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15 Martedì 28 Settembre 2010 È IN EDICOLA Settembre IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ È IN EDICOLA Settembre Marketing Oggi I piani dell’insegna di elettronica che punta a una quota di mercato del 5%. Il pareggio? Nel 2011 Darty vuole crescere nelle città L’a.d. Hatch: in 5 anni raggiungeremo quota 100 punti vendita DI ALESSIO ODINI D arty sempre più calato nella realtà urbana, a caccia della palma della miglior customer care, oltre al pareggio di bilancio l’an- no prossimo e di quota mercato del 5% in tre anni. Obiettivi che John Hatch, amministratore delegato e direttore generale della divisione tricolore dell’in- segna di elettronica del gruppo Kesa passano attraverso le nuo- ve aperture: «Puntiamo a 100 negozi in 5-6 anni (oggi sono 23, di cui cinque inaugurati questo mese, ma l’obiettivo di quest’an- no è di portarli a 31, ndr)», scom- mettendo «sui punti vendita di medie dimensioni, mediamente da 1.200 metri quadrati, in cit- tà», per intercettare i clienti fin sotto casa. Una strategia con cui Darty vuole differenziarsi «dai competitor, che puntano su gran- di spazi fuori dai centri urbani». Nondimeno, l’a.d. ha dichiarato che il piano delle prossime aper- ture sarà spalmato «per un terzo in centro città, per un altro nei centri commerciali e un altro an- cora in luoghi diversi, come gli aggregati commerciali alle porte della città». Dallo sviluppo della rete, tutta- via, sono ancora escluse le regioni meridionali, non coperte da una piattaforma logistica (Darty ne ha due rispettivamente a Torino e Milano) che possa presidiare l’area. Fra le priorità della catena presente in Italia dal 2005, c’è l’obiettivo di «arrivare in fretta a una quota di mercato del 5%», traguardo da centrare «entro tre anni», dice l’a.d., che puntualizza: «Il gruppo Kesa (oltre 6 miliardi di fatturato derivante da 700 ne- gozi in 10 mercati europei, Ger- mania esclusa, ndr) è interessato ad eventuali acquisizioni per cre- scere, ma al momento non vedia- mo proposte adeguate». Con o senza acquisizioni, tut- tavia, lo sviluppo della rete resta comunque all’ordine del giorno. A spingere in tal senso l’insegna di elettronica che alla fine di aprile 2011 conta di chiude- re l’anno fiscale stima con un fatturato pari a 170 milioni di euro, contribui- scono il dato delle vendite per metro quadro, «più che raddoppiato, ora a 6 mila euro», la crescita «life for life (anno su anno, ndr) superio- re al 5% da cinque anni», parallela a quella del «mar- gine, anch’esso in progresso del 10% da cinque anni». Altro obiet- tivo in vista l’anno prossimo «è il break even», dice Hatch, già rag- giunto quest’anno «in termini di ebitda». I negozi di medie dimensioni, tuttavia, non sono l’unica freccia all’arco di Darty: «Voglia- mo essere leader nella customer care», afferma Hatch, «il ser- vizio è uno dei nostri punti di forza. Ab- biamo un filo diretto telefoni- co sette giorni su sette con i nostri clienti e investiremo per avere un call center sempre più performante». L’intento, più in generale, è «seguire il cliente in tutte le fasi». Agli acquirenti che comprano prevalentemente pro- dotti tecnologici di qualità «me- dio-alta», ragiona l’a.d., bisogna permettere di restare «aggiorna- ti» attraverso internet e i consigli del nostro staff». Dunque. anche nel post-vendita, «l’azienda deve essere un punto di riferimento». Poca rilevanza, nonostante l’integrazione con la piattaforma logistica, il back office e i servizi di consegna a domicilio, ha per ora l’e-commerce di Darty, che in Italia pesa «per l’1% sul fat- turato», contro «il 15% della Re- pubblica Ceca, il 13% della Gran Bretagna, o il 9% della Francia», dice Hatch. Intanto, ottobre è alle porte e Darty si prepara a tornare in comunicazione: «Stiamo definen- do la nuova campagna con Euro Rscg, prevista dal 9 ottobre su stampa e radio, anche locali», dice Raffaella Pelle, respon- sabile comunicazione di Darty, che conferma per quest’anno un budget di «2 milioni di euro». © Riproduzione riservata L’ingresso del negozio Darty a San Babila, Milano DI CARLO RUSSO Co-branding per Ducati e Bear. Da una parte le rosse, rampanti moto che il prossimo anno avranno punteranno al Mondiale MotoGp con Valentino Rossi, dall’altra un marchio cult dell’abbigliamento sportivo. Due mondi che hanno scelto di unirsi in un matrimonio d’in- teresse: Ducati vestirà Bear e Bear veicolerà il fashion delle rosse. Bear è un marchio di activewear le cui radici affondano nel surf e che deve la propria celebrità anche al film Un mercoledì da leoni. Ha 450 punti vendita sparsi nel mondo, fattura 5 milioni di euro, ma l’obiettivo è di raddoppiare entro tre anni, attraverso operazioni fortemente con- notate, come questa con Ducati. L’accordo prevede la nascita di una capsule collection (nella foto) composta da capi per il surf e la spiaggia fortemente influenzati dall’univer- so del motociclismo, in cui il logo Ducati si presta come simbolo grafico delle varie proposte. Il debutto avverrà il prossimo anno e una parte della collezione sarà venduta anche nei Ducati Store e nei Ducati Cafè di tutto il mondo. La griffe motociclista entrerà, tra l’altro, nelle principali scuole di surf italiane di cui Bear è sponsor. «Motociclisti e surfisti», dice Lucio Attilà, direttore dello sviluppo del marchio Ducati, «sono due diffe- renti community che condividono valori importanti e significativi, quali libertà, passione, sport, sfida e tradizione. Da qui la decisione dei due premium brand, leader nel rispettivo settore, di collaborare per creare un nuovo stile, una nuova ten- denza». Il leitmotiv grafico della collezio- ne unirà l’universo del surf e quello della moto attraverso una «curva» che richiama la strada e il mondo delle corse, ma anche le onde increspate adatte al surf. I colori sono nero, bianco e rosso, tonalità simbo- lo di essenzialità e stile, ma anche i croma- tismi presenti sia nel marchio Bear che in quello Ducati. La collezione arriverà sul mercato nella primavera 2011. Bear (già controllata dal fondo Atlantis Partner) è stato acquistato a giugno dall’azien- da romagnola Madamar, specializzata in capi sportivi e intimi (30 mln di euro di fatturato). Ora Madamar è impegnata in un rinnovamento della distribuzione, in allineamento con il respiro attuale del marchio. «La collezione Ducati è compo- sta di 11 capi realizzati a mano», spiega Gianna Trevisan, direttore commerciale Bear, «e si rivolge a un pubblico di 20-35 anni». Il lancio della collezione avverrà con una campagna pubblicitaria, che sarà messa a punto entro l’anno, pianificata su riviste di target giovanile o specializzate. © Riproduzione riservata Ducati e Bear uniti dalle onde della strada e del surf John Hatch Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ darty

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15Martedì 28 Settembre 2010

È IN EDICOLA

Settembre

IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

È IN EDICOLA

SettembreMarketingOggi

I piani dell’insegna di elettronica che punta a una quota di mercato del 5%. Il pareggio? Nel 2011

Darty vuole crescere nelle cittàL’a.d. Hatch: in 5 anni raggiungeremo quota 100 punti vendita

DI ALESSIO ODINI

Darty sempre più calato nella realtà urbana, a caccia della palma della miglior customer care,

oltre al pareggio di bilancio l’an-no prossimo e di quota mercato del 5% in tre anni. Obiettivi che John Hatch, amministratore delegato e direttore generale della divisione tricolore dell’in-segna di elettronica del gruppo Kesa passano attraverso le nuo-ve aperture: «Puntiamo a 100 negozi in 5-6 anni (oggi sono 23, di cui cinque inaugurati questo mese, ma l’obiettivo di quest’an-no è di portarli a 31, ndr)», scom-mettendo «sui punti vendita di medie dimensioni, mediamente da 1.200 metri quadrati, in cit-tà», per intercettare i clienti fin sotto casa. Una strategia con cui Darty vuole differenziarsi «dai competitor, che puntano su gran-di spazi fuori dai centri urbani». Nondimeno, l’a.d. ha dichiarato che il piano delle prossime aper-ture sarà spalmato «per un terzo in centro città, per un altro nei centri commerciali e un altro an-cora in luoghi diversi, come gli aggregati commerciali alle porte della città».

Dallo sviluppo della rete, tutta-via, sono ancora escluse le regioni meridionali, non coperte da una piattaforma logistica (Darty ne ha due rispettivamente a Torino

e Milano) che possa presidiare l’area.

Fra le priorità della catena presente in Italia dal 2005, c’è l’obiettivo di «arrivare in fretta a una quota di mercato del 5%», traguardo da centrare «entro tre anni», dice l’a.d., che puntualizza: «Il gruppo Kesa (oltre 6 miliardi di fatturato derivante da 700 ne-gozi in 10 mercati europei, Ger-mania esclusa, ndr) è interessato ad eventuali acquisizioni per cre-scere, ma al momento non vedia-mo proposte adeguate».

Con o senza acquisizioni, tut-tavia, lo sviluppo della rete resta comunque all’ordine del giorno. A spingere in tal senso l’insegna

di elettronica che alla fine di aprile 2011 conta di chiude-re l’anno fi scale stima con un fatturato pari a 170 milioni di euro, contribui-scono il dato delle vendite per metro quadro, «più che raddoppiato, ora a 6 mila euro», la crescita «life for life (anno su anno, ndr) superio-re al 5% da cinque anni», parallela a quella del «mar-

gine, anch’esso in progresso del 10% da cinque anni». Altro obiet-tivo in vista l’anno prossimo «è il break even», dice Hatch, già rag-giunto quest’anno «in termini di ebitda».

I negozi di medie dimensioni, tuttavia, non sono l’unica freccia

all’arco di Darty: «Voglia-mo essere leader

nella customer care», afferma Hatch, «il ser-vizio è uno dei nostri punti di forza. Ab-

biamo un filo diretto telefoni-

co sette giorni su sette con i

nostri clienti e investiremo per avere un call center sempre più performante». L’intento, più in generale, è «seguire il cliente in tutte le fasi». Agli acquirenti che comprano prevalentemente pro-dotti tecnologici di qualità «me-dio-alta», ragiona l’a.d., bisogna permettere di restare «aggiorna-ti» attraverso internet e i consigli del nostro staff». Dunque. anche nel post-vendita, «l’azienda deve essere un punto di riferimento».

Poca rilevanza, nonostante l’integrazione con la piattaforma logistica, il back offi ce e i servizi di consegna a domicilio, ha per ora l’e-commerce di Darty, che in Italia pesa «per l’1% sul fat-turato», contro «il 15% della Re-pubblica Ceca, il 13% della Gran Bretagna, o il 9% della Francia», dice Hatch.

Intanto, ottobre è alle porte e Darty si prepara a tornare in comunicazione: «Stiamo defi nen-do la nuova campagna con Euro Rscg, prevista dal 9 ottobre su stampa e radio, anche locali», dice Raffaella Pelle, respon-sabile comunicazione di Darty, che conferma per quest’anno un budget di «2 milioni di euro».

© Riproduzione riservata

L’ingresso del negozio Darty a San Babila, Milano

DI CARLO RUSSO

Co-branding per Ducati e Bear. Da una parte le rosse, rampanti moto che il prossimo anno avranno punteranno al Mondiale MotoGp con Valentino Rossi, dall’altra un marchio cult dell’abbigliamento sportivo. Due mondi che hanno scelto di unirsi in un matrimonio d’in-teresse: Ducati vestirà Bear e Bear veicolerà il fashion delle rosse. Bear è un marchio di activewear le cui radici affondano nel surf e che deve la propria celebrità anche al fi lm Un mercoledì da leoni. Ha 450 punti vendita sparsi nel mondo, fattura 5 milioni di euro, ma l’obiettivo è di raddoppiare entro tre anni, attraverso operazioni fortemente con-notate, come questa con Ducati. L’accordo prevede la nascita di una capsule collection (nella foto) composta da capi per il surf e la spiaggia fortemente infl uenzati dall’univer-so del motociclismo, in cui il logo Ducati si presta come simbolo grafi co delle varie proposte. Il debutto avverrà il prossimo anno e una parte della collezione sarà venduta anche nei Ducati Store e nei Ducati Cafè di tutto il mondo. La griffe motociclista entrerà, tra l’altro, nelle principali scuole di surf italiane di cui Bear è sponsor.

«Motociclisti e surfi sti», dice Lucio Attilà, direttore dello sviluppo del marchio Ducati, «sono due diffe-renti community che condividono valori importanti e signifi cativi, quali libertà, passione, sport, sfi da e tradizione. Da qui la decisione dei due premium brand, leader nel rispettivo settore, di collaborare

per creare un nuovo stile, una nuova ten-denza». Il leitmotiv grafi co della collezio-ne unirà l’universo del surf e quello della moto attraverso una «curva» che richiama la strada e il mondo delle corse, ma anche le onde increspate adatte al surf. I colori sono nero, bianco e rosso, tonalità simbo-lo di essenzialità e stile, ma anche i croma-tismi presenti sia nel marchio Bear che in quello Ducati. La collezione arriverà sul mercato nella primavera 2011. Bear (già controllata dal fondo Atlantis Partner) è stato acquistato a giugno dall’azien-da romagnola Madamar, specializzata in capi sportivi e intimi (30 mln di euro di fatturato). Ora Madamar è impegnata in un rinnovamento della distribuzione, in allineamento con il respiro attuale del marchio. «La collezione Ducati è compo-sta di 11 capi realizzati a mano», spiega

Gianna Trevisan, direttore commerciale Bear, «e si rivolge a un pubblico di 20-35 anni». Il lancio della collezione avverrà con una campagna pubblicitaria, che sarà messa a punto entro l’anno, pianifi cata su riviste di target giovanile o specializzate.

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Ducati e Bear uniti dalle onde della strada e del surf

JohnHatch

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16 Martedì 28 Settembre 2010 M A R K E T I N G

Richard Branson diversii ca ancora e pensa a sinergie con la compagnia di volo

Virgin, ora gli hotel di lussoPronti 370 mln da investire in alberghi a 4 stelle

DI ALESSIO ODINI

Bibite, palestre, media, telefonia mobile, ae-rei, servizi finanziari. Per il turismo spa-

ziale non bisognerà attendere troppo, intanto stanno per de-collare gli hotel di lusso di Ri-chard Branson. Il miliardario britannico a capo del gruppo Virgin (13,3 miliardi di euro il fatturato globale), che fa della diversificazione del marchio una filosofia, ha deciso di investire nel segmento degli hotel di alta gamma.

Il progetto Virgin Hotels è stato presentato su in-ternet (www.virginhotels.com), ma Branson si è già attivato per renderlo con-creto attraverso una serie di acquisizioni d’immobili, opera-zione per cui sono stati stanzia-ti circa 370 milioni di euro in tre anni. Per raggiungere l’obietti-vo e aprire i primi hotel nelle grandi metropoli degli Stati Uniti, fra cui New York, Boston Washington D.C., Miami, San Francisco e Los Angeles, è sta-ta creata una società ad hoc. Al

momento, soci di Branson sono l’imprenditore Alberto Beeck, attivo in Florida e nel settore delle miniere d’argento, e Die-go Lowenstein, ceo di Lionstone develop-ment, società nel settore edilizio con base a Mia-mi, ma la ricer-ca di partner non è conclusa.

Gli alberghi immaginati dal

patron di Vir-gin avranno un servizio di qualità «quat-tro stelle» e soluzioni da 150

fi no a

400 camere, studiate per acco-gliere clienti provenienti dai grandi centri urbani, creativi, accomunati da un «reddito alto ed elevato livello di studi». Ma chiaramente, la priorità sarà

offrire un soggiorno a chi viaggia sugli aerei targati Virgin Atlantic. «I nostri clienti vogliono innova-zione ed eccellenza e i nostri hotel quattro stelle offriranno loro esattamente questo», afferma l’azienda, che

si propone di «ri-defi nire il viag-

gio» di chi viaggia già

so t to i l marchio Virgin.

Branson non è nuovo alle scommesse, tanto che ha aperto una poker room online anche in Italia. E ne ha vinta più di una, cogliendo per esempio l’occasio-ne di sponsorizzare in Formula 1 la scuderia di Ross Brawn, che l’anno scorso ha vinto il ti-tolo mondiale al primo colpo con Jenson Button (ora passato in McLaren Mercedes). Indovinare la formula giusta nell’hotellerie di lusso non sarà più facile, dal momento che il settore è di per sé già molto concorrenziale, an-che alla luce dei postumi della crisi economica internaziona-le.

Uno scenario di fronte al qua-le il miliardario Branson ripro-pone il proprio modello: diver-sifi care, secondo una strategia che fi no a oggi lo ha spinto a creare oltre 300 società a mar-chio e una visibilità globale di tutto rispetto.

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DI ANTONINO D’ANNA

Msc crociere e Hotelplan insieme cambia-no la vacanza in crociera: continuerà a terra grazie a nuovi pac-

chetti viaggio congiunti che potranno attrarre i turisti con soggiorni e viaggi nelle località che vorranno visitare. Le due aziende lanciano i nuovi prodotti dopo una «speri-mentazione», nella scorsa stagione, di pacchetti pen-sati per il Brasile.

«Con l’accordo con Ho-telplan», dice Leonardo Massa, country manager per l’Italia di Msc crociere, «vogliamo offrire ai clienti l’opportunità di prolunga-re la loro vacanza e sog-giorno nelle destinazioni da Nord/Sudamerica ad Africa e Madagascar ap-portando tutto il know how di Hotelplan».

I prodotti verranno venduti insieme: «Una perso-na potrà abbinare viaggi esplorativi in Sudafrica per un safari», spiega Marco Cisini, direttore generale Hotelplan Italia, «o in Sudamerica per visitare luo-ghi d’interesse archeologico, ma tutto questo non è più strettamente legato al porto di partenza o arrivo della crociera».

I nuovi itinerari abbinati Msc crociere-Hotelplan Italia saranno raccolti in un nuovo catalogo pensato solo per loro e che verrà distribuito nelle agenzie viaggi da metà ottobre. «Oggi gli attori sono tre: noi

Msc», sottolinea Massa, «Hotelplan ma soprattutto gli agenti di viaggio. Immaginare il marchio Hotel-plan nei nostri cataloghi e il nostro in quello Hotel-plan in termini marketing è già una rivoluzione».

Il passo successivo sarà la formazione nei confronti del trade e poi, a seconda dell’andamento della col-laborazione non si escludono operazioni commerciali congiunte.

Che peso economico avrà questa collaborazione? «Credo abbastanza nel lungo periodo», risponde Massa. «Nel breve non mi aspetto in termini eco-nomici grandi risultati, ma interessanti novità sotto il profi lo commerciale. Ci sono opportunità commer-ciali da sviluppare su entrambe le parti sul trade, che è congiunto».

© Riproduzione riservata

Le due società partner con pacchetti che prolungano la vacanza

Msc e Hotelplan insieme,la crociera continua a terra

Richard Branson

LA VIGNETTA DEL GIORNO

Bene Seat Pagine GialleIndice Chiusura Var. % Var. % 30/12/09

FTSE IT ALL SHARE 21.171 -0,01 -10,49

FTSE IT MEDIA 23.008,4 0,20 -11,70

Editoria in Piazza Affari

Titolo Rif. Var. Var. % Capitaliz. % 30/12/09 (mln €)

Buongiorno 0,9580 -2,04 -17,41 101,9

Cairo Communication 2,6600 -2,56 -14,19 208,4

Caltagirone Editore 1,8500 -0,27 5,90 231,3

Class Editori 0,4850 -0,82 -28,04 50,5

Espresso 1,5970 -0,68 -28,86 654,2

Il Sole 24 Ore 1,3390 - -30,22 58,0

Mediaset 5,2750 0,19 -8,02 6.231,0

Mondadori 2,3700 -1,15 -23,49 614,8

Monrif 0,4270 -0,58 -5,11 64,1

Poligrai ci 0,5250 -2,96 16,54 69,3

Rcs Mediagroup 1,1250 -0,71 -11,28 824,3

Seat Pagine Gialle 0,1492 1,70 -8,18 287,5

Telecom Italia Media 0,2211 -2,04 -58,00 319,8

Leroy Merlin a fi anco del Fai. In tutti i negozi della ca-tena di prodotti per il fai-da-te dal 4 ottobre al 6 novembre si potranno acquistare guan-ti da giardinaggio o una cassetta porta attrezzi a 5 euro: l’incasso sarà devoluto al Fai (il Fondo ambiente italiano) per salvaguardare alcuni luoghi simbolo della Penisola.

Saatchi, un corto per il San Raffaele. Un fi lm di 5 minuti al posto di uno spot, troppo breve per raccontare la storia di un bambino malato di talassemia. È il cortometraggio realizzato a titolo gratuito da Saatchi & Saatchi, Filmmaster Group e il regista Luca Lucini, per la Fondazione San Raffaele (si può vedere su www.san-raffaele.org/grazieate).

Tbwa/Italia il Limoncel-lo Villa Massa. L’agenzia di pubblicità si occuperà della comunicazione di Villa Mas-sa, l’azienda del Limoncello di Sorrento. Villa Massa è stata sponsor della serata in programma al Teatro San Babila il 25 settembre con una contribuzione in favore del recupero del Monastero di Santa Chiara di Napoli devastato dal degrado e a rischio crollo.

BREVI

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Msc Fantasia

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17Martedì 28 Settembre 2010M E D I A

QuotidianiADIGE (L’) 359 32.163 26.847 5.065 18.212 7.752 25.964 1

ALTOADIGE/TRENTINO/COR.ALP 359 43.353 33.947 9.018 27.314 5.540 32.854 1

ARENA (L’) 359 56.856 45.834 10.538 39.659 4.776 44.435 0

AVVENIRE 308 145.911 106.766 39.026 20.470 84.549 105.019 191

CENTRO (IL) 359 33.459 25.497 7.674 24.418 404 24.822 0

CORRIERE ADRIATICO 359 24.274 18.364 5.901 17.110 439 17.549 0

CORRIERE DELLA SERA 358 644.427 500.437 143.012 446.014 16.739 462.753 27.361

CORRIERE MERCANTILE 308 12.817 9.257 3.450 8.760 92 8.852 0

CORRIERE SPORT - STADIO 308 332.743 202.902 129.768 200.096 71 200.167 871

CORRIERE SPORT-STADIO LUN. 51 390.309 241.052 149.241 237.839 127 237.966 1.213

CORRIERE Umbria/VT/RI/Sabina/AR/SI/Maremma 359 31.445 19.151 11.924 18.547 121 18.668 0

DOLOMITEN 303 56.511 51.589 4.583 10.942 39.278 50.220 366

E POLIS 271 360.591 353.628 6.964 1.574 0 1.574 0

ECO DI BERGAMO (L’) 359 61.345 52.727 8.486 39.397 12.186 51.583 5

GAZZETTA DEL LUNEDI’ (LA) 51 17.292 12.892 4.287 12.400 112 12.512 2

GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LA) 352 54.844 43.129 11.666 40.382 577 40.959 1

GAZZETTA DEL SUD 359 63.993 47.447 16.444 44.459 571 45.030 0

GAZZETTA DI MANTOVA 359 36.757 32.089 4.572 25.993 5.629 31.622 0

GAZZETTA DI MODENA NUOVA 359 13.552 10.218 3.235 9.860 249 10.109 0

GAZZETTA DI PARMA 355 49.466 40.979 8.258 30.766 8.282 39.048 0

GAZZETTA DI REGGIO 359 16.364 12.943 3.331 12.353 407 12.760 0

GAZZETTA SPORT (LA) 308 474.650 340.428 133.173 307.763 2.663 310.426 22.994

GAZZETTA SPORT-LUNEDI (LA) 51 567.047 399.926 166.093 365.853 2.857 368.710 24.838

GAZZETTINO (IL) 359 107.981 81.263 26.133 76.250 2.593 78.843 35

GIORNALE (IL) 359 299.746 187.496 112.189 181.923 2.399 184.322 966

GIORNALE DELL’UMBRIA (IL) 359 7.538 4.455 3.052 4.179 24 4.203 0

GIORNALE DI BRESCIA 359 57.615 46.518 10.526 36.195 8.260 44.455 0

GIORNALE DI SICILIA 359 79.934 65.018 14.613 62.124 344 62.468 0

GIORNALE DI VICENZA (IL) 357 50.091 40.870 8.783 35.606 4.143 39.749 0

GIORNO (IL) 358 89.563 59.351 29.953 55.821 387 56.208 123

ITALIA OGGI 258 139.702 94.761 44.641 30.356 35.501 65.857 1.022

LIBERO 311 191.123 107.682 83.441 91.652 731 92.383 417

LIBERTA’ 359 35.221 29.080 5.812 25.697 2.764 28.461 0

MANIFESTO (IL) 308 70.527 20.664 49.796 17.295 2.009 19.304 157

MATTINO (IL) 359 103.267 74.641 28.576 71.233 349 71.582 22

MATTINO DI PADOVA (IL) 359 37.131 30.685 6.350 29.293 898 30.191 0

MESSAGGERO (IL) 358 275.753 196.785 77.798 190.404 1.575 191.979 370

MESSAGGERO VENETO 359 57.741 49.387 8.151 46.341 2.430 48.771 10

NAZIONE (LA) 358 160.053 120.644 39.039 116.377 2.225 118.602 4

NUOVA DI VENEZIA E ME. (LA) 359 16.345 12.170 4.097 11.500 268 11.768 0

NUOVA FERRARA (LA) 359 13.258 10.198 2.985 9.910 160 10.070 0

NUOVA SARDEGNA (LA) 359 69.359 58.169 10.867 57.121 225 57.346 2

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA 359 25.145 19.076 6.067 18.251 99 18.350 0

PICCOLO (IL) 359 43.130 37.140 5.707 33.712 1.505 35.217 1.331

PROVINCIA (CO-LC-SO-VA) (LA) 359 52.393 41.476 10.693 34.913 4.607 39.520 53

PROVINCIA DI CREMONA (LA) 359 27.688 22.403 5.094 19.616 1.950 21.566 0

PROVINCIA PAVESE (LA) 333 26.848 21.162 5.339 20.065 577 20.642 0

QUOTIDIANO (IL) (della Calabria) 359 23.302 14.693 8.327 14.099 32 14.131 0

QUOTIDIANO DELLA BASILICATA (IL) 359 4.199 2.397 1.721 2.268 14 2.282 0

QUOTIDIANO DI SICILIA 202 23.235 21.779 1.354 2.538 14.787 17.325 0

QUOTIDIANO DI SICILIA (EDIZ. DEL SABATO) 44 38.643 37.184 1.364 2.513 29.291 31.804 0

REPUBBLICA (LA) 359 599.951 462.262 137.421 420.136 6.373 426.509 32.971

RESTO DEL CARLINO (IL) 358 192.103 150.378 41.719 141.509 5.264 146.773 7

SECOLO XIX (IL) 307 110.064 87.008 21.524 83.000 986 83.986 63

SICILIA (LA) 359 73.508 59.091 14.227 55.826 372 56.198 2

SOLE 24 ORE (IL) 359 335.901 271.124 63.241 163.722 98.666 262.388 1.440

STAMPA (LA) 359 401.906 288.848 109.715 247.691 33.548 281.239 820

TARANTO SERA 303 7.485 6.919 527 2.698 18 2.716 0

TEMPO (IL) 359 64.295 42.785 21.510 41.188 206 41.394 2

TIRRENO (IL) 359 99.050 78.507 19.711 76.298 508 76.806 0

TRIBUNA DI TREVISO (LA) 359 23.215 18.870 4.259 17.973 606 18.579 0

TUTTOSPORT 306 174.112 100.096 73.986 98.280 69 98.349 864

TUTTOSPORT LUNEDI’ 51 186.412 106.619 79.776 104.558 131 104.689 1.060

UNIONE SARDA (L’) 359 77.825 65.717 12.108 64.251 230 64.481 0

UNITA’ (L’) 359 126.992 50.473 76.507 47.242 2.001 49.243 6

SettimanaliA - ANNA 49 272.758 209.446 62.960 99.689 89.251 188.940 706

AUTOSPRINT 49 91.192 42.805 48.165 40.055 1.570 41.625 664

BORSA & FINANZA 52 43.865 11.227 31.053 9.937 643 10.580 11

CENTONOVE 49 6.704 3.224 3.463 2.367 134 2.501 0

CHI 53 484.807 403.599 80.316 361.646 31.862 393.508 6.561

CIOE\’ 51 111.847 45.889 65.648 45.889 0 45.889 0

CONFIDENZE 53 161.947 122.624 38.911 89.922 28.150 118.072 2.066

CROTONESE (IL) 125 5.645 4.221 1.288 3.544 516 4.060 1

D LA REPUBBLICA DELLE DONNE 48 510.427 383.489 124.976 374.912 6.143 381.055 127

DIANA 22 29.541 10.938 18.194 6.154 4.382 10.536 38

DIPIU’ TV 52 627.884 472.322 155.206 470.524 0 470.524 1.602

DIVA E DONNA 52 305.765 188.698 116.631 186.202 0 186.202 2.320

DOLOMITEN MAGAZIN 52 77.217 71.860 4.916 15.728 54.706 70.434 463

DONNA MODERNA 52 493.847 422.585 70.361 276.132 139.631 415.763 2.213

ESPRESSO (L’) 52 462.771 334.260 127.712 157.060 167.093 324.153 6.371

EXPRESS EVA TREMILA 51 122.565 79.045 43.453 65.863 0 65.863 0

FAMIGLIA CRISTIANA 52 648.924 544.576 98.820 277.981 209.611 487.592 1.310

FF-SUDTIROLER WOCHENMAGAZIN 25 13.578 11.486 2.092 2.485 8.368 10.853 171

GAZZETTA DELL’ECONOMIA (LA) 46 7.198 2.146 4.859 447 997 1.444 3

GENTE 52 447.147 332.340 114.314 243.105 73.138 316.243 14.047

GIOIA 49 253.646 186.840 66.539 68.304 26.483 94.787 5.228

GIORNALE DI LECCO 52 11.509 9.813 1.685 8.360 813 9.173 0

GIORNALE DI MERATE 52 12.228 10.323 1.900 9.292 603 9.895 0

GIORNALE DI MONZA 52 27.539 22.461 5.053 20.626 546 21.172 0

GIORNALE DI SONDRIO 52 14.500 12.605 1.895 11.793 440 12.233 0

GIORNALINO (IL) 51 86.696 54.535 26.232 16.842 23.369 40.211 118

Le copie dei giornali italiani a giugno 2010Dati riassuntivi medi - media mobile di 12 mesi - da luglio 2009 a giugno 2010

Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media

periodo media media vendita pagati pagata estero

Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media

periodo media media vendita pagati pagata estero

I dati Ads sul periodo luglio 2009-giugno 2010. In crescita solo Gq (+1,8%). Male Riders (-19%)

Diffusioni, i maschili perdono tonoMax -32,5%, For men -14%, Jack -11%, Men’s health -8,3%

DI MARCO A. CAPISANI

Calano i lettori di riviste periodiche maschili. Secondo le rilevazioni Ads sul periodo luglio

2009-giugno 2010 rispetto a quello luglio 2008-giugno 2009, tutte le principali testate mensili dedicate al sesso forte hanno il segno meno davanti. Tranne una: Gq di Condè Nast, che comunque cresce di un contenuto 1,8%. Le altre non riescono a guadagnare copie: For men magazine di Cairo editore arretra del 14%, Jack di G+J/Mondadori dell’11% e Max di Rcs Periodici del 32,5% fino al -8,3% di Men’s health, edito da

Mondadori-Rodale.Il segno meno si diffonde an-

che tra le riviste che non si ri-volgono solo al pubblico maschi-le ma trattano temi d’interesse prevalentemente maschile. Ne è un esempio il campo dei moto-ri, dove Auto e Autosupermarket perdono rispettivamente il 3 e il 17,3% mentre la storica testata della Domus editoriale, Quat-troruote, va giù del 7%. Sulle due ruote, frena anche Riders italian magazine (-19,2%). Al-largando la visuale all’ambito tecnologico, Wired lascia sul ter-reno il 6,7%, in quello dei viaggi National geographic diminuisce tra gli altri del 9,2% e Travel-

ler del 6,3%. Turisti per caso, in particolare, perde il 36,7%. Tra curiosità e scoperte scientifi che Focus è a -13,2% .

Il clima non migliora sul ver-sante dei settimanali, dove non esistono veri e propri maschili, ma emerge chiaro che guadagna-no copie solo L’Espresso (+1,3%), settimanale di politica e attualità (il suo diretto concorrente Pano-rama è a -7,9%), e il Giornalino (+21%), che parla a lettori molto giovani. Se si escludono quindi i femminili dove qualche avan-zamento c’è (come Anna +8,2%, Grazia +11,7% o Vero +6,4%), an-che tra i settimanali lasciano sul terreno copie Autosprint (-20%),

Famiglia cristiana (-4,4%), Gente (-2,8%) e il Mondo (-24,3%).

Un mondo a parte quello dei quotidiani, che si rivolgono sia al lettorato maschile sia a quel-lo femminile, ma sembrano non convincere nessuno dei due. Tra le testate nazionali Il Corriere della Sera va a -13,9%, la Gazzet-ta dello Sport a -3,1%, il Giornale a -5,4% e Libero a -8,9%. Repub-blica perde l’8,3%, la Stampa il 6% e il Sole 24 Ore il 14,2%. Solo l’Unità va controcorrente e porta a casa un +1,3%, mentre Avve-nire si mantiene stabile sopra le 106 mila copie. Aspettando che le trattative dell’editore Alberto Rigotti con gli imprenditori lo-

cali raggiungano un’intesa sul futuro delle testate locali, l’ulti-mo mese di giugno di E Polis ha segnato un -26,8%. Con una dif-fusione regionale, in calo tra gli altri la Gazzetta del Mezzogiorno (-6,7%), la Nazione (-7,8%) e il Secolo XIX a quota 87 mila copie (-11,9%). Il Messaggero, quoti-diano romano letto però in gran parte del Centrosud d’Italia, re-gistra un -5,3%.

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La tabella dei dati Ads continua a pag. 18

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Page 4: 15 Martedì 28 Settembre 2010 Marketing Dallo sviluppo della rete, tutta-via, sono ancora escluse le regioni meridionali, non coperte da una piattaforma logistica (Darty ne ha due

18 Martedì 28 Settembre 2010M E D I A

GRAND HOTEL 52 219.208 160.043 58.840 155.423 1.875 157.298 2.429

GRAZIA 51 270.508 230.765 38.335 125.201 97.264 222.465 2.633

GUIDA TV NUOVA 52 316.872 252.565 64.034 250.151 0 250.151 1.275

iN EUROPA 52 144.566 123.344 21.222 88.633 817 89.450 0

INFORMATORE AGRARIO (L’) 49 27.228 23.976 0 0 22.455 22.455 135

INTIMITA’ 53 346.717 258.308 88.173 246.645 6.901 253.546 4.233

IO DONNA 48 558.853 439.023 115.907 393.899 18.787 412.686 1.886

MILANO FINANZA 52 161.200 96.648 64.226 47.037 43.519 90.556 4.674

MONDO (IL) 49 84.822 52.696 31.781 28.291 20.836 49.127 161

MOTOSPRINT 49 99.694 48.812 50.659 46.057 2.033 48.090 184

NOVELLA 2000 51 190.925 109.776 80.793 104.418 1.809 106.227 2.152

OGGI 52 717.220 511.349 204.997 338.688 156.400 495.088 8.290

PANORAMA 52 487.778 394.310 91.518 182.953 199.690 382.643 2.038

PANORAMA ECONOMY 49 54.400 38.050 15.979 19.831 15.710 35.541 47

RHO SETTEGIORNI 52 23.793 19.029 4.764 18.291 110 18.401 0

SETTIMANALE DIPIU’ 51 908.113 732.051 175.679 721.915 2.254 724.169 7.634

SETTIMANALE DIPIU\’ E DIPIU\’ TV CUCINA 26 515.109 360.170 154.478 360.093 0 360.093 77

SORRISI E CANZONI TV 52 1.029.919 883.220 145.962 771.332 74.183 845.515 3.601

SPORT WEEK 46 433.906 317.912 114.644 307.493 2.973 310.466 1.797

TELEPIU’ 52 285.811 215.615 70.079 207.096 26 207.122 7.580

TELESETTE 52 531.923 436.135 95.101 434.760 0 434.760 1.157

TOP 52 297.370 189.504 107.524 107.678 0 107.678 0

TOPOLINO 53 258.208 202.410 54.544 109.791 86.897 196.688 2.877

TU STYLE 53 257.400 190.392 65.026 170.280 15.517 185.797 1.031

TV MIA 52 283.585 169.572 113.887 169.376 0 169.376 0

VANITY FAIR 52 341.834 270.936 65.850 160.199 105.831 266.030 2.117

VENERDI’ DI REPUBBLICA (IL) 51 647.216 522.858 122.765 513.533 6.807 520.340 31

VERO 52 481.817 344.813 136.495 239.050 0 239.050 4.414

VESPRI (I) 50 2.006 1.754 202 572 52 624 0

VISTO 51 302.574 180.791 121.175 173.392 3.936 177.328 2.054

VIVERE 52 70.341 61.774 8.369 59.817 175 59.992 3

VIVERSANI & BELLI 51 176.142 109.243 66.568 107.002 1.443 108.445 12

VIVO 51 161.974 82.624 79.294 82.206 0 82.206 0

MensiliAD 12 163.095 117.864 40.900 46.432 40.845 87.277 18.490

AIRONE 12 110.960 83.132 27.656 63.948 16.544 80.492 351

AM Automese 12 533.901 310.024 223.661 308.111 489 308.600 17

AMICA 12 244.211 187.717 56.129 94.106 53.746 147.852 1.549

ART ATTACK 12 79.181 47.534 31.301 29.038 17.216 46.254 336

ASTRA 12 116.127 53.347 62.434 50.213 1.790 52.003 342

ASTRELLA 12 110.849 60.081 50.707 51.497 0 51.497 0

AUTO 12 137.697 72.734 64.336 68.231 3.592 71.823 240

AUTO & FUORISTRADA 10 62.984 28.237 34.538 18.966 8.587 27.553 31

AUTOMOBILE CLUB 11 687.745 686.613 0 0 0 0 0

AUTOSUPERMARKET 11 75.694 37.685 37.858 36.319 12 36.331 6

BELL\’EUROPA 12 56.662 32.659 23.643 21.036 11.094 32.130 281

BELL\’ITALIA 12 89.838 63.288 26.245 38.081 22.495 60.576 2.368

BIMBISANI & BELLI 12 95.039 68.065 26.568 64.909 2.447 67.356 8

BRAVA CASA 12 263.304 185.561 77.010 131.230 47.230 178.460 750

BURDA 12 80.985 40.456 40.207 38.595 544 39.139 922

C3 VIVERE in armonia 12 146.901 120.630 24.622 8.279 53.819 62.098 9

CAMBIO-PANORAMAUTO 12 129.257 83.670 45.404 70.812 10.644 81.456 220

CAMIONSUPERMARKET 11 54.598 27.181 27.255 25.825 8 25.833 7

CAMPUS 10 65.427 58.121 7.205 540 30.986 31.526 32

CAPITAL 11 130.842 80.878 49.828 37.509 20.000 57.509 48

CASA CHIC 12 45.260 22.932 22.153 22.699 164 22.863 0

CASA FACILE 12 320.370 250.958 68.572 184.556 20.546 205.102 1.830

CASA IN FIORE 13 189.923 97.916 91.675 93.968 3.522 97.490 81

CASAVIVA 12 233.591 192.662 40.660 105.182 80.096 185.278 2.810

CASE DA ABITARE 10 121.953 75.534 45.816 48.278 11.604 59.882 1.731

CAVALLO MAG. & LO SPERONE 12 29.731 9.711 19.533 8.476 1.059 9.535 46

CIAK SI GIRA 12 87.699 56.765 30.771 33.156 20.677 53.833 315

CLASS 12 120.116 75.023 44.908 22.508 46.840 69.348 2.634

COME STAI 12 82.886 36.016 46.562 32.480 2.935 35.415 113

CONDE’ NAST TRAVELLER 11 122.565 68.970 32.060 22.265 39.790 62.055 468

COSE DI CASA 13 468.941 310.562 157.755 300.617 8.248 308.865 12

COSMOPOLITAN 12 193.845 153.690 40.012 114.694 21.595 136.289 2.752

CUCINA ITALIANA (LA) 12 143.866 99.777 43.783 57.228 29.948 87.176 1.456

CUCINA MODERNA 13 411.873 329.925 81.176 284.479 37.545 322.024 5.008

CUCINA NATURALE 11 37.302 21.253 15.543 14.429 4.482 18.911 27

CUCINA NO PROBLEM 13 104.925 74.588 30.103 66.249 5.022 71.271 2.392

CUCINARE BENE 12 161.032 103.244 57.443 92.130 10.474 102.604 31

DIRIGENTE, IL GIORNALE DI MANAGERITALIA 10 35.993 35.097 0 0 6 6 0

DONNA E MAMMA 12 143.150 102.363 39.064 37.346 61.068 98.414 45

DOVE 11 143.680 96.503 46.747 46.759 48.201 94.960 302

DUE RUOTE 12 164.849 105.523 58.381 81.823 13.213 95.036 204

ELLE 12 217.662 183.928 33.261 119.004 45.832 164.836 3.481

ELLE DECOR ITALIA 10 109.005 65.914 42.649 38.433 16.100 54.533 6.398

ESPANSIONE 10 164.283 143.919 20.359 143.039 12 143.051 1

FLAIR 11 218.952 180.461 38.338 149.848 22.367 172.215 1.435

FOCUS 12 596.666 477.366 119.147 305.026 164.099 469.125 5.881

FOCUS JUNIOR 12 243.100 152.965 89.748 71.558 78.539 150.097 603

FOCUS STORIA 12 192.779 107.932 84.641 85.701 19.642 105.343 1.167

FOR MEN MAGAZINE 12 149.864 101.227 48.231 90.020 10.067 100.087 348

GARDENIA 12 80.988 56.414 24.113 35.171 20.735 55.906 211

GENTE ENIGMISTICA 12 104.038 61.968 41.942 61.072 0 61.072 645

GENTE MOTORI 12 215.648 144.523 70.756 136.201 6.881 143.082 148

GEO 12 80.692 40.699 39.455 20.206 18.219 38.425 548

GLAMOUR 12 327.968 266.196 58.138 200.055 50.302 250.357 3.221

GOLF & TURISMO 9 27.972 25.279 2.463 537 714 1.251 0

GQ 12 150.439 107.923 38.418 59.345 42.130 101.475 2.212

HACHETTE HOME 8 227.630 157.089 69.939 140.569 6.574 147.143 35

I LOVE SICILIA 11 20.931 13.007 7.595 6.553 239 6.792 0

IL - IL MASCHILE DEL SOLE 24 ORE 11 304.091 237.266 59.415 133.122 96.588 229.710 112

IN MOTO 12 81.191 38.634 41.707 35.217 2.725 37.942 100

IN SELLA 12 220.877 141.260 77.745 137.594 3.086 140.680 8

IN VIAGGIO 12 66.015 41.717 23.988 31.863 9.495 41.358 105

INSIEME 12 133.022 97.873 33.368 65.781 25.468 91.249 43

IO E IL MIO BAMBINO 12 226.916 194.562 30.853 71.067 69.583 140.650 38

JACK 12 149.969 95.423 54.280 73.319 20.125 93.444 186

LITTERAE COMMUNIONIS TRACCE 11 51.003 48.568 303 19.230 26.318 45.548 1.004

LUOGHI DELL’INFINITO 11 97.245 52.976 43.448 12.667 38.136 50.803 0

MAD - MACCHINE AGRICOLE DOMANI 5 18.740 14.096 0 0 6.807 6.807 29

MARIE CLAIRE 12 223.916 175.851 47.585 112.064 47.171 159.235 1.426

MARIE CLAIRE MAISON 10 109.424 70.755 38.395 43.064 24.268 67.332 772

MAX 12 144.774 90.313 54.118 61.425 23.705 85.130 679

MEN’S HEALTH 11 134.216 104.465 29.438 65.103 20.503 85.606 516

MERIDIANI 10 45.820 23.077 21.003 15.879 5.077 20.956 161

MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO 11 527.857 514.171 0 0 479.605 479.605 1.103

MIA BOUTIQUE (LA) 12 58.992 22.954 35.831 20.125 1.748 21.873 946

MONDO DEL GOLF (IL) 8 25.137 19.585 5.313 2.192 2.398 4.590 85

NATIONAL GEOGRAPHIC 12 137.520 103.764 33.707 32.507 69.376 101.883 425

NATURAL STYLE 12 138.433 89.772 48.219 73.492 15.755 89.247 267

NAUTICA 12 43.100 25.570 17.530 16.496 2.077 18.573 284

OK LA SALUTE PRIMA DI TUTTO 12 213.476 134.684 78.365 93.075 35.882 128.957 445

PANORAMA TRAVEL 13 66.285 40.721 25.353 25.789 12.890 38.679 81

PAPERINO 12 65.705 46.818 18.603 39.357 6.594 45.951 370

PARTIAMO 11 78.407 32.601 44.826 30.343 2.025 32.368 2

PC PROFESSIONALE 12 84.547 61.182 23.298 28.578 30.588 59.166 144

PESCARE MARE 12 27.293 9.075 17.781 7.083 1.094 8.177 10

PLAY GENERATION 13 61.820 26.537 35.118 25.893 574 26.467 0

PSYCHOLOGIES MAGAZINE 10 169.959 98.692 70.923 68.254 29.201 97.455 104

QUATTRORUOTE 12 459.084 354.735 102.061 281.933 47.763 329.696 1.716

QUATTRORUOTE VENDO & COMPRO 12 116.144 70.538 44.795 68.492 0 68.492 260

QUI TOURING 11 294.444 283.272 0 0 0 0 0

RAGAZZA MODERNA 12 133.723 92.731 40.806 92.264 0 92.264 0

REPUBBLICA XL (LA) 10 132.466 79.609 52.276 75.804 847 76.651 29

RIDERS ITALIAN MAGAZINE 11 101.535 58.286 43.038 47.815 8.716 56.531 92

RIZA PSICOSOMATICA 12 87.268 42.535 44.285 30.990 10.597 41.587 144

S 11 22.331 11.170 10.647 11.044 115 11.159 0

SALE & PEPE 13 168.652 127.439 40.725 89.761 32.544 122.305 1.787

SALUTE NATURALE 12 115.108 66.063 48.553 55.805 9.354 65.159 210

SCIENZE (LE) 12 96.880 65.547 31.249 33.807 30.459 64.266 351

SILHOUETTE DONNA 12 405.138 289.177 115.424 286.716 1.442 288.158 6

STARBENE 12 270.137 221.827 48.146 173.322 42.706 216.028 2.339

SUBITO PRONTO 12 119.791 66.353 53.159 64.258 1.719 65.977 0

TAVOLA (A) 12 32.207 12.592 18.977 8.191 2.757 10.948 283

TURISTI PER CASO 12 157.415 76.285 80.529 63.535 11.985 75.520 15

TUTTOTRASPORTI 11 45.356 20.860 23.996 12.927 3.597 16.524 153

UN MESE IN CUCINA 12 104.583 43.717 60.780 43.629 0 43.629 0

VELVET 12 166.372 104.030 61.247 96.674 1.869 98.543 1.807

VENTIQUATTRO 10 306.410 240.242 57.965 135.254 97.453 232.707 0

VERO CUCINA 10 202.815 137.672 64.854 83.500 0 83.500 1.672

VERO SALUTE 10 166.131 115.191 50.671 60.491 0 60.491 0

VILLE & CASALI 12 79.959 40.484 39.269 33.284 5.636 38.920 280

VILLE & GIARDINI 11 68.033 40.154 27.674 17.913 18.079 35.992 581

VITA IN CAMPAGNA 11 109.882 95.719 0 0 82.756 82.756 247

VOGUE ITALIA 12 138.625 104.699 28.005 32.247 34.578 66.825 31.495

VOLANTE (AL) 12 545.558 437.791 107.084 423.421 13.619 437.040 13

VOLARE 12 36.975 17.920 18.567 13.625 3.070 16.695 346

WIN MAGAZINE 13 212.215 106.876 104.605 100.429 6.091 106.520 11

WINNIE THE POOH 12 64.183 36.711 26.983 26.094 9.681 35.775 108

WIRED 12 134.299 85.768 44.357 21.105 61.795 82.900 491

WITCH 12 60.802 30.277 30.303 20.202 8.646 28.848 342

Testate N.ri nel Tiratura Diffusione Resa Totale Abbon. Totale Media

periodo media media vendita pagati pagata estero

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19Martedì 28 Settembre 2010M E D I A

Tutti i piani editoriali e politici dell’editore de Le Figaro

Dassault si fa avantiFavorito per acquisire Le Parisien

DI MARCO A. CAPISANI

Serge Dassault in pole position per acquistare Le Parisien e Aujourd’hui en France dal gruppo Amau-

ry. Non sono state avviate ancora trattative esclusive e in lizza re-stano ufficialmente diversi candi-dati, tra cui Vincent Bolloré e l’editore tedesco Axel Springer, ma il proprietario de Le Figaro potrebbe avere dalla sua anche il pieno appoggio del presidente della repubblica francese, Nico-las Sarkozy. Entrambi appar-tengono infatti al partito politico di centrodestra Ump (Dassault è stato eletto come senatore nelle sue fila) e per entrambi si porranno a breve due scadenze di mandato. Nel settembre 2011 ci saranno le elezio-ni politiche, nel 2012 quelle presidenzia-li. Sarkozy ha già avuto modo di dichiarare che «quello che c’è d’importante nella scena ed i tor ia le transalpina

è Le Parisien in vendita».Potrebbe il quotidiano regio-

nale dell’Ile de France (l’area che comprende Parigi) e la sua edizione nazionale Aujourd’hui en France sostenere l’Ump? Dif-fi cile, secondo quanto sostiene Le Monde, visto che un quotidiano locale non può rinunciare a parte dei lettori solo perché di sini-stra, a differen-za del conser-

vatore Le Figaro che vende invece in tutta la Francia. Ma con 300 mila copie diffuse localmente e 170 mila a livello nazionale, Le Parisien e Aujourd’hui en France sono molto seguiti dal mondo poli-tico per i loro «sondaggi espressi» e le prime pagine spesso riprese nelle rassegne stampa tv.

Non sono, però, solo po-litici gli interessi di Das-sault verso le testate del gruppo guidato da Marie Odile Amaury che chie-de 200 milioni di euro per chiudere l’operazione. La stessa cifra, peraltro, che Dassault ha investito complessivamente per la diversifi cazione del grup-po Le Figaro. Proprio con il quotidiano nazionale ci sarebbero possibili si-nergie da realizzare «sul

web, sull’acquisto della carta, la distribuzione e la pubblicità», ha precisato Rudi Roussillon, consigliere di Dassault. Senza di-menticare che Le Parisien pos-siede una propria società di di-stribuzione e vendita con 100 mila abbonati in portafoglio.

© Riproduzione riservata

Rai, Borea portavoce di Masi. È Marianna Borea la nuova portavoce del direttore generale della Rai Mauro Masi. Arriva dalla redazione Notte di Tg Parlamento, men-tre in precedenza è stata al Tg1 e al Tg2.

Pubblicità, in radio +12,8%. Secondo l’Osservatorio Fcp-Assoradio, nel periodo genna-io-agosto 2010 la crescita della raccolta pubblicitaria della radio è stata pari al 12,8% con un fatturato di 253.389.000 euro. In particolare i mesi di luglio e agosto segnano un incremento rispettivamente del 3,5% e del 3,9%.

Real Time anche su Tivu-Sat. Da oggi il canale Real Time è disponibile anche su TivuSat, la piattaforma satel-litare gratuita. Dopo il debutto sul digitale terreste free lo scor-so primo settembre, il canale dedicato all’intrattenimento femminile sarà visibile anche sul canale 33, pur continuando a essere in chiaro sulla piatta-forma Sky.

Profi t, sciopero a Canale 10. Si aggrava la situazione nella toscana Canale 10 che non paga da luglio gli stipen-di ai dipendenti. Per questo l’emittente del gruppo Profi t ha

deciso di proclamare lo stato di agitazione con un pacchetto di 16 ore di sciopero.

Google condannato in Francia per diffamazio-ne. I giudici del tribunale di Parigi hanno dato ragione a un utente il cui nome veniva collegato nei suggerimenti del motore di ricerca alle parole «stupratore», «satanista», «stu-pro» e «prigione». Il colosso di Mountain View, condannato a pagare 5 mila euro di danni più le spese processuali, ha annunciato che presenterà ricorso in appello. Sotto accusa è la funzione «suggest» che si attiva in automatico quando si digita una parola, associan-dola a quella più cliccata dagli utenti. L’uomo, scrive il Daily Telegraph rilanciando il sito francese legalis.net, era stato condannato all’inizio dell’an-no a tre anni di carcere per «corruzione di minore». Pur avendo presentato appello, e quindi non essere stato ancora condannato in via defi nitiva, ha scoperto che il suo nome era stato già marchiato su Google. Il colosso di Mountain View ha deciso di appellarsi alla deci-sione dei giudici che, oltre al risarcimento hanno ordinato di rimuovere tutti i collega-menti tra il nome dell’uomo e gli appellativi ingiuriosi.

CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA

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Serge Dassault

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20 Martedì 28 Settembre 2010MED I A

Il presidente e amministratore delegato di Condè Nast Italia spiega le strategie del gruppo

Grandi, insensati i rincari postaliA rischio il 30% degli abbonati. Senza l’edicola saremmo morti

DI CLAUDIO PLAZZOTTA

L’aumento delle tariffe postali è «una insensa-tezza conclamata che avrà gravi ripercus-

sioni sul sistema editoriale ita-liano. Noi, per esempio», spiega Giampaolo Grandi, presiden-te e amministratore delegato di Condè Nast Italia, «stimiamo di perdere il 30% degli abbonati, a seguito dell’aumento del prezzo degli abbonamenti per recupe-rare le maggiorazioni postali». Il numero uno della casa edi-trice di periodici-gioiello come Vanity Fair, Vogue, Glamour o Gq punta allora molto sulla edi-cola, «quella eccezionale rete di oltre 30 mila rivendite senza la quale, in attesa dei mirabolanti sviluppi del digitale, saremmo morti», alla differenziazione dei prezzi di copertina in base alle zone di diffusione, alla qualità dei giornalisti e delle redazioni, si coccola Carlo Verdelli, «un fuoriclasse», e racconta di quella volta che Michele Serra lo fece diventare editore di Cuore.

Domanda. Dottor Grandi, ci spieghi perché in Cam-pania Vanity Fair costa un euro, mentre a Roma e a Milano il prezzo è di 1,90 euro...

R i s p o s t a . Siamo convinti che il fonda-mento delle dif-fusioni, anche per il futuro, siano le edico-le. E in questa ottica, già dal 2004, abbiamo sviluppato poli-tiche di prezzo differenziato. Nel Nord Italia il 37,5% delle famiglie spende meno di 1.900 euro al mese, e il 62,5% spende più di 1.900 euro. Al Sud, invece, la propor-zione si ribalta: il 64,9% spende meno di 1.900 euro al mese, e solo il 35,1% più di 1.900 euro. Quindi, ecco spiegata una poli-tica differenziata di prezzi tra il Centronord, che comunque per Vanity Fair signifi ca l’80% delle vendite, a prezzo pieno, a 1,90 euro, e il resto d’Italia. Non è un cut price, ma una precisa strategia.

D. Ma questa strategia è destinata solo a Vanity Fair?

R. In questi giorni stiamo va-lutando se farlo anche su altre testate. Io non credo ai gadget o alle abbinate. L’unica strada è fare meglio i giornali e met-terli nelle mani dei lettori. La nostra ottica, è, comunque, di aumentare il prezzo nel medio periodo. Prima, però, dobbiamo consentire che il prodotto vada nelle mani dei lettori.

D. Per Condè Nast Italia circa l’80% del fatturato arriva dalla pubblicità, e il 17-18% dalla vendita delle copie. È un modello di busi-ness destinato a cambiare?

R. Negli Sta-ti Uniti va di moda la favola del 50-50. Cioè di un modello con fatturato

che derivi al 50% dall’acquisto di copie e di servizi offerti ai let-tori, e al 50% dalla pubblicità. La strada è questa, ci manche-rebbe. Ma faccio fatica a credere a quella proporzione.

D. Intanto hanno meno peso i collaterali...

R. Ho sempre disprezzato quella strada. Perché vedevo gli editori interessati solo all’al-legato, al gadget. E intanto se ne fregavano delle redazioni, la qualità dei giornalisti e del prodotto era passata in secondo piano. Un errore enorme.

D. Come si chiude il 2010 di Condè Nast Italia?

R. La pubblicità cartacea sale del 2%, quella on-line dell’80%, i ricavi da diffusione sono stabili. Il fatturato di gruppo dovreb-be, nel suo complesso, salire del 4-5% rispetto al 2009 (quindi arrivare a circa 183,5 mln di euro di ricavi, ndr). E le segna-lo che, invece, in generale, i pe-riodici, in Italia, perdono il 10% di pubblicità, e che l’on-line sta crescendo, sempre in generale, del 10-11%. Perciò la qualità dei prodotti Condè Nast viene premiata dal mercato.

D. Nuovi progetti edito-riali?

R. Stiamo pensando a nuove

testate più integrate con le op-portunità del digitale. E tra le varie idee, abbiamo nel cassetto anche nuovi giornali in grado di restare in piedi con un rapporto 40% ricavi edicola e 60% pub-blicità. Perché uno spostamento verso l’optimum 50-50 credo si possa fare più facilmente con nuovi giornali che mettendo mano alle testate già esistenti.

D. Lei è un grande appas-sionato di edicola. Ma cre-de che la distribuzione dei prodotti editoriali passerà molto anche attraverso gli smart phone o i tablet?

R. Guardi, le rispondo con molta franchez-za. In Italia ci saranno in giro circa 150 mila iPad. Per l’80% nelle mani di uomini. Quin-di le donne, che sono il nostro target principale, non hanno l’iPad. I tablet giocheranno un ruolo importante nel rilancio del giornalismo e dell’editoria. Ma non nel breve periodo. Noi crediamo di più alle declinazio-ni mobili. E all’edicola.

D. Cioè?R. Cioè senza edicole, una

rete di oltre 30 mila punti ven-dita sul territorio, noi saremmo morti. In attesa dei mirabolanti sviluppi del digitale, vediamo

di creare una interazione più effi cace con le edicole e gli edi-colanti.

D. Condè Nast Italia ha in-vestito molti milioni di euro sull’on-line, con i siti di Sty-le, Gq, Vogue, Vanity Fair...

R. E a ottobre c’è Wired, e tra poco arriva pure Glamour.

D. Però la pubblicità on-line, in Italia, decolla poco. Non rischia di svendere sul web, gratis, i contenuti pregiati delle testate Condè Nast?

R. Lo sviluppo dei siti fa aumentare le vendite dei giornali. Vogue è un successo su internet, e dopo il debutto on-line le ven-dite in edicola sono cresciute del 5%. Il fatto è che i giornali, in media, rag-giungono solo

il 10% del loro target potenzia-le. Le declinazioni digitali, allo-ra, sono un mezzo per mostrare il prodotto a quel target.

D. Ma la pubblicità on-line, in Italia, non resta pur sempre un business piccolo, minore?

R. Vogue, in Italia, raccoglie circa 20 milioni di euro all’anno su carta. E fattura oltre 2 mi-lioni sull’on-line. Siamo già al 10%. Nel 2011 circa il 10% del

fatturato pubblicitario di tut-ta Condè Nast Italia arriverà dall’on-line. Se siamo così bravi sull’on-line rispetto al mercato, qualcosa vorrà dire. Il segreto è sollecitare la domanda poten-ziale nel modo giusto. Bisogna fare investimenti, tirare fuori soldi, e poi lavorare tanto sui clienti. Io dico sempre che il problema, pure per l’on-line, sono le persone, non tanto le in-frastrutture o la banda larga.

D. Lei è molto arrabbia-to con Poste italiane per la vicenda dell’aumento delle tariffe di spedizione. Cosa fare?

R. Beh, mi sembra scandalo-so che ci si accontenti di un ac-cordo tutto subìto dagli editori. Le dico solo che in conseguenza degli aumenti, Condè Nast sti-ma di ritoccare il costo degli ab-bonamenti e, quindi, di perdere circa il 30% di abbonati. Non è accettabile.

D. E Fieg (Federazione ita-liana editori giornali) che cosa dice?

R. Fieg è sempre stata espressione soprattutto degli editori dei quotidiani. E comun-que rappresenta gli editori per quello che sono. Con l’aumento delle tariffe postali subiamo un vulnus gravissimo. Vanity Fair, tanto per dire, aveva una tarif-fa agevolata di spedizione di 58 centesimi. Dal settembre 2010

continua a pag. 21

Già dal 2004 abbiamo sviluppato politiche

di prezzo differenziato. Al Sud quellodi Vanity Fair

non è cut price,ma una precisa

strategia

Abbiamo nel cassetto anche nuovi giornali in grado di restare in piedi con un rapporto 40% ricavi edicolae 60% pubblicità

GiampaoloGrandi

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21Martedì 28 Settembre 2010MED I A

la tariffa è salita a 80 centesimi, e arriverà a 93 centesimi tra un anno. In Gran Bretagna, invece, spedire Vanity costa 41 centesi-mi, e in Germania 66 centesimi. Il paradosso è che Poste italiane ci perderà. Perché incrementa le tariffe, certo, ma caleranno i prodotti spediti dagli editori, e quindi fatturerà meno. Una in-sensatezza conclamata. So che Tremonti ha problemi più gros-si, in questa fase. Ma, almeno sul piano culturale e personale, non può non essere sensibile. E vogliamo parlare della decisio-ne di Poste italiane di non fare più consegne al sabato? È come se il Pronto Soccorso chiudesse un giorno a settimana.

D. Condè Nast è una so-cietà con utili da leccarsi i baffi : si passa dai 4,5 milioni del 2004 ai 12,8 milioni del 2005, e poi 17,8 milioni nel 2006, 24,7 milioni nel 2007, 28,5 mln nel 2008, con una frenata nel 2009 a 14,3 mi-lioni. Tutto merito di Vanity Fair?

R. Vanity ha un’ottima margi-nalità, ed è certamente artefi ce dello sviluppo della redditività in azienda. Ma anche Glamour va molto bene, e Vogue ha il suo peso. Poi ci sono giornali che più

di tanto non possono fare, come AD che, quando va bene, porta a casa 3-4 milioni di utili prima delle imposte, o Wired, che è in fase di start up, o Traveller, che stiamo rilanciando.

D. All’esterno, l’impres-sione di Con-dè Nast, fino a un paio di anni fa, era quella di una casa editrice con Grandi ai vertici e la Sozzani a dettare la li-nea editoria-le. Stop. Da qualche mese, invece, con il ritorno di Ver-delli e l’arrivo di manager e giornalisti come Anna Matteo, Marco Pratellesi, Giuliano Cipriani, Riccardo Luna, sembrano esserci più bocche di fuoco...

R. Non c’è mai stato il mo-dello Grandi-Sozzani. C’è molta gente che appare meno, ma che fa la differenza. Certo, ora nes-suna casa editrice può avere un fuoriclasse come Carlo Verdelli (richiamato lo scorso febbraio in Condè Nast come executive vice president-editorial, ndr). Ma con me lavorano Anna Matteo, Romano Ruosi, Do-

menico Nocco, una squadra di eccellenze. Ci sono almeno 20 persone indispensabili.

D. Qualche anno fa dis-se che intendeva creare in Condè Nast una specie di West Point dei direttori.

A che pun-to è questa scuola? Che generali sta sfornando?

R. Con l’ar-rivo di Verdelli il problema si è risolto. Nel senso che io so che c’è lui. Dopo il suo ar-rivo i giornali

sono tutti migliorati, e i lettori se ne sono accorti. Verdelli è molto esigente, con sé e con i direttori che a lui riportano.

D. Nel suo curriculum c’è anche l’avventura di Cuore, settimanale satirico di cui è stato editore e che poi ha chiuso nel novembre 1996...

R. Beh, io ho lavorato per 21 anni alla Mondadori. E quando ero direttore generale dei perio-dici, incontravo spesso Michele Serra (fondatore di Cuore, ndr) nei corridoi. Un giorno mi dice: «Sai, l’Unità vorrebbe uscire da Cuore. Secondo te può interes-

sare alla Mondadori?». Io stavo guardandomi attorno, avevo vo-glia di fare l’imprenditore, l’edi-tore. Allora vado a parlare con i vertici di Mondadori, ovvero Carlo Caracciolo e Corrado Passera. Caracciolo era entu-siasta di Cuore, Passera un po’ più prudente. E allora mi sono esposto, ho dato la mia disponi-bilità a partecipare come socio in prima persona. Volevo realiz-zare il mio sogno, fare l’edito-re. Però, a Cuore, seguiva tutto Serra, io ero solo azionista.

D. Poi Cuore ha chiuso. Perché?

R. Ai giornalisti diedi la ri-sposta più semplice e di buon senso, quella che avrebbe dato anche mio nonno: «Chiudiamo perché la gente non va più in edicola a comprare Cuore». E ricordo che Fedele Confalo-nieri, quando seppe di quella risposta, venne a stringermi la mano e a farmi i complimenti.

D. Beh, forse era contento anche perché chiudeva un giornale non certo amico di Silvio Berlusconi...

R. Può essere, certo. Ma gli era piaciuta la franchezza della mia risposta, senza tante die-trologie.

D. Anna Wintour è diretto-re di Vogue Usa da 22 anni, Franca Sozzani è direttore

di Vogue Italia da 22 anni, lei è ai vertici di Condè Nast Italia da 19 anni. Come mai tutta questa longevità? In 22 anni è cambiato il mondo...

R. Da poco è uscito uno stu-dio sulle aziende di maggior successo negli Usa. Ebbene, il 60% ha un ceo (l’amministra-tore delegato, ndr) da oltre 20 anni. Quindi la magia può suc-cedere. La Wintour, la Sozzani, sono persone che lavorano 24 ore al giorno, non staccano mai, sono giudicate tutti i giorni. E sono dei fuoriclasse. Se sono lì, è perché sono le migliori. Condè Nast è una grande famiglia, ma una famiglia molto esigente.

D. Perché non siete anco-ra in televisione? La rivolu-zione del digitale terrestre non vi interessa?

R. C’è la fi la di persone che ci chiedono di fare Vogue tv. Ma nella nostra filosofia non ci interessa di arrivare primi. Anzi, preferiamo arrivare dopo e spiazzare tutti. Noi siamo ignoranti di televisione, stiamo studiando la faccenda, e ci vor-rà un po’ di tempo. D’altronde, sul web stiamo traffi cando da più di dieci anni. Ma solo ora ci stiamo capendo qualcosa, e, fi nalmente, stiamo facendo le cose giuste.

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Ci chiedono di fare Vogue tv, ma non siamo pronti

www.librimondadori.it

LAMPINEL

BUIO

PA OLO PANERAI

I RETROSCENA DELLA FINANZA E DELL’ECONOMIA ITALIANADAL DOPOGUERRA A OGGI

IL NUOVO LIBRO DI

CINQUANT’ANNI DI FUSIONI,

BANCAROTTE, SCALATE

RACCONTATI DA UNA DELLE VOCI

PIÙ AUTOREVOLI DELLA FINANZA

E DELL’ECONOMIA

La Wintour, la Sozzani sono persone

che lavorano 24 oreal giorno, non

staccano mai. E sono dei fuoriclasse.

Se sono lì, è perché sono le migliori

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Page 8: 15 Martedì 28 Settembre 2010 Marketing Dallo sviluppo della rete, tutta-via, sono ancora escluse le regioni meridionali, non coperte da una piattaforma logistica (Darty ne ha due

22 Martedì 28 Settembre 2010 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO

DI GIORGIO NACCARI

Il sole, la gente che sorride, la cultura e il buon cibo: punti fermi nell’immaginario collettivo, quando si parla di Italia. Tutto vero, ma non sufficiente a convincere sulle prime un manager straniero a cercare fortuna nel Belpaese. Quando nel

2005 gli è stato proposto di entrare nel gruppo Fiat e di prendersi cura di Lancia, nello specifico, sono state soltanto le pressioni dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, assieme al gran-de amore per il nostro paese, a convincerlo ad accettare l’incarico. «All’epoca Fiat non era certo sinonimo di salute, di certezze. Se

non fosse stato per Marchionne, che mi spiegò i piani di rilancio dell’azienda, non avrei fatto questa scelta», ammette Olivier

François, a.d. di Lancia. «Oggi Fiat è invece una grande impresa, dove si lavora bene. Nella scelta mi aiutò

molto il mio amore per l’Italia, per il vostro mare, per la vostra cultura, per le città d’arte, per il cibo. Solo in Italia si mangia bene e la gente è cordiale e allegra. Mi piace il vostro ingegno, la passione per scambiare idee e pareri. In-somma mi sento a casa».

Per François, semmai, il rischio attuale potrebbe essere solo legato alla salute, ai continui viaggi, al fuso orario. «Il mio unico cruccio è di potermi vedere poco con la mia compagna, anch’essa super-impegnata con il lavoro». Cantante e interprete del musical La Bella e la Bestia, due partecipazioni al Festival di San Remo alle spalle, Arian-na Bergamaschi (in arte solo Arianna) è il suo punto di riferimento, il suo angolo di paradiso.

Diviso per lavoro fra Torino e Detroit, in casa Chrysler, per mettere insieme si-

nergie e programmi futuri, François tiene vivo il suo amore per il mare. Con i suoi tre fi gli spesso si tuffa nelle acque degli oceani, o del mar Mediterraneo. Poco importa dove. «Il mare mi infonde serenità, pulisce l’ani-ma. Mi piace cambiare destinazione spesso.

Quest’anno ho scelto le Bermuda, è un luogo impagabile. C’è anche una città sull’acqua, Ve-

nezia, che mi ispira moltissimo e mi da energia», spiega François, che aggiunge: «Forse per questo ho scelto, ormai da anni, che Lancia sia main sponsor della Mostra del Cinema di Venezia. Dalla terrazza dell’hotel Excelsior, dove abbiamo il nostro Lancia Café, godo di un panorama da favola».

Con alle spalle una carriera iniziata vent’anni fa nel marketing, sempre nel settore automobilistico, con esperienze in Francia e Scandinavia, per François il passaggio al gruppo Fiat era quasi annunciato, nono-stante i dubbi espressi sopra. «C’è molto da lavorare,

perchè il mercato dell’auto è molto variegato. In Italia e in Germania siamo sotto ai livelli dello scorso anno anche per via degli incentivi di stato che sono stati tolti, mentre in Francia e Stati Uniti siamo più stabili. Con Lancia continueremo a investire sul marchio. Quando un brand ha una sua vera forza resiste meglio a qual-siasi crisi di mercato. Lancia ha il 4,6% di quota mer-cato, la stessa del 2009, ed è un grande risultato».

In attesa dei nuovi modelli, a cominciare dall’am-miraglia e dalla monovolume, l’a.d. offre di sé un’im-magine molto vicina al suo modo di intendere il suo rapporto con Lancia e con l’Italia, fondato su elegan-za, praticità e carattere. Guida, e non poteva essere altrimenti, una Lancia Delta e veste Dolce & Gab-bana, «anche se spesso uso solo capi casual». Quanto all’orologio, non può fare a meno di Jager Le Coultre. Sarà un caso, ma entrambi i brand sono vicini al ci-

nema: a Venezia le rispettive location distavano pochi metri. Con una certa idiosincrasia per la cravatta (in questo assomiglia al suo capo, Marchionne) e per il computer, che usa poco sostituendolo con un efficace BlackBerry, François è stregato dalla pasta italiana e in particolare dagli spaghetti: «A Detroit devo ri-nunciarci. E la cosa mi costa parecchio».

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L’autoGuido una Lancia Delta 1900cc. Ha spazio, è silenziosa,si guida comodamente. Ha prestazioni da ammiraglia

Il piattoAdoro gli spaghetti con bottarga e olio crudo

L’abitoNon ho dubbi:

deve esseredi Dolce & Gabbana

L’orologiosono un patitodi Jager Le Coultre.Sono orologi belli, autentici, soi sticati

La vita, la carriera e le passioni di Olivier François, amministratore delegato di Lancia

Il marchio Italia nel cuoreAd accettare questa si da mi hanno spinto Sergio Marchionnee l’amore per il vostro paese. Il mio elemento? Il mare, ovunque

Il BlackBerryLo preferisco al computer,

è molto più pratico

d

nome

Olivier Françoisnato a

Parigiil

4 ottobre 1961professione

amministratore delegatodi Lancia