13.Aggressione a Rolman-Square imparare ad … melodica, non si adattava gran che a Scotland Yard....

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13. Aggressione a Rolman-Square n gioielliere Benjamin Bentford di Rolman- Square er~ suI pun~o di chiudere il neg'ozio,quando entrarono 1 due ultImi clienti. . Prima ancora che il signor Bentford riuscisse a c~ledere c?,e cosa desiderassero, i due gentiluomini Sl erano gla messe Ie maschere e lui stesso aveva perso conoscenza. Quando Benjamin Bentford, figlio di un laborio- so c?t.D.merciant~di stracci, ritorno in se, erano sparltI, oltre agh scortesi visitatori, anche gioielli e dena~o per un valore di ventisettemila abbondanti sterlme. ~o~ l'aus.ilio dei numerosi volumi di foto- gr,afie.del ~lcercatI a disposizionedella polizia, riu- SCla IdentIficare uno dei malfattori: si trattava di ~ c~rto Sten Boster. Tuttavia, per quanto la poli- Zlas~,adoperasse,questi rimase introvabile. PlU fortuna ebbero con il suo complice in un furt~ precedente, un certo Tom Webster. Gli cadde pratIcamente fra Ie braccia durante una retata nei bassifondi di Soho. Ma Tom Webster affermo di non sapere niente. E se non fossero riusciti a dimostrare il contrario avrebb.ero anche dovuto lasciarlo andare, volenti ~ nolentI. In realta erano in quattro. Ma in ~ondoLester Hill era nuovo nella squa- dra. Quel glOvanottocon gli occhiali dal bordo dora- to e 10 sgu~~o malinconico avrebbe dovuto appena gu~d.agn.arsl 1 galloni, cos! la pensavano gli altri, i POhzlOttI~.?n~aggior esperienza. Glipiaceva illoro collega PlU gIovane, pero ritenevano che dovesse imparare ad essere pill duro. La sua voce sommes- sa, melodica, non si adattava gran che a Scotland Yard. Lester Hill non era assolutamente di questa opinione, ma era abbastanza intelligente da non darlo a vedere. Lo si mando a interrogare gli even- tuali testimoni oculari e a fare - era pure un "ap- prendista" - il cosiddetto lavoro di routine . Lester Hill continuava ad essere gentile, sempre allo stesso modo. Non criticava mai, non rifiutava alcun incarico e non si lamentava della maniera in cui 10 trattavano: amichevolmente e con cortesia, ma sempre come se fosse un poppante. Quando Tom Webster fu portato dentro, i tre colleghi an- ziani di Hill si misero al lavoro. n presunto colpevo- Ie fu interrogato a turno dall'ispettore della inve- stigativa Callowaye dai due agenti Morgan e New- ton, ma quello con stoica tranquillita sopporto pa- zientemente ogni tipo di domanda. Rispondeva sempre Ia stessa cosa: che era inno- cente e che da almeno cinque anni non vedeva ne sentiva Sten Boster. Non sapeva nemmeno dove fosse domiciliato a Londra. E poiche neanche il gioielliere era in grado di affermare con sicurezza che Tom Webster fosse il secondo uomo, al momento si stava mettendo male per la polizia e bene per Webster. L'ispettore Calloway si lascio cadere stancamen- te su una sedia cercando di riassumete: "Se nelle prossime sei ore non ci viene in mente qualcosa di originale, dovremo Iasciarlo andare!" Questo fu il momento in cui Lester chiese Ia pa- rola. Sebbene parlasse piano e quasi senza energia, fu come se avesse Ianciato una bomba: "Scusi, ispettore, io ho una mia teoria ... Potrei parlare un attimo con il sospettato?"

Transcript of 13.Aggressione a Rolman-Square imparare ad … melodica, non si adattava gran che a Scotland Yard....

13. Aggressione a Rolman-Square

n gioielliere Benjamin Bentford di Rolman-Square er~ suI pun~o di chiudere il neg'ozio,quandoentrarono 1 due ultImi clienti.

.Prima ancora che il signor Bentford riuscisse ac~ledere c?,e cosa desiderassero, i due gentiluominiSl erano gla messe Ie maschere e lui stesso avevaperso conoscenza.

Quando Benjamin Bentford, figlio di un laborio-so c?t.D.merciant~di stracci, ritorno in se, eranosparltI, oltre agh scortesi visitatori, anche gioielli edena~o per un valore di ventisettemila abbondantisterlme. ~o~ l'aus.ilio dei numerosi volumi di foto-gr,afie.del ~lcercatI a disposizione della polizia, riu-SCla IdentIficare uno dei malfattori: si trattava di~ c~rto Sten Boster. Tuttavia, per quanto la poli-Zlas~,adoperasse,questi rimase introvabile.

PlU fortuna ebbero con il suo complice in unfurt~ precedente, un certo Tom Webster. Gli caddepratIcamente fra Ie braccia durante una retata neibassifondi di Soho.

Ma Tom Webster affermo di non sapere niente.E se non fossero riusciti a dimostrare il contrarioavrebb.eroanche dovuto lasciarlo andare, volenti ~nolentI.

In realta erano in quattro.Ma in ~ondoLester Hill era nuovo nella squa-

dra. Quel glOvanottocon gli occhiali dal bordo dora-to e 10 sgu~~o malinconico avrebbe dovuto appenagu~d.agn.arsl1 galloni, cos! la pensavano gli altri, iPOhzlOttI~.?n~aggior esperienza. Gli piaceva illorocollega PlU gIovane, pero ritenevano che dovesse

imparare ad essere pill duro. La sua voce sommes-sa, melodica, non si adattava gran che a ScotlandYard. Lester Hill non era assolutamente di questaopinione, ma era abbastanza intelligente da nondarlo a vedere. Lo si mando a interrogare gli even-tuali testimoni oculari e a fare - era pure un "ap-prendista" - il cosiddetto lavoro di routine .

Lester Hill continuava ad essere gentile, sempreallo stesso modo. Non criticava mai, non rifiutavaalcun incarico e non si lamentava della maniera incui 10 trattavano: amichevolmente e con cortesia,ma sempre come se fosse un poppante. QuandoTom Webster fu portato dentro, i tre colleghi an-ziani di Hill si misero al lavoro. n presunto colpevo-Ie fu interrogato a turno dall'ispettore della inve-stigativa Callowaye dai due agenti Morgan e New-ton, ma quello con stoica tranquillita sopporto pa-zientemente ogni tipo di domanda.

Rispondeva sempre Ia stessa cosa: che era inno-cente e che da almeno cinque anni non vedeva nesentiva Sten Boster. Non sapeva nemmeno dovefosse domiciliato a Londra.

E poiche neanche il gioielliere era in grado diaffermare con sicurezza che Tom Webster fosse ilsecondo uomo, al momento si stava mettendo maleper la polizia e bene per Webster.

L'ispettore Calloway si lascio cadere stancamen-te su una sedia cercando di riassumete:

"Se nelle prossime sei ore non ci viene in mentequalcosa di originale, dovremo Iasciarlo andare!"

Questo fu il momento in cui Lester chiese Ia pa-rola. Sebbene parlasse piano e quasi senza energia,fu come se avesse Ianciato una bomba: "Scusi,ispettore, io ho una mia teoria ... Potrei parlare unattimo con il sospettato?"

I colleghi delIa squadra 10 guardarono come seavesse affermato che 10scia di Persia era in realtauna donna.

Lester Hill sorrise con discrezione. Non 10 di-sturbava affatto cogliere sui loro volti cio che pen-savano. Cioe: se non ce la facciamo noi a tirar fuoriqualcosa, figuriamoci se ce la fa questo pivello.

L'ispettore Calloway si dette pena di sorridereanche lui. Poiche non gli venne in mente alcunascusa plausibile, indico con il pollice la porta dietrocui si trovava Tom Webster.

"Avanti, Hill ... perche no ... oltretutto un at-timo di respiro Cifara bene. Ma la avverto. QuestoWebster si trova nella forma fisica di un maratone-ta!"

Webster rivolse gli occhi verso Hill con un'ariatra il divertito e il diffidente.

Lester Hill 10saluto con un "Salve!" e si sedettedi fronte a lui. "Sigaretta?" chiese porgendogli unpacchetto aperto.

Webster fece. un cenno dirifiuto: "Oggi nonfumo ... " E dopo aver squadrato per un po' il giova-ne Lester Hill; espresse la sua opinione:

"Potrei immaginarla benissimo andare in girocon la borsa di scuola".

Hill annul in segno di approvazione: "1nfatti none passato tanto tempo da quando andavo ancora ascuola ... E ora sono finito a Scotland Yard".

"Eccoache punto si e arrivati con questa istitu-zione, si comincia anche a far uso dei novellini perfarmi cantare. Ho la sensazione che un po' alIa vol-ta mi tocchera consumare tutta Scotland Yard".

Hill scosse la testa: "Siamo alIa fine, signorWebster. Non e necessario che faccia ulteriori sfor-zi. La questione e risolta".

Tom Webster socchiuse gli occhi e aggrotto 1.fronte. "Ah ... " commento. .

Lester Hill continuo: "Ma una cosa posso asSlCU-rargliela. Lei e stato di gran classe..An~~ra ness~-no aveva dato tanto filo da torcere al mlel tre capl.Congratulazioni!" ... .

Webster comincio ad agitarsl sulla sedla. Gh ~1leggeva in faccia che non sapeva ~iu c~e .dire. F~-nalmente proruppe: "Ma che stupldaggI~ll sta dl-cendo? ... it forse un nuovo tipo di torchlO; 10nonho niente a che fare con questa storia. L ho puregia detto e ridetto agli altri tr~ . : :: ."

Lester Hill fece un cenno dl dmlego. Non.occor-re che mi racconti niente. 10faccio soltanto 11lavo-ro di scrittura. . . n resto non me 10lasciano fare:Dicono . .. che sono ancora troppo giovane. !'erodevo dire che gia una volta ho colto U? borsamol?suI fatto". Lester Hill si batte orgoghosamente 11petto.

Tom Webster capiva sempre meno. Non sapevacosa pensare di tutto cio. "Perche mi hanno mand~-to dentro questo piccolo idiota?" .pen~~va fra se."Borsaiuolo suI fatto ... Come se CIOml mteressas-

"se... b hHill continuo imperterrito: "Non Ie se~, ra.c ~

per un principiante sia ~ia una gran co~a.. POlch~Webster non rispose SUbltO,assunse un ana offesa."Sl, sl, 10ammetto che non sono .riuscito ,anc~ra abeccare un tipo in gamba come leI ... Pero puo an-cora accadere!"

Webster perse il controllo: . ."Se fossi un tipo in gamba, la schlaccerel fra Ie

. .., C 'II" Emani come una piccola e mlsera Clmlce. OSl.. .fece con Ie dita il gesto corrispondente. Tutta.V1aLester Hill scosse il capo lentamente e sornse:

"Non credo. Sono - Cintura nera -"."Cintura nera?""Jiu-Jitsu ... "

"Per me. Lei mi sta annoiando... Per l'ultimavolta: non ho niente a che fare con la faccenda diRolman-Square. Glielo dica al suo capo, che me nevoglio andare!"

"E io dico a lei che ormai non serve pili a nien-te. La questione e risolta ... Non so se posso parla-re in confidenza ... "

Webster si -rifece insicuro, mentre Lester Hillsmorzo la voce e gli fece cenno di avvicinarsi.

Quasi come un automa il gangster si chino inavanti. Hill disse: "L'ultima volta che lei ha lavora-to con Boster era cinque anni fa. Questo accadeva aSheffield, giusto?"

"Giusto! Questo gliel'ho gia detto a quei genti-luomini".

"Si, 10 so. So anche che lei non ha mai incontra-to Boster qui a Londra".

"Anche questo e giusto"."E invece no!" ribatte piano e trionfante. "Que-

sto non e vero. Boster afferma che e stato lei amontare tutta la faccenda del gioielliere. Lei e unaltro di Dover".

"Follia pura!" sibilo Tom Webster."Ma egli 10 afferma. E noi gli crediamo ... E ad-

dirittura disposto a dichiarare sottogiuramentoche e stato lei a organizzare la faccenda. Bosterpurtroppo abbiamo dovuto lasciarlo andare, percheaveva un alibi. II gioielliere dev'essersi sbaglia-to ... "

Le vene della fronte di Webster si gonfiaronomentre apriva e chiudeva convulsamente i pugni.

"Boster ha mentito!" disse ansimando, e con unluccichio allucinato negli occhi. "Quel furfante hamentito!" . ,

"Adesso mi viene anche in mente ChIe la ?erso-na con cui lei ha montato l'intera faccenda. SI trat-ta di un certo Joe Bradley. Come gia detto, Bo~tere disposto a dichiararlo sotto giuramento!" sogglUn-se Hill rapidamente con un'alzata di spalle.

"Menzogna!!" ruggi Webster. "Perche quel fur-fante vuole cacciarmi dentro ... Inoltre non ci ve-diamo da anni ... "

"Joe Bradley e lei, Webster. Non ci sono scappa-toie!"

"Menzogna!!"ruggi Webster per la seconda vol-ta.

"Le faccio una proposta, Webster ... Perche nonchiede lei stesso al suo ex-compagno perche la vuo-Ie tirare dentro". E spinse il telefono nella sua dire-zione.

Tom Webster si precipito sull'apparecchio, comese volesse togliere di mezzoun nemico mortale. Conmani tremanti formo ...

"Occupato!" disse ansimando, poi provo anco-ra . .. e una terza volta. .. "Sempre occupato ...sempre occupato ... sempre occupato!"

Con una orribile bestemmia scaglia il telefonolontano dal tavolo. Non poteva sapere che l'appa-recchio dava il segnale di occupato perche n vicinoil centralino era in funzione ...

Con un rantolo si lascio cadere sulla sedia conti-nuando a mormorare: "Perche... Perche... Per-ch€!l'ha fatto?"

Lester Hill scuoteva la testa fra se in silenziopoi annoto qualcosa su un foglietto... E quindiUSel dalla stanza.

L'ispettore Calloway e i due agenti Morgan eNewton 10 guardarono ammutoliti e sconcertatiquando fece la sua comparsa.

"Ha lavorato Webster con gli spilli, Hill?" chieseCalloway. "Perche gridava tanto? E cos'era quel ru-more poc'anzi?"

"Oh, quello" sorrise Lester contento e tuttavia .con modestia.

"Era solo il telefono, capo!""II te-le-fo-no???""Si, il signor Webster l'ha scagliato in un an

lo!""E perche?" Sarebbe erroneo affermare che

l'ispettore delIa polizia investigativa Calloway aves-se fatto una faccia particolarmente intelligente.

"Perche va in giro a scagliare i nostri telefoni?""Dalla rabbia, perche il numero di telefono di

Sten Boster era sempre occupato ... " Porse il fo-glietto all'ispettore.

"Ecco! Questo e il numero dove si pua rintrac-ciare Boster ... Si, e Tom Webster era anche lui,coinvolto nella faccenda. Sono sicuro che adesso fir-mera una confessione".

"Ha ammesso di aver presQpatte al fatto?""Non direttamente. Pero si e tradito ... Di sicu-

ro lavora insieme a Boster!"Calloway caccio il foglietto nelle mani di New-

ton:"Ecco controlli chi si nasconde sotto questo nu-

mero. E ~oi venite con me ... "Quando entrarono nella stanza accanto, Tom

Webster si trovava nella stessa posizione in cuil'aveva lasciato Hill. Ora si alzQstancamente ... Eancor prima che l'ispettore riuscisse a dire una pa-rola, Webster parla: "Firmero una confessione se mipromette che Sten Boster siedera accanto a me suIbanco degli accusati!"

"E se nega di essere stato presente al fatto?"chiese Hill. "Ma e stato presente .. , II gioiellierenon si e sbagliato!"

Tom Webster non si accorse delle occhiate stra-biliate che si scambiarono Calloway e Morgan. Ma

entrambi ancora non sapevano quel che si eranodetti Lester Hill e Tom Webster ...

Da quel giorno Ie cose sono cambiate fra Hill egli altri tre. II piu felice ne e stato Lester.

Chi ha letto rifiettendo con attenzione, ora sa eheeosa ha tradito Tom Webster.In altre parole: in quale. modo Lester Hill ha capitoehe Tom Webster eontinuaua a mantenere i eontatticon Sten Boster?