11settembre2010
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Anno II - n. 177 - Sabato 11 settembre 2010
quotidianol’Altro
I funerali ad Acciaroli di Angelo Vassallo, difensore della legalità
www.altroquotidiano.it
Seimila persone nonostante pioggia e vento. L’omaggio deileader politici (in testa il segretario del Pd, di cui era militante)
Anche lui sel’era cercata? Addio al sindaco-eroe
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l’Altroquotidiano
Poi ha chiesto scusa.Come un uomo della
sua intelligenza sa fare. Mala frase che GiulioAndreotti ha pronunciatosul giudice Ambrosoli, ucci-so per aver fatto fino infondo il suo dovere nellainchiesta sugli affari delbanchiere Sindona e sullesue collusioni con gliambienti della mafia sici-liana e d’oltre oceano, hafatto venire la pelle d’oca.«Se l’è cercata, come si usain gergo romanesco»,aveva dichiarato in tv, a“La storia siamo noi”, ilsenatore a vita per spiega-re con il suo realistico cini-smo che Ambrosoli eraconsapevole dei rischi checorreva e aveva tiratoavanti egualmente. Se ne èscusato, ma la sua frasefotografa un giudizio chespesso in Itala vieneespresso di fronte ad episo-di come l’assassinio di unmagistrato coraggioso.
Anche di AngeloVassallo, il sindaco che
si opponeva ad affari pocolimpidi attorno al porto diAcciaroli, qualcuno, se nonlo ha detto, lo avrà pensato.Siamo il paese del “ma chite lo fa fare?”. E’ perciòavvilente che il capo delgoverno di questo paese,addirittura nell’ultimadelle sue missioni in territo-rio straniero, proprio ierinella Russia di Putin,abbia colto ancora unavolta l’occasione per attac-care i magistrati italiani, dicui si proclama vittima. Manon c’è da meravigliarsi sec’è chi lo assolverà, dicendoche in fondo i giudici “se lasono cercata”.
Ora di punta
di Ennio SimEonE
«Catturare o uccidere Osama Bin Laden e Ayman Al Zawahiriresta una delle priorità assolute per gli Stati Uniti», ha dettoObama sottolineando che l'eliminazione del capo di Al Qaidasegnerebbe «un importante passo avanti per la sicurezza ameri-cana». Il pastore della Florida Terry Jones, intanto, ha fattosapere che oggi, in occasione dell'anniversario dell'11 settembre,il falò del Corano non avrà luogo. Jones aveva detto di speraredi poter incontrare l'Imam di New York che vuole costruire unamoschea a breve distanza da Ground Zero, lanciandogli un ulti-matum perché si mettesse in contatto con lui entro due ore: ulti-matum che era scaduto senza alcun confronto fra le parti.Nonostante padre Jones avesse annunciato di aver cambiatoidea, il presidente aveva lanciato comunque il suo monito:«Siamo una nazione unita, composta da persone che danno aDio nomi diversi, ma nessuno riuscirà a farci del male con divi-sioni basate su differenze religiose o etniche».
Con una sferzante omelia del vescovo di Vallo della Lucania e con larichiesta alle istituzioni e alla politica di un impegno per quest’areadella bella costa salernitana da parte del vice sindaco Stefano Pisanisi è concluso il funerale di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, assas-sinato nella notte di domenica. Nonostante la pioggia e il forte vento,alla cerimonia funebrehanno partecipato oltre seimila persone enumerosi leader politici: dal ministro Stefania Prestigiacomo aBersani, segretario del Pd di cui Vassallo era militante, dal leaderdell'Udc Casini al governatore della Puglia Nichi Vendola. Una gigantografia sette metri per dieci delsindaco-pescatore in piedi su uno scoglio in mezzo al mare, ricopre la torre che dà sul porto, con lo stri-scione "Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo: sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi". PAG. 2
Obama: noi siamo controal Qaeda non contro l’IslamE il pastore Jones rinuncia a bruciare il Corano
sabato
11 settembre 2010 2VentiquattrOrel’Altroquotidiano
Direttore responsabile: Ennio SimeoneRedazione tel. 06 86293192
Indirizzo e-mail: [email protected]
Editrice: GEcEm (Gestione Cooperativa Editoria
Multimediale) - Presidente:Stefano clericiSede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma
Registrazione del Tribunale Roma n..343/08
del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC
Partita Iva 09937731009
l’Altroquotidiano
L’OnOmasticO Baldassarre
il mercedario Beato Baldassarre Velàsquez, cadde prigionierofra i saraceni ribelli a La muela presso saragozza in spagna. fu,da questi, minacciato di morte qualora non avesse rinnegato lafede cattolica ma egli li rimproverò severamente delle loro cat-tiverie e vizi così testimoniando la propria fede fu trafitto dauna freccia nell'anno 1588.
accadde Oggi 1998: clintonL’11 settembre 1998 il consigliere Kenneth starr in un rappor-to al Congresso degli stati Uniti, accusa il presidente Bill Clintondi 11 possibili reati che prevedono l'impeachment.
Sei persone sono morte e 39 sono rimaste ferite inseguito a un'esplosione vicino all'aeroporto di SanFrancisco. Lo scoppio, avvenuto nella zona di SanBruno, probabilmente a causa di una condotta digas naturale che passa nel sottosuolo, ha causatol'incendio di diverse abitazioni alle porte della cittàcaliforniana e scatenato il panico tra i residenti.Decine le case danneggiate dall'esplosione.L'incidente, avvenuto in California, ha completa-mente distrutto molte case. La colonna di fuoco eraalta circa 100 metri con un'onda espansiva che si èsentita a vari chilometri di distanza, tanto che moltihanno pensato a un terremoto.
Nuovo affondo del presidente delConsiglio, Silvio Berlusconi, allamagistratura. “Nel mio Paese lamagistratura ha raggiunto un pote-re che non ha limiti. La magistratu-ra deve essere potere dello Stato enon ordine dello Stato" ha detto nelsuo intervento al Forum sullademocrazia di Yaroslavl, in Russia.Molte "accuse" della magistraturasono "assolutamente inventate" emettono "a rischio la governabilitàdel Paese" ha aggiunto. Il premierSilvio Berlusconi ha poi respintofermamente l'ipotesi di elezionianticipate in Italia. “Il mio governoandrà avanti per i tre anni di legi-slatura che ancora mancano", hadetto. Poi, alludendo al conflittocon Gianfranco Fini interno allamaggioranza: “Sono piccole que-stioni di professionisti della politicache vogliono avere la loro aziendi-na politica. Ma sono cose che nontoccano la governabilità". Il presi-dente del Consiglio si è detto con-vinto di andare "avanti tranquilli".La parentesi di politica italiana, haspiegato il premier, è dovuta alfatto che a questo convegno inter-nazionale “molti miei amici mihanno chiesto preoccupati: macosa sta succedendo in Italia?.Ecco, ora chiudo questa parentesi espero di aver chiuso anche le pre-occupazioni dei miei amici".D'altronde, ha aggiunto, "con ilcambio della legge elettorale è stataraggiunta la governabilità: abbia-mo avuto 5 anni di governo, e oraandiamo avanti per altri 5 anni". Sene saprà di più a fine mese.
scoppia condottadi gas, sei le vittime
sAn fRAnCisCo
Un ordigno è esploso nel distretto di Shindand, inAfghanistan, al passaggio di una pattuglia italiana. Loscoppio non ha causato danni ai membri dell'equipaggio.Il convoglio, formato da quattro blindati Lince, stava per-lustrando la Zirko Valley, a sud di Herat, quando il primoveicolo è stato investito da una deflagrazione. La celluladel Lince ha resistito all'urto, proteggendo i quattro mili-tari a bordo. Dopo aver messo in sicurezza l'area, i milita-ri della pattuglia hanno chiesto l'intervento di una squa-dra soccorso per il recupero del veicolo danneggiato e l'in-vio di un team specializzato per ricostruire la dinamicadell'evento. E’ il secondo ordigno contro gli italiani inpoco meno di un mese.
Il ministero della Giustizia hagarantito in parte il credito vantatodagli obbligazionisti coinvolti nelcrac della Parmalat, ottenendodagli Stati Uniti lo svincolamentodella somma di 2 milioni 98 mila647 euro, occultati all'estero da unodegli imputati per il fallimento del-l'azienda. Lo ha reso noto un comu-nicato di via Arenula. “Il ministerodella Giustizia, attraverso l'impe-gno e la professionalità dei propriuffici competenti, ha garantito ilcredito vantato dagli obbligazioni-sti coinvolti bel crack dellaParmalat, ottenendo dagli StatiUniti lo svincolamento dellasomma di 2 milioni e 98 mila e 647euro”.
Gianfranco fini si dice "soddisfatto" di quanto affermato dalpresidente del senato Renato schifani nel suo intervento aGubbio dove ha dichiarato che “non si può sfiduciare fini. "E' lariprova - spiega il presidente della Camera prima di partecipa-re alla riunione dei presidenti delle Camere del G8 - di quantofosse bizzara una ipotesi diversa". E ha assicurato che la legisla-tura durerà cinque anni.
Esplode un ordignonessun italiano ferito
AfGhAnistAn
Crac ParmalatIn arrivo 2 milioniper i risparmatori
RomA Fini-Schifani, coppia solidale
Berlusconi:“Ci sono politiciche voglionola loro aziendina”
In Italia e nel Mondo
sabato
11 settembre 2010 3VentiquattrOrel’Altroquotidiano
Quello dei precari della scuo-la “è un problema di disoc-
cupazione gravissimo, unavera piaga sociale molto dolo-rosa, ereditata dal passato, perla quale in un momento di crisieconomica è difficile se nonimpossibile dare risposta”. Cosìil ministro dell’IstruzioneMariastella Gelmini è tornatasul tema del precariato dellascuola, in una conferenza stam-
scuola, la Gelmini: “i precari sistemati in 6 anni”pa a palazzo Chigi sulle nuoveregole per diventare docente.Gelmini ha spiegato che “ilgoverno sta mettendo in campoiniziative sicuramente parziali,ma è il massimo che possiamofare. Nella scuola i posti vacan-ti sono 20.000, ma i precarinelle graduatorie sono220.000. In più se contiamo iprecari nelle graduatorie degliistituti arriviamo a 500/600
mila, sicuramente un numerodi difficile inserimento”.Comunque ha assicurato che” èdifficile fare previsioni, masecondo stime del ministero neiprossimi anni ci saranno moltipensionamenti e quindi nell’ar-co di 6-7 anni c’è la ragionevolecertezza che gli attuali 220milaprecari saranno assorbiti dalsistema d’istruzione”. E sono intanti a sperare.
Un manifestante afghano è stato ucciso da colpidi arma da fuoco durante una protesta contro leminacce di bruciare il Corano nei pressi di unabase Nato nel nord dell'Afghanistan. E intanto ilpastore statunitense Terry Jones, che ha scatena-to la polemica annunciando la sua intenzione dibruciare il Corano per commemorare l'11 settem-bre, ci ha ripensato. Ha infatti annunciato che nonlo farà. Una folla di circa 10mila persone si erariversata in strada a Faizabad, nel nord-est delPaese, e un gruppo si è diretto verso la base dellaNato gestita dai tedeschi. Quando i manifestantihanno iniziato a lanciare sassi, i soldati hannoaperto il fuoco. I talebani hanno approfittato dellainiziativa del prete battista per attivare una cam-pagna contro i militari Usa e hanno distribuito unvolantino contenente minacce “contro chi hausato violare il Corano”.
Rogo del Coranoucciso manifestante
il divieto imposto ai militari statunitensi di rivela-re la propria omosessualità, secondo la regola"don't ask, don't tell” è incostituzionale perchéviola la libertà di espressione. A stabilirlo è statoun tribunale federale della California.
La polizia danese ha arrestato un uomo che hatentato di farsi saltare in aria in un albergo diCopenhagen, senza causare feriti. Lo rendenoto il quotidiano Politiken. La polizia ha spie-gato che una «picola esplosione» si è comun-que verificata allo Jorgensens Hotel nel centrodella capitale danese. Gli agenti hanno cattura-to il mancato attentatore suicida in un parconei pressi dell'albergo e ha sigillato l'interazona. Secondo i media locali il mancato kami-kaze ha tentato di far detonare la bomba neibagni dell'albergo che si affaccia su IsraelsSquare. L'uomo è rimasto ferito alla testa dal-l'esplosione.
tenta di farsi esploderein un hotel, arrestatomancato kamikaze
"Povere bestie umane". Così ha descritto gliassassini di Angelo Vassallo il vescovo di Vallodella Lucania che, ad Acciaroli, ha celebrato ifunerali del sindaco di Pollica, trucidato dome-nica scorsa. “L'assassinio di Vassallo dimostracome i killer siano più simili alle bestie che nonagli uomini - ha aggiunto Mons. Rocco Favale -. Spero che non siano mescolati tra noi o sedu-ti comodamente a casa su un divano a guarda-re la televisione". ''Perché lo hanno fatto? - si èchiesto il presule - Forse per qualche affare sulterritorio che è stato smascherato o rifiutato daAngelo Questi sicari sono la dimostrazione del-l'abbrutimento della razza umana".
i funerali di Vassalloil vescovo: “i killersono delle povere bestie”
CoPEnhAGEnACCiARoLi
AfGhAnistAn
Usa, abolire leggesui soldati omosex
CALifoRniA
PRoCLAmi ministERiALi
i calciatori hanno annuncia-to uno sciopero per la quintagiornata di campionato inprogramma il 25 e il 26 set-tembre. Parole molto durequelle pronunciate dal porta-voce dei calciatori della massi-ma serie, massimo oddo: “LaAic – ha detto – in perfettasintonia con le squadre diserie A, ha deciso che questenon scenderanno in camponella quinta giornata di cam-pionato di serie A del 25 e 26settembre contro la richiestadi introduzione di un nuovoregime contrattuale”, da partedella Lega di serie A che,secondo l’Aic, comporterebbe“la carenza più assoluta diogni forma di tutela” dei cal-ciatori. “Lo sciopero ci saràsicuramente al di là delle deci-sioni che potranno essereprese nella riunione di lunedìperché questa protesta va al dilà della proroga dell’accordocollettivo ma riguarda lo sta-tus di oggetto di noi calciatori.Lo sciopero si protrarrà senon verranno presi accordiconsoni. La decisione parte dalontano”, ha aggiunto riferen-dosi al vertice in calendariolunedì prossimo.
In Italia e nel Mondo
“non siamo tutelati”, scioperodei calciatori
iL 26 sEttEmBRE
sabato
11 settembre 2010 4argOmentil’Altroquotidiano
Novità o svolta che dir si voglia,è innegabile che il LeaderMaximo l'abbia annunciatadavvero. Nel segno libertario eun po’ utopista della costruzio-ne di un socialismo non buro-cratico e illiberale, caraibicoappunto come Fidel Castrol'aveva auspicato agli inizi dellasua vittoria contro il dittatoreBatista. La novità è tale - nonsolo per l'età del leader cubano -che la stessa stampa Usa ha tito-lato su Fidel Castro “divenutocapitalista”. Ovviamente con ilpunto interrogativo, anche senon basta a ridurne il rilievo.Personalmete non mi sono deltutto sorpreso, anche se ritene-vo ormai che non potesse piùavvenire.Devo tornare indietro di moltianni, al tempo dell'università,facilitato purtroppo in questoricordo dolente dalla scomparsadi Piero Vivarelli, personalitàsingolare, intelligente e vivace invari campi, che aveva anche ani-mato per parecchi anni il festi-val del cinema latino-americanoa l'Havana e si era iscritto al par-tito comunista cubano, riceven-do la tessera dalle mani di Fidel.Tornando ai miei lontani anniuniversitari, ricordo cheGiuseppina Li Causi, presidentedella sezione italiana dell'ICAP(Istituto cubano per l'amiciziatra i popoli) mi propose di anda-re a Cuba per la festa del 26 dejulio, data storica nelle celebra-zioni castriste della rivoluzione.Ero presidente del'UNIRI (larappresentanza nazionale degli
universitari italiani) e avreidovuto anche partecipare adalcuni incontri con studenti edocenti, interessati ai movimen-ti di contestazione e alle condi-zioni di agibilità democratica -come allora si diceva - dei nostriatenei.Non fu questa una esperienzaparticolarmente interessante:tutto un discutere di democraziaformale e di democrazia sostan-ziale, di come costruire la rivo-luzione, con un generale preva-lere di chiusure ideologiche,rispetto alla riflessione alloraprevalente in Italia sull'autono-mia dell'università e sul ruolooriginale e non subalterno del
professionista intellettuale chele facoltà universitarie avrebbe-ro dovuto contribuire a formarein modo originale e critico.Come dimenticare però la felici-tà di ritrovarmi sull'aereo perCuba, con partenza dall'areo-porto di Madrid, dove rimasiper diverse ore - in una stanzapiccola e caldissima - fermatodalle guardie di frontiera perchèil mio nome risultava nella listadei manifestanti a Piazza diSpagna contro il franchismo.L'aereo, un vecchio quadrimo-tore Costellation ad elica dellaEmprenza Consolidada DeAviacion Cubana, dopo moltisobbalzi ed una sosta per il rifor-
nimento a Gander in Canada,giunse sul cielo dell'isolo. Unospettacolo fantastico, mai visto eindimenticabile: mi sembrò digiungere nel paradiso terrestre,come l'avevi imaginato allelezioni di catechismo. Fondamentali si rivelarono dueconoscenze, avvenute quasi percaso a Santa Clara, dove si svol-se quell'anno la celebrazione del26 de julio.
Fidel parlò quasi nove ore eanche al Nunzio Apostolico, ilprimo dei due nuovi amici, sem-brò un pò lunghetto. Al ministroCarneado, responsabile per irapporti con i culti religiosi, lalunghezza appariva normale:l'intervento di Fidel era tra-smesso in diretta in tutta l'isolaed era necessario spiegare benee ripetere più volte i concettiprincipali. A me francamentesembrava eccessivo, anche per-chè faceva un caldo tremendo ein tribuna lo stesso corpo diplo-matico appariva stremato. Fuiperò fortunato. Il Nunzio mioffrì il ritorno in auto, mi rac-contò molte cose sui rapportinon facili anche se interessanticon il regine cubano senzaescludere possibili evoluzionipositive. Il viaggio di GiovanniPaolo II sarebbe avvenuto moltianni dopo, ma già il Nunzio diRoma e la Chiesa cubana lavo-ravano per allargare spazi didialogo e di convivenza. Anche ilministro per i rapporti con i dif-ferenti culti religiosi mi sembròesprimere sintonia ed interesse.Grande amico personale di
Quando fidelmi spiegò la tesi dei tremachete
continua a pagina 5
di nuccio FAvA
La svolta cubana e il ricordo di un incontro di tanti anni fa
sabato
11 settembre 2010 5argOmentil’Altroquotidiano
Fidel, il ministro per gli affarireligiosi aveva conosciuto la tor-tura durante gli interrogatoridella polizia di Batista. Non neparlava, ma scoprì direttamentele cicatrici sulle spalle e ai fian-chi durante una gita al mare,sulla spiaggia di Varadero alloraincontaminata, non invasa daiquei casermoni vacanzieri chel'hanno irrimediabilmentedeturpata. Parlammo anche della santeria,un fenomeno tra religiosità emagia molto diffuso in Cuba,risultato di una mescolanza sin-golare di cattolicesimo e antichiriti africani, inportati neiCaraibi al tempo della trattadegli schiavi. Ignoravo comple-tamente l'ampiezza del fenome-no, e mi rendevo sempre piùconto del ruolo chiave che il mioamico ministro svolgeva nellastrategia del Comandante, nonsolo alle prese con le grandi que-stioni dello scacchiere interna-zionale e della costruzione delsocialismo cubano. Gli chiesicon discrezione se Fidel fossecredente. Mi rispose che sicura-mente restava una forte riso-nanza degli studi presso iGesuiti e che, in ogni caso, ladomanda andava rivolta diret-tamente al Comandante. Un belproblema, aggiunsi, perchèbisognerebbe poterlo incontra-re. Il mio amico sorrise e miinvitò a godermi il panorama. Siavvicinava ormai la partenza. Legiornate trascorrevano tra nuo-tate e sole su spiagge bellissime,passaggiate e bevute in piazza
della Cattedrale.La cosa sorprendente mi giunseall'improvviso nel cuore dellanotte, stavo dormendo e michiamarono dalla portineriadell'albergo: c'era una macchinaall'ingresso, che mi avrebbecondotto dal Comandante incapo. Inutile fare domande enon mi passò nemmeno per latesta. Attraversammo una zonapiena di alberi, lontana dalmare, e d'improvviso alcuni sol-dati aprirono un varco. Fidelgiocherellava con un pallone dabaschet e fu subito molto genti-le e cordiale. Mi chiese dei gio-vani italiani, dei movimenti dicontestazione, mi disse della suaammirazione per Garibaldi eche aveva letto gli scritti diGramsci. Ma la sua preoccupa-zione maggiore era la divisionedel mondo in blocchi contrap-
posti con la grave responsabilitàdell'imperialismo Usa che vole-va costringere Cuba alla resa perfame attraverso un blocco disu-mano. Non amava però Fidel ilsocialismo sovietico, burocrati-co ed egemonico. Temevaanche la crescita cinese e - inquesta prospettiva - il rischio diun confronto militare alle fron-tiere dell'Ussuri. Bisognavalavorare per una nuova viad'uscita. La sera prima aveva premiato lemigliori squadre di raccoglitoridella canna da zucchero.Usavano macete differenti,rimarcava Fidel. Non avevanovinto nè i compagni che aveva-no usato il macete sovietico, nèquelli che avevano usato quellocinese. Il migliore raccolto e inminor tempo lo aveva realizzatola squadra che aveva utilizzatoun macete cecoslovacco.
Non era di sicuro la versionecubana "piccolo è bello".Esprimeva però la filosofia daFidel sempre perseguita cheanche l'esperimento cubanoaveva valore e importanza epoteva fare in qualche misurada modello.Sono successe tante cose daquella indimenticabile alba.Fidel ha attraversato sconfitte escritto pagine inquafilicabili,proprio sul terreno della demo-crazia e dello sviluppo del suopopolo. Ormai al tramonto tut-tavia, con un colpo di intelligen-za e di fantasia che nessuno siaspettava più, il Comandanteapre una nuova pista. Per ilfuturo di Cuba prima di tuttoma anche per la messa in guar-dia dai fondamentalismi, conl'invito di grande forza perchèmai più l'umanità debba viveretragedie come lo sterminio degli
ebrei.Un Fidel inedito, quin-di, che ha sorpreso tutti,naturalmente anche meche pure mantengo vivoil ricordo di quel perso-nale incontro di tantianni fa.
P.s. Rientrato a Roma mitrovai deferito ai probiviridella Dc, per beghe interneal movimento giovaniledemocristiano. Nelle stessegiornate venivo invitatodalla Segreteria di Stato adun colloquio, per raccontarele mie impressioni su Cuba.L'incontro si svolse sulla ter-razza dell'accademia per laformazione dei diplomaticidella Santa Sede, che sitrova in piazza dellaMinerva a Roma, a pochedecine di metri da piazza delGesù allora sede dellaDemocrazia Cristiana.
Mi disse che lo strumento preferibileper tagliare la canna da zuccheronon era né quello di fabbricazionerussa, né quello cinese, ma il cecoslo-vacco: la prova che “piccolo è bello”come... il suo socialismo caraibico
segue da pagina 4
Fidel con il fratello Raul alpassaggio delle consegne
sabato
11 settembre 2010 6tribunal’Altro
quotidiano
La migLiOre deL giOrnO
marassi sul “mattino”
CarceriSuicidi a quota 47e intimidazionial personalepenitenziarioCon la morte di Ivan Maggi, 22anni, e il suicidio di C.F.32enne transessuale italianonel carcere di Poggioreale,nelle ultiome 48 ore, il numerocomplessivo dei detenuti che sisono tolti la vita nelle celle deipenitenziari italiani in questo2010 tocca quota 47Purtroppo il ragazzo impicca-tosi domenica scorsa nel carce-re di La Spezia che pure erastato tratto in salvo dagli agen-ti penitenziari, non ce l’ha fatta.Così come dobbiamo registrarel’ennesima tragedia derivantedall’improprio uso delle bom-bolette di gas in uso ai detenu-ti. Non possiamo non interro-garci sulle colpe e sulle respon-sabilità del sistema penitenzia-rio in questa escalation dimorte e violenza. Ai 47 suicidi,infatti, occorre sommare i 102suicidi sventati in extremis chetestimoniano come troppospesso la border-line delladepressione, amplificata dallasolitudine e dalle incivili condi-zioni di detenzione, facciasegnare l’irreparabile decisionedi evadere dalla propria vita.Purtroppo con la morte delventiduenne è caduta anchel’ultima barriera. La Liguria,infatti, era l’unica regione anon avere registrato, in questoanno, morti in cella per suici-dio. Riteniamo che la vergognapenitenziaria con il suo caricodi disumanità e inciviltà vadaraccontata per intero e senzafoglie di fico. La UIL ha inteso,in tal modo, riparare al bucodell’informazione che la circo-lare–bavaglio diramata dalDAP avrebbe comportato.Purtroppo dobbiamo rilevare
come oltre all’evidente derivaoscurantistal’AmministrazionePenitenziaria rischi di conno-tarsi anche per una sistematicaazione di intimidazione neiconfronti di sindacalisti chediffondono notizie o rilascianodichiarazioni alla stampa. Ultimo caso a Messina dove neiconfronti del segretario provin-ciale della UILPA Penitenziariè stato aperto un procedimento
mente a non tornare mai più.Pare, intanto, che sia allo stu-dio dell’ente Parco dell’arcipe-lago elbano un progetto peroffrire un contributo in denaroa chiunque ospiti in casa unacoppia di mufloni.
Romanocantastorie elbano
Volo liberoSi festeggiain Lombardiae in Alto AdigeDomenica 19 settembre aPalazzago (Bergamo) l'associa-zione Volo Libero Bergamofesteggerà il suo trentesimoanniversario. Si tratta di unadata importante per i 70 pilotiche praticano il volo in delta-plano e parapendio nelle fila diquesto sodalizio e per i tantiche vi hanno militato, moltiancora in contatto con i colle-ghi di oggi.La data testimonia pure quantoil volo libero, entusiasmantedisciplina che sfrutta comemotore l'energia del sole e dellecorrenti d'aria ascensionali,conseguenza dell'irraggiamen-to del suolo, sia solidamenteattestato tra le attività sportivee del tempo libero in provincia,come nel resto d'Italia.Le prealpi Orobiche e le vallibergamasche sono una pale-stra invidiabile per la pratica
del volo libero, attività che quiannovera club e scuole: aCaprino Bergamasco, adAlbino, in Val Gandino ed aRovetta.Per i 30 anni del Volo LiberoBergamo si attendono piloti,amici e semplici curiosi un po'da tutta la regione. Dopo ilritrovo verso mezzogiorno, daidecolli in Roncola e sul MonteLinzone inizieranno i voli checulmineranno nel vasto atter-raggio di Palazzago con unagara di precisione. Seguirannopremiazioni e buffet.Difficile stabilire orari precisi:il volo libero è fortemente lega-to alle condizioni meteo ed aicapricci del tempo che condi-zionano ogni programma.
Contemporaneamente ilFalken Club di Falzes(Bolzano) festeggerà il 35°anno di attività, il 17, 18 e 20del mese. Per la ricorrenzapresso Campo Tures, avràluogo un Air Show con variepattuglie acrobatiche, dimo-strazioni di aeromodelli, aereied elicotteri, paracadutismo,alianti, palloni aerostatici edovviamente parapendio e del-taplani, presente per questaspecialità il campione delmondo Alex Ploner, l'azzurroche detiene il titolo mondiale.A coronare il tutto un festival dimusica country al Palazzettodello Sport.
Gustavo VitaliFederazione Italiana Volo
Libero
disciplinare sulla scorta di uncomunicato stampa contenen-te osservazioni critiche. Questononostante le norme di garan-zia prevedano esplicite salva-guardie al personale con incari-chi sindacali. Voglio auspicareche la Direzione di Messinariveda la sua posizione perchédiversamente sarebbe un attac-co alle libertà di espressione, diopinione e di pensiero che sonotutelate dalla Costituzione. E’chiaro che in caso contrarioritenendo l’azione disciplinareuna palese intimidazione nonpotremo non rivolgerci al mini-stro Alfano perché siano garan-tite le prerogative sindacali evalutare il deferimento all’au-torità giudiziaria del direttoreper abuso di potere.
Eugenio sarnosegretario UILPA Penitenziari
isola d’ElbaPascolidei mufloniin piazzaDopo i parchi, gli orti e i giardi-ni, gli eserciti affamati deimufloni elbani sono calati nellestrade e nelle piazze dei borghimontani. Con il favore delletenebre e tranquillizzati dalrussare di residenti e turisti,hanno invaso notti addietroPoggio, finora metà di occasio-nali quanto rumorose incursio-ni. Questa volta, guidati dagiganteschi maschi dalle cornaimponenti, hanno scelto per iloro pascoli la piazza principaledel paese, piazza delCastagneto fino a qualche oraprima territorio di spensieratescorribande di bambini.Incuranti dei potenti fari dellatorre dell’orologio che illumi-navano a giorno il centro di vitadel paese, hanno fatto piazzapulita delle piante di geranicoltivati con tanta amore dallapopolazione. Prima che ladevastazione di una decina digrandi vasi, che abbelliscono lafamosa località turistica, fossecompletata, è apparso ai loroorizzonti niente meno che ilVice Sindaco di Marciana,Fortunato Mazzei, svegliato daalcuni irriducibili nottambuli.Il quale li ha accompagnati dabuon amministratore alle portedel paese, invitandoli cortese-
sabato
11 settembre 2010 7Diritti & DOVeril’Altroquotidiano
preVidenZa
Risponde il dottor AnTonino nicoLo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente
all’indirizzo e-mail: [email protected] potete telefonargli al numero 388 0554031
ogni giovedi dalle 15 alle 18
calcolo pensione
Se non si hanno40 anni di contributi
medico e riscatto
E’ costoso ma inquesto caso conviene
Mio padre sta per maturare ildiritto per andare in pensione(vecchiaia) avendo da pococompiuto 64 anni. Ho, però,qualche perplessità. Ed è laseguente: si chiede cosa com-porta, economicamente,andare in pensione a 65 anni,senza aver raggiunto i 40 annidi contributi.
P. D’Orazio, Chieti
Per la pensione di vec-chiaia occorre raggiunge-re un minimo di 20 annidi contribuzione. ognianno di lavoro (e relativicontributi) vale, ai finidella pensione con il cal-colo retributivo, il 2%.Quindi, ad esempio, chiraggiunge 30 anni di con-tributi riceverà una ren-dita pari a circa il 60%della media rivalutatadelle retribuzioni degliultimi 10 anni.naturalmente, chi arrivaai 40 anni, riceveràl’80%.
Mia madre, 51 anni, lavora, come impiegata, in un gran-de centro commerciale. Ha iniziato la sua attività il 1°giugno 1993 ed ha accettato, fin dall’inizio, un contrattoa part-time (24 ore settimanali). Dal 1°-1-2007 è passa-ta a 30 ore settimanali. Vorremmo sapere quanto lemanca per raggiungere i 20 anni di contributi al fine diritirarsi, se possibile, dal lavoro.
C. Salerno, Firenze
i periodi di lavoro part-time sono utili ai fini deldiritto alla pensione. Vengono ridotti soltanto aifini della misura della prestazione. Pertanto, peril raggiungimento dei 20 anni utili per la pensio-ne di vecchiaia (a 60 anni di età) potrà contaresull'intero periodo lavorativo (17 anni e 7 mesi al31 dicembre 2009). ne discende che dovrà conti-nuare a lavorare per altri 2 anni e 5 mesi.
part-time in un grande magazzino
Per la pensione 20 anni utili
Avvertiamo i lettori che alcuniquesiti e relativi pareri vengo-no ripetuti perché riguardanoargomenti che hanno già otte-nuto risposta
Sono un medico, specialista uro-logo. Ho 52 anni ed ho comincia-to a lavorare, in un ospedale pub-blico, nel 1981 all'età di 33 anni.Sono ancora in attesa, nonostan-te i solleciti, del calcolo dell'im-porto del riscatto di 10 anni (lau-rea più specializzazione) da partedell'Inpdap, come da richiestadel 1997. Mi conviene riscattaretale periodo? Il riscatto è, nel miocaso, utile al raggiungimento dei40 anni di contributi? Vorreidedicarmi alla libera professione.
V. D., Roma
nel caso prospettato ilriscatto, anche se parecchiocostoso, è conveniente siaperché consente di ottenerela pensione con 40 anni dicontributi, a prescinderedall'età, sia perché i conteggidell'onere saranno effettuatisulla base dell'età e delleretribuzioni del 1996.
Figli fuori matrimonio
Affermato il dirittoagli assegni familiari
Mio fratello compirà 65 anni amarzo 2011. A suo tempo usu-fruì del famoso “bonus contri-butivo” introdotto dal ministroMaroni, se ben ricordo. Potràandare in pensione da aprile2011 o dovrà attendere ancoraun anno, ossia il 1° aprile2012?
A. Neri, Salerno
i lavoratori che hannousufruito del “bonus” perla pensione di anzianità edhanno continuato a lavo-rare possono percepire lapensione dal mese succes-sivo alla cessazione dell’at-tività, senza soggiacere alregime delle finestre.
donne in polizia
Non soggetteal nuovo limite
Le donne che prestano attivitànelle forze di Polizia e cometali da considerare apparte-nenti al pubblico impiego,saranno soggette anch’esseall’elevazione del limite mini-mo dell’età (ai fini pensionisti-ci), introdotto a far tempo dagennaio 2012?
F. T., Lecce
no, il personale femmini-le delle forze Armate,della Polizia, dell’Armadei Carabinieri, dellaGuardia di finanza e delCorpo dei Vigili del fuococonserva le vecchie senzarimanere coinvolto neinuovi limiti fissati dalGoverno col decreto leggen° 78/2010.
Mentre, nei giorni scorsi, ascol-tavo una radio locale, mi hacolpito una breve notizia,secondo la quale è ora possibi-le, per i lavoratori, ottenerel’assegno per il nucleo familiaretenendo conto anche dei figlinati al di fuori del matrimonio.Quanto c’è di vero su tale ver-sante?
F. Moretti, Parma
La notizia è vera e nasce dauna sentenza della Cortedi Cassazione, sezionelavoro, dello scorso giugno(n° 14783/2010). nel casospecifico, la richiesta di undipendente per ottenerel’assegno al nucleo fami-liare per 3 figli nati da unaconvivenza fuori matrimo-nio, pure esistente. L’inPsaveva negato tale dirittoma la Cassazione ha stabi-lito che, ai fini del diritto, ilnucleo familiare compren-de anche i figli nati al di
Bonus contributivo
Niente finestre perchi ne ha usufruito
superstiti
Pensione al 60%per il coniugeMio suocero, 88 anni, è daparecchio preoccupato perquella che sarà la situazioneeconomica della moglie, 70anni, casalinga, in caso di suamorte. E’ titolare di una pensione di2.100 euro mensili e teme chevenga decurtata del 30% quan-do la moglie ne diventeràbeneficiaria. Mia moglie sostiene che, neiconfronti del coniuge supersti-te, la misura della pensionerimane inalterata. Chi haragione?
D. Ferrigno, Roma
nessuno dei due. La nor-mativa attualmente vigen-te prevede che, in caso didecesso del pensionato, lapensione ai superstitivenga liquidata al coniugenella misura del 60%.
inoltre, dal 2008 il riscattonon è più gravato da interes-si per l’eventuale pagamentorateale.
fuori del matrimonio, pur-chè legalmente riconosciu-ti.
sabato
11 settembre 2010 8ribaltel’Altroquotidiano
Lettere anonime che scivola-no sotto le sedie, personaggi
misteriosi che seminano ilpanico, appuntamenti al buiosotto una falce di luna, gridache squarciano all’improvvisoil silenzio, cadaveri e bellesospettate da perquisire, lameche scintillano dietro un’inno-cua abat-jour…Sembra davve-ro la scena di un film da brividoalla Hitchcock e invece è undivertentissimo micro-realityche, seppur all’insegna delgioco e della finzione, riempiràdi suspense e mistero le già raf-finate e selezionatissime atmo-sfere del Nirvana Private Clubdi Porto d’Ascoli (via Pasubio1/F; per informazioni e preno-tazioni nirvanaprivateclub.it,oppure 0735-753873), unnotissimo tempio dell’erossano e trasgressivo che attiragià un pubblico di grandi esti-matori del genere dalle Marchee dalle altre regioni d’Italia.
Piatti gustosi, un ambiente dagiallo classico, un “assassino” daassicurare alla giustizia, un tea-tro interattivo, suggestivo ecoinvolgente, che sviluppa fra itavoli una vera e propria tramathriller da dipanare con le piùacute doti logico-deduttive.Sono questi gli ingredienti della“Cena sexy con delitto”, unaserata chic e choc che vivrà ilsuo primo appuntamento oggi,sabato 11 settembre, presso ilclub Nirvana di Porto d’Ascoli, eche prevede una affascinantearticolazione di “indagini” nelclima caldo e avvolgente, com-posto di salottini, stanze-relax edelicate abatjour, del Nirvana,quando le “squadre investigati-
ve” si confronterannoin un murder-gameper vincere prestigio-si premi messi adisposizione dalladirezione della famo-sa associazione cultu-rale marchigiana. La kermesse perHolmes in erba èsupportata artistica-mente dallo staffromano di “Anime diCarta”, gruppo capi-tanato dall’attriceEmanuela Petroniche, fra le tante ini-ziative teatrali, spet-tacolari, ludiche, arti-stiche di grande pre-stigio porta avanti daanni anche il progetto di pro-porre in tutta Italia - partendodalle esperienze maturate nelmondo anglosassone - nuovemodalità di intrattenimentointerattivo giallo, con il contri-buto e la consulenza di un orga-nico composto da autori, registi,attori e tecnici in grado di alle-stire scene “mozzafiato” in con-
Rubrica ideata e realizzata da Carmine Castoro
testi privati, pubblici, aziendali. Le cene con delitto rappresenta-no, in effetti, la versione piùspettacolare e moderna del piùclassico gioco di ruolo inaugura-to da Agatha Christie. InInghilterra si svolge ancora oggiogni fine settimana nella locan-da dell’Old Swan, VecchioCigno, un originale Cluedo di
cui la stessa scrittrice erastata l’inventrice, alla finedegli anni ’20, riparandoin una località a pochi chi-lometri da Londra per unperiodo di riflessione eseparazione dal suo legit-timo compagno SirArchibald Christie. Più didieci anni fa, l’importa-zione in Italia di un giocoche unisce sapori e intrat-tenimento e che prendemolto chi vi partecipa,proiettandolo negli sce-nari, felpati e inquietanti,dei gialli classici, ricrean-do l’inseguimento del“cattivo” da parte di
“commissari” che, per quantoimprovvisati, devono mettere incampo tutte le proprie facoltàcerebrali ed enigmistiche perricostruire piste, indizi, tracceanche superficiali del passaggiodell’assassino.
notte
rossa
Cena sexy con... delitto
continua a pagina 9
nirvana Club di Porto d’Ascoli
interni delnirvana club e leattrici EmanuelaPetroni e Stefaniavisconti
sabato
11 settembre 2010 9ribaltel’Altroquotidiano
Lo staff della Petroni prevede untaglio colorato, fantasioso escanzonato del classico giallo dalibro Mondadori, ma non privodi rigore formale e precisionenello svolgersi della narrazione.Grande attenzione sarà riserva-ta a costumi, parrucche, dettagliche caratterizzeranno i perso-naggi in scena. «I nostri “Weekend con ilmorto”, le nostre “Cene condelitto”, i nostri spettacoli‘Caccia al tesoro con l’assassino– sottolinea la stessa Emanuela- si distinguono per essereforme alternative alla tipica rap-presentazione teatrale. Tuttocomincia con una serie di colpidi scena che nascono da unevento delittuoso, ma la serataprosegue e sisviluppa in ungiallo dedutti-vo nel quale lapartecipazionedegli ospitidiventa essen-ziale. Ciascuninvitato infatti,se lo desidera,potrà esserecoinvolto nellascena intera-gendo diretta-mente sia congli altri parteci-panti sia congli altri attori.Ogni partepossiede unsuo preciso filoconduttore nelquale ciascunospite potràesprimere leproprie capaci-tà investigativeper giungere alla soluzione delcaso.Nel corso di una “Cena condelitto” i commensali assistonodunque ad una messa in scenainterattiva, così il ruolo dei par-tecipanti non sarà passivo. Ciascun tavolo è, infatti, unasquadra investigativa in compe-tizione con tutte le altre per lasoluzione del ‘caso’ e neimomenti stabiliti dal commis-
sario-condutto-re, ogni parteci-pante potrài n t e r v e n i r einterrogando isospetti. Si trat-ta dunque diveri e proprigiochi di ruolocon costumi esi-laranti e inter-pretazioni comiche e surreali, el'interazione non si limita agliinterrogatori. Nei nostri spetta-coli - continua l’attrice -, tutte levolte che l'investigatore ricevenuovi indizi, questi vengonodistribuiti anche alle squadreinvestigative che saranno per-tanto messe al corrente in
tempo reale sull'evoluzionedelle indagini. Alla fine del giocoogni squadra investigativa èinvitata a scrivere chi, come eperché ha commesso il delittoseguendo gli indizi, osservandoe ascoltando i personaggi e inte-ragendo con essi. La squadrache si è avvicinata per prima allasoluzione del caso è la vincitricedel gioco».Insomma, un vero e proprio
intrattenimento che unisce le“celluline grigie” del famosoinvestigatore belga HerculePoirot, nato dalla penna propriodi Agatha Christie, un po’ di cac-cia ai fantasmi e un pizzico diFamiglia Adams: tutti ingre-dienti di un simpaticissimogioco che prevede, ovviamente,
anche ammiccamenti esguardi galeotti tipicidelle “magiche” nottidel Nirvana.“Cerchiamo sempre dioffrire ai nostri socidelle serate a tema,degli eventi originali,dei momenti di relaxper facilitare conoscen-ze, amicizie, scambi econtatti anche fisici –sottolinea AmedeoOnesto direttore del-l’associazione culturalefondata da GiulianoAttili, altra grande pre-senza nell’ospitalità dellocale alle porte di SanBenedetto del Tronto -,e questa forma di orga-nizzazione che abbiamoimpresso alla nostraagenda di appunta-menti settimanali sem-bra che venga ampia-mente premiata dai
consensi e dai plausi che ricevia-mo”. “Nel caso di una ‘Cena condelitto’ – chiarisce la Petroni -,tra una portata e l'altra, man-giando e degustando prelibatez-ze, i commensali assistono aduna rappresentazione di indagi-ni che vengono effettuate aseguito di un crimine.Nel caso di un ‘Weekend con ilmorto’ di ora in ora (soprattuttodi notte) gli invitati vivono in
prima persona sul set di un veroe proprio film giallo con diver-tenti, surreali e spaventosi per-sonaggi, fantasmi, rumori, sus-surri e colpi di scena.Nel caso di una ‘Caccia al tesorocon l’assassino’ il pubblico siritrova nella piazza di un paesecircondato da personaggi folliche fanno parte di una simpati-ca storia di intrighi e sortilegi,amori, magie e assassini. Attoriche creano situazioni fantasti-che, scenette interattive, indovi-nelli, ricerche contro il tempoper scoprire l’assassino che sicela dietro i misteri del paese”.Fra i premi che la direzione delNirvana metterà a disposizionedei migliori Sheridan, ingressigratuiti per coppie e singoli chesi sono distinti nella soluzione,gadget femminili per “lei” e vinidi gran marca. Le serate saran-no anche un’occasione per gra-dire la raffinata cucina deglichef del Nirvana che da sempreha adottato la strategia del gustoe della raffinatezza, proponendoricchi buffet o cene ufficiali digran stile, per coniugare sempresensualità e massimo coinvolgi-mento nell’ambiente. L’idea èanche quella di creare unappuntamento ricorrente alNirvana per una sorta di torneosexy-giallo. Probabilmentelungo varie serate intitolate adaltrettanti famosi detective dellaletteratura gialla classica, unmodo per ricordarli nei loro tic,nelle loro abitudini e abilità, cosìcome sono stati creati da scritto-ri e maestri della criminologia.Ma su questo Amedeo eGiuliano ancora preferisconoun alone di mistero… *
notte
rossasegue da pagina 8
sabato
11 settembre 2010 10SpOrtl’Altroquotidiano
Doccia freddadello sciopero
in campo
Proclamato dai calciatori
per il 25 e 26 settembre
Intanto il campionato sembra calamitato daicolpacci della campagna acquisti del Milan,che somiglia tanto a una campagna elettorale
Dopo la nazionale lo sciopero.Prandelli e Cassano hanno pro-vato a riaccendere l’entusiasmodegli appassionati con due bellevittoria (ma francamente nondifficilissime…) ora arriva ladoccia gelata annunciata daMassimo Oddo, portavocedell’Associazione calciatori: c’èlo sciopero, stop alla V giornatadi campionato. Il 25 e 26 set-tembre non ci saranno partite.Felicità in molte famiglie eweek end fuori porta? Chissà.Certo stadi chiusi. Sembraincredibile: eppure – almomento - è così: il filo, già tesoper vari motivi, che dovevaunire la rappresentanza federa-le e quella sindacale dei calcia-tori, con le società e la nuovaLega di serie A, ( l’elezione di unmanager “navigato” quale l’exdirettore generale diConfindustria MaurizioBeretta), quel filo già tanto tesosi è spezzato. E rischia di travol-gere ora tutti. Naturalmente sisusseguiranno dichiarazioni,sarcasmi, commenti, analisi,tutti per dimostrare le proprieragioni, ma una cosa è certa: daquando le riprese televisivehanno portato allo “spezzatino”di quello che una volta era l’uni-co appuntamento certo chevigeva ancora in Italia, qualcosanel meccanismo si è irrimedia-bilmente rotto. Ricordate? Undecennio fa perfino la Chiesaaveva tentato di protestare con-tro il “lavoro” dei calciatori nelgiorno dedicato al riposo chie-dendo di spostare il campiona-to al sabato: nessuno avevapreso in considerazione la pro-posta. Erano gli anni in cui itreni arrivavano quando pote-vano, i programmi televisividiventavano ballerini, il cattivotempo paralizzata le città e iltrasporto pubblico e così elen-cando; ma c’era un’unica cer-tezza: allora, alle 14 e 30 ( diallora…) , con la pioggia o il beltempo, su tutti i campi di peri-feria, di città o di grandi metro-poli l’arbitro fischiava l’avviodella partita, dalla serie Aall’Interregionale, allaEccellenza e quant’altri.Poi sono arrivati Stream eTelepiù e hanno cominciato acambiare le abitudini dei tifosie, soprattutto, i bilanci delle
società e delle famiglie. E allafine sono diventati (oggi conSky, Mediaset Premium,Dahalia e così via) i veri “padro-ni del pallone”, che però al tavo-
lo con il Sindacato calciatorinon si siedono, delegano …Adesso senza rimpiangere ilpassato, ma prendendo atto delcomplesso presente, forse non è
il caso di entrare n el merito diqueste questioni, potremo farloin un’altra occasione. Quelloche più interessa gli appassio-nati è il ritorno del campionatoe della Coppe Europee. Alloravediamo - sinteticamente - qualè il dato tecnico significativo.Anticipano il turno Inter, Milane Roma: grosse novità, ma nonper i campioni uscenti che sisono limitati solo ad ipotizzareun futuro con Kakà. Intantodevono riprendersi dallo shockper il pareggio d’esordio con ilBologna. Il nuovo, anzi il vec-chio che si rinnova, è tutto delMilan. Qualcuno intravede unavvio di campagna elettoralepiù che conclusione di campa-gna acquisti. Clamoroso,comunque, il ritorno diIbrahimovic (per lui l’ultimamaglia è sempre la più bellacome l’ultimo assegno…) e l’in-gaggio di Robinho. Sarà unMilan a trazione anteriore. Magià si prevede che se non corro-no tutti c’è poco da stare…Allegri. Gracile la battuta comesembra gracile il centro camporossonero: Ambrosini, Gattusoe Pirlo insieme sfiorano i 100anni. Avranno fiato a sufficien-za per contrastare nel meritoquelle che sono le preoccupantidichiarazioni dello svedese: “Sefacciamo tutti il nostro dovere,non c’è bisogno di tornareindietro a coprire: attacchiamoe basta”. A qualcuno sono giàvenuti i brividi : sulla stradamilanista c’è il Cesena, neo pro-mossa, ben organizzata, che hadato filo da torcere alla Roma.Squadra che, a sua volta, ha tro-vato posto a Borriello, ormai“chiuso” nel Milan. Attacco piùforte ? Vedremo sul campo. Intanto a Herning inDanimarca per i play off euro-pei dell’Under 21 Italia piutto-sto fortunata, dall’urna è uscitala Bielorussia. Primo match incasa ad ottobre.Infine in tutto questo concen-trato di spese e contratti milio-nari una triste notizia emergeda una lettera al Corriere dellosport : un ragazzo down denun-cia che la società calcio Napoliha abolito gli sconti sui bigliettia loro riservati. Una vergogna.
di GiuSEPPE mARicondA
Riscossa delle ferrari?Alonsoe massaal 2° e3° postonelleprovelibere diieri amonza.Preludioa unariscos-sadomeni-ca nelGranPremiod’italia?vedremo.intantoieri ilmigliortempo èstato divettelsu RedBull
sabato
11 settembre 2010 11ribaltel’Altroquotidiano
Il toto-Leonetra “Post mortem”e “Detective Dee”
Mostra del Cinema Venezia Inutili, perda progressivamente lamemoria per l'Alzheimer. ''Questolibro e' cosi' tanto amato, sia dagli italiani sia dai canadesi, che misono guardato bene dal rispettar-ne lo spirito, mettendo ovviamen-te la centro la storia d'amore diBarney e Miriam'': cosi' il registaparla di questo film in concorso,che ha avuto una gestazione di oltre sette anni. Dice inveceGiamatti: ''Anch'io, come Barney,non sono un tipo amabile. Perprepararmi ho ovviamente letto illibro e devo dire di aver ammorbi-dito sullo schermo il personaggiooriginale''.L'attore parla poi delle sue originiitaliane (''Mio nonno venivadall'Italia e faceva orologi'') men-tre del suo illustre partner DustinHoffman dice: ''E' un uomo moltodivertente. Sembra che intenda ilsuo lavoro sul set anche comeun'occasione per dire barzellettesporche. Certo, se avesse 30 annidi meno avrebbe fatto il mio per-sonaggio molto meglio di me''.Comunque, conclude, ''Barney e'molto romantico, frustrato e pienodi un'ossessione che lo rende allo stesso tempo dolce e bastar-do''. Qual e' stato il periodo piu'difficile da rappresentare?''Sicuramente Barney da giovane.La gioventu' - spiega Giamatti - e'un periodo che si e' allontanatoroppo da me, poterla ben rappre-sentare. Insomma, non mi ricordoproprio come ero a 28 anni''. Adifendere il film anche il produtto-re Robert Lantos: ''Certo che c'e'umorismo ebraico ma va conside-rato che Richler era un personag-gio scomodo per la stessa comunita' ebraica alla qualeapparteneva. Il motivo? Perche' liprendeva in giro con il suo umori-smo 'politically uncorrect'''. l. v.
L'obitoriale 'Post Mortem' diPablo Larrain, la mega-produzio-ne 'Detective Dee' di Tsui Hark eancora dall'Asia '13 assassins' delgiapponese Takashi Miike tra san-gue e katane. Potrebbe essere que-sta la terna in un ipoteticoTotoleone a 24 ore dalla fine diquesto festival di Venezia. Unaterna che tocca puntualmente igusti del cinefilo presidente dellagiuria Quentin Tarantino che ama, come si sa, icadaveri, le arti marziali e l'ironia.Restando agli italiani, la discesa incampo ieri di Saverio Costanzocon 'La solitudine dei numeriprimi' non sembra aver cambiatotroppo lo scenario dei candidati alLeone d'oro o dei premi maggiori.Anzi, ad essere piu' precisi, e'ancora Mazzacurati quello che haottenuto il migliore punteggio daicritici (7,1) seguito da 'La pecora nera'(6,0) di Ascanio Celestini e 'Noicredevamo' di Mario Martone(5,5). Ma il film di Costanzo, cheha diviso i critici, e ha ottenuto lostesso punteggio di Celestini (6,0)mette in campo il valore aggiunto di Alba Rohrwacher (gia'David di Donatello e Globo d'oroper il Papa' di Giovanna l'annoscorso che potrebbe ottenere laCoppa Volpi). Dovrebbe pero'affrontare una numero uno comeCatherine Deneuve, protagonistadel film 'Potiche' di Ozon o l'esor-diente attrice tunisina YahimaTorres.E sempre restando a un premioall'Italia - impossibile immaginarene resti priva - potrebbe andareCristo 'involontario' GiuseppeBattiston de La passione (chesembra sia' piaciuto anche aTarantino). Questa volta dovrebbevedersela pero' con uno straordi-nario Paul Giamatti, protagonistade La versione di Barney, film pas-sato oggi in concorso. L'attore diorigine italiana ha anche il
Hung, un racconto poetico diragazzi ventenni, ma gia' troppovecchi, tra poesia e morte.Moltissimi festivalieri puntanoinvece sul film russo, da pochi inrealta' visto, 'Silent Souls' diAleksei Fedorchenko, anche quiuna storia funeraria. Ovvero illungo viaggio con sorpresa di unmarito per seppellire l'amatamoglie. Ma, attenzione, aTarantino sembra siano piaciuti itruculenti clown di Balada tristede Trompeta di Alex de la Iglesia.Intanto ieri è stata la volta di unaltro importante film in concorso,"La versione di Barney, che pro-prio come avvenuto con 'La solitu-dine dei numeri primi' di SaverioCostanzo, mette in campo un altrobest seller che potrebbe irritare la sensibilita' di milioni diappassionati. Nel caso di ieri era illibro di Paolo Giordano, oggi quel-lo, sempre omonimo, diMordechai Richler. Il film, pro-dotto da Canada e Italia(Fandango) e firmato da RichardJ.Lewis (regista di 'Csi'), che sara' distri-buito in Italia da Medusa, non rac-conta altro che la vita irriverentedi Barney Panofsky (PaulGiamatti), ovvero i suoi moltimatrimoni (ben tre), il rapportocon l'eccentrico padre (DustinHoffman), col suo dissoluto amico(Scott Speedman) e infine il suogrande amore per Miriam(Rosamund Pike), la donna chesara' la sua terza moglie e adre deisuoi figli. La storia di questouomo, irritante e irritato, nell'arcodi oltre 40 anni, avra' una tappaanche a Roma, dove vivra' daragazzo la sua personalissimaboheme. E tutto questo prima cheBarney, cinico manager televisivodelle Produzioni Assolutamente
vantaggio di essere gia' al Lido,una cosa nel segno di quel rispar-mio tanto auspicato dal presiden-te della Biennale Baratta.Tornando ai tre film piu' papabili.'Post mortem' racconta la storia diun uomo piccolo-piccolo nel cadaverico Cile di Pinochet; traironia e combattimenti '13Assassins' di scena la storia delnobile samurai ShinzaemonShimada che riceve segretamentel'incarico di assassinare il crudelesignore feudale Naritsugu - unasorta di filosofo del male assolutoammantato da ingenuita' filosofi-che - in seguito alla sua violentaascesa al potere. Infine inDetective Dee l'investigazione dimisteriose morti per autocombu-stione di uomini nella Cina del600.Tornando alla classifica piu' alta sitrova 'Somewhere' di SofiaCoppola, racconto di un attore(Dorff papabile Coppa Volpi).troppo di successo e troppo soloche scopre come si possa viveremeglio con una figlia undicennedavvero angelica. Ma si candida-no a un potenziale premio anche'Norwegian Wood' di Tran Anh
E’ morto Ivano Davoliil cronista della “dolce vita”E’ morto a Reggio Emilia ilgiornalista Ivano DavoliAveva 80 anni. Con IvanoDavoli se ne va un protagoni-sta del giornalismo italiano,anzi un pezzo di storia delcostume del nostro Paese.Giornalista, attore, direttore efondatore di periodici, inno-vatore dei telegiornali aTelemontecarlo, grande uomo
di pubbliche relazioni, il suonome rimarrà sempre legatoalla straordinaria stagionedella “dolce vita” romana, chelui raccontò per primo sullecolonne di Paese Sera. Partì
per Roma senza una lira intasca ma con una lettera dipresentazione di DavideLajolo, e con i suoi scoop (ilprimo sulla situazione degliospedali romani) si conquistòpresto un posto nelle redazio-ni dei quotidiani del Pci.Sposò Miranda Martino, ma ilmatrimonio fu annullato dallaSacra Rota.
iguiDaCinema
mia Wasikowska in “Alice in Wonderland”
l’Altroquotidiano
Affetti & dispetti(La nana)Regia: Sebastiàn Silva concatalina Saavedra, claudiaceledòn. La storia di una donna di
bassa statura? Niente di tutto
questo. La nana è una sorta
di "tata" italiana, la colf che
vive con la famiglia, occupan-
dosi sia della casa che dei
bambini. Qui magistralmente
interpretata da una bravissi-
ma e sconosciutissima attrice
cilena (Catalina Saavedra,
non a caso premiata al
Sundance ed a Torino), che
praticamente da sola sostiene
tutto il film, riuscendo a mette-
re tutti in ombra. La pellicola
ha un impianto molto teatrale,
si svolge all'interno delle varie
stanze della villetta di una
famiglia benestante. I dialoghi
sono pochi ed il tutto trapela e
si intuisce dalle espressioni di
questa cameriera, introversa,
scorbutica e dallo sguardo tri-
ste. Un volto spesso in primo
piano che riesce a spiegare
meglio di mille parole stati
d'animo ed emozioni. Vale la
pena darci un'occhiata solo
per vederla all'opera.
Amante (L') ingleseRegia: catherine corsinicon Kristin Scott Thomas,Sergi LopezEpopea tutta al femminile
dove protagonista è una
donna che lotta per affermare
la propria autodeterminazio-
ne. Suzanne vive in una bella
villa nel sud della Francia con
un marito e due figli adole-
scenti. Una esistenza borghe-
se e piena di noia spezzata
dall'incontro con Ivan, rude
operaio spagnolo con qual-
che errore alle spalle, che un
giorno arriva per ristrutturare
lo studio dell'abitazione.
Un'avventura che si trasforma
presto in passione travolgen-
te e vero amore. Il marito,
noto medico della zona molto
attento alle apparenze ed in
procinto di lanciarsi nella car-
riera politica, più che altro feri-
to dall'essere stato scaricato
per un semplice operaio, cer-
congrega dei Parabolani ad
uccidere la scienziata, non è
molto piaciuto, ma secondo il
regista quello che si vede nel
film è solo il 30 per cento del
male che ha fatto l'alto prela-
to.
Alice in WonderlandRegia: Tim Burton conJohnny depp, miaWasikowska, Annehathaway.Spettacolare ed emozionante
Burton. Ancora una volta non
delude, regalandoci una ine-
dita Alice, indipendente,
moderna ed ormai ventenne.
Non più la bambina del Paese
delle Meraviglie, ma una
donna che intraprende un
nuovo viaggio nel
Sottomondo per conoscere il
suo futuro, che non sarà quel-
lo di sposare il viscido e stupi-
do Lord Hamish. Il suo desti-
no è diventare una donna
d'affari. Johnny Depp sempre
all'altezza dei personaggi che
interpreta, anche in questo
caso bizzarro e divertente al
punto giusto nei panni del
Cappellaio Matto. Strepitosa
Helena Bonham Carter (dolce
metà del regista), la tirannica
monarca "capocciona"
Iracondia, dal carattere irasci-
bile ed una certa propensione
a tagliare la testa dei suoi
nemici, che poi lascia soave-
mente galleggiare nel fossato
che circonda il castello.
AvatarRegia: James cameron conSam Worthington,Sigourney WeaverCosa dire di più di quanto non
si sia già sproloquiato su que-
sto film. Gli effetti sono davve-
ro speciali (l'animazione è
splendida, in particolare le
figure dei Na'vi e l'ambienta-
zione di Pandora), la storia
però, per quanto politicamen-
te corretta, è un po' banalotta.
I buoni, i cattivi, l'amore, il
lieto fine, con tanto di pistolot-
to moralistico. Il cattivo è così
cattivo da sembrare una cari-
catura. Già dalle prime scene
si capisce al volo dove andrà
a parare e soprattutto come
cherà in tutti i modi di contra-
stare la liaison, ricorrendo
anche a biechi ricatti. Finale
catartico.
A serious manRegia: Joel & Ethan coencon michael StuhlbargIl film è ambientato nel 1967
in una comunità ebraica di
una non bene identificata cit-
tadina del Mid West. Larry
Gopnik è un docente universi-
tario e cerca di vivere secon-
do le regole della collettività.
Tenta di fare del suo meglio
nonostante abbia il figlio che
fuma erba, la figlia che vuole
rifarsi il naso, la moglie lo
lascia per un altro uomo e
tanta sfiga lo perseguita. Il
tutto condito da un tagliente
umorismo yiddish. Gli stessi
Coen, intervenuti al festival
del cinema di Roma, hanno
ammesso di aver attinto a
piene mani, nello scrivere la
sceneggiatura, dai ricordi
della loro infanzia. Grande
prova dell'attore protagonista,
Michael Stuhlbarg, in Italia del
tutto sconosciuto del quale
però si intuisce l'enorme
capacità interpretativa per cui
è noto nell'universo teatrale
Usa.
A single manRegia: Tom Ford con colinFirth e Julianne moorePatinato e forse stilisticamen-
te troppo perfetto (poteva
essere diversamente?), ma
con un grande Colin Firth nei
panni di un professore univer-
sitario che non riesce a dare
un senso alla vita dopo la
morte del suo compagno per
un incidente stradale.
Discreto esordio alla regia per
il celebre stilista texano che è
riuscito a fare un film con
parecchie imperfezioni, eppu-
re coinvolgente ed emozio-
nante. Libero adattamento del
romanzo di Christopher
Isherwood "Un uomo solo", è
un racconto sull'amore inter-
rotto, sull'isolamento della
condizione umana e l'impor-
tanza dei momenti apparente-
mente insignificanti della vita.
AgoraRegia: Alejandro Amenàbarcon Rachel Weisz, maxminghella Non è un film contro il cristia-
nesimo ma contro tutti i fon-
d a m e n t a l i s m i .
Sostanzialmente è questa la
chiave di lettura. Un concetto
però non condiviso dalle alte
gerarchie della Chiesa che,
secondo la casa di distribu-
zione, dopo una proiezione
riservata ha avuto reazioni
stizzite di dissenso sul taglio
dato alla pellicola. La vera
storia della filosofa greca
Ipazia uccisa e fatta a pezzi
dagli integralisti cristiani nel
391 dopo Cristo ad
Alessandria d'Egitto, ha fati-
cato non poco ad uscire in
Italia, suscitando, come era
prevedibile, parecchie pole-
miche. Il ruolo del vescovo
Cirillo, che avrebbe istigato la
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
iiguiDaCinema
Giovanna mezzogiorno, Rocco Papaleo, Paolo Briguglia,Alessando Gassman e max Gazzè in una scena di “Basilicatacoast to coast”
l’Altroquotidiano
finirà. E poi sembra un lungo
déjà-vu. A tratti viene in mente
"Balla coi lupi", "The
Fountain" di Aronofskye (ma
l'albero della vita non è simi-
le?), "Soldato blu", "Il signore
degli anelli", "Apocalypse
Now" e chi più ha più ne
metta. Un consiglio: provate a
vederlo anche nella versione
normale, senza gli occhialini,
nei cinema che non hanno il
3D. I colori sono molto più
vivaci.
Baciami ancoraRegia: Gabriele muccinocon Stefano Accorsi,vittoria Puccini,Pierfrancesco Favino,claudio Santamaria,Giorgio Pasotti, marcococci, Sabrinaimpacciatore.Muccino in grande forma. La
trasferta americana gli ha
fatto bene, lo ha galvanizzato
ed arricchito e con la macchi-
na da presa fa faville. Corre
letteralmente dietro agli attori,
non li molla un istante nel ten-
tativo di estrapolare emozioni
e sentimenti. Dopo i trentenni
racconta gioie e dolori della
generazione dei quaranta. Il
ritorno alle radici ma anche la
voglia di rimettersi in gioco,
l'amore per l'altra persona e
quello per i figli. Un gruppo di
amici impegnati in una este-
nuante ricerca della felicità.
Forse una costruzione un po'
troppo adrenalitica ed affan-
nata (in 2 ore e19 di durata),
ma decisamente efficace nel
delineare i personaggi. La
new entry Vittoria Puccini non
fa rimpiangere Giovanna
Mezzogiorno.
Bangkok dangerousRegia: oxide e danny Pangcon nicolas cage e charlieYoungRemake dell'omonima pelli-
cola del '99 dei fratelli di Hong
Kong, già noti per "The eye",
che rifanno se stessi. Come
spesso avviene, la star indi-
gena viene rimpiazzata da
quella a stelle e strisce. In
questo caso Nicolas Cage,
uomini daranno inizio ad una
relazione segreta, ma la loro
passione proibita dovrà scon-
tare la punizione del gruppo di
estrema destra. Tuttavia
l'amore e l'attrazione sessua-
le è così forte che, pur doven-
do infrangere ogni regola,
Lars e Jimmy non riusciranno
a mettere fine alla relazione.
Attori all'altezza di uno script
non facile ed alquanto com-
plesso da interpretare. Da
non perdere. Marc'Aurelio
d'Oro al Festival di Roma.
cado dalle nubiRegia: Gennaro nunziantecon dino Abbrescia, FabioTroiano e Giulia micheliniIgnorante, cafone, scorretto,
razzista, non azzecca un con-
giuntivo, però sfonda nel
mondo della tv. Il trionfo della
mediocrità. La fotografia esat-
ta dell'Italia di oggi, quella che
ci propina tutti i giorni il picco-
lo schermo. E lui, Checco
Zalone, il comico di Zelig, ci
sguazza. La sua parodia è
esilarante. Un esordio felice
per il comico tv, rispetto a tanti
colleghi che hanno tentato la
stessa strada con risultati
davvero deludenti. Riesce a
fare un film corale dove anche
i personaggi di contorno
danno il loro significativo con-
tributo, evitando che la storia
sia solo una lunga sfilza di
gag. Prende in giro tutti, con
ingenuità usa un linguaggio
scorretto ed assurdo. Fa la
pipì nella sacra ampolla di
acqua del Po e scambia
Alberto da Giussano per un
Power Ranger.
che fine ha fattoosama Bin Laden?documentario di morganSpurlockDopo "Super Size Me", il regi-
sta, autore, produttore ed
attore del cinema indipenden-
te americano mette mano ad
un'altra provocatoria impresa:
scovare Bin Laden e soprat-
tutto capire se c'è qualcuno
che ha mai provato veramen-
te a cercarlo. Sopra a tutti,
Cia ed FBI. Inizia a New York
che oltre al ruolo di interprete
principale (spietato killer che
si innamora di una ragazza
sordomuta) si è anche rita-
gliato quello da produttore.
Action movie a tinte noir (con
velleità da thriller psicologico)
che però non convince per
niente. Regia svogliata ma
anche una performance non
certo eccellente del protago-
nista che si ostina a porsi con
la stessa smorfia stampata
sul volto, nel tentativo di
esternare disagio ed inquietu-
dine.
Basilicata coast tocoastRegia: Rocco Papaleo conAlessandro Gassman,Paolo Briguglia, max Gazzè,Rocco Papaleo, GiovannamezzogiornoEasy Rider in salsa lucana.
Dal Tirreno allo Ionio a piedi
per dieci giorni, attraversando
una delle regioni più belle e
suggestive del nostro Sud
d'Italia. Divertente e surreale
road movie musicale che
vede protagonisti cinque per-
sonaggi in cerca delle proprie
identità. Interessante esordio
dietro alla macchina da presa
per l'attore Rocco Papaleo,
fino ad ora quasi esclusiva-
mente relegato nei panni del
caratterista, che con questa
strampalata pellicola tenta di
raccontare risorse e potenzia-
lità della sua terra. Cinque
amici, una piccola band di
provincia per non rinunciare
ai propri sogni. Cast credibile
ed a proprio agio nelle singo-
le interpretazioni, anche per
un cantante come Gazzè alla
sua prima prova cinematogra-
fica.
Brotherhood(Fratellanza)Regia: nicolo donato conThure Lindhardt, daviddencikUna delle pellicole più interes-
santi in circolazione que-
st'estate. La storia di un
amore pericoloso ma soprat-
tutto la ricerca della propria
identità. Deluso da un manca-
to avanzamento di carriera,
Lars decide di lasciare l'eser-
cito. Più per noia che per con-
vinzione decide di aderire ad
un movimento neo-nazista
dove conosce Jimmy. I due
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
iiiguiDaCinema
Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher in “cosa voglio di più”
l’Altroquotidiano
e fa il giro del mondo.
Attraversa Egitto, Marocco,
Israele, Palestina, Arabia
Saudita, Afghanistan fino alle
regioni tribali del Pakistan.
Lungo il percorso interroga
esperti ed imam, accademici
e terroristi. In Europa visita i
ghetti delle grandi città dove
gli immigrati aspirano alla
guerra santa. Irriverente,
divertente e parecchio docu-
mentato il film paradossal-
mente sviluppa una profonda
comprensione dei conflitti che
turbano il mondo, con parec-
chi spunti di riflessione.
che fine hanno fattoi morgan?Regia: marc Lawrence conhugh Grant, Sarah JessicaParkerVeramente il sottotitolo
potrebbe essere: che fine ha
fatto Hugh Grant? Il ragazzo,
ormai cinquantenne per la
verità, non sembra più quello
di "Quattro matrimoni e un
funerale" oppure "Notting
Hill". Film noioso e non riusci-
to nonostante lo sforzo pro-
duttivo di mettere insieme due
star del cinema inglese ed
americano. L'idea di catapul-
tare in piena campagna una
coppia di cittadini doc che non
riesce a staccarsi dal
BlackBerry, per andare a
vivere nel Wyoming (accanto
a cavalli, orsi e rudi cow-boy
con tanto di pistola nella fon-
dina), poteva anche funziona-
re. In questo caso però non fa
neanche tanto ridere.
Sceneggiatura debole e reci-
tazione altrettanto sciatta.
city islandRegia: Raymond de Felittacon Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesDa tempo non vedevamo una
sceneggiatura così curata e
ben scritta. Risultato, una
spassosissima commedia
con una storia che gira intor-
no al classico gioco delle veri-
tà nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
con Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesEra da tempo che non vede-
vamo una sceneggiatura così
curata e ben scritta. Risultato,
una spassosissima comme-
dia con una storia che gira
intorno al classico gioco delle
verità nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
colpo di fulmine - ilmago della truffaRegia: John Requa e GlennFicarra con Jim carrey,Ewan mcGregorCerto, la storia nella fase di
scrittura della sceneggiatura
è stata parecchio romanzata
ma sembra che tutti gli eventi
descritti siano realmente
accaduti. Basta questo per
rendere il film apprezzabile di
una certa attenzione, perché
se fosse vero solo un terzo di
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
chloe Regia: Atom Egoyan conJulianne moore, LiamneesonApparentemente un thriller,
ma molto più intenso nella
sua struttura e complessità.
E' anche una storia d'amore,
di suspance ed ipotetici tradi-
menti. Viaggio, con qualche
perversione, in un tranquillo
ma fragile ménage coniugale.
Catherine, stimata ginecologa
della middle class, sta orga-
nizzando una festa a sorpre-
sa per il compleanno del mari-
to David, professore di musi-
ca. La stessa sera l'uomo
perde però il volo da New
York per tornare a casa e la
moglie comincia a nutrire
qualche sospetto, soprattutto
dopo aver scoperto nel suo
cellulare un ambiguo sms di
una delle sue allieve. Una
sera a cena fuori con amici,
Catherine incontra per caso
Chloe, giovane e bellissima
escort di lusso. Per liberarsi
dell'ossessione decide di
ingaggiarla per testare la
fedeltà del marito. Resterà
invischiata invece in un gioco
pericoloso che la condurrà ad
un rapporto lesbo.
christmas (A) carolRegia: Robert Zemeckiscon i volti di Jim carrey,Gary oldman e colin FirthOnestamente un po' troppo
lugubre e poco adatto a bimbi
molto piccoli per essere defi-
nito un film di Natale destina-
to alle famiglie. Inizia con un
morto disteso dentro una bara
con due monete sugli occhi,
per poi proseguire con una
serie di fantasmi che fanno
visita al vecchio avaro
Scrooge nella sua casa oscu-
ra e sinistra. Tuttavia l'adatta-
mento cinematografico della
celebre fiaba di Charles
Dickens è un piccolo capola-
voro, soprattutto di tecnica.
Realizzato con il sistema
motion capture (quello utiliz-
zato per The Polar Express),
ossia cattura delle espressio-
ni degli attori (celebri!) riporta-
te digitalmente sul grande
schermo sotto forma di ani-
mazione, riesce a dare una
profondità ed una nitidezza
alle immagini da sembrare un
film su pellicola.
city islandRegia: Raymond de Felitta
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
iVguiDaCinema
Sabina Guzzanti che assume le sembranze di Silvio Berlusconi in“draquila”, di cui è lei stessa regista
l’Altroquotidiano
quello narrato è davvero
incredibile come un uomo
possa arrivare a fare tanto nel
corso di una vita. A parte que-
sto, l'interpretazione di Carrey
è un po' troppo fumettistica e
gli eventi si susseguono con
un certa confusione. Un mori-
gerato agente di polizia, spo-
sato con prole, che suona l'or-
gano in chiesa, dopo un inci-
dente stradale decide di cam-
biare vita. Si dichiara gay, ini-
zia a vivere una esistenza
stravagante fatta di truffe ed
imbrogli che lo porta dritto in
prigione dove incontra Phillip
Morris, l'amore della sua vita.
Per lui tenterà, con successo,
un colpo impossibile dietro
l'altro.
cosa voglio di piùRegia: Silvio Soldini conPierfrancesco Favino, AlbaRohrwacher, GiuseppeBattistonIl ricordo di "Pane e tulipani" è
ormai lontano, tanto da non
sembrare un film di Soldini.
Manca la poesia e quel tocco
surreale che caratterizza il
suo cinema, anche nell'affron-
tare temi vicini all'attualità.
"Per la prima volta è stato un
episodio di vita reale a far
scattare in me l'idea di questo
film" ha affermato. L'intento,
quello di raccontare una sto-
ria d'amore in tempi di crisi,
recessione e precariato, ma è
come se mancasse di perso-
nalità. Ecco, forse ha un po'
spiazzato il suo pubblico cer-
cando di fare altro da quello
realizzato fino ad ora, per
questo il film non convince
fino in fondo. Per il resto la
bravura del regista milanese
dietro alla macchina da presa
è indiscutibile come quella nel
dirigere gli attori, soprattutto
nelle famose scene di sesso
che sono sicuramente le più
difficili.
crazy heartRegia: Scott cooper conJeff Bridges, maggieGyllenhaal, colin Farrell,Robert duvall Non sarà il Drugo del Grande
glioso e cronologico. Non
manca neanche la satira, con
l'imitazione del premier. Una
ricostruzione certosina di
quello che è accaduto in
Abruzzo ma anche al G8, a
Napoli con la questione dei
rifiuti e quant'altro. Da vedere.
due vite per casoRegia: AlessandroAronadio con LorenzoBalducci, isabellaRagonese.Sgombriamo subito il campo.
Sarà pure il raccomandatissi-
mo figlio del famoso imprendi-
tore coinvolto nello scandalo
degli appalti al G8, ma
Lorenzo Balducci è perfetto
nel ruolo di Matteo Carli.
Riesce con sorprendente
capacità recitativa ad inter-
pretare due ruoli affini ma non
uguali. Una sorta di Sliding
Doors all'italiana, per raccon-
tare il doppio destino di un
ventenne che una notte pio-
vosa incontra per caso un'au-
to con dei poliziotti a bordo.
L'incontro o lo scontro con
quegli uomini determinerà il
resto della sua vita. Rabbia,
paura ed angoscia di una
generazione che forse non ha
futuro. Interessante esordio
alla regia del giovane regista
romano già apprezzato al
Festival di Berlino.
E' complicatoRegia: nancy meyers conmeryl Streep, Alec Baldwin,Steve martinE' sempre un piacere ritrova-
re la grande Meryl, anche se
in questo caso è protagonista
di una commedia non proprio
originalissima e forse troppo
hollywoodiana per un talento
del suo livello. Tuttavia, tanto
di cappello ad una attrice che
a sessant'anni è ancora capa-
ce di trovare un ruolo di primo
piano in un ambiente dove
dopo i quaranta già si anna-
spa. Grazie alle sue innate
capacità è in grado di far
apparire decente un film che
molto probabilmente con altri
interpreti avrebbe creato
qualche imbarazzo. La storia
del triangolo over 50 tra una
Lebowski, ma anche qui il
grande Jeff Bridges riesce
ancora a dare il meglio di sé
per un film, low-budget, che
gira interamente intorno alla
sua figura. Intreccio narrativo
forse scontato e prevedibile
che però l'attore, con ammic-
camenti e grande capacità
interpretativa, riesce a rende-
re interessante ed accattivan-
te. Invecchiato, appesantito,
alcolizzato ed in fase discen-
dente, Bad Blake è una vec-
chia gloria del country che ora
deve accontentarsi di qualche
isolato locale della sconfinata
provincia americana ed allog-
giare in alberghi di quarta
categoria. Il casuale incontro
con una giovane giornalista di
una rivista locale che vuole
intervistarlo, gli cambierà in
qualche modo la vita.
dragon TrainerRegia: dean deblois e chrisSandersDelizioso cartone animato in
3D, da vedere anche nella
versione normale, non si
perde nulla. Il tocco magico è
quello della Dream Works
Animation, creatori di Shrek e
Madagascar. Portatore di due
messaggi facili ma corposi,
che di questi tempi non gua-
stano. Non bisogna aver
paura ad uscire fuori dal coro,
affermando le proprie opinio-
ni, e soprattutto non bisogna
aver timore di ciò che ester-
namente può apparire diverso
da noi. Il piccolo e gracile
vichingo Hic vive in un comu-
nità dove da sempre si com-
battono i draghi che rubano le
pecore. Ma lui è un progressi-
sta ed è convinto che il dialo-
go con il nemico sia invece la
strada giusta. Il suo senso
dell'umorismo non si concilia
però con gli ideali della tribù,
dei coetanei e del forzuto
padre, Stoick l'Immenso.
Tratto dai libri della britannica
Cressida Cowell.
draquila - L'italia chetremaRegia: Sabina GuzzantiIl ministro dei Beni Culturali
ha disertato il Festival di
Cannes per protesta, il docu-
mentario secondo lui è fazio-
so e non veritiero. Ad alcuni
aquilani è piaciuto ad altri per
niente. Sabina Guzzanti riac-
cende le polemiche e questa
volta si occupa del terremoto
dell'Aquila e non solo.
Snocciola con insolita paca-
tezza la sue teorie, utilizzan-
do questa volta tecniche da
reportage giornalistico, punti-
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
VguiDaCinema
Tahar Rahim, protagonista del“Profeta”
l’Altroquotidiano
donna, il suo ex marito ed un
ipotetico pretendente stenta a
decollare. E poi, va bene dare
un'immagine di donna realiz-
zata ma perché la scelta di
stamparle sul viso, dall'inizio
alla fine, quell'insistente sorri-
so a volte davvero fuori
luogo?
Fuori controlloRegia: martin campbell conmel Gibson, Ray WinstoneCon qualche ruga in più e
qualche capello in meno ma
con la stessa spavalderia
ritorna dopo sette anni Mel
Gibson e lo fa con un thriller
ad alta tensione, che fonde
politica, ecologia ed affari
(loschi). Ancora una volta
impegnato nella consueta
lotta solitaria contro tutti e
tutto, senza esclusione di
colpi. Le immagini iniziali
sono di sicuro impatto.
L'inaspettata uccisione a san-
gue freddo della giovane
Emma, sulla porta della casa
del padre poliziotto, solletica
subito la curiosità dello spet-
tatore. Un avvio repentino per
una storia avvincente, ben
girata, senza troppe sbavatu-
re. Non male per chi ama il
genere.
Genitori&figli. agita-re bene prima del-l'usoRegia: Giovanni veronesicon Silvio orlando, LucianaLittizzetto. michele Placido,margherita Buy, maxTortora, Elena Sofia Ricci,Piera degli Esposti Il confronto-scontro tra il
mondo degli adulti e quello
dei giovani di oggi attraverso
lo sguardo della quattordicen-
ne Nina. E' credibile il quadro
che il regista toscano traccia
delle nuove generazioni, rie-
sce a fotografarne bene il
malessere e l'incapacità di
capirsi fino in fondo. Certo, in
un contesto da commedia e
con i toni leggeri del genere, a
volte con profili appena trat-
teggiati ma decisamente con-
vincenti. Decisamente miglio-
che aiuta a capire meglio
cosa stia realmente avvenen-
do in quel Paese. Premio
Speciale della giuria al
Festival di Cannes, la sce-
neggiatura è stata scritta da
Ghobadi e dalla fidanzata
Roxana Saberi, la giornalista
americana di origine iraniana
processata per spionaggio
il figlio più piccoloRegia: Pupi Avati conchristian de Sica, Lauramorante, Luca Zingaretti,nicola nocellaCon la scusa di completare la
trilogia sulla paternità (dopo
"La cena per farli conoscere"
e "Il papà di Giovanna"), Avati
racconta l'Italia di oggi e lo fa
con particolare cattiveria ed
ironia, aiutato anche da un più
che brillante cast di attori.
Apparentemente parla di
beghe familiari, in realtà dà
vita ad un preciso affresco del
Bel Paese: cinico, corrotto e
corruttore, egoista, disposto a
tutto in nome del dio denaro.
Un insospettabile De Sica
(dopo tanti cine-panettoni)
riesce finalmente a dare
corpo ad un personaggio
complesso e spietato, il "fur-
betto del quartierino" di turno
che pur di salvarsi dalla gale-
ra per i suoi guai finanziari,
non si fa scrupolo di riversare
le sue colpe sull'ingenuo
figlio.
il mio amico EricRegia: Ken Loach con Ericcantona, Steve EvetsUn omaggio al calciatore del
Manchester United Eric
Cantona, personaggio
discusso e borderline, per
raccontare ancora una volta
una storia di periferia. Loach
lascia per il momento i toni
seriosi dei suoi precedenti
film ed affronta con leggerez-
za ed un tocco di fantasia i
temi che gli sono da sempre
cari. Il titolo originale, Looking
for Eric, probabilmente si
adatta meglio ad una storia
dove il protagonista Eric
Bishop, dipendente postale
con una situazione famigliare
re invece il fronte dei cosid-
detti "grandi", dove si capisce
che Veronesi ha maggiore
conoscenza della materia.
Avvalendosi di un cast di atto-
ri di alto profilo, abbandona
per il momento il film ad epi-
sodi per raccontare una storia
più strutturata e ricca di sfu-
mature rispetto ai precedenti
lavori.
Green ZoneRegia: Paul Greengrasscon matt demon, GregKinnearAgli americani non è piaciuto
molto. Anzi, visti gli esigui
incassi potremo dire quasi
niente. Perché i cattivi, ebbe-
ne si, questa volta sono loro.
A dirla tutta, è difficile trovare
nella cinematografia a stelle e
strisce un altro film così espli-
cito, così diretto, nell'incolpa-
re il governo Usa di aver pro-
vocato una guerra senza
senso. La Green Zone del
titolo è il blindatissimo quar-
tiere situato nel centro di
Baghdad dove risiedono le
truppe, è da qui che parte
l'avvincente thriller a sfondo
politico. Da qui il maresciallo
Roy Miller e la sua squadra di
ispettori ricevono l'incarico di
scovare nel deserto dell'Iraq i
depositi con le famose armi di
distruzione di massa. Non tro-
vando nulla di tutto ciò, l'uffi-
ciale inizierà ad avere qual-
che sospetto ed a porsi degli
interrogativi, soprattutto
rispetto al ruolo giocato da un
potente generale di Saddam
Hussein.
happy FamilyRegia: Gabriele Salvatorescon Fabio de Luigi, diegoAbatantuono, FabrizioBentivoglio, margheritaBuy, carla Signoris, valeriaBilelloNon è l'ennesimo film sulla
famiglia. Salvatores sempli-
cemente racconta degli uomi-
ni e delle donne, e lo fa con
un film originale, poetico,
spassoso, colorato, elaborato
su diversi piani narrativi e
continui passaggi tra finzione
e realtà. Otto personaggi in
cerca d'autore. Sono questi i
protagonisti, la famiglia felice
a cui il titolo ironicamente allu-
de. Escluso Ezio, 38 anni,
una vita trascorsa senza aver
mai concluso nulla di buono
che un giorno decide di scri-
vere una sceneggiatura per il
cinema. Due coppie, i loro
figli, i nonni, il cane, esseri del
tutto inventati che ad un certo
punto però vivono di luce pro-
pria, escono dallo schermo
del computer di Ezio (un
Fabio De Luigi in grande
forma) per rivendicare la loro
esistenza. Il cinema nel cine-
ma.
i Gatti PersianiRegia: Bahman Ghodabicon negar Shaghaghi,hamed BehdadDurante la lavorazione il regi-
sta è stato arrestato per ben
due volte. In Iran la musica è
considerata, dall'attuale regi-
me, impura in quanto fonte di
allegria e quindi vietata. I
ragazzi sono costretti a suo-
nare e cantare clandestina-
mente, nel chiuso di cantine e
sotterranei. Un mondo nasco-
sto, del quale la maggior
parte della popolazione igno-
ra l'esistenza.
Completamente girato a
Teheran, al di là dell'aspetto
musicale, è un interessante
viaggio nelle dinamiche che
oggi governano l'ex Persia,
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
ViguiDaCinema
morgan Freeman perfettamente nei panni di nelson mandela nelfilm “invictus”
l’Altroquotidiano
e sentimentale disastrata, è
alla continua ricerca di se
stesso. Nel tentativo di rimet-
tere insieme i pezzi della sua
vita immagina di dialogare
con il grande campione fran-
cese, che nel film recita se
stesso. Da non perdere nel
finale la vera conferenza
stampa di Cantona, rimasta
nella storia del calcio.
il mi$$ionarioRegia: Roger delattre conJean- marie BigardDivertente commedia degli
equivoci, senza troppe prete-
se ma ben costruita, prodotta
da Luc Besson. L'attore pro-
tagonista, che ha anche scrit-
to la sceneggiatura, nel rac-
contare il suo primo incontro
con Besson sul set di un pre-
cedente film, ha rivelato che
in quell'occasione, prima di
squadrarlo da cima a fondo,
gli ha detto che lo avrebbe
visto bene nei panni di un
prete. Parole profetiche.
Bigard veste i panni di Mario
Diccara, ex galeotto appena
uscito dalla prigione che ha
qualche conto in sospeso con
la malavita. Chiede aiuto al
fratello prelato che gli sugge-
risce di raggiungere Padre
Etienne in un paesino
dell'Ardèche, travestito da
sacerdote. Al suo arrivo sco-
pre che il parroco è morto e
gli abitanti lo scambiano per il
sostituto.
il profetaRegia: Jacques Audiardcon Tahar Rahim e nielsArestrupDifficile non identificarsi con
la faccia d'angelo del protago-
nista, perché anche se la sto-
ria è politicamente poco cor-
retta (un percorso di forma-
zione alla rovescia, un anti-
eroe) non si può non stare
dalla sua parte. Accertato
ormai il fatto che il carcere
non riabilita proprio nessuno,
il film è abilmente orchestrato
da un regista che conferma
qualità straordinarie nel diri-
gere gli attori. La faccia del
giovane Malik (felice esordio),
damon Il capitano Francois Pienaar
entra nella minuscola cella
dove per 27 anni è stato
recluso Nelson Mandela.
Allarga le braccia, come per
prenderne le misure e dalla
finestra lo immagina nel corti-
le, in catene, intento a spac-
care pietre sotto il sole cocen-
te. Perché un uomo che ha
dovuto subire tanto dolore
parla di perdono? Forse l'ec-
cesso di retorica, inusuale per
un film di Eastwood, può in un
primo momento generare
qualche attimo di smarrimen-
to. Poi con lo scorrere delle
immagini prevale l'emozione,
quella di veder rappresentato
un momento cruciale della
storia del Sudafrica ma forse
anche del mondo. Le interpre-
tazioni di Freeman nei panni
di Nelson Mandela e Damon
in quelli del biondissimo capi-
tano della squadra di rugby
sono appassionanti.
L'isola delle coppieRegia: Peter Billingsley convince vaughn, JasonBateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli
amici ad accompagnarla in
una vacanza terapeutica per
sposi con problemi coniugali,
in uno splendido resort di
Bora Bora. Il costo del bigliet-
to è esoso ma se accettano di
andare con loro verrà dimez-
zato. Partono, convinti di
andare incontro ad una
vacanza a cinque stelle inve-
ce scopriranno presto che la
frequentazione della strava-
gante terapia non è a discre-
zione di chi ne ha bisogno e
non è un optional. Jean Reno
con il codino nelle vesti di
santone che dovrebbe aiutare
gli sposi. Una commedia (fur-
betta) che deve essere presa
per quello che è: un paio d'ore
di divertimento ammirando e
sognando località tropicali
irraggiungibili per molti. Non
rimarrà nella storia del cine-
ma
L'uomo che verràRegia: Giorgio diritti conAlba Rohrwacher e maya
analfabeta e ladruncolo che
entra in carcere per uscirne
dopo sei anni più acculturato,
spietato ed a capo di una
pericolosa banda, e quella del
boss corso César Luciani (si
intuisce ad occhio nudo la
consolidata esperienza anche
teatrale), reggono pratica-
mente tutto il film.
il segreto dei suoiocchiRegia: Juan Josècampanella con Ricardodarìn, Soledad villamilUn noir, una commedia, una
storia d'amore. Sullo sfondo
l'Argentina peronista degli
anni '70. Magica commistione
di generi per raccontare uno
dei periodi più cupi del Paese.
Da questo punto di vista deci-
samente più efficace di tante
pellicole che puntano al politi-
co. Aspetto, questo, abilmen-
te ed apparentemente relega-
to ai margini e che invece si
rivela la vera anima. Il film ti
entra dentro, lentamente, e
per parecchio non ti molla.
Con piglio sicuro il regista di
origine italiana nato a Buenos
Aires, dirige uno dei migliori
lavori della stagione che non
a caso ha conquistato l'Oscar
destinato al film straniero riu-
scendo a battere opere di pre-
gio come "Il profeta" e "Il
nastro bianco". Cast più che
apprezzabile, sceneggiatura
essenziale, quasi scarna ma
con la capacità di arrivare drit-
ta alla meta. Da non perdere.
il tempo che ci rima-neRegia: Elia Suleiman conSaleh Bakri, Shafika BajjaliSuleiman è nato a Nazareth
in Palestina ed il film è
semiautobiografico, in quattro
episodi, sulla sua famiglia. E'
ispirato ai diari del padre, a
partire dal 1948 quando deci-
se di partire per unirsi alla
Resistenza dopo l'occupazio-
ne di Israele. Scene di vita
quotidiana di quei palestinesi
che decisero di restare e che
furono chiamati "arabi israe-
liani", costretti a vivere da
stranieri nella loro patria.
Contrariamente a quanto si
possa pensare non ha nulla
della pesantezza che magari
ci si potrebbe aspettare da
una pellicola di questo gene-
re, il regista (che interpreta tra
l'altro anche se stesso) ci ha
costruito sopra una storia sur-
reale, piena di ironia, con
musiche coinvolgenti. Senza
trascurare però l'aspetto poli-
tico di una questione ancora
attualissima ed irrisolta.
invictusRegia: clint Eastwood conmorgan Freeman e matt
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
ViiguiDaCinema
Raoul Bova e Elio Germano (premiato come miglior attore acannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita”
l’Altroquotidiano
SansaGirato con assoluto rigore,
non scade mai nella retorica.
Diretto in maniera magistrale,
con attori di grande spessore
che recitano i rari dialoghi in
dialetto bolognese (sottotito-
lati in italiano). Meritatamente
premiato all'ultimo festival del
cinema di Roma, ripercorre gli
ultimi nove mesi dalla strage
di Marzabotto dove furono
massacrate dai nazisti 770
persone, per la maggior parte
donne, bambini ed anziani. Il
racconto cadenzato dei nove
mesi d'attesa per la nascita di
un bambino in un'umile fami-
glia di contadini, attraverso lo
sguardo della sorellina muta
di otto anni. Film di forte
impatto emotivo, forse di non
facile fruizione, ma decisa-
mente da non perdere.
L'uomo nell'ombraRegia: Roman Polanski conEwan mcGregor, PierceBrosnan.Che Polanski sia un maestro
nella regia è fuor di dubbio ed
anche in questa occasione dà
prova di grande abilità del diri-
gere gli attori. Ha sdoganato
definitivamente uno come
Brosnan che nella vita ha tro-
vato non poche difficoltà a
costruire una dignitosa carrie-
ra non legata quasi esclusiva-
mente al fascino ed al gla-
mour. Unico punto debole
forse una sceneggiatura a
volte prevedibile ed improba-
bile (come quando il protago-
nista scova alcune delicate e
segrete informazioni sempli-
cemente consultando
Internet. Va bene che nella
rete si trova di tutto, ma que-
sta volta appare un po' esa-
gerato) per un film che ha la
sua forza in una storia costrui-
ta su temi importanti, piena di
inganni e tradimenti, dove
ognuno è molto diverso da ciò
che appare.
L'uomo neroRegia: Sergio Rubini convaleria Golino, SergioRubini, RiccardoScamarcio, Guido
stra sull'Italia con le sue storie
di immigrazione, sfruttamen-
to, valori famigliari. Cast ben
assortito. Unica stonatura,
forse, un finale troppo happy,
da commedia.
La prima cosa bellaRegia: Paolo virzì convalerio mastandrea,Stefania Sandrelli, claudiaPandolfi, micaelaRamazzotti.Svolta intimista per il regista
toscano che si allontana deci-
samente dalle tematiche
sociali che hanno caratteriz-
zato le sue precedenti pellico-
le, per concentrarsi sui senti-
menti e sulla psicologia dei
personaggi in una sorta di
romanzo famigliare. Un per-
corso tutto nuovo per il quale
sceglie l'attrice simbolo della
commedia all'italiana, la
splendida Stefania Sandrelli
che insieme ad un
Mastandrea in grande forma
(una delle migliori interpreta-
zioni dell'attore romano nel
ruolo di Bruno e del suo mal
di vivere) da vita ad un duetto
recitativo di ottimo livello, riu-
scendo a coinvolgere l'intero
cast. Costruito su due piani
temporali, il film percorre circa
quarant'anni di vita livornese,
la storia di una mamma bellis-
sima e svampita e dei suoi
due figlioli dagli anni 70/80
fino ai nostri giorni.
La vita è una cosameravigliosaRegia: carlo vanzina conGigi Proietti, vincenzoSalemme, Enrico Brignano,nancy Brilli, Luisa RanieriSaranno pure i furbetti del
quartierino, ladroni e corrotti,
però in fondo in fondo sono
dei buoni. Insomma, prevale
la tesi dei "birbantelli". E' que-
sta l'Italia descritta dai
Vanzina. Gli italiani? Un
popolo di cialtroni, dicono,
sempre pronti a trovare la
scorciatoia, la raccomanda-
zione, l'appoggio del potente
di turno, ma subito dopo arri-
va puntuale l'assoluzione.
Così il direttore di un potente
Gianquinto.
Uno dei migliori film di Rubini.
Intenso, commovente, ironico
e fortemente autobiografico.
Dopo "La stazione" del 1990,
il regista/ attore torna a parla-
re della sua infanzia e della
Puglia ripartendo da quella
stazione ferroviaria che sem-
bra sia rimasta fortemente
ancorata ai ricordi. Ma questa
volta lo fa con un tocco di
maggiore maturità, riuscendo
a fare un film più compiuto.
Sceneggiatura ben calibrata,
cast di attori decisamente
convincenti. Iniziando dal pic-
colo e straordinario protagoni-
sta fino ad arrivare ad una
brava Valeria Golino che rie-
sce ad interpretare il ruolo di
una donna moderna ed
emancipata degli anni '60,
che non rinuncerebbe mai al
suo lavoro di insegnante,
capace però di conservare
intatti gli atavici dettami della
tradizione.
La bocca del lupoRegia: Pietro marcello con ireali protagonisti della sto-ria.
Piccolo film di nicchia, per raf-
finati cultori del cinema
d‘autore. Ricco di poesia e
sentimento. Due anime perse
raccontano le loro vite. Sullo
sfondo la Genova storica,
descritta e fotografata alla De
Andrè. Quella di ieri, delle
"tripperie" ormai scomparse,
e quella di oggi percorsa dai
disperati e dagli ultimi. Enzo è
appena uscito dalla galera e
attraversa la città, alla ricerca
dei luoghi di un tempo ormai
dismessi. Nella piccola casa
nel ghetto, tra i vicoli del vec-
chio quartiere, l'aspetta da
anni l’amatissima Mary, pro-
stituta transessuale. Nato da
un'idea della fondazione San
Marcellino, gesuiti di Genova,
che da anni assiste in diversi
modi la comunità dei senza
tetto, degli emarginati.
La nostra vitaRegia: daniele Luchetti conElio Germano, Raoul Bova,isabella Ragonese, LucaZingaretti, Stefaniamontorsi, Giorgiocolangeli.Un grande Elio Germano, che
ha ampiamente meritato il
premio come miglior attore a
Cannes, per un film sui tren-
tenni di oggi. Quelli che non
hanno santi in paradiso, forse
i nuovi proletari come li defini-
sce lo stesso Luchetti. In real-
tà dei giovani intelligenti e
svegli che cercano di farsi
strada in un mondo dove la
priorità sono i soldi e la loro
capacità di comprarci più
cose possibili. Figli di un con-
sumismo sfrenato, ma anche
capaci di mettere al mondo
tre figli nella totale incertezza
economica e con il desiderio
di fare il grande salto in avan-
ti. Il film però non è solo que-
sto. Anche una grande fine-
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
ViiiguiDaCinema
una scenacorla di “minevaganti” diozpetek. inprimo pianoElena SofiaRicci (a sini-
stra) eRiccardoScamarcio
l’Altroquotidiano
gruppo bancario, intrallazzo-
ne ed imbroglione, si ritira in
campagna a coltivare gli
ortaggi in compagnia di belle
ragazze (!), il chirurgo che
cercava e dispensava favori a
destra e manca si redime
andando a curare i poveri. Il
poliziotto intercettatore, che
usa il suo potere per conqui-
stare una bella ragazza, ritro-
va l'amore. E via discorrendo.
Unico punto forza del film un
eccellente cast di attori, che
riesce a tenere in piedi una
storia mediocre ed improbabi-
le. Con tutto il "materiale" che
la cronaca regala ogni giorno
si poteva fare veramente di
più.
Le quattro volteRegia: michelangeloFrammartinoIl regista milanese di origine
calabrese, dopo il bellissimo e
pluripremiato "Il dono" ci
regala un nuovo lavoro dove
creatività e poesia si fondono
per raccontare il fascino
arcaico di una terra dove il
tempo sembra si sia fermato.
Interamente girato senza dia-
loghi, senza attori, solo con
rumori di sottofondo, utiliz-
zando la tecnica del docu-
mentario (come peraltro
aveva già fatto con il primo
lungometraggio), la cinepresa
si limita a riprendere scene di
vita quotidiana di un piccolo
villaggio rurale, in realtà rie-
sce a leggere oltre le immagi-
ni. Illustra il ciclo della vita e
della natura, attraverso uno
sguardo originale ed innovati-
vo che può ricordare quello di
Franco Piavoli e Vittorio De
Seta. Accolto a Cannes da
giudizi più che lusinghieri
dalla critica internazionale.
matrimoni ed altridisastriRegia: nina di majo conmargherita Buy, Fabio volo,Luciana Littizzetto,Francesca inaudi.L'intento della regista era una
commedia semplice e sofisti-
ca, in realtà è complicata
(tanto da apparire improbabi-
Contini è affascinante, gla-
mour e donnaiolo ma non
possiede l'ironia di
Mastroianni.
notte folle amanhattanRegia: mira nair con Stevecarell, Tina FeyBattute e situazioni scopiaz-
zate da altre celebri pellicole,
tuttavia divertente ed anche
poco corretta (è pieno di paro-
lacce) per una commedia
americana destinata alle
famiglie. La coppia Carell &
Fey funziona, ben diretta dal
regista di "Una notte al
museo", per cui alla fine il film
risulta piacevole ed alcune
gag sono davvero esilaranti.
Ipotetico plot alla intrigo inter-
nazionale, con il più classico
scambio di persona. Una
tranquilla ed annoiata coppia
con tanto di prole chiassosa,
che vive nella provincia del
New Jersey, decide di uscire
dalla routine concedendosi
una serata speciale e cenare
in uno dei ristoranti più trandy
della città. Non avendo la pre-
notazione, però, hanno la
malaugurata idea di prendere
il posto di una coppia che non
si è presentata.
Percy Jackson e glidei dell'olimpo - illadro di fulminiRegia: chris columbus conLogan Lerman, PierceBrosnan
le) ed abbastanza ordinaria,
quasi scontata.
Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal
mondo. La Buy, sulla cui fac-
cia la cinepresa non molla
mai un attimo facendo sparire
dallo schermo tutto il resto, fa
sempre la solita parte della
single ansiosa e nevrotica.
Poi, per chissà quale magico
artifizio, ad un certo punto tutti
si innamorano di lei.
L'adolescente inquieto, l'intel-
lettuale di sinistra inevitabil-
mente sfigato, il tecnico che
aggiusta i computer e pure il
cognato mezzo leghista ed
ignorante come una capra al
quale dà anche un bacetto
tutto casto. Cast stellare sot-
toutilizzato.
mine vagantiRegia: Ferzan ozpetek conRiccardo Scamarcio, nicoleGrimaudo, AlessandroPreziosi, EnnioFantastichini, LunettaSavino, ilaria occhiniGruppo di famiglia in un inter-
no. Il paragone con il grande
film di Luchino Visconti finisce
qui. Tuttavia, nulla da togliere
al regista turco che ha realiz-
zato un film godibile, intimo,
per la prima volta curioso di
esplorare il cuore della fami-
glia tradizionale e tradizionali-
sta, animata dal perbenismo
di facciata. Un nucleo nume-
roso, come tanti nel Sud
d'Italia, proprietario di un
pastificio, con una nonna
dolce e ribelle, una madre
affettuosa e tollerante, la zia
stravagante (una piacevole
sorpresa l'interpretazione di
Elena Sofia Ricci), il padre
molto attento alle apparenze
e due figli gay che hanno da
sempre nascosto la loro vera
identità. Scamarcio particolar-
mente bravo a non strafare in
un ruolo non certo facile.
Sullo sfondo la splendida
Lecce con i vicoli, piazze ed il
candore della sua architettu-
ra.
nineRegia: Rob marshall condaniel day-Lewis, SophiaLoren, nicole Kidman,Penelope cruz, marioncotillardGià il musical di Broadway
sembra non sia piaciuto per
nulla a Fellini. Immaginate
cosa potrebbe dire oggi di
questo film, se fosse ancora
vivo. Una sfilza di banalità e
luoghi comuni sull'Italia e
sugli italiani, da non credere.
La pizza, i mandolini e siamo
al completo. Ovviamente
nulla a che vedere con un
capolavoro come “8 e
mezzo“. A parte questo, le
canzoni sono accattivanti, i
balletti rocamboleschi, i
costumi sfavillanti. Ingredienti
essenziali per catturare il
grande pubblico. Per non par-
lare della lunga sfilza di star e
bellezze internazionali.
Penelope Cruz insolitamente
conturbante e sexy. Guido
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
iXguiDaCinema
Russel crowe (a destra) nel ruolo che il regista Ridley Scott gli haassegnato per la nuova versione di “Robin hood”
l’Altroquotidiano
Il paragone con le avventure
di Harry Potter è inevitabile. Il
regista ne ha diretti ben due.
Come il celebre maghetto
anche Percy Jackson ha
poteri sovrannaturali, per
metà divino e per metà
umano, con l'innata capacità
di tenere a bada il male.
Anche lui ha genitori "magici",
è figlio del dio greco
Poseidone, e molte delle
situazioni in cui si trova porta
inevitabilmente al personag-
gio della Rowling.
L'apparizione dell'Idra a tre
teste non può non ricordare
Fuffy il cane a tre teste di
Hagrid. Solo una squallida
copia dunque? Niente affatto.
Il film ha una sua valenza, si
lascia vedere con piacere, in
qualche modo è anche edu-
cativo (all'inizio insegnanti e
compagni di scuola lo credo-
no mentalmente limitato) e
poi potrà riempire il vuoto che
Potter lascerà. Moderno clas-
sico della letteratura fantasy
dello scrittore Rick Riordan, "Il
ladro di fulmini" è il primo di
una serie di cinque libri, l'ulti-
mo uscito a maggio dello
scorso anno.
Piccolo (il) nicolased i suoi genitoriRegia: Laurent Tirard conFrançois-Xavier demaison,daniel PrévostAdattamento sul grande
schermo di uno dei più impor-
tanti classici per l'infanzia
francesi, probabile primo
esempio di letteratura moder-
na per piccoli, nato dalla fan-
tasia di René Goscinny
(l'ideatore di Asterix) e Jean-
Jacques Sempè. Il protagoni-
sta è un bambino di otto anni,
Nicolas, una sorta di Gian
Burrasca d'Oltralpe.
Ambientato negli anni '50, le
avventure del pestifero ragaz-
zino con la sua strampalata
combriccola di amici, diverto-
no molto e riescono a creare
un processo di identificazione
sia nei bimbi che nei grandi,
con un abile doppio piano di
lettura. Riuscita trasposizione
sul grande schermo, senza
Ravin Una sorpresa. Che il vampi-
retto più celebre del momento
si sia cimentato, nonostante il
travolgente successo di
Twilight, in una pellicola del
genere depone a favore di
questo bel ragazzone rimasto
improvvisamente sepolto
dalla notorietà e da una stuo-
lo di adoranti fan. Il film, con-
trariamente a quanto si possa
credere, non è solo una storia
d'amore destinata al filone
giovanilistico, l'intreccio è
molto più raffinato e comples-
so, pieno di humour, acume,
con dialoghi ben scritti ed
interpretati. Finale sorpren-
dente che vuole essere un
omaggio alla città di New
York. Senza voler svelare
nulla, perché l'epilogo è dav-
vero inaspettato, la storia
parte da due ventenni prove-
nienti da mondi del tutto
opposti, che si incontrano in
maniera non proprio casuale,
e che si innamorano. Ma non
ci sarà l'happy end.
The roadRegia: John hilcoat conviggo mortensen, Robertduvall, charlize TheronE' vero, è deprimente, triste,
disperato, senza futuro, eppu-
re è uno dei film più interes-
santi che il genere catastrofi-
sta abbia partorito negli ultimi
anni. Completamente privo di
retorica, un regista semi-sco-
nosciuto porta sul grande
schermo il romanzo "La stra-
da" del grande scrittore statu-
nitense Cormac McCarthy. Lo
fa rivelando notevoli capacità
nel dirigere i pochi (ma buoni)
attori del cast. Un film com-
plesso, difficile, dove la mac-
china da presa è quasi esclu-
sivamente puntata sui volti di
un padre e di un figlio che cer-
cano di sopravvivere in
un'America desolata e distrut-
ta da un misterioso catacli-
sma, dove gli esseri umani
sono spinti a dare il meglio e
(soprattutto) il peggio di sé.
Robin hoodRegia: Ridley Scott conRussel crowe, cate
trascurare le magiche atmo-
sfere dei racconti.
PredatorsRegia: nimrod Antal conAdrien Brody, LaurenceFishburne, Alice BragaRemake dell'action movie
interpretato nell'87 da
Schwarzenegger, con un ine-
dito Adrien Brody nei panni
dell'ex marine tutto muscoli,
tattica militare e mitraglietta in
spalla. Mercenario alla guida
di un gruppetto di veri cattivi.
Letteralmente piovuti dal
cielo, ben presto scopriranno
di essere stati catapultati in
un pianeta alieno per essere
trasformati in prede. Uomini
(e donna) allenati ad uccidere
che invece saranno spietata-
mente cacciati ed eliminati da
una nuova razza di predators
alieni, guerrieri astutissimi in
grado di rendersi invisibili.
Film ben orchestrato, di sicu-
ro effetto, altamente confezio-
nato. Apprezzabile.
Prince of Persia - Lesabbie del tempo
Regia: mike newell conJake Gyllenhaal, BenKingsley, Alfred molinaDopo "I pirati dei Caraibi"
ecco un altro film tratto da un
videogioco degli anni '80. A
dirigerlo questa volta il regista
inglese di "Quattro matrimoni
e un funerale" e di "Harry
Potter e il calice di fuoco". Se
piace il genere, l'action fanta-
sy è piacevole e scorre abba-
stanza facilmente nonostante
le oltre due ore di durata. Le
scenografie esotiche dell'anti-
ca Persia, in gran parte ripro-
dotte al computer, non delu-
dono le aspettative. C'è tutto.
Il principe bello e muscoloso
che corre lungo i muri, la prin-
cipessa misteriosa e furba, il
pugnale, le arti magiche, la
lotta contro le forze oscure,
ed uno stuolo di allenatissimi
stuntman. Insomma, un bel
fumettone. Sempre ottime le
Interpretazioni di Molina e
Kingsley.
Remember meRegia: Allen coulter conRobert Pattinson, Emilie de
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
XguiDaCinema
una scena di “Shutter island”. Al centro: Leonardo di caprio
l’Altroquotidiano
Blanchett, William hurt,max von Sydow.Certo, se si pensa che è statoil regista di Blade Runner eThelma & Louise qualche atti-mo di sconforto assale. Non èche fosse così indispensabilel'ennesima pellicola su unafigura trita e ritrita come l’ar-ciere di Sherwood. Tuttavianon si può dire che sia, nelsuo complesso, un brutto film.Conosciamo tutti le capacitàdel grande regista americano.Il prodotto infatti è ben confe-zionato, e non a caso siaScott che Crowe lo hannoanche prodotto. A parte qual-che sprazzo di vera noia,soprattutto durante le intermi-nabili e sanguinolente scenedi scontri armati tra buoni ecattivi, la vera novità è la figu-ra di Lady Marion, qui in unainsolita ed improbabile vestedi rivoluzionaria in un’epocadove le donne stavano zitte,obbedivano e procreavano.Vedova di guerra senza figli,non solo respinge i preten-denti, ma combatte anchecon armatura e spada, coltivai campi ed esprime la sua opi-nione. Già annunciato RobinHood 2.
Scontro di civiltà perun ascensore aPiazza vittorioRegia: isotta Toso condaniele Liotti, KasiaSmutniak, FrancescoPannofinoPeccato, un'occasione man-cata. Perché l'omonimoromanzo di Amara Lakhous(se vi capita leggetelo), dalquale è stato tratto il film, èpiacevole, a tratti divertentenel raccontare le vicissitudinidi un gruppo di inquilini divarie nazionalità, ricco dispunti interessanti per riflette-re sulla nostra società. Loscontro di civiltà del titolo, siconsuma nel chiuso di unpalazzo e di un condominio aPiazza Vittorio, nel cuore delquartiere più multietnico diRoma. Come spesso avvienela trasposizione tradisce inparte l'opera letteraria, in que-
un giovane laureato in filoso-fia, disoccupato, abbandona-to dalla moglie, costretto atornare a vivere con il padre,un ex deportato che gli daràdel filo da torcere anche damorto.
Sul mareRegia: Alessandro d'Alatricon dario castiglio, martinacodecasaD'Alatri torna a sorprenderci.Dopo il cine-panettone alter-nativo "Commediasexy", ilregista romano questa voltafirma un film completamentein digitale, a basso budget,interpretato da attori semisco-nosciuti. Una commedia sen-timentale appartenente al filo-ne giovanilistico, dai risvoltisociali, ambientata nellasplendida isola di Ventoteneche, ad onor del vero, contri-buisce parecchio alla riuscitadella storia tratta dal romanzodi Anna Pavignano (In bilicosul mare). Il giovane e belSalvatore (Dario Castiglio,figlio di Peppino di Capri)d'estate porta i turisti in girocon il suo gozzo mentre d'in-verno fa il muratore in neronei cantieri sulla terraferma.L'amore arriva con Martina, laragazza di buona famiglia che
sto caso però quello chemanca è la mano ferma diuna regia esperta capace didirigere un buon cast di attorie plasmare, rendendola scor-revole e convincente, unatrama a tratti complessa. Unintreccio narrativo con un pre-ciso scopo, da scoprire solonel finale.
Shutter islandRegia: martin Scorsese conLeonardo di caprio, markBuffalo, Ben Kingsley, maxvon Sydow.Un affresco sul dolore e sullafollia. Film particolarmenteclaustrofobico e cupo, conuna magnifica fotografia,come tutte le opere diScorsese curato e costruitonei minimi particolari. Maestronel dirigere i suoi attori.Dramma psicologico avvin-cente, che lascia con il fiatosospeso sino alla fine, maiscontato, con una ambienta-zione quasi maniacale.Un'isola-fortezza, battuta dalvento e da una pioggia inces-sante, sede di un noto mani-comio criminale. Siamo nel1954, all'apice della GuerraFredda, quando il capo dellapolizia locale Daniels (DiCaprio) ed il suo collega ven-
gono convocati a ShutterIsland per indagare sullamisteriosa scomparsa di unapluriomicida, ma nulla è comeappare.
Simon KonianskiRegia: micha Wald conJonathan Zaccai, PopeckUn popolo che sa ridere dellapropria tragedia. Sul filone diuna serie di riuscitissimecommedie dallo humour yid-dish (da "Train de vie" in poi),arriva questo giovane e sco-nosciuto regista belga di origi-ni ebraiche che al suo secon-do lungometraggio mette inluce un talento del quale pro-babilmente sentiremo parlareancora. Dosato e con il giustocast di attori, costruisce unfilm divertente e drammatico,irriverente e scoppiettante,graffiante e doloroso.Colonna sonora dai ritmi leg-geri ed accattivanti in nettocontrasto dal contesto narrati-vo. Più che l'accostamentocon Woody Allen, RaduMihaileanu o al nostroBenigni, lo stile somigliamolto a quello dei grandi fra-telli Coen che sullo stessoargomento hanno realizzato"A serious man". Fortementeautobiografico, è il racconto di
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
XiguiDaCinema
George clooney e vera Farmiga in una scena di “Tra le nuvole” di Jason Reitman
l’Altroquotidiano
usa la sua barca per leimmersioni da sub.
The WolfmanRegia: Joe Johnston conBenicio del Toro, EmilyBlunt, Anthony hopkinsMonster movie di tutto rispet-to. Diretto con mano ferma edinterpretato con la stessaconvinzione da un intensoBenicio Del Toro (bravoanche con il pesante truccoda lupo) accanto al semprestraordinario Hopkins, nelruolo del padre. Remake delclassico horror "L'uomo lupo"di George Waggner del 1941,costruzione di un sanguinosopuzzle con un'antica maledi-zione che trasforma le perso-ne in lupi mannari durante lenotti di luna piena, che stalentamente uccidendo gli abi-tanti di Blackmoor. Pocosplatter ma di certo non anno-ia, diligentemente condensa-to in poco più di un'ora emezza con una tensione nar-rativa che non cala mai.Interessante ricostruzioned'epoca in stile vittoriano.
Tra le nuvoleRegia: Jason Reitman conGeorge clooney e veraFarmigaUn film attraversato da unumorismo fresco e leggero peraffrontare un tema di scottanteattualità, dai risvolti inevitabil-mente drammatici. La storia diun "tagliatore di teste", unmanager molto ricercato intempi di crisi, che le aziendeassumono per brevi periodicon il compito di licenziare ilpersonale in eccesso. Ungrande Clooney nei panni delprofessionista senza scrupoliche dopo tanti anni spesi feli-cemente tra una città e l'altradell'America, improvvisamentesente di dover cambiar vita. Lasfilza dei dipendenti che passasotto la mannaia di Clooneysono veri disoccupati prove-nienti da Detroit e St. Louis, lecittà più colpite dalla recessio-ne. Il regista è il figlio di IvanReitman, quello che ha diretto"Ghostbusters".
TriageRegia. danis Tanovic concolin Farrell, Paz vega,christopher LeePremio Oscar nel '93 con NoMan's Land, Tanovic ritornaad affrontare gli orrori dellaguerra, da un altro punto divista. Quello dei sopravvissu-ti. Di coloro che ce l'hannofatta, ma che hanno lasciatoin quei terribili luoghi granparte della loro vita. Trattodall'omonimo romanzo dell'exreporter Scott Anderson cheha seguito i conflitti inUganda, Beirut, Cecenia eBosnia il film è la storia di duefotoreporter inviati nelKurdistan iracheno nel 1988poco prima dei massacri digas ordinati da SaddamHussein. Le scene sono forti,particolarmente violente esanguinolenti. In un ospedaleda campo improvvisato,senza acqua ed attrezzatureadeguate, il medico è costret-to a sparare in testa aipazienti più gravi, quelli senzasperanze.
The Twilight Saga: EclipseRegia: davide Slade conKristen Stewart, RobertPattinson, Taylor Lautner
E' troppo facile parlare maledel film, talmente è insulso. Ilpeggiore dei tre. Nella primaparte non succede pratica-mente nulla. Ci sono dei neo-vampiri che cercano vittimeda succhiare in giro per lacittà (sai che novità!), sareb-bero dei cattivoni che tentanodi organizzare un piccoloesercito per far fuori Bella. Idialoghi tra i tre protagonistihanno temi fissi e ripetitivi.Parole come amore, cuore,sentimento vengono usatefino allo sfinimento. Lei dice alvampiro Edward: "io ti amo,sono pronta a morire per te",mentre al licantropo pettorutoJacob ribadisce "sono solotua amica", però si capisce
minicRiTichE dEi FiLm dELL’Anno
Recensioni
di LUCIANA
VECCHIOLI
che forse c'è dell'altro dopo
due bacetti non proprio casti.
I due rivali, con piglio molto
maschio, fanno a gara nel
rassicurarla. "Ti proteggo io"
afferma uno, "no, a lei ci
penso io" ribatte l'altro. Salvo
poi allearsi per salvarle la
pelle (si fa per dire). Va bene,
trattasi di pellicola per adole-
scenti. Ma che fatica arrivare
sino alla fine.
il cast al completo di “The Twilight”, terza pellicola dellasaga ”Eclipse”, ma anche la peggiore