’elaborazione sintetica dei dati DUSAF, approfondita al quarto livello e fatta per il

Capoluogo e il resto dei comuni, che presenta i dati di uso del suolo 2009 confrontandoli con il 2000 e

il 2007. Inoltre, è stato fatto un approfondimento comunale del territorio antropizzato 2009, analizzato

al primo livello, e confrontato con i dati storici disponibili.

Provincia di MONZA e BRIANZA

143

Cartogramma 5.1. - L’evoluzione del suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza tra 2000 e 2009

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

144

Tabella 5.2. - L’uso del suolo nella Provincia di Monza e della Brianza nel 2009 e variazione nel periodo

2000 – 2009 superficie in ettari

DUSAF

2009

Var. % 2009/ 2000

Var. % 2009/ 2007

1 - AREE ANTROPIZZATE 22.328 9,9 3,2

1.1 - Zone urbanizzate 12.025 4,3 0,8

1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.427 1,0 0,3

1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 132 1,4 0,4

1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 1.295 1,0 0,3

1.1.2 - Insediamento discontinuo 10.599 4,8 0,8

1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 8.220 6,3 1,5

1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 1.862 -0,3 -1,7

1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 517 0,7 -0,2

1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 6.567 11,6 2,8

1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 5.839 10,5 1,7

1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 4.981 9,2 0,1

1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 858 19,0 12,1

1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 724 20,5 12,1

1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 651 21,2 13,1

1.2.2.2 - Reti ferroviarie 74 14,7 4,3

1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 4 - -

1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 4 - -

1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 1.013 57,8 24,5

1.3.1 - Cave 161 8,4 22,1

1.3.2 - Discariche 6 241,6 169,8

1.3.3 - Cantieri 611 112,6 46,4

1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 237 15,4 -10,1

1.4 - Aree verdi non agricole 2.722 20,1 8,9

1.4.1 - Aree verdi urbane 1.623 19,3 9,2

1.4.1.1 - Parchi e giardini 1.449 14,0 6,0

1.4.1.2 -Aree verdi incolte 174 95,3 45,7

1.4.2 - Aree verdi sportive 1.099 21,2 8,4

1.4.2.1 - Impianti sportivi 1.081 21,0 8,0

1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 3 0,0 0,0

1.4.2.3 - Parchi divertimento 15 51,4 41,9

2 - AREE AGRICOLE 13.805 -14,3 -6,5

3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.067 0,8 0,5

4 - AREE UMIDE 16 232,4 34,5

5 - CORPI IDRICI 86 5,7 3,4

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

145

Tabella 5.3. - L’uso del suolo nel Comune di Monza nel 2009 e variazione nel periodo 2000 – 2009 superficie

in ettari

DUSAF

2009

Var. % 2009/ 2000

Var. % 2009/ 2007

1 - AREE ANTROPIZZATE 2.766 3,1 1,3

1.1 - Zone urbanizzate 1.075 1,9 0,3

1.1.1 - Tessuto urbano continuo 105 -0,1 -0,1

1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 54 0,5 0,5

1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 51 -0,6 -0,6

1.1.2 - Insediamento discontinuo 970 2,1 0,3

1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 746 2,4 0,5

1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 190 0,9 -0,3

1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 34 2,9 0,3

1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 699 3,3 0,0

1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 566 2,4 -0,5

1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 421 4,2 -1,9

1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 145 -2,4 3,9

1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 132 7,1 1,9

1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 108 8,8 2,3

1.2.2.2 - Reti ferroviarie 24 -0,1 -0,1

1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 0 - -

1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 0 - -

1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 86 39,1 40,6

1.3.1 - Cave 5 - -

1.3.2 - Discariche 0 - -

1.3.3 - Cantieri 44 47,7 52,7

1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 36 15,3 14,3

1.4 - Aree verdi non agricole 907 2,0 0,8

1.4.1 - Aree verdi urbane 492 0,3 0,4

1.4.1.1 - Parchi e giardini 475 -0,3 -0,2

1.4.1.2 -Aree verdi incolte 17 19,8 21,2

1.4.2 - Aree verdi sportive 415 4,1 1,3

1.4.2.1 - Impianti sportivi 415 4,1 1,3

1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 0 - -

1.4.2.3 - Parchi divertimento 0 - -

2 - AREE AGRICOLE 458 -15,7 -6,1

3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 64 3,3 -7,2

4 - AREE UMIDE 0 - -

5 - CORPI IDRICI 2 -23,7 0,0

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

146

Tabella 5.4. - L’uso del suolo nei comuni della provincia di Monza e della Brianza nel 2009 e variazione nel

periodo 2000 – 2009 superficie in ettari

DUSAF

2009

Var. % 2009/ 2000

Var. % 2009/ 2007

1 - AREE ANTROPIZZATE 19.561 10,9 3,5

1.1 - Zone urbanizzate 10.950 4,6 0,8

1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.321 1,1 0,3

1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 78 2,0 0,4

1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 1.244 1,0 0,3

1.1.2 - Insediamento discontinuo 9.629 5,1 0,9

1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 7.475 6,7 1,6

1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 1.671 -0,4 -1,8

1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 483 0,5 -0,2

1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 5.869 12,7 3,2

1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 5.273 11,5 1,9

1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 4.560 9,7 0,3

1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 713 24,6 13,9

1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 592 23,9 14,7

1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 542 24,0 15,5

1.2.2.2 - Reti ferroviarie 50 23,6 6,5

1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 4 - -

1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 4 - -

1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 928 59,8 23,2

1.3.1 - Cave 156 5,1 18,3

1.3.2 - Discariche 6 241,6 169,8

1.3.3 - Cantieri 566 120,2 45,9

1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 200 15,4 -13,5

1.4 - Aree verdi non agricole 1.814 31,8 13,4

1.4.1 - Aree verdi urbane 1.130 30,0 13,5

1.4.1.1 - Parchi e giardini 973 22,5 9,3

1.4.1.2 -Aree verdi incolte 157 109,7 49,0

1.4.2 - Aree verdi sportive 684 34,7 13,1

1.4.2.1 - Impianti sportivi 666 34,6 12,6

1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 3 - -

1.4.2.3 - Parchi divertimento 15 - -

2 - AREE AGRICOLE 13.347 -14,2 -6,5

3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.003 0,7 0,6

4 - AREE UMIDE 16 - -

5 - CORPI IDRICI 84 6,9 3,5

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

147

Cartogramma 5.2. - L’uso del suolo nei comuni della Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione

nel periodo 2000 – 2009

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

148

Tabella 5.5. - L’uso del suolo nei comuni della Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione nel periodo 2000 – 2009 – superficie in ettari

Aree antropizzate Popolazione

Superficie 2009 Variazione % 2009 Variazione %

Totale Valore %

sul comune Pro-capite

(mq/ab)

2000 2009

2007 2009

Totale Densità (ab/kmq)

2001 2009

2007 2009

Vedano al Lambro 178 90,1 230,4 0,9 0,2 7.737 3.908 1,1 -0,3

Lissone 797 85,4 192,6 8,7 4,4 41.381 4.434 20,0 3,1

Monza 2.774 83,9 228,2 3,1 1,3 121.545 3.674 1,2 0,6

Verano Brianza 275 78,3 295,9 3,1 -0,9 9.290 2.647 4,6 2,4

Villasanta 366 75,7 270,8 5,6 3,5 13.530 2.796 4,4 0,4

Nova Milanese 436 74,3 188,3 12,3 2,6 23.162 3.944 5,2 0,6

Muggiò 407 74,1 174,1 11,0 2,8 23.362 4.256 10,1 1,7

Giussano 748 73,4 307,1 8,8 3,9 24.363 2.390 11,7 3,5

Varedo 354 72,7 274,3 15,2 4,5 12.906 2.651 2,1 2,0

Cesano Maderno 831 72,6 225,3 1,8 -1,3 36.889 3.224 11,3 2,5

Bovisio-Masciago 361 72,1 216,5 5,7 -5,2 16.657 3.329 24,6 3,1

Meda 593 71,3 257,5 5,2 3,0 23.044 2.769 8,3 0,2

Seveso 520 70,5 232,0 7,2 1,9 22.412 3.037 19,7 5,5

Sovico 226 69,6 280,2 10,0 4,4 8.071 2.482 14,7 3,8

Biassono 331 69,1 281,1 9,9 2,4 11.776 2.457 6,4 1,9

Seregno 888 69,0 207,3 10,4 3,8 42.818 3.328 9,3 2,6

Desio 1.004 68,5 249,2 14,2 6,2 40.312 2.748 14,9 3,3

Barlassina 188 68,3 273,5 5,7 -0,7 6.859 2.496 15,7 3,4

Brugherio 700 68,1 211,5 6,9 2,6 33.119 3.223 5,4 0,8

Macherio 218 66,6 306,5 10,9 5,6 7.125 2.174 10,3 1,6

Limbiate 719 58,3 207,7 8,4 1,7 34.630 2.806 9,9 2,2

Lesmo 289 57,5 367,1 16,6 3,7 7.874 1.567 21,3 6,0

Carate Brianza 571 57,4 319,5 11,2 3,9 17.867 1.796 10,8 0,1

Albiate 164 56,6 266,3 13,9 2,5 6.153 2.124 17,4 2,1

Arcore 528 56,3 299,5 6,5 1,1 17.636 1.880 5,9 1,6

Carnate 191 54,0 260,2 14,7 6,9 7.324 2.074 -0,1 -0,9

Agrate Brianza 584 51,9 390,1 16,6 6,1 14.962 1.329 17,8 2,0

Concorezzo 426 50,5 280,6 13,9 5,5 15.178 1.800 6,7 2,5

Renate 136 47,1 325,0 7,5 3,3 4.186 1.449 11,9 4,1

Cavenago di Brianza 201 45,7 297,7 23,8 8,4 6.767 1.535 10,6 4,3

Burago di Molgora 156 45,3 365,9 8,5 2,6 4.269 1.237 3,0 -0,3

Misinto 233 43,9 466,8 16,1 6,1 4.985 941 20,4 4,8

Camparada 71 43,6 335,4 17,1 -2,2 2.104 1.299 22,9 1,9

Veduggio con Colzano 151 43,4 338,6 11,5 1,2 4.463 1.282 5,1 0,7

Bernareggio 255 43,4 250,5 25,9 10,1 10.195 1.731 22,4 6,5

Usmate Velate 406 42,0 410,5 12,9 3,8 9.893 1.024 14,1 3,6

Lentate sul Seveso 593 41,9 384,5 7,7 2,4 15.432 1.090 7,5 1,8

Caponago 202 39,9 387,5 29,2 4,8 5.201 1.031 14,8 1,7

Lazzate 204 39,6 269,4 8,0 0,4 7.573 1.470 17,8 2,9

Vimercate 811 39,3 316,2 13,4 7,7 25.643 1.244 0,3 0,4

Ronco Briantino 117 39,3 344,2 7,1 3,6 3.405 1.142 10,6 3,4

Bellusco 259 39,2 361,4 35,7 16,7 7.156 1.085 15,9 1,9

Busnago 221 37,6 353,4 31,2 8,2 6.243 1.065 36,2 10,8

Correzzana 92 36,4 364,6 20,7 5,7 2.519 999 36,5 6,4

Ceriano Laghetto 258 36,3 409,7 4,8 0,7 6.292 887 15,7 2,9

Roncello 113 36,1 301,9 48,7 17,0 3.759 1.195 59,5 14,5

Briosco 237 35,5 404,3 11,2 3,4 5.870 877 4,6 1,7

Cogliate 247 35,2 298,3 9,2 6,8 8.287 1.180 8,6 3,6

Triuggio 287 34,3 348,4 14,0 4,1 8.246 983 7,1 0,5

Besana in Brianza 537 34,1 347,6 10,8 4,4 15.459 982 8,9 2,3

Aicurzio 83 33,6 399,7 13,1 7,9 2.070 840 4,7 -0,8

Mezzago 117 31,3 284,5 16,5 4,3 4.099 1.099 16,8 5,5

Ornago 164 28,4 363,6 32,1 13,9 4.520 782 30,9 7,8

Cornate d'Adda 385 27,3 377,2 15,2 5,1 10.216 723 10,6 3,9

Sulbiate 141 27,1 364,1 48,2 19,6 3.877 745 17,6 3,1

Provincia 22.346 55,2 265,8 10,3 3,6 840.711 2.076 9,6 2,2

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Provincia di MONZA e BRIANZA

149

Al fine di definire meglio come sono cambiate le aree antropizzate queste sono state suddivise in aree

permeabili ovvero le aree verdi non agricole e le aree degradate non utilizzate e le aree non permeabili

ovvero la restante parte di aree antropizzate. Nel 2009 nel Capoluogo le aree permeabili

rappresentano il 19,1% dell’antropizzato e questa quota è rimasta essenzialmente costante negli anni

(+1,2% tra 2000 e 2009). Nei comuni della provincia le aree permeabili interessano il 6,8% del territorio

(pari a 1.331 ettari) e in dieci anni sono aumentate di quasi il 30%, per effetto di un processo di

recupero di aree già urbanizzate.

Tabella 5.6. - Il suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione nel periodo

2000 – 2009 - superficie in ettari

DUSAF 2009 -

Variazione % 2009/2000

Variazione % 2009/2007

TOTALE PROVINCIA

1 - Aree antropizzate 22.328 9,9 3,2

Aree antropizzate non permeabili 20.468 9,1 2,9

Aree antropizzate permeabili 1.859 18,8 6,3

PROVINCIA ESCLUSO CAPOLUOGO

1 - Aree antropizzate 19.561 10,9 3,5

Aree antropizzate non permeabili 18.231 9,9 3,1

Aree antropizzate permeabili 1.331 27,6 8,5

CAPOLUOGO

1 - Aree antropizzate 2.766 3,1 1,3

Aree antropizzate non permeabili 2.238 3,6 1,3

Aree antropizzate permeabili 529 1,2 1,2

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

Nella cartografia seguente si evidenzia la dislocazione territoriale delle aree antropizzate permeabili.

Emerge come queste talvolta siano di rilevante entità territoriale e come siano posizionate tanto nelle

aree periferiche delle città quanto nelle aree centrali.

Provincia di MONZA e BRIANZA

150

Cartogramma 5.3. - Il suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009

Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009

ASSIMPREDIL ANCE

Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e

Brianza

Assimpredil Ance, l’associazione delle imprese edili e complementari che hanno sede nelle province di Milano,

Lodi, Monza e Brianza, è la più grande entità territoriale del sistema Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori

Edili.

Ne fanno parte imprese di costruzioni generali, imprese appaltatrici per committenti pubblici e privati, imprese di

promozione e costruzione, imprese specializzate nelle attività complementari all'edilizia.

Assimpredil Ance affianca, sostiene e assiste le imprese associate attraverso un articolato sistema di relazioni con

soggetti pubblici e privati finalizzate al raggiungimento di un elevato livello di competitività.

Attraverso un portale unico per le 101 sedi delle associazioni territoriali di Ance e i 20 organismi regionali,

l’Associazione lavora in rete per fornire alle imprese informazioni capillari su tutto il territorio nazionale.

Nelle relazioni industriali, lo storico rapporto con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori si concretizza nella

gestione degli Organismi Paritetici (Cassa Edile, Ente scuola edile milanese ESEM, Comitato Paritetico Territoriale

CPT) e nella contrattazione provinciale in materia di lavoro.

Assimpredil Ance rappresenta e tutela gli interessi delle imprese edili e affini delle province di Milano, Lodi, Monza

e Brianza nei confronti delle istituzioni e di tutti i soggetti attivi a livello territoriale.

Il rapporto con Confindustria, a cui aderisce il sistema Ance, si articola in accordi territoriali con Assolombarda,

Assolodi, Assindustria Alto Milanese, Assindustria Monza e Brianza.

Delegati di Assimpredil Ance siedono nella Giunta e nel Consiglio della Camera di Commercio di Milano, nonché

nel Consiglio della Camera di Commercio di Lodi, Monza e Brianza.

Lo scopo sociale di Assimpredil Ance è quello di provvedere alla tutela e all'assistenza, sul piano sia collettivo sia

individuale, delle imprese associate in tutti i problemi che direttamente o indirettamente possono riguardarle,

nonché di favorire lo sviluppo ed il progresso dell’industria delle costruzioni.

Assimpredil Ance è a fianco dei propri associati per qualsiasi esigenza connessa all’attività d’impresa con

informazioni, consulenza ed assistenza grazie ad una squadra di persone esperte ed eccellenti nella loro

professionalità.

Assimpredil Ance è un’associazione leader nel presidio del mercato e degli scenari normativi, tecnologici e

finanziari.

Assimpredil ANCE

Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza via San Maurilio 21 20123 Milano T 02.8812951 [email protected] www.assimpredilance.it via G Passerini 13 20900 - Monza T.039.2315205 [email protected]

E-MAPPING

Il progetto e-Mapping nasce da un’idea di Assimpredil Ance, e raccoglie una esperienza decennale

dell’Associazione nello studio e analisi del territorio attuando una sostanziale innovazione nel metodo di lavoro. L’uso di strumenti legati all’IT e ai GIS non è certamente una scelta pionieristica da parte del mondo delle costruzioni.

Nel 2006 è stato istituito presso A.I.E. Servizi S.r.l. il gruppo di lavoro e-Mapping per la raccolta,

implementazione e attivazione di banche dati utili a rappresentare la realtà e l’evoluzione dei territori ove operano le imprese associate: Milano, Lodi, Monza e Brianza. Oltre a monitorare l’evoluzione urbanistico-territoriale in corso, è possibile, attraverso l’interrogazione di questo sistema georeferenziato, ipotizzare scenari, verificare le connessioni esistenti tra dati certi e simulare ipotesi di sviluppo nascono così molti spunti di riflessione condividibili anche con le istituzioni e agli altri operatori che si occupano di trasformazioni urbane.

E-Mapping è una rete informativa in grado di gestire la complessità di una moltitudine di banche dati anche

differenti tra loro. L’originalità del progetto avviato è la capacità di agire sia sul fronte dell’innovazione tecnica sia su quello dell’innovazione metodologica. Un’ulteriore peculiarità del sistema consiste nella creazione di connessioni “spaziali” tra dati di differente natura: territoriale, sociologica o statistica. Vengono utilizzate tre tipologie di informazione: geometrica (rappresentazione cartografica degli oggetti), topologica (rappresentazione delle relazioni esistenti tra gli oggetti) e alfanumerica (rappresentazione di dati puntuali associati agli oggetti).

È evidente che lo strumento ha un enorme potenziale conoscitivo e di professione, permettendo la costruzione di

analisi territoriali articolate, capillari e flessibili, rispondenti a esigenze differenti. Il lavoro di raccolta e sistemazione dei dati ha permesso anche di individuare l’effettiva carenza di informazioni e, conseguentemente, di programmare in modo mirato le esigenze di generazione di nuove banche dati.

Il gruppo Mapping, inoltre, permette di accedere a:

Sito e-Mapping. Attraverso il portale di Assimpredil Ance (www.assimpredilance.it) è possibile accedere al portale

di e-Mapping. Il sito permette all’utente registrato di accedere alla consultazione di mappe tematizzate e personalizzabili per la visualizzazione dei dati contenuti nel grande database di e-Mapping. L’accesso al sito è riservato alle imprese e ai professionisti associati ad Assimpredil Ance; la visualizzazione dei dati, infatti, è riservata per ogni utente registrato.

Dossier e-Mapping: servizio rivolto alle imprese e ai professionisti consistente in analisi particolareggiate

applicate ad aree oggetto di interesse presenti sul territorio delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Comparazione prezzi degli immobili: comparazione e georeferenziazione dei prezzi degli immobili secondo le

banche dati di OMI e OSMI nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.

PGT del Comune di Milano: lettura ragionata di aree di interesse del professionista alla luce dei nuovi documenti

di PGT in comparazione con la normativa ancora vigente (con possibilità di visualizzare cartografie online).

Osservatorio infrastrutture: raccolta e georeferenziazione di dati riguardanti il panorama infrastrutturale

esistente e progettuale. Monitoraggio e definizione dello stato dei finanziamenti e degli iter procedurali delle opere in progetto previste entro l’anno 2015.

Servizi d’indagine personalizzati: Servizi di ricerca definiti dal cliente secondo le sue esigenze. Produzione di

una relazione finale dettagliata contenente l’analisi dei risultati corredata di mappe tematiche concordate con grafici e tabelle di riferimento.

Rilevamento aree dismesse: e-Mapping, dall’aprile del 2007, ha attivato un rilevamento sul territorio delle

province di Milano, Lodi, Monza e Brianza per la costituzione di una banca dati sulle trasformazioni territoriali e nello specifico sulle aree dismesse con relativa georeferenziazione.

AIE Servizi S.r.l. - e-Mapping: tel. 02.88129546 | fax. 02.88129584 | [email protected]

Il CRESME è nato nel 1962, come Associazione, senza fini di lucro, per la promozione e la conoscenza

dell’edilizia e delle trasformazioni del territorio, per effettuare ricerche e studi e favorire incontri fra operatori

pubblici e privati. Le richieste sempre più complesse hanno portato nel 1982 alla creazione, sul piano operativo,

del CRESME Ricerche (società per azioni sotto il controllo del CRESME Associazione).

Il CRESME Ricerche S.p.a. realizza indagini conoscitive e analisi che riguardano:

gli aspetti produttivi e di mercato del settore delle costruzioni;

gli assetti e le trasformazioni territoriali, con le relative implicazioni progettuali, economiche, urbanistiche e

sociali;

le tematiche amministrative degli organismi pubblici, anche attraverso studi di fattibilità di concrete soluzioni e

l’attiva partecipazione alla loro gestione;

formazione delle figure professionali nell’ambito dei processi di trasformazione territoriale e di gestione dei

patrimoni immobiliari.

Il CRESME Ricerche S.p.a. è composto al suo interno da varie competenze e specializzazioni: statistiche,

economiche, urbanistiche, giuridiche, sociologiche. Esse consentono approcci interdisciplinari alle diverse tematiche che

formano gli ambiti di attenzione del Centro. Ciò è oltretutto sollecitato dalla estensione e varietà della base associativa

(oltre 150 soci che rappresentano, nelle sue diverse componenti, l’intero settore delle costruzioni) e degli interlocutori

che normalmente fanno riferimento al CRESME Ricerche S.p.a.

Il CRESME Ricerche S.p.a., nelle sue competenze, ha assimilato il patrimonio scientifico e il processo

culturale che si sono formati e sviluppati durante i suoi quaranta anni d’attività.

L’alimentazione costante di questa risorsa è resa possibile da due orientamenti strategici che regolano l’attività del

Centro:

la capacità di tenere sotto osservazione permanente le complessità e i mutamenti nel sistema delle

costruzioni e delle trasformazioni territoriali;

lo sviluppo di azioni e attività di carattere scientifico e culturale, che vedano nel CRESME Ricerche S.p.a. il

nodo di connessione per soggetti, esperienze e discipline diverse, che agiscono nel contesto dei

processi di trasformazione territoriale.

La ricerca per aree tematiche e i sistemi informativi costituiscono gli ambiti metodologici e gli strumenti che

attraversano tutta l’attività di ricerca del CRESME

L’attività del CRESME è orientata prevalentemente ai seguenti campi di intervento:

Ambiente e sostenibilità

Analisi strutturali

Analisi territoriali

Assistenza alla Pubblica Amministrazione

Congiuntura e previsione

Facility Management

Formazione

Marketing strategico

Studi di fattibilità

Da sempre CRESME svolge un ruolo di raccordo e di assistenza soprattutto nei confronti degli amministrazioni

locali e delle associazioni delle autonomie, con compiti di assistenza e di supporto.

D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà a una tua domanda.

Italo Calvino

[email protected]

[email protected]

www.assoimmobiliare.it

direttore: [email protected]

Via Cola di Rienzo, 212 - 00192 Roma, Italia

per associarsi:

comunicazione:

Assoimmobiliare rappresenta i principali attori del mercato del RealEstate; tra questi, le maggiori società attive nelle diverse filiere delcomparto:

• Property Company

Assoimmobiliare tutela gli interessi dell’Industria Immobiliare in tuttele sedi, istituzionali e private, nazionali ed internazionali, favorendonela conoscenza,il ruolo e lo sviluppo.L’ Associazione si propone come momento di incontro di interessi emotore della cultura immobiliare, favorendo la cooperazione con lealtre Associazioni, implementando il dialogo e il confronto non solo conle realtà associative, già presenti nel mondo immobiliare, ma anche conquelle maggiormente rappresentative di altri settori economici, comequelli finanziari ed assicurativi.Assoimmobiliare, con i suoi tavoli tecnici, è impegnata nello studio,approfondimento ed elaborazione dei dati economici e giuridicisull’Industria Immobiliare che è fatta da imprese produttrici di verovalore e che investe significativamente in capitale umano, tecnologia eorganizzazione d’impresa. Essa costituisce una infrastruttura a serviziodell’economia del Paese favorendone la produttività complessiva.

• Finance / Credit Service - Factoring• Facility and Property Management / Global Service• Asset and Fund Management (Fondi Immobiliari e SIIQ)• Agency e Franchising• Advisory e Società di Consulenza• Associazioni, Enti, Fondazioni ed Organismi

Presidente:

Direttore:

Consiglio Direttivo di Presidenza

Aldo Mazzocco

Paolo Crisafi

Paolo Bottelli Isabella Bruno Tolomei Figerio

Matteo Cabassi

Giovanni Camerani

Paolo Crisafi Cesare Ferrero

Roberto Haggiag

Giovanni M. Paviera Carlo A. Puri

Negri Alfredo Romeo

Pierluigi Toti

- Prelios; - Condotte

Immobiliare; -

Milano Fiori 2000 - Gruppo Brioschi; -

Manutencoop FM; (D); - BNP Paribas RE;

- Evro Consulting;

- Generali Immobiliare Italia SGR;

- Sator SGR.; - Romeo Gestioni;

- Silvano Toti Spa.

Completano la Governance: la Giunta, l’Assemblea, i Revisori, i

Probiviri, oltre i Comitati e Tavoli associativi.

Daniel Buaron ;

Aldo Mazzocco

Silvia M.

Rovere

- Dea Capital (VP)

- Beni Stabili (P );

- Ream SGR;

Immobiliare:

una infrastruttura

a servizio

dell’economia

del Paese.

Sostenere l'attività, tutelare gli interessi e dare impulso allo sviluppo nei diversi settori delle imprese artigiane: per

questo è nata nel 1945 l'Unione Artigiani della Provincia di Milano che oggi, con le 16 mila imprese associate,

vanta la maggior rappresentatività a Milano e provincia.

Un'organizzazione radicata sul territorio che offre una rete di assistenza, servizi e consulenze, per sostenere e

agevolare gli operatori nei complessi percorsi legislativi, normativi e gestionali: grazie alla professionalità e

all'esperienza dei propri operatori, è da sempre il luogo dove gli associati possono trovare tutte le risposte alle

esigenza della propria azienda.

Gli esperti dell'Unione sono a disposizione per sostenere l'artigiano in tutto l'iter di avvio di una nuova attività, e

per la gestione fiscale, legale, amministrativa, sindacale, previdenziale. Oltre al qualificato servizio di tenuta dei

libri paga e di sostegno nell'accesso al credito, gli associati possono beneficiare di consulenze in materia di igiene

ambientale, di sicurezza e prevenzione, urbanistica, impiantistica, di certificazione della qualità, di formazione.

Inoltre, l'Unione artigiani si occupa dell'informazione relativa ad adempimenti e scadenze, anche tramite posta

elettronica e sms.

Gli obiettivi dell'associazione, in generale, sono di valorizzare il lavoro degli artigiani e di promuovere i loro

prodotti, grazie anche alla presenza a rassegne locali, nazionali e straniere, e all'organizzazione e alla

partecipazione a missioni commerciali all'estero; di sostenere lo sviluppo dell'occupazione, in particolare quella

giovanile, e di individuare nuovi spazi d'insediamento per le aziende.

L'Unione fa parte della Federazione Regionale Lombarda delle Associazioni Artigiane e aderisce alla C.L.A.A.I.

(Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane), che opera sul territorio nazionale per un artigianato

libero, moderno, aperto al mercato, consapevole del ruolo trainante nella realtà economica e produttiva.

www.unioneartigiani.it

www.unioneartigiani-monza.it

Legacoop Abitanti - Associazione nazionale cooperative di abitanti

Costituita nel 1961, È un'associazione sindacale di rappresentanza e tutela delle cooperative socie, dei loro consorzi e degli Enti aderenti. Le cooperative di abitanti associate alla Legacoop Abitanti, promuovono la formazione di programmi edilizi, direttamente o con altri partner, per consentire ai loro soci sia l'accesso alla casa in proprietà (cooperative a proprietà individuale o divisa), sia alla casa in locazione (le cooperative a proprietà indivisa). Le iniziative sono rivolte sia al campo della nuova costruzione che a quello del recupero edilizio ed urbano. Tra le attività innovative promosse dall'Associazione ci sono quelle legate a programmi edilizi rivolti alle giovani coppie, agli anziani, agli studenti e agli immigrati, attività che puntano a dare una risposta nuova, di carattere anche sociale, alle esigenze di queste categorie emergenti di cittadini. Un altro campo di attività è quello riferito alla bioedilizia. Le maggiori cooperative aderenti all'Associazione stanno ormai applicando questi sistemi innovativi per un corretto impatto ambientale, attraverso una progettazione ecosostenibile e un approccio biocompatibile ai temi del costruire. La missione della Legacoop Abitanti si articola su alcuni punti essenziali:

rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli e/o emergenti dai processi economici e sociali (reddito, occupazione e struttura del mercato del lavoro, immigrazione, ecc.) utilizzando in modo più competitivo, rispetto ad altri soggetti, l'intervento pubblico (finanziamenti e aree);

offrire al mercato, promuovendo l'associazionismo degli utenti e gli appositi investimenti, prodotti immobiliari vantaggiosi per rapporto qualità/prezzo;

gestire l'intero processo immobiliare e realizzarlo in condizioni di trasparenza e chiarezza tali da consentire la massima tutela del socio/acquirente;

contribuire, attraverso le proprie realizzazioni, a rispettare e migliorare l'ambiente urbano e a produrre un valore durevole e incrementabile nel tempo del patrimonio.

Legacoop Abitanti Lombardia è l'Associazione alla quale aderiscono le cooperative di abitanti lombarde di

Legacoop Abitanti e di Legacoop Lombardia: sono aziende che lavorano nel campo dell'edilizia residenziale e

sociale e che realizzano, ristrutturano o acquisiscono alloggi per i propri soci.

Le Cooperative di abitanti aderenti a Legacoop svolgono la loro attività nel libero mercato, nel quale realizzano

abitazioni da assegnare in proprietà ai soci a prezzi del 5/20% inferiori alle quotazioni correnti, e nel welfare per

assicurare una casa in locazione ai soci e alle categorie speciali, quali immigrati, anziani, studenti, giovani coppie

e lavoratori in mobilità.

Accanto alla costruzione e al recupero di porzioni di territorio urbano, una voce importante nell'offerta delle

cooperative sono i servizi alle famiglie legati a un miglioramento della qualità abitativa nel suo insieme.

Legacoop Abitanti in cifre:

Cooperative associate: 1.465 di cui 902 iscritte all’Albo

Nazionale delle Società Cooperative

Numero soci: 407.234

Raccolta prestito sociale: € 896.000.000

Patrimonio netto: € 2.850.000.000

Fatturato: € 11.500.000

Alloggi realizzati: 321.200, in costruzione 11.750.

Legacoop Abitanti Lombardia in cifre:

Cooperative associate: 178 di cui 112 iscritte all’Albo

Nazionale delle Società Cooperative

Numero soci: 170.000

Raccolta prestito sociale: € 638.261.621

Patrimonio netto: € 1.355.845.082

Fatturato: € 265.158.517

Alloggi realizzati circa 73.000

Patrimonio edilizio a proprietà indivisa: 19.000 abitazioni

Legacoop Abitanti Via Guattani, 9 palazzo B 00161 Roma Tel: ++39 06.85.40.927 Fax: ++39 06.85.40.927 Web: www.legacoopabitanti.coop Email: [email protected]

Legacoop Abitanti Lombardia Via Palmanova, 22 20132 Milano Tel. ++38 02.28.70.890 Fax ++39 02.28.46.059 Web: www.casacoop.it Email: [email protected]

Company Profile

EuroMilano S.p.A. è una società di promozione e sviluppo immobiliare. Attraverso attività di property

management e real estate development, EuroMilano interviene in programmi di recupero e riqualificazione di

aree metropolitane storiche dismesse, con l’obiettivo di ripensare gli spazi urbani, intervenendo in ogni

segmento della filiera immobiliare, dalla progettazione alla realizzazione degli edifici, dalla loro gestione alla

programmazione dettagliata dei servizi, valorizzando gli spazi esistenti secondo i migliori standard architettonici e

ambientali europei.

EuroMilano sviluppa progetti urbanistici con l’obiettivo di incidere positivamente sulla qualità della vita nella città,

restituendo agli abitanti aree metropolitane riconvertite, perfettamente integrate con il tessuto urbano circostante,

dotate di verde e di strutture capaci di favorire la socialità e garantire la sicurezza delle persone.

L’attività di EuroMilano si concentra in tre diversi settori: Real Estate Development, che prevede l’individuazione

di aree idonee allo sviluppo immobiliare, la promozione dello studio di fattibilità, la costruzione del progetto e

l’ottenimento delle autorizzazioni, oltre alla successiva vendita delle volumetrie o delle unità immobiliari o

all’effettiva costruzione di esse; General Contractor, per il coordinamento delle varie società coinvolte nella fase

di costruzione e realizzazione materiale del progetto, al fine di garantire l’aderenza degli immobili costruiti agli

standard di qualità definiti in fase progettuale; Trading Immobiliare, per la gestione delle operazioni di

compravendita di aree destinate ad interventi di riconversione o riqualificazione territoriale o che presentano valore

potenziale.

Il capitale sociale di EuroMilano è attualmente detenuto dai seguenti azionisti:

- Intesa Sanpaolo S.p.A.

- Prospettive Urbane S.p.A. società che comprende alcune fra le maggiori cooperative di abitanti

dell’area milanese

- UNIPOL Assicurazioni S.p.A.

- Canova 2007 S.p.A.

E’ attualmente impegnata nello sviluppo e nella realizzazione di importanti progetti per un totale di

2.500.000 metri quadri (contando gli interventi in fase di conclusione):

- a Milano, la riqualificazione urbana dell’area di Cascina Merlata (dove sorgerà il villaggio

dell’Expo), dell’ex quartiere industriale Bovisa (dove sorgerà uno science park dedicato a ricerca

ed innovazione), dell’area Certosa e dell’area delle storiche Cartiere Binda sui navigli.

- a Genova, la riqualificazione della collina degli Erzelli.

In collaborazione con:

Progetto a cura di:

Assimpredil Ance - Associazione delle Imprese edili e complementaridelle province di Milano, Lodi, Monza e BrianzaVia San Maurilio, 21 - 20123 MilanoTel. 02.8812951 | [email protected] | www.assimpredilance.it

CRESME - Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorioviale Gorizia, 25 - 00198 RomaTel 06.8540158 | [email protected] | www.cresme.it

AIE Servizi S.r.l. | e-MappingVia San Maurilio, 25 - 20123 MilanoTel. 02.88129546 | [email protected] | www.assimpredilance.it