Proposte per un rapporto congiunturale Davide Vannoni Corso di Economia Applicata.
2° RAPPORTO CONGIUNTURALE PREVISIONALE DEL...
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2° RAPPORTOCONGIUNTURALE PREVISIONALE
DEL MERCATO IMMOBILIARE
Secondo volume - Monza e Provincia
2012
In collaborazione con:Progetto a cura di:
2
DIREZIONE
CRESME
L. Bellicini
PROGETTAZIONE
CRESME
L. Bellicini
ASSIMPREDIL ANCE – E-MAPPING
R. Mangiavacchi - G. Domenighini - V. Piuma - C. Bolognesi
GRUPPO DI LAVORO
CRESME
Coordinamento: P. Reggio - A. Stemperini
Gruppo di lavoro: S. Baldazzi - E. Campanelli - P. D’Alessandris – C. Levantesi - P. Reggio - A.
Stemperini – M. Tascedda – F. Toso - R. Trinca
ASSIMPREDIL ANCE - MAPPING
G. Procacci – L. Grassi – S. Ricco
Si ringraziano:
- l’Unità Operativa Governo della prevenzione e tutela sanitaria di Regione Lombardia per i dati contenuti
nel paragrafo 3.3 “L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010-2011”;
- L’Ufficio Studi Gabetti per l’approfondimento contenuto nel paragrafo 4.1.2. “ I prezzi delle abitazioni - il
mercato del capoluogo”.
Avvertenza
Si tratta di un documento riservato. Nessuna parte di esso può essere introdotta, inserita all’interno di un
sito Internet, trasmessa in qualsiasi formato o tramite qualsiasi supporto (meccanico, fotocopiatura o
altro) senza autorizzazione scritta da parte di Aie Servizi S.r.l. e CRESME.
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INDICE
1. LO SCENARIO ECONOMICO PROVINCIALE E IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI 13
1.1. L’economia nella provincia di Monza e Brianza 13
1.1.1. Occupazione e imprese 18
1.2. Gli investimenti in costruzioni 22
1.2.1. La dinamica degli investimenti e del valore della produzione nel settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza
22
1.2.2. La struttura del settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza 25
1.3. L’occupazione nel settore delle costruzioni 28
1.3.1. La dinamica delle imprese e degli occupati nei cantieri della provincia di Monza e Brianza 28
1.4.
Il valore diretto, indiretto e indotto del settore delle costruzioni e dell’immobiliare nell’economia brianzola 36
2. INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO E FABBISOGNO ABITATIVO 41
2.1. L’inquadramento demografico 41
2.1.1. L’articolazione territoriale 41
2.1.2. La straordinaria crescita demografica dei primi anni Duemila 43
2.1.3. La centralità dei movimenti migratori 49
2.1.4. Crescita delle famiglie ancora più intensa di quella demografica 53
2.2. Lo scenario demografico decennale 55
2.2.1. L’invecchiamento della struttura demografica 60
2.2.2. Dinamica delle famiglie e domanda primaria 69
2.3. La domanda abitativa decennale 74
2.3.1. La nuova produzione residenziale 74
2.3.2. Il disagio abitativo 74
2.3.3. Elementi di sintesi e stima della domanda residenziale nella provincia di Monza e Brianza 76
2.3.4. Segmentazione della domanda 77
3. LA NUOVA PRODUZIONE EDILIZIA 89
3.1. Il settore residenziale 89
3.1.1. Lo stock residenziale 89
3.1.2. La stima della nuova produzione edilizia residenziale 104
3.2. Il settore non residenziale 105
3.2.1. La stima della nuova produzione edilizia non residenziale 105
3.3. L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010 – 2011 106
3.3.1. I cantieri attivati in provincia di Monza e Brianza 106
4
4. IL MERCATO IMMOBILIARE 109
4.1. Le mappe del mercato residenziale 109
4.1.1. Le compravendite residenziali 110
4.1.2. I prezzi delle abitazioni 113
4.2. Le mappe del mercato non residenziale 123
4.2.1. Le compravendite del settore non residenziale 123
4.2.2. I prezzi del settore non residenziale 127
4.3. Analisi delle erogazioni del credito 135
4.3.1. Il credito all’acquisto 135
4.3.2. Il credito all’investimento 137
5. LA CITTA’ DELLA TRASFORMAZIONE 139
5.1. Trasformazioni urbane e sistema della mobilità 139
5.2. La crescita dell’urbanizzato e il consumo di suolo 140
5
PREMESSA
Claudio De Albertis
Presidente Assimpredil ANCE
Con il 2° Rapporto Assimpredil Ance - CRESME abbiamo voluto offrire ai lettori una visione molto
ampia e articolata delle dinamiche in atto nel mercato immobiliare delle tre Province di Milano, Lodi,
Monza e Brianza.
La complessità delle questioni e l’interazione dei fattori in gioco ha richiesto un lungo e puntuale
lavoro di monitoraggio da parte dell’ “osservatorio permanente sulle dinamiche di trasformazione del
settore delle costruzioni“ che Assimpredil Ance, anche attraverso il gruppo di progetto e-mapping e il
CRESME hanno avviato nel biennio scorso.
Il rapporto contiene, infatti, un aggiornamento dei dati rilevati nel 2011 e ampiamente descritti nei
primi tre rapporti territoriali, uno per ogni provincia di riferimento, dedicati al Mercato Immobiliare, alle
dinamiche insediative, ai volumi delle trasformazioni urbane e alle previsioni urbanistiche.
La fotografia derivante dalla lettura delle serie storiche è stata arricchita con la rilevazione di alcune
variabili integrative che meglio consentono di comprendere le dinamiche attuali e future del rapporto tra
domanda e offerta.
Ne risulta così un documento che mantiene la caratteristica di essere, prima di tutto, uno strumento
di lavoro per gli operatori del settore, per le istituzioni, per chi deve assumere decisioni strategiche.
La puntualità dei dati contenuti nel Rapporto, elemento indispensabile quando si opera ad una
scala di dettaglio come quella comunale, è il risultato: dell’eccellente lavoro di rilevazione diretta sul
campo effettuata dai sistemi informativi territoriali di e-Mapping grazie anche al consolidato rapporto di
collaborazione con il Servizio Interventi Attuazione Strumenti Urbanistici del Comune di Milano e la
U.O. Governo della prevenzione e tutela sanitaria di Regione Lombardia; dello storico patrimonio
informativo dell’Associazione, sotto il profilo della conoscenza del sistema delle imprese di costruzione;
della indiscussa competenza del CRESME che è oggi un punto di riferimento prioritario per chiunque si
occupi a livello scientifico della materia.
Assimpredil Ance ha implementato i propri servizi a supporto delle conoscenze territoriali ed è oggi
possibile tramite Web Mapping accedere ad un sistema informativo georeferenziato unico nel suo
genere; lo strumento è a disposizione degli associati per poter usufruire on-line di informazioni sui
sistemi infrastrutturali, sui PGT, su dati mirati relativi ai contesti territoriali di interesse.
6
Credo che sia indispensabile, in un momento di così profonda crisi, interrogarci sulle cause e
sugli effetti indotti, per poter guardare avanti con la consapevolezza che per rimanere parte attiva della
competizione è necessario cercare di rispondere in tempi brevi e con efficacia alle trasformazioni del
mercato e del contesto in cui ci troviamo ad operare.
Da anni abbiamo fatto della ricerca, dell’innovazione, della cultura della riqualificazione,
dell’attenzione al territorio e delle mutate esigenze del mercato una “to do list” da rispettare e da
arricchire di valore aggiunto.
Bisogna ora ritrovare la voglia e la capacità di accettare nuove sfide, plasmare le nostre realtà
aziendali cosi consolidate in funzione delle esigenze di un mercato che cambia con rapidità e che
diventa sempre più selettivo.
Selezione deve voler dire qualità, risposta ai bisogni, innovazione, equilibrio del mercato:
obiettivi irraggiungibili se non condivisi da tutti i soggetti che hanno il potere di assumere decisioni.
Per questo il 2° Rapporto Assimpredil Ance - CRESME è una occasione di riflessione che ci
auguriamo possa essere basata su letture oggettive dei fenomeni in atto, un punto di riferimento per gli
operatori del settore, per le istituzioni e per tutti i players del mercato.
Come più volte ho ripetuto, serve un progetto politico di rilancio del mercato immobiliare basato
su una visione integrata del settore e del suo indotto, serve una legge economica speciale orientata
alle agevolazioni fiscali e tributarie per la costruzione di abitazioni, in considerazione delle dinamiche di
crescita demografica che si registreranno da qui al 2016, in particolare in questo territorio.
Stiamo assistendo, paradossalmente vista la crisi, ad una fase di accumulazione della domanda
che rischia di generare un problema prioritario, quello di accesso al mercato della casa. Bisogna, da
subito, agire per invertire l’attuale fase ciclica facilitando l’accesso al credito da parte delle famiglie.
Il mercato immobiliare è oggi stretto nella morsa del credito, da un lato quello alle imprese e ai
promotori, che continua a imporre logiche insostenibili per gli investimenti, e dall’altro quello alle
famiglie che impedisce di fatto di soddisfare una domanda crescente.
Gli investimenti nel settore immobiliare sono congelati anche perché, mai come ora, non c’è
certezza del diritto e vi è ancor meno certezza dell’azione amministrativa: servono regole chiare e un
sistema di procedure semplificate, orientate al risultato.
Il settore delle costruzioni è troppo frammentato, troppe imprese per un mercato che si è
ridimensionato e riconfigurato. Bisogna accompagnare le imprese verso nuovi modelli produttivi e
organizzativi, bisogna ricomporre la filiera per recuperare competitività e poter guardare con più
concretezza al mercato internazionale.
7
I dati contenuti nel 2° Rapporto fanno emergere con chiarezza che siamo di fronte ad una crisi
territoriale nella crisi economica del settore: è a rischio il sistema imprenditoriale del nostro territorio
perché qui si gioca una battaglia concorrenziale più dura che in altri contesti per effetto della storica
apertura del mercato stesso.
La concorrenza giocata su una competizione nel rispetto delle regole è un valore, le imprese
storiche e strutturate sanno che innovazione, qualificazione e legalità sono l’unica barriera e protezione
possibile oggi. La crisi rischia di affermare, invece, un sistema che vince sulla non chiarezza delle
regole.
Richiamo, per concludere, una bella frase di Albert Einstein:
“Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi può
essere una benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché inevitabilmente porta
progresso. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura.
È dalla crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso
senza essere superato. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. La convenienza delle persone e
dei Paesi è di trovare soluzioni e vie d'uscita”.
Ringrazio Assoimmobiliare, Unione Artigiani, Legacoop Abitanti e EuroMilano S.p.A. che hanno
creduto nel progetto e con il loro sostegno testimoniano della volontà di trovare insieme “ soluzioni e
vie d’uscita“.
8
PREMESSA
Aldo Mazzocco
Presidente ASSOIMMOBILIARE
Ristrutturare e Valorizzare il Patrimonio immobiliare esistente: un giacimento di sviluppo ed
occupazione duraturi per il Paese.
Approfitto di questa opportunità offerta dal rapporto Cresme sulle Province di Milano, Monza
Brianza e Lodi per riproporre anche alla platea degli attori di Assimpredil la proposta di
Assoimmobiliare per una politica economica che possa ridare un duraturo slancio all’attività edilizia.
Dai dati emerge chiaramente come il “rinnovo” sia ormai protagonista costante e sempre più
rilevante dell’attività immobiliare/edilizia e questo ci conforta nelle nostre convinzioni che da più di un
anno stiamo illustrando, a più riprese, nelle sedi istituzionali.
La Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare, sia pubblico che privato, oltre ad essere un’evidente
necessità indotta dalle esigenze di riduzione del debito dello Stato, degli Enti locali, e delle aziende,
può rappresentare anche un’incredibile opportunità di sviluppo e crescita per l’Italia, forse più rilevante
del suo significato di riduzione del debito.
Intervenire sull’Infrastruttura Immobiliare (case, uffici, scuole, carceri, ospedali, etc), significa
alimentare in modo diffuso e capillare la piccola e media impresa dell’indotto edilizio non già per
realizzare prodotto nuovo, forse inutile alla luce dell’evoluzione demografica e della saturazione del
territorio, bensì per rendere più efficiente l’infrastruttura fisica all’interno della quale la popolazione vive,
lavora, consuma e trascorre il tempo libero. Gli investimenti pubblici e privati sul patrimonio
immobiliare, rispetto anche ai pur indispensabili investimenti sulle grandi infrastrutture, presentano
indubbi vantaggi macroeconomici sia in termini di diffusione nel tessuto economico su tutto il territorio,
sia in termini di ritorni di efficienza complessiva della Nazione.
La Valorizzazione dello sterminato Patrimonio Immobiliare Pubblico e dell’altrettanto rilevante
Patrimonio Privato a rischio di obsolescenza, passa necessariamente attraverso due momenti
preparatori senza i quali non si potrà immaginare alcun aumento di efficienza né alcuna ipotesi di
efficace dismissione:
a) una massiccia e strutturale analisi e riorganizzazione dei Patrimoni attraverso precisi processi di
segmentazione degli attivi e di una chiara individuazione delle azioni di Valorizzazione da
implementare;
9
b) una finanziarizzazione dei Patrimoni da perseguire utilizzando le due macrostrutture (Fondi
Immobiliari e Siiq) di possesso e gestione degli immobili di cui l’ordinamento italiano dispone e che
sono, pur con alcune imperfezioni, assolutamente in grado di far convergere sui vari sub patrimoni
immobiliari, preventivamente segmentati e dotati di business plan, i necessari capitali italiani e
stranieri.
Senza capitali internazionali non è infatti immaginabile alcuna azione di riqualificazione e dismissione
su grande scala e senza ricorrere a veicoli standard quali i Fondi Immobiliari e i Reits/Siiq, facilmente
comprensibili e generalmente conosciuti da tutti i grandi investitori internazionali, non è immaginabile
alcuna attrattività del Mercato Italiano verso l’Estero.
Assoimmobiliare nell’ambito della sua azione di promozione di un processo virtuoso che si pone come
obiettivo finale l’efficientazione dell’Infrastruttura Immobiliare del Paese, impiegando risorse in larga
misura internazionali, per le quali è necessaria una messa a punto dei veicoli immobiliari Fondi e Siiq,
ritiene necessario un contributo riformatore che si sviluppi possibilmente lungo tre assi fondamentali:
1) la correzione di alcune distorsioni e di alcuni errori normativi che regolano la costituzione e la
gestione dei Fondi immobiliari italiani e dei Reits italiani (Siiq): sono state avanzate delle proposte
per migliorare, senza impatto sui saldi, la competitività internazionale di questi veicoli;
2) la promozione e l’incentivazione di nuove società immobiliari quotate, (la quotazione è infatti un pre-
requisito necessario delle Siiq), per porre rimedio all’anomala situazione del mercato italiano, che, a
parità di stock con il mercato francese, non offre una profondità di mercato neppure confrontabile
con quella del Paese d’Oltralpe, pur essendo le Siiq non molto dissimili dalle Siic francesi che
rappresentano e si confermano un caso di assoluto successo nel panorama mondiale.
Si segnala a questo proposito una recente pubblicazione francese che testimonia la rilevanza
strutturale che il fenomeno Siic ha avuto e continua ad avere per l’economia francese capace nel
2011 di attrarre più di 12 miliardi di investimenti esteri nel Real Estate a fronte di un disinvestimento
di 2 miliardi sul mercato italiano.
L’azione di promozione e incentivazione della costituzione di nuove società quotate candidate a
diventare Siiq dovrebbe essere perseguita in particolare nei confronti dei grandi soggetti istituzionali
che possiedono grandi portafogli immobiliari (banche, assicurazioni e fondi pensione), che all’estero
hanno saputo dare vita ad un nuovo settore finanziario che ha arricchito anche il listino di borsa in
misura rilevante;
3) qualsiasi finanziarizzazione o dismissione sarà impossibile o inefficace se non accompagnata da
una chiara volontà di ammodernare, principalmente dal punto di vista energetico e funzionale, gli
stock immobiliari esistenti impiegando l’impressionante apparato produttivo italiano operante nel
settore immobiliare - edile. Dare lavoro alle migliaia di piccole e medie imprese capaci di lavorare
sulla ristrutturazione degli immobili genera un ritorno di occupazione e arricchimento infrastrutturale
del Paese di evidente rilevanza anticiclica. Più di qualsiasi grande infrastruttura.
10
PREMESSA
Stefano Fugazza
Presidente UNIONE ARTIGIANI
Marco Accornero
Segretario Generale UNIONE ARTIGIANI
Il settore delle costruzioni è uno di quelli che maggiormente sta soffrendo la crisi di questi ultimi
anni. E questo ovviamente vale tanto più per gli artigiani, che spesso sono subfornitori oppure si
occupano delle ristrutturazioni. Ecco perché l'Unione artigiani della provincia di Milano, Monza e
Brianza ha deciso di sostenere questa ricerca, che può diventare un utile strumento, una bussola per
guidare le aziende, anche le piccole e micro.
In ogni settore, infatti, conoscere il mercato, le nuove tendenze, le innovazioni e i possibili sbocchi
può aiutare a capire dove e come muoversi. E oggi nelle costruzioni proprio l’innovazione può far la
differenza. L’eco-sostenibilità, la domotica, le fonti energetiche alternative, il green building, sono solo
alcuni dei settori su cui si sta affacciando l’edilizia “moderna”, rappresentando un valore aggiunto che
sempre di più si trasforma in competitività.
Si tratta di sfide di carattere ambientale e energetico, ma anche sociali e economiche: ecco perché
non basta analizzare il comparto con le sue caratteristiche, ma diventa necessario, proprio come fa
questa ricerca, analizzare a fondo anche la domanda, sia nell’ambito dell’edilizia residenziali sia in
quella non residenziale.
Il settore da tempo, infatti, investe nella ricerca di prodotti e soluzioni, tecnologie e materiali
innovativi perché consapevole della difficile strada da percorrere. Ma questa capacità innovativa non
sempre viene capita, anche dal mercato stesso o dagli stessi interlocutori istituzionali. Non solo,
occorre accompagnare e favorire il processo innovativo con adeguate politiche formative, per avere un
numero sufficiente di operatori qualificati. La qualità del lavoro, infatti, è spesso più importante
dell’efficienza del materiale stesso, anche innovativo.
In tal senso, questo rapporto ha, oltre che un valore conoscitivo, anche un valore propositivo,
consapevoli come siamo del ruolo strategico che il settore delle costruzioni ha nell’economia lombarda
e del nostro Paese: rappresenta a tutt’oggi il 10% del PIL e, quindi, è in grado di fungere da volano per
l’intero sistema economico.
Ecco perché non basta analizzarne le caratteristiche, ma diventa necessario capire a fondo anche
la domanda, sia nell’ambito dell’edilizia residenziali sia in quella non residenziale.
11
È evidente che il mondo delle costruzioni risente ed è logorato da anni in cui si sono persi posti di
lavoro, in cui la domanda si è raffreddata, in cui la perdita produttiva è stata costante. È arrivato,
dunque, il momento di ripensare le strategie, di rivedere gli obiettivi, e questa ricerca può aiutare a
disegnare un futuro di ripresa.
Non può bastare, è ovvio, ma non è questo il luogo delle recriminazioni, pur legittime, sull’Imu, sui
pagamenti ritardati, sul fisco che stritola le imprese o altro, anche perché ci sono anche segnali positivi,
come nel caso del decreto Sviluppo, in cui c’è grande attenzione proprio al settore delle costruzioni,
anche sul fronte fiscale.
I risultati di questa ampia analisi, infatti, sono chiari: serve una convergenza di forze per far ripartire
il settore, non sono sufficienti l’inventiva, la lungimiranza o la professionalità di chi lavora. Ognuno deve
fare la propria parte, gli imprenditori, le istituzioni, il sistema bancario, i lavoratori, perché il settore torni
a crescere.
Provincia di MONZA E BRIANZA
13
1. LO SCENARIO ECONOMICO PROVINCIALE E IL SETTORE
DELLE COSTRUZIONI
1.1. L’economia nella provincia di Monza e Brianza
La difficile congiuntura economica continua a caratterizzare l’economia provinciale, che risulta
particolarmente penalizzata nel contesto regionale. Gli ultimi dati relativi alla produzione industriale in
provincia di Monza e Brianza mostrano infatti che il segno è ancora tutto negativo: tra gennaio e
settembre 2012 la produzione industriale si è ridotta del 5%, uno tra i peggiori risultati tra le 12
province lombarde.
Grafico 1.1. - Produzione industriale nelle province
Variazione % gennaio-settembre 2012/gennaio-settembre 2011
Fonte: elaborazione CRESME su dati Unioncamere Lombardia
Osservando la dinamica di più lungo periodo, sono riconoscibili gli effetti della recessione economica
che ha caratterizzato l’economia nazionale e dell’intero sistema economico globale. Confrontando,
seppure impropriamente, la dinamica del PIL regionale, nazionale, con quella della produzione
industriale provinciale, le oscillazioni registrate nella provincia brianzola si muovono nella stessa
direzione rispetto alle altre aree territoriali di raffronto, e sono di queste assai più ampie, in particolare
quando si entra in campo negativo.
Se è vero che in provincia la fase più acuta della crisi si è manifestata con il crollo della produzione del
22% nel secondo trimestre 2009, oggi appare con evidenza che la capacità produttiva è ancora frenata
da una domanda carente.
-4,5
-1,9
-2,6
-2,8
-2,9
-3,7
-3,8
-3,9
-4,0
-4,9
-5,5
-5,7
-7,6
-8,0 -7,0 -6,0 -5,0 -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0
LOMBARDIA
SONDRIO
CREMONA
MANTOVA
COMO
MILANO
LECCO
VARESE
PAVIA
MONZA-BRIANZA
BERGAMO
BRESCIA
LODI
Provincia di MONZA E BRIANZA
14
Tabella 1.1. - Dinamiche economiche a confronto
Monza e Brianza
(produzione industriale)
Lombardia
(PIL)
Italia
(PIL)
2009 -12,2 -6,2 -5,5
2010 6,9 4,3 1,8
2011 3,0 0,6 0,4
2012 -4,9 -2,0 -2,3
Fonte: elaborazione Cresme su fonti varie: Istat (Conti Economici Regionali, novembre 2012 per il dato regionale 2009-2011
nonché per la stima 2012 per il dato nazionale); Prometeia (dicembre 2012) per la stima 2012 per la Lombardia; Unioncamere
Lombardia per i dati provinciali
Grafico 1.2. - Dinamica produzione industriale in provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza
Dopo i timidi segnali di ripresa nel primo e secondo trimestre 2011, dalla seconda metà di quell’anno si
è avviata una fase ininterrotta di riduzione della produzione, che ha portato l’indice al di sotto dei livelli
2010. Nel terzo trimestre 2012, dopo essersi ridotta del 4,8% e del 6,3%, la produzione industriale ha
perso ancora il 3,8% rispetto al terzo trimestre 2011. Così in un anno si è ridotta del 5%, e quasi
dell’8% rispetto ai livelli 2008. Il peggioramento dell’attività economica si inserisce in un contesto
globale di deterioramento dell’economia, e in un mercato quale quello brianzolo, a forte vocazione
industriale, l’impatto è particolarmente rilevante. I soggetti più penalizzati sono gli artigiani, che
rappresentano la spina dorsale dell’apparato produttivo. Nel complesso delle attività economiche
rappresentano il 35% del totale, ma nel comparto manifatturiero superano il 60%. Per loro la flessione
della produzione nel terzo trimestre 2012 è del 7,3%, quasi il doppio del calo osservato dal settore
industriale (-3,8%).
Artigiani in particolare, e imprese più piccole in generale: nel secondo e terzo trimestre 2012 quelle con
un numero di addetti compreso tra 10 e 49 hanno registrato i tassi negativi più rilevanti: a livello di
settori sono colpiti soprattutto quelli che più caratterizzano l’apparato produttivo provinciale, ovvero il
0,1
-0,8 -0,9 -9,6
-14,6
-21,8
-13,0 -2,2
3,6 10,0 8,9 7,3 4,7
7,2 1,3
-1,4 -4,8 -6,3 -3,8
109,2
108,8
105,4
98
,2
93,4
89,7
91,9
95,0
96,2
97,4
100,4
101,5
102,9
103,4
101,0
99,9
97,8
97,9
96,4
85
90
95
100
105
110
-25
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
1°
trim
2008
2°
trim
2008
3°
trim
2008
4°
trim
2008
1°
trim
2009
2°
trim
2009
3°
trim
2009
4°
trim
2009
1°
trim
2010
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trim
2010
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trim
2010
4°
trim
2010
1°
trim
2011
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trim
2011
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trim
2011
4°
trim
2011
1°
trim
2012
2°
trim
2012
3°
trim
2012
indic
e
Variazi
oni %
variazione tendenziale (corretto per giorni lavorativi) indice (2005=100)
Provincia di MONZA E BRIANZA
15
comparto del legno-mobilio e quello della meccanica. Ma il dato più preoccupante, accanto a
produzione e fatturato in calo, è che gli ordini totali presentano ancora un segno negativo senza sosta
dall’ultimo trimestre 2011: -4%, e poi -7,2%, -7,9% e -5,2% nei primi tre trimestri 2012. Un dato tutto
determinato da una domanda interna davvero debole, e che certo scoraggia le aspettative degli
imprenditori.
Grafico 1.3. - Fatturato, ordinativi e produzione in provincia di Monza e Brianza
Variazioni % tendenziali corrette per i giorni lavorativi
Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza
Il fronte estero, tipicamente punto di forza dell’economia locale, è quello dal quale provengono i pochi
segnali positivi nello scenario congiunturale attuale. Nei primi tre trimestri del 2012 le importazioni,
sebbene in negativo, mostrano un tendenziale rallentamento del trend recessivo (dal -11% del primo al
-3% del terzo trimestre), e allo stesso tempo le esportazioni migliorano nel corso dei trimestri il risultato
espansivo rispetto al 2011: dal +4,6% a quasi il 10% del terzo 2012 rispetto al trimestre corrispondente
del 2011.
Un dato incoraggiante certo, sebbene nel terzo trimestre 2012 sia osservabile un rallentamento sia
delle importazioni che delle esportazioni rispetto al trimestre precedente.
I mercati privilegiati per l’interscambio sono sempre più quelli extra UE, che oltre ad essere quelli più
dinamici, vedono anche rafforzata la relativa quota sull’export complessivo: dal 40% del primo trimestre
2010 sale al 47% nel terzo 2012. Ugualmente sul fronte della domanda, le importazioni in provincia di
prodotti da paesi extra UE salgono al 35% del totale, dal 21% del primo trimestre 2010.
-14,3
-18,1
-11,0
-6,1
2,0
8,5
8,1
7,5
6,8
8,7
6,1
-0,2
-2,8
-3,4
-0,2
-15,6
-13,5
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-25
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
1°
trim
2009
2°
trim
2009
3°
trim
2009
4°
trim
2009
1°
trim
2010
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trim
2010
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4°
trim
2010
1°
trim
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trim
2011
1°
trim
2012
2°
trim
2012
3°
trim
2012
fatturato ordini totali produzione
Provincia di MONZA E BRIANZA
16
Grafico 1.4. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza
Variazioni % tendenziali 2012/2011
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat
Grafico 1.5. - Grado di copertura (export/import) a confronto
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat
Grafico 1.6. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza – importi in milioni di euro
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat
-10,8
4,6
-2,0
6,5
-3,3
9,9
-15,0
-10,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
Import Export
1° trim 2012 2° trim 2012 3° trim 2012
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1,6
1,8
1° trim2010
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
Monza e Brianza Lombardia Italia
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
1° trim2010
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
Import Export
Provincia di MONZA E BRIANZA
17
Grafico 1.7. - Dinamica del commercio estero in provincia di Monza e Brianza per aree di destinazione
IMPORTAZIONI
ESPORTAZIONI
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat
Il dato relativamente positivo che proviene dal mercato esterno non modifica in maniera rilevante il
quadro complessivo delle aspettative delle imprese che, in base all’indagine congiunturale della
Camera di Commercio di Monza e Brianza, per il quarto trimestre 2012 si collocano ancora in un’area
negativa prevalendo le ipotesi di diminuzione della produzione rispetto a quelle di aumento, sebbene
sia riscontrabile una tendenziale riduzione del saldo negativo.
Grafico 1.8. - Aspettative per l’industria della provincia di Monza e Brianza: domanda interna, domanda
estera, occupazione e produzione
Fonte: elaborazione CRESME su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
0
500
1.000
1.500
1° trim2010
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
qu
ota
% e
xtr
a U
E
import
(m
ilio
ni di euro
)
UE extra UE quota extra UE
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
0
500
1.000
1.500
1° trim2010
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
quota
% e
xtr
a U
E
exp
ort
(m
ilio
ni d
i e
uro
)
UE extra UE quota extra UE
-60
-40
-20
0
20
40
60
1°Trim2008
2°Trim2008
3°Trim2008
4°Trim2008
1°Trim2009
2°Trim2009
3°Trim2009
4°Trim2009
1°trim
2010
2°trim
2010
3°trim
2010
4°trim
2010
1°trim
2011
2°trim
2011
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2011
4°trim
2011
1°trim
2012
2°trim
2012
3°trim
2012
Sald
o %
aspett
ative d
i aum
ento
e
dim
inuzi
one
domanda interna domanda estera occupazione produzione
Provincia di MONZA E BRIANZA
18
In senso analogo depongono le attese sull’occupazione che è stimata quindi in netto peggioramento
prevalendo le ipotesi di dismissioni future di personale. Solo le aspettative sulla domanda estera
registrano un saldo positivo.
Lo scenario è dunque improntato alla debolezza economica, che risulta diffusa a tutti i settori di attività.
Nel terzo trimestre 2012 la variazione tendenziale è negativa per tutti i settori, e per il settore dei servizi
così come per l’artigianato in tendenziale peggioramento rispetto ad un dato, già negativo, registrato
nel secondo trimestre 2012 rispetto ad un anno prima-
Grafico 1.9. - Gli indicatori della congiuntura in Provincia di Monza -Brianza: produzione industriale del
settore manifatturiero e artigianale e volume d’affari del commercio e dei servizi – variazioni % tendenziali
Fonte: elaborazione CRESME su dati Unioncamere Lombardia, Indagini congiunturali trimestrali
1.1.1. Occupazione e imprese
La critica situazione economica in generale e produttiva in particolare si riflette in un mercato
dell’offerta in difficoltà. Sul fronte del lavoro, la carenza dei dati di fonte Istat (non disponibili ancora per
la nuova provincia di Monza e Brianza) può essere solo parzialmente comata con altre fonti
informative.
In primo luogo i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, elaborati
dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza. In particolare quelli sulla previsione di assunzioni mostrano
che nel secondo trimestre 2012 sono previste 1.410 assunzioni, in calo del 4% rispetto al primo
trimestre dello stesso anno, ma soprattutto in controtendenza rispetto ad una previsione espansiva in
Lombardia (+6%) e a livello Italia. Tale segno negativo trova origine nella percezione di una situazione
assai difficile proprio nel settore industriale e delle costruzioni, per i quali la riduzione rispetto alle
previsioni di assunzioni del primo trimestre 2012 è del 36%.
-6,3 -6,0
-7,9 -6,8
-3,8
-7,3
-4,6
-11,8 -14,0
-12,0
-10,0
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
Industria Artigianato Commercio Servizi
2° trim 2012 / 2° trim 2011 3° trim 2012 / 3° trim 2011
Provincia di MONZA E BRIANZA
19
Tabella 1.2. - Assunzioni previste in provincia di Monza e Brianza per settore di attività e forma contrattuale
TOTALE ASSUNZIONI
PREVISTE VARIAZIONE %
1° trim 2012
2° trim 2012
Totale Tempo
indeterminato Tempo
determinato Apprendistato Altri contratti
Monza e Brianza 1.470 1.410 -4,1 1,9 0,5 -38,7 -28,1
di cui
Industria e costruzioni 590 380 -35,6 -5,6 -51,6 12,7 -50,0
Servizi 880 1.030 17,0 6,5 47,3 -41,0 -12,2
Lombardia 27.870 29.600 6,2 -0,5 6,4 25,9 36,6
Italia 152.070 228.190 50,1 -12,2 94,0 5,5 27,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati Sistema Informativo Excelsior
Nella stessa direzione i risultati dell’osservatorio provinciale sul mercato del lavoro, che indicano
un’offerta stagnate nel primo semestre 2012 (+0,3% gli avviamenti), un dato che sconta un brusco -
13,6% per l’industria in senso stretto, un calo anche più importante delle costruzioni. Unico settore in
crescita, il commercio e servizi, ovvero +7,5 rispetto al primo semestre 2011.
Ma il dato più allarmante è quello relativo alle previsioni, che indicano una riduzione del 13% degli
avviamenti nel primo semestre 2013 rispetto al primo 2012, un brusco calo che riguarda ancora
soprattutto l’industria in senso stretto (-13,5%).
Tabella 1.3. - Previsioni di avviamenti
TOTALE Commercio e servizi Industria in senso stretto
1° sem 2008 53.961 35.448 11.751
1° sem 2009 42.897 31.275 7.523
1° sem 2010 44.388 31.349 8.964
1° sem 2011 45.441 30.570 10.558
1° sem 2012 45.574 32.776 9.121
1° sem 2013 39.793 32.382 7.890
Variazione % I 2013/I 2012 -12,7 -1,2 -13,5
Fonte: elaborazione CRESME su dati Osservatorio del Mercato del Lavoro della provincia di Monza e Brianza
Un ultimo dato, quello che riguarda lo stato di salute delle imprese: in base ai dati Movimprese, in
provincia di Monza e Brianza risultano attive 64.464 imprese alla fine del terzo trimestre 2012. Un
risultato stagnate rispetto al trimestre corrispondente del 2011 (-0,03%) e rispetto al precedente
(+0,01%). Certo la situazione in provincia ha caratteri di maggiore tenuta rispetto al dato complessivo
regionale, che mostra una flessione più importante del 2012, e tassi di crescita anche più modesti
rispetto al dato provinciale nei due anni precedenti.
Provincia di MONZA E BRIANZA
20
Grafico 1.10. - Dinamica imprese attive in provincia di Monza e Brianza e in Lombardia
Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese
Un’offerta stagnante in un periodo in corrispondenza del quale si presenta in tendenziale crescita il
numero delle imprese in fallimento, ovvero quelle imprese, iscritte al registro, aventi in corso una
procedura concorsuale non revocata: ne risultano 1.267 nel terzo trimestre 2012, contro le 1.147 del
primo 2010.
Grafico 1.11. - Dinamica imprese in fallimento* e imprese attive in provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese
* Imprese aventi una procedura concorsuale fallimentare non revocata (procedimento di fallimento, liquidazione coatta
amministrativa, concordato preventivo o concordato fallimentare)
Scendendo al dettaglio dei settori di attività economiche, appare con evidenza la difficoltà per il
comparto manifatturiero, che mostra la riduzione più importante, dell’ordine del 2%.
Una flessione che riguarda soprattutto gli artigiani, passati da 6.160 a poco più di 6.000, ovvero -2%, a
fronte del -1,4% delle imprese non artigiane. In questo contesto le imprese attive nel settore delle
costruzioni mostrano anche loro una tasso negativo, dello 0,7% per quelle artigiane e del 2% per
0,6
0,9
-0,03
0,0
0,3
-0,6 -0,8
-0,6
-0,4
-0,2
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
2010 2011 gen-set 2012
Monza-Brianza Lombardia
1.1
47
1.1
97
1.1
97
1.2
22
1.2
42
1.2
55
1.2
50
1.2
74
1.2
44
1.2
38
1.2
67
60.000
61.000
62.000
63.000
64.000
65.000
1.000
1.100
1.200
1.300
1° trim2010
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
impre
se a
ttiv
e
impre
se f
alli
te
Fallite Attive
Provincia di MONZA E BRIANZA
21
quelle non artigiane, tipologia di imprese che nel settore rappresenta poco più del 20% del totale,
contro una media attestata sul 64%.
Tabella 1.3. - Imprese attive in provincia di Monza e Brianza al terzo trimestre 2012 per settore di attività
economica
TOTALE ARTIGIANI Peso
artigiani su totale
Valori
assoluti % sul totale
Variazioni su 3°
trimestre 2011
Valori assoluti
% sul totale
Variazioni su 3°
trimestre 2011
Agricoltura, silvicoltura, pesca
974 1,5 -0,2 69 0,3 -1,4 7,1
Industria 22.558 35,0 -1,3 15.910 68,6 -1,2 70,5
di cui
Attività manifatturiere 9.794 15,2 -1,8 6.035 26,0 -2,0 61,6
Costruzioni 12.610 19,6 -1,0 9.838 42,4 -0,7 78,0
Servizi 40.821 63,3 0,7 7.184 31,0 1,7 17,6
di cui
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione autoveicoli e motocicli
16.653 25,8 0,0 1.061 4,6 1,1 6,4
Trasporto e magazzinaggio 1.974 3,1 -1,1 1.365 5,9 -1,6 69,1
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione
3.168 4,9 2,9 628 2,7 6,1 19,8
Servizi di informazione e comunicazione
1.819 2,8 3,2 158 0,7 12,1 8,7
Attività finanziarie e assicurative
1.602 2,5 1,4 1 0,0 0,0 0,1
Attività immobiliari 5.836 9,1 -0,4 17 0,1 0,0 0,3
Attività professionali, scientifiche e tecniche
3.164 4,9 1,3 425 1,8 2,7 13,4
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
2.267 3,5 2,7 1.030 4,4 7,3 45,4
Imprese n.n. 111 0,2 -1,8 21 0,1 16,7 18,9
Totale 64.464 100,0 -0,03 23.184 100,0 -0,3 36,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Movimprese
Provincia di MONZA E BRIANZA
22
1.2. Gli investimenti in costruzioni
1.2.1. La dinamica degli investimenti e del valore della produzione nel settore delle costruzioni nella
provincia di Monza e Brianza
La dinamica e i caratteri relativi al mercato delle costruzioni provinciale si inseriscono in un contesto
economico assai debole, e ne rappresentano proprio uno degli anelli che più di altri sconta la
congiuntura corrente.
I principali indicatori relativi al settore sono sostanzialmente concordi nel delineare per il 2011 e il 2012
uno scenario di forte difficoltà. Partendo dagli occupati nei cantieri, che saranno analizzati meglio nel
paragrafo dedicato, peggiorano nel corso dei primi nove mesi del 2012 il risultato già negativo del
2011. Un dato che se confrontato con quello di fonte Istat relativo alla regione, mostra un settore
provinciale in maggiore difficoltà, pur tenendo presente le diverse fonti e metodologie di calcolo.
Sul fronte del mercato immobiliare il trend è simile, con un netto peggioramento nel 2012, dopo un
2011 stagnante per quanto riguarda il settore residenziale (-18,4%, dopo il -0,4%); per quello non
residenziale gli ultimi dati provinciali disponibili indicano una riduzione del 7% nel 2011, ma il dato
regionale per il 2012 non lascia ipotizzare un risultato migliore per la provincia (-20,9%).
Tabella 1.4. - Indicatori congiunturali sul mercato delle costruzioni
MONZA E BRIANZA LOMBARDIA
2011/2010 2012/2011 2011/2010 2012/2011
Occupati nei cantieri -6,5 -9,8
Occupati costruzioni Istat -3,2 -1,6
Imprese nei cantieri -15,5 -11,3
Imprese Movimprese 1,0 -1,0 0,2 -1,7
Erogazioni all’acquisto di abitazioni 7 -60,2 -6,4 -42
Erogazioni all’acquisto di altri immobili -70 16,7 -36,5 -22,6
Erogazioni per la costruzione di abitazioni -51,5 12,5 -16,8 -20
Erogazioni per la costruzione di altri immobili -77,8 -46,8 -9 -43
Compravendite abitazioni -0,4 -18,4 -2,7 -20,9
Compravendite altri immobili -7,3 nd -2,2 -23
Fonte: elaborazione CRESME su fonti varie
Più ambivalente la dinamica relativa al credito, ma certo il risultato di sintesi non è per una espansione.
Innegabilmente negativo quello per le erogazioni per la costruzione di immobili non residenziali, che
presentano forti riduzioni sia nel 2011 che nel 2012. Le erogazioni per l’acquisto di abitazioni scontano
un calo del 60% nel 2012, dopo una crescita del 7% nel 2011. Ma i livelli sono drasticamente ridotti e
soprattutto il trend è di progressivo peggioramento nel corso dei primi tre trimestri 2012 (da 111 a 78 a
63 milioni erogati rispettivamente in ciascun trimestre). Le erogazioni per l’acquisto di altri immobili così
Provincia di MONZA E BRIANZA
23
come quelle per la costruzione di abitazioni crescono nel 2012, dopo però riduzioni assai rielevanti un
anno prima: per l’acquisto di immobili non residenziali si parla di 47 milioni erogati nei primi tre trimestri
del 2012, contro i 163 del periodo aprile-dicembre 2010; per quelle finalizzate alla costruzione di
abitazioni si scende a 25 milioni nel 2012 a fronte dei 173 da aprile a dicembre 2010.
In base ai dati del Sistema informativo CRESME è stato possibile ricostruire la dinamica e i caratteri
del mercato delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza. I dati di base disponibili hanno però
limitato tale ricostruzione ad un arco temporale recente, che parte dal 2010 e arriva alla previsione per
l’anno 2013.
Tabella 1.5. - Il valore della produzione delle costruzioni in provincia di Monza e Brianza a confronto
Valori assoluti (milioni di euro correnti) Variazioni %su valori a prezzi costanti
2010 2011 2012* 2011/2010 2012*/2011 2013*/2012*
Provincia di Monza e Brianza 2.675 2.666 2.455 -4,3% -10,8% -0,8%
Regione Lombardia 31.312 32.032 33.469 -1,9% 1,2% 0,3%
Nord-Ovest 52.142 53.964 54.442 -0,7% -2,3% -0,4%
ITALIA 175.358 178.123 173.142 -2,6% -5,8% -1,4%
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione
Tabella 1.6. - Il valore della produzione delle costruzioni
Incidenza % provincia Monza e Brianza
2010 2011 2012*
Provincia di Milano – vecchia delimitazione 20,4% 20,5% 20,1%
Regione Lombardia 8,5% 8,3% 7,3%
Nord-Ovest 5,1% 4,9% 4,5%
ITALIA 1,5% 1,5% 1,4%
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione
Si tratta di un mercato che rappresenta circa il 20% della vecchia delimitazione della provincia di
Milano, e pari a circa l’8% del totale regionale.
Come osservato anche con riferimento al dato sulla produzione industriale, anche il settore provinciale
delle costruzioni mostra un trend allineato a quello regionale e nazionale, con una amplificazione delle
oscillazioni negative.
Nel 2010, infatti, il valore della produzione in provincia si è ridotto del 4%, più di quanto è accaduto n
regione (-2%) e nella media nazionale. Ma soprattutto nel 2012 l’ulteriore brusco calo stimato nel
settore in Brianza è superiore al 10%, a fronte di un calo del 2% in Italia e di una sostanziale tenuta in
Lombardia.
Provincia di MONZA E BRIANZA
24
Le prime previsioni per il 2013 indicano che il picco minimo dei livelli produttivi deve ancora essere
raggiunto, e sebbene la fase più acuta della crisi può considerarsi superata, certo nel 2013 per il
settore appare difficile prevedere un trend che non lambisca la stagnazione: si stima dunque un -0,8%,
ancora peggio dello 0,3% che dovrebbe caratterizzare il dato regionale.
Tabella 1.7. - Il valore della produzione in provincia di Monza e Brianza per comparto produttivo
valori assoluti in milioni di euro e variazioni % su valori costanti
Valore della produzione (milioni di euro correnti)
Variazioni % (su valori a prezzi costanti)
2010 2011 2012* 2011/2010 2012/2011 2013*/2012*
Nuovo 856 807 790 -9,6% -5,3% -3,5%
Residenziale 439 385 307 -15,7% -22,5% -1,7%
Non Residenziale 186 191 192 -1,8% -2,8% 0,3%
privato 148 162 156 4,3% -6,3% -2,9%
pubblico 38 30 36 -25,5% 16,3% 14,5%
Genio Civile 231 231 291 -4,1% 21,6% -7,9%
Rinnovo 1.270 1.297 1.145 -1,9% -14,5% -0,3%
Residenziale 918 957 837 0,2% -15,1% 1,3%
Non Residenziale 320 307 272 -8,1% -14,4% -6,7%
privato 288 278 240 -7,6% -16,5% -3,3%
pubblico 32 29 32 -12,8% 5,7% -32,4%
Genio Civile 32 33 35 -1,2% 2,5% 10,2%
Totale Investimenti 2.126 2.105 1.935 -5,0% -10,9% -1,6%
Manutenzione Ordinaria 549 561 520 -1,8% -10,1% 2,1%
Valore della Produzione 2.675 2.666 2.455 -4,3% -10,8% -0,8%
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione
Scendendo nel dettaglio dei vari segmenti di attività, emerge come la crisi abbia colpito prima la nuova
costruzione (-9,6% nel 2011), soprattutto quella con finalità abitative che in un solo anno ha perso quasi il
16%. Nello stesso periodo il rinnovo si riduce ma in maniera assai più contenuta (-1,9%), grazie ad una
attività di manutenzione del patrimonio residenziale che mantiene quasi in pareggio tutta l’attività di
rinnovo.
Nel 2012 invece al perdurare della crisi della nuova produzione si aggiunge il brusco arretramento degli
investimenti in rinnovo, con un tasso negativo del 14-15% per tutto il comparto dell’edilizia, residenziale e
non, in particolare di natura privata.
Per quanto riguarda l’edilizia non residenziale pubblica e le opere infrastrutturale il 2012 rappresenta un
anno di espansione, con un balzo degli investimenti complessivi (nuovo e rinnovo, edilizia e opere a rete)
del 18%. L’espansione riguarda soprattutto i nuovi investimenti (+21%), trainati dall’avvio di grandi arterie
stradali che interessano anche il territorio provinciale. E’ il caso della tangenziale Est esterna di Milano, i
Provincia di MONZA E BRIANZA
25
cui lavori sono stati avviati proprio nel 2012, ma anche dell’estensione a Monza della linea 1 della
metropolitana di Milano (lavori avviati nel 2011), nonché di altri lavori per il potenziamento di autostrade e
ferrovie. Tutti interventi che sostengono livelli alti di investimenti nel settore, principalmente per quanto
riguarda interventi di nuova costruzione, ma anche al miglioramento delle opere esistenti.
La previsione per il 2013, improntata ad una stagnazione, mostra infatti il mantenimento per il settore di
livelli alti. Oltre al rinnovo delle infrastrutture, e alle nuove opere di edilizia non residenziale pubblica, il
rinnovo abitativo in particolare, e tutta la manutenzione ordinaria in generale, rappresenteranno l’ancora
di salvataggio per il settore nel 2013: per la manutenzione straordinaria di abitazioni si prevede una
crescita lieve (+1,3%), ma rilevante se confrontata con la situazione assai più critica per gli altri settori.
Ancora meglio per la manutenzione ordinaria, che potrebbe crescere del 2%.
1.2.2. La struttura del settore delle costruzioni nella provincia di Monza e Brianza
Le nuove stime del Sistema Informativo CRESME quantificano il valore della produzione per il settore
delle costruzioni nel 2012 in 2.455 milioni di euro, ovvero poco più dell’1% del mercato nazionale, pari a
173 miliardi. Considerando che il mercato regionale è pari a 33,5 miliardi, la provincia di Monza e Brianza
arriva a pesare poco più del 7% (era più dell’8% due anni prima). Il valore della produzione dell’ultimo
anno concluso si ripartisce tra manutenzione ordinaria pari a 520 milioni ovvero il 21% del totale,
investimenti in nuove costruzioni pari a 790 milioni di euro ovvero il 32%, e investimenti in rinnovo pari
a 1.145 milioni di euro, ovvero il 47%.
Dal confronto del dato provinciale con quello nazionale emerge una maggiore vocazione verso gli
interventi sul patrimonio esistente: in provincia lo scorso anno tutto il recupero, comprendente
manutenzione ordinaria e straordinaria, rappresenta il 68% della produzione complessiva del settore,
contro il 64% della media nazionale. E in particolare è la manutenzione straordinaria ad essere
determinante in questa prima caratteristica del mercato brianzolo, dove assorbe quasi il 47% delle
risorse complessive riconducibili al settore, contro il 44% a livello regionale (46% nella media Italia).
In particolare è il rinnovo abitativo che assorbe una quota importante, pari al 34% del totale, contro il
27% in regione e il 26% in Italia.
Un altro carattere distintivo è la bassa incidenza dell’edilizia non residenziale privata, pari al 16%,
ovvero 6 punti percentuali in meno rispetto al dato medio regionale e 3 in meno rispetto alla media
nazionale. Con 1,1 miliardi il comparto abitativo assorbe più del 46% del valore complessivo, un livello
superiore alla media nazionale e a quella regionale, attestate sul 40%. L’edilizia non residenziale, tra
quota pubblica e quota privata, incide per il 18,9% sul totale (464 miliardi), un dato che, a motivo della
Provincia di MONZA E BRIANZA
26
minore incidenza della componente privata, si colloca su un livello inferiore sia rispetto alla media
regionale (26%) che a quella nazionale (24%).
Figura 1.1. - Il valore della produzione nel 2012* - valori in milioni di euro correnti
Provincia di Monza e Brianza
Regione Lombardia
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012
* previsione
Provincia di MONZA E BRIANZA
27
Infine le opere infrastrutturali, con 326 milioni rappresentano il 13% della produzione totale. Si delinea
così una terza caratteristica per il mercato provinciale, che mostra una spesa per opere infrastrutturali
inferiore a quella che in proporzione viene destinata al settore in Lombardia (15%) e a livello Italia
(16%).
Grafico 1.12. - Gli investimenti in provincia di Monza e Brianza nel 2012 - Ripartizione per settori
NUOVA
COSTRUZIONE
790 mln €
RINNOVO
1.145 mln €
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012
* previsione
I 790 milioni di euro che nel 2012 vengono investiti in nuova costruzione si ripartiscono tra edilizia
residenziale, il 39% pari a 307 milioni di euro, opere del genio civile, il 37% pari a 291 milioni, e edilizia
non residenziale, il 24% pari a 192 milioni di euro. In particolare il settore non residenziale si ripartisce
tra pubblico, che comprende investimenti pari a 36 milioni di euro, e privato, pari a 156 milioni di euro.
Per gli investimenti nel rinnovo le proporzioni cambiano. Dei 1.145 milioni di euro investiti il 73% (pari a
837 milioni di euro) riguarda il settore residenziale, il 24% (pari a 272 milioni di euro) il settore non
residenziale e il restante 3% (pari a 35 milioni di euro) le opere del genio civile. Come per la nuova
costruzione anche per il rinnovo la maggior parte degli investimenti relativi al settore non residenziale
riguarda il privato, pari a 240 milioni di euro, mentre per il pubblico si stimano 32 milioni di euro.
Residenziale 39%
Non residenziale
24%
Genio civile 37%
Residenziale 73% Non
residenziale 24%
Genio civile 3%
Provincia di MONZA E BRIANZA
28
1.3. L’occupazione nel settore delle costruzioni
1.3.1. La dinamica delle imprese e degli occupati nei cantieri della provincia di Monza e Brianza
Lo scenario di seguito descritto è quello che emerge dai dati della Cassa Edile di Milano sulle imprese
e gli addetti attivi nei cantieri in provincia di Monza e Brianza nel periodo 2008-2012. Il numero di
imprese riguarda il numero medio mensile di imprese iscritte presso la Cassa Edile di Milano che
inviano la denuncia mensile di manodopera occupata. La denuncia mensile deve riguardare almeno 1
operaio dichiarato con almeno 1 ora denunciata. Il numero di lavoratori riguarda il numero medio
mensile della manodopera operaia che viene dichiarata dalle imprese di appartenenza.
Tabella 1.8. - Dati di raccordo - Imprese nel settore delle costruzioni in provincia di Monza e Brianza
2010 2011 2012*
Imprese attive nei cantieri 1.519 1.409 1.250
Imprese Movimprese 12.566 12.691 12.610
Imprese nei cantieri su totale imprese attive nel settore (%) 12,1 11,1 9,9
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano e Movimprese
* per Cassa Edile dati riferiti al periodo gennaio-settembre; per Movimprese dati al terzo trimestre 2012
Prima di procedere all’analisi dei dati dei cantieri, è utile inquadrare le dimensioni di questo
osservatorio nel più ampio universo delle imprese (fonte Camere di Commercio) attive in provincia. Le
1.250 imprese rilevate da Cassa Edile nel 2012 rappresentano meno del 10% dell’offerta
imprenditoriale rilevata dalla rete delle Camere di Commercio. Un dato non esaustivo dello stato di
salute del sistema dell’offerta provinciale, ma che descrive l’offerta effettiva in risposta alla “domanda”
di lavoro espressa nei cantieri della provincia.
Il dato che emerge è in linea con la difficili congiunture economica e settoriale rilevate nei paragrafi
precedenti: dal 2009 si osserva, infatti, una riduzione pressoché ininterrotta dei lavoratori e delle
imprese attive nei cantieri. Nella media 2009 la riduzione dei lavoratori è stata del 5% (4,1% quella
delle imprese), del 10,2% nel 2010 (stabili le imprese) e ancora del 6,5% nel 2011 (-15,5% per le
imprese). Se confermate le dinamiche osservabili fino a settembre, alla fine del 2012 in numero di
occupati sarà diminuito ancora del 9,8% e le imprese dell’11,3%. Complessivamente dal 2008 il calo è
dell’ordine del 28% per gli operai e per le imprese, con una fuoriuscita complessiva di circa 2.000
addetti al settore.
Al calo degli occupati corrisponde il calo delle ore lavorate, scese a 7,2 milioni nel 2012, ovvero il
12,5% in meno rispetto al 2011, dopo riduzioni del 6,2%, 9,6% e 3,1% nei tre anni precedenti.
Provincia di MONZA E BRIANZA
29
Nello stesso periodo aumenta in maniera sensibile il ricorso alla CIG, che tocca il picco massimo nel
2012: alla fine dell’anno si stima che il numero complessivo di ore di cassa integrazione autorizzate è
cresciuto del 78% rispetto al 2011, in corrispondenza di un numero di ore lavorate che si è ridotto del
12,5%. Il trend del ricorso alla CIG dal 2008 è stato sempre positivo e si arresta soltanto nel 2011
(-35,4%), ma la pausa è del tutto temporanea, come indica un nuovo importante incremento osservato
nel 2012 (+78,4%).
Tabella 1.9. - Dati dai cantieri - sintesi dei risultati della provincia di Monza e Brianza
Medie Mensili Totale
Lavoratori Imprese Ore Lavorate Ore Cig
2008 7.006 1.739 10.014.375 264.768
2009 6.658 1.667 9.391.487 402.248
2010 5.982 1.667 8.494.411 552.631
2011 5.592 1.409 8.234.301 356.857
2012* 5.044 1.250 7.201.398 636.650
Variazione %
2009/2008 -5,0 -4,1 -6,2 51,9
2010/2009 -10,2 0,0 -9,6 37,4
2011/2010 -6,5 -15,5 -3,1 -35,4
2012*/2011 -9,8 -11,3 -12,5 78,4
2012*/2008 -28,0 -28,1 -28,1 140,5
Variazione assoluta
2012*/2008 -1.962 -489 -2.812.977 371.882
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
* stima annua sulla base della dinamica dei primi nove mesi 2012
Tabella 1.10. - Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel
periodo 2008 – settembre 2012 – valore assoluto
Lavoratori Imprese
2008 2009 2010 2011 2012* 2008 2009 2010 2011 2012*
Gennaio 6.795 6.773 5.986 5.586 5.135 1.699 1.683 1.555 1.417 1.301
Febbraio 6.866 6.801 5.958 5.585 5.102 1.707 1.690 1.542 1.410 1.286
Marzo 6.884 6.815 6.050 5.599 5.117 1.720 1.697 1.549 1.419 1.289
Aprile 7.006 6.798 6.053 5.647 5.053 1.745 1.704 1.551 1.428 1.262
Maggio 7.101 6.788 6.094 5.663 5.104 1.760 1.694 1.550 1.433 1.261
Giugno 7.161 6.810 6.090 5.730 5.167 1.777 1.676 1.529 1.434 1.256
Luglio 7.170 6.756 6.056 5.735 5.140 1.763 1.675 1.512 1.432 1.246
Agosto 6.829 6.464 5.771 5.474 4.922 1.707 1.637 1.470 1.379 1.208
Settembre 7.123 6.621 5.963 5.615 4.931 1.763 1.654 1.500 1.401 1.206
Ottobre 7.185 6.595 5.962 5.554 - 1.769 1.651 1.504 1.402 -
Novembre 7.053 6.444 5.971 5.531 - 1.741 1.636 1.508 1.393 -
Dicembre 6.899 6.230 5.828 5.390 - 1.714 1.603 1.462 1.361 -
Media anno 7.006 6.658 5.982 5.592 - 1.739 1.667 1.519 1.409 -
Media gennaio-settembre 6.993 6.736 6.002 5.626 5.075 1.738 1.679 1.529 1.417 1.257
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
Provincia di MONZA E BRIANZA
30
Tabella 1.11. - Numero di lavoratori e di imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel
periodo 2008 – settembre 2012– variazione percentuale rispetto all’anno precedente
Lavoratori Imprese
2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012
Gennaio -0,3 -11,6 -6,7 -8,1 -0,9 -7,6 -8,9 -8,2
Febbraio -0,9 -12,4 -6,3 -8,6 -1,0 -8,8 -8,6 -8,8
Marzo -1,0 -11,2 -7,5 -8,6 -1,3 -8,7 -8,4 -9,2
Aprile -3,0 -11,0 -6,7 -10,5 -2,3 -9,0 -7,9 -11,6
Maggio -4,4 -10,2 -7,1 -9,9 -3,8 -8,5 -7,5 -12,0
Giugno -4,9 -10,6 -5,9 -9,8 -5,7 -8,8 -6,2 -12,4
Luglio -5,8 -10,4 -5,3 -10,4 -5,0 -9,7 -5,3 -13,0
Agosto -5,3 -10,7 -5,1 -4,1 -10,2 -6,2
Settembre -7,0 -9,9 -5,8 -6,2 -9,3 -6,6
Ottobre -8,2 -9,6 -6,8 -6,7 -8,9 -6,8
Novembre -8,6 -7,3 -7,4 -6,0 -7,8 -7,6
Dicembre -9,7 -6,5 -7,5 -6,5 -8,8 -6,9
Media -5,0 -10,2 -6,5 -4,1 -8,8 -7,3
Media gennaio-settembre -3,7 -10,9 -6,3 -9,8 -3,4 -8,9 -7,3 -11,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
Grafico 1.13. - Dinamica lavoratori imprese attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
Tabella 1.12. - Le ore lavorate nei cantieri della provincia di Monza e Brianza
Ore lavorate
Variazione %
annua CIG autorizzate
Variazione %
annua
CIG/ore lavorate
(%)
2008 10.014.375
264.768
2,6
2009 9.391.487 -6,2 402.248 51,9 4,3
2010 8.494.411 -9,6 552.631 37,4 6,5
2011 8.234.301 -3,1 356.857 -35,4 4,3
Gen.-Set. 2011 6.189.695
252.555
4,5
Gen.-Set. 2012* 5.413.266 -12,5 450.570 78,4 9,1
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
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1.400
1.600
1.800
2.000
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5.000
5.500
6.000
6.500
7.000
7.500
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impre
se
lavora
tori
Lavoratori Imprese
Provincia di MONZA E BRIANZA
31
Guardando al rapporto tra ore di CIG e ore lavorate complessive, dal 2008 fino a tutto il 2010 è
evidente un progressivo e continuo incremento dell’indice ore CIG/ore lavorate che arriva a superare il
9%. Un indice che, dopo essere sceso nel 2011, raggiunge nel 2012 il livello più alto (9,1% nel periodo
gennaio-settembre).
Grafico 1.14. - Le ore lavorate e l’incidenza della CIG nei cantieri della provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
Tabella 1.13. - La massa salariale nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – settembre 2012
Massa salariale (euro) Somma ore lavorate
2010 2011 2012 2010 2011 2012*
Gennaio 6.412.106 6.531.169 6.346.129 599.011 590.575 563.499
Febbraio 6.324.584 6.640.692 5.353.920 678.374 684.179 540.526
Marzo 7.782.890 7.570.974 6.923.656 835.270 772.475 699.255
Aprile 8.291.097 7.872.468 6.256.270 786.885 728.799 555.277
Maggio 7.636.545 8.218.522 7.479.914 763.484 806.336 718.367
Giugno 7.962.006 7.667.495 7.321.291 794.142 746.218 695.198
Luglio 7.881.314 7.494.490 7.205.542 832.647 773.960 725.295
Agosto 3.144.402 3.505.221 3.361.728 286.092 318.012 299.402
Settembre 7.530.788 7.492.838 6.162.512 791.381 769.141 616.448
Ottobre 7.511.556 7.123.221 789.708 730.983
Novembre 7.550.031 7.532.570 752.171 734.214
Dicembre 6.854.272 6.889.489 585.247 579.409
Media
Anno 7.073.466 7.044.929 707.868 686.192
Gennaio-Settembre 6.996.192 6.999.319 6.267.885 707.476 687.744 601.474
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le imprese hanno provveduto ad
inviare la relativa denuncia
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'000)
ore lavorate ('000) ore CIG/ore lavorate
Provincia di MONZA E BRIANZA
32
Tabella 1.14.- La massa salariale nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – settembre 2012 –
variazioni %
Massa salariale Somma ore lavorate
2010 2011 2012 2010 2011 2012
Gennaio -7,7 1,9 -2,8 -9,0 -1,4 -4,6
Febbraio -13,5 5,0 -19,4 -14,9 0,9 -21,0
Marzo -8,1 -2,7 -8,5 -9,4 -7,5 -9,5
Aprile -5,0 -5,0 -20,5 -7,3 -7,4 -23,8
Maggio -10,1 7,6 -9,0 -12,7 5,6 -10,9
Giugno -8,9 -3,7 -4,5 -11,7 -6,0 -6,8
Luglio -11,1 -4,9 -3,9 -13,7 -7,0 -6,3
Agosto 4,8 11,5 -4,1 4,3 11,2 -5,9
Settembre -4,3 -0,5 -17,8 -6,9 -2,8 -19,9
Ottobre -9,4 -5,2 -11,9 -7,4
Novembre -5,7 -0,2 -8,1 -2,4
Dicembre 1,4 0,5 -0,2 -1,0
Media
Anno -7,2 -0,4 -9,6 -3,1
Gennaio-Settembre -8,0 0,0 -10,5 -10,2 -2,8 -12,5
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
Grafico 1.15. - Ore lavorate e retribuzione nei cantieri attivi nella Provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
La presenza straniera nel settore provinciale è assai rilevante, soprattutto in termini di manodopera ma
anche sul fronte imprenditoriale. Nella media degli ultimi quattro anni, gli operai stranieri rappresentano
circa il 45% degli occupati nel settore delle costruzioni, mentre il numero di imprese con titolare
straniero è quasi il 9% del totale. Sia sul fronte dei lavoratori sia sul fronte delle imprese la presenza
straniera fa registrare un processo di lieve contrazione: i lavoratori erano 46,1% nel 2009, sono
diventati 44,9% nel 2010, si sono ridotti a 44,3% nel 2011 e nei primi nove mesi dell’anno hanno
raggiunto quota 43,6%. Le imprese con titolare straniero passano da 8,9% del 2009, a 8,7% del
biennio 2010 – 2011, fino a raggiungere quota 8% nel 2012 (gennaio – settembre).
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sala
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ora
rio
(€)
ore
la
vora
te (
'000)
ore lavorate ('000) salario orario (€) Lineare (salario orario (€))
Provincia di MONZA E BRIANZA
33
Tabella 1.15.- Numero di lavoratori stranieri attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel
periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale
LAVORATORI STRANIERI
2009 2010 2011 2012*
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
Gennaio 3.093 45,7% 2.677 44,7% 2.446 43,8% 2.187 42,6%
Febbraio 3.106 45,7% 2.662 44,7% 2.440 43,7% 2.186 42,8%
Marzo 3.140 46,1% 2.722 45,0% 2.448 43,7% 2.205 43,1%
Aprile 3.131 46,1% 2.747 45,4% 2.502 44,3% 2.174 43,0%
Maggio 3.148 46,4% 2.777 45,6% 2.524 44,6% 2.206 43,2%
Giugno 3.186 46,8% 2.768 45,5% 2.565 44,8% 2.285 44,2%
Luglio 3.168 46,9% 2.743 45,3% 2.572 44,8% 2.299 44,7%
Agosto 2.967 45,9% 2.555 44,3% 2.427 44,3% 2.176 44,2%
Settembre 3.070 46,4% 2.643 44,3% 2.508 44,7% 2.181 44,2%
Ottobre 3.038 46,1% 2.658 44,6% 2.479 44,6% - -
Novembre 2.939 45,6% 2.680 44,9% 2.461 44,5% - -
Dicembre 2.806 45,0% 2.591 44,5% 2.361 43,8% - -
Media 3.066 46,1% 2.685 44,9% 2.478 44,3% - -
Media gennaio-settembre 3.112 46,2% 2.699 45,0% 2.492 44,3% 2.211 43,6%
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
Tabella 1.16.- Numero di imprese con titolare straniero attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza
nel periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale
IMPRESE
2009 2010 2011 2012*
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
Gennaio 152 9,0% 133 8,6% 118 8,3% 105 8,1%
Febbraio 149 8,8% 132 8,6% 115 8,2% 99 7,7%
Marzo 152 9,0% 133 8,6% 117 8,2% 97 7,5%
Aprile 148 8,7% 129 8,3% 119 8,3% 97 7,7%
Maggio 146 8,6% 135 8,7% 123 8,6% 104 8,2%
Giugno 145 8,7% 136 8,9% 130 9,1% 104 8,3%
Luglio 148 8,9% 133 8,8% 126 8,8% 104 8,3%
Agosto 146 8,9% 124 8,4% 118 8,6% 98 8,1%
Settembre 153 9,3% 130 8,7% 124 8,9% 93 7,7%
Ottobre 150 9,1% 133 8,8% 129 9,2% - -
Novembre 146 8,9% 135 9,0% 125 9,0% - -
Dicembre 138 8,6% 127 8,7% 121 8,9% - -
Media 148 8,9% 132 8,7% 122 8,7% - -
Media gennaio-settembre 149 8,8% 132 8,6% 121 8,5% 100 8,0%
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
Provincia di MONZA E BRIANZA
34
Grafico 1.16. - Dinamica operai attivi nei cantieri per nazionalità (numero indice gennaio 2009=100)
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
Grafico 1.17. - Dinamica imprese attive nei cantieri della provincia di Monza e Brianza per nazionalità
(numero indice gennaio 2009=100)
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
Per quanto riguarda il lavoro parziale, forma contrattuale difficilmente associabile al lavoro in edilizia e
che spesso risponde piuttosto a esigenze di regolarizzazione della manodopera, si osserva un
progressivo incremento del ricorso al part time nella fase iniziale della crisi occupazionale, con una
incidenza dei contratti part-time che dalla seconda metà del 2009 si attesta sul 5,2%. Nella prima metà
del 2010 si mantiene su livelli superiori alla media, per tornare a ridursi negli ultimi mesi del 2010 e
soprattutto nel 2011, quando scende al 3,5%, a motivo di una riduzione di queste forme contrattuali
dell’ordine del 50%, contro tassi negativi dell’ordine del 3% osservabili per i contratti full-time. Nel 2012
tale processo si consolida, e il peso dei contratti part-time scende ancora, al 2,6%. Stessa situazione
per gli operai assunti in forma di apprendistato: nel 2010 si riducono del 14,6% (-9,9% per gli altri
operai), del 14,9% nel 2011 (-6,1% i non apprendisti) e ancora del 21,7% nei primi nove mesi del 2012,
a fronte di un calo del 9,3% per le altre tipologie.
40,0
41,0
42,0
43,0
44,0
45,0
46,0
47,0
48,0
50
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80
90
100
110
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% stranieri su totale stranieri italiani
0,0
1,0
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6,0
7,0
8,0
9,0
10,0
50
60
70
80
90
100
110
inc
iden
za %
imp
rese (
ind
ice)
% straniere su totale straniere italiane
Provincia di MONZA E BRIANZA
35
Tabella 1.17- Numero di lavoratori part-time attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel
periodo 2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale
PART TIME
2009 2010 2011 2012*
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
Gennaio 280 4,1% 307 5,1% 258 4,6% 150 2,9%
Febbraio 309 4,5% 310 5,2% 244 4,4% 140 2,7%
Marzo 323 4,7% 319 5,3% 234 4,2% 139 2,7%
Aprile 320 4,7% 349 5,8% 216 3,8% 140 2,8%
Maggio 347 5,1% 356 5,8% 200 3,5% 136 2,7%
Giugno 351 5,2% 348 5,7% 190 3,3% 133 2,6%
Luglio 363 5,4% 353 5,8% 183 3,2% 128 2,5%
Agosto 332 5,1% 301 5,2% 167 3,1% 121 2,5%
Settembre 393 5,9% 348 5,8% 167 3,0% 119 2,4%
Ottobre 408 6,2% 323 5,4% 167 3,0%
Novembre 385 6,0% 301 5,0% 166 3,0%
Dicembre 359 5,8% 284 4,9% 160 3,0%
Media 347 5,2% 325 5,4% 196 3,5%
Media gennaio-settembre 335 5,0% 332 5,5% 207 3,7% 134 2,6%
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
Tabella 1.18.- Numero degli apprendisti attivi nei cantieri della provincia di Monza e Brianza nel periodo
2009 – settembre 2012 – valore assoluto e peso percentuale su totale
APPRENDISTI
2009 2010 2011 2012*
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
N. % su totale
Gennaio 370 5,5% 290 4,84% 233 4,17% 196 3,82%
Febbraio 373 5,5% 272 4,57% 230 4,12% 193 3,78%
Marzo 350 5,1% 267 4,41% 229 4,09% 188 3,67%
Aprile 339 5,0% 270 4,46% 234 4,14% 191 3,78%
Maggio 339 5,0% 277 4,55% 232 4,10% 185 3,62%
Giugno 317 4,7% 276 4,53% 241 4,21% 185 3,58%
Luglio 300 4,4% 272 4,49% 242 4,22% 178 3,46%
Agosto 278 4,3% 266 4,61% 223 4,07% 164 3,33%
Settembre 278 4,2% 275 4,61% 232 4,13% 162 3,29%
Ottobre 287 4,4% 270 4,53% 231 4,16%
Novembre 292 4,5% 266 4,45% 226 4,09%
Dicembre 285 4,6% 251 4,31% 213 3,95%
Media 317 4,8% 271 4,5% 231 4,1%
Media gennaio-settembre 327 4,9% 274 4,6% 233 4,1% 182 3,6%
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano
(*) In riferimento ai mesi di agosto e settembre 2012 il dato fornito è parziale in quanto non tutte le hanno provveduto ad inviare
la relativa denuncia
Provincia di MONZA E BRIANZA
36
Grafico 1.18. - Dinamica lavoratori part-time e apprendisti attivi nei cantieri della provincia di Monza e
Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
Grafico 1.19. - Dinamica lavoratori per forma contrattuale attivi nei cantieri della provincia di Monza e
Brianza – (numero indice gennaio 2009=100)
Fonte: elaborazione CRESME su dati Cassa Edile di Milano * dati provvisori
1.4. Il valore diretto, indiretto e indotto del settore delle costruzioni e
dell’immobiliare nell’economia brianzola
Il settore delle costruzioni non coinvolge gli altri settori economici soltanto in forma diretta, attraverso gli
acquisti sostenuti presso le altre branche dell’economia, pari al 57% secondo le tavole intersettoriali
dell’economia: esso provoca ulteriori effetti sui vari mercati.
Il CRESME ha ipotizzato un modello di stima che porta a quantificare gli effetti diretti e indiretti della
spesa nel settore privato delle costruzioni, tramite un coefficiente di moltiplicazione di 1,7 in provincia.
Ovvero per ogni miliardo di euro investito nel settore delle costruzioni, si producono ricadute pari a 1,7
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
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50
100
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400
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set-
12*
part-time apprendisti totale
Provincia di MONZA E BRIANZA
37
miliardi. Nello specifico ciò indica che a partire da un valore della produzione pari a 2,7 miliardi nel
2011, gli effetti diretti e indiretti portano ad una ricaduta complessiva pari a circa 4,4 miliardi. Si tratta di
un coefficiente non distante da quello stimato dall’ANCE, che nel dato medio nazionale, nonché
comprendente anche degli effetti nel settore delle opere pubbliche, è pari a 2,013.
L’ANCE ha inoltre stimato un coefficiente per valutare gli effetti indotti, ovvero quelli attivati dalla spesa
delle famiglie, pari a 1,361. Sommando effetti diretti, indiretti (moltiplicatore pari a 1,7 in provincia di
Monza e Brianza) e indotti (moltiplicatore pari a 1,361), l’impatto complessivo di un miliardo di spesa
investito nelle costruzioni supera i 3 miliardi. Ovvero, i 2,7 miliardi, tra ricaduta diretta e indiretta, salgono
a 8 miliardi.
Questi in estrema sintesi i risultati del modello che, come di seguito illustrato, considera gli effetti
monetizzabili che il settore delle costruzioni induce in altri settori, derivanti dall’immissione sul mercato di
nuovi prodotti edilizi o dalla riqualificazione dell’esistente. Questi effetti sono relativi alle modalità di
accesso al nuovo bene e alla sua fruizione nel corso del tempo.
Accesso al bene - Secondo un modello di stima del CRESME, per l’edilizia residenziale e strumentale
in provincia di Monza e Brianza, mediamente gli occupanti spendono per l’accesso alla fruizione del
bene (allacci telefono, gas, elettricità, e così via; spese notarili; imposte d’acquisto; trasloco;
arredamento, ecc.) poco più di 30mila euro ad abitazione e oltre 50mila euro a locale strumentale.
Considerando una produzione edilizia pari a più di 3.000 abitazioni e 850mila mc non residenziali
ultimati, ciò significa che le quantità nuove edificate nel 2011 hanno comportato ulteriori risorse pari a
poco più di 220 milioni di euro.
Tabella 1.19. - Stima delle risorse finalizzate all’abitabilità di nuovi alloggi e alla funzionalità di nuovi locali
non residenziali in provincia di Monza e Brianza
Spesa media di un nucleo al momento dell’accesso
all’ALLOGGIO
Spesa media ogni 300mc di SPAZIO STRUMENTALE
SPESE AMMINISTRATIVE(1)
10.850 15.500
ALTRE SPESE(2)
19.500 34.800
TOTALE 30.350 50.300
Numero di abitazioni ultimate nel 2011 3.097
SPESA TOTALE riferita agli alloggi (mln di euro) 94
Volumi ultimati nel 2011 (‘000) 854
SPESA TOTALE per locali strumentali (mln di euro) 129
Fonte: Stime CRESME (1) imposte d’acquisto, spese attivazione mutuo, spese notarili (media tra famiglie/imprese utilizzatrici o meno del mutuo) (fonti: www.notai.it,
www.mutuionline.it) (2) trasloco, mobili, articoli d’arredamento, costituzione condominio, servizi anagrafici, ecc, allacci telefono, elettricità, gas.
Provincia di MONZA E BRIANZA
38
Mantenimento annuo - Le risorse attivate dalle nuove edificazioni, tuttavia, non si esauriscono con il
primo anno di occupazione: fra tasse, bollette, e così via, vengono aggiunti mediamente sul mercato
quasi 8mila euro ad alloggio e circa 15mila euro ogni 300 mc di non residenziale. Tali risorse sono
destinate a vari settori economici e istituzionali: dall’industria dell’arredamento, ai prodotti energetici, al
settore delle assicurazioni e alla pubblica amministrazione, per un totale di circa 60 milioni di euro.
Tabella 1.20. - Stima delle risorse connesse all’uso dell’abitazione e di nuovi locali non residenziali in
provincia di Monza e Brianza
Spesa media di un nucleo
per la fruibilità dell’ALLOGGIO
Spesa media ogni 300mc di SPAZIO STRUMENTALE
ONERI FISCALI E ASSICURATIVI(1)
720 1.200
INTERESSI MUTUI (2)
3.000 3.700
CANONE LOCATIVO (3)
1.086 2.824
SPESE DI GESTIONE(4)
3.100 7.300
TOTALE 7.906 15.024
Numero di abitazioni ultimate nel 2011 3.097
SPESA TOTALE (milioni di euro) 24
Volumi ultimati nel 2011 (‘000) 854
SPESA TOTALE (milioni di euro) 39
Fonte: Stime CRESME (1) IMU, Ire, Tarsu, Assicurazione (2) 100.000 euro in media mutuo a vent'anni per l’alloggio e 75.000 euro in media mutuo a dieci anni per il locale non residenziale (3) media fra abitazioni/locali per locazione e per uso diretto (4) telefono, combustibili e energia, abbonamenti radio TV, mobili, articoli d'arredamento, apparecchi, utensileria e servizi per la casa, condominio,
altre spese
In sintesi il lavoro di analisi che è stato condotto indica che, considerando l’intera filiera delle
costruzioni, si può valutare un valore del settore delle costruzioni in oltre 4 miliardi. Al valore iniziale,
rappresentato dal valore della produzione, stimato in 2,7 miliardi nel 2011, si devono aggiungere le
risorse legate all’accesso e al mantenimento del bene, stimate in 120 milioni per il settore residenziale
e in quasi 170 milioni per i locali strumentali. Nonché il valore aggiunto del mercato immobiliare, ovvero
il fatturato del mercato immobiliare al netto degli investimenti in nuove costruzioni oggetto di
compravendita (stimate essere pari al 60% nel settore residenziale e al 27% in quello non
residenziale), pari a 1,4 miliardi. Queste tre voci rappresentano le risorse attivate dal settore delle
costruzioni, ovvero la ricaduta indiretta generata dagli investimenti in costruzioni, pari a poco più di 1,7
miliardi.
La somma di questo valore con quello delle costruzioni “in senso stretto”, determina una cifra d’affari
complessiva del settore delle costruzioni, dell’immobiliare e dei settori indirettamente coinvolti pari a
4,4 miliardi di euro, ovvero un valore superiore di 1,7 volte il dato di partenza.
Provincia di MONZA E BRIANZA
39
Tabella 1.21. - Stima delle risorse attivate dal settore delle costruzioni nel 2011 in provincia di Monza e
Brianza - Importi in milioni di euro
VALORE DELLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI
Nuovo residenziale 385
Nuovo non residenziale privato 162
Nuove opere pubbliche 261
Rinnovo residenziale 957
Rinnovo non residenziale privato 278
Rinnovo opere pubbliche 63
Manutenzione ordinaria 561
TOTALE (A) 2.666
RISORSE ATTIVATE DAL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Valore aggiunto del mercato immobiliare1 1.452
Residenziale 1.153
Non residenziale 299
Risorse aggiuntive per l'accesso al bene di nuova costruzione 223
Residenziale 94
Non residenziale 129
Risorse aggiuntive per il mantenimento del bene di nuova costruzione 63
Residenziale 24
Non residenziale 39
TOTALE RICADUTA INDIRETTA DELLE COSTRUZIONI (B) 1.738
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE + RICADUTA INDIRETTA (A+B) 4.404
Coefficiente moltiplicativo del settore delle costruzioni 1,65
RICADUTA OCCUPAZIONALE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Occupati diretti del settore 29.322
Occupati indiretti - primo livello produttori di materiali 13.328
TOTALE OCCUPATI 42.650
Fonte: Elaborazioni e stime CRESME
(1) Valore degli scambi immobiliari al netto degli investimenti in nuove costruzioni oggetto di compravendita, del 30% degli
investimenti in manutenzione straordinaria e del 10% della manutenzione ordinaria
L’ANCE ha effettuato una analoga simulazione per stimare l’indotto delle costruzioni. Si tratta di un
modello empirico basato sulle tavole intersettoriali pubblicate dall’Istat e relative al 2006, e che
individua per il settore delle costruzioni il più elevato impatto propulsivo sull’economia tra tutti gli altri
settori economici, per effetto di parametri di moltiplicazione rilevanti. In base a tale modello, si stima
che “una domanda aggiuntiva di un miliardo nelle costruzioni genera effetti diretti e indiretti per 2,013
miliardi”, di cui un miliardo nel comparto delle costruzioni e 1,013 nei settori direttamente e
indirettamente collegati all’edilizia, ovvero beni e servizi necessari al processo produttivo delle
costruzioni, che a loro volta attivano settori in modo indiretto.
Provincia di MONZA E BRIANZA
40
I due modelli dunque, benché rispondenti a logiche differenti come vedremo a breve, restituiscono fin
qui risultati non troppo distanti. In ogni caso, con entrambi i parametri di moltiplicazione, il valore
economico è certo rilevante.
Ancora più se si considera il corrispondente impatto occupazionale. Considerando che il settore delle
costruzioni assorbe direttamente e in media 11 occupati edili ogni Meuro prodotto (stime varie condotte
anche sulla base delle tavole intersettoriali dell’economia nazionale), si ottiene che in provincia
l’occupazione diretta del settore delle costruzioni è pertanto di 29mila occupati. A questi si devono
aggiungere gli occupati nel primo livello dell’indotto, ovvero i lavoratori che operano per arrivare al
prodotto finito, che producono quindi nelle fabbriche del cemento, del legno, delle piastrelle, del
metallo. Per questi si stima un rapporto di 5 addetti ogni Meuro. L’occupazione nell’indotto è quindi di
13.000 occupati. Si arriva così a definire una ricaduta occupazionale di quasi 43mila lavoratori. Un dato
che non tiene conto degli occupati coinvolti nelle altre attività che qui si sono considerate per definire
l’indotto ampio delle costruzioni, ma che dà il senso dell’impatto della crisi in un settore in grado di
occupare (o non occupare) più del 2% degli 1,77 milioni di persone che, in base alla rilevazione sulla
forza lavoro, risultano occupati in tutti i settori di attività economica nella vecchia delimitazione della
provincia di Milano (comprensiva dunque di quella di Monza e Brianza) al 2011.
In entrambi i due modelli di stima ci si è spinti fino a considerare gli effetti degli investimenti in
costruzione sui settori direttamente e indirettamente collegati. Ma mentre il modello CRESME si basa
su una simulazione di effetti moltiplicativi che si riferiscono strettamente al settore delle costruzioni,
guardando ai consumi legati all’abitazione o al mantenimento in uso di un immobile non residenziale,
quello dell’ANCE assume un’ottica più ampia, calcolando un effetto moltiplicativo esteso a tutti i settori,
fino a tutti i consumi finali delle famiglie. In base a questo modello, considerando che le produzioni
dirette e indirette remunerano il fattore lavoro con redditi che alimentano una spesa in consumi finali
che a sua volta richiede maggiori produzioni, si produce un effetto indotto, stimato dall’ANCE, in un
moltiplicatore pari a 1,361. Considerando questo ulteriore parametro, è chiaro che l’effetto
moltiplicatore della spesa nel settore sarebbe ancora più rilevante. Applicando il coefficiente di 1,361
ottenuto per stimare gli effetti indotti, ovvero attivati via moltiplicatore della spesa delle famiglie, e
sommandolo all’1,7 ottenuto dal modello CRESME come coefficiente di moltiplicazione diretto e
indiretto, si otterrebbe un effetto propulsivo complessivo pari a poco più di 3 miliardi di euro ogni
miliardo di euro investito nelle costruzioni. I 2,7 miliardi, tra ricaduta diretta e indiretta, salgono a più di 8.
Provincia di MONZA E BRIANZA
41
2. INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO E FABBISOGNO ABITATIVO
2.1. L’INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO
2.1.1. L’articolazione territoriale
La ricostruzione dello scenario storico e previsionale (2011-2020) è stata realizzata con l’applicazione
del sistema informativo Demo-SI, un modello di previsione ideato e realizzato dal CRESME e
finalizzato a definire gli scenari demografici e della domanda abitativa su base territoriale comunale. I
risultati dell’analisi e le valutazioni di scenario per la provincia di Monza e della Brianza verranno
proposti in confronto alla regione Lombardia ed alla macro-area Nord-Ovest, definendo un efficace
quadro interpretativo delle dinamiche in atto e in grado di far emergere gli elementi che caratterizzano
la dimensione regionale.
Cartogramma 1.1. - Struttura insediativa al 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Si farà riferimento all’attuale delimitazione amministrativa della provincia di Monza e della Brianza,
come istituita con l'approvazione della legge n. 146 dell'11 giugno 2004 (Gazzetta Ufficiale n. 138 del
15 giugno 2004 del 14 agosto 2009), staccando 55 comuni fino ad allora compresi nella Provincia di
Milano. L'area si studio quindi, sarà configurata secondo la nuova suddivisione amministrativa,
elaborando specifiche stime per le variabili disponibili solo con riferimento alla provincia di Milano nella
vecchia suddivisione amministrativa.
Provincia di MONZA E BRIANZA
42
Il primo dato che si evidenzia con grande chiarezza scaturisce dall’analisi della dimensione fisica, con
una estensione di 73.224 Km2, le regioni meridionali rappresentano la porzione territoriale più
consistente del Paese. Al secondo posto le regioni del Nord-Est, con una estensione territoriale di
62.310 Km2, seguono con dimensione solo di poco inferiore le regioni del Centro (58.051 Km2) e del
Nord-Ovest (57.950 Km2), mentre le Isole, con 49.801 Km2, costituiscono la porzione territoriale più
piccola. Con una superficie di 23.861 Km2 quindi, la Lombardia rappresenta solo l’8% della superficie
territoriale nazionale e il 41% del Nord-Ovest e la provincia di Monza e della Brianza, con i suoi 782
Km2, rappresenta solo lo 0,3% della superficie territoriale nazionale ed il 3,3% della regione, ma la
forte concentrazione dei fenomeni urbani evidenzia bene il suo ruolo di centralità nel sistema
metropolitano di riferimento.
Grafico 2.1. - Superficie territoriale
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Osservando la consistenza demografica infatti, con gli 850mila residenti al 2010, la provincia
rappresenta quasi il 10% della popolazione dell’intera Lombardia (poco meno di 10 milioni di residenti),
il l’1,4% del dato nazionale, cinque volte il peso in termini di superficie territoriale.
Grafico 2.2. - Popolazione residente al 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
782
23.861
57.950
62.310
58.051
73.224
49.801
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Chilometri quadrati
850
9.918
16.120
11.643
11.950
14.186
6.726
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Migliaia
Provincia di MONZA E BRIANZA
43
Emerge quindi una sostanziale differenza della struttura insediativa, con una densità che raggiunge i
livelli massimi nelle regioni del Nord-Ovest (278 abitanti per Km2), tra le quali spicca la Lombardia (416
abitanti per Km2), mentre il primato assoluto spetta a Milano dove si giunge ai 2mila abitanti per Km
2, ma
notevole è anche il valore della provincia di Monza e della Brianza, pari ad oltre mille abitanti per Km2.
Grafico 2.3. - Densità insediativa
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Questo assetto strutturale, frutto della storia insediativa del nostro Paese, ha evidenziato un netto
consolidamento nell’ultima fase di espansione urbana, nella quale, come già avvenuto nella fase del
boom economico degli anni ’60, protagoniste dello sviluppo urbano sono state proprio le città
economicamente più dinamiche del Centro-Nord, in grado di intercettare sia gran parte dei flussi
migratori internazionali, sia i sempre più consistenti spostamenti interni di popolazione in uscita dalle
aree economicamente più svantaggiate.
2.1.2. La straordinaria crescita demografica dei primi anni Duemila
Il fatto che l’ultima fase espansiva abbia interessato in maniera assai differente le diverse aree
territoriali emerge con chiarezza dal confronto con la situazione rilevata dall’ultimo Censimento della
popolazione e delle abitazioni del 2001. Se con riferimento alle dinamiche nazionali, infatti, la
popolazione residente è passata dai 56.995.744 abitanti del 2001 ai 60.626.442 del 2010, segnando
un aumento di 3.630.698 abitanti in nove anni, pari ad un incremento 6,4%, il dato relativo alle diverse
macro-aree evidenzia notevoli differenze, contrapponendo un Centro-Nord in fortissima crescita ad un
Mezzogiorno con livelli di crescita assai più contenuti.
In particolare, la crescita demografica è risultata più sostenuta nelle regioni del Centro Italia, dove nel
periodo considerato la popolazione residente è aumentata di 1.061.053 unità, pari ad un incremento
del 9,7%, nelle regioni del Nord-Est, dove l’aumento è stato di 991.017 abitanti, pari ad un incremento
del 9,3% e nelle regioni del Nord-Ovest, che hanno segnato una crescita di 1.181.505 abitanti, pari ad
un tasso di incremento del 7,9%.
1.086
416
278
187
206
194
135
0 200 400 600 800 1000 1200
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Abitanti / Chilometro quadrato
Provincia di MONZA E BRIANZA
44
Nelle altre aree del Paese, invece, la crescita è stata assai più contenuta, segnando appena 271.508
abitanti in più al Sud, pari ad un tasso di incremento del 2%, e 125.615 nelle Isole, con un tasso di
incremento dell’1,9%. In definitiva, poco meno del 90% dell’incremento demografico realizzato
nell’ultimo decennio in Italia, 3.233.575 abitanti su una crescita complessiva di 3.630.698, ha trovato
collocazione nelle regioni del Centro-Nord e la Lombardia è risultata una delle regioni più dinamiche,
con una crescita nel periodo di oltre 885mila abitanti, pari a circa un quarto della crescita complessiva.
A livello locale è evidente che la crescita demografica sia risultata più intensa nei contesti territoriali
meno urbanizzati e la provincia di Monza e della Brianza è tra le province lombarde a crescita più
intensa. Tra il 2001 ed il 2010 la provincia, infatti, ha registrato oltre 83mila abitanti in più, pari ad un
10,8% di incremento ed a quasi il 10% della crescita demografica dell’intera regione.
Tabella 2.1. - Dinamica demografica tra 2001 e 2010
Popolazione residente Variazione 2010/2001 Densità popolazione
Abit/Km2 2001 2010 Valore assoluto Valore percentuale
MONZA-BRIANZA 766.631 849.636 83.005 10,8% 1.086,1
Lombardia 9.032.554 9.917.714 885.160 9,8% 415,7
Nord-Ovest 14.938.562 16.120.067 1.181.505 7,9% 278,2
Nord-Est 10.652.177 11.643.194 991.017 9,3% 186,9
Centro 10.889.269 11.950.322 1.061.053 9,7% 205,9
Sud 13.914.865 14.186.373 271.508 2,0% 193,7
Isole 6.600.871 6.726.486 125.615 1,9% 135,1
ITALIA 56.995.744 60.626.442 3.630.698 6,4% 201,2
Fonte: DEMO/SI su dati ISTAT
L’ultima fase espansiva ha privilegiato quindi in maniera particolare i contesti territoriali più dinamici e
propulsivi, realizzando una crescita demografica fortemente correlata alla forza ed all’attrattività
dell’economia locale.
Grafico 2.4. - Variazione percentuale della popolazione tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
La dinamica di crescita, infatti, è riconducibile esclusivamente alla forte consistenza dei flussi migratori
che nell’intero periodo 2002-2010, con riferimento al dato nazionale, hanno definito un saldo netto di
10,8%
9,8%
7,9%
9,3%
9,7%
2,0%
1,9%
0% 2% 4% 6% 8% 10% 12%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Provincia di MONZA E BRIANZA
45
3.337.874 abitanti, pari al 92% della crescita complessiva, bilanciando una dinamica naturale
caratterizzata dal segno meno, che a livello nazionale ha fatto registrare 120.508 morti in più rispetto al
numero di nascite.
Grafico 2.5. - Saldo naturale tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
La centralità dei fenomeni migratori nell’ultima fase espansiva trova conferma nel fatto che proprio le
aree territoriali a più intensa crescita demografica sono caratterizzate da evidenti fenomeni di
invecchiamento strutturale, con un netto sbilanciamento tra nati e morti. In termini assoluti il valore più
elevato si realizza nelle regioni del Nord-Ovest, con un saldo naturale negativo nell’intero periodo di
oltre 118mila unità e di poco inferiore è il dato relativo alle regioni centrali, nelle quali il numero di
decessi supera di quasi 105mila unità il numero delle nascite ed, anche se di entità inferiore, valori
negativi si evidenziano nelle regioni del Nord-Est, dove le morti superano il numero di nascite di quasi
53mila unità.
Grafico 2.6. - Saldo naturale / popolazione residente
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
In un simile contesto la Lombardia e la provincia di Monza e della Brianza si distinguono nettamente, la
consistenza dei flussi migratori nazionali ed internazionali è talmente rilevante infatti, da determinare
un significativo riequilibrio generazionale, giungendo a definire un valore del saldo naturale positivo,
14,9
63,0
-118,6
-52,7
-104,9
137,3
18,3
-150 -100 -50 0 50 100 150
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Migliaia
1,9%
0,7%
-0,8%
-0,5%
-1,0%
1,0%
0,3%
-1,5% -1,0% -0,5% 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Provincia di MONZA E BRIANZA
46
con 63mila nati in più del numero delle morti in Lombardia e 15mila nella provincia di Monza e della
Brianza.
In rapporto alla consistenza demografica, la caratterizzazione del fenomeno risulta più evidente nelle
regioni centrali (-1%) e del Nord-Ovest (-0,8%), mentre risulta meno marcato in quelle del Nord-Est
(-0,5%). Il valore della provincia di Milano, in linea con la Lombardia, si distingue dal contesto generale,
evidenziando una valore positivo (0,7%), solo di poco inferiore a quello delle regioni del Sud (1%). Ma
come si vedrà meglio in seguito, lo scenario previsionale evidenzia una realtà in rapido mutamento
che, mentre per Monza e Brianza come per la Lombardia, sebbene con toni meno accentuati tenderà a
confermare le tendenze in atto, nelle regioni meridionali ed insulari, risentendo in maniera sempre più
incisiva del consistente esodo di giovani verso le regioni più attrattive del Centro-Nord, porterà presto
ad un allineamento verso valori negativi.
Le Isole peraltro, sembrano anticipare questa tendenza, e sebbene siano ancora caratterizzate da
valori del saldo naturale ancora positivi, sono già prossime all’equilibrio tra nati e morti, con un valore
del saldo in rapporto alla popolazione pari ad appena lo 0,3%.
Grafico 2.7. - Saldo migratorio tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Il quadro tendenziale appena descritto trova conferma nell’analisi delle dinamiche migratorie. Il valore
del saldo più rilevante è quello delle regioni del Nord-Ovest, 1,2 milioni di abitanti in più per tra 2002 e
2010 per spostamento di residenza, 800mila delle quali in Lombardia e 70mila nella sola provincia di
Monza e Brianza. Segue il Nord-Est con 1,1 milioni ed il Centro con 968mila. Nelle Isole e nelle regioni
del Sud il valore del saldo migratorio, sebbene positivo, è assai più modesto e pari rispettivamente a
48mila e 24mila unità.
La situazione resta immutata valutando il saldo migratorio in rapporto alla consistenza della
popolazione residente, un indice che rappresenta la rilevanza dei fenomeni migratori al netto
69,9
808,3
1.234,2
1.064,2
967,8
24,1
47,7
0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Migliaia
Provincia di MONZA E BRIANZA
47
dell’effetto derivante dalla differente dimensione demografica. Anche in questo caso, infatti, le regioni
del Centro-Nord segnano i valori più elevati, nell’ordine, Nord-Ovest (8,3%), Nord-Est (7,1%), Centro
(6,5%), mentre le regioni meridionali e insulari valori prossimi allo zero.
Emerge quindi con grande chiarezza la centralità dei fenomeni migratori nella definizione degli scenari
demografici con una valore dell’indice 9,1 immigrati un più per 100 residenti.
Grafico 2.8. - Saldo migratorio / popolazione residente
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Le migrazioni interne e con l’estero, quindi, nel boom demografico dei primi anni Duemila hanno
rappresentato l’unico vero fattore di crescita nelle aree più dinamiche del Centro-Nord, con un
incidenza sulla crescita demografica complessiva che va dal 108% del Nord-Est, al 104% del Nord-
Ovest, al 92% del Centro. Nelle regioni meridionali ed insulari, invece, una quota assai rilevante della
crescita demografica, peraltro assai modesta, è da attribuire alla revisione dei registri anagrafici
successiva alle rilevazioni censuarie del 2001 ed alla successiva reimmissione di individui cancellati
dalle liste anagrafiche perché non censiti.
Questa circostanza conferma l’elevata mobilità territoriale della popolazione meridionale, evidenziando
al contempo che una quota consistente delle già deboli dinamiche di crescita riscontrabili dai dati
ufficiali, in realtà rappresenta una componente puramente contabile che pertanto non corrisponde a
movimenti effettivi di popolazione. In tutto il periodo 2002-2010 il valore del saldo riconducibile alle
attività di verifica dei registri anagrafici, denominato dall’Istat “iscrizioni e cancellazioni per altri motivi”,
è risultato pari a 415.334 unità, un valore non certo trascurabile che tra le aree in esame, oltre che
nelle regioni del Sud e delle Isole, è risultato particolarmente rilevante in quelle del Centro.
Nel dettaglio, l’attività di verifica dei registri anagrafici tra il 2002 ed il 2010 nelle regioni centrali ha
determinato la il reinserimento nelle statistiche ufficiali di 193mila abitanti in più di quelli cancellati, gran
9,1%
8,9%
8,3%
7,1%
6,5%
0,2%
0,3%
0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 10%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Provincia di MONZA E BRIANZA
48
parte dei quali solo nel comune di Roma1, e assai rilevante è risultata anche la quota relativa alle
regioni del Sud (114mila), del Nord-Ovest (68mila) e delle Isole (64mila).
Grafico 2.9. - Saldo migratorio / variazione complessiva della popolazione tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Grafico 2.10. - Saldo per altri motivi tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Per valutare la reale portata del fenomeno è tuttavia necessario rapportare la dimensione del saldo
all’incremento demografico complessivo. In questo modo emerge con grande chiarezza l’importanza
che ha assunto al Sud e nelle Isole, dove il risultato dell’attività di verifica ha rappresentato poco meno
della metà della crescita complessiva, mentre nelle regioni del Centro, sebbene rilevante, il valore è
pari ad un più modesto 18,3% ed ancora più marginale risulta per le regioni del Nord-Ovest, dove
rappresenta il 5,7%, mentre per la Lombardia si riduce addirittura all’1,4%. Ma il fenomeno ha assunto
un certo rilievo anche nella provincia di Monza e della Brianza, dove il ritocco al bilancio demografico
ha determinato la cancellazione di 2mila unità, pari al 2,4% della crescita complessiva.
1 A seguito del contenzioso sulla determinazione della popolazione Legale al Censimento dei 2001, l'ISTAT nel bilancio 2006
inserisce 151.423 abitanti.
84,4%
91,4%
104,3%
107,8%
91,6%
8,7%
36,7%
0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
-2
13
68
-24
193
114
64
-50 0 50 100 150 200
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Migliaia
Provincia di MONZA E BRIANZA
49
Grafico 2.11. - Incidenza del saldo per altri motivi sulla variazione complessiva tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
2.1.3. La centralità dei movimenti migratori
Al 2010 la popolazione straniera residente in Italia conta 4.570.317 individui, segnando nell’ultimo
decennio un incremento veramente senza precedenti. L’afflusso di popolazione straniera rappresenta
infatti un fenomeno nuovo per vastità e proporzioni, con un aumento che tra il 2002 ed il 2010 ha
toccato le 3.213.758 unità un più, pari, in termini relativi, ad un incremento del 237%, in grado di
spiegare buona parte dell’accelerazione delle dinamiche demografiche dell’ultima fase espansiva.
Grafico 2.12. - Popolazione straniera residente
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
La popolazione italiana invece è cresciuta di sole 418.942 unità, pari ad una variazione dello 0,8%, ma
considerando le 337.035 acquisizioni di cittadinanza la crescita si riduce ad appena lo 0,1%. In
conseguenza di questo divario tra la sostanziale stabilità della componente italiana e la sostenuta
crescita della componente straniera, l’incidenza sulla popolazione complessiva è passata dal 2,4% del
2001 al 7,5% del 2010.
-2,4%
1,4%
5,7%
-2,4%
18,3%
41,4%
49,2%
-10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
179.757
439.233
1.153.057
1.200.881
1.597.389
1.064.447
64.200
0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000 1.800.000
0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Migliaia
2001 Variazione 2002-2010
Provincia di MONZA E BRIANZA
50
Grafico 2.13. - Variazione della popolazione straniera residente tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
La dinamica di forte crescita della popolazione straniera nei primi anni Duemila ha interessato la
provincia di Monza e della Brianza (272%) ma anche tutte le altre realtà territoriali, toccando valori di
picco al Sud, dove tra il 2002 ed il 2010 ha segnato un incremento del 281%, nelle regioni centrali
(241%), nel Nord-Ovest (234%), nel Nord-Est (228%) ed anche nelle regioni insulari, dove il fenomeno
è risultato meno rilevante, il tasso di incremento è risultato del 202%.
Tabella 2.2. - Dinamica popolazione straniera tra 2001 e 2010
2001 2010
Variazione Incidenza sulla popolazione
complessiva
Valore assoluto Valore
percentuale 2001 2010
MONZA-BRIANZA 17.269 64.200 46.931 272% 2,3% 7,6%
Lombardia 326.261 1.064.447 738.186 226% 3,6% 10,7%
Nord-Ovest 477.983 1.597.389 1.119.406 234% 3,2% 9,9%
Nord-Est 365.581 1.200.881 835.300 228% 3,4% 10,3%
Centro 338.292 1.153.057 814.765 241% 3,1% 9,6%
Sud 115.159 439.233 324.074 281% 0,8% 3,1%
Isole 59.544 179.757 120.213 202% 0,9% 2,7%
ITALIA 1.356.559 4.570.317 3.213.758 237% 2,4% 7,5%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Per una corretta interpretazione del fenomeno, tuttavia, occorre evidenziare che i valori di incremento
relativi alle regioni meridionali e insulari si definiscono in un contesto in cui il fenomeno risulta di
diffusione assai recente. Al 2001 infatti, mentre al Sud e nelle Isole la presenza di popolazione
straniera era inferiore all’1% della popolazione complessiva, nel resto del Paese superava già il 3%. Il
sostenuto incremento registrato tra il 2002 ed il 2010, quindi, mentre nelle regioni meridionali ha
condotto ad un tasso di incidenza dell’ordine del 3%, nelle regioni del Centro-Nord è giunto a sfiorare il
10%, toccando addirittura il 12,1% nella provincia di Milano.
202%
281%
241%
228%
234%
226%
272%
0% 50% 100% 150% 200% 250% 300%
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Provincia di MONZA E BRIANZA
51
Grafico 2.14. - Popolazione italiana residente
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Altro elemento in grado di influire sulle dinamiche territoriali è costituito dall’andamento della
popolazione italiana, da porre in relazione a due fenomeni principali, le dinamiche naturali, che nel
Centro-Nord caratterizzato da un più avanzato processo di invecchiamento della struttura demografica
evidenziano valori negativi, e le migrazioni interne, che invece assegnano alle regioni meridionali il
ruolo di tributarie ed a quelle centro-settentrionali quello di destinatarie.
Grafico 2.15. - Variazione della popolazione italiana tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Nel bilancio complessivo quindi, emerge una caratterizzazione delle diverse macro-aree. Al netto delle
acquisizioni di cittadinanza, tra il 2002 ed il 2010 la popolazione italiana ha segnato un incremento di
una certa rilevanza solo nelle regioni del Centro (1,6%), un valore che tuttavia va interpretato alla luce
del consistente ritocco operato dall’Istat con riferimento al comune di Roma nel 2006 (circa 150mila
abitanti in più) riducendone considerevolmente la portata effettiva. Una crescita, anche se assai
modesta, si è realizzata nelle regioni del Nord-Est (0,4%), mentre nelle Isole il bilancio segna una
sostanziale stabilità. Nel resto del Paese invece il saldo della popolazione italiana al netto delle
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Milioni
2001 Variazione 2001-2010 2010 al netto acquisizioni cittadinanza
0,1%
-0,4%
2,3%
1,5%
0,4%
1,7%
4,8%
0,0%
-0,5%
1,6%
0,4%
-0,4%
0,9%
4,3%
-1,0% 0,0% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0%
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Al netto delle acquisizioni di cittadinanza Variazione 2010/2001
Provincia di MONZA E BRIANZA
52
acquisizioni di cittadinanza ha segnato un andamento negativo, passando dal -0,5% del Sud, al -0,4%
del Nord-Ovest.
Grafico 2.16. - Incidenza popolazione straniera sul totale
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Soprattutto a causa dei consistenti flussi di immigrazione dalle aree economicamente più svantaggiate
del Paese, la Lombardia fa eccezione nel quadro generale, segnando tra 2002 e 2010 circa 146mila
residenti italiani in più che diventano 76mila al netto delle acquisizioni di cittadinanza (70.140 nel
periodo), definendo un tasso di variazione lordo dell’1,7% che si riduce allo 0,9% al netto dei cambi di
nazionalità.
Tabella 2.3. - Dinamica popolazione italiana residente tra 2001 e 2010
2001 2010
Acquisizioni di cittadinanza
Variazione percentuale
Totale Al netto acquisizioni
cittadinanza
MONZA-BRIANZA 749.498 785.436 3.949 4,8% 4,3%
Lombardia 8.707.341 8.853.267 70.140 1,7% 0,9%
Nord-Ovest 14.458.463 14.522.678 116.710 0,4% -0,4%
Nord-Est 10.290.262 10.442.313 108.833 1,5% 0,4%
Centro 10.555.819 10.797.265 72.490 2,3% 1,6%
Sud 13.795.667 13.747.140 27.241 -0,4% -0,5%
Isole 6.536.972 6.546.729 11.761 0,1% 0,0%
ITALIA 55.637.183 56.056.125 337.035 0,8% 0,1%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Nel contesto lombardo la provincia di Monza e della Brianza si caratterizza per essere tra le più
attrattive, la popolazione italiana infatti, tra 2001 e 2010 segna un incremento del 4,8%, giungendo a
sfiorare al 4,3% al netto delle acquisizioni di cittadinanza. La circostanza dipende da una dinamica dei
movimenti migratori caratterizzata da un consistente afflusso di giovani italiani in età da lavoro
provenienti dalle aree economicamente meno dinamiche del Paese e dalle aree più densamente
abitate dell’area metropolitana milanese.
2,3%
3,6%
3,2%
3,4%
3,1%
0,8%
0,9%
7,6%
10,7%
9,9%
10,3%
9,6%
3,1%
2,7%
0% 2% 4% 6% 8% 10% 12%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
2001 2010
Provincia di MONZA E BRIANZA
53
Tuttavia l’eccezionale incremento dei flussi migratori internazionali ha rappresentato il fenomeno
nettamente preponderante dell’ultima fase espansiva e, mentre nelle regioni del Centro-Nord ha
bilanciato gli effetti negativi dell’invecchiamento strutturale della popolazione autoctona, nelle regioni
meridionali ed insulari ha esercitato una straordinaria azione di riequilibrio del consistente esodo
demografico.
2.1.4. Crescita delle famiglie ancora più intensa di quella demografica
La crescita demografica degli ultimi anni ha trovato riscontro in una crescita ancor più sostenuta del
numero delle famiglie, indicatore di riferimento per la stima della domanda abitativa primaria che
definisce in maniera abbastanza precisa i contorni delle dinamiche del mercato residenziale.
Tra il 2001 ed il 2010 il numero di famiglie residenti in Italia è passato dalle 21.810.676 rilevate
all'ultimo Censimento, alle 25.175.793 delle risultanze anagrafiche, un aumento di 3.365.117 famiglie,
pari ad un incremento relativo del 15,4%, contro una dinamica demografica che nello stesso periodo
ha fatto registrare una crescita del 6,4%.
Grafico 2.17. - Numero di famiglie residenti
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Nella provincia di Monza e della Brianza il numero di famiglie passa da 296.554 del 2001 a 353.746
del 2010, segnando un aumento di 57.192 unità, pari ad un tasso di crescita del 19,3%, assai più
rilevante della media del Nord-Ovest (15,3%). A livello di macroarea, infatti, l’incremento più rilevante si
realizza nelle regioni del Nord-Est e del Centro, dove tra il 2002 ed il 2010 l’aumento in valore assoluto
è risultato rispettivamente di 751.531 e 750.807 famiglie in più, pari ad un incremento del 17,7%. Ma
un netto incremento del numero di famiglie si realizza anche nelle regioni del Sud, dove le 579.520
famiglie in più definiscono un tasso di incremento del 12,2%, e delle Isole, con 333.565 famiglie in più
ed un tasso di incremento che giunge al 14,1%
2.704.558
5.327.794
4.986.229
4.990.318
7.166.894
4.306.626
353.746
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Migliaia
2001 Variazione 2001-2010
Provincia di MONZA E BRIANZA
54
Grafico 2.18. - Variazione del numero di famiglie tra 2002 e 2010
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
L’eccezionale incremento del numero di famiglie è scaturito dall'effetto combinato di due fattori, uno
legato alla dinamica delle migrazioni internazionali, l’altro alle caratteristiche strutturali della
popolazione italiana, la cui distribuzione per età risulta profondamente segnata dal folto contingente di
nati nel baby-boom degli anni '60, che raggiungendo i 30/35 anni tra la fine degli anni '90 e i primi anni
2000, l'età della fuoriuscita dalle famiglie di origine per costituirne una propria, ha rappresentato uno
straordinario fattore di crescita interna.
Grafico 2.19. - Incremento famiglie con persona di riferimento straniera tra 2007 e 2009 e incidenza sulla
crescita complessiva
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Per quanto riguarda il contributo delle migrazioni internazionali, i dati ufficiali relativi all’intero territorio
nazionale dimostrano che tra il 2007 ed il 2009 (unici dati disponibili) l’incremento delle famiglie con
capofamiglia straniero è risultato pari al 40% dell’incremento complessivo.
Tuttavia l’analisi dei dati territoriali evidenzia forti variazioni, segnando un valore di picco nelle regioni
del Centro, dove nello stesso periodo l’aumento delle famiglie con persona di riferimento straniera ha
14,1%
12,2%
17,7%
17,7%
15,3%
17,9%
19,3%
333.565
579.520
750.807
751.531
949.694
653.672
57.192
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Valore percentuale Valore assoluto
48,7%
36,1%
58,4%
39,6%
38,0%
26,4%
25,5%
24.910
41.633
90.958
55.899
60.492
30.726
2.902
Isole
Sud
Centro
Nord-Est
Nord-Ovest
Lombardia
MONZA-BRIANZA
Incidenza sul totale Aumento famiglie straniere 2007-2009
Provincia di MONZA E BRIANZA
55
rappresentato il 58,4% dell’incremento complessivo e un valore assai rilevante si è realizzato anche
nelle regioni insulari, con una quota pari al 48,7%. Meno rilevante ma sempre assai sostenuto il peso
assunto nelle altre aree territoriali, passando dal 39,6% del Nord-Est, al 38% del Nord-Ovest, al 36,1%
del Sud, mentre per la provincia di Monza e della Brianza la quota si riduce al 25%.
La crescita del numero di famiglie quindi, è risultata sostenuta ovunque, anche nelle regioni a
popolazione stabile, questo perché si è trattato di un fenomeno generato dall'evoluzione strutturale
della popolazione italiana, che quando associato a flussi migratori in crescita ha prodotto tassi di
incremento delle famiglie ancora più consistenti. In termini percentuali, infatti, oltre che in Lombardia,
l'incremento delle famiglie ha toccato valori di picco in Umbria (20,8%), Emilia (19,3%), Veneto
(18,4%), Lazio, Abruzzo (18%) e Marche (15,9%) ma, seppur con minore intensità, ha segnato valori
positivi anche in Campania (18,2%) ed in tutte le regioni del Mezzogiorno, dove gli effetti legati
all'evoluzione della struttura per età della popolazione sono risultati più importanti.
2.2. Lo scenario demografico decennale
L’accelerazione della crescita demografica registrata negli ultimi anni in Italia dipende essenzialmente
da due fattori: il fortissimo aumento dei flussi migratori internazionali e, a livello territoriale, dai
consistenti flussi di popolazione italiana che dalle aree economicamente più svantaggiate del Paese
(Sud e Isole) si è spostata verso quelle più dinamiche ed attrattive (Centro-Nord). Da ciò si capisce
quanto gli scenari demografici dipendano dal futuro andamento dei flussi migratori interni e con
l'estero.
L'esercizio previsionale elaborato dal CRESME, quindi, per ognuna delle suddivisioni territoriali in
esame, nonché per la Lombardia e la provincia di Monza e Brianza, assume due ipotesi di flusso
migratorio per la popolazione italiana e straniera. L’ipotesi alta definisce uno scenario di mantenimento
dei flussi migratori ai livelli attuali mentre l’ipotesi bassa uno scenario di riduzione all’80% dei livelli
attuali, sia per i flussi di italiani sia per quelli stranieri.
Nel dettaglio, l’ipotesi alta assume per il periodo 2011-2020 un saldo migratorio per la popolazione
straniera di 357mila unità all’anno, un valore lievemente inferiore a quello del 2010 (397mila unità) che
però tiene conto del probabile ridimensionamento del fenomeno in rapporto sia all’affievolirsi del
potenziale di crescita economica nazionale, sia alla progressiva normalizzazione delle cifre ufficiali con
la riduzione dell’effetto emersione derivante dalla sanatoria del 2002 e dall’adesione di Romania e
Ungheria all’area di libera circolazione (2006), circostanza peraltro confermata dai dati mensili relativi
al 2011. Con riferimento all’ipotesi bassa, invece, la consistenza dei flussi stranieri è ulteriormente
Provincia di MONZA E BRIANZA
56
ridotta a 288mila unità all’anno. La ripartizione dei flussi migratori internazionali per area territoriale
evidenzia bene la forte capacità attrattiva delle regioni del Centro-Nord, destinatarie dell’86,4% dei
flussi nazionali, con un peso della Lombardia che giunge al 23%.
Tabella 2.4. – Ipotesi movimento migratorio (MEDIA ANNUA 2011-2020)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
Ip. Alta 1.174 9.846 10.368 16.151 14.518 -36.720 -9.433 -5.116
Ip. Bassa 2.347 4.923 8.294 12.921 13.066 -25.704 -10.376 -1.799
STRANIERI
Ip. Alta 5.468 80.468 130.369 90.743 87.111 34.654 13.931 356.807
Ip. Bassa 3.281 48.281 104.295 72.594 78.399 20.792 12.538 288.618
TOTALE
Ip. Alta 6.642 90.314 140.736 106.894 101.628 -2.066 4.498 351.691
Ip. Bassa 5.628 53.204 112.589 85.515 91.465 -4.912 2.162 286.819
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Per la popolazione italiana, invece, l’ipotesi alta definisce per il periodo 2011-2020 un saldo di circa
5mila unità in meno all’anno, un valore più contenuto rispetto alle 6mila unità in meno del 2010, definito
in considerazione del fatto che l’indebolimento del potenziale di crescita economica di molti paesi
tradizionalmente destinatari dei flussi di migrazione italiani ne riduce notevolmente la capacità
attrattiva. Con riferimento all’ipotesi bassa, invece, la consistenza dei flussi in uscita è ulteriormente
ridotta a 1.400 unità all’anno.
Grafico 2.20. - Ipotesi movimento migratorio (MEDIA ANNUA 2011-2020)
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
L’analisi dei dati per macro-area tuttavia rende chiaramente evidente che l’area di esodo è
rappresentata dalle regioni meridionali, dove i flussi migratori in uscita (37/26mila unità in meno) sono
-100.000
0
100.000
200.000
300.000
400.000
stranieri ipotesi alta stranieri ipotesi bassa italiani ipotesi alta italiani ipotesi bassa
Provincia di MONZA E BRIANZA
57
addirittura superiori ai flussi di stranieri in ingresso (35/21mila in più), determinando un bilancio
migratorio complessivo di 2/5mila unità in meno all’anno. Anche le regioni insulari, con un saldo
migratorio di italiani pari a 9/10mila unità in meno all’anno, rappresentano una area di esodo interno,
ma in questo caso la consistenza dei flussi internazionali in ingresso (14/12mila) è superiore ai flussi di
italiani in uscita, determinando un bilancio di 4/2mila unità in più all’anno. Quasi il 90% dei flussi
migratori di italiani in uscita dalle regioni meridionali e insulari, 41mila su 46mila unità all’anno, sono
intercettati dalle regioni del Centro-Nord, con un ruolo assai rilevante delle regioni del Centro e del
Nord-Est e dalla Lombardia in particolare nel quadrante Nord-Ovest, per la quale si prevede un flusso
in ingresso di 5/10mila unità all’anno.
Tabella 2.5. – Popolazione residente, scenario Istat e CRESME a confronto
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2010 849.636 9.917.714 16.120.067 11.643.194 11.950.322 14.186.373 6.726.486 60.626.442
Scenario Demo/SI
2020
Ip. Alta 940.992 10.945.917 16.905.781 12.469.919 13.012.626 14.105.645 6.708.246 63.202.216
Ip. Bassa 872.587 10.684.434 16.690.389 12.316.702 12.849.659 13.964.988 6.638.967 62.460.705
Variazione
Ip. Alta 10,8% 10,4% 4,9% 7,1% 8,9% -0,6% -0,3% 4,2%
Ip. Bassa 2,7% 7,7% 3,5% 5,8% 7,5% -1,6% -1,3% 3,0%
Scenario ISTAT
2020
Ip. Alta 10.677.548 17.070.028 12.577.928 12.772.459 14.164.455 6.749.141 63.334.011
Ip. Bassa 10.422.476 16.659.079 12.276.767 12.459.460 13.888.540 6.613.305 61.897.151
Variazione
Ip. Alta 7,7% 5,9% 8,0% 6,9% -0,2% 0,3% 4,5%
Ip. Bassa 5,1% 3,3% 5,4% 4,3% -2,1% -1,7% 2,1%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Secondo le due ipotesi di scenario nel periodo 2011-2020 la popolazione residente in Italia confermerà
dinamiche di crescita e, a seconda delle due ipotesi di saldo migratorio, giungerà al 2020 a valori
compresi tra i 63.202.216 ed i 62.460.705 abitanti, pari in termini relativi ad un incremento rispetto alla
popolazione residente a fine 2010 (60.626.442 abitanti) variabile tra il 4,2% dell’ipotesi alta ed il 3%
dell’ipotesi bassa, un tasso di crescita quindi, che seppur rimanendo assai sostenuto, sarà inferiore al
6,5% registrato nell’ultimo decennio 2000-2010.
Le previsioni per la provincia di Monza e della Brianza invece indicano per il 2020 una popolazione
residente compresa tra 873mila e 941mila abitanti, segnando un incremento rispetto al 2010 variabile
tra il 2,7% ed il 10,8%.
I risultati dell’esercizio previsionale elaborato dal CRESME con riferimento alle suddivisioni territoriali
ed alla Lombardia sono sostanzialmente in linea con le ultime previsioni della popolazione pubblicate
Provincia di MONZA E BRIANZA
58
dall’Istat nel mese di dicembre 2011 che per il 2020 definiscono a livello nazionale un ammontare della
popolazione residente complessiva comprese tra i 63.202.216 dell’ipotesi alta ed i 62.460.705
dell’ipotesi bassa, corrispondente in termini relativi ad un incremento oscillante tra il 4,2% ed il 3%,
mentre per la Lombardia il tasso di incremento previsto dall’ISTAT varia tra il 7,7% ed il 5,1%
segnando qualche uno scarto maggiore rispetto alle previsioni del CRESME, da attribuire
essenzialmente ad ipotesi sui flussi migratori più contenute. Con riferimento alle singole aree
territoriali, invece le principali differenze emergono con riferimento alle regioni centrali, con un
incremento previsto dal CRESME compreso tra l’8,9% ed il 7,5% mentre per l’Istat la forchetta è tra
6,9% e 4,3%.
Per la provincia, invece, non è possibile un confronto con scenari alternativi in quanto le previsioni
ISTAT si limitano al dettaglio regionale.
Grafico 2.21. - Variazione della popolazione residente tra 2011 e 2020
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Le dinamiche di crescita saranno determinate essenzialmente dal consistente aumento della
popolazione straniera, sia come apporto diretto derivante dalla conferma di consistenti flussi migratori,
sia con riferimento al saldo naturale positivo determinato da una struttura demografica con netta
prevalenza di giovani in età riproduttiva.
In particolare, nell’ipotesi alta, con saldo migratorio di 357mila stranieri in più all’anno, con riferimento
al quadro nazionale la popolazione straniera passerebbe dagli attuali 4.570.317 residenti, agli
8.312.309 del 2020, segnando un incremento di 3.741.992 unità, pari ad un tasso di crescita
dell’81,9%, confermando quindi un ritmo assai sostenuto ma pari a meno della metà di quello registrato
nell’ultimo decennio. Per la provincia di Monza e della Brianza invece, le previsioni indicano al 2020
una popolazione residente di origine straniera di 135mila contro gli attuali 64mila, definendo un tasso
di incremento del 109%%. L’incremento sarà più rilevante nelle regioni meridionali (123%) e insulari
-4%
-2%
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
Cresme ipotesi alta Cresme ipotesi bassa Istat Ipotesi alta Istat ipotesi bassa
Provincia di MONZA E BRIANZA
59
(115%), dove però il fenomeno risulta più recente e la presenza di popolazione straniera assai meno
consistente. In ogni caso i tassi di incremento previsti sono pari a circa la metà di quelli registrati
nell’ultimo decennio.
La popolazione italiana, invece, sempre nell’ipotesi alta, con saldo migratorio negativo di 5.100 unità in
meno all’anno, comincerà ad evidenziare una lieve riduzione, da attribuire solo in minima parte alla
consistenza dei flussi migratori in uscita. Le previsioni per il 2020 infatti indicano un ammontare della
popolazione italiana pari a 54.889.908 unità, segnando rispetto ai livelli attuali (56.056.125 residenti),
un calo netto di 54.889.908 unità (-2,1%). Gran parte di questo calo dipenderà dal netto
peggioramento del bilancio naturale da far risalire al processo di invecchiamento della struttura
demografica, ma con riferimento alle aree territoriali, giocheranno un ruolo decisivo anche i flussi
migratori interni da Sud a Nord. Nelle regioni meridionali, infatti, le previsioni per la popolazione italiana
indicano un calo del -4,5% mentre per le Isole il calo previsto è del -3,4%.
Tabella 2.6. – Popolazione italiana residente (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
2002 756.219 8.730.138 14.482.146 10.339.595 10.582.246 13.820.523 6.547.187 55.771.697
2010 785.436 8.853.267 14.522.678 10.442.313 10.797.265 13.747.140 6.546.729 56.056.125
2015 799.029 8.863.506 14.424.366 10.480.832 10.768.391 13.479.520 6.454.554 55.607.663
2020 806.295 8.823.983 14.259.128 10.493.068 10.688.754 13.126.696 6.322.262 54.889.908
Variazione percentuale
2002-2010 3,9% 1,4% 0,3% 1,0% 2,0% -0,5% 0,0% 0,5%
2011-2015 1,7% 0,1% -0,7% 0,4% -0,3% -1,9% -1,4% -0,8%
2016-2020 0,9% -0,4% -1,1% 0,1% -0,7% -2,6% -2,0% -1,3%
2011-2020 2,7% -0,3% -1,8% 0,5% -1,0% -4,5% -3,4% -2,1%
STRANIERI
2002 19.407 378.507 550.939 427.592 381.190 127.076 62.576 1.549.373
2010 64.200 1.064.447 1.597.389 1.200.881 1.153.057 439.233 179.757 4.570.317
2015 99.359 1.593.048 2.218.539 1.669.541 1.740.129 710.833 283.514 6.622.556
2020 134.697 2.121.934 2.646.653 1.976.851 2.323.872 978.949 385.984 8.312.309
Variazione percentuale
2002-2010 230,8% 181,2% 189,9% 180,8% 202,5% 245,6% 187,3% 195,0%
2011-2015 54,8% 49,7% 38,9% 39,0% 50,9% 61,8% 57,7% 44,9%
2016-2020 35,6% 33,2% 19,3% 18,4% 33,5% 37,7% 36,1% 25,5%
2011-2020 109,8% 99,3% 65,7% 64,6% 101,5% 122,9% 114,7% 81,9%
Incidenza su popolazione complessiva
2002 2,5% 4,2% 3,7% 4,0% 3,5% 0,9% 0,9% 2,7%
2010 7,6% 10,7% 9,9% 10,3% 9,6% 3,1% 2,7% 7,5%
2015 11,1% 15,2% 13,3% 13,7% 13,9% 5,0% 4,2% 10,6%
2020 14,3% 19,4% 15,7% 15,9% 17,9% 6,9% 5,8% 13,2%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
60
Per la provincia di Monza e Brianza invece, destinataria di consistenti flussi provenienti da altre aree
del Paese e dalle aree di vecchia urbanizzazione dell’area metropolitana milanese, la si prevede una
crescita del 2,7%.
Il differenziale di crescita tra popolazione italiana e straniera determinerà un sostanziale incremento del
tasso di incidenza della popolazione straniera sul totale, passando, a livello nazionale, dall’attuale
7,5% al 13,2% del 2020. La presenza straniera sarà più rilevante nelle regioni centro-settentrionali,
toccando il 17,9% della popolazione complessiva al Centro e sfiorando il 16% nelle regioni del Nord,
per giungere al 19,4% in Lombardia ed al 14,3% nella provincia di Monza e della Brianza, mentre sarà
del 6,9% al Sud e del 5,8% nelle Isole.
Grafico 2.22. - Incidenza popolazione straniera sul totale
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
2.2.1. L’invecchiamento della struttura demografica
Il processo di invecchiamento della struttura demografica, cioè l’aumento della componente anziana in
rapporto alla popolazione complessiva, è un fenomeno che caratterizza, in maniera più o meno
marcata, tutti i Paesi ad industrializzazione matura. Dipende essenzialmente da due fattori, il primo di
natura strutturale, da porre in relazione alla dinamica delle nascite, che con fasi alterne di crescita e
contrazione ha segnato una impronta indelebile nella struttura demografica; l’altro di natura
ambientale, effetto del progresso scientifico e del miglioramento delle condizioni di salute della
popolazione, tutti fattori che, aumentando la permanenza in vita degli anziani, tendono ad amplificare
gli squilibri generazionali della struttura demografica.
La struttura per età della popolazione infatti, porta chiaramente impresse le ferite dei due conflitti
mondiali, non tanto come perdite di vite umane, quanto, come forte contrazione del numero di nascite,
2,5
%
4,2
%
3,7
%
4,0
%
3,5
%
0,9
%
0,9
%
2,7
% 7
,6%
10,7
%
9,9
%
10,3
%
9,6
%
3,1
%
2,7
% 7
,5%
11,1
%
15,2
%
13,3
%
13,7
%
13,9
%
5,0
%
4,2
%
10,6
%
14,3
%
19,4
%
15,7
%
15,9
%
17,9
%
6,9
%
5,8
%
13,2
%
0%
5%
10%
15%
20%
2002 2010 2015 2020
Provincia di MONZA E BRIANZA
61
evidenziando un netto assottigliamento delle generazioni nate in quegli anni, ma mostra altrettanto
chiaramente le successive fasi di prosperità e benessere che, soprattutto nel corso degli anni ’60,
hanno determinato l’eccezionale incremento del numero di nascite, toccando nel 1964 il picco di 2,7
figli per donna.
Dall’inizio degli anni ’70, tuttavia, il boom demografico ha segnato una netta inversione di rotta,
evidenziando una progressiva e sempre più marcata riduzione del numero di nascite, fino a giungere al
valore attuale di 1,4 figli per donna, assai al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni.
I fenomeni demografici attuali quindi, nella loro componente strutturale, rappresentano il processo
evolutivo di vicende che hanno radici nel passato, la cui interazione con i fenomeni contingenti
determina gli scenari futuri.
È in quest’ottica che va letto e interpretato il processo di invecchiamento strutturale della popolazione,
che solo in parte scaturisce dal consistente incremento delle prospettive di sopravvivenza degli
anziani. L’analisi della struttura per età della popolazione italiana al 2002 mostra con chiarezza sia la
forte consistenza delle generazioni dei trentenni e dei quarantenni, cioè le generazioni nate durante il
baby-boom degli anno ’60, sia la forte consistenza delle generazioni con età compresa tra 65 e 74
anni, cioè delle generazioni nate tra il primo ed il secondo conflitto mondiale. Questo assetto strutturale
spiega sia l’incremento del numero delle nuove famiglie che ha caratterizzato l’ultima fase espansiva,
sia il crescente peso delle generazioni anziane, che tra il 2002 ed il 2010 ha segnato una forte
accelerazione in relazione all’avanzamento nella classe di età successiva delle generazioni nate
durante le due guerre.
Provincia di MONZA E BRIANZA
62
Tabella 2.7. – Popolazione residente per età (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
GIOVANI (0-14)
2002 103.235 1.133.479 1.916.300 1.397.988 1.423.826 2.347.627 1.062.397 8.148.138
2010 110.248 1.183.704 2.188.366 1.613.100 1.602.355 2.137.894 971.507 8.513.222
2015 109.147 1.168.190 2.251.475 1.670.840 1.690.466 2.037.075 942.089 8.591.945
2020 104.118 1.115.709 2.241.220 1.662.556 1.724.450 1.923.261 900.384 8.451.871
Incidenza su popolazione complessiva
2002 13,7% 13,0% 12,7% 13,0% 13,0% 16,8% 16,1% 14,2%
2010 14,0% 13,4% 13,6% 13,9% 13,4% 15,1% 14,4% 14,0%
2015 13,7% 13,2% 13,5% 13,8% 13,5% 14,4% 14,0% 13,8%
2020 12,9% 12,6% 13,3% 13,3% 13,3% 13,6% 13,4% 13,4%
ETA' LAVORATIVA (15-64)
2002 521.900 5.911.872 10.075.123 7.188.732 7.274.721 9.311.487 4.421.540 38.271.603
2010 512.099 5.699.621 10.463.146 7.578.890 7.778.316 9.498.550 4.492.781 39.811.683
2015 508.288 5.565.542 10.680.897 7.851.367 8.068.987 9.383.492 4.433.099 40.417.842
2020 510.832 5.524.875 10.895.866 8.095.912 8.448.843 9.264.843 4.369.519 41.074.983
Incidenza su popolazione complessiva
2002 69,0% 67,7% 67,0% 66,8% 66,4% 66,8% 66,9% 66,8%
2010 65,2% 64,4% 64,9% 65,1% 65,1% 67,0% 66,8% 65,7%
2015 63,6% 62,8% 64,2% 64,6% 64,5% 66,1% 65,8% 64,9%
2020 63,4% 62,6% 64,5% 64,9% 64,9% 65,7% 65,1% 65,0%
ANZIANI (65 e più)
2002 131.084 1.684.787 3.041.662 2.180.467 2.264.889 2.288.485 1.125.826 10.901.329
2010 163.089 1.969.942 3.468.555 2.451.204 2.569.651 2.549.929 1.262.198 12.301.537
2015 181.594 2.129.774 3.710.533 2.628.166 2.749.067 2.769.786 1.362.880 13.220.432
2020 191.345 2.183.400 3.768.695 2.711.451 2.839.333 2.917.541 1.438.343 13.675.363
Incidenza su popolazione complessiva
2002 17,3% 19,3% 20,2% 20,3% 20,7% 16,4% 17,0% 19,0%
2010 20,8% 22,3% 21,5% 21,1% 21,5% 18,0% 18,8% 20,3%
2015 22,7% 24,0% 22,3% 21,6% 22,0% 19,5% 20,2% 21,2%
2020 23,7% 24,7% 22,3% 21,7% 21,8% 20,7% 21,4% 21,6%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
63
Tabella 2.8. – Popolazione straniera residente per età (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
GIOVANI (0-14)
2002 3.935 81.268 115.414 89.576 70.599 21.721 11.492 308.802
2010 12.984 226.910 327.945 242.938 197.576 64.718 29.402 862.579
2015 19.289 319.606 430.461 319.041 296.087 109.614 46.753 1.201.956
2020 25.191 403.068 497.017 362.307 391.031 155.946 63.742 1.470.043
Incidenza su popolazione complessiva
2002 20,3% 21,5% 20,9% 20,9% 18,5% 17,1% 18,4% 19,9%
2010 20,2% 21,3% 20,5% 20,2% 17,1% 14,7% 16,4% 18,9%
2015 19,4% 20,1% 19,4% 19,1% 17,0% 15,4% 16,5% 18,1%
2020 18,7% 19,0% 18,8% 18,3% 16,8% 15,9% 16,5% 17,7%
ETA' LAVORATIVA (15-64)
2002 15.149 289.120 421.604 329.026 297.520 100.836 49.044 1.198.030
2010 50.186 816.996 1.234.908 932.256 923.277 364.434 146.010 3.600.885
2015 78.120 1.235.967 1.731.115 1.305.122 1.386.425 581.949 229.124 5.233.735
2020 105.868 1.651.877 2.065.598 1.541.578 1.831.478 786.701 308.611 6.533.966
Incidenza su popolazione complessiva
2002 78,1% 76,4% 76,5% 76,9% 78,1% 79,4% 78,4% 77,3%
2010 78,2% 76,8% 77,3% 77,6% 80,1% 83,0% 81,2% 78,8%
2015 78,6% 77,6% 78,0% 78,2% 79,7% 81,9% 80,8% 79,0%
2020 78,6% 77,8% 78,0% 78,0% 78,8% 80,4% 80,0% 78,6%
ANZIANI (65 e più)
2002 323 8.119 13.921 8.990 13.071 4.519 2.040 42.541
2010 1.030 20.541 34.536 25.687 32.204 10.081 4.345 106.853
2015 1.950 37.475 56.963 45.378 57.617 19.270 7.637 186.865
2020 3.638 66.989 84.038 72.966 101.363 36.302 13.631 308.300
Incidenza su popolazione complessiva
2002 1,7% 2,1% 2,5% 2,1% 3,4% 3,6% 3,3% 2,7%
2010 1,6% 1,9% 2,2% 2,1% 2,8% 2,3% 2,4% 2,3%
2015 2,0% 2,4% 2,6% 2,7% 3,3% 2,7% 2,7% 2,8%
2020 2,7% 3,2% 3,2% 3,7% 4,4% 3,7% 3,5% 3,7%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
64
Tabella 2.9.– Incidenza popolazione straniera residente per età (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
GIOVANI (0-14)
2002 3,8% 7,2% 6,0% 6,4% 5,0% 0,9% 1,1% 3,8%
2010 11,8% 19,2% 15,0% 15,1% 12,3% 3,0% 3,0% 10,1%
2015 17,7% 27,4% 19,1% 19,1% 17,5% 5,4% 5,0% 14,0%
2020 24,2% 36,1% 22,2% 21,8% 22,7% 8,1% 7,1% 17,4%
ETA' LAVORATIVA (15-64)
2002 2,9% 4,9% 4,2% 4,6% 4,1% 1,1% 1,1% 3,1%
2010 9,8% 14,3% 11,8% 12,3% 11,9% 3,8% 3,2% 9,0%
2015 15,4% 22,2% 16,2% 16,6% 17,2% 6,2% 5,2% 12,9%
2020 20,7% 29,9% 19,0% 19,0% 21,7% 8,5% 7,1% 15,9%
ANZIANI (65 e più)
2002 0,2% 0,5% 0,5% 0,4% 0,6% 0,2% 0,2% 0,4%
2010 0,6% 1,0% 1,0% 1,0% 1,3% 0,4% 0,3% 0,9%
2015 1,1% 1,8% 1,5% 1,7% 2,1% 0,7% 0,6% 1,4%
2020 1,9% 3,1% 2,2% 2,7% 3,6% 1,2% 0,9% 2,3%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Nel dettaglio della provincia di Monza e della Brianza, tra 2002 e 2010, mentre l’onda dei baby-
boomers lasciando il posto alle meno consistenti generazioni successive determinava un calo netto
della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) di quasi 10mila unità, la popolazione anziana (64 anni
e più) aumentava di quasi 32mila unità.
Provincia di MONZA E BRIANZA
65
Grafico 2.23. - Incidenza popolazione straniera su popolazione complessiva
GIOVANI (meno DI 15 anni)
ETA’ LAVORATIVA (15-64 anni)
ANZIANI (65 anni e più)
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Italia
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Italia
0% 1% 1% 2% 2% 3% 3% 4% 4%
MONZA-BRIANZA
Lombardia
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud
Isole
Italia
2002 2010 2015 2020
Provincia di MONZA E BRIANZA
66
Il processo evolutivo della struttura per età della popolazione italiana residente in provincia di Monza e
della Brianza emerge con chiarezza dall’analisi di alcuni indicatori che segnano un aumento dell’età
media che dai 41,6 anni del 2002 passa ai 43,6 del 2010, mentre l’indice di dipendenza degli anziani,
che misura l’incidenza della popolazione con oltre 64 anni su quella in età lavorativa (15-64 anni),
passa dal 25,1% al 31,8%. L’indice di dipendenza dei giovani, che rappresenta l’incidenza della
popolazione con meno di 15 anni su quella in età lavorativa (15-64 anni), invece, tra il 2002 ed il 2010
è passato dal 28,5% al 21,5%. La combinazione dei due fattori ha determinato un netto peggioramento
dell’indice generale di dipendenza strutturale (giovani e anziani su popolazione in età lavorativa), che
tra il 2002 ed il 2010 passa dal 44,9% al 53,4%.
Tabella 2.10. – Età media per provenienza (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
2002 41,6 42,7 43,7 43,6 43,5 39,0 39,7 42,0
2010 43,6 44,6 45,4 45,2 45,1 41,4 42,0 43,9
2015 44,8 45,5 46,3 45,9 45,9 42,8 43,4 45,0
2020 45,7 46,3 46,9 46,6 46,6 44,2 44,6 45,7
STRANIERI
2002 29,0 29,1 29,4 28,9 31,1 31,6 31,9 30,0
2010 30,3 30,3 30,6 30,7 32,4 33,2 32,3 31,4
2015 31,6 31,6 31,9 32,1 33,4 33,9 33,0 32,6
2020 32,9 33,0 32,9 33,4 34,6 35,0 34,0 33,6
POPOLAZIONE TOTALE
2002 41,3 42,2 43,2 43,0 43,0 38,9 39,7 41,7
2010 42,6 43,0 44,0 43,7 43,9 41,2 41,8 43,0
2015 43,3 43,4 44,4 44,0 44,2 42,4 42,9 43,6
2020 43,9 43,7 44,7 44,5 44,5 43,5 44,0 44,0
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Il fenomeno, anche se in maniera e intensità diversa, ha interessato tutte le aree territoriali e, peraltro,
lo scenario previsionale, dimostra che si tratta di una tendenza destinata a protrarsi nel tempo. Tra il
2010 ed il 2020 infatti, nella provincia di Monza e della Brianza ci saranno 28mila italiani anziani in più,
mentre i residenti in età lavorativa saranno 1.200 in meno, con una ulteriore riduzione di giovani al di
sotto dei 15 anni pari a poco meno di oltre 6mila unità. L’età media della popolazione italiana quindi
passerà dagli attuali 43,6 anni ai 45,7 del 2020, con un indice di dipendenza degli anziani che giungerà
al 37,5% ed un indice di dipendenza generale del 57,8%.
Provincia di MONZA E BRIANZA
67
Tabella 2.11. - Indice di dipendenza strutturale per provenienza (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
2002 44,9% 47,7% 50,0% 50,7% 51,7% 50,0% 49,7% 50,4%
2010 53,4% 55,3% 57,4% 57,1% 57,5% 50,5% 50,6% 54,8%
2015 57,2% 59,3% 61,2% 60,1% 61,1% 53,1% 53,5% 58,0%
2020 57,8% 59,7% 61,5% 60,1% 61,5% 54,8% 55,7% 58,9%
STRANIERI
2002 28,1% 30,9% 30,7% 30,0% 28,1% 26,0% 27,6% 29,3%
2010 27,9% 30,3% 29,4% 28,8% 24,9% 20,5% 23,1% 26,9%
2015 27,2% 28,9% 28,2% 27,9% 25,5% 22,1% 23,7% 26,5%
2020 27,2% 28,5% 28,1% 28,2% 26,9% 24,4% 25,1% 27,2%
POPOLAZIONE TOTALE
2002 50,8% 46,9% 49,2% 49,8% 50,7% 49,8% 49,5% 49,8%
2010 51,1% 52,2% 54,1% 53,6% 53,6% 49,4% 49,7% 52,3%
2015 53,2% 53,7% 55,8% 54,8% 55,0% 51,2% 52,0% 54,0%
2020 52,6% 52,5% 55,2% 54,0% 54,0% 52,2% 53,5% 53,9%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Il consistente apporto di popolazione immigrata italiana e straniera, quindi, prevalentemente costituita
da giovani in età da lavoro, rappresenta un elemento imprescindibile nell’ottica del riequilibrio dei vuoti
generazionali che caratterizzano la popolazione italiana. Già tra il 2002 ed il 2010 i fenomeni migratori
hanno operato un sostanziale riequilibrio in tal senso, 35mila dei quasi 45mila stranieri in più residenti
in provincia di Monza e della Brianza, infatti, avevano un età compresa tra 15 e 64 anni ed altri 9mila
una età inferiore ai 15 anni.
L’età media della popolazione straniera residente era di 29 anni nel 2002 e di 30,3 nel 2010, con un
indice di dipendenza strutturale generale che dal 28,1% del 2002 è passato al 27,9% nel 2010 ed un
indice di dipendenza degli anziani fermo al 2,14%.
Con riferimento allo scenario previsionale, nell’ipotesi alta (poco meno di 5.500 stranieri in più all’anno)
l’aumento di popolazione straniera in età lavorativa tra 2011 e 2020 ammonterebbe a quasi 56mila
individui e altri 12mila avrebbe una età inferiore a 15 anni, mentre l’incremento degli anziani con più di
64 anni ammonterebbe a circa 2.600 unità. Secondo tale ipotesi l’età media della popolazione
passerebbe dagli attuali 30,3 anni ai 32,9 anni del 2020, mentre l’indice di dipendenza strutturale
resterebbe invariato al 27% e quello di dipendenza degli anziani giungerebbe al 3,4%. Sebbene la
progressiva permanenza determini anche per la popolazione straniera una tendenza all’innalzamento
dell’età media, il differenziale rispetto alle cifre che caratterizzano la popolazione italiana resta ben
Provincia di MONZA E BRIANZA
68
evidente e la cifra di 5.500 stranieri in più all’anno sembra in grado di garantire un sostanziale equilibrio
generazionale, almeno fino all’orizzonte temporale del 2020.
L’età media della popolazione complessiva, infatti, che tra 2002 e 2010 è passata da 41,3 a 42,6 anni,
al 2020 passerebbe a 43,9 anni, 1,8 anni in meno dell’età media calcolata sulla sola popolazione
italiana.
In tale scenario l’incidenza della popolazione straniera sul totale passerebbe dall’attuale 7,6% al 14,3%
del 2020, toccando valori assai più rilevanti nelle classi di età più giovani, che vanno dal 19,5% delle
persone di età inferiore a 15 anni, al 17,2% di quelle con età compresa tra 15 e 64 anni, mentre tra gli
ultrasessantacinquenni l’incidenza sarà del 1,9%.
In definitiva, grazie alla capacità di attrarre, oltre a consistenti flussi migratori internazionali, anche le
migrazioni interne con particolare riferimento ai giovani, le aree del Centro-Nord ed in particolare la
provincia di Monza e della Brianza, sembrano maggiormente in grado di arginare il processo di
invecchiamento strutturale. Le regioni meridionali e insulari invece, meno attrattive rispetto ai flussi
stranieri e fortemente tributarie di giovani in età lavorativa, nel prossimo decennio vedranno perdere la
posizione di vantaggio determinata da un livello di natalità tradizionalmente più elevato.
Tabella 2.12. – Indice di dipendenza dei giovani per provenienza (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
2002 28,5% 19,2% 18,7% 19,1% 19,4% 25,3% 24,0% 21,1%
2010 21,5% 20,8% 20,2% 20,6% 20,5% 22,7% 21,7% 21,1%
2015 21,5% 21,0% 20,3% 20,6% 20,9% 21,9% 21,3% 21,0%
2020 20,4% 20,2% 19,8% 19,8% 20,2% 20,8% 20,6% 20,2%
STRANIERI
2002 26,0% 28,1% 27,4% 27,2% 23,7% 21,5% 23,4% 25,8%
2010 25,9% 27,8% 26,6% 26,1% 21,4% 17,8% 20,1% 24,0%
2015 24,7% 25,9% 24,9% 24,4% 21,4% 18,8% 20,4% 23,0%
2020 23,8% 24,4% 24,1% 23,5% 21,4% 19,8% 20,7% 22,5%
POPOLAZIONE TOTALE
2002 21,8% 19,6% 19,0% 19,4% 19,6% 25,2% 24,0% 21,3%
2010 21,9% 21,6% 20,9% 21,3% 20,6% 22,5% 21,6% 21,4%
2015 21,9% 21,9% 21,1% 21,3% 21,0% 21,7% 21,3% 21,3%
2020 21,0% 21,2% 20,6% 20,5% 20,4% 20,8% 20,6% 20,6%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
69
Tabella 2.13. – Indice di dipendenza degli anziani per provenienza (IPOTESI ALTA)
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
ITALIANI
2002 25,1% 28,5% 31,4% 31,7% 32,3% 24,8% 25,7% 29,3%
2010 31,8% 34,6% 37,2% 36,5% 37,0% 27,8% 28,9% 33,7%
2015 35,7% 38,3% 40,8% 39,5% 40,3% 31,3% 32,2% 37,0%
2020 37,5% 39,5% 41,7% 40,3% 41,4% 34,0% 35,1% 38,7%
STRANIERI
2002 2,1% 2,8% 3,3% 2,7% 4,4% 4,5% 4,2% 3,6%
2010 2,1% 2,5% 2,8% 2,8% 3,5% 2,8% 3,0% 3,0%
2015 2,5% 3,0% 3,3% 3,5% 4,2% 3,3% 3,3% 3,6%
2020 3,4% 4,1% 4,1% 4,7% 5,5% 4,6% 4,4% 4,7%
POPOLAZIONE TOTALE
2002 29,0% 27,3% 30,2% 30,3% 31,1% 24,6% 25,5% 28,5%
2010 29,2% 30,5% 33,2% 32,3% 33,0% 26,8% 28,1% 30,9%
2015 31,3% 31,9% 34,7% 33,5% 34,1% 29,5% 30,7% 32,7%
2020 31,6% 31,4% 34,6% 33,5% 33,6% 31,5% 32,9% 33,3%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
2.2.2. Dinamica delle famiglie e domanda primaria
La previsione dello scenario demografico costituisce la base di calcolo per la stima delle
famiglie/alloggio2, il vero obiettivo per la valutazione dell'andamento della domanda primaria e lo studio
del mercato immobiliare.
La stima del numero di famiglie/alloggio, infatti, muove dai risultati dell’ipotesi previsionale sulla
popolazione residente per classe di età ed in base ai dati censuari ed alle successive pubblicazioni dei
dati anagrafici annuali, definisce sia la quota di popolazione residente in famiglia, sia la percentuale di
residenti in famiglia membri di riferimento di una famiglia, giungendo a calcolare dei coefficienti di
propensione alla formazione di una famiglia per classe di età decennale che applicati ai risultati dello
scenario demografico, definiscono l'andamento del numero di famiglie/alloggio nello scenario
previsionale.
2 La stima del CRESME considera la famiglia/alloggio, cioè un gruppo di individui stabilmente residenti nella stessa
abitazione, una definizione in linea con quella censuaria e più adatta a descrivere le dinamiche della domanda abitativa. Il
dato ISTAT, invece, derivando da dati di fonte anagrafica, è condizionato sia dalle operazioni di verifica post censuaria, sia
dal consistente numero di iscrizioni di popolazione straniera, in gran parte contabilizzata come famiglia monocomponente
indipendentemente dalla reale condizione alloggiativa.
Provincia di MONZA E BRIANZA
70
Partendo dal dato di base quindi, il risultato dell'esercizio previsionale giunge a definire un numero di
famiglie che passerebbe dalle attuali 354mila alle 418mila del 2020, ma considerando la rilevante
consistenza di popolazione straniera e la diffusa abitudine a condividere la medesima abitazione o a
risiedere presso l’abitazione del datore di lavoro da parte di colf e badanti, con riferimento alla
famiglia/alloggio intesa come unità minima della domanda abitativa, il CRESME stima una dinamica
che va dalle attuali 345mila, per giungere nell’ipotesi alta a 405mila nel 2020, maturando nell’intero
periodo 2011-2020 un differenziale netto di circa 60mila famiglie/alloggio, pari a 6mila famiglie/alloggio
in più l’anno.
Con riferimento alle aree territoriali la previsione indica una crescita media annua delle
famiglie/alloggio pari a 64.974 unità nelle regioni del Nord-Ovest, a 64.019 unità nelle regioni del Nord-
Est, a 59.570 nelle regioni del Centro, a 31.643 nel Sud ed a 17.865 nelle Isole. In termini relativi la
crescita sarà più sostenuta nelle regioni del Nord-Est (13,2%), del Centro (12,3%) e del Nord-Ovest
(9,3%), mentre sarà più contenuta al Sud (6,0%) e nelle Isole (6,7%). La Lombardia rappresenterà una
delle regioni più dinamiche, rappresentando circa l’80% della domanda prevista per il Nord-Ovest,
quasi 52mila famiglie/alloggio delle 65mila previste per l’intera macro-area, con un incremento relativo
del 12,5%. La provincia di Monza e della Brianza, peraltro, costituirà oltre un decimo della domanda
complessiva regionale (12%), con un incremento complessivo nel decennio pari al 17,4%.
Tabella 2.14. – Numero di famiglie e numero medio componenti secondo le statistiche ufficiali
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2001 * 296.554 3.652.954 6.217.200 4.238.787 4.235.422 4.748.274 2.370.993 21.810.676
2003 310.411 3.858.736 6.556.419 4.468.831 4.467.299 4.922.048 2.461.505 22.876.102
2004 316.769 3.955.656 6.684.245 4.560.840 4.526.255 5.021.908 2.517.356 23.310.604
2005 322.428 4.016.233 6.761.399 4.632.503 4.597.421 5.059.667 2.549.380 23.600.370
2006 329.517 4.072.207 6.834.553 4.705.759 4.672.812 5.110.364 2.583.922 23.907.410
2007 336.465 4.132.818 6.931.523 4.794.892 4.768.768 5.174.432 2.612.870 24.282.485
2008 342.923 4.203.176 7.029.432 4.879.206 4.856.608 5.235.016 2.640.938 24.641.200
2009 347.858 4.249.155 7.090.689 4.935.998 4.924.601 5.289.771 2.663.983 24.905.042
2010 353.746 4.306.626 7.166.894 4.990.318 4.986.229 5.327.794 2.704.558 25.175.793
Numero medio componenti
2001 * 2,57 2,45 2,38 2,49 2,55 2,92 2,77 2,59
2003 2,52 2,38 2,31 2,42 2,47 2,84 2,69 2,52
2004 2,50 2,36 2,29 2,40 2,46 2,79 2,64 2,49
2005 2,48 2,35 2,29 2,38 2,44 2,78 2,61 2,48
2006 2,46 2,33 2,27 2,37 2,45 2,75 2,57 2,46
2007 2,44 2,32 2,26 2,35 2,43 2,72 2,55 2,44
2008 2,42 2,31 2,25 2,34 2,41 2,69 2,53 2,42
2009 2,41 2,30 2,25 2,33 2,40 2,67 2,51 2,41
2010 2,38 2,28 2,23 2,31 2,37 2,65 2,48 2,39
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
71
Tabella 2.15. – Numero di famiglie/alloggio
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2001 * 296.554 3.652.954 6.217.200 4.238.787 4.235.422 4.748.274 2.370.993 21.810.676
2001 296.839 3.655.711 6.223.833 4.243.035 4.240.007 4.753.538 2.373.728 21.834.141
2002 300.248 3.688.813 6.303.450 4.293.996 4.295.043 4.816.695 2.406.539 22.115.723
2003 306.196 3.774.473 6.451.388 4.393.495 4.397.854 4.897.379 2.450.228 22.590.344
2004 311.647 3.851.291 6.558.182 4.472.852 4.446.238 4.992.521 2.505.193 22.974.986
2005 316.860 3.901.480 6.625.582 4.537.030 4.511.086 5.028.849 2.536.621 23.239.168
2006 323.392 3.948.828 6.691.462 4.604.005 4.578.835 5.078.631 2.570.889 23.523.822
2007 329.585 3.996.957 6.773.350 4.681.115 4.660.346 5.136.551 2.597.282 23.848.644
2008 335.320 4.054.518 6.858.504 4.753.710 4.736.618 5.192.821 2.623.493 24.165.146
2009 339.777 4.090.253 6.911.989 4.804.935 4.797.089 5.244.044 2.645.263 24.403.320
2010 344.839 4.135.029 6.979.438 4.854.094 4.852.240 5.278.581 2.684.198 24.648.551
Numero medio componenti
2001 * 2,57 2,45 2,38 2,49 2,55 2,92 2,77 2,59
2001
2002 2,57 2,45 2,37 2,48 2,53 2,89 2,73 2,57
2003 2,56 2,44 2,34 2,46 2,51 2,85 2,70 2,55
2004 2,54 2,42 2,34 2,45 2,51 2,81 2,65 2,53
2005 2,53 2,41 2,33 2,44 2,49 2,79 2,62 2,51
2006 2,50 2,40 2,32 2,42 2,50 2,76 2,59 2,50
2007 2,49 2,40 2,32 2,41 2,48 2,74 2,57 2,49
2008 2,39 2,39 2,31 2,40 2,47 2,72 2,55 2,47
2009 2,47 2,39 2,30 2,39 2,46 2,69 2,53 2,46
2010 2,44 2,37 2,29 2,37 2,44 2,68 2,50 2,44
Incidenza sul numero di famiglie anagrafiche
2001 * 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
2003 98,6% 97,8% 98,4% 98,3% 98,4% 99,5% 99,5% 98,8%
2004 98,4% 97,4% 98,1% 98,1% 98,2% 99,4% 99,5% 98,6%
2005 98,3% 97,1% 98,0% 97,9% 98,1% 99,4% 99,5% 98,5%
2006 98,1% 97,0% 97,9% 97,8% 98,0% 99,4% 99,5% 98,4%
2007 98,0% 96,7% 97,7% 97,6% 97,7% 99,3% 99,4% 98,2%
2008 97,8% 96,5% 97,6% 97,4% 97,5% 99,2% 99,3% 98,1%
2009 97,7% 96,3% 97,5% 97,3% 97,4% 99,1% 99,3% 98,0%
2010 97,5% 96,0% 97,4% 97,3% 97,3% 99,1% 99,2% 97,9%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
72
Tabella 2.16. – Numero di famiglie/alloggio nello scenario previsionale
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2010 344.839 4.135.029 6.979.438 4.854.094 4.852.240 5.278.581 2.684.198 24.648.551
2015 377.940 4.413.069 7.352.423 5.196.465 5.173.802 5.466.828 2.796.391 25.985.909
2020 404.720 4.653.613 7.629.180 5.494.279 5.447.943 5.595.006 2.862.852 27.029.260
Variazione in valore assoluto
2011-2015 33.101 278.040 372.985 342.371 321.562 188.247 112.193 1.337.358
2016-2020 26.780 240.544 276.757 297.814 274.141 128.178 66.461 1.043.351
2011-2020 59.881 518.584 649.742 640.185 595.703 316.425 178.654 2.380.709
Media annua
2011-2015 6.620 55.608 74.597 68.474 64.312 37.649 22.439 267.472
2016-2020 5.356 48.109 55.351 59.563 54.828 25.636 13.292 208.670
2011-2020 5.988 51.858 64.974 64.019 59.570 31.643 17.865 238.071
Valore percentuale
2011-2015 9,6% 6,7% 5,3% 7,1% 6,6% 3,6% 4,2% 5,4%
2016-2020 7,1% 5,5% 3,8% 5,7% 5,3% 2,3% 2,4% 4,0%
2011-2020 17,4% 12,5% 9,3% 13,2% 12,3% 6,0% 6,7% 9,7%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Tabella 2.17. – Variazione media annua del numero di famiglie alloggio nella serie storica e nello scenario
previsionale
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
1971-1981 38.714 60.290 54.026 55.579 66.050 29.172 265.116
1981-1991 20.827 23.219 26.043 28.285 32.889 17.230 127.667
1991-2001 36.289 47.150 46.544 37.802 38.970 19.702 190.167
2001-2010 52.628 83.214 67.173 67.338 57.894 34.193 309.812
2011-2020 5.988 51.858 64.974 64.019 59.570 31.643 17.865 238.071
2011-2015 6.620 55.608 74.597 68.474 64.312 37.649 22.439 267.472
2016-2020 5.356 48.109 55.351 59.563 54.828 25.636 13.292 208.670
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Dal punto di vista della consistenza della domanda, quindi, sebbene sia confermata una rilevante
crescita, nell’ipotesi alta per la provincia di Monza e della Brianza si prevede un tasso di incremento
sensibilmente inferiore a quello registrato nell’ultimo periodo 2001 e 2010. I rilevanti flussi migratori
infatti, saranno in grado di bilanciare gli effetti del processo di invecchiamento di una struttura per età
segnata dal calo delle nascite successivo al boom degli anni ’60, che pertanto risente in maniera
significativa del defluire dell'onda dei 35/40enni, con conseguente attenuazione della crescita del
numero di famiglie autoctone.
Provincia di MONZA E BRIANZA
73
Grafico 2.24. - Variazione media annua del numero di famiglie/alloggio
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Peraltro, rispetto alla precedente edizione del rapporto gli scenari della domanda hanno visto un lieve
ritocco, passando dalle 6mila famiglie/alloggio l’anno previste per il periodo 2011-2020, alle 5.988
previste nel presente rapporto. All’origine della rivalutazione la pubblicazione dei dati ufficiali sul
bilancio demografico dell’ISTAT per il 2010 con riferimento alla popolazione complessiva ed a quella di
origine straniera, dal quale è stato possibile valutare, contrariamente a quanto previsto nella
precedente edizione del rapporto, un nuovo incremento dei flussi migratori. La vecchia previsione,
peraltro, poteva contare sul solo dato complessivo relativo alla popolazione totale al 2010, operando
una stima sia della popolazione straniera, sia della relativa distribuzione per età per la popolazione
italiana e straniera. La stima attuale, invece, risulta molto più accurata, assumendo il 2010 come anno
base e disponendo delle informazioni complete sul movimento demografico e sulla struttura per età
della popolazione, oltre al dato aggiornato sulla popolazione complessiva riferito a settembre 2011.
Grafico 2.25. - Variazione media annua del numero di famiglie/alloggio
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
1971-1981 1981-1991 1991-2001 2001-2010 2011-2020
5.988
6.620
5.356
3.046
3.749
2.343
6.244
5.271
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
2001-2010 2011-2020 2011-2015 2016-2020
Famiglie/alloggio (Ip. ALTA) Famiglie/alloggio (Ip. BASSA) Serie anagrafica Famiglie/alloggio
Provincia di MONZA E BRIANZA
74
2.3. La domanda abitativa decennale
2.3.1. la nuova produzione residenziale
Con riferimento alla provincia di Monza e della Brianza tra l’ottobre 2001 (data censimento) e la fine del
2010 la produzione di nuove abitazioni è risultata pari a 41.900 unità, con una media annua valutabile
in 4.500 abitazioni.
Per altro verso, analizzando le dinamiche della domanda primaria, con particolare riferimento al
numero di nuove famiglie formatesi tra il 2002 ed il 2010, si riscontra un sorprendente equilibrio. Quasi
42mila nuove abitazioni ultimate a fronte di un incremento di 48mila famiglie/alloggio. In definitiva, sono
state ultimate circa 6.400 abitazioni in meno rispetto a quanto strettamente necessario al
soddisfacimento della domanda generata dalla crescita demografica.
2.3.2. Il disagio abitativo
Se la dinamica delle famiglie fornisce gli elementi di scenario della domanda abitativa primaria, l'analisi
della condizione abitativa consente di individuare quelle aree di disagio alloggiativo che definiscono la
cosiddetta domanda pregressa. Le stime sono effettuate sulla base dei dati risultanti dall'ultimo
censimento della popolazione e delle abitazioni (2001) ma, nel caso specifico, all'epoca della
rilevazione la provincia di Monza e Brianza era parte della provincia di Milano. Per questo motivo, non
essendo disponibili dati dettagliati sulla condizione abitativa nella provincia di Monza e Brianza, le
stime muoveranno dall'analisi dei dati relativi alla provincia di Milano.
La domanda da sistemazione precaria e coabitazione
Rientrano sicuramente nel conto del disagio alloggiativo le 794 famiglie senza abitazione e le 869 che
vivono in altro tipo di alloggio, cioè in un alloggio non classificabile come abitazione, come le roulotte,
le tende, i caravan, i camper, i container, le baracche, le capanne, le casupole, le grotte, le rimesse, i
garage, le soffitte, le cantine e tutti gli alloggi contenuti in costruzioni che non sono edifici. Le due
componenti definiscono una domanda da sistemazione precaria per la provincia di Milano nella
vecchia delimitazione pari a 1.663 abitazioni, con una stima per la provincia di Monza e Brianza di 166
abitazioni.
Provincia di MONZA E BRIANZA
75
Tabella 2.18. - La domanda da sistemazione precaria nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota
relativa alla provincia di Monza e Brianza
Componenti Totale
1 2 3 4 5 6 e più
Famiglie residenti in altro tipo di alloggio 365 143 86 86 91 98 869
Famiglie senza alloggio 583 54 40 42 31 44 794
TOTALE Provincia di Milano 948 197 126 128 122 142 1.663
Provincia di Monza e Brianza 166
Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat
Un altro segmento di disagio è rappresentato dalle famiglie coabitanti, ma bisogna considerare che
non in tutti i casi la condizione di coabitazione è vissuta in maniera problematica. In molti casi, si pensi
al genitore anziano che vive con i figli, o a coabitazioni in unità abitative di ampie dimensioni, nelle
quali esiste spazio a sufficienza per garantire un soggiorno confortevole.
Per effettuare una stima della quota di coabitazioni che esprimono condizioni di disagio alloggiativo,
quindi, si è applicata una quota percentuale crescente in rapporto alla numerosità dei componenti delle
famiglie coabitanti, definendo sia una ipotesi generale sia una ipotesi maggiormente problematica. In
particolare, per l'ipotesi generale le quote percentuali variano dal 30% delle famiglie di un componente
al 80% di quelle di 6 e più componenti; per l'ipotesi del disagio grave, invece, le quote vanno dal 20%
delle famiglie di un componente al 70% delle famiglie di 6 e più componenti.
Applicando queste ipotesi si definisce una domanda originata dalla componente di famiglie coabitanti
per necessità pari a 2.262 abitazioni, con una componente di casi gravi pari a 1.590 abitazioni in
provincia. In questo caso le stime per la provincia di Monza e Brianza definiscono una domanda di 226
abitazioni. Tuttavia, è ragionevole ritenere che la natura stessa della rilevazione censuaria, in presenza
di fenomeni di irregolarità e precarietà alloggiativa, tenda ad una sensibile sottostima del fenomeno.
Tabella 2.19. - La domanda da coabitazione nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota relativa
alla provincia di Monza e Brianza
Componenti
Totale
1 2 3 4 5 6 o più
Famiglie 5.210 903 380 182 42 13 6.730
Quota disagio abitativo
Totale 30% 40% 50% 60% 70% 80%
di cui grave 20% 30% 40% 50% 60% 70%
DISAGIO ABITATIVO TOTALE
Famiglie/alloggio 1.563 361 190 109 29 10 2.262
di cui grave
Famiglie/alloggio 1.042 271 152 91 25 9 1.590
Provincia di Monza e Brianza 226
Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat
Provincia di MONZA E BRIANZA
76
La domanda da affollamento
Un altro segmento di domanda importante deriva dall’analisi della condizione abitativa delle famiglie ed
in particolare dallo studio del livello di affollamento delle abitazioni.
Assumendo come standard abitativo minimo una stanza per ogni componente della famiglia, attraverso
una specifica matrice di affollamento, che fornisce il quadro strutturale delle famiglie residenti per
numero di componenti e numero di stanze di cui è composta l'abitazione, è possibile stimare il disagio
definendo la numerosità delle condizioni di affollamento più o meno grave.
Tabella 2.20. - La domanda da affollamento nella provincia di Milano al 2001 e stima della quota relativa
alla provincia di Monza e Brianza
Disagio grave
Disagio lieve Sotto-
standard Totale
domanda Stock
abitativo Incidenza
sullo stock
In proprietà 1.006 3.874 8.128 13.008 1.067.856 1,2%
In affitto 1.828 3.620 5.060 10.508 381.867 2,8%
Altro titolo 229 635 939 1.803 87.387 2,1%
Totale 3.063 8.129 14.127 25.319 1.537.110 1,6%
Provincia di Monza e Brianza 2.532
Fonte: elaborazione e stime CRESME su dati Istat
La domanda da sovraffollamento quindi, calcolata valutando il numero di stanze necessarie a
raggiungere lo standard minimo fissato in una stanza per occupate, per la provincia di Milano nella
vecchia delimitazione è pari a 25.319 abitazioni che in termini relativi rappresenta l’1,6% dello stock
occupato complessivo, mentre la stima per la provincia di Monza e Brianza è di 2.532 abitazioni.
2.3.3. Elementi di sintesi e stima della domanda residenziale nella provincia di Monza e Brianza
La domanda abitativa futura è costituita da due componenti essenziali, la prima, la domanda
pregressa, definita dall’ipotesi di superare le condizioni di disagio alloggiativo in un orizzonte temporale
decennale; la seconda, la domanda aggiuntiva, costituita dalle dinamiche di crescita del numero di
famiglie nel periodo di previsione. In particolare, nella provincia di Monza e Brianza le analisi effettuate
al 2001 consentono di stimare una domanda da disagio alloggiativo (affollamento coabitazione,
sistemazione precaria) pari a 2.924 famiglie/alloggio, ma considerando che tra il censimento del 2001
e la fine del 2010 il numero di abitazioni ultimate (41.856 abitazioni includendo gli ultimi due mesi del
2001) è risultato assai inferiore all’incremento del numero di famiglie/alloggio (48.285 alla rilevazione
censuaria), segnando un deficit di offerta di oltre 6.400 abitazioni, è ragionevole ritenere che le
dimensioni del disagio alloggiativo siano ulteriormente peggiorate rispetto alle stime effettuate con
riferimento al 2001, definendo una stima della domanda residua al 2010 di 9.353 abitazioni
Provincia di MONZA E BRIANZA
77
Tabella 2.21. – Sintesi delle componenti della domanda e stima della domanda complessiva 2011-2020
(famiglie/alloggio)
IPOTESI DI SCENARIO
BASSA ALTA
DISAGIO ALLOGGIATIVO (2001) 2.924
Domanda da affollamento 2.532
Domanda da coabitazione 226
Sistemazione precaria 166
DINAMICA DELLE FAMIGLIE/ALLOGGIO
2001-2010 * 48.285
2011-2020 30.460 59.881
OFFERTA 2001-2010 *
Abitazioni ultimate 41.856
SCENARI DELLA DOMANDA
Domanda residua al 2010 9.353
Domanda complessiva 2011-2020 39.813 69.234
Media annua 2011-2020 3.981 6.923
Fonte: stime CRESME su dati Istat
*Dalla data del Censimento (ottobre 2001)
Tracciando un quadro di sintesi della domanda decennale quindi, considerando complessivamente la
domanda residua al 2010 e la domanda aggiuntiva, per la provincia di Monza e Brianza si definisce un
valore compreso tra le 3.981 abitazioni all’anno dell’ipotesi
2.3.4. Segmentazione della domanda
Nella definizione del nuovo scenario emergono con forza due elementi caratterizzanti: il crescente
ruolo assunto dalla domanda abitativa espressa dalla popolazione straniera; la tendenza al forte
incremento delle abitazioni reimmesse sul mercato per l’estinzione della famiglia occupante, un
fenomeno riconducibile al processo di invecchiamento strutturale della popolazione italiana.
La domanda abitativa straniera
L’analisi della domanda per provenienza della persona di riferimento propone dei dati inequivocabili:
mentre tra il 2002 ed il 2010 la crescita del numero di famiglie/alloggio in provincia di Monza e della
Brianza è stata di 46mila unità con persona di riferimento italiana e 11mila con persona di riferimento
straniera, definendo una ripartizione del 80% per gli italiani e del 20% per gli stranieri, nello scenario
previsionale 2011-2020 si stima una calo delle famiglie con persona di riferimento italiana pari a 38mila
unità nel decennio, mentre quelle con persona di riferimento straniera saranno quasi 22mila in più. Ma
per comprendere bene la dinamica del fenomeno non basta osservare la variazione complessiva del
numero di famiglie/alloggio, frutto del bilancio tra nuove famiglie ed estinzione di famiglie esistenti.
Provincia di MONZA E BRIANZA
78
Considerando il fatto che le estinzioni di famiglie esistenti riguardano essenzialmente la popolazione
italiana, infatti, il dato complessivo risente di una rilevante deformazione.
Tabella 2.22. – Numero di famiglie/alloggio con persona di riferimento straniera nello scenario previsionale
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2010 10.180 164.136 323.787 235.295 231.439 85.004 35.168 910.693
2015 19.572 291.783 540.185 398.023 418.715 161.957 65.480 1.584.360
2020 31.994 452.610 753.006 559.725 653.040 258.921 103.800 2.328.492
Variazione in valore assoluto
2011-2015 9.392 127.647 216.398 162.728 187.276 76.953 30.312 673.667
2016-2020 12.422 160.827 212.821 161.702 234.325 96.964 38.320 744.132
2011-2020 21.814 288.474 429.219 324.430 421.601 173.917 68.632 1.417.799
Media annua
2011-2015 1.878 25.529 43.280 32.546 37.455 15.391 6.062 134.733
2016-2020 2.484 32.165 42.564 32.340 46.865 19.393 7.664 148.826
2011-2020 2.181 28.847 42.922 32.443 42.160 17.392 6.863 141.780
Incidenza variazione stranieri su totale
2011-2015 28,4% 45,9% 58,0% 47,5% 58,2% 40,9% 27,0% 50,4%
2016-2020 46,4% 66,9% 76,9% 54,3% 85,5% 75,6% 57,7% 71,3%
2011-2020 36,4% 55,6% 66,1% 50,7% 70,8% 55,0% 38,4% 59,6%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Nel bilancio della domanda complessiva 2011-2020 il numero di nuove famiglie che si formeranno nel
decennio, desumibile dalla stima per età della persona di riferimento, è pari a 89mila nel decennio,
mentre il numero di abitazioni liberata per l’estinzione della famiglia occupante è stimabile in 29mila,
definendo una crescita complessiva di 60mila famiglie/alloggio. In questo bilancio il numero di nuove
famiglie/alloggio con persona di riferimento italiana è di 68mila mentre quello delle nuove famiglie con
persona di riferimento straniera è di 22mila, cui corrisponde un numero di abitazioni liberate di 30mila
per gli italiani e di sole 60 per gli stranieri. Nell’effettuazione del bilancio complessivo quindi, mentre la
domanda delle nuove famiglie/alloggio viene decurtata di una quota consistente derivante dalle
estinzioni di famiglie italiane, per le nuove famiglie/alloggio con persona di riferimento straniera la
riduzione relativa alla quota di estinzioni di famiglie esistenti è assai più contenuta.
Si tratta tuttavia di una semplificazione che non trova riscontro nelle reali dinamiche del mercato, in
quanto la consistente quota di abitazioni liberata da famiglie italiane non va necessariamente a
soddisfare la domanda di nuove famiglie italiane, ma può, come spesso avviene, soddisfare la
domanda di nuove famiglie straniere, mentre la domanda espressa dalla famiglia italiana è più spesso
orientata al mercato delle nuove costruzioni.
Per avere un parametro più affidabile della crescente centralità delle famiglie con persona di
riferimento straniera sul mercato residenziale, quindi, si può far riferimento alla stima del numero di
Provincia di MONZA E BRIANZA
79
sole nuove famiglie/alloggio per provenienza, al lordo quindi dell’effetto delle estinzioni di famiglie
esistenti. In tal caso le stime effettuate consentono di definire un peso della domanda espressa dalla
componente straniera che va da una media del 13% per lo scenario dei primi anni Duemila, ad un
valore del 25% nello scenario previsionale 2011-2020.
Emerge quindi con grande chiarezza la centralità dei flussi migratori dall’estero non solo in rapporto al
riequilibrio generazionale ed alla tenuta del sistema previdenziale e del welfare più in generale ma
anche dal punto di vista della domanda abitativa e del mercato residenziale. Ma la precondizione
essenziale alla praticabilità di un simile scenario ribadisce con forza la necessità di una reale
integrazione della popolazione straniera nella struttura sociale ed economica del Paese, sia sul piano
occupazionale, sia su quello dei diritti di cittadinanza.
Tabella 2.23. – Bilancio nella crescita del numero di famiglie, vecchio e nuovo ciclo a confronto
MEDIA ANNUA VECCHIO CICLO (2002-2011) MEDIA ANNUA NUOVO CICLO (2011-2020)
Nuove famiglie
Estinzione di famiglie esistenti
Differenziale Nuove famiglie Estinzione di
famiglie esistenti
Differenziale
ITALIANI
MONZA-BRIANZA 7.687 -3.086 4.601 6.776 -2.969 3.807
Lombardia 80.825 -42.349 38.476 72.516 -49.505 23.011
Nord-Ovest 127.381 -78.106 49.275 119.379 -97.326 22.053
Nord-Est 99.709 -54.119 45.590 98.165 -66.589 31.576
Centro 99.099 -54.786 44.313 88.507 -71.097 17.410
Sud 104.889 -59.968 44.921 88.768 -74.517 14.251
Isole 57.972 -29.129 28.843 49.624 -38.622 11.002
Italia 489.050 -276.107 212.943 444.442 -348.151 96.291
STRANIERI
MONZA-BRIANZA 1.144 0 1.144 2.187 -6 2.181
Lombardia 16.683 -39 16.644 28.969 -122 28.847
Nord-Ovest 32.544 -86 32.458 43.239 -318 42.921
Nord-Est 24.087 -39 24.048 32.640 -197 32.443
Centro 24.510 -47 24.463 42.368 -208 42.160
Sud 9.552 -23 9.529 17.470 -78 17.392
Isole 3.692 -8 3.684 6.897 -34 6.863
Italia 94.385 -66 94.319 142.614 -834 141.780
INCIDENZA STRANIERI SU TOTALE
MONZA-BRIANZA 13,0% 0,0% 19,9% 24,4% 0,2% 36,4%
Lombardia 17,1% 0,1% 30,2% 28,5% 0,2% 55,6%
Nord-Ovest 20,3% 0,1% 39,7% 26,6% 0,3% 66,1%
Nord-Est 19,5% 0,1% 34,5% 25,0% 0,3% 50,7%
Centro 19,8% 0,1% 35,6% 32,4% 0,3% 70,8%
Sud 8,3% 0,0% 17,5% 16,4% 0,1% 55,0%
Isole 6,0% 0,0% 11,3% 12,2% 0,1% 38,4%
Italia 16,2% 0,0% 30,7% 24,3% 0,2% 59,6%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
80
Invecchiamento strutturale e scenari della domanda abitativa
Valutando nel complesso la domanda espressa da nuove famiglie italiane e straniere nell’ipotesi alta
dello scenario previsionale 2011-2020, emerge con chiarezza una sostanziale conferma dei livelli dei
primi anni Duemila.
La domanda aggregata espressa dalle nuove famiglie giovani (meno di 35 anni) infatti, dalle 2.700
unità all’anno del primi anni Duemila, passa alle 3mila dello scenario previsionale, mentre quella
espressa dalle famiglie in età matura (35-64 anni) passa da 5mila unità all’anno a 5.800. In definitiva, il
consistente flusso di popolazione straniera attenua gli effetti derivanti dal defluire dell’onda dei baby-
boomers sulla formazione di nuove famiglie autoctone ed il livello della domanda aggregata espressa
dalle nuove famiglie resta sostanzialmente immutato.
La riduzione della domanda complessiva nello scenario previsionale quindi, non dipende dal
rallentamento della domanda espressa delle nuove famiglie, ma dal sostanziale aumento del numero
di abitazioni reimmesse sul mercato per l’estinzione della famiglia occupante, un fenomeno che
rappresenta la conseguenza diretta del processo di invecchiamento strutturale della popolazione
italiana.
Grafico 2.26. - Nuove famiglie ed estinzioni in provincia di Monza-Brianza, vecchio e nuovo ciclo a
confronto
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Il numero di abitazioni liberate per l’estinzione della famiglia occupante infatti, passa da un valore
medio stimato di 2mila abitazioni all’anno nel primo decennio degli anni Duemila ad un valore di circa
2900 abitazioni all’anno. Si tratta di circa 900 abitazioni in più all’anno reimmesse sul mercato o rese
disponibili per l’occupazione dei discendenti diretti, sufficiente ad attenuare la domanda di nuove
costruzioni anche a volume di scambi invariato.
0,29
2,75
3,42
1,83
0,58
1,15
-0,28
-3,77
0,27
2,49
3,35
1,37
0,36
0,99
-0,34
-2,74
-5,0 -3,0 -1,0 1,0 3,0 5,0
Meno di 25
Da 25 a 34
Da 35 a 44
Da 45 a 54
Da 55 a 64
Da 65 a 74
Da 75 a 84
85 e più
Migliaia
2011-2020 2002-2012
Provincia di MONZA E BRIANZA
81
Ma il processo di invecchiamento della struttura demografica non agirà solo nella direzione del
contenimento della domanda aggiuntiva ma porrà in maniera sempre più incisiva problematiche che
attualmente sono percepite solo marginalmente, ma che in futuro potrebbero essere affrontate in
maniera strutturata fino a configurare nuovi modelli di offerta.
Sempre più frequenti saranno i casi di anziani soli o coppie di anziani che vivono in abitazioni non più
adatte alle loro esigenze, abitazioni acquistate per soddisfare le esigenze di una famiglia con figli e
divenute ormai troppo grandi e dispendiose per essere mantenute in efficienza o con troppe rampe ed
altre barriere architettoniche che rendono difficoltosa e poco confortevole la fruibilità.
Oltre alle dimensione tipologico-funzionale ci sono poi da considerare le questioni inerenti la domanda
di assistenza e sostegno allo svolgimento delle attività quotidiane, o di cura e riabilitazione per
l’insorgenza di malattie croniche o traumi post-operatori, problematiche assai diffuse tra la popolazione
anziana che è auspicabile non vengano affrontati e risolti con l’ospedalizzazione, sia per la pressante
necessità di contenere la spesa sanitaria e assistenziale, sia per garantire una migliore qualità della
vita del soggetto interessato.
La formula della residenza assistita, in grado di integrare l’offerta di ambienti confortevoli e funzionali,
appositamente concepiti per soddisfare le esigenze dell’anziano, all’offerta di servizi economicamente
accessibili e personalizzabili in funzione delle specifiche esigenze dei soggetti interessati, stanno già
prendendo piede in alcune realtà territoriali e in futuro potrebbero avere sempre più ampia diffusione.
Ma le soluzioni praticabili possono essere diverse in funzione delle specifiche esigenze e le aspettative
dei soggetti coinvolti, che in molti casi possono temere lo spaesamento derivante dall’abbandono della
zona in cui hanno vissuto per anni e la rete di conoscenze acquisite, mentre in altri casi desiderano
cambiare radicalmente stile di vita per godere in pieno relax gli ultimi anni di vita o avvicinarsi a figli e
parenti senza rinunciare alla riservatezza ed all’indipendenza di una abitazione autonoma. In definitiva
si tratta di un tema assai complesso e articolato ma che costituisce un segmento di mercato dalle
promettenti prospettive.
Provincia di MONZA E BRIANZA
82
Tabella 2.24. - Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni
Età persona di riferimento
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest
Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2002-2012
Meno di 25 266 3.914 6.629 4.580 4.201 3.658 2.410 21.478
Da 25 a 34 2.488 30.087 49.306 34.372 32.807 38.359 19.757 174.601
Da 35 a 44 3.351 37.099 59.916 45.649 47.756 45.588 21.756 220.664
Da 45 a 54 1.370 14.377 24.564 20.765 21.450 17.866 9.221 93.865
Da 55 a 64 359 6.275 10.118 9.566 9.325 6.153 4.517 39.679
Da 65 a 74 989 5.651 9.166 8.674 7.933 2.763 3.980 32.517
Da 75 a 84 -338 -8.321 -14.732 -8.559 -10.206 -14.261 -5.123 -52.881
85 e più -2.739 -33.962 -63.234 -45.407 -44.490 -45.675 -23.991 -222.797
Nuove famiglie 8.822 97.403 159.700 123.605 123.472 114.386 61.640 582.803
Estinzioni di famiglie esistenti
-3.077 -42.283 -77.966 -53.966 -54.696 -59.936 -29.114 -275.678
2011-2020
Meno di 25 294 4.315 7.149 5.069 4.577 3.319 2.221 22.335
Da 25 a 34 2.753 33.098 53.254 38.478 36.080 35.718 18.737 182.268
Da 35 a 44 3.418 36.831 59.442 43.549 48.175 41.152 19.674 211.992
Da 45 a 54 1.833 17.899 28.820 23.561 24.689 18.787 8.752 104.608
Da 55 a 64 583 8.377 7.798 11.648 10.643 6.669 3.997 40.756
Da 65 a 74 1.154 5.496 6.068 8.378 6.519 2.152 3.102 26.218
Da 75 a 84 -277 -9.329 -14.650 -9.646 -12.699 -15.179 -6.213 -58.387
85 e più -3.770 -44.828 -82.906 -57.019 -58.413 -60.976 -32.404 -291.718
Nuove famiglie 8.881 100.520 162.531 130.684 130.683 105.645 56.482 586.025
Estinzioni di famiglie esistenti
-2.893 -48.662 -97.557 -66.665 -71.112 -74.003 -38.617 -347.954
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
83
Tabella 2.25. – ITALIANI - Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni
Età persona di riferimento
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest
Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2002-2012
Meno di 25 247 3.530 5.869 4.044 3.777 3.562 2.350 19.601
Da 25 a 34 2.171 25.269 39.937 27.667 26.818 36.249 18.768 149.440
Da 35 a 44 2.899 30.635 47.641 36.830 38.671 42.115 20.406 185.662
Da 45 a 54 1.131 11.151 18.166 15.927 16.089 15.409 8.407 73.998
Da 55 a 64 278 4.993 7.464 7.283 6.621 5.041 4.153 30.563
Da 65 a 74 961 5.248 8.304 7.958 7.125 2.513 3.888 29.787
Da 75 a 84 -347 -8.426 -14.958 -8.750 -10.343 -14.316 -5.146 -53.513
85 e più -2.739 -33.923 -63.148 -45.369 -44.443 -45.652 -23.983 -222.595
Nuove famiglie 7.687 80.825 127.381 99.709 99.099 104.889 57.972 489.050
Estinzioni di famiglie esistenti
-3.086 -42.349 -78.106 -54.119 -54.786 -59.968 -29.129 -276.107
2011-2020
Meno di 25 255 3.596 5.900 4.200 3.752 3.120 2.101 19.072
Da 25 a 34 2.172 24.768 38.969 28.495 25.849 31.969 16.964 142.246
Da 35 a 44 2.558 25.749 42.246 31.132 32.247 34.711 17.039 157.375
Da 45 a 54 1.379 12.395 21.653 17.804 15.733 14.439 7.329 76.958
Da 55 a 64 413 6.008 5.257 9.018 5.920 4.529 3.280 28.004
Da 65 a 74 1.091 4.687 5.354 7.516 5.005 1.649 2.911 22.435
Da 75 a 84 -296 -9.485 -14.737 -9.767 -12.891 -15.268 -6.251 -58.915
85 e più -3.764 -44.707 -82.589 -56.822 -58.206 -60.898 -32.370 -290.885
Nuove famiglie 6.776 72.516 119.379 98.165 88.507 88.768 49.624 444.442
Estinzioni di famiglie esistenti
-2.969 -49.505 -97.326 -66.589 -71.097 -74.517 -38.622 -348.151
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
84
Tabella 2.26. – STRANIERI – Media annua nuove famiglie/alloggio ed estinzioni
Età persona di riferimento
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest
Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2002-2012
Meno di 25 19 384 760 536 424 96 60 1.877
Da 25 a 34 317 4.818 9.369 6.705 5.989 2.109 989 25.161
Da 35 a 44 452 6.464 12.275 8.818 9.085 3.473 1.351 35.002
Da 45 a 54 239 3.226 6.398 4.838 5.361 2.457 814 19.868
Da 55 a 64 81 1.283 2.654 2.283 2.704 1.112 363 9.116
Da 65 a 74 27 403 863 716 809 251 92 2.730
Da 75 a 84 9 104 226 191 137 54 23 632
85 e più 0 -39 -86 -39 -47 -23 -8 -203
Nuove famiglie 1.144 16.683 32.544 24.087 24.510 9.552 3.692 94.385
Estinzioni di famiglie esistenti
0 -39 -86 -39 90 -23 -8 -66
2011-2020
Meno di 25 40 720 1.249 870 824 199 120 3.263
Da 25 a 34 581 8.331 14.285 9.983 10.231 3.749 1.772 40.021
Da 35 a 44 860 11.082 17.196 12.417 15.928 6.441 2.635 54.617
Da 45 a 54 454 5.504 7.167 5.757 8.955 4.348 1.423 27.650
Da 55 a 64 170 2.369 2.541 2.630 4.724 2.140 717 12.752
Da 65 a 74 64 809 714 862 1.514 503 191 3.783
Da 75 a 84 19 155 87 121 192 89 39 528
85 e più -6 -122 -318 -197 -208 -78 -34 -834
Nuove famiglie 2.187 28.969 43.239 32.640 42.368 17.470 6.897 142.614
Estinzioni di famiglie esistenti
-6 -122 -318 -197 -208 -78 -34 -834
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Provincia di MONZA E BRIANZA
85
Tabella 2.27. – Incidenza famiglie/alloggio straniere sul totale
Età persona di riferimento
MONZA-BRIANZA
Lombardia Nord-Ovest
Nord-Est Centro Sud Isole Italia
2002-2012
Meno di 25 7,2% 9,8% 11,5% 11,7% 10,1% 2,6% 2,5% 8,7%
Da 25 a 34 12,7% 16,0% 19,0% 19,5% 18,3% 5,5% 5,0% 14,4%
Da 35 a 44 13,5% 17,4% 20,5% 19,3% 19,0% 7,6% 6,2% 15,9%
Da 45 a 54 17,4% 22,4% 26,0% 23,3% 25,0% 13,8% 8,8% 21,2%
Da 55 a 64 22,6% 20,4% 26,2% 23,9% 29,0% 18,1% 8,0% 23,0%
Da 65 a 74 2,8% 7,1% 9,4% 8,3% 10,2% 9,1% 2,3% 8,4%
Da 75 a 84 -2,5% -1,3% -1,5% -2,2% -1,3% -0,4% -0,5% -1,2%
85 e più 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1%
Nuove famiglie 13,0% 17,1% 20,4% 19,5% 19,9% 8,4% 6,0% 16,2%
Estinzioni di famiglie esistenti
0,0% 0,1% 0,1% 0,1% -0,2% 0,0% 0,0% 0,0%
2011-2020
Meno di 25 13,5% 16,7% 17,5% 17,2% 18,0% 6,0% 5,4% 14,6%
Da 25 a 34 21,1% 25,2% 26,8% 25,9% 28,4% 10,5% 9,5% 22,0%
Da 35 a 44 25,2% 30,1% 28,9% 28,5% 33,1% 15,7% 13,4% 25,8%
Da 45 a 54 24,8% 30,7% 24,9% 24,4% 36,3% 23,1% 16,3% 26,4%
Da 55 a 64 29,2% 28,3% 32,6% 22,6% 44,4% 32,1% 17,9% 31,3%
Da 65 a 74 5,5% 14,7% 11,8% 10,3% 23,2% 23,4% 6,2% 14,4%
Da 75 a 84 -6,7% -1,7% -0,6% -1,3% -1,5% -0,6% -0,6% -0,9%
85 e più 0,2% 0,3% 0,4% 0,3% 0,4% 0,1% 0,1% 0,3%
Nuove famiglie 24,6% 28,8% 26,6% 25,0% 32,4% 16,5% 12,2% 24,3%
Estinzioni di famiglie esistenti
0,2% 0,2% 0,3% 0,3% 0,3% 0,1% 0,1% 0,2%
Fonte: stime CRESME su dati Istat e Demo-SI
Articolazione tipologica della domanda primaria in base alla capacità di accesso al mercato
Il modello di simulazione definisce lo scenario delle famiglie nel periodo 2011-2020 con articolazione
per classe di età della persona di riferimento e partendo dalle classi decennali è possibile definire il
movimento tra nuove famiglie ed estinzione di famiglie esistenti nell’orizzonte decennale di previsione.
Applicando ai dati di flusso delle famiglie l’articolazione in quintili di reddito equivalente netto per età
della persona di riferimento, stimati per la provincia di Monza e Brianza in base ai risultati dell’indagine
Istat sulla distribuzione del reddito in Italia (Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia, Anni
2008-2009), è possibile effettuare una articolazione della domanda primaria insorgente per classe di
reddito familiare medio annuo.
Nel definire la soglia di accesso al mercato delle compravendite di abitazioni sul libero mercato, si è
assunto a base del calcolo un prezzo di 180mila euro, 144mila dei quali finanziati con mutuo
Provincia di MONZA E BRIANZA
86
immobiliare. Nell’ipotesi di calcolo si è assunto che le famiglie con membro di riferimento più giovane
hanno l’opportunità di accedere a finanziamenti con periodi di rimborso più lunghi. Nell’ipotesi di
calcolo basata su piani di ammortamento per mutui a tasso fisso alle condizioni attuali, per il rimborso
di un capitale di 144mila euro si stima una rata di 900 euro al mese (10.800 euro all’anno) su un
periodo di 25 anni, fino ai 1.550 euro al mese (18.600 euro all’anno) su un periodo di 10 anni.
Tabella 2.28. – Distribuzione delle famiglie nei quinti di reddito equivalente netto (inclusi i fitti imputati),
per classe di età del percettore principale e articolazione della domanda primaria nel periodo 2011-2020
per capacità di accesso al mercato
Classe di età
Quinti
Totale 1° 2° 3° 4° 5°
(17.579 €) (24.944 €) (33.496 €) (45.136 €) (116.403 €)
Meno di 35 anni 20,1 19,0 19,2 21,7 20,0
35 - 44 18,0 17,0 18,1 23,3 23,8
45 - 54 11,7 14,0 17,4 24,3 32,7
55 - 64 7,2 15,2 19,0 23,6 35,0
65 e più 5,4 24,4 25,1 20,4 24,8
Totale 11,6 18,5 20,2 22,5 27,3
Nuove famiglie e estinzione di famiglie esistenti nel periodo 2010-2019
Meno di 35 anni 6.136 5.801 5.844 6.621 6.089 30.472
35 - 44 6.140 5.804 6.171 7.947 8.151 34.181
45 - 54 2.137 2.565 3.186 4.457 5.999 18.329
55 - 64 422 885 1.110 1.376 2.041 5.829
65 e più -1.575 -7.073 -7.251 -5.909 -7.165 -28.930
Totale complessivo 13.260 7.983 9.060 14.493 15.116 59.881
Nuove famiglie 14.835 15.056 16.312 20.402 22.281 88.811
Fonte: stime CRESME su dati Istat
Tabella 2.29. – Definizione delle soglie di reddito minime per l’accesso al mercato residenziale per classe
di età della persona di riferimento
Ipotesi di finanziamento con mutuo immobiliare
Soglie di reddito annuo in €
Durata anni Rata mensile Costo annuo Incid. su reddito
Meno di 35 anni 25 900 10.800 30% 36.000
35 - 44 20 1.000 12.000 30% 40.000
45 - 54 15 1.200 14.400 30% 48.000
55 - 64 10 1.550 18.600 30% 62.000
Dati abitazione standard Valore in €
Prezzo 180.000
Quota finanziabile (80%) 144.000
Liquidità 36.000
Fonte: stime CRESME su dati Istat
Provincia di MONZA E BRIANZA
87
Fissando pari al 30% del reddito la spesa massima sostenibile per il rimborso del mutuo, è possibile
fissare delle soglie minime di accesso al libero mercato residenziale per classe di età della persona di
riferimento della famiglia. Tale soglia varia dai 36mila euro della classe più giovane (meno di 35 anni)
che può beneficiare di un periodo di rimborso più lungo, ai 62mila euro della classe di età più anziana
(55-64 anni). Per altro verso, assumendo pari a 20mila euro annui la soglia di accesso all’edilizia
residenziale pubblica, quindi, è possibile definire tre segmenti di mercato, la domanda di edilizia
sociale, l’area di accesso al libero mercato e il segmento intermedio dell’affitto e dell’edilizia agevolata.
Riproporzionando quindi l’articolazione delle famiglie in quinti di reddito alle soglie di accesso al
mercato, si definisce una ragionevole segmentazione della domanda decennale nella provincia di
Monza e della Brianza per classe di età e target di riferimento. Nel complesso delle quasi 89mila nuove
famiglie/alloggio, circa 30mila saranno in grado di avere accesso al libero mercato, altre 39mila si
dovranno orientare all’affitto o a programmi di edilizia agevolata, mentre circa 20mila saranno le
famiglie costrette a rivolgersi al segmento sociale, il 22,3% del totale. Tuttavia nel bilancio complessivo
occorre considerare anche la quota di abitazioni liberate per la scomparsa dell’anziano occupante,
oltre 29mila abitazioni nell’intero periodo 2011-2020, una parte delle quali, anche se difficilmente
quantificabile, sarà costituita da edilizia residenziale pubblica.
Tabella 2.30. – L’articolazione del mercato per capacità di accesso delle famiglie che esprimono domanda
primaria nel decennio 2011-2020
Domanda sociale Convenzionata/Affitto Mercato compravendite Totale
Famiglie
Reddito fino a
Nuove famiglie
da 20.000 fino a
Nuove famiglie
Reddito oltre Nuove
famiglie
Meno di 35 anni 20.000 € 8.043 36.000 11.163 36.000 11.285 30.492
35 - 44 20.000 € 8.048 40.000 14.509 40.000 11.658 34.214
45 - 54 20.000 € 2.980 48.000 9.607 48.000 5.758 18.346
55 - 64 20.000 € 713 62.000 3.563 62.000 1.558 5.834
65 e più
-28.930
Totale generale
59.955
Nuove Famiglie
19.784
38.842 30.259 88.885
Quota (al lordo del riuso)
22,3%
43,7% 34,0%
Fonte: stime CRESME su dati Istat
Provincia di MONZA e BRIANZA
89
3. LA NUOVA PRODUZIONE EDILIZIA
3.1. Il settore residenziale
3.1.1. Lo stock residenziale
Secondo quanto rilevato dall’ISTAT nel XV Censimento della Popolazione e delle Abitazioni nel 2011 gli
edifici esistenti in provincia sono 122.432 (dati provvisori) ma considerando che il recente dato censuario
non è ancora definitivo e completo, lo stock edilizio viene analizzato dal punto di vista qualitativo (le
destinazioni d’uso, lo stato di conservazione, l’epoca di costruzione, la tipologia di utilizzo e il titolo di
godimento) sulla base dei dati 2001. Nella provincia di Monza e Brianza nel 2001 esistevano 98.286
edifici dei quali l’86,6% aveva un utilizzo prevalentemente residenziale, pari a 85.143 edifici, e il restante
13,4%, pari a 13.143 edifici, era utilizzato per attività differenti (fonte Censimento della Popolazione e
delle Abitazioni 2001). Oggi gli edifici a prevalente destinazione residenziale sono 89.445 e quelli a
prevalente destinazione non residenziale 32.987, secondo quanto diffuso dall’ISTAT nei dati provvisori
che verranno probabilmente rivisti. Rispetto alla regione, la provincia pesa il 6,4% in termini generali,
valore che arriva fino al 7,1% se si considera soltanto il settore non residenziale. Nel Capoluogo ricadeva
quasi l’8% dello stock edilizio provinciale, pari a 7.654 edifici, dei quali 6.394 residenziali e 1.260 utilizzati
con altre funzioni, pari al 16,2% del totale, evidenziando dunque la vocazione non residenziale del
capoluogo.
Tabella 3.1. - Gli edifici esistenti per tipologia di uso prevalente
TOTALE
di cui ad uso prevalentemente
Residenziale Non residenziale
Numero % su totale Numero % su totale
2001
Provincia di Monza e Brianza 98.286 85.143 86,6 13.143 13,4
Comune di Monza 7.654 6.394 83,5 1.260 16,5
Lombardia 1.524.806 1.339.458 87,8 185.348 12,2
Italia 12.774.131 11.226.595 87,9 1.547.536 12,1
2011*
Provincia di Monza e Brianza 122.432 89.445 73,1 32.987 26,9
Comune di Monza n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Lombardia 1.749.267 1.431.627 81,8 317.640 18,2
Italia 14.184.153 11.720.482 82,6 2.463.671 17,4
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 e 2011 (dati provvisori) – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
* dati provvisori
Come emerge dal cartogramma che segue in gran parte dei comuni della provincia, ed in particolare nei
comuni a nord e ad ovest rispetto al Capoluogo, la percentuale di edifici ad uso prevalentemente
residenziale si attesta sul livello medio regionale mentre i comuni adiacenti al capoluogo hanno un mix
Provincia di MONZA e BRIANZA
90
funzionale maggiore. In particolare, a Ronco Briantino la quota di edifici non residenziali raggiunge il
massimo provinciale pari al 24,0%, e in altri quattro comuni cinque comuni ha livelli molto elevati. Si tratta
dei comuni di Sulbiate (19,1%), Meda (18,5%), Lissone (18,4%) e Concorezzo (18,0%).
Cartogramma 3.1. - Gli edifici esistenti nella Provincia di Monza e Brianza ad uso residenziale
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
edifici
Percentuale
edifici res.
Totale
edifici
Percentuale
edifici res.
Correzzana 426 93,4
Cavenago di Brianza 516 83,9
Varedo 1.538 93,2
Carate Brianza 2.437 83,9
Limbiate 3.942 92,7
Monza 7.654 83,5
Camparada 350 92,3
Aicurzio 325 83,4
Bellusco 855 92,0
Seregno 5.377 82,9
Roncello 385 91,4
Concorezzo 1.743 82,0
Carnate 764 91,4
Lissone 4.340 81,6
Ceriano Laghetto 1.196 91,0
Meda 3.168 81,5
Vedano al Lambro 728 90,9
Sulbiate 497 80,9
Briosco 967 90,9
Ronco Briantino 454 76,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
La densità edilizia provinciale è elevata rispetto al livello medio regionale e supera i 240 edifici per km2,
attestandosi a 232 edifici per km2 nel Capoluogo. In particolare, raggiunge valori elevati nei comuni a
nord ovest del Capoluogo, come Nova Milanese pari a 470 edifici/km2, Lissone pari a 466 edifici/km
2,
Seveso pari a 463 edifici/km2, Cesano Maderno pari a 434 edifici/km
2, Sovico pari a 426 edifici/km
2,
Muggiò pari a 416 edifici/km2, Seregno pari a 413edifici/km
2, Verano Brianza pari a 401 edifici/km
2,
Provincia di MONZA e BRIANZA
91
dove d’altra parte è più alta la concentrazione della popolazione. In termini assoluti è Monza il comune
in cui si concentrano la maggior parte degli edifici, pari a 7.654 circa, seguito da Seregno (5.377 circa),
Cesano Maderno (4.972 unità), Desio (4.350 unità) e Lissone (4.340 unità). Il 97% degli edifici esistenti
nella provincia, pari a 94.913 unità, è utilizzato mentre il 3% (circa 3.373 unità) è inutilizzato.
Quest’ultima quota è più contenuta rispetto alla media regionale e nazionale che si attesta
rispettivamente a 4,1% e 5,6%. Dal dato sull’utilizzo degli edifici, disponibile soltanto a livello regionale,
emerge che l’88% degli edifici è utilizzato ai fini residenziali, il 5% per alberghi, uffici, commercio,
industria, comunicazioni e trasporti e il 3% ha un altro tipo di utilizzo.
Cartogramma 3.2. - Gli edifici esistenti nella Provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Tabella 3.2. - Gli edifici esistenti nel 2001
Provincia
di Monza e Brianza Lombardia Italia
v.a. % su totale v.a. % su totale v.a. % su totale
Edifici UTILIZZATI 94.913 96,6 1.461.854 95,9 12.053.490 94,4
abitazione n.d. - 1.339.458 87,8 11.226.595 87,9
alberghi, uffici, commercio e industria, comunicazioni e trasporti
n.d. - 78.753 5,2 424.728 3,3
altro tipo di utilizzo n.d. - 43.643 2,9 402.167 3,1
Edifici NON UTILIZZATI 3.373 3,4 62.952 4,1 720.641 5,6
TOTALE 98.286 100,0 1.524.806 100,0 12.774.131 100,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
92
Tabella 3.3. - Gli edifici esistenti nel 2001 nei comuni della provincia di Monza e Brianza per tipologia di
uso prevalente
Totale edifici
Densità di edifici
Prevalente uso residenziale
Prevalente uso non residenziale
numero % numero %
Agrate Brianza 1.415 125,3 1.200 84,8 215 15,2
Aicurzio 325 128,0 271 83,4 54 16,6
Albiate 839 289,3 734 87,5 105 12,5
Arcore 1.988 213,1 1.767 88,9 221 11,1
Barlassina 987 346,3 847 85,8 140 14,2
Bellusco 855 131,9 787 92,0 68 8,0
Bernareggio 1.243 211,8 1.111 89,4 132 10,6
Besana in Brianza 2.129 135,1 1.931 90,7 198 9,3
Biassono 1.736 357,9 1.509 86,9 227 13,1
Bovisio-Masciago 1.830 372,0 1.558 85,1 272 14,9
Briosco 967 146,3 879 90,9 88 9,1
Brugherio 2.892 279,7 2.557 88,4 335 11,6
Burago di Molgora 516 151,3 454 88,0 62 12,0
Busnago 865 146,9 769 88,9 96 11,1
Camparada 350 218,8 323 92,3 27 7,7
Caponago 564 112,4 484 85,8 80 14,2
Carate Brianza 2.437 244,9 2.044 83,9 393 16,1
Carnate 764 217,7 698 91,4 66 8,6
Cavenago di Brianza 516 116,0 433 83,9 83 16,1
Ceriano Laghetto 1.196 169,2 1.088 91,0 108 9,0
Cesano Maderno 4.972 433,9 4.431 89,1 541 10,9
Cogliate 1.756 252,7 1.573 89,6 183 10,4
Concorezzo 1.743 205,1 1.430 82,0 313 18,0
Cornate d'Adda 1.536 112,5 1.312 85,4 224 14,6
Correzzana 426 169,0 398 93,4 28 6,6
Desio 4.350 294,7 3.689 84,8 661 15,2
Giussano 3.732 363,0 3.222 86,3 510 13,7
Lazzate 1.363 257,7 1.205 88,4 158 11,6
Lentate sul Seveso 2.797 199,9 2.450 87,6 347 12,4
Lesmo 959 187,7 851 88,7 108 11,3
Limbiate 3.942 317,9 3.656 92,7 286 7,3
Lissone 4.340 465,7 3.540 81,6 800 18,4
Macherio 1.022 317,4 879 86,0 143 14,0
Meda 3.168 380,3 2.583 81,5 585 18,5
Mezzago 539 128,3 463 85,9 76 14,1
Misinto 1.115 216,9 936 83,9 179 16,1
Monza 7.654 231,8 6.394 83,5 1.260 16,5
Muggiò 2.275 415,9 1.910 84,0 365 16,0
Nova Milanese 2.730 469,9 2.353 86,2 377 13,8
Ornago 474 81,7 422 89,0 52 11,0
Renate 629 221,5 555 88,2 74 11,8
Roncello 385 122,6 352 91,4 33 8,6
Ronco Briantino 454 150,8 345 76,0 109 24,0
Seregno 5.377 413,3 4.459 82,9 918 17,1
Seveso 3.400 462,6 3.061 90,0 339 10,0
Sovico 1.382 426,5 1.178 85,2 204 14,8
Sulbiate 497 94,3 402 80,9 95 19,1
Triuggio 1.335 159,3 1.174 87,9 161 12,1
Usmate Velate 1.180 118,4 1.035 87,7 145 12,3
Varedo 1.538 317,8 1.434 93,2 104 6,8
Vedano al Lambro 728 367,7 662 90,9 66 9,1
Veduggio con Colzano 633 181,4 559 88,3 74 11,7
Verano Brianza 1.401 401,4 1.255 89,6 146 10,4
Villasanta 1.413 289,0 1.219 86,3 194 13,7
Vimercate 2.627 126,7 2.312 88,0 315 12,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
93
Il patrimonio abitativo regionale rilevato nel censimento del 2011 rappresenta quasi il 16% di quello
nazionale e conta 4,6 milioni di abitazioni. Il 7,9% di queste abitazioni riguarda la Provincia di Monza e
Brianza, con oltre 363 mila unità e in particolare il 15,2% interessano il Comune di Monza (55.144
abitazioni).
La densità abitativa provinciale nel 2001 si attestava a 775 abitazioni per km2 ma sono i comuni intorno
al Capoluogo a presentare valori più elevati. In questa zona si superano le 1.500 abitazioni per km2,
con valori particolarmente elevati nel Capoluogo (1.621 abitazioni per km2) e nei comuni di Vedano al
Lambro (1.669 abitazioni per km2), Lissone (1.548 abitazioni per km
2), Muggiò (1.546 abitazioni per
km2) e Nova Milanese (1.479 abitazioni per km
2) solo per citare i principali. I comuni più distanti dal
Capoluogo presentano valori più contenuti, inferiori a 500 abitazioni per km2. Tra questi si contano sei
comuni con densità abitativa inferiore a 300 abitazioni per km2: Ceriano Laghetto (298 abitazioni per
km2), Roncello (284 abitazioni per km
2), Correzzana (279 abitazioni per km
2), Cornate d'Adda (277
abitazioni per km2), Sulbiate (267 abitazioni per km
2) e Ornago (253 abitazioni per km
2).
Cartogramma 3.3. - Le abitazioni esistenti nella provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Un ulteriore dato utile a connotare il patrimonio edilizio provinciale è l’epoca di costruzione degli edifici.
Sulla base di quanto rilevato dall’ISTAT emerge che circa il 14% delle abitazioni, pari a 49.714 unità, si
trova in edifici costruiti prima del 1945, il 36% (ovvero 130.719 unità) si trova in edifici costruiti tra il
1945 e il 1971, il 26,4% (pari a 95.767 unità) è in edifici costruiti tra il 1972 e 1991, il 10,5% (pari a
Provincia di MONZA e BRIANZA
94
38.140 unità) in edifici costruiti tra il 1991 e il 2001, e il 13% (pari a 48.677 unità) in edifici di nuova
costruzione.
Tabella 3.4. – Le abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione
Prima
del 1945 Tra 1945 e 1971
Tra 1972 e 1991
Tra 1992 e 2001
Tra 2002 e 2011*
TOTALE
Provincia di Monza e Brianza 49.714 130.719 95.767 38.140 48.677 363.017
Comune di Monza 10.117 23.824 14.077 5.491 1.635 55.144
Lombardia 965.354 1.632.363 1.152.177 391.371 478.117 4.619.382
Italia 6.598.536 10.041.265 8.467.734 2.161.345 1.805.842 29.074.722
Composizione %
Provincia di Monza e Brianza 13,7 36,0 26,4 10,5 13,4 100,0
Comune di Monza 18,3 43,2 25,5 10,0 3,0 100,0
Lombardia 20,9 35,3 24,9 8,5 10,4 100,0
Italia 22,7 34,5 29,1 7,4 6,2 100,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 e 2011 (dati provvisori) – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
* dati provvisori
Oltre il 43% delle abitazioni esistenti nel Comune di Monza si trova in edifici realizzati tra il 1945 e il
1971 (pari a 23.824 unità), ma molte sono anche le abitazioni in edifici realizzati tra 1972 e 1991, con
14.077 unità pari al 25,5% dello stock. In edifici storici ricade il 18,3% delle abitazioni, pari a 10.117
unità, l’8,5% (pari a 5.491 unità) si trova in edifici realizzati tra 1991 e 2001 e il restante 3% ricade in
edifici costruiti nell’ultimo decennio.
I comuni a nord del Capoluogo, sono caratterizzati da un’elevata presenza di edifici storici (Renate,
Briosco, Sulbiate, Besana in Brianza, Sovico). I comuni a ovest del capoluogo sono caratterizzati da
una elevata incidenza di abitazioni in edifici costruiti tra 1945 e 1971. Valori superiori al 50% del
patrimonio abitativo esistente si riscontrano ad esempio a Limbiate, Varedo, Ceriano Laghetto. I
comuni caratterizzati da un’edificazione più recente sono Caponago, Camparada, Usmate, Busnago,
Ronco Briantino, Albiate, Cavenago di Brianza e Bernareggio.
Provincia di MONZA e BRIANZA
95
Cartogramma 3.4. - Le abitazioni costruite prima del 1945 nella provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
Costruite
prima del 1945
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
Costruite
prima del 1945
Peso % sul
totale
Aicurzio 842 29,5
Brugherio 12.613 11,5
Camparada 657 28,8
Agrate Brianza 5.137 11,0
Mezzago 1.482 24,3
Nova Milanese 8.593 10,4
Renate 1.482 23,8
Lesmo 2.541 10,4
Briosco 2.215 23,3
Ronco Briantino 1.223 10,3
Sulbiate 1.406 23,0
Burago di Molgora 1.670 10,1
Besana in Brianza 5.741 22,5
Vedano al Lambro 3.305 9,3
Sovico 2.862 21,7
Carnate 3.006 9,1
Cogliate 3.032 21,6
Muggiò 8.453 8,3
Triuggio 3.056 21,3
Limbiate 11.854 7,9
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
96
Cartogramma 3.5. - Le abitazioni costruite tra 1945 e 1971 nella provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
Costruite
tra 1945 – 1971
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
Costruite
tra 1945 – 1971
Peso % sul
totale
Limbiate 11.854 60,7
Busnago 1.771 28,9
Varedo 5.123 51,5
Caponago 1.934 28,6
Ceriano Laghetto 2.108 50,9
Aicurzio 842 28,5
Muggiò 8.453 47,6
Cavenago di Brianza 2.448 28,4
Cesano Maderno 13.308 47,4
Correzzana 702 26,4
Brugherio 12.613 47,0
Sulbiate 1.406 26,1
Barlassina 2.466 46,4
Ronco Briantino 1.223 25,6
Meda 8.540 45,4
Roncello 889 24,4
Nova Milanese 8.593 45,0
Camparada 657 23,3
Monza 53.509 44,5
Burago di Molgora 1.670 15,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
97
Cartogramma 3.6. - Le abitazioni costruite tra 1972 e 1991 nella provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
Costruite
tra 1972 – 1991
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
Costruite
tra 1972 – 1991
Peso % sul
totale
Burago di Molgora 1.670 71,6 Sovico 2.862 27,4
Lesmo 2.541 46,7 Monza 53.509 26,3
Roncello 889 43,6 Aicurzio 842 26,0
Vimercate 10.647 42,1 Carate Brianza 6.556 25,9
Biassono 4.535 40,7 Barlassina 2.466 24,6
Ronco Briantino 1.223 40,6 Limbiate 11.854 23,3
Agrate Brianza 5.137 40,0 Cesano Maderno 13.308 22,6
Vedano al Lambro 3.305 39,3 Camparada 657 21,8
Carnate 3.006 38,6 Albiate 2.454 18,2
Cavenago di Brianza 2.448 38,2 Ceriano Laghetto 2.108 17,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
98
Cartogramma 3.7. - Le abitazioni costruite dopo il 1991 nella provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
Costruite
dopo il 1991
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
Costruite
dopo il 1991
Peso % sul
totale
Caponago 1.934 28,9
Renate 1.482 9,1
Camparada 657 26,2
Seregno 15.733 8,7
Usmate Velate 3.623 24,6
Macherio 2.697 8,7
Busnago 1.771 23,9
Meda 8.540 8,3
Ronco Briantino 1.223 23,5
Limbiate 11.854 8,1
Albiate 2.454 21,9
Veduggio con Colzano 1.717 7,7
Cavenago di Brianza 2.448 21,8
Vimercate 10.647 7,7
Bernareggio 3.461 20,6
Varedo 5.123 6,4
Ornago 1.465 20,0
Lentate sul Seveso 5.911 5,4
Mezzago 1.482 18,8
Burago di Molgora 1.670 3,2
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
99
Il tasso di occupazione delle abitazioni regionale presenta livelli più alti rispetto alla media nazionale: è
pari all’89% del totale delle abitazioni e coinvolge 3,7 milioni di unità. A livello provinciale questo valore
è ancora più elevato, pari a 94,7%, e comprende 297.700 abitazioni. Soltanto il 5,3% delle abitazioni
della provincia (pari a 16.738 unità) sono vuote, a fronte di una media regionale pari a 11,2%. Tra i
comuni della provincia soltanto Albiate presenta un’incidenza superiore al 15% delle abitazioni vuote
(pari al 16,6%) mentre nel comune di Monza sono il 7,0% del totale.
Tabella 3.5. – Le abitazioni vuote e occupate nel 2001
TOTALE
di cui Occupate
(residenti e non residenti) Vuote
Numero % Numero %
Provincia di Monza e Brianza 314.438 297.700 94,7 16.738 5,3
Comune di Monza 53.529 49.808 93,0 3.721 8,2
Lombardia 4.143.870 3.677.775 88,8 466.095 11,2
Italia 27.291.993 21.967.516 80,5 5.324.477 19,5
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Soltanto il 15,9% delle abitazioni occupate da residenti (pari a 47.010 unità) rilevate nella Provincia di
Monza e Brianza è in affitto, e raggiunge il 22,6% nel capoluogo (pari a 11.092 unità). Come emerge
dal cartogramma solo in quattro comuni la quota di abitazioni in affitto supera il 25% dello stock di
abitazioni occupate. In particolare, tra i comuni con le quote più alte di affitto rientrano Seregno (pari a
32,2%), Monza (pari a 31,2%), Veduggio con Colzano (pari a 29,4%) e Muggiò (pari a 25,9%).
Tabella 3.6. – Le abitazioni occupate da residenti per titolo di godimento nel 2001
TOTALE
di cui Proprietà Affitto Altro titolo Numero % Numero % Numero %
Provincia di Monza e Brianza 295.449 229.516 77,7 47.010 15,9 18.923 6,4
Comune Monza 49.156 35.549 72,3 11.092 22,6 2.515 5,1
Lombardia 3.632.954 2.578.958 71,0 788.531 21,7 265.465 7,3
Italia 21.653.288 15.453.656 71,4 4.327.618 20,0 1.872.014 8,6
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Le abitazioni in proprietà occupate da residenti nella provincia sono il 77,7% delle occupate, pari a
229.516 unità, mentre nel Comune di Monza sono 35.549, pari circa al 72%. Tra gli altri comuni della
provincia la quota di abitazioni occupate in proprietà supera l’85% per sette comuni per un totale di
7.130 abitazioni circa.
Provincia di MONZA e BRIANZA
100
Cartogramma 3.8. - Le abitazioni vuote nella provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
Abitazioni
vuote
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
Abitazioni
vuote
Peso % sul
totale
Albiate 2.457 16,6 Villasanta 5.232 3,5
Sulbiate 1.406 9,7 Misinto 1.613 3,4
Caponago 1.935 8,5 Concorezzo 5.753 3,4
Ornago 1.468 8,1 Roncello 892 2,9
Bellusco 2.589 7,8 Ronco Briantino 1.223 2,5
Macherio 2.697 7,7 Arcore 6.708 2,4
Lentate sul Seveso 5.915 7,6 Limbiate 11.859 2,1
Veduggio con Colzano 1.717 7,2 Busnago 1.771 1,8
Aicurzio 842 7,0 Lesmo 2.541 1,7
Monza 53.529 7,0 Ceriano Laghetto 2.108 1,2
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
101
Cartogramma 3.9. - Le abitazioni in affitto nella Provincia di Monza e Brianza
I PRIMI 10 COMUNI GLI ULTIMI 10 COMUNI
Totale
abitazioni
occupate da
residenti
Abitazioni
in affitto
Peso % sul
totale
Totale
abitazioni
occupate da
residenti
Abitazioni
in affitto
Peso % sul
totale
Seregno 14.963 32,2 Cavenago di Brianza 2.315 11,3
Monza 49.156 31,2 Sovico 2.721 10,8
Veduggio con Colzano 1.590 29,4 Lazzate 2.418 10,5
Muggiò 8.017 25,9 Cogliate 2.886 10,1
Barlassina 2.292 24,9 Ornago 1.343 9,7
Lissone 13.419 23,7 Camparada 619 9,4
Vedano al Lambro 3.051 23,3 Roncello 866 8,7
Macherio 2.469 23,1 Busnago 1.738 7,9
Desio 13.450 22,7 Correzzana 665 7,7
Vimercate 9.986 21,6 Misinto 1.557 6,7
Fonte: elaborazione CRESME su dati Istat 2001 – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni
Provincia di MONZA e BRIANZA
102
Tabella 3.7. - Le abitazioni esistenti nei comuni della Provincia di Monza e Brianza per epoca di
costruzione Epoca di costruzione
TOTALE
Fino al 1945 Tra 1945 e 1971 Tra 1972 e 1991 Dopo il 1991 numero % numero % numero % numero %
Agrate Brianza 565 11,0 1.892 36,8 2.057 40,0 623 12,1 5.137
Aicurzio 248 29,5 240 28,5 219 26,0 135 16,0 842
Albiate 497 20,3 973 39,6 447 18,2 537 21,9 2.454
Arcore 794 11,8 2.848 42,5 2.255 33,6 811 12,1 6.708
Barlassina 382 15,5 1.143 46,4 606 24,6 335 13,6 2.466
Bellusco 463 17,9 937 36,2 817 31,6 372 14,4 2.589
Bernareggio 504 14,6 1.294 37,4 949 27,4 714 20,6 3.461
Besana in Brianza 1.289 22,5 1.739 30,3 1.733 30,2 980 17,1 5.741
Biassono 618 13,6 1.466 32,3 1.846 40,7 605 13,3 4.535
Bovisio-Masciago 1.025 18,8 2.018 37,0 1.568 28,8 838 15,4 5.449
Briosco 517 23,3 685 30,9 774 34,9 239 10,8 2.215
Brugherio 1.447 11,5 5.934 47,0 3.472 27,5 1.760 14,0 12.613
Burago di Molgora 169 10,1 251 15,0 1.196 71,6 54 3,2 1.670
Busnago 344 19,4 512 28,9 491 27,7 424 23,9 1.771
Camparada 189 28,8 153 23,3 143 21,8 172 26,2 657
Caponago 257 13,3 553 28,6 565 29,2 559 28,9 1.934
Carate Brianza 1.360 20,7 2.675 40,8 1.699 25,9 822 12,5 6.556
Carnate 274 9,1 1.265 42,1 1.159 38,6 308 10,2 3.006
Cavenago di Brianza 284 11,6 696 28,4 935 38,2 533 21,8 2.448
Ceriano Laghetto 348 16,5 1.072 50,9 365 17,3 323 15,3 2.108
Cesano Maderno 2.302 17,3 6.309 47,4 3.008 22,6 1.689 12,7 13.308
Cogliate 655 21,6 1.125 37,1 849 28,0 403 13,3 3.032
Concorezzo 973 16,9 2.268 39,4 1.648 28,6 864 15,0 5.753
Cornate d'Adda 737 19,5 1.300 34,4 1.185 31,3 560 14,8 3.782
Correzzana 125 17,8 185 26,4 263 37,5 129 18,4 702
Desio 2.182 15,3 6.119 42,9 4.595 32,2 1.367 9,6 14.263
Giussano 1.266 14,8 3.566 41,6 2.634 30,7 1.114 13,0 8.580
Lazzate 439 17,1 996 38,9 728 28,4 399 15,6 2.562
Lentate sul Seveso 1.060 17,9 2.596 43,9 1.938 32,8 317 5,4 5.911
Lesmo 265 10,4 849 33,4 1.187 46,7 240 9,4 2.541
Limbiate 938 7,9 7.196 60,7 2.758 23,3 962 8,1 11.854
Lissone 1.966 13,6 5.742 39,8 4.730 32,8 1.989 13,8 14.427
Macherio 509 18,9 1.072 39,7 881 32,7 235 8,7 2.697
Meda 1.312 15,4 3.880 45,4 2.637 30,9 711 8,3 8.540
Mezzago 360 24,3 429 28,9 415 28,0 278 18,8 1.482
Misinto 262 16,2 526 32,6 540 33,5 285 17,7 1.613
Monza 10.117 18,9 23.824 44,5 14.077 26,3 5.491 10,3 53.509
Muggiò 698 8,3 4.022 47,6 2.845 33,7 888 10,5 8.453
Nova Milanese 897 10,4 3.870 45,0 2.661 31,0 1.165 13,6 8.593
Ornago 206 14,1 441 30,1 525 35,8 293 20,0 1.465
Renate 352 23,8 565 38,1 430 29,0 135 9,1 1.482
Roncello 128 14,4 217 24,4 388 43,6 156 17,5 889
Ronco Briantino 126 10,3 313 25,6 496 40,6 288 23,5 1.223
Seregno 2.664 16,9 6.302 40,1 5.394 34,3 1.373 8,7 15.733
Seveso 1.401 19,3 2.993 41,3 2.004 27,6 852 11,8 7.250
Sovico 621 21,7 1.188 41,5 784 27,4 269 9,4 2.862
Sulbiate 324 23,0 367 26,1 468 33,3 247 17,6 1.406
Triuggio 651 21,3 1.152 37,7 856 28,0 397 13,0 3.056
Usmate Velate 523 14,4 1.083 29,9 1.124 31,0 893 24,6 3.623
Varedo 644 12,6 2.637 51,5 1.512 29,5 330 6,4 5.123
Vedano al Lambro 308 9,3 1.239 37,5 1.300 39,3 458 13,9 3.305
Veduggio con Colzano 306 17,8 750 43,7 529 30,8 132 7,7 1.717
Verano Brianza 536 15,9 1.374 40,8 1.070 31,8 386 11,5 3.366
Villasanta 777 14,9 2.043 39,1 1.527 29,2 884 16,9 5.231
Vimercate 1.510 14,2 3.835 36,0 4.485 42,1 817 7,7 10.647
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001
Provincia di MONZA e BRIANZA
103
Tabella 3.8. - Le abitazioni esistenti nei comuni della Provincia di Monza e Brianza per titolo di uso
Totale
abitazioni
Densità
abitazioni
di cui Abitazioni
occupate
da
residenti
di cui
Occupate Vuote Proprietà Affitto Altro titolo
N. % N. % N. % N. % N. %
Agrate Brianza 5.139 455,2 4.845 94,3 294 5,7 4.795 3.946 82,3 610 15,5 239 5,0
Aicurzio 842 331,5 783 93,0 59 7,0 773 658 85,1 76 11,6 39 5,0
Albiate 2.457 847,2 2.049 83,4 408 16,6 2.039 1.702 83,5 221 13,0 116 5,7
Arcore 6.708 719,0 6.547 97,6 161 2,4 6.493 5.131 79,0 984 19,2 378 5,8
Barlassina 2.466 865,3 2.322 94,2 144 5,8 2.292 1.677 73,2 418 24,9 197 8,6
Bellusco 2.589 399,5 2.387 92,2 202 7,8 2.384 1.966 82,5 285 14,5 133 5,6
Bernareggio 3.462 589,8 3.270 94,5 192 5,5 3.256 2.726 83,7 360 13,2 170 5,2
Besana in Brianza 5.743 364,4 5.404 94,1 339 5,9 5.348 4.209 78,7 744 17,7 395 7,4
Biassono 4.535 935,1 4.317 95,2 218 4,8 4.280 3.542 82,8 491 13,9 247 5,8
Bovisio-Masciago 5.450 1.107,7 5.206 95,5 244 4,5 5.164 4.024 77,9 780 19,4 360 7,0
Briosco 2.215 335,1 2.069 93,4 146 6,6 2.068 1.650 79,8 254 15,4 164 7,9
Brugherio 12.636 1.222,1 12.136 96,0 500 4,0 12.063 9.837 81,5 1.542 15,7 684 5,7
Burago di Molgora 1.670 489,7 1.574 94,3 96 5,7 1.558 1.217 78,1 251 20,6 90 5,8
Busnago 1.771 300,7 1.739 98,2 32 1,8 1.738 1.490 85,7 117 7,9 131 7,5
Camparada 657 410,6 621 94,5 36 5,5 619 532 85,9 50 9,4 37 6,0
Caponago 1.935 385,5 1.771 91,5 164 8,5 1.761 1.483 84,2 187 12,6 91 5,2
Carate Brianza 6.556 658,9 6.143 93,7 413 6,3 6.102 4.731 77,5 971 20,5 400 6,6
Carnate 3.006 856,4 2.885 96,0 121 4,0 2.845 2.393 84,1 350 14,6 102 3,6
Cavenago di Brianza 2.448 550,1 2.349 96,0 99 4,0 2.315 1.989 85,9 225 11,3 101 4,4
Ceriano Laghetto 2.108 298,2 2.083 98,8 25 1,2 2.080 1.670 80,3 212 12,7 198 9,5
Cesano Maderno 13.312 1.161,6 12.638 94,9 674 5,1 12.576 9.937 79,0 1.647 16,6 992 7,9
Cogliate 3.032 436,3 2.886 95,2 146 4,8 2.886 2.366 82,0 238 10,1 282 9,8
Concorezzo 5.753 676,8 5.558 96,6 195 3,4 5.533 4.388 79,3 822 18,7 323 5,8
Cornate d'Adda 3.783 277,1 3.566 94,3 217 5,7 3.544 2.858 80,6 447 15,6 239 6,7
Correzzana 702 278,6 668 95,2 34 4,8 665 572 86,0 44 7,7 49 7,4
Desio 14.268 966,7 13.540 94,9 728 5,1 13.450 10.226 76,0 2.326 22,7 898 6,7
Giussano 8.583 834,9 8.161 95,1 422 4,9 8.139 6.201 76,2 1.258 20,3 680 8,4
Lazzate 2.563 484,5 2.422 94,5 141 5,5 2.418 2.004 82,9 210 10,5 204 8,4
Lentate sul Seveso 5.915 422,8 5.464 92,4 451 7,6 5.426 4.199 77,4 749 17,8 478 8,8
Lesmo 2.541 497,3 2.498 98,3 43 1,7 2.475 2.020 81,6 291 14,4 164 6,6
Limbiate 11.859 956,4 11.611 97,9 248 2,1 11.576 9.126 78,8 1.622 17,8 828 7,2
Lissone 14.428 1.548,1 13.510 93,6 918 6,4 13.419 10.135 75,5 2.405 23,7 879 6,6
Macherio 2.697 837,6 2.488 92,3 209 7,7 2.469 1.881 76,2 434 23,1 154 6,2
Meda 8.540 1.025,2 8.009 93,8 531 6,2 7.970 6.262 78,6 1.107 17,7 601 7,5
Mezzago 1.484 353,3 1.391 93,7 93 6,3 1.389 1.104 79,5 218 19,7 67 4,8
Misinto 1.613 313,8 1.558 96,6 55 3,4 1.557 1.297 83,3 87 6,7 173 11,1
Monza 53.529 1.621,1 49.808 93,0 3.721 7,0 49.156 35.549 72,3 11.092 31,2 2.515 5,1
Muggiò 8.456 1.545,9 8.045 95,1 411 4,9 8.017 6.013 75,0 1.557 25,9 447 5,6
Nova Milanese 8.593 1.479,0 8.271 96,3 322 3,7 8.236 6.707 81,4 1.017 15,2 512 6,2
Ornago 1.468 253,1 1.349 91,9 119 8,1 1.343 1.153 85,9 112 9,7 78 5,8
Renate 1.482 521,8 1.416 95,5 66 4,5 1.407 1.085 77,1 206 19,0 116 8,2
Roncello 892 284,1 866 97,1 26 2,9 866 738 85,2 64 8,7 64 7,4
Ronco Briantino 1.223 406,3 1.192 97,5 31 2,5 1.184 994 84,0 140 14,1 50 4,2
Seregno 15.735 1.209,5 15.098 96,0 637 4,0 14.963 10.572 70,7 3.406 32,2 985 6,6
Seveso 7.251 986,5 6.977 96,2 274 3,8 6.930 5.583 80,6 847 15,2 500 7,2
Sovico 2.862 883,3 2.728 95,3 134 4,7 2.721 2.280 83,8 247 10,8 194 7,1
Sulbiate 1.406 266,8 1.270 90,3 136 9,7 1.261 1.056 83,7 163 15,4 42 3,3
Triuggio 3.056 364,7 2.897 94,8 159 5,2 2.880 2.379 82,6 289 12,1 212 7,4
Usmate Velate 3.623 363,4 3.437 94,9 186 5,1 3.379 2.850 84,3 359 12,6 170 5,0
Varedo 5.123 1.058,5 4.772 93,1 351 6,9 4.745 3.624 76,4 746 20,6 375 7,9
Vedano al Lambro 3.305 1.669,2 3.112 94,2 193 5,8 3.051 2.311 75,7 538 23,3 202 6,6
Veduggio con Colzano 1.717 492,0 1.594 92,8 123 7,2 1.590 1.139 71,6 335 29,4 116 7,3
Verano Brianza 3.369 965,3 3.240 96,2 129 3,8 3.231 2.588 80,1 388 15,0 255 7,9
Villasanta 5.232 1.069,9 5.050 96,5 182 3,5 5.038 3.988 79,2 793 19,9 257 5,1
Vimercate 10.650 513,7 10.110 94,9 540 5,1 9.986 7.758 77,7 1.678 21,6 550 5,5
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT – Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001
Provincia di MONZA e BRIANZA
104
3.1.2. La stima della nuova produzione edilizia residenziale
Secondo quanto stimato attraverso l’elaborazione dei dati disponibili nel Sistema Informativo CRESME
le abitazioni esistenti in Provincia di Monza e Brianza nel 2012 sono 367.489 e 155.382 le pertinenze
delle abitazioni (box e posti auto). In un territorio relativamente limitato come quello brianzolo, insiste il
7,8% dello stock regionale, il 4,5% rispetto alla macro-area e l’1,2% a livello nazionale.
Tabella 3.9. – La nuova produzione residenziale nel periodo 2010 – 2012: VOLUME RESIDENZIALI E
NUMERO DI ABITAZIONI – valori assoluti
2010 2011 2012* Variazioni %
2011/2010 2012*/2011
VOLUME DEI FABBRICATI – (migliaia di mc)
Provincia di Monza e Brianza 1.529 1.359 1.170 -11,1 -13,9
Lombardia 17.734 14.098 11.904 -20,5 -15,6
NUMERO DI ABITAZIONI
Provincia di Monza e Brianza 4.002 3.552 3.097 -11,3 -12,8
Lombardia 45.324 35.851 26.202 -20,9 -26,9
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione
Essendo una provincia di nuova istituzione la serie storica disponibile relativamente alla produzione
edilizia copre un arco temporale limitato al triennio 2010 – 2012. In questo periodo si riscontra un
contenimento della volumetria residenziale prodotta: si passa da 1,5 milioni di m3 del 2010 a quasi 1,2
milioni di m3 del 2012 con una riduzione dell’11,1% tra 2010 e 2011 e del 13,9% l’anno seguente. Il
trend provinciale risulta comunque meno negativo rispetto a quello regionale per cui si registra -20,5%
nel 2011 e -15,6% nel 2012. A conferma di questa tendenza il dato sul numero di abitazioni. Se nel
2012 nella provincia di Monza e Brianza sono state realizzate 12,8% abitazioni in meno rispetto al
2011 (pari a 3.097 unità), nell’intera regione la flessione è stata del 26,9%.
Tabella 3.10. – La nuova produzione residenziale in provincia di Monza e Brianza nel periodo 2010 – 2012:
TIPOLOGIA DI INTERVENTO
2010 2011 2012*
Variazioni %
2011/2010 2012*/2011
Nuova costruzione 3.693 3.258 2.782 -11,8 -14,6
Ampliamenti 309 294 315 -5,0 7,3
Totale 4.002 3.552 3.097 -11,3 -12,8
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012 * previsione
Le nuove abitazioni prodotte riguardano essenzialmente nuovi edifici anche se una quota limitata ma
dinamica, fa riferimento ad ampliamenti di edifici esistenti: gli ampliamenti sono 315 di 3.097, e
nell’ultimo anno sono aumentati del 7,3% (-14,6% la nuova costruzione).
Provincia di MONZA e BRIANZA
105
3.2. Il settore non residenziale
3.2.1. Stima della nuova produzione per il settore non residenziale
Per completare il quadro della nuova produzione edilizia nella provincia brianzola si analizza
brevemente anche il settore non residenziale. Nel 2012 in Provincia sono stati costruiti fabbricati non
residenziali per un volume complessivo di 1 milione di m3, ben il 27,4% in più rispetto allo scorso anno
ma il 13% in meno rispetto a quanto costruito nel 2010. È da notare che l’eccezionale crescita della
volumetria nel 2012, nel contesto generale di crisi del settore, è da attribuire alla realizzazione di edifici
pubblici, probabilmente con destinazione sanitaria.
Tabella 3.11. – La nuova produzione non residenziale nel periodo 2010 – 2012: VOLUME FABBRICATI –
valori assoluti e variazioni %
2010 2011 2012* Variazioni %
2011/2010 2012/2011
VOLUME DEI FABBRICATI – (migliaia di mc)
Provincia di Monza e Brianza 1.263 854 1.089 -32,4 27,4
Lombardia 20.048 17.613 19.623 -12,1 11,4
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012
*previsione
Contrariamente a quanto avviene per il segmento residenziale, le performance provinciali per il
segmento non residenziale nel biennio sono meno positive rispetto alla media regionale: tra 2010 e
2012 infatti la produzione regionale rimane più stabile e segna un -2,1% (-13% a Monza-Brianza).
Tabella 3.12. – La nuova produzione non residenziale nella Provincia di Monza e Brianza per destinazione
d’uso nel periodo 2010 – 2012: VOLUME DEI FABBRICATI
Agricolo Industriale e artigianale
Commerciale e turistico
Altro TOTALE
Valore Assoluto (mc)
2010 35.418 739.288 213.035 275.275 1.263.016
2011 16.683 627.063 142.652 67.832 854.230
2012* 21.195 771.347 131.185 164.949 1.088.676
Variazione % rispetto all’anno precedente
2011/2010 -52,9 -15,2 -33,0 -75,4 -32,4
2012/2011 27,0 23,0 -8,0 143,2 27,4
Fonte: elaborazione e stime CRESME/SI – novembre 2012
* previsione
NB: la ripartizione settoriale per il 2010 e 2011 è basata sull’attività edilizia rilevata nei cantieri attivi nella provincia (Regione
Lombardia), mentre il dato 2012 si basa sui dati Istat relativi ai permessi di costruzione rilasciati nel 2010.
Provincia di MONZA e BRIANZA
106
Dal punto di vista qualitativo oltre il 70% della volumetria prodotta nel 2012 riguarda edifici industriali e
artigianali, con 771.300 m3, seguita a distanza da quella relativa all’uso commerciale che ammonta a
131.185 m3 mentre è molto limitata la nuova produzione destinata al settore agricolo, per cui sono stati
costruiti nuovi edifici per un totale di 21.200 m3. Rilevante nell’anno il volume dei fabbricati destinati ad
altri usi come ospedali, scuole stazioni ferroviarie, i cimiteri, uffici pubblici, che riguardano quasi
165.000 m3 e rappresentano, come detto, il segmento che è cresciuto maggiormente nell’ultimo anno.
3.3. L’attività edilizia provinciale nel biennio 2010 - 2011
3.3.1. I cantieri attivati in provincia di Monza e Brianza nel 2011
Un approfondimento, qualitativo e quantitativo, sulla produzione edilizia provinciale nell’ultimo anno
riguarda i dati relativi ai cantieri attivati, noti attraverso le notifiche preliminari di inizio lavori e registrati
dalle Casse Edili. Infatti, come previsto dall’ dell’art. 99 comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 i
committenti o i responsabili dei lavori devono trasmettere obbligatoriamente1 alla Azienda Sanitaria
Locale (ASL) e alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) la notifica di inizio lavori in cantiere. I dati
riguardano i cantieri denunciati in provincia di Monza e Brianza (attuale delimitazione amministrativa) e
in Lombardia, con data di inizio compresa tra 01/01/2010 e 31/12/2011.
Tabella 3.13. - Dati riepilogativi dei cantieri attivati nel 2010-2011
Numero cantieri
Media lavoratori
Media imprese
Media durata (gg)
Media importo
Totale Importo
(milioni di euro)
Provincia di Monza e Brianza
2010 3.797 8 4 191 420.522 1.589
2011 3.765 6 3 140 225.989 845
Variazione % -0,8 -28,0 -32,7 -26,8 -46,3 -46,8
Lombardia
2010 61.107 7,1 3,7 171 392.527 23.804
2011 59.476 6,2 2,9 140 216.263 12.819.
Variazione % -2,7 -11,6 -23,1 -18,2 -44,9 -46,1
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Nel 2011 sono stati attivati nella provincia 3.765 cantieri, oltre il 6% dei cantieri attivati in regione, per
un importo complessivo dichiarato di 845 milioni di € pari ad un importo medio di 225 mila €. A livello
regionale nel 2010 sono stati registrati 59.476 cantieri con importo medio di 216 mila €, pari a un
importo complessivo di 12,8 miliardi di €. I cantieri della provincia di Monza e Brianza sono
1 L’obbligo sussiste nei seguenti casi:
- nei cantieri in cui è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più imprese esecutrici;
- nei cantieri che ricadono nella fattispecie sopra descritta, in un momento successivo all’inizio dei lavori;
- nei cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini-giorno.
Provincia di MONZA e BRIANZA
107
caratterizzati da una dimensione media e una durata in linea con le medie regionali: in media si
registrano 6 lavoratori e 3 imprese impiegate per circa 140 giorni.
Al fine di definire qualitativamente i cantieri attivati nella provincia, sono stati esaminati cinque aspetti
ovvero il numero di lavoratori, il numero di imprese, l’importo dichiarato, la durata e la tipologia. Il
cantiere che più di frequente si trova è composto da 4 – 5 lavoratori (quasi il 42% dei cantieri),
comprende dalle 2 alle 3 imprese (quasi il 41% dei cantieri) e ha un importo medio dichiarato
compreso tra 30 e 100 mila € (oltre il 35% dei cantieri), con una durata media compresa tra 91 e 365
giorni (il 34% dei cantieri).Rispetto alla tipologia di prevale l’edilizia residenziale con oltre 2.400
cantieri, pari al 64% di quelli rilevati nel periodo di riferimento. Le altre categorie di intervento note
riguardano 416 cantieri non residenziali, 330 cantieri relativi a opere del genio civile e 612 ad altre
tipologie di opere.
Tabella 3.14. – Il numero di cantieri PER NUMERO MEDIO DI LAVORATORI nel 2010-2011
da 1 a 3 da 4 a 5 da 6 a 10 oltre 10 Totale
Provincia di Monza e Brianza
2010 971 1.489 998 336 3.794
2011 1.164 1.560 856 182 3.762
Variazione % 19,9 4,8 -14,2 -45,8 -0,8
Lombardia
2010 14.179 25.356 17.047 4.491 61.073
2011 15.734 25.672 15.199 2.853 59.458
Variazione % 11,0 1,2 -10,8 -36,5 -2,6
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Tabella 3.15. – Il numero di cantieri PER NUMERO MEDIO DI IMPRESE nel 2010-2011
1 da 2 a 3 da 4 a 10 oltre 10 Totale
Provincia di Monza e Brianza
2010 1.066 1.321 1.081 296 3.764
2011 1.305 1.481 814 86 3.686
Variazione % 22,4 12,1 -24,7 -70,9 -2,1
Lombardia
2010 18.653 22.172 16.743 2.940 60.508
2011 21.354 22.286 13.736 1.076 58.452
Variazione % 14,5 0,5 -18,0 -63,4 -3,4
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Provincia di MONZA e BRIANZA
108
Tabella 3.16. – Il numero di cantieri PER IMPORTO DICHIARATO nel 2010-2011
fino a 30.000 da 30.000 a
100.000 da 100.000 a
1.000.000 da 1.000.000 a 10.000.000
oltre 10.000.000
Totale
Provincia di Monza e Brianza
2010 974 1.201 1.244 352 7 3.778
2011 1.223 1.323 1.028 161 4 3.739
Variazione % 25,6 10,2 -17,4 -54,3 -42,9 -1,0
Lombardia
2010 17.177 19.428 20.413 3.397 227 60.642
2011 19.976 20.497 16.955 1.780 69 59.277
Variazione % 16,3 5,5 -16,9 -47,6 -69,6 -2,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Tabella 3.17. – Il numero di cantieri PER DURATA (in giorni) nel 2010-2011
fino a 30 da 31 a 90 da 91 a 365 oltre 365 Totale
Provincia di Monza e Brianza
2010 869 1.111 1.306 511 3.797
2011 1.132 1.297 1.025 310 3.764
Variazione % 30,3 16,7 -21,5 -39,3 -0,9
Lombardia
2010 15.098 19.238 20.253 6.515 61.104
2011 16.616 21.131 17.766 3.962 59.475
Variazione % 10,1 9,8 -12,3 -39,2 -2,7
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Tabella 3.18. – Il numero di cantieri PER TIPOLOGIA DI CANTIERE nel 2010-2011
Residenziale Non
residenziale Genio civile Altro Totale
Provincia di Monza e Brianza
2010 1.029 157 138 2.473 3.797
2011 2.407 416 330 612 3.765
Variazione % 133,9 165,0 139,1 -75,3 -0,8
Lombardia
2010 15.130 3.511 3.793 38.673 61.107
2011 33.821 7.757 7.076 10.822 59.476
Variazione % 123,5 120,9 86,6 -72,0 -2,7
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia 2012
Provincia di MONZA e BRIANZA
109
4. IL MERCATO IMMOBILIARE
4.1. Le mappe del mercato residenziale
In Provincia di Monza e Brianza nel 2012 lo stock edilizio sfiora quota 615 mila unità di cui l’85% (oltre
523 mila unità) riferibili al settore residenziale e sue pertinenze suddivise in 367.489 abitazioni e
155.382 unità destinate ad uso box o posto auto. Anche nelle 47.821 unità classificate come cantine,
soffitte e magazzini sono presenti molte pertinenze o locali accessori alle abitazioni ma, poiché
comprende anche una quota altrettanto significativa destinata ad usi non residenziali, deve essere
considerata una categoria ad utilizzo misto.
Gli immobili per attività economiche sono 44.022 e si concentrano per la quota principale nella
destinazione commerciale (29.153 unità) che, oltre a negozi e centri commerciali, comprende anche i
laboratori artigianali. Gli immobili destinati alla produzione, capannoni industriali e artigianali, sono
8.827 mentre le unità immobiliari ad uso ufficio sono 6.041, valore che tiene conto dei soli immobili di
categoria catastale A10 poiché risulta poco agevole determinare il numero di abitazioni utilizzate come
ufficio senza che sia stata modificata la destinazione d’uso.
Tabella 4.1. – Stock e mercato in Provincia di Monza e Brianza nel 2012
Variazioni % sul 2011 – valori correnti
Fonte: elaborazioni e stime Cresme/Si su fonti varie
Il fatturato del mercato provinciale nel 2012 è pari a 1.622 milioni di euro, di cui 1.339 milioni legati al
settore residenziale e 283 milioni al comparto commerciale. Tra 2011 e 2012 perde il -23,5% del
valore, ma subire maggiormente lo stato di crisi è il settore non residenziale la cui riduzione è pari a -
30,7%, a fronte di un calo del 21,85 del fatturato residenziale. I livelli del fatturato, sia per il segmento
residenziale sia per il commerciale, sono i più bassi del triennio considerato, più bassi anche del 2010.
NUMERO UNITA' IMMOBILIARI 614.713
abitazioni 367.489
box e posti auto 155.382 ABITAZIONI 1.339 -21,8
uffici 6.041
commerciali 29.153 ALTRI IMMOBILI 283 -30,7
produttivi 8.827
magazzini, cantine e soffitte 47.821 TOTALE 1.622 -23,5
ME
RC
AT
O
2012 Variazioni %
M ilioni di euro rispetto al 2011
Provincia di MONZA e BRIANZA
110
Grafico 4.1. - Dinamica del valore del mercato - Fatturato annuo delle compravendite immobiliari
Importi in milioni di euro
Fonte: elaborazioni e stime CRESME su fonti varie
4.1.1. Le compravendite residenziali
Un primo parametro di valutazione del mercato residenziale è l’analisi dell’andamento delle
compravendite. Per la serie storica riferita al periodo 2004 – 2012, i dati sono stati elaborati dal
CRESME a partire dai dati comunali diffusi dall’Agenzia del Territorio1. In particolare, per il 2012 è
stata effettuata una stima annua a partire dai dati pubblicati per il primo semestre. Il primo elemento
che emerge è il calo del 18,4% del mercato provinciale nell’ultimo anno. Tiene meglio il Capoluogo
dove la flessione delle compravendite si attesta a -11%, male il resto della Provincia, dove il calo sfiora
il 20%.
Andando ad ampliare l’analisi emerge che il calo dell’ultimo anno è solo l’apice di una serie negativa
che dura dal 2006. In particolare, dopo la crescita del numero di compravendite nel triennio 2004 –
2006 si osserva un lungo e costante calo del numero di transazioni di abitazioni. Se nel 2006 sono
state registrate ben 15.755 compravendite in tutta la provincia, nel 2012 si arriva a 8.722, ovvero il
44,6% in meno rispetto alla massima espansone del mercato provinciale. Le maggiori cadute nel
mercato riguardano in particolare gli anni 2007 e 2008 quando si perde il 18,7% e il 2011 e 2012 (-
18,4).
1 I dati relativi al numero di transazioni normalizzate (NTN) pubblicati dall’OMI – Agenzia del Territorio sono stati rielaborati
nella seconda metà del 2011 e presentano differenze di entità non trascurabile con un innalzamento del numero di
transazioni e una revisione intensa per l’anno 2007.
1.592
1.712
1.339
375 409
283
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2010 2011 2012
Residenziale Non residenziale
Provincia di MONZA e BRIANZA
111
Il Capoluogo è caratterizzato da un andamento simile a quello del resto dei comuni, pur presentando
una contrazione complessivamente meno acuta tra 2006 e 2012, pari a -29,4%. In particolare il
numero massimo di transazioni si registra nel 2005 con 1.879 compravendite, le quali diventano 1.255
nel 2012.
Grafico 4.2. – Le compravendite di abitazioni nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 – 2012
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio
*stima dato annuale su primo semestre 2012
Tabella 4.2. – Le compravendite di abitazioni nella provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 – 2012
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*
Capoluogo 1.885 1.879 1.777 1.816 1.420 1.343 1.349 1.410 1.255
Resto Provincia 12.072 13.629 13.977 13.636 11.138 9.585 9.382 9.280 7.462
Totale 13.957 15.509 15.755 15.451 12.558 10.928 10.730 10.690 8.722
Variazioni %
2005 2004
2006 2005
2007 2006
2008 2007
2009 2008
2010 2009
2011 2010
2012 2011
2012 2006
Capoluogo -0,3 -5,4 2,2 -21,8 -5,5 0,4 4,5 -11,0 -29,4
Resto Provincia 12,9 2,6 -2,4 -18,3 -13,9 -2,1 -1,1 -19,6 -46,6
Totale 11,1 1,6 -1,9 -18,7 -13,0 -1,8 -0,4 -18,4 -44,6
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio
*stima dato annuale su primo semestre 2012
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012*
Capoluogo Altri comuni Totale
Provincia di MONZA e BRIANZA
112
Cartogramma 4.1. – Le compravendite nel 2011 nella provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio
Cartogramma 4.2. – La forza del mercato nel 2011 nella provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio
Provincia di MONZA e BRIANZA
113
4.1.2. I prezzi delle abitazioni
La determinazione delle quotazioni degli immobili, residenziali e non residenziali, a livello provinciale e
del comune Capoluogo non è semplice essenzialmente a causa delle diverse indicazioni tendenziali
provenienti dalle diverse fonti. La presente analisi dunque, ha l’obiettivo di raccogliere, sintetizzare e
confrontare le informazioni dalle principali fonti ovvero Agenzia del Territorio e OSMI – Borsa
Immobiliare di Milano.
I prezzi rilevati dall’Agenzia del Territorio2
Ripercorrendo la dinamica dei prezzi rilevati dall’Agenzia del Territorio tra 2006 e 2012 a valori correnti,
si osserva una sostanziale stabilità dell’indice sintetico (valore medio delle quotazioni censite per
abitazioni in vendita nelle zone centrali, di semicentro e periferiche nelle diverse tipologie di comuni).
Nel comune Capoluogo il prezzo si attesta su 2.220 €/mq nel 2006 per aumentare leggermente fino a
quota 2.280 €/mq nel 2008, per poi scendere nuovamente fino a 2.190 €/mq nel 2011 e risalire a 2.205
€/mq nel primo semestre del 2012. Nel resto dei comuni della provincia l’oscillazione è maggiore ed a
partire da 1.630 €/mq del 2006, si arriva a 1.705 €/mq nel 2008, per poi scendere nuovamente a 1.660
€/mq nel 2011 e 1.648 €/mq nel 2012.
Tabella 4.3. - Quotazioni immobiliari MEDIE DELLE FASCE BCD - Elaborazione dati comunali. Categoria
residenziale. Tipologia abitazioni signorili, civili, tipo economico, tipiche dei luoghi
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem II sem I sem
Monza 2.221 2.221 2.278 2.282 2.283 2.283 2.239 2.244 2.230 2.221 2.221 2.191 2.205
Resto comuni 1.633 1.655 1.673 1.693 1.706 1.705 1.684 1.667 1.655 1.656 1.660 1.658 1.648
Totale 1.781 1.797 1.825 1.841 1.851 1.850 1.823 1.812 1.800 1.798 1.801 1.792 1.788
Fonte: elaborazione CRESME su dati Agenzia del Territorio
Considerando i prezzi al netto dell’inflazione, emerge come in realtà l’andamento sia stato di netta e
progressiva discesa. Complessivamente tra 2007 e 2012 il valore medio degli immobili si è ridotto del -
11,2% a Monza e del -9,6% nei comuni della provincia. L’andamento negativo nell’ultimo anno si è
ridimensionato sia a Monza che nei comuni.
2 L’analisi dei prezzi qui proposta si basa sui dati dell’Agenzia del Territorio, che effettua una valutazione dei prezzi per le
diverse fasce di comuni secondo una metodologia di rilevazione e aggiornamento ben definita. I prezzi minimi e massimi per
ciascun raggruppamento di comuni e per ciascuna tipologia di insediamento urbano sono quelli “puri” dell’Agenzia del
Territorio, mentre quello medio è stato ponderato sulla base dello stock immobiliare in ogni comune.
Provincia di MONZA e BRIANZA
114
Grafico 4.3. - Trend delle quotazioni immobiliari MEDIE DELLE FASCE BCD nel I semestre
Elaborazione dati comunali. Categoria residenziale. Tipologia abitazioni signorili, civili, tipo economico, tipiche dei
luoghi - valori a prezzi costanti 2005 / numero indice 2006 = 100
Fonte: elaborazione CRESME su dati Agenzia del Territorio
I prezzi delle abitazioni rilevati dalla Borsa Immobiliare di Milano3
La seconda fonte presa in esame è la Borsa Immobiliare di Milano, che fornisce dati sulle quotazioni
medie delle diverse tipologie di immobili residenziali a partire dal 20054. Sebbene il livello medio prezzi
sia mediamente più alto rispetto a quello rilevato dall’Agenzia del Territorio, la dinamica del periodo è
confermata. Nei comuni della provincia tra le tipologie che tengono più il mercato ci sono gli
appartamenti nuovi o ristrutturati che nel 2012 hanno una quotazione media (tra centro e periferia)
ponderata sul numero di immobili, pari 2.112 €/mq. Considerando tale valore al netto dell’inflazione
(valori a prezzi costanti 2005), risulta pari al -10% rispetto al 2007, anno di picco massimo del mercato.
Anche gli appartamenti di recente costruzione (entro i 40 anni) fanno registrare un calo dei prezzi a
partire dal 2007, che complessivamente raggiunge quota 1.544 €/mq (prezzo medio tra centro e
periferia) ovvero il 16% in meno (valori a prezzi costanti 2005) rispetto al 2007. Ma sono gli
appartamenti vecchi a tenere il mercato meno delle atre tipologie. La quotazione media per gli immobili
3 L’analisi dei prezzi si basa sui dati dell’OSMI, che effettua una rilevazione comunale per il centro e per la periferia secondo
diverse tipologie di immobili. Il prezzo medio è stato elaborato sulla base dei prezzi rilevati per ciascun raggruppamento di
comuni. 4 L’analisi delle quotazioni degli immobili basata sulla rilevazione O.S.M.I. - Borsa Immobiliare di Milano dei prezzi dei comuni
della provincia di Monza e Brianza comprende le seguenti tipologie di immobili: appartamenti (nuovi o ristrutturati; recenti
entro 40 anni; vecchi oltre 40 anni); negozi; uffici; capannoni. La rilevazione considera i comuni amministrativi come unità di
campionamento suddivisi in due zone ideali ovvero centro città e aree periferiche. Non potendo sapere il valore che definisce
le quantità vendute tra le varie tipologie di immobile non è possibile calcolare medie pesate ma solo approssimazioni con
medie matematiche partendo dai valori dei prezzi di ogni comune. Le tabelle di sintesi sono il risultato di medie pesate sullo
stock che esemplificano l’andamento dei prezzi degli immobili lungo la serie storica 2005-2011.
75
80
85
90
95
100
105
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Monza Resto comuni
Provincia di MONZA e BRIANZA
115
residenziali con più di 40 anni nei comuni della provincia è di 1.183 €/mq, ma questo valore è il 20%
più basso rispetto a quello del 2007, calcolato a valori costanti.
Grafico 4.4. – Le variazioni percentuali delle quotazioni immobiliari medie delle abitazioni nella Provincia
di Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012 (escluso Capoluogo)
valori a prezzi costanti 2005 / numero indice 2005 = 100
Fonte: elaborazione CRESME ed e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Andando ad analizzare nel dettaglio le quotazioni OSMI emerge qualche differenza tra il
comportamento delle quotazioni in centro e in periferia. A perdere maggiormente valore sono gli
appartamenti posti in periferia, in particolare quelli con meno di 40 anni. Considerando i prezzi a valori
costanti, nel lungo periodo (2007 / 2012) si possono apprezzare le differenze. Per gli appartamenti
nuovi il calo delle quotazioni tra 2007 e 2012 è stato simile in centro e in periferia (rispettivamente pari
a -10,1% la prima zona e -10,7% la seconda). Per gli appartamenti di recente costruzione la differenza
è maggiore: tra 2007 e 2012 -15,2% al centro e -17,2% in periferia. Per gli appartamenti più vecchi
(oltre 40 anni) nello stesso periodo si registra -19,4% al centro e -20,2% in periferia.
Tabella 4.4. - I prezzi medi delle abitazioni nelle aree della Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2005 –
2012
2005 2006 2007 2008 2009 2010
2011 I sem.
2012 I sem.
Appartamenti nuovi o ristrutturati
Centro 2.022 2.128 2.187 2.251 2.238 2.215 2.218 2.214
Periferia 1.839 1.941 1.999 2.045 2.036 2.009 2.015 2.011
Appartamenti recenti entro i 40 anni
Centro 1.570 1.670 1.721 1.751 1.729 1.688 1.681 1.644
Periferia 1.428 1.513 1.549 1.563 1.543 1.501 1.488 1.445
Appartamenti vecchi oltre i 40 anni
Centro 1.256 1.344 1.389 1.396 1.374 1.334 1.317 1.262
Periferia 1.118 1.193 1.230 1.218 1.200 1.163 1.152 1.104
Fonte: elaborazione CRESME ed e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
60
70
80
90
100
110
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Appartamenti nuovi o ristrutturati Appartamenti recente entro i 40 anni
Appartamenti vecchi oltre i 40 anni
Provincia di MONZA e BRIANZA
116
Tabella 4.5. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni NUOVE nei comuni della provincia di Monza e
Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %
I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011
Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza 2.250 1.950 2.200 1.950 -2,2 0,0
Aicurzio 1.925 1.900 1.875 1.850 -2,6 -2,6
Albiate 2.100 1.950 2.000 1.950 -4,8 0,0
Arcore 2.450 2.200 2.425 2.150 -1,0 -2,3
Barlassina 1.975 1.850 1.950 1.875 -1,3 1,4
Bellusco 2.100 2.025 2.075 2.025 -1,2 0,0
Bernareggio 2.050 1.900 1.975 1.850 -3,7 -2,6
Besana in Brianza 2.075 1.950 2.075 1.950 0,0 0,0
Biassono 2.350 1.950 2.300 1.950 -2,1 0,0
Bovisio-Masciago 1.875 1.575 1.900 1.600 1,3 1,6
Briosco 1.950 1.850 1.950 1.850 0,0 0,0
Brugherio 2.725 2.675 2.650 2.575 -2,8 -3,7
Burago di Molgora 1.900 1.775 1.875 1.675 -1,3 -5,6
Busnago 1.950 1.700 1.925 1.625 -1,3 -4,4
Camparada 1.900 1.750 1.950 1.800 2,6 2,9
Caponago 1.950 1.800 1.875 1.725 -3,8 -4,2
Carate Brianza 2.250 2.100 2.250 2.100 0,0 0,0
Carnate 2.100 1.975 2.075 1.950 -1,2 -1,3
Cavenago di Brianza 1.900 1.850 1.875 1.775 -1,3 -4,1
Ceriano Laghetto 1.850 1.600 1.850 1.600 0,0 0,0
Cesano Maderno 2.050 1.800 2.050 1.800 0,0 0,0
Cogliate 1.875 1.700 1.875 1.700 0,0 0,0
Concorezzo 2.250 2.100 2.225 2.075 -1,1 -1,2
Cornate d'Adda 1.950 1.800 1.925 1.775 -1,3 -1,4
Correzzana 1.950 1.800 1.950 1.850 0,0 2,8
Desio 2.300 2.075 2.400 2.150 4,3 3,6
Giussano 2.100 1.950 2.100 1.950 0,0 0,0
Lazzate 1.850 1.775 1.850 1.775 0,0 0,0
Lentate sul Seveso 1.900 1.775 1.900 1.775 0,0 0,0
Lesmo 2.150 1.900 2.150 1.900 0,0 0,0
Limbiate 2.000 1.825 2.000 1.825 0,0 0,0
Lissone 2.350 2.100 2.400 2.100 2,1 0,0
Macherio 2.000 1.850 2.000 1.950 0,0 5,4
Meda 2.050 1.900 2.050 1.900 0,0 0,0
Mezzago 1.950 1.875 1.925 1.850 -1,3 -1,3
Misinto 1.900 1.750 1.900 1.750 0,0 0,0
Muggiò 2.100 1.825 2.100 1.825 0,0 0,0
Nova Milanese 2.250 2.025 2.250 2.050 0,0 1,2
Ornago 1.900 1.700 1.875 1.675 -1,3 -1,5
Renate 1.950 1.800 1.950 1.800 0,0 0,0
Roncello 2.025 1.750 1.975 1.700 -2,5 -2,9
Ronco Briantino 1.925 1.825 1.875 1.775 -2,6 -2,7
Seregno 2.500 2.050 2.500 2.075 0,0 1,2
Seveso 1.950 1.900 1.975 1.900 1,3 0,0
Sovico 2.050 1.950 2.050 1.950 0,0 0,0
Sulbiate 1.925 1.825 1.900 1.825 -1,3 0,0
Triuggio 1.950 1.850 1.950 1.850 0,0 0,0
Usmate Velate 2.150 2.000 2.125 2.000 -1,2 0,0
Varedo 2.000 1.825 2.100 1.900 5,0 4,1
Vedano al Lambro 2.750 2.500 2.650 2.400 -3,6 -4,0
Veduggio con Colzano 1.950 1.850 1.950 1.800 0,0 -2,7
Verano Brianza 2.050 1.950 2.050 1.900 0,0 -2,6
Villasanta 2.675 2.400 2.650 2.375 -0,9 -1,0
Vimercate 3.200 2.850 3.150 2.850 -1,6 0,0
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
117
Tabella 4.6. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni ENTRO I 35 ANNI nei comuni della provincia di
Monza e Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012e variazione %
I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011
Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza 1.650 1.400 1.650 1.400 0,0 0,0
Aicurzio 1.550 1.550 1.450 1.450 -6,5 -6,5
Albiate 1.600 1.450 1.600 1.450 0,0 0,0
Arcore 1.600 1.525 1.575 1.500 -1,6 -1,6
Barlassina 1.525 1.325 1.500 1.300 -1,6 -1,9
Bellusco 1.600 1.500 1.525 1.425 -4,7 -5,0
Bernareggio 1.600 1.500 1.525 1.425 -4,7 -5,0
Besana in Brianza 1.650 1.475 1.625 1.450 -1,5 -1,7
Biassono 1.650 1.525 1.550 1.450 -6,1 -4,9
Bovisio-Masciago 1.450 1.275 1.425 1.250 -1,7 -2,0
Briosco 1.550 1.200 1.500 1.150 -3,2 -4,2
Brugherio 2.150 2.050 2.050 1.950 -4,7 -4,9
Burago di Molgora 1.525 1.475 1.425 1.375 -6,6 -6,8
Busnago 1.450 1.400 1.350 1.300 -6,9 -7,1
Camparada 1.450 1.400 1.400 1.350 -3,4 -3,6
Caponago 1.550 1.450 1.450 1.350 -6,5 -6,9
Carate Brianza 1.800 1.650 1.750 1.600 -2,8 -3,0
Carnate 1.775 1.525 1.725 1.475 -2,8 -3,3
Cavenago di Brianza 1.575 1.375 1.475 1.325 -6,3 -3,6
Ceriano Laghetto 1.325 1.200 1.325 1.175 0,0 -2,1
Cesano Maderno 1.525 1.325 1.500 1.300 -1,6 -1,9
Cogliate 1.400 1.200 1.375 1.175 -1,8 -2,1
Concorezzo 1.650 1.525 1.625 1.500 -1,5 -1,6
Cornate d'Adda 1.475 1.350 1.425 1.275 -3,4 -5,6
Correzzana 1.400 1.300 1.350 1.250 -3,6 -3,8
Desio 1.700 1.500 1.650 1.450 -2,9 -3,3
Giussano 1.600 1.550 1.550 1.450 -3,1 -6,5
Lazzate 1.450 1.275 1.425 1.250 -1,7 -2,0
Lentate sul Seveso 1.400 1.250 1.375 1.225 -1,8 -2,0
Lesmo 1.700 1.600 1.600 1.500 -5,9 -6,3
Limbiate 1.575 1.325 1.550 1.300 -1,6 -1,9
Lissone 1.800 1.550 1.800 1.550 0,0 0,0
Macherio 1.500 1.425 1.500 1.350 0,0 -5,3
Meda 1.600 1.400 1.575 1.375 -1,6 -1,8
Mezzago 1.600 1.450 1.525 1.350 -4,7 -6,9
Misinto 1.400 1.225 1.375 1.200 -1,8 -2,0
Muggiò 1.700 1.375 1.700 1.350 0,0 -1,8
Nova Milanese 1.775 1.500 1.750 1.500 -1,4 0,0
Ornago 1.525 1.350 1.450 1.300 -4,9 -3,7
Renate 1.400 1.250 1.300 1.225 -7,1 -2,0
Roncello 1.625 1.375 1.525 1.275 -6,2 -7,3
Ronco Briantino 1.375 1.300 1.275 1.200 -7,3 -7,7
Seregno 1.750 1.400 1.725 1.375 -1,4 -1,8
Seveso 1.500 1.350 1.500 1.325 0,0 -1,9
Sovico 1.550 1.400 1.500 1.300 -3,2 -7,1
Sulbiate 1.525 1.450 1.475 1.400 -3,3 -3,4
Triuggio 1.550 1.350 1.500 1.300 -3,2 -3,7
Usmate Velate 1.700 1.500 1.675 1.475 -1,5 -1,7
Varedo 1.550 1.325 1.550 1.325 0,0 0,0
Vedano al Lambro 2.150 2.000 2.000 1.900 -7,0 -5,0
Veduggio con Colzano 1.400 1.250 1.300 1.200 -7,1 -4,0
Verano Brianza 1.650 1.500 1.650 1.500 0,0 0,0
Villasanta 1.975 1.750 1.950 1.700 -1,3 -2,9
Vimercate 2.275 1.950 2.250 1.875 -1,1 -3,8
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
118
Tabella 4.7. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni con OLTRE I 35 ANNI nei comuni della provincia di
Monza e Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %
I sem. 2011 I sem. 2012 Variazione % 2012/2011
Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza 1.150 1.000 1.100 950 -4,3 -5,0
Aicurzio 1.275 1.275 1.175 1.150 -7,8 -9,8
Albiate 1.200 1.100 1.200 1.050 0,0 -4,5
Arcore 1.225 1.150 1.175 1.125 -4,1 -2,2
Barlassina 1.200 1.000 1.150 950 -4,2 -5,0
Bellusco 1.225 1.200 1.150 1.125 -6,1 -6,3
Bernareggio 1.250 1.200 1.150 1.150 -8,0 -4,2
Besana in Brianza 1.275 1.125 1.200 1.100 -5,9 -2,2
Biassono 1.325 1.100 1.300 1.100 -1,9 0,0
Bovisio-Masciago 1.125 1.025 1.075 975 -4,4 -4,9
Briosco 1.050 1.000 1.000 925 -4,8 -7,5
Brugherio 1.850 1.775 1.750 1.675 -5,4 -5,6
Burago di Molgora 1.275 1.250 1.175 1.175 -7,8 -6,0
Busnago 1.400 1.300 1.275 1.200 -8,9 -7,7
Camparada 1.050 950 1.050 950 0,0 0,0
Caponago 1.350 1.350 1.250 1.250 -7,4 -7,4
Carate Brianza 1.300 1.150 1.250 1.100 -3,8 -4,3
Carnate 1.450 1.275 1.400 1.225 -3,4 -3,9
Cavenago di Brianza 1.100 800 1.100 800 0,0 0,0
Ceriano Laghetto 1.075 875 1.025 825 -4,7 -5,7
Cesano Maderno 1.300 1.050 1.250 1.000 -3,8 -4,8
Cogliate 1.075 900 1.025 850 -4,7 -5,6
Concorezzo 1.350 1.350 1.325 1.325 -1,9 -1,9
Cornate d'Adda 1.250 1.250 1.200 1.200 -4,0 -4,0
Correzzana 1.050 950 1.050 950 0,0 0,0
Desio 1.400 1.175 1.350 1.125 -3,6 -4,3
Giussano 1.400 1.050 1.300 1.000 -7,1 -4,8
Lazzate 1.125 950 1.075 900 -4,4 -5,3
Lentate sul Seveso 1.175 975 1.125 925 -4,3 -5,1
Lesmo 1.200 1.100 1.100 1.050 -8,3 -4,5
Limbiate 1.275 1.025 1.225 975 -3,9 -4,9
Lissone 1.250 1.100 1.250 1.100 0,0 0,0
Macherio 1.150 1.000 1.100 950 -4,3 -5,0
Meda 1.350 1.100 1.300 1.050 -3,7 -4,5
Mezzago 1.300 1.125 1.200 1.025 -7,7 -8,9
Misinto 1.150 850 1.100 800 -4,3 -5,9
Muggiò 1.325 1.100 1.275 1.050 -3,8 -4,5
Nova Milanese 1.425 1.300 1.400 1.275 -1,8 -1,9
Ornago 1.250 1.250 1.200 1.175 -4,0 -6,0
Renate 1.050 975 1.000 950 -4,8 -2,6
Roncello 1.150 1.100 1.100 1.050 -4,3 -4,5
Ronco Briantino 1.200 1.100 1.100 1.000 -8,3 -9,1
Seregno 1.125 1.000 1.075 950 -4,4 -5,0
Seveso 1.100 1.000 1.050 950 -4,5 -5,0
Sovico 1.150 1.050 1.100 1.000 -4,3 -4,8
Sulbiate 1.150 1.125 1.100 1.075 -4,3 -4,4
Triuggio 1.125 900 1.075 900 -4,4 0,0
Usmate Velate 1.300 1.100 1.225 1.075 -5,8 -2,3
Varedo 1.425 1.025 1.375 975 -3,5 -4,9
Vedano al Lambro 1.800 1.550 1.700 1.500 -5,6 -3,2
Veduggio con Colzano 1.000 900 925 900 -7,5 0,0
Verano Brianza 1.325 1.100 1.150 1.050 -13,2 -4,5
Villasanta 1.400 1.200 1.350 1.150 -3,6 -4,2
Vimercate 1.800 1.650 1.725 1.575 -4,2 -4,5
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
119
L’analisi dell’offerta immobiliare residenziale a Milano secondo l’Osservatorio Prezzi CRESME nel
Comune di Monza
Per il Comune di Monza l’analisi dell’offerta si basa anche sulla rilevazione diretta di annunci presenti
sul mercato. Tale analisi avviene attraverso l’Osservatorio prezzi del CRESME che effettua
sistematicamente l’indagine sui maggiori capoluoghi italiani, ampliata a partire dal 2010 a tutti i
capoluoghi di provincia. Semestralmente vengono valutati gli annunci immobiliari reperiti in via
prioritaria da siti internet specializzati e da riviste del settore sui quali si opera, a campione, la
simulazione della compravendita per determinare il più probabile prezzo finale della compravendita.
La rilevazione semestrale fa riferimento a tutte le tipologie edilizie residenziali (appartamenti, ville,
villini, case a schiera) pertanto il prezzo medio per metro quadro si intende riferito a tutte le tipologie
edilizie offerte in vendita. In quanto prezzo di offerta, è evidente che esso incorpora, tra gli altri
elementi, il livello qualitativo degli immobili posti in vendita nel momento della rilevazione.
Tabella 4.8. - Annunci rilevati nel Comune di Monza – tipologia edilizia: MISTA (appartamenti, ville, villini,
case a schiera)
2011 2012 Variazione % 2012/2011
I sem. II sem. I sem. II sem.
Numero di annunci 288 358 598 606 1,3
Dimensione media (mq) 105 105 108 115 6,5
Prezzo medio (euro/mq) 2.871 2.795 2.777 2.839 2,2
Fonte: Osservatorio prezzi Cresme - luglio 2012
La rilevazione degli annunci nel capoluogo brianzolo parte dal 2011 quando sono stati rilevati 281
annunci fino a raggiungere quota 606 annunci nel secondo semestre del 2012. Trattandosi di una serie
storica molto breve, i principali elementi che emergono riguardano la dimensione media delle abitazioni
in vendita che rimane compresa tra 105 e 115 mq, e il livello dei prezzi che si attesta nel 2012 a 2.839
€/mq in lieve crescita rispetto al semestre precedente (+2,2%).
Tabella 4.9. - Annunci rilevati nel Comune di Monza – tipologia edilizia: APPARTAMENTI
2011 2012 Variazione % 2012/2011 I sem. II sem. I sem. II sem.
Numero di annunci 281 350 565 580 2,7
Dimensione media (mq) 100 102 101 110 8,9
Prezzo medio (euro/mq) 2.836 2.808 2.802 2.870 2,4
Fonte: Osservatorio prezzi Cresme - luglio 2012
Restringendo l’analisi agli appartamenti il trend non varia ma il livello del prezzo medio sale
leggermente nel primo semestre del 2012, attestandosi a 2.805 €/mq.
Provincia di MONZA e BRIANZA
120
I prezzi nel Comune di Monza secondo la Borsa Immobiliare di Milano
Secondo i dati rilevati da OSMI nel comune di Monza nel primo semestre 2012 il valore medio degli
appartamenti è pari a 3.134 €/mq per gli appartamenti di nuova costruzione, pari a 2.069 €/mq per gli
appartamenti con meno di 40 anni, pari 1.741 €/mq per gli appartamenti con oltre 40 anni. Tali
quotazioni sono in calo rispetto a primo semestre dello scorso anno con una variazione negativa pari a
-2% per i nuovi, a -4,7% per i recenti e -4,6% per i vecchi.
Tabella 4.10. - Le quotazioni immobiliari medie5 delle abitazioni nel comune di Monza
prezzi / mq secondo semestre 2010 - 2012 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % 2011 / 2010
Variazione % 2012 / 2011
Appartamenti nuovi 3.225 3.198 3.134 -0,8 -2,0
Appartamenti recenti 2.213 2.170 2.069 -1,9 -4,7
Appartamenti vecchi 1.883 1.825 1.741 -3,1 -4,6
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Tra i quartieri della città, il centro storico è la zona in cui gli appartamenti hanno prezzi più alti e nella
quale si è risentito meno della flessione dei prezzi. La quotazione media degli appartamenti nuovi nel
2012 è pari a 5.200 €/mq, valore in calo dell’1% rispetto al 2011; nella stessa zona appartamenti
recenti valgono 3.350 €/mq e il loro valore si è ridotto del 3,6% rispetto al 2011, e appartamenti con più
di 40 anni valgono 2.675 €/mq, pari al -4,5% rispetto allo scorso anno. Nelle aree dove i prezzi delle
abitazioni sono più contenuti, come ad esempio la zona Cederna – Cantalupo e Sant’Albino, le
residenze di nuova costruzione tengono maggiormente il prezzo mentre quelle esistenti subiscono un
maggiore abbattimento del valore.
Si riportano di seguito le tabelle di dettaglio con la quotazione media degli immobili per ogni zona
urbana.
5 Calcolato come media aritmetica dei prezzi relativi alle sedici aree rilevate da O.S.M.I.
Provincia di MONZA e BRIANZA
121
Tabella 4.11. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni NUOVE nel Comune di Monza
prezzi / mq primo semestre 2010 – 2012 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % 2011 / 2010
Variazione % 2012 / 2011
Buonarroti - San Donato 2.675 2.675 2.650 0,0 -0,9
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 3.300 3.275 3.225 -0,8 -1,5
Cederna - Cantalupo 2.375 2.350 2.325 -1,1 -1,1
Centro storico 5.275 5.250 5.200 -0,5 -1,0
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 3.850 3.825 3.750 -0,6 -2,0
Parco Villa Reale 4.200 4.175 4.075 -0,6 -2,4
Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 2.975 2.950 2.900 -0,8 -1,7
S. Giuseppe - Campania - Romagna 3.350 3.300 3.200 -1,5 -3,0
S. Biagio - S. Gottardo 3.800 3.775 3.675 -0,7 -2,6
S. Carlo - Largo molinetto 3.225 3.200 3.175 -0,8 -0,8
S. Fruttuoso 2.900 2.875 2.825 -0,9 -1,7
S. Rocco - S. Alessandro 2.525 2.475 2.400 -2,0 -3,0
S. Albino 2.375 2.350 2.325 -1,1 -1,1
Taccona - Rondò dei pini 2.550 2.525 2.450 -1,0 -3,0
Triante - Cavallotti 3.650 3.625 3.500 -0,7 -3,4
Via libertà - Stadio nuovo 2.575 2.550 2.475 -1,0 -2,9
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Tabella 4.12. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni RECENTI nel Comune di Monza
prezzi / mq primo semestre 2010 - 2012 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % 2011 / 2010
Variazione % 2012 / 2011
Buonarroti - San Donato 1.875 1.825 1.725 -2,7 -5,5
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 2.250 2.200 2.100 -2,2 -4,5
Cederna - Cantalupo 1.675 1.625 1.550 -3,0 -4,6
Centro storico 3.500 3.475 3.350 -0,7 -3,6
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 2.500 2.450 2.325 -2,0 -5,1
Parco Villa Reale 2.975 2.950 2.825 -0,8 -4,2
Regina pacis - Sobborghi - Mentana 1.925 1.875 1.800 -2,6 -4,0
S, Giuseppe - Campania - Romagna 2.225 2.200 2.100 -1,1 -4,5
S. Biagio - S. Gottardo 2.525 2.475 2.375 -2,0 -4,0
S. Carlo - Largo molinetto 2.300 2.250 2.125 -2,2 -5,6
S. Fruttuoso 2.000 1.950 1.875 -2,5 -3,8
S. Rocco - S. Alessandro 1.775 1.750 1.625 -1,4 -7,1
S. Albino 1.675 1.675 1.575 0,0 -6,0
Taccona - Rondò dei pini 1.900 1.825 1.725 -3,9 -5,5
Triante - Cavallotti 2.525 2.475 2.350 -2,0 -5,1
Via libertà - Stadio nuovo 1.775 1.725 1.675 -2,8 -2,9
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
122
Tabella 4.13. - Le quotazioni immobiliari delle abitazioni VECCHIE nel Comune di Monza
prezzi / mq primo semestre 2010 - 2012 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % 2011 / 2010
Variazione % 2012 / 2011
Buonarroti - San Donato 1.650 1.550 1.525 -6,1 -1,6
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.925 1.875 1.800 -2,6 -4,0
Cederna - Cantalupo 1.475 1.400 1.325 -5,1 -5,4
Centro storico 2.825 2.800 2.675 -0,9 -4,5
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 2.000 1.950 1.850 -2,5 -5,1
Parco Villa Reale 2.500 2.475 2.375 -1,0 -4,0
Regina pacis - Sobborghi - Mentana 1.700 1.675 1.600 -1,5 -4,5
S, Giuseppe - Campania - Romagna 1.850 1.825 1.725 -1,4 -5,5
S. Biagio - S. Gottardo 2.125 2.050 1.950 -3,5 -4,9
S. Carlo - Largo molinetto 1.900 1.825 1.750 -3,9 -4,1
S. Fruttuoso 1.725 1.650 1.575 -4,3 -4,5
S. Rocco - S. Alessandro 1.550 1.475 1.375 -4,8 -6,8
S. Albino 1.500 1.450 1.375 -3,3 -5,2
Taccona - Rondò dei pini 1.675 1.600 1.500 -4,5 -6,3
Triante - Cavallotti 2.125 2.075 1.950 -2,4 -6,0
Via libertà - Stadio nuovo 1.600 1.525 1.500 -4,7 -1,6
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Il mercato del Capoluogo secondo GABETTI
Il mercato di Monza nel primo semestre del 2012, rispetto al secondo semestre del 2011, ha mostrato
quotazioni sostanzialmente stabili, solo con lievi flessioni limitate ad alcune zone e tipologie immobiliari
(nel II semestre 2011 era stata registrata una flessione media del 5%, rispetto al semestre
precedente). I tempi di vendita si sono allungati, attestandosi su una media che varia dai 6 agli 8 mesi,
mentre gli sconti medi concessi dai proprietari in sede di chiusura delle trattative sono aumentati,
attestandosi tra il 15 e il 20%, rispetto alla richiesta iniziale.
Le compravendite realizzate nel primo semestre del 2012 hanno riguardato prevalentemente prime
abitazioni o acquisti per sostituzione nelle zone di Monza Parco e Triante-San Giuseppe,
particolarmente richieste dalle famiglie, grazie alla vivibilità, ai servizi, al verde pubblico e ai
collegamenti con Milano. Per la zona Parco, il budget di spesa medio per un trilocale è di 270-320.000
€, mentre per Triante-San Giuseppe siamo tra i 250 e i 300.000 €.
Le giovani coppie si orientano prevalentemente al bilocale, ma spesso, senza il sostengo economico
dei genitori faticano a concretizzare l’acquisto, spostandosi quindi verso la locazione. In altri casi
scelgono invece i paesi limitrofi, con quotazioni inferiori rispetto a Monza, quali Lissone e Biassono.
Provincia di MONZA e BRIANZA
123
L’isola pedonale del Centro storico è invece richiesta dal target medio alto, alla ricerca di immobili
signorili; le quotazioni per il signorile in buono stato sono di 4.000 € al mq; tali valori possono
aumentare in modo considerevole in caso di particolari soluzioni di pregio ristrutturate, mentre il medio
in buono stato ha quotazioni intorno ai 3.500 € al mq. In zona Parco i valori per le soluzioni in buono
stato hanno valori compresi tra i 3.200 e i 3.500 € al mq.
Meno ricercati, perché più popolari e periferici, quartieri come San Rocco e Cederna. Un appartamento
economico da ristrutturare ha valori intorno ai 1.200 € al mq. Considerato di matrice popolare anche San
Fruttuoso, con l’eccezione di alcune vie (Iseo, Tazzoli, Metauro) dove sono presenti condomini degli anni
’75-80, più apprezzati. Poco richiesti anche i quartieri periferici Sant’Albino e San Damiano. Per quanto
riguarda il mercato locativo si rileva una maggiore trattabilità dei canoni; in zona centrale e zona Parco
per due locali si spendono 600-700 € al mese, che diventano 850-1000 € al mese per i trilocali. I box
hanno prezzi intorno ai 30 mila euro in semicentro, che possono salire a 60-70 mila € in Centro.
4.2. Le mappe del mercato non residenziale
4.2.1. Le compravendite del settore non residenziale
Anche, e ancora più che per il residenziale, i dati relativi al settore non residenziale indicano una crisi del
mercato provinciale nel 2012. I dati considerati diffusi a luglio 2012 dall’Agenzia del Territorio, riguardano
la vecchia delimitazione provinciale di Milano, non essendo disponibili i dati semestrali per la provincia di
Monza. Tra gennaio e giugno dell’anno in corso sono state oggetto di transazioni 2.226 unità immobiliari
non residenziali (produttive, commerciali e terziare), ovvero il 27% in meno rispetto al primo semestre
2011. Il settore più penalizzato è quello produttivo, che ha subito una riduzione del 35,5%; per il
commerciale il calo è stato del 28,4%, mentre per il terziario dell’18%.
Tabella 4.14. - Le compravendite non residenziali nella provincia di Milano e Monza e Brianza* nel primo
semestre 2012
Terziario Commerciale Produttivo TOTALE
I semestre 2011 794 1.751 499 3.044
II semestre 2011 736 1.707 460 2.903
I semestre 2012 651 1.253 322 2.226
Variazioni %
I semestre 2012/ I semestre 2011 -18,0 -28,4 -35,5 -26,9
I semestre 2012/II semestre 2011 -11,5 -26,6 -30,0 -23,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - luglio 2012
* dati riferiti alla delimitazione territoriale della provincia di Milano e Monza e Brianza
Provincia di MONZA e BRIANZA
124
Sulla base del numero di transazioni comunali disponibili per il periodo 2004 – 2011 si può ricostruire
l’andamento del mercato provinciale. Nel 2011 il volume complessivo delle transazioni ammonta a
1.095, che rappresenta il livello minimo rispetto alla serie storica che parte dal 2004. Rispetto al 2005,
ovvero l’anno in cui il numero di immobili compravenduti nella provincia è stato massimo, si registra
una contrazione media del mercato del 40%, che supera il 45% per gli immobili commerciali.
La dinamica negativa del Capoluogo è leggermente più contenuta rispetto alla provincia nel suo
complesso. Nel 2011 le transazioni registrate nel comune sono state 174, il 34% in meno del 2006
(che nel caso del comune di Monza rappresenta il picco massimo registrato tra 2004 e 2011). Anche
nel caso del Capoluogo il 2011 è l’anno di maggiore contrazione del mercato. Il settore che ha
maggiormente risentito della riduzione è il commerciale che in cinque anni perde quasi il 47% del
proprio mercato. Per gli uffici, segmento importante del settore non residenziale, la perdita si attesta a
-20%.
Grafico 4.5. - Le compravendite non residenziali* nella Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2004 –
2011
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012
*Riferito a uffici, negozi, laboratori, centri commerciali, industria e capannoni
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Capoluogo Altri comuni Totale
Provincia di MONZA e BRIANZA
125
Tabella 4.15. – Il numero di transazioni immobiliari non residenziali nella Provincia di Monza e Brianza nel
periodo 2004 – 2011
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Uffici 295 447 355 376 309 259 268 264
Negozi, laboratori e centri commerciali 1.089 999 972 928 842 695 574 545
Industria e capannoni 337 391 454 415 403 292 336 283
Istituti di credito* 3 7 13 0 5 5 5 3
Alberghi* 0 2 2 0 1 3 3 0
Totale (esclusi credito e alberghi) 1.721 1.837 1.781 1.720 1.554 1.245 1.178 1.092
Totale 1.724 1.846 1.796 1.720 1.560 1.253 1.186 1.095
Magazzini 1.751 1.796 1.772 1.723 1.486 1.402 1.209 1.274
Box e posti auto* 11.786 13.952 13.522 0 12.505 10.506 10.166 10.131
Variazioni % rispetto all’anno precedente
Uffici 51,7 -20,6 5,9 -17,9 -16,3 3,5 -1,2
Negozi, laboratori e centri commerciali -8,3 -2,7 -4,5 -9,3 -17,5 -17,4 -5,1
Industria e capannoni 15,8 16,2 -8,6 -2,8 -27,7 15,4 -16,0
Istituti di credito 133,3 85,7 0,0 0,0 -40,0
Alberghi 0,0 200,0 0,0 -91,7
Totale (esclusi credito e alberghi) 6,7 -3,0 -3,5 -9,6 -19,9 -5,4 -7,3
Totale 7,1 -2,7 -4,3 -9,3 -19,7 -5,3 -7,7
Magazzini 2,6 -1,3 -2,8 -13,7 -5,7 -13,7 5,4
Box e posti auto 18,4 -3,1 -16,0 -3,2 -0,3
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012
* Dati omogenei a partire dal 2008
Tabella 4.16. – Il numero di transazioni immobiliari non residenziali nel Comune di Monza nel periodo 2004
– 2011
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Uffici 93 81 97 111 74 66 59 77
Negozi, laboratori e centri commerciali 134 129 147 110 113 146 87 78
Industria e capannoni 28 31 20 17 20 20 13 18
Istituti di credito* 1 2 3 0 1 3 1 1
Alberghi* 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale (esclusi credito e alberghi) 255 241 263 237 207 231 159 173
Totale 256 243 266 237 208 234 160 174
Magazzini 172 208 173 203 179 118 117 105
Box e posti auto* 1.471 1.630 1.524 0 1.802 1.269 1.306 1.331
Variazioni % rispetto all’anno precedente
Uffici -13,1 20,0 14,2 -33,0 -10,9 -11,0 31,0
Negozi, laboratori e centri commerciali -4,0 13,5 -25,1 2,8 29,3 -40,1 -10,9
Industria e capannoni 12,1 -35,1 -17,4 21,1 -2,6 -33,3 40,1
Istituti di credito 100,0 50,0 200,0 -66,7 0,0
Alberghi
Totale (esclusi credito e alberghi) -5,6 9,5 -10,0 -12,7 11,8 -31,2 8,7
Totale -5,2 9,8 -11,0 -12,2 12,7 -31,7 8,7
Magazzini 20,9 -16,7 16,9 -11,7 -33,8 -1,6 -10,2
Box e posti auto 10,8 -6,5 -29,6 2,9 2,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012
* Dati omogenei a partire dal 2008
Provincia di MONZA e BRIANZA
126
Cartogramma 4.2. – La forza del mercato nel 2011 nella Provincia di Monza e Brianza
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio
Grafico 4.6. – Le compravendite non residenziali nella Provincia di Monza e Brianza nel periodo ’04-‘11
Uffici
Commerciale
Attività produttive
Fonte: elaborazione CRESME su dati OMI - Agenzia del Territorio - marzo 2012
0
100
200
300
400
500
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Capoluogo Altri comuni Totale
0
200
400
600
800
1.000
1.200
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Capoluogo Altri comuni Totale
0
100
200
300
400
500
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Capoluogo Altri comuni Totale
Provincia di MONZA e BRIANZA
127
4.2.2. I prezzi del settore non residenziale
Le quotazioni non residenziali in provincia sono rimaste più stabili rispetto a quelle residenziali. Sulla
base dei dati resi disponibili dall’O.S.M.I. – Borsa Immobiliare Milano - il settore non residenziale è
stato analizzato per il periodo 2005 – 2012, sulla base di quattro tipologie di immobili ovvero gli uffici, i
negozi, i capannoni nuovi e vecchi.
I negozi rappresentano la tipologia di immobili con la crescita più contenuta tra 2005 e 2012. Il loro
prezzo medio è aumentato del +4,8%, passando da 1.625 €/mq del 2005 a 1.686 €/mq del 2012,
raggiungendo il valore massimo nel 2008 quando per ogni mq si pagava quasi 1.760 €. Se però si
considerano i valori immobiliari al netto dell’inflazione emerge che la variazione del periodo si attesta a
-11,5%. Il prezzo medio nel primo semestre 2012 varia da 1.905 €/mq nelle aree centrali a 1.467 €/mq
nelle aree periferiche.
Per quanto riguarda gli uffici, tra 2005 e 2012 il prezzo medio è passato da 1.512 €/mq a 1.572 €/mq.
Si deve precisare che il dato 2012 è riferito esclusivamente agli uffici di recente costruzione mentre
prima di questa data la quotazione media includeva anche gli uffici vecchi. Anche per gli uffici si assiste
ad un ridimensionamento del mercato con una flessione del -11,3% delle quotazioni tra 2005 e 2012 al
netto dell’inflazione.
Il prezzo dei capannoni industriali è stato analizzato differenziando i manufatti con più o meno di venti
anni. Il costo medio di un capannone nuovo è passato da 882 €/mq del 2005 a 932 €/mq del primo
semestre 2012. Considerando questi valori al netto dell’inflazione si registra una contrazione del
mercato pari -9,9%. In particolare, nel 2012 il prezzo dei capannoni nuovi è compreso tra 922 €/mq
degli immobili nelle aree centrali e 942 €/mq nelle aree periferiche. Il costo medio dei capannoni usati è
circa il 20% più basso rispetto agli edifici nuovi ed è passato da 645 €/mq del 2005 a 670 €/mq nel
primo semestre del 2012, vale a dire -11,3% del valore al netto dell’inflazione. Se si considera però il
valore massimo registrato nel biennio 2007 – 2008, la riduzione supera il -28%.
Provincia di MONZA e BRIANZA
128
Grafico 4.7. – Le variazioni % delle quotazioni immobiliari medie degli immobili non residenziali nella
Provincia di Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012 (escluso Capoluogo) - numero indice 2005 = 100
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Tabella 4.17. – Le quotazioni immobiliari medie degli immobili non residenziali nelle aree della Provincia di
Monza e Brianza nel periodo 2005 – 2012
2005 2006 2007 2008 2009 2010
2011 I sem.
2012 I sem.
Negozi
centro 1.846 1.932 1.989 1.989 1.971 1.939 1.931 1.905
periferia 1.404 1.506 1.525 1.527 1.517 1.475 1.474 1.467
Uffici*
centro 1.626 1.739 1.787 1.767 1.760 1.728 1.722 1.684
periferia 1.398 1.506 1.540 1.540 1.538 1.503 1.494 1.459
Capannoni nuovi**
centro 869 940 978 978 977 977 977 922
periferia 895 912 936 953 958 946 948 942
Capannoni vecchi
centro 643 940 978 978 977 977 977 687
periferia 646 674 683 687 672 663 661 653
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
* per il 2012 il prezzo riguarda soltanto gli uffici recenti
** per 2012 il prezzo riguarda soltanto i capannoni di nuova costruzione
60
70
80
90
100
110
120
130
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Negozi Uffici Capannoni nuovi Capannoni vecchi
Provincia di MONZA e BRIANZA
129
Tabella 4.18. - Le quotazioni immobiliari medie degli UFFICI nei comuni della Provincia di Monza e Brianza
prezzi euro/mq al primo semestre 2012
Recenti Nuovi
Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza 1.425 1.325 2.250 2.100
Aicurzio n.d. n.d. 1.850 1.850
Albiate 1.700 1.550 2.100 1.950
Arcore 1.450 1.150 2.400 2.150
Barlassina 1.700 n.d. 1.950 1.850
Bellusco 1.675 1.475 2.050 2.000
Bernareggio 1.475 1.350 1.975 1.900
Besana in Brianza 1.750 1.500 2.000 1.900
Biassono 1.600 1.450 2.250 1.850
Bovisio-Masciago 1.525 n.d. 1.900 1.600
Briosco 1.350 1.200 1.850 1.850
Brugherio 2.050 1.925 2.650 2.575
Burago di Molgora 1.200 1.200 1.875 1.700
Busnago 1.100 1.100 1.925 1.625
Camparada 1.650 n.d. 1.800 1.650
Caponago 1.275 1.200 1.850 1.700
Carate Brianza 1.850 1.700 2.200 2.050
Carnate 1.450 1.350 2.075 1.925
Cavenago di Brianza 1.450 1.400 1.875 1.775
Ceriano Laghetto 1.375 1.150 1.850 1.600
Cesano Maderno 1.550 1.225 2.050 1.800
Cogliate 1.500 1.250 1.875 1.700
Concorezzo 1.575 1.450 2.225 2.075
Cornate d'Adda 1.225 1.225 1.925 1.775
Correzzana 1.550 n.d. 1.850 1.750
Desio 1.800 1.550 2.200 2.050
Giussano 1.650 1.500 2.000 1.950
Lazzate 1.575 1.275 1.850 1.775
Lentate sul Seveso 1.700 1.375 1.900 1.775
Lesmo 1.600 n.d. 2.050 1.800
Limbiate 1.600 1.325 2.000 1.825
Lissone 2.000 1.850 2.300 2.000
Macherio 1.550 1.450 1.900 1.750
Meda 1.775 1.450 2.050 1.900
Mezzago n.d. 1.450 1.925 1.850
Misinto 1.500 1.250 1.900 1.750
Muggiò 1.650 1.300 2.100 1.825
Nova Milanese 2.200 1.550 2.250 1.950
Ornago 1.125 1.075 1.875 1.675
Renate 1.350 1.200 1.850 1.800
Roncello 1.500 1.325 1.975 1.650
Ronco Briantino 1.275 n.d. 1.875 1.775
Seregno 1.650 1.300 2.500 2.000
Seveso 1.800 1.700 1.975 1.900
Sovico 1.500 1.450 1.950 1.850
Sulbiate n.d. n.d. 1.900 n.d.
Triuggio 1.375 1.300 1.850 1.750
Usmate Velate 1.300 1.150 2.125 1.975
Varedo 1.550 1.300 2.000 1.825
Vedano al Lambro 1.800 1.500 2.600 2.300
Veduggio con Colzano 1.350 1.250 1.900 1.800
Verano Brianza 1.725 1.500 1.950 1.850
Villasanta 1.500 1.350 2.650 2.375
Vimercate 2.650 2.100 2.975 2.750
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
130
Tabella 4.19. - Le quotazioni immobiliari medie dei negozi nei comuni della Provincia di Monza e Brianza
prezzi euro/mq al primo semestre 2012 e variazione %
I sem. 2012 I sem. 2011 Variazione % 2012/2011
Centro Periferia Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza 1.800 1.800 1.750 1.750 -2,8 -2,8
Aicurzio n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Albiate 1.800 1.450 1.800 1.350 0,0 -6,9
Arcore 1.525 1.275 1.450 1.225 -4,9 -3,9
Barlassina 1.800 1.325 1.825 1.325 1,4 0,0
Bellusco 1.750 1.750 1.675 1.600 -4,3 -8,6
Bernareggio 1.550 1.475 1.450 1.375 -6,5 -6,8
Besana in Brianza 1.775 1.550 1.725 1.500 -2,8 -3,2
Biassono 1.850 1.575 1.800 1.500 -2,7 -4,8
Bovisio-Masciago 1.600 n.d. 1.600 n.d. 0,0 n.d.
Briosco 1.400 1.400 1.350 1.350 -3,6 -3,6
Brugherio 2.250 2.300 2.150 2.225 -4,4 -3,3
Burago di Molgora 1.375 1.350 1.300 1.275 -5,5 -5,6
Busnago 1.300 1.300 1.250 1.250 -3,8 -3,8
Camparada 1.750 1.650 1.700 1.600 -2,9 -3,0
Caponago 1.825 1.450 1.725 1.350 -5,5 -6,9
Carate Brianza 2.150 1.650 2.100 1.600 -2,3 -3,0
Carnate 1.575 1.275 1.575 1.275 0,0 0,0
Cavenago di Brianza 1.725 1.325 1.625 1.225 -5,8 -7,5
Ceriano Laghetto 1.525 1.175 1.525 1.125 0,0 -4,3
Cesano Maderno 1.750 1.325 1.750 1.325 0,0 0,0
Cogliate 1.475 1.225 1.475 1.225 0,0 0,0
Concorezzo 2.250 1.800 2.225 1.775 -1,1 -1,4
Cornate d'Adda 1.250 1.300 1.200 1.250 -4,0 -3,8
Correzzana 1.425 1.250 1.425 1.250 0,0 0,0
Desio 1.900 1.475 1.900 1.450 0,0 -1,7
Giussano 1.900 1.500 1.850 1.450 -2,6 -3,3
Lazzate 1.600 1.275 1.600 1.275 0,0 0,0
Lentate sul Seveso 1.625 1.275 1.625 1.250 0,0 -2,0
Lesmo 1.850 1.700 1.850 1.600 0,0 -5,9
Limbiate 1.950 1.400 1.950 1.400 0,0 0,0
Lissone 2.650 1.800 2.600 1.800 -1,9 0,0
Macherio 1.600 1.325 1.500 1.300 -6,3 -1,9
Meda 1.850 1.475 1.850 1.475 0,0 0,0
Mezzago n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Misinto 1.500 1.200 1.500 1.200 0,0 0,0
Muggiò 1.850 1.400 1.850 1.400 0,0 0,0
Nova Milanese n.d. 1.350 n.d. 1.275 n.d. -5,6
Ornago 1.100 1.100 1.050 1.050 -4,5 -4,5
Renate 1.400 1.200 1.350 1.175 -3,6 -2,1
Roncello 1.750 1.225 1.700 1.175 -2,9 -4,1
Ronco Briantino 1.400 n.d. 1.325 n.d. -5,4 n.d.
Seregno 2.700 1.375 2.700 1.375 0,0 0,0
Seveso 1.750 1.325 1.750 1.300 0,0 -1,9
Sovico 1.600 1.400 1.550 1.350 -3,1 -3,6
Sulbiate n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Triuggio 1.400 1.300 1.400 1.300 0,0 0,0
Usmate Velate 1.800 1.300 1.800 1.300 0,0 0,0
Varedo 1.600 1.250 1.600 1.250 0,0 0,0
Vedano al Lambro 2.000 1.700 1.900 1.650 -5,0 -2,9
Veduggio con Colzano 1.400 1.300 1.350 1.250 -3,6 -3,8
Verano Brianza 1.775 1.425 1.750 1.500 -1,4 5,3
Villasanta 1.850 n.d. 1.800 1.700 -2,7 n.d.
Vimercate 2.750 n.d. 2.750 2.550 0,0 n.d.
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
131
Tabella 4.20. - Le quotazioni immobiliari medie dei CAPANNONI nei comuni della Provincia di Monza e
Brianza - prezzi euro/mq al primo semestre 2012
Nuovi Vecchi
Centro Periferia Centro Periferia
Agrate Brianza n.d. 900 n.d. 700
Aicurzio 900 900 600 600
Albiate n.d. 1.000 n.d. 700
Arcore 850 850 575 550
Barlassina n.d. 1.000 n.d. 625
Bellusco 800 800 n.d. 675
Bernareggio n.d. 875 n.d. 650
Besana in Brianza 1.025 1.000 900 650
Biassono n.d. 950 n.d. 700
Bovisio-Masciago n.d. 875 n.d. 0
Briosco 950 950 850 700
Brugherio n.d. 925 n.d. 725
Burago di Molgora 700 700 625 625
Busnago 700 700 575 575
Camparada n.d. 950 n.d. 700
Caponago 725 725 575 575
Carate Brianza 950 1.050 700 700
Carnate 825 825 650 675
Cavenago di Brianza 825 825 650 600
Ceriano Laghetto n.d. 850 n.d. 525
Cesano Maderno n.d. 900 n.d. 625
Cogliate n.d. 875 n.d. 560
Concorezzo 875 875 700 700
Cornate d'Adda 825 825 675 675
Correzzana n.d. 950 n.d. 700
Desio 850 950 550 675
Giussano 1.000 950 650 650
Lazzate n.d. 950 n.d. 625
Lentate sul Seveso n.d. 1.000 n.d. 750
Lesmo n.d. 950 n.d. 650
Limbiate n.d. 900 n.d. 625
Lissone 1.050 1.150 800 800
Macherio n.d. 950 n.d. 650
Meda n.d. 0 n.d. 550
Mezzago n.d. 800 n.d. 0
Misinto n.d. 875 n.d. 575
Muggiò n.d. 950 n.d. 600
Nova Milanese n.d. 1.000 750 550
Ornago n.d. 775 675 650
Renate 950 975 700 675
Roncello n.d. 825 n.d. 625
Ronco Briantino n.d. 850 n.d. 575
Seregno n.d. 975 n.d. 600
Seveso n.d. 950 665 665
Sovico n.d. 950 n.d. 700
Sulbiate n.d. 875 n.d. 675
Triuggio n.d. 950 n.d. 700
Usmate Velate n.d. 825 n.d. 700
Varedo n.d. 1.000 n.d. 600
Vedano al Lambro n.d. 950 n.d. 650
Veduggio con Colzano 850 1.000 700 650
Verano Brianza n.d. 1.000 n.d. 675
Villasanta n.d. 825 675 675
Vimercate n.d. 900 n.d. 675
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
132
I prezzi non residenziali nel Comune di Monza
Nel Comune capoluogo nel primo semestre del 2012 il pezzo medio degli uffici è pari a 1.789 €/mq,
quello dei negozi è 1.958 €/mq, per i capannoni nuovi la quotazione è 977€/mq e per i vecchi 706
€/mq. Anche per Monza il mercato è in contrazione rispetto allo stesso semestre dello scorso anno:
-3,8% per gli uffici, -2,3% per i negozi, -4,7% per i capannoni nuovi e -5,9% per l’usato.
Tabella 4.21. - Le quotazioni immobiliari medie6 del settore non residenziale nel Comune di Monza
prezzi / mq secondo semestre 2010 - 2012 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % 2011 /2010
Variazione % 2012 /2011
Uffici* 1.895 1.859 1.789 -1,9 -3,8
Negozi 2.017 2.005 1.958 -0,6 -2,3
Capannoni nuovi** 1.028 1.025 977 -0,3 -4,7
Capannoni vecchi 756 750 706 -0,8 -5,9
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
* per il 2012 il prezzo riguarda soltanto gli uffici recenti
** per 2012 il prezzo riguarda soltanto i capannoni di nuova costruzione
La comparabilità dei dati in serie storica per le zone di Monza per gli uffici arriva fino al secondo
semestre 2011 quando il prezzo varia da 2.800 €/mq del centro storico a 1.500 €/mq della zona
Cederna – Cantalupo. Oltre i 2.000 €/mq si collocano i prezzi di due zone ovvero il parco di Villa Reale
con 2.100 €/mq e la zona Triante – Cavallotti con 2.025 €/mq. Meno di 1.600 €/mq i prezzi degli uffici in
quattro zone ovvero Sant’Albino, Cederna-Cantalupo, San Rocco - Sant’Alessandro e via della libertà
– stadio nuovo.
Nel primo semestre 2012 il prezzo di mercato per i negozi varia da 5.100 €/mq del centro storico a
1.375 €/mq della zona di San Fruttuoso. Le zone più richieste per mercato ovvero dove il prezzo degli
immobili commerciali supera il valore medio, sono San Biagio-San Gottardo (pari a 2.275 €/mq),
Triante-Cavallotti (pari a 2.200 €/mq), San Carlo-Largo molinetto (pari a 2.050 €/mq), Cazzaniga-
Ospedale Nuovo e Regina Pacis (pari a 1.950 €/mq). Per tutte le zone la variazione rispetto allo scorso
anno è negativa con il picco maggiore registrato per il centro storico dove il mercato cala del -3,8%.
Il prezzo dei capannoni industriali e artigianali sia nuovi sia usati, non ha una forte oscillazione rispetto
alle zone urbane e, rispetto all’anno precedente, mostra variazioni costanti per tutti i quartieri.
6 Calcolato come media aritmetica dei prezzi relativi alle sedici aree rilevate da O.S.M.I.
Provincia di MONZA e BRIANZA
133
Tabella 4.22. - Le quotazioni immobiliari degli UFFICI nel Comune di Monza
prezzi euro/mq nel periodo 2010 – 2011 e variazione %
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % I sem 2011 I sem 2010
Variazione % II sem 2011 I sem 2011
Buonarroti - San Donato 1.750 1.700 1.675 -2,9 -1,5
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.975 1.950 1.900 -1,3 -2,6
Cederna - Cantalupo 1.550 1.500 1.500 -3,2 0,0
Centro storico 2.900 2.875 2.800 -0,9 -2,6
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.875 1.850 1.850 -1,3 0,0
Parco Villa Reale 2.150 2.125 2.100 -1,2 -1,2
Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 1.775 1.750 1.725 -1,4 -1,4
S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.875 1.800 1.775 -4,0 -1,4
S. Biagio - S. Gottardo 2.025 1.975 1.950 -2,5 -1,3
S. Carlo - Largo molinetto 2.000 2.000 1.950 - -2,5
S. Fruttuoso 1.750 1.700 1.675 -2,9 -1,5
S. Rocco - S. Alessandro 1.650 1.600 1.575 -3,0 -1,6
S. Albino 1.575 1.575 1.550 - -1,6
Taccona - Rondò dei pini 1.750 1.700 1.650 -2,9 -2,9
Triante - Cavallotti 2.100 2.075 2.025 -1,2 -2,4
Via Libertà - Stadio nuovo 1.625 1.575 1.550 -3,1 -1,6
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Tabella 4.23. - Le quotazioni immobiliari dei negozi nel Comune di Monza
prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % I sem 2011 I sem 2010
Variazione % I sem 2012 I sem 2011
Buonarroti - San Donato 1.600 1.575 1.550 -1,6 -1,6
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 2.050 2.025 1.950 -1,2 -3,7
Cederna - Cantalupo 1.400 1.400 1.400 - 0,0
Centro storico 5.300 5.300 5.100 - -3,8
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.825 1.825 1.800 - -1,4
Parco Villa Reale 2.050 2.050 2.000 - -2,4
Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 2.000 1.975 1.925 -1,3 -2,5
S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.875 1.850 1.800 -1,3 -2,7
S. Biagio - S. Gottardo 2.375 2.350 2.275 -1,1 -3,2
S. Carlo - Largo molinetto 2.125 2.100 2.050 -1,2 -2,4
S. Fruttuoso 1.375 1.375 1.375 - 0,0
S. Rocco - S. Alessandro 1.700 1.675 1.625 -1,5 -3,0
S. Albino 1.425 1.425 1.425 - 0,0
Taccona - Rondò dei pini 1.450 1.450 1.450 - 0,0
Triante - Cavallotti 2.325 2.300 2.200 -1,1 -4,3
Via Libertà - Stadio nuovo 1.400 1.400 1.400 - 0,0
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
134
Tabella 4.24. - Le quotazioni immobiliari dei capannoni di NUOVA costruzione nel Comune di Monza
prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % I sem 2011 I sem 2010
Variazione % I sem 2012 I sem 2011
Buonarroti - San Donato 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3
Cederna - Cantalupo 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2
Centro storico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3
Parco Villa Reale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Regina Pacis - Sobborghi - Mentana 1.150 1.150 1.075 0,0 -6,5
S. Giuseppe - Campania - Romagna 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3
S. Biagio - S. Gottardo 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3
S. Carlo - Largo molinetto 1.150 1.150 1.075 0,0 -6,5
S. Fruttuoso 1.200 1.150 1.100 -4,2 -4,3
S. Rocco - S. Alessandro 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2
S. Albino 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2
Taccona - Rondò dei pini 1.200 1.200 1.150 0,0 -4,2
Triante - Cavallotti 1.150 1.150 1.100 0,0 -4,3
Via Libertà - Stadio nuovo 1.200 1.200 1.125 0,0 -6,3
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Tabella 4.25. - Le quotazioni immobiliari dei capannoni esistenti nel Comune di Monza
prezzi euro/mq nel periodo 2010 - 2012 e variazione % annua
2010 I sem.
2011 I sem.
2012 I sem.
Variazione % I sem 2011 I sem 2010
Variazione % I sem 2011 I sem 2010
Buonarroti - San Donato 875 875 825 0,0 -5,7
Cazzaniga - Ospedale Nuovo 850 850 800 0,0 -5,9
Cederna - Cantalupo 825 850 800 3,0 -5,9
Centro storico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Grazie - via Lecco - S. Gerardo 850 850 800 0,0 -5,9
Parco Villa Reale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Regina pacis - Sobborghi - Mentana 850 850 800 0,0 -5,9
S, Giuseppe - Campania - Romagna 900 850 800 -5,6 -5,9
S. Biagio - S. Gottardo 900 850 800 -5,6 -5,9
S. Carlo - Largo molinetto 900 900 850 0,0 -5,6
S. Fruttuoso 850 850 800 0,0 -5,9
S. Rocco - S. Alessandro 850 850 800 0,0 -5,9
S. Albino 850 850 800 0,0 -5,9
Taccona - Rondò dei pini 850 850 800 0,0 -5,9
Triante - Cavallotti 900 875 825 -2,8 -5,7
Via Libertà - Stadio nuovo 850 850 800 0,0 -5,9
Fonte: elaborazione e-Mapping - Assimpredil Ance su dati OSMI
Provincia di MONZA e BRIANZA
135
4.3. Analisi delle erogazioni del credito
4.3.1. Il credito all’acquisto
A partire da giugno 2010 la banca d’Italia diffonde i dati sul credito relativi a soggetti localizzati nel
territorio provinciale di Monza e Brianza. La serie storica relativa alle consistenze e alle nuove erogazioni
di finanziamenti oltre il breve termine disponibile è pertanto alquanto limitata, un fatto che d’altra parte
non penalizza l’analisi del mercato provinciale rispetto ad altre realtà territoriali, perché tutta la serie
storica dei dati sulle consistenze di finanziamenti di fonte Banca d’Italia ha subito una serie di rilevanti
variazioni metodologiche che ne limitano la significatività7.
Tabella 4.26. - Consistenze indebitamento all’acquisto in Provincia di Monza-Brianza-– milioni di euro
Abitazioni Altri immobili Totale
Giugno 2010 2.954 521 3.475
Settembre 2010 3.318 681 4.000
Dicembre 2010 3.372 686 4.058
Marzo 2011 3.375 674 4.049
Giugno 2011 3.632 651 4.283
Settembre 2011 3.819 637 4.456
Dicembre 2011 3.833 653 4.486
Marzo 2012 3.904 646 4.550
Giugno 2012 3.764 563 4.326
Settembre 2012 3.392 471 3.862
Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d’Italia
L’ultimo dato disponibile, riferito al mese di settembre 2012, indica un volume complessivo dei
finanziamenti concessi per l’acquisto immobiliare pari quasi a 3,7 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi
riferiti ad abitazioni e 471 milioni all’acquisto di altre tipologie di immobili. Questo livello
complessivamente è il più basso registrato dal settembre 2010 e il segmento più penalizzato in
particolare, è il non residenziale. Rispetto ai primi nove mesi del 2011 il volume dei finanziamenti si
7 Da dicembre 2008 si è verificato il passaggio alla rilevazione dei finanziamenti con durata superiore ai 12 mesi in luogo della
durata di 18 mesi precedentemente considerata. A partire da giugno 2010 le informazioni di Vigilanza sugli impieghi
includono tutti i prestiti cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi
contabili internazionali (IAS). L’applicazione dei principi IAS ha quindi comportato la re-iscrizione in bilancio di attività
precedentemente cancellate e delle passività ad esse associate, con un conseguente incremento delle serie storiche dei
prestiti. Infine, con la progressiva entrata in vigore delle province di nuova istituzione, i confronti temporali per le province
coinvolte non sono più omogenei. E’ il caso della provincia di Milano che nella serie storica desumibile dalla base informativa
pubblica di Banca d’Italia comprende i dati relativi ai comuni migrati nella provincia di Monza e Brianza fino alla prima metà
del 2010, mentre ne risulta priva dopo quella data.
Provincia di MONZA e BRIANZA
136
riduce complessivamente dello 0,4%, pur essendo positivo per il segmento residenziale (+2,2%) ma
fortemente negativo per il non residenziale (-14,4%).
Guardando al flusso delle nuove erogazioni per l’acquisto di immobili la dinamica è alquanto
discontinua. Rispetto a settembre 2011 il dato è negativo sia per quanto riguarda l’acquisto di
abitazioni (-51,5%) sia di altri immobili del settore non residenziale (-40%).
Si osserva un “affollamento” delle erogazioni al secondo trimestre 2010, un dato che risulta certamente
condizionato dal processo di entrata a regime della rilevazione statistica relativa alla provincia di nuova
istituzione.
Grafico 4.8. – Dinamica trimestrale delle erogazioni per acquisto di immobili in provincia di Monza e
Brianza dal secondo trimestre 2010 al terzo 2012 – milioni di euro
Variazioni % tendenziali
Abitazioni Altri immobili
2° trim 2011/ 2° trim 2010 21,6 -88,4
3° trim 2011/ 3° trim 2010 -20,6 -79,8
4° trim 2011/ 4° trim 2010 7,0 61,1
1° trim 2012/1° trim 2011 -0,6 38,3
2° trim 2012/2° trim 2011 -80,0 24,4
3° trim 2012/3° trim 2011 -51,5 -40,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d'Italia
Più significativo invece il dato cumulato: si osserva infatti come a settembre 2012 il livello complessivo
dei nuovi finanziamenti concessi è parti a 299 milioni di euro, di cui 252 relativi alle abitazioni, mentre
nel 2011 il dato complessivo (dei nove mesi) era pari a 673 milioni di euro, di cui 632 relativi al
322
163
107 112
392
130 115 111
78 63
101
45 17 20 12 9
27 27 15 5
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
abitazioni altri immobili
Provincia di MONZA e BRIANZA
137
segmento residenziale. Nel 2012 risulta dunque, incrementato il livello dei finanziamenti concessi al
settore non residenziale, da 40 a 47 milioni di euro.
4.3.2. Il credito all’investimento
Completa l’analisi del mercato del credito quella riferita a consistenza e finanziamenti per investimenti
nel settore delle costruzioni, riferiti pertanto soprattutto alla nuova costruzione. A settembre 2012 il
volume complessivo dei finanziamenti attivi indica un volume complessivo dei finanziamenti concessi
per investimenti nel settore delle costruzioni pari a 1 miliardo di euro, di cui 680 milioni riferiti ad
abitazioni, altri 315 milioni a fabbricati non residenziali, e soltanto 14 milioni riferiti a opere
infrastrutturali. A differenza di quanto osservato per l’acquisto, la dinamica in questo caso risulta
negativa in tutti i segmenti di attività, anche per le abitazioni, per le quali la riduzione è del 16,4%
rispetto a settembre 2011. La riduzione per le opere del genio civile e per gli edifici non residenziali è
analoga ed è dell’ordine di -19,5% rispetto a settembre 2011.
Tabella 4.27. - Consistenze indebitamento all’investimento in Provincia di Monza e Brianza - milioni di euro
Abitazioni
Edifici non residenziali
Genio civile Totale
Giugno 2010 958 441 17 1.415
Settembre 2010 1.056 434 20 1.511
Dicembre 2010 1.062 438 19 1.520
Marzo 2011 1.029 430 20 1.479
Giugno 2011 993 425 18 1.436
Settembre 2011 975 415 18 1.408
Dicembre 2011 947 401 17 1.365
Marzo 2012 962 381 17 1.360
Giugno 2012 862 326 14 1.202
Settembre 2012 680 315 14 1.008
Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d’Italia
Guardando al flusso delle nuove erogazioni si osservano tassi di riduzione dei nuovi finanziamenti
erogati in tutti i settori di attività: per gli investimenti in abitazioni le erogazioni calano del 37,8% rispetto
a settembre 2011, del 7,5% quelle relative a investimenti nel settore dei fabbricati non residenziali, e
del 44,4% quelli per finanziare la realizzazione di opere del genio civile.
Provincia di MONZA e BRIANZA
138
Grafico 4.9. - Erogazioni per investimenti in provincia di Monza e Brianza dal secondo trimestre 2010 al
terzo 2012 - milioni di euro
Variazioni % tendenziali
Abitazioni Fabbrivati non
residenziali Genio civile
2° trim 2011/ 2° trim 2010 -54,8 -86,2 -99,9
3° trim 2011/ 3° trim 2010 -25,2 -52,1 -99,8
4° trim 2011/ 4° trim 2010 -64,2 -30,4 1.631,3
1° trim 2012/1° trim 2011 144,8 -59,0 -98,9
2° trim 2012/2° trim 2011 -20,3 -66,7 0,0
3° trim 2012/3° trim 2011 -37,8 -7,5 -44,4
Fonte: elaborazione CRESME su dati Banca d'Italia
127
50
71
29
57
38
25
70
46
23
131
30
11 13 18
14 8 5 6
13 6,7 3,8 0,8 0,3
0
20
40
60
80
100
120
140
2° trim2010
3° trim2010
4° trim2010
1° trim2011
2° trim2011
3° trim2011
4° trim2011
1° trim2012
2° trim2012
3° trim2012
abitazioni fabbricati non residenziali genio civile
Provincia di MONZA e BRIANZA
139
5. LA CITTA’ DELLA TRASFORMAZIONE
5.1. Trasformazioni urbane e sistema della mobilità
Il territorio brianzolo, dal punto di vista urbanistico, è stato caratterizzato da un basso livello di
regolazione che ha consentito prima lo sviluppo di tessuti misti residenziali/produttivi e poi la
formazione di grandi zone produttive lineari ai bordi delle grandi strade. Questa provincia sebbene sia
pienamente inserita nel contesto metropolitano milanese, conserva una duplice identità urbana ed
extraurbana. Se il contesto metropolitano porta dei benefici per il territorio brianzolo, esso causa anche
degli svantaggi. La campagna ha perso la sua identità principale, è troppo urbanizzata e ha scarsa
qualità paesaggistica. Questo comporta la necessità da parte degli strumenti di governo del territorio di
precise strategie di riorganizzazione e sviluppo territoriale. A questo scopo gli obiettivi messi in campo
dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) sono “densificare l’urbano, ripulire lo
spazio agricolo di tutte quelle utilizzazioni improprie che lo frammentano e lo inquinano, ridisegnare le
aree di frangia nel loro ruolo di aree di transizione, aumentare significativamente la copertura arborea
attraverso l’implementazione della rete verde, spostare il produttivo verso aree industriali
ecologicamente attrezzate, restituire ai corsi d’acqua il loro naturale spazio di esondazione”.
Tra gli obiettivi del PTCP rientra la riorganizzazione delle reti di urbanizzazione primaria, a
incominciare da una rete stradale che si presenta de-gerarchizzata, al tempo stesso insufficiente
rispetto ai carichi di traffico e pletorica nelle sue ramificazioni imposte dalla dispersione degli
insediamenti, quindi complessivamente poco efficiente e costosa.
La provincia è percorsa da reti di lungo e corto raggio che nei prossimi anni verranno rafforzate nella
direttrice est-ovest, attraverso il sistema viabilistico pedemontano e gronda est ferroviaria per le merci,
nella direttrice nord-sud, tra Milano e la Svizzera, essenzialmente su ferro.
Tra le principali opere per la riorganizzazione della rete stradale c’è la nuova autostrada Pedemontana
rappresenta proprio un elemento per la riconfigurazione dell’intero sistema viabilistico, all’interno della
quale deve essere coinvolta anche la rete ferroviaria. L’importanza di questa infrastruttura consiste
nella sua capacità di rottura della la configurazione rigidamente radiocentrica della rete viaria storica
incentrata sulla polarità di Milano, offrendo un corridoio di collegamento trasversale. Le ricadute della
costruzione dell’infrastruttura sono leggibili a due livelli. I primo, di scala territoriale, legato ad una
migliore accessibilità di Monza rispetto a Varese, Como e Bergamo. I secondo, di scala locale, di
nuova definizione delle gerarchie urbane e di formazione di nuove polarità legate ai nodi della rete.
Provincia di MONZA e BRIANZA
140
Figura 5.1. - Tracciato dell’autostrada Pedemontana
Fonte: http://www.pedemontana.com - settembre 2012
5.2. La crescita dell’urbanizzato e il consumo di suolo
Il territorio antropizzato rappresenta oltre la metà del territorio provinciale con oltre 22 mila ettari,
mentre supera l’80% di quello del Capoluogo con circa 2,7 mila ettari. Oltre la metà delle aree
antropizzate dei comuni della provincia è costituito da tessuti residenziali (continui o discontinui), con
una netta prevalenza delle zone urbanizzate discontinue, a conferma del modello insediativo diffuso
che caratterizza questo territorio. Altro elemento caratterizzante è l’elevata incidenza delle aree per
insediamenti produttivi e reti di comunicazione, che rappresentano circa il 30% delle aree antropizzate.
Nell’intera provincia le aree agricole coprono circa il 35% della superficie, quota che si riduce al 14%
nel comune capoluogo, mentre i territori boscati assorbono il 10% del territorio provinciale.
Grafico 5.1. – L’uso del suolo nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – ripartizione percentuale
Comuni della Provincia Capoluogo
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Urbanizzato 53%
Agricolo 36%
Boschi 11%
Urbanizzato 84%
Agricolo 14%
Boschi 2%
Provincia di MONZA e BRIANZA
141
Il consumo di suolo provinciale è stato analizzato a partire dal lavoro effettuato negli anni ‘90 con il
programma europeo Corine Land Cover, la Regione Lombardia ha realizzato uno strumento di
monitoraggio dell’uso del suolo (DUSAF) omogeneo per tutto il territorio regionale. Il DUSAF è una
banca dati geografica che analizza l’uso del suolo nel periodo 2000 – 2009, articolando la legenda in 3
livelli principali di ambito generale, coerentemente con il Corine, il primo dei quali comprende 5 grandi
categorie ovvero le aree antropizzate, le aree agricole, i territori boscati ed ambienti semi-naturali, le
aree umide, e i corpi idrici, progressivamente dettagliati al secondo e terzo livello.
Tabella 5.1. - L’uso del suolo nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – superficie in ettari
Provincia
Provincia escluso
Capoluogo Capoluogo
1 - AREE ANTROPIZZATE 22.328 19.561 2.766
1.1 - Zone urbanizzate 12.025 10.950 1.075
1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.427 1.321 105
1.1.2 - Insediamento discontinuo 10.599 9.629 970
1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 6.567 5.869 699
1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 1.013 928 86
1.4 - Aree verdi non agricole 2.722 1.814 907
2 - AREE AGRICOLE 13.805 13.347 458
3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.067 4.003 64
4 - AREE UMIDE 16 16 0
5 - CORPI IDRICI 86 84 2
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Per l’insieme delle funzioni urbane il dato medio provinciale è di 266 mq/abitante e si attesta a 143
mq/abitante per le sole funzioni residenziali, facendo emergere una forte propensione alla
concentrazione della residenza. Nel Capoluogo le aree urbanizzate pro-capite sono pari a 288
mq/abitante e quota di tessuti residenziali scende 88 mq.
Grafico 5.2. - L’uso del suolo pro-capite nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 – superficie in ettari
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
143
32
69
9
164
48
88 75
47
11
38
5
0
50
100
150
200
Urbanizzato Verde Produttivo Infrastrutture Agricolo Boschi
Provincia Capoluogo
Provincia di MONZA e BRIANZA
142
Sulla base dell’elaborazione dei dati forniti dalla Regione Lombardia attraverso il progetto DUSAF si
possono verificare le principali trasformazioni che hanno interessato il territorio provinciale nel
decennio 2000-2009.
Primo elemento che emerge riguarda le aree antropizzate. In questo decennio, in provincia, le aree
antropizzate sono cresciute di circa il 10%, al loro interno le zone residenziali (tessuto urbano continuo
e discontinuo) del 4,3%. Una crescita particolarmente accentuata si registra per le reti infrastrutturali, in
particolare delle reti stradali, che nel decennio aumentano la loro superficie del 21%. Altra voce in forte
salita all’interno delle aree antropizzata riguarda le aree verdi non agricole che fanno registrare un
+20,1%, in particolare trainate dall’incremento degli impianti sportivi. Si segnala l’incremento anche
delle aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti, pari a +58%, trainato dalla crescita delle
aree di cantiere. A fronte dell’aumento del territorio antropizzato, nel decennio 2000-2009 si registra
una contrazione del territorio agricolo pari a -14%, che vede l’accelerazione del processo di erosione
proprio nell’ultimo biennio quando si riduce del -6,5%.
Nel Capoluogo la dinamica di trasformazione ha una connotazione leggermente differente. Il suolo
antropizzato aumenta del 3,1% nel decennio, e al suo interno i tessuti residenziali (continui e
discontinui) fanno registrare una crescita pari a +1,9%. Anche in questo caso si registra un forte
incremento delle aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti, pari a +39%, trainato dalla
crescita delle aree di cantiere. Si riduce del 15% la superficie destinata all’agricoltura mentre aumenta
leggermente quella boscata (+3,3%).
Confrontando la dinamica di crescita del territorio antropizzato con quella della popolazione, emerge in
provincia un sostanziale allineamento: tra 2001 e 2009 infatti la popolazione è cresciuta del 9,6% e del
2,2% tra 2007 e 2009. Nel Capoluogo invece, l’incremento della superficie utilizzata per fini residenziali
è stato più consistente di quello della popolazione ovvero +3,1%l’incremento di suolo antropizzato e
+1,2% l’incremento di popolazione.
Di seguito si riporta un’elaborazione sintetica dei dati DUSAF, approfondita al quarto livello e fatta per il
Capoluogo e il resto dei comuni, che presenta i dati di uso del suolo 2009 confrontandoli con il 2000 e
il 2007. Inoltre, è stato fatto un approfondimento comunale del territorio antropizzato 2009, analizzato
al primo livello, e confrontato con i dati storici disponibili.
Provincia di MONZA e BRIANZA
143
Cartogramma 5.1. - L’evoluzione del suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza tra 2000 e 2009
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
144
Tabella 5.2. - L’uso del suolo nella Provincia di Monza e della Brianza nel 2009 e variazione nel periodo
2000 – 2009 superficie in ettari
DUSAF
2009
Var. % 2009/ 2000
Var. % 2009/ 2007
1 - AREE ANTROPIZZATE 22.328 9,9 3,2
1.1 - Zone urbanizzate 12.025 4,3 0,8
1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.427 1,0 0,3
1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 132 1,4 0,4
1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 1.295 1,0 0,3
1.1.2 - Insediamento discontinuo 10.599 4,8 0,8
1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 8.220 6,3 1,5
1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 1.862 -0,3 -1,7
1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 517 0,7 -0,2
1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 6.567 11,6 2,8
1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 5.839 10,5 1,7
1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 4.981 9,2 0,1
1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 858 19,0 12,1
1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 724 20,5 12,1
1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 651 21,2 13,1
1.2.2.2 - Reti ferroviarie 74 14,7 4,3
1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 4 - -
1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 4 - -
1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 1.013 57,8 24,5
1.3.1 - Cave 161 8,4 22,1
1.3.2 - Discariche 6 241,6 169,8
1.3.3 - Cantieri 611 112,6 46,4
1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 237 15,4 -10,1
1.4 - Aree verdi non agricole 2.722 20,1 8,9
1.4.1 - Aree verdi urbane 1.623 19,3 9,2
1.4.1.1 - Parchi e giardini 1.449 14,0 6,0
1.4.1.2 -Aree verdi incolte 174 95,3 45,7
1.4.2 - Aree verdi sportive 1.099 21,2 8,4
1.4.2.1 - Impianti sportivi 1.081 21,0 8,0
1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 3 0,0 0,0
1.4.2.3 - Parchi divertimento 15 51,4 41,9
2 - AREE AGRICOLE 13.805 -14,3 -6,5
3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.067 0,8 0,5
4 - AREE UMIDE 16 232,4 34,5
5 - CORPI IDRICI 86 5,7 3,4
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
145
Tabella 5.3. - L’uso del suolo nel Comune di Monza nel 2009 e variazione nel periodo 2000 – 2009 superficie
in ettari
DUSAF
2009
Var. % 2009/ 2000
Var. % 2009/ 2007
1 - AREE ANTROPIZZATE 2.766 3,1 1,3
1.1 - Zone urbanizzate 1.075 1,9 0,3
1.1.1 - Tessuto urbano continuo 105 -0,1 -0,1
1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 54 0,5 0,5
1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 51 -0,6 -0,6
1.1.2 - Insediamento discontinuo 970 2,1 0,3
1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 746 2,4 0,5
1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 190 0,9 -0,3
1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 34 2,9 0,3
1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 699 3,3 0,0
1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 566 2,4 -0,5
1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 421 4,2 -1,9
1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 145 -2,4 3,9
1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 132 7,1 1,9
1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 108 8,8 2,3
1.2.2.2 - Reti ferroviarie 24 -0,1 -0,1
1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 0 - -
1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 0 - -
1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 86 39,1 40,6
1.3.1 - Cave 5 - -
1.3.2 - Discariche 0 - -
1.3.3 - Cantieri 44 47,7 52,7
1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 36 15,3 14,3
1.4 - Aree verdi non agricole 907 2,0 0,8
1.4.1 - Aree verdi urbane 492 0,3 0,4
1.4.1.1 - Parchi e giardini 475 -0,3 -0,2
1.4.1.2 -Aree verdi incolte 17 19,8 21,2
1.4.2 - Aree verdi sportive 415 4,1 1,3
1.4.2.1 - Impianti sportivi 415 4,1 1,3
1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 0 - -
1.4.2.3 - Parchi divertimento 0 - -
2 - AREE AGRICOLE 458 -15,7 -6,1
3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 64 3,3 -7,2
4 - AREE UMIDE 0 - -
5 - CORPI IDRICI 2 -23,7 0,0
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
146
Tabella 5.4. - L’uso del suolo nei comuni della provincia di Monza e della Brianza nel 2009 e variazione nel
periodo 2000 – 2009 superficie in ettari
DUSAF
2009
Var. % 2009/ 2000
Var. % 2009/ 2007
1 - AREE ANTROPIZZATE 19.561 10,9 3,5
1.1 - Zone urbanizzate 10.950 4,6 0,8
1.1.1 - Tessuto urbano continuo 1.321 1,1 0,3
1.1.1.1 - Tessuto residenziale denso 78 2,0 0,4
1.1.1.2 - Tessuto residenziale continuo mediamente denso 1.244 1,0 0,3
1.1.2 - Insediamento discontinuo 9.629 5,1 0,9
1.1.2.1 - Tessuto residenziale discontinuo 7.475 6,7 1,6
1.1.2.2 - Tessuto residenziale rado e nucleiforme 1.671 -0,4 -1,8
1.1.2.3 - Tessuto residenziale sparso 483 0,5 -0,2
1.2 - Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione 5.869 12,7 3,2
1.2.1 - Zone produttive e insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 5.273 11,5 1,9
1.2.1.1 - Insediamenti industriali, artigianali, commerciali, agricoli con spazi annessi 4.560 9,7 0,3
1.2.1.2 - Insediamenti di grandi impianti di servizi pubblici e privati 713 24,6 13,9
1.2.2 - Reti stradali, ferroviarie e spazi accessori 592 23,9 14,7
1.2.2.1 -Reti stradali e spazi accessori 542 24,0 15,5
1.2.2.2 - Reti ferroviarie 50 23,6 6,5
1.2.4 -Aeroporti ed eliporti 4 - -
1.2.4.0 - Aeroporti ed eliporti 4 - -
1.3 - Aree estrattive, discariche e cantieri, terreni artefatti 928 59,8 23,2
1.3.1 - Cave 156 5,1 18,3
1.3.2 - Discariche 6 241,6 169,8
1.3.3 - Cantieri 566 120,2 45,9
1.3.4 - Aree degradate non utilizzate 200 15,4 -13,5
1.4 - Aree verdi non agricole 1.814 31,8 13,4
1.4.1 - Aree verdi urbane 1.130 30,0 13,5
1.4.1.1 - Parchi e giardini 973 22,5 9,3
1.4.1.2 -Aree verdi incolte 157 109,7 49,0
1.4.2 - Aree verdi sportive 684 34,7 13,1
1.4.2.1 - Impianti sportivi 666 34,6 12,6
1.4.2.2 - Campeggi e strutture turistiche 3 - -
1.4.2.3 - Parchi divertimento 15 - -
2 - AREE AGRICOLE 13.347 -14,2 -6,5
3 - TERRITORI BOSCATI ED AMBIENTI SEMI-NATURALI 4.003 0,7 0,6
4 - AREE UMIDE 16 - -
5 - CORPI IDRICI 84 6,9 3,5
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
147
Cartogramma 5.2. - L’uso del suolo nei comuni della Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione
nel periodo 2000 – 2009
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
148
Tabella 5.5. - L’uso del suolo nei comuni della Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione nel periodo 2000 – 2009 – superficie in ettari
Aree antropizzate Popolazione
Superficie 2009 Variazione % 2009 Variazione %
Totale Valore %
sul comune Pro-capite
(mq/ab)
2000 2009
2007 2009
Totale Densità (ab/kmq)
2001 2009
2007 2009
Vedano al Lambro 178 90,1 230,4 0,9 0,2 7.737 3.908 1,1 -0,3
Lissone 797 85,4 192,6 8,7 4,4 41.381 4.434 20,0 3,1
Monza 2.774 83,9 228,2 3,1 1,3 121.545 3.674 1,2 0,6
Verano Brianza 275 78,3 295,9 3,1 -0,9 9.290 2.647 4,6 2,4
Villasanta 366 75,7 270,8 5,6 3,5 13.530 2.796 4,4 0,4
Nova Milanese 436 74,3 188,3 12,3 2,6 23.162 3.944 5,2 0,6
Muggiò 407 74,1 174,1 11,0 2,8 23.362 4.256 10,1 1,7
Giussano 748 73,4 307,1 8,8 3,9 24.363 2.390 11,7 3,5
Varedo 354 72,7 274,3 15,2 4,5 12.906 2.651 2,1 2,0
Cesano Maderno 831 72,6 225,3 1,8 -1,3 36.889 3.224 11,3 2,5
Bovisio-Masciago 361 72,1 216,5 5,7 -5,2 16.657 3.329 24,6 3,1
Meda 593 71,3 257,5 5,2 3,0 23.044 2.769 8,3 0,2
Seveso 520 70,5 232,0 7,2 1,9 22.412 3.037 19,7 5,5
Sovico 226 69,6 280,2 10,0 4,4 8.071 2.482 14,7 3,8
Biassono 331 69,1 281,1 9,9 2,4 11.776 2.457 6,4 1,9
Seregno 888 69,0 207,3 10,4 3,8 42.818 3.328 9,3 2,6
Desio 1.004 68,5 249,2 14,2 6,2 40.312 2.748 14,9 3,3
Barlassina 188 68,3 273,5 5,7 -0,7 6.859 2.496 15,7 3,4
Brugherio 700 68,1 211,5 6,9 2,6 33.119 3.223 5,4 0,8
Macherio 218 66,6 306,5 10,9 5,6 7.125 2.174 10,3 1,6
Limbiate 719 58,3 207,7 8,4 1,7 34.630 2.806 9,9 2,2
Lesmo 289 57,5 367,1 16,6 3,7 7.874 1.567 21,3 6,0
Carate Brianza 571 57,4 319,5 11,2 3,9 17.867 1.796 10,8 0,1
Albiate 164 56,6 266,3 13,9 2,5 6.153 2.124 17,4 2,1
Arcore 528 56,3 299,5 6,5 1,1 17.636 1.880 5,9 1,6
Carnate 191 54,0 260,2 14,7 6,9 7.324 2.074 -0,1 -0,9
Agrate Brianza 584 51,9 390,1 16,6 6,1 14.962 1.329 17,8 2,0
Concorezzo 426 50,5 280,6 13,9 5,5 15.178 1.800 6,7 2,5
Renate 136 47,1 325,0 7,5 3,3 4.186 1.449 11,9 4,1
Cavenago di Brianza 201 45,7 297,7 23,8 8,4 6.767 1.535 10,6 4,3
Burago di Molgora 156 45,3 365,9 8,5 2,6 4.269 1.237 3,0 -0,3
Misinto 233 43,9 466,8 16,1 6,1 4.985 941 20,4 4,8
Camparada 71 43,6 335,4 17,1 -2,2 2.104 1.299 22,9 1,9
Veduggio con Colzano 151 43,4 338,6 11,5 1,2 4.463 1.282 5,1 0,7
Bernareggio 255 43,4 250,5 25,9 10,1 10.195 1.731 22,4 6,5
Usmate Velate 406 42,0 410,5 12,9 3,8 9.893 1.024 14,1 3,6
Lentate sul Seveso 593 41,9 384,5 7,7 2,4 15.432 1.090 7,5 1,8
Caponago 202 39,9 387,5 29,2 4,8 5.201 1.031 14,8 1,7
Lazzate 204 39,6 269,4 8,0 0,4 7.573 1.470 17,8 2,9
Vimercate 811 39,3 316,2 13,4 7,7 25.643 1.244 0,3 0,4
Ronco Briantino 117 39,3 344,2 7,1 3,6 3.405 1.142 10,6 3,4
Bellusco 259 39,2 361,4 35,7 16,7 7.156 1.085 15,9 1,9
Busnago 221 37,6 353,4 31,2 8,2 6.243 1.065 36,2 10,8
Correzzana 92 36,4 364,6 20,7 5,7 2.519 999 36,5 6,4
Ceriano Laghetto 258 36,3 409,7 4,8 0,7 6.292 887 15,7 2,9
Roncello 113 36,1 301,9 48,7 17,0 3.759 1.195 59,5 14,5
Briosco 237 35,5 404,3 11,2 3,4 5.870 877 4,6 1,7
Cogliate 247 35,2 298,3 9,2 6,8 8.287 1.180 8,6 3,6
Triuggio 287 34,3 348,4 14,0 4,1 8.246 983 7,1 0,5
Besana in Brianza 537 34,1 347,6 10,8 4,4 15.459 982 8,9 2,3
Aicurzio 83 33,6 399,7 13,1 7,9 2.070 840 4,7 -0,8
Mezzago 117 31,3 284,5 16,5 4,3 4.099 1.099 16,8 5,5
Ornago 164 28,4 363,6 32,1 13,9 4.520 782 30,9 7,8
Cornate d'Adda 385 27,3 377,2 15,2 5,1 10.216 723 10,6 3,9
Sulbiate 141 27,1 364,1 48,2 19,6 3.877 745 17,6 3,1
Provincia 22.346 55,2 265,8 10,3 3,6 840.711 2.076 9,6 2,2
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Provincia di MONZA e BRIANZA
149
Al fine di definire meglio come sono cambiate le aree antropizzate queste sono state suddivise in aree
permeabili ovvero le aree verdi non agricole e le aree degradate non utilizzate e le aree non permeabili
ovvero la restante parte di aree antropizzate. Nel 2009 nel Capoluogo le aree permeabili
rappresentano il 19,1% dell’antropizzato e questa quota è rimasta essenzialmente costante negli anni
(+1,2% tra 2000 e 2009). Nei comuni della provincia le aree permeabili interessano il 6,8% del territorio
(pari a 1.331 ettari) e in dieci anni sono aumentate di quasi il 30%, per effetto di un processo di
recupero di aree già urbanizzate.
Tabella 5.6. - Il suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009 e variazione nel periodo
2000 – 2009 - superficie in ettari
DUSAF 2009 -
Variazione % 2009/2000
Variazione % 2009/2007
TOTALE PROVINCIA
1 - Aree antropizzate 22.328 9,9 3,2
Aree antropizzate non permeabili 20.468 9,1 2,9
Aree antropizzate permeabili 1.859 18,8 6,3
PROVINCIA ESCLUSO CAPOLUOGO
1 - Aree antropizzate 19.561 10,9 3,5
Aree antropizzate non permeabili 18.231 9,9 3,1
Aree antropizzate permeabili 1.331 27,6 8,5
CAPOLUOGO
1 - Aree antropizzate 2.766 3,1 1,3
Aree antropizzate non permeabili 2.238 3,6 1,3
Aree antropizzate permeabili 529 1,2 1,2
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
Nella cartografia seguente si evidenzia la dislocazione territoriale delle aree antropizzate permeabili.
Emerge come queste talvolta siano di rilevante entità territoriale e come siano posizionate tanto nelle
aree periferiche delle città quanto nelle aree centrali.
Provincia di MONZA e BRIANZA
150
Cartogramma 5.3. - Il suolo antropizzato nella Provincia di Monza e Brianza nel 2009
Fonte: elaborazione CRESME su dati Regione Lombardia – DUSAF 2009
ASSIMPREDIL ANCE
Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e
Brianza
Assimpredil Ance, l’associazione delle imprese edili e complementari che hanno sede nelle province di Milano,
Lodi, Monza e Brianza, è la più grande entità territoriale del sistema Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori
Edili.
Ne fanno parte imprese di costruzioni generali, imprese appaltatrici per committenti pubblici e privati, imprese di
promozione e costruzione, imprese specializzate nelle attività complementari all'edilizia.
Assimpredil Ance affianca, sostiene e assiste le imprese associate attraverso un articolato sistema di relazioni con
soggetti pubblici e privati finalizzate al raggiungimento di un elevato livello di competitività.
Attraverso un portale unico per le 101 sedi delle associazioni territoriali di Ance e i 20 organismi regionali,
l’Associazione lavora in rete per fornire alle imprese informazioni capillari su tutto il territorio nazionale.
Nelle relazioni industriali, lo storico rapporto con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori si concretizza nella
gestione degli Organismi Paritetici (Cassa Edile, Ente scuola edile milanese ESEM, Comitato Paritetico Territoriale
CPT) e nella contrattazione provinciale in materia di lavoro.
Assimpredil Ance rappresenta e tutela gli interessi delle imprese edili e affini delle province di Milano, Lodi, Monza
e Brianza nei confronti delle istituzioni e di tutti i soggetti attivi a livello territoriale.
Il rapporto con Confindustria, a cui aderisce il sistema Ance, si articola in accordi territoriali con Assolombarda,
Assolodi, Assindustria Alto Milanese, Assindustria Monza e Brianza.
Delegati di Assimpredil Ance siedono nella Giunta e nel Consiglio della Camera di Commercio di Milano, nonché
nel Consiglio della Camera di Commercio di Lodi, Monza e Brianza.
Lo scopo sociale di Assimpredil Ance è quello di provvedere alla tutela e all'assistenza, sul piano sia collettivo sia
individuale, delle imprese associate in tutti i problemi che direttamente o indirettamente possono riguardarle,
nonché di favorire lo sviluppo ed il progresso dell’industria delle costruzioni.
Assimpredil Ance è a fianco dei propri associati per qualsiasi esigenza connessa all’attività d’impresa con
informazioni, consulenza ed assistenza grazie ad una squadra di persone esperte ed eccellenti nella loro
professionalità.
Assimpredil Ance è un’associazione leader nel presidio del mercato e degli scenari normativi, tecnologici e
finanziari.
Assimpredil ANCE
Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza via San Maurilio 21 20123 Milano T 02.8812951 [email protected] www.assimpredilance.it via G Passerini 13 20900 - Monza T.039.2315205 [email protected]
E-MAPPING
Il progetto e-Mapping nasce da un’idea di Assimpredil Ance, e raccoglie una esperienza decennale
dell’Associazione nello studio e analisi del territorio attuando una sostanziale innovazione nel metodo di lavoro. L’uso di strumenti legati all’IT e ai GIS non è certamente una scelta pionieristica da parte del mondo delle costruzioni.
Nel 2006 è stato istituito presso A.I.E. Servizi S.r.l. il gruppo di lavoro e-Mapping per la raccolta,
implementazione e attivazione di banche dati utili a rappresentare la realtà e l’evoluzione dei territori ove operano le imprese associate: Milano, Lodi, Monza e Brianza. Oltre a monitorare l’evoluzione urbanistico-territoriale in corso, è possibile, attraverso l’interrogazione di questo sistema georeferenziato, ipotizzare scenari, verificare le connessioni esistenti tra dati certi e simulare ipotesi di sviluppo nascono così molti spunti di riflessione condividibili anche con le istituzioni e agli altri operatori che si occupano di trasformazioni urbane.
E-Mapping è una rete informativa in grado di gestire la complessità di una moltitudine di banche dati anche
differenti tra loro. L’originalità del progetto avviato è la capacità di agire sia sul fronte dell’innovazione tecnica sia su quello dell’innovazione metodologica. Un’ulteriore peculiarità del sistema consiste nella creazione di connessioni “spaziali” tra dati di differente natura: territoriale, sociologica o statistica. Vengono utilizzate tre tipologie di informazione: geometrica (rappresentazione cartografica degli oggetti), topologica (rappresentazione delle relazioni esistenti tra gli oggetti) e alfanumerica (rappresentazione di dati puntuali associati agli oggetti).
È evidente che lo strumento ha un enorme potenziale conoscitivo e di professione, permettendo la costruzione di
analisi territoriali articolate, capillari e flessibili, rispondenti a esigenze differenti. Il lavoro di raccolta e sistemazione dei dati ha permesso anche di individuare l’effettiva carenza di informazioni e, conseguentemente, di programmare in modo mirato le esigenze di generazione di nuove banche dati.
Il gruppo Mapping, inoltre, permette di accedere a:
Sito e-Mapping. Attraverso il portale di Assimpredil Ance (www.assimpredilance.it) è possibile accedere al portale
di e-Mapping. Il sito permette all’utente registrato di accedere alla consultazione di mappe tematizzate e personalizzabili per la visualizzazione dei dati contenuti nel grande database di e-Mapping. L’accesso al sito è riservato alle imprese e ai professionisti associati ad Assimpredil Ance; la visualizzazione dei dati, infatti, è riservata per ogni utente registrato.
Dossier e-Mapping: servizio rivolto alle imprese e ai professionisti consistente in analisi particolareggiate
applicate ad aree oggetto di interesse presenti sul territorio delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
Comparazione prezzi degli immobili: comparazione e georeferenziazione dei prezzi degli immobili secondo le
banche dati di OMI e OSMI nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
PGT del Comune di Milano: lettura ragionata di aree di interesse del professionista alla luce dei nuovi documenti
di PGT in comparazione con la normativa ancora vigente (con possibilità di visualizzare cartografie online).
Osservatorio infrastrutture: raccolta e georeferenziazione di dati riguardanti il panorama infrastrutturale
esistente e progettuale. Monitoraggio e definizione dello stato dei finanziamenti e degli iter procedurali delle opere in progetto previste entro l’anno 2015.
Servizi d’indagine personalizzati: Servizi di ricerca definiti dal cliente secondo le sue esigenze. Produzione di
una relazione finale dettagliata contenente l’analisi dei risultati corredata di mappe tematiche concordate con grafici e tabelle di riferimento.
Rilevamento aree dismesse: e-Mapping, dall’aprile del 2007, ha attivato un rilevamento sul territorio delle
province di Milano, Lodi, Monza e Brianza per la costituzione di una banca dati sulle trasformazioni territoriali e nello specifico sulle aree dismesse con relativa georeferenziazione.
AIE Servizi S.r.l. - e-Mapping: tel. 02.88129546 | fax. 02.88129584 | [email protected]
Il CRESME è nato nel 1962, come Associazione, senza fini di lucro, per la promozione e la conoscenza
dell’edilizia e delle trasformazioni del territorio, per effettuare ricerche e studi e favorire incontri fra operatori
pubblici e privati. Le richieste sempre più complesse hanno portato nel 1982 alla creazione, sul piano operativo,
del CRESME Ricerche (società per azioni sotto il controllo del CRESME Associazione).
Il CRESME Ricerche S.p.a. realizza indagini conoscitive e analisi che riguardano:
gli aspetti produttivi e di mercato del settore delle costruzioni;
gli assetti e le trasformazioni territoriali, con le relative implicazioni progettuali, economiche, urbanistiche e
sociali;
le tematiche amministrative degli organismi pubblici, anche attraverso studi di fattibilità di concrete soluzioni e
l’attiva partecipazione alla loro gestione;
formazione delle figure professionali nell’ambito dei processi di trasformazione territoriale e di gestione dei
patrimoni immobiliari.
Il CRESME Ricerche S.p.a. è composto al suo interno da varie competenze e specializzazioni: statistiche,
economiche, urbanistiche, giuridiche, sociologiche. Esse consentono approcci interdisciplinari alle diverse tematiche che
formano gli ambiti di attenzione del Centro. Ciò è oltretutto sollecitato dalla estensione e varietà della base associativa
(oltre 150 soci che rappresentano, nelle sue diverse componenti, l’intero settore delle costruzioni) e degli interlocutori
che normalmente fanno riferimento al CRESME Ricerche S.p.a.
Il CRESME Ricerche S.p.a., nelle sue competenze, ha assimilato il patrimonio scientifico e il processo
culturale che si sono formati e sviluppati durante i suoi quaranta anni d’attività.
L’alimentazione costante di questa risorsa è resa possibile da due orientamenti strategici che regolano l’attività del
Centro:
la capacità di tenere sotto osservazione permanente le complessità e i mutamenti nel sistema delle
costruzioni e delle trasformazioni territoriali;
lo sviluppo di azioni e attività di carattere scientifico e culturale, che vedano nel CRESME Ricerche S.p.a. il
nodo di connessione per soggetti, esperienze e discipline diverse, che agiscono nel contesto dei
processi di trasformazione territoriale.
La ricerca per aree tematiche e i sistemi informativi costituiscono gli ambiti metodologici e gli strumenti che
attraversano tutta l’attività di ricerca del CRESME
L’attività del CRESME è orientata prevalentemente ai seguenti campi di intervento:
Ambiente e sostenibilità
Analisi strutturali
Analisi territoriali
Assistenza alla Pubblica Amministrazione
Congiuntura e previsione
Facility Management
Formazione
Marketing strategico
Studi di fattibilità
Da sempre CRESME svolge un ruolo di raccordo e di assistenza soprattutto nei confronti degli amministrazioni
locali e delle associazioni delle autonomie, con compiti di assistenza e di supporto.
D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,
ma la risposta che dà a una tua domanda.
Italo Calvino
www.assoimmobiliare.it
direttore: [email protected]
Via Cola di Rienzo, 212 - 00192 Roma, Italia
per associarsi:
comunicazione:
Assoimmobiliare rappresenta i principali attori del mercato del RealEstate; tra questi, le maggiori società attive nelle diverse filiere delcomparto:
• Property Company
Assoimmobiliare tutela gli interessi dell’Industria Immobiliare in tuttele sedi, istituzionali e private, nazionali ed internazionali, favorendonela conoscenza,il ruolo e lo sviluppo.L’ Associazione si propone come momento di incontro di interessi emotore della cultura immobiliare, favorendo la cooperazione con lealtre Associazioni, implementando il dialogo e il confronto non solo conle realtà associative, già presenti nel mondo immobiliare, ma anche conquelle maggiormente rappresentative di altri settori economici, comequelli finanziari ed assicurativi.Assoimmobiliare, con i suoi tavoli tecnici, è impegnata nello studio,approfondimento ed elaborazione dei dati economici e giuridicisull’Industria Immobiliare che è fatta da imprese produttrici di verovalore e che investe significativamente in capitale umano, tecnologia eorganizzazione d’impresa. Essa costituisce una infrastruttura a serviziodell’economia del Paese favorendone la produttività complessiva.
• Finance / Credit Service - Factoring• Facility and Property Management / Global Service• Asset and Fund Management (Fondi Immobiliari e SIIQ)• Agency e Franchising• Advisory e Società di Consulenza• Associazioni, Enti, Fondazioni ed Organismi
Presidente:
Direttore:
Consiglio Direttivo di Presidenza
Aldo Mazzocco
Paolo Crisafi
Paolo Bottelli Isabella Bruno Tolomei Figerio
Matteo Cabassi
Giovanni Camerani
Paolo Crisafi Cesare Ferrero
Roberto Haggiag
Giovanni M. Paviera Carlo A. Puri
Negri Alfredo Romeo
Pierluigi Toti
- Prelios; - Condotte
Immobiliare; -
Milano Fiori 2000 - Gruppo Brioschi; -
Manutencoop FM; (D); - BNP Paribas RE;
- Evro Consulting;
- Generali Immobiliare Italia SGR;
- Sator SGR.; - Romeo Gestioni;
- Silvano Toti Spa.
Completano la Governance: la Giunta, l’Assemblea, i Revisori, i
Probiviri, oltre i Comitati e Tavoli associativi.
Daniel Buaron ;
Aldo Mazzocco
Silvia M.
Rovere
- Dea Capital (VP)
- Beni Stabili (P );
- Ream SGR;
Immobiliare:
una infrastruttura
a servizio
dell’economia
del Paese.
Sostenere l'attività, tutelare gli interessi e dare impulso allo sviluppo nei diversi settori delle imprese artigiane: per
questo è nata nel 1945 l'Unione Artigiani della Provincia di Milano che oggi, con le 16 mila imprese associate,
vanta la maggior rappresentatività a Milano e provincia.
Un'organizzazione radicata sul territorio che offre una rete di assistenza, servizi e consulenze, per sostenere e
agevolare gli operatori nei complessi percorsi legislativi, normativi e gestionali: grazie alla professionalità e
all'esperienza dei propri operatori, è da sempre il luogo dove gli associati possono trovare tutte le risposte alle
esigenza della propria azienda.
Gli esperti dell'Unione sono a disposizione per sostenere l'artigiano in tutto l'iter di avvio di una nuova attività, e
per la gestione fiscale, legale, amministrativa, sindacale, previdenziale. Oltre al qualificato servizio di tenuta dei
libri paga e di sostegno nell'accesso al credito, gli associati possono beneficiare di consulenze in materia di igiene
ambientale, di sicurezza e prevenzione, urbanistica, impiantistica, di certificazione della qualità, di formazione.
Inoltre, l'Unione artigiani si occupa dell'informazione relativa ad adempimenti e scadenze, anche tramite posta
elettronica e sms.
Gli obiettivi dell'associazione, in generale, sono di valorizzare il lavoro degli artigiani e di promuovere i loro
prodotti, grazie anche alla presenza a rassegne locali, nazionali e straniere, e all'organizzazione e alla
partecipazione a missioni commerciali all'estero; di sostenere lo sviluppo dell'occupazione, in particolare quella
giovanile, e di individuare nuovi spazi d'insediamento per le aziende.
L'Unione fa parte della Federazione Regionale Lombarda delle Associazioni Artigiane e aderisce alla C.L.A.A.I.
(Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane), che opera sul territorio nazionale per un artigianato
libero, moderno, aperto al mercato, consapevole del ruolo trainante nella realtà economica e produttiva.
www.unioneartigiani.it
www.unioneartigiani-monza.it
Legacoop Abitanti - Associazione nazionale cooperative di abitanti
Costituita nel 1961, È un'associazione sindacale di rappresentanza e tutela delle cooperative socie, dei loro consorzi e degli Enti aderenti. Le cooperative di abitanti associate alla Legacoop Abitanti, promuovono la formazione di programmi edilizi, direttamente o con altri partner, per consentire ai loro soci sia l'accesso alla casa in proprietà (cooperative a proprietà individuale o divisa), sia alla casa in locazione (le cooperative a proprietà indivisa). Le iniziative sono rivolte sia al campo della nuova costruzione che a quello del recupero edilizio ed urbano. Tra le attività innovative promosse dall'Associazione ci sono quelle legate a programmi edilizi rivolti alle giovani coppie, agli anziani, agli studenti e agli immigrati, attività che puntano a dare una risposta nuova, di carattere anche sociale, alle esigenze di queste categorie emergenti di cittadini. Un altro campo di attività è quello riferito alla bioedilizia. Le maggiori cooperative aderenti all'Associazione stanno ormai applicando questi sistemi innovativi per un corretto impatto ambientale, attraverso una progettazione ecosostenibile e un approccio biocompatibile ai temi del costruire. La missione della Legacoop Abitanti si articola su alcuni punti essenziali:
rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli e/o emergenti dai processi economici e sociali (reddito, occupazione e struttura del mercato del lavoro, immigrazione, ecc.) utilizzando in modo più competitivo, rispetto ad altri soggetti, l'intervento pubblico (finanziamenti e aree);
offrire al mercato, promuovendo l'associazionismo degli utenti e gli appositi investimenti, prodotti immobiliari vantaggiosi per rapporto qualità/prezzo;
gestire l'intero processo immobiliare e realizzarlo in condizioni di trasparenza e chiarezza tali da consentire la massima tutela del socio/acquirente;
contribuire, attraverso le proprie realizzazioni, a rispettare e migliorare l'ambiente urbano e a produrre un valore durevole e incrementabile nel tempo del patrimonio.
Legacoop Abitanti Lombardia è l'Associazione alla quale aderiscono le cooperative di abitanti lombarde di
Legacoop Abitanti e di Legacoop Lombardia: sono aziende che lavorano nel campo dell'edilizia residenziale e
sociale e che realizzano, ristrutturano o acquisiscono alloggi per i propri soci.
Le Cooperative di abitanti aderenti a Legacoop svolgono la loro attività nel libero mercato, nel quale realizzano
abitazioni da assegnare in proprietà ai soci a prezzi del 5/20% inferiori alle quotazioni correnti, e nel welfare per
assicurare una casa in locazione ai soci e alle categorie speciali, quali immigrati, anziani, studenti, giovani coppie
e lavoratori in mobilità.
Accanto alla costruzione e al recupero di porzioni di territorio urbano, una voce importante nell'offerta delle
cooperative sono i servizi alle famiglie legati a un miglioramento della qualità abitativa nel suo insieme.
Legacoop Abitanti in cifre:
Cooperative associate: 1.465 di cui 902 iscritte all’Albo
Nazionale delle Società Cooperative
Numero soci: 407.234
Raccolta prestito sociale: € 896.000.000
Patrimonio netto: € 2.850.000.000
Fatturato: € 11.500.000
Alloggi realizzati: 321.200, in costruzione 11.750.
Legacoop Abitanti Lombardia in cifre:
Cooperative associate: 178 di cui 112 iscritte all’Albo
Nazionale delle Società Cooperative
Numero soci: 170.000
Raccolta prestito sociale: € 638.261.621
Patrimonio netto: € 1.355.845.082
Fatturato: € 265.158.517
Alloggi realizzati circa 73.000
Patrimonio edilizio a proprietà indivisa: 19.000 abitazioni
Legacoop Abitanti Via Guattani, 9 palazzo B 00161 Roma Tel: ++39 06.85.40.927 Fax: ++39 06.85.40.927 Web: www.legacoopabitanti.coop Email: [email protected]
Legacoop Abitanti Lombardia Via Palmanova, 22 20132 Milano Tel. ++38 02.28.70.890 Fax ++39 02.28.46.059 Web: www.casacoop.it Email: [email protected]
Company Profile
EuroMilano S.p.A. è una società di promozione e sviluppo immobiliare. Attraverso attività di property
management e real estate development, EuroMilano interviene in programmi di recupero e riqualificazione di
aree metropolitane storiche dismesse, con l’obiettivo di ripensare gli spazi urbani, intervenendo in ogni
segmento della filiera immobiliare, dalla progettazione alla realizzazione degli edifici, dalla loro gestione alla
programmazione dettagliata dei servizi, valorizzando gli spazi esistenti secondo i migliori standard architettonici e
ambientali europei.
EuroMilano sviluppa progetti urbanistici con l’obiettivo di incidere positivamente sulla qualità della vita nella città,
restituendo agli abitanti aree metropolitane riconvertite, perfettamente integrate con il tessuto urbano circostante,
dotate di verde e di strutture capaci di favorire la socialità e garantire la sicurezza delle persone.
L’attività di EuroMilano si concentra in tre diversi settori: Real Estate Development, che prevede l’individuazione
di aree idonee allo sviluppo immobiliare, la promozione dello studio di fattibilità, la costruzione del progetto e
l’ottenimento delle autorizzazioni, oltre alla successiva vendita delle volumetrie o delle unità immobiliari o
all’effettiva costruzione di esse; General Contractor, per il coordinamento delle varie società coinvolte nella fase
di costruzione e realizzazione materiale del progetto, al fine di garantire l’aderenza degli immobili costruiti agli
standard di qualità definiti in fase progettuale; Trading Immobiliare, per la gestione delle operazioni di
compravendita di aree destinate ad interventi di riconversione o riqualificazione territoriale o che presentano valore
potenziale.
Il capitale sociale di EuroMilano è attualmente detenuto dai seguenti azionisti:
- Intesa Sanpaolo S.p.A.
- Prospettive Urbane S.p.A. società che comprende alcune fra le maggiori cooperative di abitanti
dell’area milanese
- UNIPOL Assicurazioni S.p.A.
- Canova 2007 S.p.A.
E’ attualmente impegnata nello sviluppo e nella realizzazione di importanti progetti per un totale di
2.500.000 metri quadri (contando gli interventi in fase di conclusione):
- a Milano, la riqualificazione urbana dell’area di Cascina Merlata (dove sorgerà il villaggio
dell’Expo), dell’ex quartiere industriale Bovisa (dove sorgerà uno science park dedicato a ricerca
ed innovazione), dell’area Certosa e dell’area delle storiche Cartiere Binda sui navigli.
- a Genova, la riqualificazione della collina degli Erzelli.
In collaborazione con:
Progetto a cura di:
Assimpredil Ance - Associazione delle Imprese edili e complementaridelle province di Milano, Lodi, Monza e BrianzaVia San Maurilio, 21 - 20123 MilanoTel. 02.8812951 | [email protected] | www.assimpredilance.it
CRESME - Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorioviale Gorizia, 25 - 00198 RomaTel 06.8540158 | [email protected] | www.cresme.it
AIE Servizi S.r.l. | e-MappingVia San Maurilio, 25 - 20123 MilanoTel. 02.88129546 | [email protected] | www.assimpredilance.it