1984 - anno 3 - n. 6 giugno - e-coop.it · Albuni Edgardo Ciocca Rinaldo - Presidente Lega Reg....

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Periodico mensile della Coop Lombardia Comitato di Redazione Gian Pietro De Micheli Sergio Ferrario, Sergio Lidia Lommi. Daniele Moltrasio, Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli. Ambrogio Vaghi. Giorgio Vozza Direttore responsabile Adolfo Scalpelli Impaginazione; Franco Malaguti Disegni: Manna Vecchi Editrice Unicoop Lombardia Viale Famagosta. 75 20142 Milano - Tel. 84.65.846 Stampa: Coop "Il Guado" Castano P. - Tel. 0331-88.14.75 Spedizione in abbonamento postale gruppo 111170. Autorizzazione del Trita. di Milano n. 144. del 14 aprile 1982 Comitato Regionale Lombardo Assago, 26 maggio 1984 una folta presenza di delegati e invitati zoo f Lombanii Anno 3 - n. 6 Giugno 1984 qu a l! li salone gremito durante la relazione di Ambrogio Vaghi I nuovi organismi direttivi Dopo tante discussioni, sviluppatesi in numerosissime riunioni ha avuto luogo la prima assemblea generate di bilancio della Coop Lombardia. A farle da cornice ha provveduto il centro congressi di Assago, costruito nella piana campagna periferica mila- nese sul modello del centralissimo Beaubourg parigino, Oltre 200 delegati e 100 invitati si sono affollati nelle sue sale in rappresentanza di 42 sezioni soci e di numerose cooperative socie della neonata Coop Lombardia. Anche quest'anno, come tutti gli anni, si trattava di approvare il bilancio, eppure. nei soci, era palpabile il senso di novità nel trovare facce nuove. persone prove- nienti da una cooperativa che fino a poco tempo fa conoscevano quasi solo di nome. Sull'onda di questo senso di novità i lavori della assem- Idea si sono dipanati in modo puntuale ed ordinato. 11 presidente Vaghi, ha svolto la sua relazione, salutato al termine da un prolungato applauso nel momento in cui lascia un incarico che baratto a lungo cogliendo successi. Rom é ha tenuto la relazione dei sindaci, al vice-presiden- te Ferrario ha esposta analiticamente il bilancio, sono intervenuti i soci ed infine c'è stato il saluto al Presidente ed ai membri del consiglio d'amministrazione uscente. Una assemblea tranquilla dunque che però, conte ogni nuova esperienza, ha avuto i suoi inattesi momenti di sorpresa. Mentre infatti il bilancio è stato approvato all'unanimità, si sono avuti una decina di voti contrari e qualche astenu- lo sulla nomina del consiglio di amministrazione. dissenso, soprattutto in un organismo democratico co- me il nostro, non è mai un dramma, ma soprattutto un sintomo di qualche problema che giace irrisolto e al guairsi deve dare una risposta. E questo problema i soci lo hanno sollevato con forza in più di un intervento. E. stato significativo che ci sia stata una richiesta di forma- zione e di informazione affinché i soci possano meglio conoscere e gestire una realtà che è ormai divenuta motto grande. A tutto questo si è imita la richiesta di poter contare- di più. di poter esprimere meglio il loro parere sulle nomine del consiglio di amministrazione, per poter indicare ed individuare personalità più rappresentative della base sociale. Senza demagogia e senza estremizzazioni questa è una via che i soci hanno chiesto di intraprendere. Su questo. come su molti altri versanti c'è ancora motto da lavorare e già lo Si era messo in conto. Ma da questa assemblea è uscito con nitidezza un pro- blema di fondo che sta aperto adesso di fronte alla Cuop Lombardia: dare a sé stessa ed ai propri soci la possibili- tà, gli strumenti per lavorare meglio ed in contatto anco- ra più stretto. Questo è quanto i soci hanno chiesto e questo è quanto la cooperativa deve sentirsi impegnata a dare. d.m. Consiglio di Amministrazione Adorni Orazio - SC7. Casalmag,giore Balbo di Vinadio Aimone - SC7. Milano Via Visconti Bertolini Antonio - Presidente Coop Lombardia Boni Pier Giorgio - Sez. Cremona Giuseppina Borrini Bruno - Coop. Piadena Brenna Renato - Coop Serviti Como Brio Riccardo - SC7. Niguarda Carullo Antonio - SC7.. Milano Via Livigno Comolli Ercole - Sei. Sesto S. Giovanni Corbella Pier Luigi - Sei. Milano Via Visconti De Micheli Gian Pietro - SC7. Cremona Giuseppina Diacci Luigi - Sez. Como Elli Gian Carlo - Sei. Muggiò Fato Antonio - SC7. Villasanta Ferrarlo Sergio - Vice Presidente Conia Lombardia Galmozzi Alfredo - SC7. Crema Gandini Nadia - SC7. Opera Gianesini Giovanni - SC7.. Brescia S. D'Acquisto Giudici Bruno - Se7. Cremona P.zza Cadorna Grossi Giuliano - Sez. Cremona Via Ghinagiia Ichino Pietro - Sez. Milano Via Pitagora Magnani Oddino - Consigliere Delegato Monfardini Antonio - Sezione Brescia Via Rodi Nipoti Carlo - Sezione Vigevano Necchi Sirene - Sezione Corsica Piseri Gian Franco - Sezione Cremi -ma-P.7ra Cadorna Poli Amilcare - Sezione indi Postorino Antonio - Sezione Bollate Puricelli Pietro - Coop Unione S. Antonio - Cascireazo Reggi Dante - SC7. Niguarda Romano Giuseppe - SC7. Cremona P.zza Cad orna Roveda Bruno - Sez. Brescia Via Rodi Scalanti Giorgio - Sez. Cremona P.zza Cadorna Straulzini Angiolino - SC7, Brescia V. ie Venezia Thurner Renzo - Sez. Niguarda Collegio dei Sindaci Romè Fiorenzo - Presidente Cavaeza Dino - Vicepresidente Orizio Giuseppe - Sindaco Colombi Angeles - Supplente Gnesi Fiorenzo - Supplente Probiviri On.13anfi Arialdo On. Albuni Edgardo Ciocca Rinaldo - Presidente Lega Reg. Lombarda Presidenza Bertolini Antonio - Presidente Fenario Sergio - Vicepresidente Magnani Oddino - Consigliere delegato ili intervenuli alla assemblea generane Paredi — Como Lampugnano Ribaldi — Arcore Affò — M iftivigno Cairoli — M11Visconti Agosti — Laveno Grassi — Lodi Barbieri — Muggiò Maglioli — Brescia Lastrua — Sesto Bonomi — Brescia Sergi — Brescia Buono soci n. 4 Sconto 10% su una spesa fino a L. 50.000 A pagina 2 Antonio Bettolini, 55 anni, è il nuovo presidente della Coop Lombardia. Di origine cremo- nese, Antonio Bertolini è nato a San Martino del Lago, un pic- colo centro a una ventina di chi- lometri dal capoluogo. A 1S anni Antonio Bertolini si trasferisce a Milano dove è as- sunto come operaio all'Alfa Romeo. Nella grande fabbrica automobilistica resta per dieci anni, fino al 1956. In questo pe- riodo è operaio specializzato in diversi reparti e si occupa anche dell'organizzazione di partito e sindacale. Bertolini è iscritto al PCI dal 1946. Dall'Alfa Romeo passa al lavo- ro di partito nell'ambito della Federazione comunista milane- se, Componente prima del Comi- tato federale, poi del Comitato direttiva del PCI, Bertolini ri- copre diversi incarichi politici: responsabile dei giornali di fab- brica, dirigente di zona, coordi- natore degli enti locali. e poi consigliere comunale a Senago, capogruppo comunista a Bolla- te e da quindici anni consigliere dell'Amministrazione provincia- le di Milano. Lascia la sua attività alla Fede- razione milanese dei PCI nel 1975 per assumere l'incarico di Presidente della Associazione lombarda delle cooperative di consumo: incarico che ha svolto fino a pochi giorni fa, prima di assumere la Presidenza della Coop Lombardia: Fa parte del- la direzione deltr Associazione nazionale delle cooperative di consumatori e del comitato re- gionale della Lega, Quale consumo porge al nuovo Presidente il più fervido augurio di buon lavoro. U111 S'oì imito Nel lasciare l'incarico di Presi- dente della Coop Lombardia sento il dovere di esprimere un saluto, un ringraziamento e una spiegazione a tutti i soci e a tutti lettori di "quale consumo". Da rer npo ho maturato il diritto alla pensione e mi è parso naturale chiedere di essere sostituito do- po avere insieme portato a ler- mine un'altra importante tappa del nostro sviluppo: l'unifica- zione. Direi di più: era ed è vivo in me il desiderio di dedicare buona parte del mio tempo ai miei tanti interessi di carattere politico e culturale. Interessi quasi completamente abbandonati in conseguenza del totalizzante impegno nella mas- sima responsabilità della Coop da me ricoperta per sette lunghi anni. Sono stati anni di lavoro duro, difficili ma anche esaltanti e ricchi di soddisfazioni per tutti i Soci, per il quadro dirigente e per tutti i lavoratori della nostra cooperativa. Li voglio ricordare brevenrente soprattutto per quel- le diecine di migliaia di Soci che sono entrati nella nostra fami- glia successivamente, quando essa aveva superato le maggiori difficoltà e aveva ormai de•isa- mente imboccato la strada clel- l'espansione. Ma li voglio ricor- dare, questi anni, anche e so- prattutto ai vecchi Soci. A colo- ro che erano la linfa dei robusti ceppi cooperativi cli Muggiò, di Navate, di Bollate, di Larnpu- piano, di Rogoredo, di Corno, della Brianza e che sono stati gli artefici di quel lungo processo di unificazione che portò alla na- scita clell'Unicoop Lonibarclia Ebbene questi Soci dopo tanto lavoro per convincere alla ne- Segue &, seconda "Quale Consumo", come è sua abitudine, si congeda da soci e lettori per i mesi di luglio e agosto per ripresentarsi puntualmente all'appuntamento di settembre. A tutti, intanto, buone vacanze Antonio Bertolini Pli.esidente Coop mbarell Ambrogio Vaghi senza coninibto rie A settembre

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Periodico mensile dellaCoop Lombardia

Comitato di RedazioneGian Pietro De MicheliSergio Ferrario, Sergio

Lidia Lommi.Daniele Moltrasio, Enrico Rossi,Adolfo Scalpelli. AmbrogioVaghi. Giorgio VozzaDirettore responsabileAdolfo Scalpelli

Impaginazione;

Franco Malaguti

Disegni:

Manna Vecchi

Editrice Unicoop LombardiaViale Famagosta. 7520142 Milano - Tel. 84.65.846

Stampa: Coop "Il Guado"Castano P. - Tel. 0331-88.14.75

Spedizione in abbonamentopostale gruppo 111170.

Autorizzazione delTrita. di Milano n. 144.del 14 aprile 1982

ComitatoRegionale

Lombardo

Assago, 26 maggio 1984una folta presenzadi delegati e invitati

zoo f Lombanii

Anno 3 - n. 6Giugno 1984

qual!

li salone gremito durante la relazione di Ambrogio Vaghi

I nuovi organismi direttiviDopo tante discussioni, sviluppatesi in numerosissimeriunioni ha avuto luogo la prima assemblea generate dibilancio della Coop Lombardia.

A farle da cornice ha provveduto il centro congressi diAssago, costruito nella piana campagna periferica mila-nese sul modello del centralissimo Beaubourg parigino,

Oltre 200 delegati e 100 invitati si sono affollati nelle suesale in rappresentanza di 42 sezioni soci e di numerosecooperative socie della neonata Coop Lombardia.

Anche quest'anno, come tutti gli anni, si trattava diapprovare il bilancio, eppure. nei soci, era palpabile ilsenso di novità nel trovare facce nuove. persone prove-nienti da una cooperativa che fino a poco tempo faconoscevano quasi solo di nome.

Sull'onda di questo senso di novità i lavori della assem-Idea si sono dipanati in modo puntuale ed ordinato. 11presidente Vaghi, ha svolto la sua relazione, salutato altermine da un prolungato applauso nel momento in cuilascia un incarico che baratto a lungo cogliendo successi.Rom é ha tenuto la relazione dei sindaci, al vice-presiden-te Ferrario ha esposta analiticamente il bilancio, sonointervenuti i soci ed infine c'è stato il saluto al Presidenteed ai membri del consiglio d'amministrazione uscente.Una assemblea tranquilla dunque che però, conte ogninuova esperienza, ha avuto i suoi inattesi momenti disorpresa.Mentre infatti il bilancio è stato approvato all'unanimità,

si sono avuti una decina di voti contrari e qualche astenu-lo sulla nomina del consiglio di amministrazione.dissenso, soprattutto in un organismo democratico co-me il nostro, non è mai un dramma, ma soprattutto unsintomo di qualche problema che giace irrisolto e alguairsi deve dare una risposta. E questo problema i socilo hanno sollevato con forza in più di un intervento. E.stato significativo che ci sia stata una richiesta di forma-zione e di informazione affinché i soci possano meglioconoscere e gestire una realtà che è ormai divenuta mottogrande. A tutto questo si è imita la richiesta di potercontare- di più. di poter esprimere meglio il loro pareresulle nomine del consiglio di amministrazione, per poterindicare ed individuare personalità più rappresentativedella base sociale.

Senza demagogia e senza estremizzazioni questa è unavia che i soci hanno chiesto di intraprendere. Su questo.come su molti altri versanti c'è ancora motto da lavoraree già lo Si era messo in conto.

Ma da questa assemblea è uscito con nitidezza un pro-blema di fondo che sta aperto adesso di fronte alla CuopLombardia: dare a sé stessa ed ai propri soci la possibili-tà, gli strumenti per lavorare meglio ed in contatto anco-ra più stretto. Questo è quanto i soci hanno chiesto equesto è quanto la cooperativa deve sentirsi impegnata adare.

d.m.

Consiglio di AmministrazioneAdorni Orazio - SC7. Casalmag,gioreBalbo di Vinadio Aimone - SC7. Milano Via ViscontiBertolini Antonio - Presidente Coop LombardiaBoni Pier Giorgio - Sez. Cremona GiuseppinaBorrini Bruno - Coop. PiadenaBrenna Renato - Coop Serviti ComoBrio Riccardo - SC7. NiguardaCarullo Antonio - SC7.. Milano Via LivignoComolli Ercole - Sei. Sesto S. GiovanniCorbella Pier Luigi - Sei. Milano Via ViscontiDe Micheli Gian Pietro - SC7. Cremona GiuseppinaDiacci Luigi - Sez. ComoElli Gian Carlo - Sei. MuggiòFato Antonio - SC7. VillasantaFerrarlo Sergio - Vice Presidente Conia LombardiaGalmozzi Alfredo - SC7. CremaGandini Nadia - SC7. OperaGianesini Giovanni - SC7.. Brescia S. D'AcquistoGiudici Bruno - Se7. Cremona P.zza CadornaGrossi Giuliano - Sez. Cremona Via GhinagiiaIchino Pietro - Sez. Milano Via PitagoraMagnani Oddino - Consigliere DelegatoMonfardini Antonio - Sezione Brescia Via RodiNipoti Carlo - Sezione VigevanoNecchi Sirene - Sezione CorsicaPiseri Gian Franco - Sezione Cremi-ma-P.7ra Cadorna

Poli Amilcare - Sezione indiPostorino Antonio - Sezione BollatePuricelli Pietro - Coop Unione S. Antonio - CascireazoReggi Dante - SC7. NiguardaRomano Giuseppe - SC7. Cremona P.zza Cad ornaRoveda Bruno - Sez. Brescia Via RodiScalanti Giorgio - Sez. Cremona P.zza CadornaStraulzini Angiolino - SC7, Brescia V. ie VeneziaThurner Renzo - Sez. Niguarda

Collegio dei SindaciRomè Fiorenzo - PresidenteCavaeza Dino - VicepresidenteOrizio Giuseppe - SindacoColombi Angeles - SupplenteGnesi Fiorenzo - Supplente

ProbiviriOn.13anfi ArialdoOn. Albuni EdgardoCiocca Rinaldo - Presidente Lega Reg. Lombarda

PresidenzaBertolini Antonio - PresidenteFenario Sergio - VicepresidenteMagnani Oddino - Consigliere delegato

ili intervenulialla assembleageneraneParedi

— Como— Lampugnano

Ribaldi

— ArcoreAffò — M iftivignoCairoli

— M11ViscontiAgosti

— LavenoGrassi

— LodiBarbieri — MuggiòMaglioli — BresciaLastrua — SestoBonomi

— BresciaSergi

— Brescia

Buono socin. 4Sconto 10%su una spesafinoa L. 50.000A pagina 2

Antonio Bettolini, 55 anni, è ilnuovo presidente della CoopLombardia. Di origine cremo-nese, Antonio Bertolini è nato aSan Martino del Lago, un pic-colo centro a una ventina di chi-lometri dal capoluogo.A 1S anni Antonio Bertolini sitrasferisce a Milano dove è as-sunto come operaio all'AlfaRomeo. Nella grande fabbricaautomobilistica resta per diecianni, fino al 1956. In questo pe-riodo è operaio specializzato indiversi reparti e si occupa anchedell'organizzazione di partito esindacale. Bertolini è iscritto alPCI dal 1946.Dall'Alfa Romeo passa al lavo-ro di partito nell'ambito dellaFederazione comunista milane-se,Componente prima del Comi-tato federale, poi del Comitatodirettiva del PCI, Bertolini ri-

copre diversi incarichi politici:responsabile dei giornali di fab-brica, dirigente di zona, coordi-natore degli enti locali. e poiconsigliere comunale a Senago,capogruppo comunista a Bolla-te e da quindici anni consiglieredell'Amministrazione provincia-le di Milano.Lascia la sua attività alla Fede-razione milanese dei PCI nel1975 per assumere l'incarico diPresidente della Associazionelombarda delle cooperative diconsumo: incarico che ha svoltofino a pochi giorni fa, prima diassumere la Presidenza dellaCoop Lombardia: Fa parte del-la direzione deltr Associazionenazionale delle cooperative diconsumatori e del comitato re-gionale della Lega,Quale consumo porge al nuovoPresidente il più fervido auguriodi buon lavoro.

U111 S'oì imito

Nel lasciare l'incarico di Presi-dente della Coop Lombardiasento il dovere di esprimere unsaluto, un ringraziamento e unaspiegazione a tutti i soci e a tuttilettori di "quale consumo". Darer npo ho maturato il diritto allapensione e mi è parso naturalechiedere di essere sostituito do-po avere insieme portato a ler-mine un'altra importante tappadel nostro sviluppo: l'unifica-zione. Direi di più: era ed è vivoin me il desiderio di dedicarebuona parte del mio tempo aimiei tanti interessi di caratterepolitico e culturale.Interessi quasi completamenteabbandonati in conseguenza deltotalizzante impegno nella mas-sima responsabilità della Coopda me ricoperta per sette lunghianni. Sono stati anni di lavoroduro, difficili ma anche esaltantie ricchi di soddisfazioni per tutti

i Soci, per il quadro dirigente eper tutti i lavoratori della nostracooperativa. Li voglio ricordarebrevenrente soprattutto per quel-le diecine di migliaia di Soci chesono entrati nella nostra fami-glia successivamente, quandoessa aveva superato le maggioridifficoltà e aveva ormai de•isa-mente imboccato la strada clel-l'espansione. Ma li voglio ricor-dare, questi anni, anche e so-prattutto ai vecchi Soci. A colo-ro che erano la linfa dei robusticeppi cooperativi cli Muggiò, diNavate, di Bollate, di Larnpu-piano, di Rogoredo, di Corno,della Brianza e che sono stati gliartefici di quel lungo processo diunificazione che portò alla na-scita clell'Unicoop LonibarcliaEbbene questi Soci dopo tantolavoro per convincere alla ne-

Segue &, seconda

"Quale Consumo",come è suaabitudine, si congedada soci e lettori per imesi di luglio eagosto perripresentarsipuntualmenteall'appuntamento disettembre.A tutti, intanto,buone vacanze

Antonio Bertolini

Pli.esidenteCoop mbarell

Ambrogio Vaghi

senza coninibto rie

A settembre

Il lettore domanda. Quale consumo risponde

Perché âa C oprgn CELAVI

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Caro "Quale Consumo"sono molto contento per t contenuti altamente informativi che sonola colonna portante di questo giornale rivolto ai propri soci consu-matori.Un po' di tempo fa avevo letto l'inchiesta riguardante contenuto di

.f'osf'oro nei detersivi. Poiché da tale inchiesta od ''esame" risultavache il fosforo nei detersivi non aveva un compito essenziale' nelrisultato finale dell'opera del detersivo mi domando.- come mai ildetersivo di marca Coop non elimina tale componente, vista la suainutilità? A quando una legge che riveda la normativa sui compo-nenti base dei detersivi?Per quanto riguarda il giornale ho una domanda da porre. Perchél'etichetta con il nome e l'indirizzo del socio cui è destinato non vieneapposta in modo tale da non coprire parte degli articoli? Oppure siritiene che gli articoli medesimi non sono importanti per i soci?Non ho altri quesiti da porre per il momento. Colgo, però, tocrasio-ne per formularvi i ringraziamenti per il vostro giornale che rispe•-•hia pienamente quanto desiderato da tutti noi, cioè "informazione

critica ed indipendente".Buon lavoro e cordiali .saluti dal socio

Armando Battistetti - Como

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RIsponde Viletd,resicotns dellia'linea Coop.La risposta più concisa ed effi-cace mi sembra sia una dichia-razione delrassess ore all'Ambien-te e alla Difesa del suolo dellaRegione Emilia e Romagna, laregione più direttamente inte-ressata al problema eutrofizza-zione: "l'obiettivo del 5%di con-tenuto in fosforo nei detersivinon è l'ultimo traguardo, anchese non ci nascondiamo che ledifficoltà crescono geometrica-mente e non possono essere su-perate soltanto lavorando sullacomposizione chimica dei deter-sivi" (Convegno sull'eutrofizza-zione, Bologna 19-20 Maggio'83).Gli aspetti generali cui si riferiscel'assessore sono indubbiamentenoti (zootecnia e agricolturafonti prevalenti dell'inquina-mento, risoluzione del proble-ma attraverso la limitazione delfosforo i depu razione frazionatadelle acque di scarico); il temaspecifico del detersivo per buca-to forse lo è meno, soprattuttodal punto dì vista della tecnolo-gia del lavaggio.Il punto fondamentale è che lafunzione del tripolifosfato disodio (TPF) non è, per dirla conla pubblicità, "il bianco più

Afillarrmeper 19Adriatiéo

ùarnentouccide la pesca

Gli indici di pescosità nell'A-driatico stanno diminuendo dianno in anno e ormai hannoraggiunto un livello talmentebasso da rendere antieconomical'attività delle imprese di pesca.

Il problema è stato esaminatodai dirigenti della ANCP dellaLega (l'Associazione nazionaleche organizza le cooperative dei

bianco del bianco", bensì quellamolto più sostanziale di garanti-re l'efficacia del lavaggio. Il TPFinfatti serve a:• "addolcire" l'acqua, così che itensioattivi, responsabili del la-vaggio, possano agire (il TPFforma complessi con il calcio e ilmagnesio contenuti nell'acqua,impedendo cosi che si combini-no con i tensioattivi);• "disperdere" lo sporco distac-cato dai tensioattivi;

-sequestrare" lo sporco per-ché non si ridepositi sui tessutilavati.Eliminare o ridurre drastica-mente il fosforo non è. dunque,problema di per sé; il problemaè farlo preservando il potere la-vante del detersivo. Da qui lanecessità di ritrovare "sostituti"del TPF, cioè agenti capaci diesercitare le sue Stesse funzionicon lo stesso grado di efficacia.Già la riduzione del contenutoin fosforo dal 6,5 al 5 q è avve-nuta per lo più grazie all'impie-go di zeoliti; le zeoliti, però,hanno una capacità minore delTPF nel legarsi ai metalli, quin-di non possono essere usate percompensare un ulteriore abbas-samento del fosforo. Trai sosti-

pescatori) in una riunione svol-tasi ad Ancona. L'immiserimen-to del mare dovuto soprattuttoall'inquinamento, è assai piùgrave lungo le coste italiane ri-spetto a quelle jugoslave dovetalvolta sconfinano i pescherecciitaliani attirati da più consistenticatture, "È venuto il momento-- ha dichiarato Vieri Spaggia-n, presidente della ANCP dellaLega — di correre ai ripari ap-plicando la legge sulla difesa delmare che proibisce lo scariconelle acque di ben 80 sostanzenocive e che stanzia 250 miliardiper appropriati interventi di ri-sanamento e di tutela. Questalegge approvata nel 1982 si stafaticosamente avviando, con leprime riunioni dell'appositaConsulta.È altresì necessario — ha prose-guito Spaggiari — dare piena

tuti del TPF ad oggi sperimen-tati, solo l'NTA risulta possede-re i requisiti necessari ma, di fat-to, non è stato ammesso in Italiaperché sospetto di essere nocivo(viceversa è autorizzato in Ca-nada, USA, Germania).In sostanza, il TPF potrà essereulteriormente abbassato o eli-minato totalmente solo quandola ricerca tecnico-scientifica el'industria avranno prodotto, inquantitativi adeguati, un sosti-tuto efficace. Questo è tanto piùvero per l'Italia, dove le acquesono "dure" (la quantità di ionicalcio e magnesio per 100 litri diacqua raggiunge i 23-25' france-si contro gli 0-15" francesi dellaSvizzera) e, quindi, esaltano lacentralità della funzione "addol-cente" che deve essere esercitatadal detersivo.Dire come si muoverà l'indu-stria in questa situazione è piut-tosto difficile: quello che si sa èche alcuni erano orientati sul-I'NTA e che si attende che ilministero — dopo la fase speri-mentale — sciolga le riserve.Il detersivo Coop: non disponedi risorse produttive o, meglio,tecnologico-scientifiche diversesuperiori rispetto a quelle del-l'industria, peraltro numerica-mente molto ristretta (4 multi-nazionali, 3 nazionali).La sola opportunità — tutta

attuazione alla legge Merli con-tro l'inquinamento, rimasta an-ch'essa fino ad oggi in gran parteinapplicata. Non è più ammissi-bile — ha concluso Spaggiari —far finta di risolvere i problemiapprovando provvedimenti le-gislativi senza dargli poi unapratica attuazione".Se si continuerà cosi, fra nonmolto l'Adriatico, che è un mare

teorica — poteva essere quelladi proporre in luogo della polve-re un detersivo liquido: il deter-sivo liquido, però, non può esse-re impiegato ad alta temperatu-ra, e soprattutto l'attuale parcolavatrici non comprende il di-spositivo per l'inserimento deldetersivo liquido (sola i modellipiù recenti ne sono provvisti e ilperiodo necessario aI ricambiodel parco lavatrici è stimato, daipiù ottimisti, in 5-8 anni.La nostra scelta poteva esseresolo produrre o non produrre.Dove, evidentemente, non pro-durre non reca alcun beneficioné all'ambiente né ai clienti dellaCoop. Continuare a produrre cicostringe, invece, ad essere par-tecipi della problematica, ci ob-bliga a svolgere un'opera di"promozione" della ricerca pres-so i nostri fornitori attuali e po-tenziali.Ed è quello che stiamo facendoda tempo, nella convinzione chel'abbassamento del contenuto infosforo sia un obbiettivo impor-tante, da- perseguire con razio-nalità, per far compiere al no-stro prodotto un nuovo salto diqualità; qualità "ecologica" equalità delle prestazioni d'uso.Per quanto riguarda l'etichettasul giornale, come il socio avrànotato, si è provveduto con unapposito spazio che sarà fisso.

chiuso e con bassi fondali, saràun mare morto.L'impoverimento ittico dell'A-driatico, come è stato sottoli-neato nella riunione di Ancona,non è dovuto ad un eccesso dicatture né tanto meno alla de-monizzata pesca a strascico, maall'inquinamento indiscriminatodegli scarichi industriali e urba-ni. (Da Lega Informazioni ) 188)

Le Sezioni soci Rinnovate ani e"regolament

dalla prima

cessità dell'unificazione furonoalla fine assaliti dal dubbio diavere sbagliato tutto. La lorocreatura, I'Unicoop Lombardiaera preda di una crisi profonda: ideficit di bilancio paurosi met-tevano in forse la sua stessa so-pravvivenza. Questa era la si-tuazione che trovai sette anni fa.In realtà sommando tante me-die cooperative, tanti circoli etanti negozi era stata formatauna grossa cooperativa ma nonuna moderna azienda. I nucleiattivi delle sezioni Soci sannoquanti sacrifici sono costati gliscorpori dei circoli, le chiusuredei piccoli negozi, i provvedi-menti dolorosi attuati per risa-nare la cooperativa. Il risana-mento del bilancio e la creazione

Il salutodi Vaghi

di una efficiente organizzazioneaziendale erano passaggi obbli-gati per superare la crisi. Li af-frontammo insieme a rullo ilcorpo sociale chiedendo sacrificianche ai lavoratori dipendenti,sostenuti da un Sindacato cheavendo compreso il valore dellaposto in gioco ci m'eva dato fi-ducia. Operare in Lombardiavoleva dire confrontarci con u-na agguerrita grande distribu-zione privata. Decidemmo diaccettare il confronto sullo stes-so terreno dei prezzi e dellestrutture di servizio. Lo svilup-po, attraverso creazione di mo-derni punti di vendita, è stata lavia giusta per la nostra crescitaaziendale, per affermare la no-stra competitività, per conqui-

stare una nuova immagine. Purtra immancabili errori, la primaunificazione alla lunga ha dato isuoi frutti. Senza di essa nonsaremmo in Lombardia quelloche siamo oggi. I consumatori cihanno compresi e premiati. Isuccessi sono venuti. Il merito éstato di tutti, Soci, dirigenti, la-vdratori, della Coop: a tutti e, inprimo luogo al Vice PresidenteSergio Ferrarlo che mi è semprestato validamente al franco, va ilmio caldo ringraziamento per lacollaborazione che mi hannosempre generosamente offerto.Auguro un cordiale buon lavo-ro al valente nuovo presidenteAntonio Bertolini, che sicura-mente saprà condurre la CoopLombardia verso traguardi an-cora più ambiziosi e avanzati.Ai lettori di "quale consumo", ilgiornale che abbiamo creato peraffermare il nostro essere diversida una qualsiasi azienda com-merciale, il mio saluto vorrebbeessere invece un arrivederci. Benvolentieri continuerò a scriveresu queste colonne quando mene sarà offerta la possibilità.

Ambrogio Vaghi

Preceduto da una consultazione tra le Sezioni sociil "regolamento" è stato approvato all'unanimitàdall'Assemblea di bilancio.Si tratta di un rinnovamento resosi necessariodall'esistenza precedente di due regolamenti inparte diversificati tra le due ex cooperative e dallanecessitàdi aggiornare alcuni aspetti nei contenuti.Vogliamo qui richiamare gli elementi essenzialiper una prima valutazione, tenendo presente chein realtà la verifica si avrà nell'applicazione.Il nuovo regolamento, in coerenza con Io Statuto,conferma il concetto di delega agli organi elettivi(consiglio di amministrazione, presidenza) per lafunzione di responsabilità direzionale e istituzio-nale della cooperativa, del resto democraticamen-te ineccepibili in.una cooperativa di queste diMen-sioní. Nel contempo garantisce un collegamentosostanziale negli aspetti decisionali e fondamentalidella gestione attraverso le assemblee separate dibilancia e le assemblee autonomamente convocatedelle Sezioni. Inoltre i comitati di sezione, elettinelle rispettive assemblee separate, possono "(...)nei casi di dissensi sulle decisioni del Consiglio-ai

Amministrazione chiedere un incontro col Consi-glio stesso (...)".Il Consiglio, per parte sua "(a.) è impegnato afornire le informazioni e il materiale necessario ache il Comitato di Sezione possa conoscere la vitadella Cooperativa e il suo sviluppo (...)'; "(...) deveconsultare il Comitato di Sezione competente ogniqualvolta sono posti all'ordine del giorno proble-mi di particolare importanza concernenti il territo-rio ove il medesimo Comitato opera e prima dideliberare in merito a tali problemi il Consiglio diAmministrazione deve prendere visione del parereespresso dal Comitato di Sezione (...)".Infine, per consolidare un più diretto rapporto trail Consiglio di Amministrazione e la base sociale, ilregolamento prevede la Consulta, formata da tuttii Comitati, che deve essere convocata almeno unavolta all'anno o su richiesta di 5 Comitati.Elementi, come si vede, di ulteriore garanzia deirapporti che, anche in una grande cooperativa,rimangono un aspetto fondamentale e caratteri-stico della sua "diversità".

Sergio Ghiringbelli

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11 viaggio"coi fiocchi"sulle ormedi CortoMaltese

C'è un numero sempre crescentedi persone che preferisce investi-re tutte le sue disponibilità in unviaggio "coi fiocchi", in una va-canza fuori dalle tradizionali lo-calità marine o montane.Le agenzie di viaggio e le orga-nizzazioni specializzate sonofiorite in questi ultimi anni pergestire un "business' che si fasempre più grosso, anche perchési tenta di coinvolgere in questotipo di vacanze non tanta unceto medio alto che comunquepuò concedersi questo lusso, mastrati sociali dal reddito medio.Chi volesse intraprendere que-sta avventura deve comunquedisporre di non meno di600.000/650 mila lire a testa peruna settimana.

costi sono fortemente dipen-denti dall'andamento della quo-tazione dei dollaro, le spese di

trasporto aereo incidono altret-tanto fortemente.Hanno fortuna soprattutto le i-niziative prese da "13°01" di a-genzie di viaggio che possonooffrire prezzi più bassi.Così una settimana a Cuba co-sta attorno alle 900 mila lire (mai viaggi sono prenotati fino afine anno), la classica vacanza disole alle Maldive attorno al mi-lione e mezzo di lire. I prezzisono cresciuti rispetto allo scor-so anno almeno de! IO per cen-to.E per conquistarsi una torta diclienti che è pur sempre limitatasi ricorre alla -fantasia".Una nota agenzia di viaggi, n-talturist, ha preparato quest'an-no un programma di viaggi"personalizzati": si vende con lavacanza e con la crociera Io spet-tacolo, oppure un itinerarioqualificato (quello di CortoMaltese, ad esempio).Per chi va all'estero, comunque.un avvertimento: gli extra sonotutti da calcolare in una monetaforte, di solito il dollaro. Se ci èconcesso di portare oltre fron-tiera una quantità "illimitata" dilire, il cambio per una monetadebole come la lira non ci av-vantaggia sicuramente.

Il ritmiritoccodei listini:1042 per centoin più

Le famose pinne, fucile e occhia-li della canzone preferita neglianni '50 sono fondamentali nel-la valigia di chi va al mare. E conl'attrezzatura da esperti nuota-tori, c'è Ia biancheria da spiag-gia, i vestiti, i costumi.I negozianti assicurano, e le sta-tistiche lo confermano, che negliultimi anni tutto ciò che è abbi-gliamento e calzature non è cre-sciuto più del tasso d'inflazioneannuale.La cosa è vera, ma di solito nonconsola il consumatore, che havisto vestiti e scarpe aumentarenegli ultimi due anni di almenoil 30 per cento, tant'é che le ven-dite in alcuni settori si sono for-temente ridotte.Quest'anno le previsioni diconoche i listini cresceranno del10/ 12 per cento. Fare dei calcolidiventa molto difficile, anche

perché il mercato delle calzaturee dell'abbigliamento offre unagamma molto vasta di prodottie quindi di prezzi. Cosi si posso-no comprare pinne ancora con15/20 mila lire, ma se si richiedeuna marca particolare o un mo-dello più raffinato il prezzo siraddoppia o si triplica. II co-stume da bagno, per donna.uomo o bambino, ha un venta-glio vastissimo di prezzi, a se-conda che si acquisti al grandemagazzino o nel negozio chevende soia articoli di marca. Lostesso dicasi per scarpe, sandali,ciabatte.Più contenute le spese per chi vain collina o in mezza montagna.dove si può utilizzare — a partele scarpe, invece costosissime —il guardaroba cittadino. I prezziaumentano ben più del W percento per il guardaroba d'altamontagna, dove la qualità — gIiscarponi forti e sicuri, la giacca avento che tenga effettivamentepioggia e freddo, i pantaloni a-datti per le arrampicate — sonopiù che LI n lusso una necessità. Esulla necessità c'è chi si ricavaqualche margine di guadagno inpiù.

E il primotaglio saràper le bibitele merendfriee i divertimentiGli "extra" classici delle vacanzeai mare sono le spese per laspiaggia, per i viaggi, per bibite,merendine, divertimenti in ge-nere. E su queste spese i turistihanno cominciato a risparmia-re, eccome, negli ultimi tempi.

La presenza negli alberghi ha unandamento discontinuo negliultimi quattro anni, prevalen-temente per la presenza (o l'as-

senza) di stranieri.L'anno scorso il numero degliitaliani che ha passato in alber-go un periodo delle sue vacanzenon è cambiato; sono invecescesi gli stranieri (-2 per cento) eil bilancio si è chiuso in pareg-gio. Ma i consumi della famigliatipo per le vacanze sono andatigiù. E anche per questo che glioperatori turistici sono in allar-

In Valle d'Aosta, così come nelTrentino Alto Adige, gli aumen-ti saranno ridotti al minimo ne-gli alberghi e nei pubblici eserci-zi, anche per una politica intelli-gente di sostegno delle ammini-strazioni autonome locali: que-sta l'assicurazione degli interes-sati.In :Emilia Romagna per la pri-ma volta albergatori e commer-cianti hanno fissato un listino di

prezzi — dalle tariffe per laspiaggia al caffè — che vale daCattolica alle spiagge del Po.tutto con un aumento generaliz-zato attorno al 10/ 12 per cento.Se ciascuno può contenersi nelconsumo "extra" (bibite, dolci) enel divertimento, pressoché scon-tata è la spesa dell'ombrellone:va dalle 60/ 100 mila lire al mesedella riviera Ligure per sdraio eombrellone alle 50/60 mila dellaRomagna.Differenze maggiori ci sono perl'affitto della cabina, più conte-nuto sulla riviera adriatica (50mila al mese) rispetto alla ligure(più di 100 mila al mese).Più consistenti gli aumenti per itrasporti, sia che ci si sposti intreno o in aereo (più del 20 percento in anno) o in autostrada:l'ultimo ritocco delle tariffe auto-stradali è dell'I I per cento.

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NUOVI SOCI C

Mare montagna crociera puéchè la 14a bastiBianca Mazzoni

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Basterà quest'anno la "quattor-dicesima" a pagare le spese perle vacanze? Chi lavora in banca.nelle assicurazioni. in un grandemagazzino o anche in molte a-ziende importanti dell'industria(non tutte, si badi Bene) da annifa conto sulla "quattordicesi-ma". sulla mensilità aggiuntivadi luglio-agosto, per fare le va-•anze al mare o in montagna.

Fra contenimento dei salari e,ora, blocco di qualche punto dicontingenza, oltre alle solitetrattenute, quest'anno la pagaper le ferie hafarto davvero fati-ca a stare dietro all'inflazione.Secondo gli ultimi rilevamentiufficiali, quest'ultima corre an-•ora sopra il "tetto" del 10 per

cento.

recupero del salario è netta-mente al di sotto. Ma nei luoghidi villeggiatura cosa succede.?turista abituale, noi, in ultimaanalisi, riuscirà a far quadrare iconti?

Le spese per la pensione, l'alber-go o l'affino della casa in unalocalità del mare e della monta-gna; l'immancabile rinnovamen-to del guardaroba; le spese deiviaggi rientreranno nel preven-tivo?Gli operatori turistici, le aziendedi soggiorno, gli esercenti e ipubblici esercizi sembrano ave-re un'unica preoccupazione: iprezzi, sostengono, saranno con-tenuti al massimo.Quel massimo è 10112 per cen-to, anche se qualcuno assicura —e si tratta soprattutto di proprie-tari di appartamenti dati in affit-to - di praticare i prezzi dell'an-no scorso. Le assicurazioni q

contenere i prezzi sono •om-prensibili. L'anno scorso, per laprima volta dopo tatuo tempo.la famiglia tipo italiana ha ridot-to la quota di reddito destinatoproprio alla vacanza (la vocedell'ISTA T è quella di spese per

alberghi e pubblici esercizi) diben il 2 per cento.Chi ha già deciso di fare le va-canze al mare o in montagna,chi ha deciso per il viaggio "eso-tico". la crociera o la trasferta aiCaraibi o alle Maldive ha giàprenotato a questa epoca alber-go o pensione. ha già affittato lacasa o ha in tasca il preventivodelle agenzie di viaggi.

Già questa spesa "base", aumen-tata rispetto all'anno passato dialmeno il 10112 per cento, è diper sé consistente e assorbe tutta(e anche qualcosa di più) dellafamosa quattordicesima.Facciamo qualche calcolo. Nel-la popolatissima fin agosto) epopolarissima riviera romagno-la si trovano ancora pensioni diseconda categoria che costanomeno di 30 mila lire al giorno inalta stagione. Per l'albergo. sem-pre con tre stelle, i prezzi salgo-no a 45 n7ila lire.

Più variegata la situazione degliaffitti: il costo per un mese perun appartamento dipende nonsolo dalla località, ma anchedalle condizioni dei locali e dalnumero di posti letto disponibi-li.E lo stesso ragionamento valeper tutte le riviere o per la mon-tagna.Facendo un rapido giro nelle lo-calità turistiche più note, •o-munque, l'affitto per un appar-tamento per 4 posti letto que-st'anno difficilmemescende al disotto del milione al mese nell'al-ta stagione, sia al mare che inmontagna.A questa spesa base, che come sivede già di per sé assorbe tutta oquasi la "quattordicesima", bi-sogna aggiungere gli extra (e ilcosto del mangiare per chi non èin pensione).' la spiaggia, il viag-gio, quel minimo di ricambiodel guardaroba estiva, il diver-timento.

AssociazioneRegionalelombardaCooperativedi ConsumatoriII Consiglio regionale dell'Alce ha deliberato lenuove cariche dell'Associazione.Antonio Bertolini, fino a qualche giorno fa presi-dente dell'Associazione Lombarda Cooperative diConsumo della Lega, è stato eletto presidente dellaCoup Lombardia, una tra le più grandi cooperati-ve di consumo della Lega, nata dalla fusione di treimportanti aziende lombarde. Vicepresidente del-la Coop Lombardia è stato riconfermato SergioFerrarlo.Bertolini ha 55 anni. Operaio e dirigente politico esindacale Romeo, ha iniziato nel 1956 alavorare a tempo pieno per il Partito ComunistaItaliano ricoprendo diversi incarichi. Tra l'altro, èstato consigliere comunale a Senago, capogruppocomunista a Bollate, e da quindici anni è consiglie-re dell'Amministrazione provinciale di Milano.Dal 1975 ha diretto l'Associazione Lombarda del-le Cooperative di Consumo.Enrico Migliavacca è stato eletto presidente del-l'Associazione Lombarda delle Cooperative diConsumo in sostituzione di Antonio Bertolini.

Le nu vee ieneMigliavacca ha 32 anni e da una decina di annilavora nel movimento cooperativo, prima comeresponsabile dell'organizzazione a] Comitato Re-gionale della Lega, poi come vicepresidente dellaAssociazione delle Cooperative di Consumo.Enrico Migliavacca è stato, dal '78 a11'81, membrodel Comitato Cittadino del PSI e. dal 1981, èmembro dell'Esecutivo regionale socialista.

Giorgio Vozza è stato eletto vicepresidente del-l'Associazione Lombarda delle Cooperative diConsumo. Vozza ha 42 anni.Comunista, lavora dal 1973 per la cooperazione diconsumo; proviene da esperienze di direzione a-ziendale in agenzie di pubblicità, marketing e incase editrici.Nel movimento cooperativo è stato responsabiledel Servizio Sviluppo Vendite di Coop Italia (ilconsorzio nazionale tra cooperative di consumo) edirigente dell'Associazione Lombarda Cooperati-ve di Consumo.Dal 1982 è membro del Consiglio di Amministra-zione della Centrale dei Latte di Milano.

Campagna "Nuovi sod Coop'Anche quest'anno l'iniziativa delle tesserine Coopsembra raccogliere buoni risultati. Nei primi tremesi sono state riconsegnate 123 tessere complete,con 492 nuovi soci, dei quali ben 90 prestatori(bollino rosso). Mancano però all'appello nume-rose sezioni soci che si sono impegnate a recupera-re un'attività in questa direzione con alcune per-manenze organizzate nei negozi e nelle feste popo-lari.

Medaglia &oroa Lino Pedroniper la guerra partigjana

A Lino Pedroni i soci di alcune sezioni Coopbresciane hanno offerto una medaglia di ricono-scimento del suo impegno nella guerra di libera-zione.Umberto Bonomi, presidente della Sezione socidi via Veneto a Brescia, gliel'ha consegnata conqueste parole:

nome,cleile sezioni della Coop Lombardia diViale Venezia, via Rodi, via Veneto e via Casazzadi Brescia, ho l'onore di offrire al partigiano LinoPedroni una medaglia d'oro quale riconoscimen-to per la lotta sostenuta nei giorni bui della tiran-nia fascista.Inoltre anche per l'attività che tuttora svolge pertenere alti gli ideali di libertà. di giustizia e didemocrazia scaturiti dalla Resistenza.La lotta e l'attività di questi uomini ha permesso epermette lo sviluppo di molte istanze democrati-che, fra le quali dobbiamo annoverare anche lacooperazione nelle sue varie articolazioni e perquei che ci riguarda la cooperativa di consuma-tori della città di Brescia.Ringraziamo il partigiano Pedroni augurandoglilunghi anni di vita e di attività".

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Patrizia Casero È proprio necessario aggiungere coloranti agli alimenti?

Si insiste spesso sulla necessitàdi alimentarsi correttamente permantenersi in buono stato di sa-lute e prevenire l'insorgere dellepiù diffuse patologia. Ciò nono-stante, i consumatori appaionofrequentemente disorientati di

. fronte al problema della scelta edell'acquisto dei prodotti ali-mentari perché bombardati danumerosi stimoli e suggestioni,anche contraddittori.Da una parte infatti l'industriaalimentare inerente sul mercatoprodotti sempre nuovi ed appe-tibili. che una massiccia e capii-lare rattragna intbblicitaria pro-pone come cibi sani nutrienti egenuini, dall'altra invece gruppidi esperti, o la concorrenza stes-sa, ne criticano a volte la realeefficacia e salubrità suscitando

•così aspre polemiche clic [Vili-

volgono l'opinione pubblica.Ricordate lo scalpore suscitatodal sequestro del "famigerato"colorante E I 23, .fitio a qualcheanno fi2 ampiamente utilizzatoper la preparazione di numerosiaperitivi e bevande, perché allaluce di nuove prove tossicologi-che Ai ritenuto cancerogeno?La reazione dell'opinione pub-blica ju immediata: il desideriodi tutelare la propria salute spin-se i consumatori non solo adastenersi dal consumo dei pro-dotti Incriminati, ma a diffidaredella innocuità dei coloranti ingenerale: li/ così che, per nonperdere un'empia fetta del mer-cato, alcune industrie alimentarilanciarono sul riterrai° prodottinon colorati. Gli scaffali dei su-

permerc ati e dei negozi alimen-tari ci presentavano un grannumero di aperitivi, aranciate,caramelle, sciroppi dai colori in-consueti (uno sciroppo di mentaincolore, ima aranciata colorgiallo-pallido, ecc . j.Tuttavia, come sempre, le po-lemiche presto si spegtiono ed iproblemi si dimenticano, ancheperché la mancanza di un rapii-/ara programma di infbrn7azio-ne ed educa:ione alimentarerende il rallSW}latorefacilmeiriesucr•bc delle suggestioni pub-blicitarie, finalizzate più allacomniercia. liz:azione dei produr-ti che nido a salvaguardare lasalute pubblica.

Ed ecco che attualmente assi-stiamo alla ricomparsa degli a-peritA'i alcolici intensamente co-lorati, delle aranciate vistose,degli sciroppi di menta verdi,accanto ai proclolli non colora-ti. Il consumatore, che ha perdu-to l'atteggiamento [••iti•a rispet-to al problema dei coloranti, silascia così attirare maggiormewte dalla suggestione visiva, ri-prendendo le radicale abitudinialimentari, anche se permanequalche perplessità: insommafanno bene o fanno male questicoloranti, dove si trovano, (osasono e soprattutto a cosa servo-no?

Cercheremo di dare un'esau-riente risposta agli interrogativisperando che ciò consenta alt'OnSilMatare di orientarsi piùfacilmente nella scelta dei pro-- dotti alimentari.

I coloranti appartengono algruppo degli additivi, sostanzechimiche aggiunte agli alimentiper migliorarne le caratteristichedi conservazione, consistenza,aspetto o per conferire un parti-colare aroma o colore al prodot-to. Ciò che differenzia i coloran-ti da altri additivi è proprio ilfatto che costituiscono soltantoun espediente per migliorare l'a-spetto estetico dell'alimento edincentivarne l'acquisto, senzaincidere minimamente sulla suaconservabilità.E noto infatti che l'aspetto psi-cologico ed emotivo condizionain modo determinante la sceltadegli alimenti; un aperitivo dicolore rosso, che ci richiama in-consciamente il colore del san-gue, non ci suggerisce forse pro-prietà corroboranti, o una men-ta verde non ci ispira forse pro-prietà dissetanti? Spesso poisiamo portati a ricercare anche

nei prodotti industriali le carat-teristiche dei prodotti naturali,senza sapere che nel corso dellelavorazioni industriali essi per-dono inevitabilmente if coloreoriginale; così preferiamo unacarne in scatola dal colore rossovivo, simile a quello della carnefresca, ad una di colore bruna-stro non colorata o addiritturaconsideriamo più genuina e nu-triente un'aranciata dal colorerosso-vivo come la spremutafatta in casa, di una di colorgiallo pallido senza coloranti!L'industria alimentare sfruttatali motivazioni psicologiche perindurci all'acquisto dei prodottialimentari e ci propone quindialimenti colorati, basando addi-rittura tutta una campagna pub-blicitaria sul colore di un pro-dotto es. Rosso Antico, Mentaverde...

Occorre precisare che i numero-si coloranti possono essere uti-lizzati per colorare l'intera mas-sa di un prodotto. come nel casodei ghiaccioli, delle bevande,delle gelatine, o per colorarnesolo la superficie, come nel casodei confetti, degli smarties, di al-cune caramelle e chewing-gum.l generi alimentari più coloratirisultano quindi i prodotti vo-luttuari destinati principalmenteai bambini e ai ragazzi, che nefanno larga consumo e sonopertanto maggiormente espostiai rischi connessi con la prolun-gata e massiccia assunzione ditali sostanze.Generalmente utilizzati, come siè detto, per migliorare l'aspettodel prodotto, sono però ancheimpiegati per mascherare even-tuali alterazioni in corso o difettidello stesso; un vino prodottocon uve di qualità scadente qpassite, ad esempio, può presen-

tare una debole colorazione cheviene intensificata con l'aggiun-ta di pigmenti rossi detti anto-ciani, estratti dalla buccia dell'u-va,É. opportuno distinguere i varicoloranti esistenti, in relazionealla loro natura: alcuni infattisono di origine naturale inquanto vengono estratti dallabuccia di frutti come uva, more,lamponi, ribes, mirtilli, fragole(antociani) o dalle foglie dellepiante verdi (clorofilla) oppuresi preparano per particolaremanipolazione di alcune so-stanze naturali, come il caramel-lo che si produce per riscalda-mento del saccarosio.

Dannoil colorema restanosostanzechimiche

I bambinicomesemprele vittimepiù esposte

Ancora incontricon le scuolesu educazione alimentaree pubblicità

Milano via Cagliero. Sono stati organizzati an-che quest'anno due incontri con gli alunni diquesta scuola sperimentale che hanno approfon-dito i temi di una corretta alimentazione e quelliinerenti i coloranti.Moho nutrita la partecipazione cd il numerodelle domande rivolto ai nostri esperti.

Pieve Emanuele. Nell'ambito della 'Primaverapievese" organizzata dal comune abbiamo tenu-to una serie di incontri nelle scuole medie suitema della pubblicità. Con l'ausilio di un video-registratore e di un televisore la nostra esperta haanalizzato il messaggio pubblicitario di alcunispot televisivi, indirizzando i ragazzi ad una ri-flessione critica sul ruolo della pubblicità.

Crema. Continua anche nella zona del Cremascol'attività della nostra cooperativa verso le scuole.Interessate in questo caso le scuole elementari"De Luigi" di Via Massari, che hanno impegnatosei classi in corsi di educazione alimentare. Altermine delle lezioni alcune insegnanti hanno in-viato una gentile lettera di ringraziamento allaCoop per l'intervento svolto,

Concorso fotografico:Avviso ai soci11 concorso fotografico riservato ai soci della co-operativa con tema "Il mercato" è prolungato diun mese.Tutte le opere potranno dunque essere consegnatepresso il supermercato Coop abituale entro il Mluglio.Ricordiamo che a tutti i partecipanti verrà offertain omaggio una spilla ed ai vincitori ricchi premi.Invitiamo inoltre le nostre sezioni soci ad impe-gnarsi per far conoscere e far partecipare i soci inquesta simpatica e divertente iniziativa. Buon la-voro e._. buon click con Coop!

1f l negoziodi Vhii Herrnada SNel numero scorso del giornale, per una svista, èstata riportata una notizia inesatta sulla coopera-zione a Niguerda, che giustamente i soci ci hannofatto rilevare.Non è infatti esatto dire che "per molti anni dopol'unificazione Nigq arda fu sprovvista di un nego-zio cooperativo"; esisteva infatti il negozio di ViaHermada 8. Ci scusiamo con i soci di Niguarciaper l'errore.

H Gran Giuridella pubblicitàà lavoro

Nell'ambito della sua attività di controllo sui mes-saggi commerciali il Gran Giuri della pubblicità(del quale abbiamo parlato nel numero del feb-braio scorso di "Quale Consumo") ha emesso unaserie di verdetti che ordinano la cessazione dimessaggi reclamistici particolarmente scorretti.

Nei campo dei prodotti dimagranti "miracolistici"il Giuri ha intimato la sospensione della pubblici-tà. apparsa su alcune riviste. di "Farmabion allaPappa Reale", un prodotto "dimagrante" definitodalla pubblicità come "spaventosamente soddisfa-cente, tremendamente rapido, superbamente di-magrante e assolutamente innocuo",

Altro messaggio pubblicitario di cui è stato ordi-nato il ritiro è stato quello del vivaio "Eternaprimavera" che prometteva "da 20.000 a 100000L al giorno allevando lumache a casa vostra".

Tutto l'impianto pubblicitario e tutte le notizie inesso contenute sono state ritenute particolarmenteingannevoli da parte del comitato di accertamentodel Giuri che ha sottolineato l'assurdità delle pro-messe di guadagno contenute nella pubblicità.Un utile strumento questo del Giuri della pubblici-tà dunque.

Sui prossimi numeri di "Quale Consumo" conti-nueremo a pubblicare le sentenze più significativeemesse da questo organo di tutela dei consumato-ri.

Ma quanto sonograssi i bambini irnamesiUna indagine promossa dalla Regione Lombardiaha rivelato una preoccupante tendenza in atto tra iragazzi delle scuole medie inferiori milanesi: quellaall'obesità.Circa un bambino su dieci risulta essere afflitto daproblemi di Peso e il mondo medico sta lanciandoun allarme per le possibili ripercussioni che l'obesi-tà in fase adolescenziale può assumere nella vitaadulta: malattie cardiovascolari, diabete ecc...Tra le principali cause di questa tendenza in attova sicuramente sottolineata un alimentazionescorretta, legata all'abuso di merendine e di altriprodotti ipercalorici, bibite comprese. Ma anche, equesto data l'età sembra particolarmente grave, aduna sempre più diffusa sedentarietà legata all'usosempre più massiccio di televisione e tempo liberolegato al video (videogiochi - home computer,qcc.).E già tempo di correre ai ripari, sensibilizzando igenitori sui futuri rischi che i loro figli corronoseguendo un'alimentazione sbagliata ed una vitatroppo sedentaria. Ritorneremo nei prossimi nu-meri del giornale con un articolo specifico sulloargomento.

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E guardatel'etichettaperché c'èanche chi nonaggiunge colori

Come fare gllfi allfimerrASIrD tecilinficoilofr

Sigla Denominazione Dose Giorn. Ammissibile

E 100 Curcumina ammissibile, trattasi diun prodotto alimentare

E I01 Lattoflavina 0,5

E 102 Tartrazina 0,5

E 104 Giallo di chinolina 0,5

E i IO Giallo arancio S 2,5

E 120 Cocciniglia ammissibile lino aI 1980

E 122 Azorubina 2

E 123 Amaranto 0.75

E 124 Rosso cocciniglia A 0,15

E 127 Eritrosina 2,5

E 131 Blu patent V 7 5

E 139 incligotina 5

E 140 Clorofille I 5

E 141Compl.si rarneici dellaclorofille e cldrofilline 15

E 142 Verde acido brillante 5

E 150 Caramelle senza limitazione

E 151 Nero brillante PN 0,75

E 160 .--. Carotinoidio arotin. estr. di Annan()

senza limitazioni1,15

E 161 Xantofilleammissibili, trattasi di

prodotti alimentari naturali

E 162 Rosso barbabietola o

E 163 Antociani "

* Dose giornaliera accettabile provvisoria.

Chi ècerto chenon sianodavverotossici?

In casacon unapentolaper scopriregli additivi

I coloranti estratti da elementinaturali, risultano pressoché in-nocui e sarebbero pertanto ido-nei a soddisfare le esigenzecommerciali senza esporre ilconsumatore ad alcun rischio;purtroppo tuttavia per lo scarsopotere colorante, la limitata sta-bilità ed il maggiore costo, sonoscarsamente utilizzati dall'indu-stria che preferisce servirsi di u-na vasta gamma di coloranti ar-tificiali, prodotti per via sinteti-ca. che non presentano analoghiin natura.I coloranti artificiali rappresen-tano quindi sostanze totalmentesconosciute al nostro organismoche, una volta assunte, possonoessere trasformate dal nostroorganismo in prodotti metabo-lici anche tossici. E ovvio chenessun colorante è talmente tos-sico da provocare avvelenamen-to acuto nell'individuo, ma seassunto quotidianamente anche

in minima quantità, può deter-minare manifestarsi di sin-dromi da intossicazione croni-ca, non meno preoccupanti.Più volte nel passato si è assisti-to al sequestro di colorantinormalmente impiegati perchérivelatisi tossici in seguito all'a-dozione di nuove metodiche a-nalitiche (E 121 E 105,E 130 edaltri riportati in elenco); alcuniancora oggi sono sospetti di tos-sicità ed il loro impiego è con-sentito entro i limiti stabiliti perlegge dall'Istituto superiore dellaSanità: perché continuare aconsumarli nel dubbio che in unprossimo futuro potrebbe es-serne confermata la tossicità?

Come può consumatore ren-dersi conto della presenza di co-loranti in un determinato pro-dotto al momento dell'acquisto?È semplice, basta leggere l'eti-chetta o... cercarla, dal momen-to che spesso è scritta in posi-zioni poco visibili o in caratteriminuscoli! La legge 283 prevedeche i coloranti presenti in unprodotto vengano dichiarati inetichetta, specificando il nomescientifico, es: caramello o ilnumero d'ordine stabilito dallaCEE, es. E 150; i coloranti sonoinfatti definiti, come gli additivi,dalla lettera E che significaEuropa e indica l'approvazionedi tali sostanze da parte degliesperti tossicologi della Comu-nità Economica Europea. segui-ta da un numero progressivo da100 in su.La serie dì coloranti sì sviluppaquindi da i 00 a 180 poiché sonocirca 80 i coloranti esistenti.

L'esame dell'etichetta ci permet-te quindi di sapere se un prodot-to è colorato e quale colorante èpresente.Si è detto precedentemente chealcune ditte note producono a-limenti privi di coloranti dalmomento che, non dovendosipreoccupare di conquistare unproprio mercato, si possonopermettere di badare alla quali-tà del prodotto; ovviamente inquesto caso in etichetta noncompare la dicitura coloratocon... anzi spesso è specificato"non contiene coloranti".

Spesso la lettura delle etichettenon ci dà informazioni circa lanat u rara del colorante utilizzato, ameno di non conoscere perfet-tamente il nome scientifico cd ilnumero d'ordine dei vari colo-ranti. Per riconoscere un colo-rante naturale da uno artificialeesiste un semplice metodo di a-nalisi che è stato presentato alle"Giornate dei giovani consuma-tori" organizzate dalla ColalaLombardia e tenutesi a Comopresso Villa Olmo dal 14-25Novembre 1983. con l'anima-zione "Cosa c'è dentro la scato-la". Il metodo si presta ad essereeffettuato anche in casa: si portaad ebollizione circa 1/ 2 litro diacqua normale o distillata, con-tenente 4 o 5 cucchiai di acetobianco entro un contenitore invetro pyrex, si aggiunge poi unbatuffolo di lana grezza e I /2bicchiere della bevanda da ana-lizzare, o 5-6 caramelle o altri

prodotti solidi. mantenendo l'e-bollizione per 20 minuti circa.Dal momento che ia lana. inambiente acido, fissa i colorantiartificiali di natura acida (e qua-si tutti lo sono). alla fine del trat-tamento i coloranti artificialiscompaiono dalla soluzione c sifissano stabilmente alla lana, re-sistendo anche ad un ripetutolavaggio in acqua: i colorantinaturali, invece, rimangono nelliquida e Ia debole colorazioneche impartiscono alla lanascompare con il lavaggio.

Conoscere la differenza dal pun-to di vista chimico tossicologicotra coloranti artificiali e naturaliè essenziale per poterci orientarenell'acquisto di quei prodottiche rappresentano sicuramenteuna garanzia per la salute delconsumatore, già sufficientemen-te minacciata dallo stress dellavita quotidiana.

Programma delle gite socialilì Settore soci e consumatori ha proposto anchequest'anno un "pacchetto" ben nutrito di gite so-ciali che potranno essere svolte dalle singole Se-zioni soci o da raggruppamenti delle stesse Sezio-ni.Le proposte sono:

l) Valtellina/Villa di Tirano/Teglio — con visitaalla Cooperativa Vinicola.

2) Modena/Albinea/Campegine —con visita alConsorzio Interprovinciale Vini.

3) Modena/Marzabotto — con visita al Sacra-rio di Marza botto.

4) Busseto/Parma —con visita ai luoghi verdia-ni.

5) Camogli/Arenzano o Rapano.— con visita acoop di Pescatori.

6) Leceo/Bellagio — con visita ai luoghi man-zoniani.

7) Aosta/Issogne/Sarre — con visita ai castelli.8) Pavia — con visita alla Certosa.9) Trento con visita al Castello e a un museo.

10) I.:Alto Lago di Como — con visita a Grave-dona e all'Abbazia di Piana.Come è possibile notare vi sono diverse opportu-nità e l'importante a questo punto è decidere eraccogliere adesioni come hanno già fatto la Se-zione di Milano (Via Livigno) che, in anticiporispetto alle altre, aveva scelto di andare a Vignola,il paese delle ciliegie o come la Sezione di Bresciache hanno visitato l'A.C. M. di Reggio Emilia, unsalumificio cooperativo.

L'esperienza di "Qualeconsumo" in TV e alla radioDopo oltre due mesi di trasmissioni si è concluso ilprimo cielo di programmi tenuti dalla CoopLombardia con la sua trasmissione "Quale Con-sumo" a Radio Popolare e Telemilano 2.11 bilancio è certamente positivo visto il numerosempre crescente di telefonate giunte durante letrasmissioni, sintomo di un interesse e di una "pre-sa" sugli ascoltatori e telespettatori degli argomen-ti trattati. In questi due mesi abbiamo parlato di:Prima colazione / Coloranti / Fasi Food / Deter-sivi ed inquinamento / Federazione dei consuma-tori I ll piatta unico Il peso netto / Prodottidimagranti Pubblicità f Dieta mediterranea.Vista la positiva esperienza è probabile che sirealizzi un nuovo ciclo di trasmissioni in autunno.Continuano intanto ogni venerdì e domenica alleore l I le trasmissioni su Radio Regiqne.

Campionati italianiper handicappatia BareggioNonostante la pioggia insistente si sono svolti aBareggio il 19 e 20 maggio i 7"' Campionati italia-ni di atletica leggera per handicappati.Oltre 300 at leti di tutta Italia hanno gareggiato congrande spirito agonistico e senza preoccuparsi piùdi tanto delle avverse condizioni metereologiche,

anzi con l'obiettivo ben preciso di battere se stessi emagari qualche record nelle numerose specialitàpreviste. E ciò è puntualmente accaduto. Infattinel piccolo stadio del Comune di Bareggio sonostati ottenuti I record mondiale e 27 primati italia-ni.

Questi Campionati italiani per portatori di handi-caps (paraplegici, amputati, cerehrolesi. psichici)hanno dunque raggiunto un primo risultato posi-tivo.Ma ciò che più conta forse è un altro fatto: gli atletiportatori di handicaps in questi 2 giorni sonodiventati dei protagonisti ed i cittadini di un picco-lo comune come quello di Bareggio hanno assisti-to con attenzione e ammirazione da spettatori alleimprese di questi atleti. In poche parole è accadutoprecisamente il contrario di quello che solitamenteaccade nella nostra società e questo sicuramente èl'avvenimento più significativo dei Campionati ita-liani per handicappati. Per il resto non si puòdimenticare di sottolineare l'impegno organizzati-vo profuso dagli amministratori del Comune diBareggio, il lavoro sostenuto dagli Alpini, da moltialtri cittadini e anche dai Soci della Coop Lom-bardia che hanno allestito uno stand di ristoro edhanno proposta alla Coop la sponsorizzazionedella manifestazione.Lieti di aver contribuito alla buona riuscita dell'i-niziativa non possiamo che augurare a tutti gliatleti partecipanti alle prossime Olimpiadi di otte-nere ottimi risultati allo scopo di poter diffondereulteriormente io sport tra i portatori di handicaps.

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Renato Garavaglia

r.r17.7f9

Alpinisti si nasce o si diventa? Ad ogni buon conto vai •

Andare in montagna in sicure.za. Non parliamo degli scalato-ri, degli arrampicatori liberi, de-gli alpinisti estn'mi. Vogliamosemplicemente riferirci a chi vaper. sentieri o al ,12assiti7() perattre=ate, le cyisidckne 'Yerra-te".Incoscienza temerarietà, inespe-rienza, MCMCWIZO tu allenamen-to e di preparazione, carenzatecnica nell'impiego dei mezzi,oltre natura/seme all'imponde-rabile (il sasso in testa o l'im-provviso tua il più delle volteprevedibile mutare del temposoprattutto in alta nzontagna).Queste sono le cause più fre-quenti degli incidenti in monta-gna (211 morti e 62 dispersi nel1983). "Prevedere e prevenirediventa un dovere eli tutte le per-sone che si 011'enninu7l) in 'non-lagna per Unii semplice passeg-giata - dichiara I gen. Aldo Da.:del Corpo nal-ionale Soccorsoalpino o per un'impegnativaescursione o per cara difficile sa-lita':A tla base di ogni incidente visono, per lo più. !eseguenti cau-se: errata vahaazione delle diffi-coltà di un az ti ieme poco cono-sciuto da molte delle personeche lo frequentano e che oggi lopossono raggitingerefacilnientedalle grandi città di pianura. Unallenamenlo carenze sia per unasemplice passeggiata che per e-scarsioni più impegiiatit•: gemeche si mele a conminare dopoiiìesi e musi di airolia muscolarein ufficio o davanti alla TV.

Le causedegli incidentiMancanza di senso dell'orien-tamento e conseguente psicosidi paura. Leggerezza nel valuta-re le difficoltà e sopravvalutarcle proprie capacità e quelle dei

compagni di gita. Scelta di itine-rari, salite e arrampicate su "fer-rate" fatte con leggerezza e af-frontate con incoscienza spa-valda. Equipaggiamento non a-deguato.1n Italia operano 6500 volontaridel Soccorso alpino e 29 squa-dre del soccorso speleologico.

In compagniapelle guide'Un Soccorso — dice ancora ilgen. Daz — che è sempre pron-to ad operare, che cerca di ade-guarsi nelle tecniche e nei mezzi,che si mantiene efficiente conlezioni ed esercitazioni e giovanecon la rotazione dei volontari.ma che spera di non interveniremai".Certo nemmeno l'alpinista piùpreparato psicologicamente etecnicamente è sempre "sicuro"perché le componenti in giocosono troppe. Bisogna comun-que tendere a ridurre al minimoil rischio. Per gli inesperti, adesempio, andare in montagnacon una guida alpina è sicura-mente uno dei modi più sicuriper ridurre questo rischio. Ilproliferare dei corsi di alpinismo(del CAI e non) sono un altrovalido mezzo per responsabiliz-zare i giovani e per educarli adun corretto approccio non soloalla roccia o alla neve ma anchee soprattutto ai prati e ai sentierimontani.Di tutte queste cose abbiamoparlato, per costruire una speciedi manualetto del buon escur-sionista, con Renato Moro, i-struttore nazionale d'alpinismodel CAI. A parte diamo anchenotizie su alcuni libri di monta-gna che possono servire da in-troduzione tecnica e da suggeri-tori di itinerari, fra i più bellidelle nostre Alpi.

Vi potete funifirmaTeanche Ueggendo questi

COlirlie 91 plrepara:non è .f afte sapers5 ve,stfre

Tra i manuali tecnici consiglia-mo i seguenti: Bernard AmyL'alpinismo, Dall'Oglio editore;Manuale pratico di alpinismodel Touring Club Italiano; Laprogressione in sicurezza dellacordata, a cura delle Guide diCortina.Cartografia: ottime sono le car-tine dei sentieri della Tabacco diUdine, per le Dolomiti con Sca-la 1:50.000 q quelle delle Edi-zioni Turistiche di Fiera di Pri-miero (Trento) con Scala1:25.000. Per le Alpi Occidentaliconsigliamo quelle del TouringClub o quelle dell'Istituto Geo-grafico Centrale di Torino (Sca-la 1:50.000).Guide: puntuali e abbastanzaaggiornate quelle edite da Ta-mari di Bologna, comprendentile Grigne e le Prealpi lecchesi.Oskar Schrairer ha scritto per laZanichelli delle utili e affasci-nanti guide sulle Vie Alte inBrenta, Adamello, Presanella,Ortles-Cevedale, sulle Ascen-

sioni in Alto Adige, su Quattor-dici vie alte sulle Dolomiti, sulleFerrate in Dolomiti. Sempresulle Dolomiti segnaliamo i vo-lumi di Visentini Cediti da Athe-sia) dedicati ai gruppi del Sella,del Catinaccio, della Marmola-da, alle Dolomiti di Sesto. An-cora sulle Ferrate da non di-menticare gli autorevoli (anchese un po' sbrigativi) due volumidi Reinhold Messner editi daAthesia di Bolzano. GiancarloGrassi, guida alpina, ha scrittoun bellissimo libro sul Gran Pa-radiso e le Valli di Lanzo: Ie i 00più belle ascensioni, edito daZanichelli. Per conoscere unazona tutta da riscoprire consi-gliamo "La Vatsesia" di PieroCarlesi edito da l'Arciere. Infineutilissime notizie escursionisti-che oltre che un serio aggiorna-mento del materiale alpinisticosi troveranno sulla Rivista rnen-sile del CAI e sulla Rivista dellamontagna di Torino, un bimen-sile di grande autorevolezza.

Occorre una preparazione fisicadi base con attività sportive co-me il footing o il nuoto. Bisognastudiare bene a casa l'itinerarioche si vuole percorrere senzaguida o senza qualcuno già e-sperto. Scegliere sempre comun-que itinerari un po' al di sottodelle proprie capacità e possibi-lità in modo da avere un margi-ne di sicurezza in più, in caso diimprevisti. Ad esempio andaredi corsa su un sentiero, per arri-vare un'ora o due prima in vetta,non serve proprio a niente,tranne che per dimostrare a séstessi quando si è bravi. Però èindispensabile saper andare infretta e di corsa in caso di mal-tempo o per qualsiasi altra ne-cessità (dover portare aiuto adun compagno infortunato).In montagna e soprattutto in al-ta montagna una gita facile puòdiventare difficile° persino dram-matica. Bisogna sempre infor7marsi a valle o nel rifugio dipartenza delle condizioni dei

sentieri, dell'innevamento, dellamanutenzione dei tratti attrez-zati con catene o scalette (ma-lauguratamente molte vie ferra-te sono abbandonate a se stessee molti chiodi sono staccati dal-la roccia), della segnaletica, deltempo di percorrimento del tra-gitto prescel to.

Bisogna avere sempre con sé u-na cartina della zona, una bus-sola e una cassettina di prontosoccorso con bende, garze, co-tone emostatico, siero antivipe-ra, neomicina in polvere, aspiri-na, un respirotonico, cerotti,fiammiferi, un coltello multiuso,fazzolettini disinfettanti.

Per l'abbigliamento: scarponiper alta montagna, pedule leg-gere per i sentieri e le ferrate.

Utile la camicia di flanella, me-glio due golfini leggeri che unopesante.

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no per tutti le regole della prudenza ,

C'à anchennpnadanChiPagGli interventi del Corpo nazionale del soccor-so alpino del CAI sono in costante anche selieve aumento. Stazionarie, invece, le disgra-zie più gravi. Nel 1983 le squadre di soccorso

hanno ricevuto 1037 richieste di aiuto(+4,54% rispetto all'anno precedente). Lastragrande maggioranza dei casi (1014) ri-guardava alpinisti ehe si erano avventurati inescursioni, da soli o in gruppo, senza l'ac-compagnamento di guide.I morti sono stati 211 (-1,58% rispetto alI'82),295 i feriti gravi e 229 quelli leggeri (+0,64%),62 i dispersi (+0,86%). I maschi soccorsi sonostati molto più numerosi (939) delle donne(286). Gli italiani hanno fatto la "parte delleone" (961) seguiti dai tedeschi (121), dagliaustriaci (38) e dai francesi (26).Per quanto riguarda i primi tre mesi di que-st'anno, sui versanti italiano, svizzero e fran-cese delle Alpi occidentali si sono avute 36sciagure, con 41 morti, 17 feriti gravi e 2dispersi. Il maggior numero di vittime (32morti di cui 26 per valanghe) è da imputarsialla pratica dello sci-alpinismo.

Meglio una salopette di cotoneche i vecchi pantaloni alla zuavadi velluto. Una giacca a vento dicotone o una leggera di plasticaimpermeabile. Parliamo sempredi escursioni estive perché d'in-verno cambia tutto. Lo zaino èmeglio di forma tubolare e pocoingombrante soprattutto se sivogliono percorrere sentieri at-trezzati. La spesa per tutto que-sto materiale oggi si aggira sulle200-250 mila lire.Sulle Ferrate è obbligatorio ilcasco. Meglio avere una imbra-gatura completa di cosciali espalliera. Se si è inesperti e si hapaura è meglio legarsi in cordataaltrimenti basta un cordino perogni arrampicatore. Però atten-zione: sul cordino legato all'im-bragatura e il moschettone (pos-sibilmente largo) da agganciarealla catena di sicurezza o ai piolidelle scalette gna assobiso luta-

Mani ere con moderazioneniente inserire un dissipatore.Prove di laboratorio recentihanno dimostrato che in caso dicaduta il cordino di 7 mm. nonregge lo strappo statico dovutoal bloccaggio del moschettonenel chiodo d'arresto intermediodella catena e si spezza. dissi-patore attutisce lo strappo e so-prattutto salva la vita.Le Ferrate, sempre più numero-se e frequentate, se percorse conquesti minimi accorgimenti tec-nici sono sicure (purché sianoben tenute e controllate ad ogniinizio stagione). Il sovraffolla-mento estivo però le rende spes-so insidiose. In montagna laprudenza non è mai troppa e avolte è meglio tornare indietropiuttosto che rischiare la pelleper voler dimostrare uno stupi-do coraggio.

bere 12 pkll e flenfl a san

Tenuto conto che ognuno hadelle preferenze di gusto e di di-gestione vi sono anche qui alcu-ne regole fondamentali da nondimenticare.

valle, bisogna astenersi comple-tamente dall'alcool (anche labirra). In qualunque forma. Ilgrappino bevuto in vetta, maga-ri per "ripararsi dal freddo im-provviso" è solo dannoso.

I) Non abbuffarsi: l'alimenta-zione perun alpinista deve esse-re però ricca di carboidrati alfine di ricostituire le riserve. Es-sendo comunque, noí, per lo piùsovralimentati, non necessitia-mo di grandi quantità di cibodurante l'esercizio sportivo.

4) Ancora bere, bere e bere: perogni ora di pesante sforzo fisicooccorre I litro d'acqua e per o-gni ora di sforzo fisico al limitene occorrono 2 litri.

che il

Le ioto e isegni.

(di Sebastian Sehrmlli.)

lustra-

no queste pagine sono state tratte dai seguenti libri:"Guia alisnentatione in mori[ al di rara Ber-ghol, editore ianichelli;" Guida all'arrampicata libe-ra moderna" di Sepp Gscluverultner, editore lani-

chini; "Grande

traversata delle Alpi, GT A. 198r .

2) È meglio bere di più e man-giare di meno. Sono preferibilile bevande ricche di sali mineralicome minestre salate o brodooppure sostanze tipo Enervit.Le bibite gassate gonfiano e nondissetano. Ottimo il té, moltoforte e con aggiunta di limone,tanto zucchero o miele.

Modellodi "dissipatore"e, nel disegnoil suo usoper la "frenata".

5) Concludendo: mangiare mo-deratamente durante lo sforzo.rispettando comunque le pro-prie abitudini alimentari. Elimi-nare i cibi troppo salati (comesalame o prosciutto crudo) cheaumentano solo la sete. Semmaiingerire, per compensare la per-dita di sali attraverso la sudora-rione, bevande mineralizzatema non gassate.

73) Prima e durante l'escursione,fino al ritorno nel rifugio o a

ritorarr,

La partenza di una corsa di junior

-"" ~7-r •

Sergio Banali Il rischio a domicilio: un milione di infortuni l'anno

"La casa, una trappola mortale": il titolo di un diffuso quotidianocampeggiava accanto ad un collage di altri titoli, dedicati ad unaimpressionante "varietà" di infortuni domestici. 11 risultato era diindubbia efficacia: una sintesi agghiacciante delle morii, dei feriti,delle mutilazioni a volte invalidanti per sempre, a causa di esplosionidi gas, di folgorazioni, di avvelenamenti, cadute, ustioni. Tra le paretidomestiche, in agguato tra gli oggetti rassicuranti della vita quoti-diana i killer sono i fili consunti o le prese incrinate, le bombole dallatenuta imperfetta, le valvole difettose, l'acqua e l'olio bollenti, glielettrodomestici non riparati o non controllati con la necessariameticolosità. Gli spietati nemici possono avvantaggiarsi, inoltre, dialtri alleati: l'imprudenza e la leggerezza.Quello del rischio a domicilio è un problema dalle origini assailontane, se già nel diciasettesimo secolo un docente di medicinadell'I friiversità di Modena, Bernardo Ramazzini, scrivendo un trat-tato sulle malattie dei lavoratori, dedicava alcuni dei 52 capitoli allasalute delle casalinghe e delle religiose.Quanti e quali potrebbero essere, ora, i capitoli da scrivere? Quantovasta potrebbe essere la nomenclatura del rischio nella "casa cheuccide" — è stato più volte scritto — "come la strada?" Tra lascarsezza delle statistiche, abbonda tragicamente la casistica, la qualeconferma che le insidie più pericolose hanno nomi, dislocazioni,caratteristiche precise e facili per la "memoria". E tuttavia dimenti-canze e imprudenze sono frequentissime facendo pagare, spesso,prezzi molto elevati. Rivediamo, in rapida successione, le maggiorifonti di rischio.

Alle stradema in ,asaancor éf_

L'elettrletà, gps equa e s'a tm ntrficolaUna recente statistica informa che in un decennio circa, sono statioltre 5 mila i mani a causa di impianti difettosi. Addirittura "classici"gli incidenti da phon o da stufette, magari azionati accanto all'acquadel bagno o, addirittura, con i piedi e le mani umidi. Ed è semprel'imprudenza a far stendere una prolunga per il ferro da stiro che"altrimenti non arriva al tavolo"; a di improvvisarsi elettricisti perriparare un guasto. dimenticandosi di staccare la corrente."Esplode una casa satura dì gas": titoli come questo hanno rappre-sentato e rappresentano una quasi drammatica "normalità". 1:insi-dia è nel camino quando non "tira", nelle valvole difettose dellebombole, nella loro stessa collocazione in luoghi poco arsati; nei tubie nei raccordi che "sfiatano". ecc. Avviene tutto come in un collauda-to copione: il gas che invade i locali e uccide per asfissia. oppure —come ci ricordava il titolo -- perché qualcuno suona allaporta, e la scintilla...Un dato emblematico: a Milano vengono ricoverati ogni anno unmigliaio di ustionati gravi, il 30% dei quali sono bambini. li maggiornumero di incidenti si verifica in casa: molti i bimbi ustionati, con"storica" ripetitività, dall'acqua bollente o dal latte, lasciati in ebolli-zione su fornelli a portata di mano dei più piccini. Ma c'è un altrogrande accusato: l'alcool. Quante volte un incidente è statu-provoca-to da uno straccio imbevuto di alcool, "passato" accanto alla fiammadel fornello, dopo essere stato usato per sgrassare i vetri o unasuperficie in cucina? E quante volte l'alcool, usato per ravvivare unastufa stanca, un braciere indebolito o per il barbecue in giardino, hacausato il terribile ritorno di fiamma?

9115.22fi veleni ci teniamoh casa?In un convegno scientifico svoltosi recentemente in Lombardia èstato denunciato un dato impressionante: gli infortuni domesticiraggiungono una cifra annua compresa fra 700 mila e un milione,escluse le lesioni minori. Oltre alle cause più consuete che abbiamoriassunto, ve nesono-altre: la caffettiera che esplode. il Fermo cuscinoche prende fuoco, la termocoperta chesi surriscalda, l'intossicazioneda detersivi o da alimenti, ecc. Come dimenticare, infatti. anche isubdoli nemici prodotti dalla chimica? Il direttore di una scuola dispecializzazione in medicina del lavoro e di allergologia. ricordavache sostanze irritanti come l'acido muriatico o altri acidi minerali,sono presenti nelle case in quantità certamente inferiore rispetto allequantità conservate dall'industria chimica. ma non rispetto ad altriambienti produttivi industriali.I n un convegno scientifico lo stesso esperto aggiungeva che i rischi dasensibilizzazione (in particolare, da detersivi), non hanno nulla dainvidiare, come frequenza. alle industrie manifatturiere o all'edilizia.E ciò senza dimenticare — in aggiunta ai rischi delle casalinghe — leimplicazioni psicologiche del loro lavoro. certamente alienantequando. "persa la valenza affettiva. decade in una routine monotonae senza scopo. provocando — come sostiene una esperta psicologa— tutti i segni della fatica nervosa e della sofferenza psichica,spingendo verso compensazioni evasive che possono giungere all'eti-lismo e alle malattie psicosomatiche".

P

Quando eu.chla&Tenta una fra paìaUn elemento allarmante è quello del rischio che corrono i bambini.Una conferma è venuta recentemente anche da una indagine svolta aParma dall'USL, nell'ambito del piano sanitario regionale. Oltre il40% dei bimbi tra i Ire c i cinque anni incappa in un incidente. Lapercentuale è del 35% sino a tre anni. del 24,3% fra i sei e gli atto. -Eemerso, tra l'altro, che se gli incidenti più gravi sono le cadute e leferite, i luoghi più "responsabili" sono la casa (in particolare lacucina, per la presenza di coltelli e pentole) e, in estate, gli spazi verdi,dove il bimbo raccoglie di tutto, dai chiodi ai frammenti di latta.Interessante anche un altro rilievo: la presenza dell'adulto Cprodut-t iva" sulle strade e nel traffico, ma si attenua inconsapevolmente difronte ad altre numerose insidie: cosi quando un bimbo è in casa onello spazio precluso al traffico, si ha la sensazione che si travi alsicuro. Invece la maggior parte degli incidenti avviene proprio inquesti luoghi; e al momento dell'incidente. il 44,5%dei bimbi "eranocon un genitore", il 15% con un altro famigliare, il 6.8% con unadulto o con altri bambini. Soltanto il 7% era soia.Quali conclusioni trarre? Nel 1981 un pretore mise sotto accusascaldabagni, stufette a gas e scalda-acqua per la loro pericolosità.Fra i problemi sollevati, vi era anche quello di una maggiore infor-mazione capillare sui rischi e le misure precauzionali, Subito siimpongono alcune domande. I controlli sono sufficienti? E le normeche li regolano? ll discorso ovviamente, deve andare ben oltre gliimpianti e le apparecchiature a gas, per investire tutte le altre che,come abbiamo cercato rapidamente di ricordare, presentano ele-menti gravi di pericolo. Il discorso deve riguardare leggi, tecniche dicostruzione, materiali, collaudi, verifiche, ricerca scientifica ecc.Deve riguardare, ancora, l'informazione chiara e sistematica sull'usoe la prevenzione. E intanto: perché non estenderla anche alle scuole?

Successi a Cremonanella stagionedelle due ruoteA Cremona il gruppo sportivo ciclistico Coop è inpiena attività.Si è cominciato la prima domenica di aprile aCremona con la categoria allievi; il lunedì di Pa-squa sempre per gli allievi a Pieve d'Olmi, perproseguire (ormai è una classica del ciclismo lom-bardo) a Pessina Cremonese con i dilettanti di 2'serie che si sono battuti per la 35" Medaglia d'Orodella Resistenza, indi il 29 aprile a RivaroIo del Recon i giovanissimi; poi, a Stagno Lombardo dove,davanti a una folla strabocchevole gli allievi sisono sfidati per la 30' Coppa Primo maggio.Ma il clou dell'organizzazione (eccezionale l'im-pegno di tutto lo staff del G.S. Coop) si è avutodomenica 6 maggio, presso la sede di via F. Soldia Cremona dove è stata organizzata la tradiziona-le manifestazione ciclistica nazionale femminile,giunta ormai alla decima edizione. Erano presentiben 172 atlete divise in due categorie venute daogni parte della penisola (tra le altre presenti laMaria Trentina Cannis vice campione del mon-do, la campionessa italiana Patrizia Spadaccini lapostina volante Rossella Galbiati ecc. Le garesono state di un valore tecnico eccezionale. Nellaprima gara vinceva la trevigiana Mara Moselesulla Trezzi che a sua volta precedeva la GiulianaBaldi. Nella seconda manifestazione, una splen-

dida gara, sfrecciava prima l'ex campionessalombarda Roberta Ciceri che metteva in fila Ros-sella Galbiati e Morena Tartagni e via via tutte lealtre.Estata una giornata splendida di colori e di sport;il clima primaverile e la voglia di emergere delleatlete ha entusiasmato il competente ed eccezio-nale pubblico intervento alla manifestazione.

Ermes Zarigrandi

Collaborazionecon la GEAS diSesto S. Giovanni

Nei giorni scorsi si è concluso un accordo dicollaborazione tra la società sportiva Geas di Se-sto e la nostra sezione soci per la stagione1984/85. Si tratta di una opportunità di collabo-razione tra sportivi e soci che certamente nonmancherà di dare i suoi frutti.Già nella manifestazione del trentennale Geas chesi è tenuta dal 2 al 6 maggio presso il centrosportivo M anin, centinaia di persone hanno visi-tato la mostra sulla cooperazione esposta nell'a-trio della palazzina. Una premessa significativa.

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r>o--2 zor,dei:9 vita

Alla ricerca di fossili. Una ricer-ca, che si fa con la famiglia e congli amici nei rari momenti ditempo libero. Fossili e/o mine-rali, ma particolarmente fossili.Dico subito che non abbiamomai avuto guai con la legge per-ché_ indipendentemente dai re-golamenti regionali, usiamo nel-la ricerca molto buon senso, conattrezzi di piccola dimensione,ma sufficienti alle nostre mode-ste esigenze.Abbiamo iniziato circa 8 anni fae eradualmente, grazie al con-tributo di esperienza di amici,ma anche per la lettura (partico-larmente gli scritti del dottorGiovanni Pinna, direttore delMuseo civico di Storia naturaledi Milano), abbiamo arricchitola nostra conoscenza. Aggiungoche non &difficile trovare i fossi-li. L più complicato classificarli.In parecchi casi anche i libri nonbastano per dare un nome al-l'organismo fossile trovato. Alfine di non distruggere, comeancora troppi fanno, il patri-monio nazionale, noi cerchiamofossili in discariche. torrenti, ca-ve in uso e no, fuori dalle terrecoltivate e lontani da rocce ostrade per cui il picchiare con unmartello può creare dei pericolial prossimo nonché deturpare ilpaesaggio. Ci aiutano molto nel-la ricerca le carte geologiche e lenote illustrative delle carte stes-se, acquistate al Poligrafico

lo Stato.Le regioni da noi esplorate fino-ra sono le seguenti: Alto Adige:Vai Badia, Val Parola. GruppoSella, Vai di Fassa, Marmolada.Emilia: Castell'Arquato. Vene-to: Valli Veronesi. Piemonte:Valle Andana, Biella. Lombar-dia: Valle Brembana, Va I Cere-sio, Valsassina. Puglia: Lecce.La ricerca dei fossili, senza finidi lucro, diventa un'attività cul-turale perché attraverso "sassi"si può conoscere meglio la storiadel mondo e la ginnastica servealla salute.

grande libro dei fossili di Gio-vanni Pinna, èuna lettura moltoutile, è una guida preziosa. Eccoriassunte due indicazioni basila-ri.I) 1 fossili sono stati. fino all'av-vento del Carbonio 14 (Cu). l'u-nico e il più classico metodo dimisura dell'età della terra ed èproprio grazie ad essi che si sonopotute produrre delle veritiereipotesi sulla nascita del mondo esulla sua evoluzione nel corsodei secoli.2) I fossili sono il resto di unqualsiasi organismo, animale ovegetale, vissuto in epoche geo-logiche passate e conservatosifino ai giorni nostri, all'internodi rocce sedimentarie grazie aiprocessi di fossilizzazione. Ac-canto a questi fossili, resti ap-partenuti agli animali e allepiante che un tempo popolava-

no la Terra, vanno tuttavia con-siderate altre tracce del passato,che non sono veri e propri restifossili ma come tali vengonoconsiderati dai paleontologi. Que-ste tracce di vita. le impronte, letracce di abitazione. le uova e gliescrementi lasciati dagli orga-nismi del passato, fornisconomolte utili indicazioni a chi vo-glia indagare sulla vita degli an-tichi abitatori della Terra.Utilizzando i fossili come anelli

di una lunga catena, i paleonto-logi sono riusciti infatti a seguirel'evoluzione dei diversi gruppi diorganismi. Considerando i fos-sili come indici climatici ed eco-logici attraverso raffronti con a-naloghi organismi viventi, essianno potuto stabilire la disposi;zinne delle terre e dei mari nellediverse epoche geologiche e inmolti casi da quali ambienti eclima erano caratterizzati.

Giulio Carbelli

Loniainzpalwe

ura 'busco iceNella zona intorno a Pavia nonmancano certamente motivi emonumenti di grande richiamoturistico, sia in campo artisticoche in campo ambientale (basticitare la Certosa ed il Ticino,con il suo parco). Anche in que-sta zona, comunque, esistonopercorsi che — pur non disco-standosi molto dalle strade piùcomode — permettono scoper-te interessanti.

Cosa vederel.omello è un centro facilmenteraggiungibile da Pavia o da Mi-lano attraverso A bbiategrasso,Vigevano e Mortara (tutti centridegni di una visita. se si ha tem-po). Quello che oggi appare unpaesotto piuttosto anonimo do-veva essere nell'alto medioevoun centro importante, se è vero— come narra lo storico PaoloDiacono — che qui nel 590 si

sposarono la regina longobardaTeodolinda e AgiIulfo.

Di questo periodo di splendorelomello mantiene alcune vesti-gia: qualche resto di un castello.sulla piazza principale e soprat-tutto il complesso formato dachiesa e battistero, poco distan-te. I due edifici sorgono isolati alato delle case, su un ampiospiazzo che permette di ammi-rarli in tutta comodità e — so-prattutto — di cogliere le varia-zioni di colore dei muri in mat-toni, aI variare della luce del so-le.

La chiesa, costruita nell'XI seco-lo, è a tre navate, divise da gran-di pilastri in mattoni: singolare èla facciata, arretrata nel XVIIIsecolo senza abbattere l'origina-le. così che tra la vecchia facciatae la nuova si è creata una speciedi piazza chiusa, particolarmen-te suggestiva.

Accanto è il battistero. più anti-co, forse dell'VI i I secolo, a pian-ta ottagonale con profonde nic-chie su ogni lato: è un piccolospazio, con l'antico fonte, moltoraccolto. Se lo trovate chiuso,insistete col sacrestano perché loapra, alla fine si convince.

Poco distante da Lomello è ilboschetto di Scaldasole, ultimoresto di una più vasta foresta; visono numerose farnie, un tipo diquercia che doveva costituire ilnucleo originario del bosco,frammiste ad ailanti (alberi ori-ginari della Cina) e robinie(pianta proveniente dall'Ameri-ca). Con molta pazienza e circo-spezione si possono vedere glianimali che popolano il sotto-bosco: ricci, ghiri, ramarri, co-lubri, rospi e soprattutto conigli,che non e difficile sorprendereall'imbrunire mentre brucanonei prati circostanti il boschetto.

Dove mangiareNella zona non mancano tratto-rie e ristoranti: tra gli altri se nesegnalano due: 11 tabarro" aSannazzaro dei Burgundi e "Lebalze" nei pressi di Mede. Perchi voglia unire al cibo un qual-che aspetto di costume, ci sonole numerosissime sagre. Innanzitutto quella delle rane (veropiatto tipico della Lomellina} aSartirana il 2/9; poi quelle dellecipolle a Breme dall'8 al 10/6 inoccasione della festa di S. Bar-naba; poi le grigliate, sparse unpo' dappertutto per la Lomelli-na: il 23/6 a Galliavola, poco asud di Lomello: il 23/6, il 14/ 7 cil 14/8 a Gambarano: il 18 e il20/ 8 a Cergnago: infine, semprea Cergnago, dal 15 al 17/9 sicelebra la sagra del risotto coifunghi, giunta quest'anno allaterza edizione. Insomma, ce n'èper tutti i gusti.

Studio Nodo-Como

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ort-eBeretti

FrascatoioUna bella veduta (in alto) del battistero di Lomello. Eccoqui sopra la pianta della chiesa di s. Maria Maggiore. Lacostruzione a tre navate dell'undicesimo secolo ha i pilastri inmattoni. Tra la vecchia facciata e•la nuova (nella pianta asinistra) si è creata urli piccola piazza chiusa.

N tfiAe a cura di Lidia Lommi

Le cooperative lombarde della Legasono pronte a realizzare 283 interventinel giro di un paio di anni

Buona patte delle cooperative diabitazione lombarde della Legahanno partecipato al bando re-gionale per rassegnazione deifinanziamenti agevolati del ter-zo e quarto biennio della Legge457 (piano decennale per la ca-sa).Le domande si riferiscono a 283

progetti di nuova edificazione odi recupero.Se le domande di finanziamentoagevolato andassero in porto (equesto dipende dalla Regione),le cooperative di abitazionelombarde della Lega potrebbe-ro realizzare 6.387 nuovi appar-tamenti e recuperarne 1.019.

Illustrati a Milano gli sviluppi aziendali

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Un sistema di aziende in ottima salute che ha fatto registrare nel 1983 lusinghieri risultati commerciali:questo in estrema sintesi ill dato emerso dalla conferenza stampa tenuta dalla Associazione nazionalecooperative di consumatori a Milano il 29 maggio.

Cerealcoop: un consorzioper intervenirenel mercato cerealicolo

Tra cinque cooperative agricoledella Lega si è costituito un con-sorzio per rendere più efficacel'azione del movimento coope-rativo lombardo nel mercato ce-realicolo.Cerealcoop, questo il nome delconsorzio appena costituito, sipropone di aiutare i 3.000 agri-coltori associati a migliorare laloro produzione cerealicola, diraccogliere il prodotto dei soci e

Si chiama "Robin" il servizio ditelefono amico per i consuma-tori organizzato a Roma dallaFederazione Italiana dei Con-sumatori, l'associazione tra sin-dacati e cooperative di consu-

Si terrà ad Amburgo dal 7 al 14ottobre il ventottesimo congres-so dell'Alleanza CooperativaInternazionale, l'organizzazioneche raccoglie i rappresentanti ditutti i movimenti cooperativi delmondo.

Mondragon è una cittadina del-la Spagna basca diventata re-centemente famosa perché è unvero laboratorio cooperativo:tutta l'organizzazione economi-ca e sociale è infatti strutturataattraverso un sistema di coope-rative di lavoro e di utenza.

degli altri contadini, essiccarlonell'impianto cooperativo di Ca'd'Andrea (Cremona), conservar-lo con una tecnica di raffredda-mento sofisticata nei silos delconsorzio e rivenderlo alle con-dizioni migliori o direttamenteagli allevatori dopo un primotrattamento o ai mangimificicooperativi per successivi trat-tamenti.

mo."Robin" risponde al n.06/4745611 e funziona press'apoco come il telefono amicoimpiantato a Milano da un paiodi anni.

Per la preparazione del congres-so si stanno già riunendo i diver-si gruppi di lavoro che stendonole relazioni delle attività dell'A-CI dallo scorso congresso e de-lineano il programma di attivitàper il prossimo quadriennio.

Ora è stato pubblicato anche inItalia (dalle "Edizioni Lavoro",via Tagliamento 39, Roma, L.23.000) uno studio di HenkThomas e Chris Logan suMondragon.Si intitola "Economia dell'auto-gestione".

Con la legge dell'agosto 1981che impediva ribassi superiori al5% sui prezzi di copertina il con-flitto fra gli editori francesi, ilibrai e i supermercati (che ven-dono libri) sembrava risolto.Ma il maggiore distributore, laFNAC che detiene il 7% delmercato, aggirava l'ostacolo im-portando dal Belgio libri in lin-gua francese e mettendoli invendita col 20% di riduzione ri-spetto alle edizioni delle stesseopere prodotte in Francia.La FNAC è una cooperativache aderisce alla società generaledelle cooperative francesi. i suoipunti di vendita sono di grandesuccesso perché non vendonosolo libri, ma anche dischi, cas-sette, viaggi all'estero, attrezza-ture e abbigliamento sportivi.La formula FNAC ha rivolu-zionato, ampliandolo, il concet-to di cultura con uno stretto col-legamento —e-0n le attività del

tempo libero: frequentatissimol'emporio nella galleria delle ex-Halles, il vecchio mercato gene-rale di Parigi, ora diventato cen-tro commerciale accanto al Beau-bourg.La guerra sui prezzi di coperti-na, latente dal 1981 è stata inquesti giorni dichiarata da Gal-limard, il maggiore editore fran-cese, seguito a ruota da diversealtre case editrici che si sonofermamente impegnate a nonconsegnare più libri alla FNACe ad altre catene di supermercaticolpevoli di violare una leggedella repubblica.Dietro la scelta degli editoristanno le proteste dei librai chemal tollerano la concorrenza,niente affatto sleale, di operatoridinamici che grazie ai volumi divendita, sono in grado di ridurrei costi e quindi di scontare iprezzi di copertina dei Libri.E del resto un comportamento

Nel 1983 la Coop ha infatti con-fermato la propria posizione dileader della distribuzione nelsettore alimentare con una quo-ta di mercato che ha toccato il2,6 per cento, 2.700 miliardi difatturato e un incremento realedel 13,9 per cento. Cifre consi-stenti dunque e soprattutto cifreche proiettano l'imprenditoriali-tà cooperativa verso uno svi-luppo che prevede un ulterioreabbassamento dei margini lordie quindi prezzi più competitivi,ed una minore tensione inflatti-va (i prezzi Coop nel 1982/83sono cresciuti infatti dello 10,2%contro il dato 1STAT del12,3%11 presidente della Associazione,Ivano Barberini, non si è limita-to però a tratteggiare solo gliaspetti positivi della gestione1983; esistono ancora moltiproblemi insoluti che possonorappresentare un ostacolo serioper aziende in sviluppo comequelle cooperative. Tra questi o-stacoli è stato indicato quello deinuovi registratori di cassa a let-tura ottica che potrebbero rap-presentare la vera rivoluzionenel futuro del commercio, ra-zionalizzando il sistema di ri-fornimento ai negozi, tutelandomeglio il consumatore, ma chedi fatto non possono essere uti-lizzati per una normativa legi-slativa assai carente che tieneancora al passo il sistema delladistribuzione in Italia.Purtroppo il nostro sistema è

diffuso anche in Italia quello difare sconti del 10% e oltre ai"grandi lettori". Malgrado i so-lenni impegni di librai ed editori,molte librerie italiane di fattopraticano sconti anche se non lidichiarano. Il mercato dei libri èda anni in diminuzione in tuttaEuropa ed è inevitabile che i li-brai si disputino una clientela indiminuzione anche col sistemadei ribassi dei prezzi.Gli stessi editori sono divisi:molti dì loro sono legati allevendite dei maggiori gruppicommerciali e trovano inveceonerosa la distribuzione di po-che copie a centinaia di piccolelibrerie e cartolibrerie.In realtà pesa nel settore librariola estrema arretratezza dellamaggior parte dei punti di ven-dita che non hanno saputo mo-dernizzarsi ed essere attivi siapure verso una domanda ceden-te. E questo è un problema assai

ancora legato in percentuale as-sai elevata al piccolo dettaglio equeste innovazioni, che pure ga-rantirebbero meglio il consuma-tore, anche economicamente,restano bloccate.Un dato significativo emerso in-fine dalla conferenza stampa èstato quello relativo alle tenden-ze dei consumi negli ultimi mesi.In campo alimentare, contra-riamente alle previsioni, i con-sumi sono aumentati con signi-ficativi spostamenti all'internodelle varie famiglie, e quindi piùconsumo di olio extra-vergine ascapito degli oli d'oliva e di semi,più consumo di carni, di salumie latticini mentre nel settore frut-ta si incrementa la vendita deiprodotti esotici (ananas, kiwi,etc.). Nel settore dei non alimen-tari netta diminuzione dell'ab-bigliamento e ripresa invece del-l'elettronica con TV colar e im-pianti hi-fi.Buone notizie allora? Per la Co-op sicuramente, avendo dimo-strato di essere saldamente sulmercato e di saper interpretarele tendenze ed i bisogni dei con-sumatori; per i consumi in gene-rale è forse un po' prematurodirlo. Questa ripresina può esse-re un segnale incoraggiante mail futuro, per il nostro sistemaproduttivo, è ancora carico dinubi e i consumi, se non vengo-no sintomi chiari di ripresa eco-nomica, potrebbero presto tor-nare a contrarsi.

Daniele Moltrasio

vivo anche in Italia.Ma la situazione della FNAC èbizzarra, perché essa sostiene dinon violare la legge che impedi-sce sconti superiori al 5%, dalmomento che i libri scontati daessa venduti non sono prodottiin Francia, ma in altri paesi del-la Comunità europea. Perciò o-gni impedimento alla circola-zione dei libri sarebbe, secondola FNAC, in contrasto con leregole CEE che appunto con-sentono la libera circolazionedelle merci fra i paesi comunita-ri_ Per questo la FNAC si è ap-pellata alla Corte di giustizia del-la Comunità europea in Lus-semburgo che si riunirà il 27giugno, ma la sentenza non saràconosciuta che quattro mesi piùtardi.

G.V.

Anche a Roma un "telefono amico"per i consumatori

Si lavora per il ventottesimo congressodell'Alleanza Cooperativa Internazionale

Un libro sulla singolare esperienza .

cooperativa di Mondragon

Seoppfia sui libri Franiefn a. guerra dei prerid

Alimentazione, salutee modello di sviluppo:

C01111VC lar te a GenovaSi è tenuto a Genova nei giorni 17 e 18 maggio unconvegno promosso dall'ufficio Tutela del con-sumatore di Genova e dal Clesav sul tema: "Ali-mentazione: difesa della salute e diverso modellodi sviluppo".Già da tempo su questo argomento c'è vivo inte-resse ed è dunque normale che il convegno abbiarichiamato un buon numero di enti e di associa-zioni.Nei due giorni di dibattito hanno preso la parolanumerosi operatori ma tra gli interventi di spiccosegnaliamo quello di Gianni Cavinato, presiden-te del Clesav, che ha indicato tra gli obiettivi delconvegno, quello di ricercare un momento diincontro tra consumi di paesi in via di sviluppo equelli dei paesi ricchi nella ipotesi di trovare unasintesi equilibrata tra questi due poli.Sul versante della rappresentanza politica ha pre-so la parola Vera Squarcialupi, deputato euro-peo, che ha sottolineato lo scarso peso politicodella commissione per la tutela dei consumatoridel Parlamento di Strasburgo, dato reso ancorapiù grave dalla mediocre incisività dimostrata daiconsumatori organizzati nell'ottenere risposta aipropri bisogni dal potere politico.Carlo Correra, pretore di Salerno, ha propostol'istituzione di un organo giudiziario (pretore dei

consumatori) con relativo statuto di diritto ali-mentare e commerciale, mentre Tito Cortese,conduttore di "Di tasca nostra" ha sottolineatol'importanza della TV nella tutela del consuma-tore con una informazione trasparente, che con-trobilanci quella esclusivamente pubblicitaria.Cortese ha poi sottolineato, e questo ci fa partico-larmente piacere, come l'unica significativa mani-festazione di educazione al consumo in Italia siarappresentata dalle "Giornate dei giovani con-sumatori" promosse dalla Coop.Il convegno ha inoltre visto l'intervento di nume-rose associazioni sorte a tutela del consumatore;c'è da augurarsi, e questo è lo spirito con cui sisono chiusi i lavori, che tutte queste realtà lavori-no su basi comuni per incrementare la partecipa-zione dei consumatori e per qualificare proposteatte a garantire una miglior qualità della vita.

Tra Stati europei scambio(Pi informazionisui pericoli di certi prodottiIl Consiglio della Comunità economica europeanel marzo scorso ha deciso che gli Stati membridevono comunicarsi le informazioni sui pericoliconnessi con l'uso di prodotti di consumo. Entroun anno, a decorrere da tale data — scrive larivista "Consulenza" — gli Stati dovranno pren-dere le misure necessarie per conformarsi a que-sta decisione.

È stato fatto così un nuovo passo in avanti nel-l'attuazione della politica del consumatore avvia-ta dalla Comunità dal 1975 con lo scopo, tral'altro, di proteggere i consumatori dal bombar-damento di prodotti fabbricati con nuovi mate-riali, ottenuti avvalendosi di tecniche nuove, e diinformarli in modo che le loro risorse venganoutilizzate nel modo migliore.In base a questa decisione, qualora uno Statomembro adotti misure urgenti per impedire, limi-tare o sottoporre a particolari condizioni l'even-tuale uso o commercializzazione, sul proprio ter-ritorio, di un prodotto che, se usato in condizioninormali e prevedibili, può presentare un pericolograve ed immediato per la salute e la sicurezza deiconsumatori, deve informare urgentemente laCommissione e se possibile, dopo avere preven-tivamente consultato il produttore, il distributoreo l'importatore del prodotto.Le informazioni devono consentire di identifica-re il prodotto, di stabilire la gravità del pericoloche presenta e devono contenere l'indicazionedelle misure adottate. La Commissione trasmet-terà, a sua volta, le informazioni ricevute agli altriStati membri, a meno che, in casi motivati e surichiesta dello Stato interessato, siano considera-te confidenziali.Non rientrano nel campo di applicazione di que-sta decisione i prodotti destinati esclusivamentead uso professionale e quelli che, in base ad altristrumenti comunitari, formano oggetto di pro-cedure di notifica equivalenti.

Filoetto

Caro Quale Consumo,le Sezioni Soci di Niguarda e di Suzzani, accet-tando l'invito della Commissione "Sport e ricrea-zione" della zona 9, hanno partecipato con unproprio carro alla sfilata carnevalesca 1984 dellazona 9.Il soggetto presentato dalle Sezioni Soci, voleva,oltre che divertire, dare un messaggio ai consuma-tori mettendo in evidenza, anche nel clima gioiosodel carnevale, una delle conquiste: "La presenzadella data di scadenza sulle etichette dei prodottideperibili".Infatti il soggetto realizzato aveva come spuntoprincipale un grosso contenitore dal quale spor-geva un vermiciattolo e quest'ultima voleva ri-chiamare l'attenzione del consumatore al pericolodel prodotto scaduto.Le Sezioni Soci sano convinte di aver dato ilproprio contributo alla riuscita della festa, gestitadalla zona 9, e di aver richiamato l'attenzione deiconsumatori al diritto all'informazione.

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Fantasita d gelato

E la stagione (finalmente) dei gelati. Code davanti alle gelate-rie più rinomate o la corsa, dei bambini soprattutto, ai ghiac-cioli. Sorbetto o coppetta purché sia gelato. Ma lo potete fareanche in casa. Ci sono ormai tante aziende che hanno prepa-rato il loro elettrodomestico. Nei supermercati Coop di Co-mo, Crema, Cremona Ca' del Vescovo, Brescia Via Venezia,Bareggio, Vigevano, Lodi, Opera, Cinisello Garibaldi, Mila-no Via Ornato, Milano Via Pitagora, si trova Gran GelatoGirmi, una gelatiera automatica che in venti minuti può"fabbricare" oltre un chilo di gelato. Un ricettario accompa-gna l'elettrodomestico. Costo, 59 mila lire.

VIII& assag e , ere11 mulo yogurt?

Yogurt, uno dei prodotti piùreclamizzati e intorno al qua-le si è anche sbizzarrita lafantasia degli accostamenti:frutta, caffè, pappa reale evia dicendo. La Coop nellasua linea di prodotti ha ora:yogurt intero, magro, al caf-fè, alla fragola, alla banana,alla macedonia, all'ananas,ecc.Ecco alcune informazioni u-tili.Le prime notizie sullo you-gurt ce le fornisce l'AnticoTestamento secondo cui A-bramo e Mosé consumava-no una bevanda a base dilatte fermentato chiamataChemak. Presso i popoli o-rientali, il latte degli animalidomestici, veniva conservato

in otri ricavati dallo stomacodegli stessi animali, nel cuiinterno si svolgeva la fermen-tazione per la presenza dimicroorganismi.

Una volta svuotati gli otrivenivano riempiti di latte fre-sco, che fermentava grazie al-la presenza degli avanzi dellatte precedente.

Per lo yogurt intero va detto.100 gr. di yogurt intero con-tengono in media 3,5 gram-mi di grasso e forniscono 65calorie circa.Sono naturalmente presentizuccheri, proteine, calcio, fo-sforo e vitamine.Prodotto e confezionato anorma delle vigenti leggi, daLatterie Cooperative Riuni-te, sede e stabilimento inReggio Emilia, via J.F. Ken-nedy 16, per conto delle As-sociate nel Coop Italia - Mi-lano.Tutti gli yogurt vanno con-servati a freddo (0 4- C.) Persuggerimenti ed informazio-ni rivolgersi a Coop Italia -Casella Postale AD n. 174840100 Bologna.

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IIMMIIMMIl concorso fotografico a Sesto S. Giovanni

"Togli fu grEgSomeftfi fili colme"

Anche quest'anno è stata ti-n'esperienza entusiasmante.Le scuole di Sesto hanno ri-sposto con grande parteci-pazione al concorso fotogra-fico che aveva come titolo"Togli il grigio metti il colo-re" promosso dall'Associa-zione genitori, del Comune edalla Coop Lombardia.

Il tema deI concorso era in-centrato sulla difesa dell'am-biente ed è stato perfetta-mente colto da tutte le classipartecipanti. Qui pubblichia-mo alcune foto significativetra quelle che ci sono perve-nute: per molto tempo han-no addobbato il nostro su-permercato di Sesto, ora sa-ranno consegnate al Comu-ne a testimonianza dellacondizione dell'ambiente ur-bano sestese. Non ci sonosoltanto foto di situazioni, inquesto materiale, ma anche,diciamo così, "storie" comequella del Larnbro colto inalcune sue immagini non deItutto entusiasmanti.A tutti i raga77i, ai genitori,diamo appuntamento per ilprossimo anno, per un'altrainiziativa che ci auguriamopossa mobilitare ancora lagente a tutela dei beni piùpreziosi della nostra esisten-za. 1•••••:,

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