Viral Marketing e Buzz Marketing

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DI COSA PARLEREMO?

Introduzione al concetto di «viral» Esempi di viralità

Definizione di viral marketing Esempi di viral marketing

Definizione di buzz marketing Il buzz marketing e i blogger

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CHE COSA È «VIRALE»?

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CHE COSA È «VIRALE»?

Analogia coi virus diffusione rapida, crescita esponenziale di un oggetto

Generalmente video social media, siti di video sharing…

Youtube video di vario tipo (musicali, amatoriali, videoblog, pubblicitari…)

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ALCUNI ESEMPI DI VIRALITÀ

Video musicali Campagne sociali Campagne pubblicitarie

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VIDEO MUSICALI

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YOUTUBE E I VIDEO MUSICALI

Inizialmente le case discografiche non approvavano che i video comparissero su YouTube, ma poi intuirono le sue potenzialità a scopi commerciali.

Ad oggi, tra i 10 video più visti della storia di YouTube, 9 sono video musicali.

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BREVE PREISTORIA DI YOUTUBE

YouTube nacque del 2005 da un progetto di Chad Hurley, Steve Chen e Jewed Karim.

Il primo video fu pubblicato il 14 febbraio 2005 da Karim, durava 19’’ e ritraeva Chen allo zoo. Fu, ovviamente, il video più visto dell’anno.

YouTube fu acquistata da Google Inc. nel 2006 per 1,65 mld di dollari (sostituendo Google Video) secondo motore di ricerca dopo Google stesso.

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I VIDEO PIÙ VISTI ANNO PER ANNO (2006-

2012)

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2006

Evolution of dance (>200 mln)

Un uomo si presenta ad un provino come ballerino amatoriale: le sue doti appaiono subito scarse, ma lui prosegue nell’ilarità generale…

http://www.youtube.com/watch?v=dMH0bHeiRNg

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2007

Charlie bit my finger - again! (>500 mln)

Un bimbo tiene in braccio il suo fratellino Charlie, che giocando gli morde un dito. Come dice il titolo, era già successo! («again»)

http://www.youtube.com/watch?v=_OBlgSz8sSM

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2008

7 things, Miley Cyrus (>180 mln)

Esordio nel mondo reale di «Hannah Montana»: le 7 cose che odia e quelle che ama del suo ragazzo.

http://www.youtube.com/watch?v=Hr0Wv5DJhuk

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2009

I dreamed a dream, Susan Boyle (>120mln)

La prima esibizione della vincitrice dell’edizione 2009 di «Britain’s Got Talent», vinta con una commovente interpretazione.

http://www.youtube.com/watch?v=RxPZh4AnWyk

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2010

Baby, Justin Bieber (>800 mln)

Il video più visto della storia di YouTube fino ad allora. Secondo una ricerca del 2010, anche il più odiato dagli utenti.

http://www.youtube.com/watch?v=kffacxfA7G4

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2011

Friday, Rebecca Black (>100 mln, dato impreciso)

Meteora musicale che strappa a Justin lo scettro di video più odiato dagli utenti di YouTube. La donna da un milione di dislike.

http://www.youtube.com/watch?v=kfVsfOSbJY0

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2012

Gangnam Style (>1,5 mld)

Il video più visto della storia di YouTube, ma anche il più virale.

http://www.youtube.com/watch?v=9bZkp7q19f0

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PSY VS. JUSTIN BIEBER

Psy è più virale perché: Maggior numero di visualizzazioni Minor tempo per ottenerle Video di un artista coreano

Possibili motivazioni: Non targettizzato Coreografia

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IL 2012: NON SOLO GANGNAM STYLE

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HARLEM SHAKE

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HARLEM SHAKE

Harlem Shake brano del 2012 del dj Baauer. Si realizzano video di 30’’ in cui la gente

improvvisa coreografie surreali.

Il fenomeno Harlem Shake, invece, si è sviluppato esclusivamente in forma video.

Harlem Shake alla conferenza della Juventus:

http://www.youtube.com/watch?v=skKBB0jA7y8

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PULCINO PIO

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Il pulcino Pio brano del 2012 edito da Radio Globo.

Il Pulcino Pio è diventato virale soprattutto tramite un mezzo tradizionale come la radio («tormentone estivo»).

Molto trasmesso in radio e nelle località balneari.http://www.youtube.com/watch?v=juqyzgnbspY

IL PULCINO PIO

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KONY 2012

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KONY 2012

Video con finalità sociale-umanitaria

Far conoscere il problema dell’esercito di bambini-soldato arruolati dal generale ugandese Joseph Kony

Jason Russel, regista professionista grande cura e capacità tecniche

<100 mln di visualizzazioni (di cui 63 mln nei primi 5 giorni)

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KONY 2012: I PERSONAGGI

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KONY 2012

Coinvolgimento di personalità dello spettacolo e della politica invio di un contingente militare USA in Uganda

Grande raduno previsto per il 20 aprile 2012

«Stop Kony», campagna commerciale? kit da 30$ o braccialetto 10$

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CHI SI FIDA DI JASON RUSSEL?

Credibilità messa in crisi dal suo esaurimento nervoso («mal di viral»).

Personalità ugandesi rispondono su YouTube per chiarire la situazione

Invisible Children non sono così chiari gli aspetti economici dell’organizzazione

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/292506/matano-kony-2012-bufala-o-verita.html

Che ne è stato della campagna?

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EPILOGO ED EFFETTI COLLATERALIIl meeting previsto si è tenuto comunque, anche se non c’è stata la partecipazione attesa quicktivism o slacktivism Slacktvism= «attivismo fannullone» Quicktivism= «attivismo istantaneo»

La viralità facilita il fenomeno perché produce influenza reciproca il bene genera il beneL’appagamento genera propensione a spendere il proprio denaro marketing

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VIRAL MARKETINGVIRAL MARKETING

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Una definizione

Promozione di un servizio o un prodotto tramite un messaggio talmente interessante che le persone sono portate a condividerlo con i propri amici e conoscenti.

VIRAL MARKETING

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Hotmail: “Dillo ad un amico, è gratis”

Metà anni Novanta: Hotmail conta 150mila nuovi iscritti ogni giorno, grazie al marketing virale.

Hotmail:1)Forniva un servizio e-mail gratuito;2) Inseriva nelle e-mail degli utenti un

messaggio non invasivo per invitare altri a creare un account.

VIRAL MARKETING

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VIRAL MARKETING

Il Viral Marketing è dunque interamente basato sul passaparola. Il prodotto si fa “petegolezzo”.

Chi scopre qualcosa di particolare la vuole condividere con gli altri: si attiva in prima persona per pubblicizzare il prodotto.

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PERCHE’ FARE VIRAL MARKETING?PERCHE’ FARE VIRAL MARKETING?

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1) Informazione

Acquisto perché conosco il valore

La pubblicità online fa conoscere il marchio a un enorme numero di utenti: questo vuol dire che moltissime persone possono essere informate su qualità e benefici del prodotto.

PERCHE’ FARE VIRAL MARKETING?

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2) Valore sociale

Acquisto perché è “cool”

Un prodotto molto pubblicizzato è molto conosciuto: i consumatori sono più portati a comprare, utilizzare ed esporre prodotti che siano ampiamente pubblicizzati e conosciuti.

PERCHE’ FARE VIRAL MARKETING?

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ELEMENTI PRINCIPALIELEMENTI PRINCIPALI

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1) Mettere il contenuto al centro

Il prodotto da pubblicizzare è il punto focale, mentre il messaggio pubblicitario passa quasi in secondo piano.

Il cliente viene spinto ad abbracciare un certo valore legato al marchio – e quindi ad acquistare il prodotto – quasi senza accorgersene.

ELEMENTI PRINCIPALI

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2) Spingere l’utente a condividere

Ognuno è portato a condividere con i propri contatti e amici ciò che ritiene veramente originale.

Anche un prodotto non innovativo, se presentato come nuovo, probabilmente verrà condiviso tramite passaparola.

ELEMENTI PRINCIPALI

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3) Intensificare il senso di comunità

Le persone sentono il bisogno di “appartenere”: il marketing virale crea intorno al marchio una comunità di cui l’utente si può sentire parte.

Il prodotto viene apprezzato, o adorato, quindi condiviso con i propri “compagni” di comunità.

ELEMENTI PRINCIPALI

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VIRAL MARKETING SU FACEBOOKVIRAL MARKETING SU FACEBOOK

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VIRAL MARKETING SU FACEBOOKAlla base c’è sempre il passaparola

(condivisione), veicolato da diversi mezzi:

Facebook Ads, con sistema Pay Per Click, con possibilità per l’azienda di profilare l’utente in base a età, interessi, luogo geografico,…

Fanpage, per lasciare che il nome dell’azienda si diffonda viralmente.

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VIRAL MARKETING SU FACEBOOK Facebook non rende virale

un messaggio che non lo è.

L’azienda deve parlare ai potenziali clienti esattamente come loro vogliono.

Il messaggio viene condiviso perché diventa parte di un’esperienza personale.

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VIRAL MARKETING SU FACEBOOKCome misurare la viralità:

Tasso di condivisione: Percentuale di persone che utilizzano un’applicazione e la condivideranno

Tasso di click: Misura quanti click quell’elemento condiviso otterrà nella timeline.

Un messaggio viene considerato “virale” se il prodotto dei due fattori è maggiore di 1

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I fan provavano a creare avatar 8-bit con Photoshop: da qui l’idea di “8-bit Your Profile”, app raggiungibile dalla pagina FB del gruppo.

In due mesi 4 milioni di utenti hanno aperto l’app e in 2 milioni hanno creato l’avatar, ognuno “brandizzato” Black Eyed Peas.

BLACK EYED PEAS: 8-BIT YOUR PROFILE!

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VIRAL MARKETING SU TWITTERVIRAL MARKETING SU TWITTER

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VIRAL MARKETING SU TWITTER

Il mezzo principale della campagna viral è l’hashtag, che deve essere: Breve Facile da ricordare Facile da scrivere

Può essere una sigla, una parola particolare o una frase spiritosa che aiuti l’utente a categorizzare e ricordare.

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La Vodafone lancia la promozione “Unlimited” e la mascotte della pubblicità televisiva è un pinguino.

L’hashtag parodizza i “beliebers”, fun di Justin Bieber: è divertente e suscita familiarità nei giovani, trarget principale della promozione.

#PINGUINERSLOVEPINO

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VIRAL MARKETING SU YOUTUBEVIRAL MARKETING SU YOUTUBE

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VIRAL MARKETING SU YOUTUBE

E’ vincente ciò che colpisce le emozioni: stupire, commuovere, divertire con un video è quasi certamente una strategia giusta.

Spesso i video di Youtube si appoggiano a piattaforme come Facebook e Twitter.

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Campagna egiziana per il formggio “Panda”.

Maggio 2010: primo upload su Youtube.

Ottobre 2010: il video è duplicato 200 volte.

Dopo 22 mesi il video-compilation dei vari spot era stato visto 17 milioni di volte.

http://www.youtube.com/watch?v=qFUxp6aMg_Y

NEVER SAY NO TO PANDA

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Campagna affiancata al Super Bowl 2011.

Il video è stato visto quasi 4 milioni di volte in due giorni.

A quattro ore dal Super Bowl il video aveva collezionato 12 milioni di views, 10 mila commenti e 62 mila “like”.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=R55e-uHQna0

“THE FORCE”, VOLKSWAGEN

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GAMIFICATIONGAMIFICATION

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Una definizione

Le dinamiche del gioco (obiettivo, livelli, punteggi,…) vengono applicate alla pubblicizzazione di un prodotto o un servizio, in maniera divertente, creando la sensazione del valore aggiunto.

GAMIFICATION

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Utilizzata principalmente a scopo di comunicare una precisa brand identity.

Fa leva su alcuni lati particolari della natura umana: socializzazione, competizione, ricevere premi,…

GAMIFICATION

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Hong Kong 2011.

“Chok” è traducibile con “Agita”.

Nel primo mese dopo il lancio l’app è stata scaricata 380 mila volte, mentre il video di presentazione è stato visualizzato 9 milioni di volte.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=pEDsERv-rFA#!

CHOK! CHOK! CHOK!

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BUZZ MARKETING

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BUZZ MARKETING: DEFINIZIONE

Marketing delle Conversazioni

Insieme di operazioni di marketing non convenzionale volte ad aumentare il volume delle conversazioni riguardanti un prodotto/servizio e ad accrescere la buona reputazione di una marca.

“Buzz” in italiano vuol dire “ronzio”Solitamente associato al rumore prodotto da uno sciame d’api

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SCOPO DEL BUZZ MARKETING

Si vuole dare alle persone un motivo per creare e portare avanti conversazioni.

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CAMPAGNE DI BUZZ MARKETING

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CAMPAGNE DI BUZZ MARKETING

Fasi:

Individuazione Target Individuazione e scelta Ambassador Creazione e stesura Brief Contatto con gli Ambassador Monitoraggio conversazioni

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CHI SONO GLI AMBASSADOR?

L’Ambassador di una campagna di Buzz marketing è una figura che ha già sviluppato una propria presenza nel mondo del Web e che ha quindi un proprio seguito.

Solitamente sono Blogger

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CONTATTO CON GLI AMBASSADORIl contatto con gli Ambassador

solitamente avviene tramite posta elettronica. Si specifica l’oggetto della campagna e l’invito all’adesione.

L’Ambassador può decidere di aderire o meno alla campagna.

Se accetta di partecipare può prendere visione del brief, il quale deve essere seguito alla lettera.

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IL BRIEF

Contiene le linee guida da seguire per partecipare alla campagna.

Ad esempio: Inserimento di link specifici Specifica di parole chiave/tag Selezione di immagini da utilizzare Linee guida e norme di comportamento

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LINEE GUIDA E NORME: UN ESEMPIO

Let’s Bonus.com lancia lo Shopping Corner: XmasShop! Durata della campagna: dal 07/11/2012 al: 03/12/2012

COSA SCRIVERE E COSA INSERIRE NEL POST: Titolo: A tua discrezione e creatività con la parola Let’s

Bonus.com e Shopping Corner presente nel titolo.  A partire dal brief in allegato, scrivere un articolo di

almeno 200 parole e che sia completamente nuovo.  L’articolo deve essere redatto con le tue parole e il tuo

stile da blogger. 

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Non saranno accettati articoli che copino completamente o in parte il comunicato stampa.

Invia la bozza del tuo post a [email protected] per poter essere approvato prima di pubblicarlo sul tuo blog

Puntare il post inserendo le tue considerazioni personali in base allo spirito del tuo blog riguardo i temi trattati nel brief che troverai in allegato 

LINEE GUIDA E NORME: UN ESEMPIO

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UN CASO: KIEHL’S CHANGE YOUR SKIN

Change your Skin con Kiehl’s: cambia la tua pelle!

La campagna prevedeva diversi step: Test per un mese di Midnight Recovery

Concentrate (fornito gratuitamente dall’azienda)

Realizzazione di un post sul proprio blog riguardo l’esperienza prodotto

Condivisione della propria esperienza, giorno pergiorno, sulla propria pagina FB e sulla pagina FBdi Kiehl’s Italia

Realizzazione di un video in cui si raccontal’esperienza prodotto

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LE CONVERSAZIONI DELLE BLOGGER

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LE CONVERSAZIONI SU FACEBOOK

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LA FORZA DEL BLOGGER

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LA FORZA DEL BLOGGER

Rapporto di fiducia tra blogger e lettore Il lettore è realmente interessato

all’opinione del blogger I contenuti creati dal blogger sono

solitamente informali e lontani dalle solite campagne pubblicitarie

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E IL GUADAGNO???

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E IL GUADAGNO??

Buzz kitUna sorta di “goodie bag” contenente i prodotti oggetto della campagna (compenso in prodotti)

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E IL GUADAGNO??

Compensi monetari Fissi Pay per click Per impression

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E IL GUADAGNO??

Visibilità Possibilità di vedere pubblicato il

proprio post sulle pagine social aziendali

Questo può voler dire più traffico in entrata e nuovi follower

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