[16-03-2014] Casoriadue - N.52

1DOMENICA16 MARZO 2014

Settimanale di InformazioneDistribuzione gratuita - E-mail: [email protected] ANNO XIV - N° 09- DOMENICA 16 MARZO 2014

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QUANTO FASTIDIO DANNO I GIORNALISTI

2 DOMENICA16 MARZO 2014


Diamo fastidio.Ci hanno chiamato schegge impazzite, stampa fuorvianteIl primo passo per Pannella (editore di Radio Radicale e di Quaderni Radicali) ed i suoi discepoli sarebbe l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, un sogno che si potrebbe realizzare, come l’Unione Europea chiede. E allora, quando voglio-no protestare, esternare, comunicare, farsi rappresentare, a chi ricorrono? La proposta dei radicali, lo dico subito, non addolora e non preoccupa. Forse qualche politico gradirebbe un ulterio-re passo: cancellare anche i giornalisti che spesso infastidiscono. Lo diceva già Benito Mussolini che non bisognava disturbare il manovratore.A molti professionisti (?!?) della politica

casoriana, i giornali non piacciono: li capisco. Ma qualcuno che la racconta ci vuole pure, qualche menestrello che vada in giro per la contrada a far sapere che cosa è successo e magari ad invi-tare a riflettere. Anche Napoleone III confidava ai suoi cortigiani che non gli importava nulla della stampa e che non aveva nessuna curiosità che lo inducesse al mattino a chiedere che cosa dicevano di lui i quotidiani: sempre bene e per disposizione superiore. Anche Hitler, Mussolini e Stalin, credo, avevano scarso interesse per l’informazione: non si aspettavano critiche. Non mi sono mai presentato in giro orgogliosamente: Stampa, mostrando il tesserino. La politica, certo, ha il suo peso in questo lavoro: può determinare

delle carriere, ma non creare la reputa-zione, si può assegnare una direzione ma non imporre una firma. Scriveva Bruno Frappat: “i giornalisti godono cattiva stampa”. Non sono amati e non si amano tra di loro. Caduta, ormai da anni, ogni forma corporativa.

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NANDO TROISE

(…. A chi?): al manovratore, al governo di salute pubblica, al Sindaco, ai politicanti, agli amici degli amici,

a Dinasty, al muro della vergogna, ai fitti passivi (Campanariello, via De Gasperi, vico V Marco Rocco etc)

QUANTO FASTIDIO DANNO I GIORNALISTI


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E non solo da queste parti dove impera da anni la “cultura del sospetto”, del gossip, della cattiveria, dell’inciucio, dell’invidia, “del dividi et impera”.In Afganistan, il regime talebano, quando se li trovava tra i piedi, li sbat-teva in galera; in India, quando vanno in giro con le telecamere, per riprende-re la violenza, i poliziotti li affrontano con il mitra; secondo un’inchiesta internazionale, 500 tra giornalisti e scrittori di varie nazioni sono scom-parsi.

Ricordiamo per tutti: Ilaria Alpi ed il suo operatore Hrovatin, Giancarlo Siani, Giuseppe Fava, Mino Pecorelli, il giornalista palestinese Kabir Al Azebil.Ci furono dei morti anche negli “anni di piombo”: Walter Tobagi e Carlo Ca-salegno e parecchi feriti. Nel rischio sta la possibile grandezza del cronista, ma più del coraggio fisico ritengo pesino le scelte morali, più la coscienza degli schemi dell’ideologia. Quello che per te è un dovere: informa-re, per le autorità diventa talvolta un crimine: diffamazione a mezzo stampa. Tu lo consideri una notizia, loro un

segreto. Credi di svelare, e ti pare un diritto, un retroscena: devi seguire la giostra degli avveni-menti, ma non permetterti di salirci sopra.Allora grida-no se racconti della discarica di spazzatura nella Cantariello; questa mattina, Ugo Cundari de

Il Mattino, se ne è accorto anche lui, dopo Luca Abete di Striscia la Notizia, quando questo settimanale ed il sotto-scritto scrivono di monnezza in quel posto da tantissimi anni, degli affitti passivi: quello di via De Gasperi oppu-re quello ubicato nel Campanariello. Si arrabbiano quando scrivi dell’acquisto miliardario degli uffici di via Po, delle barriere architettoniche, delle conces-sioni edilizie, della voglia che hanno di esternalizzare tutti i servizi ed anche quella di non utilizzare le risorse inter-ne alla macchina comunale, se racconti i loro continui passaggi politici o di partito, della antica e vecchia volontà di privatizzare il servizio scuolabus e tanto altro.Diceva un mio vecchio amico, gior-nalista di antica data: “noi non siamo suore o preti, ma abbiamo dei valori etici: e questi sono dettati soprattutto dal rispetto di se stessi e della professione. Il nostro ruolo è di far sì che altri non abusino del potere”.La stima, la considerazione, il rispetto, la credibilità, la rappresentatività non si possono comperare con qualche consu-lenza, con qualche incarico fiduciario o favore; di solito viene data gratis, e pubblicamente.

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Il 1° Marzo, si è aperto il mese dedicato a Padre Ludovico da Casoria con la Santa Messa celebrata presso la chiesa della casa natale del Beato e presieduta dal decano don Massimo Vellutino. Vi ha parteci-pato una rappresentanza dei giovani e di alunni dell’ I C P. Ludovico da Casoria. L’otto Marzo scorso si è celebrata l’apertura del Bicentenario della Nascita di P. L. alla chiesa di S. Chiara in Napoli, con solen-ne liturgia eucaristica presieduta da Fr. José Rofriguez Carballo, Arcivescovo di Belcastro, ex Ministro Generale dei Frati minori, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le so-cietà di Vita Apostolica. Il 10 e 11 Marzo la reliquia di Padre Ludovico è stata esposta presso la Chiesa di S. Paolo in Casoria, dopo una catechesi sul tema “Ludovico, la fede operosa per mezzo della carità”. Il 12 e 13 Marzo, la stessa reliquia è stata venerata dai fedeli nella basilica di S. Mauro. Nei prossimi giorni, essa sarà esposta nelle seguenti chiese di Casoria: “S. Antonio Abate” (17 e 18 Marzo), “S. Maria della Stella” (19 e 21 Marzo), “S. Maria delle Grazie” (25 e 27 Marzo). Anche i fedeli afragolesi avranno modo di venerare la reliquia presso il convento di S. Antonio da Padova dal 22 al 24 Marzo; in quest’ultimo giorno, nello stesso convento, si svolgerà la Lectio Ludoviciana “P. Ludovico e i 3 Ordini”. Il 28 Marzo prossimo, una Cate-chesi di rimarchevole spessore culturale e spirituale sarà guidata dal dott. Giuseppe Storti dell’Associazione culturale “P. Lu-dovico da Casoria”, con la partecipazione dei giovani dell’Oasi del B. P. Ludovico da Casoria, Seguirà un momento musicale a cura dell’I. C. Carducci – King. Il 29 Marzo un’adorazione eucaristica, guidata da P. Berardo, vedrà la partecipazione degli alunni dell’I. C. “Casoria 1°- P. Ludovico da Casoria”. Gli eventi si concluderanno il 30 Marzo prossimo con la S. Messa, alle ore 10,00, presieduta da Sua Ecc. Lucio Lemmo, Vescovo ausiliare della Diocesi di Napoli, mentre, in serata, alle ore 19,30, si terrà un concerto in onore di Padre Lu-dovico, dal titolo “Rugiada d’Amore” con l’Ass. Culturale Frammenti d’Arte e il Coro polifonico di S. Filippo Neri. Dal 28 al 30 Marzo la Reliquia di P. Ludovico resterà

esposta presso la Casa Natale. Non sono mancate le attività sociali: oltre al pranzo per anziani e persone sole (2 Marzo) e alla partita del cuore tra ass. “Il carboncino della carità” e gli Assessori e Consiglieri comunali di Casoria (9 Marzo), si svolgerà dal 28 al 30 Marzo, alle ore 20,00, la Sagra ludoviciana. Il gran finale si terrà il 6 Aprile prossimo, alle ore 20,00, con l’ottava edizione della Corrida presso il teatro della Chiesa di S. Antonio Abate. Gli eventi ( programmati dalle Suore Francescane Elisabettine Bigie, l’associa-zione “Il Carboncino della Fraternità”- ONLUS, col Patrocinio del Comune di Casoria) offrono una preziosa opportunità di far conoscere ai cittadini casoriani, soprattutto ai giovani, la figura fulgida del Beato, trasmettendo loro i valori evange-lici che P. Ludovico incarnò nella sua vita “facendosi prossimo a tante miserie, con tanta fantasia nella promozione umana”, come dichiarò Giovanni Paolo II nel giorno della sua beatificazione. Ancora oggi, purtroppo, conserva tutto il sapore di una amarissima verità quanto affermò il Beato Bartolo Longo a distanza di una decina d’anni dalla morte di P. Ludovico da Casoria: “Disgraziatamente la vita di questo frate meridionale , di quest’uomo straordinario che fu il S. Francesco d’Assisi del nostro secolo, è poco studiata e imitata, che dico mai? Nemmeno letta”. In questa epoca segnata dall’affievolimento dei va-lori, dove, come ha ben posto in evidenza il regista Sorrentino nel film “La grande Bellezza”, si cerca di colmare il vuoto interiore con un’esteriorità esistenziale “barocca”, storditi nel trambusto delle cose fatue e sempre più soli tra la folla vociante, urge ricostruire il senso della comunità, uscendo, come ripete Papa Francesco, da se stessi, per condividere, guardare gli altri con occhi di misericordia, per umaniz-zare i rapporti e rendere chi ci è accanto misura del nostro comportamento. Allora, ancor di più abbiamo bisogno di Santi, come il Nostro P. Ludovico, che possono insegnarci ad amare con fervore di carità, a servire con umiltà e gioia profonda ed essere operatori di speranza. Scrisse il Beato nel 1854: “Io non riposavo cercando sempre di fare, per trovare ed avvicinar-

mi a Dio per mezzo delle creature.” Ecco alcuni stralci del Suo Testamento auto-grafo: “Il Signore mi chiamò a sé con un amore dolcissimo e con una carità infinita mi guidò e mi diresse nel cammino della mia vita…Era tanto chiara la mia ragione nella fede che… ardeva dentro di me un grandissimo fuoco di amore pei poverelli di Cristo. I malati sacerdoti furono i primi miei amori; poi i poveri africani, pei quali avrei voluto esporre la mia vita per la loro salvezza; i muti, i ciechi, i vecchi, gli orfa-nelli, sono stati gli amori del mio cuore, della mia fantasia, della mia natura…Fra-telli miei carissimi, vi raccomando l’amore di Dio all’interno e nell’esterno della vostra vita, la povertà dentro e fuori di voi, la pace tra voi e con voi, la preghiera ed il lavoro, salvare gli infelici, aiutarli nel corpo per la salvezza dell’anima. Vi raccomando la fede in Dio, la fede nella Provvidenza, la fede nelle opere buone. Vi raccomando la Santa Chiesa Cattolica, sostenetela colle opere, colla parola, cogli scritti e col martirio ancora…Vivete in pace e pregate per me – 1877”. Siamo capaci di fare nostro tale Testamento? Nella ricorrenza del Bicente-nario della Sua nascita, spinti dal fulgido esempio del Poverello di Casoria, occorre rendere pragmatica, operativa la nostra fede, spogliandola di orpelli ritualistici, per un impegno a favore della pace, della giustizia, dell’amore sfrenato per i poveri, delle opere di misericordia corporale e spirituale. La nostra Città ha bisogno non di persone mediocre, assuefatte al male, rassegnate al peggio, ma cristiani dinamici, presi dalla “carità sfrenata” del Beato, per spalancare le porte delle sacrestie e delle chiese e correre verso le “periferie esisten-ziali”. Usciamo dalle catacombe, per favore! Si arriva a Dio attraverso i fratelli, si ama Dio amando i fratelli. E’ questo l’insegna-mento impartitoci da P. Ludovico! La fede ha una sua dimensione pubblica, sociale: la condizione della nostra salvezza è di contribuire a salvare gli altri. O ci si salva insieme o non ci si salva. La santificazione personale a nulla serve se insieme non ci impegniamo a migliorare il nostro territo-rio, a renderlo meno inquinato, a eliminare le sacche di miseria, ad aiutare le famiglie con disabili, anziani non autosufficienti, con giovani tossicodipendenti. La venera-zione più bella che possiamo tributare al nostro Beato è di rendere la nostra Città più vivibile, una Casoria – comunità, in cui i cittadini siano uniti dai vincoli indicati da P. Ludovico nel Suo testamento.

Marzo: un cantiere di iniziative in occasione del bicentenario della nascita del Beato P. Ludovico da Casoria

ANTONIO BOTTA

AL SERVIZIO DI DIO E DEGLI ULTIMI


Anche quest’anno, in concomitanza con il bicentenario della nascita del Beato Ludovico da Casoria si svolgerà, e si spera con un nutrito numero di fedeli al seguito, la marcia Ludoviciana giun-ta ormai alla sua XIX° edizione. Sarà certamente un marcia diversa dalle altre volte, perché come dicevo prima, capita proprio nel duecentesimo anno dalla na-scita del nostro concittadino Arcangelo Palmentieri, al secolo il Beato Ludovico da Casoria. Inoltre e questa è una cosa che io sento dentro il mio cuore, ho la sensazione che quest’anno la nostra città sarà teatro di avvenimenti che sconvolgeranno in posi-tivo l’intera popolazione, per festeggiare ed osannare, la santificazione del fraticel-lo casoriano, noto come il San Francesco del XX° secolo. E’ una sensazione che provo dentro di me già da qualche tem-po e spero che questa stupenda notizia, questo grandissimo dono per la nostra città, si verifichi quanto prima. Eppure ne è passato di tempo da quando venne per la prima volta istituita, nell’ambito delle celebrazioni che vengono celeb-trate nel mese Ludoviciano in onore del Munaciello casoriano, di questo straor-dinario frate della nostra terra, questa meravigliosa manifestazione religiosa, che quest’anno avrà il suo epilogo il giorno 22 Marzo con partenza come di consueto alle ore 14 dalla casa natale del Beato Ludovico.

Durante questo meraviglioso pelle-grinaggio che vedrà i fedeli percor-rere le strade da Casoria a Napoli fino all’ospizio marino che si trova a Posillipo, i fedeli del Beato per-correranno questi sedici kilometri accompagnando la Reliquie del fraticello con massimo raccogli-mento tra canti e preghiere certi che il nostro illustre concittadino, oggi Beato, ma prossimamente Santo, porti sempre nel suo cuore la nostra bella e sfortunata Casoria. Questa città troppe volte mortifica-ta, soprattutto negli ultimi tempi, con una serie di avvenimenti che minano la tranquillità e la serenità dei suoi cittadini già di per se alle prese con perenni problemi quali la disoccupazione, la crisi econo-mica. Di questo fraticello che con la sua fulgida figura ha fatto della carità e dell’amore verso il prossimo e verso i più deboli e indifesi, soprattutto verso i bambini africani ed i poveri, la propria ragione di vita. Sarebbe bello se a questa marcia, in onore del frate francescano, conosciu-to in tutto il mondo per la sua elevata incarnazione evangelica e per le sue immense opere di carità e di amore verso i bisognosi e gli ammalati, partecipassero tutti i cittadini di Casoria. In primis le Istituzioni civili e militari, tutti i politici spogliati dei vari colori, gli Istituti religiosi, le Parrocchie, le associazioni cattoliche operaie e tutti quanto sentono nel proprio cuore la chiamata di affiancare, conoscere e toccare da vicino la vita e le opere del grande monaco francescano. In questa città di Santi e Beati, ricca di storia e di cultura, nota a tutti per la grandezza dei suoi illustri personaggi che hanno scritto pagine importanti di storia in ogni campo, da quello letterario a quello giuridico, da quello religioso a quello sportivo. Di questa città che non vede l’ora di voltare pagina, aspetta da tempo il suo “ Juorno Buono “, magari poter cancellare il recente passato e ritornare ad essere quella bella ed accogliente città che l’Italia intera ammirava, non senza un pizzico di invidia. Una città funzio-nale, ricca, tranquilla, prosperosa, con le scuole che funzionano e le strade pulite, lisce e sempre adeguatamente illuminate,

con il verde che fa mostra di sè in ogni angolo della nostra città, con le strutture sportive che siano a disposizione dei casoriani, in primis lo stadio San Mauro vergognosamente chiuso ed inagibile da vent’anni a questa parte. Vorremmo ve-dere finalmente questa città con la gente impegnata nel proprio lavoro, le strade affollate solo di sera per lo shopping, per la gioia dei tanti commercianti di questa città pure loro in profonda crisi, con le sedi istituzionali vuote e non più occupate per protesta dai tanti disoccu-pati che perdendo il loro lavoro, o non avendolo mai avuto, vedono mortificata la propria dignità personale e familiare, e non avendo niente da dare ai propri figli chiedono giustamente aiuto nel mentre altri senza pudore e senza coscienza sperperano danaro pubblico a danno del cittadino e dell’onesto contribuente. Adesso voi mi direte sembra tutta una favola, un sogno quando potremmo mai vedere questo giorno? Qua ci vorrebbe solo un miracolo! Ed è per questo, che invito tutta la cittadinan-za, a prendere parte a questa marcia, che potrebbe farci ritornare alle nostre case con un cuore nuovo e con occhi diversi, e soprattutto per dar sostegno al nostro fraticello il quale, tra i tanti miracoli che ha fatto sa bene che deve farne un altro anche se più grande ed importante e cioè ridare alla Sua e Nostra città quella dignità che per storia e per tradizioni la nostra Casoria merita di diritto.

XIX° MARCIA LUDOVICIANA: DALLA CASA NATALE DEL BEATO LUDOVICO ALL’OSPIZIO MARINO TRA SPERANZA, CARITA’, SOLIDARIETA’ E PREGHIERE!

ANTONIO ORECCHIO


Ieri al Teatro Ateneo di Casoria c’è stata la presentazione del libro autobiografico di Claudio Martelli: “Ricordati di vivere”.Ha introdotto Francesco Russo mentre ha fatto da moderatore all’evento il segretario locale delPartito Socialista, Gianni Bian-co, meritevole di aver portato a Casoria una delle figure politiche più importanti degli anni 80 e 90. Ad introdurre il libro e l’autore c’è stato

un bellissimo momento che ha toccato le corde dell’emozione e commozione, un’in-terpretazione del giovane Christian Sanna su cosa vuol dire essere socialisti. Un lungo racconto quello di Claudio Martelli che ha fatto rivivere, emozionan-do, decenni di lotta politica e di tensioni.Questo libro vuole essere una sorta di “le-zione” come è stato definito ieri, per tutti coloro che si sono distratti dalle verità. Il punto centrale è il dualismo Pci-Psi, rac-contando dell’epopea laica e socialista, ha parlato di Craxi chiedendosi cosa sarebbe stato possibile cambiare, ed ha commen-tato anche eventi legati alla giustizia e alla ‘malagiustizia’.Come ha più volte asserito ieri l’auto-re, parlare di politica non deve essere necessariamente stancante e scocciante, parlare di politica intesa come il parlare dei problemi comuni che ci attanagliano deve essere una spinta, un plus che troppo

spesso viene confuso con interessi perso-nali e pensieri egoistici.L’autore asserisce che nel corso della storia del partito socialista, dagli anni 70 in poi, fino allo scandalo di Tangentopoli, molte, troppe verità non sono state dette, e con il suo libro, con la sua autobiografia, Clau-dio Martelli ha cercato di ripercorrerle tutte, in modo critico e autocritico.Per l’autore essere socialisti non è un’ideo-

logia, ripercorrendo stori-camente la storia dell’Italia, ha citato Sandro Pertini, :” Sono socialista, da più di mezzo secolo. Per me socialismo vuol dire esalta-zione della dignità dell’uo-mo; e quindi il socialismo non può andare disgiunto dalla libertà”, per esprimere al meglio il pensiero sulla condizione attuale italiana, in cui troppo spesso coloro

che si occupano di politica professional-mente altro non sono che dei dilettanti. Un incontro quello con l’autore che ha te-nuto gli spettatori incollati alle sedie. Tra le domande che avrei voluto fargli, e che non ho fatto in quanto l’autore ha risposto prima ancora che potessi porgliele, c’era il perché di questo titolo. Perché proprio Ricordati di vivere? Claudio Martelli ha spiegato ieri, nel corso della presen-tazione del suo libro, la scelta di questo titolo. “Ad un certo punto della mia vita, mi è affiorato il dubbio se continuare o meno… A vent’anni o poco più la politica è una scelta di vita, un modo per capire il mondo.. L’idea era quella di capire se continuare ancora con quello che era stato il mio mondo fino a questo momento, o se fare altro.. La politica prevalse. Prevalse perché conteneva l’agire per cambiare il mondo….”. Ricordati di vivere per non dimenticare mai quello che sono stati gli

anni 70-80 in Italia, Ricordati di vivere per non perdere quelli che sono i ricordi, una parte fondamentale di ognuno di noi.45 città diverse d’Italia hanno ospitato Martelli per la presentazione del suo libro. 45 realtà diverse d’Italia in cui l’autore ha potuto incontrare esponenti del Psi, che sicuramente come ha detto lo stesso au-tore non è più quello di venti o trent’anni fa, quando guidati da Bettino Craxi con il 9-11-14% massimo di voti si veniva eletti. Questo libro da riflettere sul precipizio su cui si trova il sistema politico attuale e purtroppo la società italiana. Martelli of-fre un contributo importante. Un’autobio-grafia politica e confessione esistenziale, “Ricordati di vivere” ripercorre trent’anni di storia italiana ed europea intreccian-do vita pubblica e vita privata, passioni civili e passioni del cuore, alternando la dialettica e l’oratoria dei grandi drammi con l’ironia disincantata e le durezze del referto clinico. Dallo spaesamento di un giovane che diventa riformista in pieno ‘68 all’incontro con Bettino Craxi - un Craxi descritto in azione e nell’istante della decisione, ma anche a tavola e nel tempo libero, mentre fa politica e mentre vive - , dal caso Moro all’epopea laica e socialista degli anni ottanta, dal sodalizio con Giovanni Falcone alle stragi di mafia, a Mani pulite e al crollo della Repubblica. Se il filo rosso della storia è l’amicizia con Craxi e con Falcone, in queste mémoi-res di fine secolo lampeggiano i ritratti di François Mitterrand e Willy Brandt, di Berlinguer e Andreotti, di De Mita e Forlani, di Marco Pannella, Adriano Sofri e Raul Gardini. Senza astio e senza sconti - tantomeno a se stesso - Claudio Martelli racconta il labirinto delle intenzioni, le responsabilità e le dure corvées della poli-tica per riannodare il filo spezzato di una storia con i suoi bagliori di gloria e i suoi fallimenti, le sue grandezze e le sue mi-serie, per gettare una luce nuova su quel passato più recente da cui tutti veniamo e sui perché di una crisi politica che non ci ha più lasciato.

ELIANA GIGLIO

Ricordati di vivere…


A Casoria nelle ultime settimane tiene banco la vicenda che lega il Napoli Basket ad una eventuale gestione del PalaCasoria. Vi abbiamo tenuti aggiornati costantemente attraverso le pagine del nostro settimanale e via web sul nostro portale CasoriaDue.it. L’ultimo atto della questione si è tenuto lune-dì 3 Marzo in consiglio comunale, quando fu approvato l’ordine del giorno secondo il quale si chiedeva la scissione della piscina dal palasport per quanto riguarda la gara. La società cestistica, infatti, sarebbe orientata anche a partecipare ad una eventuale gara, ma solo per il palazzetto. Sono risaputi i problemi che l’Expert Napoli ha riscontrato con il PalaBarbuto. Dopo le esternazioni del presidente Maurizio Balbi in una conferen-za dello scorso novembre, non si è mosso granché sul fronte palasport a circa quattro mesi di distanza. La Città di Casoria potrebbe approfittare ed accelerare i tempi dell’operazione con le dovute corsie preferenziali per questa società che a più riprese ha manifestato grande interesse per la gestione della struttura. Una società che, probabilmente non tutti sanno, milita nella seconda categoria nazionale di pallacanestro, la Lega Adecco Gold (equiva-lente alla Serie B del calcio, per intenderci), ma soprattutto con un progetto importante che nel giro di qualche anno potrebbe riportare il basket di altissimo livello a Napoli e Provincia. E’ bene fare qualche passo indietro per capire l’importanza e la storia dell’Azzurro Napoli Basket. Tutto inizia nell’Ottobre del 2012, quando il Nuovo Napoli Basket, società precedente a quella attuale, fu estro-messa dalla LegaDue a causa di un mancato pagamento ed i inadempienze varie. Fu

allora Maurizio Balbi, proprietario della Lakers Fly Tech a cercare di non far fallire l’ennesima realtà cestistica. 33mila euro versati (importo richiesto dalla Lega) senza garanzie, senza basi e con poche chance di vincere la battaglia. L’amministratore unico della Lakers Fly Tech in poco tempo è riuscito a coinvolgere una cordata di imprenditori e spon-sor, pronti a mettersi in gioco qualora ci fosse stata la riammissione del Nuovo Napoli Basket. A credere fermamente nel progetto di Balbi è stato Dario Boldoni, già dirigente della SSC Napoli con Ferlaino. In-somma, c’erano tutti gli ingredienti per pensare in grande e per credere nel ritorno del basket a Napoli, questa volta in pianta stabile. Ma dopo circa due mesi il Tnas estromise defini-tivamente la società. Tuttavia, Maurizio Balbi decise di non fermarsi e di andare avanti. La costituzione della nuova società Asd Napoli Basket 2013 (che in seguito diventerà Azzurro Napoli Basket), la sua affiliazione alla Fip, la ripartenza in Legadue acquistan-do un titolo. Erano i tre punti-chiave iniziali per il ritorno del basket napoletano, pronto a rinascere dalle sue ceneri. L’acquisto del titolo arriva pochi mesi più tardi dalla EffeBian-coBlu Bologna, aggiunto a tutta una serie di operazioni sociali e in prospettiva futura. At-tualmente il Napoli Basket è impegnato nel secondo campionato nazionale ed in corsa per i playoff promozione. Ma a prescindere dall’aspetto sportivo, è chiaro l’intento socie-

tario di radicarsi sul territorio napoletano ed in provincia e rappresentare un punto di riferimento per appassionati e non. Nell’ultimo consiglio comunale Maurizio Balbi ha affermato la volontà di trasferirsi a Casoria con un discorso molto convincente.

Ha parlato di possibilità di ampliamento occupazionale per i casoriani, della possi-bilità di utilizzare l’impianto come palestra per le attività di educazione fisica di tutte le scuole del territorio, di eventuali corsi di for-mazione professionale nell’ambito sportivo e dell’intento di avvicinare tutte le categorie sociali allo sport coinvolgendo dai più a giovani ai più anziani, oltre, ovviamente, a portare la prima squadra a giocare le partite ufficiali ed allenarsi a Casoria. Insomma, è una grande opportunità per Casoria. Rifiutare o semplicemente sottova-lutare un’occasione in grado di rilanciare il tessuto produttivo, economico, sociale della Città sarebbe molto grave. L’Amministra-zione faccia di tutto affinchè possa andare a buon fine l’operazione con l’Azzurro Napoli Basket per il bene di Casoria.

STEFANO D’ANGELO

Un tuffo nel recente passato per capire l’importanza di una società stregata dal PalaCasoria

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IL NAPOLI BASKET A CASORIA, UN’OCCASIONE DA NON PERDERE PER IL RILANCIO DELLA CITTÀL’Amministrazione non sottovaluti, ma faccia di tutto per la riuscita dell’operazione


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L’AIAS Casoria ha aperto le iscrizioni

Adesso si può’

Per alcuni un simbolo di libertà, per altri una passione inarrestabile: la moto affa-scina, da sempre, chi porta in sé un certo spirito di avventura e voglia di viaggiare.Tuttavia, la moto non è solo un simbolo, ma un veicolo che riesce a coniugare comodità e bellezza.La Cerbone Moto ha fatto di tutto ciò uno stendardo e, da anni, primeggia nella vendita di veicoli e accessori sul territorio casoriano e oltre.Abbiamo parlato con Nello Cerbone, titolare dell’azienda, per comprendere meglio il funzionamento di quelle impre-se che operano con esperienza e attenzio-ne alla qualità.

La Cerbone Moto opera molto anche on-line. Quanto è importante adegua-re l’imprenditoria a nuovi metodi di vendita?Importantissimo. La vendita on-line, più che incrementare le vendite, ti dà la possi-bilità di difenderti dalla concorrenza e di arrivare anche a chi è lontano dal punto vendita.Ormai alcune categorie, come quella dei giovani, sono molto aperte all’acquisto attraverso internet ed è fondamentale

mettersi al passo coi tempi.Quali sono le maggiori difficoltà che un’impresa come la sua deve affrontare ogni giorno?La difficoltà maggiore è sicuramente quel-la relativa all’attuale realtà assicurativa che rende quasi impossibile l’assicurazione di un veicolo.Purtroppo, poi, la crisi sta rallentando le vendite.La maggior parte dei nostri veicoli ha un costo superiore ai 1000 euro: la legge che vieta il pagamento in contanti al di sopra di una certa soglia inibisce molti acquiren-ti che hanno difficoltà a dimostrare il loro reddito.Nell’aprile 2013 lei ha dato vita al nuo-vo progetto Motoquad. A che punto è nella sua realizzazione?Il progetto è in fase avanzata e le vendite sono già iniziate.Fortunatamente, stiamo riuscendo a piazzare bene i nostri prodotti sul mercato: questo sia perché il quad ha un prezzo solitamente minore della motocicletta, sia perché non vi è il problema assicurativo.Prima di dedicarsi all’imprenditoria, lei è stato campione di motocross.Quanto le è servita questa esperienza

diretta per la sua attuale attività?L’esperienza è stata molto utile per una maggiore conoscenza del mondo delle moto. Inoltre, il cliente è sempre attratto e tende a fidarsi maggiormente di chi, in questo mondo, ha svolto attività sportiva e professionale.Io sono nato nel mondo delle moto: mio padre ha cominciato la sua attività di ven-dita negli anni ‘50. Dalla nascita, non ho mai abbandonato questa passione e tutto ciò mi ha portato a sviluppare un’ampia competenza in materia.Lei gestisce, oltre che un ampio show-room di 800 mq, altri due negozi adibiti alla vendita di accessori e ricambi. Come si fa a gestire con attenzione tre punti vendita?L’azienda è unica: si tratta di sezioni distaccate dalla sede principale. Tuttavia, i punti vendita sono molto vicini tra loro.Gestirli non è complicato se si procede con la dovuta accortezza.Inoltre, amo molto essere protagonista e voglio stare al centro di ogni situazione che coinvolge l’azienda: in tal modo, riesco a non farmi sfuggire nulla e a lavorare con la precisione che questa professione richiede.

GIANLUCA GRIMALDI

Cerbone Moto: quando la passione ha due ruote


Chi di noi non hai mai letto in un’ascen-sore l’etichetta “GRIEC.A.M.” Questa settimana, appunto, siamo andati alla scoperta della società “GRIEC.A.M.”, leader nel settore di fornitura e manu-tenzione di impianti elevatori.Tale lavoro non sarebbe stato possi-bile se non avessimo potuto godere della mediazione del Sig. Pasquale Busto, gentilissimo e disponinilissimo nel descriverci l’azienda partendo dal nucleo,evidenziandone i segreti per il successo , obiettivi e progetti futuri.

La Società “GRIEC.A.M.” nasce nel 1991 da un’azienda artigiana operante sin dal 1965 esclusivamente nel settore della Fornitura e Manutenzione impianti elevatori. E’ amministrata unicamente, sin dalla propria costituzione, dal P.I. Andrea Grieco che coadiuva anche la direzione tecnica.Attualmente la GRIEC.A.M. dispone di due sedi: una nella zona industriale di Casoria (Na) in un edificio industriale di oltre 600 mq. su quattro livelli ed oltre 1000 mq. di area esterna ove sono ubicati la sede sociale, gli uffici ammini-strativi e tecnici ed il magazzino fornito di ricambi per ogni tipo e marca di ascensore.L’altra sede è situata ad Avel-lino. Uscita “Avellino Ovest”, direzione “Mercogliano”.La GRIEC.A.M. S.r.l. ha alle proprie dipendenze un organico suddiviso in

personale amministrativo e tecnico di responsabilità, preparazione ed espe-rienza, acquisite sul campo rispondendo energicamente alle varie esigenze sorte negli anni.L’Azienda è attenta alla formazione tecnico-organizzativa dei propri dipen-denti. Infatti negli ultimi anni sono stati riconosciuti, dalla Regione Campania, fondi per l’espletamento di corsi in sede, di riqualificazione ed aggiornamento oltre ai corsi per la formazione per la sicurezza sul lavoro e sulle procedure aziendali.La GRIEC.A.M. S.r.l. è tra le poche aziende in possesso della certificazione UNI EN ISO 9001 per la progettazione, installazione e manutenzione impianti elevatori.La Società, specializzatasi nel corso degli anni nell’espletamento dei servizi di manutenzione impianti elevatori di Amministrazioni pubbliche e private, industrie di livello nazionale, strutture sanitarie, istituti religiosi, ecc., è riuscita a far parte delle primissime ditte della Regione Campania per numero di im-pianti e fatturato. La GRIEC.A.M. S.r.l. ora punta soprat-tutto ad aumentare la propria quota di mercato relativa all’assistenza degli impianti pubblici.Attualmente gestisce la manutenzione globale e ripristino funzionale e reperi-bilità 24 ore su 24, di tutti gli uffici del Comune di Napoli riscuotendo da parte

dell’amministrazione, consenso per il buon esito ed andamento dell’appalto. Oltre, a vari Comuni della Regione Campania. Inoltre, in ATI con SELE S.r.l., gestisce gli impianti elevatori dell’A.O. Cardarelli e del II Policlinico di Napoli.L’installazione di impianti elevatori di qualsiasi destinazione quali montaca-richi e ascensori ad uso pubblico e/o privato, montascale e simili, caratterizza notevolmente l’Azienda per la fornitura di materiale di ottima qualità, il montag-gio a regola d’arte, i tempi di ultimazione ristretti fino al collaudo e la messa in esercizio.Grazie ad una piattaforma tecnologi-ca avanzata ed al personale altamente specializzato presente presso la sede ope-rativa, garantisce continuità e qualità dei servizi erogati, con presidio per 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. L’obiettivo è fornire soluzioni innovative e modelli applicativi, che rispondano alle attuali esigenze della società migliorando la qualità della vita e dell’abitare dei singoli individui. Siamo dotati di uno staff tecnico altamen-te specializzato che garantisce due servizi di manutenzione: ordinaria e program-mata. Inoltre i nostri manutentori frequentano costantemente corsi di aggiornamento o sulla specializzazione, sulle normative e sulla sicurezza, per garantire l’alta profes-sionalità al servizio del cliente.

ALESSIA FRAIESE

GRIEC.A.M ELEVATOR FOR ALL. IL SEGRETO PER ANDARE SEMPRE PIU’ IN ALTO


SARA AURIEMMA

Recentemente con uno spot televisivo spagnolo, che ha fat-to il giro del mondo per il suo intenso contenuto, si è voluto sottolineare il crescente pro-blema che affligge differenti popoli, e che allo stato attuale dei fatti tende a peggiorare. Il contenuto del messaggio pubblicitario tradotto era que-sto ‘’ la vita passa per tutti, ma non per tutti passa allo stesso modo’’. Lo spot, intenso in significato fa riferimento alle nuove na-scenti povertà, tema partico-larmente ricorrente e sempre puntuale in una terra come la Campania. Secondo l’Istat e da dati sempre meno remoti, le famiglie sulla soglia di povertà in Italia sono aumentate( la piccola e media borghesia di una volta ora appartiene alla categoria dei poveri) .Ciò è facilmente visibile facendo un’analisi accurata dei bambini che in Italia vivono in povertà. Accanto a queste si aggiun-gono clochard storici oltre ad intere famiglie di nuovi im-migrati provenienti dai paesi terzi che si muovono con la speranza di trovare l’America. Le cause di questa povertà sono da ricercare a partire dal 2007, quando c’era già forte sentore di crisi, ma maggiorate per via delle forti pressioni fiscali interne, che in Italia hanno determinato la chiusura di intere fabbriche oltre che

al licenziamento di milioni di lavoratori, che in alcuni casi sono stati cassa integrati, in altri sono più semplicemente disoccupati e privi di un possi-bile reinserimento lavorativo. Alcune famiglie vivono in quartieri talmente malfamati che non arrivano a fine mese; non riescono a sostenere le spese per le cure mediche ba-silari; vivono, raccattando cibo dalla spazzatura o semplice-mente mendicando. In alcuni casi si tratta di imprenditori, di commercianti che hanno subito perdite finanziarie gravi, con chiusura delle loro attività, e che spesso hanno preferito la via del suicidio, quando anche lo Stato vigliaccamente ha vol-tato loro le spalle. Certamente l’indifferenza generale non può aiutare, ma può soltanto peggiorare ulteriormente lo stato dell’arte. Si dovrebbe allora puntare il dito contro i disonesti, contro la massa dei politici ingordi che continuano a vivere come parassiti esocellulari non ob-bligati sulle spalle di un popolo italiano che è esasperato di fatto, prosciugato fino all’osso e che realmente non può per-mettersi di pagare all’infinito tasse senza avere introiti. E ci sono i giovani talentuosi ma poveri a lamentarsi di questo, vi sono tante famiglie a vivere di stenti, vi sono dati tangibili a fare riferimento al regresso

no limits della nostra Italia, che nell’Europa intera, alcune volte a fatica boccheggia. Al-cuni vorrebbero dare le colpe anche nell’ingresso dell’Italia in Europa, ma forse questa è solo una semplice opinione. Come al solito per toccare con mano questa penosa condi-zione, non bisogna allonta-narsi di molto. Basta restare in Campania, dove a tendere la mano sono sempre Diocesi ed arcidiocesi o persone con un cuore immenso che hanno voglia di donare. Al fine di controllare la nascita delle nuove povertà in terra italiana, e quindi di aiutare famiglie obiettivamente svantaggiate, i LIONS, propongono per l’XI anno consecutivo una manife-stazione di pura beneficenza, nota con il nome ‘Per il sorriso di un Bambino’.Lo spettacolo si terrà in Afra-gola presso il cinema teatro Gelsomino il 28 Marzo 2014 alle ore 20:30. Nello spetta-colo, nel quale interverranno attori noti del cast di Made in Sud, si articoleranno anche altri momenti di musica e balli ed interverranno ospiti di differente spessore. Allo spettacolo si accede dietro il pagamento di 10,00 euro che serviranno all’acquisto di una cucina industriale che verrà lasciata nella Basilica Pontificia di Afragola, per poter sfamare la pluralità di anime bisogno-

se, senza considerare la zona di provenienza. Si invitano pertanto quanti possono ad essere solidali con le famiglie più svantaggiate e bisogno-

se, contattando o il numero 0817580917 (chiedendo del sign Colonna) od anche il 3337399569 (chiedendo di Sara) in modo da ricevere il biglietto. La riduzione delle povertà è uno degli obiettivi da contrastare secondo anche la politica europea, poiché con-trastare la povertà significa di fatto contrastare la criminalità organizzata che tra i poveri an-novera il suo maggior numero di vittime, e significa ridurre di fatto i possibili nuovi ladri, significa di fatto essere utili e solidali con i prossimi. Vi è un alto numero di persone che è coinvolto in queste attività; dai laici ai parroci proprio della diocesi di Napoli, ai sindaci, alle istituzioni tutte. Chiunque interverrà lo farà con spirito altruistico e benevolo, nel rispetto della fre-tellanza e della dignità umana, poiché considerate che, anche se non sembra, ci sono più di 100 famiglie che ogni giorno, proprio nella zona antistante la basilica di S. Antonio sono puntualmente sfamate; tali famiglie non sono soltanto di immigrati, lo sono sfortu-natamente anche di famiglie napoletane.

I LIONS: UN AIUTO CONCRETO ALLE NUOVE POVERTA’


GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO LAVORATO CON NOI..... GRAZIE CASORIA

Effetto dissuasione telecontrollo / efficientamento interventi su territorio, riduzione interventi straordinari per rimozione cu-muli abbandonati: riduzione costi del 45% rispetto al 2012 (circa 50.000 euro) . Fatturato proventi da raccolta differenziata 2013 : euro 475.000 oltre iva Attivazione nuovi servizi: Interventi di bonifica e spazzamento meccanico periodico aree esterne circumvallazione; potenziamento/ristrutturazione centro raccolta comunale (isoletta ecologica). Valutazione dell’ispettore mini-steriale sulla politica di bilancio del CdA in carica (indicatori finanziari):“Il bilancio aziendale è di medie/piccole dimensioni, essen-do le Attività al di sotto dei 10 milioni di euro (9.332.253,00, nel bilancio 2012). Al di là delle variazioni nei vari anni, le componenti principali dello Stato patrimoniale sono rappresentate dai crediti e dai debiti; tali voci rappresentano, infatti, la stragrande maggioranza dell’attivo e oltre il 50% del passivo. Sempre con riferimento ai debiti, emerge poi il fatto che tra essi non ci sono in bilancio quelli a medio/lungo termine verso banche o altri creditori.Una delle spiegazioni di tale particolarità risiede nel fatto che la maggior parte degli auto-mezzi impiegati dall’ azienda non sono acquisiti in proprietà (con il probabile ricorso all’indebitamento, quindi), ma il possesso è avvenu-to a seguito di contratti di locazione finanziaria”. Tale circostanza riduce notevolmente l’incidenza degli interessi su debiti con riflessi positivi sul risultato di gestione. “È evidente nel periodo considerato il deciso miglioramento degli indicatori in questione; il contributo maggiore è stato fornito dalla consistente opera di sdebitizzazione (concentrata soprattutto negli ultimi due esercizi) dell’azienda (i debiti, a breve, ossia gli unici presenti nella società, sono passati dagli oltre 5,8 milioni del 2008 ai 4,8 milioni del 2012) accompagnata dal deciso incremento del patrimonio netto il cui ammontare ha superato nel 2012 il milione di euro grazie ai consistenti aumenti delle Riserve (as-senti, nel 2008). Si rimarca infatti che nel quinquennio gli utili d’esercizio non sono stati mai distribuiti, ma destinati sempre a riserva”.

Obiettivi raggiunti dalla Società Casoria Ambiente spa nell’anno 2013

Raccolta 2013: consolidato il 60% ; raggiunta quota 65% nei parametri di legge

Efficientamento costo del lavoro/riorganizzazione interna : risparmiati circa 150.000 euro su base 2012 (circa 12.000 ore)

Efficientamento logistico: riduzione costi carburante risparmio circa 120.000 euro su base 2012 (-25%)

SALVE DIRETTORE, VORREI SAPERE INFOR-MAZIONI SUL PUC VI-STO CHE AL COMUNE TI RISPONDONO IN MODO GENERICO ED EVASIVO.

Leggendo gli atti del nuo-vo puc adottato a settem-bre 2013 non si capisce dove verranno trovati gli spazi da adibire a stan-dards, circa 200.000 mq, che era il problema vero del vecchio puc. Da quello che si può apprendere a meno di improbabili even-ti apocalittici, si troveran-no su quelle aree ove ora sorgono edifici per i quali sono state fatte domande di condono non in linea con le leggi sui condoni, scusate il giuoco di parole. Spero di essere smentito ma si legge negli atti del puc nuovo che saranno

abbattuti gli edifici, come se fosse una novità, non in regola. Quindi il comune prima ancora di evadere le piu di 4000 pratiche di condono, già conosce l’esito di queste pratiche cioè non andranno a buon fine quindi saranno edifici da demolire quindi troviamo le aree per fare il nostro beneamato puc. I consiglieri comunali non si rendono conto si questo ma è cosi. Si legge, sempre nel puc, che si dovranno andare a vedere gli stati di diritto dei singoli edifici per stanare gli abusivi, quindi in questo modo troviamo le aree per gli standards. Domanda: se non trovi edifici da ab-battere dove si trovano gli standards? se le pratiche edilizie di condono vanno per la maggior parte a

buon fine come si fa il puc?Spero di essere smentito e di aver letto malissimo gli atti. Il vecchio puc quello adottato a maggio 2012, si diceva superato proprio perchè, tra le altre man-canze, aveva quella che gli erano stati sottratti gli standards per pdc rilascia-ti proprio su aree destinate a standards. Perchè non si chiarisce una volta per tut-te questo aspetto? Quando lo chiediamo in comune ci dicono che è presto, sarà il piano operativo a decidere queste cose. Bene il piano operativo dovrà essere fat-to con le direttive imposte dal piano strutturale in cui sono scritte le cose che ho elencato prima.Ma i consiglieri comunali tutti conoscono gli atti?? Sanno che hanno votato??

cosi si risolleverà Caso-ria?? dopo che per anni molti degli amministratori attuali sono stati tra chi ha amministrato in passato. Anche le strutture comu-nali sono le stesse. Ora se ci sono queste situazioni paradossali vuol dire che non si è controllato e governato bene in passato. Ammesso che ci siano.Vorrei tanto un po di chiarezza che la nostra città merita. Direttore, per quello che le è consentito, può farmi sapere se cio che dico è vero?? perchè non si fa un incontro pubblico in cui si illustra chiaramente quello che si vuole fare? Ma i consiglieri comunali sanno? gli am-ministratori sanno quello che si sta prospettando per Casoria?

Giametta.

Riceviamo e Pubblichiamo


E’ questo il titolo dell’evento programmato per domenica 16 Marzo presso la galleria commerciale, dove tutti i piccoli potranno divertirsi con piccoli lavoretti didatti-ci: prepareranno con le loro mani dei semplici gnocchi e con ortaggi e piantine realiz-zeranno opere d’arte agricole da portare a casa. Verrà spie-gato loro anche che cos’è il compost, materiale ricavato dagli scarti del cibo umano e molto usato in agricoltura. Inoltre, in collaborazione con l’Alpega, sarà venduta verdura rigorosamente Ogm Free, in quanto l’azienda è certificata Is.Me.Cert. e collabora con la Regione Campania nell’ambito dei progetti “Fiori della Campa-nia” e “Fattorie didattiche”. Già nella giornata della don-na (8 Marzo) tutte le clienti

del parco commerciale sono state omaggiate con un cespo di lattuga, ovviamente proveniente dalla fattoria Alpega di Sarno (Salerno), che dispone di un’area di produzione di circa 30mila metri quadrati, su un ter-reno sottoposto a scadenze fisse a controlli di qualità e salubrità.“Un’altra originale novità abbiamo portato sul nostro territorio tristemente de-nominato Terra dei Fuochi, importante soprattutto in questi tempi di cui tanto si parla di agricoltura con-trollata e senza l’uso di ogm – spiega Gaetano Graziano, direttore marketing del gruppo Gvc -. Abbiamo deciso anche noi di vendere solo ortaggi e verdure che sono coltivati secondo le regole più ferree”.

“Bimbi in fattoria a I Pini”


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GABRIELLA GALBIATI

Lunedì 17 marzo alle ore 17:30 all’Officina Musicale Secondigliano (via Cupa Fosso del Lupo, 173/175) si terrà la presentazione di Anche i capitoni hanno un’anima, l’ultimo libro di Maria Bolignano edito dalla Marotta&Cafiero.Sarà un incontro ricco di sorprese e sopratutto divertente, a cui parteci-perà una parte del cast di CORSIE D’EMERGENZA tra cui Geppy (Salvatore Esposito) e O’ Meschino (Gennaro Silvestro - atto-re de La Squadra).Maria Bolignano è l’unica comica napoletana ad aver vinto il Premio Troisi nel 2005 e ha deciso di pub-blicare il suo ultimo lavo-ro con la Marotta&Cafiero editori per destinare così il ricavato a progetti da realizzare nel territorio di Scampia.

Anche i capitoni han-no un’anima consiste di tre racconti esilaranti, brillanti, divertenti, dove il mondo femminile regna incontrastato. Il primo racconto è quello che l’autrice considera il più divertente e serrato e da il titolo all’intera opera. È ambientato durante il periodo delle festività na-talizie quando una madre compra, per rispettare la tradizione partenopea, il capitone da cucinare come sempre per il ceno-ne di Natale. La figlia, che non è d’accordo, alla fine si affezionerà a Saverio il capitone e scoprirà in maniera molto singolare che anche questo partico-lare tipo di pesce possiede un’anima.Il secondo racconto si in-titola Caramelle a colazio-ne e descrive all’amicizia

speciale tra una donna e un gay. Tra di loro si instaura un rapporto che è molto vicino all’amore puro ma in cui il sesso non è contemplato. Donne in carriera è invece un monologo teatrale relativo ad una donna napoletana, la cui freneti-ca giornata si divide tra il figlio, la carriera e la pale-stra. La sua particolarità è che sta continuamente al telefono con la madre con cui ha un rapporto con-flittuale in quanto litigano spesso e ad alta voce. Infine, l’ultima parte del libro è dedicata all’Elogio del Soliloquio e compren-de il Soliloquio Costipato, il Soliloquio Tricologico e il Soliloquio Esterofilo, il cui esilarante contenu-to verrà svelato solo alla presentazione.Una scrittura unica, deci-

sa e forte, con una comici-tà irriverente tipica di Ma-ria Bolignano, che offre sempre al suo pubblico un originale punto di vista sul mondo femminile. Un volume alla portata di tutti, semplice e veritiero che renderà l’incontro da non perdere perché ci sa-ranno tanti colpi di scena e le risate sono assicurate. La letteratura incontra la comicità.

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Comunicato StampaFlash Mob a Casoria > Domenica 23 Marzo 2014

Un flash mob a Casoria per tutti quelli che “ne hanno le palle piene”. L’appuntamento è dome-nica 23 marzo, a mezzogiorno, in piazza Domenico Cirillo. A promuovere l’iniziativa è il più popoloso gruppo Facebook di Casoriani: “Sei di Casoria se...”, che conta oltre 10mila iscritti. Per partecipare, basta arrivare - puntuali - all’appuntamento con un palloncino, ovviamente bello gonfio. Un minuto di silenzio, e poi il botto: un grande, innocuo, botto, tutti insieme, per dire tante cose che magari non si riescono a dire a parole. Perché sappiamo bene, quali sono le cose che non vanno, e ci fa male anche ripeterle. Perché vogliamo bene a Casoria. E poi, buona domenica a tutti.

Il Coordinamento Gruppo FB “Sei di Casoria se...”https://www.facebook.com/groups/casoriagroup/

21 FEBBRAIO 2013

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 5116 del 28/02/2000

Direttore Responsabile: Ferdinando TroiseStampa: PRINTING HOUSE - CASORIA

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ALLEGRETTO - TUCCIAVVOCATI

CIVILE - MATRIMONIALE - CANONICO

Note musicali e troppe lacrime amarescendono sul viso del poeta della lira;

da ora maledirà i suoi occhi pieni d’ira,per i vivi non è lecito conoscere quel vento.

Condusse la sua amata a un passo dalla vita,ma il suo impaziente sguardo incrociò il profano,un sacrilegio eterno, pur sempre errore umano,

mai si placherà questo pianto cruento.

Qual uomo mortale non oserebbe per amore?Una promessa infranta scrisse il suo destino,

il suo rimorso è nitido già col sole del mattino:non sfoca col tramonto, non dorme il suo dolore.

Il nulla prese il posto di un fiore mai più colto,di Euridice, anima fermata sul sentiero,

la sua voce assente è ancora viva nel pensierodi Orfeo, fedele amante dal cuore ormai sepolto.

Poesia di Mariano Menna

Le lacrime di Orfeo

“Sei di Casoria se...”

14 MARZO 2014Caro Andrea

Caputo cade il 4 e arriva il 5...

Tanti auguri per il tuo mezzo

secolo di vita.Da parte di

amici e parenti

[16-03-2014] Casoriadue - N.52

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