[17-03-2013] Casoriadue - N.11

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Settimanale di Informazione Distribuzione gratuita - E-mail: [email protected] ANNO XIII - N° 11 - DOMENICA 17 MARZO 2013

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1DOMENICA17 MARZO 2013

Settimanale di InformazioneDistribuzione gratuita - E-mail: [email protected] ANNO XIII - N° 11 - DOMENICA 17 MARZO 2013

Alle soglie

del Crac

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PALLA AVVELENATA

Adesso che la realtà è sotto gli occhi di tutti, i falsi profeti dell’ottimismo e gli struzzi di mestiere non potran-no più negare l’evidenza. Il Settore “Ragioneria e Finanze” e l’Ufficio Contratti e Contenzioso combattono senza soste per evitare dissesti finan-ziari e portare a termine il Program-ma Integrato Urbano Europa, nella speranza che si aprano, finalmente i cantieri della sistemazione delle Piazze Domenico Cirillo, Trieste e Trento e Santa Croce, oltre al Parco delle Arti in via Mauro Calvanese.La delibera di modifica della mac-china comunale è nella mente dell’Assessore al Personale, geom. Antonio Lanzano, rivolta, pro-prio, a questi settori in particolare. Ed è proprio il settore che ge-stisce il polmone finanziario quello maggiormente all’atten-zione della Giunta Municipale.

In tanti sono quelli che hanno re-sponsabilità, compreso noi gior-nalisti, colpevoli, se non altro, di non aver scavato, o di non aver voluto vedere dietro la facciata. I reggitori dell’Azienda Comune si sono crogiolati al sole delle apparen-ze ed hanno scordato i compiti isti-tuzionali. Tronfi ed impettiti hanno fatto passerella ad ogni manifestazio-ne pubblica per dire che tutto andava bene e che tutto era sotto controllo. Hanno festeggiato, al 3° piano, la no-mina di Andrea Capano a Vice Pre-sidente del Consiglio Comunale: tar-tine e champagne; hanno festeggiato al ristorante “Scialatiello” di Mari-gliano, l’incarico affidato a Salvatore Graziuso, di Direttore del Consorzio Cimiteriale tra i Comuni di Arzano, Casoria e Casavatore. Presenti in 17. La scaramanzia messa in soffitto.Ci sono molti tipi di responsabili-

tà nella storia della pubblica am-ministrazione degli ultimi anni.Una è remota, l’altra è più recente. La prima è legata alla megaloma-nia di chi si avvicina alla politica.Scomparsa la figura del “saggio”, di moda negli anni sessanta, sono entrati sulla scena politica nei primi anni 80 e 90 gli industria lotti (specie nel cam-po edile), i politicanti, i maneggioni che, fingendo di essere benefattori ed amanti della Città, hanno sfruttato il carrozzone alla ricerca di affari e pubblicità. Hanno gestito l’Ente Co-mune senza criteri di sana economia: nei loro affari, nelle loro società, nelle loro aziende, nelle loro impre-se padroni attenti, al Comune pro-duttori di dissesti attraverso una mal calibrata bilancia tra incassi e spese.

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ALLE SOGLIE DEL CRAC

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SEGUE DA PAG. 3

C’è stata anche l’incapacità a moder-nizzare la struttura, oppure c’è stato disinteresse. Il Comune è cresciuto, come volume di affari ed interesse po-polare, ma gli schemi aziendali sono rimasti ancorati a vecchi modelli.Poi – ed è il secondo tipo di respon-sabilità – c’è stata la politica miope di molte Amministrazioni. Bisogna-va intervenire per dare una svolta, invece, si è andati avanti gloriandosi del successo di aver allontanato Po-lizio dalla gestione principale della cosa pubblica, coprendo così molte crepe. Ci sarebbe voluto una politi-ca amministrativa più forte e corag-giosa, un piglio innovativo, invece si sono preferiti i pannicelli caldi. Così come è congegnato, il Comune ha ora bisogno dell’ossigeno: si spende troppo; quanti milioni di lire spesi per progetti mai messi in cantiere.Tecnici dagli ingaggi folli, il pro-blema PalaCasoria; la politica dei fitti passivi suicida (il fitto del Ser-vizio Tributi che si trascina da anni e da tante amministrazioni); l’ar-ticolazione dei Settori e del Ser-

vizi è semplicemente assurda.Chi ha permesso la situazione del Parco Buontempo, dei terreni di Ponticelli, del Mercato Ortofrutticolo, per citare i casi più eclatanti? Com’è la situa-zione a tutt’ora di Casoria Ambiente? Enzo Carfora è chiamato a dare risposte!Dal l’opp osiz ione si sente la voce dei quattro del Pd, del più giovane dei Polizio, del fra-tello d’Italia Gio-vanni Del Prete, di Nando Mosca e della Primavera Casoriana di Or-lando Esposito. Dicono cose one-ste. Ad esempio, che i Settori sono un eccesso, anzi una follia. La riduzione dei Settori ed una più oculata ed onesta politica delle entrate, sarebbero i primi prov-vedimenti da prendere. Questo ed altro, negli anni, è stato dimenticato.Ora che la situazione è venuta fuori in tutta la sua crudezza, il governo della Città non può più far finta di nien-te. O riforma certi comportamenti

del recente passato, se ne è capace, o saranno problemi per tutti: dipen-denti, cittadini, consiglieri………

Notizie dell’ultima oraE’ firmato Architetto La Regina il pro-getto che dovrebbe cambiare per sem-pre l’arredo urbano di Piazza Dome-

nico Cirillo. Lo studio tecnico di La Regina tra via Posilipo e via Cinthia.Un progetto, che, sta facendo arrab-biare i commercianti della Piazza.Quant’è costato? Andrà in porto? Apri-rà il cantiere? Chissà? Certo è, che le amministrazioni precedenti mai han-no pensato di coinvolgere i commer-cianti e le associazioni di categoria per un opera da più di 2 milioni di euro.

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ANTONIO OREFICE

Venerdì 8 Marzo 2013 alle ore 17,30 presso la sala con-siliare del Comune di Casoria in Piazza Cirillo si è svolta una seduta straordinaria del consiglio comunale avente per oggetto il riconoscimen-to di 14 debiti fuori bilancio a carico dell’ente comuna-le. A tal proposito vanno citate alcune precisazioni pervenute in sede di consi-glio da parte dell’avvocatu-ra comunale, nella persona dell’Avv. Mauro Iavarone. Tali debiti (si evince): “sono tutti fondati su sentenze de-finitive, corredate ognuna dalla scheda ricognitiva e del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti; il loro riconoscimento è obbligato-rio; la delibera relativa ha solo valore ricognitivo del de-bito e costituisce presa d’atto finalizzata al mantenimento degli equilibri di bilancio; il C.C. non ha discrezionalità nella valutazione del debito, in quanto fondato su provve-dimento definitivo dell’Autori-tà giudiziaria; nel corso degli ultimi 8 anni si sono accumu-late circa 500 sentenze di con-danna, ma data la carenza di personale specializzato, in tale sede si è provveduto a fronteg-giare soltanto le emergenze”. Con 16 consiglieri presenti e 9 assenti, di cui 2 di mag-gioranza (Bene e Pugliese) e 7 di opposizione, la seduta è stata dichiarata valida e pri-

ma delle singole votazioni si sono susseguiti alcuni inter-venti. Il primo è stato quel-lo del consigliere dell’UDC Emilio Polizio: “Si parla di circa 500 sentenze di condan-na a carico dell’ente. Nella sola giornata di oggi ci vie-ne chiesto di riconoscere una spesa di circa 688.000 euro! C’è responsabilità oggettiva di chi non ha vigilato. Se oggi l’ente si ritrova a dover fron-teggiare una simile spesa, è perché, a suo tempo, qualcuno non ha vigilato affinchè (per esempio) non si formassero buche nel manto stradale (o comunque non ha provvedu-to a segnalare tali buche), in modo che le automobili non si danneggiassero, evitando così che i proprietari dei veicoli denunciassero il Comune. Di-chiaro pubblicamente il voto contrario mio e dell’UDC sul riconoscimento di tali debiti”. Sono seguiti: la proposta del Consigliere Galluccio di pro-cedere ad uno studio appro-fondito di tale problematica; del Consigliere Iodice Salva-tore, che ha chiesto spiegazio-ni all’Avvocato Iavarone sul perché del grande ritardo nel riconoscere tali debiti fuori bilancio (con la conseguente aggiunta di more e interessi a carico del Comune); e del Consigliere Esposito Orsino che ha voluto precisare l’e-straneità dell’attuale Ammi-nistrazione verso la maggior

parte di tali debiti (risa-lenti agli anni 2004-2008). È seguita la ri-sposta dell’Av-vocato Mauro Iavarone che ha sottolinea-to, tra le altre precisazioni , la difficoltà in cui versa l’ente a causa della grande carenza di personale, dovuta ai nu-merosi pensio-namenti avve-nuti nell’ultimo decennio e al c o n s e g u e n -te blocco del turn-over per l’assunzione di personale negli enti pubblici. Tutto ciò ha portato l’orga-nico del Co-mune dai 1100 dipendenti del 2003 agli at-tuali 428, con c o n s e g u e nt e i n e f f i c i e n z a degli uffici e notevole ritardo nell’espletamento dei lavori. Si è dunque proceduto con la votazione per il riconosci-mento dei 14 capi, di cui il primo constava di 20 senten-ze, il sesto di 15 e il quattor-

dicesimo di 3. Tutti i debiti (compresi i tre di cui sopra, che sono stati votati prima nelle singole sentenze e poi nel complesso) sono stati ri-conosciuti con 13 voti favo-revoli e 3 contrari (Polizio, Iodice Massimo e Del Prete).

Consiglio comunale del 8 Marzo 2013: riconosciuti i 14 debiti fuori bilancio a carico dell’ente

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ANTONIO BOTTA

Procede, così come previsto dalla normativa apposita del 2011 (manovra finanziaria Tremonti – Gelmini), il dimensionamento della rete scolastica, con l’obbligo di creare istituti con non meno di 1000 alunni, con l’unico obiettivo di ridurre la spesa pubblica. Si calcola che il risparmio per le cas-se dello Stato possa ammontare a circa 180 milioni di euro. L’ac-corpamento, voluto dunque dal governo Berlusconi, è diventato effettivo dal mese di Settem-bre, obbligando le Regioni ad attuare le nuove norme. Anche la regione Campania, pertanto, ha predisposto con Province e Comuni, attraverso un sistema di consultazioni con le istituzioni scolastiche, criteri, parametri e procedure di accorpamento. In riferimento alle scuole di base, gli accorpamenti a Casoria riguardano i seguenti istituti: la scuola secondaria di I grado “Maglione” sarà accorpata con

il 2° Circolo “Moscati”, mentre il plesso Cimiliarco, sito nella zona Cittadella, non appartiene più al 4° Circolo didattico di Arpino, ma alla scuola secondaria di 1° grado “Puccini”; inoltre, il plesso Castagna della scuola secondaria di primo grado “P. Ludovico da Casoria” si accorperà al 5° Circolo; invece, l’istituto centrale della stessa “P. Ludovico” sarà accorpato al I Circolo didattico “S. Mauro”, con funzione dirigen-ziale assegnata alla professoressa Maria Grazia Puzone; altro ac-corpamento è quello riguardante il 3° Circolo Carducci con la scuola secondaria di primo grado “M.L. King”. Gli effetti problematici del dimensionamento riguardano prevalentemente gli operatori scolastici, soprattutto dirigen-ti, personale ATA e direttori amministrativi, che potrebbero perdere la sede di attuale titola-rità. Si calcola che la legge 2011

sul dimensionamento scolastico abbia determinato la chiusura di oltre 2600 istituti scolastici, can-cellando prevalentemente scuole dell’infanzia, primarie e secon-darie di primo grado, accorpate quasi sempre in istituti com-prensivi e con platee scolastiche molto numerose. Nelle regioni del Sud, tra cui la Campania, i tagli sono stati preponderanti. Certo è che la scuola italiana è sempre più nella tempesta: se si lasciasse libero sfogo agli aspetti negativi o problematici, la lista non finirebbe mai. Gli insegnanti sono pagati poco (stipendi infe-riori del 40% rispetto alla media europea), costretti a fare i conti con una progressiva burocratiz-zazione del loro ruolo e con una mortificazione della libertà di insegnamento, spesso condan-nati a un precariato che non dà certezze per il futuro, inseriti in un contesto che non premia il merito, con un prestigio sociale

in caduta. E alle prese con giovani sempre più difficili o che gettano la spugna: nel 2010 in 195mila (il 31 per cento del totale) hanno abbandonato le scuole superiori, la maggior parte nei primi due anni. Le strutture in cui vengono ospitati i ragazzi sono, per lo più, fatiscenti e inadeguate; i fondi di istituto sono stati dimezzati, con il conseguente depauperamento dell’offerta formativa. Una classe politica miope e di ristrettissime vedute ha portato alla rovina la scuola,investendo pochissimo nella ricerca e nell’istruzione. A pagare, purtroppo, questa situa-zione deprimente e scoraggiante sono le nuove generazioni, che avrebbero diritto ad un iter for-mativo in grado di prepararli ad affrontare le sfide di questi tempi difficili, ma anche a sfruttarne le opportunità, che pure non mancano. Il mondo della scuola già ha pagato troppo. Basta con i tagli, basta!

Dimensionamento della rete scolastica: ancora problemi per l’istruzione

GLI ACCORPAMENTI DELLE SCUOLE DI BASE A CASORIA

Per sopravvenute criticità dovute a difficoltà logistiche, nonché organizzative, il servizio “svuota cantine”, che si svolgeva il secondo sabato di ogni mese è, temporaneamente sospeso per i motivi sopra esposti., e

pertanto per il giorno 09/03/2013 non sarà effettuato. Tale situazione emergenziale sarà al più presto superata con il ripristino del servizio “svuota cantine” nei

modi e nei tempi che saranno prontamente comunicati alla cittadinanza nel frattempo si

La cittadinanza ad una sempre maggiore collaborazione nell’effettuare la differenziazione dei rifiuti, ri-spettando i giorni e gli orari già stabiliti dalle brochure informative ricordando che per lo smaltimento dei

rifiuti ingombranti l’utenza può rivolgersi al call center della Casoria Ambiente S.p.A. al n. 081 5849271 dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,30.

Si comunica inoltre che per qualsiasi informazione o suggerimento è a disposizione della cittadinanza la e mail dell’ Ufficio Relazioni Pubbliche info@casoriambiente .it

Assessore all’Ambiente Pres. C.d.A. Casoria Ambiente Avv. P. Tignola Dott. F. Girardi

Casoria Ambiente S.p.A. Comunicato

Invita

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MARIA ANGELA FERRARA

Dopo l’espulsione dall’UDC, le varie vicende che hanno se-gnato il percorso politico del Consigliere Andrea Capano e la recente carica di Vicepre-sidente del consiglio ecco la precisazioni e i retroscena di tutto ciò che ha caratterizza-to la personalità di Capano. “Come è noto a tutti i cittadini casoriani, nel mio itinerario politico non sono mancati mo-menti di relativa difficoltà ma ciò che ha, da sempre, caratte-rizzato la mia personalità sono la passione e determinazione; proprio grazie a ciò, nonostan-te l’espulsione dall’UDC sono stato ben felice di rivolgere la mia attenzione ed apportare il mio sostegno all’ammini-strazione guidata da Carfora. Dati questi presupposti ho de-ciso di intraprendere l’esperien-za di Consigliere indipendente ormai da 8 mesi. Nelle elezioni del Sindaco e del Consiglio Co-munale che si sono tenute il 15 e 16 Maggio 2011, l’UDC ha potuto dimostrare quella che è stata la sua forza e il suo pre-stigio ottenendo 5.533 voti e di conseguenza una percentuale del 14,22% su una totale di 66,60%; abbiamo, quindi, po-tuto comunemente constatare il grande rilievo del partito che, tuttavia, ha dovuto ricredersi. Nelle vicinissime elezioni del-la Camera dei Deputati nei giorni 24 e 25 Febbraio 2013, abbiamo visto infatti dati completamente opposti che probabilmente nessuno si sa-rebbe aspettato. Ai numeri di

due anni prima si sono venu-ti a confermare solo 502 voti e quindi l’1,32% sulla per-centuale di voto del 64,17%. Tali cifre dovrebbero far riflet-tere tutti i politici italiani e su questo nuovo scenario mi sento di fare un appello a tutti i par-titi; bisogna mettere da parte le vecchie logiche che possiamo vedere in personalità come Casini che sceglie di candidare il genero e la cognata, De Mita che candida il nipote, Zinzi che candida il figlio, beh se questa è la logica che l’UDC vuole adot-tare, per quanto mi riguarda, mi sento orgoglioso di aver ab-bandonato 8 mesi fa il partito che fino ad allora ho sostenuto”. Parliamo, ora, del nuo-vo incarico di Vicepresi-dente: “ Sicuramente, que-sto nuovo incarico non può far altro che lusingarmi. Essere stato eletto con voto unanime mi rende fiero e sod-disfatto; infatti, su 21 presenti, ho ottenuto 16 voti favorevoli ed una scheda bianca. Il mio unico desiderio è quello di ren-dere la città più vivibile cercan-do di mettere da parte i rancori personali ed andare ben oltre. La realizzazione del Teatro a Via Calvanese è un eviden-te esempio di questa volontà, rappresentata anche dalla presenza sul territorio di una biblioteca che permette ai giovani casoriani, che sono il futuro di questa città, di ave-re un luogo di aggregazione e di confronto intellettuale. I dati nazionali ci mostrano

che l’Italia è divenuta ingo-vernabile e la mia speranza è riposta nella gioventù che può contribuire nella realizzazione di un Paese più giusto ed unito. Valuterò tutto ciò che va negli interessi della città; e qualora mi dovessi rendere conto che tale amministrazione dovesse prediligere l’interesse del sin-golo rispetto a quello cittadi-no, sarò il pri-mo a ricredermi e a sfiduciare quest’ultima, poiché lo scopo comune deve essere quello di migliorare que-sto territorio e non deturparlo. Mi auguro che questo risultato elettorale ab-bia fatto risve-gliare gli animi dei cittadini in quanto biso-gnerebbe arri-vare alla rifor-ma elettorale. Ciò che ci ten-go in parti-colar modo a sottolineare è che ciò che per noi è la realtà nazionale par-te in una fase primordiale da quella che è la realtà locale; il fatto che i giovani siano co-stretti a lasciare l’Italia in cer-ca di qualcosa che li appaghi e che li renda fieri di se stessi, non ci fa onore; dobbiamo ri-partire dal nostro territorio,

mettiamo da parte i partiti e cerchiamo di fare in modo di prendere occupazione dal terri-torio, da ciò che ci appartiene”. Andare oltre il colore del partito è ciò che i cittadi-ni italiani chiedono poiché solo in tal modo potremmo rivendicare la nostra au-tonomia e il nostro valore.

Non ci sarebbe cosa più bella e piacevole di conservare e sal-vaguardare nel nostro territo-rio i giovani con le loro idee e la loro determinazione.. i sogni diventano spesso realtà e poiché la speranza è l’ulti-ma a morire; giovani aman-ti dell’Italia non disperiamo ma salviamo il nostro Paese.

La nuova visione politica di Andrea Capano

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MAURA MANCO

AGROSUD è una bienna-le dedicata alle innovazio-ni zoo tecniche e agricole.La quarta edizione dell’evento si è svolta presso la Mostra d’ Ol-tremare di Napoli che si è tra-sformata in una vera e propria fattoria nei giorni 1,2 e 3 Marzo. Il programma era pieno di appun-tamenti ed il tutto era suddiviso ed organizzato in padiglioni set-toriali in cui era possibile trovare:· prodotti zootecnici come mangi-mi, foraggi, integratori ma soprat-tutto c’era un’esposizione dei migliori esemplari di Bufala Mediterranea Italiana, una delle specie più allevate.· ortofrutta mediterranea · energia dell’agricoltura: sa-lone dedicato alle fonti energe-tiche rinnovabili, rivolto prin-cipalmente al settore agricolo· salone dell’ industria lattie-ro casearia con tanto di assagi di numerosi prodotti di varie filie-re, certificati e di ottima qualità;

In generale i prezzi era-no modici ed accessibilissi-mi pur trattandosi di una fiera. Sappiamo infatti che l’idea nasce da un’analisi statistica svoltasi in Cam-pania e in generale in tutta Italia che ha visto un calo dei consumi di frutta e verdura nelle famiglie, dovuto ad un aumento dei prezzi lungo tutta la filiera produttiva, come si sul dire DAL CAMPO ALLA TAVOLA, e che ha reso non solo più onerosi gli acquisti ma che ha anche fatto crol-lare il reddito degli agricoltori, che cercano così di riproporsi diretta-mente al consumatore finale, senza passare per ulteriori intermediari.Come ho già detto, ospiti onora-rie della mostra erano le Bufale alle quali era dedicato un intero salo-ne espositivo inquanto si è svolta contemporaneamente anche la VII Mostra Nazionale della Bufala Mediterranea: allevatori prove-nienti da tutta la Campania hanno sfilato con i loro esemplari migliori

sia da un punto di vista estetico sia da un punto di vista produttivo.Per veterinari, zoonomi e agronomi è uno degli “eventi mondani” più interessanti inquanto sede non solo di espositori di mangimi ma anche di attrezzature e metodiche all’avan-guardia sulla gestione aziendale. Ormai tutti sanno che avere un’a-zienda o comunque avere a che fare con animali vuol dire anche occuparsi dell’inquinamento am-bientale e dei refluii zootecnici (praticamente del LETAME!) argo-mento particolarmente scottante, soprattutto in questo periodo in cui sembra che le falde acquifere di tutta la Campania siano partico-larmente inquinate non solo dalla cattiva amministrazione politica e territoriale di smaltimento dei rifiuti ma anche da una serie di sostanze normalmente presenti nelle feci di animali di interesse zootecnico, o più in generale quelli destinati all’ alleva-mento per l’alimentazione umana.

Pur essendo un evento rivolto esclusivamente ad un pubblico di operatori specializzati nel settore era pieno zeppo di bambini. Infondo si sa, gli animali sono sempre un polo d’attrazione molto forte per i piccini. Si prestano in modo gentile a carez-ze, fotografie senza mai lamentarsi. I bambini avevano la possibilità di assistere alla mungitura ma-nuale e meccanica degli animali e in tanti sono stati davvero feli-ci di scoprire che il latte in realtà non veniva “dal supermercato”!E’ stata davvero un’esperienza in-teressante e posso confessare che rimane comunque un evento unico nel suo genere nonchè un’opportu-nità per le varie aziende per farsi co-noscere da noi piccoli consumatori.

4° EDIZIONE DI AGROSUD:l’ “evento mondano” per veterinari e zoonomi di tutta Italia

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VALENTINA IACONO

La nuova sede dell’Istituto Andrea Torrente, ci spiega, il preside De Rosa, è sta-ta inaugurata nel 2002. E’ una delle strutture scola-stiche più moderne dell’a-rea a nord di Napoli. Of-fre un’istruzione a 360%, e vanta della presenza di 3 tipi di formazioni: quello Alberghiero ( Enogastro-nomia, Servizi di Sala e di Vendita e Accoglienza Tu-ristica), dell’Istituto Tec-nico Commerciale (Am-ministrazione, Finanza e Marketing e Sistemi Infor-mativi Aziendali) ed infi-ne del Tecnico Turistico.Preside De Rosa, da quan-to tempo dirige l’Istituto Statale Andrea Torrente? Dirigo quest’istituto dal 2007-2008. Faccio il presi-de da 20 anni. Ho vissuto un po’ in tutte le tipologie

di istituzioni scolastiche, dal primo ciclo al secondo. Ho lavorato anche come Dirigente al Ministero, per un determinato periodo della mia carriera. Anche a livello scolastico sono sta-to docente in diversi licei.Quali sono i servi-zi offerti dall’Istitu-to Andrea Torrente?E’ stato introdotto l’Isti-tuto Alberghiero e quel-lo Tecnico per il Turismo nel 2009-2010. Prima c’e-ra solo l’Istituto Tecnico Commerciale, comune-mente conosciuto come Ragioneria, ma oggi si chiama Amministrazione-Finanza e Marketing; la riforma ha rinnovato la denominazione. Più che una formazione, per il Turistico e l’Alberghiero, si tratta di un’offerta for-

mativa ampliata, che va in direzione dei bisogni del territorio. Bisogni, questi, che riguardano la crescita dell’occupabili-tà dei nostri giovani. L’i-dea è stata proprio quel-la di dare un risvolto più concreto in un momento di difficoltà economica. Gli alunni preferiscono orientarsi in direzione dell’operatività, quindi al “fare”. Il nostro Istituto, inoltre, ospita 2000 alunni e perdipiù vengono svol-ti anche corsi serali che operano sia sul versante tecnico che professionale. In una società come la nostra, diventata ormai insostenibile, sotto certi aspetti, una società in cui molti giovani pare abbia-no dimenticato il signifi-cato della parola rispet-

to, e soprattutto perso di vista i valori importanti, svolgere il ruolo del tu-tore dell’educazione, è diventato difficile rispet-to a come era un tempo?Per quanto riguarda me, non vedo mai nella realtà problemi, ma solo opportu-nità. Sono abituato a consi-derare così la vita. Quindi le difformità di comporta-mento, le manchevolezze, i casi di disciplina, non li vedo solo come un proble-ma, ma come un’occasione per capire il problema di una persona. In virtù di questo atteggiamento, ri-esco ad avere un contatto con i miei alunni, anche se mi rendo conto che non sempre questo sia facile. Ho con i miei allievi un rapporto molto aperto, li-bero, bello. Credo che l’au-

INTERVISTA A GIOVANNI DE ROSA, DIRIGENTE SCOLASTICO

DELL’ISTITUTO ANDREA TORRENTE

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torevolezza sia una cosa, mentre l’autoritarismo ne sia un’altra. Per quanto ri-guarda invece il persona-le docente, ma non solo di questa scuola, parlo in ge-nerale, esistono situazione più critiche, forse scaturite da un’educazione non im-postata correttamente. La maggioranza dei docen-ti riesce ad instaurare un rapporto di stima e fiducia con gli alunni, ma c’è sem-pre chi non riesce a farlo. I motivi possono essere tan-ti. Educare non deve essere inteso in senso gerarchico, ovvero il docente comanda e l’alunno deve sottostare, e nemmeno intesa sotto for-ma di ricatto pedagogico, cioè <<ti promuovo perché tu studi>>. Questo fa si, che l’alunno, più che interessato allo studio, diventi interes-sato solo alla promozione. Questi due aspetti, con-dizionano così la relazio-ne educativa. E’ impor-tante che i docenti siano motivati nello svolgere la propria professione. For-tunatamente molti di loro, riescono ad affronta-re emergenze e difficoltà di qualsiasi tipo. Quindi onore ai nostri docenti, perché la loro professione è davvero molto difficile. Secondo Lei, insegnare ad un giovane le disci-pline comportamentali, è un dovere che riguar-da principalmente la fa-miglia oppure anche la scuola ha un ruolo im-portante nella forma-zione di una persona, prima che di un alunno?

Direi, che oggi la scuola ha e deve continuare ad avere, un ruolo preminente nella vita dei giovani. Si trat-ta di una dimensione non stretta, come quella della famiglia, perché mancano quelle condizioni di elevata affettività. In famiglia esi-ste invece, l’emotività coin-volta dal rapporto padre e/o madre e figlio. Anche a scuola si instaura un rap-porto affettivo, ma non così profondo come quello tra genitori e figli. La scuola è pertanto, più favorita per svolgere il ruolo educativo, conta almeno per 2/3, l’altra parte spetta alle famiglie.Abbiamo sen-tito dire molte volte in televi-sione, dai po-litici, che oggi i giovani sono più orientati al proseguimen-to degli studi, e nessuno ha nelle sue aspi-razioni, quel-la di svolgere i cosiddetti “lavori umili”, che pare stiano andando dimenticati. Ritiene che sia giusto lanciare questi messaggi, oppure sareb-be meglio motivare i gio-vani ad ampliare il pro-prio bagaglio culturale?Ritengo che se un ragazzo sia predisposto nel voler proseguire gli studi, allora è giusto da parte nostra in-coraggiarlo. I messaggi di questo tipo, non fanno bene

alla crescita di una nazio-ne. Una nazione è tanto più sviluppata quanto più è acculturata. La media è elevata con il possesso dei titoli di studio. Lo studio universitario però, è da incentivare, ma non deve essere visto come l’unico sistema per poter accede-re al mondo del lavoro. E’ importante, svolgere pa-rallelamente allo studio anche l’attività lavorativa. E’ profondamente educati-vo per i giovani. L’indiriz-zo alberghiero ed in parte anche quello Turistico, in-

fatti, hanno una valenza superiore rispetto ad altri licei, perché mettono da subito i giovani a contatto con l’ambiente lavorativo. Infatti, a molti alunni del 4° e 5° anno, viene data la possibilità di svolgere degli stage, grazie a delle con-venzioni che abbiamo con ristoranti, hotel, villaggi. E’ fondamentale, quindi, che il giovane non rinvii mai il

momento in cui è opportu-no cominciare a lavorare, e cosa più importante che il genitore non lo sostenga nel farlo, significherebbe dan-neggiarlo maggiormente. Pensare di tenerlo in una situazione di astratta tran-quillità è sbagliato, perchè più passa il tempo e più diventa difficile farli inse-rire nel mondo del lavoro. Il mio consiglio è incenti-vare lo studio, ma lavora-re contemporaneamente. Lei, da istitutore dell’e-ducazione, cosa si sen-te di consigliare a tutti

questi giovani, affinchè possano inserirsi bene nella società odierna?Dico loro di essere tran-quilli, sereni. Andare avanti credendo nei pro-pri ideali, e lottare affin-chè si realizzino i propri sogni; sempre, però, in modo rispettoso e civile. Inoltre, devono essere an-che critici, coerenti e con-frontarsi ripetutamente.

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VALENTINA IACONO

Giuseppe D’Anna (Diret-tore Tecnico di Ascom e Flama Comunication), affiancato dall’aiuto di suo fratello Stefano (Diret-tore Amministrativo), ci ha spiegato quali sono gli aiuti offerti dai suddetti servizi, messi a disposizio-ne del cittadino. Lei è amministratore della pagina web Ascom e Direttore Tecnico di Flama Comunication. An-dando nello specifico può spiegarci principalmen-te il Suo lavoro in cosa consiste?Noi come Ascom Multiser-vice, rappresentiamo tutto quello che riguarda la so-cietà dei servizi, legata alla confcommercio, ossia l’asso-ciazione dei commercianti della città di Casoria. Nel nostro caso però, vale anche per le altre province di Napoli. E’ una società la nostra, che gestisce dal punto di vista burocrati-co, la tutela delle azien-de che fanno parte della confcommercio. Una sorta di Multiservice legata al mondo della gestione delle pratiche, ovvero: Camera di Commercio, Inps, Inail, Equitalia, ancora all’ambito della consulenza, come: Sicurezza sui luoghi di la-voro, pubblicità-marketing e comunicazione; legato poi anche all’ambiente. Infatti, gestiamo diverse attività qui a Casoria, legate all’haccp, cioè la fase batteriologica che riguar-da l’attività alimentare. Il nostro compito è di control-lare, se tutto avviene nel rispetto delle norme, verifi-cando nelle sedi specifiche, se vi è l’utilizzo di prodotti altamente qualitativi.

Quando sono state fonda-te Ascom e Flama Comu-nication?Nasce come associazione negli anni ’80 con mio pa-dre; la Multiservice, invece nel 2002. Abbiamo dato una connotazione azienda-le, per poterci rapportare con le aziende, seguendole sia nell’ambito del cliente stesso, che nel contesto so-ciale. Inoltre, organizziamo la “provincia in vetrina”, ovvero la manifestazione che viene svolta ogni anno nella Villa Comunale di Casoria. Specificamente è una mostra tipica dei prodotti locali, esposti in appositi gazebi. Duran-te il corso della serata, il pubblico viene intrattenuto con spettacoli vari, musica e quant’altro. A mio parere, si tratta di una bella realtà da far conoscere. E’ supportato dall’aiuto di altre persone? Si! Io e mio fratello siamo i direttori, ma l’organico complessivo è costituito da 18 persone. Nella sede di Casoria ci sono 9 collabo-ratori. Abbiamo anche un’altra struttura in via Modigliani, sede tra l’altro in cui è nato Casoria2.it, supportata dall’aiuto di 7 collaboratori. Ognuno di loro ha il do-vere di aiutare l’azienda nelle varie sfaccettature. Mio fratello è il Direttore Amministrativo, e si occupa appunto della parte ammi-nistrativa, mentre io sono il Direttore Tecnico. Le strutture Ascom e Fla-ma Comunication sono dei servizi aperti a tutti, oppure sono riservati ad un numero limitato di

utenti?Non abbiamo alcun limite, possono aderire tutti, anche perché chi fa azienda è quasi sempre un contri-buente, cioè una persona privata che si impegna in un’azienda per trarne guadagno. Si rivolgono a noi, per poter essere aiutati nella compilazione di quei certificati che servono a dichiarare il proprio reddi-to. Diamo consigli, aiutia-mo ad aprire e gestire una partita iva. Facciamo così, da tramite per quello che è la burocrazia amministra-tiva e il singolo cittadino. Avendo poi, più divisioni riusciamo bene a gestire numerosi uffici. Aiutiamo anche il cittadino a risolve-re i problemi con Equitalia, qualora dovesse averne. E’ necessario, presentare bene la persona, come associata Ascom. Per cui è importan-te seguire l’azienda a 360 gradi.Ha promosso la nascita di altre pagine web, oltre a quelle sopraelencate?Si. Oltre Casoria2.it, anche il Domenicale di Casoria.it e il Casa Casoria.it. E’ stata questa, una valida opportunità da parte dei suddetti giornali, nel far sì che venissero conosciuti anche internet. Ci siamo impegnati, per la gestione della grafica sul web. Inoltre, sono i primi portali questi, a poter esse-re aperti anche su iphone e ipad. Dal punto di vista locale, è una delle prime realtà che si avvicina allo smartpho-ne. Il territorio casoriano, invece, dal punto di vista aziendale non è molto espansivo. Infatti, la mag-

gior parte delle persone de-cide di recarsi fuori Napoli o addirittura all’estero per questo tipo di lavoro. E’ in progetto qualche novità a cui sta lavoran-do? Si! Sempre su Casoria, vogliamo potenziare una scuola di formazione socia-le, dedicata non tanto alla formazione professionale, ma legata ad un aspetto formativo della persone. Per cui è nostra intenzio-ne, orientarci verso quei giovani che non hanno ancora avuto la possibili-tà di capire qual’ è il tipo di mestiere adatto a sé. Il nostro obiettivo, abbraccia diversi aspetti, dal web, alla grafica, all’informatica, ecc. Si recano in sede, persone che dichiarano la volontà di voler avviare un’atti-vità commerciale, come l’apertura di un bar, di un negozio di abbigliamen-to, ma sono queste tutte attività obsolete, vecchie. Nessuno, pensa ai nuovi canali offerti dalla teleco-municazione telematica, che oggi sta spopolando. Le aziende non investono su facebook, twitter, in siti con applicazioni per smartpho-ne; il nostro obiettivo è dunque preparare persone, che sviluppino questi tipi di applicazioni, permettendo loro che possano diventare commerciali di sé stessi. Certo, sono tutti tentativi da parte nostra, per aiutare i giovani adolescenti. Tengo a precisare, che questo tipo di formazione è gratuita. Dobbiamo far crescere il settore in cui abbiamo inve-stito, e aiutare le persone a scegliere ciò che intendono far veramente.

ASCOM E FLAMA COMUNICATION: UN VALIDO AIUTO AL SERVIZIO DEL CITTADINO

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17DOMENICA17 MARZO 2013

DANIELA ABBATE

Nella stessa città in cui cultura e divulgazione scientifica sono messe al rogo, quasi come se fossero accusate di stregoneria, c’è una realtà che da ben 23 anni porta avanti i suoi valori di pace, tolleranza e di integrazione. “In questo difficile percorso, dove è neces-sario riconoscere la terra come soggetto di diritto, dobbiamo prendere atto che i grandi della terra non ci sono, anzi cercano alibi, con parole vuote, per rinviare sempre più decisioni e scelte ormai improcrastinabili”. Nasce così il desiderio di spostare l’attenzione sui piccoli, sui più deboli, sulla popolazio-ne, su coloro che non hanno mai avuto voce in capitolo, coloro che vogliono ribellarsi e si animano affinché alla terra sia restituita la sua dignità. Que-sta è la “Scuola di Pace”; un’associa-zione che da anni opera nel cuore di Napoli, coniugando i temi della pace alla cultura, all’ecologia, al volontaria-to, all’economia, alle politiche sociali e all’immigrazione. La Scuola fa del volontariato e dell’associazionismo il proprio punto di forza, al fine di contribuire ad una crescita individuale e collettiva stimolando la coscien-za critica e la collaborazione attiva. Ogni anno l’Associazione presenta la tematica su cui struttura le sue attività. Quest’anno la Scuola di Pace ha proposto il tema: “Giustizia sociale e Giustizia ecologica”, il leit motiv che unisce tutti gli eventi di cui la scuola si fa promotrice, come gli incontri con gli studenti degli istituti superiori del napoletano. Iniziati timidamente nell’1991, sono diventati ormai una risorsa insostitu-ibile per il Liceo Scientifico Brunel-leschi di Afragola, l’Ist. Sup. Villari e l’ I.T.C. Caruso di Napoli, per citarne

alcuni. La scuola svolge dei veri e propri percorsi educativi, attraverso laboratori didattici, in cui si appro-fondiscono le tematiche della povertà, della continua militarizzazione del territorio e delle possibili alternative finalizzate alla creazione di una nuova realtà, più giusta e pacificata. Molta importanza viene data all’educazio-ne alla cittadinanza, fondamentale per il recupero della nostra identità. Altri appuntamenti importanti a cui non poter assolutamente mancare sono gli incontri generali, un ciclo di conferenze organizzate allo scopo di approfondire l’argomento annuale pro-posto dalla scuola. Ne è un esempio la conferenza svolta sabato scorso dal titolo “Bellezza e fragilità del nostro territorio” “E’ dovere di ciascuno prendersi cura di ciò che ci circonda (L. Boff )”, a cui è intervenuto il Presi-dente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone. La prossima conferenza è stabilita per il 13 aprile e avrà come ospite Michele Buonomo, Presidente di Lega Ambiente Campania. Un’altra attività di cui si fa promotri-ce la “Scuola di Pace” è la giornata di cineforum. L’ultima, mercoledì scorso, in collaborazione con l’associazione napoletana Medea, ha riguardato la proiezione del film “Persepolis”, alla quale è seguito un dibattito sulla condizione della donna musulmana. Con l’appuntamento di mercoledì 13 la Scuola di Pace ha aderito all’ini-ziativa del Comune di Napoli sul tema “Marzo, Donna 2013- lavoro, cultura, differenze”, sensibilizzando gli spettatori sulla problematica della violenza sulle donne. Ma le proposte della scuola non si fermano qui. Dal 2009 l’associazione è diventata scuola

di italiano per immigrati. Questa iniziativa è il fiore all’occhiello della Scuola. Tantissimi sono gli iscritti, centinaia, e provenienti da svariate nazionalità. Gli studenti sono guidati da quaranta volontari, tra insegnanti e tutor, che svolgono con professionalità ed entusiasmo le attività didattiche finalizzate, non solo al raggiungimen-to di una corretta competenza della nostra lingua, ma anche e soprattutto a stabilire un contatto tra varie cultu-re, che confluiscono tutte nella nostra. Le lezioni sono arricchite da momenti di socializzazione e di condivisione con la presentazione e la preparazione di cene multietniche, visite guidate, gruppi di ascolto. Tutti sono parte di un’unica e grande famiglia che non fa distinzioni di sesso, di etnia, di lingua e di religione. Tra le iniziative della Scuola di Pace non poteva mancare uno spazio dedicato all’arte, espressa attraverso il laboratorio teatrale e una rassegna musicale, quest’ultima a con-clusione delle attività svolte durante l’anno. Ormai giunta al suo XIII anno, la ma-nifestazione musicale dal titolo “Una canzone di Pace” è un vero e proprio contest a cui sono ammessi a parteci-pare gruppi musicali o singoli musi-cisti che presentino un testo inedito che parli di temi attinenti alla pace. Quest’anno i concorrenti si esibiranno il 18 maggio e il vincitore sarà pre-miato con la registrazione di un brano audio. Tutto questo è la Scuola di Pace, un gruppo di persone, che crede nel cam-biamento, che si batte con le proprie forze, per i diritti degli altri e che, con la sua sensibilità, rende grande la città di Napoli.

Una Scuola di Pace a Napoli

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NANDO TROISE

E’ guerra nella carta stam-pata napoletana. Gli insulti volano violenti, sull’etere e in radio: “cornacchie e sciacalli” grida. Gli altri, gli accusati, rispondono con paroline e parolacce. Un livello davve-ro molto basso; uno status quo, che, comunque, incide e, non poco, sulle prestazioni della squadra. Tattiche, or-ganico, riserve e non, titolari o meno sono niente a con-fronto di quanto sta influen-do sui risultati e sui rapporti personali tra le persone che affollano il San Paolo, dalla tribuna stampa, alla mixed zone o alla press conferenze. In tutto questo, poi, pagano i soggetti nervosi. Mazzarri è uno di questi, De Sanctis ancora di più. Gli ignavi? Credono, loro, che nessuno li tocca. Invece, il Sommo Poeta, li mise all’Inferno. Peccato, davvero peccato. Napoli, in questo, non da le-zione di stile. Aurelio, poi, invece, patron del glamour e dell’eleganza, cosa fa? Chissà?I quotidiani del Nord c’in-formano pure che po-chi producono a Napo-li e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’ap-porto esterno. L’esterno – av-verte chi scrive – è l’Italia. Quindi noi pure, o napole-tani, o campani, o meridio-nali. Viene anche scoperto che fatichiamo due volte; per inventarci un lavoro e lavo-rare. Qual è il maggiore pro-blema dei nostri problemi? “creare le condizioni e le oc-casioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una ragione storica e sociologica è più cospicua di quanto non lo sia in altre regioni, non soltanto del Mezzogiorno”.Materia grigia signifi-ca ragionare, critica-re, obiettare, discutere. Ecco il motivo per il qua-le ci si accinge a fare questo mestiere. Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impa-dronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza.

Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napole-tana prende l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie e agli stipendi) in pochi si sono accorti che il Paese e la Città cambiava e cambia volto e costume e han-no fatto quadrato appunto attorno alle ……. scrivanie.L’unica speranza – ci viene detto profeticamente – è che una opinione pubblica resa più vigile e il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici abbiano la forza di denuncia-re questo vecchio costume.Napoli o diventa la guida della Regione o diventa città satel-lite di Roma! Potrà diventare la guida della Regione solo se la classe dirigente acquisterà coscienza del compito che deve svolgere. L’alternativa è ormai questa: Roma o Napoli.Inserito in questo conte-sto proponiamo alle so-cietà campane e meridio-nali “Il Manifesto Sud”.Il Sud, grazie alla Provincia, agiti dai suoi scogli, una vec-chia e buona bandiera. Orga-nizzino queste società una ri-unione tutta concentrata sulla “costruzione” di un discor-so veramente meridionale. Il calcio nostro, oggi anco-ra artigiano e l’urgenza di trasferirlo un gradino più su. Il Napoli e la sua poli-tica al centro del dibattito. Il Napoli: o si rinnova, nel quadro appunto dei grandi mutamenti sociali e cultura-li che stanno avvenendo (sia pure tra tante indecisioni e sofferenze) o la Regione si in-dirizzerà verso altre soluzioni e smetterà di guardare al Na-poli come alla società pilota. Il Sud ha bisogno di nuo-ve strutture, a tutti i li-velli: è giusto che anche nel calcio si rinnovi. E’ compito dell’opinione pub-blica agitare questi problemi. Lo potrà questo mai realiz-zare, che so?, un quotidiano sportivo di Roma? Non di certo: quelli di Roma fanno il centro sud e in realtà atten-dono che Napoli, malinconi-camente, manchi ai suoi com-piti per trasformarla appunto

nel satellite che sappiamo. De Laurentiis questo lo ha capi-to bene ed anche la Regione. Il Napoli, inteso nella sua organizzazione sociale economica deve prende-re atto di iniziative che gli converrà da oggi in avan-ti patrocinare, insieme alla Juve Stabia, naturalmente. Per fortuna il Napoli, no-nostante sia stato severa-mente bastonato dai cli-vensi di Verona, è sempre lì, secondo in classifica.

Peccato, però, le nubi sul suo futuro. A tutt’oggi non si sa chi sarà l’allenatore del Napo-li 2013 – 14 né tantomeno chi saranno i costruttori di gio-vani che il nuovo allenatore dovrà controllare e lanciare.Il campionato del Napoli è estremamente vivo, come da tempo andiamo sostenen-do, e, nonostante, le battute d’arresto, causate, in maniera principale, dal clima tossico di rapporti tesi, creati all’interno di questa nostra Società, pro-duttrice di tensioni e di emo-zioni. Da Verona la brutta no-vella di una brusca fermata. Il proietto I.C. (Insigne – Cavani) caricato nel can-none che devono armeg-giare e puntare sul bunker nerazzurro, i famosi Inler, Behrami e Hamsik. Per il resto tranquillità o quasi, con De Sanctis, Campa-gnaro, Britos e Cannavaro.L’accoppiata Insigne – Cavani deve poggiare su una piatta-

forma in grado di “cercarla” in tutte le maniere. Potrebbe cioè avanzare Berhami re-cando, alla maniera dei “po-stini” il messaggio a domi-cilio; potrebbe raggiungerli Inler, con lo scambio corto o lungo (sempre preferibi-le); potrebbe riuscire allo stesso scopo Hamsik, con il suo magistrale cross dalla sinistra, oltre che con le sue invenzioni deliziose. Ma Insi-gne perché non punta al gol! L’Atalanta, ovviamente, si

chiuderà a bunker; inutile che Colantuono voglia farci capire asso per figura. Ha gli uomini per farlo, oltre che la necessità urgente di cattu-rare qualche punto esterno. Marino sogna un’altra terapia d’urto; Napoli spera che que-sta volta non ci riesca. C’è chi garantisce che molti conti-nuano a telefonare a Marino, che come è noto è di Avellino. La giornata può risultare, se si da un’occhiata al program-ma, parecchio favorevole al Napoli. Juve e Milan rispet-tivamente affidate all’ardente Matri e al polemico Balotelli. La legge di Milano, ovunque contestata, non sembra riesca ad imporsi sempre. Palermo ne approfitti. Se Mazzarri az-zecca la piattaforma di lancio, in cui il più bravo manovrato-re resta Inler, forse domenica sera la classifica potrebbe dir-ci qualcosina di meglio. L’Ata-lanta va accortamente infila-ta, non certo aggredita, amici.

“SI’ O NUN SI’?” – ESSERE NAPOLI O NON ESSERLO; QUESTO IL DILEMMA CHE AFFLIGGE AMLETO DE LAURENTIIS

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LUIGI IPPOLITO

Ancora a secco, ancora una de-lusione. Cinque gare di fila in campionato senza una vittoria alle quali, se vogliamo, possia-mo aggiungere anche le due di Europa League. Un momento decisamente no per il Napoli, che oltre a perdere punti pre-ziosi per la classifica sembra stia perdendo la faccia. La partita col Chievo, vera e propria bestia nera, non può che essere l’enne-sima prova: gli azzurri regalano buona parte dei primi 45 minu-ti, dove oltre a subire il gioco av-versario subiscono anche i gol, tentando poi il tutto per tutto nel secondo tempo con l’ingres-so di tutte le punte e l’esasperata pressione verso la porta rivale. Sembra una a scena già vista, al-meno nel recente passato. Con-tro la Juventus, la Lazio, la Samp, l’Udinese e Victoria Plzen non è accaduto proprio questo?! Vie-ne, perciò, da domandarsi quali possano essere le cause maggiori di un simile tracollo e a chi attri-buirle, se al mister o ai calciatori. Siamo ormai abituati alle amne-sie difensive, a vedere la compa-

gine azzurra entrare in campo non con il giusto appiglio e an-dare sotto il più delle volte, salvo poi riprendersi con la reazione d’orgoglio ed eventuale ribalta-mento del risultato. Da quando Mazzarri è il tecnico del Napoli, è un cliché che conosciamo bene e sul quale poi si conta troppo. Persino la stessa squadra, tal-volta, sembra far affidamento solo su questo. Poi ci sarebbero le sostituzioni non azzeccate o fatte troppo tardi, il modulo che ormai non rende come una volta, il peggioramento indivi-duale di alcuni giocatori cardini, primo su tutti quello di Cavani. Il Matador, infatti, non va in rete dal 27 gennaio scorso, poche volte entra nel vivo dell’azione ed è evanescente sul terreno di gioco; il rigore sbagliato contro i clivensi è il clou del suo perio-do negativo. Chissà se sono an-che le presunte voci di mercato ad influire sul suo rendimento.Ma non è tutto demerito del Na-poli: le squadre che lo affronta-no , come è consueto fare contro le grandi del torneo, si chiudo-

no a catenaccio, undici uomini dietro la linea del pallone ed è difficile entrare in area di rigore anche con la fitta rete di scam-bi ripetuti e verticalizzazioni in velocità propri dei partenopei. Questi sono temuti fortemente e vengono considerati membri di una big, da affrontare solo in questo modo. Da un lato tutto ciò è gratificante sì per la considerazione e la stima rice-vuta, ma dall’altro è snervante perché i risultati non arrivano.Proprio dei risultati ne risen-te soprattutto la tifoseria che, da qualche tempo, sta inco-minciando a dimostrare la sua insofferenza, la sua insoddi-sfazione. Già contro la vecchia signora al San Pa-olo si erano sentiti i primi mugugni e fischi, addirittura nei minuti iniziali. Secondo Morgan De Sanctis, questi atteggiamenti non aiutano di certo a risollevarsi e a uscire dalla crisi.

Come dargli torto, ma, arrivati questo punto, è anche giusto che i supporters esprimano tutta la loro delusione e il loro disap-punto per ciò che vedono e non vorrebbero vedere. Sugli spalti, specialmente, oltre al ramma-rico per un titolo che sembra lontano più che mai, influisce la paura di vedersi scippare il secondo posto, da tempo dife-so ed ora più labile che mai. Ai tifosi è stato sempre permesso e concesso di sognare quando si nominava la parola scudetto e, allo stesso modo adesso devono essere accettate le loro proteste. Forse il club dovrebbe trarre la propria forza anche da questo.

Napoli,ma che succede?! Ancora un passo falso, ma perché?

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Il dott. Raimondo FerraraMedico specialista in laboratorio di analisi

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21 FEBBRAIO 2013

Al Prof. Giuseppe Navarra le condoglianze af-fettuose di tutta la famiglia di Casoriadue per la

scomparsa del fratello Ciro.

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 5116 del 28/02/2000

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