1918-1933 – La mancata realizzazione di un nuovo ordine ... · (fallimento della Società delle...
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1918-1933 – La mancata realizzazione di un nuovo ordine
economico, sociale e politico
UTE - 31 ottobre 2017
“Questa non è una pace, è un armistizio di 20 anni” (Ferdinand Foch)
I termini del disastro demografico (vittime militari)Nazione Uomini
mobilitatCadut Ferit Prigionieri e
dispersiTotale vittime Percentuale
vitt./mobil.
Russia 12.000.000 1.700.000 4.950.000 2.500.000 9.150.000 76,3
Francia 8.410.000 1.357.800 4.266.000 537.000 6.160.800 73,3
Impero inglese 8.904.467 908.371 2.090.212 191.652 3.190.235 35,8
Italia 5.615.000 650.000 947.000 2.197.000 2.197.000 39,1
Stati Uniti 4.355.000 126.000 234.300 350.300 350.300 8
Romania 750.000 335.706 120.000 535.706 535.706 71,4
Serbia 707.343 45.000 133.148 331.106 331.106 46,8
Altri Intesa 1.447.000 29.238 90.344 54.980 174.562 12,1
Totale Intesa 42.188.810 5.152.115 12.831.004 4.121.090 22.089.709 64,9
Germania 11.000.000 1.773.700 4.216.058 1.152.800 7.142.558 64,9
Austria-Ungheria 7.800.000 1.200.000 3.620.000 2.200.000 7.020.000 90
Turchia 2.850.000 325.000 400.000 250.000 975.000 34,2
Bulgaria 1.200.000 87.500 152.390 27.029 266.919 22,2
Totale Imperi centrali 22.850.000 3.386.200 8.388.448 3.629.829 15.404.477 67,4
Totale complessivo 65.038.810 8.538.315 21.219.452 7.750.919 37.494.186 57,6
La conferenza di pace di Parigi (gennaio 1919-gennaio 1920)
Criteri seguit e obiettivi perseguit dalle potenze vincitrici alla Conferenza di pace
Francia (Clemenceau): Impedire la rinascita della potenza tedesca sul piano militare, politico ed economico. Rifarsi dei costi del conflitto Pace punitiva
Inghilterra (Lloyd George): Impedire che il ridimensionamento della Germania implichi sul piano economico la rinuncia a realizzare future partnership commerciali e comporti sul piano politico l’egemonia continentale francese
Stat Unit (Wilson): Garantire – in conformità dei criteri posti alla base dell’intervento americano – il rispetto del principio di autodeterminazione nazionale creando le condizioni per pacificare l’Europa
La spietata valutazione dei Trattat di Versailles da parte di John Maynard Keynes
“Il Trattato non comprende alcuna clausola che miri alla rinascita economica dell’Europa, nulla che possa trasformare in buoni vicini gli Imperi centrali disfatti, nulla che valga a consolidare i nuovi Stati dell’Europa, nulla che chiami a novella vita la Russia; esso non promuove neppure una stretta solidarietà economica fra gli stessi alleati.”
Perdite territoriali tedesche a seguito del Trattato di Versailles
I termini del ‘diktat’ imposto alla Germania
• Cessione di territori contnentali (pari al 13% col 10% della popolazione) a vantaggio di Francia (Alsazia-Lorena), Polonia (Posnania, Pomerania, Alta Slesia, Corridoio di Danzica), Belgio (Eupen e Malmedy), Danimarca (Nord Schleswig) e Lituania (Memel) oltre che di tutte le colonie a vantaggio di Gran Bretagna, Francia, Belgio e Giappone.
• Occupazione per 15 anni (e relativo sfruttamento) da parte della Lega delle Nazioni del bacino minerario della Saar
• Smilitarizzazione della Renania• Riduzione dell’esercito a 100.000 effettivi e consegna della flotta.• Accettazione dell'art. 231, in cui "la Germania riconosce che lei e i suoi
alleati sono responsabili, per averli causati, di tutti i danni subiti dai Governi Alleati e associati e dai loro cittadini a seguito della guerra, che a loro è stata imposta dall'aggressione della Germania e dei suoi alleati”
• Conseguente pagamento di ‘riparazioni di guerra’ stabilite (nel 1921) nella cifra di 132 miliardi di marchi oro da pagarsi in rate annuali di 2 miliardi di marchi oro, più una somma corrispondente al 26 per cento del valore delle esportazioni tedesche.
Smembramento dell’Impero austro-ungarico
Le perdite territoriali russe a seguito del Trattato di Brest-Litovsk
Nuovi Stat: la Jugoslavia
Nuovi Stat: la rinascita della Polonia
La fine dell’Impero ottomano1914
1920
Il quadro politco: cause della persistente instabilità sul piano internazionale
Realizzazione solo parziale del principio di autodeterminazione nazionale e persistente incidenza delle minoranze nazionali
Realizzazione solo parziale del principio di autodeterminazione nazionale e persistente incidenza delle minoranze nazionali
Rancori determinati nei paesi sconfitti dal non essere stati interpellati in sede di conferenza di pace e dal carattere punitivo dei trattati
Rancori determinati nei paesi sconfitti dal non essere stati interpellati in sede di conferenza di pace e dal carattere punitivo dei trattati
Eccessiva frammentazione politica creazione di compagini statali fragili
Eccessiva frammentazione politica creazione di compagini statali fragili
Mancato funzionamento della mediazione internazionale (fallimento della Società delle Nazioni)
Mancato funzionamento della mediazione internazionale (fallimento della Società delle Nazioni)
La creazione di un mito di grande efficacia: la vittoria mutlata
Incidenza di minoranze etniche negli Stat centro europei dopo il 1920
• Cecoslovacchia 38% (tedeschi, ungheresi, rumeni)• Polonia 34% (ucraini, bielorussi, lituani, tedeschi)• Jugoslavia 27% (tedeschi, ungheresi e albanesi)• Romania 26 % (ungheresi, tedeschi, ucraini, russi e bulgari)• Lettonia 26% (russi, bielorussi)• Albania 22% (serbi, greci)• Lituania 16 % (russi, polacchi)• Estonia 11 % (russi, tedeschi)• Bulgaria 10% (turchi, rumeni)• Ungheria 10 % (tedeschi, croati)
Una delle prime riunioni della Società delle nazioni nella sede di Ginevra
Il quadro politco: cause della persistente instabilità sul piano interno
Delegittimazione delle tradizionali classi dirigenti, ritenute responsabili del disastro bellico
Delegittimazione delle tradizionali classi dirigenti, ritenute responsabili del disastro bellico
Necessità di ridefinire gli ambiti di intervento dello Stato smobilitazione (parziale) degli apparati burocratici
Necessità di ridefinire gli ambiti di intervento dello Stato smobilitazione (parziale) degli apparati burocratici
Indebolimento e svalutazione delle regole del confronto e della mediazione politica antiparlamentarismo
Indebolimento e svalutazione delle regole del confronto e della mediazione politica antiparlamentarismo
La crisi delle isttuzioni liberal-democratche in Europa• Russia – gennaio 1918: Scioglimento dell’Assemblea costituente da parte dei bolscevichi• Ungheria – marzo 1920: Inizia la reggenza dell’ammiraglio Horthy durata fino al 1944• Italia – ottobre 1922: Marcia su Roma da parte del Partito nazionale fascista• Bulgaria – 1923 : Colpo di stato ad opera di re Boris III• Spagna – settembre 1923: Colpo di stato e dittatura di Miguel Primo de Rivera• Turchia – ottobre 1923: Mustafa Kemal (Ataturk) inaugura un regime a partito unico• Albania – febbraio 1925: Il presidente (in seguito re) Zogu assume poteri dittatoriali• Polonia – maggio 1926: Colpo di stato e assunzione di poteri dittatoriali da parte del
maresciallo Pilsudski• Portogallo – maggio 1926: Colpo di stato militare e inizio della dittatura• Lituania – dicembre 1926: Un colpo di stato assegna pieni poteri al presidente Smetona• Jugoslavia – gennaio 1929: Re Alessandro scioglie il parlamento e assume poteri dittatoriali• Germania – marzo 1933: Hitler si fa attribuire dal Reichstag pieni poteri• Austria – marzo 1933 Il cancelliere Dollfuss inaugura l'autoritärer Kurs, governo al di fuori
dei partiti• Estonia – marzo 1934: Il capo del governo Päts assume pieni poteri• Lettonia – maggio 1934: Il capo del governo Ulmanis assume pieni poteri• Grecia – agosto 1936: Il generale Metaxas si proclama dittatore del paese• Romania – settembre 1940: Colpo di stato del generale Antonescu
Panorama europeo attorno alla metà degli Anni ‘30
I problemi apert in ambito sociale
Reinserimento reduciReinserimento reduci
Riassorbimento sul piano occupazionale
Riassorbimento sul piano occupazionale
Valorizzazione sul piano simbolico
Valorizzazione sul piano simbolico
Neutralizzazione della violenza bellica
Neutralizzazione della violenza bellica
Ridefinizione del ruolo femminile
Ridefinizione del ruolo femminile
Ricostruzione degli equilibri fra le classi e le
generazioni
Ricostruzione degli equilibri fra le classi e le
generazioni
Riconoscimento dei sacrifici compiuti e degli appelli alla
solidarietà nazionale
Riconoscimento dei sacrifici compiuti e degli appelli alla
solidarietà nazionale
Attribuzione di un ruolo adeguato ai giovani
Attribuzione di un ruolo adeguato ai giovani
Le proteste dei reduci
La brutalizzazione della politca: i corpi paramilitari
Freikorps tedeschi
Ardit con D’Annunzio
I problemi apert in ambito economico
• Riconversione produttiva da necessità legate all’impegno militare ai bisogni della vita civile
• Ripristino meccanismi di mercato dal prevalere di una domanda pubblica al ritorno di una (prevalente) domanda privata
• Smantellamento degli strumenti dell’interventismo statale
• Ripristino circuiti commerciali (mercato interno e mercato internazionale)
• Risanamento debito (pubblico ed estero)• Emissione incontrollata cartamoneta inflazione
Il prestto pubblico per finanziare lo sforzo bellico
L’iperinflazione tedesca del 1923
Un modello alternatvo di Stato rimasto circoscritto: la Russia sovietca
• Marzo 1917: Abdicazione dello zar• Aprile 1917: Ritorno di Lenin in Russia• Agosto 1917: Tentativo di colpo di stato militare• Novembre 1917: Colpo di stato e presa del potere da parte dei bolscevichi.
Elezioni per l’Assemblea costituente• 31 Dicembre 1917: Scioglimento Assemblea costituente • Marzo 1918: Trattato di Brest-Litovsk uscita della Russia dal conflitto• 1918-1921: Guerra civile: bolscevichi contro truppe filozariste (Armata
bianca), truppe dell’Intesa, nazionalisti cosacchi e ucraini, socialisti.• Marzo 1919: fondazione della Terza internazionale• Marzo 1921: Rivolta di Kronstadt.• Aprile 1921: Introduzione di una Nuova Politica Economica orientata ad
alleggerire gli obblighi del ‘comunismo di guerra’.• Dicembre 1922. Nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche• Luglio 1923: Emanazione della nuova costituzione sovietica• Gennaio 1924: Morte di Lenin
La tentazione di ‘fare come in Russia’
Gennaio 1919: Rivolta spartachista a Berlino (Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg)
Marzo-Agosto 1919: Istituzione Repubblica consiliare in Ungheria (Bela Kun)
Aprile-Maggio 1919 Repubblica dei consigli di Baviera
Settembre 1920: Occupazione delle fabbriche nel Nord Italia
Rosa Luxemburg e Bela Kun
Un modello alternatvo oggetto di imitazione: il fascismo e la costruzione dello stato totalitario
• Ottobre 1922: Marcia su Roma e attribuzione a Mussolini dell’incarico di formare il governo
• Novembre 1922: Mussolini ottiene la fiducia dal Parlamento• Dicembre 1922: Mussolini ottiene pieni poteri in ambito tributario e
amministrativo• Gennaio 1923: Le squadre fasciste vengono inquadrate nella Milizia
volontaria per la sicurezza nazionale• Luglio 1924: Decreto legge per limitare la libertà di stampa• Aprile 1926: Proibizione scioperi e delegittimazione sindacati non fascisti• Novembre 1926: Abolizione dei partiti e decadenza dei deputati
‘aventiniani’. Istituzione del Tribunale per la difesa dello Stato• Maggio 1928: Limitazione suffragio popolare e trasformazione delle
elezioni in plebiscito• Dicembre 1928: Il Gran Consiglio del fascismo (organo di partito) diventa
organo costituzionale • Febbraio 1929: Patti lateranensi fine del carattere laico dello stato
La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
Mussolini in Parlamento
Le elezioni plebiscitarie del 1929
Una breve fase di distensione internazionale: 1924-1929
• 1924: Il Piano Dawes prevede una diversa rateizzazione delle riparazioni di guerra resa possibile dall’afflusso di capitali statunitensi
• 1925: Accordo di Locarno che prevede il riconoscimento del nuovo confine fra Germania e Francia.
• 1926: La Germania viene accolta come membro nella Società delle nazioni.
• 1928: Patto Briand-Kellog (Patto di Parigi): accordo multilaterale sottoscritto da 63 stati – tutte le principali potenze salvo l’U.R.S.S. – in base a cui “le alte parti contraenti dichiara[va]no solennemente in nome dei loro popoli rispettivi di condannare il ricorso alla guerra per la risoluzione delle divergenze internazionali e di rinunziare a usarne come strumento di politica nazionale nelle loro relazioni reciproche”.
• 1929: Piano Young: Riduzione dell’ammontare del debito tedesco e prolungamento della rateizzazione (fino al 1988)
Il meccanismo dei Piani Dawes e Young
U.S.A.U.S.A. AlleatiAlleati
GermaniaGermania
Resttuzione debit di guerra
Investment per finanziare la ripresa economica
Pagamento riparazioni di guerra
Dietro al crollo borsistco (24 ottobre 1929)
Intensa crescita produzione agricola e industriale
Intensa crescita produzione agricola e industriale
Mercato interno (basso costo del denaro)
Mercato interno (basso costo del denaro)
Mercato europeo (in prospettiva) Mercato europeo (in prospettiva)
Sopravvalutazione dei titoli azionari (corsa all’acquisto)Sopravvalutazione dei titoli azionari (corsa all’acquisto)
Saturazione mercatoSaturazione mercato
Caduta di prezzi e profittiCaduta di prezzi e profitti
Caduta repentina del valore dei titoli azionari (corsa alla vendita)Caduta repentina del valore dei titoli azionari (corsa alla vendita)
Sofferenze bancarie e restrizione credito
Sofferenze bancarie e restrizione credito
Fallimento impreseFallimento imprese Crescita disoccupazioneCrescita disoccupazione
assorbita da
fino a determinare
Drastica riduzione potere d’acquistoDrastica riduzione potere d’acquisto
interrotta nell’ottobre del 1929 da una
I termini del crollo della produzione
I riflessi politci del crollo dell’occupazione in Germania
“Da sempre l'impulso ai più potenti sovvertimenti su questa terra è venuto non tanto da una conoscenza scientifica che domini nelle masse, quanto da un fanatismo che le vivifichi e talvolta da un'isteria che le spinge in avanti. Chi vuole aver ragione delle grandi masse deve conoscere la chiave che apre le porte del loro cuore. Questa chiave non si chiama obiettività e dunque debolezza, bensì volontà e forza.” (A. Hitler)