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17* GENOVAFILMFESTIVAL

30 GIUGNO6 LUGLIO 2014

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2 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

DIREZIONE ARTISTICA E ORGANIZZATIVACristiano PalozziAntonella Sica

ASSISTENTE ALLA DIREZIONECaterina Nascimbene

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAAssociazione Culturale Daunbailòcon la collaborazione diThierry Bousseau

RESPONSABILE TECNICO Raffaello Cantatore

ASSISTENTI DI SALAMarika CirilloValeria DeplanoAlessandra GattiKetlin MaffessoniVanessa Sarti laia

UFFICIO STAMPA Bonsai Film - Genovacon la collaborazione di Davide Bressanin

COMUNICAZIONEBonsai Film – Genova

collaborazione alla redazionedel catalogoAlessandra Gatti

FOTOGRAFO UFFICIALEStefania Bianucci

PROGETTO GRAFICOMatteo G. Palmieri

SITO INTERNETNunzio Gaeta (Cybear)

Si ringrazia per la collaborazione tecnica:Luca MattighelloFausto ChierchiniEugenia OczoliEdvin Xifaj

17* GENOVAFILMFESTIVAL

30 GIUGNO6 LUGLIO 2014

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Dedicato a Claudio G. Fava

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4 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

IL GENOVA FILM FESTIVAL RINGRAZIA (in ordine alfabetico)

Angelo BerlangieriNicola BorrelliPaolo OdoneCarla Sibilla

Daniele BielloEgidio CamponizziMaurizio CavigliaDaniele D’AgostinoMarina D’AndreaAnna GalleanoElena ManaraMilena PalattellaCarla Turinetto

Claudio BertieriNatalino BruzzoneJacopo ChessaOreste De FornariSteve Della CasaAldo De ScalziGianluca De SerioMassimiliano De SerioMaria Linda GermiMartina GermiMirta GuarnaschelliMassimo LechiMirko LocatelliFabrizio Lo PrestiMassimo MarchelliEdoardo NevolaAdel ObertoAnna ParodiPivioTatti SanguinetiGiuditta TarantelliAlberto TerrileEnrico VanzinaRenato VenturelliAldo ViganòBarbara ZorzoliSaverio Zumbo

Michele BlonnaLuigi CucinielloAndrea De CandidoAlessandro FracassiMonica GiannottiMaurizio IacoellaLuca MassaJacopo SgroiMassimo VigliarMatteo Zingirian

E inoltre:

Genovafilmservice

Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani

Cecchi Gori HV

International Video 80

Media One Entertainment

Mira Films

Strani Film

Surf Film

01 Distribution

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 5

Il Genova Film Festival fa parte della rete

IL GENOVA FILM FESTIVAL È UN ASSOCIATO AFIC(ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA)

Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i festival rappresentano un soggetto fondamentale per la promozione, la conoscenza e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, con un’attenzione particolare alle opere normalmente poco rappresentate nei circuiti commerciali come ad esempio il documentario, il film di ricerca, il cortometraggio. E devono diventare un sistema coordinato e riconosciuto dalle istituzioni pubbliche, dagli spettatori e dagli sponsor.

Per questo motivo e per un concreto spirito di servizio è nata nel novembre 2004 l’Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic). Gli associati fanno riferimento ai principi di mutualità e solidarietà che già hanno ispirato in Europa l’attività della Coordination Européenne des Festival. Inoltre, accettando il regolamento, si impegnano a seguire una serie di indicazioni deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare il loro ruolo.

L’Afic nell’intento di promuovere il sistema festival nel suo insieme, rappresenta già oggi più di trentasei manifestazioni cinematografiche e audiovisive italiane ed è concepita come strumento di coordinamento e reciproca informazione.Aderiscono all’Afic le manifestazioni culturali nel campo dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità di ricerca, originalità, promozione dei talenti e delle opere cinematografiche nazionali ed internazionali. L’Afic si impegna a tutelare e promuovere, presso tutte le sedi istituzionali, l’obiettivo primario dei festival associati.

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GENOVA E ILGENOVA FILM FESTIVAL

FESTEGGIANOPIVIO E ALDO DE SCALZI

Vincitori del David di Donatello 2014 per il miglior musicistae del Globo d’Oro per la miglior musica di Song’e’Napule

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 7

CONCORSO NAZIONALE

Cortometraggi e Documentari

CONCORSO REGIONALE

Obiettivo LiguriaOmaggio aPietro Germi

INGRANDIMENTI

Enrico Vanzina

GENOVA PER NOI

Omaggio a Claudio G. FavaProposte

PROPOSTE

INDICE

11 29 36 40

44 48

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8 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

JACOPO CHESSA

Nato a Torino nel 1973, ha dedicato molti anni alla ricerca nel campo della storia del cinema, in particolare sugli anni Cinquanta e Sessanta nel cinema francese; ha pubblicato due libri e diversi articoli, insegnato all’Université de Paris III – Sorbonne nouvelle e collaborato con l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Nel 2010 ha fondato, con Andrea Spinelli, la casa di produzione Prime Bande, a Torino. Nel 2011 ha diretto L’accordo, documentario sull’ultima lotta

MIRKO LOCATELLI

Regista e produttore, nel 2002 fonda con la sceneg-giatrice Giuditta Tarantelli la casa di  produzione cinematografica Officina Film, con la quale firma la regia di documentari sul mondo degli adolescenti: nel 2006 Crisalidi si  aggiudica il Premio Miglior Documentario al Genova Film Festival. Nel 2008 la sua opera prima, Il primo giorno d’inverno, scrit-

ta a  quattro mani con Giuditta Tarantelli, viene presentata in concorso nella sezione Orizzonti della 65ª Mostra Internazio-nale d’Arte Cinematografica di Venezia.

GIUDITTA TARANTELLI

Sceneggiatrice e produttrice, nel 2002 fonda con il regista Mirko Locatelli la casa di produzione  cinematografica Officina Film, con la quale scrive e produce documentari. Nel 2008 Il primo giorno d’inverno, scritto a quattro mani con Mirko Loca-telli, viene presentato in concorso nella sezione Orizzonti della 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in numerosi Festival internazionali. Nel 2012, dopo l’esperien-za distributiva de Il primo giorno d’inverno, produce e distri-buisce Effetto Thioro, il documentario dell’esordiente Alessan-dro Penta, presentato in anteprima mondiale al  53° Festival

GIURIA UFFICIALE FICTIONConcorso Nazionale

operaia nello stabilimento di Fiat Mirafiori e prodotto Torino Hardcore, sulla scena punk ita-liana degli anni Novanta. Dall’inizio del 2014 è direttore di Aiace Nazionale e del Centro Na-zionale del Cortometraggio, cineteca e agen-zia di promozione dei corti italiani.

Nel 2009 distribuisce Il primo giorno d’inverno nelle sale ita-liane,  da questa esperienza sceglie di affiancare all’attività di produttore quella di distributore indipendente. Nel 2013 è co-fondatore, con altri giovani imprenditori, della Strani Film, casa di produzione e distribuzione cinematografica, con la  quale nello stesso anno dirige il suo secondo lungometraggio, I cor-pi estranei, presentato in concorso all’8° Festival Internaziona-le del Film di Roma. Attualmente impegnato nello sviluppo del suo terzo lungometraggio, si dedica alla scoperta e al supporto di nuovi autori, soprattutto di  opere prime e seconde.

dei Popoli. Nel 2013 è cofondatrice della Strani Film, con Mirko Locatelli scrive il  secondo lungometraggio del regista, I cor-pi estranei, presentato in concorso  all’8° Festival Internazionale del Film di Roma. Con I corpi estranei ottiene la candidatura nella cinquina dei Globi  d’oro per la Mi-glior sceneggiatura. Attualmente impegnata nello sviluppo della sceneggiatura del terzo lungometraggio.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 9

GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO

Torino, 1978. Gemelli, lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno prodotto vari film brevi e documentari che hanno par-tecipato ai più importanti festival di cinema nazionali e in-

ternazionali, aggiudicandosi numerosi premi. Hanno esordito nel lungometraggio per il cinema con Sette opere di misericordia nel 2011, presen-tato in anteprima nel concorso internazionale del Festival del Film Locarno.Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità sradicate, alle prese con una continua ridefinizio-ne di sé, o identità collettive, inedite e interstiziali, in un percorso ibrido tra messa in scena, memoria e performance, dove il lavoro filmico diventa luogo di scambio e strumento per emergere dall’invisibilità. 

Tra i film e i documentari realizzati: Sette opere di miseri-cordia,  Bakroman,  L’Esame di Xhodi,  Zakaria,  Mio fratello Yang,  Maria Jesus,  Il giorno del santo. Tra le installa-zioni:  Looking for Luminita,  Stanze,  Bakroman,  No fire

zone, Dialoghi del Lys Love, Leo, Come l’acciaio, Sestet-to, Tanatologia, 14 maggio 1958, Shade, Gru, variazione per coro di sei gru e altoparlante,  Neverending Maria Jesus,  Le-zioni di arabo.Gianluca e Massimiliano insegnano presso la NABA e la Scuola Holden. Hanno fondato dal 2012 Il Piccolo Cinema, Società di mutuo soccorso cinematografico. 

ALBERTO TERRILE

Genova, 1961. Fotografo creativo. Attivo nel cam-po editoriale, dello spettacolo (teatro, danza, ci-nema, musica) e pubblicitario. È specializzato nella ritrattistica d’autore (primo premio nazio-nale nel 1989 e due volte standard di eccellen-za al Kodak European Gold Award nel 1994 e nel 1996). È considerato uno degli autori più interessanti e schivi della scena italiana. Ha esposto a Milano, Roma, Carrara, Berlino, Parigi, Avignone, Chicago, Montreal e Toronto. Collaboratore per editoria cartacea e musicale ( Einau-di, Zanichelli, Mondadori, Sugar). Cura l’immagine di coreografi musicisti e produttori tra cui Larrio Ekson, Corrado Rustici, Dee Dee Bridgwater. Conosciuto in Italia e all’estero per il suo work in progress sul tema dell’Angelo nella contemporaneità, pro-mosso nel 1995 a Berlino dal regista Wim Wenders, è poi appro-dato con una versione ampliata e riveduta di questo progetto presso Il Museo del Petit Palais di Avignone che ha prodotto e curato nell’estate 1998 la sua personale Sous le Signe de L’An-ge. È stato il primo artista italiano in occasione della mostra internazionale Disegnare il Marmo (Carrara, 2005) a stampare su marmo alleggerito una sua opera di grande formato.Ha firmato la campagna Lasciti Telethon del 2006, vincitrice della freccia d’argento.Da anni si occupa anche di didattica legata alla fotografia. Ha fondato l’associazione Percorsi Magici di cui è direttore artisti-co. È autore dei libri fotografici: Sous le signe de l’Ange (edi-zioni Petit Palais, 1998), Poeti Immaginati (La Lontra edizioni, 2008), Nel Segno dell’Angelo (1991/2008 - edizione a tiratura limitata per l’antologica nell’ambito del Festival Internazionale della Scienza, Genova 2008), Sous le Signe de L’Ange (J. Fla-ment edizioni, 1993/2002).

GIURIA UFFICIALE DOCUMENTARIConcorso Nazionale

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10 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

CLAUDIO BERTIERI

Direttore dell’International SportFilmFestival di Paler-mo (1988/2003) e della Mostra Internazionale FilmVideo (1990/2002), nell’attività critico-sag-

gistica ha privilegiato un cinema di nicchia: corti e documentari, film sportivi, di animazione, dell’indu-stria. Ha fatto parte di giurie nazionali e internazionali, pubblicato una ven-tina di volumi di argomento cinema-tografico, ideato mostre espositive, curato rassegne e personali d’autore. Collaboratore di riviste ed enciclope-die, interessato in particolare al rap-porto cinema/comics, collabora tuttora a Filmcronache e CinemaSessanta.

MASSIMO LECHI

Vive e lavora a Genova, dove si è laure-ato presso la Facoltà di Lettere e Filoso-fia. Nell’ambito dell’audio-visivo è stato aiuto-regista e autore di cortometraggi, mentre come critico cinematografico col-labora con Film D.O.C., Il Ragazzo Sel-vaggio e Sushiettibili.it, e svolge rego-lare attività di conferenziere all’interno di rassegne e progetti culturali dedicati alla storia del cinema. Si occupa

inoltre di teatro, e in particolare di dram-maturgia italiana contemporanea (un suo saggio sull’ar-gomento è attual-mente in corso di pubblicazione).

ANNA PARODI

Nata a Genova nel 1967, è giornalista professionista dal 1998. È stata fino al 2007 redattrice del Corriere Mercantile e della Gazzetta del lunedì nel settore Spet-tacoli. È stata tra i fondato-ri della rivista La Magnifi-ca Ossessione edita dal Centro Universitario Cine-matografico (CUC). Ha organizzato rassegne cinematografiche e iniziative culturali con il CUC e il Cineforum Ge-novese. Laureata in Lettere, con la sua tesi su Giorgio Scerbanenco e il giallo italiano ha vinto il premio come miglior saggio di letteratura contemporanea al concorso della Fondazione Arcangela Todaro-Faranda nel 2000 a Bologna. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo rosa Un bacio al Porto Antico.

ALDO VIGANÒ

Insegnante di Storia e Filoso-fia in Licei genovesi, sino al 1993. Dal 1974 al 1995, criti-co cinematografico e teatra-le de Il secolo XIX. Dal 1983 al 1996, docente di Cinema e Comunicazione di Massa, presso la Scuola di Comu-nicazione Visiva IPOD di Genova. Docente di Storia

del Cinema per i corsi di Pro-fessione Regia organizzati da Kinoglaz. Dal 1998, consigliere culturale del Teatro Stabile di Genova, di cui dirige il giorna-le Palcoscenico & Foyer, cura la collana editoriale ed è responsabile delle atti-vità culturali. Tiene conferenze e svolge seminari sul linguaggio cinematografico alle Università di Genova e di Bologna. Collabora con alcune riviste specializ-zate ed è autore, tra l’altro, di pubblica-zioni sul Western, sulla Commedia all’i-taliana e sul cinema Storico. Ha scritto libri su Dino Risi, Federico Fellini, Pietro Germi, Salvo Randone, Claude Chabrol.

BARBARA ZORZOLI

Giornalista e critico cinematografico, vive ‘in aria’ tra Genova (sua città natale) e Londra, dove intervista attori e registi, partecipa alle anteprime e visita i set ci-nematografici. Scrive per Vogue Italia, Vanity Fair, Film D.O.C., Italian Journal di New York e colonnesonore.net; per queste testate è anche corrispondente dai festival cinematografici internazio-nali. È ospite fisso del programma radio-fonico di Radio Aldebaran Ciak si cine-ma extralarge e ha collaborato con Rai Radio 2. Nel 2007 ha curato i booklet della raccolta DVD Fred Astaire Collection (Edizioni Master).

GIURIA PREMIO DELLA CRITICA (S.N.C.C.I.)Concorso Nazionale

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CONCORSO NAZIONALE

CORTOMETRAGGI EDOCUMENTARI

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12 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

APNEA NOTTURNADennis Cabella, Marcello Ercole (2013, 12’, fiction)

ANNADiego Scano, Luca Zambolin (16’, fiction, 2013)

SOGGETTOMichele LoreficeSCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, SCENOGRAFIA, MONTAGGIO E MUSICADennis Cabella, Marcello ErcoleINTERPRETIGabriele Lupo, Letizia Perroni, Christian LansantePRODUZIONEMichele Lorefice

SOGGETTO E SCENEGGIATURADiego Scano, Luca ZambolinFOTOGRAFIADaria D’AntonioSUONOAlberto CagolSCENOGRAFIANadia Pillon MONTAGGIODavide VizziniMUSICAMichele MeniniINTERPRETISilvio Comis, Stefania Felicioli, Lucia Mascino, Margherita Piccin, Marian StanPRODUZIONELucia Candelpergher

L’AUTOREDiego Scano (Caracas, 1988) e Luca Zambolin (Padova, 1988) collabora-no da diversi anni nella realizzazione di cortome-traggi e video. Nel set-tembre 2010 realizzano il cortometraggio Neve. Nel maggio 2011 lavora-no come aiuto regia nei cortometraggi L’intruso di Filippo Meneghetti e Undici dello stesso Meneghetti e Piero Tommaselli. Nel 2012 han-no collaborato alla pre-produzione del film

Piccola Patria di Alessandro Rossetto e nella produzione del nuovo film di Andrea Se-gre. Anna è il loro secondo cortometraggio.

LA TRAMAIn una Genova vuota e asettica, il prota-gonista si ritrova a lottare con i propri in-cubi che si mischiano alla realtà alienan-te di tutti i giorni. Il viaggio dell’uomo è il pretesto per descrivere il disagio inte-riore presente in ogni individuo, dovuto all’incapacità di trovare un senso reale, poggiato su solide fondamenta, all’esi-stenza umana. E così il protagonista si trova a viaggiare su una metropolitana apparentemente vuota che, all’improvvi-so, si scopre essere popolata.

LA TRAMAAnna lavora come inserviente in un al-bergo di una piccola località termale. Ha evidenti problemi a relazionarsi con le persone e da molti anni sembra che la convinzione della solitudine abbia pre-valso nella sua personalità, chiudendosi sempre più in un mondo impenetrabile ma equilibrato. Questa stabilità viene interrotta da un cambio di mansione che costringe Anna a rapportarsi con per-sone sconosciute, trovandosi a stretto contatto con un uomo che la colpisce emotivamente.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 13

CLOSERAngelo Licata (2013, 19’, fiction)

LA CARNA TRIST. Marisa Vallone (2013, 20’, fiction)

SOGGETTOAngelo LicataSCENEGGIATURAAngelo Licata, Roberto Pretti, Andrea LanguascoFOTOGRAFIADiego CasciolaSUONOAlexander Cimini MONTAGGIOAngelo Licata, Fabrizio Rizzolo SCENOGRAFIASamantha TernelliMUSICAAlexander CiminiINTERPRETIVincenzo Alfieri, Elena Cucci, Francesca Gandolfo, Fabrizio FennerPRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Angelo Giampietro

SOGGETTO E SCENEGGIATURAMarisa Vallone, Federico GnesiniFOTOGRAFIAFabio PaolucciSUONOVincenzo Santo, Matteo PagliarosiMONTAGGIOMarcello SaurinoSCENOGRAFIABianca Pezzati, Santina CardileMUSICAMariano PaternosterINTERPRETIStella Cassano, Franco Ferrante, Pinuccio Sinisi, Tiziana Schiavarelli PRODUZIONECentro Sperimentale di Cinematografia Production e Rai Cinema con il supporto di Apulia Film Commission

L’AUTOREAngelo Licata, Torino, 1972. Nel 1999 ha creato guerrestellari.net, un sito dedicato a Star Wars che è diventato il centro ita-liano dei fan della saga di Lucas. Nel 2005 ha ini-ziato a progettare un film insieme a Davide Bigazzi che è poi uscito nel 2007 con il titolo Dark Re-surrection vol.1. Ha collaborato in qualità di supervisore effetti visivi e regista di seconda unità per il film Maschi contro femmine (2010) e come realizzatore dello storyboard per il film Ex (2009), entrambi diretti da di Fausto Brizzi. Dark Resurrection vol. 1 (2007), Dark Resurrec-tion vol. 0 (2011).

L’AUTOREMarisa Vallone, Bari, 1986. Inizia il suo percorso come visual artist, art director e multimedia designer par-tecipando con progetti di videoarte e installazioni a esposizioni, festival inter-nazionali e collettivi arti-stici. Dopo l’Accademia di Belle Arti si avvicina al mondo del cinema e frequenta il corso di Regia presso il Centro Spe-rimentale di Cinematografia di Roma. La carna trist. è il suo film di diploma.

LA TRAMAQualcosa di terribile sta per accadere alla Terra, ma Luke e Sara ne sono ignari e sperano solo di godersi un solitario e passionale weekend  campeggiando nel bosco. Due misteriosi visitatori da altri mondi sconvolgeranno i loro piani e cam-bieranno per sempre il loro destino.

LA TRAMAPuglia, estate 1956.  Lucia è riuscita final-mente a convincere suo padre: il signor Michele, fervente comunista locale sul letto di morte, ha deciso di confessarsi. In una campagna arcaica e riarsa dal sole si consuma così il viaggio che la porterà sempre più lontano dalle sue certezze e, soprattutto, dal padre morente.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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14 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

EHI MUSO GIALLOPierluca Di Pasquale (2013, 15’, fiction)

SOGGETTOLeonardo Giordano SCENEGGIATURALeonardo Giordano, Pierluca Di PasqualeFOTOGRAFIADavide MancaSUONODamiano Cesarini, Paolo TestaMONTAGGIOGianluca ScarpaSCENOGRAFIANoemi MarchicaMUSICAFabio AntonelliINTERPRETIJun Ichikawa, Gabriele Mainetti, Michael SchermiPRODUZIONEAlessandro Amato, Pierluca Di PasqualeDISTRIBUZIONEI Film Good

L’AUTOREPierluca Di Pasquale, Fra-scati, 1976. Nel 2004 è assistente alla regia con Pupi Avati in Ma quando arrivano le ragazze? e con Gabriele Salvatores in Quo Vadis, baby?. Nel 2009 ha diretto Mr 7 Minutes a cui sono seguiti Vendetta, Inc. e Stanza 88 l’anno successivo.  Suc-cessivamente ha visto la luce il cortome-traggio Zinì e Amì (2012) mentre nel 2013 è stato co-sceneggiatore del lungometraggio Romance in Rome.

LA TRAMAUn ragazzo si risveglia nella cucina buia di un ristorante. È ferito, è stato picchiato e legato ad una sedia. Inoltre ha le brac-cia affogate in un secchio pieno di ghiac-cio e sangue. Le premesse per lui non sembrano buone ad occhio e croce. Di fronte a lui una donna di origini asiatiche gli infligge una lezione non solo morale.

DEATH FOR A UNICORNFrancesca Reverdito, Riccardo Bernasconi (2013, 15’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAFrancesca Reverdito FOTOGRAFIAGiacomo FrittelliSUONOMarco MontiMONTAGGIORiccardo BernasconiSCENOGRAFIAFrancesca ReverditoMUSICAMarco Monti, Kerry Muzzey, Sarah SchachnerINTERPRETITilda Swinton (voce narrante), Luis Molteni, Emma Fossani, Lorenzoluca GronchiPRODUZIONERiccardo Bernasconi

L’AUTOREFrancesca Reverdito, Ra-venna, 1973. Dopo aver girato il mondo, si stabili-sce a Milano e si laurea in Letteratura e in seguito si specializza in Marketing. Nel 1998 si sposta a Pa-rigi, dove comincia la formazione artistica. Al suo attivo ha sedici lun-gometraggi per il cinema in qualità di makeup artist. Da cinque anni si occupa di scenografia e art direction.

Riccardo Bernasconi, Sorengo (Svizzera), 1984. Nel 2008 ottiene il Bachelor of Arts in

Media Design presso NABA (Mila-no) e nel 2010, a Zurigo, il Master of Arts in Film (Regia e Sceneggia-tura) presso ZHdK. Allievo di Pao-lo Sorrentino e Markus Imboden, ha lavorato anche con il regista Luca Guadagnino e l’attrice Til-da Swinton, in qualità di assi-stente alla regia e regista.

LA TRAMAIl piccolo Billy vive tormentato dalla mo-struosa zia, che ogni giorno lo trascina al cimitero obbligandolo a ripulire la la-pide del defunto zio. Al cimitero Billy ha modo di incontrare Myrtle , una bambina fantasma sospesa tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 15

IO NON TI CONOSCOStefano Accorsi (2013, 15’, fiction)

SOGGETTOStefano AccorsiSCENEGGIATURAMarianna Cappi, Francesco Bruni, Stefano AccorsiFOTOGRAFIAMichele ParadisiSUONOMirko PerriMONTAGGIOWalter FasanoSCENOGRAFIAFrancesca Di MottolaMUSICAGabriele RobertoINTERPRETIStefano Accorsi, Vittoria Puccini, Gianfelice Imparato, Sofia Vegliato, Marit Nisse, Gianmaria MartiniPRODUZIONEYoox Group in collaborazione con09 Produzioni e Stephen Greep DISTRIBUZIONEI Film Good

L’AUTOREStefano Accorsi, Bologna, 1971. Nel 1991 è co-pro-tagonista del film Fratelli e Sorelle di Pupi Avati.  Dopo il film frequenta la Scuola di Teatro di Bolo-gna e successivamente entra a far parte della Compagnia del Teatro Stabile dell’Arena del Sole. Tra i suoi film:  Jack Frusciante è uscito dal gruppo (1996), Piccoli maestri (1998), Radio-freccia (1998), Ormai è fatta (1999), Un uomo perbene (1999), L’ultimo bacio (2001), Le fate ignoranti (2001), La stanza del figlio (2001), Santa Maradona (2001), Un viaggio chiama-to amore (2002), L’amore ritrovato (2004), Romanzo Criminale (2005), Saturno contro (2007), Baciami ancora (2010), La vita facile (2011).Il cortometraggio Io non ti conosco è il suo de-butto da regista.

LA TRAMAMassimo dopo molti anni di matrimonio è ancora profondamente innamorato della moglie Viola, un sentimento che lo spingerà a un gesto semplice e romanti-co che svelerà realtà inaspettate.

GLI IMMACOLATI Ronny Trocker (2013, 13’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURARonny TrockerFOTOGRAFIASebastien PincinSUONOAnouschka Trocker MONTAGGIORonny Trocker MUSICAThe Necks INTERPRETIAdriana TudorPRODUZIONEEric Prigent DISTRIBUZIONE Natalia Trebik

L’AUTORERonny Trocker, Bolzano, 1978. Dopo aver studiato cinema presso la Univer-sidad del Cine a Buenos Aires, ha completato gli studi presso Le Fresnoy – Studio national des arts contemporains (Francia) nel 2012. Ha diretto il cortometraggio Amor Precario (2007), i docu-mentari MTR – Aus der Fabrik, auf die Stras-se (2008) e Grenzland (2012) e il cortometrag-gio di finzione Eiszeit (2012).

LA TRAMADicembre 2011 in una città nel nord d’I-talia. Come ogni sera un giovane torna dal lavoro. Sta parcheggiando la mac-china, quando scopre sua sorella di16 anni disperata davanti casa. In lacrime la ragazzina gli racconta che due Rom l’hanno brutalmente violentata. Il giova-ne va subito alla ricerca degli aggressori, ma non li trova più. In seguito gli abitanti del quartiere organizzano una fiaccolata di solidarietà per la ragazza. La tensione comincia a montare...

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16 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

ISACCOFederico Tocchella (2013, 16’, animazione)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAFederico TocchellaFOTOGRAFIADaniele CipriSUONODavide FavargiottiMONTAGGIOGianni VezzosiSCENOGRAFIACarmen De LilloMUSICAGiorgio GiampaINTERPRETIAnatol Sassi, Leonardo Russo, Mattia Baldelli, Giovanni Calcagno, Vanessa ScaleraPRODUZIONEFederico TocchellaDISTRIBUZIONEFrancesco Incognito

L’AUTOREFederico Tocchella, Roma, 1979. Si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia - Diparti-mento di Animazione nel 2005.  Ha insegnato dal 2006 al 2011 al Centro Sperimentale di Cinema-tografia - Dipartimento di animazione e nel 2012 è stato coordinatore di-dattico del corso di vfx alla scuola di cinema Gian Maria Volonté di Roma.  Prima di Isacco ha realizzato L’amore ci dividerà (2009).

LA TRAMAUn bambino gioca nel parco con i pupaz-zi di plastilina che costruisce ed anima con le sue mani. Il suo pupazzo preferito si chiama Isacco, il quale è felice perché quel giorno andrà con suo padre Abramo in montagna per aiutarlo. La storia che il bambino mette in scena è “Il Sacrificio di Isacco”. Che effetto farà rivedere quel-la storia dopo aver conosciuto Isacco? 

IRA FUNESTA Gianluca Viti (2014, 13’, fiction)

SCENEGGIATURAGianluca VitiFOTOGRAFIAAniello AnnunziataMONTAGGIONadia RubanoSCENOGRAFIAFrancesco GrossiMUSICABruno Falanga, Peppe Maiellano INTERPRETIVincenzo Borrino, Stefano Sparapano,Mirko BrunoPRODUZIONEGianluca Viti e Road To Pictures Film

L’AUTOREGianluca Viti, Roma, 1991. Ha frequentato un cor-so per telereporter alla Romeur Academy per la quale ha curato il docu-mentario La primavera della speranza (2011). Nel 2013 si è laureato presso l’Università di Roma Tre in Arti e Scienze della Musica e dello Spettaco-lo (DAMS). Collabora come assistente fotografo per l’edi-toriale L’Espresso. Lavora come assistente alla regia con la casa di produzione Road To Pictures Film. Ira Funesta è il suo primo cortometraggio.

LA TRAMAAchille, negoziante in crisi, vive ormai da qualche tempo nel laboratorio del suo negozio. Abbandonato a se stesso, la sua è una routine infinita fatta di giorni uguali tra loro. Per riscattarsi accetterà l’aiuto di un ambiguo strozzino argentino.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 17

MATHIEUMassimiliano Camaiti (2014, 20’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAMassimiliano CamaitiFOTOGRAFIAMarco GraziaplenaSUONO Nicolas Ghyselen MONTAGGIOClaire AubinaisSCENOGRAFIAIrene MarinariMUSICAAndrea FarriINTERPRETIMichael Smadja, Céline Groussard, Patrick D’AssumçaoPRODUZIONERosebud Entertainment PicturesDISTRIBUZIONEI Film Good

L’AUTOREMassimiliano Camaiti, Roma, 1977. Dopo essersi diplomato in Economia decide di dedicarsi al ci-nema. Il suo primo corto-metraggio, Armando, è realizzato nel 2006. Due anni più tardi realizza L’a-more non esiste. Sempre nel 2008 ha partecipato come Regista di II Unità alla prima serie di Romanzo criminale - La se-rie. Alla fine del 2009 è scelto da Gabriele Sal-vatores per realizzare il cortometraggio L’ape e il vento all’interno del progetto perfiducia.

LA TRAMAMathieu, francese sui trent’anni, ha ca-pito che nella vita per essere amato da tutti, per non avere problemi, bisogna dare agli altri quello che vogliono. Ma se forse questo oggi lo abbiamo capito tut-ti, per Mathieu la questione si è fatta un po’ più complessa.

MESSAGGI DA FUORIAlessio Pasqua (2014, 14’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAAlessio PasquaFOTOGRAFIADaria D’AntonioSUONONiccolo LamorgeseMONTAGGIOSara GroppiSCENOGRAFIAAlessio PasquaMUSICALuigi PortoINTERPRETIMarco Mario De Notaris, Beppe Gaudino, Tommaso PalladinoPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEAlessio Pasqua

L’AUTOREAlessio Pasqua, Cosenza, 1986.  Dopo aver frequentato il corso di regia presso l’Accade-mia del Cinema e della Televisione di Cosenza si trasferisce a Roma dove inizia a lavorare su vari set cinematografici e televisivi. Nel 2009 ha fondato la sua piccola casa di produzione indipendente, la Rigor Mortis Productions che nel 2013 è accorpata dalla Iris Productions. Sempre nel 2013 ha tenuto come docente un corso di regia cinematografica presso il teatro “Officina delle Arti” e vari laboratori audiovisi-vi nelle scuole superiori. 

LA TRAMAPeppino, conduttore radiofonico, ogni giorno si ritrova a fare da mediatore tra i cittadini di Napoli ed i messaggi che inviano ai loro parenti, detenuti nei vari carceri del sud Italia. Ma ogni messag-gio può essere un vero e proprio codice da decifrare.

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18 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

NON SONO NESSUNOFrancesco Segré (2013, 14’56’’, fiction)

A PASSO D’UOMOGiovanni Aloi (2013, 14’, fiction)

SOGGETTOFederico Gnesini, Francesco SegréSCENEGGIATURAFederico GnesiniFOTOGRAFIACarmen Bianca TofeniSUONOPaolo Giuliani, Francesco LucarelliMONTAGGIOAlberto RignoSCENOGRAFIAGianni Coletti, Valentina FucciMUSICALorenzo TomioINTERPRETINicola Nocella, Fabio De Caro, Antonio BuonannoPRODUZIONECentro Sperimentale di Cinematografia Production e Rai Cinema

SOGGETTO E SCENEGGIATURANicolò GalbiatiFOTOGRAFIAAndrea BaroneSUONOStefano Agnini, Diego SchiavoMONTAGGIOGiovanni AloiSCENOGRAFIALita De MarcoMUSICAFuturoINTERPRETIAlessandro Castiglioni, Leonardo Rebaudengo, Avijit Briganti, Giancarlo Olivari, Davide DelpinoPRODUZIONEGiovanni Aloi e Nicolo Galbiati con il supporto di Genova Liguria Film CommissionDISTRIBUZIONEGiovanni Aloi con il supporto diCineteca di Bologna

L’AUTOREFrancesco Segrè, Mila-no, 1984. Ha realizzato vari cortometraggi e ha lavorato come direttore di seconda unità per Il mondo fino in fondo di Alessandro Lunardelli e Il terzo tempo di Enrico Maria Artale. Nel 2013 si è diplomato in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia con Non Sono Nessuno.

L’AUTOREGiovanni Aloi, Milano, 1984. Ha studiato Cinema e Critica all’Università di Bologna e Arts plastiques all’ Università Paris VIII. Tra il 2008 e il 2009 ha lavorato come autore al programma tv Le Iene Show. Nel 2009 ha rea-lizzato il documentario La Promessa a cui segue due anni dopo Lives. Nel 2013 ha realizza-to il suo primo lungometraggio documentario Pan Play Decadence. A passo d’uomo è il suo primo cortometraggio di finzione.

LA TRAMAIspirato a fatti realmente accaduti. In una Napoli notturna e disperata, il turno in ambulanza di tre paramedici si consu-ma senza soprese. Sangue e sofferenza sono sempre degli altri. Almeno finché una chiamata imprevista non li espone al pericolo in prima persona.

LA TRAMAA passo d’uomo è liberamente ispirato a fatti di cronaca della recente storia italia-na, in cui i cittadini di uno stato sociale in disgregazione, perdono il diritto al lavoro. Fiore, cassa integrato dell’ILVA di Ge-nova, è uno dei tanti padri separati sul lastrico. Il protagonista si rifugia nella bugia, costretto a vivere in automobile, incapace di chiedere aiuto ad un mondo che l’ha rapidamente abbandonato. No-nostante le difficoltà economiche, Fiore prova a far vivere al figlio una domenica di festa…

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 19

PIUMEAdriano Giotti (2014, 16’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAAdriano Giotti FOTOGRAFIADario Di Mella SUONOCorrado RiccominiMONTAGGIOAdriano GiottiSCENOGRAFIAMatteo CecconiMUSICAAdriano AponteINTERPRETIMatteo Pianezzi, Enrico Patruno,Abdou Niang, Faye Moussa,Ilenia Ferrara, Gianni CiardoPRODUZIONEDIERODISTRIBUZIONEAdam Selo

L’AUTOREAdriano Giotti, Firenze, 1984. Nel 2008 studia sceneggiatura e scrittura presso la Scuola Holden. In questo periodo dirige diversi cortometraggi e scrive la sua sceneggiatu-ra per un lungometraggio, Playground. Dopo aver iniziato a collaborare con DIERO Productions gira il corto Puddles e il lungometraggio Vedersi le ossa. Nel 2012 gira il cortometraggio Abbiamo tutta la notte mentre l’anno successivo firma i cortometraggi Chewing-Gum e Piume.

LA TRAMASamuele per lavoro uccide polli. Ha poco più di trent’anni ed è l’unico italiano che lavora in quel settore della grande azien-da alimentare, tutti i giorni per otto ore. E odia gli extracomunitari. Di quel lavoro però ha un bisogno disperato per tenersi stretto Elvis, suo figlio di 6 anni. Quando un giovane collega senegalese gli salva la vita, qualcosa si rompe in lui. Perché essere in debito con qualcuno che odia, è la cosa peggiore che potesse capitargli.

POROROCAMartina Di Tommaso (2013, 16’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAMartina Di TommasoSUONOPaolo Giuliani, Francesco LucarelliMONTAGGIOMatteo VieilleSCENOGRAFIABianca Pezzati, Francesca ApostolicoMUSICAFrancesco MottaINTERPRETIMarco De Vivo, Marina Savino, Gianluca Cesale, Anita Kravos, Agnese NanoPRODUZIONE Centro Sperimentale di Cinematografia Production e Rai Cinema

L’AUTOREMartina Di Tommaso, Bari, 1989. Ha frequentato il Corso di Regia presso il Centro Sperimentale di Ci-nematografia di Roma. Si è diplomata nel 2013 con Pororoca.

LA TRAMAUna giornata scorre come un fiume, dalla corrente affiorano tre vite che, sfiorando-si soltanto, si condizionano l’un l’altra. Ognuna raggiunge la propria Pororoca, un’onda travolgente, un punto di rottura con la sofferenza e la sopportazione.

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20 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

RECUIEMValentina Carnelutti (2013, 20’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAValentina Carnelutti FOTOGRAFIAMassimo SchiavonSUONOMirco MencacciMONTAGGIOSara Zavarise MUSICAFrancesco TricaricoINTERPRETITeresa Saponangelo, Francesco Tricarico, Lydia Biondi, Irene Buonomo, Flavio PalazzoliPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEValentina Carnelutti

L’AUTOREValentina Carnelutti, Mila-no, 1973. Attrice e sceneg-giatrice Italiana e interna-zionale. Ha lavorato con registi tra i quali Marco Tullio Giordana (La meglio gioventù), Theo Angelo-poulos (La polvere del tempo), Paolo Virzì (Tut-ta la vita davanti), Citto Maselli (Le ombre rosse), Angelo Orlando (Sfiorarsi), Enrico Pau (Jimmy della collina) e Pippo Mezzapesa (Il paese del-le spose infelici). È autrice della sceneggiatura Sfiorarsi, della sceneggiatura Casa libera tutti e ha scritto e diretto il documentario Melkam Zena – Buone Notizie. ReCuiem è il suo primo film.

LA TRAMAQuando il bambino Leo e la sua sorellina Annetta si svegliano al mattino la loro mamma Emma dorme nel suo letto. O è morta?I due bambini trascorrono da soli l’inte-ra giornata aspettando, provano la loro vita senza la mamma. Fino all’arrivo della nonna e di Gabriele, il fidanzato di Emma…

RISORSE ASTRATTEAdriano Candiago (2013, 9’, fiction)

SCENEGGIATURAAdriano Candiago, Francesco GnesiniFOTOGRAFIAMarcello Bezzi SUONO Giacomo Corzani, Francesco LucarelliMONTAGGIODaria GiovannettiSCENOGRAFIARocco Ceraolo, Santina CardileINTERPRETIGianfelice Imparato, Francesco Sala, Renato CampesePRODUZIONECentro Sperimentale di Cinematografia Production

L’AUTOREAdriano Candiago, Bran-dsen (Argentina), 1984. Dopo la maturità si è tra-sferito a Londra e succes-sivamente a Roma, per studiare cinema. Nel 2010 entra al corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia dove gira tre cortometraggi, Il talento di Egidio, Risorse astratte e Una Storia. Vera.

LA TRAMAIl personaggio di una barzelletta viene licenziato: non fa più ridere, è datato. Questo il responso impietoso dell’ufficio di collocamento per le Risorse Astratte. Comincia qui l’avventura dell’Uomo-nel-caffè, ricollocato nel mondo del traman-dato orale, tra proverbi, frasi fatte e leg-gende metropolitane, alla ricerca del suo posto nel mondo.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 21

VUDU DOLLSRaimondo Della Calce (2014, 14’, animazione)

UN UCCELLO MOLTO SERIOLorenza Indovina (2013, 14’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURARiccardo BoccuzziFOTOGRAFIARaimondo Della CalceSUONOSample SRLMONTAGGIORaimondo Della CalceSCENOGRAFIAEnrico ScheriMUSICACorrado Carosio e Pierangelo FornaroINTERPRETIPatrizia Salmoiraghi, Iolanda Granato, Andrea Oldani, Daniele DemmaPRODUZIONERaimondo Della Calce

SOGGETTONiccolò AmmanitiSCENEGGIATURALorenza IndovinaFOTOGRAFIAGogo BianchiSUONOAtelier InvisibleMONTAGGIOClaudio Di MauroSCENOGRAFIALisa UrbanoMUSICAPaolo BuonvinoINTERPRETIRolando Ravello, Elena Arvigo, Lydia Biondi, Chiara CaselliPRODUZIONERedibis FilmDISTRIBUZIONEI Film Good

L’AUTORERaimondo Della Calce, Sa-lerno, 1973. Ha studiato Ingegneria presso l’Uni-versità di Genova e ani-mazione presso l’Istituto Europeo di Design a Mi-lano. Lavora come ani-matore e regista per la produzione di spot pub-blicitari, serie televisive e cortometraggi. È il ti-tolare dello studio di animazione artFive. Prima di Vudu Dolls ha realizzato altri due la-vori di animazione, Heterogenic (2003) e Il re dell’isola (2009).

L’AUTORELorenza Indovina, Roma, 1966. Si è diplomata come attrice all’Accademia Na-zionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e ha lavorato per il teatro, il cinema e la televisio-ne.  Ha interpretato, tra gli altri, i film:  La tregua (1997) di Francesco Rosi, La fame e la sete (1999) di Antonio Albanese, Un amore (1999) di Gian-luca Maria Tavarelli, Almost Blue (2000) di Alex Infascelli, Il passato è una terra straniera (2008) di Daniele Vicari, Tutto tutto e niente niente (2012) di Giulio Manfredonia e e le serie tv Benvenuti a tavola (2011-2013) di Lucio Pel-legrini e Paolo Borsellino – I 57 giorni (2012) di Alberto Negrin. Nel 2004 ha diretto il cortome-traggio Ad occhi aperti.

LA TRAMAIn una vecchia baracca di New Orleans vivono due gemelli, Chopi e Sioux, insie-me alla loro matrigna, sacerdotessa di Voodoo. Sioux è disabile dalla nascita e Chopi scopre qual è il motivo: la sacer-dotessa ha fatto un incantesimo quando la loro madre era incinta, utilizzando una bambola Voodoo. Ora i due bambi-ni sono determinati a rimettere a posto le cose ma... come si usa una bambola Voodoo?

LA TRAMAMatteo ha tradito per la prima volta Mara, sua moglie, che è in vacanza al mare, passando una notte di sesso tra-volgente con Angela, conosciuta per caso. Al suo risveglio riceve un messag-gio della moglie che gli comunica che sta tornando a causa di un imprevisto. Preso dal panico, Matteo entra in una spirale paranoide cercando di coprire le prove dell’avvenuto adulterio…

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22 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

ARCTIC SPLEENPiergiorgio Casotti (2014, 60’, documentario)

SOGGETTOPiergiorgio Casotti SCENEGGIATURAPiergiorgio Casotti, Nadia FugazzaFOTOGRAFIAPiergiorgio CasottiSUONODiego SchiavoMONTAGGIONadia FugazzaMUSICAMassimo Zamboni - Sundance CapoeiraLuciano BosiPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEMammut Film

L’AUTOREPiergiorgio Casotti, Reg-gio Emilia, 1972. Dopo es-sersi laureato in Economia e Commercio ed aver la-vorato per una grossa so-cietà, decide di dedicarsi alla fotografia. Dal 2007 realizza diversi lavori fotografici ed istallazio-ni (Prisoners of history #1, #2; Runaway train; Surviving the peace, Sometimes I cannot smile).  Con Arctic Spleen ha definitivamente intrapreso una linea di indipendenza e auto-produzione. Nei suoi lavori cerca di affrontare in maniera multimediale (fotografie, video, te-sti e musica) realtà, luoghi e persone lontane e sconosciute utilizzando un linguaggio e una narrazione non convenzionale, intima, impul-siva ed empatica. Arctic Spleen è il suo primo documentario.

LA TRAMAUn viaggio intimo e personale nella vita giovanile Groenlandese dove natura, noia, violenza e tradizione stanno da de-cenni reclamando il più alto dei “tributi”. Quello di centinaia di giovani vite. Nella Groenlandia dell’est, ogni anno, il 2% dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni si toglie la vita e il 25% ci prova. Le esperienze di Ole, Elvira, Hans e Kaleeraq, sopravvis-suti a diversi tentativi, non sono singole storie isolate ma lo specchio delle paure di un’enorme parte di giovani groenlan-desi inclini al suicidio. Un atto sociale non percepito come l’ultimo disperato atto di una singola persona ma conside-rato una “exit strategy” profondamente radicata nella cultura locale.

AMERICAAlessandro Stevanon (2013, 13’, documentario)

SOGGETTOAlessandro Stevanon SCENEGGIATURAAlessandro StevanonFOTOGRAFIADamiano AndreottiSUONORaffaele D’AnelloMONTAGGIOFabio Bianchini PepegnaMUSICARaffaele D’AnelloINTREPRETIGiuseppe Bertuna, Elena Amato PRODUZIONEAlessandro Stevanon

L’AUTOREAlessandro Stevanon, Ao-sta, 1982. Terminati gli stu-di presso l’Istituto di Stato per Cinematografia “R. Rossellini” di Roma, dal 2004 lavora come regista e documentarista in Italia e all’estero.  Nello stesso anno fonda la casa di pro-duzione Ezechiele 25:17 Film Production, espe-rienza che gli permette di collaborare con affer-mati professionisti e all’interno della quale rea-lizza i suoi lavori, molti dei quali presentati in festival cinematografici nazionali e internazio-nali. Fra le sue opere, il documentario Cahiers sulle piccole scuole di montagna e Aquiloni Controvento, intensa biografia del pittore Fran-cesco Nex.

LA TRAMAUn titolo che porterebbe lontano se non presentasse la storia vera di Giuseppe Bertuna, o meglio, Pino America, come lo chiamano tutti incontrandolo per le strade di Aosta. Negli anni ’50 la famiglia di Giuseppe parte dalla Sicilia: il padre, maresciallo delle Guardie Carcerarie, era stato trasferito ad Aosta. Giuseppe passa la sua infanzia fra le mura di un penitenziario per poi trasferirsi con la famiglia nelle case popolari alla perife-ria della città. Nel ’73 parte per gli Stati Uniti. Dopo tre anni ritorna e del sogno americano non gli resta che il sopranno-me affibbiatogli dagli amici del bar: Pino America. Da più di trent’anni si prende cura degli “ex ammalati” in qualità di “primario del reparto eternità”. Uno spirito anarchico a cui la vita ha tarpa-to le ali, ma che, grazie ai suoi sogni di bambino, continua a volare, mischiando maschera e volto, ingenuità e saggezza, arte e follia.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 23

CIÒ CHE MI NUTRE MI DISTRUGGE – QUOD ME NUTRIT ME DESTRUITIlaria De Laurentiis e Raffaele Brunetti (2013, 60’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAIlaria De Laurentiis e Raffaele BrunettiFOTOGRAFIAGianni MaitanSUONOAlessandro FelettiMONTAGGIOIlaria De LaurentiisMUSICACarlo CrivelliPRODUZIONERaffaele BrunettiDISTRIBUZIONEBerta Film

L’AUTOREIlaria De Laurentiis, Na-poli, 1964. Diplomatasi in montaggio nel 1987 presso il Centro Speri-mentale di Cinematogra-fia di Roma, nel 1989 ha cominciato a lavorare come montatrice di film e documentari, trasmessi da RAI, TF1, National Ge-ographic, NHK, YLE, SVT, Planete, Arte. È autrice, insieme a Raffaele Brunetti, del documentario Mitumba. Ha mon-tato i documentari di Mario Martone Nella Na-poli di Luca Giordano, Caravaggio e L’ultimo tempo. Da tre anni è presidente della Fenice Lazio, associazione di genitori per la cura e la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare.

Raffaele Brunetti, Capri, 1961. È produttore e regista di documentari, fondatore della B&B Film. Dal 1987 lavora alla realiz-zazione di documentari in Italia e nel mondo contribuendo alla realizzazio-ne di oltre 100 documentari. Negli ulti-mi anni ha girato in Africa Mitumba, in sud America Che Guevara il Corpo e il Mito, in Italia L’Altra Rivoluzione Gor-kij e Lenin a Capri, in India ha diretto due film Hair India e l’ultimo Mother India. È membro dell’Associazione della Stampa Estera in Italia e fa

parte del board di European Documentary Net-work (EDN).

LA TRAMAPer la prima volta si aprono le porte di un centro per la cura dei disturbi del com-portamento alimentare e si accede alle sedute di psicoterapia. Storie di disagio, sofferenza, senso di inadeguatezza, ma anche di speranza, che si esprimono at-traverso il tragico tentativo di dominare il proprio corpo.

UN FIN DEL MUNDOTiziana Poli (2013, 53’, documentario)

SOGGETTOTiziana PoliFOTOGRAFIALivia RomanoSUONODaniel MazzaMONTAGGIOMaria RadicchiMUSICAGiorgio GristinaPRODUZIONEEmanuele VernilloDISTRIBUZIONEZelig

L’AUTORETiziana Poli, Trento, 1982. Nel 2005 si è laureata presso l’Accademia di Bel-le Arti a Venezia. Dal 2010 al 2013 ha frequentato il corso di regia presso Zelig - scuola di documentari, tv e nuovi media, a Bol-zano. Nell’estate 2012 ha lavorato come segretaria d’edizione per Piccola Patria di Alessandro Rossetto.  Attualmente vive a Roma e collabora con Pietro Marcello e l’Avventurosa film. Oltre a Un fin del mundo ha realizzato Affondo dentro (2004), Altrove (2005), Sottovetro (2005), Il pianeta lunati-co (2007), L’Assedio (2011) e Non è successo niente (2012).

LA TRAMA21 dicembre 2012. Il Messico è invaso da “turisti spirituali” provenienti da ogni parte del pianeta che, assumendo la fine del Calendario Maya come termine per un cambiamento epocale, si ritrovano in massa ai piedi delle piramidi di Palen-que. Al di fuori dalle rovine gli impassi-bili messicani, impegnati nelle rumorose celebrazioni della Madonna di Guadalu-pe, rifiutano l’idea di una possibile fine del mondo predetta dai loro antenati. Una mescolanza di culture e credenze che rispecchia il disorientamento attua-le: in una data che ha avuto eco globale, meditazioni, preghiere e profezie diven-tano spunto per riflettere sui concetti di sogno, fede e fine.

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24 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

INSEGUIRE IL VENTOFilippo Ticozzi (2014, 56’, documentario)

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIOFilippo TicozziMUSICAWashington PhillipsINTREPRETIKarine PesqueraPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEFilippo Ticozzi

L’AUTOREFilippo Ticozzi, Pavia, 1973. È tra i fondatori nel 2004 della casa di produzione La Città Incantata. Nel 2006 ha realizzato a costo zero il documentario Lettere dal Guatemala mentre nel 2008 con un budget ri-dottissimo scrive, dirige e monta il mediometraggio Lilli. Nel dicembre 2009 termina il corto Dall’altra parte della strada e nel maggio 2010 il documentario Mino Milani scrittore d’avventura. Per Sky ha realizzato Il Pa-ese Sottile una serie documentaria in 12 episodi sul Cile.

LA TRAMAKarine è una delle massime esperte eu-ropee di tanatoestetica e tanatoprassi ovvero l’insieme degli interventi rivolti alla pulizia, eventuale tolettatura, rasa-tura e vestizione della salma. La sua è una passione fortissima per una sfida: ri-uscire a giocare con la morte, rubandole alcuni momenti prima del nulla. Ma quei momenti rischiano di divenire l’impossi-bile ricerca della perfezione.

L’AUTOREHelmut Failoni, Merano. Laureato in musicologia, è il responsabile delle pagine culturali della redazione bolognese del Corriere della Sera. In passato ha lavorato per Repubblica, Il Manifesto, L’Unità, Il Diario.  Per una decina di anni è stato conduttore e autore per Rai Radio 3. Si occupa anche di cibo e vino: insegna “Infor-mazione alimentare e critica enogastronomica” all’Università di Bologna, è stato a lungo ispet-tore della Guida de L’Espresso e scrive per La Cucina Italiana. Con Francesco Merini nel 2006 ha prodotto, scritto e diretto il documentario L’altra voce della musica. In viaggio con Clau-

dio Abbado tra Caracas e l’Avana.

Francesco Merini Bologna, 1971.È laureato in Storia dell’arte al DAMS.  Con il gruppo Studio Aspide ha prodotto e diretto i lungometraggi Paglione (1999) e Cavedagne (2003). Ha diret-to svariati documentari tra cui L’altra voce della musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e l’Avana (2006)

e Palestina per principianti. Educa-zione sentimentale di un bassista rockabilly (2012). In campo musicale ha curato la regia di numerosi live di Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Stefano Bollani, Mariposa e videoclip come Ho fatto un sogno di Vasco Rossi (2010). 

L’ORCHESTRA – CLAUDIO ABBADO E I MUSICISTI DELLA MOZARTFrancesco Merini, Helmut Failoni (2014, 60’, documentario)

LA TRAMAL’orchestra  Mozart è stata fondata a Bologna da Claudio Abbado 10 anni fa, riunendo tra i migliori musicisti di mu-sica classica di tutto il mondo in un mix inedito di giovani promesse ed affermati solisti: da Johani Gonzales, giovane con-trabbassista venezuelano proveniente da uno dei peggiori barrios di Caracas, al famoso trombettista tedesco Reinhold Friedrich. Seguendo l’orchestra nel tour italiano ed europeo 2012-2013, il docu-mentario offre uno sguardo unico e privi-legiato sul lavoro del maestro Abbado e sull’essere musicisti di classica nel nuo-vo millennio, raccontando umanamente e musicalmente alcuni dei componenti dell’orchestra, dai concerti alla vita privata.

SOGGETTO E SCENEGGIATURAFrancesco Merini, Helmut FailoniFOTOGRAFIAMichele MellaraSUONOAlessandro RossiMONTAGGIOPaolo CottignolaMUSICAOrchestra MozartINTREPRETIClaudio Abbado, Maria Francesca Latella, Federica Vignoni, Lucas Navarro, Alois Posh, Reinhold Friedrich, Alessio Allegrini, Johani GonzalesPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEMammut Film

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 25

QUELLO CHE RESTA Antonio Martino (2014, 60’, documentario)

SOGGETTO E FOTOGRAFIAAntonio MartinoSUONOMaura CostantiniMONTAGGIOAntonio MartinoMUSICAJan MaioINTREPRETIAmela Maračić, Alma Sirko, Divna Sirko, Zejna Sirko, Selma Memić, Jubo, Amela Bećirović, Maida Rahimić, Tomislav Masić, Memnu-na Dizdarević, Jusuf Dizdarević, Nedzad Imamović, Igor KazićPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEBo Film

L’AUTOREAntonio Martino, Crotone, 1977. Cineasta indipenden-te, è laureato al DAMS di Bologna. Dal 2005 gira do-cumentari d’investigazione su tematiche ambientali, politiche e sociali, tra cui Noi siamo l’aria, non sia-mo la terra (2004) sulle condizioni di vita a Cher-nobyl, Gara de Nord_copii pe strada (2005) sui bambini che vivono nelle fogne di Bucarest, Romania e Isqat al Nizam-ai confini del regime (2012) sulle scintille che hanno portato alla rivoluzione siriana nel Marzo 2011. Nel Settembre 2012 gira il suo primo cor-tometraggio di fiction: Water Core_il comporta-mento anomalo dell’acqua per la Regione Emilia Romagna, all’interno del progetto di comunica-zione europeo WATER CORE sui problemi legati alla siccità. Dall’autunno 2012 si occupa della gestione e della produzione di contenuti video per Lepida TV: televisione regionale emiliana. Nell’aprile 2013 ha diretto un workshop rivolto a quindici giovani giornalisti libici, a Tripoli, per trovare i futuri corrispondenti RAI in quella zona.

LA TRAMAA vent’anni da uno dei giorni dramma-ticamente più simbolici dei conflitti nei Balcani, la distruzione del Ponte Vecchio della città e a quasi dieci anni dalla rico-struzione, da parte della comunità inter-nazionale, di quello stesso ponte, sette personaggi diversi tra loro, conducono la loro vita nella Mostar di oggi senza mai incontrarsi. Ciò che hanno in comune, però, sono le schegge del passato che riemergono prepotentemente e con le quali devono fare i conti.

L’UOMO SULLA LUNAGiuliano Ricci (2013, 59’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAGiuliano Ricci, Max LuveroFOTOGRAFIADavide Artusi SUONOPaolo BenvenutiMONTAGGIOGiuliano Ricci PRODUZIONEAlex Scorza DISTRIBUZIONEGiuliano Ricci

L’AUTOREGiuliano Ricci, Milano, 1980. Dopo essersi laure-ato presso il DAMS Cinema di Bologna ha conseguito il diploma presso la Scuo-la Civica di Cinema a Mila-no con il lungometraggio La Piccola A. Nel 2010 ha realizzato il documenta-rio Non c’è più una Ma-jorette a Villalba, un film corale sulle dinamiche sociali di un piccolo paese siciliano.

LA TRAMANel cuore della Sardegna, in un villaggio tra le montagne della Barbagia, un grup-po di vedove racconta il proprio legame con il mondo dei morti. Per secoli le don-ne sono state la voce del paese, hanno custodito storie e segreti di guerre tra famiglie e vendette sanguinarie. Le faide e gli omicidi s’intrecciano alle visioni dei defunti, ai contatti con l’aldilà e ai sogni, soglie di una realtà invisibile e anticipa-tori di sventure. Il documentario racco-glie i frammenti di un mondo perduto in cui morte e violenza sono elementi ricorrenti e quotidiani.  Un immaginario disperso dall’arrivo della modernità, dal momento in cui l’uomo ha messo piede sulla luna.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo LiguriaSEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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26 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

ULTIMA CHIAMATAEnrico Cerasuolo (2013, 54’, documentario)

SOGGETTO E SCENEGGIATURAEnrico CerasuoloFOTOGRAFIATorstein Nodland SUONOKrister JohnsonMONTAGGIOMarco DurettiMUSICAAntonio Raspanti, Gregorio Caporale, Tomma-so CerasuoloINTREPRETIDennis Meadows, Jorgen Randers, Bill Behrens, Jay Forrester, Donella Meadows, Aurelio Peccei, Anna Pignocchi, Hugo Thiemann, Peter Milling, Eric Zahn, John Sterman, Diana Wright, Elizabeth SawinPRODUZIONE E DISTRIBUZIONEFrancesca Portalupi

L’AUTOREEnrico Cerasuolo, Venezia, 1968. Laureato in Scienze Politiche e Storia Contem-poranea, dal 1992 è presi-dente della casa di produ-zione Zenit Arti Audiovisive di Torino. Dal 1988 al 1991 ha seguito diversi workshop di Sce-neggiatura e Regia. Come regista ha diretto molti documentari, video musicali, didattici, istituzionali e industriali. Ha scritto e diret-to: L’enigma del sonno (2004), Checosamanca (2006), Il sogno di Peter (2007), I pirati dello spazio (2007) e Il volto nascosto della paura (2008).

LA TRAMA40 anni fa, la pubblicazione di The Limits to Growth sconvolse il mondo. Il libro, ba-sato sul report di un team di scienziati del MIT, era portatore di un messaggio che oggi è più attuale che mai: il pianeta Terra è un sistema finito e la crescita eco-nomica a pieno ritmo porterà la nostra società e l’ambiente sull’orlo del col-lasso. Il documentario racconta la storia dell’ascesa, caduta e rinascita di uno dei libri ambientalisti più controversi e sti-molanti di tutti i tempi ripercorrendo gli eventi attraverso le storie dei suoi idea-tori e autori.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo LiguriaSEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 27

Premi assegnati dalla giuria ufficiale

PREMIO PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIOConsistente in:Servizi per il valore di 1000 Euroofferti da E-Motion (Genova)

I finalisti del Concorso Nazionale partecipano anche all’assegnazione dei seguenti Premi:

DOCUMENTARI FICTIONPremi assegnati dalla giuria ufficiale

PREMIO PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIOConsistente in

Servizi per il valore di 1500 Euroofferti da Augustus Color (Roma)

Servizi per il valore di 1000 Euroofferti da E-Motion (Genova)

PREMIO MIGLIOR COLONNA SONORA

I PREMIConcorso Nazionale

PREMIO DAUNBAILÒAssegnato dall’organizzazione del Festival

PREMIO DELLA CRITICAAssegnato dal Gruppo Ligure del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (S.N.C.C.I.)

PREMIO DEL PUBBLICOIl premio del pubblico è offerto da The Space Cinema e consiste nell’assegnazione di una Vip Pass The Space, valida per un anno di cinema gratis

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE

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CONCORSO REGIONALE

OBIETTIVOLIGURIA

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30 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

ADEL OBERTO

Genova, ombelico del mondo, 1984. Nato e cresciuto in una famiglia creativa fra New York e Genova, Adel si è laureato cum Laude  in Cinema, Teatro e Sistemi Multimediali presso l’Università di Pisa. Durante i suoi studi, ha diretto e prodot-to cortometraggi,  videoclip, promo ed installazioni artistiche. I suoi film sono stati proiettati e pre-miati in  festival di tutto il mondo, dal

Brasile alla Cina passando per l’Italia e la Russia. Ha inoltre partecipato alla realizzazione del film Sorelle di Marco Bellocchio, collaborato con importanti istituzioni culturali come L’Università Sorbonne di Parigi, la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Stazione Leopolda di Pisa e ha recentemente rappresentato la città di Genova presso la Biennale per i giovani artisti europei e del Mediterra-neo tenutasi ad Ancona nel 2013. Nel 2012 si è diplomato in Regia Cine-matografica presso l’NFTS (National Film and  Television School, Gran Bretagna). Sta lavorando al suo primo progetto di lungometraggio. Vive e lavora a Londra. Ha diretto i corto-metraggi: Canone in re (2006), Maledet-to Stanley Milgram (2007), White story (2009), A Woman (2011), Cogito Ergo Shoot! (2010), Chasing Bob-by (2012), Il Conte (2012), Il Pescatore (2014).

SAVERIO ZUMBO

Saverio Zumbo si occupa di cine-ma come docente e saggista. Per anni insegnante di storia e teoria del cinema presso l’Università di Genova, ha ottenuto l’abilitazio-ne come professore associato. Tra le sue pubblicazioni, saggi dedicati all’opera di Kubrick, Wenders, Hitchcock, Bellocchio, Bene, Rouch. Per le Edizioni Falsopiano ha pubblicato Al di là delle immagini. Michelangelo Anto-nioni (2002); Cinquecento al cinema. Genere e autorialità nei film tratti da commedie del Rinascimento (2005); La trappola del testo. Sul primo Kubrick (2012). È attualmente impegnato in una rilettura della “modernità cinematografi-ca” in un’ottica junghiana.

FABRIZIO LO PRESTI

Fabrizio Lo Presti, regista, autore e atto-re, nasce a Genova. Dopo aver frequenta-to il Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale di Pontedera, inizia la carriera di attore con il Teatro della Tosse, il Teatro Stabile di Genova e con la Compagnia dei Giovani del Teatro Eliseo di Roma. Ha fondato, insieme ad altri, il gruppo comico Quellilì. Con Marcello Cesena e la fiction Sensualità a corte, dove in-terpreta tutti i per-sonaggi super eroi amanti del baro-netto Jean Claude (Batman, Renato, Daiana, Wonder Woman) approda in televisione nei programmi della Gialappa’s band sulle reti Media-set e, nelle ultime due stagioni, a Quelli che il calcio condotto da Victoria Cabel-lo. Dopo Sensualità a Corte partecipa alle altre serie ideate da Marcello Cese-na: Doc. House-Medical Division, Don Babbeo e Il pianeta dei famosi per Mai dire martedì. Inizia a lavorare a Mediaset come realizzatore e autore del program-ma Scherzi a parte. In seguito passa al programma Pianeta Mare e Ti racconto un libro su Iris e copre il ruolo di copro-tagonista nella fiction tv Non smettere di sognare in onda sempre su Canale 5. Sempre per Iris È regista e autore dei do-cumentari Sul luogo del delitto, in onda anche su Crime, canale di Mediaset Pre-mium. Nelle ultime due stagioni dirige, alternandosi ad altri registi, il program-ma di natura, agricoltura, ambiente e cucina Melaverde in onda su Canale 5 la domenica mattina, condotto da Hellen Hidding e Edoardo Raspelli.

GIURIA OBIETTIVO LIGURIA

I PREMIObiettivo Liguria

PREMIO OBIETTIVO LIGURIA

Consistente in:40 ore di montaggio con operatoreUtilizzo gratuito per una giornata di attrezzature illumi-notecniche e da ripresa (luci ed accessori, carrello etc) di GenovaFilmService.

PREMIO DEL PUBBLICO

Il premio del pubblico è offerto da The Space Cinema e consiste nell’assegnazione di una Vip Pass The Space, valida per un anno di cinema gratis.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 31

BERE, GIOCARE, PARLARE D’AMORE Diana Giromini, Elisa Zambelli (2013, 15’, documentario)

CAMOGLI SOTTO IL VESTITO Emanuele Klemp, Gianluca Longhi (2013, 30’, documentario)

BANSIGU Giancarlo Mariottini (2013, 18’, fiction)

UN BRUTTO MALE Davide Rossi (2014, 11’, documentario)

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, FOTOGRAFIA, SUONO, SCE-NOGRAFIA, MONTAGGIO, MUSICA Giancarlo Mariottini, INTER-PRETI gli attori del Gruppo Stranità: Luca Agricola, Marco Anzalone, Ales-sandra Basso, Gianluca Boscaro, Caterina Campagna, Francesca Casazza, Claudia De Cecco, Danny Di Tursi, Katja Ferrobraio, Valeria Galota, Milena Gazzale, Gabriella Iasiello, Danilo Leonardini, Armando Misuri, Mauro Pao-lucci, Pino Papalia, Fabio Piazzetta, Luca Puglisi, Stefano Rota Graziosi, Pa-ola Sciutto, Riccardo Selvaggi, Katia Simonetta, Anna Solaro, Raoul Tomei, Chiara Valdambrini PRODUZIONE Teatro dell’Ortica / Insieme per Sport

LA TRAMABansigu in dialetto genovese significa altalena. Su e giù, come gli umori, come la vita, come lo sport. C’è chi gioca e c’è chi attende a bordo campo, con le sue aspettative e a volte con le sue delusioni: un’attesa che può essere reinventata e resa vitale. Bansigu è un cortometraggio “unscripted”, nato a par-tire dalla grande disponibilità all’improvvisazione che contrad-distingue il lavoro della compagnia Stranità, il laboratorio di teatro sociale che il Teatro dell’Ortica conduce ormai da anni in collaborazione con la ASL3 genovese, coinvolgendo attori, operatori socio-sanitari, volontari e persone seguite dalla sa-lute mentale.

L’AUTOREGiancarlo Mariottini, Genova, 1987. Laureato in Scienze dello Spetta-colo presso l’Università di Genova, dal 2009 si occupa di teatro, colla-borando principalmente con il Teatro dell’Ortica di Genova in veste di attore, regista e operatore di teatro sociale. Nel 2012 frequenta il corso di regia presso la SDAC e realizza la sua prima regia video, il cortome-traggio Etoile. Ha collaborato come videomaker con la compagnia teatra-le Dinamici Teatri nell’ambito del progetto Elogio della Follia 2012|2015 - Progetto e Spettacolo per spettatore parlante di Luigi Marangoni.

SCENEGGIATURA Giovanni Borrello MONTAGGIO Lorenzo Martellacci

LA TRAMALa questione “Tirreno Power”: l’inquinamento e le risposte del-la collettività sono raccontate dalle voci dei protagonisti delle associazioni attive sul territorio, alternate al punto di vista di chi vicino alla centrale a carbone è nato e cresciuto.

L’AUTOREDavide Rossi, Genova, 1985. È stato assistente montatore per Home-town | Mutonia e per La beauté c’est ta tête. Ha già realizzato insieme a Lorenzo Martellacci e Alessandra Serrentino il documentario Mercato rosso (2012).

SOGGETTO E MONTAGGIO Diana Giromini, Elisa Zambelli, SUO-NO Giovanni Corona, INTERPRETI Maria e Guido, Davide e Cristina, Rocco e Giuditta, Luigina e Gianni

LA TRAMAL’osservatore è accompagnato in un viaggio nell’intimo dei quartieri della cintura nord di Torino, dove un’umanità viva e pulsante racconta storie di relazioni e di sentimenti, resti-tuendo così anche uno spaccato del territorio, toccando i temi dell’inclusione sociale e dell’immigrazione. I racconti personali hanno il sapore della confessione, e ricordano quanto sia emo-zionante partecipare a quel gioco fragile e coraggioso che si chiama amore.

L’AUTOREDiana Giromini, Genova, 1983. Lavora da anni nell’ambito dell’audiovi-sivo, collaborando con associazioni con progetti spesso legati all’adole-scenza, al sociale e al territorio.Elisa Zambelli, Verona, 1985. È illustratrice, designer, ama fare cose con le mani e parlare con la gente.Diana ed Elisa hanno esplorato a inizio 2013 l’estrema periferia nord di Torino, raccogliendo moltissime storie e materiale e realizzando nume-rosi contributi per il web doc lapartita.org. Insieme si imbarcano spesso e volentieri in avventure narrative, umane e artistiche.

SOGGETTO, SCENEGGIATURA E FOTOGRAFIA Emanuele Klemp, Gianluca Longhi SUONO E MONTAGGIO Emanuele Klemp INTERPRE-TI gli abitanti di Camogli DISTRIBUZIONE E PRODUZIONE Gianluca Longhi

LA TRAMAGli abitanti di Camogli, un tranquillo borgo della riviera ligure che si trova ad affrontare il problema del calo demografico e dello spopolamento stagionale, scoprono di essere diventati, nella realtà parallela del web, una località rinomata per il tu-rismo sessuale. Da una parte una critica alla pubblica ammi-nistrazione, rea di aver contribuito al suicidio assistito di una delle località più suggestive del Levante ligure, dall’altra una satira irriverente sulla società dello spettacolo alla perenne ri-cerca di carne da gettare in pasto ad un pubblico affamato di notizie pruriginose e completamente incapace di riconoscere il falso dal vero.

L’AUTOREEmanuele Klemp, Como (1980). Ha esperienza nel campo della regia e del montaggio.Gianluca Longhi, Milano (1987), residente a Camogli. Scrittore e provo-catore culturale.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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32 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

FUORI CASASimone D’Ambrosio, Davide Gentile, Nicola Giordanella(2013, 27’, documentario)

ALL’OMBRA DEL PORTOSerena Gargani (2014, 23’, documentario)

FESTA PER LA CULTURA 2013 VENTESIMO ANNO Matteo Zingirian (2013, 44’, documentario)

INVITO A CENA CON MISTEROLudovica Gibelli (2013, 24’, fiction)

SOGGETTO Associazione Culturale Controchiave SCENEGGIATU-RA, FOTOGRAFIA E MONTAGGIO Matteo Zingirian SUONO Enrico Bonino, Matteo Zingirian MUSICA autori vari INTERPRETI BandA-driatica, MedFree Orkestra, Stacchi a Spillo, Tamburi del Vesuvio PRO-DUZIONE Matteo Zingirian DISTRIBUZIONE Associazione Culturale Controchiave

LA TRAMAIl Ventennale della Festa per la Cultura di Roma Garbatella di-venta l’occasione per ricostruire l’ascesa di un festival di quar-tiere, dai primi timidi tentativi di fare cultura di strada fino ad arrivare a una vera e propria festa che “paralizza” un intero quartiere della Capitale per una domenica.

L’AUTOREMatteo Zingirian, Genova, 1968. Dopo essersi diplomato presso il liceo D’Oria di Genova, si avvicina al cinema attraverso i Corsi di Sceneggia-tura di Giovanni Robbiano e Leo Benvenuti. All’inizio degli Anni ‘90 rea-lizza opere in 16mm indipendenti come De Profundis (1993,) Purché TU capisca (1994-95) e Una notte in Italia (coregia di Giovanni Robbiano, 1995). A partire dal 1998 ha realizzato circa 80 videoclip (tra cui quelli per i Baustelle, Delta V e Marlene Kuntz) e ha collaborato alla realizza-zione di alcuni lungometraggi tra cui Compromesso Mortale di Giovanni Robbiano (1998) e 500! (coregia Giovanni Robbiano, Lorenzo Vignolo, Matteo Zingirian, 2001). Attualmente si dedica alla produzione di docu-mentari, (Sankheum significa speranza) cortometraggi (Noi non siamo uguali, 2011), spot e virali.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Eleonora Potente FOTOGRAFIA Marco di Gerlando SUONO E PRODUZIONE Ludovica Gibelli

LA TRAMAIn un tetro e nebbioso pomeriggio, cinque vetture si dirigono al castello di Lionel Twain, milionario eccentrico e misterioso. Sono i cinque più grandi investigatori viventi, invitati per il fine settimana con i rispettivi accompagnatori. Riadattamento cine-matografico del film Invito a cena con delitto di Robert Moore.

L’AUTORELudovica Gibelli, 1977. È insegnate di teatro e cinema presso la scuola di cinema per ragazzi ZuccherArte di Genova.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Simone D’Ambrosio, Nicola Gior-danella FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIO Simone D’Ambro-sio, Nicola Giordanella, Davide Gentile MUSICA Nicola Giordanella PRODUZIONE Simone D’Ambrosio

LA TRAMA«Troppe case senza gente, troppa gente senza case». Bastereb-be questo slogan coniato dai giovani attivisti del Movimento per la casa di Genova per racchiudere in poche parole il senso di Fuori Casa, una video inchiesta che punta al cuore di uno dei più attuali temi del malessere sociale che sta attanagliando il nostro paese: l’emergenza abitativa. Attraverso le testimonian-ze raccolte in giro per l’Italia, in particolare a Genova, Torino e Livorno, Fuori Casa inquadra il problema a livello nazionale, an-dando alla scoperta di alcune creative proposte locali per ga-rantire un tetto a chi non se lo può più permettere.

L’AUTORESimone D’Ambrosio, Genova, 1985. Giornalista genovese freelance, lau-reato in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo, collabora e ha collaborato con numerose testate e gruppi editoriali a vocazione nazionale e locale, principalmente per le redazioni web.Nicola Giordanella, Genova, 1982. Foto-video reporter e videomaker di formazione giornalistica, attivo da anni in ambito socioculturale. Ha collaborato con le testate on line del Comune di Genova e nel 2012 ha pubblicato per Il Saggiatore Primavere arabe e social network. Davide Gentile, Genova, 1987. Vive e svolge l’attività di fotoreporter e videomaker freelance a Genova collaborando con varie agenzie fotogior-nalistiche nazionali. È laureato in Scienze Politiche e durante il percorso universitario ha collaborato con le testate online del Comune di Genova.

SOGGETTO Serena Gargani, Carlos Lalvay Estrada, Lorenzo Martel-lacci, Pablo Olivo Mera, Luciana Taddei FOTOGRAFIA Serena Gargani MONTAGGIO Lorenzo Martellacci MUSICA Facundo Moreno, Santia-go Moreno, Tommaso Rolando INTERPRETI Associazione Antirazzista 3 Febbraio PRODUZIONE Luciana Taddei

LA TRAMAImmagini, parole, musica e suoni si mescolano al fine di rac-contare la storia che accomuna un gruppo di giovani in bilico tra Genova e Dakar, tra un’Italia che non li accoglie e una terra d’origine che si affida quotidianamente ai loro sforzi e al loro coraggio. All’ombra del porto è stato realizzato grazie alla col-laborazione dei membri dell’Associazione Antirazzista ed inte-retnica 3 Febbraio, che da anni lotta contro la discriminazione e per la tutela dei diritti umani in Italia.

L’AUTORESerena Gargani, Genova, 1984. Laureata in Nuove Tecnologie per l’Arte all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha frequentato la Scuola Civica di Cinema di Milano, corso Documentario. Dal 2008 è videomaker profes-sionista e documenta i principali eventi culturali di Genova per la Fon-dazione Palazzo Ducale, il canale video Genova Città Digitale e il Teatro Carlo Felice. Ha realizzato numerosi documentari tra cui C’ero anch’io sull’alluvione in Liguria.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 33

QUARTIERE PROPAGANDAEleonora Chiesa, Grazia Grasso (2013, 20’, documentario)

PERÙ STORIE E PERSONESergio Schenone (2013, 38’, documentario)

QUASI PADRE Federico Mottica (2013, 25’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Sergio Schenone e Massimo Bis-so FOTOGRAFIA SUONO MONTAGGIO Sergio Schenone MUSICA Angelo Simonini PRODUZIONE Associazione onlus “Terra e Libertà”

LA TRAMAIl documentario racconta la parte non turistica e nascosta del Perù. Le conseguenze del terrorismo di “Sendero Luminoso”, lo sfruttamento del lavoro, la diffusa povertà e la denutrizione infantile sono solo alcune delle realtà affrontate nel documen-tario, il cui scopo è valorizzare l’operato di chi non si arrende anche nelle condizioni più estreme.

L’AUTORESergio Schenone, Genova, 1964. Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Genova con una Tesi su Barry Lyndon di S.Kubrick e suc-cessivamente si è specializzato in Arteterapia. Ha frequentato un corso di regia presso la SDAC di Genova. Attualmente conduce laboratori di Arteterapia/Video. Oltre a Peru storie e persone ha diretto i documentari Ragazze di fabbrica (2005), Donne Lavoro (2008), L’incontro possibile (2011), Identità (2013) e i cortometraggi L’uomo volante (1998), Mon-dopongo (2001), L’esaminatore (2003), La bella novità (2006), L’oro di Saltaginestre (2008), Max (2010), Van Terribile e Le creature bianche (2011).

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Federico Mottica FOTOGRA-FIA Marzio Mirabella SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Marzio Mirabella SCENOGRAFIA Luana Lauro MUSICA Edoardo Siccardi INTERPRETI Guido Saltamerenda, Marco Venturini, Stefano Amoret-ti, Giulia Sezzi, Francesca Chiocci, Giuseppe Vibracci, Giulio Venturini, Gabriella Mottica, Rino Giannini, Renato Delle Piane PRODUZIONE Federico Mottica

LA TRAMAUn uomo si ritrova a vivere con difficoltà la quotidianità della sua famiglia. Ma cosa si nasconde dietro il suo cinismo? Cosa si nasconde dietro ad un padre al quale non sembra interessa-re più nulla degli altri né di se stesso?

L’AUTOREFederico Mottica, Genova, 1995. Studente di pianoforte presso il Con-servatorio Niccolò Paganini di Genova. Ha esordito con il cortometraggio Io e mia madre nel 2012.

SOGGETTO Eleonora Chiesa SCENEGGIATURA Eleonora Chiesa, Grazia Grasso FOTOGRAFIA Grazia Grasso, Marzio Mirabella, Luca Massa SUONO Grazia Grasso MONTAGGIO Eleonora Chiesa, Grazia Grasso SCENOGRAFIA Eleonora Chiesa MUSICA Port-royal Nanaue Mass Prod Modus Concrete Jungle Dieb INTERPRETI Abitanti del quar-tiere di Genova Cornigliano PRODUZIONE Condominium Production

LA TRAMAIl film è un viaggio all’interno del quartiere di Cornigliano, stori-co distretto operaio di Genova dove una volta sorgevano gli al-tiforni del’ ILVA, chiusi nel 2002 in seguito alle lotte sociali dei cittadini per il loro impatto sulla salute pubblica. A raccontare il quartiere sono proprio gli abitanti di Cornigliano attraverso la lettura di brani tratti da romanzi, libri di poesie, canzoni, cro-nache e comunicati o qualsiasi altro testo scritto significativo e identitario rispetto alla loro storia personale.

L’AUTOREEleonora Chiesa, Genova, 1979. È un’artista multimediale attiva nell’ambi-to performativo e video. La sua ricerca consiste in un lavoro progettuale in progress incentrato sull’interazione corpo-ambiente con indagini temati-che sulla società contemporanea e i suoi derivati.Grazia Grasso. Nel 2004 inizia a lavorare come assistente di produzione per il regista Paolo Caredda. Attualmente dirige uno studio di registra-zione Audio ed Editing video a Genova. Tra i suoi lavori video ricordia-mo Mediterraneo Video Festival (Edizioni 2002-2010), La Strada Della Seta (Teatro Stabile - Genova, 2005), Pasolini (Teatro Modena - Genova, 2008), l’esibizione permanente al Museo dei Mondi Castello D’Albertis e la collaborazione La Fura del Baus Video Toolbox per Genova Capitale della Cultura 2004.

I SEGNI DEL CASOFederico Agnello, Alberto Girardi, Stefano Careddu (2013, 18’, fiction)

SOGGETTO Federico Agnello, Alberto Girardi SCENEGGIATURA Federico Agnello, Stefano Careddu, Samuel Antichi, Alberto Girardi FO-TOGRAFIA Benedicte Maniere SUONO Samuel Antichi MONTAG-GIO Federico Agnello SCENOGRAFIA Alberto Girardi INTERPRETI Federico Bava, Moritz Ceste, Davide Massolini PRODUZIONE Davide Drochi

LA TRAMAIn seguito al ritrovamento di abiti insanguinati nella sua pro-prietà, un contadino decide di chiamare la polizia. Seguono le indagini sul caso...

L’AUTORELaborafilm (Federico Agnello, Stefano Careddu, Samuel Antichi, Davide Drochi, Alberto Girardi), è un gruppo di studenti dal DAMS di Torino che si pone l’obiettivo di realizzare progetti audiovisivi autoprodotti. I cor-tometraggi realizzati sono per il momento cinque, il sesto è in fase di pre-produzione; l’intento del gruppo è quello di produrre lavori autoriali lontani dal circuito commerciale, promuovendo temi sempre diversi che riguardano il mondo dei giovani e della realtà italiana.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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34 - GENOVA FILM FESTIVAL 2014

SPERANZE IN PIENA Matilde Giuliani, Gabriele Sorrentino, Alexandru Nicolae Teodorescu, Alessio Chiossone, Martina Finessi (2013, 34’, documentario)

UNO DI NOIGino Versetti (2014, 10’, fiction)

NELLA TASCA DEL CAPPOTTO Marco Di Gerlando (2014, 12’, fiction)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Marco Di Gerlando FOTOGRA-FIA Simone Caridi SUONO Fabio Bavastro MONTAGGIO Marco Di Gerlando MUSICA Simone Cilio INTERPRETI Edward Dring, Simeone Latini, Ludovica Gibelli

LA TRAMALuca è un bambino molto introverso. I suoi unici amici sono Re Beniamino e lo scudiero Spartaco, due marionette con le quali deve difendere il suo piccolo regno dall’arrivo del crudele Man-gia Principesse.

L’AUTOREMarco Di Gerlando, San Remo, 1980. Regista cinematografico, diploma-to in regia presso la SDAC di Genova, ha vinto numerosi premi per i suoi cortometraggi tra cui il Reelshow International Film Festival di Londra. È laureando presso la facoltà di Lettere e Filosofia ad indirizzo spettacolo.

SOGGETTO Silvia Melloni SCENEGGIATURA Silvia Melloni, Alexan-dru Teodorescu SUONO Alexandru Nicolae Teodorescu, Gabriele Sor-rentino MONTAGGIO Matilde Giuliani, Gabriele Sorrentino, Alexandru Nicolae Teodorescu, Alessio Chiossone, Martina Finessi INTERPRETI Enrico Pignone, Gianpalolo Malatesta, Stefano De Pietro, Stefano Bal-leari, Antonio Bruno, Agnese Bardi, Alessandro Bruzzone, Bledar Buzi, Gianmarco Castagneto, Alessio Chiossone, Martina Fabris, Ilaria Fedele, Mattia Ferrea, Valentina Gallo, Giorgia Ghione, Matilde Giuliano, Vin-cenzo Leoni, Cora Limuti, Duilio Malosso, Ibrahim Nagwa, Mirko Narice, Matteo Olivieri, Davide Riva, Laura Salvemini, Daniele Scutellà, Gabriele Sorrentino, Gabrio Taccani, Maria Tortorella PRODUZIONE Gianfranco Pangrazio per GhettupTV DISTRIBUZIONE ARCI Genova

LA TRAMASperanze in piena nasce dall’idea che sia necessario che le comunità che operano nella città prendano nelle proprie mani i mezzi della comunicazione video, dando vita a processi di auto-gestione dal basso. Ragazzi con un’età compresa tra i 18 e 30 anni (molti dei quali senza esperienza filmografica) hanno preso in mano le telecamere messe a disposizione da Ghet-tupTV per documentare quello che ha significato l’alluvione del 4 novembre 2011 per i cittadini genovesi. 

L’AUTOREAlexandru Teodorescu, architetto e disegnatore, ha realizzato una serie di documentari con GhettupTV, una web tv autogestita che racconta Ge-nova e il mondo.Gabriele Sorrentino, cameriere e videomaker, ha realizzato video per concorsi e attività sociali, ha inoltre curato il montaggio di webseries autoprodotte.Matilde Giuliani, pittrice e illustratrice, è invece alla prima esperienza in ambito filmico, alla pari di Martina Finessi e Alessio Chiossone.  

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Gino Versetti FOTOGRAFIA Da-niele Trani SUONO Riccardo Vojvoda MONTAGGIO Edoardo Vojvoda SCENOGRAFIA Francesca Marchese MUSICA Giuseppe Laboccetta INTERPRETI Ludmila Androva, Marco Tizianel, Gino Versetti, Emanue-la Petroni, Stefania Visconti, Guglielmo Versetti, Enrico Cerruti, Fabio Fiori, Claudia Roncallo, Massimo Giardina, Valentina Roncallo PRODU-ZIONE E DISTRIBUZIONE Ass. Culturale Altea

LA TRAMAUn uomo, una donna e una festa. Musica, gioia, allegria e feli-cità. O forse no? Forse non è quello che sembra. Forse niente è davvero così. Forse è solo un sogno. O forse un incubo…

L’AUTOREGino Versetti, Genova, 1967. Nella sua filmografia il cortometraggio Pre-sto cambieremo titolo (1997), la puntata zero della sit com Bianco e Nero (1999), il cortometraggio L’inganno (2007), vincitore della 10° Genova Film Festival, i videoclip dei Marti September in the rain e They’re so small (2008), il mediometraggio Vigasio Sexploitation Vol. 2 (2010), il film K smette di fumare (2011) e il corto Uno di Noi.

SOTTO IL MARE DI ACCIAIO  Giampiero Orselli (2014, 12’, documentario)

SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA SUONO MON-TAGGIO SCENOGRAFIA Giampiero Orselli MUSICA A.V. INTER-PRETI Giampiero Orselli PRODUZIONE Pseudo TV

LA TRAMALa tormentata storia del quartiere  di  Cornigliano e delle sue acciaierie.

L’AUTOREGiampiero Orselli, Genova, 1959. Ha lavorato per la RAI e per innume-revoli periodici e case editrici. Ha pubblicato i romanzi Helter Skelter (1999), Beatler 1967 (2002), la biografia “immaginaria” Pete Best. Quan-do ero un Beatles (1999), l’art-book Le parole di Giampiero Orselli per le fotografie di Gianni Ansaldi (2001) e le commedie per ragazzi Le av-venture del paese di Pressappoco e L’albero con le scarpe slacciate. Nel 2004 ha messo in scena il concerto-spettacolo  I girovaghi sedentari col cantautore Max Manfredi. Con i suoi cortometraggi ha partecipato a quattro edizioni di Genova Film Festival. Ha collaborato come paroliere ai dischi di Max Manfredi, Chicco Sirianni e del gruppo Rock Atlantica. Nel 2007 ha pubblicato la Guida Insolita della Liguria, scritta con Ste-fano Roffo e Marco Scuderi e il giallo All’albergo del libro scambio. Nel 2008, ha scritto con Stefano Roffo, il volume Genova nascosta e scono-sciuta.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 35

WC WESTERN CLOSET Luca Franco, Saba Salvemini (2013, 22’, fiction)

LA ZONA GRIGIAAlberto Strano, Giacomo Pallaver (2013, 37’, documentario)

WARAndrea Languasco (2013, 10’, fiction)

WHAT WOMEN WANT Alice Corsi, Edoardo Bellanti (2014, 12’, documentario)

SCENEGGIATURA E FOTOGRAFIA Andrea Languasco SUONO Matteo Bonino MONTAGGIO Fabio Zenoardo SCENOGRAFIA Sara Ferraris MUSICA Manu 95 INTERPRETI Victor Mella, Jacopo Montal-do, Enrico Luly, Omar Peruzzi, Matteo Bonino, Silvia Chiesa PRODU-ZIONE Andrea Languasco DISTRIBUZIONE Fabio Zenoardo

LA TRAMANella cieca follia della guerra, un soldato che un tempo fu uomo, lotta disperatamente per tornare alla vita e ritrovare le sue passioni. La sua personale gara con la sopravvivenza è espressione della spinta vitale racchiusa in ogni uomo. Una spinta in grado di sfidare anche la morte.

L’AUTOREAndrea Languasco, Imperia, 1985. Ha frequentato il DAMS di Imperia dove con altri compagni di corso ha fondato una piccola associazione di produzioni audiovideo. Prima di War ha diretto gli spot Soffia e sai (2010) e Senza la plastica la Liguria è più bella (2010), i videoclip La luce scalza (2009) e Blen be yarm (2011), i cortometraggi Ex Cinere (2008) e Dualism (2011) e il documentario Gli occhi che parlano (2009).

SOGGETTO Sandra Morano SCENEGGIATURA Sandra Morano, Valentina Bronzo, Cecilia Scambelluri FOTOGRAFIA Alice Corsi SUO-NO Edoardo Bellanti MONTAGGIO Edoardo Bellanti MUSICA Clau-de-Achille Debussy e Johann Sebastian Bach INTERPRETI Valentina Bronzo, Cecilia Scambelluri PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Edo-ardo Bellanti

LA TRAMAL’Italia è la nazione con il più alto tasso di parti cesarei in Euro-pa. La giusta comunicazione potrebbe sensibilizzare la popo-lazione su questo argomento e ridurne il numero, in favore del parto naturale. Cosa vogliono le donne? Un nuovo rinascimento è possibile.

L’AUTOREEdoardo Bellanti, Genova, 1985. Si occupa di audiovisivi dal 2001 e dal 2004 collabora con il Dj Producer Danijay (Daniele Zaffiri), realizzando video live, videoclip, speciali e contenuti multimediali. Parallelamente realizza spot, videoclip, cortometraggi e documentari. Nel 2010 fonda, insieme a Nadia Denurchis, Campuswave, web radio del Campus di Sa-vona, a cui l’anno successivo si affianca una web tv.Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 per la tesi di laurea in Scienze della Comunicazione crea, gestisce e organizza la redazione di Campuswa-ve del Campus di Savona, occupandosi anche del palinsesto. Nel 2011 realizza, spesso in coproduzione con Edoardo Bellanti, videoclip, corto-metraggi, spot, video di concerti e spettacoli teatrali. Insieme a quest’ul-timo nel 2012, dopo aver conseguito la qualifica di Network Software Specialist ed il Diploma di Master in Nuovi Media e Tecnologie ICT Im-mersive, ha realizzato il videoclip in 3D stereoscopico Henry B -The Way.

SOGGETTO Luca Franco SCENEGGIATURA Luca Franco, Saba Salve-mini FOTOGRAFIA Marzio Mirabella SUONO Mattia Cominotto MON-TAGGIO Luca Franco, Saba Salvemini SCENOGRAFIA Marta Marrone MUSICA Adriano Fontana INTERPRETI Massimiliano Caretta, Michele Cipriani, Francesca Montanaro, Davide Paganini, Saba Salvemini, Annika Strøhm, Alfredo Utech, Enzo Paci PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Saba Salvemini

LA TRAMAC’erano una volta, in una giornata torrida, in un deserto arido, sei disperati personaggi legati in una grottesca danza di morte. Uno spaghetti western condito con cacca, sangue, sesso, soldi, denti, orsachiotti, mosche, fagioli andati a male e qualche pal-lottola. “Li chiamavano cowboy e invece erano stronzi”.

L’AUTORELuca Franco è nato a Genova. Regista e fotografo, ha lavorato per diversi anni per la tv, il cinema e per la realizzazione di grandi eventi internazio-nali. Ha realizzato spettacoli teatrali, cortometraggi e documentari.Saba Salvemini, Biella, 1973. Si è diplomato presso la Scuola dello Stabile di Genova. Ha studiato e lavorato con J. Alschitz, A. Milenin, J.P. Denin-zon, G. Borgia, C. Bos-Kroese, S. Gonnella, L. Sicignano, Lida Shigemi. Nel 2007 ha fondato l’associazione Areté Ensemble con Annika Strøhm.

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Alberto Strano e Giacomo Palla-ver FOTOGRAFIA Alberto Strano SUONO Giacomo Pallaver MON-TAGGIO E MUSICA Alberto Strano e Giacomo Pallaver INTERPRETI Daniel Berta, Renato Ballardini, Luca Pedron PRODUZIONE Alberto Strano

LA TRAMALa zona grigia non è un luogo fisico, è uno stato mentale. È una scelta, un atteggiamento, un paradosso. È l’apologia dell’igna-via. In questo caso, è anche la meta di un viaggio a ritroso per i suoi protagonisti. Dall’Italia, alla Polonia, in treno, destina-zione Cracovia. Dal cuore della città, dove arte e cultura si me-scolano, fino ad Auschwitz, teatro di una delle più grandi tra-gedie dell’ epoca moderna. La presa di posizione di un gruppo giovane, guidato da giovani, nei confronti dell’Olocausto. Per un domani diverso, forse migliore, senza più zone grigie nella coscienza civile, né tolleranza per la banalità del male.

L’AUTOREAlberto Strano, Genova, 1992. Tutta colpa di Matthew La Scimmia (lun-gometraggio, 2009), Guglie Experience (corto, 2011), I buoni propositi di un incondizionabile (corto, 2011), Cranchept (corto, 2013), Parole nel vuoto (corto, 2013), Sulla Fabbrica del Vapore (videomapping, 2014), X-Y-Intra (video-installazione teatrale, 2014).Giacomo Pallaver, Trento, 1991. Vino Dentro (lungometraggio, 2012), Colpi di Fortuna (lungometraggio, 2013).

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria

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OMAGGIO APIETRO GERMI

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 37

Gian Luca Farinelli, Enciclopedia del Cinema (2004)

IL FERROVIERE (Italia 1955, 1956, bianco e nero, 120m)

REGIA Pietro Germi PRODUZIONE Carlo Ponti per Enic SOGGETTO Alfredo Giannetti SCENEGGIATURA Pie-tro Germi, Luciano Vincenzoni, Alfredo Giannetti FOTOGRAFIA Leonida Barboni MONTAGGIO Dolores Tamburini SCENOGRAFIA Carlo Egidi COSTUMI Mirella Morelli MUSICA Carlo Rustichelli INTERPRETI E PERSONAG-GI Pietro Germi (Andrea Marcocci), Luisa della Noce (Sara Marcocci), Sylva Koscina (Giulia), Saro Urzì (Gigi Liverani), Carlo Giuffrè (Renato Borghi), Renato Speziali (Marcello Marcocci), Edoardo Nevola (Sandrino Marcocci), Antonio Acqua, Mirella Fedeli, Franco Fantasia.

Sandrino, terzogenito del ferroviere Andrea Marcocci, corre alla stazione Termini dove il papà sta scendendo dalla motrice del rapido di cui è conducente. È Natale, e l’uomo, benché a casa lo aspettino i familiari, tra cui la figlia Giulia costretta dal padre a sposarsi perché in-cinta, si ferma per qualche bicchiere all’osteria, luogo d’incontro dei ferrovieri romani. Quando rientra a casa ubriaco, la casa è vuota perché Giulia si è sentita male ed è stata portata all’ospedale, dove il suo bambino na-scerà morto. Il già fragile matrimonio della ragazza en-tra in crisi. Andrea, che si sente in colpa per non essere stato accanto alla figlia nel drammatico momento, ha due incidenti sul lavoro: non riesce a evitare il suicidio di un uomo che si butta sotto il suo treno, poi non vede uno stop ed evita di poco lo scontro con un altro treno. Sospettato di ubriachezza, viene rimosso dall’incarico di conduttore del rapido e declassato ‒ a paga ridotta ‒ a macchinista di una vecchia locomotiva a carbone; quan-do chiede solidarietà al sindacato, non ottiene alcun ap-poggio. Giulia, che ha una relazione con un altro uomo, viene scoperta involontariamente da Sandrino. Andrea è sempre più spesso in osteria. Isolato da tutti rifiuta, per soldi, di partecipare allo sciopero generale e viene bol-lato come crumiro. Il figlio maggiore, Marcello, per sal-varsi da loschi traffici ruba i gioielli della madre e fugge di casa. Alla scoperta che la figlia ha un amante, Andrea la picchia selvaggiamente. La ragazza se ne va; da quel momento il ferroviere smette di lavorare e inizia a pas-sare le sue giornate, ubriaco, in osteria. È Sandrino che lo aiuta, lo sostiene, lo riporta dai vecchi amici che gli si stringono intorno. Colto da un infarto, Andrea affronta una lunga convalescenza, seguito amorevolmente dalla

moglie Sara. La sera di Natale la famiglia si ricompone, tornano anche Giulia e Marcello, gli amici fanno visita ad Andrea. Dopo la festa, rimasto solo con la moglie, l’uo-mo improvvisamente muore. Sandrino racconta come il fratello prenderà il posto del padre e come ogni cosa continuerà.“Settembre 1961, a Roma. Da Rosati a via Veneto. Germi lo trovavi sempre lì, al bancone del bar, seduto davanti a un bicchiere di vino. Non era una posa d’artista: era davvero nella sua natura starsene silenzioso a pensare sorseggiando del buon vino. Se non avessi saputo ch’era un celebre regista e anche attore avrei detto, per istintiva sensazione, che poteva essere un ferroviere. Perché mi ricordava mio padre come lo avevo in mente da bambino: anche lui ferroviere. Gente solida, buoni bevitori ma rigo-rosamente sobri in servizio. Quel giorno di settembre, fu proprio Germi a rivolgermi un saluto. Fino ad allora, io lo incontravo spesso lì (lo ammiravo moltissimo), ma non avevo mai osato importunarlo. Mi disse che aveva visto Il posto, il mio film che era stato alla Mostra di Venezia e che gli era piaciuto. Io gli confidai la grande emozione (e le lacrime!) per il suo Ferroviere. Ma al di là della grazia sublime dell’opera ‒ di una rara potenza poetica! ‒ c’era per me una ragione particolare, che mi faceva amare in modo speciale quel suo film: riguardava la mia stessa vita e quella di mio padre. Per quelle strane, imperscruta-bili coincidenze dei destini, le vicende del suo ferroviere ricordavano quelle capitate a mio padre, anche lui mac-chinista di locomotiva. Convinto socialista, mai iscritto al fascio, venne esonerato dalle Ferrovie e dopo solo due anni da disoccupato trovò un posto nell’Azienda del Gas. Ancora su una locomotiva: ma una piccola locomotiva, di

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quelle per lo smistamento dei carri col carbon-coke, che pareva un giocattolo in confronto alla potente 691 dei treni a grande velocità! Riconobbi nelle umiliazioni del Ferroviere di Germi le stesse subite da mio padre; e capii il suo dolore, anche se aveva sempre cercato di nascon-derlo. Dopo quell’incontro, ci siamo rivisti altre volte al Rosati di via Veneto. Non parlammo più del Ferroviere. Tuttavia quella storia in comune ci faceva sentire in taci-ta intesa: una sorta di parentela sentimentale” (Ermanno Olmi).Tra i registi italiani di prima grandezza, Pietro Germi è stato considerato dalla nostra critica come il meno ‘pro-creativo’, quello che ha lasciato minore eredità. Queste note inedite di Ermanno Olmi sembrano dimostrare il contrario. Certo è che tutta l’opera di Germi, regista sco-modo, antifascista, anticomunista, spesso arrogante e sanguigno, è stata travisata dalla critica dell’epoca, molto spiazzata anche da Il ferroviere. Germi veniva da una serie di insuccessi commerciali e alla ricerca di nuovi soggetti fu conquistato dal racconto inedito di un giovane sceneggiatore comunista, Alfredo Giannetti, che aveva come protagonista un operaio e la sua famiglia. Il produttore, Carlo Ponti, non credeva nel progetto e an-che per rallentarne la realizzazione propose, per la parte del protagonista, nomi impossibili come quelli di Spen-cer Tracy e Broderick Crawford. Fu Giannetti a intuire che Germi avrebbe voluto e potuto interpretare il ruolo prin-cipale e fu lui a dirigerlo nei provini che convinsero Ponti.Con i suoi Nastri d’argento al regista e al produttore, Il ferroviere fu un grande successo, nei piccoli centri an-cor più che nelle grandi città. Il pubblico fu colpito dalla sincerità dell’opera, specchio dell’Italia dell’epoca: una Roma in costruzione dove i palazzi rubano spazio al gio-co dei bambini, paghe che non bastano, scioperi, cru-miri, dirigenti sindacali che non ascoltano, una società dove l’unica salvezza è nel senso di appartenenza a un mondo antico, popolare, capace, con il proprio affetto e le proprie radici, di dare la forza per affrontare i drammi della vita. Come osserva Mario Sesti, Il ferroviere può es-sere confrontato all’altro grande monumento cinemato-grafico di melodramma e realismo, Rocco e i suoi fratelli, “due film che affrontano un vero corpo a corpo con quel-lo che si può considerare il mito più profondo dell’in-conscio, della Storia e della struttura sociale di questo paese: l’unità della famiglia”. Una famiglia dove padre e figli non comunicano e la moglie è l’unica a capire, a tentare una mediazione tra le persone amate cercando una strada, con fatica e ragionevolezza. Opera corale sul tempo che passa, il film doveva intitolarsi Un giorno e

tutti i giorni perché racconta “lo scorrere lento della vita, il senso amaro, tenero, drammatico e dolce della vita”. È probabilmente il film più musicale del cinema italiano, con una colonna sonora di Carlo Rustichelli che sorreg-ge l’onda emotiva degli avvenimenti. Germi fa un uso sistematico delle ellissi e sfrutta ritmicamente due punti di vista narrativi, quello di Sandrino, che addolcisce la durezza degli avvenimenti, e quello del narratore che in-vece li drammatizza. La grandezza del film sta nel fatto che Germi raccontando i cambiamenti italiani, facendo i conti con la tradizione neorealista, mette in scena una storia universale: il sentimento di gioia infine brevemen-te raggiunto dai due coniugi non può non ricordare la conclusione di Tōkyō monogatari, dove i due anziani ge-nitori osservano la durezza della vita trascorsa con uno sguardo caldo, disincantato e carico di civile e dignitosa felicità.

BibliografiaG. Bezzola, Il ferroviere, in “Ferrania”, n. 2, febbraio 1956.F. Di Giammatteo, Il ferroviere, in “Bianco e nero”, n. 11-12, novembre-dicembre 1956.G. Aristarco, Il ferroviere, in “Cinema nuovo”, n. 96, 15 dicembre 1956.G. Dell’Acqua, Il cammino della speranza e quello delle ambizioni, in “Schermi”, n. 1, aprile 1958.R. Durgnat, Man of Iron, in “Films and Filming”, n. 6, March 1963.S. Borelli, ‘Il ferroviere, ‘L’uomo di paglia’, in V. Attolini et al., Il cinema secondo Germi, Roma 1990.

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Pietro Germi nasce il 14 settembre 1914 a Genova. Inizia la sua carriera come attore e, dopo aver studiato regia con Alessandro Blasetti presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, nel 1945 esordisce alla regia con Il testimone un giallo psicologico del tutto insolito ne-gli anni del neorealismo. Seguono il poliziesco d’ispira-zione americana Gioventù perduta (1947) e In nome della legge (1949), vincitore di tre nastri d’argento e campione d’incassi. Uno dei primi film italiani sulla mafia, per il qua-le Germi riceve un Nastro d’Argento speciale, che lo con-sacra come autore. Con il dramma neorealista Il cammino della speranza (1950) Germi raggiunge per la prima volta un livello internazionale. Il film è presentato in concorso al Festival di Cannes e vince l’Orso d’argento al Festival di Berlino. Il noir realistico La città si difende (1951) viene premiato come miglior film italiano al Festival di Venezia.Nel 1952 dirige La presidentessa, adattamento per il cine-ma dell’omonima commedia teatrale di Maurice Henne-quin e Pierre Veber, un titolo eccentrico nella sua filmogra-fia, e Il brigante di Tacca del Lupo, con Amedeo Nazzari, tratto dal romanzo omonimo di Riccardo Bacchelli. Nel 1953 con Gelosia porta sul grande schermo il romanzo di Luigi Capuana Il marchese di Roccaverdina e partecipa al film a episodi Amori di mezzo secolo con il segmento Guerra 1915-1918. Resta inattivo per quasi due anni, ma nel 1955, con Il ferroviere, gira una delle sue opere più riuscite ed intense. Il ferroviere ottiene un notevole suc-cesso di pubblico ed è considerato uno dei capolavori del regista genovese e una fra le ultime grandi espressioni del neorealismo cinematografico italiano. Ad esso succedono film come L’uomo di paglia (1958), e il capolavoro Un ma-ledetto imbroglio (1959) tratto dal romanzo Quer pastic-ciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda: uno dei primi esempi di poliziesco italiano. Nel 1961 spiazza pubblico e critica dando alla sua carriera una svolta im-prevedibile: comincia infatti a girare commedie pungen-ti, satiriche e grottesche. Divorzio all’italiana (1961) apre questa nuova fortunata stagione della sua carriera; il film è nominato all’Oscar nelle categorie miglior regia e mi-glior attore (Marcello Mastroianni) ed ottiene quello per il miglior soggetto e sceneggiatura originale oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti. Dal titolo del film ha preso il nome un certo tipo di commedia prodotta in Italia in quel periodo nota come commedia all’italiana. Nel 1964 Germi gira Sedotta e abbandonata, ultimo dei suoi film ambien-tato in Sicilia, a cui seguirà nel 1965 Signore & signori con Virna Lisi e Gastone Moschin, satira sull’ipocrisia borghe-se di una cittadina del Veneto. Il film vince la Palma d’oro al Festival di Cannes ex aequo con Un uomo, una donna di Claude Lelouch. Nel 1967 gira L’immorale con Ugo Tognaz-zi e Stefania Sandrelli. Nel 1968 Germi gira l’elogio della vita agreste Serafino, con Adriano Celentano, che ottiene uno strepitoso successo di pubblico. Nel 1970 è la volta di Le castagne sono buone con Gianni Morandi, che per mol-ti, forse a ragione, è considerato il film meno riuscito del regista. Dopo Alfredo Alfredo (1972) con Dustin Hoffman e Stefania Sandrelli, fece ritorno alla commedia grottesca e inizia a lavorare al progetto del film Amici miei che deve cedere all’amico Mario Monicelli perché sofferente di cir-rosi epatica. Germi muore a Roma il 5 dicembre 1974. Ami-ci miei, uscito nelle sale nel 1975, è a lui dedicato: nei titoli di testa è riportato significativamente «un film di Pietro Germi» e solo «regia di Mario Monicelli».

PIETRO GERMI

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INGRANDIMENTI

ENRICO VANZINA

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Ingrandimenti

DEVO TUTTO A CERTE PERSONE di Enrico Vanzina

Nella vita c’è chi ti fa innamorare, chi ti dà fregature, chi ti fa ridere, chi si fa dimenticare subito. Esistono, però, anche persone indimenticabili che segnano in maniera speciale il corso della tua esistenza.

Io, per esempio, nel mio piccolo devo molto al grande produttore scomparso Goffredo Lombardo, il patron del-la mitica Titanus. Fu lui a far debuttare nel cinema mio fratello Carlo e me, nel lontano 1975. Grazie Goffredo per aver creduto in quei due ragazzini di allora. Che oggi hanno i capelli imbiancati ma continuano a fare quello che avevi immaginato tu. Devo molto anche ad un’altra persona del mondo cinematografico, il grande regista Alberto Lattuada. Avevo ventisei anni e lui, generoso come pochi, mi chiamò a collaborare al copione di Oh Serafina, insieme allo scrittore del romanzo, il compian-to Giuseppe Berto. Così mi ritrovai, ad inizio carriera, accanto a due giganti. Grazie Alberto. E un grazie a Giu-seppe Patroni Griffi che mi fece debuttare all’Eliseo con una commedia teatrale. Fu un gesto coraggioso, che non dimenticherò mai. D’altronde Patroni Griffi era un uomo elegante, in tutti i sensi. Soprattutto nel concedere delle opportunità a quelli più giovani di lui. Grazie Peppino. Un grazie a Carol Levi, la signora del cinema italiano, agente dei più grandi talenti dello spettacolo nostrano, che da più di trentacinque anni mi segue, con passio-ne, professionalità, diventando nel corso degli anni più un’amica di famiglia che una semplice agente cinema-tografica. Grazie a Paolo Mieli che (quasi vent’anni fa)

mi ha fatto diventare giornalista al Corriere della Sera, facendomi scoprire un secondo e meraviglioso lavoro. E infine un grazie di cuore a due fuoriclasse scomparsi: Ugo Pirro e Dino Risi, i quali mi hanno insegnato gran parte di quello che so sul cinema, su come si fa e su come non andrebbe fatto. Grazie Ugo, grazie Dino, per-sone decisive che hanno illuminato la mia vita di una luce allegra e importante.Ma non c’è solo il lavoro. C’è la vita, quella di tutti i gior-ni. E nella mia vita io devo quasi tutto a Federica, mia moglie. Compagna fedele, silenziosa, comprensiva. Una donna forte, ma anche romantica, che ha avuto l’intel-ligenza di consigliarmi sempre nel migliore dei modi. Quando l’ho ascoltata non ho mai sbagliato niente, quando non l’ho fatto mi sono ritrovato spesso nei guai.Grazie a mia madre, donna impossibile ma formidabi-le. Con la quale ho combattuto su quasi tutto. Ma che adesso mi manca in tutto. E grazie al signor Steno, mio padre, che mi ha insegnato la civiltà, la buona educazio-ne. Che ha puntato sulla cultura, facendomi capire che nella vita servono i libri, i quadri, la musica. Ma soprat-tutto che fare il cinema è un mestiere. Nel quale ci vuole fatica, etica e rispetto delle regole.Infine un grazie infinito a mio fratello Carlo. Silenzioso e riservato. Intelligente e generoso. Semplice, anche se complicatissimo. Buono. Soprattutto profondamente buono. Una fortuna averlo avuto accanto. Per me e so-prattutto per la sua famiglia. Sempre positivo. Mai fiac-cato dalle difficoltà. Grazie Carlino.Tutte queste mie parole, a tutte queste persone, sono un atto dovuto. La cosa più presuntuosa del mondo è quella di non ammettere che la nostra forza dipende da tanti altri. La nostra forza e soprattutto la nostra felicità.

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Roma, 1949. È uno sceneggiatore e produttore cinema-tografico italiano. È il primogenito del regista e sceneg-giatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Ma-ria Teresa Nati, e fratello del regista e produttore Carlo Vanzina.Ottiene il Baccalaureat Francese al Lycèe Chateaubriand di Roma nel 1966 e si laurea in Scienze Politiche a Roma nel 1970.Lavora per alcuni anni come aiuto regista del padre Steno e nel 1976 inizia la carriera di sceneggiatore. Ha scritto 95 film lavorando con molti dei più famosi registi italiani: Dino Risi, Marco Risi, Alberto Lattuada, Steno, Mario Monicelli, Nanni Loy e tanti altri.Insieme al fratello Carlo, regista, ha realizzato alcuni dei più grandi successi degli anni ’80 ’90 e 2000. Tra i film più famosi che hanno inventato un genere e una schiera di attori: Sapore di mare (1983), Eccezziunale Veramente (1982), Vacanze di Natale (1983), Sotto il vestito niente (1985), I miei primi 40 anni (1987), Sognando la Califor-nia (1992), A spasso nel tempo (1996), South Kensing-ton (2001), Il pranzo della domenica (2003), La vita è una cosa meravigliosa (2010) e tanti altri.Ha lavorato con quasi tutti gli attori italiani, da Alber-to Sordi, Renato Pozzetto, Gigi Proietti, Diego Abatan-tuono, Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Monica Vit-ti, Virna Lisi, Laura Antonelli, Stefania Sandrelli, Gian Maria Volontè, Raoul Bova, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano e alcuni tra i più grandi attori internazionali come Faye Dunaway, Carol Bouquet, Elliot Gould, Michel Serrault, Susannah York, Leslie Nielsen, Rupert Everett., Daryl Hannah, Matthew Modine, Billy Zane, Dean Jones.Da circa 25 anni è Produttore dei suoi film.Ha vinto infiniti premi tra i quali una Grolla D’oro, il Pre-mio De Sica, il Premio Flaiano, il Nastro d’Argento, il Pre-mio Charlot, il Premio America, il Telegatto.Ha inoltre prodotto molti programmi televisivi tra cui la fortunata serie I ragazzi della 3C premiata con due Tele-gatti. Nel 1987 ha vinto il Premio della Critica come Mi-glior Produttore Televisivo dell’anno con la serie Amo-ri. Nel 1988 ha scritto e prodotto ANNI 50. Nel 1999 ha scritto e prodotto ANNI 60 e la fortunata serie Un ciclone in famiglia.È stato Consulente Generale e capo della Produzione Penta Film di Mario e Vittorio Cecchi Gori negli anni ‘90 e ‘91.Ha scritto una commedia teatrale Bambini cattivi messa in scena da Giuseppe Patroni Griffi.Ha pubblicato vari libri: Le finte bionde (Mondadori), Colazione da Bulgari (Salerno Editrice), La vita è buffa (Gremese), Commedia all’Italiana (Newton Compton), Una famiglia italiana (Mondadori) e Il Gigante Sfregiato

ENRICO VANZINA

(Newton Compton).Ha collaborato per 5 anni al “Corriere della Sera”.Da diciassette anni scrive sul “Il Messaggero” dove gli è stata affidata una rubrica settimanale di costume.

Febbre da cavallo, Oh Serafina, Luna di miele in tre (1976), Von Buttiglione Sturmtruppenfuhrer, Tre tigri contro tre tigri (1977), Per vivere meglio (1978), Figli delle stelle (1979), La patata bollente, Arrivano i gatti, Fico d’india, Una vacanza bestiale, Il lupo e l’agnel-lo (1980), I fichissimi, Miracoloni (1981), Vado a vive-re da solo, Eccezzziunale veramente, Viulentemente mia, Dio li fa e poi li accoppia, Il tango della gelosia, Sballato,gasato,completamente fuso, Sesso e volentieri (1982), Sapore di mare, Mani di fata, Al bar dello sport, Sapore di mare 2, Un ragazzo, una ragazza, Il ras del quartiere, Mystere, Vacanze di Natale (1983), Vacanze in America, Amarsi un po’, Domani mi sposo, Mi faccia causa (1984), Sotto il vestito niente (1985), Yuppies, Ita-lian Fast Food (1986), Ti presento un’amica, Yuppies 2, Animali metropolitani, I ragazzi della terza C (TV), Via montenapoleone, I miei primi 40 anni, Montecarlo gran casinò, La partita, Fratelli d’Italia (1987), Il commissario Lo Gatto, Big Man: Polizza Inferno (TV), Big Man: La Diva (TV) (1988), Le finte bionde, Tre colonne in cronaca, La più bella del reame, Cronaca nera (TV) (1989), Miliardi, Piedipiatti (1991), Sognando la California (1992), Piccolo grande amore (1993), S.P.Q.R., I Mitici (1994), Vacanze di Natale ’95 (1995), Io No Spik Inglish, Selvaggi Squil-lo, Uomini Uomini, A spasso nel tempo (1996), Banzai, A spasso nel tempo, l’avventura continua, Fratelli col-telli (1997), Paparazzi, Cucciolo, Anni ‘50 (TV), Anni ‘60 (TV) (1998) Il cielo in una stanza, Simpatici e antipati-ci, Tifosi (1999), Vacanze di Natale 2000, Quello che le ragazze non dicono, Adesso sesso (2000), South Ken-sington (2001), Arturo Colombo maresciallo in gondola (TV) (2002), Febbre da cavallo – la mandrakata (2002), Il pranzo della domenica (2003), Barzellette, In questo mondo di ladri, un ciclone in famiglia (TV), Il ritorno del Monnezza (2004) Eccezziunale veramente capitolo se-condo…me, Un ciclone in famiglia 2 (TV), OlÈ (2006), Un ciclone in famiglia 3 (TV), Italia 2061, Un ciclone in famiglia 4 (TV),Un’estate al mare, Matrimonio alle Bahamas, Piper (TV) (2007), VIP (TV), Un’estate ai Caraibi, la vita è una cosa meravigliosa (2008), Ti presento un amico, Sotto il ve-stito niente – l’ultima sfilata (2010), Ex – amici come pri-ma, Vacanze di Natale a Cortina (2011), Mai Stati Uniti, Buona giornata (2012), Sapore di te (2013), Un matrimo-nio da favola (2014).

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 43

ECCEZZZIUNALE...VERAMENTECarlo Vanzina (1982, Italia, 103’)

IL PRANZO DELLA DOMENICACarlo Vanzina (2003, Italia, 100’)

UN MATRIMONIO DA FAVOLA Carlo Vanzina (2014, Italia, 91’)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Enrico Vanzina, Carlo Vanzina, Diego Abatantuono FOTOGRAFIA Alberto Spagnoli MONTAG-GIO Raimondo Crociani MUSICA Mariano Detto SCENOGRAFIA Giovanni Natalucci COSTUMI Marina Straziota INTERPRETI Massimo Boldi, Stefania Sandrelli, Diego Aba-tantuono, Clara Colosimo, Yorgo Voyagis, Ugo Conti, Gianfranco Barra, Mauro Vestri, Anna Melato, Teo Teocoli, Guido Nicheli, Franco Ca-racciolo, Renzo Ozzano, Mike Bongiorno PRO-DUZIONE Alessandro Fracassi, Cinemedia S.R.L. DISTRIBUZIONE Titanus

LA TRAMAEccezzziunale... Veramente segue le vicende parallele di tre personaggi: il camionista pugliese Felice Tirzan, tifoso della Juventus; il capo ultrà milanista Do-nato Cavallo e l’interista Franco Alfano, venditore d’auto, tutti interpretati da Die-go Abatantuono. Lo juventino Tirzan scambia il suo TIR con un collega rumeno diretto a Parigi, per poter andare in Belgio a vedere la partita di Coppa dei Campioni della Juventus, ma si fa rubare l’automezzo; Donato, dopo la sconfitta del Milan al derby, si scontra con un gruppo di tifosi interisti e, credendo di aver causato l’incidente che ha procurato la perdita della memoria e della parola al capo ultrà interista Sandrino , rinnega la sua fede calcistica per conquistarne la fidanzata; Franco viene raggirato dagli amici del bar che lo inducono a credere di avere in mano una schedina vincente (che invece è falsa) e dopo aver affrontato moglie e suocera (che detesta), inizia a spendere soldi che non possiede.

SCENEGGIATURA Carlo Vanzina, Enrico Vanzina FOTOGRAFIA Claudio Zamarion MONTAGGIO Luca Montanari SCENOGRA-FIA Tonino Zera COSTUMI Daniela Ciancio INTERPRETI Giovanna Ralli, Massimo Ghini, Elena Sofia Ricci, Barbara De Rossi, Galatea Ranzi, Rocco Papaleo, Maurizio Mattioli PRO-DUZIONE International Video 80 S.R.L., Rai Cinema DISTRIBUZIONE 01 Distribution

LA TRAMARimasta da poco vedova, Franca Malor-ni, esponente della buona borghesia ro-mana, riversa le sue morbose attenzioni sulle tre figlie: Barbara, Sofia e Susanna, tutte sposate, obbligate ogni domenica a recarsi a pranzo da lei con le rispettive fa-miglie. A causa di un incidente domesti-co che le procura la frattura di un femore, Franca deve interrompere la tradizione del pranzo domenicale, appuntamento fisso che per lei rappresenta qualcosa di più di un semplice rituale. La lunga degenza in ospedale, durante la quale le tre figlie assistono la madre, farà emergere i piccoli dissidi ed i proble-mi che si celano dietro la facciata di una famiglia all’apparenza perfetta.

SOGGETTO Enrico Vanzina, Carlo Vanzina SCENEGGIATURA Enrico Vanzina, Carlo Vanzina, Edoardo Falcone FOTOGRAFIA Enrico Lucidi MONTAGGIO Luca Montana-ri MUSICA Giuliano Taviani, Carmelo Travia SCENOGRAFIA Serena Alberi COSTUMI Daniela Ciancio INTERPRETI Ricky Mem-phis, Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Andrea Osvárt, Max Tortora, Luca Angeletti, Roberta Fiorentini, Teco Celio PRODUZIONE Fulvio e Federica Lucisa-no per Italian International Film con Rai Cine-ma; DISTRIBUZIONE 01 Distribution

LA TRAMADopo vent’anni dalla maturità, cinque compagni di liceo si ritrovano al matrimo-nio dell’unico tra loro ad aver fatto carriera: Daniele ha invitato tutti a Zurigo dove sta per sposare Barbara, figlia del noto ban-chiere svizzero per cui lavora. È l’occasio-ne per una rimpatriata, dove i cinque amici oltre a ritrovare il calore e la complicità di un tempo, rimettono in gioco le loro vite e le loro aspirazioni frustrate. Durante il lungo week end in Svizzera, non ci sarà un matrimonio “da favola”, ma i cinque prota-gonisti, tra equivoci, situazioni comiche e colpi di scena faranno saltare i loro precari equilibri ed ognuno finalmente troverà il coraggio di esprimere la sua vera natura e di cominciare una nuova vita.

Figlio del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefa-no Vanzina) e di Maria Teresa Nati, è fratello minore dello sce-neggiatore e produttore Enrico Vanzina. Dopo un apprendistato con Monicelli, con il padre Steno e con Sordi, ha formato con il fratello Enrico un’affiatatissima cop-pia di cineasti di grande versatilità ed efficienza produttiva, firmando alcuni dei maggiori successi del cinema italiano anni ’80 e ‘90. Dopo il suo debutto dietro la macchina da presa nel 1976 con Luna di miele in tre, ha realizzato in 40 anni circa 60 film. I suoi primi successi, I fichissimi del 1981 e Eccezzziu-nale... veramente e Viuuulentemente mia entrambi del 1982, coincidono con la scoperta di Diego Abatantuono, seguiti subi-to dopo dal lancio di uno spensierato sottogenere vacanziero-nostalgico con Sapore di mare (1983).Nel 1983 dirige Vacanze di Natale, capostipite dei cinepanetto-ni, e rispolvero dei film ad episodi, che sarà la formula di tanti successi futuri, tra cui Yuppies - I giovani di successo (1986), Sognando la California (1992), S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa (1994), A spasso nel tempo (1996).

CARLO VANZINA

Spesso comunque Vanzina si è cimentato in altri generi come il thriller (Mystère del 1983, Sotto il vestito niente del 1985, Squillo del 1996 e Sotto il vestito niente - L’ultima sfilata del 2011), il sentimentale (Amarsi un po’ del 1984 e Piccolo grande amore del 1993), l’avventura in costume (La partita del 1988), il poliziesco (Tre colonne in cronaca del 1990) e la commedia meno farsesca (Io no spik inglish del 1995).Nel 2001 sono usciti E adesso sesso e South Kensington, l’an-no successivo è stata la volta di Febbre da cavallo - La man-drakata, atteso seguito di Febbre da cavallo diretto nel 1976 dal padre.Nel 2003 ha diretto Il pranzo della domenica ed ha recitato, con un cameo, nel ruolo di sé stesso nel film Natale in India di Neri Parenti. Successivamente ha realizzato In questo mondo di la-dri (2004); Il ritorno del Monnezza (2005), omaggio ai film po-lizieschi interpretati da Tomas Milian; Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me (2006), Olè (2006) e tanti altri. È anche regista di film per la Tv e serie televisive di successo come Un ciclone in famiglia (dal 2005 al 2008), con Massimo Boldi.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE

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GENOVA PER NOI

OMAGGIO ACLAUDIO G. FAVA

E’ difficile accettare di non sentire più la sua voce, di non essere più divertito dalla sua ironia, di lasciarsi incantare ancora dalla sua intelligenza, di essere fortunato per il privilegio della sua sincera amicizia. Claudio G. era un maestro, un curioso irreden-to della vita alimentata dal cinema e dai libri. Cultura e genti-lezza, ma soprattutto l’unicità di essere Claudio G. Non posso andare avanti per non scadere nella retorica o nella banalità di quei ricordi in memoria che dicono poco o troppo. E Claudio G. merita ben altro. Io non posso che ribadire il mio rimpianto per una straordinaria persona perbene. E non mi sembra poco.

Natalino Bruzzone

Abbiamo da ricordare quest’anno due persone speciali, Claudio G. Fava e Pietro Germi: uno se ne è andato da pochi mesi, l’al-tro da quarant’anni ( era nato un secolo fa). Una cosa avevano in comune, oltre alla città di nascita e al fatto di occuparsi di cinema, che erano due uomini all’antica e sembravano rimpian-gere un’Italia più seria, legata a codici morali ottocenteschi, a immagine dei film militari di John Ford che entrambi amavano tanto. Non a caso Germi ha girato Il brigante di Tacca del Lupo, quasi un remake risorgimentale del Massacro di Fort Apache, e Fava, come noto, era un esperto di storia militare oltre che di uniformi, e non era infrequente sentirlo fischiettare l’inno della Legione francese per i corridoi della Rai. Ma non credo che que-ste nostalgie vadano prese alla lettera. In politica erano entram-bi socialdemocratrici: insieme antifascisti e anticomunisti. In compenso Il ferroviere è il film preferito da Bertinotti e non pen-so che a Germi questo sarebbe dispiaciuto. Non sembravano del tutto favorevoli all’unità d’Italia: Germi lo ha dimostrato con le commedie sulla Sicilia, Fava tra l’altro con un elzeviro “Bam-bino capitolino” (nella raccolta Tagliati al vivo). Fava ha studiato al Vittorino da Feltre, Germi al Nautico, poi hanno mollato gli ormeggi in anni diversi per approdare a Roma. Nessuno dei due è sepolto a Genova. Ora sono entrambi in Paradiso, probabil-mente si danno ancora del lei, come usava una volta.

Oreste De Fornari

Claudio G. Fava al telefono con Dino Risie durante il Genova Film Festival

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE Omaggio a Claudio G. Fava / Proposte

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 45

Consiglierei agli organizzatori di aprire la commemorazione di Claudio G. proiettando il suo cameo in Ladri di saponette (1989) di Maurizio Nichetti. Questa sua autoparodia di venticinque anni fa, esilarante e slapstick - manca solo una tarte à la crème - è un funerale a trent’anni di cinema in tivù, l’attività che aveva reso Fava unico, popolarissimo, amatissimo. I film del lunedì di RaiUno di CGF furono l’orgoglio del cinema «ciclato»: prime visioni, inediti assoluti (la RKO), vecchi divi ancora padroni del cuore della gente (Gabin, Cooper, Mitchum...), addirittura sce-neggiatori come Age & Scarpelli...Prima c’erano state rassegne monumentali e ciambellane, an-che 14 Sordi a cura di GLR. Ma persino su Albertone nessuno non romano seppe spargere il sorriso e l’arguzia del Nostro, che ci fece un magnifico Gremese in cui censurò le finte confidenze esclusive che Sordi gli aveva fatto in un orecchio: «Ma se Wojty-la dice “Viva la Matonna”, non è una bestemmia?». Dopo Fava i cicli saran solo ri-cicli impaginati dal computer aziendale. Godimenti di ultimi e penultimi passaggi in scaden-ze sempre più rapide. L’eleganza sua non stava solo nella raf-finatezza del lessico, nell’eleganza del papillon, nella postura simenoniana - garbo o look - ma cominciava nella dizione e nel-la pronuncia. Dato che l’imitazione di Gianni Agnelli o di Diego Maradona, i suoi cavalli di battaglia, era fuori luogo sulla rete ammiraglia. La Rai avrebbe dovuto far tenere a Claudio dei corsi di scansione, come fece il partito comunista all’epoca delle pri-me Tribune Elettorali. Non ci sarà più nessuno come lui a farci udire la H di John Frankenheimer.Fava dovette a tal punto sentirsi di essere/essere stato la Rai, che non se la sentì di andare a lavorare per Berlusconi, il qua-le gli fece un’offerta molto pingue in un incontro ad Arcore che Claudio ha raccontato a pochissimi. Era stato lui a fronteggiare la contro-programmazione delle tivù private negli anni ’80. Lui, sulla tolda (o a cassetta della diligenza, o in galleria) della pri-ma rete della tivù di Stato che cominciava allora ad andare in pezzi: la RaiDue di Pio De Berti Gambini, un uomo insicuro che lo costringeva a programmare sprogrammare riprogrammare, fino alla chiusura del Radiocorriere.CGF sentiva a tal punto il peso e la gloria del suo palinsesto che anche dopo gli toccò di provar pietà per l’abbandono e la de-relizione di alcuni ex cani sciolti di viale Mazzini, quorum ego. Gli dispiaceva che nessuno mi aiutasse a finire la mia storia del cinema italiano raccontata da Andreotti. Dal suo blog lanciava degli appelli. Al telefono mi tirava sempre le orecchie: «Tatti, dovevi dire “Oscar per il miglior film in lingua straniera...”».La penultima telefonata fu a proposito del comune amico Lu-ciano Vincenzoni, che certo aveva rosicato all’epoca del ciclo su Age&Scarpelli.L’ultima telefonata, la signora Elena temporeggiò per un minu-to: «Ora glielo passo: Claudio sta finendo di farsi la barba...». Qualche frequentatore mattutino di casa sua lo ricorda anche con la retina dei capelli, quella con cui Peppino inscenò certi co-gnati. Lo voglio ricordare così, impeccabile e fresco di rasatura, come se davvero andasse a presentare un film di Melville anche senza Nichetti. Melville, la Francia, l’America. Claudio aveva amato così tanto la Francia che mi confessò che il 10 giugno 1940, quando il Duce annunziò di aver inviato la dichiarazione di guerra all’ambasciatore di Parigi, si chiuse nella sua cameret-ta di bimbo di 11 anni e pianse.

Tatti Sanguineti

Claudio G. ha presentato, quando il direttore ero io, tutte le se-rate finali di TorinoFilmFestival. Sono state le serate più belle, più ricche, più eleganti. Ogni volta che vedo dei disgraziati pre-sentare premi cinematografici coprendosi di ridicolo per arro-ganza o per insipienza, penso sempre a Claudio e a quanto era bravo. Lui parlava con naturalezza e calibrava il suo umorismo con eleganza e intelligenza. Non aveva bisogno di testi, il testo era la sua cultura. Begli anni, e anche un bell’insegnamento, del quale bisognerebbe che gli amici del David tenessero conto, in futuro.

Steve Della Casa

Tante e tali sono le cose da lui fatte e tanta e tale è l’antica co-noscenza, nel tempo da lui promossa generosamente in ami-cizia (per chi aveva una generazione in meno), che lasciano imbarazzati a cogliere l’immagine significativa di un’esistenza e, appunto, di un amicizia. Allora è forse giusto citare l’ultima cosa da lui inventata e fatta crescere: la Stanza del cinema, quel luogo d’incontro tra critici e pubblico che Claudio G. Fava ha condotto fino alla fine, forte della lungimirante intuizione (si era partiti nel 2001) di parlare di cinema in un’epoca in cui sui giornali se ne scrive sempre meno, criticamente beninteso. Gli appuntamenti mensili a Palazzo Ducale sono stati davvero la sintesi, suprema e spiccia ad un tempo, di un’esperienza di vita scandita sull’impiego, ancora una volta supremo e spiccio, del-la parola. Alla macchina da scrivere prima e al microfono poi, la sua parola si è trasformata in una sorta di “verbo” grazie a quell’impareggiabile tono – tra l’ironico e l’erudito – che si im-preziosiva ulteriormente nei rapporti personali: quelli che non si possono riferire perché se ne è un po’ gelosamente deposi-tari e più ancora perché sarebbe impossibile dirne con parole e tono al suo livello.

Massimo Marchelli

A fiancoCon Oreste Lionello e Carlo Delle Pian

In bassoClaudio G. Fava durante l’inaugurazione dell’ottava edizionedel Genova Film Festival con Cristiano Palozzi, Paola Gassman, Ugo Pagliai, Gloria De Antoni e Oreste De Fornari

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GIUSTIZIA PRIVATA DI UNA SUORA PER BENE

I filmmaker genovesi O’Family e i livornesi Licaoni si sono uniti per scrivere, dirigere e produrre un Pilota per una web serie ricca di azione, humor, sangue e cattiva politica, Giustizia Privata di una Suora Per Bene.Il video prodotto per presentare la serie è stato girato interamente a Genova tra gli studi del Cineporto e la settecentesca villa Bombrini, mentre gli attori – tra cui spiccano Fiorenza Pieri, Alessandra Gessa e Vanni Valenza – e il cast tecnico sono tutti professionisti del panorama genovese. Un progetto impegnativo che il gruppo O’Family del regista Marzio Mirabella, ha coordinato insieme ai Licaoni, famosi non solo in rete per la loro web serie Corso di Cazzotti, ma anche per il film Kiss Me Lorena e numerosi cortometraggi.

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 47

SOGGETTO

Lucia, una giovane suora, abban-dona gli abiti talari per andare alla ricerca di un amico rapito. Viag-gia a bordo di un vecchio pulmino Volkswagen armata di balestra spa-racrocifissi e di una bibbia conte-nente messaggi criptati.La sua missione la porterà a scon-trarsi con politici corrotti, criminali, esponenti dell’alta finanza e cardi-nali pedofili, tutti coinvolti nel mi-sterioso rapimento. Tra una sangui-nosa battaglia e l’altra si uniranno alla nostra eroina alcuni reietti che andranno a formare una Squadra so-lida e compatta: un trans, una ex ve-lina, uno sfregiatore di vigili urbani e un adolescente seviziato dal clero. Questo rivoluzionario manipolo di eroi si ritroverà non solo a cercare l’amico scomparso, ma anche ripuli-re il mondo dal marcio che c’è.

DICHIARAZIONE D’INTENTI

Con la Puntata Pilota di Giustizia Pri-vata di una Suora Per Bene si vuole dare un’idea dei vari aspetti che si troveranno nella serie: azione, mi-stero, violenza pulp, critica politica, ironia e eccentrici protagonisti. Un concentrato di situazioni che verranno ampliate durante le pun-tate, fino ad arrivare al ritrovamento dell’amico scomparso e alla sco-perta del perché del suo rapimento, scoperchiando una cloaca di corru-zione che unisce i mondi della politi-ca, dell’economia e della chiesa.

IL MONDO DELLA SUORA

Come nel Pilota la protagonista è in-filtrata in un Bunga Bunga – dove alte cariche dello stato e della religione fanno tutto il contrario di quello che rappresentano – così anche in ogni puntata della serie lei si ritroverà in luoghi diversi ad affrontare situazio-ne di pericolo estremo. Tra sparato-rie, sfoggio di arti marziali e momenti di tensione e suspense, Suor Lucia avanzerà nella sua missione seguen-do indizi e mistici segnali, fino a rag-giungere l’amico scomparso rivelan-done, così, la vera identità.Nonostante un tono ironico e spesso grottesco, il mondo con cui si scontra la Suora è quello che ogni giorno ve-diamo al telegiornale: corruzione ad alto livello e crimini impuniti. La missione della nostra Suora diven-ta anche la nostra voglia di giustizia nei confronti di quei personaggi che dovrebbero portare un miglioramen-to al nostro paese ma che in realtà non lo fanno. Con il susseguirsi del-le puntate si arriverà a delineare la presenza di una grande “eminenza grigia” al comando di ogni cosa, mandante principale del rapimento e conoscitore degli equilibri politico-economici non solo del nostro paese ma del mondo intero.

LA PROTAGONISTALA SUORA

Parla quasi esclusivamente con frasi eclatanti alla Clint Eastwood prefe-rendo l’azione alle inutili chiacchie-re, dando così sfogo alle sue arti da guerriera perfezionate negli anni di allenamento in convento. È determi-nata nella sua missione e talmente sicura di avere Dio dalla sua parte che non si pone il problema di usare oggetti religiosi come armi impro-prie. Si difende e uccide con una balestra sparacrocifissi, rosari e ac-qua santa. La sua totale convinzione nell’essere dalla parte del giusto cre-erà intorno a lei una forza “mistica” che attirerà una serie di personaggi pronti a seguirla nella pericolosa ri-cerca.

GLI ALTRI PERSONAGGILA SQUADRA

Primo elemento della Squadra di reietti che affiancheranno la Suora è una ex “velina” ormai sul viale del tramonto costretta a “vendersi” per continuare la sua carriera, ma che grazie alla Suora trova una nuova strada e la sua redenzione. Il fatto che sia un personaggio famoso per-metterà agli altri di entrare in luoghi altrimenti inaccessibili.Altro componente in grado di farsi strada a suo modo è lo “sfregiato-re di vigili urbani”, un quarantenne sociopatico che aiuterà la protagoni-sta nelle lotte corpo a corpo, grazie alla sua forza fisica e alla sua abilità nel maneggiare coltelli. L’arte della seduzione e della comunicazione sono invece le caratteristiche di un trans che si aggrega al gruppo per-ché vede nella Suora la possibilità di allontanarsi dalla prostituzione e dagli ipocriti “salotti bene”. La sua ironia e le sue chiacchiere emergono nei momenti più impensati, l’esatto contrario del carattere della Suora e anche dell’ultimo elemento della squadra, un adolescente silenzioso e riflessivo salvato dall’alcova di un Cardinale pedofilo in grado, nono-stante la giovane età, di ideare piani d’attacco estremamente elaborati e di muoversi agilmente nel mondo dell’informatica.

L’ITALIA

Altro elemento fondamentale della serie è l’Italia, un paese invaso da problemi che sembrano irrisolvibi-li, causati da un’amoralità e da una corruzione dilagante e senza speran-za. Un paese in cui anche lo sport e le televisioni vengono usati per na-scondere le debolezze di un sistema democratico che arricchisce sempre più un manipolo di uomini di potere. Uomini che non hanno però idea di dove possa arrivare la Giustizia Pri-vata di una Suora Per Bene.

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PROPOSTE

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GENOVA FILM FESTIVAL 2014 - 49

BAKROMANdi Gianluca e Massimiliano De Serio (2010, documentario, 90’)

I CORPI ESTRANEIMirko Locatelli (2013, Italia, 96’)

MONTAGGIO Stefano Cravero SUONO E MONTAGGIO DEL SUONO Andrea Viali PRODU-ZIONE Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures In collaborazione con Kiwanis International Con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund DISTRIBUZIONE La Sarraz Distribuzione

LA TRAMANelle strade di Ouagadougou più di seicento ragazzi vivono senza niente da mangiare, né un tetto sotto cui dormire. Eppure, si sono uniti in un “sindacato”, per difendere i propri diritti e coltivare le proprie speranze. Per poter uscire, un giorno, dalla strada.

L’AUTOREGianluca e Massimiliano De Serio, Torino, 1978. Gemelli, lavorano insieme dal 1999. Negli anni hanno prodotto vari film brevi e documentari che hanno partecipato ai più importanti festival di ci-nema nazionali e internazionali, aggiudicandosi numerosi premi. Hanno esordito nel lungometrag-gio per il cinema con Sette opere di misericordia nel 2011, presentato in anteprima nel concorso internazionale del Festival del Film Locarno.Protagonisti dei lavori dei De Serio sono identità sradicate, alle prese con una continua ridefini-zione di sé, o identità collettive, inedite e interstiziali, in un percorso ibrido tra messa in scena, memoria e performance, dove il lavoro filmico diventa luogo di scambio e strumento per emergere dall’invisibilità. Tra i film e i documentari realizzati: Sette opere di misericordia, Bakroman, L’Esame di Xhodi, Za-karia, Mio fratello Yang, Maria Jesus,  Il giorno del santo. Tra le installazioni: Looking for Lumini-ta, Stanze, Bakroman, No fire zone, Dialoghi del Lys Love, Leo, Come l’acciaio, Sestetto, Tanatolo-gia, 14 maggio 1958, Shade, Gru, variazione per coro di sei gru e altoparlante, Neverending Maria Jesus, Lezioni di arabo.Gianluca e Massimiliano insegnano presso la NABA e la Scuola Holden. Hanno fondato dal 2012 Il Piccolo Cinema, Società di mutuo soccorso cinematografico. 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA Mirko Locatelli, Giuditta Taranteli FOTOGRAFIA Ugo Car-levaro MONTAGGIO Fabio Bobbio, Mirko Locatelli SUONO Paolo Benvenuti, Simone Olivero, Daniele Sosio MUSICA Baustelle INTERPRETI Filippo Timi, Jaouher Brahim PRODUZIONE Strani Film, Officina Film DISTRIBUZIONE Strani Film in collaborazione con Mariposa Cinema-tografica

LA TRAMAAntonio è solo a Milano con il suo bambino, Pietro, affetto da una grave malattia: sono arrivati al nord per cercare uno spiraglio di salvezza. Jaber, quindici anni, vive a Milano con un gruppo di connazionali: è migrato in Europa da poco, in fuga dal Nord Africa e dagli scontri della primavera araba. L’ospedale è una città nella città dove entrambi sono costretti a sostare: Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere il suo amico Youssef. La malattia è l’occasione per un incontro tra due anime sole e impaurite, due “corpi estranei” alle prese con il dolore e la fragilità.

L’AUTOREMirko Locatelli (regista/produttore). Nel 2002 fonda con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli la casa di produzione cinematografica Officina Film, con la quale firma la regia di documentari sul mondo degli adolescenti: nel 2006 Crisalidi si aggiudica il premio Miglior documentario al Genova Film Festival.Nel 2008 la sua opera prima, Il primo giorno d’inverno, scritta a quattro mani con Tarantelli, viene presentata in concorso nella sezione Orizzonti della 65ª Mostra Internazionale d’Arte Cinemato-grafica di Venezia.Nel 2009 distribuisce Il primo giorno d’inverno nelle sale italiane, da questa esperienza sceglie di affiancare all’attività di produttore quella di distributore indipendente.Nel 2013 è cofondatore, con altri giovani imprenditori, della Strani Film, casa di produzione e distri-buzione cinematografica, con la quale nello stesso anno dirige il suo secondo lungometraggio, I corpi estranei, presentato in concorso all’8° Festival Internazionale del Film di Roma.Attualmente impegnato nello sviluppo del suo terzo lungometraggio, si dedica alla scoperta e al supporto di nuovi autori, soprattutto di opere prime e seconde.

SEZIONI COMPETITIVE OMAGGIO A PIETRO GERMI INGRANDIMENTI GENOVA PER NOI PROPOSTE

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ANNOTAZIONI

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DIREZIONE ARTISTICA

Cristiano PalozziAntonella Sica

ORGANIZZAZIONE

Associazione Culturale Cinematografica DAUNBAILÒVia Tavella 10 R - 16136 - Genova

SEGRETERIAGENOVA FILM FESTIVAL

Palazzo Ducale P.zza Matteotti 9 - 16121 - Genova

Tel. 010 [email protected]

www.genovafilmfestival.org

17* GENOVAFILMFESTIVAL

30 GIUGNO6 LUGLIO 2014

Con la collaborazione di

Cecchi Gori HV - Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale Fondazione Genova Liguria Film Commission - Genovafilmservice - Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura

Gruppo Ligure Critici Cinematografici (S.N.C.C.I.) - International Video 80 - Media One Entertainment - Mira FilmsStrani Film - Surf Film - 01 Distribution

Comune di Genova Regione Liguria