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101. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzioni in Commissione: I e III Commissione: Billi ............................................. 7-00134 3601 I Commissione: Vinci ............................................ 7-00132 3601 VIII Commissione: Terzoni ........................................ 7-00133 3602 XII Commissione: Novelli ......................................... 7-00131 3606 ATTI DI CONTROLLO: Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazioni a risposta scritta: Spena .......................................... 4-01863 3608 Braga .......................................... 4-01870 3609 Difesa. Interrogazione a risposta scritta: Deidda ........................................ 4-01864 3610 Economia e finanze. Interrogazioni a risposta in Commissione: D’Incà ......................................... 5-01109 3611 Bignami ...................................... 5-01112 3612 Ruggiero ..................................... 5-01113 3613 Osnato ......................................... 5-01114 3613 Ungaro ........................................ 5-01115 3614 Infrastrutture e trasporti. Interrogazione a risposta in Commissione: Mulè ............................................ 5-01111 3615 Interrogazioni a risposta scritta: Cecchetti ..................................... 4-01859 3616 Potenti ........................................ 4-01861 3616 Mandelli ...................................... 4-01862 3617 Bruno Bossio ............................. 4-01871 3618 Interno. Interrogazioni a risposta scritta: Bordo .......................................... 4-01866 3619 Deidda ........................................ 4-01869 3619 Istruzione, università e ricerca. Interrogazione a risposta in Commissione: Pallini .......................................... 5-01110 3620 Lavoro e politiche sociali. Interrogazione a risposta scritta: Pagano Ubaldo ........................... 4-01868 3621 Atti Parlamentari 3599 Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. PAG. PAG.

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101. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

ATTI DI INDIRIZZO:

Risoluzioni in Commissione:

I e III Commissione:

Billi ............................................. 7-00134 3601

I Commissione:

Vinci ............................................ 7-00132 3601

VIII Commissione:

Terzoni ........................................ 7-00133 3602

XII Commissione:

Novelli ......................................... 7-00131 3606

ATTI DI CONTROLLO:

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interrogazioni a risposta scritta:

Spena .......................................... 4-01863 3608

Braga .......................................... 4-01870 3609

Difesa.

Interrogazione a risposta scritta:

Deidda ........................................ 4-01864 3610

Economia e finanze.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

D’Incà ......................................... 5-01109 3611

Bignami ...................................... 5-01112 3612

Ruggiero ..................................... 5-01113 3613

Osnato ......................................... 5-01114 3613

Ungaro ........................................ 5-01115 3614

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Mulè ............................................ 5-01111 3615

Interrogazioni a risposta scritta:

Cecchetti ..................................... 4-01859 3616

Potenti ........................................ 4-01861 3616

Mandelli ...................................... 4-01862 3617

Bruno Bossio ............................. 4-01871 3618

Interno.

Interrogazioni a risposta scritta:

Bordo .......................................... 4-01866 3619

Deidda ........................................ 4-01869 3619

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Pallini .......................................... 5-01110 3620

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazione a risposta scritta:

Pagano Ubaldo ........................... 4-01868 3621

Atti Parlamentari — 3599 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.PAG.

Politiche agricole alimentari, forestali e turismo.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Gallinella .................................... 5-01116 3622

Interrogazione a risposta scritta:

Brambilla ................................... 4-01867 3623

Salute.

Interrogazione a risposta orale:

Cancelleri ................................... 3-00388 3624

Interrogazioni a risposta scritta:

Carnevali .................................... 4-01860 3625

Vinci ............................................ 4-01865 3626

Apposizione di una firma ad unainterrogazione ........................................... 3627

Ritiro di un documento di indirizzo .......... 3627

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 3627

Trasformazione di un documento del sinda-cato ispettivo ............................................. 3628

ERRATA CORRIGE ............................................ 3628

Atti Parlamentari — 3600 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

PAG.PAG.

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzioni in Commissione:

Le Commissioni I e III,

premesso che:

l’articolo 7-vicies-ter del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, prevede che, adecorrere dal 1° gennaio 2006, la cartad’identità su supporto cartaceo venga so-stituita, all’atto della richiesta del primorilascio o del rinnovo del documento, dallacarta d’identità elettronica;

il medesimo articolo prevede chel’emissione della carta d’identità elettro-nica sia riservata al Ministero dell’interno eche le caratteristiche tecniche, le modalitàdi produzione, di emissione, di rilascio dellacarta nonché di tenuta del relativo archivioinformatizzato siano definite con decretodel Ministro dell’interno, adottato di con-certo con il Ministro per la semplificazionee la pubblica amministrazione ed il Mini-stro dell’economia e delle finanze, sentital’Agenzia per l’Italia digitale, il Garante perla protezione dei dati personali e la Con-ferenza Stato-città e autonomie locali;

la carta di identità in versione car-tacea, facilmente falsificabile, è ormai am-piamente superata e viene talvolta conte-stata in alcuni Paesi esteri e alla frontiera,risultando particolarmente problematica pergli italiani residenti all’estero;

la carta d’identità elettronica ad ogginon viene rilasciata ai cittadini italiani re-sidenti all’estero, iscritti all’Anagrafe ita-liana residenti all’estero (Aire);

nell’ambito dei lavori della Commis-sione interministeriale permanente dellaCarta d’identità elettronica, istituita ai sensidell’articolo 13 del decreto del Ministrodell’interno 23 dicembre 2015, recante Mo-dalità tecniche di emissione della cartad’identità elettronica, a cui partecipano rap-presentanti di Ministero dell’interno, Mini-stero dell’economia e delle finanze, Mini-stero degli affari esteri e della cooperazioneinternazionale, Ministero per la pubblica

amministrazione, Agenzia per l’Italia digi-tale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Statoe Anci, sono in corso di svolgimento leattività finalizzate a rendere possibile l’e-missione della carta di identità elettronicaai cittadini italiani residenti all’estero;

l’iniziativa prevede di estendere allesedi consolari europee le procedure giàpreviste per i comuni, al fine di consentireanche ai concittadini all’estero di presen-tare domanda di rilascio della Cie e poterlaricevere presso il proprio domicilio, senzacosti aggiuntivi rispetto a quanto avviene inItalia;

a metà ottobre la Commissione Cieha completato la fase di valutazione e de-finizione delle soluzioni tecnico-ammini-strative più idonee a garantire il persegui-mento dell’obiettivo, disponendo contestual-mente il potenziamento delle dotazioni dellesedi consolari, attraverso la fornitura dipostazioni di lavoro a supporto dello svol-gimento dei processi di emissione del do-cumento;

nella stessa sede è stato altresì de-finito il piano degli interventi necessariall’attuazione del progetto che prevede l’e-secuzione di una prima fase pilota ad inizio2019 e la successiva estensione a tutte lealtre sedi entro la prima metà del 2019,

impegnano il Governo

ad assumere ogni iniziativa di competenzaatta a sostenere e incentivare la proceduradi realizzazione della carta di identità elet-tronica per i cittadini italiani residentiall’estero.

(7-00134) « Billi, Vinci, Iezzi ».

La I Commissione,

premesso che:

l’articolo 62 del decreto legislativo 7marzo 2005, n. 82, recante il codice del-l’amministrazione digitale, prevede l’istitu-zione, presso il Ministero dell’interno, del-l’Anagrafe nazionale della popolazione re-sidente (Anpr), che subentra all’Indice na-zionale delle anagrafi (Ina) ed all’Anagrafe

Atti Parlamentari — 3601 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

della popolazione italiana residente all’e-stero (Aire);

l’Anpr è destinato inoltre a suben-trare alle anagrafi della popolazione resi-dente e dei cittadini italiani residenti all’e-stero tenute dai comuni, secondo un pianodi graduale subentro che avrebbe dovutogiungere a compimento entro il 31 dicem-bre 2014;

l’Anpr rappresenta una svolta epo-cale, poiché riunisce in un’unica banca datile informazioni di circa 60 milioni di resi-denti in Italia, cui si aggiungono quelledegli italiani residenti all’estero e iscrittinell’Aire, gestite fino ad ora dagli 8.000comuni italiani, i quali a loro volta utiliz-zano software gestionali diversi, le cui at-tività di sviluppo e manutenzione sono at-tualmente in capo a circa 40 software house;

i vantaggi principali di un’anagrafeunica sono: 1) la possibilità immediata diaccesso ai dati anagrafici da parte di tuttele pubbliche amministrazioni centrali e lo-cali e dei gestori di pubblico servizio; 2) lapossibilità per il cittadino di richiedere icertificati anagrafici in qualsiasi comunedel territorio nazionale; 3) la possibilità dirichiedere la carta d’identità elettronica inqualsiasi comune del territorio nazionale;4) la semplificazione nella gestione dei cambidi residenza; 5) la semplificazione delleprocedure di comunicazione dei dati inoccasione della nascita e della morte di unapersona; 6) la possibilità di offrire a citta-dini ed intermediari servizi online dedicati;

l’Anpr non è un progetto esclusiva-mente tecnologico, ma comporterà una verae propria rivoluzione nella gestione delleoperazioni anagrafiche;

secondo dati recenti, i comuni su-bentrati nell’Anpr sono al momento 386,dopo l’ingresso di Torino e Milano, e rap-presentano più del 10 per cento della po-polazione complessiva nazionale, mentresono in fase di pre-subentro altre 1.342città, tra cui Palermo, Genova, Bologna,Venezia e Cagliari;

questa unica banca dati anagraficacostituisce il punto di svolta per la sempli-

ficazione della vita dei cittadini e del lavorodegli operatori delle pubbliche amministra-zioni;

l’Anpr rappresenta, in particolare,un punto di svolta per la gestione dellepratiche da parte della rete consolare, poi-ché sarà un enorme passo in avanti nellarealizzazione del cosiddetto « consolato di-gitale » per velocizzare e semplificare i ser-vizi consolari, sofferenti per una carenzacronica di risorse e al tempo stesso per unconsistente aumento di emigrati e quindi diutenti;

in particolare, l’Anpr consentirà aiconsolati di rilasciare alcuni documenti,quali le carte d’identità, senza dover richie-dere il nulla osta ai comuni e di trascriveregli atti dello stato civile senza dipendere daimedesimi enti locali,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa di competenzaidonea a sostenere e incentivare il comple-tamento in tempi brevi dell’Anagrafe na-zionale della popolazione residente (Anpr).

(7-00132) « Vinci, Billi, Iezzi ».

La VIII Commissione,

premesso che:

la direttiva 42/2001/CE impone larealizzazione della valutazione ambientalestrategica (Vas) per « piani e programmi »aventi per oggetto l’energia. In particolare,l’articolo 4, comma 1, estende tale obbligoanche alle relative procedure legislative,comprese le loro varianti sostanziali;

la direttiva 43/92/CEE impone lavalutazione di incidenza (V.I.) per piani eprogrammi che coinvolgono la rete Na-tura2000;

la Commissione europea e la Cortedi giustizia hanno chiarito che le nozioni di« Piano » e « Programma » devono essereintese in senso ampio, come ricordato an-che nella « Relazione della Commissione alConsiglio e al Parlamento europeo a normadell’articolo 12, paragrafo 3, della direttiva

Atti Parlamentari — 3602 — Camera dei Deputati

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2001/42/CE concernente la valutazione de-gli effetti di determinati piani e programmisull’ambiente » del 15 maggio 2017 che con-tiene anche i riferimenti legali delle sen-tenze della Corte di giustizia europea inmerito alla questione;

la Rete nazionale dei gasdotti, isti-tuita dal decreto del Ministro dell’indu-stria, del commercio e dell’artigianato 22dicembre 2000, costituisce un piano/pro-gramma di sviluppo della Rete, che incidesul territorio, potenzialmente sulle matriciambientali (suolo, aria, acqua), determi-nando localizzazioni e fabbisogni infrastrut-turali a scala nazionale;

ai sensi dell’articolo 16, comma 2,del decreto legislativo n. 93 del 2011, comemodificato con legge n. 115 del 2015, igestori del sistema di trasporto predispon-gono gli schemi di Piano decennale di svi-luppo della rete di trasporto del gas natu-rale, che devono contenere misure efficaciatte a garantire l’adeguatezza del sistema ela sicurezza di approvvigionamento, te-nendo conto anche dell’economicità degliinvestimenti e della tutela dell’ambiente;

per la Rete nazionale degli elettro-dotti, comprendente centrali ed elettro-dotti, richiamata per analogia, Terna findal 2008, anno successivo all’entrata invigore dell’obbligo della valutazione am-bientale strategica in Italia, assoggetta ipiani di investimento relativi alla rete in-frastrutturale per il trasporto di energiaelettrica a valutazione ambientale strategica/valutazione di incidenza ambientale nazio-nale presso il Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare (at-tualmente sono in corso quelle per i pianidi sviluppo 2016 e 2017);

anche in altri Paesi europei la ne-cessità della valutazione ambientale strate-gica per la rete infrastrutturale dei gasdottiè fatto acclarato, come risulta, a merotitolo di esempio, dal documento « NationalPolicy Statement for Gas Supply Infrastruc-ture and Gas and Oil Pipelines (EN-4) »inviato dal dipartimento per l’energia Go-verno inglese al Parlamento dove si precisache già nel 2011 la rete nazionale di ga-

sdotti veniva assoggettata a valutazione am-bientale strategica;

molte opere della Rete nazionaledei gasdotti spesso non sono conformi adiversi piani urbanistici e in tali casi ilMinistero dello sviluppo economico, nel-l’ambito delle singole autorizzazioni delleopere, ha ritenuto di poter applicare lacosiddetta « variante automatica » agli stru-menti urbanistici vigenti che quindi ven-gono modificati attraverso l’autorizzazionestessa;

la Corte di giustizia europea nellasentenza 22 settembre 2011 (causa C-295/10) si è già espressa sul punto disponendoche una normativa che preveda variantiautomatiche di Piani senza la previa assog-gettabilità a valutazione ambientale strate-gica delle stesse sia contraria alle normecomunitarie e in particolare alla direttiva42/2001/CEE. La Corte ha specificato chele procedure possono essere coordinate,ma in ogni caso devono prevedere il depo-sito della documentazione necessaria (i.e. ilrapporto ambientale, articolo 11, comma 1,lettera b), del decreto legislativo n. 152 del2006) e garantire le stesse modalità parte-cipative nel procedimento;

per quanto riguarda le varianti perpiani urbanistici derivanti dalla realizza-zione di singole opere è pertanto possibileprocedere con procedure coordinate valu-tazione d’impatto ambientale/valutazioneambientale strategica senza aggravio pro-cedimentale;

nonostante l’incoerenza con i pianiurbanistici esistenti nella maggioranza delleprocedure autorizzative delle singole opereè stata del tutto omessa la procedura divalutazione ambientale strategica, ex diret-tiva 42/2001/CE. Tale circostanza, unita-mente all’omissione delle procedure di va-lutazione ambientale strategica e valuta-zione di incidenza ambientale per la Retenazionale dei gasdotti e per i piani disviluppo dei singoli concessionari potrebbeesporre il nostro Paese all’apertura di pro-cedure d’infrazione per violazione delle di-rettive 42/2001/CE e 43/1992/CE;

le procedure di valutazione ambien-tale strategica sono di fondamentale im-

Atti Parlamentari — 3603 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

portanza per permettere ai cittadini unadiscussione sulle principali strategie infra-strutturali, dibattito che è centrale per po-ter meglio analizzare costi e benefici am-bientali di scelte che certamente non pos-sono essere oggetto di esclusiva valutazionepresso gli uffici amministrativi del Mini-stero dello sviluppo economico anche perle ripercussioni sul quadro generale dellosviluppo del Paese, sui territori interessatidalle opere e in generale per i costi chericadono su tutta la popolazione italianaattraverso i servizi di rete caricati in ta-riffa;

gli scenari di forte crescita dei con-sumi di gas metano elaborati nel decennioprecedente si sono rivelati errati e cherispetto all’anno di picco del 2005 a scalanazionale si è rilevata una diminuzione del13 per cento circa nei consumi. La retenazionale dei gasdotti esistente è quindiattualmente sottoutilizzata;

i dati scientifici pubblicati negli ul-timi anni evidenziano che il metano ha unacapacità clima-alterante molto superiorealla CO2 a parità di emissioni e che lungola filiera del metano, dall’estrazione allostoccaggio e trasporto fino alla distribu-zione, si registrano perdite del 2-10 percento di prodotto;

una delle più rilevanti opere nel-l’ambito della strategia, mai sottoposta avalutazione ambientale strategica, di tra-sformazione del Paese nel cosiddetto « hubdel gas » volto esclusivamente all’esporta-zione è il cosiddetto gasdotto denominatoRete Adriatica promosso dalla Snam;

il tracciato di tale opera, program-mata a metà del decennio precedente, in-teressa ben tre crateri sismici (terremoti diL’Aquila, di Amatrice e del Vettore) in cuinel frattempo è cambiata profondamentela situazione economico-sociale nonché ad-dirittura quella ambientale con stravolgi-mento del territorio per frane, fagliazionesuperficiale, cambiamento del regime idro-geologico;

alcuni tratti del gasdotto in que-stione, il Sulmona-Foligno, il Foligno-Se-stino e il Sestino-Minerbio, risultano an-

cora nella fase di autorizzazione finale e, acausa del diniego dell’intesa da parte delleregioni Abruzzo e Umbria, attualmente è incorso una procedura presso il Consiglio deiministri in cui è stata ribadita la posizionenegativa delle due regioni per il tratto Sul-mona-Foligno;

a Sulmona il 21 aprile 2018 si ètenuta una manifestazione popolare controquesto « Hub del gas » con la partecipa-zione di oltre 10.000 persone con decine dicomuni posti sul tracciato, della regioneAbruzzo, di movimenti politici di diversaestrazione nonché della diocesi di Sul-mona, a testimonianza della fortissima op-posizione popolare a tali progetti in terri-tori in cui sono ben altre le priorità diintervento;

con decreto del 7 marzo 2018 ve-niva rilasciata l’autorizzazione della cen-trale di compressione e spinta di Sulmona,che presenta le stesse criticità per quantoriguarda la valutazione ambientale strate-gica;

forti dubbi sulla localizzazione diquesta dorsale sono stati espressi già nellarisoluzione del 2011 n. 7/00518 che impe-gnava il Governo pro tempore a rivalutarneil tracciato, cosa mai avvenuta;

tutte le criticità sopra rilevate perquanto attiene alla valutazione ambientalestrategica sono applicabili anche a questogrande gasdotto sia per quanto riguardal’inserimento nella Rete nazionale dei ga-sdotti sia per quanto riguarda le cosiddettevarianti automatiche sia per quanto ri-guarda i piani di sviluppo di Snam;

per i tratti Sulmona-Foligno (pro-getto depositato il 3 febbraio 2005; decretoministeriale n. 70 del 7 marzo 2011) eFoligno-Sestino (progetto depositato il 2febbraio 2005; decreto ministeriale n. 256del 16 maggio 2011) sono stati rilasciati idecreti di compatibilità ambientale del Mi-nistero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare di concerto con il Mini-stero per i beni e le attività culturali, com-prensivi sia della valutazione d’impatto am-bientale che della valutazione di incidenzaambientale;

Atti Parlamentari — 3604 — Camera dei Deputati

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in via ordinaria i decreti di compa-tibilità ambientale hanno durata di 5 anni,ma nel caso specifico hanno invece unadurata di fatto illimitata nel tempo grazieal combinato disposto di diverse norme chehanno fatto salvi i procedimenti avviatiprima della data di entrata in vigore deldecreto legislativo n. 4 del 2008, in quantosi applicherebbe al provvedimento quantoprevisto dal comma 6 dell’articolo 26 deldecreto legislativo n. 152 del 2006 (nellaversione vigente al momento dell’emana-zione del decreto ministeriale n. 70 del2011 di compatibilità di centrale e ga-sdotto) così come modificato dall’articolo23, comma 21-quinquies, della legge 3 ago-sto 2009, n. 102 « Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 1° luglio2009, n. 78, recante provvedimenti anti-crisi, nonché proroga di termini e dellapartecipazione italiana a missioni interna-zionali » che così recita: « 21-quinquies. Alcomma 6 dell’articolo 26 del decreto legi-slativo 3 aprile 2006, n. 152, come modifi-cato dall’articolo 1, comma 3, del decretolegislativo 16 gennaio 2008, n. 4, è ag-giunto, in fine, il seguente periodo: I ter-mini di cui al presente comma si applicanoai procedimenti avviati successivamente alladata di entrata in vigore del decreto legi-slativo 16 gennaio 2008, n. 4 »;

la necessità di prevedere una datadi decadenza del parere se non viene eser-citato il diritto acquisito, fatto comune, tral’altro, a qualsiasi atto autorizzativo dellapubblica amministrazione, è un’ovvia con-seguenza dei principi stessi della direttiva337/1985 e successive modificazioni e in-tegrazioni che ha introdotto la valutazionedi impatto ambientale nell’ordinamento co-munitario; infatti uno dei principi fonda-mentali è che l’ambiente e le relazioniall’interno di esso sono intrinsecamentemutevoli, così come le conoscenze dellostesso possono mutare, e bisogna quindibilanciare, da un lato, il legittimo affida-mento del proponente e, dall’altro, la tuteladell’ambiente che deve tener conto dei mi-glioramenti delle conoscenze e delle tecno-logie nonché dei mutamenti avvenuti nelcontesto ambientale in cui l’opera deveessere realizzata;

la Commissione europea ha apertouna pre-procedura d’infrazione, la Pilot6730/14/ENVI, ritenendo contraria alla di-rettiva 43/92/CEE « Habitat » la mancanzadi scadenza ai pareri relativi ai procedi-menti di valutazione di incidenza ambien-tale e la Presidenza del Consiglio dei mi-nistri con nota 3253 del 27 marzo 2015 hatrasmesso alle regioni e ai Ministeri com-petenti una nota della Commissione in cuiindicava chiaramente (punto 13) di « Sta-bilire una durata massima di validità delleVINCA (ad esempio 5 anni) per evitare larealizzazione di progetti assoggettati aVINCA 10 o più anni prima quando lasituazione del sito Natura2000 era moltodiversa e, nel corso del tempo, possonoessere stati autorizzati interventi/piani chehanno ridimensionato habitat e specie »;

la ratio sottesa ai predetti provve-dimenti è riconducibile alla circostanza chel’ambiente muta e quello che poteva esserecompatibile anni prima può essere incom-patibile oggi. A mero titolo di esempio,considerando che valutazione di incidenzaambientale viene realizzata anche per in-terventi esterni ai Sic/Zps ma che possonoavere incindenza all’interno, è appena ilcaso di ricordare che proprio i territoriricompresi nei Sic/Zps dei comuni interes-sati dall’intervento sono stati interessati daenormi incendi nell’agosto-settembre 2017(cioè 6 anni dopo il parere di compatibilitàambientale) che hanno distrutto oltre 2000ettari di vegetazione. È evidente che unambiente già fortemente stressato e in cuiè necessario un periodo di anni per ilrecupero della qualità naturalistica, nonpuò sopportare gli impatti delle opere cosìcome erano stati previsti, come, a merotitolo di esempio, le ricadute delle emis-sioni della centrale che precedentementeerano state considerate come compatibilicon la tutela di specie ed habitat;

la sentenza 67/2010 della Corte Co-stituzionale evidenzia proprio la necessitàdi tener conto delle mutate condizioni am-bientali nei procedimenti amministrativi.Scrive la Corte « ...inalterato lo status quo,sostanzialmente sine die, superando qual-siasi esigenza di “rimodulare” i provvedi-menti autorizzatori in funzione delle mo-

Atti Parlamentari — 3605 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

difiche subite, nel tempo, dal territorio edall’ambiente ». Continua più oltre: « D’al-tra parte, la circostanza che l’ordinamentoregionale abbia previsto un termine di du-rata delle autorizzazioni all’esercizio delleattività estrattive “per un periodo massimodi quindici anni, in relazione alla qualità eall’entità del materiale da estrarre”, stabi-lendo, al tempo stesso, la possibilità dirinnovo “previa nuova istruttoria da partedel distretto minerario” (articolo 2 dellalegge regionale 1° marzo 1995, n. 19, re-cante “Modifiche ed integrazioni alla leggeregionale 9 dicembre 1980, n. ordine aigiacimenti di materiale da cava”), rendeevidente che lo stesso legislatore regionaleabbia postulato — come è naturale sia inogni rapporto di durata — l’esigenza di uncontrollo ad tempus circa il permaneredelle condizioni, soggettive ed oggettive, dilegittimazione, in rapporto al (possibile)mutamento del quadro fattuale e norma-tivo nel frattempo intervenuto. In sostanza,eludere in via legislativa la prevista proce-dura amministrativa di rinnovo equivar-rebbe a rinunciare al controllo ammini-strativo dei requisiti che, medio tempore,potrebbero essersi modificati o essere ve-nuti meno, con esclusione, peraltro, di qual-siasi sindacato in sede giurisdizionale co-mune. »;

con sentenza n. 145/2013 la CorteCostituzionale ha rigettato le questioni diincostituzionalità di un provvedimento dellaprovincia autonoma di Trento in materia dirinnovi, proprio perché assicurava « a re-gime un costante monitoraggio della per-durante positività della valutazione di im-patto ambientale, dinamicamente inteso adeventualmente disporre prescrizioni o mo-difiche in corso d’opera, subordinandonel’ulteriore prosecuzione (comma 3)... »,

impegna il Governo:

ad assumere le iniziative di compe-tenza volte a sottoporre a valutazione am-bientale strategica e valutazione di inci-denza ambientale la rete nazionale dei ga-sdotti e le sue varianti, nonché i piani disviluppo dei concessionari;

ad assumere le iniziative di compe-tenza al fine di prevedere che i singoli

progetti infrastrutturali di gasdotti e opereconnesse non coerenti con i piani urbani-stici vigenti siano sottoposti a valutazioneambientale strategica, anche in forma co-ordinata con le procedure di valutazione diimpatto ambientale e valutazione di inci-denza ambientale eventualmente svolte;

ad assumere le iniziative di compe-tenza volte a verificare l’espletamento delleprocedure di valutazione ambientale stra-tegica, valutazione di impatto ambientale evalutazione di incidenza ambientale perl’autorizzazione di nuovi gasdotti;

a valutare l’opportunità di riesami-nare le autorizzazioni rilasciate per i ga-sdotti e le opere connesse in mancanzadelle predette valutazioni ambientali cheinteressano territori vulnerabili sotto il pro-filo ambientale;

a valutare se i mutamenti ambientali,socio-economici e degli scenari energetici,compresi quelli causati dai sismi, dei trattidel gasdotto « Dorsale adriatica » possanoessere oggetto di approfondimento, ancheai sensi e per gli effetti delle previsioni dicui all’articolo 28 del decreto legislativon. 152 del 2006;

a valutare le criticità emerse nell’am-bito delle procedure di approvazione finaledella cosiddetta « dorsale Adriatica », ivicompresa l’attuale fase decisoria presso ilConsiglio dei ministri per il tratto Sulmona-Foligno, tenendo conto delle posizioniespresse dalle due regioni che hanno ne-gato l’intesa.

(7-00133) « Terzoni, Vianello, Rospi, IlariaFontana, Zolezzi, Varrica,Daga, Deiana, Licatini, Ric-ciardi, Federico, Maraia, Vi-gnaroli, Traversi, AlbertoManca, D’Ippolito, Gallinella,Colletti, Berardini, Grippa,Torto, Zennaro, Corneli, DeLorenzis ».

La XII Commissione,

premesso che:

l’Amr, ovvero la resistenza antimi-crobica, è un fenomeno naturale biologico

Atti Parlamentari — 3606 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

di adattamento di alcuni microrganismiche acquisiscono la capacità di sopravvi-vere o di crescere in presenza di una con-centrazione di un agente antimicrobico cheè generalmente sufficiente ad inibire o uc-cidere microrganismi della stessa specie;

i batteri patogeni resistenti non ne-cessariamente provocano gravi malattie ri-spetto a quelli più sensibili, ma la patologiadiventa più difficile da trattare, in quantorisulterà efficace solo una gamma ridottadi agenti antimicrobici;

la progressione della resistenza an-timicrobica può essere accelerata dall’usoeccessivo e/o inappropriato degli antimi-crobici che, insieme a scarsa igiene e/ocarenze nelle pratiche di prevenzione econtrollo delle infezioni, crea condizionifavorevoli allo sviluppo, diffusione e persi-stenza di microrganismi resistenti sia negliesseri umani che negli animali;

l’uso eccessivo di « antimicrobici »,ovvero l’utilizzo di qualsiasi sostanza diorigine naturale, semi-sintetica o sinteticaindebolisce l’organismo e riduce le difeseimmunitarie;

l’Organizzazione mondiale della sa-nità (Oms) ha raccomandato:

1. alla popolazione di: a) prendereantibiotici solo quando prescritti dal me-dico; b) non usare antibiotici di più o dimeno di quanto vengono prescritti; c) nondistribuire ad altri antibiotici prescritti; d)prevenire infezioni attraverso l’igiene per-sonale ed evitando contatti con le personeammalate e vaccinandosi;

2. ai medici di: a) prescrivere soloquando sono necessari, come raccoman-dano le linee guida più recenti; b) since-rarsi con i pazienti circa l’uso corretto degliantibiotici in termini di dosi e tempi disomministrazione; c) confrontarsi con i pa-zienti circa le modalità per prevenire infe-zioni;

3. agli infermieri di: a) adottare eapplicare protocolli per la prevenzione delleinfezioni; b) sincerarsi circa l’esattezza delprodotto somministrato e della posologia disomministrazione;

4. ai farmacisti di: a) spiegare chel’antibiotico non cura influenza o raffred-dore; b) illustrare dettagliatamente moda-lità di somministrazione, in termini di dosie tempi corretti;

l’Oms, evidenziando i rischi dellaresistenza antimicrobica e dell’utilizzo diantibiotici, ha affermato come esso sia « unadelle maggiori minacce per la salute pub-blica, a causa dell’impatto epidemiologicoed economico del fenomeno » e che al ri-guardo ha approvato nel 2015 un pianod’azione globale per contrastare la resi-stenza antimicrobica;

quest’ultimo documento, il « WHOGlobal Action Plan on Antimicrobial resi-stance » dell’Oms (2015), si basa sulle se-guenti linee d’azioni:

1. migliorare il livello di consape-volezza e di comprensione del fenomenoAmr attraverso efficaci programmi di co-municazione, informazione e formazione;

2. rafforzare le attività di sorve-glianza sul fenomeno Amr;

3. migliorare la prevenzione ed ilcontrollo delle infezioni, in tutti gli ambiti;

4. ottimizzare l’uso degli antibio-tici sia in medicina umana che veterinaria(antimicrobial stewardship);

5. aumentare/sostenere la ricercae l’innovazione;

il Governo italiano, sulla base del« WHO Global Action Plan on Antimicrobialresistance », nel 2017, ha adottato il « PianoNazionale di Contrasto all’AntimicrobicoResistenza (PNCAR) 2017-2020 », che im-pegna tutte le regioni e province autonomeitaliane alla sua attuazione;

il Pncar rappresenta lo strumentoper tradurre in atto la strategia italianavolta a fronteggiare l’aumento dell’antibio-tico-resistenza (Amr) e della diffusione dimicrorganismi resistenti agli antibiotici;

il Pncar prevede uno sforzo di co-ordinamento nazionale, obiettivi specifici eazioni programmate, attraverso:

1. sinergia tra i livelli nazionale,regionale e locale e i diversi attori chiavecoinvolti;

Atti Parlamentari — 3607 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

2. governance dove i ruoli delleistituzioni siano definiti chiaramente;

entro 6 mesi dall’emanazione delPncar sono state previste la preparazione el’adozione di un documento operativo chedefinisca le responsabilità delle diverse isti-tuzioni;

il Pncar ha gli obiettivi generali diridurre la frequenza delle infezioni soste-nute da microrganismi resistenti agli anti-biotici e associate all’assistenza sanitariaospedaliera e comunitaria; gli ambiti diinteresse del Pncar sono:

1. sorveglianza e prevenzione del-l’antibiotico resistenza;

2. uso appropriato e sorveglianzadel consumo degli antimicrobici;

3. sorveglianza, prevenzione e con-trollo delle infezioni correlate all’assi-stenza;

4. formazione degli operatori sa-nitari;

5. informazione/educazione dellapopolazione;

6. ricerca e sviluppo;

il decreto del direttore generale dellaprevenzione sanitaria del 3 novembre 2017ha istituito un tavolo multisettoriale – alquale si incontrano competenze ed exper-tise dei diversi ambiti a livello nazionale eregionale – di coordinamento per l’imple-mentazione e il monitoraggio del Pncar. Altavolo è conferito il mandato di favorire ilraggiungimento degli obiettivi previsti dalpiano;

i suddetti documenti non sono statipienamente implementati ed il Pncar non èancora pienamente compiuto,

impegna il Governo:

1) a promuovere presso la popolazione laconoscenza delle problematiche rela-tive alla resistenza antimicrobica, alfine di sensibilizzare la cittadinanza;

2) a prevedere le opportune iniziative, diconcerto con le regioni, per contrastare

il fenomeno della resistenza antimicro-bica, anche dando piena attuazione aquanto previsto dal Pncar;

3) a coinvolgere, per quanto di compe-tenza, nell’ambito di tali iniziative, lasocietà italiana malattie infettive e tro-picali (Simit) o le altre associazioni dicategoria rappresentanti la comunitàdi infettivologi italiani;

4) ad avviare efficaci campagne di sensi-bilizzazione dei cittadini, e dei profes-sionisti coinvolti, volte a promuovereun uso corretto e responsabile dei far-maci antibiotici;

5) ad assumere iniziative per implemen-tare i programmi di formazione deiveterinari e dei medici, con particolareriguardo ai medici di medicina gene-rale, al fine di migliorare l’appropria-tezza prescrittiva di farmaci antibioticie consentire l’individuazione delle te-rapie più idonee e corrette.

(7-00131) « Novelli, Pedrazzini, Mugnai, Ba-gnasco ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

SPENA. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro della salute. — Per sapere – pre-messo che:

nella notte tra il 10 e l’11 dicembre2018, un vasto incendio è divampato nellostabilimento di trattamento dei rifiuti del-l’Ama di via Salaria a Roma, bruciandospazzatura, olio e plastica, con grande pre-occupazione tra i 40 mila residenti perpossibili conseguenze sulla salute. L’im-pianto è ora sotto sequestro da parte dellaprocura;

l’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) per i rifiuti indifferenziati,

Atti Parlamentari — 3608 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

oggetto dell’incendio, è da molti anni for-temente contestato dai residenti del IIIMunicipio della Capitale anche per l’inso-stenibile odore che emana; i residenti sonopreoccupati anche perché l’impianto è ubi-cato nel bel mezzo di case e uffici, con unasilo nido a poche centinaia di metri inlinea d’aria;

a seguito dell’incendio, l’Arpa regio-nale si è immediatamente attivata per mo-nitorare la qualità dell’aria. Dai primi ri-sultati emerge un aumento dell’inquina-mento atmosferico, e in particolare di Pm10,con il superamento dei limiti di legge inalcune centraline;

il tmb (impianto di trattamento mec-canico-biologico per i rifiuti indifferenziati)del Salario doveva essere chiuso da almenodue anni. L’assessore capitolino all’am-biente, Pinuccia Montanari, ne aveva pro-messo la graduale diminuzione delle atti-vità fino alla chiusura. In realtà, anche acausa di una raccolta differenziata sostan-zialmente invariata e l’aumento della pro-duzione dei rifiuti, l’impianto non solo nonè stato chiuso, ma nel 2017 ha aumentatoi rifiuti lavorati, passando da 117.500 a155.400 tonnellate, dunque con un +32 percento;

il Campidoglio aveva fissato come ter-mine ultimo il 2019 per la chiusura del-l’impianto di via Salaria, ma la condizionenecessaria era comunque quella del rag-giungimento del 70 per cento di raccoltadifferenziata;

dalle ultime dichiarazioni del sindacoRaggi, l’intenzione sarebbe quella di nonriaprire l’impianto, e di aumentare la Tariper i romani: « oggi dovendo ricollocareall’improvviso 800 tonnellate al giorno misento di dire che ci saranno degli effettisulla tariffa »;

sarà compito del Campidoglio indivi-duare un nuovo sito, se è vero che lo stessoMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, recentemente si èpronunciato, confermando che è compitodell’amministrazione Raggi produrre l’atto

che indichi i siti idonei per realizzare gliimpianti di smaltimento dei rifiuti –:

se il Governo non ritenga di promuo-vere, per quanto di competenza e in colla-borazione con gli enti territoriali, oppor-tuno verifiche al fine di escludere rischi perla popolazione residente nelle aree interes-sate dall’incendio e garantire la tutela dellasalute pubblica e dell’ambiente;

quali iniziative si intendano promuo-vere, nell’ambito delle proprie competenze,al fine di evitare situazioni emergenzialinella gestione del ciclo dei rifiuti a Roma enel Lazio, anche alla luce dei lavori svoltidalla cabina di regia tecnica attivata pressoil Ministero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare in relazione alle cri-ticità connesse allo smaltimento dei rifiutinella regione. (4-01863)

BRAGA. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro per i beni e le attività culturali, alMinistro per il sud. — Per sapere – pre-messo che:

come si evince dalla stampa localesiciliana nel mese di ottobre 2018 la dittaOikos spa, ha presentato al comune diCenturipe (Enna) una richiesta di autoriz-zazione per la realizzazione di una piatta-forma integrata di gestione e valorizza-zione dei rifiuti da realizzarsi nel mede-simo territorio comunale, in contrada Mu-glia, con una variante allo strumentourbanistico vigente;

la ditta Oikos, come si legge nell’arti-colo del Giornale di Sicilia del 14 novembre2018, è peraltro già oggetto di inchiesta daparte della procura della Repubblica diCatania per due impianti di trattamentorifiuti nella provincia etnea, ovvero tra Mi-sterbianco e Motta S. Anastasia relativa-mente alle discariche di Tiritì e Valanghed’inverno. La ditta è stata già oggetto, nel2016, di un atto di sindacato ispettivo daparte dell’interrogante anche in merito allagestione commissariale;

sono ancora 68, concentrate in Cala-bria, Abruzzo, Campania e di cui 8 in

Atti Parlamentari — 3609 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

Sicilia, le discariche abusive da bonificare eper le quali l’Italia paga una penalità al-l’Unione europea in seguito alla condannadella Corte di giustizia dell’Unione europeadel 2014;

tutta la cittadinanza di Centuripe, cosìcome quella dei comuni limitrofi Catena-nuova, Paterno, Biancavilla e Ramacca hamanifestato pubblicamente il 18 novembre2018 per il « no » alla discarica;

l’area individuata è peraltro vincolataidrogeologicamente dal piano paesistico re-gionale, in quanto parte di un’asta fluvio-torrentizia che, peraltro, si pone in zonaimmediatamente a monte della piana diCatania e diviene corpo idrico fondamen-tale all’approvvigionamento delle coltiva-zioni agrumicole della stessa piana;

l’impattante progetto Oikos prevedeun approvvigionamento mediante conferi-mento da parte di soggetti pubblici di ri-fiuti solidi urbani e assimilabili non diffe-renziati o mal differenziati per la succes-siva produzione di combustibile solido se-condario (Css) anche mediante impianto ditrattamento meccanico-biologico (Tmb);quanto detto appare all’interrogante nonconforme alla direttiva (UE) 2018/850, chemodifica la direttiva 1999/31/CE sulle di-scariche di rifiuti e per le sue caratteristi-che rischia di trasformare l’ipotizzata di-scarica in un collettore di rifiuti da territoriesterni alla Sicilia;

Centuripe ha infine un alto valoreurbanistico e gode in effetti di una parti-colarità. La sua forma urbis è quella distella marina, rimasta così nei secoli: hauna spettacolare vista sull’Etna, tanto daessere definita il balcone della Sicilia. Pre-senta non solo vedute particolari e sugge-stive, ma anche un notevole patrimonioarcheologico risalente al dominio romano –:

di quali elementi dispongano i Mini-stri interrogati in relazione a quanto espo-sto in premessa e quali iniziative intendanoassumere, per quanto di competenza, perprevenire danni al patrimonio ambientale,paesaggistico, storico e archeologico dell’a-rea, minacciato da un progetto invasivocome quello Oikos sopra richiamato, anche

tenendo conto dell’esigenza di rispettarepienamente la normativa europea in temadi smaltimento dei rifiuti e di evitare ulte-riori procedure di infrazione. (4-01870)

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DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

DEIDDA. — Al Ministro della difesa, alMinistro del lavoro e delle politiche sociali.— Per sapere – premesso che:

ai sensi dell’articolo 1913 del codice,gli ufficiali e i sottufficiali in servizio per-manente, gli appuntati e i carabinieri sonoiscritti d’ufficio ai seguenti fondi previden-ziali integrativi, tra loro indipendenti e agestione separata, amministrati dalla Cassadi previdenza delle Forze armate di cuiall’articolo 74 del regolamento: a) fondo diprevidenza ufficiali dell’Esercito italiano edell’Arma dei carabinieri; b) fondo di pre-videnza ufficiali della Marina militare; c)fondo di previdenza ufficiali dell’Aeronau-tica militare; d) fondo di previdenza sot-tufficiali dell’Esercito italiano e dell’Armadei carabinieri; e) fondo di previdenza ap-puntati e carabinieri; f) fondo di previ-denza sottufficiali della Marina militare; g)fondo di previdenza sottufficiali dell’Aero-nautica militare;

l’articolo 1914 del codice dell’ordina-mento militare riconosce un’indennità sup-plementare agli ufficiali e ai sottufficiali inservizio permanente, nonché agli appuntatie ai carabinieri, i quali, all’atto della ces-sazione dal servizio con diritto alla pen-sione, siano iscritti da almeno 6 anni aifondi previdenziali integrativi;

il comma 1 dell’articolo 1919 del ci-tato codice prevede anche che la suddettaindennità sia dovuta ai sottufficiali dellaMarina e dell’Aeronautica militare – iscrittida almeno 6 anni al pertinente fondo –anche nell’ipotesi in cui siano essi trasferitinei ruoli dei dipendenti civili dell’ammini-strazione dello Stato, oppure nominati uf-ficiali in servizio permanente effettivo;

Atti Parlamentari — 3610 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

tale diritto, nell’ipotesi di trasferi-mento nei ruoli civili o di collocamento incongedo senza diritto alla pensione, non èinvece riconosciuto in favore del personaledell’Esercito e dell’Arma dei carabinieri, eciò perché i Corpi d’appartenenza non sa-rebbero ricompresi tra quelli per i qualitale beneficio sarebbe previsto dall’ordina-mento vigente;

l’articolo 1917 del citato codice pre-vede, altresì, il diritto alla restituzione deicontributi obbligatori versati nei citati fondiprevidenziali, maggiorati degli interessi sem-plici maturati, nonché la reversibilità dellepredette somme, in favore degli appuntati edei carabinieri, i quali siano cessati dalservizio esclusivamente con diritto alla pen-sione, prima del decorso dei sei anni d’i-scrizione al fondo;

invece, il suindicato diritto alla resti-tuzione è sempre riconosciuto in favore deisottufficiali della Marina e dell’Aeronauticamilitare, anche se cessati dal servizio senzadiritto alla pensione, o se trasferiti nei ruolidel personale civile dell’amministrazionedello Stato, nonché se nominati ufficiali inservizio permanente effettivo;

il decreto legislativo n. 66 del 2010nella parte in cui esclude dal novero degliaventi diritto alla corresponsione dell’in-dennità o, comunque, alla restituzione deicontributi già versati, i militari dell’Armadei carabinieri e dell’Esercito transitati neiruoli civili o nominati ufficiali, oltre chetutti i militari, appartenenti a Corpi diversidalla Marina e dall’Aeronautica Militare,collocati in congedo senza diritto alla pen-sione, appare contrario al principio di ugua-glianza sostanziale ai sensi dell’articolo 3della Costituzione –:

se siano a conoscenza dei fatti sopra-esposti e quali iniziative intendano assu-mere per integrare il Codice dell’ordina-mento militare, al fine di equiparare iltrattamento degli appartenenti a tutte leForze armate, mettendo fine a una ingiustadisparità di trattamento. (4-01864)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

D’INCÀ. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premesso che:

da un’analisi del decreto del Presi-dente del Consiglio dei ministri del 7 marzo2018 risulterebbero essere 36 i comuniveneti che hanno evidenziato un saldo ne-gativo delle loro posizioni, contribuendo siaall’alimentazione che alla contribuzione pe-requativa del fondo di solidarietà comu-nale;

concepita per attenuare gli squilibritra enti comunali, operando una redistri-buzione da enti con maggiori capacità dientrata e spesa verso quelli con minoricapacità, l’introduzione di questo fondo hasollevato, tuttavia, molte critiche riguardoal meccanismo di calcolo della quota pe-requativa, cioè la trattenuta sull’Imu stan-dard effettuata dall’Agenzia delle entrateper ogni comune, costituita da una quotarelativa ai fabbisogni standard e dalle ca-pacità fiscali del comune e una quota ri-ferita alla spesa storica;

gli enti in questione sono comuni conun basso numero di residenti e un elevatonumero di seconde case non utilizzate pergran parte dell’anno dai proprietari, ai qualivanno comunque garantiti i servizi quandorisiedono nelle loro abitazioni;

in alcuni periodi dell’anno questi co-muni devono gestire presenze anche diecivolte superiori al numero dei residenti, macon capacità economiche ridotte dal fondodi solidarietà comunale;

per quanto riguarda l’elaborazione deifabbisogni standard, per le funzioni desti-nate ai residenti, i valori dei 36 comuni consaldo negativo sono in linea con le medienazionali, mentre ci sono scostamentienormi nei settori che coinvolgono anche inon residenti (ad esempio, la viabilità nelsuo complesso);

senza delle modifiche al meccanismodi contribuzione e ripartizione del fondo di

Atti Parlamentari — 3611 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

solidarietà comunale per questi comuni lasituazione non potrà che aggravarsi, a mag-gior ragione per quelli che per giunta sonoconfinanti con comuni delle regioni a sta-tuto speciale del Trentino Alto Adige e delFriuli Venezia Giulia che scontano situa-zioni nettamente migliori;

in un recente incontro i comuni inte-ressati non hanno escluso di intraprenderele vie giudiziali per ottenere il riconosci-mento delle loro richieste e tale iniziativapotrebbe essere intrapresa anche da moltialtri comuni italiani che si trovano nellemedesime condizioni –:

se non ritenga di considerare l’oppor-tunità di adottare iniziative per elaboraredei correttivi, anche di natura normativa,che limitino il danno ingiusto patito ognianno dai predetti comuni con saldo nega-tivo, senza pregiudicare al tempo stesso lafunzione perequativa del fondo di solida-rietà comunale. (5-01109)

BIGNAMI, GIACOMONI, BARATTO,MARTINO, BENIGNI, CATTANEO e AN-GELUCCI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premesso che:

con circolare 9/E del 7 maggio 2018l’Agenzia delle entrate ha indicato le nuovemodalità di fatturazione dei compensi deiConsulenti tecnici d’ufficio (Ctu) (articolo4.2. oneri Ctu a carico di soggetti « splitpayment »). Da tale interpretazione emergeche tutte le fatture del Ctu per il paga-mento degli onorari stabiliti dal giudice,emesse sia a società, enti pubblici che aprivati, devono essere intestate all’ammini-strazione della giustizia (il tribunale di ri-ferimento), committente non esecutrice delpagamento, con « solutio » a carico dellaparte/i onerata dal giudice, quale parteesposta all’onere economico del pagamentoquale titolare passivo del rapporto di de-bito;

con nota del 28 settembre 2018 aventead oggetto « Liquidazione dei compensi do-vuti ai CTU nell’ambito del procedimentocivile – esclusione dello split payment —Circolare Agenzia delle Entrate n. 9 del 7maggio 2018 e articolo 12 decreto-legge 12

luglio 2018 n. 87 convertito in legge 9 ago-sto 2018 – Modalità di trasmissione dellefatture intestate al Ministero della Giusti-zia » il Ministero della giustizia si espri-meva in merito alle segnalazioni pervenutesia da parte degli uffici giudiziari che deiCtu, in merito alle criticità nella gestionedelle fatture elettroniche emesse dai Ctunei confronti degli uffici giudiziari;

alla luce delle vigenti disposizioni, laparte obbligata deve continuare a effet-tuare il pagamento del compenso liquidatodal giudice in favore del Ctu il quale deveperò emettere la fattura nei confronti del-l’amministrazione evidenziando di aver ri-cevuto il pagamento dalla parte obbligata enon dall’amministrazione;

dalle segnalazioni pervenute al Mini-stero della giustizia, risulta che tali moda-lità stiano creando numerose criticità inquanto tali fatture, che pervengono agliuffici giudiziari con sistema di gestionecontabile Sicoge, risultano come crediti ine-stinti poiché pagate da terzi. Il sistemaSicoge consente infatti la chiusura automa-tica delle fatture pagate ma non per quellenon pagate, le quali devono essere chiusetramite operazione manuale. Ciò affinché ilrelativo credito possa risultare estinto sullapiattaforma del credito (Pcc) gestita dalMinistero dell’economia e delle finanze;

il Ministero afferma dunque di averavviato « un’interlocuzione con l’Agenziadelle Entrate al fine di verificare la possi-bilità di individuare soluzioni operative ingrado di non aggravare ulteriormente lecomplesse attività degli Uffici giudiziari intema di pagamento delle spese di giusti-zia » –:

quali soluzioni siano state individuatealla luce di quanto descritto in premessa ein quali tempi il Ministro interrogato, perquanto di competenza, intenda adottareiniziative per risolvere le criticità eviden-ziate dalla presente interrogazione.

(5-01112)

Atti Parlamentari — 3612 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

RUGGIERO e TRANO. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

l’articolo 24 del decreto-legge 23 di-cembre 2016, n. 237, recante disposizioniurgenti per la tutela del risparmio nel set-tore creditizio, convertito, con modifica-zioni, con la legge 17 febbraio 2017, n. 15,enuncia le « Disposizioni generali concer-nenti l’educazione finanziaria, assicurativae previdenziale »;

ai sensi dell’articolo 24-bis, comma 6,del suddetto decreto-legge n. 237 del 2016,per l’attuazione della Strategia nazionaleper l’educazione finanziaria, assicurativa eprevidenziale, il Ministro dell’economia edelle finanze, di concerto con il Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca e con il Ministro dello sviluppo eco-nomico, istituisce il Comitato per la pro-grammazione e il coordinamento delle at-tività di educazione finanziaria, con il com-pito di promuovere e programmare iniziativedi sensibilizzazione ed educazione finan-ziaria;

l’articolo 24-bis, comma 8, del decreto-legge n. 237 del 2016, i membri del Comi-tato, nonché il direttore, durano in caricatre anni e l’incarico può essere rinnovatouna sola volta;

il decreto del 3 agosto 2017 del Mini-stro dell’economia e delle finanze, di con-certo con il Ministro dell’istruzione, dell’u-niversità e della ricerca e con il Ministrodello sviluppo economico ha istituito il Co-mitato per la programmazione e il coordi-namento delle attività di educazione finan-ziaria;

in data 21 giugno 2018 il Comitato perla programmazione e il coordinamento delleattività di educazione finanziaria si è do-tato di un regolamento di organizzazione efunzionamento del Comitato per la pro-grammazione e il coordinamento delle at-tività di educazione finanziaria;

l’articolo 24-bis, comma 3, del sud-detto decreto-legge n. 237 del 2016 prevedel’adozione di un programma per una « stra-tegia nazionale per l’educazione finanzia-ria, assicurativa e previdenziale »;

in data 11 gennaio 2018 è stato tra-smesso alla Presidenza della Camera deideputati, l’atto del Governo pro temporesottoposto a parere parlamentare, recantelo Schema di programma per una « strate-gia nazionale per l’educazione finanziaria,assicurativa e previdenziale », sul quale èstato espresso parere favorevole dalla Com-missione Finanze e dalla Commissione Bi-lancio –:

quali e quante iniziative di educa-zione finanziaria in Italia siano state cen-site in seguito all’avvio a gennaio 2018 delcensimento al fine di conoscere in modopiù completo il panorama dell’offerta at-tuale e le sue caratteristiche, per identifi-care buone prassi già sperimentate e vali-date e per promuovere un coordinamentoche favorisca la corretta allocazione dellerisorse, evitando l’accavallarsi di iniziativediverse sugli stessi obiettivi. (5-01113)

OSNATO e BUTTI. — Al Ministro dell’e-conomia e delle finanze. — Per sapere –premesso che:

in risposta all’interrogazione n. 5-00653, svolta presso la Commissione fi-nanze della Camera dei deputati, in meritoal problema della responsabilità del rap-presentante indiretto per dichiarazione d’in-tento falsa o incompleta per operazionidoganali, il Governo ha ritenuto l’operatoredoganale con rappresentanza indiretta re-sponsabile, citando l’articolo 77 del codicedoganale unionale, senza considerare chelo stesso si riferisce ad una operazionedoganale relativa a dazi all’importazione enon all’Iva;

nella risposta del Governo, il citatoarticolo 8, comma 3, della legge n. 213 del2000 dà per scontato che l’espressione nor-mativa « spedizioniere doganale » si riferi-sca unicamente al doganalista con rappre-sentanza diretta e non anche all’operatoredoganale con rappresentanza indiretta, purtrovandosi, quest’ultimo, nelle medesimecondizioni che hanno fatto decidere al le-gislatore di escludere lo spedizioniere do-ganale;

il richiamo alla sentenza n. 7720 del2013 della Corte di cassazione non sembra

Atti Parlamentari — 3613 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

appropriato, dato che il problema si rife-risce ad una situazione verificatasi dopo lasentenza, relativa ad una diversa proce-dura che prevedeva la consegna della di-chiarazione d’intento alla dogana e nonall’Agenzia delle entrate;

infine, relativamente all’implementa-zione del sistema telematico dell’Agenziadelle entrate, l’articolo 20 del decreto legi-slativo n. 175 del 2014, al comma 1, letteraa), dispone che: le parole: « consegnata ospedita al fornitore o prestatore, ovveropresentata in dogana » sono sostituite da:« trasmessa telematicamente all’Agenzia delleentrate, che rilascia apposita ricevuta tele-matica ». La dichiarazione sarà consegnataal fornitore o prestatore, ovvero in dogana.Entro 120 giorni dall’entrata in vigore dellapresente disposizione, l’Agenzia delle en-trate mette a disposizione dell’Agenzia delledogane e dei monopoli la banca dati delledichiarazioni d’intento per dispensare dallaconsegna in dogana della copia cartaceadelle predette dichiarazioni e delle ricevutedi presentazione;

è necessario procedere tempestiva-mente alla corretta funzionalità del sistemainformatico e all’adozione di una disposi-zione che preveda la possibilità per l’ope-ratore doganale di assumere notizie dalsistema informatico stesso sulla legittimitàdella dichiarazione d’intento;

è improcrastinabile una corretta in-terpretazione del citato articolo 20 relati-vamente ai 120 giorni nei quali l’Agenziadelle entrate deve mettere a disposizionedell’Agenzia delle dogane la banca datidelle dichiarazioni d’intento, ed è necessa-rio tutelare quanti, senza malafede e re-sponsabilità, si trovano a dover affrontare,per quanto esposto, contenziosi lunghi ecostosi –:

quali iniziative urgenti intenda assu-mere il Governo in ordine a quanto evi-denziato in premessa. (5-01114)

UNGARO e FREGOLENT. — Al Ministrodell’economia e delle finanze. — Per sapere– premesso che:

secondo la Fondazione Migrantes solonel 2016 sono partiti 124 mila connazio-

nali, e il 39 per cento ha tra i 18 e i 34 anni.Il totale dei registrati all’Aire, l’anagrafedegli italiani residenti all’estero, è di oltre 5milioni, mentre tre giovani under 30 suquattro, oggi, lascerebbero l’Italia, standoad un’indagine pubblicata di recente dalCorriere della Sera;

la logica che animava il progetto del« controesodo », tradotto otto anni fa con lalegge 30 dicembre 2010, n. 238, per richia-mare in Italia i talenti che lavorano all’e-stero, fu quella di agire con la leva delleagevolazioni fiscali sulle proprie entrate. Sitrattava di un dispositivo inedito che cosìprevedeva: « I redditi di lavoro dipendente,i redditi d’impresa e i redditi di lavoroautonomo percepiti dalle persone fisiche dicui all’articolo 2 concorrono alla forma-zione della base imponibile ai fini dell’im-posta sul reddito delle persone fisiche inmisura ridotta, secondo le seguenti percen-tuali: a) 20 per cento, per le lavoratrici; b)30 per cento, per i lavoratori »;

la novella normativa rappresentata daldecreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147,ha introdotto il regime speciale per i « la-voratori impatriati », che sotto alcuni aspettiè risultato meno conveniente rispetto allacitata legge n. 238 del 2010, se non altroperché abrogava l’estensione dei beneficifiscali;

vi è poi una scarsissima conoscenza,come lamenta l’« Associazione Controe-sodo », di detto strumento normativo anchetra gli addetti ai lavori e sussiste la neces-sità di agire affinché nuovi strumenti nor-mativi rendano effettiva e radicata la per-manenza di chi è ritornato in patria, con-solidando e potenziando le norme per l’at-trazione del capitale umano –:

se non ritenga opportuno promuovereuna semplificazione del regime agevolativodescritto in premessa adottando iniziativeper estendere i benefici fiscali come giàprevisti dalla legge n. 238 del 2010, ad oggiparzialmente abrogata, anche ai cittadiniitaliani in possesso di diploma di studio discuola media di IIo grado e ampliando ibeneficiari con riferimento ai casi in cui siacquisti un immobile da destinare ad abi-

Atti Parlamentari — 3614 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

tazione principale, ovvero si contragga ma-trimonio o unione civile, al fine di incen-tivare chi realmente intende trascorrere lapropria vita nel nostro Paese. (5-01115)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:

MULÈ. — Al Ministro delle infrastrutturee dei trasporti. — Per sapere – premessoche:

l’affidatario del servizio di trasportopubblico locale ha l’obbligo di svolgerloosservando disposizioni e condizioni ripor-tate nel contratto di servizio, adottando letariffe deliberate dall’ente competente sultrasporto ferroviario regionale;

a seguito delle trattative condotte traTrenitalia e regione Umbria con riferi-mento alla Carta Tuttotreno (Ctt), si pre-vede l’introduzione di criteri Isee (costocompreso tra 79 e 665 euro), fortementepenalizzanti per i numerosi pendolari delservizio di trasporto ferroviario;

l’offerta di treni regionali è calante enon soddisfa le esigenze di mobilità, la-sciando scoperte fasce orarie strategiche, inparticolar modo per treni diretti e prove-nienti dalla Capitale, tanto che sempre piùnumerosi sono i pendolari, non già soloturisti, che a prescindere dal reddito, sonocostretti a ricorrere anche a treni Intercityo Frecciabianca, come nel caso delle tratteOrvieto-Roma tra le 6,50 e le 9,00 e le 17,12e le 20,00 e Terni-Roma (Spoleto e Foligno)tra le 7,32 e le 10,28 e tra le 17,00 e le 18,00e tra le 19,02 e le 20,35, dovendo acquistarel’abbonamento per il trasporto regionale ein più la Ctt per accedere ai servizi IC eFrecciabianca (aumentata da 350 a 400euro nel 2017);

con l’introduzione di criteri Isee siriduce la platea dei beneficiari del contri-buto pubblico riconosciuto dalla regioneper la Ctt, ma così facendo aumentano glioneri tariffari a carico del resto dei pen-dolari;

il contratto di servizio media-lungapercorrenza 2017-2026, riconosce l’impor-tanza degli Intercity per i pendolari, chesono il 30 per cento dell’utenza, e la ne-cessaria complementarietà con il servizioregionale, prevedendo miglioramenti del ma-teriale rotabile e di qualità e puntualità;

se gli oltre 600 pendolari umbri utentiIntercity e Frecciabianca ricorressero airegionali, aumenterebbe il sovraffollamento,con problemi di sicurezza e ulteriori ri-tardi;

l’Umbria contribuisce con 500 milaeuro annui agli acquisti di Ctt, ma il ser-vizio risulta decisamente scarso rispetto aquello offerto dalle Ctt nelle altre regioni,dove i prezzi sono anche più vantaggiosi; ilmateriale rotabile risulta datato e spessomalfunzionante, mentre spesso Intercity eFrecciabianca sono dirottati sulla linea lentae risultano meno puntuali dei treni regio-nali; gli stessi abbonamenti, nonostante icosti elevati, non consentono di salire abordo dei regionali, e la regione vuole esclu-dere anche l’acquisto della Ctt con abbo-namento regionale mensile;

in virtù del decreto ministeriale n. 6925del 1974, che consente per le linee diret-tissime l’applicazione di tariffe che prescin-dono dalla effettiva lunghezza delle tratte,le tariffe della tratta Roma-Firenze o Roma-Spoleto risultano maggiori rispetto al casoin cui si applicasse il criterio chilometrico.Fermo restando ciò, secondo quanto emersodalla risposta all’interrogazione n. 5-10846(XVII legislatura), le tariffe chilometricheper i treni Intercity di competenza mini-steriale e non regionale, risulterebbero ag-giornate con il richiamato contratto di ser-vizio;

la modifica della tariffazione chilome-trica in senso più favorevole in Umbria, aisuoi contribuenti e utenti, dovrebbe essereimmediatamente richiesta a Trenitalia;

il costo della vita per i pendolari versoRoma risulta più alto di quello di chi restanella propria città, pertanto l’applicazionedi criteri reddituali di tariffazione Ctt do-

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XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

vrebbe quanto meno tenere in conto glioneri collaterali a loro carico –:

quali iniziative di competenza il Mi-nistro interrogato intenda assumere perevitare che siano penalizzati i pendolari delservizio di trasporto ferroviario in Umbria,fermo restando il ricorso a tariffazioni pro-gressive in riferimento al reddito volte adagevolare gli utenti più svantaggiati;

se intenda adottare ogni iniziativa dicompetenza per applicare la tariffazionechilometrica per i servizi Intercity di cui inpremessa in considerazione delle mutate esuperate condizioni rispetto alle disposi-zioni di cui al decreto ministeriale n. 6925del 1974. (5-01111)

Interrogazioni a risposta scritta:

CECCHETTI, BONIARDI e ZOFFILI. —Al Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti. — Per sapere – premesso che:

il 28 novembre 2018 la società Milano-Serravalle Milano Tangenziali in qualità diconcessionaria, ha deciso di chiudere iltratto di tangenziale ovest compreso tral’interconnessione con l’autostrada A8 Mi-lano-Como e lo svincolo per il nuovo polofieristico di Rho-Pero dall’8 dicembre 2018al 7 gennaio 2019, per consentire un inter-vento di manutenzione straordinaria sullestrutture del viadotto di Rho;

la scelta di chiudere il tratto predettoha avuto immediate e gravi ripercussionisul traffico veicolare, con gli automobilistiche sono costretti a riversarsi sulla viabilitàordinaria mandando in tilt la circolazione;

il tratto di tangenziali ovest ora chiusoal traffico rappresenta uno snodo autostra-dale nevralgico, già gravato da ordinaridisagi di viabilità;

la scelta di chiudere il tratto è stataassunta con scarso preavviso e, contraria-mente a quanto ritenuto dalla società con-cessionaria, in un periodo caratterizzato daun’alta mobilità per via delle festività na-talizie, in vista delle quali i cittadini sispostano per effettuare compere, magari

nel centro commerciale più grande d’Eu-ropa presente proprio nella zona;

il commercio al dettaglio, proprio inquesto periodo, trae i maggiori benefici daiclienti, anche grazie alla loro circola-zione –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto esposto in premessa e seintenda assumere iniziative, per quanto dicompetenza, con la massima sollecitudine,affinché, d’intesa con la società concessio-naria, venga trovata una rapida soluzioneal problema. (4-01859)

POTENTI. — Al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

a Livorno ha sede una strategica in-frastruttura portuale conosciuta come « ba-cini di carenaggio », per la costruzione dellaquale lo Stato ha concesso, con la leggespeciale n. 143 del 13 febbraio 1963, uncontributo di 8 miliardi di lire, pari all’80per cento della spesa stimata, a un consor-zio volontario appositamente costituitosi incittà tra enti e istituti di credito locali enazionali;

in data 27 marzo 2015 l’Autorità disistema portuale del mar Tirreno setten-trionale, in qualità di autorità competente,ha indetto una procedura ristretta per l’as-sentimento in concessione demaniale ma-rittima del compendio dei bacini di care-naggio del porto di Livorno;

nell’agosto 2015, tale procedura hasubìto una sospensione a causa dell’inci-dente mortale (con 12 feriti) occorso abordo della nave M/n Urania, nave ocea-nografica da tempo impiegata dal Consiglionazionale delle ricerche (Cnr);

nell’ambito del summenzionato inci-dente, il bacino galleggiante è affondato e lanave ha subìto uno squarcio;

l’Autorità di sistema portuale ha re-centemente provveduto (a sue spese) allaliberazione del bacino galleggiante, anchese risulta che, in un momento successivo,esso sia stato irregolarmente occupato con:

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XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

un piccolo yacht in manutenzione, degliscalandroni a piani composti, numerosi con-tainer (anche intorno al dockmaster), unponte radar smontato, dei prefabbricatisparsi, tubi in pvc e ulteriori materiali dismaltimento stoccati irregolarmente in sac-chi bianchi;

allo stato attuale risulta inoltre chenell’area oggetto della gara di cui sopra, èpresente un relitto di una grossa nave sullabanchina adiacente al bacino in muratura;nello specchio acqueo sono presenti unrimorchiatore di colore rosso, oltre a duepontoni con gru nonché una nave;

la sopravvenuta presenza di tali osta-coli fisici interferisce con la gara, ad avvisodell’interrogante falsando le condizioni digara, nonché le valutazioni di opportunitàbasate su rilievi puntuali sullo stato deimateriali, su misurazioni dirette, teleme-trie, valutazioni sul campo e rilevazione divizi non visibili –:

quali iniziative di competenza intendaassumere per ovviare a questa grave situa-zione, tenuto conto che il riavvio delleattività manutentive nell’area interessata èparticolarmente atteso da tutta la città diLivorno, perché garantirebbe un impor-tante ritorno occupazionale. (4-01861)

MANDELLI e GELMINI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

il prolungamento della metropolitanaM5 da Milano sino a nord di Monza, è unainfrastruttura determinante per il territo-rio lombardo, nonché la prima metropoli-tana in Italia a collegare due città. Si trattadi un progetto che prevede un tracciato,quasi completamente interrato, di quasitredici chilometri e dodici nuove stazioni,che incrocia la linea 1 milanese a Bettola,zona cruciale di interscambio locale, conun parcheggio da oltre mille posti e vicinoalla strada Rho-Monza e alla statale 36;

peraltro, l’infrastruttura insisterebbesu un’area che ha un forte bisogno dimobilità e di trasporto pubblico, nonché dialleggerire il traffico privato e abbassarel’inquinamento atmosferico;

nella stessa nota di aggiornamento alDef, il Documento di economia e finanza2018, il Governo ha posto tra i suoi obiettiviprincipali lo sviluppo del trasporto pub-blico e del trasporto ferroviario locale, non-ché la promozione dell’interscambio;

l’importanza dell’infrastruttura si evi-denzia, tra l’altro, ricordando che: a) Monzae Brianza sono, insieme a Napoli, le aree inItalia con la maggiore densità di abitantiper chilometro quadrato, e rappresentanoil primo asse industriale italiano; b) nelrapporto sull’ecosistema urbano di Legam-biente, Monza e Brianza sono agli ultimiposti per i parametri di qualità ambientaletra i quali l’inquinamento e il trasportopubblico; c) sono tra le aree del Paese amaggiore densità di traffico. A ciò si ag-giunga che la perdurante crisi economicaha fatto aumentare sensibilmente la do-manda di trasporto pubblico;

l’opera, considerata irrinunciabile peril territorio, e in grado di portare lavoro emobilità sostenibile, costa 1.250 milioni dieuro e, secondo gli accordi di massima, 900di questi dovrebbero essere stanziati dalGoverno, mentre i restanti 350 sarebberoda suddividere tra tutti gli enti locali inte-ressati;

le giunte comunali stanno via via ap-provando il progetto di fattibilità tecnica eil relativo protocollo di intesa. Poi, si do-vrebbe passare alla fase operativa, per po-ter immaginare l’avvio dei cantieri nel 2021e la consegna della linea nel 2026. Il Go-verno però, nonostante le promesse non haprevisto lo stanziamento dei necessari fondiper rispettare il cronoprogramma per l’av-vio dell’opera;

il 29 novembre 2018, presso la VillaReale di Monza, si è tenuto un consigliocomunale « speciale » composto dai consiglicomunali di Milano e Monza e le delega-zioni dei comuni attraversati dal tracciatodell’infrastruttura, per sollecitare il Go-verno a dare seguito agli impegni, e indi-viduare le iniziative per consentire la rea-lizzazione del prolungamento della metro-politana M5;

a tal fine è indispensabile che il Go-verno faccia la sua parte. Lo stesso sindaco

Atti Parlamentari — 3617 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato:« non voglio raccontare bugie ai miei citta-dini: se il Governo non finanzia il 60-70 percento, una metropolitana non si può fare.Bisogna essere sinceri » –:

se non ritenga indispensabile adottarele iniziative di competenza per provvedere,quanto prima, all’atteso stanziamento dellerisorse necessarie a consentire, nei tempiprogrammati, la realizzazione della metro-politana M5 da Milano a Monza, qualeinfrastruttura importantissima per un ter-ritorio che ha un forte bisogno di mobilitàe di trasporto pubblico, nonché di allegge-rire il traffico privato e abbassare l’inqui-namento atmosferico. (4-01862)

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

in data 17 luglio 2018 la Corte deiconti ha registrato la delibera Cipe n. 3 del2018 relativa alla seconda tratta del terzomegalotto della strada statale Jonica;

la nuova sede della statale 106 « Jo-nica » sarà tra strada statale 534 di Cam-marata e degli Stombi nei pressi di Sibari,e Roseto Capo Spulico;

il progetto definitivo della prima trattadella strada è stato pubblicato nell’agosto2017 e sono state intraprese le attivitàpropedeutiche all’avvio del cantiere;

risultano essere state avviate attivitàpropedeutiche come progettazione esecu-tiva, attività espropri, il completamento del-l’iter approvativo con la previsione dell’ini-zio lavori entro fine 2018;

l’intervento del suddetto terzo mega-lotto riguarda 38 chilometri e si prevedono1 miliardo e 300 milioni di euro di inve-stimento;

il tracciato in questione prevede 3gallerie naturali, 10 gallerie artificiali, 17viadotti e ponti e 4 svincoli: Sibari Cer-chiara, Cerchiara/Francavilla, Trebisacce sude Roseto;

si tratta di un’opera molto importanteche fa seguito ad un impegno straordinario

compiuto nella scorsa legislatura per finan-ziare un asse viario strategico per il mez-zogiorno e l’intero Paese;

su 491 chilometri complessivi da Reg-gio Calabria a Taranto, ad oggi, risultanoessere stati completati circa 151 chilometri;

risultano essere in esecuzione, lungol’intero tracciato, interventi per un importodi 260 milioni di euro;

nell’ambito della nuova strategia, adot-tata d’intesa da Anas e regione Calabria, viè un piano di riqualificazione di altri trattiin territorio calabrese per un importo com-plessivo di 690 milioni di euro già inseritinel piano pluriennale 2016-2020;

l’annuncio della registrazione dellaCorte dei conti per il terzo megalotto èquindi una importantissima notizia per l’am-modernamento di questa infrastruttura che,purtroppo, per la sua inadeguatezza è fontedi pericolo per chi la percorre e fa regi-strare numerose vittime;

si apprende che alcuni esponenti diuna forza politica che sostiene l’attualeesecutivo, abbiano manifestato perplessitàproprio in merito al terzo megalotto del-l’arteria;

sarebbe gravissimo che proprio adessosi fermi il processo di ammodernamentodella strada statale 06 Jonica, compromet-tendo tutti gli sforzi compiuti nel corso diquesti anni per arrivare ad un quadrocomplessivo e organico di interventi –:

quali siano gli orientamenti del Go-verno in merito agli investimenti già stan-ziati, compreso il terzo megalotto, per l’am-modernamento della strada statale 106 Jo-nica, considerate la strategicità della infra-struttura e le esigenze di sicurezza disicurezza di chi quotidianamente è chia-mato a percorrerla. (4-01871)

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Atti Parlamentari — 3618 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

BORDO. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

la mattina dell’11 dicembre 2018 èscoppiato un incendio in un’abitazione dellacittà di San Giovanni Rotondo (provincia diFoggia), probabilmente causato da una fugadi gas, che ha causato la morte di ungiovane diversamente abile rimasto bloc-cato all’interno dell’edificio;

il tragico evento ha fatto riemergere laquestione della mancata attivazione di undistaccamento dei vigili del fuoco nella stessacittà, tant’è che l’intervento è stato effet-tuato dalle unità in servizio a Manfredonia,che dista 25 chilometri e con un dislivellodi 570 metri, quindi percorrendo una stradadi montagna caratterizzata da tornanti ecurve;

San Giovanni Rotondo, città di resi-denza della famiglia d’origine del Presi-dente del Consiglio dei ministri Conte, hapiù di 20.000 abitanti ed è sede del san-tuario in cui visse, operò e morì san Pio edel policlinico « Casa Sollievo della Soffe-renza »: luoghi visitati e frequentati da unamedia annua di 2.000.000 di persone;

proprio per tale, massiccio afflusso, inoccasione di particolari festività ed eventi,il comando provinciale dei vigili del fuocodi Foggia ha più volte istituito un presidiofisso distaccando unità in servizio a Man-fredonia, sguarnendo una postazione al ser-vizio di oltre 50.000 residenti e un’areaconnotata dalla presenza di attività a ri-schio di incidente rilevante, superfici bo-scate, porti merci e turistici con presenzerilevanti;

il 3 dicembre 2018 la segreteria ter-ritoriale dei vigili del fuoco della UIL-pubblica amministrazione ha avanzato alMinistero dell’interno, nelle persone delMinistro interrogato e del sottosegretariocon delega per i vigili del fuoco, StefanoCandiani, formale richiesta di istituzione diun distaccamento permanente dei vigili del

fuoco a San Giovanni Rotondo, avvalorataanche dal fatto che la città di san Pio èparte integrante del parco nazionale delGargano e ha nel proprio territorio ampieporzioni di superficie boscata di elevatopregio naturalistico –:

se e in quali termini si intenda pro-cedere per l’istituzione del distaccamentopermanente dei vigili del fuoco nella cittàdi San Giovanni Rotondo. (4-01866)

DEIDDA, VARCHI, MASCHIO, BUCALO,TRANCASSINI, GEMMATO, SILVESTRONI,CARETTA, FOTI, FERRO e LUCA DECARLO. — Al Ministro dell’interno, al Mi-nistro della difesa, al Ministro della giusti-zia. — Per sapere – premesso che:

il combinato disposto dell’articolo 9,commi 1 e 21, del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78 e del decreto del Presidentedella Repubblica 4 settembre 2013, n. 122,ha determinato il blocco degli incrementiautomatici previsti per la progressione sti-pendiale e di carriera, che sarebbero statimaturati nell’arco temporale compreso trail 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2014;

gli effetti del citato blocco per il per-sonale in attività nel comparto sicurezza edifesa sono cessati a decorrere dal 1° gen-naio 2015, mentre sono rimasti esclusi datale superamento tutti coloro i quali sianocessati dal servizio o siano stati riformatinegli anni di vigenza del medesimo blocco;

con particolare riferimento agli agentidi polizia penitenziaria, i quali abbianomaturato il secondo assegno di funzionenegli anni di vigenza del blocco, ma sianoandati in pensione prima della decadenzadella citata sospensione, l’assegno non èancora stato riconosciuto, in quanto, daquel che risulta, l’amministrazione dellagiustizia avrebbe comunicato che la ride-terminazione del trattamento di quiescenza,in dipendenza degli incrementi stipendialimaturati in detto periodo di sospensione,potrà essere disposta unicamente a seguitodell’approvazione di apposito decreto legi-slativo –:

se siano a conoscenza dei fatti sopra-esposti e quali iniziative intendano adot-

Atti Parlamentari — 3619 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

tare al fine di riconoscere al personale inquestione gli scatti stipendiali maturati nelperiodo di blocco, superando così qualsi-voglia discriminazione. (4-01869)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

PALLINI, AMITRANO, MANZO e PA-RENTELA. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

negli istituti tecnici e professionali, trai docenti, sono presenti anche gli insegnantitecnico-pratici (I.t.p.) che svolgono attivitàdidattiche laboratoriali in compresenza conl’insegnante « teorico » della disciplina oanche in piena autonomia. Il titolo di stu-dio per poter accedere a questo ruolo è ildiploma di maturità di tipo tecnico o pro-fessionale. Gli insegnanti tecnico-praticiprima della riforma delle classi di concorso(legge n. 133 del 2008) erano inquadratinella tabella C. Oggi, in seguito alla ri-forma, sono inquadrati nella tabella B;

la recentissima sentenza del tribunaledi Roma n. 5795 del 5 luglio 2018 chiarisceche « il possesso del diploma ITP, ai sensidell’articolo 2 del decreto ministeriale n. 39del 1998, consentiva la partecipazione aiconcorsi per l’insegnamento negli istituti discuola secondaria con il solo diploma. Èindubbio quindi che a tali tipologie di di-plomi fosse riconosciuto valore di titoloabilitativo all’insegnamento senza alcunanecessità di conseguire un titolo abilitativoulteriore. Di conseguenza questo decretoministeriale riconosce il titolo ITP comeabilitante, poiché non è necessario il con-seguimento di un titolo ulteriore per inse-gnare. Introdurre una distinzione tra titolodi accesso alla professione e titolo abili-tante è assolutamente inutile per i diplomiil cui regime giuridico è antecedente allastessa attuazione del principio dell’abilita-zione all’insegnamento »;

la maggior parte degli I.t.p. di ruoloinsegna col solo diploma, ritenuto abili-

tante (decreto ministeriale n. 39 del 1998)anche perché, dopo l’entrata a regime delsistema di abilitazione, quale requisito diaccesso ai concorsi è stato bandito il con-corso ordinario del 2012 al quale, però, èstato consentito l’accesso a una sola cate-goria di diplomati, a ulteriore confermadella natura abilitante del diploma stesso;

il concorso infatti era riservato ai solidocenti abilitati. Il Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, oltre-tutto, non ha mai provveduto ad istituireper gli I.t.p. le scuole di specializzazioneper acquisire le abilitazioni all’insegna-mento, limitandosi a prevedere soltantouna procedura riservata nel 2005 e l’isti-tuzione dei percorsi abilitanti speciali nel2013, tuttavia a beneficio dei soli docentiche vantassero 3 anni completi di servizioe, comunque, circoscritti a un numero estre-mamente esiguo di classi concorsuali;

molti I.t.p. attualmente insegnano invirtù di un provvedimento giurisdizionaleprovvisorio, rimesso alla mera discreziona-lità dei giudici che non hanno una opinioneunivoca. Sarebbe, pertanto, opportuno, ol-tre che auspicabile, garantire la continuitàdei contratti almeno fino alla scadenzanaturale degli stessi, a prescindere dagliesiti giudiziari, così come è stato fatto neiconfronti dei diplomati magistrali, nono-stante la pronuncia della plenaria del di-cembre 2017. Agli stessi, infatti, è statocomunque consentito di stipulare contrattiper l’anno in corso;

all’ultimo concorso bandito nel feb-braio 2018, concorso straordinario, nonselettivo e nuovamente riservato solo agliabilitati, non è stata prevista la partecipa-zione di molti docenti I.t.p. sebbene glistessi debbano essere considerati abilitati atutti gli effetti e sebbene numerose pro-nunce del Consiglio di Stato, nel merito, neautorizzino la partecipazione in considera-zione della palese disparità di trattamentorispetto alle altre categorie, quali Afam adesempio –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e qualiiniziative, per quanto di competenza, ri-

Atti Parlamentari — 3620 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

tenga opportuno porre in essere, quantoprima, a favore del riconoscimento del ti-tolo abilitante dei docenti I.t.p. (come Afame diplomati magistrali) e per la partecipa-zione al concorso straordinario (pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale n. 11 del 6 febbraio2018), in virtù della normativa vigente inmateria e delle numerose pronunce giuri-sprudenziali, garantendo così la parità ditrattamento nel mondo dell’insegnamentoscolastico e di opportunità nell’accesso alpubblico impiego. (5-01110)

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:

UBALDO PAGANO. — Al Ministro dellavoro e delle politiche sociali. — Per sapere– premesso che:

con il programma operativo nazionale(Pon) inclusione 2014-2020, cofinanziatodal fondo sociale europeo, per la primavolta i fondi strutturali intervengono a sup-porto delle politiche di inclusione sociale;

il Pon, in particolare, è finalizzato acontribuire al processo che mira a definirei livelli minimi di alcune prestazioni sociali,affinché queste siano garantite in modouniforme in tutte le regioni italiane, supe-rando l’attuale disomogeneità territoriale.La maggior parte delle: risorse sono desti-nate agli Assi 1 e 2 (1.066.628.417,91 euro),volti a supportare l’attuazione del redditodi inclusione (Rei);

il programma, inoltre, sostiene azionivolte a rafforzare la capacità amministra-tiva dei soggetti ai vari livelli di governance,oltre che degli stessi beneficiari del Rei,come, ad esempio:

sostegno alle funzioni di segreta-riato sociale (ad esempio, rafforzamentodei servizi di accesso con particolare rife-rimento alla funzione di pre-assessmentfinalizzata a orientare gli operatori nelpercorso da attivare per prendere in caricoefficacemente le famiglie);

rafforzamento del servizio socialeprofessionale al fine di supportare la cre-azione delle équipe multidisciplinari per lapresa in carico (per le funzioni di asses-sment, progettazione, valutazione e moni-toraggio dell’intervento integrato);

interventi sociali: sostegno socialeprofessionale, assistenza educativa domici-liare, assistenza educativa territoriale perla costruzione di requisiti per occupabilitàe supporto all’inclusione sociale di giovanie adulti, nonché servizi di mediazione fa-miliare e finanziaria;

formazione: empowerment degli ope-ratori sociali finalizzato al presidio dellefunzioni di pre-assessment e presa in carico(assessment, progettazione e attuazione de-gli interventi);

attività di informazione e sensibiliz-zazione (ad esempio, costituzione di infopoint/sportello sociale tematico/punti di ac-cesso, campagne informative relative all’of-ferta di servizi e opportunità ai potenzialidestinatari);

servizi di sostegno educativo scola-stico ed extra scolastico;

tirocini extracurriculari;

tirocini finalizzati all’inclusione so-ciale, all’autonomia delle persone e allariabilitazione (accordo in Conferenza uni-ficata del 22 gennaio 2015);

percorsi formativi integrati per l’in-serimento lavorativo e per la creazione diimpresa;

inserimento delle persone in condi-zioni di vulnerabilità presso le cooperativesociali, in particolare di tipo b e nel settorenon profit;

accompagnamento « a tempo » fina-lizzato all’inserimento lavorativo anche informa auto imprenditoriale (ad esempiotramite avvio di cooperative sociali o diimprese profit);

accesso al credito finalizzato all’in-serimento lavorativo in forma auto impren-ditoriale;

Atti Parlamentari — 3621 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

implementazione delle competenzepropedeutiche al lavoro;

gli ambiti territoriali hanno concorsoall’avviso pubblico n. 3/2016, avviso noncompetitivo, che prevedeva la dotazionefinanziaria complessiva di 486.943.523,00euro, con spendibilità nel triennio 2017-2018-2019, per le seguenti azioni: Azione A– rafforzamento dei servizi sociali; AzioneB – interventi socio-educativi e di attiva-zione lavorativa; Azione C – promozione diaccordi di collaborazione in rete;

gli ambiti hanno sottoscritto la Con-venzione di sovvenzione soltanto nel se-condo semestre 2017 se non nel primosemestre 2018 e il programma si concludeil 31 dicembre 2019;

agli ambiti è stato richiesto di rimo-dulare le risorse/economie del Pon Inclu-sione;

da parte di alcuni ambiti territorialipugliesi, è ritenuto strategico conoscere laprogrammazione ministeriale in merito allamisura –:

se intenda adoperarsi, per quanto dicompetenza, al fine di consentire la spen-dibilità delle economie del Pon Inclusione,anche nel corso del 2010;

se intenda adottare iniziative per ga-rantire il finanziamento delle misure sopradescritte anche per il prossimo triennio,assicurando la tenuta dei servizi da rivol-gere ai beneficiari del reddito di inclusione,oltre che le professionalità che costitui-scono la rete e le équipe, che nei fattigarantiscono il pieno funzionamento dellamisura. (4-01868)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI,FORESTALI E TURISMO

Interrogazione a risposta in Commissione:

GALLINELLA, CADEDDU, CASSESE,CILLIS, GAGNARLI, L’ABBATE, PAREN-TELA, DEL SESTO, PIGNATONE, CIMINO,

MARZANA, ALBERTO MANCA, LOM-BARDO e MAGLIONE. — Al Ministro dellepolitiche agricole alimentari, forestali e delturismo, al Ministro del lavoro e delle po-litiche sociali. — Per sapere – premessoche:

il fermo pesca « volontario » o nonobbligatorio è stato introdotto nel 2017, insede di conversione del decreto-legge « Mez-zogiorno ». In particolare, il comma 1-bisdell’articolo 10 del decreto-legge 20 giugno2017, n. 91, convertito, con modificazioni,dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, ha ag-giunto all’articolo 1, comma 346, della legge11 dicembre 2016, n. 232, i seguenti pe-riodi: « Per l’anno 2017 e nel limite di spesadi 7 milioni di euro per il medesimo anno,a ciascuno dei soggetti di cui al presentecomma (ciascun lavoratore dipendente daimpresa adibita alla pesca marittima, com-presi i soci lavoratori delle cooperative dellapiccola pesca, di cui alla legge 13 marzo1958, n. 250) è altresì riconosciuta la me-desima indennità giornaliera onnicompren-siva pari a 30 euro nel periodo di sospen-sione dell’attività lavorativa derivante damisure di arresto temporaneo non obbli-gatorio, per un periodo non superiore com-plessivamente a quaranta giorni in corsoall’anno »;

risulta che quei 7 milioni di euro, nel2017, non siano stati utilizzati per la fina-lità voluta dal legislatore, a vantaggio delsettore della pesca: sono stati infatti re-incamerati dal Ministero dell’economia edelle finanze, e dunque definitivamente per-duti dal settore, dal momento che il Mini-stero delle politiche agricole alimentari,forestali e del turismo e quello del lavoro edelle politiche sociali non hanno adottatonel termine utile, ovvero entro l’anno incorso, il decreto interministeriale con ilquale avrebbero dovute essere dettagliate leipotesi legittimanti l’erogazione della nuovaindennità;

i tempi per l’adozione del decretoministeriale, quest’anno, sono ormai stret-tissimi, poiché se l’intera procedura, com-prensiva del visto della Corte dei conti, nonsi chiuderà entro il 31 dicembre, esatta-mente come è avvenuto lo scorso anno, le

Atti Parlamentari — 3622 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

risorse verranno re-incamerate dal Mini-stero dell’economia e delle finanze;

risulta agli interroganti che il 1° otto-bre 2018 il Ministero del lavoro e dellepolitiche sociali ha inviato all’ufficio legi-slativo del Ministero delle politiche agricolealimentari, forestali e del turismo la bozzadel decreto, per l’assenso di competenza,precisando di avere già avuto il concertotecnico della competente direzione del Mi-nistero medesimo;

sono ormai trascorsi più di due mesie non risulta che da allora vi siano statiulteriori passaggi, mentre il settore e glioperatori sono preoccupati per il reiterarsidi una situazione che rischia di fare nuo-vamente perdere risorse importanti ai pe-scatori, che costituiscono un ammortizza-tore sociale indispensabile –:

se siano conoscenza di quanto espostoin premessa e se intendano fornire rassi-curazioni circa la positiva conclusione del-l’iter procedimentale di adozione del de-creto di cui in premessa entro il 31 dicem-bre 2018. (5-01116)

Interrogazione a risposta scritta:

BRAMBILLA. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari, forestali e del tu-rismo, al Ministro della salute. — Per sapere– premesso che:

è in corso la Campagna « La stellinadella carne bovina italiana » a favore delconsumo di carni bovine, realizzata perAssocarni e Ministero delle politiche agri-cole alimentari, forestali e del turismo daRAI Pubblicità;

il format crossmediale di Be Transpa-rent, « Lezioni di etichetta » creato da RaiPubblicità, nel 2017 permette alle aziendedi fornire nozioni « ad alta definizione » sucaratteristiche e valori di prodotto in ri-sposta alle esigenze dei consumatori diavere maggiori informazioni per effettuarescelte di acquisto più consapevoli;

nel 2015, dopo aver analizzato 800studi epidemiologici incentrati sulla rela-zione tra carni rosse e insorgenza di can-

cro, la Iarc (Agenzia internazionale per laricerca sul cancro) che fa parte dell’Orga-nizzazione mondiale della sanità (Oms) hainserito le carni processate tra i cancero-geni certi (il cosiddetto gruppo 1, che com-prende l’amianto, l’alcol etilico e il fumo, leradiazioni ultraviolette e il Papilloma virus)e le carni rosse (manzo, agnello, maiale ealtre) tra le sostanze probabilmente cance-rogene per l’uomo (gruppo 2A) (IARC Mo-nographs evaluate consumption of red meatand processed meat, PRESS RELEASE N.240 – 26 October 2015);

le conclusioni sono confermate anchenella pubblicazione, avvenuta quest’anno,della monografia Red Meat and ProcessedMeat, che raccoglie il lavoro degli espertiIarc del Working Group on the Evaluationof Carcinogenic Risks to Humans. (IARCMonographs on the Evaluation of Carcino-genic Risks to Humans, Volume 114, RedMeat and Processed Meat);

nel 2017 un altro grande studio, ef-fettuato dal National Cancer Institute diBethesda negli USA, pubblicato sul BritishMedical Journal aveva rilevato come il con-sumo di carni rosse e processate si correlicon un aumento medio di mortalità del 26per cento per tutte le cause e per novecause specifiche;

la connessione più forte è emersa coni decessi da epatopatia cronica (aumentadel 230 per cento nei forti consumatori dicarni rosse);

lo spot in questione recita: « Consu-mare con equilibrio carne bovina può con-tribuire al naturale benessere dell’organi-smo »;

dichiarare benefico per l’organismoun alimento ritenuto probabile cancero-geno per l’uomo dall’Organizzazione mon-diale della sanità (classe 2A) è un’incon-gruenza;

lo spot in questione recita: « La carnecontiene numerosi nutrienti fondamentaliper le diverse fasi della vita »;

tutti i cibi, anche i meno salutari,contengono nutrienti fondamentali: la carnenon è la sola ad averne;

Atti Parlamentari — 3623 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

il sito dell’iniziativa pubblicitaria re-cita: « La carne bovina apporta una signi-ficativa quantità di vitamina B12 nella suaforma biologicamente attiva. Assente neglialimenti vegetali »;

la vitamina è assente negli alimentivegetali, ma tra assumerla con un alimentoche può favorire l’insorgere del cancro ecibi « fortificati » o integrarla ci si chiedecosa sia meglio; i mangimi per animali sonoaddizionati di vitamina B12, quindi la« quantità significativa » non è così natu-rale;

la carne è indispensabile, voleva farcredere un annuncio pubblicitario del Con-sorzio « Carni Italiane Bovine Garantite »(1992); il ricorso della LAV al Comitato dicontrollo del giurì di autodisciplina pub-blicitaria ha ottenuto il cambiamento del-l’annuncio apparso su quotidiani e mensili;

a partire dal 26 giugno 2011, alcunereti televisive nazionali, fra le quali RaiDue e Rai Yo-yo, trasmettevano un mes-saggio pubblicitario volto a promuovere ilconsumo di omogeneizzati di carne Mellinda parte dei bambini in età neonatale. Nelcorso dello spot, la voce narrante affer-mava, tra l’altro, che: « Per le sue esigenzespecifiche tuo figlio ha bisogno di ferrodella carne ». Affermazione che, ad avvisodell’interrogante, non trova alcun fonda-mento e, anzi, è smentita da numeroseattestazioni scientifiche;

la segnalazione di LAV all’Istituto diautodisciplina pubblicitaria della comuni-cazione commerciale rilevata nel mese dimaggio 2018 sulla pagina del sito relativa alprosciutto Gran Biscotto di Rovagnati, de-scritto come « fondamentale nell’alimenta-zione dei bambini dalla prima infanziaall’adolescenza », ha portato il Comitato diControllo a definire tale espressione comeimpropria e a invitare l’inserzionista a mo-dificare il messaggio e a tenere in debitaconsiderazione i rilievi sollevati nel caso diiniziative di comunicazione future. Cofi-nanziando la campagna di Assocarni sulconsumo della carne bovina italiana, il Mi-nistero delle politiche agricole alimentari,forestali e del turismo utilizza i fondi di

tutti i cittadini, compresi coloro che nonconsumano prodotti animali per motivi eticio di salute, per rilanciare uno specificosettore, andando anche in controtendenzacon le affermazioni di fondamentali istitu-zioni internazionali di tutela della sa-lute –:

quali iniziative i Ministri interrogatiintendano intraprendere, per quanto di com-petenza, in relazione a quanto esposto inpremessa. (4-01867)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta orale:

CANCELLERI. — Al Ministro della sa-lute. — Per sapere – premesso che:

il primo anello della « catena del soc-corso » del Servizio sanitario nazionale è ilpersonale del servizio di emergenza-ur-genza, composto sia dal personale sanitarioche dall’autista soccorritore, quest’ultimoassumendo un ruolo fondamentale nellacatena del soccorso, non può prescindereda un’ottima preparazione basata sulla for-mazione e l’aggiornamento;

nell’atto di intesa tra Stato e regioni,al capitolo « mezzi di soccorso », pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 mag-gio 1996, « Approvazione delle linee guidasul sistema di emergenza sanitaria in ap-plicazione del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 marzo 1992 », è stata istitutola figura dell’autista soccorritore;

con l’atto 22 maggio 2003, n. 1711, laConferenza Stato-regioni ha approvato l’ac-cordo tra il Ministro della salute, le regionie le province autonome di Trento e diBolzano sul documento recante « Linee guidasu formazione, aggiornamento e addestra-mento permanente del personale operantenel sistema di emergenza/urgenza »;

la normativa prevede un obbligo diformazione per queste figure quantificatoin 1.000 ore di didattica, traducibile inquasi 2 anni di formazione permanente. In

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XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

molte aree del Paese, soprattutto nei co-muni più piccoli e nelle zone più disagiate,il servizio di assistenza e soccorso è effet-tuato in gran parte da volontari che assi-curano circa il 40 per cento dei servizi diemergenza; tale obbligo — pur nella con-divisione della necessità di una formazionedi qualità — metterebbe molti volontarinella condizione di non poter ottemperaread un obbligo formativo di tale entità,producendo forti ripercussioni sui servizi esulla salute pubblica dei cittadini;

l’associazione autisti soccorritori ita-liani ha proposto che le linee di indirizzoformativo, dai requisiti d’accesso all’attivitàdidattica teorico-pratica, siano incentratemaggiormente su attività di educazione allasalute, all’assistenza e al soccorso dellepersone, suddivisa su moduli progressivi,da quello base, passando per l’intermedioper arrivare all’avanzato. Una formazioneunica di base per tutte le realtà regionali,nonché con la possibilità dell’inserimentodi ulteriori moduli supplementari, secondole specificità individuate dalle singole re-gioni. Implementando ed uniformando illivello formativo in tutte le regioni, con laconclusione del corso formativo con unesame teorico-pratico ed il rilascio di unacertificazione regionale da parte degli entiformatori individuati nelle singole regioni,con valenza su tutto il territorio nazionale;tutto questo per permettere all’utente diricevere un soccorso omogeneo in tutte leregioni ed agli operatori sia volontari chedipendenti, di avere riconosciuta la propriaprestazione di volontariato o di lavoro ovun-que in Italia, senza dover ricorrere a nuovecertificazioni –:

quali iniziative, per quanto di compe-tenza, intenda adottare per delineare inmodo chiaro la figura del soccorritore, pre-vedendo uno standard formativo unico alivello nazionale, le attività e le competenze(cognitive, tecniche e relazionali), compresal’organizzazione didattica della formazione;

quali iniziative di competenza intendaadottare per garantire una formazione ade-guata del personale in servizio come autistasoccorritore, ma anche la presenza di un

servizio capillare su tutto territorionazionale. (3-00388)

Interrogazioni a risposta scritta:

CARNEVALI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

in Italia e nel mondo sono in aumentole patologie tiroidee che portano moltissimipazienti in stato di ipotiroidismo, ovveroproduzione insufficiente o addirittura nulladi ormoni tiroidei;

le principali cause di ipotiroidismosono le tiroiditi autoimmuni e l’ablazionechirurgica della tiroide per gozzo o perpatologia tumorale e la terapia con radioiodio per le forme di ipertiroidismo resi-stenti alla terapia farmacologica;

la tiroide produce diversi ormoni cheregolano praticamente tutte le funzioni del-l’organismo. Tra questi ormoni, i più co-nosciuti e importanti sono T4 e T3;

nelle diverse forme di ipotiroidismo, ilfarmaco più prescritto è normalmente l’Eu-tirox o uno dei suoi analoghi (Tirosint incompresse o in forma liquida, il Tiche o ilSyntroxine in forma di capsule molli emeglio assorbibili), sempre però solo T4;

il T4 è in realtà un ormone inattivo,non in grado di esplicare alcuna funzione;le cellule non lo riconoscono ed è necessa-rio che esso venga trasformato nel T3 cherappresenta l’ormone attivo, l’effettore pe-riferico della funzione della tiroide e, dun-que, l’ormone che regola numerosissimi evitali processi metabolici;

in molti casi, questa conversione nonavviene in modo corretto, derivandone unariduzione dei livelli di T3 che mantiene ilpaziente in una condizione di ipotiroidismosubclinico, nonostante i valori di TSH, fT4e FT3 siano valutati nella norma solo per-ché compresi all’interno del range di rife-rimento;

l’inversione del rapporto dei due or-moni, pur se all’interno del range, è pato-logica al pari di quanto avviene in altrecondizioni patologiche ormonali dove i due

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XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

ormoni prodotti dalla stessa ghiandola sonoinvertiti nel rapporto;

il risultato per molte di queste per-sone ipotiroidee a cui viene prescritto Eu-tirox o una delle formulazioni con solo T4è stanchezza cronica, sonnolenza post-prandiale, gonfiore, aumento di peso, brainfog (annebbiamento del cervello), più unaserie di altri disturbi che spesso non ven-gono correlati alla terapia inadeguata;

questi stessi pazienti trovano enormebeneficio invece nell’assunzione combinatadegli ormoni T3 e T4 e questo è oggipossibile con l’assunzione di farmaci qualiTiroide Ibsa (unico farmaco a contenere siaT4 che T3) e tiroide di maiale secca, que-st’ultima di importazione estera con com-plicazioni logistiche ed economiche nonindifferenti;

sembrerebbe che la Ibsa farmaceuticiItalia abbia deciso di interrompere la com-mercializzazione del farmaco Tiroide Ibsa,lasciando abbandonati migliaia di pazientiche vedono così ridurre drasticamente laloro qualità, nonché aspettativa di vita no-nostante i costi di produzione di TiroideIbsa siano relativamente bassi in relazioneai benefici che questo farmaco sortisce;

ad oggi, in Italia, non esiste una equi-parabile possibilità di cura, nemmeno conl’uso combinato di altri farmaci;

l’utilizzo terapeutico combinato conT4 e T3 in soluzione idroalcolica (Liotirdella Ibsa farmaceutici) non è equiparabilealla terapia con il farmaco contenente T4 eT3 per una serie di motivi:

occorre portarsi dietro il flaconcinoper assumere la dose frazionata di T3;

il T3 sciolto in soluzione idroalco-lica viene assorbito rapidamente alzando ilT3 in maniera repentina con possibili epi-sodi di ipertiroidismo iatrogeno;

la soluzione idroalcolica può provo-care fastidio nell’assunzione, in particolarenelle persone che hanno gastrite o nontollerano anche modeste quantità di al-cool –:

se corrisponda al vero che la produ-zione del farmaco suddetto sia stata inter-

rotta e se non ritenga opportuno attivarsitempestivamente affinché si apra final-mente un tavolo di confronto in tema diendocrinologia per definire linee guida dellacura dell’ipotiroidismo che permettano dipersonalizzare la terapia, ponendosi dallaparte del paziente, senza avere preclusioniverso forme terapeutiche diverse da quellediventate convenzionali. (4-01860)

VINCI e GOLINELLI. — Al Ministro dellasalute. — Per sapere – premesso che:

già con precedente atto di sindacatoispettivo n. 4-01750, il primo firmatariodel presente atto lamentava la problema-tica relativa ai punti nascita per il comunedi Borgo Val di Taro (Parma);

in particolare, l’accordo del 16 dicem-bre 2010 sulle « Linee di indirizzo per lapromozione ed il miglioramento della qua-lità, della sicurezza e dell’appropriatezzadegli interventi assistenziali nel percorsonascita e per la riduzione del taglio cesa-reo » ha impegnato le regioni italiane adattuare 10 linee di azione per la ridefini-zione del percorso nascita;

con esso viene stabilito in 1.000 parti/anno il volume minimo per configurare lecondizioni organizzative, di competenza edi expertise, necessarie per la sicurezza delpercorso nascita;

l’accordo ha pertanto previsto la chiu-sura dei punti nascita con un volume diattività inferiore a 500 parti/anno, in quantonon in grado di garantire sicurezza per lamadre e il neonato, nonché l’adozione distringenti criteri per la riorganizzazionedella rete assistenziale, fissando il numerodi almeno 1.000 parti/anno quale parame-tro cui tendere;

il Ministero, al riguardo, ha specifi-cato che il criterio di chiusura dei puntinascita con meno di 500 parti non vaconsiderato con accezione punitiva nei con-fronti della popolazione, poiché non scatu-risce da mere finalità economiche di con-tenimento della spesa, bensì dalla necessitàdi fornire alla donna e al neonato un’assi-stenza di livello elevato e che tale garanzia

Atti Parlamentari — 3626 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

può essere assicurata innanzitutto da ade-guati standard operativi, tecnologici e disicurezza, ma soprattutto dalla presenza,con livelli di operatività h24 intesa comeguardia attiva, di personale qualificato che,potendo seguire una casistica numerosa, èin grado di effettuare un corretto inqua-dramento delle pazienti e una corretta ge-stione della gravidanza, mantenendo e ac-crescendo nel tempo la propria compe-tenza;

l’accordo ha comunque previsto la pos-sibilità in deroga di mantenere attivi i puntinascita con volume minimo di 500 parti/anno, esclusivamente in caso di reali situa-zioni orogeografiche critiche, ovvero in pre-senza di aree geografiche notevolmente di-sagiate, esclusivamente a condizione che intali strutture siano garantiti tutti gli stan-dard organizzativi, tecnologici e di sicu-rezza previsti per le unità operative oste-triche e neonatologico/pediatriche di 1° li-vello;

nell’ottobre 2017 il Ministero dellasalute ha comunicato alla regione Emilia-Romagna il parere negativo espresso dalComitato percorso nascita nazionale, inca-ricato con decreto ministeriale 11 novem-bre 2015 di esprimere un parere rispettoalla deroga richiesta per mantenere attivo,tra gli altri, il punto nascita, operante sul-l’Appennino Emiliano, di Pavullo nel Fri-gnano (Modena), avente un volume infe-riore ai 500 parti annui;

nel caso del punto nascita di Pavullonel Frignano la decisione di chiusura delpunto nascite di fatto, contrariamente allasuddetta specificazione, si legge come unatto afflittivo per la popolazione del parti-colare comune montano che in questo modosi vede eliminata anche la sicurezza psico-logica di poter intraprendere un percorsoprocreativo, sapendo di avere al propriofianco un servizio sanitario presente e sem-pre disponibile. Va da sé che tale decisionescoraggia le nascite di nuovi figli e destinaallo spopolamento il fragile territorio mon-tano del comune di Pavullo;

da informazioni assunte dagli inter-roganti, parrebbe che la regione Emilia

Romagna, almeno per quanto riguarda Pa-vullo nel Frignano, non abbia rappresen-tato nella richiesta di deroga la significativadistanza da percorrere per raggiungere ipunti nascita alternativi alla struttura dachiudere né abbia accennato alla pericolo-sità di eventuali parti in itinere per lepartorienti –:

se il Ministro interrogato non ritengaopportuno intraprendere iniziative urgentivolte a consentire la riapertura del centronascite di Pavullo nel Frignano (Modena).

(4-01865)

Apposizione di una firma ad unainterrogazione.

L’interrogazione a risposta scritta Bilottin. 4-01638, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 14 novembre2018, deve intendersi sottoscritta anche dalladeputata Pallini.

Ritiro di un documento di indirizzo.

Il seguente documento è stato ritiratodal presentatore: risoluzione in Commis-sione Lattanzio n. 7-00071 del 15 ottobre2018.

Ritiro di documenti del sindacatoispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta immediatain Commissione Bignami n. 5-01091 dell’11dicembre 2018;

interrogazione a risposta immediatain Commissione Ruggiero n. 5-01092 dell’11dicembre 2018;

interrogazione a risposta immediatain Commissione Osnato n. 5-01093 dell’11dicembre 2018;

interrogazione a risposta immediatain Commissione Ungaro n. 5-01094 del 11dicembre 2018.

Atti Parlamentari — 3627 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

Trasformazione di un documento del sin-dacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così tra-sformato su richiesta del presentatore: in-terrogazione a risposta in CommissioneBruno Bossio n. 5-00247 del 25 luglio 2018in interrogazione a risposta scritta n. 4-01871.

ERRATA CORRIGE

Interrogazione a risposta scritta Fotin. 4-01832 pubblicata nell’Allegato B ai

resoconti della Seduta n. 98 del 10 dicem-bre 2018. Alla pagina 3533, seconda co-lonna, alla riga ventiseiesima, deve leggersi:« del caso anche attraverso apposita circo-lare, », e non come stampato.

Interrogazione a risposta scritta Tira-mani 4-01854 pubblicata nell’Allegato B airesoconti della Seduta n. 100 del 12 dicem-bre 2018. Alla pagina 3592, prima colonna,dalla riga quinta alla riga settima, develeggersi: « la protezione umanitaria, oltread una revoca dall’espulsione e il rilascio diun permesso di soggiorno; », e non comestampato.

Atti Parlamentari — 3628 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2018

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