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MOSTRE FOTOGRAFICHE LETTURA DI PORTFOLIO Premio Internazionale TrentinoImmagini proiezioni stand espositivi 19 luglio 31 agosto Premio Internazionale Trentino Immagini sabato 19 e domenica 20 luglio V V

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MOSTRE FOTOGRAFICHE LETTURA DI PORTFOLIO

Premio InternazionaleTrentinoImmagini

proiezioni stand espositivi

19 luglio 31 agostoPremio Internazionale Trentino Immagini sabato 19 e domenica 20 luglio

VV

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CONFLITTIè un’iniziativa di:Paspartù - fotografia arte cultura

realizzata con la collaborazione di:Comune di Baselga di PinéProvincia autonoma di TrentoRegione Trentino Alto-AdigeA.p.T. Altopiano di Piné e Valle di CembraBIM dell’AdigeTrentino Sviluppo – Divisione Turismo S.p.A.FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche

Dipartimento di Fotogiornalismo dell’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma

Trento Film Festival

Fondazione Museo Storico del TrentinoPiné Musica e Conservatorio F.A. Bonporti - Associazione Distratta MusaGruppo Fotoamatori di Pergine ValsuganaOnOff Picture

Main partner:MonturaFondazione Cassa di Risparmio Trento e RoveretoCassa Rurale Pinetana Fornace e SeregnanoHF Distribuzione

L’8a edizione del festival di fotografia “TrentinoImmagini” conserva le caratteristiche storiche delle mostre itineranti nei centri storici, della lettura di portfolio, delle proiezioni cinematografiche, dei concerti per portare arte e grande fotografia in mezzo alla gente.Dalla terza settimana di luglio sino a fine agosto, questo angolo di Trentino torna ad essere una grande sede espositiva a cielo aperto, con oltre quindici mostre, sul tema dei conflitti: ricerche fotografiche molto diverse per stile e contenuti, allo scopo di riflettere sulla storia, sull’attualità, sugli eventi mondiali, ma anche sui percorsi intimi di ciascuno di noi.Accanto ai grandi autori come Letizia Battaglia, Marco Longari, Massimo Berruti, Alfredo Covino e Giuseppe Chiantera, tanti fotografi emergenti nella nuova sezione “SALVA_CON_NOME”, le cui immagini faranno da cornice

ai concerti da camera dei giovani autori del festival “Piné Musica”.Cuore della manifestazione è ancora una volta la lettura di portfolio, che si conclude con l’assegnazione dell’8° Premio Internazionale “TrentinoImmagini”, importante tappa del prestigioso Circuito “Portfolio Italia”, e che vede la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti in lettura della fotografia: photo-editor, docenti e professionisti della comunicazione. Con loro, centinaia di giovani fotografi potranno liberamente discutere dei propri lavori in una pedana di lettura di alto valore didattico, che trasformerà Baselga di Piné in un grande laboratorio, dove la fotografia diventa occasione di incontro, confronto e crescita.

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PROGRAMMA

dalle ore 9.00 Apertura iscrizioni Portfolio presso la Segreteria Organizzativa Centro Congressi Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

dalle ore 10.00 alle 17.00 Lettura di portfolio Centro Congressi Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

ore 18.00 Inaugurazione delle mostre, apertura della VIII edizione di TrentinoImmagini e saluto a tutti gli autori Spazio Cassa Rurale (Ex Poste) Via C. Battisti, 31 – Baselga di Piné

ore 21.00 Dragon Festival Festa sul lungolago di Serraia

domenica 20 luglio

ore 9.00 Apertura iscrizioni Portfolio presso la Segreteria Organizzativa Centro Congressi Piné 100, Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

dalle ore 9.00 alle 14.00 Lettura di portfolio Centro Congressi Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

ore 16.00 Riunione Giuria

ore 16.00 Conferenza “Conflitti: cosa ci insegna la storia?” con Letizia Battaglia e Ivo Saglietti Introduce Beppe Ferrandi (direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino) Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

ore 18.00 Proclamazione dei vincitori e consegna “Premio Internazionale TrentinoImmagini” 2014 Centro Congressi Piné 1000 – Sala conferenze Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

ore 21.00 Bonporti Jazz Orchestra SALVA_CON_NOME Jazz Sebastian Bach, direttore Roberto Spadoni a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

venerdì 25 luglio

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Strauss e Mussorsky pianoforte Oleg Marshev a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

sabato 19 luglio

PROGRAMMA

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PROGRAMMA PROGRAMMA

sabato 26 luglio

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Beethoven – Chopin pianoforte Pietro De Maria a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

domenica 27 luglio

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Strauss – Beethoven pianoforte Alexander Meinel a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

martedì 29 luglio

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Gershwin – Ravel – Bolling duo pianistico Rasa Biveiniene e Arabel Moraguez a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

venerdì 1 agosto

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Bonporti Summer Piano_Lab a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

sabato 2 agosto

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Chopin – Beethoven duo pianistico Mariangela Vacatello e Sofya Gulyak a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

domenica 3 agosto

ore 21.00 Concerto Piné Musica – Piano Festival Musiche di Mozart – Debussy – Ravel – Strauss violino e pianoforte Gianpaolo Peloso e Bruno Canino a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Sala Piné Mondiale Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

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PROGRAMMA PROGRAMMA

venerdì 8 agosto

ore 21.00 Concerto Orchestra Haydn di Bolzano e Trento direttore Francesco Angelico pianoforte Rodolfo Leone tromba Bertold Stecher a cura di Distratta Musa Centro Congressi Piné 1000 – Teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

domenica 10 agosto

ore 21.00 Proiezione del film PEAK di Hannes Lang a cura di Paspartù – Fotografia arte cultura in collaborazione con Trento Film Festival Centro Congressi Piné 1000 – Cinema Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

sabato 16 agosto

ore 21.00 Concerto Orchestra Haydn di Bolzano e Trento direttore Benjamin Bayl soprano Rebecca Bottone musica di Geminiani, Porpora, Durante e Scarlatti a cura di Distratta Musa Chiesa di San Rocco Via della Chiesa – Miola di Piné

domenica 17 agosto

ore 21.00 Proiezione dei film MOUNTAINS WILL MOVE di Douglas Mc Cann e MATERIA OSCURA di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti a cura di Paspartù e Trento Film Festival Centro Congressi Piné 1000 – Cinema Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

sabato 23 agosto

ore 21.00 Concerto Theresia Youth Baroque Orchestra direttore Claudio Astronio musica di Joseph Martin Kraus a cura di Distratta Musa Santuario della Madona di Piné – Montagnaga di Piné

domenica 24 agosto

ore 21.00 Proiezione dei film GLI IMMACOLATI di Ronny Trocker e PUNTA LINKE – LA MEMORIA di Paolo Chiodarelli a cura di Paspartù – Fotografia arte cultura in collaborazione con Trento Film Festival Centro Congressi Piné 1000 – Cinema Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

domenica 31 agosto

ore 21.00 Proiezione del film SUMMER PASTURE di Lynn True e Nelson Walker a cura di Paspartù – Fotografia arte cultura in collaborazione con Trento Film Festival Centro Congressi Piné 1000 – Cinema Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

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LE MOSTRE

ORARI MOSTRELe mostre sono aperte, da sabato 19 luglio a domenica 31 agosto, dal martedì alla domenica, con i seguenti orari:martedì – sabato: 16.00 – 19.00domenica: 10.00 – 12.00sabato 19 e domenica 20 luglio tutte le mostre saranno aperte con orario feriale.

MOSTRE E LETTURA DI PORTFOLIOPer informazioni sulle letture di portfolio e/o sulle mostre consultare il sito www.paspartu.euo telefonare a:Daniele: 340 61 23 349Clara: 329 54 56 249

STAND ESPOSITIVI

INFORMAZIONI

Via C. Battisti, 106 38042 Baselga di Piné (TN) Tel. (+39) 0461 557028 [email protected]

Piazza S. Rocco, 10 38034 Cembra (TN) Tel. (+39) 0461 683110 [email protected]

www.visitpinecembra.it

OSPITALITÁL’Altopiano di Piné offre svariate opportunità di soggiorno in alberghi, garnì, affittacamere, campeggi e case per vacanze. Per informazioni e prenotazioni, contattare

Ph. I. Bolondi

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SALVA_CON_NOMEDaniela BazzaniPersonalCentro Congressi Piné 1000 – Sala del Consiglio Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

SALVA_CON_NOMEMassimo Falqui MassiddaSentiero di Pace: 1914 – 2014Salone IdaVia C. Battisti, 100 – Baselga di Piné

SALVA_CON_NOMEMichele SighelRoomsSala di Corso RomaCorso Roma, 25 – Baselga di Piné

LE M

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Montagnaga di Piné

SALVA_CON_NOMELuciano MontiIndia Sala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

SALVA_CON_NOMECarla ManincorFemminicidioSala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

SALVA_CON_NOMEin collaborazione con il Gruppo Fotoamatori di Pergine ValsuganaClaudio CavazzaniI caduti del nemicoSala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

Miola di Piné

SALVA_CON_NOMEFototrekking Obiettivo TrentinoGuerraAlbergo-Museo Alla Corona – secondo pianoVia 4 Novembre, 2 – Montagnaga di Piné

Letizia BattagliaLetizia BattagliaSpazio Cassa Rurale (Ex Poste)Via C. Battisti, 31 – Baselga di Piné

Marco LongariTheaters of warCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Luca SolaEgypt in TransitionCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Alessio RomenziSyria in conflictCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Massimo BerrutiThe Dusty PathSala Palazzo BarettaLungolago Serraia – Baselga di Piné

Alfredo CovinoUno alla voltaCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Manuela Meloni La terra della memoriaCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Giuseppe ChianteraAsk the DustCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Mario VidorChioggia nei giorni del disagioCentro Congressi Piné 1000 – Sala Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Baselga di Piné

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Spazio Cassa Rurale (Ex Poste)Via C. Battisti, 31 – Baselga di Piné

Classe 1935, Letizia Battaglia inizia a fotografare nei primi anni settanta, scattando per il quotidiano “L’Ora” le foto dei delitti di mafia. Personalità coerente con gli ideali di libertà e giustizia, è la fotografa europea più premiata, ma è anche editrice, politica, ambientalista, regista. È stata la prima donna europea a ricevere, nel 1985, il Premio Eugene Smith a New York. Nel 1999 le è stato tributato il Mother Johnson Achievement for Life. Ha esposto in Italia, Paesi dell’Est, Francia (Centro Pompidou), Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera e Canada. Nel 1979 è stata cofondatrice del Centro di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Nel 2000 ha ideato e diretto per tre anni, una rivista bimestrale con sole donne “Mezzocielo”. Ampia la documentazione biografica, in video e su carta, fra cui ricordiamo le pubblicazioni di “Passione, giustizia e libertà” (edizioni Motta) e “Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni” di Giovanna Calvenzi (Bruno Mondadori 2010).La mostra “Letizia Battaglia”, a cura di Maria Chiara Di Trapani, è una selezione di fotografie di tre periodi diversi: 1974 – 1994 (“Immagini di cronaca”); 2004 – 2011 (“Rielaborazioni”), 2013 – 2014 (Gli Invincibili”).Letizia Battaglia ha documentato nel corso di decenni l’uomo che cade sotto gli istinti più bruti. E con la stessa crudezza, senza veli, ha posto lo sguardo su questa umanità derubata del futuro. Nelle sue fotografie parla il silenzio dei corpi abbattuti, e, palpabile, attonito il dolore di chi resta. Nel bianco e nero nitido e crudele, c’è tutta l’evidenza dei presagi più cupi dentro i quali la mafia lascia il suo terribile segno, e l’orma di ciò che per molti viene vissuto come un destino dal quale non è possibile sentirsi liberati. Oggi è ancora giusto comunicare alle coscienze la misura di quelle atrocità, sulle quali, a distanza di tempo, è possibile per l’autrice (e per il nostro sguardo), compiere un percorso di rielaborazione e di rinnovata interpretazione.

Letizia Battaglia

AUTORI E MOSTRE

Ph. M. Berruti

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Egypt in TransitionCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Luca Sola è nato a Collestatte Piano (Umbria) nel 1977. Fotografo documentarista, ha studiato Letteratura contemporanea a Perugia e frequentato la Scuola di fotogiornalismo all’ISFCI a Roma. I suoi reportage sono stati pubblicati dalle maggiori testate nazionali e internazionali, tra cui Time Magazine, The New York Times, Newsweek, The Economist, Vanity Fair, Internazionale, The Observer. Tra i vari riconoscimenti, ha vinto il terzo premio allo Yonhap International Press Photo Awards 2011. Il suo primo libro “Libia - Appunti di guerra” è stato pubblicato nel 2012 da Postcart. Attualmente vive tra Roma e Il Cairo. È rappresentato dall’agenzia Contrasto.Nella mostra “Egypt in Transition”, a cura di Manuela Fugenzi, Sola segue, dal 2011, il cambiamento sociale, culturale e politico dell’Egitto, paese che da sempre esercita un’influenza decisiva nell’area medio-orientale. Le mostre di Longari, Sola e Romenzi sono state prodotte in occasione del 10° anno dell’ISFCI, quale significativo tributo a tre ex-allievi che hanno saputo costruire un proprio profilo professionale affermandosi nel circuito del fotogiornalismo internazionale, grazie ad importanti lavori svolti in zone di conflitto, i cui scatti sono stati pubblicati su testate mondiali.

Theaters of warCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Marco Longari (Roma, 1965), diplomato all’ISFCI di Roma, inizia la sua carriera di fotogiornalista nel 1998 coprendo il conflitto in Kosovo, lavoro poi confluito nel libro Nachbarn des Krieges (Styria). Dopo numerosi viaggi si sposta in Africa dove avvia la collaborazione con l’Agence France-Presse e con le principali testate internazionali. Nel 2002 il suo lavoro sui rifugiati verrà pubblicato nel libro “Rifugiati” (Sossella) con prefazione del Dalai Lama. Come Chief Photographer per l’AFP ha lavorato a Nairobi e a Gerusalemme dove ha coordinato per 7 anni la copertura per Israele e i Territori Palestinesi, attualmente la sua base è a Johannesburg.Qui Marco Longari presenta trenta immagini, a cura di Carla Rak, che ripercorrono alcuni momenti delle proteste e dei conflitti che hanno caratterizzato l’inizio del XXI secolo. Dai primi anni duemila, con i conflitti africani in Darfur, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Burundi e dall’insurrezione civile in Tanzania, fino al conflitto Russia-Georgia dell’agosto 2008; dalla lunghissima contesa tra Israele e Palestina fino agli episodi più recenti della guerra civile libica e della rivoluzione egiziana del 2011. La selezione delle fotografie di Longari, che va dal 2003 al 2011, non è tesa a fornire una ricostruzione esaustiva né cronologica di ciascun conflitto, quanto a dare rilievo all’aspetto umano e alle persone coinvolte, restituendo un’immagine della guerra, che, dovunque divampi, porta sempre con sé un’alterazione profonda dei territori e della vita quotidiana e psicologica di coloro che li abitano.

Luca SolaMarco Longari

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The Dusty PathSala Palazzo BarettaLungolago Serraia – Baselga di Piné

Massimo Berruti nasce a Roma nel 1979, dove attualmente vive. È solo per caso che nel 2003, mentre frequenta La Sapienza a Roma, scopre la passione per la fotografia. Due anni dopo, viene rappresentato dall’Agenzia Grazia Neri, per poi diventare membro di AgenceVU (2008). Fotoreporter freelance dal 2004, collabora con le più prestigiose testate internazionali, quali TIME o NewsWeek. I suoi interessi si rivolgono maggiormente alle dinamiche geopolitiche e sociali. Berruti è vincitore di importanti riconoscimenti tra i quali lo Joop Swart Masterclass, due World Press Photo Awards e tre Pictures of the Year International (con un premio come Photographer of the Year), un premio Visa d’Or, il premio Carmignac Gestion oltre la Fellowship del W. Eugene Smith. La mostra “The Dusty Path” (in parte soggetto del suo primo libro, “Lashkars”, per la Fondazione Carmignac) è frutto del suo lungo lavoro in Pakistan. È la storia di un popolo travolto dal peso degli interessi che lo scacchiere internazionale gli impone, costretto in trincea da un conflitto che non gli appartiene, eppure fortemente partecipe ed assetato di democrazia. Il Pakistan è al centro di una lunga serie di contraddizioni, da quasi 13 anni in una guerra infinita, terra di frontiera tra il “mondo libero” e “la minaccia estremista”. È il paese che per questo suo coinvolgimento, sta pagando il prezzo più alto, schiavizzato da quel sistema di aiuti economici in cui gli Stati Uniti lo vogliono imbrigliato, grazie all’accondiscendenza della sua corrotta classe politica. Immediatamente dopo l’omicidio di Benazir Bhutto nel 2007, Berruti ha realizzato come il Pakistan potesse essere il luogo ideale per una ricerca e per osare.

Syria in conflictCentro Congressi Piné 1000 – Spazio alla culturaVia C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Alessio Romenzi è nato a Colle Sant’Angelo (Terni) nel 1974 e nella sua regione ha lavorato come fotografo dal 2005. Nel 2009, dopo aver frequentato la Scuola di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma, si trasferisce in Palestina iniziando la sua collaborazione con l’Agence France-Presse e con diverse organizzazioni umanitarie. Nel 2013 vince la sezione General news del World Press Photo. Oggi è rappresentato dalle agenzie Emblema e Corbis, pubblica sulle maggiori testate internazionali, tra le quali Time Magazine che gli ha dedicato due copertine e prodotto diversi photo essays dalla Siria.Con “Syria in conflict” Alessio Romenzi documenta la disperazione e la volontà di opposizione del popolo al violento regime siriano. Dalla Siria, dichiarata nel 2012 tra i nove paesi più pericolosi del mondo, Alessio Romenzi è tra i pochi coraggiosi testimoni occidentali. Le mostre di Longari, Sola e Romenzi sono state prodotte in occasione del 10° anno dell’ISFCI, quale significativo tributo a tre ex-allievi che hanno saputo costruire un proprio profilo professionale affermandosi nel circuito del fotogiornalismo internazionale, grazie ad importanti lavori svolti in zone di conflitto, i cui scatti sono stati pubblicati su testate mondiali.

Massimo BerrutiAlessio Romenzi

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La terra della memoriaCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Nata a Cagliari nel 1985, Manuela Meloni si trasferisce a Torino per concludere gli studi universitari all’Accademia Albertina di Belle Arti con una tesi legata all’uso dell’immagine fotografica nell’editoria mainstream italiana. Grazie a una borsa di studio segue il master di fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma, dove ampia la sua conoscenza sul linguaggio fotografico e la fotografia documentaria. Ha esposto a Roma, Torino, Milano, a Cagliari e al Man di Nuoro. Attualmente collabora con l’Agenzia Contrasto.“La terra della memoria” parla del poligono militare di Quirra, una frazione di Villaputzu, che si estende tra la costa sud-orientale della Sardegna e l’Ogliastra. Storicamente la sua economia ruotava intorno all’agricoltura; successivamente divenne una zona mineraria importante per l’estrazione di metalli pesanti. Negli anni 60 ha visto l’insediamento della più grande base militare sperimentale d’Europa. Il Poligono Interforze del Salto di Quirra (P.I.S.Q.) è di fatto una servitù militare di circa duecento chilometri quadrati, terrestri e marini, comprendenti una decina di comuni della provincia di Cagliari e di Nuoro. Il suo insediamento ha provocato l’esproprio di terreni e abitazioni, instaurando un precario equilibrio tra attività umane ed esigenze militari. Lo sfruttamento prima e l’abbandono poi hanno bloccato il naturale sviluppo economico e sociale del territorio, confinando gli abitanti, impotenti, in una sorta di atmosfera immutabile. Il suo ruolo di sito di addestramento NATO ha determinato la trasformazione di Quirra in uno spazio fisico, dove si sovrappongono le tracce di un passato problematico e le testimonianze nobili di chi ha il coraggio di abitare ancora quel territorio.

Uno alla voltaCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Alfredo Covino nasce nel 1973 a Roma, dove attualmente vive e lavora. Ha studiato fotografia all’Istituto Europeo del Design e si è specializzato all’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI). Ha realizzato lavori sull’identità dell’individuo e sul tema delle appartenenze culturali. Lavora tra l’Italia, l’Argentina, la Turchia, la Repubblica di Moldova. Ha esposto in mostre personali e collettive e nel 2009 ha co-fondato l’associazione culturale Punto di Svista. Ha pubblicato con l’Espresso, Financial Times, Glamour, Vanity Fair, Le Monde, Style Magazine - Corriere della sera, Left, Loop Magazine. Dal 2009 è membro dell’agenzia fotografica “On Off Picture”.La mostra “Uno alla volta” parla di eternit, lo sciagurato materiale che ha preso il nome dalla fabbrica di Casale Monferrato (Alessandria) che lo produceva ed è causa di diverse malattie respiratorie, tra cui l’asbestosi e mesotelioma pleurico, un tumore specifico e incurabile. Ad aver contratto le gravi malattie non sono purtroppo solo ex-lavoratori, ma familiari e cittadini che mai hanno lavorato all’interno della fabbrica. I dirigenti dell’Eternit non hanno mai impiegato le opportune misure di sicurezza. Nel maxi-processo, iniziato nel 2009, gli imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Ghislain de Cartier de Marchienne, proprietari dei 4 stabilimenti Eternit in Italia, sono stati condannati dal Tribunale di Torino a sedici anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di controlli antinfortunistici. È la prima volta che in Europa, per una causa su danni ambientali, un collegio internazionale ha difeso le parti civili in un processo, anche se, a Casale si continua a morire di mesotelioma.

Manuela Meloni Alfredo Covino

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Chioggia nei giorni del disagioCentro Congressi Piné 1000 – Sala Piné 1000 Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Mario Vidor è nato nel 1948 a Soligo (Treviso). Dopo le esperienze pittoriche degli anni ottanta, si orienta alla fotografia, dedicandosi all’indagine storico-scientifica e al linguaggio creativo. La sua prima pubblicazione “Sulle terre dei Longobardi” (1989) è seguita da numerosi altri volumi e foto-litografie. Innumerevoli i premi e le oltre duecento mostre personali nelle principali città italiane e all’estero (Francia, Germania, U.S.A., Repubblica Popolare Cinese, Croazia, Austria, Slovenia, Canada). Sue opere sono conservate nelle collezioni di musei e gallerie italiane e straniere.Sull’acqua alta in laguna c’é tanta letteratura, artistica e scientifica: quest’ultima evidenzia sempre più l’evoluzione del fenomeno in senso negativo, a causa degli interventi speculativi dell’uomo sull’ambiente. A causa di opere urbane, industriali e commerciali, che hanno come scopo il profitto, piuttosto che la salvaguardia degli equilibri ambientali, ai cosueti disagi dell’acqua alta si sono aggiunte serie problematiche che mettono a repentaglio l’architettura, il paesaggio e l’abitabilità di suggestivi luogo storici, come Chioggia. È interessante vedere come, nella ricerca di Mario Vidor, emerga tuttavia con forza una visione positiva, che tende alla convergenza del binomio uomo-ambiente verso l’armonia, profondamente insita nella natura.

Ask the DustCentro Congressi Piné 1000 – Foyer del teatro Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Giuseppe Chiantera (1978) nasce a Roma dove vive e lavora. Si forma presso Officine Fotografiche e ottiene il Master in Fotogiornalismo presso l’Istituto Superiore di Fotografia di Roma. Fotografo freelance e corrispondente UNCAV presso le Nazioni Unite, collabora con riviste e testate italiane ed estere, con enti, associazioni umanitarie e ONG di cui cura la comunicazione video-fotografica. Segue lavori e progetti di carattere sociale sia in Italia, con particolare attenzione alla città di Roma, che all’estero, soprattutto in Africa, India ed Europa dell’Est. Affianca all’attività fotografica quella di insegnante di fotografia, reportage e postproduzione presso scuole e associazioni di Roma.La mostra “Ask the dust” (Chiedi alla polvere) prende il titolo dall’omonimo e celeberrimo romanzo di John Fante “perché in quelle strade c’è la polvere, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere”. Sotto la coltre velenosa di polvere tossica depositata dallo stabilimento dell’ILVA, che sembra svuotare la città e ammutolire gli abitanti di Taranto, si agita il bollore del caos, l’urlo disatteso dei miticoltori e degli allevatori costretti ad abbattere il bestiame, dei cittadini e dei lavoratori lacerati dalla scelta tra lavoro e salute, l’urlo rabbioso di una città e di una comunità che vuole squarciare il silenzioso e quotidiano velo tossico istituzionale e sociale sotto il quale è forzatamente ridotta a vivere.

Mario VidorGiuseppe Chiantera

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Sentiero di Pace: 1914 – 2014Salone Ida, Via Cesare Battisti, 100Via C. Battisti, 100 – Baselga di Piné

Nato a Rovereto (Trento) nel 1983, dopo la laurea in Scienze dell’Architettura allo IUAV di Venezia, si specializza in fotografia e grafich design presso l’ISIA d’Urbino. Nel 2007 svolge uno stage nella sede di Parigi dell’agenzia di fotogiornalismo Magnum (editorial department). Specializzato in reportage e fotografia di paesaggio, lavora come fotografo indipendente con una particolare attenzione verso il processo fotografico analogico. Ha recentemente pubblicato il volume “In Vetta. Le montagne del Trentino orientale: racconto di un viaggio” (Touring Editore 2013).L’esposizione “Sentiero di Pace: 1914 – 2014” raccoglie le fotografie realizzate lungo i sentieri che costituivano il fronte della Grande Guerra, dove la follia dell’uomo oltraggiò la pace della montagna. Un lungo viaggio a piedi durato più di due mesi da Livigno fino a Monfalcone sulle montagne del Trentino, Lombardia, Veneto, Slovenia e Friuli. Le immagini esposte documentano come la Natura si stia lentamente rimpossessando dei propri spazi dove ancora oggi, celate dagli elementi naturali, è possibile scorgere le ferite inflitte al territorio dagli impetuosi combattimenti. Entrare in contatto con questi luoghi, con queste vette, con l’esperienza della montagna, offre la possibilità di conservare memoria della tragedia passata, per non dimenticare, per vivere la Pace. Mostra fotografica a cura di Massimo Falqui Massidda, Arianna Mosca, Ilaria Bassoli con il sostegno di Associazione Elementare.

PersonalCentro Congressi Piné 1000 – Sala del Consiglio Via C. Battisti, 106 – Baselga di Piné

Classe 1972, Daniela Bazzani vive e lavora in provincia di Modena. Si è avvicinata alla fotografia per caso, per appassionarsene fino a conseguire l’Italian Master of Photography con Edoardo Agresti. Nel tempo ha sviluppato una maggiore affinità per il reportage sociale e l’approfondimento di tematiche legate al femminile. Nel lavoro tutto concettuale “Personal”, Bazzani affronta i grandi topoi della letteratura e dell’arte, come la maternità e la malattia. L’autobiografismo, però, è residuale rispetto alla visione della realtà come percorso interiore, fatto delle tracce lasciate dall’esperienza, in un racconto che ricorda molto i flussi di coscienza di James Joyce e Virginia Wolf. Come nelle opere letterarie dei grandi modernisti, così nei lavori fotografici di tanta fotografia contemporanea vengono abolite le normali norme della grammatica, sparisce la punteggiatura e le immagini si fondono in un linguaggio onirico per rappresentare il sé interiore. Questo processo di interiorizzazione si traduce in una complessa visione cerebrale, dove azioni ed immagini del quotidiano assumono significati altri, rimandando ai temi più profondi dell’esistenza. Gli elementi della vista quotidiana appaiono e scompaiono, in un silenzioso flusso di coscienza dove la forma e il contenuto combaciano, dissolvendo i contorni e pastellando i colori, perdendo l’equilibrio in tagli obliqui e prediligendo luci fioche. È l’altra vista, quella da dentro. Il lavoro “Personal” ha vinto il premio internazionale TrentinoImmagini 2013.

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Daniela BazzaniSALVA_CON_NOME

Massimo Falqui Massidda

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RoomsSala di Corso RomaCorso Roma, 25 – Baselga di Piné

Nato in Svizzera nel 1968, Michele Sighel si trasferisce con la famiglia all’età di sette anni a Baselga di Piné. Da sempre interessato alla fotografia, dopo gli studi superiori di ragioneria, frequenta a Milano l’Accademia John Kaverdash. Dal 1997 documenta gli spettacoli all’Auditorium Santa Chiara di Trento. Con le riprese realizzate durante i lunghi viaggi nei paesi latini produce le sue prime mostre. Del 1997 è la sua prima personale a Baselga di Piné – “Alma Rarahmuri” – su un’etnìa nord-messicana. Seguono altre ricerche sui costumi dei popoli del mondo, dove colore e materia diventano progressivamente la cifra stilistica dell’autore. Il viaggio, per mare, trasforma la passione di Sighel in vera e propria attività professionale: imbarcato fisso su Maserati dal 2012, Michele Sighel ha appena concluso il giro del mondo, a bordo del VOR 70 di Soldini, ITALIA 70, da cui è nato il libro “Sulla rotta dell’oro” (Longanesi). La mostra “Rooms” è un ulteriore viaggio, tutto interiore, a Robben Island, l’isola sudafricana, a dodici chilometri da Cape Town, tristemente famosa per aver visto il confino di tanti prigionieri politici nei decenni dell’Apartheid. Patrimonio U.N.E.S.C.O. dal 1999, l’ex-prigione è custodita dagli abitanti dell’isola come luogo di memoria per le migliaia di turisti che la visitano ogni anno. Madiba, Nelson Mandela, insieme a molti altri detenuti eccellenti della lotta contro l’Apartheid, qui ha trascorso più di diciott’anni dei ventisei di reclusione e lavori forzati, in condizioni lontane dalla dignità umana.Nel 1994, bianchi e neri hanno votato per la prima volta, grazie a Mandela e a coloro che hanno rinunciato alla propria esistenza per salvare quella della loro gente. Oggi, passando da quelle celle, non si può non pensare al passato, al prezzo pagato da coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia. Tutti gli spazi della prigione testimoniano di quello spirito, così come l’intero Sud-Africa.

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Michele Sighel

GuerraAlbergo-Museo Alla Corona – secondo pianoVia 4 Novembre, 2 – Montagnaga di Piné

Il Fototrekking Obiettivo Trentino è un laboratorio fotografico annuale, nato nel 2005 per dare lettura del territorio attraverso gli occhi di giovani fotografi italiani, che hanno già intrapreso e consolidato un personale percorso artistico. In sei anni il Fototrekking ha percorso le principali valli del Trentino con ricerche a tutto campo, dall’esplorazione dell’ambiente naturale all’interpretazione dei siti e dei monumenti storici, dallo studio delle tradizioni alla documentazione di persone e personaggi. Nell’estate 2007, Raffella Gentile, Sandra Nastri e Daniele Lira hanno ripercorso la Vallagarina, la Vallarsa, il Monte Baldo e il Pasubio alla ricerca dei luoghi che recano ancora vive le ferite del primo conflitto mondiale.Oggi, questa porzione di Trentino, dai resti di Forte Pozzacchio alle trincee del Monte Creino, dal Cimitero Militare Italiano e Austroungarico di Anghebeni in Vallarsa al Museo Storico Italiano della Guerra a Rovereto (significativamente il più grande sito museale italiano sul primo conflitto mondiale), è sovrastata da cieli che possono essere plumbei del dolore di tante vite spezzate, ma anche leggeri e fiduciosi, pronti a diffondere nel mondo i rintocchi della Campana della Pace, Maria Dolens.

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Fototrekking Obiettivo Trentino

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FemminicidioSala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

Nata in Australia nel ’56, la trentina Carla Manincor fotografa dal 2009, stimolata da un corso del Gruppo Fotoamatori di Pergine Valsugana, di cui fa parte tutt’oggi. Propende per una fotografia concettuale che le permette di sostanziare la rappresentazione estetica con contenuti sociali e culturali.In questo lavoro affronta un tema tanto attuale quanto difficile, quello del femminicidio. Lo fa attraverso la metafora della progressiva distruzione di una mela, in una stratificazione di rimandi simbolici e significati che ognuno può sviluppare autonomamente, sulla base del proprio vissuto e della propria sensibilità. Prima di coinvolgere eserciti e stati, il tema del conflitto trova infatti espressione all’ombra delle pareti domestiche, dove si consumano violenze quotidiane e soprusi sistematici ai danni delle donne, in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale. E se il termine “femminicidio” non si è ancora smarcato da discussioni teoriche di vario genere, aumenta fortunatamente la consapevolezza che occorre porre presto fine a qualsiasi forma di assoggettamento fisico o psicologico che limiti la libertà individuale.

SALVA_CON_NOMEin collaborazione con il Gruppo Fotoamatori di Pergine Valsugana

Carla Manincor

IndiaSala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

Luciano Monti fotografa dal 1983. Le sue immagini sono presenti in Europa e USA (Victoria and Albert Museum di Londra, Musée de l’Elysée di Losanna, Musee for Fotokunst di Odense in Danimarca, European Polaroid Collection di Praga, Galerie d’Essai dotation Photo Service di Parigi, etc.). Vincitore di prestigiosi premi, è anche autore di diversi libri, fra cui “Ritratti nobili” (1992); “Paesaggio americano” (1999); “Paesaggio italiano” (2003) e “Viaggio in Libia: I deserti” (2009).Con questo lavoro Luciano Monti si allontana da tanta celebre iconografia sull’India (Cartier-Bresson, Bischof, Scianna, Ackermann, Shobha, Raghu Ray, McCurry), optando per la semplicità dell’esposizione. Qui, i conflitti di questo immenso paese, ancora sospeso tra storia e globalizzazione, trovano risoluzione nella rarefazione delle atmosfere, in cui emergono preziosi ritratti, lontani dalle seduzioni del turismo promozionale, rimandando alla tolleranza delle convivenze, all’accettazione delle differenze come risorsa e fonte di bellezza.

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Luciano Monti

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Centro Congressi Piné 1000

Circuito Portfolio Italia 2014Lettura di portfolio

Il fulcro della manifestazione è rappresentato dalla lettura di portfolio, l’attuale modo di guardare alla fotografia come ad un linguaggio più complesso dello scatto singolo. Tale approccio vede la fotografia italiana ai primi posti a livello mondiale, con un’attenzione particolare ai nuovi autori. In questi anni la FIAF ha mostrato una spiccata sensibilità rispetto agli strumenti della lettura di portfolio, dando origine e coadiuvando le maggiori manifestazioni italiane incentrate sulla lettura di immagini.

Silvano Bicocchi Presidente di GiuriaInizia a fotografare all’età di 14 anni. Dal 1995 è componente del Dipartimento Attività Cul-turali (DAC) della Federazione Italiana Associazioni Fotogra-fiche. È insignito nel 1997 BFI e nel 2002 di SemFIAF. Esperto in lettura dell’immagine, ha scritto su “Il Fotoamatore”, poi divenuto “Fotoit”. Della rivista della FIAF è oggi responsabile del Settore Opere. Ha curato numerose pub-blicazioni FIAF, fra cui “Autori dell’Anno FIAF” 1998 (Stanislao Farri), 1999 (Mario Cattaneo), 2000 (Giuliana Traverso), 2001 (Rinaldo Della Vite), 2002 (Ernesto Fantozzi), 2003 (Filiberto Gorger-ino), 2004 (Giorgio Rigon), 2005

(Ivano Bolondi), 2006 (Ferruccio Ferroni), 2007 (Alfredo Camisa), 2008 (Enzo Cei), 2009 (Giorgio Tani), 2010 (Antonella Monzoni), 2011 (Giovanni Marrozzini), 2012 (Enrico Genovesi), 2013 (Pier-luigi Rizzato) e 2014 (Silvio Ca-nini). Conduce un’intensa attività di promozione della capacità espressiva con il mezzo foto-grafico. Dal 2011 è il Direttore del nuovo Dipartimento Cultura della FIAF.

Letizia BattagliaLetizia Battaglia è nata a Palermo nel 1935 ed è madre di tre figlie. Dal 1974 (sino al 1991) è fotogra-fa e direttrice del team fotograf-ico del quotidiano L’ORA di Pal-

ermo. È la prima donna europea a ricevere, a New York, nel 1985, il Premio Eugene Smith per la foto-grafia sociale e a San Francisco, nel 1999, The Mother Johnson Achievement for Life . Nel 2007, in Germania, la società tedesca di fotografia le assegna “The Erich Salomon Prize”. Nel maggio 2009 a New York viene premiata con il “Cornell Capa Infinity Award”. Oggi le sue immagini vengono esposte in tutto il mondo. È co-fondatrice del centro di docu-mentazione “Giuseppe Impasta-to”. Regista, ambientalista, edi-tore delle Edizioni della Battaglia, Assessore dei Verdi con la giunta di Leoluca Orlando negli anni del-la Primavera Siciliana, deputata all’Assemblea Regionale Siciliana.

sabato 19 e domenica 20 luglio

I caduti del nemicoSala PubblicaVia dei Caduti, 26 – Miola di Piné

Claudio Cavazzani pratica la fotografia fin da giovane, considerandola un mezzo per approfondire argomenti e conoscenze. Docente del Dipartimento Didattica della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF), svolge attività di formatore nell’ambito dell’associazionismo culturale. La mostra “I Caduti del nemico” affronta un aspetto poco conosciuto della Grande Guerra. Allo scoppio del primo Conflitto Mondiale, nel luglio 1914, il Trentino, allora Welschtirol, vide la chiamata alle armi di tutti gli uomini validi tra i 21 e 42 anni, assieme agli altri sudditi dell’impero. Di questi soldati, impegnati prima sul fronte russo e poi su quello italiano, 11.400 trentini non tornarono a casa. Poiché la guerra finì con la sconfitta dell’imperatore e il Welschtirol diventò Trentino italiano, i caduti per l’imperatore, considerati dalla retorica nazionalista traditori o, nella migliore delle ipotesi, come “vittime dell’austriaca barbarie”, in quanto combattenti tra le file del nemico, vennero rimossi da ogni evocazione o ricordo ufficiale. Furono ricordati solo dalla pietà dei loro paesani, per i quali contava il fatto che fossero figli, fratelli, mariti o padri. Nel dopoguerra sorsero nei paesi, vicino alla chiesa o nel cimitero, i monumenti con i nomi dei caduti, senza riferimenti alla divisa di Kaiserjäger, con cui avevano militato tra i nemici, mentre, se qualcuno era caduto nell’esercito italiano, il nome veniva riportato a parte, con particolare enfasi patriottica.

SALVA_CON_NOMEin collaborazione con il Gruppo Fotoamatori di Pergine Valsugana

Claudio Cavazzani

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Fondatrice nel 1991 della rivista “Mezzocielo”, bimestrale realiz-zato da sole donne. Nella lista delle 1000 donne segnalate per il Nobel per la pace, nominata dal PeaceWomen Across the Glob.

Dario Coletti Dario Coletti (Roma, 1959), foto-grafo professionista dalla fine degli anni ottanta, collabora con testate giornalistiche e istituzioni italiane e internazionali. Da sem-pre attento al sociale, negli ul-timi anni studia il rapporto tra fotografia ed antropologia visiva, sperimentando linguaggi visivi, come il film documentario. Alla professione affianca l’attività di-dattica ed è oggi coordinatore del Dipartimento di Fotogiornal-ismo dell’ISFCI a Roma. Le sue fotografie sono conservate pres-so biblioteche e musei italiani; ha esposto in Italia e all’estero e ricevuto il premio Les Photog-raphies de l’Annés dalla APPPF - Agence pour la Promotion de la Photographie Professionnelle en France (2008), il premio Marco Bastianelli (2012) per il miglior libro fotografico e una menzione d’onore nell’International Pho-

tography Awards. Ha pubblicato diversi libri fotografici.

Alfredo CovinoAlfredo Covino nasce nel 1973 a Roma, dove attualmente vive e lavora. Ha studiato fotografia all’Istituto Europeo del Design e si è specializzato con un Mas-ter in Fotogiornalismo presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI). Ha realizzato lavori sul bisogno dell’individuo di affermare la propria identità e sul tema delle appartenenze culturali. Lavora tra l’Italia, l’Argentina, la Turchia, la Repubblica di Moldova. Ha es-posto in mostre personali e col-lettive. Nel 2009 ha co-fondato l’associazione culturale Punto di Svista ed è entrato a far parte del-la Redazione della rivista on-line “Punto di Svista – Arti Visive in Ita-lia”. Ha pubblicato con l’Espresso, Financial Times, Glamour, Vanity Fair, Le Monde, Style Magazine - Corriere della sera, Left, Loop Magazine. Dal 2009 è membro dell’agenzia fotografica “On Off Picture”.

Fulvio MerlakNato a Trieste nel 1948, Fulvio Merlak si occupa di fotografia fin da giovane. Presidente di un’Associazione Fotografica tri-estina, è stato Delegato Provin-ciale e poi Regionale della FIAF. Dal 1991 svolge attività di opera-tore culturale nell’ambito della comunicazione visiva. Ha coor-dinato la realizzazione di festival e rassegne, promuovendo semi-nari e corsi avanzati di lettura dell’immagine, oltre alla pubbli-cazione di alcuni volumi fotogra-fici. Dopo essere stato Consigliere e Vicepresidente, dal 2002 al 2011 è stato Presidente della “Federa-zione Italiana Associazioni Foto-grafiche”. Dal 2011 è Presidente d’Onore della stessa Federazione. Dal 2011 al 2014 è stato Direttore del “Centro Italiano della Fotogra-fia d’Autore” di Bibbiena e mem-bro del Comitato Scientifico del “Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia” di Spilimbergo. Attualmente è Direttore del Di-partimento Manifestazioni e della Collana Monografie della FIAF.

Ai vincitori del “Premio Internazionale TrentinoImmagini” ed. 2014 verranno assegnati dalla Giuria i seguenti premi:1° classificato “Premio Internazionale TrentinoImmagini” € 300,00 + diritto a partecipare alla selezione finale di “Portfolio Italia” 2014 + articolo di critica fotografica sulla rivista “Fotoit”2° classificato “Premio Internazionale TrentinoImmagini” € 200, 00 + diritto a partecipare alla selezione finale di “Portfolio Italia” 2014 3° classificato “Premio Internazionale TrentinoImmagini” Volume fotografico offerto da

Regolamento su www.paspartu.eu

PREMI E REGOLAMENTOCarla RakCarla Rak vive e lavora a Roma, dove è nata nel 1978. Dal 2004 al 2010 ha lavorato nell’Agenzia Fotogiornalistica Contrasto, dove si è occupata di editing fotografico, organizzazione di progetti di reportage, coordina-mento dei fotografi e dove è stata responsabile dei servizi commissionati dall’editoria itali-ana e internazionale allo staff dei fotografi. Dottore di Ricerca in Scienze della Comunicazione (con una tesi di ricerca visuale sulla fotografia d’epoca dal ti-tolo “Fotografia e tempo libero: Roma 1870-1915”), i suoi lavori accademici sulla ricerca visuale sono stati premiati dall’Istituto Italiano di Studi Filosofici e dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche.

Ivo SagliettiIvo Saglietti nasce a Tolone nel 1948. Lavora come film maker fino al 1978, anno in cui passa alla fotografia di reportage e si stabilisce a Parigi, dove inizia a collaborare con agenzie francesi e americane. Nel corso della sua carriera, realizza reportage, inchi-este, pubblicazioni e missioni fotografiche in Salvador, Nica-

ragua, Cuba, Libano, Palestina, Cile, Colombia, Haiti, Uganda, Benin, Tanzania, Kosovo, Mace-donia, Russia, Uzbekistan, Nigeria e Ghana. Per due volte vincitore del World Press Photo, del premio “Fotografi al servizio della pace e della giustizia”, del Grant della Fondazione Arte di Anversa, del Premio Enzo Baldoni 2006, del Taf Prize al Lucca Digitalpho-tofest nel 2006, i suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo. Nel 2000 diventa membro associato dell’agenzia tedesca Zeitenspie-gel. È in Prospekt dal 2005.

Pietro VertamyCuneese di nascita, dopo una collaborazione con Graffiti Press, si diploma all’Istituto Superiore di Fotografia e comunicazione integrata (Isf-ci) di Roma. Nel 2004 fonda lo Neubauten Stu-dio. Collabora con diverse testate nazionali e firma numerose cam-pagne pubblicitarie per RAI, SKY Tv, Amnesty International, Lines/Petal veil, Comune di Roma, Harmont&Blaine. Dal 2009 è do-cente di ritratto in sala di posa all’Isf-ci e lavora come fotografo di scena. Nel 2009, tornando alla passione per il fotogiornalismo, fonda e dirige l’agenzia OnOff Picture.

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domenica 10 agostoPEAK di Hannes Lang - Germania, 2011 - 91’v.o. con sottotitoli italianiOrmai anche nei luoghi più selvaggi si è diffuso il turismo di massa, lasciando tracce indelebili nel panorama. A causa dei cambiamenti climatici, si sono sviluppati imponenti mezzi tecnologici per produrre un paesaggio svincolato dagli eventi naturali. Il paesaggio delle Alpi è divenuto un ibrido di tecnologia e natura. Il film-documentario scopre ciò che è nascosto ai turisti invernali sotto uno spesso manto di neve artificiale e pone domande sul rapporto tra natura e tecnologia e sull’eticità degli interventi dell’uomo.

domenica 17 agostoMOUNTAINS WILL MOVEdi Douglas Mc Cann - USA, 2013, 13’v.o. con sottotitoli in italiano a cura del Trento Film FestivalAll’ombra delle vette più alte dell’Africa una nuova generazione di ragazze tanzaniane lotta per vincere la povertà e la disuguaglianza. Dall’altra parte del mondo, un gruppo di adolescenti australiane propone di raccogliere fondi e sensibilizzare alla solidarietà attraverso una nuova sfida verticale. Ciò che nasce come un’occasione per dare una mano si trasforma in un viaggio per due gruppi di giovani donne, che camminano fianco a fianco verso la cima di una delle montagne più alte dell’Africa, il Monte Meru.

MATERIA OSCURAdi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti - Italia, 2013 - 80’Il film racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Nel Poligono Sperimentale del Salto di Quirra in Sardegna, per oltre cinquant’anni, i paesi di tutto il mondo hanno testato armi e lo stesso governo italiano ha fatto brillare vecchi arsenali militari, compromettendo inesorabilmente il territorio. Il film si compone di tre movimenti: una ricerca attraverso gli archivi cinematografici; l’indagine di un geologo che tenta di rintracciare le cause dell’inquinamento; il lavoro di due allevatori e il loro rapporto con una terra segnata dall’attività bellica.

domenica 24 agostoGLI IMMACOLATIdi Ronny Trocker – Francia, 2013 - 13’Dicembre 2011 in una città nel nord d’Italia. Come ogni sera un giovane torna dal lavoro. Sta parcheggiando la macchina, quando scopre sua sorella di 16 anni, disperata davanti casa. In lacrime la ragazzina gli racconta che due Rom l’hanno brutalmente violentata. Il giovane va subito alla ricerca degli aggressori, ma non li trova. In seguito gli abitanti del quartiere organizzano una fiaccolata di solidarietà per la ragazza. La tensione comincia a montare.

PUNTA LIKE - LA MEMORIA di Paolo Chiodarelli - Italia, 2014 - 68’Un ricercatore di minerali si sposta su un pianeta dall’atmosfera lattiginosa verso la sua meta: una luce in lontananza, che sembra essere l’unico punto di riferimento. Una voce frammentata descrive cosa prova un essere vivente muovendosi in assenza di riferimenti percettivi. Una visione del paesaggio adulta e dubbiosa dell’utilità dello sforzo che l’uomo compie nell’affrontare la natura. Lo sguardo dipinge un mondo enorme e indifferente, dove il sole si specchia su una roccia e tutto può inghiottire tutto in un istante.

domenica 31 agostoSUMMER PASTUREdi Lynn True e Nelson Walker - USA, 2010, 85’v.o. con sottotitoli in italiano a cura del Trento Film FestivalUno sguardo sulla vita di una giovane famiglia tibetana, che lotta per conciliare il suo stile di vita legato alle tradizioni con la tumultuosa modernizzazione della società. Locho, sua moglie Yama e la loro piccola Jiatomah, trascorrono i mesi estivi nelle praterie di Zachukha, nel Tibet orientale, la più fredda, alta, povera, grande e remota contea del Sichuan. È la storia di una famiglia arrivata ad un bivio: Locho e Yama devono scegliere se continuare con la loro vita da nomadi, o ridisegnare drasticamente la loro esistenza per adattarsi alla modernità.

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InformazioniAssociazione Paspartùfotografia arte culturaLocalità Sternigo, 31Baselga di Piné (Trento)www.paspartu.eu [email protected]. 340 61 23 349

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Comune di Baselga di Piné