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180220 RASSEGNA STAMPA 180219 NOTIZIE DA AGRAPRESS 180219 MAIS OGM, C'È LA CONFERMA PIÙ PRODUTTIVO E SALUTARE agronotizie 180219 UE EXPORT AGROALIMENTARE 2017, BENE ALCOLICI, CROLLA GRANO ansa 180220 SUI DAZI L'ALIMENTARE PAGA PER TUTTI Il Sole 24 Ore 180220 IL PARADOSSO DELLE SANZIONI OCCIDENTALI, LA RUSSIA E' TORNATA GRANAIO DEL MONDO Libero 180220 STOP AL CIBO FALSO, COLDIRETTI LANCIA 'L'OPERAZIONE ETICHETTE' Corriere della Sera ed. Brescia

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18-­‐02-­‐20  RASSEGNA  STAMPA    18-­‐02-­‐19  NOTIZIE  DA  AGRAPRESS    18-­‐02-­‐19  MAIS  OGM,  C'È  LA  CONFERMA-­‐  PIÙ  PRODUTTIVO  E  SALUTARE  agronotizie    18-­‐02-­‐19  UE-­‐  EXPORT  AGROALIMENTARE  2017,  BENE  ALCOLICI,  CROLLA  GRANO  ansa    18-­‐02-­‐20  SUI  DAZI  L'ALIMENTARE  PAGA  PER  TUTTI    Il  Sole  24  Ore    18-­‐02-­‐20  IL  PARADOSSO  DELLE  SANZIONI  OCCIDENTALI,  LA  RUSSIA  E'  TORNATA  GRANAIO  DEL  MONDO    Libero    18-­‐02-­‐20  STOP  AL  CIBO  FALSO,  COLDIRETTI  LANCIA  'L'OPERAZIONE  ETICHETTE'  Corriere  della  Sera  ed.  Brescia      

MAIS OGM, C'È LA CONFERMA: PIÙ PRODUTTIVO E SALUTARE Una  meta-­‐analisi  effettuata  da  ricercatori  italiani  ha  confermato  che  il  mais  Ogm  non  solo  è  più  produttivo  di  quello  convenzionale,  ma  è  anche  meno  contaminato  da  micotossine  

Il mais geneticamente modificato non solo non fa male alla salute, ma anzi fa bene. E assicura anche produzioni più elevate e un minor uso di agrofarmaci. E' quanto emerge da uno studio pubblicato su Scientific Reports condotto dai ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna e dell'Università di Pisa. Si tratta di una meta-analisi, una 'ricerca di ricerche', che ha preso in considerazione seimila studi e ha selezionato quelli più affidabili condotti nel corso di ventuno anni di storia degli Ogm (1996-2016). Studi portati avanti negli Stati Uniti, ma anche in Europa, America Latina, Sud Africa, Oceania. Centinaia di ricerche messe a confronto per arrivare alla conclusione che non esistono prove sulla pericolosità del mais Ogm per gli esseri umani. "Ma anche per gli insetti", spiega ad AgroNotizie Elisa Pellegrino, una delle ricercatrici che ha seguito il progetto. "Di tutte le specie di insetti analizzati non è mai stata registrata alcuna diminuzione delle popolazioni". Uno dei riscontri piú interessanti è che il mais BT, modificato cioè per produrre una tossina che uccide insetti come la piralide, è più salutare di quello convenzionale. "Gli attacchi di piralide favoriscono la proliferazione di funghi che producono micotossine pericolose per l'uomo", continua Pellegrino. "Nelle

coltivazioni Ogm abbiamo registrato una riduzione del 28,8% di micotossine. Con una contrazione delle fumonisine del 30,6% e dei tricoteceni del 36,5%, mentre non ci sono dati certi sulle aflatossine". Ad essere analizzata è stata anche la digeribilità della fibra. Il mais viene usato infatti per la stragrande maggioranza come mangime per gli animali. Avere un tessuto vegetale facilmente assimilabile da parte dei bestiame risulta di fondamentale importanza. "Ma dalla nostra analisi non risultano differenze a livello di digeribilità tra il mais convenzionale e quello Ogm". Gli Ogm però segnano un aumento della produttività che varia dal 5,6% al 24,5%. Numeri su cui l'Italia dovrebbe riflettere visto che nel 2017 abbiamo importato mais dall'estero per un valore di un miliardo di euro. Mais destinato ai nostri allevamenti intensivi che poi forniscono la materia prima di una parte del made in Italy. Granaglie che, e qui arriva la beffa, sono per la maggior parte Ogm. Già, perché l'Italia (a differenza di Stati come la Spagna) ha vietato sì la coltivazione di piante Ogm, ma non l'importazione. Una meta-analisi recente pubblicata su Plos One (Wilhelm Klumper e Matin Qaim, novembre 2014) ha analizzato l'impatto che la diffusione di sementi Ogm resistenti ai diserbanti ha avuto sull'uso stesso degli erbicidi. A differenza di quanto si possa pensare non c'è stato un aumento dell'utilizzo di questa categoria di agrofarmaci, ma bensì una contrazione del 37% (considerante tre colture: soia, mais e cotone). Dallo studio dei ricercatori italiani è emerso poi che nel mais Ogm c'è una più veloce mineralizzazione degli stocchi. Questo significa che una volta raccolta la pianta, i residui colturali vengono degradati più velocemente rendendo biodisponibili i nutrienti per la coltura in successione. Oggi le coltivazioni Ogm, non solo di mais, si estendono su 180 milioni di ettari e rappresentano il 12% delle terre coltivate del Pianeta. Nel 2015 il mais Ogm è stato seminato su scala globale su 54 milioni di ettari, pari ad un terzo delle coltivazioni totali. I ricercatori italiani non si fermano certo al mais. "Ora analizzeremo le altre colture Ogm diffuse sul pianeta, come la soia, la colza e il cotone. Faremo anche un focus sul riso. E poi mi piacerebbe approfondire alcuni temi legati al mais, come il rapporto pianta-microbiota e la resistenza agli stress idrici", spiega Pellegrino. Dopo la pubblicazione di questa ricerca il tema Ogm potrebbe dunque tornare come elemento di discussione in campagna elettorale. Ma il vero dibattito si aprirà quando la Corte di Giustizia europea si pronuncerà sulle piante generate con le New Breeding Techniques. Tecniche che possono essere usate per ottenere in laboratorio, in maniera veloce e precisa, ciò che si potrebbe ottenere con gli incroci naturali (a patto di decenni di studi).

COMMISSIONE UE, NEL 2017 VALORE EXPORT AGROALIMENTARE ARRIVA A 137,9 MLD, IN AUMENTO DEL 5,1% 1034 - bruxelles, (agra press) - nel 2017 il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'unione europea ha raggiunto i 137,9 miliardi di euro, in aumento del 5,1% rispetto all'anno precedente. lo rende noto la commissione europea che ha pubblicato oggi il rapporto mensile sull'andamento del commercio nel settore relativo al mese di dicembre. gli aumenti piu' significativi delle vendite - prosegue l'esecutivo comunitario - sono stati registrati verso gli stati uniti, +6%, la russia, +16%, il giappone, +11%, la cina, +5%, hong kong, +10%, la corea del sud, +13%, la turchia, +14% e la svizzera, +4%, con ottime performance per i settori del vino, latte in polvere, cibo per animali domestici e dei liquori, mentre sono stati riscontrati cali per le vendite di grano, altri cereali e carne di maiale. le importazioni hanno a loro volta fatto segnare un aumento del 4,5% con i maggiori incrementi per i prodotti provenienti dall'indonesia, +34% e l'ucraina, +27% aggiunge la commissione, sottolineando che la bilancia commerciale del 2017 si e' chiusa in attivo di 20,5 miliardi. maggiori dettagli su https://goo.gl/QUVNue. (jl) - RISO: TONELLO (COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA) PRODUZIONE UE A RISCHIO PER NUOVE IMPORTAZIONI A DAZIO ZERO 1048 - bologna, (agra press) - "il riso in italia e in emilia romagna rischia di sparire" e "tra le cause c'e' l'intenzione della commissione europea di aumentare le importazioni di varieta' di riso basmati a dazio zero dal india e pakistan, i due maggiori esportatori di riso in italia, che a sua volta e' il primo produttore in europa", sostiene il presidente della coldiretti emilia romagna mauro TONELLO. "non ha senso sostenere che il riso basmati non viene prodotto in europa e in italia, perche' in realta' noi produciamo varieta' di riso profumate, come l'aroma, che non possono essere chiamati 'basmati' solo perche' da noi e' vietato usare tale denominazione" prosegue TONELLO, secondo il quale "l'aumento delle importazioni rischia di mettere in forte crisi tutta la nostra produzione". "in questo momento di difficolta' e' diventato assordante il silenzio delle riserie italiane, che non sembrano interessate nemmeno a sostenere le varieta' di riso da interno, quelle destinate al risotto, prodotto preferito dai nostri consumatori", conclude TONELLO. (ab) - 19:02:18/00:01

UE: EXPORT AGROALIMENTARE 2017, BENE ALCOLICI, CROLLA GRANO Saldo&bilancia&commerciale&attivo&con&20,5&miliardi&di&euro&

Nel 2017 il valore delle esportazioni agroalimentari dell'Ue ha raggiunto 137,9 miliardi di euro nel 2017, il 5,1% in più rispetto al 2016. E' quanto emerge dal report della Commissione europea, con dati riferiti al dicembre dell'anno scorso. I prodotti europei guadagnano praticamente in tutti i principali mercati di esportazione: Russia (+16%), Usa (+ 6%), Giappone (+ 11%), Cina (+ 5%), Hong Kong (+10%) e Corea del Sud (+13%). Risultati che si spiegano soprattutto con la performance del vino, degli alimenti per animali domestici, degli alcolici e dei liquori. D'altro canto, le esportazioni di grano e altri cereali hanno fatto registrare un calo molto significativo in confronto al 2016: rispettivamente, -1,5 miliardi di euro (-27,5%) e -256 milioni di euro (-13,5%). Aumentano le importazioni agroalimentari, ma a un ritmo più lento delle esportazioni, con la bilancia commerciale che ha un avanzo delle esportazioni di 20,5 miliardi di euro.(ANSA).

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