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Banca - impresa

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IL RUOLO DEGLI ISTITUTI DI CREDITO

Otto classi per distinguere i clienti buoni ed individuare in anticipo i futuri default

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Come le banche “misurano” l’impresa

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Il nuovo diritto societario e la riforma fiscale hanno introdotto una serie di previsioni che consentiranno alle imprese (in particolare alla PMI), di ottenere un buon rating.

Ricordiamo che Basilea II entrerà in vigore nel 2007, ma è previsto che le relative procedure siano sottoposte a tre anni di test (quindi dal 2004).

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Nell’ottica del rating assume rilievo l’adozione di scelte statutarie che privilegiano la stabilità del patrimonio sociale e della compagine stessa, ad esempio riducendo le ipotesi di recesso, escludendo il sistema monistico* e cercando di creare regole che consentano una chiara governance.

*SISTEMA MONISTICO

Il sistema monistico è forse il più innovativo tra i nuovi sistemi introdotti. Il controllo e i poteri di gestione sono accentrati in un unico organo: il consiglio di amministrazione. Il consiglio nomina un comitato col compito di effettuare un controllo interno sulla gestione.

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Altrettanto importante è una chiara informativa contabile e finanziaria, seppure non imposta per le società non tenute all’applicazione degli Ias/Ifrs*, ma della quale possono individuarsi richiami in taluni passaggi del codice civile. Con particolare attenzione all’informativa contabile, si notano le informazioni richieste in nota integrativa che, correttamente evidenziate, agevolano la procedura di determinazione del rating.

*IAS/IFRS

Gli International Accountig Standards (IAS) ridenominati IFRS, International Financial Reporting Standards, sono i principi contabili internazionali che introducono nuove logiche e regole di redazione dei bilanci.

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La direttiva n. 62/2005 prevede l’introduzione dei due principi chiave di prevalenza della sostanza sulla forma (es: leasing contabilizzato secondo il metodo finanziario piuttosto che patrimoniale) e del fair value*, che obbliga le imprese alla redazione del rendiconto finanziario come pure di un ulteriore prospetto di stato patrimoniale basato sulla distinzione tra attività e passività correnti e non correnti. È naturale ed evidente che effettuare tale redazione sarà interesse delle imprese al fine di ottenere un buon rating.

*FAIR VALUE (VALORE TEORICO)

Valore di un’opzione derivato dall’uso di un modello probabilistico di valutazione, attraverso cui sia il venditore che il compratore raggiungono il punto di equilibrio.

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I timori delle imprese

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Le imprese sembrano essere molto perplesse. Si è evidenziato soprattutto il timore della perdita del contatto personale con la banca, ma la preoccupazione più insistente è che con il rating vengano standardizzati tutti i processi di valutazione e che l’attribuzione del credito si realizzi attraverso l’elaborazione meccanica dei dati.

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Nelle banche, la valutazione basata sul rating non comporta solo modifiche organizzative per la creazione e gestione dei sistemi interni di valutazione. Allo stesso modo nelle imprese, il rating non comporta solo la predisposizione di dati quantitativi per l’analisi del rischio finanziario e dati qualitativi per la valutazione del rischio d’impresa.

Il nuovo accordo impone un cambiamento nell’impostazione del rapporto banca-impresa.

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Il cambiamento imposto da Basilea II

Il credito rappresenta la fonte primaria di finanziamento delle imprese e svolge un ruolo rilevante nella crescita delle imprese.Questo ha fatto sì che le imprese italiane siano riuscite ad affermarsi, soprattutto a livello internazionale.

Il panorama bancario però è molto cambiato, soprattutto per quanto riguarda:

1. Il credito, che da solo non è più sufficiente per lo sviluppo dell’impresa;

2. Il nuovo ruolo delle banche.

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1. Il credito da solo non è più sufficiente a sostenere la crescita delle imprese e che un ruolo nuovo deve essere attribuito alla finanza: le imprese devono passare da una finanza residuale a una finanza peculiare in relazione a ciascuna tappa del ciclo di vita dell’impresa o del prodotto; deve quindi essere rafforzata la funzione finanziaria per trasformare la gestione familiare della finanza in finanza d’impresa e consentire all’impresa il corretto utilizzo delle fonti finanziarie rispetto ai fabbisogni.

2. Le banche possono però ricoprire un ruolo significativo nello sviluppo delle imprese, sia promuovendo l’utilizzo di nuovi strumenti di finanziamento sia trasformandosi in partner delle imprese, sostenendole nei processi di crescita. Quindi, non più banche come semplici erogatrici di credito, ma soggetti capaci di sostenere il sistema produttivo attraverso l’offerta di servizi e consulenza.

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Autovalutazione da parte dell’impresa e attribuzione del rating

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Il sistema di rating interno è per definizione un insieme di dati e modelli comportamentali utilizzati dalla banca per la gestione del rischio di credito.

Un sistema di rating interno può essere definito come un insieme di metodologie e processi organizzativi che consentono la classificazione del merito creditizio dei clienti e la ripartizione in classi differenziate di rischiosità.La probabilità di default è la variabile più importante da considerare e molto spesso sarà l’unico parametro stimato internamente dalle banche.

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Steps1. Stima di un indicatore:• che differenzia in modo significativo imprese normali e in

crisi;• che permetta di ottenere una graduazione del livello di

rischio associato ad ogni impresa;2. Schematizzazione delle fasi di analisi che portano

all’attribuzione del rating:• la formazione di un campione da analizzare;• l’identificazione dell’efficacia di un indicatore sintetico di

rischio;• la verifica dell’efficacia previsionale;• l’attribuzione della probabilità di default (PD);3. Nell’attribuzione del rating non utilizzare solamente

procedure automatiche, ma integrare con sistemi di apprezzamento soggettivo.

PD = rischio di fallimento.

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METODOLOGIA OTTIMALE

INFORMAZIONIQUALITATIVE

INFORMAZIONIQUANTITATIVE

+

METODO SOGGETTIVO

METODO OGGETTIVO

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L’EFFICACIA DEI SINGOLI INDICI DI BILANCIO

Scarsa efficacia per gli indici di redditività operativa. (MOL/Vendite)I ratios di efficienza dimostrano scarsa capacità di individuare la crisi d’impresa.Gli indici di liquidità sono poco accurati.Gli indici maggiormente accurati sono quelli che mettono in relazione redditività e cash flow (flusso di cassa) con l’indebitamento dell’impresa, espresso sia come stock che in termini di oneri finanziari.

Il rischio di fallimento deriva principalmente dalla debolezza finanziaria in rapporto al risultato della gestione!

MOL= Margine Operativo Lordo

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Centrale dei rischi

La centrale rischi fornisce alle banche la situazione debitoria del cliente e dei suoi coobbligati.Le banche non dovrebbero però prendere decisioni basandosi soltanto su questi dati i quali fotografano soltanto la situazione attuale o passata (aggiornata ai soli 60 gg. precedenti).

Oggi il problema di molte imprese si ritrova nel poco, se non nullo, utilizzo di procedure formalizzate per decidere le politiche d’investimento. Sulla base di ipotesi sulla futura attività industriale è possibile ottenere:

• La proiezione razionale della dinamica finanziaria;• La verifica della fattibilità dei piani in termini di

- investimenti/disinvestimenti- politica di finanziamento

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Cosa fare quindi per migliorare il rating?

• Meno evasione fiscale e più capitale proprio;• Le operazioni di window dressing devono avere

un peso limitato;• Le relazioni di clientela continueranno ad essere

importanti come la trasparenza e la reputazione.

WINDOW DRESSING (PREPARAZIONE DI FINESTRA)quando i gestori acquistano titoli dei loro portafogli per migliorare la performance dei fondi. Nel linguaggio contabile finanziario era la pratica eseguita dalle banche commerciali inglesi che richiamavano i prestiti concessi alle case di sconto in occasione della preparazione dei loro rendiconti in modo da presentare una situazione apparentemente più che buona.

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L’impresa dovrà essere consapevole delle proprie caratteristiche finanziarie, riconoscendo:

• Il suo posizionamento nel contesto competitivo;• L’effetto di alcune decisioni sul profilo di rischio

dell’impresa.

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Il rapporto Banca-Impresa sarà maggiormente orientato alla trasparenza reciproca: sarà interesse comune di Banca e Impresa affidata fornire ed ottenere informazioni per una corretta valutazione del rischio.

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I CONFIDII Confidi sono organismi aventi struttura cooperativa o consortile che prestano garanzie a favore delle imprese socie o consorziate. Essi sono iscritti, ai sensi dell’articolo155, 4° comma, del Decreto legislativo n° 385/99 nell’apposita sezione dell’elenco tenuto dall’Ufficio Italiano dei Cambi. Associarsi in cooperative o consorzi per costituire un Confidi risponde all’esigenza dei piccoli imprenditori di aumentare la propria forza contrattuale nei rapporti con il mondo bancario. COVENANTSClausole contrattuali con cui si obbliga il mutuatario a rispettare determinati requisiti legali o finanziari.GARANZIA REALEIpoteca e pegno sono esempi di garanzie reali. L'ipoteca è un diritto di garanzia che attribuisce al creditore, in caso di insolvenza del debitore, il potere di espropriare il bene sul quale l'ipoteca è stata iscritta e di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dalla vendita. Il pegno è anch'esso un diritto reale che il debitore o un terzo concede al creditore su una cosa mobile a garanzia di un credito. Nel pegno il possesso della cosa passa al creditore. GARANZIA PERSONALEE' l'atto con cui un soggetto, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l'adempimento di una obbligazione altrui. La garanzia è personale perché il creditore può soddisfarsi sopra il patrimonio di una persona diversa dal debitore.