15 Marketing 30 Dicembre 2011 15 L’azienda elettrica e del gas scommette sul co-marketing per i...

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15 Venerdì 30 Dicembre 2011 L’azienda elettrica e del gas scommette sul co-marketing per idelizzare gli oltre 7,5 milioni di clienti Enel stacca la corrente alla crisi Sconti coi partner per far risparmiare la cifra della bolletta DI ALESSIO ODINI P iù fidelizzazione sul territorio e bolletta a impatto zero grazie alla forza del mar- chio, un po’ come la neutra- lizzazione delle emissioni di anidride carbonica. È con questo spirito che Enel Ener- gia continua a perfezionare la propria strategia di mar- keting rivolta agli oltre 7,5 milioni di clienti già acquisi- ti e a quelli futuri. «Il nostro obiettivo è offrire risparmi stimabili fino a 1.300-1.400 euro circa, l’equivalente della spesa annua per le forniture di energia elettrica e gas (sti- mate rispettivamente in 500 e 800-1.000 euro, accise e oneri inclusi, ndr), grazie agli accor- di presi con i nostri partner in diversi ambiti commerciali», dice a ItaliaOggi Simone Lo Nostro, responsabile marke- ting supply e vendite della di- visione mercato dell’azienda italiana operante nel mercato dell’energia. «Grazie al potere di mercato che può esercitare il marchio Enel, esibendo la carta Enelmia (costa meno di 2 euro al mese, ndr), i nostri clienti possono beneficiare di una serie di sconti su prodotti specifici e vantaggi derivanti dalle partnership. E allo stu- dio con le principali banche e con le Poste, c’è la possibilità che Enelmia diventi anche una carta prepagata», aggiun- ge Lo Nostro. Rispetto all’anno scorso, il portfolio di partner Enel si è arricchito grazie a nuovi ac- cordi che permettono di pre- sidiare i principali settori di spesa degli italiani, compresi i carburanti erogati da Total Erg (2% di sconto) e i servizi bancari di Ing Direct e Uni- credit. L’ultimo accordo con quest’ultima, che dovrebbe essere ufficializzato nei primi mesi del nuovo anno, permet- terà ai clienti di beneficiare di «uno sconto in bolletta fra i 100 e i 200 euro per chi aprirà un conto corrente pres- so l’istituto», dice Lo Nostro. Ma come si diceva, i settori sono i più diversi: dal largo consumo rappresentato da Carrefour, il cui sconto sulla spesa per i possessori di Enel- mia è pari al 5%, ai prodotti di elettronica venduti nella rete Unieuro (lo sconto è pas- sato dal 5 al 10%), a quelli di Sharp e Siemens ad alta ef- ficienza energetica, alla rete Mondadori (sconto del 10%), passando per la telefonia a marchio Wind e Infostrada, solo per citarne alcuni, fino alla partnership definita light con Trenitalia, che permette di convertire i punti del pro- gramma Enelpremia in punti Cartafreccia. Accordi che nel momento in cui sarà operati- va anche Ntv, la società fer- roviaria di Luca di Monte- zemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, azionisti di riferimento, potrebbero essere rivisti secondo le logiche della concorrenza. «Molto probabil- mente dovremo fare una scel- ta, il nostro obiettivo è dare ai nostri clienti il massimo van- taggio per annullare la spesa della bolletta», ribadisce Lo Nostro. E sempre sul fronte delle agevolazioni nel campo dei trasporti, va registrato anche l’accordo sottoscritto con Volagratis.it che mette a disposizione un voucher per prenotare un volo di andata e ritorno per una capitale eu- ropea per coloro che sceglie- ranno una delle offerte luce o gas del mercato libero entro il 31 marzo 2012. I voucher voli saranno invece due per chi sceglierà di sottoscrivere entrambe le promozioni luce e gas di Enel o per chi a una di queste aggiunge l’acquisto della carta Enelmia. Rispetto all’anno scorso i possessori della carta van- taggi di Enel sono quasi rad- doppiati: da 160 mila a 250 mila, ma la società continuerà a sostenere questa forma di fidelizzazione, ricordandone l’utilizzo ai clienti per massi- mizzarne la fruizione. Un ulteriore canale di comunicazione che sarà potenziato nell’anno a venire è quello degli Enel store sul territorio, «il cui restyling sta continuan- do secondo il modello del flagship store di Milano», per sfruttarne «le capacità commerciali e di vendita», dice Lo Nostro. «In que- ste sedi promuoveremo Enelmia e inviteremo i clienti che per esem- pio ci hanno scelto per l’energia elet- trica, a farlo anche per il gas», cercando così di accrescere la quota di merca- to dell’azienda nei rispettivi settori. In questo frangente, la comunicazione avviene di persona, mentre quel- la più capillare e diretta è rappresentata ancora una volta dalla bolletta. Nondimeno, il responsa- bile marketing di Enel Energia conferma la «soddisfazione per il pia- no di comunicazione 2011 (quello del 2012 è in via di definizione in questi giorni, ndr), all’interno del quale il canale inter- net si è comportato mol- to bene», soprattutto per approfondire le offerte lanciate in tv e sugli altri media con il volto della campionessa di nuoto Fe- derica Pellegrini. © Riproduzione riservata Gli italiani sono veri arti- sti del riciclo dei doni. A dirlo è un sondaggio onli- ne condotto dal sito di an- nunci Vivastreet.it, su un campione di più di 6 mila utenti. Il 64% degli inter- vistati, infatti, afferma di aver riciclato regali non graditi negli ultimi cinque anni contro il 45,4% degli inglesi e il 27% dei france- si. E quest’anno non sem- bra da meno: oggetti per la casa, soprammobili, lampade, vassoi, quadri, cornici sono stati i regali meno graditi del Natale 2011. Poco apprezzati i capi di abbigliamento, per il 28,6% de- gli intervistati, prodotti per la cura di sé come profumi, creme, saponi e cosme- tici (11,7%). Ma cosa fare dei doni non graditi? La maggior parte degli intervistati (52,7%) propen- de per dar loro una nuova vita, alcuni preferi- scono donarli in beneficenza (26,5%), altri in- vece scelgono di venderli online (19,2%) o in un mercatino (7%). Più conservativo invece l’approccio del 47,4% degli italiani, che decide di mettere da parte e semplicemente dimenticarsi dei doni sbagliati. Solo una minima percentuale (5,3%) sceglie di buttarli via. Il regalo di seconda mano è comun- que una scelta legata anche a una logica eco- nomica, quello del riciclo dei doni è infatti un vero business se si considera che il valore delle strenne non apprezzate si aggira in Italia intorno agli 800 milioni di euro e che il costo medio di un regalo non gradito è di circa 60 euro. Scegliere di riciclare i doni rivendendoli ha i suoi vantaggi. Gli intervistati hanno affermato di aver ricavato in media ben 130 euro dalla vendita dei regali. L’identikit del riciclatore professionista di doni è uomo, vive in Lombardia è ha tra i 35 e i 44 anni. Tra le regioni con il tasso più alto di riciclatori di doni anche il Lazio, la Campania e il Piemonte. © Riproduzione riservata Dall’abbigliamento ai profumi, sei italiani su dieci riciclano i regali di Natale IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ DI n LE SOCIETÀ COMODO in edicola con Marketing ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ n in edicola con Oggi a b pe gl pr cu pr sa tic co do La de (5 de un al c sc in (26 vec Simone Lo Nostro http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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15Venerdì 30 Dicembre 2011

L’azienda elettrica e del gas scommette sul co-marketing per i delizzare gli oltre 7,5 milioni di clienti

Enel stacca la corrente alla crisiSconti coi partner per far risparmiare la cifra della bolletta

DI ALESSIO ODINI

Più fidelizzazione sul territorio e bolletta a impatto zero grazie alla forza del mar-

chio, un po’ come la neutra-lizzazione delle emissioni di anidride carbonica. È con questo spirito che Enel Ener-gia continua a perfezionare la propria strategia di mar-keting rivolta agli oltre 7,5 milioni di clienti già acquisi-ti e a quelli futuri. «Il nostro obiettivo è offrire risparmi stimabili fino a 1.300-1.400 euro circa, l’equivalente della spesa annua per le forniture di energia elettrica e gas (sti-mate rispettivamente in 500 e 800-1.000 euro, accise e oneri inclusi, ndr), grazie agli accor-di presi con i nostri partner in diversi ambiti commerciali», dice a ItaliaOggi Simone Lo Nostro, responsabile marke-ting supply e vendite della di-visione mercato dell’azienda italiana operante nel mercato dell’energia. «Grazie al potere di mercato che può esercitare il marchio Enel, esibendo la carta Enelmia (costa meno di 2 euro al mese, ndr), i nostri clienti possono beneficiare di una serie di sconti su prodotti specifici e vantaggi derivanti dalle partnership. E allo stu-dio con le principali banche e con le Poste, c’è la possibilità che Enelmia diventi anche una carta prepagata», aggiun-ge Lo Nostro.

Rispetto all’anno scorso, il portfolio di partner Enel si è arricchito grazie a nuovi ac-

cordi che permettono di pre-sidiare i principali settori di spesa degli italiani, compresi i carburanti erogati da Total Erg (2% di sconto) e i servizi bancari di Ing Direct e Uni-credit. L’ultimo accordo con quest’ultima, che dovrebbe essere ufficializzato nei primi mesi del nuovo anno, permet-terà ai clienti di beneficiare di «uno sconto in bolletta fra i 100 e i 200 euro per chi aprirà un conto corrente pres-so l’istituto», dice Lo Nostro. Ma come si diceva, i settori sono i più diversi: dal largo consumo rappresentato da Carrefour, il cui sconto sulla spesa per i possessori di Enel-mia è pari al 5%, ai prodotti di elettronica venduti nella rete Unieuro (lo sconto è pas-sato dal 5 al 10%), a quelli di Sharp e Siemens ad alta ef-ficienza energetica, alla rete Mondadori (sconto del 10%), passando per la telefonia a marchio Wind e Infostrada, solo per citarne alcuni, fino alla partnership definita light con Trenitalia, che permette di convertire i punti del pro-gramma Enelpremia in punti Cartafreccia. Accordi che nel momento in cui sarà operati-va anche Ntv, la società fer-roviaria di Luca di Monte-zemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, azionisti di riferimento, potrebbero essere rivisti secondo le logiche della concorrenza. «Molto probabil-mente dovremo fare una scel-ta, il nostro obiettivo è dare ai nostri clienti il massimo van-taggio per annullare la spesa

della bolletta», ribadisce Lo Nostro. E sempre sul fronte delle agevolazioni nel campo dei trasporti, va registrato anche l’accordo sottoscritto con Volagratis.it che mette a disposizione un voucher per prenotare un volo di andata e ritorno per una capitale eu-ropea per coloro che sceglie-ranno una delle offerte luce o gas del mercato libero entro il 31 marzo 2012. I voucher voli saranno invece due per chi sceglierà di sottoscrivere entrambe le promozioni luce e gas di Enel o per chi a una di queste aggiunge l’acquisto della carta Enelmia.

Rispetto all’anno scorso i possessori della carta van-taggi di Enel sono quasi rad-doppiati: da 160 mila a 250 mila, ma la società continuerà a sostenere questa forma di

fidelizzazione, ricordandone l’utilizzo ai clienti per massi-mizzarne la fruizione.

Un ulteriore canale di comunicazione che sarà potenziato nell’anno a venire è quello degli Enel store sul territorio, «il cui restyling sta continuan-do secondo il modello del flagship store di Milano», per sfruttarne «le capacità commerciali e di vendita», dice Lo Nostro. «In que-ste sedi promuoveremo Enelmia e inviteremo i clienti che per esem-pio ci hanno scelto per l’energia elet-trica, a farlo anche per il gas», cercando così di accrescere la quota di merca-to dell’azienda nei rispettivi settori.

In questo frangente, la comunicazione avviene di persona, mentre quel-la più capillare e diretta è rappresentata ancora una volta dalla bolletta. Nondimeno, il responsa-bile marketing di Enel Energia conferma la «soddisfazione per il pia-no di comunicazione 2011 (quello del 2012 è in via di definizione in questi giorni, ndr), all’interno del quale il canale inter-net si è comportato mol-to bene», soprattutto per approfondire le offerte lanciate in tv e sugli altri media con il volto della campionessa di nuoto Fe-derica Pellegrini.

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Gli italiani sono veri arti-sti del riciclo dei doni. A dirlo è un sondaggio onli-ne condotto dal sito di an-nunci Vivastreet.it, su un campione di più di 6 mila utenti. Il 64% degli inter-vistati, infatti, afferma di aver riciclato regali non graditi negli ultimi cinque anni contro il 45,4% degli inglesi e il 27% dei france-si. E quest’anno non sem-bra da meno: oggetti per la casa, soprammobili, lampade, vassoi, quadri, cornici sono stati i regali meno graditi del Natale 2011. Poco apprezzati i capi di

abbigliamento, per il 28,6% de-gli intervistati, prodotti per la cura di sé come profumi, creme, saponi e cosme-tici (11,7%). Ma cosa fare dei doni non graditi? La maggior parte degli intervistati (52,7%) propen-de per dar loro una nuova vita, alcuni preferi-scono donar l i in beneficenza (26,5%), altri in-vece scelgono di

venderli online (19,2%) o in un mercatino (7%). Più conservativo invece l’approccio del 47,4% degli italiani, che decide di mettere da parte e semplicemente dimenticarsi dei doni sbagliati. Solo una minima percentuale (5,3%) sceglie di buttarli via. Il regalo di seconda mano è comun-que una scelta legata anche a una logica eco-nomica, quello del riciclo dei doni è infatti un vero business se si considera che il valore delle strenne non apprezzate si aggira in Italia intorno agli 800 milioni di euro e che il costo medio di un regalo non gradito è di circa 60 euro. Scegliere di riciclare i doni rivendendoli ha i suoi vantaggi. Gli intervistati hanno affermato di aver ricavato in media ben 130 euro dalla vendita dei regali.L’identikit del riciclatore professionista di doni è uomo, vive in Lombardia è ha tra i 35 e i 44 anni. Tra le regioni con il tasso più alto di riciclatori di doni anche il Lazio, la Campania e il Piemonte.

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Dall’abbigliamento ai profumi, sei italiani su dieci riciclano i regali di Natale

IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

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16 Venerdì 30 Dicembre 2011M A R K E T I N G

Le novità della catena di librerie che punta su usato e scolastica. Testi rimborsati in caso di bocciatura

Il Libraccio continua a crescereFatturato a 65 mln (+3%) e punti vendita in tutta Italia

DI MATTEO RIGAMONTI

Bilancio di fine anno po-sitivo per Libraccio, la catena di librerie nata nel 1979 a Milano (con i

banchetti dei libri a buon merca-to fuori dall’Università Statale) e oggi presente in 13 città con 22 punti vendita, un fatturato 2011 di 65 milioni di euro in aumen-to del 3% rispetto al 2010. Bene anche Libraccio.it, la joint ven-ture online tra Libraccio e Ibs.it, società di Giunti & Messaggerie, che passa dai 5,1 milioni di euro di vendite del 2010 agli 8,2 di quest’anno.

Ad anticipare i dati a Italia-Oggi è Edoardo Scioscia, am-ministratore delegato della cate-na. «La fi brillazione dei tassi ci preoccupa», rivela Scioscia, «ma non per questo rinunceremo a in-vestire. Abbiamo nuove città nel piano di espansione e rafforzere-mo la nostra presenza a Torino, dove a breve apriremo un secon-do punto vendita». Il modello di riferimento è lo store milanese di Romolo, a due passi dallo Iulm (la Libera università di lingue e comunicazione), che ha appena

compiuto un anno e che sintetiz-za l’immagine di Libraccio tra passato, presente e futuro.

Nel 2010, dei 62,6 milioni di euro di fatturato, oltre 42 sono giunti dalla editoria scolastica, il rimanente da quella extra scola-stica (libri e cartoleria). Una pro-porzione che, anche quest’anno, non si discosterà di molto. «Sia-mo un piccolo player, una cate-na di librerie miste che fa della scolastica e del servizio di disponi-bilità immediata il proprio punto di forza», commenta Scioscia. Il core bu-siness di Libraccio, infatti, è sempre stato ed è il bino-mio scuola e usato garantito. Ma in tempi in cui sia le grandi librerie sia quelle indipenden-ti cominciano a sentire i morsi della crisi, innovare è d’obbligo. Per questo Libraccio si è impe-gnato in un’opera di potenzia-mento del servizio e di fi delizza-zione della clientela. Unitamente a una strategia di penetrazione

del territorio e di restyling dei punti vendita.

Oltre all’attività tradiziona-le di compravendita dell’usato scolastico, e alla vendita di testi scolastici nuovi, Libraccio offre ai suoi affi liati la possibilità di

commerciare l’omaggio sfoglia-to al 40% del prezzo di vendita. Due le novità di quest’anno per i clienti: la carta-sconto, una tes-sera gratuita che consente l’ac-cumulo di punti, nuovamente spendibili per gli acquisti, e la

possibilità di assicurare i testi scolastici acquistati, rimborsabili fi no al valore del 50% in caso di bocciatura o cambio di scuola. Il reparto vendite si completa poi con la cartoleria e i volumi nuovi di ogni genere, scontati dal 15% per gli acquisti online e fi no al 50% per i remainders, i libri acquistati dai grandi stock non venduti dagli editori. Motivo per cui in vetrina non è raro scorgere titoli altrove irreperibili.

Negli ultimi anni Libraccio ha scelto di aprire punti vendita in periferia. Nuove librerie sono sor-te in zone agevolmente collegate dai mezzi pubblici, in prossimità di uffi ci e università. A Milano, oltre allo storico negozio di San-ta Tecla, vicino all’Università statale, sono nati il polo di via Candiani, quartiere Bovisa, nei pressi della facoltà di architet-tura del Politecnico di Milano, e quello nuovissimo di viale Romo-lo, nei pressi dello Iulm. Sempre in università Libraccio editore sta muovendo i suoi primi passi stampando dispense curate gra-zie alla collaborazione con alcuni professori.

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DI GIORGIO NACCARI

Parah scommette sull’e-commerce e i risultati del suo sito web non si fanno attendere: l’8% del

fatturato del 2011 proviene pro-prio da internet, dalla boutique online dove è possibile acqui-stare le collezio-ni e i best seller firmati Parah. Dall’intimo ai babydoll, dallo swimwear agli accessori.

«È un mer-cato completa-mente diverso da quello tra-dizionale», af-ferma il presi-dente di Parah Gregori Piaz-zalunga, «e in cinque mesi ab-biamo già più di un migliaio di clienti, il 99% italiani ma qual-cuno anche dall’estero. I clienti online sono in crescita, comprano più volte e, spesso, traggono idee dall’e-commerce per poi andare a visitare i nostri monomarca op-pure i nostri punti vendita».

Nell’online, per certi prodotti, non occorre nemmeno preoccu-

parsi per le misure. «Un telo ba-gno, per esempio, è acquistabile da tutti ma in questi giorni è piaciuto anche il completo ros-so, quello natalizio», aggiunge il numero uno dell’azienda. «La boutique online propone non solo

un vastissimo assortimento per le clienti più esigenti ma si fa accom-pagnare anche dal customer service e, inol-tre, s frutta l’importanza e le potenzialità dell’e-commer-ce». Più che una semplice bouti-que in rete, è un luogo di incontri e confronti dove gli utenti posso-no condividere esperienze ma anche i loro acquisti con i propri contat-

ti. Si confrontano così scelte ed interessi. «E la boutique online», conclude Piazzalunga, «fornisce qualche idea anche al fi danzato, al marito non molto esperto in fatti di lingerie fi ne». Parah chiu-derà il 2011 con un fatturato di 24 milioni di euro.

© Riproduzione riservata

Aumentano i clienti online del marchio

Parah, sul webl’8% delle vendite

Canale 55Canale 30

CANALE 27

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News - Notizie in diretta 9.00 Primo Tempo - Attualità «Liberalizzazioni» 11.00 Weather Proof - Serie TV 12.00 Class Meteo Show - Di S. Giacomin «Annuo nuovo, aria nuova» 12.30 Tg Giorno 13.45 I Film di Class Horse TV «Champions» - Drammatico Di J. Irvin (1983) 16.00 Tg Giorno 17.00 C25 Options of Luxury - 18° p. «25 anni di moda, lusso, lifestyle» 19.45 Punto e a Capo - Tutti i Tg Le notizie del giorno attraverso i Tg 21.00 Film Indimenticabili «Brivido nella notte» - Thriller Di e con C. Eastwood (1971) 22.40 Law&Order - Serie TV «Un giudice da giudicare»

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina 10.10 Focus Certificates 11.10 Conferenza Stampa di Fine Anno Parla il Premier Mario Monti 12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 02 58.21.95.85 13.40 Outlook 2012 «Scenari e prospettive sui mercati» 14.30 FXCM Trading 13.40 La Manovra Economica «Cosa cambia per gli italiani» 15.00 Linea Mercati Wall Street 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report Ospite J. Ceccatelli (JC Associati Sim) 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Capital. La Sfida «Bauli» 23.05 The Leaders Ospite F. Battaglia

8.00 Web Riding 8.30 Il Mio Pony «Alla scoperta del mondo dei pony» 10.30 Special Class: Il Dressage Italiano «La preparazione di trainer e cavalieri» 12.00 Global Champions Tour: Montecarlo «IV tappa di Salto Ostacoli» 13.35 Parelli Natural Horsemanship «La doma naturale» 15.30 LIVE Class Events: FEI World Cup «VIII tappa Rolex Cup Mechelen» 17.50 I Racconti di Caponetti «Quando l’automobile uccise la cavalleria» 19.30 Almanacco di Maggio «Gli appuntamenti del 2011» 20.00 Le Razze in Pillole «Il Lusitano» 21.00 Class Events: Reem Acra FEI World Cup «II tappa di Dressage Lione»

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Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari

e Borse Europee

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18.30 Acquarello Show

20.00 Onda della Sera

I grandi concerti

22.00 Onda della Notte

I grandi concerti

www.radioclassica.com

Un modello Parahdella collezione 2011

L’interno del nuovo punto vendita di Romolo a Milano

con un divertente avviso ai clienti tradotto

in milanese

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17Venerdì 30 Dicembre 2011Venerdì 30 Dicembre 2011M E D I A

Scoppia la querelle tra favorevoli e contrari al vincolo dell’esame di stato per esercitare la professione

Fine elenco pubblicisti, è allarmeGiornalisti in subbuglio per l’ipotesi della Manovra Monti

DI GIOVANNI GALEONE

L’Italia sarà anche un paese di artisti e cre-ativi, ma non di giu-risti: ieri è scoppiata

un’infinita querelle mediatica per l’annunciata cancellazio-ne dell’elenco dei giornalisti pubblicisti prevista, si è detto, dalla Manovra Monti che ha re-cepito, a sua volta, la Manovra dello scorso Ferragosto del go-verno Berlusconi. Peccato che un’interpretazione giuridica univoca sulla norma in que-stione non esista. Ecco perché ItaliaOggi ha deciso di offrire ai suoi lettori una lettura tec-nica e precisa del testo (vedere l’articolo in basso a destra).

Nonostante l’incertezza in-terpretativa, comunque, si sono moltiplicate in una frazione di secondo le voci che hanno protestato contro il comma 5 dell’art 3 del decreto legge 138/2011, che permette l’ac-cesso alla professione di croni-sta solamente a chi ha supe-rato il relativo esame di Stato. Scadenza ultima per l’Ordine presieduto da Enzo Iacopino per adeguarsi: 13 agosto 2012. Che fi ne farà allora chi è già pubblicista? O smetterà di esercitare la professione oppure studierà per passare l’esame e diventare professionisti, han-no detto in molti. «Il perno di tutta la que-stione è», ha spiegato a ItaliaOggi Fran-co Abruzzo, storico presidente dell’Ordine della Lombardia nonché docente di comunica-

zione, «che chi vuole esercitare seriamente la professione deve sostenere e superare l’esame di Stato, in modo da offrire ai cittadini garanzie del proprio lavoro. Esistono, del resto, molti pubblicisti che svolgono il lavoro di un professionista. Queste posizioni vanno rese omogenee».

Non sono d’accordo altri col-leghi, soprattutto professioni-sti e assunti nelle redazioni, forse per timore di vedere il loro elenco invaso dai nuovi giornalisti, spesso freelance, con diverse esigenze e richie-ste da fare all’Ordine naziona-le. La vera paura è che i «neo-professionisti» arrivino, così, ad avere un peso preponderan-te nelle elezioni delle cariche dell’Ordine, infl uenzandone le scelte fi nali.

C’è anche chi paventa addi-rittura che, diventando profes-sionisti, molti attuali pubblici-sti decidano di non svolgere più la professione, avendone già una più remunerativa di rife-rimento. La domanda che sor-ge per loro spontanea, allora, è:

che cosa succederà ai con-ti dell’Inpgi (Istitu-

to nazionale di previdenza dei giornalisti ita-liani), doven-do rinunciare a parte dei contributi fi -nora versati?

Diversa an-cora la posi-

zione dei pareri più realisti: fi no

all’agosto 2013 c’è tempo perché

governo e parlamento modi-fi chino il testo normativo. Al momento, del resto, non sono stati ancora spiegati il signifi -cato esatto dell’accesso profes-sionale tramite esame di Stato (se vada o meno esteso a tutti quelli che fanno i giornalisti).

Né fine dell’elenco dei pub-blicisti né restrizioni all’acces-so della professione è infi ne la posizione più tranchant: il testo approvato in Parlamento porte-rà all’abrogazione delle sole re-gole degli ordini professionali, contrastanti contro il libero ac-cesso, la formazione continua, la disciplina del tirocinio, la retribuzione, l’assicurazione obbligatoria per esercitare, l’istituzione a livello territo-riale di organi interni agli ordini e infi ne la pubbli-cità informativa sulla stessa attività svolta. Al centro della di-scussione non c’è

quindi l’esten-sione dell’esa-me di Stato a tutti, profes-sionisti e pub-blicisti. È que-sta la posizione anche del presi-dente Iacopino che ha, comunque, annunciato per oggi una presa di posizio-ne uffi ciale.

Semmai, potrebbe-ro rappresentare un problema reale per i giornalisti i palet-ti imposti sulla for-mazione continua e l’assicurazione obbli-gatoria, quest’ultima

soprattutto nel caso dei freelance.

© Riproduzione riservata

governo e parlamento modi- quindi l’esten- Semmai potrebbe-

DI ANTONIO CICCIA

Nessun pericolo per i giornalisti pubblicisti. La manovra Monti non cambia la disciplina dei giornalisti non professionisti. Risultano del tutto infondate, quindi, le interpreta-zioni allarmistiche dell’articolo 3, comma 5, del decreto legge 138/2011, come riscritto dalla legge 183/2011 e successivamente dal decreto Monti, secondo cui la categoria dei pubblicisti è destinata alla eliminazione dal 13 agosto 2012. Non ci sono rischi per chi esercita questa attività e chi sta maturando il titolo non perderà questa possibilità. Le interpretazioni allarmistiche si basano sul fatto che si intenderebbe abrogata la possibi-lità di iscrizione all’albo professionale senza avere superato un esame di stato. In particolare l’articolo 5 del decreto legge 138/2011, nell’introdurre liberalizzazioni alle professioni, inizia dichiarando che resta fer-mo l’esame di Stato previsto dall’articolo 33, comma 5, della Costituzione. Ora la manovra Monti ha prescritto che, a decorrere dal 13 agosto 2012, sono abrogate le disposizioni degli ordinamenti professionali incompatibi-li con i principi formulati dal citato articolo 5, il quale, dopo avere mantenuto vigenti le disposizioni sull’esame di stato, ha elencato alcuni criteri di liberalizzazione delle atti-

vità professionali. Ci si potrebbe, semmai, chiedere se tra le disposizioni abrogate vi siano anche quelle che consentono l’iscrizio-ne a un albo senza superamento dell’esame di stato. La risposta è comunque negativa. Per due ordini di motivi. La prima ragione è di natura letterale. La legge dichiara salvi gli esami di stato, ossia gli esami di stato attualmente previsti. Non vi è spazio per leggere la norma nel senso dell’introduzione di un nuovo caso di esame di stato o, addirittura, nel senso della eli-minazione di una categoria professionale. Coerente con la lettera della disposizione è l’interpretazione sistematica che tiene conto della fi nalità dell’intervento legislativo. La disposizione vuole liberalizzare l’eserci-zio delle professioni, eliminando restrizioni nell’accesso alle stesse. Non può, quindi, es-sere interpretata nel senso di inserire una restrizione all’accesso alla professione di pubblicista (imponendo un esame di abilita-zione). D’altra parte la disciplina dei pubbli-cisti è da sempre stata ritenuta compatibile con l’articolo 33 della Costituzione, anche in relazione al fatto che i pubblicisti sono co-loro che svolgono attività giornalistica non occasionale e retribuita, anche se esercitano altre professioni o impieghi.

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Ma leggendo la norma la bagarre è ingiustifi cata

I contributi pubblici all’edi-toria non saranno cancella-ti, ma i criteri di erogazione dovranno essere più selet-tivi. Lo ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio Mario Monti, precisando che «sarebbe impensabile eliminare completamente contributi che sono il lie-vito di quella informazione pluralistica e della coesi-stenza di correnti culturali e politiche che sono vitali per un paese, ma sarebbe altrettanto superficiale e brutale eludere il proble-

ma, lasciando le cose immu-tate in una fase in cui ogni euro che lo stato spende deve esser oggetto di verifi ca».«I contributi verranno man-tenuti ma», ha proseguito il premier, «stiamo lavorando per avere criteri obiettivi, il più possibile persuasivi, per scegliere, selezionare ciò che da un punto di vista generale ci parrà più m e r i t e v o l e del contribu-to della ge-neralità dei contribuenti.

Sappiamo tutti che è molto diffi cile questa operazione, ci saranno criteri anche di tipo quantitativo, per esem-pio l’effettivo impiego di risorse uma-ne, l’effettiva diffusione, è un mondo in cui non è facilissimo cogliere ciò che è effettivo, reale, concreto». Tut-tavia, ha concluso il capo del Governo, «la stampa deve essere pluralistica, difendibile e la difenderemo».Quanto all’ipotesi di un intervento

sulle frequenze tele-visive, Monti ha reso noto che «stiamo la-vorando per frequen-ze e concessioni».© Riproduzione riservata

Editoria, aiuti sì ma più selettivi. Tra i parametri numero di lavoratori e copie

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Enzo IacopinoMario Monti

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18 Venerdì 30 Dicembre 2011M E D I A

DI MARCO CASTORO

Il 2012 si annuncia un anno di grandi sfide. Mediaset ha ricucito le distanze con Sky e ora punta al sorpasso po-tenziando l’informazione e Premium calcio. La Rai invece è costretta a ottimizzare le risorse e a tagliare gli sprechi. Senza investimenti si può consolare con gli ottimi risultati di Rai 4, il canale diretto da Carlo Frecce-ro. Al Tg1 invece tutto è pronto per il grande ritorno di Maria Luisa Busi in conduzione. Il direttore Alberto Maccari punta su di lei. Mentre Ti-ziana Ferrario resterà nel ruolo che ricopre attualmente. Ecco le pagelle del 2011 (la prima parte è stata pubblicata mercoledì scorso).

Mauro Crippa 6,5

L’informazione di Mediaset si è rinvi-gorita. Dalle news ai tiggì, dagli spe-ciali agli approfondimenti, Crippa sta allestendo il dream team.

Alessio Vinci 5,5Matrix tiene gli ascolti, aumenta le puntate, anche se il conduttore ogni tanto accusa una battuta d’arresto e risulta vittima di qualche scivolone.

Marco Piccaluga 6,5L’informazione di SkyTg24 va sempre forte. Tutti i conduttori si dimostrano all’altezza anche con il nuovo direttore. Tra i più preparati spicca Piccaluga.

Fabio Caressa 6+Si tiene a galla. Si diverte. Ottimo l’af-fiatamento con Giuseppe Bergomi in telecronaca e con Paolo Rossi e Luca Vialli da studio. Come farà ora senza Carlo Ancelotti?

Benedetta Parodi 5,5Nonostante i buoni propositi, i menù

di La7 non sono ancora appetitosi dal punto di vista degli ascolti.

Ilaria D’Amico e Paola Ferrari 6Le signore del calcio ormai viaggiano con il pilota automatico.

Giampiero Galeazzi 6,5Il totem di Raisport è sempre in prima fila tra i più autorevoli commentatori della Rai. Sta diventando anche uno spot per l’acquisto di televisori dal grande schermo. Anche perché sul pic-colo la sua sagoma non entra.

Maurizio Compagnoni 6,5Rete! Rete! Rete! È diventato uno slo-gan per chi ama il calcio. Le sue tele-cronache assieme a quelle di Massi-mo Marianella (6,5) sono tra le più apprezzate.

Gad Lerner 6L’Infedele de La7 ha confermato la sua nicchia di pubblico.

Paolo Bonolise Gerry Scotti 6,5Passano le stagioni, cambiano i pro-grammi, ma i due conduttori si con-fermano animali televisivi, il cui ha-bitat naturale è proprio davanti alle telecamere accese.

Gaia Tortora 6+

Sostituire Enrico Mentana può rappresentare per tutti un ostacolo insormontabile. Lei invece, con sem-plicità e senza strafare, ha superato il muro.

Ilary Blasi 6-Le Iene vanno forte, ma la condut-trice non sembra a suo agio con le due nuove spalle, Enrico Brignano e Luca Argentero: voto 5 per i due

neo arrivati perché fanno rimpian-gere Luca Bizzarri e Paolo Kes-sisoglu (7 per entrambi). Sempre all’altezza invece i cronisti Iene. Su tutti un plauso a Enrico Lucci (voto 7).

Carlo Conti 6

Ha sostituito Pippo Baudo nei pro-grammi nazional-popolari. Conduce con il pilota automatico. Non molla l’Eredità… Forse ha paura dei nuovi eredi.

Gianni Morandi 6,5

Il suo Sanremo ha ridato smalto a Ra-iuno. Ora si attende il bis. Non sarà facile ripetersi.

Barbara D’Urso e Federica Panicucci 5Quello che è certo è che le due condut-trici del Biscione non si amano come due sorelle. Ma quest’anno entrambe hanno dovuto ingoiare qualche bat-tuta d’arresto (Baila! e Domenica 5 chiuse in anticipo).

Lorella Cuccarini 5Si impegna e si batte per catturare ascolti, ma purtroppo non ripaga la fiducia che le ha concesso il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, battutosi contro tutti per la sua conferma a

Domenica In dopo una stagione de-ludente.

Alessia Marcuzzi 6Passato il ciclone Fiorello, il Grande Fratello ha ripreso a marciare. Senza infamia e senza lode.

Carlo Freccero 7

Rai 4 potrebbe essere la rete di punta per il lancio del digitale. Il pubblico pia-no piano se ne sta accorgendo.

Maurizio Belpietro 6,5

La sua telefonata è diventata un cult della mattinata televisiva. Chissà se nel 2012 si convincerà a condurre il nuovo programma.

Massimo Giletti 6,5Arena campione di ascolti. La formula funziona, non invecchia, così come la sua conduzione.

Claudio Brachino 6,5Le sue finestre sull’attualità sono ben fatte e apprezzate. Anche dal punto di vista degli ascolti.

Andrea Vianello 6,5Grande rivincita per Agorà che sta vi-vendo un’ottima seconda stagione. Lo spostamento di orario ha giovato.

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RAI, SERVIZIO PRIVATO

2012, Mediaset prepara l’attacco a Sky. E al Tg1 torna la Busi

LA VIGNETTA DEL GIORNO

Indice Chiusura Var. % Var. % 30/12/10

FTSE IT ALL SHARE 15.667,15 0,70 -25,17

FTSE IT MEDIA 10.108,88 0,01 -50,19

L’editoria in Piazza Affari

Titolo Rif. Var. Var. % Capitaliz. % 30/12/10 (mln €)

Buongiorno 0,9960 1,68 -14,94 106,0

Cairo Communication 2,8020 0,43 3,01 219,5

Caltagirone Editore 0,9600 -0,93 -43,53 120,0

Class Editori 0,2600 -1,59 -41,77 27,4

Espresso 1,0870 -1,81 -35,91 445,9

Il Sole 24 Ore 0,7090 -1,46 -48,73 30,7

Mediaset 2,1060 0,57 -53,48 2.487,7

Mondadori 1,3520 -1,74 -48,98 333,2

Monrif 0,2961 - -26,89 44,4

Poligrai ci Editoriale 0,3188 -0,06 -33,17 42,1

Rcs Mediagroup 0,6730 -1,03 -34,53 493,1

Seat Pagine Gialle 0,0250 -3,47 -69,77 48,2

Telecom Italia Media 0,1600 -1,17 -32,72 231,4PER 27.000 LOCALITÀ ITALIANE

E 170.000 CITTÀ DEL MONDO

VE LO DICE

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Domani in ufficio, macchina o motorino?

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19Venerdì 30 Dicembre 2011Venerdì 30 Dicembre 2011M E D I A

L’editore pensa al nuovo corso del newsmagazine: un familiare aperto alla cronaca e all’attualità

Panorama punta a essere come OggiAtteso un rientro in Mondadori di Umberto Brindani

DI CLAUDIO PLAZZOTTA

In Mondadori presto potreb-bero crearsi i presupposti per un clamoroso ritorno. Quello di Umberto Brindani, at-

tuale direttore di Oggi (Rcs) che ruppe in maniera polemica con Segrate nell’estate del 2008, e che ora sarebbe il prescelto per l’eventuale nuovo corso del set-timanale Panorama.

Ci sono, tuttavia, un po’ di tas-selli che devono andare a posto perché il rientro di Brindani si concretizzi.

I manager della Mondadori, innanzitutto, stanno ragionando circa l’opportunità di mantenere Panorama nell’area dei newsma-gazine politici. È un area che, in termini di creazione del consen-so, offre poco. La creazione del consenso, poi, con Silvio Berlu-sconi (azionista di maggioranza del gruppo) più defi lato dalla vita politica, non è più una priorità. Si cercano, allora, segmenti edito-riali che possano dare più soddi-sfazioni in edicola (Panorama è a -3,3%, L’Espresso a -14,4%), e, di conseguenza, pure nella raccolta pubblicitaria. In effetti, a Segra-te da sempre manca un giornale

alla Oggi o alla Gente. Un tipo di periodico familiare (che non può essere Chi, più orientato alla cro-naca rosa), magari liberato dalle vecchie incrostazioni anni 80-90, e aperto pure alla cronaca, alla attualità. Ovvero, esattamente

quello che Brindani, da un bien-nio, sta facendo a Oggi.

La formula «alla Brindani» ha certamente un appeal di imma-gine: tutti gli esperti del settore editoriale, quando si trovano a parlare del nuovo Oggi, si sper-ticano in complimenti, apprez-

zando il prodotto. Poi, se si guar-dano i freddi numeri, le cose non vanno altrettanto bene: confron-tando la media mobile ottobre 2009-settembre 2010 con quella ottobre 2010-settembre 2011, si può notare come le vendite in edicola di Oggi siano calate dell’8,7% a 294 mila copie, men-tre gli abbonamenti siano scesi del 18% a quota 126 mila. Tanto per fare un paragone, il settima-nale Gente (di Hearst Italia) ha vendite in edicola in crescita del 5,3% a quota 245 mila copie, ri-spetto ad abbonamenti in discesa del 16,7% a 61 mila copie.

Certo è che i settori dei fami-liari e dei newsmagazine «leg-geri» sono quelli con le migliori prospettive in edicola, in base alle tendenze degli ultimi mesi: detto del +5,3% di Gente, Diva e Donna, di Cairo Editore, ha vendite in edicola stabili a quota 200 mila copie, Vanity Fair (Con-dé Nast) è in salita del 12,1% a 178 mila copie, Vero (Guido Ve-neziani editore) cresce del 4,6% a 258 mila copie, e Dipiù (Cairo editore), pure se scende del 6,2%, si attesta a quota 670 mila copie vendute in edicola (più di Oggi e Gente messi insieme). Poiché

proprio questi comparti si pre-parano al debutto, in febbraio, del nuovo familiare di Cairo edi-tore con la direzione di Riccardo Signoretti, al nuovo femminile di Marisa Deimichei (sempre Cairo editore) e alla probabile partenza di un nuovo settima-nale Condé Nast simile a People, ecco che Mondadori non può farsi trovare impreparata. Creare un giornale ex novo potrebbe essere troppo costoso. Sfruttare un mar-chio come Panorama per entra-re a gamba tesa nel segmento sarebbe invece la soluzione. Si tratterebbe, però, dell’ennesimo restyling di Panorama in pochi anni, dopo quelli di Pietro Cala-brese, Maurizio Belpietro e di Giorgio Mulè.

E l’attuale direttore di Pano-rama, appunto Mulè? Per lui, da tempo, si parla di un futuro alla direzione del Tg4, al posto di Emilio Fede. Se la formula di Panorama fosse rimasta quella del newsmagazine politico, il fa-vorito numero uno per la poltro-na di Mulè sarebbe stato Nicola Porro, attuale vicedirettore del Giornale. Ma la nuova ricetta, più verso un magazine familia-re, porta tutti gli indizi verso Brindani.

Il giornalista era approdato a Panorama già nel lontano 1986, per restarci fi no al 2004 quando lascia Mondadori e passa alla direzione di Gente. Il direttore generale dei periodici di Segra-te, Nini Briglia, lo rivuole con sé già nel 2005, affi dandogli la direzione di Chi. Nel 2006, quin-di, Brindani assume la direzio-ne di Tv Sorrisi e Canzoni. Nel giugno del 2008, però, lo storico sodalizio si rompe: Brindani ha frizioni con Piersilvio Berlu-sconi, vicepresidente Mediaset, circa lo spazio da concedere su Sorrisi ai programmi dei canali del digitale terrestre. Perciò ab-bandona la casa editrice e, dopo un po’ di mesi da disoccupato, ac-cetta di accasarsi in Rizzoli come condirettore di Andrea Monti al settimanale Oggi. Di cui assume la direzione nel febbraio del 2010. Brindani, peraltro, sarebbe stato candidato dalla stessa Rcs anche alla direzione di Sette, il magazi-ne del Corriere della Sera, per il quale si sarebbe riservato di dare una risposta.

In questi due anni, tuttavia, ha avuto modo di riallacciare i rapporti col Biscione. Intervista Silvio Berlusconi, gli dedica co-pertina con foto inedite, smor-za le tensioni. Il veto sul suo nome viene cancellato. E Nini Briglia, che ora è consigliere di Mondadori nonché chief content offi cer e d.g. delle attività inter-nazionali, non vede l’ora di ri-abbracciare il suo pupillo. Resta un piccolo dubbio: la redazione di Panorama, nella sua attuale composizione, è adatta a realiz-zare un prodotto più familiare e meno politico? Brindani conosce bene molti dei giornalisti. Ma potrebbe non bastare.

© Riproduzione riservata

DI MASSIMO TOSTI

Non è elegante prendersela con i più piccini, però Enzo Ghinazzi (det-to «Pupo», et pour cause) se le va a cercare. Dopo Reazione a catena e i Raccomandati, si è andato a ficcare in un talent-show che al suo esordio (con Fabrizio Frizzi al volante) non si era coperto di gloria. Mettiamoci all’opera (Raiuno, mercoledì, ore 21,20) ci allie-terà anche la settimana prossima, con altri 8 giovani cantanti lirici a caccia del successo, costretti a sfidarsi sul loro terreno (le arie d’opera più fa-mose), ma anche sui sentieri impervi della musica leggera e delle colonne sonore dei film. I primi otto concorrenti hanno mostrato tutti eccellenti qualità, ma sono stati affogati (loro malgrado) in uno spettacolo da fie-ra paesana, con attrazioni di vario genere (imitatori, ballerine: mancavano i clown e i prestidigitatori). Come se i responsabili di rete, i produttori del programma e gli autori non nutrissero eccessiva fiducia nella possibilità di catturare spettatori pun-tando unicamente sul bel canto.A una giuria (composta dal soprano Chiara Taigi, dal wedding-planner Enzo Miccio e dall’attore Enzo Decaro) è stato affida-to il compito di dimezzare i concorrenti dopo la prima esibizione: nelle fasi successive anche il pubblico in sala ha votato. Al fianco di Pupo, il programma è condotto da Nina Senicar, più affa-scinante di Emanuele Filiberto, spalla abituale di Ghinazzi. I vincitori delle due puntate avranno in premio un contratto di un anno con la Fondazione Pavarotti: non è detto che 12 mesi saranno sufficienti per farsi perdonare l’esordio (nonostante le indubbie qualità canore messe in mostra). Rai5, negli ultimi mesi, si è meritata la riconoscenza dei melo-mani, mandando in onda spettacoli di grande qualità (compresa la diretta dell’inaugurazione della Scala). La rete ammiraglia ha scelto il periodo fra Natale e l’Epifania (quando l’audience è in calo fisiologico) per avventurarsi nella lirica, e lo ha fatto rivelando i consueti complessi di inferiorità nei riguardi di tutto ciò che odora di cultura. Come fanno certi cuochi che nascondono i sapori di una pietanza con un eccesso di spezie.

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DIGITALE EXTRATERRESTRE

Pupo, senza il principe

DIRETTORE GR

Preziosi èconsultore pontificioBenedetto XVI ha annoverato ieri nel Pontifi cio consiglio delle comunicazioni sociali, quali consultori, i direttori delle testate cattoliche pub-blicate Giovanni Maria Vian dell’Osservatore Romano, Marco Tarquinio di Avveni-

re, e padre Antonio Spadaro della Civiltà Cattolica. Tra i consultori del dicastero presieduto dall’arcivescovo Claudio Maria Celli figura anche il direttore del Gior-nale Radio Rai, Antonio Pre-ziosi, docente da molti anni della facoltà di comunica-zioni sociali dell’Università pontifi cia salesiana. Con il ruolo di membro, entra nel Pontifi cio consiglio anche il presidente del dicastero per la Nuova evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella. Papa Ratzinger ha nominato anche l’arcivescovo di New York, monsignor Timothy Michael Dolan e i cardinali Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, John Njue , arcivescovo di Nairobi, e Laurent Mosengwo Pasin-ya, arcivescovo di Kinshasa. Nell’elenco compare anche il teologo africano (ex allievo di Ratzinger) monsignor Bar-thelemy Adoukonou.

© Riproduzione riservata

DeeJay acquista i pro-grammi Disney-Abc. No-vità in vista per DeeJay tv. Il braccio televisivo del gruppo l’Espresso sarebbe in trattativa con Disney-Abc per acquistare un pacchetto di fi lm, telefi lm e format. Deejay tv rende al gruppo l’Espresso poco più di una decina di milioni di euro di raccolta pubblicitaria. On air, oltre a Radio De-ejay, per il gruppo va la versione multimediale del quotidiano RepubblicaTv. Il lancio del nuovo palinsesto dovrebbe avvenire proprio in occasione del trentesimo anniversario di Radio De-ejay, che sarà celebrato con un evento non solo televisivo il primo febbraio 2012.

Luca Telese studia da corsaro. «Farò un talk estivo da giugno su La7 in prima serata e vorrei sperimentare qualcosa. Mi piacerebbe che avesse dei jingle o magari un gruppo in studio che suoni la bossa nova. Il programma si chia-merà Mompracem perché non possiamo non essere corsari in questi tempi». Lo ha detto Luca Telese ospite di Emilio Pappagallo su Radio Rock 106.600.

Lagardère, sale Qatar Holding. La società araba ha raggiunto la soglia del 10,07% nel capitale socia-le del gruppo editoriale francese.

CHESSIDICE

Umberto Brindani

Pupo

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20 Venerdì 30 Dicembre 2011ITALIAOGGI MOTORI

LE GRANDI SFIDE DEL 2012/ Le medie premium parlano tedesco. In pista anche la Mercedes classe C

Bmw-Audi, questione di numeriSerie 3 più aggressiva e potente. Design ergonomico per A4

DI ANTONIO CALITRI

L’auto che sogna di poter comprare la classe me-dia per sentirsi arriva-ta, il dipendente dopo

una promozione importante, lo scapestrato che è cresciuto e met-te su famiglia, è una questione di numeri: il tre o il quattro, dispari o pari ma, ça va sans dire, tede-sca. Almeno per la grande sfida del mercato di inizio 2012 tra le medie premium che ricomincia il prossimo febbraio con l’arrivo dell’ultimo modelli di Bmw e del grande restyling di Audi. Senza dimenticare Mercedes che fa da terzo incomodo e che ha già rinnovato la sua bella classe C all’inizio della scorsa primave-ra e fino ad ora è la più nuova delle tre medie di un segmento che vale il 5% dell’intero mercato italiano.

LA SFIDA DI STILEE MERCATO INIZIA A FEBBRAIO

Da febbraio la casa di Monaco commercializzerà la sesta generazione della serie 3, il modello di maggiore successo di Bmw, lanciato nel 1975 e venduto fi nora a 12 milioni di clienti in tutto il mondo. La nuova serie 3 è più grande, più potente, più sicura ma soprattutto più risparmiosa grazie a un’aerodinamica più fl uente con un Cx di 0,26 e a un peso inferiore al modello precedente. Più lunga di 10 centimetri rispetto all’attuale

3, la nuova Bmw raggiunge 4,62 metri e colpisce per il nuovo fron-tale con il cofano più aggressivo e muscolare, molto spiovente e con i fari subito attaccati, che raggiungono la presa d’aria cen-trale senza soluzione di continui-tà con la carrozzeria. Altra novità riguarda la parte posteriore, que-sta ispirata alla categoria supe-riore, alla serie 5 con un baga-gliaio più imponente e capiente passato dai 460 ai 480 litri. La A4 2012 più che un modello com-

pletamente nuovo è un deciso restyling dell’attuale bestseller della casa di Ingolstadt, venduta nei 39 anni di vita in 10 milioni di esemplari. Anche Audi pun-ta su un frontale nuovo con un cofano più bombato e gli angoli della calandra smussati. E anche qui spicca un nuovo disegno dei fari, che sono ondulati nella parte inferiore e combinati con i fen-dinebbia piatti e il marchio dei quattro anelli in rilievo.

INTERNI PIÙ TECNOLOGICIE COMFORTEVOLI

Interni di classe superiore con l’abitabilità interna migliorata grazie al passo di 5 centimetri più lungo per la nuova serie 3 con un posto di guida perfetto, facile da personalizzare e con la grande novità del maxi display che si può collegare a Internet sia per ricevere le informazioni aggiornatissime sul traffico e sugli itinerari che per andare

sui social network o ascoltare le web radio di tutto il mondo (utile ad esempio per ascoltare le ra-dio italiane anche quando si sta all’estero). La A4 invece punta alla razionalizzazione delle leve comandi, molti con fi niture cro-mate, un design più ergonomico e soprattutto una riduzione dei tasti (per il navigatore adesso ce ne sono solo quattro). Interessan-te poi, l’ampia gamma dei volanti disponibili, compreso uno sporti-vo con la corona della parte infe-riore appiattita.

MOTORI PARSIMONIOSIE SUPER SPORTIVI

Quattro motorizzazioni straor-dinarie per il debutto della me-dia Bmw con il 320d, turbodiesel due litri da 184 cv, che raggiunge i 235 km/h ma soprattutto con-suma appena 4,5 litri (4,1 litri nella versione effi cient dinami-cs) di gasolio per 100 km. Per gli sportivi invece c’è il 335i e il 328i, quest’ultimo al debutto con motore a benzina con doppio

turbo da 245 cv, autolimitato a 250 km/h e capace di raggiun-gere la velocità di 100 km/h in 5,9 secondi. Audi invece parte subito con una ricca gamma di motorizzazioni, cinque diesel e due benzina, dove visti i tempi di crisi e prezzi dei carburanti merita sicuramente la menzione la versione più parca, 2.0 TDI cv che consuma 4,5 litri ogni

100 chilometri.© Riproduzione riservata

IL TERZO INCOMODO

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CARTAD’IDENTITÀ

MODELLO: ________________ berlina, volumi, porte, postiDIMENSIONI: ________ lunga , m – larga , m – alta , mCILINDRATA: ____________ diesel (.cc) cdi da , , cvCILINDRATA: _______________ diesel (.cc) cdi da , cvCILINDRATA: ___________ benzina (.cc) da ,, cvCILINDRATA: _______________benzina (.cc) da cvVELOCITÀ MASSIMA: _____________da a km/hEMISSIONI CO

2 (gr/km): ________________ da a

CONSUMO L/100KM: _____________ da , a ,PREZZO: _________________da . a .

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La nuova Mercedes classe C

no tedesco In pista anche la Mercedes classeno tedesco In pista anche la Mercedes classe

CARTAD’IDENTITÀ - BMW NUOVA SERIE 3

MODELLO: ________________ berlina, volumi, porte, postiDIMENSIONI: ________ lunga , m – larga , m – alta , mMOTORIZZAZIONI ________ i _____i ___ ded ___ dCILINDRATA _____________ ____ ____ ____ CV ______________________ _____ _____ _____VELOCITÀ _________________ _____ _____ _____CONSUMO L/100KM _________, _____ , _____, _____ ,EMISSIONI CO2 GR/KM ____ _____ _____ _____PREZZO EURO ___________. ___ . ___. ___.

CCCCCARTACCCARTA3333E 3À - BMWWWWWWWWW NNNNNNNNNNUUUUUUUUUUOOOOOOOOVA SERIE 3IE 3SERIE 3RRRSS 33D’IDENTITÀ - BMMWWWWWWWWWW NNNNNNNNNNUUUUUUUUUUOOOOOVA SERIE 33333EIEIEIESERIERISERIVA D’IDENTITÀ - BMMMMMWWWWWWWWWW NNNNNNNNNNUUUUUUUUUUOOOOOOOOOVA SER

RANDI SFIDE DEL 2012/ Le medie premiumRANDI SFIDE DEL 2012/ Le medie premium

CARTAD’IDENTITÀ - AUDI A4 RESTYLING 2012

MODELLO: ________________ berlina, volumi, porte, posti

DIMENSIONI: ________ lunga , m – larga , m – alta , m

CILINDRATA: ________________ diesel . tdi da , , cv

CILINDRATA: _________________ diesel . v tdi da , cv

CILINDRATA: ____________________ benzina . tfsi da cv

CILINDRATA: ___________________ benzina . tfsi da cv

VELOCITÀ: ____________________________da a km/h

EMISSIONI CO2 (gr/km): ________________________da a

CONSUMO L/100KM: __________________________ da , a ,

PREZZO: _______________________________ da . a .

CCCCCCCCCCCAAAAAAARRTTAACCCCCCCCCCAAAAAAARRTTAADD’IDD ID’IDENTITÀIIDDDD NNNTNTTITITDDD’IDENTITÀ - AUDDDDDIIIIIII AAAAAAAAAA4444444444 RRRRRRRRRREEEEEEESTYLING 2012D ID’IDD ID IIDIDENTITÀ IDENIDENTD’IDENTITÀ - AUDDDDIIIIIIIII AAAAAAAAAA4444444444 RRRRRRRRRREEEEEEESTYLING 2012

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